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GIOVEDI

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Notiziario Marketpress di Giovedì 04 Febbraio 2010
CITTADINI EUROPEI: CONTENTI DI COME VIVONO MA PREOCCUPATI PER IL FUTURO  
 
Bruxelles, 4 febbraio 2010 - I cittadini europei sono in media contenti della loro situazione personale, ma esprimono un minor grado di soddisfazione per quanto riguarda l’economia, i servizi pubblici e le politiche sociali nel loro Paese, come emerge da un sondaggio di opinione pubblicato il 2 febbraio. L’indagine Eurobarometro sul clima sociale nell’Ue ha riscontrato inoltre grandi differenze tra i diversi Paesi: sono gli abitanti dei Paesi nordici e quelli dei Paesi Bassi ad essere in generale i più soddisfatti della loro situazione personale. L’indagine fa parte della relazione della Commissione europea sulla situazione sociale, anch’essa pubblicata oggi, che esamina le tendenze sociali in Europa e che quest’anno si concentra sulla questione degli alloggi. Vladimír Špidla, il commissario Ue per l’occupazione, gli affari sociali e le pari opportunità, ha affermato: “È consolante che malgrado la difficile situazione economica i cittadini europei si dicano maggioritariamente soddisfatti di come vivono, anche se manifestano alcune preoccupazioni per il futuro. La relazione pubblicata oggi mostra ancora una volta l’importanza dei nostri sforzi per promuovere l’occupazione e la crescita in Europa in modo da garantire anche in futuro il benessere sociale dei cittadini. Dobbiamo continuare su questa via con la nostra strategia nella prospettiva del 2020 in modo di fare dell’Ue un’economia di mercato sociale più intelligente e più verde. ” Stando all’indagine Eurobarometro, la maggior parte dei cittadini dell’Unione è soddisfatta della propria vita in generale, con un punteggio medio di +3,2 (su una scala che va da -10 a +10). Vi sono però notevoli differenze tra gli Stati membri: il livello di soddisfazione più alto lo si è registrato in Danimarca (+8,0), ma anche la Svezia, i Paesi Bassi e la Finlandia esprimono livelli elevati di soddisfazione. I livelli più bassi sono quelli della Bulgaria (-1,9), seguita da Ungheria, Grecia e Romania. Per quanto riguarda i servizi pubblici, i cittadini europei sono in media piuttosto scontenti del modo in cui sono gestite le loro amministrazioni pubbliche (-1,2 punti). In tutti i Paesi, tranne il Lussemburgo e l’Estonia, i cittadini ritengono che il quadro sia peggiorato nell’ultimo quinquennio e che continuerà a peggiorare (in tutti i Paesi tranne il Lussemburgo). Interrogati su determinate politiche pubbliche, i cittadini europei si sono dichiarati soddisfatti dei servizi sanitari (+1,3 punti): i cittadini del Belgio, dei Paesi Bassi e del Lussemburgo sono i più soddisfatti (oltre +5 punti), mentre quelli della Bulgaria, della Grecia e della Romania sono i meno contenti (-3 punti o anche al di sotto). Gli europei sono estremamente insoddisfatti del modo in cui nel loro Paese si affronta il problema delle diseguaglianze e della povertà (-2 punti). Soltanto gli intervistati del Lussemburgo e dei Paesi Bassi hanno espresso un parere positivo, mentre quelli della Lettonia e dell’Ungheria hanno espresso il maggior grado di insoddisfazione (-5 punti o peggio). Alloggi - L’ultima relazione annuale della Commissione europea sulla situazione sociale indica che rispetto a dieci anni fa i cittadini europei spendono per l’alloggio una maggiore proporzione del loro reddito (quasi 4 punti percentuali in più) e che il debito ipotecario ha avuto un’impennata in tutta l’Ue. In media gli europei spendono per l’alloggio un quinto del loro reddito disponibile. Gli affitti e i pagamenti a rimborso dei mutui ipotecari rappresentano solo il 30% dei costi totali per l’alloggio nell’Ue, mentre il restante 70% è costituito da spese per riparazioni, manutenzione e combustibile. In seguito alla privatizzazione degli alloggi, negli Stati membri dell’Europa centrale ed orientale la maggior parte delle persone sono proprietarie dell’alloggio in cui vivono; nel loro caso le spese per riparazioni, manutenzione e combustibile ammontano a circa il 90% dei costi complessivi per l’alloggio. La relazione esamina anche la qualità degli alloggi e riscontra che molti cittadini europei dichiarano di vivere in alloggi di scarsa qualità e che un numero maggiore di persone a basso reddito dichiara di avere problemi abitativi. Impatto sociale della crisi - Anche se è troppo presto per valutare appieno l’impatto sociale della crisi, la relazione tenta di vedere quali lezioni si possano trarre dalle recessioni del passato. Essa indica come la spesa sociale abbia svolto un ruolo importante nel proteggere le persone colpite dalle recessioni, ma che la possibilità per un disoccupato di ricevere un sostegno al reddito è diversa a seconda dei Paesi dell’Ue. Contesto - Il sondaggio speciale Eurobarometro sul clima sociale, realizzato nel maggio-giugno 2009 tra i cittadini dei 27 Stati membri dell’Ue, è la prima di una serie di indagini annuali volte a monitorare la percezione soggettiva dei cittadini europei quanto al loro benessere. Ai cittadini viene chiesto cosa pensano circa la propria situazione personale, la situazione economica e sociale del loro Paese e le politiche dei loro governi in diversi ambiti, compresi la sanità e le pensioni. La relazione sulla situazione sociale è un rapporto annuale della Commissione europea che esamina le tendenze sociali di lungo periodo nell’Ue in modo da fornire informazioni aggiornate, affidabili e complete. Quest’anno la relazione, di cui fa parte l’indagine Eurobarometro sul clima sociale, si concentra su due problemi chiave: gli alloggi (compresi gli aspetti della proprietà e dei costi) e i possibili effetti della recessione. .  
   
   
UE: INVITO APERTO NEL SETTORE DELLA RICERCA SCIENTIFICA E TECNICA  
 
Bruxelles, 4 febbraio 2010 - La Commissione europea ha pubblicato un invito aperto per la Cooperazione europea nel settore della ricerca scientifica e tecnica (Cost). Lo sviluppo di legami più forti tra i ricercatori europei è essenziale per la creazione dello Spazio europeo della ricerca (Ser). Cost incentiva in Europa reti di ricerca nuove, innovative, interdisciplinari e di ampio respiro. Cost non finanzia la ricerca in quanto tale, ma sostiene attività di collegamento in rete. Cost invita a presentare proposte per azioni che contribuiscano allo sviluppo scientifico, tecnologico, economico, culturale e societale dell´Europa. Sono particolarmente gradite le proposte che svolgono un ruolo di precursore per altri programmi europei e/o che implicano le idee di ricercatori nella fase iniziale di ricerca. Per i dettagli completi dell´invito, consultare: Gu C 21 del 28 gennaio 2010 .  
   
   
DELLAI ‘INAUGURA’ A BRUXELLES LE ATTIVITA´ 2010 DELL’UFFICIO DI RAPPRESENTANZA ALLA CERIMONIA VITTORIO PRODI, L’AMBASCIATORE SIGGIA, IL CONSOLE GENERALE SORRENTINO E IL PRESIDENTE DI TRENTINI NEL MONDO, TAFNER  
 
Bruxelles, 4 febbraio 2010 - Siamo in una fase in cui è necessario tornare a concentrarsi sui fondamentali, che per noi sono la conoscenza e le risorse umane, mantenendo la memoria delle nostre radici ma al tempo stesso declinando in chiave europea i nostri sforzi. È questo in sintesi il messaggio che il presidente Lorenzo Dellai, ha consegnato il 2 febbraio a Bruxelles agli oltre cento fra funzionari, professionisti, rappresentanti delle istituzioni ma anche della Trentini nel mondo che hanno accolto l’invito dell’Ufficio di rappresentanza della Provincia autonoma di Trento. L’appuntamento, che ha chiuso una fitta giornata di incontri, è stato organizzato per ‘inaugurare’ il programma delle attività dell’Ufficio che il Trentino condivide con la Provincia autonoma di Bolzano a Rue de Pascal ed ha visto la partecipazione, fra gli altri, dell’onorevole Vittorio Prodi, dell’ambasciatore Sandro Siggia, del console generale d’Italia, Dino Sorrentino e del presidente dell’associazione Trentini nel mondo, Alberto Tafner. Dellai ha esordito ringraziando il lavoro dei funzionari trentini che stanno prestando servizio a Bruxelles all’interno dei vari organismi comunitari: “E’ un buon investimento – ha commentato il presidente – su una classe di professionisti che potranno portare dentro le istituzioni quel respiro europeo del quale c’è bisogno e non mancherà il nostro impegno per costruire, assieme alle altre regioni un patrimonio di buone pratiche che va valorizzato”. Dellai ha quindi espresso un augurio per il 2010: “Che sia un anno più europeo di quello che ci siamo lasciati alle spalle e che ci ha consegnato, complice la crisi, elementi di incertezza, di difficoltà, di inquietudine che possono indicare la strada della chiusura piuttosto che quella dell’integrazione. Molto dipenderà anche da noi, dalla nostra capacità di fare, pur nel nostro piccolo, del nostro meglio per comunicare ai nostri concittadini l’idea di un’Europa della quale non temere”. Tutto questo significa assunzione di responsabilità, secondo il presidente della Provincia autonoma di Trento che ha ricordato l’importanza non solo del lavoro che si sta facendo a Bruxelles, ma anche il percorso della regione europea del Tirolo storico che ha registrato l’impegno congiunto delle tre assemblee legislative riunitesi pochi mesi fa a Mezzocorona. “Ora – ha concluso Dellai – dobbiamo da un lato completare quanto impostato in un 2009 che ci ha visti fortemente impegnati sul fronte anticrisi, usando bene le leve della nostra autonomia per rafforzare la dimensione patrimoniale delle nostre imprese e per dare elementi di sostegno e di solidarietà ai nostri lavoratori; dall’altro dobbiamo però riprendere con forza le scelte di fondo dalle quali dipende un futuro che poggi sulla stabilità economica. In altri termini, scommettere sulle cose che contano, cioè le risorse umane e la conoscenza. E proprio attorno a questi due pilastri abbiamo impostato il rapporto con il Governo quando abbiamo riscritto le regole finanziarie nell’ambito del federalismo fiscale”. Sul primo punto Dellai ha delineato le caratteristiche di un nuovo sistema di ammortizzazione sociale che sappia tutelare “universalisticamente” – secondo una visione di tipo europeo quindi – ogni lavoratore che si trovi in difficoltà, a prescindere dal tipo di contratto o dal datore di lavoro dal quale dipende. Quanto alla conoscenza, Dellai ha ricordato che “abbiamo chiesto – e siamo l’unico territorio italiano ad averla ottenuta dallo Stato - una speciale delega in materia di università, convinti che senza questo forte investimento non si può scommettere sul futuro”. “Il Trentino – ha subito aggiunto Dellai – ha fin qui dimostrato di essere davvero una regione europea della conoscenza, per aver saputo mobilitare risorse ed intelligenze orientate a progetti strategici, come quelli dell’energia e dell’informatica”. “Ma non si diventa un territorio competitivo – ha concluso Dellai – senza la capacità di mantenere la memoria delle proprie radici, e anche per questo ringrazio l’associazione Trentini nel mondo che, ricordandoci da dove siamo partiti, ci aiuta anche a non dimenticare che abbiamo un valido metro con cui misurare le cose: quello della solidarietà” .  
   
   
ANZIANI POLESANI IN EUROPA: AVVICINARE GLI ANZIANI ALLE ISTITUZIONI COMUNITARIE  
 
Rovigo, 4 febbraio 2010 - L’assessore provinciale alle politiche sociali e comunitarie Marinella Mantovani ha presentato l’ 1 febbraio a Palazzo Celio il progetto “Anziani polesani in Europa” che è iniziato nel pomeriggio e ha tra gli obiettivi quello di avvicinare gli anziani alle istituzioni comunitarie. Il progetto, in precedenza presentato alle consulte per gli anziani e il volontariato, sarà strutturato attraverso 2 incontri formativi: oggi e il 15 febbraio, con altrettanti focus groupsvolti in parallelo per la rilevazione dei bisogni e delle idee progettuali, che vedranno coinvolte le 35 persone che si sono iscritte. Il materiale fornito dai 2 focus group servirà per la costruzione di piste di lavoro e idee progettuali da presentare nei programmi comunitari. Il tutto proseguirà, presumibilmente in aprile, con una visita guidata al Parlamento Europeo a Bruxelles, con incontri con funzionari della Commissione Europea ed euro-parlamentari, nonché un eventuale incontro con un gruppo di anziani lì residenti. Alla fine sarà organizzato un seminario sulle politiche europee per l’anziano. . .  
   
   
BOSNIA, DEFICIT COMMERCIALE SCESO  
 
Sarajevo, 4 febbraio 2010 - Secondo i dati rilasciati dall´Agenzia di Statistica della Bosnia Erzegovina, nel 2009 il deficit commerciale del Paese si è attestato a 6,8 miliardi di marchi bosniaci/Km (pari a 3,47 miliardi di euro) registrando un calo del 28,8 per cento rispetto al 2008, afferma l´Ufficio Ice di Sarajevo. Le esportazioni sono ammontate a 5,5 miliardi di Km (2,81 miliardi di euro), mentre le importazioni sono state pari a 12,3 miliardi di Km (6,28 miliardi di euro). Nel periodo di osservazione la percentuale di copertura è stata pari al 44,8 per cento. Il principale partner commerciale è stata la Croazia. .  
   
   
LOMBARDIA: FAMIGLIA, PACCHETTO DI INTERVENTI DA 27 MILIONI BUONO DA 1300 EURO PER NUCLEI BISOGNOSI, INTESA CON SINDACATI SOSTEGNO ALLA MATERNITA´ E LOTTA ALL´ABBANDONO SCOLASTICO  
 
 Milano, 4 febbraio 2010 - "Regione Lombardia mette a disposizione della famiglie lombarde un pacchetto di interventi del valore di 27 milioni; un aiuto alle famiglie in difficoltà per affrontare la difficile situazione economica del momento. La famiglia, che è un bene in sé e perciò un bene per tutti, da salvaguardare e proteggere, è infatti il vero soggetto debole della società contemporanea". Lo ha detto il presidente della regione Roberto Formigoni presentando alla stampa il pacchetto di interventi, in una conferenza stampa al Palazzo Pirelli, cui hanno partecipato i vertici regionali di Cgil, Cisl e Uil (Elena Lattuada, Gigi Petteni e Walter Galbusera) e i segretari dei sindacati pensionati. Dei 27 milioni messi, a disposizione della famiglia, 17 milioni sono per il "Buono famiglia 2010" per nuclei disagiati; 7 milioni per progetti di sostegno delle responsabilità familiari e di contrasto al disagio adolescenziale e all´abbandono scolastico e 3 milioni per realizzare progetti di "aiuto alla vita", destinati a sostenere le madri in difficoltà, durante la gravidanza e fino al primo anno di vita del bambino. Buono Famiglia - Prosegue anche quest´anno, con nuove caratteristiche, l´erogazione del "Buono famiglia", avviata lo scorso anno. "In particolare, per il corrente anno, le caratteristiche dell´intervento - ha voluto precisare l´assessore regionale alla famiglia e solidarietà sociale Giulio Boscagli - sono il frutto di un proficuo confronto tra il mio assessorato e i sindacati Cgil, Cisl e Uil, regionali e di categoria. L´esito di questo confronto è stata la stesura di un Accordo, che ho sottoscritto con loro, insieme al presidente Formigoni, che contiene gli obiettivi condivisi tra le parti e presenta alle famiglie lombarde i nuovi requisiti per poter ottenere il contributo". "Il Buono quest´anno sarà di 1. 300 euro e verrà corrisposto in un´unica soluzione - ha spiegato il presidente Formigoni - Verrà assegnato a tutte le famiglie che sono residenti in Lombardia, che si fanno carico del pagamento della retta di un familiare, anziano o disabile, ricoverato in una struttura residenziale della Lombardia (Rsa o Css-comunità socio sanitaria), e che presentino almeno una delle seguenti due condizioni: avere nel proprio nucleo familiare almeno un figlio, anche in affido, minorenne e un indicatore della situazione di reddito familiare (Isr) non superiore a 22. 000 euro; percepire ammortizzatori sociali a causa dell´interruzione o sospensione del rapporto di lavoro". Al calcolo dell´Indicatore della Situazione di Reddito (Isr) concorrono: il reddito familiare (eventualmente ridotto del canone annuale di locazione dell´abitazione in cui risiede la famiglia) e altre caratteristiche strutturali (numero dei componenti, presenza di persone con handicap permanenti o invalidità superiore al 66%, famiglie monogenitoriali e famiglia con entrambi i genitori lavoratori). Per fare degli esempi un reddito Ise di 22. 000 può corrispondere ad un reddito di 58. 520 euro, se la famiglia è composta da due genitori che lavorano e hanno due figli a carico, o ad un reddito di 73. 000 euro se a lavorare è un solo genitore ma i figli sono tre, dei quali uno disabile. La domanda per ottenere il Buono va presentata presso gli sportelli territoriali attivati a livello distrettuale nelle Asl dal 15 febbraio al 5 marzo 2010. Il Buono di 1. 300 euro sarà accreditato, in un´unica soluzione, sul conto corrente bancario o postale della famiglia beneficiaria ovvero inviato con un assegno a coloro che non fossero titolari di conto corrente. "Ci tengo - ha precisato Formigoni - a consegnare i buoni quanto prima: dare alle famiglie la possibilità di spendere è infatti anche un contributo all´economia" Poichè si stima che le famiglie con i requisiti richiesti siano un numero oscillante tra 13 e 14 mila, con i 17 milioni di euro stanziati sarà possibile soddisfare tutte le richieste. Entro il 30 aprile prossimo, alla luce delle domande presentate e delle risorse erogate, verrà esaminata la possibilità di incrementare la quota da erogare con particolare riferimento al numero dei figli. Per verificare la veridicità delle affermazioni e la loro rispondenza ai requisiti richiesti per ottenere il Buono, la Regione effettuerà controlli a campione su almeno il 15% delle domande presentate. Alla conferenza stampa hanno partecipato anche i rappresentanti sindacali che hanno sottoscritto l´Accordo. Tutti hanno voluto precisare che: "Con questo accordo, il nono in 18 mesi che sottoscriviamo con la Regione, noi costruiamo un un pezzo del wealfare. Esso è strettamente collegato a quello che firmammo due mesi fa su come affrontare i problemi sulla non autosufficienza. Stiamo facendo cose, non stiamo facendo retorica". "oltre al "Buono famiglia" il presidente Formigoni ha poi illustrato il contenuto di altri due provvedimenti, approvati questa mattina dalla giunta e per la cui realizzazione sono stati stanziati 10 milioni di euro. I relativi bandi saranno pubblicati entro pochi giorni. Sostegno Delle Responsabilita´ Familiari - Si tratta di una bando da 7 milioni di euro connesso alla legge lombarda 23/99, che ha lo scopo di cofinanziare la realizzazione di progetti innovativi che rispondano alle esigenze delle famiglie per: la tutela della maternità, la formazione al ruolo di genitore; per contrastare il disagio adolescenziale e l´abbandono scolastico. Progetti cioè il cui obiettivo è quello di aiutare i genitori nella loro funzione di cura e di educazione. Le azioni dovranno essere rivolte in particolare a: contrastare il fenomeno della dispersione scolastica; organizzare e attivare esperienze di associazionismo sociale, favorire il mutuo aiuto nel lavoro domestico e di cura familiare, fornire adeguate forme di aiuto e sostegno alle donne che subiscono o hanno subito violenze e/o maltrattamenti; organizzare "banche del tempo"; promuovere iniziative di sensibilizzazione e formazione delle famiglie in relazione ai loro compiti sociali ed educativi. Destinatari, invitati a presentare i progetti, sono: le associazioni di solidarietà familiare; le organizzazioni di volontariato; le associazioni senza scopo di lucro e associazioni di promozione sociale; le cooperative sociali; gli enti privati con personalità giuridica riconosciuta e gli enti ecclesiastici. "Il finanziamento regionale è a fondo perduto - ha spiegato Formigoni - ed è erogato a titolo di rimborso delle spese sostenute. Per ogni singolo progetto, di durata annuale, il finanziamento regionale fino al 70% del costo complessivo, fino a un massimo di 35. 000 euro per i progetti di contrasto alla dispersione scolastica realizzati in partnership tra associazioni e fino a un massimo di 15. 000 euro per i progetti di mutuo aiuto e formazione ai compiti genitoriali. I tempi e modalità di presentazione dei progetti saranno definiti dal Bando. Sostegno Della Maternita´ - Per realizzare interventi sperimentali e innovativi di "aiuto alla vita", cioè di tutela e sostegno alla maternità, la Giunta lombarda stanzia 3 milioni di euro. I progetti, che potranno essere presentati da associazioni di solidarietà familiare, da altri soggetti non profit e da organizzazioni pubbliche e private che gestiscono consultori familiari accreditati. "Per ogni singolo progetto, di durata annuale, - ha spiegato il presidente - il finanziamento regionale potrà arrivare fino all´ 80% del suo costo complessivo, per un importo non superiore a 50. 000 euro per i progetti il cui obiettivo sia quello di prevenire e rimuovere le difficoltà che potrebbero indurre la madre all´interruzione di gravidanza e di 100. 000 euro per i progetti di cui al punto il cui scopo sia quello di predisporre e organizzare, per ogni famiglia che lo richieda, un piano personalizzato di sostegno psicologico, socio-assistenziale e sanitario utilizzando le risorse di enti pubblici e di privato sociale, di volontariato, nonché le reti informali di solidarietà. Le proposte presentate dovranno contenere: progetti integrati di "aiuto alla vita" che prevedano percorsi di sostegno alle madri in difficoltà, durante la gravidanza e fino ad 1 anno di vita del bambino attraverso servizi di assistenza sanitaria e psicologica, fornitura di beni materiali (abiti, pannolini, alimenti per l´infanzia), sostegno al reddito, eventuali aperture di crediti verso farmacie, inserimento in asili nido, accompagnamento alla formazione e alla ricerca di un lavoro, attraverso la formula di voucher e/o buoni sociali. I progetti potranno riguardare anche la sperimentazione di protocolli operativi integrati di intervento tra i soggetti presenti sul territorio. .  
   
   
IL 58% DEI MILANESI FA ‘MEA CULPA’ SU MANCANZA SENSO CIVICO  
 
Milano, 4 febbraio 2010 - Il 58% dei milanesi ritiene che il senso civico sia diminuito rispetto a 10 anni fa, ma per il 49% l’educazione è il metodo più efficace rispetto alla prevenzione (15%) per migliorare il rispetto altrui. I comportamenti maggiormente stigmatizzati sono le ‘bustarelle’ in cambio di favori (27%), l’evasione fiscale (27%), l’assenza dal lavoro per ‘falsa’ malattia (12%), l’abbandono dei rifiuti in un luogo pubblico (8%), il non effettuare la raccolta differenziata (3%). La guida in stato di ebbrezza è ritenuta l’azione più dannosa per la sicurezza stradale dal 36% dei milanesi (solo il 2% nel 2002); al secondo posto il mancato rispetto del rosso (25%, in netto calo rispetto al 49% del 2002), seguito dal telefonare mentre si è al volante (8%, contro l’1% del 2002). Sono alcuni dei dati dell’indagine Ipsos “Il senso civico dei milanesi”, presentata a Palazzo Marino dal Presidente del Consiglio comunale Manfredi Palmeri e dal consigliere comunale Carlo Montalbetti, insieme alle Associazioni civiche promotrici: Comieco, Amici di Milano, Assoedilizia, Associazione Stak, City Angels, Coordinamento Comitati milanesi, Legambiente. “La ricerca fotografa una Milano con tante ‘luci’ e qualche ‘ombra’ – ha detto il Presidente Manfredi Palmeri –: da una parte c’è una città che cresce su un terreno fertile, con il senso e l’orgoglio dell’appartenenza a una comunità; dall’altra si evidenzia un allontanamento dal vivere civile in alcuni ambiti di sviluppo della nostra società. Serve allora un cambiamento di mentalità: dobbiamo sentire che la città è ‘nostra’ quando rispettiamo un dovere, e ‘di tutti’ quando rivendichiamo un diritto, non viceversa come purtroppo qualcuno pensa”. “Repressione ed educazione – ha proseguito Manfredi Palmeri – sono entrambe necessarie: le istituzioni devono intervenire quando i comportamenti non corretti dei singoli colpiscono altri soggetti, soprattutto se più deboli; le stesse istituzioni, però, devono essere anche degne delle azioni virtuose dei cittadini, facilitandole e favorendole attraverso la trasmissione di messaggi positivi e coerenti”. Per l’occasione, sono stati annunciati anche i nomi dei 20 milanesi insigniti del riconoscimento per la virtù civica “Panettone d’Oro 2010”. Alla presentazione dell’indagine Ipsos sono intervenuti anche Achille Colombo Clerici, Presidente di Assoedilizia, Luca Comodo, direttore Divisione politico-sociale Ipsos, Salvatore Crapanzano, Presidente del Coordinamento Comitati milanesi, Tommaso Altieri, in rappresentanza dei City Angels, Giuseppina Bruti Liberati, segretario generale dell’Associazione Amici di Milano. .  
   
   
POLITICHE SOCIALI: PRESENTATA LA RICERCA SULLA COOPERAZIONE SOCIALE DI TIPO A IN PIEMONTE UN QUADRO QUALITATIVO E QUANTITATIVO DELLA REALTA´ DELLA COOPERAZIONE SOCIALE DI SERVIZI ALLA PERSONA  
 
 Torino, 4 Febbraio 2010 - E’ stata presentata, ieri mattina a Palazzo Lascaris, la ricerca “La cooperazione Sociale in Piemonte – Le Cooperative di tipo A”, realizzata a cura dell´assessorato al Welfare della Regione Piemonte. La pubblicazione fornisce un quadro qualitativo e quantitativo della realtà della cooperazione sociale di servizi alla persona in Piemonte, esponendo ed illustrando i dati relativi alle cooperative sociali iscritte all’albo regionale. La ricerca rappresenta il completamento di un percorso di regolamentazione e valorizzazione della cooperazione sociale portato avanti in questi anni a livello regionale. Nella prima fase della legislatura, nel mese di maggio del 2006, la Giunta regionale ha approvato una delibera che stabilisce indirizzi e detta regole per disciplinare i rapporti tra gli enti pubblici e i soggetti del Terzo settore: particolare attenzione è data alla piena espressione della progettualità da parte del soggetto gestore, all’esclusione del ricorso a forme d’intermediazione di manodopera, alla considerazione, nella determinazione del prezzo base, del costo del lavoro, nonché alla valutazione degli aspetti qualitativi del servizio nella fase d’affidamento ed al controllo del mantenimento degli stessi nella fase di esecuzione del contratto. Contemporaneamente è stata avviata un’azione di osservazione sull’applicazione della delibera, per rilevarne criticità ed individuare possibili azioni di governo del mercato sociale, i cui risultati sono stati raccolti, nella primavera del 2009, nella pubblicazione “Affidamenti dei servizi alla persona nel sistema di welfare regionale”, realizzata dall’Ires Piemonte. Dalla ricerca emerge un sistema di welfare piemontese caratterizzato dalla presenza di una rete di servizi strutturata e matura, fortemente integrata fra pubblico e privato no profit, nella quale un ruolo determinante è giocato dalla cooperazione sociale. Le cooperative sociali risultano in costante crescita, occupando circa 30. 000 addetti a fine 2009, con un incremento del 68% negli ultimi sei anni. “Questa pubblicazione - afferma l’assessore regionale al Welfare, Teresa Angela Migliasso - si pone come strumento utile per trarre indicazioni e spunti, sia per gli amministratori e gli operatori pubblici, sia per i diretti interessati. Per realizzare una rete di protezione sociale efficace risulta fondamentale, infatti, disporre di informazioni puntuali ed aggiornate sugli operatori del sistema, che debbono essere conosciuti e considerati a partire dalla loro identità e dalle caratteristiche specifiche che li contraddistinguono”. “Malgrado la situazione di crisi che ha investito importanti settori dell’economia piemontese – ha sottolineato l’assessore - le cooperative sociali sono aumentate di numero e per addetti, coprendo un importante segmento dell’economia regionale. Questo fenomeno ha permesso di mantenere adeguati standard di welfare in regioni avanzate come la nostra e dato risposta alla sempre crescente domanda di servizi, nonostante la pesante diminuzione di capacità di spesa del settore pubblico, dovuta in primo luogo alla costante e pesantissima riduzione del Fondo Nazionale delle Politiche Sociali. La nostra Regione ha fatto il contrario: dal 2005 al 2009 l’incremento della totalità delle erogazioni ai Consorzi socio-assistenziali è passata da 166 milioni di euro a 243 milioni. Questo, come importante scelta politica, perché crediamo che l’infrastrutturazione e la coesione del tessuto sociale sul territorio siano infatti una delle condizioni basilari per la ripresa economica, su cui la Regione ha investito in questi anni rilevanti quote delle proprie risorse”. .  
   
   
POLITICHE SOCIALI: “STRADA FACENDO” DAL 5 AL 7 FEBBRAIO A TERNI  
 
Perugia, 4 febbraio 2010 - Fare il punto sulle politiche sociali in Italia: è uno degli obiettivi della quarta edizione di Strada Facendo, in programma a Terni da venerdì prossimo 5 febbraio fino a domenica 7. L’iniziativa è del Gruppo Abele, Libera e Cnca, in collaborazione con la Regione Umbria e il Comune di Terni. Alle tre giornate parteciperanno gli operatori del sociale che saranno impegnati a discutere su varie tematiche, ma anche su un nuovo modello di welfare a tutela dei diritti sociali e che dia risposte ai nuovi bisogni come la precarietà lavorativa e la disoccupazione Venerdì l’appuntamento di apertura è previsto per le ore 15 al Palatennistavolo di Terni. Interverranno rappresentanti delle istituzioni regionali, del Comune di Terni e don Luigi Ciotti. A seguire il dibattito con gli esperti: il giuslavorista Piergiovanni Alleva, il direttore generale di Caritas Migrantes don Giancarlo Perego, il direttore del Centro San Gallicano di Roma Aldo Morrone, l’esperta di economia sanitaria Nerina Dirindin, il sociologo Luigi Manconi, il procuratore generale di Torino Gian Carlo Caselli. Alla plenaria sarà presente il segretario del Partito democratico. La serata è in compagnia dei Ned Ludd e dei Modena City Ramblers. Sabato 6 febbraio oltre 900 persone parteciperanno ai sette cantieri sociali: (lavoro, welfare, diritto all’abitazione, migranti, salute, carcere, giovani). Nei gruppi di lavoro operatori, amministratori, educatori, volontari, esperti si confronteranno su contenuti, metodi e modelli virtuosi da riproporre per lo sviluppo delle politiche di welfare. Nella mattina di domenica 7 febbraio saranno presentate le relazioni finali dei cantieri. Il risultato dei lavori di gruppo sarà sintetizzato nella “Carta di Terni per un nuovo welfare” per rilanciare idee, modelli e strategie emersi nel dibattito. Porterà i suoi saluti ai partecipanti di Strada Facendo il vescovo di Terni Monsignor Vincenzo Paglia. Per il programma completo www. Gruppoabele. It. .  
   
   
E´ INIZIATO CON UN INCONTRO CON RICHARD DI BUONO, PRESIDENTE DELL´ABRUZZO E MOLISE HERITAGE SOCIETY DI WASHINGTON, LA SETTE GIORNI DI INCONTRI ISTITUZIONALI CHE IL PRESIDENTE IORIO AVRA´ NELLA CAPITALE STATUNITENSE E A NEW YORK  
 
Campobasso, 4 febbraio 2010 - È iniziato con un incontro con Richard Di Buono, Presidente dell´Abruzzo e Molise Heritage Society di Washington, la sette giorni di incontri istituzionali che il Presidente della Regione Molise, Michele Iorio, avrà nella capitale statunitense e a New York. Sette giorni in cui il Presidente della Regione incontrerà le varie associazioni molisane, oltre a vari esponenti imprenditoriali di primo piano della società statunitense. In agenda ci sono anche incontri istituzionali con l´Ambasciatore italiano Giulio Terzi, oltre che con esponenti del Governo Usa e della città di New York. Non mancano appuntamenti con i rappresentanti scientifici di alcune Università e del mondo culturale in generale. La finalità della visita è, evidentemente, quella di rafforzare i rapporti già creati nei precedenti anni, dallo stesso Presidente Iorio con il mondo istituzionale, universitario, scientifico e culturale degli States. Giovedì è prevista anche la presenza del Presidente Iorio, come ormai tradizione, al National Prayer Braekfast, il momento di preghiera di tutti i vertici politici, giudiziari, militari e industriali degli Usa per la pace e la prosperità sia dell´Unione che nel mondo. Il Presidente Iorio, come gli altri anni, è stato invitato direttamente dal Congresso degli Stati Uniti d´America. A guidare questo momento di riflessione e comunione ci sarà, come sempre, il Presidente Barack Obama. .  
   
   
PRESENTATO A VENEZIA IL RAPPORTO FAS 2001/2006. REALIZZATI OLTRE IL 90% DEGLI INTERVENTI PROGRAMMATI  
 
Venezia, 4 febbraio 2010 - L’assessore alle Politiche Economiche dell’Economia ha presentato ieri a Venezia il rapporto “Fas 2001/2006 – Risorse, obiettivi e risultati. L’esperienza del Veneto”, con il quale la Regione presenta gli interventi programmati e realizzati nell’ambito del Fondo per le Aree Sottoutilizzate (Fas). Si tratta di una pubblicazione che non vuole essere una semplice elencazione di attività progettuali, ma intende essere una testimonianza di come lo strumento della Programmazione Negoziata possa produrre rilevanti e concreti risultati per il territorio. Il Fas è lo strumento attraverso il quale ogni Governo finanzia la propria politica regionale per il riequilibrio economico e sociale fra le diverse aree del Paese. In particolare, il Fas concorre al finanziamento di programmi di interesse strategico nazionale, regionale e interregionale. La Regione del Veneto è da sempre fortemente convinta dell’efficacia di questo strumento di programmazione; in meno di un decennio, infatti, sono stati programmati quasi 1200 milioni di euro, con i quali sono stati avviati alla realizzazione 530 interventi, di cui oltre il 70% già terminati. “Monitorare e verificare quanto un’amministrazione ha attuato rispetto alla propria programmazione, – ha sottolineato l’Assessore Sartor – non solo è un’assunzione di responsabilità verso i cittadini, informandoli in modo trasparente di come sono state spese le risorse pubbliche, ma rappresenta anche un segnale positivo nei confronti di un territorio oggi in difficoltà. La Regione del Veneto – ha proseguito Sartor – ha qualche difficoltà di rendicontazione in più rispetto ad altre amministrazione, per il fatto che è riuscita a realizzare oltre il 90% di quanto programmato. Questo grazie non solo alla volontà politica, ma anche ad una struttura tecnica in grado di renderla concreta”. Dopo aver ribadito che le risorse messe in campo dalla Regione rappresentato un volano per tutta l’economia, Sartor si è rammaricato del fatto che oggi non sia possibile dar seguito ad una nuova azione programmatica, compreso il Fas, a causa delle difficoltà economiche. “Capiamo – ha precisato – le attenzione del Governo per quanto riguarda la spesa pubblica e in particolare per conservare risorse per fronteggiare la crisi occupazionale, ma riteniamo che ci sia anche la necessità di disporre, magari in misura percentuale, di queste risorse, che in sinergia con quelle europee, creerebbero un volano di lavoro e occupazionale importante”. Sartor ha poi segnalato che la nuova programmazione, imperniata sul la competitività sostenibile, riguarderà in particolare la mobilità (Sfmr e infrastrutture per l’interscambio, piste ciclabili), la rivitalizzazione dei centri storici, l’innovazione e la ricerca. A questo proposito è intervenuto il Segretario Generale alla Programmazione della Regione , Adriano Rasi Caldogno, il quale, nel ricordare i vari settori di intervento nei quali si è operato con il Fas, ha detto che una forte concentrazione di risorse è stata dedicata alle biotecnologie e alle nanotecnologie, che oggi stanno dando notevoli risultati, ma che non sarebbero mai decollate senza l’intervento diretto della Regione. .  
   
   
VALLE D’AOSTA: DALL´OSSERVATORIO SUL CREDITO LA FOTOGRAFIA DEL SISTEMA SOCIO-ECONOMICO  
 
Aosta, 4 febbraio 2010 - Nella mattinata di ieri si è riunito a palazzo regionale, sotto il coordinamento del Presidente della Regione, Augusto Rollandin, nelle sue funzioni di Prefetto, lo Speciale Osservatorio regionale sul credito. E’ stata l’occasione per tracciare la situazione generale in Valle d’Aosta. In apertura di riunione il Presidente Rollandin ha illustrato la situazione socio-economica della Valle d’Aosta : «Per il 2009 – ha spiegato Rollandin - si rileva una contrazione del prodotto interno lordo della Valle d’Aosta, in termini reali rispetto all’anno precedente, di circa il -5%. Dai dati a nostra disposizione si ritiene che una ripresa significativa della produzione per la regione si possa realizzare soltanto a partire dal 2011. Anche guardando alle componenti della domanda - come i consumi finali interni, investimenti fissi lordi, esportazioni - si possono notare saldi negativi per il 2009. In particolare, i consumi finali delle famiglie sono stimati in calo del 1,4%; d’altro canto l’Istat ha misurato una contrazione di questa dimensione in termini reali per il 2008 del 4,4%, gli investimenti fissi lordi si ridurrebbero del 15%, mentre per l’export si ipotizza un calo di oltre il 40%, valore peraltro in linea con il dato tendenziale annuo registrato dall’Istat a settembre 2009». In particolare, relativamente all’analisi degli indicatori congiunturali, emerge un persistere della situazione di difficoltà per il sistema economico regionale. «Difficoltà che permarranno per tutto il 2010 – ha aggiunto il Presidente Rollandin –, nonostante i riscontri positivi emersi dall’analisi degli effetti della manovra anticrisi. In quest’ottica il Consiglio regionale ha approvato la proroga delle misure straordinarie ed urgenti in funzione anticrisi per il sostegno alle famiglie e alle imprese e, parallelamente, stiamo dando corpo al piano delle politiche del lavoro, anch’esso di recente approvazione. E’ un momento di difficoltà e di sofferenza, ma crediamo che con interventi immediati, come la legge anticrisi, e con un progetto di più ampio respiro, come quello del piano del lavoro, riusciremo a contenere e a superare la crisi». Occupazione - I dati aggiornati al terzo trimestre 2009 indicano un calo tendenziale annuo dell’occupazione del -3,6%, cui si affianca un aumento della disoccupazione di circa mille unità. Le assunzioni nei primi undici mesi del 2009 risultano in contrazione del -11% rispetto al dato relativo allo stesso periodo del 2008, il quale a sua volta era già inferiore a quello inerente l’analogo periodo del 2007. Sempre con riferimento ai primi undici mesi del 2009, anche il flusso degli iscritti presso i centri per l’impiego risulta in sensibile aumento rispetto al 2008 (+12%). Ammortizzatori Sociali - Su base annuale la cassa integrazione guadagni tra il 2008 ed il 2009 è complessivamente cresciuta del 91,7%. La crescita generale della Cig è spiegata in larga parte (77%) dal maggior ricorso alla cassa ordinaria (+101,3%). Nel complesso, la Cig richiesta dai comparti del settore secondario aumenta rispetto all’anno precedente di oltre il 160%; e se si guarda alla sola cassa ordinaria richiesta dal settore secondario, l’aumento registrato è di oltre il 300%. Le aziende del settore meccanico e metallurgico spiegano circa il 60% delle ore autorizzate di cassa integrazione ordinaria relative al 2009. Questi elementi chiariscono bene le sofferenze del settore manifatturiero. Alle ore autorizzate di cassa integrazione vanno poi aggiunte quelle relative ai cosiddetti “ammortizzatori in deroga”, che a fine novembre 2009 possono essere stimate in poco meno di 200. 000 ore. Infine, i lavoratori in mobilità a fine 2008 erano meno di 500 unità, mentre a fine agosto il loro numero aveva già superato le 700 unità e a novembre si attestava oltre le 900 unità. Produzione - Per quanto riguarda il tessuto produttivo, secondo i dati Infocamere, il numero delle imprese attive extra-agricole in Valle d’Aosta al 30 settembre 2009 risulterebbe di poco superiore a 10 mila 500 unità. Si tratta di un valore sostanzialmente analogo a quello rilevato alla medesima data dell’anno precedente. Il saldo tra imprese iscritte e cessate nei primi nove mesi del 2009, al netto dell’agricoltura, è negativo per circa 60 unità (702 cancellazioni contro 640 iscrizioni), inoltre il numero di imprese iscritte nei primi nove mesi del 2009 costituisce il valore più basso registrato nel corso dell’ultimo quinquennio (dal 2005). Pignoramenti - Sulla base di dati forniti dalla Direzione Territoriale dell’Economia e delle Finanze di Aosta sulla situazione delle procedure di pignoramento in Valle d’Aosta, l’andamento per quanto riguarda i pignoramenti immobiliari per procedure giudiziarie è in crescita del 10. 63%, tra il 2008 e il 2009. Secondo i dati Equitalia riguardanti i pignoramenti totali (immobiliari, presso terzi, mobiliari e dei mobili registrati), sempre tra il 2008 e il 2009, il trend è in aumento del 100. 95%, segno dell’evidente disagio di una parte di valdostani nel far fronte ai debiti contratti, nonostante gli interventi nazionali e regionali messi in campo nel 2009. Un segnale della validità degli interventi regionali messi in atto nel 2009 a sostegno di imprese e famiglie è stato espresso da Anna Luigia Francione, responsabile della Direzione territoriale dell’economia e delle finanze, che con il direttore della filiale di Aosta della Banca d’Italia Giuseppe Manitta e il rappresentante dell’Abi (Associazione bancaria italiana) Martino Cossard, ha lavorato ad un tavolo ristretto per esplorare in maniera più puntuale la situazione del credito in Valle d’Aosta. Nell’analisi della ricaduta dei benefici messi in campo dall’amministrazione, Anna Luigia Francione ha sottolineato che «Per quanto attiene al ricorso alla sospensione delle rate dei mutui previsti da leggi regionali, questo ha interessato circa mille i privati, così come la liquidità finanziaria che da questa operazione ne è derivata, pari a circa 3 milioni 300 mila euro». Parlando invece di imprese è emerso che «il 61 per cento degli aventi diritto ha utilizzato tale possibilità e le risorse di liquidità rese disponibili per il sistema sono stimabili in circa 18 milioni 600 mila euro» e, più in generale che «le difficoltà economiche che le imprese ed i cittadini hanno dovuto affrontare nel 2009 hanno comunque prodotto alcuni effetti negativi che vengono individuati in una contrazione importante degli investimenti, ma anche in un calo delle richieste dei mutui stimabile in circa il 15 per cento». Valfidi, in controtendenza, ha registrato un aumento delle domande di finanziamento a fronte di iniziative di investimenti. «Effetto – ha detto Marino Vicentini dell’associazione artigiani Valle d’Aosta – frutto dell’aumento al 75 per cento della garanzia da parte della Regione. Una misura che ha aiutato le imprese nei confronti delle banche». Sempre dall’osservatorio è emerso un altro dato positivo, sottolineato da Manitta: «I depositi bancari, sia delle famiglie che delle imprese, sono cresciuti ad un tasso superiore a quello medio nazionale e a quello dei quattro mesi precedenti». .  
   
   
MARCHE, FONDO ANTICRISI 2010: APPROVATO IL BANDO PUBBLICO PER LA DISOCCUPAZIONE.  
 
Ancona, 4 Febbraio 2010 - La Giunta Regionale ha approvato i criteri e le modalita` per l´utilizzo del Fondo anticrisi 2010, di cui all´art. 45 comma 2 lett. B) della legge regionale n. 31/2009. L´intervento della Regione e` volto a fronteggiare fragilita` sociali conseguenti alle dinamiche del mercato del lavoro mediante l´erogazione di contributi di solidarieta` a favore di persone e nuclei familiari colpiti dalla disoccupazione. L´impegno finanziario ammonta a 1. 400. 000,00 euro. L´entita` del sussidio e` di 200,00 euro mensili, da corrispondere per un periodo di sei mesi in un´unica soluzione anticipata. I soggetti beneficiari sono: ex lavoratori dipendenti residenti da almeno 3 anni nelle Marche che dal 1 gennaio 2009 hanno perso il lavoro a causa di licenziamento, dimissioni per giusta causa o mancato rinnovo del contratto a termine: vi rientrano i lavoratori con uno o piu` contratti, anche non continuativi, che hanno maturato, a partire dal 1 settembre 2008, un periodo lavorativo di almeno 3 mesi. Sono ricompresi in quest´ultima fattispecie, e con le stesse modalita`, i lavoratori subordinati, compresi quelli con contratto di somministrazione e di apprendistato, e i lavoratori con contratti di collaborazione. Le domande per accedere al bando pubblico devono essere presentate entro il 31 marzo 2010, tramite i Centri di assistenza fiscale convenzionati (Caf), corredate dall´attestazione Isee (Indicatore della situazione economica equivalente) e Isee rimodulato. La graduatoria dei beneficiari sara` determinata sulla base del reddito Isee corrente rimodulato abbattendo convenzionalmente il reddito stesso in condizione delle diverse attuali condizioni di disagio: ex lavoratore senza indennita`, con mobilita` in deroga, con disoccupazione ordinaria o a requisiti ridotti, con indennita` di mobilita`, con borse lavoro o stage e tirocini formativi retribuiti. Copie degli atti con l´elenco dei Caf convenzionati in ogni provincia sono pubblicati sul sito www. Regione. Marche. It al link Fondo di solidarieta` anti crisi ´ Contributi di solidarieta` ´ Bando 2010. Verranno riportati anche sul Bur dell´11 febbraio 2010. .  
   
   
TOSCANA, RUOLO ATTIVO CON I PAESI EMERGENTI FONDAMENTALE FARE SISTEMA E REALIZZARE UNA PIÙ FORTE INTEGRAZIONE  
 
 Firenze, 4 febbraio 2010 - Il rapporto tra cooperazione e processi d´internazionalizzazione è stato l´argomento di un seminario che si è svolto ieri nella sala Pegaso di Palazzo Strozzi Sacrati, organizzato dall´assessorato regionale per la cooperazione. Un tema di grande attualità che ha visto un importante lavoro della Regione Toscana in particolare con il varo nel 2009 della nuova Legge “Quadro” sulle attività internazionali (Legge Regionale n. 26/09 “Disciplina delle attività europee e di rilievo internazionale della Regione Toscana”). Uno strumento con il quale la Regione ha riordinato il quadro legislativo esistente, ma ha anche previsto strumenti di programmazione e logiche di organizzazione e integrazione. All´appuntamento di stamani si sono ritrovati Massimo Toschi, assessore regionale per la cooperazione internazionale, Nicola Bellini , direttore dell´Irpet, Stefano Giovannelli, direttore di Toscana Promozione, studiosi ed addetti ai lavori del mondo delle imprese, delle associazioni e delle cooperative. «Con questa iniziativa – ha spiegato Toschi – vogliamo verificare se esistono le possibilità d´integrazione tra la cooperazione e i processi d´internazionalizzazione. Un processo che punta in particolare sulla Cina ma anche sul Mediterraneo e l´Africa». L’assessore Toschi ha aggiunto che «non si può ridurre il colosso cinese al “problema Prato”. Rappresenta invece una grande risorsa che deve coinvolgere la Toscana e tutto il Paese a patto che si instaurino nuovi e più stretti rapporti dove il nostro sia un ruolo attivo e non di sola difesa». Nicola Bellini direttore dell´Irpet ha sottolineato che bisogna sostituire le “politiche dell´internazionalizzazione” con “l´internazionalizzazione della politica" con una forte integrazione con gli aspetti socio–culturali, l´integrazione e la necessità di avere il sostegno di un soggetto istituzionale. Stefano Giovannelli direttore di Toscana Promozione ha puntato invece l´accento su un nuovo modello di internazionalizzazione. «Sarebbe necessario avviare un processo – ha sottolineato - per arrivare ad un posizionamento competitivo che comprenda non solo le imprese ma il sistema nel suo complesso e che punti sulla conoscenza con al primo posto la creazione di una università di eccellenza». Un messaggio che punta al colosso cinese ma anche all´area mediterranea. «Dobbiamo rivedere i nostri rapporti con questi paesi – ha detto sempre Giovannelli – in particolare creando sinergie tra i nostri sistemi territoriali, di imprese, università e associazioni». .  
   
   
PIANO TERRITORIALE REGIONALE DELL´EMILIA-ROMAGNA: L´ASSEMBLEA LEGISLATIVA APPROVA IL DOCUMENTO DI PROGRAMMAZIONE STRATEGICA  
 
Bologna, 4 febbraio 2010 – "Abbiamo condiviso con il territorio una strategia di lungo periodo che tiene conto dei cambiamenti socio-economici intervenuti in questi anni. Una prospettiva capace di interpretare quei mutamenti, ancora più evidenti davanti alla crisi, che riguarda tutta la comunità regionale. Non abbiamo la pretesa di dettare la ‘direzione’ ma con il piano territoriale vogliamo accompagnare tutta la comunità emiliano romagnola ad affrontare insieme le sfide del futuro". Lo ha sottolineato il presidente della Regione Vasco Errani concludendo il dibattito sul Piano territoriale regionale approvato, oggi, dall’assemblea legislativa dell’Emilia-romagna. "Abbiamo dato risposte, non definitive, che si misurano oltre che con i cambiamenti – ha aggiunto Errani – anche con le linee di intervento già avviate come gli investimenti nella conoscenza, nell’innovazione tecnologica e nel governo del territorio. Inoltre abbiamo intrapreso la sfida inedita di realizzare di qui al 2013, attraverso il Documento unico di programmazione, investimenti strategici pari a 1,5 miliardi di euro assieme a tutti gli enti locali, Comuni e Province, e alle forze economiche e sociali dell’Emilia-romagna". Sulle nuove dinamiche demografiche il presidente Errani ha aggiunto che è giunto il momento di "affrontare il problema culturale della società multietnica che già esiste. Perché non c’è nella storia dell’umanità una comunità che, scommettendo sulla paura e sulla chiusura, abbia gettato le basi per il futuro". L’assessore alla Programmazione e sviluppo territoriale, Gian Carlo Muzzarelli, ha espresso la propria soddisfazione per l’approvazione del nuovo Ptr a distanza di 20 anni dal precedente. "E´ un Piano - ha sottolineato l’assessore - che parte da una strada tracciata, un percorso più ampio, più lungo. Radici forti, di cui andiamo orgogliosi. Radici di emancipazione, di riscatto, di auto-organizzazione, di solidarietà, di autonomia. Il Piano, ha poi spiegato Muzzarelli, propone di assumere una nuova concezione dello sviluppo, la green economy, un welfare di comunità, in sintonia con la più innovativa cultura politica e economica. Tutto ciò è il cuore della Regione sistema, una Regione coesa. Il patrimonio di beni materiali e immateriali di un territorio. Patrimonio che deve essere costantemente mantenuto e sviluppato nella sua interezza, per il valore che rappresenta a livello di intelligenze, bellezza del territorio, voglia di fare, inventare, innovare". Che Cos’è Il Ptr - Il nuovo Piano territoriale regionale è, al contempo, la sintesi e la prospettiva delle azioni e della direzione che la Regione si è data ma soprattutto si vuole dare. Il Ptr è uno strumento nuovo. Non è un atto di “government” ma uno strumento di governance. Non contiene vincoli, ma indirizzi e obiettivi. E’ la cornice di riferimento per le scelte delle famiglie, dei lavoratori e delle imprese, ma anche un invito a progettare, a gettare in avanti lo sguardo e immaginare il futuro. E’ uno strumento aperto e flessibile, coerente con il metodo di governo attuato fino ad oggi ed ispirato ai principi di sussidiarietà e proporzionalità di mezzi e fini, trasparenza, cooperazione istituzionale, concertazione sociale e partecipazione. Punta a realizzare un circolo virtuoso di relazioni fra Stato, economia e società ricreando una fiducia fondata su regole chiare e valori e obiettivi condivisi. Le linee principali - Gli indirizzi del Ptr ruotano intorno a due considerazioni di fondo: la collocazione dell’Emilia-romagna nel circuito delle principali aree europee nonché la profondità e la portata dei cambiamenti richiesti dalle contraddizioni dello sviluppo regionale e dall’impatto della crisi e della globalizzazione. Il patrimonio di un territorio, che ne misura il benessere e ne sostiene lo sviluppo, è fatto di saperi, valori, beni economici e beni ambientali: nessun fattore può essere trascurato a scapito dell’altro, perché le interazioni sono profonde e ineliminabili. Il concetto di capitale territoriale sottolinea il fatto che la competizione non è solo competizione di imprese, è competizione di sistemi territoriali e, come nelle imprese, anche nei territori si pongono problemi di scala, di massa critica e di innovazione. Le città e i territori non possono affrontare la dimensione dei processi globali e il loro intreccio con la realtà locale pensando ciascuno a se stesso e magari spingendo l’acceleratore sul localismo e il municipalismo. La Regione-sistema è un sistema di città e territori in rete: una rete integrata e intermodale per la mobilità sostenibile di persone e merci; una rete di telecomunicazioni a banda larga, per superare il digital divide e sviluppare nuovi servizi per le famiglie, le imprese e la pubblica amministrazione; una rete di sicurezze sociali che tiene insieme i servizi domiciliari e i grandi centri di cura; una rete della ricerca e del trasferimento tecnologico, con le nostre storiche Università, i centri di ricerca pubblici e privati, i tecnopoli promossi dalla Regione; una rete ecosistemica e paesaggistica e così via. Città e territorio - Il Ptr rende più chiara la pianificazione del territorio che non sta più dentro i confini amministrativi tradizionali e che anche a livello locale è stringente l’esigenza di uniformare, chiarire e semplificare le norme. La sfida per il futuro è quello di giungere, con un percorso partecipato, al testo unico della legislazione sul territorio: non una legge in più o un assemblaggio, ma una occasione per produrre una normativa chiara, semplificata e stabile. Il Piano delinea anche come dovrà essere l’assetto del territorio e come si dovrà governare le trasformazioni territoriali per avere un sistema competitivo, uno sviluppo sostenibile e una società coesa. Si punta a ripartire dalle città contenendo l’uso del suolo e riqualificando l’assetto urbano. Per dare forma e identità alle città e al territorio si punta a ricucire i tessuti urbani, città e campagna, centri e periferie facendo decollare un grande progetto di riqualificazione del paesaggio, urbano ed extraurbano. Alle reti (in particolare alle reti infrastrutturali e alle reti eco-sistemiche) il Ptr affida la funzione ordinatrice del sistema e delle sue trasformazioni: prima le infrastrutture, poi le aree prevedendo lo sviluppo degli insediamenti produttivi nella rete della aree ecologicamente attrezzate. .  
   
   
BASILICATA: REGIONE, NESSUN DISIMPEGNO FONDI UE  
 
Potenza, 4 febbraio 2010 - Nessun disimpegno automatico delle risorse comunitarie. La Regione Basilicata, infatti, ha prodotto pagamenti dei beneficiari rendicontati a valere sul Po Fesr Basilicata 2007 – 2013 per più di 110 milioni di euro, di gran lunga sopra la soglia minima fissata dall’Ue, pari a 102 milioni di euro. Non ci sarà, quindi, alcun disimpegno automatico delle risorse definite per le annualità 2007-2009. La qualità della spesa, registrata al 31 dicembre del 2009 è stata garantita da investimenti in diversi settori strategici per lo sviluppo della regione, come le infrastrutture, i beni culturali, il sostegno alle imprese. In particolare, 25 milioni di euro sono stati destinati per progetti di viabilità e 20,5 meuro per progetti di ricerca, e-government nella Pubblica amministrazione e fondo di garanzia. Inoltre, la Regione Basilicata ha assicurato il proprio sostegno al sistema produttivo regionale favorendo l’accesso al credito tramite il fondo di garanzia per un investimento di 13 meuro. Per la valorizzazione di beni culturali e ambientali, fra progetti infrastrutturali e iniziative di marketing territoriale, sono stati spesi circa 7,3 Meuro. Per favorire l’inclusione sociale attraverso i cosiddetti Pois sono stati investiti 20 meuro attraverso la realizzazione di infrastrutture sociosanitarie. Particolarmente consistente anche il capitolo riguardante l’energia e lo sviluppo sostenibile per il quale sono stati spesi circa 30,3 Meuro così ripartiti: 18 Meuro per sistemazione ripristino funzionalità degli ambiti fluviali, 10 Meuro per l’istituzione del fondo di garanzia imprese nel settore energia e 2 Meuro per la realizzazione di piattaforme di raccolta differenziata. Infine, 3,8 Meuro per l’assistenza tecnica e il rafforzamento delle risorse umane. Bene ha fatto l’Europarlamentare Gianni Pittella a tenere alta l’attenzione sul gravoso obiettivo, in termini quantitativi e di qualità, che le regioni convergenza devono raggiungere nel 2010, e in particolare la Regione Basilicata in phasing out. Tuttavia, la Regione Basilicata ha ricevuto pareri positivi in merito ai Manuali di procedure in materia di rendicontazione, monitoraggio e controllo dalla Commissione Europea in modo da garantire la congruità e la trasparenza della spesa che ha registrato e che si sta apprestando a effettuare. .  
   
   
ELEZIONI REGIONALI, SI VOTA IL 28 E IL 29 MARZO. RIPARTITI I SEGGI TRA LE 5 CIRCOSCRIZIONI DELLA CAMPANIA  
 
Napoli, 4 febbraio 2010 - Sul Bollettino Ufficiale di ieri sono stati pubblicati i decreti del presidente Bassolino con cui vengono stabilite le date per l’elezione diretta del presidente della Giunta e il rinnovo del Consiglio regionale, e ripartiti i 60 seggi tra le 5 circoscrizioni della Campania. Si vota domenica 28 marzo, dalle ore 8 alle ore 22, e lunedì 29 marzo, dalle ore 7 alle ore 15. I seggi alle circoscrizioni sono così assegnati: 5 ad Avellino, 3 a Benevento, 9 a Caserta, 32 a Napoli e 11 a Salerno. .  
   
   
IMPRESE: OLTRE 18MLN EURO DA RIPARTO FONDO UNICO REGIONE ABRUZZO AIUTA PMI IN DIFFICOLTA´CONGIUNTURALI  
 
Pescara, 4 febbraio 2010 - Oltre 18 milioni di euro saranno disponibili da subito per i comparti produttivi regionali con la ripartizione del Fondo unico per le attività produttive, destinato dal Governo alla Regione. Lo ha annunciato stamane il vice presidente della Regione e assessore alle Attività produttive, Alfredo Castiglione. "Nella scelta della destinazione delle risorse del fondo unico è stata anzitutto considerata l´attuale congiuntura economica - ha spiegato Castiglione - per questo abbiamo già attivato e continueremo ad attivare strumenti e leggi a beneficio dei settori produttivi". Oltre 8 milioni di euro sono stati destinati alle cooperative artigiane di garanzia e confidi e all´artigiancassa, per l´abbattimento dei tassi d´interesse, per l´integrazione dei fondi rischi in favore dei consorzi di garanzia collettiva fidi e per il fondo regionale di garanzia. Altra voce rilevante nel riparto del fondo è quella riguardante il contributo per l´incentivazione all´accesso al credito in favore delle piccole e medie imprese industriali. In questo caso la somma prevista è di 1 milione 875 mila euro. Un fondo cospicuo riguarda anche il turismo con una previsione di 1 milione e 300 mila euro. Fondi per 800. 000 euro sono stati destinati allo sviluppo del termalismo e al distretto produttivo del benessere. La somma di 250. 000 euro è stata destinata a sostegno della legge regionale sull´artigianato, di recente approvazione. Invece 100. 000 euro andranno a beneficio dell´attivazione dell´Osservatorio regionale sull´artigianato. Particolare attenzione, nel riparto del fondo, è stata data alle botteghe scuola (850. 000 euro) e alle mostre di artigianato artistico di Guardiagrele e Castelli (120. 000 euro). I finanziamenti più significativi per il commercio riguardano la somma di 8 milioni di euro prevista a beneficio delle cooperative di garanzia dei commercianti. Per le norme a tutela dei consumatori sono stati previsti 100. 000 euro, mentre 200. 000 euro sono stati attribuiti all´Osservatorio del commercio. "In questo riparto di risorse è importante anzitutto l´attenzione prestata alle piccole e medie imprese dei settori dell´industria, del commercio e dell´artigianato - ha spiegato il vice presidente della Regione - in questo modo intendiamo porre il sistema economico delle piccole e medie imprese nella condizione di reagire alle difficoltà attuali". Castiglione ha poi auspicato che "nel prossimo anno sia realtà la legge sulla riduzione e l´accorpamento dei circa ottanta confidi abruzzesi e la riforma della Fira per creare confidi intersettoriali, pochi ma solidi, come peraltro già avviene in altre regioni". In proposito il vice presidente ha ricordato che "qualcuno è contrario a questa riforma dei confidi, per difendere e conservare micropotere in nome anche di localismi ma è il momento di superare queste logiche per un approccio più moderno e più efficace ai comparti produttivi". Infine Castiglione ha posto l´accento sull´importanza dell´attivazione degli osservatori sul commercio e sull´artigianato e del nuovo rapporto avviato con i consumatori, per i quali sarà istituita un´apposita consulta regionale. "Gli osservatori e la consulta sono strumenti importanti di confronto e concertazione tra la Regione,le categorie del mondo produttivo ed il territorio, per compiere una riforma dei settori del sistema produttivo, per troppo tempo abbandonati a sè stessi" ha concluso Castiglione. .  
   
   
ECONOMIA: TONDO INCONTRA VERTICI CONFINDUSTRIA FVG  
 
Trieste, 4 febbraio 2010 - Una ricognizione puntuale degli strumenti messi a punto dalla Regione per affrontare la crisi e l´avvio di un confronto su questioni specifiche per favorire la ripresa del sistema produttivo. Questa agenda operativa, che si tradurrà in una serie di Tavoli di lavoro tecnici, è stata messa a punto nel vertice tra il presidente della Regione Renzo Tondo e la Confindustria del Friuli Venezia Giulia, che si è svolto ieri pomeriggio a Trieste. All´incontro il presidente Tondo era affiancato dal vicepresidente e assessore alle Attività produttive Luca Ciriani e dal presidente e amministratore delegato della finanziaria regionale Friulia, Federico Marescotti. La delegazione di Confindustria era guidata dal presidente regionale Alessandro Calligaris, e composta dai rappresentanti delle quattro associazioni provinciali. L´incontro ha permesso di confermare la piena condivisione sugli obiettivi strategici per migliorare la competitività territoriale del Friuli Venezia Giulia (infrastrutture, energia, fiscalità di sviluppo), così come sulla necessità di dare continuità agli ammortizzatori sociali e alle politiche attive del lavoro e della formazione, in modo da salvaguardare l´occupazione. È stato il presidente Tondo a voler imprimere al vertice un carattere operativo, concordando una serie di approfondimenti a breve termine, ai quali parteciperanno gli assessori competenti. Sarà prima di tutto condotto un puntuale esame di tutti gli strumenti straordinari di sostegno finanziario e creditizio al sistema delle imprese, sulla base delle esperienze di questi mesi, verificandone l´efficacia e individuando soluzioni in grado di migliorarne ulteriormente l´operatività. Tondo ha anche proposto tre Tavoli specifici, tenendo conto delle esigenze manifestate dai rappresentanti degli industriali: il settore dell´edilizia e dei lavori pubblici, cruciale per rimettere in moto la domanda; i problemi dell´area industriale dell´Aussa Corno e più in generale della Bassa friulana; la bonifica dei siti inquinati a Trieste. Il presidente della Regione ha espresso al termine un giudizio positivo sull´incontro. Anche Calligaris ha sottolineato come la riunione abbia rappresentato "un passaggio importante, che ha permesso di avviare un confronto diretto e costruttivo". .  
   
   
ECONOMIA: TONDO A CONGRESSO UIL FVG, "APERTI AL CONFRONTO"  
 
Trieste, 4 febbraio 2010 - La Regione Friuli Venezia Giulia apre da subito un confronto con il sindacato, in un tavolo allargato anche alle associazioni degli imprenditori, per affrontare assieme i problemi dell´occupazione e gli strumenti per favorire la ripresa. Lo ha ribadito il presidente della Regione Renzo Tondo, intervenendo ieri al congresso regionale della Uil, che si aperto alla Stazione marittima di Trieste. La difficoltà del momento richiede però, secondo il presidente, un "atteggiamento di assoluta chiarezza". "È necessario che i problemi - ha precisato Tondo - siano affrontati con forza e determinazione. Per questo il confronto deve essere sui fatti, deve entrare nel merito delle scelte concrete, lasciando da parte le ideologie, con lealtà nei rapporti ma anche senza paura di dire le cose come stanno e senza temere il conflitto". Nella sua ampia relazione introduttiva, il segretario regionale della Uil Luca Visentini aveva definito molto positivi e tempestivi gli accordi sottoscritti con la Regione per estendere gli ammortizzatori sociali al maggior numero possibile di lavoratori, ma aveva anche riscontrato nell´azione regionale un´assenza di strategia, respingendo nel contempo le linee del nuovo Piano socio-sanitario. A questi rilievi ha risposto puntualmente Tondo, elencando le cose fatte: dopo molti anni si è riaperta in Friuli Venezia Giulia una stagione delle infrastrutture, a cominciare dalla terza corsia della A4; è stato avviato un rilancio coordinato della portualità regionale; sono state poste le basi per superare il gap nel campo energetico; accanto agli ammortizzatori sociali è stato approvato un pacchetto anticrisi di stimolo all´economia con il contributo costruttivo dell´opposizione. "Non so - ha detto - se queste sono strategie. Non mi interessano le parole, mi interessano i fatti". Il presidente ha anche indicato i temi su cui adesso occorrerà concentrare l´attenzione, a cominciare da un rafforzamento delle politiche attive del lavoro, perché ai primi segnali di ripresa non necessariamente corrisponderà un recupero dell´occupazione. E poi bisognerà essere capaci di attrarre nuove imprese, nella convinzione che il settore manifatturiero resta un pilastro dell´economia regionale. Per aumentare la competitività territoriale è perciò necessario, secondo Tondo, aprire un confronto con il Governo sulla fiscalità di vantaggio, ma anche avviare una profonda riforma della Pubblica amministrazione, coinvolgendo in particolare gli Enti locali e la Sanità, perché "il sistema così com´è non regge, non ci permette di affrontare le sfide del futuro". Il presidente ha difeso il nuovo Piano socio-sanitario con il quale si punta ad una "riqualificazione della spesa", in piena sintonia quindi - a differenza di quanto rilevato da Visentini nella sua relazione introduttiva - con le linee della "riforma Fasola", proprio perché si riparte dalla questione della rete ospedaliera. Nella preparazione della Finanziaria per il 2010, ha ricordato ancora Tondo, la Regione si è trovata con 260 milioni di euro in meno a fronte di costi in aumento, quando invece nella precedente legislatura all´aumento delle entrate era corrisposto il massimo aumento del debito. Di questo tutti, secondo il presidente, devono responsabilmente tenere conto. .  
   
   
PRESENTATO IL RAPPORTO DEMOGRAFICO 2010 DELLA NUOVA PROVINCIA DI RIMINI CON 27 COMUNI  
 
 Rimini, 4 febbraio 2010 - Nel corso di una conferenza stampa, del 2 febbraio , è stato presentato il primo rapporto demografico della Provincia di Rimini allargata a 27 Comuni. Il presidente Stefano Vitali ha sottolineato il deciso decremento della densità media che passa da 537,7 abitanti al km quadrato a 376,7 abitanti. Si ‘perdono’ dunque, con la Provincia a 27 Comuni, 161 abitanti ed è un decremento che significa più spazio: “non dobbiamo sprecare questa possibilità, orientando le politiche del territorio a riprogrammare in maniera più qualitativa. ” Un’ulteriore considerazione fatta da Vitali è che se 30 anni fa, il peso del Comune capoluogo sui residenti della Provincia era del 47,8%, quest’anno si ferma al 43,5%: “questo significa che non abbiamo un effetto accentratore di Rimini ma anzi la popolazione si sta distribuendo sul territorio provinciale, con conseguenze in termini di servizi: non è pensabile progettare il futuro pensando che i servizi essenziali (sanità, scuole ma anche luoghi sociali) debbano essere concentrati solo nell’area urbana. A soffrirne sarebbero in primis cittadini e mobilità. Il tema della città compatta è in realtà quello di una provincia compatta dove una razionale distribuzione dei servizi serve a tutto il territorio. Io ritengo che la discussione del Piano strategico di Rimini debba considerare con attenzione questo aspetto. ” Ultima considerazione: cresce la popolazione più giovane, si stabilizza quella over 65, il campione straniero è strutturale e non fenomeno aleatorio. “Questi indicatori sociali - conclude Vitali - indicano una precisa direzione di lavoro per il welfare. ” È poi toccato alla responsabile del servizio Statistica, dott. Ssa Rossella Salvi, illustrare i numeri del Rapporto. Http://www. Provincia. Rimini. It/informa/statistiche/demografia/2010_popolazione/anticipazioni. Pdf .  
   
   
TRENTO: CONTROLLI SULL´ASSUNZIONE DI STUPEFACENTI: ADEGUAMENTO DELLA PROVINCIA ALLA NORMATIVA STATALE L´ACCERTAMENTO OBBLIGATORIO RIGUARDA I LAVORATORI PROVINCIALI CHE SVOLGONO MANSIONI A RISCHIO PER L´INCOLUMITÀ DI TERZI  
 
Trento, 4 febbraio 2010 - Entrano in vigore le direttive operative riguardanti gli accertamenti sanitari che i medici competenti dell´Azienda provinciale per i servizi sanitari devono compiere su alcuni dipendenti dell´amministrazione provinciale per accertare l´assenza di tossicodipendenze o di assunzione di sostanze stupefacenti. I lavoratori interessati sono quelli che svolgono mansioni che comportano particolari rischi per la sicurezza, la salute e l´incolumità di terzi, in particolare tutti coloro che sono addetti ad attività di trasporto (conducenti di veicoli stradali, addetti a macchine che movimentano terra e merci e così via). Questo per adeguarsi alla normativa statale in materia, sulla base della delibera della Giunta provinciale del 17 luglio 2009 che ha recepito l´intesa a suo tempo sancita in conferenza unificata fra Stato, Regioni e Provincie autonome. Gli effetti della delibera decorrono dal 15 gennaio e interessano i datori di lavoro sia pubblici sia privati. Il datore di lavoro - in questo caso l´amministrazione provinciale - trasmetterà al medico competente i nominativi dei lavoratori appartenenti alle categorie che devono essere obbligatoriamente sottoposte al controllo. Data e luogo dell´accertamento saranno comunicate al lavoratore interessato con un preavviso di non più di un giorno. L´accertamento consiste innanzitutto in una visita medica e quindi nell´esame delle urine. Se l´esito è negativo, il lavoratore viene considerato idoneo alla mansione. In caso di esito positivo, il lavoratore viene invece considerato temporaneamente inidoneo e inviato al Ser. T per ulteriori accertamenti, di secondo livello, anche su matrice pilifera (analisi di peli/capelli). Qualora al lavoratore venga certificata l´assenza di tossicodipendenza all´esame di secondo livello, prima di essere riammesso a svolgere la mansione a rischio potrà essere sottoposto a monitoraggio cautelativo per almeno sei mesi. Se il test di secondo livello è positivo, l´interessato deve sottoporsi ad un programma terapeutico/riabilitativo. Le direttive prevedono anche il caso in cui il lavoratore risultato positivo al test di primo livello, e quindi giudicato temporaneamente inidoneo, chieda - entro 10 giorni dalla notifica della sua inidoneità - una revisione del giudizio, attraverso una sorta di "ricorso" a suo carico. Queste le sostanze stupefacenti oggetto delle analisi, altrimenti dette sostanze "cut-off" le cui concentrazioni non devono superare i valori soglia indicati dalla normativa nazionale: oppiacei metaboliti; - cocaina metaboliti; - cannabinoidi; - amfetamina, metamfetamina; - Mdma; - Metadone; - Buprenorfina. .  
   
   
BOLZANO: ORARI PROLUNGATI PER IL PUBBLICO ALLA RIPARTIZIONE PERSONALE. AL VIA PROGETTO PILOTA  
 
 Bolzano, 4 febbraio 2010 - La Ripartizione personale della Provincia intende soddisfare sempre più le richieste e le esigenze dei suoi "clienti". Già da questa settimana di giovedì gli utenti potranno avvalersi dei servizi degli uffici della Ripartizione personale con orario prolungato anche durante le ore del mezzogiorno. Come spiega il direttore della ripartizione, Engelbert Schaller, si tratta di un progetto pilota che qualora sortisca esiti positivi sarà proseguito. I dipendenti provinciali, il personale insegnante, ma anche semplici cittadini a partire dal mese di febbraio di giovedì, ovvero da domani, giovedì 4 febbraio, possono rivolgersi agli uffici ed ai servizi della Ripartizione personale della Provincia anche durante la pausa di mezzogiorno. Il progetto pilota avviato nell’ambito del Progetto generale "Soddisfazione del/la cliente della Ripartizione Personale" si espleterà fino al mese di maggio 2010. Durante il mezzogiorno del giovedì gli utenti degli gli uffici della Ripartizione personale possono essere ricevuti su prenotazione; la prenotazione consente all´utente di essere messo in contatto con il funzionario competente per la sua esigenza e di evitare attese. La prenotazione, che può avvenire sia telefonicamente che per e-mail, può riferirsi a tutta la fascia dell’orario flessibile di mezzogiorno, cioè tra le 12. 15 e le 14. 30, compreso il periodo tra le ore 13 e le 14 precedentemente escluso. L’ufficio scuole materne osserverà l’orario continuato il giovedí, ma limitatamente al mese di marzo (domande per iscrizione nelle graduatorie, per il tempo parziale, per i trasferimenti). L´accesso è possibile senza prenotazione. Anche l’Infopoint, al quale si potrà altrettanto accedere senza prenotazione, osserverà l’orario continuato durante il mezzogiorno del giovedì. L’attuazione di questo servizio, come spiega Schaller, è resa possibile dal nuovo contratto di lavoro che ha regolamentato in modo più flessibile l´orario di lavoro dei dipendenti riducendo, ad esempio, a mezz´ora la pausa obbligatoria del mezzogiorno. La sperimantazione verrà continuamente monitorata per poter rilevare sia l’efficienza che la soddisfazione dei clienti. Qualora risultasse positiva, si potrebbe introdurre i nuovi orari in via definitiva a partire dall’autunno 2010. Per ulteriori informazioni e per individuare i numeri di telefono ed e-mail dei funzionari da contattare per le prenotazioni è possibile visionare la pagina della Ripartizione personale sulla Rete Civica http://www. Provincia. Bz. It/personale/ . .  
   
   
LAVORO FVG: PRIORITÀ FORMARE INOCCUPATI  
 
Trieste, 4 febbraio 2010 - "La necessità di individuare tempestivamente alcune fondamentali linee guida per orientare, nel 2010, l´impiego di risorse finanziarie per la formazione di inoccupati, disoccupati, lavoratori in mobilità e cassaintegrati è una delle priorità a cui stiamo lavorando in questi giorni". Intervenendo a Roma al Tavolo su Crisi occupazionale e Politiche attive per il ricollocamento, l´assessore al Lavoro del Friuli Venezia Giulia, Alessia Rosolen, ha confermato al ministro del Lavoro, Maurizio Sacconi, l´impegno totale della Regione nel fronteggiare le emergenze e predisporre un adeguato programma di interventi. "Il ministero - ha spiegato Rosolen al termine dell´incontro - ha diramato una serie di linee guida per la formazione nel 2010, puntando a favorire l´impiego ed a semplificare la gestione amministrativa dei finanziamenti del Fondo sociale europeo (Fse) e delle risorse dei fondi interprofessionali. In questa fase dove la ripresa si paventa a caratteri discontinui e selettivi - ha aggiunto - l´obiettivo è quello di abbattere i disagi derivanti dai periodi di inattività in attesa di una nuova occupazione". L´assessore ha inoltre sottolineato come ci si appresti ad affrontare un anno particolarmente delicato per la programmazione di azioni a sostegno dei lavoratori in difficoltà e per il recupero dei posti di lavoro persi. "Siamo impegnati in una programmazione non facile - ha evidenziato Rosolen - perché è strettamente legata a fattori disomogenei e alla necessità di monitorare costantemente le situazione delle singole imprese, in particolare di quelle medio-grandi. Ecco perché abbiamo voluto immediatamente bloccare le risorse per evitare il più possibile i licenziamenti attraverso il ricorso agli ammortizzatori sociali, così come già fatto nel 2009". Insieme all´assessore alla Formazione, Roberto Molinaro, Rosolen è impegnata da alcune settimane nella programmazione degli interventi finanziati dal Fse. A questo proposito, verrà quanto prima istituita una cabina di regia interna tra le direzioni Lavoro e Formazione, in modo da approfondire le nuove possibilità di formazione in azienda e valorizzare quelle già esistenti. E´ in fase di stesura, assicura Rosolen, anche la regolamentazione dei tirocini estivi, mentre all´interno del piano generale di impiego dei mezzi finanziari sono previste ulteriori risorse per i lavori di pubblica utilità, per la riqualificazione dei lavoratori cassaintegrati, mobilitati e per i disoccupati, senza trascurare le azioni di sistema sui Centri per l´Impiego, i progetti per l´imprenditoria, la conciliazione lavoro-famiglia, l´emersione del lavoro nero e la sicurezza sui luoghi di lavoro. "Dal Fse - conclude l´assessore al Lavoro - vengono garantite risorse per gli ammortizzatori sociali in deroga e non vanno dimenticati i progetti per i giovani anche attraverso azioni mirate sull´inserimento lavorativo dei ricercatori universitari e la loro partecipazione diretta nelle aziende". .  
   
   
CRISI E OCCUPAZIONE A ROMA. ALEMANNO: UN "TAVOLO" PER UNIRE LE FORZE  
 
 Roma, 4 febbraio 2010 – Un tavolo con tutte le istituzioni contro la crisi e per il lavoro: lo ha chiesto il sindaco Alemanno in una lettera inviata al prefetto di Roma. Obiettivo: "lanciare a Roma e nel Lazio un grande piano straordinario per l´occupazione, che produca 100 mila posti di lavoro nel biennio 2010-2011". Al tavolo, secondo Alemanno, dovrebbero essere convocati Regione, Provincia, Comune, Camera di Commercio, rappresentanti governativi (Ministeri Sviluppo Economico, Welfare e Beni Culturali), sindacati e imprenditori. Una controffensiva corale "all´aumento della disoccupazione, effetto finale della grave crisi economica che ha investito tutto l´occidente". Per attuare il piano anti-crisi, afferma il Sindaco, "servono solo in misura ridotta nuove risorse pubbliche": essenziale, invece, sbloccare tutti i progetti già finanziati, quelli in grado di attrarre investimenti e quelli finanziabili dall´Unione Europea. L´elenco, sottolinea Alemanno, è lungo: la nuova Rinascente (per il cui decollo manca solo la firma della Regione), le torri dell´Eur, il ponte della Scafa, la Roma-latina… E naturalmente il secondo polo turistico e le novità annunciate peril litorale di Ostia. "Ci sono risorse europee bloccate e non impiegate dalla Regione e dagli enti locali", prosegue Alemanno. E ancora i cantieri del piano casa, le nuove centralità, gli investimenti all´Eur e per le nuove infrastrutture di trasporto. E c´è da avviare, non appena varate le nuove tasse aeroportuali, la realizzazione di Fiumicino 2, il raddoppio dello scalo aereo della Capitale. Per passare dalle previsioni ai fatti, sottolinea il Sindaco, nella maggior parte dei casi non occorre altro che mettere assieme "le volontà di tutte le autorità pubbliche, dalle Sovrintendenze alle autorizzazioni ministeriali, dalle intese tra i diversi enti locali al coinvolgimento della Cassa Depositi e Prestiti e del sistema bancario". Imprese e investitori privati devono fare la loro parte "ma devono avere certezza dei tempi, univocità e celerità nelle decisioni". "Un tavolo di emergenza che raccolga tutti gli attori pubblici e privati dello sviluppo", conclude il Sindaco, "può essere il luogo dove compiere questa profonda accelerazione". Dello stesso avviso l´assessore capitolino alle Attività Produttive, Davide Bordoni: "solo un piano condiviso può far ripartire il sistema economico romano e laziale e rilanciare l´occupazione". Stop, dunque, alla "frammentazione di competenze" e alla "lentezza burocratica" che bloccano progetti già finanziati. "Il problema", afferma Bordoni, "non è mettere in campo buone idee ma riuscire a condividerle". . .  
   
   
A MANTOVA QUATTRO PERCORSI FORMATIVI PER LAVORATORI IN CASSA INTEGRAZIONE  
 
Mantova, 3 febbraio 2010 - Quattro percorsi formativi per rimettersi in gioco e rientrare il più presto possibile sul mercato del lavoro. Incontro l’ 1 febbraio in sala consigliare a Guidizzolo per presentate le opportunit formative e di riqualificazione rivolte ai lavoratori e alle lavoratrici in Cigs di quel distretto. I moduli proposti sono: corso di alfabetizzazione per stranieri, corso base di cucina, corso Asa e un corso apposito per il comparto meccanico-metalmeccanico. Erano presenti, oltre a circa una ventina di ex dipendenti delle ditte Abrasix di Cavriana, Grp e Skilled di Guidizzolo, il sindaco di Guidizzolo Graziano Pellizzaro, l´assessore ai servizi sociali di Cavriana Paola Pasquali, Alfredo Papa della Fiom, rappresentanti di Obiettivo Lavoro e Casa del Giovane, enti organizzatori dei corsi di formazione. Per la Provincia sono intervenuti l´assessore alla formazione e al lavoro Carlo Grassi, Cristina Gamba del Centro per l´impiego di Castiglione delle Stiviere, Donata Orlati e Pietro Bellini per il Servizio Lavoro. Dopo i saluti del sindaco di Guidizzolo e la breve introduzione fatta dall´assessore Grassi, si è tenuto un minuto di raccoglimento in memoria del lavoratore di Bergamo disoccupato da circa 2 mesi, morto ieri dopo essersi dato fuoco il giorno prima. Sono state quindi illustrate le quattro tipologie di percorsi formativi gratuiti per lavoratori in Cigs o in mobilità che la Provincia può finanziare attraverso propri fondi e con i residui del Bando 411. Hanno poi preso la parola i rappresentanti della Casa del Giovane e di Obiettivo Lavoro che hanno decritto nei particolari le opportunità formative. Ha chiuso l´incontro Cristina Gamba, del Centro per l´impiego di Castiglione che ha dato la disponibilità del Centro ad accogliere i lavoratori nel caso in cui dovessero poi passare dalla Cassa Integrazione alla mobilità al termine dei 12 mesi previsti. Forte è stato comunque l´invito ai lavoratori a partecipare a questi corsi, cercando di aumentare il più possibile le proprie conoscenze e competenze per poter rientrare nel mercato del lavoro locale il più velocemente possibile. Ai presenti è stato distribuito un modulo di adesione ai corsi che potrà essere restituito ai Servizi Sociali dei Comuni di Guidizzolo e Cavriana, al Cpi di Castiglione e alla Cgil di Mantova. La consegna dovrà avvenire entro e non oltre la fine del mese di febbraio 2010. .  
   
   
LAVORO: PRENDE AVVIO AR.CO. – PROGRAMMA DI SVILUPPO DEL TERRITORIO PER LA CRESCITA DELL’OCCUPAZIONE A CAMPOBASSO  
 
Campobasso, 4 febbraio 2010 - Pubblicati gli avvisi che mettono a disposizione di micro e piccole imprese dell’artigianato e del commercio (turismo) contributi finalizzati all’assistenza tecnica/consulenza specialistica e all’inserimento occupazionale. La Cna, la Confartigianato e Casartigiani rendono noto che ha preso il via il Programma Ar. Co. – Programma di sviluppo del territorio per la crescita dell’occupazione, di cui Italia Lavoro S. P. A. È soggetto attuatore. La finalità del programma è quella di accrescere la competitività delle imprese, rafforzare il tessuto produttivo locale e migliorare le opportunità d´inserimento nel mercato del lavoro, attraverso una serie di interventi indirizzati alle micro, piccole e medie imprese che operano nei settori dell’Artigianato e del Commercio (turismo). In particolare Italia Lavoro S. P. A. , ha pubblicato di recente 2 avvisi pubblici con i quali ha provveduto a stanziare in favore delle micro e piccole imprese di entrambi i settori: contributi finalizzati all’assistenza tecnica consulenza specialistica; contributi finalazzati all’assistenza occupazionale. In particolare si tratta di contributi; all’assunzione di lavoro a tempo inderminato (pieno o parziale); all’assunzione di lavoratori con contratto di apprendistato; professionalizzate a tempo pieno; alla trasformazione di contratti a termine in contratti a tempo indeterminato (pieno o parziale). I suddetti avvisi, pubblicati il 30 dicembre scorso, sono reperibili sul sito del Ministero del lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali (www. Lavoro. Gov. It), sul sito di Italia Lavoro S. P. A, (www. Italialavoro. It) nella sezione bandi, e sul sito www. Servizilavoro. It, nella sezione riservata al Programma Arco. Potranno presentare la propria candidatura le imprese regolarmente iscritte all’Albo delle Imprese Artigiane, in forma singola o associata, e le imprese del settore Commercio (turismo) iscritte al Registro delle Imprese della Cciaa, la cui attività sia riferita ai codici Ateco ammessi e la cui sede operativa ricada nei comuni individuati dalla Regione Molise. La Regione, inoltre, al fine di contribuire alla realizzazione del programma, metterà a sua volta a disposizione risorse integrative cospicue con prossimi avvisi regionali. Le domande di accesso ai contributi potranno essere presentate a partire dal 1° febbraio 2010 ed entro e non oltre il 31/08/2010, per quanto riguarda l’avviso relativo ai contributi finalizzati all’inserimento occupazionale, ed entro e non oltre il 30/06/2010 per quanto concerne, invece, l’avviso relativo ai contributi finalizzati all’assistenza tecnica/consulenza specialistica, fino ad esaurimento delle risorse disponibili. Le richieste di contributo potranno essere inoltrate solo ed esclusivamente on line attraverso il sito internet di programma (www. Arco. Italialavoro. It) e secondo la procedura indicata negli avvisi. Per eventuali chiarimenti ed informazioni sugli avvisi pubblici, sui requisiti di partecipazione e le modalità di presentazione delle domande di contributo, le imprese interessate possono contattare le Associazioni di Categoria coinvolte nel Programma presso le loro sedi Regionali e Provinciali. .  
   
   
BANDO PROVINCIALE PER LA FORMAZIONE DI LAVORATORI OCCUPATI: CONTRIBUTI ALLE IMPRESE DEL VCO CHE VOGLIONO INVESTIRE IN CONOSCENZA  
 
 Verbania, 4 febbraio 2010 - Complessivamente per il 2010 ci sono 800 mila euro provenienti dal Fondo Sociale Europeo, stanziati dalla Regione Piemonte e che la Provincia del V. C. O. Ha attribuito al Bando per la formazione di lavoratori occupati. Risorse che se non verranno utilizzate dalle imprese del Verbano Cusio Ossola rispettando questa finalità formativa rientreranno nella disponibilità degli enti eroganti. Un’occasione dunque da mettere a frutto per le aziende del Vco, soprattutto per le più piccole. Quelle che dal Bando provinciale per la formazione di lavoratori occupati possono trarre il massimo degli incentivi per la crescita in competenze e conoscenza dei propri addetti, a partire dagli stessi titolari o amministratori. Anche gli studi di professionisti, associazioni e fondazioni possono candidarsi per il parziale finanziamento di azioni di formazione nell’ambito organizzativo-gestionale, informatico e linguistico, tecnico-tecnologico e produttivo (e quindi per la conduzione di impianti, sperimentazione di nuovi materiali e prodotti innovativi). Corsi per la sicurezza sul lavoro o interventi relativi alla gestione e all’innovazione in campo ambientale e del risparmio energetico sono inclusi nella fattispecie prevista dagli incentivi di questo bando provinciale. Esulano dalla casistica dei beneficianti i lavoratori autonomi esclusivamente titolari di partita Iva e quelli in cassa integrazione speciale e mobilità (per i quali in campo formativo sono previsti interventi specifici e mirati). “L’obiettivo di questo bando – spiega l’Assessore al Lavoro e alla Formazione Francomaria Franzi – è sostenere l’adattabilità dei lavoratori in un sistema economico e produttivo in continuo e rapido cambiamento. Parliamo di contributi a copertura delle spese per corsi che vanno dalle 16 alle 100 ore e che nel caso di piccole e microimprese possono arrivare fino all’80% del costo. Il testo del bando e relativa modulistica sono disponili al sito www. Lavorovco. It. Informazioni si possono ricevere rivolgendosi al settore Formazione della Provincia del Vco, presso Villa Fedora –S. S. Sempione, 4 a Baveno (tel. 0323-923818 – riferimento sig. Ra Flavia Barbini). “Non stento a credere scorrendo il testo del bando, apprendendo la documentazione che questo richiede per poter concorrere a questi contributi, che gli imprenditori si scoraggino, soprattutto quelli che – dichiara Franzi – non possono contare su consulenti dedicati. Ed è un peccato perché si tratta di fondi che, se le nostre aziende non riescono ad utilizzare, ritornano alla Regione. Vorrei così ricordare che il nostro Servizio Formazione è a disposizione per verificare l’ammissibilità delle domande e agevolare la loro corretta compilazione e puntuale inoltro”. Le domande dovranno essere presentate nei giorni dal 22 al 26 febbraio agli Uffici Provinciali presso Villa Fedora (S. S. Sempione n. 4 – 28831 Baveno). Un secondo sportello per il ricevimento delle domande sarà organizzato il prossimo giugno. .  
   
   
SOSTEGNO ALLE LE IMPRESE CHE LAVORANO PER LA PROVINCIA DI TORINO  
 
Torino, 4 febbraio 2010 - Uno schiaffo alla crisi ed un’immissione immediata di liquidità nel sistema economico per 50 milioni di Euro: questa in sintesi l’operazione varata il 2 febbraio dalla Giunta Provinciale, che prevede la cessione del credito che le piccole e grandi imprese che hanno lavorato e lavorano per la Provincia di Torino vantano nei confronti dell’Ente. “Si tratta di crediti che non possiamo pagare per rispettare i vincoli del patto di stabilità – ha spiegato il 2 febbraio ai giornalisti il Presidente Saitta, che ha illustrato la Delibera in approvazione insieme a tutta la Giunta Provinciale – Consapevoli del fatto che le imprese hanno pienamente diritto a ricevere la liquidazione di quanto spetta loro, abbiamo studiato una modalità per intervenire in loro aiuto e, nello stesso tempo, per continuare a fare investimenti pubblici anche nel 2011 senza sforare il Patto”. In sostanza, le imprese che vantano crediti verso la Provincia di Torino che superano i 40. 000 Euro potranno rivolgersi alle banche e agli intermediari finanziari che avranno sottoscritto una convenzione con l’amministrazione provinciale. La Provincia si farà garante della cessione del credito “pro soluto”, grazie alla quale le imprese creditrici potranno ottenere dalle banche un’anticipazione dei pagamenti, pagando un tasso di interesse agevolato. “Stiamo contattando gli istituti di credito e gli intermediatori per stipulare con loro le convenzioni. - ha spiegato il Presidente Saitta - La Provincia garantirà i prestiti agevolati alle imprese che, per ottenerli, potranno rivolgersi agli istituti e agli intermediari di loro fiducia presentando la documentazione relativa ai crediti certi, liquidi ed esigibili. Riusciremo così a sbloccare lavori per opere pubbliche importanti, come la circonvallazione Borgaro-venaria, ma anche a garantire la prosecuzione dei 50 cantieri di edilizia scolastica attualmente in corso per importi considerevoli. Miglioreremo il rapporto tra la nostra amministrazione e le imprese appaltatrici: un rapporto che spesso rischia di entrare in crisi a causa dell’obbligo per noi di rispettare il Patto di Stabilità”. Le convenzioni che saranno stipulate con le banche e gli intermediari finanziari avranno la durata di un anno. Non appena i fondi saranno sbloccati, la Provincia erogherà direttamente ai soggetti convenzionati i pagamenti dovuti alle imprese e da essi anticipati. .  
   
   
RAVENNA: FIRMATO IN PROVINCIA TRA ISTITUZIONI LOCALI, ORGANIZZAZIONI ECONOMICHE E SOCIALI E ISTITUTI DI CREDITO L’ACCORDO PER GLI INTERVENTI DI SOSTEGNO AI REDDITI DELLE FAMIGLIE E ALLA COMPETITIVITÀ DEL SISTEMA IMPRENDITORIALE  
 
Ravenna, 4 febbraio aio 2010 - “In attuazione del patto sulla qualità dello sviluppo , dopo un intenso e unitario lavoro, i componenti il Tavolo provinciale dell’economia e dell’occupazione e principali istituti di credito della provincia hanno sottoscritto il 25 gennaio un accordo che estende e unifica a livello provinciale gli accordi, precedentemente definiti in singoli territori, per affrontare la crisi economica, assicurando adeguati interventi di sostegno ai lavoratori e alle imprese”: questo il contenuto del primo commento fatto dal presidente della Provincia , Francesco Giangrandi, dal sindaco di Ravenna, Fabrizio Matteucci e dal vicepresidente della Camera di Commercio Natalino Gigante. Gli istituti di credito si impegnano a rendere disponibili risorse per il sostegno al credito dei lavoratori collocati in cassa integrazione o interessati da altri ammortizzatori sociali, precari, parasubordinati ed interinali o che abbiamo perso il lavoro. In particolare, le misure più importanti riguardano l’anticipazione senza oneri delle indennità di cassa integrazione ordinaria , straordinaria e in deroga, e la sospensione del rimborso delle operazioni di mutuo nei confronti delle famiglie disagiate che hanno perso capacità di reddito. Per il sostegno al credito delle imprese gli istituti bancari si impegnano, fatto salvo la valutazione del merito creditizio, a confermare i fidi, a mettere a disposizione 100 milioni di euro per le esigenze di liquidità di breve , medio e lungo termine. Nell’ambito dell’accordo le cooperative di garanzia-consorzi fidi si sono impegnate a concedere, previa valutazione del merito creditizio e per le finalità dell’accordo, garanzie fideiussorie per un importo minimo pari al 30 per cento dell’ammontare di ciascun finanziamento. La Camera di Commercio , la Provincia e i Comuni si sono impegnati a confermare anche per i bilanci 2010 lo stanziamento di risorse straordinario, già previsto nel bilancio 2009, confermando quindi l’incremento di risorse. Gli enti locali si sono impegnati a riconoscere ai creditori che ne facciano richiesta la certificazione dei crediti esigibili, vantati dalle imprese verso gli enti pubblici . Le organizzazioni sindacali, le associazioni di categoria e Confidi si sono impegnati a fornire gratuitamente la necessaria assistenza tecnica ai lavoratori e alle imprese per il perfeziona mento delle pratiche coerenti con il presente accordo. .  
   
   
FINANZIAMENTI ALLE AZIENDE DEL DISTRETTO DEL BENESSERE DI PESCARA  
 
Pescara, 4 febbraio 2010 - Contributi alle imprese di artigiani e commercianti nell´area del Distretto del Benessere. Da oggi e fino al 29 giugno sarà possibile presentare la domanda per accedere al finanziamento a fondo perduto a favore delle imprese che ricadono nell´area del Distretto del Benessere. Il programma, finanziato dal Ministero del Lavoro e dalla Regione Abruzzo, è attuato da Italia Lavoro e mette a disposizione delle imprese abruzzesi 174. 000,00 euro, con un contributo a fondo perduto di 5. 000,00 euro per impresa a fronte di spese per consulenza, con lo scopo di promuovere la competitività delle Pmi. L´assessore allo Sviluppo Territoriale, Angelo D´ottavio, ha espresso grande soddisfazione per l´iniziativa: “E’ solo la prima di una serie di opportunità che si offriranno alle imprese che ricadono nel territorio del Distretto. Grazie all´azione della Regione Abruzzo, questo programma, in attuazione su tutto il territorio nazionale, stimola l´investimento in servizi e soprattutto, da qui a qualche settimana, permetterà di sostenere, con contributi a fondo perduto, anche le imprese che assumeranno personale”. Le informazioni e la modulistica necessaria alla presentazione della domanda sono disponibili sul sito internet www. Italialavoro. It. “Il Distretto del Benessere è un progetto nato nel 2004, che negli anni ha subito alcune variazioni, ma che ora è pronto a vedere la luce. Questo è solo l´inizio di una serie di strumenti finanziari che nei prossimi anni si riverseranno sul territorio dei comuni interessati. La giunta provinciale ha già approvato altri programmicomplementari e la giunta regionale ha previsto un´apposita misura di finanziamento, con una disponibilità di 13 milioni di euro complessivi, a valere sulla programmazione Fas, che stimola le aggregazioni tra imprese attraverso reti e filiere e che ricomprende anche il Distretto del Benessere”, aggiunge D’ottavio. Il Distretto del Benessere comprende i comuni di Salle, Sant´eufemia a Majella, San Valentino in Abruzzo Citeriore, Roccamorice, Tocco da Casauria, Popoli, Caramanico Terme, Scafa, Bolognano, Abbateggio, Manoppello, Turrivalignani, Lettomanoppello e Serramonacesca. .  
   
   
FORMAZIONE E LAVORO: AL VIA A PESCARA IL TERZO BANDO PER L´INSERIMENTO OCCUPAZIONALE  
 
 Pescara, 4 febbraio 2010 - Al via il terzo bando promosso dalla Provincia di Pescara per favorire l’occupabilità, l’inserimento occupazionale, la competitività del territorio e supportare le aziende e i lavoratori coinvolti in processi di crisi. Questa azione – spiegano l’assessore provinciale alla Formazione professionale, Antonio Martorella e il dirigente del settore, Tommaso Di Rino - è rivolta alle piccole imprese (quelle con meno di 50 dipendenti e un fatturato annuo e/o totale di bilancio annuo non superiore a 10 milioni di euro) con sede operativa nella provincia di Pescara. In favore di queste attività saranno finanziati progetti formativi (da realizzare anche in accordo con altre aziende) rivolti a lavoratori, imprenditori e manager. I corsi potranno essere promossi non solo dalle aziende ma anche dalle agenzie formative e ciascun corso potrà coinvolgere da 5 a 15 allievi (per i corsi monoaziendali), fino ad un massimo di 25 allievi (per i corsi pluriaziendali). All’interno di questi progetti è previsto un modulo obbligatorio di formazione in materia di sicurezza e salute sui luoghi di lavoro, proprio come avvenuto per gli altri due bandi promossi di recente dalla Provincia: il primo è rivolto ai giovani e riguarda l’attivazione di tirocini formativi e il secondo è rivolto alle agenzie formative e riguarda la realizzazione di progetti che comprendono sia corsi che tirocini. La Provincia ha registrato un grandissimo interesse per queste iniziative: le domande arrivate solo per il primo bando pubblicato, quello per attivare i tirocini formativi dei giovani, sono state 1. 400 in pochi giorni e il termine per la partecipazione scade oggi. I progetti relativi al nuovo bando dovranno essere immediatamente cantierabili e dovranno individuare i nominativi degli allievi già in fase di presentazione della domanda. I lavoratori da coinvolgere nella formazione saranno indicati dalle aziende. I corsi dovranno svolgersi in un arco temporale massimo di tre mesi, per 60 ore al massimo e dovranno comunque terminare entro il 30 luglio. Si prevede l’inizio nel mese di maggio. La Provincia ritiene di poter finanziare all’incirca 13 progetti, e le risorse disponibili sono 234mila euro (i fondi sono del Fondo sociale europeo e si sommano alle cifre già destinate agli altri due bandi, pari a un milione di euro). Le domande per partecipare vanno inviate da oggi al 1 marzo 2010. Maggiori informazioni on line (sul sito www. Generazionelavoro. It) o presso il Servizio Programmazione, Gestione e Controllo Interventi tel. 085/20552222 e tel. 085/20552283). .  
   
   
SPORTELLI INFORMALAVORO IN DIECI COMUNI DELLA PROVINCIA DI PADOVA  
 
 Padova, 4 febbraio 2010 Saranno dieci gli sportelli Informalavoro che apriranno a breve in altrettanti Comuni padovani per agevolare l’incontro tra i lavoratori alla ricerca di occupazione e le aziende che offrono un impiego. L’iniziativa è resa possibile grazie ad un protocollo d’intesa messo a punto dalla Provincia di Padova nell’ambito del progetto “Informalavoro”. L’obiettivo è quello di potenziare la rete dei nove Centri per l’Impiego già presenti nel territorio (nei Comuni di Padova, Abano Terme, Camposampiero, Cittadella, Conselve, Este, Monselice, Montagnana e Piove di Sacco) istituendo, nei Comuni che ne sono sprovvisti, degli appositi sportelli con personale adeguatamente formato per agevolare l’incontro tra domanda e offerta di lavoro. Il documento sarà sottoscritto questa mattina alla presenza della presidente della Provincia di Padova Barbara Degani, dell’assessore provinciale al Lavoro Massimiliano Barison, dei rappresentanti delle amministrazioni comunali coinvolte e delle organizzazioni sindacali. “Questo servizio – ha spiegato la presidente Degani – rappresenta una risposta concreta che la Provincia dà ai Comuni e mira ad offrire una possibilità in più a chi cerca lavoro. Attraverso questo progetto infatti i cittadini e le aziende hanno a disposizione uffici più vicini al territorio dove ottenere informazioni senza necessariamente recarsi a Padova o nei Comuni mandamentali. Gli sportelli apriranno a luglio dopo in periodo di formazione che riguarderà il personale dei Comuni”. Già da domani, martedì 2 febbraio, partirà infatti un corso di formazione riservato ad uno o due operatori per ciascun sportello “Informalavoro” individuati dai Comuni tra i loro dipendenti. L’attività formativa sarà a carico del Fondo sociale europeo per un monte complessivo pari a 350 ore che saranno curate da esperti del settore e dureranno fino a tutto giugno 2010. La frequenza sarà obbligatoria per ottenere la copertura delle spese che altrimenti saranno a carico dell’amministrazione comunale. I Comuni che aderiscono sono Cadoneghe, Carmignano di Brenta, Casalserugo, Limena, Selvazzano Dentro, Tribano, Vigonza e Villafranca Padovana. A questi si aggiungono anche Albignasego e Rubano che continuano l’esperienza, avviata rispettivamente nel 2006 e nel 2008, con l’attivazione dei primi due sportelli-pilota e che dunque parteciperanno alla formazione. L’obiettivo del Piano provinciale del Lavoro, approvato nel luglio 2009, era di soli 5 punti Informalavoro nei Comuni della Provincia. “Il grande interesse manifestato grazie al valore aggiunto che il servizio degli sportelli Informalavoro può apportare alle competenze dei Comuni – ha spiegato Barison – ha avuto come conseguenza l’adesione di ben dieci sportelli, un dato che va oltre ogni più rosea aspettativa e che sicuramente aumenterà nel futuro. Questo servizio infatti sarà in costante contatto con le aziende del territorio e potrà fornire un valido contributo ai Centri per l’Impiego di riferimento, selezionando i lavoratori per eventuali colloqui, oltre a fornire anche informazioni sull’autoimprenditorialità, corsi e altre opportunità”. Gli sportelli Informalavoro forniscono inoltre consulenza per la corretta stesura di un curriculum vitae, oltre ad informazioni mirate per la ricerca di un impiego e alla pubblicazione delle possibilità lavorative disponibili in zona. Infine, grazie al collegamento con la banca dati provinciale, gli Informalavoro avranno l’accesso ai sistemi informativi del Centro per l’Impiego di riferimento per conoscere le situazioni di difficoltà dei residenti e poter intervenire in modo efficace. Si amplia così la rete Provincia-comuni, al fine di fornire un servizio sempre più capillare ai cittadini ed alle imprese. .  
   
   
MODENA: CONVENZIONE TRA PROVINCIA E DIREZIONE DEL LAVORO UNA SINERGIA PER COMBATTERE IL LAVORO NERO  
 
Modena, 4 febbraio 2010 - «La lotta al lavoro nero è fondamentale ed è ancora più necessaria in questo periodo di crisi dal quale dobbiamo uscire con degli anticorpi forti contro questa piaga. L´accordo che abbiamo sottoscritto con la Direzione provinciale del lavoro ci dà uno strumento in più per combatterla agendo in sinergia». Francesco Ori, assessore provinciale al Lavoro, spiega così il valore della convenzione con la Direzione provinciale del lavoro, firmata questa mattina nella sede della Provincia, che definisce un reciproco diritto di accesso ai dati con l´obiettivo di migliorare il controllo sulla regolarità e sull´andamento del mercato del lavoro. «La forza di questo accordo - afferma il direttore della Direzione provinciale del lavoro Eufranio Massi - sta nella tempestività dell´accesso e nella completezza dei dati messi a disposizione dei nostri ispettori che agevoleranno le verifiche sulla regolarità dei rapporti di lavoro e sulle irregolarità riscontrate nelle imprese». In base alla convenzione gli ispettori della Direzione provinciale potranno accedere al Siler (il Sistema informativo lavoro) della Provincia di Modena per avere le informazioni relative sia alla situazione contrattuale dei lavoratori, sia ai movimenti delle aziende. La Provincia potrà invece avere accesso ai dati della Direzione provinciale sull´attività di vigilanza, sulle controversie individuali e sui loro esiti, sull´andamento dei flussi migratori e sulle dimissioni delle lavoratrici madri nel primo anno di vita del bambino. Queste informazioni saranno utilizzate nelle commissioni provinciali a cui partecipano le parti sociali divenendo così un patrimonio condiviso. «Integrare gli atti di prevenzione e ispezione - commenta l´assessore Ori - consente di tutelare maggiormente sia i lavoratori che le imprese che agiscono correttamente da un lavoro nero che, nei fatti, equivale a concorrenza sleale. Questa convenzione è un primo passo per aumentare il livello di sensibilizzazione anche delle parti sociali perché per stroncare fenomeni come il lavoro nero c´è bisogno di tutti». .  
   
   
FERRRA: PRIMA APPLICAZIONE PROTOCOLLO ANTICIPAZIONE CIGS FRA PROVINCIA, CARIFE E CARICENTO NOVE LE AZIENDE CHE HANNO FATTO RICHIESTA E CIRCA 700 I LAVORATORI INTERESSATI  
 
Ferrara, 4 febbraio 2010 - L´assessore provinciale alle Attività produttive carlotta Gaiani “E’ partita in questi giorni l’operatività del protocollo d’intesa sottoscritto il 30/12/2009 tra la Provincia, la Cassa di Risparmio di Ferrara e la Cassa di Risparmio di Cento, che consente l’anticipazione dell’indennità di cassa integrazione da parte delle banche ai lavoratori. L’applicazione dello strumento prende avvio con numeri molto significativi, essendo già 9 le aziende che hanno fatto richiesta di utilizzare l’anticipazione della cigs da parte delle Casse di Risparmio per i loro dipendenti, per un ammontare ad oggi di circa 700 lavoratori interessati. Desidero ringraziare sin d’ora la Cassa di Risparmio di Ferrara e quella di Cento per lo sforzo non solo economico ma anche organizzativo che stanno sostenendo. Già dai prossimi giorni, infatti, oltre 700 persone si recheranno negli sportelli delle due banche per aprire le singole posizioni. Enorme è pertanto l’impegno che è richiesto alle banche per far fronte a questo primo e massiccio avvio dello strumento su tutto il territorio provinciale e le Casse di Risparmio hanno messo in campo la loro competenza e professionalità per addestrare il personale, che è stato anche appositamente implementato per l’avvio di questa prima fase di operatività del protocollo, e per far sì che agli sportelli possano essere date le adeguate informazioni ai lavoratori che si presentano per l’apertura del conto. Mi preme ricordare alle aziende, ai sindacati e alle associazioni di categoria, che ogni informazione in merito all’applicazione del protocollo di intesa, alle modalità di attivazione e alla modulistica necessaria, è reperibile oltre che sul sito della Provincia anche direttamente presso il Servizio Attività Produttive della Provincia. Ricordo anche alle aziende e ai lavoratori interessati che per l’apertura delle singole posizioni presso le banche è imprescindibile che l’azienda abbia previamente comunicato alla Provincia l’elenco dei lavoratori e che abbia consegnato ai dipendenti tutta la modulistica necessaria, debitamente compilata a cura dell’azienda stessa. Soltanto dopo queste operazioni preliminari il lavoratore potrà recarsi nella banca prescelta ed aprire la propria posizione individuale. Raccomando pertanto ai lavoratori che verifichino presso il loro datore di lavoro che siano state adempiute tutte le comunicazioni e le formalità di cui sopra prima di recarsi agli sportelli delle banche, auspicando la massima collaborazione delle aziende, sindacati e associazioni di categoria, specialmente in questa delicata fase di prima applicazione del protocollo che ha visto una così massiccia adesione”. .  
   
   
A PIACENZA FORUM PROVINCIALE DELL´IMMIGRAZIONE: UN SEMINARIO IL 6 FEBBRAIO  
 
Piacenza, 4 febbraio 2010 Sabato prossimo, 6 febbraio alle ore 15. 00, presso l’Auditorium Santa Maria della Pace, in via Scalabrini19, si terrà un seminario di pubblico approfondimento che si inserisce nell´ambito del terzo Forum Provinciale dell’Immigrazione che la Provincia organizza in collaborazione con la Cooperativa Interculturando. Quest´anno il Seminario è dedicato alle tematiche relative all’integrazione in un contesto locale. Gli argomenti di riflessione sono stati proposti dalle Associazioni e dai cittadini che partecipano ai gruppi di lavori locali di preparazione al Forum attivi sul territorio. In programma, dopo i saluti di Pier Paolo Gallini, Assessore provinciale alle Politiche sociali e di Giovanna Palladini, Assessore agli Servizi sociali del Comune di Piacenza, sono previsti gli interventi di Gianfranco Schiavone dell’Associazione per gli Studi Giuridici sull’immigrazione (Asgi) sul tema del diritto e della cittadinanza e di Nicola Di Pirro della Cooperativa Interculturando sulle riflessioni emerse nell’ambito dei focus group condotti con gli esponenti dei comuni dei Distretti socio-sanitari di Levante e Ponente. Seguiranno gli approfondimenti di Stefano Sandalo Presidente della Cooperativa L’arco sullo stato di attuazione del progetto provinciale P2p, di Sun Wen Long rappresentante della Rete regionale Together sulle associazioni di giovani di origine straniera, di Tahar Lamri della Rete Mier sul ruolo dei media multiculturali e di Ljerka Davidovic, mediatrice professionale nelle scuole piacentine sull’essere genitori in un contesto interculturale. Concluderanno i giornalisti Patrizia Soffientini di Libertà e Marcello Pollastri di Cronaca con domande ai relatori attinenti ai contenuti degli interventi. L’incontro sarà moderato dalla mediatrice interculturale Edvin Shehu. “La nostra provincia, evidenzia l’assessore Pier Paolo Gallini, si caratterizza in Italia come uno dei territori con la più alta incidenza di cittadini stranieri sulla popolazione. Compito delle istituzioni è di risolvere eventuali situazioni problematiche ma anche di valorizzare gli aspetti positivi del fenomeno. L’iniziativa in programma il 6 febbraio si muove in questa direzione. ” .  
   
   
OVER 40: ESPERIENZA E PROFESSIONALITÀ VALORIZZARE LE COMPETENZE, FAVORIRE IL REINGRESSO AL LAVORO. LUNEDÌ 8 FEBBRAIO, CONVEGNO A BIELLA  
 
Biella, 4 febbraio 2010 - "Over 40, esperienza e professionalità" è il titolo del convegno che si terrà in Sala Becchia lunedì 8 febbraio, a partire dalle 15 e 15. Come favorire le competenze e valorizzare il reingresso al lavoro di lavoratrici e lavoratori over 40? Saranno quessti gli argomenti sui cui sono chiamati a discutere e a confrontarsi Michele Mosca, assessore alla Formazione, lavoro e attività produttive della Provincia di Biella e Angela Migliasso, assessore al lavoro al welfare della Regione Piemonte. Rossana Santarelli, consigliera di Parità della Provincia di Biella, presenterà i risultati del progetto "Donne over 40", con il supporto di Paola Merlino, esperta di orientamento, e di Maria Grazia Magnani, del Centro per l´Impiego di Biella. A seguire, la discussione sui temi del convegno con Susannna Rovere, Unione industriale di Biella, Luca Guzza, Cna di Biella, Manuel Pera, Ascom Biella, Manuela Maffiotti, Consulenti del lavoro di Biella, Paola Bertona, Cisl di Biella, Amelia Andreasi, Associazione Apef-orientamento, Gloria Missaggia, Consigliera di parità supplente della Provincia di Biella. Sono inoltre stati invitati a partecipare: la Rete Consigliere di Parità regionale, la Commissione tripartita di Biella, le parti sociali, Italia Lavoro, Rete Cora, il Tavolo Pari Opportunità Provinciale, il Comitato imprenditoria femminile. Esperienza e professionalità 15. 15 Accoglienza; 15. 30 Saluti Michele Mosca, Assessore Formazione, Lavoro, Attività produttive Provincia di Biella; 15. 40 I risultati del progetto Donne Over 40. Il perché del progetto - Rossana Santarelli, Consigliera di Parità Provincia di Biella Proiezione visual “Il valore delle donne Over 40”; Articolazione metodologica del progetto e strumenti - Paola Merlino, esperta di orientamento Biella Lavoro, un’opportunità per imprese e persone - Maria Grazia Magnani, Centro per l’Impiego di Biella Sono stati invitati: Rete Consigliere di Parità Regionale; Commissione Tripartita di Biella, Parti Sociali, Italia Lavoro, Rete Cora, Tavolo Pari Opportunità Provinciale, Comitato Imprenditoria Femminile Biella. 16. 20 Over 40, interventi regionali: Angela Migliasso, Assessora al Lavoro e Welfare Regione Piemonte, 16. 35 Ne discutono: Susanna Rovere, Unione Industriale di Biella; Luca Guzzo, Cna di Biella; Manuel Pera, Ascom Biella; Manuela Maffiotti, Consulenti del Lavoro di Biella; Paola Bertona, Cisl di Biella - Referente Pari Opportunità; Amelia Andreasi, Associazione Apef-orientamento; Gloria Missaggia, Consigliera di Parità supplente Provincia di Biella. Valorizzare le competenze, favorire il reingresso al lavoro Convegno, 8 febbraio 2010, 15. 15 - 18. 00, Sala Becchia della Provincia di Biella, v. Quintino Sella, 12, Biella. .  
   
   
ALESSANDRIA: INTERVENTI DI TUTELA E PROMOZIONE SOCIALE DI CITTADINI STRANIERI  
 
Alessandria, 4 febbraio 2010 - La Giunta provinciale, presieduta da Paolo Filippi, su proposta dell’assessore alle Politiche Sociali e per l’Immigrazione, Maria Grazia Morando, informa della proposta di adesione della Provincia, in qualità di partner, ai tre progetti proposti dall’Istituto Cooperazione allo Sviluppo (Ics) di Alessandria, che si collocano nell’ambito del “Piano Regionale Integrato dell’Immigrazione” per interventi di tutela e promozione sociale di cittadini stranieri che vivono in Piemonte. I progetti rientrano nel programma generale “Solidarietà e gestione dei flussi migratori” – Ministero dell’Interno – Dipartimento per le Libertà Civili e l’Immigrazione – Direzione Centrale per le Politiche dell’Immigrazione e dell’Asilo, nell’ambito del bando Fei (Fondo Europeo per l’Integrazione di cittadini di Paesi Terzi per il periodo 2007-2013), promosso dal Consiglio Territoriale per l’Immigrazione. I tre programmi mirano a rispondere ai bisogni e alle esigenze di cittadini stranieri immigrati, promuovendo una serie di azioni integrate a livello provinciale: creare percorsi di apprendimento dell’italiano per ragazzi stranieri neo-arrivati attraverso lo sport, facilitando le attività sportive, artistiche, espressive dei ragazzi sia stranieri che italiani; accogliere, orientare ed informare i cittadini stranieri recentemente arrivati nella provincia di Alessandria, favorendo l’accesso ai servizi del territorio, migliorando la comunicazione e l’intesa tra gli operatori dei servizi e i cittadini stranieri, prevenendo e gestendo i possibili fraintendimenti e conflitti; favorire ed incoraggiare l’interazione e lo scambio reciproci, per esempio nel dialogo interculturale, anche in relazione ai fabbisogni legati al problema alloggi, orientando la scelta e la gestione dei mutui casa, favorendo la formazione e la sensibilizzazione alla non-discriminazione e promuovendo l’inclusione sociale in contesti abitativi che presentino elevati tassi di coabitazione tra cittadini italiani e stranieri. La Provincia di Alessandria è già partner e finanziatrice di molte attività riguardanti l’immigrazione e gestisce, tramite l’Ics, il Servizio di Mediazione Interculturale e l’Albo dei Mediatori. .  
   
   
FAMIGLIA. BANDO 2010 CONTRIBUTI PER REALIZZAZIONE NUOVI SERVIZI A PRIMA INFANZIA. IN VENETO AUMENTATI SIA I SERVIZI CHE LA POPOLAZIONE: OCCORRE RIVEDERE LA CAPACITA’ DI SPESA A FAVORE DELLE FAMIGLIE  
 
Venezia, 4 febbraio 2010 - Scadrà il prossimo 30 aprile il termine, previsto dalla legge regionale n. 32/90, per la presentazione delle domande per la realizzazione di servizi educativi alla prima infanzia per l’anno 2010. Ne dà notizia l’assessore regionale alle Politiche sociali Stefano Valdegamberi. “E’ un bando – spiega l’assessore - che ogni anno riserviamo a enti pubblici o del privato sociale che intendono investire nella creazione di nuovi servizi educativi per la prima infanzia o nell’adeguamento strutturale dei servizi esistenti, purché non abbiamo ricevuto analogo contributo regionale da almeno 5 anni. Fino ad ora la risposta è stata notevole: dal 2000 al 2009 il numero di posti disponibili in servizi alla prima infanzia è triplicato (+ 312%), passando da 8. 813 posti del 2001 ai 28. 019 di oggi, distribuiti su 1. 000 tra asili nido, centri per l’infanzia, nidi aziendali, micronidi e nidi integrati, con un investimento regionale di oltre 61 milioni di euro. Di questi a oggi sono 718 i servizi effettivamente funzionanti, che accolgono 21. 281 bambini. Il dato complessivo, confrontato con la popolazione 0-2 anni, evidenzia un tasso di copertura nel territorio regionale pari a circa il 20%, con punte sopra la media nelle province di Padova, Rovigo e Verona, che porta la Regione del Veneto ad essere tra le prime a livello nazionale nel campo dei servizi alla prima infanzia e tra le prime ad avvicinarsi all’obiettivo della copertura del 33% posto dal Consiglio Europeo di Lisbona 2000. Tuttavia per il Veneto questa percentuale da alcuni anni è stabile, perché stiamo assistendo a un considerevole incremento della popolazione da 0 a 2 anni (dati Istat), passata dai 125 mila bambini del 2000 a poco più di 140 mila nel 2009, con un incremento di 1. 300 unità solo nell’ultimo anno. “Per favorire una diffusione più uniforme di questi servizi – aggiunge Valdegamberi – anche quest’anno abbiamo proposto di avvantaggiare quei servizi che sorgeranno su comuni dove la copertura territoriale è sotto la soglia del 33 per cento, con una particolare attenzione, in ogni caso, ai centri urbani con alta densità demografica. Allegato al bando (scaricabile dal portale www. Venetosociale. It) è stato perciò inserito anche l’elenco dei comuni veneti, indicando per ciascuno il tasso di copertura dei servizi”. Una volta autorizzati e avviati, i servizi per la prima infanzia accreditati possono ricevere il contributo regionale per la gestione - pari a circa 1100 euro per bambino all’anno - che consente di mantenere più basse le rette a carico delle famiglie. “Considerando tutti dati che ho evidenziato, in particolare l’aumento demografico e la necessità di aumentare l’offerta di servizi e contribuire alle spese di gestione per calmierare i costi per gli utenti – conclude Valdegamberi – è palese che se vogliamo fare una politica realmente a favore delle famiglie, non possiamo continuare a fare i conti con una spesa sociale che continua adessere bloccata dal patto di stabilità”. .  
   
   
PARI OPPORTUNITA´ E VIOLENZA SULLE DONNE: LA PROVINCIA DI ASTI REALIZZA UNA CAMPAGNA INFORMATIVA DEI NUMERI ANTIVIOLENZA DEI SERVIZI ESISTENTI SUL TERRITORIO  
 
Asti, 4 febbraio 2010 - La Presidenza del Consiglio dei Ministri – Dipartimento per le Pari Opportunità ha istituito il numero verde nazionale a favore delle donne vittime di violenza attivo ventiquattro ore su ventiquattro. Nell’ambito del Piano Regionale per la prevenzione della violenza contro le donne e per il sostegno alle vittime, l’Assessorato alle Pari Opportunità della Provincia di Asti, realizza una campagna di diffusione del numero antiviolenza 1522 e dei numeri dei servizi ad esso collegati ed esistenti sul territorio. Hanno aderito alla iniziativa i seguenti Enti: Comune di Asti – Settore Politiche Sociali, Istruzione e Servizi Educativi, C. I. S. A. - Asti Sud, Co. Ge. Sa. Asti Nord, Centro di Ascolto L’orecchio di Venere c/o Croce Rossa Italiana. Oltre all’assistenza telefonica gli Enti nei casi più gravi possono organizzare un servizio di accoglienza immediata della vittima. Tutte le attività andranno svolte garantendo l’assoluto rispetto della privacy. Indirizzi e recapiti telefonici sono diffusi mediante locandine e disponibili sul sito della Provincia www. Provincia. Asti. It Comune di Asti – Settore Politiche Sociali, Istruzione e Servizi Educativi Tel 0141-399408-406-500 Tel 0141-399499-559 .  
   
   
UDINE: OMAGGIO DELLA COMMISSIONE PARI OPPORTUNITÀ A FRANCESCA BALLALI  
 
Udine, 4 febbraio 2010 - Far conoscere e valorizzare le imprenditrici friulane che si sono distinte nell’ambito della loro attività a livello internazionale. È l’obiettivo degli incontri avviati dalla Commissione provinciale alle pari opportunità tra uomo e donna presieduta da Donata Cantone e alla quale prende parte, oltre alle componenti della Commissione, la Consigliera di parità Katia Pagnutti. Ospite dell’ultima riunione della Commissione Francesca Ballali, imprenditrice friulana recentemente premiata con l’encomio dal Comitato delle Organizzazioni Professionali Agricole dell’Unione Europea (Copa): tra le migliori 15 idee imprenditoriali, su 15 mila partecipanti. Il Copa ha assegnato il riconoscimento in quanto innovatrice nel campo della pet-therapy e dell’educazione al benessere. Quello della Ballali, è stato spiegato, è un metodo innovativo, che s’ispira alla relazione tra uomo, natura e animali, per promuovere l’educazione al benessere. Laureata in pedagogia e con un vasto curriculum nell’ambito dell’educazione, della comunicazione e della Pet Therapy, Francesca Ballali apporta, con il metodo, l’innovazione nei processi formativi e di crescita. Da parte sua la Commissione ha voluto rendere l’ennesimo omaggio all’imprenditrice friulana, per il coraggio e la determinazione con cui ha saputo portare aventi il suo progetto. Con l’augurio che il “Modello Ballali”, diventi sempre più diffuso. Il metodo dell’imprenditrice friulana è già in uso a Oristano, Bologna e fra poco a Roma, Parigi e Genova. Promuovendo il contatto con la natura – attraverso fattorie didattiche e sociali e l’orto vivaio, e attraverso la pet therapy con l’aiuto di animali certificati e addestrati –, il metodo crea una ‘palestra verde’ non solo per bambini e ragazzi, ma anche per genitori e nonni, gruppi di lavoro, aziende. L’idea è un obiettivo di primaria importanza, nel percorso individuale e come tensione verso rapporti sociali che puntino a costituire una società equilibrata. .  
   
   
FEMMINE SI NASCE, DONNE SI DIVENTA CON LA COMMISSIONE PARI OPPORTUNITA’ DELLA PROVINCIA DI ALESSANDRIA  
 
Alessandria, 4 febbraio 2010 – E’ parito martedì 2 febbraio il corso promosso dalla Commissione Pari Opportunità della Provincia di Alessandria “Femmine Si Nasce, Donne Si Diventa: L´avventurosa Storia Delle Libertà Femminili E Del Corpo” articolato in sei incontri. Gli argomenti del primo appuntamento sono stati: emancipazione, liberazione, differenza sessuale: le tre fasi dell’elaborazione del pensiero del movimento delle donne italiano. Ancora una volta Vittoria Gallo, presidente della Commissione, lancia un’iniziativa controcorrente: l’iscrizione al corso di 100 partecipanti è la prova tangibile che le donne ci sono, sono interessate alla loro posizione nella società civile, sono capaci di gestire tempi di cura, di studio e di lavoro ritagliandosi uno spazio per riflettere sull’essere donna oggi, sulla nostra storia e i nostri diritti “Per noi – ci tiene a precisare Vittoria Gallo – l’obiettivo di questi incontri è principalmente avvicinare donne di diverse età e provenienza alla conoscenza del percorso storico, politico e tematico dei movimenti di emancipazione delle donne in Italia, alle conquiste sociali e culturali della popolazione femminile, prestando particolare attenzione al tema della presenza del corpo femminile nella politica, nella cultura, nell´immaginario e nella comunicazione italiana”. I sei incontri saranno condotti da Monica Lanfranco, scrittrice e direttrice della rivista “Marea”. “Il malessere per come le donne, giovani e non, sono “rappresentate” c’è ed è grande – sostiene la Lanfranco – ma più grande ancora è il timore di essere relegate in minoranza se si critica il modello dominante. Essere lasciate sole, considerate le strane, le femministe, le criticone, magari le moraliste: questo il fantasma e l’incubo che evoca qualunque esercizio di pensiero critico. Così, spesso, i dibattiti, le visioni collettive dei video, le occasioni di incontro, si trasformano anche in momenti di ascolto collettivo dello sgomento nel quale in molte (e molti) si trovano, di fronte alla cultura dominante. Ma sono anche opportunità per darsi forza, scambiarsi informazione, fare rete”. .  
   
   
FONDO FAMIGLIE SOSTEGNO ALLA CRISI: I RISULTATI A TREVISO  
 
 Treviso, 4 febbraqio 2010 - E’ tempo di bilancio per il Fondo Anti-crisi di Sostegno alle Famiglie, lanciato dalla Provincia di Treviso. Sono state in tutto 394 le richieste di contributo di 1. 000 euro evase, sulle 608 pervenute (per le restanti non è stato concesso il contributo in quanto prive di uno di più dei requisiti richiesti). Per l´”Avviso pubblico per il sostegno al reddito delle famiglie di lavoratori in crisi a seguito emergenza economica”, la Provincia aveva stanziato 500. 000 per aiutare le famiglie nel periodo di crisi economica. Presenti in conferenza stampa il presidente della Provincia di Treviso, Leonardo Muraro, e gli assessori provinciali Floriano Zambon (vicepresidente con delega al turismo), Barbara Trentin (Politiche Sociali), Noemi Zanette (Bilancio), Denis Farnea (Politiche per l´Occupazione) e Michele Noal (Attività Produttive). “La Provincia aveva stanziato 500. 000 euro per aiutare le famiglie trevigiane nel momento di maggior crisi economica – ha spiegato Muraro – attualmente abbiamo accolto 394 domande per il contributo di 1. 000 euro sulle 608 pervenute e stiamo valutando in questo momento ancora un´ottantina di domane. Avevamo fissato dei criteri ben precisi e i risultati ci dicono che abbiamo colpito nel giusto. Il 62% infatti ha un reddito inferiore ai 10. 000 euro anni, quindi l´intervento ha aiutato chi è veramente in difficoltà. La maggioranza delle richieste è arrivata da nuclei familiari composti da 3 persone, mentre ci siamo accorti che salendo il numero dei componenti, le richieste diminuiscono, sintomo del fatto che le famiglie numerose sono già ben tutelate dal welfare nazionale. Infine, mi preme sottolineare come le accuse di razzismo che ci erano state mosse sono completamente respinte, perchè il 16% delle richieste accettate provengono da cittadini stranieri, il 26% dei quali nato in Marocco. Chiaramente, con cittadinanza italiana e residenza sul territorio da almeno 5 anni. Attualmente disponiamo ancora di 106. 000 euro e abbiamo intenzione spenderli tutti per le famiglie in difficoltà, monitorando ora le condizioni durante la ripresa”. In tutto, sono 225 i maschi e 169 le donne che hanno ottenuto il fondo. Il 62% aveva un reddito Isee tra i più bassi (tra 0 e 10. 000 euro annui) e solo il 4,1% era a reddito zero. Il 45% è nato in Provincia di Treviso, il 38% è nato in altra provincia, il 16% è nato in altro stato (ma possiede la cittadinanza italiana). Dei richiedenti, il 15,% ha un nucleo familiare di 4 persone, mentre il 30,2% è composto da 3 persone e rappresenta anche la media delle richieste. Soltanto il 18,3% di famiglie a nucleo composto da una sola persona. I criteri del fondo erano stati anche estesi durante l´anno. Ricordiamo i criteri: 1) cittadinanza italiana. 2) residenza in Provincia di Treviso da almeno cinque anni. 3) Perdita dell´occupazione abituale a partire dal 1 luglio 2008 4) usufruire o meno dei seguenti ammortizzatori sociali: indennità di mobilità, indennità di disoccupazione ordinaria, trattamento speciale per l’edilizia; sono esclusi i percettori di indennità connesse a Cigs e Cigo (cassa integrazione straordinaria ed ordinaria) in quanto il rapporto di lavoro in queste circostanze non è “cessato”. 5) iscrizione al Centro per l’Impiego di riferimento. 6) indicatore Isee uguale o inferiore a 16,100,00. .  
   
   
VENERDÌ CONVEGNO SU PROCESSO PENALE E ABUSI SUI MINORI  
 
Trieste, 4 febbraio 2010 - Promosso dall´Ufficio del Tutore pubblico dei minori e dalla Camera penale di Trieste, si svolgerà venerdì prossimo, 5 febbraio, un convegno nazionale sul processo penale, gli abusi sui minori, il rispetto delle regole e dei diritti. Il convegno, gratuito, è rivolto ad avvocati, tutori, operatori sociali. L´apertura dei lavori all´auditorium Allianz, in largo Irneri 1 a Trieste, è fissata per le 9. 30 con il saluto di Edouard Ballaman, presidente del Consiglio della Regione Fvg nella sua veste di Tutore pubblico dei minori. A seguire una serie di relatori di caratura nazionale e internazionale. A introdurre e moderare i lavori saranno Oreste Dominioni presidente dell´Ucpi, e Andrea Frassini presidente della Camera penale di Trieste. Seguiranno interventi incentrati su aspetti giuridici, processuali, di polizia, psicologici, sino alla relazione di sintesi affidata a Renato Borzone, vicepresidente dell´Ucpi. .