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MARTEDI

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Notiziario Marketpress di Martedì 19 Luglio 2011
RACCOMANDAZIONE DELLA COMMISSIONE EURPEA SULL’ACCESSO A CONTI BANCARI DI BASE A PREZZI RAGIONEVOLI PER TUTTI I CITTADINI  
 
Bruxelles, 19 luglio 2011. L’accesso a un conto bancario è ormai indispensabile per partecipare pienamente alla vita economica e sociale di una società moderna, in cui l’uso di denaro contante è in rapida diminuzione. Oggigiorno non avere accesso a un conto bancario di base rende difficile e più costosa la vita quotidiana. Tutto si trasforma in una corsa ad ostacoli: pagare le bollette di un’utenza domestica, percepire uno stipendio o altre prestazioni, acquistare beni e servizi, ecc. Nonostante ciò, recenti studi indicano che all’interno dell’Ue circa 30 milioni di consumatori oltre i 18 anni non dispongono di un conto bancario. Si stima che, di questi, tra i 6 e i 7 milioni siano sprovvisti di un conto bancario perché ne è stata loro negata l’apertura. Queste persone attualmente non possono beneficiare appieno del mercato unico. L’odierna raccomandazione della Commissione europea sull’accesso a un conto di pagamento di base promuoverà l’inclusione finanziaria e sociale per i consumatori di tutta Europa. La Commissione invita gli Stati membri a garantire che i conti in oggetto siano resi accessibili ai consumatori a fronte di una spesa ragionevole, indipendentemente dal paese di residenza all’interno dell’Ue o dalla situazione finanziaria. Tra un anno la situazione sarà riesaminata al fine di proporre eventuali ulteriori misure ritenute necessarie, compresi provvedimenti di carattere legislativo. Il commissario per il Mercato interno e i servizi, Michel Barnier, ha dichiarato: “L’accesso a un conto bancario di base è una delle priorità dell’Atto per il mercato unico e potrebbe migliorare la vita di milioni di europei. È importante porre fine alle pratiche che precludono ai cittadini l’accesso a un servizio di base così fondamentale. In questo modo si consentirà loro di partecipare appieno alla vita sociale e di beneficiare dei vantaggi offerti dal mercato unico.” Contesto Elementi chiave della proposta - Accesso a un conto di pagamento adeguato: la raccomandazione della Commissione agli Stati membri stabilisce chiaramente i principi fondamentali che dovrebbero essere applicati a livello nazionale al fine di garantire l’accesso ad adeguati servizi di pagamento. Il documento esprime la convinzione che tutti i consumatori che risiedono nell’Unione dovrebbero avere il diritto di aprire e utilizzare un conto di pagamento di base indipendentemente dalla loro situazione finanziaria e anche in uno Stato membro in cui non risiedono in maniera permanente. Caratteristiche di un conto di pagamento di base:nella raccomandazione la Commissione specifica quali servizi di pagamento dovrebbero essere inclusi e non in un conto di pagamento di base. Il titolare dovrebbe avere la possibilità di percepire, depositare, versare e ritirare denaro, nonché di effettuare addebiti diretti e bonifici, mentre non dovrebbero essere consentiti scoperti di conto. Un prezzo ragionevole: garantire l’accesso a servizi di pagamento di base dovrebbe andare oltre il mero conferimento di un diritto. Al fine di assicurare un prezzo tale da consentire realmente ai consumatori di accedere ai conti di pagamento di base, la raccomandazione stabilisce il principio secondo cui, se il conto non è gratuito, le spese applicate dal prestatore di servizi di pagamento dovrebbero essere ragionevoli. Ciascuno Stato membro dovrebbe definire il concetto di ragionevolezza della spesa, tenendo in considerazione criteri come i livelli di reddito nazionali, la media delle spese applicate a un conto di pagamento oppure i costi complessivi generati dall’offerta di un conto di pagamento di base. Designazione dei prestatori di servizi di pagamento: la maggior parte dei prestatori di servizi di pagamento, in prevalenza banche, offrono conti di pagamento. La raccomandazione in oggetto non determina una categoria specifica di prestatori di servizi di pagamento, né quali specifici prestatori dovrebbero mettere tale prodotto a disposizione dei consumatori a livello nazionale, lasciando a ciascuno Stato membro la facoltà di decidere quale o quali prestatori dovrebbero fornire il prodotto nel suo territorio. Gli Stati membri sono pertanto liberi di incaricare uno, diversi o anche la totalità dei prestatori di servizi di pagamento di offrire tale prodotto. Infine, la Commissione incoraggia gli Stati membri a lanciare campagne di sensibilizzazione dell’opinione pubblica sull’esistenza di tali conti di pagamento di base, sulle relative spese, le procedure da seguire al fine di esercitare il diritto di accesso agli stessi e le modalità di ricorso a meccanismi di reclamo e ricorso extragiudiziali, invitando inoltre gli Stati membri a produrre statistiche affidabili sui conti di pagamento di base, al fine di garantire un migliore controllo della situazione. Si veda anche Memo/11/514. Per maggiori informazioni sulle attività dell’Ue in materia http://ec.Europa.eu/internal_market/finservices-retail/inclusion_en.htm    
   
   
UE, CHAT CON JUDITH SARGENTINI: IMMIGRATI E RIFUGIATI DAL NORD AFRICA  
 
 Strasburgo, 19 luglio 2011- Una delegazione di parlamentari europei è appena tornata dalla Tunisia, dove ha visitato i campi di rifugiati al confine con la Libia e indagato la situazione dei flussi migratori dopo la rivoluzione che ha portato alla caduta di Ben Ali nel paese. Che cosa hanno visto, in che condizione vive la gente nei campi? Che cosa può fare l´Ue per alleviare la situazione? I rifugiati dovrebbero essere trasferiti in Europa? Discutine con Judith Sargentini, parlamentare verde olandese e membro della delegazione in Tunisia, martedì 19 luglio dalle 15.45 alle 16.30 su Facebook! https://www.Facebook.com/connect/uiserver.php?app_id=188929731130869&method=permissions.request&display=page&next=http%3a%2f%2fapps.facebook.com%2fepfb-chat%2f&response_type=code&canvas=1&perms=publish_stream    
   
   
UE, AGENDA DIGITALE: AFFRONTARE LE SFIDE DELL´INVECCHIAMENTO DEMOGRAFICO  
 
Bruxelles, 19 luglio 2011 - La Commissione europea invita gli Stati membri a sviluppare e a dare seguito a una visione comune sul coordinamento della ricerca a livello di Ue in materia di invecchiamento demografico. È questo il messaggio contenuto nella raccomandazione dal titolo "Vivere di più, vivere meglio — potenzialità e sfide del cambiamento demografico" recentemente adottata dalla Commissione. La raccomandazione caldeggia l´adesione degli Stati membri a un´iniziativa di programmazione congiunta sull´invecchiamento della popolazione in aree di ricerca volte a prolungare la partecipazione al mercato del lavoro, a promuovere uno stile di vita attivo per gli anziani, all´insegna della salute e della qualità della vita, nonché a rendere sostenibili i futuri regimi previdenziali. Nel 2025 oltre il 30% degli europei avrà più di 65 anni, mentre il numero degli ultraottantenni sarà quasi raddoppiato rispetto ad oggi. Tredici paesi si sono già impegnati ad aderire all´iniziativa di programmazione congiunta, dove esponenti di spicco del mondo della scienza, dell´economia, delle scienze sociali, della sanità e della tecnologia si confrontano con rappresentanti dell´industria, della politica e delle organizzazioni di utenti al fine di promuovere lo sviluppo delle conoscenze in materia di invecchiamento demografico. Nel quadro di quest´iniziativa gli Stati membri collaboreranno, per la prima volta, per finanziare la ricerca strategica in materia. Questa collaborazione fornirà un valido contributo al partenariato per l´innovazione europea sull´invecchiamento attivo e in buona salute (cfr. Ip/10/1288) e all´agenda digitale europea (cfr. Ip/10/581, Memo/10/199 e Memo/10/200) e integrerà le attività di ricerca sull´invecchiamento condotte nell´ambito del Settimo programma quadro (Fp7), del programma congiunto Domotica per categorie deboli (cfr. Ip/10/1726) e del programma quadro per la competitività e l´innovazione. Neelie Kroes, vicepresidente della Commissione europea e responsabile dell´agenda digitale, ha dichiarato: "Mi compiaccio dell´adesione di diversi Stati membri dell´Ue a quest´iniziativa congiunta, che consentirà di sviluppare nuove conoscenze scientifiche sugli effetti dei cambiamenti demografici. Confido nella futura partecipazione degli altri Stati membri, nella prospettiva di cogliere le nuove opportunità offerte da una società in via d´invecchiamento invece di subirne le conseguenze.". Nella raccomandazione la Commissione invita gli Stati membri a includere le seguenti azioni nelle proprie iniziative di ricerca sull´invecchiamento demografico: individuare e scambiare informazioni in merito ai programmi nazionali e alle attività di ricerca, nonché scambiare buone pratiche, metodi e orientamenti; individuare i settori o le attività di ricerca che trarrebbero vantaggio dal coordinamento o dalla condivisione delle risorse; tenere in considerazione l´evoluzione delle esigenze degli anziani nel definire gli obiettivi per i programmi di ricerca sull´invecchiamento; condividere, quando opportuno, le infrastrutture di ricerca esistenti oppure sviluppare nuovi strumenti, come banche dati coordinate, o sviluppare modelli per lo studio dei processi di invecchiamento; incoraggiare una maggiore collaborazione tra settore pubblico e privato, e tra diverse attività di ricerca e settori economici collegati al cambiamento demografico e all´invecchiamento della popolazione; mettere in rete i centri dedicati al cambiamento demografico e all´invecchiamento della popolazione. I paesi che aderiscono all´iniziativa di programmazione congiunta "Vivere di più, vivere meglio — potenzialità e sfide del cambiamento demografico" svilupperanno la propria agenda strategica di ricerca comune nei prossimi mesi, coadiuvati da esperti eminenti. In seguito l´agenda si tradurrà in azioni comuni e progetti che richiederanno un considerevole contributo finanziario e un forte impegno da parte dei paesi coinvolti. La Commissione europea fornirà il proprio sostegno finanziario al coordinamento dell´iniziativa, che dovrebbe dare i primi risultati concreti dopo il 2012, ad esempio con la formulazione di raccomandazioni che, fondate su basi scientifiche, propongano un adeguamento dei sistemi pensionistici che tenga conto non più soltanto dei dati anagrafici, ma anche della capacità lavorativa della popolazione. Contesto Il 26 maggio 2010 il Consiglio "Competitività" ha individuato nell´iniziativa di programmazione congiunta "Vivere di più, vivere meglio — potenzialità e sfide del cambiamento demografico" un settore in cui la programmazione congiunta della ricerca creerebbe un valore aggiunto rispetto agli attuali sforzi non coordinati degli Stati membri. L´iniziativa è promossa dal ministero tedesco per la ricerca e l´istruzione. Ad oggi, oltre alla Germania, hanno aderito altri dodici paesi (Austria, Danimarca, Finlandia, Francia, Italia, Paesi Bassi, Polonia, Spagna, Svezia, Svizzera, Turchia e Regno Unito), mentre tre paesi hanno status di osservatore (Belgio, Irlanda, Norvegia). La Commissione è membro della struttura di direzione senza diritto di voto. Ulteriori informazioni http://www.Jp-demographic.eu/    
   
   
LA COMMISSIONE EUROPEA PROPONE DI RIDURRE DEL 90% LE EMISSIONI DI ANIDRIDE SOLFOROSA PRODOTTE DAL TRASPORTO MARITTIMO  
 
 Bruxelles, 19 luglio 2011 – La qualità dell’aria è destinata a migliorare grazie alle proposte della Commissione europea dirette a ridurre il tenore di zolfo dei combustibili per uso marittimo. Le proposte in questione permetterebbero di ridurre le emissioni di anidride solforosa fino al 90% e le emissioni di particelle fini fino all’80%. I benefici per la salute pubblica varierebbero tra 15 e 34 miliardi di euro, molto superiori quindi ai costi previsti, che oscillerebbero tra 2,6 e 11 miliardi di euro. Con quasi metà della popolazione europea che vive in aree dove gli obiettivi dell’Ue in materia di qualità dell’aria non sono ancora stati raggiunti, l’inquinamento atmosferico costituisce una delle principali preoccupazioni di carattere ambientale che gravano sui cittadini. Il commissario responsabile per l’Ambiente, Janez Potočnik, ha dichiarato: “L’inquinamento atmosferico non si ferma alle frontiere. Le fonti di inquinamento terrestri sono al centro delle attenzioni dei regolatori ormai da un certo tempo ed è venuto il momento di prendere in considerazione anche il settore marittimo, tanto più che gli impatti sulla qualità dell’aria si fanno sentire molto oltre le aree costiere. La presente proposta costituisce un importante passo verso la riduzione delle emissioni inquinanti nel settore in rapida crescita del trasporto marittimo. Tale iniziativa contribuirà a risolvere i persistenti problemi di qualità dell’aria che continuano ad affliggere milioni di europei e rientra in un’agenda di cambiamenti diretta a preparare il settore alle sfide di domani”. Il vicepresidente Siim Kallas ha aggiunto: “Recepire nella legislazione dell’Ue gli standard adottati all’unanimità dall’Imo rappresenterebbe un passo per migliorare ulteriormente la sostenibilità del trasporto per via d’acqua. Sono lieto che la proposta comprenda una serie di misure di accompagnamento di breve e medio termine che aiutano il settore ad affrontare questa sfida”. La legislazione proposta rivede la direttiva sul tenore di zolfo di alcuni combustibili liquidi e incorpora nella legislazione dell’Ue le nuove norme adottate dall’Imo per poterne garantire una applicazione corretta e armonizzata da parte di tutti gli Stati membri. In base alle proposte in questione, il tenore di zolfo massimo consentito dei combustibili per uso marittimo utilizzato in zone sensibili come il Mar Baltico, il Mare del Nord e il Canale della Manica scenderà dal precedente livello di 1,5% allo 0,1% a decorrere dal 1° gennaio 2015. In altre zone dovranno essere realizzati tagli ancora più consistenti, dal 4,5% allo 0,5% a decorrere dal gennaio 2020. Le navi potranno utilizzare delle tecnologie equivalenti, come sistemi di depurazione dei gas di scarico, a titolo di alternative all’utilizzo di combustibili a basso tenore di zolfo. Altre importanti modifiche proposte prevedono un sistema più unificato di rendicontazione e verifica, nonché norme sul campionamento allineate agli standard internazionali. La proposta dovrebbe entrare gradualmente in vigore dal 2015 al 2020. Nel frattempo la Commissione elaborerà, nel 2012, una serie di misure di medio e lungo termine nel quadro dell’azione su “Strumenti per trasporti per via d’acqua sostenibili” diretta a promuovere un trasporto marittimo di corto raggio sostenibile e competitivo. Mentre le nuove norme costituiranno delle sfide per i settori interessati, l’uso di tecnologie alternative di riduzione delle emissioni permetterà di ridurre in modo significativo i costi di adeguamento alle norme promuovendo l’innovazione e l’efficienza delle risorse. La revisione proposta costituisce uno sforzo per affrontare i persistenti problemi di qualità dell’aria prima di una più ampia revisione da parte della Commissione della sua politica in questa materia, che dovrebbe svolgersi entro il 2013. La proposta si basa sulle consultazioni degli stakeholder e su vari studi sui costi e benefici delle misure programmate e il loro possibile impatto sull’industria del trasporto marittimo. Contesto Il petrolio minerale greggio è trasformato in combustibili distillati come la benzina e il diesel e residui come l’olio combustibile pesante e il bitume. Le navi utilizzano normalmente questi oli combustibili pesanti per alimentare i motori. Gli oli combustibili pesanti possono avere un tenore di zolfo che arriva al 5%; a titolo comparativo, il tenore di zolfo dei combustibili utilizzati per i camion o gli autoveicoli non può superare lo 0,001%. Le emissioni di anidride solforosa provocano piogge acide e generano polveri sottili. Tali polveri sono pericolose per la salute umana, in quanto provocano malattie di tipo respiratorio e cardiovascolare, riducendo l’aspettativa di vita nell’Ue anche fino a due anni. Negli ultimi vent’anni le emissioni di inquinanti atmosferici some lo zolfo sono diminuite. Tuttavia, l’Ue non ha ancora raggiunto i suoi obiettivi, vale a dire arrivare a livelli di qualità dell’aria che non comportino rischi o impatti negativi significativi per la salute umana e per l’ambiente. Senza ulteriori interventi, le emissioni marittime potrebbero superare il totale delle emissioni terrestri entro il 2020, in base alle tendenze in atto. La Commissione intende procedere ad una revisione approfondita della strategia sulla qualità dell’aria dell’Ue entro il 2013 e sta adottando misure urgenti di breve termine per risolvere i persistenti problemi incontrati dagli Stati membri nel conformarsi agli standard sulla qualità dell’aria, in particolare per quanto riguarda le polveri sottili, note come particolato (Pm), e l’ozono. La presente proposta di allineare la qualità dei combustibili per uso marittimo ai più recenti standard adottati dall’Organizzazione marittima internazionale rappresenta una di queste misure immediate. Per maggiori informazioni: La proposta della Commissione è consultabile al seguente indirizzo: http://ec.Europa.eu/environment/air/transport/ships_directive.htm    
   
   
ANTONIO TAJANI COMMISSIONE EUROPEA VICEPRESIDENTE RESPONSABILE PER L´INDUSTRIA E L´IMPRENDITORIA R & S E INNOVAZIONE PER RILANCIARE LA COMPETITIVITÀ DELL´EUROPA "INNOVAZIONE PASSAGGIO PER L´EUROPA"  
 
 Ispra - Varese, 19 Luglio 2011 - Di seguito il discorso che il Commissione europea vicepresidente responsabile per l´industria e l´imprenditoria R & S e innovazione per rilanciare la competitività dell´Europa  ha tenuto ieri nel corso dell’ incontro "Innovazione Passaggio Per L´europa" :  “Durante la crisi economica dell´Ue perso 6 milioni di posti di lavoro e 1.000 miliardi di Pil. La pressione del mercato attuale è il risultato di una mancanza di lungimiranza - drammaticamente si manifesta nella crisi - di organizzazioni nazionali ed i responsabili politici, che non è riuscito a prendere decisioni coraggiose. Questa non è solo un eccesso di debito problema. La radice del problema è un inesorabilmente priva la capacità di mantenere la crescita economica e il sempre più ampio divario con le economie emergenti. Al di là di speculazioni, mercati strutturalmente tendono a guidare gli investimenti verso favorevoli prospettive economiche anche nel medio termine. Se non fornire una risposta credibile alla diffusa sfiducia nelle nostre capacità di crescere in fretta, noi corriamo il rischio di dover accettare gli standard di vita inferiore e mettere in pericolo le conquiste del modello sociale europeo a causa di una maggiore austerità. In altre parole, "perdita di competitività" è il nodo che abbiamo ancora da tagliare, se vogliamo evitare di scivolare in una spirale di declino economico e sociale, deindustrializzazione e inevitabile instabilità politica. Il motore europeo va troppo lento, e non al massimo delle sue capacità, perché siamo stati in grado di tenere il passo con i cambiamenti e le sfide avanzate dal nuovo mondo globale. E ´utopista pensare di competere con successo con la Cina , l´India o il Brasile di quantità o di prodotti con scarso valore aggiunto. Questo non è dove ci aspettiamo di vedere dei progressi nel fermare delocalizzazione e rilancio del settore. Per tornare a una crescita costante e concreta, l´Europa deve mirare ad alto valore aggiunto dei prodotti che sono insuperabili in qualità e innovazione , e legati alla ricerca e sviluppo tecnologico , in grado di affrontare i problemi della sostenibilità e dell´efficienza delle risorse seguenti demografico globale e industriali crescita. R & S, innovazione e formazione sono la vera carta vincente che, insieme con le politiche commerciali meno ingenuo, più trasparenza e controlli sulla finanza, una maggiore integrazione del mercato interno, e una politica industriale che stia al passo con le sfide del nuovo millennio, può impedire l´europeo declino. Si tratta di più di un decennio che l´Europa sta ripetendo questo "mantra", come un fastidioso grillo parlante. Il rilancio della competitività dell´Ue mediante una economia basata sulla conoscenza è stato il motto della strategia di Lisbona, promosso dal 2000 dai capi di Stato e di governo. Ora è il momento per tirare le parole in aria, o di perseguire azioni irrealistiche. L´europa deve agire con decisione e realizzare i suoi obiettivi in fatti concreti. Possibile resistenza o la mancanza di determinazione da parte di alcuni Stati devono essere affrontate all´interno dei meccanismi di una nuova governance europea al fine di evitare che i livelli disomogenei competitivo coesistono nella zona euro - che è qualcosa che avverrà, se gli sforzi di R & S di alcuni Stati non sono sufficienti. La Commissione è il primo a dare il buon esempio. A partire dal nuovo quadro finanziario pluriennale che deve essere in linea con il "mantra" di più la competitività attraverso l´innovazione. R & D "emergenza" per assicurare la leadership europea tecnologica R & S e politiche di formazione sono al centro stesso della corsa globale per la leadership tecnologica in settori emergenti . C´è molto in gioco e la concorrenza è in aumento, senza soluzioni soddisfacenti sotto l´Europa politica rischia di fallire. Stati Uniti e Giappone ottenere un vantaggio netto , con rispettivamente 300 miliardi di euro l´anno ( 2,6% del Pil) e 120 miliardi ( 3,4% del Pil), rispetto a 200 miliardi di euro per l´ Europa , solo il 1,9% del Pil. Le economie emergenti stanno crescendo rapidamente. Nel 2014, Cina sarà in grado di superare l´Europa con più di 250 miliardi di euro di investimenti, e l´India ha una R & S tasso tendenziale di crescita paragonabile a uno in Europa. Usa capitali di rischio per la R & S investire 5 volte di più rispetto all´Ue, e per quanto riguarda i contratti , c´è una razione di 7-1! Usa e Giappone sorpassare l´Europa anche nella prestazione di valutazione della ricerca e l´innovazione basata su un quadro di controllo della Commissione, rispettivamente il 50% e 40% in più rispetto all´Ue. E la Cina ha ridotto il divario con l´Ue dal al 6% in un solo anno. Analogamente, per quanto riguarda la domanda di brevetti in settori emergenti come la salute o tecnologie green economy, l´Europa è solo terza, seguita da Corea del sud. Ricerca e Innovazione origine, prima di tutto, dagli investimenti sulle risorse umane . E anche in questo campo, l´Europa ha una spesa di istruzione universitaria limitato al 1,2% del Pil con una percentuale minima degli investimenti privati, rispetto al 1,5% del Giappone e il 3% di Stati Uniti dove il settore pubblico e privato razione è di circa il 50%. Ne consegue che solo il 5% delle università europee è nella top 20 mondiale e, meno della metà di quelle degli Stati Uniti nella top 100. Dal momento che la strategia di Lisbona, i paesi emergenti sono passati da 1 / 5 ad 1 / 3 della produzione della ricchezza mondiale, e continuano a crescere anche in settori ad alta intensità di conoscenze e tecnologie. Il numero dei ricercatori cinesi avevano già superato quello europeo nel 2008, con un tasso di crescita annuale del 10% rispetto al 3% nell´Ue. Questi paesi dimostrano di essere pienamente consapevole del fatto che la competitività sarà sempre più basata sulla capacità di innovazione piuttosto che sui costi . Paradossalmente, sembra che perseguita la strategia di Lisbona prima di noi europei. Se l´Europa non salirà fino a questa sfida cruciale, la politica dovrà assumere tutte le responsabilità . Entrambi i concorrenti emergenti e industrializzati ritengono l´innovazione come un imperativo politico , che deve essere messo sotto il controllo e impulso diretto dei capi di governo si sono, e al quale le altre politiche, come l´istruzione, lo sviluppo regionale, la fiscalità e la standardizzazione, sono funzionali anche. Fin dall´inizio del suo nuovo mandato, la Commissione Barroso ha ambiziosamente risposto alla sfida di difesa dell´Unione europea leadership tecnologica . " Europa 2020 " fissare gli obiettivi chiave per una crescita intelligente e sostenibile, come la salita al 3% di Gpa per R & S, il miglioramento della qualità dell´istruzione, la promozione della green economy. Sotto la pressione della crisi, l´Ue sta progettando un sistema di governance efficace attraverso il cosiddetto " European semester "e raccomandazioni relativi che riguardano anche la correzione degli squilibri di competitività tra paesi, a partire da - anzi - la ricerca e la capacità di innovazione. E ´infatti per rafforzare questo governo , che il Consiglio europeo ha preso la responsabilità politica sulla direzione e controllo sui risultati . Tra le iniziative faro di mettere in effetti gli obiettivi di Europa 2020, la Commissione ha adottato due politiche fondamentali che sono profondamente intrecciate in termini di obiettivi e strumenti finanziari: una nuova politica industriale europea per affrontare le sfide della globalizzazione e dell´Unione dell´innovazione , sia centrato su un ritorno alla economia reale e il rilancio della competitività attraverso l´innovazione. La loro attuazione sarà il miglior test possibile per la serietà e la coerenza politica dell´Ue. Partendo dal carburante che sarà scelto di rendere il funzionamento del motore, sia a livello nazionale ed europeo. Soprattutto in tempi di austerità di bilancio, gli investimenti in R & S sono il tipico esempio del valore aggiunto dell´azione dell´Ue comune. Per avere una piattaforma comune per la ricerca è il mezzo per creare importanti sinergie tra i diversi programmi nazionali, concentrare una quantità adeguata di risorse attrarre investimenti anche privati, hanno priorità a livello Ue, evitando sprechi e doppioni. Al fine di chiedere agli Stati membri per gli investimenti in modo più credibile, la Commissione ha dovuto impostare il buon esempio. Pertanto, nella recente proposta del quadro finanziario pluriennale 2014-2020 , abbiamo chiesto un aumento di 54-80 miliardi di euro per la R & S e innovazione . L´auspicio è che gran parte dei nuovi fondi regionali - circa 1 / 3 del nuovo bilancio pari a 347 miliardi - saranno spesi in modo più efficiente, con indicatori di efficienza e risultato asfaltata sulla capacità di promuovere la R & S, innovazione e competitività . Da questo punto di vista, è estremamente importante che le regioni più competitive, come la Lombardia , continueranno a ricevere risorse coerente per rafforzare la loro competitività e di essere motori di crescita sia in Italia e in Europa, come "campioni" nella competizione globale. Dobbiamo anche tenere presente che un eccesso di risorse concentrate nelle regioni più deboli possono creare seri problemi in termini di capacità di permeabilità, con i rifiuti e ritardi, e un conseguente impatto più debole della spesa comunitaria in materia di competitività complessiva. Puntare l´industria del futuro e la ricerca applicata Fondi comunitari dovranno essere più accessibile per le piccole e medie imprese e spingere settori chiave - come ad esempio Ket (tecnologie abilitanti fondamentali) o la green economy - anche con la sviluppo di applicazioni che sono più vicini al mercato. In altri termini, l´efficienza nell´uso di nuovi fondi - ma anche delle risorse residuo di corrente Vii Programma Quadro e fondi regionali - dovrà essere valutato in termini di capacità di stabilire ulteriori emergenti industrie europee e creare nuovi posti di lavoro . Che è la capacità di promuovere i nostri competitività in modo significativo. Un altro test fondamentale sarà investimenti pubblici ´ la capacità di essere selettivo, incentrato sulle priorità reali con un potenziale economico e la capacità di attrarre maggiori investimenti privati ​​. In questo contesto, la Commissione e la Bei può ulteriormente rafforzare gli strumenti di capitale di rischio , anche in R & S delle attività con maggiori rischi e ancora lontano dal cemento aperture commerciali. Tra le priorità che dobbiamo mirare a: Ket e quelle tecnologie legate alla green economy , che stanno giocando un ruolo cruciale nell´affrontare le sfide sociali, come l´invecchiamento della popolazione, scarsità di risorse ei cambiamenti climatici. Tali tecnologie sono spettacolari tassi di crescita attuali e potenziali : solo sui prodotti basati su nanotecnologie, si prevede che i profitti andranno dai 254 miliardi del 2009 a 2.500 nel 2015 , con una percentuale notevole del Pil dell´Ue ed effetti notevoli sull´occupazione. E ´infatti in questo campo che il futuro dell´Europa come potenza economica globale e industriale è in gioco. Da quanto emerge dalla relazione adottata il mese scorso dal Focus Group Ket , Cina, Stati Uniti e Corea del Sud investono molto più di noi nella ricerca applicata icerca e D Viluppo - rispettivamente del 90% per la Cina e il 76% per gli Usa e la Corea - rispetto alle limitate risorse destinate a ricerca di base dell´Unione europea (circa 2 / 3 del totale degli investimenti). Thus, mentre l´ Ue investe il 27% del totale per le nanotecnologie a livello globale, e il 33% di tutte le pubblicazioni del settore sono europei, la nostra percentuale di licenze è solo il 17% contro il 40% negli Stati Uniti , nonché l´importo di produzione del 15% rispetto al 53% degli Stati Uniti . La relazione conclude che, se l´Europa rimane un leader nella ricerca di base, ci saranno altri che otterrà maggiori vantaggi in termini di sviluppo dei prodotti ´, marketing, e l´occupazione. Queste cifre delineare strategie ben precise, in cui il trasferimento tecnologico dal laboratorio alla fabbrica ha il primato sulla ricerca di base, che spesso rimane confinato al dominio accademico. La politica deve riconoscere queste tendenze e mettere a terra la nuova strategia europea per la ricerca e l´innovazione su un cambiamento forte del percorso di ricerca più applicata e sviluppo e investimenti selettivi. Stimolare la ricerca privata con un nuovo regime giuridico europeo per i capitali di rischio , prestiti agevolati e incentivi fiscali. E ´necessario promuovere ulteriormente l´accesso delle Pmi, il loro potenziale per la creatività della ricerca e dell´innovazione, favorendo cluster con università e centri di ricerca, e semplificando la loro partecipazione a programmi di ricerca europei e nazionali. Anche gli appalti pubblici - pari a 2200 miliardi di euro all´anno e al 19% del Pil dell´Ue - deve diventare un motore per l´innovazione, stimolando la produzione di beni e servizi innovativi. Ruolo del centro di ricerca Ispra Ispra è un ottimo esempio di capacità di unire le loro forze nel settore della ricerca europei ´. Con oltre 2000 dipendenti, è uno dei centri di ricerca più importanti in Europa e uno più importanti in Italia . Fa parte del Centro comune di ricerca ( Ccr ), una rete di centri di ricerca di eccellenza localizzate in cinque paesi dell´Ue. Fin dalla sua origine, Ccr è stato guidato da un principio di collaborazione e cooperazione nella ricerca scientifica tra gli Stati membri che condividono gli impianti di ricerca e laboratori. Nel corso degli anni, l´evoluzione e la diversificazione avvenuta con un ampliamento delle competenze di energia nucleare a zone differenziate, sostenendo l´insieme delle politiche dell´Unione europea. Come ho potuto verificare durante le mie visite presso i laboratori, il Ccr di Ispra occasioni con temi di interesse centrale per i cittadini europei. Molte azioni della Dg Entr si basano sulla conoscenza del Ccr per l´elaborazione e l´attuazione del regolamento e delle norme europee in settori industriali, come Galileo o Gmes , Euro 6 le norme sulle emissioni nocive o Eurocodici per la sicurezza antisismica degli edifici. Al fine di fornire un servizio di eccellenza, il Ccr ha sviluppato una vasta rete di collaborazioni con centri di ricerca, università e industrie europee. Mi congratulo con Confindustria Lombardia per aver scelto Ispra come location per questo incontro di oggi, e mi incoraggia vivamente i rappresentanti del settore qui presenti di approfondire i loro contatti con il Ccr. L´italia e la sfida R & S e innovazione - Nel contesto del nuovo governo , Europa 2020 è tradotto in obiettivi nazionali, adeguati alle caratteristiche dei vari Stati, per esempio con la ricerca e l´innovazione Pnr presentato dal Ministro Gelmini . Nelle raccomandazioni della Commissione a seguito approvato dal Consiglio, nonostante l´apprezzamento per gli sforzi compiuti, ritardo per R & S e innovazione è stato sottolineato ancora una volta come uno degli ostacoli principali per la competitività del sistema italiano. Tra gli Stati membri, l´Italia è certamente uno di quelli che spendono meno per la R & S (circa 1,2 del Pil ). Non è solo un problema di quantità, ma anche di qualità della spesa , duplicazioni e sprechi. Nel europea "scorebord" sui livelli di prestazioni per la Ricerca e l´Innovazione, l´Italia è ben al di sotto della media Ue. Solo la Spagna, il Portogallo e alcuni nuovi Stati membri sono peggio di noi. Non penso che un´economia come la nostra, basata sull´industria e la capacità di competitività, può permettersi questo. Spesso, dopo aver investito nei giovani, dalla scuola primaria all´università, i cervelli sono dispersi in seguito. Più di un milione di italiani under 40 vivono all´estero, e stiamo assistendo ad una costante emorragia di imprese, giovani ricercatori (6000 all´anno), che fa parte delle migliori risorse innovative del Paese. Eppure, l´Italia continua ad essere potenzialmente creativa e ricca di cervelli: tra il 2000 e il 2009 ci sono state quasi 400.000 le pubblicazioni scientifiche internazionali con livelli simili alla Francia, e vicino i nostri ricercatori in Germania e Israele di alto livello classifiche internazionali. Alcune Regioni il buon esempio di pratiche efficaci, per esempio, la Lombardia - prima in Italia per spesa in R & S con 4 miliardi l´anno pari al 21% del totale nazionale. Ma, nel contesto europeo, la Lombardia è solo al 47 ° posto su 244 regioni europee per tasso di occupazione nel settore high-tech. La creazione di importanti cluster tecnologici che ho visitato di recente, come il aero spaziale e quelli energetici, è un segnale incoraggiante. Allo stesso modo, l´ iniziativa del Ministro Gelmini e il Presidente Formigoni per un protocollo di Regione Lombardia Miur. Le riforme promosse dal Governo e gli sforzi per attirare maggiori investimenti sono la buona pista da seguire, come, ad esempio, la possibilità - che il governo sta lavorando - di utilizzare l´apprendistato per inserire i giovani tra i 18 ei 29 anni in progetti di ricerca . Tuttavia, nella situazione attuale, in cui l´Italia rischia di diventare uno dei speciale visto di Euro, è necessario accelerare. Anche in termini simbolici, sarei favorevole a tagliare la politica e le spese burocratiche di riorientare le risorse di R & S . Allo stesso modo, ritengo necessario avere politiche fiscali che incentivino - soprattutto nel Sud - dove possiamo fare un migliore uso dei fondi europei . Abbiamo anche bisogno di una riorganizzazione generale degli incentivi che sono attualmente regolati da norme nazionali e regionali, troppi, che, in tempi di scarsità di risorse, devono concentrarsi sulle vere priorità ed essere in grado di stimolare gli investimenti privati. In generale, abbiamo bisogno di una gestione più efficiente dei fondi per R & S con una cultura che dà valore ai risultati degli studi. Conclusioni . La politica deve assumersi la responsabilità di fare delle scelte mirate e tempestive in modo che l´Europa possa difendere la sua leadership tecnologica mantenendo radici industriali e posti di lavoro, e la salvaguardia del modello sociale europeo. Ciò di cui abbiamo bisogno, quindi, è più politica l´Europa l´obiettivo di promuovere la competitività attraverso il rafforzamento del economiche di governo per una strategia comune in materia di ricerca e innovazione. L´italia , come un grande paese industriale, deve credere nel suo potenziale e la capacità di promuovere il talento, la creatività e l´imprenditorialità. All´inizio del 2012, mi organizzerà un convegno sulla innovazione industriale a Bruxelles per valutare lo stato della strategia europea e dei miglioramenti ottenuti.  
   
   
UE: CERCANDO DI FARE CHIAREZZA: SISTEMA FISCALE E SERVIZI NON DOVREBBE ESSERE UN LABIRINTO PER I CITTADINI  
 
Bruxelles, 19 luglio 2011 - Il Comitato economico e sociale europeo (Cese) ha emesso due pareri che entrambi mirano a ridurre il numero di problemi transfrontalieri vissuta dai cittadini e imprese. Nei pareri, il Comitato promuove l´importanza di un sistema trasparente, ancora ben funzionante a infondere fiducia nei cittadini e le imprese quando si tratta di questioni transfrontaliere. Migliorare il mercato unico dei servizi è al centro del parere uno, mentre un altro parere si confronta con il problema di cross-border ostacoli fiscali. Il primo parere è stato redatto dal Siecker (gruppo Lavoratori ´, Paesi Bassi). I servizi sono il principale motore dell´economia dell´Ue e secondo la Commissione questo settore rappresenta circa il 70% del Pil dell´Ue. Negli ultimi anni c´è stato un marcato spostamento a conoscenza industrie basate. Il parere sostiene che una maggiore integrazione e un migliore funzionamento dei mercati dei servizi dovrebbero rafforzare la competitività dell´Ue. Il Comitato loda quindi la "punti di contatto unico" sistema, che facilita un più facile accesso alle informazioni specifiche del paese in ciascuno Stato membro. Il parere ha però, sollevato diverse preoccupazioni. Il Cese ritiene che le conclusioni tratte dalla Commissione sugli effetti della direttiva sui servizi sono prematuri. La direttiva è in vigore da pochi anni ed è difficile comprendere appieno gli effetti per il settore dei servizi. Infine, il Cese ritiene che questi aspetti devono essere esaminati alla luce del nuovo trattato. Un parere redatto dal Sig. Farrugia (gruppo Datori di lavoro ´, Malta) valuta i piani della Commissione per affrontare la croce problemi fiscali di confine che cittadini e le imprese volto. Il Cese ritiene che dovrebbero essere adeguati meccanismi per garantire procedure operative sono semplici e chiare, per assistere i cittadini. I cittadini sono stati finora lasciati soli a dover seguire procedure fiscali corrette. Per rimediare a questo, il Cese raccomanda l´istituzione di sportelli servizi di negozio, per cui i cittadini possono ottenere informazioni, pagare le tasse e di ricevere la documentazione necessaria per essere utilizzati in tutta l´Unione. Chiede anche una semplificazione delle procedure amministrative applicate ai situazioni transfrontaliere, da effettuarsi su base bilaterale e multilaterale tra gli Stati membri. Come uno strumento essenziale per mettere in pratica, il Cese raccomanda la creazione di uno Stato indipendente transfrontaliera Osservatorio Tassazione con risorse specifiche e funzioni chiaramente ad essa affidati. Il Cese vorrebbe inoltre incoraggiare la fornitura di decisioni imposte anticipate per dare informazioni su finale dei risultati fiscali di responsabilità, che sono specificamente pensati per il singolo contribuente.  
   
   
EUROPA: CHIODI ELETTO MEMBRO UFFICIO POLITICO CIM LA COMMISSIONE INTERMEDITERRANEA E´ PRESIEDUTA DA LOMBARDO  
 
 L´aquila, 19 luglio 2011 - Il presidente della Regione Abruzzo, Gianni Chiodi, è stato eletto membro dell´ufficio politico della Cim, la Commissione intermediterranea della Conferenza delle Regioni periferiche e marittime d´Europa (Crpm). Presidente dell´organismo, che associa una cinquantina di Regioni di 10 Paesi e rappresentativo di oltre 82 milioni di abitanti, è Raffaele Lombardo, governatore della Regione Sicilia. Del bureau politique, oltre a Chiodi, fanno parte, per l´Italia, i colleghi Ugo Cappellacci (Sardegna) e Nichi Vendola (Puglia). La nuova composizione dei vertici della Cim, per il triennio 2011-2013, è stata decisa nel corso dell´ultima assemblea generale che si è tenuta a Catania. La Commissione intermediterranea, seconda per prestigio solo all´Aer (Assemblea delle Regioni d´Europa) è stata creata in Andalucia nel 1990 allo scopo di esprimere gli interessi comuni delle Regioni mediterranee nei principali negoziati europei. La sua missione si è progressivamente allargata alle problematiche dell´insieme delle Regioni del bacino del Mediterraneo. Regioni che si riconoscono come appartenenti ad un´unica entità geopolitica e la cui vocazione è essere tramite di pace, stabilità e sviluppo fra i tre continenti (Europa, Africa ed Asia). Il lavoro della Cim, pertanto, si colloca come azione aperta al partenariato con le organizzazioni internazionali attive in quell´area. "Si tratta di un ruolo importante all´interno del bureau ? dice il presidente Chiodi, commentando la notizia della sua elezione ? Un ulteriore riconoscimento alla Regione Abruzzo che diventa così protagonista nelle strategie politiche europee e nazionali".  
   
   
UE: PUBBLICAZIONE SECONDO BANDO "CBC IPA ADRIATICO" AD AGOSTO 2011  
 
Udine, 19 luglio 2011 - Sarà pubblicato il primo agosto 2011 il secondo bando del programma comunitario di Cooperazione transfrontaliera "Cbc Ipa Adriatico" (2007-2013). Il finanziamento complessivo previsto è di circa 81 milioni di euro che saranno distribuiti equamente nei tre assi strategici dell´iniziativa comunitaria. La scadenza per la presentazione dei progetti è stata fissata al 29 ottobre prossimo. La decisione è stata assunta dal comitato congiunto di controllo nella riunione svoltasi i giorni 7 e 8 di luglio a L´aquila. L´autorità di Gestione del Programma si è detta "molto soddisfatta del risultato raggiunto, frutto di una proficua cooperazione tra tutti gli Stati partecipanti al programma, i quali hanno dimostrato grande volontà e determinazione nel conseguire un traguardo che assicura ricadute economiche e sociali importanti e che testimonia l´efficienza e l´efficacia del Programma Ipa Adriatico". Il programma ha una dotazione complessiva di circa 280 milioni di euro e mira ad armonizzare l´area transfrontaliera adriatica nel nome della cooperazione istituzionale, economica, culturale, turistica, ambientale ed infrastrutturale. Il Programma Ipa coinvolge otto Stati: Slovenia, Croazia, Bosnia ed Erzegovina, Montenegro, Albania, Serbia, Grecia e per l´Italia, oltre all´Abruzzo, Regione capofila, partecipano Friuli Venezia Giulia, Veneto, Emilia Romagna, Marche, Molise e Puglia.  
   
   
PROGRAMMA ITALIA-GRECIA: 53 PROGETTI DI COOPERAZIONE FINANZIATI  
 
Bari, 19 luglio 2011 - Ben 53 progetti, su 241 candidati, saranno finanziati dalla prima Call del Programma di Cooperazione Trasfrontaliera Grecia-italia 2007-2013: 15 sull´Asse Competitività e Innovazione, 11 sull´Asse Trasporti e 27 sull´Asse Turismo e Cultura. La fase di approvazione si è conclusa in queste ore a Corfù, nel corso della riunione del Comitato di sorveglianza del Programma, presieduto da Bernardo Notarangelo, Direttore Area Organizzazione e Riforma dell’Amministrazione della Regione Puglia, che ha guidato la delegazione pugliese. Presenti all´incontro, atteso da quasi due anni, oltre all´Autorità di gestione greca, i rappresentanti della Commissione europea, dei Ministeri greci ed italiani e dei territori delle regioni coinvolte dal Programma: la Puglia, le Isole Ionie, l´Epiro, la Grecia Occidentale. “I beneficiari pugliesi potranno utilizzare circa 31 milioni di euro completando le attività progettuali previste nei prossimi due anni – commenta entusiasta Silvia Godelli, Assessore regionale al Mediterraneo, Cultura e Turismo – Per il nostro territorio, così come per quello greco, si aprono nuovi scenari per rafforzare la competitività e la coesione territoriale, sociale e culturale. Strategico sarà sviluppare reti sostenibili e sostenere la protezione dell’ambiente”. Il Programma Grecia-italia 2007-2013, finanziato nell’ambito dell’Obiettivo Cooperazione Territoriale della Politica di Coesione, ha rischiato di naufragare anche per le difficoltà economiche che hanno colpito la Grecia ma sembra, al momento, aver superato le diverse criticità grazie alla tenace volontà dei territori coinvolti. Problematiche diverse hanno solo ora consentito al Comitato di sorveglianza di riunirsi e sbloccare le risorse, avviando così le attività. Infatti, nei prossimi mesi saranno individuate le tematiche di rilevanza strategica che vedranno i partenariati istituzionali dei due paesi impegnati sul campo, per realizzare progetti comuni e valorizzare le potenzialità di entrambe le sponde della frontiera marittima.  
   
   
ROM, VENDOLA INCONTRA IL RAPPRESENTANTE DEL CONSIGLIO D´EUROPA SCHOKKENBROEK  
 
Bari, 19 lugli 2011 - “C’è un elemento di preoccupazione seria: la crisi economica e sociale che sta giungendo a un punto di assoluta gravità in tutta Europa, e le scelte politiche dei governi europei mirate al taglio delle reti di protezione sociale, il netto impoverimento che si è già determinato e che aumenterà nei prossimi anni, rappresentano il terreno di grandi pericoli per i diritti delle minoranze”. Lo ha dichiarato il 15 luglio il Presidente della Regione Puglia Nichi Vendola incontrando questo pomeriggio presso la Presidenza della Regione Puglia, Jeroen Schokkenbroek, il giurista olandese nominato rappresentante speciale del nuovo segretario generale del Consiglio d´Europa (Thorbjørn Jagland ex Premier norvegese) per la questione Rom. All’incontro hanno partecipato gli assessori alla Cittadinanza attiva e politiche di inclusione dei migranti Nicola Fratoianni e al Welfare Elena Gentile. “Quando c’è la povertà e la fame – ha spiegato Vendola – il rischio della guerra tra i poveri è molto forte. Gli zingari, così li chiamiamo noi, sono stati sempre il capro espiatorio ideale di tutti i periodi di crisi. Noi temiamo che in ogni parte del continente questa crisi così pesante, che equivale a una vera e propria guerra, possa produrre la sedimentazione di veleni razzisti e xenofobi e possa rappresentare per rom e sinti una nuova stagione d’inferno”. La Regione Puglia, ha concluso Vendola, “con il Consiglio d’Europa svolgerà, non soltanto per la Puglia, ma in qualunque luogo potrà avere voce in capitolo, la propria battaglia perché si possa uscire dalla crisi senza aver perso i fondamenti della nostra civiltà”. Il Consiglio d’Europa insieme alla Ue ha deciso di porre la questione dei Rom tra le priorità della propria azione anche in considerazione delle crescenti campagne discriminatorie e dell´uso strumentale delle vicende riguardanti i Rom che hanno visto forze politiche ma anche governi europei. I vertici del Consiglio d’Europa hanno in più occasioni espresso apprezzamento per le politiche di accoglienza della Regione Puglia indicando nella legge regionale sulla accoglienza e integrazione degli emigranti un modello da seguire. “I rom e i sinti, in Puglia, come nel resto d’Italia e d’Europa - ha spiegato Jeroen Schokkenbroek – non hanno una buona integrazione sociale e scolastica, non hanno un accesso al mondo del lavoro e all’assistenza sanitaria. Con il Presidente Vendola ci siamo confrontati su quali strategie possiamo sviluppare per cambiare questa situazione”. L’incontro di questo pomeriggio si è svolto anche in previsione del meeting convocato per il prossimo 22 settembre a Strasburgo dal Consiglio d’Europa e finalizzato alla adozione di un piano di azione oltre che alla creazione di un network di enti locali italiani e quindi europei impegnati sulla questione Rom. Jeroen G.c. Schokkenbroek - Nato nel 1960 è stato docente di Diritto Costituzionale e Amministrativo alla Università di Leide, Presidente della sezione olandese della Commissione Internazionale dei Giuristi e rappresentante di questo organismo al Consiglio d’Europa, Direttore del Netherlands Human Rights Law Journal . Ha pubblicato numerosi volumi in tema di leggi costituzionali e diritti umani. Dal 1993 ha ricoperto incarichi direttivi nel Consiglio d’Europa. E’ stato a capo del Human Rights Development Department Da alcuni mesi è stato nominato dal nuovo segretario generale del Consiglio d’Europa, l’ex Premier norvegese Thorbjørn Jagland rappresentante speciale per la questione Rom e messo a capo del team che si occupa di questa questione per il Coe.  
   
   
SLOVENIA, A GIUGNO SI REGISTRA DEFLAZIONE  
 
Lubiana, 19 luglio 2011 - I prezzi al consumo in Slovenia nel mese di giugno sono scesi in media dello 0,5 per cento. L´abbigliamento e le calzature erano meno costosi del 2,5 per cento, dell´1,4 per cento invece sono diminuiti i prezzi degli alimenti. Più costoso è stato il pacchetto vacanze e cioè del 7,9 per cento. Dato che i prezzi al consumo nel mese di giugno sono scesi di mezzo punto percentuale, significa che la Slovenia ha registrato una deflazione pari a mezzo punto percentuale. L´ufficio per l´analisi macroeconomica (Umar) ha riportato che l´inflazione annua è scesa all´1,3 per cento ed è attualmente molto inferiore a quella media dell´eurozona, dove, secondo i dati dell´Eurostat, è del 2,7 per cento. All´umar hanno riferito che la deflazione per questo mese è un fenomeno abbastanza insolito, perché negli ultimi dieci anni, i prezzi a giugno sono scesi solo negli anni 2002 e 2006. Fattore chiave per la diminuzione complessiva dei prezzi è stata la riduzione del prezzo della frutta e del carburante.  
   
   
FORMIGONI: PUNTARE SU STABILITÀ E SVILUPPO IL PRESIDENTE A CONFINDUSTRIA: INNOVAZIONE LEVA DELL´ECONOMIA  
 
 Ispra/va, 19 luglio 2011 - "Non dobbiamo dimenticare che la stabilità deve essere soltanto il primo passo verso la crescita. La ricerca e l´innovazione sono due tra le maggiori forze che possono sospingere la nostra economia, la nostra competitività e il nostro benessere. Questo vale per l´Italia tanto quanto vale per l´Europa tutta, che sempre più deve concepire e promuovere una politica dell´innovazione unitaria". Il presidente della Regione Lombardia Roberto Formigoni ha rilanciato la necessità di fare investimenti che puntino sullo sviluppo. Lo ha fatto in occasione dell´incontro dal titolo ´Innovazione passaggio per l´Europa´ organizzato da Confindustria Lombardia al Centro di Ispra (Va). La Lombardia - ha detto Formigoni nel corso della sessione pomeridiana del meeting - continuerà a promuovere la ricerca con una doppia logica: da una parte sul "fronte interno, nazionale e regionale", dall´altra "per allargare lo sguardo all´Europa e al mondo e accompagnare così le proprie imprese in un orizzonte più vasto qual è quello globale". L´innovazione In Lombardia - L´impegno della Regione per la ricerca è costante: negli ultimi due anni, ad esempio, gli investimenti regionali hanno avuto un forte effetto leva, che ha generato un investimento complessivo di 185 milioni di euro: il 40 per cento di queste risorse è andato alle imprese, il 60 per cento ai centri di ricerca e alle università. Di pochi giorni fa, poi, è il documento strategico annuale approvato dalla Giunta lombarda, in cui sono state fissate le misure economiche e finanziarie che Regione Lombardia sta adottando o adotterà prossimamente per promuovere la crescita e lo sviluppo del territorio. "Una particolare enfasi - ha detto Formigoni - è stata data, nella programmazione economica, ai temi della ricerca e dell´innovazione". Tra le molte misure ci sono il bando messo a punto con il Miur da 120 milioni di euro per la ricerca industriale e lo sviluppo sperimentale e, in secondo luogo, il voucher per i processi di brevettazione. "Abbiamo appena lanciato - ha proseguito il presidente - il bando per il voucher sulla ricerca e l´innovazione e sui contributi per i processi di brevettazione. Grazie a questa iniziativa, anche le piccole imprese, prive di competenze interne a causa dell´organico limitato, potranno fare studi di fattibilità e depositare brevetti: riceveranno i fondi necessari ad acquistare le consulenze all´esterno". Nel caso di quest´ultima misura Regione Lombardia ha messo in campo 4 milioni di euro e altrettanti sono stati messi a disposizione dalle Camere di commercio lombarde, per un totale complessivo di 8 milioni di euro. La scorsa settimana, infine, la Lombardia ha messo a disposizione delle imprese lombarde ulteriori 131 milioni di euro, "parte dei quali saranno destinati a promuovere la creazione e il consolidamento delle reti d´impresa e dei parternariati con i centri di ricerca e le università". L´orizzonte Europeo - Per quel che riguarda il più ampio panorama della ricerca e dell´innovazione in Europa "all´allargamento dei confini geografici, funzionali e ideali del progetto europeo - ha spiegato Formigoni - deve corrispondere anche un allargamento e un adeguamento delle politiche per l´innovazione". La Lombardia chiede, anche in sede comunitaria, di avere un protagonismo sempre maggiore. Per questo "continua a seguire il percorso di definizione delle iniziative europee per l´innovazione, dalla pubblicazione del Libro verde dell´innovazione, che ha aperto le consultazioni a febbraio, sino alla definizione dei contenuti del nuovo Programma europeo di ricerca e innovazione". Nel documento redatto e deliberato l´11 maggio la Regione ha sottolineato la necessità di un maggior investimento sull´innovazione rispetto al passato: ciò vale sul fronte del coinvolgimento delle Pmi, su quello della semplificazione delle procedure e sul ruolo sempre più importante del Centro di ricerca di Ispra nella guida di attività di innovazione rivolte alle imprese. Ciò che la Lombardia chiede all´Europa è di "sviluppare un programma flessibile e aperto alle collaborazioni con realtà extra-europee, perché la ricerca e l´innovazione sono sempre più globali".  
   
   
LA VISITA IN REGIONE BASILICATA DELL’AMBASCIATORE DEL MAROCCO L´ALTO DIPLOMATICO È STATO RICEVUTO DAL PRESIDENTE DE FILIPPO  
 
Potenza, 19 luglio 2011 - Si è conclusa il 16 luglio la visita in Regione dell’ambasciatore del Regno del Marocco in Italia, Hassan Aboyoub. L’alto diplomatico è stato accolto dal Presidente Vito De Filippo nella sala Verrastro della Presidenza della Giunta. L’incontro istituzionale è stato aperto dalle parole di saluti di Mario Polese, referente per la Basilicata dell’Isiamed (Istituto Italiano per l’Asia e il Mediterraneo), che ha promosso l’incontro. Il presidente De Filippo ha prima ricordato la lunga tradizione positiva dei rapporti culturali e sociali della Basilicata con il Marocco in particolare e, più in generale, delle azioni improntate all’accoglienza ed integrazione di migliaia di lavoratori immigrati provenienti dall’area del Mediterraneo. Quindi ha sottolineato l’opportunità e la disponibilità della Regione a ricercare e sviluppare iniziative comuni, con il Marocco, nei settori dell’agricoltura, della ricerca tecnologica, dell’energia e del turismo. L´ambasciatore Aboyoub ha evidenziato la comunanza culturale e sociale tra Marocco e Basilicata, ha ricordato una prima visita in Basilicata, molti anni fa e, raccogliendo l’invito del presidente De Filippo, ha manifestato la disponibilità del suo Paese ad avviare una pagina di collaborazione con la Regione e la Basilicata, ad iniziare dallo sviluppo di progetti legati alle energie rinnovabili.  
   
   
COMUNE DI MILANO, SINDACO PISAPIA: “SUBITO INIZIATIVE PER ATTUARE LA CITTÀ METROPOLITANA"  
 
 Milano, 19 luglio 2011 - Il Sindaco di Milano Giuliano Pisapia con una lettera pubblicata il 15 luglio su Il Corriere della Sera, ha risposto al Presidente della Provincia Guido Podestà sul tema della Città metropolitana milanese. Di seguito il testo della lettera: “Gentile Presidente Guido Podestà, ho letto con attenzione e interesse la sua lettera pubblicata ieri e condivido la volontà di un lavoro comune tra le istituzioni milanesi per dare concretezza alla nascita della Città metropolitana di Milano, che porterebbe al superamento dei nostri attuali enti locali. E’ questo un tema a me così caro da averlo già affrontato durante la mia attività parlamentare. Mi trovo d’accordo sugli obiettivi di una maggiore efficienza amministrativa, di migliori servizi ai cittadini e della razionalizzazione dei costi, soprattutto in un momento di crisi economica quale quello che ha investito il nostro Paese. Abbiamo il dovere di essere buoni amministratori, rispettando la fiducia che i milanesi hanno riposto in noi. La realizzazione della Città metropolitana, peraltro inserita in Costituzione e prevista dalla Legge delega 42/2009, è un passo fondamentale in questa direzione. Certo non si tratta di un’azione concretizzabile in un giorno, ma possiamo aprire un percorso serio per far si che già tra cinque anni si possa votare per il nuovo Ente. Il 2016 è una buona data, sulla quale è possibile dare già oggi rassicurazioni. Ma non si possono, e non si debbono, trovare più alibi. Oltre alle iniziative referendarie, è possibile ripartire dal contenuto del Disegno di Legge depositato in Senato nel 2009 sull’istituzione della Città metropolitana di Milano. Il documento è collegato alla Carta delle Autonomie ed è già all’esame della Commissione Affari Costituzionali. Si tratta però di un percorso lento che va assolutamente reso più veloce. Sono quindi più che disponibile a un incontro con lei e con i rappresentanti degli altri Comuni per valutare le iniziative per dare attuazione ad azioni virtuose per il bene del nostro territorio e dei nostri cittadini. A partire da una sollecitazione nei confronti del Parlamento richiamando il senso di responsabilità e di forte volontà riformatrice per una nuova architettura costituzionale, che non deve ricadere nel taglio ai servizi, ma in una maggiore efficienza. Ma fin da subito, in attesa di un legislatore talvolta troppo lento, è possibile operare insieme per trovare e dare risposte concrete su temi per definizione sovracomunali come quelli, tra gli altri, dell’inquinamento, della mobilità e della cultura. Da parte del Comune ribadisco che c’è il massimo impegno a far si che la Città metropolitana di Milano diventi realtà. Lo conferma il fatto che abbiamo già dato il via, come dichiarato in campagna elettorale, al processo di trasformazione dei Consigli di Zona. Si tratta di un segnale fortissimo che consentirà ai “parlamentini” di diventare vere e proprie municipalità in grado di operare autonomamente e in condizioni di equilibrio rispetto ai Comuni dell’Area, preparando di fatto il terreno alla nascita della Città metropolitana di Milano, tanto attesa a parole, ma ancora lontana nei fatti. Un impegno che avevamo preso con molti sindaci e amministratori della Provincia, nel corso di vari incontri che si erano svolti ancora prima che diventassi sindaco. Di questo sarò felice di riparlarne con lei nei prossimi giorni. Giuliano Pisapia Sindaco di Milano  
   
   
MANOVRA, LIGURIA: TAGLIO DI 236 MILIARDI IN TRE ANNI NEL DECRETO TIMORI SUI FONDI FAS E PER I FONDI DEL TRASPORTO PUBBLICO LOCALE  
 
Genova, 19 Luglio 2011 . “Purtroppo sono state confermate le preoccupazioni della vigilia, la manovra finanziaria del governo avrà ricadute pesanti sui cittadini. E le modifiche dell’ultima ora colpiscono la famiglia”. La Regione Liguria, con l’assessore alle Finanze Pippo Rossetti, non nasconde le preoccupazioni, soffermandosi su tre questioni cruciali del provvedimento già diventato legge. “La prima riguarda la stesura rimasta invariata dell’articolo 10, comma 6, che prevede un taglio al Ministero dello Sviluppo e dell’Economia pari a 95,3 milioni di euro per il 2012 che nel 2013 diventeranno 1 miliardo 880,2 milioni e per il 2014 un miliardo 963,4 milioni di euro. Il rischio, ci auguriamo di no, è che in questo taglio vengano compromessi i fondi Fas, quelli che permettono alle regioni di appaltare opere pubbliche e che promuovono sviluppo e dunque ricchezza, visto che è lo stesso ministero a erogare questi fondi”. L’assessore alle Finanze ligure si sofferma anche sui tagli al Sistema sanitario nazionale “che vede stanziati - sostiene - non più 486 milioni di euro, ma solamente 105 milioni. Questo determina immediatamente l’aumento dei ticket già esistenti che andranno a ricadere sulle famiglie e sui redditi medio bassi”. Terza questione, molto importante in questo momento, per la Regione Liguria il trasferimento di 50 milioni per il trasporto pubblico locale previsto dall’accordo Stato - Regioni del 16 dicembre 2010. La manovra stanzia solamente 400 milioni complessivi da ripartire tra tutte le regioni e la Liguria in attesa delle decisioni del Ministero dell’Economia e delle Finanze sugli ulteriori 425 milioni di euro per i quali non è stata raggiunta ancora una intesa. “A questo punto abbiamo il dubbio - afferma Rossetti - che l’accordo di dicembre non avesse copertura finanziaria. Al momento restano quindi confermati i tagli per la regioni a statuto ordinario che per la Liguria significano, in attesa della quantificazione degli attesi trasferimenti promessi a dicembre, 154 milioni di euro per il 2011- 174 milioni di euro per il 2012 e 204 milioni di euro per il 2013. Per un totale, dal 2011 al 2014, di 236 milioni di euro.  
   
   
LA NUOVA MANOVRA FINANZIARIA E LE RIPERCUSSIONI SUL SOCIALE CONVOCATO IL TAVOLO REGIONALE DELLE POVERTA` DELLE MARCHE . ALLO STUDIO NUOVE RISORSE A SOCCORSO DELLE FASCE PIU` DEBOLI´ - MERCOLEDI` INCONTRO A ROMA DEGLI ASSESSORI REGIONALI AI SERVIZI SOCIALI CON IL MINISTRO SACCONI.  
 
 Ancona, 19 luglio 2011 - Nuovi interventi e risorse aggiuntive per andare in aiuto delle fasce sociali piu` deboli saranno portati allo studio del Tavolo regionale delle poverta`, convocato in maniera urgente dall´assessore ai Servizi sociali, Luca Marconi, per verificarne la possibilita` di realizzazione all´indomani del vaglio della manovra finanziaria nazionale. ´Proposte ´ ha detto Marconi ´ da sottoporre successivamente e in tempi rapidi all´esame della Giunta regionale perche` il rischio e` che aumenti la poverta` soprattutto delle persone sole e degli anziani. La Regione, gia` a partire dal bilancio dello scorso anno ha compiuto scelte economiche razionali e significative, mettendo in moto meccanismi virtuosi che hanno permesso di generare risparmi´. Per Marconi, le recenti decisioni del Governo nazionale in materia fiscale rendono obbligate alcune considerazioni: ´Al di la di quelle squisitamente politiche nelle quali non mi voglio avventurare, voglio far riferimento a quanto si dovra` applicare nel taglio lineare delle agevolazioni fiscali che colpiranno in modo indistinto le famiglie in particolare quelle con reddito medio basso. Credo che l´intervento potra` essere addirittura controproducente sia per la spesa pubblica che per il rilancio dell``economia. Per il rilancio, perche` diminuisce la capacita` di spesa delle famiglie meno abbienti, quelle che piu` incidono nei consumi di massa che riguardano la produzione industriale manifatturiera tipica italiana, deprimendo, quindi, i consumi su larga scala e salvando solo evasori ed elusori fiscali´. ´Quanto alla spesa ´ continua l´assessore - si rischia inoltre di aumentare quella per l´assistenza perche` le famiglie con meno risorse chiederanno di piu` alla pubblica amministrazione, la quale in presenza di ulteriori tagli produrra` piu` debito e destinera` meno risorse all´investimento e quindi allo sviluppo´. Intanto mercoledi` prossimo gli assessori regionali dei Servizi sociali incontreranno il ministro Sacconi. ´In quella sede ´ anticipa Marconi - intendo portare queste considerazioni semplici nella speranza che durante l´anno altre e piu` radicali decisioni di finanza pubblica siano assunte dal Governo e dal Parlamento. Quest´ultimo ha rifiutato la cancellazione delle Province ma ha accettato l´impoverimento delle famiglie piu` povere´. ´Come Regione pero` ´ conclude - non possiamo continuare a mettere pezze. Se non si agisce con coraggio e radicalita` non avremo risanamento vero e duraturo: dobbiamo verificare se i nostri costi di beni e servizi siano adeguati a fronte di aumenti superiori del 50% in dieci anni, dovremmo mettere mano alla riorganizzazione della pubblica amministrazione riducendo Comuni e Province, riducendo il numero degli eletti non solo per Comuni e Province, come gia` fatto, ma anche per il Parlamento e i Consigli regionali´.  
   
   
DIRETTIVO ANCI LOMBARDIA. SINDACO PISAPIA: “UNITI PER INCIDERE SU SCELTE NAZIONALI”  
 
Milano, 19 luglio 2011- “I tagli agli Enti Locali che saranno messi in atto con la manovra finanziaria recentemente approvata creeranno una situazione di enorme difficoltà”. Con queste parole ieri il sindaco di Milano Giuliano Pisapia è intervenuto al Direttivo di Anci Lombardia a Palazzo Marino per un saluto iniziale ai lavori. “L’anci - ha affermato Giuliano Pisapia - deve essere e sarà unito. E’ solo con una grande coesione e allargando il consenso anche alle forze sociali e imprenditoriali che si può essere incisivi per cambiare le scelte e le decisioni che vengono prese a livello nazionale. Non è vero che non ci sono alternative alla manovra. Le alternative ci sono e vanno nella direzione di tagliare le spese e gli sprechi. Non certo far pesare questa manovra su soggetti istituzionali come i Comuni, perché inevitabilmente chi paga sono solo i cittadini. “Dobbiamo chiedere che i Comuni vengano trattati come tutte le altre istituzioni della pubblica amministrazione”. Lo ha dichiarato il presidente di Anci Lombardia e Sindaco di Varese, Attilio Fontana in apertura dei lavori del Direttivo. “Occorre approvare in fretta la Carta delle Autonomie – ha proseguito Fontana - così come chiarire senza ombra di dubbio quali sono le competenze di ogni istituzione. Ritengo poi fondamentale rivedere il patto di stabilità, c’è il forte rischio che, se vengono confermati i dati oggi in nostro possesso, nel 2014 ci sia una riduzione degli investimenti superiore al 60% e dobbiamo impedirlo. Ribadisco inoltre che non bisogna premiare i comuni non virtuosi, nessun regalo a chi non merita. A livello istituzionale siamo i più deboli, ma siamo estremamente propositivi affinché venga interrotta questa linea indiscriminata di tagli agli Enti Locali”.  
   
   
PARTECIPATE. GIUNTA AVVIA PERCORSO PER NUOVI INDIRIZZI STRATEGICI E NUOVO MANAGEMENT DI MILANO RISTORAZIONE, AMAT E ALER  
 
Milano, 19 luglio 2011 - Il Comune di Milano ridisegnerà il futuro delle società partecipate, a partire dai nuovi indirizzi strategici e dal management. Sin dai primi giorni del suo insediamento, l’Amministrazione ha avviato un approfondito processo di analisi sul ruolo, il posizionamento e le criticità delle società, per ridisegnarne gli obiettivi e fornire ai propri rappresentanti indirizzi strategici chiari e coerenti con l´interesse pubblico perseguito da ciascuna di esse. Questo percorso, assistito anche dal contributo gratuito di professionisti che hanno messo a disposizione del Comune la propria competenza e il proprio spirito civico, porterà dopo l´estate a delineare gli indirizzi strategici delle prime società in house interessate: Milano Ristorazione e Amat. In quest’ottica è prevista la selezione di nuovi rappresentanti che si facciano interpreti degli indirizzi delineati dall’Amministrazione. Per questa ragione il Comune ha deciso di revocare il Cda di Milano Ristorazione e l’amministratore unico di Amat, avviando un bando che verrà pubblicato a breve e porterà a nuove nomine ai primi di settembre. È infatti facoltà del Sindaco revocare le nomine fiduciarie entro 180 giorni dall’inizio del suo mandato. I nuovi consiglieri, che interpreteranno i nuovi indirizzi strategici, verranno scelti a partire da criteri di merito e provata competenza professionale nel settore. Una logica già utilizzata con la recente nomina di Sonia Cantoni alla Presidenza di Amsa. L’auspicio è che attraverso i nuovi bandi vi sia un’ampia partecipazione dei cittadini, affinché contribuiscano alle scelte importanti che coinvolgono direttamente la vita delle persone, come la salute e l’alimentazione dei bambini, la casa, la mobilità e l’ambiente. Già nei giorni scorsi sono stati avviati dagli assessori e dai consiglieri competenti incontri di condivisione e confronto con i genitori delle Commissioni Mense e con i comitati degli inquilini delle case Aler. Anche in questo ambito, dopo la revoca del rappresentante del Comune nel Cda, i criteri di nomina terranno conto della professionalità e della competenza nel settore.  
   
   
MILANO, NUOVE DISPOSIZIONI SULL’USO DELLE AUTO: PIÙ TEMPO PER EFFETTUARE SERVIZI UTILI ALLA CITTÀ  
 
 Milano, 19 luglio 2011 - il Direttore Generale Davide Corritore, dopo aver informato la Giunta, il 15 luglio ha firmato una circolare sulle nuove indicazioni per l´uso di autovetture con o senza autista. La circolare prevede che nell’ambito degli interventi di razionalizzazione e contenimento della spesa venga utilizzato prevalentemente il trasporto pubblico e i servizi di bike sharing e di car sharing Atm-guidami. In particolare viene disposto: l´abolizione del servizio casa-lavoro per Assessori, Direttore Generale, Segretario Generale e Presidente del Consiglio Comunale, salvo casi di viaggi di lavoro o partecipazione a convegni/riunioni fuori sede da effettuarsi all’inizio o al termine della giornata lavorativa; l’abolizione del servizio di assegnazione ad personam di autovetture, nonché divieto di assegnazione ad personam di autisti per Assessori, Presidente Consiglio Comunale, Direttore Generale, Segretario Generale e Capo del Gabinetto del Sindaco; la conferma del divieto di auto blu e, conseguentemente, dell´utilizzo di auto di piccola cilindrata o offerte all´Amministrazione in comodato gratuito; la conferma del monte ore straordinari mensile massimo di 52 ore per autista; l´estensione del servizio di car sharing, gestito dalla Direzione Centrale Facility Management, dal quale potranno usufruire indifferentemente Consiglieri Comunali, Presidente del Consiglio Comunale, Assessori, Capo di Gabinetto del Sindaco, Direttore Generale, Segretario Generale, dirigenti e dipendenti, per esigenze di servizio. Il Car sharing è fruibile, su prenotazione, dal lunedì al venerdì dalle ore 8 alle ore 20. Saranno emanate a cura della Direzione Centrale Facility Management disposizioni operative per servizi eccezionali da svolgersi dalle ore 20 alle ore 23. La circolare è stata firmata al termine del primo mese di sperimentazione sul servizio car sharing condiviso per gli organi di vertice che ha portato ottimi risultati. In 30 giorni (periodo 12 giugno – 12 luglio) si è registrato un significativo risparmio di tempo, passando da 400 ore mensili di attività degli autisti per ogni per assessore a 34 ore mensili, con un calo superiore al 90%. Gli autisti, non più ad personam, hanno potuto così effettuare altri servizi alla città, in passato relegati ai ‘tempi morti di attesa’. “La circolare che ho firmato questa mattina dopo un mese di osservazione – dichiara il Direttore Generale del Comune Davide Corritore - è una soluzione che consente di mettere a disposizione il tempo risparmiato dell’uso delle auto per gli Assessori a favore della città per servizi sociali, amministrativi e tecnici”. Proseguendo con il metodo di comunicazione inaugurato con il nuovo mandato della Giunta Pisapia volte a favorire un’ampia e immediata circolazione delle decisioni prese dall’Amministrazione, questa circolare sarà pubblicata su internet.  
   
   
MILANO: PERIFERIE. PROROGATI GLI INTERVENTI DI RIQUALIFICAZIONE.RESIDENTI SEMPRE PIÙ PROTAGONISTI DELLA TRASFORMAZIONE DEI LORO QUARTIERI  
 
Milano, 19 luglio 2011 - Continua e verrà potenziato il processo di riqualificazione dei quartieri di Molise - Calvairate, San Siro, Gratosoglio, Mazzini e Ponte Lambro. Lo ha deciso la Giunta comunale approvando la delibera sulla prosecuzione dei Contratti di Quartiere, presentata dagli assessori all´Urbanistica, Lucia De Cesaris, e alla Coesione sociale, Marco Granelli. Il provvedimento garantisce per i prossimi 3 anni attività di supporto agli abitanti coinvolti nel percorso di riqualificazione delle zone interessate, che comprende, tra l’altro, il recupero delle case popolari e di tutti gli spazi pubblici. In particolare, i Laboratori di Quartiere, che si avvarranno sempre di più del contributo di associazioni e comitati di cittadini, hanno l’obiettivo di dare informazioni e assistenza, di fare da tramite tra le richieste dei residenti e le istituzioni, di rafforzare il legame con i soggetti impegnati sul territorio. “La partecipazione dei cittadini nelle scelte di trasformazione dei loro quartieri è fondamentale. Ora verrà incentivata - fa sapere l’assessore alla Coesione Sociale Marco Granelli -. La novità riguarda soprattutto la decisone di coinvolgere diversi assessorati nell’elaborazione di progetti e servizi innovativi, da quello alla Coesione Sociale, all’Urbanistica, al Decentramento, alle Politiche sociali, all’Educazione, alla Casa. Si vogliono anche individuare le buone prassi in modo da applicarle anche in altri quartieri della periferia milanese”. Per il progetto, finanziato dalla Regione Lombardia, dal Ministero delle Infrastrutture e Trasporti e dal Comune di Milano, sono stati stanziati 1.452.000 euro. Nelle prossime settimane verrà lanciato un bando di gara per individuare i soggetti che dovranno garantire la continuità dei Laboratori di Quartiere.  
   
   
PISUS (PIANO INTEGRATO DI SVILUPPO URBANO SOSTENIBILE)- MATERA E POTENZA: FIRMATI ACCORDI DI PROGRAMMA SARANNO REALIZZATI INTERVENTI PER CIRCA 74 MILIONI DI EURO  
 
Potenza, 19 luglio 2011 - Il presidente della Regione Basilicata Vito De Filippo e i sindaci di Potenza e di Matera, Vito Santarsiero e Salvatore Adduce, hanno sottoscritto ieri mattina i rispettivi accordi di programma per l’attuazione dei Piani integrati di sviluppo urbano sostenibile (Pisus) nelle due città. I Pisus, finanziati nell’ambito del Po Fesr 2007-2013 complessivamente con 73 milioni e 932.265 euro si propongono di consolidare il ruolo delle città di Potenza e di Matera e di valorizzare pienamente le vocazioni urbane dei due capoluoghi, attraverso reti urbane innovative, l’offerta di servizi avanzati di qualità e l’aumento degli standard di vivibilità. Facendo di Potenza la “cittadella dei servizi avanzati” con centri di ricerca e di innovazione e dove le persone si muovono con rapidità grazie a un efficiente sistema di mobilità integrata. E di Matera un incubatore di creatività e luogo di grande attrazione turistica. Gli accordi di programma, che durano fino al 31 dicembre 2013, regolano l’attuazione degli interventi, le condizioni e disciplinano le modalità di gestione e di erogazione del contributo. “L’attenzione che riserviamo ai capoluoghi – ha dichiarato il presidente Vito De Filippo - è un’attenzione particolare dovuta al fatto che inquadriamo queste realtà come centri di servizio per tutta la Regione. E’ chiaro che la dotazione infrastrutturale e di servizi di Potenza e Matera è un beneficio che interessa quanti gravitano su questi centri, sia perché quotidianamente li frequentano, sia perché beneficiano delle attività che nei due capoluoghi vengono effettuate. Ma al tempo stesso dobbiamo anche dire che ogni iniziativa di valorizzazioni delle periferie porta benefici diretti e indiretti anche sulle due principali realtà di riferimento. Alimentare dualismi e campanilismi vuol dire non aver compreso che in questa regione col più complicato rapporto tra geografia e demografia sostanziato nel più basso indice di densità abitativa del Paese, non esistono “zone franche” in grado di reggere da sole se non tiene tutto il contesto regionale. Tutta la nostra azione è improntata a questo principio. I Pisus – ha continuato - sono un aspetto di questo rapporto di osmosi che letto in modo miope e decontestualizzato potrebbe far pensare ad una politica “Potenzacentrica e Materacentrica” al pari di come altri interventi potrebbero lasciar pensare scelte che mortificano questo o quel territorio, questa o quella città. Ma il progetto nella sua globalità mostra un equilibrio senza il quale il sistema nel suo complesso andrebbe inesorabilmente in crisi”. "Con la firma di oggi si apre una nuova pagina per Matera e per la Basilicata in direzione di un ulteriore sviluppo culturale e turistico del territorio e di una ulteriore valorizzazione del ricco patrimonio architettonico e storico della città. Lo ha detto il sindaco di Matera, Salvatore Adduce, intervenendo alla conferenza stampa sui Pisus. "Alla Regione Basilicata e al suo presidente, Vito De Filippo - ha aggiunto Adduce - va il merito della felice intuizione di guardare allo sviluppo dell´asse città come ad una straordinaria occasione di crescita per l´intero territorio regionale. I 33 milioni di euro andranno a rafforzare la naturale vocazione di Matera a città turistica e culturale spingendola verso i più moderni modelli di organizzazione urbana e di sostenibilità ambientale. Non a caso le tre principali linee di intervento si muovono su tre assi: la creatività, la sostenibilità e l´attrattività. In questo triangolo il sistema Centro Storico – Sassi – Parco è il perno della strategia del Pisus Matera con gli antichi rioni di tufo intesi non solo come luogo della ricettività e del “consumo” turistico, ma anche e soprattutto della produzione culturale. Con i Pisus, insomma, Matera guadagna una chance in più lungo la sfida della sua candidatura a Capitale europea della Cultura 2019". “Collochiamo il Pisus della Città di Potenza nel contesto della Strategia Europa 2020 e del ruolo primario che viene riconosciuto alle aree urbane – ha dichiarato il sindaco Vito Santarsiero - per cogliere gli obiettivi di crescita intelligente, sostenibile ed inclusiva e farne il punto di partenza di una più ampia strategia di sviluppo urbano, quella di Potenza 2020. La definizione di tale programma di azione consente altresì all’Amministrazione Comunale di portare a sintesi i vari strumenti di studio e di pianificazione approvati e discussi negli ultimi 6 anni. Regolamento Urbanistico, Psm, Piano Strategico, Piano Urbano della Mobilità, Piano di Protezione Civile, Piano del Commercio, Piano del Trasporto Pubblico Locale, Piano della Integrazione sociale rappresentano, tutti, non solo un importante riferimento settoriale ma anche un momento significativo sia di indirizzo, sia di conoscenza delle problematiche e potenzialità del territorio tali da consentire il migliore e più coerente approccio alla definizione del Piano di Sviluppo Urbano Sostenibile della Città di Potenza. Tutto lo studio ha ovviamente conservato la visione di Potenza quale città la cui crescita socio-economica è strettamente connessa a quella di un’ampia zona metropolitana con cui da qualche anno condivide un comune percorso di programmazione e sviluppo”.  
   
   
INCONTRO PRESIEDUTO DALLA VICEPRESIDENTE STASI SULLA QUESTIONE ROYALTIES PER I COMUNI DELLA COSTA IONICA DEL CROTONESE.  
 
Catanzaro, 19 luglio 2011 - La Vicepresidente della Regione Antonella Stasi ha presieduto un incontro sulla questione relativa alle royalties per i Comuni della costa ionica del crotonese. Alla riunione hanno preso parte anche l’Assessore all’Ambiente Francesco Pugliano, il Consigliere regionale Alfonso Dattolo, il Presidente della Provincia di Crotone Stano Zurlo e i Sindaci dei Comuni di Crotone, Isola di Capo Rizuto, Cirò Marina, Strongoli, Crucoli, Cirò, Cutro e Melissa. Presenti anche i Dirigenti del Dipartimento Attività Produttive e Ambiente. Preso atto della impossibilità di proseguire il percorso tracciato dalla Legge regionale 13/2005 e da quanto previsto Protocollo d’Intesa sottoscritto nel 2009, le parti hanno convenuto di proseguire in modo celere, individuando una modalità che possa consentire finalmente l’utilizzo dei fondi royalties già disponibili per le annualità 2006-2011. Il percorso individuato dovrà prevedere una modifica della Legge regionale del 2005 e, di conseguenza, la necessità di svincolare tali fondi dal contratto quadro di prestito con la Banca Europea degli Investimenti (Bei.) La Giunta Scopelliti, come confermato dalla Vicepresidente Antonella Stasi, si è resa disponibile ad attivare questo percorso, convinta che individuati gli errori della precedente Amministrazione regionale si debba dare corso a nuove procedure che diano risposte concrete e soluzioni praticabili, con la convinzione che, una volta svincolate, le risorse previste daranno un importante impulso alla ripresa economica del crotonese. La Vicepresidente convocherà a breve un altro incontro per consentire ai Comuni, non oltre l’autunno, di poter avere una prima quota di tali fondi. Per il futuro la Regione si è resa disponibile a individuare nuove risorse per accompagnare, con soluzioni fattibili, i fondi delle royalties e ragionare finalmente per obiettivi concreti e progetti strategici per il territorio crotonese.  
   
   
BASILICATA: PATTO DI SISTEMA, LE PROPOSTE PER IL LAVORO E L´ECONOMIA SONO CONTENUTE IN UN DOCUMENTO D’INTENTI SOTTOSCRITTO TRA REGIONE, CONFINDUSTRIA E SINDACATI. IL PACCHETTO DELLE PROPOSTE  
 
 Potenza, 19 luglio 2011 - Più occupazione, cioè moltiplicare le opportunità di lavoro e di impresa incidendo così sulla coesione sociale. Meno burocrazia, con lo snellimento dei procedimenti amministrativi per avvicinare l’amministrazione alle esigenze dell’economia e della società. Maggiore competitività per rilanciare l’industria, i servizi e l’artigianato nel segno dell’innovazione e della sostenibilità. Sono gli obiettivi generali del documento d’intenti “Obiettivo Basilicata 2012- Patto di sistema per il lavoro e la crescita”, sottoscritto il 15 luglio dal presidente della Regione Vito De Filippo, dal presidente di Confindustria Pasquale Carrano e dai segretari regionali di Cgil, Cisl e Uil, Antonio Pepe, Nino Falotico e Carmine Vaccaro. Il quadro finanziario degli interventi contenuti nei tre Obiettivi generali ammontano a circa 150 milioni di euro. Il documento delinea soprattutto un “disegno comune di responsabilità e di concertazione”, un fronte unico per arginare le difficoltà imposte dai rigidi vincoli del Patto di stabilità, dalle drastiche riduzioni dei trasferimenti dello Stato, dalle restrizioni della finanza pubblica in uno scenario già complicato dalla crisi economica. Il “patto” chiama Regione, forze sociali e produttive a condividere misure che vadano verso la razionalizzazione della spesa e dei costi e che siano, nello stesso tempo, efficaci per il rilancio dell’occupazione e per la crescita dei sistemi produttivi. Per il lavoro il pacchetto di proposte punta: al credito d’imposta per la nuova occupazione; ai talenti per una nuova imprenditorialità; al fondo per il microcredito; al Fondo di garanzia; al fondo regionale di venture capital; all’acquisto dall’Inps di buoni-lavoro per alleviare le condizioni insostenibili di lavoratori interessati dalla mobilità in deroga; ad una misura d’incentivazione mirata alle imprese che sperimentino il ricambio generazionale sul posto di lavoro, attraverso l’affiancamento di un lavoratore giovane in entrata ad un lavoratore prossimo all’età pensionabile nonché la trasformazione anticipata dell’apprendistato in lavoro dipendente; al rilancio dell’edilizia agevolata; al contratto di settore. Per sostenere le imprese, invece, è intenzione comune intervenire con: il credito d’imposta su base regionale per gli investimenti; il contratto di sviluppo e le convenienze localizzative; il contratto di rete; la banda larga; il contrasto all´economia irregolare. A giudizio concorde di Regione, Confindustria, Cgil, Cisl e Uil sono queste le coordinate e i vincoli fondamentali di un grande patto di concertazione e di mobilitazione unitaria.  
   
   
PATTO DI SISTEMA, DE FILIPPO: CONDIVISIONE È STRATEGICA “SIAMO TUTTI DETERMINATI A COSTRUIRE UN CASO DI SUCCESSO CHE POSSA TRACCIARE UNA STRADA ANCHE PER IL FUTURO”  
 
Potenza, 19 luglio 2011 - “Affermare che l’intera partita dello sviluppo di un territorio e della sua competitività appartiene alla politica significa non affrontare la questione in termini reali: alla politica, sia locale che nazionale, sta il compito di determinare situazioni di contesto ma poi devono muoversi tutte le energie presenti sul territorio stesso facendo ognuna la propria parte”. E’ il commento del Presidente della Regione Basilicata Vito De Filippo alla firma del documento “Basilicata 2012 con le parti sociali”. “Muovendo da questa considerazione – spiega De Filippo - abbiamo posto la logica della condivisione a fondamento della nostra strategia per superare un momento difficile a livello mondiale come quello che stiamo attraversando e per essere pronti a sfruttare le opportunità che ci saranno alla ripresa. Così abbiamo inteso chiamare l’intera società di Basilicata a condividere scelte e responsabilità. In questa sfida il metodo è sostanza: uno dei primi elementi del successo – ha proseguito il governatore – è la fiducia e provvedimenti condivisi sono la base per creare la fiducia”. “In questo contesto – ha proseguito il presidente - la Regione Basilicata ha fatto pienamente la sua parte mettendo in campo risorse importanti e ancor più preziose in un momento in cui i tagli, le politiche di crisi, i rischi della finanza, sembrano sottrarre ogni speranza alle politiche di sviluppo. Ma avevamo detto che non avremmo sottratto energie a crescita e welfare e proseguiamo tenacemente su questa linea. Parallelamente – ha aggiunto il presidente - manteniamo anche un forte dialogo con il Governo centrale, ancora una volta nella logica della condivisione, per mettere in campo altri interventi in tema di infrastrutture, sviluppo e competenze che aiutino il sistema Basilicata ”. “Ora – ha concluso De Filippo – inizia la vera sfida e se andrà bene sarà una vittoria di tutti, diversamente non sarà consentito a nessuno sottrarsi alla propria parte di responsabilità: questa partita o la vince la Basilicata o la perderemo inevitabilmente tutti insieme. E sono certo che siamo tutti determinati a costruire un caso di successo che possa tracciare una strada anche per il futuro”.  
   
   
SICILIA: DA DISTE DATI INCORAGGIANTI CHE VANNO SOSTENUTI  
 
Palermo, 19 luglio 2011 ( - "Il moderato, ma pur tangibile aumento del Pil, la ripresa del turismo, dell´agricoltura e dell´occupazione nell´industria dopo anni bui di dati negativi, sono tre tra i piu´ significativi dati positivi del rapporto Diste-fondazione Curella. - E´ il commento dell´assessore per l´Economia, Gaetano Armao, ai dati sulla economia siciliana presentati dalla Fondazione Curella e da Diste. "Elementi da cui partire per supportare l´economia siciliana - ha proseguito - che ormai da decenni soffre di una gravissima crisi strutturale, aggravata da scelte scellerate operate sia a livello statale sia locale, cui si e´ aggiunta quella congiunturale internazionale degli ultimi anni. Bisogna compiere scelte che sostengano l´impresa e il lavoro, consapevoli che nel pubblico impiego si puo´ e si deve razionalizzare e risparmiare ed eliminare, a partire dai costi della politica, sacche di privilegio ormai insostenibili. Vi e´ in Sicilia - ha aggiunto Armao - una imprenditoria sana e vivace che ha bisogno di certezze sul proprio futuro, e che gia´ sta dimostrando di reagire alla crisi, con il successo nelle esportazioni in decisa crescita. Occorre concentrare gli sforzi di tutti sul sistema delle imprese, dell´occupazione e del gettito fiscale per la Sicilia. La ripresa, seppur flebile, deve stimolare scelte strutturali". "La manovra del governo nazionale - ha sottolineato l´assessore - e´iniqua e non ha mantenuto le promesse sul taglio dei costi della politica. Tra l´altro, impone pesanti oneri alla Regione e ai Comuni siciliani. E´ quindi inevitabile compiere scelte sulla spesa regionale, che non devono pero´ danneggiare ulteriormente le fasce deboli e per questo ci impegneremo, ad esempio, per evitare interventi sui ticket sanitari. Dispiace rilevare, anche in questa circostanza, come i parlamentari siciliani che sostengono la maggioranza a Roma nulla hanno ottenuto per limitare i danni di una manovra che scarica sulla Sicilia il maggior onere di sacrifici". "Quest´ultima decisione dello Stato - ha concluso Armao - se impone drastiche misure conseguenziali sul contenimento della spesa regionale non deve farci perdere di vista la crescita e gli investimenti e determina, ma la Sicilia questo dice da tempo, la ridefinizione del federalismo. Senza riequilibri finanziari e infrastrutturali, il federalismo forse andra´ bene come manifesto elettorale per politici di nord e sud senza scrupoli, ma si ritorcera´ con danni irreversibili per la Sicilia".  
   
   
TERZO SETTORE, LIGURIA: “AL VIA RIORGANIZZAZIONE DEL NON PROFIT. PREVISTE NUOVE MODALITÀ DI AFFIDAMENTO DEI SERVIZI”  
 
 Genova, 19 Luglio 2011 - Società mista, concessioni, patti di sussidiarietà, accreditamento e non solo gare d’appalto. Sono altre formule previste dalla Giunta regionale su proposta dell’assessore alle politiche sociali, Lorena Rambaudi, di affidamento dei servizi sociali. “Abbiamo pensato alla società mista per una diversa gestione del Brignole – spiega l’assessore Rambaudi – allo scopo di mantenere una regia pubblica e innestare investimenti privati, per tenere in equilibrio pubblico e volontariato, dove ognuno mette delle risorse umane ed economiche per raggiungere un obiettivo, evitando di esternalizzare servizi con le gare”. “Sul fronte degli asili nido e dell’assistenza domiciliare ad esempio – continua Rambaudi – abbiamo intenzione di sperimentare una forma di accreditamento che rappresenta un passo avanti rispetto al massimo ribasso per tutelare la qualità dei servizi”. Rambaudi sottolinea che allo stesso servizio dei custodi sociali che si intensifica in particolare d’estate “intendiamo applicare i patti di sussidiarietà per evitare di esternalizzarlo, non per aggirare gli appalti, ma per coprogettare i servizi in modo che possano essere integrati grazie al volontariato, mantenendo però una regia pubblica sul sistema in cui il terzo settore è chiamato a svolgere un ruolo integrativo e non sostitutivo”.  
   
   
LA REGIONE CALABRIA SI È COSTITUITA PARTE CIVILE NEL MAXIPROCESSO “INFINITO”  
 
Catanzaro, 19 luglio 2011 - La Regione comunica che è stata accolta la richiesta di costituzione di parte civile dal Tribunale di Milano nel maxiprocesso alle cosche milanesi denominato “Operazione Infinito”. E’ la prima volta che l’Ente viene ammesso come parte civile al di fuori del proprio territorio regionale, fatto che mette in evidenza anche il grave danno all’immagine che la ‘ndrangheta crea alla Calabria ovunque essa operi e, al contempo, evidenzia la linea di questa Amministrazione decisa a combattere la criminalità organizzata con tutti gli strumenti possibili e in tutte le sedi opportune. La Regione completa così il quadro delle costituzioni in quanto già parte civile ammessa al processo “Crimine” di Reggio Calabria.  
   
   
CALABRIA: INAUGURATO UN CENTRO DI AGGREGAZIONE SOCIALE IN UN IMMOBILE CONFISCATO ALLA CRIMINALITÀ ORGANIZZATA  
 
Catanzaro, 19 luglio 2011 - L´assessore regionale alla Cultura Mario Caligiuri ha partecipato all’inaugurazione di un Centro di Aggregazione sociale, realizzato a Nicotera in un immobile confiscato alla criminalità organizzata. “La cultura della legalità – ha detto l’Assessore alla Cultura - si diffonde attraverso azioni di contrasto alla criminalità e progetti concreti dall´elevato valore simbolico”. Caligiuri, che ha partecipato alla cerimonia rappresentando il Presidente Scopelliti, ha anche ricordato alcuni degli interventi promossi dalla Regione Calabria sul terreno della cultura della legalità. In particolare, i protocolli d’intesa con il Ministero dell’Istruzione per l´utilizzo dei precari per aumentare il tempo scuola nei comuni ad alta densità criminale e per l´utilizzo dei beni confiscati alla criminalità organizzata. A quest´ultimo proposito, è stata sottoscritta l´intesa "Più Scuola, Meno Mafia", con l’ufficio ministeriale diretto da Maria Fedele, che riguarda appunto l´impiego di immobili sottratti alla ´ndrangheta a fini didattici e culturali. In tale direzione va, inoltre, la collaborazione con il Commissario dell´Agenzia dei beni confiscati Giuseppe Caruso per realizzare presto una serie di interventi in tutte le province calabresi.  
   
   
DISABILITÀ. IL COMUNE DI MILANO ADOTTA LA CONVENZIONE ONU SU INCLUSIONE SOCIALE E CONTRO OGNI FORMA DI DISCRIMINAZIONE  
 
Milano, 19 luglio 2011- Via libera del Comune di Milano alla Convenzione Onu sui diritti delle persone con disabilità. La Giunta comunale ha approvato la delibera, presentata dall´assessore alle Politiche Sociali e Servizi per la Salute, Pierfrancesco Majorino, che adotta l´accordo internazionale votato dalle Nazioni Unite nel dicembre del 2006. "Finalmente il Comune di Milano si adeguerà ai principi stabiliti dalla Convenzione - ha detto l´assessore - e dedicherà un´attenzione particolare alla tutela dei diritti delle persone con disabilità fisica, sensoriale, mentale. Il nostro intento è quello di dar loro maggiore visibilità e di coinvolgerle come soggetti attivi nella progettazione di politiche volte a rendere Milano una città più aperta e solidale". La Convenzione, ratificata dal Parlamento nel 2009, impegna il Comune al pieno rispetto dei diritti delle persone con disabilità, a promuovere la loro inclusione sociale, a contrastare ogni forma di discriminazione. È uno strumento che non crea nuovi diritti, ma intende rafforzare quelli già riconosciuti: il diritto alla vita, all´integrità fisica, alla mobilità, alla tutela giuridica, alla sicurezza, all´istruzione e alle pari opportunità. Nello specifico la delibera prevede azioni finalizzate a creare una nuova cultura della disabilità e stabilisce il controllo dell´effettiva applicazione dei principi sanciti dalla Convenzione, anche attraverso il contributo di persone con disabilità, delle loro famiglie e delle associazioni. L´assessore Majorino si avvarrà della collaborazione, a titolo gratuito, di Franco Bomprezzi, fino ad oggi portavoce di Ledha, la Lega per i diritti delle persone con disabilità. "È con grande gioia - ha detto Bomprezzi - che assumo questo ruolo di consulente sulle politiche per le persone con disabilità. Sono contento che il primo atto della Giunta su questo argomento sia l´adozione della Convenzione Onu. Sarà questa la guida per monitorare e orientare gli interventi di programma in tutti i settori dell´attività amministrativa, non soltanto per quanto riguarda i tradizionali e fondamentali servizi di welfare". L´assessorato alle Politiche Sociali svilupperà e rinnoverà i servizi, a cui oggi accedono circa 5 mila persone con disabilità. Tra gli obiettivi quello di incentivare le misure volte ad abbattere le barriere architettoniche all´interno delle abitazioni e nei luoghi pubblici.  
   
   
MILANO, SOCIETA’ PARTECIPATE. SINDACO PISAPIA: “MORATTI COPIA NOSTRO PROGRAMMA”.  
 
Milano, 19 luglio 2011- “Prendo atto con soddisfazione che l’ex Sindaco Letizia Moratti copia il nostro programma e finalmente si impegna per la promozione delle donne e della società civile nelle Società partecipate dal Comune. E’ stato paradossale ascoltare le sue parole dopo che questa Amministrazione ha già dimostrato nei fatti quanto richiesto nel suo Ordine del giorno. Sei assessori su dodici sono donne meritevoli, competenti e che vengono dalla società civile. La prima nomina come presidente di una Società partecipata ha riguardato una donna, Sonia Cantoni al vertice di Amsa e il nuovo Segretario Generale del Comune è una donna, Ileana Musicò. Non mi sembra che nel recente passato, quando queste decisioni riguardavano proprio Letizia Moratti, le donne abbiano avuto altrettanta rappresentanza”. Lo ha affermato ieri il Sindaco Giuliano Pisapia commentando l’Odg di Letizia Moratti sulle quote rosa e sulla presenza della società civile nelle partecipate.