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GIOVEDI

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Notiziario Marketpress di Giovedì 12 Marzo 2015
PARLAMENTO EUROPEO, SEMESTRE UE 2015: CONSIGLI PER IL MIGLIORAMENTO ECONOMICO E SOCIALE  
 
Strasburgo, 12 marzo 2015 - Il Parlamento ha votato il Mercoled¨¬ per sostenere l´approccio della Commissione europea per stimolare la crescita e la creazione di posti di lavoro, a seguito di un dibattito sul "semestre europeo" coordinamento delle politiche economiche dei paesi dell´Ue nel 2015, con il vicepresidente della Commissione Valdis Dombrovskis e commissari Marianne Thyssen (affari sociali) e Elzbieta Bie¨½kowska (mercato unico e le Pmi). Le politiche economiche della Commissione sono state esaminate da tre diverse angolazioni, con conseguente tre risoluzioni separate, preparati da tre diversi comitati. Tutti e tre sono stati approvati a larga maggioranza di deputati. Analisi annuale della crescita 2015 - Parlamento ha appoggiato l´approccio a tre pilastri della Commissione per la crescita e la ripresa, sulla base di investimenti, riforme strutturali e consolidamento fiscale favorevole alla crescita, in una votazione su una risoluzione di commissione problemi economici e monetari. "Riforme e consolidamento fiscale sono il modo giusto per ridurre la disoccupazione e la povert¨¤ negli Stati membri pi¨´ colpiti dalla crisi finanziaria, e aiutare la zona euro a tornare a una crescita sostenibile", ha detto Dariusz Rosati (Ppe, Pl), che ha guidato il rapporto attraverso Parlamento. Nella risoluzione, i deputati chiedono un maggiore coinvolgimento dei parlamenti nazionali nelle trattative semestre europeo, pi¨´ la titolarit¨¤ nazionale delle raccomandazioni specifiche per paese, solo il 9% dei quali sono stati attuati nel 2013, e pi¨´ azione su di essi. Hanno anche indicati suggerimenti per rendere l´Europa pi¨´ competitiva e resistente, e quindi maggiormente in grado di resistere a future crisi, tra l´altro, iniziando a integrare i mercati dei capitali, la lotta contro la frode e l´evasione fiscale, il completamento del mercato interno dell´energia dell´Ue e rendere i mercati del lavoro pi¨´ efficienti. La relazione ¨¨ stata approvata con Rosati 437 voti favorevoli, 249 contrari e 11 astensioni. Governance del mercato unico - In una risoluzione sulla governance del mercato unico , redatto da Ildik¨® G¨¢ll-pelcz (Ppe, Hu) per la commissione per il mercato interno, i deputati ribadiscono la loro chiamata ad integrare ulteriormente il mercato unico nei colloqui semestre europeo e sollecitare gli Stati membri dell´Ue per consentire alla Commissione di presenter¨¤ le sue raccomandazioni specifiche per paese nei parlamenti nazionali prima della loro approvazione da parte del Consiglio dei ministri. "La governance del mercato unico deve essere migliorato se ¨¨ quello di promuovere e facilitare la crescita, ma anche per servire come punto di riferimento per l´impegno per riforme strutturali negli Stati membri", ha detto la sig.Ra G¨¢ll-pelcz. Il rapporto G¨¢ll-pelcz ¨¨ stata approvata con 568 voti favorevoli, 116 contrari e 11 astensioni. Affari sociali e occupazione - I deputati chiedono una maggiore flessibilit¨¤ nell´attuazione delle riforme negli Stati membri in gravi difficolt¨¤ finanziarie, in modo da garantire che le misure di stabilit¨¤ sono compatibili con la crescita, la creazione di posti di lavoro e lo stato sociale, in risoluzione sull´occupazione e gli aspetti sociali del semestre europeo , elaborato by Sergio Guti¨¦rrez Prieto (S & D, Es) per l´occupazione e gli affari sociali. Il Parlamento sottolinea inoltre che le riforme del mercato del lavoro in molti Stati membri non hanno ridotto la precariet¨¤ del lavoro. Essa rileva che il 43% dei giovani lavorano in condizioni precarie, come ad esempio i contratti part-time o come falsi lavoratori autonomi, e raccomanda mettere pi¨´ sforzo nel creare posti di lavoro di qualit¨¤ per loro. "Il Parlamento europeo sostiene gli investimenti e la responsabilit¨¤ fiscale, ma questi dovrebbero sempre essere compatibile con la crescita economica e creare posti di lavoro dignitosi, la responsabilit¨¤ sociale e il modello sociale europeo", ha detto il signor Guti¨¦rrez Prieto. La relazione Guti¨¦rrez Prieto ¨¨ stata approvata con 477 voti a 203, con 23 astensioni.  
   
   
PARLAMENTO EUROPEO: I DEPUTATI PREOCCUPATI PER LA POLARIZZAZIONE IN PAESI DEI BALCANI OCCIDENTALI  
 
 Strasburgo, 12 maggio 2015 - Valutare la riforma progresso della Serbia, Kosovo, Montenegro e l´ex Repubblica iugoslava di Macedonia nel 2014, punti Parlamento a delibere il Mercoledì alle continue sfide con lo Stato di diritto, la corruzione, la discriminazione, il ritmo delle riforme strutturali e la polarizzazione della politica . Si saluta la ripresa dei colloqui ad alto livello tra Pristina e Belgrado e dice loro relazioni devono essere completamente normalizzata. Serbia - proseguire sul cammino verso l´Ue - Nella sua risoluzione, il Parlamento accoglie con favore l´impegno del nuovo governo serbo per il processo di integrazione europea e il suo approccio costruttivo ai rapporti con i vicini. Il processo di adesione deve comunque essere più inclusivo e trasparente, si dice. La Serbia deve fare di più per riformare il sistema giudiziario, aumentare la trasparenza della proprietà dei media e rafforzare la sua unità per allineare la sua politica estera e di sicurezza, con quello dell´Unione europea, in particolare quando si tratta di Russia, i deputati dicono. "2014 è stato un anno importante per la Serbia, con l´inizio dei negoziati di adesione. La loro durata dipenderà dalla capacità della Serbia di compiere progressi sostenuta in settori chiave quali lo Stato di diritto, la governance economica e la normalizzazione delle relazioni con il Kosovo. Sono convinto questo progresso può - e volontà - . Essere fatto Il treno da Belgrado è sulla buona strada per Bruxelles ", ha detto il relatore del Pe per la Serbia, David Mcallister (Ppe, De). Kosovo - torna al lavoro dopo di stallo - La fine della situazione di stallo politico di sei mesi in Kosovo evidenzia l´urgente necessità di proseguire su un percorso europeo e mettere le riforme necessarie in movimento, i deputati dicono. Lo Stato di diritto, l´indipendenza della magistratura e di misure efficaci per combattere la corruzione dovrebbe superare la lista del nuovo governo di priorità, dice il Parlamento. Invita il Consiglio ad adottare, all´inizio del 2015, la decisione di firmare l´accordo di stabilizzazione e di associazione con il Kosovo, in modo da creare un potente incentivo per le riforme. "Il voto di oggi a larga maggioranza mostra un forte sostegno per il futuro europeo del Kosovo. L´ue deve accelerare il processo di liberalizzazione dei visti per il Kosovo e il governo di Pristina deve prendere misure concrete per fornire ai propri cittadini un futuro in un Kosovo fiorente. Abbiamo anche ancora emesso un chiaro invito ai cinque recalcitranti Stati membri dell´Ue di riconoscere lo stato del Kosovo ", ha detto il relatore, Ulrike Lunacek (Verdi / Ale, At). Montenegro - vantaggio con responsabilità - I deputati grandine progresso e il punto del Montenegro al suo stato attuale come l´unico paese in apertura regione e chiudere provvisoriamente i capitoli di negoziato, pur sottolineando la responsabilità che questo comporta. Accolgono l´allineamento completo del Montenegro con la politica estera e di sicurezza comune dell´Ue, ma dicono che il progresso è ancora necessario nella lotta alla corruzione, garantire l´indipendenza del potere giudiziario e garantire la libertà di espressione e dei media. "La risoluzione riflette un´immagine fedele del Montenegro, lodando il suo progresso, dove ha illustrato e offrendo consigli dove è necessario migliorare. L´impegno del Montenegro per il processo di adesione all´Ue è forte e sarà importante politicamente per mantenere il sostegno interno trasversale. L´acquis comunitario set benchmark difficili per l´adesione, ma, a mio avviso il Montenegro rimane sulla strada giusta ", ha detto Charles Tannock (Ecr, Uk), che ha guidato la risoluzione in Parlamento. Ex Repubblica jugoslava di Macedonia - cooperazione politica costruttiva necessaria - I deputati chiedono per la nona volta il Consiglio a fissare una data per il lancio di negoziati di adesione con Skopje senza indugio, o rischiano di minare la credibilità della politica di allargamento dell´Ue. Il capo della politica estera dell´Unione europea deve anche venire con nuove iniziative per porre fine alla situazione di stallo sulla questione del nome e facilitare il dialogo per porre fine al clima politico polarizzato all´interno del paese, dicono. Il governo e l´opposizione dovrebbero unire le forze per accelerare l´agenda europea e garantire la cooperazione politica costruttiva, dice il Parlamento. "Con voto di oggi diamo pieno sostegno alla prospettiva europea della Macedonia. Ora è giunto il momento per il Consiglio per dare il via libera per l´apertura dei negoziati di accesso e per la Macedonia e la Grecia per trovare una soluzione reciprocamente accettabile per il nome questione. A Macedonia stabile e prospero è nell´interesse dei suoi vicini e di tutta l´Europa ", ha detto il relatore, Ivo Vajgl (Alde, Sl). Le quattro risoluzioni sono state approvate per alzata di mano.  
   
   
CRESCITA, SOLIDARIETÀ E PAGAMENTO FATTURE SONO LE PRIORITÀ DI BILANCIO DEL PARLAMENTO EUROPEO PER IL 2016  
 
Strasburgo, 12 marzo 2015 - Nella risoluzione approvata mercoledì, il Parlamento sottolinea che le priorità di bilancio dell´Unione europea del prossimo anno dovrebbe essere la promozione della crescita, sostenendo la creazione di posti di lavoro, le imprese e l´imprenditorialità, dimostrarsi solidali con i paesi all´interno e all´esterno dell´Unione europea, mettere ordine nelle finanze comunitarie, affrontando i pagamenti arretrati e, infine, la riforma del sistema delle risorse dell´Unione europea. "L´ue deve promuovere l´occupazione, rafforzare le competenze dei nostri cittadini, sostenere le imprese - in particolare le Pmi - e incoraggiare l´imprenditorialità in tutta l´Ue. Il bilancio 2016 deve avere un impatto positivo tangibile sulla vita dei cittadiniˮ, ha dichiarato José Manuel Fernandes (Ppe, Pt), relatore per il bilancio 2016. Le linee guida sono state adottate con 484 voti favorevoli, 188 contrari e 36 astensioni. Le linee guida di bilancio - che, secondo il Parlamento, dovrebbe seguire la Commissione nell´elaborazione della sua proposta di bilancio - sono riassunte qui di seguito. Occupazione, imprese e spirito imprenditoriale per la crescita - • Il bilancio dell´Ue e il piano di investimenti Juncker deve aiutare i 20 milioni di piccole e medie imprese dell´Ue (Pmi) - che rappresentano il 99% delle imprese nell´Ue - a essere ancora una volta la principale fonte di creazione di occupazione dell´Unione europea; • I fondi Ue dovrebbero incoraggiare la creazione di start-up; • "Iniziativa europea per la gioventù": la Commissione dovrebbe esaminare le cause del lento avvio dell´iniziativa negli Stati membri e garantire il suo finanziamento oltre il 2015. Coesione interna e solidarietà esterna - • Il denaro speso per la riduzione dei divari tra le regioni, che rappresenta la più grande fetta del bilancio dell´Ue, dovrebbe continuare a sostenere gli investimenti pubblici nei settori vitali. Nonostante i ritardi, i progetti di sviluppo regionale dovrebbero essere a regime entro il 2016; • La solidarietà deve andare oltre i confini dell´Ue, in particolare fornendo assistenza umanitaria urgente e aiuti allo sviluppo per l´Ucraina e altrove; • I paesi dell´Ue devono condividere equamente l´onere nella gestione dei flussi di immigrazione. Ritardi di pagamento e risorse proprie - La Commissione deve mantenere il suo impegno di presentare un piano per ridurre il crescente arretrato di fatture non pagate, che avevano raggiunto il livello inedito di 24,7 miliardi di euro alla fine del 2014, nonostante i ripetuti sforzi del Parlamento per far agire il Consiglio in tal senso; • I deputati hanno ribadito la richiesta di una riforma profonda del sistema delle entrate per il finanziamento dei bilanci dell´Ue e sostenuto gli sforzi del Gruppo Monti. Contesto - Le linee guida di bilancio sono il primo documento redatto dal Parlamento nel corso della procedura di bilancio annuale. Il tetto del quadro finanziario pluriennale per il 2016 è di 150,217 miliardi di euro in stanziamenti d´impegno. Prossime tappe - La Commissione presenterà la sua proposta alla fine di maggio. I bilanci del prossimo anno devono essere concordati tra Consiglio e Parlamento entro la fine del mese di dicembre.  
   
   
LUNACEK: IL PARLAMENTO EUROPEO DEVE SOSTENERE LA LIBERALIZZAZIONE DEI VISTI CON IL KOSOVO  
 
 Strasburgo, 12 marzo 2015 - Sette anni dopo la dichiarazione di indipendenza, il Kosovo deve ancora affrontare molte sfide: scarse prospettive economiche e un alto tasso di disoccupazione. La sua indipendenza è già stata riconosciuta da 23 Stati membri. Il Parlamento europeo vota oggi la risoluzione di Ulrike Lunacek (Verdi, Austria) sul processo di integrazione europea del Kosovo. Abbiamo parlato con la relatrice prima del voto. Ultimamente abbiamo sentito parlare di un nuovo "esodo" dal Kosovo: migliaia di persone stanno attraversando il confine serbo-ungherese nella speranza di una vita migliore in Ue. Ci sono diversi motivi per cui così tanti cittadini del Kosovo stanno lasciando il loro paese d´origine. Il Kosovo è l´unico paese dei Balcani occidentali i cui cittadini non sono autorizzati a viaggiare liberamente nell´Ue per tre mesi. Sette anni dopo la dichiarazione di indipendenza, questo giovane stato europeo non è ancora un membro a pieno titolo della comunità internazionale. Il nuovo governo eletto nel dicembre 2014 non soddisfa le aspettative di cambiamento, di più posti di lavoro e di un migliore sistema sanitario e di istruzione. La mia relazione invita il governo di Pristina a compiere un passo avanti per fornire ai propri cittadini un futuro migliore in Kosovo. Essa mostra anche che il Parlamento europeo deve continuare a spingere per la liberalizzazione dei visti. E i timori di alcuni Stati membri che i cittadini Kosovo possano inondare l´Ue sono infondati: questo fenomeno non è avvenuto con nessuno degli altri cinque stati dei Balcani occidentali che hanno ottenuto la liberalizzazione dei visti nel 2010. L´ue ha partecipare attivamente allo sforzo internazionale per la ricostruzione e lo sviluppo del Kosovo dal 1999. Che altro si può fare? Il governo del Kosovo sta facendo la sua parte? Come ho già detto, sette anni dopo l´indipendenza, il Kosovo non è ancora una repubblica indipendente a tutti gli effetti. L´impatto positivo dell´Ue sul Kosovo è notevolmente indebolito da questo fatto. Per esempio, per quanto riguarda gli sforzi congiunti per combattere la corruzione e il crimine organizzato, il rapporto sollecita nuovamente i cinque paesi restanti dell´Unione europea a riconoscere il Kosovo. Rispetto al governo del Kosovo, il mio rapporto include anche un invito a rafforzare la lotta contro la corruzione e la criminalità organizzata per continuare un dialogo costruttivo tra Pristina e Belgrado, nonché per il progresso tangibile sullo stato di diritto e la libertà dei media. Non ci può essere alcun progresso nella lotta alla corruzione senza una cooperazione positiva tra Eulex e le autorità del Kosovo, compreso il governo. 15 anni dopo la fine della guerra, i kosovari devono affrontare ancora molte sfide. Il paese è uno dei più poveri in Europa e il 35% della sua popolazione è disoccupato (55,3% tra i più giovani). Come può aiutare l´integrazione europea? L´interesse in Kosovo verso l´Unione europea è in calo perché le speranze e le aspettative dell´Ue sono state molto alte senza poterle poi trasformare in realtà. La crisi economica, la disoccupazione, soprattutto tra i giovani, hanno esacerbato la disillusione rispetto al stema politico del Kosovo. L´integrazione europea è la chiave per la stabilizzazione del Kosovo e dell´intera regione. Il voto mostra una chiara maggioranza della commissione per gli Affari esteri e si spera che il Parlamento europeo questa settimana mostrerà un forte sostegno per il futuro europeo del Kosovo.  
   
   
PUGLIA "PROMOSSA" PER AMMINISTRAZIONE TRASPARENTE  
 
Bari, 12 marzo 2015 - L’autorevole rivista “Wired”, tra le principali testate che si occupano di tecnologia e innovazione legate all’attualità, ha “promosso” la Regione Puglia sul tema dell’Amministrazione trasparente. “Il riconoscimento degli straordinari risultati della giunta Vendola sul tema della Trasparenza è oggi sotto gli occhi di tutti – spiega l’assessore Guglielmo Minervini – e gli sforzi cominciano ad essere premiati anche da osservatori indipendenti”. Scrive “Wired” nella edizione on line: “Al contrario l’amministrazione regionale più puntuale e, da un punto di vista dei formati, moderna è la Regione Puglia di Nichi Vendola, che con il progetto Moses (Monitoraggio Spese Economali dei Servizi) fa un bel salto in avanti sul tema della rendicontazione delle spese dell’ente regionale. La sezione “amministrazione trasparente” risulta aggiornata, e i rendiconti sulle spese di missione sono disponibili in formato excel. Oltre alle missioni, a disposizione viene anche messo un file grazie a cui è possibile risalire ai biglietti aerei acquistati dal presidente Nicola Vendola e dalla sua giunta regionale. Per evitare casi di rimborsi “disinvolti” l’area finanza e controlli della Regione chiede a consiglieri, presidente e assessori anche una autorizzazione preventivamente controllata. In assenza di questa, ha specificato il cassiere centrale Susanna Armenio «le missioni oltre a non essere coperte da assicurazione, non daranno diritto al rimborso delle spese sostenute»”. “La quantità gigantesca ed infinita di dati da trattare – continua l’assessore – come previsto dalla legge, ci mette di fronte a vari problemi sia di tempestività dell’aggiornamento che di mantenimento ordinato dei dati on line. Ma in Puglia non abbiamo paura dello sguardo dei cittadini e questi dati sono in gran parte presenti senza filtro e in formato liberamente consultabile. Continueremo a lavorare per rendere sempre più accessibili le informazioni, anche in collaborazione con le società partecipate e gli enti controllati”.  
   
   
BILANCIO VENETO: ZAIA IN CONSIGLIO, “REGIONE E COMUNI MASSACRATI DA TAGLI E TASSE”.  
 
Venezia, 12 marzo 2015 - “Non consideriamo questo un bilancio di fine legislatura, ma di transizione, perché abbiamo vissuto e stiamo vivendo una stagione di tagli nazionali con i quali la nuova Amministrazione dovrà fare i conti molto duramente, perchè Regioni e Comuni stanno subendo un vero e proprio massacro di tagli e tasse. Per capirlo basta ricordare che la spesa non vincolata a disposizione della Regione è passata da 575 milioni nel 2010 ai soli 70 milioni di oggi e che in questi 5 anni i tagli hanno colpito settori vitali di una Regione virtuosa come il Veneto: la sanità, il sostegno alle imprese, il turismo, l’ambiente, l’assistenza sociale, le politiche economiche in generale, quelle per l’occupazione e quelle per fronteggiare la situazione di più di 200 mila disoccupati”. Lo ha detto ieri il Presidente della Regione Luca Zaia, intervenendo in Consiglio regionale sulla discussione del bilancio. Zaia ha analizzato un ampio panorama di argomenti, soffermandosi anche sui temi dell’autonomia e dell’indipendenza. “Il Consiglio ci ha dato mandato per fare questi due referendum – ha detto Zaia – ed è una prospettiva non indifferente anche sul piano delle risorse e del bilancio, perché oggi come oggi il Veneto, che subisce tagli orizzontali al pari degli spreconi che fanno danni in giro per l’Italia, lascia a Roma 21 miliardi l’anno di residuo attivo fiscale che, con una seria autonomia, resterebbero sul territorio. L’occasione per dare vita all’istituto della Regione Autonoma per il Veneto c’è stata – ha ricordato Zaia – quando, l’8 gennaio, si è incardinata alla Camera la discussione sulla riforma del Titolo Quinto della Costituzione e chiesi a tutti i Parlamentari veneti di presentare un piccolo emendamento. Molti dell’attuale maggioranza di governo non aderirono e la possibilità è sfumata. Ma tutti, pur nel rispetto delle proprie idee, dovranno confrontarsi con questa prospettiva perché, se la musica a Roma non cambia, alla lunga finirà che diventeremo ciò che credo nessuno di noi voglia: un’amministrazione svuotata, solo un sostituto d’imposta dello Stato centrale per applicare tasse ai cittadini”. “Ciò nonostante – ha tenuto a ricordare Zaia – in questi 5 anni abbiamo voluto dare risposta a 14 mila imprese con interventi per un miliardo e mezzo di euro; abbiamo sopportato i tagli alla sanità solo riorganizzandoci anno dopo anno, senza tagliare un servizio e senza imporre l’addizionale Irpef, abbiamo speso bene 448 milioni di euro di fondi europei ed abbiamo chiuso un nuovo bel programma che porterà altri 600 milioni di investimenti sul lavoro, sulla ricerca, sull’innovazione”. “In Veneto – ha aggiunto Zaia – abbiamo fatto e stiamo facendo una spending review poderosa su tutti i fronti possibili, dal numero di Consiglieri alla razionalizzazione delle partecipazioni societarie, stiamo applicando rigorosamente i costi standard, e con la buona amministrazione del Veneto lo Stato risparmierebbe 30 miliardi l’anno che invece vanno a pagare sprechi assolutamente inaccettabili”. “Di fronte a tutte queste difficoltà, nei 5 anni peggiori di sempre – ha concluso Zaia – abbiamo presentato un bilancio che sta in piedi, nonostante la mannaia fatta di tasse e tagli calata sui Veneti da Monti prima, Letta poi e Renzi adesso”.  
   
   
TORINO: OPERAZIONE “STATUTO APERTO”: CONCLUSI GLI INCONTRI NEI TERRITORI. OGGI ALLE 12 SI CHIUDE LA CONSULTAZIONE APERTA AI CITTADINI IL CONSIGLIO METROPOLITANO SARÀ CHIAMATO AD ADOTTARE IL TESTO DEFINITIVO, LA CUI APPROVAZIONE FINALE SPETTERÀ ALLA CONFERENZA METROPOLITANA DEI 315 SINDACI  
 
Torino, 12 marzo 2015 – L’altro ieri sera ad Ivrea si sono conclusi gli incontri con gli amministratori locali del territorio nell’ambito dell’operazione “Statuto aperto”, grazie alla quale sono stati raccolti, esaminati ed elaborati emendamenti e proposte migliorative al testo dello Statuto stesso, approvato dal Consiglio metropolitano il 21 gennaio scorso. Questa settimana, oltre che ad Ivrea, gli incontri si sono tenuti nel pomeriggio e nella serata di lunedì 9 marzo nelle sale consiliari dei Comuni di Moncalieri e di Collegno. Alle 12 di giovedì 12 marzo, si chiuderà ufficialmente anche la consultazione aperta a tutti i cittadini sul portale Internet www.Cittametropolitana.torino.it  (o www.Torinometropoli.it ) Durante la prossima settimana la Commissione Statuto del Consiglio Metropolitano esaminerà nel dettaglio gli emendamenti e le proposte migliorative, raccolti tramite il portale Internet e durante gli incontri pubblici con gli amministratori locali, le parti sociali e le associazioni che hanno partecipato alla consultazione. Il passo successivo sarà l’adozione del nuovo testo dello Statuto da parte del Consiglio metropolitano, che sarà chiamato a ratificare gli emendamenti che saranno stati giudicati accoglibili. La versione finale dello Statuto sarà quindi sottoposta alla Conferenza metropolitana, costituita dai 315 Sindaci della Città metropolitana, per la discussione e la definitiva approvazione. La bozza dello Statuto discussa, emendata e approvata il 21 gennaio dal Consiglio Metropolitano è pubblicata nell’home page del portale Internet della Città Metropolitana www.Cittametropolitana.torino.it  (o www.Torinometropoli.it )  
   
   
BOLZANO: PRESENTATO IL BILANCIO DELL´AGENZIA PER LO SVILUPPO SOCIALE ED ECONOMICO  
 
 Bolzano, 12 marzo 2015 - È stato presentato ieri mattina a Palazzo Widmann dalle assessore, Martha Stocker e Waltraud Deeg, nonché dal presidente e dal direttore, Karl Tragust ed Eugenio Bizzotto, il bilancio dell’attività svolta nel 2014 dall’Agenzia per lo sviluppo sociale ed economico (Asse) che ha erogato oltre 322 milioni euro ad oltre 75.000 persone. L´agenzia per lo sviluppo sociale ed economico è un ente strumentale della Provincia, attivo sul territorio provinciale dal 2010, in cui prestano servizio ventinove collaboratori. Il principale compito dell´Agenzia è l´erogazione agli aventi diritto di tutte le prestazioni assistenziali istituite con legge provinciale, nonché di quelle previdenziali di natura integrativa, le cui funzioni amministrative sono delegate alla Provincia da leggi statali e regionali. Si tratta complessivamente di oltre una ventina di prestazioni aggregate in quattro macroaree, rispettivamente: interventi per la non autosufficienza - assegno di cura; assegni al nucleo familiare; interventi previdenziali; prestazioni economiche a favore di invalidi civili, ciechi civili e sordi. Nel corso del suo intervento l´assessora alla sanità ed alle politiche sociali, Martha Stocker, ha rilevato che la parte più consistente dell´attività dell´Asse riguarda l´assegno di cura per il quale vengono erogati complessivamente circa 200 milioni di euro. Da parte sua l´assessora alal familgia, Waltraud Deeg, ha posto l´accento sul fatto che l´Asse si occupa anche dell´erogazione dell´assegno al nucleo famigliare che nel corso del 2014 è passato da 100 a 200 euro mensili. In questo ambito si dovrà tener conto in futuro anche del fatto che annualmente circa 6 - 700 madri lasciano il lavoro entro il primo anno di nascita del figlio ed hanno successivamente notevoli difficoltà a rientrare nel mondo del lavoro. Di seguito alcuni dei dati più significativi illustrati nel corso della conferenza stampa dal presindete dell´Asse, Karl Tragust, e dal direttore, Eugenio Bizzotto. Nel corso dell´anno 2014 le singole prestazioni, sono state erogate complessivamente a 75.500 beneficiari (-1% rispetto al 2013) per una spesa complessiva di quasi 332 milioni di Euro, circa 30 milioni di € in più rispetto al 2013 che, in termini relativi, corrispondono a un 10% di aumento. Anche nel 2014 gli interventi per persone non autosufficienti (assegno di cura) hanno assorbito la parte più cospicua della spesa, pari al 60%, per un ammontare erogato di ca. 198 milioni di €, a seguire l´area assegni al nucleo familiare (21% equivalente a 71 milioni), le prestazioni ad invalidi civili, ciechi civili e sordi (13% equivalente a 41 milioni) ed infine gli interventi previdenziali (7% equivalente a 22 milioni). L´assegno di cura è stato erogato, almeno per una mensilità, a circa 13.700 persone non autosufficienti, il 2,7% della popolazione residente complessiva. Mediamente l´assegno è stato liquidato ogni mese a ca. 10.800 persone con una spesa media di ca. 9 milioni di €. Con riferimento al provvedimento di liquidazione del mese di dicembre 2014 oltre il 97% dei beneficiari era di cittadinanza italiana e i due terzi donne. Rispetto al 2013 si osserva un sostenuto calo del numero dei beneficiari dell´assegno di cura (-18%), in realtà il numero effettivo delle persone non autosufficienti aventi diritto all´assegno va ulteriormente incrementato di ca. 4.000 unità corrispondenti agli ospiti in casa di riposo e centri per lungo degenti. Dal 2014 infatti la Giunta provinciale ha stabilito che l´assegno di cura agli ospiti delle strutture residenziali per anziani non venga più liquidato direttamente alla persona ma al gestore del servizio residenziale in cui la persona è ospitata. In caso di ritorno al proprio domicilio l´assegno viene nuovamente pagato direttamente alla persona non autosufficiente. Sommando quindi gli ospiti in casa di riposo a coloro che hanno percepito direttamente l´assegno al proprio domicilio il numero complessivo supera ampiamente le 17.000 unità. Il totale dei percettori di una prestazione erogata dall´Asse (a sostegno della famiglia, per la non autosufficienza, per l´invalidità o di natura previdenziale) nel 2014 supera quindi le 79.000 segnando un incremento effettivo rispetto al 2013 pari al 5%. Per determinare la spesa complessiva sostenuta nel 2014 per l´assegno di cura ai 111 milioni di Euro liquidati alle persone che vivono presso il proprio domicilio vanno quindi aggiunti gli 86 milioni di Euro versati direttamente alle case di cura e ai centri per lungo degenti. Dei complessivi 197 milioni otto però sono di competenza dell´anno 2013, in considerazione di ciò il reale incremento della spesa a carico del fondo per la non autosufficienza registrato nel 2014 rispetto al 2013 è pari all´1,74%. Gli assegni al nucleo familiare comprendono invece quattro diverse prestazioni, una regionale, una provinciale e due statali. È stata proprio l´area assegni al nucleo familiare ad evidenziare rispetto al 2013, la crescita più significativa sia in termini di beneficiari (+7%) che di importo complessivamente erogato (+ 32,5%). Determinante per l´impennata della spesa nell´area assegni al nucleo familiare è stato il raddoppio dell´importo mensile dell´assegno provinciale al nucleo familiare che dal 1°gennaio 2014 è passato dai 100,00 € ai 200,00 € al mese per figlio. Solo per l´assegno provinciale e quello regionale sono stati erogati complessivamente 67 milioni di €, circa 17 milioni in più rispetto al 2013. Nel mese di dicembre 2014 quasi 19.000 famiglie hanno percepito solo l´assegno regionale, circa 4.500 solo l´assegno provinciale e poco più di 8.800 entrambe le prestazioni per un totale di quasi 32.000 famiglie, oltre la metà (57%) delle famiglie con almeno un figlio minorenne residenti in provincia di Bolzano. Se l´importo mensile dell´assegno provinciale al nucleo è fisso e pari a 200 € per ogni figlio entro i primi tre anni di vita - con una soglia di sbarramento del reddito e patrimonio (con criteri Durp) pari a 80.000 € -, l´importo mensile dell´assegno regionale è variabile e dipende dalla composizione del nucleo, dal numero dei figli e dalla condizione economica della famiglia. L´importo mensile può oscillare da un minimo di ca. 50 € ad un massimo di ca. 1.000 €, la media mensile per famiglia si attesta attorno ai 115 €, con un valore mensile mediamente triplicato nel caso di nuclei familiari in cui sia presente almeno un figlio invalido. Di seguito un esempio di importo spettante quale assegni al nucleo familiare: una coppia con due figli minorenni, di cui uno al di sotto dei tre anni di età, e un reddito netto annuo di 30.000 € (determinato secondo i criteri Durp), aveva diritto nel 2013 ad un importo mensile complessivo pari ad € 178,21, determinato dalla somma dell´assegno provinciale con quello regionale, importo che a partire da gennaio 2014, con il raddoppio dell´assegno provinciale al nucleo per figlio da 100 € a 200 € e con l´allargamento delle fasce di reddito del 5,3% (assegno regionale), arriva a 282,47 €. Le prestazioni previdenziali hanno comportato una spesa complessiva di ca. 22 milioni di € così articolata: pensioni (20,5 milioni), sostegni per disoccupati (1 milione) e in via residuale interventi per malattie professionali. Rispetto al 2013 la spesa per le prestazioni previdenziali è leggermente cresciuta (+3,0%), la sua scomposizione in sottoaree evidenzia però un forte calo con riferimento all´area sostegni per disoccupati (-16,3%). Nel corso del 2014 infatti sono state liquidate le ultime prestazioni di sostegno al reddito (c.D. "mobilità regionale") spettanti a coloro che avevano perso il posto di lavoro entro la fine del 2012. Il numero di coloro che hanno percepito tale prestazione è stato limitato (108 persone) per una uscita complessiva poco superiore a € 125.000. Nel contempo ha avuto inizio il pagamento delle nuove prestazioni di sostegno a persone disoccupate o in cassa integrazione (indennità integrativa dell´Assicurazione sociale per l´impiego Aspi e misure anticrisi) introdotte dal legislatore regionale nel 2013. Le nuove misure sono state percepite da 521 persone per un importo complessivamente liquidato di quasi un milione di Euro. La riforma degli ammortizzatori sociali adottata dallo Stato con Legge 183/2014 (cd. Jobs Act) comporterà necessariamente una revisione degli interventi regionali anche perché dal mese di maggio 2015 l´attuale Aspi verrà sostituita da una nuova prestazione rendendo quindi non più erogabile l´integrazione all´Aspi prevista dalla Lr 19/1993. Tra le prestazioni pensionistiche va citata innanzitutto la pensione alle casalinghe al cui fondo hanno aderito oltre 2.800 casalinghe e, di queste, 2.151 hanno percepito nel 2014 la pensione. Lo scorso anno la spesa complessiva ha quasi raggiunto i 13 milioni, l´importo mensile della pensione ha oscillato tra un minimo di 470,18 € ed un massimo di 564,22 €, in base al numero di anni contributivi versati. Al di là dell´erogazione delle suddette prestazioni, l´Agenzia si occupa inoltre della gestione patrimoniale del fondo pensione casalinghe, attualmente pari a circa € 264.000.000, attualmente demandata a due gestori patrimoniali esteri, Black Rock (Inghilterra) ed Amundi (Francia), scelti tramite bando di gara europea. Nel corso dell´anno 2014 gli investimenti finanziari hanno avuto una rendita positiva lorda di ca. 11%, avendo investito ca. L´80% in titoli obbligazionari e la parte restante in titoli azionari. Così come previsto dallo Statuto l´Agenzia ha inoltre garantito anche nel 2014, in raccordo con la Ripartizione provinciale Finanze, la gestione di finanziamenti di opere pubbliche (attualmente tre), commissionate dalla Provincia. Il finanziamento erogato ha avuto per oggetto la realizzazione del termovalorizzatore di Bolzano, l´acquisto di vagoni per i treni gestiti da Sta - Strutture Trasporto Alto Adige spa e la realizzazione di interventi su immobili dello Stato. I dati sono disponibili anche su Internet all´indirizzo. Http://www.provincia.bz.it/asse  
   
   
COMUNI VENETI INSORGONO CONTRO TAGLI STATO: ZAIA, “SONO SULLE BARRICATE CON ANCI E SINDACI. E’ RAPINA AI VIRTUOSI. SVELATO IMBROGLIO SUGLI 80 EURO, DATI CON UNA MANO TOLTI CON L’ALTRA”.  
 
Venezia, 12 marzo 2015 - “L’anci Veneto e tutti i Sindaci di ogni schieramento sappiano che sono e sarò con tutte le forze al loro fianco per proseguire la battaglia contro uno Stato furbastro e accentratore che ha come filo conduttore l’assassinio degli Enti Locali per riportare tutto il potere a Roma, rapinando le loro casse e rendendoli così impotenti e, alla lunga, invisi ai loro cittadini”. Con queste dure parole il Presidente della Regione del Veneto Luca Zaia si schiera al fianco dell’Anci e dei Sindaci del Veneto, in rivolta contro i tagli piovuti sui loro bilanci a causa della legge di stabilità, con la Presidente di Anci Veneto Maria Rosa Pavanello che minaccia di “chiudere i Municipi e consegnare le chiavi”. “Maria Rosa Pavanello ha ragione – incalza Zaia – ed io sono con lei e i suoi Sindaci, a prescindere dal colore politico perché questa è un’emergenza che colpisce tutti i Veneti indistintamente dal loro credo. Renzi sta perseguendo un disegno perverso ma ormai chiaro: fatte fuori le Province tagliando servizi e mettendo a piedi migliaia di lavoratori, ora ci prova con i Comuni e ci proverà anche con le Regioni. Se qualcuno non lo ferma torneremo all’impero romano dove i cittadini pagavano i gabellieri e dovevano anche chiedere scusa. Sappia l’aspirante imperatore Matteo che qui troverà pane per i suoi denti e che le barricate sono pronte”. “Solo ai Comuni delle province di Treviso, Venezia, Padova e Belluno, come indica un interessante reportage giornalistico, - protesta il Governatore – sono caduti più di 25 milioni di euro di tagli, che rischiano di tradursi in tasse locali o rinuncia a servizi. Ecco svelato l’imbroglio degli 80 euro in busta paga – aggiunge Zaia. Renzi e i suoi con una mano li hanno dati e con l’altra sapevano che li avrebbero tolti, perché alla gente costerà molto di più di 80 euro pagarsi i servizi che per colpa della legge di stabilità rischiano di non ricevere più”. “Chi mi critica perché ricorro alla Consulta contro norme e tagli palesemente incostituzionali – conclude Zaia – ora avrà da riflettere. E rifletta anche chi parla di autonomia dalla mattina alla sera ma non fece nulla quando ci fu la possibilità, avendo la maggioranza in parlamento, di inserire la parola ‘Veneto’ nell’elenco delle Regioni a Statuto Speciale. E riflettano infine i Veneti quando qualcuno prospetta loro un futuro di crescita e sviluppo, ma continua a lasciare 21 miliardi delle loro tasse in mano a spreconi di ogni genere e colore e a Regioni da tempo tecnicamente fallite”.  
   
   
BOLZANO: VIA LIBERA AL PROGRAMMA FESR, 136 MILIONI DI EURO  
 
Bolzano, 12 marzo 2015 - Via libera della Giunta provinciale il 10 marzo al programma operativo di investimenti a favore di crescita e occupazione per complessivi 136 milioni di euro. Nel periodo 2014-2020 potranno quindi essere finanziati progetti con i mezzi del Fondo europeo di sviluppo regionale (Fesr). A fine febbraio la Commissione europea aveva approvato il programma operativo presentato dalla Provincia di Bolzano "Investimenti a favore di crescita e occupazione" - Fesr per il periodo 2014-2020, oggi la Giunta ha dato via libera alla concreta attuazione del programma "Le nuove risorse Fesr danno nuovo impulso all´economia locale e consentono investimenti nel lungo periodo nelle infrastrutture", sottolinea il presidente Arno Kompatscher. Il programma prevede una serie di misure suddivise in quattro assi tematici prioritari: ricerca e innovazione, contesto digitale, ambiente sostenibile, territorio sicuro. Gli obiettivi ad essi collegati fanno particolare riferimento al potenziamento della ricerca, allo sviluppo tecnologico e a sistemi innovativi, al miglioramento della comunicazione attraverso banda larga, reti ad alta velocità, e-government e e-learning. Prioritari saranno inoltre il sostegno dell´efficienza energetica e di strategie per la riduzione delle emissioni di carbonio, l´adeguamento ai mutamenti climatici con la prevenzione dei rischi. I fondi a disposizione dei progetti ammontano complessivamente a 136 milioni di euro, di cui il 50% con contributo del Fondo europeo di sviluppo regionale, il 35% finanziato dallo Stato e il 15% dalla Provincia.  
   
   
LAVORO. ASSESSORE VENETO SCRIVE A MINISTRO POLETTI SU AGENZIA UNICA ISPETTIVA: “SIAMO PROFONDAMENTE CONTRARI PERCHE’ E’ SCELTA CHE SA DI IMPROVVISAZIONE”  
 
Venezia, 12 marzo 2015 - Sull’istituzione di un’agenzia unica che concentri i servizi ispettivi del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, dell’Inps e dell’Inail prevista da un decreto legislativo presentato dal Governo, la Giunta regionale del Veneto, per bocca dell’Assessore regionale al lavoro Elena Donazzan, esprime una “profonda contrarietà”. Lo afferma l’esponente del Governo veneto, in una lettera inviata al Ministro Poletti in cui precisa: “Si ritiene, per quanto si possa al momento comprendere dallo schema presentato, che gli obiettivi dichiarati di razionalizzazione e semplificazione delle procedure non siano facilmente raggiungibili e tanto meno siano scontati i risparmi finanziari”. “Si esprime, ad ogni modo, una profonda contrarietà in merito a tale scelta del Governo – scrive Donazzan - in quanto i servizi resi alle imprese e a i cittadini del territorio risultano fortemente compromessi, e questo innanzitutto a causa del numero esiguo di sedi territorialmente previste (19 in tutta Italia)”. “Lo schema di decreto prevede inoltre un trasferimento solo parziale delle funzioni ispettive, lasciando in capo ancora all’Inps e all’Inail alcune funzioni e creando in tal modo una situazione di confusione. “La percezione - conclude la lettera dell’Assessore al Ministro - è che il Governo, con l’istituzione di questa agenzia ispettiva di circa 6.000 dipendenti, stia improvvisando, senza verificare se sussistano o meno i necessari supporti logistici, infrastrutturali, tecnologici e formativi”.  
   
   
A PESCARA IL BATTESIMO DEL PROGETTO REGIONE-FORMEZ  
 
L´aquila, 12 marzo 2015 - "Un´ottima opportunità per costruire un percorso articolato finalizzato alla valorizzazione del personale in capo agli enti locali". E´ questo per l´assessore regionale Mario Mazzocca il valore aggiunto del progetto Ascare´, presentato nella sala dell´auditorium Petruzzi a Pescara. L´iniziativa, finanziata dalla Regione nell´ambito dei fondi Par/fsc 2007-2013 e realizzata dal Formez, intende guidare e sostenere le amministrazioni comunali e le risorse professionali interne alla stessa amministrazione nella gestione delle politiche di intervento pubblico e dei progetti di sviluppo, offrendo un supporto metodologico ed operativo. "Dunque - continua Mazzocca - si tratta di un piano di lavoro che rientra di diritto in quella strategia di ammodernamento e di semplificazione della macchina amministrativa, necessaria per combattere le pecche di un apparato burocratico che oggi più che mai deve dare risposte in termini di efficienza e competitività. L´abruzzo, non dimentichiamolo, è costituito per il 75% da piccoli Comuni che possono e devono incidere nel processo produttivo. Desidero inoltre sottolineare l´importanza della sinergia che stiamo creando con le università abruzzesi: nell´ambito del progetto, infatti, sono previsti master post laurea in "Governance e capacità di sviluppo". L´intento - conclude Mazzocca - è quello di formare nuove figure professionali in grado di gestire le reti di Governance dello sviluppo locale, attivando reti di relazioni tra istituzioni e privati e facilitando forme di collaborazione e di cooperazione tra le associazioni intercomunali".  
   
   
APPRENDISTATO, A ROMA: APPROVATE LE PROPOSTE ALTOATESINE  
 
Bolzano,12 marzo 2015 - Ordinamento dell´apprendistato al centro di un incontro l’ 11 marzo a Roma tra gli assessori alla formazione di Regioni e Province autonome. Durante il vertice, al quale ha partecipato Philipp Achammer, è stato dato il via libera al decreto legge che integra il "Jobs Act", e non solo. "E´ stata condivisa - annuncia Achammer - la nostra linea per quanto riguarda la maturità professionale". Tra le norme contenute nel cosiddetto "Jobs Act", il pacchetto di misure e provvedimenti pensato per riformare alla radice il mercato del lavoro, ve n´è anche una che regola a livello nazionale lo strumento dell´apprendistato. E proprio questo tema è stato al centro della riunione della Ix Commissione della Conferenza Stato-regioni. "E´ stata inserita una nostra modifica - sottolinea l´assessore Philipp Achammer - che verrà applicata alle Province di Bolzano e Trento: in sostanza, i ragazzi che terminano l´apprendistato o la scuola professionale, possono optare tra il quinto anno scolastico aggiuntivo e un ulteriore biennio di apprendistato professionalizzante, per accedere all´esame di Stato". Il decreto legge, ora, passerà al vaglio della Conferenza Stato-regioni convocata per il 25 marzo, e parallelamente verrà attivato il necessario iter parlamentare. "Non era scontato che passasse la nostra proposta - prosegue Achammer - ma abbiamo potuto contare sul sostegno importante della Lombardia, rappresentata dall´assessora Valentina Aprea". Parere positivo della Commissione, inoltre, alla revisione delle modalità di applicazione delle linee guida Ue sull´apprendistato in Italia. "Sul territorio nazionale - sottolinea l´assessore altoatesino - a differenza degli altri paesi europei, il contratto di apprendistato può essere applicato solo ai ragazzi oltre i 15 anni. Ciò rappresenta un limite, e la Commissione ha deciso di sottoporre il tema all´attenzione del governo". A conferma del grande interesse presente a livello nazionale nei confronti del sistema della formazione duale altoatesino, considerato in maniera unanime come un modello da seguire, il via libera ad un altro importante passaggio tecnico. Il contratto di apprendistato dei ragazzi che devono ripetere un anno scolastico o vengono respinti all´esame di Stato, infatti, potrà essere prolungato di altri 12 mesi allo scopo di agevolare il completamento del percorso di studi.  
   
   
TRENTO: GARANZIA GIOVANI: CANTIERE APERTO, OLTRE 2500 I RESIDENTI CHE HANNO ADERITO  
 
Trento, 12 marzo 2015 - Garanzia Giovani, il Programma straordinario per la lotta alla disoccupazione giovanile finanziato dal Fondo sociale europeo, rivolto a persone fra i 15 e i 29 anni che non studiano e non lavorano, con circa 5200 iscrizioni on-line, di cui oltre 2600 di residenti sul territorio provinciale, è un cantiere aperto anche in Trentino. Il programma è partito bene e sta procedendo al ritmo di 100 adesioni alla settimana. Le iscrizioni sono sempre possibili, ed è il giovane stesso che può fissare un colloquio (i tempi medi di attesa sono di 3 settimane, ulteriormente ridotti in certe zone del Trentino). Il vicepresidente della Provincia autonoma Alessandro Olivi ne ha parlato recentemente a Roma con Bruno Busacca, capo della segreteria tecnica del Ministero del Lavoro e responsabile del progetto Garanzia Giovani a livello nazionale, e stamani ha fatto il punto sullo sviluppo dell´iniziativa in Trentino, a 6 mesi dalla sua partenza, assieme alle strutture provinciali che cooperano nell’attuazione del progetto. Ciò che emerge è che, superata la fase iniziale, il programma sta riscontrando risultati positivi. “Garanzia Giovani - ha sottolineato Olivi - rappresenta un percorso organico e interdisciplinare, avviato anche con risorse dell´Unione europea, di durata per ora biennale. Il Trentino, realtà che per prima ha fatto partire i percorsi specifici previsti dal programma nazionale e che quindi sta facendo un po´ da ´apripista´, dobbiamo però cogliere l´occasione per trasformarlo in una stabile e duratura politica del lavoro. L´obiettivo è un nuovo e più efficace modello di accompagnamento al lavoro, pensato per quelle fasi della vita in cui un giovane si trova ´bloccato´, perché ha terminato di studiare e non ha ancora iniziato un lavoro o perché sta attraversando una fase di discontinuità fra un lavoro e l´altro. In queste situazioni dobbiamo prenderci cura di lui, offrendo informazione, formazione e percorsi di inserimento lavorativo. Stiamo parlando un intervento di politica attiva del lavoro, e come abbiamo detto anche recentemente, commentando gli ultimi dati Istat, è nostro primario interesse potenziare questo tipo di azioni. Siamo quindi più che mai interessati a sfruttare al massimo le opportunità di Garanzia Giovani, anche mettendo a punto se necessario gli opportuni interventi correttivi lungo il cammino. Come concordato a Roma con il Ministero del Lavoro, siamo anche pronti a sostenere eventuali azioni intraprese dal nostro Paese a Bruxelles al fine di caldeggiarne la prosecuzione dopo la sua naturale scadenza". Il programma - per il quale sono disponibili per il Trentino circa 8.300.000 euro stanziati dall´Unione europea - prevede la possibilità di iscriversi su più piattaforme regionali, anche diverse rispetto a quella di residenza. Le adesioni al 6 marzo 2015 sono state complessivamente 5.213, di cui 2.647 di persone residenti in Trentino, verosimilmente i reali interlocutori, dal momento che la mobilità territoriale di giovani iscrittisi da fuori provincia è di fatto bassissima (solo una settantina i colloqui svolti con ragazzi non trentini). I colloqui di orientamento svolti fino al 6 marzo sono stati esattamente 1.744. Il 67 % dei ragazzi che hanno aderito ha un’età inferiore da 15 ai 24 anni, mentre il 33% ha un’età da 25 anni a 29 anni Un dato interessante riguarda il numero di colloqui svolti da parte dei maschi (52%) e delle femmine (48%). Non è emersa insomma alcuna differenza significativa “di genere”. La fase iniziale prevede come noto una registrazione on-line da parte del giovane, a cui segue un colloquio individuale presso uno dei Centri per l´Impiego facenti capo ad Agenzia del Lavoro, finalizzato alla definizione di un percorso calibrato sulle caratteristiche dell´interessato e sulle sue aspettative. Al termine del colloquio è comunque il giovane a scegliere quale percorso vuole intraprendere, dei 4 possibili. Ci sono anche degli incentivi di natura economica: il giovane che intraprende la strada del tirocinio ad esempio riceve una borsa commisurata alla durata del tirocinio stesso. Grazie alla capillare presenza dei Centri per l’impiego su tutto il territorio, i tempi di risposta sono molto rapidi, in media di 3 settimane. I percorsi sono 4: Percorso A - Orientamento specialistico, tirocinio e accompagnamento al lavoro; Percorso B - Percorsi di formazione mirati all´inserimento lavorativo; Percorso C - Apprendistato per il conseguimento di qualifica o diploma professionale; Percorso D - Servizio civile. Per anticipare un dato fondamentale, questo è l´esito delle iscrizioni, sempre al 6 marzo: - Percorso A – 746 (42%) - Percorso B – 200 (11%) - Percorso C – 130 (7%) - Percorso D – 275 (16%) A seguito del colloqui di orientamento, per 413 giovani (il 23% del totale di quelli svolti) non c’è stata la successiva iscrizione ad uno dei percorsi di Garanzia Giovani, vuoi perché i ragazzi sono risultati privi dei requisiti, vuoi perché li hanno persi successivamente all’adesione on–line perché hanno iniziato a svolgere attività di formazione o di lavoro o perché hanno aderito ad altre iniziative al di fuori da Garanzia giovani. Vediamo in sintesi l´andamento dei quattro percorsi. Percorso A – attuatore Agenzia del Lavoro -: è il più "gettonato", perché è l’unico percorso che accoglie i giovani dell´intera fascia di età 15–29 anni. Esso, inoltre, non richiede ulteriori requisiti oltre a quello generale, previsto da Garanzia giovani, di essere un giovane Neet (né al lavoro né studente). Un’altra ragione che rende più comprensibile il 42% delle iscrizioni sul percorso A è sicuramente l´essere stato il primo avviato (già da novembre). A fine marzo saranno quindi quasi 700 i ragazzi che hanno intrapreso questa esperienza che prevede un´attività di orientamento individuale, seguita da una di formazione breve e quindi dal tirocinio in aziende provinciali o nazionali. La durata del tirocinio può variare a seconda del profilo di occupabilità attribuito al giovane e con la possibilità, per coloro che hanno un profilo molto alto, di svolgere parte del tirocinio all´estero. Al termine del tirocinio è prevista una fase di accompagnamento all´inserimento lavorativo. Chi si iscrive al percorso A è un giovane mediamente scolarizzato, in possesso di diploma o qualifica, che non ha ancora mai lavorato. In genere il programma non è fatto per profili che si collocano ai due "estremi", molto bassi o molto alti. In questo programma sono emerse inoltre alcune disomogeneità sul piano della distribuzione territoriale dell´offerta. A Trento sono stati già avviati tre percorsi, e la domanda non si è esaurita, mentre a Rovereto sui 10 programmati ne sono stati attivati soltanto 6. Anche a Riva del Garda e Tione i corsi realizzati sono inferiori a quelli inizialmente programmati: ciononostante esso rimane il più interessante soprattutto per quei giovani che si trovano nella fase di transizione dal mondo della scuola a quello del lavoro e che vogliono attivarsi velocemente. Percorso B – attuatore Dipartimento della conoscenza -: prevede una formazione specialistica più un tirocinio di durata variabile. Attualmente, 200 ragazzi hanno già effettuato la scelta per uno specifico corso, di cui 91 inizieranno il corso entro marzo. L´obiettivo finale è quello di coinvolgere circa 160 ragazzi all´anno. Ci sono settori a cui i ragazzi sembrano essere particolarmente interessati, come meccanica di precisione e meccatronica, amministrazione del personale e contabilità, comunicazione multimediale legata al turismo e altri con scarso appeal, come l´alberghiero, l´assistenza familiare e in parte l´edilizia. Il profilo-tipo è quello di un ragazzo già in possesso di un titolo professionale ma che necessita di ulteriore specializzazione. Il percorso, dopo una partenza "lenta", sta recuperando terreno e attualmente sono partiti 3 percorsi per 38 giovani. Atri 4 percorsi per 53 giovani stanno per partire, mentre sono in fase avanzata 3 ulteriori corsi che attualmente registrano 27 iscritti. La somma totale dunque è di 118. In questo contesto si sta predisponendo una futura offerta formativa sulla fattispecie di quella attuale, ma tenendo conto dei criteri di iscrizione molto selettivi. La nuova offerta sarà pronta per il mese di giugno 2015, al momento della chiusura dei percorso scolastici, fornendo quindi subito ai giovani una nuova opportunità. Percorso C – attuatore Dipartimento della conoscenza -: l´apprendistato per conseguimento diploma ha registrato un successo potenziale superiore alle aspettative. Erano stati pianificati 70 inserimenti all´anno, ma il percorso è stato già scelto da 78 persone in possesso dei requisiti per iniziare. Il profilo qui è quello di un ragazzo mediamente in posizione più debole nei confronti del mercato del lavoro, non essendo arrivato ad ottenere il titolo di studio. Il percorso di apprendistato in tal senso con 460 ore di formazione, di cui 100 in azienda, fornisce al giovane l’opportunità di arrivare al diploma o ad una qualifica professionale. Con questa nuova formula che in Italia, salvo forse qualche caso sporadico, non si è ancora diffusa, il Trentino si avvicina ad esperienze diffuse soprattutto nel nord Europa, che "legano" maggiormente il mondo del lavoro e quello della scuola. Percorso D – attuatore Agenzia per la famiglia, natalità e politiche giovanili -: per il servizio civile volontario è in corso la fase dei colloqui dei ragazzi presso gli enti selezionati con precedente procedura. I primi percorsi di servizio civile saranno attivati con il 1° aprile 2015. Il numero di coloro che aspirano a realizzare questo tipo di esperienza è alto. 275 ragazzi lo hanno già scelto, quindi si copriranno senz´altro più dei 90 posti previsti, nell’ambito del Piano provinciale Garanzia Giovani. Dal confronto che ha interessato i settori provinciali coinvolti insieme al Servizio Europa, che è l’organismo di coordinamento del programma nazionale Garanzia Giovani per la Provincia autonoma di Trento, sono emersi alcuni input. Innanzitutto, concentrare le forze dove c´è maggiore domanda. Inoltre, è suggerita la messa a fuoco di altre proposte ed eventualmente di altri percorsi oltre ai quattro già avviati. In tal senso vi sono già delle ipotesi di lavoro quali esperienze all’estero con tirocinio o potenziamento dell´incontro domanda-offerta attraverso specifici progetti di accompagnamento al lavoro. Da parte del vicepresidente Olivi è venuta inoltre la richiesta di irrobustire il lavoro di team, considerando i quattro percorsi come vasi comunicanti al fine di indirizzare e se necessario reindirizzare il giovane lungo il percorso che gli si confà maggiormente. “Ora sforziamoci – ha detto Olivi - affinché il programma abbia come sbocco effettivo la trasformazione dei percorsi - soprattutto per quelli che prevedono un’esperienza in azienda - in un contratto di lavoro. Lo stesso Jobs act può venirci in aiuto, in particolare con le misure di incentivazione economica previste per le aziende che assumono. Le agevolazioni, lo ricordiamo, sono cumulabili. Quella legata a Garanzia Giovani è un bonus erogato direttamente dall´Inps, che varia a seconda del tipo di opportunità occupazionale offerta al ragazzo. Esso si somma ad altre eventuali misure previste dalla nuova normativa nazionale sul lavoro per i contratti a tutele crescenti e così via.”. Infine a breve partirà anche una nuova campagna informativa e di sensibilizzazione realizzata dall´ufficio stampa della Provincia, in accordo con le strutture che operano per Garanzia Giovani.  
   
   
BOLZANO: SOSTEGNO ALLA RETE DI PREVENZIONE CONTRO IL GIOCO D´AZZARDO  
 
Bolzano, 12 marzo 2015 - Prende il via nel 2015 il programma triennale della rete di prevenzione contro il gioco d´azzardo patologico. Per garantire il proprio sostegno in un settore considerato di grande importanza, la Giunta provinciale ha deciso di stanziare un contributo di 180mila euro a favore dell´Azienda sanitaria. I punti centrali del programma delle rete formata dai servizi che operano contro il gioco d´azzardo riguardano prevenzione, consulenza e terapia per le persone che soffrono di una delle patologie più difficili da individuare e da combattere. "Oltre a ciò - aggiunge l´assessore alla sanità Martha Stocker - non bisogna dimenticare di offrire il necessario sostegno anche alla famiglie dei dipendenti dal gioco, che spesso sono costrette a sopportare un enorme carico dal punto di vista finanziario e psicologico". In collaborazione con il Servizio per le dipendenze, il centro Bad Bachgart e il Forum Prevenzione, l´Azienda Sanitaria mette in campo con il programma triennale una serie di iniziative per sensibilizzare la popolazione sui rischi del gioco d´azzardo, e punta ad ampliare la rete di ricerca e assistenza sul territorio. "Abbiamo deciso di stanziare per il 2015 180mila euro - conclude la Stocker - ma già dal 2013 il bilancio provinciale destina l´1,5% delle entrate annuali derivanti dalle imposte sui giochi a iniziative legate a prevenzione e cura di questo tipo di dipendenza".  
   
   
EMERGENZA PROFUGHI, ASSESSORE LOMBARDIA: STATO INCAPACE, SCARICA SUI COMUNI  
 
Milano, 12 marzo 2015 - "Lo Stato non è in grado minimamente di gestire l´emergenza profughi e scarica tutto sui Comuni, ossia sui cittadini". Così Claudia Terzi, ex sindaco di Dalmine e ora assessore regionale all´Ambiente, Energia e Sviluppo sostenibile della Regione Lombardia, dopo la notizia dell´arrivo di nuovi profughi nella provincia di Bergamo, in particolare nella sua città dove saranno ospitati una cinquantina di extracomunitari nell´ex asilo San Filippo Neri. Ben Altre Urgenze - "Ci avevano detto che l´operazione ´Mare Nostrum´ era finita", rincara Terzi, che sottolinea come "proprio la città di Dalmine in queste settimane abbia ben altre urgenze: penso soprattutto alla grave crisi occupazionale alla Tenaris. Il sindaco invece vedo che è più preoccupato a risolvere i problemi di Renzi e del ministro Alfano", conclude l´assessore.  
   
   
BOLZANO, PROFUGHI: ULTERIORI POSTI DI ACCOGLIENZA IN PREPARAZIONE  
 
Bolzano, 12 marzo 2015 - Con l’obiettivo di prepararsi per tempo a possibili ulteriori assegnazioni di profughi nel corso della primavera-estate, la Giunta provinciale ha approfondito le possibilità di individuare ulteriori eventuali strutture di accoglienza. Nella ricerca sono state considerate in via prioritaria strutture già di proprietà della Provincia che non necessitino di adeguamenti complessi e che permettano una capacità di accoglienza di circa 50-60 persone. In particolare sono state individuate ex caserme militari disponibili e si è discusso una suddivisione equilibrata dei siti sul territorio, considerato che le attuali strutture di accoglienza sono tutte a Bolzano e Merano. Quale struttura più adatta è stato quindi individuato un fabbricato sull´areale dell´ex caserma Gnutti tra Prati di Vizze e Vipiteno, nel territorio comunale di Vizze. I necessari lavori di adeguamento sono in corso e si è in contatto con gli amministratori locali. Un prossimo passo sarà quello - prima dell´effettiva entrata in esercizio della struttura, prevista tra qualche mese - di informare la popolazione sul funzionamento e le caratteristiche di una struttura di accoglienza per profughi, "per fornire a tutti un quadro corretto della situazione", sottolinea l´assessora provinciale alle politiche sociali Martha Stocker.  
   
   
BOLZANO: NUOVO CICLO DI CONFERENZE "DONNE INFORMATE"  
 
Bolzano, 12 marzo 2015 - La Commissione provinciale per le pari opportunità per le donne ed il Servizio donna organizzano annualmente, in collaborazione con i Comuni e varie organizzazioni locali, un ciclo di conferenze su diversi temi che riguardano le donne dal titolo "Donne informate". Prossimo appuntamento del nuovo ciclo il 13.03 con una conferenza sugli aspetti economici da tenere presenti nella coppia. Questo ciclo di conferenze si tiene da oltre 15 anni ed è divenuto un elemento fisso dell´attività informativa e di aggiornamento della Commissione provinciale pari opportunità e del Servizio donna. Questa offerta incontra un vivo interesse tra il pubblico e le conferenze spesso sono prenotate con largo anticipo. Il ciclo di conferenze si svolge su tutto il territorio, raggiungendo, in questo modo, un numero cospicuo di donne altoatesine che hanno la possibilità di ricevere informazioni ed importanti impulsi su temi d´attualità. Anche quest´anno le conferenze sono molto diverse tra loro. I temi spaziano dagli aspetti legali importanti per le donne, alla salute, il coraggio civile, la famiglia, il lavoro e l´immagine della donna nella società. Le relatrici sono esperte nel settore, in grado di trasmettere con passione idee e contenuti e sempre disponibili a rispondere alle domande del pubblico. L´ingresso è libero a tutte le persone interessate. Dopo la conferenza con la medica Kathrin Fischer sui metodi di cura naturali per grandi e piccoli tenutasi il 9 marzo a San Michele/appiano, il prossimo appuntamento è con la presidente della Commissione provinciale per le pari opportunità per le donne, Ulrike Oberhammer, che nella sua conferenza, Dopodomani venerdì 13 marzo 2015, alle ore 20.00, presso la Scuola elementare a Casteldarne, si soffermerà sugli aspetti economici da tenere presenti nella coppia per non dover subire conseguenze traumatiche in caso di separazione. Incentrata sul coraggio civile è la conferenza che Brigitte Foppa, esperta in educazione permanente e rappresentante politica, terrà il 24 marzo, alle ore 20.00, a Merano presso il Museo delle Donne, mentre "Genitori e figli: crescere insieme" è il tema della conferenza in lingua italiana con Barbara Monti, educatrice e mediatrice, in programma alle ore 20.30 del 25 marzo presso la medesima sede. Il 26 marzo, alle ore 20.0, appuntamento nella Sala parrocchiale a S.andrea/bressanone dove la giornalista e regista Astrid Kofler parlerà della vita delle contadine altoatesine. La medica specialista in anestesia e medicina intensiva Rosmarie Oberhammer nella sua conferenza in programma il 30 marzo, alle ore 20.00, presso la Biblioteca a Settequerce parlerà di medicina di genere e di come ad esempio in caso di infarto i sintomi nelle donne siano differenti e che anche i metodi di cura debbano essere adeguati. Il calendario completo delle conferenze sarà pubblicato sulla pagina http://www.Provincia.bz.it/pariopportunita/    
   
   
CALABRIA: RIUNITO IL "TAVOLO TECNICO" NAZIONALE DEI CUG (COMITATO UNICO DI GARANZIA PER LE PARI OPPORTUNITÀ)  
 
Catanzaro, 12 marzo 2015 - Si è svolta, nella sede della Delegazione di Roma della Regione, una riunione del Tavolo tecnico “Presidenti comitati unici di garanzia e Regioni”. L’incontro, coordinato dalla Responsabile del Cug (Comitato Unico di garanzia per le pari opportunità)-Calabria, Ersilia Amatruda, ha visto la partecipazione dei presidenti e dei segretari dei Cug delle Regioni italiane. Per la Regione siciliana ha partecipato Maria Rita Comparetti; per la Sardegna, Roberta Rivano; per la Regione Puglia, Magda Terrevoli; per la Campania Francesco De Carolis. Dopo un’attenta analisi dei modelli organizzativi del lavoro pubblico e privato e delle strategie istituzionali finalizzate alla prevenzione ed al contrasto delle cause determinanti il malessere lavorativo nelle rispettive Regioni, tutti i convenuti hanno concordato sulla qualità della scelta operata da Ersilia Amatruda e hanno deciso di attivare un Coordinamento delle Regioni. Amatruda, nella sua qualità di Coordinatore, ha sottolineato che, dopo questa fase, in cui verranno aggregate criticità e soluzioni orientate alla completa attuazione delle finalità che la normativa istitutiva ha voluto attribuire ai Comitati di Garanzia, ha già previsto di coinvolgere anche altre Regioni interessate a dare valore aggiunto all’esercizio dei compiti istituzionali del Cug nella direzione della sicurezza e della salute, strettamente correlate alla dimensione globale della valorizzazione del benessere di chi lavora.