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Notiziario Marketpress di Giovedì 16 Ottobre 2014
DICHIARAZIONI DOPO L´INCONTRO TRA HERMAN VAN ROMPUY, PRESIDENTE DEL CONSIGLIO EUROPEO, JOSÉ MANUEL BARROSO, PRESIDENTE DELLA COMMISSIONE EUROPEA, E IL PREMIER DELLA REPUBBLICA POPOLARE CINESE, LI KEQIANG  
 
Milano 16 ottobre 2014 - Herman Van Rompuy, presidente del Consiglio europeo, e José Manuel Barroso, presidente della Commissione europea, si sono incontrati con il premier del Consiglio di Stato della Repubblica popolare cinese, Li Keqiang, il 15 ottobre 2014, a margine del vertice Asem a Milano. Sono state discussioni aperte e costruttive sulle relazioni Ue-cina, nonché le questioni globali e regionali. Entrambe le parti hanno sottolineato l´importanza che attribuiscono alla Cina partenariato strategico Ue-e la loro volontà di continuare a sviluppare e rafforzare in tutte le sue dimensioni, compresi i diritti umani. Su questioni di politica estera, hanno avuto una discussione approfondita e consensuale sulla situazione in Ucraina. Essi hanno convenuto sull´importanza di restablishing pace e la stabilità in questo paese in conformità con i principi delle Nazioni Unite. Essi hanno recensito la situazione in Medio Oriente, Nord Africa e il Sahel e hanno convenuto di rafforzare la cooperazione per contrastare la minaccia comune dell´estremismo e del terrorismo in queste regioni. L´ue e la Cina hanno ribadito il loro impegno per portare a termine il più presto possibile i negoziati per un ambizioso accordo di investimento bilaterale, che promuove l´apertura dei mercati e di condizioni di parità. Entrambe le parti hanno sottolineato l´importanza cruciale dei loro scambi e investimenti. Le due parti hanno sottolineato il loro impegno per un esito positivo della 21 ° Conferenza delle Parti della Convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici (Cop21) a Parigi nel 2015. Entrambi i presidenti assicurato l´impegno dell´Ue a mantenere il livello di impegno con la leadership cinese. Il premier cinese ha accolto con favore questo e ha espresso la disponibilità del suo paese per continuare a rafforzare il dialogo e le relazioni con l´Unione europea.  
   
   
LA COMMISSIONE JUNCKER: MAROš ŠEFčOVIč PROPOSTO COME VICE PRESIDENTE PER L´UNIONE ENERGIA, VIOLETA BULC COME COMMISSARIO AI TRASPORTI  
 
Bruxelles, 16 ottobre 2014 - Il Consiglio dell´Unione europea ha confermato ieri dal presidente della Commissione Jean-claude Juncker ieri eletto modificato l´elenco dei commissari designati, il nome del nuovo candidato sloveno Violeta Bulc è ora. Il Presidente Juncker eletto può quindi ora annunciare la sua intenzione di assegnare il dipartimento di commissario dei trasporti, il candidato sloveno Violeta Bulc. Il designato slovacca Commissario Maroš Šefčovič è ora proposto per la carica di Vice Presidente per l´Unione Energia. Passi successivi Maroš Šefčovič e Violeta Bulc ora dovranno affrontare un´audizione nelle rispettive commissioni parlamentari, come previsto dall´articolo 118 del Regolamento del Parlamento europeo fornisce. Le date e le modalità per la consultazione sono esclusivamente per il Parlamento europeo. Inoltre, il Parlamento europeo deve approvare l´intero collegio dei commissari, tra cui il presidente e l´alto rappresentante dell´Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza, che è allo stesso tempo ricoprire la carica di vicepresidente della Commissione europea. Dopo l´approvazione del Parlamento europeo, la Commissione europea è formalmente nominato ai sensi dell´articolo 17, paragrafo 7 del trattato sull´Unione europea dal Consiglio europeo. Informazioni aggiuntive A seguito del 2014 elezioni europee Jean-claude Juncker è stato proposto il 27 giugno 2014 come candidato per la carica di Presidente della Commissione europea dal Consiglio europeo. In occasione della seduta plenaria del Parlamento europeo del 15 Luglio 2014 è stato sulla base di orientamenti politici , selezionati, che ha presentato al Parlamento europeo, con una netta maggioranza di 422 voti per il presidente della Commissione europe  
   
   
OGGI A LUSSEMBURGO CONSIGLIO DEI MINISTRI DELL OCCUPAZIONE E DELLA POLITICA, SOCIALE  
 
Bruxelles, 16 ottobre 2014 - Consiglio dei ministri dell´occupazione e della politica sociale dell´Ue si riunirà il 16 ottobre a Lussemburgo. Temi chiave in discussione sarà un ´approccio generale´ sulla proposta della Commissione di istituire una Piattaforma contro lavoro sommerso e la revisione intermedia della strategia Europa 2020, compresa la valutazione del semestre europeo. Il Consiglio sarà presieduto da Giuliano Poletti, ministro italiano del Lavoro e delle Politiche Sociali. La Commissione europea sarà rappresentata da László Andor, commissario europeo per l´Occupazione, gli affari sociali e l´inclusione. Ci sarà una discussione informale della proposta di direttiva sul congedo di maternità a pranzo dei ministri, in cui la Commissione sarà rappresentata da Martine Reicherts, commissario europeo per la Giustizia, Cittadinanza e diritti fondamentali. Piattaforma europea sul lavoro sommerso - Il Consiglio cercherà di raggiungere un ´approccio generale´ su aprile 2014 la proposta della Commissione per una piattaforma europea per rafforzare la cooperazione nella prevenzione e dissuasione del lavoro sommerso (vedi Ip / 14/387 ). La piattaforma riunirebbe i vari organismi di controllo nazionali coinvolti nella lotta contro il lavoro sommerso. Commissario László Andor esorterà il Consiglio a raggiungere un accordo su un ´approccio generale´. Egli sottolinea che, dopo l´adozione di successo della direttiva Enforcement sul distacco dei lavoratori, il 13 maggio 2014 (vedi Ip / 14/542 e Memo / 14/344 ), questa proposta dimostra come l´Ue possa contribuire ad affrontare ´dumping sociale ´, e in particolare la piaga del lavoro sommerso, che priva i lavoratori della protezione sociale, mette loro salute e sicurezza a rischio e abbassa gli standard di lavoro. Essa mina anche la concorrenza leale per le imprese e mette in pericolo la sostenibilità delle finanze pubbliche e dei sistemi di sicurezza sociale. Il Commissario accoglierà sostegno alla proposta di rendere obbligatoria la partecipazione alla piattaforma per tutti gli Stati membri, dato che il lavoro sommerso ha una dimensione transfrontaliera che potrebbe avere un impatto negativo sul funzionamento del mercato unico, come abusi da parte dei datori di lavoro senza scrupoli deformano concorrenza. Il Commissario sottolinea che è essenziale che tutti gli Stati membri partecipano attivamente alle attività della nuova piattaforma. Revisione intermedia della strategia Europa 2020 e la valutazione del semestre europeo - Il Consiglio terrà un dibattito politico sulla revisione intermedia della strategia Europa 2020 e la valutazione del semestre europeo nel contesto della revisione delle cosiddette direttive "Six Pack" e il regolamento sulla sorveglianza fiscale e macroeconomica . Al termine del dibattito, il Consiglio è dovuto ad approvare un parere congiunto della occupazione (Emco) e per la protezione sociale (Cps) Comitati sul futuro della strategia e del semestre europeo. Il commissario Andor metterà in risalto che i progressi in materia di occupazione e gli obiettivi sociali della strategia Europa 2020 è fondamentale per conseguire la coesione sociale, la crescita e la competitività. Egli sottolinea che il semestre europeo fornisce il governo quadro per l´orientamento e l´attuazione delle riforme politiche a livello nazionale e comunitario. Il commissario Andor inoltre sottolineare che la revisione intermedia della strategia Europa 2020 deve essere sostenuta da investimenti in capitale umano e deve essere accoppiato ad una più sistematica riflessione sulla ricostruzione dell´Unione economica e monetaria, in particolare la sua dimensione sociale e meccanismi di solidarietà . Andor inviterà il Consiglio e comitati per fare il punto delle politiche sviluppate dalla Commissione a partire dal 2012 - il pacchetto per l´occupazione , l´ occupazione pacchetto giovani e il pacchetto sociale per gli investimenti - nella prossima revisione degli orientamenti per l´occupazione, e di rafforzare il ruolo preventivo del quadro di valutazione di occupazione chiave e indicatori sociali nel semestre europeo. Il Consiglio dovrebbe approvare il Comitato per la protezione sociale in rapporto sulla "Rassegna di recenti riforme di politica sociale equo e competitivo per l´Europa 2014". Questa relazione si concentra sulle più recenti riforme della politica sociale per il periodo 2013-2014 e, in particolare, esamina la misura in cui i sistemi europei di protezione sociale sono pronti a soddisfare le esigenze specifiche dei giovani fuori dal mercato del lavoro. Il commissario Andor accoglierà il rapporto come un contributo al monitoraggio delle politiche di protezione sociale e delle riforme a livello di Ue. Egli metterà in evidenza il contributo del report per le discussioni sulla esclusione di alcuni giovani dal mercato del lavoro dal punto di vista delle disposizioni sulla protezione sociale e richiederà un ulteriore esame in questo settore. La Commissione adotterà le proposte della relazione per il breve termine, le priorità della politica sociale dell´Ue in considerazione nella preparazione 2015 Analisi annuale della crescita . Il lavoro forzato - Commissario Andor è dovuto sollecitare il Consiglio a concordare quanto prima possibile la proposta della Commissione di autorizzare gli Stati membri a ratificare la nuova Oil forzato protocollo lavoro, approvato dalla Conferenza internazionale del lavoro nel mese di giugno ( Ip / 14/669 ) . La proposta di autorizzare la ratifica è stata presentata dalla Commissione l´11 settembre 2014 ( Ip / 14/995 ). Il commissario Andor inviterà gli Stati membri a ratificare il protocollo entro la fine del 2016 Egli sottolinea che, ratificando le nuove norme dell´Oil sul lavoro forzato, gli Stati membri contribuirà a prevenire forme moderne giorno di lavoro forzato, migliorare la protezione e il risarcimento per le vittime e rafforzare la cooperazione internazionale. Eures Il Consiglio prenderà atto di una relazione sullo stato dei negoziati sulla proposta della Commissione di migliorare la rete Eures job search ( Ip / 14/26 e Memo / 14/22 ). L´iniziativa si svilupperà ulteriormente lo strumento per fornire più offerte di lavoro, aumentare la probabilità di incontri di lavoro e di aiuto ai datori di lavoro, in particolare le piccole e medie imprese, per coprire i posti vacanti di lavoro più veloce e migliore. Il commissario Andor sottolineerà che l´Europa ha bisogno di un vero e proprio strumento di collocamento e di reclutamento europea. Egli sottolinea che una rete forte di servizi europei per l´occupazione renderà i processi corrispondenti più efficiente e aiuterà le persone e le aziende di tutta Europa per rendere il massimo del potenziale economico della mobilità del lavoro. Il commissario Andor esorterà il Consiglio a raggiungere un accordo il più presto possibile. Bilancio Ue - impatto sull´attuazione del Fse - Il commissario Andor informerà il Consiglio in merito attuale situazione di bilancio dell´Ue. Durante il 2014, il Fondo sociale europeo (Fse) situazione è peggiorata considerevolmente a causa delle carenze di pagamento del bilancio dell´Ue: il Fse ha un budget di € 9800000000, mentre di fronte rivendicazioni di € 16390000000, il che significa che dovrà rimandare 6590000000 € di pagamenti a 2015 Se tale importo è infatti rotolò al 2015, è in grado di assorbire più del 89% della dotazione Fse previsto per il 2015 "effetto valanga" significa che la Commissione non sarà in grado di rimborsare il 2015 di richieste di pagamento del Stati membri entro il termine regolamentare e, senza rinforzi di bilancio nel 2015, gli Stati membri dovranno attendere per il rimborso fino al 2016. Il commissario Andor sottolineerà che questi ritardi riguardano la realizzazione delle principali riforme nazionali che poggiano sul sostegno finanziario a titolo del Fse, come ad esempio la garanzia per i giovani. Egli sottolinea che i ritardi di pagamento da parte della Commissione avranno un impatto diretto sui beneficiari mettendo vincoli sul loro flusso di cassa. Il commissario Andor invocherà il Consiglio e il Parlamento europeo a fornire i necessari stanziamenti di pagamento supplementari per affrontare queste difficoltà finanziarie, anche per il Fse. G20 Lavoro e occupazione riunione ministeriale - Il commissario Andor riferirà al Consiglio sulla G20 del lavoro e dell´occupazione riunione ministeriale nel mese di settembre, rilevando che la Commissione e il G20 cinque Stati membri fissati importanti referenze nella Dichiarazione di programmi giovanili di garanzia, il dialogo sociale, l´occupazione femminile, e la salute e la sicurezza sul lavoro. Il commissario Andor noterà che il vertice del G20 a Brisbane nel mese di novembre rifletterà il lavoro e le raccomandazioni ministri dell´occupazione ´a creare nuovi e migliori posti di lavoro e di sollevamento occupazione e partecipazione, in particolare per le donne ei giovani. Il commissario Andor accoglierà il fatto che il processo di monitoraggio del G20 si è spostato più vicino al l´approccio dell´Ue sulla guida e la sorveglianza della politica attraverso il semestre europeo. Egli inoltre sottolineare che il riferimento alla garanzia per i giovani nella dichiarazione dei Ministri del Lavoro del G20 riconosce gli sforzi pionieristici dell´Ue per affrontare l´occupazione giovanile e aumenta la pressione sull´Ue per realizzare la garanzia per i giovani. Vertice sociale trilaterale - Il Consiglio è dovuto anche discutere la preparazione del vertice sociale trilaterale per la crescita e l´occupazione che si terrà in vista del Consiglio europeo d´autunno il 23 ottobre. Il vertice sociale trilaterale si concentrerà sulla promozione degli investimenti per creare più posti di lavoro e realizzare la strategia Europa 2020 . Il commissario Andor sottolineerà l´importanza di investimenti in capitale umano che dovrebbe sostenere l´intera economia europea e la sua competitività e richiamare l´importanza delle politiche di sostegno reciproco per sostenere gli obiettivi di Europa 2020. Egli solleciterà ministri e le parti sociali per sviluppare un quadro integrato per sostenere la creazione di posti di lavoro nell´economia verde seguendo le linee del Green Initiative occupazione adottate dalla Commissione nel luglio 2014 ( Ip / 14/765 , Memo / 14/446 ). Il commissario Andor inoltre ribadire la necessità di dare le parti sociali europee e nazionali un ruolo maggiore nella governance economica dell´Ue.  
   
   
OCCUPAZIONE: LA COMMISSIONE UE PROPONE DI ADEGUAMENTO ALLA GLOBALIZZAZIONE FONDO DI AIUTO DI 1,4 MILIONI DI EURO PER I LAVORATORI NELLA COSTRUZIONE NAVALE LICENZIATI IN FINLANDIA  
 
Bruxelles, 16 Ottobre 2014 - La Commissione europea ha proposto di concedere 1.400.000 € in Finlandia nel quadro del Fondo europeo di adeguamento alla globalizzazione (Feg) per aiutare 565 lavoratori licenziati in azienda cantieristica navale Stx Finland Oy per trovare lavoro . La proposta sarà ora sottoposta all´approvazione da parte del Parlamento europeo e del Consiglio dell´Unione europea. Il Commissario europeo per l´Occupazione, gli affari sociali e l´inclusione László Andor ha detto in proposito: " La crisi ha accelerato la trasformazione del settore della costruzione navale, gran parte delle attività si sposta in Asia. Questo proposto di utilizzare 1,4 milioni a titolo del Fondo europeo di adeguamento alla globalizzazione dovrebbero essere utilizzati per assistere i lavoratori licenziati prepararsi a cogliere nuove opportunità occupazionali in settori in cui le prospettive sono meglio . " La Finlandia ha chiesto l´intervento del Feg, in seguito al licenziamento di 634 dipendenti a Stx Finland Oy Rauma e Turku, questi posti di lavoro sono il risultato della crescente concorrenza dei cantieri asiatici. Le misure finanziate dal Gef ─ misure di accompagnamento e di preparazione professionale, di formazione e di riqualificazione, azioni volte a promuovere l´imprenditorialità, sovvenzioni salariali e vari tipi di indennità ─ avrebbero assistere 565 lavoratori che hanno più difficoltà a trovare un lavoro. Il costo totale del pacchetto è stimato a 2,3 milioni di euro, di cui 1,4 milioni sarebbero sostenuti dal Gef.  
   
   
DICHIARAZIONE DEL VICE MINISTRO DELLO SVILUPPO ECONOMICO CARLO CALENDA PRESIDENTE DI TURNO DEL CONSIGLIO AFFARI ESTERI – COMMERCIO DELL’UE  
 
Roma, 16 ottobre 2014 - I Ministri del Commercio dell’Ue si sono riuniti a Roma, insieme al Commissario De Gucht, il 14-15 ottobre per discutere tra l’altro la situazione del negoziato Transatlantic Trade and Investment Partnership (Ttip). Durante la riunione informale, i Ministri hanno avuto l’opportunità di confrontarsi con il Capo negoziatore Usa, l’Ustr Mike Froman, che ha preso parte sia all’evento pubblico sul Ttip aperto dal Presidente del Consiglio Renzi, sia ad un incontro con i Ministri Ue. Negli incontri i Ministri Ue hanno avuto modo di avere uno scambio di vedute sullo stato e sulle prospettive del negoziato e dal confronto è emerso chiaramente che: - il Ttip è fondamentale per favorire il rilancio economico su entrambe le sponde dell’Atlantico, a maggior ragione alla luce della situazione geo-politica ai confini dell’Europa; - nutriamo una forte aspettativa che un accordo molto ambizioso possa essere concluso il prima possibile, in linea con il perimetro negoziale definito dal mandato del Consiglio, tenendo conto delle sensibilità emerse in questo anno di trattative da entrambe le parti; - per raggiungere questo obiettivo, è fondamentale che vi siano due elementi: un chiaro e forte supporto politico al negoziato da entrambe le parti; un’azione di maggiore trasparenza verso l’opinione pubblica che chiarisca i reali termini dell’accordo e i benefici che ne deriveranno, soprattutto per le Pmi e i cittadini europei; - abbiamo bisogno di intensificare il negoziato cosicché, con l’arrivo della nuova Commissione e sulla base di quanto già incluso nel mandato negoziale, possiamo dare maggiore concretezza alle trattative fissando una chiara e convincente tabella di marcia.  
   
   
MACROREGIONE: D´ALFONSO,STRATEGIA BASATA SU QUATTRO PILASTRI AD ANCONA CONFRONTO CON I PRESIDENTI SPACCA E MARONI  
 
Ancona, 16 ottobre 2014 - "Non soltanto un´opportunità ma una necessità per una regione destinata a confrontarsi con categorie storiche diverse e in mutamento e in ambiti spaziali più ampi". Ad Ancona il presidente della Giunta regionale, Luciano D´alfonso, disegna la linea politica della macroregione adriatico-Jonico. Lo fa intervenendo ad un convengo che celebra la visione europeista di Adriano Olivetti, l´imprenditore che più di tutti ha guardato all´area adriatica come modello di comunità operosa, insieme con i presidenti delle Marche, Gian Mario Spacca e della Lombardia, Roberto Maroni. "Il nostro sforzo principale - spiega D´alfonso - deve sostanziarsi in una generale rivisitazione delle attuali categorie spazio tempo per compiegare la nostra regione a quelle limitrofe, come le Marche, ma anche a quelle dall´altra parte dell´Adriatico. Su tutto questo fronte - spiega D´alfonso - si muove la strategia della macroregione che concepisce quattro pilastri: quello del mare blu da tutelare e difendere anche dalle piattaforme petrolifere; quella del turismo sostenibile; della connettività e dell´ambiente. Questi quattro importanti pilastri per noi sono obiettivi che si possono centrare solo se proseguiamo insieme nell´approvvigionamento energetico, infrastrutturale e anche nella tutela delle bellezze ambientali". Ma i tempi dettati dall´Unione europea sono più stretti di quanto si pensi. "A gennaio del 2015 - dice il presidente della Giunta regionale - il Consiglio europeo approva le misure operative della macroregione per le quali i nostri progetti dovranno essere pronti e capaci di coinvolgere tutta la società delle imprese". In questo senso l´Abruzzo può recitare la sua parte, "per il suo specifico irripetibile e un territorio che è vincolato al bene dei Parchi, con un tenore di vita assolutamente invidiabile. Per tutto questo - conclude D´alfonso - dobbiamo avere la forza e la capacità di cogliere l´opportunità che ci offre Expo 2105 dove si pone il tema non solo della potenza e della tecnica ma anche la grandezza del tema dei limiti, perche solo conoscendo i propri limiti si hanno margini di crescita. L´abruzzo per ciò che è e che rappresenta deve contribuire a realizzare una Europa migliore cercando di portare avanti politiche che avvicinino i territori prossimi".  
   
   
MARONI: MACROREGIONE ALPINA E ADRIATICA DEVONO UNIRE FORZE  
 
Ancona, 16 ottobre 2014 - "La Macroregione rappresenta il futuro dell´Europa. Io ci credo perché può essere veramente utile per i cittadini. Adesso le due Macroregioni, quella delle Alpi di cui la Lombardia fa parte, e quella Adriatica, devono unire le forze, perché questa è la nuova Europa". Lo ha spiegato il presidente di Regione Lombardia Roberto Maroni, nel corso dell´incontro ad Ancona sul tema ´Expo 2015, una sfida per i territori e per la Macroregione Adriatico Ionica´. Iniziative Comuni - "Noi siamo impegnati in questa direzione e per questo - ha aggiunto Maroni - ho preso accordi con il presidente dell´Abruzzo e soprattutto con il presidente delle Marche Gian Mario Spacca, che è il coordinatore per le Regioni italiane della Macroregione Adriatica, per organizzare una serie di iniziative comuni da qui ad Expo e durante Expo per affermare il modello Macroregione, come un´unione di aree omogenee che vanno al di là degli Stati nazionali e possono essere i soggetti protagonisti di una nuova Europa".  
   
   
VERTICE ASEM MILANO AL CENTRO DELLA POLITICA INTERNAZIONALE  
 
Milano, 16 ottobre 2014 – Oggi e domani Milano è al centro della politica internazionale. Giovedì 16 ottobre 50 Capi di Stato e di Governo di Paesi europei e asiatici saranno nella nostra città per partecipare al decimo vertice Asem - Asia Europe Meeting. I riflettori dei media mondiali saranno puntati su Milano. Il vertice dell’Asem si svolgerà presso il Mico (Milano Congressi) in via Gattamelata (Fiera Milano City). Il tema dell’incontro è ‘Un partenariato responsabile per la crescita sostenibile e la sicurezza’, un’importante occasione di dialogo, confronto e cooperazione tra i paesi europei e quelli asiatici. In serata, a Palazzo Reale, il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, insieme al Sindaco Giuliano Pisapia, riceverà i Capi di Stato e di Governo. Per questo motivo giovedì 16 Palazzo Reale sarà chiuso al pubblico per tutto il giorno, mentre le visite al Museo del Novecento termineranno alle ore 15. Per motivi di sicurezza saranno possibili variazioni momentanee della circolazione automobilistica, in particolare nel centro città, nella zona di Fiera Milano City e lungo le direttrici d´ingresso dagli aeroporti di Linate e Malpensa. L’amministrazione consiglia ai cittadini l´uso dei mezzi pubblici. Su richiesta della Questura per motivi di ordine pubblico rimarrà chiusa la stazione di Duomo M1-m3, dalle ore 14 a fine servizio. I treni, quindi, non effettueranno la fermata Duomo. Per chi deve interscambiare tra la linea rossa e la linea gialla (e viceversa) si consiglia di scendere a S. Babila (M1) e proseguire a piedi verso Montenapoleone (M3), oppure a Cordusio (M1) e proseguire sempre a piedi verso Missori (M3). In alternativa, è possibile interscambiare con la linea verde a Loreto e Cadorna verso Centrale (M3). Sempre su richiesta della Questura, sono previste alcune deviazioni, anche momentanee, dei mezzi di superficie, in particolare nelle zone limitrofe a Fieramilanocity e in centro. Il Comune di Milano ha anche sospeso momentaneamente i lavori dei cantieri stradali per facilitare la circolazione e i servizi di sicurezza. Per accogliere e dare il benvenuto alle delegazioni internazionali Milano si è colorata d’Europa. Su tutte le biciclette del Bikemi sono state installate le bandiere dell’Unione Europea e degli Stati membri, così come era stato fatto in occasione del primo incontro del Semestre di Presidenza italiana del Consiglio dell’Unione Europea a Milano. Anche la facciata esterna degli uffici che ospitano le Relazioni Internazionali del Comune di Milano, in piazza Duomo 19, è stata decorata di bandiere del Comune, dell’Italia e dell’Unione Europea.  
   
   
LEGGE STABILITA’: ZAIA, “UCCIDONO IL WELFARE E LE REGIONI VIRTUOSE. 30 MILIARDI RISPARMIABILI TAGLIANDO SPRECHI, NON I SERVIZI. INEVITABILI LE BARRICATE”.  
 
Venezia, 16 ottobre 2014 - “Così come si sta delineando, la legge di stabilità da 30 miliardi di Renzi strangolerà irrimediabilmente le Regioni prime di tutti e taglierà pesantemente ancora una volta la sanità. Il Veneto ha già raschiato il fondo del barile, non ci resterà che fare le barricate per difendere i diritti dei cittadini ai quali con una mano si dà 10 e con l’altra si vuol togliere 20. Taglino gli sprechi e invece di 6 miliardi faticosamente raggranellati si ritroveranno di colpo fra le mani 30 miliardi tondi tondi”. Così il Presidente della Regione del Veneto Luca Zaia commenta le indicazioni che stanno arrivando sui contenuti della “manovra” del Governo che sta per vedere la luce, dicendosi “indignato e gravemente preoccupato”. “Da molto prima di Renzi – incalza Zaia – diciamo sì al taglio dell’Irap che strangola le nostre imprese e i nostri artigiani, una tassa che colpisce stalinisticamente chi ha la sola colpa di fare fatturato e dare lavoro, ma guai a chi tocca la sanità. Lo sanno Renzi&padoan che il solo gettito Irap del Veneto è di 2,8 miliardi l’anno e che il 99% va a finanziare il Servizio sanitario nazionale? Trovino i soldi dove vogliono ma non tocchino la salute della gente. E non è una questione di schieramenti, perché ad esempio fui io a ricorrere contro i ticket nazionali imposti dal Governo Berlusconi”. “Dovremmo anche tagliare – aggiunge il Governatore del Veneto – 2 dei 4 miliardi necessari per sostenere il Tfr in busta paga; e autorevoli fonti già parlano di tagli ‘quasi lineari’: seconda rapina ai virtuosi e ai cittadini che perderanno servizi e assistenza. Non si ha il coraggio di fare l’unica cosa giusta – attacca Zaia. Costi standard per tutti e subito, e i 30 miliardi salterebbero fuori come d’incanto”. A Zaia fa eco l’Assessore alla Sanità Luca Coletto, che è anche coordinatore di settore degli Assessori delle Regioni italiane. “Non ci siamo proprio – dice. La sanità sarà colpita duramente, al punto da mettere in forse il principio costituzionale dell’assistenza universalistica dicendo addio all’erogazione dei Livelli Essenziali di Assistenza. Inevitabile anche la disdetta degli impegni assunti nel nuovo Patto Nazionale della Salute, rispetto al quale il Governo smentisce sé stesso e vanifica l’impegno e la lealtà con cui le Regioni hanno agito a quel tavolo”.  
   
   
FINANZIARIA, ASSESSORE: MANOVRA OBBLIGATA PER PAGARE DEBITI LASCIATI DAL CENTRODESTRA. CHI PARLA DI TAGLI DICE FALSITÀ E DANNEGGIA SARDEGNA  
 
Cagliari, 16 Ottobre 2014 - "Mi hanno insegnato che se si è obbligati a metter in bilancio spese in più per 170 milioni a causa della marea di debiti lasciati in eredità dal centrodestra, da qualche parte bisogna pur tagliare: ma nonostante la situazione non sia facile, stiamo cercando di rendere minimo l´impatto di questo assestamento di bilancio sulla Sardegna dal punto di vista economico e sociale". Una Manovra Necessaria - L´assessore a Bilancio e Programmazione Raffaele Paci, chiudendo la discussione generale sull´assestamento di bilancio in Consiglio regionale, ha spiegato che si tratta di un assestamento "tecnico, necessario per riparare ai danni fatti dalla Giunta Cappellacci, che non è dunque una nostra scelta, ma che non toglie un solo euro di quelli già previsti per il 2014. Mi devo abituare alle polemiche strumentali, a questo gioco delle parti che forse però non capirò mai - ha detto Paci riferendosi alle bordate del centrodestra -. Ma mistificare la realtà non penso faccia bene all´opinione pubblica, ma soprattutto alla nostra gente e alla nostra terra; ci sono questioni oggettive che vanno spiegate con chiarezza". Come quella dello spostamento sul bilancio pluriennale dei fondi che comunque non si sarebbero potuti spendere entro quest´anno. "A me non sembra difficile, l´ho capito io che sono qui da pochi mesi, mi sembra strano che chi si occupa di questa materia da anni ancora non lo capisca. O forse vuole distorcere la realtà, creando così altri danni invece che contribuire a ripararli. Come si fa a dire che abbiamo tagliato i fondi per il rischio idrogeologico? Impegniamo 4 milioni che sono gli unici spendibili entro dicembre, non un euro in più, gli altri 36 li programmeremo, altro che tagli". Gli Interventi - L´assestamento da 216 milioni di euro ripristina 35 milioni per il Fondo Unico agli Enti locali, mettendo anche in cantiere (con un emendamento) 5 milioni per le Province per far fronte a eventuali dissesti occupazionali, garantisce il pagamento di tutti i debiti delle Asl con le imprese fornitrici (103 milioni), assicura sei mesi di stipendio ai lavoratori Carbosulcis con 12,5 milioni e 5 milioni a Igea, finanzia il Museo Nivola, la Biblioteca Satta, l´Unione Ciechi "perché ho scoperto - ha detto Paci - che esistono ciechi di destra e ciechi di sinistra", ripristina i fondi per lo spettacolo e borse di studio con 2 milioni. E poi cancella completamente le spese di rappresentanza della Regione. "Certo avremmo voluto fare di più, ma purtroppo ci sono i vincoli da rispettare". Residui Passivi - Si tratta di una somma enorme, ha detto il vicepresidente della Giunta Pigliaru. Oltre 3 miliardi di euro non spesi per il Patto di stabilità o perché programmati sul lungo periodo. "Basta dire bugie come quelle sui cantieri verdi, perché ci sono 24 milioni a disposizione e nessun cantiere verde resterà senza finanziamenti, così come l´Università diffusa", ha ribadito l´assessore Paci. "Perché poi dobbiamo dare 80 milioni all´Arst? L´abbiamo deciso noi? No, però anche di questo ci facciamo carico noi". La Nuova Manovra - Paci ha infine annunciato che fra qualche settimana verrà presentata dalla Giunta la nuova manovra finanziaria. "I limiti e i vincoli ci sono, ma cercheremo di portare avanti le nostre politiche per il bene della Sardegna. Ci sono fondi europei ancora da spendere, quelli della nuova programmazione 2014-2020, i fondi strutturali e la possibilità di contrarre mutui nel 2015 per gli investimenti. Credo - ha concluso l´assessore Paci - che possiamo guardare al futuro sì con attenzione, ma anche con speranza".  
   
   
BOLZANO, KOMPATSCHER: FINANZIAMENTO DELL´AUTONOMIA, NUOVA FASE  
 
Bolzano, 16 ottobre 2014 -- "Un accordo che offre certezza nella programmazione finanziaria, in quanto colloca le due Province fuori da future manovre statali, che riduce dal 2018 i sacrifici delle autonomie, che coinvolge Vienna e apre a nuovi spazi di manovra sul piano economico": il presidente Arno Kompatscher ha sintetizzato così il 15 ottobre il contenuto dell´intesa raggiunta con lo Stato. All´aeroporto di Bolzano, appena rientrati da Roma, il presidente Kompatscher e il collega trentino Ugo Rossi hanno approfondito i contenuti dell´intesa individuata ieri con il Governo sul futuro finanziamento delle autonomie (si veda comunicato Usp 5099). "Abbiamo condiviso il testo dell´accordo, che non è ancora giuridicamente efficace: venerdì riferirò ai gruppi in Consiglio provinciale, martedì prossimo alla Giunta", ha detto Kompatscher delineando i prossimi passi. Il Presidente ha già informato anche il ministro degli Esteri austriaco Sebastian Kurz e con il Governo è già stato definito il contenuto della lettera che Roma invierà a Vienna. "Lo definiamo un patto di garanzia perchè offre certezze nella programmazione finanziaria ma anche una sicurezza internazionale con un richiamo alla quietanza liberatoria del 1992." Kompatscher ha ricordato un altro aspetto importante: "Avremo nuovi margini di manovra economica con un utilizzo più flessibile delle risorse e un allentamento del patto di stabilità, oltre alla possibilità di introdurre crediti di imposta e detrazioni fiscali per le imprese." Una volta che la legge di stabilità sarà approvata, le due Province sono pronte a ritirare i ricorsi pendenti davanti alla Corte costituzionale. Il maggiore importo che la Provincia verserà fino al 2017 come contributo al risanamento dei conti pubblici rispetto agli anni successivi sarà restituito dallo Stato e si tradurrà dal 2018 in una riduzione del 30% delle cifre versate dalla Provincia. Kompatscher e Rossi si sono dichiarati molto soddisfatti e hanno avuto parole di apprezzamento per il gran lavoro svolto dai rappresentanti del Governo, a cominciare dai sottosegretari Gianclaudio Bressa e Graziano Delrio, nella difficile trattativa e nella conferma della logica pattizia dei rapporti tra Stato e autonomie.  
   
   
IL PRESIDENTE DELL´ANCI: "FUNZIONI E RISORSE PER LE CITTÀ METROPOLITANE VENGANO DEFINITE IN MODO ADEGUATO GIÀ NELLA LEGGE DI STABILITÀ" NARDELLA: “L’ITALIA USCIRÀ DALLA CRISI SOLO SE SI PUNTERÀ SENZA INDUGI SULLE CITTÀ METROPOLITANE"  
 
Firenze, 16 ottobre 2014 - Coordinamento Anci delle Città metropolitane Chiarezza e celerità nel riordino delle funzioni e nella quantificazione delle relative risorse, già a partire dalla Legge di stabilità. E’ Quanto richiesto dai sindaci delle Città metropolitane, riunitisi sabato 11 ottobre a Firenze nell’ambito del Coordinamento Anci delle Città metropolitane. I primi cittadini, rappresentati per l’occasione dal sindaco di Torino e presidente dell’Anci Piero Fassino, dal sindaco di Firenze e coordinatore Anci per le Città metropolitane Dario Nardella e dal primo cittadino di Catania Enzo Bianco hanno presentato un documento che verrà sottoposto a breve a a Governo e Regioni. “Nelle settimane in cui i sindaci sono impegnati ad assolvere tutti gli adempimenti necessari per la messa a regime dei nuovi enti entro la fine di quest’anno – ha spiegato Fassino al termine della riunione – chiediamo anche a chi di dovere di definire questioni fondamentali ancora non chiarite. A partire dalle Regioni, che devono decidere quali funzioni delegare alle Città metropolitane, in aggiunta a quelle fondamentali. Connessa a questa, c’è anche la questione delle risorse: è chiaro che – ha argomentato il presidente Anci – dato che la legge affida alle Città metropolitane poteri maggiori rispetto a quelli delle Province uscenti, le relative risorse per l’espletamento di quei poteri dovranno essere adeguate”. E queste risorse, ha inoltre sottolineato, “dovranno provenire da fonti di finanziamento direttamente assegnate ai Comuni, a partire da quelle sui fondi comunitari e su capitoli strategici dell’attività quotidiana delle amministrazioni, come ad esempio il trasporto pubblico locale”. I sindaci hanno poi chiesto che, “all’indomani dell’istituzione delle Città metropolitane, la legge preveda finalmente il definitivo superamento del Patto di stabilità interno, rivelatosi in questi anni un vincolo opprimente per le politiche di investimento degli enti locali, e quindi per il reale rilancio dell’economia. Infine – ha rimarcato Fassino – chiediamo che alle Province uscenti vengano assicurate le risorse necessarie per erogare i propri servizi fino al loro ultimo giorni di attività. Sarebbe paradossale che alle Città metropolitane fossero ‘consegnati’ enti già in dissesto”. Per questi motivi il sindaco di Torino ha auspicato che, anche tramite l’Osservatorio istituito dalla legge Delrio, “si dia vita ad un costante coordinamento interistituzionale sull’applicazione della riforma, con Anci, il governo e la Conferenza delle Regioni, con un’agenda che consenta il continuo monitoraggio e la valutazione condivisa del percorso di istituzione dei nuovi Enti”. Per il padrone di casa e sindaco di Firenze, Dario Nardella, “l’Italia uscirà dalla crisi solo se si punterà senza indugi sulle Città metropolitane. In caso contrario, avremo perso una straordinaria opportunità di sviluppo”. “I sindaci delle Città metropolitane - ha detto poi Nardella – sono già pronti: non ci muoveremo in ordine sparso, ma attraverso una pianificazione strategica condivisa. I Piani di sviluppo di ogni Città saranno solo capitoli di un complessivo e condiviso Piano strategico di sviluppo per il Paese, che fin da ora sottoponiamo ai cittadini, al Governo e alle Regioni. Un Piano – ha proseguito il sindaco toscano - che passa da elementi fondamentali come l’innovazione, l’internazionalizzazione delle imprese, gli investimenti sulle smart cities, un welfare moderno, che tenga conto anche dell’emergenza sociale legata alla questione dell’accoglienza dei migranti”. “Mentre ci accingiamo a completare tutti gli adempimenti istituzionali per la messa a regime dei nuovi Enti – ha aggiunto e concluso Nardella - vogliamo assicurare ai cittadini che le Città metropolitane non saranno una copia sbiadita delle vecchie Province, ma un vero e proprio strumento moderno, giunto peraltro in spaventoso ritardo rispetto al resto d’Europa. Una svolta per il Paese, che inciderà positivamente sulla carne viva della quotidianità di tutti i cittadini”. Da parte sua il sindaco di Catania Enzo Bianco ha ricordato come sia stata “la Regione Sicilia la prima ad istituire le città metropolitane però poi non ha stabilito né la governance, né le competenze, ed ha rinviato a successiva legge”. Bianco ha perciò chiesto all´assemblea regionale “di recepire la legge Delrio in modo tale che quello che si sta facendo oggi a Torino, a Genova, a Venezia ea Bari, si faccia anche a Palermo e Catania che sono città metropolitane a pieno titolo”. Il sindaco di Catania ha inoltre spiegato che l’avvio della ‘Delrio’ nell’Isola “non è stato possibile farlo prima perché l´assemblea regionale siciliana è in una condizione di grande difficoltà politica. Noi in Sicilia facciamo un pessimo uso dell´autonomia speciale. Ecco perché chiediamo semplicemente un articolo unico: che la legge Delrio venga recepita. Molti sull´argomento sono d´accordo, speriamo lo voglia capire anche il governatore Crocetta”.  
   
   
LEGGE STABILITÀ: UPI, NO A NUOVA STANGATA SU PROVINCE E CITTÀ METROPOLITANE “IMPATTO DEVASTANTE SUI SERVIZI AI CITTADINI”  
 
Firenze, 16 ottobre 2014 - “Ulteriori nuovi tagli per le nuove Province e per le Città metropolitane appena istituite sono insostenibili: il Governo deve sapere che se così fosse, l’impatto sui servizi ai cittadini sarebbe devastante”. E’ il commento del Presidente dell’Upi, Alessandro Pastacci, alla notizia della previsione di ulteriori 500 milioni di tagli ai bilanci delle Province e delle Città metropolitane, previsti dalla Legge di stabilità su cui il Governo sta lavorando. “Siamo preoccupati ed amareggiati: in questi mesi abbiamo lavorato in pieno spirito di collaborazione con il Governo, e nel confronto è stata dimostrata, dati alla mano, l’insostenibilità effettiva del taglio di 440 milioni già effettuati con la spending review del 2014. Lo stesso Governo, a più riprese, ha confermato la necessità di prevedere una mitigazione del contributo, anche per consentire alle nuove Province e alle nuove Città metropolitane di assicurare il mantenimento dei servizi ai cittadini. Ora, incomprensibilmente, non solo di questa riduzione di taglio non si ha più traccia, ma nella Legge di stabilità si prevedono ulteriori 500 milioni. Questo è il benvenuto che il Governo dà agli amministratori appena eletti nelle Province e nelle Città metropolitane”.  
   
   
VIA AL CONSIGLIO METROPOLITANO DI FIRENZE. NARDELLA: "DOVREMO CONSEGUIRE RISULTATI DECISIVI" "OGGI SEGNIAMO IL PASSAGGIO DALLA PROVINCIA ALLA CITTÀ METROPOLITANA, CHE NON NE SARÀ UNA COPIA SBIADITA"  
 
Firenze, 16 ottobre 2014 - Il Sindaco Metropolitano di Firenze Dario Nardella ha aperto ieri la prima seduta, di insediamento, del Consiglio metropolitano di Firenze, nel Salone dei Cinquecento di Palazzo Vecchio. "Considero questa giornata solenne, un momento storico per Firenze e per tutta l´area metropolitana", ha esordito Nardella. Con le votazioni avvenute il 28 settembre, registrando una larghissima partecipazione, sono stati nominati i 18 consiglieri metorpolitani che hanno il compito di rappresentare tutto il territorio a partire dai Comuni che lo costituiscono. Si è innescato il percorso che "ci ha portato a questo insediamento e che dovrà portarci al conseguimento di risultati decisivi". Si tratta di far crescere questa nuova realtà istituzionale. Oggi "segniamo il passaggio dalla Provincia di Firenze alla Città metropolitana". Termina in qualche modo una lunga attesa, di quasi più di quindici anni, "troppo lunga, che sta a noi colmare facendo funzionare immediatamente tutti gli organi che dovranno sovrintendere la vita di questa realtà". Da Nardella un omaggio alla storia della Provincia, "ricca e straordinaria, cominciata 150 anni fa" e che oggi si conclude, con una sottolineatura per "la passione e la dedizione di Andrea Barducci", Presidente della Provincia uscente, che è stato applaudito calorosamente dall´Assemblea metropolitana e dai presenti alla seduta del Consiglio: tra di loro i comandanti dei corpi di sicurezza, i rappresentanti delle forze economiche e sindacali, il Prefetto Varratta, i sindaci, gli amministratori della Regione Toscana, l´arcivescovo di Firenze, cardinale Giuseppe Betori, la presidente della Comunità Ebraica Sara Cividalli. La Città metropolitana "non sarà una copia sbiadita della Provincia di Firenze".  
   
   
CONSIGLIO METROPOLITANO DI FIRENZE SI RIUNIRÀ OGNI DUE SETTIMANE  
 
Firenze, 16 ottobre 2014 - Eliminare 42 sportelli alle imprese, eliminare 42 duplicazioni di ogni cosa, semplificare. "Dal 1° gennaio - spiega il Sindaco metropolitano di Firenze Dario Nardella, nel discorso di insediamento per la prima seduta del Consiglio del nuovo ente - lavoreremo al Piano strategico, occasione sulla quale tutte le forze economiche e sociali si ritrovano per costruire il proprio futuro". Non è un adempimento burocratico ma una bussola costruita insiema alla società. Ogni euro investito nell´economia del territorio metropolitano produce un effetto di moltiplicazione delle risorse. La Città Metropolitana sarà impegnata nella direzione dello sviluppo economico ed occupazione. Il territorio fiorentino produce oltre il 2 per cento della ricchezza nazionale e nel primo semestre del 2014 il saldo tra occupazione persa ed acquisita è stato positivo, caso più unico che raro nel Paese. Da qui alla fine di dicembre il Consiglio metropolitano lavorerà all´elaborazione del nuovo Statuto: "Vorrei che fosse uno strumento semplice, snello - ha sottolineato Nardella - che detti la vita essenziale della Città. Scommettiamo sul territorio. Per questo vorrei proporre che il Consiglio metropolitano non abbia una sede unica ma si riunisca nei municipi, andando dai cittadini". L´idea è che il Consiglio si riunisca ogni due settimane, il mercoledì, e che non vi sia una Commissione Statuto ma che che tutta l´Assemblea lavori al documento, con il supporto di un gruppo di tecnici. Nel Salone dei Cinquecento osservato un minuto di raccoglimento per le vittime dell´alluvione in Maremma. "Va aperto da subito un confronto serrato con lo Stato e con la Regione - ha continuato il Sindaco - non per rivendicare ma per proporre e offrire. Credo nell´asse fra la Toscana e la Città metropolitana di Firenze. Dobbiamo partire dal modello di sviluppo e poi da lì ricavare le funzioni da assegnare all´ente. Lo Stato deve dirci se crede nelle città metropolitane e agire conseguentemente".  
   
   
CITTÀ METROPOLITANA DI FIRENZE, "DALLA LEGGE DEL RIO UNA SVOLTA E UN MODELLO PERFETTIBILE"  
 
Firenze, 16 ottobre 2014 - "Passione e dedizione" non sono mai mancati anche ai Presidente che hanno preceduto Andrea Barducci, ha continuato il Sindaco metropolitano: si sono "impegnati in un territorio tra i più belli e significativi" non solo del Paese. La solennità dell´insediamento è sottolineata dal Salone dei Cinquecento, sala civica per eccellenza. Qui 150 anni fa si insediava la Camera dei Deputati e qui si sono svolti incontri tra i più significativi della comunità internazionale, come quelli promossi da Giorgio La Pira, che sviluppò la diplomazia delle città in piena guerra fredda. La presenza dei più importanti rappresentanti delle Istituzioni è per Nardella espressiva "di un´attenzione corale verso questo nuovo progetto e questa nuova missione. Ci sono spirito di unità e forte consapevolezza di quanto oggi più che mai la comunanza delle energie, delle forze economiche e sociali, religiose e culturali del territorio sia punto sui cui fondare la vita del nuovo ente. Nardella rilancia l´immagine lapiriana della "città umana" La Città Metropolitana ha conosciuto una svolta grazie alla Legge Del Rio che ha definito un modello certamente "perfettibile, che può migliorare". La Città metropolitana non sarà "l´ennesimo soggetto istituzionale", non servirà a dare voce al nuovo politico di turno: "Perderemmo l´occasione di dare senso e sostanza alla riforma istituzionale sulla quale siamo nati". Dunque stabilire rapporto con i nostri cittadini per "vivere una missione e trasmettere il senso di un progetto. Solo con l´alleanza di tutte le popolazioni del territorio potremo dare forza a questo modello, incisivo, per moltiplicare le energie del territorio. Non vuole essere un livello che si frappone nella catena istituzionale, ma uno strumento funzionale alla vita dei nostri territori, scommettendo sula centralità del capitale umano".  
   
   
FIRENZE, CONSIGLIO METROPOLITANO: INFRASTRUTTURE, SEMPLIFICAZIONE, SVILUPPO ECONOMICO. GLI INTERVENTI IL RESOCONTO DELLA PRIMA SEDUTA. TRE ASSEMBLEE PER L´APPROVAZIONE DELLO STATUTO  
 
Firenze, 16 ottobre 2014 - Nella prima seduta dell´Assemblea metropolitana, gli interventi dei nuovi consiglieri. Riccardo Lazzerini (Città Metropolitana Territori Beni Comuni), che è stato anche consigliere provinciale di Firenze nell´ultima legislatura, propone di reinserire "il suffragio universale per la Città metropolitana per garantire una vera rappresentatività e un legame diretto con il territorio". Lazzerini richiede anche di valorizzare le professionalità del personale della Provincia nel quadro e nella prospettiva del nuovo ente. Emiliano Fossi (Pd) parla di "passaggio istituzionale atteso. Da ora in poi bisogna guardare al presente e al futuro. Dobbiamo uscire dalla fase della contrapposizione e superare, in modo inclusivo, il conflitto fra capoluogo e territori". Saverio Galardi (Movimento 5 stelle): "Il Movimento 5 stelle c´è, ma con una posizione opposta a quella dei partiti che hanno decretato la nascita delle Città metropolitane. Siamo contrari all´ente di secondo grado e faremo di tutto perché abbia un futuro elettivo direttamente dai cittadini. Dario Nardella è sindaco di un territorio che non ha avuto voce nell´eleggerlo. Palazzo Vecchio simbolo del potere fiorentino, nel futuro la Città metropolitana abbia una sua personalità indipendente". Anna Ravoni (Liste civiche per la Città metropolitana) registra che la Città Metropolitana si presenta come "ente di secondo grado distante dai cittadini. Lavoriamo per costruire un futuro che colmi questa distanza, prevedendo nello Statuto l´elezione diretta". Per Marco Semplici (Forza Italia) "alla Città metropolitana manca la spina dorsale di Prato e Pistoia. Speriamo si possa guardare oltre, alla fine del nostro mandato. Le competenze importanti, ma dobbiamo ancora capire quali risorse abbiamo a disposizione. Va valorizzato e coinvolto il potenziale professionale della Provincia". "Dobbiamo avere il senso di dotare l´ente di funzioni e risorse che stiano nella nuova visione della Città e dell´area - dice Alessio Falorni (Pd) - Una priorità è lo sviluppo manifatturiero. Eliminiamo il rischio che si identifichi nella Città un centro ed una periferia. Vanno colmati i ritardi. La chiave del successo è nell´omogeneità delle infrastrutture sul territorio". Andrea Ceccarelli (Pd) vede un elemento distintivo "nella semplificazione: da lì dovremo partire nell´elaborazione dello statuto". Benedetta Albanese (Pd) identifica nelle infrastrutture uno dei temi principali su cui si dovrà lavorare come Città metropolitana. Secondo Domenico Antonio Lauria (Pd) "i cittadini vogliono la semplificazione, il miglioramento della qualità della vita, lo sviluppo di infrastrutture e tramvie". Brenda Barnini (Pd), Vice Sindaco metropolitano, rimarca come "il meglio sia nemico del bene. Se ogni volta che ci volgiamo al cambiamento con il retropensiero di seguire una strada diversa, sprechiamo l´occasione che ci viene data. Prenderei con le molle il discorso sul suffragio universale Spetterà ad altri dare un giudizio storico sulla legge Del Rio, anche a noi tra qualche anno, ma ora noi dobbiamo lavorare, con curiosità, determinazione e umiltà". Ora il Consiglio ha davanti tre sedute per l´approvazione dello Statuto. La prossima Assemblea metropolitana sarà il 29 ottobre.  
   
   
FIRENZE, LA PROVINCIA PRESENTA I CONTI ALLA CITTÀ METROPOLITANA  
 
Firenze, 16 ottobre 2014 - Tiziano Lepri Nel momento in cui la Provincia di Firenze si appresta a lasciare il campo alla costituenda Città Metropolitana, gli amministratori di Palazzo Medici Riccardi presentano la situazione dei conti, così come appaiono sintetizzati nel quadro generale riassuntivo del mese di settembre 2014. All’incontro con i giornalisti, previsto alle ore 11.30 di giovedì 16 ottobre nella sala stampa O. Fallaci di via Ginori 8, Firenze, parteciperanno: il Presidente della Provincia di Firenze, Andrea Barducci e l’Assessore provinciale al Bilancio e Vicepresidente, Tiziano Lepri. “Se prendiamo in esame la situazione complessiva delle Province – premette Tiziano Lepri – possiamo dire che la Provincia di Firenze è una sorta di ‘mosca bianca’ degli equilibri di bilancio. Tra l’altro, l’amministrazione di Palazzo Medici Riccardi si offrì volontaria per adottare fin dal 2012 i nuovi criteri di bilancio, che rendono il quadro dei conti più trasparenti. Questo ci ha poi aiutato a rispettare il patto di stabilità e ad essere regolari nei pagamenti dei fornitori”.  
   
   
PARMA: RIUNIONE DI INSEDIAMENTO DEL CONSIGLIO PROVINCIALE. IL GIURAMENTO DEL PRESIDENTE FRITELLI E GLI ADEMPIMENTI BUROCRATICI. MA SI È PARLATO INNANZITUTTO DELL’EMERGENZA ALLUVIONE.  
 
Parma, 16 ottobre 2014 – Il 14 ottobre alle 13 si è insediato formalmente il nuovo Consiglio provinciale eletto giovedì scorso dai Sindaci e dai Consiglieri comunali del Parmense. Dopo gli adempimenti formali la proclamazione ufficiale degli eletti, il giuramento del Presidente Filippo Fritelli, che ha indossato per la prima volta la fascia azzurra. “Oggi si insedia una nuova amministrazione che vuole essere un punto di riferimento nella trasformazione della Provincia, che dovrà essere un ente di coordinamento di area vasta e di riequilibrio territoriale, un Ente al servizio dei 46 Comuni del Parmense – ha dichiarato Fritelli - La volontà mia e del Consiglio è di essere prima di tutto i rappresentanti del territorio, in rapporto con la Regione.“ Tra le questioni più importanti indicate da Fritelli, di cui si dovrà occupare la nuova amministrazione: l’ambiente, la viabilità e le società partecipate. “Dovremo razionalizzare dove è possibile, in modo che si possano garantire in modo congruo i servizi essenziali, tra cui la manutenzione ordinaria e straordinaria dei 1400 km di strade provinciali - ha affermato ancora il Presidente - A breve verrà creata con i Consiglieri una squadra operativa che possa occuparsi, settore per settore, delle competenze dell’Ente, e per l’assegnazione delle deleghe.” Naturalmente si è parlato della recente alluvione: il Presidente ha affermato che gli uffici competenti sono già al lavoro con la Regione per valutare possibilità di chiedere lo stato di calamità. “Lavoreremo per il ripristino della viabilità provinciale – ha annunciato – I nostri funzionari si sono messi all’opera fin da subito per far fronte all’emergenza, muovendosi in modo puntuale e professionale.” Sono intervenuti nella seduta anche i consiglieri Massari, Conti, e Censi.  
   
   
PROVINCE: SENTENZA TAR, REGIONE FVG RICORRE AL CONSIGLIO DI STATO  
 
Trieste, 16 ottobre 2014 - La Regione ricorrerà immediatamente al Consiglio di Stato per ottenere, con provvedimento di estrema urgenza, la modifica dell´ordinanza emanata dal Tribunale amministrativo regionale (Tar) del Friuli Venezia Giulia di sospensione delle elezioni per la Provincia di Pordenone, in modo da confermare per il prossimo 26 ottobre lo svolgimento della consultazione. Il Tar, sulla base di un ricorso presentato dal presidente della Provincia di Pordenone in prorogatio, ha infatti sospeso il decreto emanato dall´assessore regionale alle Autonomie locali con il quale erano state indette le elezioni in base alla legge regionale 2 del 2014, che ha fissato i nuovi criteri di elezione indiretta degli organismi provinciali. Il Tar ha rinviato nello stesso tempo alla Suprema Corte la questione di legittimità costituzionale di alcune norme della legge 2 del 2014. "Rispettiamo la decisione autonoma del Tar - ha detto l´assessore alle Autonomie locali Paolo Panontin - anche se confidavamo in un pronunciamento in linea con precedenti analoghi, che hanno visto rigettati i ricorsi contro le elezioni provinciali di secondo grado, che si sono perciò già svolte in altre parti del Paese in modo sereno e senza dispute. La Corte costituzionale si esprimerà in merito, stabilendo così un principio che varrà per tutti". "La nostra legge sulle elezioni provinciali, emanata in base alla potestà primaria in materia di ordinamento degli Enti locali che ci viene assegnata dallo Statuto di Autonomia - ha ricordato Panontin - è del resto perfettamente in linea con la legge nazionale Delrio sul nuovo assetto delle Province". "La strada che abbiamo impresso al processo di riforma delle Autonomie locali - ha concluso Panontin - non cambierà. Siamo convinti che la nostra Regione abbia assoluta necessità di un sistema più semplice, efficiente ed efficace basato su Comuni e Regione e sul superamento delle Province, così come sì è espresso con voto unanime il Consiglio regionale all´inizio di quest´anno". "Confidiamo in un provvedimento immediato del Consiglio di Stato", ha affermato la presidente della Regione Debora Serracchiani. "Gli organi della Provincia di Pordenone - ha aggiunto - sono infatti scaduti nel marzo di quest´anno e c´è un preciso interesse pubblico da parte dei cittadini al pieno funzionamento della Provincia, con organi rinnovati e legittimati".  
   
   
BOLZANO: "INNOVAZIONE AMMINISTRATIVA 2018", UNA PROVINCIA PIÙ MODERNA  
 

Bolzano, 16 ottobre 2014 - Tre anni: questa la scadenza fissata per portare a termine il processo di riorganizzazione che dovrà far nascere una Provincia più moderna, efficiente e in grado di utilizzare le risorse in maniera mirata. Il via al progetto "Innovazione amministrativa 2018" è stato dato il 15 ottobre dall´assessore Waltraud Deeg e dal direttore generale Hanspeter Staffler. "Il nostro modello organizzativo - ha sottolineato l´assessore Deeg durante la Conferenza dei dirigenti provinciali svoltasi all´Eurac di Bolzano - risale al 1992, per almeno 20 anni ha funzionato in maniera egregia, ma è arrivata l´ora di cambiare: sono cambiati i compiti della Provincia, che ora deve gestire molti più servizi, e sono diverse, in termini di qualità e produttività, le esigenze dei cittadini". Di fronte a decine di direttore di ufficio, ripartizione e dipartimento della Provincia, la Deeg ha spiegato che "occorre ripensare l´intera struttura della macchina amministrativa, e riorganizzarla in modo tale da garantire processi efficienti e un utilizzo mirato delle risorse". Tra le grandi sfide da affrontare per l´amministrazione provinciale vi sono quelle relative al cambiamento socio-demografico, alle più difficili condizioni economiche e congiunturali, alla continua riduzione dei mezzi finanziari a disposizione e alla forte pressione sul mercato del lavoro. "Questa spinta al cambiamento - ha aggiunto l´assessore Waltraud Deeg - deve essere vista dai nostri dirigenti come un´opportunità, e non come un pericolo. C´è bisogno della collaborazione di tutti, e c´è bisogno che tutti mettano a disposizione dell´amministrazione il loro spirito innovativo e la loro capacità di cambiare in meglio". Sulla stessa lunghezza d´onda si muove anche il presidente Arno Kompatscher, che pur non potendo partecipare alla Conferenza dei dirigenti provinciali, ha voluto lasciare un video-messaggio per ricordare gli obiettivi di fondo di una Giunta provinciale che punta con forza sul rinnovamento. "Vogliamo delegare una maggiore responsabilità ai cittadini - ha spiegato Kompatscher - in un´ottica di coinvolgimento e partecipazione. Per fare ciò occorre la necessaria flessibilità organizzativa e finanziaria, e soprattutto una grande motivazione: l´innovazione, infatti, deve partire dall´interno della Provincia, vogliamo dare a tutti la possibilità di partecipare attivamente alla costruzione di questo percorso". Dal punto di vista amministrativo, il progetto fa capo al nuovo direttore generale Hanspeter Staffler, il quale rivolgendosi ai dirigenti provinciali ha affermato che "stiamo per affrontare una grande sfida politica e organizzativa in un´ottica di trasparenza e di costante aggiornamento. Sarà necessario concentrare sempre di più le risorse che abbiamo sui compiti prioritari dell´amministrazione, mettendo il servizio e la soddisfazione dei cittadini al centro della nostra attività. La Provincia dovrà diventare un luogo di lavoro in cui dare spazio alla creatività, e in cui ci si ispira a principi di efficienza e sostenibilità finanziaria". Politicamente, il progetto "Innovazione amministrativa 2018" è guidato dal comitato direttivo coordinato dall´assessore Deeg e di cui fanno parte il presidente Kompatscher e gli assessori Tommasini, Stocker e Schuler. Per il metodo, ma non per i contenuti, ci si affiderà alla consulenza esterna di Caroline Cerar, e sarà poi operativo un "Practice Group" che conterà su esperti dell´Eurac, nonché del Dipartimento famiglia e amministrazione e dell´Ufficio organizzazione della Provincia. Tutte le informazioni sul progetto sono sul web all´indirizzo innovazione-amministrativa.Provincia.bz.it 

 
   
   
FINANZE: PASSI AVANTI SU PROTOCOLLO STATO-REGIONE FVG  
 
Trieste, 16 ottobre 2015 - "Siamo ormai alla stretta finale: il nuovo protocollo Stato-regione ha fatto ulteriori passi in avanti. L´incontro tecnico tenutosi ieri, nella sede del ministero dell´Economia, aveva lo scopo di sciogliere alcuni nodi, rimasti finora aperti a reciproci approfondimenti, con specifico riferimento alla prossima introduzione della cosiddetta armonizzazione dei bilanci pubblici". Lo ha dichiarato l´assessore regionale alle Finanze, Francesco Peroni, giunto a Roma per partecipare ai lavori della Commissione Affari finanziari della Conferenza delle Regioni e tenutosi in costante contatto con i tecnici della Ragioneria generale, presenti alla riunione in via Xx Settembre. "Ho fiducia nel buon esito della trattativa - ha aggiunto Peroni - perché i nodi più controversi sono ormai alle spalle e l´atteggiamento che abbiamo registrato da parte ministeriale è stato costantemente collaborativo. Si tratta ora di attendere l´assenso governativo su alcuni snodi residui, di ordine esclusivamente politico, ma già oggi posso dire che, dopo mesi di lavoro, vediamo ormai la luce in fondo al tunnel".  
   
   
INNOVAZIONE, PUGLIA: FINO AL 30 NOVEMBRE UNO STRUMENTO PER CRESCERE  
 
Bari, 16 ottobre 2014 - ”Continuerà fino al prossimo 30 novembre la possibilità, per le associazioni del nostro partenariato, così come per qualunque cittadino interessato, di dialogare con l’Amministrazione regionale sui tre documenti scelti per promuovere i cosiddetti Open data Puglia. “ Così l’assessore allo Sviluppo Economico, Loredana Capone che aggiunge: “Mi rendo conto che a volte, e soprattutto in determinati campi come l’innovazione, si adoperano espressioni e termini che non fanno parte del parlare comune. Espressioni che, di fatto, allontanano questi argomenti dalla conoscenza di molti. Provo a spiegare: Le Amministrazioni Pubbliche, così come tante, tantissime aziende private, dispongono di una enorme massa di informazioni generata dal loro stesso lavoro. Molte di queste, come vuole la legge, sono pubbliche. Cioè, visibili da tutti, ma non sempre in forma aperta e dunque, utilizzabile. Quello che noi abbiamo iniziato a fare e su cui vogliamo coinvolgere gli altri soggetti pubblici del territorio pugliese è riunire questa gran mole di informazioni, unificarne il linguaggio e metterle poi a disposizione di tutti perché vengano utilizzate. Non vi sembri strano. E’ anche così che arrivano le scoperte, così va avanti la ricerca: quando l’intuito di una persona coglie in un certo numero di informazioni quello che altri non hanno saputo scorgere. Ecco l’Open data. Informazioni che diventano dati in forma open, cioè aperta all’utilizzo, ma anche al contributo. Sì, perché ogni passo in avanti costituisce a sua volta una nuova informazione. Un dato nuovo sul quale altri lavoreranno. Naturalmente non è pensabile che tutto si possa fare subito. Per questo proponiamo un percorso da condividere e su cui aprire una discussione. Nel Forum on line, sono già disponibili tre documenti sui quali, fino al prossimo 30 novembre, ci confronteremo con chiunque lo voglia. Con chiunque voglia essere un pezzetto di questo affascinante puzzle che è la conoscenza umana. Per accedere è facilissimo. Basta cliccare : www.Dati.puglia.it. “  
   
   
LE ZONE FRANCHE COME MOTORE DI SVILUPPO DEL MEZZOGIORNO ANCHE LA BASILICATA PUÒ BENEFICIARNE PER USCIRE DALLA CRISI  
 
Potenza, 16 ottobre 2014 - Anche la Basilicata – come la Sardegna – può beneficiare dello strumento “Zona Franca” per uscire dalla crisi e proiettarsi verso un vero sviluppo economico: è quanto emerso dal seminario tenutosi questa mattina nell’aula magna dell’Università degli Studi della Basilicata. I lavori hanno ruotato attorno al libro “Le Zone Franche” (G. Giappichelli Editore) scritto dal professor Aldo Berlinguer, assessore all’Ambiente della Regione Basilicata, e da Salvatore Cherchi. Molti e qualificati gli interventi. A introdurli il Magnifico Rettore, Aurelia Sole, assieme al professor Ettore Bove, ordinario di Economia e politica agraria all’Unibas, che ha ricordato quanto la Basilicata, “una delle 300 regioni europee, con una popolazione che rappresenta l’uno per mille dell’Ue”, abbia bisogno di trovare un modo per competere. L’incontro si è svolto in un clima coinvolgente, alla presenza di moltissimi studenti del Corso di laurea in Economia aziendale e di esponenti istituzionali. Il professor Giuseppe Colangelo ha ricordato quali possano essere benefici e limiti, sulla concorrenza, delle Zone Franche. Il collega Carmelo Petraglia ha invece sottolineato l’importanza di avere un disegno ampio di politica industriale per la Basilicata che usi, come strumento attuativo, le Zone Franche. Da parte del prof. Mauro Serra invece l’invito a evitare che si inneschi “una guerra fra poveri, immaginando una visione regionale, di sistema”. Il professor Salvatore Vigliar, infine, ha confermato quanto le Zone Franche possano contrastare la crisi e al contempo attrarre gli investimenti, rimarcando come la Basilicata si presterebbe – fra i diversi tipi di Zona Franca – all’istituzione di una Zona Economica Speciale. Il professor Berlinguer, a cui sono state affidate le conclusioni, ha menzionato come motore e ancoraggio utile un sistema di fiscalità differenziata. “La Basilicata deve superare un gap infrastrutturale – dice l’assessore Berlinguer – e un dato demografico che la penalizzano. Senza una fiscalità compensativa, non avremo le gambe per uscire dalla crisi e contrastare lo spopolamento”. In conclusione, il rettore Sole ha lanciato la proposta di un tavolo condiviso, tra Università e Regione, per elaborare soluzioni fiscali utili allo sviluppo lucano, facendo uso della Zona Franca. Proposta che l’assessore Berlinguer ha accolto favorevolmente, al fine di mettere assieme le competenze necessarie a elaborare una progettualità condivisa.  
   
   
BOLZANO, KOMPATSCHER INCONTRA LE PARTI SOCIALI: BILANCIO STABILE, TREND POSITIVO  
 
 Bolzano, 16 ottobre 2014 - Un bilancio 2015 in leggera crescita rispetto all´anno scorso, la prova, numeri alla mano, della riduzione della pressione fiscale su famiglie e imprese, e la valutazione di stabilità espressa dalle agenzie di rating. Questi i risultati presentati il 14 ottobre dal presidente Arno Kompatscher alle parti sociali. L´audizione di Palazzo Widmann, alla quale hanno partecipato i vertici del mondo sociale ed economico dell´Alto Adige, ha rappresentato il primo passo del percorso riguardante il bilancio di previsione 2015 della Provincia di Bolzano. "Questo è l´inizio di un tragitto - ha spiegato il presidente Arno Kompatscher - che vuole raccogliere idee, proposte e richieste provenienti da imprese, sindacati, famiglie e lavoratori. Entro fine mese le proposte di legge su bilancio e finanziaria verranno approvate dalla Giunta, quindi a metà novembre arriveranno in commissione legislativa, mentre un mese più tardi sarà la volta del dibattimento in Consiglio provinciale. Sino ad allora ci sarà posto per le modifiche alla bozza su cui stiamo lavorando, e il coinvolgimento delle parti sociali è fondamentale per arrivare ad avere un bilancio migliore". Per quanto riguarda le cifre, il segretario generale Eros Magnago ha parlato di "un trend di leggera crescita sulla la quota disponibile, che nel 2015 passerà da 4,521 a 4,565 miliardi di euro". Il bilancio totale, invece, comprese le partite di giro e i contributi per il risanamento della finanza pubblica, arriverà a quota 5,306 miliardi. Da segnalare, inoltre, la crescita dello 0,7% dei tributi erariali, ovvero dei 9/10 di entrate fiscali complessive che restano sul territorio, ma anche dei tributi gestiti in proprio dalla Provincia (+4,5%). A proposito di erario, Magnago ha sottolineato il forte e concreto impatto delle politiche di riduzione fiscale portate avanti dalla Provincia negli ultimi anni. Con agevolazioni ed esenzioni varie tra Irap, Irpef, Imi, bollo auto e altre imposte, Palazzo Widmann avrebbe potuto inserire nel solo bilancio 2015 altri 254 milioni di euro di maggiori entrate se avesse deciso di applicare le aliquote più elevate previste dallo Stato. Sul tema della suddivisione del bilancio, il segretario generale ha invece sottolineato la riduzione del 5% delle spese correnti in quasi tutti i settori (escluso sanità, politiche sociali e trasferimenti ai comuni) e la crescita del 5,6% delle spese per investimenti. Tra in settori con fondi in crescita rispetto al 2014 vi sono economia (+12,4%), sanità, famiglia e sociale (+2,7%), ambiente e risorse idriche (+5,2%) e formazione (+0,7%). In calo del 3,4%, invece, il capitolo riservato a organi istituzionali e amministrazione, che comprende anche le spese del personale. Magnago, infine, ha annunciato che una delle più note agenzie di rating del mondo, ovvero Fitch, ha invertito la rotta per quanto riguarda la Provincia di Bolzano. Pur confermando il rating A, che è comunque di due livelli superiore rispetto all´Italia, Fitch ha infatti rivisto l´outlook, ovvero la valutazione delle prospettive, spostandolo da negativo a stabile.  
   
   
MALTEMPO IN TOSCANA, ROSSI: "CORDOGLIO PER LE VITTIME" E CHIEDE POTERI STRAORDINARI PER LE REGIONI  
 
Firenze 16 ottobre 2014 - "Prima di tutto il nostro pensiero e il nostro cordoglio va alle due persone che sono morte travolte dalle acque e alle loro famiglie". Così il presidente Enrico Rossi ha iniziato ieri l´incontro con i giornalisti convocato il giorno dopo l´alluivione che ha colpito drammaticamente la Maremma. "L´alluvione - ha proseguito ricostruendo i termini della drammatica vicenda - è stata causata dall´esondazione dell´Elsa ma, nel caso specifico dell´incidente che ha provocato due vittime, il colpevole è il fosso Sgrillozzo, affluente dello Sgrilla che a sua volta si getta nell´Elsa, affluente dell´Albegna. Diciamo subito - ha proseguito - che questi eventi non hanno a che vedere con i ritardi nella realizzazione del cosiddetto argine remoto, i quali hanno invece a che fare con l´esondazione avvenuta a valle della Marsiliana, cioè a sud dell´Albegna, che ha provocato l´allagamento di circa 40 poderi. Se fosse stato realizzato l´argine remoto per il quale ad agosto abbiamo diffidato il Consorzio di bonifica, questo evento, che comunque ha avuto un impatto minore dell´alluvione del 2012, avrebbe potuto essere molto più contenuto". Da dicembre 2012 la Regione ha stanziato 21,3 milioni per il bacino dell´Osa-albegna, nei quali sono compresi anche gli ultimi 7,8 milioni di euro che la Regione ha stanziato nel 2013 per la cassa di espansione di Camporegio. "Quando tutti gli interventi saranno conclusi - ha sottolineato il presidente - la situazione della piana dell´Albegna dal punto di vista del rischio sarà incomparabilmente migliore rispetto a quella precedente agli eventi calamitosi del 2012. Andiamo avanti con le opere previste fino al 2015-2016 con la massima rapidità. A mio giudizio abbiamo fatto abbastanza ma si poteva fare di più. Il Consorzio da parte sua ha un programma preciso. Oltre a dover realizzare una cassa di espansione importantissima, quella di Castel del Pietro, deve fare l´adeguamento idraulico del Magione-radicata. La Regione deve fare invece la cassa di espansione di Camporegio. Si segua tutti la tabella di marcia e si facciano i lavori, ciascuno faccia quello che deve". 16 interventi sul bacino dell´Albegna - Dieci interventi ultimati, 2 in corso di ultimazione, 3 in fase di progettazione: è questa in sintesi la situazione delle opere messe in cantiere dopo l´evento alluvionale grossetano del novembre 2012 per la messa in sicurezza idrogeologica nell´area dell´Albegna. I 16 interventi sono stati finanziati per circa 21 milioni di euro. Tra le opere realizzate interventi di ripristino immediato delle arginature dell´Albegna (intervento da 2 milioni di euro) e dei torrenti Magione e Patrignone; e ancora il ripristino della sezione dell´alveo e delle difese spondali del torrente Sgrilla, del torrente Ripiglio e del fosso Castione, lavori sugli argini del fosso Patrignone e ancora il ripristino dei locali e dei sistemi di pompaggio dell´idrovora di Torre Saline e Camporegio e il ripristino in varie aree del reticolo idraulico minore nel bacino Osa-albegna. Tra quelle in corso di ultimazione figura il ricarico e la rimessa in quota degli argini del torrente Magione e il ripristino della sezione dell´alveo e delle difese spondali del torrente Elsa. Le tre opere che sono in fase di progettazione e che riguardano interventi finalizzati alla prevenzione e mitigazione del rischio idraulico sono il cosiddetto argine remoto del fiume Albegna (finanziato per 4.750.000 euro), la realizzazione della cassa di espansione di Campo Regio (oltre 7,8 milioni) in capo alla Regione, opera che è stata decisa un anno dopo l´evento, nel 2013. La sua progettazione è in fase conclusiva e i lavori inizieranno a gennaio 2015. Infine, l´adeguamento idraulico del Magione-radicata e del Patrignone, di comptenza del Consorzio. Lotta alla burocrazia - "Chiedo che su tutte opere idrauliche i presidenti di Regione abbiano poteri di commissario governativo" - ha detto ancora il presidente Rossi. "Ciò significherebbe avere il potere di convocare le conferenze dei servizi, stabilire i tempi di rilascio dei pareri e le autorizzazioni e addirittura sostituirsi nel caso di mancata risposta; oppure procedere andando sopra varianti urbanistiche (per esempio c´è un problema di questo tipo sull´argine remoto), ovviamente nell´ambito delle leggi esistenti. Accetto volentieri questa sfida. Ieri ho parlato con Lotti, Del Rio, poi con D´angelis e ho presentato una proposta di modifica dello Sblocca Italia all´onorevole Mariani. L´unico tema su cui sono stato investito con poteri di commissario di governo è stata la vecchia convenzione Stato Regioni del 2010, ma né per Massa, né per Grosseto, né per l´Elba mi sono stati dati poteri speciali". Rossi ha anche chiesto al Governo che per le opere inferiori ai 5 milioni di euro (sotto soglia europea) si possa derogare dalla gara con trattative dirette, mentre per quelle superiori si faccia la gara a condizione che, in caso di ricorso, i lavori non si fermino. "Sarebbe questa una norma civile - ha detto Rossi - ferma restando la responsabilità penale. Al Governo chiedo infine di togliere dal Patto stabilità i finanziamenti per il dissesto idrogeologico. L´europa ci dia una mano vera e ci consenta di spendere". Risarcimenti - Per quanto riguarda i circa 40 poderi invasi dalle acque, se la Regione ha risarcito qualcosa delle alluvioni nel 2012 lo ha fatto grazie a uno stanziamento di fondi regionali pari a 6 milioni. "Chiederemo lo stato di calamità - ha concluso Rossi - ma bisogna che anche su questo punto Parlamento e Governo si impegnino. Chiediamo pertanto innanzitutto un provvedimento analogo a quello di Genova con la sospensione delle tasse per tutti gli agricoltori colpiti e, nello stesso tempo, per questi agricoltori un riconoscimento, anche per le scorte, che deve venire stavolta dal Governo".  
   
   
TRENTO: UN PATTO DI GARANZIA CON IL GOVERNO PER LE DUE PROVINCE AUTONOME  
 
Roma, 16 ottobre 2014  - Accordo raggiunto ieri a Roma fra le Province autonome e lo Stato per quanto riguarda i rapporti finanziari. "L´aspetto più importante - spiega il presidente della Provincia autonoma di Trento Ugo Rossi - è che con questo accordo siamo fuori da ogni manovra futura e da ogni nuova richiesta dello Stato, compresa la manovra che si sta profilando per le altre regioni. E´ stato anche ridotto di molto il sacrificio che le Province autonome sono chiamate a fare a sostenere dal 2018, e siamo certi che questa nuova cifra sarà tenuta ferma fino al 2023, un ulteriore elemento di garanzia e stabilità per i nostri conti. Sono state introdotte anche delle nuove possibilità per un utilizzo più flessibile delle risorse, quindi un allentamento e in prospettiva una eliminazione del patto di stabilità che tanto preoccupa la pubblica amministrazione e le imprese sul territorio. Abbiamo ottenuto la possibilità di introdurre crediti di imposta e detrazioni fiscali per le imprese, agevolandole nella loro attività e attirandone in Trentino di nuove. Abbiamo lora a possibilità di regolare le entrate che derivano dalle accise di gasolio e riscaldamento, che erano contenute nell´Accordo di Milano ma non erano mai state regolate e in più avremo la possibilità di utilizzare la cassa residua, ovvero i fondi che adesso sono inutilizzati, per ridurre il debito dei nostri Comuni. Complessivamente è un buon accordo, che certamente prevede degli impegni anche da parte nostra, ritirare i ricorsi pendenti alla Corte costituzionale e garantire dal 2015 al 2017 il nostro contributo al risanamento della finanza pubblica, un contributo che in percentuale è molto al di sotto della proporzione che ci spetterebbe, e credo che anche questo sia un segnale positivo. Il maggiore importo che pagheremo negli anni 2015, 16 e 17 rispetto a quando pagheremo nel 2018 - precisa Rossi - ci sarà restituito dallo Stato". Alla firma dell´accordo, oggi, il sottosegretario alla presidenza del Consiglio dei ministri, Graziano Delrio, e il presidente Rossi assieme al collega altoatesino Arno Kompatscher, presenti anche il ministro dell´economia Pier Carlo Padoan, il ministro agli Affari regionali Maria Carmela Lanzetta, il sottosegretario agli Affari regionali Gianclaudio Bressa. Per Rossi questo è un passaggio "per certi versi storico, perché definisce un nuovo quadro, completamente diverso rispetto al passato, di come lo Stato regola i rapporti finanziari con le due Province autonome e viceversa. E´ un´epoca nuova che si apre, che vedrà il Trentino ancora più impegnato sul duplice versante della responsabilità e della crescita della competitività, nella consapevolezza però che l´Autonomia ne esce ulteriormente rafforzata sotto il profilo giuridico e storico. Copia dell´accordo verrà inviata infatti anche alla Repubblica d´Austria che eserciterà un controllo sul suo rispetto".  
   
   
BOLZANO: AMMINISTRAZIONE INNOVATIVA, PROGETTO AL VIA  
 
Bolzano, 16 ottobre 2014 – Ha preso il via il 15 ottobre nell´ambito della Conferenza dei dirigenti provinciali il progetto Amministrazione innovativa 2018. "Lo scopo - ha spiegato il presidente Arno Kompatscher - è quello di modernizzare la Provincia, e renderla più efficiente". Approfondire i modelli di buona amministrazione, garantire processi efficienti e un utilizzo mirato delle risorse, offrire servizi di qualità: questi gli obiettivi del progetto "Amministrazione innovativa 2018", che prenderà ufficialmente il via domani, mercoledì 15 ottobre, nell´ambito della Conferenza dei dirigenti provinciali. La Giunta provinciale, infatti, si è posta tra le sue priorità quella di ammodernare la macchina amministrativa raccogliendo per tempo le sfide di una società in continua evoluzione. Ciò si traduce in una maggiore responsabilità delegata ai cittadini, ma anche in attività e servizi caratterizzati da più chiarezza, precisione e semplicità. "Dobbiamo diventare più efficienti lavorando sul sistema dirigenziale - ha spiegato Kompatscher - nonchè su combiti, obiettivi e utilizzo delle risorse. Il progetto di innovazione riguarderà sia la struttura che i procedimenti, e partirà dall´interno dell´amministrazione provinciale, con una consulenza esterna che si occuperà esclusivamente del metodo, ma non dei contenuti".  
   
   
L’INSERIMENTO AL LAVORO DELLE PERSONE SORDE. UN MEETING AL CENTRO PER L’IMPIEGO DI RIVOLI  
 
Torino, 16 ottobre 2014 - Si chiama "Segnali di lavoro" ed è il progetto dedicato all’inserimento lavorativo dei non udenti, realizzato dalla Provincia di Torino, in collaborazione con il Consorzio Kairos, attraverso il Fondo Regionale Disabili e citato in ambito internazionale come buona prassi. Sarà presentato giovedì 16 ottobre alle 14 al Centro per l´Impiego di Rivoli, in via Dora Riparia 4 a Cascine Vica, durante un meeting internazionale in cui interverranno, oltre all’assessore al Lavoro e alla Formazione professionale della Provincia di Torino Carlo Chiama, le delegazioni di funzionari dei servizi per il lavoro di Polonia, Irlanda e Germania.  
   
   
FORMAZIONE: ASSESSORE SARDEGNA A ROMA AL CONVEGNO ISFOL, MIGLIORARE I SERVIZI DI ORIENTAMENTO  
 
 Roma, 16 Ottobre 2014 - "La gravità e la durata della crisi impongono di migliorare i sistemi educativi, moltiplicare i modi d´intreccio tra formazione e lavoro e sviluppare ulteriormente i percorsi di transizione dalla scuola all´occupazione. Negli ultimi quindici anni lo sforzo in tal senso è stato notevole, ma non basta". Lo ha detto l´assessore del Lavoro Virginia Mura che, a Roma, ha partecipato ai lavori del convegno organizzato dall’Isfol sul tema "I mille volti dell´orientatore: verso la definizione di una specifica area professionale". L´esponente della giunta Pigliaru ha richiamato i contenuti dell´accordo del 2012 tra Governo, Regioni ed Enti Locali sull’orientamento permanente nel quale, tra l´altro, si evidenzia la necessità di superare la frammentazione degli interventi dei diversi soggetti istituzionali, definendo standard di servizi comuni cui riferirsi. "Bisogna migliorare tutti i livelli di governance dell´orientamento - ha detto l´assessore Mura - c´è, soprattutto, da superare un ostacolo di natura "culturale". L´istruzione tecnica e la formazione professionale hanno sempre sofferto di debolezze strutturali e di una distribuzione disomogenea sul territorio. Serve allora un impegno di tutti i soggetti attivi del settore per avviare il cambiamento. Gli strumenti a disposizione ci sono - ha rilevato l´assessore - il quadro normativo è ricco di novità e di azioni di sostegno". Sul tema dell’orientamento, il tempo concesso per avvicinare l´apprendimento teorico alla pratica professionale è poco. Ma non solo. "È poco il tempo per costringere i docenti a confrontarsi con gli operatori del mondo economico e del lavoro - ha sottolineato l’assessore Mura - ed è poco anche il tempo per agevolare l’immissione "anticipata" al lavoro di quote rilevanti di giovani". In questo scenario la figura professionale del "consulente d´orientamento" non è ancora disciplinata e non conosce ancora un percorso di studi universitario finalizzato. "È una contraddizione che richiede un rapido intervento risolutivo - è stato il commento dell’esponente della giunta Pigliaru - se l´orientamento ha assunto la centralità nei processi di valorizzazione del capitale umano, allora la figura professionale dell´orientatore è, e sarà sempre di più, l´elemento-cardine di questo centro".  
   
   
FORMAZIONE PROFESSIONALE CORSI ESTETICA E ACCONCIATURA PRECISAZIONI ASSESSORATO VENTO  
 
Venezia, 16 ottobre 2014 - L’assessorato regionale alla formazione in relazione alle richieste di molte famiglie e molti studenti iscritti a corsi di estetica e acconciatura organizzati dagli enti Ipea, Afl e Accademia La Parigina che stanno contattando in questi giorni gli uffici regionali per chiedere informazioni e chiarimenti sull’avvio dei corsi dell’anno 2014/2015, precisa quanto segue: “Premesso che la Regione del Veneto ha come obiettivo prioritario la salvaguardia del diritto allo studio dei ragazzi iscritti ai percorsi di formazione iniziale, per consentire l’avvio dei corsi occorre che i tre enti in questione, come tutti gli altri che hanno già avviato le attività, siano in possesso dei requisiti richiesti dalla normativa. Tali requisiti, che per i casi in esame riguardano le sedi di svolgimento dei corsi, la presenza di una dotazione organica sufficiente a gestire correttamente le lezioni, l’assenza di partecipazione ai progetti di altri enti partners privi dei necessari requisiti di affidabilità economico – finanziaria, non risultano ad oggi completamente comprovati, nonostante le ripetute e tempestive richieste degli uffici regionali competenti. Peraltro, gli uffici regionali stanno dando assoluta priorità all’esame delle comunicazioni e della documentazione che pervengono da Ipea, Afl e Accademia La Parigina”. “Ciò precisato si evidenzia che a differenza di quanto previsto per gli istituti scolastici superiori, tutti i percorsi triennali di istruzione e formazione programmati dalla Regione del Veneto possono essere avviati tra il 15 settembre e il 24 ottobre 2014”.  
   
   
MILANO: GIOCO D’AZZARDO, LIMITI AGLI ORARI DELLE SALE SLOT E SCOMMESSE POTRANNO RESTARE APERTE DALLE 9 ALLE 12 E DALLE 18 ALLE 23. PRESENTATO IL LOGO CHE SARÀ DATO AI LOCALI CHE NON METTERANNO O TOGLIERANNO LE MACCHINETTE  
 
Milano, 16 ottobre 2015 – Milano sempre più città no slot. Il Comune di Milano ha varato un nuovo provvedimento per arginare i danni del gioco d’azzardo a tutela dei cittadini, a partire dalle persone più vulnerabili come i giovani e gli anziani. Palazzo Marino ha emanato un’ordinanza che introduce limiti di orario per l’attività di sale gioco e scommesse, nonché per il funzionamento delle “macchinette" installate nei locali pubblici. Dal 16 ottobre, quando entrerà in vigore il provvedimento del Comune, le sale non potranno più restare aperte 24 ore su 24, ma solo dalle 9 alle 12 e dalle 18 alle 23, in modo tale da “ridurre la possibilità di accedervi, con particolare attenzione agli orari di uscita dalle scuole e al tempo libero delle fasce più fragili della cittadinanza, in primo luogo giovani e anziani". Stesse limitazioni orarie sono state fissate per il funzionamento degli apparecchi per il gioco presenti anche in altre tipologie di esercizi come, ad esempio, tabaccherie, ricevitorie del lotto, bar, ristoranti, alberghi, ecc. Naturalmente i limiti riguardano solo le macchinette, non certo le altre attività commerciali. Come affermato dalla Corte Costituzionale, l’Amministrazione comunale esercita il proprio potere di regolamentazione per garantire la quiete pubblica, la dignità umana, l’utilità sociale, la salute. “La Lombardia è tra le prime Regioni italiane per numero di ludopatie, e Milano ne rappresenta drammaticamente una parte significativa - hanno spiegato il vicesindaco Ada Lucia De Cesaris e l’assessore al Commercio Franco D’alfonso -. Non possiamo far finta di niente, di fronte a un problema che non è più solo di quiete pubblica, ma di vera e propria emergenza sanitaria e sociale". Milano ha operato in linea con gli interventi di altre Amministrazioni comunali, interventi che hanno trovato conferma, appunto, in una recente sentenza della Corte Costituzionale (n. 220 del 18 luglio 2014) e in altre due sentenze del Consiglio di Stato (n. 3271 del 30 giugno 2014 e n. 3845 del 27 agosto 2014). Non solo: Milano sta lavorando con altri Comuni per “fare rete" e arginare il fenomeno in una dimensione più ampia in ambito regionale. In aggiunta ai provvedimenti varati nei mesi scorsi da Palazzo Marino per bloccare, in connessione con la legge regionale 8/2013, le nuove aperture di sale per il gioco d’azzardo, questa ordinanza si applica ai locali già presenti sul territorio prima dell’entrata in vigore della normativa della Regione Lombardia. Il documento ricorda alcuni dati drammatici sulle ludopatie in città. Nei Sert (Servizi per le tossicodipendenze) dell’Asl di Milano, dove le persone affette da patologia da gioco d’azzardo sono aumentate del 40% all’anno negli ultimi tre anni, si stima che circa 2.500 persone abbiano bisogno di cure: dati evidentemente sottostimati rispetto alla reale dimensione del fenomeno. E ancora: a Milano la dipendenza da gioco è nel 75% dei casi specificatamente riferita all’utilizzo delle macchinette: “Tali apparecchi da gioco – si legge nel documento – sono da considerarsi, nella loro accezione negativa, strumenti di grave pericolo per la salute individuale e il benessere psichico e socio economico della popolazione, oltre che motivo di forte disagio e origine di episodi di disturbo della quiete pubblica". Questo provvedimento, come detto, rafforza l’impegno del Comune contro il gioco d’azzardo, per tutelare la salute dei cittadini dai disastri delle ludopatie e allontanare dal territorio criminalità e degrado. L’assessorato all’Urbanistica, con la collaborazione della Polizia locale e delle Zone, è già intervenuto per bloccare l’apertura di 11 locali, dalle periferie verso il centro. Inoltre, ha varato una norma ad hoc con il nuovo Regolamento edilizio che, di fatto, impedisce l’insediamento di nuove sale gioco e scommesse nel 99% della città. Va ricordato, infatti, che l’articolo 13 ne vieta l’apertura a meno di 500 metri dai “luoghi sensibili": scuole, luoghi di culto, impianti sportivi, strutture residenziali in ambito socio-sanitario, luoghi di aggregazione giovanile e oratori, strutture ricettive per categorie protette, parchi gioco, caserme, ospedali e cliniche, luoghi di particolare valore civico e culturale come i musei e le sedi di associazioni di volontariato che si dedicano alla pubblica assistenza. Presentato il logo Stop Slot Una mano destra con un foro al centro del palmo, giallo (colore dell´oro) su campo bianco o trasparente per la vetrofania. È l´immagine ideata e graficamente realizzata dai ragazzi dell´Istituto penale minorile "Beccaria" come logo per la campagna di contrasto al gioco d´azzardo patologico. Sarà consegnata agli esercizi commerciali che aderendo all´appello del Comune di Milano non metteranno o rimuoveranno le slot machine dai propri locali. Il logo è stato presentato oggi nel corso della Commissione consiliare congiunta Poltiche sociali e Sottocommissioni carceri presieduta dai consiglieri Marco Cormio e Alessandro Giungi. È intervenuto l´assessore alle Politiche sociali Pierfrancesco Majorino. Presenti in sala: il garante comunale per i detenuti, Alessandra Naldi, il direttore dell´Istituto Beccaria, Olimpia Monda, la direttrice della Scuola interna all´Istituto, Maura Borghi e i docenti che hanno seguito i ragazzi nella realizzazione del logo. "Ogni giorno tramite i nostri servizi - ha detto l´assessore alle Politiche sociali, Pierfrancesco Majorino - entriamo in contatto con persone che sono vittime del gioco di azzardo patologico, una dramma che colpisce un numero sempre più alto di persone determinandone la rovina economica, sociale e psicologia. Il logo realizzato dai ragazzi del Beccaria è un risultato straordinario per loro e per chi ne beneficerà. Per loro perché hanno contribuito in prima persona diventando i protagonisti positivi di questa campagna e per i beneficiari, dagli esercenti che metteranno le vetrofanie, a chi vedendo quel logo magari si fermerà a riflettere e rinuncerà a giocare". "Riguardo alle azioni di contrasto al gioco di azzardo patologico - hanno detto i consiglieri Giungi e Cormio - questo Comune anche attraverso i suoi organi più rappresentativi come il Consiglio Comunale ha avviato una serie di atti e misure, dall´ordine del giorno all´approvazione del nuovo regolamento edilizio del territorio, volte a contrastare con i mezzi e le norme a nostra disposizione la diffusione di nuove sale gioco. Il nostro obiettivo è di proteggere la popolazione dalle fonti del gioco e rendere più difficile l´apertura di nuovi luoghi destinati al gioco".  
   
   
FVG, PARI OPPORTUNITÀ: ASSEMBLEA ASSOCIAZIONI E MOVIMENTI FEMMINILI  
 
Trieste, 16 ottobre 2014 - L´aula del Consiglio regionale, a Trieste, ha ospitato l´assemblea delle associazioni e dei movimenti delle donne. A promuoverla è stata Commissione regionale per le pari opportunità che - come ha sottolineato la sua presidente Annamaria Poggioli - intende indirizzare il suo operato nel segno della concretezza, dell´operatività, del coinvolgimento. A portare il saluto del Consiglio regionale è stato il vicepresidente Paride Cargnelutti, che ha ricordato come la Commissione, dal momento della sua costituzione, abbia saputo superare molte difficoltà e affrontare molte emergenze. L´assemblea di oggi - ha aggiunto ieri - cade in un momento di particolare criticità, con una disoccupazione crescente che mette in difficoltà tante famiglie e, a livello internazionale, con il ripresentarsi di violenze che credevamo di poter relegare nel passato e che invece sono in continuo aumento. L´assessore regionale alle pari opportunità, Loredana Panariti, ha quindi messo in evidenza come nei confronti della Commissione, pur essendo organo consultivo del Consiglio regionale, abbia portato avanti un impegno personale a mettersi convintamente in una posizione di collaborazione e di ascolto. Le attività previste per il 2015 - ha aggiunto Panariti - continuano a mettere in relazione i territori, altre intraprendono nuovi percorsi: ecco che occasioni come questa assemblea sono importanti perché consentono di dar conto di quel che si è fatto e di quel che si intende fare per intervenire sugli aspetti negativi che penalizzano la condizione femminile. La presidente Poggioli ha quindi ha presentato il programma della Commissione per il 2015: da quelle istituzionali come l´esame dei progetti di legge che siano rilevanti per la condizione femminile e minorile a quelli a carattere culturale, come la prosecuzione dell´archivio della memoria, cui è legata la predisposizione di un sito dove le associazioni potranno inserire documenti e informazioni sulla loro storia. Interessanti anche i progetti che riguardano l´invecchiamento attivo, la mediazione culturale, la valorizzazione dei talenti femminili, l´informazione sulla scelta di indirizzi di studio che non sempre vengono presi in considerazione dalle ragazze e che sono quelli a carattere tecnico e tecnologico. Vi sono quindi progetti di politiche del lavoro, su salute (endometriosi), welfare e contrasto alla violenza. Verrà ristampato l´opuscolo "Il silenzio è tuo nemico-uscire dalla violenza si può", nelle sei lingue a cui si aggiungerà il tedesco. Un´ultima iniziativa proposta dalla Commissione per tenere alta l´attenzione pubblica sul devastante problema della violenza contro le donne - ha detto la presidente Poggioli - riguarda la richiesta di riservare un posto, per esempio in Consiglio regionale, a ricordo di tutte le donne vittime di violenza. È seguito l´intervento della presidente dell´Ufficio del garante dei diritti della persona, con funzione di garanzia per i bambini e gli adolescenti, Fabia Mellina Bares, incentrato sul tema della violenza che subiscono i bambini quando assistono a situazioni di conflitto tra genitori. Un intervento - è stato evidenziato - propedeutico al corso di formazione contro la violenza assistita che la Commissione intende avviare nel prossimo anno. Obiettivo principale di questa assemblea - ha quindi evidenziato Annamaria Poggioli prima di aprire il dibattito - è di creare reti di collaborazione tra associazioni e Commissione; riveste particolare importanza, quindi, il contributo che viene fornito dalle partecipanti, in un´ottica collaborativa e sinergica per consentire alla Commissione di sviluppare al meglio i rapporti che la legano al territorio. A essere invitare all´assemblea sono state le consigliere di parità o le referenti regionale, provinciali e degli enti locali, le rappresentanti delle associazioni e movimenti femminili, delle organizzazioni degli imprenditori e imprenditrici, delle organizzazioni dei lavoratori e lavoratrici, dei movimenti femminili delle formazioni politiche, le associazioni femminili di culture straniere.  
   
   
CORPI IN PUBBLICITÀ: QUALI REGOLE?  
 
 Milano, 16 ottobre 2014 – Il prossimo 24 ottobre, a Palazzo Marino in Sala Alessi, si svolgerà un incontro pubblico dal titolo “Corpi in pubblicità: quali regole?” E´ un tema al quale il Comune di Milano ha prestato grande attenzione, così come si sta verificando in un numero crescente di Amministrazioni locali, grandi e piccole, anche per la forte spinta che continua a venire dal Parlamento Europeo. Tuttavia, le esperienze e le pratiche locali, in assenza di una specifica regolamentazione nazionale, sembrano produrre risultati limitati. Anche alla luce di ciò che avviene in altri Paesi europei, l’incontro offre un´occasione per ragionare su quali possano - o debbano - essere le azioni (normative? di autodisciplina?) da adottare passando dal livello delle Amministrazioni locali a quello nazionale, per contrastare la pubblicità sessista in misura più radicale e diffusa sul territorio. Di questo, dunque, ne discuteranno con rappresentanti italiane nel Parlamento Europeo, deputate e deputati presenti alla Camera del Parlamento italiano, rappresentanti di Amministrazioni locali. Programma completo : “Corpi In Pubblicità: Quali Regole?” Conduce Sara Gandolfi – giornalista, Corriere della Sera - La 27ora - Ore 9.30 Saluti istituzionali : Ada Lucia De Cesaris - Vicesindaco del Comune di Milano, Bruno Marasà - Direttore dell´Ufficio d´informazione del Parlamento europeo a Milano. Primo Panel Ore 10.00 “Tra legge e autodisciplina: voci dal Parlamento europeo” - Introduce: Francesca Zajczyk – Delegata del Sindaco di Milano alle Pari Opportunità, Ines Ayala Sender - Parlamentare Europea Spagna Partido Socialista Obrero Español - S&d - Commissione per i diritti della donna e l´uguaglianza di genere, Barbara Matera - Parlamentare Europea Fi - Ppe - Vice Presidente Commissione per i diritti della donna e l´uguaglianza di genere, Alessia Mosca - Parlamentare Europea Pd - S&d - Commissione Commercio Internazionale, Patrizia Toia - Parlamentare Europea Capodelegazione Pd - Vice Presidente Gruppo S&d - Vice Presidente Commissione Industria, Ricerca Energia. Secondo Panel Ore 11.30 “Tra legge e autodisciplina: quali regole per l’Italia? “ Fabrizia Giuliani - Deputata (Pd) Commissione Giustizia, Barbara Pollastrini - Deputata (Pd) Commissione Affari Costituzionali, della Presidenza del Consiglio e Interni, Lia Quartapelle - Deputata (Pd) Segretario Commissione Affari Esteri e Comunitari, Walter Verini - Deputato (Pd) Commissione Giustizia - Capogruppo Pd, Elisabetta Mina - Vicepresidente Comitato di Controllo Iap, Marilisa D’amico e Benedetta Liberali - Giuriste (Università Statale di Milano). Terzo Panel Ore 14.30 “I Comuni e la pubblicità sessista: a che punto siamo? “ Alessia De Paulis - Delegata Pari Opportunità Anci , Angela Fioroni - Segreteria Lega delle Autonomie Locali Lombardia, Silvia Giannini - Vicesindaca del Comune di Bologna, Rappresentante - Comune di Catania, Tiziana Scalco - Segreteria Camera del Lavoro di Milano, Daniela Brancati - Presidente Premio Immagini Amiche – Udi. Interverrà Giovanna Martelli - Deputata (Pd) Consigliere del Presidente del Consiglio in materia di Pari Opportunità. Dibattito e conclusioni Ingresso libero fino a esaurimento posti Si chiede cortesemente di confermare la partecipazione tel. 02884.58012 - 50358 - 50491 fax. 02884.50007  
   
   
DONNE E POLITICA: UN CICLO DI INCONTRI CON L´ASSESSORA E LE AMMINISTRATRICI TRENTINE  
 
Trento, 16 ottobre 2014 - "Impegnarsi oggi per costruire il domani": questo il titolo scelto per il ciclo di incontri che l´assessora provinciale Sara Ferrari, assieme alle colleghe consigliere provinciali, alla commissione Pari Opportunità, alla consigliera di Parità e donne che a tutt´oggi ricoprono degli incarichi pubblici, terrà sul territorio per stimolare la partecipazione delle cittadine all’appuntamento elettorale della primavera 2015 e per sostenere le aspiranti amministratrici. Si parte con la Comunita´ Della Paganella, venerdì 17 ottobre alle ore 20.30 al municipio di Cavedago. Lunedì 20 ottobre , sempre alle 20.30, sarà la volta del Comun General De Fascia, presso la sala del Consiglio del Comun General a Vigo di Fassa. Non solo per le donne, ma per l´intera comunità, il contributo che può arrivare alla politica dall´universo femminile è fondamentale. Da qui l´importanza del lavoro di sensibilizzazione, unito agli sforzi per accrescere le opportunità concrete per le donne all´interno dei sistemi politici attuali. Già il semplice aumento delle donne presenti nelle liste dei diversi partiti seguito alla legge del 2005, che obbligava ad una percentuale non inferiore al 30%, ha portato ad una crescita delle consigliere elette dal 15,8% del 2000 al 26,3% del 2010 e parimenti ad una crescita delle sindache dal 3,9% al 13%. Ma il cammino è ancora lungo. Per questo il ciclo di incontri organizzato dall´assessorato provinciale alle pari opportunità, con l´aiuto delle amministratrici a tutt´oggi in carica, in ognuna delle Comunità del Trentino. Gli appuntamenti prendono il via venerdì 17 alle 20.30 con la Comunità della Paganella. Le donne già in politica racconteranno in che cosa consiste il loro impegno, con le sue ombre e le sue luci, e perché esso è necessario. Il percorso è aperto a tutti ed è apartitico. Riepiloghiamo le prime due date, tutte con inizio alle ore 20.30. - venerdì 17 ottobre, Comunita´ Della Paganella c/o municipio di Cavedago; - lunedì 20 ottobre, Comun General De Fascia c/o sala del Consiglio del Comun General a Vigo di Fassa; Le altre date verranno comunicate nelle prossime settimane.