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MARTEDI

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Notiziario Marketpress di Martedì 13 Gennaio 2009
GAZA: PöTTERING CHIEDE UNA TREGUA E LA RIPRESA DEI NEGOZIATI  
 
Strasburgo, 13 gennaio 2009 - Il Presidente, ricordando la responsabilità di Hamas per aver rotto la tregua e ripreso il lancio dei missili, ha ritenuto inaccettabile che continui la sofferenza della popolazione e chiesto che la proporzionalità dei mezzi sia rispettata. Ha poi rilevato l´esigenza di garantire la fornitura degli aiuti umanitari e di riprendere i negoziati di pace, senza escludere l´invio di una forza internazionale. Dopo il dibattito in Aula di mercoledì, il Parlamento adotterà una risoluzione. Dando avvio ai lavori, il Presidente Pöttering ha deplorato l´escalation nel conflitto a Gaza, sostenendo che è inaccettabile che continui la sofferenza della popolazione. «Quanto dovremo aspettare - ha chiesto - prima che la ragionevolezza prevalga sulla violenza?». Ha quindi affermato che il lancio di missili da parte di Hamas «è inaccettabile» e che non bisogna dimenticare che è Hamas ad aver interrotto la tregua, tuttavia «la proporzionalità dei mezzi deve essere rispettata». Ha poi sottolineato che è necessario garantire la fornitura degli aiuti alla popolazione nella Striscia di Gaza per evitare l´aggravarsi della situazione umanitaria. A tal fine, bisogna consentire alle organizzazioni umanitarie di lavorare, «non solo tre ore al giorno». Ribadendo che non vi è una soluzione militare al conflitto in Medio oriente, il Presidente ha rivolto un appello affinché si giunga a una tregua immediata, con la mediazione dell´Egitto e l´inclusione di tutti gli attori, e si riprendano i negoziati che conducano a «due Stati sovrani in confini sicuri». A suo parere, ciò implica il ritiro immediato delle truppe israeliane e una riconciliazione tra le parti palestinesi e un ruolo attivo della comunità internazionale e dell´Ue nel promuovere la pace, anche con un contingente militare. Ma occorre anche fermare il traffico di armi verso Gaza. Le eventuali forze europee dovranno avere l´obiettivo di ripristinare la fiducia e garantire la sicurezza e, pertanto, necessitano di un «mandato forte». Per il Presidente «non dobbiamo solo perseguire la pace, dobbiamo concluderla». Ricordando le iniziative prese dal Parlamento nell´ambito dell´Anno europeo del dialogo interculturale, ha infine sottolineato che le immagini in Tv vengono strumentalizzate dagli estremisti che non cercano la pace. Solo il dialogo, ha concluso, può portare a uscire dalla crisi. Mercoledì 14 il Parlamento ha in programma un dibattito con il Consiglio e la Commissione sulla situazione a Gaza. Approvando una proposta dei Verdi, l´Aula ha deciso che, il giorno seguente, sarà anche adottata una risoluzione. .  
   
   
L´EUROPA VISTA DAGLI EUROPEI  
 
Bruxells, 13 gennaio 2009 - L´eurobarometro è lo strumento che permette di realizzare analisi e sondaggi mirati a conoscere le opinioni dei cittadini europei. L´ultimo Eurobarometro è stato effettuato tra ottobre e novembre del 2008 e i primi risultati sono stati pubblicati lo scorso dicembre. In testa alle principali preoccupazioni degli europei sono emerse la crisi economica, l´inflazione e la disoccupazione. Siamo un popolo di pessimisti? Il 2009 non si prospetta molto positivo. Stando ai dati del sondaggio, un segmento importante della popolazione europea ritiene che la situazione economica e l´impiego peggioreranno nei prossimi dodici mesi. Il 71% degli intervistati è particolarmente pessimista riguardo alla situazione economica mondiale. Tuttavia il 33% considera la situazione economica europea più rassicurante rispetto a quella nazionale (29%) o globale (20%). Il malessere economico si è fatto sentire in quasi tutti i paesi d´Europa. Dal Portogallo all´Irlanda, le conseguenze della crisi economica e i crescenti livelli di disoccupazione hanno contribuito a creare un clima d´incertezza generale. La Slovacchia, che ha da poco adottato l´euro, è l´unico paese in cui la fiducia nell´economia nazionale è aumentata rispetto all´autunno del 2007. Per la prima volta è stato chiesto agli europei di esprimersi sulla loro situazione economica personale. In generale, gli europei si sono mostrati piuttosto positivi riguardo allo stato delle loro finanze. Soprattutto nei paesi del nord Europa dove si è registrato un tasso di soddisfazione molto elevato (92% degli olandesi si considera molto soddisfatto). Non si può dire lo stesso dei paesi del sud e dell´est europeo, in cui si sono registrate opinioni piuttosto negative. Per quanto riguarda poi le aspettative di vita in generale, gli svedesi e i danesi detengono il primato dell´ottimismo (rispettivamente con il 32% e il 27%). Un autunno da dimenticare - L´autunno 2008 si è distinto per essere stata la stagione della congiuntura economica: l´aumento dei prezzi, l´inflazione e la disoccupazione hanno creato non poco allarme nei cittadini europei. La disoccupazione è stata in cima alle preoccupazioni degli spagnoli (45%), seguiti dai portoghesi (43%) e dagli svedesi (38%). Il problema dell´immigrazione invece tocca il 48% dei maltesi e rappresenta il terzo grande problema per il Regno Unito (23%). Proprio in Gran Bretagna la criminalità e la crisi finanziaria sono state al top delle preoccupazioni degli inglesi in quest´ultimo trimestre. Europa si, Europa no - Appartenere o aderire all´Unione europea è considerato da oltre la metà dei cittadini europei (53%) come una cosa positiva. Solo il 15% degli europei non è molto entusiasta di farne parte ma queste cifre sono solo indicative poiché variano molto di paese in paese. Alla domanda se il loro paese abbia tratto profitto dall´Unione europea, il 56% ha risposto positivamente mentre il 31%, circa un terzo degli intervistati, non ha rilevato nessun beneficio nel fatto di appartenere alla "comunità" degli europei. Gli irlandesi, gli estoni, gli slovacchi, i danesi e gli olandesi hanno espresso largamente la loro fiducia nell´Unione europea (più dei tre quarti della popolazione) e ritengono che farne parte sia un beneficio per il loro paese. Le prossime elezioni del Parlamento europeo forniranno un importante indicatore delle politiche che i cittadini europei vorrebbero vedere attuate per far fronte alla recessione economica alla quale tutti i paesi, europei e non, si stanno confrontando. .  
   
   
L´UE HA LA "RESPONSABILITÀ DI PROTEGGERE" DAI CRIMINI DI GUERRA  
 
 Strasburgo, 13 gennaio 2009 -Il Parlamento ritiene che la comunità internazionale abbia la responsabilità di proteggere le popolazioni da genocidi, crimini di guerra e pulizia etnica, anche con la forza militare, e rileva che l´Ue dovrebbe essere vincolata a questo principio. Chiede di sviluppare la capacità militare dell´Ue per contribuire alla stabilità post-bellica e di rendere giustizia alle vittime dei conflitti, specie delle violenze sessuali. Rileva l´obbligo morale dell´Ue di accogliere i profughi e la necessità di politiche migratorie eque e di aiuti per ripristinare la legalità e rilanciare l´economia. Approvando 18 dicembre 2008 con 399 voti favorevoli, 25 contrari e 27 astensioni la relazione di Nirj Deva (Ppe/de, Uk), il Parlamento afferma di sostenere il concetto di "responsabilità di proteggere" le popolazioni dal genocidio, dai crimini di guerra, dalla pulizia etnica e dai crimini contro l´umanità quale sancito dalle Nazioni Unite e sottolinea che l´Ue e i suoi Stati membri «dovrebbero considerarsi vincolati». Ritiene quindi che, nei casi in cui i governi non siano capaci o siano riluttanti a fornire tale protezione, «la responsabilità di adottare misure appropriate diventa una responsabilità collettiva di tutta la comunità internazionale». Prende inoltre atto che tali misure «dovrebbero essere preventive come pure reattive e «comportare l´uso della forza coercitiva militare, se non come ultima risorsa». In proposito, riconosce che ciò costituisce «una nuova importante attuazione del principio di sicurezza umana». I deputati sottolineano l´importanza di affrontare alla radice le cause dei conflitti nel quadro dei dialoghi politici della Ue con i paesi terzi e dei programmi di cooperazione allo sviluppo «per potere sviluppare meccanismi che forniscano segnali precoci di allerta degli stati in difficoltà». Nell´invitare la Commissione a inserire la prevenzione dei conflitti tra le questioni trasversali nell´ambito della cooperazione allo sviluppo, rilevano poi l´esigenza essenziale di continuare a sviluppare la capacità militare della Pesd in modo che l´Unione europea e i suoi Stati membri possano meglio contribuire alla stabilizzazione e allo sviluppo delle società che escono da un conflitto. Anche perché «senza le garanzie di sicurezza fornite dalla presenza sul terreno di forze di pace non sussiste, in generale, il presupposto essenziale per la stabilità delle società dilaniate da un conflitto». Il Parlamento ricorda poi che «la pace non significa unicamente assenza di guerra», poiché «non può esistere la pace senza giustizia». Ritenendo che la giustizia per le vittime di conflitti sia «essenziale», rileva che i tribunali nazionali - se efficienti, indipendenti e imparziali - sono più qualificati dei tribunali internazionali per i crimini di guerra a garantire l´appropriazione da parte dei cittadini dei processi giudiziari nazionali e la punizione dei colpevoli. Invita quindi a rafforzare i sistemi giudiziari e chiede l´assistenza legale per i gruppi vulnerabili e le minoranze etniche. Al contempo, ritiene assolutamente necessario per tutti gli Stati firmare e ratificare lo Statuto di Roma per rendere più operativo il sistema Tribunale Penale Internazionale. Giudica inoltre essenziale porre un termine all´impunità dei crimini sessuali, escludere tali reati, laddove possibile, dalle disposizioni di amnistia e garantire che tutte le vittime di violenza sessuale, in particolare le donne e le ragazze, abbiano uguale tutela dalla legge e parità di accesso alla giustizia. Evidenzia poi la necessità per le donne che hanno subito violenza sessuale «di beneficiare del pieno accesso ai servizi di igiene riproduttiva e sessuale e a programmi di sensibilizzazione che le aiutino a lottare contro la stigmatizzazione di cui sono vittime». D´altro canto, raccomanda l´applicazione del codice di condotta per il personale dell´Onu che opera in aree postbelliche e chiede "tolleranza zero" nei confronti di violenze sessuali perpetrate da membri delle forze di pace o delle Ong. Rileva anche l´opportunità di includere disposizioni specifiche per le ex combattenti nei programmi di disarmo, smobilitazione e reinserimento. Nel sostenere che i capi ex combattenti debbano assolutamente rinunciare alla violenza prima di essere inseriti in strutture istituzionali formali che incoraggino la condivisione del potere, il Parlamento sottolinea che il ritorno volontario dei profughi e degli sfollati interni debba avere priorità elevata garantendo loro nel contempo una possibilità di vita effettiva. Allo stesso tempo, rileva che gli Stati membri hanno «l´obbligo morale di dare rifugio ai profughi provenienti da zone interessate da conflitti», sulla base di una ripartizione dell´onere, e dovrebbero assistere attivamente i profughi che desiderino fare ritorno nei rispettivi paesi d´origine al termine di un conflitto violento. I deputati, peraltro, attribuiscono un´importanza cruciale a politiche migratorie eque nei confronti dei paesi in via di sviluppo. A loro parere, infatti, le migrazioni «possono essere trasformate in una forza positiva nel processo di sviluppo», in particolare attraverso le rimesse inviate dagli emigrati residenti nell´Ue e limitando il fenomeno della fuga dei cervelli, agevolando la migrazione di ritorno e impedendo la tratta di esseri umani. Sottolineano anche la necessità di intraprendere un´azione per promuovere la riunificazione familiare e la reintegrazione dei bambini vittime di conflitti armati e garantirne l´accesso a programmi educativi, di formazione professionale e di supporto psicologico, con particolare attenzione per le esigenze specifiche delle ragazze. Fortemente convinti che vada fatto ogni sforzo per garantire un livello minimo nei servizi di base per le popolazioni vittime di conflitti, i deputati sottolineano la necessità di rafforzare il coordinamento civile-militare e di raggiungere un equilibrio tra le componenti civili e militari dell´aiuto allo sviluppo al fine di garantire il funzionamento delle infrastrutture di base e dei servizi pubblici «senza sminuire l´importanza delle esigenze di ricostruzione e ripristino e del rilancio dei processi democratici ed economici». Più in particolare, ritenendo che la legittimità dello Stato possa essere conseguita solo attraverso il buon governo e le politiche efficaci, il Parlamento sottolinea che istituzioni, processi elettorali, iscrizione dei votanti nelle liste elettorali, identificazione dei votanti e meccanismi anticorruzione «devono essere quanto più trasparenti e/o responsabili possibile». Rileva inoltre che, in occasione di elezioni all´interno di paesi che versano in una situazione postbellica, l´adesione delle donne deve «essere favorita mediante programmi specifici e quote di partecipazione a ogni livello». La Commissione è poi invitata a istituire un´unità di deregolamentazione che fornisca consulenza ai paesi in situazione postbellica su come organizzare le infrastrutture economiche in maniera tale da eliminare i controlli burocratici che bloccano o rallentano la creazione di piccole imprese, l´apertura di conti bancari o la registrazione di proprietà fondiarie e società. Il Parlamento rileva inoltre la necessità di introdurre incentivi fiscali per le nuove imprese soprattutto attraverso programmi di sostegno al bilancio limitando, ove possibile, il ricorso al capitale di rischio. Sottolinea poi l´importanza di un controllo indipendente sulla trasparenza e la responsabilità nell´utilizzo delle risorse, ed evidenzia la necessità di contrastare gli sprechi, le frodi e la corruzione, sotto qualsiasi forma, attraverso un meccanismo adeguato. Il Parlamento sollecita infine gli Stati membri a promuovere e sostenere una buona governance di tutte le risorse naturali e a prendere iniziative contro il loro sfruttamento e traffico. .  
   
   
UE, IMMIGRAZIONE: PATTUGLIE DI VIGILANZA COMUNI ALLE FRONTIERE MARITTIME A PIÙ ALTO RISCHIO  
 
Strasburgo, 13 gennaio 2009 - Il Parlamento sollecita il rafforzamento dell´Agenzia Frontex, inclusa l´estensione del suo mandato alla lotta contro il traffico degli esseri umani e al sostegno per le operazioni di rimpatrio. Nel suggerire l´istituzione di pattuglie di vigilanza congiunte nelle zone marittime a più alto rischio, chiede di garantire all´Agenzia i mezzi necessari per poter operare. Occorre poi migliorare la cooperazione con i paesi terzi, specie con Libia e Turchia, e con altre agenzie, come Europol. Approvando, 18 dicembre 2008, con 429 voti favorevoli, 76 contrari e 58 astensioni la relazione di Javier Moreno Sánchez (Pse, Es), il Parlamento sottolinea anzitutto che l´immigrazione illegale costituisce una sfida comune per l´Europa che richiede una politica europea comune. Invita quindi gli Stati membri a considerarla attraverso un approccio globale che comprenda il rafforzamento dei controlli alle frontiere dell´Unione, la lotta contro l´immigrazione clandestina e il ritorno nel loro paese di origine degli stranieri in situazione irregolare, la lotta contro il lavoro illegale e la tratta degli esseri umani. Ma anche l´organizzazione dell´immigrazione legale e le misure atte ad agevolare l´integrazione dei migranti legali, il rafforzamento di un partenariato globale con i paesi terzi che favoriscono una relazione positiva tra migrazioni e sviluppo e l´attuazione di una politica omogenea in materia di diritto di asilo a livello comunitario. Plaude pertanto all´approvazione da parte del Consiglio europeo del patto europeo sull´immigrazione e l´asilo. Ampliare il mandato di Frontex - Pur sostenendo che l´Agenzia Frontex non sia «una panacea per tutti i problemi provocati dalla migrazione irregolare», i deputati reputano che essa sia «uno strumento essenziale nella strategia globale dell´Unione sull´immigrazione» e invitano quindi la Commissione a presentare proposte di revisione del suo mandato «al fine di rafforzarne il ruolo e di aumentarne l´efficacia». Più in particolare, sottolineano che Frontex dovrebbe integrare nelle sue attività «misure preposte alla lotta contro la tratta di esseri umani», specie alle frontiere esterne dell´Unione. Il Parlamento chiede poi di istituire pattuglie di vigilanza congiunte, permanenti e operative durante tutto l´anno in tutte le zone ad alto rischio, «in particolare alle frontiere marittime dove il rischio di perdite umane è elevato». L´agenzia dovrebbe inoltre essere incoraggiata a eseguire progetti e operazioni nei paesi terzi, affinché, tra l´altro, l´efficacia degli accordi operativi ne risulti rafforzata e si identifichi quanto necessario ai fini dello sviluppo delle capacità per quanto riguarda la gestione delle frontiere nei paesi terzi. Gli Stati membri sono anche invitati a coinvolgere l´Agenzia nella pianificazione e organizzazione dei voli di rimpatrio congiunti e nell´identificazione di quanto necessario ai fini delle operazioni di ritorno congiunte. Dotare Frontex dei mezzi necessari - Il Parlamento insiste inoltre sulla necessità per l´Agenzia di poter contare sulla disponibilità dei mezzi messi a disposizione dagli Stati membri, sia per il suo coordinamento delle operazioni puntuali congiunte che per le sue missioni permanenti. Rammaricandosi che questi ultimi non abbiano una sufficiente volontà di fornirle le necessarie risorse, li esorta a farlo. Chiede inoltre agli Stati membri di formalizzare quanto prima un sistema di "solidarietà obbligatoria e irrevocabile" che consenta a Frontex «di eliminare l´incertezza che pesa sull´estensione dei mezzi su cui può far affidamento in tempo reale». Ricorda peraltro di aver già aumentato il bilancio dell´Agenzia e che vigilerà sulla sua corretta esecuzione nonché sul suo aggiustamento all´evoluzione delle sue funzioni. Migliorare la cooperazione con i paesi terzi - I deputati invitano l´Unione europea ad inserire nel quadro dei negoziati con i paesi terzi la necessità di intensificare la cooperazione in materia di immigrazione da parte di questi ultimi e ad esortare i paesi terzi la cui cooperazione è insufficiente, se non addirittura inesistente, a fare del loro meglio per agevolare il lavoro dell´Agenzia. Notano infatti che seppur la quasi totalità dei paesi terzi con i quali Frontex è chiamata a operare quotidianamente ha compiuto importati sforzi «che si sono tradotti in risultati estremamente positivi», in altri casi la cooperazione e ancora carente, come «ad esempio nel caso della Turchia e della Libia». Commissione e Stati membri dovrebbero poi raddoppiare i propri sforzi per aumentare il livello di cooperazione da parte dei paesi terzi, specificamente tramite i negoziati sugli accordi di riammissione . Un sistema europeo di gestione delle frontiere - Nel chiedere di riflettere sulla fattibilità di un sistema europeo di guardie di frontiera, il Parlamento insiste sulla necessità di un piano esaustivo che stabilisca l´architettura generale della strategia comunitaria di gestione delle frontiere, fornisca dettagli sulle modalità di interfunzionamento di vari programmi e piani connessi e sul modo di ottimizzarne l´interazione fra tali programmi. Si compiace quindi della riflessione sull´istituzione di un sistema di sorveglianza delle frontiere Eurosur per garantire una gestione ottimale di tutti i dispositivi di monitoraggio, estendendo essenzialmente la loro copertura attuale. Il Parlamento sottolinea poi la necessità di intensificare la cooperazione sull´analisi dei rischi tra l´Agenzia e Europol e le altre agenzie europee nonché gli organismi internazionali e le autorità di controllo delle frontiere dei paesi terzi. Soprattutto per bloccare le reti internazionali della tratta di esseri umani e per consegnare alla giustizia le persone coinvolte nella tratta degli immigranti illegali. Ritenendo indispensabile uno strumento volto a rendere possibile il trasferimento di informazioni (intelligence) da Frontex a coloro che possono usarle al meglio, invita l´Agenzia a istituire un ambiente comune di condivisione dell´informazione tra le autorità nazionali competenti. Sarebbe così possibile ottimalizzare la raccolta, l´analisi e la diffusione dei dati sensibili. Garantire il rispetto dei diritti umani e il controllo democratico - Il Parlamento chiede che il mandato di Frontex includa esplicitamente l´obbligo di rispettare gli standard internazionali in materia di diritti umani e il dovere verso i richiedenti asilo nelle operazioni di salvataggio in alto mare. Esorta poi la Commissione a valutare pienamente le attività di Frontex per quanto riguarda l´impatto che hanno sulle libertà fondamentali e sui diritti, compresa la responsabilità di proteggere le persone. Nel quadro del mandato, dovrebbe inoltre essere formalizzata la cooperazione con l´Alto Commissario dell´Onu per i rifugiati e con le altre organizzazioni non governative pertinenti. I deputati chiedono infine un rafforzamento del controllo democratico di Frontex, da parte del Parlamento europeo, e invitano l´Agenzia a informarlo sui negoziati volti a concludere accordi con i paesi terzi, a presentare valutazioni tattiche imperniate su regioni frontaliere specifiche e a rendere pubblici i rapporti di valutazione sulle operazioni congiunte, nonché le analisi dei rischi, gli studi di fattibilità e le statistiche sui movimenti migratori. .  
   
   
ROMANIA, NUOVI INVESTIMENTI ITALIANI AD ARAD  
 
Bucarest, 13 gennaio 2009 - Per la costruzione di uno stabilimento di pannelli melaminati utilizzati per la realizzazione dei parchi industriali, una società italiana investirà 14 milioni di euro nella città di Chisineu-cris (contea di Arad). Così ha dichiarato il sindaco della città, Gheorghe Burdan, il quale per il momento non ha voluto rivelare il nome della società, aggiungendo che l´investimento del gruppo italiano nella regione sarà seguito da altri due investimenti di compagnie straniere che in zona hanno già delle unità produttive. Ne dà notizia l´Ice. Il costruttore italiano di macchine agricole "Maschio- Gaspardo", che ha unità produttive anche a Morsano al Tagliamento (Pordenone) - ha annunciato di voler incrementare la propria capacità produttiva e, conseguentemente, aumenterà il numero dei dipendenti da 300 a 450 unità. Investimenti anche da oltremanica: la Thermopol - compagnia britannica per la produzione di componenti per autoveicoli - investirà 5,5 milioni di euro per incrementare la propria attività nella fabbrica situata nel distretto di Arad; processo che sarà avviato a breve e che si protrarrà per i prossimi 8 mesi. Grazie a questo investimento, la società riuscirà a triplicare il numero dei dipendenti, che passerà da 300 a 900. .  
   
   
SLOVACCHIA IL PAESE ENTRA NELL’EUROZONA  
 
Bratislava, 13 gennaio 2009 - La Slovacchia è il 16° Paese ad entrare nell’eurozona: a partire dal 1° gennaio 2009 l’euro è diventata la moneta ufficiale del Paese, mentre la vecchia valuta rimarrà ufficialmente in circolazione fino al prossimo 16 gennaio. Come deciso a maggio dello scorso anno, il tasso di conversione della corona con l’euro alla data dell’ingresso nell’eurozona è stata fissata a 1 Skk/30. 126 Eur. La Commissione Europea, da parte sua, ha dato formalmente il benvenuto alla Slovacchia nell’area euro ed ha evidenziato che questo passo avanti porterà una maggiore crescita nel lungo termine, occupazione ed un’inflazione più stabile. Il Governatore della Banca centrale slovacca (Nbs), Ivan Sramko, ha affermato che la moneta unica potrà contribuire a moderare l’impatto della crisi finanziaria internazionale sull’economia del Paese. Inoltre, Sramko ha aggiunto che il passaggio all’euro nel sistema bancario si sta attuando senza particolari problemi. La Banca centrale ritiene che la maggior parte dei 77 mld di corone Skk in circolazione alla fine del 2008 verrà ritirato già nei primi giorni di gennaio. .  
   
   
MEF: PROGRAMMA TRIMESTRALE DI EMISSIONE I TRIMESTRE 2009  
 
 Roma, 13 gennaio 2009 - Il Ministero dell´Economia e delle Finanze comunica l´emissione dei seguenti nuovi titoli per il primo trimestre del 2009: Ctz 31/03/2009 - 31/03/2011 Ammontare minimo dell´intera emissione: 9 miliardi di Euro; Btp 01/03/2009 - 01/03/2012 Ammontare minimo dell´intera emissione: 9 miliardi di Euro; Btp 15/12/2008 - 15/12/2013 Ammontare minimo dell´intera emissione: 10 miliardi di Euro. L´ammontare minimo si riferisce all´intera emissione, ovvero al valore che il circolante del titolo dovrà necessariamente raggiungere prima di essere sostituito da una nuova emissione sulla stessa scadenza. Si ricorda che la data di godimento dei nuovi titoli può non coincidere con quella di regolamento della prima tranche. Oltre a quelli summenzionati, durante il primo trimestre, potranno essere emessi ulteriori nuovi titoli sulla base delle condizioni dei mercati finanziari. Saranno altresì offerte ulteriori tranche dei seguenti titoli in corso di emissione: Btp 01/09/2008 - 01/09/2011 cedola 4,25% ; Btp 01/09/2008 - 01/03/2019 cedola 4,50%; Cct 1º Settembre 2008 – 2015; Ctz 30 Settembre 2008 – 2010. Inoltre, in relazione alle condizioni di mercato, il Mef si riserva la facoltà di offrire ulteriori tranche di titoli a lungo termine nonché titoli a medio e lungo termine non più in corso di emissione, al fine di garantire l´efficienza del mercato secondario. Si ricorda che per tutte le aste Btp e Cct il Tesoro utilizzerà la procedura d´asta marginale con determinazione discrezionale del prezzo di aggiudicazione e della quantità emessa. Titoli reali - In base alle condizioni di mercato, i Btp€i saranno offerti in asta il giorno lavorativo antecedente l´asta di medio lungo termine di fine mese. Il Mef darà comunicazione dei titoli in emissione e dei quantitativi massimi che saranno offerti quattro giorni lavorativi prima dell´asta, contestualmente al primo comunicato delle aste di fine mese dei titoli a medio-lungo termine. .  
   
   
CALENDARIO DELLE EMISSIONI DEI BUONI ORDINARI DEL TESORO PER L´ANNO 2009  
 
 Roma, 13 2009 - Il Ministero dell´Economia e delle Finanze informa che le emissioni dei Buoni Ordinari del Tesoro (Bot) per l´anno 2009 si svolgeranno secondo il calendario allegato. Si ricorda che il titolo trimestrale sarà offerto solo per specifiche esigenze di cassa. Ove tali esigenze ricorrano si procederà ad effettuare le aste lo stesso giorno in cui verrà offerto il titolo annuale, seguendo le consuete procedure per la comunicazione al mercato. Infine, resta aperta la possibilità per il Tesoro di offrire i cosiddetti Bot flessibili. Il collocamento di questi strumenti non segue la tempistica prevista dal calendario.
Calendario Delle Emissioni Dei Buoni Ordinari Del Tesoro Nell´anno 2009
Mese Asta Durata Comunicazione Al Mercato Presentazione Domande Regolamento Scadenza Gg.
Gennaio metà mese annuale 7 gennaio 2009 12 gennaio 2009 15 gennaio 2009 15 gennaio 2010 365
Gennaio fine mese semestrale 22 gennaio 2009 27 gennaio 2009 30 gennaio 2009 31 luglio 2009 182
Febbraio metà mese annuale 6 febbraio 2009 11 febbraio 2009 16 febbraio 2009 15 febbraio 2010 364
Febbraio fine mese semestrale 19 febbraio 2009 24 febbraio 2009 27 febbraio 2009 31 agosto 2009 185
Marzo metà mese annuale 6 marzo 2009 11 marzo 2009 16 marzo 2009 15 marzo 2010 364
Marzo fine mese semestrale 23 marzo 2009 26 marzo 2009 31 marzo 2009 30 settembre 2009 183
Aprile metà mese annuale 3 aprile 2009 8 aprile 2009 15 aprile 2009 15 aprile 2010 365
Aprile fine mese semestrale 22 aprile 2009 27 aprile 2009 30 aprile 2009 30 ottobre 2009 183
Maggio metà mese annuale 7 maggio 2009 12 maggio 2009 15 maggio 2009 14 maggio 2010 364
Maggio fine mese semestrale 21 maggio 2009 26 maggio 2009 29 maggio 2009 30 novembre 2009 185
Giugno metà mese annuale 5 giugno 2009 10 giugno 2009 15 giugno 2009 15 giugno 2010 365
Giugno fine mese semestrale 22 giugno 2009 25 giugno 2009 30 giugno 2009 31 dicembre 2009 184
Luglio metà mese annuale 7 luglio 2009 10 luglio 2009 15 luglio 2009 15 luglio 2010 365
Luglio fine mese semestrale 23 luglio 2009 28 luglio 2009 31 luglio 2009 29 gennaio 2010 182
Agosto metà mese annuale 6 agosto 2009 11 agosto 2009 14 agosto 2009 16 agosto 2010 367
Agosto fine mese semestrale 21 agosto 2009 26 agosto 2009 31 agosto 2009 26 febbraio 2010 179
Settembre metà mese annuale 7 settembre 2009 10 settembre 2009 15 settembre 2009 15 settembre 2010 365
Settembre fine mese semestrale 22 settembre 2009 25 settembre 2009 30 settembre 2009 31 marzo 2010 182
Ottobre metà mese annuale 7 ottobre 2009 12 ottobre 2009 15 ottobre 2009 15 ottobre 2010 365
Ottobre fine mese semestrale 22 ottobre 2009 27 ottobre 2009 30 ottobre 2009 30 aprile 2010 182
Novembre metà mese annuale 6 novembre 2009 11 novembre 2009 16 novembre 2009 15 novembre 2010 364
Novembre fine mese semestrale 20 novembre 2009 25 novembre 2009 30 novembre 2009 31 maggio 2010 182
Dicembre metà mese annuale 4 dicembre 2009 10 dicembre 2009 15 dicembre 2009 15 dicembre 2010 365
Dicembre fine mese semestrale 23 dicembre 2009 29 dicembre 2009 4 gennaio 2010 30 giugno 2010 177
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EMISSIONE BOT  
 
 Roma, 13 gennaio 2009 - Il Mef ha disposto per il giorno 29 dicembre 2008, con regolamento 2 gennaio 2009, un´asta di Bot:
importo (in milioni di euro) scadenza giorni
Semestrali 10. 500 30. 06. 2009 179
E´ da tener presente che il 31 dicembre 2008 vengono a scadere Bot per 13. 950 milioni di euro (10. 450 milioni di euro semestrali, 3. 500 milioni di euro a 92 giorni). I Bot sono posti all´asta con il sistema di collocamento dell´asta competitiva e senza l´indicazione del prezzo base da parte del Tesoro. I buoni possono essere sottoscritti per un importo minimo di mille euro. I prezzi indicati dagli operatori partecipanti alle aste dei Bot, espressi in termini percentuali, possono variare di un millesimo di punto percentuale o multiplo di tale cifra. Non sono ammesse all´asta richieste senza indicazione di prezzo. L´importo di ciascuna richiesta non può essere inferiore ad un milione e mezzo di euro. Il collocamento dei Bot verrà effettuato nei confronti degli operatori indicati nel decreto di emissione. In attuazione di quanto disposto nella Sez. Ii - Tit. V del decreto legislativo 24 giugno 1998, n. 213, e relative norme di attuazione, in relazione alla dematerializzazione dei titoli di Stato, i buoni ordinari del Tesoro sono rappresentati da iscrizioni contabili a favore degli aventi diritto. La Banca d´Italia provvede a inserire in via automatica le partite dei Bot sottoscritti in asta da regolare nel servizio di compensazione e liquidazione avente a oggetto strumenti finanziari con valuta pari a quella di regolamento. Sulla base delle assegnazioni, gli intermediari aggiudicatari accreditano i relativi importi sui conti intrattenuti con i sottoscrittori. Le richieste di acquisto - con un massimo di tre - dovranno pervenire alla Banca d´Italia, esclusivamente tramite la rete nazionale interbancaria, entro e non oltre le ore 11 del giorno 29 dicembre 2008, con l´osservanza delle modalità stabilite nel decreto di emissione. Si ricorda che in caso di malfunzionamento delle apparecchiature, che non consenta l´immissione dei messaggi nella rete, le richieste di partecipazione all´asta debbono essere inviate con modulo trasmesso via fax. Le richieste non pervenute entro il termine stabilito dal decreto di emissione non vengono prese in considerazione. Eventuali richieste sostitutive di quelle corrispondenti già pervenute sono prese in considerazione solo se giunte entro il termine di cui sopra. Le richieste non possono essere più ritirate dopo il termine suddetto . Qualora le richieste di ciascun operatore, anche complessivamente, superino l´importo offerto dal Tesoro, esse verranno prese in considerazione a partire da quella a prezzo più alto, fino a concorrenza dell´importo offerto, salvo quanto diversamente stabilito nel decreto di emissione. Gli operatori "Specialisti in titoli di Stato" hanno facoltà di partecipare al collocamento supplementare dei Bot semestrali previsto in via automatica per il giorno 30 dicembre 2008. L´offerta della tranche supplementare è stabilita nella misura del 10% dell´ammontare nominale offerto nell´asta ordinaria. Tale percentuale rappresenta l´importo minimo offerto nel collocamento supplementare, che il Tesoro si riserva di aumentare dopo la chiusura dell´asta ordinaria, per soddisfare le esigenze di domanda espresse dagli operatori. In tale evenienza sarà emesso un comunicato stampa al riguardo. Gli "Specialisti" che non hanno partecipato all´asta ordinaria non sono ammessi al collocamento supplementare. L´assegnazione avrà luogo al prezzo medio ponderato determinato nell´asta ordinaria. La procedura di collocamento supplementare seguirà le disposizioni contenute nel decreto di emissione. In particolare, le richieste di acquisto dovranno pervenire entro e non oltre le ore 15. 30 del 30 dicembre 2008. La circolazione dei Bot al 15 dicembre 2008 era pari a 161. 702,666 milioni di euro, di cui 3. 500 milioni di euro a 92 giorni, 2. 500 milioni di euro a 76 giorni, 15. 000 milioni di euro trimestrali, 61. 546 milioni di euro semestrali e 79. 156,666 milioni di euro annuali. .
 
   
   
EMISSIONE DI CTZ  
 
 Roma, 13 gennaio 2009 - Il Mef dispone, per il giorno 29 dicembre 2008, con regolamento 2 gennaio 2009, l´emissione dei seguenti certificati di credito del Tesoro "zero coupon": - Ctz 24 mesi: decorrenza : 30 settembre 2008; settima tranche scadenza : 30 settembre 2010 importo nominale dell´emissione : 2. 500 milioni di euro I certificati suddetti, il cui importo minimo sottoscrivibile è di mille euro, sono emessi con il sistema dell´asta marginale riferita al prezzo, senza indicazione di prezzo base di collocamento ed escludendo le richieste effettuate a prezzi inferiori al "prezzo di esclusione"; ai fini della determinazione di quest´ultimo, non verranno prese in considerazione le offerte presentate a prezzi superiori al "prezzo massimo accoglibile", calcolato con le modalità riportate nel decreto di emissione. Sono ammesse a partecipare all´asta le banche italiane, comunitarie ed extracomunitarie, nonché le società di intermediazione mobiliare e le imprese di investimento comunitarie ed extra comunitarie indicate nei decreti recanti l´emissione dei suddetti titoli. Detti operatori partecipano in proprio e per conto terzi. Le domande di partecipazione devono essere inoltrate con indicazione, per ogni richiesta, del relativo prezzo offerto. Ciascun operatore può formulare sino ad un massimo di tre offerte, ciascuna ad un prezzo diverso e per un importo non inferiore a 500. 000 euro di capitale nominale; eventuali offerte di importo inferiore non verranno prese in considerazione. Ciascuna offerta non deve essere superiore all´importo in emissione; eventuali offerte di ammontare superiore verranno accettate limitatamente all´importo medesimo. I prezzi indicati varieranno dell´importo minimo di un millesimo di euro; eventuali variazioni di importo diverso vengono arrotondate per eccesso. Le domande di partecipazione degli operatori devono essere avanzate - entro le ore 11 del giorno sottoindicato - mediante trasmissione di richiesta telematica da indirizzare alla Banca d´Italia tramite Rete Nazionale Interbancaria con le modalità tecniche stabilite dalla Banca d´Italia medesima e conosciute dagli operatori. L´assegnazione dei certificati verrà effettuata, nella giornata in cui si perfezioneranno le operazioni d´asta, al prezzo meno elevato tra quelli offerti dai concorrenti rimasti aggiudicatari. Nel caso che le offerte al prezzo marginale non possano essere totalmente accolte, si procede al riparto pro-quota, con i necessari arrotondamenti. Il prezzo di aggiudicazione ed il prezzo di esclusione saranno resi noti mediante comunicato stampa, nel quale verranno pure indicati gli importi attribuiti agli "specialisti" nelle ultime tre aste. Gli operatori partecipanti all´asta provvederanno ad attribuire ai sottoscrittori i certificati assegnati, senza alcun onere aggiuntivo rispetto al prezzo di aggiudicazione. Il regolamento dei certificati assegnati, da parte degli operatori, verrà effettuato al prezzo di aggiudicazione. Agli operatori viene riconosciuta, quale compenso dell´impegno assunto di raccogliere le prenotazioni del pubblico, una provvigione - commisurata all´ammontare nominale dei certificati assegnati - pari allo 0,20%. Il pubblico potrà prenotare i certificati presso le suddette categorie di operatori nel giorno sottoindicato; gli intermediari potranno richiedere, a garanzia del buon fine della sottoscrizione, l´eventuale versamento di un acconto sull´importo nominale prenotato. Alla data prevista per il regolamento, il sottoscrittore verserà l´importo corrispondente ai certificati assegnati, sulla base del prezzo di aggiudicazione; a fronte di tale versamento, gli verrà rilasciata apposita ricevuta. Il calendario delle operazioni di sottoscrizione è il seguente: - prenotazione da parte del pubblico: entro il giorno 24 dicembre 2008; - presentazione domande in asta: entro le ore 11,00 del giorno 29 dicembre 2008; - regolamento sottoscrizione: il giorno 2 gennaio 2009. Gli operatori "specialisti in titoli di Stato" hanno facoltà di partecipare ai collocamenti di titoli di Stato, previsti automaticamente, in via supplementare alle aste di emissione. L´importo della tranche supplementare è stabilito nella misura massima del 10% dell´ammontare nominale offerto. Gli "specialisti" che non hanno partecipato all´asta di emissione non sono ammessi al collocamento supplementare. L´assegnazione supplementare avrà luogo al prezzo di aggiudicazione determinato nell´asta relativa alla presente emissione. Le modalità e le condizioni per la partecipazione degli "specialisti" all´assegnazione supplementare vengono indicate nel decreto recante l´emissione dei relativi titoli. .  
   
   
BANCHE: IL 42% HA UNA TV AZIENDALE LA CRISI NON PENALIZZERÀ GLI INVESTIMENTI IN INFORMATION AND COMMUNICATION TECHNOLOGY (ICT). SI VA VERSO SPAZI DI LAVORO VIRTUALI E STRUMENTI COME BLOG E WIKI INTERNI.  
 
 Roma,  13 gennaio 2009 - Il 42% delle banche usa una web tv aziendale e il 18% intende introdurla in futuro. Insomma il videocasting, ossia la realizzazione e la trasmissione sulla Intranet di brevi filmati, nelle banche è un fenomeno affermato e comunque in crescita. Si trasmettono soprattutto riunioni e convention, ma trovano spazio anche la formazione, la comunicazione interna e quella da parte del top management ai dipendenti. Molto diffuse le interviste, in un’ottica di coinvolgimento e interazione, per far meglio conoscere il lavoro di ciascuno, condividere prospettive e sondare le opinioni. E’ quanto emerge dal V Rapporto annuale dell’Osservatorio Intranet Banche, curato da Abi Lab – il Consorzio per la ricerca e lo sviluppo delle tecnologie per la banca – e la School of Management del Politecnico di Milano, cui hanno partecipato banche che rappresentano l’80% del settore in termini di dipendenti. Circa gli investimenti in Ict, il Rapporto ha evidenziato che negli ultimi tre anni nella maggioranza dei casi si è registrato un incremento rilevante. Le prospettive future non sono rosee. La crisi nella maggioranza dei casi non dovrebbe però penalizzare quelli per i prossimi tre anni. Lo scenario è comunque variegato e complesso. La crisi sta infatti chiedendo alle imprese finanziarie di riconsiderare le priorità anche per ciò che riguarda l’Ict. “Con i nuovi strumenti e gli approcci di partecipazione – chiarisce Domenico Santececca, Presidente di Abi Lab e Direttore Centrale Area Corporate dell’Associazione Bancaria italiana - la reti interne aziendali hanno la possibilità di svolgere un ruolo primario nel sostenere e facilitare i riassetti organizzativi. Possono dare una efficace risposta alle esigenze sempre più pressanti di apertura, collaborazione, partecipazione e flessibilità. Dalla Intranet può venire un ruolo attivo per accelerare il cambiamento, rafforzare le relazioni e l’appartenenza all’azienda”. Dal rapporto dell’Osservatorio emerge che le banche italiane sono impegnate nell’Enterprise 2. 0, la prospettiva aziendale del web 2.  
   
   
NASCE LA NUOVA BANCA ANTONVENETA SARÀ OPERATIVA DAL PRIMO GENNAIO 2009 E CONTERÀ SU UNA RETE DI OLTRE 400 FILIALI DISTRIBUITE NEL TRIVENETO  
 
Siena, 13 gennaio 2009 – E’ stato stipulato 22 dicembre 2008 l’atto di fusione per incorporazione di Banca Antonveneta in Banca Monte dei Paschi di Siena. Contestualmente è avvenuto il conferimento del ramo d’azienda del valore di 3. 200 milioni e composto da oltre 400 sportelli a favore della nuova Banca Antonveneta, una banca a servizio del Triveneto che sarà operativa dal primo gennaio 2009. Per far fronte al conferimento, l’assemblea straordinaria di “nuova” Banca Antonveneta ha aumentato il capitale della società per complessivi 3. 200 milioni di euro (di cui 1. 000 milioni di valore nominale e 2. 200 milioni a titolo di sovrapprezzo), portandolo da 6. 300. 000 a 1. 006. 300. 000 di euro. L’operazione è avvenuta in seguito alla decisione presa dell’assemblea degli azionisti di Banca Monte dei Paschi di Siena che si è svolta il 4 dicembre scorso. Subito dopo, l’assemblea della “nuova” Banca Antonveneta ha nominato il cda che sarà composto da: Andrea Pisaneschi (presidente), Francesco Caltagirone jr (vicepresidente), Enrico Marchi (vicepresidente), Massimo Caputi, Ernesto Rabizzi, Carlo Querci, Lucia Coccheri, Dario Montinari, Aniceto Vittorio Ranieri, Massimo Carraro, Lauro Buoro, Nereo Destro, Andrea Nuti, Giancarlo Barbieri, Vittorio Sorge (consiglieri). Giuseppe Menzi sarà il direttore generale. Arriva così a compimento il percorso intrapreso circa sei mesi fa dal Gruppo Montepaschi con l’acquisto di Antonveneta. La nuova Banca Antonveneta sarà operativa dal primo gennaio 2009, conterà su una rete distributiva di 403 sportelli, unitamente ai centri pmi, i centri private, il centro enti e le tre aree territoriali operative nel Triveneto. L’insieme delle operazioni (fusione e conferimento di ramo d’azienda) sono in linea con le indicazioni del piano industriale 2008-2011 del Gruppo Montepaschi che prevede, tra l’altro, una profonda riconfigurazione strutturale del Gruppo medesimo ed una razionalizzazione della rete. La nuova Banca Antonveneta, società non quotata, sarà totalmente controllata da Bmps e continuerà ad utilizzare il brand storico di Banca Antonveneta, per garantire continuità d’immagine e mantenere il radicamento territoriale nelle aree di appartenenza. Il focus sarà sul cliente, sul territorio, ripartendo dal “contatto”, dalla “vicinanza” con gli operatori economici locali, le famiglie, le imprese e con l’obiettivo di unire il patrimonio di una storia secolare con una visione strategica innovativa, riconquistando un ruolo significativo nel sostenere il processo di crescita del Nord Est. .  
   
   
IL CDA DI CATTOLICA PREVIDENZA HA NOMINATO MICHELE CRISTIANO NUOVO AD – DG DELLA SOCIETA’  
 
Verona, 13 gennaio 2009 – Lo scorso 29 dicembre 2008 il cda di Cattolica Previdenza ha nominato Michele Cristiano Amministratore Delegato e Direttore Generale della società. L’operazione segue il closing effettuato il 24 dicembre 2008 per l’acquisizione del ramo d’azienda dei consulenti previdenziali di Eurizon Vita. Cattolica Previdenza diverrà il polo previdenziale del Gruppo - ha dichiarato Giovan Battista Mazzucchelli Amministratore Delegato di Cattolica Assicurazioni - e qui concentreremo tutte le expertise di offerta, distribuzione e servizio per garantire soluzioni ad alto contenuto consulenziale per le famiglie e per le imprese; la società - ha sottolineato Giovan Battista Mazzucchelli - opererà attraverso i canali distributivi tradizionali di Cattolica e una rete proprietaria che a regime avrà 1000 consulenti previdenziali. .  
   
   
IL MERCATO DEL CREDITO AL CONSUMO LE FAMIGLIE ITALIANE CONTINUANO AD INDEBITARSI ATTRAVERSO I PRESTITI PERSONALI.  
 
 Milano, 13 gennaio 2009 - Gli ultimi dati relativi al terzo trimestre del 2008 indicano una crescita (+2,9%) rispetto allo stesso trimestre del 2007. Il valore complessivo erogato è pari a 46 miliardi di euro, corrispondenti a oltre 73,2 milioni di operazioni finanziate tra, prestiti personali finalizzati e non, carte di credito e cessione del quinto dello stipendio. Continua ad aumentare la cessione del quinto dello stipendio +31,6%, seguono prestiti personali +14,7% e carta di credito +7,9%, continua invece a diminuire la percentuale dei prestiti finalizzati -10,8%, trainati dall’andamento negativo del settore automobilistico. Sono in aumento le consistenze che hanno superato i 106,5 miliardi di euro +13,7% rispetto al terzo trimestre del 2007. L’andamento dei tassi degli ultimi anni ha influenzato la tendenza delle famiglie italiane ad indebitarsi. L’italia infatti, rispetto alla media dell’Area Euro, è tra gli Stati coi tassi più elevati. Questi dati confermano che l’Italia si sta avvicinando alle situazioni di indebitamento già presenti nei principali Paesi europei, dove vi è un maggiore utilizzo del credito al consumo. La media dei tassi italiani nei primi 9 mesi del 2008 è superiore di oltre 1,2 punti percentuali rispetto a quella dell’Area Euro. Nello specifico la Francia nello stesso periodo ha avuto un tasso medio del 7,3% , la Spagna del 9,3%, l’Italia un tasso medio dell’8,3%. L’aumento dei tassi di interesse ha determinato la crescita della durata media del prestito personale, circa il 50% dei flussi hanno una durata superiore ai 48 mesi, il 16% una durata da 37 a 48 mesi. E’ in crescita anche l’importo medio dei prestiti personali pari a 11. 200 euro, aumentato di ben 800 euro rispetto ai primi 9 mesi del 2007. Diminuisce invece l’importo medio della cessione del quinto dello stipendio pari a 16. 700 euro (una diminuzione di 600 euro) spiegabile in parte dalla maggior differenziazione del prodotto esteso anche a categorie di clienti prima non considerati cedibili, come le ditte private. La crescita della durata e dell’importo medio sono determinate della situazione dei redditi delle famiglie italiane che crescono sempre di meno rispetto alla crescita dei prezzi dei beni di consumo. Da una analisi dei dati Istat relativa alle variazioni in percentuale delle retribuzioni contrattuali orarie, si evince una crescita del 3,4% nei primi 9 mesi del 2008 in confronto al corrispondente periodo del 2007. In aggiunta a questo scenario, dobbiamo considerare anche l’andamento del tasso di inflazione, che è in crescita dal 2005, e ha registrato nel mese di settembre 2008 un valore pari a 3,8% rispetto allo stesso mese del 2007. Questi sono i principali fattori economici che hanno contribuito alla crescita del livello di indebitamento delle famiglie nel nostro Paese. Conclusioni - L’evoluzione del mercato del credito al consumo per i prossimi anni non appare influenzato dalle varie turbolenze generate sui mercati monetari di questi ultimi mesi. Anzi si potrebbe ipotizzare una tendenza delle famiglie ad indebitarsi più nel breve periodo che nel medio lungo, come confermano gli andamenti delle erogazioni dei prestiti per l’acquisto delle abitazioni in calo del 10% nel primo semestre del 2008. Le previsioni continueranno ad essere positive anche se in progressivo rallentamento. Una possibile spinta potrebbe arrivare delle nuove soluzioni finanziarie create dagli operatori specializzati. Gli interventi riguarderanno i prezzi praticati che saranno, per certe tipologie di clienti, più competitivi. L’offerta diventerà più ricca e semplificata nelle soluzioni, e maggiormente adatta alla diverse esigenze dei consumatori. Fonte Ufficio Studi Kìron Ulteriori spinte all’indebitamento potranno arrivare dal miglioramento dei servizi e attraverso una consulenza più professionale e trasparente. I prossimi interventi normativi avranno inoltre un effetto positivo sul mercato, e agevoleranno le famiglie verso scelte di indebitamento più consapevoli e quindi più sicure per il loro futuro. Fonte: Ufficio Studi Kìron, Gruppo Tecnocasa .  
   
   
GENNAIO 2009: ASTA DI METÀ MESE DEI BUONI ORDINARI DEL TESORO  
 
Regolamento 15/01/2009 Durata gg. 90 365
Prezzo medio ponderato 99,587 98,169
Ritenuta fiscale 12,5% 0,05162 0,22888
Arrotondamento 0,00137 0,00213
Prezzo netto d´aggiudicazione 99,64 98,4
Rendimento semplice netto 1,45 1,6
Rendimento composto netto 1,45 1,6
Nell´ipotesi di applicazioni delle commissioni massime, i prezzi ed i rendimenti risultano
così modificati:
Commissioni massime 0,10 0,30
Prezzo netto d´aggiudicazione+commissioni (massime) 99,74 98,7
Rendimento semplice (minimo) 1,04 1,3
Rendimento composto netto (minimo) 1,05 1,3
Fonte Assiom
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LE MARCHE IN INDIA - PETRINI RICEVUTO DAL PRIMO MINISTRO DELLO STATO DEL GUJARAT.  
 
Ancona, 14 Gennaio 2009 - Il Vibrant Gujarat - Prosegue la missione in India guidata dal vicepresidente della Giunta regionale, Paolo Petrini, a cui partecipano Svim, centri servizi Asteria, Cosmob, Meccano e imprese marchigiane. Ieri Petrini ha preso parte alla cerimonia inaugurale del Vibrant Gujarat investor´s summit 2009, appuntamento biennale che riunisce nello Stato indiano investitori da tutto il mondo. Erano presenti all´evento, tra gli altri, oltre al Primo ministro dello Stato del Gujarat, il Ministro delle Finanze Giapponese, il Presidente della Camera dei Lord inglese, il Primo ministro del Kenya, il Ministro dell´Industria canadese, il presidente del Gruppo Tata, e grandi investitori internazionali. L´incontro con il Primo Ministro - Il vicepresidente Paolo Petrini nel corso della cerimonia inaugurale ha ringraziato Narendra Modi, Primo ministro del Gujarat, per l´invito fatto alla Regione Marche e approfondito le potenziali collaborazioni con lo stato indiano. Modi nel suo discorso di chiusura della cerimonia ha salutato le Marche, citandole come modello di sviluppo industriale basato sull´impresa diffusa, a cui l´India guarda con interesse. ´La grande considerazione espressa dal Primo ministro Modi ´ ha riferito Petrini - rappresenta un´opportunita` per la nostra regione, quale partner delle iniziative di sviluppo industriale, sociale ed economico che lo Stato del Gujarat ha avviato in preparazione dell´anniversario della nascita dello Stato stesso previsto per il 2010. Il Primo ministro Modi ha espresso l´intenzione di visitare le Marche quanto prima, di cio` siamo molto lieti per l´ulteriore opportunita` che abbiamo di far conoscere il nostro territorio e le sue eccellenze, oltre che per dare impulso alla collaborazione tra imprese della nostre regione e quelle di questo vasto paese´. Un´attenzione, quella indiana verso le Marche, confermata dall´incontro ristretto avvenuto nel primo pomeriggio di oggi tra Petrini e il Premier Modi, dove e` stato espresso grande interesse per le possibilita` di collaborazione tra i rispettivi sistemi produttivi. ´Le Marche sono la prima Regione italiana a collaborare fattivamente con il Governo´ ha detto Modi durante l´incontro. Le opportunita` di collaborazione - Per la seconda volta dopo la missione dello scorso mese, dunque, le Marche hanno l´opportunita` di stringere contatti ad altissimo livello con il gigante indiano. E i risultati non si sono fatti attendere: tre accordi di collaborazione sono infatti stati stipulati tra i tre centri di trasferimento tecnologico presenti - Asteria, Cosmob, Meccano - e il governo del Gujarat al fine di promuovere rapporti di collaborazione reciproca tra imprese marchigiane e quelle dello Stato indiano. I centri servizi risultano infatti di grande interesse per lo Stato del Gujarat, che necessita di un supporto specifico per il proprio sviluppo economico in particolare nei confronti della piccole e medie imprese. Non a caso a queste ultime era dedicato il convegno internazionale svoltosi nella mattinata, a cui Petrini ha partecipato e dove ha presentato il modello distrettuale marchigiano a una nutrita platea di investitori e operatori economici. L´incontro con il ministro dell´Industria dello Stato del Maharashtra ´ Oltre che con il Gujarat, le Marche stanno stringendo rapporti anche con lo Stato del Maharashtra. Domenica scorsa infatti la delegazione marchigiana e` stata ricevuta dal ministro dell´Industria, Rana Patil, e dal suo staff. Durante l´incontro Petrini ha sottolineato l´interesse per il distretto di nuova costruzione a Osmanabad, a circa 400 Km da Mumbai, che comprende un´area di 7. 500 km quadrati, in fase di infrastrutturazione industriale e urbana, che presenta notevoli opportunita` per il sistema produttivo marchigiano. .  
   
   
DURNWALDER INCONTRA IL NUOVO DIRETTORE DELLA BANCA D´ITALIA A BOLZANO  
 
 Bolzano, 13 dicembre 2009 - Il nuovo direttore della filiale bolzanina della Banca d’Italia, Nevio Eligio Rodighiero, ha fatto visita il 9 gennaio a Bolzano al presidente della Provincia Luis Durnwalder. Con il responsabile dell´istituto di credito centrale si è discusso della situazione creditizia in Alto Adige, definita positiva, e delle misure avviate dalla Provincia per fronteggiare la crisi finanziaria. La via per superare la difficile congiuntura economica passa attraverso una più stretta collaborazione tra amministrazione, banche e imprese: su questa esigenza hanno concordato a Palazzo Widmann il presidente Durnwalder e il direttore Rodighiero. Nell´incontro è stato analizzato lo sviluppo economico vissuto dall´Alto Adige negli ultimi anni, che ha portato la provincia a poter vantare uno dei più alti redditi pro-capite a livello nazionale. Riguardo alla crisi internazionale e ai riflessi sull´Alto Adige, "ho illustrato al nuovo direttore di Bankitalia il pacchetto di misure varato dalla Giunta provinciale a sostegno delle famiglie e delle imprese", sottolinea Durnwalder. Interventi di finanziamento, di alleggerimento delle spese e di snellimento delle pratiche che si aggiungono alle riforme già operate nel settore economico, dalla riduzione di alcune imposte ai nuovi criteri per l´assegnazione delle aree produttive, dai sostegni all´export a quelli riservati a ricerca, innovazione e sviluppo. Il Presidente della Provincia e il direttore della filiale bolzanina della Banca d´Italia hanno infine convenuto sul fatto che il settore creditizio locale si è sviluppato in maniera sana e positiva, sia riguardo ai servizi offerti dalle banche altoatesine che alla capillare diffusione sul territorio. Giudizi lusinghieri sono stati espressi anche sul livello di sicurezza degli istituti di credito locali, tanto più importante in un momento delicato come quello attuale. .  
   
   
LOMBARDIA: BANDI ANTICIRISI DA 130 MILIONI PER PMI INVESTIMENTI FINO A 2 MILIONI FINANZIATI A TASSO FISSO ALLO 0,5%  
 
 Milano, 13 gennaio 2009 - Sono 130 i milioni di euro che Regione Lombardia mette a disposizione delle Piccole e medie imprese con il Fondo di Rotazione per l´imprenditorialità (Frim). Lo annuncia l´assessore all´Industria, Pmi e Cooperazione, Romano La Russa, presentando il bando Frim-fesr (Fondo europeo di sviluppo regionale) relativo a Ricerca e Innovazione, recentemente pubblicato e attivato nell´ambito del Programma Operativo Regionale 2007-2013 (Por). "Il nuovo bando - spiega La Russa - tiene conto dell´esperienza maturata su quello precedente e delle criticità emerse e le supera prevedendo una netta velocizzazione dei tempi di istruttoria. Ci siamo organizzati per evitare i ritardi che nel passato hanno talvolta potuto danneggiare l´attività delle imprese facendo in modo che i finanziamento siano erogati più velocemente". I fondi fanno parte del più ampio "pacchetto" di misure anticrisi voluto dal presidente Formigoni e messo a punto dai vari assessori interessati, un miliardo di finanziamenti e 3 di risorse che si stima possano essere mobilitate a sostegno del sistema imprenditoriale lombardo (l´elenco di queste misure e consultabile su www. Regione. Lombardia. It, ndr). I 130 milioni di euro di questa operazione varata da La Russa afferiscono rispettivamente al Frim-fesr incentrato su Ricerca e Innovazione (con una dotazione iniziale di 35 milioni in aumento fino a 70) e al Frim da 60 milioni dedicato invece allo sviluppo aziendale, al trasferimento e al consolidamento d´impresa che sarà pubblicato a breve. Ciascuna azienda che vorrà accedere al bando potrà godere di un finanziamento a tasso fisso agevolato, pari allo 0,5%, di durata fino a 7 anni che coprirà investimenti fino a 2 milioni di euro. "La cospicua dotazione finanziaria (oltre il quadruplo rispetto al precedente bando) - fa notare La Russa - unita ad una migliore definizione dei requisiti di accesso, farà sì che lo sportello possa assicurare una corretta e costante gestione delle domande presentate". "Tale prospettiva - conclude l´assessore - assicurerà un´ordinata e graduale istruttoria delle richieste e un livello di domande non ammesse decisamente più basso rispetto a quanto avvenuto nel passato". Le domande, relative al Frim-fesr, potranno essere presentate dal 10 febbraio direttamente sul sito di Regione Lombardia (www. Regione. Lombardia. It) accedendo poi al menù "Programmazione Comunitaria 2007-2013" e cliccando su "Fesr". E´ necessaria la registrazione al Sistema Informativo Integrato della Programmazione Comunitaria 2007-2013. Nell´apposita sezione del sito, saranno poi spiegate le modalità di accesso, successive alla registrazione e al rilascio dei codici di accesso personali (login/password). .  
   
   
SCHEDA SULLE DIECI GRANDI OPERE FINANZIATE E APPROVATE PER LA LIGURIA PER UN INVESTIMENTO COMPLESSIVO DI 3 MILIARDI E 124 MILIONI DI EURO  
 
 Genova, 13 Gennaio 2009 - 1 - Raddoppio Della Ferrovia S. Lorenzo - Andora Costo: 543 Milioni Di Euro - Opera già appaltata che risale al primo governo Prodi. Ci sono state due interruzioni per problemi al collocamento dei materiali di risulta, oggi superato, e per un contenzioso sui prezzi con l´impresa esecutrice (Ferrovial) che hanno dato origine a un ricorso al Tribunale ancora aperto. Oggi dovrebbero ripartire i lavori per il grosso del cantiere, cioè lo scavo delle gallerie con la grande fresa meccanica. Entro due o tre mesi si saprà se sarà perfezionato un accordo globale o se parte delle opere dovrà essere riappaltato. Le Ferrovie prevedono la conclusione delle opere nel 2012. In quell´anno potranno estendersi i lavori di Area 24 con la pista ciclabile anche nel tratto tra S. Lorenzo e Andora. 2- Nodo Ferroviario Di Genova Costo Complessivo 656 Milioni Di Euro (Comprensivo Del Viadotto Di Collegamento Con La Gronda Del Valore Di 35 Milioni) - Le gare sono in corso, si può prevedere l´inizio dei lavori, se tutto va bene, entro la fine dell´anno. L´opera risponderà alle esigenze del traffico merci in uscita dal porto e anche all´obiettivo di dotare Genova di una metropolitana lungo il Ponente che si salderà al metrò sotterraneo esistente. Nel progetto sono previste le nuove stazioni di Palmaro e Cornigliano. Altre sei stazioni (Multedo, Aeroporto, Terralba, Teglia, Campasso, Via dei Landi) saranno realizzate al di fuori del progetto ma contestualmente. Una criticità è costituita dall´esigenza di demolire un edificio con 20 alloggi a Rivarolo. Comune, Regione e Ferrovie affronteranno insieme la trattativa con i residenti: Burlando ha ricordato l´esistenza di una legge regionale che stanzia incentivi a favore di chi deve rinunciare alla casa. 3 - Aurelia Bis A Savona Costo: 239 Milioni Di Euro - La gara è in corso, si può prevedere l´inizio lavori nel giro di un anno. Una criticità emersa nel corso della riunione odierna riguarda il fatto che lo smarino è destinato, con accordo con l´Autorità portuale di Savona, al nuovo terminal siderurgico, la cui realizzazione però oggi è in forse, poiché viene meno la prospettiva del nuovo laminatoio alla Ferrania. Anas e Autorità portuale si sono impegnate a trovare soluzioni diverse. Esiste poi un contenzioso relativo agli espropri,con ricorsi al Tar, e attesa di un pronunciamento del Consiglio di Stato che dovrebbe giungere entro marzo. Non si esclude la possibilità di un accordo. Nel frattempo si è integrato nel progetto il casello di Alba mare, non più concepito in alternativa. 4 - Aurelia Bis Della Spezia Costo: 240 Milioni (215 Dello Stato E 25 Della Regione). Diventano 298 Aggiungendo Interventi Di Completamento (Felettino, Castelletti, Fornova) - I lavori potrebbero partire entro l´anno (il bando è stato pubblicato) se sarà risolta la vicenda kafkiana che ha bloccato la formalizzazione del finanziamento, approvato dal Cipe, ma bloccato dalla Corte dei Conti: il passaggio delle carte dal ministero alla Corte e viceversa ha occupato praticamente tutto l´anno scorso. L´opera è strategica anche per la viabilità di accesso al nuovo ospedale di cui sta partendo la realizzazione. 5 - Strada A Mare Di Cornigliano E Opere Connesse Costo: 222 Milioni Di Euro (Di Cui 110 Per La Strada, Il Resto Per Le Altre Opere: Ponte Delle Ferrovie Sul Polcevera, Viabilita´ Lungo Il Polcevera, Allargamento Di Lungomare Canepa, Collegamento Con Aeroporto) - E´ in corso l´aggiudicazione della gara, i lavori potrebbero partire a Primavera, forse anche prima a stralcio la demolizione degli elettrofiltri. 6 - Nuova Piattaforma Portuale A Vado Ligure Costo: 450 Milioni Di Euro, Che Salgono A 615 Con Le Opere Connesse (Porto Turisticoe Area Per La Cantieristica, Sottopasso, Casello Dell´autofiori) - Un contenzioso con ricorso al Tar è in corso di composizione. Gli appalti potrebbero partire entro l´anno. La piattaforma è finanziata con sistema innovativo. Infatti 100 milioni vengono dallo stato, 200 grazie alla previsione dei maggiori introiti fiscali legati ai nuovi traffici resi possibili dall´opera, 150 dall´operatore privato (Maersk) che gestirà il terminal. 7 - Riempimento Calata Bettolo Nel Porto Di Genova Costo: 120 Milioni Di Euro - L´inizio dei lavori è previsto nel secondo trimestre del 2009, e dureranno circa 4 anni. Saranno effettuati dragaggi che consentiranno una profondità di 17 metri negli accosti, accessibili a tutte le più grandi navi. 8 - Riempimento Ronco E Canepa Nel Porto Di Genova Costo: 40,1 Milioni Di Euro - Anche in questo caso i lavori inizieranno nel secondo trimestre dell´anno, e dureranno circa 3 anni e mezzo, con profondi dragaggi. I materiali dragati serviranno al riempimento, ma resteranno comunque un milione di metri cubi di spazio per altri materiali di risulta derivanti da cantieri aperti nella città di Genova. E´ stata sottolineata (da Merlo, Burlando e Pissarello) l´esigenza che partano contestualmente i lavori per realizzare il nuovo nodo stradale di S. Benigno, altrimenti il volume di traffico maggiore sviluppato dalle nuove calate non potrebbe avere adeguate vie di accesso tra porto e autostrade. 9 - Metropolitana Di Genova Costo: 207 Milioni Di Euro Tra Opere E Acquisto Veicoli - Entro un mese dovrebbe essere superato il diaframma per completare lo scavo della galleria tra De Ferrari e la stazione Brignole. Nel 2010 l´opera dovrebbe essere terminata. Attualmente la difficoltà è nel rendere operativo il finanziamento. Poiché si trattava di rimodulare una serie di finanziamenti da obiettivi diversi a quello del metrò genovese doveva operare una commissione di alta vigilanza a livello centrale, che però dopo il cambio di governo nazionale non è stata ancora ricostituita. L´intervento è sostenuto anche da finanziamenti regionali. 10 - Copertura E Messa In Sicurezza Del Bisagno Costo: 183 Milioni Di Euro - Opera in corso di realizzazione. E´ l´unico intervento che necessita per il completamento nella zona della foce del Bisagno di un finanziamento aggiuntivo di circa 100 milioni di euro. Se fosse erogato in tre trance di 35 milioni nei prossimi tre anni l´opera potrebbe essere completata senza interruzioni dei lavori (rischio invece incombente in assenza di finanziamenti certi). .  
   
   
COMMERCIO, TURISMO E SERVIZI. ACCORDO TRA REGIONE EMILIA-ROMAGNA", BANCHE, CONSORZI FIDI, UNIONCAMERE E ASSOCIAZIONI DI CATEGORIA PER SOSTENERE IL CREDITO ALLE IMPRESE. DALLA REGIONE 5 MILIONI DI EURO.  
 
 Bologna, 13 gennaio 2009 – Un plafond messo a disposizione dalle banche e 5 milioni di euro dalla Regione Emilia-romagna a sostegno del commercio, del turismo e dei servizi. Sono questi i punti principali dell’accordo firmato dalla Regione insieme a Unioncamere, associazioni di categoria del commercio, confidi regionali con il sistema bancario dell’Emilia-romagna, per assicurare l’accesso al credito delle imprese del commercio, turismo e servizi della regione. L’obiettivo è fare fronte alle esigenze di liquidità delle aziende attraverso un impegno costante e continuo, verso il credito a breve medio termine, di tutti i firmatari coinvolti e favorire il consolidamento dei crediti dal breve al medio termine, garantendo condizioni di finanziamento adeguate con i piani di rientro delle imprese. “Con questa iniziativa – dice Guido Pasi, assessore regionale al Commercio e Turismo – vogliamo offrire uno strumento concreto alle imprese del commercio, del turismo e dei servizi della nostra regione. I comparti del settore terziario sono fondamentali per l’economia dell’Emilia-romagna e sentono anch’essi in maniera diretta gli effetti della crisi. Per questo è fondamentale intervenire concretamente con misure immediate che possano garantire alle imprese credito a breve termine per soddisfare le esigenze più urgenti, ma anche la possibilità di consolidare i crediti dal breve al medio termine per poter affrontare con maggiore respiro la difficile congiuntura che stiamo attraversando. Vorrei sottolineare l’adesione al protocollo di tutto il sistema economico e istituzionale regionale, che si è dimostrato in grado di rispondere con concretezza ed efficacia a un’esigenza diffusa e urgente”. Nell’accordo il sistema bancario si impegna ad assicurare l’erogazione di finanziamenti a breve–medio termine per soddisfare le esigenza di liquidità delle imprese legate ai pagamenti di imposte, tasse, contributi, tredicesime e quattordicesime, oltre al consolidamento dei crediti dal breve al medio termine anche attraverso un’estensione delle garanzie prestate dal sistema dei confidi regionali, passando dal 30 al 50% dell’importo dei finanziamenti richiesti. L’abi inoltre si impegna a stimolare presso le banche associate la massima operatività in termini di stipula ed erogazione delle risorse. Le banche opereranno in modo integrato con il sistema dei Confidi regionale. La Regione Emilia-romagna si impegna a mettere a disposizione da subito ulteriori risorse per il settore pari a 5 milioni di euro, mentre Unioncamere si attiverà per potenziare le attività in corso per rafforzare l’operatività del sistema dei confidi regionali. L’attività, svolta attraverso l’impegno di Cofiter e dei confidi regionali, dovrà garantire condizioni di operatività a costi contenuti per le imprese: si tratta, infatti, di accordi con il sistema bancario che devono contenere lo spread massimo per le imprese, a fronte delle garanzie dei confidi, alle migliori condizioni di accesso per le imprese del commercio, turismo e servizi, al fine di rendere il più efficaci possibile gli effetti dell’impegno di Regione, Unioncamere e Consorzi fidi. La Regione si impegna ad anticipare, già dal prossimo mese di gennaio, l’assegnazione dei contributi previsti dal bilancio di previsione 2009 per i consorzi fidi regionali operanti nei settori del commercio, turismo e servizi, per consentire la massima operatività dei confidi stessi, assicurando le migliori condizioni di accesso e un monitoraggio continuo dell’andamento del credito ai beneficiari. .  
   
   
COMMERCIO: LA REGIONE SICILIA FINANZIA I PRIMI 8 DISTRETTI PRODUTTIVI  
 
Palermo, 13 gennaio 2009 - “Per la prima volta, i distretti sono destinatari di aiuti concreti. I primi otto progetti dei dodici rientrati nella tipologia del provvedimento ministeriale possono già beneficiare dei contributi. Gli altri quattro partiranno quando le imprese interessate ultimeranno le relative procedure amministrative”. Lo ha detto l’assessore alla Cooperazione, Commercio, Artigianato e Pesca, Roberto Di Mauro, che ha firmato i primi otto decreti per sostenere lo sviluppo e il potenziamento dei distretti produttivi siciliani di alcune filiere eccellenti. Ai sensi del decreto ministeriale del 28 dicembre 2007, che ha assegnato alla Regione siciliana quasi 2 milioni di euro, è stato, infatti, predisposto il bando per l´assegnazione di circa 4 milioni di euro ripartiti al 50 %, in regime de minimis, tra il ministero dello Sviluppo economico e la Regione siciliana. Questi i destinatari e i progetti dei finanziamenti: distretto della logistica, “Po. Ge. A”; distretto della meccanica “Distretto domani”; distretto Meccatronica, “Sicilia meccatronica”; distretto Etna Valley, “My Energy ”; distretto Etna Valley, “P. C. Ba. Se”; distretto della Plastica, “R. I. Di. Pla. ”; distretto della pietra lavica, “Ict Pietra Lavica dell´Etna”; distretto della ceramica di Caltagirone, “Lab & Web”. Dario Tornabene, dirigente del servizio Distretti produttivi-Osservatorio pmi, ha spiegato che “il contributo ai distretti, al 50%, è stato concesso anche con soglie più basse che arrivano fino al 37%, utilizzando come uno dei criteri di selezione la percentuale di cofinanziamento proposta dalle stesse imprese”. “Comunque - ha precisato Di Mauro - anche se il cofinanziamento è a carico soltanto di alcune imprese del distretto in questione, a beneficiare dei servizi saranno tutte le imprese accorpate. I progetti ammessi rappresentano un primo passo per una reale attività dei distretti, attraverso un lavoro di rete delle imprese, e l´avvio di azioni di ricerca e di marketing che sono fondamentali in questa prima fase”. “Per il governo della Regione - ha concluso Di Mauro - i distretti rappresentano il modello di sviluppo commerciale vincente, soprattutto per penetrare nelle piattaforme internazionali. Gli uffici competenti stanno già predisponendo il bando per utilizzare la somma residuale di quattro milioni, sempre in favore delle filiere produttive regionali”. Distretto della Logistica - Titolo “Po. Ge. A” - Importo progetto € 859. 000,00/ Importo contributo € 335. 000,00/Imprese coinvolte 18 Il progetto riguarda la realizzazione di un portale dedicato alla gestione del trasporto delle merci e della logistica. L’obiettivo, nella prima fase, è consolidare le potenzialità del territorio creando le condizioni affinché produttori, imprese di trasporto, di logistica e utenti, possano acquisire e gestire, attraverso un sistema centralizzato (via web), dati e servizi necessari all’ottimizzazione del sistema. Allo scopo, sarà realizzata una struttura avanzata di Information and communication technology (Ict) capace di acquisire le informazioni destinate alla presentazione di una serie di servizi propedeutici all’aumento dell’efficienza nella gestione delle risorse e all’aumento strategico della competitività del territorio. Distretto della Meccanica – Titolo “Distretto Domani” - Importo progetto € 1. 598. 626,00/Importo contributo € 491. 790,00/Imprese coinvolte 55 Il progetto prevede la realizzazione di un centro logistico organizzativo per rispondere alle esigenze organizzative, amministrative, commerciali, finanziarie, formative, di marketing e d’internazionalizzazione delle aziende dello stesso distretto. La nuova struttura, che il consorzio acquisterà, opererà in un immobile di 159 mq, a Siracusa, presso il nuovo centro direzionale “Santa Panagia Business Center”. Distretto Meccatronica – Titolo “Sicilia Meccatronica” - Importo progetto € 1. 088. 525,00 Importo contributo € 408. 196,88/Imprese coinvole 16 Verrà realizzata e messa a disposizione delle imprese distrettuali una infrastruttura software per spiegare le pratiche di e-business. La proposta, che si inquadra all´interno della ricerca nazionale e internazionale degli strumenti Ict per il supporto delle reti di imprese, mira a sviluppare uno dei filoni più innovativi, l’Internetworked enterprises, per fornire contributi innovativi attraverso la diffusione delle esperienze di ricerca effettuate nell´ambito dell´impresa estesa (imprese in rete). Distretto Etna Valley – Titolo “My Energy” - Importo progetto € 600. 400,00 / Importo contributo € 222. 148,00 / Imprese coinvolte 16 Con queste risorse, partirà un centro servizi pilota per la promozione di interventi mirati al risparmio energetico e all´utilizzo di energia pulita nelle imprese del distretto Etna Valley. Il programma è di estendere il progetto a un più generale processo di sviluppo locale. Distretto Etna Valley – Titolo“p. C. Ba. Se” - Importo progetto € 432. 120,00 / Importo contributo € 288. 080,00 / Imprese coinvolte 16 Il progetto nasce dall’esperienza consolidata di alcune aziende che hanno realizzato un prototipo di piattaforma innovativa di comunicazione e collaborazione, basata su tecnologie innovative (conosciute come “semantic web”). E’ prevista una piattaforma destinata specificamente a consorzi e distretti per supportare la condivisione di informazioni, comunicazione e cooperazione tra gli utenti di un sistema di organizzazioni a rete. Distretto della Plastica – Titolo “R. I. Di. Pla. ” - Importo progetto € 162. 000,00 / Importo contributo € 81. 000,00 / Imprese coinvolte 18 Sarà ideato, implementato e registrato sui principali motori di ricerca nazionali ed internazionali un portale web multilingua (italiano, inglese e francese), per diffondere, nell´ambito dell´”impresa estesa”, contributi innovativi che derivano dall´esperienza di ricerca. Distretto della Pietra Lavica – Titolo “Ict Pietra Lavica dell´Etna” - Importo progetto € 96. 000,00/ Importo contributo € 38. 400,00 /Imprese coinvolte 24 Il progetto prevede: iniziative congiunte di studio e analisi del settore destinate alla competitività del mercato della pietra lavica etnea; l´elaborazione di pratiche condivise e diffuse attraverso un marchio comune, lo scambio di know-how tra operatori nazionali ed esteri; iniziative promo-pubblicitarie e la creazione di un portale. Distretto della Ceramica di Caltagirone – Titolo “Lab & Web” - Importo progetto € 90. 000,00 / Importo contributo € 45. 000,00 / Imprese coinvolte 25 Verrà realizzato un portale Web multilingue, interaziendale, immaginato come un luogo di incontro e di scambio per semplificare le relazioni tra tutti gli operatori del settore ceramico. Sarà creato un polo servizi stabile,“Nodo di innovazione”, che attiverà un sistema di relazioni integrate per sostenere lo sviluppo e l’innovazione del tessuto produttivo attraverso la promozione e progetti pilota che permettano la qualificazione del personale, la formazione di nuovi animatori dell´innovazione, la valorizzazione di know how e dei risultati. L’attività si svolgerà attraverso il coinvolgimento dell’istituto statale d’Arte per la ceramica di Caltagirone, sede di un importante laboratorio tecnologico. .  
   
   
ATTIVATO IN SARDEGNA LO SPORTELLO SPRINT PER L´INTERNAZIONALIZZAZIONE  
 
 Cagliari, 13 Gennaio 2009 - L´assessorato dell´Industria sta portando avanti una serie di strumenti di politica attiva a favore delle Pmi locali in materia di internazionalizzazione, al fine di favorirne o consolidarne la presenza nei mercati esteri. In particolare, è stato attivato, per la parte di competenza della Regione Sardegna, lo Sprint (Sportello Regionale per l´Internazionalizzazione), dedicato agli imprenditori che vogliano avere informazioni sia per quanto riguarda la politica regionale sia relativamente agli strumenti e mezzi attivati dal governo centrale. E´ inoltre già stata firmata una Convenzione in materia di internazionalizzazione tra la Regione Sardegna e l´Ice che prevede un progetto per la costituzione e il rafforzamento dello Sprint, il cui soggetto attuatore per la parte regionale è il Bic Sardegna. Già da oggi le informazioni sulle iniziative regionali e sulle opportunità di finanziamento alle imprese possono essere richieste al Bic Sardegna al numero 070 3481800, o scrivendo all´indirizzo email ind. Promozione. Sviluppo@regione. Sardegna. It. La collocazione finale dello Sprint è prevista presso l´Agenzia Regionale Sardegna Promozione. .  
   
   
CONSORZI DI BONIFICA: IN EMILIA-ROMAGNA PASSANO DA 16 A 8. LA GIUNTA REGIONALE DA´ IL VIA AL PROCESSO DI RIORGANIZZAZIONE.  
 
Bologna, 13 gennaio 2009 - - Al via la riorganizzazione dei Consorzi di Bonifica dell’Emilia-romagna, che scenderanno da 16 a 8, mentre gli attuali confini verranno ridefiniti per renderli il più aderenti possibile a quelli dei bacini idrografici. E’ quanto prevede il progetto di legge “Rideterminazione dei Comprensori di bonifica e riordino dei Consorzi” approvato nei giorni scorsi dalla Giunta regionale e che da gennaio 2009 passerà all’esame dell’Assemblea legislativa. La nuova organizzazione prevede 5 Comprensori di bonifica corrispondenti ai 5 sottobacini del Fiume Po, 2 comprensori per il Bacino del Fiume Reno e 1 per i Bacini dei Fiumi Romagnoli e del Marecchia-conca. Rimane invece invariato il Consorzio di bonifica di 2° grado del Canale Emilia-romagnolo. “Si tratta di un primo significativo intervento sui Consorzi di Bonifica – ha detto l’assessore regionale all’agricoltura Tiberio Rabboni - cui seguirà , all’inizio del 2009, la ripresa del confronto sulla proposta di legge di riforma generale della bonifica, con l’obiettivo di arrivare ad approvarla in corso d’anno”. “Proprio la maggiore corrispondenza con i bacini dei fiumi – ha spiegato ancora Rabboni - permetterà infatti di aumentare l’efficacia operativa dei Consorzi, mentre la riduzione del numero comporterà una riduzione dei costi. Si tratta di un altro tassello della politica di riorganizzazione e semplificazione, già avviata per le Comunità Montane, gli Ato, le Agenzie per la Mobilità e che ci consente di dire che la Regione fa sul serio. ” Rabboni ha espresso il proprio ringraziamento alle associazioni agricole regionali “per il contributo di merito dato e la responsabilità che si sono assunte condividendo il riordino”, ma ha anche sottolineato l’importanza “del confronto con il tavolo del’imprenditoria regionale e con Confindustria Emilia-romagna”. La riorganizzazione prevede che l’Assemblea legislativa nomini dal 1° settembre 2009 i consigli di amministrazione provvisori dei Consorzi ai quali spetterà il compito di adottare i nuovi Statuti e di indire le elezioni degli organi consortili. E’ previsto che in ogni Cda non possano ricevere compenso più di 3 consiglieri, compresi il Presidente e il vicepresidente e che in sede di prima attuazione del riordino “vengano valorizzate le professionalità esistenti” anche allo scopo di corrispondere alle legittime aspettative sindacali. Le specificità dell’impianto di Pilastresi e dei comuni bolognesi a sinistra del Reno “Questa riorganizzazione - ha sottolineato Rabboni – nasce dalla scelta precisa di far coincidere i nuovi confini con la struttura fisica dei bacini idrografici, per rendere più funzionale l’azione stessa dei nuovi Consorzi. La legge tuttavia presta una particolare attenzione a certi territori di confine, salvaguardandone le specificità”. E’ il caso dell’impianto idrovoro di Pilastresi che pur trovandosi in provincia di Ferrara è gestito dal Consorzio modenese e svolge importanti funzioni soprattutto per il Comprensorio di Ferrara e che pertanto verrà gestito in forma concordata, tramite un’intesa tra il Consorzio modenese e quello ferrarese. “E’ inoltre prevista – ha spiegato anche Rabboni - una attività concordata, anche su proposta dei singoli Comuni o della loro Associazione, tra il Consorzio modenese e quello bolognese per quanto riguarda i comuni bolognesi di San Giovanni in Persiceto, Crevalcore e S. Agata , a sinistra del fiume Reno, in quanto le acque di questi comuni scolano nel fiume Panaro e quindi nel bacino del Po, anziché nel fiume Reno”. Gli 8 Consorzi di bonifica - I 5 Comprensori di bonifica corrispondenti ai 5 sottobacini del Fiume Po sono i seguenti: Comprensorio 1 in provincia di Piacenza; Comprensorio 2 in provincia di Parma; Comprensorio 3 in provincia di Reggio e in parte dell’Appennino e della pianura modenese; Comprensorio 4 in provincia di Modena e in parte della pianura bolognese e ferrarese; Comprensorio 8 in provincia di Ferrara rientrante nel sottobacino Po di Volano e una piccola parte della provincia di Ravenna. Sono stati inoltre individuati: il Comprensorio 5 per il bacino idrografico del fiume Reno, quasi interamente in provincia di Bologna; il Comprensorio 6 ancora per il bacino del Reno in provincia di Ravenna e in parte dell’Appennino bolognese tra cui Imola; il Comprensorio 7 per i Bacini dei Fiumi Romagnoli e del Marecchia-conca nelle province di Ravenna, Forlì-cesena e Rimini. .  
   
   
APPROVATO IN TOSCANA IL NUOVO REGOLAMENTO DEL COMMERCIO  
 
 Firenze, 13 gennaio 2009 - La giunta regionale ha approvato il regolamento di attuazione del “Codice del commercio. Testo unico in materia di commercio”. Toccherà adesso al Consiglio Regionale vagliare e approvare definitivamente il regolamento che solo da quel momento renderà totalmente applicabile la legge 28 del 7 febbraio 2005. Il regolamento si concentra principalmente sulla disciplina del commercio in sede fissa, pur contenendo disposizioni di interesse generale. In particolare vengono disciplinati i contenuti essenziali delle domande di autorizzazione, delle dichiarazioni di inizio di attività e delle comunicazioni previste nel Codice; il rilascio dell’autorizzazione regionale ai centri di assistenza tecnica; la composizione della Commissione per l’Osservatorio del commercio; le modalità di svolgimento della concertazione locale; la defi nizione delle caratteristiche dell’esercizio in proprio delle attività di vendita e di somministrazione e del dipendente qualificato. Per l´assessore al commercio Paolo Cocchi: «Il regolamento tiene conto in primo luogo dell’esigenza di garantire al cittadino un’ampia scelta di soluzioni distributive. A tal fine, la programmazione regionale punterà a mantenere, nel tempo, un equilibrato rapporto tra le tre tipologie di strutture di vendita: vicinato, medie e grandi strutture. Si tratterà quindi - ha continuato Cocchi - di una forma di programmazione orientata non al contingentamento ma, al contrario, alla garanzia del mantenimento delle condizioni di concorrenza ed alla necessità di evitare situazioni di abuso di posizione dominante tra forme di distribuzione. » La programmazione delle grandi strutture di vendita terrà conto della recente normativa statale, che ha introdotto importanti novità a tute la della concorrenza e dei diritti del consumatore, escludendo ogni possibilità di procedere attraverso forme di programmazione che si possano configurare come mero contingentamento di superfici. In particolare l’individuazione dei metri quadrati di superficie di vendita autorizzabile (Svag) nel periodo di validità della programmazione (2008-2010) è rinviata ad apposita deliberazione della Giunta regionale, successiva all’entrata in vigore del regolamento. La proposta di regolamento definisce anche le dimensioni massime delle grandi strutture di vendita, considerando coerente con le esigenze del territorio toscano un dimensionamento massimo di tale tipologia di esercizi pari a 15. 000 mq. Di conseguenza, in Toscana, le grandi strutture di vendita avranno dimensioni comprese tra 1. 500 e 15. 000 mq, mentre solo nei comuni con popolazione superiore a 10. 000 abitanti, inseriti nelle due aree commerciali metropolitane Firenze-pistoia-prato e Livorno-pisa, le grandi strutture avranno superficie di vendita compresa tra 2. 500 e 15. 000 mq. Rispetto a tale dimensione massima è prevista una norma transitoria valida fino al 31 dicembre 2009, che definisce il limite di 20. 000 mq in caso di ampliamento delle strutture già autorizzate e classificate come poli di attrazione di interesse interregionale e in caso di nuove grandi strutture realizzate, almeno per il 50% della superficie di vendita, attraverso il trasferimento di sede di altre grandi strutture già autorizzate e insediate nello stesso bacino omogeneo di utenza. .  
   
   
A CAGLIARI UN CONVEGNO SULLE AGEVOLAZIONI IRAP  
 
Cagliari, 13 Gennaio 2008 - Il convegno, organizzato da Sardegna Entrate in collaborazione con la Camera di Commercio di Cagliari, gli ordini professionali e le associazioni di categoria, è rivolto alle Piccole e medie imprese e ai consulenti che vogliano conoscere le opportunità di riduzione del carico fiscale Irap offerte dalla recente normativa (sia nazionale che regionale). Introdurrà i lavori il Presidente della Camera di Commercio di Cagliari, Giancarlo Deidda. Interverranno Francesco Barone, Dottore commercialista, docente della Scuola Superiore di Economia e Finanza, Piero Panzetta, Consulente del Lavoro, esperto tributario della Fondazione Studi consulenti del Lavoro e Gianluigi Giuliano, Direttore generale di Sardegna Entrate. .  
   
   
TRENTO: ELEZIONE DELLA COMMISSIONE PROVINCIALE PARI OPPORTUNITÀ ENTRO IL 6 FEBBRAIO LA PRESENTAZIONE DELLE DOMANDE DA PARTE DELLE ASSOCIAZIONI  
 
 Trento, 13 gennaio 2009 – In seguito alla nomina della nuova Giunta provinciale si rende necessario procedere all’elezione della Commissione provinciale Pari Opportunità tra uomo e donna, composta, come prevede la legge provinciale 41 del 1993, da 3 esperti/e individuati direttamente dal Consiglio Provinciale, da 12 componenti eletti/e dalle associazioni e movimenti femminili, dalla Consigliera di Parità. Le associazioni o i movimenti femminili interessati all´elezione devono inviare, entro il 6 febbraio 2009, domanda di partecipazione alla Presidenza della Provincia autonoma di Trento, in piazza Dante 15 a Trento, corredata da: 1) l’atto costitutivo; 2) dati relativi all’associazione/movimento e relazione sulle attività svolte nell’ultimo triennio e su quelle in programma (il cui fac-simile è scaricabile dal sito internet delle Pari opportunità). Le associazioni che risulteranno in possesso dei requisiti richiesti saranno convocate in apposita riunione nella quale verranno effettuate le elezioni delle/dei 12 componenti, individuati tra i curriculum presentati e rispondenti ai requisiti. Le associazioni e i movimenti in questione devono avere come fine istituzionale esclusivo o prevalente (risultante dall’atto costitutivo), la promozione di iniziative a favore della condizione femminile (le associazioni e i movimenti femminili previsti dall’art. 2, comma 2, lett. A) della l. P. 41/’93 e s. M. ), devono essere rappresentative a livello provinciale, devono svolgere o avere svolto iniziative a favore della condizione femminile e per la realizzazione delle pari opportunità tra uomo e donna. Possono essere elette, invece, persone che abbiano maturato “provate esperienze di carattere scientifico, culturale, professionale, economico e politico nei vari campi del mondo del lavoro”, (come previsto dall’art. 2 della legge provinciale), verificabili dal relativo curriculum. Ulteriori Informazioni: Ufficio per le Politiche di Pari Opportunità, Segreteria Tecnica Commissione Pari Opportunità - Tel. 0461/493212 – Fax 0461/493157 - Via Jacopo Aconcio, 5 - 38100- Trento. E-mail: cppo@provincia. Tn. It Materiale e informazioni sono scaricabili dal sito internet: www. Pariopportunita. Provincia. Tn. It .  
   
   
LA SITUAZIONE ECONOMICA DELLE FAMIGLIE ALTOATESINE INDAGINE MULTISCOPO SULLE FAMIGLIE - 2008 L’89,9% DELLE FAMIGLIE SI DEFINISCE NÉ RICCO NÉ POVERO  
 
 Bolzano, 13 gennaio 2009 - Tra febbraio e marzo 2008 è stato chiesto alle famiglie altoatesine di dare un giudizio sulla propria situazione economica: ne è risultato che l’89,9% si considera né ricco né povero e l’1,5% ricco, invece il 7,5% si definisce povero e l’1,1% molto povero. È stato inoltre chiesto alle famiglie di valutare le risorse economiche degli ultimi 12 mesi: il 62,8% dichiara che le proprie risorse sono adeguate e il 3,0% che sono ottime, mentre il 31,5% le giudica scarse e il 2,7% assolutamente insufficienti. Confrontando le risposte a questi due quesiti, emerge che le famiglie non necessariamente associano a risorse economiche scarse una condizione di povertà: la maggior parte (82,3%) delle famiglie che dichiara di avere risorse scarse non si considera povera o molto povera. Raffrontando i valori del 2008 con quelli del 2005 si nota che la percentuale di famiglie che giudica le proprie risorse scarse è aumentata, passando dal 26,1% al 31,5%, a discapito della quota di famiglie che le ritiene adeguate (dal 69,8% al 62,8%). Riguardo invece la situazione economica, le percentuali dal 2005 al 2008 sono rimaste sostanzialmente invariate. Analizzando più in dettaglio secondo le caratteristiche sociodemografiche, si nota che sono soprattutto le famiglie con un solo componente (32,7%) e quelle con 3 componenti (38,8%) che considerano le proprie risorse scarse. Inoltre si osserva che all’aumentare del livello del titolo di studio del componente principale aumenta la percentuale di famiglie con risorse economiche adeguate e allo stesso tempo diminuisce la quota di quelle con risorse scarse. Confrontando in base al titolo di godimento dell’abitazione, si notano delle differenze significative nelle percentuali: il 49,0% delle famiglie che vivono in affitto o subaffitto dichiara di avere risorse adeguate e il 44,1% scarse, contro rispettivamente il 66,9% e il 28,8% delle famiglie proprietarie. Per la maggior parte delle famiglie altoatesine (60,2%) la situazione economica è rimasta più o meno la stessa rispetto all’anno precedente, per il 5,6% è migliorata e per il 34,2% è peggiorata. Analizzando più nel dettaglio, emerge che la maggioranza (69,5%) di chi valuta le proprie risorse adeguate, dichiara che la situazione economica è rimasta più o meno uguale; invece il 43,7% delle famiglie che le considera scarse afferma che la sua situazione economica è un po’ peggiorata e ben il 77,0% delle fami glie che le giudica assolutamente insufficienti sostiene che la situazione è molto peggiorata. Da ciò si deduce che più la situazione è critica più tende a peggiorare. Il 59,2% delle famiglie sostiene che nei 12 mesi precedenti all’indagine non è riuscito a risparmiare, il 31,7% dichiara invece di sì, mentre il 9,2% non sa o non si ricorda. Tali percentuali sono sostanzialmente invariate rispetto al 2005. Le percentuali sono però ben diverse se si esaminano in base alla risposta data sulle risorse economiche: l’80,6 % delle famiglie che giudicano le proprie risorse scarse dichiara di non aver risparmiato e l’11,5% al contrario sì, invece tra le famiglie che valutano le risorse adeguate, il 48,6% sostiene di non aver risparmiato e il 40,9% sì. Esaminando le previsioni sui risparmi futuri, la situazione non è molto ottimistica: il 36,0% delle famiglie è convinto che nei prossimi 12 mesi risparmierà come quest’anno, solo il 5,0% di più, il 34,8% afferma invece che i risparmi saranno minori e il 24,1% non sa. Il principale problema di cui si lamentano le famiglie altoatesine sono le spese per l’abitazione troppo alte (40,4%). In particolare tra quelle che vivono in affitto o in subaffitto sono più scontente di ciò le famiglie con 4 o più componenti (61,6%) e di lingua italiana (58,6%). Lo stesso vale per le famiglie che sono proprietarie dell’abitazione: le più insoddisfatte sono quelle composte da 4 o più persone (45,1%), di lingua italiana (60,3%) e residenti in comuni urbani (53,0%). Nel complesso si lamentano di più delle spese troppo alte le famiglie in affitto o subaffitto che quelle proprietarie (il 47,3% contro il 40,5%). Altro problema di cui si lamentano le famiglie altoatesine è la dimensione dell’abitazione: il 12,7% dichiara che è troppo piccola. Analizzando secondo il titolo di godimento dell’abitazione, emerge che le famiglie in affitto o in subaffitto sono più scontente di quelle proprietarie (il 21,0% contro il 10,1%). Secondo le caratteristiche demografiche, le famiglie più insoddisfatte della dimensione della propria abitazione sono quelle più numerose. Quasi la totalità delle famiglie altoatesine possiede la lavatrice (96,5%) e il televisore (96,1%). Il terzo grande elettrodomestico/mezzo di comunicazione più diffuso (escluso il frigorifero) è l’antenna parabolica (64,5%) a seguire l’impianto stereo hi-fi (62,7%) e la lavastoviglie (62,5%). È da notare, inoltre, che il 41,0% delle famiglie è già in possesso di un decoder per il digitale terrestre in vista del passaggio definitivo dalla televisione analogica a quella digitale, che per la nostra provincia dovrebbe avvenire entro il 31. 12. 2009. L’indagine multiscopo dell’Istat (Istituto Nazionale di statistica) viene svolta annualmente in Alto Adige dall’Astat. Come il nome stesso dell’indagine lascia già intuire, questa rilevazione non possiede un orientamento tematico univoco, ma riguarda svariati aspetti della vita quotidiana, che formano l’oggetto di interviste effettuate ai componenti delle famiglie selezionate. Le risposte sono un’autovalutazione da parte delle famiglie intervistate, cioè si tratta della percezione soggettiva della situazione economica. Il campione rappresentativo della popolazione altoatesina seleziona le famiglie attraverso un campionamento a più stadi: le unità del primo stadio sono i comuni (stratificati per ampiezza demografica) e quelle del secondo le famiglie. An der Erhebung im Februar und März 2008 nahmen 547 Haushalte teil; das sind 1. 442 Haushaltsmitglieder mit Wohnort in insgesamt 23 Südtiroler Gemeinden. All’indagine, svoltasi tra febbraio e marzo 2008, hanno contribuito attivamente 547 famiglie per un totale di 1. 442 componenti residenti in 23 comuni. In base al principio di stima campionaria, le unità appartenenti al campione devono rappresentare anche le unità della popolazione che non sono incluse nello stesso. Questo criterio viene realizzato attribuendo ad ogni unità campionaria un peso, che denota il numero di unità della popolazione che non sono incluse nel campione. La precisione dei risultati può essere stimata con l’ausilio di intervalli di confidenza: ad es. Con una probabilità del 95%, la percentuale di famiglie che giudicano la propria situazione economica né ricca né povera risulta essere dell’89,9% ± 2,5%, vale a dire è compresa nell’intervallo tra l’87,4% e il 92,4%. .  
   
   
AVVIO SCUOLA TUTORI MINORI VOLONTARI  
 
Trieste, 13 gennaio 2009 - Prenderà il via a gennaio, a Pordenone, la sesta edizione della ccuola per tutori legali volontari per minori d´età, voluta dal presidente del Consiglio regionale Edouard Ballaman al quale fa riferimento l´Ufficio del Tutore dei minori del Friuli Venezia Giulia. Il percorso formativo è rivolto a volontari particolarmente sensibili e disponibili a dedicarsi alla tutela di bambini e adolescenti in situazioni di disagio: minori allontanati dalla famiglia, stranieri non accompagnati, minori disabili. La scuola, gratuita, si svolgerà dal 16 gennaio al 14 marzo 2009 tutti i venerdì pomeriggio e i sabati mattina. Diverse le materie trattate, indispensabili all´esercizio di questa funzione: si va dalla legislazione minorile all´organizzazione sociale dei servizi per minori, fino alla psicologia dell´età evolutiva. Per iscriversi o ricevere maggiori informazioni, chiunque può rivolgersi in orario d´ufficio alle sedi di Pordenone, Udine, Gorizia e Trieste dell´Ufficio del Tutore dei minori oppure consultare il sito www. Regione. Fvg. It/tutoreminori. Le iscrizioni dovranno pervenire via posta o fax, entro il 14 gennaio 2009 al seguente indirizzo : Ufficio del Tutore pubblico dei minori via del Coroneo, 8 34100 Trieste Tel. 040/3773132 - 040/3773129 - fax 040/3773124 e-mail: tutoreminori. Ts@regione. Fvg. It .  
   
   
VENETO, NIDI IN FAMIGLIA: STANZIATO UN MILIONE EURO DI ‘BUONI-FAMIGLIA’A SOSTEGNO QUESTI SERVIZI DOMICILIARI, VALIDI E FLESSIBILI, SIA PER BIMBI O- 3 ANNI SIA PER GENITORI  
 
Venezia, 13 gennaio 2009 - Un milione di euro è stato stanziato dalla Giunta veneta, su proposta dell’Assessore regionale alle politiche sociali Stefano Valdegamberi, per sostenere, tramite l’erogazione di specifici ‘buoni-famiglia’, i servizi per l’infanzia denominati ‘Nido in Famiglia’. “Tali servizi - spiega l’Assessore - sperimentati sul territorio veneto da circa due anni, hanno già dimostrato validità e flessibilità nell’accoglienza dei nostri bambini tra gli zero e i tre anni e nel dare risposte adeguate e sicure ai genitori, ampliando e diversificando l’offerta di servizi per la prima infanzia e garantendo quindi il diritto ad accedervi e frequentarli”. Per quanto riguarda il ‘buono famiglia’, il provvedimento approvato dal governo veneto lo configura come un buono destinato a ridurre l’aggravio economico che le famiglie sostengono per i figli che frequentano questo particolare servizio e potrà essere assegnato solo se il Nido in Famiglia frequentato dal bambino è iscritto all’apposito Elenco Regionale. Lo stanziamento regionale è assegnato all’Osservatorio regionale Nuove Generazioni e Famiglia che provvederà a individuare i servizi ai quali erogare il ‘buono-famiglia’ che sarà di 70 euro mensili pro-famiglia nel caso di un servizio part-time e di 100 euro mensili pro-famiglia nel caso di un servizio a tempo pieno. Nella sua articolazione, il nido in famiglia è una unità d’offerta con funzioni educative, di cura e di socializzazione rivolta a un massimo di 6 bambini di età compresa tra 0 e 3 anni. L’attività di nido in famiglia si svolge in una casa con precisi requisiti di qualità. I genitori potranno iscrivere i bambini al nido in famiglia utilizzando gli elenchi pubblicati nel sito della Regione del Veneto e annualmente aggiornati sulla base di una equa distribuzione in tutte e sette le province venete. La deliberazione regionale individua inoltre i requisiti, i criteri e le modalità per il sostegno di queste unità d’offerta che prevedono la presenza e l’attività di tre figure precise:il collaboratore educativo (che gestisce e conduce il Nido in Famiglia), l’organizzatore (che esercita funzione di coordinamento) e il praticante (che ha partecipato a un corso regionale di qualificazione e diventerà a sua volta collaboratore educativo), secondo quanto prevede una specifica deliberazione regionale del 2008. “Il nido in famiglia - ha spiegato Valdegamberi - ha lo scopo di promuovere i servizi destinati alla prima infanzia, contribuendo a raggiungere la copertura del 33% dell’offerta, come già definito dalla Conferenza di Lisbona della Comunità europea. Va sottolineato il sostanziale aumento avvenuto nel Veneto in questi ultimi anni del numero dei servizi territoriali per la prima infanzia che è arrivato a una copertura del 20% rispetto alla popolazione 0-3 anni, collocando la Regione Veneto prima in Italia in questo settore”. E, ancora, l’Assessore sottolinea che “il Veneto è una delle prime Regioni che ha integrato l’offerta di strutture tradizionali per la prima infanzia e di nidi aziendali con una rete di servizi a domicilio”. Nel 2007 per il progetto pilota dei nidi in famiglia sono stati formati 300 operatori, di cui cento risultati idonei. . .  
   
   
TOSCANA: LE ULTIME INIZIATIVE IN ATTUAZIONE DEL PIANO TRIENNALE PER L’INFANZIA NIDI, TAGLIO ALLE LISTE DI ATTESA E 1.238 POSTI IN PIÙ POTENZIATI GLI INVESTIMENTI: 4,4 MILIONI DI EURO PER NUOVI SERVIZI  
 
Firenze, 13 gennaio 2009- Un taglio deciso alle liste di attesa grazie all´erogazione di 921 nuovi voucher, 11 nuovi nidi per 317 posti, investimenti complessivi per circa 4,4 milioni di euro che permetteranno, fra l´altro, la creazione di quattro asili aziendali: queste le novità che i primi mesi del 2009 riservano ai servizi all´infanzia in Toscana e che consentiranno, tutte insieme, di dare una risposta a 1238 bambini in più. E´ il risultato delle ultime iniziative concrete varate dalla Regione alla fine dello scorso anno in attuazione del piano triennale 2008-2010 per i servizi educativi per la prima infanzia. Un taglio alle liste con i voucher - «Coerenti con quella che per noi è da sempre una priorità – afferma l´assessore all´istruzione formazione e lavoro Gianfranco Simoncini – abbiamo trovato nuove risorse per potenziare i servizi educativi per i ba mbini da zero a tre anni. In particolare abbiamo messo a disposizione dei Comuni toscani ulteriori fondi che ci hanno permesso di assegnare i voucher a 921 nuovi utenti. Tutti coloro che ne hanno fatto richiesta hanno ricevuto l´assegno da 3000 euro che consente di iscrivere i bambini in lista di attesa presso i nidi comunali, a un servizio privato accreditato o di usufruire di una baby sitter iscritta all´albo». Se le 921 famiglie in lista di attesa troveranno una risposta immediata, entro i prossimi mesi saranno a regime anche i lavori per la realizzazione di nuove strutture. Servizi per piccoli Comuni - In particolare è stato stanziato 1 milione di euro in conto investimenti per la creazione di asili nido o centri gioco nei piccoli Comuni. Sono Montescudaio, Ortignano Raggiolo, Buonconvento e Bagnone. «In controtendenza con i tagli del governo che penalizzano le piccole realtà – spiega l´assessore – abbiamo ritenuto importante rafforzare la presenza di servizi per l´infanzia nei piccoli Comuni e nelle realtà più periferiche e disagiate, proprio per dare a tutti le stesse opportunità educative. Un contributo tanto più importante, in questa fase di crisi, per scongiurare lo spopolamento delle aree collinari e montane e favorire il lavoro delle donne». Nidi aziendali - Vedranno la luce entro il marzo 2009 anche quattro nuovi nidi aziendali, che daranno un posto a 109 bambini, grazie all´importo complessivo di circa 500 mila euro: si tratta dei progetti presentati dall´Associazione Ippogrifo insieme al Comune di Livorno, dalla Banca di Credito Cooperativo di Cascia e Reggello (con la Cooperativa Tommaso D´aquino), dalla cooperativa sociale Koinè di Montevarchi, dal Centro servizi educativi e scolastici De Amicis (con cinque concerie di Santa Croce Sull´arno). Nuove strutture - L´ultima inizi ativa è quella prevista dal bando i cui termini scadono il 28 febbraio 2009, con il quale sono stati già approvati e finanziati i progetti per la realizzazione di 56 nuovi servizi. A questi si sono aggiunti altri tre progetti, per un importo pari a circa 309 mila euro, per la creazione di 3 nuovi nidi nei quali troveranno posto 77 bambini. «Nel corso del 2008 – ricorda l´assessore – abbiamo messo in cantiere interventi per oltre 27 milioni di euro, di cui 17 milioni per la gestione, 6,7 milioni per investimenti e 3,7 per i voucher che, in tutto, sono stati 1683. Abbiamo dato un ulteriore colpo di acceleratore che consentirà di portare a 2300 i nuovi utenti nel corso dell´anno, un 10 per cento in più rispetto ai 23 mila bambini inseriti nel corso dell´anno precedente e che si prevede farà incrementare la percentuale regionale di accoglienza, attualmente attestata sul 29,8%, avvicinandola all´obiettivo del 33 per cento indica to dal consiglio europeo di Lisbona». .