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Notiziario Marketpress di Mercoledì 11 Marzo 2009
EDISON ACQUISTA L’80% DELLA AMG GAS DI PALERMO L’AMMINISTRATORE DELEGATO DI EDISON, UMBERTO QUADRINO: “PORTEREMO IN QUESTA PARTNERSHIP LA NOSTRA FORZA INDUSTRIALE, ASSICURANDO AI CITTADINI DI PALERMO ANCHE I VANTAGGI DELLA CONCORRENZA NELLA FORNITURA DI ENERGIA ELETTRICA”  
 
 Palermo, 11 marzo 2009 – E’ stato perfezionato ieri il trasferimento a Edison (operatore leader nel settore energetico) da parte di Amg Energia Spa (la società responsabile a Palermo della distribuzione di gas e del servizio di illuminazione pubblica, di cui azionista unico è il Comune) di una quota dell’80% della società Amg Gas Srl, la società di vendita del gas che opera sul territorio di Palermo con oltre 133. 000 clienti e un volume di vendita di 80 milioni di metri cubi di gas. L’operazione si è conclusa in esecuzione dell’assegnazione avvenuta nell’ottobre 2008 tramite bando pubblico indetto dalla società Amg Energia Spa e a seguito dell’ottenimento dell’approvazione da parte dell’autorità antitrust. Il prezzo relativo alla partecipazione è pari a 25,1 milioni di euro. Il nuovo Consiglio di amministrazione di Amg Gas sarà composto da cinque membri di cui tre (tra cui l’Amministratore delegato) di nomina Edison e due (tra cui il Presidente) di nomina Amg Energia. Attraverso la partecipazione in Amg Gas, Edison raddoppia il numero dei suoi clienti gas superando la soglia delle 300. 000 famiglie rifornite a livello nazionale e consolida i suoi obiettivi di crescita volti ad ampliare la sua quota sul mercato residenziale del gas. Questa nuova alleanza tra il Comune di Palermo e Edison è destinata a favorire lo sviluppo di Amg Gas e a consentire l’avvio di una nuova iniziativa strategica nel settore energetico che porterà all’aumento della quota di mercato nella vendita di gas sul territorio siciliano e all’avvio dell’attività di vendita di energia elettrica ai prezzi competitivi che un operatore leader come Edison può assicurare ai palermitani. “Con questa operazione industriale Edison intende radicarsi e crescere in un nuovo territorio, apportando tutta la competenza e le sue potenzialità di operatore nazionale e integrato” ha dichiarato Umberto Quadrino amministratore delegato di Edison. “Tra Edison e la città nasce una oggi una nuova intesa che assicurerà vantaggi a tutti i palermitani sul fronte della fornitura del gas ma anche sul mercato residenziale dell’energia elettrica dove Edison ha fatto il suo ingresso con un’offerta molto competitiva”. “Per Palermo comincia un’avventura importante” sottolinea Diego Cammarata, sindaco di Palermo. “L’arrivo di Edison segna l’inizio di una partnership forte e strategica, che rappresenta per la nostra città un’ulteriore occasione di sviluppo oltre che la possibilità di valorizzare una sua società sana e pronta a crescere. Edison é uno dei più grandi gruppi industriali del mondo nel campo dell’energia, è garanzia di eccellenza, affidabilità, innovazione. La sua presenza aumenterà la competitività di Amg Gas, società economicamente sana e con ottime prospettive di crescita, che potrà affacciarsi sul mercato liberalizzato dell’energia con maggiore forza e prestigio, ma avrà risvolti positivi anche per i nostri cittadini, in termini di un’offerta più ampia di servizi, a garanzia di maggiore efficienza e qualità. L’operazione che si conclude oggi ha fatto da apripista rispetto alla volontà del Comune di Palermo di valorizzare il suo patrimonio. Le società partecipate e gli enti controllati dall’amministrazione comunale in questi anni sono cresciuti, adesso per il salto di qualità è necessario l’arrivo dei privati”. .  
   
   
RIGASSIFICATORE BRINDISI:DICHIARAZIONE ASSESSORE LOSAPPIO  
 
Bari, 12 marzo 2009 - “Va respinto l’appello della Brindisi Lng a fare presto per costruire il rigassificatore di Capo Bianco. “Ricordo a che si esercita nella disinformazione che l’autorizzazione all’impianto è stata sospesa dal Ministero dello Sviluppo Economico, che il sito è sotto sequestro su iniziativa della Magistratura, che è in corso un processo penale sui metodi usati per arrivare al consenso degli Enti Locali, che la procedura di infrazione aperta dall’Europa è stata chiusa solo con l’avvio della procedura di Via all’epoca tenacemente esclusa dalla Società inglese, che la Regione Puglia ha recepito il parere tecnico negativo della sua Commissione Via e l’ha inoltrato con atto giuntale al Ministero dell’Ambiente, che su di esso dovrà esprimersi la Commissione Via Nazionale, che le istituzioni locali tuttora confermano la propria contrarietà all’impianto. “Questi sono i fatti e sono ben diversi dall’espressione “della cultura del No” che si vuole etichettare ad amministratori di diverso orientamento politico, di forte prestigio, grande esperienza, lunga storia personale. “L’idea infine che in tempi di recessione si possa saccheggiare il territorio e aggredire la salute dei cittadini in cambio di un po’ di lavoro e di un reddito a tempo qualifica da se chi la propone. “Si sappia però che oggi Brindisi non è Bhopal e che la Puglia non è una colonia dell’impero britannico” .  
   
   
LA REGIONE BASILICATA ADERISCE A “UN ANNO PER IL CLIMA” LA SERA DEL 28 MARZO LUCI SPENTE PER UN’ORA NEL POLO REGIONALE DI POTENZA  
 
Potenza, 11 marzo 2009 - La Regione Basilicata aderisce alla manifestazione Earth Hour “Un anno per il clima” in programma il prossimo 28 marzo. In particolare, tutte le luci interne ed esterne degli uffici del polo regionale di Potenza, in via Vincenzo Verrastro, verranno spente per un’ora, dalle 20. 30 alle 21. 30. Il presidente della Regione, Vito De Filippo, lo ha comunicato in una lettera inviata al presidente del Wwf Italia, Enzo Venini. “Stiamo inoltre valutando – scrive De Filippo - quale potrà essere la migliore e più efficace azione di informazione e coinvolgimento della cittadinanza, allo scopo di sottolineare l’importanza di un impegno collettivo e di ciascuno nella lotta al cambiamento climatico, in particolare nell’ambito dell’efficienza energetica”. Nella lettera, infine, il presidente della Regione comunica al rappresentante dell’associazione ambientalista che la Basilicata “sta lavorando, in particolare, attraverso la neo costituita Società Energetica Lucana Spa, società a capitale interamente regionale, ad un ambizioso progetto, che prevede la totale solarizzazione dei tetti di tutte le aziende sanitarie e ospedaliere della Basilicata al fine non solo di abbattere la relativa bolletta energetica, ma anche di dare un significativo segnale in termini di abbattimento delle emissioni in atmosfera”. Earth Hour è un’iniziativa mondiale del Wwf contro il cambiamento climatico attraverso la quale singole persone, imprese e governi potranno compiere un’azione simbolica in favore del clima spegnendo, in contemporanea in tutto il mondo, dalle 20. 30 alle 21. 30 del 28 Marzo 2009, le luci per un’ora per dimostrare il proprio supporto all’azione globale per la lotta contro i cambiamenti climatici. “Gli effetti dei cambiamenti causati dalle emissioni di carbonio – afferma il Wwf - rappresentano oggi la più grave minaccia per la vita sulla Terra. Solo cambiando l’attitudine generale del mondo verso l’uso di fonti di energia che comportano grandi quantità di emissioni possiamo alleviare questa minaccia. Il primo Earth Hour è avvenuto a Sydney, il 31 marzo 2007, quando oltre 2 milioni di persone e 2000 imprese in tutta la città spensero luci e apparecchiature elettroniche per un’ora. Dai suoi inizi relativamente umili, il messaggio di Earth Hour ha letteralmente invaso il pianeta. Nel 2008, 50 milioni di persone in 35 diversi Paesi hanno spento le luci per Earth Hour, un messaggio globale per affermare che le azioni collettive dei singoli possono davvero cambiare il mondo. L’obiettivo del 2009 è quello di coinvolgere mille città e un miliardo di persone in tutto il mondo. Sono già centinaia le città che parteciperanno ed il numero cresce di ora in ora”. .  
   
   
PIANO CASA. GALAN: "CON IL PRESIDENTE BERLUSCONI ABBIAMO PENSATO DI RILANCIARE L´EDILIZIA IN CRISI. NE BENEFICERANNO I CITTADINI. CON LA SOLA ESCLUSIONE DI CHI E´ PREDA DEL FANATISMO IDEOLOGICO  
 
Venezia, 11 marzo 2009 - La Regione del Veneto crede necessario promuovere misure per il sostegno del settore edilizio attraverso interventi finalizzati al miglioramento della qualità abitativa per preservare, mantenere, ricostruire e rivitalizzare il patrimonio edilizio esistente, oltre che per favorire l’utilizzo delle fonti di energia rinnovabile. Perciò la Giunta regionale ha predisposto e votato ieri mattina un disegno di legge a sostegno del settore edilizio e per promuovere le tecniche di bioedilizia e l’impiego di fonti di energia alternative e rinnovabili. Il progetto di legge prevede essenzialmente tre punti: l’ampliamento degli edifici residenziali sino al 20 per cento; l’adeguamento degli standard qualitativi degli edifici costruiti prima del 1989; agevolazioni fiscali da parte dei comuni. Lo ha riferito il presidente della Regione del Veneto, Giancarlo Galan, invitando il Consiglio regionale a valutare e votare velocemente un provvedimento che darà più ossigeno all’economia e renderà al tempo stesso più bello il nostro territorio. “Con il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, - ha detto Giancarlo Galan, a Palazzo Balbi, a Venezia, sede della Giunta veneta - abbiamo pensato un piano per aiutare l’edilizia fortemente penalizzata nell’intero Paese e purtroppo pure in Veneto dalla complessa crisi finanziaria. Crediamo che il patrimonio edilizio nazionale e regionale debba essere rilanciato, ammodernato e reso più bello. Il disegno di legge che la mia Giunta ha messo ai voti sarà un’occasione preziosa per i cittadini, cancellerà tantissime inutili norme burocratiche che hanno ostacolato la crescita e lo sviluppo, renderà più moderni i nostri comuni. ” Il disegno di legge, su una materia che è competenza esclusiva delle Regioni e che pertanto può essere normata in maniera autonoma rispetto allo Stato, non ha richiesto nessuno stanziamento straordinario di risorse. “Si tratta di un testo buono che può criticare solamente chi è in malafede o - ha detto il presidente - chi è guidato da un pessimo fanatismo ideologico che impedisce al Paese di camminare con lo stesso passo dell’Europa. ” Per il presidente il piano veneto propone e pone dei vincoli chiari e rigidi per la salvaguardia del paesaggio. “L’augurio - ha ribadito il presidente Galan - è che le altre regioni italiane adottino un provvedimento come il nostro quanto prima: vogliamo per l’ennesima volta essere una regione da prendere a modello. ” Il presidente ha, infine, anticipato la volontà nelle prossime sedute di Giunta regionale di trasformare le 40 mila famiglie venete che pagano l’affitto per risiedere in abitazioni di edilizia popolare in 40 mila proprietari. .  
   
   
LA GIUNTA VENETA APPROVA UN DISEGNO DI LEGGE A SOSTEGNO DEL SETTORE EDILIZIO. ASSESSORE MARANGON: UNA LEGGE PER LE ESIGENZE DELLE FAMIGLIE.  
 
 Venezia, 11 marzo 2009 - Approvato dalla Giunta regionale il Disegno di Legge “Intervento regionale a sostegno del settore edilizio e per promuovere le tecniche di bioedilizia e l’utilizzo di fonti di energia alternativa e rinnovabile”. La proposta, che andrà ora all’esame del Consiglio per la discussione, avrà una durata biennale e intende migliorare la qualità abitativa, rivitalizzare il patrimonio edilizio e favorire l’utilizzo delle fonti di energia rinnovabile. Gli interventi dovranno comunque essere realizzati nel rispetto dei vincoli previsti dalla normativa statale, regionale o dagli strumenti urbanistici e territoriali. Tra gli interventi previsti in deroga ai Piani Regolatori, quello che consente l’ampliamento degli edifici esistenti nei limiti del 20% del volume; il rinnovamento del patrimonio edilizio esistente mediante la demolizione e ricostruzione, anche in area diversa se a ciò destinata dagli strumenti urbanistici e territoriali, degli edifici realizzati anteriormente al 1989 che necessitano di essere adeguati agli attuali standard qualitativi, architettonici, energetici, tecnologici e di sicurezza. Per incentivare questi ultimi interventi è anche previsto un aumento della cubatura fino al 30% del volume esistente o del 35% in caso di utilizzo delle tecniche costruttive della bioedilizia o delle fonti di energia rinnovabile. Infine, il Disegno di Legge determina che non concorrono a formare la cubatura dell’edificio le pensiline e le tettoie realizzate su abitazioni esistenti finalizzate a favorire l’installazione di impianti fotovoltaici. Per quanto riguarda gli oneri, il contributo di costruzione, ove dovuto, è commisurato al solo ampliamento ridotto del 20%, mentre la riduzione è pari al 60% nell’ipotesi di edificio o unità immobiliare destinati a prima abitazione del proprietario o dell’avente titolo. Per quanto riguarda gli interventi per l’installazione di impianti fotovoltaici il contributo sarà pari all’80% per la parte eseguita in ampliamento e del 20% per la parte ricostruita e in entrambi i casi ridotta del 50% in caso di edificio o unità destinata a prima abitazione. Per quanto riguarda gli ambiti di applicazione, i Comuni potranno escludere dai benefici di legge aree di particolare importanza sotto l’aspetto edilizio, paesaggistico o ambientale. La Legge non avrà valenza per le grandi strutture di vendita, né sugli edifici abusivi e per quelli realizzati dopo il 1° gennaio 2009. “Si tratta – ha sottolineato l’Assessore all’Urbanistica e Politiche del Territorio della Regione del Veneto, Renzo Marangon – di un provvedimento che potremmo definire la via Veneta di risposta all’attuale crisi. Infatti - precisa – la ritengo un’occasione importante per rilanciare molti settori del comparto dell’edilizia, oggi fermi e per dare risposte alle esigenze di molte famiglie venete. Ma non solo, sarà anche una boccata d’ossigeno straordinaria che consentirà di rinnovare un parco edilizio per molti aspetti fatiscente, rendendo nel contempo più belle le periferie delle città, restituendo alle sue tradizioni il nostro paesaggio e preservando maggiormente l’ambiente. Non sarà possibile – ha assicurato Marangon – nessun abuso, né nessuna cementificazione selvaggia, come qualcuno ha paventato, sapendo comunque che i Comuni potranno limitare l’applicazione della legge in virtù dei propri Piani regolatori, del proprio territorio e delle proprie dinamiche”. .  
   
   
REGIONE EMILIA ROMAGNA, TEMA CASA. L´ASSESSORE MUZZARELLI: "ABBIAMO UNA NOSTRA POLITICA PER LA CASA, DAL GOVERNO SEMBRA PREVALERE L´EFFETTO ANNUNCIO"  
 
Bologna, 11 marzo 2009 - “La Regione Emilia Romagna ha un propria politica per la casa e si è già dotata degli strumenti normativi per regolare le politiche abitative”. Così l’Assessore regionale alla Programmazione e sviluppo territoriale Gian Carlo Muzzarelli commenta le anticipazioni giornalistiche sul piano casa del Governo. “Discutere di un provvedimento che non si conosce – prosegue Muzzarelli – e che porta a costanti e contraddittorie dichiarazioni del governo, con riposizionamenti ancora in corso, non è facile. Come ha già detto il presidente Errani, è importante che si ritorni ad una responsabile iniziativa istituzionale. Adesso vogliamo capire. Perché si tratta di affrontare temi delicati come il territorio e l’urbanistica, che richiedono regole e legalità. Dunque occorre una seria ed efficace semplificazione amministrativa, non azioni puramente de-regolative”. “L’emilia-romagna è una Regione che ha assicurato una pianificazione seria, che ha consentito sviluppo ed opportunità, applicando con coerenza le proprie regole urbanistiche. Ora, in un momento di crisi, occorre concentrare gli sforzi. Da un lato per attivare investimenti con risorse certe agli enti locali, assicurando una flessibilità al Patto di stabilità per i Comuni virtuosi. Dall’altra, sostenendo una politica residenziale sociale, per offrire ai cittadini opportunità di accesso alla casa”. “Inoltre – aggiunge l’Assessore – sono in corso modifiche alle leggi urbanistiche regionali che tengono conto, e vanno oltre, a quanto prefigurato dall’intervento del governo sul tema casa che, per il nostro territorio, è strategico. Sul piano nazionale, secondo quanto filtrato in questi giorni, sembra prevalere l’effetto annuncio, con ipotesi i cui effetti sono oggettivamente preoccupanti. Mi pare altrettanto evidente che la priorità del Governo sia quella di attuare uno strumento di contrasto alla crisi economica ancora una volta a costo zero per l’esecutivo. Infatti, quelli che circolano, sono sempre i 550 milioni stanziati dal governo Prodi, ri-ottenuti dopo una lunga battaglia delle Regioni e diluiti nel tempo, con una disponibilità da parte del Governo a mettere a disposizione subito solo 200 milioni di euro. Insomma, questa iniziativa del governo sembra più finalizzata a scaricare sui territori e sugli Enti Locali l´onere di attivare serie politiche per affrontare la crisi”. “Le nostre città ben amministrate – conclude l’Assessore Muzzarelli – non hanno bisogno del fai da te, ma di programmi integrati di riqualificazione urbana, costruiti congiuntamente da pubblico e privati. .  
   
   
MERCATO IMMOBILIARE ITALIANO: CONFERME E NOVITA’  
 
Milano, 11 marzo 2009 - Continua, anche nel secondo semestre del 2008, la diminuzione dei prezzi delle abitazioni in Italia, che, iniziata nel 2007, prosegue da semestri con variazioni nominali negative contenute ed estese a tutte le realtà territoriali. Si confermano aspetti emersi nei semestri precedenti: una maggiore offerta di immobili sul mercato, una domanda più prudente e riflessiva e il conseguente aumento delle tempistiche di vendita. Il mercato immobiliare, infatti, si muove con più lentezza perché i potenziali acquirenti hanno allungato i loro tempi decisionali, incitati in questa direzione anche dalle notizie che riguardano in generale la nostra economia e da una maggiore incertezza sulla propria disponibilità di spesa. Infatti, ad aver contribuito in maniera determinante a definire l’attuale andamento di mercato, è stata la situazione che si è venuta a creare sul mercato creditizio: l’atteggiamento prudenziale e selettivo messo in atto dagli Istituti di Credito nella concessione dei mutui, ha creato difficoltà per quella fascia di clientela che, non avendo un capitale iniziale a disposizione, deve ricorrere ad un finanziamento importante. La mancanza di liquidità e le previsioni per l’economia del Paese inducono le banche ad essere più attenti rispetto alla capacità di indebitamento delle persone e rispetto al valore finanziabile dell’immobile. Questo ha determinato una minore disponibilità di spesa da parte dei potenziali acquirenti, alimentando serrate trattative sui prezzi richiesti dai venditori e la conclusione della compravendita a prezzi più bassi rispetto al semestre precedente. A trovarsi in maggiore difficoltà sono stati soprattutto i giovani, gli stranieri, le famiglie monoreddito, i lavoratori con contratto a tempo determinato. Nella seconda parte dell’anno si sono riscontrate però anche delle novità: La prima è una maggiore propensione da parte dei venditori a rivedere le richieste iniziali, soprattutto per chi si è trovato nella necessità di vendere l’immobile e di dover rientrare del capitale e per chi ha effettuato un contestuale acquisto. La seconda è stata il ritorno all’investimento sul mattone, determinato dalla “fuga” dai mercati finanziari sempre più incerti, a conferma che la casa resta l’investimento preferito dagli italiani. Segnaliamo poi che nei primi mesi del 2009 la sensazione degli operatori è che ci sia una ripresa della domanda abitativa, stimolata dal ribasso dei tassi ma anche dalla consapevolezza che il mercato immobiliare abbia ormai intrapreso una nuova direzione e che la diminuzione dei prezzi offra delle opportunità nell’acquisto. L’analisi in base al profilo dimensionale delle realtà urbane evidenzia un calo più sensibile nei capoluoghi di provincia (-3. 9%), seguiti dall’hinterland delle grandi città (-3. 8%) ed infine dalle grandi città (-3. 6%). In queste realtà la diminuzione più sensibile dei prezzi si è verificata Palermo (-4. 9%), Bologna (-4. 6%) e Napoli (-4. 4%). La capitale registra una diminuzione del 3. 6%, Milano del 2. 4%. Nell’hinterland delle grandi città il ribasso maggior si è avuto in quello bolognese (-5. 4%), seguito da quello romano (-4. 6%) e napoletano (-4. 4%). L’analisi per aree geografiche evidenzia una contrazione delle quotazioni più accentuata nelle città del Sud Italia (-4%), seguite da quelle del Nord (-3. 9%) ed infine del Centro Italia (-3. 7%). Anche in questa seconda parte dell’anno il prezzo è stata la variabile chiave per la realizzazione della compravendita e ormai la quasi totalità dei potenziali acquirenti è sempre più attenta al rapporto prezzo/qualità ed esprime la volontà di voler acquistare a prezzi congrui rispetto alla qualità dell’immobile. Questo elemento ha determinato un altro risultato e cioè un calo più accentuato delle quotazioni sulle tipologie usate rispetto a quelle ristrutturate o di nuova costruzione. Infatti dalle nostre analisi è risultato che, quasi sempre nei quartieri dove l’offerta abitativa è più vetusta il ribasso delle quotazioni è stato maggiore. Per gli immobili di nuova costruzione la contrazione dei prezzi è stata meno accentuata e si sono registrati ribassi soprattutto laddove si è verificato un surplus di offerta. Le tipologie medie e quelle popolari hanno registrato cali dei prezzi più significativi rispetto a quelle signorili e di prestigio che hanno meglio preservato il loro valore, per quanto anche su questo segmento di mercato si intravede una maggiore accuratezza nell’acquisto, soprattutto se l’abitazione non risponde del tutto alle esigenze dei potenziali acquirenti. Dunque la prudenza rispetto all’acquisto immobiliare, ma soprattutto rispetto al rapporto tra prezzo e qualità dell’immobile è ormai trasversale a tutte le tipologie di abitazioni. L’attenzione alle caratteristiche dell’immobile ha spinto i potenziali acquirenti ad apprezzare le soluzioni poste ai piani alti, con spazi esterni, luminose, inserite in decorosi contesti condominiali, posizionate in zone tranquille e poco trafficate, con box o posto auto. Gli immobili posizionati al piano terra o al piano alto senza ascensore hanno registrato un calo notevole della domanda e di conseguenza dei prezzi. La domanda immobiliare in questo secondo semestre dell’anno ha visto la ripresa della domanda per investimento che nei precedenti semestri era diminuita, posizionandosi in “attesa” rispetto alle dinamiche di mercato. L’andamento negativo dei mercati finanziari dopo l’estate ha determinato una ripresa che sta continuando anche nei primi mesi del 2009. Gli investitori hanno dirottato il loro capitale su piccoli tagli da mettere a reddito, in alcuni casi sull’abitazione per le vacanze. L’analisi della domanda a gennaio 2009 evidenzia che, nelle grandi città, la tipologia più richiesta è il trilocale con il 35. 7% delle preferenze. A seguire il bilocale con il 28. 6% delle richieste ed infine il quattro locali con il 21. 4%. A Milano, Napoli e Roma la maggioranza della domanda si concentra sui bilocali. A Bari ritorna il dominio del trilocale, dopo un periodo in cui era stato il bilocale a concentrare le preferenze. A Milano e a Napoli i monolocali e bilocali insieme raccolgono il 53. 0% e del 52. 7% delle preferenze. Per quanto riguarda l’analisi della disponibilità di spesa nelle grandi città la maggioranza delle richieste si concentra nella fascia compresa tra 170 e 249 mila € (24. 0%), a seguire la fascia compresa tra 250 a 349 mila € (21. 6%). Nella fascia di spesa compresa tra 170 e 249 mila € si cercano soprattutto trilocali e, a seguire, bilocali. Dal lato dell’offerta la tipologia più presente sul mercato è il trilocale con il 33. 9%, seguito dal bilocale con il 25. 8% e poi dal quattro locali con il 22. 8%. Continua anche in questo semestre la diminuzione dei canoni di locazione che, hanno registrato un calo dell’1. 9% sui bilocali e sui trilocali del 2. 1%. La conseguenza del ribasso dei prezzi, più accentuato rispetto a quello dei canoni, si è tradotta in un lievissimo aumento dei rendimenti immobiliari lordi sui bilocali che si sono portati al 3. 9%. E’ difficile capire cosa accadrà nei prossimi mesi, molto dipenderà dall’andamento dell’economia nel nostro Paese e dal comportamento cha sarà messo in atto dagli Istituti di Credito. Le nostre previsioni per i prossimi mesi sono improntate ad un ulteriore ribasso dei volumi di compravendita e delle quotazioni; quest’ultimo aspetto, insieme al ribasso dei tassi di interesse, ha restituito fiducia i potenziali acquirenti che iniziano a capire che è un momento opportuno per acquistare l’abitazione. Ufficio Studi Tecnocasa .  
   
   
LAVORI PUBBLICI: LEGGE REG.14/2002, INCONTRO LENNA-ANCE FVG  
 
Trieste, 11 marzo 2009 - La modifica alla legge 14 del 2002, che disciplina la materia degli appalti pubblici, ed il trattamento delle terre e rocce da scavo sono le due tematiche affrontate ieri nell´incontro dell´assessore regionale ai Lavori pubblici Vanni Lenna con i vertici Friuli Venezia Giulia dell´Ance, l´Associazione nazionale Costruttori edili. I rappresentanti dell´Ance regionale, con il neo presidente Donato Riccesi, hanno proposto delle semplificazioni normative ed amministrative ritenute di importanza strategica per il settore edile: provvedimenti che anche l´assessore Lenna ritiene determinanti, anche se non risolutivi, per affrontare la crisi economica del momento e per sostenere le piccole/medie imprese. Per quanto concerne le terre e rocce da scavo si è convenuto di elaborare un protocollo operativo che offra uno strumento di lavoro formativo per gli operatori ed omogeneo sul territorio. Una difformità di applicazione della legge nazionale (152/2006, art. 186) tra le varie Province sta infatti complicando lo smaltimento e la circolazione del materiale inerte non inquinato che, "anziché esser depositato in discarica, potrebbe essere reimpiegato in cantieri di lavoro senza rischi ambientali", ha evidenziato l´Ance. La situazione più complessa si verifica, al momento, nell´area triestina, "dove il blocco dell´attività di gestione del materiale di escavazione rischia di portare alla paralisi totale il comparto delle costruzioni con gravi e preoccupanti conseguenze sul piano occupazionale, sociale ed economico". Una problematica già nota all´assessore Lenna che per il prossimo 12 marzo ha convocato un tavolo con i presidenti e gli assessori all´Ambiente delle quattro Province per trovare una sinergia di gestione omogenea e non frammentaria: una condizione strutturale del protocollo operativo che la direzione regionale dell´Ambiente elaborerà in sinergia proprio con l´Ance. La necessità di addivenire ad una semplificazione normativa si è posta anche in riferimento all´altro tema di confronto, la legge sui Lavori pubblici. "Prossimi incontri tra la direzione Ambiente, la direzione Mobilità e Infrastrutture e l´Avvocatura della Regione consentiranno di individuare ulteriori modifiche applicabili alla legge 14, oltre a quelle già apportate di recente ed approvate in Consiglio Regionale (legge regionale 2/2009)" ha anticipato l´assessore Lenna. "La modifica dovrà apparire come una sorta di ´Bignami´ informativo e formativo a favore della stazione appaltante", ha aggiunto. La volontà espressa da Lenna sarà supportata da un´attività di accompagnamento del disegno di legge per sensibilizzare i consiglieri regionali ai limiti che la normativa nazionale impone, e parallelamente di verifica della costituzionalità del testo regionale con il Governo. Per garantire un effetto reale e positivo sull´economia regionale e sulla tenuta del sistema industriale delle costruzioni, Riccesi ha inoltre sottolineato la necessità di avviare una rapida trasformazione "delle risorse in cantieri" per far partire i lavori immediatamente cantierabili. Se in periodi normali lungaggini burocratiche ascrivibili alla farraginosità delle norme rappresentano un problema, nel contesto attuale costituiscono infatti una situazione inaccettabile. Nello specifico, l´assessore intenderebbe estrapolare dalla normativa in vigore la parte che disciplina i contributi regionali. Un atto rivoluzionario che consentirebbe ai beneficiari dell´appalto di non attendere i lunghi tempi del finanziamento regionale, ma di godere in tempi più rapidi del contributo necessario ad avviare l´opera. Nel frattempo una circolare informativa sarà inoltrata a tutte le Amministrazioni comunali, esplicativa dell´applicabilità della legge 14. .  
   
   
PIANO CASA: CONFINDUSTRIA-FINCO SALUTA CON SODDISFAZIONE IL NUOVO ACCORDO  
 
 Roma, 11 marzo 2009 - “Siamo soddisfatti. Finalmente, dopo anni di sforzi per promuovere la Sostituzione Urbana e dopo le nostre lettere ufficiali al Presidente del Consiglio Berlusconi ed ai Ministri competenti, vediamo prendere forma il Piano Casa, un accordo indispensabile per l’economia del Paese. ” Commenta così gli ultimi sviluppi della trattativa Rossella Rodelli Giavarini, Presidente di Finco, la Federazione di Confindustria che rappresenta Industrie, Prodotti, Impianti e Servizi per le Costruzioni. “Da molti anni sosteniamo la necessità di implementare il progetto di “rottamazione urbana” - Abbattere per Ricostruire - un piano strategico di riqualificazione del patrimonio immobiliare italiano” prosegue la Presidente Giavarini. “Si tratta di un percorso ad ampio raggio che verte su una sinergia tra edilizia pubblica e privata, responsabilizzate da una “regia pubblica” di coordinamento. Il progetto “Abbattere per Ricostruire”, che oggi finalmente inizia a trovare concretizzazione, è la risposta alle pressanti esigenze economiche, politiche, sociali ed ambientali (considerando il territorio come risorsa limitata) evidenziatesi negli ultimi anni nei nostri contesti urbani”. “Non possiamo che concordare con l’opinione del Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, che punta sul Piano Casa per il suo efficace effetto anticrisi e prende atto delle potenzialità, come settore trainante, del grande comparto delle Costruzioni. ” Ribadendo la costante disponibilità a ricoprire il ruolo di interlocutore per estendere e coordinare i progetti per il rinnovo urbano e l’efficientamento energetico del patrimonio immobiliare italiano attraverso la demolizione e la sostituzione, la Presidente Giavarini specifica i possibili ambiti di intervento - “ Sei sono i principali casi di contesti territoriali nei quali, in linea di massima, si ritiene necessario applicare in misura consistente la sostituzione edilizia: i tessuti urbani degradati caratterizzati da elevato disagio sociale, i quartieri e complessi di edilizia residenziale pubblica, i quartieri di edilizia residenziale privata con elevata obsolescenza, i tessuti abusivi non consolidati, con disordine urbanistico e carenza grave di servizi, i tessuti urbani funzionalmente dimessi, le aree esposte a rischi idrogeologici. ” .  
   
   
VILLAGGIO EXPO 2015: REGIONE LOMBARDIA APPROVA L´ACCORDO PER L´AREA DI CASCINA MERLATA  
 
Milano, 11 marzo 2009 - La Giunta regionale della Lombardia ha approvato, su proposta del presidente Roberto Formigoni e degli assessori al Territorio e Urbanistica, Davide Boni, e alle Infrastrutture e Mobilità, Raffaele Cattaneo, l´adesione all´Accordo di Programma, promosso dal Comune di Milano, per la riqualificazione urbana e la riorganizzazione infrastrutturale dell´area di Cascina Merlata. Qui sorgerà il Villaggio Expo 2015, destinato ad alloggiare, nel periodo della manifestazione, circa 2. 000 addetti all´organizzazione dell´evento internazionale. Si tratta di un´area di 900. 000 metri quadrati, nella zona nord-ovest di Milano, al confine con il Comune di Pero, tra le vie Gallarate, Dalmier, l´autostrada A4 Milano-torino, via Triboniano, via Barzaghi, piazzale del Cimitero Maggiore, Via Rizzo e via Jonail. I soggetti interessati all´Accordo sono, oltre alla Regione Lombardia e al Comune di Milano, la Provincia di Milano e il Comune di Pero, confinante con le aree in trasformazione. Il vasto progetto di riqualificazione, coerente e coordinato sia con le più generali strategie del Pgt (Piano governo del territorio) in fase di realizzazione da parte del Comune di Milano sia con gli interventi programmati per la realizzazione dell´Expo 2015, dovrà prevedere funzioni commerciali e residenziali, compresa l´edilizia convenzionata destinata principalmente all´affitto. Previsti anche servizi di interesse pubblico, tra i quali, un parco urbano di circa 55. 000 metri quadrati. Riqualificazione in vista anche per le infrastrutture di accesso all´area: in particolare sarà realizzato un collegamento tra l´area nord-ovest della città, l´autostrada A4 Milano-torino, le aree del polo esterno della Fiera e quelle individuate da Expo 2015; un raccordo tra la tangenzialina Molino Dorino-pero e la strada provinciale 46 Rho-monza e la connessione tra quest´ultimo raccordo e la connessione con la Strada interquartiere nord che costituirà una delle principali arterie di accesso all´Expo. .  
   
   
MILANO, URBANISTICA. MASSEROLI: “RIQUALIFICARE LE AREE DISMESSE UN’OCCASIONE PER TUTTA LA CITTÀ”  
 
Milano, 11 marzo 2009 - Valorizzare ambiti territoriali degradati e dismessi. Potenziare il sistema ferroviario milanese. Sono questi i punti di forza del programma di riqualificazione degli spazi ferroviari dell’area urbana milanese, promosso da Comune e Ferrovie dello Stato. I contenuti del piano sono stati illustrati ieri all’Urban Center dall’assessore allo Sviluppo del Territorio Carlo Masseroli e da Carlo De Vito, amministratore delegato di Fs Sistemi Urbani (Gruppo Fs). Il piano di riqualificazione sarà presentato, insieme a quelli previsti per Bologna, Torino e Roma, anche al Mipim di Cannes in programma da domani al 13 marzo. “Nella trasformazione della città – ha detto Masseroli - è sempre più chiaro che l’Amministrazione pubblica gioca un importante ruolo di regia. Un ruolo necessario affinché qualsiasi progetto di riqualificazione sia una reale occasione per tutta la città. Uno dei grandi rischi corso finora, infatti, è stato quello di considerare le grandi trasformazioni come isole separate da tutto. Il nuovo Piano di Governo del Territorio apre invece all’opportunità, e alla necessità, di una regia in capo all’Amministrazione pubblica. Il compito consiste nell’individuare l’alveo entro cui le risorse pubbliche e private possano muoversi, entro cui l’espressività di ciascun operatore possa manifestarsi. La riqualificazione degli scali ferroviari sarà il primo esempio di questo rinnovato ruolo dell’Amministrazione”. “Le Fs stanno lavorando insieme al Comune per dotare Milano e il suo hinterland di infrastrutture ferroviarie che rispondano appieno alle nuove esigenza di mobilità dei cittadini – ha aggiunto l’ad De Vito -. Grazie alla valorizzazione delle aree ferroviarie dismesse sarà infatti possibile potenziare e riorganizzare il sistema ferroviario di Milano con nuove stazioni che, affiancandosi a quelle già esistenti, consentiranno di incrementare in maniera significativa l’accessibilità su ferro alla città. Infine, gli ampi spazi che a suo tempo diedero impulso allo sviluppo industriale della città e che oggi non sono più funzionali all’attività delle Fs, torneranno ad essere patrimonio dei milanesi, costituendo così una straordinaria occasione di sviluppo urbano e di ricucitura di importanti parti della città”. Poter rigenerare e restituire alla città le aree ferroviarie dismesse, rese disponibili dalla riorganizzazione industriale degli impianti Fs, rappresenta un’importante risorsa, sia per lo sviluppo urbanistico della città, sia per dare un impulso al potenziamento del sistema ferroviario milanese. Complessivamente si tratta di circa un milione di metri quadrati, tra cui gli scali di Porta Romana e Farini. Con il piano di riqualificazione si otterrà, non solo la trasformazione di aree ferroviarie in nuovi spazi urbani, ma anche l’incremento e il potenziamento del sistema ferroviario milanese, grazie alle plusvalenze generate dalla valorizzazione di queste aree. Come prevede infatti l’accordo quadro siglato nel marzo 2007, riassetto urbanistico e potenziamento del sistema ferroviario, sono i due temi che orienteranno le politiche urbanistiche e di mobilità della città. Per il Comune l’accordo è anche l’occasione per innescare un importante processo di riqualificazione ambientale che porterà rilevanti benefici alla città; per Ferrovie dello Stato è invece la premessa per migliorare il nodo ferroviario milanese, oggi interessato da importanti interventi infrastrutturali e tecnologici, come il raddoppio della Milano – Mortara, la nuova fermata di Rho Fiera Milano e il nuovo collegamento Milano Centrale – Malpensa. In concreto, più verde, più servizi, più zone attrezzate, più offerta per alloggi da destinare all’housing sociale e a funzioni collettive. Il tutto in linea con le previsioni del nuovo Piano di Governo del Territorio. La riorganizzazione del sistema ferroviario, attraverso l’Alta Velocità/alta Capacità, la razionalizzazione degli impianti industriali, il miglioramento delle infrastrutture e delle nuove stazioni urbane sulla Cintura Sud, andrà armonizzata con il futuro assetto della città e dell’area metropolitana. Va inoltre tenuto conto che Milano, nodo ferroviario di rilevanza internazionale, collocato sui Corridoi europei Lisbona - Kiev e Rotterdam - Genova, ha scelto la mobilità su ferro come uno degli indirizzi strategici della propria pianificazione. .  
   
   
BOLZANO, COSTRUZIONI: IL 96 PER CENTO DI TUTTI GLI INCARICHI AD IMPRESE LOCALI  
 
Bolzano, 11 marzo 2009 - L’ufficio appalti della Provincia fornisce un dato impressionante: nel 2008 oltre il 96 per cento di tutti gli incarichi di costruzione sono stati assegnati ad imprese locali, che si sono aggiudicate anche l’86 per cento degli importi complessivi per gli appalti. Come sottolinea l’assessore provinciale ai lavori pubblici, Florian Mussner, le cifre testimoniano che abbiamo imboccato la strada giusta. Da anni siamo impegnati, pur nel rispetto di tutti i regolamenti vigenti, a far si che le imprese locali vengano coinvolte il più possibile nell’ambito degli incarichi per opere pubbliche, come spiega l’assessore Mussner. Con successo, come testimoniano i dati forniti dall’Ufficio appalti. La Provincia nel 2008 ha assegnato lavori nell’ordine di non meno di 238 milioni di Euro, di cui circa l’86 per cento sono andati ad imprese locali. “Questa percentuale è molto alta, anche se si tiene presente che in presenza delle opere pubbliche maggiori hanno presentato offerte sia associazioni d’impresa locali che esterne”, come spiega l’assessore. Ciò vale per l’incarico maggiore nel 2008, la costruzione dell’impianto di valorizzazione dei rifiuti (81 milioni di Euro), ed anche per il secondo in ordine di grandezza, quello per la galleria a Laives (32,7 milioni di Euro). Ancora più impressionanti sono i dati se si guarda invece che la percentuale relativa agli importi per gli incarichi relativi a lavori pubblici assegnati ad imprese locali quella relativa al numero. Infatti poco meno del 96,74 per cento degli incarichi sono stati assegnati ad imprese altoatesine. “Se cerchiamo di far si che le imprese locali ottengano gli appalti dei lavori è perché in tal modo i capitali restano in provincia”, come spiega l’assessore Mussner. Ciò riveste importanza sempre più nei prossimi mesi per gli sforzi da compiere per fronteggiare con successo la crescente crisi economica. “Faremo il possibile per incrementare ulteriormente la percentuale di incarichi in favore delle imprese altoatesine fatto questo che costituisce anche un investimento in qualità, che a lungo termine torna a buon pro di tutti” come conclude Mussner. .  
   
   
PIRELLI & C. SPA APPROVA IL BILANCIO 2008 RICAVI STABILI A 4.660,2 MILIONI DI EURO (-0,1% OMOGENEO AL NETTO EFFETTO CAMBI)  
 
 Milano, 11 marzo 2009 - Il Consiglio di Amministrazione di Pirelli & C. Spa, riunitosi ieri , ha esaminato e approvato il progetto di bilancio per l´esercizio 2008. L´esercizio è stato fortemente condizionato dalla crisi finanziaria internazionale, che ha determinato un forte rallentamento dell´economia mondiale, con pesanti impatti anche sul settore automotive e su quello immobiliare. Per fronteggiare tale scenario, il gruppo ha avviato nel corso dell´anno una profonda ristrutturazione che ha visto un´accelerazione nel quarto trimestre a fronte di prospettive che anche per il 2009 impongono misure capaci di garantire efficienza e competitività. Complessivamente, il gruppo ha chiuso l´esercizio con ricavi sostanzialmente stabili (su base omogenea ed al netto dell´effetto cambi) e un risultato operativo positivo, seppure in calo rispetto al 2007. Il risultato netto, negativo per 412,5 milioni di euro, risente di oneri di ristrutturazione per 144,2 milioni di euro, della svalutazione di asset immobiliari per 136 milioni di euro e della svalutazione di asset finanziari quotati per 263 milioni di euro di cui 173 milioni di euro riferiti alla quota Telecom Italia. Nel core business del settore pneumatici, Pirelli Tyre, pur a fronte di uno scenario fortemente negativo, ha chiuso il 2008 registrando ricavi in leggera crescita su base omogenea ed al netto dell´effetto cambi e un risultato netto positivo, seppure in deciso calo rispetto al 2007. I margini hanno risentito dell´aumento del prezzo delle materie prime, che nel 2008 ha portato a maggiori costi per circa 200 milioni di euro, nonché della crisi del mercato dell´auto, che ha colpito il canale primo equipaggiamento. Per contrastare tale scenario, sono state avviate azioni di ristrutturazione, finalizzate a rafforzare la competitività dell´assetto industriale in Europa e a ridurre i costi delle strutture centrali. Nel settore immobiliare, il mercato sconta un anno di grave crisi internazionale. La riduzione dei prezzi, il rallentamento delle transazioni e le difficoltà di accesso al credito hanno penalizzato tutte le società del settore. Per contrastare il mutato scenario, Pirelli Re ha annunciato alla fine dello scorso anno un processo di riduzione costi e riorganizzazione focalizzato sulle due macro-aree territoriali di Italia e Germania/polonia, meno esposte alla volatilità del mercato immobiliare, e finalizzato al rilancio delle attività e alla valorizzazione della qualità degli asset in portafoglio. Gruppo Pirelli & C. Spa A livello consolidato, i ricavi al 31 dicembre 2008 sono pari a 4. 660,2 milioni di euro, in linea (-0,1%) in termini omogenei e al netto dell´effetto cambi (-3% incluso tale effetto) rispetto ai 4. 780 milioni di euro del 2007 depurati delle vendite relative al deconsolidamento degli asset immobiliari di Dgag. Tenendo conto dell´effetto Dgag, le vendite al 31 dicembre 2007 erano pari a 6. 075,6 milioni di euro. I ricavi generati da prodotti "green" sono risultati a fine anno pari al 19% del totale del gruppo. Il margine operativo lordo (Ebitda) prima degli oneri di ristrutturazione è pari a 396,1 milioni di euro rispetto ai 572,8 milioni di euro del 2007. Il risultato operativo (Ebit) prima degli oneri di ristrutturazione è pari a 187,4 milioni di euro rispetto ai 364 milioni di euro del 2007. La riduzione del risultato operativo prima degli oneri di ristrutturazione rispetto al 2007, al netto della variazione del perimetro di consolidamento (-21,4 milioni di euro per Dgag) e della svalutazione di immobili di proprietà di Pirelli Re (-9 milioni di euro), è pari a 146,2 milioni di euro ed è principalmente riferibile all´andamento di Pirelli Tyre (-107,4 milioni di euro la variazione dell´Ebit prima degli oneri di ristrutturazione rispetto al 2007) e di Pirelli Re (-29,7 milioni di euro) che hanno risentito del difficile scenario di mercato (calo dei volumi in Europa e Nord America unitamente ad una forte crescita dei costi dei fattori produttivi per il business degli pneumatici, rallentamento delle transazioni per il business immobiliare). Considerando anche gli oneri di ristrutturazione dell´intero esercizio, pari a 144,2 milioni di euro, il risultato operativo ammonta a 43,2 milioni di euro. Gli oneri di ristrutturazione sono legati alla razionalizzazione delle strutture di staff e della base produttiva in Europa per Pirelli Tyre e alla razionalizzazione delle strutture per Pirelli Re. Nel corso del 2008 il gruppo, tenuto conto del negativo andamento dei mercati finanziari, ha adeguato il valore di carico delle partecipazioni finanziarie in aziende quotate effettuando svalutazioni per 263 milioni di euro di cui 173 milioni di euro relativi alla partecipazione in Telecom Italia, 66 milioni di euro relativi a Rcs Mediagroup e 24 milioni di euro ad Avanex. Il rallentamento del mercato immobiliare ha inoltre comportato svalutazioni immobiliari da parte di Pirelli Re per complessivi 136 milioni di euro. Tali dinamiche hanno impattato sul risultato operativo comprensivo dei proventi da partecipazioni, negativo per 323,3 milioni di euro rispetto al dato positivo per 512,6 milioni di euro del 2007. Il risultato netto delle attività in funzionamento è negativo per 475,9 milioni di euro rispetto a un valore positivo di 255,8 milioni di euro di fine 2007. Il risultato delle attività operative cessate, pari a 63,4 milioni, si riferisce alla cessione di Pirelli Real Estate Facility (74,6 milioni di euro) e dell´attività nella fotonica (-11,2 milioni di euro). Il risultato netto totale è negativo per 412,5 milioni di euro rispetto al dato positivo per 323,6 milioni di euro del 2007. Il risultato netto di competenza di Pirelli & C. Spa è negativo per 347,5 milioni di euro rispetto al risultato positivo per 164,5 milioni di euro del 2007. Il patrimonio netto consolidato al 31 dicembre 2008 è di 2. 374,4 milioni di euro rispetto ai 3. 804,1 milioni di euro a fine 2007. Il patrimonio netto di competenza di Pirelli & C. Spa alla stessa data è pari a 2. 171,8 milioni di euro (0,405 euro per azione) rispetto a 2. 980,2 milioni di euro (0,555 euro per azione) a fine 2007. La posizione finanziaria netta del gruppo al 31 dicembre 2008 è passiva per 1. 027,7 milioni di euro. Sul dato del 2008 hanno inciso, in particolare, il riacquisto del 38,9% di Pirelli Tyre (835,5 milioni di euro) e il riacquisto delle quote di minoranza turche (43,3 milioni di euro) nell´ambito della strategia di rafforzamento del business pneumatici, oltre il pagamento di dividendi (168 milioni di euro). Alla fine del 2007 la posizione finanziaria netta era attiva per 302,1 milioni di euro. La posizione finanziaria netta a livello corporate al 31 dicembre 2008 è attiva per 537 milioni di euro. Al 31 dicembre 2008 sono disponibili un totale di 785 milioni di euro di linee di credito Committed, che unitamente alla liquidità disponibile a fine 2008 (370 milioni di euro) permettono al gruppo di non avere necessità di rifinanziamento per i prossimi 2 anni. Anche nel corso del 2008 il gruppo ha confermato la propria attenzione alle attività di ricerca e sviluppo i cui costi - spesati nell´esercizio - sono ammontati a 156 milioni di euro, con un´incidenza sulle vendite pari al 3,3%. I dipendenti del gruppo al 31 dicembre 2008 sono 30. 980 rispetto a 30. 813 al 31 dicembre 2007. La capogruppo Pirelli & C. Spa. Ha chiuso l´esercizio con una perdita di 189,5 milioni di euro, risentendo in maniera diretta o indiretta delle svalutazioni apportate alle partecipazioni quotate per 263 milioni di euro. Non è conseguentemente prevista la distribuzione di alcun dividendo. La perdita sarà coperta mediante riserve esistenti. Si ricorda che le attività nella fotonica e quelle di Integrated Facility Management di Pirelli Re, cedute nel corso dell´anno, sono considerate "discontinued operations" e quindi concorrono solo al risultato netto. Per omogeneità di rappresentazione, il confronto con i dati del 2007 è a perimetro omogeneo. Pirelli Tyre - I ricavi di Pirelli Tyre al 31 dicembre 2008 ammontano a 4. 100,2 milioni di euro, in flessione dell´1,5% rispetto al 2007 (ricavi pari a 4. 161,7 milioni di euro). La variazione organica (al netto dell´effetto cambi) è risultata pari a una crescita dell´1,3% grazie al buon andamento della componente prezzo/mix di prodotto (+7. 3%), derivante dalla continua focalizzazione sui segmenti più elevati di prodotto e dall´aumento dei prezzi e tale da compensare la flessione dei volumi (-6% rispetto al 2007). Il margine operativo lordo (Ebitda) prima degli oneri di ristrutturazione ammonta a 441,2 milioni di euro, in calo del 19,6% rispetto ai 548,6 milioni di euro del 2007. Il risultato operativo (Ebit) prima degli oneri di ristrutturazione è pari a 250,7 milioni di euro, in diminuzione del 30% rispetto ai 358,1 milioni di euro del 2007. La riduzione dei risultati operativi rispetto al 2007, nonostante la buona performance commerciale in termini di prezzo/mix, è dovuta a uno scenario di mercato non favorevole sul fronte dei volumi in Europa e Nord America, abbinato a una forte crescita dei costi dei fattori produttivi, in particolare delle materie prime, aumentati di 195 milioni di euro rispetto al 2007 (150 milioni di euro nel secondo semestre). Le azioni di ristrutturazione avviate in Europa per contrastare efficacemente tale scenario e rafforzare l´assetto competitivo hanno comportato nel 2008 oneri per 100 milioni di euro, di cui 68 milioni di euro nell´ultimo trimestre dell´anno. Considerando anche gli oneri di ristrutturazione, il risultato operativo del 2008 è pari a 150,7 milioni di euro. Le dinamiche descritte, unitamente ai maggiori oneri finanziari, impattano sull´utile netto che al 31 dicembre 2008 ammonta a 25,6 milioni di euro rispetto ai 210,5 milioni di euro a fine 2007. La posizione finanziaria netta è passiva per 1. 266,8 milioni di euro, in aumento rispetto ai 559,6 milioni di euro di fine 2007. Tale variazione è legata in particolare al pagamento di dividendi (93 milioni di euro), al consolidamento dei debiti netti di Speed (409 milioni di euro) in seguito alla fusione con Pirelli Tyre avvenuta a fine anno, all´acquisto delle quote dei minoritari in Turchia (43 milioni di euro) e all´assorbimento di cassa (161 milioni di euro) derivante dall´attività ordinaria . Nel business Consumer (pneumatici Car/light Truck e Moto), i ricavi sono risultati complessivamente pari a 2. 801 milioni di euro (-2,1% rispetto al 2007) a causa dell´andamento negativo dei volumi (-5,8%) principalmente in Europa e in Nord America. In tale contesto Pirelli Tyre si è focalizzata sui segmenti più elevati di prodotto, con una conseguente variazione positiva del price mix (+6,5% a livello annuo) tale da compensare l´andamento negativo dei volumi. Al netto dell´effetto cambi, la crescita organica del fatturato Consumer si attesta infatti a +0,7%. Il risultato operativo della gestione ordinaria è pari a 139 milioni di euro rispetto ai 253 milioni di euro del 2007: tale andamento risente della citata flessione dei volumi e del forte incremento dei costi delle materie prime. Nel business Industrial (pneumatici per Veicoli Industriali e Steelcord) i ricavi sono risultati complessivamente pari a 1. 299 milioni di euro, in linea con il 2007 (1. 300 milioni di euro). Più sostenuta la flessione dei volumi sul segmento Industrial (-6,6% rispetto al 2007) in considerazione della forte ciclicità del business (maggiore correlazione con l´andamento macroeconomico e con quello di alcuni settori specifici, come i lavori pubblici, i grandi cantieri, etc. ); tale andamento è stato più che compensato dalla variazione positiva del prezzo/mix (+9,1% rispetto al 2007), con una conseguente crescita del fatturato in termini organici (al netto dell´effetto cambi) del 2,5%. Il risultato operativo della gestione ordinaria ammonta a 112 milioni di euro, in lieve crescita rispetto ai 106 milioni di euro del 2007 grazie al positivo posizionamento strategico di Pirelli Tyre con l´87% della produzione complessiva in aree a basso costo e il 75% delle vendite in mercati emergenti. Gli investimenti netti sono stati pari a 285 milioni di euro (262 milioni di euro nel 2007) e, coerentemente con la strategia del gruppo e le richieste di mercato, sono stati impiegati nello sviluppo di processi innovativi, l´incremento di produzione in Cina e Romania e lo sviluppo di nuovi prodotti "Green performance". Pirelli Tyre ha mantenuto pressoché costanti i costi per le attività di Ricerca e Sviluppo (145 milioni di euro rispetto a 148 milioni di euro nel 2007), mantenendo la focalizzazione su tutte le attività in corso di innovazione di prodotto e processo. I dipendenti di Pirelli Tyre al 31 dicembre 2008 sono 28. 601 rispetto ai 27. 224 a fine 2007. L´incremento è conseguente agli investimenti effettuati dal gruppo in aree come Brasile, Cina e Romania Pirelli Re - A fine 2008 gli asset gestiti da Pirelli Re hanno un valore di mercato di 17,3 miliardi di euro, composti da 15,4 miliardi di euro di immobili (12,6 miliardi di euro al 31 dicembre 2007) e da 1,9 miliardi di euro di crediti non performing - Npl (2,4 miliardi di euro al 31 dicembre 2007). Per quanto riguarda gli immobili, la crescita da 12,6 a 15,4 miliardi di euro è dovuta alle acquisizioni (pari a circa 5 miliardi di euro, di cui il portafoglio Highstreet rappresenta 4,6 miliardi), all´uscita dal perimetro di gestione dei fondi Berenice e Teodora (-1 miliardo), alle svalutazioni immobiliari (-0,6 miliardi), alle vendite (-0,9 miliardi) e ad altre variazioni (+0,3 miliardi). Gli affitti totali sono pari a 669,2 milioni di euro (535,8 milioni nel 2007), di cui il pro-quota Pirelli Re è pari a 164,9 milioni a fronte di 158,3 milioni nel 2007. Le vendite di immobili nel 2008 sono state pari a 864,9 milioni di euro (1. 804,9 milioni nel 2007), delle quali il pro-quota di Pirelli Re è pari a 361,8 milioni (526,8 milioni nel 2007). Il margine sulle vendite è stato del 19% (nel 2007 era stato del 22%). I ricavi consolidati sono pari a 365,1 milioni di euro, rispetto ai 334,1 milioni di euro al 31 dicembre 2007 (al netto di Dgag). Il risultato operativo (Ebit) comprensivo del risultato da partecipazioni, ante ristrutturazioni e svalutazioni immobiliari, è negativo per 59,7 milioni di euro a fronte di un dato positivo per 83,6 milioni di euro del 2007 (al netto di Dgag). La diminuzione per 143,3 milioni è dovuta per 29,7 milioni al minor risultato operativo e per 113,6 milioni al minor risultato da partecipazioni (principalmente attribuibile per 74 milioni di euro a minori volumi di vendita, per 21,6 milioni a minori commissioni sull´attività di capitale e per 18 milioni all´impatto negativo dell´adeguamento al fair value degli strumenti di copertura sui tassi d´interesse). Le ristrutturazioni effettuate nel 2008 sono pari a 44,2 milioni di euro; le svalutazioni effettuate nel 2008 sono pari a 135,8 milioni di euro, a fronte di rivalutazioni per 67,5 milioni effettuate nel 2007; il risultato operativo (Ebit) comprensivo del risultato da partecipazioni è quindi negativo per 239,7 milioni di euro (a fronte di un dato positivo per 151,1 milioni di euro del 2007, al netto di Dgag). Il risultato netto consolidato è pari a -195 milioni di euro (positivo per 162,8 milioni nel 2007, al netto di Dgag), comprensivo di 74,6 milioni derivanti dalle discontinued operations, a seguito della cessione della partecipazione nell´Integrated Facility Mangement. Il Nav degli asset immobiliari di competenza di Pirelli Re, ammonta a 0,8 miliardi di euro, saldo tra il valore di mercato pro-quota degli asset partecipati da Pirelli Re (3,8 miliardi) e la posizione finanziaria netta pro-quota degli stessi, pari a 3 miliardi di euro. Il patrimonio netto di competenza al 31 dicembre 2008 ammonta a 361,7 milioni di euro rispetto ai 715,7 milioni di fine 2007: il decremento è da imputare principalmente al risultato netto (-195,0 milioni di euro), alla distribuzione di dividendi (-85,1 milioni di euro) e alla dimunzione della riserva per le coperture sui tassi d´interesse (-54,4 milioni di euro). La posizione finanziaria netta a fine 2008 è negativa per 289,5 milioni di euro, migliorata di 34,3 milioni rispetto al 30 settembre 2008 (negativa per 289,7 milioni di euro al 31 dicembre 2007). La posizione finanziaria al lordo del finanziamento soci (espressa al lordo dei finanziamenti soci alle società partecipate con quote di minoranza) è passiva per 861,8 milioni di euro, in miglioramento rispetto ai 934,5 milioni al 30 settembre 2008 (816,1 milioni di euro al 31 dicembre 2007). Il gearing è passato da 1,52 a fine settembre 2008 a 2,35 al 31 dicembre 2008 (1,13 a fine esercizio precedente). La posizione finanziaria netta totale dei fondi e delle società immobiliari partecipati da Pirelli Re al 31 dicembre 2008 ammonta a 11,3 miliardi di euro, di cui 10,1 miliardi di debito bancario e 1,2 miliardi di finanziamenti soci. La posizione finanziaria netta totale degli Npl ammonta a 1,7 miliardi di euro. La quota totale di competenza di Pirelli Re nella posizione finanziaria dei fondi e dei veicoli ammonta a 3,6 miliardi di euro (di cui 0,4 miliardi di euro di finanziamenti soci riferiti alle attività immobiliari e 0,2 miliardi di euro di finanziamenti soci riferiti agli Npl). L´indebitamento bancario pari a 3 miliardi di euro è suddiviso in 2,6 miliardi impegnati nel real estate e 0,4 miliardi negli Npl. Tale debito, che ha una vita media residua di circa 3,6 anni, è garantito dagli immobili e dagli Npl sottostanti i finanziamenti. I dipendenti del Gruppo al 31 dicembre 2008 sono pari a 1. 473 unità esclusi lavoratori interinali (2. 956 a fine 2007, dei quali 1. 168 appartenenti ad attività dismesse nell´anno, principalmente la joint-venture nell´Integrated Facility Management ceduta lo scorso 23 dicembre). Si ricorda che le attività di Integrated Facility Management, cedute nel corso dell´anno, sono considerate "discontinued operations" e quindi concorrono solo al risultato netto. Per omogeneità di rappresentazione, il confronto con i dati del 2007 è a perimetro omogeneo. Altre attività - Nel 2008 i ricavi di Pirelli Broadband Solutions, la società del gruppo attiva nelle soluzioni per l´accesso a banda larga, ammontano a 124,6 milioni di euro, in aumento del 10,8% rispetto ai 112,5 milioni del 2007. Il margine operativo lordo (Ebitda) è positivo per 4,8 milioni di euro rispetto agli 1,9 milioni del 2007, mentre il risultato operativo (Ebit) è positivo per 3,9 milioni, in decisa crescita rispetto a 0,9 milioni di euro nel 2007. Il risultato netto è positivo per 2 milioni di euro (dopo oneri finanziari pari a 2,6 milioni), in miglioramento rispetto a un risultato negativo di 2,6 milioni nel 2007. Pirelli & C. Eco Technology, la società del gruppo attiva nella mobilità sostenibile - in particolare filtri antiparticolato - ha registrato nel 2008 ricavi per 62,9 milioni di euro rispetto ai 67,4 milioni di euro del 2007. Il risultato operativo è negativo per 11,8 milioni di euro (-3,8 milioni di euro nel 2007) e sconta l´aumento dei costi di struttura per lo sviluppo dell´internazionalizzazione del business retrofit e i costi sostenuti per lo start-up della fabbrica per filtri antiparticolato in Romania. Nel corso del 2008 si è intensificata l´attività relativa allo sviluppo, messa a punto e commercializzazione dei sistemi filtranti post-trattamento diesel. Per Pirelli & C. Ambiente le vendite ammontano a 5,1 milioni di euro rispetto ai 2,7 milioni di euro del 2007, con una risultato operativo negativo per 2,6 milioni di euro (3,6 milioni di euro nel 2007). Nel settore fotovoltaico, dove opera con la collegata Solar Utility, la società ha un volume di iniziative in corso e in fase di sviluppo per impianti di potenza complessiva di circa 50Mw di cui 3,1 Mw ultimati e 9 Mw in fase di realizzazione nel corso del 2009. Direzione e coordinamento di Pirelli & C. Real Estate Spa. - Il Consiglio di Amministrazione, riconsiderando le precedenti valutazioni effettuate, ha ritenuto che - anche a seguito dei recenti interventi sull´assetto organizzativo e di carattere operativo che hanno determinato una maggiore integrazione di attività e funzioni con la controllata quotata Pirelli & C. Real Estate Spa - sussista oggi un´attività di direzione e coordinamento esercitata da Pirelli & C. Nei confronti della controllata, ai sensi dell´articolo 2497 e segg. Del codice civile. Tale nuova valutazione è già stata condivisa nei giorni scorsi anche dal Consiglio di Amministrazione di Pirelli & C. Real Estate Spa. Convocazione dell´Assemblea degli azionisti - Il Consiglio di Amministrazione ha deliberato di convocare per il 20 aprile (in prima convocazione ) e per il 21 aprile (in seconda convocazione) l´Assemblea degli azionisti per l´approvazione del Bilancio di esercizio 2008. L´assemblea ordinaria sarà inoltre chiamata a deliberare in merito alla nomina del Collegio sindacale mediante voto di lista. Prospettive per l´esercizio in corso - In uno scenario macroeconomico che continua a presentare criticità ed elementi di incertezza, il gruppo Pirelli ha già avviato e continuerà a sviluppare le misure necessarie ad aumentare la propria competitività e a migliorare la propria efficienza. Per il 2009, come annunciato in occasione della presentazione del piano industriale 2009-2001 avvenuta l´11 febbraio, Pirelli prevede ricavi pari a circa 4,3 miliardi di euro, con una crescita del peso della componente legata alle attività ambientali al 25% dal 19% di fine 2008. Il rapporto del risultato operativo sulle vendite (Ros) è previsto pari a 4,5%-5%. La posizione finanziaria netta a fine esercizio è stimata negativa per circa un miliardo di euro, sostanzialmente in linea con il livello di fine 2008. Fatti di rilievo successivi al 31 dicembre 2008 Collaborazione tecnologica con Brembo e Magneti Marelli - Il 27 gennaio Pirelli ha annunciato l´avvio di una collaborazione tecnologica con Brembo e Magneti Marelli per lo sviluppo di soluzioni all´avanguardia per l´industria dell´automotive italiana e internazionale. Le competenze e le eccellenze dei 3 gruppi consentiranno di realizzare importanti sinergie e sviluppare applicazioni in particolare nel campo dei sistemi di sicurezza per le auto finalizzati anche alla riduzione degli impatti ambientali, in linea con l´evoluzione della normativa internazionale e con i nuovi limiti di emissione di Co2 previsti dall´Unione europea a partire dal 2012. Presentazione piano industriale 2009-2011 - L´11 febbraio il gruppo Pirelli ha presentato le linee guida del piano industriale 2009-2011. L´obiettivo nel triennio è quello di una trasformazione che porti il gruppo a un´ulteriore focalizzazione sul core business (Pirelli Tyre e i filtri antiparticolato di Pirelli Eco Technology), a essere "green performer" nei diversi settori di attività e a disporre di una flessibilità finanziaria che consenta di sostenerne la crescita. Proposta aumento di capitale Pirelli Re - In data 5 marzo il Cda di Pirelli Re ha confermato le deliberazioni assunte lo scorso febbraio approvando un´operazione tesa a rafforzare la struttura patrimoniale e a sostenere il nuovo modello di business, attraverso una proposta di aumento del capitale sociale a pagamento, scindibile, da offrire in opzione agli Azionisti, per un ammontare massimo di 400 milioni di euro. Quanto alle condizioni dell´aumento, è previsto che l´Assemblea dia mandato al Consiglio di fissare, tra l´altro, il prezzo di emissione prendendo a riferimento il prezzo teorico "ex diritto" (c. D. Terp) dell´azione ordinaria Pirelli Re e valutate le condizioni di mercato prevalenti, i corsi di Borsa del titolo, nonchè la prassi di mercato per operazioni similari. Si segnala comunque che il prezzo di emissione delle nuove azioni non potrà essere inferiore al loro valore nominale, viste le disposizioni di legge applicabili. Il 10 febbraio la controllante Pirelli & C. Ha manifestato il pieno supporto all´operazione, impegnandosi a sottoscrivere la quota di propria spettanza e dichiarandosi altresì disponibile a sottoscrivere le azioni che, al termine della procedura di offerta, dovessero risultare non sottoscritte. Pirelli & C. Adempirà al proprio impegno convertendo in equity parte del proprio credito finanziario verso Pirelli Re. E´ prevedibile che l´operazione possa completarsi entro il primo semestre del corrente esercizio, nel presupposto dell´approvazione da parte dell´Assemblea straordinaria, convocata in concomitanza con l´Assemblea ordinaria che delibererà tra l´altro sull´approvazione del bilancio al 31 dicembre 2008, e del rilascio delle necessarie autorizzazioni da parte delle autorità competenti. La documentazione richiesta dalla normativa vigente verrà posta a disposizione del pubblico nei tempi previsti dalla medesima. Obbligazioni in scadenza nei 18 mesi successivi al 31 dicembre 2008 - In data 7 aprile 2009, scadrà il prestito obbligazionario del valore di 150 milioni di euro emesso da Pirelli & C. Spa nel 1999 a un tasso fisso del 5,125%. .  
   
   
INCONTRO SU COMMERCIO TRA FEDERLAZIO E L’ASSESSORE BORDONI  
 
Roma, 11 marzo 2009 - Federlazio Distribuzione, settore che riunisce le imprese che operano nell’ambito della media distribuzione, ha incontrato l’Assessore alle Attività Produttive del Comune di Roma, Davide Bordoni. L’occasione dell’incontro è stata la presentazione del “Ce. Di. Gros”, il Consorzio che riunisce sotto un’unica struttura societaria tredici realtà commerciali autonome operanti nel settore alimentare. All’incontro hanno partecipato il Presidente del Ce. Di. Gros, Giorgio Trombetta (ex Presidente Federlazio) e Giovanni Quintieri, Direttore Generale Federlazio. Il Consorzio Ce. Di. Gros ha la caratteristica di coniugare il vantaggio del risparmio, tipico dei grandi Supermarket, con il mantenimento del rapporto umano venditore/cliente, tipico del piccolo negozio. Altra peculiarità consiste nell’offrire una varietà di prodotti tipici locali, contribuendo in questo modo a diffondere le specialità del nostro territorio. E’ inoltre una valida alternativa ai colossi multinazionali francesi che oramai dilagano nel settore dei grandi market in tutta Italia. Il Consorzio Ce. Di. Gros, realizzato completamente da imprenditori locali, può contare su 120 punti vendita che danno lavoro ad oltre 2600 persone con un fatturato di oltre 1 miliardo di euro. Tra i vari temi trattati con l’Assessore Bordoni, si è parlato anche dei prezzi di vendita dei prodotti alimentari. Una delle caratteristiche tipiche dei Consorzi alimentari come il Ce. Di. Gros è infatti quella di creare una sorta di calmiere per i prezzi, in quanto si riescono ad avere prezzi equivalenti in tutti i 120 punti vendita sparsi per il territorio. Inoltre il Consorzio, in controtendenza rispetto all’andamento economico generale, oltre a non aver fatto ricorso a licenziamenti o cassa integrazione, sta assumendo manodopera specializzata avendo investito su una piattaforma di ben 50mila mq a Fiumicino. A tal proposito, l’Assessore Bordoni ha dichiarato di voler studiare insieme alla Federlazio dei percorsi formativi mirati per questo tipo di figure professionali, dando ampia disponibilità da parte del suo Assessorato. Federlazio Distribuzione ha infine dichiarato all’Assessore di voler prendere parte all’elaborazione del Piano Regolatore del Commercio, rendendosi disponibile a partecipare alle eventuali iniziative commerciali promosse dal Comune di Roma. .  
   
   
RECOARO E SAN GIORGIO IN BOSCO. DONAZZAN: “DA UNA MULTINAZIONALE PRETENDO CHE NON LICENZI”  
 
Venezia, 11 marzo 2009 - “Nel momento in cui chiedo a tutte le imprese del Veneto di non mettere i lavoratori in cassa integrazione, ma di trovare strumenti per affrontare il periodo difficile, pretendo da una multinazionale che soprassieda al licenziamento di un centinaio di lavoratori”. Lo ha dichiarato Elena Donazzan, assessore alla Formazione e al Lavoro, nel corso della riunione, convocata a Palazzo Balbi, sede della Giunta regionale, in cui si è affrontato il tema degli annunciati licenziamenti di 25 persone dalla Recoaro (Vicenza) e 85 della Vera di San Giorgio in Bosco (Padova). Al confronto hanno partecipato i consiglieri della terza commissione, i sindaci di Recoaro e di San Giorgio in Bosco, le parti sindacali e la proprietà. “Gli incontri - ha proseguito Donazzan - ai quali personalmente ho presenziato fin dal 2006 e le comunicazioni ufficiali che ho inviato hanno sempre sottolineato che per la Regione del Veneto fondamentale è il mantenimento dei posti di lavoro, in particolare quando si parla di concessioni di prelievo di un bene pubblico qual è l’acqua”. “La proprietà - ha aggiunto l’assessore - ha parlato di una riduzione dei consumi pari a circa l’otto per cento, mentre i lavoratori hanno sottolineato come tale riduzione corrisponda a un taglio dei posti di lavoro del venticinque per cento per Recoaro e del trenta per cento per San Giorgio in Bosco”. “In un periodo - ha concluso Donazzan - in cui il mercato del lavoro del Veneto è minato dalla crisi di imprese che hanno avuto il cento per cento di arresto della produttività, trovo inaccettabile che una multinazionale sfrutti questo momento per diminuire i propri costi”. L’assessore ha annunciato la sua disponibilità a votare a favore della riduzione della tassa per la concessione delle acque minerali, condizionando il rinnovo della stessa alla definizione dei livelli occupazionali”. .  
   
   
MOLISE: INCONTRO TRA IL PRESIDENTE IORIO ED RAPPRESENTANTI SINDACALI DEI LAVORATORI DELLA SOLAGRITAL E DELL´ARENA, PREOCCUPATI PER IL LORO FUTURO OCCUPAZIONALE  
 
Campobasso, 11 marzo 2009 - Il Presidente della Regione, Michele Iorio, ha incontrato nella mattinata di ieri i rappresentanti sindacali dei lavoratori della Solagrital e dell´Arena, preoccupati per il loro futuro occupazionale delle aziende. Nell´incontro, cui hanno partecipato anche il Sindaco di Boiano, Antonio Silvestri, e i vertici di Solagrital, il Presidente Iorio ha ribadito la volontà della Regione Molise a voler sostenere un virtuoso processo per il rilancio dell´attività produttiva e commerciale dello stabilimento boianese. "Siamo pronti –ha detto il Presidente Iorio- a concretizzare le nostre intenzioni in un Tavolo di confronto con Solagrital ed Arena per definire con precisione i passaggi necessari per un Piano di completo risanamento e rilancio della produzione avicola molisana. Un Piano che non solo dia nuove prospettive a Solagrital ed ad Arena, ma coinvolga pienamente la filiera collegata alle due aziende ed offra in prospettiva nuove opportunità occupazioni e di crescita. Una crescita che è senza dubbio a portata di mano visto i dati positivi riscontrati in questi mesi sul mercato e che ci fanno guardare al futuro con positività". "Parallelamente al discorso aperto e costante con Solagrital e Arena –ha aggiunto il Presidente della Regione- stiamo mantenendo sempre aperto il confronto con le associazioni degli allevatori nella consapevolezza che l´intero comparto deve sentirsi coinvolto in un processo comune e condiviso di ripresa e di rilancio". Era presente all´incontro anche l´Assessore regionale all´Agricoltura, Nicola Cavaliere. .  
   
   
OPPORTUNITÀ COMMERCIALI IN MALESIA, SEMINARIO A MILANO  
 
Lecce, 11 marzo 2009 - Il Consolato di Malesia informa che il Ministro del Commercio Internazionale e dell´Industria della Malesia, accompagnato da funzionari di governo e da una delegazione di imprenditori in rappresentanza dei maggiori settori dell´industria malese, sarà a Milano dal 22 al 26 aprile. Lo rende noto la Camera di Commercio di Lecce. In occasione di questa visita, è stato organizzato un seminario su "Opportunità Commerciali in Malesia", che si terrà il 23 aprile 2009 presso l´Hotel Principe di Savoia, nel corso del quale il Ministro terrà un discorso sulla situazione economica attuale in Malesia e le opportunità commerciali più interessanti, ed illustrerà le principali agevolazioni ed incentivi previsti dal governo. Nelle ore pomeridiane si terranno incontri individuali con i funzionari e con gli imprenditori. La partecipazione è gratuita. Per ulteriori informazioni: Sig. Ra Noor Aieda Ahmad - Console/direttrice Mida Consolato della Malesia tel. 023046521 fax 0230465242 e-mail:midamln@tin. It .  
   
   
ITALTRACTOR, SINDACATI: NEGATIVO QUADRO FONITO DALL’AZIENDA  
 
Potenza, 11 marzo 2009 - Si è svolto nei giorni scorsi l’incontro sindacale tra la direzione aziendale dell’Italtractor, Fim Fiom Uilm e la Rsu di stabilimento ed “il quadro che ci ha fornito l’azienda - riferisce una nota sindacale - è di quelli che non lasciano sperare in un futuro sereno. Nel corso del 2009 prevedono una contrazione della produzione di circa il 50 per cento e si stanno determinando seri problemi di liquidità. Fim Fiom Uilm e la Rsu di stabilimento – prosegue la nota - di fronte a questo quadro negativo dovuto alla crisi dei mercati finanziari invita l’azienda a non limitarsi a denunciare semplicemente la crisi, ma di farvi fronte con forza e determinazione. In particolare, chiedono che si mettano in pratica gli investimenti sulla ricerca e l’innovazione tecnologica attraverso il coinvolgimento diretto dell’Università della Basilicata, in virtù dell’accordo sottoscritto in Regione Basilicata. Stiamo ancora aspettando – dicono i sindacati - un piano industriale credibile che tenga al centro lo stabilimento Italtractor di Potenza che, come è noto, è quello più importante e competitivo sia sul piano tecnologico che delle professionalità dei lavoratori. Invitiamo pertanto l’azienda a ripensare alle strategie per fronteggiare la crisi e chiederemo l’intervento del Governo su tutto il settore attraverso il coinvolgimento delle segreterie nazionali di Fim Fiom Uilm. Alle Istituzioni locali ed in primis alla Regione – proseguono – chiediamo di monitorare costantemente la situazione di uno stabilimento che da lavoro a 330 unità al fine di intervenire per evitare che anche all’Italtractor si crei un ulteriore situazione di dramma che si aggiungerebbe ad un panorama regionale già di per se sconvolto. Infine – concludono – rigettiamo l’atteggiamento aziendale alla non applicazione degli accordi in essere sul salario”. .