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MERCOLEDI

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Notiziario Marketpress di Mercoledì 04 Luglio 2007
COMPETITIVITA´ DELL´AGROALIMENTARE ITALIANO: PRESENTAZIONE RICERCA ISMEA  
 
 Migliora la performance economica dell´industria alimentare che nel 2006 consegue un recupero del valore aggiunto del 7%. Lo sottolinea lo studio dell´Istituto di Servizi per il Mercato Agricolo Alimentare (Ismea) sulla "Competitività dell´agroalimentare italiano, check-up 2007". Secondo l´Ismea, dal 2001 al 2006, nonostante il calo rilevato l´anno scorso, la produttività del lavoro in agricoltura ha mostrato un trend positivo (+2% medio annuo). L´italia si colloca nell´Unione Europea all´ottavo posto nella classifica per produttività, pur risultando in testa alla graduatoria per ammontare del valore aggiunto. Dal Check-up Ismea emerge, inoltre, un incremento dei prezzi agricoli alla produzione del 6,1%, a fronte di un aumento dei costi nel 2006 del 2,7%, legato soprattutto ai rincari dei prodotti energetici e degli animali d´allevamento. Per quanto riguarda le esportazioni agroalimentari lo studio indica un aumento del 6,6% per un ammontare pari a 20,6 miliardi di euro. Http://www. Governo. It/governoinforma/dossier/agroalimentare/index. Html .  
   
   
PARMALAT: CESSIONE DELLE ATTIVITÀ DI BOSCHI LUIGI & FIGLI S.P.A.  
 
Collecchio (Pr) - Parmalat S. P. A. Comunica che la propria controllata Boschi Luigi & Figli S. P. A. (di seguito, Boschi), in seguito al nulla osta dell’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato ha dato, in data odierna, esecuzione al trasferimento del proprio ramo di azienda, avente ad oggetto le attività operative. Boschi opera nel settore della produzione, della trasformazione e del confezionamento di prodotti a base di pomodoro, succhi di frutta e bevande a base di tè. Acquirente delle attività operative è Boschi Food & Beverage S. P. A. , una società di recente costituzione, partecipata da Cio (Consorzio Interregionale Ortofrutticolo) e da Consorzio Casalasco. A seguito dell’esecuzione del contratto è stato incassato l’intero prezzo pari ad euro 30. 180 milioni. .  
   
   
CESSIONE DEI MARCHI POMÌ, POMITO E PAIS  
 
Collecchio (Pr) - Parmalat comunica che, 2 luglio , contestualmente al trasferimento del ramo d’azienda di proprietà di Boschi Luigi & Figli Spa sono stati ceduti i marchi Pomì, Pomito e Pais a Boschi Food & Beverage S. P. A. , società di recente costituzione, partecipata da Cio (Consorzio Interregionale Ortofrutticolo) e da Consorzio Casalasco. Parmalat ha incassato l’intero prezzo pari ad euro 2. 320. 000. .  
   
   
CONVEGNO SUL CREDITO AGRARIO  
 
Un unico Consorzio fidi regionale con articolazioni nelle province, per accrescere la capitalizzazione, la capacità contrattuale verso le banche e la gamma di servizi a favore delle imprese agricole; l’estensione delle convenzioni tra Regione, Ismea, Agrifidi e sistema bancario a tutti i settori dell’attività agricola, compresi quelli innovativi come le agroenergie; assicurare il più largo accesso delle imprese ai benefici del piano regionale di sviluppo rurale non solo con contributi in conto capitale, ma anche in conto interessi. Queste in sintesi le proposte avanzate dall’assessore regionale all’Agricoltura Tiberio Rabboni, nel corso del convegno “La filiera del credito agrario in Emilia-romagna” che si è svolto 2 luglio a Bologna e che è stato concluso dal vice ministro all’Economia e alle Finanze Roberto Pinza. “Si tratta – ha affermato Rabboni – di unire innovazione e coesione di tutti i soggetti interessati per affiancare a quanto è già stato fatto in Emilia-romagna nel settore del credito agrario altri strumenti, che permettano all’impresa agricola di investire e di competere utilizzando pienamente una congiuntura economica più favorevole, tutte le risorse pubbliche disponibili e mobilitando il massimo di risorse private” “Tutto questo – ha precisato Rabboni – per dar modo alle nostre aziende, che escono da un triennio molto difficile, anche da punto di vista finanziario, di non essere pesantemente condizionate dall’indebitamento, che va reso più sostenibile, e di avere verso le banche un rapporto migliore ed equilibrato”. Il convegno di oggi, coordinato da Valtiero Mazzotti, direttore generale dell’assessorato regionale Agricoltura, è stato aperto da una relazione di Lucia Tirelli, dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Piacenza, che ha sottolineato il positivo ruolo del credito agrario nell’economia regionale. Fabrizio Ponticelli (della commissione regionale Abi) e Alberto Rodeghiero (coordinatore regionale Agrifidi) hanno illustrato rispettivamente le problematiche del sistema creditizio che sta affrontando la transizione verso l’applicazione dell’accordo di Basilea 2 sul rischio di credito delle imprese agricole e del miglioramento dell’operatività dei Consorzi fidi in Emilia-romagna. Ezio Castiglione (direttore generale dell’Ismea) ha illustrato le iniziative dell’Istituto servizi per il mercato agricolo e agroalimentare, che si propone sia come soggetto valutatore del rischio d’impresa, sia come garante delle aziende agricole nei confronti delle banche. Infine, Giulietta Magagnoli, del Centro studi aziendali di Bologna, ha illustrato un servizio web dedicato agli agricoltori per il calcolo del “rating ” aziendale, frutto di un progetto finanziato dalla Regione. .  
   
   
CASEI G.(PV), NUOVO IMPIANTO BIOETANOLO A ZINASCO BECCALOSSI:INTESA FRA TUTTE LE PARTI  
 
Per Avviare Percorso Finale Il nuovo stabilimento di bioetanolo sarà realizzato in provincia di Pavia, a Zinasco, e garantirà la riconversione occupazionale di chi lavorava allo zuccherificio di Casei Gerola. L´attesa notizia é stata comunicata ufficialmente il 3 luglio dal presidente di Italia Zuccheri, Mario Resca, durante la riunione convocata a Milano, al Palazzo della Regione, su iniziativa del Ministero delle Politiche Agricole e delle Regioni Lombardia e Piemonte, rappresentate rispettivamente da Viviana Beccalossi, vicepresidente e assessore all´Agricoltura, e da Mino Taricco, assessore all´Agricoltura. Alla riunione hanno preso parte, fra gli altri, anche il presidente della Provincia di Pavia, Vittorio Poma, i rappresentanti delle Amministrazioni locali interessate al problema e dei sindacati dell´industria e dell´agricoltura e l´assessore regionale Gian Carlo Abelli. "Abbiamo già individuato nel comune di Zinasco l´area in cui far nascere il nuovo insediamento produttivo - ha aggiunto il presidente di Italia Zuccheri, Mario Resca -. Il nostro obiettivo è quello di mantenere viva la filiera e l´attività agricola dei territori interessati da questa vicenda". L´impianto, che dovrebbe essere operativo nel 2010, avrà una vocazione diretta in particolare ai cereali (mais, frumento, sorgo) e "lavorerà" - secondo le stime di Italia Zuccheri - complessivamente 55. 000 ettari di prodotti all´anno. "Tutte le parti chiamate oggi in causa - ha commentato la vicepresidente della Regione Lombardia, Viviana Beccalossi - hanno dimostrato grande attenzione ed una particolare sensibilità al problema. Ognuno vuole fare la propria parte e in tal senso abbiamo iniziato a tracciare un percorso, scandito da tappe e scadenze temporali, che ci consenta di raggiungere, con unità d´intenti, il traguardo finale". In tal senso Ministero delle Politiche Agricole, Regione Lombardia e Piemonte, Italia Zuccheri, Confagricoltura, Col diretti, Cia, Cgil, Cisl e Uil hanno siglato un accordo preliminare "che - conclude Viviana Beccalossi - conferma la realizzazione del nuovo impianto produttivo di bioetanolo a Zinasco, stabilisce che il progetto esecutivo e il partner industriale saranno definiti entro il mese di settembre, e prevede la convocazione di Tavoli Tecnici per definire, entro il 18 luglio, un accordo di filiera che tenga conto di tutti gli aspetti che, a vario titolo, riguardano questa vicenda". .  
   
   
AGRICOLTURA. RABBONI: "IL PARMIGIANO-REGGIANO NON DEV´ESSERE CONTRAFFATTO. TUTTI I PAESI EUROPEI DEBBONO RISPETTARE LE REGOLE SULLE DENOMINAZIONI D´ORIGINE"  
 
Bologna - "Non più tardi di due settimane fa siamo andati a Bruxelles a difendere la tipicità del Parmigiano-reggiano. Inoltre intendo scrivere al commissario europeo all´Agricoltura Fischer Boel per chiedere un intervento che colmi la lacuna evidenziata dall´Avvocato generale della Corte di Giustizia europea. Se il Parmigiano-reggiano e le altre Dop sono produzioni tutelate dalla Ue, tutti i Paesi membri dell´Unione devono essere obbligatoriamente impegnati a far rispettare la tutela contro le contraffazioni e le agropiraterie. Diversamente le protezioni europee rischiano di non avere alcun valore". Così l´assessore regionale all´Agricoltura Tiberio Rabboni ha risposto oggi a Giovanni Bettini, presidente di Fedagri-confcooperative dell´Emilia-romagna, e Giulio Pratissoli, responsabile del settore lattiero-caseario della stessa organizzazione, che lo avevano sollecitato a intraprendere, con il ministro delle Politiche agricole Paolo De Castro, iniziative a ulteriore tutela del Parmigiano-reggiano dopo la recente affermazione dell´Avvocato generale della Corte di Giustizia europea secondo il quale il termine "Parmesan" è la traduzione non generica della denominazione "Parmigiano-reggiano" e non può essere inserito come tale nel "Codex Alimentarius" (la raccolta di norme internazionali in materia di produzione degli alimenti) ma la Germania - nella quale si commercia il "Parmesan" - non è tenuta a procedere contro gli usurpatori del marchio. La Germania è stata recentemente al centro di una causa intentatale dalla Commissione di Bruxelles per non aver sanzionato l´uso del termine "Parmesan" in commercio. "Ribadisco - ha concluso Rabboni - che la difesa sotto tutti gli aspetti e la valorizzazione dei nostri prodotti a denominazione d´origine è un caposaldo della politica agricola regionale". .  
   
   
NAZARIO BATTELLI (PRESIDENTE CIA EMILIA ROMAGNA) IN UN EDITORIALE SUL PERIODICO DELLA CIA EMILIA-ROMAGNA "AGRIMPRESA" INTERVIENE SULLO SCONTRO TRA COLDIRETTI E MINISTRO  
 
La Coldiretti scende in piazza al grido di “Ministro, giù le mani dalla qualità italiana” (slogan ufficiale della manifestazione nazionale dell’11 luglio a Bologna). Paolo de Castro viene accusato adesso delle tante criticità dell’agroalimentare nazionale, ma le pesantissime bordate a lui rivolte sono iniziate attorno alla fase negoziale per l’approvazione della nuova “Ocm ortofrutta” durante il Consiglio dei Ministri agricoli a Lussemburgo l’11 e il 12 giugno scorsi, in cui i 27 Paesi della Comunità hanno incrociato interessi diversi e molte volte contrapposti, fra i diversi punti all’ordine del giorno. Vorrei subito chiarire che i ruoli non vanno confusi e che le rappresentanze degli interessi devono fare il loro mestiere. Ma quando si affrontano riforme così importanti in Europa, che si confronta con sempre maggiore difficoltà in una economia globalizzata, e sono in ballo interi comparti produttivi e la tenuta economica di interi territori (ricordiamoci la fine del settore bieticolo), bisogna partire dalla definizione di una strategia nazionale e trovare gli accordi necessari per supportarla nel confronto con altri 26 Paesi. Questo fanno da sempre tutti gli altri Paesi ed il Ministro non ha fatto altro che ricercare questo obiettivo con diversi momenti di concertazione. Alla fine il Tavolo Agroalimentare, che è composto da tutti gli attori della filiera (dal produttore al consumatore) alla presenza del Presidente del Consiglio il 15 marzo ha definito otto priorità negoziali che De Castro ha regolarmente portato a casa nella quasi totalità. E dove – vedi la soglia di contaminazione Ogm sui prodotti biologici – invece, per colpa di altri, abbiamo perso, in meno di dieci giorni insieme agli Assessori regionali ha prodotto una norma nazionale che recupera pienamente la valorizzazione del biologico italiano. Quindi è sbagliato, a mio parere, criticare le capacità negoziali e di equilibrio complessivo dimostrate dal Ministro e non lo si può certo accusare di esibire la sua ordinata e corvina capigliatura senza nessun berrettino! Quello che veramente serve, a questo punto, è un impegno straordinario del Ministro e del Governo per tutte le riforme che servono alla competitività dell’agricoltura italiana con l’obiettivo primario della difesa dei redditi dei produttori, promovendo un´assunzione comune di responsabilità da parte di tutti i soggetti della filiera. .  
   
   
YOUNG’S SEAFOOD HA AVVIATO UN PROGETTO DI PIANIFICAZIONE DELLA DOMANDA BASATO SULLE SOLUZIONI DI TXT  
 
 Young’s Seafood, fornitura di prodotti ittici, ha avviato un progetto integrato di previsione della domanda e pianificazione della produzione basato sulle soluzioni software di Txt. La continua crescita di Young’s Seafood ha portato la società a cercare una soluzione per ottimizzare i tempi di risposta della supply chain e facilitare l’attività di pianificazione lungo tutta la catena del valore. Da questo progetto di ristrutturazione dei sistemi It, del valore di circa £1 milione, la società si attende di dimezzare l’errore delle previsioni a lungo termine e di migliorare il servizio fornito ai distributori. Il progetto permetterà di ridurre gli sprechi e di garantire ai distributori la fornitura esatta di quanto necessitano. “Per noi la sfida consiste nel mantenere alto il livello di servizio ai clienti attraverso una gestione più efficace degli stock”, afferma Ian Ashbrook, supply chain manager di Young’s “e questo obiettivo può essere raggiunto solo evolvendo verso l’integrazione dell’intero processo di business. In passato le nostre risorse ci consentivano solo una valutazione accurata della domanda per singolo prodotto,” continua. “La soluzione di Txt ci fornisce un sistema completamente integrato e sostituisce una serie di sistemi stand-alone e non supportati che richiedevano un notevole dispendio di tempo per l’inserimento manuale dei dati”. Young’s produce una vasta scelta di cibi freddi e surgelati a base di pesce e fornisce tutti i maggiori distributori inglesi - dal più selezionato salmone affumicato ai gamberoni appena pescati, dai pesci impanati e fritti ‘Chip Shop’, ai pasticci di pesce e patate. La società registra un fatturato superiore a £ 500 milioni anno, e ha la sua sede principale a Grimsby - città storicamente legata al mondo della pesca e oggi centro di riferimento per la lavorazione dei prodotti ittici. Young’s impiega oltre 3000 persone nella regione e altre 1800 dislocate negli altri 5 siti produttivi in Scozia. Ashbrook sostiene che uno dei maggiori benefici derivanti dall’implementazione delle soluzioni di Txt risiede nell’utilizzo di un unico sistema integrato per la gestione degli aspetti produttivi e di quelli di fornitura, situazione che permette, ad esempio, di vedere quando è necessario aumentare la produzione per rispondere ai picchi stagionali della domanda. Questo fa sì che i piani di produzione e quelli di fornitura siano perfettamente allineati con la domanda, e quindi che la società sia supportata nelle procedure di acquisto del pesce. Inoltre il sistema consente una rapida valutazione degli effetti delle promozioni in corso. “Oltre all’idoneità del prodotto, nella nostra decisione di far evolvere la supply chain avvalendoci di Txt come partner, ha contato molto l’approccio metodologico proattivo adottato, la capacità di saper leggere tra le righe e concretizzare le nostre idee in una soluzione adeguata alla rapida crescita del nostro business nel settore food. ” Richard Nicholas, Sales Director di Txt U. K. , afferma: “Per Young’s, Txtdemand e Txtplan costituiscono soluzioni di pianificazione end-to-end. Il software permette al management la generazione di piani ottimizzati a livello di quantità specifiche dei singoli prodotti necessarie nei diversi periodi dell’anno e consente di reagire più rapidamente alle fluttuazioni della domanda. La soluzione potrà inoltre essere arricchita di funzionalità addizionali adeguate alla sostenuta crescita della società. .  
   
   
FEDAGRI/CONFCOOPERATIVE EMILIA ROMAGNA SUL PARMESAN: MAGGIORI GARANZIE A TUTELA DELLE DENOMINAZIONI  
 
Occorre evitare un’applicazione parziale e disomogenea delle direttive comunitarie sui prodotti tipici nei diversi Paesi della Ue Il principio, affermato dall’Avvocato generale della Corte di Giustizia Europea, che il termine “Parmesan” costituisce la traduzione della denominazione “Parmigiano-reggiano” e non è generico, e quindi non può essere inserito come tale nel Codex Alimentarius, è senza dubbio positivo. È quanto affermano Giovanni Bettini, presidente di Fedagri/confcooperative Emilia Romagna, e Giulio Pratissoli, responsabile del settore Lattiero Caseario della Federazione, secondo i quali però desta preoccupazione il fatto che all’interno dell’Unione Europea i singoli Stati membri possano applicare la stessa normativa comunitaria con grande elasticità nella gestione dei controlli relativi alle contraffazioni e della tutela delle Denominazioni di Origine Protetta. A tale proposito, Bettini e Pratissoli invitano l’Assessore regionale all’Agricoltura dell’Emilia Romagna, Tiberio Rabboni, ed il Ministro per le Politiche Agricole, Alimentari e Forestali, Paolo De Castro, ad assumere tutte le iniziative necessarie in ambito Ue per evitare un’applicazione parziale e disomogenea delle direttive comunitarie sui prodotti tipici e per mantenere nell’agenda dei negoziati del Doha Round sul commercio internazionale la tutela dei prodotti Dop (Denonimazione di Origine Protetta) a livello mondiale. Tutto ciò per evitare l’usurpazione delle Denominazioni tutelate e per ridurre le contraffazioni del prodotto. .  
   
   
DAL 10 AL 13 LUGLIO CHEF ED IMPRENDITORI ITALIANI IN BULGARIA ALIMENT&ATTREZZATURE: MISSIONE A SOFIA LA RASSEGNA DELL´AGROALIMENTARE IMPEGNATA A PROMUOVERE I PRODOTTI NAZIONALI  
 
Aliment&attrezzature, ambasciatore d´Italia in terra bulgara. La Rassegna dedicata all´Agroalimentare ed alle Attrezzature di settore diviene portabandiera dei colori italiani, proponendo, dal 10 al 13 luglio, a Sofia una selezione accurata della produzione nazionale. L´occasione per esportare il "Made in Italy" legato alla tavola è l´incontro, vero ponte di sapori e tradizioni tra Est ed Ovest, organizzato dal Comitato Promotore di Aliment&attrezzature e dall´agenzia Prodigiti, nella prestigiosa sede del Festa Barcelo Premium di Sofia. Nella splendida struttura, collocata nel quartiere residenziale della città, quattro chef della U. I. R. (Unione italiana ristoratori), proporranno le loro migliori ricette per conquistare il palato e le emozioni degli ospiti bulgari. A cimentarsi tra i fornelli ci saranno Beppe Sardi, chef del ristorante "Il grappolo" di Alessandria, Giuseppe Silano, chef del ristorante "Il Giardinetto" di Grazzano Badoglio (Asti), Leopoldo Gerbore, chef del ristorante "Aux routiers" a Quart (Valle d´Aosta) e Giuseppe Ricchebuono, chef de "La Fornace di Barbablù", in località Sant´ermete di Vado Ligure. La kermesse enogastronomica unirà la presentazione delle eccellenze di settore e l´elaborazione dei migliori prodotti di filiera, rigorosamente Dop, Docg e De. Co, preselezionati in Italia. Un appuntamento speciale, realizzato grazie alla presenza di partner prestigiosi, come le Cantine Fratelli Avanzi di Manerba del Garda (Brescia), il Salumificio Maison Bertolin, Arnad, Valle d’Aosta, l´azienda "Buonaceto" - Podere Conti della Mutilena (Reggio Emilia), Boccedi & Pifferi, Produzione Pasta Fresca (Reggio Emilia), il Consorzio di tutela e valorizzazione varieta’ tipiche di riso italiano, la pasticceria artigianale "Valli" di Reggio Emilia, specializzata in prodotti salati ed ancora altri grandi nomi della produzione agroalimentare. Presenze importanti che divengono testimonianza diretta del valore di queste missioni di interscambio, che Staff Service, segreteria organizzativa di Aliment&attrezzature e Provincia di Brescia, promuovono con grande entusiasmo. Nel corso della missione a Sofia organizzata da Aliment&attrezzature si terranno anche due serate a tema: la prima sarà dedicata ai media bulgari, con la partecipazione estesa ai giornalisti enogastronomici locali e la presenza dei due canali televisivi nazionali, che hanno già richiesto di poter intervistare e riprendere le performance degli chef italiani. La seconda serata, dopo un pomeriggio dedicato agli incontri tra aziende italiane ed imprenditori bulgari, sarà all´insegna dei "vip" e dei buyers locali. Attori, personaggi dello spettacolo, responsabili e dirigenti aziendali sono gli ospiti previsti. Durante le giornate trascorse in Bulgaria non mancherà inoltre l´occasione di promuovere incontri e scambi di conoscenze ai massimi livelli, tra esponenti delle istituzioni e della realtà imprenditoriale italiana, che si confronteranno con gli omologhi bulgari. L´iniziativa, che vede ancora una volta la realtà bresciana all´avanguardia nelle scelte operative ed impegnata a lavorare in stretta sinergia con le istituzioni locali, sarà documentata con un reportage, realizzato dalla stessa Prodigiti di Fulvio Zanini, destinato ad una successiva divulgazione sui media italiani e bulgari. .  
   
   
CAFFÈ NEL CANALE BAR E HO.RE.CA.: PER IL 2007 A CONSUNTIVO SI PREVEDE UNA LEGGERA RIDUZIONE DEL SAGGIO DI DECREMENTO DEI CONSUMI CHE OSCILLERÀ FRA L’1-2%.  
 
 L’export manterrà una buona attrattività e dovrebbe confermare una crescita fra il 4-5%. Le previsioni di deficit dell’offerta di caffè verde per l’anno 2007/2008 stanno contribuendo a mantenere elevate le quotazioni del caffè, si prevede quindi ancora un periodo difficile per la redditività aziendale. I consumi complessivi del settore hanno registrato nel 2006 un calo in termini reali del 2,4% e dello0-0,5% a valore, l’analisi per segmento evidenzia: un calo dei consumi di caffè torrefatto non decaffeinato (-2,6% in volume), che rappresenta il 97% dei consumi complessivi; ancora una crescita dei consumi di caffè torrefatto decaffeinato (+4,8% in volume) Dati Di Sintesi, 2006
Numero di imprese 580
Numero di addetti specifici 2. 900
Numero medio di addetti per impresa 5
Valore del mercato, a prezzi di fabbrica (Mn. Euro) 907,2
Variazione media annua del mercato (a) 2006/2002 (%) -0,4
Fatturato per addetto (‘000 euro) 312,8
Valore aggiunto (Mn. Euro) 281,2
Valore aggiunto per addetto (‘000 euro) 97,0
Quota di mercato delle prime 4 imprese (b) (%) 22,6
Quota di mercato delle prime 8 imprese (b) (%) 36,1
Previsioni di sviluppo del mercato (a): 5,0
· 2007/2006 (%) -1-2
· tendenza di medio periodo calo
a) - in valore b) - in quantità Fonte: Databank * Data di chiusura della ricerca: Giugno 2007 .
 
   
   
I FUTURI DOTTORI IN SCIENZE GASTRONOMICHE ALLA SCOPERTA DELLE SPECIALITÀ TRENTINE UNA SETTIMANA FRA SAPORI E SAPERI LOCALI DAL 4 LUGLIO IL TRENTINO OSPITERÀ PER IL SECONDO ANNO ONSECUTIVO LO STAGE DEL CORSO DI LAUREA IN SCIENZE GASTRONOMICHE DELL’ UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI POLLENZO (CUNEO).  
 
Nata nel 2004 per iniziativa di Slow Food, l’Università di Pollenzo è il primo ateneo al mondo interamente dedicato alla cultura del cibo. Con una didattica multidisciplinare ed aperta al confronto interculturale si propone di delineare una nuova figura professionale, l’esperto di gastronomia, capace di operare nella produzione, distribuzione, promozione e comunicazione dell’agroalimentare di qualità. Basterebbe questo per distinguerla da tutte le altre realtà universitarie italiane ed estere, ma a Pollenzo ci tengono che non si trascuri neppure l’altro aspetto peculiare della loro proposta formativa: l’intenso programma di stage nazionali ed internazionali che consente agli allievi di entrare in contatto diretto con gli ambienti naturali e i contesti storico-economici in cui trovano espressione le varie eccellenze locali. Il Trentino, per il suo patrimonio enogastronomico rappresentativo di una tipica civiltà montano-rurale e per la sua solida organizzazione nel campo del marketing territoriale, è stato scelto insieme alla Valle del Rodano, alla Stiria e all’area viennese come meta dello stage degli allievi del primo anno. I venti ragazzi, di varia nazionalità, che saranno in Trentino dal 4 al 12 luglio, avranno l’occasione di percorrere le nostre valli, incontrando i responsabili delle principali realtà produttive, e di approfondire diversi temi legati all’agroalimentare provinciale, fra cui il marketing territoriale, la tradizione vitivinicola (dal Trentodoc al Teroldego rotaliano d. O. C. , dal Trentino d. O. C. Vino Santo alla Trentino Grappa), la produzione lattiero-caseario, quella frutticola, in particolare il comparto melicolo, e il mondo della cooperazione che dal punto di vista economico, sociale e culturale rappresenta un elemento caratterizzante della nostra provincia. Lo stage è realizzato in collaborazione con la Provincia Autonoma di Trento, la Camera di Commercio I. A. A. Di Trento attraverso Palazzo Roccabruna, la Trentino S. P. A. E si avvale della cortese disponibilità delle aziende che accoglieranno in visita i ragazzi di Pollenzo. .  
   
   
LE VITAMINE: COSÌ IMPORTANTI MA ANCORA POCO CONOSCIUTE  
 
Le vitamine – sostanze organiche naturali – sono indispensabili per la crescita e il buon funzionamento del corpo umano. Studiate ampiamente e classificate in vari modi fin dalla seconda metà del 1800, vennero così denominate nel 1912, derivando il loro nome dalla fusione di due parole la latina ‘vita’ e la tedesca ‘amin’. Si dividono in due gruppi: liposolubili ovvero che si sciolgono nei grassi (vitamine A, D, E e K) e idrosolubili ossia che si sciolgono in acqua (vitamine gruppo B e C). La differenza fondamentale è che mentre le prime si possono immagazzinare nell’organismo (conservandone una scorta) le vitamine B e C vengono rapidamente eliminate con l’urina. Poiché il nostro organismo, a eccezione delle vitamine D e K, non è in grado di sintetizzare questo indispensabile carburante, le vitamine vanno necessariamente assunte con l’alimentazione quotidiana. Le vitamine del gruppo B: la chiave indispensabile per avere più energie Le vitamine del gruppo B sono spesso chiamate le vitamine energetiche; tuttavia non forniscono energia ma sono le chiavi indispensabili che sbloccano i meccanismi per fornire l’energia necessaria alle funzioni vitali. Sono coenzimi, ossia piccole molecole che controllano e regolano l’attività dei nostri organi, svolgendo una funzione fondamentale nel metabolismo di zuccheri, grassi e proteine. La loro struttura chimica è caratterizzata dalla presenza di elementi quali: ferro, rame, zolfo e cobalto. La maggior parte delle vitamine viene sintetizzata dalle piante: possiamo assumerle con un’alimentazione a base di frutta e verdura e tramite la carne di tutti gli animali che si nutrono di vegetali. Quando ci riferiamo alle vitamine B parliamo di Gruppo o Complesso perché possiamo distinguerne tante e diverse e con particolari funzioni: dal mantenere lo stato di salute delle cellule del cervello (sono necessarie per la produzione dei neurotrasmettitori che regolano l’umore e conducono messaggi attraverso il cervello) al metabolismo dei carboidrati, al mantenimento della salute dei muscoli, delle unghie e dei capelli, nonché al funzionamento della circolazione sanguigna. Molte delle vitamine del complesso B condividono funzioni simili e – spesso – lavorano in concerto, come una squadra compatta. L’integratore vitaminico A causa della vulnerabilità delle vitamine del Gruppo B e anche in conseguenza dei nuovi stili di alimentazione (cibi precotti e raffinati, spesso consumati fuori casa) è consigliato il ricorso a integratori vitaminici specifici, quali Be-total Plus (in compresse per adulti o sciroppo per bambini). L’integrazione vitaminica può avere anche un ruolo preventivo in presenza di patologie degenerative e sistemiche come il diabete e l’aterosclerosi. E’ particolarmente indicata per chi si nutre con una dieta vegetariana e per gli alcolisti. L’assunzione di un integratore vitaminico – quale Be-total Plus – è particolarmente consigliato: durante i passaggi di stagione quando la mente e il corpo sono più deboli; durante le malattie febbrili e nella successiva convalescenza; in caso di diete dimagranti o sbilanciate e monotone; nei periodi di stress e superlavoro; nella gravidanza e nell´allattamento, durante la crescita o quando l’età avanza (over 50). Il parere dell’esperto Angela Andreoli, nutrizionista, ricercatrice presso la facoltà di Medicina e chirurgia dell’Università degli Studi di Roma - “Tor Vergata”, ha sottolineato: “Per restare in forma ma soprattutto per stare bene, oggi più che in passato, è necessario prestare attenzione a una corretta alimentazione seguendo una dieta equilibrata e varia per un’adeguata assunzione di tutti i nutrienti e in particolare delle vitamine del gruppo B. Infatti, il fabbisogno di vitamine del gruppo B aumenta nelle infezioni, nei periodi di intensa attività sportiva (anche a livello amatoriale), di superlavoro, in caso di stress psichico o fisico, durante le influenze, quando si assumono farmaci o antibiotici per un lungo lasso di tempo o in caso di malassorbimento. L’integrazione di vitamine B è consigliata in presenza di tutti i casi sopra richiamati e in ogni persona con età superiore ai 35 anni, soprattutto se dedita ad attività sportiva. Da tenere in considerazione inoltre” – ha sottolineato la dr. Ssa Andreoli – " alcuni fattori tipici della nostra vita moderna, di cui non ci rendiamo conto tanto ci sono abituali, soprattutto nel momento dell’acquisto dei cibi. Oggi, sempre di più, privilegiamo ingredienti o pietanze che hanno subito: manipolazione, congelamento, surgelamento, conservazione, cottura, senza dimenticare che la loro coltivazione è stata effettuata spesso in terreni ad alto sfruttamento intensivo. Tutti fattori che se, da un lato, rendono più comoda e agevole la nostra vita, dall’altro determinano l’impoverimento della maggior parte dei principi nutritivi presenti nel cibo. Di conseguenza non sempre riusciamo ad assumere – mangiando - tutte le vitamine necessarie per espletare le funzioni fisiologiche a esse attribuite. L’integratore vitaminico Be-total Plus diventa una comoda e pratica fonte di vitamine del gruppo B che ci permettono di avere più energia a portata di mano. Assunto con regolarità, in alcuni periodi dell’anno, può debellare la fatica, l’irritabilità, la scarsa concentrazione, l’ansietà e la depressione, ovvero i principali sintomi di deficit vitaminico. ”. Www. Betotalplus. It .  
   
   
BENEVENTO: REVISIONE ELENCO PRODOTTI AGROALIMENTARI TRADIZIONALI  
 
Il presidente della Camera di Commercio di Benevento, Gennaro Masiello comunica che, con Decreto 19 giugno 2007 del Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali è stata pubblicata la settima revisione dell’elenco nazionale dei prodotti agroalimentari tradizionali. Per quanto concerne la provincia di Benevento tra gli altri sono definiti prodotti tradizionali: carne ovina di laticauda, prosciutto di Pietraroja, soppressata del Sannio, caciocavallo di Castelfranco, pecorino di laticauda, olio extravergine di oliva Sannio-caudino-telesino, olio extravergine di oliva Sannio Colline Beneventane, carciofo di Pietrelcina, cardone, panesillo di Ponte, puccellato dolce, puccellato salato, torrone croccantino di San Marco dei Cavoti, torrone di Benevento, mela limoncella, sidro di mela limoncella, fragolino. “La provincia di Benevento, territorio ricco di biodiversità, - ha sottolineato il presidente della Camera di Commercio, Gennaro Masiello - ha avuto in passato una variegata gamma di prodotti agroalimentari, sintesi felice dei fattori naturali e culturali, espressione di questo territorio. Per alcuni di questi prodotti si è persa ogni memoria, altri invece sono giunti fino a noi e sono reperibili soprattutto nei luoghi di produzione; pochi di questi entrano nei circuiti della distribuzione. Per questo gli organi istituzionali a vari livelli, hanno assunto l´impegno di salvaguardare e valorizzare un patrimonio che diversamente rischierebbe di scomparire del tutto. Di questo impegno dà atto la settima revisione dell’elenco nazionale dei prodotti agroalimentari tradizionali che assicura la tipicità e garantisce i consumatori”. .  
   
   
AGRICOLTURA. LA REGIONE ER APPROVA LA LEGGE PER LA SELVICOLTURA SOSTENIBILE  
 
 Bologna - Ridurre il rischio di fallimento degli interventi di rimboschimento e di introduzione di organismi nocivi. Sono gli obiettivi della legge contenente "Norme sulla produzione e la commercializzazione delle piante forestali e dei relativi materiali di moltiplicazione" approvata oggi dall´Assemblea legislativa della Regione Emilia-romagna. "Vogliamo sviluppare una selvicoltura sostenibile lungo tutta la filiera forestale in modo, anche, di garantire la produzione di materiale di qualità", ha sottolineato l´assessore regionale all´Agricoltura Tiberio Rabboni; mentre il consigliere relatore Gianluca Borghi ha aggiunto: "Con l´approvazione di questa legge saranno tutelate le varietà forestali della nostra regione e quindi la nostra biodiversità". Con la nuova legge, infatti, sarà possibile conoscere l´origine delle piante forestali e ciò consentirà di ridurre il rischio di fallimento degli impianti di rimboschimento, di introdurre materiale non autoctono, evitando in tal modo l´inquinamento del patrimonio genetico delle popolazioni forestali locali, e nel contempo di diminuire il rischio di introduzione di organismi nocivi non presenti nelle aree oggetto di intervento. Allo scopo di sviluppare una "Selvicoltura sostenibile", la legge punta a favorire l´utilizzazione di materiale di provenienza locale, che presenti una buona adattabilità all´ambiente. Ciò consentirà di aumentare la qualità del patrimonio boschivo che potrà in tal modo sopravvivere in condizioni ambientali sempre più avverse, quali piogge acide, effetto serra e conseguenti variazioni climatiche. In tale contesto la vivaistica forestale assume la valenza di cardine e punto di partenza di tutta la filiera forestale ed è essenziale che sia in grado di produrre materiale di qualità. E´ quindi necessario individuare idonei arboreti da seme e disporre di un efficace sistema tecnico-normativo di certificazione e controllo dei materiali iniziali, nonché delle piante da utilizzare nei rimboschimenti in tutto il territorio regionale. Fin dalla predisposizione del progetto di legge, la Giunta regionale ha coinvolto tutte le categorie interessate, in particolare le aziende vivaistiche, tenendo conto delle loro osservazioni, in particolare per quanto concerne la raccolta del materiale di propagazione, in modo che l´entrata in vigore della nuova legge non creasse difficoltà nell´approvvigionamento delle sementi. Infatti, la nuova normativa tiene in considerazione il fatto che le aree dove attualmente viene effettuata la raccolta di materiale forestale di propagazione sono già state provvisoriamente individuate come "ambiti territoriali di raccolta di materiale forestale di propagazione" e, in attesa delle verifiche previste dalla nuova legge, le piante ottenute da tali materiali saranno in ogni caso considerate idonee. .  
   
   
SOLIDARIETÀ AGLI ALLEVATORI BUFALINI DI ACERRA, COSTITUIRE UN COMITATO TECNICO PER AFFIANCARE IL COMMISSARIO DELEGATO DAL GOVERNO  
 
In mattinata di del 3 luglio a seguito del picchetto di bufale approntato presso la sede del municipio di Acerra, da alcuni allevatori che attendono i ristori per la diossina, una delegazione, presente il direttore Associazione nazionale allevatori specie bufalina Angelo Coletta, è stata ricevuta dal sindaco di Acerra Espedito Marletta. Il sindaco Marletta si è reso disponibile a fornire una risposta agli allevatori bufalini di Acerra entro il termine di 10 giorni. “Nell’esprimere solidarietà a tutti gli allevatori acerrani, ovini, bovini e bufalini, credo che il sindaco di Acerra, nella sua veste di commissario delegato per i ristori da danni della diossina vada aiutato ed affiancato da una comitato di tecnici che andrebbe individuato dalla Regione Campania – dice Raffaele Garofalo, presidente dell’Anasb. L´episodio di protesta di questa mattina, seguiva quello del 10 maggio 2006, inscenato sotto la sede di Napoli della Giunta regionale della Campania al Centro Direzionale. In quella occasione, la Regione Campania - con l´assessore all´agricoltura Andrea Cozzolino - si attivò insieme ad altre strutture ed enti per risolvere il problema delle aziende bufaline di Acerra, che non avevano diritto ai ristori per danni da diossina. Gli indennizzi, all´epoca, non erano stati accordati poiché le norme della Legge 268/2006 e della Legge regionale della Campania 6/2003 consentivano la loro erogazione solo per il latte sequestrato entro il 31 dicembre 2003. Ma le aziende acerrane avevano subito il sequestro e la distruzione del latte ben oltre quella data. Ne era seguita l´Ordinanza del Presidente del Consiglio dei Ministri del 24 aprile 2007, pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale n. 104 del 7 maggio 2007. In questa ordinanza, tra l´altro, sono riservate delle quote di ristoro per gli allevatori zootecnici bufalini ad esclusioine di quelli che già hanno ricevuto un indennizzo (allevatori ovini). Il Sindaco di Acerra è stato nominato dal Governo commissario delegato. Espedito Marletta aveva dichiarato più volte che non avrebbe dato seguito all´applicazione dell´ordinanza, se il Consiglio dei ministri non avesse predisposto dei cambiamenti, che prevedessero ulteriori ristori per gli allevatori ovini. Tale atteggiamento ha spinto gli allevatori bufalini acerrani all´ulteriore atto di protesta. Attualmente, le mandrie bufaline acerrane sono sane, ma per mesi hanno prodotto latte per la termodistruzione, e quindi senza percepire reddito. .  
   
   
SCONTI SULL’ENERGIA ELETTRICA ALLE IMPRESE AGRICOLE DI CIA RE (GRAZIE AD UN ACCORDO CON HERA COMM SI POSSONO OTTENERE TARIFFE VANTAGGIOSE)  
 
Reggio Emilia - Il costo dell’energia è stato negli ultimi anni un fattore incontrollabile per i cittadini e le imprese, quelle agricole fra le altre. Una significativa riduzione sul prezzo dell’energia elettrica è la principale valenza dell’accordo sottoscritto dalla Cia di Reggio Emilia con Hera Comm, società di vendita di servizi energetici del gruppo Hera (prima multiutility italiana per fatturato), a favore delle imprese socie della Cia che vogliano usufruirne; l’accordo è stato presentato in una conferenza stampa all’Hotel Posta dal presidente e dal direttore dell’Organizzazione agricola Ivan Bertolini e Francesco Zambonini, e dal direttore generale di Hera Comm Cristian Fabbri, con la responsabile dei rapporti con le Associazioni Roberta Pè. Nel 2006, secondo l’analisi della Camera di Commercio di Reggio sul Valore aggiunto dell’agricoltura provinciale presentata da poco, l’incidenza dei costi energetici ha annullato per le imprese agricole della provincia i benefici di un duro lavoro di contenimento dei costi: alla fine si è registrata una riduzione di costi dei consumi intermedi dello 0,4% rispetto all’anno precedente, ma con un aumento del 5,2% della “bolletta” per l’energia delle aziende. I benefici dell’accordo siglato con Hera, secondo i dirigenti Cia, potranno ricadere in misura rilevante su alcune tipologie di imprese agricole: allevamenti bovini e suini, questi ultimi in misura maggiore se a ciclo completo, che richiedono notevoli quantità di energia elettrica per la normale gestione; inoltre, potranno avere notevoli vantaggi imprese dotate di pozzi irrigui che debbano prelevare l’acqua a scopo irriguo. Per il presidente Bertolini, “E’ importante che anche le imprese agricole possano toccare con mano i benefici dei processi di liberalizzazione”. .  
   
   
ZOOTECNIA BENESSERE ANIMALE, LA REGIONE SARDEGNA ANTICIPA 20 MILIONI DI EURO AD AGEA  
 
 Venti milioni di euro per pagare parte delle pratiche sulle misure “benessere animale” e “indennità compensative”. Li anticiperà la Regione ad Agea, l´organismo pagatore nazionale in agricoltura, per accorciare i tempi e liquidare così parte degli elenchi presentati dall´Ersat entro il 31 dicembre scorso. Lo ha deliberato questo pomeriggio la Giunta. L´operatività del Piano di sviluppo rurale 2000-2006 si era conclusa con una spesa erogata da Agea pari a 449 milioni di euro, a fronte delle risorse programmate per 403 milioni. La Sardegna ha potuto utilizzare, come premialità per il buon andamento della spesa, ulteriori fondi per 46 milioni non utilizzati da altre Regioni. L´intera somma stanziata dalla Giunta rientrerà nelle casse regionali quando ad Agea saranno versate le competenze relative al Programma di sviluppo rurale 2007/13 da parte della Commissione europea e del ministero dell´Economia. I pagamenti sono interamente a carico dell´Unione europea e dello Stato. .  
   
   
BILANCIO 2006, IL GRUPPO COOPSERVICE CONTINUA A CRESCERE: RICAVI PER 444 MILIONI DI EURO E 11.660 OCCUPATI. LA QUOTAZIONE IN BORSA DI SERVIZI ITALIA HA GENERATO UN INCREMENTO PATRIMONIALE DI 100 MILIONI.  
 
 Domenica 1 luglio 2007, si è svolta a Parma, nell’Hotel Parma & Congressi, l’assemblea generale dei soci di Coopservice per approvare i risultati del bilancio 2006. Vi parteciperanno poco meno di 190 delegati, eletti nel corso di 12 assemblee separate, in rappresentanza degli oltre 5. 000 soci della cooperativa. I lavori sono stati aperti dai saluti di Giancarlo Ferrari, presidente di Legacoop Parma, cui è seguita la relazione di Augusto Torreggiani, presidente di Coopservice. Oltre all’intervento del direttore generale Marco Bulgarelli, il programma prevedeva gli interventi di Ildo Cigarini, presidente di Legacoop Reggio, Paolo Cattabiani, presidente di Legacoop Emilia Romagna e di Alberto Armuzzi, presidente Ancst Emilia Romagna. Le conclusioni dell’assemblea sono affidate a Franco Tumino, presidente di Ancst. Sono tutti di segno positivo i risultati economici e patrimoniali dell’esercizio 2006 che i soci di Coopservice si apprestano ad archiviare nell’assemblea generale di Parma. A partire dai ricavi che hanno registrato, lo scorso anno, una crescita di 21 milioni, passando da 254 a 275, con un reddito operativo (Ebit) superiore al 4%. L’utile netto generato nel periodo è stato di 8 milioni 71 mila euro, corrispondente al 3% dei ricavi. Suddividendo i 275 milioni di ricavi conseguiti nel 2006 da Coopservice, si evidenzia che il 57,6% del totale (158 milioni 152 mila euro) è originato dai servizi di pulizia e igiene ambientale; il 24,1%, (66 milioni 274 mila euro) dai servizi di vigilanza e sicurezza; il 14,2% (39 milioni 81 mila euro) dalla logistica e movimentazione merci, il 2%, (5 milioni 390 mila euro) dalla raccolta e smaltimento dei rifiuti speciali e da altri servizi e, infine, poco meno del restante 2,1%, (5 milioni 748 mila euro) dai servizi di global service. Contestualmente ai ricavi anche gli occupati sono aumentati (+9,5%), arrivando a contare alla fine dello scorso anno 9. 359 persone, di cui il 52,6% (5. 018) era iscritto al libro soci della cooperativa. La maggioranza degli occupati in Coopservice continua ad essere costituita da donne (66%). Mentre, sempre alla fine dello scorso anno, il saldo dei lavoratori stranieri (appartenenti a 82 diverse nazionalità) si è attestato a quota 1. 337, pari al 14% degli occupati. Per quanto riguarda i principali valori patrimoniali, l’esercizio 2006 si è chiuso con risultati assai significativi. Un capitale sociale di 9 milioni di euro, riserve per oltre 56 milioni, un patrimonio netto complessivo superiore ai 65 milioni. Una solidità patrimoniale che ha consentito alla cooperativa di finanziare i propri piani di sviluppo, ma anche di far fronte ai lunghi tempi di pagamento dei clienti pubblici che, nel 2006, sono stati mediamente di 188 giorni. Significativo, sotto il profilo patrimoniale, anche il dato relativo alle immobilizzazioni materiali e immateriali finalizzate all’erogazione dei servizi che, nel 2006, hanno superato i 35 milioni di euro e sono stati ammortizzati per il 67% del loro valore. Altrettanto positivi i risultati del Gruppo Coopservice che, nel 2006, ha fatto registrare ricavi per 444 milioni di euro, occupando complessivamente 11. 660 addetti. Risultati cui ha concorso in larga misura Servizi Italia Spa, impresa leader in Italia nei servizi integrati di noleggio, lavaggio e sterilizzazione di materiali tessili e strumentario chirurgico per le strutture ospedaliere. Una leadership ampiamente premiata dal mercato, in occasione della recente quotazione in Borsa della società di Castellina di Soragna, che ha generato un incremento patrimoniale di 100 milioni di euro. “La fiducia dimostrata dagli investitori nei confronti di Servizi Italia – ha affermato il presidente di Coopservice Augusto Torreggiani – ci conforta nella nostra scelta di rafforzare ulteriormente il ruolo di primario rilievo assegnato alla società all’interno del Gruppo Coopservice, del quale essa costituisce un asset strategico. Sia per quanto riguarda le potenzialità di sviluppo della società sui mercati italiani e in prospettiva internazionali, sia per quanto attiene alle sinergie esistenti fra Servizi Italia e Coopservice, relativamente ai nostri clienti comuni attuali e potenziali. ” L’approvazione del consuntivo 2006 cade in un momento del tutto particolare della vita di Coopservice che, in questi mesi ha dovuto affrontare una dura prova per superare la situazione critica in cui era finita a causa di alcune scelte sbagliate, compiute a margine dell’operazione che ha portato alla quotazione in Borsa di Servizi Italia. Scelte che hanno avuto come conseguenza la sostituzione dei vertici della cooperativa e che hanno obbligato ad una non facile operazione finalizzata al rientro nelle disponibilità di Coopservice delle plusvalenze maturate in seno alla società lussemburghese Fsh. “Oggi, ad operazione non ancora conclusa, possiamo affermare con soddisfazione – ha detto Torreggiani - che oltre il 60% delle quote di Fsh sono già rientrate nel patrimonio del Gruppo Coopservice. Si tratta di un risultato importante che consente a Coopservice di voltare pagina, lasciandosi alle spalle una vicenda dolorosa che ha creato lacerazioni all’interno della base sociale, e di scongiurare il pericolo di vedere messi in discussione i requisiti mutualistici della cooperativa. ” Ma si tratta anche del primo e più importante passo compiuto sulla strada del rilancio dell’ immagine di Coopservice, affidata da sempre alla qualità dei suoi servizi e alla responsabilità sociale che ispira il suo modo di agire. Un binomio che nel tempo ha accresciuto la buona reputazione della cooperativa, consentendole di scalare i primi posti del mercato e di radicarsi saldamente nei territori in cui opera. Proponendosi non come un semplice fornitori di servizi, ma come un soggetto imprenditoriale capace di aderire in maniera propositiva ai bisogni del territorio e ai progetti di sviluppo messi in campo dalle comunità locali. Come , per esempio, nel caso della partecipazione di Coopservice ai project financing per la costruzione di nuovi ospedali. “Nell’orizzonte di Coopservice - secondo il direttore generale Marco Bulgarelli – c’è l’ulteriore espansione nella fascia alta del mercato, costituita dalla crescente domanda di servizi integrati. Una domanda che si soddisfa accentuando anzitutto la capacità di progettare, governare e controllare tutto il processo di erogazione dei servizi richiesti dal cliente. È questo il terreno sul quale intendiamo muoverci con sempre maggiore determinazione, definendo entro la fine del 2007 un piano industriale triennale e l’organizzazione più idonea per raggiungere gli obiettivi che ci prefiggiamo. ” .  
   
   
MISTER CHEESE E LE CARTE MAGICHE: UN GIOCO PER INSEGNARE AI BAMBINI A RIFLETTERE SU UNA SANA E CORRETTA ALIMENTAZIONE  
 
Il Consorzio Tutela Provolone Valpadana dop ha intrapreso da anni la strada dell’educazione alimentare contribuendo a formare, soprattutto tra i più giovani, una sana e corretta cultura dell’alimentazione e delle tradizioni alimentari italiane. “Mister Cheese e le carte magiche” è un gioco di ruolo composto da 250 carte da gioco collezionabili che danno la possibilità ai ragazzi di ritrovarsi per condividere momenti di svago ma anche di apprendimento. “Mister Cheese e le carte magiche” si inserisce nel quadro delle innovazioni previste dalla recente Riforma Scolastica, in quanto prevede attività legate all’Educazione Alimentare e spunti per attività di informatica. Per i ragazzi, infatti, sarà a disposizione il sito www. Mistercheese. It, ove saranno pubblicati percorsi didattici legati alla realizzazione del gioco di carte collezionabili e proposte operative concrete relative all’alimentazione in generale, ai prodotti lattiero-caseari, alla produzione del Provolone Valpadana dop. Nel sito si troverà anche un programma per la distribuzione delle carte: un dispositivo che estrarrà a caso dal mazzo delle 250 carte un pacchetto di nove carte. L’utente potrà così decidere autonomamente di stampare solo le carte di suo interesse. Sarà inoltre possibile scaricare, in formato grafico, un album per la collezione di carte. “Il mondo del latte e dei suoi derivati costituisce un patrimonio importantissimo della nostra tradizione agro-alimentare”, dichiara Vittorio Emanuele Pisani, direttore del Consorzio Tutela Provolone Valpadana dop, “ed è quindi forte la necessità di promuovere a livello comunicativo una serie di percorsi che coinvolgano direttamente bambini e ragazzi, affinché possano entrare in questo mondo. Le carte da gioco collezionabili sono uno strumento molto efficace, in quanto i bambini abbinano la passione del gioco al piacere della collezione. Con questa iniziativa, inoltre, il nostro Consorzio vuole sottolineare la propria attenzione nei confronti delle nuove generazioni, alle loro tendenze e alle loro esigenze”. Il Consorzio Tutela Provolone Valpadana dop è stato costituito nel 1975 e ha sede a Cremona. Compito del Consorzio è di fornire servizi di tutela e vigilanza sulla qualità stessa del prodotto e di favorirne la commercializzazione. Grande importanza è attribuita all’attività di ricerca e sviluppo, alla formazione per gli associati e alla promozione internazionale del formaggio Provolone Valpadana dop. I principali utilizzatori di questi servizi sono gli Associati stessi, Aziende Private ed Enti Pubblici e Privati che ne fanno richiesta. Il Provolone Valpadana ha ottenuto il riconoscimento della Denominazione di Origine Protetta (Dop) da parte dell’Unione Europea nel 1996. .  
   
   
APRIRE UNA BOTTEGA DEL COMMERCIO EQUO: FAIRTRADE ITALIA INSEGNA COME A SETTEMBRE UNA NUOVA EDIZIONE DEL CORSO IN COLLABORAZIONE CON CEFA E FONDAZIONE SLOW FOOD PER LA BIODIVERSITÀ  
 
Un centinaio di bottegai equosolidali formati in sei anni di attività: chi vuole aprire un’attività imprenditoriale in quest’ambito o ampliare con una nuova proposta l’offerta alla propria clientela, da anni sa di poter contare su un punto di riferimento sicuro. E’ il corso di Fairtrade Italia “Commercio equo e solidale: istruzioni per l’uso. Aprire una Bottega equosolidale”, che da settembre di quest’anno conta anche sulla partecipazione dell’Ong Cefa e della Fondazione Slow Food per la Biodiversità, nell’ambito del progetto cofinanziato dall’Unione Europea “Protezione della biodiversità, valorizzazione di forme di agricoltura sostenibile e di qualità, promozione e certificazione dei prodotti del commercio equo e solidale quali strumenti nelle politiche di cooperazione allo sviluppo tra Europa e Sud del mondo”. Nel corso del progetto, avviato a marzo di quest’anno e di durata triennale, sarà creato un Osservatorio europeo permanente sui temi della tutela della biodiversità, del sostegno a forme di agricoltura sostenibile, della promozione e della certificazione dei prodotti del commercio equo e solidale con relativo sito internet, saranno promosse attività di informazione e sensibilizzazione e sarà pubblicato materiale informativo, redazionale e didattico. Per il corso, l’appuntamento è a Fiesole, presso il Centro Studi Cisl il 28 e 29 settembre con un fitto programma che impegnerà 25 persone ed esperti del settore. Il programma prevede un’introduzione e una panoramica generale sul commercio equo e diversi moduli: cooperazione e biodiversità, come aprire e gestire un’attività di commercio equo dal punto di vista fiscale e finanziario, come gestire una Bottega del Mondo, tecniche di formazione e comunicazione di una realtà del commercio equo e una simulazione con i corsisti dei vari modelli proposti. Ai corsisti è richiesta la copertura dei materiali didattici del corso, delle relazioni che saranno tenute da esperti del settore nonprofit e del commercio equo e solidale e dei costi di accoglienza. Le iscrizioni al corso saranno accettate fino ad esaurimento dei posti disponibili, entro e non oltre il 31 agosto 2007. Per informazioni e iscrizioni: Fairtrade Italia, passaggio de Gasperi 3, 35131 Padova. Tel 049 8750823, fax 049 8750910, e-mail info@fairtradeitalia. It, www. Fairtradeitalia. It .  
   
   
CARPACCIO DI SALMONE KV NORDIC: SOTTILISSIME FETTE DI PIACERE…  
 
E’ il Carpaccio di salmone norvegese al naturale la nuova, freschissima idea firmata Kv Nordic. Da oggi possiamo portare in tavola il miglior salmone norvegese pescato nelle gelide acque dei Mari del Nord tagliato in fettine sottilissime, adatte ad ogni esigenza gastronomica! In estate, come in inverno, il Carpaccio di salmone norvegese al naturale Kv Nordic è la soluzione ideale per gustare un piatto amato da grandi e piccoli sapendo di proporre un pesce dal gusto inconfondibile, delicato, sano e ricco di benessere. Voglia di un pasto tutto salute? Il carpaccio di salmone norvegese Kv Nordic rappresenta il top della qualità. Il “re dei pesci nobili” ha carni tenere, compatte, saporite e ricche di preziosi principi nutritivi come proteine e acidi grassi Omega3 così importanti per la nostra salute. Consumato tradizionalmente come un carpaccio all’italiana, accompagnato da fresche insalate estive o, nelle stagioni più fresche, da una ratatouille di verdure, la nuova proposta di Kv Nordic è l’alternativa ad un classico secondo piatto di carne. Voglia di una cena trendy? Il Carpaccio di salmone norvegese al naturale è lo spunto per un ritrovo tra amici per gustare insieme un ottimo sashimi giapponese. E’ semplice ricreare le atmosfere della più genuina tradizione gastronomica del Sol Levante con la pratica bustina di salsa di soia Kikkoman in omaggio con la confezione di carpaccio Kv Nordic. La salsa di soia Kikkoman è un condimento di eccezionale qualità ottenuto dalla fermentazione naturale di soia, frumento, acqua e sale. Niente altro. Solo pochi, selezionati ingredienti, senza l’aggiunta di coloranti, esaltatori del gusto o aromi artificiali. Con l’aggiunta di qualche ciuffo di insalata Pasqualina, otto gamberi, un pizzico di salsa Wasabi Blue Dragon - il famoso marchio inglese apprezzato per le sue ottime specialità di cucina cinese - e un poco di zenzero, ecco pronto in pochissimo tempo un eccezionale sashimi ! E’ sufficiente sgusciare e grigliare i gamberi e quindi posizionarli con il carpaccio di salmone norvegese su un letto di insalata. Per accompagnare questa pietanza deliziosa, Kv Nordic suggerisce di mettere in tavola alcune ciotole con la salsa di soia Kikkoman, la pasta Wasabi e lo zenzero. In questo modo ognuno degli ospiti potrà insaporire il sashimi con il condimento preferito. Il tocco in più? Una presentazione originalissima di questo piatto, da copiare come suggerisce il retro della confezione del Carpaccio di salmone norvegese Kv Nordic. Sarà una serata da ricordare! Kv Nordic da oltre 100 anni garantisce esclusivamente le più pregiate qualità di salmone norvegese, scozzese, irlandese e canadese lavorate secondo l’antica tradizione della famiglia Visser. Rigorose sono, oggi come allora, tutte le procedure di pulitura, salatura e affumicatura per portare sulle nostre tavole un assortimento completo di salmoni ricchi di gusto e di benessere. Gamberetti, caviale, paté e, da oggi, carpaccio completano l’offerta di questo marchio straordinario. Tutti i prodotti della gamma Kv Nordic, così come Kikkoman e Blue Dragon, fanno parte del ricchissimo portafoglio prodotti di Eurofood, il marchio leader in Italia che importa e distribuisce solo le più prestigiose specialità alimentari da tutto il mondo. Ø Carpaccio di salmone Kv Nordic busta gr. 100 € 3,50 .  
   
   
ARTIGIANATO:MARCHIO DI QUALITA´ IN ENOGASTRONOMIA ED ARTE FAVOREVOLI,SECONDO UN´INDAGINE, IL 99% DEGLI ABRUZZESI  
 
Sono stati illustrati il 3 luglio a L´aquila, nel corso di un convegno, i risultati di un´indagine, realizzata attraverso un bando di studio, vinto dalla One Group (marketing e comunicazione) del progetto: Abruzzo Arte Artigiana. L´iniziativa fa parte del Docup 2000 - 2006 ed è cofinanziata dall´Unione Europea in collaborazione con l´Università di L´aquila. L´idagine, di cui si è discusso nella conferenza: ´Abruzzo Maestri Artigiani´, ha coinvolto non solo gli artigiani e le associazioni di categoria, ma i cittadini/consumatori, portando,secondo l´assessore alle Attività Produttive, Valentina Bianchi, a risultati sorprendenti. "L´incontro di oggi - ha sottolineato l´assessore - è la seconda tappa del progetto che evidenzia come puo´ essere creato un marchio per l´eccellenza nell´artigianato artistico legato all´enogastronomia alimentare". Bianchi fa quindi riferimento ai risultati dell´indagine evidenziando che : "Il 99% dei cittadini contattati è a favore della costituzione di un ´marchio collettivo di qualità´, un marchio di eccellenza che riconosca la maestria dell´artigianto abruzzese". Il 32% dei consumatori, inoltre, è disposto ad acquistare i prodotti con il marchio abruzzese di qualità anche a prezzi superiori. "Questo avviene - ha aggiunto - perchè il consumatore vuole riconoscere un´identità propria del territorio". "In sintonia con l´assessorato all´Agricoltura ed al Turismo - ha concluso - stiamo lavorando affinchè l´artigianto artistico e quello legato all´enogastronomia rappresentino il marketing del territorio abruzzese". .  
   
   
RACCOLTA, TRASPORTO E DISTRUZIONE DEL BESTIAME DECEDUTO IN AZIENDA AGRICOLA  
 
L´assessorato all´Agricoltura della Regione Marche comunica che, dal 1 luglio 2007, il servizio di raccolta, trasporto e distruzione degli animali, morti in azienda, continua a essere svolto dalla ditta A. T. I. M. L. Lorenzin S. R. L. ´ Galliera Veneta (Pd) + Brega Eugenio & C. S. N. C. ´ Montecarotto (An). Per richieste del servizio, da parte degli allevatori o veterinari, si dovra` contattare la ditta Brega Eugenio & C. S. N. C. Ai seguenti recapiti telefonici:  0731 889888 (dotato di segreteria telefonica);  328 3070178;  329 6275677. La Comunita` europea obbliga gli allevatori al pagamento di almeno il 25% del costo di distruzione degli animali morti in azienda. Sentite le organizzazioni professionali agricole e l´Associazione regionale degli allevatori, le tariffe delle spese a carico degli allevatori restano, pertanto, invariate come segue : Ovini ´´´´´´´´´´´´ 8,00 euro Iva Compresa /capo; Bovini fino a 200 Kg ´´´. 16,00 euro Iva Compresa /capo; Bovini oltre 200 kg ´´´´. 40,00 euro Iva Compresa /capo. Nulla e` cambiato sulle modalita` di svolgimento del servizio; la ditta che effettua il ritiro degli animali morti rilascera` l´originale della fattura, debitamente compilata in ogni parte; gli allevatori dovranno fornire tutti i dati anagrafici dell´azienda (ragione sociale, indirizzo e n di Partita Iva) e, contestualmente, pagare l´importo dovuto. Per segnalare eventuali problemi e/o disguidi, e` possibile rivolgersi ai veterinari della Asur - Zona territoriale competente o all´assessorato Agricoltura, tel. 071 8063651, fax 071 806 3055 (riferimento: perito agrario Roberto Gatto). .  
   
   
E´ NATA VACUUM BOX 3, LA MACCHINA CONSERVATRICE UN RIVOLUZIONARIO SISTEMA PER IL SOTTOVUOTO  
 
E´ nato un rivoluzionario sistema di conservazione degli alimenti sottovuoto, che sarà presentato a tutti gli operatori del settore alimentare e gastronomico lunedì 9 luglio alle 16 presso i locali della Piave Sport, in via della Vittoria 3 a Nervesa della Battaglia (Tv). E "rivoluzionario" è davvero il termine più appropriato, per il nuovo brevetto di un´azienda bellunese, Ddolo, che cambierà il modo di intendere e di utilizzare il sottovuoto. Non si tratta, infatti, dei consueti sacchetti monouso o contenitori, ma di un vero e proprio mobile in acciaio Inox a cassetti che consente di prolungare fino a quattro volte i tempi di conservazione degli alimenti rispetto alla conservazione in condizioni normali. Sempre distintasi per la spiccata capacità di presentare sul mercato prodotti innovativi, funzionali ed estremamente utili nella vita di tutti i giorni, l´azienda di Mel ha ora brevettato Vacuumbox3: un mobile che avvia il ciclo sottovuoto in maniera automatica, alla chiusura del cassetto. Una vera e proprio "macchina conservatrice", insomma, che consente di inserire i prodotti direttamente all´interno dei cassetti (che a loro volta possono contenere bacinelle anche posizionabili sullo stesso piano) e che evita quindi l´utilizzo dei sacchetti, facendo risparmiare il tempo di confezionamento (con conseguente risparmio economico ed una minore produzione di rifiuti). Inoltre, Vacuumbox 3 può essere utilizzato, secondo la tipologia di conservazione del prodotto inserito, sia a temperatura ambiente sia all´interno di celle frigorifere, anche se un nuovo modello di mobile refrigerante è già allo studio e sarà commercializzato entro la fine del 2007. Ma, intanto, la vera e propria "rivoluzione" di Vacuumbox 3 e cominciata e sta suscitando l´interesse e l´entusiasmo dei primi addetti ai lavori del mondo della ristorazione che hanno potuto constatarne la funzionalità. .  
   
   
LE INFEZIONI DEL CAVO ORALE AUMENTANO IL RISCHIO DI SERIE PATOLOGIE: DAL DIABETE FINO AI PARTI PREMATURI.LA PREVENZIONE INIZIA DALLA BOCCA. E SI COMPLETA IN 3 FASI: ORAL CARE CON IL MARCHIO GUM SVILUPPA IL “SISTEMA 3 FASI GUM  
 
In Italia 3 milioni di persone hanno il diabete, le malattie cardiocircolatorie sono ancora la prima causa di morte e i parti prematuri (al di sotto delle 36 settimane) sono cresciuti dal 5,5 al 7,3% tra il 1985 e il 2002. Chi si occupa, a vari livelli e vario titolo di salute pubblica -dal Ministero della Salute sino al medico di base-, concorda sull’importanza della “Prevenzione” per restringere il diffondersi di patologie così rilevanti, ma pochi sanno che, tra le corrette abitudini di vita che riducono il rischio di diabete, infarti e parti prematuri, svolge un ruolo fondamentale anche un’igiene orale completa. Non solo sport, movimento, una corretta alimentazione, controlli medici periodici e la rinuncia al fumo e ad altri “vizi” che attentano alla nostra salute possono aiutarci a prevenire alcune malattie: avere una bocca “sana” fa sì che le infiammazioni del cavo orale non si estendano ad altri organi, aumentando il rischio di patologie apparentemente “lontane” dalle nostre gengive. La cavità orale è un ecosistema complesso in cui vivono in equilibrio 500 diversi ceppi batterici, che costituiscono la cosiddetta “microflora orale”. Quando il sistema è alterato possono prendere il sopravvento i batteri patogeni responsabili delle infezioni del cavo orale. L’insorgenza di tali infezioni è accentuata da un’igiene trascurata o incompleta, perché i batteri patogeni trovano nell’ambiente privo di ossigeno, sottostante la placca dentale, le condizioni più favorevoli per il proprio sviluppo. I batteri provocano dapprima gengivite, che si manifesta con gengive che sanguinano quando si spazzolano i denti. Se la gengivite perdura per molto tempo, l´infiammazione può estendersi alle strutture circostanti, distruggendo le fibre parodontali e l´osso alveolare che sorregge i denti: ecco che compare la parodontite. In questo stadio si formano le tasche parodontali, dapprima gengivali, poi ossee, che minano la stabilità del dente, portando alla sua perdita. 6 persone su 10 presentano una forma di malattia parodontale, che può essere più o meno grave. Il 10% di questa persone è colpita da una parodontite grave che, se trascurata, ovvero non diagnosticata e non curata, può portare alla perdita dei denti. Ma un’igiene orale non completa può portare, oltre che alle malattie parodontali, anche ad una serie di rischi per la salute dell’intero organismo. Come emerso durante il Convegno Internazionale organizzato da Sunstar Foundation sui legami tra salute orale e salute sistemica “Il sistema circolatorio può trasportare in tutto il corpo i batteri che non vengono eliminati dalla bocca, innescando pericolose reazioni infiammatorie a distanza”. A quali rischi e a quali patologie si va incontro trascurando la propria igiene orale? Diversi studi dimostrano che la parodontite rappresenta un fattore di rischio per le malattie cardiovascolari: la presenza di Dna di patogeni parodontali negli ateromi delle carotidi indica il rischio che gli agenti eziologici della parodontopatia possano raggiungere il cuore e le coronarie favorendo l´aterosclerosi e la trombosi. Inoltre è stata riscontrata una correlazione significativa tra nascite premature e parodontite. Secondo dei recenti studi effettuati negli Stati Uniti si evince infatti che un’alta percentuale di tutti i parti di neonati sottopeso è attribuibile alla presenza di una malattia parodontale. Durante la gravidanza infatti, le infezioni orali non solo sono dannose per la salute della mamma ma anche per quella del feto perché la malattia parodontale porta ad esposizioni microbiche nel sangue a danno del feto. Il diabete, oltre a rappresentare un fattore di rischio per la parodontite, può essere più difficile da controllare in pazienti affetti da patologia parodontale. L’oms prevede che nel 2025 ci saranno 300 milioni di diabetici, con un aumento di 10 volte in soli 40 anni. Una vera epidemia, rispetto alla quale il fattore “prevenzione” è senz’altro un’arma fondamentale per combattere la patologia. Sembra esistere una relazione bidirezionale tra diabete e malattie parodontali. Come sottolinea infatti l’American Academy of Periodontology “forme gravi di parodontite possono rivelarsi un fattore importante di rischio nell’evoluzione del diabete”. Un diabetico sottoposto a terapia farmacologica efficace ha le stesse probabilità di contrarre la malattia parodontale rispetto ad un individuo sano; viceversa la mancanza di un adeguato controllo metabolico favorisce l´insorgenza e/o l´aggravarsi della parodontite. Allo stesso tempo, gli studi clinici dimostrano che la parodontite è in grado di aggravare lo scompenso metabolico nei diabetici. Infine, studi epidemiologici recenti sostengono che la flora e l´igiene orale possano altresì influire sulle condizioni polmonari. I Fattori Di Rischio Per L’insorgere Delle Malattie Paradontali: · Scarsa o non completa igiene orale. Al primo posto tra le cause scatenanti le malattie parodontali collochiamo senz’altro un’igiene orale non accurata. Nonostante usino correttamente dentifricio e spazzolino, alcuni individui con familiarità e maggior sensibilità rispetto alla patologia, necessitano di una igiene molto più accurata di altri, al fine di evitare l´insorgenza della parodontite. È stato ampiamente dimostrato che un’igiene completa ed accurata richiede 3 fasi: l’uso corretto dello spazzolino -consente di eliminare solo fino al 50% di placca-, l’uso del filo interdentale -per rimuovere fino al 70% di placca- e l’uso infine di prodotti specifici, quali ad esempio il collutorio e altri, che vadano a completare la pulizia del cavo orale. · Fumo di tabacco. Studi epidemiologici sui fumatori dimostrano un maggior rischio di contrarre la parodontite (supportato anche dalla scarsa igiene orale che spesso accompagna i forti fumatori). Anche l’efficacia nella cura delle malattie parodontali risulta negativamente influenzata dal fattore fumo. · Ormoni La gengiva è considerata un organo bersaglio per l´azione degli ormoni steroidei: gli estrogeni influiscono sulla microflora orale, stimolano il metabolismo del collagene e dell´angiogenesi, hanno attività chemiotattica nei confronti di fattori di crescita, ed insieme al progesterone modulano le risposte vascolari e il turnover del connettivo parodontale. Ecco perché durante fasi di cambiamenti ormonali –la pubertà, la gravidanza, la menopausa, etc. - siamo tutti –e soprattutto le donne- maggiormente soggetti a sviluppare malattie parodontali. L’importanza Della Prevenzione: le 3 fasi di un’igiene orale completa per combattere le malattie parodontali e ridurre il rischio di infiammazioni. I dentisti e i ricercatori sono concordi nel ritenere che la parodontite non possa insorgere in una bocca correttamente pulita. La prevenzione è quindi effettuata con gli stessi strumenti della prevenzione della carie, in un percorso di oral care che idealmente preveda 3 fasi: l’utilizzo corretto di spazzolino due-tre volte al giorno, il completamento della rimozione della placca con il filo interdentale e l’uso di colluttori o altri prodotti specifici. Possono risultare utili in questo senso anche i rilevatori di placca, speciali agenti chimici da utilizzare dopo aver lavato i denti per verificare l´efficacia della pulizia. A causa dell’assenza di sintomi dolorosi acuti, spesso le malattie parodontali non vengono diagnosticate, dando vita a infezioni e di conseguenza a processi infiammatori che agiscono poi anche lontano dal cavo orale. Ecco perché è importante sottoporsi a controlli periodici dal dentista e prendersi cura, ogni giorno, della propria igiene orale, attuando una strategia preventiva “a 3 fasi” che garantisca una pulizia completa dei denti e delle gengive. Sunstar, azienda giapponese che da anni commercializza in tutto il mondo una linea di prodotti per l’oral care con il marchio Gum, è l’unica ad aver sviluppato il “Sistema 3 Fasi Gum: gengive sane per una vita più sana” che comprende una serie completa di prodotti e strumenti che, usati sinergicamente, garantiscono un’igiene orale approfondita e completa. Info azienda: www. Sunstarbutler. Com – Numero Verde: 800-580840 .  
   
   
L’IGIENE ORALE HA PIÙ SUCCESSO SE SI SPOSTA IN CONTESTI DI SOCIALITÀ. QUESTI I RISULTATI DI UN PROGETTO PILOTA CHE OGGI PARTE COME CAMPAGNA NAZIONALE. PROMOSSO DA AIDI, AIRA E ANID IN COLLABORAZIONE CON LISTERINE  
 
Essere sensibili all’igiene orale? Applicare i giusti comportamenti? Avviene soprattutto quando è alto il contatto con gli altri, quando si è in un contesto di relazioni sociali. La consapevolezza di essere sempre al meglio, la sensazione di stare bene con se stessi e soprattutto con gli altri, è estremamente importante per le persone. Per questo motivo l’attenzione verso pratiche igieniche come quelle per il cavo orale, ‘storicamente’ confinate in ambito domestico e quindi spesso poco costanti nello svolgimento, diventano fonte di forte attenzione nel momento in cui ci si trova in un contesto di ‘socialità’. L’evidenza di questa tendenza è stata confermata dai numeri del Progetto Pilota di educazione all´igiene orale promosso da Listerine, collutorio a base di oli essenziali, nel mondo del lavoro, in collaborazione con l´Associazione Igienisti Dentali Italiani (Aidi), l´Associazione Italiana di Ricerca per l´Alitosi (Aira) e l´Associazione Nazionale Igieniste Dentali (Anid). Da un successo locale alla Campagna Nazionale Quattro importanti aziende della Lombardia (Aem, First-itema Group, L´eco di Bergamo, Osram) per un totale di 1000 dipendenti sono i numeri della Campagna ‘Una bocca a prova di relazioni sociali’. Per alcuni mesi nelle toilette delle aziende interessate sono stati collocati degli espositori contenenti Listerine, insieme alle istruzioni sulle sue modalità d´utilizzo e a un dettagliato materiale divulgativo, oltre a un video informativo a cura delle associazioni promotrici riguardo una corretta igiene orale. Il materiale aveva lo scopo di educare, in modo puntuale, sulle conseguenze di una cattiva igiene orale, con un particolare riferimento all’alitosi, un problema che, secondo una recente ricerca di Astra Demoskopea per Listerine, 7 dipendenti su 10 riferiscono essere assai diffuso e sentito all’interno degli uffici. Il livello di gradimento molto alto (100% di questionari distribuiti), sia tra i destinatari sia tra i responsabili delle aziende, ha portato a lanciare la Campagna a livello nazionale. “Possiamo sottolineare come sia interesse dell’azienda creare un ambiente sano e positivo per il lavoratore. – Afferma il Professor Costantino Cipolla, Presidente del Corso di Laurea Specialistica Sociologia della Salute e degli Stili di Vita, Università di Bologna. – Il benessere del lavoratore si configura come un fattore produttivo oltre che come un’esigenza etica. La competitività di un’azienda aumenta col crescere della soddisfazione e creare un contesto sicuro e “proattivo” stimola l’efficienza e la performance”. Un nuovo cambiamento nell’igiene orale degli italiani? Spostare il tema igiene orale in contesti differenti dalla propria abitazione, dove è più forte il bisogno di apparire al meglio, può diventare una chiave vincente per fare una corretta educazione. «Quello estetico è giustamente l´aspetto su cui far leva, considerato anche il fatto che un´immagine sana e curata è ormai ritenuta determinante anche in ambito professionale, ma direi che tutte le occasioni di socialità rappresentano un momento importante per sensibilizzare sull’importanza di una corretta igiene orale quotidiana», osserva la dottoressa Marialice Boldi, presidente dell´Aidi. «Del resto l´alitosi riguarda il 50% della popolazione mondiale, sia maschile sia femminile», commenta il Professor Andrea Pilloni, presidente dell´Aira, «per cui si tratta di un problema destinato ineluttabilmente a riguardare tanto le relazioni sociali quanto quelle lavorative”. Il merito di questa iniziativa, oltre alla raccolta di interessanti dati epidemiologici che è un´assoluta novità per l´Italia, sta anche nell´informare il grande pubblico della possibilità di risolvere il problema nel 90% dei casi. Come? Contrastando la proliferazione dei batteri responsabili del disturbo, rimuovendo la placca batterica anche dagli spazi interdentali e da tutte le superfici della bocca che spesso si tende a trascurare. Una modalità di assoluta efficacia per raggiungere questo obiettivo è quello di utilizzare regolarmente un collutorio a base di oli essenziali, la cui formulazione assicura, al tempo stesso, un’efficacia provata da numerosi studi clinici e l’assenza di effetti collaterali anche nel lungo periodo. Operazioni tanto semplici quanto però ancora lontane dall´essere parte della routine quotidiana legata all´igiene orale: perché dai risultati del Progetto Pilota risulta che se il 100% del campione riconosce l´importanza anche sul lavoro di sfoggiare una bocca sana e pulita, il 18% dello stesso ammette candidamente di aver ignorato l´importanza del collutorio per l´igiene orale finché non si è imbattuto nei dispenser di Listerine. Informare, dunque, utilizzando tutte le occasioni disponibili, tanto più che la fascia di uomini e donne in età lavorativa sembra essere particolarmente disposta a mettere in pratica i consigli ricevuti. Tutti gli interpellati hanno infatti detto di voler inserire l´utilizzo del collutorio nelle quotidiane attività di igiene orale dopo averlo provato nelle rispettive aziende. “Tantissime sono le aziende italiane che possono essere interessate a migliorare l´immagine dei loro dipendenti e le stesse relazioni inter-aziendali, aiutandoci così a sviluppare su scala nazionale un progetto che può davvero diventare un valore aggiunto per la prevenzione orale nel nostro Paese” – conclude la dottoressa Carolina Valente, presidente dell´Anid. .  
   
   
CONFEDERAZIONE ITALIANA DELLA VITE E DEL VINO-UNIONE ITALIANA VINI SARTORI RICONFERMATO PRESIDENTE PER IL TRIENNIO 2007/09 LO HA ELETTO ALL’UNANIMITÀ IL CONSIGLIO D’AMMINISTRAZIONE AL TERMINE DELL’ASSEMBLEA DEI SOCI  
 
Andrea Sartori è stato riconfermato alla presidenza della Confederazione Italiana della Vite e del Vino-unione Italiana Vini per il triennio 2007/09. Lo ha eletto all’unanimità il Consiglio d’amministrazione al termine dell’assemblea dei soci, che ha anche rinnovato le cariche delle tre Federazioni Nazionali Commercio, Viticoltori e Industriali rieleggendo presidenti rispettivamente Quirico Decordi, Piernicola Leone de Castris e Lamberto Vallarino Gancia. Nel suo discorso all’assemblea, Sartori ha ripercorso le tappe di questo suo primo mandato e tracciato le linee del programma futuro, con particolare riferimento, per quanto riguarda lo scenario politico, all’imminente nuova Ocm vino e alla riforma della legge 164 sulle denominazioni d’origine. “Negli obiettivi, cioè il riequilibrio dell’offerta di mercato - ha detto Sartori - la proposta di riforma dell’Ocm avanzata dalla Commissione europea è condivisibile. Tuttavia gli strumenti ipotizzati ci lasciano alcuni dubbi, in particolare quelli legati agli espianti - peraltro scesi a 200. 000 ettari da una prima ipotesi di 400. 000 - all’inquadramento giuridico dei Vqprd e alla designazione e presentazione dei vini. Ora attendiamo il 4 luglio per conoscere nei dettagli la proposta legislativa, sulla quale si sono comunque già intraviste modifiche delle impostazioni iniziali. “Per quanto riguarda il fronte nazionale – ha proseguito Sartori – la riforma della legge 164, come d’altronde era logico che fosse, partirà dopo che saranno resi noti i dettagli della nuova Ocm. Sempre in questo contesto è da registrare che il decreto sui controlli dei Vqprd varato dal ministero delle Politiche agricole a marzo non ha contribuito a rasserenare gli animi, soprattutto rispetto al piano tariffario e alla definizione della filiera vitivinicola regionale. Su questo punto le organizzazioni di categoria si sono compattate affermando con forza che la filiera non possa che essere costituita da organizzazioni rappresentative delle imprese economicamente coinvolte nelle fasi di produzione, trasformazione e confezionamento dei prodotti della Denominazione interessata. “Riguardo a questi e ad altri temi che dovranno essere affrontati nel prossimo futuro, non posso che dirmi fiducioso – ha concluso Sartori – in quanto rilevo con soddisfazione che oggi nella nostra associazione si respira un’aria orientata al dialogo, proiettata verso una nuova progettualità. Solo in questo modo Unione Italiana Vini può essere vera forza sociale capace di leggere e interpretare correttamente gli interessi della propria base associativa, per essere in grado di incidere significativamente laddove si assumono le decisioni. In questi primi tre anni di mandato abbiamo raggiunto risultati importanti e tangibili, sono sicuro che i prossimi tre saranno ancora più ricchi di soddisfazioni”. .  
   
   
VERONA WINE TOP 2007: 27 RICONOSCIMENTI AL SOAVE SODDISFAZIONE TRA I PRODUTTORI PER I RISULTATI OTTENUTI NELLA QUARTA EDIZIONE DEL CONCORSO ENOLOGICO TUTTO DEDICATO ALLE DENOMINAZIONI ALIGERE ED ORGANIZZATO DALLA CAMERA DI COMMERCIO DI VERONA  
 
Alla sua quarta edizione, Verona Wine Top, il concorso enologico curato dalla Camera di Commercio di Verona, e dedicato esclusivamente alle eccellenze enologiche scaligere, regala alla denominazione del Soave risultati più che soddisfacenti. 16 Soave Doc e Soave Doc Classico, 9 Recioto di Soave Docg e 3 Soave Superiore Docg sono stati premiati, per un totale di 27 segnalazioni su 43 vini bianchi veronesi premiati. Un risultato importante che giunge durante la tradizionale stagione riservata alla degustazione dei vini per le guide di settore e che fa ben sperare per le segnalazioni di fine estate. Particolarmente apprezzati sono stati i cru del Soave, frutto di un importante progetto di zonazione viticola reso possibile grazie a Veneto Agricoltura e che oggi assicura al Soave concrete possibilità di competizione tra le denominazioni italiane ed estere. .  
   
   
I FIORI DI 4 REGIONI ITALIANE IN UNGHERIA PRESENTATO A MILANO IL CONSORZIO VIRIDARIUM  
 
 L’europa orientale è sempre più vicina ai fiori e al verde dell’Italia. Il 3 luglio, a Milano, è stata presentata la società mista Viridarium Hungary Ktf (per il 96% italiana e per il 4% di Andrai Feldhofer del settore florovivaistico ungherese). Alla presentazione sono intervenuti, Giancarlo Cassini, assessore all’Agricoltura della Regione Liguria, Roberto Lovato, dirigente area agroalimentare Ice, Alessio Ponz de Leon Pisani, direttore ufficio Ice Budapest, Mario Cimino, presidente Consorzio Viridarium, Mirella Calvano, dirigente del settore Promozione e credito al Commercio Regione Piemonte La costituzione della Viridarium Hungary Ktf è il punto di partenza di un progetto interregionale più vasto e articolato, finanziato dal Ministero del Commercio Internazionale. Quattro regioni (Liguria, Lombardia, Piemonte e Toscana) hanno sottoscritto con l’Istituto per il Commercio Estero un’intesa operativa. L’obiettivo è realizzare una piattaforma logistica in Ungheria, con la creazione di un’area attrezzata per la commercializzazione e distribuzione dei fiori, delle piante e dei prodotti vivaistici italiani anche nei paesi limitrofi. Una vera e propria promozione integrata del sistema Italia per il settore florovivaistico. L’importanza strategica dell’Ungheria, dove operano ben 13 grandi centri logistici, è dovuta alla particolare posizione geografica: il paese magiaro si trova, infatti, al centro dei principali corridoi autostradali dell’Unione Europea (corridoio 4 Vienna-bucarest, corridoio 5 Zagabria-kiev, e corridoio 7 Danubio). Il debutto della Viridarium Hungary Ktf (la cui parte italiana è costituita da Flora Toscana-pescia, Florcoop Sanremo, Ortofrutticola Albenga, Flormercati Montichiari(bs) rappresenta il primo passo del progetto florovivaismo. Per il Piemonte è presente la Flor Coop Lago Maggiore di Nebbiuno(no). Il Consorzio ha già acquistato lotti di terreno nel parco industriale di Leshegy, dove verranno costruiti un magazzino di 2500 mq, una serra di 400 mq ed altre aree attrezzate. A sostegno della creazione della piattaforma verranno organizzate indagini di mercato, azioni di comunicazione, dimostrazioni floreali e la partecipazione alla Fiera Hortus Hungaricus di Budapest, in programma a settembre. Il costo complessivo per la realizzazione delle iniziative previste ammonta a 500mila €. .