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MARTEDI

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Notiziario Marketpress di Martedì 11 Novembre 2014
UE: IL COMMISSARIO AVRAMOPOULOS HA INCONTRATO IERI IL MINISTRO DEGLI AFFARI INTERNI ALFANO A ROMA  
 
Roma, 11 novembre 2014 - Durante il suo discorso di apertura della conferenza, Avramopoulos ha specificato come "La protezione e la promozione dei diritti umani dei migranti, indipendentemente dal loro status, non è negoziabile. Allo stesso tempo, è necessario rispondere in modo più efficace alle crescenti pressioni dei flussi migratori. Come sapete, la nuova Commissione europea ha posto la migrazione in cima alle proprie priorità, proprio perché si rende conto che le difficoltà attuali non possono essere affrontate solo a livello nazionale. Dobbiamo creare un approccio europeo, un approccio globale". Inoltre il Commissario Avramopoulos ha avuto modo di discutere con il Ministro degli Affari interni Alfano anche delle questioni che preoccupano maggiormente l´Italia, in particolare Triton. L´operazione Triton è diventata operativa il 1° novembre, su richiesta del governo italiano, ed è uno strumento importante per coadiuvare l´impegno delle autorità italiane. Ad ogni modo, nonostante Triton, l´Italia continua a far fronte alle proprie responsabilità di controllo delle frontiere esterne dell´Ue e agli obblighi in materia di ricerca e soccorso. Avromopoulos conclude: "Triton è quindi un esempio di come l´Ue e l´Italia possano lavorare fianco a fianco. Un esempio di come l´Ue e i suoi Stati membri possano adottare un approccio comune alle sfide comuni. Un esempio di solidarietà europea".  
   
   
DIRITTI FONDAMENTALI: IL PILASTRO PER LA POLITICA DI IMMIGRAZIONE DELL´UNIONE EUROPEA  
 
Roma, 11 novembre 2014 - Di seguito l’intervento di ieri del Commissario per l´immigrazione, degli affari interni e cittadinanza commissario europeo - Dimitris Avramopoulos alla conferenza ospitata dall´agenzia dell´Ue per i diritti fondamentali (Fra) e la Presidenza italiana del Consiglio dell´Unione europea: “ Signore e signori, Durante la mia audizione dinanzi al Parlamento europeo, ha reso chiaro che la protezione e la promozione dei diritti umani dei migranti, indipendentemente dal loro status, non è facoltativo. La carta dei diritti fondamentali, ci ricorda che l´Unione europea è fondata sui valori universali della dignità umana, libertà, uguaglianza e solidarietà. È la linea guida della nostra missione in migrazione, gli affari interni e la cittadinanza. Venticinquesimo anniversario di ieri della caduta del muro di Berlino ci ricorda anche perché l´Europa deve continuare a difendere la libertà e la pace nel mondo. Ci sono molti paesi limitrofi, coinvolti nel conflitto, lotta per questi stessi valori. È nostra responsabilità di continuare lo stesso percorso di difendere i valori su cui si fonda l´Europa. Mediterraneo crisi riguarda: Non ho bisogno di sottolineare che viviamo in tempi difficili. Conflitti e disordini in paesi come Siria, Iraq e Libia, per citarne solo alcuni, stanno avendo un impatto drammatico sulla vita di milioni di persone, molti dei quali sono costretti a fuggire per cercare protezione o semplicemente meglio le prospettive di vita in Europa. Un anno fa, il 3 ottobre 2013, Lampedusa tragicamente colpito i titoli quando 360 persone morì mentre cercava di raggiungere l´Europa dopo una barca affondò vicino l´isola italiana. Questo è stato né il primo né l´ultimo incidente che coinvolge migranti per accadere nel Mar Mediterraneo, ma è diventato un «punto di riferimento» per quello che dobbiamo evitare in futuro. Queste tragedie non possono essere ripetute. Ecco perché è urgente agire. Un´unione che vive fino al suo ruolo e delle sue responsabilità dovrebbe tutelare pienamente i diritti fondamentali dei migranti. Appena otto settimane dopo l´incidente di Lampedusa, una Task Force Mediterraneo è stato istituito per fornire una risposta a questa situazione di crisi. La Commissione, gli Stati membri, agenzie dell´Ue e altre azioni prioritarie di giocatori chiave insieme identificati nello sforzo di prevenire ulteriori violazioni dei diritti umani e la perdita di vite umane nel Mediterraneo. Queste azioni sono tutte completamente ancorate nelle norme internazionali sui diritti umani, compresa la carta dei diritti fondamentali dell´Ue. Diverse azioni sono già state attuate e altri sono in procinto di essere effettuata, in aree come: ##cooperation con i paesi terzi, ##assistance e misure di solidarietà per gli Stati più colpiti dalla pressione migratoria, sorveglianza delle frontiere #reinforced # e ##the lotta contro il traffico e contrabbando di esseri umani. Nostri sforzi futuri dovrebbero concentrarsi sull´aumento dell´efficacia delle nostre attuali politiche, attraverso l´uso di tutti gli strumenti che già abbiamo a nostra disposizione, come i comuni indicatori di integrazione dell´Unione europea. Coordinamento e cooperazione con le autorità locali è preziosa – qualcosa che so del periodo sono stato sindaco di Atene. Signore e signori, Sappiamo che non esiste una soluzione facile per affrontare i compiti importanti davanti a noi. Ma c´è una forte volontà politica. Sono convinto che, agendo insieme, possiamo fare un reale miglioramento nella situazione attuale. La nuova Commissione è particolarmente ben attrezzata affrontare temi trasversali e lavorerò molto attentamente con il mio collega Commissari incaricati dei diritti fondamentali, relazioni esterne e sviluppo politiche, che sono fondamentali per la buona gestione della migrazione, affari interni e politiche di cittadinanza. Questo è quello che facciamo nel nostro lavoro e le relazioni con tutti gli stakeholders che lavoriamo ogni giorno con, gli Stati membri e paesi terzi. Grazie alla buona collaborazione con tutti gli attori coinvolti e l´Agenzia Ue per i diritti fondamentali è certamente uno di loro, i nostri sforzi hanno raggiunto molto in passato. Cari amici, Sono convinto che saremo in grado di fare ancora di più e meglio in futuro. La Commissione europea lavorerà un fianco degli Stati ombreggiamento schierati in prima linea, con spirito di solidarietà e comprensione. Di fronte un queste sfide l´Italia non è sola. Grazie  
   
   
ANTITRUST: COMMISSIONE EUROPEA ACCOGLIE FAVOREVOLMENTE L´ADOZIONE DEL CONSIGLIO DELLA DIRETTIVA SULLE AZIONI DI DANNO ANTITRUST  
 

Bruxelles, 11 novembre 2014 - La Commissione europea accoglie l’ adozione formale di ieri dal Consiglio dei ministri dell´Unione europea di una proposta di direttiva della Commissione sulle azioni di danno antitrust. La direttiva contribuirà a chiedere i danni a cittadini e aziende se sono vittime di violazioni delle norme antitrust comunitarie, come cartelli o abusi di posizione dominante sul mercato. Tra l´altro, darà più facile accesso a vittime a prove che hanno bisogno di dimostrare il danno subito e più tempo per fare le loro richieste. La direttiva è stata progettata per raggiungere una più efficace applicazione delle regole antitrust dell´Unione europea in generale: sarà ottimizzare l´interazione tra reclami danni privati e pubbliche di vigilanza e preservare l´attrattiva degli strumenti utilizzati dalle autorità di concorrenza europee e nazionali, in particolare programmi di clemenza e di insediamento. Nel mese di aprile, il Parlamento europeo aveva già approvato un testo di compromesso della proposta iniziale della Commissione (Vedi Ip/14/455 e Memo/14/310). La direttiva dovrebbe essere formalmente firmato durante la sessione plenaria del Parlamento europeo alla fine di novembre. Gli Stati membri avranno due anni per attuarlo. Commissario europeo responsabile della politica di concorrenza Margrethe Vestager ha detto, "abbiamo bisogno di una cultura della concorrenza più robusta in Europa. Così sono molto felice che il Consiglio ha ora approvato anche formalmente la direttiva sulle azioni di danno antitrust. Sono molto lieto che sarà più facile per i cittadini europei e aziende a ricevere efficace compensazione per danni causati da violazioni antitrust." La Corte di giustizia europea ha riconosciuto il diritto per le vittime di infrazioni antitrust di essere risarciti per il danno subito. Tuttavia, a causa di ostacoli procedurali nazionali e incertezza giuridica, soltanto poche vittime attualmente ottenere risarcimenti. Inoltre, le norme nazionali sono ampiamente divergenti in tutta Europa e, di conseguenza, le possibilità di vittime per ottenere compensazione notevolmente dipendono su quale Stato membro capita di vivere in. Principali miglioramenti introdotti da Includi direttiva: Giudici nazionali possono ordinare aziende divulgare prove quando chiedere il risarcimento delle vittime. I tribunali garantirà che tali ordini di divulgazione sono proporzionate e che informazioni riservate sono debitamente protetto. Una decisione definitiva di un´autorità nazionale di concorrenza accerta un´infrazione automaticamente costituirà prova dell´infrazione dinanzi ai giudici dello stesso Stato membro in cui si è verificata l´infrazione. Le vittime avranno almeno un anno di chiedere i danni una volta che una decisione di violazione di un´autorità garante della concorrenza è divenuta definitiva. Se un´infrazione ha causato aumenti di prezzo e queste sono state "passate" lungo la catena di distribuzione, chi ha subito il danno alla fine avrà diritto a chiedere un risarcimento. Insediamenti consensuali tra vittime e aziende che violano verranno facilitati di chiarire la loro interazione con azioni di corte. Ciò consentirà una più veloce e meno costosa di risoluzione delle controversie. Danni privati azioni prima di giudici e pubblici di applicazione delle regole antitrust dalle autorità di concorrenza sono strumenti complementari. La direttiva mira ad ottimizzare l´interazione tra loro e per assicurare che, mentre le vittime sono completamente compensate, è conservato il ruolo chiave delle autorità di concorrenza nell´accertamento e sanzionare le infrazioni. In particolare, la cooperazione tra le imprese e le autorità garanti della concorrenza nell´ambito dei programmi cosiddetti "Clemenza" svolge un ruolo chiave nella rilevazione infrazioni. La direttiva contiene pertanto garanzie per assicurare che facilitare le azioni di danni non riduce gli incentivi delle imprese a cooperare con le autorità di concorrenza (Vedi Memo/14/310). Prossimi passi La direttiva dovrebbe essere formalmente firmato durante la sessione plenaria del Parlamento europeo alla fine di novembre. Sarà poi pubblicato nella Gazzetta ufficiale dell´Unione europea ed entrano in vigore 20 giorni dopo la sua pubblicazione. Gli Stati membri avranno due anni per attuarlo. La Commissione assisterà attivamente gli Stati membri nei loro sforzi di implementazione. Inoltre, come richiesto dalla direttiva e per assistere i giudici nazionali e parti per le azioni di danno antitrust, la Commissione elaborerà orientamenti il passaggio su delle sovrattasse. La Commissione presenta una relazione al Parlamento e al Consiglio in sei anni dall´entrata in vigore e rivedere la direttiva. Il 2013 Commissione raccomandazione sui ricorsi collettivi anche invitato gli Stati membri di introdurre da luglio 2015 azioni collettive, tra cui azioni per danni, in linea con i principi enunciati nella raccomandazione. La disponibilità di azioni collettive danni è particolarmente importante per i consumatori danneggiati da violazioni antitrust. Come la direttiva si applica a qualsiasi danno azioni nel settore antitrust, si applica anche alle azioni collettive negli Stati membri dove sono disponibili. Sfondo La direttiva si basa su una proposta presentata dalla Commissione nel giugno 2013 al Parlamento e al Consiglio (Vedi Ip/13/525 e Memo/13/531). Dopo due colegislatori discusso la proposta e gli emendamenti suggeriti, incontri informali tra le tre istituzioni (cosiddetti triloghi) sono stati lanciati nel febbraio 2014 a raggiungere un compromesso politico. Rappresentanti del Parlamento europeo e i governi degli Stati membri hanno concordato un testo di compromesso finale alla fine di marzo e in aprile il Parlamento ha approvato il testo (Vedi Ip/14/455 e Memo/14/310). Tutte le versioni linguistiche della direttiva e altri documenti pertinenti sono disponibili presso http://ec.Europa.eu/competition/antitrust/
actionsdamages/documents.html

 

 
   
   
MARONI: ANDIAMO AVANTI SU STRADA MACROREGIONE ALPINA  
 
Milano, 11 novembre 2014 - "Si sta andando avanti nella direzione della Macroregione e ricordo che l´1 e il 2 dicembre ci sarà un importante incontro, a Palazzo Lombardia, a cui parteciperanno i 48 presidenti delle Regioni che comporranno la nascente Macroregione alpina, i ministri degli Esteri dei 7 Paesi coinvolti, il nuovo commissario europeo e tutti gli stakeholders di questa Macroregione, che, dal primo luglio 2015, sarà la più importante area macroregionale europea con tutta la Svizzera, l´Austria e le 7 Regioni del Nord". Lo ha spiegato il presidente di Regione Lombardia Roberto Maroni nel corso del suo intervento in Consiglio regionale, in occasione dell´incontro sulla Legge di Stabilità, a cui hanno partecipato i parlamentari eletti in Lombardia.  
   
   
EUREGIO: ONLINE I TEMI DEL MESE  
 
 Bolzano, 11 novembre 2014 - Una visita nella città tirolese di Schwaz, la conoscenza con il presidente dei giovani imprenditori altoatesini, la diversa applicazione del sistema della partecipazione civica in Alto Adige, Tirolo e Trentino: sono i temi del mese presentati sulla homepage dell´Euregio all´indirizzo www.Europaregion.info  Ogni mese l´Euregio informa con la sua pagina web su personalità, luoghi interessanti e questioni giuridiche attuali dell´area fra Innsbruck e Trento. L´ultimo aggiornamento ha scelto quale persona del mese Thomas Moriggl, il nuovo presidente dei giovani imprenditori altoatesini. Testi e video sono disponibili all´indirizzo www.Europaregion.info/it/thomas-moriggl.asp  Il luogo del mese è stato identificato con la città tirolese di Schwaz, nella valle dell´Inn, dal ruolo significativo nel Medioevo e con una lunga tradizione di città delle miniere e dell´estrazione di argento. Testo e video online su www.Europaregion.info/it/silberstadt-schwaz.asp  La questione giuridica del mese è affidata al politologo e storico altoatesino Günther Pallaver, che illustra il sistema della partecipazione civica nei territori dell´Euregio, mostrando differenze e prospettive. Per saperne di più: www.Europaregion.info/it/buergerbeteiligung.asp    
   
   
MARONI HA INCONTRATO LO SCEICCO DEL QATAR  
 
Milano, 11 novembre 2014 - Il presidente della Regione Lombardia Roberto Maroni ha incontrato, ieri, a Palazzo Lombardia, lo sceicco del Qatar, Nasser Bin Abdulrahman Al Thani. L´esponente della famiglia reale ha voluto incontrare il governatore allo scopo di porre le basi per una futura collaborazione fra la Regione Lombardia e lo Stato del Qatar. Lo sceicco è infatti in visita in Lombardia, dove ha incontrato il anche il sindaco di Bergamo Giorgio Gori e alcuni imprenditori presso aziende del Mantovano, Bresciano e Milanese. La collaborazione richiesta a Regione Lombardia servirebbe, nel breve periodo, per consentire la creazione di una delegazione di aziende lombarde con prospettive di internazionalizzazione da inviare a Doha.  
   
   
SARDEGNA: IL PRESIDENTE PIGLIARU INCONTRA L´AMBASCIATRICE DI PALESTINA IN ITALIA, MAI AL KAILA  
 
Cagliari, 11 novembre - 2014 – Lo scorso 7 novembre, nella sala di Presidenza di viale Trento, il presidente della Regione Francesco Pigliaru ha incontrato l’ambasciatrice di Palestina in Italia, Mai Al Kaila, in visita ufficiale in Sardegna. Tra i temi toccati nel corso del colloquio istituzionale, il lavoro che la Regione Sardegna porta avanti come Ufficio dell´autorità di gestione comune del programma operativo Eni Cbc Bacino del Mediterraneo. Il presidente Pigliaru ha illustrato all’ambasciatrice i punti del programma che coinvolgono la Palestina, specificando come l’obiettivo generale sia la promozione di un processo di cooperazione armoniosa e sostenibile nel bacino del Mediterraneo, affrontando le sfide comuni e valorizzando le potenzialità dell´area. Mai Al Kaila, sottolineando la presenza in Sardegna di una comunità palestinese molto attiva, si è soffermata sulle attuali difficoltà della Palestina e ha auspicato che il settore turistico, con particolare riferimento al turismo religioso, possa diventare proficuo terreno di incontro.  
   
   
LEGGE STABILITÀ, MARONI: IMPRESCINDIBILE APPLICARE COSTI STANDARD  
 
 Milano, 11 novembre 2014 - Sì al taglio della spesa pubblica, ma senza le discriminazioni che questa Legge di Stabilità, se non venisse modificata, imporrebbe, con pesanti conseguenze sui servizi ai cittadini lombardi. Un´ingiustizia da evitare applicando i costi standard. Questo il cuore del discorso del presidente della Regione Lombardia Roberto Maroni, di fronte ai parlamentari lombardi riuniti nell´Aula del Consiglio regionale. Gia´ Fatto Economie - "La Regione Lombardia e le Regioni in genere - ha ricordato il Governatore - hanno avuto negli ultimi anni un ruolo significativo nella riduzione della spesa pubblica. Dal 2009 al 2012 l´hanno ridotta del 38,5 per cento, contro il 12 delle amministrazioni centrali. Uno studio del professor Giarda fatto nel 2012, certifica che in Lombardia la spesa per fare tutto quello che lo Stato fa è di 3651 euro pro capite contro i 4329 della media nazionale, mentre la spesa pro capite del personale è di 19 euro contro una media nazionale di 42,9 e gli oltre 170 di certe realtà". Pronti A Fare La Nostra Parte - "Noi siamo pronti a contribuire alla riduzione dei 4 miliardi di spesa pubblica previsti dalla manovra - ha detto Maroni - . Anzi, anche di più, non però con i tagli lineari, ma con i costi standard. Siamo pronti a mettere a disposizione le ´buone pratiche´ della Regione Lombardia, come quelle certificate da uno studio della Confcommercio, secondo il quale se tutti i cittadini italiani pagassero i servizi al costo di quelli che pagano i cittadini lombardi si risparmierebbero oltre 80 miliardi di euro all´anno". Interesse A Collaborare - Il presidente lombardo, ha sottolineato la volontà di voler "collaborare con il Governo centrale per migliorare i conti pubblici", evidenziando come sia "interesse dell´Esecutivo, mettere mano a quella che Renzi ha chiamato ´la Rivoluzione´, con gli strumenti giusti. E lo strumento giusto è quello dei costi standard. Il presidente del Consiglio ha più volte dichiarato di volerli applicare, la riunione di oggi è un´ulteriore richiesta affinché il Parlamento faccia uno sforzo ulteriore per affermare questo principio". Passo Da Compiere - Se la Regione Lombardia è quella che spende meglio, Maroni ha osservare di "non pretendere che tutte le Regioni si adeguino nel giro di un anno, ma è importante che si imbocchi questa strada. Cinque anni - ha proposto - possono essere un termine ragionevole e gestibile sia dallo Stato che dalle Regioni. Questo è lo sforzo che noi chiediamo". Conseguenze Su Servizi - Se non si procederà in questa direzione, ha concluso il Governatore, "i tagli di questa manovra avranno una ricaduta difficilmente gestibile sulle spese correnti: quella socio-sanitaria subirebbe un taglio 750 milioni, quella per il trasporto pubblico locale di 155 milioni e tutte le altre politiche di 60 milioni. Siccome nella nostra Regione non ci sono sprechi da eliminare, una riduzione del genere comporterebbe una inevitabile riduzione dei servizi e un aumento della pressione fiscale, che io non ho intenzione di fare". Su No Tagli Lineari Forze Politiche Concordi - "È stato un incontro utile, nel corso del quale abbiamo dimostrato, dati alla mano, la virtuosità della Regione Lombardia e chiesto l´impegno ai parlamentari a sostenere questo sforzo: sì alla riduzione della spesa pubblica, ma sulla base dei costi standard e non dei tagli lineari, che penalizzerebbero ingiustamente chi governa bene, come facciamo noi. Mi pare che da tutte le forze politiche sia arrivato l´impegno a lavorare in questa direzione".  
   
   
LEGGE STABILITÀ, LOMBARDIA: STATO RIDUCA I SUOI SPRECHI  
 
Milano, 11 novembre 2014 - "I costi per il personale in Regione Lombardia sono pari a 19,80 euro rispetto alla media nazionale di 43,90. E´ necessario applicare i costi standard e premiare le Regioni virtuose come la Lombardia". Lo ha detto l´assessore alle Attività produttive, Ricerca e Innovazione della Regione Lombardia Mario Melazzini, intervenendo in diretta alla trasmissione ´Orario continuato´, in onda su Telelombardia, insieme all´assessore al Commercio, Turismo e Terziario Mauro Parolini. "Bisogna ridurre gli sprechi e lavorare per l´efficienza - ha aggiunto Parolini -. Noi lo facciamo da tempo e non possiamo essere collocati allo stesso livello di altre Regioni o dello Stato. Ad esempio, Regione Lombardia ha un debito di 2,8 miliardi, in costante diminuzione, mentre lo Stato ha un debito di 2.200 miliardi. Alcune spese si possono certamente ridurre. Ma non si possono tagliare i servizi essenziali come quelli sanitari e dei trasporti".  
   
   
MARCHE, PRESIDENTE E ASSESSORI RINUNCIANO ALL’INDENNITÀ DI FUNZIONE: LA DECISIONE FORMALIZZATA NELLA SEDUTA DI IERI  
 
Ancona, 11 novembre 2014 - Il presidente della Regione Marche e gli assessori regionali rinunciano all’indennità di funzione. La decisione, già anticipata dal presidente Gian Mario Spacca, nell’ambito del dibattito tra le forze politiche della maggioranza degli ultimi giorni, è stata formalizzata ieri nel corso della seduta settimanale. Spacca ha inoltre riferito agli assessori gli esiti del confronto degli ultimi giorni. Lo stimolo lanciato ai partiti sul contenimento dei costi della politica, con la riduzione da 8 a 6 degli assessori, ha detto il presidente, non è stato accolto ma si raggiunge comunque con la rinuncia volontaria all’indennità di funzione da parte del presidente e della Giunta: un segnale simbolico e significativo per la comunità alle prese con le difficoltà di ogni giorno.  
   
   
FVG, FINANZIARIA: OK DA GIUNTA, APPROVATO ANCHE BILANCIO PREVISIONE 2015 DISPONIBILITÀ COMPLESSIVE IN LINEA CON QUELLE DI QUEST´ANNO  
 
 Udine, 11 novembre 2014 - Le disponibilità finanziarie complessive nel 2015 sono sostanzialmente in linea con quelle del bilancio di previsione 2014. E´ il primo, più importante dato che emerge scorrendo le grandi cifre del disegno di legge finanziaria e del bilancio di previsione per il 2015, che la Giunta regionale ha approvato ieri in via preliminare. Per l´assessore alle Finanze, Francesco Peroni, che ha proposto la manovra, "non si tratta di un risultato scontato e quindi la conferma di quanto anticipato qualche settimana fa dall´esame di compatibilità è certo una bella notizia, tanto più considerando quanto la crisi economica ci ha abituati a progressive contrazioni". Il dato positivo deriva dal fatto che "questa finanziaria - sottolinea Peroni - si giova degli effetti benefici del lavoro della Giunta in questo primo scorcio di legislatura: da un lato, il recente accordo Serracchiani-padoan, che ha rimpinguato le nostre casse; dall´altro, le misure di revisione della spesa, che cominciano a dare frutti significativi, liberando risorse pari a 20 milioni di euro che indirizzeremo a obiettivi strategici qualificanti". Come di consueto, su un bilancio complessivo che vede una disponibilità di circa 3,5 miliardi di euro di risorse regionali libere, ovvero non vincolate, la quota più rilevante (2,358 miliardi) è assorbita da sanità e politiche sociali. In questo contesto le somme a disposizione per la spesa corrente sanitaria si attestano a 2,117 miliardi, con un incremento di 30 milioni, "voluto per accompagnare l´attuazione della recente riforma di settore". Parallelamente, per quanto riguarda le misure attinenti al sociale, è "ferma intenzione della Giunta dar vita a un intervento organico di riforma della materia". Due le linee di indirizzo di una manovra "molto sensibile ai temi del sociale: garantire il supporto a una nuova forma di sostegno al reddito, destinando 10 milioni a un apposito fondo globale, da convogliare nel perimetro di un´apposita normativa da mettere a punto nei prossimi mesi; rendere più efficienti ed efficaci alcuni istituti già operanti, anche mediante agevolazioni contestuali all´erogazione del contributo e non a consuntivo". Un esempio, fatto da Peroni, riguarda l´abbattimento delle rette per gli asili nido: il sistema attuale prevede che il beneficio regionale intervenga "a rendicontazione", ovvero quando il richiedente ha già sostenuto la relativa spesa. "A tutela delle famiglie meno abbienti, che hanno difficoltà ad anticipare l´importo della retta, riteniamo necessario - annuncia l´assessore - che il contributo sia erogato prima dell´accesso al servizio: risultato che conseguiremo potenziando lo stanziamento a favore di questa misura". Sul fronte del lavoro le cifre indicate nella finanziaria, pari a 51,2 milioni, "solo apparentemente sono inferiori rispetto al 2014. Guardando complessivamente a tutte le risorse che affluiscono in questo comparto strategico, va sottolineato infatti che esso potrà contare su ulteriori 40 milioni, attinenti al Progetto Pipol, comprensivo della Garanzia giovani e di politiche attive del lavoro, nonché sui primi stanziamenti del Fondo sociale europeo per il periodo 2014-20: il tutto per una dotazione complessiva non solo uguale, ma persino superiore a quello del 2014". L´altro comparto "assolutamente cruciale", quello delle infrastrutture, dei lavori pubblici e del trasporto pubblico locale (la cosiddetta "terza gamba del welfare"), beneficerà di risorse in continuità rispetto al 2014: 250 milioni di euro. Pure le attività produttive e l´agricoltura beneficeranno dei risparmi ricavati dalla revisione della spesa. In questo settore, a bilancio sono iscritti 46 milioni, ma ulteriori risorse saranno rese disponibili per "dare concretezza" al ddl di riforma del settore industriale, che il vicepresidente Sergio Bolzonello presenterà al Consiglio regionale nelle prime settimane del 2015. "Un legislatore responsabile - evidenzia Peroni - è consapevole della necessità di dotare le proprie riforme di risorse adeguate: per questa ragione, accantoniamo una ventina di milioni a sostegno della fase di prima attuazione di tale prossima riforma, implementando così quel già ricco filone di interventi, frutto anche di leggi speciali, con cui la Giunta ha dato progressivamente ossigeno ai diversi settori dell´economia e al credito alle imprese". Ancora, con questo disegno di legge l´esecutivo non manca di dedicare attenzione alla tutela dell´ambiente, alla mitigazione del rischio idrogeologico, alla protezione civile, mentre continuerà a garantire fino alla prossima estate il sostegno alle famiglie per l´acquisto di carburanti. A questo proposito, "non ci nascondiamo che si tratta di una materia che richiede un´attenta riflessione, alla luce della procedura d´infrazione aperta dalle autorità europee, per scongiurare il rischio di sanzioni". Grazie ad entrate tributarie sostanzialmente stabili, il bilancio 2015 sarà poi in grado di assicurare un immutato flusso di risorse (circa 390 milioni di euro) alle Autonomie locali. Una stabilità dei flussi che, secondo Peroni, dovrà poter garantire anche la continuità dei servizi pubblici resi ai cittadini. In linea con il 2014 anche le disponibilità per il settore della cultura, sport e solidarietà (37 milioni), mentre crescono di 2,78 milioni i fondi appositamente destinati alla montagna, ai quali si aggiungeranno nei prossimi mesi i primi stanziamenti europei, legati alla programmazione 2014-20.  
   
   
PRESENTATO IL BILANCIO DELLA REGIONE VALLE D’AOSTA PER IL 2015  
 
Aosta, 11 novembre 2014 - Un bilancio che pareggia sulla cifra di 974 milioni di euro per 2015: cento milioni di euro circa in meno rispetto al 2014. E’ la cifra principale che spiega i contenuti della legge finanziaria per il 2015 e per il triennio 2015 - 2017. Un flessione significativa rispetto agli esercizi precedenti dovuta soprattutto al perdurare della crisi economica e agli effetti della partecipazione della Regione al risanamento dei conti pubblici dello Stato, in attuazione del federalismo fiscale. Ego Perron, Assessore regionale al bilancio - Siamo passati da una disponibilità di 1.630 milioni nel 2010 agli attuali 970. Quindi 660 milioni in meno nell’arco di cinque esercizi finanziari, mantenendo inalterata la strutturazione del nostro tessuto. C siamo mossi per presentare un bilancio che cerchi comunque di intervenire nella società, proponendo investimenti, mantenendo lo stato sociale e un’attenzione alta nei confronti di imprese e di famiglie. Nel triennio il pareggio di bilancio è ottenuto attingendo esclusivamente a risorse disponibili, dunque senza ricorrere all’indebitamento. Una scelta che si riflette positivamente sugli equilibri di bilancio e sul contenimento della relativa spesa, ossia sugli oneri previsti per l’ammortamento dei debiti, nello stesso bilancio e per i successivi bilanci. Il documento contabile conferma gli interventi anticrisi per il 2015, con alcune rimodulazioni, e prevede diverse forme di tutela a sostegno delle fasce più deboli della popolazione. Ego Perron, Assessore regionale al bilancio - Certo è un cambio di mentalità e anche di atteggiamento, quindi bisogna cercare risorse anche all’esterno. Da questo punto di vista ci siamo attivati in modo molto più accurato di prima per cercare fondi dall’Unione europea. Immaginiamo di spendere, se i nostri programmi verranno accettati, circa 120 milioni di euro nei prossimi sei anni, il che porterà a investire sul territorio circa 20 milioni di euro all’anno provenienti dai Fondi europei. Abbiamo dato un rilievo molto grande all’economia, procrastinando gli interventi anticrisi, rivitalizzando i fondi di rotazione, attuando investimenti sul territorio ponendo da una parte attenzione al mondo dell’imprenditoria che produce reddito, dall’altra alle categorie più deboli. Il bilancio approvato dalla Giunta regionale venerdì 7 novembre 2014 è frutto anche di una serie di incontri fra l’Assessore Perron, il Presidente della Regione Augusto Rollandin e i rappresentanti delle forze sociali, economiche e politiche. Incontri durante i quali sono emersi i problemi e le esigenze provenienti dal territorio. Ego Perron, Assessore regionale al bilancio - Abbiamo avuto un approccio aperto, procrastinando di una settimana l’approvazione del bilancio sia in Giunta sia in Consiglio per tener conto delle osservazioni e dei rilievi che venivano mossi da una parte dal mondo delle associazioni e dall’altra dalla politica. Il bilancio contiene e recepisce una serie di osservazioni e suggerimenti che durante questi incontri erano emersi. Detto questo voglio precisare che questo bilancio tiene conto di un sacrificio enorme che la Valle d’Aosta è chiamata a fare nei confronti dello Stato italiano. Su un bilancio di poco meno di un miliardo di euro la somma con cui noi contribuiamo al risanamento della finanza pubblica italiana è di 220 milioni di euro. Sotto questo profilo ci presentiamo con le carte in regola nei confronti di uno Stato che consideriamo spesso invasivo nei confronti delle autonomie speciali e ci chiediamo se lo Stato abbia saputo fare altrettanto rispetto a quello che abbiamo fatto noi.  
   
   
CITTÀ METROPOLITANE, NARDELLA: “NON SONO LA COPIA SBIADITA DELLE PROVINCE" "SONO IL PRIMO VERO BANCO DI PROVA DI ESERCIZIO DI UNA NUOVA AUTONOMIA”. IL SINDACO È INTERVENUTO ALLA XXXI ASSEMBLEA ANCI A MILANO  
 
Firenze, 11 novembre 2014 - “Le città metropolitane non sono la copia sbiadita delle Province e neppure la sommatoria dei Comuni che ne fanno parte, ma sono un fattore moltiplicatore di energie. Sono il primo vero banco di prova di esercizio di una nuova autonomia che vede i sindaci protagonisti”. Lo ha detto il sindaco Dario Nardella, intervenendo alla Xxxi assemblea annuale dell’Anci a Milano. Il sindaco ha partecipato al panel dal titolo “Città metropolitane, nuove province, Unioni dei Comuni: i sindaci in campo”, nel quale sono intervenuti tra gli altri il sottosegretario alla Semplificazione e alla Pubblica amministrazione Angelo Rughetti, il sottosegretario all’Interno Gianpiero Bocci, i sindaci di Roma Ignazio Marino, di Genova Marco Doria, di Palermo Leoluca Orlando e di Napoli Luigi de Magistris. “Con la riforma Delrio recuperiamo un ritardo non più sostenibile e tollerabile rispetto al resto d’Europa - ha continuato Nardella - dove le aree metropolitane hanno da più di 20 anni dei modelli di governo, delle politiche specifiche, dei fondi di finanziamento strutturati e dedicati”. “Noi sindaci concepiamo la sfida della città metropolitane come qualcosa di ben lontano da un esercizio teorico di ingegneria costituzionale - ha aggiunto -. Nella cultura dei sindaci non c’è mai stata e non c’è una visione astratta o teorica delle Istituzioni, che sono anzi considerate strumenti al servizio dei cittadini e delle comunità. E alla base della nascita delle città metropolitane ci sono il territorio e la quotidianità con i quali i sindaci si misurano ogni giorno”. “Le città metropolitane sono la lepre dell’Italia - ha proseguito Nardella - e da una recente ricerca emerge che le aree urbane metropolitane italiane hanno reagito con una migliore tenuta alla crisi economica di questi anni. Nelle città metropolitane vivono e lavorano 1 milione e 800mila stranieri, si nasce di più che nel resto del Paese, studiano 1milione di giovani all’Università e 1 milione di bambini compiono il primo passo nella scuole primarie”. “Dopo l’elezione dei Consigli metropolitani si apre adesso concretamente una fase costituente che passa dagli Statuti e dai Piani strategici ha aggiunto ancora Nardella -: questa non sarà una fase fatta di formule chimiche di diritto costituzionale, ma sarà una fase ricca di visione e di passione per sperimentare nuovi modelli politici e istituzionali”. “In queste settimane siamo impegnati sul tavolo dell’Osservatorio nazionale della riforma Delrio con le Regioni e lo Stato per le competenze delle città metropolitane e a tal proposito vorrei fare un appello - ha concluso il sindaco Nardella -: non facciamo dell’Osservatorio l’ennesimo tavolo delle trattive e delle lamentele dal quale uscire con le solite mediazioni al ribasso, facciamo invece di questo confronto un’occasione di un aggiornamento profondo”.  
   
   
TRENTO: FINANZIARIA 2015: PIÙ COMPETITIVI, MA NELLA COESIONE SOCIALE  
 
 Trento, 11 novembre 2014 - Aumentare la crescita, mantenere la coesione sociale e aprirsi, aprirsi di più. Sono queste le sfide che il Trentino, pur in un contesto difficile, deve vincere. E la manovra finanziaria approvata stamani dalla Giunta al termine del confronto con le parti sociali, punta proprio verso questi obiettivi. “Realismo, coraggio ma anche fiducia – ha spiegato il presidente Ugo Rossi - rappresentano l’atteggiamento che dobbiamo tutti assumere per impostare le strategie, mantenendo alto lo sguardo sul futuro”. All’insegna del realismo, ad esempio, la trattativa con lo Stato per garantire la maggior stabilità possibile alla programmazione provinciale. “Occorre realismo – aggiunge il presidente – anche per guardarsi allo specchio. Prendere atto che il Trentino non cresce abbastanza, che quanto fatto per garantire coesione sociale ci dà indubbiamente un irrinunciabile valore aggiunto, ma incide sulla spesa corrente, e che gli investimenti fatti in passato pesano anche sui bilanci dell´oggi. La consapevolezza suggerisce di essere selettivi nelle scelte, di unire le forze coinvolgendo il privato, di ritrovare la voglia di essere competitivi, di innovare. Solo così riusciremo a dare risposte concrete e stabili, per il lavoro, per il futuro dei nostri figli, per la qualità dei servizi che finora ci hanno visto ai primi posti in termini di welfare”. Ma quali sono le novità su cui è impostata la manovra 2015? Meno tasse per le imprese Il Trentino è un motore complesso: per trasmettere la sua forza a tutti i settori che nel loro insieme ci restituiscono l’immagine di un territorio efficiente e di qualità, occorre quell’energia che solo il ciclo produttivo può dare. Ecco perché la manovra è fortemente orientata a far crescere il Pil provinciale. La filosofia è contenere la spesa corrente, puntare sugli investimenti che assicurano maggiore ricaduta, muovendosi dentro politiche sempre più di contesto. Accanto agli effetti della manovra nazionale che vale 40 milioni di euro di detassazione per le imprese, la Provincia prevede un pacchetto di ulteriori riduzioni Irap, quadruplicando l´effetto a 160 milioni complessivi. L’obiettivo è attrarre nuove imprese e stimolare quelle già presenti a fare nuovi investimenti, favorendo l’incremento dell’occupazione stabile. Da aggiungere l´accordo di sistema con i Comuni per ridurre (come l´anno scorso) dell´1 per mille l´aliquota della nuova Imposta semplice (ex Imu e ex Tasi) per tutti gli immobili " D" di tipo produttivo Un “Pacchetto attrattività” per investire in Trentino Il Trentino deve prendere atto che la sua competitività potrà crescere aprendosi di più rispetto ad oggi, senza timori o paure. Questo vale anche per la sua economia: dal Trentino verso l´esterno; dall´esterno verso il Trentino. Trentino Sviluppo avrà come compito primario quello di favorire questo processo e di promuovere tutte le "facilities" che il Trentino è in grado di offrire ad investitori esterni: -fiscali (attuali e nuove, come il credito d´imposta) -di incentivo economico diretto -in tema di ricerca e di messa a disposizione di spazi insediativi -burocratico-amministrative (in particolare in campo urbanistico-ambientale). Il “Credito di imposta”, anche per la qualità delle piccole imprese Reso possibile dal Patto di stabilità, il “credito d’imposta” incentiva le imprese su una serie di fronti che vanno dall’export ai servizi agli investimenti sotto soglia. Il confronto con le categorie economiche ha permesso di definirne l’utilizzo anche con riferimento alle piccole imprese che hanno avviato processi di formazione imprenditoriale e di riorganizzazione e certificazione dei processi produttivi per migliorare la qualità e la competitività. Arriva l’ ”imposta semplice” Gioca un ruolo da protagonista nel nuovo scenario che si sta disegnando per gli enti locali, sempre più chiamati a logiche di programmazione ed erogazione di servizi di livello sovracomunale. Il nuovo tributo di natura immobiliare, già ribattezzato “imposta semplice”, assorbirà l’Imu e la Tasi. Semplice perché? Anzitutto perché non costringe cittadini e imprese ad autocalcolarsi gli importi dovuti, col rischio di errori che poi si pagano. Definisce esattamente per quali fabbricati ed aree fabbricabili di paga e azzera dubbi interpretativi di Imu e Tasi. Anche se ora molte amministrazioni inviano un bollettino prestampato a casa del contribuente, spetta a quest’ultimo verificare i dati. Con l’imposta semplice invece – ed è il primo esperimento in Italia - saranno i comuni a garantire che la cifra calcolata è corretta, sgravando quindi il contribuente di qualsiasi altra responsabilità se non quella di fare il versamento. Per contro, l’imposta semplice assicurerà ai Comuni maggiore manovrabilità del tributo (potranno modulare aliquote e detrazioni tra le diverse categorie, per il miglior equilibrio possibile in relazione alla specifica situazione socio economica) garantendo loro una maggiore disponibilità diretta di liquidità. L´imposta è anche più equa: l´abitazione principale paga in funzione delle caratteristiche di ogni singolo comune, che può personalizzarne l´applicazione anche per singole categorie di fabbricati. Essa elimina infine alcune esenzioni riguardanti le aree edificabili dei coltivatori diretti ed imprenditori agricoli. Restano invece esentati i cosiddetti "strumentali agricoli", ossia fabbricati di servizio come stalle, fienili, piccoli depositi. Meno pressione fiscale sui cittadini rispetto a quella statale - tassa automobilistica provinciale: - 20 per cento rispetto alla tariffa ordinaria per euro 5 e superiori (Stato: +/- 10% della tariffa ordinaria) - Imposta su assicurazioni auto: 9% (Stato: imposta ordinaria 12,5%, consentite oscillazioni in più o in meno del 3,5%) - Imposta provinciale di trascrizione per atti soggetti ad Iva: tariffa fissa di 151 euro (Stato: tariffa proporzionale) - tassa universitaria: 140 euro (Stato: fino a 200 euro) Estinzione del mutuo dei Comuni Come noto, fra le novità previste dal Patto di Garanzia vi è anche la possibilità per la Provincia di ridurre il debito dei Comuni, grazie all´allentamento del Patto di stabilità e quindi utilizzando risorse già esistenti. Il debito complessivo dei mutui comunali è di circa 250 milioni di euro. Grazie a questa possibilità sarà ridotto il debito del settore pubblico provinciale ma anche l’onere per interessi passivi a carico degli enti locali. Gli investimenti strategici Riprogrammazione è la parola d’ordine per non rinunciare alle infrastrutture strategiche pur nella necessità di garantire “tenuta” al bilancio provinciale. Nel triennio 2015-2017 sarà possibile realizzare lavori e manutenzioni straordinarie per un importo complessivo pari a circa 100 milioni di euro annui a cui si aggiungono quelli degli enti locali stimabili in ulteriori 100 milioni annui. Si confermano dunque opere rilevanti quali, il Nuovo ospedale del Trentino, gli interventi per gli ospedali di Borgo e di Cavalese, il collegamento Loppio-busa e la variante di Cles, il prolungamento dell’abbassamento della ferrovia Trento–malè nel comune di Lavis, il prolungamento della Trento Malè fino a Mezzana e la nuova officina della Trentino Trasporti a Spini di Gardolo, il polo della Meccatronica e la nuova biblioteca dell’Università, il nuovo istituto d’arte di Pozza di Fassa, il depuratore Trento Tre, la prosecuzione del progetto per estendere la connettività ultra veloce sul territorio provinciale nelle aree non coperte dal progetto nazionale. Sempre più parternariato Sempre più ricerca di partnership fra pubblico e privato per la realizzazione di opere pubbliche ma anche di servizi. Ecco perché una norma della legge finanziaria propone uno specifico organismo di valutazione delle iniziative. Gli interventi potranno essere finanziati a valere su fondi unici, ma – in coerenza con l’impegno a realizzare un contesto favorevole e competitivo – si intensificherà il ricorso al credito d’imposta per la corresponsione dell’intervento a carico della Provincia, accompagnato anche dall’attivazione di garanzie tramite i Confidi. La risorsa “patrimonio pubblico” Anche il patrimonio pubblico costituisce una leva per incentivare investimenti privati. Per questo sarà attivato da subito un censimento di tutto il patrimonio pubblico presente sul territorio, a partire da quello provinciale. L´obiettivo è quello di valorizzarlo e metterlo economicamente a frutto, anche attraverso dismissioni e coinvolgendo investitori privati, con strumenti a ciò destinati (fondi). Ad occuparsene sarà Patrimonio del Trentino che coinvolgerà anche le altre società del "gruppo Provincia". Coesione sociale: fattore di civiltà, ma anche di sviluppo Il contesto favorevole è frutto anche della coesione sociale. Il programma di sviluppo provinciale affida a questo aspetto un alto valore competitivo. Il Trentino, solidale per tradizione, continuerà ad investire per far fronte ai bisogni della famiglia e di chi è in difficoltà. La manovra punta al miglioramento delle spese in settori importantissimi come la sanità (cui sono garantiti stanziamenti per oltre 1,1 miliardi) e l’assistenza (260 milioni). La qualità della vita in questi anni è stata garantita da un pacchetto di misure, in molti casi esclusive rispetto al resto del Paese; misure su cui si vuole ancora investire. In particolare, sono confermati 120 milioni di euro per aiutare le famiglie su temi come la casa, la conciliazione famiglia-lavoro, il lavoro e lo studio. Ticket sanitari Non supereranno mai i livelli nazionali. Riguarderanno le prestazioni specialistiche e farmaceutiche (per le prime pagheranno solo i redditi superiori ai 30 mila euro annui). Vengono confermate le esenzioni totali in vigore, in particolare per i malati cronici. Trilinguismo: aiutiamo i nostri figli ad essere cittadini del mondo È affidato al “Piano lingue” l’obiettivo di dare una forte qualificazione all’offerta scolastica provinciale. In pochi anni i ragazzi trentini dovranno saper parlare almeno due lingue straniere, per aumentarne la capacità competitiva. Per far questo si utilizzerà intensamente il modello Clil (insegnamento delle materie tradizionali in lingua straniera), il che comporta il rafforzamento della formazione linguistica dei docenti . Sono 7 i milioni previsti per ciascun anno, 2015-2017. Si utilizzeranno allo scopo risorse della programmazione europea 2014-2020 (36 milioni di euro). Sempre per la scuola, tra le novità che decorreranno dall’anno scolastico 2016-17 la proposta della “settimana corta”, con distribuzione dell’orario scolastico su 5 giorni settimanali e con un impegno forte alla razionalizzazione dell’offerta formativa. Imposta di soggiorno: più valore alle capacità dei territori Partirà dal primo maggio 2015 e se uno dei suoi obiettivi è certamente quello di recuperare risorse, sarà anche un modo per valorizzare la capacità attrattiva dei territori con un meccanismo di restituzione del gettito agli stessi. Verrà fissata con un regolamento da un minimo di 0,5 a un massimo di 2,5 euro per notte, sino a massimo 6 notti consecutive, in relazione alla tipologia di struttura ricettiva; nei singoli ambiti di ciascuna Apt, su richiesta della Comunità interessata, l’imposta potrà essere incrementata fino alla misura massima di 2,5 euro. Gettito stimato: 7 milioni il primo anno e 12 milioni annui a regime. Fondo alberghi In arrivo una misura a sostegno dell´attività degli operatori turistici che hanno investito per migliorare e qualificare le proprie strutture per essere più competitivi, ma che ora si trovano in difficoltà a causa della crisi. Allo scopo, 4,5 milioni di euro alimenteranno il fondo rischi gestito dagli enti di garanzia. L’intervento della Provincia consentirà di rivedere la durata dei mutui stipulati alleggerendone le rate in base alle possibilità finanziarie delle imprese. Fondo paesaggio La cura del paesaggio è fondamentale, per il turismo, ma non solo, anche per la qualità di vita dei residenti. Per questo nella manovra è prevista l´istituzione di un capitolo ad hoc, con 3 milioni di stanziamento sugli anni 2015-2017, per azioni mirate di disboscamento lungo fiumi, torrenti e versanti delle valli. Riduzione dei costi della pubblica amministrazione Personale Non solo blocco del turn over e prepensionamenti (con risparmio a regime di 20 milioni di euro). La Provincia fissa anche un tetto al numero dei dirigenti. In pratica è una percentuale (2.4%) che deve restare immutata e si calcola in rapporto alla pianta organica della Provincia. La percentuale costituirà un dato massimo invalicabile nel futuro. Nel prossimo triennio, per effetto dei prepensionamenti, il numero dei dirigenti sarà destinato a scendere di 15 unità. Va fatto notare peraltro che il numero dei dirigenti in Trentino è molto inferiore rispetto ad altre realtà. Veneto 8 % (1 dirigente ogni 12 dipendenti ) Campania 3,8% (1 dirigente ogni 25 dipendenti ) Lombardia 7,6% (1 dirigente ogni 13 dipendenti ) Lazio 6,5% (1 dirigente ogni 15 dipendenti) Trentino 2,4% (1 dirigente ogni 42 dipendenti) Il contributo dei dirigenti Ai dirigenti pubblici (della Provincia ma anche dell’Azienda sanitaria, della scuola e degli enti locali) viene chiesto un contributo di responsabilità nei confronti del resto del sistema. Si tratta della riduzione del 40 per cento della retribuzione di risultato per gli anni 2015, 2016 e 2017. Meno spese discrezionali (spese per incarichi, collaborazioni, convegni, pubblicazioni e altre voci analoghe) Sempre nel solco del Piano di miglioramento della Pubblica amministrazione, proseguirà la riduzione delle spese discrezionali - ovvero tutta una serie di spese legate a incarichi, consulenze, partecipazione a comitati, attività convegnistica, pubblicazioni - che, rispetto alla media del triennio 2008-2010, calerà il prossimo anno del 78,4% e dell’86% nei due anni successivi. In netto calo anche le spese di rappresentanza: da 182 mila euro (gli stanziamenti medi nel periodo 2008-2012) scenderanno a 100 mila euro nel 2015. Quelle riservate del presidente sono state abolite già da quest’anno.  
   
   
FRA GLI ARGOMENTI DELLA RIUNIONE DELLA GIUNTA REGIONALE DEL PIEMONTE: RIQUALIFICAZIONE DELLA SPESA, DISPOSIZIONI FINANZIARIE URGENTI, LAVORO PER I DISABILI, CONTRIBUTI PER I LIBRI DI TESTO SONO I PRINCIPALI ARGOMENTI TRATTATI IERI MATTINA  
 
Torino, 11 novembre 2014 - La riunione è stata coordinata dal presidente Sergio Chiamparino. Riqualificazione della spesa. Un disegno di legge proposto dal vicepresidente Aldo Reschigna e che passa ora all’esame del Consiglio regionale, racchiude diverse misure per la riqualificazione e il contenimento della spesa della Regione: - entro il 2015 la gestione della cassa delle aziende sanitarie piemontesi, tranne gli stipendi del personale, sarà affidata a Finpiemonte, in modo da avere un costante ed aggiornato monitoraggio dell’andamento della spesa; - per gli anni 2015 e 2016 la Regione, le aziende sanitarie per quanto riguarda i ruoli amministrativi, le agenzie regionali, gli enti strumentali ed ausiliari possono dichiarare eccedenze di personale da collocare a riposo secondo le normative cosiddette “pre riforma Fornero”; - entro il 2015 si provvederà all’integrazione di Finpiemonte e Finpiemonte Partecipazioni, con l’obiettivo di razionalizzare le società partecipate, che in alcuni casi saranno accorpate, in altri collocate sul mercato, in altri ancora chiuse; - l’Agenzia per mobilità metropolitana diventerà Agenzia della mobilità piemontese e sarà il soggetto che si occuperà dell’espletamento delle gare per il trasporto ferroviario e, d’intesa con le Province, delle gare per il trasporto a mezzo autobus secondo una suddivisione in tre aree del territorio; - le strutture dell’Agenzia regionale per la protezione ambientale saranno riorganizzate su un un numero massimo di quattro articolazioni territoriali e non più su base provinciale, perseguendo una riduzione della spesa che permetterà comunque all’ente di continuare a svolgere le attuali funzioni; - abolizione dell’Agenzia per le adozioni internazionali, con passaggio delle sue funzioni direttamente alla Regione, e del Consorzio obbligatorio per lo smaltimento delle carcasse animali. Disposizioni finanziarie. Un altro disegno di legge presentato dal vicepresidente Aldo Reschigna, che passa anch’esso all’esame del Consiglio regionale per la definitiva approvazione, comprende: - la variazione dell’addizionale regionale Irpef (resta dell’1,62% per i redditi fino a 15.000 euro, rimane del 2,13% per i redditi da 15.001 a 28.000 euro, passa dal 2,31% al 2,75% per i redditi da 28.001 a 55.000 euro, sale dal 2,32% al 3,32% per i redditi da 55.001 a 75.000 euro, aumenta dal 2,33% al 3,33% per i redditi oltre i 75.000 euro); - l’aumento del 10% del bollo auto per chi possiede una vettura con oltre 100 kilowatt; - l’aumento dei canoni idrici corrisposti dai grandi produttori di energia idroelettrica - l’introduzione del “bollino blu” per gli impianti termici, come già deciso da tutte le altre Regioni italiane. Incontrando i giornalisti dopo la seduta di Giunta, il presidente Chiamparino ha puntualizzato che “la rimodulazione dell’addizionale Irpef è stata fissata sulla base di una scelta politica di fondo: non toccare i primi due scaglioni e attenuare l’incremento sul terzo, in modo da non gravare troppo sul ceto medio. Previo accordo con l’Agenzia delle Entrate, vorremmo inserire delle detrazioni basate sul quoziente familiare. Se non si potrà, i circa 6 milioni previsti per questa azione serviranno per ridurre l’incidenza sul terzo scaglione”. Inoltre, ha sostenuto l’importanza che i due disegni di legge vengano approvati entro fine anno ed ha evidenziato il disegno complessivo che unisce la riqualificazione della fiscalità alla diminuzione strutturale delle spesa regionale ed alla riduzione dei costi delle politica. Il vicepresidente Reschigna si è soffermato sul fatto che “con questi provvedimenti e con la richiesta al Governo di ottenere per il 2015 e il 2016 il pagamento dei soli interessi sui mutui, con il posticipo delle quote di capitale, potremo avere le risorse per finanziare le politiche sociali, il diritto allo studio e lo sviluppo economico”. Lavoro per i disabili. Come proposto dall’assessore Giovanna Pentenero, sono stati assegnati alle Province ulteriori 2.450.000 euro per prorogare fino al giugno 2015 i piani per il collocamento al lavoro delle persone disabili. La somma è così ripartita. 1.800.000 euro a Torino, 400.000 a Cuneo, 100.000 ad Asti, 100.000 a Biella, 50.000 al Vco. Libri di testo. Definite, su proposta dell’assessore Giovanna Pentenero, le quote dei rimborsi totali o parziali del costo dei libri di testo agli allievi in condizioni economiche più svantaggiate (indice Isee non superiore al 10.632,94 euro): 199 euro per gli alunni della scuola secondaria di I grado; 319 per gli alunni del primo anno della scuola secondaria di Ii grado; 195 per gli alunni del secondo anno della scuola secondaria di Ii grado; 255 per gli alunni degli altri anni della scuola secondaria di Ii grado; 45 per gli alunni che svolgono attività di formazione iniziale finalizzata ad assolvere l’obbligo di istruzione. Atc. In attesa che il Consiglio regionale nomini i consiglieri di amministrazione delle nuove tre Aziende territoriali per la casa, su proposta dell’assessore Augusto Ferrari i presidenti di quelle attuali sono stati nominati commissari reggenti per lo svolgimento dei compiti di rappresentanza legale e istituzionale degli e per l’adozione dei soli atti urgenti ed indifferibili. La Giunta ha inoltre approvato: - su proposta del vicepresidente Aldo Reschigna, l’attribuzione in comodato per tre anni alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Torino dell’unità immobiliare di proprietà della Regione sita in via Maria Vittoria 35 a Torino, nonché i disegni di legge per l’istituzione dei Comuni di Mortigliengo (tramite fusione tra Casapinta e Mezzana Mortigliengo), Borgomezzavalle (tramite fusione tra Seppiana e Viganella) e Lesiona (tramite fusione tra Crosa e Lesiona); - su proposta dell’assessore Francesco Balocco, l’inserimento delle linea ferroviaria Domodossola-iselle nel contratto di servizio tra Regione e Trenitalia ed uno stanziamento di 400.000 euro per l’annualità 2014; - su proposta degli assessori Giuseppina De Santis ed Aldo Reschigna, lo schema di accordo di programma quadro tra Regione e Ministero per l’Università e la Ricerca per il finanziamento del quarto programma annuale dei Poli di Innovazione; - su proposta degli assessori Giuseppina De Santis ed Alberto Valmaggia, il parere favorevole sul progetto di elettrodotto Fossano-magliano Alpi, subordinato al rispetto di condizioni riguardanti gli impatti sull’avifauna, sulla vegetazione e sul paesaggio, le interferenze con la viabilità e le attività agricole ed irrigue, la gestione degli inerti, la tutela delle risorse idriche e la mitigazione dell’interferenza con le proprietà dell’area; - su proposta dell’assessore Giuseppina De Santis, le caratteristiche del corso di formazione per assegnare ai titolari di bar il marchio regionale di qualità “Sommi-i migliori esercizi”, nonché l’espressione del parere favorevole sui contenuti dei piani decennali di sviluppo delle reti di trasporto di gas naturale presentati da Snam Rete Gas, Energie srl e Metanodotto Alpino; - su proposta dell’assessore Augusto Ferrari, la prosecuzione degli interventi di giustizia riparativa a favore dei minorenni sottoposti a provvedimenti penali; - su proposta dell’assessore Giorgio Ferrero, di non autorizzare il prelievo della pernice bianca per il residuo periodo della stagione venatoria, in quanto si ritiene alquanto fondato il rischio di un abbattimento concentrato ed indiscriminato tale da comportare un irreparabile pregiudizio nei confronti di questa specie; - su proposta degli assessori Antonella Parigi ed Aldo Reschigna, gli schemi di accordo di programma tra Regione e Provincia di Vercelli per la riqualificazione dell’offerta sciistica e la costituzione di un unico comprensorio tramite l’integrazione con Monterosa 2000, e tra Regione e Comune di Viola (Cn) per la riqualificazione del comprensorio sccistico di Viola Saint Greè; - su proposta dell’assessore Antonella Parigi, l’inserimento del recupero del Forte San Carlo nell’accordo di programma tra Regione e Provincia di Torino per la realizzazione di un impianto di risalita per il collegamento della sr23 del colle del Sestriere con il Forte di Finestrelle ed il collegamento con il complesso di Pra Catinat; - su proposta degli assessori Giovanna Pentenero ed Antonio Saitta, lo schema di protocollo d’intesa tra Regione ed Ufficio scolastico regionale per la promozione e l’educazione alla salute nelle scuole; - su proposta dell’assessore Antonio Saitta, la proroga al 15 dicembre 2014 del termine per la presentazione delle domande di contributo per gli interventi di lotta alle zanzare da realizzare nel 2015.  
   
   
ZAIA: “IN VENETO COME IN CATALOGNA: UN REFERENDUM ANCHE DA NOI È PUNTO FERMO DA CUI NON RETROCEDIAMO”  
 
Venezia, 11 novembre 2014 - “La consultazione popolare sull’indipendenza del Veneto, anche alla luce di quanto accaduto ieri in Catalogna, è un punto fermo da cui non si torna indietro”. Lo afferma il presidente della Regione del Veneto, Luca Zaia, commentando l’esito della consultazione svoltasi ieri in Catalogna, alla quale hanno partecipato due milioni di persone, nonostante fosse stata dichiarata illegittima dalla Corte Costituzionale spagnola, conclusasi con un plebiscito indipendentista (80 per cento favorevole al distacco dalla Spagna). “Un risultato eccezionale – sostiene Zaia –, nonostante l’amarezza di non aver visto la celebrazione di quel referendum ufficiale più volte annunciato. Resta, comunque, un grande risultato politico, che dimostra una volta di più la volontà di un popolo, quello catalano, che confermando la sua storia di indipendentismo, ha dato ieri un forte segnale di libertà e di democrazia”. “Quanto sta accadendo in Catalogna, in aggiunta alla vicenda scozzese – prosegue il Governatore – indica decisamente la via che il Veneto deve seguire. C’è molto da lavorare, ma la strada è esattamente questa”. “Purtroppo – conclude Zaia – noi dobbiamo fare i conti con un Governo che, secondo la più bieca logica centralista, ha impugnato le leggi approvate dal Consiglio regionale del Veneto lo scorso giugno, finalizzate a indire un referendum consultivo sull’autonomia e uno sull’indipendenza della nostra Regione. Un atteggiamento che definire scandaloso è poco perché l’obiettivo è di fatto quello di voler impedire alla gente, a un popolo, di esprimere liberamente e democraticamente la propria opinione. Non sono i veneti a essere sovversivi: sono Roma, il Governo e lo Stato che calpestano il più elementare diritto di espressione”.  
   
   
BOLZANO, PRESENTATA L´INNOVAZIONE 2018 NELLA PA: "OPERAZIONE A CUORE APERTO"  
 
Bolzano, 11 novembre 2014 - "Un´operazione a cuore aperto", così il presidente della Provincia Arno Kompatscher ha definito la riforma della Pa da completare entro il 2018. "Dobbiamo garantire servizi funzionanti anche nella fase di transizione", ha detto Kompatscher, che con l´assessora Waltraud Deeg ha presentato il 10 novembre a Bolzano alle parti sociali il processo "Innovazione nell´amministrazione 2018". Obiettivi, linee guida, tempistica e organizzazione del progetto sono stati illustrati a Palazzo Widmann dal presidente Kompatscher e dall´assessora Deeg ai rappresentanti di sindacati e categorie economiche, sottolineando che un´innovazione nell´amministrazione è necessaria per diverse ragioni: "L´ultima riforma significativa della Pa risale al 1992, e da allora l´amministrazione è cresciuta anche alla luce delle nuove competenze assunte", ha ricordato Kompatscher. L´assessora Deeg ha fatto riferimento alla trasformazione del contesto sociale (andamento demografico, globalizzazione, mutate aspettative dei cittadini) e alla necessità di un adeguamento della pubblica amministrazione alla nuova realtà, "per renderla forte e consolidata nel futuro". In questo quadro si tratta di verificare e decidere quali debbano essere le priorità effettive e i compiti diretti della Provincia, "e quindi anche quali servizi eventualmente possano essere svolti meglio da altre organizzazioni senza fini di lucro", ha detto Kompatscher. Come ha poi precisato l´assessora Deeg, "dobbiamo chiederci come possiamo lavorare in modo più snello e più efficace, quale struttura vogliamo e quali compiti continueremo ad assumerci in futuro." Il processo di riforma richiede quindi "un´analisi delle prestazioni offerte dalla Pa, delle strutture e dei processi amministrativi, una valutazione di come semplificare le procedure complesse e di come intensificare il lavoro di rete e la collaborazione", ha chiarito Deeg. Dai parametri indicati dalla Giunta provinciale per adeguare la Pa derivano alcuni obiettivi concreti: in primo luogo un catalogo delle prestazioni, un efficiente management del personale, attività di guida e di controllo che devono confluire in un nuovo sistema organizzativo. Il secondo filone, secondo Deeg, investe un esame sistematico di tutte le voci di spesa per arrivare a un utilizzo mirato ed efficiente delle risorse; il terzo ambito di intervento riguarda la riduzione del carico burocratico attraverso una semplificazione dei processi: "Infine dobbiamo valorizzare la responsabilità e una convinta cultura dell´amministrazione", ha concluso l´assessora Deeg. Il presidente Kompatscher ha ricordato alle parti sociali che quello dell´aggiornamento della Pa è un progetto a lungo respiro, che dovrà essere completato nelle sue parti fondamentali entro il 2018, "non una riforma che si può attuare dall´oggi al domani". Kompatscher ha fine precisato che il progetto non butta via ciò che è stato in passato per inventare tutto ex novo: "Si tratta invece di affrontare e concretizzare una riforma che cresca dall´interno dell´amministrazione."  
   
   
TRENTO: FINANZA LOCALE 2015, INTESA TRA PROVINCIA E COMUNI  
 
Trento, 11 novembre 2014 - Nel pomeriggio è stato sottoscritto da Giunta provinciale e Consiglio delle autonomie Locali, il Protocollo d’intesa in materia di finanza locale per il 2015. Documento che si colloca nell’ambito della manovra finanziaria per il 2015. Alla firma erano presenti il presidente della Provincia autonoma di Trento, Ugo Rossi, l’assessore provinciale alla coesione territoriale ed enti locali, Carlo Daldoss, e il presidente del Consiglio delle autonomie locali, Paride Gianmoena, “L’intesa – sottolinea il presidente Rossi – permetterà ai Comuni di contare su un flusso di risorse finanziarie certe, tenuto conto delle restrizioni in atto. Il risultato più importate riguarda però lo spirito che lo ha generato: Provincia e Comuni hanno lavorato in maniera costruttiva per il bene dei cittadini. Questo deve essere lo spirito della prossima riforma istituzionale”. Il Protocollo d’intesa già incorpora alcuni dei principi sanciti nella legge di revisione della riforma istituzionale, recentemente approvata, che prevedono la revisione delle modalità di decisione degli investimenti degli enti locali e il rafforzamento dell’autonomia finanziaria dei Comuni, attraverso l’istituzione della nuova imposta (Imis), introdotta anche con il fine di semplificare il rapporto tra comune e cittadino contribuente. I punti cardine del protocollo sottoscritto nel pomeriggio sono stati riassunti dall’assessore provinciale alla coesione sociale e agli enti locali, Carlo Daldoss: “L’accordo fissa le modalità di estinzione dei mutui dei Comuni e l’accollo, da parte della Provincia autonoma di Trento, del 50 per cento degli oneri di interesse. Inoltre, sul tema del budget riservato ai Comuni, l’intesa dà delle garanzie per i prossimi 5 anni: si tratta di risorse certe che andranno alle amministrazioni per le opere di loro competenza. Infine – ha concluso Daldoss – il protocollo individua in maniera originale e innovativa il coinvolgimento dei Bim, ai quali chiederemo di costituire a favore degli enti locali un budget di legislatura”. Nel suo intervento, l’assessore Daldoss ha aggiunto come i “Comuni abbiano condiviso con la Provincia un ragionamento di sistema per la riduzione dell’1 per mille della nuova imposta su tutte le attività produttive, in linea con quello già fatto dalla stessa Provincia con le esenzioni Irap”. Soddisfatto il presidente della Provincia autonoma di Trento, Ugo Rossi: “Stamani abbiamo approvato la manovra finanziaria improntata al realismo e al coraggio, mentre nei prossimi mesi ci attende la riforma istituzionale. Ebbene l’accordo di oggi sulla finanza locale si inserisce perfettamente tra questi due momenti ed è un’iniezione di fiducia, perché è frutto del realismo e del coraggio tra realtà istituzionali (Provincia e Comuni), che già ragionano nello spirito della riforma. Le nuove comunità, intese come espressioni dei Comuni, funzioneranno se agiranno con lo spirito che ha contraddistinto il presente accordo”. Sulla stessa lunghezza d’onda il presidente, Paride Gianmoena: “I Comuni hanno dimostrato la capacità di mettersi in discussione, dando un segnale che le riforme devono riguardare tutti. In alcune circostanze abbiamo portato avanti un confronto serrato ma siamo riusciti a mantenere al centro le istituzioni, con l’obiettivo di rappresentare i cittadini con l’intento di costruire e non rottamare. Con questa intesa siamo riusciti a risolvere delle esigenze particolari dei Comuni, all’interno di un quadro complesso in cui la Provincia è chiamata a muoversi”. Trento: Finanza Locale 2015, Intesa Tra Provincia E Comuni Trento, 11 novembre 2014 - Nel pomeriggio è stato sottoscritto da Giunta provinciale e Consiglio delle autonomie Locali, il Protocollo d’intesa in materia di finanza locale per il 2015. Documento che si colloca nell’ambito della manovra finanziaria per il 2015. Alla firma erano presenti il presidente della Provincia autonoma di Trento, Ugo Rossi, l’assessore provinciale alla coesione territoriale ed enti locali, Carlo Daldoss, e il presidente del Consiglio delle autonomie locali, Paride Gianmoena, “L’intesa – sottolinea il presidente Rossi – permetterà ai Comuni di contare su un flusso di risorse finanziarie certe, tenuto conto delle restrizioni in atto. Il risultato più importate riguarda però lo spirito che lo ha generato: Provincia e Comuni hanno lavorato in maniera costruttiva per il bene dei cittadini. Questo deve essere lo spirito della prossima riforma istituzionale”. Il Protocollo d’intesa già incorpora alcuni dei principi sanciti nella legge di revisione della riforma istituzionale, recentemente approvata, che prevedono la revisione delle modalità di decisione degli investimenti degli enti locali e il rafforzamento dell’autonomia finanziaria dei Comuni, attraverso l’istituzione della nuova imposta (Imis), introdotta anche con il fine di semplificare il rapporto tra comune e cittadino contribuente. I punti cardine del protocollo sottoscritto nel pomeriggio sono stati riassunti dall’assessore provinciale alla coesione sociale e agli enti locali, Carlo Daldoss: “L’accordo fissa le modalità di estinzione dei mutui dei Comuni e l’accollo, da parte della Provincia autonoma di Trento, del 50 per cento degli oneri di interesse. Inoltre, sul tema del budget riservato ai Comuni, l’intesa dà delle garanzie per i prossimi 5 anni: si tratta di risorse certe che andranno alle amministrazioni per le opere di loro competenza. Infine – ha concluso Daldoss – il protocollo individua in maniera originale e innovativa il coinvolgimento dei Bim, ai quali chiederemo di costituire a favore degli enti locali un budget di legislatura”. Nel suo intervento, l’assessore Daldoss ha aggiunto come i “Comuni abbiano condiviso con la Provincia un ragionamento di sistema per la riduzione dell’1 per mille della nuova imposta su tutte le attività produttive, in linea con quello già fatto dalla stessa Provincia con le esenzioni Irap”. Soddisfatto il presidente della Provincia autonoma di Trento, Ugo Rossi: “Stamani abbiamo approvato la manovra finanziaria improntata al realismo e al coraggio, mentre nei prossimi mesi ci attende la riforma istituzionale. Ebbene l’accordo di oggi sulla finanza locale si inserisce perfettamente tra questi due momenti ed è un’iniezione di fiducia, perché è frutto del realismo e del coraggio tra realtà istituzionali (Provincia e Comuni), che già ragionano nello spirito della riforma. Le nuove comunità, intese come espressioni dei Comuni, funzioneranno se agiranno con lo spirito che ha contraddistinto il presente accordo”. Sulla stessa lunghezza d’onda il presidente, Paride Gianmoena: “I Comuni hanno dimostrato la capacità di mettersi in discussione, dando un segnale che le riforme devono riguardare tutti. In alcune circostanze abbiamo portato avanti un confronto serrato ma siamo riusciti a mantenere al centro le istituzioni, con l’obiettivo di rappresentare i cittadini con l’intento di costruire e non rottamare. Con questa intesa siamo riusciti a risolvere delle esigenze particolari dei Comuni, all’interno di un quadro complesso in cui la Provincia è chiamata a muoversi”.  
   
   
PROVINCIA DI PARMA: NOMINATI I CAPIGRUPPO E I MEMBRI DELLA COMMISSIONE MONTAGNA IN UN CLIMA DI COLLABORAZIONE E CONDIVISIONE DELLE RESPONSABILITÀ.  
 
Parma, 11 novembre 2014 – Il Consiglio provinciale di Parma, che si è riunito stamattina nella sede di Piazza della Pace, si è aperto con due comunicazioni in tema di lavoro. Innanzitutto la comunicazione del presidente Filippo Fritelli che la Provincia parteciperà il prossimo 17 novembre, all’incontro sulla vertenza Mibac, richiesto dai sindacati Cgil, Cisl e Uil, che si svolgerà nella sede del Comune di Parma, alla presenza dei parlamentari locali. Quindi la comunicazione del Consigliere delegato al Bilancio e Personale Paolo Bianchi sulla decisione di prorogare gli incarichi di posizione organizzativa all’interno dell’Ente, che erano in scadenza al 31 ottobre, fino al prossimo 31 dicembre. Si è passato quindi alla presa d’atto della nomina dei Capigruppo, che sono rispettivamente Giuseppe Conti per il Gruppo Provincia Nuova e Claudio Moretti per il Gruppo Pd. Dopo di che si è votato la modifica dell’art. 13 del Regolamento per il funzionamento del Consiglio provinciale, riducendo i componenti delle Commissioni consiliari, che ora saranno composte da un minimo di 3 fino a un massimo di 7 componenti. E’ stata quindi presentata la Commissione Statuto e affari istituzionali, componenti i consiglieri Cantoni, Censi, Bellini, Presidente il consigliere Bellini del Gruppo Provincia Nuova, ed è stata istituita la Commissione Montagna, componenti i consiglieri Cantoni, Conti, Moretti e Serpagli. Tutte le decisioni sono state assunte all’unanimità. Il consigliere Andrea Censi è intervenuto per esprimere il suo apprezzamento per il lavoro svolto fin qui dal Consiglio, “caratterizzato da un clima di serenità e condivisione delle responsabilità. Credo che in questo modo – ha affermato Censi – potremo svolgere al meglio il nostro lavoro di amministratori pubblici” e ha ringraziato in particolare i consiglieri del gruppo Provincia Nuova. “Stiamo dando forma alla nuova Provincia – ha affermato il Presidente Fritelli – dividendoci i compiti sia nell’emergenza, sia nel lavoro ordinario.” E si è associato alle dichiarazioni del consigliere Censi sulla positività della collaborazione che si è instaurata in Consiglio. “Lo spirito che ci anima in questo percorso è effettivamente la volontà di lavorare insieme – ha dichiarato il consigliere Bellini del Gruppo Provincia Nuova – il Gruppo e la Commissione Statuto vanno compatti in questa direzione, con una politica dei piccoli passi in avanti. “  
   
   
FVG, ENTI LOCALI: SERRACCHIANI, RIFORMA IMPORTANTE PER CITTADINI  
 
Udine, 11 novembre 2014 - "Abbiamo responsabilità di governo e per questo è stata elaborata una proposta di riforma degli enti locali su cui da più di un anno abbiamo attivato un confronto puntuale sul territorio. Credo si sia raggiunto un buon punto di equilibrio con un testo nei cui emendamenti è stata data risposta alle varie richieste espresse dagli amministratori. Ora confido che su una riforma così importante per i cittadini non si facciano strumentalizzazioni politiche". Lo ha affermato la presidente della Regione Debora Serracchiani, in occasione del convegno "La Regione e i Comuni: un gioco di squadra per le riforme" organizzato da Anci e Forser e che si è svolto a Udine proprio nel giorno in cui prende avvio la discussione del testo in Commissione. "Questo importante momento formativo in cui i tanti amministratori locali potranno fare tesoro delle esperienze di prassi interessanti, solo casualmente cade all´interno dell´iter della riforma", ha precisato Serracchiani, ricordando che la norma "va considerata come una legge quadro che implica la possibilità di numerosi interventi di attuazione - citati per tutti il tema del trasferimento risorse, la revisione del comparto unico, la distribuzione delle competenze dopo lo scioglimento delle Province, l´attivazione della Centrale unica di acquisto - che noi prenderemo in considerazione di volta in volta e ci impegneremo a condividere con gli amministratori". Serracchiani e l´assessore regionale agli Enti locali Paolo Panontin hanno annunciato una serie di incontri sul territorio per acquisire contributi non soltanto dagli amministratori ma anche dai segretari e dai dirigenti dei Comuni. "Vogliamo sciogliere quei nodi tecnici che ancora posso persistere, aggiustare il tiro e giungere così ad una convinto avvio dell´attuazione della riforma", ha affermato la presidente. Rispondendo alla manifestazione di dissenso alla riforma promossa in auditorium da una trentina tra amministratori comunali, provinciali e rappresentanti dei gruppi consiliari di opposizione, Serracchiani ha affermato di credere che una riforma di queste dimensioni contempli necessariamente anche qualche contrarietà. "Il cambiamento spaventa sempre", ha detto, ribadendo però la distinzione tra il dissenso costruttivo e il semplice calcolo politico. "Io continuo a confidare - è stato l´auspicio della presidente - che non si faccia strumentalizzazione politica su una riforma così importante per i cittadini e bisognerebbe rammaricarsi se il centrodestra intendesse continuare così". Un auspicio ribadito anche dall´assessore Panontin. "Spero - ha detto - che chi manifesta ancora resistenze e scetticismi possa convincersi con il tempo della bontà della riforma e non chiamarsi fuori, ma partecipare con critiche costruttive". "Non mi preoccupa una manifestazione di dissenso", ha aggiunto Panontin, "conosco i sindaci che hanno promosso questa piccola manifestazione e in incontri sul territorio molti fra quelli che oggi contestano si sono espressi sostanzialmente a favore della riforma, pur chiedendo alcune modifiche. Credo che nel testo emendato troveranno molte risposte e mi auguro che il loro atteggiamento cambierà. In alcuni striscioni c´era scritto che i sindaci sono espressione della gente e io credo che questa riforma aiuterà li aiuterà a fare meglio il lavoro e valorizzerà il loro ruolo".  
   
   
LAVORO: GARANZIA GIOVANI FVG, REGISTRATI OLTRE 10 MILA GIOVANI  
 
Trieste, 11 novembre 2014 - Prosegue sul territorio regionale l´attuazione di Garanzia Giovani, lo strumento finanziato dall´Unione europea e dallo Stato ed a cui l´Amministrazione regionale ha aggiunto ulteriori risorse. Garanzia Giovani, dallo scorso maggio, consente l´attivazione di misure tendenti a facilitare l´accesso al mercato del lavoro dei giovani che non lavorano, non studiano o non sono inseriti in percorsi di formazione, attraverso una serie integrata di misure di politica attiva. Il report del ministero del Lavoro, ha sottolineato l´assessore regionale al Lavoro e alla Formazione Loredana Panariti, evidenzia la positiva risposta dei giovani in Friuli Venezia Giulia: oltre il 40 per cento dei potenziali destinatari risulta infatti avere attivato le procedure per l´accesso alle misure di Garanzia Giovani, secondi soltanto a quanto accade nelle Marche. Complessivamente, i giovani che hanno concluso la registrazione al programma sfiorano le 10 mila unità; di queste più di 6 mila hanno ricevuto la convocazione da parte dei Centri per l´Impiego per l´avvio dei colloqui di orientamento che conducono all´ individuazione delle misure di politica attiva più rispondenti al fabbisogno della persona e circa 3.300 hanno concluso tali colloqui. Le prime misure sono state avviate con il coinvolgimento di circa 700 giovani impegnati in tirocini in impresa, percorsi di formazione professionalizzante e percorsi di formazione imprenditoriale. I lavori in corso a livello di progettazione fanno prevedere l´avvio entro il corrente mese di attività che interesseranno oltre 1.500 giovani; è altresì previsto entro l´anno l´avvio dei progetti di servizio civili previsti all´interno di Garanzia Giovani che interessano una sessantina di ragazzi. L´assessore Panariti ha confermato l´impegno dei vari attori che hanno partecipato alla preparazione e all´avvio di Garanzia Giovani - la Regione, le Province, le Università, la scuola ed il sistema formativo - che sta producendo i primi positivi riscontri, riconosciuti anche dal ministero del Lavoro in un incontro svoltosi a Roma all´inizio di questa settimana. Le attività avviate e quelle che inizieranno in questo mese hanno inoltre permesso una prima movimentazione delle risorse finanziarie con una prima fase di flusso che sfiora i 4 milioni di euro, nel mentre sono da considerarsi molto positivamente le complessive oltre 15 mila adesioni alle iniziative per i giovani e per gli adulti disoccupati all´interno del Piano integrato delle Politiche del Lavoro e dell´Occupazione (progetto Pipol).  
   
   
ENTRA NELLA FASE OPERATIVA, NEL TERRITORIO MACERATESE, IL PROGETTO NUOVI COORDINAMENTI.  
 
 Ancona, 11 novembre 2014 - Entra nella fase operativa, con l’attivazione della borsa lavoro, nell’ambito territoriale provinciale di Macerata, il progetto Nuovi Coordina_menti promosso dall’assessorato alle Politiche Giovanili della Regione Marche in collaborazione con l’Amat, finalizzato al sostegno dell’occupazione giovanile under 35 attraverso la formazione di giovani professionalità nella gestione organizzativa dei teatri. Il corsista si occuperà dei Teatri dei Comuni che hanno aderito all’iniziativa: Matelica-teatro Piermarini, Camerino - Teatro Marchetti, Monte San Giusto - Cine Teatro Durastante, Porto Recanati - Arena Gigli, San Ginesio - Teatro Leopardi, Sant´angelo in Pontano - Teatro Angeletti, San Severino - Teatro Feronia e Apiro - Teatro Mestica. “Nuovi Coordina_menti è una risposta concreta a un bisogno reale – dichiara l’assessore alle Politiche giovanili, Paola Giorgi - Il patrimonio marchigiano di Teatri Storici, restaurati e in inattività, unico in Italia, offre un tessuto di crescita sociale, culturale ed economico straordinario. Il Teatro, per sua stessa natura, è un luogo vivo e dinamico, con il nostro progetto abbiamo formato ragazzi, con la passione verso l’arte teatrale, per renderli professionalmente pronti a svolgere quelle attività che danno centralità al teatro e ai suoi spazi nelle comunità locali. Attraverso le borse lavoro attivate, oltre a creare nuove professionalità, si crea occupazione e si dà ai Comuni che hanno aderito all’iniziativa un contributo reale di promozione dell’attività teatrale che svolgono”. L’invito a presentare candidature, rivolto a giovani marchigiani under 35, ha riscosso grandissima partecipazione con ben trecentosessantaquattro curricula pervenuti, la maggior parte dei quali di grande qualità. Quaranta sono stati i candidati selezionati per i successivi colloqui motivazionali di approfondimento e, tra questi, tredici sono stati scelti per partecipare al corso di formazione che si è svolto lo scorso luglio e che ha portato all’individuazione delle cinque figure professionali – Giulia Ausili di Jesi, Paolo Gasparri di Ascoli Piceno, Francesco Marilungo di Montegranaro, Camilla Murgia di Pesaro e Carlo Valenti di Corridonia (che agirà nel territorio maceratese) – che per attitudine, competenze e professionalità dimostrate e acquisite durante il corso, sono state ritenute idonee a svolgere le mansioni di coordinamento organizzativo richiesto. Le borse lavoro verranno attivate dal prossimo mese di novembre e avranno la durata di sette mesi. Vista la grande partecipazione al bando, giunta anche dai Comuni proprietari dei teatri – diciotto domande pervenute, molte delle quali in forma aggregata – agiranno su base territoriale, con l’obiettivo di fornire a più teatri contemporaneamente il supporto organizzativo in un’ottica di rete che possa contribuire positivamente alla crescita di ognuno.  
   
   
MIFACCIOIMPRESA 2014, I FUTURI IMPRENDITORI SI INCONTRANO IN BICOCCA SI APRE ALL’UNIVERSITÀ DI MILANO-BICOCCA LA QUINTA EDIZIONE DEL SALONE DEDICATO AI FUTURI IMPRENDITORI.  
 
Milano, 11 novembre 2014 – 70 workshop e circa 600 iscritti all’evento, fra cui aspiranti manager e imprenditori; 14 stand tra spin-off, start-up e sportelli di servizi agli utenti. Si è aperta questa mattina presso l’Università di Milano-bicocca la quinta edizione di Mifaccioimpresa, il Salone dei Nuovi e Futuri Imprenditori, nato con l’obiettivo di far incontrare chi ha un’idea imprenditoriale tra giovani, studenti, ricercatori, artigiani, makers, creativi, liberi professionisti, start-upper, chi ha già un’impresa e vuole espandersi su nuovi mercati, magari esteri: tutti partecipanti di Mifaccioimpresa 2014 possono trovare a risorse, idee e competenze per confrontarsi e raggiungere l’obiettivo e per far crescere il proprio business. Alla cerimonia di inaugurazione, organizzato dall’Università di Milano-bicocca e da Impresafacendo, hanno partecipato: Stefano Venturi, Vice Presidente Assolombarda, Paolo Giuggioli, Presidente Ordine degli Avvocati, Andrea Di Camillo, Presidente di P101 fondo di Vc Milano, Alberto Dossi, Vice Presidente Confindustria Monza e Brianza, Massimo Labra, Fem2 Ambiente (Spin off dell’Università di Milano-bicocca), Mario Benassi, docente di management dell’Università di Milano, Francesco Inguscio, Ceo di Nuvolab, Sergio Campodall’orto, Business Developer Polihub e Michele Ficara, Presidente di Assodigitale. Quattro le aree dedicate ad hoc per rispondere ai diversi momenti imprenditoriali: Milancio, dedicato a chi ha un’idea imprenditoriale e necessita di un supporto per strutturarla; Mistrutturo, per aiutare nel passaggio da start-upper a imprenditore vero e proprio; Miespando, per cercare nuove partnership e nuove collaborazioni nel proprio settore imprenditoriale; Miconfermo, per consolidare il proprio business. Tante le attività a disposizione dei partecipanti in questi due giorni. Il corner del video pitch, dove chiunque partecipi al Salone potrà fare una presentazione della propria idea o della propria attività, le Postazioni One to One, incontri di un quarto d’ora molto mirati, in cui è possibile fare domande focalizzate a un imprenditore di successo, lo Sportello Green Jobs, una consulenza personalizzata con un esperto sul fare impresa sfruttando le opportunità della green economy “lavori verdi e socialmente responsabili” a disposizione per la mattinata di lunedì, lo Speed-dating, ovvero colloqui a rapida rotazione tra aspiranti imprenditori, finanziatori e sviluppatori per creare opportunità d’impresa, organizzati secondo diverse tematiche (filiera corta, vicinanza di business, correlazione tra aree di business), 1 ora con un Vise, la storia di un imprenditore di successo a disposizione degli studenti per un’ora. Gli 11 progetti imprenditoriali iscritti a Crash Test o Bicocca Ideas sono valutati da una commissione di manager di aziende, e ai migliori, valutati in base al contenuto innovativo, alla fattibilità economica, alla scalabilità ed alla visione del mercato, successivamente a Mifaccioimpresa verrà offerto un percorso di affiancamento e di formazione specifico per essere trasformati in un business vero e proprio. «Con Mifaccioimpresa – ha detto Angelo Di Gregorio, direttore del Dipartimento di Scienze Economico-aziendali e Diritto per l’Economia e responsabile scientifico di Mifaccioimpresa –l’Università di Milano-bicocca fornisce un concreto supporto a coloro che intendono “crearsi” il proprio lavoro in una società che nei fatti è già cambiata, anche rispetto al dibattito nazionale sull’articolo 18». «L’università di Milano Bicocca – ha dichiarato Danilo Porro, prorettore alla valorizzazione della Ricerca – sta realizzando diversi progetti tra i cui obiettivi è importante sottolineare il promuovere l´innovazione scientifica e organizzativa e la diffusione sul territorio e nelle imprese dei risultati della nostra ricerca. L’università è in grado di generare impatto in un rinnovato modello di collaborazione con il territorio ed eventi come questo rappresentano un passo fondamentale per raggiungere questo obiettivo». «Incentivare l’imprenditorialità è un obbligo – ha concluso Sergio Campodall’orto, presidente di Impresafacendo – e per i giovani è un’opportunità affrontare un mercato globale in rapido cambiamento. Solo la creatività italiana può rappresentare una valida alternativa all’attuale situazione economica. Mifaccioimpresa, giunto ormai alla quinta edizione, è un catalizzatore di tutte le esperienze di sviluppo imprenditoriale che ci sono in Italia, portando esperienze e case study e proponendo incontri con imprenditori e finanziatori»  
   
   
AOSTA, PROGRAMMA WELFARE TO WORK: LE AZIONI PER LE IMPRESE CHE ASSUMONO LAVORATORI DISOCCUPATI DI ETÀ SUPERIORE AI 50 ANNI  
 

Aosta, 11 novembre 2014 - L´assessorato delle attività produttive, energia e politiche del lavoro comunica che, a seguito dell’emanazione del bando Welfare to Work, rivolto ai disoccupati over 50 e finalizzato a fornire un supporto alla loro ri-collocazione nel mondo del lavoro, è possibile per le imprese presentare domanda di beneficio per le assunzioni dei lavoratori ammessi all’intervento e collocati nella graduatoria pubblicata presso i Centri regionali per l’impiego e sul sito http://www.Regione.vda.it/lavoro. In caso di assunzione di lavoratori collocati in graduatoria, le imprese possono beneficiare della parte di sostegno al reddito previsto per il lavoratore, e non goduto, che verrà conguagliato direttamente dall’Inps in sede di versamento dei contributi dovuti dall’impresa stessa per i propri dipendenti. Per conoscere le diverse tipologie di assunzioni previste è possibile consultare il bando al seguente indirizzo internet: http://www.Regione.vda.it/lavoro/imprese/
assumere_personale/default_i.aspx
 dove possono anche essere scaricati i moduli. L’incentivo è cumulabile con quelli previsti dalla normativa vigente, in osservanza delle disposizioni previste dal regime di de minimis. Ulteriori informazioni possono essere richieste ai Centri per l’impiego regionali.

 
   
   
TRENTO: AL VIA LE AZIONI ATTUATIVE DI GARANZIA GIOVANI I PRIMI 40 GIOVANI OGGI HANNO INIZIATO IL PERCORSO VERSO L´IMPIEGO  
 
Trento, 11 novembre 2014 - Garanzia Giovani, programma europeo per l´occupabilità dei giovani, molla gli ormeggi: ieri pomeriggio, alla presenza del vicepresidente e assessore allo sviluppo economico e lavoro della Provincia autonoma Alessandro Olivi e dalla dirigente generale di Agenzia del Lavoro Antonella Chiusole, sono state avviate a Trento le prime azioni, destinate a riconoscere a tutti i giovani privi di occupazione e non impegnati in azioni formative il diritto ad un inserimento nel mondo del lavoro. Lo "start" di oggi pomeriggio con i colloqui individuali, presso la sede di Fidia srl, in via Trener, uno dei soggetti gestori del programma, con i primi 40 giovani, fa sì che il Trentino sia a tutti gli effetti una delle prime realtà regionali in Italia - se non la prima in assoluto - che attiva concretamente nuove iniziative nell´ambito di Garanzia Giovani, dopo avere accolto nei mesi scorsi le domande di partecipazione provenienti da tutta Italia mediante un primo colloquio di orientamento e presa in carico. Da qui alla fine del 2015, ogni mese, circa 200 giovani verranno avviati al primo dei percorsi previsti dal programma (cosiddetto percorso A), che prevede un attività di tirocinio mirata e quindi l´accompagnamento al lavoro vero e proprio. Sino ad ora si sono iscritti a a Garanzia Giovani più di 3.000 giovani. Va considerato che circa la metà di questi risulta residente fuori provincia e di fatto spesso rinuncia all’opportunità già in sede di primo colloquio di presa in carico. "Oggi si avvia il primo dei percorsi, che unisce la formazione all´esperienza concreta in azienda. Vogliamo che l´esperienza di Garanzia Giovani diventi un modello - ha detto il vicepresidente Olivi nell´augurare ai giovani presenti un buon avvio di percorso - che andrà continuato nel tempo. Per noi quindi questo non è un esperimento né un´esperienza-spot. Del resto, anche prima dell´Avvio di Garanzia Giovani avevamo già posto in essere azioni incisive in favore dei giovani. Tuttavia queste sono esperienze nuove, e forse siamo i primi ad avviarle in Italia, tenendo conto che Garanzia Giovani consentiva anche di rendicontare cose già fatte. Unendo l´esperienza formativa, l´orientamento professionale e le esigenze del mondo del lavoro, possiamo davvero rafforzare e migliorare un modello di intervento innovativo che proseguirà nel tempo. Serve un sistema produttivo che risponde e ci auguriamo che anche le imprese raccolgano la sfida". Le azioni destinate ad assicurare la Garanzia Giovani in provincia di Trento sono articolate in 4 percorsi (come da grafico allegato). Ogni percorso si struttura in diversi momenti e vede valorizzati diversi strumenti di intervento (percorsi integrati). La scelta del percorso da intraprendere è rimessa al singolo giovane, supportato dagli orientatori dei Centri per l’Impiego. L’intensità con la quale l’intervento progettuale “accompagna” il giovane dipende dal livello di difficoltà che la persona si presume possa incontrare sul mercato del lavoro (ovvero dalla cosiddetta “profilatura” dei candidati per livello di “gravità” del proprio svantaggio occupazionale). Ogni mese, quindi, saranno circa 200 i giovani avviati in particolare al percorso A della Garanzia Giovani provinciale, ovvero quello che viene denominato “Azioni di orientamento specialistico o di Ii livello, di accompagnamento al lavoro e di tirocinio extra-curricolare , anche in mobilità geografica”. Le risorse destinate a questa azione, comprensive dell´indennità di frequenza, sono in totale 5.762.000,00. Il percorso (vedasi tabella allegata) parte con un´azione di orientamento specialistico o di secondo livello, che porta alla formazione preparatoria al tirocini (26 ore procapite, corsi per un numero di partecipanti da 10 a 20). Quindi due percorsi di tirocinio in Trentino, con aziende locali o nazionali, breve (8 settimane) o lungo (24). Quindi si entra nella fase di accompagnamento al lavoro che dà accesso al lavoro vero e proprio. La fase di tirocinio lungo può anche comportare un tirocinio all´estero di un mese. La partenza durante il mese di novembre delle diverse edizioni del percorso A nei diversi territori della provincia di Trento è riassunto nella tabella seguente, con l’indicazione dei Soggetti gestori (Strutture formative e Strutture accreditate per i Servizi al Lavoro) che ne cureranno l’attuazione, su incarico dell’Agenzia del Lavoro. Le tre aree mancanti da questa prima programmazione mensile (Alto Garda e Ledro, Valli Giudicarie e Fiemme e Fassa) daranno il via ad analoghi percorsi prima della fine di novembre. Anche gli altri percorsi della Garanzia Giovani provinciale sono prossimi ad essere attivati. In particolare il percorso B (programmati 20 percorsi per circa 200 ragazzi) vede per ora attiva la fase di composizione dei gruppi in formazione, mediante delle azioni di orientamento specialistico di secondo livello (destinate ad assicurare a ciascun ragazzo interessato il percorso di formazione a lui più idoneo). Le fasi formative delle prime azioni formative di tale percorso saranno avviate entro la fine di novembre. Per quanto riguarda il percorso C, il Dipartimento della Conoscenza della Provincia ha “bandito” la relativa raccolta di progettazioni per percorsi che saranno avviati entro il mese di dicembre. Il percorso D infine sarà attuato con modalità decisamente più innovative e flessibili rispetto agli interventi di servizio civile tradizionali. Tali percorsi prevederanno infatti fra l’altro delle azioni di durata adattabile alle necessità del giovane e delle strutture ospitanti e pertanto delle durate variabili di 3, 6 e 12 mesi. Il “bando” per la raccolta delle richieste di intervento sarà pubblicato entro fine anno.