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Notiziario Marketpress di Mercoledì 16 Maggio 2012
Politica
DICHIARAZIONE DEL COMMISSARIO BARNIER DOPO L´ECOFIN: 4 CRD (CAPITAL REQUIREMENTS DIRECTIVE 4)  
 
 Bruxelles, 16 maggio 2012 – Di seguito la dichiarazione del commissario Barnier dopo l´Ecofin: 4 Crd (Capital Requirements Directive 4): “ Grazie agli sforzi di tutte le delegazioni nazionali e la Presidenza danese, abbiamo fatto progressi molto significativi oggi. Gli Stati membri hanno il mandato per la presidenza di avviare il passo successivo e finale: negoziare con il Parlamento europeo. Ieri il Parlamento, entro il perimetro della commissione Econ, ha votato per segnalare Karas. I due co-legislatori sono ora pronti per entrare nelle discussioni del trilogo con la Commissione. Nelle prossime settimane, abbiamo bisogno di un accordo globale per mantenere i nostri impegni a Basilea nel tempo. Ora più che mai, abbiamo bisogno di unità sulla regolamentazione bancaria. Capitalizzazione è troppo bassa, le norme in materia di liquidità e non armonizzati di vigilanza e in mancanza di troppo frammentata e poco coordinata, sono state tutte cause della crisi. I. Perché abbiamo bisogno di Crd Iv - Permettetemi di ricordare brevemente perché queste regole sono così importanti: prima di tutto perché una lezione fondamentale della crisi è che il settore bancario non era generalmente abbastanza capitalizzati quando è scoppiata la crisi e le esigenze di liquidità insufficiente. Queste nuove regole, una volta adottati, cambierà profondamente il comportamento e la forza degli attori finanziari. Il nostro obiettivo rimane a rafforzare la resilienza complessiva del settore bancario in Europa, garantendo nel contempo che le banche continuano a finanziare l´attività economica e la crescita. In particolare: 1) Le banche devono detenere più capitali e più forte liquidità per resistere stessi a futuri shock. 2) Abbiamo stabilito un corpo normativo unico per il settore bancario, il libro un´unica regola al fine di migliorare sia la trasparenza e l´esecuzione. Qualora le stesse regole per tutti - né più né meno - al costruire un vero mercato unico dei servizi finanziari, che permette ai supervisori di agire insieme in modo coordinato e senza arbitraggio regolamentare possibile. Si tratta di efficienza economica, ma anche la stabilità finanziaria. 3) E se, quando l´accordo finale con il Parlamento europeo, un testo vicino al testo originale della Commissione è adottata, avremo anche un nuovo quadro di governance che consentirà ai supervisori di monitorare le banche migliori e, se necessario , di imporre sanzioni, qualora sia accertato l´esistenza di rischi, ad esempio per ridurre l´estensione del credito, quando una bolla sembra costituire. Ii. Dettagli sul dibattito di oggi - Sul dibattito specifico oggi: come l´ultimo Consiglio del 2 maggio, sono venuto a determinare che il testo si riunisce tre principi. E rispetta il compromesso nel suo complesso, questi tre principi, anche se è lungi dall´essere perfetto: A. Il compromesso è sostanzialmente coerente con i requisiti di Basilea 3, e quindi i nostri impegni per il G20. La nostra proposta riflette i nuovi requisiti stabiliti da Basilea nel richiedere alle banche di detenere più capitali, capitale di migliore qualità e più forte liquidità. Alcune questioni devono ancora essere specificate nel dialogo a tre. Due. Il compromesso riconosce l´importanza del mercato unico. Sai, abbiamo avuto grandi dibattiti nelle ultime settimane l´equilibrio tra le esigenze giustificate di flessibilità a livello nazionale, un mercato unico che lavora in armonia, nell´interesse di tutti. Per questo ho sostenuto questa flessibilità a livello nazionale potrebbe essere offerto senza adeguati controlli, come l´impatto di tale flessibilità su altri Stati membri e quindi il mercato interno nel suo complesso sono evidenti. Il compromesso riconosce questo aspetto. Tuttavia, condivido le preoccupazioni espresse da alcune delegazioni, e dalla Banca centrale europea ha rilevato che il cursore non è sempre il posto giusto. È importante che la gestione è sufficientemente efficace ed uniforme. Per questo motivo la Commissione ha mantenuto le sue due riserve, anche se non escludono l´avvio dei negoziati con il Parlamento. Alcuni miglioramenti sono ancora possibili. 3. L´accordo finale dovrebbe contribuire alla stabilità finanziaria, la base sine qua non per la crescita e l´occupazione. Senza un approccio armonizzato, vi è un rischio reale che i mercati sono sotto elemento di pressione afferma uno dopo l´altro, che porterebbe a requisiti patrimoniali sempre più in alto a scapito della crescita e dell´occupazione. Senza un tale approccio armonizzato, ci sono anche dei rischi nel mercato unico, in quanto alcuni Stati membri possono agire con conseguenze negative per la crescita e l´occupazione in altri Stati membri. Questo non è ipotetico: i miei servizi hanno già osservato questo campo. Siamo tutti convinti dell´importanza della crescita e dell´occupazione nel clima attuale. Ad esempio, il Parlamento europeo attribuisce particolare importanza per le Pmi in questo contesto. Iii.conclusion - Il compromesso si riunisce oggi, insieme, questi tre principi. Questo non significa che sia perfetto, tutt´altro. Ma ci permette di entrare nella fase decisiva dei negoziati e finale, che era essenziale: dobbiamo continuare a costruire un sistema finanziario più solido, generando crescita e protegge i nostri contribuenti. La Commissione continuerà a svolgere pienamente il proprio ruolo nei negoziati, sostenendo che i tre principi che ho delineato. Penso che i miglioramenti sono ancora possibili. Sono convinto che sia possibile trovare un accordo definitivo prima dell´estate, se tutte le parti interessate facciano la loro parte. Non ci saranno compromessi. L´europa è in esecuzione. I nostri partner internazionali stanno anche cercando.  
   
   
LA BEI CONTINUA A SOSTENERE LA CRESCITA E L´INNOVAZIONE  
 
 Bruxelles, 16 maggio 2012 – All’ annuale incontro della Banca europea per gli investimenti (Bei), di ieri il presidente Werner Hoyer ha sottolineato il ruolo importante della Banca nel sostenere la crescita sostenibile, innovazione e posti di lavoro in Europa e altrove. Nel 2011 la Bei ha fornito la sua più alta mai contributo finanziario all´economia reale, con 60 miliardi di euro erogati ai propri clienti. Alla fine dello scorso anno, i prestiti in essere della Banca ammontavano a circa 395 miliardi di euro, più che il portafoglio crediti di tutte le altre istituzioni finanziarie multilaterali combinate. Circa 13 miliardi di euro è andato a piccole e medie imprese piccole e medie imprese, mentre circa 18 miliardi di euro sono stati investiti in progetti volti a ridurre le emissioni di carbonio e sostenere il ruolo globale dell´Unione europea nella lotta al cambiamento climatico. Con circa 10 miliardi di euro la Bei ha sostenuto il cosiddetto "triangolo della conoscenza" della ricerca, dell´innovazione e dell´istruzione. "Queste aree sono assolutamente essenziali per la creazione di un´economia moderna ed elementi chiave di qualsiasi strategia di crescita", ha detto il presidente della Bei, Werner Hoyer. Nel 2011, la Bei - la più grande emittente di obbligazioni sovranazionali del mondo - ha sollevato 76 miliardi di euro, quasi la metà di esso (46%) con gli investitori non europei, che mostra la fiducia costante e la fiducia nel Bei e in Europa. Per quanto riguarda il rallentamento generale di attività di investimento in Europa, Hoyer ha detto "Questa è ancora una volta evidenziato l´importanza degli istituti di credito pubblici quali la Bei." La Bei continuerà a concentrare la sua azione su progetti e settori che rendono un contributo significativo alla competitività dell´Europa. "Il credito alle piccole e medie imprese è chiaramente una priorità per noi", ha detto Hoyer. La Bei è la Banca dei suoi 27 azionisti, gli Stati membri dell´Ue, e ritiene importante operare in tutti i mercati per finanziare progetti corretti e sostenibili che contribuiscono al futuro dell´Europa.  
   
   
BEI E BANCO POPULAR: ACCORDO DI FINANZIAMENTO PER LE PMI  
 
Lussemburgo, 16 maggio 2012 -  La Banca europea per gli investimenti (Bei) ha concesso un prestito di 200 milioni di euro al Banco Popolare per il finanziamento dei progetti di investimento delle piccole e medie imprese, prevalentemente nei settori dell´industria e dei servizi. L´accordo di prestito è stato firmato a Madrid dal Vice Presidente della Bei Magdalena Álvarez Arza e Business Banco Popolare Direttore Generale, Ángel Rivera, alla presenza del Presidente Banco Popolare, Ángel Ron. Il prestito della Bei porterà la maturità e le condizioni favorevoli tassi di interesse, che Banco Popular passerà ai propri mutuatari. Banco Popolare corrisponderà il prestito con un ulteriore 200 milioni di euro per il finanziamento dei progetti mirati. Il prestito servirà principalmente per finanziare gli investimenti da parte delle Pmi nei settori dell´industria e dei servizi, contribuendo ad aumentare la loro produttività, favorire l´uso razionale dell´energia e la diversificazione delle fonti di energia, e la promozione delle imprese private nei settori della sanità e dell´istruzione. Circa il 50% del prestito andrà a progetti situati nelle regioni di convergenza. Questo prestito rientra nella politica della Bei di facilitare l´accesso delle Pmi ´al credito mediante l´applicazione di procedure semplificate e più flessibili . In cambio la Bei richiede una maggiore trasparenza da parte delle banche intermediarie, che deve chiaramente informare i loro clienti dei miglioramenti alle condizioni dei loro prestiti resi possibili dal finanziamento della Bei. Nel 2011, il Gruppo Bei ha fornito un record di 13 miliardi di euro di finanziamenti per le piccole e medie imprese, raggiungendo più di 120 000 società in tutta Europa. Essa ha firmato accordi di prestito in Spagna, per un totale di Eur 9 079 milioni euro, di cui 1 388 milioni di euro in sostegno degli investimenti delle Pmi spagnole.  
   
   
FORTE SOSTEGNO DELLA BEI PER GLI INVESTIMENTI TURCHI IN AZIONI PER IL CLIMA E PER IL SETTORE PRIVATO  
 
 Lussemburgo, 16 Maggio 2012 - La Banca europea per gli investimenti (Bei), istituzione finanziaria dell´Unione europea, ha finanziato, con un totale di 230 milioni di euro, azioni per il clima e lo sviluppo del settore privato in Turchia. I fondi sono erogati come segue: Eur 75 milioni va a Turkiye Ihracat Kredi Bankasi As (Eximbank) di valuta estera orientata all´esportazione e guadagnare le piccole e medie imprese (Pmi). Eximbank è completamente di proprietà statale e funge da agenzia di credito all´esportazione ufficiale della Turchia. Il suo mandato è quello di sostenere il commercio estero, imprenditori turchi e gli investitori che operano all´estero, attraverso i vari programmi di garanzia, di finanziamento e di assicurazione del credito. La struttura della Bei, sotto forma di una linea di credito a Eximbank per le retrocessioni per le Pmi, è pienamente conforme con l´Ue e le politiche turche per lo sviluppo regionale e il sostegno alle Pmi. Esso integrerà Eximbank di altre fonti di finanziamento e consentirà di fornire tanto necessari fondi a lungo termine alle Pmi e contribuire agli sforzi della Turchia per affrontare disavanzo delle partite correnti del paese. 80 milioni di euro sia per l´espansione della capacità di produzione di vetro di Trakya Glass Bulgaria Ead (Tgb). Tgb è la filiale bulgara della Turkish Glass Company ve Turkiye Sise Cam Fabrikalari As (Sicecam). Bei ha già fornito sostegno a Sisecam attraverso due strutture precedenti nel 2005 e nel 2007 a ​​favore della capacità di espansione della società e programmi R & S in Turchia per un totale importo di 115 milioni di euro. La struttura attuale si espanderà contributo della Bei per indirizzare anche le attività internazionali del Gruppo Sisecam. La struttura Bei promuove gli investimenti esteri diretti in Bulgaria e rafforza la capacità di esportazione del paese come Tgb esporterà la maggior parte della sua produzione verso l´Ue, i Balcani e la Turchia. Gli investimenti in nuove linee di produzione, porterà alla creazione di posti di lavoro supplementari e consolidare la posizione di Targovishte come il centro della lavorazione del vetro in Bulgaria. Mentre la produzione di vetro è un processo ad alta intensità energetica, la maggior parte della produzione di vetro piano coprirà la domanda di doppi vetri dal risanamento di edifici. I risparmi annuali di Co2 doppi vetri compensa le emissioni associate con la sua produzione di un fattore almeno dieci. 75 milioni di euro è superiore a Turkiye Kalkinma Bankasi As (Tkb), la banca per lo sviluppo dello Stato di proprietà della Turchia. Tkb è una banca specializzata del settore pubblico con un focus particolare sulla canalizzazione dei fondi Ifi a settori di importanza strategica per lo sviluppo del paese. Collaborazione con la Bei Tkb iniziata nel 2004. Avere intermediati 6 strumenti Bei fino ad oggi, Tkb si è affermata come una banca partner importante per la Bei per incanalare fondi verso ammissibili beneficiari finali in Turchia. La nuova operazione si rivolge energie rinnovabili e gli investimenti nell´efficienza energetica, e si basa sul successo della cooperazione, la Bei ha costruito con Tkb in questo settore attraverso due strutture precedenti. Gli investimenti in efficienza energetica e l´uso di risorse energetiche rinnovabili, migliorerà la sicurezza energetica e minori emissioni di gas serra rispetto ai combustibili fossili di energia elettrica basati su fonti alternative. Il progetto contribuisce quindi alle energie rinnovabili Bei e le politiche ambientali, in particolare il cambiamento climatico.  
   
   
UE: SCAMBIO DELLE QUOTE DI EMISSIONE: LE CIFRE ANNUALI SUGLI ADEMPIMENTI INDICANO UN CALO DELLE EMISSIONI NEL 2011  
 
Bruxelles, 16 maggio 2012 — Dai registri degli Stati membri emerge che l´anno scorso le emissioni di gas serra provenienti da impianti che aderiscono al sistema di scambio delle quote di emissione dell´Unione europea (sistema Ets dell´Ue) sono diminuite di oltre il 2%. La Commissaria responsabile dell´Azione per il clima Connie Hedegaard ha dichiarato: "Malgrado la progressiva ripresa economica, nel 2011 le emissioni nell´ambito dell´Ets sono diminuite di oltre il 2%, il che dimostra che il sistema sta determinando una riduzione delle emissioni in maniera efficace rispetto ai costi. Questa riduzione dimostra anche che il sistema Ets è ancora la chiave per una crescita a basse emissioni di carbonio in Europa. Tuttavia, le quote inutilizzate sono in aumento. La Commissione, come annunciato il mese scorso, sta riesaminando il profilo temporale delle aste della fase 3 al fine di ridurre il numero di quote messo all´asta nei primi anni di questa fase.". Dati relativi alle emissioni del 2011 - Al sistema Ets dell´Ue aderiscono più di 12 000 centrali e impianti di produzione nei 27 Stati membri dell´Ue, in Norvegia e nel Liechtenstein; a partire da quest´anno, vi rientrano inoltre le emissioni provenienti dalle compagnie aeree che operano da e verso aeroporti in questi paesi. Malgrado la crescita dell´economia europea, nel 2011 le emissioni verificate di gas serra provenienti da questi impianti1 sono scese a 1 889 miliardi di tonnellate di Co2 equivalente, con un calo di oltre il 2% rispetto al 2010. Elevato rispetto delle regole negli impianti - Ancora una volta, le imprese hanno in larga misura rispettato le norme stabilite dal sistema Ets dell´Ue. Meno dell´1% degli impianti aderenti non ha restituito le quote relative al totale delle loro emissioni del 2011 entro la scadenza del 30 aprile 2012. Questi impianti sono in genere di piccole dimensioni e nell´insieme rappresentano meno dell´1% delle emissioni che rientrano nel sistema Ets dell´Ue. Entro lo stesso termine, il 2% degli impianti non ha trasmesso le emissioni verificate per il 2011. Secondo anno di comunicazione delle emissioni da parte degli operatori aerei — elevato livello di partecipazione - Come nel 2010, quasi tutte le compagnie aeree commerciali che effettuano un elevato numero di voli da e verso aeroporti dell´Unione hanno comunicato le emissioni prodotte nel 2011 entro i termini stabiliti, benché quest´anno tali emissioni non comportassero alcun obbligo di restituzione di quote e la loro notifica non fosse necessaria per fini specifici di regolamentazione. Le compagnie aeree hanno presentato agli Stati membri oltre 1 200 relazioni sulle emissioni del 2011. È stata invece sistematicamente omessa la comunicazione delle emissioni del 2011 provenienti dai voli da e verso aeroporti dell´Ue effettuati da compagnie aeree con sede in Cina e in India. Si tratta di dieci compagnie aeree commerciali che effettuano attualmente collegamenti da o verso l´Unione e che rappresentano meno dell´1% delle relazioni sulle emissioni e meno del 3% delle emissioni2. Maggiore ricorso ai crediti internazionali, soprattutto della Cina e dell´India - L´elevatissimo utilizzo di crediti internazionali nel 2011 ha determinato un aumento delle quote inutilizzate pari a circa 450 milioni. Ciò significa che, rispetto alle quote restituite nel periodo 2008-2011, sono state messe in circolazione oltre 900 milioni di quote supplementari. A partire dal 2008 gli impianti hanno la possibilità di restituire crediti internazionali di riduzione delle emissioni ottenuti nell´ambito dei meccanismi di flessibilità del protocollo di Kyoto al fine di compensare parte delle loro emissioni. I Cer3 costituivano il 5,8% di tutte le restituzioni nel periodo 2008-2011. Nel complesso, il sistema Ets dell´Ue ha permesso di utilizzare 456 milioni di Cer, di cui 267 milioni provenienti dalla Cina e 79 milioni dall´India (rispettivamente il 59% e il 17% dell´utilizzo totale). Altri Cer provenivano dalla Corea del Sud (13%) e dal Brasile (6%), mentre il rimanente 6% aveva origine da altri 20 paesi. A partire dal 2008, sono stati utilizzati in totale 100 milioni di Eru nel sistema Ets dell´Ue. Gli Eru4 hanno costituito l´1,2% di tutte le restituzioni a partire dalla stessa data. Dal 2008 le restituzioni cumulate di Cer e Eru hanno utilizzato approssimativamente il 39% dei circa 1,4 miliardi di crediti messi a disposizione nel periodo di scambio 2008-2012.  
   
   
"EUROPE ON THE GROUND" VINCE IL PREMIO CARLO MAGNO DELLA GIOVENTÙ 2012  
 
 Bruxelles, 16 maggio 2012 - Il progetto greco "Europe on the Ground" ha vinto il premio Carlo Magno per la gioventù 2012. Il programma "Europe Meets School", un programma di scambio per studenti Erasmus (Repubblica ceca) si è aggiudicato il secondo premio. Mentre il progetto "Cycle Me Home", un documentario road-movie ungherese è arrivato terzo. Il premio ricompensa dei progetti che favoriscono l´emergere di una coscienza europea fra i giovani e la loro partecipazione a progetti di integrazione europea. Il primo premio è stato consegnato dal Presidente del Parlamento europeo Martin Schulz, il secondo da Hans-gert Pöttering, ex-presidente del Parlamento europeo, e il terzo da Marcel Philipp, sindaco di Aix-la-chapelle. Il presidente Schulz ha dichiarato: "Personalmente ciò che mi piace di questo progetto è che mostra la diversità culturale in Europa, promuove il multilinguismo e favorisce la creazione di un pubblico europeo. Se vogliamo rafforzare la democrazia in Europa, abbiamo bisogno di un maggior scambio di opinioni sui temi europei. Siamo sempre coscienti del fatto che dipendiamo gli uni dagli altri". Grazie al progetto "Europe on the Ground" più di 50 giovani giornalisti e fotografi di tutta Europa vengono inviati in 10 città dell´Ue. I partecipanti hanno quattro giorni per scrivere degli articoli e scattare delle fotografia su dei temi legati alla cultura e alla società europea. Tutti gli articoli vengono poi inviati alla redazione del magazine europeo cafebabel.Com dove sono editati e pubblicati in sei lingue. Repubblica ceca: Europe Meets School - "Niente mi tocca più della passione dei giovani per un´Europa diversa e ricca culturalmente" a sottolineato il deputato europeo ed ex-presidente del Pe, Hans-gert Pöttering, durante la cerimonia di premiazione. Il programma "Europe Meets School" a Praga esiste dal 2008. Ha permesso agli studenti Erasmus d´incontrare dei bambini delle scuole ceche e di conoscere meglio il sistema scolastico ceco. Ungheria: Cycle Me Home - Il progetto "Cycle Me Home" si è classificato terzo. Questo progetto è nato nel 2011 come un documentario road-movie realizzato da degli studenti in viaggio da Madrid a Budapest. Gli organizzatore sperano che questo progetta possa trasformarsi in un movimento per la gioventù. Durante la premiazione, il sindaco di Aix-la-chapelle, Marcel Philipp, ha dichiarato: "Il messaggio più importante di questo progetto è quello di avvicinare le persone tra loro". Dettagli pratici - I tre progetti riceveranno rispettivamente 5.000, 3.000 e 2.000 euro. I vincitori saranno anche invitati a visitare il Parlamento europeo nei mesi a venire. I rappresentanti dei 26 progetti sono stati invitati alla cerimonia di premiazione a Aix-la-chapelle e hanno ricevuto una medaglia e un certificato. La cerimonia di premiazione del premio è stata organizzata dal Parlamento europeo e dalla Fondazione internazionale del Premio Carlo Magno di Aix-la-chapelle e ospitata dall´università di Aix-la Chapelle.  
   
   
CONFERENZA FINALE EUROSPHERE  
 
Bruxelles, 16 maggio 2012 - La "Conferenza finale Eurosphere" (Eurosphere final conference) si svolgerà il 22 giugno 2012 a Bruxelles, in Belgio. Il progetto Europshere ("Diversity and the European public sphere - towards a citizen´s Europe") ha studiato l´integrazione europea e gli attuali problemi relativi alle politiche di integrazione europee. Finanziato dall´Unione europea nell´ambito del Sesto programma quadro (6° Pq), il progetto ha anche cercato di creare prospettive innovative sulle sfere pubbliche europee e di individuare le condizioni che consentono o sostengono l´articolazione di sfere pubbliche europee inclusive. L´evento riunirà le parti interessate della ricerca europea, i rappresentanti del Parlamento europeo e della Commissione europea, coloro attivi nelle reti europee della società civile e nelle organizzazioni di ricerca politica, i media e i ricercatori dei progetti. Il consorzio Eurosphere è composto da 17 università e istituti di ricerca europei, con circa 150 ricercatori impegnati in diverse parti e fasi del progetto. Per ulteriori informazioni, visitare: http://eurospheres.Org/    
   
   
AL VIA MYEUROCIN, PRIMA RETE SOCIALE DELL´EUROREGIONE ALPI DEL MARE  
 
Cuneo, 16 maggio 2012 - Il 14 novembre 2011, Euro C.i.n. Geie ha siglato una convenzione di partenariato con myMed (progetto europeo facente parte del programma Interreg Alcotra 2007-2013, finanziato a livello europeo dal programma Feder, a livello italiano dalla Regione Piemonte e a livello francese da Regione Paca, Conseil General 06, Prefecture 06 e Inria e nato da un’iniziativa di Inria Sophia Antipolis, politecnico di Torino, Università di Torino e Università del Piemonte Orientale a cui si è aggiunta, nel 2011, l’Università di Nizza Sophia Antipolis) il cui obiettivo consiste nella creazione di una rete sociale geosensibile finalizzata allo scambio di contenuti da postazione fissa e mobile. Da questa convenzione ha preso vita myEurocin, rete sociale che si appoggia alla rete myMed, il cui scopo è la creazione di un’agorà interattiva della regione transfrontaliera delle Alpi del Mare, che permette di far conoscere, a un bacino di potenziali utenti, le attività proprie di Euro C.i.n. Geie. L’obiettivo è pertanto quello di creare un’immagine comune di questi luoghi, promuovendo le attività e le peculiarità dei diversi territori. Potenziali utilizzatori delle rete myEurocin sono da ricercarsi nei residenti nei territori delle Alpi del Mare, oltre che nei turisti interessati a visitare e a conoscere il territorio. “Un´ azione concreta - sottolinea Ferruccio Dardanello, amministratore delegato di Eurocin Geie - per dare visibilità e tangibilità al territorio transfrontaliero delle Alpi del Mare. Questa applicazione, fruibile su Pc e I phone, permetterà a un maggiore numero di utenti di accedere ai contenuti della nostra rete, arricchendola e divulgandola”. La rete sarà costantemente gestita e moderata da Euro C.i.n. Geie e disponibile nella versione bilingue italiano e francese. I contenuti saranno liberamente fruibili da tutti i visitatori, mentre sarà necessario registrarsi per poter inserire nuovi contenuti o semplicemente per lasciare un commento al testo presente. Accedere alla rete sociale myEurocin è possibile sia tramite postazione fissa, attraverso qualunque navigatore web (Firefox, Explorer, Safari, Chrome) collegandosi a http://www.Mymed.fr/myeurocin  che da un accesso mobile su smarphone e tablet utilizzando semplicemente il navigatore mobile. Se la sperimentazione della durata di tre mesi relativa alla rete myEurocin si rivelerà positiva, myEurocin potrà essere altresì scaricata come applicazione nativa per iPhone/ipad su Appstore e per smartphone/tablet con sistema Android su Android Store. Per informazioni è possibile rivolgersi alla segreteria di Euro C.i.n. Geie, telefonando allo 0171318712 oppure via mail scrivendo a info@eurocin.Eu    
   
   
PO MARITTIMO ITALIA-FRANCIA, UN INCONTRO A CAGLIARI  
 
Firenze, 15 maggio 2012 – L’ampliamento dello spazio di cooperazione del programma transfrontaliero Italia-francia Marittimo (il programma europeo che coinvolge oggi le cinque province della costa toscana insieme alle regioni Sardegna, Liguria e Corsica)e l’individuazione dei settori prioritari sui quali lavorare nella prossima programmazione sono stati i temi al centro dell’incontro svoltosi a Cagliari e al quale ieri ha partecipato, per la Toscana, l’assessore alle attività produttive, lavoro e formazione Gianfranco Simoncini. Con lui l’assessore alla cultura, turismo e spettacolo della Regione Liguria Angelo Berlangeri,il vice presidente della Regione Sardegna Giorgio La Spisa e alcuni funzionari in rappresentanza della Corsica. Per dare continuità e mettere nero su bianco le proposte delle quattro regioni che si affacciano sul Mediterraneo, è stato deciso di costituire una task force tecnico-politica, con tre membri per ciascuna regione in modo da rappresentare le varie istituzioni coinvolte: Comuni, Province, associazioni di categoria, Università. Oltre al possibile allargamento del programma ad altre regioni, come le Baleari e la Provenza-alpi-costa Azzurra(paca) all’ordine del giorno anche temi come ricerca e innovazione, infrastrutture e trasporti, energie rinnovabili e clima. I progetti finanziati dal Po Marittimo ad oggi sono 50, 38 progetti semplici per circa 66 milioni, 5 progetti per la mobilità tranfrontaliera degli studenti per un totale di 439 mila euro. In totale i partner coinvolti sono stati 124 per la Toscana, 86 per la Liguria, 115 per la Sardegna e 85 per la Corsica, a dimostrazione di un forte attivismo e di una capacità di spendere adeguatamente le risorse messe a disposizione. All’inizio dell’anno è stato pubblicato un nuovo bando che mette a disposizione ulteriori risorse per circa 21 milioni di euro. “Ora guardiamo al futuro – ha detto l’assessore Simoncini – in vista del nuovo periodo dei fondi, in modo da renderli sempre più coerenti con le scelte politiche di ciascuna regione. Possiamo comunque già dire che questo programma ha rappresentato, per la Toscana e per le altre regioni, un’opportunità in più per fronteggiare la crisi e innescare lo sviluppo, grazie ad uno strumento efficace di cooperazione e scambio fra realtà diverse lavorano insieme per lo stesso obiettivo”. L’assessore ha ricordato come, fra il 2009 e il 2013, con 109 milioni di euro investiti, il programma ha generato un Pil di 124 milioni di euro e la creazione di 2408 unità di lavoro.  
   
   
PO ITALIA FRANCIA MARITTIMO. SARDEGNA: NELLA NUOVA PROGRAMMAZIONE SI PUNTA SU TRASPORTI, NAUTICA E INNOVAZIONE TECNOLOGICA  
 
 Cagliari, 16 Maggio 2012 - "Un momento importantissimo nel quale si inaugura la nuova Programmazione 2014-2020, in cui facciamo un bilancio decisamente positivo di ciò che è stato fatto. I fondi ammontano a 161 milioni, di cui 30 milioni per la Sardegna per alcuni progetti finalizzati a infrastrutture in favore dell’ambiente, e del sistema dei trasporti, alla nautica con un altro settore che è stato sviluppato e che è quello dei beni culturali". E´ quanto affermato dal vice presidente della Regione e assessore della Programmazione, Giorgio La Spisa, in merito alla nuova Programmazione 2014 - 2020 del "Po Italia-francia Marittimo", programma comunitario indirizzato ad interventi realizzati d´intesa tra le regioni transfrontaliere del nord ovest del mediterraneo, presentato oggi alla stampa insieme all´assessore alle Attività produttive della Regione Toscana (Autorità di Gestione del Po Italia-francia "Marittimo"), Gianfranco Simoncini, alla rappresentante dell’amministrazione della Regione Corsica, Monia Sanna e all’assessore del Turismo con delega alla cooperazione, della Regione Liguria, Angelo Berlingieri. "Sardegna, Corsica, Liguria e Toscana - ha ripreso La Spisa - sono regioni che hanno comuni radici storiche, relazioni economiche, sociali e istituzionali, che hanno lasciato tracce importanti che possono essere sviluppate con adeguate politiche di sviluppo. Stiamo portando avanti una proposta comune da sottoporre a Italia e Francia, per valorizzare nella prossima programmazione soprattutto quei settori che hanno dato una buona performance. L’intenzione è quella di puntare soprattutto su trasporti, nautica e innovazione tecnologica tenendo in forte considerazione il nord est dell’isola con il Parco di La Maddalena per completare la riconversione economica verso nautica e turismo". Allo studio anche una proposta di ampliamento dei confini della cooperazione. "Stiamo valutando di allargare lo spazio di cooperazione alla Regione Provenza-alpi-costa Azzurra (Francia) e alle Isole Baleari - ha spiegato l’assessore Gianfranco Simoncini - dei 161 milioni previsti nel Programma che si avvia a conclusione 117 sono stati già allocati creando 2500 posti di lavoro". "Corsica e Sardegna - ha rilanciato Monia Sanna - porranno l’accento sulle problematiche legate all´insularità e sul ruolo importante che hanno le due isole".  
   
   
FIRENZE - RICERCA, INNOVAZIONE E TERRITORIO: EURO WORKSHOP AMCER (ADVANCED MONITORING AND COORDINATION OF EU R&D POLICIES AT REGIONALE LEVEL)  
 
 Firenze 15 maggio 2012 – Studiare l’impatto, sui territori, dei fondi europei relativi alla ricerca che vengono gestiti dalle Regioni. Serve a questo un progetto portato avanti da Amcer (Advanced Monitoring and Coordination of Eu R&d Policies at Regionale Level), raggruppamento di 9 Regioni di cui la Toscana è capofila. I rappresentanti delle 9 regioni (Catalogna e Andalusia per la Spagna, Bassa Sassonia per la Germania, Bretagna e Provenza/costa Azzurra per la Francia, Le Fiandre per il Belgio, East England per il Regno Unito, Ostrobotnia per la Finlandia, Toscana per l’Italia) sono in questi giorni a Firenze per il Comitato di pilotaggio e per un workshop. Quest’ultimo si svolge mercoledì 16 maggio 2012 con inizio alle ore 9 al convitto della Calza. Porterà il saluto introduttivo la vicepresidente di Regione Toscana, Stella Targetti.  
   
   
IL MADE IN ITALY IN BRASILE, DAL 21 AL 24 MAGGIO MISSIONE GOVERNO - REGIONI - SISTEMA CAMERALE  
 
 Roma, 16 maggio 2012 - Si terrà dal 21 al 24 maggio la Missione Governo, Regioni, Sistema Camerale in Brasile, promossa dal Ministero dello Sviluppo Economico e dal Ministero degli Affari Esteri in collaborazione con le Regioni, con il supporto dell’Ice-agenzia per la promozione all´estero e l´internazionalizzazione delle imprese italiane e la partecipazione del Sistema Camerale. La missione, guidata dal Sottosegretario del Ministero degli Affari Esteri Marta Dassù, ha l’obiettivo di rafforzare ulteriormente le relazioni economico-commerciali con il Paese Sudamericano, favorendo la penetrazione delle imprese italiane in un mercato che è la sesta economia del mondo e la seconda delle Americhe. La nuova formula della missione, per la seconda volta allargata anche alle Regioni, risponde all’esigenza di intraprendere un’azione istituzionale comune puntando in maniera decisa sull’ export da cui passa in buona misura la ripresa del nostro Paese. Forte dunque il protagonismo dei territori, con 15 Regioni partecipanti: Basilicata, Calabria, Campania, Emilia Romagna, Liguria, Lombardia, Marche (Regione coordinatrice), Molise, Piemonte, Puglia, Sardegna, Sicilia, Toscana, Umbria, Veneto e la Provincia Autonoma di Trento. A ciascuna Regione farà capo l’organizzazione e il coordinamento del settore produttivo in cui detiene il primato, in termini di esperienze radicate e distretti industriali di riferimento. La Missione vedrà il coinvolgimento di circa 200 imprese, selezionate tra le 700 che hanno aderito al progetto, ed avrà carattere plurisettoriale, con focus specifici su Aerospazio, Agroalimentare, Agroindustria, Automotive, Contract, Edilizia, Energia, Housing sociale, Legno – Arredo, Logistica, Meccanica, Nautica e Sistema Moda. Porta d’ingresso ai mercati del Mercosur (il mercato comune dei Paesi dell’America Latina), il Brasile offre importanti opportunità di collaborazione e di investimento alle imprese italiane; lo sfruttamento degli enormi giacimenti petroliferi di "pre-sal”, ed il volume di affari indotto dagli investimenti legati all´acquisto di piattaforme, navi appoggio, sicurezza, tubi, valvole, potrebbero aprire grandi opportunità per le aziende italiane fornitrici di beni e servizi all´industria del petrolio. In questo contesto la Missione rappresenta, in particolare per le piccole e medie imprese, un importante momento di promozione. Il Brasile è stato individuato come Paese prioritario nel Piano Made in Italy del Ministero dello Sviluppo Economico, anche in considerazione della possibilità di trovare sinergie collegate all’anno dell’Italia in Brasile nel 2011/2012 (“Momento Italia-brasile”), e allo svolgimento in questo Paese della Coppa del Mondo di Calcio nel 2014 e delle Olimpiadi nel 2016. Con una popolazione di 191 milioni di persone e una classe media da circa un decennio in costante crescita, il Brasile mostra un mercato interno con forte propensione al consumo. Il Paese dà segni di notevole dinamismo: è entrato a far parte delle prime 10 economie mondiali ed è membro autorevole dei Brics, con un Pil a +7,6% nel 2010 e +2,7% nel 2011 e stime di crescita del 3,3% per il 2012 e del 4,5% nel 2013 (fonte: Ice). La Missione toccherà le città di San Paolo, San Josè Dos Campos, Curitiba, Santos e Belo Horizonte che presentano un’alta specializzazione territoriale e un forte orientamento all’export; sono previsti approfondimenti con esperti, incontri istituzionali bilaterali, visite ai poli produttivi territoriali, incontri ‘business to business’ con controparti locali selezionate. Il programma prenderà il via lunedì 21 maggio con una sessione plenaria unificata a San Paolo e la presentazione delle opportunità di collaborazione commerciale, imprenditoriale e di investimento. Il giorno successivo, martedì 22, avrà luogo il Forum bilaterale Italia-brasile, dove sono in programma gli incontri con gli operatori economici. A seguire si svolgeranno sessioni parallele nelle diverse località, con incontri tematici e ‘business to business’.  
   
   
VENDOLA INCONTRA L´AMBASCIATORE DELLA SOMALIA  
 
 Bari, 16 maggio 2012 - Il Presidente della Regione Puglia Nichi Vendola ha ricevuto ieri mattina in Presidenza, per una visita di cortesia, S.e. Nur Hassan Hussein, Ambasciatore straordinario e Plenipotenziario della Repubblica della Somalia in Italia. Per Vendola, l’incontro ha rappresentato “un’occasione importante per fare il punto sulla situazione di un paese che per vent’anni è stato prigioniero di un conflitto sanguinoso e difficile”. “Siamo alle battute finali di quello che dovrebbe, entro l’estate, definirsi come il compimento di un processo di pacificazione – ha detto il Presidente al termine dell’incontro - la Somalia è una terra incantevole e con potenzialità economiche straordinarie. 3.300 km di costa, di una costa splendida e pescosa e un territorio con un’agricoltura assolutamente promettente. La Puglia è, nel cuore di questo Mediterraneo, ovviamente la parte d’Italia che proietta il proprio sguardo in tutte le aree di crisi e vive naturalmente con speranza e con apprensione questa possibilità. Che sbocci la pace, la democrazia e l’armonia in un paese come la Somalia non sarebbe solo una notizia straordinaria per il continente africano, sarebbe una notizia bellissima per il mondo intero e per noi pugliesi sarebbe una festa. La festa della pace – ha aggiunto Vendola - significa la possibilità di costruire la società del benessere e dell’inclusione e da questo punto di vista la Puglia è interessata allo sviluppo economico della Somalia e allo sviluppo civile di quel paese. Abbiamo in Puglia una comunità somala che consideriamo parte integrante del nostro modo di convivenza e che consideriamo una specie di dono, con la diversità culturale e con il contributo che offre al nostro sviluppo economico. Nel futuro - ha concluso Vendola - sarà possibile sviluppare la rete della cooperazione con un paese come la Somalia e credo che, anche in questo caso, le imprese pugliesi, le Università e gli attori fondamentali della nostra regione, sapranno essere all’altezza di una bella sfida di benessere e di pace”. Al termine dell’incontro, stretta di mano e consueto scambio di doni. Il Presidente Vendola ha regalato all’Ambasciatore una medaglia d’oro raffigurante Castel del Monte. S.e. Nur Hassan Hussein è stato accompagnato da Antonio Peragine, direttore del Corriere di Puglia e Lucania nel Mondo.  
   
   
VALLE D’AOSTA: DALLA REGIONE UN IMPEGNO PER IL FUTURO DEL LAVORO  
 
 Aosta, 16 maggio 2012 - Occupabilità, rilancio dei mestieri e incentivi alle assunzioni. Sono questi i tre punti attorno ai quali è stato declinato il nuovo Piano di politica del lavoro che traccia indirizzi, iniziative, strategie e interventi per il triennio 2012/2014 per il mondo dell’occupazione della Valle d’Aosta. Il documento è stato presentato nella giornata di, martedì 15 maggio, dal Presidente della Regione autonoma Valle d’Aosta, Augusto Rollandin, e dal Coordinatore del Dipartimento regionale Politiche del lavoro, Roberto Vicquéry. «Perché il piano non rimanga una pura dichiarazione di intenti – ha detto Rollandin - è indispensabile spostare l’attenzione dall’occupazione all’occupabilità: Il che significa cambiare prospettiva, passando da un approccio che tampona le inefficienze del momento, alla programmazione nel futuro e del futuro, nell’ottica di anticipazione delle richieste del mercato. Non prevenzione della disoccupazione, ma strategie che favoriscono la spendibilità degli skills acquisiti. Da questa nuova prospettiva il sostegno alle aziende (sgravi fiscali, agevolazioni finanziarie, incentivi economici e normativi) può ritenersi senza dubbio utile, ma solo in una prospettiva temporanea, a latere di un impegno effettivo nella realizzazione di un nuovo programma, che coinvolga adulti, ragazzi, famiglie e aziende, Istituzioni nazionali ed Europee. In tal senso il punto di vista della Regione è riconoscere valore ad ogni forma di apprendimento, scolastica come “informale”, orientare i ragazzi verso i mestieri che possano garantire loro un futuro nella società, restituire dignità al lavoro tecnico-manuale, agendo innanzitutto sulle famiglie, sostenendo i giovani nella fase a rischio di abbandono scolastico». L’impegno finanziario previsto sul piano per i prossimi tre anni è di 18 milioni di euro che andranno a sostenere interventi formativi e di sostegno al lavoro precario, ad incrementare le assunzioni a tempo indeterminato e a sostenere le fasce più svantaggiate e deboli del mercato. Rispetto alle risorse impegnate nel triennio che si sta per concludere non sono stati fatti tagli per il settore che incentiva il lavoro: per il piano 2009/2012 sono stati infatti investiti annualmente 6 milioni di euro, di cui 8 milioni e 700 mila per gli incentivi all’assunzione. «La definizione del documento rappresenta il risultato, da un lato, di quanto concertato con le parti sociali che hanno contribuito in maniera rilevante e dall’altro, di un lavoro di analisi e riflessione sulle misure del piano in scadenza che hanno ottenuto un buon riscontro da parte dell’utenza di riferimento – ha aggiunto il Presidente della Regione - Il nuovo Ppl ha, pertanto, l’obiettivo primario di divenire il principale strumento d’azione delle politiche regionali del lavoro, capace sia di contrastare la grave crisi occupazionale che ha colpito anche la nostra Regione sia di mantenere la sua tradizionale finalità di mezzo volto a creare sviluppo e innovazione sul territorio. Il nuovo documento pone particolare attenzione agli interventi formativi e di sostegno al lavoro precario, all’incremento delle assunzioni a tempo indeterminato, al sostegno alle fasce più svantaggiate e deboli della società. Il piano – ha aggiunto - prevede l’integrazione delle politiche dell’istruzione, della formazione professionale, del lavoro e dello sviluppo economico anche attraverso l’utilizzo sinergico delle diverse fonti di finanziamento. Molta attenzione è posta a favore dei giovani, sia in tema di accesso degli inoccupati che di reinserimento dei disoccupati per mezzo di vari strumenti quali l’orientamento, la formazione continua, le nuove tipologie dell’apprendistato, il favorire una mobilità interregionale ed internazionale, il sostenere la ricerca e progetti innovativi ed il contribuire nell’avvio di nuove attività imprenditoriali. L’importante è fare sistema, essere sinergici e fare rete». All’incontro di oggi con la stampa hanno preso parte anche alcuni componenti del Consiglio delle Politiche del lavoro, che ha seguito la redazione del documento programmatico. Erano presenti i quattro presidenti di commissione (i consiglieri regionali Dario Comé, Diego Empereur, Gabriele Maquignaz e Andrea Rosset), i sindacalisti (Ramira Bizzotto, Guido Corniolo e Domenico Falcomatà), i rappresentanti del mondo dell’impresa (Edda Crosa, Rita Ardissone), la consigliera di parità (Nadia Savoini), la referente della federazione tra le associazioni nazionali dei disabili (Maria Elisa Paron) e Roberto Bresciani per la Fédération des coopératives Valdôtaines. Il Presidente Rollandin ha quindi rivolto «un ringraziamento particolare a tutti i componenti del Consiglio delle Politiche del lavoro che in questo tre anni e mezzo hanno dato un apporto decisivo, seguendo l’evolversi delle ricadute della crisi sul nostro territorio e studiando insieme a noi correttivi, integrazioni e nuovi indirizzi».  
   
   
SICILIA: CONSEGNATI PREMI AL IDRISSI PER 66 ANNI DELL´AUTONOMIA  
 
Palermo, 16 maggio 2012 - Con la consegna dei premi Al Idrissi edizione 2012, si sono conclusi, a palazzo Abatellis di Palermo i lavori del Forum Interistituzionale del Mediterraneo momento clou delle manifestazioni per i 66 anni dell´autonomia siciliana. I premi sono stati consegnati dagli assessori Maria Chinnici e Mario Centorrino a: per il Maghreb a Mme Khedidja Belhadi (Algeria), Presidente dell´Associazione algerina delle Donne Managers e Imprenditrici (Ame), membro fondatore dell´Associazione internazionale Menabusiness Women Network per il Mediterraneo nord-occidentale al Prof. Ekmeleddine Ihsanoglu, (Turchia), Segretario generale dell´Organizzazione per la Cooperazione Islamica (Oci) per il Machrek al Prof Ghassan Salame (Libano) ex Ministro libanese della Cultura, ex Consigliere speciale del Segretario generale delle Nazioni Unite, Kofi Annan. Direttore della Scuola Internazionale di Sciences Po di Parigi per l´Europa a Ramon Luis Valcarsel (Spagna) Presidente della Regione Murcia, Presidente designato del Comitato delle Regioni dell´Unione europea. Mentre il premio assegnato al Prof Umberto Veronesi, (Italia), oncologo e chirurgo italiano, rinomato per i suoi contributi alla ricerca sul cancro al seno, capo dell´Agenzia italiana per la sicurezza nucleare, Presidente della Fondazione che porta il suo nome e Direttore scientifico dell´Istituto Europeo di Oncologia e´ stato ritirato da Bruno Ghidelli. Tre menzioni speciali sono state assegnate: a Mr. Jacques Diouf (Senegal), ex Direttore di organizzazioni regionali africane, ex Direttore generale della Fao. Ministro-consigliere del Presidente della Repubblica del Senegal. In Memoriam al Prof. Mohamed Arkoun (Francia - Algeria) Professore alla Sorbona. Visiting professor in numerose universita´ in tutto il mondo. Autore di libri di riferimento per una nuova lettura dell´Islam. Uno dei piu´ grandi studiosi islamici del Xx secolo. In rappresentanza e´ stato consegnato alla vedova Touria Yacoubi Arkoun. Ultimo premio e´ andato alla memoria del senatore Ludovico Corrao (Italia) Fondatore e Presidente della Fondazione Orestiadi di Gibellina. E´ stato ritirato dalla figlia, Francesca Maria Corrao. I lavori della due giorni palermitana sono stati conclusi dal dirigente generale del dipartimento affari europei e internazionali della Regione siciliana Francesco Attaguile, che ha espresso compiacimento per la qualita´ del confronto che si e´ svolto tra i rappresentanti delle numerose delegazioni presenti auspicando che anche grazie alle sollecitazioni venute dalla Sicilia si possano portare da 12 a 18 miliardi di euro i fondi stanziati per la politica i prossimita´ nel quinquennio 2007-2013. All´iniziativa hanno preso parte anche Francois Alfonsi, membro dell´Assemblea parlamentare per l´Unione nel Mediterraneo, Ramon Luis Varcarcel Siso, vice presidente del Comitato delle Regioni Ue, Francesco Tufarelli, capo di gabinetto del ministro degli Esteri, Zhang Junfang, ministro plenipotenziario cinese responsabile dei rapporti economici e commerciali, Hassan Abouyoub ambasciatore del Marocco in Italia, il Rettore dell´Universita´ di Palermo, Roberto La galla. "Riteniamo - ha detto a conclusione Francesco Attaguile - che debba essere fortemente incrementato lo stanziamento destinato allo sviluppo dei Paesi confinanti e di questi in particolare ai confini Sud dell´Unione europea, perche´ in passato e´ stato privilegiato il confine ad Est. Bisognera´ poi stabilire quanto andra´ ai programmi multilaterali che riteniamo essere la chiave per creare una vera e propria comunita´ mediterranea e quindi la consapevolezza di una entita´ omogenea che il Mediterraneo puo´ essere dopo l´abbattimento delle dittature". Secondo Attaguile, "l´Europa ha bisogno di reimpostare completamente le sue politiche di prossimita´, puntando su un partenariato diffuso e mettendo in campo la forza del vicinato, in cui la Sicilia puo´ trovare un importante ruolo di mediazione e aggregazione. La linea top-down che e´ stato l´approccio del processo di Barcellona - ha concluso Attaguile - e´ fallita e non decolla l´Unione del Mediterraneo per la sua esclusiva intergovernativita´".  
   
   
STATO-REGIONE: TONDO, CON PARLAMENTARI INCONTRO CONCRETO E POSITIVO  
 
Trieste, 16 maggio 2012 - "Un incontro sereno, con tutte le forze politiche rappresentate, per il quale ho ringraziato tutti apprezzando la concretezza degli interventi ed il taglio positivo dato al confronto". Il presidente della Regione Renzo Tondo commenta così l´incontro di ieri sera a Roma con i parlamentari eletti nel Friuli Venezia Giulia, al quale erano presenti in 15 su 21. Nel dialogo il presidente Tondo, in merito all´accordo sulla partecipazione finanziaria del Friuli Venezia Giulia alla realizzazione del federalismo, ha chiarito che ci si trova davanti ad uno dei nodi da affrontare con il governo. "Possiamo dare diverse interpretazioni a quell´accordo - ha detto - ma sarebbero discussioni su ´un falso problema´ perché quel percorso in campo nazionale non è mai partito e quindi le posizioni sono da rivedere". Facendo il punto sui finanziamenti per la terza corsia dell´autostrada Venezia-trieste, Tondo ha spiegato di non aver mai detto ´facciamo da soli´, ma che "se non partivamo da soli, si sarebbe continuato a non fare nulla, mentre oggi siamo vicini al traguardo, pur tra indubbie difficoltà dovute al mutare continuo dello scenario generale. Questo è stato possibile perché abbiamo deciso di uscire dal pantano nel quale eravamo piantati". Si tratta di due argomenti che saranno presenti nell´agenda dell´incontro con il governo, nel quale il ruolo del territorio regionale, lo sviluppo dell´autonomia speciale, la capacità dell´utilizzo delle risorse pubbliche e della realizzata diminuzione del debito, saranno elementi importanti per affermare i contenuti di un corretto e leale rapporto di collaborazione tra Stato e Regione Friuli Venezia Giulia. Tondo ha chiesto che le forze politiche indichino un proprio rappresentante per formare una delegazione allargata per l´incontro con il governo, perché l´obiettivo, al di là delle singole posizioni, oggi più che mai è dare risposte ai cittadini del Friuli Venezia Giulia. "Dopo l´incontro del tavolo, ha assicurato il presidente Tondo, riconvocherò subito i parlamentari per esaminarne l´esito".  
   
   
STATO-REGIONE: TONDO, TAVOLO CON GOVERNO CONVOCATO IL 24 MAGGIO  
 
Trieste, 16 maggio 2012 - Il tavolo per affrontare i problemi aperti nei rapporti tra governo nazionale e Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia è stato convocato per il pomeriggio del prossimo 24 maggio a Roma. Ne ha dato notizia il presidente della Regione Renzo Tondo aprendo l´incontro con i parlamentari eletti nel Friuli Venezia Giulia, riuniti ieri sera nella sede di rappresentanza della Regione a Roma proprio per una esame della situazione delle questioni aperte nei rapporti tra lo Stato e la Regione a statuto speciale. Tra i parlamentari anche Manlio Contento, presidente della Commissione paritetica Stato-regione, che ha riferito sulle tematiche affrontate nella riunione del 14 maggio della stessa commissione.  
   
   
INCONTRO ANNUALE PO FESR 2007-13  
 
Bari, 16 maggio 2012 - Ieri si è svolto a Bari l’incontro annuale del 2012 del Comitato di Sorveglianza del Po Fesr Puglia 2007-2013 presieduto dall’assessore all’Attuazione del Programma Nicola Fratoianni, cui hanno partecipato i rappresentanti della Regione Puglia, della Commissione Europea, del Mise e di altre amministrazione centrali, oltre alle rappresentanze di Anci e Upi, e del partenariato economico e sociale. I lavori del Comitato hanno riguardato lo stato di avanzamento del Programma Operativo e l’individuazione di ulteriori modalità per consentire la più efficace attuazione degli investimenti cofinanziati dai fondi strutturali europei. In apertura dei lavori l’assessore Fratoianni ha ricordato che, a distanza di un anno dal precedente Cds, la Puglia ha raggiunto e superato nel 2011 tutti i target posti, raggiungendo una spesa di oltre 1,2 miliardi di euro, con un incremento di 727M€ rispetto al 2010 e un aumento di circa il 157%. Un risultato trainato in particolare modo dall’Asse Ii, riservato all’ambiente, dall’Asse Iii, volto agli interventi nel campo dei servizi sociali, e dall’Asse Vi, per quanto concerne gli aiuti alle imprese. L’assessore Fratoianni ha al riguardo dichiarato “In questo scenario è particolarmente importante superare la retorica di un Sud omogeneo nel disfacimento e degrado generale, incapace di utilizzare le risorse comunitarie, non in grado di individuare obiettivi e conseguirli, privo di una classe dirigente e di governo all’altezza delle sfide attuali. La Puglia rappresenta oggi una realtà in grande evoluzione, dove le amministrazioni pubbliche, le parti economiche e sociali, i semplici cittadini sono pienamente consapevoli della fase di trasformazione strutturale del tessuto economico e sociale, esprimendo un elevato livello di condivisione degli obiettivi e delle strategie che costituisce il presupposto indispensabile per i successi futuri” L’accelerazione del Programma è stata conseguita attraverso: • interventi a sostegno della ricerca e delle imprese (già nel 2008 con una manovra di circa 800 M€ la Regione aveva inteso porre in essere misure per fronteggiare la crisi), favorendo l’accesso al credito e la capitalizzazione delle imprese regionali; • l’integrazione con il Fse mediante “il Piano straordinario per il lavoro 2011”; • l’implementazione delle attività in campo ambientale, turistico, socio-sanitario e dei trasporti. Lo sforzo intrapreso per fronteggiare la crisi ha contribuito a produrre nel 2011 alcuni segnali particolarmente positivi, tra cui: l’incremento del 18% nelle esportazioni; una crescita delle imprese (+0,25% delle imprese attive); un saldo occupazionale di 12.000 unità (con aumento del tasso di occupazione dal 43,8% al 44,8% e la diminuzione del tasso di occupazione dal 13,8 all’11,8%). Nel corso dell’incontro è stato presentato un aggiornamento puntuale dell’avanzamento del Programma al 30/04/2012 e le prospettive di attuazione. I risultati raggiunti dalla Regione nel 2011 sono frutto anche della collaborazione istituzionale avviata con la Commissione Europea, le istituzioni centrali e i rappresentanti delle parti economiche e sociali e le amministrazioni territoriali. La Commissione Europea e il Dps hanno sottolineato i segnali positivi registrati dal Programma e l’esigenza di continuare nella direzione intrapresa in vista degli impegnativi target di spesa che caratterizzeranno il 2012 ed il 2013, nonché degli obiettivi previsti da Europa 2020.  
   
   
SEDE CASSAZIONE IN SICILIA IN ATTUAZIONE DELLO STATUTO  
 
 Palermo, 16 maggio 2012 - "Nel 66° anniversario della nascita dello Statuto siciliano presentiamo lo schema di norme di attuazione dell´articolo 23, che prevede espressamente che gli organi giurisdizionali centrali debbano avere in Sicilia le rispettive sezioni per gli affari che concernono la Regione per l´ultimo organo che ancora attende l´attuazione delle Sezioni regionali della Corte di Cassazione. Il consenso registrato sulla proposta testimonia l´attualita´ e la necessita´ di avere in Sicilia una sede della Corte di Cassazione. Per questo motivo abbiamo formalizzato questa richiesta allo Stato, per il tramite della Commissione paritetica, che non comporta oneri aggiuntivi per la Sicilia e servira´ per ridurre i costi di accesso alla giustizia che i siciliani devono sopportare per far valere le proprie ragioni alla Corte di Roma". Lo ha detto l´assessore regionale per l´Economia, Gaetano Armao, al convegno di villa Malfitano "Per la Corte di Cassazione in Sicilia". "L´istituzione delle sezioni della Cassazione in Sicilia - ha chiarito Armao - non puo´ essere liquidata come mero rivendicazionismo o semplice nostalgia della Cassazione a Palermo che ha operato sino al 1923, ma va ricondotta alla richiesta di integrale attuazione dello Statuto che il Governo regionale sta portando avanti ed in ogni sede. "La Regione siciliana - ha aggiunto Giovanni Carapezza Figlia, Segretario generale della Regione - in forza della legge 6 del 2005 contribuisce gia´ al funzionamento della giustizia con quasi 9 milioni di euro, che potranno essere utilizzati anche per le Sezioni della Cassazione in Sicilia". Il Testo e´ stato illustrato e condiviso dai relatori dell´Ateneo palermitano Salvatore Raimondi, Girolamo Monteleone e Antonio Scaglione. Anche Francesco Greco, presidente dell´ordine degli avvocati di Palermo, e Francesco Marullo di Condojanni, presidente Unione degli ordini forensi della Sicilia, hanno espresso il sostegno all´iniziativa dell´intera avvocatura siciliana. Il documento presentato dalla Regione alla Commissione paritetica e´ stato redatto su incarico della Presidenza della Regione, con la collaborazione del Girolamo Monteleone, dell´Universita´ di Palermo e ha gia´ ottenuto il parere dell´Ufficio legislativo e legale e l´apprezzamento della Giunta di governo. Il testo prevede l´istituzione in Sicilia delle due sezioni staccate della Corte di Cassazione, una per gli affari civili e una per gli affari penali, con la denominazione di "Cassazione regionale della Sicilia" con sede a Palermo. E´ previsto un Presidente della sezione della Corte di Cassazione, cui sono assegnati due Presidenti di sezione, con l´incarico di presiedere la sezione civile e penale. E´ prevista anche una Procura generale, quale organo decentrato della Procura presso la Cassazione centrale, retta da un Avvocato Generale, e alla quale sono assegnati almeno dieci sostituti procuratori. La Cassazione regionale della Sicilia giudica sui ricorsi proposti avverso le sentenze e/o i provvedimenti definitivi emessi dai giudici (ordinari o speciali) che hanno sede nel territorio della regione. La Regione provvedera´ ad assegnare al servizio della Cassazione regionale il 50% del personale previsto della dotazione organica attingendolo dal proprio ruolo. Nel corso del convegno, Armao ha anche comunicato l´avvio dell´appalto per la ristrutturazione di Villa Belmonte, nuova sede gia´ assegnata al Consiglio di giustizia amministrativa per la Sicilia, che sara´ pronta entro un anno e mezzo e l´acquisizione al patrimonio della Regione siciliana del Palazzo delle Finanze di Palermo, per il quale si e´ gia´ raggiunta l´intesa col Governo nazionale per il trasferimento alla Regione e la conseguente assegnazione alle sezioni giurisdizionali, alle Procure ed alle sezioni di controllo della Corte dei conti.  
   
   
REGIONE TRENTINO-ALTO ADIGE/SüDTIROL, ENTI LOCALI: NUOVI STRUMENTI PER MIGLIORARE LA TRASPARENZA E L’EFFICIENZA  
 
 Trento, 16 maggio 2012 - Soddisfazione da parte dell’Assessore regionale Roberto Bizzo per l’approvazione del disegno di legge sull’ordinamento del personale degli enti locali. Il Consiglio Regionale ha approvato ieri il disegno di legge, presentato dalla Giunta Regionale, che modifica l’ordinamento del personale delle amministrazioni degli enti locali del Trentino-alto Adige. Soddisfatto l’Assessore competente Roberto Bizzo. “Si completa un lungo iter consiliare e agli enti locali vengono offerti nuovi strumenti per aumentare la trasparenza e l’efficienza delle amministrazioni, oltre ad una normativa che potrà aiutare le donne e la conciliazione dei tempi”. Questa legge sancisce, prosegue l’Assessore, in primo luogo la potestà legislativa della Regione di legiferare in materia di Enti Locali rivendicando che spetta ai trentini e agli altoatesini decidere in merito. Per questo della normativa statale sugli enti locali sono state accolte solo le parti positive: volontà di incentivare il merito, richiesta di trasparenza degli atti e ricerca dell’efficienza e della produttività. Non sono invece stati recepiti principi controversi della “legge Brunetta” quali ad esempio le visite fiscali obbligatorie per i dipendenti in malattia o la riforma dei premi di produttività che avrebbe escluso arbitrariamente una parte dei dipendenti dai premi senza di fatto produrre efficienza e risparmi. “Con questa legge non cambiano – precisa Bizzo – le modalità di partecipazione ai concorsi pubblici. I candidati potranno sostenere le prove d’esame nella lingua che preferiscono, indipendentemente dal gruppo linguistico di appartenenza. La dichiarazione di appartenenza sarà verificata solo ad esame ultimato.” Quello che invece cambia è l’attenzione alle pari opportunità tra generi: ai comuni di Trento, Rovereto, Bolzano e Merano è chiesto di elaborare piani per promuovere la parità tra generi e per rimuovere le situazioni di svantaggio per il genere sottorappresentato. A tutti i comuni, grandi e piccoli, viene poi chiesto di adottare modalità organizzative e orari di lavoro che aiutino a conciliare vita familiare e professionale, senza intaccare la qualità del servizio. “Sono convinto – conclude Bizzo – che si sia fatta una legge di buon senso e ringrazio per questo la mia predecessora Margherita Cogo”. Dopo questa riforma, ha concluso Bizzo, il Consiglio potrà presto esaminare una nostra proposta di riduzione delle indennità e dei costi della politica.”  
   
   
AUTONOMIE LOCALI: 20 MLN EURO PER SISTEMA FVG  
 
Udine, 16 maggio 2012 - L´assessore regionale Andrea Garlatti ha espresso soddisfazione per il via libera dato dal Consiglio delle Autonomie locali (Cal) alla strategia posta alla base delle scelte della Giunta regionale nella fase di assestamento del bilancio 2012 per il settore degli enti locali. Una strategia che è dunque stata condivisa dal Cal e che mira a mettere in circolo risorse che saranno vincolate a scelte virtuose del sistema stesso sistema delle autonomie. Garlatti, intervenendo ai lavori dell´organismo consultivo, ha evidenziato che per il sistema delle autonomie la Regione ha previsto l´assegnazione, in questa fase di bilancio, di 19 milioni e 525 mila euro. Somma che sarà ripartita prevalentemente tra il neo costituito Fondo per le fusioni, che avrà una dotazione di due milioni e 500 mila euro, e l´innovativo Fondo straordinario investimenti, al quale sono assegnati ben 16 milioni e 630 mila euro. Il Fondo per le fusioni rappresenta per l´assessore una novità assoluta per il Friuli Venezia Giulia. Si prevede, con esso, di finanziare le leggi istitutive dei nuovi Comuni risultanti dalle fusioni. Gli enti civici interessati potranno rivolgere le domande di accesso entro 45 giorni, potendo contare su una somma di 200 mila euro finalizzata all´avvio delle procedure di fusione che avverrà già entro l´anno in corso. Assieme a queste iniziative, le quali evidenziano quanto la Giunta regionale creda nell´efficacia dell´istituto delle fusioni dei Comuni, nella manovra di assestamento di bilancio è stata pure prevista l´istituzione di un Fondo straordinario per investimenti liberi. Si tratta di investimenti che saranno i Comuni o le Provincie a individuare, e che saranno destinati alla copertura di spese in conto capitale. Tale Fondo sarà così ripartito: 14.800.000 euro a favore dei Comuni, e 1,830 mmilioni per le Province. Il riparto terrà conto per il 40 per cento del territorio di competenza e per il 60 per cento della popolazione residente. Riguardo agli interventi della Regione conseguenti alla manovra del Governo Monti, l´Amministrazione assicurerà da quest´anno, tramite lo stanziamento di 25 milioni di euro (dal 2013 saranno 35) il rimborso ai Comuni e alle Province del mancato gettito derivante dall´abrogazione, a partire dall´1 aprile scorso, delle addizionali sul consumo di energia elettrica. La Regione ha poi deciso di rimpinguare di circa 200mila euro i fondi previsti per gli oneri relativi al personale delle ex Ferrovie dello Stato, in servizio presso i Comuni, e al personale, sempre degli enti locali, in aspettativa sindacale retribuita. Infine, atteso che si sono verificati ritardi e modifiche nella tempistica del legislatore statale per quanto attiene all´introduzione dell´Imu, Garlatti ha confermato che saranno applicate le norme della recente legge regionale 3/2012 dirette ad assicurare ai Comuni il rimborso del minor gettito derivante dalla nuova imposta. Entro novembre sarà un apposito atto della Giunta regionale a definire il riparto.  
   
   
FVG, AUTONOMIE LOCALI: DA CAL VIA LIBERA A MANOVRA ASSESTAMENTO BILANCIO  
 
 Udine, 16 maggio 2012 - Il Consiglio delle Autonomie locali, riunitosi ieri nella sede udinese della Regione, ha approvato tutti gli argomenti sottoposti dalla Giunta regionale all´esame dell´organismo consultivo. In particolare, sono stati approvati a maggioranza e senza voti contrari sia lo schema di disegno di legge di assestamento di rilancio regionale per il 2012, sia le disposizioni relative disposizioni che riguardano i trasferimenti finanziari agli enti locali. Approvati senza voti contrari anche il programma immigrazione 2012 e le modifiche al regolamento per la concessione e l´erogazione degli incentivi per gli interventi di politica attiva del lavoro. Sono stati altresì approvati, sempre senza voti contrari, i regolamenti 2012 per i finanziamenti al sistema integrato di interventi e servizi per la promozione e la tutela dei diritti di cittadinanza sociale destinati alle funzioni socio-assistenziali, socioeducative e sociosanitarie dei Comuni e per i finanziamenti a favore di minori e di persone a rischio di esclusione sociale, di persone detenute ed ex detenute. Soddisfazione è stata espressa, a conclusione dei lavori, dall´assessore regionale alle Risorse finanziarie, Sandra Savino, che ha ribadito come la manovra di assestamento di bilancio confermi l´importanza dell´autonomia responsabile del Friuli Venezia Giulia che, ha rilevato, consente alla Regione di poter attuare interventi di programmazione certi. Lo status di autonomia responsabile, ha spiegato ancora l´assessore, è stato conquistato con i fatti, riducendo l´indebitamento della Regione a 1,17 milioni di euro e mantenendo nel contempo costante il livello degli investimenti. Una politica, secondo Savino, che pone il Friuli Venezia Giulia in controtendenza, in termini positivi, rispetto alle altre realtà italiane. Savino ha auspicato il passaggio alla Regione di ulteriori competenze di carattere finanziario in considerazione del fatto che l´Amministrazione ha dimostrato un utilizzo oculato delle risorse ancor prima dello scoppio della crisi. Lo evidenzia l´impostazione della manovra di assestamento che è improntata alla coerenza e alla continuità della strategia politico-amministrativa adottata fin dall´inizio dalla Giunta regionale. Una strategia che mira a garantire il supporto alle fasce deboli della nostra società, alla salute, ai servizi a vantaggio dei cittadini, al trasporto pubblico locale, ed al sistema delle autonomie. Su richiesta del sistema economico, per favorire la tenuta occupazionale del tessuto produttivo del Friuli Venezia Giulia, la Giunta regionale ha poi deciso di anticipare, rispetto alla dotazione della Finanziaria del 2013, l´importo di 100 milioni di euro, che sarà finalizzato a finanziare gli interventi dei Fondi di rotazione, con l´obiettivo di facilitare l´accesso delle imprese al credito.  
   
   
FVG, AUTONOMIE LOCALI: OK A PROGRAMMA IMMIGRAZIONE E PIANO TERRITORIALE  
 
Udine, 16 maggio 2012 - I lavori del Consiglio delle Autonomie Locali, ieri presieduto dal vicepresidente Maria Teresa Bassa Poropat hanno registrato in apertura il parere favorevole (senza voti contrari) sul Programma Immigrazione 2012 che, come ha specificato l´assessore regionale Roberto Molinaro, nella sua definitiva formulazione ha accolto alcune richieste che erano state avanzate dal sistema delle Autonomie. Molinaro ha altresì condiviso la preoccupazione espressa dai componenti dell´organismo consultivo rispetto alla inadeguatezza delle risorse, al momento disponibili, per il fenomeno immigrazione. Secondo l´assessore, infatti, c´è la necessità di estendere gli interventi per la mediazione linguistica anche al settore socioassistenziale. A tale proposito, la Regione individuerà un´area sulla quale attivare iniziative sperimentali da poter poi eventualmente estendere sul territorio. Anche per Molinaro, il quale ha ripreso alcuni interventi dei componenti il Consiglio delle autonomie, è infine auspicabile una presenza più incisiva della componente lavoro nell´ambito dei Piani territoriali. A tal fine l´assessore chiederà alle Province di farsi carico del problema, che è di loro competenza. Sono poi stati approvati, senza voti contrari, pure il Piano di valorizzazione territoriale per il 2012, illustrato dall´assessore Garlatti, e le modifiche al regolamento per la concessione e l´erogazione degli incentivi per gli interventi di politica attiva del lavoro concernenti le norme regionali per l´occupazione, la tutela e la qualità del lavoro. A riguardo di tale regolamento, l´assessore regionale al Lavoro, Angela Brandi, ha specificato che la Regione intende amplificare, tramite le Province, gli interventi destinati agli anziani ed alla stabilizzazione dei lavoratori in condizioni particolari. Si prevedono, infatti, assunzioni di lavoratori disoccupati o in situazioni di svantaggio che abbiano compiuto 50 anni d´età, sia a tempo indeterminato che determinato, e, in quest´ultimo caso, per un periodo comunque non inferiore a sei mesi. In particolare, sarà favorita la stabilizzazione lavorativa di coloro che hanno svolto lavori di pubblica utilità. Saranno inoltre incentivati corsi professionali che dovranno prevedere indennità di frequenza a favore dei disoccupati e dei cassintegrati. Sono altresì previsti incentivi destinati alle agenzie di somministrazione. Tutti questi interventi potranno essere attuati attraverso fondi che la Regione trasferirà alle Province in un´unica soluzione. E´ infine stato dato parere favorevole, sempre senza voti contrari, anche a due regolamenti, il primo relativo alla determinazione per il 2012 dei criteri di riparto e delle modalità di utilizzo della quota concernente il sistema integrato di interventi e di servizi per la promozione e la tutela dei diritti di cittadinanza sociale, destinata al finanziamento delle funzioni socioassistenziali, socioeducative e sociosanitarie dei Comuni, il secondo per la determinazione delle modalità e dei criteri di finanziamento degli interventi e delle azioni a favore di minori e di persone a rischio di esclusione sociale, nonché di persone detenute ed ex detenute. Quest´ultimo strumento rappresenta la prima iniziativa prevista in tale settore da parte della Regione, e riveste pertanto carattere sperimentale. Il Cal ha infine designato l´assessore comunale alla pianificazione territoriale di Udine, Mariagrazia Santoro, quale rappresentante degli enti locali in seno al Nucleo di valutazione ambientale competenze ambientali per la Valutazione ambientale rispetto al Piano di Governo del Territorio.  
   
   
SICILIA, BENI CONFISCATI: FIRMATO ACCORDO ASSESSORATO ECONOMIA E DEMS  
 
Palermo, 16 maggio 2012 - "Con l´accordo sottoscritto oggi l´impegno sul fronte dei beni confiscati alla mafia si avvale di nuove opportunita´ e di nuove energie, quelle dell´esperienza acquisita in questi anni dal Dipartimento di studi europei dell´Universita´ di Palermo con cui adesso la Regione puo´ intraprendere comuni azioni per conseguire nuovi obiettivi in questo delicato e strategico settore". Lo dice l´assessore regionale per l´Economia, Gaetano Armao dopo la firma dell´accordo tra l´assessorato regionale dell´Economia e il Dems (Dipartimento di Studi Europei e della Integrazione Internazionale dell´Universita´ di Palermo) diretto dal Giovanni Fiandaca, che ha lo scopo di avviare una collaborazione finalizzata a promuovere attivita´ di scambi di informazioni e di conoscenze reciproche, consultazioni, attivita´ di studio e seminariali in materia di beni confiscati. La Regione siciliana affida al Dems lo svolgimento di attivita´ finalizzate al raggiungimento degli obiettivi di acquisizione, valorizzazione e gestione dei beni confiscati alla criminalita´ organizzata ed assegnati alla Regione siciliana e si impegna a fornire al Dems elementi di conoscenza ed informazione che si rendano utili per l´approfondimento, dal punto di vista tecnico-amministrativo, della materia inerente l´acquisizione, gestione e valorizzazione dei beni confiscati nella Regione siciliana ed alla predisposizione della relazione annuale sull´uso dei beni confiscati. A conclusione dell´incontro sono state individuate tre iniziative di collaborazione. Innanzitutto assessorato dell´Economia e Dems attueranno un comune impegno sul tema del Codice Antimafia per il quale la Regione ha gia´ promosso azione di legittimita´ costituzionale, per la violazione delle prerogative autonomistiche del nostro Statuto. Inoltre, a seguito del ricorso promosso dalla Regione Siciliana al Tar del Lazio avverso la delibera del Consiglio direttivo dell´Agenzia nazionale per i beni confiscati alla mafia che non ha comunicato alla Sicilia l´elenco di alcuni beni che sarebbero stati alienati, il Dems sosterra´ una comune iniziativa volta a garantire alla Sicilia di conoscere preventivamente quali beni saranno eventualmente oggetto di alienazione. Per ultimo, assessorato e Dems intensificheranno un comune impegno perche´ gli immobili di Via delle Croci e via degli Emiri, sede di uffici regionali, siano trasferiti alla Regione che in tal modo non sara´ tenuta a corrispondere all´agenzia alcun canone locativo, come finora richiesto. Il Dems, a richiesta dell´assessorato dell´Economia, procedera´ ad attivare, in materia di beni confiscati gia´ acquisiti o acquisendi al patrimonio regionale, le seguenti linee di attivita´: formazione rivolta ai dipendenti ed agli amministratori regionali, comunali e provinciali che svolgono attivita´ amministrativa in materia di beni confiscati; predisposizione di progetti di sviluppo e di funzionalita´ per la valorizzazione dei cespiti confiscati e destinati all´uso sociale e/o istituzionale. I progetti riguarderanno tra l´altro la creazione di "percorsi agroturistici di Legalita´" che coinvolgano l´intero territorio nazionale, favorendo per l´appunto il "turismo della Legalita´" rivolto in special modo alle scolaresche per educare le future generazioni alla cultura della legalita´ e della Memoria, a ricordo di quanti hanno sacrificato la vita per questo fine.  
   
   
TOSCANA, ROSSI: “INVESTIAMO DI PIÙ SUL FARE FAMIGLIA”  
 
Firenze, 16 maggio 2012 – “La Toscana si colloca, insieme al Veneto, al terzo posto per gli interventi sulle politiche sociali, dopo il Friuli-venezia Giulia e l’Emilia-romagna per gli interventi verso gli anziani – non autosufficienti e disabili e per i sevizi per l’infanzia. In più, in Toscana, abbiamo fatto una cosa importante con il progetto Giovanisì, che in pochi mesi ha dato una mano a diversi giovani a mettere su casa e famiglia”. Lo ha detto il presidente Enrico Rossi, intervenendo al convegno della Cisl che si è svolto ieri a Firenze alla presenza del segretario regionale Riccardo Celsa, del segretario nazionale della Fnp-cisl Ermenegildo Bonfanti e di don Giovanni Momigli della Diocesi di Firenze. “In Toscana abbiamo un buon sistema di sostegno alle famiglie in difficoltà – ha aggiunto Rossi –, c’è bisogno invece di lavorare di più sul tema delle politiche per agevolare la formazione della famiglie e soprattutto per aiutare quelle che hanno deciso di avere uno o più figli”. Il deficit che la Toscana segna nei confronti delle altre regioni italiane e degli altri Paesi europei in tema di natalità e struttura della famiglia non è certo di questi ultimi anni, ma ha radici lontane nel tempo, sicuramente dovute alla struttura della società e alle condizioni del lavoro tipiche di questo territorio. La Toscana ha il primato nel mondo per attesa di vita, e allo stesso tempo segna il più basso indice di natalità. E’ il luogo al mondo dove “si vive di più” e dove “si nasce di meno”. Nel 2010 sono nati 32.636 bambini, solo 8,7 ogni 1.000 abitanti. La media italiana è del 9,3 (nord est 9,5, centro 9,2, sud 9,3). Meno della Toscana solo il Piemonte (8,6), la Sardegna (8,1) il Molise e la Basilicata (7,8), la Liguria (7,4). “Ricordo benissimo di aver preso un impegno in campagna elettorale: prevedere un assegno per le famiglie con figli piccoli e redditi bassi, in modo da sostenere la scelta della natalità. Purtroppo da allora molte cose sono cambiate e in peggio. Quando prendemmo questo impegno la Regione aveva una disponibilità di 500 milioni di euro in più all’anno, ben il 25% in più di disponibilità . Il nostro bilancio è stato falcidiato dai tagli. Ma quell’impegno ce lo ricordiamo bene. Il fatto è che in questi anni siamo dovuti intervenire per sopperire ai tagli fatti all’assistenza agli anziani non autosufficienti, alla scuola a partire dagli asili nido fino alla scuola dell’obbligo, ai servizi per i disabili e al trasporto locale. E poi abbiamo finanziato con nostre risorse il progetto Giovanisi”. Il bassissimo indice di natalità della Toscana è da imputare, oltre alle difficoltà economiche anche alla struttura e all’organizzazione del lavoro caratterizzata da una forte presenza dell’artigianato e dalle piccole imprese a conduzione familiare che non offrono adeguate opportunità alle aspirazioni lavorative delle donne e al loro desiderio di essere madri. In altri paesi e regioni dove vi è stata una presenza di grandi imprese che offrivano opportunità e servizi per le madri lavoratrici si è assistito infatti ad una minore diminuzione delle nascite. “Non esiste nel nostro Paese una politica mirata ad aumentare la propensione delle coppie a fare famiglia e a mettere al mondo i bambini. Dobbiamo fare in modo che fare famiglia e mettere al modo bambini non sia causa di perdita di benessere e non siano percepiti come un lusso che pochi si possono permettere”. In Toscana mancano all’appello circa 150.000 bambini ogni anno, mentre il positivo contributo delle famiglie immigrate si va restringendo. Tuttavia il livello di offerta dei servizi per l’infanzia è in questa regione il più alto d’Italia: siamo gli unici ad avere un offerta di servizi in grado di rispondere al 33% della domanda a fronte di una media nazionale del 12 per cento. “Oggi la Toscana, come tutta l’Italia – ha concluso il presidente Rossi – ha bisogno di investire di più sulla natalità, sul fare famiglia. Bisogna aiutare le coppie che decidono di avere figli, cosa necessaria e utile, altrimenti il Paese invecchierà velocemente. Appena le cose riprenderanno a marciare regolarmente saremo in grado di attivare anche questo intervento. Sarebbe importante venire incontro alle famiglie attraverso la detassazione, in base al numero dei figli e del reddito. Queste sono scelte nazionali, da concertare anche con le Regioni”.  
   
   
DISTRETTO FAMIGLIA DELLA VALLE DI FIEMME, I NUOVI ADERENTI  
 
 Trento, 16 maggio 2012 - Nel febbraio dell´anno scorso è stato istituito il Distretto Famiglia della Valle di Fiemme, realtà a cui avevano aderito all´inizio 24 tra enti pubblici e soggetti del privato e del sociale, con il coordinamento del Comune di Cavalese. Adesso questa esperienza è ulteriormente cresciuta e, con la firma del relativo protocollo di adesione avvenuta presso il municipio di Cavalese, altri 21 soggetti porteranno il loro contributo alle iniziative di un territorio "amico della famiglia". Di questi 19 hanno firmato ieri, due lo faranno nei prossimi giorni. Alla firma erano presenti l’assessore provinciale alla salute e politiche sociali Ugo Rossi, Luciano Malfer, dirigente dell’Agenzia provinciale per la famiglia, la natalità e le politiche giovanili, la Consigliera di Parità Eleonora Stenico, Sergio Finato, assessore alla cultura del Comune di Cavalese e Maria Elena Gianmoena, assessore alle pari opportunità del comune di Cavalese. “ L’impegno della Provincia – ha sottolineato l’assessore Rossi – si indirizza particolarmente alle esigenze delle famiglie, soprattutto in questo particolare momento economico. E´ di alcuni giorni l´approvazione di una specifica legge che vuole proprio portare un aiuto alle famiglie, sopratutto quelle con più difficoltà. In questo contesto si rivela particolarmente preziosa l’esperienza dei Distretti Famiglia e del loro impegno per il benessere famigliare. Adesso anche la Comunità di Valle che oggi ha firmato il protocollo di adesione è chiamata ad un ruolo e ad un impegno importanti”. Quello della Val di Fiemme è il distretto più grande, è stato sottolineato, e in cui una parte importante delle iniziative e dei progetti ha al centro il tema del lavoro femminile. La Valle di Fiemme, terzo territorio dopo l´alta Val Rendena e la Valle di Non a caratterizzarsi come "amico della famiglia", rafforza così l’esperienza di un modo nuovo di lavorare per le famiglie con l´attenzione posta non solamente alla prevenzione del disagio ma anche alla creazione di tutto ciò che rappresenta benessere. Come si evidenzia in ogni occasione in cui si parla di questo progetto, la famiglia non è una questione privata, ma pubblica perché genera relazioni di varia natura che si riverberano sull’intera collettività. Con l’esperienza del “Distretto Famiglia” entra in gioco quindi la capacità del territorio di creare capitale sociale. La Provincia Autonoma di Trento, nel luglio del 2009, ha approvato il "Libro Bianco sulle politiche familiari e per la natalità". Partendo da questo documento persegue una politica di valorizzazione e di sostegno delle diverse funzioni che la famiglia assolve nella società, nell’ambito di una strategia complessiva capace di innovare le politiche familiari e di creare i presupposti per realizzare un territorio sensibile e amico della famiglia. Il Trentino vuole qualificarsi sempre più quindi come territorio accogliente ed attrattivo per le famiglie e capace di offrire servizi ed opportunità che rispondano alle aspettative delle famiglie. Di seguito l´elenco delle nuove istituzioni e organizzazioni che hanno aderito. Comunità territoriale della Valle di Fiemme; Comuni di Valfloriana, Capriana, Varena e Predazzo; Famiglia cooperativa di Fiemme; Famiglia cooperativa di Varena; Famiglia cooperativa val di Fiemme; "Studio di Pedagogia", di Cavalese; Cassa Rurale di Fiemme; Pensione Serenetta; Rasom wood Technology; Istituto di istruzione "La rosa bianca" di Cavalese; Pizzeria "Quattro Venti" di Valfloriana; Gelateria “Tre Valli” di Capriana; Impianti di risalita di Pampeago; Biblioteche comunali di Cavalese, Predazzo, Tesero; Centro di formazione professionale Enaip di Tesero; Agriturismo “Fior di Bosco” di Valfloriana.  
   
   
FAMIGLIA, ROMA: RILANCIARE A LIVELLO NAZIONALE POLITICHE PER SOSTENERLA  
 
Roma, 16 maggio 2012 - «La famiglia è il fulcro vitale della società, il perno attorno al quale ruota il presente e il futuro della nostra città e del nostro Paese: per questo, c’è bisogno di rafforzare l’attenzione istituzionale nei riguardi dei nuclei familiari, anche visto il momento di grave crisi che stiamo vivendo». Lo ha dichiarato ieri l’assessore alla Famiglia, all’Educazione e ai Giovani di Roma Capitale Gianluigi De Palo, in occasione della Giornata Internazionale della Famiglia. «I dati del Rapporto dell’Osservatorio nazionale sulla famiglia, pubblicati oggi - sottolinea l’Assessore capitolino - dimostrano che le politiche familiari non sono certamente le ‘sorelle minori’ di quelle sociali. E che, anzi, proprio attraverso l’attuazione concreta di queste politiche è possibile prevenire numerosi disagi che colpiscono i componenti del nucleo familiare e per i quali le Istituzioni spendono cifre considerevoli. Alle dichiarazioni di intenti, tuttavia, bisogna ora far seguire segni concreti che rimodulino il welfare delle città e del Paese, ricalibrandolo a misura di famiglia. La Capitale è riuscita ad applicare il ‘Quoziente Roma’ alla tariffa rifiuti e sta lavorando con impegno per dare alle famiglie con figli il sostegno necessario perché continuino a essere una realtà solida e solidale nel tessuto economico e sociale della Capitale. È un impegno che non va catalogato come una spesa nel bilancio presente, ma semmai come un investimento sul futuro che merita di essere esteso e attuato anche a livello nazionale». «Il fatto per cui, secondo gli esperti dell’Osservatorio, con il crescere del numero dei figli oggi aumenta anche la povertà familiare deve far riflettere. È arrivato il momento di politiche dal respiro più ampio, che profumino di un futuro che solo l’istituto familiare può dare, perché sono convinto che il bene delle famiglie sia il bene del Paese», conclude De Palo.