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Notiziario Marketpress di Giovedì 14 Luglio 2005
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TOWARDS A EUROPEAN CONSENSUS FOR DEVELOPMENT: THE EUROPEAN COMMISSION APPROVES A PROPOSAL FOR AN AMBITIOUS DEVELOPMENT POLICY  
 
Brussels, 14 July 2005 - The European Commission has adopted a proposal defining the new development policy of the European Union. The policy aims at reducing poverty in line with the Millennium Development Goals. The Communication is a proposal for a joint statement by the Council, the European Parliament and the Commission. This “European Consensus” would provide, for the first time in 50 years of development co-operation, a common framework of objectives, values and principles that the Union – all 25 Member States and the Commission - supports and promotes as a global player and as a global partner. The Eu is the biggest aid donor in the world, accounting for 55% of development assistance, 20% of which is managed by the Commission. The Eu’s Development Policy will cover all developing countries, and for the first time in 50 years, this will be done within a single framework of principles for the 25 Member States and the Commission. The Commissioner for Development and Humanitarian Aid, Louis Michel, said: «Last month, the European Council reached an important agreement on the Commission’s proposals to increase our Development aid. To do more is essential, but we also need to do better. Since Development is an area where competence is shared by the Union and its 25 Member States, this requires a strategy based on coordination and harmonisation. If we really want to make poverty history, we have to act together.” The Commissioner for External Relations and European Neighbourhood Policy, Benita Ferrero-waldner said: “More than ever, development tops the agenda of the Eu. The Eu development policy is a strategy for equitable globalisation. By addressing the links between development and security, development and migration, development and trade, development and environment, the Commission seeks to give the best possible response to a broad variety of situations and needs in our partner countries." The new Strategy reflects changed circumstances since the previous Strategy was published in November 2000: the stronger consensus on the Millennium Development Goals, the security context after the terrorist attacks on 11 September and the increased impact of globalisation. The Commission proposes a new conception of development cooperation, with better coordination and common objectives as supporting pillars. The Commission’s proposal for a new Eu Development Policy puts poverty eradication at its core. It highlights the importance of the partnership with developing countries and the promotion of good governance, human rights and democracy. It stresses the role of civil society and tackles conflict situations and failed states. The policy also sets development as a key element of the Eu’s external action along with the common foreign and security policy and trade policy and explores links with these and other related policy areas such as migrations, environment and employment. It recognises that the Eu’s relations with each external partner are unique and require an individual ‘policy mix’ of aid, trade and other policies tailored to the needs of each partnership. The Communication also summarises the main orientations for implementing the new Development Policy by the Commission. The proposal will now be discussed with the Council and the European Parliament in view of issuing a Joint Statement by the end of the year. For further information: http://europa.Eu.int/comm/development/index_en.htm  
   
   
LIBERTÀ DI STABILIMENTO: LA COMMISSIONE EUROPEA CHIEDE ALLA FRANCIA, ALL’ITALIA E ALLA SPAGNA DI MODIFICARE LE LORO LEGISLAZIONI IN MATERIA DI CONCESSIONI IDROELETTRICHE  
 
Bruxelles, 14 luglio 2005 - La Commissione ha deciso di deferire alla Corte di giustizia la Francia a causa della sua legislazione in materia di concessioni idroelettriche, che attribuisce un diritto preferenziale al concessionario uscente in caso di rinnovo delle concessioni per opere di utilizzo dell’energia idraulica. La Commissione procederà in modo analogo nei confronti dell’Italia, dato che la legislazione italiana riserva un’analoga preferenza al concessionario uscente e, nella regione Trentino-alto Adige, alle entità pubbliche locali. La decisione riguardante l’Italia è tuttavia sospesa per un periodo di quattro mesi, poiché a livello nazionale si stanno elaborando modifiche legislative volte a sopprimere tali preferenze. La Commissione ha infine chiesto formalmente alla Spagna di modificare la sua legge nazionale, che non contempla la pubblicazione di gare d’appalto per l’aggiudicazione delle concessioni idroelettriche. Tale richiesta assume la forma di parere motivato, seconda tappa della procedura d’infrazione ex articolo 226 del trattato : in assenza di risposta soddisfacente entro due mesi, la Commissione potrà adire la Corte di giustizia. Francia La Commissione ha deciso di adire la Corte di giustizia in merito all’articolo 12 del decreto francese n.94/894 del 13/10/1994. Tale decreto concede la preferenza al concessionario uscente in caso di rinnovo dell’aggiudicazione di concessioni relative ad opere che utilizzano l’energia idraulica. Sono quindi privilegiate la società che dispongono di una concessione e che, di conseguenza, sono già stabilite in Francia. Tale sistema può indurre al mantenimento dei concessionari esistenti a durata indeterminata poiché, alla scadenza delle concessioni, essi possono avvalersi del diritto di preferenza, al fine di ottenere la concessione per un nuovo periodo. Questo meccanismo snatura la procedura di selezione e impedisce la parità di trattamento tra i vari operatori economici. In pratica la possibilità di accesso degli altri operatori a tali concessioni diventa estremamente remota, se non addirittura teorica, dato che i potenziali candidati rinunciano fin dall’inizio ad impegnarsi nel complesso lavoro tecnico di elaborazione e presentazione dell’offerta per partecipare ad una selezione soggetta a simili condizioni. Il regime francese è dunque incompatibile con il principio del libero stabilimento, che vieta le restrizioni allo svolgimento di attività economiche a livello transfrontaliero e, in particolare, qualsiasi forma di discriminazione diretta o indiretta tra operatori comunitari. La preferenza in questione non può essere giustificata da motivi connessi alla sicurezza degli impianti o dell'approvvigionamento energetico, poiché il provvedimento non è tale da garantire il raggiungimento degli obiettivi ed è in ogni caso sproporzionato rispetto ad essi. Il provvedimento può infatti essere sostituito da alternative meno restrittive: imposizione di un capitolato d'oneri preciso, controlli, sanzioni, ecc. Italia Per motivi analoghi la Commissione ha deciso di deferire alla Corte di giustizia l’Italia. La Commissione contesta la preferenza riservata al concessionario uscente, a parità di offerta rispetto ad altri concorrenti in caso di rinnovo delle concessioni di produzione di energia idroelettrica, in virtù dell'articolo 12 del decreto n.79 dell’11/3/1999 ("decreto Bersani") e la stessa preferenza riservata, in virtù dell’articolo 11 del decreto legislativo n.463 dell’11/11/1999 relativo alla regione autonoma Trentino Alto Adige, agli enti pubblici locali e alle società di loro appartenenza. Quest'ultima preferenza non può essere giustificata da obiettivi di tutela delle collettività e delle autonomie locali. La decisione della Commissione di adire la Corte di giustizia viene tuttavia sospesa perun periodo di 4 mesi a causa delle modifiche legislative in via di preparazione a livello italiano. Infatti, dopo la pubblicazione della Legge comunitaria nazionale dell’aprile 2005, che delega al governo il compito di modificare i suddetti testi legislativi, oggetto di un parere motivato nel gennaio 2004, le autorità italiane lavorano ad un progetto di decreto legislativo volto a eliminare tutte le preferenze di cui sopra. Spagna La Commissione ha deciso di inviare un parere motivato alla Spagna in merito alla legislazione sulle concessioni idrauliche. Le leggi spagnole n.29/1985 sull’acqua e n.54/1997 sull’energia elettrica non prevedono la pubblicazione di gare d’appalto per l’aggiudicazione delle suddette concessioni, che viene effettuata in modo discrezionale. Secondo la Corte di giustizia (giurisprudenza Telaustria), la mancanza di competizione aperta tra candidati potenziali rappresenta di per sè una violazione del trattato, in particolare del principio del libero stabilimento ex articolo 43, a causa dell’assenza di conformità al principio di non discriminazione e ai principi di trasparenza e parità di trattamento. In particolare, secondo la Corte, affinché si possa giustificare un regime di autorizzazione amministrativa preventiva, questo deve comunque essere fondato su criteri oggettivi, non discriminatori e conosciuti in anticipo, in modo da regolamentare l’esercizio del potere di valutazione delle autorità nazionali affinché esso non venga esercitato in modo arbitrario. Inoltre, la durata di 75 anni prevista dalla legge spagnola per il diritto di gestione rafforza considerevolmente la posizione di privilegio degli attuali titolari dei diritti di gestione del capitale idrico. Altre informazioni recenti sui procedimenti d’infrazione avviati nei confronti degli Stati membri sono disponibili all’indirizzo seguente: http://europa.Eu.int/comm/secretariat_general/sgb/droit_com/index_fr.htm  
   
   
TPIS: SICUREZZA PER LA CRESCITA SOSTENIBILE DELL'INDUSTRIA EUROPEA  
 
 Bruxelles, 14 luglio 2005 - È stata di recente lanciata una nuova piattaforma tecnologica sulla sicurezza industriale (Tpis) che contribuirà alla crescita sostenibile dell'industria europea. Come per le altre piattaforme tecnologiche, obiettivo principale di Tpis è preparare una visione strategica delle priorità di ricerca per la sicurezza industriale, nonché attuare un piano d'azione dettagliato. Secondo le statistiche Eurostat, nell'Ue a 15 ogni 5 secondi un lavoratore è vittima di un incidente industriale, mentre ne muore uno ogni due ore. Nel 2001 ciò ha significato 7,6 milioni di infortuni sul lavoro, che in 4,9 milioni di casi hanno avuto come conseguenza un'assenza dal lavoro superiore a 3 giorni, e in 4.900 casi sono risultati mortali. Il costo degli infortuni sul lavoro e delle malattie occupazionali nell'Ue a 15 varia dal 2,6 al 3,8 per cento del prodotto interno lordo (Pil). Oltre a ciò, nel corso del 2002 sono stati registrati nei nuovi Stati membri quasi 2,5 milioni di infortuni sul lavoro e 1.400 decessi. La sfida è dunque quella di arrivare all'azzeramento degli incidenti sul lavoro nell'industria, con un beneficio per i lavoratori, le comunità e l'ambiente, grazie a una riduzione dei costi e al miglioramento della produttività e competitività. Un incidente di grandi proporzioni come il disastro di Tolosa del 21 settembre 2001 ha causato 1,5 miliardi di euro di danni e devastato 27.000 abitazioni e 1.300 imprese. L'esplosione ha provocato 30 vittime e 2.242 feriti, mentre 5.000 persone sono state curate per stress acuto. Il disastro ha inoltre scosso l'opinione pubblica, traumatizzato una città industriale e indotto i politici a chiudere numerosi impianti industriali, con la conseguente perdita di posti di lavoro nella regione. Secondo la banca dati del sistema di rilevamento degli incidenti rilevanti (Major Accident Reporting System, Mars) - gestita dal Centro comune di ricerca della Commissione europea di Ispra - ogni anno avvengono una trentina di incidenti gravi. Per definizione, tali incidenti avrebbero potuto avere gravi conseguenze per la popolazione e l'ambiente e, anche se molti di essi fortunatamente non hanno tali effetti, hanno tuttavia un serio impatto economico sull'industria e sulle comunità che dipendono da questi in termini di occupazione. Coscienti dell'importanza del tema, esperti provenienti da vari comparti, ossia industria, sindacati, autorità, Ong, banche, assicurazioni e ricercatori, hanno formato un gruppo ad alto livello con lo scopo di creare una piattaforma tecnologica che consenta di arrivare ad un più elevato livello di sicurezza industriale in Europa, elemento, questo, che contribuirebbe alla crescita sostenibile. L'iniziativa, immediatamente accolta e sostenuta da alcune direzioni generali della Commissione, e precisamente Occupazione, Impresa e industria, Ambiente e Ricerca, è volta all'elaborazione di un programma di ricerca strategica sulla sicurezza industriale e alla realizzazione di un piano d'azione dettagliato non appena partirà il Settimo programma quadro (7Pq). Oltre a puntare sulle nuove conoscenze, metodologie e processi, la piattaforma mira comunque a migliorare la sicurezza industriale grazie a un più efficace trasferimento di conoscenze esistenti alle imprese, in particolare le piccole e medie imprese (Pmi), e ai nuovi Stati membri dell'Ue. Fra le priorità figurano anche una migliore formazione e istruzione di coloro che partecipano alla gestione del rischio ambientale e professionale, e lo sviluppo di una cultura dell'eliminazione degli incidenti. Secondo gli organizzatori, Tpis influenzerà anche altre piattaforme tecnologiche, e una volta tradotta tale visione in una carta con obiettivi precisi, si definiranno scopi misurabili e "punti di riferimento" in modo da garantire vantaggi reali. Dal momento che la principale priorità di Tpis è "la ricerca sulla sicurezza industriale", numerosi partecipanti sono coinvolti in "gruppi di ricerca tematici", ciascuno dei quali si occupa di un aspetto fondamentale per il miglioramento della sicurezza industriale. I gruppi di ricerca tematici finora individuati sono i seguenti: Fg1: metodi e tecnologie per la riduzione del rischio sul lavoro, per l'ambiente, e incidenti gravi; Fg2: metodologie per la valutazione e la gestione del rischio; Fg3: fattori umani e organizzativi; Fg4: istruzione e formazione; Fg5: incubatore di ricerca - problematiche emergenti e trasversali di rischio e sicurezza. Http://www.industrialsafety-tp.org/  
Per ulteriori informazioni sulle piattaforme tecnologiche consultare: http://www.Cordis.lu/technology-platforms/
 
   
   
TERRORISMO: RIUNIONE DEL COMITATO DI SICUREZZA FINANZIARIA  
 
Roma, 14 luglio 2005 - Il Ministero dell’Economia e delle Finanze comunica che, a seguito degli attentati di Londra del 7 luglio scorso, si è riunito ieri - in seduta straordinaria - il Comitato Sicurezza Finanziaria, presieduto dal Direttore generale del Tesoro, Vittorio Grilli. La riunione è stata aperta dal Ministro, Domenico Siniscalco, che ha illustrato le conclusioni dell’Ecofin di ieri sul contrasto al finanziamento del terrorismo. Il Comitato ha preso in esame alcune possibili misure per rendere più incisiva l’azione di contrasto del finanziamento del terrorismo. Tali misure saranno definite in una prossima riunione.  
   
   
BANCHE: LANDOLFI, POSTE NON IN CONCORRENZA CON RISPARMIO  
 
Roma, 14 luglio 2004 - ''La mia proposta e' un impegno delle Poste Italiane non in concorrenza con il risparmio, ma in aggiunta al sistema di erogazione del credito, per finanziare le infrastrutture la' dove si raccoglie il risparmio. Il problema non e' la banca del Sud''. A rispondere cosi' alla relazione del presidente dell'Abi, Maurizio Sella, e' il ministro delle Comunicazioni, Mario Landolfi. ''Sella -ha aggiunto landolfi- ha usato un tono liquidatorio su questo problema (rapporti e concorrenza tra sistema bancario e Poste italiane, ndr). Mi e' sembrato un passaggio piu' sensibile agli interessi della categoria piuttosto che ai problemi generali del Paese''.  
   
   
BANCA INTESA: APPROVATO IL PIANO D'IMPRESA 2005-2007 CON I NUOVI PRINCIPI CONTABILI IAS/IFRS PRINCIPALI OBIETTIVI FINANZIARI DEL GRUPPO PER IL 2007: RISULTATO NETTO A 3 MLD. DI EURO (+50% RISPETTO A 2 MLD DEL 2004 OMOGENEO) ROE AL 20% (16% NEL 2004, SU BASI OMOGENEE)  
 
Milano, 14 luglio 2005 - Il Consiglio di Amministrazione di Banca Intesa, riunitosi sotto la presidenza di Giovanni Bazoli, ha approvato il Piano d’Impresa 2005-2007, che recepisce i nuovi principi contabili internazionali Ias/ifrs già adottati da Banca Intesa in occasione della redazione della relazione trimestrale al 31 marzo 2005. Il Piano d’Impresa 2005-2007 mira a collocare il Gruppo Intesa a livello delle migliori banche europee - contraddistinte da un rating di classe Aa - in termini di creazione di valore e secondo tutti i parametri chiave di valutazione (qualità del servizio, qualità degli attivi, redditività, patrimonializzazione), avendo superato la fase di ristrutturazione e rilancio con la realizzazione nel biennio 2003-2004 degli obiettivi indicati nel Piano d’Impresa 2003-2005. I principali obiettivi finanziari per il Gruppo indicati nel Piano 2005-2007 sono i seguenti:
Pre Ias Ias
2002 (*) 2004 2004 2004 post Nextra e Igc 2007
0,3 1,9 Risultato netto (€ mld) 1,8 2,0 3,0
2% 13% Roe 15% 16% 20%
69% 60% Cost/income 59% 60% 50%
5,9% 7,6% Core Tier 1 ratio 6,7% 7,2% 7,2%
0,1 0,7 Dividendi cash (€ mld) 0,7 0,7 >2,0
(*) Dati pro-forma omogenei con il perimetro 2004
Nel corso dei tre anni del Piano il Gruppo Intesa si pone un obiettivo di crescita dei ricavi totali a un tasso medio annuo del 7,4%, arrivando nel 2007 a circa 11,5 miliardi di euro; in quest’ambito è indicata una crescita media annua del 7,7% per gli interessi netti (con un aumento medio annuo degli impieghi dell’ 8%) e del 9,1% per le commissioni nette (trainate dal risparmio gestito, dalla bancassicurazione, dai prodotti assicurativi collegati a prestiti personali e mutui, dai conti correnti, dai servizi transazionali e dalle carte di pagamento), con una sostanziale stabilità degli altri ricavi (ossia risultato netto dell’attività di negoziazione e altri proventi di gestione netti). I costi dovranno mantenere una dinamica molto inferiore, con un tasso di crescita medio annuo dell’ 1,1% (arrivando a 5,7 miliardi di euro), una conseguente stabilizzazione del Cost/income al 50% (in miglioramento di 10 punti percentuali rispetto al 60% del 2004 omogeneo) e un risultato della gestione operativa in crescita ad un tasso medio annuo del 16% a circa 5,8 miliardi di euro. Il costo del rischio si manterrà intorno ai 50 p.B.. La combinazione di questi fattori e di un tax rate di circa il 35% porta ad un obiettivo di risultato netto consolidato di circa 3 miliardi di euro nel 2007, in aumento di circa il 50% rispetto ai 2 miliardi del risultato netto 2004 omogeneo. Ne consegue un obiettivo 2007 del 20% per il Roe (Return on Equity, rapporto tra risultato netto e patrimonio netto), rispetto al 16% del 2004 omogeneo, e dicirca 1,4 miliardi di euro per l’indicatoreEva (Economic Value Added, che - in estrema sintesi - misura la creazione di valore risultante dalla differenza tra rendimento e costo del capitale impiegato), rispetto a 0,6 miliardi del 2004 omogeneo. Banca Intesa si pone come obiettivo un ritorno molto soddisfacente dell’investimento dei propri azionisti, sia in termini di valore intrinseco dell’investimento sia di dividendi. Questi ultimi sono passati da 108 milioni di euro nel 2002 a 729 milioni di euro nel 2004 (ma nel 2002 e nel 2003 si sono aggiunte anche assegnazioni gratuite di azioni di significativo ammontare). Entro il 2007 i dividendi in contanti potranno triplicare in quanto Banca Intesa intende modulare il pay-out in funzione del mantenimento di un coefficiente patrimoniale Core Tier I ratio nell’intorno del 7%. Tale livello è funzionale all’ottenimento di un rating di classe Aa, fornisce la sufficiente flessibilità per opportunità di crescita esterna che dovessero verificarsi e mantiene ad un livello accettabile il capitale “in eccesso”. Complessivamente, nel 2005-2007 il monte-dividendi distribuito dovrebbe superare i 5 miliardi di euro, passando da oltre 1,5 miliardi del 2005 a oltre 2 miliardi del 2007, e dare - assieme a una crescita del patrimonio netto per azione (inclusivo del risultato netto d’esercizio non distribuito) da 1,94 euro del 2004 a 2,32 euro del 2007 (+19,6%) - un “ritorno” per gli azionisti pari a circa il 60% nel triennio. Fare di Banca Intesa una delle migliori banche europee significa assicurare una elevata creazione di valore attraverso le tre principali leve della gestione: crescita sostenibile, forte disciplina sui costi, grande attenzione alla gestione dei rischi e all’allocazione del capitale. La crescita del Gruppo è l’elemento caratterizzante del Piano d’Impresa 2005-2007, nonostante la prevista debolezza dell’economia in generale. Le previsioni prudentemente assunte nel Piano per lo scenario macroeconomico sono le seguenti:
2005 2006 2007
Crescita Pil reale area euro 1,4% 1,9% 2,0%
Crescita Pil reale Italia -0,2% 1,3% 1,4%
Tasso di riferimento Bce (*) 2,00% 2,25% 2,25%
Crescita prezzi al consumo Italia 2,3% 2,0% 2,1%
Tasso di cambio euro/dollaro 1,3 1,2 1,2
(*) Valori puntuali di fine anno; aumento di 25 pb nel 4° trimestre 2006.
Le previsioni per il sistema bancario italiano sono le seguenti:
variazione 2004-2007
Impieghi con clientela (*) 5,7%
Depositi di clientela (*) 4,6%
Spread con clientela (**) + 4 p.B.
(*) Tasso di crescita medio annuo.
(**) Media annua 2007 rispetto a media annua 2004.
Una crescita del 7,4% dei ricavi del Gruppo è conseguibile perché è coerente con la velocità già acquisita e soprattutto con le azioni di sviluppo in corso di realizzazione, che sono selettivamente rivolte ai segmenti di attività dove il Gruppo mantiene importanti potenziali di crescita delle quote di mercato. E’ anche una crescita sostenibile, in un mercato sempre più competitivo e sofisticato, perché basata sulla forza di una strategia di medio-lungo periodo volta a un rapporto responsabile e costruttivo con il Sistema Paese. Ed è inoltre una crescita organica. Il Piano d’Impresa 2005-2007 non prevede operazioni straordinarie di particolare rilevanza. Il Piano verrà ovviamente rivisto se dovessero emergere opportunità significative da cogliere nel quadro del processo di trasformazione del settore in Italia o in Europa, opportunità che ad oggi non si vedono e che comunque verranno valutate con grande cautela. Non sono previsti cambiamenti significativi nel mix di attività che si è consolidato nel biennio 2003-2004: - il mix generale di business. In questi ultimi due anni il rapporto tra retail e corporate è passato da 57/43 a 70/30. Il Piano d’Impresa 2005-2007 prevede di confermare questo livello. La Divisione Corporate ha completato la ristrutturazione del suo portafoglio crediti, che ha comportato la riduzione di oltre 30 miliardi di euro di finanziamenti concessi prevalentemente a grandi e grandissimi gruppi non italiani e che presentavano un profilo di rischio/rendimento non adeguato. A tale Divisione sono assegnati obiettivi di crescita concentrati soprattutto nel segmento delle mid corporate (50-500 milioni di euro di fatturato), della Pubblica Amministrazione e in generale delle infrastrutture; - il mix geografico tra Italia ed estero. Il Piano d’Impresa 2005-2007 prevede di confermare un rapporto di circa 85/15, anche se si intende incrementare selettivamente la presenza retail in Europa Centro-orientale. Nei primi mesi del 2005, Banca Intesa ha firmato i contratti d’acquisto di tre banche in Serbia e Montenegro, in Bosnia e Erzegovina, e nella Federazione Russa. In altri Paesi considerati interessanti - quali la Turchia, la Romania e l’Ucraina - Banca Intesa potrà entrare attraverso l’acquisto di banche leader di mercato, se si verificassero condizioni tali da giustificare l’investimento, ovvero attraverso banche di minori dimensioni da sviluppare nel tempo. Il “core business” del Gruppo rimarrà lo sviluppo di relazioni di lungo termine con i clienti, con l’obiettivo di dare loro la migliore offerta ed il miglior servizio. Il cliente cambia insieme al suo ciclo di vita, alle circostanze e alle congiunture, all'evoluzione dei bisogni personali e sociali. Una Banca rispettosa saprà seguirlo in questa sua storia individuale, di una persona come di una famiglia o di una azienda: disposta a consigliare i prodotti adatti alle sue esigenze, pronta ad aiutare il cliente a modificare le scelte fatte in rapporto al mutare dei suoi obiettivi o delle condizioni esterne. La scelta tra i prodotti da fabbricare in casa e quelli da mettere a disposizione attraverso partnership si ispirerà al criterio della migliore soddisfazione dell’interesse del cliente. In questa prospettiva, nei primi mesi del 2005 è già stata annunciata un’operazione strategica, che rientra nel nuovo Piano d’Impresa, nel settore del risparmio gestito: Crédit Agricole deterrà il 65% e il Gruppo Intesa il 35% del capitale della società risultante dall’integrazione di Nextra Investment Management - fino ad oggi “fabbrica di prodotto” del Gruppo Intesa totalmente captive - e di Crédit Agricole Asset Management Italia, con un accordo distributivo a lungo termine. L’offerta alla clientela del Gruppo nel settore del risparmio gestito verrà arricchita e rafforzata, poiché Nextra sarà inserita - attraverso la partnership con Crédit Agricole - in uno dei maggiori poli europei dell’asset management e contemporaneamente sarà ampliata la possibilità di ricorrere alla cosiddetta Open Architecture. In questo modo il Gruppo Intesa anticipa un trend che vedrà in futuro la polarizzazione del mercato tra grandissimi operatori globali e operatori specializzati. In sintesi, i pilastri della crescita saranno la soddisfazione dei clienti (grazie alle strutture specializzate di Banca Intesa dedicate alle esigenze specifiche di ciascuna tipologia di clientela), la valorizzazione delle persone che lavorano nel Gruppo (con la formazione, la motivazione del lavoro individuale e di squadra, la massima estensione dell’azionariato) e un considerevole piano di investimenti in innovazione (con quasi 2 miliardi di euro nel triennio, focalizzati sulla qualità del servizio alla clientela, che - pur avendo già registrato significativi progressi - presenta ancora ampi spazi di miglioramento). Tutte le Divisioni del Gruppo contribuiranno all’ulteriore miglioramento dei risultati, con un tasso di crescita medio annuo dei ricavi del 7,7% per la Divisione Rete, del 5,3% per la Divisione Banche Italia, del 9% per la Divisione Banche Estero e dell’8,9% per la Divisione Corporate. La Divisione Rete proseguirà nell’impegno, che ha già contraddistinto il biennio 2003-2004, per migliorare la qualità dei servizi e prodotti, sia continuando a sviluppare offerte orientate ai bisogni degli specifici segmenti di clientela, sia allargando l’accesso al credito e ai servizi bancari a segmenti di clientela sino ad oggi esclusi. Il nuovo modello di filiale verrà esteso ad un numero crescente di sedi (circa 500 nel triennio), è più funzionale alle esigenze della clientela, più facile da usare e comunica in modo efficace alcuni tra gli elementi che devono più distinguere la Banca: la semplicità di uso e la vicinanza ai clienti. Dal prossimo 1° settembre verrà avviata in un certo numero di filiali la sperimentazione dell’orario continuato e differenziato. L’aumento dei ricavi deriverà da un miglior lavoro con i clienti esistenti e dalla conquista di nuove relazioni. La nuova Intesa Private Banking beneficerà del modello unico in Italia di collaborazione con la rete delle filiali per incrementare numero di clienti e masse gestite. La Divisione Banche Italia proseguirà il suo percorso di valorizzazione del radicamento territoriale, estendendo le best practice sviluppate nel Gruppo su prodotti e servizi. La Divisione Banche Estero proseguirà la strategia di crescita in Europa Centro-orientale per vie interne (apertura di nuove filiali e trasferimento delle best practice del Gruppo), ed esterne qualora si presentino opportunità attraenti. La Divisione Corporate crescerà attraverso una migliore azione di squadra tra relazioni e prodotti, che metterà al servizio dei clienti, in maniera sistematica ed efficace, le capacità riguardanti la finanza ordinaria e straordinaria. La nuova Banca che potenzierà l’attività oggi svolta dalla Direzione “Stato e Infrastrutture” permetterà di rafforzare il ruolo del Gruppo Intesa in Italia a supporto del settore pubblico e dei grandi progetti infrastrutturali, ma anche di sviluppare un’attività analoga nei paesi esteri di presenza. Per poter crescere in un mercato difficile è necessario avere anche costi molto competitivi. Il Piano 2005-2007 si pone come obiettivo un aumento medio annuo limitato all’ 1,1%. Proseguiranno la razionalizzazione delle strutture del Gruppo, la semplificazione dell’organizzazione, l'aumento di efficienza della Information Technology. La revisione dei principali prodotti/processi sarà estesa a tutto il Gruppo. Gli interventi complessivi sui costi dovranno compensare l’aumento automatico di alcune voci per circa 350 milioni di euro (es. Contratti nazionali di lavoro) e l’aumento di taluni costi legati alla crescita per circa 230 milioni di euro (es. Apertura di circa 230 nuove filiali e aumento del personale commerciale), con risparmi su altre voci per circa 440 milioni di euro. La gestione del rischio in tutte le sue forme è ormai uno dei fattori chiave di successo di diverse grandi banche internazionali. In questi anni Banca Intesa ha rafforzato molto il presidio di tutte le categorie di rischio. Sono stati sviluppati strumenti ad hoc. Sono state introdotte policy molto rigorose, creando o consolidando strutture dedicate, ma anche cominciando a costruire e diffondere a tutti i livelli aziendali una vera e propria cultura del rischio e del controllo. Questo lavoro continuerà e negli anni del nuovo Piano d’Impresa si vedranno più chiaramente i suoi risultati: - per il rischio di credito verrà finalizzato e validato il modello interno per il calcolo del Var di credito - Basilea Ii Advanced - e sarà estesa l’implementazione di Probability of Default (Pd), Loss Given Default (Lgd) ed Exposure At Default (Ead) ai processi creditizi di tutti i segmenti di clientela, in piena coerenza con i principi e in largo anticipo sui tempi di Basilea; - continuerà il potenziamento della piattaforma di misurazione del rischio di mercato (Var) basata sulle tecnologie più evolute (Algo-suitetm) e proprietarie (Intesa Suite) - già validata dalla Banca d’Italia - con l’obiettivo di mantenere il presidio attuale sul livello di rischio a livello di singolo desk, di supportare l’innovazione di prodotto e di offrire servizi innovativi di risk management ai clienti; - il rischio operativo verrà rilevato e gestito, con sempre maggiore attenzione, grazie ad un modello interno quali-quantitativo (Opvar) destinato anche ad indirizzare progetti di revisione della macchina operativa e la politica assicurativa del Gruppo. I maggiori benefici verranno dalla gestione integrata di rendimento e rischio. Questa gestione sarà resa possibile dagli importanti investimenti degli ultimi anni, che hanno permesso di misurare per ogni singolo cliente il livello di rischio (espresso come Pd e rating), l’assorbimento di capitale (in logica Basilea I e Basilea Ii) e la creazione di valore economico (Eva). Banca Intesa si pone l’obiettivo di migliorare ulteriormente la composizione del portafoglio crediti per classe di rating, aumentando la componente investment grade dal 60% del 2004 al 64% del 2007 per i crediti complessivi del Gruppo (includendo quelli a istituzioni finanziarie e a controparti con “rischio sovrano”) e dal 52% al 56% per i crediti alle aziende (mid e large corporate, imprese, piccole imprese e small business). Nel quadro dell’ottimizzazione degli attivi rientra l’operazione recentemente annunciata di cessione pro soluto del 70% delle sofferenze del Gruppo. La vendita di asset e attività operative relative al recupero crediti (sofferenze) a Merrill Lynch e Fortress si colloca nella logica di allineare il Gruppo Intesa ai migliori benchmark di mercato per il rapporto tra sofferenze e impieghi (che rimarrà, al netto delle rettifiche, al di sotto dell’ 1% per tutta la durata del Piano), di ridurre ulteriormente e in modo strutturale il livello dei costi operativi e di sfruttare la domanda particolarmente elevata di crediti in sofferenza. In sintesi, con l’attuazione del Piano d’Impresa 2005-2007 Banca Intesa vuole rafforzare il proprio ruolo di partner nella crescita per tutti gli interlocutori interessati a vario titolo all’attività del Gruppo (ossia per tutti gli stakeholder), tramite l’aumento della remunerazione del capitale investito dagli azionisti, lo sviluppo di relazioni di lungo periodo con i clienti basate sulla soddisfazione reciproca, l’offerta di opportunità di crescita professionale in un ambiente motivante per tutto il personale e il supporto allo sviluppo dei Paesi in cui il Gruppo opera, primo fra tutti l’Italia.
 
   
   
BIPIELLE INVESTIMENTI S.P.A.: APPROVATI GLI AUMENTI DEL CAPITALE SOCIALE FISSATO DAL CDA IN 7,50 EURO IL PREZZO DI EMISSIONE DELLE AZIONI  
 
Lodi, 14 luglio 2005 - L’assemblea Straordinaria e Ordinaria degli azionisti di Bipielle Investimenti S.p.a. Riunitasi ieri in prima convocazione ha approvato, per la parte straordinaria, gli interventi sul capitale e le modifiche statutarie conseguenti; per la parte ordinaria gli azionisti hanno invece deliberato di concedere le Autorizzazioni ai sensi dell’art.2390 del Codice Civile. Con riguardo alle operazioni sul capitale gli azionisti hanno approvato: 1) un aumento di capitale sociale scindibile fino ad un importo massimo complessivo di nominali Euro 618.045.529,50, mediante l’emissione di massime n. 137.343.451 azioni ordinarie da nominali Euro 4,50 cadauna, a servizio della conversione del prestito obbligazionario, “Banca Popolare di Lodi 2005 – 2010 subordinato convertibile Bipielle Investimenti” offerto in opzione agli azionisti di Bipielle Investimenti S.p.a. Che darà diritto alla sottoscrizione di massime n. 137.343.451 azioni ordinarie di Bipielle Investimenti S.p.a. Medesima; 2) un aumento di capitale sociale scindibile fino ad un importo massimo complessivo di nominali Euro 309.022.762,50, mediante l’emissione di massime n. 68.671.725 azioni ordinarie da nominali Euro 4,50 cadauna, a servizio dell’emissione di warrant, da assegnare gratuitamente, in conformità alle disposizioni dei regolamenti di Consob e Borsa Italiana, agli azionisti di Bipielle Investimenti S.p.a. In ragione di un warrant ogni 4 azioni Bipielle Investimenti possedute; detti warrant daranno diritto alla sottoscrizione di massime n. 68.671.725 azioni ordinarie di Bipielle Investimenti S.p.a. Medesima nella proporzione di un'azione di nuova emissione ogni warrant posseduto. Il Consiglio di Amministrazione della Società, riunitosi subito dopo l'Assemblea degli azionisti, ha fissato il prezzo delle azioni Bipielle Investimenti che saranno emesse a fronte di entrambi i suddetti aumenti di capitale nella misura di euro 7,50 per azione, di cui euro 3,00 a titolo di sovrapprezzo. Quanto alle Obbligazioni “Banca Popolare di Lodi 2005 – 2010 subordinato convertibile Bipielle Investimenti”, il valore nominale di ciascuna, pari al prezzo di emissione, in base agli accordi fra la Società e la Capogruppo, sarà determinato dagli amministratori di quest'ultima in misura corrispondente al prezzo di sottoscrizione delle azioni Bipielle Investimenti stabilito, mentre il rapporto di conversione è stato determinato in un'azione Bipielle Investimenti di nuova emissione per ogni Obbligazione. Dette deliberazioni costituiscono il momento attuativo del programma di rafforzamento patrimoniale comunicato al Mercato nelle date 13 maggio e 13 giugno uu.Ss.  
   
   
CHIUSO DEFINITIVAMENTE IL CONTENZIOSO BANCA POPOLARE DI ANCONA CON LA SENTENZA DI CESSAZIONE DELLA MATERIA DEL CONTENDERE EMESSA DALLA CORTE DI APPELLO DI ANCONA  
 
Bergamo, 14 luglio 2005 – Bpu Banca e Banca Popolare di Ancona (Bpa) informano che si sono avverate le condizioni sospensive dell’efficacia dell’accordo stragiudiziale stipulato in data 23 marzo 2005 tra Bpu Banca/bpa e cinque soci di minoranza di quest’ultima. Si rammenta che tale accordo sancisce la definitiva chiusura del contenzioso derivante dall’impugnazione da parte dei soci di minoranza delle delibere assembleari del 1995 relative all’acquisizione di Bpa da parte di Bpu. Si conferma quindi che : 1) la Corte di Appello di Ancona ha emesso sentenza di cessazione della materia del contendere per avvenuta transazione, riformando la sentenza di prima istanza del Tribunale di Ancona; 2) Banca d’Italia ha rilasciato autorizzazione all’acquisizione dell’intera partecipazione detenuta da Bpa in Carifano da parte di Intesa Casse del Centro e di una società veicolo facente capo ad alcuni soci di minoranza di Bpa, consentendo di dar luogo alla cessione prevista dall’accordo transattivo. La sentenza della Corte di Appello di Ancona nei termini richiesti da tutte le Parti in causa comporta come detto la definitiva chiusura del contenzioso già in essere. Si ricorda inoltre che gli adempimenti collegati all’accordo transattivo comprendono anche un’Opa sul 5,3% del capitale di Bpa non detenuto da Bpu, che verrà lanciata a breve. La cessione di Carifano, per un ammontare di 280 milioni di euro, determinerà l’iscrizione a bilancio consolidato di una plusvalenza pari a circa 111 milioni di euro.  
   
   
PRESTITO OBBLIGAZIONARIO EMESSO DALLA PROVINCIA DI GENOVA  
 
Genova, 14 luglio 2005 - Banca Carige ha ospitato nel Salone di Rappresentanza della sede centrale la conferenza stampa di presentazione di un’importante operazione finanziaria promossa dalla Provincia di Genova: l’emissione di un prestito obbligazionario finalizzato alla rimodulazione del proprio indebitamento bancario. Hanno presentato il progetto il Presidente della Provincia, Alessandro Repetto, unitamente ai rappresentati delle banche alle quali è stato affidato il mandato di gestire l’organizzazione dell’emissione: il Presidente e il Direttore Generale di Banca Carige, rispettivamente Giovanni Berneschi e Alfredo Sanguinetto; il responsabile Global Banking in Italia di Deutsche Bank, Marco Pracca; il Dirigente di Ixis - Corporate & Investment Bank, Giovanni Loreto Caputo. Nei loro interventi i relatori hanno sottolineato i benefici che la Provincia di Genova trarrà dall’operazione grazie alla competitività dei mercati dei capitali rispetto alle forme tradizionali di finanziamento degli enti locali, ottenendo una importante riduzione del costo del proprio debito senza modificarne il profilo di rischio.  
   
   
ASTE TITOLI DI STATO A MEDIO/LUNGO TERMINE DEL 13 LUGLIO 2005  
 
Btp 2,75% Btp 4,50%
Scadenza 15.06.2010 01.02.2020
Cod./tranche It0003872923/3 It0003644769/10
Imp.offerto 2500 1500
Regolamento 15.07.2005 15.07.2005
Imp.domandato 3966 2510
Imp.assegnato 2500 1500
Prezzo aggiudicazione 100,34 108,94
Prezzo esclusione 98,391 107,02
Rendimento lordo 2,69 3,73
Variazione Rend.asta prec.(*) 0,05 -0,2
Rendimento netto 2,34 3,17
Riparto 75,056 25,968
Importo in circolazione (mln) 6500 19441
Riapertura (mln) 250 150
Prezzo nettisti 100,34000000 108,93624800
(*) raffronto con titolo di pari durata
Elaborazione Assiom
 
   
   
SIAS – SOCIETA’ INIZIATIVE AUTOSTRADALI E SERVIZI S.P.A. CONCLUSA, CON SUCCESSO, L’OFFERTA IN OPZIONE (SOTTOSCRITTO IL 99% DELLE OBBLIGAZIONI) DAL 18 LUGLIO 2005 PRENDE AVVIO L’ASTA IN BORSA DEI DIRITTI INOPTATI  
 
Torino, 13 luglio 2005 - Si è conclusa, con pieno successo, l’offerta in opzione relativa all’emissione di n. 31.875.000 obbligazioni del prestito “Sias S.p.a. 2,625% 2005-2017 convertibile in azioni ordinarie” deliberata dal Consiglio di Amministrazione in data 20 maggio 2005, avvalendosi della delega conferita dall’Assemblea straordinaria del 16 maggio 2005. Durante il periodo di offerta in opzione, iniziato il 20 giugno e conclusosi l’8 luglio 2005, sono state sottoscritte al prezzo di 10,50 euro ciascuna, n. 31.544.970 obbligazioni, pari al 98,96% dell’offerta, per un controvalore pari a circa 331 milioni di euro. Risultano pertanto non esercitati n. 1.320.120 diritti di opzione, corrispondenti a n. 330.030 obbligazioni, che verranno offerti in Borsa - per conto della Società ed a cura di Mediobanca S.p.a. - nelle sedute dal 18 al 22 luglio 2005. Nella prima riunione verrà offerto il totale dei diritti; nelle sedute successive alla prima verrà offerto il quantitativo eventualmente non collocato nei giorni precedenti. La sottoscrizione delle relative obbligazioni dovrà essere effettuata, a pena di decadenza, entro e non oltre il 25 luglio 2005. Gli azionisti Aurelia S.p.a., Argo Finanziaria S.p.a. E Satap S.p.a. Hanno sottoscritto, a valere sugli impegni assunti, complessivamente n. 18.041.643 obbligazioni (pari al 57% dell’offerta).  
   
   
BERENICE FONDO UFFICI: CHIUSURA ANTICIPATA DELL’OFFERTA GLOBALE OGGI 14 LUGLIO  
 
Milano, 14 luglio 2005 – Pirelli Re Sgr rende noto che le adesioni raccolte nell’ambito del Collocamento Istituzionale di Berenice Fondo Uffici hanno superato le quote ad esso riservate, corrispondenti al 7% dell’Offerta Globale. Pertanto gli offerenti (Aida S.r.l., Ganimede Due S.r.l., Kappa S.r.l., Tiglio I S.r.l. E Tiglio Ii S.r.l.) e Pirelli Re Sgr, d’intesa con i Coordinatori dell’Offerta Globale Banca Caboto (Gruppo Intesa) e Mcc – Capitalia Gruppo Bancario, avvalendosi della facoltà prevista nel Prospetto Informativo, hanno disposto la chiusura anticipata del Collocamento Istituzionale, che avrà effetto dalle ore 13.00 di oggi 14 luglio 2005. Si ricorda che anche l’Offerta Pubblica di Vendita si è chiusa con anticipo, lo scorso 6 luglio. Contestualmente, si chiuderà, quindi, con anticipo l’Offerta Globale delle quote del fondo Berenice, iniziata il 29 giugno e il cui termine era previsto per il 26 luglio. La comunicazione del Prezzo di Offerta e dei risultati dell’Offerta Globale verrà effettuata entro il 16 luglio 2005 e la comunicazione di assegnazione delle quote e l’inizio delle negoziazioni avranno luogo il 19 luglio 2005, previa autorizzazione di Borsa Italiana.  
   
   
STEFANEL: CESSIONE A H&M DEL NEGOZIO IN MILANO, VIA SAN GREGORIO N.1 ANGOLO CORSO BUENOS AIRES  
 
Ponte di Piave, 14 luglio 2005- il 12 luglio Stefanel S.p.a. Ha perfezionato la cessione a H&m S.r.l. Del ramo d’azienda relativo al proprio negozio situato a Milano, Via San Gregorio n.1 angolo Corso Buenos Aires, per un corrispettivo di 10 milioni di euro. La cessione rientra nel progetto di razionalizzazione e miglioramento della rete distributiva Stefanel che conta in Italia circa 400 punti vendita e oltre 600 nel mondo. Infatti, nello stesso Corso Buenos Aires ed in aggiunta agli attuali quattro negozi Stefanel a gestione diretta presenti a Milano, è prevista a breve l’apertura di un nuovo punto vendita che meglio si adatterà al rinnovato concept del brand.  
   
   
PRIMA INDUSTRIE SPA - FIDIA SPA: PRESENTATO ALLA COMUNITÀ FINANZIARIA IL PROGETTO DI FUSIONE  
 
Milano, 14 luglio 2005 - Il management di Prima Industrie Spa e Fidia Spa ha illustrato il 12 luglio, nel corso di un incontro con la comunità finanziaria e la stampa, i dettagli dell'operazione di fusione per incorporazione di Fidia Spa in Prima Industrie Spa, operazione annunciata il 7 giugno u.S. E successivamente approvata, in data 28 giugno u.S., dai Consigli di Amministrazione delle due società. Come già ricordato in precedenza, l'operazione risponde agli obiettivi strategici di ambedue le società, permettendo a Prima Industrie di ampliare le proprie linee di business in settori complementari mentre Fidia potrà raggiungere una dimensione più adeguata alla copertura del mercato globale. L'integrazione consentirà, in particolare, una migliore penetrazione in nuovi mercati e la razionalizzazione dei costi di struttura nei Paesi attualmente serviti da entrambe le società. Inoltre sarà possibile aumentare la massa critica e, di conseguenza, l'efficienza nel settore dell'elettronica industriale e del controllo numerico, ove entrambi i gruppi sono già presenti con prodotti complementari. In sede di presentazione alla comunità finanziaria, sono stati forniti alcuni dati precedentemente non resi pubblici. Le sinergie derivanti dalla fusione sono state quantificate dal management in un importo pari, a regime, a 4 milioni di euro annui (equivalente ad un valore attuale netto di 20 milioni di euro); tale importo e attribuibile per il 75% a risparmi sui costi commerciali, di ricerca e sviluppo, produttivi e di struttura, e per il 25% ai maggiori margini e volumi di vendita. Per quanto concerne i dati economici del gruppo post-fusione, il conto economico pro forma 2007 ( che non tiene conto del contributo positivo derivante dalle sinergie sopra ricordate ) prevede ricavi per 166,7 milioni di euro ed un Ebitda pari a 15,8 milioni di Euro, con un'incidenza sul fatturato pari al 9%. Infine è stato precisato che il rapporto di concambio (pari a n° 1 azioni ordinarie di nuova emissione della incorporante Prima Industrie Spa, del valore nominale di euro 2,5 cadauna, contro n° 2,4 azioni ordinarie della incorporanda Fidia Spa, del valore nominale di euro 1,00 ) e stato determinato tenendo conto della valutazione effettuata dall'advisor dell'operazione, Banca Intesa, utilizzando il metodo dello sconto dei flussi di cassa (Dcf), dal quale e risultato un valore economico di Prima Industrie pari a euro 52,2 milioni (euro 11,35 per azione) e un valore economico di Fidia pari a euro 22,2 milioni (euro 4,72 per azione).  
   
   
NEGRI BOSSI: AUGUSTO MACHIRELLI NUOVO PRESIDENTE DELLA SOCIETÀ, AD EUGENIO FERRAGINA LA CARICA DI AMMINISTRATORE DELEGATO.  
 
Cologno Monzese (Mi), 14 luglio 2005 - Il Consiglio di Amministrazione di Negri Bossi - azienda leader in Italia nella progettazione e commercializzazione di macchine per lo stampaggio ad iniezione di materie plastiche, quotata nel segmento Star di Borsa Italiana - ha cooptato nel Consiglio stesso Augusto Machirelli, con la carica di Presidente del Consiglio di Amministrazione, e Eugenio Ferragina, già consigliere dal 13 maggio 2005, quale Amministratore Delegato. Tale decisione ha fatto seguito alle dimissioni dalle cariche di Presidente del Consiglio di Amministrazione e di Amministratore Delegato presentate da Giulio Cicognani nel corso della riunione consiliare. L’avvicendamento e il rafforzamento del management di Negri Bossi è dovuto alla necessità di una forte svolta strategica e di una maggiore presenza operativa imposta dalla difficile situazione di mercato in cui si trova l’azienda. Augusto Machirelli, già Presidente del Consiglio di Amministrazione e Amministratore Delegato di H.p.s. S.p.a (holding del gruppo Sacmi e azionista di riferimento di Negri Bossi), è stato inoltre nominato membro del Comitato per la remunerazione. Eugenio Ferragina ricopre anche il ruolo di Direttore Generale della Divisione Whiteware del Gruppo Sacmi. “Le conseguenze sul business dovute alla forte contrazione del mercato di riferimento – afferma Giulio Cicognani - impongono una svolta nella strategia e nella guida del gruppo e richiedono un impegno a tempo pieno che, considerati i miei ulteriori incarichi nel mondo Sacmi, non sono più in grado di assicurare”. “La guida di un’azienda dal nome storico come quello della Negri Bossi – afferma il neo Presidente Augusto Machirelli - non può che lusingare e stimolare qualunque manager e per questo ringrazio il Consiglio di Amministrazione della società per la fiducia e l’opportunità concessami”. “Ritengo esistano le premesse – aggiunge il nuovo Amministratore Delegato, Eugenio Ferragina - per proseguire al meglio il lavoro iniziato dall’ingegner Cicognani e puntare a un rilancio completo dell’azienda posizionandola al meglio nella fascia di mercato che le compete”.  
   
   
UNA CORDATA VERONESE SOSTENUTA DA REAL ESTATE SERENISSIMA VINCE LA GARA PER RIQUALIFICARE L’AREA DELLA MANIFATTURA TABACCHI IL PROGETTO PREVEDE UN CENTRO CONGRESSI, UN HOTEL E STRUTTURE DIREZIONALI E COMMERCIALI  
 
 Verona, 14 luglio 2005 - La cordata sostenuta da R.e.s. – Real Estate Serenissima Spa e da alcune qualificate imprese di costruzione e società immobiliari si è aggiudicata la gara indetta da Fintecna per la riqualificazione dell’area dell’ex Manifattura Tabacchi di Verona. Lo ha deciso ieri il Cda della società pubblica, proprietaria dell’area. L’operazione rientra tra gli interventi immobiliari di maggior interesse per il capoluogo scaligero, che contribuiranno a cambiare l’aspetto e la funzionalità di Verona ridefinendo la destinazione delle aree industriali dismesse ai margini del centro storico. R.e.s. Spa ha contribuito a rafforzare la cordata, grazie al know-how nel settore degli investimenti immobiliari e alle potenzialità operative sviluppate nell’ambito delle attività del Gruppo Autostrada Brescia-padova. Della compagine che si è aggiudicata la gara fanno parte il gruppo Palladium attraverso la propria filiale italiana, capogruppo della cordata, e le imprese di costruzioni di Verona Lonardi, Bosco, Bottoli, Fedrigolli, Marconcini e Viberto, mentre il supporto finanziario sarà assicurato dal Banco Popolare di Verona e Novara. L’architettura dell’operazione prevede che Fintecna conferisca l’area e gli immobili della Manifattura Tabacchi a una newco della quale rimarrà proprietaria al 50%, collocando il rimanente 50% appunto alla cordata sostenuta da R.e.s. Spa. A fronte di un’offerta di circa 15 milioni, il progetto elaborato (che sarà sottoposto al Comune di Verona per le procedure di legge) prevede un investimento totale di circa 90 milioni per la riqualificazione dell’area e la realizzazione di un quartiere a carattere direzionale e commerciale. Nell’area, di 34 mila metri quadrati di superficie, il progetto ipotizza la costruzione di un centro congressi e di un hotel a cinque stelle di aspetto innovativo, destinato a una catena internazionale, oltre a moderne strutture direzionali e commerciali. Come beneficio pubblico rivolto alla città, R.e.s. Spa e la cordata di costruttori potrebbero proporre al Comune di Verona la costruzione di un parcheggio da utilizzare a servizio della Fiera in occasione di mostre ed esposizioni. A riprova della cura posta nella riqualificazione dell’area, inoltre, il centro congressi sarà realizzato riutilizzando un ampio fabbricato preesistente, progettato dall’architetto Nervi e di riconosciuto valore monumentale. Presidente di Real Estate Serenissima è Aleardo Merlin, al vertice anche del Gruppo Autostrada Brescia-padova, cui la società fa capo per il 99,96%. R.e.s. Spa si è fin qui qualificata come struttura operativa per le iniziative immobiliari infragruppo, oltre che per l’avvio di Serenissima Sgr (controllata al 78%), attiva sul mercato dei fondi immobiliari. “Questa importante operazione – ha commentato Merlin – consente alla società di mettere a frutto le proprie competenze e i propri stretti legami con il territorio in un progetto che coinvolge una pluralità di soggetti ed è destinato a incidere profondamente sull’immagine di Verona e sulle sue opportunità di sviluppo economico. R.e.s. Trasferirà alla cordata nata in questa occasione la sua esperienza di apprezzato operatore immobiliare istituzionale. A fronte della necessità da tutti ribadita di “fare squadra” per sviluppare il sistema Verona, R.e.s. – ha concluso Merlin – si dimostra in grado di dare risposte operative, aggregando le forze imprenditoriali e finanziarie in un progetto a vantaggio della comunità”.  
   
   
SIEMENS: LA COMMISSIONE EUROPEA APPROVA L'ACQUISIZIONE DELLA MULTINAZIONALE AUSTRIACA VA TECH. L'OPERAZIONE RAFFORZA LA POSIZIONE DI SIEMENS NEI MERCATI MONDIALI DELL'ENERGIA E DELLA METALLURGIA  
 
Milano, 14 luglio 2005 - La Commissione Europea ha approvato l'offerta di Siemens per l'acquisizione della multinazionale austriaca Va Technologie Ag (Va Tech), leader nei settori generazione, trasmissione e distribuzione di energia, metallurgia e infrastrutture. La decisione, resa nota ieri a Bruxelles, giunge dopo la conclusione delle verifiche antitrust in merito all'offerta di acquisto avanzata da Siemens Ag Austria nel dicembre 2004. Con la definizione dell'accordo, che avverrà nei prossimi giorni, Siemens possiederà il 97,15% delle azioni di Va Tech per un prezzo di acquisto che si aggira intorno ad 1 miliardo di Euro. Per ragioni di concorrenza, le autorità antitrust della Commissione Europea non hanno approvato l'integrazione in Siemens delle attività di Va Tech in ambito idroelettrico. Pertanto Siemens inizierà immediatamente la vendita della divisione di Va Tech attiva nella generazione di energia. Nel 2004 il fatturato delle divisioni Va Tech metallurgia, trasmissione e distribuzione di energia e infrastrutture - che verranno ora integrate in Siemens - ha superato un valore complessivo di 3 miliardi di Euro, con un totale di 13.000 collaboratori. La divisione della generazione di energia ha chiuso il 2004 con un fatturato di poco inferiore a 900 milioni di Euro e con 3.000 dipendenti. "Il nostro focus in questa operazione - ha affermato Klaus Kleinfeld, Ceo di Siemens Ag, dopo l'annuncio della decisione della Commissione Europea - era rivolto ai business della metallurgia e della trasmissione e distribuzione di energia. In queste aree, il portfolio e la presenza geografica di Va Tech, costituiscono un eccezionale complemento per le nostre divisioni Industrial Solutions and Services (I&s) e Power Transmission and Distribution (Ptd) supportando le loro strategie di crescita. Inoltre, l'acquisizione del business delle infrastrutture rafforzerà notevolmente la già solida posizione di Siemens nel mercato austriaco e favorirà l'ampliamento del nostro business nei mercati dinamici dell'Europa orientale." La divisione trasmissione e distribuzione di energia (T&d) della società austriaca verrà incorporata nella divisione Power Transmission and Distribution (Ptd) di Siemens, con sede principale ad Erlangen (Germania). Questo consentirà a Siemens di rinsaldare ulteriormente la propria posizione tra i principali gruppi internazionali nel settore dell'energia, fornendo solide basi per una crescita duratura. Va Tech T&d ha chiuso il 2004 con un fatturato di 1,1 miliardi di Euro e 5.400 collaboratori. Siemens integrerà completamente il business della metallurgia di Va Tech (Voest Alpine Industrieanlagenbau - Vai) nella propria divisione Industrial Solutions and Services (I&s), con sede principale ad Erlangen (Germania). Vai, che ha un fatturato 2004 di 1,2 miliardi di Euro e 3.400 collaboratori, opererà come una società della divisione I&s con il nome Siemens Vai e con quartier generale a Linz, in Austria. Siemens e Vai costituiranno una delle principali realtà mondiali nell'ambito della fornitura e della costruzione di impianti in ferro, acciaio ed alluminio. La divisione infrastrutture di Va Tech (che comprende Va Tech Elin Ebg e ai informatics) confluirà in Siemens Austria, dando vita al maggiore fornitore austriaco di apparecchiature elettrotecniche, sistemi e servizi industriali, infrastrutture per edifici privati e ambienti pubblici, e di servizi It. Nell'esercizio fiscale 2004, Va Tech ha registrato in questi settori un fatturato di 900 milioni di Euro, con 3.900 collaboratori. In seguito alla chiusura dell'accordo, è previsto l'inizio della procedura di squeeze-out per l'acquisto delle azioni di Va Tech ancora in possesso di altri azionisti e per intraprendere il delisting di Va Tech.  
   
   
RIUNIONE DI TUTTO IL SETTORE AEREO PER PARLARE DI “SICUREZZA E QUALITÀ DEL TRASPORTO AEREO ALL’INIZIO DELLA STAGIONE ESTIVA”  
 
Roma, 14 luglio 2005 – Oggi tra le ore 10:00 e le 13:00, tutti i rappresentanti del settore del trasporto aereo si riuniranno a Roma presso la sede di Unioncamere (Piazza Sallustio, 21) per l’incontro convocato dal Presidente e dal Direttore Generale dell’Enac, Vito Riggio e Silvano Manera, per un coordinamento generale sulle azioni più opportune finalizzate alla “Sicurezza E Qualità Del Trasporto Aereo All’inizio Della Stagione Estiva”. È previsto l’intervento dell’On. Mario Tassone, Vice Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti. L’incontro rientra nel programma già avviato dall’Enac finalizzato al rafforzamento dei presidi di competenza e all’aumento della vigilanza sul settore, in considerazione dell’incremento del traffico e del numero degli utenti del trasporto aereo durante la stagione estiva. Tutto il settore verrà chiamato a porre in essere ogni azione necessaria a rendere sempre più sicuri e fluidi gli spostamenti aerei soprattutto nei prossimi mesi, ad evitare possibili inconvenienti e disagi, a monitorare la puntualità dei voli, ad assicurare il mantenimento di elevati standard di qualità dei servizi resi agli utenti, a garantire il rispetto dell’applicazione della Carta dei Diritti del Passeggero, con particolare attenzione alle persone diversamente abili, agli anziani ed alle persone non autosufficienti. L’enac, nell’imminenza della stagione estiva, ha già attivato un piano di interventi operativi che coinvolgono anche le strutture territoriali dell’Ente e che prevede azioni volte sia alla riduzione delle eventuali disfunzioni, sia a garantire la sicurezza attraverso una attenta campagna di verifica dell’operatività giornaliera dei vettori, di ispezioni di rampa degli aeromobili esteri in transito come da programma Safa (Safety Assessment of Foreign Aircraft), di monitoraggio continuativo sugli eventuali disservizi nelle aerostazioni, di verifica delle procedure di assistenza ai passeggeri a mobilità ridotta. Oltre a questi argomenti, verrà trattato il tema della sicurezza nelle sue due accezione di safety, sicurezza del volo, e di security, sicurezza a terra, all’interno ed all’esterno degli aeroporti per la prevenzione di atti illeciti. Infatti, alla luce di quanto accaduto la settimana scorsa a Londra, attenzione particolare verrà riservata proprio alla security aeroportuale, al fine di definire un più stretto coordinamento delle iniziative di competenza volte a prevenire gli atti illeciti, secondo le indicazioni dell’autorità nazionale di pubblica sicurezza ed in base a quanto stabilito dagli accordi comunitari ed internazionali in materia. Sono stati invitati ad intervenire alla riunione i rappresentanti delle istituzioni, degli organismi e delle società che compongono il sistema del trasporto aereo, tra i quali Unioncamere, Enav, Assoclearance, Assaereo, Assaeroporti, Ibar, Confavio, Assotravel, Assoviaggi, Astoi, Fiavet, Consiglio Nazionale dei Consumatori e degli Utenti, associazioni dei consumatori, associazioni sindacali generali e di categoria, accountable managers delle compagnie aeree nazionali e delle società di gestione aeroportuale.  
   
   
ROMA, GARAVAGLIA: FIUMICINO È IL BIGLIETTO DA VISITA DELLA CITTÀ  
 
Roma, 14 luglio 2005 - “L’amministrazione Comunale si è sempre battuta contro ogni ipotesi di ridimensionamento del suo principale scalo aereo e, a giudicare dall’aumento dei passeggeri e del loro gradimento verso Fiumicino, avevamo ampiamente ragione”. Così la Vice Sindaco di Roma Mariapia Garavaglia commenta i risultati della ricerca curata dalla Nielsen e presentata oggi che assegna al “Leonardo da Vinci” il 6° posto nella classifica dei principali aeroporti europei. “L’aeroporto di Fiumicino – prosegue Garavaglia – è il biglietto da visita della Capitale d’Italia, il primo luogo dove i visitatori si fanno un’idea del posto e della città. Sapere che questa idea è così favorevole è una conferma che gli sforzi di promozione di Roma, inclusa quella del suo scalo aereo, sono stati ben ripagati”.“In quest’ottica – conclude la Vice Sindaco – bene ha fatto la Giunta Veltroni a battersi contro ogni forma di abusivismo che potesse interessare il suo scalo aereo. Oggi Roma può infatti vantare un aeroporto moderno, confortevole e in espansione, in grado anche di ampliarsi e di aumentare il già altissimo numero di passeggeri che l’hanno impiegato nel corso del 2004”.  
   
   
NUOVI VANTAGGI PER I PASSEGGERI LUFTHANSA E SWISS  
 
 Milano, 14 luglio 2005 - Nuovi servizi, maggiori possibilità di accumulare miglia e di convertirle in premi, il reciproco accesso alle lounge, sono questi i primi vantaggi che Lufthansa e Swiss offriranno ai propri passeggeri dal 20 luglio prossimo. A due settimane dall'autorizzazione da parte delle autorità competenti di Europa e Stati Uniti, i soci del programma Lufthansa "Miles & More" e di "Swiss Travelclub" possono già beneficiare dei primi vantaggi della partnership. I soci "Swiss Travelclub" potranno accumulare le miglia Club su tutti i voli di linea operati da Lufthansa e potranno utilizzare le miglia accumulate per ottenere biglietti gratuiti Lufthansa. I soci Lufthansa "Miles & More" potranno accumulare miglia premio e miglia status "Miles & More" su tutti i voli operati da Swiss e utilizzare la rete di collegamenti Swiss per i loro viaggi premio. Grazie alla nuova partnership, dal 20 luglio i passeggeri avranno anche il reciproco accesso alle lounge delle due compagnie aeree. I soci Swiss Circle e Swiss Travelclub Gold potranno, infatti, accedere liberamente alle Senator Lounge di Lufthansa ogni volta che voleranno su un aeromobile Lufthansa. Allo stesso modo, anche i Soci Hon Circle e Senator del programma Lufthansa "Miles & More" avranno accesso rispettivamente alle First e Business Class lounge di Swiss ogni volta che voleranno con Swiss. Lufthansa e Swiss, inoltre, continueranno a garantire a questi passeggeri una franchigia di bagaglio più elevata, la gestione preferenziale del bagaglio e la precedenza nelle procedure di imbarco sui voli Swiss e Lufthansa. Con l'ingresso di Swiss in Star Alliance, previsto per l'estate 2006, i servizi offerti ai passeggeri verranno ulteriormente armonizzati.  
   
   
METROPOLITANE MEGLIO ILLUMINATE E PIÙ SICURE LE NUOVE NORME UNI SULL’ILLUMINAZIONE DEGLI AMBIENTI NELLE METROPOLITANE AIUTANO A MIGLIORARE LA SICUREZZA E L’EFFICIENZA DEI TRASPORTI PUBBLICI  
 
Milano, 14 luglio 2005 - Forse pochi ci fanno veramente caso, ma nelle metropolitane uno dei principali fattori di sicurezza è dato da un’adeguata illuminazione degli ambienti. Non solo: secondo gli esperti che lavorano nelle metropolitane, la buona illuminazione dei sottopassaggi, banchine e altri ambienti delle stazioni del metrò è addirittura in grado di infondere nei passeggeri la sensazione di maggior sicurezza. Certamente, dal punto di vista psicologico, ci sentiamo più a nostro agio nei luoghi ben illuminati! Da questo punto di vista, la recente revisione della norma Uni 8097:2004 "Metropolitane – Illuminazione delle metropolitane in sotterranea ed in superficie" rappresenta un contributo tecnico di notevole importanza. La norma stabilisce, infatti, le prescrizioni d’illuminazione - normale e di emergenza - per le varie zone sotterranee e di superficie della metropolitana, quali banchine, scale, biglietterie, mezzanini, corridoi e passaggi pedonali. L’edizione precedente della norma risaliva al 1980: da allora le esperienze ed i progressi tecnici compiuti hanno imposto un suo completo aggiornamento. Il documento distingue innanzitutto due tipologie funzionali d’illuminazione che devono essere presenti nelle metropolitane: ordinaria e di emergenza. Quest'ultima comprende a sua volta due ulteriori tipologie: l'illuminazione di sicurezza - destinata ad assicurare che i mezzi d’evacuazione possano essere sempre efficacemente identificati - e quella di riserva, che consente di continuare o terminare con sicurezza l’attività ordinaria in caso di black-out. Per ogni zona sono specificati precisi "valori illuminotecnici minimi che devono essere garantiti in sede di progettazione". Per “valori illuminotecnici” s’intendono quelle caratteristiche fisiche - quali l'illuminamento, l'uniformità o la resa dei colori – che combinate assieme garantiscono una corretta e pratica illuminazione degli ambienti. A questo proposito la norma specifica anche i relativi metodi di prova. Altrettanto importanti sono le caratteristiche tecniche, nonché il posizionamento, degli apparecchi di illuminazione. Essi devono innanzitutto essere tali da rendere rapide, facili e sicure le operazioni di manutenzione (pulizia, sostituzione di lampade ed alimentatori), in qualsiasi momento. Oltre a dover essere ovviamente rispondenti ai requisiti richiamati dalle relative norme elettriche del Cei, gli apparecchi d’illuminazione devono possedere un grado di protezione adeguato alle condizioni dell'ambiente in cui sono collocati (umidità, polverosità dei locali, calore, pressione…). In questo contesto è fondamentale tenere conto anche del tipo di impianto antincendio installato. Così come il buio (o la poca luce), anche il fenomeno dell'abbagliamento deve essere tenuto in considerazione essendo una delle principali fonti di disagio e, talvolta, di concreto pericolo, specialmente in prossimità di scale o altri dislivelli (banchine). Gli apparecchi di illuminazione devono pertanto essere muniti di schermi diffondenti e i pavimenti, le pareti e gli arredi devono avere per quanto possibile superfici opache e non lucide. Grande cura deve essere dedicata alla illuminazione dei bordi delle banchine, dei gradini delle scale (devono distinguersi chiaramente i singoli gradini) e delle gallerie (in caso di forzata evacuazione dei treni deve essere chiara l’individuazione, da parte dei passeggeri, del percorso di emergenza). In generale il tipo d’illuminazione adottata deve essere comunque tale da non alterare la vista dei segnali. Una cosa è certa: metropolitane meglio illuminate sono più sicure e più piacevoli da utilizzare. La norma Uni 8097:2004 lo garantisce.  
   
   
IL GOVERNO STATUNITENSE ACCOGLIE CON FAVORE LA DECISIONE SU ITER  
 
Bruxelles, 14 luglio 2005 - Dopo aver inizialmente sostenuto la candidatura del Giappone a ospitare il reattore sperimentale termonucleare internazionale (Iter), i funzionari del governo statunitense hanno accolto con favore la decisione finale di scegliere come base il sito di Cadarache in Francia. I lunghi negoziati relativi al luogo di costruzione del reattore sperimentale termonucleare si sono conclusi il 28 giugno, quando il Giappone ha accettato di sostenere la sede di Cadarache in cambio della garanzia di essere coinvolto nel progetto e in tutte le attività ad esso correlate. Il direttore scientifico del Dipartimento dell'Energia Raymond L. Orbach, che ha rappresentato gli Stati Uniti nel corso dei negoziati, ha affermato: "Gli Stati Uniti sostengono la decisione dei partecipanti ai negoziati su Iter di condurre a Cadarache, Francia, l'esperimento internazionale di reazione termonucleare. Gli Stati Uniti auspicano di avviare la costruzione di Iter quanto prima possibile". Ha aggiunto: "Ha lasciato ben sperare per Iter che ci fossero due siti utili e sei parti coinvolte in questo importante progetto di fusione. Ora che i partner hanno trovato un accordo sul sito, i negoziati Iter devono altresì pervenire a un accordo in merito a disposizioni finanziarie e di approvvigionamento insieme a misure di gestione e supervisione soddisfacenti". Nel corso delle consultazioni, gli Stati Uniti si adopereranno per una soluzione forte basata sui principi di equità, responsabilità e trasparenza, ha affermato il dottor Orbach, al fine di assicurare sia il successo del progetto che il migliore utilizzo del denaro dei contribuenti. Ha concluso dicendo che "rispettare la promessa di Iter richiederà una collaborazione e una cooperazione continue a livello internazionale come quelle dimostrate dai sei partecipanti ai colloqui concernenti Iter nel giungere [alla decisione di stabilire la base del reattore a Cadarache]". Http://www.iter.org  
   
   
BRUXELLES, CONFERENZA "L'ENERGIA NUCLEARE IN EUROPA, 2005"  
 
Bruxelles, 14 luglio 2005 - Il 17 e 18 ottobre si svolgerà a Bruxelles (Belgio) la conferenza internazionale dal titolo "L'energia nucleare in Europa, 2005". Il convegno discuterà le questioni più impellenti con sostenitori di tutte le tematiche del dibattito riguardanti il futuro dell'energia nucleare. Gli organizzatori hanno riunito i più prestigiosi oratori dei settori della politica, dell'industria, dell'ambiente, del lobbismo e dell'università, oltre ad alcuni fra i più stimati analisti attualmente impegnati nel settore energetico. Attraverso un insieme di interventi, presentazioni, studi di casi e discussioni, la conferenza intende trattare, in maniera approfondita, tutte le questioni che ruotano attorno all'energia nucleare e il suo status futuro nell'ambito della generazione di energia in Europa. Http://www.euconferences.com/events.asp?id=3&type=event  
   
   
ACEA ACQUISISCE IL GRUPPO SIGESA PER UN ENTERPRISE VALUE PARI A €19 MLN IL PREZZO PER L’EQUITY SARÀ DI 2 MLN DI EURO, IL CLOSING È PREVISTO PER IL 1 GENNAIO 2006  
 
 Roma, 14 luglio 2005 – E’ stato firmato il contratto per l’acquisizione da parte di Acea del Gruppo Sigesa, controllato da Finagestion Sa (Gruppo Bouygues). La transazione è ora soggetta all’approvazione dell’Antitrust e avrà efficacia dal 1 gennaio 2006. L’acquisizione del Gruppo Sigesa, di cui fanno parte numerosi gestori di servizi idrici che operano in ambiti territoriali considerati strategici per Acea (Lucca, Perugia, Rieti e Benevento), costituisce un’occasione particolarmente rilevante; la loro acquisizione potrà, infatti, consentire di consolidare il posizionamento della Società e offrirà ulteriori opportunità di sviluppo. Al 1 gennaio 2006, Acea corrisponderà 2 milioni di euro a titolo di equity e si farà carico di 17 milioni di euro di debito a fronte di un Ebitda previsto pari a 4,8 milioni di euro.  
   
   
I "PUNTI CRITICI" DELLA PREVISIONE DI UN TERREMOTO  
 
Bruxelles, 14 luglio 2005 - Una nuova scoperta dovrebbe consentirci di meglio comprendere la complessa natura dei terremoti. Un fisico della Universitat Autònoma de Barcelona, in Spagna, ha scoperto che la struttura del tempo di ricorrenza dei sismi, che è l'intervallo di tempo fra terremoti successivi, è simile alla struttura spaziale dei sistemi fisici quando cambiano fase nei "punti critici". La ricerca, condotta da Álvaro Corral, è stata pubblicata su "Physical Review Letters" e dimostra che l'intervallo fra movimenti tellurici successivi dipende dal tempo trascorso fra i precedenti terremoti. La scoperta, pur dipendendo dalla disponibilità di dati statistici, può contribuire a migliorare la valutazione del rischio. In natura si trovano vari esempi di fenomeni critici, come quando l'acqua cambia stato fisico, passando dalla forma liquida a quella gassosa, o un magnete è al punto critico, ossia perde il proprio magnetismo a causa di temperature elevate. Nel secondo caso, il magnete esibisce una proprietà nota come "autosomiglianza su scale diverse", che esiste solo al momento del passaggio di stato. Quando la temperatura è inferiore al punto critico, i magneti microscopici che formano i campi magnetici sono disposti in ordine e puntano prevalentemente nella stessa direzione. Quando la temperatura supera il punto critico, tutto diventa caotico, ciascun magnete microscopico punta in una direzione a caso, e non c'è alcun campo magnetico globale. Quando la temperatura si trova al punto critico, al limite, i magneti microscopici che puntano in una stessa direzione formano piccoli raggruppamenti. Ingrandendo il campo e osservando un'area più piccola, questi raggruppamenti risultano in realtà riuniti in raggruppamenti di raggruppamenti, e la stessa cosa accade riducendo il campo per osservare un'area più grande. Tale proprietà è nota come "autosomiglianza su scale diverse". Esistono diversi tipi di autosomiglianza: un'autosomiglianza esatta normalmente accade solo in frattali definiti matematicamente, dove alle strutture non si applicano le realtà normali o i limiti del mondo fisico. Un tipo assai più diffuso di autosomiglianza è quella approssimata, ovvero in cui, osservando l'oggetto su scale differenti si vedono strutture che sono riconosciute come simili ma non esattamente tali. È questo il caso di autosomiglianza che si riscontra nelle foglie di felce, in cui c'è un'autosomiglianza, ma limitata a un certo raggio e ad alcune scale discrete. Da ultimo, qualche volta l'autosomiglianza non è visibile, ma possono esservi misure numeriche o statistiche che si mantengono nelle varie scale. Questo è il tipo di autosomiglianza scoperto dai ricercatori dell'Uab: l'autosomiglianza in scale diverse che si riscontra negli intervalli di tempo fra i terremoti. Tale scoperta implica che, annotando i differenti terremoti avvenuti in una data zona in un lungo lasso di tempo, è possibile osservare che sono raggruppati. Ancora più sorprendente è il fatto che, esaminando il fenomeno su una scala temporale più estesa, i gruppi di terremoti stessi formano raggruppamenti di dimensioni maggiori. La stessa cosa accade per qualsiasi periodo di tempo, per terremoti di qualsiasi magnitudo, a prescindere dal luogo del mondo in cui essi avvengano. Ciò ha implicazioni fondamentali per quanto riguarda il tipo di fenomeno costituito dai terremoti. Anziché un fenomeno caotico, come saremmo portati a ritenere, possiamo considerarli un fenomeno critico. Come confermato dal dottor Corral: "Perché esista questa autosomiglianza, il ruolo delle correlazioni fra i terremoti deve essere assai importante: l'intervallo cioè fra terremoti deve dipendere dai precedenti terremoti in misura assai marcata". Il dottor Corral sottolinea che questa dipendenza non è deterministica, vale a dire che questa teoria non consente previsioni circa il momento in cui un terremoto accadrà, ma la chiara dipendenza statistica aiuterà certamente a migliorare la valutazione del rischio. Per ulteriori informazioni rivolgersi a: Álvaro Corral , Ricercatore per il programma "Ramón y Cajal", Dipartimento di Fisica, Universitat Autònoma de Barcelona , Tel. +34 93 581 11 24 , E-mail: alvaro.Corral@uab.es  
   
   
SONO LOMBARDIA E VENETO LE REGIONI PIÙ VIRTUOSE NELLA GESTIONE DEI RIFIUTI. MALE IL SUD. MENTRE IL CENTRO È FERMO SULLE POSIZIONI DELLO SCORSO ANNO. È LA FOTOGRAFIA SCATTATA DALL'XI EDIZIONE DI COMUNI RICICLONI / SCARICA LA RICERCA  
 
 Roma, 14 luglio 2005 -. Italia spaccata in tre anche sulla gestione dei rifiuti. Con Lombardia e Veneto che si aggiudicano la palma delle regioni più virtuose nella raccolta differenziata, attestandosi entrambe al 40%. Ma è la prima a guidare la classifica per numero di capoluoghi più “ricicloni”, con 8 città su 11 nei primi 14 posti della graduatoria, con in testa Lecco (con quasi il 51% di raccolta differenziata), seguita a distanza da Bergamo, Varese e Cremona. Male il Sud, fermo al 5% della Sicilia, con le regioni del Centro sostanzialmente sulle posizioni dello scorso anno. È la fotografia scattata dall'undicesima edizione di Comuni Ricicloni, riconoscimento annuale per la migliore gestione dei rifiuti organizzato da Ecosportello, organismo informativo di Legambiente per le pubbliche amministrazioni sulle raccolte differenziate, presentato oggi a Roma alla presenza del ministro dell'Ambiente Altero Matteoli. Secondo la ricerca – che si prefigge lo scopo di valutare più la qualità che la quantità, misurando cioè oltre alla percentuale di raccolta differenziata anche aspetti come la riduzione della produzione e la percentuale di recupero dei materiali, espressi sotto la voce “indice di gestione” - è la Lombardia a occupare il gradino più alto tra i capoluoghi di provincia. Tuttavia, riferisce lo studio, è il Veneto la regione campione di qualità, con la provincia di Treviso a far la parte del leone con 8 comuni tra i primi 10. E in questo caso l'oscar del più “riciclone” sia per quantità che per qualità viene assegnato a Roncade (una cittadina di circa 13.000 abitanti in provincia di Treviso, con un indice di gestione pari a 82,4), seguita da Torre Boldone (Bergamo, 82,1), Quinto di Treviso (82,1), Carbonera e Preganziol (entrambe in provincia di Treviso). Nelle regioni del Centro il testimone dei capoluoghi migliori lo detengono Lucca, Pisa e Siena (rispettivamente con il 38,1, 37,5 e 36,5%). In questo ambito, viene sottolineato, nessuna novità sotto il profilo della gestione di qualità. Decisamente male il Sud, nel quale nessuna città raggiunge la soglia del 25% di raccolta differenziata. E tutto ciò nonostante la bella performance della provincia di Salerno (con Bellizzi che stravince la classifica tra i comuni! con piF9 di 10.000 abitanti, seguita da altre 8 cittadine targate Sa). Un discorso a parte per le grandi città. Nessuna di esse, anche nel Nord, supera la soglia del 35% fissata dal Decreto Ronchi. Milano, la prima ad aver introdotto la raccolta differenziata, è ferma da 8 anni sotto il 30%, Roma sale da un misero 7 al 13,4%, mentre Napoli, nonostante le emergenze e il lavoro dei commissari straordinari, non riesce a superare la soglia del 4,8%. «Registrare queste tre velocità sul territorio nazionale può significare che c'è qualcosa da rivedere – è stato il commento del ministro Matteoli - Me ne occuperò nei prossimi giorni, forse con una circolare che potremmo inviare a tutti i comuni italiani». La raccolta differenziata realizzata dai Comuni italiani, ha affermato il ministro, «è importante anche per quello che prevede il protocollo di Kyoto. Tuttavia dispiace vedere come ancora oggi le regioni del Sud non raggiungano l'8% di raccolta, diversamente dal buon lavoro svolto al Nord e alla situazione pressoché stazionaria delle regioni del Centro. Ma la ricerca ha messo in evidenza che anche le grandi città non hanno raggiunto risultati accettabili». Http://www.lanuovaecologia.it  
   
   
VIA LIBERA AL BANDO DA 1.100 MILIONI DI EURO SUI PROGRAMMI STRATEGICI PER IL RILANCIO DELLA COMPETITIVITÀ IL MINISTRO MORATTI: "UNIVERSITÀ, ENTI DI RICERCA E IMPRESE, PRESENTATE LE VOSTRE IDEE E I VOSTRI PROGETTI"  
 
Roma, 14 luglio 2005 - Via libera ai dieci programmi strategici per la competitività previsti dal Programma Nazionale della Ricerca. Il Ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca ha pubblicato il bando, aperto a tutta la comunità scientifica italiana e al mondo delle imprese, per la presentazione - entro il 30 settembre 2005 - di idee progettuali relative alle iniziative previste dal Pnr, che rientrano nei tre ambiti della qualità della vita (salute, sicurezza, ambiente), della competitività del sistema produttivo, in particolare dei settori industriali a maggiore capacità di esportazione o ad alto contenuto tecnologico, e dello sviluppo sostenibile. Si tratta, insomma, di una vera e propria "Call for ideas", finalizzata a definire - in modo partecipato e condiviso - i temi e gli obiettivi specifici verso cui convogliare gli investimenti, possibili grazie ai fondi in corso di assegnazione al Miur da parte del Cipe (una prima tranche di 1.100 milioni di euro), secondo quanto previsto dal Provvedimento sulla Competitività. "La novità sostanziale di questo provvedimento", ha detto il Ministro Letizia Moratti, "riguarda l'ampio coinvolgimento partecipativo e propositivo di tutti gli attori della ricerca nazionale e del sistema produttivo per giungere alla individuazione dei migliori progetti nei settori strategici. Per la prima volta, insomma, non proponiamo temi di ricerca prefissati: ma contiamo molto sulla collaborazione di università, centri di ricerca ed imprese per far emergere idee progettuali integrate ed organiche in grado di perseguire sia obiettivi scientifico-tecnologici nel breve-medio periodo, in particolare attraverso attività di ricerca industriale e di sviluppo pre-competitivo, sia di obiettivi a medio-lungo periodo, attraverso attività di ricerca di base". "Questa iniziativa", ha aggiunto il Ministro, "per le modalità di attuazione fortemente innovative, per l'elevato importo delle risorse finanziarie disponibili e per le concentrazioni degli interventi in settori strategici è finalizzata ad incrementare fortemente la competitività della nostra industria sui mercati internazionali". In tale ottica, ciascuna idea progettuale dovrà prevedere la partecipazione congiunta di soggetti industriali, università, enti pubblici di ricerca; dovrà avere un costo complessivo non inferiore a 7,5 milioni di euro e non superiore a 23 milioni di euro, con una durata non superiore ai 36 mesi, e dovrà altresì ricomprendere attività di formazione di capitale umano di eccellenza, destinata a ricercatori e tecnici di ricerca, così come previsto dal Provvedimento per la Competitività. Le proposte progettuali devono poi evidenziare, in particolare, i prodotti potenziali attesi, correlati al mercato di riferimento, i tempi di ingresso nel mercato stesso, i conseguenti effetti sulle quote di export, le potenzialità di valorizzazione dei risultati della ricerca anche in termini di marchi, brevetti e spin-off industriali e di attrarre e formare giovani talenti e ricercatori nazionali e internazionali. Le proposte qualitativamente più elevate saranno quindi selezionate da una Commissione nominata dal Miur e composta da esperti altamente qualificati, e saranno concretizzate in specifici progetti esecutivi da sottoporre alle procedure di valutazione e finanziamento secondo le più idonee forme e modalità tra quelle ricompresse negli ambiti di competenza del Ministero. I dieci programmi strategici contenuti del Pnr riguardano: 1. Salute dell'uomo (studio e trattamento dei tumori e delle malattie degenerative con nuovi approccio derivanti dalla conoscenza del genoma umano); 2. Rilancio dell'industria farmaceutica anche attraverso la chimica fine dei composti naturali per nuove applicazioni diagnostiche e nuovi principi attivi; 3. Nuove applicazioni dell'industria biomedicale; 4. Sistemi avanzati di manifattura con impatto non solo nell'industria delle macchine utensili, ma su comparti manifatturieri del "made in Italy", quali tessile, abbigliamento, meccanica strumentale; 5. Potenziamento e sviluppo dell'industria motoristica in particolare per le due ruote con motori a basso consumo e a basso impatto ambientale; 6. Cantieristica, aeronautica, elicotteristica con elevata capacità di penetrazione nei mercati esteri; 7. Materiali avanzati (in particolare ceramici) per applicazioni strutturali; 8. Sistemi di telecomunicazione innovativi a larga banda con impiego di satelliti per utenze differenziate in materia di sicurezza, prevenzione e intervento in caso di catastrofi naturali; 9. Valorizzazione dei prodotti tipici dell'agroalimentare e sicurezza alimentare attraverso nuovi sistemi di caratterizzazione e garanzia di qualità; 10. Trasporti e logistica avanzata, infomobilità di persone e merci.  
   
   
EFI: PER MUOVERE IL MERCATO IMMOBILIARE. QUINTA EDIZIONE DEL PROGRAMMA SERALE DI ECONOMIA E FINANZA DELLE COSTRUZIONI E DEL MERCATO IMMOBILIARE  
 
Milano, 14 luglio 2005 - L’area Finanza Aziendale e Immobiliare della Sda Bocconi a partire dal 25 ottobre 2005 fino a fine marzo 2006 propone il corso serale di “Economia e Finanza delle Costruzioni e del Mercato Immobiliare”. Si tratta di un Programma per acquisire una preparazione professionale completa che permetta di ricoprire posizioni di responsabilità nelle società immobiliari e nelle imprese di costruzioni. Il corso è articolato in tre parti. La prima parte è dedicata alla definizione delle caratteristiche generali del mercato e dei beni immobiliari con particolare riferimento al mercato italiano. La seconda analizza la valutazione dei beni immobiliari esistenti e la fattibilità dei progetti ad essi legati: negli aspetti economici, finanziari e commerciali. La terza, infine, è dedicata alla gestione dei patrimoni immobiliari sia per gli investitori che intendono trarne il massimo beneficio, sia per coloro che, pur svolgendo un’attività diversa, devono affrontare tutte le problematiche connesse con la gestione del patrimonio. Ecco in riassunto i principali argomenti trattati: i principi, i modelli e le regole di funzionamento, i soggetti e le Istituzioni operanti nel mercato immobiliare; Economia urbana e territoriale, principi di Urbanistica, Diritto immobiliare; la valutazione di beni immobiliari e la gestione di un portafoglio di investimenti immobiliari; l’analisi di convenienza economica, di fattibilità finanziaria e del rischio di un’operazione immobiliare; Securitisation, Project Finance e Project Management nel settore immobiliare; il Marketing immobiliare e l’analisi di mercato in un’operazione immobiliare; il Corporate Real Estate Asset Management e i Fondi immobiliari quale strumento di investimento nel settore; l’analisi di un patrimonio immobiliare, l’impiego di strumenti operativi e il sistema di controllo. La metodologia didattica è interattiva: prevede l’analisi di casi e l’utilizzo in aula di software. Ai docenti della Sda Bocconi si alterneranno docenti provenienti da altre Istituzioni Universitarie e testimoni qualificati. Http://www.sdabocconi.it/fin05/267609  
   
   
L'UNGHERIA OSPITA IL "WORLD SCIENCE FORUM"  
 
Bruxelles, 14 luglio 2005 - Sulla scia del successo ottenuto dalla prima edizione del "World Science Forum" nel 2003, l'Accademia ungherese delle scienze, in partenariato con l'Unesco e il Consiglio internazionale della scienza (Icsu), organizza la seconda edizione del forum che si terrà a Budapest (Ungheria) dal 10 al 12 novembre. La manifestazione approfondirà temi relativi agli aspetti etici della conoscenza e alla responsabilità a carico degli scienziati. Al Forum parteciperanno numerose illustri personalità fra accademici, politici e membri della comunità scientifica internazionale, e in particolare il premio Nobel ed ex presidente della Rockefeller University, Torsten Wiesel, il presidente dello Icsu, Goverdhan Mehta, e il commissario europeo responsabile della Ricerca, Janez Potocnik. I partecipanti discuteranno i seguenti argomenti: approccio degli scienziati, approccio dei responsabili delle decisioni politiche; sviluppo delle capacità e relativa attuazione; ruolo delle imprese; prospettive dal mondo in via di sviluppo; sfide per l'ambiente; istruzione delle generazioni future. Gli organizzatori del Forum intendono trasformare il sito internet del "World Science Forum" in un importante strumento di pensiero per riflettere su questioni legate alla scienza ed alla società. Per tutti gli interessati è a disposizione un e-Forum dove è possibile partecipare a dibattiti o esprimere pareri sulle tematiche del "World Science Forum" di Budapest. Http://www.sciforum.hu/  
   
   
EPI-DÉMIA AL QUADRATO - EVENTO ARTISTICO ORGANIZZATO DA STUDENTI DELL’UNIVERSITÀ E DELL’ACCADEMIA DI TORINO  
 
Torino, 14 luglio 2005 - Scade il 15 luglio 2005 il termine ultimo per inviare i progetti a Epi-démia, l’evento artistico organizzato da studenti dell’Università e dell’Accademia di Torino e finanziata dall’Ente Regionale per il Diritto allo Studio Universitario. Il bando è rivolto ad artisti italiani e stranieri, esordienti o affermati, che vogliano concorrere presentando opere appartenenti a qualsiasi genere di linguaggio artistico: pittura, scultura, installazioni, performance, fotografia, video, grafica ecc. Tema del concorso è Palazzo Nuovo, sede delle Facoltà umanistiche dell’Università di Torino, e le corrispondenze di luoghi o di senso che riesce ad “ispirare”. Gli artisti selezionati creeranno le loro opere durante un workshop che, tra il 5 e l’11 settembre 2005 li ospiterà presso l’area dell’ex ospedale psichiatrico di Collegno, nella suggestiva cornice del parco della Certosa Reale, offrendo loro un rimborso per le spese di soggiorno. I lavori ultimati verranno esposti a Palazzo Nuovo durante la kermesse autunnale. Il materiale deve essere inviato, entro e non oltre il termine ultimo del 15 luglio, all’indirizzo di posta elettronica spore@epi-demia.Org  In alternativa può essere inviato a mezzo postale all’indirizzo: Aurora Mazzone, c.P. 537, 10121 Torino 76. Farà fede il timbro postale. Il modulo di partecipazione ed il bando di concorso completo sono reperibili sul sito www.Epi-demia.org