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Notiziario Marketpress di Venerdì 26 Giugno 2009
IL TURISMO: RISORSA ECONOMICA ANTICRISI?  
 
Piu´ di 6 miliardi di euro in Piemonte, il comparto Turismo un valido diversificatore dell´economia regionale I flussi turistici dal 2000 a oggi, hanno visto in Piemonte un incremento del 43% delle presenze e di oltre il +37% degli arrivi, con un trend che ci vede crescere più in fretta della media nazionale. Il 2008 ne è stata un’ulteriore conferma portandoci, con 11,5 milioni di pernottamenti, a superare il record olimpico e a diventare una “case history” a livello nazionale. Il turismo per la nostra regione può dunque rappresentare una risorsa per tenere il più possibile lontano i fantasmi della congiuntura? La valenza economica del settore è il tema centrale del convegno “Il turismo: risorsa economica anticrisi?” ospitata, giovedì 25 giugno, al Centro Congressi Torino Incontra. La giornata di lavori è, anche, l’occasione per presentare la pubblicazione (primo caso nella storia del Piemonte) che raccoglie e rielabora gli studi, le ricerche e i dati degli ultimi due anni di attività delle Istituzioni Locali e dei più importanti istituti di ricerca e centri specializzati, a livello regionale e nazionale: Fondazione Rosselli, Isnart, Ciset, Ipk, Ires, Omero, Università degli Studi e Politecnico di Torino. Dalle indagini realizzate tra il 2007 e il 2008 il giro d’affari totale del turismo piemontese supera i 6 miliardi di euro, con un incidenza di oltre il 5% sul Pil regionale. La spesa media giornaliera si attesta sui 98 euro. A spendere di più è il turista enogastronomico (130-150 euro) seguito dal turista business (111 euro) e da quello culturale (110-150 euro). 76 euro, invece, la spesa giornaliera per il turista montano e 73 euro per quello lacuale. “Dal 2006 la Regione Piemonte ha inserito, per la prima volta, il Turismo tra le linee programmatiche del proprio Documento di Programmazione Economico Finanziario – dichiara Mercedes Bresso, presidente della Regione Piemonte -riconoscendolo come settore prioritario su cui investire, nell’ottica della diversificazione dell’economia regionale. Un ruolo strategico sottolineato dalla crescita dei flussi turistici e dalle nuove informazioni di cui disponiamo grazie alle indagini realizzate. È il caso, ad esempio, del diffusissimo fenomeno delle seconde case, una risorsa di grande impatto ricettivo ma anche socio-economico per le sue importanti ricadute, in particolare, su territori tradizionalmente più disagiati e soggetti a spopolamento, come le aree montane. ”. Dall’indagine realizzata dall’Isnart, nel 2008, su 88 Comuni piemontesi tra i più soggetti al fenomeno seconde case, nelle aree di montagna, collina e lago risulta presente una realtà di oltre 258mila abitazioni destinate ad uso vacanza. Un sistema in grado di generare un giro d’affari di oltre 3 miliardi di euro, che rapportato al Pil ne rappresenta il 2,5%: praticamente la metà dell’impatto complessivo del comparto turistico sull’economia piemontese. La montagna è l’area più coinvolta dal fenomeno delle seconde case, sia in termini di disponibilità di abitazioni, più di 188mila unità, che di giro d’affari, quasi 2 miliardi di euro. Sui Laghi sono state stimate 28 mila abitazioni ad uso vacanza per un giro d’affari di oltre 185 milioni di euro, mentre la Collina si colloca in una posizione intermedia con quasi 42 mila alloggi e una spesa turistica che si attesta intorno ai 225 milioni di euro. Tra i dati inediti, interessante anche le ricadute dell’escursionismo con un flusso annuale di 5 milioni di persone e un giro d’affari di circa 250 milioni di euro. “Il 2009 non sarà un anno semplice– dichiara Giuliana Manica, assessore regionale al Turismo – ma il turismo mostra una capacità di recupero superiore ad altri comparti. Con i giusti interventi e una pianificazione condivisa, il contributo che il sistema turistico può dare all’intera economia regionale è importante. Oltre al sostegno all’imprenditoria e al mantenimento della qualità, avvieremo un tavolo pubblico-privato per la promo-commercializzazione coordinata del brand Piemonte. Continueremo, poi, a investire sul potenziamento dei collegamenti aerei e ferroviari, sul posizionamento dei prodotti e sul potenziamento della comunicazione anche attraverso nuovi canali multimediali come i social network, moderna evoluzione del “passaparola” che si conferma il miglior veicolo di promozione turistica. ”. .  
   
   
PROGRAMMA CITTÀ APERTE E SPIAGGE APERTE  
 
Nato nel 2006 come progetto di accoglienza – con la preminente finalità di ‘aprire’ al turista i tanti luoghi d’interesse architettonico, archeologico, paesaggistico, storico e culturale, poco o affatto fruibili - il Programma “Città aperte” si è evoluto di anno in anno, divenendo un marchio riconoscibile che racchiude una ampia gamma d’iniziative di animazione del territorio e valorizzazione delle eccellenze della Puglia. “Città aperte” passa da una durata di circa due mesi (il solo periodo estivo di punta) della sua prima edizione, agli oltre sei mesi di quest’anno (la conclusione è prevista a dicembre), in linea con gli importanti risultati raggiunti, anche sotto il profilo della destagionalizzazione. Il Programma ha l’obiettivo prioritario di mettere a sistema le innumerevoli risorse materiali ed immateriali di cui dispone la Puglia, al fine di contribuire alla creazione ed al rafforzamento di prodotti turistici integrati. In particolare, è prevista l’apertura straordinaria (o il prolungamento oltre il normale orario) di chiese, monumenti, musei, dimore storiche, parchi archeologici, grazie alla collaborazione di soggetti pubblici, privati ed associativi, in una virtuosa logica di sussidiarietà. Saranno inoltre sviluppati un insieme di eventi collaterali, tra cui: • escursioni alla scoperta di beni e siti di particolare valore, ma meno conosciuti, a carattere storico, culturale ed architettonico, prevedendo anche tour presso aziende agroalimentari e dell’artigianato; • visite guidate nei centri storici delle città e dei borghi minori, anche in occasione di eventi religiosi; • Itinerari e percorsi in parchi, aree protette, zone rurali e giardini, assistiti da guide ed esperti; • Iniziative e manifestazioni culturali ed artistiche. Tale attività di ‘messa a sistema’ e di animazione del territorio è stata resa possibile da un intenso lavoro di concertazione e coordinamento, promosso dalla Regione e dalle Apt, al quale hanno contribuito: Comuni, Province, Camere di Commercio, Diocesi ed Enti religiosi, Proloco, Associazioni di categoria e operatori del comparto, imprese agroalimentari e artigiane, guide turistiche e professionisti impegnati nel settore, Parchi ed Aree protette, Associazioni culturali e ambientaliste, terzo settore, onlus, Ministero Bb. Cc e musei, privati cittadini possessori di beni resi fruibili agli ospiti ecc. Nel rispetto e nella valorizzazione dei diversi ruoli e responsabilità, si è realizzata così una virtuosa integrazione che ha coinvolto anche la competenza, la passione e l’entusiasmo di privati, giovani e volontari, dando visibilità ad un impegno non sempre riconosciuto ed apprezzato. È stata una partecipazione corale, tesa a rendere sempre più ‘aperto’ ed accogliente l’intero territorio regionale. L‘attività di messa in rete ha inoltre consentito una attenta valutazione preliminare delle richieste provenienti dall’utenza potenziale, che ha portato ad una oculata selezione delle iniziative, operata collegialmente dai soggetti aderenti al Programma. “Città aperte” si dimostra anche un’ottima opportunità per il cittadino pugliese di conoscere il proprio territorio, di viverlo ed apprezzarlo insieme ai turisti, favorendo così un complessivo miglioramento della qualità della vita e di fruibilità del tempo libero. La comunicazione del Programma sul territorio avverrà attraverso materiale divulgativo (stampati, pubblicazioni ecc. ), guide e personale di accoglienza, informazione attraverso i media, oltre naturalmente al portale turistico regionale “www. Viaggiareinpuglia. It”, ai siti web dei partner ed alle attività di mailing. Ciò potrà consentire ai diversi soggetti attivi sul territorio, agli operatori dell’organizzazione turistica ed alle strutture ricettive di offrire un ulteriore servizio ai propri clienti, sentendosi così partecipi di un sistema integrato di offerta turistica. “Città aperte” è dunque un esempio di buone pratiche nella partnership tra pubblico e privato, a livello regionale, con la finalità di costruire un modello gestionale interattivo, basato sulla condivisione di conoscenze, esperienze e obiettivi, capace di realizzare iniziative di sviluppo territoriale mirate ad affermare ‘destinazioni turistiche’ caratterizzate da un’offerta ampia, integrata e di qualità. Il Programma “Città aperte” si arricchisce quest’anno di un modulo aggiuntivo, a seguito di uno specifico accordo di collaborazione intervenuto tra Assessorato regionale al Turismo e Industria alberghiera e Confcommercio - Sib. L’organizzazione imprenditoriale, che raccoglie un ampio numero di operatori del settore balneare, ha infatti messo a disposizione alcuni stabilimenti situati in tutta la Puglia, per svolgere una serie di manifestazioni a carattere culturale durante l’intero corso della stagione estiva. Sarà così possibile far incontrare e dialogare scrittori, filosofi, poeti e narratori con il grande pubblico delle spiagge. Agli incontri ed ai reading letterari si accompagneranno degustazioni enologiche e gastronomiche, legate alle tradizioni del territorio. Le spiagge pugliesi diventano così luoghi aperti ad attività di divulgazione, conoscenza ed approfondimento culturale. Una evoluzione - rivoluzione del concetto di stabilimento balneare, che si trasforma in contenitore polifunzionale, in grado di accompagnare la vacanza durante l’intera giornata, diversificando ed incrementando le iniziative a vantaggio di turisti e residenti. Il programma di tutti gli incontri sarà consultabile tramite il portale turistico regionale “www. Viaggiareinpuglia. It” e verrà promosso con una apposita campagna di comunicazione, che si affianca a quella prevista per “Città aperte”. Anche attraverso questa iniziativa, la Puglia si conferma una regione in grado di innovare e diversificare la propria offerta turistica, ampliando le attività a servizio dei vacanzieri e presidiando specifici target e nuove abitudini culturali, ricreative e del tempo libero. .  
   
   
CIVIDALE, UN FUTURO GIOIELLO DELL’UNESCO CON IL PROGETTO “ITALIA LANGOBARDORUM”  
 
Cividale, perla storica e architettonica del Friuli Venezia Giulia, è capofila della candidatura italiana all’Unesco “Italia Langobardorum”, un progetto che unisce i beni artistico-monumentali di sette siti dal Nord al Centro-sud Italia: definiti “unici ed eccezionali”, i componenti di questo “sito seriale” risalgono al periodo di massimo fulgore della cultura e dell’arte dei Longobardi. Nel 2008 il governo italiano ha ufficialmente candidato “Italia Langobardorum” per l’iscrizione alla lista del Patrimonio Mondiale dell’Unesco: si tratta della candidatura più articolata e complessa mai proposta. Aggrappata alla forra spettacolare scavata nei secoli dal fiume Natisone, Cividale nacque con il nome di Forum Iulii, datole in onore del suo fondatore Giulio Cesare. Dopo il crollo dell’Impero Romano d’Occidente, Cividale fu la sede prescelta dai Longobardi come capitale per il loro primo ducato italico, nella seconda metà del Vi secolo. I segni di questo passaggio sono ancora forti: il Friuli Venezia Giulia è la zona di insediamento longobardo più ricca di testimonianze e ritrovamenti in Italia. L’area interessata da “Italia Langobardorum” include monumenti di straordinario valore artistico, storico e architettonico: primo fra tutti il Tempietto longobardo, una tra le più originali sintesi architettoniche dell’alto medioevo. A questo si aggiungono l’antica area della Gastaldaga, sede dell’amministratore dei possedimenti regali (appunto il gastaldo), e un complesso episcopale maestoso, eredità del periodo in cui il patriarca d’Aquileia trasferì la sua sede nella città longobarda. Cuore del complesso è il quieto monastero di Santa Maria in Valle con la chiesa di San Giovanni. Da anni Turismofvg promuove Cividale come meta turistica culturale d’eccellenza per il Friuli Venezia Giulia: le visite guidate “Cividale, suggestioni longobarde” accompagnano i visitatori alla scoperta dei vicoli tortuosi dell’antica capitale medievale, dal misterioso ipogeo celtico alle arcate vertiginose del Ponte del Diavolo. La Fvg Card, carta elettronica di Turismofvg, garantisce l’accesso gratuito alle visite e alla linea ferroviaria che collega Cividale a Udine, nonché entrate omaggio al prestigioso museo archeologico della città. Cividale è una meta imperdibile per i cultori della storia e dell’arte, un luogo dove si possono toccare con mano le testimonianze di un periodo unico nella storia europea, quando l’eredità romana e la cultura germanica si incontrarono per formare una sintesi affascinante e originale. La Fvg Card è disponibile nei 22 infopoint regionali e negli hotel convenzionati o prenotabile sul sito www. Turismofvg. It .  
   
   
TRENTINO: INIZIA LA STAGIONE DEI RIFUGI ALPINI  
 
Il 20 giugno è la data che segna l´apertura dei rifugi alpini del Trentino. Il claim della campagna pubblicitaria, che comparirà sulle maggiori testate della carta stampata, proponendosi di valorizzare una tipologia di vacanza all´insegna dell´ambiente e delle tradizioni, è «dedicato a coloro che alle 5 stelle ne preferiscono 5. 000». Queste case per gli escursionisti, un totale di circa 150 strutture distribuire in maniera omogenea sul territorio, sono infatti le roccaforti di chi vuole vivere una vacanza diversa, a strettissimo contatto con la natura. Questi edifici rappresentano al tempo stesso una meta ed un punto di partenza verso nuove avventure. Avvistare da lontano la sagoma di un rifugio, dopo una lunga camminata tra boschi e rocce, vuol dire non solo aver raggiunto un obiettivo, ma anche potersi rifocillare, riposare e poter socializzare. Il Trentino è il paradiso del trekking e dell’alpinismo e i rifugi sono il luogo ideale dove ricaricare le batterie in vista di una nuova gita. Anche se in inverno tanti restano aperti, è d’estate che ritrovano vita: si tratta di strutture accoglienti ed organizzate, spesso situate ai piedi di vette spettacolari, agli incroci dei sentieri più battuti, a ridosso delle diverse vallate. Sono l’ideale per tutti coloro che amano il trekking e vogliono godersi un po’ di relax dopo la fatica. E sono, al tempo stesso, luoghi magici. Lassù, fra cielo e montagne, il tempo pare essersi fermato, ogni cibo e bevanda hanno un sapore diverso, migliore, ed è facile stringere amicizie con altri alpinisti, consigliando o facendosi consigliare percorsi ed itinerari. Oltre a riposare è possibile bere una bevanda dissetante o un buon bicchiere di vino, mangiare un piatto caldo e nutriente ed affrontare la notte al coperto, su un letto rustico, in camere spartane ma pulite e funzionali. È sbagliato, tuttavia, pensare che siano raggiungibili solamente a prezzo di fatica e sudore: ne esistono molti, infatti, situati in zone accessibili e raggiungibili percorrendo strade aperte al traffico ordinario.  
   
   
VENETO: STAGIONE “DELICATA” MA SEGNALI DI OTTIMISMO PER IL VENETO – TORNANO I TEDESCHI  
 
“Il 2009 sarà certamente un anno delicato per il turismo del Veneto, di gran lunga la prima regione italiana nell’economia dell’accoglienza con quasi 61 milioni di presenze registrate lo scorso anno, il 60 per cento delle quali generate da ospiti stranieri. I primi dati in ogni caso ci rendono ottimisti per la stagione corrente, che da noi si preannuncia più positiva che per il resto d’Italia, con una tendenza alla ripresa, anche se un bilancio definitivo potrà essere fatto compiutamente solo a fine anno”. Lo ha affermato il vicepresidente della Giunta regionale Franco Manzato, alla luce delle rilevazioni della Direzione statistica regionale e delle proiezioni del Ciset relative ai primi mesi dell’anno corrente. “La flessione nelle presenze c’è anche da noi – ha fatto presente Manzato – ma è sicuramente più contenuta che altrove: a maggio gli indicatori ci parlano di un meno 0,6 per cento, bilanciati da una crescita degli arrivi nello stesso mese attorno al 2 per cento, a conferma del fatto che la situazione economica mondiale spinge a vacanze più brevi ma ad una scelta più oculata e sicura delle mete. Tra i dati per noi più significativi, in ogni caso, vi è una significativa ripresa del mercato tedesco, che nei primi quattro mesi, cioè da gennaio ad aprile comprensivi della Pasqua e quindi paragonabili a quelli del 2008, ha fatto registrare una crescita sia negli arrivi (+4,4 per cento), sia nelle presenze (un ottimo + 5,7 per cento), mentre le difficoltà maggiori derivano dai paesi dove la crisi si è fatta maggiormente sentire, con un conseguente cambio sfavorevole nei confronti dell’euro (Usa e Regno Unito in primo luogo). Sul “fronte interno” è cresciuta la propensione dei veneti a scegliere mete all’interno della loro regione, con una crescita del 5,3 per cento negli arrivi e del 5 per cento nei pernottamenti. Dopo un andamento negativo a febbraio e marzo, è in ripresa la montagna”. “L’ottimismo dei dati, pur assolutamente parziali, si rispecchia in quello che continuo a riscontrare durante i confronti pressochè quotidiani con gli operatori turistici – ha aggiunto Manzato – che si sono rimboccati le maniche sin dai primi segnali di difficoltà elaborando con noi una forte strategia per la promozione del brand Veneto e per mettere a punto nuove offerte capaci di accrescere l’appeal della nostra regione. Ricordo per inciso l’impulso che abbiamo dato al credito d’investimento finalizzato a far crescere sempre più la qualità delle strutture ricettive e le altre iniziative finanziarie attivate o in corso di attivazione, accompagnate da una campagna di valorizzazione e informazione unitaria e coordinata, anche con testimonial d’eccezione, all’interno e nei mercati esteri per noi più interessanti. Ci prepariamo inoltre ad offrire nuovi pacchetti rispondenti al mutato “profilo” del turista, con proposte di soggiorni brevi o di microvacanze, legate al golf, alla cultura, all’arte, alla natura, all’enogastronomia, al turismo lento e, a novembre, ai Misteri del Veneto”.  
   
   
PUGLIA: ANCHE UGL FIRMA PROTOCOLLO D´INTESA PER RILANCIO SETTORE  
 
Il protocollo di intesa sulle immediate misure per la tutela del lavoro, la creazione di nuove opportunità imprenditoriali, il sostegno al reddito ed agli investimenti è stato siglato il 19 giugno anche dal Segretario regionale dell’Ugl Puglia, Giuseppe Carenza, al termine di un apposito incontro con l’Assessore regionale al Turismo, Massimo Ostillio, al quale ha partecipato una delegazione della stessa organizzazione di rappresentanza sindacale. Si conferma così il lavoro di squadra tra le istituzioni, il sistema datoriale e il mondo sindacale, dando forza al metodo della concertazione, posto a base del protocollo oggi sottoscritto dall’Ugl. Si intendono rafforzare, in questo modo, le opportunità di intervento per l’individuazione di misure adeguate e tempestive a sostegno del turismo pugliese. “Il documento – ha dichiarato l’Assessore Ostillio - registra il parere favorevole dell’Ugl, del quale sono particolarmente soddisfatto, anche in previsione del lavoro che ci attende”. “Il Protocollo d’Intesa è importante – ha detto il segretario dell’Ugl Carenza - perché racchiude misure di intervento per l’accelerazione della spesa e il sostegno all’occupazione nel settore turistico, in una fase particolarmente delicata”. Il protocollo prevede, tra l’altro, l’immediata definizione delle forme più idonee di utilizzo dei fondi comunitari disponibili; l’accelerazione del Disegno di Legge riguardante il nuovo modello di governance; la messa a regime dei Sistemi Turistici Locali; il rafforzamento delle attività dell’Osservatorio turistico regionale; l’aggiornamento del “Piano Strategico di Marketing turistico regionale”; l’individuazione di provvedimenti specifici nel breve periodo, finalizzati alla tutela del lavoro, alla creazione di nuove opportunità ed al sostegno al reddito .  
   
   
LOMBARDIA: LA GIUNTA STANZIA 7,5 MILIONI DI EURO PER LA NAVIGAZIONE INTERNA  
 
Questa estate, fino a settembre, le motovedette della Guardia Costiera pattuglieranno il lago di Garda e, per la prima volta, anche il Lago Maggiore, facendo base a Laveno, grazie a un accordo con il comando della Guardia Costiera di Venezia, la Regione Veneto e la Provincia autonoma di Trento per il Garda, e con il comando della Guardia Costiera di Genova, con la Regione Piemonte per il lago Maggiore. I fondi, circa 90. 000, per sostenere questa "operazione sicurezza" sui due laghi fanno parte di uno stanziamento di 7,5 milioni di euro per la navigazione turistica e di linea sulle acque interne per il biennio 2009-2011, approvata dalla Giunta regionale, su proposta dell´assessore alle Infrastrutture e Mobilità, Raffaele Cattaneo. Il provvedimento prevede anche lo stanziamento di 1. 800. 000 euro per le spese di manutenzione ordinaria delle opere riguardanti i porti lacuali e fluviali pubblici e altri 5 milioni di euro per interventi che coinvolgeranno i Comuni e tutte le 5 Autorità di bacino lombarde. Gli interventi più importanti riguarderanno, sul lago Maggiore, il porto Gabella a Maccagno (Va) e Porto Valtravaglia (Va). Per il porto di Maccagno è previsto il potenziamento delle infrastrutture attraverso uno stanziamento di 300. 000 euro, mentre a Porto Valtravaglia, con uno stanziamento di 292. 000 euro, verrà potenziato e riqualificato il porto turistico esistente. Alla manutenzione straordinaria delle infrastrutture per la navigazione e del demanio dei laghi di Garda e Idro sono invece destinati 1. 320. 000 euro. "Continua il nostro impegno affinché la navigazione interna sui nostri laghi cresca sempre di più e, oltre a svolgere un prezioso servizio di trasporto pubblico locale, diventi un´occasione di sviluppo turistico e economico", ha commentato l´assessore Cattaneo. "In questo senso - ha aggiunto - particolarmente importante è l´introduzione del servizio delle motovedette della Guardia Costiera, che accresceranno la sicurezza sui nostri laghi proprio nei periodi di maggior afflusso turistico" .  
   
   
NECSTOUR, LA PRESIDENZA È STATA AFFIDATA ALLA TOSCANA  
 
Sarà la Toscana a guidare la rete europea delle regioni per il turismo sostenibile. Lo ha deciso, il 19 giugno, a Plymouth in Gran Bretagna l´assemblea costitutiva di Necstour, la rete alla cui nascita la Regione ha lavorato con grande impegno e assiduità. Nel 2007 proprio a Firenze era stato sottoscritto il primo protocollo di intesa tra regioni europee disposte a confrontarsi sulle tematiche della sostenibilità, a condividere le informazioni e a sperimentare modelli innovativi nelle proprie destinazioni. Alla rete Necstour, che ha un comitato esecutivo composto, oltre che dalla Toscana, anche dalla regione Paca e dalla Catalogna, hanno aderito altre 26 regioni: Sardegna, Puglia, Emilia Romagna, Calabria, Sicilia, La Rioja, Alentejo, Paese Basco, Galizia, Baleari, Madeira, Olomouc, Zlin, Regione Transdanubiana, Sud Est Romania, Kosice-slovacchia Est, Nord Ungheria, Valais, Vasta Gotalands, Aquitania, Bretagna, A lta Austria, Upper Savo, Skane, South West England, Fiandre. Altri componenti della rete sono enti, associazioni e portatori di interesse che svolgono un ruolo chiave per poter concretizzare il dialogo sociale, e università e centri di ricerca con il loro patrimonio di conoscenze, idee, esperienze di alta formazione. Necstour, che ha lo status di associazione senza fini di lucro, ha nel frattempo anche un ufficio stabile di segreteria a Bruxelles ed un sito web: www. Necstour. Eu. All´incontro di Plymouth è intervenuto l´assessore al turismo della Regione Toscana che ha presieduto la prima assemblea generale ponendo ai presenti un quesito di base: quale sia la visione del futuro del turismo europeo, tenendo conto che l’Europa, con le sue risorse ambientali, culturali e umane e il suo patrimonio di molteplici unicità, è la prima destinazione turistica mondiale (480 milioni di arrivi di turisti all’anno). La conseguenza, specialment e nel corso degli ultimi decenni, è che il turismo è diventato un settore strategico per l’economia europea. E non puòsecondo l´assessore essere lasciato ad una libera evoluzione che tenga conto solo del mercato, ma deve essere governato all´insegna della sostenibilità, per coniugare cioè il benessere economico delle comunità con la protezione delle risorse ambientali e culturali, in modo da restare competitivo nel tempo e da garantire anche il benessere delle generazioni future, siano esse cittadini residenti, lavoratori del turismo o turisti. La Toscana ha improntato da molti anni le sue politiche nella direzione della sostenibilità, con la convinzione che le politiche ambientali di nuova generazione, oltre che dare benefici immediatamente percepibili alle comunità, daranno in futuro un vantaggio competitivo. Un altro punto fermo a cui la Toscana si è attenuta nel suo impegno è il riconoscime nto del ruolo di primaria importanza che le regioni hanno per quanto riguarda il turismo sostenibile e competitivo, in quanto soggetti che si occupano della programmazione dello sviluppo regionale, della gestione delle risorse finanziarie comunitarie e statali, spesso anche della normativa. E hanno un ruolo di impulso e guida nei confronti degli attori locali. La Regione Toscana, come ha annunciato l´assessore al turismo, sta lavorando insieme alla Facoltà di Economia dell’Università di Firenze perché anche le università europee costituiscano un proprio network che possa affiancare la rete Necstour e contribuire alla realizzazione di comuni programmi di formazione e di ricerca dedicati alle imprese, alle destinazioni ed alle istituzioni locali. E ha dato appuntamento a tutti i presenti il 30 giugno e 1 luglio a Firenze e a Pistoia per la conferenza “Le università europee per un turismo sostenibile e competitivo”. In agenda an che l’edizione 2009 di Euromeeting si terrà il 5 e 6 novembre 2009, sempre a Firenze, e riguarderà in particolare l’uso dei fondi strutturali e degli altri strumenti finanziari per sostenere le politiche per un turismo europeo sostenibile e competitivo .  
   
   
“ITALIA & TURISMO”: ANCHE PER IL CONGRESSUALE?  
 
Un progetto avviato da Ministero del Turismo e istituti di credito mette a disposizione 1,6 miliardi di euro per finanziare nuovi investimenti nel settore dell’accoglienza ricettiva. Federcongressi guarda con favore a questa iniziativa, chiedendosi – e chiedendo al Ministro Brambilla – se è possibile estenderla alle imprese della filiera congressuale. Il neo-rinato Ministero del Turismo ha avviato il progetto Italia & Turismo, per mettere a disposizione del comparto risorse finanziarie aggiuntive a condizioni di particolare vantaggio. Il progetto, attraverso i gruppi Banca Intesa Sanpaolo, Unicredit, Banco Popolare, Banca Popolare Milano e Banca Popolare Sondrio, offre un plafond di 1,6 miliardi di euro alle imprese del settore turistico ricettivo (compresi agriturismo, campeggi, villaggi turistici ecc) per investimenti di riqualificazione e sviluppo, anche in riferimento ai processi di aggregazione, di valorizzazione commerciale, di rinnovamento di macchinari e impianti, di ricambio generazionale, di risparmio energetico e per investimenti pubblicitari. A seconda della banca impegnata nel progetto, senza alcun limite per l’importo minimo e con massimi che per alcune convenzioni arrivano a 2 milioni di euro o all’80% del programma di investimenti da realizzare, il finanziamento è erogabile con una durata compresa tra un minimo di sei mesi e fino a un massimo di vent’anni. Sempre a seconda della banca, le operazioni sono garantite dai consorzi Confidi (espressione delle associazioni di categoria), dal Fondo centrale di Garanzia (Legge 662/96), eventualmente anche da parte di terzi o, per operazioni ipotecarie, da un’ipoteca di 1° grado sull’immobile. Il commento del Presidente Federcongressi Paolo Zona «Si tratta di un’iniziativa meritoria, della quale si sentiva maggiormente la necessità in un momento come l’attuale, in cui da più parti si denunciano limitazioni nell’accesso al credito. Proprio per questo mi chiedo – e chiedo al Ministro Michela Vittoria Brambilla – per quale motivo limitarsi alla ricettività, che è sì fondamentale per il comparto turistico, ma non totalizzante. Ci siamo per esempio noi del congressuale, cui lo stesso Ministro Brambilla ha recentemente e pubblicamente riconosciuto l’appartenenza alla filiera turistica, al pari di tour operator e agenzie di viaggio. Non sarebbe dunque meglio estendere l’accessibilità a questi finanziamenti a tutti i componenti della grande “squadra” del turismo nazionale? I palazzi dei congressi, che ogni anno movimentano milioni di partecipanti con indubbio beneficio da parte dell’industria alberghiera; le event agency e le agenzie Pco, le incentive house e le Dmc, che svolgono un servizio turistico di sua stessa essenza; e poi i caterer, gli allestitori, i service tecnologici e tutte le altre professionalità che prestano il proprio indispensabile e insostituibile contributo alla realizzazione degli eventi potrebbero e dovrebbero essere inclusi tra i beneficiari di questi finanziamenti. Pertanto, nell’eventualità di un allargamento del bacino di utenti potenziali, su cui sappiamo che il Ministero sta già riflettendo, invito il Ministro a considerare questa nostra richiesta, sicuro che saprà anche stavolta vagliarla con la competenza riconosciutale da tutti».  
   
   
FVG: DEPLIANT PER I TURISTI SUL ROAMING INTERNAZIONALE  
 
E´ da questi giorni in distribuzione un depliant informativo prodotto dal Corecom Fvg sul roaming internazionale, che fornisce indicazioni chiare in inglese, tedesco e sloveno, per aiutare i turisti a comprendere cosa significa usare il proprio telefonino passando attraverso la rete mobile di un operatore che non è il proprio. Obiettivo del depliant, oltre a offrire una sorta di guida alle tariffe applicate all´interno della Comunità europea, è di informare i turisti, soprattutto nelle zone della fascia costiera, del rischio di entrare in roaming con la vicina Croazia e quindi non in condizione di tariffa protetta. La distribuzione dell´opuscolo è realizzata con la collaborazione della Turismo Fvg, che metterà a disposizione questo piccolo vademecum presso le strutture ricettive, le agenzie di viaggio e direttamente agli interessati tramite gli Infopoint .  
   
   
BASILICATA: TURISMO OPPORTUNITÀ DA COGLIERE  
 

“Un recente sondaggio condotto dalla Swg per conto di Confesercenti ci consegna una rapporto molto interessante sulle intenzioni degli italiani alla vigilia delle imminenti vacanze estive e sul fatto che nonostante la crisi gli italiani rimoduleranno le loro vacanze ma non certo ne faranno a meno. Leggiamo che le difficoltà economiche preoccupano gli italiani ma non li scoraggiano anzi si prevede che il flusso aumenterà addirittura dell’11 per cento anche se la spesa scenderà di un 10 per cento perché gli italiani ridurranno le proprie ferie nei giorni, in media un giorno in meno, ma anche e soprattutto optando per destinazioni – Italia e non estero - privilegiando anche il mese di giugno e luglio allorquando i prezzi sono inferiori e optando in modo maggiore e importante per le vacanze culturali e le vacanze verdi a discapito del mare”.

E’ quanto dichiara il consigliere regionale Pasquale Di Lorenzo (gruppo misto – Pdl), per il quale “ora tutti questi dati ci dovrebbero rendere un po’ più ottimisti sul bilancio della stagione turistica lucana, anche per trovare una possibile via di uscita alla crisi economica poiché la Basilicata possiede le opzioni e le potenzialità attrattive che possono soddisfare le nuove aspettative del turista italiano: spendere meno, più turismo culturale e verde che mare”.

“Purtroppo – afferma ancora Di Lorenzo - riscontriamo che a fronte della grande performance della Regione Puglia, che si piazza al secondo posto dopo la Toscana, quale meta preferita dagli italiani, non abbiamo notizie rilevanti e foriere di una grande stagione turistica per la Basilicata. Non possiamo permetterci di perdere anche questa opportunità di inizio di una possibile e reale ripresa economica. Si cominci davvero a puntare strategicamente sul turismo, un’industria che oggi non può che non essere strettamente interconnessa con i beni culturali ed ambientali e soprattutto con l’agricoltura in una politica di promozione territoriale e di comunicazione di livello professionale e specialistico che sappia vendere le tante destinazioni che la nostra terra offre”.

“Ci auguriamo di non assistere alle solite estati lucane – conclude Di Lorenzo - fatte di disservizi ed improvvisazioni non coordinate, i cui buoni ma non eccezionali risultati in termini di fatturato e presenze, sono dovuti quasi sempre alle poche positive esperienze dei singoli imprenditori del settore che sopperiscono, non senza difficoltà, alle inefficienze regionali”

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FVG: IL PDL PRESENTA RICONOSCIMENTO CITTÀ D´ARTE  
 
Prima erano cento, poi due. Adesso, con la proposta di legge del consigliere regionale del Pdl Piero Camber, in Friuli Venezia Giulia potremmo avere sei Comuni turistici: i quattro capoluoghi di Provincia - Trieste, Udine, Gorizia e Pordenone - più Aquileia e Cividale. Un articolo, quattro commi, e il progetto di legge – sottoscritto anche dai colleghi di gruppo Piero Tononi, Maurizio Bucci, Bruno Marini, Roberto Novelli, Gaetano Valenti, Franco Dal Mas, Luigi Cacitti e Paolo Ciani - riconosce e istituisce le città d´arte in regione, fissando paletti ben precisi. Sette requisiti (obbligatorio possederne quattro) che vanno dalla presenza di almeno un museo statale (o comunque tre non dello Stato) e un teatro stabile, alla vendita media all´anno - negli ultimi tre - di un numero di biglietti di ingresso alle collezioni museali pari alla popolazione residente, fino, ad esempio, all´aver organizzato - sempre nell´ultimo triennio e per metà dell´anno solare - mostre e iniziative culturali in sale espositive pubbliche. E poi c´è il paletto della presenza turistica negli alberghi o in altre strutture ricettive, e quello del riconoscimento di un sito come patrimonio mondiale dell´Unesco (è il caso di Aquileia) o candidato dallo Stato a entrarne a far parte (e qui il riferimento è a Cividale). I Comuni in possesso di questi requisiti chiederanno il riconoscimento di città d´arte alla Regione e ogni tre anni dovranno confermare la permanenza in questa speciale categoria. E sempre ai Comuni-città d´arte toccherà individuare i giorni e le zone dove gli esercizi commerciali, compresi quelli al dettaglio, potranno derogare agli obblighi di chiusura domenicale e festiva. "Siamo partiti da una legge nazionale del 1998 che demanda alle Regioni l´individuazione dei Comuni a economia prevalentemente turistica e delle città d´arte, ha affermato Camber per spiegare l´iter della sua proposta di legge. Nel 2002, invece, con la giunta Illy, ci siamo ritrovati con una norma regionale che indicava in Friuli Venezia Giulia cento località turistiche, tra cui Trieste, Grado e Lignano, ma non le città d´arte. E siamo al 2008 quando, con la legge dell´assessore alle Attività produttive Luca Ciriani, solo Grado e Lignano sono sopravvissuti come Comuni turistici. Allora c´era l´accordo di rivedere le aperture domenicali dei negozi, ma non c´era alcun patto sulla scomparsa di Trieste da quella lista". Una scomparsa che ha indotto il Comune del capoluogo regionale ad approvare una delibera che definisce Trieste città d´arte, atto impugnato dalla stesso Regione di fronte al Tar che ha accolto la richiesta di sospensiva (non sul merito). "Tra i cento Comuni turistici della legge Bertossi ai due di Ciriani, questa è una via di mezzo per delimitare chiaramente quali siano le città d´arte in Friuli Venezia Giulia, ha annotato ancora Camber. Abbiamo lavorato seriamente per ritrovare, su un argomento così importante, il giusto equilibrio. Quello che suona davvero curioso è che la nostra proposta sia stata assegnata non alla Commissione cultura, ma a quella sul commercio, sebbene un breve passaggio in Vi Commissione per il parere ci sarà". "Abbiamo impostato una legge che non è di parte, che non riguarda una fetta soltanto della regione, ma quei centri che già oggi stanno incentivando il turismo - ha spiegato Valenti. Certo, siamo preoccupati, visto anche il forte momento di crisi, per quelle zone che si trovano sul confine con la Slovenia, perché tutto quello che si spende nella vicina Repubblica non entra nelle casse della Regione. Per questo la nostra proposta di legge vuol essere una risposta a tutela e rinforzo dell´economia, e non solo dell´area transfrontaliera". A sottolineare la bontà del provvedimento, "sta il fatto che in questa legge vengono rappresentate tutte le circoscrizioni elettorali - ha fatto presente Tononi: c´è Cividale con Novelli, la Carnia con Cacitti, Udine con Ciani, Pordenone con Dal Mas, oltre ai proponenti triestini e goriziani. E comunque non è escluso che qualche altro centro della regione possa inserirsi in questa lista". "La Lega Nord - ha commentato in conclusione Tononi - sta facendo una politica friulicentrica, eppure la Venezia Giulia non è la ruota di scorta di nessuno. Il Carroccio punta sul friulano? Bene, noi sul commercio e le attività culturali. Non vogliamo nessuna guerra tra città capoluogo, diamo solo la possibilità di lavorare a chi vuole farlo" . .  
   
   
VENETO: SERVIZIO DI SOCCORSO NAUTICO SUL GARDA  
 
E’ stato rifinanziato anche per il 2009 il servizio di pronto intervento, soccorso e vigilanza all’utenza nautica sul lago di Garda, che verrà effettuato con mezzi messi a disposizione dal Comando Generale delle Capitanerie di Porto. La Giunta regionale, su proposta dell’assessore alle politiche per la mobilità Renato Chisso, ha in proposito approvato lo specifico protocollo d’intesa tra le Regioni del Veneto e Lombardia, il Ministero dei Trasporti – Comando generale della Guardia Costiera, la Provincia autonoma di Trento e la Comunità del Garda, impegnando 30 mila euro per la realizzazione del servizio. “L’attività di pronto intervento è stata avviata a partire dal 1999 – ha ricordato Chisso – ed ha rappresentato un servizio molto utile e gradito dagli utenti, rispondendo da subito alle aspettative dei cittadini e dei turisti gardesani. Inoltre, nel 2007 è stato istituito il “Nucleo mezzi navali Guardia Costiera – Lago di Garda” a seguito dell’accordo tra il Ministero dei Trasporti – Guardia Costiera, la Comunità del Garda ed il Comune di Salò”. Per l’anno corrente sono state previste attività di pronto intervento, di soccorso, di vigilanza e prevenzione; l’attivazione di una centrale operativa funzionante 24 ore su 24 rispondente ad un apposito numero telefonico 036521300, oppure al numero gratuito di pronto intervento 1530; iniziative di informazione e promozione del servizio; la rimozione delle attrezzature abusive su segnalazione degli Enti delegati alla gestione del demanio. Il Ministero dei Trasporti – Comando Generale delle Capitanerie di Porto mette a disposizione per queste finalità tre unità di navigazione con relativo equipaggio (due di stanza a Salò, una a Gargnano operativa da aprile a settembre), unitamente alla centrale operativa .  
   
   
FAITA FEDERCAMPING: SITUAZIONE STAZIONARIA NELL’ANDAMENTO DELLE PRENOTAZIONI SENZA VARIAZIONI DI RILIEVO  
 
La grave congiuntura economica che aveva già colpito nella scorsa stagione il mercato dell’open air sembra arrestarsi o, per lo meno, rallentare la sua progressione. Infatti, in base ai dati raccolti a campione tra gli imprenditori del turismo all’aria aperta, Faita Federcamping registra nell’andamento delle prenotazioni una situazione stazionaria e senza variazioni di rilievo. Va ricordato che lo scorso anno si registrarono perdite nell’ordine del -3% (arrivi) e -4% (presenze). A pesare nella scorsa stagione era stata soprattutto la diminuzione delle presenze di turisti tedeschi (-20%) che costituiscono la metà dei campeggiatori stranieri in Italia. Dunque, si attende per la prossima stagione un mercato complessivo dimensionato su circa 8 milioni di arrivi che, nella scorsa stagione, hanno fatto registrare 65 milioni di presenze nei circa 2. 500 tra campeggi e villaggi turistici italiani. I campeggiatori rappresentano circa un quinto del totale delle presenze turistiche nazionali. Il quadro è complesso. Infatti, se da un lato vi sono regioni che soffrono come l’Abruzzo a causa del terremoto che ha colpito l’Aquilano o la Sardegna a causa del mancato G8 o, ancora, la Campania che patisce sempre per la situazione dello smaltimento dei rifiuti, dall’altro, sembra che vi sia un generale ritorno dei turisti tedeschi che negli ultimi cinque anni avevano abbandonato il Belpaese per lidi economicamente più appetibili come la Croazia e la Grecia. Gli imprenditori, dunque, hanno registrato un aumento delle prenotazioni provenienti dalla Germania, complici la festività della Pentecoste ed il sole che è tornato a risplendere nei mesi di maggio e giugno. Inoltre, sempre più diffusi sono i pacchetti “last minute” e “last second” che, anche grazie al sistema delle prenotazioni on-line lanciato con successo da Faita, consente agli affezionati di programmare anche all’ultimo minuto una vacanza a contatto con la natura, godendo di offerte allettanti. E se i campeggi vicini alle città d’arte soffrono di un calo delle prenotazioni, tengono bene le strutture in prossimità di località marine, montane o lacuali. In costante aumento le aziende che, anche quest’anno, hanno investito in servizi e prodotti: dai centri benessere all’installazione di case mobili, dai servizi di kindergarden e babysitting con puericultrici professioniste ai bungalows destinati alle coppie, collocati in un ambiente riservato e con servizio di mezza pensione. E ancora tutte le tecnologie più avanzate come le postazioni wi-fi e i servizi wireless completamente gratuiti. Il tutto sempre nel rispetto continuo del verde e dell’ambiente. Una domanda, questa, che sembra non conoscere calo, almeno da parte dei veri amanti della natura. I prezzi, fermi negli ultimi cinque anni, hanno subito un lieve aumento nell’ordine del 2%, compensato però dalle offerte dell’ultimo minuto .  
   
   
PROMOZIONE ALPINISMO – TRASFERITE A PROVINCE RISORSE 2009 PER 92 MILA EURO  
 
“La difesa della montagna e di chi ci abita comporta anche il sostegno di tutte le opportunità economiche presenti in queste aree “difficili”, compresa l’attività turistica legata all’alpinismo, settore al quale la Giunta regionale ha destinato oggi oltre 92 mila euro complessivi”. Lo ha annunciato il vicepresidente Franco Manzato, promotore dell’iniziativa. “L’attuale testo unico sul turismo – ha spiegato Manzato – prevede che il contributo regionale sia erogato alle Province, che lo utilizzano per l’azione di promozione dell’alpinismo svolta dalle sezioni locali del Club Alpino Italiano, con riferimento ad iniziative a carattere educativo e culturale rivolte alla conoscenza, valorizzazione e conservazione del patrimonio alpinistico e ad iniziative di introduzione alle attività alpinistiche e di aggiornamento del personale”. La ripartizione delle risorse finanziarie è effettuata in proporzione alle spese ammesse dalle Province stesse, sulla base delle domande di contributo presentate dalle sezioni del Cai. Alla Provincia di Belluno andranno complessivamente 6. 294 euro; a quella di Padova 7. 048 euro; 5. 202 euro a quella di Treviso; alla Provincia di Venezia 29. 217,40 euro; 4. 082 a quella di Verona; 40. 336 euro all’amministrazione provinciale di Vicenza. Nessuna domanda risulta presentata dal Cai di Rovigo .  
   
   
PROROGATI BENEFICI DI COMUNI TURISTICI E D’ARTE SICILIANI  
 
I comuni ad economia turistica e città d’arte, che hanno avuto riconosciuto questo status dalla Regione, potranno utilizzare i benefici a loro concessi fino al 31 dicembre 2009 grazie alla proroga concessa con un decreto dall’assessore regionale alla Cooperazione e Commercio, Roberto Di Mauro. “I benefici sarebbero scaduti il 30 giugno - ha detto Di Mauro – e, per questo motivo, ci siamo subito attivati affinché il termine fosse esteso fino a fine anno. Si tratta di una proroga importante per questi centri che sono particolarmente vocati ad accogliere turisti. In coincidenza della stagione estiva, infatti, l’opportunità di poter usufruire della deroga favorirà il commercio e l’economia locale”. Il provvedimento è destinato agli oltre 200 comuni siciliani che avevano ottenuto il riconoscimento prima dell’entrata in vigore delle nuove direttive emanate il 24 gennaio 2008. Nei prossimi giorni sarà costituito l’osservatorio regionale per il commercio che esaminerà le nuove istanze di riconoscimento pervenute al dipartimento .  
   
   
APOF: CORSI PER ASSISTENTI BAGNANTI  
 
Con l”inizio della stagione estiva si ripropone la necessità di disporre di alcune figure professionali specifiche riferite alle attività sportive di acqua, tra le quali assistenti bagnanti, istruttori di nuoto, animatori turistici, addetti a servizi di reception, istruttori di canottaggio di primo livello, istruttori di vela, ecc. , di cui si registra una carenza in tutta la provincia di Potenza. A sottolinearlo è il presidente dell”Apof-il Antonio Giansanti riferendo che l”Azienda Speciale della Provincia ha ricevuto in tal senso numerose sollecitazioni specie da parte di società sportive, quali la Vultur Nuoto, e di società di gestione di impianti, piscine e lidi. Nel Piano di Formazione 2008-2009 dell”Apof-il, per insufficienza di finanziamenti, non è stato possibile programmare attività di formazione e qualificazione specifiche in questa direzione. Di qui la sollecitazione rivolta all’assessore alla F. P. Della Regione Antonio Autilio perché possa favorire la realizzazione di almeno un primo corso professionale per 15 unità (assistenti bagnanti-istruttori di nuoto), come è già avvenuto per la preparazione professionale di maestri da sci affidata direttamente dallo stesso Dipartimento F. P. All”apof-il. Una esigenza – sottolinea Giansanti – che risponde alla domanda del mondo dello sport e può rappresentare una occasione di lavoro per un primo contingente di giovani” .  
   
   
SCANZANO, ENTRO UNA SETTIMANA RIMOSSE MACERIE LIDO ABUSIVO  
 
Sarà rimosso nel giro di una settimana il materiale edile presente sulla spiaggia del lido di Scanzano Jonico riveniente dalla demolizione di un lido abusivo vecchio di 30 anni. “L’abbattimento di un lido abusivo sulla spiaggia del lido di Scanzano Jonico – sottolinea il Sindaco di Scanzano Jonico, Salvatore Iacobellis - rappresenta una vittoria di codesta Amministrazione comunale visto che si tratta di una struttura che risale a 30 anni fa e che nessun’altra precedente Amministrazione, in tutto questo tempo, è riuscita a far demolire”. Sulla struttura che deturpava la spiaggia c’erano diverse difficoltà nell’intervenire che l’amministrazione del centro jonico è riuscita a superare. Ora sono in corso di rilascio le autorizzazioni per smaltire correttamente il materiale riveniente dalla demolizione. Nel giro di una settimana la spiaggia sarà praticabile senza alcun rischio. Per quanto riguarda l’erba presente sulla spiaggia l’Amministrazione precisa che si tratta in realtà di vegetazione a ridosso delle dune e cioè di specie sottoposte a vincolo naturalistico. Infatti la stessa Regione Basilicata, nelle circolari che annualmente invia ai Comuni costieri ad ogni inizio di stagione estiva, impone che nella pulizia degli arenili deve essere salvaguardata l’integrità delle aree dunali e retrodunali, e specialmente della vegetazione, anche di tipo cespuglioso. La pulizia delle scorse settimane è avvenuta attendendosi a queste raccomandazioni poiché le piante presenti sulla spiaggia sono specie protette che rientrano nella vegetazione tipica del Mediterraneo di grande valore naturalistico .  
   
   
DOLOMITI: CANDIDATURA A PATRIMONIO UNESCO, A SIVIGLIA LA FASE CONCLUSIVA  
 
Soggetti promotori 5 province - Belluno, Bolzano, Pordenone, Trento, Udine - e il Ministero dell´Ambiente. Nove i gruppi dolomitici candidati al riconoscimento per un´area complessiva di 231 mila ettari Dopo il primo importante parere positivo della Iucn (International Union for Conservation of Nature) fornito all´Unesco l´11 maggio scorso l´iter per la candidatura delle Dolomiti a Patrimonio naturale dell´Umanità si avvia alla conclusione. A Siviglia infatti, entro questa settimana, la decisione finale. Della delegazione italiana farà parte l´assessore all´Urbanistica ed Enti locali Mauro Gilmozzi. Sapremo presto se i "giganti di pietra" - le Dolomiti, eccezionali testimonianze fossile - che affascinano per la loro bellezza e unicità saranno patrimonio naturale dell´Unesco. Il processo di candidatura avviato già nel 2004 condotto, su affidamento dello Stato Italiano, dalle cinque province di Belluno, Bolzano, Pordenone, Trento e Udine, è ormai alla fase finale. A Siviglia, nella regione andalusa della Spagna, è riunito il Comitato dell´Unesco che fra pochi giorni comunicherà la decisione finale. Il lavoro comune delle cinque province ha portato alla candidatura delle Dolomiti come bene seriale vale a dire come insieme organico sia dal punto di vista geografico-paesaggistico, sia da quello geologico-geomorfologico. I nove gruppi dolomitici - Pelmo-croda da Lago, Marmolada, Pale di San Martino-san Lucano, Dolomiti Bellunesi, Dolomiti Friulane e d´Oltre Piave, Dolomiti Settentrionali, Puez-odle, Sciliar-catinaccio- Latemar, Bletterbach, Dolomiti di Brenta - occupano un´area di 142. 000 ettari e comprendono anche gli 85. 000 ettari delle cosidette "aree cuscinetto". Cinque territori con ordinamenti e lingue differenti (italiano, tedesco, ladino e friulano) per un sito che, se sarà compreso nell´Unesco, costituirà anche una imperdibile occasione per ragionare sui temi della montagna. Se il riconoscimento andrà a buon fine, la specificità culturale del territorio dolomitico, il paesaggio e patrimonio naturale, lo sviluppo sostenibile e una diversa concezione di turismo saranno i temi da affrontare con nuova consapevolezza e responsabilità amministrativa per garantire nel tempo la durata dei valori universali. L´italia è lo stato con il maggior numero di siti Unesco, ben 42 quelli culturali e solo 1 naturale - le isole Eolie - . Ma le Dolomiti - qualora diventassero sito Unesco - rivestono un importante ruolo anche a livello europeo: aggiungendosi ai Beni già presenti in Svizzera e Austria potrebbero contribuire in modo significativo a comporre il sito Unesco delle Alpi. Le Dolomiti costituiscono il modello originario di quella tipologia di paesaggio definito - appunto - dolomitico che, nella contrapposizione di forme e di colori, trova il tratto più caratterizzante. Se il riconoscimento andrà a buon fine le cinque Province interessate daranno vita ad una Fondazione per la gestione del Bene universale e che costituisca il referente unico con il World Heritage Committee .  
   
   
MOVIDA ROMANA: NUOVE REGOLE PER I LOCALI NOTTURNI  
 
Il sindaco di Roma, Gianni Alemanno, ha firmato il 24 giugno un protocollo di intesa con Confesercenti e Confcommercio per regolamentare la vita notturna nella Capitale. Tra le regole inserite nel protocollo il divieto di somministrare alcolici ai minori di 16 anni e l´impegno ad impiegare barman solo maggiorenni. Il decalogo prevede inoltre una sorta di patente a punti per le discoteche che, se rispettose delle regole concordate, potranno ottenere una proroga dell´orario d´apertura dalle 2 fino alle 5 del mattino. Gli esercenti dovranno sensibilizzare i clienti contro l´abuso di alcol; suggerire loro l´utilizzo di mezzi pubblici quando sono in uno stato non idoneo alla guida; rispettare i limiti di inquinamento acustico, per cui si prevede un monitoraggio. Il Comune rilascerà il marchio di qualità "Divertimento Sicuro", che una Commissione potrà confermare o ritirare ai locali della ´movida´ romana, in base al loro comportamento più o meno virtuoso. Con il protocollo il Comune si impegna anche a promuovere forme pubbliche-private di vigilanza e a verificare la possibilità di percorsi formativi per la gestione di situazioni a rischio, rivolti ai dipendenti dei locali notturni. "Siamo arrivati alla firma di questo protocollo - ha spiegato Alemanno - perché vogliamo una Roma aperta 24 ore su 24, ma trovando una terza via tra il coprifuoco e il divertimento selvaggio. Questa terza via sono le regole partecipate, come quelle di questo accordo, sottoscritte da due associazioni, ma che varranno per tutte le categorie di esercenti della vita notturna. La movida sicura e´ un obiettivo strategico vista la forte vocazione turistica e terziaria di Roma. Con l´impegno di tutti - ha concluso il sindaco - potremo dare alla città una vita notturna adeguata e sostenibile per tutti. " .  
   
   
FVG: NOMINATI I RESPONSABILI TERRITORIALI  
 
La Giunta regionale ha nominato - su proposta del vicepresidente e assessore alle Attività produttive, Luca Ciriani, i responsabili territoriali per alcuni degli ambiti turistici del Friuli Venezia Giulia. Si tratta di Adalberto Donaggio per l´ambito territoriale di Trieste; Gionata Sturam per quello di Pordenone-piancavallo-dolomiti Friulane; Maurizio Dunnhofer per l´ambito territoriale del Tarvisiano e Sella Nevea; Francesca Bruni per l´ambito della Carnia. I responsabili territoriali durano in carica per un anno, rinnovabile, dall´1 luglio 2009 e il loro incarico decade in caso di cessazione dalla carica della Giunta regionale che li ha designati. La loro è una funzione di raccordo tra l´Amministrazione regionale e il territorio per il tramite e d´intesa con l´Agenzia "Turismo Fvg". È il direttore generale di Turismo Fvg che impartisce gli indirizzi e le direttive riconducibili alle funzioni di coordinamento strategico e territoriale, alle quali i responsabili territoriali devono attenersi .  
   
   
CONFCOMMERCIO: CANONI DEMANIALI, SOLLECITATO IL GOVERNO A TROVARE UNA SOLUZIONE  
 
Il S. I. B. Plaude all’iniziativa anche perché gli imprenditori balneari, oggi, vivono un forte stato di forte agitazione: alcuni rischiano di chiudere l’attività prima della fine dell’estate “L’intervento del Presidente di Confcommercio, Carlo Sangalli, in occasione dell’Assemblea nazionale a Roma, ha portato una ventata di ottimismo nella categoria degli imprenditori balneari” afferma Riccardo Borgo, Presidente del S. I. B. Sindacato Italiano Balneari. Sangalli, infatti, nel suo discorso ha sollecitato il Governo a trovare una soluzione per quanto riguarda gli importi dei canoni demaniali alla luce del Protocollo di Intesa sottoscritto il 25 novembre scorso tra l’attuale Ministro del Turismo, on. Michela Vittoria Brambilla, le Regioni e le Associazioni di categoria. Gli imprenditori balneari, ormai da tempo, vivono un grave stato di agitazione dovuto non solo ai canoni demaniali, ma anche in ordine al regime precario che si registra nell’ambito delle decisioni assunte dalle Autorità concedenti sulla facile o difficile rimozione delle strutture e nelle procedure che sovrintendono il regime delle concessioni demaniali. Il rischio per la categoria, se al più presto non si troverà una intesa condivisa, è quello che alcuni stabilimenti balneari dovranno chiudere definitivamente, prima della fine dell’estate, perché non in grado di corrispondere gli attuali importi dei canoni fissati dalla legge Finanziaria del 2007. Se a ciò aggiungiamo le incertezze collegate al regime concessorio e le avverse condizioni meteorologiche che hanno condizionato questo avvio di stagione, è facilmente comprensibile l’attuale stato d’animo degli imprenditori: un grande apprensione perché non hanno alcuna certezza per il proprio futuro e quello dei dipendenti. “Un sentito ringraziamento al Presidente Sangalli che ha dimostrato di avere a cuore le sorti dei balneari, conclude Borgo, e che ha persuaso il Sindacato a rinviare l’attuazione di alcune giornate di protesta con la sospensione dei servizi di spiaggia, ma è assolutamente necessario arrivare ad una soluzione il prima possibile. Confidiamo che l’Esecutivo del Governo ed il Parlamento trasformino in provvedimento legislativo il Protocollo di Intesa che costituisce, oggi, l’unico strumento in grado di allontanare il pericolo di chiusura di alcune imprese balneari, con la conseguenza di un aumento della disoccupazione e con grave danno all’immagine turistica del Paese” .  
   
   
REGIONE LOMBARDIA: CONTRIBUTO A FONDO PERDUTO, COPRE FINO AL 45% DEL COSTO PROGETTO  
 
Coinvolgere i ragazzi in progetti educativi e di utilità sociale, sensibilizzandoli anche al rispetto dell´ambiente, attraverso la partecipazione a campeggi e soggiorni didattici. E´ questo l´obiettivo della delibera approvata nella seduta di venerdì scorso dalla Giunta regionale lombarda su proposta dell´assessore ai Giovani, Sport, Turismo e Sicurezza, Pier Gianni Prosperini, che ora deve essere approvata dal consiglio regionale, e che prevede uno stanziamento di 300. 000 euro. "Regione Lombardia già dal 2008 - spiega Prosperini - si è dotata di una legge (la n. 16/2008) che riconosce e tutela le attività educative, didattiche, sociali e religiose che enti, organizzazioni e associazioni senza scopo di lucro realizzano tramite campeggi e soggiorni sul territorio lombardo. Credendo fortemente in questo tipo di attività, svolte da personale qualificato, abbiamo dunque approvato questo provvedimento convinti della necessità di sostenere progetti che siano importanti per la formazione dei nostri ragazzi". Nello specifico il contributo, a fondo perduto e destinato a coprire fino al 45% del costo del progetto, non potrà essere superiore a 20. 000 euro. Diverse sono le tipologie di intervento ammesse al finanziamento: dal miglioramento o acquisto di materiale e attrezzature (tende, cucine da campo) alla realizzazione di ciò che serve per adeguare gli impianti (ad esempio quello igienico-sanitario) alla normativa in vigore. Non sono invece ammissibili le spese per l´acquisto di terreni e immobili. "La misura - conclude Prosperini - fa parte di un pacchetto più ampio di iniziative che Regione Lombardia sta promuovendo per proporre ai giovani un nuovo modo per vivere il tempo libero che desideriamo diventi importante fattore per la crescita personale. Iniziative di questo tipo, a contatto diretto con la natura e fatte insieme ad amici ed educatori, non possono che aiutare questo percorso" .