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Notiziario Marketpress di Giovedì 29 Marzo 2007
UN NUOVO TRATTATO EUROPEO ENTRO IL 2009  
 
 Bruxelles, 29 marzo 2007 - Il dibattito svoltosi in Aula ha evidenziato il sostegno del Parlamento e della Commissione all´azione della Presidenza tedesca per trovare una soluzione all´impasse istituzionale. Verrà ora stabilita una tabella di marcia precisa che consenta la redazione di uno testo di riforme da adottare prima delle prossime elezioni europee. La Presidenza tedesca ha proposto al Parlamento di organizzare un´audizione con la società civile per contribuire ai lavori del prossimo Consiglio europeo. Dichiarazione del Consiglio - «La Dichiarazione di Berlino ha espresso quanto l´Unione europea è una storia di successo e quali compiti importanti sono ancora davanti a noi», ha dichiarato in apertura del suo intervento la cancelliera tedesca Angela Merkel. Ringraziando il Parlamento e la Commissione per il contributo essenziale alla riuscita del vertice dello scorso fine settimana, ha aggiunto che l´aver ottenuto un testo firmato da tutte e tre le istituzioni «è già un passo in avanti di per sé, perché rappresenta una promessa di adoperarci insieme per il futuro dell´Europa». La Dichiarazione, ha continuato la Presidente in carica del Consiglio, esprime «un ideale di società comune», fondato sui valori di libertà, solidarietà e giustizia. Ha poi evidenziato le sfide che attendono l´Unione nel prossimo futuro, indicando, fra le altre, la priorità di trovare un accordo sulle riforme prima delle elezioni del Parlamento europeo del 2009. Senza un nuovo assetto istituzionale, ha proseguito la cancelliera, la campagna elettorale del 2009 «sarebbe una campagna dove la distanza coi cittadini europei non farebbe altro che aumentare». Il prossimo passo è dunque quello di stabilire una tabella di marcia precisa e; per far ciò, ha chiesto l´aiuto del Parlamento. «È possibile agire in modo incisivo per difendere i nostri valori, solo se abbiamo una forte capacità a livello interno», ha affermato. La cancelliera ha anche parlato delle prossime scadenze internazionali fondamentali per il futuro dell´Ue, appuntamenti importanti «affinché si possa fare della visione Europa una visione mondiale». Fra queste, il prossimo vertice transatlantico del 30 aprile, per discutere di partenariato economico, ma anche di politica energetica e cambiamento climatico. «C´é bisogno di molta sinergia tra Europa e Stati Uniti», ha dichiarato. Il G8 del giugno prossimo, sempre sotto Presidenza tedesca, sarà invece un´occasione per discutere coi rappresentati di mercati emergenti come Messico, Cina e Brasile. Infine, il vertice Italia-russia, «appuntamento di enorme importanza», con il problema della sicurezza energetica in primo piano. Angela Merkel ha anche menzionato la gravosa situazione umanitaria nel Darfur, sottolineando che essa «non può lasciarci insensibili» e promettendo che la Presidenza non lascerà nulla di intentato presso il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite per trovare una soluzione alla grave crisi in corso nel paese africano. Infine, ha ricordato che il 25 marzo, oltre al cinquantesimo anniversario dei Trattati di Roma, si è celebrato anche quello dell´indipendenza della Bielorussia, sottolineando che «anche loro hanno diritto alla realizzazione dell´ideale europeo». Dichiarazione della Commissione - Il Presidente José Manuel Barroso ha innanzitutto espresso il suo sostegno alla dichiarazione di apertura del Presidente Pöttering sullo Zimbawe e sul Darfour. Ha poi definito Berlino il «simbolo dell´Europa divisa e ora simbolo dell´Europa unita», con quasi 500. 000 europei animati da uno spirito comune. Ha quindi affermato il successo della cosiddetta "twin track strategy", proposta dalla Commissione per trovare una soluzione alla crisi istituzionale: garantire il raggiungimento di risultati concreti e contemporaneamente avanzare con le riforme. Secondo il Presidente dell´esecutivo europeo, i risultati ottenuti in materia di energia e clima, hanno aiutato, infatti, il successo della Dichiarazione di Berlino, il cui testo dimostra «la possibilità di trovare una soluzione istituzionale prima delle prossime elezioni» europee. Tali riforme sono necessarie per affrontare problemi transfrontalieri quali immigrazione, cambiamenti climatici e competizione globale. Ma raggiungere tale traguardo è importante anche per ridare credibilità delle istituzioni europee. In caso contrario, «si creeranno divisioni che potrebbero mettere in pericolo i nostri valori comuni»", aggiunto. Concludendo, Il Presidente Barroso ha ribadito che «la volontà politica esiste e ora dobbiamo raggiungere i risultati [. ] Ho chiesto collaborazione attiva ai governi nazionali: l´impegno assunto vincola tutti a trovare una soluzione comune». Interventi in nome di gruppi - Joseph Daul (Ppe/de, Fr) ha iniziato il suo intervento cercando di calarsi nei panni di un giovane cittadino europeo per sottolineare i vantaggi acquisiti attraverso l´Unione europea. La facilità di apprendere lingue straniere, il programma Erasmus, la moneta unica i benefici della crescita economica, fare parte di Stati che cercano la pace rappresentano «il bilancio positivo» dell´Europa. Secondo il capogruppo dei popolari, i giovani d´oggi sbagliano a dare per scontati valori quali la prosperità e la stabilità. Gli attentati di Madrid e Londra, infatti, sono sufficienti a dimostrare quanto «pace, sicurezza e benessere non sia la sorte riservata a tutti» e che «pace e sicurezza si costruiscono ogni giorno». Per il leader dei popolari, «non è sì la panacea per tutti i problemi, ma può, fare meglio di quanto possano fare da soli i nostri Stati: riorientare le priorità», per poter affrontare le sfide del futuro in modo efficace. Inoltre, «la globalizzazione comporta anche vantaggi quali la facilità di comunicazione e l´apertura ad altre culture», e l´Europa deve saper sfruttare questo potenziale. Ha quindi ricordato che «l´Europa ha un modello di società da promuovere». In conclusione, ha affermato che «la Dichiarazione di Berlino è un testo forte e leggibile che rimette in sella l´Europa con l´ipotesi di soluzione costituzionale prima di elezioni». Martin Schulz (Pse, De) ha sottolineato che «il trattato costituzionale non verrà varato così com´è, è un fatto e bisogna accettarlo». Dopo la firma della Dichiarazione di Berlino, è ora necessario fare passi concreti verso le riforme istituzionali. Infatti, «senza un´nione riformulata, senza un nuovo trattato modificato, non ci sarà ampliamento», ha aggiunto. Per il leader dei socialisti, infatti, l´Europa è piccola se confrontata con la Cina, l´India e la potenza economica e militare degli Usa e «se l´Europa perde coesione, non sarà abbastanza forte da affrontare la competizione mondiale». Grazie all´Unione l´intolleranza e l´odio sono stati sconfitti, ha affermato il capogruppo socialista. Tuttavia, «la situazione precipiterebbe nuovamente se non dovessimo riuscire nell´integrazione» e «Dobbiamo difendere quest´Europa che è diventata un modello». Concludendo il suo intervento, ha dichiarando l´appoggio del gruppo socialista all´operato della Presidenza tedesca. Graham Watson (Alde/adle, Uk) si è sorpreso nel vedere che, fra tutti i capi di stato e governo presenti a Berlino, la cancelliera tedesca fosse l´unica donna e ha sottolineato che «l´incontro di ieri ha chiarito quanto abbiamo bisogno di più donne nella politica in Europa». Congratulandosi per i risultati ottenuti ha tuttavia ricordato di non potersi felicitare per la procedura adottata, criticando il metodo poco trasparente e partecipativo scelto per la preparazione della Dichiarazione di Berlino. Inoltre, il capogruppo liberale, ha giudicato poco corretto il tentativo del Partito Popolare di attribuirsi tutti i meriti del successo dell´iniziativa tedesca. «Non è il progetto di un solo partito politico», ha sottolineato e «la nuova Europa è un´unione dove la democrazia e i nostri valori devono avere l´ultima voce in capitolo». Per Cristiana Muscardini (Uen, It), l´Europa è un´unione di Stati e non un Superstato. Si è poi rammaricata per «il non pieno riconoscimento delle nostre radici», spiegando che, proprio perché convinto della laicità delle Istituzioni, il gruppo si sente altrettanto certo «che senza il completo riconoscimento delle nostre radici ci sarà un impoverimento» dell´identità europea. Infatti, «il riconoscimento degli altri ha come presupposto il riconoscimento di sé», ha affermato il capogruppo del gruppo dell´Uen. In conclusione ha ricordando che l´Europa ha il dovere di esser più che un semplice mercato. Secondo Monica Frassoni (Verdi/ale, It) «ill popolo europeo non si è curato più di tanto del testo della Dichiarazione né di quanto sia costato mettere insieme queste due belle paginette, in cui in realtà non c´è niente di particolarmente straordinario". La deputata ha sottolineato che «il sogno di un´Unione europea ancora non è stato realizzato». Infatti, l´Unione manca di una coesione interna che le permetta di intervenire nel Darfur, di portare avanti una politica energetica efficace e di adottare una politica originale rispetto agli Stati Uniti. «Per tutto questo noi dobbiamo avere un´Unione europea forte con una costituzione», ha concluso. La Dichiarazione di Berlino «non è né la descrizione di un sogno né la descrizione della realtà», ha affermato Gabriele Zimmer (Gue/ngl). La realtà è di crisi e sta crescendo il pericolo di disintegrazione e ri-nazionalizzazione. La Dichiarazione non si rivolge ai cittadini europei poveri ed esclusi dal benessere. La via da perseguire, conclude il deputato, è quella di «cancellare, dal progetto di Costituzione, tutti i riferimenti che promuovono la militarizzazione e la politica liberista». Jens-peter Bonde (Ind/dem, Dk) ha duramente criticato la mancanza di trasparenza nella stesura della Dichiarazione di Berlino. «Il Parlamento non deve elaborare testi che i parlamentari poi non possono modificare», ha affermato. Lo scopo di tale procedura è quello di ritoccare il testo della Costituzione per presentarlo solo come un semplice emendamento ai trattati esistenti. «Dobbiamo dare più potere al popolo, non togliere potere al popolo», ha concluso. Per Bruno Gollnisch (Its, Fr), i paesi fondatori della Comunità europea avevano forti valori comuni. Da allora, il progetto europeo, è stato svuotato dal suo significato originario. «La Dichiarazione di Berlino non cita nulla su questo: essa non offre contenuto né carnale né spirituale». Come ha detto Benedetto Xvi, «essa riesce perfino a tacere sulle radici cristiane dell´Europa» ha concluso il capogruppo. Interventi dei deputati italiani - Roberto Musacchio (Gue/ngl, It) critica il metodo scelto dalla Presidenza tedesca affermando che, in tal modo,«si cerca di mettere fra parentesi la crisi sociale, politica, democratica [. ] e di farlo puntando tutto sul metodo intergovernativo che ha impedito ai parlamenti la conoscenza della Dichiarazione di Berlino». La soluzione, secondo il deputato, è quella di «riscrivere una costituzione fondata sui diritti alla cittadinanza, alla pace, al lavoro, all´ambiente e sottoporla poi a un referendum europeo». Per Mario Borghezio (Uen, It) «a Berlino ai leader europei è mancato un po´ il coraggio per indicare le scelte che ci impongono globalizzazione, immigrazione, il rischio della perdita di identità». Infatti, «solo Papa Ratzinger [. ] in un´Europa senza idee, senza ideali, ha indicato la via da seguire». In conclusione, ha ricordato che «non è possibile costruire una casa comune dell´Europa ignorando l´identità culturale e morale dei popoli europei». Il vertice di Berlino «ha rappresentato l´inizio di una nuova fase dopo un periodo contrassegnato da difficoltà e da qualche insuccesso». Secondo Antonio Tajani (Ppe/de, It) l´obiettivo di questa nuova fase è quello di «raggiungere prima del 2009 una legge fondamentale che regoli le competenze ed il ruolo di un´Unione che non sia soltanto un mercato». Sarebbe infatti un errore dimenticare i valori evidenziati nella Dichiarazione di Berlino: ed in particolare «la centralità della persona umana», senza dimenticare le radici cristiane. Replica del Consiglio - Replicando agli interventi, Angela Merkel ha sottolineato l´importanza di realizzare progetti concreti «per mostrare alla gente che non teniamo solo a modificare le procedure». Sul metodo adottato per la preparazione della Dichiarazione di Berlino, la cancelliera ha ricordato che è necessario trovare il giusto equilibrio fra «partecipazione e come ottenere qualcosa che non sempre è conseguibile al meglio dinnanzi a tutti». Concludendo, ha proposto al Parlamento di organizzare un´audizione sulla Dichiarazione di Berlino con la società civile durante il mese di maggio, per contribuire ai lavori del Consiglio europeo del mese successivo. . .  
   
   
PIÙ EFFICIENZA NELL’UTILIZZO DEI FONDI UE LA COMMISSIONE EUROPEA VARA PROCEDURE PIÙ SEMPLICI E TRASPARENTI  
 
Bruxelles, 29 marqzo 2007 - Dopo due anni di intenso lavoro, l’Unione europea dispone finalmente di nuovo complesso di regole finanziarie che hanno l’obiettivo di favorire un uso più efficiente ed efficace dei fondi europei nell’ambito del quadro finanziario 2007-2013. Il nuovo regolamento semplifica l’accesso ai finanziamenti e riduce gli oneri amministrativi al minimo indispensabile. Per la prima volta saranno resi noti i nomi dei beneficiari di tutti i fondi comunitari. Commentando le nuove procedure di accesso ai finanziamenti Ue, la commissaria europea per il bilancio e la programmazione finanziaria, Dalia Grybauskaitė, ha dichiarato che “le soluzioni più semplici e più pratiche contenute nel nuovo regolamento finanziario consentono di utilizzare meglio le risorse disponibili. La maggiore trasparenza e responsabilità inoltre garantiranno una maggiore efficacia della spesa tutelando nel contempo gli interessi dei contribuenti europei”. Uno dei punti centrali del regolamento e delle modalità di esecuzione, approvate oggi dalla Commissione, è la semplificazione delle procedure. Il pacchetto di misure accompagnerà infatti una nuova generazione di programmi comunitari, per un valore complessivo di 975 milioni di euro in sette anni. La riduzione delle formalità burocratiche semplificherà l’accesso ai finanziamenti. I miglioramenti pratici, previsti sia per le sovvenzioni che per i contratti pubblici, gioveranno soprattutto a piccole e medie imprese (Pmi), scuole, università, ricercatori, agenzie di sviluppo ed enti locali. Ecco alcune delle semplificazioni introdotte: Per le sovvenzioni fino a 25 mila euro sono necessari meno documenti giustificativi. Nel caso delle sovvenzioni, il cofinanziamento in denaro potrà essere sostituito dal lavoro svolto dal personale. Per sovvenzioni di importo inferiore a 60 mila euro, le garanzie finanziarie richieste nell’ambito del prefinanziamento potranno essere eliminate, previa valutazione del rischio finanziario. Acquisti di importo non superiore a 60 mila euro potranno essere effettuati utilizzando le sovvenzioni e rispettando soltanto un minimo indispensabile di regole, quali il principio di buona gestione finanziaria e l’assenza di conflitti d’interessi. E’ prevista una soglia più alta (60 mila anziché 50 mila euro) per l’aggiudicazione di appalti pubblici con procedure semplificate. E’ prevista una soglia più alta per le gare di appalto di valore limitato, che permette agli enti partecipanti di produrre semplicemente una dichiarazione sull’onore al posto di complesse certificazioni attestanti l’assenza di condanne per illeciti professionali. Semplificazioni nell’aggiudicazione di appalti pubblici nell’ambito degli aiuti esterni con soglie molto più elevate (fino a 5 milioni di euro per lavori). Tutto questo ovviamente si svolgerà in un quadro complessivo di piena trasparenza e maggiore controllo per tutelare al massimo gli interessi finanziari dell’Ue. A tal fine, a partire dal 2008 gli Stati membri dovranno rendere noti i nomi dei beneficiari dei fondi strutturali e degli aiuti esterni, mentre per quanto riguarda i sussidi agricoli ciò avverrà a partire dal 2009. Nel frattempo, la Commissione ha l’intenzione di rafforzare ulteriormente gli strumenti di lotta alle frodi e alla corruzione in suo possesso: la banca dati centrale degli enti e delle organizzazioni esclusi da finanziamenti europei sarà condivisa tra le stesse istituzioni dell’Ue e le competenti autorità dei paesi membri. Nuove regole sono previste anche per migliorare la rendicontazione dei 27 per quanto riguarda l’uso dei fondi del bilancio comunitario da loro gestiti (circa ¾ del totale). Sarà a tal proposito introdotto l’obbligo di presentazione alla Commissione di sintesi dei rapporti di audit che vengono elaborati annualmente. Tali nuove procedure rappresentano il risultato di un lungo e attento lavoro di verifica del funzionamento dei meccanismi nella prassi. Il regolamento finanziario contiene i principi generali e le regole applicabili a tutte le operazioni commerciali effettuate dalle istituzioni europee. Disposizioni più dettagliate al riguardo sono invece racchiuse nelle misure di esecuzione varate oggi dalla Commissione. Il regolamento finanziario precedente era entrato in vigore nel gennaio 2003 e prevedeva, tra l’altro, una revisione dopo tre anni alla luce dell’esperienza acquisita. Le nuove disposizioni previste dalle misure di esecuzione del regolamento modificato entreranno in vigore a partire dal 1° maggio 2007. .  
   
   
NUOVI STRUMENTI PER LA POLITICA AMBIENTALE ED ENERGETICA LA COMMISSIONE EUROPEA ADOTTA UN LIBRO VERDE E AVVIA UN DIBATTITO PUBBLICO  
 
Bruxelles, 29 marzo 2007 - All’indomani del Consiglio europeo di primavera, che ha posto obiettivi molto ambiziosi nel campo dell’energia e dei cambiamenti climatici, la Commissione ha adottato oggi un Libro verde sugli strumenti di mercato utilizzati a fini di politica ambientale ed energetica. Gli strumenti di mercato si sono rivelati efficaci per il raggiungimento degli obiettivi strategici. Il documento si propone quindi di stimolare un ampio dibattito pubblico su come tasse, diritti di emissione negoziabili e altri strumenti di mercato possano essere più efficacemente impiegati per raggiungere gli obiettivi di politica ambientale ed energetica a livello nazionale e comunitario. Il Libro verde è un progetto congiunto dei commissari Dimas e Kovács, in collaborazione con i commissari Barrot e Piebalgs. Secondo il commissario per l’ambiente Stavros Dimas “gli strumenti di mercato come lo scambio delle quote di emissione, le tasse ambientali e i sussidi mirati sfruttano il potere delle forze del mercato in favore della protezione dell’ambiente. L’approccio caratterizzato da più flessibilità e da una maggiore efficienza dei costi ha dimostrato le proprie potenzialità ma rimane poco utilizzato. Nel lanciare il Libro verde - ha aggiunto il commissario - il nostro obiettivo è quello di incentivare il ricorso agli strumenti di mercato ogni qualvolta le circostanze lo consentano, in modo da garantire una più efficace protezione dell’ambiente europeo”. László Kovács, commissario responsabile per la fiscalità e l’unione doganale, ha dichiarato: “Le politiche fiscali giocheranno un importante ruolo nel conseguimento degli ambiziosi obiettivi delineati dall’ultimo Consiglio europeo. La fiscalità dovrebbe, in primo luogo, scoraggiare le azioni indesiderabili, premiando al contempo tutti i comportamenti positivi, come il risparmio energetico e le attività rispettose dell’ambiente. Le entrate fiscali – ha concluso Kovács - possono quindi essere impiegate per sostenere le attività favorevoli all’economia, come l’innovazione e l’occupazione”. Il Libro verde copre una vasta gamma di aree in cui gli strumenti di mercato possono essere ulteriormente promossi (come il consumo energetico e l’impatto ambientale dei trasporti). In particolare, si concentra su come rendere la direttiva sulla tassazione dell’energia più adatta a sostenere gli obiettivi energetici e ambientali della Comunità. Il documento prevede inoltre la creazione di un nuovo forum per incoraggiare e facilitare gli scambi di esperienze e le migliori prassi tra gli Stati membri. Prossime tappe Dal Libro verde emerge la necessità di un maggior utilizzo degli strumenti di mercato per il raggiungimento degli obiettivi ambientali ed energetici, sia a livello nazionale che comunitario. La Commissione invita le altre istituzioni Ue, gli Stati membri, tutte le parti interessate e il pubblico a fornire i propri commenti sul Libro verde. Le reazioni saranno esaminate in occasione della futura revisione della direttiva sulla tassazione dell’energia. .  
   
   
PER FITCH ECONOMIA BULGARA RIMANE COMPETITIVA  
 
 Trieste, 29 marzo 2007 - L´agenzia di credit rating mondiale Fitch ha dichiarato che l´economia bulgara è rimasta competitiva nonostante il deficit corrente, che è molto elevato. La notizia è ripresa dalla Sofia News Agency. ´Nonostante un deficit rilevante, la Bulgaria sta sperimentando una forte crescita delle esportazioni ed è sempre più presente sul mercato. L´economia reale, nonostante il deficit, rimane competitiva´, ha dichiarato nel suo rapporto il capo della divisione ´sovereing ratings´ dell´agenzia Fitch, Andrei Colquhoun. Secondo il rapporto di Colquhoun, il deficit, che ha raggiunto il 16,3 percento del Pil nel 2006, è un riflesso della florida domanda interna e non della crisi della competitività della nazione. .  
   
   
REP. CECA, FIDUCIA IMPRENDITORI E CONSUMATORI  
 
Trieste, 29 marzo 2007 - In marzo 2007, secondo l´Ufficio di Statistica Ceco, l´indice della fiducia di consumatori e imprenditori nell´economia nazionale è cresciuto di 1 punto rispetto al mese precedente. L´indice di fiducia degli imprenditori è salito di 1,1 punti, mentre quello dei consumatori è cresciuto di 0,9 punti. In marzo 2007, tutti gli indici hanno toccato il record storico. Rispetto a marzo 2006, l´indice complessivo è salito di 5,5 punti (+ 6,4 per gli imprenditori e + 1,8 per i consumatori). .  
   
   
SANITA’, RICORSO IN CONSULTA CONTRO IL DECRETO SALVADEBITI E LA LEGGE MILLEPROROGHE PER LA REGIONE DEL VENETO E PER LA REGIONE LOMBARDIA I TESTI PRESENTANO PROFILI DI ILLEGITTIMITA´ COSTITUZIONALE GALAN E FORMIGON: VIOLATE UGUAGLIANZA CITTADINI E COMPETENZE REGIONALI  
 
Venezia e Milano, 29 marzo 2007 - Due Regioni, una scelta politica condivisa. La Regione del Veneto e la Regione Lombardia hanno deciso di presentare ricorso alla Corte Costituzionale contro il decreto "salvadebiti" della sanità, varato dal Governo nazionale e in attesa di essere convertito in legge. Si tratta del decreto legge n. 23 del 20 marzo 2007, "Disposizioni urgenti per il ripiano selettivo dei disavanzi pregressi nel settore sanitario", di cui la Regione contesta appunto la mancanza di legittimità costituzionale. Lo hanno deliberato ieri la Giunta veneta e la Giunta lombarda su proposta del presidente Giancarlo Galan e del presidente Roberto Formigoni. La Giunta veneta ha già presentato ricorso pure contro il decreto “milleproroghe” e la relativa legge di conversione che impone alle Regioni il ticket di dieci euro sulla specialistica ambulatoriale. Il "decreto salvadebiti" di fatto dirotta ingenti risorse a Regioni che si sono gravemente indebitate, il più delle volte senza chiamare i cittadini alla compartecipazione della spesa sanitaria attraverso i ticket. Premia le regioni non virtuose e penalizza le altre. Lede, secondo la Regione, il principio costituzionale dell´uguaglianza dei cittadini e quello della responsabilità finanziaria degli Enti. Galan e Formigoni avevano da subito denunciato la "mancanza di trasparenza" nel comportamento del Governo, che ha "disatteso gli impegni" presi in Conferenza Stato-regioni. "Il Governo ci ha detto che aveva a disposizione solo 97 miliardi per la Sanità a fronte di un fabbisogno di cento. Ne sarebbero mancati dunque 3, che invece sono saltati fuori, nelle pieghe della Finanziaria, clandestinamente accantonati a favore delle Regioni non virtuose e indebitate, in primo luogo il Lazio, che ne riceverà 2,3, in aggiunta al piano speciale di salvataggio con cui il Governo tapperà l´enorme buco di quasi 10 miliardi accumulato da questa Regione, accollandosi debito e interessi sul debito". "Si tratta di un ricorso alla Consulta – dicono i due Governatori - contro quello stesso Governo che non riesce a trovare 811 milioni di euro per eliminare il sovraticket di 10 euro". Secondo il ricorso delle due Regioni, il decreto del Governo presenta numerosi e gravi profili di illegittimità costituzionale, in particolare rispetto agli articoli 3, 32,97, 117 e 119. Violazione Del Principio Di Uguaglianza (art. 3) - Innanzitutto il decreto predispone un meccanismo di subentro statale finalizzato al ripiano dei disavanzi sanitari delle Regioni, con il conseguente stanziamento di ingenti risorse statali, e in questo modo penalizza irragionevolmente quelle Amministrazioni Regionali che, in virtù di un´oculata gestione mirata al controllo della spesa sanitaria, hanno fortemente contenuto ovvero azzerato il dissesto. Viene cosi ad essere violato il principio di uguaglianza sancito dall´art. 3 della Costituzione. Inoltre, tale decreto ha efficacia retroattiva e viene ad introdurre sostanzialmente una vera e propria sanatoria a favore di Regioni la cui gestione sanitaria non è stata improntata a criteri virtuosi. Anche questo costituisce un´ ulteriore violazione dell´art. 3 della Costituzione. Violazione Della Responsabilita´ Finanziaria (art. 119) - La copertura "ex post" dei disavanzi si pone in contrasto Anche con l´art. 119 della Costituzione, improntato al principio della piena responsabilità finanziaria che ciascun Ente deve assumere in relazione alle funzioni di cui è titolare. Violazione Delle Competenze Regionali (art. 117) - Egualmente, si configura una violazione dell´art. 117 della Costituzione in quanto viene a configurarsi una pesante interferenza dello Stato nella materia della "tutela della salute", che invece appartiene alle competenze delle Regioni. Elusione Del Principio Del Buon Andamento (art. 97) - Viene eluso il principio del buon andamento cui deve sempre essere informata l´attività della Pubbliche Amministrazioni, così come sancito dall´art. 97 della Costituzione. Pregiudizio Al Diritto Alla Salute (art. 32) - Infine, la sostanziale lEgittimazione di comportamenti non virtuosi di talune amministrazione regionali, pregiudica il diritto fondamentale alla salute previsto dall´art. 32 della Costituzione. "Il messaggio - sottolineano Galan e Formigoni - che il Governo sta mandando alle Regioni e agli Enti locali con questo decreto è disastroso. E´ come se dicesse ´fate quello che volete che tanto poi c´è lo Stato-mamma che vi ripiana i debiti che avete contratto, venendo meno al dettato costituzionale´". "La nostra azione - precisano ancora una volta entrambi i Governatori - non è in nulla diretta contro altre Regioni, ma esclusivamente contro il Governo, per un atto scorretto e per il trattamento discriminatorio nei confronti dei cittadini di alcune Regioni nei confronti di altri. Spiace sicuramente essere arrivati a una decisione tanto drastica. La Regione del Veneto e la Regione Lombardia credono, infatti, nella concertazione. Per questo si erano sedute al tavolo di trattativa del Ministero della Salute con buona volontà. Nessun accordo è stato tuttavia siglato. Non vi era pertanto altra strada da percorrere se non il ricorso alla Corte Costituzionale. Sicuri di trovare finalmente ragione”. .  
   
   
IL CONSIGLIO DEL LAZIO APPROVA ALL´UNANIMITÀ IL PROGRAMMA OPERATIVO DEL FONDO SOCIALE EUROPEO  
 
Roma, 29 marzo 2007 - Dopo il varo della Giunta regionale, ieri il Consiglio ha approvato all’unanimità il Programma operativo del Fondo sociale europeo 2007/2013 del Lazio. Il Piano, messo a punto dall’Assessore regionale all’Istruzione, Silvia Costa, di concerto con gli Assessori al Lavoro, Alessandra Tibaldi, e alle Politiche sociali, Alessandra Mandarelli, ha come obiettivo lo sviluppo regionale attraverso la crescita del tessuto produttivo, la promozione delle risorse umane, l’accrescimento della qualità dell’apprendimento e dell’occupazione, l’inclusione sociale, favorendo il superamento della precarietà e delle disparità esistenti in una logica di sviluppo multipolare della Regione. “Sono soddisfatta di questo risultato – ha dichiarato l’Assessore all’Istruzione, Silvia Costa – che è il frutto di una lunga concertazione con le parti sociali e con le rappresentanze istituzionali e che promuove un forte coordinamento tra l’attuazione del Por e la realizzazione delle politiche regionali, sia settoriali che territoriali. ” Sono molte le novità contenute nel Por del Lazio. Innanzitutto l’aumento progressivo della quota di risorse da attribuire alle Province sulla base di una programmazione condivisa, con un incremento che potrà raggiungere il 60% dell’intero ammontare: il doppio rispetto alla vecchia programmazione. Sono previsti, inoltre, meccanismi di premialità e di correzione, stabiliti in base ai risultati conseguiti dalle amministrazioni provinciali in termini di efficacia e di qualità degli interventi. “La Regione Lazio – ha proseguito l’Assessore – darà la priorità ad azioni di sistema, abbandonando, quindi, le modalità di intervento episodiche e di breve periodo, a vantaggio di quelle più strategiche e durature, quali i patti formativi, i progetti obiettivo, i progetti interregionali integrati, i bandi pluriennali, le reti partenariali ed i coordinamenti di cooperazione transnazionale. ” Grande importanza sarà attribuita al sistema della valutazione e dei controlli in itinere ed ex post, anche alla luce di una nuova direttiva sull’accreditamento degli enti di formazione, di griglie di valutazione e di sistemi di rilevazione di fabbisogni formativi e di monitoraggio delle azioni. .  
   
   
ENEA – INFN: VINTA UNA SCOMMESSA TECNOLOGICA ITALIANA PER L´ESPERIMENTO INTERNAZIONALE CMS DEL CERN DI GINEVRA  
 
Roma, 29 marzo 2007 - Gli ultimi 800 di oltre trentamila cristalli ad altissima tecnologia sono in partenza dal Laboratorio Infn/enea del Centro Enea della Casaccia (Roma) alla volta del laboratorio europeo della fisica delle particelle del Cern di Ginevra. Il 28 Marzo, in occasione dell´ultimo trasporto al Cern, si svolge presso il Centro di Ricerche della Casaccia, una manifestazione conclusiva alla presenza dei vertici degli Enti e del Management dell´esperimento Cms del Cern. Si tratta di una grande impresa scientifica e tecnologica italiana che permetterà al nuovo acceleratore di particelle di Ginevra, il Large Hadron Collider (Lhc) di cercare le tracce del "Sacro Graal"delle particelle, quel "bosone di Higgs"su cui si è scatenata una competizione scientifica tra gli europei e gli americani. Lo strumento messo a punto dai ricercatori Infn e Enea si chiama calorimetro elettromagnetico a cristalli scintillanti e sarà installato nell´esperimento Cms (Compact Muon Solenoid) che ha sostanzialmente tre compiti: 1) trovare il bosone di Higgs, la particella che dà massa alle altre particelle; 2) indagare l´asimmetria tra materia e antimateria che potrebbe spiegare perché viviamo in un Universo dove tutto ciò che conosciamo è fatto di materia e non di antimateria; 3) cercare conferme della supersimmetria, una delle teorie pensata dai fisici per risolvere alcuni dei problemi lasciati aperti dal Modello Standard, con cui gli scienziati descrivono l´Universo. All´esperimento Cms partecipano 155 Istituti Internazionali. La costruzione del calorimentro ha visto la fruttuosa collaborazione di fisici delle alte energie e della struttura della materia appartenenti a due dei più importanti Enti di Ricerca italiani, l´Infn e l´Enea. Una collaborazione cominciata nel 1994 con lo studio e lo sviluppo degli innovativi cristalli di tungstato di piombo. Una ricerca che ha visto proprio in questo ambito l´apporto trainante dei fisici dell´Enea. Nel 1997, a conclusione della fase di ricerca e sviluppo sui singoli componenti del rivelatore, i due Enti hanno siglato un Accordo di Collaborazione per istituire presso la Casaccia un Laboratorio per l´assemblaggio del calorimetro. Il Laboratorio, presso il quale operano tecnici e fisici di entrambi gli Enti è equipaggiato con strumenti scientifici di alta tecnologia sviluppati dall´Infn. Questo centro costituisce uno dei due siti presso i quali a livello mondiale avviene l´assemblaggio del rivelatore. L´altro è al Cern. I 30600 monocristalli ognuno dei quali è lungo 23 centimetri sono stati caratterizzati (cioè ne sono state misurate tutte le proprietà fisiche), strumentati (quindi equipaggiati in modo da estrarre la luce che emettono quando le particelle li attraversano) e montati in strutture alveolari (a forma di trapezio). Man mano che venivano realizzati e montati in moduli i cristalli sono stati assicurati in strutture dotate di ammortizzatori e sono stati periodicamente trasportati al Cern di Ginevra per la sistemazione definitiva nel rivelatore. .  
   
   
BANCA POPOLARE ITALIANA: APPROVATO PROGETTO DI BILANCIO 2006 CHE SI CHIUDE CON UNA PERDITA DI 39,9 MILIONI DI EURO DOVUTA A RETTIFICHE STRAORDINARIE PER 240 MILIONI DI EURO  
 
 Lodi, 29 marzo 2007 – Il Consiglio di Amministrazione della Banca Popolare Italiana, riunitosi sotto la presidenza di Dino Piero Giarda, ha approvato il progetto di bilancio al 31 dicembre 2006 che si chiude con una perdita di 39,9 milioni di euro, anche a seguito di rettifiche e poste straordinarie resesi necessarie per un ammontare pari a circa 240 milioni di euro al netto dell’effetto fiscale. I risultati consolidati dell’esercizio 2006 evidenziano la marcata ripresa dell’attività bancaria, in linea con la previsione formulata dal Piano Industriale 2006-2009. L’andamento della gestione ordinaria registra infatti la crescita del margine d’interesse (+10,8%) e del margine di intermediazione (+17,5%). Ai risultati positivi dell’attività bancaria tradizionale si contrappongono ancora interventi di natura straordinaria derivanti da passate gestioni nell’ambito dei crediti e delle partecipazioni. Il bilancio 2006 è infatti influenzato da rettifiche di valore di carattere straordinario tra cui si segnalano: 104 milioni di euro relativi alla svalutazione dell’erogazione concessa nell’ambito del finanziamento del progetto di acquisizione del Gruppo Barilla di Kamps ed Harry’s, quale esito dell’aggiornamento dell’analisi valutativa eseguita dal consulente Tamburi & Associati, che ha allineato, secondo un approccio prudenziale, il valore del credito al fair value degli assets sottostanti; 25 milioni di euro per la svalutazione dei crediti nei confronti del Gruppo Magiste, in un’ottica prudenziale, con lo scopo di definire in via stragiudiziale la situazione creatasi a seguito del fallimento della società Magiste International S. A. ; 81 milioni di euro per la svalutazione della quota detenuta in Hopa (pari a circa il 7,4% del capitale) in base alla valorizzazione, pari ad 1 euro per azione, fatta sulla base del valore attribuito alla società stessa nell’ipotesi di fusione tra Mittel e Hopa; 14 milioni di euro per la rettifica sull’avviamento relativo alla società Area Life International Assurance. L’esercizio 2006 è stato caratterizzato da una buona ripresa commerciale del Gruppo Banca Popolare Italiana. Il progetto “Banca delle Piazze” ha permesso infatti di raggiungere gli obiettivi prefissati nel Piano Industriale 2006-2009, di recuperare credibilità sul mercato e di acquisire nuova clientela. L’introduzione di nuovi prodotti di raccolta e di finanziamento ha inciso positivamente sulla dinamica commerciale, con particolare riferimento ai mutui residenziali (+15%), alla bancassurance (+25%), ai prestiti personali (+51%). Conto Economico Consolidato - I dati dell’esercizio 2005 sono stati proformati per includere gli effetti delle variazioni del perimetro di consolidamento avvenute nel corso del 2006, riconducibili alla cessione delle controllate Bipielle Leasing e Società Riscossione Tributi Lucca e Cremona e alla riclassifica tra le voci “Attività/passività non correnti in via di dismissione” e “Utili/perdite dei gruppi di attività in via di dismissione al netto delle imposte” dell’apporto delle partecipate Bipielle Network, Bipielle Previdenza e Area Life International Assurance. L’esercizio 2006 si caratterizza nel suo complesso per la contrapposizione di una buona performance dell’attività ordinaria - ove si evidenzia la crescita dei proventi operativi netti in linea con quanto pianificato nel Piano Industriale - con una serie di rettifiche di carattere straordinario, collegate a investimenti (crediti, attività finanziarie disponibili per la vendita, avviamenti) effettuati in esercizi precedenti. A tale effetto negativo si sono aggiunte le perdite, anch’esse con carattere straordinario, registrate dalle società in via di dismissione, per le quali, contrariamente a quanto programmato, non si è riusciti a realizzare la vendita nel 2006. Il margine di interesse al 31 dicembre 2006 si è attestato a 840,1 milioni, in crescita del 10,8% rispetto ai 758,2 milioni del 31 dicembre 2005. L’espansione del margine di interesse è dovuta alla crescita degli interessi attivi per 284 milioni (16%), realizzata a fronte di una politica commerciale che ha ricondotto il Gruppo su livelli di piena competitività commerciale, soltanto in parte assorbita da un aumento degli interessi passivi per 202 milioni (19,9%). L’utile delle partecipazioni si è attestato a 45,6 milioni, a fronte degli utili derivanti dalla cessione delle partecipazioni tra cui si segnalano le vendite di Fidia Farmaceutici (27,2 milioni), Bipielle Leasing (19,1 milioni), Palladio Finanziaria (5 milioni), nonché dall’effetto netto della valutazione delle partecipazioni con il metodo del patrimonio netto, negativo per complessivi 5,1 milioni. Le commissioni nette ammontano a 400,7 milioni rispetto ai 316,7 milioni del 2005. Le commissioni attive registrano una contrazione di 66,7 milioni (-12%), dovuta principalmente alla riduzione delle commissioni applicate ai conti correnti con clientela e a quelle derivanti dai servizi di intermediazione, gestione e distribuzione. La contrazione delle commissioni attive è più che compensata dalla riduzione di 150,7 milioni delle commissioni passive (-63%). Il risultato netto dell’attività di negoziazione presenta al 31 dicembre 2006 un saldo positivo pari a 53,6 milioni, mentre il risultato netto dell’attività di copertura è pari a 36,1 milioni. L’utile da cessione di attività e passività finanziarie ammonta a 78 milioni e si compone prevalentemente degli utili derivanti della cessione di attività finanziarie disponibili per la vendita, tra cui si segnalano Banca Italease (28,8 milioni), Area Giochi (15,5 milioni), Ferfina (4,9 milioni). Sono inoltre inclusi gli utili derivanti dal realizzo delle obbligazioni Fingruppo, anch’esse classificate tra le attività finanziarie disponibili per la vendita, per 11,6 milioni e i proventi derivanti dal realizzo di passività finanziarie per 6,5 milioni. Il saldo della voce altri oneri e proventi di gestione è positivo per 181,7 milioni, con una diminuzione di 32,1 milioni (-15%) rispetto al dato del 2005, conseguente a una contrazione degli altri proventi di gestione più marcata rispetto alla riduzione degli altri oneri di gestione. La dinamica della voce risente di alcuni effetti di carattere straordinario, tra i quali si segnalano la perdita di circa 12 milioni conseguita dalla partecipata Bipitalia Gestioni per la dismissione di un investimento in titoli strutturati, effettuata al fine di non deteriorare i portafogli gestiti in cui erano stati inseriti. Ulteriori oneri provengono dalla regolarizzazione di adempimenti fiscali relativi ad operazioni di esercizi precedenti e da costi straordinari per il completamento di iniziative immobiliari in essere. A seguito delle dinamiche sopra esposte, i proventi operativi netti si attestano a 1. 728 milioni facendo segnare un incremento del 16,3% rispetto al 2005. Le rettifiche di valore sui crediti ammontano a 333 milioni, rispetto ai 739,5 milioni del 2005 e si riferiscono per 191 milioni a crediti deteriorati (di cui 169 milioni rettifiche nette su sofferenze, 50 milioni rettifiche nette su incagli e ristrutturati e 28 milioni riprese su scaduti oltre 180 giorni) e per 142 milioni a crediti in bonis. Le rettifiche nette sui crediti deteriorati scaturiscono, oltre che dalle prudenti valutazioni effettuate sul portafoglio creditizio, anche dal significativo effetto attualizzazione, pari a circa 90 milioni. Tra le svalutazioni sui crediti in sofferenza si segnala la rettifica di 25 milioni globali a fronte di erogazioni concesse al gruppo Magiste. Le rettifiche nette sui crediti in bonis includono 104 milioni relative alla svalutazione effettuata sull’erogazione concessa nell’ambito del finanziamento del progetto di acquisizione del Gruppo Barilla di Kamps ed Harry’s, oltre che alla rettifica di 21,9 milioni sugli interessi capitalizzati nell’anno sulla stessa posizione. L’incidenza delle rettifiche di valore sui crediti passa dal 2,65% del dicembre 2005 all’attuale 1,16% (0,81% senza considerare le rettifiche straordinarie quali Gruppo Barilla e Magiste). Le rettifiche di valore su attività e altre operazioni finanziarie ammontano a 99,4 milioni ed includono la svalutazione rilevata sull’interessenza partecipativa della capogruppo in Hopa per 81 milioni, nonché le rettifiche di valore per 14 milioni sui titoli mezzanine detenuti da Bpi e relativi alla cartolarizzazione Tiepolo Ii, il cui valore rispecchia l’andamento della cartolarizzazione sottostante. Il comparto delle spese del personale ed amministrative presenta, nel suo complesso, un incremento dell’1,8% rispetto al dato del 2005. Le spese per il personale mostrano un decremento del 2% circa raggiungendo 529 milioni. Le altre spese amministrative si sono incrementate del 6,3% passando da 442,3 milioni a 470,4 milioni, per effetto dei maggiori oneri collegati alla riorganizzazione e rilancio commerciale del Gruppo. L’incremento dei costi è stato comunque bilanciato da un’attenta politica di controllo delle spese generali in linea con il Piano Industriale. Gli accantonamenti ai fondi rischi ed oneri si attestano a 53,4 milioni, in netta flessione rispetto al dato del 2005, pari a 233,5 milioni, che includeva componenti di natura straordinaria (revocatoria Parmalat, oneri connessi alla vicenda Antonveneta). Tra gli accantonamenti dell’esercizio 2006 si segnalano gli stanziamenti per 10 milioni a fronte di cause con il personale, per 4,7 milioni per vertenze in materia previdenziale e per 24,2 milioni a fronte di cause e vertenze varie. Le rettifiche di valore nette su attività immateriali e materiali sono pari a 77,4 milioni, con un decremento del 6,6% rispetto agli 82,9 milioni del 2005. Gli oneri operativi, pari a 1. 562,6 milioni, fanno segnare un calo di 704 milioni rispetto al dato del 2005. Il risultato della gestione operativa si attesta a 165,4 milioni e si confronta con la perdita di 781,6 milioni del 2005. Le rettifiche di valore dell’avviamento al netto dell’utile della cessione di investimenti ammonta a 22,9 milioni e si riferisce per 14,1 milioni all’impairment rilevato sulla controllata in via di dismissione Area Life International Assurance e per 8,4 milioni alla cancellazione dell’avviamento originariamente rilevato sulla Banca Popolare del Trentino. Il risultato corrente al lordo delle imposte si posiziona a 142,6 milioni e si confronta con la perdita di 822,8 milioni del 2005. Le perdite dei gruppi di attività in via di dismissione al netto delle imposte presentano un saldo negativo di 42 milioni che include i proventi e gli oneri, al netto dei relativi rapporti infragruppo, delle partecipate Bipielle Net, Bipielle Previdenza, Area Life International Assurance e ad alcune controllate in corso di cessione detenute da Efibanca nell’ambito dell’attività di merchant banking. Il bilancio 2006 si chiude con un risultato netto negativo per 39,9 milioni, che si confronta con una perdita pari a 743,9 milioni dell’esercizio 2005. Stato Patrimoniale Consolidato - Al fine di potere effettuare un confronto dei dati al 31 dicembre 2006 su basi omogenee, i valori riferiti al 31 dicembre 2005 sono stati pro-formati, includendo l’impatto delle operazioni di natura straordinaria che, per quanto concerne gli aggregati di provvista, riguardano Bipielle. Net ed Area Life (riclassificate tra le Attività/passività in via di dismissione) e la riclassifica effettuata su Bipielle Bank (Suisse), con il passaggio di gran parte delle sue masse da gestioni patrimoniali a titoli di terzi in custodia ed amministrazione. Il totale generale delle masse amministrate si attesta a 91. 702,3 milioni, con una flessione del 4,5%, dovuta principalmente alla forte politica di ristrutturazione degli attivi attuata nel corso dell’anno. La raccolta diretta si attesta a 32. 138,1 milioni, facendo registrare una flessione del 6,5%. In quest’ambito, i titoli in circolazione si attestano a 16. 527,2 milioni con una forte riduzione, pari al 18,5%, in linea con il programma di ricomposizione del passivo varato con il Piano Industriale. Tale riduzione è conseguente al piano di riacquisto e successive cancellazioni di titoli rivenienti dalle cartolarizzazioni, per circa 2. 500 milioni, e dalla riduzione dei prestiti obbligazionari istituzionali, finalizzata a ottenere una provvista con un mix economicamente più favorevole. I debiti verso clientela, salgono a 15. 610,9 milioni, in forte crescita (+10,7%), confermando la piena ripresa dell’attività commerciale. La raccolta indiretta si attesta a 33. 260,8 milioni, con una flessione del 4%, dovuta alla componente dei titoli di terzi in custodia ed amministrazione, scesi a 14. 685,1 milioni (-10,2%), soprattutto per il deflusso di alcune posizioni istituzionali, che al dicembre 2005 risultavano impegnate su titoli Antonveneta, poi rientrate a seguito dell’Opa perfezionata da Abn Amro nel corso del 2006. Positiva risulta la dinamica del risparmio gestito, che mostra una crescita dell’1,5% attestandosi a 18. 575,7 milioni, grazie alla buona performance delle gestioni patrimoniali (+7%) e dei prodotti assicurativi (+25%). Il comparto assicurativo ammonta a 1. 912,6 milioni, grazie al collocamento di prodotti relativi alla previdenza complementare. Il totale dei crediti verso clientela sale a 28. 736 milioni, a fronte dei 27. 955 milioni del 31 dicembre 2005 pro forma (+2,8%). I conti correnti, pari a 7. 637 milioni, restano posizionati sui valori del precedente esercizio. La sostanziale ripresa dell’attività commerciale della rete è confermata dalla dinamica dei mutui (pari ad oltre un terzo del totale impieghi) che si attestano a 10. 587 milioni, facendo registrare un incremento del 15%. Lo stesso andamento si registra nel comparto carte di credito e prestiti personali, espressivo dell’attività di Bipitalia Ducato; il dato riferito allo stock di credito al consumo passa infatti da 1. 700 milioni a 2. 565 milioni (+51%). Il patrimonio netto al 31 dicembre 2006, inclusivo del risultato di esercizio, è pari a 3. 956 milioni di euro, rispetto ai 2. 786 milioni del 31 dicembre 2005, a seguito dell’aumento di capitale da 719,4 milioni e per effetto delle operazioni di fusione di Reti Bancarie e Bipielle Investimenti in Bpi per un ammontare di 486,8 milioni. Il patrimonio di vigilanza al 31 dicembre 2006 si attesta a 4. 198 milioni di euro, rispetto ai 3. 216 milioni del 2005, con un Tier 1 pari al 7,5% ed il Total capital ratio pari al 13,%. Struttura Operativa - Al 31 dicembre 2006 le risorse del Gruppo risultano 8. 636 a fronte delle 8. 598 presenti a fine 2005. Le filiali, al 31 dicembre 2006, ammontano a 973 unità, contro 979 al 31 dicembre 2005. Bilancio Individuale 2006 - Il Bilancio 2006 della Banca Popolare Italiana conferma anch’esso la sostanziale ripresa dell’attività bancaria, cui si contrappone una serie di accantonamenti e rettifiche di carattere straordinario già evidenziata a livello consolidato. La capogruppo Banca Popolare Italiana chiude l’esercizio 2006 con una perdita di 101,5 milioni di euro, contro i 611 milioni di euro di perdita registrati nel 2005. Il Consiglio di Amministrazione ha deliberato di proporre all’Assemblea dei Soci di coprire i 101 milioni di euro di perdita d’esercizio mediante il ricorso alle Riserve. Ha confermato, altresì, il pagamento della cedola su tutte le emissioni di preference shares. .  
   
   
BANCA POPOLARE ITALIANA: DAL 29 MARZO AL 30 GIUGNO IL PIANO DI ACQUISTO DI AZIONI PROPRIE FINO AL 5,4% DEL CAPITALE  
 
 Lodi, 29 marzo 2007 - Il Consiglio di Amministrazione di Banca Popolare Italiana, in forza di quanto già deliberato dall’assemblea dei soci in sede ordinaria del 10 marzo scorso, ha deliberato, ieri, di dare avvio, a partire dal 29 marzo 2007 e fino al 30 giugno 2007, al piano di acquisto di azioni proprie (il “Piano”) sul Mercato Regolamentato, nei limiti di cui all’art. 2357, comma 1, del Codice Civile e secondo le modalità di seguito descritte. Obiettivo del Piano: intervenire nella gestione del capitale della banca nel periodo intercorrente fra la data del consiglio di amministrazione di approvazione del progetto di bilancio 2006 (28 marzo 2007) e la data di efficacia della fusione con il Banco Popolare di Verona e Novara (1° luglio 2007). Controvalore minimo: il prezzo minimo di acquisto delle azioni proprie è individuato nel valore nominale delle azioni ordinarie di Banca Popolare Italiana, ossia Euro 3,00 per azione. Controvalore massimo: il prezzo massimo di acquisto delle azioni proprie è pari ad un valore non superiore al prezzo medio di riferimento registrato dal titolo in chiusura nelle tre sedute di Borsa precedenti ogni singola operazione di acquisto, aumentato della percentuale massima del 15%. In ogni caso, ciascuna negoziazione di acquisto effettuata nei mercati regolamentati non potrà avvenire ad un prezzo superiore al prezzo più elevato tra il prezzo dell’ultima operazione indipendente e il prezzo dell’offerta indipendente più elevata corrente nelle sedi di negoziazione dove viene effettuato l’acquisto a norma dell’art. 5, comma 1, del Regolamento Ce 2273/2003. Modalità di acquisto: gli acquisti di azioni proprie verranno effettuati sul mercato regolamentato secondo le modalità operative stabilite nel regolamento di Borsa Italiana S. P. A. , in conformità all´art. 144-bis, comma 1, lett. B), del Regolamento Consob n. 11971/99 (il “Regolamento Emittenti”) e successive modificazioni. In particolare, gli acquisti di azioni proprie sui mercati regolamentati saranno effettuati secondo modalità operative che non consentano l’abbinamento diretto delle proposte di negoziazione in acquisto con predeterminate proposte di negoziazione di vendita. Per quanto riguarda il volume giornaliero delle operazioni relative al Piano, gli acquisti non saranno superiori al 25% del volume medio giornaliero di azioni negoziato presso Borsa Italiana. Il volume medio è calcolato sulla base del volume medio giornaliero degli scambi nei 20 giorni di negoziazione precedenti la data di ogni singolo acquisto. E’ fatta altresì riserva della possibilità di elevare tale percentuale fino al 50%, informando tempestivamente in maniera adeguata le competenti autorità di Borsa e il pubblico. Quantitativo massimo totale di azioni: n. 37. 000. 000 azioni ordinarie, che rappresentano il 5,4% del capitale sociale di Bpi. Durata del periodo: dal 29 marzo 2007 al 30 giugno 2007. Banca Popolare Italiana incaricherà Banca Aletti e/o altro istituto individuato congiuntamente a Bpvn di realizzare il suddetto Piano di acquisto di azioni proprie nel rispetto dei parametri fissati. Nell’ambito del Piano di acquisto di azioni proprie, Banca Popolare Italiana effettuerà, ai sensi dell’art. 87 bis del Regolamento Emittenti e dell’art. 4, quarto comma Regolamento Ce n. 2273/2003, una comunicazione giornaliera alle Autorità competenti ed al mercato in merito a: numero azioni acquistate, prezzo medio d’acquisto, numero complessivo di azioni acquistate alla data della comunicazione, corrispettivo investito complessivamente alla data della comunicazione. Si comunica che ad oggi Bpi possiede n. 4. 632. 445 azioni proprie ordinarie e nessuna delle società controllate da Bpi possiede azioni della controllante. L´operazione, in conformità all´art. 3 del Regolamento Ce 2273/2003, si iscrive nei programmi di capital management di Bpi collegati all’operazione di fusione con Bpvn. In particolare, il buy back consentirà di diminuire il numero di azioni in circolazione delle società partecipanti alla fusione con l’effetto di ottimizzare la struttura del capitale del costituendo Banco Popolare, fermi restando il rispetto delle regole prudenziali di vigilanza e la tutela degli interessi dei creditori delle società coinvolte nell´operazione. In sede di fusione, le azioni che dovessero essere acquistate in forza dell’operazione di buy back che precede saranno annullate senza concambio. .  
   
   
STIPULATO L’ATTO DI FUSIONE TRA BANCHE POPOLARI UNITE SCPA E BANCA LOMBARDA E PIEMONTESE SPA  
 
Bergamo, Brescia, 29 marzo 2007 – Banche Popolari Unite Scpa (Bpu Banca) e Banca Lombarda e Piemontese Spa (Banca Lombarda) comunicano che ieri in Bergamo, a rogito Notaio Armando Santus, è stato stipulato l’atto di fusione per incorporazione in Bpu Banca di Banca Lombarda, che verrà depositato presso i Registri delle Imprese di Brescia e Bergamo entro la giornata del 29 marzo 2007, ed è previsto venga iscritto in pari data, con conseguenti effetti giuridici della fusione decorrenti dal 1° aprile 2007. In relazione al diritto di recesso spettante in base al disposto dell’art. 2437, primo comma, lettere b) e g) del Codice Civile agli azionisti di Banca Lombarda Spa che non abbiano concorso all’approvazione del progetto di fusione in sede assembleare, si informa che risulta pervenuta un’unica richiesta da parte di un azionista per un totale di 35 azioni Banca Lombarda (0,00000986% del capitale sociale di quest’ultima). L’operazione di fusione potrà quindi essere pienamente efficace non essendo il diritto di recesso stato esercitato da un numero di azionisti di Banca Lombarda per una percentuale del capitale sociale di quest’ultima superiore al 10%. Il procedimento di liquidazione di tali azioni sarà regolato in base all’art. 2437-quater del Codice Civile. In conformità a quanto deliberato dall’Assemblea Straordinaria di Bpu Banca in data 3 marzo 2007, l’incorporante - che a decorrere dalla data di efficacia della fusione modificherà anche la propria denominazione sociale in Unione di Banche Italiane Scpa (Ubi Banca), mantenendo peraltro sede legale in Bergamo, Piazza Vittorio Veneto 8 - procederà ad aumentare il proprio capitale sociale di Euro 736. 658. 045,00 mediante emissione di n. 294. 663. 218 azioni ordinarie da nominali Euro 2,5 ciascuna (godimento 1. 1. 2006 ced. 5) da attribuire agli azionisti Banca Lombarda nel rapporto di cambio di 0,83 azioni ordinarie Ubi Banca da nominali Euro 2,5 ciascuna ogni 1 azione ordinaria di Banca Lombarda da nominali Euro 1 ciascuna. Pertanto, a decorrere dalla data di efficacia della fusione il capitale sociale di Ubi Banca sarà di Euro 1. 597. 864. 755,00 interamente sottoscritto e versato, costituito da n. 639. 145. 902 azioni ordinarie del valore nominale di Euro 2,5 ciascuna. Le azioni di Banca Lombarda verranno revocate dalla quotazione a decorrere dal primo giorno di Borsa aperta successivo alla data di efficacia della fusione. Le azioni Ubi Banca saranno accentrate in regime di dematerializzazione presso la Monte Titoli Spa. Monte Titoli provvederà ad assegnare a ciascun intermediario depositario il numero di azioni ordinarie Ubi Banca spettante sulla base dell’applicazione del rapporto di cambio, arrotondando per difetto l’eventuale frazione che dovesse generarsi. Nel periodo compreso tra il 10/4 ed il 4/5/2007 Centrosim Spa, presso la quale Monte Titoli farà confluire le frazioni di azioni spettanti agli intermediari, provvederà ad accreditare con valuta 4/4/2007 ad ogni intermediario il controvalore delle eventuali frazioni di azioni Ubi Banca, calcolato in base al prezzo risultante dalla media dei prezzi ufficiali di mercato delle azioni ordinarie Bpu Banca nel periodo dal 19/3 al 30/3/2007. Ciascun intermediario depositario provvederà a riconoscere ad ogni azionista depositante il numero intero delle azioni Ubi Banca derivante dal rapporto di cambio, accreditando ad ognuno il controvalore dell’eventuale frazione di azione eccedente senza aggiunta di commissioni e spese a carico dell’azionista. Gli intermediari depositari raccoglieranno le frazioni di azioni Ubi Banca e potranno tenere a disposizione il saldo per eventuali compensazioni a favore dei loro azionisti depositanti. .  
   
   
GRUPPO BANCO POPOLARE DI VERONA E NOVARA APPROVA IL BILANCIO 2006 E LA PROPOSTA DI RIPARTO DELL’UTILE REALIZZATO L’UTILE NETTO CONSOLIDATO SUPERA IL MILIARDO DI EURO (1.033 MILIONI) COST INCOME AL 48%. DIVIDENDO PER AZIONE +19% CON STACCO IL PROSSIMO 21 MAGGIO  
 
Verona, 29 marzo 2007 - Il Consiglio di Amministrazione del Banco Popolare di Verona e Novara, riunitosi sotto la Presidenza dell’avv. Carlo Fratta Pasini, ha approvato il progetto di bilancio consolidato del Gruppo Banco Popolare di Verona e Novara relativo all’esercizio 2006. Andamento dei principali aggregati patrimoniali: in ulteriore aumento sia la raccolta che gli impieghi. A fine 2006 la raccolta diretta ha raggiunto la consistenza di 50. 574 milioni rispetto ai 42. 984 milioni di fine esercizio 2005, ponendo in luce una crescita del 17,7% nell’esercizio. La raccolta indiretta a fine esercizio ammonta a 74. 374 milioni con un incremento dell’1,9% rispetto ai 73. 004 milioni del 31 dicembre 2005. Il totale della raccolta ammonta quindi complessivamente a 124. 949 milioni, in aumento del 7,7% rispetto ai 115. 988 milioni raggiunti alla fine dell’esercizio precedente. Gli impieghi lordi, raggiungendo al 31 dicembre 2006 la consistenza di 46. 124 milioni, evidenziano un incremento dell’11,7% rispetto ai 41. 309 milioni di fine esercizio 2005 (+18,8% su base omogenea considerando la fusione di Leasimpresa in Banca Italease). La crescita dell’aggregato si accompagna a una significativa ricomposizione del portafoglio crediti. I finanziamenti a medio e lungo termine in crescita del 30,8% rispetto allo scorso esercizio rappresentano a fine anno il 40% del totale degli impieghi rispetto al 34,3% di fine 2005. Il rapporto sofferenze/impieghi al lordo delle rettifiche di valore su crediti scende dal 3,2% di inizio anno al 2,3% anche a seguito dell’operazione di cessione prosoluto perfezionata nel primo semestre. Il totale delle esposizioni deteriorate (sofferenze, incagli, crediti ristrutturati e crediti scaduti/sconfinati da oltre 180 giorni) al netto delle rettifiche di valore ammonta al 31 dicembre 2006 a 1. 145 milioni in calo del 16,0% rispetto ai 1. 364 milioni del 31 dicembre 2005. Il patrimonio netto consolidato a fine 2006, comprensivo dell’utile netto di periodo ammonta a 4. 872 milioni ed evidenzia un incremento del 21,2%. In continua crescita anche il numero dei soci del Banco Popolare di Verona e Novara che a fine esercizio hanno raggiunto le 118. 688 unità. La struttura operativa del gruppo a fine 2006 è costituita da 1. 250 sportelli. L’organico, tenuto conto delle variazioni intervenute nell’area di consolidamento, è costituito da 12. 854 unità rispetto alle 12. 293 in forza al 31 dicembre 2005 (dato al netto delle risorse umane di Leasimpresa e di Sestri e Sa. Ri. ). I risultati di conto economico: l’utile netto è pari a 1. 032,9 milioni. Il cost income ratio scende dal 56,0% al 48,4%. Il continuo sviluppo dei volumi intermediati unitamente al rialzo dei tassi di mercato ha consentito al margine di interesse di raggiungere i 1. 340,7 milioni in crescita del 10,8% rispetto all’esercizio precedente. Nel quarto trimestre il margine di interesse realizzato è risultato pari a 350,7 milioni, in crescita del 2,2% rispetto ai 343,2 milioni di competenza del terzo trimestre. Il contributo al risultato dell’esercizio garantito dalla quota di pertinenza dei risultati registrati dalle società controllate congiuntamente e dalle società sulle quali il Gruppo esercita un’influenza notevole ammonta a 144,8 milioni rispetto ai 55,5 milioni dell’esercizio 2005. Il contributo del quarto trimestre, pari a 89,0 milioni, comprende l’utile di pertinenza del Gruppo registrato dalla collegata Cornel S. A. R. L. A seguito della cessione della partecipazione di controllo da essa detenuta in Theme Parks Holding S. P. A. (società che a sua volta deteneva il controllo di Gardaland S. P. A. ) ammontante a 59,4 milioni. Al netto di tale componente, per sua natura non ricorrente, il contributo del quarto trimestre risulta pari a 29,6 milioni rispetto ai 20,2 milioni registrati nel terzo trimestre. Il margine finanziario è risultato pari a 1. 485,5 milioni ed evidenzia un incremento del 17,4% rispetto ai 1. 265,1 milioni dell’esercizio 2005. Le commissioni nette ammontano a 844,1 milioni in crescita del 5,6% rispetto ai 799,6 milioni del precedente esercizio. Nell’ambito di tale aggregato i servizi di gestione del risparmio evidenziano un incremento dell’8,5% che ha permesso di compensare la flessione registrata dalle attività di collocamento titoli, consulenza e negoziazione valute. Le commissioni rilevate nel quarto trimestre ammontano a 198,4 milioni in leggera flessione rispetto ai 205,8 milioni del trimestre precedente principalmente per effetto di un rallentamento dell’attività di distribuzione di servizi di terzi. Nell’ultimo trimestre dell’esercizio è stata rilevata una plusvalenza pari a 27,7 milioni derivante dalla cessione di un ramo d’azienda alla Banca Popolare Italiana nell’ambito di un’operazione di “scambio” di sportelli bancari. Tale plusvalenza è confluita nella voce altri proventi netti di gestione che a fine esercizio ammonta a 177,5 milioni rispetto ai 162,9 milioni dell’esercizio 2005. Escludendo la plusvalenza citata l’aggregato in esame ammonta a fine 2006 a 149,8 milioni, in leggera flessione rispetto ai 154,5 milioni registrati, sempre al netto delle componenti non ricorrenti nell’esercizio precedente. La contribuzione del quarto trimestre al netto delle componenti non ricorrenti è risultata pari 37,6 milioni in crescita rispetto ai 35,2 milioni rilevati nel terzo trimestre. Il risultato netto finanziario, aggregato che comprende i risultati netti delle attività e passività finanziarie di negoziazione, di copertura, valutate al fair value, i risultati derivanti dalla cessione e dal riacquisto di attività e passività finanziarie e i dividendi incassati sui titoli azionari classificati come attività finanziarie destinate alla negoziazione e disponibili per la vendita, è risultato pari a 245,3 milioni ed evidenzia un incremento del 47,7% rispetto ai 166,1 milioni registrati nel 2005. La contribuzione rilevata nel quarto trimestre è risultata pari a 67,7 milioni, in crescita rispetto ai 51,8 milioni rilevati nel terzo trimestre. Gli altri proventi operativi (proventi operativi diversi dal margine finanziario) sono quindi risultati pari a 1. 266,9 milioni in crescita del 12,3% rispetto ai 1. 128,6 milioni dell’esercizio precedente (+9,5% al netto delle componenti non ricorrenti). I proventi operativi (margine finanziario + altri proventi operativi) ammontano quindi a 2. 752,4 milioni ed evidenziano uno sviluppo del 15,0% rispetto ai 2. 393,7 milioni del 2005 (+11,4% al netto delle componenti non ricorrenti). Le spese per il personale sono pari a 884,3 milioni in calo dello 0,6% rispetto agli 889,2 milioni dell’esercizio precedente. Va peraltro ricordato che l’onere relativo all’esercizio 2005 risulta comprensivo di una componente non ricorrente pari a 14,5 milioni rappresentata dal costo relativo al fondo esuberi attivato dalla Banca Popolare di Novara. L’onere relativo all’esercizio 2006 beneficia invece dell’effetto positivo connesso all’adeguamento del tasso di attualizzazione utilizzato per la determinazione delle passività relative agli impegni all’erogazione del trattamento di fine rapporto, di altri trattamenti previdenziali integrativi e di retribuzioni differite in relazione alla dinamica espressa dal mercato. Al netto di tali componenti le spese per il personale evidenzierebbero un incremento di 16,5 milioni pari all’1,9%. Le spese del personale rilevate nel quarto trimestre ammontano a 233,2 milioni. L’incremento rispetto ai 222,1 milioni rilevati nel terzo trimestre è imputabile principalmente alla rilevazione dell’impatto economico dei sistemi di incentivazione del personale alla luce dei positivi risultati economici realizzati. Le altre spese amministrative sono pari a 361,4 milioni in calo dello 0,8% rispetto ai 364,3 milioni registrati nell’esercizio precedente. Va peraltro ricordato che l’onere relativo all’esercizio 2005 risulta comprensivo di una componente non ricorrente pari a 11,5 milioni rappresentata dal costo sostenuto per la risoluzione anticipata di un contratto di locazione. Al netto delle componenti non ricorrenti le altre spese amministrative evidenziano una crescita del 2,5%. Gli ammortamenti ammontano a 85,1 milioni rispetto agli 86,1 milioni del 2005. Il totale degli oneri operativi risulta quindi pari a 1. 330,8 milioni ed evidenzia formalmente un calo dello 0,7% rispetto ai 1. 339,5 milioni dell’esercizio precedente. Al netto delle componenti non ricorrenti e dell’impatto derivante dalla modifica del tasso di attualizzazione l’ammontare complessivo degli oneri operativi risulterebbe pari a 1337,7 milioni in crescita dell’1,8% (+1,3% al netto delle sole componenti non ricorrenti). Lo sviluppo dei proventi ed il contenimento dei costi ha consentito di ridurre significativamente il cost income ratio che passa dal 56,0% di fine esercizio 2005 al 48,4%. Al netto delle componenti non ricorrenti il cost income ratio si attesta al 50,2%. Ne deriva un risultato della gestione operativa di 1. 421,6 milioni che evidenzia un incremento del 34,9% rispetto ai 1. 054,2 milioni dell’anno precedente (+23,4% al netto delle componenti non ricorrenti). Le rettifiche di valore nette per deterioramento crediti sono risultate pari a 99,8 milioni rispetto ai 72,9 milioni dell’esercizio precedente. L’incremento di 26,9 milioni è dovuto per 19,8 milioni alle maggiori rettifiche effettuate a fronte dell’accresciuto ammontare di crediti in bonis. Si rammenta che nel secondo trimestre dell’esercizio è stata perfezionata la cessione pro soluto a terzi di un portafoglio di crediti in sofferenza per un valore contabile complessivo lordo di circa 174 milioni. Le operazioni di cessione di crediti hanno comportato la rilevazione di riprese di valore nette, comprensive di quelle determinate dall’attualizzazione, per circa 36 milioni. Al netto dell’effetto derivante dalla considerazione del fattore tempo nella valutazione dei crediti deteriorati il costo netto del credito è pari a 29 b. P. Escludendo l’impatto positivo derivante dalle operazioni di cessione dei crediti, il costo netto del credito è pari a 33 b. P. Rispetto ai 34 b. P. Dell’esercizio 2005. Gli accantonamenti ai fondi rischi ed oneri ammontano a 58,8 milioni rispetto ai 29,9 milioni rilevati nell’esercizio precedente. Nel corso dell’esercizio sono state perfezionate una serie di cessioni di investimenti e partecipazioni che hanno consentito al Gruppo di rilevare un utile complessivo netto di 285,0 milioni. Nel corso del quarto trimestre, in particolare, la cessione della quota parte non vincolata nel patto di sindacato della partecipazione detenuta in Banca Italease ha comportato la rilevazione di una plusvalenza lorda pari a 97,6 milioni, mentre la successiva fusione per incorporazione della controllata Leasimpresa S. P. A. Nella stessa Banca Italease ha comportato la realizzazione di una plusvalenza lorda da concambio pari a 149,0 milioni. Tali proventi non ricorrenti unitamente ai risultati derivanti da altre cessioni di minor rilevanza sono andati a sommarsi agli utili registrati nei precedenti trimestri per effetto della vendita di alcuni investimenti immobiliari. Nell’esercizio precedente la cessione di alcune quote di partecipazione avevano permesso la rilevazione di utili per 21,4 milioni. Il risultato dell’operatività corrente al lordo delle imposte ammonta a 1. 545,8 milioni ed evidenzia una crescita del 59,3% rispetto ai 970,6 milioni realizzati nell’esercizio 2005 (+20,1% al netto delle componenti non ricorrenti). L’utile netto delle attività in via di dismissione ammonta a 6,2 milioni rispetto ai 7,7 milioni dell’esercizio precedente ed è rappresentato per la quasi totalità dal contributo derivante dalle attività esattoriali antecedentemente alla cessione avvenuta alla fine del terzo trimestre dell’esercizio. Dedotte imposte sul reddito del periodo per 488,1 milioni e la quota dell’utile di pertinenza di terzi pari a 31,1 milioni, l’utile netto dell’esercizio ammonta a 1. 032,9 milioni in crescita del 73,0% rispetto ai 597,1 milioni dell’esercizio precedente. Al netto delle componenti non ricorrenti la crescita dell’utile netto è pari al 20,9%. Il Consiglio di Amministrazione ha inoltre approvato il bilancio d’esercizio della Capogruppo. L’utile netto è risultato pari a 587,8 milioni in crescita del 45,4% rispetto ai 404,4 milioni dell’esercizio precedente. Al netto delle componenti non ricorrenti l’utile netto 2006 ammonta a 462,3 milioni in crescita del 12,1% rispetto ai 412,3 milioni dell’esercizio precedente. E’ stato inoltre approvato il bilancio sociale di Gruppo. Tra i principali eventi rilevanti avvenuti dopo la chiusura dell’esercizio si rammenta che in data 10 marzo 2007 le Assemblee Straordinarie dei Soci del Banco Popolare di Verona e Novara e della Banca Popolare Italiana hanno approvato il progetto di fusione tra le due banche che darà luogo alla creazione del Banco Popolare, il più grande Gruppo bancario di natura cooperativa e quarto Gruppo bancario italiano per capitalizzazione. L’andamento della gestione del Gruppo nei primi mesi del 2007 prosegue in linea con gli obiettivi del piano strategico a suo tempo approvato e recepito nel piano industriale del Banco Popolare. Il Consiglio di Amministrazione ha deliberato di convocare l’Assemblea dei Soci in prima convocazione, per il 30 aprile e, in seconda convocazione, il 5 maggio prossimo. In linea con l’orientamento precisato al mercato in occasione dell’operazione di fusione, il Consiglio ha deliberato infine di proporre un dividendo di 0,83 euro per azione con stacco cedola n. 5 il 21 maggio 2007 e data di pagamento il 24 maggio 2007. Allo scopo di consentire una più completa informativa si allegano gli schemi riclassificati di stato patrimoniale e conto economico approvati dal Consiglio di Amministrazione. Si precisa inoltre che i dati relativi ai periodi precedenti il secondo trimestre 2006 sono stati riesposti su basi omogenee per tenere conto delle variazioni intervenute nei criteri di rilevazione. Con riferimento all’area di consolidamento le principali modifiche intervenute sono rappresentate dalla fusione per incorporazione di Leasimpresa S. P. A. Nella collegata Banca Italease S. P. A. Divenuta efficace a fine dicembre. Il conto economico 2006 include conseguentemente la contribuzione generata da Leasimpresa nel corso dell’esercizio ammontante a 17,2 milioni, mentre la situazione patrimoniale al 31 dicembre 2006 non include le attività e le passività dell’ex controllata. Come già evidenziato, alla fine del terzo trimestre è stata perfezionata la cessione delle attività esattoriali del Gruppo svolte tramite le controllate Sestri S. P. A. E Sa. Ri. S. P. A. Alla Riscossione S. P. A. La cui contribuzione dei primi nove mesi risulta inclusa nella voce “utile delle attività in via di dismissione”. A seguito dell’acquisto di una partecipazione di controllo nel capitale di Banka Sonic perfezionato il 6 luglio 2006 la banca croata è stata inserita nell’area di consolidamento a partire dall’inizio del terzo trimestre. Al 31 dicembre 2006 il totale delle attività di Banka Sonic ammontava a 137,2 milioni. Il contributo della neo controllata al risultato economico consolidato dell’esercizio è pari a 0,1 milioni. . .  
   
   
BANCO POPOLARE DI VERONA E NOVARA: DAL 29 MARZO AL 30 GIUGNO IL PIANO DI ACQUISTO DI AZIONI PROPRIE FINO AL 5,4% DEL CAPITALE  
 
Verona, 29 marzo 2007 - Il Consiglio di amministrazione del Banco Popolare di Verona e Novara in forza di quanto già deliberato dall’assemblea dei soci in sede ordinaria del 10 marzo scorso, ha deliberato, in data odierna, di dare avvio, a partire dal 29 marzo 2007 e fino al 30 giugno 2007, al piano di acquisto di azioni proprie (il “Piano”) sul mercato regolamentato, nei limiti di cui all’art. 2357, comma 1, del Codice Civile e secondo le modalità di seguito descritte. Obiettivo del Piano: intervenire nella gestione del capitale della banca nel periodo intercorrente fra la data di approvazione del progetto di bilancio 2006 (28 marzo 2007) e la data di efficacia della fusione con la Banca Popolare Italiana (1° luglio 2007). Controvalore minimo: il prezzo minimo di acquisto delle azioni proprie è individuato nel valore nominale delle azioni ordinarie del Banco Popolare di Verona e Novara, ossia Euro 3,60 per azione. Controvalore massimo: il prezzo massimo di acquisto delle azioni proprie è pari ad un valore non superiore al prezzo medio di riferimento registrato dal titolo in chiusura nelle tre sedute di Borsa precedenti ogni singola operazione di acquisto, aumentato della percentuale massima del 15%. In ogni caso, ciascuna negoziazione di acquisto effettuata nei mercati regolamentati non potrà avvenire ad un prezzo superiore al prezzo più elevato tra il prezzo dell’ultima operazione indipendente e il prezzo dell’offerta indipendente più elevata corrente nelle sedi di negoziazione dove viene effettuato l’acquisto a norma dell’art. 5, comma 1, del Regolamento Ce 2273/2003. Modalità di acquisto: gli acquisti di azioni proprie verranno effettuati sul mercato regolamentato secondo le modalità operative stabilite nel regolamento di Borsa Italiana S. P. A. , in conformità all´art. 144-bis, comma 1, lett. B), del Regolamento Consob n. 11971/99 (il “Regolamento Emittenti”) e successive modificazioni. In particolare, gli acquisti di azioni proprie sui mercati regolamentati saranno effettuati secondo modalità operative che non consentano l’abbinamento diretto delle proposte di negoziazione in acquisto con predeterminate proposte di negoziazione di vendita. Per quanto riguarda il volume giornaliero delle operazioni relative al Piano, gli acquisti non saranno superiori al 25% del volume medio giornaliero di azioni negoziato presso Borsa Italiana. Il volume medio è calcolato sulla base del volume medio giornaliero degli scambi nei 20 giorni di negoziazione precedenti la data di ogni singolo acquisto. E’ fatta altresì riserva della possibilità di elevare tale percentuale fino al 50%, informando in maniera adeguata le competenti autorità di Borsa e il pubblico. Quantitativo massimo totale di azioni: n. 20. 400. 000 azioni ordinarie, che rappresentano il 5,4% del capitale sociale di Bpvn. Durata del periodo: dal 29 marzo al 30 giugno 2007. Il Banco Popolare di Verona e Novara ha incaricato la controllata Banca Aletti di realizzare il suddetto Piano di acquisto di azioni proprie nel rispetto dei parametri fissati. Nell’ambito del Piano di acquisto di azioni proprie, il Banco Popolare di Verona e Novara, effettuerà, ai sensi dell’art. 87 bis del Regolamento Emittenti e dell’art. 4, quarto comma Regolamento Ce n. 2273/2003, una comunicazione giornaliera alle Autorità competenti ed al mercato in merito a: numero azioni acquistate, prezzo medio d’acquisto, numero complessivo di azioni acquistate alla data della comunicazione, corrispettivo investito complessivamente alla data della comunicazione. Si comunica che ad oggi il Banco non possiede azioni proprie ordinarie e nessuna delle società controllate dal Bpvn possiede azioni della controllante. Inoltre il Banco intende avvalersi della possibilità, per quanto occorrer possa, di acquistare azioni ordinarie della Banca Popolare Italiana per un quantitativo corrispondente a quello che non dovesse risultare essere stato acquistato dalla Banca Popolare Italiana stessa in esecuzione della delibera assembleare ordinaria della medesima del 10 marzo scorso, di autorizzazione all’acquisto di n. 37. 000. 000 di azioni ordinarie proprie, dandosi atto che l’acquisto potrà aver luogo, subordinatamente all’ottenimento delle eventuali autorizzazioni di legge, con le seguenti modalità: • per un corrispettivo minimo pari ad Euro 3,00 per azione; • per un corrispettivo massimo pari ad un valore non superiore al prezzo medio di riferimento registrato dal titolo in chiusura nelle tre sedute di Borsa precedenti ogni singola operazione di acquisto, aumentato della percentuale massima del 15%. L´operazione, in conformità all´art. 3 del Regolamento Ce 2273/2003, si iscrive nei programmi di capital management di Bpvn collegati all’operazione di fusione con Bpi. In particolare, il buy back consentirà di diminuire il numero di azioni in circolazione delle società partecipanti alla fusione con l’effetto di ottimizzare la struttura del capitale del costituendo Banco Popolare, fermi restando il rispetto delle regole prudenziali di vigilanza e la tutela degli interessi dei creditori delle società coinvolte nell´operazione. In sede di fusione, le azioni che dovessero essere acquistate in forza dell’operazione di buy back che precede saranno annullate senza concambio. . .  
   
   
NUOVI RECORD PER IL PRIVATE EQUITY ITALIANO NEL 2006: IN CRESCITA RACCOLTA, INVESTIMENTI E DISINVESTIMENTI  
 
Milano, 29 marzo 2007 – Sono stati oltre 3,7 i miliardi di Euro investiti nel corso del 2006 da parte degli operatori di private equity e venture capital attivi in Italia (+22% rispetto al 2005), distribuiti su 292 operazioni. Si tratta del valore più alto mai registrato sul mercato italiano, pari ad una crescita del 22% rispetto ai capitali complessivamente impiegati nel 2005 e addirittura più che doppio rispetto a quanto fatto appena due anni fa. È quanto emerge dai dati presentati oggi in occasione del Convegno Annuale dell’Associazione Italiana del Private Equity e Venture Capital (Aifi) presso la sede di Assolombarda a Milano, derivanti dalla tradizionale ricerca condotta da Aifi, in collaborazione con Pricewaterhousecoopers – Transaction Services, sul mercato italiano del capitale di rischio.
I principali numeri del mercato (Euro Mln)
2006 2005 Variazione %
Risorse investite 3. 731 3. 065 +22%
Risorse disinvestite 1. 763 906 +95%
Risorse raccolte 2. 275 1. 345 +69%
Fonte: Aifi – Pricewaterhousecoopers
“L’evoluzione che ha interessato l’attività di investimento” – ha commentato Giampio Bracchi, Presidente Aifi – “unitamente ai sensibili incrementi registrati sul fronte della raccolta di nuovi capitali e dei disinvestimenti, rappresentano le principali evidenze della dinamicità di un mercato che, in linea con le tendenze rilevate a livello internazionale, sta attraversando una fase di forte crescita. Lo sviluppo del private equity” – ha continuato Giampio Bracchi – “rappresenta un’importante opportunità per le imprese che compongono il tessuto imprenditoriale del nostro Paese, per via del contributo, non esclusivamente finanziario, che i professionisti del settore possono offrire agli imprenditori impegnati ad affrontare le delicate fasi di trasformazione d’impresa. ” Come di consueto, con riguardo alla distribuzione delle risorse investite per tipologia di investimento, la maggior componente (66%) ha riguardato operazioni di acquisizione di quote di maggioranza o totalitarie (buy out), che hanno attratto 2. 444 milioni di Euro, seguite da quelle finalizzate a sostenere progetti di sviluppo (expansion), cui sono riconducibili 1. 094 milioni di Euro (in crescita del 165% rispetto al 2005). In termini di numero di investimenti, nonostante la riduzione registrata nel corso dell’anno, si rileva ancora una leggera prevalenza di operazioni di expansion (105, pari al 36% del totale), seguite dai buy out (100 operazioni, in crescita del 33% rispetto al 2005) che, per il secondo anno consecutivo, hanno superato gli early stage, a quota 62 interventi (in crescita dell’11% rispetto all’anno precedente). “Le operazioni di buy out, che nel 2006 hanno registrato un aumento del 33% (a numero di operazioni) rispetto al 2005, continuano a rappresentare il motore del Private Equity” – ha affermato Mara Caverni, responsabile del private equity in Pricewaterhousecoopers – “Questo dato viene ulteriormente confermato dai risultati preliminari europei che evidenziano come i buy outs rappresentino più di 2/3 degli investimenti e che il 79% della raccolta europea (71 su 90 miliardi di Euro) sia dedicata ad operazioni di buy out”.
Evoluzione del numero di investimenti
2006 2005 Variazione %
Numero di investimenti 292 281 +4%
Early stage 62 56 +11%
Expansion 105 135 -22%
Replacement 25 15 +67%
Buy out 100 75 +33%
Fonte: Aifi – Pricewaterhousecoopers
È Sempre Elevata L’attenzione Per I Settori Tradizionali E Le Piccole Medie Imprese Anche per il 2006 le imprese attive nei settori dei prodotti e servizi per l’industria hanno rappresentato il principale target di investimento, sia in termini di numero di operazioni (12%), che di ammontare (15%). Da segnalare l’ulteriore crescita delle risorse destinate al finanziamento di imprese attive nel comparto dei beni di lusso (+217% rispetto al 2005) e, in linea con quanto rilevato nei primi sei mesi dell’anno, la crescente attenzione per il settore medicale. Positivo anche l’incremento dell’incidenza delle operazioni effettuate in aziende “high tech” che, rispetto alla quota del 22% del 2005, ha raggiunto il 28% attuale. In particolare, si registra un consistente aumento del numero di operazioni in aziende biotech, che rappresentano il 12% del sotto-comparto, contro il 5% del 2005. Con riferimento alla dimensione delle imprese oggetto di investimento, il 71% delle operazioni realizzate ha avuto quale target aziende con un numero di dipendenti inferiore alle 250 unità, che hanno attratto risorse per oltre 800 milioni di Euro (22% del totale). A livello generale, l’attività di investimento realizzata nel corso del 2006 ha coinvolto imprese per un volume di fatturato globale superiore a 30 miliardi di Euro e oltre 140. 000 dipendenti. “A sostenere la crescita del numero di operazioni realizzate nel corso dell’anno” – ha affermato Anna Gervasoni, Direttore Generale Aifi – “sono state le operazioni di buy out e, in particolare, gli investimenti caratterizzati da un taglio inferiore ai 15 milioni di Euro, che hanno rappresentato ben il 70% del numero di tali interventi. Ciò conferma la vicinanza del settore alle imprese di media dimensione. Si registra, inoltre” – ha continuato Anna Gervasoni – “l’incremento del numero di early stage, a favore, cioè, della nascita di nuove realtà imprenditoriali e degli interventi a sostegno di imprese attive nei comparti ad elevata tecnologia”. Con riferimento alla distribuzione geografica, circa il 99% delle risorse complessivamente investite nell’anno sono state destinate al finanziamento di imprese italiane (95% nel 2005). Di queste, l’87% ha interessato imprese localizzate nel Nord del Paese, il 10% al Centro e circa il 3% al Sud. Le risorse complessivamente raccolte dagli operatori attivi in Italia nel corso del 2006 hanno raggiunto circa 2,3 miliardi di Euro, registrando un incremento del 70% rispetto al 2005. Di questi, oltre 1,4 miliardi di Euro (circa il 64%) sono stati reperiti sul mercato finanziario italiano e internazionale da parte di operatori indipendenti. Nel dettaglio, la quota di capitali di derivazione non domestica ha raggiunto circa il 50% delle risorse raccolte sul mercato (721 milioni di Euro) evidenziando l’elevato interesse degli investitori istituzionali internazionali (Fondi di Fondi, Fondi Pensione e Assicurazioni) per il mercato italiano del capitale di rischio. Durante l’anno sono stati 19 gli operatori italiani che hanno effettuato attività di fund raising alla luce del lancio di nuovi veicoli di investimento, in crescita rispetto ai 17 del 2005. L’ammontare disinvestito nel corso del 2006, calcolato al costo di acquisto (con esclusione, quindi, dei capital gain), ha raggiunto la cifra record di oltre 1,7 miliardi di Euro, distribuiti su 181 dismissioni. Se confrontati con il 2005, le risorse e il numero di disinvestimenti hanno registrato un incremento rispettivamente pari al 95% e al 21%. Tra le modalità di cessione, la vendita a partner industriali (trade sale) ha continuato a rappresentare il principale canale in termini di numero (38%), mentre il ricorso alla Borsa, con un incremento del 35% rispetto al numero di Ipo e vendite successive alla prima quotazione rilevato per il 2005, ha raggiunto una quota del 13%. Sul versante dell’ammontare, è continuata, invece, la crescita della vendita delle partecipazioni ad altri investitori finanziari (+214% rispetto al 2005). Si tratta di una tendenza strettamente connessa alla sempre maggiore diffusione delle operazioni di secondary buy out che, nella maggior parte dei casi, sono riconducibili ad investimenti in imprese di grandi dimensioni. Al 31 dicembre 2006, il portafoglio complessivo degli investitori operanti in Italia risultava composto da circa 1. 100 aziende, per un controvalore delle partecipazioni detenute, valutato al costo di acquisto, superiore a 11 miliardi di Euro. .
 
   
   
PARTECIPAZIONE IN BPV VITA: ESERCIZIO DI OPZIONE CALL DA PARTE DEL BANCO POPOLARE DI VERONA E NOVARA  
 
 Verona, 29 marzo 2007 - Nell’ambito dei vigenti accordi tra Cattolica Assicurazioni e il Gruppo Banco Popolare di Verona e Novara relativi a Bpv Vita S. P. A. , compagnia di bancassicurazione vita dagli stessi pariteticamente partecipata, il Banco Popolare di Verona e Novara ha esercitato l’opzione di acquisto del 50% del capitale sociale detenuto da Cattolica Assicurazioni. Il prezzo di acquisto della partecipazione è di 64,18 milioni di euro per il 50%, importo determinato al netto di dividendi lordi previsti (pro quota) per 12,1 milioni di euro1, ed è stato definito sulla base di una valutazione congiunta condotta da due advisors con riferimento all’Embedded Value della compagnia al 31 dicembre 2006. Bpv Vita S. P. A. , consolidata integralmente da Cattolica, presenta un valore contabile nel bilancio di quest’ultima, per la parte di propria pertinenza, di 45,1 milioni di euro. Al 31 dicembre 2006 ha raccolto premi lordi per 719,9 milioni ed ha un patrimonio netto di 118,9 milioni; detiene riserve tecniche per 3. 563 milioni di euro. L’operazione di trasferimento azionario risulta subordinata all’ottenimento delle necessarie autorizzazioni da parte degli Organismi di vigilanza competenti. .  
   
   
40 PROFESSIONISTI CONVERGONO IN LEGALIS SONO AVVOCATI E DOTTORI COMMERCIALISTI CHE OPERANO NELLE MAGGIORI AREE DEL DIRITTO  
 
 Roma, 29 marzo 2007 - È stata annunciata a Roma la nascita di Legalis, lo studio professionale che riunisce 40 tra avvocati e dottori commercialisti impegnati nella gestione di importanti operazioni societarie e finanziarie sia in Italia che all’estero. Ne hanno dato comunicazione i soci, Marco Antonetti, Frederick Cucchi, Andrea de Gaetano, Giovanni Maria Giaquinto, Mauro Giuliano Giaquinto, Alessandro Graziani, Iris Holzapfel, Cesare Mancini, Vincenzo Mascolo, Tommaso Pietrocarlo, Edoardo Sansoni, Xavier Santiapichi, Claudio Scuriatti, Luca Scuriatti e Francesco Venditti Tutti i professionisti che convergono in Legalis hanno consolidato la loro esperienza in ambiti specifici, prendendo parte a molte attività di rilievo nel delicato panorama del mercato italiano: acquisizioni, fusioni e joint ventures, operazioni di finanza di progetto relative alla costruzione e gestione di centrali per la produzione di energia elettrica, progetti di partnerariato pubblico-privato, appalti, concessioni ed importanti operazioni immobiliari. Grazie all’esperienza maturata in questi settori, oggi Legalis opera nelle maggiori aree del diritto, quali, acquisizioni e finanza straordinaria; bioetica; contenzioso; diritto amministrativo; diritto ambientale; diritto bancario e finanziario; diritto commerciale e societario; diritto del lavoro; diritto della proprietà industriale e intellettuale, Information Technology ed E-commerce; diritto immobiliare e delle costruzioni; diritto tributario, pianificazione fiscale e trust; diritto penale societario, amministrativo ed ambientale; finanza di progetto, partenariato pubblico-privato, energia e risorse naturali; Media-entertainment; riorganizzazioni e procedure concorsuali. .  
   
   
DONNE E TECNOLOGIA, 31MILA IMPRESE HIGH-TECH FEMMINILI IN ITALIA TRA LE PROVINCE, PRIME MILANO, TORINO, ROMA E NAPOLI  
 
Milano, 29 marzo 2007 - Sono oltre 31. 000 le imprese femminili attive in settori high-tech in Italia, quasi una ogni dieci aziende del settore. Oltre la metà (56,6%) è impegnata nell’informatica e quasi una su dieci si dedica alla fabbricazione di apparecchi medicali di precisione e strumenti ottici. La regione regina è la Lombardia dove si concentra una impresa femminile high-tech italiana su quattro (24,1%) mentre la più specializzata è la Sardegna, dove il 14% delle imprese hightech è in mano a donne. E le imprese in rosa dei settori più avanzati crescono in un anno del 3,1%, con picchi in Val d’Aosta (+9,7%), Lazio (+6,5%), Abruzzo (+6,4%) e Liguria (+6%). Tra le province, prima è Milano con 4. 019 imprese, il 12,9% delle imprese femminili hightech italiane. Seguono, distanziate, Torino con 1. 666 imprese (5,3% del corrispondente totale italiano), Roma con 1. 610 (5,1%) e Napoli con 1. 270 imprese (4,1%). Le prime tre province per specializzazione sono tutte sarde: prima è Nuoro, dove il 17,6% delle imprese attive nei settori ad alto contenuto tecnologico considerati è femminile, seguita da Sassari con il 14,5% e Cagliari con 13,8%. Emerge da un’elaborazione Camera di commercio di Milano su dati del Registro imprese al quarto trimestre 2006 e 2005. E di politiche di trasferimento tecnologico si è parlato oggi in Camera di commercio di Milano nel corso della presentazione del libro “Trasferire le tecnologie. Il caso del trasferimento tecnologico di origine spaziale in Europa”, di Fabio Biscotti e Marco Saverio Ristuccia, organizzata da Euro Info Center, azienda speciale della Camera di commercio di Milano, in collaborazione con il Consiglio italiano per le Scienze Sociali. “Le donne - ha dichiarato Gianna Martinengo, consigliere della Camera di commercio di milano e presidente del Comitato per la Promozione dell’Imprenditoria Femminile della Camera di commercio di Milano – sono sempre più attive protagoniste sul mercato del lavoro e nelle imprese e stanno assumendo un ruolo importante anche in settori più specializzati come quelli high-tech . Ma c´è ancora molto da fare per promuovere la presenza femminile. Nella crescita della competitività bisogna premiare il capitale umano, l’istruzione e il lavoro della conoscenza, elementi presenti e diffusi nell’universo in rosa”. Le imprese femminili nel settore tecnologico in Italia
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Abruzzo 27 100 18 22 70 456 4 39 736 2,4% 6849 10,7% 692 6,4%
Basilicata 4 26 8 2 27 133 3 3 206 0,7% 2094 9,8% 196 5,1%
Calabria 32 64 18 11 75 486 6 54 746 2,4% 6237 12,0% 754 -1,1%
Campania 114 256 37 49 188 1374 38 261 2317 7,4% 21056 11,0% 2. 192 5,7%
Emilia-romagna 75 558 28 84 255 1250 30 179 2459 7,9% 30830 8,0% 2. 389 2,9%
Friuli-venezia Giulia 8 111 10 15 72 359 15 23 613 2,0% 6719 9,1% 592 3,5%
Lazio 60 175 51 53 222 1318 46 367 2292 7,3% 23268 9,9% 2. 152 6,5%
Liguria 32 86 11 20 95 511 17 113 885 2,8% 9053 9,8% 835 6,0%
Lombardia 374 1484 86 259 655 4021 122 551 7552 24,1% 80866 9,3% 7. 472 1,1%
Marche 29 144 10 74 98 473 9 55 892 2,9% 8810 10,1% 876 1,8%
Molise 2 10 1 1 12 61 2 1 90 0,3% 1213 7,4% 92 -2,2%
Piemonte 80 577 26 111 237 1415 39 247 2732 8,7% 30848 8,9% 2. 682 1,9%
Puglia 31 181 27 28 196 827 17 108 1415 4,5% 14188 10,0% 1. 344 5,3%
Sardegna 31 63 31 8 104 657 15 41 950 3,0% 6722 14,1% 926 2,6%
Sicilia 68 144 44 24 189 1099 19 146 1733 5,5% 15860 10,9% 1. 649 5,1%
Toscana 71 259 18 55 174 1255 28 183 2043 6,5% 20213 10,1% 2. 004 1,9%
Trentino-alto Adige 11 43 4 4 55 251 6 18 392 1,3% 4917 8,0% 384 2,1%
Umbria 19 50 6 12 31 274 12 38 442 1,4% 4423 10,0% 426 3,8%
Valle D´aosta 0 2 2 1 6 52 0 5 68 0,2% 558 12,2% 62 9,7%
Veneto 84 529 38 67 342 1430 32 187 2709 8,7% 29035 9,3% 2. 619 3,4%
Italia 1152 4862 474 900 3103 17702 460 2619 31272 100,0% 323759 9,7% 30. 338 3,1%
peso settori It su tot 3,7% 15,5% 1,5% 2,9% 9,9% 56,6% 1,5% 8,4% 100,0%
Elaborazione della Camera di commercio di Milano, su dati del Registro Imprese - 2006 Le imprese femminili nel settore tecnologico in Italia per provincia
Tot hightech femminili peso province 2005 femm Var 06/05 tot imprese 2006 hightech Peso imprese femminili su tot
Agrigento 134 0,4% 135 -0,7% 978 13,7%
Alessandria 206 0,7% 197 4,6% 2. 252 9,1%
Ancona 271 0,9% 257 5,4% 2. 791 9,7%
Aosta 68 0,2% 62 9,7% 558 12,2%
Arezzo 136 0,4% 127 7,1% 1. 547 8,8%
Ascoli Piceno 253 0,8% 248 2,0% 2. 288 11,1%
Asti 91 0,3% 94 -3,2% 1. 087 8,4%
Avellino 145 0,5% 136 6,6% 1. 441 10,1%
Bari 658 2,1% 643 2,3% 6. 764 9,7%
Belluno 162 0,5% 157 3,2% 1. 273 12,7%
Benevento 95 0,3% 91 4,4% 904 10,5%
Bergamo 666 2,1% 638 4,4% 6. 416 10,4%
Biella 116 0,4% 119 -2,5% 1. 228 9,4%
Bologna 671 2,1% 666 0,8% 8. 481 7,9%
Bolzano - Bozen 207 0,7% 197 5,1% 2. 492 8,3%
Brescia 855 2,7% 850 0,6% 8. 368 10,2%
Brindisi 134 0,4% 120 11,7% 1. 192 11,2%
Cagliari 491 1,6% 483 1,7% 3. 561 13,8%
Caltanissetta 71 0,2% 67 6,0% 841 8,4%
Campobasso 60 0,2% 63 -4,8% 867 6,9%
Caserta 324 1,0% 284 14,1% 2. 420 13,4%
Catania 404 1,3% 388 4,1% 3. 949 10,2%
Catanzaro 162 0,5% 160 1,3% 1. 233 13,1%
Chieti 190 0,6% 181 5,0% 1. 809 10,5%
Como 317 1,0% 308 2,9% 3. 608 8,8%
Cosenza 274 0,9% 274 0,0% 2. 092 13,1%
Cremona 178 0,6% 181 -1,7% 1. 598 11,1%
Crotone 53 0,2% 52 1,9% 527 10,1%
Cuneo 201 0,6% 200 0,5% 3. 080 6,5%
Enna 42 0,1% 45 -6,7% 456 9,2%
Ferrara 148 0,5% 146 1,4% 1. 843 8,0%
Firenze 637 2,0% 630 1,1% 6. 875 9,3%
Foggia 149 0,5% 138 8,0% 1. 853 8,0%
Forli´ - Cesena 169 0,5% 155 9,0% 2. 306 7,3%
Frosinone 220 0,7% 198 11,1% 1. 690 13,0%
Genova 555 1,8% 526 5,5% 5. 889 9,4%
Gorizia 59 0,2% 59 0,0% 642 9,2%
Grosseto 89 0,3% 84 6,0% 965 9,2%
Imperia 91 0,3% 89 2,2% 926 9,8%
Isernia 30 0,1% 29 3,4% 346 8,7%
L´aquila 162 0,5% 147 10,2% 1. 366 11,9%
La Spezia 116 0,4% 104 11,5% 1. 064 10,9%
Latina 259 0,8% 248 4,4% 1. 995 13,0%
Lecce 285 0,9% 277 2,9% 2. 542 11,2%
Lecco 239 0,8% 246 -2,8% 2. 146 11,1%
Livorno 165 0,5% 161 2,5% 1. 539 10,7%
Lodi 122 0,4% 122 0,0% 1. 218 10,0%
Lucca 189 0,6% 190 -0,5% 1. 845 10,2%
Macerata 172 0,6% 173 -0,6% 1. 693 10,2%
Mantova 192 0,6% 186 3,2% 1. 865 10,3%
Massa Carrara 106 0,3% 96 10,4% 990 10,7%
Matera 71 0,2% 68 4,4% 659 10,8%
Messina 233 0,7% 221 5,4% 1. 865 12,5%
Milano 4019 12,9% 3992 0,7% 46. 761 8,6%
Modena 433 1,4% 437 -0,9% 5. 320 8,1%
Napoli 1270 4,1% 1221 4,0% 12. 247 10,4%
Novara 266 0,9% 266 0,0% 2. 512 10,6%
Nuoro 140 0,4% 134 4,5% 795 17,6%
Oristano 44 0,1% 42 4,8% 467 9,4%
Padova 556 1,8% 524 6,1% 6. 516 8,5%
Palermo 431 1,4% 397 8,6% 3. 798 11,3%
Parma 265 0,8% 240 10,4% 3. 457 7,7%
Pavia 323 1,0% 324 -0,3% 2. 796 11,6%
Perugia 335 1,1% 315 6,3% 3. 312 10,1%
Pesaro E Urbino 196 0,6% 198 -1,0% 2. 038 9,6%
Pescara 213 0,7% 202 5,4% 2. 099 10,1%
Piacenza 196 0,6% 189 3,7% 1. 624 12,1%
Pisa 206 0,7% 202 2,0% 2. 071 9,9%
Pistoia 163 0,5% 168 -3,0% 1. 431 11,4%
Pordenone 141 0,5% 123 14,6% 1. 660 8,5%
Potenza 135 0,4% 128 5,5% 1. 435 9,4%
Prato 239 0,8% 235 1,7% 1. 765 13,5%
Ragusa 118 0,4% 120 -1,7% 1. 115 10,6%
Ravenna 153 0,5% 160 -4,4% 2. 162 7,1%
Reggio Di Calabria 207 0,7% 214 -3,3% 1. 893 10,9%
Reggio Emilia 291 0,9% 278 4,7% 3. 641 8,0%
Rieti 58 0,2% 54 7,4% 469 12,4%
Rimini 133 0,4% 118 12,7% 1. 996 6,7%
Roma 1610 5,1% 1519 6,0% 17. 979 9,0%
Rovigo 100 0,3% 93 7,5% 1. 194 8,4%
Salerno 483 1,5% 460 5,0% 4. 044 11,9%
Sassari 275 0,9% 267 3,0% 1. 899 14,5%
Savona 123 0,4% 116 6,0% 1. 174 10,5%
Siena 113 0,4% 111 1,8% 1. 185 9,5%
Siracusa 155 0,5% 145 6,9% 1. 411 11,0%
Sondrio 62 0,2% 56 10,7% 652 9,5%
Taranto 189 0,6% 166 13,9% 1. 837 10,3%
Teramo 171 0,5% 162 5,6% 1. 575 10,9%
Terni 107 0,3% 111 -3,6% 1. 111 9,6%
Torino 1666 5,3% 1626 2,5% 19. 152 8,7%
Trapani 145 0,5% 131 10,7% 1. 447 10,0%
Trento 185 0,6% 187 -1,1% 2. 425 7,6%
Treviso 476 1,5% 455 4,6% 5. 331 8,9%
Trieste 109 0,3% 114 -4,4% 1. 333 8,2%
Udine 304 1,0% 296 2,7% 3. 084 9,9%
Varese 579 1,9% 569 1,8% 5. 438 10,6%
Venezia 374 1,2% 374 0,0% 3. 981 9,4%
Verbano Cusio Ossola 87 0,3% 83 4,8% 659 13,2%
Vercelli 99 0,3% 97 2,1% 878 11,3%
Verona 487 1,6% 470 3,6% 5. 237 9,3%
Vibo Valentia 50 0,2% 54 -7,4% 492 10,2%
Vicenza 554 1,8% 546 1,5% 5. 503 10,1%
Viterbo 145 0,5% 133 9,0% 1. 135 12,8%
Totale 31272 100,0% 30338 3,1% 323. 759 9,7%
Elaborazione Camera di commercio di Milano, su dati del Registro Imprese - 2006 .
 
   
   
SNAIDERO: CRESCITA SUPERIORE ALL’ 8% NEL 2006  
 
 Udine, 29 marzo 2007 - Differenziazione di prodotto, consolidamento del posizionamento nella fascia medio-alta e alta del mercato, sperimentazione, design ed eccellenza della qualità: queste le parole chiave dell’azienda Snaidero che conferma l’andamento più che positivo degli ultimi anni con un aumento del fatturato superiore all’ 8% per il 2006, sia in Italia che all’estero. Si tratta di una crescita ininterrotta che ha fatto triplicare il fatturato Italia dell’azienda friulana negli ultimi 10 anni. A ciò si aggiunge la forte espansione all’estero dove Snaidero, che esporta nel mondo da oltre 40 anni ed è presente in oltre 80 paesi, rappresenta un brand di grande riconoscibilità e prestigio. Un andamento in controtendenza quello di Snaidero nel mercato italiano della cucina, che attraversa un momento di rallentamento dei consumi (solo + 1,9%) e dove le analisi di mercato hanno evidenziato un aumento del valore medio delle cucine vendute, segnale di una crescente ricerca di qualità del consumatore italiano. Ed è proprio puntando sull’innovazione a 360 gradi che la consolidata strategia del marchio Snaidero si differenzia dai competitors: numerosi sono ad oggi i brevetti di innovazione nel design, innovazione nelle tecnologie e nel format espositivo. Innovazione ma non solo: Snaidero é l’unico produttore che dà sul proprio prodotto una garanzia di 10 anni, comprensiva dell’assistenza idraulica ed elettrica in caso di guasto, a completa tutela dei propri clienti. .  
   
   
INCONTRO SULLA SICUREZZA DELLE MACCHINE MARTEDÌ 3 APRILE A MODENA, NELL’AMBITO DEL SEMINARIO FEDERMACCHINE  
 
Modena, 29 marzo 2007 - Sono sempre più frequenti, da parte delle aziende associate ad Acimac (Associazione Costruttori Italiani di Macchine e Attrezzature per la Ceramica) le richieste di chiarimento in materia di equipaggiamenti elettrici. Per rispondere al meglio all’esigenza di un’informazione puntuale e di dettaglio, Acimac invita quindi tutti i propri associati a partecipare al seminario tecnico annuale organizzato da Federmacchine – la Federazione delle associazioni dei produttori di beni strumentali aderenti a Confindustria, tra cui anche Acimac – per fare il punto della situazione normativa in campo elettrico relativamente alle macchine. Il seminario si terrà a Modena, presso la Sala Congressi dell’Hotel Raffaello (Strada per Cognento 5) martedì 3 aprile dalle ore 14 alle 17. 30. Nell’ambito dell’incontro è prevista una relazione di Fabio Pozzi di Ul International (Italia), che verterà proprio sul progettare e costruire quadri elettrici e macchine industriali in conformità ai requisiti degli standard Ul per il mercato nordamericano e affronterà altri argomenti di grande interesse: il concetto di sicurezza elettrica, la struttura normativa (in Europa, Usa e Canada), i marchi, i componenti e i circuiti, le principali non-conformità. Ul International è una società che fornisce soluzioni in ambito di test di sicurezza e certificazioni. I suoi servizi e marchi agevolano l’accesso e l’accettazione dei prodotti sui maggiori mercati: si tratta, infatti, di uno dei fornitori di conformità di prodotto più riconosciuti al mondo. La relazione di Ul sarà preceduta dal consueto, importante aggiornamento normativo circa l’equipaggiamento elettrico dei macchinari e impianti, a cura dell’ingegner Federico Dosio, che affronterà tra gli altri i temi quali i dispositivi elettrosensibili, i quadri elettrici, l’arresto di emergenza, la sicurezza dei sistemi di comando/controllo. Il seminario è a partecipazione gratuita. La segreteria dell’incontro è a cura di Acimac. Per informazioni, è possibile telefonare al numero 059/82. 62. 68 o scrivere a: tecnico@acimac. It .  
   
   
OPPORTUNITÀ IN COREA DEL NORD PER LE IMPRESE EUROPEE  
 
Torino, 29 marzo 2007 - Un programma di 196 appuntamenti tra 46 imprese europee, cui si aggiungono una canadese e due cinesi, e 19 potenziali controparti in arrivo dalla Corea del Nord dei settori: agro-alimentare, industria ittica e selvicoltura, edilizia, It, infrastrutture, industria leggera e tessile, minerario e metallurgico, logistica e trasporti, macchine utensili. Sono i numeri del Forum che Torino ospita oggi e domani, il primo rivolto alle imprese di Corea del Nord ed Europa, finanziato dall’Unione Europea, nell’ambito di “Route to North Korea for European Smes”. Il progetto, promosso dal Centro Estero, in collaborazione con il Consorzio Piemontese di Formazione e la Camera di Commercio dell’Unione Europea in Corea, intende favorire la conoscenza reciproca tra imprese europee e nord coreane, incoraggiando lo sviluppo di rapporti commerciali e industriali. Il forum si è aperto questa mattina con un convegno: autorità del mondo imprenditoriale nord coreano ed europeo hanno illustrato le opportunità di investimento e cooperazione tra Corea del Nord ed Europa. L’agenda di incontri d’affari avviata nel pomeriggio e che proseguirà domani vede 49 aziende partecipanti: 35 italiane (di cui 26 piemontesi, mentre le altre arrivano da Firenze, Vicenza, Bologna, Brescia, Genova, Roma, Udine, Milano, Bergamo, Cremona) e 14 straniere provenienti da Polonia, Gran Bretagna, Francia, Olanda, oltre che da Canada e Cina. Tutte a Torino per conoscere le prospettive di business e valutare concrete opportunità d’affari di un territorio che solo da poco sta uscendo dall’isolamento: oggi infatti, la Corea del Nord è un Paese in via di sviluppo, con un sistema economico industriale che necessita una modernizzazione e di servizi, e che dunque offre agli investitori stranieri molte opportunità di business. Nel corso del convegno è stata fornita una panoramica della attività della Antenna Piemonte (struttura della Regione Piemonte) nella Repubblica di Corea e brevemente illustrato il progetto del complesso industriale di Kaesong, in territorio nord coreano a ridosso del confine, che vede gli sforzi congiunti dei due governi (Corea del Sud e Corea del Nord) per la creazione di una zona industriale nella quale si sono già insediate numerose società della Corea del Sud. Enfasi particolare è quindi stata data alle prospettive di business che, nel suo complesso, la penisola coreana può offrire alle società dell’area europea. Lo studio di mercato multisettoriale sulla Repubblica Popolare Democratica di Corea, “Guidebook to North Korea”, realizzata nell’ambito del progetto europeo e omaggiata ai partecipanti al Forum di Torino, mette in evidenza elementi fondamentali per comprendere i Paese e interfacciarsi con esso. In particolare emerge un importante segnale di interesse da parte del paese asiatico nei confronti dell’Ue, i cui prodotti sono molto apprezzati. Non a caso nel settembre 2004, a Pyongyang, l’Ue ha organizzato forum sulle riforme economiche e sulle possibilità di collaborazione in Nord Corea a testimonianza delle buone relazioni tra i due territori. Di estrema rilevanza nell’ottica di potenziali investitori, le zone economiche speciali, aree che permettono di sfruttare la competitività e la specializzazione offerta dalla manodopera nord coreana, la buona logistica e comunicazione con Seoul e le zone metropolitane e che godono di regolamentazioni giuridiche particolari per facilitare gli investimenti esteri. . .  
   
   
A MONTEPULCIANO TRE GIORNI DEDICATI ALLA SCOPERTA DELLA CINA DAL 29 AL 31 MARZO SU INIZIATIVA DI COMUNE E REGIONE E VOLONTARIATO  
 
Firenze, 29 marzo 2007 - La Cina, conosciamola e conosciamoci meglio. E´ dedicata al rapporto Cina-europa l´edizione 2007 de "Le Giornate dell´Interdipendenza" che si terrà a Montepulciano (Si) dal 29 al 31 marzo. L´iniziativa, promossa da Acli, Legambiente, Movimento politico per l´Unità (Focolari), Comunità di Sant´egidio, Volontari nel mondo (Focsiv), Regione Toscana e Comune di Montepulciano, con il sostegno di Mps, è articolata in sessioni tematiche, ciascuna per ogni giornata di lavori. Così la giornata di giovedì 29 marzo è intitolata "Alla scoperta della Cina vicina e lontana" e prevede 3 sottosessioni di lavori: "Sviluppo a due cifre: costi e benefici della crescita economica"; "Cultura e religioni, tra tradizione e novità"; "Le chinatown di casa nostra e l´emigrazione dalla Cina verso l´Europa". La giornata di venerdì 30 marzo è invece intitolata "Prospettive di interdipendenza sociale e politica". Anche venerdì tre sottosessioni: "Organizzazione sociale, società civile e evoluzione costituzionale"; "Politica e politiche cinesi. L´identità plurale dalle Cina. Il ruolo dei media"; "Quando l´arte sussurra e grida". La giornata di sabato 31 marzo sarà invece intitolata "Cosa significa incontrare la Cina?" con una sola sottosessione: "Un dialogo tra culture necessario". Nutrita, per tutta la durata della manifestazione, la presenza di docenti e ricercatori delle maggiori università cinesi e di quelle italiane, rappresentanti delle associazioni di volontariato, scrittori, giornalisti, esponenti religiosi. Sono previsti inoltre numerosi collegamenti in video, che vedranno tra l´altro il contributo di vescovi come quello di Hong Kong e di Xinjiang, di lama del Tibet, dell´imam di Xinijang ed è in programma la proiezione di documenti filmati che permetteranno di focalizzare aspetti non conosciuti dell´universo cinese. Fra questi un documentario sul fenomeno delle migranti dalle campagne verso le città cinesi e un altro su "la città dove si distruggono i computer". L´assessore alla cooperazione internazionale, perdono e riconciliazione fra i popoli della Regione Toscana, Massimo Toschi seguirà direttamente le tre giornate del convegno. Sempre Toschi prenderà parte inoltre come relatore alla giornata conclusiva, partecipando alla sessione "Un dialogo tra culture necessario". Nel pomeriggio di domani, alle 16, è prevista anche la presenza del Presidente della Regione Toscana, Claudio Martini. "Questo appuntamento - sottolinea l´assessore Toschi - di cui anche la Regione Toscana è promotrice ha un particolare rilievo perché pone la questione Cina in termini assolutamente nuovi. Non si tratta solamente di affrontare le pur rilevanti questioni economiche e politiche, ma di affrontare il dialogo e la sfida culturale che la Cina pone a tutto l´Occidente. Tra 20 anni - continua Toschi - tutto questo sarà assolutamente chiaro e spingerà lo stesso Occidente ad una nuova comprensione di sé. In questa sede iniziamo una riflessione che gli spiriti più illuminati in Europa hanno già avviato. La riflessione nasce dalla necessità di presentare in modo sereno e pacato il dialogo con la Cina. Questa è la condizione per riscoprirne la fecondità e la ricchezza anche per noi. Il dialogo fra le culture - conclude Toschi - non passa solamente da Gerusalemme, Roma o Atene, ma anche da Pechino". .  
   
   
OPPORTUNITÀ DI BUSINESS NEL MERCATO ALBANESE  
 
Ancona, 28 marzo 2007 - Segno positivo per gli scambi commerciali tra Marche e Albania: in un anno le esportazioni sono cresciute del 11% (per un valore complessivo di oltre 58 milioni di euro), mentre le importazioni, che nel 2006 hanno toccato quota di 28 milioni, registrano un aumento del 17,11%. Non stupisce dunque che, tra le oltre 11. 000 imprese a titolarità albanese presenti in Italia, 562 siano nelle Marche, e per il futuro si prevede che il quadro economico migliori ancora. Ne è convinto Giuseppe Cingolani, presidente di Promadria (Associazione per la Promozione e lo Sviluppo Economico dell’Adriatico) che ha organizzato ieri, presso la Camera di Commercio di Ancona, l’incontro informativo sull’Albania per far conoscere meglio agli operatori locali i vari aspetti finanziari, commerciali, infrastrutturali, fiscali… e per accrescere ulteriormente gli scambi con il mercato albanese. “L’obiettivo è quello di collaborare per conoscere nuovi partners con i quali commerciare in modo reciprocamente vantaggioso. Occorre, inoltre nel contempo, armonizzare gli standars qualitativi delle attività produttive che si svolgono lungo le fasce costiere e sul mare aperto: insediamenti urbani e industriali, agricoli e zootecnici, pesca, trasporti marittimi, estrazione idrocarburi, turismo nautico ed attività balneari, etc. Tutto questo in una prospettiva di sviluppo ecosostenibile ed attraverso processi che promuovano il rispetto della natura, limitino l’impatto ambientale e coinvolgano in maniera attiva e socio-economicamente benefica le popolazioni locali” ha commentato Giuseppe Cingolani. Marco Bellardi, dirigente Relazioni Internazionali e Comunitarie - Cooperazione Territoriale e Delegazione di Bruxelles della Regione Marche, ha illustrato le politiche comunitarie passate e future a favore dei Paesi dell’Adriatico e in particolare ha sottolineato che dal 2001 al 2006 circa 70 sono stati i progetti finanziati dal programma Interreg Iiia per l’area adriatica (di questi 40 promossi dalla Regione Marche e ben 15 hanno previsto il paternariato Marche- Albania). Presenti all’incontro (coordinato dal segretario generale dell’ente camerale dorico Michele De Vita) alte cariche governative albanesi, come Selami Xhepa, funzionario del ministero dell’Economia albanese, Shkelqim Xhaxhiu, direttore del ministero dei Rrasporti, telecomunicazioni e attività marittime albanesi, Luigi Nidito, vice presidente dell’Associazione Imprenditori Italiani operanti in Albania. Largo spazio all’illustrazione dei modelli societari più diffusi e delle peculiarità del sistema fiscale, e di tassazione albanese (che subisce l’appesantimento del tributo del diritto fisso di cui si auspica la cancellazione) curato da Valerio Vico, dottore commercialista e da Michele Andreano, avvocato vice presidente della Commissione Contratti della Camera di Commercio di Ancona. Dagli interventi della mattinata, e in particolare da quello di Alberto Rossi presidente della Frittelli Marittime Group spa, è emersa l’importanza del fattore trasporti e infrastrutture, elemento imprescindibile nella valutazione delle prospettive di sviluppo nell’interscambio con l’Albania. L’imperativo, in questo ambito, è integrazione tra sistemi di trasporto e consolidamento dei rapporti intrecciati in questi anni tra i nostri paesi. Per fornire un servizio di reale supporto per le imprese, Promadria si avvale della collaborazione dell’ufficio distaccato in Albania. Il desk Tirana, che fornisce informazioni di carattere tecnico ed economico sulle opportunità del mercato, è coordinato da Luan Fico che ha chiuso gli interventi della mattina lanciando l’idea di un nuovo incontro informativo dedicato all’Italia e alla provincia di Ancona da organizzarsi a Tirana. Una delegazione di imprenditori albanesi, impegnata già dall’altro ieri in visite aziendali presso i siti produttivi e commerciali del territorio, ieri pomeriggio è stata impegnata in incontri personalizzati con gli imprenditori locali intervenuti, per approfondire ulteriormente la conoscenza dell’economia albanese e per valutare le concrete opportunità di business. .  
   
   
IMMIGRATI IN ITALIA: IRREGOLARI AL SUD, REGOLARI AL NORD  
 
Roma, 29 marzo 2007 - Gli immigrati in Italia sono 3. 357. 000, circa il 7% della popolazione, di cui 539mila gli irregolari (16%). Provengono soprattutto da Albania (13,7% del totale), Romania (13%), Marocco (12,2%). La maggior parte, più del 50%, lavora nel settore dei servizi, il 14% ha una laurea. Quasi l’11% è proprietario di casa. Sono alcuni dati emersi da una ricerca, condotta dalla Fondazione Ismu -Iniziative e studi sulla multietnicità - su commissione del Ministero del Lavoro, presentata dal prof. Gian Carlo Blangiardo dell’Università di Milano-bicocca, nel corso del convegno “Cittadinanza, identità ed immigrazione nell’Unione Europea”, che si è svolto nelle giornate di ieri e oggi a Roma presso la sede del Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr), a cura dell’Apre-agenzia per la ricerca europea. “Cittadinanza, identità ed immigrazione”, ha commentato Pierre Vallette, capo unità Ricerca nelle scienze socio-economiche e umane dell’Unione Europea, “sono ai primi punti nell’agenda della Ue, e la loro importanza oggi è ancora maggiore rispetto al passato. Rafforzare le conoscenze è essenziale anche per lo sviluppo politico, che deve tenere conto dei risultati della ricerca”. “Attenzione però a non postulare una superiorità della comunità scientifica rispetto ai policy makers, o ad assegnare ai ricercatori una funzione di problem solving” ha osservato Enrico Pugliese, direttore dell’Istituto di ricerche sulla popolazione e le politiche sociali del Cnr e presidente del Comitato scientifico dell’Apre: “Come il convegno ha mostrato sono invece importanti il confronto reciproco e l’interlocuzione, capaci di produrre stimoli sia per l’azione di intervento sia per quella di ricerca”. Dagli altri dati esposti durante l’incontro, emerge che nel Sud Italia si registra il più alto tasso di irregolarità: sui 495mila stranieri presenti sul territorio, 133mila sono irregolari, il 27%. Il maggior numero di immigrati che hanno regolarizzato la propria posizione si registra invece nel Centro Nord dove il reddito medio è anche più alto: 1. 041 euro mensili per gli uomini e 763 per le donne, mentre nel Mezzogiorno è rispettivamente di 657 e 566 euro e la media nazionale è di 1. 002 e 743 euro. Inoltre, al Nord si concentra circa il 65% degli immigrati assunti regolarmente, un quarto dei quali risiede al Centro e solo il 10% nel Mezzogiorno. Ai datori di lavoro che hanno regolarizzato nel 2002 uno o più stranieri è stato chiesto quali fossero i motivi che li hanno portati a dare lavoro a un immigrato. Ha riposto: “Per far fronte a un fabbisogno immediato dell’azienda” il 46,7%; “era un lavoratore con molta voglia di lavorare” il 40,6; “non erano disponibili altri lavoratori adatti a quel tipo di impiego” il 36,9%; solo il 10,5% “perché costava meno” e perché può “essere licenziato in qualsiasi momento” lo 0,5%. Mentre Raffaella Milano, assessore alle Politiche sociali del Comune di Roma, ha sottolineato la presenza “solo a Roma” di “7. 000 imprenditori stranieri, oltre che di 157 diverse nazionalità nelle scuole, tra i bambini”. Quasi il 40% degli stranieri occupati ha un titolo di studio, abbastanza alto ma poco riconosciuto per l’attività lavorativa. Aumentano gli immigrati proprietari di case: il 10,9% degli extracomunitari ne ha acquistata una, anche perché banche e agenzie immobiliari hanno acquisito una certa fiducia e hanno creato, spesso, dei pacchetti-mutuo ‘ad hoc’ per le diverse nazionalità. Il tasso di irregolarità è fortemente condizionato anche dalla macroarea di provenienza: in testa con il 19% gli est-europei, seguiti da Africa subsahariana (16%), mentre sono sotto la media nazionale America Latina, Nord Africa, Asia-oceania. Le percentuali si alzano ulteriormente tra i presenti nel Sud Italia, dove si arriva al 29% dei provenienti dall’Europa orientale, seguiti da subsahariani (28%) e latino-americani (27%). Intervenuto al convegno organizzato, presso il Cnr, dall’Apre, il ministro per la Solidarietà sociale, Paolo Ferrero, ha sottolineato come il disegno di legge sulla cittadinanza attualmente oggetto “di discussione nella maggioranza” punti proprio al “riemergere dall’irregolarità” e come “la propensione a delinquere degli immigrati regolari” sia “inferiore alla media degli italiani”. .  
   
   
NUOVI INVESTIMENTI PER VIBO VALENTIA  
 
Reggio Calabria, 29 marzo 2007 - Nella prossima riunione Cipe sarà presentata una delibera che destinerà definitivamente e con certezza le risorse necessarie ad attivare il programma di investimenti per Vibo Valentia. Lo ha comunicato, con una nota del portavoce, il presidente della Regione Calabria Agazio Loiero che a Roma ha incontrato il viceministro Sergio D´antoni, con il quale ha discusso la rimodulazione del Contratto di Programma denominato "Sviluppo Italia Turismo (S. I. T. )" già approvato dal Cipe. "Si tratta di somme importanti - ha affermato il presidente Loiero - che ci consentiranno, vista l´impellenza, di attivare presto un programma pluriennale di interventi diretti al ristoro dei danni subiti dalle imprese con il nubifragio del luglio scorso, nonché a favorire la ripresa produttiva. Per risolvere i drammatici problemi di Vibo, della gente e degli imprenditori, dobbiamo puntare su fondi nazionali. Pensare di risolvere la situazione con fondi regionali sarebbe demagogico, anche perché il bilancio è quello che è, i soldi non ci sono e qui servono cifre notevoli". Secondo quanto ha spiegato Loiero, "le azioni svolte sull´alluvione Vibo si sono concentrate sul reperimento delle risorse necessarie al finanziamento dei danni secondo quanto previsto dall´ordinanza del Presidente del Consiglio del 4 agosto 2006". Tali risorse avrebbero dovuto provenire dalla rimodulazione del Contratto di Programma "Sviluppo Italia Turismo". Per tale motivo Il Presidente Loiero ha sollecitato incontri ai massimi livelli istituzionali per sbloccare i fondi già destinati a Vibo Valentia e, martedì prossimo, incontrerà ancora il viceministro D´antoni, per effettuare una ricognizione, che parta da Vibo e si allarghi alle altre province, sugli impegni dello Stato nei confronti della Calabria. Per quanto riguarda in particolare Vibo Valentia, la Regione aveva firmato, in data 11 settembre 2006, un protocollo d´intesa con la società S. I. T. Per la liberazione dei finanziamenti ma nessuna notizia di sblocco era ancora giunta dal Ministero dello Sviluppo Economico. Il 21 febbraio scorso, in sede di incontro al Tavolo istituzionale "Calabria" voluto da Prodi e Loiero, il presidente della Calabria ha sollecitato nuovamente la completa attuazione dell´ordinanza del premier per l´alluvione di Vibo. A seguito di tale intervento, il 15 marzo il direttore generale dell´Assessorato alle Attività produttive della Regione Calabria, Francesco De Grano, e il dirigente responsabile della Protezione Civile, Pietro Niccoli, assieme al presidente della Camera di Commercio di Vibo, Michele Lico, hanno incontrato il professor De Bernardinis, vice di Bertolaso alla Protezione civile nazionale, per decidere quali soluzioni tecniche adottare per sbloccare i fondi della delibera Cipe. Ancora il 16 marzo scorso la Regione Calabria, presenti De Grano, Niccoli, Castracane (dirigente di settore della Programmazione) e Tucci (Assistenza tecnica), hanno incontrato il direttore generale Aldo Mancurti e il dirigente Paolo Praticò del Dipartimento per le politiche di Sviluppo e la dottoressa Paola De Cesare con i dirigenti Ciufo e Loffredo del Dipartimento per gli incentivi alle imprese del Ministero dell´Economia, per sollecitare le azioni più opportune a rimodulare il Contratto di Programma S. I. T e proporre al Cipe una nuova delibera di assegnazione delle risorse alle aree alluvionate del vibonese. Tale soluzione è stata definitivamente concordata nell´incontro di Loiero con D´antoni. Il programma di investimento per Vibo Valentia potrà finalmente partire. .  
   
   
PRESENTATO A ODERZO IL PROGETTO PER IL LABORATORIO IN RETE SETTORE LEGNO-ARREDO  
 
 Oderzo, 29 Marzo 2007 - Si tratta del primo progetto finanziato dalla Regione del Veneto nell’ambito della Legge Regionale 8 del 2003 sui Distretti produttivi, quello presentato ieri a Oderzo da Treviso Tecnologia, l’Azienda Speciale per l’innovazione tecnologica della Camera di Commercio trevigiana. Si tratta della realizzazione di un innovativo laboratorio per lo sviluppo e il potenziamento dei servizi di test, ricerca applicata e sperimentazione per il settore legno-arredo. L’unico presente a livello regionale ed uno dei pochi presenti in Italia, il laboratorio è riconosciuto a livello ministeriale ed europeo, soprattutto nell’ambito dei prodotti per l’edilizia non strutturali e più in generale, per il sistema casa e tra questi, i materiali per rivestimento, i pannelli, porte, finestre e facciate continue. Il laboratorio ha la notifica europea Cpd, supportando le aziende con attrezzature all’avanguardia per misurare la reazione al fuoco dei materiale, il loro invecchiamento accelerato per gli agenti atmosferici e le loro performance in termini di isolamento all’acqua, aria, acustico e termico. Inoltre, il laboratorio offre alle aziende un servizio di eccellenza per lo sviluppo delle competenze e la messa a punto dei prodotti, di messa a disposizione delle infrastrutture e del proprio network, in particolare per quanto riguarda le caratteristiche dei materiali, test di reazione al fuoco, impatto ambientale e di igiene del lavoro, sperimentazione sulle emissioni derivanti dalle finiture superficiali. Alla presentazione sono intervenuti l’Assessore regionale alle Politiche dell’Economia, Sviluppo, Ricerca e Innovazione, Fabio Gava, il Presidente di Treviso Tecnologia Alfonso Kratter e il Direttore Roberto Santolamazza. “Il legno-arredo – ha sottolineato l’Assessore Gava – è uno dei settori trainanti del manufatturiero trevigiano e veneto che, dopo un periodo di incertezze, ha fatto segnare importanti dati positivi nel 2006, con identiche previsioni anche per il 2007. La struttura del Cert sarà di grande utilità per la crescita e modernizzazione delle imprese del settore – ha aggiunto – ed è il segnale concreto che anche questo segmento del manifatturiero si è opportunamente aperto alla ricerca e innovazione tecnologica, elemento fondamentale nel cammino verso una nuova e maggiore competitività, basata sulla qualità garantita dall’innovazione”. A questo proposito Gava ha ricordato che questa Giunta regionale ha basato la sua politica di sviluppo economico su 4 linee strategiche, una delle quali, oltre alle infrastrutture, alla formazione e all’efficienza della Pubblica Amministrazione, è proprio la ricerca e l’innovazione. E per quanto riguarda quest’ultimo punto ha precisato che è in dirittura d’arrivo la nuova legge, che ha tra i suoi obiettivi quello di fare massa critica a livello regionale, creare un coordinamento tra tutti gli attorti che si occupano di questo settore, evitando una loro sovrapposizione. Riferendosi poi ai Distretti produttivi, Gava ha concluso che “ si stanno evolvendo in Metadistretti di filiera a livello regionale, in quanto si sta affermando una rete di imprese che vogliono aggregarsi in progetti comuni per migliorarsi e svilupparsi, non tanto in termini strutturali, ma soprattutto in termini produttivi”. .  
   
   
SPEEDLINE: SPORTELLO E AZIONI PER IL RICOLLOCAMENTO DEI LAVORATORI  
 
Bolzano, 29 marzo 2009 - Le Formazioni professionali e l’Ufficio del Lavoro della Provincia stanno intervenendo sul primo gruppo di lavoratori in cassaintegrazione della Speedline e si accingono ad accogliere nel piano di orientamento e di riqualificazione i successivi contingenti che l’azienda dismetterà dalla produzione. La chiusura della Speedline, attualmente prevista per la fine di giugno 2007, lascerà senza lavoro circa 200 lavoratori. L’accordo del 27 settembre 2006 prevede la graduale cessazione dell’attività produttiva e la messa in Cassa Integrazione dei dipendenti. Con la fine dello scorso anno sono fuoriusciti i primi 70 lavoratori ai quali seguiranno altri due scaglioni, rispettivamente di 40 e circa 90 unità. In questo momento le Formazioni Professionali provinciali e l’Ufficio provinciale del Lavoro intervengono sul primo gruppo di lavoratori in C. I. G. S. E si accingono ad accogliere nel piano di orientamento e di riqualificazione i successivi contingenti che l’azienda dismetterà dalla produzione. Nell’ambito delle attività di orientamento, riqualificazione e ricollocazione di questi lavoratori, le formazioni professionali italiana, tedesca e ladina e l’Ufficio del Lavoro, hanno concretizzato il loro contributo creando un punto di riferimento denominato Speedpoint. Le attività dello sportello Speedpoint comprendono il supporto alla ricerca del lavoro tramite la messa a disposizione di ausilii che facilitino la ricollocazione, il coordinamento delle scuole di formazione professionale e delle agenzie formative per l’organizzazione di corsi di riqualificazione e aggiornamento professionale, l’organizzazione di stage formativi per facilitare il reinserimento lavorativo. Ha preso forma inoltre il previsto progetto di formazione ed accoglienza rivolto a tutti i lavoratori in C. I. G. S. E mobilità, concordato con associazioni datoriali e sindacati, consistente in un percorso obbligatorio che prevede 3 fasi. La prima fase prevede un’azione di orientamento collettivo strutturato in 4 incontri da 2 a 3 ore sulle seguenti tematiche: la legislazione in materia di lavoro, l’assistenza alla redazione del Curriculum vitae, l’orientamento alla formazione e al lavoro. La seconda fase prevede l’organizzazione di corsi di informatica, italiano e tedesco, propedeutici alla frequenza delle successive azioni di riqualificazione. Nella terza fase, infine, si stanno attivando i primi corsi di riqualificazione tecnica nell’ambito dell’autoriparazione, delle tecniche di gestione di magazzino, di conduzione di macchine utensili a controllo numerico e di tecniche di saldatura. Si tratta di profili molto richiesti dalle imprese locali. Le azioni della prima fase (trasversale) hanno interessato 51 lavoratori, l’80% dei quali ha partecipato in modo continuativo. La seconda fase ha interessato circa 43 lavoratori (con una presenza continuativa pari ad oltre il 90%). La terza fase, diversificata nei vari percorsi, prevede il coinvolgimento di una quarantina di lavoratori. Nell’attuale gruppo dei lavoratori in C. I. G. S. , coinvolti nei percorsi di riqualificazione, circa il 20% risulta “distaccato” dalla C. I. G. S. , in quanto occupato, seppure a tempo determinato. La ripresa della produzione della Speedline ha comportato inoltre il riassorbimento di alcune unità nel proprio organico. In questo scenario così dinamico risulta più difficile definire un quadro operativo stabile. .  
   
   
PARI OPPORTUNITA`: PROGETTO ´IL VALORE DELLA DIFFERENZA´ - DELEGAZIONE SPAGNOLA IN VISITA PER LO SCAMBIO DI BUONE PRATICHE  
 
 Ancona, 29 marzo 2007 - Un incontro centrato sullo scambio di buone pratiche nel campo delle pari opportunita`. Questo il senso della visita questa mattina in Regione della delegazione spagnola composta da rappresentanti istituzionali e imprenditoriali della Mancomunitat Intermunicipal del l´Horta Sud di Valencia. Il confronto reciproco attorno a questi temi rientra nel progetto ´Il valore della differenza´, con il compito di analizzare la risorsa femminile nella creazione d´impresa nelle Marche, puntando a promuovere e incoraggiare l´imprenditoria femminile nella regione. Un progetto che a sua volta nasce dall´iniziativa comunitaria ´Equal´, la quale prevede azioni in partenariato con analoghi progetti di altri Paesi europei. ´La giornata di oggi ´ ha detto l´assessore regionale alle Pari Opportunita`, Loredana Pistelli ´ ci offre l´occasione per continuare un confronto gia` avviato sulle buone prassi con la Mancomunitat de l´Horta Sud di Valencia e che ci ha visto presenti nell´ottobre scorso con una nostra delegazione in Spagna´. ´Il progetto `Il valore della differenza´ ´ ha continuato Pistelli ´ ci ha posto di fronte alle mille problematiche dell´imprenditoria femminile, riguardo alle quali ora dobbiamo pensare alle possibili soluzioni´. Il tema della conciliazione tra attivita` lavorativa e dimensione familiare nella donna, il bilancio di genere, la legge sul congedo parentale, sono punti fondamentali in tema di pari opportunita` sui quali, come ha spiegato l´assessore Pistelli, e` utile avviare un confronto con altri partner europei: ´Sono tutte iniziative e leggi molto importanti che vanno incontro alle esigenze delle donne, su cui la Regione sta lavorando. Per questo sono presenti oggi diversi comitati regionali, da quello alle pari opportunita` a quello sul mobbing, che stanno lavorando su progetti concreti che vadano incontro alle esigenze delle donne lavoratrici´. All´incontro odierno hanno partecipato, oltre alla consigliera di Parita` Regionale, Paola Catalini, la presidente della Commissione Pari Opportunita`, Adriana Celestini, le consigliere regionali, la presidente e le componenti del Comitato per l´Imprenditoria Femminile della Camera di Commercio di Ancona e la responsabile di ´Equal - Il valore della differenza´, Patrizia David. Con questo progetto - a cui collaborano l´Universita` di Camerino, la Fondazione Giacomo Brodolini, l´Unioncamere Marche e l´Universita` di Urbino - le imprenditrici della regione saranno chiamate a partecipare direttamente alla realizzazione delle attivita` programmate, al fine di assegnare la massima visibilita` alla realta` complessa e differenziata dell´imprenditoria femminile, per metterne in luce la ricchezza delle risorse umane investite e non sempre adeguatamente valorizzate. La visita della delegazione spagnola, cominciata martedi`, proseguira` fino a venerdi` 30 marzo e prevede, altri due incontri istituzionali, domani e dopodomani, a Pesaro e a Macerata, con le rispettive Amministrazioni Provinciali. .  
   
   
TURISMO & IMMOBILIARE DEFINITA NUOVA COMPAGINE AZIONARIA: TURISMO & IMMOBILIARE È LA SOCIETÀ CHE DETIENE IL 49% DI ITALIA TURISMO (51% SVILUPPO ITALIA) GRUPPO IFIL E INTESA SANPAOLO CEDONO CIASCUNO IL 25% DI TURISMO&IMMOBILIARE GRUPPO MARCEGAGLIA ACQUISTA 1´8,4%, PIRELLI RE 1´8,3% E GABETTI PROPERTY SOLUTIONS IL 33,3% CON QUEST´OPERAZIONE CIASCUNO DEI TRE SOCI POSSIEDERÀ CIRCA 1/3 DEL CAPITALE SOCIALE  
 
Milano, 29 marzo 2007 – Turismo&immobiliare è la società cui fa capo il 49% di Italia Turismo, che per il restante 51% è partecipata da Sviluppo Italia (l´Agenzia nazionale per l´attrazione degli investimenti e lo sviluppo d´impresa). Italia Turismo è il maggior operatore immobiliare italiano nel settore turistico-ricettivo, con otto villaggi turistici situati in Puglia, Calabria, Basilicata, Sicilia e Sardegna. A seguito del piano di investimenti di circa 200 milioni di euro nell´arco dei prossimi tre anni, è previsto che le strutture ricettive di proprietà salgano a undici, per una superficie costruita lorda complessiva di circa 207. 000 mq e una capacità ricettiva di 3. 800 camere, con un ulteriore indotto di circa 580 persone. Secondo l´accordo stipulato in data odierna, Gruppo Ifil e Intesa Sanpaolo cederanno ciascuno il 25% di Turismo&immobiliare. Il Gruppo Marcegaglia acquisterà 1´8,4%, incrementando la propria quota dal 25% al 33,4%, e Pirelli Re 1´8,3%, salendo dal 25% al 33,3%; il restante 33,3% della Società sarà acquistato da Gabetti Property Solutions, che entrerà nella compagine azionaria. Il prezzo di acquisto per il totale delle azioni cedute è stato determinato in 10,4 milioni di euro, oltre ad ulteriori impegni a dar corso agli aumenti di capitale per circa 14 milioni di euro al servizio degli investimenti previsti per Italia Turismo, nonchè un accollo di debito per 8 milioni di euro per dilazione di pagamento per l´originaria acquisizione della partecipazione da Sviluppo Italia. L´impegno finanziario complessivo per l´operazione ammonta così a 32,4 milioni di curo. La nuova compagine azionaria di Turismo&immobiliare ha inoltre raggiunto un accordo per perseguire opportunità di investimento in iniziative immobiliari a destinazione turistica derivanti da proprietà pubblica, ossia provenienti direttamente o indirettamente da enti pubblici, regioni, province e comuni. Grazie a tale accordo, Gruppo Marcegaglia metterà a disposizione di Italia Turismo, nell´ambito del piano di sviluppo in atto, le competenze maturate nella gestione operativa di iniziative turistiche, mentre Gabetti Property Solutions e Pirelli Re contribuiranno con il know how nella gestione immobiliare e nella fornitura di servizi specialistici (property management, facility management, project management, agency, technical services e valuation). Il perfezionamento degli accordi oggi siglati è condizionato all´ottenimento dell´autorizzazione dell´autorità antitrust ed all´approvazione da parte di Sviluppo Italia e del Ministero dello Sviluppo Economico. .  
   
   
SALE AL 14% LA PARTECIPAZIONE DI PIRELLI RE IN SPAZIO INVESTMENT NV, SOCIETÀ QUOTATA ALL’AIM PROPRIETARIA DEL FONDO SPAZIO INDUSTRIALE GESTITO DA PIRELLI RE SGR  
 
Milano, 29 marzo 2007- Pirelli Re annuncia di aver incrementato al 14% la partecipazione in Spazio Investment Nv, società di diritto olandese quotata all’Alternative Investment Market (Aim) del London Stock Exchange che detiene il 100% delle quote di Spazio Industriale, fondo immobiliare chiuso gestito da Pirelli Re Sgr. Pirelli Re ha acquistato 750. 000 azioni della società (circa il 2,5% del capitale) a 15,4 euro per azione (investimento complessivo di circa 11,6 milioni di euro), nell’ambito del collocamento sul mercato della quota di Cypress Grove conclusosi in data odierna. Dal collocamento di Spazio Investment Nv nell’ottobre dello scorso anno avvenuto a 12,5 euro per azione , il prezzo ha registrato un incremento di circa il 28% portando la capitalizzazione di mercato ad oltre 490 milioni di euro. Si ricorda che tra i principali investitori di Spazio Investment Nv ci sono primari investitori internazionali, tra cui Bank Julius Baer & Co. , Tiaa-cref, Fidelity International, Lansdowne Partners, Kda Capital, Goldman Sachs, New Star e Theorema. L’incremento della partecipazione rafforza il commitment nel settore industrialelogistico di Pirelli Re, che intende continuare l’attività di investimento e gestione in esclusiva per Spazio Investment. E’ intenzione di Pirelli Re creare simili piattaforme ad accumulo per altri prodotti immobiliari (uffici, residenza, ecc. ). Deutsche Bank Ag ha agito nell’operazione in qualità di sole book runner. Si ricorda che Credit Suisse inoltre opera in veste di nominated advisor per Spazio Investment sull’Aim. .  
   
   
APPROVATO L´OSSERVATORIO REGIONALE CALABRESE SULLE POLITICHE ABITATIVE  
 
Reggio Calabria, 29 marzo 2007 - L´assessorato ai Lavori Pubblici ha approvato, in esecuzione della deliberazione della Giunta n. 458/2006, il progetto triennale per l´Osservatorio regionale sulle politiche abitative. "Solo dalla conoscenza dei dati e dal dialogo costante con tutti gli attori coinvolti nel processo di pianificazione - ha detto l´assessore Luigi Incarnato - è possibile derivare norme e indirizzi rivolti ad una consapevole politica abitativa. L´osservatorio, perciò, ha il compito di acquisire ogni utile elemento di conoscenza riguardante il patrimonio abitativo pubblico della regione Calabria. In questo specifico comparto - ha aggiunto l´assessore ai lavori Pubblici - ogni scelta politica non può essere affidata al caso, né all´estemporaneità. Occorre, invece, avere a disposizione un quadro d´insieme fondato su una solida base informativa per guardare contestualmente alle condizioni del patrimonio immobiliare pubblico, alle caratteristiche dell´utenza ed alla priorità dei bisogni, al fine di mettere a punto un adeguato sistema di gestione degli interventi da realizzare e delle risorse da allocare". L´assessore Incarnato ha infine riferito che l´Osservatorio regionale sulle politiche abitative "lavorerà di concerto con quello nazionale, garantendo criteri omogenei di rilevazione, coerenti elaborazioni, ricorrente monitoraggio, verifica dei risultati raggiunti, momento di sintesi, secondo un modello di cooperazione interistituzionale, finalizzato alla soluzione di esigenze concrete. Osservatorio, dunque, non inteso come semplice database, ma esso stesso strumento di lavoro, incipit necessario per progettare nuove politiche per la casa". .  
   
   
CASA,SCOTTI INCONTRA SINDACATI E ANCI PER NUOVO PDL  
 
Milano, 29 marzo 2007 - Le linee generali di un provvedimento che cauteli le famiglie in condizioni economiche svantaggiate mediante l´attenuazione degli effetti negativi determinati dai canoni di affitto e che, allo stesso tempo, assicuri la sostenibilità del sistema di edilizia residenziale pubblica (Erp) per offrire alloggi adeguati e decorosi, in un quadro di complessiva valorizzazione dello stesso patrimonio. Le ha illustrate nel pomeriggio l´assessore alla Casa e Opere Pubbliche della Regione Lombardia, Mario Scotti, ai sindacati per riceverne indicazioni e osservazioni così da poterle "trasformare" in un progetto di legge da sottoporre prima alla Giunta e poi al Consiglio regionale, riducendo così al minimo i tempi di discussione. "E´ stato un incontro molto proficuo - ha commentato l´assessore Scotti - perché comune è l´obiettivo: adeguare i canoni di locazione (che non subiscono variazioni di più di dieci anni) garantendo al contempo alloggi degni di essere definiti tali senza gravare in modo eccessivo sui bilanci di quelle famiglie, sempre più numerose, che non hanno assolutamente i mezzi e le possibilità di affrontare i costi che impone oggi il mercato immobiliare". Questa mattina, invece, Scotti ha incontrato l´Associazione Nazionale dei Comuni Italiani (Anci) rappresentata dal sindaco di San Donato Milanese e vice presidente di Anci Lombardia, Achille Taverniti, e Giacono Buzzoni, altro esponente dello stesso direttivo di Anci Lombaria. Al centro del colloquio, l´avvio di una forte collaborazione istituzionale nell´ambito degli interventi di welfare abitativo, con particolare riferimento al Fondo Sostegno Affitti e al nuovo provvedimento sui canoni di locazione e vendita degli alloggi. "Per quanto riguarda gli strumenti di sostegno all´affitto - ha spiegato l´assessore alla Casa - stiamo studiando misure per ottimizzare l´attuale sistema, chiedendo ai Comuni un maggior protagonismo e facendo emergere sinergie per rendere più efficace l´intervento pubblico per i cittadini che non riescono a sostenere i canoni di mercato". Regione e Comuni lavoreranno, inoltre, insieme per trovare "misure" che coniughino la sopportabilità dei canoni di locazione con la sostenibilità dell´intero sistema dell´edilizia residenziale pubblica che, come convenuto, necessità di grandi interventi di riqualificazione. "Nel complesso - ha concluso Scotti - sono più che soddisfatto degli incontri di oggi, e sono sicuro che tramite il metodo di lavoro che abbiamo adottato, fatto di un confronto continuo e disinteressato, riusciremo quanto prima a risolvere positivamente quello che nell´ultimo periodo sta diventando una vera e propria emergenza: il problema della casa". .  
   
   
PARLIAMO DI DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE? ASSOSIC PORTA “A DOMICILIO” LA CULTURA DELLA SICUREZZA. TRE GIORNI DI INIZIATIVE DEDICATE AI DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE NEI LUOGHI DI LAVORO  
 
Milano, 29 marzo 2007 Nell’ambito del 3° Convegno Nazionale "Salute e sicurezza: la prevenzione nei luoghi di vita e di lavoro" promosso dall’Azienda Sanitaria Unica Regionale di Macerata presso il Castello della Rancia di Tolentino (Mc) dal 28 al 30 marzo 2007, Assosic (l’Associazione di Anima che rappresenta i Fabbricanti e Commercianti Prodotti Antinfortunistici) organizza l’evento “Parliamo di dispositivi di protezione individuale?” L´iniziativa Assosic, che si pone come evento itinerante in attesa di Sicurtech Expo 2008, intende promuovere la “cultura della sicurezza”, partendo dall’idea che si possa stimolare una maggior consapevolezza nella scelta dei dispositivi di protezione individuale, portando la conoscenza pratica direttamente "a domicilio" degli utenti. L’evento, della durata di tre giorni, offre tre diversi approcci alla conoscenza pratica dei dispositivi di protezione individuale. Innanzitutto i corsi pratico-teorici: momenti informativi e formativi - curati dagli associati - rivolti ai responsabili dei servizi di prevenzione e protezione, ai datori di lavoro, ai rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza, alle Asl, alle organizzazioni sindacali. Questi i temi trattati: - "Sicurezza nel lavoro in quota: dispositivi e sistemi anticaduta" - "Scelta dei dispositivi di protezione individuale nei cantieri" - "Dispositivi di protezione individuale in presenza di: rischio biologico, incidenti chimici e nucleari" - "Dispositivi di protezione individuale in presenza di: rumore e vibrazioni" - "Le nuove frontiere della distribuzione e gestione integrata dei dispositivi di protezione individuale" E’ inoltre stata organizzata una presenza espositiva per dare informazioni tecnico-pratiche sui prodotti di punta delle aziende associate Assosic, affinché gli operatori imparino a riconoscere i Dpi di qualità e ad apprezzare il valore aggiunto di una consulenza tecnica altamente qualificata. Ed infine Assosic organizza l’incontro con gli istituti tecnici industriali - "Safe Start!": un´occasione di confronto con le aziende più significative del settore antinfortunistico che consente ai giovani di prendere consapevolezza dei rischi presenti nei luoghi di lavoro, attraverso dimostrazioni pratiche sul corretto utilizzo dei dispositivi di protezione individuale. Faranno da cornice all’evento iniziative culturali di sensibilizzazione promosse dal Comune di Tolentino, tra cui la rappresentazione teatrale di Stefano Mencherini “Il pane loro” dedicata agli studenti liceali e l’incontro “Sicurezza e altro ancora” con lo psichiatra Paolo Crepet. “Troppo frequentemente seminari/corsi relativi ai Dpi – dichiara Francesco Giberti, Presidente Assosic - hanno un taglio troppo teorico. Assosic, invece, porta in aula soluzioni a problematiche concrete per un corretto utilizzo ed una scelta appropriata dei dispositivi di protezione individuale. ” .  
   
   
IL FINANCIAL TIMES INCORONA ENI COME MIGLIOR SITO INTERNET PER INVESTITORI  
 
San Donato, 29 marzo 2007 - Le compagnie che operano bene nella sezione dedicata agli investitori rivolgono il loro servizio a tre categorie principali: gli analisti finanziari che seguono la società, quelli che non la seguono ma che per un motivo o per l’altro devono cercare informazioni su di essa, e gli investitori individuali. A sorpresa, solo poche compagnie si prendono la briga di prestare attenzione a tutte e tre le categorie, e spesso a farne le spese è il piccolo azionista che spesso non viene preso in sufficiente considerazione. La sezione dedicata agli investitori del sito Vodafone è semplice ma esaustiva, dal momento che mette a disposizione in modo chiaro – e in diversi formati – le informazioni di cui gli analisti hanno bisogno. Non solo, parla anche agli investitori individuali, dando l’impressione di tenerci veramente. Uno dei punti di forza del sito Eni è la sezione “Eni at a glance” (Eni in uno sguardo), capace di mettere insieme dati e informazioni che anche quegli analisti che navigano il sito per la prima volta vorrebbero avere a disposizione. L’”interactive Analyst” di Bp è un sofisticato strumento di grafica che può essere utilizzato da tutte e tre le categorie, poiché consente loro di analizzare i dati storici presentandoli in una formula molto chiara. Il Fact Book di Total, invece, copre sette anni ed è un’ottima fonte tanto per gli analisti quanto per i singoli azionisti, che del resto sono presi molto sul serio. Quanto a sofisticazione, infine, Ubs è difficile da battere, dal momento che consente addirittura agli utenti di potersi creare da sé il report trimestrale. .  
   
   
RISULTATI 2006 DEL GRUPPO ACEA: RICAVI CONSOLIDATI: +34,7% UTILE NETTO DI GRUPPO: +15,2%  
 
Roma, 29 marzo 2007 – Il Consiglio di Amministrazione di Acea Spa, presieduto da Fabiano Fabiani, ha approvato il progetto di Bilancio ed il Bilancio consolidato al 31 dicembre 2006. Il Cda ha convocato l’Assemblea degli Azionisti per i giorni 4 maggio e 11 maggio 2007, rispettivamente in prima e seconda convocazione. Nel 2006 il Gruppo Acea ha registrato un significativo miglioramento dei principali risultati economico-finanziari che sono stati caratterizzati, tra l’altro: dal consolidamento di Tea Spa, Società attiva nel Waste to Energy (acquisita con efficacia dal 1° luglio 2006); dalla conclusione dell’operazione di ingresso di Acea in Publiacqua, Società che gestisce il servizio idrico integrato in Toscana nell’Ato3-medio Valdarno (con efficacia dal 1° aprile 2006); dal consolidamento di Alpenergie, acquistata nel mese di agosto 2006 ed incorporata in Aceaelectrabel Elettricità alla fine dell’esercizio; dal riavvio a gennaio 2006 della Centrale di Voghera (sequestrata dalla magistratura nel mese di agosto 2005). Risultati 2006 Del Gruppo Acea I ricavi consolidati sono cresciuti del 34,7%, passando da 1. 624,4 mln di Euro del 2005 a 2. 187,3 mln di Euro nel 2006. La variazione è stata determinata dal contributo di tutte le aree di attività, nonché dalle modifiche del perimetro di consolidamento. Per quanto riguarda il mercato dell’energia, l’aumento risente con particolare riferimento al mercato vincolato, della dinamica dei prezzi dei combustibili e dell’energia che non trova corrispondenza nella variazione del Margine Operativo Lordo. Il costo del lavoro si è attestato a 226,2 mln di Euro da 205,9 mln di Euro del 2005 (+20,3 mln di Euro). La variazione è stata influenzata, essenzialmente, dalla modifica del perimetro di consolidamento. Il Margine Operativo Lordo (Ebitda) consolidato è aumentato del 18,1% a 474,6 mln di Euro, rispetto ai 401,7 mln di Euro dell’esercizio 2005, la crescita organica è pari al 12,6%. Il positivo andamento è dovuto sostanzialmente all’incremento del margine della gestione industriale e al consolidamento di Publiacqua (dal 1° aprile 2006), di Tea (dal 1° luglio 2006) e di Alpenergie (da agosto 2006). In particolare, il contribuito di Tea all’Ebitda del Gruppo al 31/12/06 è di 10,1 mln di Euro. Alla formazione del Margine Operativo Lordo (Ebitda) complessivo hanno concorso: le reti dell’energia per il 46,0%; il mercato dell’energia per l’8,0%; la termovalorizzazione per il 2,1%; le gestioni idriche per il 43,9%. Il Risultato Operativo (Ebit) consolidato è passato da 232,6 mln di Euro del 2005 a 290,5 mln di Euro nel 2006, registrando una crescita del 24,9%. L’utile netto consolidato, dopo le attribuzioni a terzi è pari a 147,4 mln di Euro al 31/12/06 (+15,2% rispetto a 127,9 mln di Euro del 31/12/05). L’utile per azione è pari a 0,692 Euro (0,600 Euro al 31/12/05). In considerazione del miglioramento dei risultati economici e della solidità patrimoniale del Gruppo, sarà proposta all’Assemblea degli Azionisti la distribuzione di un dividendo pari a 0,54 Euro per azione (0,470 Euro per azione nel 2005, +15%). Tale dividendo esprime un payout del 78% e un dividend yield del 4,7% - determinato come rapporto tra il dividendo di competenza 2006 (0,54 Euro per azione) e il prezzo medio del titolo nel 2006 (11,402 Euro per azione). Gli investimenti del Gruppo, ammontano a 293,4 mln di Euro rispetto a 340,6 milioni di Euro al 31/12/05. Il dato del 2005 risente significativamente degli investimenti effettuati nella generazione elettrica (pari a 151,9 mln di Euro rispetto ai 42,1 mln di Euro del 2006). Si evidenzia inoltre che gli investimenti nell’area reti dell’energia sono sensibilmente aumentati da 98,2 mln di Euro del 2005 a 123,5 mln di Euro nel 2006. Gli investimenti al 31/12/06 sono ripartiti nel seguente modo: reti dell’energia: 123,5 mln di Euro; mercato dell’energia: 42,1 mln di Euro; termovalorizzazione: 0,7 mln di Euro; gestioni idriche: 119,1 mln di Euro; capogruppo: 8,0 mln di Euro. L’indebitamento finanziario netto consolidato al 31/12/06 è pari a 1. 197,6 mln di Euro rispetto ai 936,1 mln di Euro del 31/12/05 ed ai 1. 361,3 mln di Euro del 30/9/06. L’incremento, rispetto al 31/12/05 (+261,5 mln di Euro), è significativamente influenzato dalle acquisizioni realizzate nel 2006 (224,2 mln di Euro). A parità di perimetro, l’indebitamento finanziario netto è aumentato solo di 37,3 mln di Euro nonostante siano stati realizzati investimenti ordinari per 293,4 mln di Euro e distribuiti dividendi nel corso dell’esercizio per oltre 100 mln di Euro. Il gearing (rapporto tra indebitamento finanziario netto e capitale investito) è pari a 46,5% (41,8% a fine 2005), tale indice conferma la solidità finanziaria della Società. Risultati 2006 Per Settore Di Attivita’ Area idrica Nel 2006 l’Ebitda dell’area idrica è aumentato del 20,8% a 206,1 mln di Euro (di cui +15% le gestioni idriche di Lazio e Campania e +150% le gestioni idriche di Toscana e Umbria) in conseguenza essenzialmente della variazione del perimetro di consolidamento e della revisione delle tariffe da parte dell’Autorità dell’Ato5-frosinone. Al 31 dicembre 2006, i volumi di acqua fatturata dell’Ato2-lazio Centrale hanno raggiunto 442 mln di metri cubi (438 mln di metri cubi al 31/12/05) e degli altri Ato 213 mln di metri cubi. Reti dell’Energia Le Reti dell’Energia nel 2006 hanno registrato un incremento dell’Ebitda del 5,4% a 215,6 mln di Euro. Al 31 dicembre 2006, l’energia elettrica immessa in rete è risultata pari a 11. 567,4 Gwh (11. 152,7 Gwh nel 2005), così ripartita: - mercato vincolato 7. 169,9 Gwh (8. 058,3 Gwh nel 2005); - mercato libero 4. 397,5 Gwh (3. 094,4 Gwh nel 2005). Mercato dell’Energia Nell’esercizio 2006, l’Ebitda dell’area Mercato dell’Energia è aumentato del 64,3% a 37,3 mln di Euro. La produzione di energia elettrica è pari a 3. 049,6 Gwh (di cui 428,7 Gwh da impianti idroelettrici e 2. 620,9 Gwh da impianti termoelettrici), rispetto a 1. 983,7 Gwh del 2005. Si fa presente che nel 2006 il contributo della centrale di Voghera è stato di 1. 831,4 Gwh (+952,7 Gwh rispetto al 2005) e quello dell’impianto di Roselectra di 262,5 Gwh. Le vendite di elettricità sono state pari a 13. 659 Gwh (10. 120 Gwh nel 2005) ripartite nel seguente modo: - mercato vincolato 6. 671 Gwh (7. 513 Gwh nel 2005). La riduzione è stata determinata dal passaggio di clienti dal mercato vincolato a quello libero, la maggior parte dei quali (circa il 65%) è rimasta cliente di Aceaelectrabel Elettricità; - mercato libero 6. 988 Gwh (2. 607 Gwh nel 2005). La crescita è significativamente influenzata dall’acquisizione di Alpenergie. Proformando su base annua l’impatto dell’acquisizione di tale Società, i Gwh venduti sarebbero stati pari a circa 16. 000. Termovalorizzazione Nel 2006, con efficacia dal 1° luglio, è stata acquisita Tad Energia Ambiente il cui contributo all’Ebitda del Gruppo al 31/12/06 è stato pari a 10,1 mln di Euro. Fatti Di Rilievo Successivi Alla Chiusura Dell’esercizio 2006 Ed Evoluzione Prevedibile Della Gestione L’articolo 1 del D. L. 15 febbraio 2007 n. 10 ha definito la procedura per il recupero degli “aiuti di Stato” relativi al periodo 1997-1999 di moratoria fiscale. La normativa prevede che tale recupero venga effettuato dall’Agenzia delle Entrate che liquiderà le imposte sulla base delle comunicazioni trasmesse dagli enti locali e delle dichiarazioni dei redditi presentate dalle Società beneficiarie. Si ricorda che in data 11 luglio 2005, Acea aveva presentato le dichiarazioni dei periodi di imposta potenzialmente interessati dal regime agevolativo. Nel mese di febbraio 2007 si è concluso positivamente il processo di revisione delle tariffe per l’Ato5-frosinone. Tale revisione, adottata sulla base delle conoscenze maturate nei primi quattro anni di gestione e dei bilanci degli esercizi 2003, 2004 e 2005, ha fissato la tariffa per l’anno 2006 nonché la sua evoluzione fino al termine della concessione (2032). Nel settore delle reti dell’energia, proseguono il piano di investimenti per l’ammodernamento della rete di distribuzione e la politica di efficientamento della gestione. Con riguardo al progetto “contatori digitali”, sono stati installati oltre 530. 000 misuratori, in linea con gli obiettivi del piano aziendale che prevede il completamento delle sostituzioni dei vecchi contatori a Roma entro il 2009. Relativamente all’attività di produzione di energia elettrica, prosegue la costruzione dell’impianto Ccgt di Leinì la cui entrata in esercizio è prevista nel secondo semestre dell’anno in corso. Modifiche Allo Statuto Sociale Il Consiglio di Amministrazione, inoltre, nel corso della stessa seduta ha esaminato e approvato, ai sensi dell’art. 2365 c. C. , il progetto di adeguamento dello Statuto Sociale alle modifiche normative recentemente entrate in vigore. Convocazione Dell’assemblea E Dividendi Il Consiglio di Amministrazione di Acea Spa ha convocato l’Assemblea degli Azionisti per i giorni 4 maggio e 11 maggio 2006, rispettivamente in prima e seconda convocazione. Come già evidenziato, sarà proposta all’Assemblea degli Azionisti la distribuzione di un dividendo pari a 0,54 Euro per azione. La data di stacco cedola verrà proposta al 28 maggio 2007 e la messa in pagamento avverrà il 31 maggio successivo. L’assemblea degli Azionisti sarà chiamata a deliberare anche sulla nomina del Consiglio di Amministrazione e del Collegio Sindacale nonché, in sede straordinaria, sull’adeguamento dello Statuto alle previsioni del Codice di Autodisciplina delle Società Quotate. .  
   
   
ENERGIA, UN BANDO PER DOTARE LE IMPRESE LIGURI DI IMPIANTI ALIMENTATI CON ENERGIA RINNOVABILE O COMBUSTIBILI ALTERNATIVI PREVISTI CONTRIBUTI ANCHE PER IL RISPARMIO ENERGETICO  
 
Genova, 29 marzo 2007 - La Regione stanzia 2 milioni e 200 mila euro per la realizzazione di interventi finalizzati al risparmio energetico ed all´utilizzo delle fonti rinnovabili per l´autoproduzione di energia elettrica, di energia termica o di produzione combinata di energia elettrica e calore. I contributi, da erogarsi tramite bando pubblico, sono rivolti ad aziende sia pubbliche che private operanti nel settore produttivo. I finanziamenti verranno gestiti da Filse. <Promuovere il risparmio energetico e la diffusione delle fonti rinnovabili significa contribuire concretamente alla riduzione delle emissioni che provocano il riscaldamento globale ed i conseguenti cambiamenti climatici> spiega Franco Zunino, assessore all´ambiente della Regione Liguria. Il bando verrà pubblicato sul bollettino ufficiale regionale del 4 aprile prossimo e sarà disponibile a partire dal 5 aprile sul sito internet della Regione. Le domande di finanziamento dovranno essere presentate esclusivamente tramite raccomandata inviata a Filse, a partire dal 5 aprile (giorno di apertura del bando) e fino al 4 luglio 2007. Gli impianti da realizzare dovranno favorire il risparmio energetico oppure consentire la produzione di energia elettrica o termica destinata all´autoconsumo, ovvero alla copertura del fabbisogno energetico delle aziende. L´energia elettrica dovrà essere prodotta con fonti rinnovabili come l´eolico, l´idroelettrico o il fotovoltaico, quella termica con combustibili alternativi a quelli fossili. Potranno infine essere finanziati gli impianti che attuano la produzione combinata (co-generazione) di energia elettrica e calore. .  
   
   
GASDOTTO TRANSADRIATICO E OLEODOTTO AMBO  
 
Trieste, 29 marzo 2007 - L´ice scrive che la costruzione del gasdotto che trasporterà il gas del Caspio dalla Grecia all´Italia, passando per l´Albania, non comincerà prima del 2008. Lo ha reso noto la compagnia svizzera Egl, secondo cui il Trans Adriatic Pipeline comincerà nel 2008 per terminare nel 2010. Intanto, dalla Bulgaria giunge la notizia che il progetto americano Ambo, che prevede la realizzazione di un oleodotto che collegherebbe il porto bulgaro di Burgas all´Adriatico, passando per la Macedonia e l´Albania, costerà 500 milioni di dollari in più rispetto a quanto previsto, a causa dell´aumento del prezzo dell´acciaio. Questo è quanto dichiarato da Ted Ferguson, presidente di Ambo. .  
   
   
ROMENA TRANZGAS CRITICA PROGETTO NABUCCO  
 
Trieste, 29 marzo 2007 - Il programmato gasdotto Nabucco che dovrebbe portare il gas dalla regione del Mar Caspio all´Europa, partito come un progetto economico, si è trasformato gradualmente in un progetto politico. Lo afferma il General Manager di Transgaz Florin Muntean, ripreso da Nine O´clock e Seeurope. Muntean attribuisce i ritardi nel progetto proprio alla sua progressiva politicizzazione. Intanto, il consorzio incaricato della sua costruzione sta negoziando l´affiliazione di un nuovo azionista, con l´opposizione della Turchia. Secondo la compagnia bulgara Bulgargaz, la francese Gaz de France starebbe negoziando la possibilità di diventare il sesto azionista del consorzio Nabucco. Transgaz ha intanto pianificato lo sviluppo di un gasdotto finalizzato al trasporto del gas naturale dall´Iran e dalla regione del Caspio all´Europa. Al progetto, del valore di 4,6 mld di euro, partecipano anche Omv (Austria), Mol (Ungheria) e Botas (Turchia). Transgaz investirà tra i 180 e i 200 mln di Ron nello sviluppo delle reti di trasporto del gas naturale, sviluppando la propria rete nella Contea di Bihor, attorno a Bucarest e nel nord della Moldavia. .  
   
   
REP. CECA, CEZ AUMENTA PRODUZIONE ENERGIA VERDE  
 
Trieste, 29 marzo 2007 - L´ice comunica che il gruppo energetico Cez punta su biomassa ed energia eolica, programmando di aumentare di 5,1 terawatt all´anno il volume di energia prodotta da fonti rinnovabili. Così facendo, il volume annuale di energia verde sarà nel 2020 tre volte maggiore rispetto a oggi. .  
   
   
“SHANGHAI-ROMA: LA MICRO-TURBINA TRIGENERATIVA PER L’ENERGIA PULITA ED EFFICIENTE. PRESENTATO ALL’UNIVERSITÀ “LA SAPIENZA” UN NUOVO PROGETTO DEL MINISTERO DELL’AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE.  
 
Roma, 29 marzo 2007 - E’ stato presentato presso l’ Università “La Sapienza” di Roma il progetto di cooperazione Micro-turbina trigenerativa, con il titolo: “Shanghai – Roma: Un progetto del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare per l’energia pulita ed efficiente”. Il progetto della Micro-turbina è stato promosso dal Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare in collaborazione con l’Università “La Sapienza” di Roma e l’Università Tongji di Shanghai ed è il risultato della cooperazione tra istituzioni scientifiche e imprese italiane e cinesi. Per quanto riguarda il progetto in Cina si tratta della prima microturbina progettata e prodotta in Europa . Il programma prevede l’istallazione nei campus dell’Università di Roma e Shanghai di una microturbina per la produzione di energia elettrica, calore ed energia frigorifera, come primo passo per la realizzazione di una rete "intelligente" di produzione e distribuzione di energia, efficiente e a basse emissioni. Grazie alle Micro-turbine prodotte da Turbec Spa, è stato possibile realizzare questi impianti che sono sistemi innovativi, ma che hanno raggiunto un elevatissimo grado di affidabilità in quanto già sperimentati e sviluppati fin dal 1997. «La Microturbina sperimentata contemporaneamente a Shanghai Cina e Roma- commenta Corrado Clini, direttore generale del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare- è il prototipo di una tecnologia innovativa per la piccola generazione distribuita di elettricità, calore e freddo che permette di raggiungere livelli molto elevati di efficienza, fino a oltre il 70%. Si tratta di un progetto di grande interesse -prosegue Clini- che si colloca in un ampio programma internazionale di iniziative del Ministero dell’Ambiente. Solo in Cina sono ormai 60. La Microturbina che si sta sperimentando sia in Italia sia in Cina è non solo una tecnologia di particolare interesse industriale -per la Cina si tratta della prima microturbina europea-, ma anche di interesse generale con un grande valore ambientale. In Italia, per esempio, la cogenerazione ad alta efficienza potrebbe rappresentare il 15% dell’energia richiesta dal Paese. I testing case di Shanghai - e Roma devono, quindi, essere studiati e valorizzati perché costituiscono un concreto modello di riferimento per la realizzazione di tecnologie analoghe indispensabili per garantire sicurezza della distribuzione energetica e riduzione delle emissioni». Il progetto promuove la produzione energetica con un sistema “Distribuito” e non con il tradizionale sistema di produzione centralizzato. Quest’ultimo a causa delle perdite sui trasformatori e sulla rete, fa si che solo il 37/40% dell’energia prodotta arrivi al consumatore finale. Operando invece con una Micro-turbina Trigenerativa si e’ stimato che da questi bassi valori del ciclo tradizionale si può ottenere un’efficienza fra il 60-72% con una stima in termini di abbattimento di Co2 del 66% e con evidenti risparmi economici che vanno dal 30 al 50% a seconda delle applicazioni. Inoltre utilizzando combustibili di origine vegetale le emissioni di anidride carbonica si annullano completamente grazie al totale riassorbimento da parte delle piante durante la loro fase di crescita. Particolarmente interessanti sono le applicazioni delle Micro-turbine che sfruttano i biogas da discarica o fanghi di depurazione come combustibile. L’effetto prodotto è l’annullamento delle emissioni di metano in atmosfera, risultato importante, dato che questo gas ha un "effetto serra" oltre venti volte superiore a quello dell´ anidride carbonica. Un grande vantaggio può derivare anche dalle applicazioni industriali di questi sistemi che hanno la capacità di ridurre in maniera sensibile i costi energetici delle aziende. I risultati dei test realizzati a Shanghai e a Roma verranno confrontati per verificare l’efficienza e l’alto rendimento del sistema in condizioni differenti. Scopo del programma congiunto è realizzare un modello tecnologico di riferimento, facilmente replicabile in Cina e in Italia, che permetta il conseguimento dei rispettivi obiettivi in materia di risparmio energetico e riduzione delle emissioni inquinanti. Per quanto riguarda la specifica realtà Italiana, tale progetto è una risposta concreta sia all’applicazione delle misure della Legge Finanziaria 2007 relativa ai progetti finanziabili attraverso il Fondo Rotativo per Kyoto, che ai recenti impegni politici assunti in ambito europeo in materia di efficienza energetica e protezione del clima. Durante l’evento i due Atenei hanno firmato un accordo di cooperazione scientifica che porterà ad una più stretta collaborazione in termini di ricerca e scambio studentesco nel settore micro-generativo ed efficienza energetica. .  
   
   
L’UNIONE FA IL RISPARMIO ENERGIA PIU’ PULITA, ENERGIA MENO CARA I PROGETTI DI RISPARMIO ENERGETICO DEL CONSORZIO ROMAGNA ENERGIA IN MOSTRA ALLA FIERA AGROFER A CESENA (29-30 MARZO 2007)  
 
 Cesena, 29 marzo 2007 Uniti si risparmia e si inquina di meno. Il Consorzio Romagna Energia mette in mostra in Fiera a Cesena nel corso di Agrofer, (in programma giovedì 29 e venerdì 30 marzo) i vantaggi per chi si associa: energia a minor prezzo (15% in meno rispetto al mercato vincolato), proveniente da fonti rinnovabili (principalmente da fonte eolica), e una serie di servizi extra tra cui la possibilità di studiare strategie di risparmio energetico ad hoc con la consulenza della Esco (Energy Service Company) del Consorzio. Il Consorzio Romagna Energia, nato nel 1999 dal patto stabilito fra le principali aziende agro-alimentari dell’Emilia Romagna (tra cui Amadori, Apofruit, Conserve Italia, Gruppo Martini, Orogel e l’Associazione degli industriali di Forlì Cesena) conta attualmente oltre 500 associati in tutta Italia, tra cui 240 in tutta l’Emilia Romagna, 140 nella provincia di Forlì-cesena, ma anche in Abruzzo, Sardegna, Toscana, e con minori unità in quasi tutte le regioni italiane. Ad oggi il Consorzio Romagna Energia, gruppo di acquisto energetico ma anche partner nella produzione di energia verde, vanta un giro di affari di 140 milioni di euro e un totale di oltre 1 miliardo Kw/h di energia acquistata, pari a 1/150esimo dell’intero quantitativo di energia necessario per un anno all’ “azienda Italia” e 1/300esimo dell’utenza complessiva nazionale, industriale e civile. Il Consorzio Romagna Energia si presenta in Fiera a Cesena in partnership con Fortore Energia, con la quale gestisce la produzione di energia da fonti rinnovabili in Puglia e in Campania attraverso la Società Romagna Energia Newco, una Spa che vede tra i soci Amadori, Orogel, Conserve Italia. Oltre ai due campi eolici da 40 megawatt di produzione attualmente funzionanti in provincia di Foggia è in programma la realizzazione di altri 9 campi eolici da oggi al 2009, con un investimento complessivo di 320 milioni di euro: quando tutti i campi eolici in programma saranno a regime, la produzione sfiorerà 1 miliardo e 100 milioni di Kw all’anno. E proprio questa attività nel settore dell’energia rinnovabile consentirà ai soci del Consorzio di poter utilizzare a prezzi assolutamente competitivi energia pulita, che consente, dopo una serie di verifiche e certificazioni, l’utilizzo del bollino verde. Grazie al Consorzio Romagna Energia quindi grandi aziende come Amadori, Apofruit, Conserve Italia, Martini, Orogel potranno utilizzare, già dal 1° gennaio 2007, il marchio “100% energia verde” sulle confezioni dei prodotti in vendita al pubblico: uno strumento di marketing importante, per un mercato sempre più sensibile alle tematiche ambientali. In Fiera a Cesena il Consorzio Romagna Energia presenterà anche i tanti servizi offerti dalla Esco (Energy Service Company) che il Consorzio ha creato a disposizione dei soci. La Esco studia e realizza interventi di risparmio energetico nelle aziende, al fine di ottenere i cosiddetti “certificati bianchi” e attestare l’efficienza energetica ottenuta. La Esco del Consorzio finanza l’opera di efficienza energetica, la realizza, gestisce i “certificati bianchi” e l’intera manutenzione dell’opera. Tra i numerosi progetti in corso, la realizzazione di un impianto fotovoltaico per il Comune di Galeata, per una produzione di 60 Kw. .  
   
   
POLI FORMATIVI PER L´IFTS: PARTONO SPERIMENTAZIONI IN OGNI SETTORE E PROVINCIA PIEMONTESE  
 
 Torino, 29 Marzo 2007 - Approvato l´Accordo Territoriale sottoscritto da Regione, Province Piemontesi e Ufficio Scolastico Regionale per la formulazione e l´individuazione di Poli Formativi per l´Ifts. La Giunta Regionale, approvando tale Accordo nella seduta del 26 marzo scorso, ha quindi confermato la necessità e l´esigenza di promuovere l´individuazione dei Poli formativi di Istruzione e Formazione Tecnica Superiore, quali modelli innovativi di stabile offerta di formazione superiore e di integrazione organizzativa tra soggetti partecipanti ai diversi raggruppamenti. Un processo questo, che mira a valorizzare e sviluppare le specificità territoriali e settoriali, in coerenza con il quadro di programmazione dell’offerta formativa regionale e che vuole rafforzare la centralità dell’alta formazione. Si avvierà infatti, a partire dall´anno in corso fino al 2010, una fase sperimentale, con finalità di innovazione e di evoluzione qualitativa dell’offerta. L’obiettivo si concretizza nella creazione di strutture stabili, le cui componenti scientifiche, tecnologiche e formative siano in grado di operare a supporto dei sistemi di istruzione e formazione in relazione alla dimensione "territoriale". Questi gli ambiti di competenza per ciascuna provincia:
Al Artigianato Artistico E Tipico
Logistica Avanzata; Mobilita´ Integrata E Sostenibile
At Turismo Integrato E Sostenibile
Bi Tessile, Abbigliamento E Moda
Cn Agroindustria E Agroalimentare
Enogastronomia
Meccanica
No Meccanica
To Aerospaziale E Settori Innovativi Dell´ingegneria
Ambiente E Valorizzazione Risorse Forestali; Energia
Beni E Attivita´ Culturali
Biotecnologie E Scienze Della Vita
Chimica, Nuovi Materiali E Nanotecnologie
Ict
Meccanica 1
Meccanica 2
Vb Ambiente E Valorizzazione Risorse Forestali; Energia
Vc Agroindustria E Agroalimentare
A seguito di questo Accordo, e in coerenza con gli "Indirizzi generali per l´individuazione di un modello regionale di Polo formativo per l´Ifts", sarà emesso a breve un “Bando Azioni di Sistema” per la presentazione di proposte di studi di fattibilità al fine di operare una ulteriore selezione delle 40 candidature dichiarate idonee con provvedimento n. 606 del 27/10/06. .
 
   
   
CON IL PROGETTO ELLEPI-TRENTINO TIROCINI ALL’ESTERO IN AREE PROFESSIONALI INNOVATIVE PER 60 GIOVANI LAUREATI  
 
Trento, 29 marzo 2007 – L’assessore alle politiche sociali Marta Dalmaso illustra oggi giovedì 29 marzo 2007, alle ore 11, presso lo Sportello di Orientamento formativo territoriale di Viale Verona 141 a Trento, il progetto Ellepi-trentino, promosso dal Dipartimento Politiche sociali e del lavoro – Ufficio Fondo sociale europeo nell’ambito della seconda fase del programma comunitario Leonardo da Vinci in materia di formazione professionale. Il progetto Ellepi -Trentino “Esperienze Lavorative di Laureati in Europa per lo sviluppo di Professionalità Innovative in Trentino”, ha l’obiettivo di favorire l’internazionalizzazione e l’apertura del tessuto produttivo provinciale, facendo leva sull’innovazione dei profili professionali, sulla mobilità e sullo sviluppo del capitale umano in una prospettiva di mercato del lavoro globale. Il progetto offre a 60 giovani laureati residenti nella nostra provincia l’opportunità di realizzare un tirocinio all’estero della durata di 16 settimane, in una delle seguenti aree professionali ritenute strategiche per tali fini: comunicazione, immagine, marketing e pubblicità; management, amministrazione e finanza; progettazione, ricerca e sviluppo; Information & Communication Technology; sviluppo locale, promozione del territorio e qualità ambientale; logistica e reti. Nel corso della conferenza stampa di domani, l´assessore Dalmaso incontrerà i ragazzi che sono stati selezionati nel primo gruppo di tirocinio, che si svolgerà da metà aprile ai primi di agosto con destinazione Londra, Dublino, Francoforte e Madrid. Oltre a cinque partner trasnazionali, il progetto è attivato in collaborazione con Assindustria del Trentino, Unione commercio e turismo, Assoartigiani e Federazione trentina della Cooperazione. .  
   
   
INCONTRO A ROMA TRA IL MINISTRO FIORONI E GLI ASSESSORI REGIONALI ALL´ISTRUZIONE. AL VIA TAVOLI BILATERALI PER LA DEFINIZIONE DI RISORSE ED ORGANICI  
 
 Bologna, 29 marzo 2007 - Un tavolo bilaterale tra Ministero e Regione per definire risorse e organici nella scuola. E´ quanto emerso dall´incontro avvenuto questa mattina a Roma tra il ministro Fioroni, l´assessore regionale alla scuola, Paola Manzini, e i membri della Ix commissione della Conferenza delle Regioni. "Il ministro - spiega l´assessore Manzini - ha espresso soddisfazione per l´incontro e si è impegnato a dare avvio formale al tavolo di lavoro sull´applicazione del Titolo V della Costituzione, proposto dal coordinamento degli assessori regionali all´istruzione sulla base di un Piano generale approvato dalla Conferenza delle Regioni. La data prevista dal Piano per la definizione del nuovo assetto delle competenze e la relativa distribuzione delle risorse è prevista per settembre 2009". "Il Ministro Fioroni ha inoltre riconosciuto - continua Manzini - che il testo dell´art. 13 del Decreto Bersani uscito dall´aula della Camera contiene un errore materiale che di fatto compromette, nella costituzione dei poli formativi, la possibilità per le Regioni di opzionare le strutture di formazione sulla base dei relativi contesti e delle rispettive regole di accreditamento. In questo senso l´impegno è stato a introdurre una modifica in tempo breve nel provvedimento all´esame del Parlamento. Inoltre ha convenuto con le Regioni sulla necessità di costruire tavoli bilaterali all´interno dei quali definire il tema delle risorse e degli organici". "Se gli impegni saranno rispettati - conclude - ritengo possa esserci la possibilità di aprire una pagina nuova, che in particolare impegnerà l´Emilia-romagna nei prossimi mesi a conseguire i necessari strumenti normativi" .  
   
   
TAVOLA ROTONDA: “CAMPUS & LEADERS & TALENTS” UN MODO INNOVATIVO DI FAR INCONTRARE UNIVERSITÀ, AZIENDE E STUDENTI UNIVERSITÀ DI ROMA “TOR VERGATA”  
 
Roma, 29 marzo 2007 – Oggi in occasione della Cerimonia di consegna dei Diplomi di Laurea, la Tavola Rotonda dal titolo “Campus & Leaders & Talents”. Un incontro di interazione tra Università, aziende, istituzioni e studenti in cui si cercherà di progettare e pianificare uno speciale evento – di contenuto tecnicamente qualificato e qualificante per i partecipanti - che si svolgerà nel mese di novembre 2007 presso la Facoltà di Economia dell’Università di Roma “Tor Vergata”. L’obiettivo è quello di proporre nel panorama italiano, oltrepassando il classico “Salone Universitario” dedicato alla formazione ed al placement, un format innovativo e più idoneo a rispondere alla costante evoluzione delle professionalità e del mercato del lavoro. L’innovazione della formula proposta sarà evidente sin dai primissimi step del processo di progettazione, a cominciare dalla fase di ideazione che coinvolgerà attivamente i fruitori finali dell’evento. In tal senso sarà fondamentale la valorizzazione del rapporto sinergico dei vari soggetti coinvolti nell’iniziativa (aziende, istituzioni, laureati, studenti) affinchè tutti possano sentirsi attori protagonisti e non meri finanziatori o pubblico partecipante. La mission dell’evento in progettazione potrebbe così essere sintetizzata nei seguenti punti: Permettere l’interscambio di conoscenze ed esperienze tra professionisti e “professionisti to be”; Offrire una panoramica sul mondo e il mercato del lavoro, sulle figure professionali tradizionali e emergenti e sulle loro evoluzioni; Orientare i laureandi in cerca di un indirizzo e i laureati in cerca di un impiego coerente con aspirazioni, attitudini e capacità. Alla Tavola Rotonda di lancio dell’iniziativa parteciperanno: Alessandro Finazzi Agrò, Magnifico Rettore, Università di Roma “Tor Vergata”; Luigi Paganetto, Preside Facoltà di Economia Università di Roma “Tor Vergata”; Massimo Sapienza, Presidente Alet (Associazioni Laureati Economia Tor Vergata); Monica Palma, Responsabile Sourcing Accenture; Alessio Zagaglia, Direttore Economics & Public Affairs Ericsson; Riccardo Barberis, Operations Director Manpower; Patrizia Cangialosi, Talents Supply Manager Procter & Gamble; Gilda Morelli, Responsabile Rapporti con le Università Telecom Italia; Andrea Salvati, Executive Director-investment Banking Lehman Brothers International; Chiuderà l’incontro il Prof. Gian Luigi Tosato, Presidente Fondazione Lars Magnus Ericsson. .  
   
   
TOSCANI NEL MONDO ASSISTENTI DI LINGUA ITALIANA IN AUSTRALIA, PUBBLICATO IL BANDO VIAGGIO A SPESE DELLA REGIONE. PER VITTO E ALLOGGIO BORSE DI STUDIO. LAVORO FINO A NATALE LE DOMANDE VANNO PRESENTATE IN REGIONE ENTRO IL PROSSIMO 9 APRILE  
 
Firenze, 29 marzo 2007 - E´ stato pubblicato ieri sul Burt, il Bollettino ufficiale della Regione Toscana, il bando per la selezione di 5 assistenti di lingua italiana da occupare in scuole australiane (Victoria, Tasmania, Sud Australia): dalle elementari alle secondarie. Le domande vanno presentate entro e non oltre le ore 12 del 9 aprile 2007 alla Regione Toscana (Settore attività internazionali, Ufficio Toscani all´estero). I candidati, di età non superiore ai trent´anni al momento della domanda, devono essere laureati - provenienti dalle Facoltà di Scienze Linguistiche e Letterature Straniere, Lettere e Filosofia, Scienze della Formazione e Psicologia, Lingua e Cultura Italiana e Laurea specifica per l´insegnamento dell´italiano a stranieri -, conoscere la lingua inglese, essere disponibili a iniziare il lavoro, in Australia, il prossimo 16 aprile per concluderlo il successivo 21 dicembre 2007. I cinque assistenti saranno impegnati ogni giorno dalle 9 alle 15. 30. Le spese di viaggio sono a carico della Regione. Per vitto, alloggio e quant´altro necessario al soggiorno sono previste - e saranno erogate ogni quindici giorni - borse di studio. Il bando è promosso dalla Regione Toscana d´intesa con il Coasit, Comitato di assistenza agli immigrati italiani, e serve per selezionare giovani laureati italiani che, affiancando in Australia insegnanti locali, siano capaci di portare in quelle scuole la lingua e la cultura contemporanea italiana. Il bando è consultabile sui siti www. Rete. Toscana. It/toscanamondo e www. Toscaninelmondo. Org. .  
   
   
NASCE LA PRIMA SCUOLA NAZIONALE DI MERCERIA  
 
Cesena, 29 marzo 2007 - Come sono belle e uniche le tovaglie ricamate di una volta, è incredibile cosa potevano realizzare le nostre nonne con le loro mani d’oro. Questo sapere, l’universo delle cosiddette arti femminili, ricamo, lavori a maglia, uncinetto, sartoria, decorazioni, rischia di svanire insieme ai luoghi che lo custodivano, le mercerie. Ma forse non tutto è perduto. In Romagna, un gruppo di professionisti del settore vuole portare le mercerie e il mondo dei lavori femminili nel nuovo millennio. Il progetto fonde una visione manageriale e moderna della merceria, una profonda attenzione per le nuove mode del mercato come il bricolage, la cultura delle antiche e nobili tradizioni di lavori femminili e anche uno sguardo ai bisogni pratici di taglio e cucito. Da queste idee nasce a Cesena, terra in cui operano da tempo importanti associazioni legate alle antiche arti femminili, la prima Scuola Nazionale di Merceria, dedicata alla “formazione professionale ed amatoriale”. L’intento è di modernizzare le mercerie e potenziare il loro ruolo come centro di aggregazione per gli appassionati di ricamo, tecniche di taglio e cucito e bricolage, con corsi per principianti ed esperti. La Scuola si avvale dell’esperienza di Walther Soldati, fondatore nel 1982 della Fil-mec sas, uno dei più importanti ingrossi di merceria in Italia. A chi si rivolge: Merciai o aspiranti tali che vogliono fare della loro professione un mestiere appassionante e del loro punto vendita un luogo di incontro e di scambio di idee; Aziende, grandi e piccole, operanti nel settore, che attraverso la scuola potrebbero trasmettere novità, informazioni, nuove tecniche e prodotti; Appassionati di arti femminili legate alla merceria, dalle più classiche (cucito, ricamo, tombolo) alle più innovative (decoupage, perline, ecc…) che possono approfondire le proprie passioni attraverso le mercerie presenti sul territorio, con il supporto della Scuola Nazionale di Merceria. I corsi: Gestione della merceria: tipologie di prodotto, lancio di nuove proposte, stimolo all’acquisto, marketing, gestione del magazzino e cenni contabili/amministrativi. La passione del “creare”: corsi base, intermedi e avanzati di perline, decoupage, biedermeier, origami, patchwork, pasta di sale, stencil, bambole, bomboniere, candele, fiori di stoffa e carta, feltro, ricamo, tombolo, uncinetto, aguglieria, taglio e cucito. L’inaugurazione si terrà il 22 aprile in sede e vedrà la partecipazione del Sindaco di Cesena Giordano Conti, dell’Assessore alle Attività Produttive Leonardo Belli, del Consigliere Regionale Paolo Lucchi e dei rappresentanti delle associazioni di categoria, delle associazioni delle arti femminili e di diverse aziende leader del panorama nazionale e internazionale. .  
   
   
INQUINAMENTO. PRESIDENTE GALAN A CONVEGNO ARPAV:“INQUINAMENTO PIU’ GRANDE E’ IPOCRISIA. VENETO AVRA’ BISOGNO DI PIU’ STRADE, PIU’ CASE, PIU’ ENERGIA PER PIU’ BENESSERE”  
 
Padova, 29 marzo 2007 - “L’inquinamento più grande che abbiamo davanti si chiama ipocrisia. Il Veneto deve svilupparsi ancora. Nel giro di pochi anni arriveranno in Veneto mezzo milione di abitanti in più, quindi serviranno più strade, più case, più capannoni (diversi è più grandi di quelli odierni), più termovalorizzatori, più discariche. Dobbiamo prepararci a tutto questo, ad affrontare questa realtà che si aggraverà: altro che le domeniche a piedi”. Questo è un passaggio dell’intervento di Giancarlo Galan, Presidente della Regione del Veneto che, ieri a Padova, all’Hotel Sheraton, ha concluso i lavori del convegno sull’ “inquinamento atmosferico e riscaldamento domestico: tra risparmio energetico e polveri fini”, promosso dall’Arpav e da Easy International, società di ricerca e innovazione nel settore ambientale. L’iniziativa ha indagato il legame tra riscaldamento domestico e inquinamento ed effetti sulla salute. “Siamo così ipocriti che, per esempio, spendiamo migliaia di miliardi per la Legge speciale per Venezia - ha detto ancora il Governatore Galan - ma abbiamo permesso che a Venezia si continuasse a produrre cloro e fosgene. Diciamo di investire centinaia di migliaia di euro per difenderci dall’inquinamento, costruire nuove fogne, diciamo di batterci per la pulizia del mare, spendiamo cifre incredibili per l’accoglienza dei turisti, e poi si scopre che 160 mila abitanti di Padova scaricano liberamente in mare, sul litorale di Chioggia. Tutto questo nel silenzio. Sono ipocrisie folli - ha messo in guardia il Presidente del Veneto - che ci porteranno alla rovina. Togliamocele dalla mente, e diamo conto di quello che sarà il Veneto: 500 mila abitanti in più che necessiteranno di più strade, più fogne, più industrie, per continuare a creare più benessere: bisogna farlo bene. I cittadini veneti - ha aggiunto Galan - comincino a non credere a chi li fa stare a casa la domenica dicendo che questo risolve il problema delle polveri sottili; comincino a non credere a chi dice di voler salvare la laguna e poi si mette a fianco della Cgil quando si tratta di mantenere il ciclo del cloro a Marghera. Comincino a chiedersi se è stato giusto non avere lo sviluppo del nucleare e quindi a pagare costi molto più alti per l’energia con il carbone o l’olio combustibile, quando la Slovenia, nostra vicina, attaccata al Veneto, ha le centrali nucleari. Smettiamola con le ipocrisie: sarà un grande passo in avanti”. .  
   
   
INQUINAMENTO ATMOSFERICO. ASSESSORE REGIONALE CONTA A CONVEGNO ARPAV  
 
Padova, 29 marzo 2007 - “Passare dalle parole ai fatti, dalla ricerca e dalle statistiche agli effettivi cambiamenti strutturali. Questa è la strada da intraprendere, secondo la Regione Veneto, puntando in modo particolare alla corretta formazione degli operatori e a una corretta informazione dei cittadini su questi delicati problemi. E’ troppo facile, troppo comodo, ‘sparare’, magari dai palcoscenici, notizie strumentali sull’inquinamento dell’ambiente, sfruttando il proprio ruolo di attore o di esponente della società dello spettacolo”. Lo ha detto a Padova, all’Hotel Sheraton, l’Assessore regionale alle politiche dell’ambiente Giancarlo Conta, intervenuto ai lavori del convegno sull’ “inquinamento atmosferico e riscaldamento domestico: tra risparmio energetico e polveri fini”, promosso dall’Arpav e da Easy International, società di ricerca e innovazione nel settore ambientale, che ha indagato il legame tra riscaldamento domestico e inquinamento ed effetti sulla salute. Tra le iniziative portate avanti dalla Regione Veneto in questo settore, Conta ha ricordato quella denominata “Il bosco di pianura” che prevede la riqualificazione di zone particolarmente degradate del territorio con la produzione di energia alternativa, finalizzandola a interventi pubblici e/o privati. “Dal 2008 in poi dobbiamo rispondere a quelle che sono le istanze del ‘protocollo di Kyoto’. - ha detto Conta - D’altra parte lo stiamo facendo anche con l’attuazione del piano regionale strutturale di rientro dell’aria nel campo dei trasporti, del riscaldamento, delle industrie”. A proposito di quest’ultimo settore, Conta ha ricordato la sottoscrizione dell’importante accordo di programma tra Regione Veneto, Ministero e il gruppo dei conciatori della provincia di Vicenza con 90 milioni di euro investiti per dare risposte specifiche a tale particolare ambito produttivo particolarmente inquinante. “Inoltre, per la prima volta, nell’ultima legge finanziaria - ha ricordato - la Regione ha costituito un fondo di rotazione specifico, e prossimamente, sarà emesso un bando di 20 milioni di euro ai quali potranno attingere sia enti pubblici che privati e che porterà a una ricaduta economica di almeno 200/210 milioni di euro”. .  
   
   
AMBIENTE, PARCHI: E IL GABBIANO CORSO FA ROTTA SUL MONTE DI PORTOFINO AVVISTATE NEI GIORNI SCORSI ALCUNE COPPIE DELLA SPECIE RARA E PROTETTA  
 
Genova, 29 marzo 2007 - Curiosa <new entry> nella fauna parco del Monte di Portofino, dove nei giorni scorsi sono stati avvistati alcuni esemplari di gabbiano corso, una specie rara e protetta, entrata nella lista degli uccelli in via di estinzione. Lo ha riferito la geologa e scrittrice Silvia Olivari, esperta e studiosa di spicco del parco del promontorio nel corso della presentazione del suo libro "Quando sul Monte si cuoceva il carbone", oggi, nella sede della Regione Liguria. "Una presenza forse occasionale, non è detto che la coppia si fermi a nidificare, ma il fatto che abbia scelto la falesia costiera del Monte di Portofino, anche solo per una <vacanza> è straordinaria una ricchezza per il parco. Come era già accaduto con gli esemplari di palma nana, l´unica specie di palma spontanea del Mediterraneo, normalmente limitata più a Sud del Parco dell´Uccellina, è il segno che il Parco di Portofino è sempre da scoprire e non finisce mai di regalarci sorprese", spiega Silvia Olivari. Elegante, difficile da identificare a distanza se non da un verso che assomiglia al pianto di un bambino, il gabbiano corso ha le zampe color verde oliva scuro e il becco rosso corallo attraversato da una banda scura. È una specie molto delicata, sensibile all´inquinamento, molto rara nel Mediterraneo e, per questo, oggetto di misure protettive. Il gabbiano corso ha una dieta limitata, si nutre esclusivamente solo di pesciolini freschi, principalmente di pesce azzurro. Sui motivi della presenza nel Parco di Portofino, Silvia Olivari aggiunge: "Il Monte di Portofino, per le rotte migratorie dell´avifauna è una sorta di <pista di atterraggio>, una preziosa base di appoggio, prima di proseguire per le migliaia di chilometri che hanno da fare. Per tanti uccelli, e di specie diversissime, il parco diventa così una nicchia, un rifugio ambientale dove c´è tutto, o meglio, poco di tutto, in poco spazio, ma dove non ci si annoia mai". La sopravvivenza del gabbiano corso è in pericolo, i suoi malesseri sono legati a una somma di problemi. Il turismo balneare coincide infatti con la sua stagione produttiva e la presenza nel Mediterraneo del più aggressivo e predatore gabbiano reale, che nidifica un mese prima, toglie al gabbiano corso i posti migliori e qualche volta anche le uova. .