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Notiziario Marketpress di Mercoledì 16 Ottobre 2013
Politica
DICHIARAZIONE DEL PRESIDENTE BARROSO E DEL COMMISSARIO BARNIER A SEGUITO DELL´APPROVAZIONE DEFINITIVA DA PARTE DEL CONSIGLIO DELLA CREAZIONE DEL MECCANISMO UNICO DI VIGILANZA PER LA ZONA EURO  
 
 Bruxelles, 16 ottobre 2013 - Ieri il presidente Barroso ha dichiarato : "E ´ una buona notizia che il Consiglio ha dato il definitivo sign-off per il meccanismo di controllo unico, la prima tappa del nostro Union Banking . La Commissione è pronta ad aiutare in qualsiasi modo con intensi preparativi della Banca centrale europea, al fine di garantire l´ Ssm inizia il lavoro del prossimo anno . Ora è urgente mettere la gara di ritorno in posizione da concordare il meccanismo di risoluzione singolo e del fondo e il libro singola regola per strumenti di risoluzione delle banche e le garanzie sui depositi . Queste nuove regole contribuirà a costruire un settore finanziario stabile , ripristinare condizioni eque di credito in tutta l´Ue e di assicurare che le banche , non i contribuenti, pagano per i propri errori . Lo dobbiamo ai nostri cittadini di consegnare prima delle elezioni del Parlamento europeo nel mese di maggio. " Commissario Barnier ha dichiarato: "Oggi , il Consiglio ha dato la sua approvazione definitiva per il meccanismo di controllo unico, il primo pilastro dell´Unione bancaria . Abbiamo scritto la storia di regolamentazione . Questo è un passo epocale : l´inizio di una nuova era per la vigilanza delle banche dell´Eurozona . La Bce sarà presto assumerà vaste nuovi poteri . Molte sfide ci attendono , ma sono fiducioso che sarà un successo . La credibilità del sistema bancario è in gioco. Vorrei in particolare ringraziare il ruolo fondamentale svolto dal cipriota , irlandese e lituana presidenze e il Parlamento europeo a trovare questo accordo . Ma meglio di vigilanza non è sufficiente. Una unione bancaria comporta anche un´azione per ristrutturare le banche non vitali in caso di necessità . Ecco perché il sistema di vigilanza deve essere integrata da un sistema integrato europeo per la risoluzione di tutti i paesi partecipanti al sindacato bancario. Abbiamo avuto una discussione utile a Lussemburgo oggi su questi temi . Dobbiamo trovare un accordo definitivo sulla direttiva relativa alla risoluzione bancaria per gli Stati membri e l´accordo politico in Consiglio sul meccanismo sola risoluzione per la fine dell´anno " .  
   
   
UE: IL VICEPRESIDENTE TAJANI A ROMA PRESENTA IL NUOVO PROGRAMMA EUROPEO PER LE PMI ALLA GIORNATA EUROPEA DEL CREDITO  
 
Roma, 16 ottobre 2013 - Venerdì 18 ottobre, a partire dalle ore 9.30, presso lo Spazio Europa a Roma, in via Quattro novembre n. 149, Antonio Tajani, Vicepresidente della Commissione europea, responsabile per l´Industria e l´Imprenditoria, interverrà allo Eu Access to Finance Day - la Giornata europea per l´accesso ai finanziamenti. L´evento, promosso dalla Commissione europea, mira a presentare Cosme, il nuovo programma Ue per la competitività e l´innovazione 2014-2020. Interverranno, tra gli altri, il Ministro dello Sviluppo Economico Flavio Zanonato, il Vicepresidente della Banca europea per gli investimenti Dario Scannapieco, il Vicedirettore Generale della Banca d´Italia Luigi Federico Signorini, il Direttore generale dell´Associazione bancaria Giovanni Sabatini, il Vicepresidente di Confindustria Aurelio Regina, il Direttore generale del Fondo europeo per gli investimenti Richard Pelly e il Presidente dell´Ente Nazionale per il Microcredito Mario Baccini. La discussione sarà moderata da Alberto Orioli, vicedirettore de il Sole 24 Ore. Con un bilancio di 2,3 miliardi, Cosme è uno strumento di finanziamento che continua in larga misura le attività dell´attuale programma quadro 2007/2013 per la competitività e l´innovazione (Cip). Il programma si rivolge a: 1) imprese, soprattutto Pmi, che beneficeranno di credito e capitali di rischio che altrimenti non sarebbero riuscite a ottenere, 2) aspiranti imprenditori che desiderano creare una propria impresa, 3) pubblica amministrazione, che riceverà assistenza per elaborare riforme volte al miglioramento del contesto per il business. Nel suo intervento, Tajani chiederà una rapida ed efficacia attuazione di Cosme, invitando le istituzioni finanziarie locali a diventarne partner. Alla vigilia dell´iniziativa, il Vicepresidente Tajani ha dichiarato: "La restrizione del credito rappresenta il principale ostacolo per la ripresa, specie in paesi, come l´Italia, con un alto numero di Pmi che più soffrono per la mancanza di finanziamenti. L´europa è in prima linea per sciogliere questo nodo, con più investimenti dai fondi Ue, in sinergia con la Bei e, per un´applicazione meno rigida di Basilea Iii ".  
   
   
MONITORAGGIO MISSIONE IN UCRAINA - OSSERVAZIONI FONDAMENTALI PER LA CONFERENZA DEI PRESIDENTI DEL PARLAMENTO EUROPEO  
 
Bruxelles, 16 ottobre 2013 - In attesa della relazione finale della nostra missione, che ci presenta al Parlamento europeo, al termine del nostro mandato, vorremmo fare alcune osservazioni chiave per quanto riguarda lo stato attuale delle cose e la via da seguire. Dall´ultima relazione alla Conferenza dei presidenti il ​​18 aprile 2013, abbiamo intrapreso otto missioni ufficiali supplementari per l´Ucraina , portando il numero totale di visite dall´inizio della missione di monitoraggio a 22. Dall´inizio della missione, abbiamo speso l´equivalente di dodici settimane di lavoro pieno in Ucraina, incontrando il presidente Yanukovich quattordici volte, il primo ministro Azarov ventuno volte, Yulia Tymoshenko in ospedale tredici volte per circa 32 ore di dialogo e di incontro membri della sua famiglia e gli avvocati della difesa su base regolare. Abbiamo anche incontrato in molte occasioni altri alti titolari attuali ed ex ufficio sia all´interno del governo e l´opposizione, i rappresentanti della società civile e corpo diplomatico. Siamo grati per l´alto livello di collaborazione con tutti i nostri interlocutori in Ucraina, sia con le autorità e con l´opposizione continua. Questa collaborazione ha consentito la missione di sviluppare un elevato livello di fiducia con conseguente signora Tymoshenko rimanendo in assistenza ospedaliera, senza monitoraggio video e frequentato solo da guardie di sesso femminile. Lei non è stato costretto ad assistere alle udienze della Corte e non è stato trasferito di nuovo alla colonia. Tutti gli studi e le indagini penali contro la sua sono stati sospesi almeno dal giugno 2013. L´ex ministro dell´Interno Sig. Lutsenko è stato graziato il 7 aprile 2013 e rilasciato immediatamente. L´ex Vice Ministro della difesa Sig. Ivashchenko è stato rilasciato il 14 agosto 2012 e il divieto di viaggio revocato. Dal dicembre 2012, la missione ha anche prestato attenzione a una serie di casi relativi a carico del sig Nemyria Mp (Batkivshchina partito e presidente della Rada commissione per l´integrazione europea) e della signora Tymoshenko avvocato signor Vlasenko, il cui divieto di viaggio è stato revocato il 3 aprile 2013. Inoltre, abbiamo sistematicamente incoraggiato le autorità e l´opposizione a lavorare insieme al fine di soddisfare le aspettative fondamentali da parte dell´Ue soprattutto in termini di standard di democrazia e stato di diritto. Legislazione elettorale è in via di miglioramento a seguito delle ultime elezioni parlamentari e una data per nuove elezioni nei cinque collegi elettorali contestati è stato fissato il 15 dicembre 2013. Il nuovo Codice di procedura penale è in corso di attuazione, riducendo in modo significativo il numero dei detenuti in custodia cautelare. Inoltre, la Commissione di Venezia ha recentemente adottato raccomandazioni per lo più positivi per quanto riguarda ulteriori riforme proposte al sistema giudiziario e l´ufficio del pubblico ministero. Queste riforme, se condotto e attuato pienamente e in linea con gli standard europei, potrebbero cambiare significativamente il panorama politico e giuridico in Ucraina, un miglioramento che è anche molto bisogno di attrarre investimenti diretti esteri a disposizione. Quanto alla situazione della signora Tymoshenko, l´ex primo ministro è stato ricoverato in ospedale dal mese di aprile 2012 nella centrale Ukrzaliznytsia clinica in Kharkiv, dove un team di medici della clinica Charité (Berlino, Germania) sta supervisionando il suo trattamento. Nel giugno 2013, la valutazione della situazione clinica di Tymoshenko ha concluso che lei richiede urgentemente un trattamento chirurgico adeguato. A causa della sua sfiducia nelle autorità ucraine, piuttosto che i medici ucraini stessi, Yulia Tymoshenko ha rifiutato tale trattamento in Ucraina. Lei invece, potrebbe essere disposto a sottoporsi ad intervento chirurgico all´estero come pubblicamente dichiarato il 4 ottobre 2013. Nel "caso del gas", il verdetto della Pecherskyi Corte distrettuale di Kiev è stata confermata dalla Corte d´Appello e dalla Corte di Cassazione nel mese di agosto 2012. La sentenza della Corte europea dei diritti dell´uomo sul suo arresto pre-trail e la detenzione è entrato in vigore il 30 luglio 2013, che stabilisce che è stata detenuta illegalmente prima della condanna. Il Comitato dei Ministri del Consiglio d´Europa ha già criticato l´Ucraina per non riaprire il procedimento penale che hanno portato alla sua condanna per eseguire tale sentenza. Attualmente vi è anche la seconda causa pendente dinanzi alla Corte di Strasburgo per quanto riguarda le presunte violazioni al suo diritto ad un processo equo. Nel "caso fiscale", le prove presso il Tribunale distrettuale di Kharkiv sono stati costantemente rinviata a causa della cattiva salute del convenuto. Nel "caso di omicidio Shcherban" (fusa con il "caso debito Uesu"), le indagini preliminari è stato anche sospeso. Dato questo contesto, medica e legale, la missione ha formulato un appello al presidente dell´Ucraina, il 4 ottobre 2013 (vedi allegato) per rilasciare Yulia Tymoshenko per cure mediche in materia di salute e motivi umanitari in via del perdono. Per quanto pubblicamente dichiarato, la Germania sarebbe pronta ad ospitare la signora Tymoshenko per un tale trattamento, non da ultimo a causa dei medici della clinica Charité di essere basati a Berlino. Il nostro appello arriva in un momento di importanza strategica per le relazioni Ue-ucraina. Affrontare i temi della giustizia selettiva è uno dei requisiti fondamentali individuati dal Consiglio Affari esteri dell´Unione europea nel dicembre 2012 al fine di firmare l´accordo di associazione con l´Ucraina. Molti sforzi sono stati fatti per quanto riguarda gli altri requisiti, in particolare in termini di riforme legislative, come descritto sopra. Siamo stati incaricati dal Parlamento europeo per affrontare la questione della giustizia selettiva in Ucraina. Le condizioni per la firma sono stati fissati dal Consiglio Affari esteri dell´Unione europea, non per la nostra missione. A nostro parere, queste condizioni, soprattutto per quanto riguarda Yulia Tymoshenko, devono ancora essere soddisfatte. Dopo 16 mesi e 22 missioni, possiamo concludere a questo punto nel tempo che ulteriore lavoro è necessario per garantire la conformità. In questo contesto, riteniamo che questa missione deve proseguire gli sforzi al fine di facilitare l´attuazione di una soluzione reciprocamente accettabile, prima che la decisione del Consiglio dell´Unione europea su una potenziale firma dell´accordo di associazione. Data la natura pressatura della tempistica restante Esortiamo tutte le parti in Ucraina, le istituzioni dell´Ue e gli Stati membri a dare il loro sostegno mirato e più pieno alla missione, al fine di garantire le necessarie condizioni che garantiscano il successo al vertice del partenariato orientale a Vilnius .  
   
   
PARLAMENTO EUROPEO, AMMINISTRATORI: QUOTE ROSA OBBLIGATORIE ENTRO IL 2020  
 
Strasburgo, 16 ottobre 2013 - Entro il 2020 almeno il 40% degli amministratori senza incarichi esecutivi dovrebbe essere donna, secondo le regole sostenute dai deputati il 14 ottobre. Tale obiettivo dovrebbe essere raggiunto dalle aziende private di tutta l’Ue. Mentre il settore pubblico dovrebbe ottenere questi risultati entro il 2018. Nel 2012 solo il 15% degli amministratori senza incarichi esecutivi era donna. Secondo la proposta sostenuta dalla commissione ai Diritti delle Donne e uguaglianza di genere e quella agli Affari legali, le nuove regole dovranno essere applicate delle società quotate in Borsa. Anche per quelle in cui le donne rappresentano attualmente meno del 10% della forza lavoro. Le piccole e medie imprese non saranno obbligate a seguire queste regole. Le aziende che non seguiranno queste regole entro il 2020 dovranno confrontarsi con le autorità nazionali. Le sanzioni – come l’esclusione dagli appalti pubblici – saranno praticate per coloro che non seguiranno le procedure in maniera chiara e trasparente.  
   
   
MARONI FIRMA ACCORDO PER MACROREGIONE ALPINA EUROPEA  
 
Milano, 16 ottobre 2013 - "Il 18 ottobre prossimo i presidenti delle Regioni e delle Province autonome alpine italiane si troveranno riuniti a Grenoble, in Francia, per la firma di uno storico accordo paritetico tra Stati e Regioni sulla creazione di una ´Strategia Macroregionale per la Regione Alpina´, uno strumento di coordinamento delle politiche e dei fondi transnazionali, per garantire crescita, equità e sviluppo sostenibile nelle Regioni più sviluppate d´Europa, quelle intorno alla catena alpina, una Macroregione di 70 milioni di abitanti su più di 450mila chilometri quadrati". E´ quanto spiegato in un comunicato congiunto a firma di Roberto Maroni, presidente di Regione Lombardia; Roberto Cota, presidente di Regione Piemonte; Luca Zaia, presidente di Regione Veneto; Debora Serracchiani, presidente della Regione Friuli Venezia Giulia; Augusto Rollandin, presidente della Regione Valle d´Aosta; Luis Durnwalder presidente della Provincia autonoma di Bolzano; Alberto Pacher, presidente del Trentino Aldo Adige. Strategia - "Merita ricordare - afferma ancora il comunicato congiunto - che questo processo di costruzione di una strategia macroregionale europea è stato avviato - per la prima volta nella storia delle strategie europee - dalle Regioni, che, con la loro ´Iniziativa´, sancita il 29 giugno 2012 a Bad Ragaz (Svizzera), hanno lanciato ufficialmente il progetto di una ´Strategia Macroregionale per le Alpi´. Nei mesi successivi l´iniziativa delle Regioni ha raccolto il plauso e la partecipazione convinta dei Governi degli Stati alpini, che si apprestano a formalizzarne la nascita nell´ambito del Consiglio Europeo dei Capi di Stato e di Governo il prossimo 19 dicembre. Lo stesso Parlamento Europeo, nello scorso mese di maggio 2013, ha avuto modo di esprimersi favorevolmente nei confronti della Strategia alpina, riconoscendone il valore aggiunto per l´intera Unione Europea". Apprezzamento Adesione Governo - "I presidenti delle Regioni e Province autonome alpine italiane, apprezzando l´adesione del Governo italiano all´iniziativa, confermano - dice la nota - la forte e comune volontà di realizzare al più presto la Macroregione Alpina, che rappresenterà un´occasione di ripensamento delle politiche per lo sviluppo, a partire da quei territori e da quei popoli che intorno all´Arco Alpino hanno saputo costruire l´asse portante della crescita europea". Alta Attenzione - "Ricordando che le Regioni e Province autonome alpine italiane abbracciano la quasi totalità del versante sud delle Alpi e rappresentano da sole un terzo delle popolazioni del territorio interessato dalla Strategia, i presidenti - conclude il testo congiunto - intendono ribadire che manterranno alta l´attenzione, affinché tutte le Regioni e Province autonome alpine siano pienamente coinvolte e associate nell´intero processo di elaborazione e approvazione della Strategia e del relativo Piano d´Azione, che dovrà essere definito entro la fine del 2014, al fine di far convergere la definizione delle priorità strategiche della Macroregione con quelle della Programmazione Europea 2014-2020 dei fondi a finalità strutturale".  
   
   
A STOCCARDA E GRENOBLE PER UNA NUOVA EUROPA  
 
Milano. 16 ottobre 2013 - "Sarà sicuramente un mezzo importante, per procedere verso il nostro progetto di Europa delle Regioni". Così il presidente della Regione Lombardia Roberto Maroni, conversando con i giornalisti a margine della presentazione dei 62 nuovi treni del trasporto pubblico locale lombardo, ha risposto a chi gli chiedeva un commento sui due appuntamenti internazionali ai quali parteciperà giovedì (a Stoccarda, dove assumerà la guida dei ´Quattro motori d´Europa´) e venerdì (a Grenoble, per la firma di uno storico accordo paritetico tra Stati e Regioni sulla creazione di una ´Strategia Macroregionale per la Regione Alpina´). I Territori Conteranno Di Più - L´assunzione della Presidenza delle quattro Regioni ´locomotiva´ del vecchio continente (Lombardia, Baden-württemberg, Catalogna e Rhône-alpes), secondo il governatore, sarà uno strumento per "far contare di più le Regioni in Europa" e, ha proseguito, anche l´accordo di Grenoble, "che vede coinvolti sette Stati e 39 Regioni, fra le quali quelle del Nord, è coerente con il progetto di Macroregione che noi stiamo realizzando in Italia". Clandestini, Dalla Ue Poche Risposte - Rimanendo in tema di Europa, a chi gli chiedeva un commento sulle misure che la Ue intende adottare per fermare il massiccio sbarco di immigrati sulle nostre coste, Maroni ha replicato di "non avere commenti da fare", ma ha voluto anche rilevare che "qualunque iniziativa sia stata fino a questo momento annunciata dalle Istituzioni comunitarie, per ora è rimasta sulla carta. Intanto gli sbarchi vanno avanti e i clandestini continuano ad arrivare". "C´è un solo modo - ha sottolineato il presidente - per affrontare questo fenomeno e salvare vite umane: fare i pattugliamenti davanti alle coste dei Paesi di partenza, coinvolgendo i Governi, perché non deve essere considerato un atto ostile nei loro confronti". "E´ molto semplice - ha concluso Maroni - e non capisco perché non si faccia. Io, da ministro dell´Interno, avevo agito in questa direzione e aveva funzionato. Francamente, tutte queste chiacchiere che vengono dall´Europa mi lasciano sgomento, perché dimostrano ancora una volta quanto l´Ue sia incapace di agire".  
   
   
LA MACROREGIONE ALPINA OPERATIVA ENTRO IL 2014  
 
Aosta, 16 ottobre 2013 - Il 18 ottobre prossimo i Presidenti delle Regioni e delle Province autonome alpine italiane si troveranno riuniti a Grenoble, in Francia, per la firma di uno storico accordo paritetico tra Stati e Regioni sulla creazione di una Strategia Macroregionale per la Regione Alpina, uno strumento di coordinamento delle politiche e dei fondi transnazionali per garantire crescita, equità e sviluppo sostenibile nelle Regioni più sviluppate d’Europa, quelle intorno alla catena alpina, una Macroregione di 70 milioni di abitanti su più di 450mila chilometri quadrati. A rappresentare la Valle d’Aosta e a siglare il documento sarà il Presidente della Regione Augusto Rollandin. Merita ricordare che il processo di costruzione di una strategia macroregionale europea è stato avviato – per la prima volta nella storia delle strategie europee – dalle Regioni, che con la loro “Iniziativa”, sancita il 29 Giugno 2012 a Bad Ragaz (Svizzera) hanno lanciato ufficialmente il progetto di una Strategia Macroregionale per le Alpi. Nei mesi successivi, l’iniziativa delle Regioni ha raccolto il plauso e la partecipazione convinta dei Governi degli Stati alpini, che si apprestano a formalizzarne la nascita nell’ambito del Consiglio Europeo dei Capi di Stato e di Governo il prossimo 19 dicembre. Lo stesso Parlamento Europeo, nello scorso mese di maggio 2013, ha avuto modo di esprimersi favorevolmente nei confronti della Strategia alpina, riconoscendone il valore aggiunto per l’intera Unione Europea. I Presidenti delle Regioni e Province autonome alpine italiane, apprezzando l’adesione del Governo italiano all’iniziativa, confermano la forte e comune volontà di realizzare al più presto la Macroregione Alpina, che rappresenterà un’occasione di ripensamento delle politiche per lo sviluppo, a partire da quei territori e da quei popoli che intorno all’Arco Alpino hanno saputo costruire l’asse portante della crescita europea. Rammentando che le Regioni e Province autonome alpine italiane abbracciano la quasi totalità del versante sud delle Alpi e rappresentano da sole un terzo delle popolazioni del territorio interessato dalla Strategia, i Presidenti intendono ribadire che manterranno alta l’attenzione affinché tutte le Regioni e Province autonome alpine siano pienamente coinvolte e associate nell’intero processo di elaborazione e approvazione della Strategia e del relativo Piano d’Azione, che dovrà essere definito entro la fine del 2014, al fine di far convergere la calendarizzazione delle priorità strategiche della Macroregione con quelle della Programmazione Europea 2014-2020 dei fondi a finalità strutturale.  
   
   
CONSUMATORI, VICARI INCONTRA COMMISSARIO UE MIMICA “ITALIA FIDUCIOSA SU DIRETTIVA SICUREZZA PRODOTTI”  
 
 Roma, 16 ottobre 2013- Il Sottosegretario allo Sviluppo Economico, senatrice Simona Vicari, ha incontrato ieri il Commissario Europeo per la politica dei consumatori Neven Mimica. L’incontro ha avuto come obiettivo quello di fare un punto della situazione su una serie di temi riguardanti la tutela dei consumatori anche alla luce della recente nomina del Commissario europeo. La senatrice Vicari ha ribadito che l’Italia “segue con attenzione il dossier circa i conti correnti bancari e in particolare le disposizioni riguardanti la tutela dei consumatori”. E’ stata inoltre ribadita la necessità di favorire regole comuni a livello comunitario in materia di ricorsi collettivi sulla base della recente raccomandazione europea e apprezzata la determinazione con la quale il Commissario Mimica sta operando per migliorare il sistema di cooperazione per l’esecuzione delle norme a tutela dei consumatori. Soddisfazione, infine, è stata espressa, per l’attenzione riposta da parte della Commissione verso le conciliazioni paritetiche con l’impegno a chiarirne la legittimazione nelle prossime linee guida relative alla direttiva in materia di risoluzione alternativa delle controversie (Adr). “Sul fronte dei prossimi provvedimenti - ha spiegato l’esponente di governo - l’Italia segue con attenzione e fiducia i lavori del Parlamento europeo riguardo la proposta di regolamento sulla sicurezza dei prodotti. Si tratta di un tema che per il nostro Paese rappresenta una priorità politica, volta a garantire una piena tracciabilità e indicazione di origine dei prodotti”. “E’ chiaro – ha concluso Vicari – che questo è un obiettivo importante su cui convergono sia gli interessi delle nostre imprese sia quello dei consumatori. Per tale ragione l’auspicio è che in sede europea si giunga al varo di una normativa capace di contemperare le esigenze dei vari Paesi della Comunità, e in particolare dell’Italia che ha fatto del made in Italy un marchio di qualità riconosciuto in tutto il mondo”.  
   
   
BILANCIO E DPEF, TOSCANA: TENERE INSIEME COESIONE SOCIALE, CRESCITA E INNOVAZIONE  
 
Firenze, 16 ottobre 2013 - Coesione sociale e crescita: due parole di fondo sopra tutte le altre. "Due parole di fondo - spiega l´assessore alla presidenza e al bilancio della Toscana, Vittorio Bugli - che accompagnano il documento preliminare al documento di programmazione finanziaria, al bilancio e alla legge finanziaria. Due parole di fondo che devono essere tenute insieme da una terza, che si chiama innovazione: innovazione anche semplice, come quella di un Durc on line condiviso o di altre procedure che rendono la vita più semplice alle imprese, innovazione intelligente, innovazione sostenibile, innovazione inclusiva e proattiva". L´assessore alla presidenza Vittorio Bugli ha illustrato ieri nell´aula del Consiglio regionale gli indirizzi che accompagneranno bilancio, Dpef e finanziaria che dovranno essere approvati dalla giunta entro il 10 novembre e poi discussi e votati dall´Assemblea prima della fine dell´anno. Elementi che confluiranno, conferma l´assessore, in un nuovo patto per lo sviluppo che sarà firmato con le parti sociali. "E´ necessaria una risposta unitaria per meglio accendere i motori sussidari capaci di dare lo spunto necessario ad uscire da una crisi che ha ancora un forte riverbero sull´occupazione. E´ necessario investire sulla competitività regionale e sul capitale umano, sulla qualità del territorio, sulla governance e l´efficienza della pubblica amministrazione". Che sono poi i quattro punti cardine che orientano il programma di sviluppo votato all´inizio della legislatura. L´assessore ricorda l´impegno per i giovani, i tirocini e gli incentivi alle assunzioni, accenna agli investimenti sull´infanzia e sulla prima infanzia, "con la Regione che a volte ha fatto le veci dello Stato". Rammenta il sostegno agli enti locali e l´integrazione con le altre scuole paritarie. Ricorda anche, in prospettiva futura, l´edilizia scolastica ed annuncia meccanismi in sanità per rendere ancora più veloci i pagamenti ai fornitori, dopo il lavoro già svolto nel 2013. Ci sono poi la messa in sicurezza del territorio e gli investimenti per un riqualificazione energetica degli edifici, le rinnovabili, l´industria del riciclo e la riqualificazione delle aree urbane, "vecchi ospedali compresi", tutte "chiavi di un sistema di nuove ´occasioni´ di crescita". L´assessore accenna anche ad un nuovo ´housing sociale": pubblico, privato e privato sociale insieme per riattivare il mercato delle costruzioni ma dare anche una risposta a chi cerca casa. E poi i fondi comunitari attesi dal 2014 al 2010, "da anticipare il più possibile". Due temi sugli altri stanno però a cuore a Bugli ed occupano una parte importante del suo intervento in aula. Il primo è il gap infrastrutturale della Toscana. "Colmare quel vuoto e completare le opere in corso continua ad essere determinante per incontrare la ripresa" dice. Avanti tutta dunque sulla Tirrenica, la Due Mari, l´Autopalio, l´alta velocità, le ferrovie in genere e poi porti ed aeroporti. Il secondo tema è il sostegno al credito. "E´ noto che il mondo delle imprese ha bisogno di liquidità per fare gli investimenti necessari a creare nuovo sviluppo - sottolinea poi -: in tutto il Paese si calcola che sono necessari 150 miliardi di euro, ma le banche ne potranno garantire solo 50 o 60. Per questo è necessario ed urgente cercare altre forme di sostegno ed accesso al credito". I mini-bond ad esempio, su cui la Regione sta lavorando, gli strumenti di microcredito o altri fondi di settore.  
   
   
TOSCANA, ROSSI: "SERVE UN PIANO STRAORDINARIO PER IL LAVORO"  
 
Firenze, 16 ottobre 2013 - Nella crisi economica che la Toscana vive c´è una difficoltà e una preoccupazione più grossa di tutte e il presidente della Toscana Enrico Rossi non lo nasconde, intervenendo nell´aula del Consiglio regionale per illustrare bilancio e Dpef che la giunta sta scrivendo. Questa difficoltà, "che rischia di essere un punto durevole anche per i prossimi anni, anche in caso di ripresa" - è la disoccupazione: "50-60 mila disoccupati in più che in Toscana in questi anni si sono creati, stabili e prevalentemente giovani". "La ripresa - ha detto il presidente - non comporterà un immediato aumento dei posti di lavoro. Abbiamo messo in campo il pacchetto ´Toscana solidale´, con aiuti per le famiglie e per chi si trova più in difficoltà". "Forse non sarà sufficiente - ha continuato - si tratta di un intervento tampone e forse servirà altro: magari sarà necessario pensare ad un piano straordinario del lavoro, che non vuol dire, sia chiaro, un intervento diretto delle istituzioni sul mercato". Serve un cambio di passo. La Toscana, tiene a precisare Rossi, in questi anni di crisi non ha comunque avuto un arretramento maggiore di altre regioni. "Anche rispetto a Regioni di riferimento, o almeno tali per parecchi anni - ha sottolineato -, come la Lombardia, il Veneto o l´Emilia Romagna". Rossi ha nricordato la grande vitalità del settore manufatturiero toscano e del suo export. "Questa Regione - ha aggiunto - è riuscita a stare dentro questa crisi mantenendo un buon livello delle prestazioni sociali e un rigoroso controllo di bilancio". La prova del nove arriva da prestiti autorizzati dallo Stato per far fronte ai debiti della pubblica amministrazione. "In Toscana - ha spiegato - sono bastati poche centinaia di milioni per rimettere i conti in pari: Regione e Asl non avevano infatti accumulati molti debiti. Per altre Regioni, come la Lombardia, di nuovo, oppure l´Emilia Romagna e il Veneto, sono state necessarie ben altre e più cospicue somme per ben più cospicui interventi". Poi un auspicio, reiterato. "Se il patto di stabilità sarà riproposto quale oggi è, magari con ulteriori tagli, rischiano di patirne conseguenze le infrastrutture che ancora mancano alla Toscana e che si stanno realizzando. Rischiano di soffrirne la messa in sicurezza del territorio e la qualità ambientale - ha sottolineato il presidente - Sarebbe almeno necessario che Governo e Europa distinguessero tra spesa corrente e spese di investimento. Se sugli investimenti potessimo avere mano libera - ha concluso Rossi - , sulla spesa corrente si potrebbe anche accettare un maggior rigore, se necessario".  
   
   
BILANCIO: IL GOVERNO REGIONALE DELLA VALLE D’AOSTA INCONTRA MAGGIORANZA E MINORANZA  
 
Aosta, 16 ottobre 2013 - E’ cominciato con il confronto politico il calendario degli incontri che il Governo regionale, rappresentato dal Presidente Augusto Rollandin e dall’Assessore al Bilancio, Finanze e Patrimonio Mauro Baccega, ha in programma per martedì 15 ottobre e oggi. Incontri interlocutori nei quali rappresentare la situazione finanziaria della Valle d’Aosta e aprirsi al dialogo per addivenire ad una strutturazione del bilancio della Regione 2014 che meglio risponda alle esigenze dei vari comparti economici e sociali. Nella sala commissioni del primo piano, l’Assessore Baccega e il Presidente Rollandin hanno incontrato in mattina i capigruppo del Consiglio regionale e i rappresentanti della Ii Commissione presieduta da Leonardo La Torre. Ai rappresentanti di maggioranza e minoranza sono stati illustrati gli obiettivi a cui vuole concorrere il documento finanziario e, in particolare, le linee che Il Governo regionale sta seguendo per arrivare al documento finanziario di previsione per il 2014. A tracciare le premesse della situazione contabile è stato il Presidente Rollandin: «E’ una situazione di incertezza quella in cui ci stiamo al momento muovendo. Incertezza dovuta alle notizie della manovre in corso per la legge di stabilità che verrà discussa nel pomeriggio a Roma». Il Presidente ha poi analizzato quali sono i condizionamenti a cui deve essere sottoposto il prossimo bilancio regionale: In primis i fondi supplementari richiesti alle Speciali, con un decreto che ci è stato notificato ieri e che noi impugneremo ma che al momento esiste e parla di un contributo al debito pubblico nazionale che spetta alla Valle d’Aosta di 109 milioni di euro. E ancora l’applicazione del federalismo fiscale, per il quale dal Governo non abbiamo più avuto anche se richiesto più volte un confronto. Così come una revisione delle normative sugli interventi regionali, per i quali è necessario un cambio di indirizzo che deve tradursi nella filosofia che i contributi dovranno essere mantenuti solo laddove solo l’unica soluzione per dare sostegno all’economia, come nel caso dell’agricoltura». Ad addentrarsi nelle cifre e nell’analisi tecnica è stato l’Assessore Baccega: «Sulla base delle ultime notizie del decreto dell’11 ottobre, ma soprattutto alla luce di un percorso di restringimento delle risorse cominciato nel 2008, fatto di continue manovre finanziarie contenitive da parte dei vari Governi nazionali che si sono succeduti, la Valle d’Aosta potrà contare per il 2014 di un bilancio pari a un miliardo 71 milioni di euro, che significa un decremento degli impegni pari al 15-16 per cento. Sulla base di queste risultanti stiamo elaborando un percorso che passa attraverso la definizione di priorità. Per il Governo regionale le priorità sono da individuarsi nel sociale, negli interventi per le famiglie meno abbienti, nella riproposizione delle misure anticrisi, nel sostegno al lavoro e all’agricoltura. Il bilancio regionale – ha precisato Baccega – ha una ingessatura di 870 milioni di euro che derivano dalle spese per il personale, per la sanità e per la scuola. Sono spese incomprimibili. Tra le strategie che stiamo quindi valutando è un’analisi sugli utili delle partecipate e su un loro eventuale utilizzo». Gli incontri proseguono nel pomeriggio con l’audizione al Celva, cui faranno seguito le riunioni con i rappresentanti delle associazioni degli imprenditori e delle parti sociali e, in conclusione di giornata, con le organizzazioni sindacali confederali. Per domani mattina, mercoledì 16 ottobre 2013, è stata invece convocata la riunione plenaria con i Sindacati e le Associazioni di categoria per discutere l’adozione delle misure anticrisi che la Regione, come per gli anni passati, ha intenzione di adottare per continuare a dare un sostegno alle famiglie valdostane nell’affrontare il perdurare della crisi economica.  
   
   
PUGLIA: DI SEGUITO I PRINCIPALI ARGOMENTI DISCUSSI ED APPROVATI DALLA GIUNTA REGIONALE. DEPUREAZIONE, ACQUE, PAESAGGIO, STRADE  
 
Bari, 16 ottobre 2013 - Approvato dalla Giunta regionale il Report sulla Depurazione in Puglia. Dopo una breve premessa volta a chiarire l’evoluzione del contesto normativo di riferimento. Il documento si sofferma sulla individuazione della pressione antropica determinata dagli scarichi degli impianti di depurazione a servizio degli agglomerati urbani e sul carico inquinante veicolato nelle reti fognarie e trattato nei presidi depurativi. La Giunta regionale ha confermato, per l’annualità 2013-2014, il Piano di Monitoraggio operativo dei corpi idrici superficiali, approvato con delibera di G.r. 1255/2012, dando atto che la sua realizzazione è affidata ad Arpa Puglia. La Giunta regionale ha preso atto del Regolamento “Disciplina delle acque meteoriche di dilavamento e di prima pioggia", redatto in attuazione dell’art.113 del dl.Gs n.152/2006 e successive modifiche. Il documento è stato trasmesso alle Competenti Commissione consiliari, prima dell’adozione definitiva. La Giunta regionale ha rilasciato parere paesaggistico con efficacia di autorizzazione paesaggistica, con esclusione degli interventi di artificializzazione del canale Ciappetta-camaggio a monte ed a valle del ponte ferroviario di progetto, per il “ Grande Progetto Adeguamento ferroviario dell’area metropolitana nord-barese.Sovrappasso per la soppressione Pl al Km 67+781.18 Ponte sul Canale Ciappetta Camaggio al Km 67+811.11”. L’esecutivo regionale ha rilasciato per i lavori di razionalizzazione delle intersezioni e miglioramento degli standard di sicurezza nel tratto della Ss 106 Jonica dal Km 489+500 al Km 491+000, Parere Paesaggistico e Attestazione di Compatibilità Paesaggistica con effetto di Autorizzazione Paesaggistica, con prescrizioni. La Giunta regionale ha rilasciato all’Autorità Portuale di Taranto relativamente al Paino Regolatore del Porto, il parere paesaggistico favorevole con prescrizioni, fermo restando l’obbligo di dotarsi di pareri e autorizzazioni previste dalla pianificazione paesaggistica stante il regime di tutela diretta gravante sull’area. La Giunta regionale ha rilasciato al Comune di Castro (Le) il Parere Paesaggistico per il Progetto di variante di dettaglio al piano particolareggiato e ristrutturazione edilizia.Resta fermo, per gli interventi esecutivi delle opere previste, l’obbligo di dotarsi di autorizzazione paesaggistica, prima del rilascio del permesso di costruire, stante il regime di tutele diretta gravante sull’area interessata dal Progetto. La Giunta regionale ha aderito al Protocollo d’intesa ( Memorandum of Understanding) per la stabilizzazione del network tra Autorità compenti e la prosecuzione del percorso di sperimentazione di Ecvet nella sua relazione ad Eqf e agli altri dispositivi europei. Adottato dalla Giunta regionale il Regolamento Regionale per la concessione di aiuti di importanza minore ( de minimis) per ovviare ai danni causati dalle calamità naturali oppure da altri eventi eccezionali, con la procedura d’urgenza prevista dall’art.44 comma 3 dello Statuto. Il Presidente della Regione provvederà all’emanazione, con pubblicazione sul Bollettino Ufficiale ,dopo la valutazione da parte delle competenti Commissioni Consiliari. La Giunta regionale ha approvato il programma generale di intervento denominato “ Pugliainforma”, per l’attuazione di iniziative a vantaggio dei consumatori, così come contenuto nel Decreto Ministeriale dello Sviluppo economico del 21 marzo 2013 . La Giunta regionale ha approvato il Rendiconto generale 2012 dell’Agenzia per le Attività Irrigue e Forestale- Arif. La Giunta regionale ha adottato il Regolamento regionale “Modifiche al Regolamento Regionale 27 dicembre 2012 n. 32 recante ad oggetto ‘Modifiche al Regolamento regionale 29 dicembre 2010,n.22-Modifiche al Regolamento Regionale 30 dicembre 2009,n.36 Regolamento dei regimi di aiuto in esenzione per le imprese turistiche”. Il Presidente della Regione provvederà all’emanazione dopo il parere delle competenti commissioni consiliari, come da Statuto della Regione.  
   
   
CALABRIA: SEMINARIO SULLE ZONE FRANCHE URBANE  
 
Catanzaro, 16 ottobre 2013- L’assessore regionale alle attività produttive Demetrio Arena è intervenuto al seminario sul tema "Gli strumenti dei comuni e delle imprese per uscire dalla crisi: l´istituto delle Zone franche urbane", che si è svolto ieri a Lamezia Terme, nella sede della Fondazione Terina. All´incontro, al quale hanno partecipato esperti del Ministero dello sviluppo economico e dell´Anci, erano presenti anche il sindaco di Lamezia Terme Gianni Speranza, il presidente dell´Anci Calabria Peppino Vallone ed il dirigente generale del Dipartimento regionale attività produttive Pasquale Monea, che ha coordinato i lavori. "Si tratta di un percorso avviato nel 2008 - ha esordito l´assessore Arena - che vede la luce oggi in un momento in cui la pressione fiscale ed il costo del lavoro sono individuati come gli elementi principali che limitano lo sviluppo e costringono le aziende addirittura ad espatriare. Ora è necessario andare avanti velocemente mettendo in atto procedure snelle. Le esigenze rappresentate nel decreto del Ministero dello sviluppo economico, dell´economia e delle finanze – ha spiegato l’assessore regionale - riguardano proprio le agevolazioni fiscali e contributive rappresentate dalle esenzioni delle imposte Irpef, Ires, Irap, Imu e all´esonero del versamento dei contributi sulle retribuzioni del lavoro dipendente". Le agevolazioni possono essere concesse in favore di micro e piccole imprese localizzate all´interno delle 33 Zone franche urbane delle regioni Calabria, Campania e Sicilia. La dotazione finanziaria ammonta a 303 milioni di euro. Le agevolazioni sono concesse alle imprese a titolo di "de minimis" fino a un limite massimo di 200 mila euro. Le Zfu ammesse in Calabria ricadono nel territorio di Lamezia Terme, Crotone, Cosenza, Reggio Calabria, Vibo Valentia e Rossano. "Sette Zone franche urbane - ha proseguito l´esponente della Giunta regionale Arena - che coprono tuta la Calabria. Catanzaro purtroppo – ha rilevato Arena rivolgendosi anche al sindaco di Catanzaro Sergio Abramo presente in sala - rimane fuori delle scelte effettuate dal Ministero. Ma come Regione faremo formale richiesta al Governo per farla rientrare nelle zone ammesse". L’assessore ha, poi, parlato del ruolo dei comuni "i quali - ha detto - hanno una funzione fondamentale: devono fare una fotografia delle zone e stabilire cosa serve e quali servizi sviluppare, quali settori sono prioritari per lo sviluppo dell´area. La Regione dovrà, invece, individuare le azioni per sostenere questo tipo di sviluppo". "Di Zone franche urbane - ha ricordato il sindaco Speranza - se ne parlò già nel 2005 ed ha accompagnato tutti gli anni della mia amministrazione perchè ho sempre creduto che ciò potesse rappresentare la nuova frontiera dello sviluppo industriale del territorio. Ora - ha auspicato Speranza - spero che questa sia la volta buona: finalmente sappiamo cifre, modalità, apporti tecnici su cui contare e, soprattutto, che c´eè collaborazione tra la Regione e l´Anci". E dal canto suo, il presidente dell´Associazione dei Comuni calabresi Vallone ha rimarcato che "i Comuni hanno salutato positivamente il progetto, dato si tratta di un modello che non prevede finanziamenti a pioggia ad aziende che in passato non hanno prodotto niente in termini di occupazione e che, finite le risorse, hanno abbandonato la Calabria. Le amministrazioni locali - ha evidenziato infine Vallone - si trovano in situazione così drammatiche che qualsiasi cosa arriva viene considerato linfa vitale, ma per fare bene hanno bisogno di assistenza tecnica e snellimento delle procedure". Il seminario, al quale ha preso parte anche il dirigente generale del Dipartimento regionale urbanistica e governo del territorio Saverio Putortì, è proseguito con gli interventi dei tecnici ministeriali Francesco Monaco, che ha relazionato su "Le Zfu nel contesto degli strumenti generali di sviluppo urbano e territoriale. Genesi dell’istituto e analisi della disciplina contenuta nel decreto ministeriale (Mise) del 10 aprile 2013”, Rocco Iemma, avvocato tributarista esperto Anci, che ha parlato de “I profili del sistema di esenzione tributaria e fiscale delle Zone franche urbane” e Nicola Buonfiglio di Invitalia-assistenza tecnica Ministero dello sviluppo economico il quale si è soffermato sulle “Zfu finanziate nell’ambito del piano di azione coesione: Stato di attuazione e modalità operative dell’intervento”. Hanno parteciperanno all´iniziativa anche alcuni sindaci dei Comuni delle zone franche urbane calabresi e i rappresentanti delle associazioni di categorie, del partenariato economico e sociale e del terzo settore.  
   
   
FVG, AUTONOMIE LOCALI: SERRACCHIANI, LIMITE DUE MANDATI PER TUTTI  
 
Trieste, 16 ottobre 2013 - "La Regione apprezza e sostiene il difficile lavoro che stanno facendo i sindaci, e il limite dei due mandati non è in contraddizione con questa impostazione". Lo afferma la presidente del Friuli Venezia Giulia Debora Serracchiani. "Premesso che il limite dei due mandati dovrebbe applicarsi a tutte le cariche elettive - prosegue Serracchiani - credo che un vincolo cui i sindaci non dovrebbero sottostare è quello dell´ineleggibilità, che impedisce la valorizzazione delle loro competenze in altri ambiti istituzionali, come il Consiglio regionale". "Un altro obiettivo che ci proponiamo di raggiungere - aggiunge - è l´introduzione della doppia preferenza di genere, per dare agli assetti della rappresentanza uno ´scossone´ che lo riequilibri". "Prepareremo una proposta di riforma che va in questa direzione - spiega l´assessore alla Funzione pubblica, Autonomie locali e coordinamento delle Riforme, Paolo Panontin - e cioè di eliminare il vincolo di ineleggibilità dei sindaci, di introdurre il limite dei due mandati consecutivi anche per il Consiglio regionale e di introdurre la doppia preferenza di genere. Le linee guida di riforma complessiva del sistema delle Autonomie locali sono pronte per essere licenziate dalla Giunta regionale e daranno un segno tangibile dell´attenzione che viene riservata al mondo delle Autonomie locali e - conclude - in particolare ai sindaci".  
   
   
IL VENETO CHIEDE ASSEGNAZIONE ULTERIORI RISORSE NAZIONALI E RIPRESA RILASCIO AUTORIZZAZIONI AI TRATTAMENTI IN DEROGA  
 
Venezia, 16 ottobre 2013 - L’assessore regionale al lavoro Elena Donazzan sarà giovedi´ 17 ottobre a Roma per l’incontro con il Ministro del lavoro e delle politiche sociali Enrico Giovannini al quale, peraltro, ha inviato una lettera sul tema degli ammortizzatori sociali in deroga ricordandogli che “nella seduta del 24 settembre 2013, la Commissione regionale per la concertazione tra le parti sociali ha ancora una volta espresso la propria preoccupazione per la situazione produttiva e occupazionale del Veneto”. “Se fino ad ora – scrive Donazzan - siamo riusciti ad assicurare un complesso di tutele per i lavoratori sospesi o licenziati, grazie ad un sistema integrato di gestione degli ammortizzatori sociali condiviso da tutte le Parti sociali, in questo momento, così pesante per la nostra economia, e di grave sofferenza per migliaia di famiglie, rischiamo di non poter più far fronte a questo grande impegno, senza l’intervento urgente e consistente da parte del Governo”. Nel Veneto, secondo l’Assessore regionale, c’è bisogno per il 2013 “di 240 milioni di euro, dei quali 110 per la cig in deroga e 90 per la mobilità in deroga. Finora ci sono stati assegnati 110 milioni, e siamo in attesa del provvedimento che ci destini ulteriori 45 milioni a seguito del decreto legge n. 102/2013, che auspichiamo sia emanato al più presto. Tuttavia – sottolinea - tali stanziamenti sono ancora insufficienti, come i numeri denunciano. Mi unisco quindi all’ appello delle Parti sociali, per chiedere che vengano assegnate ulteriori risorse a livello nazionale, tenendo conto del fabbisogno della Regione del Veneto, stimato, come già detto, in almeno 240 milioni di euro. Le risorse mancanti, pertanto, ammontano a 85 milioni di euro”. Infine, sempre anche a nome delle Parti sociali venete, Donazzan rappresenta a Giovannini “la necessità di riprendere a rilasciare le autorizzazioni ai trattamenti in deroga, che da giugno scorso sono bloccate, secondo le direttive del Ministero del Lavoro”.  
   
   
FORMAZIONE, A VILLA UMBRA PRIMO CORSO PER MEDIATORI CIVILI E COMMERCIALI  
 
Perugia, 16 ottobre 2013 - Il Consorzio Scuola Umbra di Amministrazione Pubblica, accreditato presso il Ministero della Giustizia come Ente di formazione per la mediazione, ha organizzato, a partire dal mese di novembre, un corso di formazione per mediatore civile e commerciale. Il percorso formativo, impartito da qualificati docenti inseriti nell´elenco costituito dalla stessa Scuola - come sottolineato da Alberto Naticchioni, amministratore unico di Villa Umbra - ha l´obiettivo di formare sia professionisti in grado di svolgere l´attività di mediazione delle controversie civili e commerciali sia personale della pubblica amministrazione, in particolare degli uffici legali, che dovrà occuparsi delle mediazioni che coinvolgono l´ente d´appartenenza. La legge 69 del 2009, si ricorda, ha accresciuto l´importanza ed il ruolo della mediazione, con la previsione di una delega in materia di mediazione, finalizzata alla risoluzione di controversie civili e commerciali, che ha trovato seguito nel D. Lgs 4 marzo 2010 n. 28 e nel D.m 180 del 2010. Questo provvedimento prevedeva la mediazione come condizione di procedibilità per numerose materie e l´istituzione di camere dedicate per esperire i tentativi di mediazione previsti dalla normativa. Il Decreto "del Fare" (D. Lgs 69/2013) - dopo un primo assestamento della normativa sulla mediazione, a seguito della Sentenza della Corte Costituzionale 6 Dicembre 2012, n. 272 - ha riportato l´istituto della mediazione come condizione di procedibilità per numerose materie e, allo stesso tempo, ha introdotto nuove norme per fare fronte alle richieste pervenute dagli operatori del diritto, le cui disposizioni sulla mediazione sono entrate in vigore il 20 settembre scorso. Il corso, di cui è responsabile scientifico Mauro Bove, preside della Facoltà di Giurisprudenza dell´Università degli Studi di Perugia, avrà una durata complessiva di 60 ore articolate su sette moduli. È rivolto ai possessori di un titolo di studio non inferiore al diploma di laurea universitaria triennale ed agli iscritti a un Ordine o Collegio professionale. I partecipanti che avranno frequentato almeno 50 ore e superato la prova di valutazione finale otterranno l´attestato di mediatore e potranno richiedere l´iscrizione negli elenchi degli Organismi di mediazione pubblici e privati iscritti nel Registro del Ministero della Giustizia. Il coordinamento didattico-organizzativo è affidato a Veruska Subicini, responsabile sezione Sanità, prodotti e metodologie innovative della Scuola Umbra di Amministrazione Pubblica.  
   
   
“CREATIVITY CAMP”: DAL 25 AL 27 OTTOBRE AL “CET” SFIDA TRA LE IDEE IMPRENDITORIALI DEI GIOVANI UMBRI, PREMIO PER LE TRE MIGLIORI  
 
Perugia, 16 ottobre 2013 - C´è in palio una borsa di mobilità semestrale, del valore di cinquemila euro, da spendere in un periodo di affinamento del proprio progetto imprenditoriale all´estero, presso un´impresa o un incubatore d´impresa, per le tre migliori idee d´impresa che saranno selezionate, dal 25 al 27 ottobre, nella fase finale del "Creativity Camp" dell´Umbria. La tre giorni si svolgerà al Centro Europeo Toscolano ("Cet"), fondato e diretto da Giulio Rapetti, l´autore di celebri canzoni conosciuto da tutti come Mogol, e vedrà sfidarsi oltre cinquanta giovani tra i 20 e i 35 anni che hanno preso parte al progetto cofinanziato dal Fondo Sociale Europeo, nell´ambito del Programma Operativo Regionale Umbria 2007-2013 e realizzato dall´Agenzia Umbria Ricerche, in collaborazione con la società Meta Group. Obiettivo, quello di "favorire l´avvicinamento dei giovani al mondo del lavoro e all´imprenditorialità, in modo da renderli consapevoli delle proprie potenzialità e da stimolare la creazione di idee innovative attraverso la valorizzazione della creatività e del talento". I partecipanti, dopo un periodo di formazione e accompagnamento in cui sono stati forniti loro gli elementi per strutturare e attivare una scelta imprenditoriale consapevole e sostenibile, ora saranno coinvolti in una vera e propria competizione attraverso presentazioni individuali, azioni di orientamento e di riflessione sulle motivazioni personali e sulle proprie attitudini, attività formative per passare dall´idea all´impresa, il tutto con il coinvolgimento e la partecipazione di importanti imprenditori umbri, investitori ed esperti di creatività. Nel pomeriggio di sabato 26 ottobre, è in programma un incontro con lo psichiatra Paolo Crepet e il maestro Mogol su "L´emozione di essere imprenditore. Talento, passione, motivazione, emozione: dove nasce e come cresce lo spirito imprenditoriale". A moderarlo sarà Teresa Severini, delle Cantine Lungarotti. Al termine della tre giorni, una giuria di esperti selezionerà le tre migliori idee imprenditoriali che si aggiudicheranno la "borsa" grazie alla quale completare per completare la propria formazione. Tra i membri della giuria, figurano imprenditori e manager di aziende umbre di successo quali Brunello Cucinelli, Listone Giordano, S.m.r.e., Centro ricerche Il Pischiello, Pashmere, La Favorita, e investitori istituzionali e non, tra cui Luigi Amati, vicepresidente di Bae Business Angels Europe; Francesca Natali, direttore del Fondo Ingenium; Giusy Cannone, di Intesa Sanpaolo. Nella mattinata di domenica, tre giurie selezioneranno i dodici finalisti che si confronteranno, nella sessione pomeridiana, per aggiudicarsi uno dei tre premi da cinquemila euro messi in palio. La vera vittoria, tuttavia, anche per coloro che non vinceranno - sottolineano dall´Agenzia Umbria Ricerche - sarà quel bagaglio di esperienze e conoscenze, di visione critica e di confronto, di contenuti e input sulle idee che i "Creativity Camp" hanno creato. Tutte le informazioni relative al progetto sono consultabili nel sito www.Creativitycamp.eu    
   
   
PIEMONTE: CON IL DL 101 VOTATO IN SENATO GRAVE DISPARITA’ TRA LAVORATORI DELLA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE APPELLO AI DEPUTATI PER SANARE IL DIVARIO  
 
Torino, 16 Ottobre 2013 - “Il voto del disegno di legge ‘Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 31 agosto 2013, n. 101, recante disposizioni urgenti per il perseguimento di obiettivi di razionalizzazione nelle pubbliche amministrazioni’, avvenuto in Senato, abbandona ancora una volta gli esonerati regionali”. Lo ha dichiarato Gian Luca Vignale, assessore al personale della Regione Piemonte. Solo in Piemonte sono oltre 160 gli esonerati, ovvero dipendenti regionali a cui era stato concesso l’esonero secondo la normativa vigente e che, a causa della riforma pensionistica Fornero, si sono trovati senza stipendio e senza contributi. Il problema è che, a causa di una circolare del Ministero del Lavoro, non sono stati riconosciuti ai dipendenti regionali gli stessi diritti di quelli delle amministrazioni pubbliche esonerati, a cui può essere applicata la normativa pensionistica Pre Fornero. Per superare la disparità di trattamento tra dipendenti pubblici appartenenti a diverse amministrazioni, le Regioni, su proposta del Piemonte, hanno presentato alcune proposte emendative al disegno di legge, non accolte dal Senato. “È paradossale – spiega Vignale – che un testo che di fatto salvaguarda le figure professionali oggi operanti nelle amministrazioni pubbliche si dimentichi poi di quelle che lavoravano ieri. Con il voto del Senato, se prima i salvaguardati regionali erano lavoratori di serie B, ora sono retrocessi alla serie C”. I lavoratori in condizione di esonero in Piemonte sono 160, per tutelare i quali la Regione ha predisposto uno specifico emendamento alla Finanziaria per l’anno 2013, a modifica dell’art. 61, L.r. 22/2009, prevedendo l’erogazione del 50 per cento del trattamento economico, oltre al versamento dei contributi sino alla maturazione del diritto a pensione o al riconoscimento dei benefici come lavoratori salvaguardati. “Più che le specifiche azioni regionali a tutela degli esonerati regionali - prosegue Vignale - serve un’azione risolutiva del problema a livello parlamentare. Per questo motivo scriverò oggi stesso al Ministro Giovannini, al Ministro Del Rio e ai parlamentari piemontesi, al fine di richiedere di accogliere la proposta emendativa ‘salva esonerati’ al D.l. 101, avanzata dal Piemonte e accolta dalla Conferenza delle Regioni”. “Il controsenso - conclude l’assessore - è che l’esonero è il frutto di un accordo tra dipendente e pubblica amministrazione, definito per legge e poi disatteso dalla seconda per legge, facendo pagare ai lavoratori colpe non loro. È quindi importante ora trovare una soluzione, già nel prossimo voto alla Camera del dl 101, che permetta l’estensione ai dipendenti regionali della salvaguardia, pensata dall’ex Ministro Brunetta tra l’altro come un risparmio per la pubblica amministrazione”.  
   
   
LAVORO: DIREZIONE REGIONALE DEVE RIMANERE IN FVG  
 
Trieste, 16 ottobre 2013 - "La Direzione regionale del Lavoro, per le specifiche attività svolte, deve rimanere a Trieste". Lo sottolinea l´assessore regionale al Lavoro, Loredana Panariti, in merito alla riorganizzazione prevista dal Ministero, che comporterebbe la soppressione della sede di Trieste. Le ragioni sono prima di tutto pratiche. Il trasferimento delle funzioni ad un coordinamento interregionale "rischia seriamente di creare notevoli disagi ai cittadini, costretti ad ´emigrare´ a Venezia per ottenere i servizi oggi erogati a Trieste", evidenzia l´assessore, pensando alla gestione di centinaia di ricorsi amministrativi, agli esami di abilitazione a consulente del lavoro, agli ispettori che operano su tematiche delicate quali la salute e la sicurezza sui luoghi di lavoro e la lotta al lavoro nero. "Quale conoscenza delle nostre realtà produttive e del nostro territorio può avere una struttura non articolata a livello regionale? Quali rapporti essa potrà avere con gli Enti locali?", si chiede l´assessore Panariti, ponendo all´attenzione anche il fatto che "la specialità della nostra Regione e la sua vicinanza con altri Stati richiedono anche un approfondito rapporto di scambi e consulenza giuridica con la Regione stessa, le associazioni professorali e datoriali, le organizzazioni sindacali, le imprese e i lavoratori, da sempre garantito dagli uffici di Trieste della Direzione". In sostanza, per l´assessore regionale al Lavoro del Friuli Venezia Giulia, anche a nome della presidente Debora Serracchiani, "l´ipotesi di riorganizzazione non sta in piedi". E non solo "in quanto appare in contrasto con i principi costituzionali e legislativi che prevedono servizi pubblici ´vicini´ ai cittadini", ma anche perché "sorgono non pochi dubbi sui reali risparmi ottenibili da questa scelta per la Pubblica Amministrazione, a fronte di un evidente depauperamento professionale e di sistema". Panariti non nasconde un´altra preoccupazione, quella legata alle "problematiche connesse alla ricollocazione del personale, che potrebbero determinare la riduzione dell´occupazione e delle professionalità in Friuli Venezia Giulia. Un rischio da scongiurare, specie nell´attuale crisi economica, che richiede misure di difesa dell´occupazione e delle competenze". Per tutte queste ragioni l´Amministrazione regionale si opporrà fermamente, in tutte le opportune sedi, all´ipotesi di chiusura degli uffici della Direzione del lavoro in Friuli Venezia Giulia.  
   
   
GIOCO, IN REGIONE LOMBARDIA NUOVA LEGGE VOTATA ALL´UNANIMITÀ  
 
Milano, 16 ottobre 2013 - "La Lombardia ha da oggi una legge contro il gioco d´azzardo patologico: un provvedimento fortemente voluto dalla Giunta, che ha trovato l´unanime consenso di tutti i Gruppi politici. Si tratta di un segnale forte, che abbiamo voluto dare ai nostri cittadini e al Paese, intervenendo su una delle nuove e vere emergenze sociali dei nostri tempi". Lo ha detto ieri Viviana Beccalossi, assessore al Territorio, Urbanistica e Difesa del suolo della Regione Lombardia - nominata ´team leader´ della Giunta, su proposta del presidente, per la materia - dopo l´approvazione in Consiglio regionale, avvenuta all´unanimità, della nuova legge sulla ludopatia. Legge Innovativa - "Si tratta - ha aggiunto l´assessore - di una legge che contiene molti elementi di novità per contrastare, prevenire e curare la dipendenza da gioco. Voglio ancora una volta ribadire che in un momento così critico per le istituzioni e il mondo politico i partiti si siano ritrovati concordi nel voler affrontare uniti un problema fortemente sentito". Tra i punti cardine della legge ci sono azioni socio-sanitarie in tema di ludopatia, interventi sulla prevenzione, formazione obbligatoria per i gestori, restrizioni sulle distanze delle sale gioco da scuole, chiese, luoghi d´aggregazione e anche dai ´Compro oro´, oltre che controlli rigorosi in materia di sicurezza. Concorso Per Le Scuole - "Vorrei sottolineare - ha concluso Viviana Beccalossi - la presenza di forti elementi di prevenzione del fenomeno nei confronti dei più giovani. In accordo con l´assessore regionale all´Istruzione, Formazione e Lavoro Valentina Aprea, infatti, già da domani lavoreremo per presentare alle scuole lombarde un concorso di idee per realizzare il logo regionale ´slot free´, che potrà essere esposto dagli esercenti che, con una scelta forte e coraggiosa, decideranno di rinunciare alla presenza delle macchinette nelle loro attività".  
   
   
LEGGE SUL GIOCO, MARONI: IL PARLAMENTO SEGUA IL NOSTRO ESEMPIO  
 
Milano, 16 ottobre 2013 - "Sono molto soddisfatto per l´approvazione della legge contro il gioco d´azzardo patologico". Così il presidente della Regione Lombardia Roberto Maroni ha commentato l´approvazione del provvedimento sulle ludopatie, fortemente voluto dalla Giunta, da parte del Consiglio regionale. "La norma - ha sottolineato il governatore - è stata votata all´unanimità, ciò vuol dire che abbiamo lavorato bene, convincendo anche la minoranza. Ai gruppi di maggioranza, a quelli di opposizione e all´assessore al Territorio, Urbanistica e Difesa del suolo Viviana Beccalossi, che ha fatto da coordinatrice per la materia - ha aggiunto - va il mio più sentito ringraziamento". In Prima Linea - Con questa legga, ha spiegato il numero uno di Palazzo Lombardia, "diamo una regolamentazione, all´interno delle nostre competenze, alla diffusione delle ´macchinette´ e delle ´slot´, per mettere un freno ad un fenomeno che sta facendo rovinare molte famiglie. Un dramma che riguarda, purtroppo, anche la Lombardia". Presto Incontro Con Sindaco Pavia - Maroni, venerdì scorso, a margine della riunione della giunta regionale tenutasi a Torrazza Coste, nel Pavese, aveva sottolineato come il fenomeno del ´gioco´ fosse particolarmente grave proprio in provincia di Pavia dove si registra la più alta spesa pro-capite in Italia: 2.125 euro per abitante, quasi l´8 per cento del Pil della provincia, il doppio della media nazionale. Per questo motivo, ha dichiarato, "chiederò al sindaco di Pavia di organizzare a breve sul suo territorio un incontro affinché l´applicazione del provvedimento inizi proprio da lì, per farne un luogo simbolo della lotta alle ludopatie". Parlamento Segua Nostro Esempio - Sottolineando che, "ancora una volta, la Lombardia è arrivata prima nell´affrontare un problema complesso come quello delle ludopatie", il governatore ha auspicato che "adesso il Parlamento segua il nostro esempio e faccia presto una legge per combattere un fenomeno che ha ricadute sociali disastrose".  
   
   
MILANO, GIOCO D’AZZARDO: BENE LA LEGGE REGIONALE, ORA PIÙ POTERI AI COMUNI E NESSUN TAGLIO AI SERT IL PROSSIMO 2 DICEMBRE A MILANO MANIFESTAZIONE PUBBLICA CONTRO SALE GIOCO E SLOT MACHINES  
 
Milano, 16 ottobre 2013- “Bene l’approvazione della legge avvenuta oggi all’unanimità in Consiglio regionale, ora lavoriamo tutti per dare più poteri ai Comuni e per difendere i nostri cittadini dal proliferare delle sale da gioco e delle slot machines. Su questo terreno, sugli effettivi poteri attribuiti agli enti locali dobbiamo infatti fare ancora molti passi avanti. Le Amministrazioni devono poter disciplinare gli orari di apertura e chiusura dei locali dove oggi è possibile giocare in ogni momento della giornata. Lo scorso giugno abbiamo costituito la Rete contro il gioco per coordinare le azioni di chi è già attivo sul territorio e dare una risposta alla crescente richiesta di aiuto delle vittime del gioco d’ azzardo patologico. Il prossimo 2 dicembre con la Rete scenderemo nelle piazze e per le strade della città, con una manifestazione pubblica, per dire no al gioco e alle slot machines”. Così l’assessore alle Politiche sociali e Cultura della salute Pierfrancesco Majorino a commento dell’approvazione della legge sul gioco d’azzardo avvenuta ieri in Consiglio regionale. “La vera sfida – spiega l’assessore Majorino – è prevenire i drammi personali e familiari che il gioco d’azzardo patologico genera, contrastando con ogni mezzo la diffusione impazzita di sale, slot machines e videopoker e potenziando i servizi di assistenza e recupero presso le Asl e i Comuni. La scorsa settimana abbiamo ospitato a Palazzo Marino i rappresentanti di oltre 300 Amministrazioni pubbliche che hanno sottoscritto una proposta di legge di iniziativa popolare per regolare la diffusione del gioco d’azzardo. Presto partirà la raccolta di firme e anche Milano farà la sua parte”. “In questo quadro – conclude Majorino – in coerenza con i principi generali della legge approvata oggi, chiediamo a Regione Lombardia di non proseguire con i tagli delle risorse destinate ai Sert, tagli sin qui praticati e destinati a fare danni proprio nella direzione dei soggetti maggiormente a rischio. Crediamo che questa possa essere occasione di ripensare, nella triangolazione tra Comune, Asl e Terzo Settore, i servizi sul territorio riguardanti il contrasto di ogni dipendenza”.  
   
   
PARI OPPORTUNITÀ:SEMINARIO FORMATIVO SU POLITICHE DI GENERE GIA´ AVVIATO PIANO TRIENNALE AZIONI POSITIVE DELLA REGIONE ABRUZZO  
 
Pescara, 16 ottobre 2013 - "Le Pari Opportunità nell´amministrazione regionale" è stato il tema al centro del seminario, organizzato dall´Ufficio Pari Opportunità della Giunta regionale e rivolto al personale regionale, che si è tenuto, ieri mattina, in Regione, a Pescara ( l’altro ieri un analogo incontro si è svolto a l´Aquila, nella sede di Palazzo Silone). Si tratta di un´iniziativa che rientra nell´ambito dell´azione 3 del Piano triennale di azioni positive della Regione Abruzzo, strumento previsto dal decreto legislativo n.198 del 2006, e che tende ad assicurare la rimozione degli ostacoli che, di fatto, impediscono la piena realizzazione di pari opportunità di lavoro e nel lavoro tra uomini e donne. Secondo l´art. 6 dello Statuto abruzzese, "La Regione riconosce e valorizza le differenze di genere e promuove l´uguaglianza di tutti i diritti, garantisce le pari opportunità tra uomini e donne in ogni campo assicurando l´effettiva parità di accesso alle cariche pubbliche ed elettive; adotta programmi, leggi, azioni positive e iniziative atte a garantire e promuovere la presenza equilibrata delle donne e degli uomini nel lavoro, nello svolgimento delle attività di cura, nella rappresentanza e nella partecipazione alla vita sociale, culturale e politica". Tuttavia, occorre, poi, verificare in concreto in che modo venga attuata la tutela delle Pari Opportunità per poter comprendere se, ad esempio, all´interno della Regione, ma anche in ambito esterno, ci siano delle criticità legate alle discriminazioni di genere e alla mancanza di Pari opportunità e magari sia necessario attivare azioni che rimuovano tali condizioni di disparità. A tal proposito, la responsabile dell´Ufficio Pari Opportunità, Roberta Copersino, ha fatto il punto sugli organismi di parità della Regione Abruzzo che possono svolgere un ruolo attivo in questo ambito: la Consigliera di parità regionale, il Comitato unico di garanzia per le Pari opportunità e la Commissione Regionale per la realizzazione delle Pari Opportunitá uomo -donna. L´avvocato Tatiana Biagioni, Consigliera di parità della Provincia di Milano, ha incentrato, invece, il suo intervento sui temi della conciliazione e della tutela giudiziaria in caso di discriminazioni di genere. "Il monitoraggio di genere sul personale regionale" è stato, successivamente, l´argomento trattato da Teresa Barone in rappresentanza del Comitato unico di garanzia per le Pari opportunità, la valorizzazione del benessere di chi lavora e contro le discriminazioni (Cug). Infine, la dirigente regionale del settore Risorse umane, Eliana Marcantonio, ha illustrato il Piano triennale di azioni positive della Regione, già avviato attraverso azioni d´intervento rivolte, in particolare, al monitorgaggio di genere, alla formazione ed alla conciliazione tra vita privata e lavoro.