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Notiziario Marketpress di Mercoledì 11 Marzo 2009
Politica
PARLAMENTO EUROPEO: VERSO UN SISTEMA EUROPEO COMUNE DI ASILO  
 
Strasburgo, 11 marzo 2009 - Il Parlamento sollecita l´introduzione a livello Ue di un´unica procedura di richiesta di asilo e criteri comuni per la qualifica di rifugiato, ponendo fine così alle disparità tra gli Stati membri. Auspicando l´adeguamento di tutte le politiche e pratiche di gestione delle frontiere, inclusa Frontex, chiede un livello elevato di protezione e di non incarcerare i rifugiati. Occorre garantire la solidarietà ai paesi Ue che affrontano maggiori flussi e istituire un programma di reinsediamento. Adottando con 593 voti favorevoli, 65 contrari e 18 astensioni la relazione di Giusto Catania (Gue/ngl, It), il Parlamento osserva anzitutto che nell´ultimo anno il numero dei rifugiati nel mondo è salito a oltre 12 milioni e quello degli sfollati interni a più di 26 milioni. In tale contesto, appoggia quindi la creazione di un sistema europeo comune di asilo e accoglie con favore il Piano strategico sulla politica di asilo della Commissione, che fungerà da tabella di marcia per la sua realizzazione. Deplora tuttavia lo spostamento al 2012 del termine per la realizzazione della seconda fase «che deve porre fine alla nefasta disparità esistente fra i sistemi di asilo degli Stati membri». In proposito, richiama l´attenzione sul fatto che, per i cittadini di alcuni paesi terzi, il tasso di riconoscimento della qualifica di rifugiato varia dallo 0% al 90% da uno Stato membro all´altro. Nel ricordare che l´Ue dovrebbe prevedere meccanismi alle frontiere esterne atti ad individuare i richiedenti asilo e a garantire l´accesso al suo territorio alle persone che hanno diritto a una protezione internazionale, «ivi compreso nell´ambito di operazioni di controllo delle sue frontiere esterne», il Parlamento invita la Commissione a sostenere e ad introdurre iniziative tese al riesame e all´adeguamento di tutte le politiche e le pratiche di gestione delle frontiere, come Frontex e il Sistema europeo di sorveglianza delle frontiere (Eurosur). Un’unica procedura per le richieste di asilo - Il Parlamento sostiene che dovrebbero essere istituiti una procedura di richiesta di asilo unica e un´unica serie di criteri per la qualifica di rifugiato o di persona bisognosa di tutela internazionale, che dovrebbero coprire tutte le domande di "protezione internazionale" (status di rifugiato, protezione sussidiaria e protezione temporanea). Sottolinea inoltre che la procedura comune in materia di asilo dovrebbe prevedere limiti di tempo ragionevoli, uniformi e precisi entro i quali le autorità devono pronunciarsi e che la concessione dello status di rifugiato o della protezione sussidiaria dovrebbe sempre essere subordinata ad una valutazione individuale. I deputati insistono infatti che l´armonizzazione delle norme «deve tradursi in un livello di protezione elevato in tutta l´Unione europea e non risolversi in un livellamento verso il basso» e ribadiscono la necessità del pieno rispetto dei diritti e delle esigenze dei richiedenti asilo e del principio di non respingimento. Chiedono poi all’Agenzia Frontex di fornire dati precisi sul numero di richiedenti asilo individuati come tali e sulla sorte delle persone intercettate e fatte rientrare in un paese di transito o di origine nel corso delle operazioni da essa condotte. I deputati ritengono poi che, in virtù del regolamento di Dublino rivisto, ai richiedenti asilo «dovrebbe essere riconosciuto il diritto di ricorso contro una decisione di trasferimento». D’altro canto, deplorano che le regole fissate dal sistema di Dublino per determinare lo Stato competente per l´esame di una domanda di asilo «non tengano conto dei desiderata dei richiedenti» e sostengono che taluni criteri di ordine familiare, culturale e linguistico «dovrebbero essere presi maggiormente in considerazione ai fini di tale determinazione, in modo da favorire l´integrazione dei richiedenti asilo». Il Parlamento si compiace del fatto che la Corte di giustizia abbia annullato le disposizioni della direttiva "Procedura" che riguardavano l´adozione o la modifica di un elenco comune minimo di paesi di origine sicuri e di un elenco comune di paesi terzi sicuri. Ma ritiene auspicabile condividere le informazioni sui paesi d’origine e incoraggia la Commissione ad intensificare i suoi sforzi in vista della creazione di una banca di dati comune. I richiedenti asilo non vanno posti in stato di detenzione - Il Parlamento plaude poi agli esperimenti positivi condotti in taluni Stati membri per accogliere i richiedenti asilo «in strutture aperte e in piena integrazione con le comunità locali», poiché ritiene che «l´universo carcerario non può in alcun caso aiutarli a superare i traumi vissuti» e che debbano beneficiare «di condizioni di accoglienza idonee». Accoglie quindi con favore le disposizioni contenute nelle proposte più recenti della Commissione, in base alle quali gli Stati membri non possono porre in stato di detenzione una persona per il solo motivo che si tratta di un richiedente protezione internazionale. Secondo i deputati, la detenzione dei richiedenti asilo dovrebbe essere possibile unicamente «in circostanze eccezionali definite molto chiaramente e in funzione del principio di necessità e proporzionalità per quanto riguarda sia le sue modalità che il suo scopo». Ritengono inoltre che, qualora sia posto in detenzione, un richiedente asilo «dovrebbe avere diritto alla riparazione dinanzi a un tribunale nazionale». A loro parere è poi essenziale che il campo di applicazione della nuova direttiva "Accoglienza" venga chiarito «in modo da coprire i centri di trattenimento, le zone di transito, le procedure alla frontiera e i trasferimenti previsti dal sistema di Dublino». Solidarietà per i paesi con maggiori flussi - Il Parlamento ritiene che uno degli obiettivi del sistema europeo comune di asilo debba essere di instaurare meccanismi efficaci di solidarietà per migliorare la situazione dei paesi che ricevono i maggiori flussi di richiedenti asilo e che hanno difficoltà a garantire loro condizioni di accoglienza adeguate, a trattarne le domande nei tempi e nelle forme prescritte o ad integrare i richiedenti che hanno ottenuto lo status di rifugiato. Precisa poi che tale solidarietà non può limitarsi alla concessione di mezzi finanziari e chiede l´efficace attuazione di meccanismi di reinsediamento e di trasferimento interni, su base volontaria. Invita inoltre la Commissione a esaminare la possibilità di istituire un meccanismo europeo di trasferimento della protezione internazionale per permettere la circolazione dei rifugiati in Europa dietro loro richiesta e ridurre in tal modo la pressione su taluni Stati membri. Cooperazione con i paesi terzi - Favorevole alla conclusione di accordi di sorveglianza delle frontiere tra autorità nazionali, Unhcr e Ong nell´Unione europea, il Parlamento chiede lo stanziamento a tal fine di risorse a titolo del Fondo per le frontiere esterne dell´Unione. Sottolinea inoltre che il sistema europeo comune di asilo dovrebbe essere pienamente coerente con la politica di cooperazione con i paesi in via di sviluppo. Ufficio europeo di sostegno per l´asilo - Il Parlamento sostiene fermamente la creazione di un Ufficio europeo di sostegno per l´asilo, che dovrebbe operare in stretta collaborazione con l´Ufficio dell´Alto Commissario delle Nazioni Unite per i rifugiati nonché con le Ong specializzate. Uno dei suoi compiti dovrebbe essere di analizzare con precisione le divergenze esistenti tra i sistemi di asilo nazionali, in modo da contribuire a migliorarli. Dovrebbe inoltre sviluppare linee guida per promuovere una valutazione più accurata delle richieste di asilo, favorire lo scambio di buone prassi nonché monitorare l´attuazione e l´applicazione della pertinente legislazione dell´Ue. . .  
   
   
PARLAMENTO EUROPEO: UNA DIRETTIVA PER AGEVOLARE IL TRASFERIMENTO DELLE IMPRESE NELL’UE  
 
 Strasburgo, 11 marzo 2009 - Il Parlamento chiede alla Commissione di presentare entro fine marzo una proposta di direttiva volta ad agevolare il trasferimento della sede di una società nell’Ue, mantenendo la sua identità giuridica, i suoi attivi e i suoi passivi. Il cambio della sede dovrebbe risultare fiscalmente neutro e implicare il trasferimento della vigilanza. La proposta di trasferimento, da motivare, andrebbe sottoposta all’approvazione dell’Assemblea degli azionisti, prevedendo garanzie per i soci di minoranza. Adottando con 608 voti favorevoli, 51 contrari e 13 astensioni la relazione di Klaus-heiner Lehne (Ppe/de, De), il Parlamento osserva anzitutto che le società «dovrebbero godere di libertà di stabilimento nell´ambito del mercato interno» e che la migrazione transfrontaliera delle società «è uno degli elementi cruciali del completamento del mercato interno». Nota inoltre come una norma che obblighi una società a mantenere la sua sede centrale e la sua sede sociale nello stesso Stato membro «violerebbe il diritto comunitario». Chiede quindi alla Commissione di presentare al Parlamento entro il 31 marzo 2009, una proposta di direttiva che stabilisca misure di coordinamento della legislazione nazionale degli Stati membri, al fine di facilitare il trasferimento transfrontaliero all´interno della Comunità della sede di una società costituita conformemente alla legislazione di uno Stato membro. Sottolineando gli effetti positivi che la concorrenza fiscale produce sulla crescita economica e precisando che il trasferimento della sede societaria dovrebbe risultare fiscalmente neutro, formula una serie di raccomandazioni particolareggiate. La direttiva dovrebbe prevedere che il trasferimento transfrontaliero della sede sociale non possa dare luogo alla liquidazione della società in questione né ad alcuna interruzione o perdita di personalità giuridica. Di conseguenza, la società dovrebbe mantenere la sua identità giuridica e non sarebbero modificati né i suoi attivi né i suoi passivi, né le sue relazioni contrattuali. Il trasferimento, precisano i deputati, non potrà aggirare i requisiti giuridici, sociali e fiscali e prenderebbe effetto dalla data di registrazione nello Stato membro ospitante. A partire da quel momento la società sarebbe soggetta alla legislazione di tale Stato. Il trasferimento della sede di una società coinciderebbe quindi con il trasferimento della vigilanza. La dirigenza o il consiglio di amministrazione di una società che progetta un trasferimento dovrebbero essere tenuti a redigere una proposta di trasferimento che copra almeno la forma giuridica, la denominazione e la sede sociale della società nello Stato membro d´origine e in quello ospitante, l´atto costitutivo e lo statuto previsto per la società nello Stato membro ospitante, il calendario previsto per il trasferimento e la data a partire dalla quale le operazioni della società saranno trattate ai fini contabili come situate nello Stato membro ospitante. La proposta dovrà anche illustrare le informazioni dettagliate sul trasferimento del centro principale di attività e dei diritti garantiti ai soci, ai lavoratori e ai creditori. La proposta di trasferimento dovrebbe poi essere sottoposta all´esame dei soci e ai rappresentanti dei lavoratori della società entro un congruo periodo antecedente la data dell´assemblea degli azionisti. La società dovrebbe anche essere tenuta a pubblicare l´indicazione delle modalità con cui i creditori e gli azionisti di minoranza possono esercitare i loro diritti. La dirigenza o il consiglio di amministrazione della società dovrebbero inoltre redigere una relazione per illustrare e motivare gli aspetti giuridici ed economici della proposta e indicare le conseguenze per i soci, i creditori e i lavoratori. Spetterebbe poi all’assemblea degli azionisti approvare la proposta di trasferimento con la maggioranza richiesta per modificare l´atto costitutivo e lo statuto, secondo la legislazione dello Stato membro d´origine. La direttiva dovrebbe anche disporre che lo Stato membro d´origine verifichi la legittimità della procedura di trasferimento in base alla propria legislazione e che l´autorità competente rilasci un certificato attestante che tutti gli atti e le formalità richiesti sono stati espletati. Questo certificato, assieme a una copia dell´atto costitutivo e dello statuto previsti per la società nello Stato membro ospitante nonché la proposta di trasferimento dovrebbero quindi essere presentati entro un congruo periodo di tempo all´ente competente per la registrazione nello Stato membro ospitante che dovrebbe solo verificare se le condizioni sostanziali e formali del trasferimento sono soddisfatte. Ricevuta la notifica della registrazione nello Stato membro ospitante, quello d´origine dovrà cancellare la società dal proprio registro. La partecipazione dei lavoratori sarebbe disciplinata dalla legislazione dello Stato membro ospitante. Tuttavia, ciò non varrebbe qualora lo Stato membro ospitante non preveda «almeno lo stesso livello di partecipazione di quello attuato nella società dello Stato membro d´origine» o e la sua legislazione non dà ai dipendenti degli stabilimenti della società situati in altri Stati membri «lo stesso diritto ad esercitare i diritti di partecipazione di cui i dipendenti godono prima del trasferimento». Alle società nei cui confronti sono state promosse procedure di chiusura, liquidazione, insolvenza o sospensione dei pagamenti o altri procedimenti analoghi non dovrebbe essere consentito di effettuare un trasferimento transfrontaliero della sede sociale all´interno della Comunità. E’ anche precisato che ai fini dei procedimenti giudiziari o amministrativi in corso iniziati prima del trasferimento della sede sociale, l´impresa dovrebbe essere considerata come avente la propria sede legale nello Stato membro d´origine. . .  
   
   
AIUTARE LE REGIONI PER SOSTENERE L´EUROPA  
 
Bruxelles, 11 marzo 2009 - Mercoledì si discute il rapporto Kirilov: facilitare l´accesso ai fondi di coesione per rilanciare l´economia europea Più largo e veloce accesso ai finanziamenti di coesione, meno burocrazia e sostegno alla Regioni in difficoltà: questa è la risposta del rapporto Kirilov alla crisi economica. A beneficiarne soprattutto piccole e medie imprese. Un occhio di riguardo ai Paesi con un prodotto interno lordo sotto la media europea. Si tratta di un totale di 347 miliardi di euro per i prossimi sette anni. Chi? L´iniziativa del rapporto che sarà dibattuto mercoledì è del socialista bulgaro Evgeni Kirilov. Giovedì seguirà la discussione sulle politiche di sostegno al lavoro contenute nel Piano Europeo di Sostegno all´Economia. Secondo Kirilov bisogna intervenire al più presto: "Quello che conta in tempo di crisi è mantenere gli standard attuali di vita per i cittadini europei e allo stesso tempo aiutare le imprese, soprattutto quelle più piccole, a lavorare, crescere e creare nuovi posti di lavoro". Cosa? Kirilov sembra avere le idee chiare: "Abbiamo bisogno di cambiamenti che permettano di accelerare gli investimenti a livello nazionale e regionale, e questo semplificando l´accesso ai finanziamenti, supportando la parte di popolazione maggiormente colpita dalla crisi ed aumentando la disponibilità di finanziamenti per piccole e medie imprese". Quando? L´eurodeputato socialista si dice ottimista sul quando i fondi saranno disponibili: "Prima di tutto aspettiamo l´approvazione del Consiglio dei Ministri. Poi l´effetto dovrebbe sentirsi già nel 2009, direi addirittura entro la metà dell´anno". Perché? Kirilov sottolinea l´urgenza di attuare queste misure il prima possibile "a causa della crisi economica (. ) Ci siamo già confrontati con la Commissione discutendo a lungo su come rendere l´intero processo più trasparente". Come? Le misure consistono nel "semplificare le procedure, introdurre finanziamenti forfettari e a prezzo fisso, aumentando i fondi anticipati ed accelerando il rimborso delle spese". Quanto? "Stiamo parlando di un ammontare di 347 miliardi per i prossimi sette anni, una fetta importante di quanto verrà investito nell´economia reale. Queste misure faciliteranno l´accesso ai finanziamenti vista la difficoltà attuale di accedere ai prestiti dalle banche". Quali rischi? Sulla paura che la corruzione interna di alcuni Stati membri possa sperperare la maggior parte dei fondi, Kirilov mette le mani avanti: "Le risorse sono ingenti e in ogni stato ci sono dei problemi. Ma lo snellimento del sistema di finanziamenti dovrebbe portare anche ad un miglior sistema di controllo. Più burocrazia vuol dire più corruzione. Meno burocrazia si traduce in una minor corruzione perché l´intero processo diventa più trasparente". I fondi di coesione sono destinati principalmente ai progetti di costruzione in paesi con un Pil (Prodotto Interno Lordo) equivalente od inferiore al 90 per cento della media europea, quale aiuto per raggiungere il livello del resto d´Europa. .  
   
   
ALBANIA, CONSUNTIVO FINANZIAMENTI UE  
 
Tirana, 11 marzo 2009 - Nel periodo 1991-2006 le istituzioni pubbliche albanesi hanno ricevuto dall´Unione europea 1,3 miliardi di euro. I principali strumenti operativi sono stati i programmi Cards e Phare. Attraverso il Programma Phare, la Ue ha concesso 635 milioni di euro al fine di sostenere il processo di integrazione dell´Albania nella grande famiglia europea, scrive l´Ice. I fondi Cards, invece, hanno finanziato nella misura del 40 per cento la Polizia di Stato e la relativa struttura amministrativa; il 20 per cento è stato destinato al finanziamento degli investimenti infrastrutturali; il 35 per cento allo sviluppo economico e sociale del Paese, mentre solo il 5 per cento alla stabilizzazione democratica dell´Albania. Più di 220 milioni di euro sono stati stanziati per il periodo 2007-2009, al fine di migliorare l´efficienza dell´Amministrazione pubblica locale. Inoltre, nel quadro dell´attuale situazione di crisi mondiale e dell´elevato rischio di recessione economica, per il periodo 2009-2010 la Banca Mondiale, la Banca Europea per gli Investimenti e la Banca Europea per la Ricostruzione e lo Sviluppo, concederanno rispettivamente 7,5 miliardi di euro, 11 miliardi di euro e 6 miliardi di euro (per un totale di 24,5 miliardi di euro) ai Paesi dell´Est Europa, al fine di sostenere le istituzioni finanziarie e le imprese in difficoltà. Parte di questi fondi sarà destinato anche all´Albania. .  
   
   
SERBIA E SLOVENIA SVILUPPANO COOPERAZIONE  
 
Belgrado, 11 marzo 2009 - I primi ministri di Serbia e Slovenia, Mirko Cvetkovic e Borut Pahor, si sono incontrati a Belgrado, afferma il sito informativo balcanico "B92. Net". I due premier hanno rilevato, nel corso di un business forum presso la Camera di commercio Serba (Pks), che i due Governi faranno tutto il possibile per sviluppare la cooperazione economica e commerciale. La Slovenia è una dei più importanti partner per quanto riguarda l´integrazione nella Ue della Serbia e la cooperazione economica. Gli investimenti sloveni in Serbia ammontano a 1,2 miliardi di euro. Si tratta di uno dei cinque maggiori investitori in Serbia. Il premier serbo ha dichiarato che il Governo prepara una serie di misure per migliorare l´"atmosfera" per gli investimenti in Serbia ed eliminare alcune norme pesanti per gli investitori, tra cui l´apparato amministrativo più snello, la possibilità di pagamenti ritardati nel processo di privatizzazione, il libero uso di terre da costruzione nei comuni non sviluppati. Anche la Slovenia è pronta ad accogliere investimenti da parte di aziende serbe. .  
   
   
UE: CONCLUSO A PALERMO SEMINARIO SU ATTUAZIONE PROGRAMMI COMUNITARI  
 
Palermo, 11 marzo 2008 – Dopo due giorni di lavori si è concluso a palazzo d’Orleans il seminario che ha riunito le autorità di gestione dei programmi europei che riguardano il sostegno alle politiche mediterranee. Gli oltre cinquanta delegati, provenienti da quasi tutti i paesi dell’Ue, hanno potuto dibattere le modalità e i criteri di gestione dei più importanti programmi che prenderanno il via entro quest’anno. L’iniziativa è stata promossa dal segretariato del programma “Iteract sharing expertise”, che ha il compito di identificare e diffondere buone pratiche di governance tra i programmi di cooperazione europea per migliorarne l’efficienza e l’efficacia. Tali obiettivi rispecchiano gli orientamenti strategici dell’Ue previsti nelle agende di Lisbona e Goteborg: crescita, impiego, competitività e sostenibilità. La Sicilia è stata scelta come luogo della riunione perchè la nostra Regione è quella che ha ottenuto il maggior numero di progetti finanziati: infatti, su 600 progetti presentati, solo 50 sono stati quelli finanziati e di questi ben 18 fanno capo a soggetti siciliani, sia istituzioni pubbliche che privati. Questo primo bando prevede la possibilità di utilizzare circa 40 milioni di euro, di cui circa saranno destinati alla Sicilia. Si tratta di progetti transnazionali in grado di fungere da traino per altri processi, come quelli per la ricerca e l’innovazione. A questo già lusinghiero risultato siciliano va aggiunto quello dei 33 progetti “eleggibili”, ma non finanziati per mancanza di risorse, e che potranno concorrere per il bando successivo. Il valore strategico di questi bandi risiede nel fatto che non dipendono dalla tradizionale programmazione del Por, ma da fondi diversi che saranno sempre disponibili anche quando l’Italia uscirà dall’Obiettivo 1. Il confronto di questi giorni si è rivelato molto utile perché ha consentito di approfondire di più le metodologie e di affinare i meccanismi in un settore in cui le sinergie di rete risultano sempre più decisive sia in fase di acquisizione che di gestione. Le tematiche oggetto di confronto sono state: la globalizzazione, con particolare riferimento allo spostamento delle popolazioni nell’area mediterranea, i cambiamenti climatici e le risorse energetiche. .  
   
   
DECRETO ANTI CRISI RIVALUTAZIONI IMMOBILI E BONUS AGGREGAZIONI  
 
Milano, 11 marzo 2009 - Il D. L. 10 febbraio 2009, n. 5 prevede alcune novità che interessano in parte i consumatori (bonus acquisto auto, elettrodomestici e mobili) ed in parte direttamente le imprese (bonus aggregazioni e rivalutazione immobili). Rivalutazione immobili (art. 5, D. L. 5/2009) - Il "decreto incentivi" riduce drasticamente le aliquote dell´imposta sostitutiva sulla rivalutazione degli immobili introdotta dal D. L. 29 novembre 2008, n. 185 conv. Con modif. Con L 28 febbraio 2009, n. 2. Dopo la correzione che era stata operata dalla legge di conversione del D. L. 185/2008 che aveva ridotto le aliquote dal 10% al 7% per i beni ammortizzabili e dal 7% al 4% per quelli non strumentali (elevando però gli anni di ritardo degli effetti dell´affrancamento), il D. L. 5/2009 (G. U. 11 febbraio 2009, n. 34) ha portato la sostitutiva al 3% per gli immobili ammortizzabili e ad appena l´ 1,5% , per quelli non ammortizzabili. Non vengono invece ritoccate le decorrenze degli effetti fiscali, che restano fissate nell´esercizio 2013 per la deduzione degli ammortamenti e nell´inizio dell´esercizio 2014 per il calcolo delle plusvalenze da cessione. La rivalutazione assume ora una notevole convenienza anche in termini fiscali. Il beneficio netto ritraibile dall´affrancamento per una società di capitali è infatti pari, ad aliquote vigenti, al 28,4% per i fabbricati strumentali e addirittura al 29,9% per quelli non ammortizzabili. Anche se occorre attendere alcuni anni per recuperare (in termini di minore Ires e Irap) il costo della sostitutiva, l´elevato vantaggio complessivo dell´affrancamento indurrà molte imprese ad utilizzare la norma anche nei suoi aspetti fiscali, restando peraltro sempre consentita anche una rivalutazione solo di bilancio. Le maggiori opportunità si avranno per chi ha iscritto in bilancio immobili non ammortizzabili (appartamenti o terreni agricoli, non essendo rivalutabili le aree fabbricabili) che ipotizza di cedere con forti plusvalenze a partire dal 2014. Con un´attesa di quattro anni e mezzo dalla data in cui si dovrà versare la prima rata della sostitutiva (il prossimo 16 giugno) si porterà infatti a casa un guadagno di quasi il 30% della plusvalenza. Per gli immobili strumentali, il risparmio fiscale derivante dai maggiori ammortamenti supera il costo della sostitutiva dal 2016, ma già dal 2014 sarà possibile alienare l´immobile abbattendo le plusvalenze, eventualmente utilizzando operazioni di lease-back per rifinanziare l´impresa. Immutate, invece, tutte le altre regole della rivalutazione. Aggregazioni tra imprese (art. 4, D. L. 5/2009) - Ii decreto in esame prevede benefici fiscali in caso di aggregazioni aziendali tra Pmi, con il riconoscimento gratuito dei maggiori valori imputati ai beni strumentali materiali e immateriali in sede di fusione, scissione e conferimento d´azienda. Di fatto, viene riproposto quanto disposto dalla L. 27 dicembre 2009, n. 296, ma senza l´obbligo di presentare interpello preventivo. L´agevolazione vale se alle operazioni di aggregazione partecipano esclusivamente imprese operative da almeno due anni e che non facciano parte dello stesso gruppo societario. Sono in ogni caso esclusi i soggetti legati tra loro da un rapporto di partecipazione superiore al 20% ovvero controllate indirettamente dallo stesso soggetto ex art. 2359, c. 1, n. 1, Codice civile. Bonus auto (art. 1, D. L 5/2009) - La norma stabilisce incentivi al rinnovo del parco circolante e all´acquisto di veicoli ecologici. Dette agevolazioni si possono riassumere come segue: per tutto il 2009 bonus rottamazione per le auto immatricolate fino al 1999 (euro 0, 1 e 2) di Euro 1. 500 per l´acquisto di un auto euro 4 o 5; per acquisto con alimentazione a gas metano, elettrica o ad idrogeno è previsto un bonus da Euro 1. 500 ad Euro 4. 000; per acquisto auto a gpl bonus da Euro 1. 500 a 2. 000, cumulabile con la rottamazione; bonus di Euro 500 per chi cambia un motociclo euro 0-1 in caso d´acquisto di un motociclo fino a 400 ce di cilindrata. Bonus elettrodomestici e mobili (art. 2, D. L. 5/2009) - Il decreto ha previsto una detrazione Irpef del 20% sull´acquisto di mobili ed elettrodomestici ad alta efficienza energetica, nonché apparecchi televisivi e Pc acquistati nell´ambito di un intervento di ristrutturazione agevolabili per il 36% (per interventi di manutenzione straordinaria, di restauro e risanamento conservativo, di ristrutturazione edilizia ex art. 3, c. 1, lett. B), c), d), Dpr 6 giugno 2001, n. 380). La norma parla di interventi su singole unità immobiliari; non sembra dunque agevolabile l´acquisto di elettrodomestici o mobili a seguito di interventi avvenuti su parti comuni di un condominio. Il pagamento deve avvenire dalla data d´entrata in vigore del decreto "anti-crisi" fino al 31 dicembre 2009. La spesa massima agevolabile è di Euro 10. 000, su cui va calcolata una detrazione del 20%: pertanto, l´importo massimo detraibile è di Euro 2. 000 in 5 anni, quindi di Euro 400 all´anno che andranno ad impattare sull´Unico Pf 2010 o sul Modello 730/2010. Il beneficio è cumulabile con la detrazione del 20% Irpef per la sostituzione dei frigoriferi di classe energetica non inferiore a A+ (prevista dalla Finanziaria 2007) www. Sintesiconsult. Com .  
   
   
SIGLATO ACCORDO DI COLLABORAZIONE TRA FONDAZIONE BANCA DEL MONTE DI LOMBARDIA, PROVINCIA DI MILANO E MILANO METROPOLI PER SOSTENERE PROGETTI PER LO SVILUPPO DELL´AREA MILANESE CIRCA 3.000.000 DI EURO IN TRE ANNI PER PROMUOVERE NUOVI SERVIZI TERRITORIALI E FUNZIONI ECCELLENTI  
 
 Milano, 11 marzo 2009 - L’accordo di collaborazione sottoscritto tra Fondazione Banca del Monte di Lombardia, Provincia di Milano e Milano Metropoli vede il coinvolgimento della Fondazione per la prima volta in un vero percorso di sviluppo territoriale con obiettivi a medio – lungo termine. Attraverso questa formula di partenariato Fondazione Banca del Monte di Lombardia si impegna a lavorare per i prossimi tre anni in stretta collaborazione con Provincia di Milano e con Milano Metropoli per sviluppare almeno tre idee progettuali ogni anno, che verranno individuate congiuntamente e sostenute per promuovere la loro realizzazione. L’accordo prevede un finanziamento complessivo per lo sviluppo di almeno 9 progetti territoriali nei prossimi tre anni di 2. 750. 000 di euro, di cui 1. 500. 000 euro saranno messi a disposizione dalla Fondazione, 1. 100. 000 euro dalla Provincia di Milano e il resto da Milano Metropoli, la struttura tecnica incaricata della realizzazione degli studi di fattibilità. I primi tre studi di fattibilità riguardano la creazione di nuovi servizi territoriali e l’individuazione di funzioni eccellenti nell’ambito della cultura, dell’innovazione, della creatività, del talento: Metrocenter: il progetto prevede la creazione di un luogo stabile di discussione e di confronto sulle politiche per migliorare l’abitabilità dell’area milanese, un luogo dove fare emergere e accompagnare le risorse progettuali che il contesto locale ha a disposizione. Nuove funzioni per il Polo di Eccellenza Soderini: il progetto propone la realizzazione di un hub creativo, per sostenere con spazi e servizi adeguati la nascita e il consolidamento di imprese creative, un centro di valorizzazione del sistema dell’università e dell’alta formazione milanese, un centro per il futuro del lavoro e delle professioni emergenti. Casa degli Artisti: lo studio di fattibilità prevede la ristrutturazione di Villa Caimi (nel quartiere milanese di Quarto Oggiaro) e la realizzazione di una serie di spazi e di servizi dedicati alla produzione artistica, alla residenzialità temporanea legata al fare e al fruire arte, all’animazione e alla progettazione artistico – culturale. Fondazione Banca del Monte di Lombardia collabora inoltre con Provincia di Milano e Milano Metropoli Agenzia di Sviluppo nella promozione del Bando Expo dei Territori (aperto fino il prossimo 16 marzo). Si tratta di un’iniziativa che sta coinvolgendo tutti i territori milanesi con l’obiettivo di stimolare e valorizzare, nell’ottica dell’evento Expo, la progettualità dei Comuni e dei diversi attori economici e sociali in tre ambiti di riferimento: alimentazione; ambiente ed energia; cultura, accoglienza e turismo. “Questo modello di partenariato pubblico – privato che abbiamo potuto concretizzare con la Fondazione Banca del Monte di Lombardia e con la Provincia di Milano ha un grande valore strategico per tutta l’area milanese in quanto ci consente, nonostante la crisi economica e la scarsità di risorse pubbliche, di sviluppare una serie di progetti e di funzioni strategiche per il futuro che possono incidere positivamente in un aumento della competitività e dell’attrattività del nostro sistema territoriale”, ha dichiarato Claudio Rotti, Presidente di Milano Metropoli Agenzia di Sviluppo, nell’ambito della conferenza stampa di presentazione dell’accordo tenutasi oggi a Milano. “Questo accordo – ha aggiunto Ezio Casati, Assessore alle Attività Economiche della Provincia di Milano- dimostra la necessità di rafforzare e promuovere nuove collaborazioni tra il settore pubblico e il privato, al fine di promuovere percorsi di sviluppo locale. Provincia di Milano ritiene infatti che l’area metropolitana milanese conservi, ancora oggi, la grande capacità di generare progettualità, imprenditorialità, innovazione e talenti. Una capacità che, per essere valorizzata al meglio, necessita di strategie a medio e lungo termine e del supporto, anche finanziario, dei privati”. “La Fondazione Banca del Monte di Lombardia da sempre pone tra le proprie priorità di intervento lo sviluppo del territorio della nostra regione, mediante interventi mirati al contesto sociale, alla cultura, alla qualità della vita. Attraverso l’accordo con la Provincia di Milano e con Milano Metropoli, la Fondazione mira a rafforzare la propria presenza e il presidio del territorio lombardo e, conseguentemente, l’incisività e l’efficacia del proprio operato”, ha affermato Teo Monzani, consigliere della Fondazione Banca del Monte di Lombardia. Daniela Gasparini, Amministratore Delegato di Milano Metropoli ha sottolineato infine che “la collaborazione con Fondazione Banca del Monte di Lombardia conferma il ruolo di Milano Metropoli come agenzia di sviluppo di scala metropolitana, una struttura tecnica in grado di attuare progetti di ampio respiro in collaborazione con i Comuni e con tutte le istituzioni pubbliche e operatori economici e sociali milanesi”. .  
   
   
IL VENTURE CAPITAL PER L’ESTERO  
 
Bologna, 11 marzo 2009 - Doppio appuntamento per le imprese organizzato da Unioncamere Emilia–romagna e Confidi Emilia–romagna Servizi srl, sul tema “Il Venture Capital per l’estero: i capitali di rischio a supporto degli investimenti all’estero”. Due sono infatti i seminari, all’interno delle attività del progetto sugli “strumenti di finanza innovativa per le Pmi finalizzati allo sviluppo locale” focalizzati sui capitali di rischio a sostegno degli investimenti all’estero, in programma nelle giornate di mercoledì 11 marzo e lunedì 23 marzo 2009, dalle ore 14. 30 alle 18. 30, nella sala convegni di Unioncamere Emilia-romagna in Viale Aldo Moro, 62 a Bologna. Gli incontri, ad ingresso libero, sono rivolti a imprenditori, dirigenti, responsabili aziendali di funzioni finanziarie ed amministrative di Pmi e sono focalizzati sui capitali di rischio a sostegno degli investimenti all’estero. Nel primo appuntamento si affronteranno argomenti relativi al supporto fornito dalle banche alle imprese italiane che operano o intendono operare all’estero, agli strumenti di promozione finanziaria e ai fondi messi a disposizione dalla Regione Emilia-romagna. L’iniziativa ha lo scopo di informare e sensibilizzare le micro imprese e pmi in merito alle opportunità disponibili per l’internazionalizzazione della loro attività fornendo anche informazioni operative sui requisiti necessari per accedere a queste forme di sostegno. I partecipanti potranno compilare un modulo per la richiesta di informazioni aggiuntive, che verranno analizzate nel corso della seconda sessione operativa nel corso della quale alcuni esperti saranno a disposizione degli imprenditori, per rispondere a qualsiasi domanda inerente il tema del primo convegno favorendo così il contatto tra imprese e interlocutori finanziari e istituzionali. Le due iniziative si inseriscono in un progetto più ampio in cui il sistema camerale emiliano – romagnolo è impegnato a promuovere e sostenere lo sviluppo di nuove e più articolate forme di finanza per i sistemi locali e a creare una cultura economica e finanziaria con particolare riferimento al capitale di rischio al fine di contribuire allo sviluppo dell’impresa e migliorare l’accesso delle Pmi al credito e ai mercati. La partecipazione è gratuita. .  
   
   
‘SETTIMANA PER LA LEGALITÀ’: MARRAZZO: "LE MAFIE E I LORO UOMINI NON PASSERANNO"  
 
Roma, 11 marzo 2009 - No alle ecomafie, sì al rispetto dell’ambiente, la ‘casa di tutti noi’. Questo il grido lanciato dai ragazzi degli istituti di Ciampino, Casal di Principe e Albano Laziale, che hanno partecipato, ieri mattina, presso il ‘Piccolo Teatro Eliseo’ di Roma, alla prima giornata della ‘Settimana per la Legalità’, promossa per il terzo anno dalla Regione Lazio e incentrata, in questa edizione, sulle ecomafie. “Quando con la mia squadra - ha detto Piero Marrazzo, Presidente della Regione Lazio - abbiamo ideato questa iniziativa, politicamente qualcuno ha ritenuto di non prenderla in considerazione, perché si pensava non fosse un tema che coinvolgesse la Regione”. Marrazzo ha quindi sottolineato l’importanza dell’ultima indagine della Magistratura su Colleferro: “Quelli che bruciano rifiuti pericolosi in un termovalorizzatore sono dei terroristi ambientali”, ha affermato il Presidente, aggiungendo che “dobbiamo essere ancora più duri senza se e senza ma, e dire ‘da qui non passate!’”. Marrazzo ha quindi ricordato gli interventi dell’Amministrazione regionale su queste tematiche, come la costituzione dell’osservatorio ‘Ambiente e Legalità’, costituito dall’Assessorato regionale all’Ambiente su un progetto di Legambiente Lazio, e l’istituzione del catasto informatizzato degli incendi: “Le mafie e i loro uomini non passeranno - ha ribadito Marrazzo rivolto ai giovani in sala - ma non bastano magistrati e forze dell’ordine, tocca anche a voi parlare a genitori e amici dicendo ‘io voglio vivere in un mondo bello e felice, la mafia rende invece tutti brutti e infelici’”. In apertura di giornata, si è tenuto lo spettacolo teatrale ‘Pasolo scalo’, scritto a quattro mani da Giancarlo De Cataldo e Serge Quadruppani e interpretato da detenuti ed ex detenuti del carcere di ‘Rebibbia’, che hanno recitato insieme ad attori professionisti. Tra fusti tossici e immondizia chimica, lo spettacolo racconta con ironia e un pizzico di comicità il drammatico fenomeno delle ecomafie. Un fenomeno che nel Lazio ha assunto numeri rilevanti visto che, secondo il ‘Rapporto Ecomafie 2008’ di Legambiente, si contano 7 reati e infrazioni ambientali al giorno nella regione. “Il Lazio -ha spiegato Cristiana Avenali, Direttrice di Legambiente Lazio, che ha partecipato all’incontro - è al quarto posto nella speciale classifica delle regioni con maggiori reati ambientali, dietro soltanto a Campania, Calabria e Puglia e davanti alla Sicilia”. Avenali ha comunque ricordato l’impegno della Regione nel contrasto delle ecomafie: “La Regione sta lavorando bene, anche grazie all’istituzione dell’osservatorio ‘Ambiente e Legalità’ che in tre anni ha raccolto 783 segnalazioni ambientali di cittadini, di cui una su tre si è trasformata in esposto”. All’appuntamento è intervenuto anche il Procuratore nazionale Antimafia, Pietro Grasso: “I giovani devono essere perfettamente consapevoli del problema delle ecomafie e dei possibili metodi per contrastarle. L’ecomafia - ha osservato - non appartiene solo al Sud, ma è un problema nazionale”. Dietro di esse non si nascondono solo le organizzazioni criminali, come ha ricordato Grasso: “Ci sono diverse categorie sociali che collaborano, a partire dagli imprenditori, che ricevono dai mafiosi un servizio e cioè lo smaltimento illegale dei rifiuti con costi minori rispetto a quelli che dovrebbero sostenere. A questi - ha osservato - si affiancano un nugolo di persone come tecnici di laboratorio, burocrati e ragionieri corrotti”. Grasso ha sottolineato quindi la necessità di una normativa stringente sui reati contro l’ambiente: “Nella scorsa legislatura - ha proposto - c’era un disegno di legge che, tra l’altro, prevedeva anche uno sconto di pena per coloro che riportavano l’ambiente, attraverso una bonifica, alle condizioni in cui era prima che lo deturpassero. Si potrebbe - ha concluso - ripartire da quella proposta”. Alla manifestazione era presente anche il presidente di Libera, don Luigi Ciotti, che ha ricordato la pericolosità delle azioni delle ecomafie, sottolineando come “tra le forme di criminalità organizzata siano le più ‘distruttive fisicamente’, perché colpiscono l’ambiente e la salute di tutti noi”. Don Ciotti ha poi ricordato che l’obiettivo non deve essere la legalità: “La legalità deve essere solo lo strumento per raggiungere l’obiettivo vero che è la giustizia, insieme al principio di uguaglianza e di rispetto della Costituzione che devono essere richiamati con forza”. .  
   
   
IL SENATO APPROVA LA MOZIONE LANNUTTI PER UNA NUOVA BRETTON WOODS  
 
Roma, 11 marzo 2009 - Nella seduta n. 157 del 24 febbraio l´Assemblea del Senato ha discusso le 5 mozioni presentate lo scorso novembre da tutti i Gruppi sulla crisi dei mercati finanziari. Nel dibattito il senatore Elio Lannutti (Idv), presidente dell’Adusbef, una delle principali associazioni di difesa dei consumatori, ha stigmatizzato il ruolo nefasto della speculazione in derivati finanziari che ha creato una bolla 12 volte e mezzo il Pil mondiale. Lannutti ha anche ricordato di essere stato uno dei pochi a denunciare la responsabilità e la complicità delle grandi agenzie di rating nel promuovere i titoli tossici nascondendo i gravi rischi e i pericoli speculativi agli occhi degli investitori. La mozione Lannutti, la sola che entra nel merito delle cause della bancarotta bancaria e finanziaria sistemica e indica un percorso di proposte dettagliate e di riforme del sistema economico e finanziario globale, è stata approvata dalla maggioranza del Senato. Le proposte contenute nella mozione erano già state la base della nota “Dichiarazione di Modena” stilata all’inizio di luglio 2008 da un gruppo di economisti e politici russi e italiani che anticipava il collasso del sistema bancario e tracciava un percorso verso la Nuova Bretton Woods di regole condivise e di cooperazione economica e infrastrutturale continentale. (Vedi il testo integrale della mozione a fine pagina) Il sen. Oskar Peterlini (Udc-svp-aut) ha riportato nel suo intervento di aver presentato una mozione, preparata insieme all’economista Paolo Raimondi, già nel febbraio 2002 in cui si denunciava il pericolo delle bolle finanziarie e di un liberismo sfrenato e si chiedeva la realizzazione di una Nuova Bretton Woods di regole contro la speculazione. Oggi servono urgentemente idee e programmi di emergenza per approntare interventi coordinati con gli altri Stati, per affrontare le bolle speculative dei derivati finanziari e per definire progetti di credito produttivo, di rilancio economico e di nuova occupazione. L’italia può avere un ruolo importante nella riorganizzazione del sistema finanziario, anche in vista del Summit del G8-g20 che si terrà a luglio sull’Isola della Maddalena. Il comunicato di fine seduta ha così sintetizzato l’importantissimo dibattito e voto:“Alla concorde preoccupazione per la gravità della crisi innescata dagli squilibri dei mercati finanziari e per l´ampiezza e la prevedibile durata delle sue ripercussioni sull´economia mondiale, gli intervenuti hanno accompagnato anche l´indicazione sostanzialmente coincidente degli interventi ritenuti necessari, sia pure con diverse sottolineature, e di indirizzi all´azione del Governo italiano. E´ stata sottolineata l´esigenza di una nuova governance internazionale dei mercati, che non possono più essere abbandonati alle forme di liberismo selvaggio che hanno permesso l´affermarsi di un´economia basata sulla crescita di valori finanziari fittizi più che sulla ricchezza reale. Occorre quindi affermare regole certe e trasparenza in una nuova Bretton Woods; regolamentare il sistema dei cambi; combattere le tentazioni protezioniste e riformare il sistema commerciale, in particolare con la revisione dell´accordo istitutivo del Wto. Nel contempo, l´Europa deve valorizzare il proprio ruolo, coordinando politiche comuni nei settori maggiormente esposti (quello bancario e quello automobilistico e dell´indotto) e sulla emissione di titoli del debito pubblico; aumentando i controlli della Bce sul sistema del credito e sui trasferimenti di capitali; rivedendo i parametri di Maastricht per sostenere gli investimenti. E´ stato chiesto al Governo di usare le risorse pubbliche per salvaguardare i risparmiatori e proteggere le attività economiche ordinarie e non gli interessi degli istituti di credito detentori o addirittura promotori dei titoli tossici. Per fare ciò occorre separare i debiti speculativi da quelli di investimento e prestare attenzione a questi ultimi con finanziamenti a basso interesse e a lungo termine, per sostenere l´economia reale e contenere gli effetti della crisi sull´occupazione. ” . . .  
   
   
SARDEGNA: UGO CAPPELLACCI HA PRESENTATO LA NUOVA GIUNTA  
 
Cagliari, 11 Marzo 2009 - "Una squadra giovane, seria e agguerrita, formata in tempi molto brevi". Così il Presidente della Regione, Ugo Cappellacci, ieri mattina ha presentato la nuova Giunta, prima dell’insediamento dell’esecutivo in viale Trento. Il 19 marzo è previsto il giuramento in occasione della prima seduta del Consiglio regionale. "Sappiamo – ha spiegato Cappellacci – che ci attendono tante cose urgenti e impegnative, infatti ho convocato subito una riunione per dare le prime risposte ai problemi che stanno affliggendo la Sardegna. Questa è una squadra che vuole dialogare con i territori e gli operatori, da subito. Vogliamo fare della concertazione e dell’ascolto il nostro stile di governo. Non sarà una Giunta itinerante, ma di sicuro il più possibile presente nei singoli territori". Cappellacci ha annunciato che l’esecutivo ragionerà immediatamente sulla Finanziaria 2009. "È un appuntamento fondamentale, contiamo di discuterla immediatamente. Il testo presentato dalla precedente Giunta va sicuramente rivisitato per renderlo quanto meno coerente con il nostro programma elettorale". Nel corso della conferenza stampa, il Presidente ha precisato di aver nominato undici componenti "perché la prospettiva è quella di portare gli Assessorati da 12 a 10, come prevede la Statutaria, ma tutto ciò è rinviato ad una disposizione di legge che ancora non c’è. Ho deciso di assegnare ai consiglieri regionali La Spisa e Liori gli Assessorati che richiedono risposte immediate. All’industria, per esempio, occorreva una persona da subito operativa per capacità ed esperienza: Giorgio La Spisa ha entrambi i requisiti, e questo spiega l’accorpamento di due Assessorati come Bilancio e Industria. Ad Antonello Liori ho chiesto di occuparsi esclusivamente della Sanità per la sua competenza e perché è un settore delicato e complesso". Senza attendere le domande dei giornalisti, il Presidente Cappellacci ha voluto parlare della Sassari-olbia a quattro corsie. "In questi giorni si è discusso del mio presunto silenzio, interpretandolo come una fuga dalle mie responsabilità. Assicuro tutti che non esiste tale possibilità. Stiamo lavorando per non perdere questa opportunità, infatti ho subito preso contatto con esponenti del Governo e del Cipe. Nei prossimi giorni sarò a Roma per parlare di questo argomento". Facendo riferimento alle prossime elezioni europee, Cappellacci ha detto che "in qualità di Presidente della Giunta, faccio parte del Comitato delle Regioni, che è a pieno titolo un organo dell’Unione Europea. Mi impegnerò molto anche su quel fronte, in modo da non far mancare una rappresentanza istituzionale della Sardegna a Bruxelles". Due parole anche sull’emergenza che riguarda l’Eurallumina: "Al di là dei provvedimenti immediati come la cassa integrazione in deroga, ci stiamo muovendo perché le imprese appaltatrici ottengano i pagamenti che vantano nei confronti della Rusal Spa, magari attraverso i crediti Iva della multinazionale russa". Il Presidente ha annunciato che il lavoro della Giunta sarà ripartito in tre fasi: "Una di ascolto delle istanze, magari partecipando ad alcune riunioni dei Consigli comunali. Poi la fase della costruzione del Piano di sviluppo, infine quella delle riforme". Poi ha precisato che "abbiamo ben chiare quali sono le criticità del Piano paesaggistico regionale, ne discuteremo subito con i singoli territori. Vorremmo inserire nel pacchetto anche i contenuti del Piano casa varato dal Governo, che valuto molto positivamente ma che va verificata sulla base delle caratteristiche della Sardegna". .  
   
   
ABRUZZO: STATO ECONOMICO FINANZIARIO: CHIODI, UNA POLITICA DI RIGORE  
 
L´aquila, 11 marzo 2009 - Nel corso degli ultimi sette anni il totale dell´indebitamento regionale (costituito dalle voci: disavanzo di amministrazione, debiti del sistema sanitario regionale, residuo capitale da rimborsare) è salito da 558,5 milioni di euro del 2000, a 3. 982,7 milioni di euro del 2007, rappresentando - questo ultimo dato - il 14,2 per cento del Pil regionale. A fronte di un ammontare delle entrate pari a 334 milioni di euro le spese - costituite dalle voci: personale (134 milioni di euro), rate mutui per il debito (88 milioni di euro), altri mutui (36 milioni di euro), deleghe enti locali (10 milioni di euro) - raggiungono un totale di 268 milioni di euro, rendendo disponibili per le politiche regionali la somma di 66 milioni di euro, somma che rende necessario l´utilizzo delle economie vincolate per il pareggio di bilancio. I dati sono stati riferiti dal presidente della Regione, Gianni Chiodi, nel corso di una conferenza stampa convocata per fare il punto sull´attuale stato economico finanziario della Regione, alla presenza del Presidente del Consiglio regionale, Nazario Pagano e dei componenti del governo regionale. "Tale situazione delle entrate regionali", ha detto Chiodi, "non consente margini di manovra fiscale, per cui l´obiettivo di ridurre la pressione fiscale regionale potrà essere perseguito solo una volta realizzato l´equilibrio economico del comparto sanitario". Pertanto, la strategia politica dei prossimi anni dell´attuale governo regionale sarà improntata al rigore e alla selettività della spesa con i seguenti obiettivi: - la destinazione prioritaria delle risorse disponibili alla copertura del fabbisogno del sistema sanitario; - il rispetto del patto di stabilità con estensione dello stesso agli enti sub-regionali; - la riduzione dei cosiddetti "costi della politica" che gravano sul bilancio regionale attraverso un programma di riorganizzazione degli enti dipendenti dalla regione che ne preveda la riduzione del numero, o la soppressione, o comunque la riduzione del numero dei consiglieri di nomina regionale - il contenimento dei costi del personale. L´obiettivo finale di questa azione è la riduzione del rapporto Pil/ disavanzo regionale e del rapporto Pil/indebitamento. Secondo quanto ha detto Chiodi, "il risanamento passa per una sola strada: il riequilibrio della spesa sanitaria". In proposito il presidente ha annunciato che l´assessore alla sanità ha ricevuto espresso mandato di attuare la riconversione di un numero di strutture sanitarie regionali che spesso non garantiscono, soprattutto al malato acuto, un´adeguata protezione sanitaria". "Oggi tutti gli ospedali lamentano una carenza di personale: per evidenti ragioni non è possibile continuare con nuove assunzioni". "Così come non sarà possibile", ha aggiunto, "garantire la stabilizzazione di tutti i precari, se non di quelli che hanno maturato i diritti per legge". "Si tratta di provvedimenti assai impopolari", ha concluso, "ma assolutamente necessari per riportare la regione ad uno stato di normalità, che la maggioranza degli abruzzesi capirà". Commentando questi dati, Chiodi ha detto che "la situazione debitoria della Regione Abruzzo può definirsi critica"; "tuttavia", ha aggiunto, "siamo ottimisti perché riteniamo che questa Giunta abbia le competenze, la capacità, il coraggio e anche una solida maggioranza, capace di garantirle la possibilità di affrontare il futuro ricorrendo a politiche di rigore, ma anche con la capacità di creare condizioni migliori di crescita per la collettività". Secondo il presidente, tali politiche riguarderanno essenzialmente la vicenda relativa alla sanità "rappresentando, la spesa sanitaria, l´85/90 per cento di tutte le risorse che i cittadini abruzzesi mettono a disposizione della Regione Abruzzo". "Dobbiamo raggiungere l´equilibrio dei costi, assicurando un sistema sanitario di qualità che però sia anche sostenibile da un punto di vista finanziario". Le altre politiche di rigore verranno applicate sul contenimento dei costi sostenuti dagli enti strumentali regionali "sui quali dovremo incidere in maniera molto pesante". Essendo gran parte del bilancio "ingessato", l´unica possibilità di attuare politiche per lo sviluppo è data dall´utilizzo dei fondi strutturali europei rappresentati da circa "due miliardi di euro che saranno investiti per lo sviluppo nei prossimi cinque anni". "Se non ci comportiamo in questo modo virtuoso, sarà inevitabile l´aumento della tassazione Irap e dell´addizionale Irpef e questo perché il nostro governo ha sottoscritto un patto con il governo nazionale che da un lato garantisce il riequilibrio, ma, nel caso in cui questo obiettivo non venga raggiunto, darebbe il via libera all´aumento delle tasse: un ulteriore aggravio", ha concluso il presidente della Regione, "che l´Abruzzo non potrebbe sopportare e che significherebbe l´inizio di un processo di deindustrializzazione che difficilmente potrebbe essere recuperato". .  
   
   
EXPO: MILANO INCONTRA SHANGHAI MILANO – CINA: PER SCAMBI COMMERCIALI +11,3% IN UN ANNO  
 
Milano, 11 marzo 2009 - Scambio di targhe e quasi di testimone in Camera di commercio di Milano: oggi il presidente della Camera di commercio di Milano, Carlo Sangalli ha incontrato il presidente della Camera di commercio di Shanghai, Furong Cen. E tra Milano e Cina rapporti economici in crescita: +11,3% tra il 2007 e il 2008. Milano e Cina. Milano da sola rappresenta un quinto dell’interscambio nazionale con la Cina ed è prima in Lombardia con il 58% del totale regionale. Per un valore che supera i 6 miliardi di euro nel 2008. E sono oltre 3. 000 le imprese con titolare cinese a Milano che rappresentano il 56% del totale lombardo e il 10% di quello italiano. Emerge da un’elaborazione della Camera di commercio di Milano su dati Istat anni 2007 e 2008 e registro imprese al 2008. La Camera di commercio di Milano a Shanghai. La Camera di commercio di Milano, attraverso la sua azienda speciale per l’internazionalizzazione Promos, ha aperto da oltre 5 anni una sede in Cina, proprio a Shanghai in collaborazione con Fiera Milano. Ha inoltre organizzato nel corso del 2008 16 eventi tra missioni, partecipazioni fieristiche di imprenditori milanesi e lombardi in Cina, con particolare attenzione a Shanghai. “Expo rappresenta una prospettiva importante che avvicina ancora di più due realtà come Milano e Shanghai - ha dichiarato Carlo Sangalli, presidente della Camera di commercio di Milano – che hanno relazioni sempre più forti a partire dai rapporti economici e imprenditoriali, come mostrano i dati sull’interscambio. E l’Expo rappresenta per le nostre realtà anche una potenziale risposta per far fronte alla crisi internazionale. In una realtà moderna e competitiva bisogna impegnarsi a promuovere il coordinamento tra i protagonisti per un obiettivo coinvolgente, strutturato e diffuso anche territorialmente come può diventare Expo. Occorre quindi rafforzare la collaborazione anche internazionale e cercare momenti di confronto e valutazione come quello di oggi proprio per dare risposte positive e proporre un punto di riferimento e un’alternativa vincente per far fronte alla crisi”. Interscambio tra Milano e Cina per provincia Titolari di ditte individuali cinesi a Milano
Tot. D. I. Con titolare cinese % su tot. Lomb. 08 % su tot. It 08
Milano 3. 183 56,1% 9,9%
Lombardia 5. 677 100,0% 17,6%
Italia 32. 299 100,0%

 

 

Elaborazione della Camera di commercio di Milano su dati registro imprese 2008

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BOLZANO, DURNWALDER INCONTRA DELEGAZIONE CINESE: INTERESSE AL KNOWHOW ALTOATESINO  
 
Bolzano, 11 marzo 2009 - Zhangjakou, metropoli di 5 milioni di abitanti nel nord della Cina, è interessata a conoscere da vicino il know how che l´Alto Adige vanta nei settori del turismo invernale, dell´agricoltura e della formazione: lo ha ribadito ieri (9 marzo) a Bolzano al presidente della provincia Luis Durnwalder la delegazione cinese in visita in Alto Adige. Nella regione di Zhangjakou lo scorso novembre era stato inaugurato un comprensorio sciistico realizzato con la tecnologia altoatesina. Una delegazione di rappresentanti politici ed imprenditoriali della regione cinese, anche rispondendo all´invito rivolto allora dal presidente Durnwalder, sta compiendo in questi giorni una visita in Alto Adige per rendersi conto da vicino dell’alto standard qualitativo delle strutture e dell’offerta turistica che da anni l’Alto Adige riesce a garantire. Diverse le tappe, da Plan de Corones a Monte Cavallo e alla val Gardena, con visita agli impianti sportivi e alle infrastrutture collegate. Ieri a Palazzo Widmann la delegazione cinese, di cui fanno parte tra gli altri il vicegovernatore della provincia di Hebei, il sindaco di Zhangjakou e il responsabile del Dipartimento turismo della regione, ha incontrato il presidente Durnwalder. Si è discusso delle possibilità di una collaborazione economica tra quell´area e l´Alto Adige, "considerato che nei suoi sforzi per l´affermazione del turismo invernale la regione cinese guarda con grande interesse al know how e alle risorse della tecnologia alpina nei settori in cui l´Alto Adige è tradizionalmente all´avanguardia", spiega Durnwalder. L´attenzione dei rappresentanti cinesi è rivolto in primo luogo allo sci, come dimostra il grande impianto realizzato quest’inverno con l´impulso degli imprenditori Seeber e Marzola, "ma anche alle pluriennali esperienze dell´Alto Adige in materia agricoltura, dalla coltivazione, lavorazione e stoccaggio della frutta alla produzione del vino", riferisce Durnwalder. Grande attenzione è stata rivolta nell´incontro anche al sistema formativo della Provincia di Bolzano, che il presidente Durnwalder ha illustrato agli ospiti cinesi ricordando anche le particolarità dell´autonomia altoatesina. .  
   
   
BOLZANO, DURNWALDER IL 17 A VIENNA: INCONTRI CON CAPO DELLO STATO, CANCELLIERE E VICECANCELLIERE  
 
Bolzano, 11 marzo 2009 - - Martedì 17 marzo missione a Vienna per il presidente della Provincia Luis Durnwalder, che ha in programma tre incontri con le più importanti cariche dello Stato: con il presidente della Repubblica Heinz Fischer, il nuovo cancelliere Werner Faymann e il vicecancelliere Josef Pröll. Sin dal varo del nuovo governo austriaco il presidente Durnwalder aveva auspicato la possibilità di poter incontrare direttamente i vertici dell´esecutivo e discutere dei temi nell´agenda politica riguardanti i rapporti tra Bolzano, Roma e Vienna e le questioni legate all´autonomia. La data concordata per la visita a Vienna, la prima dopo la sua rielezione a Presidente della Provincia, è martedì 17 marzo. Luis Durnwalder è atteso da tre incontri con le più importanti cariche istituzionali austriache: si comincia alle 9 alla Hofburg con il presidente della Repubblica Heinz Fischer, si prosegue alle 12. 30 con il nuovo cancelliere Werner Faymann. Infine alle 14 il presidente Durnwalder incontra il vicecancelliere e ministro delle Finanze Josef Pröll. .  
   
   
CRISI: REGIONE FVG A SINDACATI, PRONTI CON MISURE DOC E RISORSE  
 
Udine, 11 marzo 2009 - La Regione Friuli Venezia Giulia è pronta ad investire ulteriori risorse a sostegno del reddito, inserendo i lavoratori con contratti di collaborazione coordinata e continuativa (Co. Co. Co) e a progetto (Co. Co. Pro) all´interno del disegno di legge omnibus anti-crisi che, martedì prossimo, 17 marzo, la Giunta presenterà nella seduta straordinaria del Consiglio regionale. Fondi Ai Precari - Nel corso di un incontro con i rappresentanti di Cgil, Cisl e Uil, svoltosi ieri a Udine, il governatore del Friuli Venezia Giulia, Renzo Tondo, il vicepresidente Luca Ciriani e l´assessore al Lavoro, Alessia Rosolen, hanno così recepito e rilanciato alcune segnalazioni delle organizzazioni sindacali, affermando la possibilità di reperire ulteriori fondi da destinare ai precari. Formazione Assicurata - Tra le richieste dei Sindacati, anche quella di inserire i lavoratori della Formazione in esubero nella cerchia di fruitori degli ammortizzatori in deroga, consapevoli - ha però ricordato la Rosolen - che la difficoltà degli Enti di Formazione sarà coperta dagli interventi previsti all´interno dell´accordo, primo in Italia, siglato venerdì scorso dalla Regione con le Parti sociali, oltre che dai bandi previsti all´interno del Fondo sociale europeo (Fse). Tondo, Spirito Collaborativo - "Ho apprezzato lo spirito collaborativo emerso in questo incontro - ha commentato Tondo - che, in un´ottica di reciproche assunzioni di responsabilità, conferma il rapporto aperto instaurato con i Sindacati come con le categorie produttive". Risorse Da Variazioni Bilancio - La linea del Governo regionale, ha assicurato Tondo, sarà quella di riservare quante più risorse possibili alle emergenze del lavoro in occasione delle variazioni di bilancio di giugno-luglio, utilizzando a questo scopo i risparmi derivanti dalla manovra di risanamento del debito operata nel luglio 2008. Ddl E Semplificazione - Il presidente della Regione ha inoltre ricordato che il piano anti-crisi sarà contraddistinto da un percorso legislativo e da un processo di semplificazione e velocizzazione già avviato dalla Giunta. Massima attenzione ai lavoratori e, come illustrato da Ciriani, stato di allerta anche per l´intero comparto produttivo. Tampone Su Legge 4/05 - A questo proposito, in soccorso dell´industria si provvederà ad azzerare con un provvedimento-tampone i parametri di verifica previsti dalla legge 4/05, consentendo alle imprese che già hanno avuto accesso ai contributi di mantenerli e, in prospettiva, alle altre di accedervi attraverso un sistema di valutazione più morbido. Frie Piu´ Dinamico - In fase di attivazione un nuovo e più veloce regolamento per il Frie (modificata l´aliquota contributiva min e max), al momento soffocato da un meccanismo circolare inceppato. La priorità, ha infatti annunciato il vicepresidente della Regione, sarà rivolta a nuovi investimenti ed al mantenimento dell´occupazione, in particolare per quanto riguarda le aziende medio-piccole. Altri 8 Mln Di Euro - Con il rimodellamento della legge 23/01 sull´imprenditoria femminile, invece, saranno recuperati altri 8 milioni di euro per l´autofinanziamento a breve-medio termine delle imprese, mentre verrà approvato quanto prima dalla Giunta regionale il nuovo regolamento per la garanzia al credito. Ciriani, Friulia Pro Sviluppo - "Friulia è un partner per lo sviluppo e non una mutua assistenza per le situazioni di crisi", ha evidenziato ancora Ciriani, confermando che con l´amministratore delegato della finanziare regionale, Federico Marescotti, si sta lavorando per destinare 50 milioni di euro alla capitalizzazione delle imprese. Non appena pronto, lo strumento pro-produzione sarà presentato ufficialmente alle categorie, inclusi gli ordini professionali che saranno chiamati ad utilizzarlo direttamente. Fas, 179 Mln Per Fvg - Sempre a favore del mondo economico, citati i Fas (Fondi aree sottoutilizzate) che, dopo la rimodulazione del Governo, si provvederà ad utilizzare per la parte destinata alla politica industriale, circa 25 milioni di euro su 179 spettanti al Friuli Venezia Giulia. . .  
   
   
GIUNTA FVG, REALIZZARE OPERE E SOSTENERE REDDITO  
 
Trieste, 10 mar - Due le linee di azione che la Giunta regionale del Friuli Venezia Giulia ha individuato il 9 marzo sera per affrontare gli effetti della crisi economica che coinvolge anche il Friuli Venezia Giulia: concentrare la capacità di spesa su opere che possono essere concretamente avviate entro il 2009 e rendere efficaci gli strumenti di sostegno al reddito delle famiglie e di chi perde il lavoro, soprattutto nei settori dove non sono attivi gli ammortizzatori sociali. Tali indirizzi dovranno tradursi in una proposta di disegno di legge da portare in Consiglio regionale la prossima settimana. Il presidente della Regione Renzo Tondo e gli assessori hanno fatto un´approfondita analisi delle risorse per investimenti a disposizione delle singole direzioni centrali per verificare quali risorse sono effettivamente a disposizione e a quali condizioni siano rapidamente utilizzabili. Nell´arco di quest´anno, nel settore dei Lavori pubblici risultano attivabili 857 cantieri per un totale di 311 milioni di euro, nel settore delle Risorse agricole sono previsti investimenti per 15,6 milioni di euro destinati a bonifiche e manutenzione del territorio montano; la sanità partecipa con 143 milioni di euro tra investimenti in beni mobili ed interventi nell´edilizia sanitaria. Si tratta di risorse regionali che possono dare ossigeno soprattutto alle piccole aziende che nel Friuli Venezia Giulia sono una parte molto significativa del tessuto economico-produttivo. Accanto a queste, la Giunta regionale ha anche ritenuto importanti le risorse nazionali che saranno investite sul nostro territorio con le grandi opere quali la Villesse-gorizia e la terza corsia della A4. A questo proposito c´è l´impegno della Regione e dello stesso commissario governativo, il presidente Tondo, ad avviare i cantieri entro l´anno in corso. Non basta avere le risorse - ha notato il presidente - occorre spenderle presto e bene, ma per fare questo è necessario semplificare le normative e sburocratizzare i procedimenti, occorre inoltre adeguare alla realtà attuale la legislazione esistente a sostegno delle piccole e medie imprese. Tali normative dovranno aiutare anche i Comuni e le Province ad utilizzare con maggiore velocità le risorse per gli investimenti di loro competenza, anche in base ai trasferimenti delle risorse regionali loro destinate. La Giunta regionale ha quindi condiviso la proposta del presidente Tondo di impegnare le direzioni centrali nell´elaborazione di uno schema di disegno di legge che punti concretamente alla semplificazione, aggiorni la legislazione di sostegno alle aziende, introduca la possibilità di aiutare anche i lavoratori non protetti che perdono il lavoro. La proposta di testo normativo dovrà essere pronta in tempo utile per essere approvata dalla Giunta e discussa dal Consiglio regionale nell´apposita seduta convocata nella prossima settimana. .  
   
   
BASILICATA: APPROVATO SCHEMA ACCORDO-QUADRO REGIONE-UNIONCAMERE  
 
Potenza, 11 marzo 2009 - Una più stretta collaborazione tra Regione e Unioncamere per studi di carattere congiunturale, promozione del “made in Basilicata”, sostegno al mondo produttivo lucano. Sono le principali attività previste in accordo-quadro il cui schema è stato approvato oggi dalla Giunta regionale. “L’intesa – ha commentato il presidente della Regione, Vito De Filippo – va nella direzione di sviluppare importanti sinergie con il sistema camerale per lo sviluppo economico della Basilicata, continuando in una collaborazione che è stata proficua e costruttiva. Abbiamo ritenuto necessario far convergere le nostre azioni riconoscendo che i due Enti, ciascuno per le proprie competenze, possono lavorare per la valorizzazione delle produzioni tipiche e per migliorare l’offerta di servizi alle imprese sulla base di un’attenta e puntuale analisi economico-statistica”. Diverse i campi di attività contenuti nell’accordo-quadro. Per quel che riguarda gli studi e le ricerche a carattere statistico, la Regione assicurerà il finanziamento degli studi a carattere congiunturale, strutturale e di settore sull’economia regionale elaborati da Unioncamere su richiesta della Regione. L’accordo sancisce anche la collaborazione in manifestazioni fieristiche in Italia e all’estero. Per queste attività la Regione mette a disposizione 700 mila euro per ogni annualità di riferimento. Altri rilevanti punti sono l’offerta di servizi di sistema alle imprese e la realizzazione di Grandi eventi o di attività all’estero. Previste, inoltre, l’attuazione di azioni congiunte in tema di finanza alle imprese, con l’obiettivo di proporre interventi innovativi e focalizzati, di ampliare la platea dei beneficiari e definire, dove è necessario, forme di premialità per specifici settori o determinate aree. Saranno siglate, infine, convenzioni con le Camere di commercio di Potenza e Matera per la tenuta dell’Albo Vigneti e dell’Albo Imprese artigiane. Per l’assessore all’Agricoltura, Vincenzo Viti, “l’accordo-quadro è un risultato importante, che concentrerà le attività di promozione dell’agroalimentare lucano, evitando di disperdere risorse con importanti ricadute per i territori cui i prodotti sono collegati”. Soddisfatto anche l’assessore alle Attività produttive, Gennaro Straziuso, per il quale l’intesa “può dare impulso allo sviluppo della competitività del sistema imprenditoriale lucano attraverso azioni volte a rendere più solido il tessuto produttivo”. .  
   
   
PRIMA RIUNIONE A TRENTO DELLA NUOVA GIUNTA REGIONALE APPROVATE LE LINEE GUIDA PER LA XIV LEGISLATURA  
 
 Trento, 11 marzo 2009 - Dopo essersi riunita, nella seconda parte della scorsa legislatura, a Bolzano, la nuova Giunta regionale del Trentino-alto Adige, presieduta da Luis Durnwalder, si è ritrovata ieri a Trento per la prima seduta. Sarà così fino a metà legislatura, quando si trasferirà nuovamente a Bolzano come i lavori del Consiglio regionale. Nella prima riunione la Giunta ha approvato un atto di indirizzo con il quale si è inteso programmare l’attività e fissare gli obiettivi dei prossimi anni. L’ambito di applicazione dell’atto di indirizzo è riferito principalmente alle competenze istituzionali dell’Ente, previste dallo Statuto di autonomia, dalla normativa di attuazione dello Statuto speciale, dalla conseguente legislazione regionale e dalle attribuzioni derivanti da previsioni pattizie. Fra i principali obiettivi specifici che si intendono perseguire vi sono il rafforzamento delle politiche sociali e previdenziali con particolare attenzione alla previdenza complementare, al fine di dare risposte concrete alle nuove sfide dei mercati finanziari e con la previsione di misure finalizzate ad aumentare gli iscritti ai fondi pensione ed il sostegno alla famiglia attraverso l’allargamento delle misure in materia di previdenza e l’estensione degli interventi a favore di coloro che, a causa della crisi economica in atto, si trovano senza lavoro e privi di tutele in termini di ammortizzatori sociali. Si cercherà poi di potenziare il ruolo dei consigli comunali e delle Consulte o organismi rappresentativi dei Comuni, attraverso interventi legislativi specifici, nonché attraverso una riforma legislativa in materia di segretari comunali. Fra gli obiettivi anche il rafforzamento dell’attività regionale nell’ambito della Giustizia, sia in materia di Giudici di Pace, sia nel campo dei supporti amministrativi e logistici agli Uffici Giudiziari ordinari, in base allo specifico protocollo d’intesa sottoscritto con il Ministero di Grazia e Giustizia, in attesa di definire una specifica Norma di attuazione dello Statuto. Di grande importanza per la Regione anche la promozione delle minoranze linguistiche regionali in quanto costituenti patrimonio di tutta la comunità, attraverso il rafforzamento della lingua minoritaria e riservando particolare attenzione al ruolo degli strumenti di comunicazione, sia stampata che radiotelevisiva. E’ prevista, inoltre, la prosecuzione delle iniziative di sostegno a favore di minoranze linguistiche fuori Regione. Su fronte degli interventi nell’ambito della Cooperazione allo sviluppo e dell’Integrazione europea la Giunta intende proseguire il proprio impegno in accordo con le politiche messe in campo dalle due Province Autonome. La Giunta regionale tornerà a riunirsi il prossimo 31 marzo, per una riunione di carattere programmatico nel corso della quale verranno coinvolti anche i dirigenti della Regione per definire nel dettaglio gli aspetti gestionali ed organizzativi conseguenti agli obbiettivi delineati oggi. .  
   
   
VAL’ D’AOSTA: RIUNIONE DEL CONSIGLIO PER LE POLITICHE DEL LAVORO  
 
Aosta, 11 marzo 2009 - Nel pomeriggio di ieri a Palazzo regionale si è riunito il Consiglio per le Politiche del lavoro. All’ordine del giorno dell’Assemblea, presieduta dal Presidente della Regione Augusto Rollandin, vi è stata la redazione del nuovo piano triennale di politica del lavoro. L’elaborazione del piano è stata strutturata attraverso la creazione di quattro gruppi, presieduti dai Consiglieri regionali che fanno parte del Consiglio (Diego Empereur, Andrea Rosset, Gianni Rigo e Dario Comé). Sulla base dell’attività svolta nei vari gruppi, i quattro rappresentanti hanno oggi illustrato nel dettaglio le criticità rilevate e le proposte operative che si vogliono avanzare nei settori dell’informazione e della comunicazione, nell’ambito della formazione e del rapporto scuola/lavoro e dell’aiuto alle imprese; nonché dell’inclusione sociale delle categorie svantaggiate. Tra le proposte avanzate emerge la necessità di una più stretta sinergia tra la Regione, le associazioni imprenditoriali e i vari attori della formazione, affinché si sviluppi ulteriormente l’integrazione tra scuola e mondo del lavoro; così come si evidenzia l’importanza di favorire azioni che permettano un collegamento utile tra aiuti al reddito e politiche del lavoro attive ed efficaci. In merito alla crisi economica, si rileva inoltre l’esigenza di un approfondimento delle misure urgenti atte a dare risposte immediate. In apertura di lavori si è dedicata particolare attenzione alla contingente situazione occupazionale in Valle d’Aosta e al conseguente utilizzo degli ammortizzatori sociali da parte di un elevato numero di imprese. .  
   
   
PROVINCIA POTENZA, APPROVATO BILANCIO DI PREVISIONE 2009  
 
Potenza, 11 marzo 2009 - Nel corso della seduta di Consiglio provinciale di Potenza che si è svolta oggi, sono stati approvati a maggioranza dei presenti – con i voti contrari dei capigruppo Giuseppe Scelzo (Prc), Nicola Manfredelli (Lucania viva), Vincenzo Giuliano (Udc) e Gianni Rosa (An) – il bilancio di previsione esercizio finanziario 2009, la relazione previsionale e programmatica e il bilancio pluriennale 2009/2011. Nella sua relazione, - spiega una nota dell´ufficio stampa - l’assessore al Bilancio Vito Summa ha spiegato che il bilancio di previsione 2009 è stato predisposto in modo da consentire l’attuazione compiuta delle singole politiche di settore già in corso, tenuto conto della costante riduzione dei trasferimenti (1,5 milioni di euro in meno) e delle spese sostenute per la stabilizzazione dei precari dell’Ente (1,2 milioni di euro), il rinnovamento contrattuale (500 mila), le consultazioni elettorali (670 mila euro) e l’incremento dei ratei mutui (oltre 600 mila euro). Proprio riguardo al personale, Summa ha sottolineato che accanto alla stabilizzazione dei precari, la Provincia ha avviato un programma di progressioni orizzontali e verticali e di concorsi esterni. Nell’ambito delle politiche comunitarie e giovanili, Summa ha ricordato anche la costituzione della Conferenza dei Presidenti delle Province del Mezzogiorno per l’attuazione della politica energetica europea, il progetto “Musicability” e il finanziamento di 88 interventi per l’impiantistica sportiva minore. E ancora. Nel settore dei trasporti, il 19 dicembre scorso è stato sottoscritto il contratto di servizio con il consorzio Cotrab di Basilicata, per la durata di nove anni. Riguardo alla viabilità, inoltre, sono stati conclusi i 34 interventi di messa in sicurezza della prima fase, per un valore di oltre 22 milioni di euro, mentre per quest’anno saranno eseguiti i lavori della seconda fase, per un importo di 18 milioni di euro. “Interventi – precisa l’assessore - che hanno migliorato la qualità stradale viaria, consentendo alla Provincia di Potenza di essere l’Ente con il minor numero di incidenti sulla propria rete”. Infine, nel settore dell’edilizia scolastica, sono stati completati gli interventi di adeguamento impiantistico e funzionale programmati e si sono conclusi i lavori di costruzione delle centrali fotovoltaiche per cinque scuole, mentre è stata approntata la progettazione esecutiva dei 59 ulteriori impianti da realizzare in tutti gli edifici scolastici di proprietà pubblica. Sul bilancio hanno espresso forti perplessità i consiglieri di opposizione Manfredelli, Giuliano e Rosa. In particolare, Manfredelli e Giuliano hanno sottolineato la mancanza di un bilancio sociale “basato non solo su dati ragionieristici, ma che tenga presenti le ricadute sul tessuto collettivo”. Manfredelli ha sollecitato l’adozione di due emendamenti, a favore di famiglie e imprese, quali la riduzione dell’imposta provinciale per la trascrizione al Pra e quella imposta addizionale sul consumo di energia elettrica. Emendamenti non accettabili, come spiegato dal presidente del Consiglio Antonio Salicone, poiché non accompagnati dalle firme dei revisori dei conti e non arrivati all’esame dell’assise almeno dieci giorni prima. Da parte sua, Giuliano ha parlato di un bilancio “incapace di leggere il presente e di individuare strategie per il futuro, poiché privo di un’adeguata lettura del passato e monco di provvedimenti reali a favore del personale interno e dei territori”. Secondo Rosa, “è un bilancio caratterizzato da fallimenti nei vari settori, dai trasporti al Piano strutturale provinciale che non è stato ancora approvato, dalle Vie blu alla viabilità, considerato che ci sono interventi programmati nel 2005 e non ancora realizzati”. Critico sul documento anche il consigliere Scelzo, che ha proposto di rinviare la discussione di una settimana per maggiori approfondimenti. Proposta condivisa anche da Giuliano. In particolare, Scelzo ha contestato “i continui rinvii sulla costruzione di una palestra annessa all’Istituto tecnico commerciale di Brienza e sulla provinciale 39”. Dal canto suo, il capogruppo Nicola Acucella (Democratici con Di Pietro), pur votando a favore del provvedimento, ha sollecitato una anticipazione degli interventi per la creazione di un Museo vulcanologico e di una palestra polifunzionale nel comune di Rapolla. A favore del provvedimento, in sede di dichiarazione di voto, si sono espressi i consiglieri Raffaele Carretta (Pd) e Raffaele Soave (Pdci). “Questo bilancio – dice Carretta – dà risposte concrete alle imprese, attraverso un piano della viabilità da 204 milioni di euro e interventi in edilizia scolastica pari a 70 milioni di euro. Allo stesso tempo, affronta il problema della disoccupazione, stabilizzando 63 Lsu e assumendo 20 laureati. Inoltre, si prende cura delle famiglie e dei territori, attraverso il Credito etico e i bandi per l’impiantistica sportiva minore”. Sulla stessa lunghezza d’onda Soave che ha rimarcato i risultati raggiunti dall’Ente in diversi settori, a “testimonianza che la Provincia di Potenza è un ente utile e vicino alle persone, soprattutto le più bisognose”. .  
   
   
INCONTRO TRA IL PRESIDENTE LOIERO E FORZE DEL CENTROSINISTRA CALABRESE  
 
Catanzaro, 11 marzo 2009 - Si è svolto nella sede regionale di Palazzo Alemanni, a Catanzaro, l’incontro, annunciato nei giorni scorsi e richiesto da un’ampia rappresentanza delle forze del centrosinistra calabrese, per affrontare i temi legati alle riforme istituzionali. All’incontro, a cui ha partecipato il presidente della Regione Calabria Agazio Loiero, erano presenti: il segretario regionale del Pdci e assessore all’Urbanistica Michelangelo Tripodi, il segretario regionale di Rifondazione Comunista, Antonino De Gaetano, il segretario regionale del Partito Socialista Ercole Nucera, il capogruppo al Consiglio regionale del Partito Socialista Cosimo Cherubino, il consigliere regionale del Partito Socialista Giuseppe Guerriero, il commissario regionale dell’Udeur Giulio Serra, il capogruppo al consiglio regionale dell’Idv Maurizio Feraudo e l’assessore regionale di Rifondazione Comunista Damiano Guagliardi. Il segretario regionale del Pdci, Michelangelo Tripodi, nel sottolineare che “i temi sulle riforme, pur essendo importanti, non rappresentano la priorità dell’impegno politico e istituzionale della Calabria, in quanto sono altre le esigenze e le urgenze: sanità, lavoro, contrasto alla povertà, trasporti, assetto idrogelogico, tutela del territorio e utilizzazione proficua e rapida dei fondi europei”, ha espresso chiara soddisfazione a nome delle forze presenti. “Considero positivo e proficuo – ha dichiarato Tripodi – l’incontro che si è svolto oggi con il presidente Loiero, al quale abbiamo presentato una posizione concordata e condivisa, sia per quanto riguarda lo statuto che per quanto concerne la legge elettorale. Innanzitutto, quello calabrese, è uno statuto estremamente giovane – ha ricordato Tripodi -, essendo stato approvato circa cinque anni fa e quindi, eventuali modifiche, debbono riguardare aspetti di aggiornamento a carattere oggettivo, e comunque a seguito di attenta analisi e ponderazione. La stessa cosa vale per la legge elettorale, approvata al termine della precedente legislatura, quando furono fatte evidenti forzature. Dunque – ha aggiunto il segretario del Pdci -, prima di apportare cambiamenti, è necessario trovare le opportune intese sia all’interno della maggioranza che assieme al centrodestra, evitando colpi di mano che potrebbero provocare solo fratture di tipo politico. Ad ogni modo, durante l’incontro – ha proseguito Tripodi –, abbiamo voluto ribadire, in particolare, l’esigenza di superare il listino e “spalmare” il premio di maggioranza sulle liste provinciali. Inoltre è stato riproposto l’obiettivo di giungere a una riduzione della soglia di sbarramento”. Il presidente Loiero, concludendo i lavori, ha affermato che informerà dell’incontro sia il segretario regionale e il capogruppo del Pd e proporrà un incontro con entrambi per avviare sul tema un confronto definitivo .  
   
   
APPROVATO DAL CIPE IL PROGRAMMA FAS DELLA REGIONE MARCHE, SPACCA: " NUOVA LIQUIDITA`` PER PROGETTI DI INVESTIMENTO IN TUTTA LA REGIONE".  
 
Ancona, 11 Marzo 2009 - ´Sbloccati nuovi e importanti finanziamenti previsti dalla Regione per tutti i territori delle Marche. Siamo nel gruppo delle prime Regioni italiane ad aver visto approvato il programma operativo degli interventi Fas: abbiamo spinto per velocizzare la ratifica del Cipe sul nostro progetto. Siamo cosi` riusciti a rendere disponibile una nuova e consistente liquidita` aggiuntiva per investimenti strategici in tutta la regione. Con le risorse del Fas il piano regionale anti-crisi accelera ulteriormente la spesa a sostegno del lavoro, dell´occupazione e del reddito della comunita`´: lo afferma il presidente Gian Mario Spacca, commentando la ratifica da parte del Cipe del programma attuativo dei fondi europei Fas proposto dalla Regione. Il Fas, con 240 milioni di euro di finanziamenti, fa parte dell´articolato programma di investimenti strategici anti-crisi della Regione. La Regione aveva approvato il programma alla fine del 2008: ora con la ratifica del Cipe gli investimenti possono entrare nella fase di progettazione esecutiva e di realizzazione operativa. ´Il Governo nazionale - prosegue Spacca - ha operato un taglio di -6% rispetto al programma originario. Ma sulla spinta delle Regioni ha anche assunto un impegno a recuperare tali somme in sede di verifica pluriennale e su scala nazionale degli impegni di spesa effettivi. La Regione con il Fas ha riservato un´attenzione particolare per tutti i territori delle Marche, prevedendo molteplici progetti di grande importanza per lo sviluppo locale, che vanno dalla difesa del lavoro allo sviluppo dell´innovazione nelle piccole imprese, alla tutela delle risorse ambientali e culturali, alla promozione del turismo, della ruralita` e dell´attrattivita` del territorio, al rafforzamento del trasporto pubblico e delle infrastrutture logistiche, alla qualificazione delle strutture e dei servizi socio-sanitari. Faremo anche un attento monitoraggio dell´evoluzione del ciclo economico, per eventuali rimodulazione del programma a seconda delle esigenze che si manifesteranno. ´ Scheda: Programma Fas Della Regione Marche Le risorse Ammontano a 240 milioni di euro. In sede di contrattazione il Governo ha previsto un taglio di -6%, con l´impegno a recuperare le risorse in seguito alla verifica delle economia di spesa che si realizzeranno su scala nazionale nella fase di attuazione dei programmi regionali Alcuni progetti operativi: I progetti riguardano tutti i territori delle Marche. Alcuni esempi degli investimenti previsti: completamento della rete a banda larga; riqualificazione delle strutture turistiche e delle strutture socio-assistenziali per anziani; offerta di servizi tecnologici e di innovazione per le piccole imprese; potenziamento di ciclo idrico integrato, gestione dei rifiuti, aree protette; difesa della costa; manutenzione dei porti; rinnovo dei mezzi del trasporto pubblico urbano; impianti di risalita; centri di aggregazione giovanile. Altri progetti, sempre compresi nel programma Fas regionale, hanno specifica valenza territoriale: tra questi la strada delle Barche nel pesarese, il recupero della cittadella di Ancona, il raccordo di Villa Potenza nel maceratese, l´elettrificazione della linea Ascoli-porto d´Ascoli nel Piceno, la connessione di Campiglione nel Fermano. .  
   
   
A PISA UN´AZIONE DI SISTEMA PER AFFRONTARE LA CRISI  
 
Pisa, 11 marzo 2009 - La Provincia di Pisa ha avviato una serie di misure speciali per supportare il sistema economico e sociale locale nel far fronte alla crisi, in risposta alle forti esigenze di imprese e lavoratori. Il presidente Andrea Pieroni ha presentato ieri le misure messe a punto dagli assessori Anna Romei (politiche del lavoro e formazione), Graziano Turini (sviluppo economico), Giacomo Sanavio (Agricoltura e Turismo) per l’intero territorio provinciale. E´ intervenuto alla presentazione del “pacchetto anticrisi”, avvenuta a Santa Croce sull´Arno, anche Ambrogio Brenna, assessore all´innovazione e alle attività produttive della Regione Toscana. Ecco la sua dichiarazione. «L´azione della Provincia di Pisa è importante per dare sostegno ad un´economia in crisi e lo è particolarmente per la capacità dimostrata di “fare sistema” con i protagonisti economici del territorio, a partire dal mondo d elle imprese, del sindacato, della formazione, degli enti locali. Solo così è infatti possibile affrontare al meglio l´attuale difficile momento. La crisi è globale, ciò non deve consolarci ma deve spronare il tessuto economico toscano tutto a rilanciare per una modernizzazione complessiva del sistema – ha concluso l´assessore Brenna - a partire dalle opportunità che la Regione Toscana propone con i recenti bandi che sostengono la nostra economia a 360°: dalle piccole imprese artigiane alle grandi industrie; attraverso contributi per l´innovazione e i servizi o grazie a misure di consolidamento del debito. » .  
   
   
MANOVRA ANTICRISI IN PUGLIA: ULTIMI GIORNI PER IL BANDO “AIUTI ALLA RICERCA”, INSERITO NELLA MANOVRA ANTICRISI E ATTIVO DAL 19 GENNAIO 2009.  
 
 Bari, 11 marzo 2009 - Scadono il 20 marzo 2009 i termini per la presentazione delle candidature, dunque restano ancora pochi giorni. Il bando si rivolge alle Piccole e Medie Imprese interessate ad investire in ricerca e sviluppa 70 milioni di investimenti a fronte di 28 milioni di fondi pubblici. Si ricorda che chi desiderasse partecipare a questo bando può farlo solo con l’innovativa modalità on-line. Non più lettera raccomandata e documenti, ma posta elettronica e autocertificazione, purché la posta elettronica sia certificata e il legale rappresentante abbia la firma digitale. La “posta elettronica certificata” è un servizio di e-mail che permette di ottenere la garanzia del ricevimento e dell’integrità del messaggio ricevuto da parte del destinatario. In Italia è equiparata a tutti gli effetti di legge alla spedizione di una raccomandata cartacea con ricevuta di ritorno. Nel caso del bando “Aiuti alla ricerca”, gli interessati dovranno collegarsi al portale dell’Assessorato allo Sviluppo economico (www. Sistema. Puglia. It) e aprire la schermata per l’immissione dei dati dalla sezione Bandi attivi, “Aiuti alla Ricerca”. Il legale rappresentante compila la Scheda Domanda on line e la invia. Il sistema telematico produce un testo in formato pdf conforme ai dati inseriti. Questo documento va sottoscritto con firma digitale del legale rappresentante e trasmesso, insieme agli altri allegati (B e C), dalla casella di posta elettronica certificata del proponente, all´indirizzo Pec della regione Puglia: bandoricerca2008@pec. Rupar. Puglia. It. Mentre gli Allegati B e C devono essere scaricati e compilati, trasformati in formato pdf e firmati digitalmente dal legale rappresentante. Per fare tutto ciò occorre dotarsi di due cose: la casella di posta elettronica certificata e la firma digitale. Entrambi si ottengono collegandosi alla Rupar, la rete della Pubblica Amministrazione se il richiedente è un ente pubblico, oppure, in tutti gli altri casi, connettendosi al sito www. Cnipa. Gov. It che contiene l’elenco pubblico dei certificatori. (Info: www. Sistema. Puglia. It) .  
   
   
LAVORO: MISURE TEMPESTIVE PER I DISOCCUPATI AUMENTA LA CIG IN FVG NEL I BIMESTRE 2009  
 
Trieste, 11 marzo 2009 - - Ammortizzatori sociali anche per quei lavoratori che non hanno diritto alla cassa integrazione e alla mobilità; rafforzamento dei Centri provinciali per l´impiego, affiancando a essi anche le Agenzie private; corsia preferenziale per i progetti di formazione. Sono queste le risposte che la Regione ha già messo in campo per affrontare la crisi economica, per rafforzare la rete di protezione per quei lavoratori che hanno perso il posto o che rischiano di perderlo nei prossimi mesi. "Si esce dalla crisi anche dando delle risposte in modo tempestivo", ha sottolineato l´assessore regionale al Lavoro Alessia Rosolen, presentando ieri a Trieste il Rapporto previsionale sull´andamento dell´economia del Friuli Venezia Giulia, relativo al quarto trimestre del 2008, e la Scheda trimestrale sul mercato del lavoro, relativa al terzo trimestre 2008. Il Rapporto previsionale parla di una diminuzione del Prodotto interno lordo (Pil) nel 2008 in regione pari allo 0,3 per cento. "Un dato atteso - ha commentato l´assessore - che comunque è migliore di quello italiano e anche di quello dell´area del Nord Est". Sono inoltre raddoppiate le ore di cassa integrazione in Friuli Venezia Giulia (1,37 milioni nel primo bimestre nel 2009). L´assessore Rosolen ha ribadito l´importanza dell´Accordo per gli ammortizzatori in deroga, sottoscritto venerdì scorso, il primo raggiunto in Italia e che per questo costituirà un modello anche per le altre Regioni. L´accordo è basato su un principio universalistico, con l´obiettivo di estendere la protezione anche a quei lavoratori dipendenti che non dispongono degli ammortizzatori tradizionali. Le risorse a disposizione potranno garantire l´80 per cento dello stipendio per quattro mesi ad almeno 6 mila lavoratori. Ma la Regione, ha confermato l´assessore, sta studiando la possibilità di reperire ulteriori risorse per fornire una copertura anche a quelle figure (lavoratori a progetto, partite Iva) che non sono previste nell´Accordo. Inoltre si sta valutando l´opportunità di integrare il sussidio di disoccupazione, che è pari al 60 per cento dell´ultimo stipendio, per alcune fasce di lavoratori più deboli. Sono previsti anche adeguati interventi nel campo della formazione professionale individuando, assieme all´assessore alla Formazione Roberto Molinaro, le necessità più urgenti e quindi i progetti che possono partire da subito, utilizzando le risorse del Fondo sociale europeo. Infine la Regione, ha ricordato l´assessore, ha già rafforzato i Centri per l´impiego, rendendo possibile un aumento degli organici grazie a nuove risorse messe a disposizione delle Province, e completato l´iter per l´accreditamento delle Agenzie private, che potranno così affiancare le strutture pubbliche e favorire l´incontro tra domanda e offerta di lavoro. Le ore di cassa integrazione, sia ordinaria che straordinaria, sono più raddoppiate (+106,2 per cento) in Friuli Venezia Giulia nel primo bimestre di quest´anno, rispetto allo stesso periodo del 2008, toccando il livello di 1,37 milioni. Il dato è emerso in occasione della presentazione, da parte dell´assessore regionale al Lavoro Alessia Rosolen, del Rapporto previsionale sull´andamento dell´economia del Friuli Venezia Giulia, relativo al quarto trimestre del 2008, elaborato dalla società Greta per conto dell´Agenzia regionale del Lavoro, e della Scheda trimestrale sul mercato del lavoro, relativa al terzo trimestre del 2008, curata direttamente dall´Agenzia. Le ore di cassa integrazione erano addirittura in calo in gennaio (-19,3 per cento), probabilmente perché molte imprese hanno posto i dipendenti in ferie, ma in febbraio hanno conosciuto un deciso aumento (+384,3). Anche la mobilità ha avuto un aumento, coinvolgendo 1. 183 lavoratori nel primo bimestre dell´anno (+13 per cento). Le province più colpite sono Pordenone, che ha toccato le 768 mila ore, undici volte in più rispetto al primo bimestre 2008. Segue Gorizia che, in un territorio molto più piccolo, ha accumulato 262 mila ore, sia pure in diminuzione rispetto all´anno precedente (-23,9 per cento). Nel corso dell´incontro sono state illustrate anche le previsioni sull´andamento dell´economia regionale. Nella seconda parte del 2008 la situazione in Friuli Venezia Giulia è gradualmente peggiorata sia nel settore manifatturiero, che costituisce l´asse portante dell´economia regionale, sia nel settore dei servizi alle imprese. Il risultato è che il Prodotto interno lordo regionale, che era stimato all´inizio del 2008 in un +1,6 per cento a fine anno, adesso dovrebbe attestarsi in un -0,3 per cento (-1 il dato nazionale). Nel 2009 si prevede un ulteriore calo, tra il -1 e il -2,2 per cento, e solo verso l´autunno del 2010 dovrebbe esserci la ripresa, prima modesta ma poi in progressivo rafforzamento. Unico dato positivo è la tenuta delle esportazioni. Nei primi nove mesi del 2008, quindi a crisi già iniziata, l´export regionale (dati Istat) è cresciuto dell´8,8 per cento, un risultato migliore di quello complessivo del Nord Est (+4,8 per cento), ponendo il Friuli Venezia Giulia ai vertici tra le regioni italiane per il contributo alla bilancia commerciale nazionale. Dal punto di vista territoriale le province che presentano maggiori difficoltà sono Pordenone e Gorizia seguite a grande distanza da Udine e infine da Trieste che, in conseguenza della sua modesta vocazione manifatturiera, risente in modo marginale della crisi. Durante lo scorso anno sono peggiorati tutti gli indicatori sull´occupazione: il calo di occupati si attesta sulle 4-5 mila unità, a fronte di un aumento di 7-8 mila unità di persone in cerca di occupazione, con un aumento del 50 per cento. Per il 2009 l´occupazione è destinata a diminuire di oltre 10 mila unità. I due settori più critici sono ancora il manifatturiero e poi quello edilizio. .  
   
   
LA REGIONE LAZIO INVESTE 28 MILIONI PER FORMARE APPRENDISTI  
 
Roma, 11 marzo 2009 - Sono in arrivo nuove opportunità per gli apprendisti del Lazio. Da oggi tutti i ragazzi tra i 18 e 29 anni con un contratto di apprendistato avranno a disposizione un loro portale, mentre le imprese di riferimento potranno beneficiare del supporto economico della Regione Lazio per formarli. Con l´avvio del “sistema dell´offerta formativa per l´apprendistato professionalizzante”, presentato nella sede della Regione dagli assessori all´Istruzione, Silvia Costa, e al Lavoro, Alessandra Tibaldi, è stato attivato un sito ad hoc per gli apprendisti (www. Apprendistatolazio. It) dove le aziende regionali potranno scegliere e prenotare on line, tra un range di 128 enti disponibili, quello in cui “formare” i loro dipendenti. Settanta i profili professionali del repertorio: dall´edilizia alla metalmeccanica, dal commercio all´artigianato, fino al credito e alle assicurazioni. Per i corsi, della durata di due anni per 120 ore annue, la Regione ha messo in campo un finanziamento di 28 milioni, di cui 23 nazionali, con cui sosterrà le imprese con contribuiti fino all´80% dei costi di formazione. Saranno le province ad emanare i bandi per i finanziamenti. A Roma sono stati devoluti oltre 18 milioni, a Frosinone e Latina circa 3, a Rieti 1 milione e a Viterbo 2,6. .  
   
   
ARTIGIANATO, LA CRISI SI BATTE ANCHE CON IL DESIGN PRESENTATO OGGI IL BANDO "DEA" PROMOSSO DAL CEII  
 
Trento, 11 marzo 2009 - Nell´attuale negativa congiuntura economica le aziende industriali ed artigiane trentine possono avere un’arma in più per diventare competitive e distinguersi sul mercato: il design. Ne è tanto convinto il Ceii Trentino che, con il patrocinio dell´Assessorato all´industria, artigianato e commercio della Provincia autonoma di Trento e in partnership con il Politecnico di Milano, ha deciso di promuovere "Dea - Design e Artigianato", un bando di concorso che punta alla qualificazione delle imprese artigiane attraverso un modello evoluto di promozione dell´innovazione guidata dal design. L’iniziativa, presentata oggi pomeriggio alla Sala Rosa della Regione alla presenza dell’assessore all’industria, artigianato e commercio Alessandro Olivi, rientra nel Fondo per gli interventi diretti a qualificare l’attività artigiana, la cui gestione è affidata appunto al Centro europeo d’impresa e di innovazione. Per partecipare al bando, le aziende (possono partecipare solo quelle iscritte all’Albo delle imprese artigiane della Provincia autonoma di Trento) presenteranno una propria idea progettuale definita “progetto pilota” che verrà sottoposto ad una commissione tecnica, che selezionerà al massimo cinque aziende. Il "premio" ai vincitori consiste nella possibilità di realizzare il proprio progetto avvalendosi della collaborazione di un designer. Nel periodo di apertura del bando, che si chiuderà il 15 aprile 2009, si svolgerà un´attività di animazione che, attraverso un ciclo di seminari, intende guidare le aziende artigiane in un percorso di acquisizione di conoscenze legate al design come strumento per lo sviluppo di nuovi prodotti e ridefinizione di quelli tradizionali. La partecipazione a tali seminari è gratuita e garantirà l´acquisizione di un punteggio nella successiva partecipazione alla selezione dei progetti pilota. Questi i temi che saranno trattati: “Il design come valore aggiunto”, “Design ed evoluzione della cultura d´acquisto”, “Il design è innovazione”, “Prodotto, Comunicazione e Servizio”. "Soprattutto in un periodo di crisi come questo - ha affermato l´assessore Olivi - occorre investire nell´innovazione delle idee se vogliamo che le aziende artigiane riescano a riposizionarsi, a crisi passata, su posizioni di forza. Questa crisi ci insegna a recuperare i valori della creatività e il bando dei Ceii dimostra che il Trentino vuole traguardare il proprio modello di sviluppo su posizioni più avanzate e competitive, una strada sulla quale le imprese artigiane saranno accompagnate con convinzione dalla Provincia, nella considerazione che queste imprese hanno anche un alto valore di presidio sociale". Il bando di partecipazione completo della modulistica può essere richiesto a Ceii Trentino tel. 0461 420530 ed è scaricabile dal sito web della Provincia autonoma di Trento: www. Informa. Provincia. Tn. It/scadenze_avvisi oppure dal sito web di Ceii Trentino: www. Ceii. It .  
   
   
FIRMATO A PERUGIA PROTOCOLLO TRA REGIONE UMBRIA E ASSOCIAZIONI PER POTENZIAMENTO SPORTELLO CONSUMATORI  
 
Perugia, 11 marzo 2009 - Potenziare, estendere e migliorare i servizi e le prestazioni offerti ai consumatori e agli utenti dallo Sportello della Regione Umbria e stipulare una Convenzione di gestione con le Associazioni dei consumatori e utenti iscritte all’Albo regionale: è in sintesi il senso del Protocollo d’intesa firmato stamani a Perugia, nella sede dell’assessorato alle Attività produttive, tra la Regione Umbria, le Province di Perugia e Terni, i Comuni di Castiglione del Lago, Città di Castello, Foligno, Gubbio, Orvieto, Perugia, Spoleto, Terni, Trevi, Umbertide, la Comunità Montana del Subasio e dei Monti Martani, la Comunità Montana Associazione dei comuni “Trasimeno-medio Tevere”. “Questa convenzione – ha detto l’assessore Mario Giovannetti – si pone l’obiettivo di rendere più edotti i consumatori rispetto all’andamento del mercato e dei prezzi, in particolare li tutela da eventuali truffe. Tramite la diffusione delle informazioni si vogliono sensibilizzare i cittadini verso un consumo attento anche rispetto all’andamento dei prezzi. In questo processo – ha aggiunto l’assessore – si riconosce l’importanza delle associazioni che operano sul territorio, che si relazioneranno in modo diretto con gli enti locali per facilitare la circolazione delle informazioni in una fase in cui i cittadini si trovano disarmati di fronte alla crisi”. La convenzione con le Associazioni avrà durata triennale e prevede tutta una serie di attività: tra queste, è prevista l’informazione la documentazione ai consumatori, l’utilizzo e la gestione del canale “Sportello del consumatore” all’interno del sito istituzionale della Regione Umbria, la raccolta di segnalazioni concernenti problematiche e disservizi da parte dei cittadini, l’orientamento e consigli di problematiche inerenti la tutela dei consumatori, una prima consulenza gratuita, esclusa l’assistenza in giudizio, per gli utenti che presentano tale necessità, l’attività di educazione al consumo rivolta ai giovani e agli adulti, fornire informazioni logistiche per attivare le prerogative della “Fondazione Umbria contro l’Usura”. Rilievo è attribuito anche alla formazione professionale per la qualificazione del personale addetto al servizio che dovrà acquisire competenze informatiche e, in generale, giuridiche per fornire informazioni ai cittadini. .  
   
   
FINANZE FVG: RIPARAMETRAZIONE ALIQUOTA IRAP  
 
 Trieste, 11 marzo 2009 - In merito alla riparametrazione delle aliquote Irap, l´assessore regionale alle Finanze del Friuli Venezia Giuliaa, Sandra Savino, fornisce alcune precisazioni. "L´introduzione della disposizione normativa sulla riparametrazione dell´aliquota Irap approvata dal Consiglio regionale lo scorso 5 marzo - afferma - è dovuta alla necessità di conformare la legislazione regionale in materia di aliquote dell´Irap a quanto disposto dall´articolo 1 della Legge Finanziaria dello Stato per il 2008 (legge 244/ 2007)". "In particolare - continua Savino - tali disposizioni stabiliscono, rispettivamente, che a decorrere dall´1 gennaio 2008 l´aliquota ordinaria dell´Irap passa dal 4,25 per cento al 3,9 per cento e che le aliquote Irap vigenti alla data dell´1 gennaio 2008, qualora variate da parte delle Regioni, devono essere riparametrate in funzione di un coefficiente pari a 0,9176". L´interpretazione delle suddette norme è stata fornita dal ministero dell´Economia e delle Finanze, dipartimento delle Finanze, direzione Federalismo fiscale, nella Risoluzione n. 13/Df del 10 dicembre 2008, distinguendo tre diverse ipotesi: 1) con riferimento alle aliquote dell´Irap variate rispetto all´aliquota ordinaria del 4,25 per cento, vigenti alla data del 1° gennaio 2008, esse devono essere riparametrate in funzione del coefficiente; 2) con riferimento alle aliquote dell´Irap variate, rispetto all´aliquota ordinaria del 3,9 per cento (con una legge regionale adottata entro il 31 dicembre 2007 ma con decorrenza 1 gennaio 2008) si deve, invece, riparametrare la sola variazione; 3) successivamente all´entrata in vigore delle legge finanziaria 2008 le variazioni dell´aliquota dell´Irap devono essere direttamente fissate entro il limite dell´intervallo +/-0,92 per cento. La novità che discende da tale interpretazione, fornita nella Risoluzione, è che, a decorrere dal 2008, il potere di variazione dell´aliquota Irap posto in capo alle Regioni si esplica non più in ragione dell´intervallo +/- 1 per cento (ossia com´era quando l´aliquota ordinaria era fissata nella misura del 4,25 per cento), bensì del nuovo intervallo stabilito nella misura del +/- 0,92 per cento, che rappresenta il risultato dell´applicazione del coefficiente 0,9176 alla variazione dell´1 per cento". "Pertanto - precisa l´assessore regionale - con riferimento alle aliquote dell´Irap vigenti per l´anno d´imposta 2008, l´Agenzia delle Entrate, sulla scorta delle indicazioni fornite dal ministero in detta Risoluzione, aveva già autonomamente provveduto alla riparametrazione di tutte le aliquote variate dalle Regioni così come risulta dalla Appendice alle istruzioni per la compilazione del modello Irap 2009, periodo d´imposta 2008". "Per quanto riguarda, invece, l´aliquota Irap per le piccole e medie imprese fissata al 2,9 per cento a partire dall´anno 2009, si rileva che la stessa, rientrando nell´ipotesi di cui al sopra delineato punto 3, si poneva al di fuori del nuovo intervallo di variazione dell´aliquota (+/- 0,92 per cento). Si evidenzia, tuttavia, che il legislatore regionale è intervenuto in tal senso ritenendo ancora possibile, in mancanza di chiare indicazioni in proposito, ridurre l´aliquota Irap fino a un massimo di un punto percentuale". "La Risoluzione recante l´interpretazione chiarificatrice sopra richiamata, infatti, è stata emanata solo il 10 dicembre 2008, e quindi, mentre erano già in corso i lavori consiliari per l´approvazione della legge finanziaria regionale per il 2009. È per tali motivi che si rende necessario l´adeguamento della normativa regionale a quella statale". "Da ultimo - conclude l´assessore Savino - con riferimento agli articoli apparsi sulla stampa locale nei giorni scorsi, è necessario sottolineare l´assoluta infondatezza delle affermazioni secondo cui dalla norma in commento discenderebbe l´obbligo per le imprese di restituire parte dell´agevolazione Irap. Infatti, le imprese verseranno il saldo Irap per l´anno 2008 solo nel prossimo mese di giugno, scomputando gli acconti già versati nel 2008". .  
   
   
DA VENERDÌ IL VIA ALLA CASSA IN DEROGA OGGI IN CONSIGLIO REGIONALE TOSCANO LE MISURE DA 1650 EURO PER LE FAMIGLIE  
 
Firenze, 11 marzo 2009 - «Saranno concordate durante un incontro con le parti sociali, che si terrà venerdì prossimo, presso la sede dell´assessorato regionale al lavoro, le modalità con le quali la Toscana erogherà i primi 10 milioni di euro, destinati alla cassa integrazione in deroga». L´annuncio sulle misure volte ad attenuare la crisi per i lavoratori che non hanno accesso alla cassa integrazione è stato fatto dall´assessore Gianfranco Simoncini che ha partecipato ieri all´incontro promosso dalla Cgil sul tema “La Toscana centrale nella crisi- le proposte della Cgil” tenuto a Firenze nella sede dell´Hotel Ac. Alle preoccupazioni del sindacato sulla insufficienza del pacchetto erogato dal Governo, Simoncini ha risposto che questo “deve essere considerato come un´anticipazione” sul più ampio piano anticrisi a cui la Toscana è stata chiamata a partecipare mettendo a disposizione anche le misure previste dai Fondi Europei. «Per il momento – ha precisato – abbiamo messo a disposizione una somma di 105 milioni per i prossimi 2 anni su un intervento complessivo di 350. Se l´Ue, come immagino, darà il via libera, avremo così un plafond di riserva di un altro centinaio di milioni di fondi europei, che potrebbero essere utilizzati per ulteriori interventi in caso di necessità e portare il totale a circa 700 milioni». Simoncini ha concordato con l´analisi del sindacato e con il professor Paolo Leon dell´Università di Roma, che era intervenuto in precedenza e che aveva definito la crisi attuale come “una crisi senza precedenti”. Una “crisi di domanda” che si innesta su una difficoltà strutturale riguardante il sistema produttivo toscano già evidente da tempo. I numeri, che l´assessore al lavoro ha riferito, ne danno le dimensioni. «L´incremento annuo delle ore totali di cassa integrazione in Toscana – ha detto –è pari al 209% rispetto al febbraio 2008. Il dato nazionale è di + 169%. Significa – ha rilevato Simoncini – che siamo sopra di 40 punti percentuali. Nel confronto con le regioni più industrializzate – ha proseguito – la Toscana è messa peggio di Emilia Romagna e Veneto (rispettivamente +186 e + 198%) anche se è in condizioni nettamente migliori di Lombardia e Piemonte (rispettivamente +273% e +271%). In totale – ha riferito ancora - si calcolano 13 mila lavoratori in cassa integrazione, per l’esattezza 8. 788 in cassa integrazione ordinaria e 4. 274 in cassa integrazione straordinaria». Preoccupante anche la percentuale dei cassintegrati sul totale degli occupati nell´industria, che pure è inferiore alla media nazionale del 5,4%. «In Toscana – ha riferito Simoncini – siamo al 3. 5%, più di Emilia Romagna (+2,2%) e Veneto (+2,3%). Mentre Lombardia e Piemonte sono rispettivamente al 5,8% e al 12%». Il quadro è completato dai dati sulla mobilità (pari a 17 mila 519 con un +26% sul 2007) e dalla contrazione delle assunzioni. «Per la prima volta da un decennio – ha continuato Simoncini – la dinamica delle assunzioni è diventata negativa. Complessivamente nel 2008 si sono avuti 15 mila avviamenti al lavoro in meno rispetto al 2007 con una contrazione di 2 punti percentuali. Significa che si è avuta una diminuzione di 10 mila assunzioni e si è passati dalle 550 mila del 2007 alle 540 mila del 2008. Il dato peggiore si è avuto a dicembre: -17%». L´impatto della crisi penalizza ancora di più i più deboli. «La contrazione delle assunzioni è più forte per le donne (-3,2%) mentre la precarizzazione aumenta. Nel 2008 le assunzioni a tempo determinato raggiungono l´83% contro il 79% del 2007». Simoncini ha ricordato inoltre le altre misure anticrisi della Regione. «L´intervento che consentirà di erogare fino a 1650 euro per chi non dispone di ammortizzatori sociali e quello che allevia, sempre con un contributo di 1650 euro, la situazione di chi ha contratto un mutuo ma si trova in cassa integrazione o ha perso il lavoro – ha detto - saranno approvati domani dal Consiglio regionale con una modifica alla legge Finanziaria. Inoltre, oltre alle misure per favorire la qualificazione e il diritto allo studio, abbiamo velocizzato tutte le procedure per l´accesso ai fondi strutturali e concordato con le banche interventi sul credito per le imprese che possono attivare fino a di 500 milioni per liquidità e investimenti». Infine Simoncini ha accolto positivamente l´invito del professor Leon a fare sistema con altre regioni (sul tessile-abbigiamento-calzature l´esempio è quello di un´alleanza con Puglia e Marche) per fare “politiche locali di respiro nazionale contro la crisi”. «Ma - ha concluso - quello che manca sono iniziative di sistema del Governo. E per ora, come ha dimostrato sulla scuola, il Governo è andato in direzione opposta alla nostra, ha tagliato dove noi abbiamo investito. Oppure ha fatto una norma, come quella varata con la legge sulle misure anticrisi, dove paradossalmente un lavoratore deve attendere 90 giorni con il 60% della retribuzione prima di poter accedere alla cassa integrazione in deroga. Anche questo è il contrario di quello che si dovrebbe fare». . .  
   
   
REGIONE VENETO: PROGRAMMA 2009 PER PROMOZIONE IMPRENDITORIA FEMMINILE E GIOVANILE  
 
Venezia, 11 marzo 2009 - Il programma 2008 di formazione e informazione per l’imprenditoria femminile della Regione del Veneto ha avuto un ottimo riscontro. La novità per il 2009 è che la legge finanziaria ha previsto l’estensione del programma anche all’imprenditoria giovanile. Su questo tema l’assessore regionale Isi Coppola ha incontrato a Palazzo Balbi i rappresentanti di enti e organizzazioni di categoria che sul territorio sono impegnati per lo sviluppo e il supporto alle imprese venete. L’assessore ha sottolineato che il sostegno all’imprenditoria femminile, in cui il Veneto è stato Regione pilota, ha anche una valenza “anticrisi”, fatta propria a livello di Unione Europea. In questo momento di grande difficoltà per l’economia – ha aggiunto – l’azione sul piano generale che la Regione ha impostato è di utilizzare tutto gli strumenti finanziari disponibili in maniera molto flessibile per poterli utilizzare a seconda delle necessità. Per quanto riguarda il programma 2009 di formazione e informazione, l’obiettivo principale è promuovere lo sviluppo dell’imprenditoria giovanile e femminile in Veneto e sarà finanziato interamente con risorse regionali (500 mila euro). In linea di massima, sono previste iniziative di animazione e sensibilizzazione dell’intero territorio regionale sulle tematiche dello sviluppo imprenditoriale, attività di ricerca e approfondimento, azioni per favorire creatività, innovazione e spirito imprenditoriale soprattutto tra i giovani, il consolidamento della rete dei servizi informativi a supporto di chi vuole diventare imprenditore e imprenditrice. Nel corso dell’incontro è stato reso noto che le agevolazioni finanziarie erogate da fine 2006 a fine 2008 grazie ai fondi di rotazione attivati con la normativa regionale in materia di imprenditoria femminile hanno riguardato 330 domande per un importo complessivamente erogato di oltre 16 milioni di euro. Il programma 2009 nella sua formulazione definitiva sarà presentato a fine amrzo nel corso di un incontro pubblico. .