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Notiziario Marketpress di Lunedì 03 Marzo 2008
GINEVRA (SVIZZERA) - PRIMO CONVEGNO EUROPEO SUL TUMORE POLMONARE  
 
Ginevra, 3 marzo 2008 - Dal 23 al 26 aprile si svolgerà a Ginevra (Svizzera) il primo convegno europeo sul tumore polmonare, organizzato dalla European Society for Medical Oncology (Esmo). La letalità del tumore polmonare è universalmente riconosciuta: si tratta indubbiamente di uno dei tipi di cancro che miete più vittime in Europa e nel mondo. I ricercatori documentano le scoperte che consentono sempre nuovi progressi nelle possibili cure per il tumore polmonare e contribuiscono a influenzare la sfera politica e la società promuovendo numerose iniziative di prevenzione proattiva. Nel corso del convegno verranno discussi i temi seguenti: - il futuro dell´imaging; - relazione provvisoria sul tumore polmonare dell´Associazione Internazionale per lo Studio del Tumore Polmonare (Iaslc); progressi nel campo delle tecniche chirurgiche per il carcinoma in situ; aspetti problematici delle nuove tecniche di radioterapia associate alla chirurgia; nuove cure per le prime fasi della malattia; terapie mirate e selezione di pazienti sottoposti ad analisi genomiche; gestione della tossicità; individuazione di nuove patologie; l´adenocarcinoma è un tumore o no?; politica antitabacco. L´esmo è un´organizzazione professionale senza scopo di lucro per l´oncologia medica, il cui obiettivo è la promozione del trattamento multidisciplinare del cancro in tutto il mondo. Per ulteriori informazioni visitare: http://www. Esmo. Org/activities/jntconf/jntlung/ .  
   
   
REGIONE UMBRIA CAPOFILA PRIMO PROGETTO NAZIONALE DI PREVENZIONE DEI DISTURBI DEL COMPORTAMENTO ALIMENTARE  
 
Perugia, 3 marzo 2008 – La Regione Umbria è stata individuata come capofila del progetto nazionale di intervento preventivo e assistenziale che, per la prima volta in Italia, viene messo a punto per fronteggiare l’emergenza sociale dell’anoressia, della bulimia e degli altri disturbi del comportamento alimentare che investono un numero crescente di italiani, con una preoccupante diffusione tra le ragazze e i ragazzi più giovani. “Le buone pratiche di cura e la prevenzione sociale dei disturbi del comportamento alimentare”, questo è il titolo del progetto per il quale è previsto uno stanziamento di circa 1 milione di euro, verrà presentato lunedì 3 marzo a Roma, nel corso di un incontro nella sede del ministero per le Politiche giovanili e le attività sportive. Il progetto, di durata biennale, prenderà il via ad aprile ed è stato elaborato sulla base dell’accordo di collaborazione siglato nel dicembre scorso tra i ministeri per le Politiche giovanili e della Salute e la Direzione regionale Sanità e servizi sociali della Regione Umbria. L’obiettivo è, innanzitutto, quello di favorire un cambiamento degli stili di vita attraverso iniziative di informazione e comunicazione, rivolte in particolare ai giovani, sull’importanza di uno stile di vita attivo. Si punta, inoltre – spiegano dalla Direzione regionale Sanità - al rafforzamento della funzione educativa e sociale dello sport e alla realizzazione di una mappa dettagliata dei servizi pubblici per il trattamento dei disturbi del comportamento alimentare. Il progetto si propone, allo stesso tempo, di misurare la diffusione del disturbo, le caratteristiche dei pazienti e delineare le buone pratiche nel loro trattamento, con la definizione di uno specifico protocollo basato su evidenze scientifiche. La Regione Umbria è stata scelta come capofila del progetto poiché è stata la prima in Italia ad aver realizzato, nell’ambito del servizio pubblico, il modello organizzativo integrato previsto dalle linee guida in materia emanate nel 1998 e che è costituito da quattro livelli di intervento (ambulatorio, day hospital, ricovero in ospedale, trattamento riabilitativo in struttura extra-ospedaliera). Il suo ruolo è quello di supervisione e coordinamento. In particolare, la Regione Umbria coordinerà per l’area assistenziale cinque centri operativi incaricati di incrementare gli interventi (tra cui il Centro per la cura dei disturbi del comportamento alimentare – residenza Palazzo Francisci di Todi, della Usl n. 2 dell’Umbria) e otto centri operativi per l’area prevenzione. Con il progetto, si sottolinea ancora dalla Direzione Sanità e servizi sociali della Regione, si vuol favorire la condivisione di conoscenze ed esperienze a livello regionale, nazionale ed europeo per la diffusione delle buone prassi e costituire, a livello regionale, una rete integrata di referenti del settore sanitario e dello sport per sviluppare una programmazione congiunta. Il progetto è articolato in vari ambiti di intervento sul territorio nazionale (monitoraggio delle “buone pratiche”, azioni di prevenzione nella scuola, nei media, attraverso lo sport e il ruolo dell’industria alimentare), che verranno illustrati durante l’incontro di lunedì 3 marzo. L’iniziativa prevede la partecipazione dei rappresentanti dei ministeri per le Politiche giovanili e della Salute, della Regione Umbria e di servizi pubblici e associazioni da tempo attive nella lotta contro i disturbi del comportamento alimentare, coinvolti nel progetto. Al termine dell’incontro, sono previsti gli interventi dei ministri della Salute, Livia Turco, e delle Politiche giovanili, Giovanna Melandri. .  
   
   
GIORNATA MONDIALE DEL GLAUCOMA: LA PREVENZIONE E L’INFORMAZIONE POSSONO “ARRESTARE” IL LADRO DELLA VISTA 6 MARZO 2008. GIORNATA MONDIALE DEL GLAUCOMA  
 
Milano, 3 marzo 2008 - Arrestare il ladro silenzioso della vista ossia il glaucoma, che costituisce la seconda causa di cecita´ irreversibile al mondo, è possibile con la prevenzione e le informazioni corrette. Le armi? Per gli oculisti della Società Oftalmologica Italiana (Soi)- istituzione che rappresenta i 7 mila oculisti italiani- la strategia vincente è la diagnosi precoce e una sensibilizzazione da parte della popolazione. Per rispondere a tutte le informazioni sul glaucoma la Soi ha creato Per Vedere Fatti Vedere, Associazione Onlus a disposizione di pazienti e familiari. L’indirizzo www. Pervederefattivedere. It. Il telefono 0644361575 Il glaucoma colpisce il 2% della popolazione, ma fra coloro che superano i 75 anni d´ eta´ arriva al 10%. “E’ una malattia tanto insidiosa e rappresenta una delle principali cause di cecità nel mondo”, puntualizza il dottor Matteo Piovella Segretario della Società Oftalmologica Italiana, “Solo in Italia, sono circa 550. 000 i pazienti accertati, ma il dato è destinato a salire in concomitanza con la sempre crescente consapevolezza del problema. Almeno 200. 000 persone sono affette da cecità dovuta a glaucoma e si calcola che, nei prossimi anni, si verificherà un aumento dei casi del 30 per cento a causa dell’invecchiamento della popolazione”. In occasione della Giornata Mondiale del Glaucoma, la Società Oftalmologica Italiana presenta l’Associazione Per Vedere Fatti Vedere Onlus. “l’associazione risponde all’esigenza di trasmettere alla gente quante piu´ informazioni possibili su questa malattia che purtroppo non da´ sintomi fin quando non e´ troppo tardi- chiarisce Costantino Bianchi , Vicepresidente dell’Associazione ed è a disposizione di pazienti e familiari. ” “I sintomi della patologia sono quasi sempre minimi o assenti – spiega Matteo Piovella Segretario della Soi, e pertanto, in passato, la malattia veniva diagnosticata spesso solo in fasi avanzate. La comparsa dei primi segni di danno all’esame del campo visivo corrisponde infatti ad una avvenuta perdita del 30-40 per cento di cellule ganglionari retiniche. Oggi, invece, la possibilità di ricorrere a nuove tecniche diagnostiche e soprattutto l’enorme incremento di informazioni scaturite da ricerche condotte nell’ambito della genetica molecolare rappresentano un traguardo fondamentale nella gestione del paziente affetto da glaucoma. ” .  
   
   
AL VIA PIANO DI RIORGANIZZAZIONE DELLA RETE OSPEDALIERA LIGURE  
 
Genova, 3 marzo 2008 - "Il piano di riorganizzazione della rete ospedaliera varato oggi dal consiglio regionale ha seguito un iter di partecipazione molto lungo e ha visto le aziende confrontarsi con le conferenze dei sindaci per dare il via all´attuale proposta". Con queste parole l´assessore alla Salute della Regione Liguria, Claudio Montaldo ha commentato l´approvazione da parte del consiglio regionale del piano di riorganizzazione della rete di ricovero e cura che ridisegna la rete degli ospedali della Liguria e si inquadra nel programma di modernizzazione varato dal consiglio regionale nell´agosto scorso, completando così il processo avviato nel 2006. "Il programma - ha sottolineato l´assessore Montaldo - si propone di superare la frammentazione dell´offerta, la dispersione delle risorse specialistiche e la limitata integrazione tra ospedali e tra ospedali e territorio". Il programma varato il 29 febbraio dal consiglio regionale prevede la realizzazione di cinque nuovi ospedali in Liguria e individua le condizioni per gestire una fase transitoria nell´attuale configurazione ancora connotata dalla presenza di un numero elevato di piccoli presidi e stabilimenti ospedalieri". Alla base del piano approvato oggi, un disegno più generale che "ha visto crescere in questi due anni e mezzo, tra il 2006 e il 2007, i servizi di residenzialità per anziani e disabili di 1000 posti a cui se ne aggiungeranno ulteriori 500/600 nel 2008, incrementare di 170 i posti per la riabilitazione e dare avvio a 26 "Case della salute", tra quelle attive e quelle programmate con risorse già impegnate e con l´impegno a sviluppare ancora di più le cure domiciliari". Dal punto di vista strutturale il piano prevede: la riduzione di due aziende ospedaliere, Villa Scassi e Santa Corona entro il 1 luglio 2008 che confluiranno rispettivamente nella Asl 3 Genovese e nella Asl 2 Savonese , "con una diminuzione di costi per i servizi generali e una maggiore integrazione tra ospedale e territorio"; la presenza di presidi ospedalieri unici all´interno delle aree di competenza delle Asl 1, 2, 3, 4 e 5 "per ottenere casistiche significative e quindi maggiore qualità delle prestazioni e indirizzare le risorse verso i servizi carenti, concentrando così risorse e innovazione tecnologica". In particolare per la Asl 1 Imperiese sotto il profilo organizzativo la funzione ospedaliera sarà svolta dal presidio composto dagli stabilimenti dell´ospedale S. Charles di Bordighera, dall´ospedale di Sanremo e Bussana e dall´ospedale di Imperia. Per la Asl 2 Savonese sotto il profilo organizzativo la funzione ospedaliera sarà svolta dal presidio costituito dall´ospedale Santa Corona di Pietra Ligure e dal nuovo ospedale di Albenga e dal presidio costituito dall´ospedale San Paolo di Savona e di Cairo Montenotte. Per la Asl 3 Genovese la funzione ospedaliera sarà svolta dal presidio costituito dagli ospedali di San Carlo di Voltri, Padre Antero di Sestri Ponente, Villa Scassi di Sampierdarena, Gallino di Pontedecimo, la Coletta di Arenzano e Sant´antonio di Recco, con una specializzazione in chirurgia ortopedica e riabilitativa. Per la Asl 4 Tigullio sotto il profilo organizzativo la funzione ospedaliera sarà svolta dal presidio costituito dall´ospedale di Santa Margherita (attualmente) e dal 2009 da quello di Rapallo. Dall´ospedale di Lavagna, dall´ospedale di Sestri Levante e infine per la Asl 5 Spezzina la funzione ospedaliera sarà svolta dal presidio costituito dagli ospedali Sant´andrea e Felettino della Spezia e S. Bartolomeo di Sarzana. "È inoltre prevista - continua l´assessore - la riorganizzazione delle funzioni chirurgiche, con la sottolineatura del valore innovativo della day surgery e con l´obiettivo del miglioramento della sicurezza dei pazienti, attraverso l´indicazione per gli interventi di maggiore complessità di essere effettuati soltanto in strutture dotate di rianimazione". "Con questo piano - continua Montaldo - abbiamo inoltre raggiunto i parametri normativi previsti dall´accordo Stato Regioni del settembre 2005 che stabiliscono per la Liguria un rapporto di 3,78 posti letto per acuti ogni 1000 abitanti, un obiettivo conseguito senza ulteriori riduzioni di posti letto ordinari, perché si ritiene che la soglia di 6. 200 posti letto circa corrispondenti al parametro del 3,78 rappresenti il minimo necessario per una regione che ha una quota elevata di anziani, il 26,5% di ultra 65enni, e quindi caratterizzata da una tendenziale crescita del bisogno di ricoveri ed esteso le prestazioni ambulatoriali, sia di carattere medico che chirurgico". Il piano prevede inoltre il potenziamento dell´emergenza/urgenza, con un´ulteriore copertura sui territori delle automediche e la sperimentazione di ambulanze con infermieri a bordo per le zone più periferiche, con il rafforzamento dell´elisoccorso e un coordinamento regionale dell´emergenza. .  
   
   
FORMIGONI INAUGURA NUOVO SERVIZIO PER DISABILI DAT  
 
Milano, 3 marzo 2008 - Una casa domotica (cioè ad elevato livello di automazione) di 130 mq, una mostra permanente di ausili tecnici per la mobilità, la vita quotidiana, la cura personale, la comunicazione e l´informatica, oltre a quattro palestre di terapia occupazionale, per il reinserimento domiciliare, lavorativo, scolastico e sociale. E´ questo il "Dat" (Domotica, Ausili e Terapia occupazionale), un servizio all´avanguardia per i disabili inaugurato il 29 febbraio al Centro Irccs "Santa Maria Nascente" della Fondazione Don Gnocchi dal presidente della Regione Lombardia, Roberto Formigoni, in occasione del 52° anniversario della scomparsa proprio di don Carlo Gnocchi. "Oggi, con l´inaugurazione del Dat, avete scelto il modo migliore per ricordare la figura di quel vostro fondatore - ha detto Formigoni nel corso del suo intervento - che con la sua infaticabile operosità al servizio dei malati e dei più fragili della società è stato esempio di vita per tutti, testimonianza concreta di ´poesia della carità e del fare il bene per il bene´. Da parte mia, non posso che rinnovare la mia profonda stima e l´apprezzamento del governo regionale verso l´attività della vostra Fondazione, che ancora una volta dimostra di saper coniugare attenzione alla persona, alta professionalità nella cura assistenza insieme alla sfida costante della ricerca e dell´innovazione". Formigoni ha quindi voluto ricordare una frase di don Gnocchi: "Quando nacque la nostra Opera era una cosa di tutti e di ciascuno. Ed abbiamo fatto, per questo spirito, un lavoro veramente prodigioso per mole e per rapidità. È una cosa che solo si spiega con la Divina Provvidenza, per quanto riguarda la parte di Dio, e con la nostra passione, per quanto riguarda la parte degli uomini". "Ebbene - ha commentato - è indubbio che quello spirito e quella passione abbiano accompagnato la Fondazione nella prosecuzione delle opere del fondatore e nella ricerca di forme sempre nuove di risposta ai bisogni emergenti della società. Questa eredità spirituale è ancora oggi il motore del vostro agire. Avete infatti da sempre dimostrato, accanto all´elevato livello medico e scientifico, una sensibilità e un´attenzione particolare per la persona, considerata nella sua interezza e accolta integralmente nella sua sofferenza". "La struttura, che oggi inauguriamo - ha concluso il presidente lombardo - rappresenta quindi un ulteriore arricchimento del sistema di innovazione sulle tecnologie avanzate per la medicina e la riabilitazione, che ha trovato e trova in Lombardia un terreno fertile e un governo regionale impegnato a mettere in campo tutte le strategie possibili per permettergli di operare e crescere". Alla cerimonia erano presenti tra gli altri anche il presidente della Fondazione Don Gnocchi, mons. Angelo Bazzari, il vicario episcopale di Milano, mons. Angelo Mascheroni, il direttore dell´Irccs "Santa Maria Nascente", Renzo Anguissola, e il direttore del Servizio Dat, Rosa Maria Converti. .  
   
   
NAPOLI, GIOVANNI DI MINNO NUOVO MANAGER ASL NA1  
 
 Napoli, 3 marzo 2008 - La Giunta della Regione Campania, su proposta del Presidente Antonio Bassolino e dell´assessore alla Sanità Angelo Montemarano, ha nominato Giovanni Di Minno nuovo manager dell´Asl Napoli 1. Di Minno si è specializzato in Medicina Interna presso l´Università di Napoli e in Ematologia Generale a Bari, per proseguire poi gli studi a Milano e Philadelphia. Nel 2007 è stato insignito della Laurea honoris causa in Farmacia dall´Università degli studi di Milano. "Abbiamo deciso di mettere a capo della più importante Asl regionale un manager sanitario dall´indiscusso profilo scientifico e professionale". Lo ha dichiarato il Presidente della Regione Campania Antonio Bassolino. "Il primo obbiettivo di Di Minno - ha continuato Bassolino - sarà riportare i conti della Na1 entro i parametri fissati dal Patto per la Salute, dopo lo sforamento del 10% accertato dal nostro assessorato alla Sanità. Il rientro dal debito sanitario e il potenziamento della qualità dei servizi offerti restano una priorità assoluta per la nostra giunta. Rigore finanziario, efficienza operativa e qualità delle prestazioni devono andare di pari passo, attraverso un impiego sempre più efficace delle risorse a disposizione. Su questo chiediamo la piena collaborazione di tutti i manager, che saranno valutati volta per volta sulla base degli obbiettivi raggiunti", ha concluso Bassolino. "Da quando è stato siglato il Patto per la Salute - ha ricordato l´assessore Montemarano - abbiamo intrapreso un percorso virtuoso che, pur tra tante difficoltà, sta cambiando via via il volto della nostra sanità. Vanno in questo senso non solo i risparmi di spesa, ma anche l´avvio della riorganizzazione della rete ospedaliera pubblica, la regolamentazione dei tetti di spesa dei privati, il contenimento della spesa farmaceutica. Siamo convinti che la nomina a capo della Na1 di una professionalità come quella di Di Minno, nota a livello internazionale, saprà rendere ancora più incisiva la nostra azione di riforma del servizio sanitario regionale" ha concluso Montemarano. La Giunta ha ringraziato il manager uscente Mario Tursi. .  
   
   
OSPEDALE CARDARELLI, L´ASSESSORATO ALLA SANITÀ CHIEDE UNA RELAZIONE AL DIRETTORE GENERALE  
 
Napoli, 3 marzo 2008 - "In merito alla vicenda del decesso di un´anziana paziente del Cardarelli, dopo una permanenza in barella di 36 ore, si rende noto che, secondo i dati del monitoraggio sulla disponibilità di posti letto effettuato mensilmente dall’assessorato regionale alla Sanità, il Cardarelli non sfrutta appieno i posti letto di area critica messi a disposizione dagli ospedali collinari. "Appare evidente, a questo punto, il mancato rispetto delle linee guida emanate dalla Regione con l´obiettivo di adottare protocolli d´intervento miranti ad eliminare il fenomeno dei ricoveri in barella, o quantomeno a ridurlo in limiti fisiologici. "Disatteso anche l´accordo, sottoscritto in Regione dai vertici aziendali, dell´apertura temporanea della Palazzina Alpi e quello (pure previsto dell´accordo) di un’apertura 24 ore su 24 dell´accettazione. "Sulla base di quanto premesso l´assessorato sollecita al direttore generale - dottor Enrico Iovino - una relazione dettagliata sulle ultime denunce emerse in merito al fenomeno barelle. Nel contempo, richiede ufficialmente al manager di individuare con assoluta chiarezza le responsabilità di quanto accaduto, così da avviare, nei casi previsti, le procedure disciplinari, ivi compreso il ricorso al recesso nei casi di mancanza grave da parte di chi è chiamato, per ruolo e dovere professionale, ad evitare il ripetersi di episodi simili. Si fa presente, inoltre, che eventuali violazioni saranno considerate anche ai fini della valutazione circa il conseguimento degli obiettivi aziendali". .  
   
   
MALATTIE RARE, FORMIGONI:SFIDA PER SANITA´ FUTURA UNA RETE REGIONALE ATTIVA DAL 2001, 30 MLN INVESTITI NEL 2007  
 
Milano, 3 marzo 2008 - La capacità di curare le patologie rare, coniugando diritti aspettative e desideri dei malati con il dovere delle istituzioni di organizzare un servizio sanitario equo e solidale rivolto a tutti: sarà questa una delle sfide decisive per la sanità del futuro, secondo quanto dichiarato oggi dal presidente della Lombardia, Roberto Formigoni, aprendo i lavori di un convegno indetto dalla Regione in occasione della "Prima giornata europea delle malattie rare". "Serve un approccio nuovo che parta dalla considerazione della persona malata come soggetto di una rete di relazioni sociali e familiari - ha sostenuto Formigoni - E´ questo l´approccio al quale stiamo lavorando sin dal 2001 con la creazione di una Rete Regionale della Malattie Rare che è arrivata a contare 29 presidi distribuiti principalmente tra Irccs, Fondazioni, Aziende ospedaliere e l´Istituto Mario Negri di Ranica che funge da Centro di coordinamento. La nostra volontà di realizzare questo Centro interregionale si è affermata nei fatti come un modello per tutte le altre regioni italiane, come testimonia la scelta di aprire al pubblico, ai medici e alle associazioni uno sportello telefonico con le funzioni di Centro di documentazione specifico per le Malattie Rare". Una scelta, questa del Centro di Ranica, la cui importanza è stata riconosciuta anche dall´Istituto Superiore di Sanità, in procinto di realizzare un numero verde. "In un campo come questo - ha spiegato il presidente lombardo - è infatti decisiva la possibilità di condividere il maggior numero di informazioni e prassi". A livello di presidio, ha poi aggiunto Formigoni, "in Lombardia ci si fa interamente carico del percorso di diagnosi e terapia, anche per quanto riguarda il sostegno psicologico e sociale". Formigoni ha quindi ricordato come l´impegno della Regione Lombardia sia andato oltre, stabilendo da subito il principio di garantire a questa categoria di malati terapie farmacologiche non ancora in commercio in Italia. Risultati importanti, ma che non fermano l´impegno della Regione nell´affrontare due problemi immediati, come la necessitò di effettuare alcune terapie ad alto costo e la volontà di assicurare alcune terapie riabilitative di mantenimento. La sfida quindi continua: i prossimi passi saranno l´inserimento di un nuovo Irccs di diritto privato nella Rete Regionale, la designazione di un referente ad hoc per ciascuna Asl lombarda e il lavoro continuo per migliorare i Percorsi diagnostici e terapeutici. .  
   
   
LOIERO HA PRESENTATO IL PIANO PER L’EMERGENZA SANITARIA  
 
Reggio Calabria, 3 marzo 2008 - Il Presidente della Regione Agazio Loiero, alla presenza dell’Assessore alla Tutela della salute Vincenzo Spaziante e del Prof. Franco Romeo, ha presentato il 29 febbraio ai giornalisti il Piano per l’emergenza sanità in Calabria. “Per noi è una giornata importante perché presentiamo il Piano per l’emergenza, elaborato dall’illustre professor Franco Romeo, necessario per razionalizzare la sanità in Calabria”. Con queste parole, il Presidente Loiero, ha aperto la conferenza stampa. Hanno partecipato all’incontro anche i manager delle Aziende sanitarie provinciali e ospedaliere ed i responsabili dei centri provinciali del “118”. L’auspicio del presidente Loiero è che “con questo Piano, dopo che, soprattutto nell’ultimo anno, la Calabria è stata pressata da avvenimenti gravi, anche se purtroppo non si possono scongiurare le morti, certamente si potranno mettere a posto le cose. Sull’onda lunga della malasanità - ha proseguito Loiero - tutto è stato messo in un calderone di negatività. Posso forse pensare che se questo Piano fosse già stato adottato alcune morti non ci sarebbero stati. Posso, comunque, dire con assoluta tranquillità che abbiamo dei medici di alta qualità e professionalità e altri che interpretano, in maniera dozzinale, la professione che esercitano. Queste cose noi non ce le possiamo più permettere. Perciò, tenendo conto anche che l’approvazione del Federalismo fiscale produrrà in questo campo riverberi nefasti, posso assicurare – ha concluso il presidente Loiero – che eserciteremo controlli molecolari sui bilanci sanitari. Controlli che non sono mai stati fatti e che noi vogliamo garantire con una norma legislativa”. Questa rete dell’emergenza sanitaria - ha detto,poi, l’assessore Spaziante - è un’idea che non è nata oggi, ma noi abbiamo accelerato i tempi e, nel giro di due mesi, abbiamo contestualizzato e formulato il Piano fecondo per la situazione dell’emergenza sanità”. L’assessore Spaziante ha messo in evidenza alcuni punti fondamentali del Piano: la comunicazione radio per il servizio del “118”, per il quale sarà per ora utilizzata la rete della Protezione civile e in seguito quella della sanità nazionale; il completamento del nuovo bando di gara per l’elisoccorso che prevede il potenziamento operativo di tutto il sistema. Per l’assessore Spaziante “bisogna partire dalla consapevolezza che i risultati avranno bisogno di un periodo lungo, perciò è necessario non farsi deprimere, essere estremamente determinati e utilizzare un metodo di lavoro che dovrà tener conto non di un sistema sanitario regionale, ma di un sub-sistema territoriale. “Abbiamo - ha aggiunto Spaziante - anche predisposto una serie di concorsi primariati e, inoltre, nella la prossima Giunta, ci occuperemo anche della stabilizzazione del personale. Insomma – ha detto infine Spaziante – si sta aprendo un percorso virtuoso concreto e positivo. Dobbiamo mantenere la barra dritta e andare avanti con determinazione”. L’ideatore del Piano Franco Romeo, entrando nei dettagli tecnici del Piano, ha affermato di “aver solo potuto razionalizzare l’esistente dando priorità alla rete dell’emergenza neuro traumatologica e in materna infantile e quella sulla sindrome coronaria acuta con la realizzazione di cinque centri Hub, localizzati nelle strutture che possiedono un emodinamica H 24, 7 giorni su 7 e cioè, all’ospedale Annunziata di Cosenza, agli ospedali Riuniti di Reggio Calabria, al Policlinico universitario di Germaneto, all’ospedale Pugliese e alla casa di cura Sant’anna di Catanzaro”. “Ho accettano - ha sottolineato Romeo – questo incarico di buon grado e con una certa rabbia sperando di poter intervenire concretamente in tempi brevi. E devo dire, che in Calabria, grazie al presidente Loiero, all’assessore Spaziante e a tutti i manager coinvolti, in due mesi è stato possibile realizzare quello che in altre regioni si porta avanti da anni”. .  
   
   
CONFERENZE SU “CERVELLO ED INVECCHIAMENTO” NELL’AMBITO DELLA MOSTRA “I SEGRETI DEL CORPO” (4 E 5 MARZO)  
 
Bolzano, 3 marzo 2008 - Nell’ambito delle iniziative collaterali della mostra sul tema “I segreti del corpo”, allestita presso il Centro Trevi di Bolzano, martedì 4 e mercoledì 5 marzo il professor Giuseppe Legname, docente di neurobiologia presso la Scuola Internazionale di Studi Avanzati di Trieste terrà due conferenze sul tema “Cervello ed invecchiamento”. I due incontri si svolgeranno rispettivamente martedì 4 marzo, alle ore 20,00, presso la Libera Università di Bolzano e mercoledì 5 marzo, alle ore 10,45, nell’Aula Magna del Liceo Scientifico “Evangelista Torricelli” di Bolzano. Le malattie da prioni insieme al morbo di Alzheimer, la sindrome di Parkinson, la sclerosi amiotrofica laterale e la malattia di Huntington, appartengono alla classe di malattie neurodegenerative. Queste patologie sono correlate con l´età e rappresentano un serio problema di salute pubblica nei Paesi sviluppati ove le migliorate condizioni di vita hanno contribuito ad innalzare l´età media della popolazione. Lo studio dei meccanismi molecolari responsabili dell’insorgere delle malattie da prioni potrebbe chiarire eventualmente anche altri disordini neurodegenerativi correlati con l´età. L´invecchiamento, infatti, gioca un ruolo fondamentale nello sviluppo di queste malattie del sistema nervoso centrale, tuttavia non è ancora chiaro se queste patologie si manifestino in quanto l´invecchiamento rende più vulnerabili le cellule neuronali o perché il processo patogenico emerge gradualmente col passare del tempo. In questo intervento verranno anche presentati e discussi i dati epidemiologici più recenti riguardanti queste patologie. .  
   
   
PIANO SANITARIO REGIONALE A SASSARI UN IMPORTANTE POLO PER LA RADIOTERAPIA  
 
Cagliari, 3 marzo 2008 - Con l´entrata in funzione del nuovo acceleratore lineare si amplia l´offerta terapeutica per la popolazione, anche perché salgono a due le macchine disponibili in città. Il nuovo acceleratore è installato presso l’Istituto di Scienze radiologiche dell’Azienda ospedaliero universitaria di Sassari, dove trova sistemazione anche l’altro acceleratore lineare, un "Varian 2100". Il nuovo acceleratore, arrivato a Sassari intorno al mese di ottobre, dopo essere stato sottoposto ad una delicata operazione di messa a punto, che ha riguardato le verifiche ingegneristiche e fisico-dosimetriche, è entrato in funzione giovedì scorso, 21 febbraio, e sono stati effettuati i primi 5 trattamenti. L’acceleratore lineare di ultima generazione, un “Varian Clinac 600 Dbx Hp (High performance)” con una potenza di energia di 6 megavolt, sostituisce il vecchio “Saturno 15”. La macchina è dotata di un collimatore multi-lamellare a 120 lamelle (con spessore lamelle di soli 5 mm all´isocentro per quelle centrali e di 10 mm per quelle periferiche), corredato di accessori ed in particolare di un nuovo sistema Tps (Sistema per i Piani di Trattamento). Il Varian Clinac 600 in dotazione all’Azienda ospedaliero universitaria consente di effettuare le cure radioterapiche in modalità 3D (tridimensionale) e consentirà, nel prossimo futuro, appena conclusa la formazione apposita degli operatori e le fasi di messa a punto delle metodiche, di effettuare una radioterapia di precisione in modalità Imrt, cioè a modulazione di intensità. Sono numerose le neoplasie che possono richiedere l’impiego della radioterapia e riguardano diversi organi: polmoni, mammella, prostata. Quindi ancora i carcinomi del retto, quelli renali e i tumori del sistema nervoso. A questi si aggiungono quelli che colpiscono la regione del capo-collo, ad esempio testa, encefalo, lingua, palato, zone molto difficile da trattare per la presenza ravvicinata di numerosi organi che vanno salvaguardati dalle radiazioni. Ecco allora che attraverso l’acceleratore lineare è possibile “colpire” in maniera mirata e precisa la sola zona interessata dalla neoplasia. Il nuovo acceleratore rappresenta quindi il primo tassello per la realizzazione di un importante polo regionale della radioterapia a Sassari, definito dalla stessa Giunta regionale con la delibera di dicembre dello scorso anno, con la quale è stato istituito il Dipartimento regionale per la radioterapia. Gli altri tasselli sono rappresentati da un Tac Simulatore e un Tac diagnostico, che permetteranno un ulteriore sviluppo del centro sassarese. E che Sassari avesse necessità di essere potenziata dal punto di vista della radioterapia è dato anche dal numero dei trattamenti eseguibili. Allo stato attuale il loro numero, con le 2 macchine a regime, è di circa 800 pazienti all’anno, mentre i pazienti attesi suscettibili di radioterapia sono stimati in circa 1200 all’anno per la Provincia di Sassari. A questi si aggiungono i circa 600 pazienti della provincia di Nuoro, che potrebbero avere in Sassari un punto di riferimento, almeno sino a quando non saranno ultimati i lavori di costruzione dei locali che dovranno ospitare l’acceleratore lineare, che deve essere acquistato per il centro nuorese. Quanto realizzato a Sassari per la Radioterapia è frutto quindi di una stretta collaborazione tra l’assessorato regionale all’Igiene e Sanità, l’Azienda sanitaria locale, l’Università degli Studi e la nuova Azienda ospedaliero universitaria. L´asl di Sassari ha seguito l’intero iter con i suoi uffici amministrativi, Servizio acquisti, Ufficio tecnici, Protezione dai rischi e Fisica sanitaria, dalla fase di acquisto dell´acceleratore, costato circa un milione e 700mila euro, sino al suo collaudo. I lavori per il miglioramento della sala di attesa, degli ambulatori medici, della sala elaborazione dei piani di trattamento, dell´accettazione e della logistica e quelli da destinare ad un nuovo Tac Simulatore (che permette di caratterizzare il tumore con una precisione elevata) sono stati effettuati con un finanziamento dell´Università degli Studi di Sassari. Attualmente l’Azienda sanitaria locale di Sassari fornisce al Servizio di radioterapia dell’Aou il supporto del Servizio di Fisica sanitaria, che si occupa di effettuare i controlli di qualità su tutte le apparecchiature, di garantire il rispetto degli standard di funzionalità e della qualità delle prestazioni, in particolare delle misurazioni delle dosi di radiazioni da erogare durante il trattamento. Si è sviluppata quindi una vera e propria sinergia tra medico radioterapista, responsabile della terapia, fisico sanitario e tecnico di radiologia medica specializzato in radioterapia, che esegue il trattamento nel rispetto dei cosiddetti piani di trattamento stabiliti dalle due figure precedenti. Si crea inoltre una forte collaborazione con gli altri specialisti, sia dell’Aou che dell’Asl, e cioè chirurghi, sia generali che delle altre specialità, e oncologi, per una presa in carico globale del paziente affetto da neoplasia. L’ultima critica fase del progetto è stata coordinata dal direttore sanitario dell´Azienda ospedaliero universitaria di Sassari, Antonello Ganau. . .  
   
   
MATERA: CURE DOMICILIARI NELL’ASL 4, UN FILE PER OGNI PAZIENTE  
 
Matera, 3 marzo 2008 - Innovazione e sanità insieme per accrescere sul piano qualitativo e organizzativo i servizi domiciliari. E’ operativa presso l’Azienda sanitaria locale n. 4 una scheda informatizzata di accesso alle cure domiciliari, che consente di ottimizzare la qualità degli interventi assistenziali sia nella presa in carico che nella singola prestazione effettuata sulla persona. Lo strumento innovativo permette una migliore pianificazione, gestione e monitoraggio delle attività distrettuali svolte a domicilio. Tutte le figure professionali del comparto (infermieri, fisioterapisti, ostetriche, assistenti sociali ecc) che afferiscono al Servizio Assistenza della Asl, possono utilizzare la scheda in duplice copia per ogni singolo accesso assistenziale, rilasciandone una a casa dell’assistito. Indubbie,inoltre, sono le applicazione future. Il file realizzato, che utilizza il codice fiscale come codice di identificazione della persona assistita, potrà integrarsi bene con il Fascicolo sanitario elettronico (F. S. E) che la Regione Basilicata sta per attivare in fase sperimentale e, in prospettiva, con la cartella ambulatoriale informatizzata territoriale. La “Scheda di accesso alle cure domiciliari’ , che è stata condivisa con il Servizio Assistenza e con i direttori di Distretto, è stata progettata e realizzata all’interno della Asl da Pino Liccese (posizione organizzativa del Distretto di Matera) e da Fernando Vaccaro che ne ha curato gli aspetti informatici. “La scheda -ha detto il direttore generale della Asl n. 4. Domenico Maroscia- consente l’apertura di un file per ciascun paziente, tramite l’identificazione con il codice fiscale. Ciò consente di immettere tutti i dati e gli interventi sanitari e sociali, che si attuano nel tempo. Nel file è sempre possibile anche visionare e valutare tutti gli accessi effettuati sulla persona in cura, per meglio impostare il percorso assistenziale o la singola prestazione ancora da effettuare. Tutti i dati immessi potranno essere utilizzati per analisi statistiche epidemiologiche, che meglio definiranno la domanda di salute del nostro territorio ’’. A questo va aggiunta la possibilità dello strumento di effettuare una reale integrazione tra professionisti del Servizio di assistenza e i medici di medicina generale e pediatri di libera scelta. “La scheda compilata a domicilio –ha dichiarato il direttore del Servizio Assistenza della Asl 4, Vito Petrara- rappresenta una certificazione della prestazione realizzata, che viene rilasciata dal professionista a casa della persona in cura. Diventa anche uno strumento di reale integrazione tra le professioni e i medici di medicina generale e pediatri di libera scelta. La copia rilasciata al paziente,infatti, fatta visionare al proprio medico curante responsabile della presa in carico territoriale, serve per meglio definire e condividere la realizzazione del progetto del percorso assistenziale”. Indubbi vantaggi da questo tipo di sistema innovativo potrà venire anche nella gestione del rischio clinico. “La messa in rete nel ‘file paziente’ di tutti gli interventi realizzati -ha detto il direttore sanitario della Asl 4, Vito Gaudiano- potrà portare alla realizzazione della cartella integrata sanitaria sociale informatizzata. Rappresenta un elemento innovativo che aprirà nuovi scenari, sia nei processi diagnostico-terapeutici che nei percorsi assistenziali, messi in campo nella presa in carico del paziente, durante tutto l’arco della sua vita. La scheda,inoltre, rappresenta per noi uno strumento che permetterà di gestire meglio il rischio clinico, consentendo la rintracciabilità nel percorso assistenziale della prestazione effettuata sull’utente’’. .  
   
   
NOTEVOLE IMPEGNO DELLA SANITÀ PROVINCIALE NEL CAMPO DELLE MALATTIE RARE  
 
 Bolzano, 3 marzo 2008 - Il 29 febbraio è ricorsa la prima Giornata europea delle malattie rare, ed l’assessore provinciale alla sanità ed alle politiche sociali, Richard Theiner, ha colto l’occasione per presentare alla stampa la Rete nazionale per la prevenzione, la sorveglianza, la diagnosi e la terapia delle malattie rare, nonché la sede di Bolzano del Servizio di Consulenza Genetica, diretta dal dott. Claudio Castellan. In Alto Adige vi sono circa 2000 pazienti affetti da malattie rare. Complessivamente le malattie considerate rare sono circa 6000 e vengono inserite in questa categoria malattie con prevalenza inferiore a 5 casi su 10. 000 abitanti. Le caratteristiche che contraddistinguono una malattia rara sono le difficoltà diagnostiche, la scarsità di opzioni terapeutiche, la scarsità di percorsi assistenziali strutturati, l’andamento spesso cronico ed invalidante, l’impatto emotivo dovuto alla solitudine davanti alla malattia la frequente ereditarietà della malattia. L’età media del paziente altoatesino affetto da malattia rara è relativamente giovane e si aggira attorno ai 40 anni. Nel 2006 l’esenzione più frequente per malattia rara è risultata quella per cheratocono (una patologia legata alla debolezza strutturale della cornea) seguita dalle alterazioni congenite del metabolismo del ferro. Quest’ultima malattia per oltre l’80% dei casi ha riguardato il sesso maschile. Anche il cheratocono sembra colpire maggiormente la popolazione maschile (60%) ma risulta comunque essere la malattia rara più diffusa tra le donne altoatesine. Seguono i difetti ereditari di coagulazione, le connettiviti indifferenziate, la sindrome del nervo dispalstico. Il paziente affetto da una malattia rara si confronta con maggiori difficoltà rispetto agli altri già nella fase iniziale per avere una diagnosi appropriata, tempestiva ed un trattamento idoneo. “I pazienti e i loro familiari” ha sottolineato l’assessore provinciale alla sanità, Richard Theiner “sono così costretti a vivere un’esperienza doppiamente dolorosa rappresentata sia dalla condizione morbosa che dalla condizione di solitudine, legata quest’ultima alla scarsità di conoscenze scientificamente disponibili”. La Provincia autonoma di Bolzano per far fronte alle esigenze dei malati affetti da malattie rare ha quindi siglato un accordo con la Regione Veneto, la Regione Friuli Venezia Giulia e la Provincia Autonoma di Trento per realizzare un’area Vasta del Triveneto per le malattie rare. L’obiettivo essenziale dell’Area Vasta per le malattie rare è quello di creare un ambito territoriale ampio nel quale riproporre strategie uniche per l’assistenza alle persone con malattie rare, ivi compresa la presa in carico di assoluta eccellenza, in modo semplice e trasparente per la persona e più vicino possibile al suo luogo di vita. L’accordo con le altre regioni del Triveneto e il lavoro di organizzazione di una rete per malati rari in Alto Adige, è il frutto della volontà dell’Assessorato competente di promuovere lo sviluppo di assistenza sanitaria ai portatori di malattie rare, orientando i servizi sanitari verso una migliore integrazione fra ospedale e distretto, dando continuità e sistematicità all’azione di coordinamento a livello locale per migliorare l’assistenza a questi particolari pazienti e non farli sentire soli. Paesi confinanti all’Area Vasta, quali Baviera, Tirolo, Carinzia, Slovenia e Croazia, hanno dimostrata molto interesse all’implementazione della rete in un’ottica futura di rete europea per le malattie rare. La Giunta provinciale nel luglio scorso ha identificato come centro di riferimento per le malattie rare l’Ospedale Centrale di Bolzano e al suo interno le 12 Unità Operative, ciascuna per uno specifico gruppo di malattie rare. Il Centro di riferimento ha il compito di definire e certificare la diagnosi nonché di predisporre il piano terapeutico. Dal 1 di febbraio 2008, sono entrati in vigore in Provincia Automa di Bolzano dei provvedimenti importanti per la tutela dei malati rari. Primo fra tutti l’esenzione dal pagamento della partecipazione al costo per l’erogazione dei farmaci specifici (ovvero nessun ticket). La concessione di alcuni farmaci “da banco”, individuati per il trattamento specifico di alcune malattie rare neurologiche, non rimborsati dal Servizio Sanitario Nazionale, ma di cui la Provincia si assumerà il carico economico. Si stanno poi organizzando gruppi di lavoro clinici per elaborare altri percorsi assistenziali per altre aree di malattie, così da poter ampliare e aggiornare la lista dei farmaci concedibili dal Ssp. Una rete di assistenza comune favorisce lo scambio, il confronto ed una crescita omogenea tra professionisti. “È necessario” ha sottolineato l’assessore “sempre di più uniformare l’attività, rendere i percorsi diagnostico-terapeutici omogenei e condivisi, avere un linguaggio comune indispensabile per ottenere risultati confrontabili, che garantiscano a tutti uguale e adeguata assistenza e, nello stesso tempo, favorire un continuo sviluppo della ricerca e delle cure”. In questo senso il Centro di riferimento per le malattie rare è stato istituito a Bolzano presso il Servizio di Consulenza Genetica che ha sede in Corso Libertà,13/m, Tel. 0471 907109, E-mail: genet@asbz. I , diretto dal dott. Claudio Castellan. Il certificato di diagnosi può essere rilasciato solo da uno dei Centri accreditati all’interno dell’Area Vasta o, secondo il decreto ministeriale, da uno dei centri accreditati e riconosciuti dalle altre regioni italiane. L’ospedale di Bolzano è stato accreditato per 12 Unità operative, che coprono ca. Il 70% delle macroaree di malattie rare finora conosciute. Se il sospetto di malattia rara, invece, ricade su una malattia per cui il Centro di Bolzano, rispetto all’intera area vasta, non è stato accreditato, al paziente verrà indicato il centro più vicino, che gli garantisca una diagnosi e una certificazione di assoluta eccellenza. Il paziente, una volta diagnosticata la malattia ed entrato nel sistema (indipendentemente se a Bolzano o a Padova o in un altro centro interno all’Area Vasta) potrà essere seguito e ottenere le cure e l’assistenza necessaria presso il proprio domicilio. Hanno preso parte alla conferenza stampa il dott. Claudio Castellan, responsabile del Servizio di Consulenza Genetica dell’Azienda sanitaria provinciale, la dott. Ssa Carla Melani, dell’Osservatorio epidemiologico, il Dr. Oswald Mayr direttore sanitario dell’Azienda sanitaria dell’Alto Adige ed il dott. Pierpaolo Bertoli, dirigente medico del Comprensorio Sanitario di Merano. .  
   
   
CORSI DI FORMAZIONE TRIENNALI IN MEDICINA GENERALE LA GIUNTA PROVINCIALE TRENTINA HA APPROVATO IL BANDO  
 
Trento, 3 marzo 2008 – E’ stata approvata il 29 febbraio la delibera del bando di concorso per l’ammissione al corso triennale di formazione specifica in medicina generare per gli anni 2008 – 2011. I posti a concorso sono 15, aperti a persone laureate in medicina, chirurgia e abilitate all’esercizio della professione. La delibera è firmata dall’assessore alle politiche per la salute. I corsi di formazione inizieranno il prossimo novembre. La delibera votata stamani della giunta provinciale, a firma dell’assessore alle politiche per la salute, indice il pubblico concorso, per esami, per l’ammissione al corso triennale di formazione specifica in medicina generale della Provincia Autonoma di Trento relativo agli anni 2008 – 2011. Al concorso saranno ammessi 15 medici - cittadini italiani o di altro Stato membro dell’Unione Europea - laureati in medicina e chirurgia e abilitati all’esercizio professionale. Per l’ammissione al concorso i candidati devono possedere i seguenti requisiti: cittadinanza italiana ovvero di uno degli Stati membri dell’Unione Europea; laurea in medicina e chirurgia; abilitazione all’esercizio professionale; iscrizione all’albo professionale dei medici di un ordine provinciale dei medici chirurghi e degli odontoiatri della Repubblica Italiana. La domanda di ammissione, redatta in carta semplice secondo lo schema allegato al bando, deve essere spedita, esclusivamente a mezzo raccomandata con avviso di ricevimento, al seguente indirizzo: “Provincia autonoma di Trento – Servizio Organizzazione e qualità delle attività sanitarie, via Gilli, 4 – 38100 Trento”. I candidati ammessi al concorso dovranno sostenere una prova scritta che consiste nella soluzione di 100 quesiti a scelta multipla su argomenti di medicina clinica. Ciascuna domanda ammette una sola risposta esatta. I punti a disposizione della commissione esaminatrice sono 100. Ai fini della valutazione della prova, a ciascuna risposta esatta è assegnato il punteggio di un punto e nessun punteggio è attribuito alle risposte errate, alle mancate risposte o alle risposte multiple. La prova scritta si intende superata, con il conseguimento del punteggio di almeno 60 punti, che consente l’inserimento in graduatoria. La commissione, in base al punteggio conseguito nella prova d’esame, procede alla formulazione della graduatoria provvisoria di merito e la trasmette, unitamente a tutti gli atti concorsuali, alla Provincia Autonoma di Trento – Servizio Organizzazione e qualità delle attività sanitarie. La commissione deve completare i suoi lavori entro il termine perentorio di sette giorni dalla data dell’esame. Al medico ammesso al corso di formazione specifica in medicina generale è corrisposta una borsa di studio prevista dal ministero della Salute. Il corso di formazione specifica in Medicina Generale 2008-2011 inizia entro il mese di novembre 2008, ha durata di tre anni e comporta un impegno dei partecipanti a tempo pieno, con obbligo della frequenza alle attività didattiche teoriche e pratiche. Il corso si articola in attività didattiche pratiche e attività didattiche teoriche da svolgersi in strutture del servizio sanitario nazionale e/o nell’ambito di uno studio di medicina generale individuati dalla Provincia autonoma di Trento. La formazione prevede un totale di 4800 ore, di cui 2/3 rivolti all’attività formativa di natura pratica, e comporta la partecipazione personale del medico alla totalità delle attività mediche del servizio nel quale si effettua la formazione, all’attività professionale e l’assunzione delle responsabilità connesse all’attività svolta. .  
   
   
MOSTRE. ALLE STELLINE I DIPINTI DI SIRONI DEGLI ANNI ’40 E ‘50  
 
Milano, 3 marzo 2008 – Dal 29 febbraio, fino al 25 maggio, al Palazzo delle Stelline, in corso Magenta 61, sarà aperta al pubblico la mostra “Sironi. Gli Anni ’40 E ’50. Dal crollo dell’ideologia agli anni dell’Apocalisse”. L’esposizione, patrocinata dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali, Regione, Provincia e Comune, ripercorre attraverso 50 dipinti, l’opera di Mario Sironi (1885-1961) nel ventennio tra gli anni ’40 e ’50. “Con questa mostra – ha detto l’assessore alla Cultura Vittorio Sgarbi - la Fondazione Stelline riconferma il suo attivo impegno e la sua partecipazione al piano delle iniziative culturali della città. Impegno che ha dato buoni risultati con l’importante mostra dedicata ad Arturo Martini e quella su Tony Cragg, che rappresenta un punto di avanzamento nella ricerca contemporanea”. “Anche in questa occasione – ha aggiunto – il programma di iniziative culturali, tra loro consonanti, conferma la città di Milano tra le prime d’Europa per l’ampia offerta culturale e per una stagione di mostre molto ricca e varia”. .  
   
   
E’ TUTTA QUESTIONE DI STATI D’ANIMO IN MOSTRA DA SABATO A VIAREGGIO LE SCULTURE DI ANDREA MERCEDES MELOCCO, RAFFINATA ARTISTA ITALO-UNGHERESE CHE DA CORPO A UN UNIVERSO DI EMOZIONI ATTRAVERSO GRANDI SILHOUETTES NERE  
 
 Viareggio, 3 marzo 2008 - Les états de l’esprit, ovvero Stati d’animo, è il titolo della nuova personale di Andrea Mercedes Melocco è stata inaugurata a Viareggio sabato 1 marzo alla galleria Mercurio Arte Contemporanea diretta da Gianni Costa (www. Mercurioviareggio. Com). Si tratta di una serie di smalti su tavola di grande formato raffiguranti sagome nere dal forte impatto visivo e dalla notevole carica evocativa. Pezzi unici che colgono gesti, emozioni e pensieri: non ritratti, non fotografie, piuttosto l’essenza di una persona, quella che si rivela in controluce, quasi a occhi chiusi. In esposizione anche alcune composizioni di piccolo formato, i Teatrini, in cui figurine nere, impreziosite da inserti in oro, vivono e danzano su legni di mare. Così osserva Mario Bonacini nell’introduzione del catalogo: “Silenziose, distanti, appartate: presenze mute che fermano il nostro tempo, rallentano il nostro respiro e ci fanno parlare sottovoce. Sono Les états de l’esprit, le grandi figure create da Andrea Mercedes Melocco. Figure dell’immaginazione, non vere ma verosimili: perché le loro radici non sono nella rappresentazione naturalistica del reale, ma nella volontà di rendere fisicamente tangibile l’istante autentico che c’è dentro ad uno stato d’animo”. Perché nero totale? “Perché”, spiega l’autrice, “è l’unico colore che secondo me riesce a sottolineare la forma senza contaminare il racconto. Qualsiasi altro colore lo porterebbe verso storie differenti, verso migrazioni emotive che snaturerebbero il nucleo forte da cui nasce ogni figura. I racconti sono brevi, durano attimi, e parlano di tensioni forti e vere. I confini volutamente morbidi delle figure, che seguono il rapporto esterno/interno di un corpo vero, paiono stemperare queste emozioni. Ma non le annullano: basta guardare le mani di ogni figura, l’energia che racchiudono e che pare pronta a scattare, per capire la densità degli stati dello spirito”. Nata a Budapest nel 1956, Andrea Mercedes Melocco vive e lavora a Firenze. Dal 1977 opera nella comunicazione visiva (art direction, grafica e design). Dal 1988 è membro Beda (Bureau of European Designers Association). Ha partecipato a numerose rassegne d’arte contemporanea: tra le più recenti, si segnalano Gioielli d’Arte alla galleria Scoglio di Quarto di Milano (2004), Rinasce-re alla Fortezza del Girifalco di Cortona (2007) e Penetranti silenzi alla galleria Vista di Roma (2007). .  
   
   
JOSEF EBNöTHER ED HERBERT ALBRECHT IN UNA STRAORDINARIA PERSONALE A LOCARNO ALLA GALLERIA ARTE MODERNA AMMANN  
 
 Locarno, 3 marzo 2008 – La Galleria arte moderna Ammann presenta dal 1 marzo al 5 aprile 2008, nella sua sede di Via Panelle 10 a Locarno, i quadri di Josef Ebnöther e le sculture di Herbert Albrecht in un´inedita mostra personale a quattro mani di due eminenti artisti contemporanei, uno svizzero, l´altro austriaco, entrambi presenti all´inaugurazione. La mostra, che conferma la dinamicità e l´importanza della Galleria Ammann nel panorama artistico elvetico, è presentata dal critico Claudio Guarda, e comprende una ventina di opere tra quadri e sculture che consentono di approfondire gli aspetti più recenti e inquietanti dell´arte contemporanea a cavallo delle Alpi ad opera di due artisti di lingua germanica, ma di cultura e di storia individualissime e cosmopolite. Josef Ebnöther è nato nel 1937 a Altstätten (Sg). Dal 1959 al 1964 segue seminari alla Scuola Arte e Mestieri di San Gallo, frequenta corsi all´Academie de la Grande Chaumières e all´Ecole des Beaux-arts, oltre a intraprendere lunghi viaggi di studi in Europa e Africa. Ebnöther ha realizzato numerosi murales, rilievi, arazzi e vetrate per edifici pubblici: ad esempio per le scuole di San Gallo, Altstätten e Heerburg, per il municipio di Buchs, per la clinica Pfäfers e il santuario Walenstatterberg, per la chiesa St. Josef di Kempen (D), la chiesa evangelica di Dornach e una cappella a Oberiet. Herbert Albrecht è nato nel 1927 ad Au/bregenzerwald (A). Tramite lo zio scultore viene in contatto con l´arte. Dal 1941 al 46 frequenta la classe di scultura della Scuola Arte e Mestieri di Innsbruck. Nel 1949 va a Vienna dove studia prima da Santifaller e poi da Wotruba e segue i corsi serali di Boeckl. Più tardi viaggi di studi e soggiorni in Polonia, Urss, Grecia e Spagna. Nel 1967 Albrecht riceve il Premio Theodor Körner, nel 1980 il titolo di Professore e nel 1987 il premio internazionale del Voralberg. Albrecht ha realizzato numerose opere per spazi pubblici come un rilievo per l´ingresso della chiesa di Mehreran/bregenz e sculture per lo studio Orf Dornbirn, la casa di cultura Wolfurt, l´ospedale di Dornbirn, la scuola professionale di Ravensburg, la borsa di Francoforte e il Juridicum a Vienna. .  
   
   
“IL VIAGGIO DI ULISSE” OPERE DI PINO PANDOLFINI DAL 5 APRILE AL 18 MAGGIO 2008  
 
Longiano, 3 marzo 2008 - Torna ad esporre nella sua terra d’origine con un’ampia rassegna antologica a lui completamente dedicata l’artista Pino Pandolfini dopo trent’anni di produzione artistica trascorsi ad Atene. La mostra dal titolo “Il viaggio di Ulisse”, organizzata dall’associazione “Gruppo Culturale Prospettive”, raccoglie la vastità delle opere dell’artista e coinvolge due sedi espositive prestigiose: lo spazio d’arte di Gambettola “Fabbrica”, diretto da Angelo Grassi, ex Cementificio Sicli, monumentale complesso di archeologia industriale, e la suggestiva rocca della Fondazione “Tito Balestra” nello splendido borgo medievale di Longiano, che accoglieranno le opere di Pino Pandolfini a partire da sabato 5 aprile dove rimarranno esposte al pubblico rispettivamente fino al 18 maggio e fino al 25 aprile. In collaborazione e con il patrocinio dell’Istituto Italiano di Cultura di Atene e dell’Ente Cultura del Comune di Atene, della Regione Emilia-romagna, della Provincia di Forlì-cesena, dei Comuni di Gambettola e Longiano, la mostra “Il viaggio di Ulisse”, espone 140 opere tra dipinti, installazioni e, soprattutto, incisioni dell’artista romagnolo che – dopo la formazione all’Accademia di Belle Arti di Bologna e presso lo studio di Mario e Carlo Leoni – si è trasferito in Grecia concedendo rarissime apparizioni all’Italia. Nella Galleria d’arte del complesso Fabbrica saranno esposte un centinaio di opere che rappresentano il primo periodo di lavoro dell’artista, mentre rimarranno in mostra fino al 25 aprile nelle sale della Fondazione "Tito Balestra" le quaranta opere della serie “tracce” di pneumatico, che dal 26 aprile al 18 maggio saranno spostate a Gambettola. La mostra antologica costituisce il primo di una serie di appuntamenti che culmineranno a novembre con l’assegnazione a Pandolfini del tradizionale Premio Nemo Propheta in Patria, giunto alla 18° edizione e istituito dal “Gruppo Culturale Prospettive” come riconoscimento alle personalità gambettolesi per nascita o adozione, che si siano distinte nei vari campi dello scibile umano. Nella sua attività artistica, Pino Pandolfini si confronta con tutte le forme d’arte visiva e sperimenta l’utilizzo di diversi materiali e tecniche. Concentra parte importante della sua attività nella realizzazione di grandi installazioni-sculture in spazi all’aperto e al chiuso. Ne “Il viaggio di Ulisse” Pandolfini presenta l’intero ventaglio delle varianti creative maturate nel corso di un viaggio inesauribile che lo tiene sospeso tra ansie espressive e ricerca della forma, tra sperimentazioni radicali e rivisitazione delle immagini classiche, tra scoperta e nostalgia del ritorno. Ecco allora le prime, grandi superfici pittoriche che rivisitano il fondale marino, e la ricostruzione di arcaiche formule espressive, la decostruzione delle tecniche dell’incisione e lo sforzo di far convivere al loro interno ricerca formale e azzardo, armonia e caso, rigore e passione, le “tracce” usurate degli pneumatici che segnano il tempo del nostro transito e che invadono la cornice che cerca di trattenerle e le installazioni in cui dimensione spaziale e memoria del tempo cercano di convivere. Per Pandolfini il Mediterraneo è prima di ogni cosa ricchezza e generosità, è accoglienza e rispetto, è qualche cosa che non si eredita, ma che si consegue: è una decisione e non un vantaggio. E’ un viaggio in cui si alternano i rituali della partenza e del commiato, i drammi del distacco e del ritorno, i movimenti circolari e gli sforzi per spezzarli ed uscirne fuori: palingenesi e palinsesti. Nei primi anni di soggiorno in Grecia, Pandolfini non solo si dedica alla pittura, che investiga le mutevoli e cangianti forme dei fondali marini, attraverso una pittura invasiva, ricca di colori che sembrano voler saturare lo spazio con gesti repentini; una pittura che nasce dalla visione aerea di uno spazio nuovo che, prima di essere terra ferma, approdo, è mare, è Mediterraneo. Pandolfini ci sorprende adottando una strategia compositiva decisamente originale, dove il gioco, l’azzardo, il dominio dell’evento naturale, si confronta con la tecnica incisoria. Sulla riva del mare l’artista lascia che il sale generi la morsura delle lastre, che successivamente saranno adattate alle necessità formali dell’immagine visiva. Si tratta di incisioni che si presentano coma una sorta di ready-made rettificato, di interventi sulla poetica del caso che sono all’origine di gran parte delle scelte che Pandolfini viene compiendo. Il fatto che nella sua produzione artistica prevalga decisamente l’incisione, non esclude affatto la sua passione e la sua dimestichezza con la pittura, le contaminazioni con l’installazione e l’incursione con i giochi di masse e volumi propri della plastica e della scultura. La trireme – ultima in ordine di tempo fra le sue “installazioni” – non è affatto il primo caso di contaminazione cui l’autore ci ha abituato. Il caso della ruota della bicicletta della madre, che solca la neve nella natia Gambettola, è l’anticipo di quella prora minacciosa e guerriera. La tecnica della contaminazione è probabilmente la matrice che attraversa tutti i lavori di Pandolfini. E’ un viaggio di Ulisse senza ritorno e senza nostalgie, perché l’opera non è mai compiuta, ma solo abbandonata, piena di cancellazioni e di ripensamenti, densa di palinsesti. Cenni di biografia Pino Pandolfini nasce a Gambettola (Cesena) nel 1947. Nel 1967 si reca a Bologna dove incontra Mario e Carlo Leoni e per due anni lavora nei loro laboratori di Incisione e Scultura. Nel 1969 inizia gli studi all’Accademia di Belle Arti di Bologna dove si diploma in Pittura nel 1973. Dal 1975 al 1977 collabora con il centro culturale “Alzaia” di Roma prendendo parte a diverse esposizioni ed edizioni artistiche. Nel 1977 si trasferisce ad Atene dove, insieme all’artista Dimitra Siaterli, fonda il “Centro di Incisione di Atene”, un laboratorio che collabora con artisti, enti culturali, gallerie, pinacoteche e musei sia in Grecia che all’estero, realizzando edizioni d’arte, stampe e organizzando seminari e mostre di incisione. Dal 1977 fino al 1980, come membro del “Gruppo Incisori”, espone in molte città della Grecia. Dal 1974 realizza numerose mostre personali e partecipa a diverse esposizioni collettive ed edizioni artistiche sia in Grecia che all’estero. Nel 1989, su iniziativa del Centro di Incisione di Atene di Pandolfini & Siaterli, viene fondato il “Gruppo del Centro di Incisione”, il quale si caratterizza per un’intensa attività espositiva in Grecia e in altri paesi. Nel 1983 illustra la raccolta di poesie “Cripta” di Michalis Santorinios, mentre nel 1994 viene pubblicato il libro d’arte “Tanagree” con poesie di M. Santorinios e incisioni di Pandolfini. A partire dagli anni novanta, parte importante del suo lavoro è dedicata alla realizzazione di installazioni scultoree di grandi dimensioni tra cui ricordiamo la “Trireme”, tuttora esposta al Dipartimento di Ingegneria Portuale dell’Università di Atene, e “Tracce Di Ruote” commissionata dalla Silver & Baryte Ores Mining Co. S. A. Le sue opere sono esposte in varie collezioni private e musei. .  
   
   
PAALMA PREMIO ARTISTA + ARCHITETTO LA MARRANA ARTE AMBIENTALE È IL RICONOSCIMENTO CHE MIRA A SUGGELLARE LA SINERGIA FRA ARTE E ARCHITETTURA.  
 
Milano, 3 marzo 2008 - Dopo le attività svolte a Montemarcello (Ameglia – La Spezia), con l’installazione di opere di arte ambientale create da artisti internazionali - fra i quali Hossein Golba (1997), Kengiro Azuma (1998), Luigi Mainolfi (1999), Philip Rantzer (2000), Mario Airò e vedovamazzei (2001), Maria Magdalena Campos-pons (2003), Joseph Kosuth e Jannis Kounellis (2004), Jan Fabre e Ottonella Mocellin & Nicola Pellegrini (2005), Ettore Spalletti e Gabriella Benedini (2006), Hamish Fulton e Claudia Losi (2007)- i collezionisti Grazia e Gianni Bolongaro, ideatori de La Marrana arteambientale, hanno dato vita ad un premio mirato a sensibilizzare amministrazioni pubbliche e privati verso la realizzazione di opere che siano il frutto della cooperazione tra artisti ed architetti. Giovedì 28 febbraio, presso la Triennale di Milano, in occasione di un convegno, mirato a sottolineare e ad approfondire nuovi percorsi di arte pubblica che coinvolgano artista e architetto in unità di intenti e di progettazione - cui hanno partecipato Stefano Boeri, Alberto Garutti, Franco Farinelli, Fulvio Irace – si è svolta la prima edizione di "Paalma Premio Artista + Architetto La Marrana Arte Ambientale", promosso proprio da Grazia e Gianni Bolongaro, che ha premiato l´opera di architettura “Chiostro della Pace”, progettata e realizzata da Enzo Cucchi e Ettore Sottsass all´interno dell´Università degli Studi di Salerno. La struttura è stata premiata per la capacità di suggerire nuovi valori emozionali allo spazio: il linguaggio dell´arte e quello dell´architettura si ibridano, interagiscono, interferiscono, mantenendosi sempre riconoscibili, differenti e comunque disponibili al confronto. Durante la premiazione, Salvatore Lacagnina (direttore della Galleria Civica di Siracusa), Raimondo Pasquino (Rettore dell’Università degli Studi di Salerno) e Roberto Giustini (curatore del libro) hanno presentato il volume dedicato al "Chiostro della Pace”. Alla fine del convegno è stata anche presentata al pubblico una scultura in ceramica e metallo (mt 2. 00 x 2. 00, altezza mt 1. 75), realizzata da Enzo Cucchi e Ettore Sottsass, che entrerà a far parte del percorso di arte ambientale de La Marrana a Montemarcello. .  
   
   
ALLA SCUOLA PROFESSIONALE DI BOLZANO LA MOSTRA "L´ALTRA METÀ DEL CIELO"  
 
Bolzano, 3 marzo 2008 - "L´altra metà del cielo": questo il titolo di una mostra dedicata alle donne che verrà inaugurata il 4 marzo presso la scuola provinciale professionale per l´industria e l´artigianato di via Roma a Bolzano. In vista della giornata della donna dell´8 marzo, la biblioteca delle donne di Bolzano, la biblioteca provinciale "Tessmann" e l´archivio storico delle donne, hanno organizzato una mostra dedicata al mondo femminile dal titolo "L´altra metà del cielo". Si tratta di una raccolta di opere artistiche e letterarie, ospitate all´interno della scuola provinciale professionale per l´industria e l´artigianato di via Roma a Bolzano. La mostra sarà inaugurata martedì 4 marzo alle ore 10, e rimarrà aperta al pubblico con i seguenti orari: lunedì e martedì dalle 7. 50 alle 12. 30 e dalle 13 alle 16, mercoledì dalle 7. 50 alle 13. 20. .  
   
   
UNA GRANDE RETROSPETTIVA DEDICATA A FRANCIS BACON A PALAZZO REALE DI MILANO  
 
Milano, 3 marzo 2008 - Francis Bacon è unanimemente riconosciuto come l’ultimo dei grandi maestri del Novecento, ma una rassegna a lui dedicata manca in Italia dal 1993. Nonostante ciò, l’opera di Bacon è conosciuta e apprezzata da un vasto pubblico per la capacità con la quale il grande artista ha saputo interpretare le universali inquietudini del suo secolo. La mostra di Milano, sotto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica Italiana, è promossa dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Milano e da Skira Editore, con il patrocinio e il contributo della Regione Lombardia ed è prodotta da Palazzo Reale e Skira in collaborazione con Arthemisia. Un’esposizione che vuole porsi, per completezza e rigore, nel filone degli importanti omaggi che internazionalmente sono stati dedicati al grande Maestro, rappresentando l’occasione per molti di potersi confrontare per la prima volta con le opere di questo straordinario artista. Main Sponsor della mostra è Barclays, la Banca inglese presente in oltre 50 Paesi del mondo tra i quali l’Italia, da sempre attenta alla cultura e vicina alle istituzioni nel promuovere grandi eventi artistici e capace di riconoscere l’eccellenza e il talento sostenendolo in modo significativo, come nel caso di Bacon. Sostengono la mostra anche Vodafone e Corriere della Sera. Milano anticipa inoltre i futuri omaggi al grande artista che saranno resi nel 2009, centenario della sua nascita, dalla Tate di Londra, dal Prado di Madrid e dal Metropolitan di New York. L’esposizione, che costituisce dunque uno degli eventi più importanti della stagione culturale milanese, presenta le fasi salienti della ricerca pittorica di Bacon, attraverso opere provenienti dai più importanti Musei e collezioni di tutto il mondo, in particolare da Francia, Belgio, Gran Bretagna, Portogallo, Germania, Austria, Svizzera, Paesi Bassi, Finlandia, Israele, Stati Uniti d’America, Venezuela, Messico, Giappone, Australia e Taiwan. Il progetto scientifico dell’esposizione è curato dal Professor Rudy Chiappini, già commissario nel 1993, in qualità di direttore del Museo d’Arte Moderna di Lugano, della prima mostra postuma dedicata al pittore. La mostra di Palazzo Reale ha carattere antologico e costituisce un’occasione privilegiata per avvicinarsi all’opera di Francis Bacon, consentendo una lettura complessiva del suo percorso artistico. Il nucleo dell’esposizione prevede la selezione di oltre cento opere quasi tutte inedite per l’Italia, per un totale di ottantadue dipinti considerando lo sviluppo dei dittici e dei trittici, ai quali si aggiungono una quindicina di disegni e altrettanti oggetti che fanno parte del materiale d’archivio e sui quali l’artista è intervenuto. Un percorso completo che parte dai primissimi dipinti realizzati negli anni Trenta, che rivelano un Bacon ancora alla ricerca di un linguaggio personale ma già attratto dalla deformazione e dall’ambiguità delle figure riprodotte, fino agli ultimi grandi trittici, in particolare quelli dedicati al compagno John Edwards, nei quali il tormento esistenziale dell’artista sembra intravedere orizzonti di una sofferta serenità. L’esposizione si apre con un gruppo di importanti opere su carta di grande rilevanza ritrovate soltanto dopo la morte dell’artista e finora mai presentate in Italia. Questi disegni forniscono nuove decisive indicazioni per la comprensione del percorso creativo di Bacon, ancora poco studiato e che fino a pochi anni fa si riteneva prescindesse da qualsiasi forma di studio preparatorio e di bozzetto. La City Gallery The Hugh Lane di Dublino, città natale dell’artista, ha inoltre ricevuto in eredità l’intero atelier di Bacon a Londra, che espone dal 2001 in modo permanente e conserva preziosi reperti fotografici di straordinaria importanza per rivelare le sue molteplici fonti ispirative, dalle vecchie fotografie di Eadweard Muybridge a preziosi fotogrammi di film di Ejzenstejn, da immagini rielaborate tratte da libri di anatomia a riproduzioni di dipinti sui quali l’artista è intervenuto graficamente. Una stanza di Palazzo Reale presenta così, per la prima volta in Italia, la riproduzione fotografica, dell’atelier di Bacon al 7 di Reece Mews, South Kensington, Londra, il microcosmo più intimo dell’artista, dove egli ha abitato dal 1961 al 1992 e dove erano assemblati insieme colori e tele, fotografie e oggetti, libri e carte, schizzi e appunti, qualsiasi cosa potesse ispirarlo, in un assemblaggio caotico e da artista “maledetto”, in totale contrasto con l’ordine maniacale della stanza accanto che fungeva da casa con cucina, bagno e camera da letto. Bacon, pur avendo raggiunto in vita una grande notorietà e disponendo di notevoli mezzi finanziari, aveva infatti uno stile di vita quasi monacale. La mostra prosegue con i dipinti del primo dopoguerra, quando Bacon si afferma sulla scena internazionale grazie agli Studi di figura (1945-1946), e soprattutto alla serie delle Teste (1949) che nella loro drammaticità preludono a una delle tematiche più celebri e affascinanti dell’artista: quella dedicata ai papi. Bacon considerava il Ritratto di papa Innocenzo X di Velázquez uno dei quadri più importanti della storia ed era ossessionato dalla sua perfezione. In mostra sono esposti alcuni lavori su questo tema, con il quale l’artista, attraverso gli anni, si è confrontato almeno una quindicina di volte, realizzando alcuni tra i capolavori assoluti dell’arte moderna, e facendo assurgere l’immagine del papa a metafora della condizione umana, tra disperazione e follia: il più straordinario è Papa I (1951) dalla Art Gallery di Aberdeen. Un’attenzione particolare viene poi posta nel documentare l’attività di Bacon negli anni Cinquanta, rivolta ai ritratti, di amici o eseguiti su commissione, come la serie Uomo in blu. Questi dipinti mantengono un carattere piuttosto misterioso e sinistro: figure incorporee e spettrali, volti argentei e sfocati, corpi che svaniscono nell’oscurità nero-inchiostro. In questo decennio Bacon realizza i lavori più importanti. Nel decennio successivo, i suoi personaggi iniziano ad apparire in uno spazio meglio definito e brillantemente illuminato. Non si tratta più di presenze vaghe e indistinte, ma di figure che possiedono solidità e volume, unitamente a un’accresciuta espressività, come testimoniano i ritratti di cari amici come Henrietta Moraes, Isabel Rawsthorne, dell’amato George Dyer o del grande pittore Lucian Freud, cui Bacon è legato da amicizia e rispetto. I grandi trittici degli anni Settanta evidenziano poi che, una volta raggiunta la piena maturità stilistica, Bacon porta all’esasperazione l’attenzione rivolta al soggetto, come se l’artista perseguisse un unico obiettivo: quello di penetrare i misteriosi e oscuri meandri dell’animo umano. Un viaggio nell’interiorità dell’individuo e al tempo stesso nell’attualità di una società sconvolta, scandito dalle figure anonime che urlano nelle loro gabbie, dalla sensualità e dall’erotismo provocatoriamente esibiti, dal senso della morte e dalla voluttuosità vitalistica presenti nei suoi capolavori. Tra i vari esempi in mostra, ricordiamo Tre studi di uomo di spalle dal Kunsthaus di Zurigo e Trittico proveniente dalla National Gallery di Canberra, in Australia. Non mancano poi altri straordinari d’après, dopo Velázquez, come Edipo e la sfinge da Ingres (1983) dal Museu Berardo di Lisbona. Sono presi infine in esame gli ultimi anni, quando il carattere furioso e visionario, tipico dei dipinti degli anni Sessanta e Settanta, viene temperato da una concezione meno appassionata ma non meno realistica e lucida. L’opera di Bacon subisce ora un processo di riduzione all’essenza del racconto, in alcuni casi spinto fino all’estremizzazione, con poche macchie di colore raggrumato in uno sfondo neutro. Una mostra così concepita si presenta quindi come un’occasione unica per avvicinarsi all’opera di Francis Bacon: consente una lettura complessiva del suo percorso artistico sviluppatosi nell’arco di oltre mezzo secolo e rivela, attraverso materiale per lo più inedito, aspetti particolari e assolutamente originali della sua creatività. Il catalogo della mostra edito da Skira ha il carattere di una monografia aggiornata sull’opera di Bacon: oltre al saggio introduttivo di Rudy Chiappini, curatore della mostra, contiene gli scritti di Fabrice Hergott, già responsabile della mostra di Bacon al Centre Pompidou e direttore del Musée de la Ville a Parigi, di Christoph Heinrich, curatore di arte moderna e contemporanea all’Art Museum di Denver, di Jean Louis Schefer, teorico dell’arte e saggista francese e di Barbara Dawson, direttrice della City Gallery The Hugh Lane di Dublino, che conserva l’atelier di Bacon, oltre alle schede descrittive delle opere stilate da Francesca Marini, alla biografia di Gaia Regazzoni e alle immagini a colori di tutte le opere esposte. L’allestimento della mostra, molto essenziale e minimalista, concepito per rendere assolute protagoniste le sole opere di Bacon, è a cura di Cesare Mari. L’immagine grafica della mostra è di Pierluigi Cerri. Catalogo Skira www. Francisbacon. It .  
   
   
A MILANO LA MOSTRA DEL PREMIO ‘VIAGGIO IN BASILICATA’  
 
Milano, 3 marzo 2008 - Martedì 4 marzo si inaugura a Milano la mostra del premio internazionale di fotografia “Viaggio in Basilicata. I giovani e il futuro, la percezione di una speranza”, istituito dal Consiglio regionale della Basilicata in collaborazione con l’università di Westminster e l’Apt di Basilicata. Una manifestazione pensata per valorizzare l’identità della terra lucana e per promuovere la cultura della foto come vero e proprio linguaggio artistico. Dopo la tappa piemontese, presso la sede del Consiglio regionale del Piemonte, quella romana, presso la Biblioteca nazionale di Roma, i lavori approdano ora in terra lombarda dove resteranno in esposizione fino al 14 marzo prossimo. In uno spazio espositivo ultramoderno, quale la Casa dell’energia, saranno presentati 65 scatti, una selezione tra i lavori dei vincitori, segnalati e partecipanti provenienti da tutta Italia e da diversi paesi dell’Europa. Professionisti e semplici amateur hanno trasportato su carta i sogni e le paure, le contraddizioni e le gioie, le tensioni e le speranze dei giovani di oggi. L’inaugurazione avverrà alle ore 17. 30. Dopo i saluti di Alberto Sciumè, presidente della Fondazione Aem, società energetica del Comune di Milano, interverranno Carlo Petrone, coordinatore della Struttura per le attività di informazione, comunicazione ed editoria del Consiglio regionale della Basilicata e Francesco Radino, fotografo. Le conclusioni saranno affidate al giornalista e critico fotografico Roberto Mutti. La mostra resterà aperta fino al 14 marzo. .  
   
   
IL FORMALISMO DI GIUSEPPE FRISCIA ALLA FONDAZIONE METROPOLITAN DI MILANO  
 
Milano, 3 marzo 2008 - Segni, macchie, pennellate, graffi e grumi di colore; tutta la forza espressiva del Friscia contemporaneo è racchiusa nella mostra “Il formalismo di Giuseppe Friscia”, ospitata presso La Fondazione Metropolitan, dal 14 Marzo al 13 Aprile. I 50 dipinti e le 7 sculture raccontano l’astrattismo del ‘900, che trova in Friscia l’espressione formale del segno e del colore. Una sintesi cromatica e geometrica tra superfici ricche di materia, capace di analizzare il mondo per simboli essenziali, per categorie purificate e scarne. La mostra di Giuseppe Friscia scatena sensazioni soggettive, al tempo stesso forti e indelebili, che nascono dall’interno e fanno sognare lo spettatore. ". Ma forse sono stati i pensieri di gioventù riguardo alla pittura che mi hanno dato la certezza nel metodo e la forza nel perseguirlo costantemente. Sono arrivato alle linee rette, dopo un lungo tempo di lavoro, percorrendo strade che inevitabilmente mi hanno condotto ad una purificazione dello stile. Ancor oggi mi guadagno la linea retta con la spatola, centimetro dopo centimetro senza aver mai la certezza di giungere al risultato sperato; è un´ansia che viene solo un po´ mitigata dalla giustezza delle intenzioni. ”, afferma Friscia. .  
   
   
GOLF - A SINGAPORE DOMINA LORENA OCHOA, 38ª SILVIA CAVALLERI  
 
Roma, 3 marzo 2008 - Silvia Cavalleri ha ceduto nel giro finale è si è classificata 38ª con 294 colpi (70 71 74 79) nell´Hsbc Women´s Champions, un nuovo torneo nel calendario del Lpga Tour che si è disputato al Tanah Merah Cc di Singapore. Ha girato in 79 colpi, scivolando dal 13° posto, stesso parziale che ha fatto perdere a Giulia Sergas, 59ª con 300 (73 76 72 79), ben diciotto posizioni. Ha letteralmente dominato la messicana Lorena Ochoa, numero uno mondiale, che ha concluso la gara del debutto stagionale con 268 colpi (66 65 69 68), venti sotto par, dopo essere stata al comando sin dalle prime battute. Ha lasciato a ben undici colpi la svedese Annika Sorenstam (279 - 71 67 70 71), quasi a voler ribadire con il 18° successo in carriera le gerarchie nel golf in rosa dopo che la svedese, ex reginetta mondiale, si era imposta nel primo torneo stagionale. La Sorenstam, comunque, ha mantenuto la leadership nell´ordine di merito. Al terzo posto la statunitense Paula Creamer a tredici lunghezze (281 - 67 71 70 73), al quarto con 282 Laura Diaz, al quinto con 283 Karrie Webb e Stacy Prammanasudh. Nel 79 della Cavalleri due birdie, cinque bogey, due doppi bogey: in quello della Sergas un birdie, tre bogey, un doppio bogey, un triplo bogey. La Ochoa ha intascato un assegno di 300. 000 dollari su un montepremi di 2. 000. 000 di dollari. European Tour: Vince Mark Brown - Con un prepotente rush finale il neozelandese Mark Brown (270 - 71 68 64 67) ha vinto il Johnnie Walker Classic, torneo organizzato in partnership tra European Tour e Asian Tour svoltosi al Dlf G&cc di Nuova Delhi in India. E´ il primo successo di peso del trentatreenne di Wellington, che si era già messo in evidenza a febbraio imponendosi nel Sail Open (Asian Tour) dopo dodici anni di professionismo senza titoli nel tour australiano. Segnando cinque birdie nelle ultime otto buche ha lasciato a tre colpi gli australiani Greg Chalmers (273 - 68 69 68 68) e Scott Strange (71 67 68 67) e il giapponese Taichiro Kiyota (68 67 67 71), leader all´inizio del giro conclusivo. Al quinto posto con 274 lo svedese Johan Edfors, l´indiano Shiv Kapur e l´inglese Graeme Storm. Hanno deluso gli appassionati locali il fijano Vijay Singh, 17° con 279, e l´australiano Adam Scott, 30° con 281. Al torneo ha preso parte Francesco Molinari (67° con 143 - 74 69), uscito al taglio per un solo colpo. Brown ha ricevuto un premio di 276. 387 euro sul totale di 1. 660. 000 euro. Us Pga Tour: Trio Al Vertice - Nuovo cambio della guardia in vetta all´Honda Classic (Us Pga Tour), che si conclude al Pga National di Palm Beach Gardens in Florida: comanda un trio con 204 colpi composto dall´inglese Luke Donald (64 74 66) e dagli statunitensi Mark Calcavecchia (70 67 67) e Matt Jones (66 67 71). A un colpo l´argentino José Coceres e Brian Davis, leader dopo 36 buche, a due Ben Crane e Dudley Hart. In corsa per il titolo anche Ernie Els, ottavo con 207, mentre sono tagliati fuori Sergio Garcia, 37° con 212, e Retief Goosen, 63° con 214. Non hanno superato il taglio di metà gara, caduto a 144, Mike Weir 93° con 146, Angel Cabrera 126° con 150, Chris Dimarco 132° con 151 e David Toms 136° con 152. Il montepremi è di 5,5 milioni di dollari dei quali 990. 000 andranno al vincitore. .  
   
   
SPORT. FINANZIATI NEL LAZIO 22 EVENTI PER IL 2008  
 
Roma, 3 marzo 2008 - La Giunta regionale del Lazio ha approvato la delibera di programma concernente le iniziative promozionali sportive dirette dell’anno 2008. Si tratta di ventidue iniziative complessive, in calendario nei prossimi mesi, che coinvolgeranno tutte le province del nostro territorio regionale. “Gli eventi sportivi sono strumenti d’intervento molto importanti per la Giunta regionale”, dichiara Giulia Rodano, assessore alla Cultura, Spettacolo e Sport della Regione Lazio. “Lo sport, infatti, è un veicolo di straordinaria efficacia sia per la valorizzazione del territorio laziale che per la formazione dei giovani: l’Ultramaratona degli etruschi e il Trofeo della memoria nascono esattamente con questi obiettivi. Inoltre”, aggiunge l’assessore, “è anche grazie a grandi eventi come la Maratona di Roma (di cui noi sosteniamo economicamente, ogni anno, la partecipazione di migliaia di studenti delle scuole inferiori alla gara stracittadina di 4 km) che la Regione è in grado di promuovere sul territorio stili di vita sani e attivi e, in tal modo, di incidere positivamente sia sullo stato di salute dei cittadini che sulla loro qualità della vita”. .