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GIOVEDI

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Notiziario Marketpress di Giovedì 06 Marzo 2008
NORD EST: COOPERAZIONE: DALLE AZIENDE ITALIANE LA TECNOLOGIA ALIMENTARE A CINA, VIETNAM E MONGOLIA. BOLLA (INFORMEST): “SI APRE PER LE NOSTRE IMPRESE UN NUOVO IMMENSO MERCATO.  
 
 A Parma il 18 e 19 marzo i primi incontri. ” Sarà la tecnologia delle imprese italiane – del Nord Est, in particolare, ma anche di Ungheria e Slovenia - a portare agli standard europei il livello di sicurezza del settore agro-alimentare di Cina, Mongolia e Vietnam. Questa opportunità, denominata “New Technologies for Safe Food: Challenges and Business Opportunities Eu-asia – Techfood Eu-asia”, si inserisce nel più ampio Progetto Asia Invest voluto dalla Commissione Europea per promuovere e supportare la cooperazione economica tra l’Europa e l’Asia. L’iniziativa mira a favorire lo sviluppo tecnologico delle imprese asiatiche con l’introduzione di standard simili a quelli delle imprese europee e in grado di rispondere alle specifiche esigenze del settore nell’ambito dell’integrazione europeo-asiatica con particolare attenzione alla sicurezza alimentare e alla protezione della proprietà intellettuale. “Si apre per le nostre imprese in grado di trasferire queste tecnologie – spiega Pierluigi Bolla, Presidente di Informest, l’agenzia per lo sviluppo e la cooperazione economica internazionale che cura l’organizzazione dell’iniziativa - un nuovo immenso mercato: quei Paesi, se vorranno immettere sui mercati internazionali i loro prodotti agro-alimentari, dovranno necessariamente – per garantire gli standard previsti – disporre delle necessarie tecnologie di avanguardia che proprio le nostre imprese possono fornire”. Bolla spiega anche che le positive ricadute sul territorio italiano e del Triveneto andranno ad interessare tutta la filiera delle piccole e medie imprese che operano nel settore agro-alimentare, le associazioni del settore tecnologie alimentari e del packaging, le agenzie di sviluppo specializzate nel settore, gli enti di assistenza e consulenza alle imprese di questo specifico settore. “Un primo importante appuntamento per concretizzare questa opportunità – spiega ancora Bolla – è fissato a Parma, per il 18 e 19 marzo dove sono previsti una serie di incontri e seminari (http://techfood. Progetti. Informest. It/) cui parteciperanno, da un lato, circa sessanta aziende provenienti da Cina, Mongolia e Vietnam dai profili e dalle caratteristiche accuratamente selezionate e, dall’altro, una settantina di aziende ed operatori economici italiani, prevalentemente del Nord Est, oltre che una ventina tra slovene e ungheresi, del settore delle tecnologie alimentari, del packaging e di tutti settori affini. Le imprese italiane che vorranno partecipare all’iniziativa potranno fruire della selezione mirata dei partner, di un’agenda personalizzata di incontri sulla base di indicazioni e richieste specifiche dopo aver visionato in anticipo i profili delle imprese straniere. Il progetto prevede anche la partecipazione di Unicredit Banca di Impresa in grado di fornire il supporto finanziario necessario. .  
   
   
AGRICOLTURA: COMPETITIVITÀ DELL’ITALIA DI FRONTE AI NUOVI SCENARI EVOLUTIVI  
 
Al centro dell’Xi Rapporto Nomisma sull’agricoltura italiana, promosso da Confagricoltura, il tema della competitività delle aziende, fattore determinante con cui fare i conti per lo sviluppo futuro dell’intero sistema agroalimentare nazionale. Sono stati presentati alla Fieragricola di Verona i primi risultati del percorso di analisi che si concluderà con la pubblicazione del Rapporto agli inizi dell’estate. L’agricoltura italiana sembra ancora viaggiare a due velocità. Così, se da un lato cresce l’export agroalimentare e si consolida e si riqualifica il mercato del vino, che pesa per più del 14% sul totale commercializzato oltre i confini italiani, è la Spagna ad avere la meglio in un comparto strategico e caratterizzato da una forte specializzazione, come l’ortofrutta. Volano le pesche nettarine iberiche rispetto all’export italiano (+ 300% della Spagna contro il + 4% italiano nel periodo 1995-2006), così come le fragole (+ 34% per la Spagna, addirittura –50% per l’Italia) e il comparto agrumicolo che contrappone una crescita del 7% al 32% spagnolo. Inoltre, da un’indagine svolta su un campione di quasi 500 imprese agricole italiane è emerso come i principali fattori di competitività con più problematiche nella gestione aziendale risultino essere l’accesso al mercato finale (un problema da risolvere per oltre il 60% degli intervistati), gli adempimenti amministrativi (la criticità supera il 65%) e la manodopera. L’indagine ha messo in luce la necessità, per il mondo agricolo, di restare sul mercato assimilando modelli sostenibili in linea con i nuovi scenari globali. .  
   
   
MA I COMUNI SULL’ICI GUARDANO SOLO A FARE CASSA (LA FISCALITÀ AGRICOLA SECONDO LA CIA DISCUSSA IN UN CONVEGNO AL CENTRO FIERA DI REGGIO EMILIA: PRIMARIO SODDISFATTO DALL’ULTIMA FINANZIARIA)  
 
 Si gioca tra esigenze di tutela, soprattutto da possibili errori, ed esigenze di rispetto pieno delle regole di legalità, il ruolo della Cia ed il giudizio che la stessa dà sugli strumenti fiscali operanti nel settore agricolo. Del tema “Fiscalità in agricoltura nel 2008” si è parlato la sera di martedì 26 al Centro Fiera di Mancasale su iniziativa della Cia di Reggio Emilia; dirigeva i lavori il presidente Ivan Bertolini, mentre il direttore dell’Organizzazione Francesco Zambonini ha introdotto i temi, poi sviluppati dai relatori: il tributarista Gianpaolo Tosoni che ha parlato delle novità fiscali per il settore, tra le quali emergono quelle per incentivare la produzione di energie da fonti agricole, Salvatore Scarpino dell’Agenzia del Territorio, direzione Emilia-romagna che si è soffermato sul catasto e sulle operazioni di accatastamento in corso per quanto riguarda i fabbricati rurali, cercando anche di fugare le preoccupazioni sul futuro uso delle informazioni recuperate dall’Agenzia; infine Massimo Bagnoli, responsabile della consulenza fiscale per la Cia nazionale. Da Zambonini è venuta una valutazione sulla Finanziaria approvata alla fine dell’anno scorso, che contiene elementi positivi, ma non ancora una stabilizzazione delle aliquote Irap e delle altre agevolazioni in essere per l’agricoltura, prorogate invece di anno in anno. Al di fuori della Finanziaria, il 2007 ha prodotto l’accordo sui debiti Inps ed il pacchetto per il welfare agricolo, ma anche la disciplina sulle società agricole e sulla vendita diretta dei prodotti agricoli, l’aggiornamento del catasto e la verifica dei requisiti ruralità per le abitazioni. Da qui è partito Bagnoli per sottolineare l’esigenza di un puntuale aggiornamento della qualità catastale dei terreni secondo le varie colture, cosa non sempre fatta in modo puntuale. Ora con l’aggiornamento automatico tramite il trasferimento dei dati Agea relativi ai “fascicoli aziendali” vale a dire le domande per i contributi europei, all’Agenzia del Territorio si sta attuando un’operazione di perequazione necessaria, che riconferma il valore del catasto come elemento centrale della fiscalità agricola. Discorso analogo riguarda i fabbricati mai accatastati o che hanno perso i requisiti di ruralità. Da questo punto di vista –ha affermato Bagnoli- la Cia difende chi ha rispettato le leggi, pur sapendo che c’è anche nell’accertamento in corso una quantità di errori, e che perciò la consulenza Cia interviene di conseguenza. Uno strale però il responsabile delle consulenze Cia ha rivolto ai Comuni per l’Ici, denunciando il fatto che ci sono da parte loro troppe e svariate interpretazioni delle norme, che di per sé sarebbero anche chiare, “solo con l’obiettivo di fare cassa”. .  
   
   
VESCICOLARE,BRUXELLES: VIA LIBERA A AZIENDE BRESCIA BECCALOSSI: PREMIATO L´IMPEGNO E IL LAVORO DELLA REGIONE  
 
"Per quanto riguarda la malattia vescicolare il nostro lavoro ha prodotto gli effetti sperati: la Commissione Europea ha infatti deciso di annullare la revoca di accreditamento per le aziende suinicole della provincia di Brescia. Gli allevatori di questo territorio possono dunque tornare a guardare al futuro con ottimismo". La vicepresidente e assessore all´Agricoltura della Regione, Viviana Beccalossi, commenta così la decisione che giunge da Bruxelles di annullare la revoca dell´accreditamento, come zona indenne dalla malattia vescicolare, per le aziende suinicole della provincia di Brescia. "Grazie all´impegno profuso a Brescia e in Regione e al pressing effettuato a Roma e in sede comunitaria - continua Viviana Beccalossi - siamo riusciti ad ottenere questo importante risultato. Abbiamo presentato una documentazione puntuale e particolareggiata. I tecnici di Bruxelles hanno compreso e apprezzato il nostro impegno e oggi possiamo dire che il lavoro di squadra, coordinato da Regione Lombardia, ci ha permesso di raggiungere un importante traguardo per tutte le aziende del settore della provincia di Brescia". "Un´azione, la nostra - conclude Viviana Beccalossi - che, non dimentichiamolo mai, ci ha anche visti protagonisti nel sostenere economicamente il settore, con stanziamenti quantificabili in 28 milioni di euro. Dodici milioni anticipati dall´Asl di Brescia (dei quali stiamo ancora aspettando la restituzione del ministero della Salute), quindici volontariamente reperiti dalla Regione, e più specificatamente dall´assessorato all´Agricoltura, per il risarcimento dei danni indiretti e un milione destinato alle spese straordinarie dei veterinari". .  
   
   
FRANCO CONSALVO ELETTO NUOVO PRESIDENTE DEL CONSORZIO TUTELA MOZZARELLA DI BUFALA CAMPANA DOP  
 
 Oggi il Consiglio di Amministrazione del Consorzio Tutela Mozzarella di Bufala Campana Dop ha sfiduciato il presidente Vito Rubino, già eletto all’unanimità il 27 novembre scorso. Il Consiglio di Amministrazione ha quindi eletto a maggioranza quale presidente il salernitano Franco Consalvo, che è il primo presidente dell’area d’origine di Salerno nella storia del Consorzio Tutela. “Con la mia elezione a presidente si tenterà di dare un nuovo avvio alle attività del Consorzio di Tutela, anche alla luce delle emergenze che affliggono la filiera bufalina – dichiara il neo presidente Franco Consalvo. “Il past presidente Vito Rubino ha detto: ”Ho preso atto che i consiglieri Garofalo, Avitabile, Cirillo, La Marca, Francia, Consalvo, Serra e Cilento non hanno inteso più seguire la mia linea politica”. .  
   
   
“PRODOTTI VETERINARI E ZOOTECNICI” SINTESI DELL’ANDAMENTO DELLA DOMANDA  
 
Nel 2007 la produzione complessiva è cresciuta a valore del +5,9%, raggiungendo i 397 milioni di euro. L’incremento è superiore per i medicinali veterinari, che hanno beneficiato dell’aumento sia della domanda proveniente dagli allevamenti che della domanda privata. Nel 2007 le importazioni di prodotti veterinari e zootecnici crescono del +5,1% (a fronte di una media del +2% nell’ultimo quinquennio); l’incidenza delle importazioni sulla domanda interna si mantiene elevata: 52,7% a valore, in linea con il 2006. Le esportazioni rappresentano il 20,9% della produzione totale ed aumentano del +7,8%; le esportazioni sono prevalentemente dirette verso l’Europa, discreti sono anche i flussi verso il Medio Oriente e il Far East. Nel 2007 la domanda interna cresce del +5,2% a valore ed è stimabile in 664 milioni di euro. L’area dei medicinali veterinari cresce del +6,4% in valore. Dati di sintesi, 2007
Valore della produzione a prezzi di fabbrica (mn. Euro) 397,0
Variazione media annua della produzione 2007/2003 (%) 3,2
Export/produzione (b) (%) 20,9
Import/consumo (b) (%) 52,7
Valore di mercato a prezzi di fabbrica (Mn. Euro) 664,0
di cui:
· medicinali veterinari 500,0
· premiscele zootecniche 164,0
Previsioni di sviluppo della domanda (b) (2008/2007) (%)
· medicinali 5,6
· premiscele zootecniche 1,8
Tendenza di medio periodo (b)
· medicinali 2,3
· premiscele zootecniche 1,8
a) - riferito al fatturaro specifico settoriale (produzione + import) b) - in valore .
 
   
   
FORMIGONI A CASATENOVO PER RILOCALIZZAZIONE VISMARA L´AZIENDA ALIMENTARE SI SPOSTERA´ IN FRAZIONE CAMPOFIORENZO RIQUALIFICAZIONE URBANISTICA NELLA VECCHIA SEDE IN CENTRO PAESE  
 
Casatenovo/lc) - Una stretta di mano è un gesto antico. Quando non esistevano il web, i palmari, i fax, gli accordi erano presi senza nulla di scritto. Gli impegni erano garantiti dalla serietà e dalla reputazione di chi apriva il palmo della sua mano e stringeva quella di chi aveva accettato il contratto. Proprio questo gesto, le cui origini sono riconducibili al codice cavalleresco, è il punto di partenza di una storia in cui tradizione e innovazione si coniugano dando vita ad uno dei primi casi in Italia di rilocalizzazione di un´azienda storica, attualmente situata nel centro della città, che si sposterà nella vicina periferia trasferendo la sua produzione in un nuovo stabilimento che per funzionare utilizzerà energia prodotta con il sistema fotovoltaico e con la cogenerazione. Il "vecchio" insediamento produttivo sarà restituito ai cittadini assicurandone una migliore vivibilità. La stretta di mano è quella tra il presidente della Regione Lombardia Roberto Formigoni e i fratelli Ferrarini, titolari del gruppo alimentare con sede a Rivoltella di Reggio Emilia e proprietario del marchio Vismara, nome famoso in tutto il mondo per la produzione di salumi realizzati a Casatenovo in provincia di Lecco. Oggi a Casatenovo quel "contratto" siglato con una stretta di mano è diventato realtà. Lo ha ricordato Lucio Ferrarini parlando dai locali della mensa della Vismara sottolineando che dal grattacielo Pirelli, sede della Regione Lombardia, è partita la proposta sulla quale hanno poi lavorato in piena sintonia le istituzioni fino ad arrivare all´Accordo di Programma sottoscritto nel dicembre scorso dal presidente Formigoni insieme all´assessore regionale al Territorio e Urbanistica, Davide Boni, al presidente della Provincia di Lecco, Virginio Brivio e al sindaco di Casatenovo, Antonio Colombo. "Un accordo - ha detto Formigoni - che permette di raggiungere due importanti risultati: il trasferimento degli impianti produttivi della Società Vismara del Gruppo Ferrarini fuori dal centro abitato di Casatenovo, previa approvazione di un Piano esecutivo, e la riqualificazione urbanistica del centro abitato di Casatenovo attraverso l´insediamento di funzioni miste residenziali, terziarie e pubbliche, al posto dei vecchi stabilimenti, previa approvazione di un Programma Integrato di Intervento comunale". "E´ l´ennesima testimonianza - ha aggiunto il presidente Formigoni - di un nuovo modo, avviato ormai da tempo nella nostra esperienza di governo, di concepire il rapporto tra pubblico e privato: una Pubblica Amministrazione che non ostacola, ma che aiuta le imprese e rilancia la competitività del sistema, rimuovendo gli ostacoli per la piena espressione del protagonismo sociale ed economico". "Lo sviluppo di questa azienda negli ultimi anni, soprattutto verso l´estero - ha proseguito Formigoni - richiede di adeguare, razionalizzare e sviluppare i processi produttivi. Ebbene, lo spostamento dello stabilimento permette di andare incontro a queste esigenze di sviluppo e rispondere alle sfide dell´internazionalizzazione salvaguardando i posti di lavoro". L´incontro con le maestranze, alle quali il presidente Formigoni ha rivolto un ringraziamento per l´impegno e la dedizione con cui assicurano qualità ai prodotti che realizzano e confezionano, è stato preceduto da un momento di saluto che si è tenuto nella sala consiliare del Municipio di Casatenovo. Oltre al sindaco Antonio Colombo erano presenti assessori e consiglieri comunali, i consiglieri regionali Giulio Boscagli e Carlo Spreafico, e il presidente della Provincia di Lecco Brivio. Scheda Accordo Di Programma - L´accordo rappresenta per il Comune lecchese un´occasione importante per la riqualificazione urbanistica e architettonica di un vasto ambito del centro cittadino, attualmente occupato dalla Vismara e nel contempo per il mantenimento e lo sviluppo delle attività produttive all´interno del territorio comunale. L´intesa prevede il mantenimento degli attuali 355 addetti nello stabilimento di Casatenovo, recuperando con nuove assunzioni il personale in uscita per pensionamento. Lo sviluppo commerciale dell´azienda Vismara negli ultimi anni, soprattutto per quel che riguarda i mercati esteri, ha richiesto un nuovo assetto produttivo razionale ed efficiente, nel solco del quale si inserisce la costruzione del nuovo stabilimento a Casatenovo; la necessità di delocalizzare l´azienda, con un nuovo insediamento produttivo fuori dal centro abitato, nasce quindi dall´urgenza di razionalizzare e sviluppare gli attuali processi produttivi, ad oggi non più perseguibile per l´obsolescenza delle attuali strutture situate nel vecchio stabilimento in centro paese. L´accordo interessa due ambiti di intervento, per un´estensione complessiva di 158. 475 metri quadri: il primo (45. 070 metri quadri) riguarda la nuova sede produttiva della società, situata nella frazione di Campofiorenzo, mentre il secondo (113. 405 metri quadri) è riferito alla riqualificazione urbanistica delle aree in centro a Casatenovo, dove storicamente era situato l´impianto produttivo. Per quanto riguarda il recupero delle aree industriali è previsto l´insediamento di funzioni miste (residenziali per 123. 480 metri cubi, terziarie per 70. 560 metri cubi e pubbliche) con una volumetria massima di 176. 400 metri cubi. Nel dettaglio, i nuovi interventi urbanistici, oggetto di un successivo Programma Integrato di Intervento comunale, sono previsti da una variante al Piano territoriale di coordinamento provinciale, approvata dalla Provincia di Lecco. Gli effetti di variante urbanistica saranno efficaci dalla data di pubblicazione sul Burl (Bollettino Ufficiale della Regione Lombardia) del Decreto di approvazione dell´Accordo, previa ratifica entro un mese dalla sottoscrizione da parte del Consiglio comunale di Casatenovo. .  
   
   
BILANCIO DI FINE LEGISLATURA: SI POTEVA FARE DI PIÙ PER LA PESCA MILLEPROROGHE “AVARO” CON IL SETTORE  
 
“Bene la proroga sulla sicurezza della navigazione, ma la pesca ha raccolta davvero poco in questo fine di legislatura”. Questo secondo Massimo Coccia -presidente della Federcoopesca-confcooperative- è il bilancio per la pesca che emerge dopo che l’Aula del Senato ha approvato il dl mille proroghe, che contiene per la pesca la proroga al 1° gennaio 2009 delle disposizioni legate alla sicurezza della navigazione e agli adempimenti legati agli apparati radioelettrici. “Nel corso del suo iter –prosegue Coccia- il ddl milleproroghe è stato arricchito a tal punto da diventare, per alcuni settori, quasi una finanziaria bis. A differenza di quanto è avvenuto ad esempio in agricoltura, per la pesca è stato fatto davvero poco. Tutti i problemi aperti sono rimasti irrisolti e non potranno, ormai, che essere affrontati dopo la formazione del nuovo governo”. Tra le questioni che preoccupano di più c’è sicuramente quella del carso gasolio. “Vista –conclude Massimo Coccia- la piega presa dall’esame del ddl si poteva trovare nel testo spazio per dar vita a quegli interventi urgenti sul tema del caro greggio. Un recupero della fiscalità -e quindi dei provvedimenti legati all’Iva agricola per la pesca-o di altri interventi concreti in favore del settore sarebbero stati possibile, oltre che estremamente necessari. Si poteva cercare di risolvere anche il problema legato alle blu-box, ma non è stato fatto. A questo si aggiunge il prossimo rinnovo dell’accordo tra Mipaaf e Eni-agip che, visti i contenuti, non riuscirà a tamponare gli effetti degli aumenti continui del costo del carburante. Gli sconti paventati per carburante e lubrificanti sono poca cosa, infatti, di fronte alla portata del problema. Un bilancio di fine legislatura, quindi, con troppe ombre e poche luci per la pesca”. .  
   
   
AGNELLO DI SARDEGNA IGP, A VERONA SECONDA TAPPA PER L´ATTIVITÀ DI PROMOZIONE  
 
Seconda tappa nell´attività di promozione dell´Agnello di Sardegna Igp (Indicazione geografica protetta). Dopo il workshop di Milano, organizzato a ottobre, l´assessore regionale dell´Agricoltura Francesco Foddis, i rappresentanti del Consorzio di Tutela e dell´Organismo di controllo nello scorso week-end a Verona hanno incontrato 11 responsabili degli acquisti della grande distribuzione organizzata del Nord-est, 10 tra chef e titolari di prestigiosi ristoranti del Veneto, e 21 testate della stampa specializzata. Erano presenti anche il presidente del Movimento consumatori e i numeri uno delle associazioni dei macellai. Obiettivo della manifestazione era far conoscere caratteristiche e peculiarità di uno dei prodotti più rappresentativi dell´allevamento dell´Isola, illustrando la serietà del percorso di certificazione che garantisce il consumatore finale sulla reale provenienza dell´Agnello e lo assicura dai tentativi di contraffazione ad opera di produzioni di minor costo importate da altri Paesi e spacciate come sarde. Da sottolineare a questo proposito che l´Agnello può essere venduto come sardo solo se accompagnato dal marchio Igp e ogni altra denominazione o dicitura che richiama la Sardegna, al di fuori della certificazione comunitaria, è illegale. "La Regione vuole sostenere e promuovere l´agnello di Sardegna Igp - ha spiegato l´assessore Foddis - facendolo conoscere soprattutto al di fuori dei confini dell´Isola. A Verona continuiamo un percorso iniziato nell´autunno scorso a Milano e che ha come obiettivo la promozione e la valorizzazione delle nostre produzioni di qualità, prima tra tutte l´Agnello di Sardegna Igp, che per l´allevatore locale è una componente importante del suo reddito. È una tutela non solo per i nostri allevatori ma anche e soprattutto verso i consumatori che possono contare su una garanzia di specificità e qualità e sul legame indissolubile che questa produzione ha con la Sardegna. Auspico ora una decisa accelerazione del processo di adesione al Consorzio, che voglio ringraziare per il suo intenso lavoro di sensibilizzazione, per sostenere la sempre maggiore richiesta di Agnello di Sardegna Igp che, è opportuno ricordarlo, nella campagna del Natale 2007 ha consentito agli allevatori di spuntare un prezzo di vendita più remunerativo rispetto alle produzioni non certificate". .  
   
   
PASTI FUORI CASA IN AUMENTO, IL MERITO È DEL LAVORO  
 
Tra le evidenze dell’indagine ‘Dimmi come mangi’, realizzata da Nomisma su commissione di Rimini Fiera e presentata in apertura della 38a Mostra Internazionale dell’Alimentazione, emerge che l’erogazione di alimenti e cibi presso i canali della ristorazione extra–domestica ha un peso sempre più rilevante sui consumi nazionali. Circa il 51% degli intervistati (persone che attualmente lavorano o hanno lavorato negli ultimi sei mesi) dichiara che il pasto che consuma abitualmente fuori casa è il pranzo. Il 28%, consuma invece in prevalenza una cena mentre il 21% consuma abitualmente fuori dalle mura domestiche sia pranzo che cena. Tra tutti coloro che hanno indicato nel lavoro il principale motivo per consumare un pasto fuori casa, il 54% dichiara di avere speso più dell’anno scorso: (38% poco di più e solo il 17% molto di più). Il 41% ha invece dichiarato di spendere circa la stessa cifra ed un ulteriore 2% poco meno dell’anno scorso. La reazione alla percezione di aumento del costo del pasto non ha comunque portato a significativi cambiamenti nelle modalità di fruizione: il 61% di coloro che hanno indicato nel lavoro il principale motivo per consumare un pasto fuori casa non ha cambiato abitudini e non ha modificato significativamente la frequenze di consumo. Il maggior costo del pasto non ha dunque operato significativi cambiamenti. L’indagine Nomisma ha inoltre individuato i nuovi luoghi di consumo. A conferma del trend di crescita delle superfici commerciali quale luogo di consumo di pasti extradomestici, è da sottolineare che circa la metà dei consumatori nel 2007 ha fruito di almeno un pasto in un centro commerciale/Iper (49%); aereo (31%); treno (14%); discoteca (10%); biblioteca (4%). .  
   
   
MARCHIO IGP A PANE DI MATERA  
 
Il riconoscimento del marchio Igp (Indicazione geograficamente protetta) al pane di Matera rappresenta un ulteriore e significativo passo in avanti nella valorizzazione dei prodotti tipici e dell’agroalimentare lucano. Lo hanno sottolineato nel Dipartimento regionale all’Agricoltura. L’agricoltura deve, infatti, orientarsi sempre più verso la qualità delle proprie produzioni. L’importante marchio conferito dall’Unione europea al pane di Matera corona l’impegno dei produttori, con il supporto delle Istituzioni, in primis la Regione e l’Alsia, che hanno sostenuto questo progetto. Il pane di Matera deve la sua notorietà alla pregiata miscela dei grani del comprensorio appulo-lucano e alle procedure di lavorazione perfezionate dalle generazioni che hanno abitato nella città dei Sassi. Ancora oggi il pane di Matera, elemento simbolico della civiltà contadina, esprime quell’intensa fragranza che ne è l’elemento peculiare. In una società fortemente globalizzata, dove pure i sapori sono massificati, il gusto di un alimento può significare non solo tipicità e tradizioni culturali, ma soprattutto elevate caratteristiche organolettiche, sicurezza delle materie prime e, conseguenzialmente, salubrità per il consumatore, sempre più attento a ciò che acquista. Il pane di Matera, ma, in generale, tutta la vasta gamma del paniere agroalimentare lucano, – si precisa al Dipartimento – deve conservare intatta la sua integrità e peculiarità, che è anche la sua ricchezza. Il marchio Igp è lo strumento giusto per tutelare la tipicità di questo prodotto, a cui devono necessariamente concorrere azioni di promozione e valorizzazione a livello nazionale e non solo. La Regione Basilicata è impegnata affinchè il settore agricolo si confermi sempre più occasione imprescindibile di sviluppo per il territorio lucano attraverso i propri prodotti, sinonimo di garanzia di salute e di qualità per i consumatori. .  
   
   
AGRICOLTURA: SEMPRE PIÙ STRETTA LA COLLABORAZIONE DELL’ EMILIA-ROMAGNA CON IL BRASILE. IN PARTENZA DUE DELEGAZIONI A RIO GRANDE DO SUL E A CURITIBA  
 
Bologna - L’appuntamento è a Curitiba, in Paranà, dove il prossimo 11 marzo si incontreranno due delegazioni emiliano-romagnole, formate da rappresentanti della Regione Emilia-romagna, Università, Associazioni imprenditoriali e imprese, che pur seguendo due progetti distinti hanno il medesimo obiettivo: quello di intensificare i rapporti commerciali con il Brasile e la collaborazione nel settore agroalimentare. La prima delegazione, composta da una ventina di imprenditori, partirà oggi e sarà impegnata a Rio Grande do Sul per lavorare su un progetto nel campo agroalimentare per l’integrazione delle produzioni ortofrutticola utilizzando le diverse stagionalità nei due continenti e per rafforzare i rapporti commerciali con il Brasile nel settore ortofrutticolo. L’esperienza è resa possibile grazie all’organizzazione di un master in Frutticoltura, realizzato dall’Università di Bologna in collaborazione con l’assessorato regionale all’Agricoltura, teso ad agevolare le imprese regionali verso una forte e sostenibile integrazione di prodotto. L’altra delegazione, formata da esperti e operatori del settore agrolimentare regionale (dal Caab di Bologna al Consorzio agrario di Bologna e Modena, dall’ente di certificazione per l’agricoltura biologica Icea a rappresentanti di Legacoop e Confcooperative), giungerà il 10 marzo direttamente a Curitiba, ospite del Sebrae, importante organizzazione di piccole e medie imprese locali, per consolidare i rapporti da tempo avviati sia in Italia che in Brasile. Diversi sono gli obiettivi della missione: il primo riguarda il settore ortofrutticolo, rappresentato dalle imprese coinvolte nel master, con la richiesta di tecnologie evolute sia per la conservazione che per il confezionamento, nonché l’approfondimento del modello organizzativo e associativo del settore ortofrutticolo regionale, uno dei più evoluti in Europa e nel mondo. Anche la filiera zootecnica appare particolarmente interessata all’approvvigionamento di cereali biologici e Ogm free, al fine di valutarne le potenzialità di fornitura e le opportunità commerciali. Infine, la conoscenza del sistema agro-alimentare della nostra regione rappresenta per i brasiliani una straordinaria opportunità di approfondimento e nello stesso tempo apre la strada a una migliore integrazione e cooperazione alle imprese dell’Emilia-romagna. . .  
   
   
SPANDIMENTO REFLUI – ZAIA: AUTORIZZATO USO AGRONOMICO NEI TERRENI MONTANI  
 
“Ai non addetti ai lavori potrebbe sembrare una piccola cosa, ma oggi abbiamo ottenuto un grande risultato per la nostra montagna e gli allevatori che operano in quelle zone. Abbiamo infatti formalizzato in Giunta regionale la possibilità di spargere reflui zootecnici anche in terreni con pendenza superiore al 10 per cento, in deroga ad una prescrizione ministeriale”. Lo ha annunciato il vicepresidente Luca Zaia, ricordando che la decisione regionale è stata adottata dopo aver consultato la Commissione Europea, la quale ha precisato che il divieto riguarda le zone classificabili come vulnerabili ai nitrati di origine agricola, “mentre la quasi totalità delle zone montane del Veneto è considerata non vulnerabile dalla cosiddetta Direttiva Nitrati”. “Il decreto ministeriale sulle pendenze vietava insomma una pratica del genere – ricorda Zaia – mettendo in grave difficoltà gli allevatori di montagna, la cui presenza e attività sono peraltro indispensabili alla manutenzione del territorio e dell’ambiente. Gli operatori si sono infatti visti negare qualunque uso dei liquami su terreni in pendenza, con le conseguenti problematiche per lo smaltimento dei reflui e la necessità di utilizzare altri mezzi tecnici per garantire la fertilità del terreno”. “Noi invece abbiamo ritenuto, trovando in questo l’accordo della Commissione Europea, che un divieto del genere non fosse compatibile con le buone pratiche agronomiche, finendo per provocare solo nuove difficoltà, anziché rispondere alla legittima finalità di salvaguardia dell’ambiente. Abbiamo dato così tranquillità agli allevatori di queste aree – conclude Zaia – e un ulteriore forte segnale di attenzione verso l’agricoltura di montagna, che merita da noi non solo rispetto ma anche sostengo concreto”. .  
   
   
AGRICOLTURA: IN BREVE ISTITUZIONE TAVOLO MISTO SLOVENIA-FVG  
 
L´istituzione, nell´ambito dell´accordo bilaterale tra Slovenia e Friuli Venezia Giulia, di una nuova commissione mista per affrontare congiuntamente temi specifici del comparto agricolo, è il primo risultato concreto dell´incontro che si è svolto il 29 febbraio a Pulfero tra il presidente della Regione e il ministro dell´agricoltura sloveno, Iztok Jarc. Nel corso dell´incontro è stata ribadita la volontà di rafforzare la collaborazione tra Slovenia e Friuli Venezia Giulia nel settore agricolo, soprattutto in vista del nuovo programma dei fondi europei 2007 - 2013. L´opportunità di istituire in tempi brevi il tavolo di confronto per giungere ad una posizione il più possibile condivisa sul tema della programmazione comunitaria - ha ricordato dal ministro Jarc - è importante perché già a maggio si terranno i primi incontri informali sul tema a Bruxelles. Friuli Venezia Giulia e Slovenia hanno poi concordato di collaborare in futuro nel campo della ricerca, dell´energia, in particolare sull´uso delle biomasse, dello sviluppo del turismo compatibile (agriturismo in particolare) e nella diffusione dei più moderni sistemi di irrigazione. Conferme in merito alla prosecuzione del progetto di istituzione del Parco internazionale del Carso da parte della Regione sono state ribadite dal presidente del Friuli Venezia Giulia. Altri temi discussi nel corso dell´incontro, al quale hanno partecipato anche l´assessore regionale all´Agricoltura e il console generale della Repubblica Slovena a Trieste, Joze Susmelj, sono stati l´aggiornamento della situazione sulla denominazione del Tocai, in attesa della sentenza della Corte di Giustizia europea, e le politiche di sostegno alle zone montane per contrastare lo spopolamento e rilanciare l´agricoltura di qualità e di nicchia. .  
   
   
LABORATORIO CHIMICO MERCEOLOGICO - CORSO PER POTATORI DI OLIVI  
 
Il Laboratorio Chimico Merceologico - Azienda Speciale della Camera di Commercio di Firenze - organizza, nel mese di marzo 2008, un corso di potatura delle piante di olivo della durata di 32 ore, di cui 12 teoriche e 20 di esercitazioni pratiche. La quota di partecipazione è di € 300. 00 + Iva = totale € 360. 00. Le lezioni teoriche si svolgeranno presso l´aula didattica del laboratorio (via Orcagna 70 - Firenze), quelle pratiche presso alcune aziende agricole della provincia di Firenze che saranno indicate di volta in volta. I partecipanti dovranno essere autosufficienti per raggiungere le aziende ove si effettuano le esercitazioni pratiche. Gli interessati a partecipare al corso devono inoltrare domanda entro e non oltre il giorno 28 febbraio prossimo precisando la preferenza per l´orario delle lezioni pratiche. Nell´accettare le domande di partecipazione verrà tenuto conto della data della domanda e verrà data priorità ai titolari, collaboratori familiari e dipendenti delle aziende agricole della provincia di Firenze. Si informa che per le prove pratiche verranno formati 2 gruppi di massimo 15 partecipanti ciascuno. Dopo aver ricevuto conferma da parte di questo Laboratorio della realizzazione del corso, l´iscrizione dovrà essere completata entro e non oltre lunedì 10 marzo con il pagamento della quota di iscrizione. Il primo giorno del corso è necessario consegnare la ricevuta originale del pagamento. .  
   
   
AOSTA: APPROVATO IL CALENDARIO ITTICO 2008  
 
Aosta: L’assessore all’Agricoltura e Risorse naturali comunica che, con proprio decreto n. 3 del 27 febbraio 2008, è stato approvato il calendario ittico per la stagione 2008. Il calendario consente la pesca nelle acque libere tutti i giorni, salvo il martedì e il venerdì, mentre nelle riserve turistiche, come negli anni precedenti, è permesso pescare tutti i giorni della settimana, ad eccezione di quelli in cui viene effettuata la semina del materiale ittico. Tra le novità introdotte, si segnala l’istituzione di una nuova bandita nei ruscelli del torrente Arcaò nel comune di Arvier. Per quanto riguarda le riserve turistiche, la riserva invernale nella Dora Baltea con catture nel comune di Montjovet – tratto dal ponte autostradale in Frazione Viéring fino allo sbarramento idroelettrico Enel – è sostituita dalla riserva invernale con catture nella Dora Baltea – tratto dallo sbarramento idroelettrico di Donnas (Acciaierie Ferrero) sino allo sbarramento idroelettrico (zona Feletti) di Pont-saint-martin. Alcune modifiche sono state introdotte in merito ai tratti “no kill”. Nella Dora Baltea sono stati istituiti due nuovi tratti, il primo dalla cascata di Lenteney al ponte dell’Equilivaz a La Salle e il secondo nel tratto dal Pont-suaz in comune di Charvensod sino al ponte autostradale a valle della barriera autostradale Aosta-est in comune di Brissogne. E’ stata invece chiusa la riserva invernale “no kill” di Pontey. L’assessore sottolinea che il calendario è stato approvato all’unanimità, in un clima di serena e fattiva collaborazione, mettendo d’accordo tutte le parti interessate, Consorzio e rappresentanti dei pescatori in primo luogo. .  
   
   
MEDICINA VETERINARIA: LIMITARE NUMERO ISCRITTI PER ARGINARE % DISOCCUPATI SUL MERCATO ITALIANO  
 
Nell’ambito del convegno ‘La medicina veterinaria tra rinnovamento e tradizione’ organizzato dalla facoltà di Pisa, Nomisma ha riproposto i risultati del ‘Libro bianco della professione veterinaria’, pubblicato nel 2005, da cui emerge una situazione sconsolante: oltre il 14% dei neo-veterinari italiani non ha ancora trovato un lavoro stabile a cinque anni dalla laurea. In Europa un medico veterinario su sei è italiano, il numero degli studenti italiani è pari ad oltre il 25% di quelli europei, le facoltà di Medicina veterinaria rappresentano inoltre il 20% dell’offerta universitaria europea. La situazione ha già oggi forti ripercussioni sul mercato del lavoro dove si registrano primati sconsolanti: oltre il 14% dei neo-veterinari italiani non ha ancora trovato un lavoro stabile a cinque anni dalla laurea; preoccupa ancor di più che tra 10-15 anni tale percentuale salirà fino al 30%. In quest’arco di tempo infatti i posti di lavoro nel settore diminuiranno e si registrerà nel nostro Paese un calo complessivo del numero di veterinari occupati del 2-4% rispetto ad oggi. Contestualmente i nuovi veterinari cresceranno ancora a un ritmo medio del 3-4% ogni anno, con una inevitabile congestione del mercato del lavoro. Per non precipitare nel baratro della precarietà professionale molti sono gli interventi da fare: limitare ulteriormente il numero degli iscritti; adeguare la formazione universitaria alle attuali e future esigenze del mercato; evitare di generare profili professionali che il mercato non potrà mai recepire; qualificare e distinguere la formazione del professionista veterinario, riducendo la competizione esterna di altre figure professionali, come biologi o chimici. .  
   
   
ORISTANO: UN OLIO DI OLIENA VINCE LA XV EDIZIONE DEL PREMIO MONTIFERRU  
 
La Sardegna si riscatta al Premio nazionale per l’olio extravergine d’oliva “Montiferru”. Un olio prodotto a Oliena, “Ghermanu”, dell’azienda agricola Giuliana Puligheddu, ha vinto il premio assoluto (attribuito dalla Camera di commercio di Oristano) della Xv edizione della rassegna e il primo premio nella sezione “Biologico”. Il prestigioso riconoscimento rilancia, dopo anni di magra, la presenza delle aziende olearie sarde al concorso oristanese, al quale hanno preso parte quest’anno 182 diverse produzioni d’olio provenienti da tutta Italia e anche dall’estero, in rappresentanza di ben 153 aziende. Nella sezione “Biologico” al secondo posto e alle spalle della produzione di Oliena si è classificato l’olio “Librandi”, dell’Azienda agricola Pasquale Librandi, di Vaccarizzo Albanese, in provincia di Cosenza, mentre il terzo posto è andato all’olio “Serra di Mezzo”, dell’Azienda agricola Fattoria Serra di Mezzo, di Castelbellino, in provincia di Ancona. Viene dalla Sicilia, invece, il primo classificato nella sezione “Dop / Igp”. Si tratta dell’olio “Terraliva Cherubino”, prodotto dall’azienda Terraliva, di Siracusa. A seguire in questa sezione, secondo posto per “Torretta Dop colline salernitane”, della società cooperativa La Torretta, di Battipaglia, in provincia di Salerno, e terzo posto per “Letizia”, produzione dell’azienda Rollo, di Ragusa. La Puglia, regione con la maggior produzione d’olio in Italia, ha primeggiato, invece, nella sezione “Extravergine”: primo posto all’olio “Fruttato oro”, dell’azienda Monterisi, di Andria. A seguire in questa sezione secondo classificato l’olio “Gran Cru Villa magra”, prodotto dalla Franci snc, di Montenero D’orcia, in provincia di Gosseto, e terzo classificato “Casaliva Denocciolato”, dell’Azienda agricola Comincioli, di Puegnago, in provincia di Brescia. A chiudere, la sezione “Monovarietale”, olio di altissima qualità e con produzione sotto i dieci quintali: primo classificato “Moraiolo monovarietale”, dell’Azienda agricola Giacomo Grassi, di Greve in Chianti, in provincia di Firenze; secondo “Tanghello”, dell’Azienda agricola D’alì, di Trapani; terzo “Monovarietale frantoio L’olinto”, dell’Azienda agricola Rolando Grassi, di Greve in Chianti, in provincia di Firenze. Da segnalare, infine, nella sezione speciale “Oli stranieri”, il riconoscimento attribuito all’olio “Arbequina & Picual”, prodotto dalla società Pagos de Familia Marques de Grinon, di Toledo, in Spagna; il premio per la miglior confezione andato all’olio “Nocellara Mb”, dell’Azienda Fontanasalsa, di Contrada Fontanasalsa, in provincia di Trapani; e una menzione speciale attribuita tra gli oli sardi alla produzione “Ozzu ermanu” dell’azienda Fanne Arca di Paolo Pinna, di Cuglieri. Nel corso della cerimonia di premiazione svoltasi nella Casa Aragonese di Seneghe, gli assessori all’agricoltura di Provincia e Regione, Renzo Coghe e Franco Foddis, hanno messo in evidenza la necessità di riunire le forze produttive del settore oleario sardo. In particolare l’assessore Foddis ha rilanciato la politica delle Op, le Organizzazioni di Produttori, sottolineando però come queste non debbano essere utilizzate come mero strumento per la distribuzione di risorse pubbliche nelle singole aziende associate, quanto quale efficace supporto alla produzione e alla commercializzazione, per affrontare i mercati con un’unica immagine che valorizzi la qualità dell’olio di Sardegna. Anche dal sindaco di Seneghe, Diego Feurra, e dal rappresentante dell’Associazione Nazionale Città dell’Olio, Giuliano Mannu, è stata posta l’esigenza di sostenere le politiche di commercializzazione dell’olio sardo, mentre il segretario generale della Camera di commercio di Oristano, Enrico Massidda, ha annunciato il coinvolgimento nella prossima edizione del Premio nazionale per l’olio extravergine d’oliva “Montiferru” degli operatori della ristorazione. .  
   
   
“RAGAZZI SI MANGIA, NON SOLO PASTA...MA PIÙ FRUTTA E VERDURA”  
 
 Workshop organizzato da Risteco e Città del Bio, in collaborazione con Aiab e con il supporto della Regione Piemonte, Assessorati Istruzione ed Agricoltura nell’ambito della pubblic consultation del progetto “School Fruit Scheme” della Dg Agri della Commissione Europea. Introduzione al workshop Questo evento si inserisce nell’ambito delle attività del più ampio progetto europeo intitolato ‘School Fruit Scheme’ che coinvolge i diversi Stati Europei in iniziative di comunicazione e promozione dell’importanza del consumo di frutta e verdura in età scolare al fine di prevenire obesità e malnutrizione. Parallelamente ad un consumo europeo pressoché stagnante di frutta e verdura e comunque al di sotto delle raccomandazioni dell’Oms, è ormai consolidato il dato relativo all’obesità che riguarda una porzione crescente della popolazione, compresi purtroppo anche i bambini. Numerosi fattori tra cui la riduzione di tempo a disposizione per cucinare e/o la diffusione proprio in età scolare del consumo di prodotti a scarsissimo contenuto di fibre e vitamine, determinano una dieta europea sempre più povera. Se a questi aspetti si aggiunge uno stile di vita carente in attività fisica, le conseguenze sullo sviluppo in età successive di malattie, per esempio legate al sistema circolatorio, possono risultare serie e fondate. Su queste considerazioni si inserisce questo Workshop di Risteco e Città del Bio che punta a rilanciare il consumo di frutta e verdura, valorizzando le esperienze positive che ad oggi esistono in Italia sia per quanto riguarda il mondo della produzione sia per quanto riguarda i consumi. Torino, c/o Environment Park Spa Via Livorno 60. 27 Marzo 2008, ore 09:30 – 17:00. Segreteria Organizzativa Consorzio Risteco, Via Livorno 60, 10144 Torino Telefono: 011. 225. 7801 – Fax: 011. 225. 7809 – E-mail: info@risteco. It Informazioni e Iscrizioni I posti disponibili sono 80. La partecipazione è libera e gratuita, previa compilazione della scheda di iscrizione che deve essere inviata a mezzo e-mail info@risteco. It oppure via Fax: 011 729090 alla Segreteria Organizzativa entro il 21 marzo 2008. .  
   
   
FRUTTA A SCUOLA CONTRO L’OBESITÀ: CON FRUTTA SNACK, PROGETTO SPERIMENTALE NAZIONALE CHE EDUCA AL GUSTO E AD UNA SANA ALIMENTAZIONE PORTANDO LA FRUTTA DIRETTAMENTE A SCUOLA - CONFEZIONI MONODOSE DISPONIBILI ATTRAVERSO DISTRIBUTORI AUTOMATICI - COINVOLTI 82 MILA STUDENTI  
 
Uno strumento ed un’occasione straordinaria per combattere il sovrappeso, soprattutto nell’età scolare, ed un’opportunità di educazione verso uno stile alimentare più sano e corretto. Il suo nome è Frutta Snack, progetto sperimentale nazionale di educazione al gusto, alla salute ed al benessere rivolto agli studenti delle scuole superiore messo in atto da Centrale Sperimentazioni e Servizi Agro-ambientali di Cesena con il finanziamento di ben due ministeri, il Ministero della Salute e il Ministero della Pubblica Istruzione e con il coinvolgimento della Regione Emilia-romagna e degli Uffici Scolastici regionali e provinciali interessati. Il progetto, la cui principale caratteristica è quella di portare frutta e verdura direttamente negli ambienti scolastici attraverso appositi distributori automatici, ha coinvolto fino ad oggi 82 mila studenti in tre regioni pilota: Emilia-romagna, Lazio e Puglia. Iniziata 2 anni fa la sperimentazione raccoglie ora i primi dati e registra un gradimento oltre le aspettative. I giovani infatti mostrano di apprezzare le “merende” di frutta - prodotti freschi e trasformati a base di ortofrutta - già pronte per il consumo e disponibili attraverso i distributori automatici collocati nelle scuole. Non solo educazione alimentare, dunque, ma anche possibilità concreta di mettere in atto scelte più sane. Scelte quanto mai urgenti considerato che dati statistici nazionali sottolineano come una forte percentuale dei giovani di età compresa fra i 6 ed i 17 anni, ha problemi di soprappeso (20%) e obesità (4%), con percentuali ancora maggiori (25-35%) nella fascia di età compresa fra i 6 ed i 13 anni. Negli Usa ed in Inghilterra si raggiungono percentuali superiori al 50%. Le cause sono prevalentemente da ricercarsi in una errata alimentazione (troppo cibo, troppi grassi, troppi zuccheri, poca ortofrutta) e ad una insufficiente attività fisica. Ma c’è di più, ogni giorno i ragazzi sono sottoposti ad un condizionamento martellante da parte della pubblicità di snack ad alto contenuto calorico. I bambini italiani, tra l’altro, sono i più bersagliati d’Europa dagli spot televisivi che pubblicizzano le cosiddette “merendine”: nella fascia protetta, dalle 16 alle 19, viene trasmesso uno spot ogni 5 minuti per un totale di 33. 000 in un anno. Parallelamente in Italia è in atto un fenomeno strutturale di ridimensionamento dei consumi di frutta e ortaggi freschi che, dal 2000 al 2004, sono diminuiti del 10,01% per la frutta e del 16,4% per gli ortaggi. Anche da qui nasce il pericolo del sovrappeso e dell’obesità che favoriscono le cosiddette “patologie killer” (malattie vascolari, tumori, diabete). Si stima, infatti, che un errato stile di vita sia causa di circa il 31% delle malattie cardio-ischemiche, l’11% degli infarti a livello mondiale e del 12% di diabete tipo Ii. I prodotti reperibili nei distribuito automatici di Frutta Snack - selezionati con i Ministeri della Salute e della Pubblica Istruzione - sono la macedonia di frutta fresca, la confezione monofrutta di stagione, le mele fresche a fette, le mele a fette essiccate, la passata di frutta senza zucchero, la confezione di frutta secca, lo yogurt alla frutta da bere, il succo di frutta 100% senza zuccheri aggiunti, l’acqua. Il tutto ad un costo che va da 0,70 a 1,50 euro. Garantito il ricambio dei prodotti in giacenza ogni tre giorni. Nelle scuole vengono distribuiti anche depliant informativi rivolti ai ragazzi, poster da collocare accanto ai distributori, locandine, calendari e opuscoli sul valore nutrizionale di frutta e verdura. Dai consumi dei primi mesi di sperimentazione il prodotto più gradito risulta essere la macedonia (scelta dal 48,4%), seguita da mele a fette essiccate (12,6%) che fanno concorrenza alle patatine, yogurt (10,9%), mele fresce a fette (10,6%), confezioni di frutta secca (8,3%), succhi di frutta (4,7%) e passata di frutta (4,7%). Contrariamente ai programmi di educazione alimentare basati essenzialmente sull’informazione di ciò che è più salutare (informazioni ormai ampiamente divulgate ed acquisite dai più ma tanto spesso ignorate), Frutta Snack, colloca il prodotto a portata di mano del potenziale consumatore. Tanto che gli osservatori del settore “alimentazione&benessere” non esitano ad evidenziare un “Modello Frutta Snack” come valido veicolo per la creazione di una nuova cultura alimentare e per lo sviluppo dei consumi di ortofrutta a difesa del produttore, del consumatore e della salute in specifici contesti aggregativi. “La sperimentazione in attuazione nelle scuole, infatti - informa Romeo Lombardi, presidente della Centrale di Cesena - è propedeutica ad una diffusa replicabilità del progetto in altri contesti, come i luoghi di lavoro, le mense, gli uffici della Pubblica Amministrazione, la ristorazione collettiva”. .  
   
   
DA OTTIMO RISTORANTE & GASTRONOMIA PER ASSAPORARE UNA SFIZIOSA CENA SENZA GLUTINE CON INGREDIENTI DELLA LINEA GIUSTO DI GIULIANIPHARMA  
 
La celiachia è un disordine digestivo infiammatorio causato dal consumo di glutine, una sostanza proteica presente nel grano e in altri cereali come orzo, segale, avena, farro, kamut. I sintomi della celiachia variano a secondo dell’età, della durata e della gravità del disturbo e della presenza o meno di manifestazioni extra-intestinali. Ad oggi, non c’è cura farmacologica per la celiachia. L’unica terapia efficace per questo disordine digestivo prevede l’eliminazione del glutine dalla dieta. Per questa ragione chi deve alimentarsi senza glutine trova difficoltà a recarsi al ristorante per una cena golosa. Proprio per questo Ottimo Ristorante & Gastronomia di Michele Ferrero sito in via San Marco, 29, un raffinato spazio nell’elegante zona Brera di Milano, rinomato per i suoi vini pregiati e per i suoi piatti originali preparati con ingredienti di stagione giovedì 13 marzo 2008 dalle ore 20. 30 propone una “Cena senza glutine”. Il menù, elaborato con i prodotti della linea Giusto di Giulianipharma “sinonimo di garanzia”, prevede: Tris di bruschette (moscardini e spinaci, gota, pomodoro) Fettuccine al ragù di agnello e scamorza affumicata Filetto di manzo con cestino di verdurine Creme brulee ai frutti di bosco Pane e gallette Il tutto innaffiato da: Acqua sorgiva Birra Baden Bräu Vino rosso: Nero d’Avola Rossjbleo I Gulfi Vino bianco: Igt Sicilia Valcanzjria I Gulfi Prosecco di Valdobbiadene Bellenda Caffè A partire dal 14 marzo 2008 Ottimo proporrà sia a pranzo che a cena un piatto per portata senza glutine accompagnato da pane, crackers e birra. Sul sito www. Ottimomilano. Com è possibile consultare tutto l’anno il menù aggiornato in tempo reale, per essere sempre al corrente su cosa poter degustare. .  
   
   
NOVITA’ 2008 AL RISTORANTE ESTROBAR A ROMA: CUCINA “INTERCULTURALE” E ARTE CONTEMPORANEA IN UN PERCORSO MULTISENSORIALE PER GOURMET ATTENTI ALLE TENDENZE  
 
L’estrobar, ristorante annesso all’Abitart Hotel, ma con una propria conduzione autonoma, nel 2008 si propone al pubblico all’insegna del cambiamento. Nuovo il menu, ridotti i piatti proposti per una maggiore attenzione all’esecuzione, rinnovati i due specifici menu degustazione di mare e di terra. In cucina è ancor più accentuata la ricerca di una sintesi tra cultura alimentare mediterranea, con un ricorso ancor più preponderante di prodotti e materie prime selezionate, e influssi e ingredienti provenienti da ogni angolo del mondo. Una cucina “interculturale”, ricercato mix di identità locale e culture gastronomiche diverse. In abbinamento alle nuove proposte una carta dei vini totalmente ripensata, con una ricerca di etichette non banali e soprattutto una crescente possibilità di offerta al calice. Per il dopocena, oltre a una carta di ben 40 cocktail fatti ad arte, come assoluta novità sarà di scena, dalle 23. 30 in poi, un insolito after dinner, con proposte di vini al bicchiere abbinati a taglieri di formaggi e salumi di nicchia o finger food estrosi preparati espressi dallo chef. Il tutto a partire da 10 euro a persona. A dirigere la cucina il bravo cuoco Francesco Bonanni, 28 anni, romano, formatosi alla scuola di Antonio Sciullo, che vanta stage presso chef di fama internazionale come Heinz Beck e Moreno Cedroni. Il ristorante si trova nei pressi della Stazione Ostiense, tra Testaccio e la terza Università, in un quartiere che si è ormai imposto all’attenzione del pubblico romano (e non solo) come polo culturale innovativo della Capitale, e dispone di un comodo parcheggio custodito convenzionato. È doveroso infine sottolineare il buon rapporto qualità/prezzo: una cena all’Estrobar, infatti, costa sui 45 euro vini esclusi (meno se si sceglie di mangiare l’ottima pizza disponibile sul menu solo il lunedì) ma si può anche bere solo un drink. L’estrobar in poco tempo è diventato una delle mete d’elezione di una clientela gourmet curiosa, colta e attenta alle tendenze. Ispirato nel design e negli arredi al famoso ristorante giapponese Zuma di Londra, l’Estrobar è uno dei rari posti a Roma in cui l’arte contemporanea e l’arte culinaria si fondono garantendo agli ospiti una sosta che coinvolge tutti i sensi. Infatti basta varcare la soglia per essere proiettati in un’atmosfera unica e per essere stupiti dal gusto raffinato delle mise en place e degli ambienti, moderni e accoglienti al tempo stesso. Design e materiali originali e ricercati fanno da cornice a opere di emergenti e affermati artisti contemporanei, che anche il grande pubblico può arrivare a conoscere attraverso gli interessanti eventi d’arte organizzati periodicamente. Accanto a questi, nel 2008 l’Estrobar e l’Abitart faranno da cornice anche a eventi mondani particolarmente glamour. Www. Estrobar. It .  
   
   
NUOVO ARRIVO IN CASA BABYBEL! BEL ITALIA FESTEGGIA LA NASCITA DI “MINI BABYBEL ALLE OLIVE” CON UNA DIVERTENTE CAMPAGNA TV E STAMPA FIRMATA YOUNG & RUBICAM  
 
A partire da marzo sarà on air una giovane e divertente campagna Tv e Stampa, firmata Young & Rubicam per Mini Babybel Olive, lo snack tondo e appetitoso dal nuovo sapore mediterraneo. L’obiettivo è stato quello di creare una comunicazione di lancio impattante, ma soprattutto gioiosa e divertente, adatta ad un target allargato e moderno. E’ nato così uno spot da 15”, prodotto da Proximamilano, completamente realizzato in full 3D, dal linguaggio innovativo che racconta le fasi dell’innamoramento tra il “classico” Babybel rosso e un’oliva verde. Una sequenza di scene che sono veri e propri “quadri” di una romantica storia d’amore, con la conclusione del matrimonio e un’allegra famiglia allargata con la nascita di Babybel alle Olive. La campagna Tv, on air dal 9 di marzo, è pianificata su tutte le reti Mediaset, Mtv e All Music e prevede complessivamente 155 passaggi. Il visual della campagna stampa, anch’esso realizzato in full 3D, mostra il nuovo nato di casa Babybel nella sua culla, coccolato dall’inconfondibile rotondità di Babybel e da un’oliva che insieme recitano: “Come lo chiamiamo? Babybel alle olive!”. La campagna stampa, firmata sempre Young & Rubicam, sarà in uscita fino ad aprile sulle più importanti testate femminili, familiari e cucina. La creatività è stata sviluppata da Sara Cappelli (art director) e Francesco Cellini (copy writer) sotto la direzione creativa di Nicola Barracchia. Direttori creativi esecutivi: Aldo Cernuto, Roberto Pizzigoni. Pianificazione Tv e stampa a cura dell’agenzia Carat. .  
   
   
BACI PERUGINA: LA MAGIA DEL CIOCCOLATINO PIÙ AMATO  
 
La campagna Dillo con un Bacio lo sottolinea da tempo: regalare Baci Perugina non è certo un’esclusiva della festa degli innamorati. La magia del cioccolatino più amato può aiutare a “dirlo con un Bacio” in tutte le occasioni più importanti: anche per la Festa della mamma. Proprio per questa ricorrenza, Perugina ha scelto di promuovere un’importante iniziativa per le mamme in difficoltà. Baci Perugina, da sempre al fianco delle mamme, devolverà un prezioso contributo a favore della maternità sicura, per una delle zone più povere del pianeta. Per la Festa della Mamma 2008 Perugina ha scelto, infatti, di legare Baci a un’attività di solidarietà sociale a favore della Fondazione Francesca Rava - N. P. H. Italia onlus, impegnata nell´aiuto all´infanzia in condizioni di disagio in Italia e nel mondo, che rappresenta in Italia Nuestros Pequenos Hermanos (I nostri piccoli fratelli), organizzazione umanitaria internazionale che da oltre 50 anni salva i bambini orfani e abbandonati nelle sue case-orfanotrofio ed ospedali in America Latina. Il progetto che vede la Fondazione Francesca Rava - N. P. H. Italia onlus e Baci Perugina operare fianco a fianco ha come teatro Haiti, paese del quarto mondo in cui un bambino su tre muore prima dei cinque anni ed uno su sei è orfano dalla nascita: “Insieme per le mamme di Haiti”, questo il nome dell’iniziativa, ha come obiettivo la costruzione del primo Nido di strada in quest’area sfortunata. Baci Perugina parteciperà alla realizzazione di questa struttura d’accoglienza, dove verranno distribuite vitamine, svolti screening ginecologici su almeno 40 donne al giorno, sviluppati programmi di informazione sulla gravidanza e sul parto senza rischio, il tutto con l’ausilio di personale medico e infermieristico appositamente formato; un ambiente attrezzato con culle fornirà inoltre il primo asilo per i bimbi abbandonati e raccolti dalla strada. Questa importante iniziativa di solidarietà, in perfetta linea con i valori che Baci Perugina condivide da sempre, sarà illustrata con dei leaflet informativi volti a sensibilizzare il pubblico sul progetto, accompagnati da visual sugli espositori dei prodotti ideati per la Festa della mamma: l’obiettivo è comunicare lo spirito di un’operazione in cui Baci Perugina crede fortemente e per la quale si augura di ottenere il sostegno dei propri consumatori… quest’anno più che mai prezioso! Tutte le confezioni avranno una grafica dedicata alla Festa della Mamma: dalla Scatola Fiore, una novità assoluta per il 2008 in cui il dono floreale e la dolcezza dei Baci si fondono dando vita a un’originale idea regalo, al Cuore Trasparente Baci passando attraverso il Tubo da 10 Baci, il Bouquet da tre Baci con fiori rosa come confezione regalo da impulso. Ma ci sono anche i tre formati del Tubo con confezioni in latta, ognuna con un differente messaggio per la mamma, il Bouquet fiori di campo, un bouquet di fiori colorati con una cascata di Baci avvolti in un tulle blu con stelline e logo Baci, il Porta Memo Baci, un simpatico vasetto porta memo che contiene un Bacio ingentilito da un fiore bianco o rosa sul quale è inserito il messaggio di auguri per la mamma. Infine, in due differenti formati, gli Alberelli a forma di cuore Baci nella versione bianca o rosa, in un vaso blu con fiocco e la Tazza Baci con il messaggio e tante stelline per la mamma sul piattino. In un’esplosione di colore e delicati fiori dedicati alla mamma, i Baci possono parlare anche di solidarietà, una delle innumerevoli sfaccettature dell’amore, perché Baci, per tutti, è messaggero dei sentimenti più autentici. .  
   
   
SALSA WORCESTER LEA & PERRINS: LA DIFFERENZA CHE CREA L’ECCELLENZA  
 
Forse non tutti sanno che il segreto di tante deliziose ricette che hanno scritto la storia della cucina è una piccola goccia… Una piccola goccia di Salsa Worcester Lea & Perrins, l´azienda che dal 1835 commercializza in tutto il mondo il condimento agrodolce e leggermente piccante dal colore bruno scuro che si armonizza ottimamente con i grandi piatti della tradizione culinaria e con i cocktail più famosi. Antipasti di crostacei, mousse di tonno, linguine alla polpa di granchio, risotto con le mele, filetto alla Voronov, tartare di manzo, lonza di maiale in agrodolce, contorni di verdura, salse particolari come la salsa alla diavola, la salsa piccadilly, la salsa di rafano alla panna, la salsa remoulade. L´elenco potrebbe continuare ma senza dubbio spruzzando qualche goccia di Salsa Worcester Lea&perrins siamo sicuri di non sbagliare mai. E´ datata 1835 la prima traccia di questa salsa, nata dalla volontà dell´allora Governatore del Bengala di voler riprodurre in Inghilterra una tipica salsa indiana. Diede quindi l´incarico a due farmacisti inglesi - John Lea e William Perrins - di cercare di ottenere il miglior risultato possibile. Dopo i primi fallimenti, i due farmacisti decisero di gettare la spugna, depositando il liquido ottenuto nelle botti in cantina. Solo alcuni anni più tardi ecco la scoperta che ha dato alla cucina un nuovo fondamentale ingrediente! Nei barili, infatti, la miscela sgradevole si era trasformata in una salsa squisita. L´intuizione di Lea e Perrins di non rivelare a nessuno il procedimento di lavorazione dei numerosi ingredienti - anch´essi non del tutto conosciuti - fu assolutamente geniale! Oggi sappiamo che vengono utilizzati cipolla inglese, aglio francese, acciughe spagnole, scalogno olandese invecchiati separatamente in barili colmi di aceto e malto e poi trasferiti in grandi tinozze insieme ai tamarindi di Calcutta, ai peperoncini rossi cinesi, ai chiodi di garofano del Madagascar e alla melassa dei Caraibi. Ben tre lunghi anni di invecchiamento sono necessari per portare a maturazione il composto ottenuto e permettono alla salsa di essere pronta per l´imbottigliamento. Ancora oggi è la classica bottiglietta dal lungo collo con l´etichetta arancione, rimasta invariata dalle origini, a contenere la Salsa Worcester Lea&perrins. La Salsa Worcester Lea & Perrins è importata e distribuita in Italia da Eurofood, l’azienda leader che da anni porta sulla nostra tavola solo le più pregiate specialità alimentari da tutto il mondo. .  
   
   
GUSTO E TRADIZIONE SI INCONTRANO IN MAILLE  
 
Un vero patrimonio francese: da più di 250 anni infatti il marchio Maille è sinonimo in terra d´Oltralpe delle più gustose e sofisticate salse che rispondono ad un procedimento di lavorazione talmente particolare e pregiato da essere trascritto su diplomi ufficiali oggi conservati negli Archivi Storici di Francia. E´ un matrimonio tra gusto e tradizione che ancora oggi è capace di trasformare semplici piatti in delizie da gourmet. Pochi, sapienti cucchiai di una delle tante salse della gamma di Maille sono capaci di arricchire in maniera ineguagliabile carni, pesci, verdure. Solo ingredienti genuini e un´accurata lavorazione artigianale: da ricette uniche che hanno deliziato Re e Imperatori prima di arrivare sulle nostre tavole, ecco la raffinata qualità di maionesi, senapi e salse firmate Maille. La storia delle salse Maille ha inizio nel 1720 quando Antoine Maille si fece conoscere come distillatore e conoscitore di aceti nel suo Paese. Erano gli anni della terribile epidemia di peste che flagellava in particolare Marsiglia. L’invenzione di uno speciale aceto antisettico fece di Monsieur Maille un vero eroe nel suo Paese quando questo liquido, spruzzato sui corpi malati in grande quantità, indebolì i sintomi e gli effetti della peste liberando la città da questo autentico flagello. I più grandi onori non tardarono ad arrivare: Antoine Maille fu nominato fornitore ufficiale degli aceti e delle salse più pregiate dell’Imperatore d’Austria e Ungheria, del Re di Francia e di Caterina di Russia. Ancora oggi dalle boutiques Maille a Parigi le senapi, gli aceti, le maionese raggiungono ogni parte del mondo dove sono apprezzate per il gusto raffinato che trasforma il piatto più anonimo in una deliziosa specialità. Nel ricco catalogo spicca la fresca e delicata Mayonnaise de Dijon: una ricetta unica, ricca di ingredienti naturali senza l’utilizzo di conservanti. Maille la prepara solo con uova freschissime, la giusta quantità di ottimo olio di girasole, il tutto delicatamente unito alla famosa senape di Digione, che ha reso grande il marchio francese nel mondo. Il risultato è una salsa perfettamente bilanciata, raffinata, fresca, ottima per accompagnare ogni preparazione. D´estate come d´inverno, ogni piatto aspetta la sua giusta dose di Mayonnaise de Dijon per divenire perfetto. Un’altra classica specialità di Maille è la salsa Cocktail al Cognac, che coniuga l’armonia della migliore salsa Mayonnaise, il gusto deciso della pregiata senape di Digione e il tocco sapiente e inaspettato del Cognac. Nella stagione estiva la salsa Cocktail al Cognac di Maille regala una sfumatura di gusto unica ad ogni piatto! Voglia di un tocco speziato? Dalla città di Digione arriva una delle più apprezzate specialità di Maille: la famosa salsa Dijonnaise che in cucina ci regala un delicato bouquet di spezie grazie al sapiente mix di senape all’antica e di salsa maionese. Nella senape all’antica ritroviamo il gusto intenso di piccoli granelli croccanti: una vera sorpresa! E la salsa Dijonnaise si rivela infatti un accompagnamento perfetto per esaltare ogni tipo di preparazione: eccezionale in particolare con tutte le verdure crude, con i piatti di carne rossa, con le specialità in salsa vinaigrette. Tutta la gamma delle salse Maille è distribuita in Italia da Eurofood, il marchio leader che da tanti anni importa le più pregiate specialità alimentari da tutto il mondo. .  
   
   
TRA INTERNET E IL SOCIALE: NUOVE SFIDE DEL VINO ENOTRIA 2008 PARLA DI COMUNICAZIONE E LANCIA UN SONDAGGIO TRA I GIORNALISTI ITALIANI PER PREMIARE LA MIGLIORE CAMPAGNA DI SENSIBILIZZAZIONE, SUPPORTATA DALLE AZIENDE VINICOLE VERSO UN PROBLEMA SOCIALE  
 
Il vino: un prodotto straordinario portavoce dei valori del nostro Paese nel mondo. Ma come comunica il settore e come interagisce con l’esterno? A rispondere sarà Enotria, annuario edito da Unione Italiana Vini, che verrà presentato il 27 marzo h. 11. 30 a Palazzo Turati, Sala Consiglio - via Meravigli 9/B Milano. Per il 2008 infatti il tema affrontato è la comunicazione, sviluppato grazie a una approfondita indagine sull’argomento. Oltre ad analizzare attraverso Enotria come il mondo del vino comunica il prodotto, durante la conferenza stampa per la prima volta Unione Italiana Vini premierà la comunicazione nell’ambito dell’impegno sociale. Grazie al sondaggio lanciato fra giornalisti italiani di diversi settori, è stata individuata la campagna di comunicazione sociale che vede protagonista il mondo del vino risultata più efficace. Le aziende italiane, infatti, negli ultimi anni non hanno solo investito in azioni commerciali volte a vendere di più ma hanno utilizzato la comunicazione anche per dimostrare il proprio impegno nei confronti di temi delicati come il razzismo, la mafia, la fame nel mondo e molto altro. Il 27 marzo Unione Italiana Vini premierà un progetto che vede molte delle aziende più importanti dell’enologia italiana collaborare per sconfiggere uno dei problemi più drammatici del mondo. Un’iniziativa lodevole che non è ancora conosciuta come merita. A questo momento si affiancherà l’anticipazione dei contenuti di Enotria, che confermano come la comunicazione del mondo del vino presenti luci ed ombre. “Negli ultimi decenni l’universo comunicazionale è stato stravolto, con la comparsa e l’affermazione di nuovi strumenti e diverse modalità - afferma il direttore di Enotria Marco Mancini -. Un intero mondo, con le sue regole e i suoi equilibri, è finito in soffitta senza il conforto dei tempi generazionali. Dopo la prima ondata d’urto generata dalla televisione, la carta stampata ha dovuto fare i conti con il web: Internet ha spalancato nuove prospettive e opportunità. Questa nuova edizione dell´annuario Enotria vuole anzitutto proporsi come uno strumento utile per osservare, capire, e interpretare lo scenario attuale”. Dai dati di Enotria emerge che le cantine italiane investono mediamente il 5,8% del fatturato, con un massimo del 10% e un minimo dell’1,5%. Di questo 5,8%, il 15% è rappresentato dall’organizzazione di eventi, il 14% dalla pubblicità tabellare, il 13% dalle partecipazioni a fiere, il 12% dalla promozione nel punto vendita, il 12% dalle attività di Relazioni Pubbliche e l’8% dalla ricerca su packaging e naming. Numeri ancora contenuti rispetto ad altri settori che però sono in continua evoluzione, non solo per l’entità dell’investimento ma anche per i mezzi utilizzati. Internet in tutte le sue forme, dalla vendita on line al fenomeno dei blog, diventa sempre più importante, come dimostrano i numeri. Oggi sono 15 milioni gli internauti italiani e oltre 725 milioni quelli di tutto il mondo. Guardando più da vicino il vino, a livello mondiale, infine, si stima che le vendite di vino on-line stiano raggiungendo la soglia dei due miliardi di euro, pari al 5% del totale. Per spiegare l’Internet del futuro e le potenzialità di comunicazione online per il settore vinicolo sarà presente alla conferenza stampa Salvatore Ippolito, Sales Director di Microsoft Digital Adverting Solutions, la concessionaria di advertising on line di Microsoft. .