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MARTEDI

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Notiziario Marketpress di Martedì 07 Luglio 2015
PARLAMENTO EUROPEO, APERTURA: RICORDANDO SREBRENICA  
 
Strasburgo, 7 luglio 2015 - I deputati hanno osservato un minuto di silenzio e indossato il "Fiore di Srebrenica", bianco e verde, in segno di memoria. Il brutale massacro di 8.000 uomini e ragazzi nella città bosniaca di Srebrenica di 20 anni fa è stato commemorato dal Presidente del Parlamento europeo Martin Schulz, durante il suo intervento in apertura della sessione plenaria, con un minuto di silenzio. Questo atto di genocidio è stato uno dei peggiori crimini di guerra in Europa dalla Seconda guerra mondiale. Non sarebbe mai dovuto accadere e il nostro fallimento collettivo per evitare tale massacro ci fa vergognare, ha dichiarato Schulz, rendendo omaggio alle vittime e trasmettendo le più sentite condoglianze del Parlamento alle loro famiglie. Noi non dimenticheremo mai Srebrenica, perché non ci potrà essere riconciliazione fino a quando la sofferenza e il dolore non saranno riconosciuti, ha aggiunto, sottolineando inoltre come la retorica avvelenata e l´incitamento populistico della pulizia etnica avesse aperto la strada ad una ridefinizione dei confini che ha negato la multietnicità e le diverse fedi religiose dei Balcani. Dobbiamo tutti fare attenzione a non far rivivere i vecchi demoni, incitando nuovamente a un tale conflitto, ha ammonito. La porta dell´Europa è aperta a coloro che intraprendono il cammino della democrazia e dello Stato di diritto, con una visione condivisa che la riconciliazione è vitale per la sicurezza e la cooperazione nei Balcani occidentali, ha concluso. Il Vicepresidente del Parlamento europeo, Ulrike Lunacek (Verdi/ale, At) rappresenterà il Parlamento a una cerimonia di commemorazione a Srebrenica l´11 luglio. Una risoluzione sarà votata il giovedì, in seguito al dibattito che si terrà lo stesso giorno alle 8.30. Modifiche all´ordine del giorno Martedì - Le dichiarazioni di Consiglio e Commissione sulle conclusioni del Vertice del 25-26 giugno e sulla situazione attuale in Grecia sono state posticipate a mercoledì mattina. Mercoledì - La dichiarazione della Commissione e dibattito sul suo programma di lavoro per il 2016 è stata anticipata a martedì pomeriggio. Giovedì - Aggiunta di una risoluzione sulla commemorazione di Srebrenica (discussione e votazione); Rinvio a settembre del dibattito e della votazione sulla risoluzione "diritti dell´uomo e della tecnologia nei paesi terzi". Deputati uscenti - Jörg Leichtfried (S&d, At), si è dimesso il 24 giugno.  
   
   
UE: INTERVENTO DEL VICEPRESIDENTE DOMBROVSKIS A SEGUITO DEL REFERENDUM IN GRECIA  
 
Bruxelles, 7 luglio 2015 – “ Buon pomeriggio, La Commissione europea prende atto del risultato del referendum di ieri in Grecia. Rispettiamo la scelta democratica del popolo greco. Il ´no´ risultato allarga purtroppo il divario tra la Grecia e gli altri paesi della zona euro. Non c´è un modo semplice di questo crisis.Too molto tempo e troppe occasioni sono state perse. La Commissione è pronta a continuare a lavorare con la Grecia. Ma per essere chiari, la Commissione non può negoziare un nuovo programma senza un mandato dell´Eurogruppo. Il risultato di ieri segna un rifiuto di riforme proposto, in larga misura, da parte delle stesse autorità greche, e legati a un programma di sostegno ormai scaduto per la Grecia. Europa è dal lato del popolo greco tutta la crisi. I contribuenti europei hanno offerto assistenza finanziaria senza precedenti. Dal 2010, € 184.000.000.000 sono stati erogati dal Loan Facility greco e il Fondo europeo di stabilità finanziaria. Hanno sostenuto la Grecia a riformare la propria economia in modo che potesse stare in piedi fiero e indipendente da aiuti esterni in futuro. Ma le riforme sono state spesso in ritardo o attuate solo in parte, con conseguente una recessione prolungata e le riforme più difficili da attuare in seguito. Tuttavia, solo otto mesi fa, la Grecia è stata finalmente voltare pagina. L´economia era in crescita, gli investimenti ha iniziato a raccogliere, e di posti di lavoro sono stati ancora in fase di creazione. Il paese stava guardando verso un ritorno ai mercati e termina il suo programma di salvataggio entro la fine dello scorso anno. Purtroppo, il governo greco attuale non è stato in grado di utilizzare questa estensione per produrre una strategia credibile, per uscire da questa crisi, ritrovare la stabilità finanziaria e ritorno alla crescita economica. Il programma Efsf per la Grecia è scaduto il 30 giugno, come ha fatto la sua assistenza finanziaria relativa. Le autorità greche hanno introdotto controlli sul capitale Lunedi scorso la situazione di liquidità è diventato estremamente grave. La Grecia non ha fatto i suoi ultimi versamenti al Fondo Monetario Internazionale. Questo è ingiusto al popolo greco che ancora una volta ad affrontare un futuro molto incerto. Ora, la priorità è per il governo greco ad attuare rapidamente le riforme necessarie per ripristinare la stabilità finanziaria, la crescita economica e per affrontare i problemi sociali in Grecia. Questo significa essere responsabili e onesti con il popolo greco circa le possibili conseguenze delle diverse decisioni governo sta prendendo. La stabilità della zona euro non è in discussione. Il 27 giugno, l´Eurogruppo ha ribadito che le "autorità dell´area dell´euro sono pronti a fare tutto il necessario per assicurare la stabilità finanziaria della zona euro." Abbiamo tutto quello che serve per gestire questa situazione: Abbiamo una Union Banking per assicurare la stabilità del settore finanziario. Abbiamo un meccanismo europeo di stabilità, con la potenza di fuoco di 500 miliardi di euro per aiutare le economie più vulnerabili. Abbiamo forte governance fiscale ed economica. La Banca centrale europea sta facendo pieno uso dei suoi strumenti per garantire la stabilità, e la Corte di giustizia europea ha recentemente confermato le transazioni monetarie definitive. La Bce ha già dichiarato che si tratta di "monitorando da vicino la situazione dei mercati finanziari e le possibili implicazioni per la politica monetaria e per la bilancia dei rischi per la stabilità dei prezzi nella zona euro." Ed è determinato a utilizzare tutti gli strumenti disponibili nell´ambito del suo mandato. Con Relazione Cinque presidenti stiamo costruendo i nostri successi a rafforzare ulteriormente l´Unione economica e monetaria, il più presto possibile. Ma una cosa è chiara: il posto della Grecia è, e rimane, in Europa. Per risolvere questa situazione molto difficile, tutte le parti devono lavorare insieme in modo responsabile per il bene del popolo greco.  
   
   
PARLAMENTO EUROPEO, BERND LANGE: LE NEGOZIAZIONI TRA USA E UE SUL TTIP DEVONO ESSERE TRASPARENTI  
 
Strasburgo, 7 luglio 2015 - Il Parlamento sta per finalizzare le sue raccomandazioni a proposito del Trattato transatlantico sul commercio e gli investimenti. Gli eurodeputati discuteranno martedì e voteranno mercoledì su un testo che è stato lungamente negoziato e modificato. Proprio a causa del gran numero di emendamenti le votazioni durante la Plenaria di giugno sono state posticipate. Un compromesso è ora possibile. Ne abbiamo parlato con il relatore del Parlamento europeo, l´eurodeputato tedesco Bernd Lange. In molti ancora temono l´effetto che il Ttip avrà sulla società europea. Può dirci in che maniera il testo che voterete mercoledì risponde alle preoccupazioni dei cittadini europei? C´è molta preoccupazione anche perché si tratta di un nuovo tipo di accordo commerciale e per questo dobbiamo essere trasparenti. Nella risoluzione del Parlamento abbiamo messo nero su bianco che i valori europei e le tradizioni europee non sono inclusi nell´accordo Ttip, ad esempio la diversità culturale, i servizi pubblici o le misure volte a proteggere il flusso di dati e la protezione dei dati. Facciamo in modo che l´Europa abbia ancor la capacità di legiferare sulle questioni che la riguardano senza lasciarsi influenzare da nessun accordo commerciale. Per quanto riguarda la questione della Risoluzione delle controversie investitore-Stato (Isds) in che maniera la situazione è cambiata rispetto al mese scorso? Cosa c´è di nuovo? Durante la Plenaria di giugno è risultato chiaro a tutti che l´Isds è morto. L´arbitrato privato è uno strumento del passato e il Parlamento non lo considera più un´alternativa negli accordi commerciali. Tuttavia, il mese scorso questo aspetto non è stato sufficientemente chiarito. Ora è evidente che l´Isds (l´arbitrato privato) deve essere sostituito da un tribunale pubblico. Abbiamo bisogno di giudici nominati pubblicamente e di un meccanismo europeo chiaro. In questo senso possiamo dire che si tratta di un sistema completamente nuovo.  
   
   
SPOSTANDOSI VERSO L´ECONOMIA CIRCOLARE  
 
Strasburgo, 6 luglio 2015 – Di seguito l’intervento di apertura di primo vicepresidente Frans Timmermans nel dibattito in plenaria del Parlamento europeo sulla relazione Sirpa Pietikäinen: “ Grazie, signor Presidente. Prima di tutto questo Commissione resta fortemente impegnata a presentare al Parlamento verso la fine dell´anno un pacchetto economia circolare che ha un approccio globale sulla questione. Sì, relativa ai rifiuti, ma anche il riutilizzo di materiale finito, e anche proposte che contribuiranno a creare l´ambiente giusto per una nuova economia per l´Europa. Perché abbiamo bisogno di questo, e perché ci appassionatamente crediamo in questo? Perché il futuro dell´economia europea non è in competizione sui salari bassi; il futuro dell´economia europea non è in competizione sulla creazione di cose con risorse limitate. Il futuro dell´economia europea è l´economia circolare, a riutilizzare, a mettere le cose a posto nel ciclo economico, nel pensare in termini di culla alla culla. E stranamente, le aziende hanno capito meglio e più chiaramente che noi politici. Le aziende sono leader su questo e dobbiamo essere leader così come i politici. Perché? Perché sappiamo dove siamo. Sappiamo anche dove vogliamo essere che è nella economia circolare. Ma noi non sappiamo bene come arrivare da dove siamo a dove dobbiamo essere - e qui è dove la politica hanno bisogno di condurre, qui è dove i governi entrare, e qui è dove l´Unione europea è un anello essenziale per ottenere noi da dove siamo a dove dobbiamo essere. Io credo appassionatamente in questa transizione. E credo quest´anno nel presentare il nostro pacchetto possiamo fare il primo importante contributo a questa transizione, che è inevitabile. La relazione si discute oggi è un importante tassello a quello che ci accingiamo a fare. Infatti vedremo il pacchetto dei rifiuti e anche in tutte le altre questioni di cui abbiamo bisogno per l´economia circolare. Io credo in questo, perché questa è una grande opportunità di business per le imprese europee, questo è un grande economia anche per l´economia europea e per i lavori. È per questo che il vicepresidente Katainen e io lavoriamo su questo stretto contatto con tutti i nostri colleghi, Commissario Bieńkowska, Commissario Vella e molti molti altri. Prendiamo un approccio olistico, e vorrei incoraggiare il Parlamento a guardare a questo, non in silos, ma come qualcosa che abbiamo un interesse comune a. Perché l´economia circolare non è qualcosa che facciamo solo per l´ambiente. La sostenibilità di corso ha un angolo ambientale. La sostenibilità è soprattutto economico che sul piano sociale. E se noi non prendiamo i tre elementi in considerazione - economico, sociale e ambientale - non riusciremo a creare le condizioni per un´economia circolare. E voglio sottolineare questo: perché sono affari interessato a questo? Perché è il modello di business più interessante per il futuro, perché sanno che è sostenibile, perché sanno che porterà alla crescita, perché sanno è qui che l´Europa può portare in tutto il mondo. E dovremmo usare questa opportunità di integrare i tre elementi di sostenibilità, economica, sociale e ambientale. E poi credo che avremo successo. Potete contare sulla Commissione che prenderemo questo approccio olistico, si può contare sulla Commissione che lavoreremo a stretto contatto con voi, e sono sicuro che possiamo guardare a questi elementi soprattutto a partire con l´analisi della situazione negli Stati membri e avendo analisi comparabili da parte degli Stati membri che si può prendere da una situazione zero a livelli più alti nei prossimi due anni e la Commissione non mancherà di far parte di questa transizione.  
   
   
IL SOSTEGNO DELL´UE PER LA REGIONE DELL´AFRICA OCCIDENTALE RAGGIUNGE € 1 MILIARDO E 100 MILIONI  
 
Bruxelles, 7 luglio 2015 - Ieri, il commissario europeo per la cooperazione internazionale e lo sviluppo, Neven Mimica, nuovo finanziamento regionale co-firmato per la cooperazione con i rappresentanti delle organizzazioni regionali provenienti dall´Africa occidentale, che copre il periodo fino al 2020. Il cosiddetto programma indicativo regionale nel quadro del 11 ° Fondo europeo di sviluppo ammonta ad un totale di € 1150000000. Commissario Mimica ha commentato: "L´integrazione regionale in Africa occidentale sta già dando frutti notevoli e la firma di oggi è il punto di partenza per la preparazione di nuovi ambiziosi progetti concreti che andrà a beneficio della regione e dei suoi paesi. Avendo quasi raddoppiato il nostro sostegno dall´ultimo periodo di programmazione, lavoreremo con una vasta gamma di partner per affrontare le sfide che rimangono in Africa occidentale, come la pace e la sicurezza, l´integrazione economica e commerciale, così come lo sviluppo sostenibile. " Il programma indicativo regionale dell´Africa occidentale è stato co-firmato dal presidente Kadre Désiré Ouedraogo della Comunità economica degli Stati dell´Africa occidentale (Ecowas) e Presidente Cheikhe Hadjibou Soumaré dell´Unione economica e monetaria dell´Africa occidentale (Uemoa). Il programma si concentra su tre settori di cooperazione: La pace, la sicurezza e la stabilità regionale , compreso il supporto alla Ecowas nella sua pace e sicurezza mandato regionale e fondi per iniziative di pace e di sicurezza, tra cui la migrazione. L´integrazione economica regionale e commerciale , per rafforzare il commercio, il settore privato e l´integrazione regionale e infrastrutture di supporto Sviluppo sostenibile delle risorse naturali e della biodiversità , che comprende il supporto per la resilienza, la sicurezza alimentare e la nutrizione, nonché la protezione dell´ambiente, la biodiversità e il cambiamento climatico.  
   
   
TERZA CONFERENZA INTERNAZIONALE SUL FINANZIAMENTO DELLO SVILUPPO, 13-16 LUGLIO 2016, ADDIS ABEBA  
 
Bruxelles, 7 luglio 2015 - Il contesto della conferenza: l´agenda post-2015 - Dal 13 al 16 luglio 2015 la comunità internazionale si riuniranno ad Addis Abeba per la Terza Conferenza Internazionale sul finanziamento dello sviluppo. L´obiettivo della conferenza è quello di concordare le risorse finanziarie e non finanziarie di attuazione che sosterrà l´agenda sviluppo post-2015. Il quadro post-2015 avrà successo gli obiettivi di sviluppo del Millennio e integrare il follow-up della Conferenza di Rio + 20 sullo sviluppo sostenibile, entrambi i processi si fonde con l´adozione degli obiettivi di sviluppo sostenibile. Questa nuova agenda sarà concordato dai capi di Stato di New York nel settembre durante l´Assemblea Generale delle Nazioni Unite. Essa mira a sradicare la povertà e garantire lo sviluppo sostenibile in tutte le sue dimensioni, che coprono questioni che vanno dall´accesso al cibo, acqua, energia, sanità e istruzione, per le disuguaglianze di indirizzamento, tra cui la disuguaglianza di genere, e le esigenze delle persone in situazioni vulnerabili. Il successo delle due conferenze in Addis Abeba e New York è anche la chiave per assicurare un esito positivo per conferenza sul cambiamento climatico delle Nazioni Unite a Parigi, che si terrà alla fine di quest´anno. Che cosa la conferenza di Addis Abeba è di circa - Il finanziamento per la Conferenza sullo sviluppo riguarderà non solo il finanziamento, ma anche studiare il modo per raggiungere gli obiettivi della agenda post-2015 in un senso più ampio - questo è chiamato il "mezzo di attuazione". Visione dell´Ue è un nuovo partenariato globale che dovrebbe coinvolgere tutti i paesi e mobilitare tutti i mezzi di attuazione, tra cui: Un ambiente politico favorevole : Buon governo e istituzioni efficaci sarà fondamentale per raggiungere il progresso e il successo. Mobilitare le risorse nazionali dei paesi in via di sviluppo: Mettere in luogo trasparente e sistemi fiscali efficienti, la lotta ai flussi finanziari illeciti. Liberare il potenziale del settore privato , nonché una maggiore cooperazione tra le istituzioni finanziarie pubbliche e private, i partenariati pubblico-privati ​​e gli investimenti privati ​​per lo sviluppo. Commercio è uno dei mezzi più potenti per promuovere lo sviluppo sostenibile e la crescita. Assistenza ufficiale allo sviluppo (Aps), come una fonte importante di finanziamento - in particolare per i paesi più poveri - e anche da catalizzatore per sfruttare e massimizzare l´impatto di altri mezzi di attuazione. Liberare tutto il potenziale di scienza, tecnologia e innovazione . L´ue è pronta a fare la sua parte e contribuire la sua quota di mobilitare le risorse per mettere all´ordine del giorno futuro in pratica. Tre figure che illustrano il ruolo guida dell´Unione europea nell´attuazione dell´agenda post-2015 - 58000000000 €: Questa è la figura di Aps collettivo dell´Ue nel 2014 , che lo rende più grande donatore al mondo in assoluto. In linea con questo ruolo, l´Ue ha preso un impegno particolarmente ambizioso per raggiungere l´obiettivo dello 0,7% dell´Onu entro il termine del programma di post-2015, compreso uno sforzo specifico per i paesi più bisognosi (0,15-0,20% ai paesi meno sviluppati (Pms ) nel breve termine, 0,20% entro il termine del programma di post-2015). € 100.000.000.000: Questa è la somma delle stime dell´Ue di mobilitare attraverso fusione entro il 2020 investimenti Ue fino a € 8000000000 dovrebbero generare oltre € 40000000000 da istituzioni finanziarie pubbliche che dovrebbe contribuire a mobilitare oltre 100 miliardi di € in totale da fonti private di. 2020. L´ue è stata un pioniere nella sostenendo i finanziamenti aggiuntivi per lo sviluppo sostenibile. Vista la portata delle sfide che ci attendono, utilizzando il potenziale catalitico di finanza pubblica per sbloccare ulteriori investimenti saranno cruciali. 35000000000 €: minima stimata di un valore annuale di (Pma) delle esportazioni paesi meno sviluppati verso l´Ue . Il beneficio annuale del Duty Free Quota trattamento gratuito è pari al 12% del valore delle esportazioni dei paesi meno sviluppati. - Questo è solo un esempio di come la politica dell´Ue ha un impatto positivo sui paesi partner. Impostare il quadro politico come a casa e internazionale sarà la chiave per conseguire uno sviluppo sostenibile.  
   
   
COSTRUIRE IL PROFILO AMBIENTALE, ECONOMICO, SOCIALE PROPRIO FUTURO: LA PROSPETTIVA EUROPEA PER LO SVILUPPO SOSTENIBILE OBIETTIVI  
 
New York, 7 luglio 2015 – Intervento di Karmenu Vella, commissario per l´Ambiente, Affari marittimi e pesca al Forum politico ad alto livello delle Nazioni Unite sullo sviluppo sostenibile: “ Nel 2015, abbiamo un´occasione storica per cambiare il mondo. Per impostare lo sviluppo globale di ciò che il Segretario Generale delle Nazioni Unite chiamato "The Road to Dignity": un percorso più inclusiva, che promuove lo sviluppo sostenibile, e che protegge le persone e il pianeta. Quest´anno abbiamo 3 conferenze in sotto un paio di mesi: sul finanziamento per lo sviluppo ad Addis Abeba, sugli Obiettivi di sviluppo sostenibile a New York, e sul cambiamento climatico a Parigi. Si tratta di un´opportunità senza precedenti. Tre eventi, ma un obiettivo comune. E ricordiamoci che stiamo costruendo i nostri successi. Il concetto di sostenibilità si fonda su tre pilastri; ambientale, sì, ma anche economico e sociale. Queste colonne non sono isolati, ma sono interconnessi. Essi rappresentano il diritto ambientale all´acqua potabile; il diritto sociale di essere educati; e il diritto economico da sollevare dalla povertà. E abbiamo fatto notevoli progressi. Se pensiamo di una giovane ragazza di età compresa tra 10 nel mondo in via di sviluppo, che ora ha una maggiore possibilità che la giornata sarà più sulle normali preoccupazioni di una studentessa, non le preoccupazioni di chi ha per portare l´acqua cinque chilometri per la sua famiglia. Lei sarà più probabile che dare per scontato il fatto che l´acqua che beve è pulita. Quando lei legge i suoi libri di scuola di notte, lei dare per scontata la luce elettrica sopra la sua testa. Non c´è miglior esempio dei tre pilastri della sostenibilità. Ma questo non riguarda solo i tre pilastri. Riguarda anche l´interconnessione tra di loro. Quella piccola ragazza sta andando a scuola , perché lei non ha più a camminare per 5 chilometri per ottenere acqua pulita. Ora può permettersi di andare a scuola perché la sua famiglia è stato tolto dalla povertà. Così la nostra risposta oggi, i governi, le istituzioni internazionali, la società civile e come business deve essere quello di lavorare su quelle colonne, nonché sulle interconnessioni politiche tra di loro. Con l´agenda post-2015, stiamo parlando di andare oltre la business as usual - non stiamo semplicemente far si "ridurre la povertà", o "promozione della gestione ambientale". Invece, durante il vertice di settembre, i leader mondiali si chiede di essere più ambiziosi e si impegnano a sradicare completamente la povertà in tutte le sue forme, e per raggiungere uno sviluppo inclusivo e sostenibile per le generazioni presenti e future. Si tratta di un´ambizione audace e veramente trasformativa, e con esso arriva una nuova responsabilità di attuazione fino al 2030. Uno dei principali cambiamenti dell´agenda post-2015 è la sua universalità . Tutti i paesi avranno la responsabilità di raggiungere gli obiettivi e traguardi a livello nazionale e di contribuire alla loro realizzazione a livello globale . Questa responsabilità condivisa è fondamentale. Ma titolarità nazionale e la leadership è altrettanto fondamentale per l´attuazione. I governi e le organizzazioni internazionali, come le Nazioni Unite, hanno un ruolo particolare qui. Devono superare il silo-approccio che spesso mina gli sforzi per prese con problemi che sono per loro natura estremamente complesso e sfaccettato. Non possiamo fare progressi reali senza uno spostamento verso maggiore integrazione delle politiche e coerenza a tutti i livelli. Ciò di cui abbiamo soprattutto bisogno è una più profonda comprensione del modo in cui la povertà e le tre dimensioni dello sviluppo sostenibile sono tutti intrecciati. A volte il modo migliore per proteggere uno degli effetti dei cambiamenti climatici, per esempio è attraverso la protezione o il ripristino degli ecosistemi. Ho detto molte volte che abbiamo bisogno della natura, ma la natura non ha bisogno di noi. Abbiamo bisogno di imparare o re-imparare più esattamente come fecero i nostri antenati, come ´lavorare con la natura´. E ´meglio che lo facciamo per scelta, piuttosto che costrizione! Ecosistemi e risorse naturali possono svolgere un ruolo di buffer. Utilizzo di natura per proteggere le popolazioni dal rialzo mare o temporali, offrendo allo stesso tempo molti altri servizi come cibo, acqua potabile o il tempo libero ha un senso. Agenzie e programmi delle Nazioni Unite, e dei governi nazionali, hanno tutti una sfida comune per dimostrare che il loro assetto istituzionale, è pronto per la sfida di affrontare tutti gli aspetti dello sviluppo sostenibile. Per dimostrare che siamo in grado, in breve, per afferrare il potenziale vincente di affrontare le questioni economiche, sociali e ambientali in modo coerente Questa è anche una sfida per l´Ue, e che siamo pronti ad assumere la nostra azione esterna. La politica di sviluppo dell´Unione europea può svolgere un ruolo chiave nel sostenere questo cambiamento, così come la nostra politica commerciale, per dare solo 2 esempi. Ma le nostre politiche e azioni interne hanno un ruolo da svolgere. Stiamo già pensando a come garantire la coerenza politica tra le Sdgs e la crescita, l´occupazione e gli investimenti agenda sostenibile dell´Ue, e in effetti il modo in cui possiamo contribuire a vicenda. Stiamo lavorando, ad esempio, su come promuovere il consumo e la produzione sostenibile attraverso il riciclaggio di più, meglio la progettazione di prodotti e lo spostamento verso un´economia più circolare, dove il solito "take, marca e smaltire" è sostituito da "ri uso, uso, e riciclare ". Stiamo cercando il modo per migliorare la governance Ocean nell´Ue ea livello mondiale per assicurare la gestione sostenibile delle nostre risorse comuni. L´ Oss sono al centro dell´agenda post-2015 e costituiscono il fondamento su cui si fondano tutti gli altri elementi del risultato. Essi dovrebbero essere viste - e realizzate - come un tutto integrato . Cherry picking un obiettivo o l´altro non sta per fornire risultati che soddisfano la nostra ambizione. L´oss può avere solo un impatto reale se sono riconosciuti e compresi dalle parti interessate e il pubblico in generale. Una comunicazione chiara, presentando l´ordine del giorno completo in un modo convincente conciso, sarà fondamentale ed è quindi fondamentale che la Dichiarazione trasmette irresistibilmente il messaggio di un ordine del giorno integrato, di trasformazione e universale, che riflette tutte e tre le dimensioni dello sviluppo sostenibile in modo equilibrato. Trasparenza e un solido controllo, la responsabilità e il quadro recensione sarà cruciale per valutare i progressi, garantire l´attuazione efficace a tutti i livelli, e di responsabilità nei confronti dei nostri cittadini. Crediamo che ci dovrebbe essere un quadro globale , che copre tutti gli aspetti della Sdgs così come tutti i mezzi di attuazione in modo completo. E le signore e signori, questo dove, nel Forum politico ad alto livello entriamo. Altre sedi esistono già per misurare in dettaglio i progressi contro diverse componenti del programma. Ma è il ruolo molto particolare della Hlpf per portare le tre dimensioni dello sviluppo sostenibile insieme, per valutare i progressi e tenere implementazione in pista. Molto importante, è anche a noi sostenere l´impegno politico a questa nuova agenda coinvolgendo ministri e capi di Stato. Voglio chiudere raccontandovi una storia che mi ha veramente commosso. Due settimane fa ho avuto la fortuna di condividere una piattaforma al Parlamento europeo con Amina Mohammed. Quando ho parlato del scolaretta che stavo facendo un punto di vista generale. Quando è arrivato il turno di Amina di parlare, la prima cosa che ha detto era che lei fosse quella bambina. La reazione di Amina e soprattutto il suo viaggio verso il punto dove ora dà un contributo così prezioso, parla più eloquentemente che qualsiasi cosa potrei dire il motivo per cui abbiamo bisogno di raddoppiare i nostri sforzi per dare opportunità alle ragazze e ragazzi che hanno speranze e sogni di fare un contributo simile. Grazie.  
   
   
CILE CHIAMA TRENTINO: L´AMBASCIATORE DEL CILE IN ITALIA HA INCONTRATO IL GOVERNATORE UGO ROSSI  
 
 Trento, 7 luglio 2015 - In Trentino per una serie di incontri e di visite istituzionali finalizzate a rafforzare i legami diplomatici, l’Ambasciatore del Cile Fernando Ayala ha incontrato il presidente della Provincia autonoma di Trento Ugo Rossi, accompagnato dal nuovo Console onorario del Cile con giurisdizione per la regione Trentino-alto Adige Aldo Albasini Broll. L´università degli Studi di Trento, da qualche anno, grazie anche al supporto della Provincia, sostiene diversi progetti in Cile, collabora alla stesura di piani di sviluppo strategico, come quello relativo al Comune di Villarrica e del bacino della Cuenca del Toltén e offre consulenze e occasioni di formazione in merito alla pianificazione strategica e alla valutazione dei territori sul piano sociale. “Ringrazio il Trentino – ha detto l’Ambasciatore al presidente Rossi – per il generoso aiuto offertoci in occasione del terremoto del 2010 – compreso il finanziamento di 12 case di legno ad alta efficienza termica e per il vostro continuo sostegno agli scambi economici e culturali tra il Trentino e il Cile”. Fra i progetti futuri, l’Ambasciatore ha ricordato quello che riguarda lo sfruttamento delle risorse idriche, molto presenti in Cile, con l’intenzione di creare, grazie all’appoggio scientifico dell’Università di Trento, un centro di studio accademico di alto livello. “Abbiamo bisogno di aprire maggiormente la nostra economia – ha detto Rossi – per questo siamo impegnati a rafforzare e a consolidare le nostre relazioni estere”. Numerose sono state finora le missioni che hanno portato in Trentino piccoli e medi imprenditori, professionisti, docenti universitari e funzionari di governo sui temi inerenti alle nuove tecnologie per l´uso del legno, al turismo e all´identità territoriale, ai sistemi di trattamento dei rifiuti solidi e liquidi, all´educazione interculturale e allo sviluppo cooperativo, tecnico professionale. Il Cile è un Paese che si caratterizza per la stabilità del suo quadro politico, istituzionale ed economico e per la grande apertura ai mercati internazionali. Nel 2013 ha registrato una crescita del 4,2%, cui ha contribuito il positivo andamento di tutti i settori ed in particolare il settore dei servizi alle imprese. Seguito dal commercio, dai servizi personali, dal settore minerario e della costruzione. Nel 2014 la crescita del Pil è stata del 2,4%. Il Cile rappresenta l’economia più globalizzata dell’America Latina, ed il sistema finanziario e bancario è in linea con gli standard internazionali. L’interscambio economico tra il Trentino e il Cile è in crescita. Nel 2014 si attestava attorno ad un valore complessivo di 7 milioni di euro. Le potenzialità di sviluppo delle esportazioni nell’area sono amplissime. Le aziende trentine operanti in Cile sono 58 ed il settore di punta per le esportazioni è quello della meccanica. Fernando Ayala È diplomatico di carriera. Laureato in Economia presso l’Università di Zagabria (Croazia), ha conseguito master in Scienze Politiche presso l’Università Cattolica del Cile. È stato Ambasciatore del Cile, in Vietnam, Portogallo e per ultimo in Trinidad e Tobago, essendo inoltre concorrente in Surinam, Guyana, Granada, San Vicente e las Granadinas, Barbados e Caricom. È stato Direttore Generale del Cerimoniale e Protocollo della Repubblica del Cile e Console Generale nelle città di Stoccolma (Svezia), Chicago (Stati Uniti) e Milano (Italia). Il 15 maggio 2014 ha assunto l’incarico di Ambasciatore del Cile in Italia.  
   
   
GIUNTA FVG: ISTITUITO IL "CODICE ETICO" DELLA REGIONE  
 
Trieste, 7 luglio 2015 - Un "codice etico" che vincola, anche al di là degli obblighi già sanciti per legge, presidente della Regione e assessori a una buona politica, alla ricerca dell´efficacia e dell´efficienza dell´azione amministrativa, al contenimento dei costi senza pregiudicare la qualità. E soprattutto all´imparzialità, allo spirito di servizio, alla trasparenza, alla lealtà, alla responsabilità, evitando qualsiasi conflitto di interesse. Lo ha istituito la Giunta regionale, nell´ultima seduta di Giunta, su proposta della stessa presidente, Debora Serracchiani. "Abbiamo voluto andare oltre le norme, che già ci sono, superando anche quanto espresso nella formula del giuramento con cui ciascuno si impegna ad esercitare il proprio ufficio ´al solo scopo del bene inseparabile dello Stato e della Regione´ - spiega Serracchiani - per introdurre principi di comportamento dall´alto valore etico e morale. Una sorta di codice deontologico del pubblico amministratore che chiarisce, in maniera forse più puntuale di quanto già non fosse, quali siano le azioni non opportune di chi gestisce la cosa pubblica". "Sono profondamente convinta - aggiunge la presidente - che chi amministra deve avere ben chiaro di dover fornire un servizio di alto valore sociale, cui profondere impegno nel rispetto assoluto dell´istituzione che rappresenta e dell´interesse della nostra comunità locale". Da qui un provvedimento che, in 20 articoli, mette una linea di demarcazione netta tra un´azione amministrativa assolutamente rigorosa rispetto a comportamenti che potrebbero lasciar sorgere dubbi non certo di legittimità quanto, semplicemente, di inadeguatezza o inopportunità. Un codice che tutti gli amministratori dovranno sottoscrivere e che, in sostanza, non dice ciò che è vietato (ci pensano già le norme) ma chiarisce comunque, definendo "obblighi morali", ciò che non è proprio il caso di fare: ricercare vantaggi personali, accettare regali, aderire ad associazioni od organizzazioni i cui ambiti di interesse possano interferire con lo svolgimento dell´incarico, decidere su questioni che coinvolgono coniuge o parenti più prossimi. E che, parallelamente, impone l´obbligo di dimettersi in caso di rinvio a giudizio per una serie di reati puntualmente espressi. "Violare i vincoli imposti da questo codice - conclude la presidente della Regione - significherebbe spezzare il rapporto fiduciario con chi ha conferito l´incarico e quindi, prima di tutto, con i cittadini elettori che hanno il diritto alla buona politica".  
   
   
PUGLIA, EMILIANO, NUOVA GIUNTA: "SARÀ CONSIGLIATURA COSTITUENTE". PRIMA RIUNIONE A TARANTO  
 
Bari, 7 luglio 2015 - Il presidente Michele Emiliano ha nominato ieri la nuova Giunta regionale, firmando i relativi decreti di nomina. Gli assessori sono Giovanni Giannini (Lavori pubblici - Infrastrutture), Raffaele Piemontese (Bilancio), Gianni Liviano (Turismo-cultura), Sebastiano Leo (Formazione-lavoro), Salvatore Negro (Welfare), Loredana Capone (esterna) Sviluppo Economico, Annamaria Curcuruto (esterna) Pianificazione territoriale, Rosa Barone (M5s) Agricoltura, Antonella Laricchia (M5s) Ambiente, Viviana Guarini (M5s) Personale. La Giunta è convocata a Taranto alle ore 11.30 di venerdì 10 presso la Provincia. “La giunta rispetta lo Statuto per quanto riguarda la parità di genere, e rispetta la norma piuttosto singolare, che trova corrispettivi forse solo in Calabria, che impone di scegliere gli assessori quasi solo nel novero degli eletti, impedendo di implementarla con nomi di alto profilo”. “Quanto prima – anche se è prevista la doppia lettura che allungherà i tempi - provvederemo alle modifiche statutarie, riequilibrando la parità di genere e permettendo ulteriori scelte extra dal novero degli eletti”. “Lancio ora – ha confermato dal palco dell’hotel Parco dei Principi - un appello alle consigliere del Movimento 5 stelle, perché accettino l’incarico”. “Confermo – ha specificato - che la delega alla Sanità la manterrò io”. “La Regione – si è rivolto ai consiglieri regionali – non vivrà una dittatura della Giunta: quella che si avvia sarà una consigliatura costituente e si govenerà tramite l’esercizio della legislazione”. Rispetto alla questione della presenza del Movimento 5 stelle ha ribadito che “non c’è un piano B: adempiere alla chiamata del Presidente della Regione spero sia vissuto come un dovere e spero che venerdì rispondano presentandosi in Giunta. Come si può notare, non c’è stato alcun inciucio né giochiamo al gatto col topo, non si tratta di un’operazione opaca o partitica”.  
   
   
PUGLIA: GIUNTA EMILIANO: LE DELEGHE COME DA DECRETI DI NOMINA  
 
Bari, 7 luglio 2015 - Anna Maria Curcuruto: “Pianificazione Territoriale. Urbanistica Assetto del Territorio, Paesaggio; Giovanni Liviano D´arcangelo: Industria Turistica E Culturale – Industria Turistica e Culturale, Gestione e Valorizzazione dei Beni Culturali; Sebastiano Leo: Formazione E Lavoro - Politiche per il Lavoro, Diritto allo studio, Scuola, Università, Formazione Professionale; Raffaele Piemontese: Bilancio - Aa.gg., Contenzioso Amministrativo, Bilancio e Ragioneria, Finanze, Demanio e Patrimonio, Provveditorato ed Economato, Sport per tutti, Politiche giovanili e cittadinanza sociale; Rosa Barone: Agricoltura – Risorse agroalimentari, alimentazione, Riforma fondiaria, Caccia e pesca, Foreste; Viviana Guarini: Risorse Umane - Personale, Innovazione dell’organizzazione; Loredana Capone: “Sviluppo Economico - Competitività, Attività economiche e consumatori, Energia, Reti e Infrastrutture materiali per lo sviluppo, Ricerca Industriale e Innovazione”; Giovanni Giannini: “Trasporti E Lavori Pubblici - Reti e Infrastrutture per la mobilità, Verifiche e Controlli dei Servizi Tpl., Lavori Pubblici”; Salvatore Negro: “Welfare - Politiche di Benessere sociale e Pari Opportunità, Programmazione sociale ed integrazione socio-sanitaria, politiche abitative”; Antonella Laricchia: “Qualità Dell´ambiente - Ciclo Rifiuti e Bonifica, Rischio Industriale, Ecologia, Protezione civile.  
   
   
SANITÀ PRIVATA, CONTRASTO ALLE DISCRIMINAZIONI ED ALLA VIOLENZA DI GENERE, LOTTA ALLA DISOCCUPAZIONE E TRASPORTO PUBBLICO SU GOMMA SONO STATI I PRINCIPALI ARGOMENTI ESAMINATI IERI DALLA GIUNTA REGIONALE DEL PIEMONTE  
 
Torino, 7 luglio 2015 - Sanità privata . E’ stata fissata, su proposta dell’assessore Antonio Saitta, l’articolazione dei posti letto per attività di ricovero di acuzie e post-acuzie e per prestazioni di assistenza territoriale che saranno erogati dalle strutture private accreditate con il servizio sanitario regionale per le annualità 2015, 2016 e 2017. La delibera è il risultato di un accordo raggiunto con il 98% delle strutture esistenti in Piemonte e si pone l’obiettivo di prestazioni di aumentare le prestazioni da esse fornite per la continuità assistenziale e le cure domiciliari. Il fabbisogno stanziato è di 575 milioni per quest’anno e 555 per il prossimo. Discriminazioni e violenza di genere . Approvati due disegni di legge presentati dall’assessora Monica Cerutti e che passano ora all’esame del Consiglio: - uno si propone di vietare ogni forma di discriminazione, superare eventuali condizioni di svantaggio e garantire la parità di trattamento nell’accesso ai servizi e nell’acquisizione di beni riguardanti le prestazioni sanitarie, il diritto alla casa, la formazione professionale e l’istruzione, le politiche del lavoro, la promozione dell’imprenditorialità, i trasporti, la mobilità, le attività culturali, turistiche, ricreative e commerciali, la comunicazione e il personale regionale, oltre che ad istituire un fondo di solidarietà per la tutela giurisdizionale delle vittime di discriminazione; - l’altro riconosce che ogni forma di violenza contro una donna per quanto tale e nei confronti di persone a causa del loro orientamento sessuale e identità di genere costituisce una violazione dei diritti umani, della dignità, della libertà e della sicurezza, stabilisce che nel territorio di ogni provincia del Piemonte sia presente almeno un Centro antiviolenza quale luogo di accoglienza delle donne e dei figli minorenni, norma l’attività delle Case rifugio, prevede percorsi per favorire l’uscita dalla situazione di difficoltà, istituisce nei pronto soccorso il “codice rosa” (visibile ai soli operatori sanitari, fa diventare operativa un’equipe multiprofessionale per la presa in carico della vittima), sostiene interventi per il recupero degli autori della violenza, crea un fondo di solidarietà per il patrocinio legale delle donne vittime di violenza e maltrattamenti. Lotta alla disoccupazione . La direttiva per la lotta alla disoccupazione presentata dall’assessore Gianna Pentenero prevede per l’anno formativo 2015-16 una spesa complessiva di 42 milioni di euro per favorire l’inserimento lavorativo e occupazionale dei disoccupati di lunga durata e dei soggetti con maggiore difficoltà di inserimento lavorativo, il sostegno alle persone a rischio di disoccupazione di lunga durata, l’aumento dell’occupazione giovanile, l’incremento dell´occupabilità e della partecipazione al mercato del lavoro delle persone maggiormente vulnerabili. Istruzione . Per l’anno formativo 2015-16 sarà riproposta, su iniziativa dell’assessore Gianna Pentenero, la stessa offerta di attività per l’assolvimento dell’obbligo di istruzione predisposta per il 2014-15. Il numero elevato di iscrizioni ed i positivi risultati in termini di successo formativo fanno ritenere che essa rappresenti una risposta efficace alla domande degli allievi e delle loro famiglie, nonché del sistema economico-produttivo. Deliberati anche uno stanziamento di 795.600 euro per la seconda annualità delle attività dei percorsi degli Istituti tecnici superiori e di 3.500.000 euro per l’attivazione dei piani di attività relativi all’anno 2015-16. Trasporti . Recepito, su proposta dell’assessore Francesco Balocco, il protocollo d’intesa tra Regione ed organizzazioni sindacali riguardante il trasporto pubblico locale su gomma, che si propone di riorganizzare il settore e promuovere un sistema più efficiente. Il testo comprende anche che in caso di subentro o di assegnazione ad un diverso operatore conseguente all’esito di gare saranno garantiti i livelli occupazionali ed i diritti contrattuali acquisiti con il precedente gestore. Il personale in eccedenza per la diminuzione dei silometri assegnati sarà utilizzato per migliorare la qualitativo del servizio, come il potenziamento della controlleria. La Giunta ha inoltre approvato: - su proposta dell’assessore Aldo Reschigna, gli schemi di accordo relativi ai programmi territoriali integrati “Il futuro delle radici”, da stipulare con diversi Comuni dell’Astigiano e che si avvale di un contributo regionale di 1.918.650 euro, e “Porta sud metropolitana”, da stipulare con il Comune di Moncalieri e che si avvale di un contributo regionale di 1.400.000 euro; - su proposta dell’assessore Augusto Ferrari, l’autorizzazione all’Atc del Piemonte centrale per l’utilizzo di 500.000 euro per interventi di manutenzione straordinaria negli immobili ubicati a Torino in via delle Querce, via degli Ulivi e via degli Abeti; - su proposta degli assessori Augusto Ferrari e Monica Cerutti, la rimodulazione delle presenze di adulti nelle strutture residenziali per minori stranieri non accompagnati (gruppi appartamento e accoglienze comunitarie); - su proposta dell’assessore Giorgio Ferrero, il nuovo statuto dell’associazione di irrigazione Ovest Sesia; - su proposta dell’assessore Antonella Parigi, l’assegnazione al Comune di Gravellona Toce di un primo contributo di 500.000 euro per il completamento del palazzetto dello sport; - su proposta dell’assessore Antonio Saitta, i bilanci consuntivi dell’esercizio 2014 delle aziende sanitarie To1, To2, To5, Vc, Bi, Cn2, No e delle aziende ospedaliere Mauriziano di Torino e Ss.antonio e Biagio di Alessandria; - su proposta dell’assessore Alberto Valmaggia, i criteri per attribuire alle Comunità montane le risorse derivanti dall’avvio al 1° ottobre di alcune Unioni montane, l’adeguamento del regolamento forestale del 2011 alle disposizioni della legge regionale di semplificazione, il modello per la richiesta di autorizzazione unica ambientale.  
   
   
CALABRIA: IL PRESIDENTE OLIVERIO HA PROMULGATO LA LEGGE CHE MODIFICA LO STATUTO REGIONALE  
 
Catanzaro, 7 luglio 2015 - Il Presidente della Regione Mario Oliverio ha promulgato la legge n. 15 di modifica ed integrazione alla legge regionale n.25 del 19 ottobre 2004 (Statuto della Regione Calabria). La legge, approvata dal Consiglio regionale, in prima e seconda lettura, nei mesi scorsi, è stata pubblicata, ieri, sul Bollettino Ufficiale della Regione Calabria ed è composta da due articoli. Entrerà in vigore dopo quindici giorni dalla pubblicazione. “La legge di modifica allo Statuto, approvata dal Consiglio, la sua promulgazione e pubblicazione, avvenuta oggi, mettono in linea la nostra Regione – ha detto il Presidente Oliverio - con le altre Regioni italiane. Consentono al Presidente di operare scelte al di fuori di ogni vincolo e nel rispetto della parità di genere. Erano scelte necessarie per le quali abbiamo operato, con determinazione, nell’interesse di un reale progetto di cambiamento della Calabria. Ora, in coerenza con quanto abbiamo dichiarato e con gli impegni assunti con i calabresi, procederemo alla costituzione della nuova Giunta regionale.” Mercoledì pomeriggio, il Presidente Oliverio terrà in una conferenza stampa, nel corso della quale annuncerà la nuova Giunta Regionale.  
   
   
CERISCIOLI INCONTRA I PARLAMENTARI MARCHIGIANI: “LAVORIAMO SU OBIETTIVI COMUNI E D’INTERESSE PER LA COMUNITÀ”. LA QUESTIONE AUTORITA PORTUALE.  
 
Ancona, 7 luglio 2015 - “Lavorare insieme per raggiungere obiettivi che interessano la comunità regionale. È importante raggiungere una tensione collettiva sui temi strategici, in modo da dare risposte alle attese e alle esigenze dei marchigiani”. Così il presidente della Regione Luca Ceriscioli che, a quasi un mese dal suo insediamento, ha convocato, a Palazzo Raffaello, i parlamentari marchigiani per discutere di temi che, al di là dello schieramento politico, possono essere condivisi e portati avanti da tutti. Numerosi gli argomenti trattati durante l’incontro: dal tema più attuale dell’autonomia dell’autorità portuale di Ancona, alla riforma dello Stato (ruolo delle Regioni e delle Province), dal trasporto pubblico locale “che vede le Marche fanalino di coda in termini di finanziamento pro capite, alla spesa sanitaria che, in termini di riparto, ci vede penalizzati”, alla questione delle infrastrutture stradali e potenziamento ferroviario, “da sempre un punto di debolezza del sistema logistico marchigiano”, a quello del dissesto idrogeologico e della condizione della viabilità delle strade marchigiane, ai tagli dei trasferimenti statali sui bilanci regionali. “Bisogna scongiurare l´idea che le Regioni non siano in grado di dare risposte alle esigenze delle comunità – ha detto Ceriscioli – Le Marche hanno avuto tagli pesantissimi, passando da 400 a 170 milioni realmente disponibili. Senza risorse si determina un cambiamento genetico del ruolo delle autonomie regionali. Dobbiamo lavorare insieme per incidere e provare a innescare l’idea che le Regioni tornino a essere centrali e, ridefinendo il sistema istituzionale in questa direzione, allocare di conseguenza le risorse necessarie”. In particolare, sul tema dell’Autorità portuale di Ancona occorre “una tensione collettiva sulle questioni strategici per la comunità marchigiana, allo scopo di valorizzare il rapporto con il territorio e condividere una strategia comune per la sua salvaguardia”. Un tema trattato alla presenza anche del sindaco di Ancona Valeria Mancinelli, dell’assessore al Porto Ida Simonella, del presidente dell’Autorità portuale Rodolfo Giampieri e del dirigente Tito Vespasiani. È stato ribadito che la salvaguardia dell’Autorità portuale non rappresenta una battaglia di campanile tra Ancona e Ravenna, ma un’esigenza che risponde agli stessi obiettivi della programmazione nazionale. Non sussistono motivazioni tecniche e industriali che giustifichino l’accorpamento, dal momento che l’autonomia di entrambe risponde alla logica dell’efficientamento degli scali ricercata dal Governo: Ancona e Ravenna perseguono strategie commerciali diverse e non complementari. Lo scalo dorico rientra nella programmazione europea dei collegamenti est-ovest (è uno dei cinque corridoi previsti) e svolge una funzione strategica nell’ambito della macroregione adriatico ionica (con 1 milione di passeggeri internazionali all’anno). Inoltre l’Autorità portuale ha un indice di efficienza pari a 3,1 collocandosi tra le più virtuose in Italia e garantisce 54 milioni di investimenti sul territorio, rappresentando un’importante leva per la crescita economica locale.  
   
   
COOPERAZIONE ALLO SVILUPPO, INSEDIATO IL CONSIGLIO NAZIONALE. PROGRAMMAZIONE TRIENNALE SU AGRICOLTURA SOSTENIBILE, SICUREZZA ALIMENTARE, SALUTE E ISTRUZIONE.  
 
Roma, 7 Luglio 2015 - Il Consiglio nazionale per la Cooperazione allo sviluppo (Cics), ieri mattina a Roma, ha approvato all’unanimità il Documento triennale di programmazione e indirizzo. Alla presenza del ministro degli Affari esteri e Cooperazione internazionale, Paolo Gentiloni, e del sottosegretario Benedetto Della Vedova si è tenuta la seduta d’insediamento alla quale ha partecipato l’assessore degli Affari generali, Personale e Riforma della Regione, Gianmario Demuro. “Si tratta di un provvedimento molto importante in quanto, in modo integrato, si collega la cooperazione allo sviluppo alla tutela dei diritti fondamentali delle persone, considerati come diritti universali – commenta l’assessore Demuro – È stata sottolineata anche la rilevanza della valutazione delle politiche pubbliche e l’uso, strategico per il futuro, della condivisione dei dati: il tema degli open data è di grande valenza, in quanto attesta la partecipazione alla conoscenza in ambito nazionale e, soprattutto, internazionale. Una parte del documento è dedicata a buona amministrazione e buona democrazia, con attività di supporto alle istituzioni locali, che aiutino i processi di democratizzazione nei Paesi dove si svolge la cooperazione. Azioni concrete come agricoltura sostenibile e sicurezza alimentare, salute e istruzione, crescita inclusiva”. Il Cics, istituito nel dicembre 2014 con un decreto del Ministero degli Affari esteri e Cooperazione internazionale, è il primo ad essere stato istituito tra gli organi previsti dalla legge di riforma della cooperazione. Rappresenta lo strumento permanente di partecipazione, consultazione e proposta sulla coerenza di scelte politiche, strategie e programmazione, nonché sulle forme di intervento, la loro efficacia e la valutazione. Ne fanno parte, tra gli altri, tre rappresentanti delle Regioni italiane e delle Province autonome di Trento e Bolzano, tra cui l’assessore Gianmario Demuro. Il Documento triennale di programmazione e indirizzo delinea la visione strategica italiana della cooperazione allo sviluppo e costituisce un quadro di riferimento comune per le Amministrazioni dello Stato e per gli altri soggetti della cooperazione. Sullo schema del Documento triennale, il ministro degli Affari esteri acquisisce il parere della Conferenza unificata e del Consiglio nazionale. A breve l’assessore Demuro, in qualità di coordinatore, convocherà la Commissione Affari comunitari e internazionali per presentare alla Conferenza delle Regioni un documento che si possa allegare al testo approvato oggi.  
   
   
ROSSI: "IL TRENTINO STA USCENDO DALLA CRISI MA DEVE DIVENTARE PIÙ COMPETITIVO"  
 
Trento, 7 luglio 2015 - "Non è vero che non abbiamo le capacità per uscire dalla crisi, ci stiamo invece riuscendo, anche se con un dinamismo inferiore rispetto al Nord Est, il Trentino ha però estremo bisogno di ritrovare competitività per essere capace di produrre valore, reddito ed essere più dinamico". E´ quanto ha detto il governatore Ugo Rossi aprendo, nella Sala Belli del palazzo sede della Provincia, la mattinata di lavoro promossa dall´Assessorato all´Università e ricerca su un tema centrale per lo sviluppo di questo territorio: il trasferimento degli esiti della ricerca condotta dai centri trentini (Fbk, Università, Fondazione Mach) al mondo delle imprese. "In Trentino - ha affermato il governatore - c´è un humus straordinario, frutto di lungimiranti scelte compiute in passato, dentro le quali dobbiamo però essere capaci di individuare criticitá ed opportunitá. Abbiamo una grande sfida davanti, quella della competitività; viviamo in un territorio che per coesione sociale e qualità della vita è ai massimi livelli europei, e in prospettiva mondiali, la sfida è dunque quella di mantenere alti questi livelli ma per farlo il Trentino deve assolutamente aprirsi alla competitività. Ricerca e innovazione devono esse al servizio di questa sfida." Le condizioni di partenza - sostiene Rossi, smentendo che il Trentino sia un territorio che non ha le capacità per poter uscire dalla crisi - sono "assolutamente favorevoli". Cosa dunque va fatto? "Dovremo lavorare tutti assieme per rendere ancora più attrattivo il nostro territorio, abbiamo davanti un´occasione straordinaria sotto il profilo del rinnovamento che abbiamo voluto per i vertici dei nostri centri di ricerca, cosa che ci offre l´opportunitá di lavorare di più assieme di fare maggiormente sistema tra di noi, evitando sovrapposizioni, cercando sinergie positive e valorizzando le capacità di ciascuno." Quando si parla di "sistema della ricerca" trentino, però, non dobbiamo pensare solo ai centri dove si fa ricerca ma anche ad una "quarta gamba" rappresentata da Trentino Sviluppo, al quale il governo provinciale chiede di diventare la "cinghia di trasmissione" con il mondo delle imprese. "Abbiamo l´esigenza di essere più veloci - dice il presidente della Provincia autonoma di Trento - di saper essere capaci anche di modificare in tempi brevi ciò che facciamo se questo non corrisponde alle esigenze richieste dal mutamento che stiamo vivendo. L´impegno del governo provinciale - assicura Rossi - è quello di continuare ad investire sulla ricerca cercando di mantenere gli stessi livelli di investimenti assicurato negli anni passati".  
   
   
ATTUAZIONE PROGRAMMI COMUNITARI: FVG, NESSUN RITARDO  
 
Trieste, 7 luglio 2015 - "La Regione Friuli Venezia Giulia non è in ritardo nella attuazione dei programmi comunitari, né per quanto riguarda il Piano di Azione Coesione (Pac), e nemmeno sul Por Fesr, così come sul programma Italia-slovenia. Gli uffici delle varie direzioni regionali coinvolte non sono inadempienti ed anzi hanno rispettato e stanno puntualmente osservando tutti i termini di utilizzo e le scadenze". Lo afferma il vicepresidente della Regione, Sergio Bolzonello, in merito a quanto sostenuto dal Consigliere regionale Rodolfo Ziberna. In particolare per quanto riguarda il Pac, Bolzonello ricorda che "a partire dal dicembre 2011 il Governo, in stretto rapporto sia con la Commissione Europea che le Amministrazioni titolari dei Programmi Operativi 2007-201, ha attuato una significativa riprogrammazione delle risorse comunitarie e delle risorse di cofinanziamento nazionale per accelerarne l´attuazione, rafforzare l´efficacia degli interventi e ad avviare nuove azioni, anticipando tematiche che diverranno rilevanti nella programmazione 2014-2020. "Dopo una complessa negoziazione, il Piano di Azione Coesione del Friuli Venezia Giulia è divenuto operativo nel maggio 2014 per un importo complessivo di oltre 67 milioni di euro. Ciò ha permesso, tra l´altro, la messa in sicurezza di alcuni interventi strategici, inizialmente finanziati all´interno del Por Fesr 2007-2013, i cui termini di conclusione non risultavano più coerenti con le rigide tempistiche imposte dalla Commissione europea. Questa riprogrammazione di risorse ha permesso al Programma Fesr 2007-2013 di rispettare i target di spesa imposti a livello comunitario, garantendo la realizzazione complessiva degli interventi e finanziando, inoltre, nuove iniziative". "Il Piano approvato prevedeva dei cronogrammi di impegno delle risorse, ripartite dal 2014 al 2019, alle cui scadenze il Friuli Venezia Giulia ha adempiuto secondo le previsioni", assicura Bolzonello. In questo contesto, tuttavia, a fine 2014 il Governo, considerata la perdurante crisi economica e sociale del Paese, ha operato la scelta di destinare, attraverso la Legge di stabilità 2015, una parte delle risorse del Pac, non ancora impegnate entro il 2014, alle misure di decontribuzione per favorire l´occupazione stabile dei lavoratori. E´ una decisione che, se attuata, comporterebbe per tutte le Amministrazioni interessate un taglio tra il 2015 e il 2018 di 3,5 miliardi di euro. Taglio che per il Friuli Venezia Giulia nel solo 2015 sarebbe pari a 15 milioni di euro. "Non abbiamo condiviso questa decisione del Governo, proprio perché stiamo rispettando pienamente i termini di utilizzo concordati. Di conseguenza - spiega il vicepresidente - al fine di tutelare le risorse assegnate ci siamo opposti ai criteri adottati per i tagli. E in ogni caso, in attesa di una risposta su questo fronte, stiamo anche predisponendo un piano di ricognizione di tutte le risorse regionali derivanti da economie realizzate nell´ambito del Programma Fesr al fine di dare copertura, continuità e piena attuazione agli interventi previsti dal Piano di Azione Coesione". Per quanto riguarda poi il Programma Operativo Regionale Fesr 2014-2020, "dopo un articolato e complesso negoziato, esso è stato ufficialmente trasmesso alla Commissione europea e attende, a giorni, l´approvazione definitiva. L´autorità di Gestione ha da tempo avviato la predisposizione degli strumenti necessari alla successiva attuazione al fine di dare pronto avvio alla fase realizzativa, non appena il Programma sarà ufficialmente approvato". "Abbiamo puntualmente dato a tutti i consiglieri regionali queste informazioni già il 23 aprile scorso nelle audizioni della sessione europea, precisando che il nostro Programma ha superato l´esame di tutte le Direzioni generali della Commissione europea e quindi, come detto, a breve attendiamo la definitiva approvazione. Dunque, conclude Bolzonello "anche il consigliere Ziberna aveva da tempo a disposizione tutti gli elementi che gli avrebbero evitato la fatica di una interrogazione". Infine sul Programma Italia Slovenia 2014/2020 interviene l´assessore al coordinamento e programmazione politiche economiche e comunitarie, Francesco Peroni. "La riduzione dell´ammontare finanziario del Programma rispetto al precedente periodo di programmazione è dovuta esclusivamente alla riduzione dell´area geografica su cui esso incide", spiega, negando ritardi e perdita di risorse. "Infatti - aggiunge Peroni - rispetto al corrispondente Programma 2007-2013, l´area geografica di riferimento del nuovo Programma non annovera più le aree della Regione Emilia Romagna precedentemente incluse e neppure quelle della Regione del Veneto, fatta eccezione per la sola la Provincia di Venezia, che vi rimane invece ricompresa". "Tenuto conto di tale significativa riduzione dell´area geografica di riferimento, la dotazione finanziaria assegnata al Programma Italia Slovenia 2014/2020 non può dunque dirsi ridimensionata". Per quanto riguarda il processo di costruzione del Programma, "a fine giugno è stato finalmente raggiunto l´accordo completo tra la Repubblica di Slovenia, la Repubblica Italiana, la Regione del Veneto e la Regione Friuli Venezia Giulia. La trasmissione del programma alla Commissione Europea avverrà nelle prossime settimane. La Regione Friuli Venezia Giulia è già in condizione di trasmetterlo immediatamente: tuttavia, la Repubblica di Slovenia ha chiesto un´ulteriore dilazione dei tempi per il completamento di processi interni. Si confida che il partner sloveno riesca a contenere al minimo i tempi di tale iter."  
   
   
TRENTO, TERZO STATUTO: ROSSI "ESSENZIALE IL RUOLO DELLE COMUNITÀ LOCALI"  
 
 Trento, 7 luglio 2015 - "Il contributo delle comunità locali, dei comuni ed in generale di tutti gli attori presenti sul territorio sarà essenziale nel processo di riforma del nostro Statuto, per una condivisione corale del futuro della nostra Autonomia". Così il presidente della Provincia autonoma di Trento è intervenuto, insieme all´assessore alla coesione territoriale Carlo Daldoss, ad un confronto, molto partecipato, con sindaci, presidenti di Comunità di Valle e dei Bim sul tema della riforma statutaria, organizzato dal Consorzio dei comuni trentini. "Il disegno costituzionale in corso di definizione - ha ricordato Rossi - prevede comunque una clausola di salvaguardia per le autonomie speciali che stabilisce l’intesa con le stesse per la modifica dei rispettivi statuti". L’attuale contesto politico ed istituzionale è contrassegnato da un accelerato processo di riforma costituzionale volto alla modernizzazione degli strumenti istituzionali. In tale quadro evolutivo, anche il Trentino-alto Adige e la Provincia autonoma di Trento sono impegnati in un processo di aggiornamento dell’assetto statutario, che dovrà seguire un percorso articolato e tempi differenziati. L’obiettivo finale è quello del terzo statuto. "Questo richiede una forte maturazione culturale - ha detto Rossi incontrando i sindaci - di tutta la comunità trentina sul significato dell’Autonomia, ma soprattutto sul ruolo futuro dell’autogoverno nella dimensione sia nazionale che europea. Si tratta di un percorso molto impegnativo che si innesta in questo momento in uno scenario problematico e di particolare complessità nelle relazioni con lo Stato e con le stesse regioni ordinarie". Il confronto di oggi con i sindaci ed i presidenti delle Comunità di valle è stato il primo incontro a carattere informativo sulle dinamiche in corso a livello nazionale, che dovrà svilupparsi in un confronto più ampio e partecipato e strutturato su tematiche molto concrete. Il presidente ha inoltre dato comunicazione sui passaggi intermedi previsti nel medio e lungo periodo. Tra questi spicca un primo adeguamento dello Statuto del 1971, anche alla luce della riforma costituzionale che sta per essere varata in tempi ravvicinati dal Parlamento. "In maniera molto pragmatica - ha detto il presidente - le regioni a statuto speciale e le due Provincie autonome sono impegnate in un tavolo voluto dal Governo per condividere, entro poche settimane, un disegno di legge costituzionale volto ad integrare i 5 statuti, con una procedura di garanzia che preveda l’espressione dell’intesa dei consigli regionali e delle Province autonome quale presupposto essenziale per ogni modifica. Inoltre il disegno di legge costituzionale – ha detto ancora Rossi – dovrà meglio definire i contenuti delle norme di attuazione degli statuti, consolidandone positivamente il carattere integrativo e di rafforzamento delle competenze".  
   
   
AOSTA, IL PRESIDENTE ROLLANDIN A ROMA PER INCONTRO CON PRESIDENTE MATTARELLA  
 
Aosta, 7 luglio 2015 - Il Presidente della Regione Augusto Rollandin parteciperà giovedì 9 luglio a Palazzo del Quirinale, a Roma, all’incontro tra il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella e i Presidenti delle Regioni e delle Province autonome.  
   
   
BOLZANO, KOMPATSCHER SULLA OMNIBUS ECONOMIA: SEMPLIFICAZIONI E RESPONSABILITÀ  
 
Bolzano, 7 luglio 2015 - Il Consiglio provinciale ha approvato il 3 luglio la legge omnibus sull´economia, "che semplifica diversi settori e promuove maggiore responsabilità personale", sottolinea il presidente della Provincia Arno Kompatscher, firmatario del ddl. Viene tra l´altro ridotta la burocrazia nell´accesso a diversi profili professionali e aumentata la responsabilità individuale nel finanziamento del turismo La legge omnibus approvata in aula riguarda diverse modifiche di leggi provinciali nei settori artigianato, industria, commercio, servizi, urbanistica. Una delle misure centrali riguarda l´introduzione di una disposizione che rende facoltativa la tassa provinciale sul turismo. Finora il legislatore aveva previsto una tassa obbligatoria nel caso in cui l´autofinanziamento delle organizzazioni turistiche non avesse raggiunto una quota prefissata. Con la nuova regolamentazione secondo il presidente Kompatscher le organizzazioni turistiche e le aziende saranno chiamate a maggiore responsabilità sotto due aspetti: da un lato associazioni e consorzi turistici dovranno mettere a disposizione delle imprese loro associate servizi attrattivi e richiesti. Dall´altro, per contro, le imprese dovranno essere pronte ad assicurare per questi servizi il loro contributo volontario all´autofinanziamento. Anche in futuro il finanziamento del turismo poggerà su tre cardini: l´imposta di soggiorno, i contributi pubblici e l´autofinanziamento. Quest´ultima voce sarà il metro per misurare l´intero finanziamento del settore: solo in presenza di un adeguato autofinanziamento saranno corrisposti interamente anche i fondi pubblici. "Questo modello assicura che tanto l´ente pubblico quanto le aziende non si sottraggano alla loro responsabilità", afferma il presidente Kompatscher. Un gruppo di lavoro guidato dalla Provincia sta già lavorando a un nuovo modello di finanziamento. "Questo nuovo modello combinato con la riforma strutturale delle organizzazioni turistiche potrà garantire al marketing turistico i mezzi sufficienti", aggiunge Kompatscher. Il secondo obiettivo perseguito con le misure contenute nella legge omnibus sull´economia è la riduzione della burocrazia: "La normativa contiene diversi adeguamenti alle disposizioni Ue e interventi di semplificazione procedurale", sottolinea il Presidente. Tra questi i miglioramenti in materia di esenzioni e di regolamento deminimis relativamente al sostegno di associazioni, federazioni e organizzazioni, una modifica all´ordinamento delle guide alpine e dei maestri di sci riferita all´obbligo di comunicazione, una modifica all´ordinamento artigiano che allenta le condizioni molto severe per l´esercizio dell´attività di spazzacamino. Infine la legge omnibus contiene anche una disposizione che autorizza la Provincia a conferire azioni o quote di società per azioni in altra società pubblica, anche se la Provincia ne detiene sono una partecipazione. "Questo passo ci offre la possibilità di accorpare società pubbliche per tutelare l´interesse pubblico", specifica Kompatscher.  
   
   
UE; PRESENTAZIONE "POR-FESR" 2014-2020, PRESIDENTE UMBRIA MARINI: VOTO GRECIA DICE CHE EUROPA DEVE ESSERE A SERVIZIO CRESCITA E SVILUPPO  
 
Perugia, 7 luglio 2015 – "L´europa potrà continuare ad esserci se riuscirà ad avere una unione politica e se la politica riuscirà a far sì che le istituzioni europee si mettano a disposizione dei cittadini, di tutti i Paesi membri, affinché vi sia più coesione sociale, affinché cessi la strategia di solo rigore e austerità, e finalmente si imbocchi la strada della crescita economica e dello sviluppo. È questa la lezione che ci viene dal voto del referendum in Grecia". È quanto ha affermato la presidente della Regione Umbria, Catiuscia Marini, intervenendo all´iniziativa di presentazione pubblica del Programma operativo regionale (Por) "Fesr" 2014/2020 per l´Umbria, in corso a Brufa (Torgiano), cui ha partecipato assieme al vice presidente della Regione, Fabio Paparelli. La presidente Marini ha quindi voluto iniziare il suo intervento riferendosi alla vicenda del referendum in Grecia in quanto "ciò che ci dice – ha aggiunto – è che le istituzioni europee devono assolutamente mettersi al servizio della crescita e dello sviluppo, e devono comprendere che l´eccessivo ricorso ad una visione troppo burocratica e condizionata dalle sole regole del debito alla fine può determinare un ‘avvitarsi´ su se stessi, come proprio il caso Grecia ci sta dimostrando". Per ciò che riguarda la nuova programmazione dei fondi comunitari, la presidente ha voluto ribadire la "fortunata circostanza di una programmazione che coinciderà con la legislatura regionale. Ciò determinerà un valore aggiunto perché potremo costruire le stesse linee programmatiche del governo regionale fino al 2020 – che illustrerò presto al Consiglio regionale – intrecciandole con tutta la programmazione dei fondi comunitari". "Ovviamente quella di oggi – ha affermato la presidente - è una iniziativa pubblica di presentazione generale, ma le azioni concrete sono già partite, tant´è che sono già stati pubblicati quattro bandi. Si tratta, come ho più volte detto, di risorse molto importanti, frutto di una positiva attività di negoziato che abbiamo svolto come Regione Umbria sial con la Commissione Europea, sia con il Governo italiano. Queste le impiegheremo essenzialmente per sostenere le imprese ad acquisire maggiore competitività e quindi privilegeremo investimenti in innovazione e ricerca, e favorire processi di internazionalizzazione. Tutto ciò con l´obiettivo principale di creare più posti di lavoro. Insomma, si tratta di risorse preziose – ha concluso Marini - al servizio dello sviluppo della nostra regione".  
   
   
UE; PRESENTAZIONE "POR-FESR" 2014-2020, OLTRE 356 MLN EURO PER CRESCITA, INNOVAZIONE E COMPETITIVITÀ DELL´UMBRIA  
 
Perugia, 7 luglio 2015 - Saranno finalizzati alla crescita, innovazione e competitività dell´Umbria gli oltre 356 milioni di euro del Programma Operativo (Po) del Fondo europeo di sviluppo regionale (Fesr) 2014-2020 presentato stamani a Borgo Brufa di Torgiano (Perugia) nel corso di una iniziativa a cui hanno partecipato tra gli altri, la presidente della Regione Umbria Catiuscia Marini, Valentina Corsetti della Commissione europea e Giorgio Martini dell´Agenzia per la coesione territoriale. Le risorse complessive per l´attuazione del Programma operativo, fra i primi ad essere approvato dalla Commissione europea, derivano per 178.146.602 euro da finanziamenti comunitari e per la rimanente quota da cofinanziamenti nazionali (124.702.622 euro) e regionali (53.443.980 euro). Le risorse verranno utilizzate in modo integrato e indirizzate su un numero limitato di obiettivi tematici, così da realizzare – è stato detto durante l´incontro - azioni incisive che possano concorrere ad una crescita intelligente, sostenibile ed inclusiva della regione nel più ampio contesto nazionale ed europeo. Si tratta di finanziamenti consistenti che, insieme al pronto avvio della programmazione comunitaria, consentirà all´Umbria di sostenere azioni di sviluppo per l´intera regione, a cominciare degli investimenti per le imprese, per la ricerca, per l´ambiente e l´energia. Tra le sfide urgenti da affrontare con il Programma operativo "Fesr" nel settennio, la Regione Umbria ha individuato la specializzazione e l´innovazione del sistema regionale; la competitività del sistema produttivo; la tutela e valorizzazione delle risorse territoriali e lo sviluppo sostenibile. La strategia di intervento si articola in sette Assi, legati ad altrettante priorità, relativi a "ricerca e innovazione", "crescita e cittadinanza digitale", "competitività delle Pmi", "energia sostenibile", "ambiente e cultura", "sviluppo urbano sostenibile" e "assistenza tecnica". In particolare: l´Asse 1 andrà a rafforzare la ricerca, lo sviluppo tecnologico e l´innovazione, con l´impiego di 101,8 milioni di euro (circa il 28,6% del totale) si incentiveranno gli investimenti per le imprese umbre in ricerca ed innovazione, per proiettare il sistema economico regionale in un quadro globale, in linea anche con quanto stabilito dalla "Strategia regionale per la specializzazione intelligente - Ris3". L´asse 2 andrà a sostenere la crescita e cittadinanza digitale con risorse per 31,9 milioni di euro (9% del totale) che favoriranno l´estensione della banda larga, lo sviluppo "Ict" e di e-government. L´asse 3, con un budget di 85,5 milioni (24% del totale), si rivolge al sistema produttivo umbro affinché diventi più competitivo, tale asse prevede anche il finanziamento al credito. L´asse 4, finalizzato all´energia sostenibile, prevede risorse per 55,9 milioni di euro (il 15,7% del totale) per l´efficienza energetica e le energie rinnovabili per il settore pubblico e privato, al fine di coniugare gli obiettivi di crescita sostenibile promossa dal Programma con quelli a favore di una svolta "green" dell´Umbria. L´asse 5, relativo ad ambiente e cultura, conta su 36 milioni di euro (10% del budget) destinati a rendere maggiormente attrattivi i poli turistici e culturali dell´Umbria grazie al miglioramento dell´offerta e a misure per la piena fruizione del patrimonio culturale e naturale, anche attraverso strumenti legati alla multimedialità. L´asse 6 prevede 30,8 milioni di euro (8,6% del totale) destinati ad azioni di promozione dello sviluppo sostenibile urbano. Quattordici milioni di euro saranno infine impiegati nell´assistenza tecnica, così da rendere il programma efficace nella sua attuazione da parte della Regione Umbria.  
   
   
NASCE L´UNIONE DEI COMUNI "VAL CAMASTRA BASENTO"  
 
Potenza, 7 luglio 2015 - Si è costituita l’Unione dei Comuni “Val Camastra Basento”, composta dai sei comuni dell’area: Abriola, Anzi, Brindisi Montagna, Calvello, Laurenzana e Trivigno. Il Consiglio si è svolto nei giorni scorsi a Calvello, nella sala del Convento di S. Maria De Plano, alla presenza dei sindaci e dei diciotto consiglieri comunali in rappresentanza dei 6 comuni. Dopo aver discusso dei vari punti all’ordine del giorno, il Consiglio ha provveduto all’elezione della carica di presidente, nominando all’unanimità con un solo astenuto, Mario Domenico Antonio Gallicchio sindaco di Calvello ed è stata costituita la Giunta composta dai sei sindaci dell’Unione, cariche di nomina biennale che non prevedono remunerazioni. Come previsto dallo Statuto la sede dell’Unione dei Comuni è la già esistente struttura nell’Area Pip del Camastra nel territorio di Anzi, i sindaci nella riunione di insediamento hanno deciso che le prime sei riunioni di giunta verranno svolte, in forma itinerante, nei sei paesi costituenti, in modo così da poter illustrare ai cittadini gli obiettivi stabiliti e la visione strategica di sviluppo dell’Unione nonché ascoltare le istanze e le proposte delle relative popolazioni. Il nuovo assetto istituzionale è nato con l’obiettivo di rispondere alle esigenze dei cittadini, puntando sul miglioramento della qualità dei servizi e sull’abbattimento dei costi, su una migliore gestione delle risorse naturali ed energetiche, sulla valorizzazione del patrimonio turistico e per il bisogno di affrontare con un lavoro sinergico e più efficace la prossima Programmazione dei Fondi europei 2014-2020. “La responsabilità degli amministratori di oggi è garantire il futuro ai cittadini del domani – ha affermato il neopresidente Gallicchio - la nascita dell’Unione dei Comuni della Val Camastra Basento è un punto di partenza per affrontare le sfide e le emergenze che ogni giorno ci troviamo a far fronte sui nostri territori. Ringrazio i mie colleghi sindaci e tutti i consiglieri per il consenso che ho ricevuto nonché i sindaci delle precedenti consiliature di Abriola, Anzi e Laurenzana, che insieme dal 2011 abbiamo confidato e spinto nella direzione della condivisione e della unitarietà sui territori (nel 2013 è stata istituita la Cuc del Camastra), contributo fondamentale per la costruzione del nuovo soggetto istituzionale che mette insieme 6 comuni protagonisti e circa 8500 cittadini. “Oggi è l’inizio di un nuovo modo di rappresentare il nostro territorio”- ha concluso il presidente Gallicchio.  
   
   
LAVORO: FVG, VARIAZIONI PROGRAMMA SI.CON.TE A FAVORE DELLE DONNE  
 
Trieste, 8 luglio 2015 - La Giunta regionale del Friuli Venezia Giulia, su proposta dell´assessore al Lavoro Loredana Panariti, ha approvato le variazioni al programma regionale "Si.con.te. - sistema di conciliazione integrato". Il programma è stato rinnovato con degli aggiornamenti tecnici inerenti modifiche alla strutturazione degli uffici dell´amministrazione regionale che specificano i target prioritari e i benefici economici previsti dal programma per le donne impegnate in percorsi di uscita da situazioni di violenza. "Il programma regionale integra risorse regionali, nazionali e comunitarie e si attua grazie all´Intesa raggiunta a livello nazionale tra Governo e Regioni, in tema di iniziative volte a promuovere la conciliazione tra vita familiare e partecipazione delle donne al mercato del lavoro - ha illustrato Panariti - e sta avendo dei buoni risultati, recentemente condivisi anche in sede di gruppo di monitoraggio nazionale. A distanza di un paio d´anni dall´avvio, sono stati messi a punto alcuni aggiornamenti e rimodulazioni, peraltro già previsti nelle indicazioni operative di gestione e variazioni contenute nella citata Intesa". L´approvazione dello schema di variazioni andrà ora inviato alla Presidenza del Consiglio dei Ministri - dipartimento per le pari opportunità, assieme ad un´opportuna richiesta di proroga dei tempi di realizzazione. Nelle prossime sedute l´assessore Panariti porterà all´attenzione della Giunta anche dettagliate linee guida che gli uffici regionali stanno approntando per l´operatività del programma e degli interventi.  
   
   
BOLZANO, JOBS ACT: NORME IMPORTANTI PER LA FORMAZIONE DEGLI APPRENDISTI  
 
Bolzano, 7 luglio 2015 - Nell’ambito del cosiddetto “Jobs act” il Governo ha introdotto alcune innovazioni che riguardano i contratti di apprendistato. In particolare sono state introdotte tre norme che si riferiscono direttamente alla formazione duale altoatesina grazie all’impegno congiunto dell’assessore Philipp Achammer, del senatore Hans Berger e dell’esperto di diritto del lavoro Josef Tschöll. Oltre il 90% dei contratti di apprendistato italiani vengono stipulati in Alto Adige. Grazie all´impegno congiunto dell´assessore Philipp Achammer, del senatore Hans Berger e dell´esperto di diritto del lavoro Josef Tschöll, tre norme riguardanti l´apprendistato e quindi la formazione duale altoatesina sono state inserite nel "Jobs act" approvato dal Governo allo scopo di tutelare ed ulteriormente rafforzare questa forma di inserimento dei giovani nel mondo del lavoro tipica della nostra realtà. In primo luogo la nuova legge consente di prolungare sino ad un anno il periodo di apprendistato laddove il giovane al termine del suo contratto di apprendistato non ha ancora concluso la formazione scolastica; la seconda norma riguarda specificatamente il settore alberghiero ed ha consentito di tutelare i contratti stagionali di apprendistato attraverso i quali si forma circa l´85% dei cuochi e del personale di sala altoatesini; la terza norma contiene uno specifico riferimento alla realtà altoatesina ed in particolare al quinto anno della scuola professionale che prepara all´esame di Stato. Il percorso verso la maturità, in futuro, potrà essere svolto anche parallelamente all´attività di apprendistato con un apposito contratto di apprendistato biennale i cui dettagli devono essere ancora definiti con le parti sociali. Dato che la Provincia di Bolzano ha competenza secondaria nel settore dell´apprendistato entro il dicembre di quest´anno dovrà adeguare la propria legge alle nuove disposizioni emanate dallo Stato. Nei prossimi mesi l´assessore Achammer convocherà i partner sociali per un confronto su questo tema.  
   
   
OCCUPAZIONE: FVG, FAVORIRE INSERIMENTO DISOCCUPATI LUNGA DURATA  
 
Trieste, 7 luglio 2015 - La Giunta regionale del Friuli Venezia Giulia ha dato approvazione, su proposta dell´assessore al Lavoro, Formazione, Istruzione, Pari opportunità, Politiche giovanili, Ricerca e università Loredana Panariti, al riorientamento del programma specifico n. 3 della Pianificazione periodica delle operazioni (Ppo 2014), all´interno del Programma operativo del fondo sociale europeo 2014-2020 (Por Fse). "Proprio perché la situazione del mercato del lavoro regionale evidenzia la debolezza, ai fini dell´accesso all´occupazione, delle persone di età superiore ai 50 anni - ha affermato Panariti -, le quali si trovano in condizioni di disoccupazione di lunga durata, appare opportuno riorientare il programma specifico n. 3 quale strumento a sostegno di percorsi di lavoro di pubblica utilità (Lpu) a favore di donne di età superiore a 50 anni e di uomini di età superiore a 55 anni in condizioni di disoccupazione di lunga durata". Nel dettaglio, il Ppo 2014 fornisce la pianificazione delle attività da realizzare a valere sull´annualità 2014 del Por Fse. Il programma specifico n. 3 ha come obiettivo quello di favorire l´inserimento lavorativo e l´occupazione dei disoccupati di lunga durata oltre che il sostegno delle persone a rischio di disoccupazione a lungo termine.  
   
   
LOMBARDIA: LEVA CIVICA,ROSSI:1,5 MILIONI PER GIOVANI  
 
Milano, 7 luglio 2015 - "Regione Lombardia prosegue, con un finanziamento di 1,5 milioni di euro, il suo virtuoso percorso di cittadinanza attiva per il potenziamento delle opportunità per i giovani all´interno degli Enti locali". Così l´assessore allo Sport e Politiche per i giovani di Regione Lombardia Antonio Rossi ha commentato, durante la conferenza stampa dopo Giunta, l´approvazione da parte dell´Esecutivo, su sua proposta, dei criteri attuativi dell´iniziativa. Cittadinanza Attiva - "Come sottolineato nei giorni scorsi in un convegno a Palazzo Lombardia - ha spiegato l´assessore Rossi - la finalità del percorso da noi proposto è quella della realizzazione, all´interno degli enti locali lombardi, della Leva Civica regionale per giovani di età compresa tra i 18 e i 28 anni, anche cittadini Ue o extracomunitari, ma residenti in Lombardia da almeno due anni". "Un´occasione - ha proseguito - di cittadinanza attiva e di acquisizione di conoscenze e competenze professionali spendibili nel mercato del lavoro". Dotazione Finanziaria - La dotazione finanziaria complessiva è di 1,5 milioni equamente suddivisa tra 2015 e 2016. Soggetti destinatari sono i Comuni lombardi, in forma singola o associata. "Regione Lombardia - ha sottolineato l´assessore - anche in questo caso conferma il contributo di 3.000 euro per ciascun volontario della Leva Civica e, in caso di 9 o più volontari, il 10 per cento sarà riservato a persone con disabilità". Il Tipo Di Progetti - "I progetti di Leva Civica - ha spiegato l´assessore Rossi - riguardano l´assistenza e il servizio sociale, l´attività di valorizzazione del patrimonio storico, artistico e ambientale, la promozione e organizzazione di attività educative, culturali, sportive, di economia solidale e di protezione civile, comprese le attività amministrative, progettuali, gestionali e di contabilità". ´Dote Sport´ E Anagrafe Impianti Tra Criteri Premianti - "Per l´assegnazione del contributo regionale - annuncia l´assessore - conterà anche il coinvolgimento dei volontari nell´attività di consulenza, informazione e assistenza sul fronte della nuova Misura della ´Dote Sport´, ma anche nell´implementazione e nell´aggiornamento dell´Anagrafe dell´impiantistica sportiva prevista dall´articolo 7 della Legge 26/2014". "A concorrere all´assegnazione del finanziamento regionale - ha proseguito - saranno anche le caratteristiche del progetto, l´organizzazione delle risorse e la coerenza della proposta con gli obiettivi regionali". Bando Entro 30 Giorni - "Entro 30 giorni - ha concluso l´assessore Rossi - approveremo il bando, mettendo a disposizione la mail giovani@regione.Lombardia.it  per ogni delucidazione e lasciando quindi spazio per la presentazione delle domande degli Enti locali fino al 16 settembre, definendo la graduatoria per il 21 ottobre. Nell´edizione 2014 sono stati coinvolti 236 Enti locali, con l´attivazione di 404 progetti e, quest´anno, stiamo di poter attivare 500 Leve".  
   
   
LOMBARDIA.NO SLOT: 3 MLN PER LOTTA GIOCO D´AZZARDO PATOLOGICO  
 
Milano, 7 luglio 2015 - "Tre milioni di euro per finanziare 68 progetti ´no slot´ sul territorio lombardo. Un segnale forte, che Regione Lombarda lancia a livello nazionale sul tema del gioco d´azzardo patologico, una piaga sociale sempre più diffusa in Italia, che stiamo combattendo con una legge coraggiosa e con il coinvolgimento concreto degli Enti locali e del mondo dell´associazionismo e del volontariato". Lo ha detto l´assessore regionale al Territorio, Urbanistica e Difesa del suolo Viviana Beccalossi nel corso della conferenza stampa dopo Giunta, presentando i risultati del ´Bando per lo sviluppo di azioni di prevenzione e contrasto alle forme di dipendenza dal gioco d´azzardo lecito´. Tre Milioni Di Euro - I tre milioni di euro, messi a disposizione dal Bilancio regionale, serviranno per premiare i migliori progetti con un importo massimo di 50.000 euro, cifra che non potrà essere superiore all´80 per cento del costo complessivo del progetto. Appello Accolto Da Tutte Le Province - "Al nostro appello – ha detto l´assessore - hanno risposto decine di Comuni da tutta la Lombardia, che, insieme ai loro partner di progetto, hanno dimostrando di voler lavorare con noi per contrastare e limitare gli effetti di questa malattia del nuovo millennio. Le richieste sono pervenute da tutte le province, con un valore di circa cinque milioni di euro, superando quindi ampiamente le nostre aspettative". Impegno Della Lombardia - "L´impegno della Lombardia – ha aggiunto - non deve essere vanificato da provvedimenti statali, che promettono colpi di spugna sulle nostre norme. È già una buona notizia 10 che il Governo non abbia impugnato la riforma lombarda sulla ludopatia e non abbia presentato nei giorni scorsi il Decreto sui giochi. Se dovesse davvero trattarsi di un ripensamento, la notizia è indubbiamente positiva. Mi posso solo augurare che questo ulteriore periodo di riflessione possa servire per approfondire il tema in tutti i suoi aspetti, a partire dal coinvolgimento delle Regioni, finora escluse da qualsiasi possibilità di confronto e dialogo". Progetti Presentati - "I progetti presentati - ha continuato Viviana Beccalossi - sono veramente molto ricchi di idee e azioni, a partire dalla valorizzazione dei locali che rinunciano alla presenza di macchinette, attraverso i notiziari comunali, con convenzioni per il pasto dei dipendenti comunali, oppure organizzando ´flash mob´ con aperitivi o degustazioni di prodotti tipici nei bar che promuoveranno giochi da tavolo tradizionali". Azioni Di Prevenzione - "Un altro aspetto sul quale hanno puntato molti Comuni - ha concluso Viviana Beccalossi – riguarda le azioni di prevenzione indirizzate soprattutto alle categorie più esposte al rischio ludopatia: si passa dalla formazione dagli educatori degli oratori agli animatori dei centri anziani, dal personale comunale agli operatori, agli assistenti sociali, al fondamentale coinvolgimento degli insegnanti e dei loro studenti e utilizzando teatro, animazione di piazze, convegni, orientamento, sportelli di ascolto mobili". Altri progetti finanziati hanno puntato sulla mappatura del territorio comunale in base alle distanze minime di 500 metri dai luoghi sensibili, che consentono quindi di individuare tutte le aree sul territorio in cui, per vicinanza a chiese, scuole, ospedali, oratori e centri di aggregazione, non sarà più possibile installare macchinette. Questi i progetti ammessi al ´Bando per lo sviluppo di azioni di prevenzione e contrasto alle forme di dipendenza dal gioco d´azzardo lecito con relativo finanziamento regionale: Città Metropolitana Di Milano : Milano 199.900 euro(4 progetti), Carugate 50.000 euro , Castano Primo 49.200 euro , Cerro Maggiore 50.000 euro , Cologno Monzese 35.587 euro, Corsico 50.000 euro, Lacchiarella 50.000 euro, Novate Milanese 50.000 euro, Rescaldina 50.000 euro, Rosate 49.700 euro, Sesto San Giovanni 50.000 euro, Vimodrone 50.000 euro, Provincia Di Bergamo - Bergamo 50.000 euro, Albino 49.000 euro, Bolgare 49.500 euro , Clusone 16.000 euro, Comunità montana Laghi bergamaschi 50.000 euro, Comunità montana Val Brembana 18.981 euro, Dalmine 50.000 euro, Lurano 27.410 euro, Paladina 50.000 euro, Palazzago 50.000 euro, Presezzo 40.700 euro, Romano di Lombardia 27.410 euro, Seriate 49.900 euro, Trescore Balneario 49.500 euro, Villongo 46.500 euro, Provincia Di Brescia - Brescia 47.000 euro, Borgosatollo 50.000 euro, Collebeato 18.500 euro, Comunità montana Valle Sabbi 72.000 euro(2 programmi), Comunità montana Valle Trompia 50.000 euro, Desenzano del Garda 50.000 euro, Montichiari 42.120 euro, Ospitaletto 37.781 euro. Provincia Di Como - Como 50.000 euro, Erba 47.760 euro , Lomazzo 43.788 euro, Olgiate Comasco 50.000 euro, Tremezzina 24.800 euro. Provincia Di Cremona - Crema 50.000 euro, Gussola 50.000 euro. Provincia Di Lecco - Lecco 50.000 euro, Molteno 12.000 euro. Provincia Di Mantova - Asola 39.160 euro, Borgo Virgilio 13.256 euro, Gonzaga 50.000 euro . Provincia Di Monza Brianza - Monza 49.705 euro. Agrate Brianza 35.000 euro. Carnate 46.620 euro. Cavenago Brianza 35.570 euro. Provincia Di Pavia - Pavia 47.000 euro. Mortara 50.000 euro. Sannazzaro de´ Burgondi 50.000 euro. Siziano 49.181 euro. Stradella 43.950 euro. Vigevano 50.000 euro. Provincia Di Sondrio - Chiavenna 50.000 euro. Provincia Di Varese - Varese 50.000 euro 13. Buguggiate 50.000 euro. Luino 45.450 euro. Samarate 50.000 euro. Saronno 49.260 euro. Tradate 38.040 euro.  
   
   
SICUREZZA: FVG, APPROVATO PROGRAMMA REGIONALE FINANZIAMENTO  
 
Trieste, 7 luglio 2015 - Su proposta dell´assessore alle Autonomie locali e coordinamento delle riforme, Paolo Panontin, la Giunta regionale ha approvato in via definitiva la proposta di programma regionale di finanziamento in materia di politiche di sicurezza per il 2015. "Lo sviluppo delle politiche di sicurezza sostenute con i Programmi regionali di finanziamento - afferma Panontin - è sempre stato caratterizzato dalla stretta connessione tra le progettualità finanziarie, e l´attribuzione alle strutture di polizia locale operanti sul territorio dei compiti di coordinamento e di attuazione". La legge regionale numero 9 del 2009, riconosce infatti un ruolo fondamentale alle strutture organizzative di polizia locale. Anche rispetto alle azioni da intraprendere per la sicurezza urbana. Settore, nel quale lo sviluppo di modelli di vigilanza sul territorio improntati a criteri di prossimità è sempre più sentito dall´opinione pubblica. Tali modelli possono essere meglio adattati alle esigenze del territorio proprio dagli operatori di polizia locale. Per la definizione del Programma regionale di finanziamento delle politiche di sicurezza, anche quest´anno la Regione ha tenuto conto dei dati relativi all´andamento della criminalità sul territorio regionale. Che nel 2014 ha fatto registrare dati più positivi rispetto al 2013, con una sostanziale diminuzione dei fenomeni criminosi. "I dati contenuti nel piano - precisa Panontin - come forniti dalle Prefetture, dimostrano infatti inequivocabilmente che c´è una sovrastima del fenomeno; sovrastima, che contribuisce artatamente ad aumentare la sensazione di insicurezza percepita da parte della popolazione". "Ciononostante, le risorse previste - puntualizza l´assessore - sono cospicue: è sufficiente confrontarle con quanto destinato agli stessi obiettivi dalla vicina Regione Veneto, che fa spesso richiamo al sistema sicurezza, e che rappresenta il 50 per cento dei fondi stanziati dalla nostra Regione". Dunque, secondo l´assessore Panontin -"I dati inerenti la criminalità nel 2014, sia pur confortanti, raggiunti anche grazie alle attività di contrasto e prevenzione attuate, non debbono far trascurare l´esigenza di garantire sempre più elevati livelli di sicurezza urbana, e di innalzare il senso della sicurezza percepita dai cittadini del Friuli Venezia Giulia". Le politiche di sicurezza della Regione dovranno dunque perseguire l´obiettivo di prevenire e contrastare i fenomeni illeciti più diffusi, con particolare riferimento ai reati di natura predatoria e ai furti, ma anche ai fenomeni di devianza sociale che investono la popolazione giovanile, e possono sfociare in atti illeciti, anche a danno dei soggetti più deboli. Tali politiche, dovranno inoltre favorire il controllo del territorio, mettendo a disposizione delle forze di polizia locale strumenti di rilevazione tecnologicamente efficienti. Che sono utili non solo quale deterrente, ma in particolare nel corso delle attività di indagine e repressive, perché consentono lo scambio di dati e di informazioni tra le polizie locali e le forze dell´ordine. Le politiche di sicurezza dovranno infine favorire la presenza sul territorio delle polizie locali, e garantirne la mobilità. "Infatti, quest´anno - conclude Panontin - il piano può contare su stanziamenti più consistenti rispetto al 2014: ciò permetterà il sostegno di progettualità più diffuse sul territorio regionale, che vedano il coinvolgimento di un ampio numero di strutture di polizia locale". L´approvazione della modulistica per la presentazione della domanda di finanziamento, che dovrà essere pubblicata sulla pagina dedicata del portale delle Autonomie locali del sito internet della Regione, nella sezione Polizia locale e sicurezza, è invece stata rinviata a un successivo decreto del Direttore centrale delle autonomie locali e coordinamento delle riforme.  
   
   
RICHIEDENTI ASILO: FVG, ACCOGLIENZA DIFFUSA SUL TERRITORIO  
 
Pordenone, 7 luglio 2015 - Si è svolto, ieri, nella sede della Prefettura a Pordenone l´incontro sull´attuazione del Piano di accoglienza delle persone richiedenti asilo, convocato dall´assessore regionale alla Solidarietà Gianni Torrenti, con il prefetto di Pordenone Maria Rosaria Laganà e i presidenti e responsabili dei servizi sociali dei cinque Ambiti distrettuali del Pordenonese (Azzano, Maniago, San Vito al Tagliamento, Sacile, Pordenone). L´incontro è nato a seguito del Tavolo di coordinamento regionale sui flussi migratori dello scorso 30 giugno a Trieste con il capo del Dipartimento Libertà civili e Immigrazione del Ministero dell´Interno Mario Morcone. Torrenti ha evidenziato la necessità di ridistribuire i richiedenti asilo sul territorio e i progetti con cui realizzare la "buona accoglienza" evidenziando alcuni numeri specificamente dedicati agli Ambiti del Pordenonese che, indicativamente prevedono la gestione di circa 110 persone nell´Ambito di Sacile, 80 a San Vito al Tagliamento, 100 ad Azzano, 90 a Maniago, 140 a Pordenone. Numeri che sono comprensivi dei richiedenti asilo già sul territorio. "L´accoglienza diffusa - ha precisato Torrenti - prevede una mediazione culturale, relazionale, legale e linguistica e una serie di supporti a disposizione dei rifugiati attraverso gli Ambiti territoriali, ad esempio i corsi di lingua italiana. Saranno gli Ambiti, poi, a stipulare gli accordi con le rispettive Prefetture; successivamente si relazioneranno con associazioni e strutture per una corretta e stabile gestione dei richiedenti asilo". L´assessore ha ricordato che la Regione Friuli Venezia Giulia ha concordato con il Governo il rispetto della quota di migranti destinata al territorio regionale e le risorse per affrontare le ristrutturazioni degli immobili, vale a dire quelli per l´allestimento degli hub. In Friuli Venezia Giulia ne sono previsti sei e saranno centri di prima accoglienza dove i migranti progressivamente verranno trasportati altrove per garantire qualità all´accoglienza nel pieno rispetto della comunità locale. Durante l´appuntamento il prefetto ha sottolineato come il problema esiste ma ci sono tutte le condizioni per gestire bene la situazione in modo da non subirla. Secondo il prefetto, quest´emergenza grazie a tutte le iniziative poste in essere dalla Regione, non grava sulle comunità locali. E´ stato, inoltre, evidenziato come i richiedenti asilo non creano problemi di ordine pubblico e c´è opportunità di integrazione anche attraverso la possibilità di creare occasioni di lavori socialmente utili, per i migranti che possono offrire, quindi, un vantaggio per le comunità e migliorare il rapporto con la popolazione residente. La riunione ha dato anche evidenza del senso dell´accoglienza diffusa quale valore del Fvg che ha permesso di evitare situazioni di tensione che si sono verificate in altri territori. Il Tavolo odierno, secondo Torrenti, è un passo importante per accompagnare le istituzioni nella definizione e gestione dei progetti di integrazione dei richiedenti asilo. I rappresentanti gli Ambiti hanno sottolineato, in particolare, il coinvolgimento attivo degli Enti locali e i progetti di utilità sociale per migliorare l´integrazione con i migranti. E´ emerso, infine, il ruolo che ciascun Comune deve svolgere all´interno degli Ambiti nella ricerca di strutture volte a dare ospitalità per consentire che l´accoglienza diffusa possa essere esplicata nel migliore dei modi.  
   
   
IMMIGRAZIONE: ´UN SECONDO CENTRO DI PRIMA ACCOGLIENZA NELLA PROVINCIA DI ASTI PER IL SUD DEL PIEMONTE´  
 
Torino, 7 luglio 2015 - " La Regione chiederà al Ministero degli Interni di alleggerire il peso che il Piemonte deve sostenere nella gestione dell´accoglienza dei migranti. In questi giorni vi è stato un flusso straordinario di arrivi dovuto anche al riequilibrio voluto dallo stesso ministero e le strutture territoriali sono sotto pressione " - così Monica Cerutti, assessora all´Immigrazione della Regione Piemonte , dopo l´incontro che si è tenuto questa mattina in Prefettura a Torino. " Durante l´incontro di questa mattina abbiamo appreso con favore della disponibilità del comune di Settimo Torinese nel continuare a contribuire a gestire i flussi migratori in Piemonte. Abbiamo però intenzione di affiancare la struttura gestita dalla Croce Rossa Internazionale con un altro centro di prima accoglienza. Il Ministero degli Interni e il Ministero della Difesa stanno valutando l´ipotesi di utilizzare a questo scopo la caserma dismessa di Castello di Annone in Provincia di Asti. Nel caso questa verifica di carattere tecnico desse esito positivo avremmo un ulteriore centro da affiancare alla struttura di Settimo Torinese per quanto riguarda la prima accoglienza con una capienza di un centinaio di posti, andando a individuare un altro tassello del piano operativo regionale " - ha continuato l´assessora Monica Cerutti. Infine Monica Cerutti ha ribadito l´intenzione di coinvolgere tutti i sindaci della regione sul tema dell´accoglienza sollecitando tutte le Prefetture a convocare riunioni sui territori con la loro partecipazione.  
   
   
LA GIUNTA REGIONALE DEL PIEMONTE APPROVA I DISEGNI DI LEGGE CONTRO OGNI FORMA DI DISCRIMINAZIONE E CONTRO LA VIOLENZA DI GENERE  
 
 Torino, 7 luglio 2015 - Un passo avanti sulla strada dei diritti di tutte e di tutti: approvati durante la seduta della Giunta regionale del Piemonte i disegni di legge regionale contro ogni forma di discriminazione e per la prevenzione e il contrasto della violenza di genere e il sostegno alle donne vittime di violenza e ai loro figli . La prima proposta di legge “ Norme di attuazione del divieto di ogni forma di discriminazione e della parità di trattamento nelle materie di competenza regionale ” ha come obiettivo principale quello di fornire la nostra regione di una base giuridica più salda e aggiornata contro ogni forma di discriminazione sia essa per sesso, colore della pelle, origine etnica o sociale, caratteristiche genetiche, lingua, religione, convinzioni personali, opinioni politiche o di qualsiasi altra natura, appartenenza ad una minoranza nazionale, patrimonio, nascita, disabilità, età, orientamento sessuale, identità di genere e ogni altra condizione personale o sociale. Occorre precisare che non è facoltà della Regione legiferare su Unioni Civili; l´amministrazione regionale potrà però modificare quei regolamenti e quelle disposizioni presenti nella normativa regionale, relativi a prestazioni sanitarie, politiche sociali, diritto alla casa, formazione professionale e istruzione, lavoro e imprenditorialità, cultura, trasporti e mobilita, in contrasto con i principi sanciti dalla nuova legge e quindi andando a tutelare le famiglie anagrafiche e i/le cittadini/e stranieri/e. Il ddlr intende innanzitutto colmare una lacuna normativa. Come è noto i principi di non discriminazione e di parità di trattamento sono largamente presenti sia nella carta costituzionale che nei Trattati dell’Unione europea, allo stesso modo deve essere fatto a livello regionale. Le Regioni, nei limiti delle loro competenze, possiedono tutta la legittimità ad operare affinché dall’enunciazione degli stessi si proceda ad una loro corretta applicazione e implementazione. Un altro obiettivo è quello di definire gli strumenti operativi utili per l’intervento regionale, fornendo le risorse necessarie. In particolare il Piano regionale contro le discriminazioni, che raccoglie ogni tre anni gli obiettivi da raggiungere, indica gli strumenti necessari per raggiungerli, quelli utili per la valutazione ed il percorso di partecipazione per la stesura, l’implementazione e la valutazione dello stesso a partire dagli organismi regionali fino alle autonomie locali e all’associazionismo. La seconda proposta di legge “ Interventi di prevenzione e contrasto della violenza di genere e per il sostegno alle donne vittime di violenza ed ai loro figli ” ha come obiettivo principale quello di assumere i caratteri di legge quadro in materia di prevenzione e contrasto della violenza di genere e per il sostegno alle donne vittime di violenza ed ai loro figli, con l’intento di mettere a sistema, valorizzare e potenziare quanto già esiste a livello di reti locali e di risorse territoriali, attraverso azioni coordinate in un piano, che veda coinvolti tutti gli attori (istituzionali e non) a diverso titolo impegnati sulla tematica. Sul piano normativo nazionale la L. 119/2013 individua tra i principali obiettivi, quello di “..Potenziare le forme di assistenza e di sostegno alle donne vittime di violenza e ai loro figli, attraverso modalità omogenee di rafforzamento della rete dei servizi territoriali, dei centri antiviolenza e dei servizi di assistenza alle donne vittime di violenza”. Il disegno di legge in oggetto si propone di mettere a sistema e valorizzare l’esperienza rilevante finora maturata in Piemonte, adeguando, consolidando e ampliando le previsioni normative contenute sia nella Lr 11/2008 istitutiva del “Fondo di solidarietà per il patrocinio legale alle donne vittime di violenza e maltrattamenti” che nella Lr 16/2009 istitutiva dei centri antiviolenza con case rifugio. L´istituzione su alcuni territori, ed il consolidamento delle esperienze di Centri Antiviolenza nella Regione Piemonte ha preso avvio con l’entrata in vigore della L.16/2009, sulla base della quale risultano attivi n. 17 Centri Antiviolenza, diffusi su tutto il territorio regionale. Le Case Rifugio risultano essere 9. Obiettivo del disegno di legge è sistematizzare il quadro delle disposizioni regionali, in modo unitario ed integrato, ampliandolo inoltre all’ambito degli interventi per l’inserimento/reinserimento socio-lavorativo delle donne vittime di violenza, alla sperimentazione di interventi per gli autori della violenza, alla formazione degli operatori dei servizi, ad azioni di sensibilizzazione e prevenzione del fenomeno nell’ambito del lavoro, del sistema scolastico, educativo e del tempo libero, con una costante e specifica attenzione anche alla presenza di eventuali minori vittime di violenza assistita. Risulta indispensabile il coinvolgimento delle Organizzazioni di donne impegnate da anni con la propria competenza, esperienza, capacità di ascolto e relazione per gestire servizi che unifichino e rilancino in rete, l´azione di prevenzione e contrasto della violenza. Tra gli aspetti salenti del ddlr è l´introduzione della sperimentazione di interventi, su tutto il territorio regionale, per gli autori della violenza, soprattutto di violenza domestica, stabilendo altresì il coinvolgimento di organismi istituzionali, delle reti territoriali dei Centri antiviolenza e di altri soggetti del privato sociale per la realizzazione di appositi interventi di recupero e accompagnamento, comprese le carceri. Il ddlr prefigura l´Istituzione di un Centro esperto sanitario, con funzioni anche di supporto agli specialisti delle altre Asr, di coordinamento della rete regionale sanitaria, con azione sussidiaria per le aziende sanitarie regionali nell’assistenza ai pazienti e di formazione specifica agli operatori sanitari del territorio regionale, che può contribuire nella diffusione, a livello territoriale regionale, di una formazione omogenea degli operatori sanitari su tale materia. E viene istituzionalizzato il cosiddetto "Codice rosa". Nella fase attuale, pertanto, la Regione Piemonte si dimostra in grado di offrire una gamma di risposte e di interventi variegati, rispondenti alle necessità delle donne vittime di violenza e ai loro figli. "I testi delle proposte di legge che sono stati approvati arrivano dopo un percorso partecipativo che abbiamo fortemente voluto intraprendere in questi mesi e che ha visto due consultazioni online, che sono state attive dall´8 aprile all´8maggio, aperte a tutti e diversi incontri con le associazioni e le realtà interessate ai temi trattati nelle due leggi. Cinquantacinque sono state le persone che hanno partecipato alle due consultazioni online, fornendoci, suggerimenti, commenti e integrazioni sui due disegni di legge, mentre più di un centinaio sono le persone che rappresentano associazioni ed enti attivi nel settore (potenzialmente si tratta di un centinaio di soggetti plurali e non singoli) hanno partecipato ai vari incontri che si sono svolti nel mese di aprile presso la sede dell’Assessorato alle Pari Opportunità. Molte e difficilmente riassumibili sono state le integrazioni e le innovazioni recepite dopo le consultazioni rispetto ai due testi inizialmente proposti " - ha dichiarato Monica Cerutti, assessora alle Pari Opportunità della Regione Piemonte. Sinteticamente qui di seguito le principali modifiche che sono state apportate ai ddlr: Modifiche al disegno di legge regionale contro le discriminazioni : potenziamento degli articoli relativi a principi e definizioni; inserimento del settore “trasporti e mobilità” quale area prioritaria di intervento; potenziamento dei meccanismi di monitoraggio e valutazione delle politiche regionali al fine di rimuovere ogni forma di discriminazione; maggiore coinvolgimento dei soggetti pubblici e privati che operano nel campo della lotta alle discriminazioni in tutte le attività regionali di prevenzione e contrasto; ridefinizione degli interventi nel settore del diritto alla casa; estensione delle competenze dell’ufficio del Difensore civico regionale alle discriminazioni istituzionali che si verificano nel territorio della Regione; creazione di un Fondo di solidarietà per sostenere le spese per l’assistenza legale delle vittime di discriminazione. Modifiche al disegno di legge regionale contro la violenza di genere : la Regione opera per garantire alle vittime della violenza di genere e ai loro figli, minori o diversamente abili, accoglienza, tutela e sostegno per consentire loro, nel rispetto della riservatezza e dell´anonimato, di recuperare la propria autonomia e indipendenza personale, sociale ed economica, indipendentemente dalla loro residenza e tenuto conto delle specificità delle donne straniere, ivi comprese le eventuali problematiche connesse al titolo di soggiorno; introduzione di una maggiore attenzione alle problematiche delle donne straniere e alla prevenzione e contrasto delle mutilazioni genitali femminili; promuove la sensibilità verso la donna e la bambina che fuggono dai propri paesi per sfuggire alle mutilazioni genitali femminili e richiedono protezione umanitaria/asilo.  
   
   
BOLZANO, RAFFORZARE LE FAMIGLIE: AGENZIA FAMIGLIA SOSTIENE PROGETTI DI 6 CONSULTORI  
 
 Bolzano, 7 luglio 2015 - Nell’ambito del progetto "Famiglie più forti", l´Agenzia per la famiglia sostiene vari progetti dei Consultori familiari. Beneficiarie sono in primo luogo donne in gravidanza e post parto, giovani coppie, famiglie in situazioni di crisi, separazione, divorzio o con figli in età adolescenziale. Obiettivi: rafforzare le competenze educative, prevenire e superare situazioni di particolare difficoltà. Il sostegno preventivo delle famiglie è uno dei tre obiettivi prioritari della politica familiare provinciale. A questo scopo un gruppo interdisciplinare coordinato dal Dipartimento Famiglia e amministrazione ha elaborato un progetto che punta all´accompagnamento, alla formazione e consulenza precoce delle famiglie, ma anche ad una messa in rete degli attori e dell´offerta già presente sul territorio. "Vogliamo garantire la presenza in tutto il territorio di offerte accessibili e orientate al bisogno delle famiglie, partendo dall´esperienza di chi già lavora nel settore", sottolinea l´assessora alle politiche familiari Waltraud Deeg. "Abbiamo dato priorità a tre campi di azione che consideriamo particolarmente sensibili, ovvero all´età da 0 a 3 anni, alla pubertà e alle situazioni di separazione e divorzio". Sei consultori familiari in tutta l´Alto Adige offrono progetti specifici con questi obiettivi e il sostegno finanziario dell´Agenzia per la famiglia. "I primi progetti sono partiti a inizio anno e continueranno fino all´autunno", spiega Deeg. Per sostenere le mamme durante la gravidanza e dopo il parto, il consultorio Aied ha avviato un progetto che punta alla prevenzione ed all´accompagnamento dei casi di depressione post partum. Mesocops offre uno sportello dedicato alla consulenza e all´informazione per il periodo della gravidanza e dopo il parto, un altro sportello è dedicato alle famiglie con ragazzi in età adolescenziale. Vengono offerti inoltre incontri e consulenze per famiglie in situazione di crisi o separazione. Per promuovere le competenze genitoriali specialmente nelle coppie separate, il consultorio "Ehe- und Erziehungsberatung Südtirol" offre gruppi terapeutici per adulti, ma si dedica anche ai bambini proponendo iniziative di gruppo. Il consultorio Kolbe ha sviluppato un´offerta specifica per le giovani coppie in procinto di creare una famiglia, che vivono una situazione di crisi, che affrontano i cambiamenti conseguenti la nascita di bambini oppure affrontano una separazione conflittuale. La formazione genitoriale in generale, con particolare attenzione ai padri e ai genitori "soli", è al centro di un progetto di accompagnamento offerto dal consultorio bolzanino "L´arca", che prevede uno spazio genitori e laboratori di educazione alla genitorialità. Gli obiettivi vanno dalla condivisione del sapere pratico a momenti formativi relativi ai bisogni evolutivi ed affettivi dei bambini. Il consultorio Lilith a Merano infine si dedica al rafforzamento dei rapporti in famiglia per prevenire situazioni di crisi: si punta al rafforzamento della relazione di coppia, del rapporto genitori-figli e infine al rafforzamento delle competenze genitoriali. "Il lavoro dei Consultori familiari è molto prezioso per riuscire a rafforzare i genitori e le famiglie in modo precoce e quindi duraturo, permettendo così ai bambini di crescere e svilupparsi in un ambiente familiare sereno. Vogliamo rafforzare ulteriormente la cooperazione e il coordinamento con gli attori e le iniziative presenti sul territorio, perché è la strada giusta per portare queste offerte più vicine alle famiglie e rafforzarne l´impatto", conclude Deeg. I Consultori familiari sono finanziati per il 70% dalla Provincia, mentre la quota restante è coperta grazie al sostegno di sponsor e a donazioni.  
   
   
BOLZANO, COMMISSIONE PARI OPPORTUNITÀ INCONTRA LA 1A CRIMINOLOGA SOCIALE BRANDãO  
 
Bolzano, 7 luglio 2015 - La prima criminologa sociale Rafaella Brandão di recente in Alto Adige su invito della Commissione provinciale per le pari opportunità ha partecipato a una sua seduta. Durante visita l´avvocata originaria del Brasile ha informato le donne della Commissione sulla sua attività legata alla tematica della iolenza contro le donne. Donne vittime di violenze, ma anche case-donna e centri d´ascolto antiviolenza, i temi al centro dell´incontro. Rafaella Brandão ha descritto il problema della violenza contro le donne dal suo punto di vista e ha confrontato la situazione in Alto Adige con la situazione nel suo paese d´origine. In Brasile con la cosiddetta legge "Maria-da-penha" sono state introdotte importanti novità. Nelle unità di polizia ci sono alcuni nuclei composti esclusivamente da donne. Inoltre le donne, quando presentano denuncia, vengono poste automaticamente sotto protezione, la polizia sorveglia l´alloggio e tiene a distanza l´autore dell´aggressione. Dall´entrata in vigore della legge, queste e altre misure hanno contribuito ad un aumento considerevole delle denunce. L´avvocata Brandão, che ha effettuato un tirocinio presso la Casa delle Donne di Bressanone, ha riferito sulle sue esperienze e sulla necessità di sostenere le donne dopo la loro uscita dalla casa delle donne. Tante donne straniere nel loro paese d´origine non hanno potuto frequentare la scuola e pertanto non sanno né leggere né scrivere. Di conseguenza per queste donne è molto difficile trovare un lavoro e mantenersi da sole. Progetti di formazione mirati potrebbero porre rimedio a tale situazione. Le donne della Commissione presenti all´incontro hanno riconosciuto la necessità di ulteriori interventi. Per la Presidente della Commissione provinciale Ulrike Oberhammer una delle principali priorità è la protezione delle vittime. Ripetutamente le vittime hanno riferito che le denunce non sono state accolte e che sono state mandate a casa senza aver ottenuto un risultato. L´istituzione di unità speciali sarebbe un primo passo importante. Inoltre le vittime dopo la presentazione della denuncia devono essere messe sotto protezione immediatamente e sia l´alloggio che il posto di lavoro devono essere periodicamente sorvegliati. Troppo spesso le donne rinunciano a sporgere denuncia per paura di ulteriori violazioni e diventano doppiamente vittime. Le suddette misure, da un lato, incoraggerebbero le donne a presentare denuncia e, dall´altro, terrebbero a distanza gli aggressori, in considerazione del fatto che altrimenti rischierebbero di essere direttamente arrestati. Purtroppo una rilevazione sui centri d´ascolto anti-violenza e sulle case delle donne pubblicata recentemente dall´Istituto Provinciale di Statistica Astat dimostra che la violenza di genere anche in Alto Adige non è in diminuzione. "Ogni donna vittima di violenza è una donna di troppo, per questo devono essere adottate tempestivamente misure per proteggere le vittime" sottolinea Ulrike Oberhammer.  
   
   
LAZIO: UNA CASA FAMIGLIA NELLA VILLA CONFISCATA ALLA ‘NDRANGHETA  
 
 Roma, 7 luglio 2015 - L’agenzia nazionale dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità ha assegnato definitivamente al Comune di Formello Villa Sandra, la residenza di oltre 3.500 metri quadri situata nel territorio comunale di Formello e sequestrata alla ‘ndragheta nel 2012, che diventa ufficialmente un bene pubblico. Attualmente nella struttura è in corso un campo di volontariato organizzato da Libera. L’obiettivo dell’amministrazione è quello di realizzare al suo interno una casa famiglia per minori. Un procedimento sperimentale accelerato che adesso sarà possibile per tutti i beni sequestrati nel Lazio grazie a un protocollo d’intesa stipulato tra Regione Lazio, Roma Capitale, Tribunale e Procura di Roma e sottoscritto anche da organizzazioni del volontariato e della cooperazione sociale. Il percorso per il riutilizzo sociale di Villa Sandra è stato molto più rapido di quanto avviene normalmente: per la prima assegnazione temporanea della villa, di cui ha beneficiato la Cooperativa sociale Sinergia, non si è attesa la condanna e la confisca definitiva in Cassazione, ma è bastato il primo grado di giudizio. L’assegnazione rapida dei beni sequestrati prima della confisca definitiva è fondamentale per un loro riutilizzo efficace: quando i tempi per le assegnazioni sono troppo lunghi, il rischio è che le strutture restino abbandonate e diventino inutilizzabili, o richiedano ristrutturazioni onerose. “Non c’è smacco più grande che si possa fare alla criminalità organizzata del trasformare immediatamente i simboli del potere illegale e della prevaricazione mafiosa in spazi pubblici di attività sociale- lo ha detto Rita Visini, assessore alle Politiche sociali e allo Sport, che ha aggiunto: il nostro obiettivo è quello di far diventare l’esperienza di Formello una prassi consolidata che ci permetta di riassegnare in tempi rapidi tutti i beni sequestrati per metterli al centro del sistema di welfare comunitario del Lazio. “A Roma e provincia questo tema è particolarmente rilevante perché solo negli ultimi 18 mesi sono stati sequestrati alle mafie 849 immobili e 339 aziende e grazie al giudice Guglielmo Muntoni e al procuratore Giuseppe Pignatone possiamo sperimentare forme innovative di riutilizzo sociale che rappresentano, come nel caso di Formello un nuovo e modello di contrasto alle mafie fatto di alleanze tra magistratura, forze di polizia, istituzioni locali e forze sociali" – è il commento di Gianpiero Cioffredi, Presidente dell’Osservatorio sicurezza e legalità della Regione. “In un Comune dell’area metropolitana, dove è sempre necessario vigilare sul rischio di infiltrazioni, fare Antimafia Capitale è possibile- così il sindaco di Formello, Sergio Celestino, che ha aggiunto: a Formello lo facciamo da anni insieme al presidio Libera, alla società civile, alle scuole e alla rete di Avviso Pubblico contro le Mafie, e continueremo a farlo".