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MARTEDI

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Notiziario Marketpress di Martedì 17 Giugno 2014
"L´EUROPA CHE LASCIA LA CRISI: RISULTATI E LEGITTIMITÀ ´ DISCORSO DI APERTURA JOSÉ MANUEL DURãO BARROSO PRESIDENTE DELLA COMMISSIONE EUROPEA PRESSO L´UNIVERSITÀ INTERNAZIONALE MENÉNDEZ PELAYO DI SANTANDER  
 
Bruxelles, 17 giugno 2014 – “ Magnifico Rettore e Sua Eccellenza il Signor, Eccellenza il Signor Presidente del Governo della Cantabria, Autorità, Insegnanti, Amici, Signore e Signori: Non riesco a immaginare un momento migliore e non c´è posto migliore di questo per tenere discussioni approfondite sull´Europa che lascia la crisi. Nell´ultimo decennio, l´Unione europea ha subito un periodo di cambiamento e di turbolenze senza precedenti esperienze i cui insegnamenti si continua a espandersi. Negli ultimi anni, i nostri Stati membri sono stati duramente colpiti dalla crisi e sono stati costretti ad affrontare molte decisioni difficili in casi passati errori. Ora siamo in grado di vedere al di là del crollo finanziario e concentrarsi sulla crisi economica e sociale che questo ha portato. Questi eventi hanno influenzato l´identità dell´Europa, nel suo scopo, dal punto di vista non solo l´economia ma anche per la società e le relazioni sociali. Hanno alterato il corso della politica e focalizzato la nostra attenzione sulla logica geopolitica dell´Europa. Le conclusioni possiamo trarre da essi sono vitali per il futuro, soprattutto per il futuro di tutti noi e delle generazioni future. Sono stati occupati. Abbiamo raggiunto un sacco. Molti altri sono fatti. La questione ruota attorno a cui il seminario è lo stesso che deve rispondere politici Madrid, Bruxelles e Strasburgo nei prossimi mesi e anni: come possiamo imparare dall´esperienza di questi anni e di evitare di ripetere errori del passato? Come possiamo continuare a costruire e si spostano dalle nostre conquiste? Signore e Signori, Gli eventi degli ultimi dieci anni, sia positivi che negativi, sono stati a dir poco impressionante. Infatti, l´ultimo decennio di integrazione europea è stato segnato da successi storici, a cominciare con l´espansione dal 2004, l´Europa orientale e centrale e paesi mediterranei nuovi. Ma anche per crisi finora sconosciuta. In primo luogo, innescata dalla mancata ratifica del Trattato costituzionale, che ha avuto inizio nel 2005 e non è stata superata fino all´entrata in vigore del trattato di Lisbona nel 2009. E dal 2008, la crisi finanziaria, che è diventato un "tempesta perfetta", dove combinare la crisi del debito sovrano, crisi economica e crisi sociale. Un test di resistenza veramente trascendentale la solidità dell´Unione europea, e in particolare la moneta unica, l´euro. Una situazione che ha richiesto l´applicazione di provvedimenti eccezionali e la creazione di completamente nuovi strumenti. Cosa c´è di più, deve ora affrontare nuove sfide poste dallo sviluppo delle relazioni tra l´Ucraina e la Russia, probabilmente la più grande minaccia alla sicurezza e alla pace in Europa dopo la caduta della cortina di ferro e il muro di Berlino. Nonostante tutti i dubbi, tutte le andirivieni, la verità è che l´Unione europea è stata in grado di dimostrare la notevole capacità di recupero. Contrariamente a tutti i profeti di sventura e profeti di sventura, sono andati a più, non di meno l´integrazione. E questo è un dato di fatto che gli analisti non hanno notato: proprio la crisi ha portato a un aumento senza precedenti del livello delle competenze dell´Unione europea, ad esempio, il ruolo centrale della Commissione nel contesto della governance economica europea, nel cosiddetto semestre europeo, con il potere di verificare ex ante bilanci nazionali o il potere attribuito alla supervisione della Banca centrale europea delle banche nazionali. Tutto questo sarebbe inimmaginabile pochi anni fa. Abbiamo fatto una Europa più forte, non un´Europa più debole: le forze centripete sono imposti alle forze centrifughe . Ma è vero che questo è stato possibile con ingenti costi, soprattutto con un divario sociale in molti dei nostri Stati membri e con un tasso di disoccupazione che è ancora un problema irrisolto, e anche prendere decisioni radicali, ma necessarie; questo ha portato in alcuni casi i nostri cittadini a dubitare della legittimità dell´Unione europea di prendere decisioni e spiega anche l´aumento del populismo e l´estremismo che si trovano nel discorso anti-europea di un punto di convergenza. La verità è che queste forze populiste ed estremiste, sia a sinistra che a destra, hanno in comune la loro, anti-immigrazione, la posizione anti-mercato anti-Europa; una parola anti-globalizzazione. L´integrazione europea è sempre stata fortemente influenzata dall´evoluzione del contesto internazionale in cui i paesi sono alla ricerca di un nuovo ruolo, un nuovo senso di sicurezza e di una nuova prosperità. Questo è accaduto dopo la seconda guerra mondiale, con la fine delle dittature dei paesi dell´Europa meridionale dopo la caduta della cortina di ferro. Ognuna di queste situazioni è stata una necessità di adattamento che abbiamo raggiunto attraverso l´integrazione europea. Oggi, ci troviamo in questa situazione: una nuova ondata di globalizzazione e nuovi cambiamenti geopolitici ci costringono ad adattarsi ancora una volta. Il sistema mondiale è anche stato adattato: si sta creando un nuovo ordine mondiale. Possiamo scegliere tra partecipare a tale configurazione o farci sfuggire il futuro. Se la minaccia del fondamentalismo religioso, l´emergere di economie emergenti, il rapido cambiamento dei flussi commerciali o inquietante evoluzione del cambiamento climatico, la natura globale di questi fenomeni rende la necessità per noi di stare attenti e obbligo ci atteniamo insieme. L´europa può rafforzare la sua coerenza e internazionale proietterà il suo potere e la sua influenza o essere relegato al irrilevanza. Questo ci impone di aumentare la stabilità interna dell´Unione europea . Per fare questo, bisogna superare tre deficit. C´è un deficit di governance , in quanto gli Stati membri non hanno, in isolamento, risorse sufficienti per soddisfare le esigenze dei cittadini, mentre le istituzioni europee non hanno ancora fornito l´intera gamma di strumenti per farlo. Vi è anche una mancanza di legittimità , in quanto i cittadini percepiscono che le decisioni vengono prese a un livello troppo lontano da loro. Infine, vi è un deficit di aspettative , perché le persone si aspettano di più del sistema politico di quello che può dare. Non vi è alcun meccanismo automatico in base al quale gli Stati membri concordano sugli strumenti volti a colmare queste lacune a livello europeo; quindi dobbiamo definire il modello di comunità ( progetto congiunto ) che vogliamo, che determineranno il nostro ruolo nel mondo. Stabilità è derivato esclusivamente dal nuovo equilibrio è stabilito in un modello di comunità ( progetto congiunto ) più avanzato . La principale conclusione che posso trarre dai miei anni di esperienza (sia nei dieci anni che ho avuto l´onore di presiedere la Commissione europea e il mio lavoro precedente come ministro degli Esteri e Primo Ministro del Portogallo) è che l´evoluzione deve essere organico e non brusco. Abbiamo bisogno di una riforma, non rivoluzione. Il futuro è in evoluzione, non sul bancone. E come prendere questa idea è il nostro compito principale per i prossimi anni. Sembra ovvio, ma non lo è. Hardly. Troppo spesso, i dibattiti politici europei sono combattute termini puramente istituzionale o costituzionale . Invece di prendere decisioni, discutiamo di come prendere loro e chi li dovremmo prendere. Così, spesso iniziamo il carro davanti ai buoi. Il personaggio sui generis , la gestazione continua, il progetto europeo si riflette da Maastricht in una serie di discussioni sul trattato che hanno dominato il dibattito. La crisi finanziaria ed economica ha riacceso tali preoccupazioni; Europa, la questione costituzionale non viene risolto, e ho anche direi che in questo momento a questa domanda non ha risposta definitiva. Soprattutto in un momento in cui molti cittadini stanno perdendo fiducia nel progetto europeo, sogno che si verificano in Europa come firma episodio della Costituzione degli Stati Uniti a Filadelfia (con la revisione fondamentale del nostro rapporto e la creazione di una nuova costituzione da zero) non sono solo irrealistiche e irrilevanti, ma anche controproducente. Lo sviluppo dell´Unione resterà la riforma permanente e non la rivoluzione permanente. Coloro che hanno sottoscritto ultraintegracionista paradigma non può ignorare che la stragrande maggioranza dei cittadini non vuole che l´unità europea è effettuata a danno dello Stato-nazione. E questo problema da una prospettiva puramente nazionale o intergovernativa non si può ignorare che lo stato-nazione non è sufficiente, di per sé, per soddisfare le esigenze dei suoi cittadini. Gli sforzi per determinare un obiettivo concettuale di integrazione europea, in un modo o nell´altro, senza senso. Il corso di azione ragionevole è un altro. In ognuna delle sue fasi, l´integrazione europea ha sempre avuto una direzione chiara, una chiara idea della necessità per l´Europa. Mezzi per raggiungerlo, i trattati e le istituzioni, hanno sempre seguito la volontà politica. Pertanto, prima di discutere i dettagli tecnici di un altro trattato ancora una volta, dobbiamo rispondere alla seguente domanda: Che modello di comunità (progetto congiunto) riconoscere come necessario, essenziale e inevitabile tra le capitali e Bruxelles? Cosa facciamo insieme e cosa a parte? Fino a che punto deve unire i nostri destini? Quando la prima tappa è arrivato. La crisi si è conclusa l´era del "consenso implicito", una natura quasi-intuitiva dell´integrazione europea. Da ora in poi, qualsiasi consenso deve essere conquistata. E ´tempo per un modello politico e sociale dibattito comunitario (progetto congiunto) vogliamo nell´Unione europea, l´ambito e la portata dell´integrazione, che vogliono partecipare in cosa e perché. Le sfide che dobbiamo affrontare nella prossima fase dell´integrazione europea devono essere esaminate dal punto di vista, in primo luogo, la "Politica" richiesto; In secondo luogo, le politiche necessarie a seguito della crisi; e, in terzo luogo, l´ organizzazione politica appropriata per il loro raggiungimento. In questo ordine. Di conseguenza, il dibattito sul futuro dell´Europa deve essere, soprattutto, un dibattito di politica e di politica, non un dibattito sulle istituzioni e dei trattati. Una discussione su quello che facciamo insieme e perché lo facciamo insieme. La mancanza di consenso in questo senso, possiamo discutere all´infinito sulle clausole di sussidiarietà ed esclusioni non convincere e soddisfare chiunque. Dobbiamo decidere, individualmente e collettivamente, vogliamo fare insieme e non abbiamo bisogno o vogliamo fare insieme. La revisione della politica dell´Unione europea in particolare nel contesto, l´origine e le conseguenze della recente crisi, ci porta a riconoscere che soffre di un certo numero di disfunzioni interne che ostacolano la nostra capacità di mettere in pratica. Democrazia europea soffre di un problema reale quando le politiche producono i risultati desiderati, ma una parte significativa dell´elettorato non riconosce questi sforzi e, quindi, non supporta le istituzioni che li eseguono. Il motivo è che la paternità della politica europea non è riconosciuta , e che non possono aiutare se stessi assetti istituzionali. Quando responsabile democratico per il processo decisionale in seno al Consiglio e al Parlamento europeo si rifiutano di riconoscere, difendere e sostenere le loro decisioni comuni, la legittimità d´Europa soffre necessariamente. Troppo spesso, le dispute politiche vengono interpretate come debolezze sistemiche . Invece dell´argomento o discussione la questione centrale, i risultati contrastanti sono presentati come il risultato inevitabile del sistema imperfetto e assurdo di ´Bruxelles´. E questo nonostante il fatto che entrambi i dibattiti ed i loro risultati sarebbero simili, se non identici, a livello nazionale. Il dilemma che si trova al centro del dibattito sull´Europa è la seguente: quando i cittadini in disaccordo con una decisione nazionale, spesso votando contro l´adozione responsabile. Se non siete d´accordo con una decisione europea, tendono a rivoltarsi contro l´Europa. Inoltre, una asimmetria si osserva tra la dialettica della politica nazionale e la politica europea . A livello nazionale, c´è un governo logico ´contro opposizione "in cui ciascun lato ha un partito e contro un gioco. In Europa questa logica non si applica, in modo che nessun partito "per" tutto ciò che l´Europa fa. È sempre prevede che la Commissione, nel ruolo di protettore dell´interesse generale europeo conferito dal Trattato, è il principale sostenitore di decisioni collettive concordate. Ma troppo spesso, la Commissione non trova sostegno efficace in un sistema in cui tutte le altre parti possono permettersi di essere parte nel governo e in parte all´opposizione. Ciò significa che regna "dissonanza cognitiva" tra i processi politici europei e nazionali, che a sua volta provoca la comparsa del comportamento politico confinante con schizofrenia. A livello europeo, i politici nazionali possono chiedere molto di più che nei loro paesi senza incorrere in obblighi successiva adozione e l´attuazione. Le tentazioni e le opportunità per eludere responsabilità sono molteplici. Pertanto, il nostro primo compito nello sforzo di adeguare ulteriormente l´Unione europea per superare tutti gli ostacoli che abbiamo di fronte è quello di superare i nostri vizi politici, instillare nella politica nazionale ed europeo un nuovo senso di appartenenza, di appartenenza all´Europa e aprire una discussione attuale - in contrasto con l´ombra gioca che oggi spesso testimone - in termini nuovi e con maggiore onestà intellettuale. Ciò che è importante è riconoscere che quello che stiamo vivendo oggi è un ritorno alla politica, la politica vera. Quando nei caffè di Atene discusso della politica interna tedesca e programmi televisivi tedeschi è discusso sul debito greco, viene europeizzato dibattito politico. Questa nuova realtà politica ha creato disagio in coloro che preferiscono discorsi burocratiche e tecnocratiche; ma l´Unione europea non può che essere democratico e condiviso questa idea deve difendere, prendere l´iniziativa e vincere questo dibattito. Forze moderate in Europa sono la maggioranza, ma devono lasciare il quadro di cui sopra, il paradigma politico del passato, deve difendere e spiegare che la politica europea non è qualcosa di esterno: i leader europei devono assumersi tutti e garantire la paternità in tutti i livelli di decisione . Dobbiamo migliorare la politica d´Europa per raggiungere le politiche di cui abbiamo bisogno. Ma abbiamo bisogno anche di politica adeguata per riparare le nostre politiche. Al fine di ripristinare la fiducia dei cittadini e per riaffermare il nostro impegno per il contratto sociale tra l´Europa ei suoi cittadini, abbiamo bisogno di una legittimità basata sui risultati , che può venire solo da una continua attenzione all´innovazione e alla riforma: la riforma le nostre strutture economiche, il governo, i mercati del lavoro, il mercato interno dell´energia e la politica climatica e molti altri aspetti. Ottenere questi risultati è parte del nostro modello di comunità necessaria. Perché la prosperità dell´Unione europea ha fatto un progetto così interessante da inizio dell´integrazione europea ha vacillato negli ultimi anni. Il nucleo della crisi finanziaria ed economica è essenzialmente una crisi di modelli di crescita ha esposto i tentativi di gonfiare la crescita economica con trucchi di magia finanziaria e sostenere la crescita attraverso il debito pubblico o privato, come è successo rispettivamente nelle economie americane ed europee. Da allora, siamo tornati alla modalità difficile e tradizionale, l´innovazione e le riforme strutturali per guadagnare competitività globale. I paesi più colpiti stanno rispondendo mirabilmente. Alcuni di loro, come l´Irlanda e il Portogallo, hanno fatto notevoli progressi. Nonostante tutte le difficoltà, la Grecia e Cipro sono sulla buona strada. Contrariamente ad alcune previsioni pubblicizzati, nessun paese ha dovuto lasciare la zona euro; di più: Lettonia, dopo le riforme impressionanti, è stato in grado di unirsi a lei e la Lituania farà a breve. I paesi europei stanno applicando gli insegnamenti tratti dalla crisi sul debito e squilibri macroeconomici. Riformare le economie, anche se alcuni di loro, tra cui la più importante, si devono ottenere risultati più velocemente. Tutti questi sforzi non sono già single: sono sempre più su misura per le politiche e gli effetti osservati in altri paesi. Questo è ciò che rende l´Europa vale la pena. La crisi ha messo in luce differenze particolari e molto affilati a livello di sviluppo e le differenze sociali tra alcuni Stati membri. Per questo motivo abbiamo bisogno di un nuovo approccio alla coesione sociale. Dobbiamo capire che l´Unione europea non solo significa più responsabilità, ma più solidarietà; bisogno di un continuo sforzo per la competitività delle nostre economie di preservare e garantire il nostro modello sociale europeo. L´economia sociale di mercato europea si basa su un modello sociale unico. Anche tenendo conto delle differenze nazionali, il nostro stato sociale ci differenzia dalle altre principali economie e le società dei paesi sviluppati a emergenti. E ´molto prezioso per i nostri cittadini, un modello che incarna i valori che li rappresentano bene, quella combinazione unica di auto-responsabilità e di solidarietà con la società e altre generazioni. Un modello per raggiungere gli obiettivi ai quali aspirano, come la sicurezza in vecchiaia e le avversità. E solo la cooperazione e l´adattamento ci permettono di conservare la nostra economia sociale di mercato. Questo è ciò che rende le persone credono nell´integrazione europea. Pertanto, dobbiamo dimostrare che la "formula europea" funziona ancora. L´esempio più chiaro è qui in Spagna, un paese che ha dimostrato il suo impegno per la riforma, che sta cominciando a vedere i risultati dei loro sforzi di aggiustamento difficili ma necessarie, ma ancora soffrendo le conseguenze della crisi, che si riflettono in particolare inaccettabili in gioventù dati relativi alla disoccupazione, piaga contro cui dobbiamo combattere con tutti i nostri mezzi ea tutti i livelli. Nel mese di gennaio, la Spagna è riuscita a completare il proprio programma di assistenza al settore finanziario, che ha contribuito a rafforzare le banche e ripristinare la fiducia nell´economia. La Spagna ha anche fatto un deciso sforzo per correggere gli squilibri economici, che ha chiesto per un ambizioso programma di consolidamento fiscale e riforme importanti delle pensioni, l´assistenza sanitaria, diritto del lavoro e il mercato immobiliare, per citarne alcuni aspetti. In questo caso, abbiamo dimostrato che la formula funziona. I risultati sono chiari: la lunga recessione si è conclusa nel terzo trimestre del 2013, il tasso di occupazione si fermò in declino alla fine dello scorso anno e il conto corrente si è conclusa con un piccolo avanzo. Questa è una buona notizia per la Spagna e per l´Europa. Tuttavia, questo recupero è timido, soprattutto considerando che il debito pubblico, il debito privato e la disoccupazione rimangono a livelli molto elevati. L´unico modo per garantire la stabilità è di perseguire le riforme ambiziose che hanno consentito alla Spagna di raggiungere il punto dove si trova oggi. Per fare questo, la Commissione ha trasmesso questo mese otto raccomandazioni nel contesto del semestre europeo, il nostro nuovo calendario-coordinamento delle politiche economiche, che indicheranno le sfide rimanenti. Siamo in grado di fornire solo i risultati che i cittadini hanno, se teniamo questi sforzi a tutti i livelli e in modo coordinato e sistematico. E i risultati saranno solo continuare a credere cittadini nel progetto europeo. Signore e Signori: La questione davvero importante per i prossimi anni è tanto semplice quanto cruciale: se non teniamo il circolo virtuoso dei risultati e legittimità . Questo è ciò che è in gioco, non solo in Spagna ma in tutta l´Unione europea. Non c´è bisogno di inventare la soluzione da zero e non dovremmo nemmeno provare. Gran parte della soluzione sta nella realizzazioni che si sono accumulati nel corso degli anni, l´uso degli strumenti che abbiamo creato, nel perseguire le riforme che abbiamo intrapreso nelle lezioni che abbiamo imparato dai nostri errori e di sorveglianza nei confronti le sfide che senza dubbio sorgere in futuro. Noi sappiamo come affrontare e sappiamo che il successo della nostra attività richiede la piena collaborazione di tutti. Quindi mantenere un dibattito vitale e inclusiva sul tipo di Europa che ci serve per il futuro e senza accumulo di ritardo, mattone dopo mattone. Grazie mille.”  
   
   
DICHIARAZIONE DEL COMMISSARIO ŠEMETA SULLE TENDENZE FISCALI IN EUROPA  
 
 Bruxelles, 17 giugno 2014 - "Le nostre recenti raccomandazioni agli Stati membri sottolineano la necessità di abbassare le tasse sul lavoro al fine di creare posti di lavoro in Europa. Tendenze fiscali relazione odierna conferma le preoccupazioni della Commissione. Tassazione del lavoro è ancora troppo alto, mentre le basi alla crescita, quali tasse ambientali, sono sotto-utilizzato in molti paesi. Lo spostamento del carico fiscale dal lavoro, che abbiamo chiesto ripetutamente di consentire alle nostre imprese di recuperare competitività, deve ancora materializzarsi. Le aliquote fiscali non hanno necessariamente bisogno di salire di avere entrate stabili. A questo proposito, il costante aumento delle aliquote Iva in tutta l´Ue, che il rapporto rivela, verrebbe intaccato se i sistemi Iva erano più efficienti. Molti Stati membri potrebbero anche abbassare la loro aliquota Iva normale se hanno ampliato la loro base imponibile e meno affidamento sulle aliquote ridotte. L´evidenza statistica nel rapporto Trends fiscali di oggi dovrebbe convincere gli Stati membri che le nostre raccomandazioni per riforme fiscali sono quelle giuste, e che la tassazione alla crescita devono essere messi al centro delle loro riforme strutturali. "  
   
   
DOGANE UE: AFFRONTARE IL CONTRABBANDO E FRODE IN PRODOTTI SOGGETTI AD ACCISA  
 
Bruxelles, 17 giugno 2014 - Circa 816 milioni di sigarette e 240 000 litri di alcol sono stati sequestrati dalle dogane dell´Ue per un periodo di 10 mesi nel 2013, un rapporto pubblicato oggi dalla Commissione rivela. La relazione del pianificazione, dell´attuazione e dei risultati "Smontare", una operazione doganale mirata per affrontare il rischio di contrabbando e frode in prodotti soggetti ad accisa. Tra il marzo e il dicembre 2013, i controlli doganali sono stati aumentati al confine orientale, sulla base di criteri di rischio comuni e lo scambio di informazioni in tempo reale tra le autorità doganali dell´Ue. Durante questo periodo, i sequestri nel tabacco di contrabbando segnalate nel sistema doganale comune di gestione dei rischi sono notevolmente aumentate - del 105% rispetto allo stesso periodo nel 2012 circa 1/3 della quantità sequestrata provenivano da paesi di origine mirati attraverso smantellare, in particolare Russia, Ucraina. , Bielorussia, Bosnia-erzegovina e Serbia. La metà dei sequestri totali di tabacco di contrabbando veniva via mare dall´Asia, dal Medio Oriente e Nord Africa, mentre il restante 10% era di origine sconosciuta. Sulla base dei risultati di smontare, il rapporto presenta una serie di raccomandazioni specifiche per garantire meglio il rischio di targeting di prodotti soggetti ad accisa di contrabbando in futuro. Algirdas Šemeta, commissario per le dogane e la lotta antifrode, ha dichiarato: "Dogana salvaguardare non solo gli interessi finanziari dell´Ue, ma anche proteggere i nostri cittadini e le imprese legittime smantellare mostra i grandi risultati che possiamo ottenere nella lotta contro il contrabbando e la frode lavorando in cooperazione. Identificare i rischi comuni e condividere le informazioni. Le preziose di questa azione ci dovrebbero aiutare a migliorare ulteriormente le azioni doganali per reprimere questa attività illegale. " Smontare è ciò che è conosciuto come un azione di controllo di priorità (Pca), il quale si impegnano doganale comune e dei controlli per indirizzare rischi specifici intensificati. Il beneficio di tali azioni è che aiutano a identificare i modelli illecite, esaminare i casi analoghi e individuare dove ulteriori miglioramenti possono essere fatti nelle attività doganali per bloccare il contrabbando. Tra alcuni dei principali risultati di Smontare sono stati: C´è una grande diversità tra le politiche nazionali di controllo doganale nell´Ue. Condividere le competenze, lavorando congiuntamente su analisi dei rischi e monitoraggio dell´impatto e dei risultati in tempo reale, in grado di fornire risultati di grande successo (ad esempio 5 casi di frode transnazionale sono stati scoperti grazie alle analisi dei dati comuni, che altrimenti non sarebbero stati rilevati). Ci sono un numero significativo di casi di contrabbando via traffico ferroviario, con le merci di contrabbando nascoste sotto un primo strato di altri beni. Il rischio di "confini verdi" cioè il contrabbando attraverso un punto di confine dove non c´è posto doganale (ad esempio un villaggio / fiume) deve essere affrontato. Unità doganali mobile potrebbe essere molto efficace a questo riguardo. La maggioranza dei casi di contrabbando erano piccole o medie quantità, ha portato nell´Ue dai passeggeri Un certo numero di casi di evasione è accaduto all´interno dei movimenti intracomunitari Ue, piuttosto che alla frontiera. Sulla base di questi risultati, una serie di raccomandazioni nel rapporto. In particolare, si sottolinea la necessità di una cooperazione continua e approfondire tra le autorità doganali e gli investigatori, garantendo la qualità, l´accessibilità e tempestività dei dati raccolti, e perseguendo misure per migliorare la capacità di profili di rischio elettronico.  
   
   
LA RIFORMA DELLA REVISIONE LEGALE MERCATO UE - DA DOVE VIENE LA RIFORMA ?  
 
Bruxelles, 17 giugno 2014 - Il 17 dicembre 2013 il Parlamento europeo e gli Stati membri hanno raggiunto un accordo preliminare sulla proposta di direttiva che modifica la direttiva revisione legale ( direttiva 2006/43/Ce ) e la proposta di regolamento sui requisiti specifici in materia di revisione legale dei conti pubblici enti di interesse (vedi Memo/13/1171 ). L´accordo di compromesso è stato approvato dagli Stati membri in occasione della riunione del Coreper del 18 dicembre 2013 e adottata dalla commissione giuridica del Parlamento europeo il 21 gennaio 2014. I due testi di compromesso sono stati adottati dal Parlamento europeo in una votazione in seduta plenaria a Bruxelles il 3 aprile 2014 (cfr. Statement/14/104 ), e approvato dagli Stati membri in sede di Consiglio il 14 aprile 2014 (cfr. Economico 8879/14 ) . I co-legislatori formalmente firmato i testi il 16 aprile, disegnando il processo legislativo al termine. La pubblicazione della direttiva di modifica e il nuovo regolamento sulla revisione legale dei conti nella Gazzetta ufficiale dell´Unione europea ha avuto luogo il Martedì 27 maggio ( Gu L 158 ). I due testi sono entrati in vigore il Lunedi 16 giugno 2014, 20 giorni dopo la loro pubblicazione nella Gazzetta ufficiale. Ulteriori dettagli sulle disposizioni che disciplinano l´entrata in vigore e l´applicazione del nuovo quadro normativo sono disponibili nella Faq qui sotto. In aggiunta a questa nota, la Commissione si impegnerà a workshop e presentazioni con gli Stati membri e le parti interessate, si è concentrata sugli aspetti pratici dell´attuazione della riforma. Background Perché la revisione legale importante? Il ruolo dei sindaci è quello di certificare «bilanci, cioè per fornire soggetti interessati, come investitori e gli azionisti con un parere sulla precisione delle aziende aziende account. Una vasta comunità di persone ed istituzioni fa affidamento sulla qualità della revisione legale dei conti. Per questo motivo, revisione legale dei conti contribuisce al regolare funzionamento dei mercati, migliorando l´integrità e l´efficienza dei bilanci. Pertanto, i sindaci svolgono un importante ruolo sociale. La sua importanza si riflette nel requisito legale per alcune aziende di avere una revisione legale dei conti. Inoltre, solo i revisori dei conti possono svolgere queste revisioni legali dei conti. Quali sono le norme dell´Ue in materia di revisione legale dei conti? A livello Ue, revisione legale dei conti è attualmente disciplinata dalla direttiva revisione legale (2006/43/Ce). La direttiva stabilisce i compiti dei revisori legali e delle imprese di revisione contabile e ha introdotto l´obbligo del controllo pubblico della professione di revisore e la cooperazione tra le autorità di regolamentazione dell´Ue. Inoltre, diversi testi giuridici a livello dell´Ue stabiliscono l´obbligo di avere una revisione legale dei conti, tra cui in particolare la contabilità direttiva 2013/34/Eu, la direttiva sulla trasparenza 2004/109/Ce e dalla direttiva Solvency Ii 2009/138/Ce. Un primo gruppo di strumenti giuridici richiede alcuni tipi di soggetti giuridici (a seconda della loro forma giuridica) per avere i loro conti a revisione. Un secondo gruppo di strumenti giuridici Indirizzi enti di interesse pubblico in base alla loro attività: cioè istituto finanziario o società quotata. Perché riformare le norme che disciplinano revisione legale? Le nuove norme riguardano una serie di carenze riscontrate sul mercato della revisione contabile: Carenze, e in alcuni casi errori, sono stati osservati in relazioni di audit da parte delle autorità competenti ´degli Stati membri. Dubbi sono emersi tra gli investitori sulla credibilità e l´affidabilità dei rendiconti certificati finanziari delle banche, degli altri istituti finanziari e delle società quotate in borsa, come evidenziato dalla crisi economica e finanziaria. Ciò ha intaccato seriamente la fiducia degli investitori nelle relazioni dei revisori legali. Una eccessiva familiarità tra la gestione di una società e la sua società di revisione, i rischi di conflitti di interesse, e rischi per l´indipendenza dei sindaci può sfidare la capacità dei sindaci di esercitare approfondita scetticismo professionale. La mancanza di scelta delle società di revisione provenienti da alti livelli di concentrazione riportati nella top-end del mercato della revisione. Un rischio sistemico come il mercato della revisione è di fatto dominato nella parte alta da quattro reti. Quali sono i principali obiettivi della riforma della revisione legale dei conti? La riforma mira a migliorare la qualità della revisione e ripristinare la fiducia degli investitori nelle informazioni finanziarie, un ingrediente essenziale per futuri investimenti e la crescita economica. I principali obiettivi della riforma sono: 1. Ulteriormente chiarire il ruolo del revisore legale. 2. Rafforzare l´indipendenza e lo scetticismo professionale del revisore legale. 3. Facilitare la prestazione transfrontaliera di servizi di revisione legale dei conti nell´Ue. 4. Contribuire ad un mercato di revisione più dinamico nella Ue. 5. Migliorare la vigilanza dei revisori legali e il coordinamento della vigilanza di controllo da parte delle autorità competenti degli Stati membri. Definizioni, Ambito Di Applicazione E Entrata In Vigore Che cosa è un ente di interesse pubblico (Pie)? Pie sono definiti come le società quotate, gli enti creditizi e le imprese di assicurazione. Inoltre, gli Stati membri possono designare come Pie altre imprese che sono di interesse pubblico significativo, a causa della natura della loro attività, delle loro dimensioni o del numero dei loro dipendenti. La definizione di enti di interesse pubblico (Pie) è lo stesso che ai sensi della direttiva contabile ( 2013/34/Eu ). Quali sono i principali elementi della riforma? Il nuovo quadro giuridico si basa su due strumenti legislativi: direttiva che modifica la direttiva Collegio Sindacale esistente e un nuovo regolamento sui requisiti specifici relativi revisione legale dei conti degli enti di interesse pubblico. Le nuove regole seguono un ampio processo di consultazione avviato con il Libro verde della Commissione sulla politica di verifica nel mese di ottobre 2010 (cfr. Ip/10/1325 ), e ha portato alla presentazione di due proposte della Commissione nel novembre 2011 (cfr. Ip/11/1480 ) . La riforma poggia su due pilastri, che comprende sia le misure orizzontali e specifiche. Le seguenti misure orizzontali si applicano a tutti i revisori legali e le imprese di revisione contabile, indipendentemente dal fatto che tale ente è un ente di interesse pubblico o no: L´introduzione di requisiti più forte indipendenza, in particolare migliorando le esigenze organizzative dei revisori legali e delle imprese di revisione contabile Rendere la relazione di revisione più informativo per gli investitori, fornendo loro informazioni relative alla società oggetto della revisione di là di un mero parere standardizzato sul bilancio Rafforzare le competenze ei poteri delle autorità competenti responsabili del controllo pubblico della professione di revisore Che istituisce un regime sanzionatorio più efficace armonizzando i tipi e destinatari di sanzioni, nonché, per esempio, i criteri da prendere in considerazione dalle autorità competenti in sede di applicazione delle sanzioni Conferimento alla Commissione europea la competenza ad adottare i principi di revisione internazionali (Isa) a livello Ue. Inoltre, i seguenti requisiti più rigorosi si applicano alla revisione legale dei conti degli enti di: Introdurre la rotazione obbligatoria dei revisori legali e imprese di revisione contabile ogni 10 anni; Istituisce un elenco di servizi diversi dalla revisione che non possono essere forniti dal revisore legale o dell´impresa di revisione all´ente sottoposto alla revisione contabile; Imporre limitazioni le tariffe applicate per i servizi non-audit; Rafforzare il ruolo e le competenze del comitato di controllo, migliorando la sua composizione e dandogli un ruolo diretto di primo piano nella nomina del revisore legale o dell´impresa di revisione contabile, nonché nel monitoraggio dell´audit; Rafforzare i requisiti relativi alla relazione di revisione, e l´introduzione di un ulteriore, più dettagliata, relazione al comitato per il controllo, che contiene informazioni approfondite sulle prestazioni della revisione; Stabilire un dialogo tra il revisore legale o dell´impresa di revisione contabile di una torta su un lato, e il supervisore di quella data Pie dall´altro. Quali tipi di controlli sono coperti? Il nuovo quadro copre tutte le revisioni legali previste dal diritto comunitario. Inoltre, il nuovo quadro comprende anche audit per le piccole imprese e verifiche volontariamente condotti da imprese di piccole dimensioni, dove definite dalla legislazione nazionale come revisione legale dei conti. Il quadro contiene requisiti specifici riguardanti la revisione legale dei conti di enti di interesse. Tuttavia, gli Stati membri hanno la possibilità di esentare le cooperative e le casse di risparmio da queste specifiche esigenze. Perché ci sono i requisiti più severi per il controllo di enti di interesse pubblico (Pie)? Requisiti più rigorosi regolano la revisione legale dei Eip perché le potenziali conseguenze negative di errori per gli azionisti, investitori e più in generale la società in generale, sono di solito maggiore rispetto ad altri tipi di imprese. Gli eventuali costi di tali norme specifiche sono quindi di gran lunga superati dai benefici di evitare problemi di revisione di tali enti di interesse pubblico. Quando si applicheranno le nuove regole? La direttiva entrerà in vigore 20 giorni dopo la sua pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell´Unione europea (cfr. Gu L 158 ), e gli Stati membri avranno due anni per adottare e pubblicare le disposizioni necessarie per conformarsi al quadro normativo riveduto. Il regolamento sarà inoltre entra in vigore 20 giorni dopo la sua pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale (cfr. Gu L 158 ), e si applicherà due anni dopo. Questo farà sì che, al momento dell´applicazione del regolamento, ogni Stato membro avrebbe dovuto mettere in atto le disposizioni necessarie per conformarsi alla direttiva. Di conseguenza, dovrebbero essere implementato due anni dopo la pubblicazione i due testi. Tuttavia, alcune specifiche disposizioni saranno applicabili in seguito. Ad esempio, i periodi di rotazione sono soggette a periodi di transizione specifici e calibrati. Allo stesso modo, il divieto di "Big Four Only" clausole contrattuali si applicherà tre anni dopo l´entrata in vigore del regolamento. Che cosa cambierà: Misure Principali I. Semplice informazione per gli investitori Perché stabilire nuove norme sulla relazione di revisione? L´obiettivo primario della riforma è quello di aumentare la qualità della revisione legale dei conti. Questo significa sia migliorare l´indipendenza del revisore legale e fornire agli investitori e azionisti di entità controllate con una migliore e più dettagliate informazioni tramite la relazione di revisione. Le nuove norme aumenteranno il valore informativo della relazione di revisione - che è uno strumento essenziale dal punto di vista degli investitori. Disposizioni che illustra il contenuto della relazione di revisione sono riportati sia nella direttiva e nel regolamento, come la riforma differenzia relazioni di revisione per i non-Pie e per le torte e impone ulteriori requisiti su quest´ultimo. Ad esempio, nel caso di una verifica di Torta, il regolamento introduce l´obbligo per i sindaci contabile che gli enti di riferire sulle principali aree di rischio di errori significativi nel bilancio annuale o consolidato. Inoltre, i sindaci dovranno spiegare in che misura la revisione legale dei conti è stato considerato in grado di rilevare irregolarità, compresa la frode. Migliorando l´informazione che il revisore legale o l´impresa di revisione prevede per l´ente sottoposto, sia esso un Pie o no, la riforma mira a ridurre il ´gap aspettative´ che spesso esiste tra la percezione di ciò che i revisori dovrebbero consegnare e quali essi sono tenuti a fornire. Qual è lo scopo della relazione supplementare agli audit committee? La relazione supplementare agli comitato di revisione, che deve essere preparato solo in sede di verifica Pie, mira ad aumentare ulteriormente la qualità di audit e di evitare eventuali lacune, attraverso una maggiore comunicazione tra il revisore legale o la società di revisione, da un lato, e comitato per il controllo dell´entità dall´altro. La relazione supplementare fornirà al Pie sottoposto alla revisione contabile, con informazioni più dettagliate sui risultati della revisione legale dei conti, anche per esempio sulla metodologia utilizzata, su eventuali carenze significative individuate nel sistema di controllo interno, sui metodi di valutazione applicati, ecc In linea di principio, la relazione supplementare non è pubblico; Tuttavia gli Stati membri possono consentire alla commissione di controllo per rivelare che la relazione supplementare, se prevista dal diritto nazionale. Perché rafforzare il ruolo del comitato di controllo? La direttiva revisione legale dei conti (2006/43/Ce) ha introdotto l´obbligo per gli enti di disporre di un comitato per il controllo. Come parte di un sistema di controllo interno efficace, audit committee contribuiscono a minimizzare i rischi finanziari, operativi e di conformità. Essi hanno anche un ruolo decisivo nel contribuire alla revisione legale dei conti di alta qualità. Le nuove regole rafforzare il comitato di verifica, sia nella sua composizione (la maggior parte dei membri sono indipendenti, la commissione nel suo insieme ora ha competenza rilevanti per il settore in cui l´ente sottoposto a revisione è in funzione), e nelle sue competenze. Per esempio, il comitato di audit avrà un ruolo diretto nella designazione del revisore legale o dell´impresa di revisione contabile. Sarà anche monitorare la revisione legale dei conti, nonché le prestazioni e l´indipendenza del revisore legale. È la riforma abilita direttamente il patrimonio vis-à-vis sindaci? Le nuove regole offrono la possibilità per il 5% degli azionisti di avviare un´azione di licenziare revisore legale o dell´impresa di revisione contabile dell´impresa, Questo fornirà agli azionisti uno strumento diretto per risolvere potenziali problemi con la qualità della revisione legale, a prescindere dal fatto che la revisione contabile entità è una torta o non. Inoltre, per quanto riguarda la selezione da un Pie di un revisore legale o un´impresa di revisione contabile, gli azionisti saranno fornite informazioni su quale revisore legale o dell´impresa di revisione contabile comitato di revisione del Pie raccomanda e preferisce, e perché, sulla base di documenti di gara che definiscono criteri di selezione trasparenti e non discriminatori. Questo permetterà agli azionisti di prendere una decisione più informata nella selezione dei revisori legali o imprese di revisione contabile da parte Pie. Ii. Revisione legale dei Pie: rotazione obbligatoria dei revisori legali - Perché Pie bisogno di cambiare i loro revisori legali o imprese di revisione contabile? Ci sono rischi evidenti per le torte a avere gli stessi revisori legali o imprese di revisione contabile per 50 o 100 anni, come accade oggi. Tale lungo rapporto professionale può compromettere l´indipendenza del revisore legale e avere un impatto negativo sul suo scetticismo professionale. La rotazione del responsabile della revisione all´interno di una società di revisione è insufficiente perché il focus principale della società di revisione resta fidelizzazione del cliente. Un nuovo partner potrebbe essere sotto pressione per mantenere un cliente di lunga data della società. La rotazione obbligatoria revisione contabile contribuirà a ridurre eccessiva familiarità tra il revisore legale e dei suoi clienti, limitare i rischi di riporto inesattezze ripetute, e incoraggiare il pensiero fresco, rafforzando così le condizioni per un autentico scetticismo professionale. La rotazione obbligatoria sarà quindi contribuire a migliorare la qualità della revisione. Al fine di facilitare la transizione al nuovo revisore o società di revisione legale, le nuove norme prevedono che il revisore trasferire un file passaggio con le informazioni rilevanti per il sindaco entrante. Quando si Pie bisogno di cambiare revisori legali o imprese di revisione contabile? A seguito dell´entrata in vigore delle nuove norme, Pie dovranno cambiare i loro revisori legali o le loro imprese di revisione ogni 10 anni al massimo. La durata dell´incarico di revisione deve essere calcolato a partire dalla data del primo esercizio coperto nella revisione lettera di incarico. Gli Stati membri, tuttavia, possono stabilire periodi di rotazione più brevi (ad esempio, un massimo di sette o otto anni). Inoltre, gli Stati membri possono consentire Pie per estendere l´incarico di revisione: i) per ulteriori 10 anni su di gara; o ii) di altri 14 anni in caso di revisione congiunta. Qual è la revisione congiunta? Revisione congiunta è l´espressione comunemente usata per riferirsi alla nomina di più di un revisore legale o dell´impresa di revisione contabile da parte del Pie. I sindaci nominati presentano una relazione di revisione congiunta dell´ente sottoposto a revisione e assumere la piena responsabilità per la revisione. Perché ci sono periodi transitori per la rotazione? Il regolamento stabilisce periodi di transizione per quanto riguarda l´applicazione del requisito rotazione obbligatoria per lunga durata impegni esistenti tra Pie e revisori legali o imprese di revisione contabile. Questo per evitare un effetto ´cliff-edge´ sul mercato di controllo quando si applicano le nuove regole. Come si applicano i periodi di transizione? I periodi transitorie contenute nel regolamento sono calibrati alla durata degli incarichi in corso tra le torte ei loro sindaci. Ci sono due scenari: 1. Come da 6 anni dopo l´entrata in vigore del regolamento: un Pie che ha ricevuto servizi di audit da un determinato revisore legale o dell´impresa di revisione contabile per 20 o più anni consecutivi alla data di entrata in vigore del regolamento non sarà essere più permesso di entrare o rinnovare l´incarico di revisione con questo revisore legale o dell´impresa di revisione. Ad esempio, il regolamento entrerà in vigore nel 2014, una torta che ha avuto lo stesso sindaco per 22 anni consecutivi non saranno più autorizzati a stipulare o rinnovare un impegno con questo sindaco a partire dal 2020. 2. Come da 9 anni dopo l´entrata in vigore del regolamento: un Pie che ha ricevuto servizi di audit da un determinato revisore legale o dell´impresa di revisione contabile per più di 11 ma meno di 20 anni consecutivi alla data di entrata in vigore del non sarà consentito regolamento entrino in o rinnovare l´incarico di revisione con questo revisore legale o dell´impresa di revisione. Ad esempio, il regolamento entrerà in vigore nel 2014, una torta che ha avuto lo stesso sindaco per 15 anni consecutivi non saranno più autorizzati a stipulare o rinnovare un impegno con questo sindaco a partire dal 2023. Iii. Revisione legale dei Pie: Divieto di taluni servizi diversi dalla revisione Pies controllati Perché vietare la fornitura di taluni servizi diversi dalla revisione di Eip controllati? L´obiettivo della riforma è quello di garantire che i revisori legali e le imprese di revisione contabile godono di condizioni di indipendenza per svolgere il loro primario ruolo ´sociale´: revisione legale dei conti. Quando si verifica Pie, la prestazione di determinati servizi diversi da quelli di revisione (servizi diversi dalla revisione) comporta una minaccia intrinseca alla loro indipendenza e può aumentare sensibilmente i rischi di conflitti di interesse per i revisori legali e le imprese di revisione contabile. Di conseguenza, il regolamento introduce una lista di servizi diversi dalla revisione che i revisori legali e le imprese di revisione contabile non saranno in grado di fornire all´ente sottoposto alla revisione contabile, alla sua impresa madre e alle sue imprese controllate all´interno dell´Unione (il cosiddetto ´nero lista ´), al fine di evitare situazioni in cui potrebbe essere compromessa l´indipendenza dei revisori legali o delle imprese di revisione contabile. Esempi di servizi oggetto della ´lista nera´ includono: Fiscali, consulenza e servizi di consulenza specifici per l´ente sottoposto alla revisione contabile I servizi che coinvolgono la riproduzione di qualsiasi parte nella gestione o nel processo decisionale dell´ente sottoposto alla revisione contabile I servizi legati al finanziamento, struttura del capitale e l´assegnazione, e la strategia di investimento dell´ente sottoposto alla revisione contabile. Gli Stati membri possono scegliere di derogare alla lista dei servizi diversi dalla revisione vietate per fornire determinati servizi fiscali e di valutazione quando tali servizi sono irrilevanti o non hanno effetto diretto, singolarmente o complessivamente, sul bilancio sottoposto a revisione. Gli Stati membri hanno anche la possibilità di vietare più servizi diversi dalla revisione di quelli nella ´lista nera´. Saranno revisori essere in grado di continuare a fornire servizi diversi dalla revisione da Eip? Oltre ai servizi non di revisione elencati nel regolamento, e qualora gli Stati membri non hanno adottato disposizioni più rigorose, revisori legali e imprese di revisione contabile in grado di fornire servizi diversi dalla revisione ai Pie sottoposte ad audit. Inoltre, i revisori legali e le imprese di revisione continueranno ad essere in grado di fornire tutti i tipi di servizi non di revisione per le torte che non revisione. Iv. Struttura delle commissioni ricevute da Pie- Perché introdurre una protezione sui corrispettivi per servizi diversi dalla revisione Pies? L´introduzione di una protezione sui compensi per servizi diversi dalla revisione di Eip rafforzerà l´indipendenza dei revisori legali e delle imprese di revisione contabile nei confronti dei loro clienti. Il regolamento stabilisce che, quando un revisore legale o un´impresa di revisione contabile ha fornito servizi non di revisione al Pie controllati per un periodo di tre o più esercizi consecutivi, l´importo totale per tali servizi sono limitati ad un massimo del 70% del la media delle tasse pagate negli ultimi tre esercizi finanziari consecutivi per la revisione legale dei conti (s) dell´ente sottoposto a revisione e, se del caso, della sua impresa madre, delle sue imprese controllate e del bilancio consolidato di gruppo di imprese. Tutti i calcoli per il tappo devono essere fatte a livello di gruppo - cioè hanno bisogno di prendere in considerazione non solo l´ente sottoposto a revisione, ma anche, se del caso, la sua impresa madre, delle sue imprese controllate e il bilancio consolidato di quel gruppo di imprese. C´è un limite, per quanto riguarda l´importo totale - compresi i servizi di revisione e non di revisione - che i revisori legali o le imprese di revisione contabile può ricevere da un determinato Pie controllati? Non c´è un limite fissato per quanto riguarda la quantità di tasse che un revisore legale o un´impresa di revisione contabile può ricevere da un determinato Torta controllati. Tuttavia, vi è un limite percentuale per evitare che il revisore legale o dell´impresa di revisione contabile di diventare troppo dipendente da un dato Pie controllati. Così, quando totale dei corrispettivi percepiti - sia per i servizi di revisione e non di revisione - da un revisore legale o un´impresa di revisione contabile da un singolo Torta in ciascuno degli ultimi tre anni consecutivi superano il 15% del reddito complessivo compenso ricevuto da questo sindaco o società di revisione, ciò deve essere comunicato al comitato di revisione. Il comitato di revisione dei conti dovrebbe quindi prendere in considerazione la presentazione di revisione ad un riesame della qualità. Se i compensi percepiti continuano a superare il 15%, il comitato di audit dovrebbe anche considerare se l´incarico di revisione deve essere mantenuta; in tal caso, l´incarico di revisione può rimanere al suo posto, ma per un periodo di non più di 2 anni. V. Una più dinamico mercato europeo dell´audit Sarà più facile per le imprese di revisione contabile per spostarsi all´interno dell´Ue? La direttiva modificata incoraggia lo sviluppo di condizioni di parità per le imprese di revisione contabile a livello comunitario al fine di promuovere i mercati di audit più dinamiche e aperte. Essa stabilisce un "passaporto europeo" per le imprese di revisione contabile al fine di facilitare la mobilità transfrontaliera all´interno dell´Ue e rafforzare il mercato unico per la revisione contabile. Come saranno le nuove Pmi regole di impatto? La riforma di revisione non impone alcun nuovo onere per le piccole e medie imprese che non si qualificano come Pie. Ciò è in linea con le conclusioni presentate nella "Small Business Act" adottato nel giugno 2008 e modificata nel febbraio 2011. Inoltre, in conformità con la nuova direttiva contabile (2013/34/Eu), non vi è alcun obbligo a livello comunitario per le piccole imprese che non sono enti di avere un controllo, a meno che gli Stati membri ritengono che l´esigenza di sicurezza e istituito esigenze specifiche per talune imprese di piccole dimensioni. Ai sensi della direttiva revisione legale dei conti modificata, quando uno Stato membro richiede una revisione legale dei conti per le piccole imprese, ha la possibilità di stabilire requisiti semplificati per ridurre l´onere amministrativo per il revisore in relazione ai diversi obblighi, come ad esempio l´organizzazione interna del Collegio Sindacale e imprese di revisione contabile, la documentazione di record client e file di controllo. Quando una piccola e media impresa si qualifica come una torta, si applicano le disposizioni specifiche che disciplinano la revisione del Pie. Tuttavia, la riforma di revisione prevede anche un approccio proporzionato per le piccole e medie imprese che si qualificano come Pie, tenendo conto delle loro specificità. Saranno le nuove norme promuovere la diversificazione del mercato? Imprese di revisione mid-tier (cioè quelli che non sono membri delle più grandi reti) beneficeranno della riforma emergono nuove opportunità di mercato. La rotazione obbligatoria, insieme con gli incentivi per la verifica congiunta e di gara, nonché il divieto di taluni servizi diversi dalla revisione da controllare i clienti - che richiede di fatto che un´altra società di revisione fornisce questi servizi - sono esempi di misure che dovrebbero rendere il mercato più dinamico e di conseguenza meno concentrato. Inoltre, gli strumenti per monitorare la concentrazione del mercato della revisione contabile a livello dell´Ue sono rafforzate. La Rete europea della concorrenza (Ecn), una rete che riunisce la Commissione europea e le autorità nazionali garanti della concorrenza degli Stati membri, avrà un ruolo nel monitoraggio dei cambiamenti nella struttura del mercato della revisione. La Ecn non sarà, tuttavia, sostituire le autorità competenti in materia di revisione contabile. Che dire di clausole di terze parti che limitano la scelta dei revisori dei conti? Il mercato della revisione è caratterizzato da un elevato grado di concentrazione nella fascia alta del mercato, in particolare nel campo della revisione legale dei conti delle grandi imprese, dove solo una manciata di società di revisione operano. In alcuni casi, la scelta di una società di revisione è ulteriormente limitato dalla cosiddetta ´Big-four Solo le "clausole che terze parti come banche o imprese di assicurazione impongono alle grandi imprese. Al fine di promuovere ulteriormente la scelta, tali clausole contrattuali restrittive sono ormai vietate, indipendentemente dal fatto che l´impresa è una torta o meno. Vi. Promuovere la convergenza e la cooperazione- Perché saranno i principi di revisione internazionali (Isa) adottati a livello dell´Ue e quando si sono diventato obbligatorio per gli Stati membri? Sia la direttiva modificata e il regolamento conferiscono alla Commissione la competenza europea ad adottare principi di revisione tramite atti delegati. Mentre Isa sono già in vigore in alcuni Stati membri, l´adozione a livello Ue a promuovere condizioni di parità ed evitare ogni possibile frammentazione. Le norme nazionali, procedure o requisiti che sono in vigore negli Stati membri resteranno applicabili fintanto che la Commissione non ha adottato i principi internazionali di audit concernente la medesima materia. Ci sono dei cambiamenti significativi per quanto riguarda la cooperazione con i paesi terzi? Il quadro dei requisiti vigenti per il rilascio di una decisione della Commissione di equivalenza e l´adeguatezza dei paesi terzi rimane per lo più invariato. Sono state introdotte piccole modifiche, in particolare per sottolineare la necessità di garantire la tutela degli interessi commerciali nel settore dello scambio di informazioni . Vii. Rafforzare il sindacato a livello nazionale ed europeo- Quali sono i principali cambiamenti nell´organizzazione del sistema di controllo pubblico di controllo? Ai sensi della direttiva modificata e il regolamento ogni Stato membro dovrebbe designare un´unica autorità competente a sopportare la responsabilità ultima del sistema di controllo pubblico di controllo. Ciò non impedisce agli Stati membri prevedendo la possibilità per le autorità competenti a delegare alcuni compiti che sono stati assegnati, pur mantenendo la responsabilità finale per lo svolgimento di questi compiti. Inoltre, i poteri e le competenze delle autorità competenti sono stati ampliati, compresi i poteri investigativi e sanzionatori per individuare, scoraggiare e prevenire le infrazioni alle disposizioni della direttiva e del regolamento. Perché rafforzare il regime sanzionatorio? Un sistema di sanzioni è la chiave per assicurare che le regole siano rispettate e che i revisori legali e le imprese di revisione contabile sono ritenuti responsabili, indipendentemente dal fatto che Audit una torta o non. Considerando che molte imprese di revisione fanno parte di reti internazionali e che le entità controllate sono spesso parte di un gruppo internazionale, che istituisce un piano di parità minimo per quanto riguarda le sanzioni è un passo importante per garantire la necessaria convergenza tra i diversi quadri normativi. Le nuove norme impongono agli Stati membri di prevedere adeguate sanzioni e misure amministrative che possono essere applicate per violazioni della normativa di controllo dell´Ue. A tal fine, la direttiva impone agli Stati membri di conformarsi alle norme minime comuni su: Tipi e destinatari di sanzioni- I criteri da prendere in considerazione dalle autorità competenti in sede di applicazione delle sanzioni La pubblicazione delle sanzioni Meccanismi per incoraggiare la segnalazione di potenziali violazioni. Tutte queste disposizioni sono fatte salve le disposizioni di diritto penale nazionale. Come sarà la cooperazione tra le autorità nazionali di vigilanza essere migliorata? Audit di sorveglianza continuerà ad essere condotta a livello nazionale. Tuttavia, la cooperazione e il coordinamento deve essere condotta a livello europeo da un comitato di organismi nazionali di controllo di revisione (Ceaob), un gruppo di esperti che avrà i compiti del gruppo esistente europeo degli organismi di sorveglianza dei revisori (Egaob). Il suo compito principale sarà quello di garantire un efficace coordinamento della vigilanza delle società di revisione operanti in tutta l´Ue. Viene conferito un ruolo specifico sul finanziari e dei mercati europei (Esma) per quanto riguarda la cooperazione tra Stati membri e paesi terzi nel settore della vigilanza pubblica Pie. Perché dare degli strumenti finanziari e dei mercati europei (Esma) un ruolo specifico sulle relazioni internazionali? Esma è un´Autorità indipendente dell´Ue che contribuisce a consolidare la stabilità finanziaria dell´Unione europea e di rafforzare la protezione degli investitori tramite una maggiore supervisione. Nell´ambito del suo mandato, Esma rafforza la cooperazione internazionale della vigilanza. Il ruolo conferito Esma all´interno del Ceaob mira a promuovere la cooperazione internazionale tra Stati membri e paesi terzi in materia di sistemi di controllo pubblico dei revisori dei conti. C´è qualche misura contribuire specificamente alla stabilità finanziaria globale? La riforma mira a migliorare la qualità della revisione legale, in generale, in tutti i segmenti dell´economia. Per quanto riguarda la stabilità finanziaria, in particolare, il regolamento richiede che un dialogo tra i sindaci e il Comitato europeo per il rischio sistemico (Cers) istituito. Il ruolo del Cers è quello di monitorare l´accumulo di rischi sistemici all´interno dell´Unione. Il suo lavoro può beneficiare di revisori legali e imprese di revisione contabile di rilevanza sistemica istituzioni finanziarie, data la loro esperienza di informazioni finanziarie.  
   
   
L´UNIONE EUROPEA E IL GRUPPO BEI UNISCONO LE FORZE PER MOBILITARE FINO A 48 MILIARDI DI EURO DI INVESTIMENTI IN RICERCA E INNOVAZIONE  
 
 Bruxelles, 17 giugno 2014 - La Commissione europea e il Gruppo Banca europea per gli investimenti (Bei) hanno lanciato oggi una nuova generazione di strumenti finanziari e di servizi di consulenza dell´Ue allo scopo di agevolare l´accesso ai finanziamenti da parte delle imprese innovative. Si prevede che nei prossimi sette anni i prodotti Innovfin (Innovfin – Eu Finance for Innovators) metteranno in grado le piccole, medie e grandi imprese e i promotori di progetti per infrastrutture di ricerca di investire oltre 24 miliardi di Eur in ricerca e innovazione (R&i). Tenendo conto di questo importo si dovrebbe arrivare a mobilitare finanziamenti in R&i dell´ordine di 48 miliardi di Eur. Máire Geoghegan-quinn, Commissaria europea per la Ricerca, l´innovazione e la scienza, ha dichiarato al riguardo: "Gli strumenti finanziari costituiscono un´opportunità innovativa per investire in imprese e attività che stimolano la crescita. A livello mondiale, l´Ue è indietro rispetto ai suoi concorrenti in termini d´investimenti delle imprese nell´innovazione; dobbiamo quindi incoraggiare le banche a concedere prestiti a questi progetti e aiutare le imprese a forte intensità di ricerca ad accedere ai finanziamenti. Questo ci consentirà di conseguire l´obiettivo dell´Ue di investire il 3% del Pil in attività di R&s entro il 2020." Innovfin – Eu Finance for Innovators comprende tutta una gamma di prodotti su misura - dalle garanzie per intermediari che prestano denaro alle Pmi ai crediti diretti alle imprese - fornendo sostegno a progetti di R&i di qualsiasi dimensione, dai più piccoli ai più grandi, sia nell´Ue che nei paesi associati ad Orizzonte 2020, il nuovo programma di ricerca dell´Ue per il periodo 2014-20. Innovfin si fonda sul successo del meccanismo di finanziamento con ripartizione del rischio, sviluppato nell´ambito del Settimo programma quadro dell´Ue per la ricerca e lo sviluppo tecnologico, col cui aiuto 114 progetti di R&i, del valore di oltre 30 miliardi di Eur, hanno ricevuto oltre 11 miliardi di Eur di finanziamenti. La Banca europea per gli investimenti erogherà prestiti alle medie e grandi imprese oppure garanzie alle banche che erogano tali prestiti. Il Fondo europeo per gli investimenti fornirà garanzie alle banche che prestano denaro alle piccole e medie imprese e, in una fase successiva, investirà in fondi di venture capital fornendo capitale proprio alle start up e alle imprese in rapida crescita. L´iniziativa è stata lanciata in occasione di una conferenza di due giorni organizzata dalla Presidenza greca dell´Ue per esaminare come migliorare l´accesso ai finanziamenti per la ricerca e l´innovazione. Le garanzie e i prestiti di Innovfin saranno assicurati da fondi accantonati nell´ambito di Orizzonte 2020 e dal Gruppo Bei allo scopo di sostenere gli investimenti di R&i che, per loro natura, sono più rischiosi e difficili da valutare degli investimenti materiali. Tutti gli strumenti si basano sulla domanda e non su precedenti assegnazioni a settori, paesi o regioni. Nel prossimo futuro questi strumenti di debito saranno integrati da una serie di strumenti di capitale gestiti dal Fei. Agli strumenti saranno assegnati in totale circa 2,7 miliardi di Eur provenienti dal bilancio di Orizzonte 2020, pari a quasi 80 miliardi di Eur. Prodotti Innovfin Innovfin Large Projects (Innovfin per grandi progetti) intende migliorare l´accesso al capitale di rischio per i progetti di R&i avviati da: grandi imprese e midcap di medie e grandi dimensioni, università e istituti di ricerca, infrastrutture di R&i (comprese le infrastrutture che rendono possibile l´innovazione), partenariati pubblico-privato, veicoli o progetti per uso speciale (ivi compresi quelli che promuovono progetti innovativi e dimostrativi industriali su scala commerciale). Prestiti di entità compresa tra 7,5 milioni e 300 milioni di Eur saranno erogati direttamente dalla Banca europea per gli investimenti. Innovfin Midcap Growth Finance (Finanziamento Innovfin per la crescita delle midcap) offre garanzie o prestiti senior e subordinati (compreso finanziamento mezzanino e quasi equity), al fine di migliorare l´accesso ai finanziamenti soprattutto per le midcap innovative di maggiori dimensioni (fino a 3 000 dipendenti), ma anche le Pmi e le piccole mid-cap. La Banca europea per gli investimenti erogherà direttamente prestiti da 7,5 milioni a 25 milioni di Eur ai beneficiari ammissibili negli Stati membri dell´Ue e nei paesi associati. Innovfin Midcap Guarantee (Garanzia Innovfin per le midcap) offre garanzie o prestiti condizionati compresi tra 7,5 milioni e 25 milioni di Eur, al fine di migliorare l´accesso ai finanziamenti specialmente per le midcap innovative di maggiori dimensioni (fino a 3 000 dipendenti). Questo strumento è attivato dalla Banca europea per gli investimenti e deve essere eseguito tramite intermediari finanziari - banche e enti finanziari - negli Stati membri dell´Ue e nei paesi associati. Nell´ambito dello strumento, gli intermediari finanziari saranno garantiti contro una parte delle loro perdite potenziali dalla Bei, che offrirà anche controgaranzie alle istituzioni. Innovfin Sme Guarantee (Garanzia Innovfin per Pmi) fornisce garanzie o controgaranzie sul finanziamento con capitale di debito compreso tra 25 000 e 7,5 milioni di Eur, al fine di migliorare l´accesso al credito per le piccole e medie imprese innovative e per le midcap di piccole dimensioni (fino a 499 dipendenti). Questo strumento è attivato dal Fondo europeo per gli investimenti e deve essere applicato tramite intermediari finanziari - banche e enti finanziari - negli Stati membri dell´Ue e nei paesi associati. Gli intermediari finanziari saranno garantiti dal Fei contro una parte delle perdite sostenute per il finanziamento tramite debito coperto nell´ambito dello strumento. I servizi di consulenza Innovfin Advisory sono forniti dalla Bei e hanno una dotazione fino 28 milioni di Eur sul bilancio di Orizzonte 2020; i servizi puntano a migliorare l´attrattiva finanziaria e la disponibilità a investire in grandi progetti che richiedono ingenti investimenti a lungo termine. La Bei offre consulenza anche per migliorare le condizioni di accesso al finanziamento del rischio per R&i. I servizi si rivolgono soprattutto a promotori di grandi progetti di R&i che rispondono alle sfide sociali nel quadro di Orizzonte 2020. I servizi di consulenza dovrebbero accelerare lo sviluppo di progetti di investimento con un valore degli investimenti di circa 20 miliardi di Eur.  
   
   
MANFRED WEBER, IL NUOVO PRESIDENTE DEL PPE  
 
Bruxelles, 17 giugno 2014 - Il 4 giugno Manfred Weber è stato eletto il nuovo capogruppo dei Popolari europei (Ppe). Questo deputato tedesco succede al deputato francese Joseph Daul nella presidenza del più grande gruppo politico del Parlamento. Nato in Bavaria nel 1972, Weber è ingegnere. Guarda l´intervista video. Il neo capogruppo del Ppe ha espresso il suo sostegno alla candidatura di Jean-claude Juncker alla testa della Commissione europea. "È chiaro che sarà lui il nostro candidato il 15 luglio (il giorno del summit europeo durante il quale verrà proposto il prossimo presidente della Commissione)". "Ci aspettiamo che il Consiglio proponga Junker come prossimo Presidente" ha aggiunto Weber. Manfred Weber è stato eletto per la prima volta deputato europeo nel 2004. Tra il 2006 e 2009 ha coordinato le attività del Ppe nelle commissioni alle Libertà civili, giustizia e affari interni. Nel 2009 è stato eletto vicepresidente del gruppo. Il Ppe è stato il primo gruppo politico costituito dopo le elezioni europee di maggio.  
   
   
VENETO-USA: ZAIA INCONTRA AMBASCIATORE IN ITALIA JOHN R. PHILLIPS  
 
Venezia, 17 giugno 2014 - Il Presidente del Veneto Luca Zaia ha ricevuto ieri a palazzo Balbi, sede della Giunta regionale a Venezia l’Ambasciatore degli Stati Uniti in Italia, John R. Phillips, accompagnato dal Console Generale degli Stati Uniti a Milano Kyle Scott. Nel corso dell’incontro, si è parlato della situazione sociale ed economica del Veneto e di Venezia, alla luce dei nuovi scenari della politica in Italia e alla vigilia del semestre italiano di presidenza della Ue.  
   
   
MARONI, BENE I PRIMI 15 MESI DI GOVERNO REGIONALE  
 
Monza, 17 giugno 2014 - "In questi primi 15 mesi da governatore della Regione Lombardia ho improntato l´azione del mio Governo della Regione alla concretezza, ovvero poche chiacchiere e tanti fatti concreti". Lo ha spiegato il presidente di Regione Lombardia Roberto Maroni, intervenendo, alla Villa Reale di Monza, all´assemblea di Confindustria di Monza e Brianza, dedicata a Expo 2015. Contenuti E Misure - "Sono davvero molto soddisfatto del bilancio di questi primi 15 mesi - ha proseguito il presidente Maroni -: i contenuti e le misure ci sono, nonostante il momento difficile per la crisi economica che continua e anche perché da Roma continuano ad arrivare tagli ai trasferimenti delle Regioni. Nonostante questo abbiamo messo a disposizione somme rilevanti, a sostegno delle imprese in primo luogo, e non abbiamo alzato le tasse, ma, anzi, le abbiamo abbassate, togliendo il ticket sui medicinali per 800.000 anziani lombardi, abbiamo eliminato il bollo auto per chi rottama una vecchia auto inquinante e ne prende una nuova, abbiamo abolito il bollo per i ciclomotori. Queste e altre misure dimostrano la concretezza dell´azione di governo della Regione Lombardia". Trovare Risorse In Momento Di Crisi Economica - "Nonostante le difficoltà economiche - ha spiegato il presidente - la linea che noi seguiamo è quella di abbassare la pressione fiscale, ma siamo riusciti anche a metter insieme risorse in tanti modi, per esempio cambiando le regole del riparto del sistema sanitario nazionale e mettendo in piedi per la prima volta il meccanismo dei costi standard, un meccanismo che ci ha favorito: in soli due mesi di applicazione di questo criterio la Regione Lombardia, grazie all´efficienza del suo sistema sanitario, avendo i conti a posto, ha avuto 54 milioni di euro in più, soldi subito reimmessi nel circuito socio sanitario". Da Regione Misure Concrete A Sostegno Mondo Produttivo - "E abbiamo adottato tante altre misure concrete. Per esempio - ha ricordato - con ´Creditoincassa´ abbiamo messo un miliardo di euro a disposizione dei Comuni lombardi per pagare i debiti che hanno nei confronti delle imprese. E abbiamo investito molto sulla riduzione dei tempi di pagamento: nel 2013 la media dei tempi di pagamento di Regione Lombardia ai suoi fornitori era di 30 giorni, mentre, nel primo quadrimestre del 2014, siamo scesi a 17 giorni. Abbiamo sostenuto i giovani imprenditori, creando un fondo da 32 milioni per il sostegno delle nuove Start up innovative e in pochi mesi abbiamo avuto oltre 1800 proposte da parte dei giovani imprenditori, dunque un sostegno concreto. Abbiamo approvato una legge, ´Impresa Lombardia´, sulla competitività e lo sviluppo delle imprese. E nuove misure sono allo studio: stiamo predisponendo la riforma dei Confidi, per rendere disponibile un altro miliardo di nuovo credito, un nuovo fondo che potrà andare a beneficio di non meno di 240.000 imprese lombarde, e stiamo predisponendo un ´mini bond´ per facilitare l´accesso al credito per le piccole e le microimprese. Inoltre, entro fine luglio, approveremo la nuova legge sull´Assestamento di bilancio e siamo riusciti a fare un pacchetto di 262 milioni: di questi, metteremo 85 milioni a disposizione delle imprese, attraverso misure che concorderemo con il mondo imprenditoriale". Venerdì Novità Sulle Zone A Burocrazia Zero - "Ci siamo impegnati molto sulla semplificazione, un tema rilevante e che costa molto alle imprese, per questo abbiamo incaricato un esperto, il professor Giulio Sapelli, che ha concluso i lavori in questi giorni, e venerdì - ha concluso Maroni - presenteremo i risultati e le iniziative concrete per realizzare zone a burocrazia zero. C´è stato quindi un impegno costante della Regione Lombardia nel segno della concretezza e del sostegno alle imprese".  
   
   
RIFORMA DELLA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE: IL LAZIO CAMBIA CON L´INNOVAZIONE E LA TRASPARENZA  
 
Roma, 17 giugno 2014 - "Ci ha fatto un immenso piacere la sensibilità del Ministro che ha scelto di partire proprio dalla nostra Regione per avviare un percorso nuovo, di confronto e ascolto con gli enti locali.”- è il commento del presidente, Nicola Zingaretti, in merito all’incontro di ieri alla Regione con il Ministro per la Pubblica Amministrazione Marianna Madia. L’incontro ha rappresentato anche un’occasione per illustrare al Ministro il lavoro portato avanti nel corso del primo anno di legislatura, in particolare rispetto ai temi dei tagli costi della politica e dell´efficientamento della macchina amministrativa. La fatturazione elettronica è un esempio fondamentale del lavoro che si sta portando avanti nel segno della trasparenza. Il Lazio è stata la prima regione in Italia ad averla introdotta, 8 mesi prima di quanto previsto dalla legge nazionale. “Abbiamo raccontato al Ministro gli sforzi enormi che stiamo facendo e che abbiamo fatto in questo anno per cambiare la nostra Regione- lo ha detto il presidente, Nicola Zingaretti, che ha aggiunto: per aiutare davvero il Paese continueremo a fare ogni giorno il nostro dovere. Solo in questo modo, tra qualche anno, possiamo riconsegnare ai cittadini una Regione pilota per l’innovazione, la capacità di cambiare e di aprirsi davvero.” “Essere amministratore in Italia è un lavoro da eroi e il Governo è vicino a questi eroi che anche in assenza di leggi hanno tentato di innovare e cercano di far arrivare buoni servizi ai cittadini"- lo ha detto il Ministro della Pubblica Amministrazione, Marianna Madia, che ha aggiunto: gli obiettivi che la Regione sta portando avanti sono gli stessi della riforma della Pa. La mia convinzione- ha detto ancora il Ministro Madia- è che la vera modernizzazione della pubblica amministrazione passi per forza per un´alleanza istituzionale con gli enti locali, perché soltanto dalla collaborazione tra vari livelli di governo, oggi si può davvero modernizzare l´amministrazione”.  
   
   
POR FESR 2014-2020. IL PROGRAMMA ILLUSTATO IERI AL TAVOLO DI PARTENARIATO, OGGI IN GIUNTA REGIONALE  
 
Venezia, 17 giugno 2014 - Sono stati illustrati ieri a Venezia, nel Palazzo della Regione, nel corso di un affollato incontro del Tavolo di Partenariato Por Fesr, l’iter di approvazione del Programma 2014-2020 e le relative azioni proposte. “Nonostante le difficoltà e i tempi veramente stretti a disposizione – ha affermato nel suo intervento di apertura dei lavori, l’assessore veneto al bilancio e ai fondi comunitari, Roberto Ciambetti – siamo soddisfatti di poter presentare questo documento che traccia gli obiettivi e finalizza le risorse a sostegno della strategia regionale per il rilancio dell’economia, per il miglioramento dei servizi, per la qualità della vita dei cittadini della nostra regione, verso anni che speriamo siano migliori di quelli appena trascorsi. Le scelte contenute nel Por sono il frutto di un costante confronto con tutti i componenti del Tavolo di partenariato istituito un anno fa”. “Abbiamo dovuto operare in uno scenario non esattamente favorevole – ha sottolineato l’assessore – e proprio da un problematico confronto con il livello nazionale sono sorte, per tutte le Regioni italiane, non poche aree critiche, farraginosità e problemi. Non posso sottacere né le difficoltà di raffrontarsi con documenti instabili e continuamente modificati, né i margini di aleatorietà che, anche su aspetti sostanziali, purtroppo l’accordo di partenariato inviato a Bruxelles ancora presenta. Essere riusciti assieme a elaborare una proposta organica, nonostante queste criticità evidenti e l’oggettiva mancanza di elementi certi che non dipendono da noi, dimostra la complessità del lavoro svolto e l’impegno profuso da tutti”. Ciambetti ha ricordato i principali vincoli di questa programmazione: applicazione del metodo della governance multilivello (strategia regionale incardinata nelle scelte nazionali e queste ultime in quelle europee); strategia di Europa 2020 articolata esclusivamente su 11 obiettivi tematici e concentrazione dell’80% delle risorse Por Fesr nelle regioni più sviluppate nei primi 4 obiettivi, cioè ‘Ricerca’, ‘Agenda digitale’, ‘Competitività Pmi’, ‘Economia a basse emissioni di Co2’, con almeno il 20% delle risorse da concentrare su quest’ultimo obiettivo; il Fesr deve riservare almeno il 5% delle risorse allo Sviluppo Urbano Sostenibile. L’assessore ha comunicato che domani il documento sarà licenziato dalla Giunta regionale. Il testo passerà quindi al Consiglio per essere discusso nelle competenti Commissioni consiliari prima dell’approvazione finale da parte dell’aula. Il Por deve poi essere presentato alla Commissione europea entro il 21 luglio. “Abbiamo operato nella massima agilità e velocità possibile – ha concluso Ciambetti – ma non facciamoci illusioni: il negoziato con la Commissione potrebbe durare diversi mesi, fino al massimo di sei come da regolamento. Per i primi bandi dovremo aspettare di avere la sicurezza dell’approvazione che è ardito sperare giunga entro quest’anno”.  
   
   
BILANCIO FVG: SERRACCHIANI, ASSESTAMENTO DI CONTINUITA´ E PROSPETTIVA  
 
Udine, 17 giugno 2014 - La manovra di assestamento del bilancio 2014 della Regione è stata al centro, ieri ad Udine, della riunione di concertazione con le parti sociali, con la partecipazione della presidente del Friuli Venezia Giulia Debora Serracchiani e degli assessori regionali al Bilancio, Francesco Peroni, ed al Lavoro, Loredana Panariti. Una manovra da ritenersi "buona ed interessante", ha osservato la stessa presidente, che presenta "un avanzo da attribuire" pari a 242,4 milioni di euro ed un conguaglio di 71,9 milioni di euro, a titolo di trasferimento ordinario, a favore del sistema regionale delle Autonomie locali. Si tratta di un assestamento che si muove in parte in continuità rispetto ad alcuni impegni presi ancora con il bilancio per il 2014 (ad esempio per quanto riguarda la spesa in sanità e per le politiche sociali - quasi 50 milioni di euro), ha ancora indicato Serracchiani, ed in parte con una visione nuova, investendo molto nei comparti dell´economia e del lavoro, dove sono stati globalmente accentrati circa 100 milioni di euro, tra cui 74 milioni di euro per il rifinanziamento dei Fondi di rotazione e per l´aumento di capitale di Mediocredito. "E´ chiaro che abbiamo guardato all´esigenza di consolidare la nostra economia - ha poi aggiunto la presidente del Friuli Venezia Giulia - ma anche nella prospettiva dei contenuti del nuovo Piano di sviluppo industriale", da poco presentato alle stesse parti sociali per una sua condivisione. Resta però la "dolente nota", ha ricordato la presidente, delle costrizioni dettate dal Patto di stabilità, che fortunatamente almeno escludono le risorse finanziarie riservate a Fondi di rotazione e Mediocredito Fvg: "parliamo infatti di una manovra che risente dei limiti del Patto, quindi con risorse non spendibili se non otteniamo gli spazi finanziari necessari". La presidente si è comunque dichiarata fiduciosa di ottenere positive notizie entro la fine di questo mese di giugno sia per quanto riguarda una riscrittura del Patto di stabilità sia sulla revisione dell´accordo Tremonti-tondo, avendo così la possibilità di trasformare in "moneta effettiva" gli impegni assunti con questa manovra. La presidente, assieme agli assessori Peroni e Panariti, ha quindi illustrato le altre poste contenute nella manovra, tra cui, ad esempio, alcuni impegni precisi sulle politiche attive del lavoro (ed in particolare 4 milioni di euro sui contratti di solidarietà) o l´esigenza di ridotare di risorse il Fondo emergenze della Protezione civile.  
   
   
FSE: LA STRATEGIA PER IL TRENTINO DEL 2020  
 
Trento, 17 giugno 2014 - Grazie al Fondo sociale europeo, negli anni 2007-2013 sono stati approvati quasi 5.000 progetti che hanno coinvolto complessivamente 90.000 persone in Trentino. A fine 2013 erano stati impegnati per le azioni Fse 248 milioni di euro, raggiungendo e superando il totale delle risorse dell´intero programma del settennio (217 milioni). Questi i numeri principali contenuti nel rapporto di esecuzione 2013 relativo alla programmazione Fse 2007/2013, giunta ormai quasi al termine, che è stato approvato nei giorni scorsi dal Comitato di sorveglianza. Il vicepresidente e assessore allo sviluppo economico Alessandro Olivi ha evidenziato che la strategia per il Trentino del 2020 punterà su una crescita “intelligente", sostenibile ed inclusiva”. “L’intento - ha detto ancora Olivi - è quello di arrivare ad un programma di utilizzo dei fondi europei - ha detto Olivi - che possa rappresentare un modello per le altre regioni italiane”. La riunione del Comitato di sorveglianza del Fondo sociale europeo, oltre che verificare lo stato di attuazione del programma 2007/2013, ha rappresentato l’occasione per confrontarsi sulla nuova programmazione fino al 2020 che prevede quali principali linee strategiche le azioni rivolte all’occupazione, all’inclusione sociale, alla conciliazione e all’apprendimento delle lingue, con particolare attenzione ai giovani. Intervenendo in apertura il vicepresidente e assessore allo sviluppo economico Alessandro Olivi ha sottolineato l’importanza di un responsabile utilizzo di queste preziose risorse europee. “Come Giunta provinciale – ha detto – nei mesi scorsi ci siamo confrontati per definire una proposta di sviluppo per il Trentino del 2020, tenendo conto delle raccomandazioni dell’Unione Europea e stiamo avviando la definizione del nuovo programma di sviluppo che dovrà essere approvato in concomitanza con il prossimo bilancio 2015-2017. Le risorse del Fse non sono aggiuntive – ha proseguito Olivi – ma risorse che l’Europa assegna ai territori in nome di quella politica di coesione che pesa un terzo del bilancio europeo. Per questo la Giunta ha condiviso fin da subito il percorso indicato dalla strategia Europa 2020 che si pone tre obiettivi prioritari: una crescita intelligente, basata su conoscenza e innovazione, una crescita sostenibile, per un’economia che utilizzi in modo efficiente le risorse ed una crescita inclusiva per promuovere l’occupazione, favorendo la coesione sociale e territoriale. Una strategia che non mira soltanto a uscire dalla crisi, ma che vuole anche colmare le lacune del nostro modello di crescita e creare le condizioni per un diverso tipo di sviluppo economico". Rispetto alla nuova programmazione Fse e Fesr (Fondo europeo di sviluppo regionale) Olivi ha evidenziato alcuni punti prioritari: 1) Progetti di ricerca per imprese innovative e progetti Ict, con priorità a quelli legati ai settori individuati dalla Smart Specialization. 2) Progetti per la competitività nelle Pmi in particolare nei settori individuati dalla strategia di specializzazione intelligente - Smart Specialization. 3) La costruzione di un Polo di specializzazione (meccatronica), capace di raccordare istruzione, formazione professionale, università, ricerca e bisogni dei settori economici. 4) Interventi per Garanzia giovani e politiche attive del lavoro. 5) finanziamento per progetti di nuova imprenditorialità con priorità per quella giovanile. 6) Progetto Lingue rivolto a rafforzare le competenze linguistiche sia degli studenti che dei docenti. 7) Finanziamento delle politiche di conciliazione tempi di vita familiare e tempi lavoro e politiche di inclusione sociale. “Il raggiungimento di questi obiettivi – ha concluso l’assessore – richiederà responsabilità di tutti i decisori e una maggiore consapevolezza ed attenzione a quei processi di monitoraggio e valutazione delle politiche e dei risultati raggiunti. L’intento è quello di arrivare ad un programma di utilizzo dei fondi europei che possa rappresentare un modello per le altre regioni italiane.” Il Comitato ha quindi approvato il rapporto annuale di esecuzione 2013 che mostra un ulteriore importante avanzamento dell’attuazione del programma operativo 2007/2013, che ormai è giunto ad un impegno complessivo pari ad 248.315.760 euro, corrispondenti al 114,29% delle risorse previste per l’intera programmazione. Con riferimento ai progressi materiali del programma operativo, complessivamente, sono stati approvati 4.856 progetti, dei quali quasi la metà all’interno dell’Asse 2 - Occupabilità. Anche nel corso dell’anno 2013, una parte significativa delle risorse del programma è stata rivolta a fronteggiare la situazione di crisi economica.  
   
   
MARCHE, FONDI EUROPEI: APPUNTAMENTO ANNUALE PER ANALIZZARE L’AVANZAMENTO DELLA PROGRAMMAZIONE.  
 
Ancona, 17 giugno 2014 - Analisi dello stato dell’arte, buone pratiche e criticità delle azioni e delle politiche messe in campo dalla Regione Marche nell’utilizzo dei fondi strutturali europei. Sono questi i principali elementi che saranno affrontati mercoledì, 18 giugno, nel corso del Comitato di Sorveglianza del Por Fesr Marche che si terrà a partire dalle ore 9.00 presso l’Hotel Excelsior “La Fonte” di Portonovo. Con gli stessi obiettivi e finalità, a partire dalle ore 14.30 di oggi, sempre all’Hotel “La Fonte”, si terrà il Comitato di Sorveglianza del Por Fse della Regione Marche. Il Comitato di Sorveglianza è l´organo incaricato di accertare l´efficacia e la qualità dell´attuazione del Programma Operativo lungo tutto il periodo di programmazione. Oltre ai rappresentanti regionali e all’Autorità di Gestione del Programma, a comporre il Comitato vi sono tutti i soggetti che contribuiscono a finanziare il Por, i rappresentanti istituzionali e delle parti economiche e sociali. Ai lavori di domani prenderanno parte, fra gli altri, rappresentanti della Commissione europea, del Ministero dell’Economia e delle Finanze, del Ministero dello Sviluppo Economico, della Banca Europea degli Investimenti, delle forze sociali e datoriali. Durante i lavori si procederà all’analisi del Rapporto Annuale di Esecuzione, un documento che fotografa lo stato di avanzamento e di realizzazione del Programma, i suoi parametri di spesa e di efficacia sul territorio. Ciò anche allo scopo di evidenziare eventuali criticità o di valorizzare esperienze positive da considerare per il disegno delle politiche di sviluppo e coesione del futuro. In questo senso durante il Comitato sarà anche comunicata un’informativa sullo stato della nuova programmazione 2014-2020.  
   
   
LA PROVINCIA DI TORINO VERSO LA CITTÀ METROPOLITANA SAITTA ASSESSORE REGIONALE, AVETTA NUOVO VICEPRESIDENTE  
 
 Torino, 17 giugno 2014 - Da ieri mattina Antonio Saitta è ufficialmente il nuovo assessore alla sanità della Regione Piemonte e tra pochi giorni il Consiglio provinciale dovrà esaminare la sua decadenza dalla carica di presidente della Provincia di Torino. La Provincia di Torino sarà guidata da Alberto Avetta che oggi è stato nominato vicepresidente. Insieme a lui, lavorerà l´intera giunta provinciale per garantire continuità alla delicata fase di transizione fra Provincia di Torino e Città metropolitana, un compito delicato e senza precedenti cui fare riferimento, da gestire in stretta collaborazione con il Comune di Torino e con l’intero territorio. Tutti i componenti della Giunta a partire dal 1 luglio - come prevede la legge 56/2014 - svolgeranno l’incarico a titolo gratuito. Saitta ha pubblicato un messaggio di saluto ai dipendenti della Provincia di Torino, richiamando la necessità di un forte spirito di squadra “perché - ha scritto fra l’altro - la nascita della città metropolitana è una scommessa alla quale tutti, amministratori e dipendenti, dovranno credere e collaborare: aumenteranno le competenze e servirà la professionalità di tutti, ad ogni livello”.  
   
   
CAMPANIA: ACCELERAZIONE SPESA, VIA A 8 INTERVENTI LAVORI PUBBLICI PER OLTRE 18 MILIONI. GRAZIE A IMPEGNO GIUNTA CALDORO AD OGGI FINANZIATE OPERE PER 122 MILIONI  
 
Napoli, 17 giugno 2014 - "Sono stati pubblicati sul Bollettino ufficiale della Regione Campania otto decreti dell´Assessorato Lavori pubblici con i quali vengono ammessi a finanziamento altrettanti interventi derivanti dalle iniziative di accelerazione della spesa per un valore complessivo di 18 milioni 200mila euro.” Così l´assessore ai Lavori pubblici Edoardo Cosenza. “I provvedimenti pubblicati sull´ultimo Burc riguardano anche lavori di messa in sicurezza di edifici scolastici, come l’adeguamento antisismico della scuola media Tozzi di Frignano, in provincia di Caserta, il miglioramento della stabilità dei torrenti Gorga e Fescali nel comune di Stio (Sa), e dunque interventi di mitigazione del rischio idrogeologico e alluvionale, la realizzazione della strada di collegamento dell’area Pip Pietramelara (Ce), nel comune di Giano Vetusto (Ce), il restauro della chiesa di San Lorenzo nel comune di San Pietro Infine (Ce), la realizzazione di un complesso scolastico nel comune di Castel San Lorenzo (Sa), nonché interventi per il miglioramento della qualità della vita nel comune di Casandrino (Na) e l’adeguamento del sistema idrico a Liberi (Ce). “Gli interventi ammessi a finanziamento rappresentano in larga parte importanti azioni per la mitigazione e la prevenzione dei rischi naturali. “Gli interventi relativi ai Comuni di Liberi, Stio e Castel San Lorenzo rientrano nelle istanze presentate dagli enti pubblici attraverso il bando predisposto dalla Regione il 4 dicembre scorso e il cui elenco è stato approvato il 26 febbraio. “Ad oggi – ha spiegato Edoardo Cosenza – grazie alle misure adottate dalla Giunta Caldoro e dall´Assessorato regionale ai Lavori pubblici nell´ambito dell´accelerazione della spesa, è stato dato il via libera ad interventi per oltre 122 milioni di euro. Con la pubblicazione dei decreti i Comuni potranno far partire subito le gare per la realizzazione delle opere."  
   
   
TOSCANA: GLI ATTI APPROVATI DALLA GIUNTA NELLA SEDUTA DI LUNEDÌ 16 GIUGNO  
 
Firenze 17 giugno 2014 - Si è tenuta ieri nella Sala Pegaso di Palazzo Strozzi Sacrati la seduta di Giunta regionale, trasmessa in diretta streaming sul sito di Toscana Notizie. Tra i provvedimenti approvati, segnaliamo: approvazione delle linee di indirizzo per l´effettuazione dell´indagine sui fabbisogni della scuola dell´infanzia per l´anno scolastico 2014-2015. L´indagine è preliminare al Progetto Pegaso per l´anno 2014-2015. Già dal 2009 la Regione Toscana interviene ogni anno scolastico con il Progetto Pegaso, assicurando la disponibilità di risorse regionali destinate all´estensione dell´offerta scolastica e alla sua qualificazione (min. 3.48-6.06); approvazione del documento "Valorizzazione delle linee ferroviarie minori - Indirizzi e prime azioni per il 2014". Con questa delibera si intende avviare un progetto regionale di valorizzazione delle linee ferroviarie minori presenti sulla rete ferroviaria della Toscana. Attraverso questo progetto, si dà attuazione al Piano Regionale Integrato Infrastrutture e Mobilità e al Dpef 2014 (min. 18.58-21.40). Archivio Video Giunta http://www.Regione.toscana.it/regione/giunta/archivio-video  Atti Approvati Vai alla pagina degli atti approvati dalla Giunta regionale http://www301.Regione.toscana.it/bancadati/atti/indexattig.xml  Si ricorda che gli atti approvati sono disponibili dopo la loro verbalizzazione da parte degli uffici regionali.  
   
   
CITTÀ METROPOLITANA, MARONI: COLLABORAZIONE TRA ISTITUZIONI  
 
Milano, 17 giugno 2014 - "Oltre a innovare Milano, mantenendone le radici, un´altra sfida che dobbiamo affrontare con il Comune di Milano è quella della realizzazione della Città metropolitana. Su questo siamo tutti impegnati - Comune di Milano, Regione Lombardia e Governo - e stiamo lavorando concordemente". Lo ha spiegato il presidente della Regione Lombardia Roberto Maroni, incontrando i giornalisti al termine dell´incontro a Palazzo Lombardia per la firma dell´accordo di programma ´City Life´. "Siamo attrezzati - ha aggiunto - a dare immediata attuazione alla Città metropolitana e qui, a Milano, ognuno è impegnato con il proprio ruolo a fare la sua parte e a collaborare per dare vita questa importante innovazione da un punto di vista istituzionale". Iter Complicato Da Norme Contradditorie - "Quella della Città metropolitana - ha sottolineato il presidente Maroni - è una sfida interessante seppur complicata, perché ci sono norme in contraddizione tra di loro, come la legge Delrio, che prevede la costituzione di Città Metropolitane e il mantenimento delle Province dall´anno prossimo, anche se con un assetto diverso, mentre in Parlamento si sta discutendo una riforma del Titolo V, che prevede una cancellazione delle Province, senza dire però a chi toccherà fare quello che oggi fanno le Province e temo che toccherà alla Regioni e, se fosse così, ci sarebbero dei problemi perché non abbiamo le risorse per farlo. Stiamo seguendo questo processo, non siamo contrari all´innovazione, ma vogliamo che questa riforma vada nel senso giusto ovvero maggiori servizi ai cittadini e non il contrario. Come Regioni vogliamo essere protagoniste nel dibattito sui nuovi assetti istituzionali e sul Titolo V e il dialogo in corso con il Governo è importante e utile, anche se poi il Governo non sempre ci ascolta".  
   
   
FVG, AUTONOMIE LOCALI: MERCOLEDI´ AL CONSIGLIO ASSESTAMENTO DI BILANCIO  
 
Udine, 17 giugno 2014 - Sarà esaminato, mercoledì 18 giugno, dal Consiglio delle Autonomie locali (Cal), lo schema di disegno di legge di assestamento del Bilancio regionale per l´anno 2014. L´organismo consultivo del sistema delle autonomie dovrà infatti esprimere il proprio parere rispetto alla manovra finanziaria estiva della Regione. Nel corso della seduta, che si terrà a Udine, nel Palazzo dell´Amministrazione, con inizio alle ore 10, il Cal dovrà altresì raggiungere l´intesa sulle Disposizioni riguardanti i trasferimenti agli enti locali, previste dallo stesso schema del disegno di legge di assestamento del bilancio regionale, sempre per l´anno in corso. Il Consiglio delle Autonomie dovrà infine provvedere alla designazione di due rappresentanti in seno al Comitato tecnico-scientifico degli Ecomusei, ai sensi dell´articolo 4 della legge 10 del 2006.  
   
   
PUGLIA: IL MINISTERO DEL LAVORO SBLOCCA GLI AMMORTIZZATORI SOCIALI PER IL 2012.  
 
Bari, 17 giugno 2014 - L’assessore al Lavoro, Leo Caroli, dichiara che “La nota arrivata ieri dal Ministero del Lavoro prevede finalmente una positiva soluzione per le migliaia di cittadini e le decine di aziende pugliesi che, pur avendo maturato i requisiti per accedere agli ammortizzatori in deroga per gli anni 2011 e 2012, rischiavano il diritto all´accesso ai trattamenti. I lavoratori hanno visto finora negato il loro diritto, con ripercussioni anche sulle indennità relative al 2013: la nota rappresenta senza dubbio una straordinaria notizia. Possiamo finalmente autorizzare i trattamenti relativi all’anno 2012 senza intaccare le risorse delle annualità successive”. “Sono particolarmente contento – spiega - perché per mesi abbiamo chiesto che si arrivasse alla definizione di questa paradossale vicenda ed abbiamo lavorato incessantemente perché si potesse trovare una soluzione condivisa. Finalmente possiamo parlare di circa 15 (quindici) milioni di euro per le aziende ed i lavoratori in difficoltà della Puglia, risorse che si aggiungono a quelle già stanziate per la nostra regione”. “Voglio ringraziare il sottosegretario al Lavoro, On. Teresa Bellanova, per l’impegno che ha profuso nelle ultime settimane per arrivare a questa soluzione, dando finalmente ascolto alle istanze che venivano dalla Puglia e che non avevano trovato alcun ascolto in precedenza. E’ a dimostrazione che quando le istituzioni collaborano tra loro possono garantire risposte ai cittadini, e non essere percepite come sorde e lontane rispetto ai loro bisogni”. “Ma credo pure che la risposta positiva di oggi che ci consente di liquidare gli anni passati con le risorse afferenti a quelle annualità, sia il riconoscimento dello straordinario lavoro di razionalizzazione del sistema della deroga operato nella nostra Regione, anche grazie allo sforzo delle parti sociali che hanno condiviso questo percorso. Abbiamo dimostrato ancora una volta che la Regione Puglia sa spendere bene e sa monitorare e controllare la spesa, anche in una situazione di enorme difficoltà come quella determinata dalla riduzione dei finanziamenti statali alla deroga e dalla esplosione della crisi. La positiva risposta del Ministero apre inoltre margini per concludere positivamente le istruttorie relative alla annualità 2013, pur con le preoccupazioni connesse alla scelta non condivisa di prevedere un termine ultimo per le autorizzazioni al 30 giugno”.  
   
   
TRENTO: PIÙ LAVORO E PIÙ EQUITÀ CON IL NUOVO "PROGETTONE"  
 
Trento, 17 giugno 2014 - Nella "partita" occupazione, il "Progettone" giocherà da titolare. E non è tanto una questione di cifre, anche se gli amanti dei numeri potranno apprezzare il fatto che, pur in piena spending rewiev la Provincia ha destinato 3 milioni di euro in più e che i lavoratori impiegati sono passati da 1200 a 1400, quanto piuttosto dell´impegno confermato  dal vicepresidente Alessandro Olivi di riconfigurare questa straordinaria invenzione per trasformarla da "antidoto" ai colpi della crisi in "rinnovato volano" dell´economia locale. "Dietro questi numeri - ha ricordato Olivi - ci sono delle persone (570 nel ripristino ambientale e altri 830 in quello culturale e dei servizi in genere) che in questo modo risultano pienamente inserite in un circuito virtuoso che restituisce dignità al lavoratore e qualità al territorio. Qualche esempio? La manutenzione delle piste ciclabili (450 chilometri frequentati da 2 milioni di appassionati all´anno), l´allestimento di spazi espositivi promozionali (dal Festival dell´Economia al Trento Film Festival ad esempio), per non parlare degli oltre 400 chilometri del Sentiero della Pace che costituirà uno dei richiami per la ricorrenza del centenario della Grande Guerra". Ma il "Progettone" è anche strumento di moderna governance in uno scacchiere in cui Comuni e Comunità giocano un ruolo attivo assieme alla Provincia che offre il know how acquisito in un´ottica di "centro di competenza", come dimostrano le convenzioni con le Comunità Valsugana e Tesino e Alto Garda e Ledro di cui si è parlato oggi. Ed il futuro? "Partiamo dall´impegno a non diminuire le risorse - ha spiegato Olivi - ma in una logica nuova che ci consenta di ampliare la platea dei destinatari. Siamo convinti che lavorando sui criteri di accesso allo strumento e sulla durata degli incarichi è possibile offrire questa opportunità a più persone". Sono diversi gli strumenti utilizzati dalla Provincia autonoma di Trento per garantire i livelli occupazionali: uno di questi è il "Progettone" - al quale vanno circa 48 milioni, comprensivi di stipendi e costi delle opere realizzate – affiancato dagli "Interventi 19 e 20.2" di Agenzia del lavoro (stanziamento pari a 12 milioni). L´investimento complessivo per il 2014 è pertanto di 60 milioni di euro circa destinati a produrre occupazione a vantaggio di oltre 3.000 lavoratori trentini. Per quanto riguarda il "Progettone", risultano occupate 1.400 persone – di cui 1153 assunte con contratto a tempo indeterminato – che provengono dalle liste di mobilità nazionale o ex mobilità regionale, con un’età minima di 53 anni per gli uomini e 49 anni per le donne. E non è un caso se la struttura provinciale a cui fa riferimento il "Progettone" oggi si chiami "Servizio per il sostegno occupazionale e la valorizzazione ambientale", che, con altro nome, era attivo fin dalle crisi aziendali della fine degli anni ´80-primi anni ´90, mentre gli Interventi 19 e 20.2 del Piano di politica del lavoro vengono gestiti dall´Agenzia del lavoro. «Ciò significa – ha tenuto a ribadire l´assessore Olivi, – che il "Progettone" è diventato uno degli strumenti principali con cui la Provincia dà attuazione alle proprie politiche del lavoro. Nel 2014 saranno complessivamente più di tremila le persone che troveranno un´occupazione nel settore dei lavori socialmente utili, attraverso 32 cooperative sociali e di lavoro a cui spetta l´attività di monitoraggio svolta da una sessantina di coordinatori di cantiere che seguiranno le 243 squadre dislocate su tutto il territorio della provincia». Sono innumerevoli le tipologie degli interventi previsti per gli occupati dal "Progettone": recupero e valorizzazione di aree di particolare interesse ambientali; ripristino di aree pertinenti pertinenti a fiumi, torrenti e laghi; bonifiche e risanamenti di aree dissestate, di cave dismesse e discariche abbandonate; realizzazione e manutenzione di aree ricreative, di sentieri turistici, di aree di sosta; conservazione di particolari beni che rientrano nel patrimonio ambientale, artistico e storico-culturale; realizzazione di piste ciclabili di interesse provinciale; manutenzione delle aree circostanti ai centri abitati per prevenire eventi calamitosi; arredo a verde di scarpate, svincoli stradali, aree di raccolta di rifiuti solidi speciali e depuratori; studi e ricerche nel campo archeologico-ambientale, anche con riguardo al risparmio energetico, all´agricoltura e alle reti idriche. Come si diceva, per le attività del "Progettone", nel 2014 saranno stanziati 47,9 milioni di euro, con un aumento di 3 milioni rispetto agli impegni del 2013. Oltre 550 dei lavoratori ammessi saranno impiegati in lavori di ripristino e valorizzazione ambientale, mentre i rimanenti 850 presteranno la loro attività in attività culturali, turistiche o in servizi alla persona. Complessivamente sono quasi 200 i cantieri aperti per la manutenzione del territorio, in ognuno dei quali lavora una squadra tipo di 5 lavoratori. I lavori interessano 121 Comuni, con il coinvolgimento di tutte le Comunità di valle trentine. Le opere di ripristino ambientale e le attività specialistiche sono invece eseguite da ditte locali, generando un ulteriore indotto sul territorio. Tra i progetti più importanti rientra la gestione e manutenzione di 450 chilometri di piste ciclopedonali, e delle 250 aree di sosta lungo le strade provinciali. Squadre di lavoratori vengono occupate anche per gli allestimenti degli spazi espositivi di iniziative importanti, quali il Festival dell’Economia e la rassegna cinematografica dedicata alla Montagna. In occasione del Centenario della Prima Guerra Mondiale, le squadre del "Progettone" porteranno a termine il recupero di 22 tra manufatti e percorsi nelle aree che ospitarono lo scontro bellico, in particolare il Sentiero della Pace con i suoi 400 chilometri di sviluppo. Per quanto riguarda invece i tempi di occupazione, 830 lavoratori sono impiegati per dodici mesi in attività Inps (supporto all´attività di custodia sorveglianza in strutture museali, centri educativi e culturali, servizi sussidiari alle attività delle biblioteche e alle attività culturali ad esse correlate, servizi di cura e vigilanza in parchi pubblici. I lavoratori impiegati in attività Scau (cantieristica), invece, sono 382 impiegati per 10 mesi e mezzo, 18 impiegati per nove mesi e mezzo e 170 impiegati per sei mesi.  
   
   
TRENTO: OCCUPAZIONE: UN IMPEGNO DA 60 MILIONI DI EURO PER I LAVORI SOCIALMENTE UTILI  
 
Trento, 17 giugno 2014 - Sono complessivamente 60 milioni gli euro investiti nel 2014 dalla Provincia Autonoma di Trento nel campo dei cosiddetti "lavori socialmente utili". "Un intervento poderoso - ha ricordato il vicepresidente e assessore al Lavoro, Alessandro Olivi - unico in Italia per articolazione e importanza di spesa, reso possibile da due strumenti: da un lato il ´Progettone´, dall´altro gli ´interventi 19 e 20.2 di Agenzia del Lavoro´. Per quanto riguarda il Progettone (ne diamo conto in un comunicato a parte), l´intervento riguarda 1.400 persone, altri 1.700 sono invece i lavoratori che saranno coinvolti dagli interventi 19 e 20.2. Non è un lusso né spesa passiva ma l´emblema di un Trentino civile e inclusivo". Gli Interventi 19 e 20.2 dell´Agenzia del lavoro sono misure di accompagnamento all’occupabilità per lavoratori deboli per il mercato del lavoro perché disoccupati di lunga durata, "anziani" con più di 50 anni, invalidi ai sensi della L. 68/99 o segnalati dai servizi sociali perché in difficoltà occupazionale. In questo contesto, l’Agenzia del lavoro favorisce l’instaurazione di rapporti di lavoro a tempo determinato attraverso la concessione a Comuni, Consorzi tra Comuni, Comunità di Valle e A.p.s.p. Di contributi economici per attivare lavori di pubblica utilità. Entrambi gli strumenti rappresentano alcuni fra esempi più innovativi a livello italiano in materia di protezione sociale e sostegno all´occupazione. L’obiettivo è di agevolare l´inserimento nel mondo del lavoro di persone deboli o svantaggiati e favorire nel contempo il loro recupero sociale, oppure di accompagnarli per un periodo transitorio sino alla pensione. Per quanto riguarda l’intervento 19 dell’Agenzia del lavoro è previsto nel 2014 l’impiego di 1.724 lavoratori in 92 progetti, alcuni dei quali finanziati dalle Comunità di Valle con proprie risorse aggiuntive. Nel dettaglio l’Intervento 19 riguarda: 253 lavoratori disoccupati di lunga durata, 435 ultracinquantenni, 242 disabili e 740 lavoratori in situazione di svantaggio seguiti dai servizi. I progetti si svolgeranno sul territorio di tutte le Comunità di valle e riguarderanno interventi di abbellimento paesaggistico, di valorizzazione ambientale, di operazioni di riordino del territorio, di custodia a mostre ed eventi e di servizi alla persona, per un totale di 273 progetti. L’impegno economico è di circa 12 milioni di euro (l´importo quantifica il solo costo del lavoro), mantenuto inalterato rispetto allo scorso anno. L’intervento 20.2 prevede invece l´impiego di lavoratori deboli o svantaggiati in interventi di durata pluriennale. Nel 2014 saranno coinvolte le Comunità dell’Alto Garda e Ledro e della Val di Sole per un totale di 19 lavoratori. Le attività riguardano servizi ausiliari di tipo sociale, riuscendo a dare una buona risposta in termini di occupazione femminile con un costo complessivo che ammonta a 340.000 mila euro circa. Per quel che riguarda in particolare le Convenzioni relative a lavori socialmente utili (ancora Intervento 19 e 20.2) siglate recentemente con le Comunità di Valle del C3 e del C9, esse prevedono contratti stagionali per attività che riguardano parchi, ciclabili, biotopi, aree archeologiche, fortificazioni interessate alle manifestazioni riguardanti la Grande Guerra e quant´altro. Nella Comunità di Valle Valsugana e Tesino verranno coinvolti 26 lavoratori, assunti per nove settimane a partire dal 16 giugno, per una spesa di 111.000 euro. Nella Comunità di Valle Altogarda e Ledro saranno coinvolti 24 lavoratori che verranno assunti per nove o più settimane a partire indicativamente da inizio luglio. In conclusione, ha detto il vicepresidente Olivi, «ribadiamo la fiducia nelle strategie del Progettone e dell´Agenzia del Lavoro ed è precisa intenzione della Giunta favorirne e aumentarne l´efficacia. Siamo convinti infatti che una maggiore flessibilità consentirà un ampliamento del bacino di lavoratori coinvolti, dando così risposte tempestive a quanti soffrono le turbolenze dell´occupazione. Per molti dei lavoratori espulsi dai processi produttivi, inoltre, i contratti a tempo del Progettone possono costituire anche una felice occasione di riconversione e di riqualificazione, andando a operare in settori come la cultura o l´ambiente per migliorarne la qualità dell´offerta. Perché anche questa è politica del lavoro: in tempo di crisi indirizzare le risorse a disposizione nella direzione del sostegno all´occupazione da un lato e del miglioramento del ´prodotto Trentino´ dall´altro».  
   
   
PUGLIA: CONCORSO FUNZIONARI "D": ON LINE SU SITO FORMEZ AMMESSI PROFILO TECNICO  
 
Bari, 17 giugno 2014 - E´ online sul sito del Formez l´elenco alfabetico provvisorio degli ammessi alle prove scritte per il profilo Tc8 del concorso Ripam Puglia per l´assunzione a tempo indeterminato di 200 funzionari presso la Regione Puglia. Solo in seguito alla verifica e all´approvazione di tutti gli atti concorsuali da parte della Commissione Interministeriale Ripam, sarà pubblicato l´elenco ufficiale degli ammessi alle prove scritte. Gli esiti provvisori delle 3 sessioni del profilo Tc8 (12 e 13 giugno) sono affissi nei locali del Padiglione Nuovo della Fiera del Levante di Bari. Dei 9.393 iscritti, sono stati 4.710 i candidati che hanno partecipato alle prove preselettive del profilo Tc8 (il 50,1% del totale). Gli uomini sono 2.487, le donne sono 2.223. Il candidato più giovane ha 22 anni, il più anziano 59. L’età media dei partecipanti è di 34 anni. I candidati idonei provvisori alla prima prova preselettiva del profilo Tc8 sono 702 inclusi ex aequo. L´ultimo punteggio utile (soglia di idoneità) è pari a 52,34 su 60. Tra questi 702 candidati, 490 sono risultati idonei alla seconda prova preselettiva. L´ultimo punteggio utile (soglia di idoneità) per la seconda prova preselettiva è pari a 31,37 su 50. 19 candidati hanno ottenuto il punteggio massimo, 110 punti. Tutte le fasi concorsuali, compresa l’estrazione dei test e la correzione degli elaborati, sono trasmesse in diretta streaming al link www.Streaming.formez.it. Con l´hashtag #ripampuglia sono disponibili su Twitter tutti gli aggiornamenti sul concorso. Dati Della Diretta Streaming: le prime due giornate di prove preselettive (23 ore di diretta) sono state seguite da oltre 26 mila spettatori, con un picco di 724 utenti contemporanei alle ore 23.00 del 13 giugno, quando era in corso la pubblicazione dell’elenco provvisorio degli ammessi alle prove scritte per il profilo Tc8. Oltre che dall’Italia, la diretta streaming è stata seguita anche da Stati Uniti, Inghilterra, Francia, Spagna e Germania. Il sito www.Streaming.formez.it ha registrato 392.000 visualizzazioni di pagina, con un tempo medio di permanenza di 22 minuti. Le prove preselettive sono regolarmente riprese oggi 16 giugno con le preselezioni del profilo “amministrativo” Ag8. I dati relativi alla sessione odierna saranno diffusi nella giornata di, martedì 17 giugno.  
   
   
TRENTO: EMERGENZA-URGENZA E SICUREZZA SUL LAVORO, UN UNICO PERCORSO FORMATIVO  
 
 Trento, 17 giugno 2017 - Un unico sistema formativo per quanto riguarda il primo soccorso prestato dai volontari della Protezione civile e quello della sicurezza sul lavoro: questo l´obiettivo della nuova "Disciplina della formazione del personale operante nel Sistema di emergenza-urgenza e nella Protezione civile e per l´utilizzo del defibrillatore semiautomatico da parte di personale non sanitario", approvata stamane dalla Giunta provinciale su proposta degli assessori alla salute Donata Borgonovo Re e alla protezione civile Tiziano Mellarini. "Aggiornando tale disciplina - spiegano - si vogliono evitare "doppioni" nei percorsi di formazione destinati in particolare ai volontari delle associazioni di Protezione civile, consentendo risparmi nell´utilizzo delle risorse e operando una semplificazione amministrativa per tutti i oggetti, siano essi pubblici o privati, libero professionisti e/o convenzionati coinvolti nell´applicazione delle norme in materia di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro." Da anni la Provincia autonoma di Trento è impegnata, tramite soggetti accreditati, nella formazione degli operatori sanitari e non sanitari coinvolti nel Sistema di emergenza ed urgenza, ma anche con specifici percorsi di educazione, informazione e formazione destinati a gruppi prioritari di popolazione. Recentemente è intervenuta anche la normativa riguardante il volontariato di Protezione civile, che obbliga a garantire analoga formazione di primo soccorso a tutti i volontari; parallelamente, la stessa normativa (D.lgs 81/2008) sancisce l´obbligatorietà per i datori di lavoro, siano essi pubblici, privati o liberi professionisti, di effettuare corsi di primo soccorso per tutti i lavoratori. Un effetto immediato della sinergia tra i diversi ambiti interessati operata dalla nuova disciplina approvata oggi dalla Giunta provinciale sarà, in tale contesto, quello di contenere l´impegno economico derivante sia dal costo diretto della formazione ma anche dall´assenza del lavoratore quando impegnato a seguire la formazione specifica. Un risparmio sui costi deriverà, ad esempio, dal riconoscimento per i soggetti non sanitari di una parte della formazione di primo soccorso ai fini della stessa sicurezza sul lavoro. Ciò che ci si propone, in concreto, è di favorire la diffusione delle competenze per l´esecuzione della rianimazione cardiopolmonare, l´integrazione dei percorsi di formazione di primo soccorso per gli operatori del sistema di emergenza-urgenza, l´integrazione e la sinergia dei percorsi formativi di primo soccorso per la sicurezza negli ambiti di lavoro e di operatività per i volontari di protezione civile, nonchè la diffusione della capacità d´impiego e utilizzo del defibrillatore automatico da parte di personale non sanitario, cosiddetto "laico". In raggiungimento di tali obiettivi, inoltre, consente alla Provincia di garantire un impianto del sistema di formazione/certificazione di primo soccorso e sicurezza in forma integrata con l´obiettivo finale di incrementare l´efficienza e l´efficacia in più e diversi ambiti, tra loro collegati, dal settore economico produttivo (aziende, imprenditori) alla Pubblica amministrazione (Provincia, Enti locali, Apss, strutture pubbliche convenzionate, ecc.), al volontariato, quale parte integrante del sistema di emergenza urgenza (associazioni convenzionate di soccorso e trasporto infermi) e al sistema di protezione civile (associazioni di volontariato convenzionate con la Protezione civile provinciale).  
   
   
GARANZIA GIOVANI: IL MINISTERO DEL LAVORO APPREZZA IL PIANO PUGLIESE  
 
Bari, 17 giugno 2014 - «Il Ministero del Lavoro ha espresso apprezzamento per il Piano Regionale Garanzia Giovani “, ha detto l’assessore al Lavoro Leo Caroli, a margine dell’incontro bilaterale tenutosi stamane tra Regione Puglia e Ministero del Lavoro. “In particolare, il Ministero ha apprezzato la complessità del nostro Piano, le sinergie create tra le nove azioni nazionali e le sei azioni regionali: Garanzia Giovani in Puglia è un vasto programma di presa in carico del giovane in condizione di Neet, che attraverso un ampio ventaglio di opportunità che vanno dalla riqualificazione all’autoimpiego, dai bonus occupazionali al servizio civile, prova a strappare i nostri ragazzi dalla condizione di inattività in cui versano. Persistono alcune criticità, come ad esempio la definizione dettagliata dei beneficiari e il sovraccarico nei confronti dei Centri per l’Impiego. Sui punti aspettiamo che il Ministero si pronunci quanto prima”. “Voglio pubblicamente ringraziare il Ministero del Lavoro per l’apprezzamento espresso nei confronti del Piano Garanzia Giovani della nostra Regione – ha detto Alba Sasso, assessore al Diritto allo Studio e alla Formazione – Abbiamo voluto collocare la Youth Guarantee all’interno delle nostre politiche per i giovani già sperimentate negli anni del Governo Vendola, dal contrasto alla dispersione scolastica a una formazione di qualità legata alle possibilità occupazionali. Insomma, continuiamo nelle politiche di raccordo tra istruzione, formazione e lavoro. A breve, i ragazzi che hanno aderito a Garanzia Giovani, saranno convocati per un primo colloquio e per la redazione del bilancio delle competenze”.  
   
   
AVVIO CON IL BOTTO PER “GARANZIA GIOVANI” IN VENETO  
 
 Venezia, 17 giugno 2014 - Il 5 maggio 2014 è stato avviato nella regione Veneto il piano di Garanzia Giovani che ha visto ad oggi l’adesione di 7.015 giovani di cui 2.557 hanno sottoscritto il patto di attivazione presso gli ‘youth corner’ pubblici e privati. In soli 25 giorni lavorativi 1251 giovani, pari al 49% di quelli con patto di attivazione, sono stati avviati a percorsi di tirocinio da parte dei Centri per l’impiego (Cpi) a valere sull’“Azione di Sistema Welfare to Work” per le politiche di reimpiego nel Veneto, con una spesa complessiva di 3 milioni di euro. I tirocini proposti rappresentano la prima misura, cui a breve seguiranno le altre, per garantire ai giovani l’accesso a percorsi di formazione, tirocinio e/o a proposte di lavoro entro 4 mesi dalla sottoscrizione del patto di attivazione, come recita il programma di Garanzia per i Giovani. I percorsi di tirocinio, della durata di sei mesi, coniugano servizi di accompagnamento al lavoro e sostegno al reddito e sono stati avviati dai Cpi con l’assistenza tecnica di Italia Lavoro Spa (240 tirocini a Padova, 194 a Treviso, 119 a Venezia, 232 a Verona, 211 a Vicenza, 105 a Belluno e 150 a Rovigo). “Un primo importante successo – sottolinea l’assessore veneto alla formazione e al lavoro Elena Donazzan - che sottolinea l’eccellenza dei servizi della nostra regione e la determinazione con cui l’Amministrazione regionale intende affrontare l’emergenza occupazionale dei giovani. La realizzazione di azioni concrete e coordinate sul territorio, utilizzando tutte le risorse disponibili, ha permesso al Veneto, in questa prima fase, di rispondere in modo efficiente e tempestivo a quanto concordato con il governo nazionale”.  
   
   
LA POLITICA PIÙ LIBERALE ADOTTATA TEMPORANEAMENTE DAL LAND SCHLESWIG‑HOLSTEIN IN MATERIA DI GIOCHI D’AZZARDO NON PREGIUDICA LA COERENZA DELLA POLITICA PIÙ RESTRITTIVA SEGUITA NEGLI ALTRI LäNDER TEDESCHI IL DIVIETO DI ORGANIZZAZIONE E DI PUBBLICITÀ DEI GIOCHI D’AZZARDO TRAMITE INTERNET NELLA QUASI TOTALITÀ DEI LäNDER PUÒ RISULTARE PROPORZIONATO AGLI OBIETTIVI DI INTERESSE GENERALE CHE ESSO PERSEGUE  
 
Lussemburgo, 17 giugno 2014 - In Germania, l’organizzazione e l’intermediazione dei giochi d’azzardo tramite Internet e la pubblicità dei giochi d’azzardo in televisione, su Internet e sulle reti di telecomunicazione sono, in linea di principio, vietate. Nondimeno, l’uso di Internet per tali scopi può essere autorizzato in via eccezionale per le lotterie e le scommesse sportive. Siffatta eccezione mira a proporre un’alternativa all’offerta illegale dei giochi d’azzardo e a contrastare lo sviluppo e la diffusione dei giochi non autorizzati. Nel Land Schleswig‑holstein, l’organizzazione e l’intermediazione dei giochi d’azzardo tramite Internet sono state autorizzate dal 1° gennaio 2012 all’8 febbraio 2013. Tale autorizzazione era rilasciata a qualsiasi soggetto che, all’interno dell’Unione, rispondesse a determinati requisiti oggettivi. Nello stesso periodo, lo Schleswig‑holstein ha altresì autorizzato la pubblicità dei giochi d’azzardo in televisione e su Internet. Benché la normativa più liberale dello Schleswig‑holstein sia stata nel frattempo abrogata, le autorizzazioni rilasciate agli operatori di giochi d’azzardo su Internet sono rimaste valide per un periodo transitorio di diversi anni. La società Digibet è abilitata all’organizzazione di giochi d’azzardo sulla base di una licenza rilasciata dalle autorità di Gibilterra. Essa offre pertanto giochi d’azzardo e scommesse sportive in lingua tedesca attraverso il suo sito «digibet.Com». In seguito ad un’azione esperita dalla Westdeutsche Lotterie (società di diritto pubblico di gestione lotterie del Nordrhein‑westfalen), un giudice tedesco ha condannato la Digibet e il sig. Albers, il suo amministratore, ad astenersi dall’offrire a soggetti residenti nel territorio tedesco, tramite Internet, la possibilità di praticare giochi d’azzardo. La Digibet e il sig. Albers hanno impugnato la suddetta decisione dinanzi al Bundesgerichstshof (Corte suprema di cassazione tedesca). Questo giudice chiede alla Corte di giustizia se la politica più liberale adottata dallo Schleswig‑holstein per più di un anno sia tale da mettere in discussione la compatibilità del divieto relativo ai giochi vigente negli altri Länder con le norme sulla libera prestazione dei servizi. Infatti, pur consentendo agli Stati membri di restringere tale libertà fondamentale nel settore dei giochi d’azzardo, il diritto dell’Unione esige che qualsiasi restrizione sia idonea a conseguire gli obiettivi di interesse generale che ne hanno giustificato l’adozione. Orbene, nella fattispecie, l’esistenza di norme più permissive nel Land Schleswig‑holstein potrebbe, ad avviso del Bundesgerichtshof, compromettere l’idoneità delle norme adottate negli altri Länder a conseguire i legittimi obiettivi di interesse generale perseguiti. Nella sua sentenza odierna, la Corte ricorda, in primo luogo, che il divieto di organizzazione e di promozione dei giochi d’azzardo in Germania costituisce una restrizione alla libera circolazione dei servizi; tuttavia una siffatta restrizione può essere giustificata per motivi di interesse generale come quelli indicati nella normativa tedesca. In secondo luogo, la Corte rileva che, anche ammettendo che la disciplina più permissiva dello Schleswig‑holstein abbia potuto nuocere alla coerenza della politica proibizionistica adottata dagli altri Länder, l’applicazione di tale normativa liberale è stata limitata, nel tempo, a meno di 14 mesi e, nello spazio, a un solo Land. Pertanto, l’esistenza limitata nel tempo di norme più permissive nel Land Schleswig‑holstein non rimette in discussione in modo grave l’idoneità delle restrizioni applicabili negli altri Länder a realizzare gli obiettivi di interesse generale perseguiti. La Corte afferma dunque che gli altri quindici Länder non erano tenuti a cambiare la loro normativa in detta materia per il solo fatto che un Land isolato aveva adottato per un periodo di tempo limitato una politica più liberale. Di conseguenza, la Corte dichiara che la normativa tedesca in materia di giochi d’azzardo può risultare proporzionata agli obiettivi di interesse generale da essa perseguiti e, pertanto, può essere compatibile con la libera prestazione dei servizi. Spetta tuttavia al Bundesgerichtshof verificare se soddisfi tutte le condizioni di proporzionalità elaborate dalla giurisprudenza della Corte.  
   
   
BOLZANO: CONCILIARE FAMIGLIA E LAVORO, LICENZE PER CINQUE NUOVI AUDITORI  
 
Bolzano, 17 giugno 2014 - Sono cinque i nuovi auditori che, per conto della Provincia di Bolzano e della Camera di Commercio, valuteranno la sensibilità di aziende e organizzazioni sul tema della conciliabilità tra i tempi del lavoro e quelli della famiglia. Le licenze per l´audit famigliaelavoro sono state consegnate il 12 giugno dall´assessore Waltraud Deeg. Il progetto audit famigliaelavoro ha preso il via nel 2004, e dal 2008 è coordinato dalla Ripartizione provinciale economia e dalla Camera di Commercio di Bolzano. L´audit famigliaelavoro offre sostegno alle imprese che desiderano sviluppare in modo mirato il loro orientamento alla famiglia, ed è uno strumento strategico di gestione che contribuisce ad ottimizzare la politica del personale orientata in tal senso. Si tratta di un processo di valutazione sistematico, documentato ed oggettivo che promuove una politica del personale orientata alla conciliabilità tra lavoro e famiglia. Attualmente, in Alto Adige, sono 45 le aziende e le organizzazioni in possesso della certificazione audit famigliaelavor: si tratta di imprese di piccole, medie e grandi dimensioni attive nei più svariati settori, compreso il non-profit, oltre ad alcune istituzioni pubbliche. Al termine del percorso di formazione, l´assessore alla famiglia Waltraud Deeg, che è ora competente in materia, ha consegnato le licenze ai cinque nuovi auditori: si tratta di Stefan Habicher, Catherine Louise Mutzig, Brigitte Schrott, Magdalena Thuile e Mirko Udovich. "L´attenzione alle esigenze e ai bisogni delle famiglie dei propri dipendenti - ha sottolineato la Deeg - rappresenta il miglior biglietto da visita di un´azienda. I cambiamenti sociali e demografici in atto, inoltre, rendono la conciliabilità fra lavoro e famiglia un aspetto centrale delle sfide che la nostra terra sarà chiamata ad affrontare in futuro: le potremo vincere solo se saremo riusciti a creare una rete familiare e sociale sostenibile" Durante la cerimonia è stata inoltre consegnata la licenza anche a cinque re-auditori, i quali avranno il compito di "accompagnare" le aziende che dopo il primo periodo di certificazione triennale intendono compiere un ulteriore salto di qualità. Si tratta di Elisabetta Bartocci, Maria Cristina Ghedina, Christine Gostner von Stefenelli, Maria Magdalena Pircher Preims e Ulrike Trogmann: tutte e cinque, dal 2010 in avanti, si sono occupate dell´audit famigliaelavoro, e hanno ora terminato un periodo di formazione ad hoc a Monaco di Baviera. Alla cerimonia ha partecipato anche il direttore della Ripartizione provinciale economia, Hansi Felder, e Irmgard Lantschner della Camera di Commercio.  
   
   
TRENTO: AL VIA 18 PROGETTI PER IL BENESSERE FAMILIARE NEL BIENNIO 2014/2016  
 
Trento, 17 giugno 2014 - La Giunta provinciale ha deliberato lunedì scorso i criteri di finanziamento e le modalità per la presentazione, l´esame ed il finanziamento di 18 progetti in materia di promozione del benessere familiare. I progetti saranno così assegnati: n. 1 ad ogni Comunità di valle e n. 2 rispettivamente ai comuni di Trento e Rovereto. La presentazione delle domande potrà essere effettuata dal 16 giugno al 14 agosto e, novità importante, verranno assegnati dei fondi aggiuntivi ai Comuni in possesso dei marchi family friendly o appartenenti ai Distretti Famiglia. Dare incentivo alle politiche di conciliazione famiglia/lavoro nel piano di finanziamento provinciale per i progetti che promuovono il benessere familiare. Questa la mission della delibera approvata nell´ultima seduta dalla Giunta provinciale per introdurre un vero e proprio “sistema premiante” nell´assegnazione dei contributi economici per i progetti family friendly in Trentino. Questo al fine di continuare a sostenere con forza il territorio locale che ha intrapreso percorsi di valorizzazione dei nuclei familiari, a dare supporto alle famiglie nel loro compito educativo, e a promuovere le politiche di conciliazione dei tempi di vita familiare con i tempi di vita lavorativa. Ecco, in sintesi i termini dell´iniziativa: -per ogni Comunità e per i comuni di Trento e Rovereto, è previsto il finanziamento di 1 progetto ciascuno con un contributo massimo pari all´80% della spesa ammessa ad agevolazione, determinato assegnando una quota fissa pari ad euro 10.000,00 ad ogni Comunità, alla quale si aggiunge una quota variabile commisurata alla popolazione residente nelle singole Comunità di Valle; ad euro 800,00 ad ogni Comune con certificazione “Family in Trentino”; euro 2.000,00 per ogni Comune certificato “Family Audit”; euro 1.500,00 per la presenza di un eventuale Distretto famiglia. -il finanziamento per i Comuni di Trento e Rovereto è previsto con le medesime modalità di cui al punto precedente. L´importo complessivo destinato ai progetti finanziabili è pari ad euro 150.000 per l´anno 2014; euro 300.000 per l´anno 2015; euro 300.000 per l´anno 2016. La data di apertura per la presentazione delle domande è stata fissata nel giorno lunedì 16 giugno con chiusura giovedì 14 agosto 2014. La Giunta provinciale, attraverso l´Agenzia per la famiglia, è consapevole della centralità della “famiglia” per lo sviluppo e il futuro di una comunità e, dunque, anche attraverso tali provvedimenti, dimostra di voler continuare a sostenere iniziative volte alla promozione delle relazioni familiari e di comunità finalizzate a favorire il protagonismo delle famiglie sul territorio locale e la produzione di capitale sociale e relazionale favorendo legami di prossimità e di solidarietà sul territorio locale. Per maggiori informazioni: Agenzia per la famiglia (0461.494122).  
   
   
LIGURIA: 800MILA EURO PER I MINORI IN STRUTTURE SOCIO-EDUCATIVE”  
 
Genova, 17 giugno 2013 - Ottocentomila euro ai distretti socio-sanitari per azioni a favore dei minori collocati in strutture socio-educative. Sono stati stanziati dalla Giunta regionale su proposta dell´assessore al welfare, Lorena Rambaudi. I finanziamenti sono indirizzati ai Comuni con meno di 10.000 abitanti e rappresentano una quota parte della retta che devono sostenere, come spesa obbligatoria, per inserire i minori nelle comunità. "Siamo ben consapevoli delle difficoltà di bilancio che oggi hanno le amministrazioni locali – spiega Rambaudi – per questo abbiamo voluto contribuire e aiutare i Comuni a farsi carico di una spesa, spesso improvvisa e non programmabile, che può rappresentare una preoccupazione per i sindaci che per legge hanno una responsabilità su una materia così delicata".