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GIOVEDI

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Notiziario Marketpress di Giovedì 14 Marzo 2013
ELEZIONI DEL PARLAMENTO EUROPEO 2014: LA COMMISSIONE RACCOMANDA CHE I PARTITI POLITICI NOMININO UN CANDIDATO ALLA PRESIDENZA DELLA COMMISSIONE  
 
Bruxelles, 14 marzo 2013 - Nella raccomandazione che ha adottato il 12 marzo, la Commissione europea esorta i partiti politici a nominare un candidato alla carica di presidente della Commissione nelle prossime elezioni politiche e ad indicare chiaramente la loro affiliazione ad un partito politico europeo. Le proposte sono volte a informare meglio gli elettori sulla posta in gioco nelle elezioni del Parlamento europeo che si terranno l’anno prossimo, a stimolare il dibattito su scala europea e in ultima analisi ad aumentare la partecipazione elettorale. La Commissione invita inoltre gli Stati membri a concordare una data comune per la votazione, solitamente distribuita su un periodo di quattro giorni. “Non si può costruire l’Europa senza la partecipazione degli europei. È fondamentale che i cittadini si esprimano sul processo evolutivo e sull’avanzamento dell´Unione europea,” ha affermato la vicepresidente Viviane Reding, commissaria Ue per la giustizia, i diritti fondamentali e la cittadinanza. “Le raccomandazioni pratiche di oggi contribuiranno a rafforzare la voce del popolo nella democrazia europea e a creare sulle elezioni europee dell’anno prossimo un vero e proprio dibattito sul futuro dell’Europa.” Il vicepresidente Maroš Šefčovič, commissario per le relazioni interistituzionali e l´amministrazione, ha affermato: “Sono convinto che questa raccomandazione, insieme alla nostra proposta di rafforzare l’efficienza dei partiti politici europei, contribuirà concretamente a stimolare l´interesse dei cittadini alle elezioni europee, sosterrà dibattiti autentici a livello paneuropeo e segnerà un progresso per la democrazia europea in generale.” La raccomandazione adottata oggi poggia su una nuova indagine Eurobarometro (pubblicata oggi) secondo la quale l’84% dei cittadini ritiene che la partecipazione alle elezioni europee aumenterebbe se fossero disponibili maggiori informazioni sull´impatto dell’Ue nella vita di ogni giorno (vedi allegato), sui programmi dei partiti in Parlamento e sulle elezioni stesse. Il 73% crede che maggiori informazioni sull’affiliazione politica europea dei candidati incoraggerebbero la gente a recarsi alle urne, mentre secondo il 62% dei cittadini, avere dei candidati dei partiti alla presidenza della Commissione e un giorno unico per la votazione contribuirebbero a rafforzare la partecipazione. Il 2013 è l’Anno europeo dei cittadini: la loro occasione di farsi sentire. In anticipo rispetto alle elezioni europee del 2014, la Commissione presenta raccomandazioni volte a intensificare il collegamento tra cittadini e Ue: • prima e durante le elezioni, i partiti politici nazionali dovrebbero indicare chiaramente a quale partito politico europeo sono affiliati; • gli Stati membri dovrebbero concordare un giorno comune per le elezioni europee; • i partiti politici dovrebbero render noto quale candidato sostengono alla presidenza della Commissione europea; • i partiti nazionali dovrebbero informare gli elettori durante la campagna in merito al loro candidato alla presidenza della Commissione. Dall’indagine Eurobarometro sui diritti elettorali dei cittadini dell’Ue è emerso anche che la maggior parte della gente è al corrente del fatto che i cittadini dell´Ue hanno diritto di votare alle elezioni europee (72% delle risposte, in aumento rispetto al 54% del 2007) e alle elezioni locali (66%) nel loro paese di residenza. Contesto Le elezioni europee del 2014 saranno le prime che si svolgeranno nell’ambito del trattato di Lisbona, che potenzia la partecipazione politica del cittadino nell’Unione. Il trattato rafforza altresì i poteri del Parlamento europeo, consolidandone il ruolo di colegislatore e affidandogli ulteriori competenze: elegge il presidente della Commissione su proposta del Consiglio europeo tenendo conto dei risultati delle elezioni europee (articolo 17, paragrafo 7, del trattato sull’Unione europea). Nel discorso sullo stato dell’Unione del 2012 (vedi Speech/12/596), il presidente Barroso ha sottolineato la necessità di approfondire il dibattito paneuropeo e ha esortato ad adoprarsi per rafforzare ulteriormente la dimensione europea delle elezioni. La comunicazione e la raccomandazione di oggi danno seguito al discorso del presidente Barroso, nonché al “Piano per un’unione economica e monetaria autentica e approfondita” (vedi Ip/12/1272) della Commissione, in cui si sottolinea l’importanza di un autentico dibattito europeo anche nel contesto delle elezioni del Parlamento europeo del 2014. Le raccomandazioni riflettono altresì la relazione "Verso un´autentica unione economica e monetaria" redatta dal presidente del Consiglio europeo insieme ai presidenti della Commissione, dell’Eurogruppo e della Banca centrale europea, in cui si afferma che la legittimità democratica e la responsabilità sono fondamentali per un’unione economica e monetaria autentica. La Commissione presenterà le proposte di modifica del trattato in tempo utile per consentire un effettivo dibattito sul futuro dell´Europa prima delle elezioni.  
   
   
DISTRIBUZIONE DEI DEPUTATI DOPO LE ELEZIONI DEL 2014  
 

Strasburgo, 14 marzo 2013 - Per rispettare il limite di 751 deputati fissato dal Trattato di Lisbona e permettere l´arrivo dei deputati della Croazia, il Parlamento ha proposto mercoledì una soluzione che prevede che nessun paese perda più di un deputato e nessuno ne ottenga di nuovi. Dopo la proposta del Parlamento, sarà necessaria l´approvazione all´unanimità del Consiglio europeo e un voto di consenso del Parlamento perché la questione sia decisa. Il Parlamento conta attualmente 754 deputati. Quando la Croazia entrerà nell´Ue, quest´anno, avrà diritto a 12 seggi, portando cosi il numero totale dei deputati a 766. Per garantire il rispetto del massimo fissato a 751 deputati dopo le elezioni europee del prossimo anno, si dovranno tagliare 15 seggi. La "soluzione pragmatica" proposta dal Parlamento prevede che 12 Stati membri, Austria, Belgio, Bulgaria, Croazia, Repubblica Ceca, Grecia, Ungheria, Irlanda, Lettonia, Lituania, Portogallo e Romania, perdano un seggio ciascuno alle prossime elezioni. I restanti tre posti sarebbero necessariamente sottratti alla Germania, la cui quota attuale di 99 deputati supera il limite fissato dal trattato a 96. "Se volevamo avere una progressione graduale dal più piccolo al più grande stato per quanto riguarda il numero di cittadini rappresentati da un solo deputato (...) avremmo dovuto adottare una soluzione più radicale, in cui alcuni Stati avrebbero guadagnato seggi e qualcuno ne avrebbe perso più di uno. Ma possiamo realisticamente immaginare che tale soluzione radicale sarebbe stata accolta dal Parlamento o dal Consiglio?", ha detto il co-relatore Rafał Trzaskowski (Ppe, Pl). Questo è la "meno imperfetta delle soluzioni possibili", ha aggiunto Roberto Gualtieri (S&d, It). La risoluzione è stata approvata con 536 voti a favore, 111 contrari e 44 astensioni. Guardando al futuro, liste transnazionali? Il Parlamento si impegna a presentare prima della fine del 2015, un sistema che permetta di distribuire i seggi parlamentari fra gli Stati membri prima di ogni elezione, in maniera "oggettiva, giusta e trasparente". Il sistema prenderà in esame i trend demografici e l´eventuale aumento di Stati membri, senza escludere, affermano i deputati, la possibilità di riservare un certo numero di deputati agli eletti in liste transnazionali. Secondo una richiesta formulata dal Parlamento con una risoluzione del 22 novembre scorso, le prossime elezioni europee dovrebbero tenersi a maggio 2014, invece che a giugno, come avvenuto fino ad ora.
Stati membri Distribuzione Distribuzione Differenza attuale proposta
Germania 99* 96 -3
Francia 74 74 =
Regno Unito 73 73 =
Italia 73 73 =
Spagna 54 54 =
Polonia 51 51 =
Romania 33 32 -1
Paesi Bassi 26 26 =
Grecia 22 21 -1
Belgio 22 21 -1
Portogallo 22 21 -1
Repubblica Ceca 22 21 - 1
Ungheria 22 21 -1
Svezia 20 20 =
Austria 19 18 -1
Bulgaria 18 17 -1
Danimarca 13 13 =
Slovacchia 13 13 =
Finlandia 13 13 =
Irlanda 12 11 -1
Croazia 12 11 -1
Lituania 12 11 -1
Slovenia 8 8 =
Lettonia 9 8 -1
Estonia 6 6 =
Cipro 6 6 =
Lussemburgo 6 6 =
Malta 6 6 =
Totale 766 751 15

 
   
   
IL PRESIDENTE BARROSO INTERVIENE SUL PROSSIMO CONSIGLIO EUROPEO DEL 14-15 MARZO 2013  
 
 Strasburgo, 14 marzo 2013 – L’intervento di José Manuel Durão Barroso Presidente della Commissione europea sul Consiglio europeo del 14-15 marzo 2013 al Parlamento europeo sessione plenaria: “ Signor Presidente del Parlamento europeo, Signora Presidente del Consiglio, Onorevoli parlamentari, Io oggi concentrarsi sulla agenda economica di riunione di questa settimana del Consiglio europeo e il ruolo fondamentale che essa svolge nella prossima fase del nostro percorso di riforma. E ´di fondamentale importante essere a conoscenza del dibattito in corso in tutta Europa sullo stato della nostra economia. In ogni Stato membro, di opinione politica è passionale, le aspettative del pubblico sono alte, ed è giusto così. Nel corso degli ultimi mesi e anni, attraverso sforzi coerenti e coraggiose a livello sia europeo che nazionale, abbiamo percorso una lunga strada per combattere le cause profonde di questa crisi e di spianare la strada per un futuro sostenibile. Ma dobbiamo ancora affrontare le paure e le preoccupazioni più immediate di molti dei nostri cittadini. Dobbiamo fare tutto il possibile, a tutti i livelli, per aiutarli a uscire dalla crisi. C´è delusione giustificati circa la lenta ripresa dell´economia reale. La crescita in media Ue era inferiore al previsto, alla fine dello scorso anno e sarà vicino a zero quest´anno. Le cifre della disoccupazione sono senza precedenti e semplicemente inaccettabile. Questo significa che dobbiamo rafforzare la nostra attenzione e la nostra volontà di reagire a questa crisi, una risposta che tratta anche della necessità a breve termine e non perdere di vista le riforme strutturali che hanno sottoscritto, riforme che sappiamo essere necessari e che formeranno la base della futura crescita sostenibile. Possiamo vedere che gli sforzi di riforma per la competitività stanno iniziando a dare frutti, correggere gli squilibri molto importanti per l´economia europea, soprattutto nei paesi del programma. E in effetti l´esempio dell´Irlanda, paese che detiene la presidenza di turno del Consiglio, è una buona dimostrazione di questo punto. Non dimentichiamo, meno di un anno fa gli analisti parlavano di implosione dell´euro. Ma ora, vediamo un miglioramento in termini di stabilità finanziaria: in quanto il loro punto più alto nel 2009 i disavanzi di bilancio sono scesi dal mezzo e si prevede di arrivare al di sotto del limite del 3% entro la fine dell´anno, e tassi di interesse pagati da un certo numero di Stati membri sono diminuite in modo significativo. Squilibri di conto corrente sono corretti, e le esportazioni in alcuni Stati membri meno performanti fanno rivivere. Possiamo anche notare i progressi in termini di fiducia economica globale - con la fiducia dei consumatori per l´area dell´euro con un miglioramento di 30 punti base nel corso degli ultimi mesi, la fiducia delle imprese e del 20. Tuttavia, una buona notizia in alcuni settori chiave non deve nascondere il fatto che non ci sia stato un progresso sufficiente ad affrontare la questione della crescita, in particolare per l´economia reale, e che non vi è stato un deterioramento della situazione occupazionale. Permettetemi di dire che, quando vedo la situazione in alcuni dei nostri Stati membri, è chiaro che una parte dei costi a carico dei più vulnerabili nelle nostre società stanno diventando semplicemente insopportabile. Un´equa ripartizione degli oneri deve essere un elemento centrale delle nostre politiche. Onorevoli parlamentari, Non dobbiamo inoltre dimenticare perché siamo in questa situazione: ci sono ancora sentire gli effetti di una triste situazione che è stata alimentata da insostenibile debito pubblico e privato, e da un comportamento irresponsabile da molti nel settore finanziario. Sapevamo che il processo di aggiustamento dovrebbe sempre avere un effetto negativo, a breve termine. Tuttavia, non possiamo ripetere gli errori del passato, accumulando nuovo debito e lasciando le riforme strutturali per la competitività per dopo. In realtà, stiamo correggendo gli errori, e abbiamo ragione di mostrare più fiducia in se stessi oltre l´Europa progressi compiuti finora. L´anno scorso solo che abbiamo concordato il Compact per la crescita e l´occupazione, ha accettato il patto fiscale, ha inaugurato il meccanismo europeo di stabilità, della Bce operazioni definitive monetarie è stato annunciato, abbiamo raggiunto un accordo unanime sul meccanismo unico di vigilanza e negoziato un accordo sulla il cosiddetto bicomponente. E vorrei congratularmi con il Parlamento europeo per l´approvazione, ieri, di questo pacchetto molto importante di legislazione. Abbiamo messo la carne sulle ossa del semestre europeo e continuiamo ad andare avanti in termini di regolamentazione del settore finanziario. Tutte queste decisioni hanno dato un segnale chiaro sulla irreversibilità e l´integrità dell´euro, e hanno inviato il messaggio a destra sulla capacità dell´Europa di agire. Oltre a ciò, la Commissione ha presentato il suo progetto di Unione vera e profonda economica e monetaria, che offre una visione degli sviluppi futuri e l´integrazione. Non permetteremo che la dinamica di riforma dell´Unione europea a rallentare. Il corretto funzionamento dell´Uem richiede che le sue strutture di governance sono stati completati, in particolare nel settore del coordinamento delle politiche economiche e di sostegno alle riforme strutturali. Che sarà al centro del Consiglio europeo di giugno, e stiamo già lavorando su misure specifiche e di un limite temporale per tabella di marcia sul coordinamento ex-ante di importanti riforme economiche, sulla dimensione sociale dell´Uem, tra cui il dialogo sociale e su un quadro per i contratti concordati per la competitività e la crescita, in combinazione con meccanismi di solidarietà rispettivi. Allo stesso tempo stiamo perseguendo un´agenda sociale come parte integrante della nostra strategia per uscire dalla crisi. La posizione abbiamo preso alle discussioni Qfp sempre fatto la stessa cosa: che l´agenda europea per gli investimenti ha anche bisogno di concentrarsi sulla solidarietà e della crescita, con l´obiettivo dei fondi a coloro che hanno bisogno del nostro sostegno di più. L´iniziativa per l´occupazione giovanile, il pacchetto di occupazione giovanile che include il sistema di garanzia per i giovani e il pacchetto di investimenti sociali, sono solo alcuni esempi. Ma siamo onesti, abbiamo bisogno di misure a breve termine per rafforzare le prospettive per la crescita. L´attuazione del Patto per la crescita e l´occupazione è troppo bassa e troppo lento. Non è stato ancora sufficiente ad affrontare l´impegno obblighi sociali. Dobbiamo essere sensibili ai bisogni sociali. Proprio ieri, la Commissione ha adottato un pacchetto di misure per rendere efficace l´iniziativa occupazione giovanile e ha modificato le proposte legislative per il Fondo sociale europeo e sul Fondo comune regolamento sui fondi strutturali. La Commissione ha agito molto rapidamente sulla disoccupazione giovanile. Tali misure comprendono i 6 miliardi di € concordati nel corso della riunione di febbraio del Consiglio europeo per combattere la disoccupazione giovanile - è ora al Consiglio ed al Parlamento europeo di esaminare questi testi rapidamente e lo adotta, al fine di fornire risultati rapidi e concreti. Con questa iniziativa, mi auguro che nuovo impulso può essere generato a livello nazionale e regionale per dare una speranza ai nostri giovani. A questo punto nel tempo, quando la crisi è particolarmente duro con loro, non possiamo e non lasciare che i nostri giovani generazioni verso il basso. Voglio sottolineare che non ci dovrebbe essere alcuna contraddizione tra il sociale e l´ordine del giorno della competitività. In effetti, possiamo vedere che gli Stati membri di maggior successo in Unione Europea, in effetti alcuni di maggior successo al mondo, sono quelli con i sistemi più efficaci di protezione sociale. Ma questo è possibile a causa del loro elevato livello di competitività, e dovremmo essere ugualmente impegnati a entrambi gli obiettivi. Migliorare la competitività non è un fine in sé, ma un mezzo per guidare la prosperità e sostenere gli standard di vita e dei valori europei. La competitività è un elemento indispensabile per sostenere la crescita e l´occupazione. Onorevoli parlamentari, Gli sforzi a livello europeo, non può mai essere una alternativa alle riforme nazionali e gli investimenti. In termini di produttività, vediamo che i migliori risultati sono due volte più produttivo come gli attori più deboli. Ci guidi e sostenerli per colmare il gap, ma le basi vero deve venire da parte degli Stati membri stessi. E ´importante che il Consiglio europeo approva con forza le priorità e le azioni delineate nel annuale della crescita della Commissione per il 2013, perseguendo la crescita e la misura consolidamento fiscale in tutti gli Stati membri, incentrata sul ripristino credito normale per l´economia e l´ammodernamento della pubblica amministrazione . Le riforme strutturali per la competitività e le misure contro la disoccupazione, in particolare la disoccupazione giovanile, meritano particolare attenzione nella progettazione dei programmi nazionali di riforma. E in particolare, la spinta politica per colmare le lacune nel mercato unico deve essere mantenuto. Perché ci sono ancora delle lacune troppi e troppo significativa nel mercato unico; lacune che ostacolano la competitività; lacune che limitano le opportunità e posti di lavoro di costo. Il mercato unico è uno solo, ma una fondamentale fonte di crescita dell´economia reale. Ci sono altri molto importanti. Abbiamo anche bisogno di un quadro finanziario pluriennale per i prossimi sette anni, per garantire gli investimenti in Europa ha urgente bisogno. E poiché la nostra politica commerciale è parte del nostro programma di crescita, vorrei sottolineare ancora una volta l´importanza della decisione di avviare i negoziati con gli Stati Uniti su un commercio transatlantico e di partnership per gli investimenti. La Commissione ha approvato il progetto di mandato negoziale ieri, e continueremo a spingere per portare questi colloqui economicamente molto promettenti a una conclusione positiva. Vorremmo ricevere il mandato del Consiglio il più presto possibile in modo da poter avviare i negoziati entro l´estate. Avremo bisogno di queste nuove fonti di crescita così come dovremo liberare ulteriormente il potenziale delle nostre fonti interne. Onorevoli parlamentari, vorrei concludere, Questo problema è un promemoria del fatto che, nonostante le nostre preoccupazioni economiche e anche politico, che non deve girare verso l´interno. I nostri sforzi verso la competitività e la crescita sono naturalmente di economia, sono circa le urgenze sociali, ma anche la nostra posizione e influenza nel mondo, i nostri valori e il modo in cui li supportano interno che internazionale. A proposito del modo di vita europeo. È per questo che, a dispetto di tutte le nostre difficoltà o proprio a causa loro, abbiamo bisogno della fiducia che è indispensabile per il processo di recupero. È per questo che dobbiamo dimostrare la leadership necessaria, sì, di riconoscere gli ostacoli, ma anche per mostrare la volontà di superare tali ostacoli. Vi ringrazio per la vostra attenzione.  
   
   
NEGOZIATI SUL BILANCIO DI LUNGO TERMINE: ECCO LA POSIZIONE DEL PARLAMENTO EUROPEO  
 
Strasburgo, 14 marzo 2013 - Il mandato del Parlamento per negoziare il bilancio pluriennale dell´Unione europea per il periodo 2014-2020 con la presidenza irlandese è stato approvato mercoledì. I deputati respingono la proposta del Consiglio europeo dell´8 febbraio, cosi come presentata. La risoluzione - preparata dai capigruppo di Ppe, S&d, Alde, Verdi e Gue/ngl - è stata adottata con 506 voti a favore, 161contrari e 23 astensioni. No al deficit! - La risoluzione sottolinea la gravità del crescente problema della carenza di fondi per effettuare i pagamenti che mette a repentaglio il funzionamento di una serie di programmi comunitari, quali Erasmus, il Programma quadro di ricerca e il Fondo sociale, a corto di fondi dall´inizio dell´anno. Il Parlamento insiste sul fatto che la questione delle fatture non pagate dal 2012 deve essere regolata prima della conclusione dei negoziati sul Quadro finanziario pluriennale (Qfp), come già concordato durante i colloqui sul bilancio dello scorso anno. Il Parlamento auspica inoltre che il Consiglio s´impegni formalmente a pagare nel 2013 tutte le fatture in scadenza, in modo da evitare di trasferire il deficit nel nuovo Qfp. Secondo i trattati, l´Unione europea non può avere un bilancio in deficit. Flessibilità, risorse proprie e revisione di medio termine - La risoluzione approvata conferisce al Parlamento un forte mandato negoziale col fine di assicurare che il prossimo Quadro finanziario sia sufficientemente flessibile per consentire che i fondi disponibili siano utilizzati in modo ottimale. I deputati chiedono inoltre una revisione di medio termine del Qfp, per dare al nuovo Parlamento e alla nuova Commissione, che entreranno in carica dopo le elezioni europee dell´anno prossimo, l´opportunità di modificare i bilanci che erediteranno. Inoltre, il Parlamento chiederà un sistema di vere "risorse proprie" per finanziare il bilancio comunitario e che tutte le spese dell´Unione siano finanziate dal bilancio dell´Ue, non separatamente. Prossime tappe - I negoziati informali dovrebbero tradursi in un regolamento che stabilisce il Quadro finanziario pluriennale, per il quale è necessaria l´approvazione del Parlamento, e un accordo interistituzionale tra il Parlamento europeo, il Consiglio e la Commissione. Il Parlamento sta negoziando, in parallelo, le basi giuridiche per i vari programmi comunitari, da decidere in codecisione da Parlamento e Consiglio. In caso di mancato accordo, si applicheranno i massimali previsti dal Qfp per il 2013, al netto dell´inflazione, a partire dal 2014.  
   
   
IL COMMISSARIO ŠEMETA ACCOGLIE LA VOTAZIONE DEL PARLAMENTO EUROPEO IN MERITO ALLA REVISIONE DEL SISTEMA EUROPEO DEI CONTI (ESA 2010)  
 
Bruxelles, 14 marzo 2013 - Algirdas Šemeta, Commissario europeo responsabile per le statistiche, ha accolto ieri con favore l´approvazione del Parlamento europeo della proposta di regolamento sul Sec 2010. Ciò consentirà una revisione del quadro metodologico per dati di contabilità nazionale, adattati alle economie di oggi, per essere utilizzate per raccogliere i dati per la politica economica e per altri scopi amministrativi nell´Ue. Commissario Šemeta ha dichiarato: "Questa metodologia aggiornata di elaborazione dei conti nazionali è un importante contributo per rafforzare la governance economica nell´Ue Sec 2010 sarà il libro delle regole che gli Stati membri dovrebbero seguire nella raccolta dei dati del governo Sarà uno strumento essenziale per misurare la economico.. Prestazioni di entrambi gli Stati membri e l´Unione nel suo complesso, così come per valutare i nostri progressi nell´ambito della strategia per la crescita e l´occupazione. Solida metodologia, applicata in modo uniforme, è essenziale se vogliamo avere statistiche armonizzate, credibili e comparabili. Pertanto, il voto del Parlamento a favore di Esa 2010 è un ulteriore passo nel consolidamento del sistema statistico europeo, in modo che le decisioni politiche fondamentali sono basati su dati. " Sfondo Qual è il Sec 2010? - Il Sistema europeo dei conti nazionali e regionali (Sec), definisce la metodologia armonizzata, che deve essere utilizzato da per la produzione di dati di contabilità nazionale nell´Ue. E ´fondamentale avere una metodologia armonizzata, al fine di garantire che le statistiche sulle economie degli Stati membri vengono compilati in modo coerente e comparabili, affidabili e up-to-date. Esa definisce i concetti, definizioni, classificazioni e regole contabili che devono essere seguite nella compilazione dei conti nazionali. L´esa compatibile a livello internazionale, rendendo possibile descrivere l´economia complessiva di un paese regione, o gruppo di paesi, in modo che sia affidabile comparabile con altre economie. La proposta di regolamento sul Sec 2010 si propone di rivedere, aggiornare e migliorare l´attuale quadro metodologico per la produzione di dati di contabilità pubblica (Sec 95). Ha lo scopo di allineare il sistema dell´Ue con il sistema recentemente aggiornata internazionale dei conti nazionali , e di tener conto delle caratteristiche nuove economie dell´Ue, quali nuove industrie e prodotti, l´impatto della globalizzazione e l´espansione dei servizi finanziari, così come le anticipazioni in ricerca metodologica. Principali modifiche - Le principali modifiche metodologiche apportate a norma del Sec 2010 sono: - Riconoscere che la spesa per la ricerca e lo sviluppo ha carattere di investimento. I costi di ricerca e sviluppo è registrata come investimenti fissi lordi e non più come spese correnti. Ciò consentirà di aumentare prodotto interno lordo dell´Ue di circa il 1,6%. L´identificazione e il trattamento delle spese di ricerca e sviluppo come investimento è molto importante nel contesto della strategia Europa 2020. Un´analisi più dettagliata dei regimi pensionistici è presentato. Una tabella supplementare obbligatorio mostrare in modo trasparente le responsabilità di tutti i regimi pensionistici, compresi quelli di governo se non finanziati o finanziati, al fine di migliorare la comparabilità tra paesi. Il nuovo programma di trasmissione Sec 2010 permetterà un migliore monitoraggio dei cambiamenti economici nei prossimi 15 anni. Passi successivi - Il regolamento sarà formalmente adottato dal Consiglio, nei prossimi mesi, in modo che l´Esa 2010 può essere attuata dagli Stati membri nel mese di settembre 2014.  
   
   
PARLAMENTO EUROPEO, BILANCIO 2014: ROMPERE IL CIRCOLO VIZIOSO DEL DEFICIT NEI PAGAMENTI  
 
Strasburgo, 14 marzo 2013 - Le fatture del 2012 e il 2013 non pagate non dovrebbero essere trasferite nel bilancio del prossimo anno, afferma il Parlamento in una risoluzione adottata mercoledì. I deputati insistono sul fatto che le fatture dello scorso e di quest´anno devono essere pagate al più presto, in modo che il 2014, primo anno del nuovo quadro pluriennale, possa iniziare senza un deficit contrario al diritto europeo. I pagamenti non effettuati si sono accumulati nel corso degli ultimi anni, a causa del rifiuto degli Stati membri di fornire risorse sufficienti. Questo ha creato un circolo vizioso in cui le fatture non pagate sono state spostate nel bilancio dell´anno successivo. Poiché i bilanci annuali non hanno previsto i soldi per pagare gli arretrati, il debito è diventato ogni anno più grande. Aiuti regionali a rischio - Nel 2012, non sono state pagate fatture per €16.2 miliardi, su un totale di richieste per i fondi di coesione presentate dagli Stati membri di €50.6 miliardi. Una volta che queste vecchie fatture saranno regolate, ci saranno ancora €28.9 miliardi da pagare per il 2013. Questo porterà inevitabilmente a un altro deficit di pagamenti che, senza una soluzione, potrebbe compromettere il funzionamento dei programmi Ue del 2014. Entro la fine del 2012, i pagamenti da liquidare avevano raggiunto il livello senza precedenti di €217.300.000.000 e rischia di aumentare durante quest´anno. Nuove risorse per vecchie fatture e relazioni mensili sui pagamenti - I deputati criticano l´abitudine del Consiglio di effettuare "tagli orizzontali" dei fondi destinati ai pagamenti nel bilancio annuale e la ritengono la causa de facto del deficit di bilancio. Essi invitano la Commissione a presentare un progetto di bilancio rettificativo per le fatture dello scorso anno, al più tardi entro la fine di questo mese, per garantire che i negoziati sul bilancio per il prossimo anno non siano compromessi. Questo punto è stato in realtà già concordato nel corso dei negoziati sul bilancio 2013. Per evitare cattive sorprese alla fine dell´anno, i deputati suggeriscono che la Commissione riferisca mensilmente al Parlamento e al Consiglio sui progressi sui corrisposti a ciascun paese dai fondi Ue principali. Investire in crescita e occupazione - Il Parlamento europeo chiede alla Commissione di spiegare chiaramente come il bilancio proposto contribuirà al piano per la crescita e l´occupazione concordato a giugno 2012. I deputati affermano che il bilancio non deve essere visto come un onere aggiuntivo, ma piuttosto come uno strumento per stimolare investimenti. La capacità del bilancio dell´Ue di stimolare la crescita economica, la competitività e la creazione di posti di lavoro è più rilevante che mai, in tempi di difficoltà economica, si sottolinea nel testo approvato. Il testo adottato mercoledì con 532 voti a 86, e 67 astensioni, è primo passo della procedura di bilancio 2014. Il passo successivo è una proposta formale della Commissione. Il bilancio finale è deciso congiuntamente dagli Stati membri e dal Parlamento europeo, entro i limiti stabiliti dal quadro finanziario a lungo termine.  
   
   
QFP 2014-2020: "L´ADOZIONE DELLA RISOLUZIONE DEL PARLAMENTO EUROPEO SI APRE LA FASE FINALE DELLA TRATTATIVA"  
 
Strasburgo, 14 Marzo 2013 - In seguito all´adozione della risoluzione del Parlamento europeo sul quadro finanziario pluriennale 2014-2020, il commissario europeo per la programmazione finanziaria e del bilancio, Janusz Lewandowski, ha detto: "L´adozione da parte del Parlamento europeo della sua risoluzione sul prossimo periodo di programmazione finanziaria (Qfp 2014-2020) è un passo fondamentale in avanti come ora abbiamo le posizioni ufficiali sia del Consiglio e del Parlamento per finalizzare i negoziati sul prossimo quadro finanziario pluriennale. Ora, i negoziati dovrebbero essere avviati rapidamente. Lo dobbiamo a 500 milioni di europei, per le nostre imprese, città e regioni, scienziati, studenti, organizzazioni non governative e di tutti coloro che beneficiano di fondi comunitari: per raggiungere un accordo globale, nonché di completare i lavori di ciascuna politica settoriale per essere pronta entro il 1 ° gennaio 2014. La Commissione europea continuerà a fungere da facilitatore, aiutando a mediare un accordo globale tra il Parlamento europeo e al Consiglio. Il quadro finanziario pluriennale 2014-2020 devono essere pronti in tempo, a fornire i mezzi per aiutare l´Europa a investire la sua via d´uscita dalla crisi, anche attraverso norme più semplici di accesso ai fondi comunitari per i beneficiari, nonché un bilancio più flessibile a livello dell´Ue in grado di fretta reagire ai nuovi sviluppi. Messa in comune le nostre risorse insieme attraverso un bilancio più focalizzato dell´Ue per gli investimenti nella crescita e fornirà maggiori impatti in un momento in cui l´Europa ha più bisogno. "  
   
   
UE: IMPIEGO NELL´ATTUAZIONE DELLA GARANZIA PER I GIOVANI  
 
Berlino, 14 Marzo 2013 - Di seguito l’intervento di ieri di László Andor Commissario europeo responsabile per l´Occupazione, gli affari sociali e l´inclusione: “ Ministro, onorevoli colleghi, Voglio ringraziare il ministro von der Leyen per aver organizzato questo evento e ci invita a Berlino. Sono grato per il suo forte sostegno per la rete dei servizi pubblici dell´occupazione e per il loro progetto ´verso un sistema integrato europeo per l´occupazione dei servizi pubblici banco-Learning´. Domani le assistenti si riuniranno a Bruxelles per discutere i dettagli in vista della riunione di Dublino del capi dei servizi pubblici per l´impiego nel mese di giugno. Il 28 febbraio, il Consiglio dei ministri per l´occupazione e sociale ha raggiunto un accordo politico su una raccomandazione del Consiglio che istituisce una garanzia per i giovani. I capi di Stato e di governo hanno deciso di dedicare il mese scorso € 6 miliardi di sostegno finanziario dell´Ue per la cosiddetta Iniziativa Occupazione giovanile, il braccio finanziario che darà una spinta alla realizzazione del garanzia per i giovani in circa 16 Stati membri con livelli critici di gioventù disoccupazione. Come sapete, la garanzia per i giovani invita gli Stati membri a garantire che sotto i 25 anni ricevono un´offerta di qualità del lavoro, ha continuato l´istruzione, un apprendistato o un tirocinio entro quattro mesi dalla fine della scuola o della disoccupazione. I servizi pubblici per l´impiego sono attori fondamentali per l´attuazione della della garanzia per i giovani. Secondo la raccomandazione del Consiglio che il punto di partenza per la garanzia per i giovani è quando un giovane si registra con un servizio di collocamento. E si dice che gli Stati membri dovrebbero fissare un punto di partenza all´interno della stessa di quattro mesi i tempi per i giovani non occupati, istruzione o formazione e che non sono registrati con un rapporto di lavoro. La raccomandazione invita inoltre gli Stati membri a sviluppare una forte partnership approcci: in primo luogo, tra i datori di lavoro e tali attori del mercato del lavoro, come i servizi per l´impiego per aumentare le opportunità tra i giovani, e in secondo luogo, tra i servizi per l´occupazione, l´istruzione e gli istituti di formazione, i servizi di orientamento e di altri servizi per i giovani specializzati per aiutare transizione graduale dei giovani da inattività o scuola al lavoro. Gli Stati membri sono anche incoraggiati a consentire servizi per l´impiego, insieme ad altri partner di supporto ai giovani, per fornire un orientamento personalizzato e la pianificazione delle azioni individuali, ivi compresi i programmi individuali su misura di sostegno, sulla base del principio di obbligo reciproco in una fase iniziale e continuo follow- fino al fine di evitare che i giovani di abbandono e di garantire la loro progressione verso l´istruzione e la formazione o lavoro. Questi possono essere i compiti di routine per alcuni servizi pubblici per l´impiego, ma nuovo per gli altri. Questo costituisce un grave peso sui servizi pubblici per l´impiego. Ma non tutti i servizi pubblici per l´impiego in Europa sono attrezzati per questi compiti o hanno le risorse e le competenze necessarie. È qui che la Commissione, e in particolare voi - come membri di capi di rete dei servizi pubblici dell´occupazione - può fare la differenza. È possibile contribuire a servizi che eseguono meno di condividere le tue conoscenze ed esperienze. Naturalmente, ciò che funziona bene nel vostro paese non può funzionare bene altrove. Ma sapere ciò che funziona in un paese, o quello che i risultati di una particolare pratica sono, può aiutare gli altri. In primo luogo, si potrebbe assistere ad altri servizi pubblici per l´impiego per attuare la garanzia per i giovani singolarmente o come una rete. Nel breve termine, varie misure di sostegno potrebbe essere utile. Questi potrebbero comprendere: preparazione di un manuale su come i servizi pubblici per l´impiego potrebbe sostenere l´attuazione del garanzia per i giovani, in linea con la raccomandazione. Seminari a livello comunitario per spiegare il vostro approccio nazionale ad altri servizi. Tali laboratori devono essere in grado, che si terrà in tempi molto brevi. Una serie sarebbe probabilmente necessario, dato il gran numero di argomenti. Questi vanno dalla prevenzione, strategie di attivazione per quelli più difficili da luogo, lavorando con i datori di lavoro, e mirati attive del mercato del lavoro le misure politiche, al monitoraggio e alla valutazione. Gemellaggio di servizi pubblici per l´impiego, con visite di studio, formazione del personale e possibilmente, scambi di personale temporaneo. Alcuni servizi pubblici per l´impiego potrebbero raggruppare insieme per condividere l´onere. Un esempio è il servizio pubblico per l´occupazione Task Force Grecia, in cui la Germania, la Svezia e il Regno Unito stanno aiutando il servizio greco rimodellare il suo modello di business. In secondo luogo, sostenere la mobilità dei giovani per l´occupazione nel quadro del progetto pilota primo luogo il tuo lavoro Eures. So che alcuni di voi sono molto attivi qui. Ciò potrebbe comportare il trasferimento sistematico di know-how su progetti di reclutamento tali e aiutare i paesi di origine per sviluppare strutture che migliorano la cooperazione. Esplorando l´inclusione di tirocini e apprendistati per aumentare l´occupazione tra i giovani, in linea con la richiesta del Consiglio europeo di giugno 2012 riguardante Eures. La mobilità tra i giovani lavoratori come apprendisti e tirocinanti potrebbe anche essere parte della offerta di lavoro giovanile di garanzia. Altre misure potrebbero anche contribuire a lungo termine, come il supporto per gli Stati membri la creazione di una società basata su sistema di apprendistato e le relative strutture. Forse questo potrebbe essere discusso in una riunione successiva. Il tuo sostegno può contribuire a modificare gli atteggiamenti di apprendistato di tipo learning by promuovere i vantaggi di apprendistato e di consentire ai giovani e ai loro genitori a fare una scelta informata in caso di assunzione della qualità di formazione professionale o l´apprendistato. In terzo luogo, si potrebbe aiutare fornendo alla Commissione con il sostegno attraverso azioni innovative in risposta alla disoccupazione giovanile. Ciò potrebbe comportare due possibilità: Il primo è per voi di assistere la Commissione e il Comitato per l´occupazione dell´Ue nel monitoraggio dell´attuazione della garanzia per i giovani dal punto di vista pubblico servizio per l´impiego. La Commissione emette attualmente un questionario annuale ai servizi pubblici per l´impiego sulle loro misure anti-crisi. Un modulo del questionario riguarda l´applicazione della garanzia per i giovani dal punto di vista dei servizi pubblici per l´impiego. Se siete d´accordo, chiederemo i vostri esperti per un consiglio per l´interpretazione dei progressi e quali misure correttive potrebbe sembrare. Il secondo è per voi e per i vostri esperti di fungere da cassa di risonanza per questioni pratiche - per esempio, su cosa e quando per finanziare, e su aspetti specifici di attuazione - che la Commissione deve decidere in merito regolarmente. Signore e signori, Ho cercato di illustrare brevemente le aree in cui vedo un ruolo per i servizi pubblici per l´impiego nel fornire un supporto per l´attuazione della raccomandazione. Sono sicuro che anche tu hai idee e suggerimenti, che potremmo discutere. Il sostegno che si può offrire come singoli servizi pubblici per l´impiego o come una rete è tanto necessaria e sarà molto gradita. Come sapete, la Commissione sta preparando una proposta di legge sulla creazione di una struttura formale per la rete dei servizi pubblici per l´impiego. Ciò dovrebbe consentire di usare la tua esperienza per sostenere l´attuazione della politica per l´occupazione, rafforzare la cooperazione e l´apprendimento all´interno della rete e stimolare l´innovazione sulla capacità di fornire. Vedo questo incontro come un esempio di ciò che può ottenere lavorando con voi. Posso suggerire di informare gli altri capi dei servizi pubblici per l´impiego quando si incontreranno il prossimo a Dublino su questa iniziativa e il sostegno che offrite. Idealmente questo dovrebbe essere coordinate all´interno della rete. Grazie per il vostro supporto. Non vedo l´ora di sentire le vostre opinioni.”  
   
   
L´INIZIATIVA PER L´OCCUPAZIONE GIOVANILE: LA COMMISSIONE EUROPEA PROPONE LE REGOLE  
 
Bruxelles, 14 marzo 2013 - La Commissione europea ha proposto norme operative per attuare l´iniziativa a favore dell´occupazione giovanile. A questa iniziativa, che è stata proposta dal Consiglio europeo nella riunione del 7 e 8 febbraio 2013, sono stati assegnati 6 miliardi di euro per il periodo 2014-2020 László Andor, Commissario per l´Occupazione, gli affari sociali e l’inclusione, ha dichiarato:"Recependo il forte segnale politico lanciato dal Consiglio europeo a sostegno dell´iniziativa della garanzia per la gioventù e di altre misure concepite per affrontare il livello record di disoccupazione giovanile, la Commissione ha messo a punto una proposta concreta per consentire agli Stati membri di cominciare ad utilizzare le risorse disponibili subito dopo l´entrata in vigore del nuovo quadro finanziario 2014-2020." L´iniziativa a favore dell´occupazione giovanile è mirata in particolare a favorire l´integrazione nel mercato del lavoro di giovani disoccupati e al di fuori di ogni ciclo di istruzione e formazione (Neet) nelle regioni dell´Unione con un tasso di disoccupazione giovanile nel 2012 superiore al 25%. I fondi destinati all´iniziativa verrebbero quindi impiegati per rafforzare e accelerare le misure descritte nel pacchetto per l´occupazione giovanile del dicembre 2012. Tali fondi sarebbero a disposizione degli Stati membri per finanziare, nelle regioni ammissibili, misure attuative della raccomandazione relativa alla garanzia per i giovani concordata nell´ambito del Consiglio dei ministri del lavoro e degli affari sociali dell´Ue del 28 febbraio (cfr. Memo/13/152).nel quadro della garanzia per la gioventù, gli Stati membri sono invitati ad attuare misure per garantire che i giovani fino all´età di 25 anni ricevano un´offerta qualitativamente buona di impiego, di formazione continua, di apprendistato o di tirocinio entro quattro mesi dall´uscita dal ciclo scolastico o dall´inizio del periodo di disoccupazione. L´iniziativa a favore dell´occupazione giovanile integrerebbe altri progetti nazionali, tra cui quelli che ricevono il sostegno del Fondo sociale europeo (Fse), al fine di istituire o attuare dispositivi di garanzia per i giovani, come la riforma delle istituzioni e dei servizi competenti. Dei fondi previsti, 3 miliardi di euro proverrebbero da una linea di bilancio specifica per l´occupazione giovanile e almeno altri 3 miliardi dal Fondo sociale europeo. Date le attuali difficoltà di bilancio degli Stati membri dovute alla crisi economica, solo il contributo del Fondo sociale europeo sarebbe da integrare, da parte dagli Stati membri, con un proprio contributo finanziario. Http://ec.europa.eu/social/main.jsp?catid=1036    
   
   
VENERDÌ IN REGIONE TOSCANA I LAVORI DELLA COMMISSIONE INTERMEDITERRANEA DELLA CRPM  
 
Firenze, 14 marzo 2013 – Si terrà venerdì 15 marzo a partire dalle 9.00 presso la Sala Pegaso di Palazzo Strozzi Sacrati a Firenze la riunione dell’Ufficio politico della Commissione intermediterranea della Crpm, la Conferenza delle Regioni periferiche e marittime d’Europa. I lavori saranno aperti dal presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi. Seguirà l’intervento della presidente della Commissione intermediterranea, Joana Ortega, vicepresidente della Generalitat della Catalogna. Numerosi gli argomenti al centro della plenaria e dei gruppi di lavoro: si va dalle politiche dei trasporti a quelle marittime, dall’acqua, all’efficienza energetica, dalla cultura al turismo, dalla cooperazione territoriale all’Expo 2015. Nel corso dei lavori, che si concluderanno alle 18.00, sono previsti tra gli altri gli interventi del presidente della Regione Sardegna, Ugo Cappellacci, della vicepresidente della Regione Provence-alpes-cote d’Azur e del vicepresidente della Commissione intermediterranea, il greco Georgios Anghelopoulos. Alla fine della mattinata è in programma un briefing con i giornalisti del presidente Enrico Rossi e della vicepresidente della Catalogna, Joana Ortega.  
   
   
EMILIA ROMAGNA: COOPERAZIONE DECENTRATA. ECCO LE NUOVE MODALITÀ PER PARTECIPARE AI PROGETTI PER LO SVILUPPO DEI RAPPORTI INTERNAZIONALI TRA I POPOLI. NUOVI STRUMENTI PER AVVICINARE I CITTADINI E RENDERE PIÙ SEMPLICI LE OPPORTUNITÀ DI ACCESSO A RETI E COLLABORAZIONI  
 
Bologna, 14 marzo 2013 – Nuove opportunità per la cooperazione decentrata. Da oggi tutti i soggetti attivi nello sviluppo dei rapporti internazionali tra i popoli e nella promozione di una cultura di pace (enti locali, associazioni di volontariato e organizzazioni non governative) potranno iscriversi online e partecipare così all´Assemblea consultiva e ai Tavoli Paese, ossia ai due momenti di coordinamento e partecipazione dei soggetti organizzati della società civile emiliano-romagnola alla programmazione regionale in materia e di promozione di programmi di cooperazione a livello nazionale, comunitario e internazionale. La Regione Emilia-romagna ha pubblicato le nuove modalità di iscrizione sul sito www.Spaziocooperazionedecentrata.it  “E’ un’innovazione coerente con la necessità della pubblica amministrazione di utilizzare tutti gli strumenti per avvicinare i cittadini e rendere più semplici le opportunità di accesso a reti e collaborazioni internazionali”, sottolinea Donatella Bortolazzi, assessore regionale allo Sviluppo delle risorse umane, organizzazione e cooperazione allo sviluppo. “La Regione punta sulle nuove tecnologie per favorire la più ampia partecipazione ai processi di programmazione e di attuazione di partenariati internazionali. Auspichiamo, quindi, un allargamento della base partecipativa a nuovi interlocutori interessati a progetti di internazionalizzazione del sistema territoriale”. Le nuove modalità operative La nuova modalità di iscrizione attua le previsioni contenute nel documento di programmazione per il periodo 2012-2014 per la cooperazione allo sviluppo, approvato dalla Regione nel luglio 2012. Nella sezione anagrafica del sito gli enti e i referenti possono iscriversi ad un archivio che consente loro di essere informati su tutte le attività della Regione Emilia-romagna sulla cooperazione decentrata all’Assemblea consultiva e, in particolare, sugli incontri dei singoli Tavoli Paese. Questi ultimi sono previsti dall’art. 12 della legge regionale 12/02 (“Interventi regionali per la cooperazione con i paesi in via di sviluppo e i paesi in via di transizione, la solidarietà internazionale e la promozione di una cultura di pace”) e costituiscono lo strumento principale di coordinamento tra i soggetti della cooperazione decentrata. Finora hanno, tra l’altro, consentito lo scambio di informazioni, la condivisione di esperienze, la messa in comune delle diverse progettualità e la realizzazione di incontri a carattere seminariale. Ai Tavoli Paese possono partecipare tutti i soggetti di cui all’art. 4 della legge, attivamente presenti nel territorio dell´Emilia-romagna e in possesso di una esperienza di collaborazione nelle aree coerenti con le finalità della legge. In particolare: enti locali; organizzazioni non governative, non lucrative di utilità sociale e di volontariato; cooperative sociali e associazioni di promozione sociale che prevedano nello statuto attività di cooperazione e solidarietà internazionale; università, istituti di formazione accreditati, di iniziativa culturale e di ricerca e informazione; fondazioni con finalità attinenti alla legge 12/02; le imprese di pubblico servizio; organizzazioni sindacali e di categoria; comunità di immigrati; istituti di credito; cooperative e imprese, con particolare riguardo a quelle artigiane, piccole e medie. I Tavoli attivati dalla Regione riguardano i Balcani Occidentali, l´America Latina (in particolare Brasile, Argentina e Uruguay), l´Europa dell´Est (in particolare Moldavia e Ucraina), il bacino sud del Mediterraneo, i Territori dell´autorità Palestinese, Senegal, Mozambico e Corno d´Africa.  
   
   
SAITTA SU PAPA FRANCESCO I DI ORIGINI PIEMONTESI  
 
Torino, 14 marzo 2013 - "Un´emozione fortissima, che ho potuto vivere a Roma a pochi metri da piazza San Pietro invasa di fedeli". Lo dice Antonio Saitta presidente della Provincia di Torino che commenta la scelta del Papa Francesco I, "un pastore apparso umile, quello che la Chiesa aspettava. Mi fa un enorme piacere poter sottolineare le origini piemontesi della famiglia Bergoglio che al pari di migliaia di altre famiglie all´inizio del secolo avevano lasciato il Piemonte per cercare lavoro in Argentina e sud America".  
   
   
FVG: PAPA FRANCESCO PUNTO RIFERIMENTO IN UN MONDO IN CRISI  
 
Trieste, 14 marzo 2013 - "Dal gesto inaspettato e storico di Benedetto sedicesimo all´elezione di un papa che viene dal continente sudamericano: in pochi giorni i vertici della chiesa cattolica hanno risposto alle attese dei fedeli di tutto il mondo scegliendo un pontefice segno di universalità e di apertura ai poveri della terra". Il presidente della Regione Renzo Tondo si è espresso così all´annuncio dell´elezione di papa Francesco Primo. "Ha una grande responsabilità in un momento di crisi anche nella chiesa come nella società civile - ha aggiunto Tondo - ed e´ per tutti, credenti o no, un punto di riferimento per gli uomini che accettano la sfida del rinnovamento dei valori e dei rapporti tra gli uomini in tutti i continenti".  
   
   
CONFERENZA REGIONI: ODG SU EMERGENZA AMMORTIZZATORI SOCIALI IN DEROGA LA RIUNIONE DI IERI A ROMA È STATA PRESIEDUTA DAL PRESIDENTE DELLA REGIONE BASILICATA VITO DE FILIPPO  
 
Roma, 14 marzo 2013 - La Conferenza delle Regioni e delle Province autonome ha approvato ieri il seguente ordine del giorno sull´emergenza ammortizzatori sociali, consegnato al Governo nella seduta della Conferenza Stato-regioni presieduta dal presidente della Regione Basilicata Vito De Filippo: La Conferenza delle Regioni e delle Province autonome, nella seduta odierna, ha nuovamente affrontato l´emergenza che si sta determinando sul fronte del pagamento degli ammortizzatori sociali in deroga, sia per la fase finale del 2012 che per il 2013. In particolare, rispetto al 2012, la Conferenza, pur prendendo atto di una prima risposta positiva avvenuta con la messa a disposizione - dopo l´ultimo incontro con il Ministro Fornero del 13 febbraio 2013 - di € 200 milioni da parte del Governo, ribadisce l´urgenza che vengano assicurate le risorse necessarie a coprire il fabbisogno dell´intera annualità 2012, garantendo a tutti i lavoratori e le lavoratrici, che hanno dovuto ricorrere agli ammortizzatori in deroga, il pagamento del dovuto. Affrontando, poi, le problematiche relative al 2013, la Conferenza sottolinea l´urgenza che siano superati i ritardi e le interpretazioni burocratiche che hanno, fino a ieri, bloccato il pagamento delle indennità. In particolare, ritiene non porsi la questione degli accordi in sede istituzionale richiamata dalla circolare del Ministero del lavoro e delle politiche sociali e dell´Inps, in quanto non prevista dalla normativa vigente. Resta di fondamentale importanza la copertura integrale del fabbisogno 2013, oggi fortemente sottostimato nelle previsioni del bilancio dello Stato. Tale sottostima rischia di bloccare ai primi mesi dell´anno la possibilità autorizzativa da parte delle Regioni, lasciando centinaia di migliaia di lavoratori privi di protezione sociale. In tal senso, le Regioni - nelle more dell´assegnazione delle risorse già disponibili sul bilancio dello Stato - chiedono che venga messo in atto ogni intervento idoneo a garantire l´integrale copertura del 2013.  
   
   
REGIONI, PRESIDENTE UMBRIA MARINI NOMINATA COORDINATRICE GRUPPO “REGIONI DELLA COMPETITIVITÀ” PER NUOVA PROGRAMMAZIONE FONDI COMUNITARI  
 
Roma, 14 marzo 2013 - La Conferenza delle Regioni e delle Province autonome ha nominato nella seduta di ieri la presidente della Regione Umbria, Catiuscia Marini, coordinatrice del gruppo "Regioni della competitività" con riferimento alla prossima programmazione 2014-2020 dei fondi comunitari. La nomina, approvata all´unanimità dalla Conferenza, è stata proposta congiuntamente dai Presidenti delle Regioni Liguria, Lombardia, Valle d´Aosta, Toscana e Veneto. In tale veste, la presidente Marini ha incontrato a Roma, a Palazzo Chigi, il Ministro per la coesione territoriale, Fabrizio Barca, per la prosecuzione del confronto tra Governo e Regioni italiane per la definizione di una comune posizione in vista dell´Accordo di partenariato che dovrà indicare gli obiettivi della nuova stagione della programmazione dei fondi comunitari.  
   
   
REGIONI, PRESIDENTE UMBRIA MARINI: POSITIVO CONFRONTO CON MINISTRO BARCA, MA GOVERNO DEVE PORSI TEMA RIVISITAZIONE PATTO DI STABILITÀ  
 
Roma, 14 marzo 2013 - "La nuova programmazione 2014-2020 rappresenta lo strumento di programmazione finanziaria più importante che le Regioni hanno per fronteggiare la crisi economica e per dare un contributo alla ripartenza delle imprese. Su questo tema registriamo un lavoro positivo con il ministro Barca". Lo ha detto la presidente della Regione Umbria, Catiuscia Marini, che ieri ha guidato la delegazione della Conferenza delle Regioni durante il confronto con il Ministro della Coesione territoriale. "In particolar modo - ha detto la presidente Marini - condividiamo l´impostazione di riallineare la politica ordinaria, che si realizza con gli strumenti nazionali in tanti settori quali mobilità, scuola e sanità, con la politica di programmazione strategica comunitaria. Questo è un salto di qualità rispetto al passato, fondamentale nel momento in cui affrontiamo la programmazione 2014-2020". "Sotto questo profilo - ha aggiunto - le Regioni pongono come tema prioritario l´approccio che si vuole dare alla conclusione dell´attuale ciclo di programmazione, ovvero questi ultimi tre anni. Ci preoccupa moltissimo, nel Mezzogiorno, ma anche in tutte le Regioni del Centro-nord, la difficoltà di raggiungere gli obiettivi con un patto di stabilità che concretamente ci ostacola e ci impedisce di realizzare gli interventi programmati". "Va sottolineato infine - ha concluso la presidente Marini - che si tratta di investimenti positivi che vanno nella direzione del miglioramento dell´offerta di servizi, che servono a sostenere una parte dell´economia locale, che innalzano la qualità della vita delle persone. Per questi motivi riteniamo che il Governo nel suo complesso si debba porre il tema di come modificare le regole del patto di stabilità, anche nel rapporto con l´Europa, soprattutto per quanto riguarda le risorse che servono a cofinanziare i programmi strategici".  
   
   
PUGLIA, RIMPASTO GIUNTA REGIONALE. VENDOLA: "SARÀ CORPO A CORPO TRA POLITICA E POVERTÀ"  
 
Bari, 14 marzo 2013 - “Sarà un corpo a corpo tra la politica e la povertà, questo sarà il tema degli ultimi due anni di governo. Stiamo vivendo una fase nuova, abbiamo la necessità di rendere più efficace la nostra azione”. Così il Presidente della Regione Puglia Nichi Vendola presentando a Bari ieri mattina ai giornalisti “un rimpasto abbastanza corposo” del governo regionale con 12 assessori anziché 14. “Abbiamo detto che dovevamo concentrarci sulla costruzione di un governo che avesse caratteristiche particolari – ha spiegato Vendola - un governo che combattesse la povertà e la paura perché questi sono i problemi che vivono le famiglie in Puglia, come in tutta Italia, Questa guerra ha bisogno di essere combattuta prima di tutto dalle istituzioni, dal governo regionale. Io ho fatto le mie scelte, ho chiesto a chi ha lavorato bene di lasciare il posto da combattimento e ho chiesto a energie nuove di venire a rappresentare un punto di riferimento per dare speranza e prospettive e per fare scelte urgenti di cambiamento e di difesa della Puglia”. Secondo il Presidente “un rimpasto è un fatto politico ma è anche un fatto che contiene elementi di relazione umana”. “Si condivide con diverse persone un’avventura appassionante e difficile – ha proseguito Vendola - poi, queste persone, non perché abbiano demeriti, ma per esigenze politiche generali, sono chiamate a svolgere altrove il proprio impegno. Ecco dal punto di vista personale è il potere che avrei voluto non avere quello, di interferire nella vita degl ialtri. E comunque vorrei poter dire, a tutti coloro che sono stati impegnati in Giunta (assessori Attolini, Amati, Campese, Dentamaro, Fratoianni, Stefàno, Pelillo ndr), un sincero grazie sperando di poter godere del loro suggerimento e del loro arricchimento anche da collocazioni diverse”. Di seguito, dei brevi curricula dei nuovi assessori della giunta Vendola. Rosa Stanisci (Pd - Personale), 52 anni, già sindaco di S. Vito dei Normanni e già deputata e senatrice. E’ diplomata in assistenza di comunità infantili, impiegata di azienda privata e impegnata in attività dell’associazionismo antiracket. Antonio Decaro ( Pd - Llpp-trasporti), capogruppo del Pd in Consiglio regionale, è stato assessore al Traffico nella Giunta del Comune di Bari. E’ tuttora consulente del sindaco. E’ ingegnere dell’Anas. Leonardo Di Gioia (Misto - Bilancio) è consigliere regionale. E’ dottore commercialista e revisore dei conti, professore a contratto di Statistica presso la facoltà di Agraria dell’Università di Foggia. E’ sposato e ha due figli. Leo Caroli (Sel - Lavoro) è neoconsigliere regionale. Già segretario generale della Cgil di Brindisi, è presidente del consorzio società fiscali Caaf Puglia. E’ stato impegnato nella Task Force per l’occupazione della Regione Puglia. E’ sposato e ha un figlio. Fabrizio Nardoni (Ppv - Agricoltura), laureato in scienze industriali, è geometra, sposato, imprenditore, ha ricoperto e ricopre cariche nella Confindustria Taranto, nell’Ance Puglia, nella Scuola Edile e nella Formedil. Le nuove deleghe di Giunta assegnate oggi con decreto del Presidente: Prof.ssa Arch. Angela Barbanente, nata a Bari il 7 gennaio 1956, Vice Presidente Assessore alla Qualità del Territorio con delega Assetto del Territorio, Beni Culturali, Politiche abitative, Urbanistica; Dott.ssa Rosa Stanisci, nata a San Vito dei Normanni il 4 giugno 1960, Assessore alle Risorse Umane con delega al Personale e Organizzazione, Ee.ll..- Coordinerà a mezzo del Servizio Personale l’attività in materia di anticorruzione; Avv. Loredana Capone, nata a Lecce il 14 febbraio 1964, Assessore allo Sviluppo Economico con delega Attività economiche e consumatori, Competitività, Energia Reti e Infrastrutture materiali per lo sviluppo, Internazionalizzazione, Ricerca Industriale e Innovazione; Ing. Antonio De Caro, nato a Bari il 17 luglio 1970, Assessore alle Infrastrutture e Mobilità con delega Reti e Infrastrutture per la mobilità, Verifiche e Controlli dei Servizi Tpl, Lavori Pubblici; Dott.ssa Elena Gentile, nata a Cerignola il 2 novembre 1953, Assessore al Welfare, con delega alle Politiche di Benessere sociale e Pari Opportunità, Programmazione sociale ed integrazione socio-sanitaria, Programmazione Assistenza Territoriale e Prevenzione, Programmazione Assistenza Sanitaria e specialistica, Gestione accentrata e Finanza Sanitaria, Accreditamento e Promozione Sanitaria; Dott. Leonardo Di Gioia, nato a Foggia il 18 aprile 1971 Assessore Bilancio con delega Aa.gg., Contenzioso Amministrativo, Demanio e Patrimonio, Bilancio e Ragioneria, Finanze, Provveditorato ed Economato; Prof. Guglielmo Minervini, nato a Molfetta il 22 gennaio 1961, Assessore Politiche Giovanili, Trasparenza e Legalità con delega Politiche giovanili e cittadinanza sociale, Sport per tutti, Protezione Civile; Dott. Leo Caroli, nato a Cisternino il 20 Maggio 1960, Assessore al Lavoro con delega Politiche per il Lavoro; Prof.ssa Silvia Godelli, nata a Bari il 5 Giugno 1947, Assessore al Mediterraneo, Cultura, Turismo con delega Cultura e Spettacolo, Mediterraneo, Turismo; Dott. Lorenzo Nicastro, nato a Bari il 9 novembre 1950, Assessore alla Qualità dell’Ambiente con delega Ecologia, Ciclo Rifiuti e Bonifica, Rischio Industriale; Prof.ssa Alba Sasso, nata a Bari l’8 marzo 1946, Assessore Diritto allo Studio e Formazione con delega Scuola Università, Formazione Professionale; Dott. Fabrizio Nardoni, nato a Taranto l’8 novembre 1964, Assessore alle Risorse Agroalimentari con delega Agricoltura, Alimentazione, Riforma Fondiaria, Caccia e pesca, Foreste; Riservate alla competenza del Presidente le funzioni inerenti l’Avvocatura Regionale, le Politiche legislative, Controlli e Partecipate, Relazioni Istituzionali ed Internal Audit, Attuazione del Programma, Comunicazione Istituzionale, Risorse Naturali, Tutela delle Acque  
   
   
FVG: ELEZIONI REGIONALI E AMMINISTRATIVE 2013: PRESENTAZIONE CANDIDATURE  
 
Trieste, 14 marzo 2013 - In vista delle prossime elezioni del 21 e 22 aprile 2013, il Servizio elettorale della Regione ricorda che le candidature per le elezioni regionali si presentano nei giorni di sabato 16 marzo, dalle ore 8.00 alle ore 20.00, e domenica 17 marzo, dalle ore 8.00 alle ore 12.00, presso la segreteria dell´Ufficio centrale regionale nella sede della Regione a Udine, in via Sabbadini n. 31, primo piano. Per quanto riguarda, invece, le elezioni provinciali, le candidature si presentano presso la segreteria dell´Ufficio elettorale centrale costituito presso il Tribunale di Udine nei giorni di venerdì 22 marzo, dalle ore 8.00 alle ore 20.00 e sabato 23 marzo, dalle ore 8.00 alle ore 12.00. Infine le candidature per le elezioni comunali si presentano presso la segreteria di ciascun Comune interessato al rinnovo dei propri organi, sempre nei giorni di venerdì 22 marzo, dalle ore 8.00 alle ore 20.00 e sabato 23 marzo, dalle ore 8.00 alle ore 12.00. Si ricorda che i tredici Comuni interessati alle elezioni comunali sono: Arzene, Faedis, Fiume Veneto, Forgaria nel Friuli, Martignacco, Polcenigo, San Daniele del Friuli, San Giorgio della Richinvelda, San Giorgio di Nogaro, Sequals, Spilimbergo, Udine e Zoppola. Liste e nomi dei candidati consiglieri regionali, provinciali e comunali e dei candidati alla carica di presidente della Regione, di presidente della Provincia di Udine e di sindaco saranno pubblicati subito dopo la presentazione sul sito Internet della Regione www.Regione.fvg.it  alla voce Elezioni Regionali e Amministrative 2013.  
   
   
NICOLA ZINGARETTI SI INSEDIA COME PRESIDENTE DELLA REGIONE LAZIO  
 
Roma, 14 marzo 2013 - Nicola Zingaretti si è insediato il 12 marzo come presidente della Regione Lazio. Dopo la proclamazione, avvenuta presso la Corte d’Appello di Roma, nel pomeriggio Zingaretti ha visitato gli uffici e ha salutato il personale della Regione. “In questo momento – ha detto Zingaretti - il mio pensiero va a tutti i cittadini e le cittadine della regione Lazio. A tutte le famiglie che vivono il presente con una grande paura vorrei che arrivi un messaggio piccolo ma importante di speranza da parte nostra. Ci rimboccheremo subito le maniche e ci metteremo a lavoro per la nostra comunità”. “C’è un grande lavoro da fare. E con umiltà e serietà, tenteremo di portarlo avanti nel migliore dei modi”, ha concluso Zingaretti.  
   
   
FVG: FIRMATO DECRETO NOMINA ASSESSORE INDIRA FABBRO  
 
Trieste, 14 marzo 2013 - Il presidente della Regione Renzo Tondo ha firmato il 12 marzo sera il decreto con il quale accetta le dimissioni dell´assessore Sandra Savino, eletta al Parlamento nazionale, e nomina assessore regionale Indira Fabbro, alla quale è attribuita la trattazione delle materie di competenza della Direzione centrale finanze, patrimonio e programmazione e della Direzione centrale ambiente, energia e politiche per la montagna.  
   
   
BASILICATA, SEMINARIO: “IL BILANCIO DELL’ENTE LOCALE PER L’ANNO 2013” SI PARLERÀ DI NUOVO ASSETTO RISORSE BIENNIO 2013-2014, DEFINIZIONE GETTITO IMU, GESTIONE PERSONALE, PATTO DI STABILITÀ INTERNO  
 
Potenza, 14 marzo 2013 - “Il bilancio dell’ente locale per l’anno 2013”, è il tema del seminario di studio rivolto al personale delle amministrazioni pubbliche, promosso dall’Ufficio Autonomie Locali e Decentramento Amministrativo del Dipartimento Presidenza Giunta della Regione Basilicata, che si svolgerà venerdì 15 marzo alle 9,00 a Potenza nella sala Inguscio in via Vincenzo Verrastro. Introdurrà i lavori Pasquale Monea, dirigente Ufficio Autonomie locali e Decentramento amministrativo. Seguirà la relazione a cura di Francesco Zito, dirigente del Ministero dell’Interno. Nel corso dei lavori si discuterà, in particolare, di: nuovo assetto delle risorse per il biennio 2013-2014; definizione del gettito Imu 2012 per i Comuni e le conseguenti variazioni sulle assegnazioni a valere sul fondo sperimentale di riequilibrio e sui trasferimenti erariali 2012; Patto di stabilità interno per il 2013; gestione del personale; nuovi e vecchi limiti di spesa, il nuovo assetto dei controlli interni dopo il Dl 174; compiti, responsabilità e tutela del responsabile del servizio economico-finanziario; legge “anticorruzione” e piano da approvare in ciascun ente locale; crisi finanziarie e rimedi normativi.  
   
   
GIOVEDÌ VENDOLA A ROMA PER BRIDGESTONE E ACCORDO DI PROGRAMMA CON ORNAGHI  
 
Roma, 14 marzo 2013 - Oggi alle ore 11.00 (presso la sede del ministero dei Beni culturali) il Presidente della Regione Puglia Nichi Vendola, insieme con l’assessore alla Qualità del territorio e ai beni culturali Angela Barbanente, sottoscriverà con il Ministro dei Beni culturali Lorenzo Ornaghi l’accordo di programma sulla valorizzazione dei beni culturali in Puglia. Alle ore 12.30 presso il Ministero dello Sviluppo Economico, il Presidente Vendola parteciperà con il sottosegretario Claudio De Vincenti alla prima riunione del tavolo istituzionale sulla vicenda Bridgestone, convocato dal Mise. Successivamente (orientativamente tra le 14.30 e le 15.00) il Presidente Vendola, sempre presso la sede del Ministero dello Sviluppo Economico, incontrerà i rappresentanti delle organizzazioni sindacali.  
   
   
LAVORO. ESPERTI IN GREEN ECONOMY E MOBILITY MANAGER, ECCO LE PROFESSIONI PIÙ RICHIESTE IN CITTÀ IN TEMPO DI CRISI RICERCA BICOCCA-COMUNE DI MILANO. FORTE DOMANDA ANCHE PER ALTO ARTIGIANATO E COMMERCIO ONLINE. DATI UTILI A ORIENTARE LE SCELTE DELL’AMMINISTRAZIONE  
 
Milano, 14 marzo 2013 - Ingegneri gestionali e informatici, esperti di green economy, mobility manager, addetti commerciali, sarti e modellisti: sono le professionalità più richieste in città in questo periodo di crisi economica. A rilevarlo è la ricerca “I segnali deboli del mercato del lavoro nel Comune di Milano”, realizzata dal Centro Studi e Ricerche Lavoro & Società dell’Università Bicocca, in collaborazione con l’assessorato alle Politiche per il Lavoro, Sviluppo economico, Università e Ricerca del Comune, presentata oggi all’Urban Center in Galleria Vittorio Emanuele. “La crisi, che ha portato la disoccupazione giovanile al 28% in città, sta producendo delle trasformazioni anche all’interno dei settori produttivi che abbiamo fotografato attraverso la ricerca sui ‘segnali deboli’ - ha spiegato l’assessore al Lavoro e Sviluppo economico Cristina Tajani -. “Nonostante la crisi, ci sono professionalità ancora molto richieste sul territorio: le professioni dell’alto artigianato legato alla moda, come sarte e modelliste, quelle legate alla green economy, quali manager energetici e del ciclo dei rifiuti, e quelle del commercio online”. “Si tratta di indicazioni - conclude l’assessore Tajani - utili a orientare non solo i percorsi formativi di università e scuole professionali, ma anche a modellare politiche pubbliche in senso innovativo: è quello che stiamo facendo attraverso gli interventi sul co-working, il microcredito, le start up, la Smart city”. La ricerca raccoglie i “sentori” delle esigenze del mercato del lavoro da parte di ordini professionali, associazioni imprenditoriali, sindacati, identificandoli come “segnali deboli”, ovvero dati qualitativi non rilevati dalla statistica, o “segnali di trasformazione”, per esempio l’impatto che lo stage ha sul mondo del lavoro, anticipando però tendenze e prospettive. La ricerca, condotta su un panel di oltre 30 interviste, evidenzia come in settori caratterizzanti l’economia cittadina - quali moda, design, information and communication technology, bancario, assicurativo - si stia affermando un trend rivolto alla selezione di figure professionali high-skilled. Profili che, per le loro caratteristiche di preparazione scolastica e professionale, reggono meglio gli effetti negativi della crisi. Figure professionali su cui le imprese sono disposte a investire poiché su di esse si concentrano le principali prospettive di ripresa e di rilancio, sia sul mercato locale ma soprattutto internazionale. A questo riguardo è emersa una prima criticità legata alla competenza linguistica, che non consente di interagire in maniera efficace, anche e soprattutto a livello di conoscenza di termini tecnici, con contesti esteri. Si evidenzia anche la necessità di avere capacità trasversali di problem solving e di comunicazione più articolate. La terza criticità emersa riguarda la scarsa propensione del capitale umano a spostarsi, trasferendosi anche all’estero. La ricerca sottolinea come molti settori stiano vivendo una profonda trasformazione a livello produttivo e organizzativo dettato dal progresso tecnologico e dalla competizione internazionale. Nell’ict diminuiscono le risorse per la ricerca e la formazione e cresce la domanda di nuove professionalità dettata dall’innovazione sia mobile sia cloud, oltre alla continua attenzione al consumatore come esperti di Crm (Customer relation marketing), ingegneri gestionali e laureati in economia con conoscenze informatiche. Anche nel settore del credito e assicurativo, lo sviluppo dell’home banking e dell’online ha portato a una riconversione del personale: competenze più commerciali anziché gestionali e amministrative. I settori che risentono meno della crisi, come l’alta moda, la pelletteria e la calzatura di lusso, rilevano a loro volta la necessità di figure che sappiano affiancare alla competenza artigianale (sarti e modellisti) la conoscenza di materiali innovativi e potenziali nuove fibre. Nell’ambito del design e dell’architettura affiorano rilevanti cambiamenti nei profili professionali richiesti. Architetti che, alla formazione classica, aggiungano conoscenze commerciali e manageriali, in materia di problemi energetici, nuove tecnologie, componenti innovative ecc. Nel settore in costante crescita della green economy si segnala la richiesta di professionalità legate alla produzione e commercializzazione di fonti di energia alternative, alla ricerca di materiali e tecnologie ecosostenibili fino alla gestione dei processi di mobilità. In tale ambito, nonostante un recente lieve rallentamento dei ritmi di crescita, pesa la concorrenza internazionale che traina la proliferazione di nuove figure, come consulenti per la pianificazione energetica, mobility manager, esperti nello smaltimento e riciclo dei rifiuti solidi urbani. La ricerca fa emergere anche il ruolo primario svolto dalle università milanesi considerate dagli intervistati il luogo principale di sviluppo del job placement per l’omogeneità dell’offerta formativa e per la vocazione professionalizzante dei corsi. Le facoltà che mantengono una forte richiesta continuano a essere quelle di ingegneria oltre a quelle collegate al mondo della finanza e ai corsi specifici ad alta vocazione commerciale. Tuttavia, permane una condizione di sovra-qualificazione dei neo-laureati, con uno scollamento tra l’alto livello di preparazione e il basso livello di mansioni da svolgere. A questo si ricollega, in conclusione, l’annoso problema dell’abuso della formula dello stage, che spesso maschera posizioni lavorative equivalenti a quelle più stabili.  
   
   
PRESENTATO IL PROGETTO “BOTTEGHE DI MESTIERE” , AVVIATO NELLE MARCHE CON IL FINANZIAMENTO DI ITALIA LAVORO. PARTECIPANO TOD’S , LORIBLU E SAINT ANDREWS.  
 
Ancona, 14 marzo 2013 - "In una fase difficile come quella attuale occorre favorire tutte le opportunità che si presentano per combattere la disoccupazione. In una regione come la nostra , dove solo per il 15% delle imprese esiste un ricambio generazionale da titolare a figlio o a management, è necessario puntare a percorsi formativi di specializzazione in manifatture di qualità accompagnando il giovane ad inserirsi nel mondo del lavoro. Troppo spesso assistiamo a mancanze di figure specializzate richeste dalle aziende, che potrebbero inserirsi facilmente nel mondo del lavoro. Ecco quindi che La Regione Marche ha aderito con entusiasmo al progetto “Amva” di Italia Lavoro con l’obiettivo di favorire e incrementare l’occupazione giovanile nell’ambito del settore artigiano-imprenditoriale. “ Sono le parole di commento dell’assessore regionale alla Formazione –Lavoro, Marco Luchetti in apertura della conferenza stampa di ieri in Regione dove è stato presentato il progetto Botteghe di Mestiere finanziato da Italia Lavoro – Agenzia tecnica del Ministero del lavoro con 1 milione di euro sul nostro territorio, e che coinvolge nove imprese marchigiane e oltre 240 giovani in vari settori produttivi. Sei iniziative sono già state avviate nei settori della fabbricazione di strumenti musicali nella Provincia di Ancona, dei lavori di costruzione specializzati nell’edilizia nella Provincia di Ascoli Piceno, due nel settore delle calzature nel fermano, due nel settore moda e del tessile nella Provincia di Macerata. Sono in fase di avvio le botteghe di mestiere specializzate nel settore della costruzione, fabbricazione metalli e macchinari e nel settore della fabbricazione di calzature nella Provincia di Fermo e la bottega di mestiere specializzata nel settore moda e tessile per la Provincia di Pesaro. “Ciò che stiamo realizzando con il progetto Botteghe di Mestiere – ha affermato il presidente e amministratore delegato di Italia Lavoro Paolo Reboani - è un binomio virtuoso, sancito dalla riforma dell’apprendistato, tra meccanismi di ingresso nel mercato del lavoro e formazione in azienda, con l’obiettivo di aumentare l’occupazione e accrescere il capitale umano dei giovani. Credo anche che questa iniziativa sia importante per rivitalizzare il tessuto produttivo delle nostre imprese, in questo caso una parte dell’eccellenza del made in Italy, e per rivalutare il lavoro artigianale che tanto ha contribuito alla diffusione internazionale del made in Italy. Se le Marche sono state un modello imprenditoriale negli anni ’70 , ora stanno diventando un modello per le politiche del lavoro con cui Italia Lavoro sta collaborando ottimamente”. Attraverso l’attivazione di percorsi sperimentali di tirocinio, la Bottega di Mestiere, modello rappresentato da un’impresa singola o da un consorzio di imprese e laboratorio artigianale, si propone di favorire la trasmissione di competenze specialistiche verso le nuove generazioni, rafforzare l’appeal dei mestieri tradizionali, favorire il ricambio generazionale e stimolare la nascita di nuova imprenditoria nel segno del Made in Italy. Il progetto mette a disposizione una borsa mensile di 500 euro per ogni partecipante, che ha la possibilità di acquisire conoscenze, competenze e capacità per trovare un’occupazione o per avviare un’attività artigianale in proprio. Ogni ciclo di tirocinio prevede l’inserimento in bottega di 10 giovani. Gli aspiranti tirocinanti, interessati a partecipare alle attività di Bottega di Mestiere, possono iscriversi attraverso il sistema informatico. Le aziende vincitrici beneficiano di un contributo di 250 euro mensili per ciascun tirocinante. Per ciascuna bottega, che opera nei territori a livello provinciale, sono selezionati 30 giovani disoccupati o inoccupati che svolgono un tirocinio di 6 mesi. Nel corso della prima fase del progetto sono state selezionate 62 botteghe, che hanno avviato il primo ciclo di tirocini all’inizio di questo anno e che alla fine coinvolgeranno oltre 1800 ragazzi. Attualmente è in corso la seconda tornata che vede la partecipazione di oltre 1400 giovani in tutta Italia, più di 500 le imprese o aggregazioni di imprese, per lo più dei settori della moda e dell’enogastronomia. Tra le aziende ammesse al finanziamento per la Bottega ci sono infatti grandi laboratori di sartoria come Saint Andrews nelle Marche e poi industrie delle calzature prestigiose come Tod’s e Loriblu. E Annarita Pilotti, titolare della Loriblu d Fermo ha detto di essere “veramente orgogliosi di partecipare al progetto "Botteghe di Mestiere", perché unisce due temi che abbiamo a cuore: i giovani ed il made in Italy. Nel settore calzaturiero, forse proprio per combattere la crisi, molti scelgono di delocalizzare la produzione all´estero perché vengono abbattuti i costi di manodopera, noi contrariamente abbiamo sempre scelto di investire nelle Marche. Grazie a questa iniziativa, alcuni giovani avranno la possibilità di imparare un mestiere, e noi metteremo a loro disposizione tutta la nostra esperienza e la nostra professionalità, per permettere loro di crescere e di specializzarsi. Questo perché riteniamo che i giovani vadano aiutati non solo a parole, ma anche con l´esempio e con i fatti: la nostra azienda ci crede a tal punto che ha recentemente lanciato un concorso di stilismo, "Arte d´Impresa", rivolto proprio a loro, e che permetterà ai vincitori di vedere realizzate le loro creazioni e di entrare nel nostro ufficio stile per un´esperienza lavorativa." Ugualmente l’amministratore delegato di Saint Andrews d Fano, Pierluigi Canevelli ha sottolineato la validità del progetto e l’esigenza e utilità di cambiare mentalità per la riscoperta di mestieri altrettanto nobili come l’artigiano. Canevelli ha anche evidenziato che il concetto di considerarsi ancora come un´unica grande sartoria fatta di 180 persone, ha permesso di affermarsi nel mercato internazionale di alta gamma, ricordando anche di aver potuto superare momenti di crisi nel 2009 grazie ai contratti di solidarietà stipulati con la Regione Marche. E’ intervenuto inoltre il vicepresidente d Confindustria Marche Sandro Bertini mettendo in luce la riflessione che possiamo mantenere ancora una credibilità all’estero grazie allo straordinario tessuto imprenditoriale delle Pmi che per questo vanno agevolate e di cui le Marche rappresentano un signficativo segmento qualitativo. “Puntare ancora sulla creatività e il talento dei giovani – ha concluso – è una mossa vincente in un contesto avverso“  
   
   
TOSCANA: CASSA INTEGRAZIONE, PRIMO SBLOCCO DA MINISTERO E INPS DEI PAGAMENTI PER IL 2013  
 
 Firenze 14 marzo 2013 – I lavoratori in cassa integrazione o mobilità in deroga da gennaio 2013 ancora in attesa di riscuotere le prime mensilità, potranno a breve iniziare a ricevere le indennità. Dopo una serie di pressioni continue esercitate dalle Regioni e dai sindacati finalmente l’Inps nazionale ha autorizzato le sedi regionali a dare il via ai pagamenti. “Abbiamo preso atto della notizia dello sblocco – commenta l’assessore alle attività produttive lavoro e formazione Gianfranco Simoncini – che finalmente dà una risposta positiva all’impegno profuso in questi mesi dalle Regioni per sollecitare una soluzione ai problemi burocratici legati al nuovo quadro normativo che non penalizzasse migliaia di lavoratori coinvolti”. L’assessore Simoncini, nella sua veste di coordinatore per il lavoro in seno alla Conferenza delle Regioni, era intervenuto più volte nei confronti del ministro del lavoro Elsa Fornero, delle strutture del Ministro e dell’Inps, per sbloccare la situazione. Proprio stamani si è svolto l’ultimo incontro con il ministro. “Mi auguro che oggi, superato il blocco – spiega ancora Simoncini – gli uffici dell’Inps possano smaltire il forte ritardo accumulato in questi due mesi di stallo in modo da assegnare rapidamente gli arretrati ai lavoratori, dando sollecitamente risposta a chi già da troppo tempo è stato lasciato senza reddito e che non vengano sollevati nuovi cavilli burocratici che sarebbero intollerabili”. Da gennaio ad oggi la Regione Toscana ha ricevuto 4927 domande di cassa integrazione in deroga, per un totale di 21591 lavoratori, mentre le nuove domande di mobilità sono state 426, cui si aggiungono quelle autorizzate a cavallo fra il 2012 e il 2013, che sono in tutto 1043. ” Si tratta di domande che, già oggi, superano le prime risorse attribuite alla Regione Toscana dal Governo nazionale: 33 milioni. Per far fronte a questa situazione, oltre a convocare la riunione degli Assessori regionali al lavoro per ottenere dal governo una ulteriore ripartizione delle risorse ad oggi presenti nel bilancio dello stato, stiamo predisponendo una delibera di giunta che inviti l’Inps regionale a liquidare, intanto, due mensilità per il 2013 di ammortizzatori in deroga a tutti coloro che ne hanno diritto, per poi proseguire nell’erogazione una volta pervenute le nuove risorse statali. Tale decisione permetterebbe di evitare disparità di trattamento tra lavoratori che vivono, tutti, una situazione di pesante disagio”. “Rimane, poi, purtroppo aperta la questione del completamento dei pagamenti per il 2012 – sottolinea infine Simoncini – per i quali sono necessari circa 180 milioni di euro e per la copertura degli ammortizzatori in deroga per tutto il 2013, essendo le risorse assolutamente insufficienti rispetto alla spesa storica ed in particolare all’aumento nell’utilizzo della cassa registrato a gennaio. Diviene quanto mai urgente, anche per gli ammortizzatori in deroga, che si arrivi rapidamente alla formazione di un nuovo governo ed alla piena funzionalità del Parlamento in grado di trovare nel bilancio dello stato le risorse aggiuntive per arrivare a fine anno”.  
   
   
LIBERA, XVIII GIORNATA DELLA MEMORIA IN RICORDO DELLE VITTIME DELLE MAFIE, A FIRENZE PER LA MANIFESTAZIONE CON IL TRENO STRAORDINARIO DELLA REGIONE LIGURIA  
 
Genova, 14 Marzo 2013 - Un treno straordinario per la manifestazione in ricordo delle vittime di tutte le mafie che si svolgerà sabato 16 marzo a Firenze, promossa dall’associazione Libera. Lo mette a disposizione la Regione Liguria su proposta dell’assessore ai trasporti, Enrico Vesco che sarà presente alla manifestazione, in rappresentanza della Giunta regionale con il Gonfalone della Regione. Il convoglio, composto da 6 carrozze doppio piano per una capienza totale di 900 posti, partirà da Genova Principe alle 6 per arrivare a Firenze Santa Maria Novella alle 9.39, effettuando fermate a Genova Brignole (6,09), Rapallo (6,38), Chiavari (6,47), Levanto (7,27), La Spezia centrale (7,55) e Sarzana (8,08). “In questo modo – spiega Vesco – abbiamo risposto positivamente alla richiesta di Libera Liguria. Credo che il contributo della Regione sia un importante segnale di sostegno per i cittadini liguri che vorranno partecipare all’iniziativa e una conferma della nostra vicinanza all’associazione, con la quale abbiamo già collaborato proficuamente lo scorso anno in occasione dell’analoga manifestazione a Genova”.