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Notiziario Marketpress di Mercoledì 23 Febbraio 2011
Politica
LA COMMISSIONE EUROPEA INCONTRA IL GOVERNO RUSSO PER COLLOQUI A LIVELLO DI ESECUTIVO  
 
Bruxelles, 23 febbraio 2011 - Il 24 febbraio 2011 il presidente José Manuel Barroso e la Commissione europea accoglieranno il governo russo, guidato dal primo ministro Vladimir Putin, per una serie di colloqui a livello di esecutivo che tratteranno tutti i temi delle relazioni Ue-russia, dal sostegno al processo di modernizzazione della Russia alle questioni commerciali ed energetiche, dal rafforzamento della cooperazione tecnologica agli affari internazionali. In vista dell´incontro, il presidente Barroso ha dichiarato: "Mi attendo e auspico discussioni fruttuose con il primo ministro Putin e il suo governo. L´intensità dei nostri colloqui rispecchierà ancora una volta la profonda interdipendenza tra la Russia e l´Unione europea e dimostrerà che è nell´interesse di entrambe le parti affrontare i problemi comuni tramite un dialogo aperto. In particolare, mi attendo che venga dato ulteriore slancio al nostro partenariato per la modernizzazione. Dovremmo inoltre approfittare di questo impulso positivo per percorrere l´ultimo tratto verso l´adesione della Russia all´Omc e compiere progressi sostanziali riguardo al nuovo accordo tra l´Ue e la Russia, anche in materia di scambi, investimenti ed energia." Il governo russo e la Commissione si scambiano visite dal 1997 e l´ultimo incontro si è svolto a Mosca nel febbraio 2009. L´attuale incontro a livello di esecutivo sarà il più ampio mai organizzato, poiché vi parteciperanno il collegio dei commissari e una decina di ministri della Federazione russa. Verranno inoltre sottoscritti diversi documenti in materia di energia, compreso l´aggiornamento del meccanismo di allarme preventivo. Il presidente Barroso e il primo ministro Putin incontreranno la stampa alle 13 circa. Contesto – temi chiave: I colloqui a livello di esecutivo, che si fonderanno sui risultati conseguiti nelle relazioni Ue-russia, dovrebbero consentire di progredire sui seguenti punti chiave: il partenariato per la modernizzazione, proposto dal presidente Barroso nel novembre 2009, è stato varato in occasione del vertice di Rostov del 2010 e nel dicembre scorso è stato concordato il relativo piano di lavoro. Tale partenariato presta sostegno operativo al processo di modernizzazione in Russia, anche per il consolidamento dello Stato di diritto. Dall´incontro Commissione-russia scaturiranno ulteriori orientamenti per il partenariato e la garanzia che verrà attuato rapidamente in tutti i suoi aspetti. La conclusione, nell´autunno scorso, dei negoziati bilaterali sull´adesione della Russia all´Omc ha impresso un forte slancio al processo multilaterale, che può giungere a compimento nel 2011. Nei colloqui a livello di esecutivo si dovrebbe confermare tale dinamica e dovrebbero essere definite soluzioni per le ultime questioni ancora sul tappeto. Nello stesso spirito, l´incontro dovrebbe dare rinnovato impulso ai negoziati in corso sul nuovo accordo Ue-russia. La Commissione e il governo russo faranno inoltre il punto della collaborazione in materia di passi comuni verso l´eventuale abolizione dei visti. Infine, nel corso dei colloqui verranno trattate varie questioni d´interesse comune e si discuterà di una più stretta cooperazione nell´ambito del vicinato comune.  
   
   
SMALL BUSINESS ACT: PENSARE ANZITUTTO IN PICCOLO IL VICEPRESIDENTE TAJANI PRESENTA LA REVISIONE DELLO SMALL BUSINESS ACT A ROMA, INSIEME AL MINISTRO ROMANI  
 
Roma, 23 febbraio 2011 – Oggi il Vicepresidente della Commissione europea e responsabile per l´Industria e l´Imprenditoria Antonio Tajani presenta a Roma la revisione dello "Small Business Act per l´Europa" - il documento strategico che mira a massimizzare la crescita e l´innovazione tecnologica delle piccole e medie imprese (Pmi) e garantire la sostenibilità delle loro attività. Nello stesso giorno infatti la Commissione europea presenterà una revisione del quadro, in cui si indicheranno i successi da esso finora raggiunti e le nuove aree strategiche su cui si appunterà in futuro la politica europea volta alle Pmi, vere protagoniste del rilancio dell´economia europea. La conferenza stampa, cui prenderà parte anche il Ministro per lo Sviluppo economico Paolo Romani, si terrà a partire dalle ore 16.30 presso la sede della Rappresentanza in Italia della Commissione europea a Roma, via Iv Novembre 149. Nel giugno 2008 le istituzioni europee hanno approvato lo Small Business Act (Sba), un quadro strategico che mira a massimizzare la crescita e l´innovazione tecnologica delle piccole e medie imprese (Pmi) e garantire la sostenibilità delle loro attività. Il prossimo 23 febbraio la Commissione presenterà una revisione del quadro strategico, in cui si indicheranno i successi da esso finora raggiunti e le nuove aree strategiche su cui si appunterà la politica europea delle piccole e medie imprese. Lo spirito dello Sba è riassunto dal motto "Think small first" (Pensare anzitutto in piccolo). Prima di adottare nuove normative le istituzioni europee e quelle nazionali devono valutare il loro impatto tramite una cosiddetta "prova Pmi", articolata su una serie di azioni concrete quali la riduzione degli ostacoli burocratici, la consultazione costante delle parti interessate, il ricorso all´e-government e alle soluzioni a sportello unico. Pensare anzitutto in piccolo significa tenere presente, ad ogni passaggio legislativo, il fatto che il 99% delle imprese europee e italiane rientra nella categoria di impresa medio-piccola e che le Pmi danno lavoro a ben 150 milioni di cittadini europei. Nello Sba sono formulati 10 principi che devono inspirare tutte le politiche europee e nazionali, garantendo alle Pmi l´attenzione che meritano in ragione della loro prevalenza numerica e del loro potenziale in termini di crescita e occupazione: Creare le condizioni necessarie affinché gli imprenditori e le aziende familiari possano prosperare e l´imprenditorialità sia premiata Garantire agli imprenditori che hanno subito una bancarotta l´immediata possibilità di una seconda opportunità Basare la normativa sul principio del "Pensare anzitutto in piccolo" Garantire l´attenzione delle amministrazioni pubbliche per i bisogni delle Pmi Adattare gli strumenti politici alle necessità delle Pmi, agevolandone la partecipazione agli appalti pubblici e promuovendo un migliore uso dei sostegni statali per le Pmi Facilitare l´accesso delle Pmi ai finanziamenti e creare condizioni giuridiche e commerciali che assicurino pagamenti puntuali nelle transazioni commerciali Aiutare le Pmi a beneficiare pienamente delle opportunità offerte dal mercato unico Promuovere le capacità e tutte le forme di innovazione nelle Pmi Permettere alle Pmi di trasformare le sfide ecologiche in opportunità Incoraggiare le Pmi ad avvantaggiarsi della crescita dei mercati Nei primi due anni della sua applicazione lo Sba ha ispirato numerose misure – sia legislative che di altro tipo - in tutti gli Stati membri. Si va infatti dagli incentivi economici agli sgravi fiscali, dallo snellimento delle procedure burocratiche all´insediamento di gruppi di lavoro sulle Pmi. Il governo italiano nell´aprile 2010 ha per esempio dato vita a un gruppo di lavoro composto da ministri, parlamentari, rappresentanti delle aziende e delle regioni per monitorare lo stato delle Pmi nazionali e proporre nuove iniziative. Sempre nel nostro paese, nel luglio 2010 è stata adottata una legge che regolamenta le reti di imprese e concede loro sgravi fiscali e incentivi amministrativi e finanziari, con l´obiettivo di favorire l´innovazione e la condivisione di know-how. Nonostante la crisi economica i buoni risultati dell´atto sono evidenti a livello europeo: si pensi ad esempio che nel 2007 occorrevano in media dodici giorni e 485 euro per avviare un´impresa, mentre oggi i tempi si sono ridotti a sette giorni e i costi amministrativi a 400 euro. Nel novembre 2010 la Commissione ha creato un centro Ue per le Pmi in Cina, che ha il compito di facilitare l´ingresso delle imprese europee nel più grande mercato asiatico. Sul fronte intraeuropeo un notevole miglioramento si registra invece per quanto riguarda l´accesso agli appalti pubblici, grazie alle procedure online e alla possibilità di effettuare offerte congiunte.  
   
   
LA TUA EUROPA-CONSULENZA E SOLVIT: TRARRE PIENO VANTAGGIO DAL MERCATO UNICO  
 
Bruxelles, 23 febbraio 2011 - La Commissione europea ha pubblicato il 21 febbraio il rapporto 2010 su "La tua Europa-consulenza" e "Solvit", due servizi che aiutano cittadini e imprese a difendere i propri diritti nella Ue. "La tua Europa-consulenza" è un servizio di pronta risposta sui diritti europei, che durante il 2010 ha ricevuto ben 12000 domande da parte degli utenti (con un incremento del 15% rispetto al 2009). Nel quadro del servizio, 50 esperti provenienti da tutti gli Stati membri hanno fornito spiegazioni e consigli sul mercato unico e sui diritti da esso derivanti, dando così a 12000 cittadini l´opportunità di trarne pieno vantaggio. La maggior parte delle domande poste agli esperti ha riguardato la sicurezza sociale (assicurazioni sanitarie, pensioni, sussidi di disoccupazione), i diritti di residenza e i diritti dei lavoratori. "La tua Europa-consulenza" non rappresenta solo un utile servizio per la cittadinanza, ma anche un´importante fonte di informazioni per la Commissione: infatti, grazie ai dati forniti dai cittadini che ricorrono al servizio, essa può individuare le aree del mercato unico non ancora perfettamente funzionanti e proporre soluzioni politiche e legislative. Il servizio Solvit è nato invece per risolvere i problemi amministrativi legati al riconoscimento a livello nazionale dei diritti derivanti dal mercato unico (si pensi ad esempio al riconoscimento delle qualifiche professionali). Nel corso del 2010 questo servizio ha aiutato più di 1300 cittadini. Il 90% dei 1363 casi analizzati da Solvit è stato risolto con successo entro due mesi, un arco di tempo molto inferiore a quello che sarebbe stato necessario intentando procedimenti d´infrazione o azioni processuali. Fornendo aiuto ai cittadini o alle imprese, Solvit evidenzia anche i problemi strutturali e i possibili punti di attrito tra la legge europea e quelle nazionali. Ben conscia della sua utilità, la Commissione si ripropone dunque di rafforzare il servizio Solvit come valida alternativa alle azioni processuali e formulerà, nel corso del 2012, specifiche proposte a riguardo. Http://ec.europa.eu/solvit/    
   
   
IMMIGRAZIONE, BORGHEZIO:L´EUROPA GETTA LA MASCHERA. PREDICA SOLIDARIETA´ MA NON ACCOGLIE  
 
Bruxelles, 23 febbraio 2011 - "L´europa che ha sostenuto fino a ieri i regimi corrotti dei Paesi da cui fuggono a migliaia, si oppone ora alla nostra richiesta di distribuirli fra i vari Paesi membri. Il rifiuto, con massima ipocrisia viene comunicato (Ansa, 17,29 ´Fonti Ue, Italia Non Conti Su Smistamento´) da anonime ´fonti diplomatiche europee´... Al nostro Paese non resta che trarre le dovute conclusioni, facendo proprio l´esempio svizzero e adottando adeguate misure di contenimento dell´esodo. Le geremiadi buoniste di questa Europa falsa ed ipocrita devono entrarci da un orecchio e uscire dall´altro, perché è ormai evidente che, alla prova dei fatti, l´Europa è meno disposta all´accoglienza di noi. Di fronte al contrasto fra l´ipocrisia dell´Ue e il dramma di questi popoli, è necessario chiarire bene che noi patrioti padani siamo e saremo sempre sostenitori dei diritti dei popoli, non degli interessi dei banchieri".  
   
   
"TOWARDS EUROPE 2020", A BRUXELLES I TECNOPOLI DELL´EMILIA-ROMAGNA. ERRANI: "POLITICHE DI COESIONE, MA ANCHE INVESTIMENTI IN INNOVAZIONE PER LE AREE FORTI DEL CONTINENTE".  
 
Bruxelles, 23 febbraio 2011 - La Rete dei Tecnopoli dell’Emilia-romagna protagonista a Bruxelles, dove è stata presentata al Commissario europeo per le politiche regionali Johannes Hahn in occasione del convegno “Towards Europe 2020”. “La nuova politica di coesione europea deve fare leva sulla dimensione territoriale, dando agli Stati la possibilità di realizzare una politica di patti territoriali con gli Enti locali e le Regioni - ha detto il presidente della Regione Emilia-romagna Vasco Errani, che ha sottolineato: “Oltre alle politiche di coesione per le aree più deboli che debbono recuperare ritardo, bisogna prevedere investimenti sulle grandi direttrici di innovazione che consentano alle realtà forti di essere motore e riuscire a svolgere la funzione di traino dell’insieme dell’Europa. L’emilia-romagna è già un motore dell’Europa”. La Rete dell’Alta Tecnologia è uno degli impegni fondamentali che la Regione Emilia-romagna sta portando a termine in questa legislatura per far incontrare mondo della ricerca e imprese e rafforzare la competitività del “sistema Emilia-romagna”: dieci vere e proprie “cittadelle della scienza e della ricerca industriale” - una per ogni provincia e due per il capoluogo bolognese – in cui ospitare attività, servizi e strutture, mettendo in rete Università, Enti di ricerca, Enti locali, imprese. “La novità sta in questo – ha spiegato l’assessore regionale alle attività produttive Gian Carlo Muzzarelli - nel lavorare tutti insieme, per trasformare le idee in prodotti, brevetti, lavoro. Per dare il messaggio che l’Emilia-romagna vuole stare in prima fila nelle politiche di sviluppo definite dall’Unione europea” Tutti I Numeri Dei Tecnopoli - Il convegno di ieri è stata l’ultima e la più importante di una serie di iniziative che Bruxelles ha dedicato ai Tecnopoli della Regione Emilia-romagna. La Rete regionale dell’Alta Tecnologia prevede sei diverse piattaforme tecnologiche: agroalimentare, costruzioni, energia e ambiente, Ict e design, meccanica e materiali, scienze della vita; 34 laboratori, 7 Centri per l’innovazione, 1600 ricercatori impegnati di cui 560 nuovi ricercatori, 160 mila metri quadrati l’estensione delle aree che sono state o sono in corso di riqualificazione. L’investimento complessivo ammonta a 240 milioni, di cui 137 da risorse regionali (94 milioni dal Por-fesr 2007-2013 e 43 direttamente da bilancio della Regione), 90 milioni dalle Università e dagli Enti di ricerca e 14 dagli Enti locali. Il Tecnopolo bolognese della Manifattura Tabacchi in particolare avrà una funzione di piattaforma per l’intera rete regionale. Nei suoi 100 mila metri quadrati di estensione (la struttura più estesa di tutto il progetto dei Tecnopoli) ospiterà 17 laboratori e le strutture dell’Università di Bologna, dell’Istituto ortopedico Rizzoli, dell’Enea, di T3lab, oltre alla sede di Aster. Gia´ 369 I Contratti Di Ricerca - Con il progetto dei Tecnopoli la Regione Emilia-romagna sta mettendo in rete e qualificando un patrimonio di laboratori e centri per la ricerca che in parte esisteva già sul territorio regionale e che sta già operando. Dall’ottobre 2009 al febbraio 2011 sono 369 i contratti di ricerca cui hanno dato il via i laboratori che animeranno la rete dei Tecnopoli. Attività il cui valore complessivo supera i 35,7 milioni di euro, di cui 15,2 finanziati direttamente dalle imprese. Di questi contratti 110 sono ancora aperti. Per numero di progetti il settore principe è indubbiamente quello della “meccanica e materiali”, con 111 contratti attivati (di cui 27 ancora in corso). Molto diverso, però, il valore dei progetti piattaforma per piattaforma. La media è pari a 96.800 euro, ma si va dai 158.400 di “energia e ambiente” e dai 155.600 delle “costruzioni” ai 69.100 dell’”agroalimentare” e ai 55.000 di “meccanica e materiali”.  
   
   
SLOVACCHIA, SETTORE INDUSTRIALE REGISTRA RIPRESA RAPIDA  
 
Trieste, 23 febbraio 2011 - Il settore dell´economia slovacca che ha registrato la ripresa più veloce dopo il periodo di crisi è quello dell´industria, soprattutto grazie all´alta richiesta di produzione industriale proveniente dall´estero. Mentre la crescita economica generale per l´anno 2010 è stata pari al 4 per cento, per la produzione industriale si prevede una crescita pari al 18 per cento. La struttura dell´industria tuttavia è cambiata moderatamente. È cresciuta l´importanza dell´industria elettrotecnica. Anche per quest´anno si prevede che l´industria si riconfermerà leader di tutti i settori dell´economia slovacca, anche se la crescita dovrebbe rallentare e fermarsi al 9 per cento. Anche il tasso di crescita dell´economia dovrebbe rallentare e attestarsi al 3,5 per cento.  
   
   
CROAZIA, PRESENTATA CARTA SULLO SVILUPPO DEL PAESE  
 
Zagabria, 23 febbraio 2011 - Il Consiglio Nazionale per la Concorrenza della Croazia ha presentato recentemente al presidente Ivo Josipovic la Carta sullo Sviluppo della Croazia fino all´anno 2025. Si tratta di un documento in cui si definiscono le direttrici strategiche per il progresso del Paese a lunga scadenza. Per realizzare gli obiettivi prefissati, viene rilevata l´esigenza del consenso nazionale di tutte le componenti chiave della vita economica, sociale e politica. Entro il 2025 la Croazia dovrebbe conseguire un prodotto interno lordo pro capite di 30 mila euro, la percentuale della popolazione attiva dovrebbe salire dal 61 al 75 per cento, mentre la percentuale dei laureati dovrebbe passare dal 20 al 30 per cento della popolazione.  
   
   
MONTENEGRO, NUOVA STRATEGIA PRESTITO DA BANCA MONDIALE  
 
Podgorica, 23 febbraio 2011 - La World Bank ha recentemente approvato una nuova Country Partnership Strategy (Cps) per il Montenegro, con la quale si definisce il quadro per l´assistenza della Banca Mondiale durante il periodo di 2011-2014. La Cps - informa l´Ice - riconosce il Montenegro come paese a reddito medio-alto con priorità di sviluppo ben definite e con l´obiettivo a livello politico-economico di progredire nel processo di integrazione nell´Unione europea. La Cps propone un programma di prestito di 215.700.000 dollari, che mira a sostenere il Montenegro nella sua azione di rafforzamento delle istituzioni, di sostegno alla competitività e di sviluppo delle politiche ambientali, in linea con quanto richiesto per l´adesione all´Unione europea. I pilastri della Cps sono due: il sostegno fornito per la costruzione di un settore finanziario più strutturato attraverso due operazioni successive di sviluppo nel 2011 e nel 2012 e due nuovi prestiti, uno per investire nell´istruzione superiore, scienza e innovazione, l´altro per la gestione e lo smaltimento dei rifiuti industriali pericolosi. La Cps prevede inoltre un investimento di minore entità per facilitare la partecipazione del Montenegro in una facility riguardante l´assicurazione sui rischi di calamità naturali; nel 2013, il governo del Montenegro e la Banca Mondiale faranno il punto sui progressi compiuti ai sensi del Cps, che - sulla base di una ulteriore disponibilità di bilancio - consentirebbe di realizzare un nuovo progetto in un settore prioritario ancora da definire.  
   
   
LA CONFERENZA DELLA REPUBBLICA: NUOVA SEDE DI CONFRONTO TRA STATO ED AUTONOMIE REGIONALI E LOCALI  
 
 Roma, 23 febbraio 2011 - Con il disegno di legge, approvato dal Consiglio dei ministri su proposta del Ministro per i rapporti con le Regioni e per la coesione territoriale, Raffaele Fitto, si avvia il percorso volto ad istituire la Conferenza della Repubblica, un nuovo modello organizzativo che assorbe al suo interno e le sostituisce le attuali conferenze: Conferenza Stato-regioni, Conferenza Stato-città ed Autonomie locali e Conferenza unificata. Il provvedimento individua nella Conferenza della Repubblica, la nuova sede di confronto, concertazione e attuazione del principio di leale collaborazione tra lo Stato e le autonomie regionali e locali. "Un provvedimento che ha una grande valenza politica" l´ha definito il ministro Fitto nel corso della conferenza stampa al termine del Consiglio dei ministri. A partire dai prossimi giorni si apre una fase di confronto - ha aggiunto il ministro - con le regioni e le autonomie locali per arrivare presto ad un nuovo modello più appropriato all´assetto costituzionale vigente, che consenta una accelerazione nel funzionamento e nell´azione del sistema delle autonomie, uno dei nodi che la legge delega vuole affrontare e risolvere. Come è noto, quasi tutti i provvedimenti del governo, anche alla luce delle nuove competenze costituzionali, passano al vaglio e al confronto con il sistema delle regioni e delle autonomie locali - ha spiegato il ministro Fitto. Con l´istituzione della Conferenza della Repubblica vengono definiti tempi e procedure più celeri nell´esame dei provvedimenti, oggetto di confronto tra Stato, Regioni ed Autonomie locali. Con riguardo al funzionamento della Conferenza, i decreti delegati dovranno disciplinare le modalità di votazione delle sedute, stabilire termini perentori per l´acquisizione dell´assenso delle autonomie regionali e locali sui provvedimenti del Governo, nonché disciplinare i casi di mancata partecipazione ovvero di astensione alla votazione alle sedute della Conferenza della Repubblica e delle Sezioni, secondo criteri di semplificazione e di celerità, stabilendo la validità della votazione sulla base dei presenti. Al fine di migliorare i lavori della Conferenza e delle Sezioni, si prevede : - l´istituzione di commissioni permanenti politiche, suddivise per settori, con il compito di esprimere la propria posizione ai fini della deliberazione della sede plenaria e delle Sezioni; - l´introduzione di una disciplina della fase istruttoria delle sedute della Conferenza della Repubblica e delle Sezioni svolta mediante le riunioni tecniche preparatorie, - prevedendone forme di pubblicità e stabilendo la necessità della conclusione dell´istruttoria tecnica ai fini dell´iscrizione degli argomenti all´ordine del giorno della Conferenza, delle Sezioni e delle predette commissioni; - la costituzione di gruppi di lavoro nell´ambito della Conferenza della Repubblica e delle Sezioni, con compiti di approfondimento istruttorio tecnico e politico. La nuova Conferenza, come le attuali, è incardinata presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri e presieduta dallo stesso Presidente del Consiglio.  
   
   
AMMONTARE DI CCTEU E BTP IN EMISSIONE FEBBRAIO 2011  
 
 Roma, 23 febbraio 2011 - Il Mef rende noto che l´ammontare dei Ccteu e dei Btp che verranno offerti nell´asta del prossimo 25 febbraio. -Certificati di Credito del Tesoro indicizzati al tasso Euribor a sei mesi ("Ccteu"): decorrenza / scadenza: 15 ottobre 2010/2017; nona tranche Isin: It0004652175 ammontare nominale dell´emissione: da un minimo di 1.000 milioni di euro a un massimo di 1.500 milioni di euro -Buoni del Tesoro Poliennali: decorrenza / scadenza: 1º novembre 2010/2013; nona tranche Isin: It0004653108 ammontare nominale dell´emissione: da un minimo di 2.500 milioni di euro a un massimo di 3.000 milioni di euro decorrenza / scadenza: 1º marzo 2011/1º settembre 2021; prima tranche Isin: It0004695075 ammontare nominale dell´emissione: da un minimo di 4.000 milioni di euro a un massimo di 5.000 milioni di euro.  
   
   
CREDITO ALLE PICCOLE E MEDIE IMPRESE: PROROGATA LA MORATORIA  
 
 Roma, 23 febbraio 2011 - E´ stato firmato a Palazzo Chigi il 16 febbraio scorso l´accordo che proroga fino al 31 luglio 2011 i benefici della moratoria per il credito alle piccole e medie imprese. L´accordo per il credito alle piccole e medie imprese è stato siglato da governo, Abi e associazioni imprenditoriali, le stesse parti che avevano già dato vita alla moratoria sui debiti delle Pmi nell´agosto 2009. "L´accordo appena firmato è l´esito di una collaborazione con le banche e le imprese. Si tratta di una misura che aiuta tante, tante, piccole e medie imprese" ha dichiarato il ministro dell´Economia e delle finanze, Giulio Tremonti nel corso della conferenza stampa tenuta insieme al premier Berlusconi che ha ricordato le misure economiche avviate dal governo dal 2009 per fronteggiare la crisi economica internazionale. Mentre il ministro Tremonti ha illustrato i punti dell´accordo per il credito alle Pmi, con l’obiettivo di sostenere quelle tuttora in difficoltà e aiutare quelle che hanno superato la fase più acuta della crisi a riprendere l’attività. I quattro punti sostanziali del nuovo accordo: 1. Proroga di sei mesi della moratoria per le Pmi che non ne abbiano già beneficiato. Il termine passa quindi dal 31 gennaio al 31 luglio 2011; 2. Allungamento della durata del mutuo per le Pmi che hanno già beneficiato della moratoria, con un periodo di ammortamento allungato fino al 100% della durata residua, comunque per non più di tre anni. Riguardo al tasso, ci sono due possibilità: negoziato tra impresa e banca, senza oneri amministrativi per le imprese oppure invariato rispetto al finanziamento già realizzato se c’è la garanzia del Fondo centrale di garanzia o dell’Ismea o se l’operazione è finanziata con un plafond ad hoc che verrà messo a disposizione dalla Cassa depositi e prestiti; 3. Copertura dal rischio di tasso, su richiesta delle Pmi che ottengono l’allungamento, con strumenti semplici resi disponibili dalle banche; 4. Finanziamento proporzionale all’aumento di capitale offerto dalle banche alle imprese che rafforzano il patrimonio. Dal 3 agosto 2009 sono state circa 200 mila le piccole imprese che hanno potuto beneficiare del primo accordo sulla moratoria.  
   
   
PAT, GIUNTA REGIONALE LOMBARDA NOMINERÀ COMMISSARIO  
 
 Milano, 23 febbraio 2011 - "La procedura di commissariamento, che è in capo a Regione Lombardia, si attiva non appena le lettere formali di dimissioni della maggioranza dei membri del Cda vengono ricevute e protocollate dal soggetto che ha disposto la nomina (cosa al momento non ancora avvenuta)". Lo chiarisce una Nota di Regione Lombardia in merito alla decadenza del Consiglio di Amministrazione del Pio Albergo Trivulzio, causata dalle dimissioni della maggioranza dei membri. "Per la nomina del Commissario - prosegue la Nota - è necessaria una Delibera della Giunta regionale, che potrebbe dunque esaminare e varare il provvedimento fra non meno di 10 giorni. Il Commissario, che viene scelto tra gli iscritti ad uno specifico albo regionale, deve poi riattivare le procedure previste dal regolamento regionale per la ricostituzione degli organi".  
   
   
SMALL BUSINESS ACT, BENE ROMANI E TAJANI LA LOMBARDIA HA FATTO DA APRIPISTA AL PROVVEDIMENTO  
 
 Milano, 23 febbraio 2011 - "Accolgo con molto piacere la presentazione della revisione dello Small Business Act per l´Europa, la direttiva che introduce misure innovative per accrescere la competitività delle piccole e medie imprese italiane". Lo ha detto Andrea Gibelli, vice presidente di Regione Lombardia e assessore all´Industria e Artigianato, parlando della presentazione dello Small Business Act che avverrà domani a Roma a cura del ministro delle Attività Produttive, Paolo Romani e del Vice Presidente Antonio Tajani. "Sottolineo - ha proseguito il vice presidente - come Regione Lombardia abbia preceduto i tempi. Infatti, alcune settimane fa, è stato approvato il primo provvedimento che va nella direzione del sistema dello Small Business act". "Mi auguro - ha concluso Gibelli - che questo ulteriore passo possa portare a misure di semplificazioni utili per il rilancio delle Pmi e di conseguenza dell´economia del paese".  
   
   
L’ABRUZZO AUSPICA APERTURA CANALE CON AUSTRALIA  
 
Pescara, 22 febbraio 2011 - Un canale di comunicazione fra la realtà abruzzese e quella dell´Australia, affinchè si crei un ponte di continui e futuri contatti fra gli imprenditori dei due Paesi. Questo l´auspicio del vice presidente della Regione Alfredo Castiglione, a margine dell´incontro avuto ieri mattina a Pescara, presso gli uffici del Centro Estero della Camera di Commercio, con il presidente Daniele Becci e una rappresentanza di operatori economici e rappresentanti delle Camere di Commercio australiane. "Il nostro obiettivo - ha detto il vice presidente e assessore allo Sviluppo Economico - è quello di creare un forte legame a livello economico fra l´Abruzzo e l´Australia. Gli operatori australiani sono molto sensibili al modo di operare delle nostre imprese, conoscendo le qualità che riescono ad esprimere, non solo nel campo agroalimentare, ma anche in altri settori, in cui il Made in Abruzzo è garanzia di qualità e successo". Nell´incontro di questa mattina l´assessore Castiglione ha sottolineato l´importanza dell´allargamento delle relazioni commerciali anche oltre oceano: "Pur vivendo un momento non facile non possiamo far mancare il nostro supporto al processo di internazionalizzazione delle imprese attraverso un utilizzo più razionale delle risorse, e una programmazione condivisa. Le nostre eccellenze agroalimentari, industriali, manufatturiere, della ricerca, della cultura, del turismo e dell´ambiente - ha detto ancora Castiglione - devono essere messe a rete non però come spot isolati, ma come simbolo del Sistema Abruzzo. Se questa crisi ci consegnerà una realtà diversa e con diversi obiettivi e diversi bisogni, con un cambio di passo e di mentalità, anche l´internazionalizzazione potrà avere un ruolo primario, un ruolo che però parta da una visione sinergica tra Regione e istituzioni. Tutto questo - ha proseguito ancora l´assessore Castiglione - puntando sui Poli di Innovazione e sulle Reti di Impresa che stanno creando delle realtà capaci di penetrare su mercati importanti. Di fronte alla globalizzazione non ci si deve chiudere, ma al contrario aprire e fare sistema, puntando su mercati in ascesa e realtà solide come quella australiana. Realtà - ha concluso Castiglione - che non possiamo ignorare, ma seguire per il bene delle nostre aziende e dei nostri operatori e quindi del Made in Abruzzo".  
   
   
IMMIGRATI: LOMBARDO REPLICA A FORMIGONI E ZAIA  
 
 Palermo, 23 febbraio 2011 - "Siamo di fronte ad una emergenza umanitaria senza precedenti e non c´e´ dubbio sul fatto che vada affrontata tutti insieme e con il massimo rispetto nei confronti dei migranti, veri e propri disperati che cercano un posto dove vivere con dignita´ e con una prospettiva per il loro futuro". Lo dice il Presidente della Regione siciliana Raffaele Lombardo che prosegue "La Sicilia e´ da sempre una terra ospitale e solidale. Lo dimostra la sua storia secolare di accoglienza. In questa occasione non sara´ da meno ma per affrontare l´emergenza ciascuno deve fare la propria parte in proporzione a cio´ di cui dispone. Non si puo´ non tener conto della reale situazione siciliana. Deficit infrastrutturale storico, mercato del lavoro insufficiente ad accogliere la domanda e basso reddito pro capite non sono certamente ´piccolezze´. Nonostante cio´ non ci tireremo indietro, ma non si possono imporre soluzioni che non siano condivise o che vengano adottate senza conoscere il territorio sul quale si va´ ad incidere, come la vicenda di Mineo insegna".  
   
   
LEGISLAZIONE REGIONALE : FEDERALISMO E BUON SENSO PER LO SVILUPPO DELLA MONTAGNA PIEMONTESE  
 
Torino, 23 febbraio 2011 Qualità della vita dei residenti, sviluppo socio-economico, governance: il volume “La montagna del Piemonte - Varietà e tipologie dei sistemi territoriali locali” presentato ieri dall’Ires fornisce una cassetta degli strumenti per contribuire a dare una risposta al futuro dei territori montani del Piemonte. Il lavoro è frutto della collaborazione tra la Regione Piemonte, il Csi e l’Ires. L’analisi dei dati presentata da Ires mostra un territorio tra chiari e scuri, tra potenzialità e marginalità, aree turisticamente forti accanto a valli a bassissima densità abitativa ed imprenditoriale. Passato il tempo delle semplificazioni, degli accorpamenti antistorici con bassa affinità vocazionale, di enti gestionali che aspirano a trasformarsi in agenzie di sviluppo senza avere né le necessarie professionalità né i mezzi finanziari, ci si è ritrovati per ragionare sul futuro delle terre alte. Le soluzioni invocate per dare nuovo slancio allo sviluppo dei territori montani non costituiscono novità: equilibrio tra insediamenti e ambiente naturale, tutela del paesaggio antropizzato, incentivazione del turismo a basso impatto, la Green Economy, fonti di energia rinnovabili, gestione forestale e delle acque superficiali, progetti finalizzati ad incentivare l’imprenditoria locale che creino occupazione giovanile qualificata, promozione dell´intercomunalità e difesa della cultura tradizionale. Patrimonio comune a tutti gli interventi è presupposto fondamentale da cui affrontare il problema, il riconoscimento della diversità di questi territori, della presenza di handicap geografici permanenti, della originalità dei modelli di sviluppo relativizzati ad ogni singolo ambiente naturale. Il questa occasione l’assessore alla Montagna e all’Ambiente, Roberto Ravello, a nome dell’amministrazione regionale ha rilevato come i dati statistici ed analitici possono essere utilizzati come base di partenza per la verifica della fattibilità delle proposte elaborate dai territori montani. “Il valore del documento Ires è assoluto - sottolinea Ravello - poiché ci permette di avviare un nuovo percorso per lo sviluppo delle specificità del territorio montano. Noi intendiamo attuare un approccio “ex ante” che dia origine a scelte e soluzioni ponderate in modo tale che la politica, acquisite le informazioni necessarie, sia in grado di adottare provvedimenti di buon senso. Esattamente seguendo i principi e le metodologie di lavoro che il presidente Cota e le forze politiche che lo sostengono hanno sempre affermato, ai montanari spetterà quindi identificare le competenze da esercitare in modo esclusivo, le risorse con cui finanziare gli interventi essenziali a favore dell’imprenditoria locale e alla nuova imprenditoria che vorrà scegliere quelle aree per insediarsi. Un approccio, dunque, dal basso verso l’alto, federalista, ma comunque allineato con le linee di indirizzo dell’Ue, del nostro Governo e del nostro Parlamento, dell’Assemblea e del governo del Piemonte. È da qui dunque che la Regione intende ripartire per ricostruire l’identità, l’entusiasmo e le condizioni per lo sviluppo della montagna piemontese, senza escludere nessuno, senza cedere a tentazioni populistiche o clientelari”.  
   
   
CALABRIA L’INTERVENTO DEL PRESIDENTE SCOPELLITI DURANTE LA SEDUTA DEL CONSIGLIO REGIONALE SUI TEMI DELLA LEGALITÀ  
 
 Catanzaro, 23 febbraio 2011 - Il Presidente della Regione Giuseppe Scopelliti è intervenuto ieri durante il Consiglio regionale interamente dedicato ai temi della legalità. “Ringrazio il Presidente del Consiglio Talarico e quello della Commissione Antimafia Magarò – ha dichiarato Scopelliti – per aver dedicato questa seduta del Consiglio ad un tema così importante: quello di oggi è un punto fermo, un contributo da parte di tutti per l´idea che esiste una nuova classe politica realmente capace di combattere la criminalità organizzata. Bisogna superare la stagione delle parole, su cui molti parlamentari costruiscono la propria carriera, di cui la ´ndrangheta non ha paura, e passare a quella dei fatti, con azioni mirate capaci di ledere e colpire gli interessi della criminalità organizzata, e le proposte di legge oggi in discussione ne sono un esempio concreto. Per troppo tempo – ha proseguito il Presidente Scopelliti – in Calabria si è detto che la politica convive con la ´ndrangheta: credo che ci siano contatti ma non vedo personalità in grado di sedersi con esponenti della criminalità organizzata e concordare strategie. La verità è che molti accusano la politica per mascherare il vero male della Calabria, quella borghesia mafiosa composta da imprenditorialità corrotta e pubblica amministrazione disposta ad assecondarne i voleri per arricchirsi sulle spalle dei cittadini. Sono queste le componenti da combattere trasversalmente – ha continuato Scopelliti – per rompere meccanismi malati e ridare credibilità alla politica in cui la parte sana è quella prevalente. La mia idea di riformare la legge elettorale regionale va in questa direzione: ho ritenuto opportuno lanciare il dibattito adesso, all´inizio della legislatura, perché la Calabria ha bisogno di confronto. E´ un´idea su cui si può dialogare, in quanto la riflessione di qualcuno, secondo cui ci sarebbe una limitazione della democrazia, si scontra la necessità di curare una democrazia che è malata, in cui la ricerca sfrenata del consenso a volte può portare al clientelismo e alle commistioni con la criminalità organizzata. La mia storia politica parla chiaro – ha spiegato Scopelliti – e testimonia come io sia sempre stato premiato dai cittadini con le preferenze: ciò nonostante penso che in questa stagione del federalismo fiscale i partiti debbano giocare un ruolo fondamentale, recuperando la propria funzione e responsabilizzandosi per determinare le proprie classi dirigenti. E il cittadino deve scegliere chi governa per ciò che è realmente in grado di progettare e realizzare nell´interesse di tutti, e non in virtù di piccole logiche clientelari che portano soltanto danni alla collettività. La politica deve recuperare credibilità e noi vogliamo continuare a costruire un sogno, ponendo le basi del futuro della Calabria sulle nostre idee e fornendo risposte importanti ai cittadini. Per le grandi riforme serve coesione: so benissimo che chi ha il compito di cambiare la sanità difficilmente riceve applausi, ma si tratta di misure non più rinviabili per salvaguardare i servizi, che non vengono toccati, e tagliare soltanto gli sperperi e i rami secchi. Sono queste le azioni che indeboliscono le lobby, la borghesia mafiosa e la ´ndrangheta e che contribuiscono alla battaglia per una nuova cultura della legalità. La politica deve essere coerente e la nostra sfida da vincere è quella di riuscire a elevare il livello della discussione e alimentare il rinnovamento e il cambiamento. Un cambiamento – ha proseguito Scopelliti – che deve coinvolgere non solo chi governa ma anche la minoranza, che deve essere un´alternativa credibile per i calabresi. Sarà ciò che lasceremo in eredità a dimostrare la bontà del nostro lavoro ed è questa la sfida più difficile per chi ha voglia di provarci. Noi ci crediamo fortemente, perché vogliamo una nuova Regione e abbiamo una concezione della politica diversa rispetto a quella del passato. Ribadisco che la criminalità organizzata si combatte con scelte forti e coraggiose e questa classe dirigente procede lungo tale percorso: è un impegno che abbiamo sottoscritto con i calabresi che ci hanno dato fiducia, e che intendiamo mantenere. La battaglia per la legalità, prima di tutto, è un segnale per i giovani e oggi, in quest´aula, abbiamo messo dei punti fermi che mi auguro siano stati compresi da tutti. Noi ci adopereremo con gli strumenti di cui siamo dotati per innescare questi nuovi meccanismi – ha concluso il Presidente Scopelliti – ma ritengo che se tutte le Istituzioni faranno la propria parte potremo vincere questa battaglia e, magari, non ci sarà neanche bisogno di pensare a un cambiamento della legge elettorale”.  
   
   
"PORTE CHIUSE ALLA CRIMINALITÀ": CORSIVO DEL PRESIDENTE DELLA REGIONE EMILIA-ROMAGNA, VASCO ERRANI, PUBBLICATO SUL SITO WEB PRESIDENTERRANI.IT  
 
Bologna, 23 febbraio 2011 - "Porte chiuse alla criminalità" è il titolo del corsivo che il presidente della Regione Emilia-romagna, Vasco Errani, ha pubblicato ieri sul proprio sito Internet ( www.Presidenterrani.it/ ). Di seguito il testo del corsivo. "Deve essere chiaro che in Emilia-romagna non c’è spazio nè tolleranza per chi creda di poter agire violando le leggi. Per noi la legalità nell’economia e il contrasto alle infiltrazioni della criminalità organizzata sono un elemento insieme di civiltà, di coesione sociale e di competitività del nostro sistema. In seguito ai recenti fatti di cronaca che hanno evidenziato il pericolo di un radicamento di organizzazioni criminali sul territorio emiliano-romagnolo, voglio fare i miei complimenti agli inquirenti e alle forze dell’ordine che si stanno rendendo protagonisti di efficaci azioni di contrasto alla malavita. La nostra terra, tradizionalmente estranea a questi fenomeni, deve saper reagire a ogni livello per produrre importanti risultati. La tendenza deve essere affrontata a viso aperto, senza negare i problemi o sottovalutare i segnali d’allarme, nel rispetto della piena autonomia della magistratura e delle forze dell’ordine ma facendo ciascuno la propria parte. La Regione Emilia-romagna da tempo ha scelto di utilizzare ogni competenza normativa per combattere i fenomeni di infiltrazione mafiosa e camorristica, il lavoro irregolare, l’usura, i comportamenti illegali in particolare in settori come l’edilizia. A novembre abbiamo siglato un protocollo d’intesa con le Prefetture dell’Emilia-romagna per gli appalti pubblici e di seguito approvato una nuova normativa che punta a valorizzare le imprese virtuose rimuovendo i comportamenti illegali, aumentando i controlli nei cantieri anche con l’utilizzo di tecnologie informatiche necessarie per segnalare appalti nei quali possono annidarsi fenomeni criminali, lavoro irregolare e usura. Tra l’altro, stiamo per creare un sistema che ci permetterà di evidenziare immediatamente gli appalti anomali e siamo al lavoro su un nuovo testo di legge regionale, che consentirà anche di realizzare un Osservatorio permanente sul fenomeno criminale e un meccanismo che permetta ai Comuni di utilizzare al meglio i beni confiscati alla mafia. Ognuno deve quindi adoperarsi perché la cultura della legalità continui a essere un tratto forte della nostra identità, specie in una situazione come quella attuale, caratterizzata da una crisi economica diffusa, in cui i comportamenti criminali rischiano di alterare gravemente il mercato e la libera concorrenza".  
   
   
LA REGIONE MARCHE ADERISCE ALL´APPELLO CONTRO LA CORRUZIONE.  
 
Ancona, 23 Febbraio 2011 - La Regione Marche ha aderito alla campagna nazionale di sensibilizzazione e di raccolta firme contro la corruzione lanciata dalle associazioni ´Avviso Pubblico´ e ´Libera´. Nell´iniziativa e` contenuto l´appello al Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ad intervenire, nelle forme e nei modi che riterra` piu` opportuni, affinche` il Governo e il Parlamento ratifichino quanto prima e diano concreta attuazione ai trattati, alle convenzioni internazionali e alle direttive comunitarie in materia di lotta alla corruzione nonche` alle norme, introdotte con la legge Finanziaria del 2007, per la confisca e l´uso sociale dei beni sottratti ai corrotti. Aderire a questo appello ha lo scopo di rinnovare l´attenzione su un fenomeno che minaccia la credibilita` e il prestigio delle istituzioni, corrode il senso civico, distorce gravemente l´economia e sottrae risorse notevoli alle comunita` in un momento di particolare difficolta` dovuto alla crisi economica.  
   
   
TERRITORIO, LOMBARDIA: CONFRONTO ALPINO PER TUTELA A INNSBRUCK RILANCIATO IL RUOLO DELLA COOPERAZIONE  
 
Innsbruck/A, 23 febbraio 2011 - L´assessore al Territorio e Urbanistica della Regione Lombardia Daniele Belotti è intervenuto ieri mattina a Innsbruck al forum del ´Programma Spazio Alpino´. "Il Programma - ha spiegato Belotti - rientra fra quelli gestiti dal mio assessorato, che ha il compito di supportare tutte le Regioni del Nord Italia a partecipare ai progetti dello ´Spazio Alpino´. Credo che la cooperazione territoriale rappresenti una sfida ambiziosa e stimolante per tutta l´area alpina nazionale". "Nella pianificazione di un territorio - ha aggiunto l´assessore - non si può prescindere dal valutare l´aspetto demografico e in particolare i fenomeni di invecchiamento e immigratori. Basti pensare che, nelle aree alpine lombarde, a fronte di una crescita della popolazione residente dell´1 per cento, si registra un aumento dato da flussi migratori pari all´8 per cento, con punte che raggiungono quasi il 10 per cento in alcune province come Bergamo e Brescia. Appare quindi chiaro come conoscere la popolazione serve a gestire meglio lo sviluppo territoriale". "Regione Lombardia sta studiando - ha sottolineato Belotti - interventi specifici per gli anziani, per una migliore strutturazione dei servizi medici attraverso la creazione di reti di ospedali di montagna, cosi come anche lo sviluppo della banda larga, per favorire lo sviluppo di imprese già presenti in questi territori o attrarre nuovi investimenti". "La Lombardia - ha proseguito l´assessore - è una delle regioni più ricche e popolate d´Europa ed è, per questo, quindi, molto soggetta a flussi di immigrazione. In questo contesto la tutela delle identità culturali è di importanza fondamentale per il territorio, così come un´integrazione degli immigrati - che non può, evidentemente, in alcun modo prescindere dal rispetto delle culture locali - è un elemento fondamentale per garantire la sicurezza del territorio". Belotti ha anche sottolineato come "la mancanza di una pianificazione coerente e lungimirante ha purtroppo portato, nei decenni passati, a privilegiare una politica urbanistica per lo più orientata a un ritorno economico immediato, il che ha favorito una vera e propria invasione di seconde case e il conseguente inevitabile scempio dei nostri territori montani. Un fenomeno al quale va dato immediatamente uno stop". "Quella del risparmio del suolo in generale ed in montagna in particolare - ha continuato Belotti - è diventata una priorità e una necessità improrogabile, perché è solo così che si può pensare di tutelare il territorio sia da un punto di vista paesaggistico che della sicurezza idrogeologica". "Per quanto ci riguarda - ha spiegato l´assessore - intendiamo adottare un approccio globale, che valuti le cose nel loro insieme e, attraverso un tavolo con Province e amministrazioni locali, porti alla definizione di un Piano d´area delle valli alpine, con l´obiettivo di arrivare a una programmazione concertata, che consenta di proteggere il territorio - che è un bene prezioso anche per il turismo - e di facilitare l´accesso a risorse specifiche, valorizzando e favorendo le funzioni ricettive rispetto a quelle residenziali". "Credo - ha concluso Belotti - che ´Spazio Alpino´ costituisca un importante momento di confronto con le Regioni dell´arco alpino, un´occasione fondamentale per scambiarsi idee e progetti e individuare soluzioni alternative per problemi analoghi. Penso che abbiamo molto da imparare gli uni dagli altri e auspico che dagli spunti che emergeranno in queste giornate di discussione e dai futuri momenti di confronto nascano progetti di cooperazione soprattutto su temi importanti quali la difesa e il risparmio del suolo, l´accesso ai servizi e l´immigrazione".  
   
   
MONTAGNA: REGIONE FVG CON GLI OPERATORI ECONOMICI DELLA CARNIA  
 
Tolmezzo, 23 febbraio 2011 - Un partecipato incontro, indetto dal Comune di Tolmezzo, ha permesso all´assessore regionale alle Attività Produttive, Federica Seganti, di portare le strategie dell´Amministrazione del Friuli Venezia Giulia a stretto contatto con i rappresentanti del tessuto economico produttivo della Carnia, di recepire le attese degli operatori e anticipare loro le iniziative e gli interventi della Regione a favore della montagna. Un confronto, quello di ieri , che secondo la Seganti intende rappresentare l´avvio di un rapporto diretto tra l´Amministrazione e il mondo economico della Carnia. Un mondo che - come hanno affermato in apertura dell´incontro il sindaco di Tolmezzo, Dario Zearo, l´assessore comunale, Aurelia Bubisutti, il presidente del Cosint, Paolo Cucchiaro, il commissario della Comunità Montana della Carnia, Giovanbattista Somma, Licia Cimenti della Confartigianato, Federico Gollino, di Confindustria, e Paolo Screm, presidente dell´Associazione produttori idroelettrici del Friuli Venezia Giulia - forse per la specializzazione e attraverso l´innovazione, come anche grazie alla valorizzazione delle specificità locali, sembra al momento risentire di meno della crisi rispetto al resto del territorio del Friuli Venezia Giulia. Tra i temi ai quali gli operatori economici della montagna friulana annettono maggiore importanza vi è il ruolo di Agemont. Rispetto al quale, come ha confermato la Seganti, la Regione è impegnata a valutare le soluzioni più confacenti alle potenzialità di ripresa e di sviluppo del territorio, al fine di individuare le forme di supporto più adatte alle imprese montane. Tra gli argomenti di maggior rilievo per le imprese, vi è poi il futuro delle Comunità montane. A tale proposito, la Seganti ha convenuto sull´esigenza di velocizzare in sede di Consiglio regionale l´iter del processo di revisione degli enti montani. Sempre in tema di semplificazione delle procedure, azione attesa dalle categorie economiche per un accesso più rapido agli incentivi, ma anche per l´avvio di opere rapidamente cantierabili, la Regione già lo scorso anno ha varato una norma che snellisce l´iter per gli interventi dal costo inferiore a 500 mila euro, al fine di agevolare soprattutto le piccole imprese. Mentre con lo stesso obiettivo la Giunta ha varato, sempre lo scorso anno, il Codice dell´edilizia. La Seganti ha poi parlato dello sportello unico per le imprese, che dovrebbe essere attivato presso le Camere di commercio per facilitarle nelle certificazioni e nelle pratiche burocratiche. Ancora in tema di semplificazione, un´altra prassi introdotta di recente faciliterà l´accesso delle imprese ai fondi comunitari: la graduatoria per l´assegnazione dei fondi sarà infatti redatta senza tenere conto preventivamente della certificazione contributiva delle aziende, che dovrà essere prodotta successivamente. Ciò favorirà l´accesso ai benefici anche delle realtà economiche del territorio montano. Benefici che la Regione quest´anno ha incrementato da 5 a 8,5 milioni di euro, privilegiando il supporto alle imprese rispetto a investimenti sui Consorzi industriali. Questo anche in considerazione del fatto che sono tuttora disponibili nelle aree consortili 4 milioni di metri quadrati di superficie per nuovi insediamenti o per l´ampliamento di quelli esistenti. Sempre per la Seganti, a essere sostenuti prioritariamente sono i giovani imprenditori perché possono concorrere al rallentamento del processo di spopolamento del territorio montano. Proprio ai giovani, in particolare dell´area montana, sono rivolti i contributi previsti per il commercio elettronico, così come gli incentivi all´innovazione tecnologica. Anche il turismo di montagna è tra le priorità della Regione: esso, infatti, rappresenta una risorsa esistente e consolidata per i numerosi operatori e lavoratori della zona montana. Infine, Seganti ha parlato del credito d´imposta, una procedura agevolativa per le aziende.  
   
   
ALLUVIONE DEL VENETO SOTTO LA LENTE. PRIME ELABORAZIONI STATISTICHE. GLI AIUTI DELLA GENTE  
 
 Venezia, 23 febbraio 2011 - La solidarietà della gente è immediata e corale di fronte a disastri come l’alluvione del Veneto. E i primi a dare a chi ha perso tutto sono coloro che hanno meno possibilità economiche. Dopo il primo mese, la generosità non si ferma; piuttosto rallenta e diventa più meditata: gli aiuti sono numericamente di meno ma significativamente più consistenti, da parte di istituzioni che hanno notevoli disponibilità, le quali vengono preferibilmente indirizzate ad un intervento particolare. E’ quanto emerge dalle prime elaborazioni statistiche condotte dalla Direzione Statistica Regionale sui devastanti eventi alluvionali che hanno colpito il Veneto nell’ottobre – novembre scorsi. A tutto il 31 novembre, ad esempio, gli sms spediti da cittadini di ogni ceto, età e parte d’Italia hanno messo a disposizione del Veneto alluvionato un milione 640 mila euro, mentre nel mese e mezzo successivo di attivazione del numero della solidarietà, tramite gli sms sono stati versati poco più di 175 mila euro. Per contro, alla fine di novembre i versamenti sul conto corrente di solidarietà (Unicredit Spa – intestazione “Regione Veneto – Emergenza Alluvione Novembre 2010” – Codice Iban: It62d0200802017000101116078; codice Bic Swift Uncritm1vf2) ammontavano a 780 mila euro, cui si è aggiunto fino a metà febbraio oltre un milione e mezzo e altri versamenti continuano ad arrivare, anche di grande consistenza. Numericamente pochi ma di grossa consistenza sono i versamenti girati sul Conto Corrente intestato al Commissario per il superamento dell’emergenza alluvione, aperto presso la Banca d’Italia. A metà febbraio i versamenti di solidarietà su tale conto avevano raggiunto i 477 mila euro. Alle somme in denaro si sono aggiunti anche beni materiali: 893 tra elettrodomestici, mobilia, impianti di riscaldamento, sanitari, utensili, materiale di consumo. Le operazioni in conto corrente hanno visto nel primo mese una evidente prevalenza numerica (superiore ad un terzo del totale) dei versamenti al di sotto dei 50 euro, mentre quelli superiori ai 200 sono progressivamente cresciuti, rappresentando nell’ultima settimana di gennaio oltre il 71 per cento delle donazioni. I contributi sono stati versati da gente comune (anche pensionati al minimo), da amministrazioni e consigli comunali (anche dall’Abruzzo), società, banche, istituzioni, partiti politici, enti, imprese, associazioni sportive e culturali, parrocchie, scuole, gruppi anziani. Nella gara di generosità troviamo anche i carcerati di Padova e di Rebibbia. Ma gli esempi significativi sono tantissimi.  
   
   
IL PRESIDENTE SCOPELLITI HA EMESSO UN’ORDINANZA CHE INDIVIDUA I COMUNI CALABRESI PIÙ COLPITI DALLE ALLUVIONI NEL CORSO DEL 2010  
 
 Catanzaro, 23 febbraio 2011 - Il Presidente della Regione Giuseppe Scopelliti, in qualità di Commissario Delegato, ha emanato una specifica Ordinanza commissariale che individua i Comuni calabresi il cui territorio sia stato maggiormente colpito dagli eccezionali eventi meteorologici riferiti al periodo che va dal tre al cinque settembre 2010, dal diciassette al venti ottobre 2010 e dall’uno al quattro novembre 2010. I Comuni maggiormente colpiti sono stati individuati a partire dalle segnalazioni pervenute al Settore Regionale di protezione civile, da parte degli Enti territoriali, delle Amministrazioni pubbliche e di altri Enti e sulla base dei dati contenuti in una scheda di censimento, richiesta dallo stesso Settore di protezione civile a tutti i Comuni della regione, per una prima quantificazione dei danni. Le segnalazioni e queste schede suddette sono state confrontate con i dati dei rapporti di evento prodotti dal Centro Funzionale Multirischi presso l’Arpacal regionale. “A pochi giorni dalla pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale dell’Ordinanza 3918/2011 - ha dichiarato il Presidente Scopelliti - abbiamo delimitato le zone del territorio calabrese più colpite dagli eccezionali eventi meteorologici dell’autunno 2010 e siamo in grado di avviare le attività di censimento analitico dei danni, per la successiva erogazione dei contributi”. “Nei prossimi giorni – ha aggiunto Scopelliti - verranno inviate alle Province ed ai Comuni colpiti, dal Settore regionale di protezione civile, che svolge le funzioni di supporto al Commissario Delegato, le direttive per la quantificazione dei fabbisogni e le relative schede di censimento. I fondi disponibili sull’Ordinanza di protezione civile sono veramente pochi, solo sette milioni di euro per far fronte a tre emergenze, ma garantisco l’impegno a sollecitare il Governo, seppure in questo periodo di crisi economica, a stanziare nuove e più consistenti risorse, di cui assicurerò il più rigoroso controllo affinché vengano destinate a risolvere le problematiche più urgenti e più pressanti, secondo principi di trasparenza, equità ed efficienza”. G.m. Elenco dei comuni della Regione Calabria il cui territorio è stato maggiormente danneggiato dagli eccezionali eventi meteorologici nei giorni dal 3 al 5 settembre 2010 Provincia di Catanzaro: Marcedusa. Provincia di Crotone: Belvedere Spinello, Petilia Policastro, San Mauro Marchesato, Santa Severina, Scandale. Provincia di Reggio Calabria: Calanna, Cardeto, Caulonia, Fiumara, Gioiosa Jonica, Laganadi, Montebello Jonico, Motta San Giovanni, Reggio Calabria, Riace, Roccella Jonica, San Lorenzo, San Roberto, Sant’alessio d’Aspromonte, Sant’eufemia d’Aspromonte, Santo Stefano in Aspromonte, Scilla, Siderno, Stignano. Elenco dei comuni danneggiati dagli eccezionali eventi meteorologici nei giorni dal 17 al 20 ottobre 2010. Provincia di Catanzaro: Amaroni, Cenadi, Centrache, Chiaravalle, Cortale, Curinga, Falerna, Girifalco, Gizzeria, Lamezia Terme, Martirano Lombardo, Nocera Terinese, Olivadi, San Pietro a Maida, San Vito sullo Jonio, Vallefiorita. Provincia di Cosenza: Acquappesa, Aiello Calabro, Amantea, Belmonte Calabro, Cariati, Cerisano, Cetraro, Falconara Albanese, Fiumefereddo Bruzio, Fuscaldo, Guardia Piemontese, Malvito, Marano Marchesato, Marano Principato, Montalto Uffugo, Montegiordano, Nocara, Oriolo, Paola, Rende, Rocca Imperiale, San Lucido, Serra d’Aiello. Provincia di Crotone: Belvedere Spinello, Carfizzi, Casabona, Castelsilano, Crotone, Crucoli, Isola di Capo Rizzuto, Melissa, Pallagorio, San Nicola dell’Alto, Santa Severina, Scandale, Strongoli, Umbriatico. Provincia di Reggio Calabria: Bagnara Calabra, Candidoni, Laureana di Borrello, Rosarno, San Pietro di Caridà, Sant’eufemia d’Aspromonte, Scilla, Serrata, Sinopoli. Provincia di Vibo Valentia: Acquaro, Briatico, Cessaniti, Dinami, Drapia, Filadelfia, Filandari, Gerocarne, Maierato, Mileto, Monterosso Calabro, Niocotera, Parghelia, Polia, Ricadi, Rombiolo, San Calogero, San Gregorio d’Ippona, Spilinga, Stefanaconi, Tropea, Vibo Valentia, Zaccanopoli, Zambrone, Zungri. Elenco dei comuni il cui territorio sia stato danneggiato dagli eccezionali eventi meteorologici nei giorni dal 1 al 4 novembre 2010 Provincia di Catanzaro: Amaroni, Caraffa, Cenadi, Centrache, Cortale, Falerna, Gasperina, Girifalco, Gizzeria, Nocera Torinese, Olivati, Petrizzi, San Floro, Sorbo San Basile, Soveria Mannelli, Vallefiorita. Provincia di Cosenza: Amantea, Aprigliano, Colosimi, Panettieri, San Giovanni in Fiore. Provincia di Crotone. Belvedere Spinello, Caccuri, Castelsilano, Cerenzia, Cotronei, Crotone, Isola di Capo Rizzuto, Santa Severina, Savelli. Provincia di Vibo Valentia: Acquaro, Dinami, Filandari, Gerocarne, Mileto, Nicotera, Rombiolo, San Calogero, San Gregorio d’Ippona, Vibo Valentia. Provincia di Reggio Calabria: Anoia, Calanna, Candidoni, Caulonia, Cinquefrondi, Cittanova, Feroleto della Chiesa, Fiumara, Galatro, Giffone, Gioia Tauro, Laureana di Borrello, Maropati, Melicucco, Molochio, Oppido Mamertino, Platì, Reggio Calabria, Rizziconi, Roccella Jonica, Rosarno, San Ferdinando, San Pietro di Caridà, San Roberto, Scilla, Serrata, Stignano, Taurianova, Terranova Sappo Minuleo, Varapodio.  
   
   
STRARIPAMENTO OFANTO: DOPO INTERVENTI DI EMERGENZA  
 
Bari, 23 febbraio 2011 - “L’esondazione del fiume Ofanto dei giorni scorsi ha certamente creato problemi e disagi ai cittadini delle zone colpite ma gli eventi che si sono verificati non hanno provocato gravi danni grazie ad un costante monitoraggio della protezione civile, delle Province e Comuni interessati, dei Vigili del fuoco e delle forze dell´ordine (Forestale, Polizia, Carabinieri e Guardia di finanza, coadiuvati dall’Autorità di bacino della Puglia”. E’ il commento dell’assessore alle Opere pubbliche e Protezione civile Fabiano Amati dopo i fenomeni di esondazione del fiume Ofanto a seguito degli eventi meteorologici dei giorni scorsi, anche con riferimento alla richiesta di informazioni del Consigliere regionale Ruggiero Mennea. “Lo straripamento del fiume – ha spiegato Amati - si è verificato a seguito di forti piogge che hanno colpito la zona dell’Alta Irpinia, creando esondazioni in corrispondenza dell’attraversamento della statale 655 a Melfi e a Canosa di Puglia, lungo la strada provinciale 231, al confine col territorio di Cerignola. Lo straripamento si è verificato solo in corrispondenza del tratto del fiume compreso tra la traversa di Santa Venere e il ponte romano in agro di Canosa di Puglia a causa dell’assenza di arginature, mentre non si sono verificate nel tratto a valle, perché la presenza di argini ha permesso il contenimento della piena. Non ci sono state falde nel sistema di controllo e monitoraggio, grazie al quale sono state tempestivamente avvisate tutte le strutture circostanti le zone a rischio. Fin dai primi momenti, la Sala Operativa di Protezione civile ha allertato e sollecitato l’attivazione di tutte le strutture emergenziali ed è stato costantemente seguito l’andamento della piena. Lo stato di attenzione e di allerta ovviamente continua, anche alla luce delle previsioni di criticità meteorologica, che nei prossimi giorni prevede precipitazioni e temporali”. “Resta ovviamente in piedi - ha continuato l´assessore - la questione del rifacimento delle arginature del fiume, andate distrutte anche per lo sfruttamento agricolo delle aree. Sarebbe il caso d´affrontare il problema con l´aiuto finanziario del Governo nazionale, almeno con l´accortezza di non depredare somme destinate al sud per il dissesto idrogeologico in favore delle regioni del nord, così come sta accadendo con il decreto mille proroghe. Se non si instilla una nuova mentalità anche nei parlamentari che per lealtà politica votano le leggi, si rischia di considerare fisiologici gli straripamenti e le alluvioni, per poi gridare allo scandalo quando accadono. E’ come se ognuno di noi – ha concluso Amati - si dimenticasse di uscire con l’ombrello per poi lamentarsi di essersi bagnato a causa della pioggia”.  
   
   
PIANO NAZIONALE CONTRO LA VIOLENZA DI GENERE E LO STALKING  
 
Roma, 23 febbraio 2011 - Dopo il parere favorevole espresso dalla Conferenza Unificata, nella seduta del 28 ottobre 2010, la Corte dei Conti ha dato il via libera, il 17 febbraio 2011, al primo Piano nazionale contro la violenza di genere e lo stalking. Violenza contro le donne è « qualsiasi azione di violenza fondata sull´appartenenza sessuale che comporta o potrebbe comportare per le donne che ne sono bersaglio danni o sofferenza di natura fisica, sessuale o psicologica, ivi compresa la minaccia di mettere in atto simili azioni, la costrizione, la privazione arbitraria della libertà, sia nella vita pubblica che in quella privata » (definizione adottata dal Consiglio d´Europa). L´elaborazione di un Piano d´azione contro la violenza di genere si inserisce nell´ambito dell´azione del Governo e del Ministro per le Pari opportunità al fine di promuovere e tutelare i diritti fondamentali della persona e l´uguaglianza fra le persone. La Conferenza internazionale contro la violenza sulle donne, tenutasi nel 2009 nell´ambito della Presidenza italiana del G8, ha ribadito l´importanza di educare tutte le società ai valori dell´uguaglianza senza distinzione di « sesso, di razza, di religione, di lingua, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali », come stabilito dall´articolo 3 della Carta Costituzionale. Con la predisposizione del Piano nazionale contro la violenza di genere e lo stalking il Governo intende attuare azioni concrete, anche tenuto conto dell´approvazione del decreto legge n. 11/2009, convertito dalla legge n. 38/2009, recante « Misure urgenti in materia di sicurezza pubblica e di contrasto alla violenza sessuale. Nonché in tema di atti persecutori », che ha introdotto nel nostro ordinamento giuridico il reato di « Atti persecutori » (art. 612-bis codice penale). Il Piano nazionale, attraverso un percorso partecipato, intende coinvolgere tutti i soggetti interessati e prevedere specifiche azioni di intervento nei settori socio-culturale, sanitario, economico, legislativo e giudiziario, con queste finalità: assicurare un livello di informazione diffuso ed efficace; e garantire una rete tra Centri antiviolenza, strutture pubbliche e private, territori per l’assistenza alle vittime; assicurare lo sviluppo di tutte le professionalità che entrano in contatto con le tematiche della violenza di genere, per diffondere la cultura dei diritti della persona e del rispetto tra i generi; prevedere una raccolta strutturata su dati e informazioni del fenomeno e seguirne l´evoluzione; potenziare le forme di assistenza e sostegno alle donne vittime di violenza ed ai loro figli. Accrescere la protezione delle vittime attraverso un´efficace collaborazione con le Forze dell´Ordine. Gli obiettivi che si vogliono raggiungere sono: prevenire il fenomeno e sensibilizzare l´opinione pubblica; potenziare i Centri antiviolenza ed i servizi di sostegno, protezione e reinserimento delle vittime; formare gli operatori e le operatrici coinvolti; monitorare efficacemente il fenomeno; introdurre misure assistenziali per sostenere le vittime di violenza di genere. Saranno periodicamente riproposte campagne di comunicazione fra cui: violenza sulle donne: per aumentare la consapevolezza e per richiamare l´attenzione dell’opinione pubblica sul tema; stalking: per divulgare il concetto di stalking ed informare sui profili tipici delle azioni di stalking. Per assicurare un´informazione capillare sul reato di stalking, un ruolo centrale sarà svolto dal numero di pubblica utilità 1522 che è stato adeguato per garantire servizi di orientamento ed informazione anche alle vittime di stalking. Attualmente l´Italia è segnata da una notevole disparità a livello regionale che il Piano d´Azione tende a superare, garantendo lo sviluppo su tutto il territorio di azioni e servizi che rispondano alle richieste di aiuto delle donne vittime di violenza e dei loro figli. Per quanto concerne il monitoraggio del fenomeno, i report statistici dell´esperienza telefonica del 1522 hanno evidenziato quanto la violenza di genere sia un fenomeno sommerso e perciò di difficile quantificazione. Si ritiene pertanto opportuno un costante rilevamento delle informazioni qualitative e quantitative, sia attraverso l´attività svolta dalle operatrici del numero nazionale di pubblica utilità, sia mediante la collaborazione con le altre Amministrazioni interessate (Ministeri dell´Interno, della Giustizia, della Difesa, del Lavoro e della Salute). Tutte le azioni dello Stato, infine, saranno realizzate con stanziamenti del Dipartimento per le pari opportunità e delle altre amministrazioni centrali che intenderanno fornire il loro contributo.  
   
   
SOSTEGNO AL REDDITO E POLITICHE DI INCLUSIONE SOCIALE 24 FEBBRAIO A BARLETTA QUINTO ED ULTIMO APPUNTAMENTO DEL PERCORSO PARTECIPATIVO PER LA COSTRUZIONE DEL SECONDO PIANO REGIONALE PER LE FAMIGLIE  
 
Bari, 23 febbraio 2011 - L’assessore al welfare,Elena Gentile, chiuderà i lavori del quinto ed ultimo appuntamento seminariale per approfondire temi e contenuti per la definizione del secondo Piano Regionale delle Famiglie. Si svolgerà a Barletta il prossimo 24 febbraio 2011 presso la Sala Rossa del Castello Svevo a partire dalle ore 14.30. Quali sono gli strumenti messi in campo dai Comuni nella programmazione dei Piani sociali di Zona per contrastare vecchie e nuove povertà? Come intervengono le politiche regionali a sostegno? Come si sono mosse altre realtà extra regionali nella definizione di strumenti per la lotta a tutte le povertà? Questi i temi al centro del seminario “Sostegno al reddito e politiche di inclusione sociale”. In Puglia, per scelta politica e programmatica dell´Assessorato regionale al Welfare, le famiglie sono al centro del welfare attraverso politiche che mirano a conferire valore sociale ai legami affettivi e a promuoverne il sostegno e lo sviluppo. La missione di tutti gli operatori è quella di abbandonare in via definitiva una logica di intervento “riparativa” che considera le famiglie come realtà cui consegnare le fragilità e i bisogni e operare in funzione del riconoscimento delle famiglie come soggetti in grado di sollecitare la crescita di reti di coesione sociale. Da qui prende le mosse la seconda edizione del Piano Regionale per le Famiglie: da politiche dirette a sostenere le relazioni familiari, quelle di coppia e genitoriali, di migliore redistribuzione delle risorse, di sostegno del lavoro femminile e giovanile, da politiche di empowerment delle famiglie e di miglioramento complessivo della qualità della vita. Su questi temi si confronteranno dirigenti regionali della Puglia e della Basilicata ed un rappresentante del Gruppo per l´Assistenza Tecnica alla Programmazione Sociale (Gaps) della Regione Puglia. I lavori saranno chiusi, come detto, dall’assessore Gentile. Per iscriversi è necessario confermare presenza tramite mail all’indirizzo di posta elettronica: iscrizioni@baricongressi.It, indicando nome, cognome ed ente di appartenenza.  
   
   
PARMA: UN PROTOCOLLO PER L’ACCOGLIENZA PROVINCIA, AUSL, DISTRETTI E COORDINAMENTO REGIONALE DELLE COMUNITÀ FAMILIARI SOTTOSCRIVONO LE LINEE GUIDA PER L’APERTURA E LA GESTIONE DI COMUNITÀ FAMILIARI E CASE-FAMIGLIA  
 
Parma, 23 febbraio 2011 – Nel territorio sono una decina. Una decina di strutture in cui i bambini in affido possono trovare l’affetto, l’amore e il calore di una famiglia. Un’altra famiglia: una famiglia in più rispetto alla propria. Sono le comunità familiari e le case famiglia, luoghi socio-educativi che accolgono temporaneamente bambini e adolescenti garantendo loro uno dei diritti fondamentali dei bimbi: quello a una crescita serena. Proprio a comunità familiari e case famiglia è dedicato un protocollo d’intesa realizzato dal Coordinamento provinciale affido e accoglienza con l’Ausl: un accordo importante per la tutela dei percorsi di affido e accoglienza, una risorsa di rilievo per garantire i diritti dei bambini, delle loro famiglie e delle famiglie accoglienti. Il protocollo definisce linee guida per l’apertura e la gestione di comunità familiari e case-famiglia nella provincia di Parma, “recependo” e “declinando” sul nostro territorio la direttiva regionale 846 in materia di affido e accoglienza: a siglarlo, il 16 febbraio a Palazzo Giordani, la Provincia, l’Ausl, i Distretti socio-sanitari e il Coordinamento regionale delle comunità familiari. Hanno firmato il presidente della Provincia Vincenzo Bernazzoli, il direttore generale dell’Ausl Massimo Fabi, Fabrizio Pallini per il Distretto di Parma, Marilena Pinazzini per il Distretto di Fidenza, Claudio Bonati per il Distretto sud est (assente giustificato Salvatorangelo Oppo del Distretto Valli Taro e Ceno), e il presidente del Coordinamento regionale delle comunità familiari Mauro Zanardi. “Il tema – ha detto il presidente della Provincia Vincenzo Bernazzoli - è quello della definizione di percorsi atti a garantire in questo settore servizi di alta qualità. Occorre mettere a disposizione di questi bambini un servizio molto professionale ma anche con caratteristiche di attenzione umana indispensabili, tanto più in una fase delicata e cruciale per la formazione della personalità. Credo che questo sia un passaggio rilevante, perché noi dobbiamo dimostrare che siamo parte di una comunità che si fa carico veramente e in modo positivo dei soggetti deboli e fragili, e che anche in un momento difficile come questo riesce a garantire risposte di qualità. Il tutto per non perdere quella coesione sociale che è stata e deve continuare a essere un elemento di base per la crescita del nostro territorio”. “Il livello di civiltà di una comunità – ha osservato il direttore generale dell’Ausl Massimo Fabi - si misura da queste cose: dalla capacità di prendere in carico persone in difficoltà che non hanno voce e non hanno “peso contrattuale”. Presa in carico, equità, accessibilità dei servizi, garanzia di diritti: nel lavoro che presentiamo oggi si uniscono questi valori, che devono guidare la nostra azione, con la concretezza dell’agire quotidiano”. Per l’assessore provinciale alle Politiche sociali Marcella Saccani “l’obiettivo ultimo di tutto questo lavoro è molto semplice: il benessere e il tentativo di costruire la felicità di bambini che vivono un’esperienza altra rispetto alla loro famiglia d’origine. Noi tutti puntiamo a questo”. Per il presidente del Comitato di Distretto di Parma Fabrizio Pallini “è importante agire in questo momento, soprattutto su persone che sono più fragili in tutti i sensi; agire con qualità, perché un imprinting negativo lo si può portare dentro tutta la vita. Ecco perché quello di oggi è un documento importante: occorre andare avanti su questa strada” Il testo nasce da un lavoro di confronto, durato circa un anno, che ha coinvolto la Provincia (con ruolo di coordinamento), l’Ausl, le équipe affido del territorio, i rappresentanti delle associazioni di famiglie affidatarie e delle comunità famigliari della provincia che, già dal 2005, sono membri stabili del Coordinamento provinciale affido e accoglienza. Il protocollo è stato approvato dalla giunta provinciale e ha raccolto l’apprezzamento della Regione Emilia-romagna proprio per il “percorso partecipato” attraverso il quale è stato costruito. L’accordo è stato firmato a Palazzo Giordani nell’ambito del seminario “La direttiva regionale 846/2007 sull’affido e l’accoglienza: risvolti operativi e temi aperti”, organizzato da Provincia, Coordinamento provinciale affido e accoglienza, Ausl Parma e Regione Emilia-romagna: l’occasione per tracciare un primo bilancio, a tre anni dall’adozione della direttiva regionale, del lavoro svolto in materia a livello provinciale e locale. Nel seminario, aperto da Marcella Saccani Massimo Fabi, sono intervenuti Emanuela Sani (Coordinamento provinciale infanzia e adolescenza), Anna Maria Canovi (Provincia di Parma), Lorena Leoni (Coordinamento provinciale infanzia e adolescenza), Franca Sciarrone (Ausl), Monica Pedroni (Regione Emilia-romagna), Flavio Bertoletti (Axa Fidenza), Fabio Fabbro (Coordinamento delle comunità familiari).  
   
   
PORDENONE, LATISANA E CERVIGNANO VALORIZZANO I CONTESTI FAMILIARI LA “SCUOLA PER FAMIGLIE” INIZIA DAL FARFABRUCO IL PERCORSO DI RETE PER IL BENESSERE DEI GENITORI  
 
Pordenone, 23 febbraio 2011 - Un ciclo di incontri aperti al pubblico e rivolti a famiglie con figli di età compresa tra 0 e 6 anni, 1094 i nuclei familiari “campione” coinvolti nel progetto, un terzo arrivano da Pordenone. E’ partito dalla Città sul Noncello il progetto “Scuola per famiglie”, il via è stato dato il 16 febbraio presso l’asilo nido Farfabruco di viale Treviso. Focus la relazione tra genitori, come aiutare lo sviluppo emotivo dei figli, i rapporti tra fratelli e tra sorelle. Sono soltanto alcuni dei temi su cui verte il percorso di formazione e informazione sulla vita di coppia e sulla realtà familiare. Organizzato dalla Cooperativa sociale Itaca, Scuola per famiglie: percorso di rete per il benessere delle figure parentali e valorizzazione dei contesti familiari coinvolge tre grandi Comuni del Friuli Venezia Giulia, oltre a Pordenone, Latisana dove la partenza è prevista per lunedì 21 febbraio e Cervignano del Friuli che darà invece il via il 2 marzo, l’orario per tutti è dalle 20.30 alle 22.30. Altrettanti i nidi d’infanzia che ospiteranno i corsi, il Farfabruco a Pordenone, l’Arca di Noè a Latisana e il nido di Cervignano. Nell’ambito di Pordenone Itaca interagisce con 370 famiglie gestendo il Nido d’infanzia Farfabruco, Centro gioco (Centro per bambini e genitori), Spazio Gioco, Informagenitori, interventi educativi a disabili nei Comuni di tutto l’Ambito, servizi socio educativi territoriali a minori multiproblematici nei Comuni di tutto l’Ambito, servizi educativi presso il Nido d’infanzia a Cordenons, doposcuola per minori di origine straniera. Sono 310 le famiglie che si trovano nell’Ambito di Latisana dove Itaca gestisce l’Arca di Noè, il Tempo per la famiglia (Centro per bambini e genitori) nei Comuni di Teor, Rivignano, Latisana, Muzzana e Pocenia, il doposcuola di Lignano Sabbiadoro, interventi educativi a minori in difficoltà e disabili nei Comuni di tutto l’Ambito. A Cervignano e Monfalcone la Coop friulana ha rapporti con 414 famiglie grazie a Nido d’infanzia di Cervignano, Ludoteca comunale di Fiumicello, interventi educativi a disabili e minori in difficoltà nei Comuni di tutto l’Ambito, Ludoteca di Monfalcone, Centro gioco (Centro per bambini e genitori) di Monfalcone. La Cooperativa Itaca gestisce servizi educativi a minori in tutto il Friuli Venezia Giulia, la scelta di proporre il progetto “nei territori dove già siamo presenti nella prima infanzia e con altri servizi educativi a minori – spiega la coordinatrice del progetto Sabina Capolo - è motivata dalla possibilità quotidiana di avere relazioni con i genitori e quindi di rilevare le loro esigenze. A ciò si aggiunge la consapevolezza dell’importanza di accompagnarli fin da subito nella loro formazione educativa. In quest’ottica i servizi diventano osservatori privilegiati della società ma non i destinatari unici del progetto, essendo il percorso formativo rivolto a tutta la comunità”. I destinatari dell’attività formativa sono i genitori con figli minori. “E’ importante far confrontare e riflettere i genitori sul loro ruolo genitoriale fin dalla prima infanzia dei bimbi, una scelta – prosegue Capolo - che vuol essere anche un primo livello di prevenzione di possibili e futuri problemi che potrebbero acuirsi nel tempo”. Articolati gli obiettivi tra cui la promozione del benessere e del valore sociale della famiglia nel rispetto delle tappe del ciclo di vita della famiglia stessa, come anche la valorizzazione e rafforzamento dell’autonomia e delle competenze dei genitori affinché riconoscano e utilizzino le risorse che già possiedono. Organizza Itaca in collaborazione con i Comuni di Cervignano, Latisana e Pordenone e con il contributo della Regione Friuli Venezia Giulia (articolo 7 bis della legge regionale 11/2006). Tra le principali finalità certamente anche il creare momenti di confronto tra genitori e tra esperienze diverse al fine di promuovere, ove possibile e nel rispetto delle sensibilità di ciascuno, esperienze di “auto-aiuto” tra i genitori stessi. Tre cicli di sei incontri, ogni percorso co-condotto da due psicologhe: a Pordenone Federica Imelio e Leila Rumiato, a Cervignano Leila Rumiato e Marzia Basei, a Latisana Laura Fornasier e Leila Rumiato. L’attività proposta a moduli distinti per fascia d’età è in sostanza una forma di formazione permanente che non solo fornisce informazioni e notizie utili sugli aspetti teorici, ma offre anche ai genitori uno spazio di contatto con se stessi, di accoglienza delle loro esperienze, di confronto sulle pratiche educative. L’idea è quella in base alla quale se si eleva il livello di benessere dei genitori di conseguenza aumenta quello di tutto il contesto familiare.  
   
   
DONNE E LEADERSHIP: MECCANISMI DI ESCLUSIONE E DI AUTOESCLUSIONE  
 
Trento, 23 febbraio 2011 - Venerdì 25 febbraio 2011 alle ore 14.30, presso la sala Conferenze dell´Università degli Studi di Trento, Facoltà di Economia, in Via Inama, 5 si svolgerà un incontro pubblico organizzato dalla Consigliera di Parità sul tema: "Donne e Leadership: meccanismi di esclusione e di autoesclusione". Il convegno si propone di indagare la problematica del difetto di rappresentanza femminile nelle libere professioni e negli organismi di governo, approfondendone cause e meccanismi, individuando altresì possibili strumenti ed azioni per superarlo, al fine di ristabilire il legittimo e necessario riequilibrio fra i generi.