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Notiziario Marketpress di Giovedì 07 Aprile 2005
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LOTTA ALLA MALARIA: L'UNIONE EUROPEA DEVE AGIRE  
 
Brucelle, 7 aprile 2005 - Il 23 novembre 2004, nelle sue conclusioni, il Consiglio Affari Generali ha sostanzialmente avallato la proposta della Commissione che rivede il Programma d'Azione adottato nel febbraio 2001 e permette l'aumento degli sforzi contro Aids, tubercolosi e malaria. Ad aprile l'Esecutivo presenterà al Consiglio un Piano d'Azione incentrato in particolare sulle misure da prendere ed i fondi da stanziare a favore del Fondo Mondiale per la lotta contro tali malattie. Questo Fondo sarà il risultato di un'iniziativa che identifica le misure concrete da adottare in ciascuno Stato, prima, e a livello mondiale, poi. La Comunità europea ha già stanziato una media di 260 milioni di euro per il periodo 2003-2006, cifra quattro volte superiore rispetto al precedente periodo, per un totale di 460 milioni di euro tra il 2001 e il 2006. Secondo i dati dell'Organizzazione Mondiale della Salute ed il rapporto annuale dell'Unaids, nel mondo oltre sei milioni di persone muoiono ogni anno a causa di Aids, tubercolosi e malaria, e l'efficacia dei trattamenti è minacciata dalla comparsa di un tipo di malaria resistente ai medicinali più forti. Vi è inoltre una gran differenza tra gli uomini e le donne, che risultano le più colpite dalla malattia. Il Commissario per lo Sviluppo e gli Aiuti Umanitari Louis Michel, in seguito a tali dati, ha affermato che «l'Unione europea si trova davanti ad una realtà drammatica, che deve essere affrontata». Per questo le misure definite dalle conclusioni del Consiglio a novembre sono ritenute le più efficaci per l'azione al di fuori dei confini europei. A tal fine, la Commissione e gli Stati Membri lavoreranno insieme alla preparazione di una conferenza ad alto livello per il Fondo Mondiale 2005 che assicuri l'aumento dei finanziamenti (da un miliardo di dollari l'anno fino a tre miliardi di dollari nel 2008) per raggiungere i livelli auspicati. D'altra parte, in una risoluzione comune adottata nel dicembre 2004 in occasione della giornata della lotta contro l'Aids, il Parlamento sollecitava la Commissione e gli Stati membri a versare un contributo di almeno 1 miliardo di euro al Fondo e ricordava l'impegno assunto dal G8 e dal resto della comunità internazionale a rispettare un obiettivo generale di spesa annuale fra i 7 e i 10 miliardi di euro. I deputati, inoltre, invitavano l'Unione europea ad elaborare politiche e programmi in tale ambito e chiedevano alla Commissione di assicurare maggiori risorse nel quadro delle prospettive finanziarie 2007-2013. Il punto centrale della strategia riguarda dunque un approccio economico, essendo considerata la malaria (come l'Aids e la tubercolosi) causa e conseguenza della povertà. Tuttavia verranno coinvolte anche altre politiche, come i diritti umani, perchè tali malattie non siano motivo di esclusione delle persone colpite, o la sicurezza e la prevenzione, perché questa malattia sta decimando diverse comunità. Più in generale, sarà presa in considerazione qualsiasi politica dell'Unione europea diretta alla risoluzione di questo problema. La strategia, inoltre, comporta una serie d'interessanti conseguenze: l'aumento dell'attenzione per i problemi sanitari nei piani di sviluppo di ogni Stato membro; il rinnovamento delle capacità normative dei Paesi terzi; la promozione di stanziamenti per la produzione farmaceutica in tali Paesi, in particolare insetticidi ed altri prodotti per la prevenzione della malaria; la riduzione dei prezzi dei farmaci; un continuo impegno in favore di ricerca e sviluppo di nuovi strumenti, quali i vaccini. Ricordiamo che tra gli obiettivi del Millennio, adottati dai 191 Membri delle Nazioni Unite e che dovrebbero essere raggiunti nel 2015, figura proprio la lotta all'Aids, alla malaria ed alla tubercolosi.  
   
   
BOEHRINGER INGELHEIM NEL 2004 REGISTRA UN AUMENTO SIGNIFICATIVO DELLE VENDITE INCREMENTO ANCHE PER IL NUMERO DI COLLABORATORI  
 
 Ingelheim, 7 aprile 2005 – Ottimi risultati per l’azienda farmaceutica Boehringer Ingelheim che nel 2004 ha registrato un aumento delle vendite del 10,5% rispetto all’anno precedente, raggiungendo quota 8,2 miliardi di euro. All’aumento del fatturato è corrisposto anche un incremento del risultato operativo superiore al 50 % rispetto al 2003 (fino a raggiungere 1,4 miliardi di euro), anno che era stato caratterizzato da consistenti investimenti per lo sviluppo futuro dell’azienda volti ad aumentare la produttività e ad incrementare i risultati. “Siamo molto soddisfatti dei risultati registrati nel 2004”, ha osservato il dott. Alessandro Banchi, Presidente del Consiglio di Amministrazione e Responsabile delle aree Marketing e Vendite, nel corso della presentazione dei risultati finanziari tenutasi oggi ad Ingelheim. “Durante l’ultimo anno abbiamo compiuto ulteriori passi in avanti”. Per la quinta volta consecutiva, Boehringer Ingelheim ha infatti superato la crescita media registrata dalle altre aziende farmaceutiche. Nel 2004 il rafforzamento dell’euro ha notevolmente influito sui dati di fatturato. La crescita, corretta per le variazioni di cambio, avrebbe raggiunto il 16%. Il rendimento operativo (rapporto tra il risultato operativo e le vendite nette) nel 2003 aveva registrato un incremento del 16,8 %. “Questa crescita dinamica ci permette di essere un’azienda di successo. Anche in termini di redditività abbiamo i numeri giusti per raggiungere il gruppo delle aziende farmaceutiche leader a livello internazionale”, ha spiegato il dott. Banchi, il quale prevede che nel corso dell’esercizio finanziario 2005 si possa registrare un aumento delle vendite simile a quello del 2004, dopo le rettifiche dei tassi di cambio. Nel 2004, Boehringer Ingelheim ha investito circa 1,2 miliardi di euro, pari ad un importo superiore al 15 % del fatturato netto, in attività di ricerca e sviluppo di nuovi farmaci. D’altra parte, gli investimenti effettuati in attività materiali nel 2004 hanno registrato una diminuzione (- 17%, raggiungendo quota 430 milioni di euro), dal momento che i principali progetti, quali i nuovi impianti di produzione biofarmaceutica di Biberach e di principi attivi di Ingelheim erano stati completati l’anno precedente. Risultati positivi anche in Italia, dove Boehringer Ingelheim ha chiuso il 2004 registrando una crescita del 9% circa, con un fatturato netto di 328 milioni di euro, contro i 301 milioni di euro dell’anno precedente. “Al raggiungimento di questo risultato del 2004 – ha affermato Sergio Daniotti, Country Manager del gruppo Boehringer Ingelheim in Italia - hanno contribuito il lancio, atteso da tempo, di Spiriva (tiotropio), un farmaco nato dalla ricerca Boehringer e specifico per la terapia della bronco-pneumopatia cronica ostruttiva (Bpco) e i lanci di Micardisplus (telmisartan) per il trattamento dell’ipertensione e di Mirapexin (pramipexolo) per il trattamento sintomatologico della malattia di Parkinson”. Nel 2004, il numero di collaboratori è aumentato di circa il 4% in tutto il mondo, per un totale di 35.500 unità. La Germania ha registrato un incremento pari a 420 unità (+ 4,3% per un totale di 10.300 persone), mentre negli Stati Uniti l’aumento è stato di 860 unità (+13,2% per un totale di 7.400 unità). In Germania si è registrato un netto incremento (+7% circa) anche nel numero di tirocinanti, che hanno raggiunto quota 660. (Negli ultimi cinque anni Boehringer Ingelheim ha assunto circa 8.200 nuovi dipendenti in tutto il mondo, 2.500 dei quali in Germania e 2.200 negli Stati Uniti). Nei 120 anni di storia di Boehringer Ingelheim come società indipendente a gestione familiare, il personale dell’azienda è sempre stato considerato come “la vera fonte di successo”, ha sottolineato il prof. Marbod Muff, Responsabile delle aree Finanza e Risorse Umane. “Sono le persone a fare la differenza”. La società è orgogliosa dei riconoscimenti ottenuti sia a livello nazionale che internazionale, a conferma dell’importanza dell’immagine di Boehringer Ingelheim come un eccellente datore di lavoro. L’incremento nel numero di collaboratori riflette l’importanza dei due principali paesi in cui opera Boehringer Ingelheim. Il ruolo degli Stati Uniti come motore dello sviluppo economico sta diventando infatti sempre più importante. La Germania, sebbene continui a svolgere un ruolo fondamentale nella ricerca e nella produzione, in primo luogo per quanto riguarda le operazioni estere della società, sta registrando, d’altra parte, una diminuzione significativa della propria importanza come mercato. Il business statunitense dei farmaci da prescrizione ha registrato un incremento del 18 % nel 2004 (del 30 % se si considera l’indebolimento del dollaro), mentre le attività in Germania attraversano una fase di stagnazione come conseguenza di un pagamento obbligatorio da parte dell’azienda all’assicurazione medica nazionale (per un importo pari a 55 milioni di euro). Tutto questo ha influito negativamente sul reddito operativo. Mentre nel 2004 gli Stati Uniti hanno registrato entrate pari a 2,7 miliardi di euro (il 44 % delle vendite totali del settore dei farmaci da prescrizione), la Germania ha registrato soltanto 370 milioni di euro (6 %). Il prof. Muff teme che “il proseguimento di una politica simile potrebbe allontanare altre attività importanti, relative alla ricerca del settore farmaceutico, dai confini della Germania, oppure precluderne la costituzione o espansione”. Lo scorso anno, il prodotto “campione di vendite” è stato ancora una volta Alna/flomax/pradif (tamsulosin) per il trattamento dell’ipertrofia prostatica benigna che, con un fatturato in crescita dello 0,6 %, ha raggiunto quasi i 740 milioni di euro. Al secondo posto Mobic, un farmaco per il trattamento sintomatico dell’artrite reumatoide (670 milioni di euro, con un incremento del 44%), seguito da Micardis per il controllo dell’alta pressione arteriosa (570 milioni di euro, con un incremento del 41%). Spiriva, un nuovo farmaco per il trattamento della bronco-pneumopatia cronica ostruttiva, prosegue la sua affermazione nel mercato. Nel 2004, ha registrato vendite pari a 525 milioni di euro (evidenziando un incremento del 130 %). Quest’anno Boehringer Ingelheim prevede di superare la soglia di un miliardo di dollari. Spiriva, scoperto e sviluppato da Boehringer Ingelheim, è distribuito in co-promotion con Pfizer Inc. I nuovi farmaci Boehringer Ingelheim, il cui brevetto è ancora protetto, spiegano la costante crescita delle vendite. Lo scorso anno ammontavano al 54 % e si prevede che tale cifra sia destinata a salire nei prossimi anni. I progetti per il 2005 comprendono il lancio di un nuovo prodotto, il Tipranavir, farmaco per il trattamento dell’Aids messo a punto da Boehringer Ingelheim. Si tratta di un inibitore della proteasi che si è dimostrato particolarmente efficace in pazienti resistenti ad altri tipi di terapie. Si prevedono altri lanci commerciali, come quello di Cymbalta/xeristar e di Yentreve/ariclaim (per il trattamento dell’incontinenza urinaria da sforzo nelle donne). Xeristar e Ariclaim sono a base di duloxetina, una molecola della ricerca Eli Lilly and Company, ulteriormente sviluppata e commercializzata congiuntamente da Boehringer Ingelheim e Lilly. Boehringer Ingelheim è una casa farmaceutica basata sulla ricerca il cui fatturato è generato principalmente dal settore Prodotti da prescrizione (76% del fatturato netto), Consumer Health Care (Farmaci da automedicazione 12 %), Farmaci veterinari (4 %) e Contratti di produzione per terzi (8 %). Tutti i comparti operativi hanno evidenziato nel corso del 2004 un ottimo andamento all’interno dei rispettivi mercati. L’incremento più consistente è stato registrato dal comparto biofarmaceutico (che realizza prodotti per terzi, in particolare per le grandi aziende americane), con vendite in crescita del 40 %, per un totale di 400 milioni di euro. Il comparto Farmaci veterinari ha altresì registrato un aumento marcato rispetto all’anno precedente, pari al 6%, raggiungendo così i 335 milioni di euro. Il settore operativo più importante, quello dei prodotti da prescrizione, ha registrato un incremento del 12 %, per un totale di 6,2 miliardi di euro. Secondo l’Ims, l’Istituto di Ricerca del Mercato Farmaceutico di Farfield, Usa, i cui dati sono utilizzati dalle aziende farmaceutiche, Boehringer Ingelheim ha evidenziato nel 2004 una crescita del 14,3% nel settore dei prodotti da prescrizione (rispetto al 6,7% della crescita del mercato), classificandosi così al secondo posto nella lista delle 20 principali case farmaceutiche in termini di crescita. Boehringer Ingelheim ha potuto così incrementare la propria quota di mercato internazionale del 0,2%, raggiungendo l’1,7 % e attualmente si trova al 15° posto nel mercato. La società è all’8° posto nel segmento Farmaci da Automedicazione. Secondo i dati Ims, la quota di mercato ammonta al 2,5%. Sebbene nel 2004 Boehringer Ingelheim, con una crescita dell’1,2%, sia cresciuta meno della media del mercato (+ 2,1 %), questa situazione è stata causata da una fase di stagnazione del mercato giapponese, dove Boehringer Ingelheim vanta una forte presenza grazie alla consociata Ssp. Se si esclude il Giappone, le vendite sono aumentate del 2,5% rispetto al mercato. Il segmento Farmaci veterinari ha mantenuto con successo la posizione raggiunta. Secondo i dati dell’istituto di ricerca Wood Mackenzie, la crescita nel 2004 di Boehringer Ingelheim è stata la più alta a livello internazionale (oltre il 17%). Boehringer Ingelheim mantiene una quota di mercato internazionale pari al 3 %, occupando così il 10° posto. Www.boehringer-ingelheim.com  
   
   
ROMA, 18 APRILE 2005 - ORE 10.00: L’ASSOCIAZIONE ITALIANA PARKINSONIANI DI ROMA ORGANIZZA IL VII CONVEGNO ANNUALE SULLA MALATTIA DI PARKINSON.  
 
Roma, 7 aprile 2005 - Il 18 aprile, presso la Sala delle Conferenze di Palazzo Marini in Via del Pozzetto,158 a Roma, dalle ore 10.00 alle 13.00, si terrà la Tavola Rotonda sul tema: "Conoscere, riconoscere la Malattia di Parkinson" Interverranno i seguenti specialisti: Gianni Pezzoli, Neurologo, Presidente Aip - Fabrizio Stocchi, Neurologo - Paolo Mazzone, Neurochirurgo - Sandro Gentili, Fisiatra, - Lucia d’Alba Gastroenterologo - Francesca De Pandis, Neurologo - Maria Zampiron, Psicologo - Federico Sadun, Oculista. Modererà il Dott. Luciano Lombardi - Segretario Nazionale Associazione Stampa Medica Italiana Con il Patrocinio di: Regione Lazio, Provincia di Roma, Comune di Roma, Segretariato Sociale Rai. Il convegno annuale di Roma è diventato un appuntamento importante per tutti coloro che vogliano aggiornarsi o informarsi sulle novità e sulla malattia stessa. Oggi la malattia colpisce circa il 3 per mille della popolazione generale e circa 1% di quella sopra i 65 anni. Si calcola che in Italia ci siano circa 400.000 malati di Parkinson. Le cause che avviano il processo neurodegenerativo sono al momento sconosciute anche se ci sono sempre più evidenze che fanno pensare ad un difetto genico. E’ un luogo comune che la malattia riguardi solo gli anziani, che il sintomo principale sia il tremore e che non dia dolori. La realtà è ben diversa essendo questa malattia comune fra le persone giovani. Il sintomo principale è la lentezza dei movimenti (circa il 30% dei pazienti non ha tremore) e il dolore è spesso il primo sintomo della malattia. Fumo e alcool non interferiscono con la patologia e molti pazienti possono condurre una vita normale. Ad oggi, dice il Prof. Fabrizio Stocchi, le novità più interessanti che vengono dalla ricerca riguardano soprattutto le cause della malattia. La scoperta di diverse mutazioni geniche nei pazienti affetti da Parkinson dimostra che la predisposizione genetica è un fattore estremamente importante. Oggi si calcola che circa il 25% dei pazienti abbiano almeno un parente affetto dalla malattia. Ma la predisposizione genetica spesso non è sufficiente a determinare la malattia, occorre un fattore scatenante. A questo riguardo uno studio condotto presso il Mount Sinai di New York ha dimostrato che alcuni batteri che si trovano facilmente nell’ambiente possono indurre parkinsonismo nell’aminale da esperimento se introdotti nell’acqua. Anche la chirurgia ha affinato le sue tecniche proponendo nuovi bersagli per la stimolazione profonda e una tecnica molto meno invasiva quale la stimolazione della corteccia. Per il futuro, si sta ponendo molta attenzione verso farmaci in grado di rallentare il decorso della malattia detti neuroprotettori oppure farmaci che possono bloccare il processo neurodegenerativo. A questo proposito presto saranno avviati due studi con altrettante molecole che hanno queste potenzialità. Inoltre sono in sperimentazione altre molecole sintomatiche senza dimenticare i progressi fatti dalla chirurgia. I due recenti studi pubblicati sui trapianti di cellule fetali hanno un po’ raffreddato gli entusiasmi ma hanno aiutato a capire dove questa tecnica va migliorata e quali sono i limiti. Www.parkinsonroma.it  – www.Parkinson.it  
   
   
GIOVANI CELLULE TORNANO PER RIPORTARE PELLE & VISO GIOVANI ALLA BASE – SENO: STAMINALI IN ARRIVO  
 
Milano, 7 aprile 2005 - L’autotrapianto di fibroblasti è una tecnica affinata per ringiovanire la pelle umana, basata appunto sulla biologica riproduzione di quel particolare tipo di cellule chiamate fibroblasti, e la loro successiva reimmissione nuovamente nella pelle del donatore stesso. In pratica si esegue un minimo prelievo, in anestesia locale, di tessuto dermico dietro il lobo d’un orecchio (biopsia retroauricolare; immediatamente posto in soluzione fisiologica e in apposito contenitore refrigerato, il ‘campioncino’ di pelle personale cosi’ confezionato viene immediatamente inviato a Londra, ai Laboratori europei dell’Isolagen Biotechnologies (sede centrale Houston e per l’altro emisfero Sydney), i primi Centri al mondo a poter attuare correttamente e ‘in grande stile’ questa espansione cellulare [intensiva proliferazione controllata in vitro] dei fibroblasti. E così, partendo da appena poche centinaia di tali cellule specializzate, si arriva a produrne fin circa 40.000.000 che, in due sedute distanziate l’una dall’altra di circa 30-40 giorni, vengono reimpiantate alla base della pelle da ringiovanire. Dopo qualche tempo il pool di cellule impiantate comincia a produrre collagene endogeno e fibre elastiche, che con il passare del tempo rendono la pelle più elastica e compatta con il risultato di ringiovanire. Precedentemente, al congresso mondiale Anti-age di Montecarlo ( 10 - 12 Marzo ) ho presentato i risultati di 2 anni e mezzo di attività clinica sul territorio Italiano. Su 153 pazienti finora trattati, per un totale di 478 impianti, con età dai 30 agli 81 anni, i migliori risultati si sono in particolare notati nei pazienti sino ai 60 anni Il grado di soddisfazione personale viene fatto valutare individualmente secondo un punteggio da 1 a 3 (+ o ++ o +++). Per la valutazione documentaria obiettiva vengono fotografati a 3 - 6 - 9 - 12 mesi. Nel follow-up a 18 mesi, (ovvero nel corso di un anno e mezzo dagli interventi) nessuno dei pazienti trattati ha evidenziato infezioni o formazione di cisti. Normalmente giusto un po’ di rossore nelle zone d’impianto: solo 5 casi (0,03 per cento) di forte eritema, comunque risoltisi nel giro di 48 ore. In 12 pazienti sono stati eseguiti dei preparati istologici retroauricolari dopo 6 mesi dall’impianto. I preparati istologici hanno evidenziato un aumento delle fibre collagene e assenza di processi infiammatori. Questa tecnica degli ‘autofibroblasti’ è non solo efficiente e valida già di per sè, ma permette inoltre di dare eventualmente anche quel substrato di cellule che ottimizzino pure le altre tecniche di ringiovanimento oggi esistenti, come il laserresurfacing, l’acido jaluronico, la fototerapia. E perfino la tecnica nuova di lifting con i più recenti fili plastico-chirurgici ‘autoreggenti/ancoranti’ (barbed contour threads) passati al vaglio e approvati dalla Fda-food and Drug Administration Usa. Ciò permette dei risultati ottimali poiché l’effetto antigravità dei fili viene consistentemente migliorato dal collagene prodotto naturalmente dai fibroblasti, che sia ancorano ancor meglio i tessuti, ma li rendono al tempo stesso giovanilmente più elastici. Queste ultime due tecniche (filamenti ‘autoancoranti/reggenti’ + fibroblasti) appaiono il meglio oggi disponibile per ottenere ottimi risultati pur con metodiche molto soft, eseguite in anestesia locale. Per I Seni: accoppiata Adipe & Sangue Entro la fine di quest’anno potremo eseguire l’aumento del seno senza introdurre protesi, bensì analogamente con proprie cellule adipose (adipociti) purché espansivamente allevate in ‘compagnia’/abbinamento con staminali altrettanto ‘autodonate’. Sappiamo infatti che fino ad oggi l’utilizzo del proprio adipe per gli aumenti di volume del seno (‘lipofilling’)ha dato risultati scarsi: poiché come riempitivo il proprio grasso, estratto tramite la liposuzione, non solo va incontro per circa/oltre la metà (40-60 per cento) ad un vanificante forte riassorbimento, ma per di più addirittura con la formazione, proprio durante il riassorbimento, di microcalcificazioni che, tanto più trattandosi delle mammelle, diventano un problema, poiché interferiscono vistosamente con le indagini (mammografiche etc.) per la prevenzione/diagnosi di tumore. Siccome tutto ciò avviene poiché gli adipociti ‘succhiati’ & impiantati non hanno da sé una rete vascolare/sanguigna che li possa nutrire, di conseguenza degenerano e dalla loro degenerazione nascono le microcalcificazioni. Adesso due gruppi di ricerca in Usa e Giappone – Kacey Marra al Dipartimento Bioingegneria e Chirurgia dell’Università di Pittsburg e Kotura Yoshimura al Dipartimento Chirurgia dell’Università di Tokio - sono riusciti ad evitare che ciò tutto ciò accada. Con un altro brillante esempio di Beauty & Biology : introducendo assieme agli adipociti della paziente stessa anche delle sue ben trascelte cellule staminali che riescano (e di fatti riescono) a creare una rete vascolare per la vitalità del grasso introdotto: in tal modo non degenera e si evitano riassorbimento e calcificazioni. Ciò permetterà (in Italia i primi interventi entro la fine dell’anno) di poter eseguire mastoplastiche additive senza l’uso di protesi artificiali con l’ottenimento di seni molto consistentemente naturali. (da appunti del Dr. Walter Chiara - Consigliere International Academy Cosmetic Surgery - American Academy Cosmetic Surgery - European Academy Facial Plastic Surgery)  
   
   
BEAUTY & BIOLOGY, AUTOTRAPIANTI ‘PERSONAL’ FIBROBLASTI: RIFIORIR DA SOTTOPELLE  
 
Milano, 7 aprile 2005 - La caratteristica fondamentale dei fibroblasti autologhi, la differenza rispetto a tutti gli altri fillers/‘riempitivi’, è espressa proprio da quell’”autologhi”: ottenuti cioè facendo riprodurre in coltura le cellule medesime delle persone stesse donatrici & destinatarie. Le colture autologhe di fibroblasti [le cellule che elaborano le fibre collagene della sostanza connettiva fondamentale nell’organismo] costituiscono un vivo sistema iniettabile ch’è stato già efficacemente utilizzato fin dal 2000 (1.450 pazienti per complessive 4.800 iniezioni) per trattare cicatrici incavate, atrofie sottocutanee, esiti di grave acne, ferite da laser. Oggi parliamo del loro - quindi più che sperimentato – utilizzo per restituire alla sua naturale elastica tensione e integrità la pelle raggiunta dai solchi del tempo, le rughe. E poiché parliamo di rimettere al proprio posto vive e vitali cellule generate dalla persona stessa, non dobbiamo parlare (come con altri metodi) di ‘restauro’-riparazione, bensì di restitutio ad integrum / reintegrazione biologica naturale. Per approntare queste culture di fibroblasti autologhi si parte da un minuscolo (3 mm) campione bioptico di cute, prelevato normalmente dietro un orecchio: una zona abitualmente protetta contro le usure ultraviolette solari. Contenuto in opportuno contenitore refrigerato, il prelievo cutaneo deve raggiungere nelle ventiquattrore il Laboratorio ultraspecializzato (Isolagen biotechnologies Londra/houston/sydney) dove viene immesso in esclusive colture in vitro di espansione cellulare. Sebbene analisi spettrofotometriche e di elettroforesi mostrino comunque che il materiale iniettabile prodotto nei laboratori non contiene inquinanti proteici, sei settimane dopo il prelievo al paziente viene praticato a livello polso una primo inoculo test, per il controllo di eventuali reazioni. Dopo altre due settimane (8 quindi dal minintervento bioptico) al chirurgo estetico che sta seguendo il caso viene fatta pervenire, parimenti in contenitori sterili refrigerati, una prima fiala contente circa 20.000.000 di fibroblasti sviluppatisi dalle poche centinaia del campione bioptico di partenza. La reimmissione del suo rinnovato (e rinnovante) patrimonio cellulare nelle aree cutenee del viso da ringiovanire, deve avvenire al meglio nelle 24 ore, quando sono pienamente vitali il 95 per cento dei fibroblasti ‘espansi’, che si riducono già all’85 dopo le 48 ore, e nei tre giorni precipitano al 65 per cento. E’ tuttavia possibile conservarsi, ma in contenitori di azoto liquido a -160 centigradi, i propri ‘espansivi’ fibroblasti per anni, durante i quali così ‘ibernati’ non invecchiano: prelevati da una persona 35enne, la loro ‘età’ si congela altrettanto lì. La tecnica iniettiva richiede una molteplicità di passaggi, con la smussatura dell’ago puntata verso il basso, traverso tutta l’area d’intervento, raggiungendo tutte le stratificazioni della pelle: superficiali, intermedie, profonde. Il protocollo terapeutico prevede tre impianti, distanziati in media 15 giorni (o due settimane che dir si voglia) l’uno dall’altro, per complessivi nuovi 40.000.000 di fibroblasti. Dal momento delle iniezioni occorrono poi altre 4-8 settimane (a seconda della variabilità personale) affinché i nuovi fibroblasti arrivino ad aver prodotto una quantità collagene sufficiente perché cominci ad evidenziarsene l’effetto. Che procede con naturalezza nel tempo, fino ad una biologica spontanea stabilizzazione ottimale. Per ora la durata constatata è di almeno 10 anni: più e meglio sarebbe scorretto affermare, perché a tanto risalgono le prime esperienze condotte inizialmente negli Usa, e tuttora valide. Ed è già molto meglio e di più di qualsiasi altra tecnica nota finora.
(Da appunti del dr. Evert Lamme; Senior Scientist, Dept.dermatology Medical Centre, Univ. Nijmegen/nimega (Nl))
 
   
   
DOPING NELLO SPORT: UNA REALTÀ CHE VA COMBATTUTA  
 
Bruxelles, 7 aprile 2005 - I Giochi olimpici di Atene 2004 sono stati l'ennesima dimostrazione che il doping nello sport «è purtroppo ancora una realtà che va combattuta». Partendo da questa premessa, Nikolaos Sifunakis (Pse, El), a nome della commissione per la cultura e l'istruzione, chiederà quali iniziative intende prendere l'Esecutivo per combattere il doping nello sport, particolarmente in termini di informazione, istruzione, ricerca e controllo, in collaborazione con l'Agenzia mondiale antidoping (Wada), le Federazioni sportive e gli Stati membri. Inoltre la Commissione è sollecitata a riferire in merito agli sviluppi successivi alla risoluzione del Parlamento europeo sulla relazione della Commissione al Consiglio volta a salvaguardare le strutture sportive esistenti e a mantenere la funzione sociale dello sport nel contesto comunitario. L'interrogazione prenderà in considerazione anche la relazione di Helsinki sullo sport e la risoluzione del Parlamento europeo sulla comunicazione della Commissione su un piano di sostegno della Comunità per combattere il doping nello sport. Questi argomenti, tra l'altro, fanno parte della bozza di risoluzione proposta dalla commissione parlamentare che costituirà il tema del dibattito successivo alla suddetta interrogazione orale. In tale proposta di risoluzione è sottolineato che l'uso di sostanze chimiche (come gli ormoni per la crescita) va contro tutti i valori sociali e culturali dello sport, oltre a mettere in serio pericolo la salute fisica e psichica degli atleti. Per tale motivo è chiesto alla Commissione di rafforzare il controllo sui confini esterni dell'Unione e di sostenere delle campagne di prevenzione. Gli Stati membri sono poi invitati a lavorare in stretto contatto con la Wada, il Consiglio d'Europa e l'Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms), nonché ad aumentare il controllo sulla prescrizione di sostanze chimiche nei centri sportivi e nelle palestre. Per poter ottenere norme chiare ed efficaci è inoltre fondamentale coinvolgere tutte le parti interessate nella presa di decisioni legate al doping nello sport. La Commissione, infine, è invitata a proporre, nel contesto del Settimo Programma Quadro, nuovi metodi di controllo e prevenzione.  
   
   
CHICCO “ALLATTARE SERENAMENTE”  
 
Milano, 7 aprile 2005 - L’allattamento naturale rappresenta il metodo migliore per nutrire il neonato. Il latte materno contiene infatti tutti i principi nutritivi necessari al suo sviluppo proteggendolo anche da infezioni ed allergie. Dal punto di vista emotivo, inoltre, l’allattamento al seno è un’esperienza molto coinvolgente che favorisce il legame tra mamma e bambino. Affinchè questo evento sia davvero speciale è però necessario che avvenga nel miglior modo possibile. E’ molto importante ad esempio prestare una particolare attenzione alla cura del proprio seno. Chicco, all’interno del suo ricco programma di incontri speciali riservati alle future e neo mamme, ha deciso di dedicare degli appuntamenti proprio al tema dell’allattamento naturale per sottolinearne i valori e soprattutto dare consigli pratici per avviare un allattamento sereno e proseguirlo nel tempo. Gli incontri, tenuti da ostetriiche qualificate, avranno luogo presso i Negozi Chicco, punti di incontro privilegiati per l’approfondimento di temi legati al mondo del bambino. Il programma degli appuntamenti partirà il 18 aprile e continuerà per tre settimane consecutive. Per scoprire quali sono i negozi che aderiscono all’iniziativa le future e neo mamme interessate a partecipare agli incontri potranno trovare informazioni navigando all’interno nel sito www.Chicco.com oppure chiamando il Numero Verde 800 188 898.  
   
   
CEROTTO CONTRACCETTIVO TRANSDERMICO: MIGLIOR RAPPORTO COSTO-EFFICACIA RISPETTO ALLA PILLOLA  
 
Milano, 7 aprile 2005 - Lo dimostra uno studio pubblicato sull'American Journal of Obstetrics and Gynecology. Ad un anno di distanza dall'immissione sul mercato italiano, buone notizie per il cerotto contraccettivo transdermico. Uno studio pubblicato sull'American Journal of Obstetrics and Gynecology fornisce i risultati di una valutazione costo-efficacia del cerotto contraccettivo transdermico a confronto con i contraccettivi orali combinati. Lo studio ha messo a confronto il cerotto con i contraccettivi orali a basso dosaggio, per valutare le differenze tra i due metodi contraccettivi sia in termini di riduzione dei costi netti sia in termini di numero di gravidanze indesiderate evitate. Utilizzando un particolare modello di farmaco-economia, entrambi i metodi sono stati messi a confronto con l'ipotetico mancato uso di contraccettivi. Il modello ha preso in considerazione nel lungo periodo donne di diversa fascia d’età, in buona salute, monogame e con rapporti eterosessuali. Secondo i dati emersi dalla ricerca l'uso del cerotto ha permesso in 2 anni un risparmio di 249 dollari e una riduzione di 0,03 delle gravidanze indesiderate in più al confronto con le pillole a basso dosaggio. Un costo “quantizzabile”, che va aggiunto ai costi “non quantizzabili” – emotivi, affettivi, etici ed esistenziali – quando il fallimento nell’uso di un contraccettivo comporta una gravidanza indesiderata. Buone notizie per il cerotto, dunque, che comporterebbe una riduzione dei costi rispetto all'uso di contraccettivi orali legata ad una riduzione del numero di gravidanze indesiderate in una popolazione di donne giovani. La maggiore protezione rispetto alle gravidanza indesiderate, a parità di efficacia contraccettiva dei due metodi, è dovuta ad una migliore compliance legata all'uso del cerotto al confronto con il contraccettivo orale. “Per compliance s’intende la soddisfazione d’uso, in questo caso del cerotto contraccettivo, da parte delle donne in studio. E’ la soddisfazione il fattore principe che promuove la continuità d’uso” spiega la professoressa Alessandra Graziottin, Direttore del Centro di Ginecologia e Sessuologia Medica all’H. San Raffaele Resnati di Milano “Nel caso del cerotto anticoncezionale la soddisfazione d’uso è determinata dalla maggiore sicurezza e facilità di utilizzo del sistema transdermico rispetto alla pillola come ha dimostrato lo studio statunitense.” “Essa è presente in tutte le fasce di età” prosegue la Graziottin “con un picco di compliance del 20% in più a favore del cerotto (dal 67,7% all’87,7%) nelle donne più giovani. Queste ultime, che sono le donne più a rischio per un uso imperfetto dei contraccettivi orali, da cui dipende la caduta dell’efficacia del metodo, possono quindi trarre un miglior beneficio dal cerotto contraccettivo, che, grazie alla sua maggiore facilità d’uso, mantiene più alta anche l’efficacia contraccettiva”  
   
   
7 APRILE: GIORNATA MONDIALE DELLA SANITÀ  
 
Torino, 7 aprile 2005 - Nella Giornata Mondiale della Sanità la Lila denuncia l’abisso sempre più ampio tra Nord e Sud del Mondo anche per la situazione Hiv/aids, in particolare per quanto riguarda il contagio materno-fetale. “Tenere in considerazione ogni madre e ogni bambino”, questo è lo slogan lanciato dall’Organizzazione Mondiale per la Sanità per il 7 Aprile - Giornata Mondiale della Sanità. E infatti la salute delle donne e dei bambini non è certo una priorità alta per la comunità internazionale, soprattutto se si valuta quanto le situazioni siano diverse tra il Nord e il Sud del Mondo. In particolare per quel riguarda il quadro epidemiologico Hiv/aids, l’abisso è evidente, soprattutto per il contagio materno-fetale. In Italia per esempio – a conferma del trend occidentale - i dati del 1° trimestre 2004 hanno segnalato solo 2 nuovi casi di questo tipo di trasmissione; il South African Department of Health ha stimato invece che in Sudafrica nascono approssimativamente 70.000 bambini all’anno sieropositivi (circa 200 bambini al giorno). Tramite la realizzazione di opportuni interventi di prevenzione, la maggior parte di questi contagi potrebbero essere evitati. La svolta infatti del mondo occidentale è avvenuta grazie al trattamento antiretrovirale delle donne in gravidanza, alla scelta del parto cesareo e all’allattamento artificiale del neonato. Nel Sud del mondo, i magri budget sanitari riescono a malapena a garantire l’assunzione per un tempo brevissimo della Nevirapina (anti-retrovirale fuori brevetto) da parte della madre sieropositiva e del neonato, il cesareo non viene praticato e l’allattamento al seno è l’unica possibilità di alimentazione per il bimbo.  
   
   
ALEMANNO INAUGURA IL 39° VINITALY IN PROGRAMMA DAL 7 ALL’11 APRILE, A VERONAFIERE.  
 
Verona, 7 aprile 2005 - Apre oggi aprile, la 39ª edizione di Vinitaly, inaugurata alle ore 11.00 (nell’Auditorium Verdi – Centrocongressi Europa) dall’on. Gianni Alemanno, ministro delle Politiche Agricole e Forestali. L’edizione 2005 della rassegna si svolge nel massimo rispetto del lutto nazionale e del dolore del mondo cattolico per la scomparsa del papa Giovanni Paolo Ii. Venerdì 8 aprile, a partire dalle ore 10.00, nell’Auditorium Verdi (Centrocongressi Europa), è possibile seguire in diretta i funerali del pontefice. Alle ore 12.00 verrà anche rispettato un minuto di silenzio e raccoglimento. Veronafiere invita tutti i protagonisti di Vinitaly, Sol ed Enolitech a prestare particolare attenzione alla programmazione ed ai contenuti degli eventi, in particolare di quelli spettacolari. Per tale ragione le iniziative in programma alla Gran Guardia – “Vinitaly for You” e “Sol for You” - si svolgono regolarmente (da giovedì 7 a domenica 10 aprile, dalle ore 17.00 alle ore 22.00), senza gli eventi musicali nel loggiato, che sono stati cancellati. Grande attesa da parte del sistema vino per il 39° Vinitaly (presenti oltre 4.100 espositori da 30 Paesi, su una superficie netta di 72.600 metri quadrati; attesi 140mila operatori professionali da più di 90 nazioni – www.Vinitaly.com ), per una verifica commerciale dello stato dell’arte del comparto, che in Italia vale quasi 9 miliardi di euro dei quali 3 derivanti dall’export. Ad essi si aggiungono circa 2 miliardi di euro relativi alle tecnologie da cantina, di cui il nostro paese è leader nel mondo e in fiera si incontra , contemporaneamente a Vinitaly, nell’ambito di Enolitech. Anche nel 2004 dal Salone internazionale dedicato al vino ed ai distillati, si è sviluppato infatti un rilancio in grande stile dell’export, accompagnato anche dalle iniziative legate al marchio Vinitaly sui mercati di Cina, India, Russia e Stati Uniti d’America. Iniziative che si ripetono nel 2005 a Mosca, Pechino, Shanghai, Los Angeles, Boston, Chicago e Mumbay. «L’edizione 2005 della rassegna punta in particolare su buyers e ristorazione con iniziative mirate, tra le quali un calendario di incontri, predisposti attraverso un database specifico, che consentirà a più di 500 aziende di entrare in contatto con compratori internazionali che hanno già manifestato interesse per i loro vini. Un sistema che permette di dare nuovo impulso all’attività imprenditoriale e all’export», afferma Luigi Castelletti, presidente di Veronafiere. «Tre le novità del 39° Vinitaly, in collaborazione con l’Associazione internazionale dei ristoranti d’Italia, vi sono il Concorso Internazionale Migliore carta dei vini, riservato ai ristoranti italiani di qualità all’estero; il Wine & Food Pairing, iniziativa organizzata con l’Associazione giovani ristoratori d’Europa, alla quale partecipano 4 chef di fama internazionale, che abbinano i piatti della loro cucina ai vini italiani; I viaggi di Gulliver, una degustazione (realizzata dall’Association de la Sommellerie Internationale) in cui aziende di varie regioni d’Europa (Francia, Germania, Ungheria, Grecia, Portogallo e Croazia), illustrano le virtù dei loro vini sotto la guida di sommelier di fama internazionale, per promuovere i vitigni legati al territorio di riferimento e controbattere l’omologazione internazionale del gusto», evidenzia Giovanni Mantovani, direttore generale di Veronafiere. La tradizionale serata d’apertura di Vinitaly, si svolge regolarmente mercoledì 6 aprile alla Gran Guardia, per consentire ai numerosi espositori esteri una opportuna accoglienza, ma il programma è stato modificato inserendo l’esecuzione di alcuni brani di musica sacra, del repertorio classico da parte di Antonella Ruggiero e la recita di poesie, alcune delle quali scritte da Giovanni Paolo Ii.  
   
   
7 -11 APRILE A VERONAFIERE SOL ALL’INSEGNA DEL DIALOGO TRA PRODUTTORI E GDO  
 
Verona, 7 aprile 2005 - Con il 39° Vinitaly, giovedì 7 aprile, si apre anche l’11^ edizione di Sol, Salone Internazionale dell’Olio d’Oliva Vergine Extravergine (dall’7 al 11 aprile 2005 www.Veronafiere.it/sol) con una tavola rotonda che vede produttori olivicoli e grande distribuzione organizzata a confronto. Il dibattito, promosso da Veronafiere con la collaborazione dell’interprofessione olivicola italiana si svolge alle ore 15.30 in Sala Salieri (Centrocongressi Europa) e vede la partecipazione dell’on. Gianni Alemanno, ministro delle Politiche Agricole e Forestali. Negli ultimi vent’anni, il consumo di olio extra vergine di oliva delle famiglie italiane, è aumentato dal 15% al 60%. Gli italiani acquistano sempre più olio di oliva in generale e sempre meno quello di semi. Lo comprano sempre più al supermercato, mentre un buon 30% degli acquisti viene ancora effettuato direttamente dal produttore. Un dato è certo: la domanda del prodotto di qualità è in continuo aumento e questa domanda è sempre più orientata verso prodotti tipici, garantiti e certificati. Ma per l’olio extra vergine di oliva, prodotto simbolo della dieta mediterranea e vanto del made in Italy, «è solo una questione di prezzo?». E’ la domanda che da il titolo alla tavola rotonda che inaugura Sol. Dopo la relazione introduttiva di Ranieri Filo della Torre su “Consumi, qualità, mercati: scenari in evoluzione”, intervengono Alessandro Mastrantonio, coordinatore editoriale di “Agrisole – Il Sole 24 Ore”; Paolo De Carolis, presidente interprofessione olio di oliva; Elia Fiorillo, presidente coordinamento unioni produttori olio di oliva; Gennaro Forcella, presidente Federolio, Claudio Ranzani, direttore generale Assitol (Associazione Italiana dell' Industria Olearia); Nicola Ruggiero, presidente Unaprol (Unione Nazionale Produttori di Olive); Franco Oliva, direttore aggiunto Coi (Consiglio Olivicolo Internazionale); Paolo De Gennis, Vicepresidente di Esselunga, in rappresentanza di Federdistribuzione. Al termine della tavola rotonda è prevista la consegna dei diplomi ai vincitori del Concorso Sol D’oro, uno dei più importanti eventi collaterali dell’11° Sol. Sol 2005 si presenta con un nuovo lay out, progettato per favorire al meglio la visibilità della rassegna, trasferita nel padiglione n. 10, di nuova realizzazione, uno spazio di 16.000 metri quadri, dotato di ogni confort, dei quali oltre 8.000 sono riservati a Sol. La struttura espositiva si presenta moderna, climatizzata e consente ai 400 espositori (provenienti da Italia, Spagna, Israele, Palestina e Cile) contatti più agevoli con visitatori specializzati di tutto il mondo. Sono attesi circa 33 mila operatori, di cui oltre quattromila esteri, provenienti da una sessantina di Paesi. Sol e Vinitaly sono completati dal settore tecnologico, in vetrina ad Enolitech, Salone Internazionale delle tecniche per la viticoltura, l’enologia e delle tecnologie olivicole e olearie, www.Enolitech.it   che giunge alla sua 8ª edizione.  
   
   
LA MARCHE AL VINITALY 2005. A VERONA 105 AZIENDE MARCHIGIANE ALTRE OTTO PARTECIPANO AL SALONE OLEICOLO  
 
Verona, 7 aprile 2005 - Sono 105 le aziende vinicole marchigiane che partecipano alla 39a edizione del Vinitaly, il Salone internazionale del vino e dei distillati, che si tiene presso i padiglioni di Veronafiere, dal 7 all’11 aprile. Un appuntamento di prestigio per l’enologia italiana, dove le Marche stanno ritagliandosi un ruolo da protagoniste per la qualità delle produzioni e gli attestati ricevuti. A Verona sono presenti anche otto aziende oleicole, che partecipano al Sol - il Salone internazionale dell’olio di oliva di qualità - insieme al Consorzio regionale Marche extravergine. Il padiglione della Regione (n.7 Stand D7-c6/7/8) ospita 70 piccole aziende vinicole e 13 di dimensione più consolidata. Le rimanenti occupano spazi autonomi. L’impegno della Regione, infatti, è quello di promuovere le piccole realtà enologiche marchigiane, consentendo loro di partecipare a uno dei principali eventi internazionali del settore enologico. Rispetto a venticinque anni fa, quando le aziende marchigiane partecipanti al Vinitaly erano solo una decina, di strada ne è stata percorsa molta e con risultati eccellenti. A Verona, quest’anno, la Cantina Aurora di Offida, riceverà il premio Cangrande, riservato ai benemeriti della vitivinicoltura italiana. Verrà premiata per il ventennale impegno nella produzione del vino biologico, che nelle Marche ha raggiunto livelli qualitativi elevati, confermandosi una realtà pioniera nella diffusione di questa tecnica – colturale e culturale - in campo enologico. Il padiglione della Regione ha un’estensione di mille metri quadrati, con nuovi allestimenti e due enoteche: una riservata alle degustazioni dei piatti tipici marchigiani, abbinati a vini locali (curate dagli chef dell’associazione “Cuochi di Marca” e dalle aziende espositrici), l’altra istituzionale al piano superiore. Il padiglione ospita anche lo stand di Radiorai2, che trasmetterà in diretta, tutti i giorni, i principali avvenimenti del Salone. È intanto partita la campagna radiofonica nazionale, promossa dalla Regione e che si protrarrà anche nei quindici giorni successivi al termine della manifestazione. Protagonisti sono i vini marchigiani delle famiglie “Bianchi e Rossi”, che sostituiscono gli illustri personaggi storici impegnati in precedenza (Rossini, Leopardi e Raffaello). Gli spazi espositivi, inoltre, racchiudono un percorso didattico che si snoda attraverso riproduzioni di opere d’arte legate alla vite e al vino, appartenenti a musei e collezioni marchigiane. Tra gli appuntamenti da ricordare, si segnalano la conferenza stampa di venerdì 8 aprile, alle ore 11.00, presso il padiglione della Regione, nel corso della quale verrà presentato un volume sui vitigni marchigiani, curato dalla Regione, da Banca delle Marche e dalla società editrice Bolis. Mentre domenica 10 aprile l’Aula Mantenga ospiterà una degustazione nazionale guidata degli oli monovarietali marchigiani. La filiera vitivinicola contribuisce alla formazione del 10% della Plv (Produzione lorda vendibile) marchigiana. La superficie vitata regionale si attesta attorno a 21 mila ettari (4% della Sau, Superficie agricola utilizzabile). Le aziende viticole sono 27.440, con una superficie media di 0,73 ettari. La produzione totale media degli ultimi tre anni è stata di circa 1,4 milioni di ettolitri di vino (60% bianco), di cui il 42% certificata a Doc (3% del totale nazionale). Le Marche vantano tredici vini Doc (Denominazione di origine controllata), due Docg (Denominazione di origine controllata e garantita) e una Igt (Indicazione geografica tipica). Le aziende oleicole, invece, sono circa 30 mila, per una superficie totale di 10.500 ettari e una produzione complessiva di 40 mila quintali di olio. Una Dop (Denominazione di origine protetta) è già stata riconosciuta: quella di Cartoceto, mentre è in istruttoria una seconda, classificata come “Marche”.  
   
   
‘DOMUS-CIRCULAR’: PER IL SALONE DEL MOBILE LO STADIO DI SAN SIRO SI TRASFORMA IN UNA PIAZZA PUBBLICA PERFORMANCE, INTERVENTI, SPETTACOLI, CONCERTI, INCONTRI, INSTALLAZIONI IN UNA STRAORDINARIA ‘NOTTE BIANCA ALLO STADIO’ CON DOMUS  
 
 Milano,7 aprile 2005 - L'annuale evento domus durante il Salone del Mobile quest'anno si svolgerà allo stadio di San Siro nella notte di giovedì 14 aprile – dalle dalle 6 di sera alle 6 della mattina successiva - e si intitolerà ‘Domus Circular’. L'idea è di domus, la più autorevole rivista italiana di architettura, design, arte e informazione, e del suo direttore, l'architetto Stefano Boeri che spiega così l’evento: “Per un'intera notte lo stadio di calcio più importante d'Europa si trasformerà in una piazza pubblica, aperta ai comportamenti e ai gusti imprevedibili di chi vorrà seguire una serie di eventi che – come accade sempre più spesso negli spazi esterni della città – si accenderanno e si spegneranno come ‘fiamme’ temporanee”. “Per una notte la grande astronave del calcio, l’arena di eventi focalizzanti, monotematici, sincronizzati, si aprirà al quartiere, alla città al mondo, accettandone la varietà e l’indeterminatezza” L'iniziativa - promossa dalla rivista domus in collaborazione con l’Agenzia Asansiro e la rivista Rolling Stone - intende suggerire nuovi e inattesi modi di abitare uno spazio così importante nella vita milanese e dimostrare la straordinaria potenzialità e permeabilità di questo grande edificio-contenitore. Per l'evento è prevista la partecipazione di personaggi e gruppi del mondo dell'architettura, dell'arte, della cultura e della musica, tra i quali: Pietro Pirelli/agon, Matthew Barney, Elisabetta Benassi, Carlos Casas, Cao Fei, Giuseppe Ielasi, Natalie Djurberg, Jimmie Durham, Yona Friedman, Alejandro Jodorowsky, Kinkaleri, ogi:noknauss, Thomas Köner, Arto Lindsay, Armin Linke, Marcello Maloberti, Pedro Reyes, Luca Vitone. Sono coinvolti in ‘Domus Circular’ anche l’Interaction Design Institute di Ivrea e il Central Saint Martins College of Art and Design di Londra, Domus Academy, Naba-nuova Accademia di Belle Arti Milano e l’Università Iuav di Venezia. L’evento è a ingresso gratuito, basta esibire il coupon scaricabile dal sito www.Domusweb.it e inserito anche in Extradomus, il programma preparato dalla redazione di domus che sarà distribuito all'ingresso dello stadio, in giro per Milano nei 'punti caldi' del Salone e con il numero di Domus di aprile. Struttura dell’evento ‘Domus Circular’ ‘Domus Circular’ sarà una notte intera di performance, interventi, spettacoli, concerti, incontri, installazioni. 1 / Dalle ore 18, si passeggia su e giù negli ‘anelli’, sul prato, negli androni… I cancelli di San Siro si apriranno all’ingresso 22/23 e inizierà un percorso guidato che porterà il visitatore a salire sulle tre delle torri portanti di San Siro. La prima parte dell’evento sarà, infatti, tutta sul ‘terzo anello’ dello stadio, una terrazza con suggestiva vista su Milano, e via via si svolgerà a scendere verso il prato. Lungo il percorso saranno toccate diverse ‘stazioni’ – all’interno delle salette nella parte superiore delle torri o al “piano terra”, negli spazi ricavati sulle rampe d’accesso, a bordo campo, negli androni dei raccattapalle, etc. – ognuna delle quali ospiterà un evento: proiezioni video, performance musicali dal vivo, installazioni incontri Alcuni eventi – quali le proiezioni video – saranno visibili per l’intera nottata e occuperanno uno spazio limitato. Altri – quali le performance musicali – dureranno pochi minuti e coinvolgeranno l’intero stadio. 2/ Dalle ore 19:30, Picnic con grandi personaggi Si aprirà anche l’ingresso 4 che si affaccia sull’area domusPicnic, allestita dal Gruppo A12, che ospiterà la presentazione del libro “Pierre Restany. Il critico come artista” (Editoriale Domus) alla quale partecipano l’autore, Stefano Casciani, e Nicholas Borriaud, Piero Gilardi, Maria Grazia Mazzocchi, Alessandro Mendini, Lea Vergine. A seguire, Stefano Boeri e Hans Ulrich Obrist intratterranno una conversazione informale e aperta fra architetti, designer, artisti e intellettuali sull’idea di spazio pubblico, dove lo stadio trasformato in una piazza è la metafora centrale per modi inediti di pensare e progettare la città. Interverranno a domusPicnic: Gabriele Basilico, Marco Belpoliti, Pierfrancesco Barletta, Aldo Brandirali, Jurgen Bei, Andrea Branzi, Roberto Cuoghi, Paola di Bello, John Foot, Alberto Garutti, Marti Guixe, Isabella Inti, James Irvine, Vico Magistretti, Milly Moratti, Lisa Licitra Ponti, Tino Sehgal, Patricia Urquiola. Partecipano il Coordinamento Associazioni San Siro e tutti gli artisti di ‘Domus Circular’. La Gazzetta dello Sport, con il direttore Antonio Di Rosa, dibatterà invece sul tema ‘Stadi senza barriere’. In parallelo, nella terrazza della ‘tribuna Vip’, si ascolterà musica ‘in silenzio’ con una live performance in cuffia. 3/ Dalle 23:00 l’anteprima di ‘De lama lamina’ e i ritmi brasiliani di Bahia L’apice si avrà con la presentazione in anteprima italiana del film ‘De lama lamina’, il nuovo lavoro di Matthew Barney - forse il più importante artista contemporaneo nordamericano – alla quale seguirà, a mezzanotte, la performance musicale dal vivo del musicista brasiliano Arto Lindsay e della Carnaval Band, gruppo di percussionisti brasiliani della scuola di Bahia 4/ Dalle 00:30 si balla fino allo stremo e alla .. Luce del sole L'evento conclusivo si svolgerà nel parcheggio sotterraneo dello stadio: una ‘maratona dance’ organizzata da Tdk, animata da proiezioni e installazioni di video-arte, dj set, aperitivi e musica fino all’alba.  
   
   
PLASTIC 4 THE HOUSE, PLASTIC 4 THE (CLEAN) CITY: DALLA CASA ALLA CITTÀ, LA PLASTICA RIVIVE E DIVENTA DESIGN. ARRIVANO AL SALONE DEL MOBILE 2005 I SEI PROGETTI VINCITORI DEL CONCORSO”PLASTIC 4 THE HOUSE”  
 
Milano, 7 aprile 2005 - Che cosa hanno in comune Corepla – Consorzio Nazionale per la raccolta, il riciclaggio e il recupero dei rifiuti di imballaggi in plastica e i giovani designer di tutte le scuole italiane di design e arte? Un obiettivo ben preciso: dare vita ad oggetti di design in plastica vergine e riciclata come esempio di ciò che questo materiale e i relativi rifiuti di imballaggi sono in grado di fare. Il risultato di questo “Incontro” sarà visibile al pubblico dal 13 al 18 aprile 2005 presso Spazio 30 (Viale Vittorio Veneto, 30 a Milano) in occasione del Salone del Mobile. Lì saranno infatti esposti i progetti vincitori di Plastic for the house, il concorso promosso lo scorso anno da Corepla e Plastic Europe Italy. Dal binomio tra plastica e futuro, nasce, dunque, il dialogo di Corepla con i giovani designer presso i quali il Consorzio mira a diffondere la conoscenza della plastica. La sfida lanciata agli studenti è stata, perciò, quella di liberare la creatività per dare vita ad un progetto inedito di un altrettanto inedito complemento d’arredo in plastica. I vincitori? Tre (più altrettante menzioni), provenienti dalla facoltà di Architettura dell’Università di Firenze, dalla facoltà di Architettura del Politecnico di Milano, da Domus Accademy. Alcuni esempi degli oggetti vincenti? Una sedia che fiorisce, una libreria, un pannello con le tasche, una chaise longue. Oltre all’esposizione privilegiata durante il Fuori-salone, coloro che hanno saputo valorizzare l’incontro tra plastica e design hanno vinto uno stage - presso un’azienda del settore - durante il quale potranno trasformare, con il supporto di progettisti e disegnatori professionisti, il proprio progetto in realtà. E, per passare alla fase di produzione industriale propedeutica alla vera e propria commercializzazione, Corepla metterà gratuitamente a disposizione delle aziende il proprio reparto di Ricerca & Sviluppo. L’edizione 2005: Plastic for the (clean) city Dalla casa alla città, dal privato al pubblico. E’ questo il percorso che Corepla e Plastic Europe Italy hanno compiuto lanciando l’edizione 2005 del concorso riservato ai giovani designer. “Plastic 4 the house” diventa, dunque, “Plastic 4 the (clean) city” proprio a sottolineare l’importanza della dimensione collettiva come estensione del nostro privato. La plastica, che nell’ambito di “Plastic 4 the house” si era trasformata in oggetti d’uso quotidiano e domestico, ritorna nella nuova edizione “Plastic for the (clean) city” dando vita ad oggetti di arredo urbano. Ma non solo. Infatti, quest’anno i progetti dovranno essere realizzati innanzitutto in plastica riciclata e, inoltre, essere “ottimizzati” per integrare alla propria funzione d’uso la altrettanto rilevante finalità di comunicare con i cittadini. Attendiamoci, dunque, pensiline, cassonetti, panchine progettati con lo scopo di raccontare oltre che di fare. I progetti vincitori verranno sottoposti ad Amministrazioni Pubbliche e ad aziende private, tra le quali verranno selezionati gli eventuali adottanti e produttori.  
   
   
GLI 007 DEL FUORI SALONE PUNTI DI VISTA PRIVILEGIATI GRAZIE AL PROGETTO E.REPORTER  
 
Milano, 7 aprile 2005 - Anche quest’anno il portale Fuorisalone.it e la Facoltà del Design del Politecnico di Milano realizzano il progetto E.reporter: un reportage foto e video grafico di un centinaio di studenti di design di tutto il mondo che, durante la settimana del Fuori Salone milanese, saranno i punti di vista privilegiati sugli eventi e le trasformazioni della città. Attraverso un sistema di multiaccesso sul portale www.Fuorisalone.it  gli E.reporter invieranno, sia da web che da telefono cellulare, contributi digitali disponibili in real-time on line e quindi subito fruibili. Questi contributi, oltre a essere un documento e un appunto visivo di quello che accadrà durante la settimana, diventeranno anche un archivio digitale interattivo aperto a tutti. Obiettivo del progetto è quello di promuovere il Design come evento, come performance, come installazione sul tessuto urbano: un Design che, uscendo dai suoi spazi ufficiali, diventa accessibile a tutti. L’idea nasce dall’esigenza di individuare diverse forme e formati di comunicazione per raccontare e storicizzare il Fuori Salone. Fuorisalone.it è uno strumento interattivo, un formato editoriale sperimentale che non solo riporta gli eventi ma li descrive visivamente e ne rievoca le atmosfere. Per adesioni all’iniziativa, candidatura e curriculum vitae a: e.Reporter@fuorisalone.it  
   
   
TERMOIDRAULICA E BAGNO SHOW A PADOVA  
 
Padova, 7 aprile 2005 - Dal 6 al 9 aprile, Padova Fiere ospita la quattordicesima edizione di Termoidraulica Clima e Bagno Show Padova 2005, riservate a tutti gli operatori del settore idrotermosanitario e arredobagno. Senaf, società che si occupa dell’organizzazione dell’evento, ribadisce l’importanza di una fiera che si può considerare “a misura d’uomo”: “Termoidraulica Clima e Bagno Show – dichiara Emilio Bianchi, Project Manager della fiera - rappresentano una fiera dove è ancora possibile incontrarsi, confrontarsi e crescere professionalmente”. Una formula che sembra essere apprezzata moltissimo sia da parte dei visitatori sia da parte degli espositori. La fiera, infatti, può vantare numeri di tutto rispetto: durante l’edizione del 2003 oltre 50.000 professionisti del settore hanno visitato la fiera, mentre la nuova edizione conta già la presenza di oltre 700 aziende espositrici per un totale di 60.000 mq di spazio espositivo. L’edizione del 2005 di Termoidraulica Clima e Bagno Show si presenta al pubblico con qualche novità. Prima fra tutte l’iniziativa “Ecofuoco”, un’area espositiva dedicata al riscaldamento ecologico ed economico, che si propone di sensibilizzare il visitatore all’utilizzo di sistemi a energia alternativa (stufe e caminetti a pellets, a legna ecc). La parte dedicata all’arredobagno, che ogni anno richiama in fiera migliaia di progettisti, architetti e designer, inaugura la prima edizione dell’iniziativa “Progetto cercasi !!!”, uno spazio interamente dedicato alla progettazione degli ambienti di show room, che prevede la discussione di alcune delle case history più interessanti e innovative. L’evento è stato organizzato grazie alla collaborazione di due rinomati professionisti del settore: l’Ing. Dominika Friedrich di Progettazione Ls e Michele d’Elia di Design & Graphic art. Altra iniziativa che riguarda la parte dell’arredobagno, Trasformismi ovvero il fascino dell’altro utilizzo, un’esposizione di opere realizzate da Mariano Moroni, architetto e artista, per Cordivari Art Collection. In esposizione le installazioni Sostenere la scrittura 2002, Tavolo dei negoziati 2002, Ancella 2003, Fleet 2003, Reassembling 2004, Observation point 2005 tutte realizzate con materiali di recupero e scarto della produzione di radiatori, serbatoi, canne fumarie e contenitori per alimenti. Molte le altre iniziative in programma: un calendario ricco di convegni e corsi di formazione organizzati da alcune delle aziende e associazioni più importanti del settore, che portano alla ribalta alcune tematiche chiave, quali il risparmio energetico, l’utilizzo di fonti energetiche alternative, le nuove normative del settore termotecnico e impiantistico.  
   
   
DOPO GENNAIO E FEBBRAIO, TERZA CHIUSURA IN NEGATIVO (-8,63%) DEL MERCATO AUTO IL CLIMA POLITICO E LA CONFUSIONE DELLE REGOLE CONTRIBUISCONO ALLA FRENATA DEL MESE DI MARZO  
 
Roma, 7 aprile 2005 - Marzo è il terzo mese consecutivo in cui il mercato italiano dell’auto si chiude con un segno negativo: 228.104 immatricolazioni contro le 249.659 del marzo del 2004, con una flessione dell’8,63%, come comunicato dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti. Nel cumulato del primo trimestre, le immatricolazioni risultano 638.745, con un calo del 5,71% rispetto ai risultati ottenuti nel primo trimestre dello scorso anno. Dopo quella di gennaio e febbraio, la flessione di marzo era attesa come conseguenza di alcuni fenomeni che stanno caratterizzando la vita degli italiani e che - secondo Salvatore Pistola, Presidente dell’Unrae, l’Associazione che rappresenta le Case estere in Italia – si riflettono certamente sulla propensione all’acquisto di nuove auto da parte del consumatore. Da un lato, l’intreccio di un quadro economico che tarda a dare gli attesi segnali di ripresa, dall’altro un quadro politico divenuto ormai a conflittualità permanente. Ciò non solo disorienta il consumatore, ma contribuisce a creare dubbi e perplessità che certo non aiutano chi deve prendere una decisione importante come quella dell’acquisto di un’automobile. “Preoccupa – osserva Pistola - il progressivo inasprirsi del confronto, che rischia di alterare l’andamento della domanda anche nei prossimi mesi, visto che dopo le elezioni Regionali ci si avvierà in questo clima molto teso anche alle Politiche del 2006”. Tutto ciò va ad aggiungersi al basso indice di fiducia del consumatore, influenzato anche dalle difficoltà di interpretazione delle limitazioni al traffico che hanno inevitabilmente inciso persino sulla scelte del prodotto, creando dubbi e perplessità per mancanza di chiarezza delle norme di circolazione in alcuni giorni della settimana. “Questo crescente processo di limitazione del traffico nelle città, oltretutto, è caratterizzato, con una decina di formule diverse, dall’assoluta mancanza di coordinamento e ciò contribuisce al disorientamento del consumatore” sottolinea Pistola. Altro elemento ad influsso negativo è la crescita del prezzo dei carburanti e segnatamente del gasolio per autotrazione, che va ad incidere sulla domanda delle motorizzazioni diesel, che hanno ormai raggiunto il 60% del mercato italiano. “Con l’aumento dei carburanti – ha commentato il Presidente dell’Unrae – si mette in moto un meccanismo perverso, che attraverso l’aumento del prelievo fiscale accresce ulteriormente la pressione del Fisco sull’automobilista. Ed è cosa nota che in Italia l’auto sia colpita fiscalmente molto di più rispetto al resto dell’Europa, il che non coincide certo con il principio dell’armonizzazione fiscale che deve fare da corollario all’unità europea”. Tutti questi motivi giustificano in buona misura il rallentamento della domanda da parte dei consumatori, malgrado l’elevato numero di novità presentate nei primi mesi dell’anno sul mercato e le campagne promozionali, sempre più allettanti, prospettate da Case costruttrici e Reti di vendita. Di certo, la terza flessione consecutiva e il basso livello degli ordini (circa 222.000 nel marzo 2005 con un calo dell’8,2% rispetto all’analogo mese dello scorso anno), non suggeriscono una visione ottimistica dell’andamento del mercato, anche se gli analisti dell’Unrae ritengono opportuno verificare lo sviluppo dei prossimi mesi per valutare in quale misura l’andamento del primo trimestre si rifletterà sul prosieguo dell’anno. Intanto, la richiesta di vetture dotate di motorizzazioni Euro4 è in crescita e dopo i primi tre mesi dell’anno si aggira ormai intorno al 50% del mercato. Quanto al diesel, il suo gradimento continua ad essere alto: nel corso del mese di marzo il 58,05% di tutte le immatricolazioni era costituito da vetture con motorizzazioni a gasolio. Va notato, però, che per la prima volta dopo molti mesi, siamo di fronte ad un’inversione di tendenza: nel primo trimestre, infatti, la quota diesel è stata del 59,81%. Infine, a completare il quadro del mercato del mese di marzo, il settore dell’usato segna con 423.972 passaggi di proprietà, un calo del 6,29%, riflettendo lo stesso rallentamento che caratterizza il mercato del nuovo. Nel primo trimestre, con 1.149.897 passaggi di proprietà, il calo è del 5,33% rispetto all’analogo periodo dello scorso anno.  
   
   
LA FIAT SEICENTO HYDROGEN AL 1° RALLY DI MONTECARLO PER FUEL CELL E IBRIDI  
 
Torino 7 aprile 2005 - Il prototipo Fiat Seicento Hydrogen ha partecipato alla prima gara di regolarità per veicoli alimentati a idrogeno, classificandosi al 2° posto tra i veicoli della sua categoria (fuel cell) e al 1° posto tra quelli alimentati ad idrogeno compresso. Il punteggio finale teneva conto del consumo totale di combustibile, del rapporto combustibile consumato e peso veicolo, e delle eventuali penalizzazioni subite durante il percorso. La manifestazione, organizzata dall'Automobil Club di Montecarlo sotto la guida della Fia (Federazione Internazionale dell'Automobile), si è svolta sabato 2 aprile. Le vetture, partite da Lugano alle ore 9.00, hanno seguito un percorso misto di strade statali e autostrade per un totale di 410 km attraverso Torino, Cuneo, il Col di Tenda e la Val Roia e sono arrivate al Principato di Monaco alle ore 16.00. La Fiat ha partecipato con la vettura di ricerca "Hydrogen", che sviluppa 30kW di potenza alle ruote, 130 km/h di velocità massima ed ha un'autonomia di 200 km a 350 bar di idrogeno, condotta dagli ingegneri ricercatori Paolo Marchese e Roberto Aimasso del team Fuel Cell del Dipartimento Veicoli del Centro Ricerche Fiat. Presentato nel 2003, il prototipo Fiat Seicento Hydrogen utilizza come combustibile l'idrogeno compresso che alimenta uno stack tipo Pem (peso 150 kg) capace di produrre energia elettrica a 200 V con una potenza massima di 40 kW. Inoltre, Fiat Seicento Hydrogen adotta soluzioni innovative come il particolare compressore dinamico sviluppato dal Centro Ricerche Fiat che consente elevate dinamiche di risposta, bassa rumorosità ed elevata efficienza; non produce emissione di sostanze inquinanti e non genera anidride carbonica (Co2). La tecnologia Fuel Cell appare, in una prospettiva di medio lungo termine, come la soluzione dei problemi ambientali che riguardano l'automobile, ma occorre precisare che la strada da percorrere è ancora molto lunga e ricca di sfide tecniche ed economiche. Fiat Auto sta comunque investendo in questa tecnologia e, muovendosi nel quadro di collaborazioni internazionali, sviluppando e valutando le diverse soluzioni tecniche ed i problemi che derivano per un'applicazione automobilistica. Da sempre in prima fila nel rispetto ambientale, oggi Fiat Auto punta sulle motorizzazioni a metano che costituiscono una delle sue linee guida. Come dimostra lo sviluppo di un'articolata gamma di prodotti "Bipower" che rispondono alle esigenze sia di operatori professionali sia di privati cittadini: dalla Multipla al Ducato, dalla Punto al Doblò, nella versione Panorama e Cargo. Caratteristica comune a tutti i modelli "Bipower" è l'integrazione tra due sistemi di alimentazione benzina e metano (gas naturale Cng). Infatti, i veicoli sono configurati per funzionare normalmente a gas naturale, mentre l'avviamento motore si effettua sempre a benzina, con passaggio immediato e automatico all'alimentazione a metano. In questo modo l'impianto di alimentazione a benzina si mantiene efficiente e il suo intervento è richiesto solo alla partenza e quando il metano si sta esaurendo (pressione del gas nelle bombole prossima al limite). Per il cliente è sempre comunque possibile passare all'alimentazione a benzina premendo un pulsante dedicato.  
   
   
PARTE DA GENOVA IL “ROAD SHOW ALFA ROMEO”  
 
Torino 7 aprile 2005 - Parte l’8 aprile il “Road Show Alfa Romeo”, l’iniziativa itinerante che fino al 31 dicembre porterà la gamma Alfa Romeo nelle principali città italiane: da Genova a Treviso, da Vicenza a Milano, per continuare con Bologna, Torino, Roma, Napoli, Jesolo, Gallipoli, Riccione, Palermo e tante altre. In tutto saranno toccate 35 tra le località più affascinanti del nostro Paese, ad iniziare dal capoluogo ligure che ospita la prima tappa del tour presso la Fiera di Primavera, in programma dall’8 al 17 aprile. Realizzata in collaborazione con la Rete di vendita Alfa Romeo, l’iniziativa si pone l’obiettivo di far conoscere da vicino l’intera gamma, attraverso due momenti. Il primo “statico” prevede l’esposizione di alcuni modelli in modo da scoprire tutte le soluzioni tecnologiche e i dispositivi d’avanguardia che ne fanno il punto di riferimento nei diversi segmenti: dalla Nuova Alfa Romeo 147 all’Alfa Romeo 156 Sport, dall’Alfa Romeo Gt all’Alfa Romeo 166. Inoltre, a partire dal mese di luglio, il pubblico potrà ammirare la nuovissima Alfa Romeo 159, la protagonista indiscussa del recente Salone di Ginevra. La seconda fase, invece, è “dinamica”: infatti in ciascuna delle 35 località coinvolte il team di “Road Show Alfa Romeo” dispone di un’area dove realizzare un “villaggio Alfa Romeo”, composto da una serie di stand e da un circuito per i test drive seguiti dai piloti e istruttori del Centro Internazionale Guida Sicura di Andrea de Adamich (è possibile prenotare il test drive al numero verde 800.818.828, attivo dalle 9 alle 19, dal lunedì al venerdì). In particolare, all’arrivo presso l’area dei test drive i partecipanti sono accolti da una hostess e guidati verso l’auto, dove trovano un istruttore che, dopo aver illustrato i dispositivi tecnici più nuovi, li accompagna nella prova. Il circuito, esteso su circa tremila metri quadrati, è delimitato da transenne all’esterno e birilli all’interno. In alcune zone la pista è bagnata con irrigatori e in altre viene stesa una pellicola adesiva resinata per simulare aderenze diverse. Chi poi fosse interessato ad acquistare una vettura Alfa Romeo ha a disposizione un’area, allestita con salottini e servizio bar, dove incontrare il concessionario per definire il contratto. Insomma, il “Road Show Alfa Romeo” è il modo migliore per apprezzare le straordinarie doti di scatto, tenuta di strada e frenata che da sempre contraddistinguono una vettura Alfa Romeo, una tradizione gloriosa che continua nel tempo e si arricchisce di nuovi contenuti tecnici. In tutto il mondo, infatti, le Alfa Romeo sono riconosciute come vetture belle, sportive e capaci di riproporre, attraverso la più brillante tecnica motoristica attuale, il retaggio di un grande passato di corse e di vittorie. Automobili, quindi, che nell'uso quotidiano sanno regalare sensazioni e restituire un autentico piacere di guida. Ma a queste caratteristiche, all'occorrenza, offrono anche più prestazioni, più "handling", più capacità frenante. In una parola, il comportamento dinamico di una vettura che porta sulle strade di tutti i giorni le sensazioni della pista. Forte di una straordinaria storia nelle competizioni, quindi, Alfa Romeo e il suo il “cuore sportivo” confermano che è possibile unire questa vocazione del marchio con il grande temperamento di tutte le sue auto di serie. Il tutto nella massima sicurezza. Ecco perché una vettura Alfa Romeo si pone sempre l’obiettivo di garantire la massima protezione per guidatore e passeggeri. Merito, più ancora dei singoli dispositivi, dell’'insieme di tutte le soluzioni adottate. Ad iniziare dalla sicurezza preventiva, cioè nell'insieme delle soluzioni tecniche dirette a favorire l'attenzione del guidatore: dal comfort alla climatizzazione, dall’ergonomia del posto di guida alla collocazione dei comandi e leggibilità degli strumenti. Stessa attenzione prestata alla sicurezza attiva, come dimostra il Vdc (Vehicle Dynamic Control), l'interpretazione di Alfa Romeo dell'Esp (Electronic Stability Program) che interviene nelle condizioni prossime al limite, quando è a rischio la stabilità della vettura, e aiuta il pilota a controllare l'auto. Inoltre, parte integrante del Vdc sono anche l'Msr (Motor Schleppmoment Regelung), che entra in azione quando in condizioni di bassa aderenza si scala bruscamente di marcia, e il sistema antislittamento Asr (Anti Slip Regulation), il sistema che provvede a qualsiasi velocità, con l'ausilio di freni e del controllo motore, ad ottimizzare la trazione. Infine, sul fronte della sicurezza passiva, i diversi modelli Alfa Romeo offrono airbag frontali, side-bag anteriori e window-bag. Senza dimenticare che i tecnici del Centro Sicurezza prendono in esame tutti i possibili tipi d'incidente, tenendo conto delle diverse velocità alle quali possono avvenire gli urti, i differenti tipi di ostacolo e la tutela di occupanti con caratteristiche fisiche anche molto differenti tra loro.  
   
   
IN 440.564 A BRESCIA PER MONET  
 
Brescia, 7 aprile 2005 - 440.564 visitatori totali, una media giornaliera di 2.754 presenze: cifre che danno conto di un successo che conferma Monet, la Senna, le ninfee come il più seguito evento espositivo della stagione. Nei 160 giorni di apertura la mostra ha richiamato un numero di visitatori cresciuto di settimana in settimana, sino alla cifra record di 38.787 presenze proprio negli ultimi 7 giorni di apertura. L'analisi svolta da Linea d'ombra sui 279.170 visitatori che hanno prenotato la loro visita, ha permesso di formulare interessanti conclusioni relative alla composizione del pubblico: le prenotazioni provenienti dai privati sono state il 42% del totale, contro il 32,4% dei gruppi e il 24% delle scuole. Quanto a provenienza geografica, i visitatori sono accorsi da tutte 103 le province italiane (un grazie per questo traguardo all'unica visita prenotata da Crotone), anche se le cifre più consistenti sono, com'è ovvio, quelle del Nord Italia, con in testa le province di Milano e Brescia. Cifre importanti, che premiano non solo il grande impegno organizzativo, ma anche la qualità della proposta, e le oltre 70.000 prenotazioni già effettuate per la mostra Gauguin / Van Gogh - L'avventura del colore nuovo, che aprirà nell'ottobre del 2005, ne sono la più felice conferma.  
   
   
POP ART ITALIA 1958-68 MODENA, GALLERIA CIVICA PALAZZO SANTA MARGHERITA  
 
Modena, 7 aprile 2005 - Si inaugura domenica 17 aprile 2005 alle 11 la mostra “Pop Art Italia 1958-1968”, allestita nelle sedi espositive della Palazzina dei Giardini e di Palazzo Santa Margherita in c.So Canalgrande a Modena. Prodotta dalla Galleria Civica e dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Modena, sponsorizzata da Wp Store e da Easybloom, con il mediapartnership di Leonardo Sky Tv, la mostra è curata da Walter Guadagnini, storico dell’arte e docente presso l’Accademia di Belle Arti di Bologna, in collaborazione con Luca Massimo Barbero, Associate Curator per la Guggenheim Collection. Pop Art Italia 1958-1968 si incentra sulla storia e sui protagonisti della Pop Art italiana e si propone come il seguito ideale di Pop Art Uk, British Pop Art 1956-1972, una delle mostre di arte contemporanea di maggiore successo della scorsa stagione. Se per l'Inghilterra si poteva parlare di una "Swinging London", in questo caso si potrà parlare di un'arte della "dolce vita" o del "boom economico", momenti cruciali nell'evoluzione della società e del costume italiano del Xx secolo. La pittura e la scultura, lo strano connubio tra Michelangelo e la Coca Cola, dunque, ma anche il più ampio contesto culturale nel quale queste opere sono nate, saranno i protagonisti di una mostra e di un catalogo che uniscono il rigore scientifico degli studi a una spettacolare presentazione di alcune delle opere più sorprendenti dell'arte italiana del dopoguerra. Fenomeno prevalentemente anglo-americano, la Pop Art trova radici in tempi precoci anche in Italia, come storicamente testimoniato dalla Biennale di Venezia del 1964. Questa importante vetrina che fa conoscere il fenomeno Pop all’Europa, e che premia per la prima volta un artista americano quale Robert Rauschenberg, ospita al Padiglione Italia opere di artisti come Mimmo Rotella, Franco Angeli, Tano Festa, Giosetta Fioroni, Concetto Pozzati e Mario Schifano. Attraverso un centinaio di opere di oltre trenta artisti, la mostra ricostruisce le vicende e il clima che nel corso degli anni Sessanta hanno dato vita a una "via italiana", autonoma e originale, al linguaggio Pop. Gli artisti selezionati rappresentano al meglio la Pop italiana e contribuiscono a definire modi e tempi della sua evoluzione. Si va da precorritori come Mimmo Rotella ed Enrico Baj (tra le loro opere esposte, si ricordano il celeberrimo decollages “Il Punto e Mezzo” del primo e le straniate visioni kitsch del secondo, come le strepitose rielaborazioni delle cartoline della fine degli anni Cinquanta o le altrettanto sorprendenti citazioni dai rotocalchi dell’epoca come “Des êtres d’autres planètes violaient nos femmes” del 1959) ai grandi protagonisti della stagione romana come Mario Schifano, Franco Angeli, e Tano Festa, tutti presenti con opere primarie degli anni Sessanta, come “Quarter Dollar” di Angeli, opera esposta alla Biennale del 1964, e “Futurismo rivisitato” di Schifano, del 1966; Cesare Tacchi (“La poltrona gialla”), Umberto Bignardi, Giosetta Fioroni, Sergio Lombardo (del quale saranno presentati alcuni dei “Gesti tipici” dedicati ai grandi politici dell’epoca, da Kruscev a Kennedy), Renato Mambor, Fabio Mauri, Mario Ceroli, del quale verrà esposto, tra gli altri, “Il telefono”, grande scultura in legno del 1964. Accanto a questi nomi, va ricordato poi il gruppo milanese, vicino allo Studio Marconi - uno dei luoghi centrali di diffusione e affermazione della Pop nel nostro Paese, assieme alle storiche gallerie romane come La Tartaruga e La Salita - tra i quali spiccano i nomi di Valerio Adami, Emilio Tadini e Lucio Del Pezzo, autori di una Pop tesa a dialogare più con le coeve esperienze europee che con quelle americane. E ancora la cosiddetta “Scuola di Pistoia”, che ha avuto la sua figura di punta in Gianni Ruffi, presente con alcune sculture, come “Intervallo” del 1965, dove un televisore scolpito nel legno rievoca nello schermo una visione ideale della celebre immagine del Carosello. Accanto a questi saranno presenti figure anomale ma estremamente significative come quelle del toscano Alberto Moretti (sarà in mostra lo storico “Vegé” del 1964, pubblicato nel fondamentale volume di Mario Amaya “Pop as Art” già nel 1965), del milanese Silvio Pasotti, autore di assemblages capaci di giocare ironicamente con il nuovo gusto “medio” italiano del tempo, del bolognese Concetto Pozzati, tutti in diverso modo testimoni di un cambiamento fondamentale nella storia e nel costume dell’Italia del dopoguerra. Accanto a questi nomi, unanimemente considerati protagonisti di questa stagione e di questo stile, saranno in mostra anche opere di autori che attraverso il linguaggio Pop sono passati solo per una breve stagione della loro vicenda creativa, ma che hanno contribuito a determinare le sorti e le immagini di questo periodo e di questa tendenza. Si tratta di artisti come Domenico Gnoli, Michelangelo Pistoletto (del quale verrà esposto uno straordinario “Specchio” del 1960), Jannis Kounellis, Aldo Mondino, Pino Pascali, artisti tra i più noti dell’arte italiana della seconda metà del secolo, le cui figure sono divenute, a loro volta, icone del mondo artistico contemporaneo. Nelle nove sale si susseguono le opere di questi autori divise secondo grandi nuclei tematici ideali, che rispondono alle caratteristiche primarie della Pop italiana. Una sezione sarà dedicata al rapporto con l'arte del passato, punto di riferimento quasi ineludibile per gli artisti italiani; un'altra sarà dedicata invece ai rapporti con i nuovi media e in particolare con il nuovo paesaggio - domestico e pubblico - con il quale gli artisti si confrontano in questo periodo; un altro ancora sarà dedicato all'aspetto più esplicitamente ironico e divertito presente in molte delle opere selezionate. Le opere in mostra provengono da importanti gallerie e collezioni private italiane ed estere. La mostra sarà accompagnata da un catalogo edito da Silvana Editoriale, contenente la riproduzione a colori di tutte le opere esposte, i saggi di Walter Guadagnini e Luca Massimo Barbero, le biografie curate da Alberto Zanchetta. La Galleria Civica aderisce alla Settimana della Cultura, indetta dal Ministero Beni e Attività culturali, consentendo l’ingresso gratuito alla mostra. Le visite guidate alla mostra, a pagamento, sono accessibili su prenotazione al numero 059/206919. I laboratori didattici per bambini accompagnati dai genitori sono gratuiti e si terranno a Palazzo Santa Margherita il 23 e 30 aprile, il 7 e 14 maggio, dalle 15 alle 18. Nei festivi 17, 24, 25 aprile e 1 e 8 maggio dalle ore 10,30 alle 12,30 e dalle 15 alle 18 (il 17 aprile, giornata inaugurale, il laboratorio apre alle 11). La mostra resterà allestita fino al 3 luglio 2005. Www.comune.modena.it/galleria/popartitalia  
   
   
FACES: MOSTRA COLLETTIVA CON OPERE DI RICCARDO BARUZZI, LEONARDO GRECO E GABRIELE TALARICO. A CURA DI VALERIO DEHÒ  
 
 Bologna, 7 aprile 2005 - Il ritratto è da sempre una prova di forza della buona pittura, e la pittura è ancora e sempre protagonista dell’arte degli ultimi 25 anni. La generazione degli artisti attorno ai trent’anni si è dedicata spesso ad una ricognizione della propria sfera affettiva e privata, adoperando la pittura quasi come una cronaca elettiva. E sono giovani gli artisti di questa mostra, ma dimostrano una tecnica sicura, ma soprattutto una totale coscienza del mezzo che adoperano. Danno evidenza non solo ad un’abilità acquisita e ad un’indubbia predisposizione, quanto alla consapevolezza della scelta: vogliono dipingere e basta, per decisione autonoma non per trend o altri accadimenti effimeri. Sono integralmente pittori, anche se possono usare occasionalmente altre tecniche. Questi giovani artisti hanno anche una ricerca appagata di non convenzionalità nel taglio sempre particolare e mai statico. Nessuno dei tre predilige la fissità, la foto ricordo.Tutto il piano della rappresentazione è agitato da un movimento interno. Leonardo Greco ama dei primi piani di memoria cinematografica e talvolta emergono chiari alcuni riferimenti ad Alex Katz e all’evoluzione poetica dell’iperrealismo. Grandi superfici con un rapporto osmotico tra il volto e lo sfondo. Una linea forte e incisa, grande sicurezza esecutiva, e un’indagine psicologica che sorprende per finezza. Riccardo Baruzzi ha un tratto più acido e più “americano”. Vi è nella sua pittura un approccio intenso che si manifesta on una natura liquida e continua dei tratti. Echi da factory warholiana, ma anche una densità espressionista che attinge direttamente da una profondità generazionale di rabbia conquistata e cercata. Gabriele Talarico guarda alla fotografia ma non in modo metaforico, non diretto. Sia “positivi” degli inizi, che i “negativi” attuali , indagano la realtà, senza alcuna pretesa di realismo. Ritratti generazionali, ma anche affettivi che negli ultimi tempi hanno subito un’inversione in negativo prevale il buio anzi un almost blue che assorbe le figure nel momento in cui le fa rimbalzare sulla superficie. Www.dipaoloarte.it  
   
   
ANTONI TÀPIES:PASSIONE PER LA MATERIA MUSEO D'ARTE CONTEMPORANEA, LISSONE - MILANO  
 
Lissone, 7 aprile 2005 - Torna in Italia Antoni Tàpies, a cui il Museo d’Arte Contemporanea di Lissone dedica una importante mostra composta quasi interamente da opere mai esposte nel nostro Paese. L'esposizione, realizzata in collaborazione con la Fundaciò Antoni Tàpies di Barcellona, è a cura di Nuria Enguita Mayo e di Flaminio Gualdoni, e nasce nell’ambito delle attività del Premio Lissone, che proprio Antoni Tàpies vinse nel 1957. L’artista catalano, al quale ora viene attribuito il Premio Lissone alla carriera, espone un significativo corpus composto da circa trenta opere dagli anni Cinquanta a oggi, in particolare oli di grandi dimensioni e una sezione dedicata ai celebri libri d'artista. Le opere esposte rappresentano tutti i decenni dell'attività di Tàpies e sono caratterizzate da una pittura in cui la materia e il segno si integrano in un linguaggio di forza straordinaria. Tra esse spiccano in particolare lo storico Terre sur marron foncé, 1956, e i vasti Gran blanc amb llauna blava, 1972 (200x275), Tríptic blau, 1983 (120x240), Díptic de vernís, 1984, di oltre cinque metri di lunghezza. Figura chiave dell’informale internazionale, nell'ambito di questa corrente Tàpies ha svolto il ruolo di tramite tra la cultura surrealista dei suoi inizi, a contatto con Mirò e Picasso, e le successive esperienze oggettuali, che hanno anticipato le sperimentazioni dell’Arte povera. I suoi dipinti, le sue sculture, i suoi libri d’artista hanno segnato uno spartiacque tra le generazioni storiche dell’arte e le neoavanguardie. Con la mostra di Antoni Tàpies prosegue e si potenzia il programma intrapreso dal Museo d'arte Contemporanea di Lissone volto a realizzare eventi di respiro internazionale, la cui prima manifestazione è stata la mostra dedicata a Le Corbusier nella primavera del 2003. La mostra è correlata da un catalogo edito dal Museo d'Arte Contemporanea, con testi di Nuria Enguita Mayo e di Flaminio Gualdoni, nonché testo di Andreas Franzke, il massimo studioso dell'opera del Maestro. Cenni biografici Antoni Tàpies nasce a Barcellona nel 1923. È tra i fondatori della rivista e del gruppo "Dau al Set" (La settima faccia del dado), di impronta neo-dadaista. Nel 1950 tiene la prima personale alla Galeria Layetanas di Barcellona e compie il primo viaggio a Parigi, dove incontra Pablo Picasso. Nei primi anni ‘50 la pittura di Tàpies si volge verso l’art autre. Si susseguono mostre importanti: nel 1952 partecipa alla Biennale di Venezia, dove espone più volte negli anni, e nel 1993 ottiene il premio per la pittura.Tra la fine degli anni ‘50 e ‘60 si colloca una lunga serie di importanti mostre. Nel 1959 Tàpies partecipa per la prima volta alla Documenta di Kassel, mentre l’anno successivo presenta le sue opere al Museu de Arte di Bilbao. Nel 1962 espone al Kestner Gesellschaft di Hannover, al Guggenheim di New York e al Kunsthaus di Zurigo. Nel 1964 è ancora a Kassel, nel 1965 a Londra, all'Insitute of Contemporary Arts, nel 1967 a San Gallo, al Kunstmuseum, nel 1968 a Vienna, al Museum des Xxº Jahrhunderts, ad Amburgo e Colonia, al Kunstverein. Nel 1973 Parigi gli rende omaggio con una retrospettiva al Musée d’Art Moderne. Nel 1977 espone all’Albright-knox Art Gallery di Buffalo. Nel 1980 è la volta del Museo Español de Arte Contemporanea di Madrid e dello Stedelijk Museum di Amsterdam. Nel 1981 Tàpies riceve altri premi e onorificenze: la medaglia d’oro per le Belle Arti da re Juan Carlos I e la Laurea honoris causa del Royal College of Art di Londra. Nel 1984 inizia a lavorare al progetto della Fundació Antoni Tàpies di Barcellona. Il sogno è finalmente coronato nel 1990, con l’inaugurazione ufficiale. Informazioni : Museo d'Arte Contemporanea Tel. +39. 039.2145174 - fax +39.039.461523 e-mail: pinacoteca@comune.Lissone.mi.it  
   
   
I DIPINTI DELL'ANNO NUOVO DI TAOHUAWU AL MUSEO DI STORIA NATURALE DI MILANO 1-30 APRILE 2005  
 
Milano, 7 aprile 2005 - Nei locali de Le Jardin d'Histoire al 4° piano del Museo di Storia Naturale Corso Venezia 55, Milano l'Associazione Italia-cina presenta la mostra “I dipinti dell'Anno Nuovo di Taohuawu” aperta: dal martedì al venerdì dalle ore 9 alle ore 18 sabato e domenica dalle ore 9 alle ore 18 Durante la "Festa di Primavera", che si celebra nei primi giorni del primo mese del calendario lunare, le stampe per l'anno nuovo o n'an hua conce si chiamano in Cina, vengono esposte un po' dappertutto nelle campagne cinesi. Taohuawu è una strada di Suzhou dove si producono, fin dal Xvii secolo, queste opere che si richiamano in modo diretto alla pittura classica, in modo particolare alle antiche xilografie di epoca Song (960-1279) o ancora più spesso ai rotoli o fogli, d'album delle dinastie Ming (1368-1644) e Qing (1644-1911). Queste influenze si sono poi tramandate alla produzione di carattere più spiccatamente popolare la cui esecuzione ingenua e spontanea ne accentua maggiormente il contrasto cromatico. Www.italiacina.org  
   
   
SALVATORE GARAU SCULTURA NEL CIELO 8-15 APRILE 2005  
 
Milano 7 aprile 2005 - L'opera di Salvatore Garau, artista figurativo classe `53 ed ex batterista negli anni settanta del gruppo rock d'avanguardia degli Stormy Six, riparte da una gigantesca tela di oltre 200 metri quadri dal titolo Scultura nel cielo, che verrà esposta da venerdì 8 a venerdì 15 aprile sul ponteggio di c.So Magenta 22 a Milano. Questa volta però a salire in cielo, modificando la relazione del messaggio con la città, sarà la pittura potente e dì forte suggestione cromatica di Salvatore Garau, che proprio in questi giorni ha inaugurato una personale nelle sale di Palazzo Crispi a Napoli. Un confrontarsi fuori standard sia per l'artista sia per la gente, un museo a cielo aperto fregi entry per portare in strada un messaggio diverso rispetto a quanto accade abitualmente, affidato questa volta all'arte contemporanea e non alla pubblicità. Il dipinto, che è stato realizzato in soli sei giorni nei capannoni della fabbrica di giocattoli Mat Plast di Cernusco sul Naviglio utilizzando oltre 40 chili di colori acrilici con colla acrilica su Pvc, ha come tinte dominanti il rosso, il bianco, il nero e l'argento. L'operazione è promossa interamente da Supermedia Advertising & Comunication, società che ha come core business uno dei mezzi di comunicazione più prestigiosi nel panorama della pubblicità esterna. Le affissioni di grandi dimensioni sui diversi ponteggi della città, che non solo dominano gli spazi urbani e ne diventano arredi temporanei, ma aiutano a preservare il patrimonio artistico-culturale delle metropoli. Salvatore Garau è nato a S. Giusta, in provincia di Oristano, nel 1953. Per anni leader degli Stormy Six, gruppo storico del panorama rock italiano degli anni settanta, è all'inizio del decennio successivo che Garau si dedicherà a tempo pieno alla ricerca visiva. Dapprima con una pittura materia che assimila sì l'Informale, ma che nella ricchezza e precisione di temi sapeva già ritagliarsi un suo spazio autonomo. Si deve all'intuizione di Elena Pontiggia la "scoperta" di Garau che lo menzionava nelle pagine di Segno come uno degli artisti più promettenti di quegli anni. Saranno poi i critici Enrico Crispolti e, soprattutto, Luciano Caramel ad assegnare il giusto posto a Salvatore Garau, indicandolo come uno degli artisti più importanti degli anni Novanta. E" del 1984 la sua prima personale allo studio Cannaviello di Milano cui seguiranno un gran numero di mostre che lo vedranno impegnato in alcune tra le gallerie più attente d'Europa. Numerose le partecipazioni a collettive di respiro internazionale tra le quali vanno segnalate Arte Lago 90; Etica all 'arte a cura di Emanuela Crescentini, prima a Gubbio e poi a Cagliari; la X'ii' Biennale d'arte di Milano nel 1993; Arte come progetto di vita, a cura di Luciano Caramel, per il Rotary, ed ospitata al teatro Manzoni di Milano nel '96 e, due anni più tardi, Mediterranea, a Bruxelles; ha partecipato inoltre alla Biennale di Venezia nel 2003 e nello stesso anno ha esposto al Parlamento europeo di Strasburgo durante il semestre della Presidenza italiana, e alla Behan Gallery di Londra. Del 2004 è una personale alla Lnnn Gallery di S. Francisco e del 2005 alla Capricorno Gallery di Washington. È attualmente in corso la mostra a Pala, :o Cri.spi di Napoli. Numerose anche le acquisizioni di opere dell'artista, che musei pubblici hanno fatto nel tempo. Tra i quali ricordiamo il Museo d'Arte Moderna di Bologna, il Pac milanese, la Casa de la Cultura de Bellreguard di Valencia in Spagna e, di recente, Il Museo dell'Arte Moderna e Contemporanea di Varese. Salvatore Garau vive e lavora a Milano.  
   
   
LA BIENNALE DI VENEZIA / DANZA MUSICA TEATRO 2005  
 
Milano, 7 aprile 2005 - Nella sfida del corpo al mondo contemporaneo, nella radicale neo-figuratività del teatro, nella convergenza tra teatro e musica in tutte le sue possibili varianti, si definiscono i progetti artistici di Ismael Ivo per il 3. Festival Internazionale di Danza Contemporanea, di Romeo Castellucci per il 37. Festival Internazionale del Teatro e di Giorgio Battistelli per il 49. Festival Internazionale di Musica Contemporanea. Progetti originali e peculiari che esprimono realtà in gestazione, sgravate dalla convenzione, e che per questo contengono il senso stesso della sperimentazione che la Biennale, luogo di riflessione sullo stato dei linguaggi artistici, richiede. Body Attack, tema del 3. Festival Internazionale di Danza Contemporanea, è per Ismael Ivo una riflessione sulla dimensione socio-politica, storica, spirituale, estetica del corpo, inteso come il documento vivente in cui si inscrivono tutti i pensieri, i conflitti e le trasformazioni del nostro tempo. Aperto da un simposio - tra interventi teorici e momenti performativi – con la presentazione in prima mondiale della nuova creazione di William Forsythe, il festival – realizzato in coproduzione con la Fondazione Teatro La Fenice - si inaugura 1'8 giugno con il nuovo spettacolo pensato per Venezia dallo stesso direttore Ismael Ivo, Erendira, e si snoda poi nell'arco di quattro fine settimana fino al 2 luglio. 14 compagnie dall'Africa, dalle Americhe, dall'Europa e dall'Islam, faranno convergere storie e geografie tra riti tribali e arte d'avanguardia in una traiettoria che va dal corpo al senso. Il progetto "eccentrico" di Romeo Castellucci, ovvero Pompei – Il romanzo della cenere, invita quegli artisti capaci di inventare un linguaggio teatrale che ripensi il fondamento dell'immagine fuori "dal suo abuso retorico, commerciale, politico e spettacolare". Un programma che ricolloca l'immagine al centro della rappresentazione, pensando alle sorgenti figurative del teatro. Concentrato in 11 giorni, dal 15 al 25 settembre, con 170 artisti da 15 Paesi diversi, il 37. Festival Internazionale del Teatro diretto da Romeo Castellucci offre un percorso singolare e avventuroso con fino a 9 appuntamenti quotidiani tra spettacoli, apparizioni, installazioni, azioni condensate, performance, conferenze e dialoghi, che gettano la sonda nell'inesplorato del futuro. Oltre 100 eventi dislocati negli spazi – moltiplicati e sovvertiti per l'occasione – dell'Arsenale, che diventa, con le aree dedicate alla 51. Esposizione, cittadella delle arti. Teatro musicale, concerto scenico, melologo, micro-opera, teatro strumentale, performance, art song o sprechoper, sono i modi infiniti in cui si declina il binomio teatro e musica nel 49. Festival Internazionale di Musica Contemporanea diretto da Giorgio Battistelli, intitolato La musica e il suo doppio. Un focus sul teatro musicale da camera inteso come linguaggio che dialoga con il mondo, forte della sua carica comunicativa e immaginativa. 12 giorni di programmazione - dal 28 settembre al 9 ottobre – con oltre 20 appuntamenti - tutte novità per l'Italia, molte commissionate dalla Biennale - negli spazi dell'Arsenale, del Teatro La Fenice e del Teatro Malibran. Un ricco catalogo che apre al Teatro La Fenice – che coproduce il Festival - con la prima versione scenica di Surrogate Cities-venice di Heiner Goebbels e che annovera una dedica a Luigi Nono con la ricostruzione della partitura di un suo pezzo storico, Y entonces comprendió. Accanto una sezione — aperta nell'edizione precedente — offerta alla scrittura sinfonica con le più prestigiose compagini orchestrali: l'Orchestra del Teatro La Fenice e l'Orchestra dell'Arena di Verona, che confermano la scelta della Biennale di avvalersi di complessi stabili che anno dopo anno interpretano i programmi del festival; l'Orchestra Nazionale di Santa Cecilia e l'Orchestra Nazionale della Rai con cui la Biennale prosegue la collaborazione. Sulla condivisione di obiettivi e programmi, che hanno al centro l'interesse per la contemporaneità nella danza e nella musica, si rinnova la collaborazione antica – che è anche storia stessa dei Festival – tra le due massime istituzioni culturali della città di Venezia. La Fondazione Teatro La Fenice coproduce con la Biennale di Venezia il 3. Festival Internazionale di Danza Contemporanea e il 49. Festival Internazionale di Musica Contemporanea il quale, simbolicamente, si aprirà e si chiuderà nel teatro più amato dai veneziani e dal mondo, protagonista l'Orchestra stessa del Teatro La Fenice. Si rinnova il rapporto di partenariato tra Radio Rai e la Biennale, avviato lo scorso anno, che ha visto Radio3 documentare e testimoniare l'intera programmazione dei settori dello spettacolo dal vivo. Anche quest'anno Radio 3 sarà a Venezia per il 49. Festival Internazionale di Musica Contemporanea con una squadra di conduttori, redattori e tecnici per seguire integralmente, in diretta o in differita, tutti i concerti, portando il festival oltre Venezia, a fasce più numerose di pubblico e conquistando un'ampia risonanza. Radio3 approfondirà, inoltre, le programmazioni degli altri due settori della Biennale di Venezia: il 3. Festival Internazionale di Danza Contemporanea e il 37. Festival Internazionale del Teatro. Con il canale satellitare Rai Sat, la Biennale di Venezia avvia un progetto di partenariato inteso a testimoniare l'intera attività di danza musica e teatro attraverso i suoi festival e il numero straordinario dei suoi protagonisti. I programmi del 3. Festival Internazionale di Danza Contemporanea sono realizzati in collaborazione con Goethe Institut Mailand, Ambasciata del Canada, Agenzia Culturale del Quebec. I programmi del 37. Festival Internazionale del Teatro sono realizzati in collaborazione con Onda, Istituto di Cultura Svizzero, Ambasciata di Francia. Gas Jeans, Ceramiche Provenza, Might Tv sono partner dei programmi del 3. Festival Internazionale di Danza Contemporanea. Da oggi, i programmi dei festival di Danza Musica Teatro sono sul sito: www.Labiennale.org  
   
   
FESTIVAL INTERNAZIONALE DEL TEATRO “POMPEI” - IL ROMANZO DELLA CENERE DIRETTORE ROMEO CASTELLUCCI VENEZIA, ARSENALE, 15 > 25 SETTEMBRE 2005  
 
Venezia 7 aprile 2005 - Esiste un teatro nascosto. Si trovano nel mondo imprese teatrali di ricerca pura, che vivono la rappresentazione come un problema originale. La condizione del nascondimento non è un fatto semplicemente contingente, legato a un impedimento a varcare i luoghi pubblici dello spettacolo, otturati da direzioni che non lavorano nel nuovo, ma è segno di qualcosa di più profondo, che solo nei giorni veneziani verrà alla luce. La condizione catacombale è, ai giorni nostri, una scelta tanto obbligata – per le ragioni dell'esclusione istituzionale - quanto optata per una ragione di forza e distinzione. Si sceglie di riunirsi e di fabbricare qualcosa che abbia senso dentro il mondo, ma che nasce e matura come se questo mondo non avesse la minima influenza. Questo teatro non è mai una risposta e non è una reazione: è una nuova creazione, che nasce al di fuori del cono di luce di un mondo a portata di occhi. Ma quando ciò che è a portata di occhi non è più a portata di mano, la condizione che inchioda allo stato di spettatori permanenti e integrali diventa naturale. Oggi non c'è più bisogno di andare a teatro per essere spettatori. Forse ce n'è, per sapere di esserlo. L'aporia di questo stato di mutilazione - occhi divisi da mani, conoscenza divisa da azione, immaginazione divisa da esperienza - è una condizione che il teatro che abbiamo trovato assume su di sé. Non è un teatro che fa finta di nulla, soggetto a questo immenso senso di impotenza pseudo-puerile che si affida, crede, è disposto a rischiare la vita per fede: non più in un dio, ma in una tecnica che non verrà mai capita. Questo teatro è consapevole di quanto lo spettacolo degli avvenimenti reali abbia assunto un ruolo teatrale che surclassa definitivamente il palcoscenico e la sua tradizione, fino all'incisione reale sulle vite umane. Non è un teatro che fa finta di nulla, ma, per paradosso, fa nulla la finzione. Qual è, dunque, il ruolo del teatro nell'epoca della sua riproducibilità retorica e politica? Se è vero che quello che vedremo a Venezia non è un teatro che fa finta di nulla, è altrettanto vero che esso non affronta la strategia teatrale della politica, non gioca sullo stesso terreno, ma scende al di sotto del terreno, alle fondamenta, a una nuova catacomba. L'edizione 2005 del Festival Internazionale del Teatro della Biennale avrà una connotazione fortemente innovativa e, allo stesso tempo, fedele all'assunto dei festival internazionali, vale a dire offrire un vasto panorama del teatro di ricerca e di innovazione. Per questo scopo si è compiuto un lavoro di indagine e di ricognizione in tutto il mondo, volto a individuare Artisti e Compagnie che pongono nuovamente al centro del loro lavoro il problema della rappresentazione, nell'epoca in cui proprio la rappresentazione è divenuta oggetto di altri interessi e strategie in diversi campi dell'agire umano. La domanda che viene posta alla radice del teatro è dunque: "Qual è la natura della rappresentazione? E quale la funzione dell'immagine nell'era del suo impiego retorico?" Ad essa tutti gli Artisti invitati rispondono in modo originale ed essenziale. Come fare sopravvivere un'immagine, dopo il suo abuso retorico, commerciale, politico e spettacolare; dopo che è stata ridotta a involucro vuoto e, di volta in volta, riempita da una funzione comunicativa? Può l'immagine tornare a vivere? Tornare ad avere sostanza e senso sopra un palcoscenico teatrale? A queste domande hanno risposto oltre 600 realtà sparse in tutto il mondo. La scelta è caduta non soltanto verso quelle che più di tutte si distinguevano per l'originalità e la radicalità della loro proposta, ma si è pure espressa volendo invitare anche artisti, già affermati, che pur appartenendo ad altre discipline artistiche condividono, con il teatro, gli stessi problemi relativi alla pregnanza particolare che ha assunto l'immagine nel nostro tempo. In linea generale si avverte l'esigenza di riprendere il senso e il significato del teatro a cominciare dai suoi elementi basilari: il palcoscenico, gli spettatori, la convenzione teatrale, lo specifico scambio tra scena e platea, tra azione e sguardo. Questa relazione, fisica e reale, è la specificità del linguaggio teatrale che ogni Artista o Compagnia, ognuno nel suo modo, inventa e disegna. L'orientamento di questa Biennale privilegia dunque tutte le forme del teatro che siano creazioni originali, mostrando un'attenzione particolare a ciò che tradizionalmente è posto in ombra, vale a dire alla dimensione "figurale" del teatro, che pone il testo non come principio generatore, ma come un elemento di pari importanza rispetto a tutti gli altri che formano la totalità di quest'arte. Si può anzi dire che qui si vuole offrire un orizzonte che considera il teatro come arte specifica e autonoma sia rispetto alla letteratura sia rispetto alle arti visive, sebbene proprio quest'indagine porti ed apra il teatro a discipline a esso limitrofe, come la performance, il teatro musicale, l'installazione attiva, o anche un teatro di sole presenze incorporee. L'intenzione panoramica di questa Biennale comporta un calendario fitto di appuntamenti, distribuito in undici giornate. A questo scopo sarà essenziale lo strumento non soltanto del Catalogo della Mostra, ma anche quello di opuscoli quotidiani, dedicati alle singole manifestazioni, che accompagneranno lo spettatore desideroso di approfondire il quadro e il contesto di ogni artista. Per coloro che amano andare più a fondo sia del problema generale della rappresentazione, sia delle singole opere presentate, è stata concepita un'Area di riflessione quotidiana, dove si avvicenderanno sia gli Artisti, sia Studiosi e Filosofi dell'arte di fama internazionale che terranno lezioni sulla specificità delle arti legate all'immagine. Questi appuntamenti saranno articolati attraverso un Seminario attivo tutti i giorni del Festival (condotto dagli studiosi Joe Kelleher e Nicholas Ridout), intorno alle opere presentate, che produrrà la cura redazionale di un foglio di critica quotidiano, e un Ciclo di Conferenze con alcuni filosofi dell'immagine e curatori (Jean-luc Nancy, Davide Stimilli, Bruna Filippi, Francesco Bonami, Georges Didi-huberman). L'idea di fondo di questa Biennale è la proposta di un intero e intenso periodo di conoscenza artistica, dove lo spettatore non viene per assistere a un singolo spettacolo, ma per immergersi più a lungo in un vero e proprio panorama teatrale del futuro. Per questa ragione la quasi totalità degli spettacoli sarà svolta nell'area dell'Arsenale, consentendo agli spettatori una facilità di percorso, e un'agevole permanenza, data anche dalla cura particolare delle "aree": l'Area della riflessione, per coloro che amano approfondire le cose che vedono; l'Area del ristoro, per coloro che desiderano riposarsi e pranzare, l'Area del giardino, per le Conferenze, l'Area delle due mostre fotografiche di Francesco Raffaelli e di Hiroshi Sugimoto. L'augurio e la presunzione sono quelli di restituire a questa Biennale, la più importante - sulla carta - per visibilità internazionale, lo status di esposizione mondiale e avanzata che le compete. La Biennale di questo anno è stata resa possibile grazie all'intervento di istituti diplomatici e ha trovato una preziosa collaborazione con l'Onda di Parigi, anche per l'eventuale prosecuzione del lavoro delle numerose Compagnie invitate presso altri ambiti internazionali.  
   
   
49 FESTIVAL INTERNAZIONALE DI MUSICA CONTEMPORANEA LA MUSICA E IL SUO DOPPIO DIRETTORE GIORGIO BATTISTELLI VENEZIA, 28 SETTEMBRE > 9 OTTOBRE 2005 IN COPRODUZIONE CON FONDAZIONE TEATRO LA FENICE  
 
Venezia, 7 aprile 2005 - La musica e il suo doppio, per riassumere quell'infinità di mondi possibili che alimenta la musica oggi. Che sia teatro musicale, concerto scenico, melologo, micro-opera, teatro strumentale, performance, art song o sprechoper, una molteplicità di elementi – gesto parola drammaturgia suono immagine - interviene nel fatto musicale ponendo domande a cui corrispondono soluzioni e invenzioni ogni volta differenti. Il programma del 49. Festival Internazionale di Musica Contemporanea diretto da Giorgio Battistelli interroga il binomio teatro e musica, colmando un'assenza di sensibilità in Italia e riportando all'attenzione quella forma di teatro musicale da camera inteso come linguaggio che dialoga con il mondo, forte di una carica comunicativa e immaginativa. 12 giorni di programmazione – dal 28 settembre al 9 ottobre – con oltre 20 appuntamenti – tutte novità per l'Italia, molte commissionate dalla Biennale – negli spazi dell'Arsenale, del Teatro La Fenice e del Teatro Malibran. Coprodotto con la Fondazione Teatro La Fenice, il Festival presenta un progetto speciale, in collaborazione con Musicadhoy, che approfondisce lo spaccato, aperto dall'Orquesta de la Comunidad de Madrid lo scorso anno, sulla musica contemporanea di un paese come la Spagna, in forte accelerazione e grande dinamicità in tutti i settori dell'arte. Tre opere, di cui due commissionate dalla Biennale, di tre autori appartenenti a generazioni diverse: tre pensieri musicali e teatrali distinti, con Ei Parque di Luís de Pablo, compositore onnivoro e originalissimo, storico artefice del rinnovamento musicale in patria, La noce y la palabra di Josè Manuel López López, autore affermato della generazione di mezzo, e Frammento di Orfeo di Jesus Rueda, nuovo nome oggi richiestissimo dai festival internazionali. I luoghi di Venezia e dell'Arsenale ispirano la prima forma scenica di Surrogate Cities-venice, un pezzo di culto di Heiner Goebbels nato in versione strumentale e mai eseguito integralmente in Italia, che inaugura il 49. Festival Internazionale di Musica Contemporanea al Teatro La Fenice. Accanto a Goebbels, celebrato alchimista del suono, il franco-greco Georges Aperghis, oggi punto di riferimento obbligato del teatro musicale francese, con un singolare "one man show", Parcours; e ancora, Gavin Bryars, compositore colto e raffinato di leggendarie partiture ripetibili e variabili all'infinito, proprio come The Sinking of the Titanic, presentato in una nuova versione, come anche For Samuel Beckett di Morton Feldman, capofila della musica colta d'oltreoceano. Wolfgang Rihm porta un originale pezzo di "teatro musicale senza testo", Séraphin; mentre l'olandese Michel van der Aa costruisce con One il ritratto di un'interprete dalle straordinarie qualità di cantante e performer, Barbara Hannigan; gli italiani Roberto Doati e Carlo De Pirro presentano rispettivamente Un avatar del diavolo – dall'ultimo lavoro di Antonin Artaud – e Messaggeri e messaggini – un dispiegamento di invenzioni sceniche e sonore; il ginevrino Michael Jarrell trae da Kassandra, di Christa Wolf, un melodramma per un'attrice; l'ex-argentino (di stanza a Colonia) Mauricio Kagel è a Venezia con l'irriverenza dadaista di Mare Nostrum. Una dedica speciale è riservata a Luigi Nono, con la riscrittura della partitura di uno dei suoi lavori storici, Y entonces comprendió. Infine, performance live audio-video che indirizzano verso un'altra drammaturgia, fatta di suoni digitali, integrati in tempo reale ad elementi visivi, con Thomas Kóner e Pink Twins. Il ricco catalogo di teatro musicale da camera, inteso nella sua accezione più vasta, è accresciuto dallo spazio — aperto nell'edizione precedente — dedicato alla scrittura sinfonica con quattro delle più prestigiose formazioni orchestrali e tre commissioni tutte ad autori italiani, che riconfermano un'urgenza e una vitalità espressiva a lungo dimenticata. I programmi dell'Orchestra dell'Arena di Verona, l'Orchestra Sinfonica Nazionale di Santa Cecilia, l'Orchestra Sinfonica Nazionale della Rai e l'Orchestra del Teatro La Fenice, che simbolicamente chiuderà il Festival, comprenderanno infatti l'esecuzione di nuovi brani affidati dalla Biennale a Matteo Franceschini, Silvia Colasanti, Luca Antignani.  
   
   
FESTIVAL INTERNAZIONALE DI DANZA CONTEMPORANEA BODY ATTACK A, VENEZIA, 28>29 MAGGIO E 8 GIUGNO>2 LUGLIO 2005 IN COPRODUZIONE CON FONDAZIONE TEATRO LA FENICE  
 
 Milano, 7 aprile 2005 - Dal culto del corpo perfetto all'uso del corpo come arma di offesa, il primato del corpo è oggi indiscusso. Nella sua dimensione erotica, socio-politica, storica, spirituale, estetica, il corpo è il documento vivente in cui si inscrivono tutti i pensieri, i conflitti e le trasformazioni del nostro tempo. Da questa riflessione Ismael Ivo prende le mosse per disegnare la mappa del 3. Festival Internazionale di Danza Contemporanea - Body Attack -, intendendo la danza come il luogo privilegiato in cui il corpo si mette in gioco, dove il gesto è — prima di ogni altro linguaggio — espressione di tutti i moti dell'anima. Dai riti tribali all'arte d'avan;uardia, dall'Africa alle Americhe all'Europa e all'Islam, la traiettoria di Body Attack, facenco convergere storie e geografie, va dal corpo al senso. Un incontro interattivo — tra interventi teorici e momenti performativi — introduce al festival (28 e 29 maggio), declinando il tema Body Attack nelle differenti percezioni di artisti, intellettuali, sociologi, filosofi, giornalisti e critici. Un prologo illuminato dalla nuova creazione in prima mondiale di William Forsythe, maestro della scrittura critica del corpo, che a Venezia porta la sua nuova formazione. Il 3. Festival Internazionale di Danza Contemporanea, diretto da Ismael Ivo e in coproduzione con la Fondazione Teatro La Fenice, si inaugura poi in concomitanza con l'apertura della 51. Mostra Internazionale di Arti Visive 1'8 giugno, e si snoda nell'arco di quattro fine settimana fino al2luglio. 14 compagnie — molte in prima mondiale - dalla Costa d'Avorio, Cuba, Iran, Canada, Italia, Brasile, Cile, Cina, Giappone, Germania, Stati Uniti si alterneranno negli spazi del Teatro Piccolo Arsenale, del Teatro alle Tese, del Teatro Malibran e del Teatro La Fenice. Capofila nell'esplorazione dei nuovi territori interetnici della danza, il coreografo e performer afro-brasiliano Ismael Ivo ha pensato per Venezia e la sua Biennale una nuova coreografia, Erendira, ispirata al realismo magico di Gabriel García Marquez (8/12 giugno). In contemporanea si svolgono i rituali xavante degli Indios del Mato Grosso (8/9 giugno) documento sulle radici antropologiche di una straordinaria liturgia del corpo, e si apre la mostra del fotografo tedesco Dieter Blum, K~rperkatedralen, in programma lungo tutto l'arco del festival. Sempre dall'area latino americana, saranno a Venezia i Cuerpos Pintados del Ballet de Santiago diretto dalla brasiliana Marcia Haydée (24/25 giugno), e la compagnia Danza Contemporanea de Cuba, impegnata nel confronto con la coreografia europea ad opera dell'olandese Jan Linkens (10/11 giugno); poi Béatrice Kombe (12 giugno), che presenta la propria formazione ivoriana, Tchetché (29/30 giugno). Dall'islam una testimonianza di vita al femminile in paese musulmano che sfida divieti e cliché, occidentali e orientali: sette artiste del Centro d'Arte Drammatica di Teheran ed Helena Waldmann, raffinata performer e coreografa berlinese, sono le autrici di Letters from Tentland (23/24 giugno). Shen Wei, cinese a New York, limpido esempio di calli-grafia corporea, a Venezia con Connect-transfer (30 giugno/i luglio) e Alessio Silvestrin, italiano a Tokyo, che affianca la coreografia ad altri media in Ritrovare/33-11/derivare (1/2 luglio), sono ulteriori prove della fertilità degli scambi tra oriente e occidente; cui si aggiunge da Pechino il duo composto da madre e figlia, Gaoyan Jinzi e Luo Lili, in un serrato confronto generazionale. Due le grandi presenze dall'area nordamericana, coreograficamente ricchissima: Marie Chouinard (17/18 giugno) — esploratrice radicale dell'intelligenza segreta del corpo - e Louise Lecavalier (18/19 giugno) - già aerea interprete di vertiginose acrobazie con i Lalala Human Steps — presentano a Venezia due novità. Infine, uno sguardo sulla danza italiana in crescita, cercando i semi del prossimo futuro coreografico nei volti, nei gesti, nell'ispirazione di tre nomi nuovi: Ilaria Sacchetta, Daniela Ruggiero dell'Accademia Nazionale di Danza di Roma e Sergio Antonino, dall'Atelier di Teatrodanza della Scuola "Paolo Grassi" di Milano. Un duplice programma, frutto di altrettante commissioni che offrono visibilità al lavoro creativo dei giovani.  
   
   
MULTIACTIVE: DALL’8 AL 15 APRILE 2005 “MUSICA IN VOGA”, QUARTO APPUNTAMENTO DELLA RASSEGNA DI 6 INSTALLAZIONI MULTIMEDIALI INTERATTIVE A CURA DI AGON, IN COLLABORAZIONE CON IL TEATRO FRANCO PARENTI DI MILANO  
 
Milano, 7 aprile 2005 - Evento artistico innovativo, “genere” in ascesa e ormai decisamente autonomo, capace di catturare il pubblico attivando modalità di fruizione non tradizionali, l’installazione multimediale interattiva è protagonista assoluta di Multiactive la nuova iniziativa di Agon, che è al tempo stesso rassegna creativa e progetto di ricerca finalizzato all’analisi di questa forma di rappresentazione e alle sue ripercussioni sul mercato artistico. Artefice di interessanti e ardite applicazioni delle nuove tecnologie alla musica contemporanea e agli strumenti della tradizione classica, Agon il centro di ricerca e produzione musicale nato a Milano nel 1990, si dedica da anni alla progettazione e realizzazione di installazioni multimediali interattive, studiando e sperimentando forme, tempi, spazi, linguaggi secondo parametri di rappresentazione non consueti. Ricordiamo Exit party sintomatico allo Spazio Consolo di Milano nel 2001, una serata/evento multidisciplinare (musica, video, installazioni, percorsi, informatica, tecnologia…) che andava oltre il tradizionale concerto e che attirò un pubblico ampio e variegato, chiamato a partecipare e interagire, non più semplice spettatore, ma attore e creatore dell’evento stesso. La rassegna Multiactive nella sede temporanea e particolarmente suggestiva del Teatro Franco Parenti in via Tertulliano, a partire dal 12 marzo 2005 prosegue e potenzia il graduale percorso di Agon tra ricerca e creazione, riflessioni e sperimentazioni, interattività e multidisciplinarietà, esplorazione di nuovi linguaggi e attenzione alle risposte del pubblico, coinvolto in una dimensione complessa e dinamica, un microcosmo di arte e di idee dove ognuno di noi può navigare seguendo la propria rotta. Dall’8 al 15 aprile 2005 la quarta installazione in programma è Musica in voga navigando in acque sonore, l’altra novità assoluta della rassegna firmata da Pietro Pirelli, dove il movimento del rematore e quello della barca diventano musica, acqua sonora, flusso che vive insieme al movimento Ricordiamo che la rassegna è stata inaugurata il 12 marzo con una novità assoluta Casfandra (fino al 20 marzo), statua parlante di Stefano Scarani e Julia Chiner, creazione che esplora con gli strumenti del nostro tempo i territori sacri del mito. Dal 22 al 31 marzo poi, è stata presentata Thank you di Danio Catanuto del 2003, installazione che rivisita il teatro di strada, interpretato attraverso un video dove l’attrice e danzatrice Erica Giovannini si muove con la musica. A rappresentare il collegamento con la storia di Agon, dall’1 al 7 aprile 2005 la terza installazione in calendario è stata Soffio su nero di Paolo Solcia, dove il soffio che diventa immagine attraverso il computer, è spunto di riflessione sulla realtà, sulla vita, sulla nostra stessa identità riflessa in uno specchio. Soffio su nero fa parte del ciclo di installazioni Per un soffio, grande successo del 1999 al Palazzo Reale di Milano. Dal 16 al 22 aprile un’installazione di Carlo De Pirro del 2002 Il caos delle sfere, unica ospitalità della rassegna proveniente dal Centro di Sonologia Computazionale dell’Università di Padova, consentirà ai visitatori di suonare giocando con un vecchio flipper. Infine, Tour de Mot (23-30 aprile), divertente installazione del 2004 di Danio Catanuto, farà risuonare i testi poetici di Cristina Bartolomè dai pedali di una cyclette, svelando un mondo di suoni e di significati inimmaginabili. L’installazione multimediale interattiva è un tipo particolare di creazione artistica che ridefinisce i concetti di tempo e spazio, veste di nuove forme lo spettacolo, sensibilizza lo spettatore che interagisce con l’evento, lo modifica, lo recepisce secondo modalità di fruizione soggettive. Si tratta di un fenomeno complesso, denso di implicazioni e significati. E’ importante quindi sottolineare l’impegno di Agon a sviluppare, proprio partendo dalla rassegna Multiactive al Teatro Franco Parenti, un progetto di ricerca sulle installazioni multimediali interattive, un osservatorio pluriennale che, attraverso l’analisi organizzata, possa fare chiarezza su una realtà artistica di grande fascino. Multiactive installazioni multimediali interattive dal 12 marzo al 30 aprile 2005, dalle ore 19.00 alle ore 21.00 (festivi ore 14.30-16.30) al Teatro Franco Parenti nella sede temporanea di via Tertulliano via Cadolini 19 (angolo via Tertulliano), Milano. Ingresso libero Il Calendario Della Rassegna Casfandra dal 12 al 20 marzo; Thank You dal 22 al 31 marzo; Soffio su nero dall’1 al 7 aprile; Musica in voga dall’8 al 15 aprile; Il caos delle sfere dal 16 al 22 aprile; Tour de Mot dal 23 al 30 aprile.  
   
   
TORNA A MILANO IL FESTIVAL DELL’INDIA 10 GIORNI DI MUSICA, DANZA, CULTURA, BENESSERE, CUCINA E ARTIGIANATO E DUE GRANDI NOVITÀ: IL WORLD YOGA FORUM 2005 E I CONCERTI DI PANJABI MC  
 
 Milano, 7 aprile 2005 - Da venerdì 8 a domenica 17 aprile 2005, al Forum di Milano, torna il Festival dell’India, con una spettacolare “anteprima” giovedì 7 aprile (ore 11.00 - 13.00), in centro di Milano, in Largo Corsia dei Servi. Una kermesse unica nel panorama europeo, organizzata da Forumnet Produzioni, che giunge quest’anno alla sua quarta edizione. Tantissime le novità in programma per il 2005. Innanzitutto il prolungamento della manifestazione, che quest’anno si svolgerà in 10 giorni, per permettere al numeroso pubblico – più di 25mila persone lo scorso anno – di scoprire e vivere tutta la magia dell’universo India, dalla musica alla danza, dalla gastronomia fino al benessere e all’artigianato. Grande protagonista della nuova edizione sarà lo yoga, con il World Yoga Forum 2005, ospitato all’interno del Festival da venerdì 8 a domenica 10 aprile. Un appuntamento di respiro internazionale che ospiterà la 14a edizione dei campionati mondiali di yoga artistico, ritmico e atletico, diversi incontri e workshop tenuti dai più importanti rappresentanti di yoga provenienti da tutto il mondo. Tra i grandi eventi in programma il doppio appuntamento con il concerto di Panjabi-mc, che nel 2003 ha raggiunto la vetta delle classifiche mondiali con il brano cult “Mundian to bach ke”. Il celebre dj anglo-indiano si esibirà infatti sia sabato 16 che domenica 17 aprile, rispettivamente alle ore 22.00 e 21.30. Sabato 9 aprile, alle ore 21.30, sarà la volta degli Achanak, famoso gruppo di musica live che porta la Bhangra nelle hit di tutto il mondo. E, a chiusura di ogni serata, i dj set di musica disco indiana per i giovani e gli amanti delle nuove tendenze musicali. Ricchissimo, insomma, il calendario di spettacoli ed eventi dedicati alla cultura indiana: nell’arena centrale del Forum e su due palcoscenici dell’area espositiva si susseguiranno coreografiche esibizioni di musica, danza e canti dell’India classica, tribale e moderna. Particolarmente affascinanti saranno le due produzioni italo-indiane di dance-drama, spettacoli di teatro danza su temi tratti da episodi dei poemi epici indiani e dalla filosofia orientale, riproposti in chiave moderna. Sarà inoltre possibile assistere, sia in lingua originale che in italiano, alla proiezione dei grandi film del cinema indiano con la rassegna sulla regista Mira Nair, i suoi grandi successi e le sue opere inedite, tra i quali “My own country” (1998, 106’) e “Laughing Club of India” (1999, 36’); sempre aperte le mostre fotografiche, tra cui due collezioni del Museo Ken Damy, e le esposizioni artistiche. Il viaggio alla scoperta dei mille volti dell’India proseguirà con incontri e workshop in cui conoscere e apprendere tutti i segreti del Tantra, la scienza ayurvedica del massaggio, del suggestivo make-up indiano e dei tatuaggi all’henné. In programma anche workshop di danza indiana: Kathakali, Mohini Attam, Kathak, Bharata Natyam, Kuchipudi e la moderna Bollywood dance. In un coloratissimo bazar orientale sarà possibile acquistare i prodotti tipici dell’artigianato indiano: dalle stoffe preziose, come il batik, la seta, lo shantung e il cachemire, ai “sari” dai toni sgargianti, dai gioielli etnici ai profumi, agli incensi, alle essenze, fino ai tappeti, alle sculture e agli accessori per la casa. Infine, non mancherà l’occasione per degustare i piatti tipici della speziata cucina indiana nei diversi ristoranti caratteristici allestiti all’interno della manifestazione. Www.indianfestival.it  
   
   
AUDIORAMA WEEK END. A MILANO  
 
Milano, 7 aprile 2005 - In occasione dell’uscita del proprio omonimo album, gli Audiorama annunciano due appuntamenti per questo week end a Milano. Venerdì 8 aprile – ore 22.30 in occasione del Milanoflashartshow: A "Le Scimmie". Gli Audiorama, "resident band" da un'anno dello storico live club milanese, eseguiranno i brani del nuovo disco, pubblicato dall’etichetta indipendente Terzo Millennio (distr. Self). Le Scimmie – Milano Via Ascanio Sforza 49 – ingresso gratuito www.Scimmie.it  Sabato 9 aprile – ore 22.00 Aspettando il Salone del Mobile: all’Orange, sempre Milano, grande festa dedicata ai fans e agli amici sostenitori della band. Nel corso della serata, succederà di tutto: danze, proiezioni di videoclip, gara a premi, karaoke sui brani del gruppo, gadget, drink esclusivi e torta celebrativa. Orange – Milano Via Pier Candido Decembrio 26 – ingresso gratuito www.Orangerestaurant.it  www.Audiorama.biz  
   
   
HOCKEY SU GHIACCIO: VIPERS CAMPIONI D’ITALIA  
 
Milano, 7 aprile 2005 - La squadra di hockey su ghiaccio Hockey Club Junior Milano Vipers ha vinto il campionato italiano per la quarta volta consecutiva. Ieri sera all’Agorà, il palazzo del ghiaccio di via Ciclamini, ha battuto il Cortina per 4-1 alla settima partita di playoff, di fronte a 4.000 tifosi festanti. “Con questa vittoria, che consolida un primato assoluto nella propria disciplina – commenta l’assessore allo Sport e Giovani Aldo Brandirali -, la squadra di hockey milanese onora la propria città, vivificando l’interesse dei cittadini per lo sport”.