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LUNEDI
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Notiziario Marketpress di
Lunedì 17 Marzo 2008 |
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UN NUOVO CENTRO DI RICERCA POLITICA DEVE AFFRONTARE LE QUESTIONI RELATIVE ALLA MIGRAZIONE IN EUROPA |
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Bruxelles, 17 marzo 2008 - La Commissione europea ha segnalato il suo supporto alla creazione di un Centro di politica europea della migrazione (Empc). Il nuovo centro, che potrebbe essere lanciato già nell´autunno del 2008, deve essere creato dall´Istituto Universitario Europeo (Eui). L´eui a Firenze, Italia, è specializzato in ricerche sulle politiche migratorie europee e internazionali. L´empc è destinato a fornire consigli su politiche a breve termine e ad affrontare la crescente necessità di governance della migrazione, poiché una effettiva e lungimirante politica europea della migrazione è una delle priorità politiche dichiarate dell´Unione europea. Allo stesso tempo, fornirà un collegamento tra i responsabili delle politiche e la ricerca e condurrà una ricerca strutturale a lungo termine e orientata alla politica nel campo della migrazione. Più specificamente, la Commissione si aspetta che l´Empc sviluppi per i responsabili delle politiche e altre parti interessate strumenti per affrontare le questioni relative alla governance della migrazione, come metodologie per implementare e monitorare le politiche migratorie e valutare il loro impatto sull´economia e la società. Inoltre, l´Empc è allestito per attrarre ´un grande gruppo di studiosi e influenti pensatori per far progredire il pensiero europeo e globale sulle questioni migratorie e anche per fornire un forum ai partecipanti con interessi divergenti per confrontare e discutere idee e opinioni,´ ha affermato la Commissione. ´Anche se la migrazione ben gestita può essere benefica per l´Ue, essa pone anche delle importanti sfide,´ ha commentato Franco Frattini, vice-presidente della Commissione europea e Commissario per Giustizia, Libertà e Sicurezza. ´Più che mai, i responsabili delle politiche devono adattare le proprie strategie a un contesto evolutivo rapido. ´ ´È urgente e fondamentale che la ricerca sulle questioni migratorie si concentri di più sulle sfide in continuo mutamento poste dalla globalizzazione,´ ha aggiunto il Commissario Frattini. ´L´obiettivo principale del nuovo Centro di politica europea della migrazione sarà quello di tradurre le scoperte della ricerca in raccomandazioni politiche realistiche e di aiutare così a guidare le opzioni politiche europee nel futuro. L´europa ha bisogno di avere la ricerca dalla sua parte. ´ Il principale supporto finanziario verrà fornito dall´Eui oltre a finanziamenti esterni da fonti private e pubbliche e contributi da enti e fondazioni patrocinatrici. La Commissione europea sta anche valutando la possibilità di finanziamenti dell´Ue. Il centro avrà la propria sede nel Centro Robert Schuman a Bruxelles e sarà governato da un direttore supportato da un comitato scientifico. Per ulteriori informazioni visitare: http://www. Ec. Europa. Eu/justice_home/ http://www. Ec. Europa. Eu/commission_barroso/frattini/ . |
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IL CONSIGLIO D’EUROPA E LA NORVEGIA CREANO UN FONDO FIDUCIARIO PER AGEVOLARE L’ATTUAZIONE DELLA CONVENZIONE DEI DIRITTI DELL’UOMO |
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Oslo, 17 marzo 2008 – In data 14 marzo Terry Davis, segretario generale del Consiglio d’Europa e Jonas Gahr Støre, ministro norvegese degli Affari esteri, hanno firmato un accordo relativo alla creazione di un fondo fiduciario “Diritti umani”. Tale fondo è destinato a sostenere, in cooperazione con la Banca per lo Sviluppo del Consiglio d’Europa, dei progetti volti a garantire l’applicazione della Convenzione dei diritti umani in Europa. A partire da quest’anno, alcuni progetti potranno beneficiare di un finanziamento elargito dal fondo. In un primo tempo, la Norvegia contribuirà al fondo – che è aperto alla partecipazione di altri stati – per l’ammontare di un milione di euro. I progetti finanziati riguarderanno la trasposizione della Convenzione dei Diritti dell’Uomo nel diritto interno, la formazione di professionisti del diritto, la diffusione della giurisprudenza della Corte europea dei Diritti dell’Uomo e l’esecuzione delle sentenze a livello nazionale. “L’attuazione della Convenzione dei Diritti dell’Uomo, ha dichiarato Terry Davis, esige un sistema giuridico solido ed efficace a livello nazionale. In caso contrario, i diritti tutelati dalla Convenzione non possono essere garantiti. Tale accordo dimostra l’impegno della Norvegia a favore della promozione dei diritti umani in Europa. Questa misura sarà fonte di ispirazione per gli altri paesi, i quali saranno sollecitati ad aderirvi per consolidare i diritti stabiliti dalla Convenzione”. “Una delle principali priorità della Norvegia, nell’ambito del Consiglio d’Europa, è di contribuire all’efficacia e alla sostenibilità della Corte europea dei Diritti dell’Uomo. Mi auguro che il fondo fiduciario divenga un nuovo importante meccanismo per il finanziamento di misure nazionali in vista dell’applicazione della Convenzione europea dei Diritti dell’Uomo”, ha dichiarato il ministro norvegese degli Affari esteri, Jonas Gahr Støre, invitando gli altri stati membri a contribuire al fondo e sollecitando il Consiglio d’Europa a proporre dei progetti di qualità. Alcuni stati europei incontrano difficoltà o mancano delle capacità necessarie per applicare la Convenzione. Lo scopo del Fondo è di sostenere gli sforzi nazionali attraverso dei progetti specifici al fine di raggiungere i seguenti obiettivi: · esistenza di risorse interne effettive a disposizione di chiunque intenda presentare un reclamo per violazione della Convenzione; · conformità delle procedure interne con le procedure derivanti dalla Convenzione per la conduzione di indagini effettive in caso di gravi violazioni dei diritti umani; · esistenza di meccanismi effettivi che permettano di verificare la compatibilità dei progetti di legge e della pratica amministrativa con la Convenzione ; · adeguata formazione dei professionisti del diritto nei confronti delle norme della Convenzione ; · diffusione della giurisprudenza della Corte ; · esecuzione completa e rapida delle sentenze della Corte a livello nazionale ; · organizzazione e gestione adeguate dei servizi pubblici giudiziari e amministrativi. L’accordo è stato firmato nel corso di una visita ufficiale di Terry Davis in Norvegia. Questa mattina, il Segretario Generale ha tenuto delle riunioni presso lo Storting (il parlamento norvegese) ed è stato ricevuto in udienza da sua Maestà il re Harald V. Inoltre, Davis ha indetto una conferenza sulla situazione dei diritti umani in Europa presso l’istituto per gli affari internazionali (Nupi). Nel pomeriggio, è previsto l’incontro con il segretario di stato per la Giustizia, Astri Aas-hansen, e il ministro per la Ricerca e l’Università, Tora Aasland. . |
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L´AMBIENTE AL CENTRO DELL´ATTENZIONE DEGLI EUROPEI |
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Bruxelles, 17 marzo 2008 - Oltre due terzi dei cittadini europei preferiscono che le decisioni politiche in materia ambientale siano adottate a livello di Unione europea: è quanto risulta da un sondaggio Eurobarometro pubblicato oggi. Il rapporto sottolinea anche che gli europei sono sempre più consapevoli del ruolo che svolge l´ambiente nella loro vita quotidiana. Oltre il 95% dei cittadini europei sente che è importante proteggere l´ambiente e circa l´80% ritiene che l´ambiente incida sulla qualità della vita ed è consapevole di avere un ruolo nella sua tutela. I cambiamenti climatici sono il tema che li preoccupa più di ogni altro, seguito dall´inquinamento e dalle catastrofi provocate dalle attività umane. Il Commissario all´Ambiente, Dimas, ha dichiarato: "La maggioranza dei cittadini europei sostiene che l´Unione europea dovrebbe fare di più per l´ambiente e che è preferibile adottare le decisioni in materia ambientale a livello europeo. La stragrande maggioranza degli europei ritiene necessaria una legislazione comunitaria armonizzata in campo ambientale e pensa che l´Ue dovrebbe aiutare gli altri paesi a migliorare il loro livello di tutela dell´ambiente. " Gli europei sono preoccupati per gli Ogm Secondo il sondaggio Eurobarometro, le cinque problematiche ambientali che più preoccupano i cittadini europei sono i cambiamenti climatici, l´inquinamento idrico e atmosferico, le catastrofi di origine umana e l´impiego di sostanze chimiche nei prodotti di uso quotidiano. Una maggioranza dei cittadini è però anche preoccupata per l´uso degli organismi geneticamente modificati (Ogm) in agricoltura: il 58% dei cittadini europei esprime timori sull´uso degli Ogm, contro un 21% che è invece favorevole. Gli europei vogliono acquistare prodotti più ecologici I cittadini europei manifestano una notevole disponibilità ad acquistare prodotti ecologici. Circa tre quarti di essi dichiarano di essere pronti a farlo, anche se devono spendere di più. Mediamente, solo il 17% degli europei sostiene di aver acquistato prodotti ecologici nel mese precedente: ciò significa che quasi il 60% afferma di voler consumare prodotti ecologici ma non lo ha ancora fatto. La maggior parte dei cittadini europei (52%) afferma di essere in grado di riconoscere un prodotto veramente ecologico dall´etichetta. La tutela dell´ambiente non ostacola lo sviluppo economico Alla domanda se la tutela dell´ambiente rappresenti un ostacolo alla crescita economica o uno stimolo all´innovazione, quasi due terzi degli europei (63%) rispondono che la tutela dell´ambiente è più un incentivo all´innovazione che un ostacolo allo sviluppo (16%). Una percentuale altrettanto elevata di europei (64%) ritiene che occorre privilegiare la protezione dell´ambiente rispetto alla competitività economica e solo il 18% pensa che quest´ultima sia più importante. Più di due terzi sono inoltre convinti che il progresso dei singoli paesi debba essere valutato in base a indicatori sociali, ambientali ed economici, e solo una minoranza (15%) sostiene che debba essere misurato sulla base di indicatori economici e monetari. Problemi globali richiedono risposte globali Circa due terzi dei cittadini europei preferiscono che le decisioni in materia di ambiente siano adottate congiuntamente all´interno dell´Unione europea piuttosto che a livello nazionale. Una percentuale consistente (82%) ritiene necessaria una legislazione armonizzata a livello europeo in campo ambientale, sostiene che l´Ue dovrebbe aiutare i paesi terzi a migliorare il loro livello di tutela ambientale (80%) e che dovrebbe stanziare più finanziamenti per la tutela dell´ambiente (78%). Circa il 78% dei cittadini europei ritiene inoltre utile la creazione di una forza di protezione civile europea per far fronte alle calamità naturali nel proprio paese. . |
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ACCISE UGUALI PER GASOLIO E BENZINA VERDE, NEL 2015 |
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Strasburgo, 17 marzo 2008 - Per scoraggiare il "turismo del pieno" e quindi proteggere l´ambiente, tutelare il gettito fiscale degli Stati membri e garantire una concorrenza equa nel settore dell´autotrasporto, il Parlamento accoglie con favore la proposta di aumentare le accise minime sul gasolio fino al livello di quelle imposte alla benzina senza piombo. Ma chiede che ciò avvenga tre anni più tardi, progressivamente, e si oppone a ogni ulteriore aumento delle accise. Il differenziale delle accise applicate a carburanti può portare al "turismo del pieno" provocando ingenti costi ambientali, sottraendo gettito fiscale agli Stati membri con aliquote più alte e, soprattutto, distorcendo la concorrenza nel mercato dell´autotrasporto. Il carburante, infatti, rappresenta in media tra il 20 e il 30% dei costi correnti di un´impresa di autotrasporto e l´accisa - che incide tra il 30 e il 60% del prezzo del gasolio alla pompa (Iva esclusa) - costituisce tra il 6% e il 18% dei costi correnti dell´impresa. I trasportatori operanti a livello internazionale o situati vicino al confine con un paese a bassa tassazione sono quindi incentivati a praticare questo speciale "turismo" che è invece negato a imprese che operano in diverse condizioni. Come spiega la Commissione, questa può essere una delle cause che, tra il 1997 e il 2001, ha portato a un aumento delle quote di mercato degli operatori lussemburghesi o austriaci rispetto alla maggior parte dei loro concorrenti, mentre il Regno Unito ha registrato una perdita su tutti i mercati. In forza all´attuale direttiva, i livelli minimi di accisa per il gasolio sono pari a 302 euro/1. 000 litri al 1° gennaio 2004 e 330 euro/1000 litri al 1° gennaio 2010, mentre per la benzina senza piombo è pari a 359 euro/1000 litri. La proposta della Commissione è intesa a modificare la direttiva sulla tassazione dell´energia per aumentare, a decorrere dal 2012, i livelli minimi di tassazione del gasolio fino a quelli fissati per la benzina senza piombo (359 euro/1000 l). Approvando con 447 voti favorevoli, 64 contrari e 39 astensioni la relazione di Olle Schmidt (Alde/adle, It), il Parlamento approva questo principio, ma chiede che la parità di tassazione sia raggiunta, progressivamente, tre anni più tardi. Così, il livello minimo dell´accisa sul gasolio sarebbe portato in un primo tempo (nel 2012) a 340 euro/1. 000 litri, per poi raggiungere i 359 euro/1. 000 litri nel 2015. Con 68 voti favorevoli, 336 contrari e 134 astensioni, l´Aula ha peraltro bocciato un emendamento dei Verdi che proponeva di portare le aliquote a 380 euro nel 2012 e a 400 euro nel 2015. . |
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OFFERTA SUI COSTI DELLA RICERCA |
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Bruxelles, 17 marzo 2008 - La direzione generale della Ricerca della Commissione europea ha emesso un bando di gara per offerte sull´analisi dell´evoluzione dei costi di ricerca - tendenze, propulsori e impatti. Uno dei presupposti centrali sottostanti all´idea dello Spazio europeo della ricerca è che i costi di ricerca sono in continua crescita e che quindi il coordinamento e la collaborazione nell´ambito del finanziamento e della conduzione della ricerca sono vantaggiosi, mentre la frammentazione e la dispersione sono nocive. A causa delle lacune presenti nella letteratura pertinente, tale presupposto deve essere ancora ampiamente convalidato. L´obiettivo della presente gara d´appalto è quello di avviare un processo inteso a colmare tali lacune e a comprendere meglio la struttura dei costi di ricerca, la loro evoluzione e il loro impatto. Per ulteriori informazioni: Commissione europea, direzione generale della Ricerca, att. Ne: sig. Kristian Orsini, Sdme 09/094, B-1049 Bruxelles , Fax +32-2 296 28 40, E-mail: Contact Url: http://ec. Europa. Eu/dgs/research/tenders/open_en. Htm . |
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UE: PENE ALTERNATIVE AL CARCERE PER MADRI E DONNE INCINTE |
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Strasburgo, 17 marzo 2008 - Il Parlamento raccomanda di tenere maggiormente conto della specificità delle donne in prigione, soprattutto delle madri e delle donne incinte. Occorre privilegiare pene alternative e, in caso contrario, garantire assistenza e servizi adeguati. Ma anche agevolare l´accesso alla diagnosi precoce dei tumori e rispettare i diversi orientamenti sessuali. Vanno poi promossi i contatti familiari e con l´esterno, e programmi di istruzione e formazione per favorire il reinserimento professionale. Nell´approvare con 492 voti favorevoli, 241 contrari e 37 astensioni la relazione di Maria Panayotopoulou-cassiotou (Ppe/de, El), il Parlamento incoraggia gli Stati membri a investire risorse sufficienti a favore dell´ammodernamento e dell´adeguamento delle rispettive infrastrutture penitenziarie al fine di assicurare condizioni di detenzione rispettose della dignità umana e dei diritti fondamentali, in particolare in materia di alloggio, sanità, igiene, alimentazione, aerazione e luce. Chiede inoltre di adottare una decisione quadro dell´Ue sulle norme minime di protezione dei diritti dei detenuti per giungere a una maggiore armonizzazione delle condizioni di detenzione in Europa, in particolare per quanto attiene al rispetto dei bisogni specifici delle donne. In Europa, le donne costituiscono in media il 4,5-5% della popolazione carceraria complessiva. Se a Malta vi sono solo 11 donne imprigionate, in Spagna sono circa 5. 000 (7,9% del totale nazionale) e nei Paesi Bassi circa 1. 800 (8,8%). In Italia sono invece poco più di 2. 600 (4,7%). Il Parlamento invita gli Stati membri a tenere maggiormente presenti le specificità femminili e «il passato spesso traumatizzante delle donne detenute». Insiste quindi sull´introduzione di strutture di sicurezza e di reinserimento concepite per le donne, in particolare quelle vittime di abusi, sfruttamento ed esclusione. Inoltre, sollecita gli Stati membri a adottare le misure necessarie per garantire l´ordine nelle carceri nonché la sicurezza del personale e di tutti i detenuti, «mettendo fine alle situazioni di violenza e di abuso cui sono particolarmente esposte le donne» e le minoranze etniche e sociali. Facendo propria una proposta del Pse, il Parlamento chiede inoltre di agevolare l´accesso delle detenute alle campagne di prevenzione sulla diagnosi precoce dei tumori al seno e al collo dell´utero, nonché ai programmi nazionali di planning familiare. Ha invece respinto un emendamento della Gue/ngl che chiedeva di cessare la pratica di fare spogliare i detenuti o sottoporli a perquisizione personale, salvo fosse dimostrato un ragionevole sospetto. Madri, puerpere e legami familiari I deputati raccomandano che la detenzione delle donne incinte e delle madri che accudiscono figli in tenera età «sia prevista solo in ultima istanza» e che, in questo caso estremo, queste ultime possano ottenere una cella più spaziosa, possibilmente individuale, e si vedano accordata particolare attenzione soprattutto per quanto riguarda l´alimentazione e l´igiene. Considerano inoltre che le donne incinte debbano poter beneficiare di controlli prenatali e postnatali di qualità nonché di corsi di educazione parentale di qualità equivalente a quelli offerti fuori dall´ambiente penitenziario. D´altra parte, sottolineano che nei casi in cui il parto in prigione si è svolto normalmente «il bambino è generalmente sottratto alla madre entro le 24/72 ore successive alla nascita», e chiedono quindi di prevedere «altre soluzioni». E´ poi necessario porre fine alla detenzione di minorenni in carceri per adulti. Il Parlamento raccomanda poi che alle madri, soprattutto quando esse sono a capo di famiglie monoparentali o hanno figli in tenera età, siano inflitte maggiormente pene alternative alla detenzione allorché la sanzione prevista e il rischio per la sicurezza pubblica risultano scarsi e se la loro detenzione può determinare gravi perturbazioni nella vita familiare. Lo stesso, peraltro, dovrebbe valere per i detenuti uomini con a carico figli minori o che assolvono ad altre responsabilità familiari. Sottolinea inoltre la necessità, al momento di decidere in merito alla detenzione delle detenute incinte, di tenere in conto «molto seriamente» delle conseguenze nefaste o pericolose per il bambino che questo può comportare. Gli Stati membri sono poi invitati ad aumentare il numero dei centri di detenzione femminili e a ripartirli meglio sul loro territorio in modo da facilitare il mantenimento dei legami familiari e di amicizia delle donne detenute, nonché a dar loro la possibilità di partecipare a cerimonie religiose. I deputati raccomandano inoltre agli Stati membri di incoraggiare le istituzioni penitenziarie a adottare norme elastiche per quanto concerne le modalità, la frequenza, la durata e gli orari delle visite. Ma anche di facilitare le relazioni dei genitori incarcerati con i loro figli, a meno che ciò sia in contrasto con l´interesse del bambino, «predisponendo strutture di accoglienza la cui atmosfera sia diversa da quella dell´universo carcerario e permettano attività comuni e un contatto affettivo adeguato». Approvando un emendamento del Pse, l´Aula chiede poi agli Stati membri di rispettare pienamente «la diversità degli orientamenti sessuali nonché le diverse forme di vita familiare», se non infrangono la legge. Reinserimento sociale e professionale Il Parlamento raccomanda agli Stati membri di adottare le misure necessarie per offrire a tutti i detenuti, uomini e donne, possibilità di impiego adeguatamente retribuite e diversificate che permettano lo sviluppo personale. Dovrebbero quindi investire maggiori risorse per sviluppare in ambiente carcerario programmi di alfabetizzazione, di istruzione e di formazione professionale, compresi corsi di lingua, adeguati alle esigenze del mercato del lavoro e che possano dar luogo all´ottenimento di un diploma. Salvo in caso di rischi importanti per la sicurezza pubblica e di gravi pene, si dovrebbe ricorrere maggiormente a regimi di semilibertà per consentire ai detenuti di lavorare o di seguire una formazione professionale all´esterno dell´ambiente carcerario. Nel sottolineare l´importanza di mantenere e promuovere i contatti tra i detenuti e il mondo esterno, in particolare mediante l´accesso alla stampa scritta e ai mezzi di informazione, i deputati ricordano che l´accesso regolare di tutti i detenuti ad attività sportive e ricreative nonché a possibilità di educazione artistica o culturale «è fondamentale per salvaguardare il loro equilibrio psicologico e favorisce le loro opportunità di reinserimento sociale». Un´attenzione specifica deve essere accordata ai detenuti stranieri, in particolare per quanto riguarda le differenze linguistiche e culturali, agevolando loro il mantenimento dei contatti con i familiari e permettendogli di mettersi in contatto con i consolati e di accedere ad informazioni facilmente comprensibili. In tale contesto, il Parlamento raccomanda di tenere conto della specificità della situazione delle donne straniere e, pertanto, di formare gli agenti a lavorare in un quadro multiculturale. Ricorda poi la necessità di attuare, durante e dopo il periodo della detenzione, misure di aiuto sociale volte a preparare e ad assistere la persona detenuta nei suoi tentativi di reinserimento, in particolare nella ricerca di un alloggio e di un´occupazione, per «evitare situazioni di esclusione sociale e di recidiva». Gli Stati membri sono infine invitati a adottare tutte le misure necessarie al fine di recepire nelle loro legislazioni nazionali le norme volte a favorire le assunzioni degli ex detenuti, in particolare delle madri che allevano da sole i propri figli e delle minorenni delinquenti. . |
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PIÙ IMPEGNO DELL´UE A FAVORE DELL´IRAQ |
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Strasburgo, 17 marzo 2008 - Il Parlamento raccomanda al Consiglio di adottare una nuova strategia per l´Iraq che accresca, anche qualitativamente, il sostegno dell´Ue. L´aiuto dovrebbe concentrarsi sull´assistenza tecnica a favore dello Stato di diritto e della giustizia, del buon governo e della gestione finanziaria. Occorre poi ridurre l´afflusso di armi nel paese, garantire il reinvestimento in Iraq degli introiti petroliferi, sostenere le Ong e garantire ai profughi maggiori possibilità di accesso all´Ue. Approvando con 506 voti favorevoli, 25 contrari e 26 astensioni la relazione di Ana Gomes (Pse, Pt), il Parlamento sottolinea anzitutto che, in Iraq, gli anni di regime del partito Ba´ath e i decenni di conflitti «hanno lasciato una società traumatizzata dalla guerra, dalle repressioni, dalla pulizia etnica . E dalla noncuranza a livello internazionale verso tali crimini». Per i deputati, pertanto, la comunità internazionale e in particolare «gli Stati che hanno appoggiato l´invasione» hanno «il dovere giuridico e morale . Di sostenere il popolo iracheno». L´unione europea, coordinandosi con altri donatori internazionali, deve inoltre «mobilitare in modo rapido e creativo tutti gli strumenti pertinenti a sua disposizione per svolgere il proprio ruolo». Il Parlamento raccomanda quindi al Consiglio di adottare una nuova strategia che accresca quantitativamente e qualitativamente il sostegno dell´Unione europea agli sforzi delle Nazioni Unite volti a creare «un Iraq sicuro, stabile, unificato, prospero, federale e democratico». Un Iraq «che sostenga i diritti umani, protegga le sue minoranze e promuova la tolleranza interetnica, così da preparare la strada verso la stabilità e la sicurezza regionale». La nuova strategia europea, peraltro, dovrebbe assicurare la visibilità dell´Ue/ce a Erbil, Nassirya, Bassora e altre zone dell’Iraq «ove la situazione della sicurezza lo permetta». Il Consiglio, inoltre, dovrebbe sfruttare la natura specifica dello strumento di stabilità per fornire un´assistenza sostanziale volta a «sostenere lo sviluppo di istituzioni statali democratiche, non settarie, pluralistiche, federali, regionali e locali» e promuovere il rispetto dei diritti umani e delle libertà fondamentali, della democrazia e dello Stato di diritto. Occorre anche sostenere misure atte a rafforzare lo sviluppo e l´organizzazione della società civile e la sua partecipazione al processo politico e a promuovere mezzi di comunicazione indipendenti, pluralisti e professionali. Così come sostenere le attività di sminamento e fornire consulenza e sostegno agli sforzi volti a contrastare il traffico di stupefacenti. La strategia Ue dovrebbe inoltre rafforzare la capacità delle autorità irachene di effettuare controlli efficaci alle frontiere, per «ridurre l’afflusso di armi e armamenti nel paese». Più in particolare, per contribuire a mettere fine al flusso di armi leggere e di piccolo calibro verso l´Iraq, i deputati suggeriscono di rendere giuridicamente vincolante il codice di condotta dell´Ue sulle esportazioni di armi e di aiutare le autorità irachene a “rastrellare” le eccedenze di armi leggere e di piccolo calibro mediante un programma su larga scala di disarmo, smobilitazione e reinserimento. Il Consiglio, dovrebbe anche rivelare informazioni sull´identità delle società militari private e sulle società di sicurezza private «che provvedono alla sicurezza del personale dell´Ue in Iraq». Al riguardo, dovrebbe anche «stabilire orientamenti chiari per il ricorso a tali imprese da parte delle istituzioni dell´Ue». La forza multinazionale Iraq Mnf-i dovrebbe impegnarsi con il governo dell´Iraq e rendere conto della situazione degli oltre 24. 000 detenuti in custodia per garantire il rispetto del giusto processo e dei loro diritti umani fondamentali. L´aula ha respinto un emendamento proposto dalla Gue/ngl che invitava «al ritiro immediato di tutte le truppe di occupazione straniere». Il Parlamento chiede poi al Consiglio di impegnarsi in un dialogo con gli Stati Uniti e adoperarsi per rendere più multilaterale il ruolo svolto dalla comunità internazionale nel paese, «sotto l´egida delle Nazioni Unite». Dovrebbe anche sollecitare la Turchia a rispettare l´integrità territoriale dell´Iraq e a non reagire alle azioni terroristiche con azioni militari sul territorio iracheno. D´altra parte, non si deve consentire che il territorio iracheno sia utilizzato come base per azioni terroristiche contro la Turchia. Sul fronte economico, il Parlamento chiede al Consiglio di incoraggiare le imprese europee a investire nella ricostruzione dell´Iraq e di condurre i negoziati sull´accordo di commercio e cooperazione fra l´Ue e l´Iraq in maniera da avvicinare il sistema commerciale iracheno alle norme e regolamentazioni dei sistemi multilaterali. Il governo iracheno andrebbe incoraggiato a utilizzare gli introiti della vendita del petrolio in maniera da garantire che siano reinvestiti in Iraq e siano gestiti da enti per gli appalti pubblici posti sotto l´autorità suprema del governo iracheno. Per i deputati, peraltro, tale approccio è un requisito essenziale per il sostegno dell´Ue alla ricostruzione e lo sviluppo dell´economia irachena. Il Consiglio, per il Parlamento, dovrebbe esortare la Commissione ad alleviare «la drammatica» situazione dei profughi in Giordania e Siria e in altri paesi della regione, comprese le 4. 000 famiglie assire che hanno cercato rifugio nelle pianure di Ninive, e degli sfollati all´interno dell´Iraq, nonché accrescere significativamente la trasparenza e l´efficienza dell´assistenza dell´Ue. Si dovrebbe poi offrire ai profughi iracheni «maggiori possibilità di trovare rifugio negli Stati membri dell´Unione europea» attraverso i programmi concordati con l´Unhcr o le domande di asilo individuali. E occorre anche porre fine agli attuali criteri arbitrari di concessione della protezione e prevenire ogni rimpatrio forzato in qualsiasi parte dell´Iraq». Il Parlamento ritiene poi necessario incoraggiare le Ong europee a cooperare con le controparti irachene e utilizzare pienamente lo strumento finanziario per la promozione della democrazia e dei diritti umani nel mondo (Eidhr). Ciò al fine di affrontare le questioni legate alla parità uomo-donna e alla violenza nei confronti delle donne (matrimoni forzati, i crimini d´"onore", tratta di esseri umani e mutilazioni genitali). Senza dimenticare i diritti dei bambini, specialmente la lotta contro il lavoro minorile, la prostituzione minorile e la tratta, e i diritti delle popolazioni indigene e delle minoranze (inclusi gli assiri - caldei, siriaci e altre comunità cristiane - gli yazidi e i turcomanni). E anche per affrontare la lotta contro la detenzione arbitraria e la tortura, e l´abolizione della pena di morte. Il Parlamento suggerisce poi di aumentare la dotazione finanziaria del programma Erasmus Mundus per l’Iraq, sostenere le attività finalizzate alla creazione di reti fra istituzioni accademiche irachene e straniere, fra il personale accademico e gli intellettuali a titolo individuale e fra le organizzazioni studentesche. Il Consiglio, infine, dovrebbe chiedere al governo iracheno e alle autorità internazionali di recuperare gli oggetti antichi trafugati dal Museo nazionale iracheno di Baghdad e da altre zone dell´Iraq in seguito all´intervento del 2003, «così da preservare il retaggio storico e culturale iracheno per le generazioni future». . |
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NASCE L´EUROREGIONE INSULARE MEDITERRANEA |
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Taormina, 17 marzo 2008 – Al Forum sul ruolo delle regioni di frontiera in corso a Taormina è stata presentata il 13 marzo l´Euroregione insulare mediterranea: un nuovo, innovativo, strumento di cooperazione internazionale, voluto dall´Unione europea e già inserito tra le priorità degli interventi comunitari per il periodo 2007/2013. La cooperazione tra regioni, già dal 2006 può avvalersi infatti di nuovi soggetti giuridici introdotti ufficialmente nel diritto comunitario: i gruppi europei di cooperazione transfrontaliera (Gect), detti appunto euro regioni. Il regolamento approvato dal Parlamento europeo prevede che le regioni deleghino a questi nuovi organismi, funzioni e poteri per la realizzazione di reti e la concretizzazione di progetti “transfrontalieri”. Il gruppo Eurimed, che riunisce le regioni insulari del mediterraneo, ha affidato alla Sicilia l´incarico di redigere lo statuto e la convenzione per il varo della Euroregione insulare mediterranea. Il lavoro dei funzionari siciliani si è concluso: si attende solo che i governi nazionali facciano la loro parte, varando le leggi di recepimento: il termine è scaduto il 31 agosto 2007. Il progetto per l´euroregione mediterranea si fonda su due principi di base: il nuovo organismo dovrà essere agile e poco costoso e dovrà operare in stretto rapporto col territorio per valorizzarne le migliori risorse. I costi saranno estremamente contenuti – affermano gli autori del progetto -. La regione che ospiterà la sede di coordinamento dell´euroregione dovrà mettere a disposizione i locali e provvedere al personale amministrativo. Ogni progetto dovrà finanziare i propri costi di gestione. Ogni regione porterà al tavolo dell´euroregione i propri progetti di eccellenza, di cui diverrà capofila con compiti di coordinamento: questo sistema permetterà ad ogni territorio, di avvalersi reciprocamente dei migliori talenti e delle massime risorse. Già domani, al tavolo tecnico di Eurimed, a Taormina, arriveranno le prime due idee progetto da sviluppare all´interno dell´euroregione mediterranea: quella per la realizzazione di una rete di monitoraggio del rischio sismico e vulcanico e quella per il varo di un network per la promozione del turismo sostenibile. . |
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A TAORMINA LE EUROREGIONI A CONFRONTO |
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Taormina, 17 marzo 2008 - – Il forum sul ruolo delle regioni di frontiera organizzato a Taormina dalla Presidenza della Regione Siciliana si è concluso con un confronto tra le esperienze delle euroregioni in fase di attivazione. Alla tavola rotonda, coordinata dal prof. Rosario Sapienza, docente di diritto internazionale all´Università di Catania, hanno partecipato i responsabili del regolamento istitutivo dei Gect in Portogallo, Grecia, Slovenia, Italia e Malta. Dal dibattito è emerso che il generale ritardo con cui viaggiano i regolamenti nazionali - solo otto paesi su 27 hanno già adottato una legge di recepimento – deriva dalle diverse, spesso divergenti, impostazioni che ciascun governo prova a “calare” nell´impianto dei Gect. Un fatto che imporrà probabilmente alla nuova presidenza francese l´emanazione di linee guida che semplifichino le procedure e impongano un nuovo termine invalicabile. La seconda parte della tavola rotonda conclusiva è stata dedicata all´analisi delle esperienze regionali già “mature”: da quella dell´euroregione Alpmed, passando per l´esperienza greco-bulgara di Nestos-mesta, per l´esperienza che vede insieme Friuli Venezia giulia e la Slovenia, per il caso spagnolo della Galicia-norte; ha concluso la “carrellata” l´euroregione mediterranea. Esperienze e missioni diverse, popolazioni e contesti sociali e politico-economici non omologabili, che vedono tutti gli operatori al lavoro per cogliere il meglio dal progetto Gect, imprimendo nuovo impulso ai processi di sviluppo locale. Unico tratto comune: la passione e l´impegno con cui tutte le regioni operano per creare migliori condizioni di vivibilità nei rispettivi bacini geografico-sociali, rimanendo orgogliose delle proprie caratteristiche politiche e culturali. . . |
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TAORMINA OFFRE LA SEDE PER L´EUROREGIONE |
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Taormina, 17 marzo 2008 – Palazzo Corvaja potrebbe diventare sede della nuova “Euroregione insulare mediterranea”: l´idea è stata lanciata dal commissario straordinario che regge l´amministrazione comunale di Taormina, Antonino La Mattina, nel corso del forum sul ruolo delle regioni di frontiera in corso al palazzo dei congressi. Lo storico edificio è stato messo a disposizione della nuova agenzia per la cooperazione mediterranea ma l´ambizione dell´amministrazione comunale mira anche a qualcosa di più. “Proponiamo Taormina – ha detto La Mattina – come sede del terzo ufficio italiano che l´Unione dovrebbe aprire in Italia, dopo quelli di Roma e Milano. L´offerta e la disponibilità della città – ha concluso – mirano a sottolineare che le associazioni, i comuni, le regioni, sono gli strumenti che animano e danno vigore alla politica europea, che spesso rischia di inaridirsi nei mille passaggi burocratici delle direttive e dei recepimenti. ” . |
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TEDESCHI E SLOVENI IN CARINZIA: DIALOGO ATTRAVERSO LE ASSOCIAZIONI |
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Bolzano: 17 marzo 2008 - La forma di consenso individuato dai gruppi lingusitici tedesco e sloveno della Carinzia, ovvero il dialogo attraverso le associazioni oltre la politica, è stato presentato giovedì 13 marzo, alla presenza del presidente della Provincia,luis Durnwalder Attraverso un gruppo di consenso composta da rappresentanti di organizzazioni tedesche e slovene si è riusciti ad esempio a giungere ad una soluzione per la risoluzione del problema dei cartelli indicativi delle località. Tale modello innovativo è stato illustrato oggi alla presenza del presidente della Provincia, Luis Durnwalder, da Marjan Sturm, presidente delle organizzazioni di lingua slovena della Carinzia, e da Josef Felder, presidente del "Kärnter Heimatdienst" che rappresenta gli interessi dei tedeschi della Cartinzia in aree di confine. Sturm e Felder sono autori del libro "Kärnten neu denken" che hanno presentato oggi a Bolzano e che è inteso quale un appello a giungere ad una risoluzione pacifica delle controversie superando i pregiudizi. Secondo i due autori la Provincia di Bolzano ha svolto un ruolo importante ed esemplare per la comprensione e la pacifica convivenza attraverso il dialogo. Il presidente Durnwalder si è mostrato soddisfatto che le associazioni della Carinzia superino la politica ricercando la comprensione a livello umano. La comprensione fra i gruppi linguistici torna a favore della Carinzia che può sviluppare la funzione di trait d´union fra l´area linguistica slovena e tedesca, un compito di levatura europea, così Durnwalder. . |
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DIMEZZATO COMMERCIO SERBIA-KOSOVO |
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Trieste, 17 marzo 2008 - Il commercio totale di beni tra la Serbia e il Kosovo è sceso del 50 per cento dal 17 febbraio scorso. Lo comunica il sito informativo balcanico "B92. Net". Il settimanale serbo "Ekonomist" afferma che il calo si deve proprio alla dichiarazione di indipendenza della provincia. Se il commercio con il Kosovo dovesse essere completamente sospeso, Belgrado potrebbe perdere 200 milioni di dollari ogni anno. Nel 2007 il valore totale del commercio tra Serbia e Kosovo, che era protettorato dell´Onu dal 1999 - quando aveva dichiarato unilateralmente la secessione dalla Serbia, che non l´aveva mai riconosciuta - ammontava al 2,1 per cento dei beni e servizi venduti al di fuori della Serbia centrale e all´estero. . |
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PER LA PRIMA VOLTA, SI TERRÀ A MILANO, L’8 E IL 9 APRILE, IL SYMPOSIUM DELL’ EFC – EUROPEAN FOUNDATION CENTRE. AD OSPITARLO SARÀ LA FONDAZIONE CARIPLO |
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Milano, 14 marzo 2008 -. I rappresentanti del board delle più importanti fondazioni europee, insieme ad alcuni ospiti italiani, si confronteranno su temi come la governance, il management, e le prospettive nella gestione. L’iniziativa si inserisce nell’ambito del Philanthropy Institute Programme (Pip) Professionalism in Philanthropy. Al simposio, riservato agli operatori, parteciperanno oltre che Giuseppe Guzzetti e Piermario Vello, rispettivamente Presidente e Segretario Generale di Fondazione Cariplo, anche autorevoli rappresentanti del mondo della filantropia; tra questi: John R Healy, Former Chief Executive Officer, Atlantic Philanthropies, Lisa Jackson, Vice-president Research, Center for Effective Philanthropy, Gerry Salole, Chief Executive, European Foundation Centre. Se le fondazioni vogliono essere davvero corpi intermedi della società - capaci di intervenire in base alla logica della sussidiarietà, nel perseguire la loro mission filantropica - devono essere organizzate superbamente, puntando su leader autorevoli, ma anche con strategie attentamente concepite e personale preparato, e un alto standard gestione. Questo simposio esplorerà le possibilità di collaborazioni e offrirà l’occasione per condividere le esperienze, contribuendo a quello che promette di essere uno scambio virtuoso di punti di vista e approcci. La Fondazione Cariplo è membro sostenitore dell’European Foundation Centre, un’associazione europea che ha come obiettivo quello di rafforzare e diffondere la filantropia organizzata, che è inserita e supporta la società civile, in Europa e nel mondo. Con la propria azione, l’Efc si propone di collaborare a supportare le iniziative filantropiche indipendenti, responsabili e sostenibili della nuova Europa, specialmente laddove il fondamentale diritto umano di associare i capitali privati per il bene pubblico necessita di sostegno. La vision dell’European Foundation Centre è quella di una comunità filantropica informata, ispirata, indipendente, impegnata nella ricerca di soluzioni innovative alle più importanti sfide che l’umanità deve affrontare, a livello europeo e mondiale. . |
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INTESA SANPAOLO: CONSOB HA APPROVATO IL DOCUMENTO D’OFFERTA PER L’OPA OBBLIGATORIA TOTALITARIA SU AZIONI CARIFIRENZE PERIODO DI ADESIONE DAL 10 MARZO AL 1° APRILE 2008 |
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Milano, 17 marzo 2008 – Intesa Sanpaolo S. P. A. Comunica che, in data odierna, Consob ha approvato, ai sensi dell’art. 102, quarto comma del D. Lgs. 58/1998, come successivamente modificato e integrato (il “Tuf”), il documento destinato alla pubblicazione (il “Documento di Offerta”) relativo all’offerta pubblica d’acquisto (l’“Offerta”) promossa da Intesa Sanpaolo S. P. A. (l’“Offerente”) ai sensi degli artt. 102, 106, primo comma, e 109, primo e secondo comma, del Tuf avente ad oggetto la totalità delle azioni ordinarie di Banca Cassa di Risparmio di Firenze (la “Cassa” o l’“Emittente”). Di seguito si riportano gli elementi essenziali dell’Offerta, le finalità, le garanzie e le modalità di finanziamento previste nell’ambito della medesima. 1. Presupposti Giuridici Dell’offerta L’offerta è un’offerta pubblica di acquisto totalitaria e obbligatoria promossa ai sensi degli artt. 102, 106, primo comma, e 109, primo e secondo comma, del Tuf come modificato dal Decreto Legislativo del 19 novembre 2007 e - fino all’entrata in vigore dei regolamenti e delle disposizioni di attuazione da emanarsi ai sensi del medesimo Decreto - ai sensi delle vigenti disposizioni di attuazione, in quanto compatibili, contenute nel Regolamento Consob n. 11971/1999, come successivamente modificato e integrato (il “Regolamento Emittenti”). L’obbligo di promuovere l’Offerta è sorto in capo a Intesa Sanpaolo S. P. A. , in via solidale con Ente Cassa di Risparmio di Firenze (“Ente Firenze”), ai sensi degli artt. 106, primo comma e 109, primo e secondo comma, del Tuf - in quanto soggetti che hanno agito di concerto, ai sensi dell’art. 101-bis, quarto comma, lett. (a) ed (e) del Tuf - nell’ambito dell’operazione in esecuzione della quale Intesa Sanpaolo S. P. A. Ha acquisito il controllo dell’Emittente. Tale complessa operazione può riassumersi come segue: (i) sottoscrizione in data 26 luglio 2007 tra l’Offerente, da una parte, ed Ente Firenze, Fondazione Cassa di Risparmio di Pistoia e Pescia, Fondazione Cassa di Risparmio di La Spezia e So. Fi. Ba. R – Società Finanziaria di Banche Romagnole S. P. A. (congiuntamente, gli “Azionisti Cassa”), dall’altra parte, di un contratto di permuta e accordo parasociale (il “Contratto di Permuta”), avente ad oggetto, tra l’altro, i termini e le condizioni della permuta (la “Permuta”) di complessive n. 398. 904. 617 azioni ordinarie proprie dell’Offerente contro complessive n. 334. 090. 969 azioni ordinarie dell’Emittente - rappresentanti il 40,3 08% del capitale sociale della Emittente emesso alla data del Documento d’Offerta - detenute dagli Azionisti Cassa; esecuzione in data 29 gennaio 2008 della Permuta, a seguito della quale l’Offerente ha acquisito il controllo dell’Emittente, giungendo a detenere una partecipazione - che prima del perfezionamento dell’operazione qui descritta era pari al 18,569% del capitale sociale ordinario della Cassa - pari al 58,876% dell’attuale capitale sociale dell’Emittente e superando quindi la soglia del 30% di cui all’art. 106, primo comma, del Tuf; (iii) assunzione di efficacia, sempre in data 29 gennaio 2008, di un accordo parasociale avente ad oggetto l’Emittente, rilevante ai sensi dell’art. 122 del Tuf e sottoscritto dall’Offerente ed Ente Firenze in data 26 luglio 2007 (il “Patto Post Permuta”). In ogni caso, l’obbligo di promuovere l’Offerta - nel rispetto di quanto previsto nel Contratto di Permuta e nel Patto Post Permuta - viene adempiuto esclusivamente da Intesa Sanpaolo S. P. A. , che ne sosterrà in proprio e per intero i costi, ivi incluso il pagamento del relativo Corrispettivo, tenendo manlevato e indenne Ente Firenze dai relativi oneri e costi. 2. Elementi Essenziali Dell’offerta 2. 1 Offerente L’offerente è “Intesa Sanpaolo S. P. A. ” una società per azioni, Capogruppo del Gruppo Bancario Intesa Sanpaolo, con sede legale in Torino, Piazza San Carlo n. 156, e sede secondaria in Milano, Via Monte di Pietà n. 8. L’offerente è stata costituita in data 10 ottobre 1925 e ha durata fino al 31 dicembre 2100. Alla data odierna, il capitale sociale sottoscritto e versato dell’Offerente è pari a Euro 6. 646. 547. 922,56, diviso in n. 12. 781. 822. 928 azioni del valore nominale di Euro 0,52 ciascuna, di cui n. 11. 849. 332. 367 azioni ordinarie e n. 932. 490. 561 azioni di risparmio non convertibili. Le azioni dell’Offerente sono attualmente quotate sul Mta. 2. 2 Emittente La denominazione sociale dell’Emittente è “Cassa di Risparmio di Firenze S. P. A. ”, in breve anche “Banca Cr Firenze S. P. A. ”. L’emittente è una società per azioni, autorizzata all’esercizio dell’attività bancaria e di servizi d’investimento, con sede legale in Firenze, Via Bufalini n. 6, che è stata costituita in forma di società per azioni all’esito dello scorporo della preesistente Cassa di Risparmio di Firenze, fondata nel 1829, con atto del 10 aprile 1992. Il termine di durata indicato nello statuto sociale è il 31 dicembre 2100. L’emittente fa parte del Gruppo Bancario Intesa Sanpaolo. Alla data odierna, il capitale sociale dell’Emittente è pari a Euro 828. 836. 017,00, diviso in n. 828. 836. 017 azioni ordinarie del valore nominale di Euro 1,00 ciascuna. Le azioni dell’Emittente sono attualmente quotate sul Mta. L’emittente non ha emesso azioni di altra categoria. 2. 3 Titoli Oggetto Dell’offerta L’offerta ha ad oggetto n. 255. 569. 436 azioni ordinarie dell’Emittente, del valore nominale di Euro 1,00 ciascuna, godimento 1° gennaio 2007 (le “Azioni”), ossia la totalità delle azioni ordinarie dell’Emittente, dedotte le n. 573. 266. 581 azioni ordinarie dell’Emittente detenute dall’Offerente e dall’Ente Firenze. Le Azioni corrispondono al 30,835% dell’attuale capitale sociale dell’Emittente. Il numero delle Azioni potrebbe variare in diminuzione nel caso in cui l’Offerente, entro il termine del periodo di adesione, acquistasse ulteriori azioni dell’Emittente al di fuori dell’Offerta, fermo quanto previsto dall’art. 41, secondo comma, lett. B), e dall’art. 42, secondo comma, del Regolamento Emittenti. 2. 4 Corrispettivo Ed Esborso Massimo L’offerente riconoscerà a ciascun aderente all’Offerta un corrispettivo in contanti per ciascuna Azione portata in adesione all’Offerta pari ad Euro 6,735 (sei/735) “cum dividendo” (vale a dire comprensivo della cedola inerente l’eventuale dividendo relativo all’esercizio 2007 dell’Emittente) (il “Corrispettivo”). Si precisa che si tratta di un’indicazione di prezzo completa a tre decimali, mentre nelle precedenti comunicazioni al mercato aventi ad oggetto l’Offerta era stato utilizzato un riferimento a due decimali. Peraltro, l’eventuale dividendo dell’Emittente maturato al 31 dicembre 2007 potrebbe essere distribuito - se così deliberato dagli organi sociali competenti - prima della Data di Pagamento (come infra definita) e/o del completamento delle procedure inerenti l’eventuale obbligo di acquisto ex art. 108, primo e secondo comma, del Tuf e/o l’eventuale diritto di acquisto ex art. 111 del Tuf. Si precisa che il Consiglio di Amministrazione della Cassa, in data 3 marzo 2008, ha deliberato di proporre all’Assemblea dei soci, convocata per il 10 aprile 2008, un dividendo pari a Euro 0,13 per azione. Come risulta dal comunicato stampa emesso dall’Emittente in data 3 marzo 2008, il pagamento dell’eventuale dividendo è previsto per il 29 maggio 2008, previo stacco cedola n. 2 in data 26 maggio 2008. Pertanto, l’Offerente offrirà ai destinatari dell’Offerta - sia nell’ambito dell’Offerta sia nell’ambito dell’eventuale procedura inerente l’obbligo di acquisto ex art. 108, primo e secondo comma, del Tuf e/o il diritto di acquisto ex art. 111 del Tuf - ai fini del rispetto del principio di equivalenza e di parità di trattamento, la scelta alternativa: (i) di consegnare Azioni “cum dividendo” (vale a dire comprensive della cedola inerente l’eventuale dividendo relativo all’esercizio 2007 dell’Emittente), a fronte del corrispettivo di Euro 6,735; ovvero di consegnare Azioni “ex dividendo” (vale a dire non comprensive della cedola inerente l’eventuale dividendo relativo all’esercizio 2007 dell’Emittente), a fronte di un corrispettivo unitario di Euro 6,735 dedotto l’ammontare dell’eventuale dividendo 2007 incassato dal titolare. Il Corrispettivo è stato determinato nel rispetto di quanto previsto dall’art. 106, secondo comma, del Tuf, e corrisponde al prezzo più alto pagato dall’Offerente e/o dall’Ente Firenze per l’acquisto di azioni dell’Emittente “cum dividendo” (vale a dire comprensivo della cedola inerente l’eventuale dividendo relativo all’esercizio 2007 dell’Emittente) nei dodici mesi precedenti il 25 luglio 2007, e cioè la data in cui per la prima volta sono stati comunicati al mercato, ai sensi dell’art. 66 del Regolamento Emittenti, tanto l’operazione che, con l’esecuzione della Permuta, ha determinato l’obbligo di promuovere l’Offerta, quanto i termini essenziali della stessa. Si evidenzia peraltro che nel periodo compreso tra il 25 luglio 2007 e la data di esecuzione della Permuta (i. E. Il 29 gennaio 2008), l’Offerente e Ente Firenze non hanno acquistato azioni dell’Emittente ad un prezzo superiore al Corrispettivo. L’offerta prevede un esborso massimo pari a Euro 1. 721,26 milioni (l’“Esborso Massimo”). 2. 5 Data Di Pagamento Del Corrispettivo Il Corrispettivo sarà pagato agli aderenti all’Offerta, a fronte del contestuale trasferimento della proprietà delle Azioni, il terzo giorno di Borsa aperta (la “Data di Pagamento”) successivo al termine del periodo di adesione (i. E. , 4 aprile 2008). 2. 6 Condizioni Di Efficacia Dell’offerta L’offerta non è soggetta a condizioni di efficacia e in particolare non è condizionata al raggiungimento di una soglia minima di adesioni. 2. 7 Durata Dell’offerta E Modalità Di Adesione Il periodo di adesione concordato con Borsa Italiana S. P. A. In conformità con le disposizioni di legge e di regolamento applicabili, corrispondente a quindici giorni di Borsa aperta, avrà inizio alle ore 8:00 del 10 marzo 2008 e avrà termine alle ore 17:30 del 1° aprile 2008 (salvo proroga) con le modalità di adesione all’Offerta descritte nel paragrafo C. 4 del Documento di Offerta. 3. Finalità Dell’operazione L’acquisizione del controllo dell’Emittente consente all’Offerente un significativo rafforzamento del posizionamento competitivo nelle cinque regioni del Centro-nord Italia in cui è concentrata la rete di sportelli dell’Emittente, soprattutto in Toscana. La revoca dalla quotazione delle azioni dell’Emittente costituisce uno degli obiettivi primari dell’Offerente e dell’Ente Firenze. Ove non si giungesse alla revoca della quotazione dei titoli dell’Emittente entro il 31 dicembre 2008 a seguito dell’Offerta, in mancanza dei presupposti per il sorgere dell’obbligo di acquisto ex art. 108, primo e secondo comma, del Tuf e/o dell’eventuale esercizio del diritto di acquisto ex art. 111 del Tuf, l’Offerente ed Ente Firenze si sono reciprocamente dati atto che la soluzione considerata con maggior favore e concordemente ritenuta percorribile, al fine di raggiungere nel breve termine l’obiettivo del delisting, è quella della fusione per incorporazione dell’Emittente in una società che sia interamente posseduta dall’Offerente, che sia autorizzata ai sensi dell’art. 14 Tub e le cui azioni non siano quotate su alcun mercato regolamentato. L’offerente ed Ente Firenze si sono in ogni caso impegnati a negoziare e individuare in buona fede soluzioni, anche alternative alla predetta fusione, che nel rispetto della normativa applicabile consentano comunque il raggiungimento di tale obiettivo. 4. Obbligo Di Acquisto – Diritto Di Acquisto 4. 1 Obbligo Di Acquisto Ai Sensi Dell’articolo 108, Comma 2, Del Tuf Per l’ipotesi in cui l’Offerente e l’Ente Firenze - congiuntamente considerati ai sensi dell’art. 109, primo e secondo comma, del Tuf - venissero a detenere, per effetto delle adesioni all’Offerta e di eventuali acquisti effettuati al di fuori dell’Offerta durante il periodo di adesione, una partecipazione superiore al 90,5% (soglia determinata con delibera Consob n. 16368 del 4 marzo 2008 ai sensi dell’art. 112 del Tuf), ma inferiore al 95%, del capitale sociale dell’Emittente, l’Offerente dichiara sin d’ora, anche per conto dell’Ente Firenze, la propria intenzione di non ricostituire il flottante sufficiente ad assicurare il regolare andamento delle quotazioni. Il conseguente obbligo solidale, gravante su Intesa Sanpaolo e su Ente Firenze, di acquistare le Azioni non portate in adesione all’Offerta da chiunque ne faccia richiesta, ai sensi degli artt. 108, secondo comma, e 109, primo e secondo comma, del Tuf, sarà adempiuto esclusivamente dall’Offerente. Ai sensi dell’art. 108, terzo comma, del Tuf, l’obbligo di acquisto ex art. 108, secondo comma, del Tuf sarà adempiuto dall’Offerente riconoscendo un corrispettivo unitario in contanti per ciascuna delle Azioni che ne costituiranno l’oggetto di Euro 6,735 (sei/735) “cum dividendo” (vale a dire comprensivo della cedola inerente l’eventuale dividendo relativo all’esercizio 2007 dell’Emittente), pari cioè al Corrispettivo dell’Offerta. L’offerente adempirà all’obbligo di acquisto ex art. 108, secondo comma, del Tuf attraverso la riapertura dei termini dell’Offerta, ai sensi dell’art. 108, sesto comma, del Tuf. In relazione all’adempimento dell’obbligo di acquisto ex art. 108, secondo comma, del Tuf, l’Offerente indicherà in apposito paragrafo dell’avviso contenente i risultati dell’Offerta - che verrà pubblicato ai sensi dell’art. 41, quinto comma, del Regolamento Emittenti - se all’esito dell’Offerta si saranno verificati i presupposti di legge previsti dall’art. 108, secondo comma, del Tuf. In caso positivo, in tale sede saranno fornite indicazioni circa: (i) il quantitativo delle Azioni residue (in termini assoluti e percentuali); (ii) la data e le modalità di pubblicazione dell’ulteriore avviso a pagamento, in cui verranno fornite indicazioni sulle modalità e sui termini con cui l’Offerente adempirà all’obbligo di acquisto ex art. 108, secondo comma, del Tuf. Si segnala infine che, a seguito del verificarsi dei presupposti dell’obbligo di acquisto ex art. 108, secondo comma, del Tuf, Borsa Italiana S. P. A. - ai sensi dell’art. 2. 5. 1, ottavo comma, del regolamento dei mercati organizzati e gestiti da Borsa Italiana, deliberato dall’Assemblea di Borsa Italiana nella seduta del 26 aprile 2007 e approvato con delibera Consob n. 15996 del 26 giugno 2007 (il “Regolamento di Borsa”), laddove lo stesso sarà ritenuto applicabile - disporrà la revoca delle Azioni dalla quotazione sul Mta a decorrere dal primo giorno di Borsa Aperta successivo alla conclusione della procedura volta all’adempimento dell’obbligo di acquisto ex art. 108, secondo comma, del Tuf. Pertanto, a seguito del verificarsi dei presupposti dell’obbligo di acquisto ex art. 108, secondo comma, del Tuf, i titolari delle Azioni, che decidano di non aderire all’Offerta e che non richiedano all’Offerente di acquistare tali Azioni in virtù dell’obbligo di acquisto ex art. 108, secondo comma, del Tuf, saranno titolari di strumenti finanziari non negoziati in alcun mercato regolamentato, con conseguenti difficoltà di liquidare in futuro il proprio investimento. 4. 2 Obbligo Di Acquisto Ai Sensi Dell’articolo 108, Comma 1, Del Tuf E Diritto Di Acquisto Ai Sensi Dell’articolo 111 Del Tuf Per l’ipotesi in cui l’Offerente e l’Ente Firenze - congiuntamente considerati ai sensi dell’art. 109, primo e secondo comma, del Tuf - venissero a detenere, per effetto delle adesioni all’Offerta e di eventuali acquisti effettuati al di fuori dell’Offerta durante il periodo di adesione e/o in adempimento dell’obbligo di acquisto ex art. 108, secondo comma, del Tuf, una partecipazione almeno pari al 95% del capitale sociale dell’Emittente, l’Offerente dichiara sin d’ora la propria intenzione di avvalersi del diritto di acquistare le rimanenti Azioni in circolazione (con esclusione ovviamente delle azioni dell’Emittente detenute dall’Ente Firenze) ai sensi e per gli effetti di cui all’art. 111 del Tuf (il “Diritto di Acquisto”). L’offerente darà notizia del verificarsi dei presupposti per l’esercizio del Diritto di Acquisto nella comunicazione sui risultati dell’Offerta. L’offerente, qualora si verifichino i presupposti di legge, eserciterà il Diritto di Acquisto nel più breve tempo possibile per effettuare gli adempimenti necessari e indicativamente entro 15 giorni di Borsa aperta dalla Data di Pagamento ovvero dalla data di pagamento del corrispettivo nell’ambito della procedura volta all’adempimento dell’obbligo di acquisto ex art. 108, secondo comma, del Tuf. Il Diritto di Acquisto sarà esercitato ad un prezzo unitario in contanti per ciascuna delle Azioni che ne costituiranno l’oggetto (determinato ai sensi degli artt. 111, secondo comma, e 108, terzo comma, del Tuf) di Euro 6,735 (sei/735) “cum dividendo” (vale a dire comprensivo della cedola inerente l’eventuale dividendo relativo all’esercizio 2007 dell’Emittente), pari cioè al Corrispettivo dell’Offerta. Si precisa che, qualora l’Offerente e l’Ente Firenze - congiuntamente considerati ai sensi dell’art. 109, primo e secondo comma, del Tuf - venissero a detenere, per effetto delle adesioni all’Offerta e di eventuali acquisti effettuati al di fuori dell’Offerta durante il periodo di adesione e/o in adempimento dell’obbligo di acquisto ex art. 108, secondo comma, del Tuf, una partecipazione almeno pari al 95% del capitale sociale dell’Emittente, l’Offerente e l’Ente Firenze, ai sensi degli artt. 108, primo comma, e 109, primo e secondo comma, del Tuf, sarebbero solidalmente obbligati ad acquistare le Azioni non portate in adesione all’Offerta da chiunque ne faccia richiesta. L’obbligo di acquisto ex art. 108, primo comma, del Tuf si fonda sugli stessi presupposti del Diritto di Acquisto e il corrispettivo dovuto agli azionisti in relazione a tale obbligo di acquisto è lo stesso dovuto in caso di esercizio del Diritto di Acquisto. Alla luce di ciò, considerato che l’Offerente, ove se ne verifichino i presupposti, eserciterà il Diritto di Acquisto nel più breve tempo possibile per effettuare gli adempimenti necessari e indicativamente entro 15 giorni di Borsa aperta dalla Data di Pagamento (ovvero dalla data di pagamento del corrispettivo nell’ambito della procedura volta all’adempimento dell’obbligo di acquisto ex art. 108, secondo comma, del Tuf), l’obbligo di acquisto ex art. 108, primo comma, del Tuf sarà adempiuto dall’Offerente con la stessa procedura nell’ambito della quale quest’ultimo eserciterà il Diritto di Acquisto. Si segnala che, sussistendo i presupposti per l’esercizio del Diritto di Acquisto, Borsa Italiana S. P. A. Disporrà la revoca delle Azioni dalla quotazione sul Mta a decorrere dal secondo giorno di Borsa aperta successivo alla comunicazione dell’avvenuto deposito del prezzo di acquisto ex art. 111 del Tuf che avverrà mediante pubblicazione di un avviso. 5. Modalità Di Finanziamento Dell’operazione E Garanzie Di Esatto Adempimento 5. 1 Modalità Di Finanziamento Dell’operazione Il Corrispettivo verrà finanziato dall’Offerente ricorrendo interamente a mezzi propri. 5. 2 Garanzie Di Esatto Adempimento L’offerente ha depositato presso Banca Fideuram S. P. A. , obbligazioni emesse dalla Repubblica Italiana, denominate in euro, di proprietà dell’Offerente medesimo, destinate a garantire il pagamento del Corrispettivo, aventi un valore complessivo di mercato pari all’Esborso Massimo aumentato del 5% circa. L’offerente ha inoltre autorizzato Banca Imi S. P. A. A vendere le predette obbligazioni, destinando il ricavato alle finalità dell’Offerta, nell’ipotesi in cui l’Offerente non mettesse diversamente a disposizione la liquidità necessaria. 6. Mercati Di Offerta L’offerta è promossa esclusivamente sul mercato italiano, unico mercato in cui sono quotate le Azioni dell’Emittente, ed è rivolta, a parità di condizioni, a tutti gli azionisti titolari di Azioni. L’adesione all’Offerta da parte di soggetti residenti in paesi diversi dall´Italia può essere soggetta a specifici obblighi o restrizioni di natura legale o regolamentare. L’offerta non è promossa e non sarà promossa né direttamente né indirettamente negli Stati Uniti d’America, in Australia, in Giappone, in Canada nonché in qualsiasi altro paese al di fuori dell’Italia nel quale tale promozione richieda l’approvazione delle competenti autorità locali o sia in violazione di norme o regolamenti locali (congiuntamente, gli “Altri Paesi”). Parimenti, non saranno ritenute valide o efficaci eventuali adesioni provenienti, direttamente o indirettamente, dagli Stati Uniti d’America, Canada, Giappone e Australia, nonché dagli Altri Paesi in cui tali adesioni siano in violazione di norme locali. L’offerta non è rivolta, direttamente o indirettamente, e non potrà essere accettata, direttamente o indirettamente, negli o dagli Stati Uniti d’America, Canada, Giappone e Australia, nonché negli o dagli Altri Paesi, tramite i servizi di ogni mercato regolamentato degli Stati Uniti d’America, Canada, Giappone e Australia, nonché degli Altri Paesi, né tramite i servizi postali o attraverso qualsiasi altro mezzo di comunicazione o commercio nazionale o internazionale riguardante gli Stati Uniti d’America, Canada, Giappone e Australia, nonché gli Altri Paesi (ivi inclusi, a titolo esemplificativo e senza limitazione alcuna, la rete postale, il fax, il telex, la posta elettronica, il telefono, Internet o qualsiasi altro mezzo o supporto informatico). Parimenti, non saranno ritenute valide o efficaci adesioni effettuate mediante tali servizi, mezzi o strumenti. Né il Documento d’Offerta, né qualsiasi altro documento afferente l’Offerta viene spedito e non deve essere spedito o altrimenti inoltrato, reso disponibile, distribuito o inviato negli o dagli Stati Uniti d’America, Canada, Giappone e Australia, nonché negli o dagli Altri Paesi; detta limitazione trova applicazione anche ai titolari di Azioni dell’Emittente con indirizzo negli Stati Uniti d’America, Canada, Giappone e Australia, nonché negli Altri Paesi o a persone che l’Offerente o i suoi agenti sono consapevoli essere fiduciari, delegati o custodi in possesso di Azioni dell’Emittente per conto di detti titolari. Coloro i quali ricevono tali documenti (inclusi, tra l’altro, custodi, delegati e fiduciari) non devono distribuire, inviare o spedire alcuno di essi negli o dagli Stati Uniti d’America, Canada, Giappone e Australia, nonché negli o dagli Altri Paesi, tramite i servizi di ogni mercato regolamentato degli Stati Uniti d’America, Canada, Giappone e Australia, nonché degli Altri Paesi, né tramite i servizi postali o attraverso qualsiasi altro mezzo di comunicazione o commercio nazionale o internazionale riguardante gli Stati Uniti d’America, Canada, Giappone e Australia, nonché gli Altri Paesi (ivi inclusi, a titolo esemplificativo e senza limitazione alcuna, il fax, il telex, la posta elettronica, il telefono, Internet o qualsiasi altro mezzo o supporto informatico). Non saranno ritenute valide o efficaci adesioni all’Offerta effettuate in violazione delle limitazioni di cui sopra. 7. Consulenti Dell’operazione L’offerente è assistito, ai fini dell’Offerta: - da Leonardo & Co. S. P. A. E Banca Imi, in qualità di consulente finanziario dell’Offerente; - da Banca Imi, in qualità di intermediario incaricato del coordinamento della raccolta delle adesioni; - dallo Studio Legale Pedersoli e Associati in qualità di consulenti legali dell’Offerente. . |
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GRUPPO UNICREDIT: APPROVATI I RISULTATI CONSOLIDATI 2007 - UTILE NETTO PRO-FORMA1 NORMALIZZATO2 A €7.282 MILIONI, IN CRESCITA DEL 10,4% |
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Milano, 17 marzo 2008 - Il Consiglio di Amministrazione di Unicredit ha approvato i risultati consolidati del 20074, che evidenziano un utile netto di €6 miliardi circa, in crescita del 9,4% a/a, ma del 14,7% a/a su basi omogenee5. L’utile netto del quarto trimestre del 2007 è pari a €1. 232 milioni. Il Roe6 nel 2007 si attesta al 15,6% (dal 16,7% del 2006). L’eva7 generato nell’anno è pari a circa €2,7 miliardi, €2,4 miliardi nel 2006 (+12,8% a/a). Il risultato di gestione raggiunge €11. 812 milioni con una crescita del 15,7% a/a e - su basi omogenee - dell’11,9% a/a. Il dato migliora significativamente rispetto allo scorso esercizio grazie sia alla crescita dei ricavi (€25. 893 milioni, che registrano un incremento del 5,5% a/a a cambi e perimetro costanti), sia al proseguimento nelle politiche di contenimento dei costi (costi operativi: +0,6% a/a a cambi e perimetro costanti). Pressoché tutte le divisioni hanno contribuito in modo significativo all’incremento del risultato di gestione. Alla confermata ottima performance di Cee e Poland’s Markets (rispettivamente +28% a/a e +16% a/a), e all’importante crescita del Private Banking (+30% a/a) si sono affiancati i risultati delle divisioni che apportano il maggior contributo al risultato consolidato: il Retail, che cresce del 16,4% a/a, ed il Corporate, +7,2% a/a. Il Mib (Markets & Investment Banking), il cui primo semestre è stato caratterizzato da ottimi risultati, ha fatto registrare, a seguito della crisi di mercato occorsa nell’agosto 2007, una flessione nella seconda parte dell’anno (-10,6% a/a). Sul fronte del margine d’intermediazione, la crescita a cambi e perimetro costanti (€ 25. 893 milioni, + 10,4% a/a) è principalmente da ascrivere al margine d’interesse, (€14. 843 milioni, +9,5% a/a su basi omogenee), mentre è pressoché stabile la dinamica dei proventi di intermediazione e diversi (€11. 050 milioni, +0,7% a/a). L’andamento è principalmente spiegato dai risultati della divisione Mib: gli effetti della crisi dei mercati finanziari si sono infatti manifestati con una significativa contrazione del risultato netto della negoziazione, copertura e fair value (€1. 057 milioni, -45,9% a/a su basi omogenee a livello di Gruppo). Gli interessi netti sono pari a €14 miliardi: la dinamica di crescita (+9,3% a/a su basi omogenee) è spiegabile da un lato con l’andamento dei tassi di mercato, che ha premiato la redditività dei depositi, e dall’altra con un sensibile incremento dei volumi intermediati sul versante degli impieghi. Importanti i numeri di Retail (+7% a/a), Corporate (+4,9% a/a), Cee (+22,6% a/a): spicca inoltre il risultato del Mib (+26,3% a/a) che ha recuperato le perdite nel segmento Mercati grazie ad una brillante performance sulle attività di Financing. I crediti netti verso la clientela, al 31 dicembre 2007 pari a circa 574 miliardi, sono aumentati del 30% a/a, inclusa Capitalia. Al netto di Capitalia lo stock è di circa 476 miliardi, +7. 8% a/a. Fra i principali attori della crescita vi sono il Corporate (+9% a/a) e la divisione Cee (+31% a/a, con una forte crescita in Turchia e Russia). Molto importante anche l’apporto delle fabbriche prodotto, leasing (+25% a/a a perimetro omogeneo) e credito al consumo (+25,7% a/a), mentre è pressoché in linea con l’anno precedente la dinamica dei mutui. La raccolta da clientela (titoli esclusi) comprensiva di Capitalia si è attestata a 391 miliardi, in crescita del 36% a/a circa sull’esercizio precedente. Al netto di Capitalia, lo stock è pari a 328 miliardi, in crescita del 14% a/a: anche in questo caso il Corporate è in sensibile crescita (+20% a/a), così come il Retail (+10% a/a). Le commissioni nette, pari €9. 430 milioni nell’anno (€2. 687 milioni nel quarto trimestre), salgono dell’8% a/a al netto di Capitalia, con un’ importante crescita dei servizi di gestione e amministrazione del risparmio (pari a €4,7 miliardi circa, +12,1% a/a), e in particolare delle gestioni patrimoniali (+19,7% a/a). Tale risultato è positivo nonostante l’andamento fatto registrare nella seconda parte dell’anno dai volumi di attività gestita dalla divisione di asset management del Gruppo: a fine esercizio le masse risultano pari a €258 miliardi (-7% a/a al netto di Capitalia), una diminuzione in netta controtendenza rispetto a quanto fatto registrare nel primo semestre (+9%) e dovuta alla crisi dei mercati finanziari che, nella seconda parte dell’anno, ha influito negativamente anche sulla raccolta. Ancora fra le commissioni, bene le negoziazioni di valute ed operazioni di servizio con l’estero (+12,7% a/a al netto di Capitalia), così come i servizi di incasso e pagamento (€1. 509 milioni, +6,6% a/a sempre al netto di Capitalia). La dinamica del risultato netto della negoziazione, copertura e fair value (€1. 057 milioni, -45,9% a/a su basi omogenee) è da ricondursi principalmente alla divisione Mib (-53,7% a/a) che ha visto la situazione congiunturale mettere sotto pressione investimenti e posizioni di trading: la divisione ha però dimostrato di saper affrontare la crisi riuscendo a gestire lo scenario negativo e a contenere le perdite. Ha inoltre fatto segnare una dinamica positiva la valutazione al fair value dell’opzione Generali, che ha recuperato 147 milioni rispetto a fine 2006. Gli altri proventi netti sono pari a €563 milioni, in aumento di 229 milioni a/a. I costi operativi ammontano a €14. 081 milioni e, a cambi e perimetro omogenei, risultano pressoché in linea con l’esercizio precedente (+0,6% a/a) in virtù di un equilibrato mix di ristrutturazioni ed efficientamenti da un lato, e iniziative di sviluppo dall’altro. Le spese per il personale sono pari a €8. 210 milioni, in riduzione dell’1,1% a/a su basi omogenee, da ricondurre a iniziative di ottimizzazione delle risorse impiegate, alla riduzione dei compensi variabili in relazione alla performance di Mib e agli effetti delle riforme normative in materia pensionistica in Italia ed Austria, fenomeni questi che hanno compensato gli incrementi di costo nei paesi dell’est europeo legati alle iniziative di espansione della rete. Le altre spese amministrative sono di poco inferiori ai €5 miliardi (+4,7% a/a su basi omogenee). Tale risultato è principalmente frutto delle aperture di nuovi sportelli nella Cee (in particolare Turchia, Russia e Ungheria) e dello sviluppo in Holding di progetti con valenza trasversale sul Gruppo (ad es. Bis Ii, Treasury), della crescita del business delle Divisioni (Retail e Corporate in particolare) ed infine di operazioni di outsourcing realizzate dalla Divisione Gbs in Germania. Le rettifiche di valore su immobilizzazioni materiali e immateriali si riducono del 4% a/a su basi omogenee. Il rapporto Costi/ricavi registra un sensibile miglioramento, passando a livello di Gruppo dal 56,5% di fine 2006 al 54,4% del presente esercizio. Gli accantonamenti per rischi e oneri sono pari a €663 milioni (+ €190 milioni a/a). I buoni risultati operativi sono stati accompagnati da un consistente miglioramento sul fronte del rischio creditizio. Le rettifiche nette su crediti e su accantonamenti per garanzie e impegni ammontano a €2. 152 milioni, in calo dell’ 8,2% a/a su basi omogenee. Il risultato è da ascrivere al consistente contributo offerto da buona parte delle divisioni grazie al miglioramento dei processi creditizi in Italia, Austria e Germania, dalla qualità del credito nel Mib che ha portato a recuperi significativi in Germania. I crediti deteriorati netti a fine 2007 sono pari a €16,9 miliardi (-€3 miliardi circa a/a) con un’incidenza sul totale dei crediti a clientela del 2,95%. Al netto di Capitalia, il rapporto tra i crediti deteriorati netti e il totale dei crediti nett i verso clientela (crediti deteriorati netti al 31 dicembre 2007: €11,7 miliardi) passa dal 3,23% di dicembre 2006 al 2,45% di fine 2007. Il rapporto di copertura cresce dal 48,9% di dicembre 2006 al 52,3%, di fine 2007 per giungere al 54,5% includendo Capitalia. Gli oneri di integrazione, a seguito della citata operazione con Capitalia, ammontano a 1,2 miliardi8 per la maggior parte sono legati ai costi di incentivazione all’esodo per le risorse in eccesso, ma comprendono anche la cancellazione di valore di asset principalmente legati al mondo It. E’ fondamentale sottolineare come i costi di ristrutturazione siano pressoché interamente attribuiti all’esercizio 2007, e come il processo di integrazione stia procedendo ancor più rapidamente di quanto pianificato, tanto a livello di direzione generale quanto a livello divisionale. Fra i profitti nett i da investimenti, pari a circa €1 ,5 miliardi (+30% a/a), hanno peso rilevante le cessioni di Mediobanca (circa €600 milioni), Fms Bank9 e Borsa Italiana (per rispettivamente €290 milioni e €190 milioni circa). Le imposte sul reddito del periodo, pari a €2. 677 milioni, registrano un aumento di circa il 30% a/a su basi omogenee, e includono oneri una tantum di oltre €360 milioni dovuti agli effetti sulle imposte differite nette delle riforme fiscali in Italia e Germania. Il tax-rate passa dal 26% del 2006 al 28,6% del 2007 nonostante la presenza in quest’ultimo esercizio di maggiori plusvalenze da cessione di partecipazioni. L’utile netto dell’operatività corrente risulta pertanto pari a €6. 678 milioni (+13,3% a/a su basi omogenee). L’utile di pertinenza di terzi a fine dicembre 2007 è in lieve crescita rispetto allo stesso periodo del 2006 (€717milioni rispetto a €680 milioni del 2006). L’utile netto di pertinenza del Gruppo si attesta pertanto a €5. 961 milioni vs. €5. 448 dell’anno precedente. Il patrimonio netto di pertinenza del Gruppo si attesta a €57. 724 milioni (38. 468 milioni a fine dicembre 2006). Nel quarto trimestre sono stati consolidati i quattro “conduit” promossi da Hvb - Bufco, Black Forest, Arabella e Salome. Bavaria Trr, invece, non è stato consolidato in quanto l’operazione è stata chiusa a fine febbraio 2008. Il Core Tier 1 ratio passa al 5,83%, un livello leggermente superiore all’anno precedente (5,82%), nonostante le acquisizioni e l’esercizio dei diritti di recesso di Capitalia. Il Total Capital Ratio va al 10,11% dal 10,50% di fine 2006. A fine dicembre 2007, la struttura del Gruppo risulta composta da un organico10 di 169. 816 dipendenti – 143. 066 unità al netto di Capitalia - dato in aumento rispetto alle 137. 197 unità di dicembre 2006. Tale andamento è frutto della combinazione di diversi fattori: da un lato, dalla riduzione di oltre 4. 200 unità, per operazioni di outsourcing e per razionalizzazioni nelle società dell’ex Gruppo Capitalia; dall’altro lato, dall’aumento di risorse legato sia all’inclusione di nuove società nel perimetro di consolidamento, in particolare di Atf in Kazakhstan (5. 260 unità), sia a iniziative di crescita principalmente in Russia e in Turchia, nel Retail Italia e nel Corporate. La rete distributiva del Gruppo a fine 2007 è composta da 9. 714 sportelli11, comprensivi di 2. 036 sportelli del Gruppo Capitalia (7. 357 a dicembre 2006). Il Gruppo presenta un’esposizione a strumenti finanziari Us Subprime di ammontare non significativo. L’esposizione del gruppo in Us Subprime, pari a €164 milioni, è costituita principalmente da Rmbs (€89 milioni) e da Cdo di Abs aventi in parte sottostante Us Subprime (€73 milioni). A tali esposizioni occorre aggiungere retained interest detenuti da Pioneer Investments per €1 milioni e ulteriori posizioni per €2 milioni originate da investimenti in Structured Investment Vehicles (Siv). La Holding Unicredito Italiano Spa non ha alcuna esposizione ai subprime statunitensi. Il Consiglio di Amministrazione ha altresì approvato il progetto di bilancio di Unicredito Italiano Spa, che ha riportato un risultato netto di €1,866 milioni (€ 3,015 milioni nel 2006). Il Consiglio di Amministrazione ha proposto un dividendo di € 0,26 per le azioni ordinarie, (+ 8,3% a/a), e di € 0,275 per le azioni di risparmio (+ 7,8 % a/a). Il dividendo, nell´ammontare deliberato dall´Assemblea, sarà messo in pagamento il giorno 22 maggio 2008, con data stacco cedola il 19 maggio 2008. . |
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UNICREDIT: PROPOSTE DA SOTTOPORRE ALL’ASSEMBLEA DEI SOCI |
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Milano, 17 marzo 2008 - Il Consiglio di Amministrazione di Unicredit ha deliberato di convocare l’Assemblea Ordinaria e Straordinaria dei Soci, dando mandato al Presidente di fissarne la data in modo da consentire il pagamento del dividendo, nell´ammontare approvato dall´Assemblea medesima, il giorno 22 maggio 2008 con data di stacco cedola il 19 maggio 2008. Il Consiglio di Amministrazione - oltre alle proposte da sottoporre all’Assemblea dei soci con riguardo al bilancio di esercizio al 31 dicembre 2007 ed alla destinazione dell’utile di esercizio - ha deliberato di sottoporre all’approvazione dei Soci convocati nella predetta Assemblea le seguenti proposte: Piani di Incentivazione per il Personale del Gruppo Unicredit Viene proposta all’Assemblea dei Soci l’approvazione del nuovo Piano di Partecipazione Azionaria per Tutti i Dipendenti del Gruppo Unicredit al fine di dare a tutto il Personale un segno tangibile del successo del Gruppo rafforzandone il senso di appartenenza e la motivazione al raggiungimento degli obiettivi aziendali. Detto piano prevede di offrire a tutti i dipendenti del Gruppo la possibilità di investire in azioni Unicredit a condizioni favorevoli. Non sono previsti aumenti del capitale sociale per l’esecuzione di questo piano. All’assemblea dei Soci verrà, altresì, proposta l’approvazione di un nuovo Piano di Incentivazione a Lungo Termine destinato ad un selezionato gruppo di Top & Senior Manager e Risorse Chiave del Gruppo Unicredit secondo quanto deliberato dal Consiglio di Amministrazione il 19 febbraio 2008. Detto piano, finalizzato a supportare il raggiungimento degli obiettivi strategici del Gruppo e la crescita del prezzo dell’azione Unicredit in linea con le aspettative degli Azionisti, prevede l’assegnazione di stock option e performance share, subordinatamente al raggiungimento degli obiettivi di Piano Strategico. Verrà inoltre richiesto all’Assemblea degli Azionisti il conferimento delle necessarie deleghe al Consiglio di Amministrazione per gli aumenti di capitale destinati al servizio del predetto piano. Per illustrare i predetti piani di incentivazione verrà predisposto ai sensi dell’art. 114-bis del D. Lgs. 58 del 24 febbraio 1998 il documento informativo di cui all’art. 89-bis del Regolamento Consob 11971/99 da mettere a disposizione del pubblico almeno quindici giorni prima del termine fissato per l’Assemblea. Modifiche statutarie e modifiche del Regolamento Assembleare- All’assemblea dei Soci vengono, altresì, proposte alcune variazioni allo statuto sociale di Unicredit ed al Regolamento Assembleare alla luce di intervenute modifiche alla struttura organizzativa ed alla governance della Società nonché ad alcuni mutamenti normativi intervenuti, tenuto anche conto del ruolo sempre più internazionale assunto dal Gruppo. Nomina di Amministratori- Viene proposta la nomina di Amministratori, tenuto conto che con la prossima Assemblea chiamata ad approvare il progetto di bilancio della società verranno a scadere, ai sensi dell’articolo 2386 codice civile, i mandati dei Consiglieri Berardino Libonati, Donato Fontanesi, Salvatore Ligresti e Salvatore Mancuso, cooptati in occasione del Consiglio del 3 agosto 2007, nonché quelli dei Consiglieri Enrico Tommaso Cucchiani e Franz Zwickl, cooptati in occasione del Consiglio del 18 settembre 2007. Determinazione del compenso spettante ai Membri del Consiglio di Amministrazione- Viene proposto all’Assemblea dei Soci la rideterminare il compenso degli amministratori, con particolare riferimento alle attività da questi svolte nei Comitati Consiliari, a seguito dell’avvenuta riorganizzazione degli stessi. Assunzione a carico della società del compenso del Rappresentante degli azionisti di risparmio- Viene proposto all’Assemblea dei Soci, in linea di continuità con il passato, l’assunzione a carico di Unicredit del compenso del Rappresentante degli Azionisti di Risparmio tenuto conto che l’Assemblea Speciale dei possessori di azioni di risparmio procederà alla nomina del Rappresentante comune dei possessori di azioni di risparmio venuto a scadere al termine dello scorso esercizio ed alla determinazione del relativo compenso per il triennio 2008-2010. Il Consiglio di Amministrazione ha, infine, approvato la fusione per incorporazione di Unicredit Banca Mobiliare Spa in Unicredit Spa mediante delibera di approvazione del relativo progetto, ai sensi di quanto previsto dall’art. 2505 cod. Civ. E dall’art. 23 dello Statuto sociale di Unicredit. Si prevede che detta fusione acquisti efficacia il 31 marzo 2008. Il Consiglio di Amministrazione di Unicredit ha anche approvato il piano di riorganizzazione del Gruppo, che prevede l’integrazione dei business bancari condotti da Unicredit Banca di Roma, Bipop Carire, Banco di Sicilia e da Unicredit Banca, con l’obiettivo di creare 3 nuove banche con responsabilità territoriale per l’offerta dei servizi Retail nonché di riallocare i business corporate, private, mutui e prestiti personali all’interno del Gruppo. A tale piano – che consegue all’integrazione di Capitalia - si darà esecuzione in due fasi: nella prima, Unicredit Banca di Roma, Bipop Carire, Banco di Sicilia, Unicredit Banca, nonché le due società finanziarie Capitalia Partecipazioni e Capitalia Merchant, saranno incorporate in Unicredit secondo il progetto di fusione approvato nell’odierno Consiglio della Capogruppo. Nella seconda fase Unicredit procederà a scorporare i business bancari precedentemente incorporati riallocando i servizi Retail in 3 nuove entità bancarie che manterranno le precedenti denominazioni di Unicredit Banca, Unicredit Banca di Roma e Banco di Sicilia, al fine di massimizzare l’efficacia commerciale avvalendosi di marchi esistenti fortemente riconosciuti e di competenze radicate nel territorio. In coerenza con tale obiettivo, si procederà altresì alla riallocazione di filiali sulla base del rispettivo posizionamento territoriale (Unicredit Banca nel Nord Italia, Unicredit Banca di Roma nel Centro-sud e Banco di Sicilia in Sicilia). I servizi corporate, private, l’offerta dei mutui e dei prestiti personali saranno invece riallocati rispettivamente nelle altre banche del Gruppo specializzate e cioè Unicredit Banca d’Impresa, Unicredit Private Banking, Unicredit Banca per la Casa e Unicredit Consumer Financing Bank (già Unicredit Clarima Banca). Le attività immobiliari di Unicredit Banca di Roma e Banco di Sicilia saranno trasferite alla società immobiliare di Gruppo Unicredit Real Estate. Si stima che le operazioni di fusione e di scorporo possano acquisire efficacia, subordinatamente alle autorizzazioni previste, a partire dal prossimo 1 novembre. Alla luce delle previsioni contenute nel Codice di Autodisciplina emanato da Borsa Italiana S. P. A. Nel marzo 2006 e sulla base del format fornito da Borsa Italiana medesima nel febbraio 2008, è stata infine approvata dal Consiglio di Amministrazione la Relazione sul Governo Societario di Unicredit relativa all’esercizio 2007 redatta ai sensi dell’art. 124 bis del D. Lgs. 58 del 24 febbraio 1998, dell’art. 89 bis del Regolamento Consob n. 11971/99, nonché delle vigenti Istruzioni al Regolamento dei Mercati organizzati e gestiti da Borsa Italiana Spa. Detta relazione verrà messa a disposizione dei Soci sempre in vista della prossima Assemblea. Contestualmente, il Consiglio di Amministrazione ha provveduto a verificare la sussistenza dei requisiti di indipendenza ai sensi dell’art. 3 del Codice di Autodisciplina emanato da Borsa Italiana Spa e dell’art. 148 del Tuif. Sulla base di tale verifica sono risultati: indipendenti i Signori Gianfranco Gutty, Berardino Libonati, Anthony Wyand, Manfred Bischoff, Vincenzo Calandra Buonaura, Donato Fontanesi, Francesco Giacomin, Piero Gnudi, Friedrich Kadrnoska, Max Dietrich Kley, Salvatore Ligresti, Luigi Maramotti, Antonio Maria Marocco, Carlo Pesenti, Hans Jürgen Schinzler, Franz Zwickl ; non indipendenti ai sensi dell’art. 3 del Codice di Autodisciplina i Signori Dieter Rampl, Franco Bellei, Fabrizio Palenzona, Enrico Tommaso Cucchiani, Salvatore Mancuso ; non indipendenti ai sensi dell’art. 3 del Codice di Autodisciplina e dell’art. 148 del Tuif i Signori Alessandro Profumo, Nikolaus Von Bomhard. . |
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BANCA GENERALI APPROVA IL BILANCIO 2007 UTILE NETTO: €15,3 MILIONI (+9% VS. 2006)PROPOSTO DIVIDENDO DI €0,18 PER AZIONE (+80% VS. €0,10 NEL 2006) |
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Trieste, 17 marzo 2008 - Il Consiglio di Amministrazione di Banca Generali, riunitosi in data 13 marzo sotto la presidenza di Giovanni Perissinotto, ha approvato il bilancio consolidato e il bilancio individuale relativi all’esercizio 2007. “I risultati industriali del 2007 sono stati eccellenti evidenziando una significativa crescita dei ricavi unita ad un’efficace azione di contenimento dei costi. Questi sono ancor più positivi considerando il difficile contesto in cui abbiamo operato, soprattutto nella seconda parte dell’anno” - ha dichiarato l’Amministratore Delegato, Giorgio Girelli - “Banca Generali continua a crescere secondo le linee guida illustrate nell’Ipo e nel piano industriale con una crescita costante dei ricavi, una bassa volatilità degli stessi e una gestione molto attenta dei costi. Pur in presenza di un contesto di mercato difficile, ci sentiamo quindi di confermare pienamente i target di pro fittabilità contenuti nel piano industriale 2007-09 presentato al mercato nel Marzo 2007”. Dal 25 febbraio è pienamente operativa, nell’attività di gestione, Bg Investment Luxembourg, la nuova Management Company controllata al 100% da Banca Generali, a cui è affidato il compito della gestione delle Sicav lussemburghesi del Gruppo. Risultati economici consolidati - Nel 2007 l’utile netto del Gruppo Banca Generali è stato pari a €15,3 milioni (+9% vs. €14 milioni nel 2006, e +7,3% vs. €14,2 milioni a perimetro omogeneo). Il dato incorpora €15,7 milioni di minusvalenze non realizzate sulla valutazione a fair value del portafoglio titoli di trading (€15,2 milioni nei 9M07) e €21,4 milioni di accantonamenti afferenti principalmente al reclutamento di professionisti di alto livello. Depurato dalle sopracitate minusvalenze non realizzate al netto delle imposte, l’utile netto sarebbe stato pari a €25,3 milioni. L’utile netto risulta inoltre penalizzato da un carico fiscale straordinario aggiuntivo pari a €4 milioni, derivante da una rideterminazione della fiscalità differita e, in particolare la riduzione delle imposte anticipate a valere sugli esercizi futuri, a seguito della riduzione delle aliquote fiscali Ires e Irap introdotta con la recente legge finanziaria, a partire dall’esercizio 2008. Il margine di interesse ha raggiunto i €43,1 milioni (+57,9%, +48,1% a perimetro omogeneo), confermando il trend di crescita dei primi nove mesi (€31,4 milioni). Il risultato riflette il forte impulso dato alla crescita della raccolta bancaria. Le commissioni lorde sono cresciute del 13,7% a €308,4 milioni (+10,2% a perimetro omogeneo). Si conferma la netta preponderanza della parte più solida e ricorrente, ovvero delle commissioni di gestione pari al 69% sul totale, in linea con il dato 2006. Le commissioni di performance mantengono un contributo limitato pari al 3% dell’importo complessivo, in linea rispetto al peso percentuale sulle commissioni lorde rilevato nel 2006. A livello di commissioni nette, il 2007 si chiude a €152,9 milioni (+7,3%) dopo aver spesato €13 milioni di costi straordinari legati alla scadenza dei piani di incentivazione. Il margine di intermediazione si è attestato a €186,6 milioni (+1,6%, -4% a perimetro omogeneo), da un lato beneficiando dell’incremento del margine di interesse e della crescita delle commissioni nette (€152,9 milioni, +7,3% e +1,7% rispettivamente), dall’altro scontando l’impatto negativo per €15,7 milioni del saldo tra plus e minusvalenze non realizzate sulla valutazione a fair value del portafoglio titoli di trading. La posta risulta sostanzialmente stabile rispetto al dato dei nove mesi (€15,2 milioni). Nel corso del quarto trimestre si e’ inoltre provveduto ad incrementare ulteriormente il profilo già molto difensivo del portafoglio obbligazionario. Al 31 dicembre 2007, la maturity media del portafoglio obbligazionario è scesa a 1,9 anni (vs. 2,45 di fine Settembre). Inoltre, la qualità del portafoglio è ulteriormente migliorata con una percentuale di bond con un rating uguale o superiore ad A salita al 97,4% (dal 97% di fine Settembre). Complessivamente, le minusvalenze non realizzate e che saranno recuperate alla scadenza naturale dei titoli rappresentano lo 0,58% del portafoglio titoli di trading (€2,7 miliardi). Nonostante la forte crescita delle masse e delle commissioni, i costi operativi sono cresciuti del 2,9% a €135 milioni mentre a perimetro omogeneo va segnalato un significativo calo pari al 4,4% rispetto all’esercizio precedente. Il cost/income rettificato per le minusvalenze straordinarie risulta pari al 59,5% rispetto al 62% del 2006 (63,4% a perimetro omogeneo). Il risultato operativo è stato pari a €59,2 milioni (-3,7%, -4,8% a perimetro omogeneo). L’ebitda si è attestato a €66,3 milioni (-5%, -6,8% a perimetro omogeneo) e sarebbe stato pari a €82 milioni (+17,5% e +15,2% rispettivamente) se rettificato per le sopracitate minusvalenze da valutazione non realizzate. Il totale dell’attivo del Gruppo Banca Generali a fine 2007 è pari a €4. 211 milioni. Il patrimonio netto consolidato è pari a €208 milioni. Risultati operativi consolidati - A fine anno il totale delle masse in gestione del Gruppo Banca Generali è salito del 3,3% a €24,5 miliardi, di cui il 69,4% rappresentato da risparmio gestito e assicurativo. A livello di masse in gestione, il Gruppo si posiziona al 3° posto nel settore di riferimento (Assoreti), con una quota di mercato del 10,3%. La raccolta netta nel 2007 è risultata positiva e pari a €1. 561 milioni, il Gruppo Banca Generali rappresenta una quota di mercato del 13,7% (Assoreti). La redditività lorda della masse (Aum profitability) è risultata in sensibile miglioramento passando all’1,43% a fine 2007 rispetto all’1,34% del 2006 e all’1,25% del 2005. Bilancio Individuale e Dividendo - La Capogruppo Banca Generali ha registrato un utile netto di € 19,3 milioni, in significativo progresso rispetto a € 1,6 milioni nel 2006. Il confronto tra i due periodi non è omogeneo perché risente del conferimento a Banca Bsi Italia del ramo d’azienda relativo al private banking di Banca Generali avvenuto con efficacia 1 Gennaio 2007. Il margine di intermediazione è stato pari a € 112,7 milioni (-14,1%) anche penalizzato dalle minusvalenze non realizzate da valutazione a market value per €15,8 milioni. Il dato beneficia dell’aumento del margine d’interesse a €31,7 milioni (+31,7%). In calo invece le commissioni nette a €79,6 milioni (-14,5%), legato al citato trasferimento del ramo d’azienda a Banca Bsi Italia. I costi operativi hanno evidenziato un calo in valore assoluto dell’8,7%, attestandosi a € 91,9 milioni rispetto ai €100,7 milioni dell’esercizio precedente. Conseguentemente, il cost/income ratio si è ridotto al 64% (vs. 65,1% del 2006). Il risultato operativo ha raggiunto i € 35,5 milioni (-8,7%) e l’Ebitda i € 40,6 milioni (-11,5%). Il Consiglio di Amministrazione ha deliberato di proporre all’Assemblea degli Azionisti (che si riunirà il prossimo 22 aprile in prima convocazione e il 23 aprile in seconda) la distribuzione di un dividendo di € 0,18 per azione (+80% vs. € 0,10 nel 2006), per un ammontare complessivo di € 19,9 milioni, di cui € 1,52 milioni attingendo riserve di utili precostituite. Il pay-out ratio è pari al 130% degli utili consolidati, al 103% rispetto agli utili della capogruppo e all’80% dell’utile consolidato rettificato. Il Consiglio di Amministrazione ha altresì proposto di mettere il dividendo in pagamento dal 22 maggio 2008, con stacco cedola il 19 maggio 2008. Nuove iniziative - Dal 25 febbraio è pienamente operativa nell’attività di gestione, Bg Investment Luxembourg S. A. , la società di gestione del risparmio di diritto lussemburghese costituita alla fine del 2007 e controllata al 100% da Banca Generali. In Bg Investment Luxembourg operano 14 professionisti residenti in loco e la società conta già €1,9 miliardi di attivi in gestione (dati a fine Dicembre 2007). Bg Investment Luxembourg si occupa della gestione di Bg Sicav e della nuova gamma di prodotti di Bg Selection Sicav. Bg Selection Sicav è un sistema di “fondi di fondi multimanager” che si caratterizza per un approccio d’investimento evoluto, basato su un mix di strategie d’investimento differenti e complementari tra loro, per l’accesso a molteplici tipologie di prodotti (dai fondi comuni alle Sicav, dagli Etf agli hedge fund) e per l’elevata differenziazione geografica su paesi sviluppati ed emergenti. Bg Selection Sicav dispone attualmente di 7 comparti (azionari globali, azionari geografici). . |
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CREDEM E REALE MUTUA ASSICURAZIONI SIGLANO UN ACCORDO DI BANCASSURANCE PER LO SVILUPPO DEL RAMO DANNI. |
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Reggio Emilia, 17 marzo 2008 - In data 14 marzo Credem e Reale Mutua Assicurazioni hanno concluso una partnership strategica di bancassurance nel settore assicurativo ramo danni. L’accordo, che troverà compiuta realizzazione solo dopo che le competenti autorità di vigilanza avranno rilasciato le necessarie autorizzazioni, mette a fattore comune le storiche competenze di Reale Mutua Assicurazioni e la struttura distributiva del Gruppo Credem composta da 500 filiali, 42 centri imprese, 66 negozi finanziari e 760 promotori finanziari. In particolare Credemassicurazioni Spa, compagnia danni del Gruppo Credem, sarà il veicolo tramite il quale i due Gruppi svilupperanno l’accordo di bancassurance. Credem infatti cederà a Reale Mutua Assicurazioni il 50% di Credemassicurazioni che sarà così partecipata pariteticamente dai due Gruppi che sottoscriveranno un accordo commerciale e patti parasociali per assicurare, attraverso il consolidamento e la maggiore efficienza dei processi industriali, l’ampliamento del portafoglio prodotti e la stabilità di lungo termine della partnership. Tale accordo permette al Gruppo Credem di sviluppare l’offerta di prodotti “ramo danni” e di accrescere il livello di servizio offerto alla propria clientela con il supporto tecnico di un player specializzato. La collaborazione con Reale Mutua infatti consentirà al Gruppo Credem di ampliare la gamma di prodotti assicurativi e assistenziali con soluzioni anche complementari ai prodotti di finanziamento. L´accordo con Credem permette a Reale Mutua di entrare nel business della bancassurance con un partner bancario solido, dinamico e con un forte legame con la propria clientela, elementi essenziali per un rapporto di lungo termine basato sulla condivisione di principi e valori comuni. All’interno di tale partnership Reale Mutua si occuperà in particolare delle procedure di gestione del portafoglio assicurativo e della liquidazione dei sinistri, degli aspetti tecnico-attuariali, del risk management e delle attività di riassicurazione. L’accordo tra Credem e Reale Mutua Assicurazioni avrà inoltre l’obiettivo di sviluppare ulteriori aree di sinergia nell’ambito finanziario, bancario e assicurativo tra le società appartenenti ai due Gruppi per mettere a fattor comune le reciproche competenze specialistiche e le potenzialità distributive, sempre nell’ambito della rispettiva focalizzazione sugli obiettivi strategici di core business. L´intesa non interesserà Credemvita, compagnia al 100% del Gruppo Credem, attiva nel ramo vita e previdenziale, che proseguirà il suo sviluppo in modo autonomo. Il Consiglio di Amministrazione di Credemassicurazioni sarà espressione congiunta delle parti e resterà in carica l’attuale direttore generale Giuseppe Rovani. La compagnia al 30 settembre 2007 ha registrato una raccolta premi di 18,8 milioni di euro (+16%) con un utile pari a 1,8 milioni di euro (nello stesso periodo del 2006 aveva registrato una perdita pari a 0,8 milioni di euro). . |
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CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE DI IWBANK S.P.A. • PROPOSTA DI REVOCA E CONFERIMENTO DI NUOVA DELEGA PER ACQUISTO E VENDITA AZIONI PROPRIE |
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Milano, 12 marzo 2008 – Il Consiglio di Amministrazione ha deliberato di proporre all’Assemblea degli Azionisti la revoca e il rinnovo della delega al Consiglio stesso per l’acquisto e la vendita di azioni proprie, per il periodo compreso tra la data di approvazione della delega da parte dell’Assemblea degli Azionisti, convocata in prima convocazione il 10 Aprile 2008 e in seconda convocazione l’11 Aprile 2008, e la data di approvazione del bilancio al 31 Dicembre 2008 da parte dell’Assemblea degli Azionisti. Le operazioni d’acquisto saranno effettuate in osservanza degli articoli 2357 e seguenti del codice civile, dell’articolo 132 del D. Lgs. 58/98, dell’articolo 144-bis del Regolamento Consob di attuazione del decreto legislativo 24 febbraio 1998, n. 58, concernente la disciplina degli emittenti (“Regolamento Emittenti”) e di ogni altra norma applicabile, ivi incluse le norme di cui alla Direttiva 2003/6/Ce e le relative norme di esecuzione, comunitarie e nazionali. Il numero massimo delle azioni acquistate non potrà avere un valore nominale complessivo eccedente la decima parte del capitale sociale. Con riferimento al prezzo di acquisto e al prezzo di vendita di ciascuna azione, si precisa che lo stesso non dovrà essere né inferiore né superiore al 10% rispetto al prezzo di riferimento fatto registrare dal titolo in Borsa nella seduta precedente ad ogni singola operazione. Il limite massimo di spesa per l’acquisto delle azioni proprie non potrà eccedere la somma di riserve disponibili ed utili non distribuiti come risultante dall´ultimo bilancio regolarmente approvato. Le motivazioni principali per cui viene richiesta la nuova delega rientrano nelle finalità consentite dalla normativa vigente, tra le quali la possibilità di disporre di azioni proprie da utilizzare nell’ambito di piani aziendali di stock option, l’opportunità di procedere ad eventuali operazioni di stabilizzazione del prezzo di mercato, l’opportunità di effettuare operazioni di investimento della liquidità. Si ricorda, inoltre, che al 31 Dicembre 2007 le azioni proprie in portafoglio sono pari a 519. 813 corrispondenti allo 0,7% del capitale sociale. . |
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GRUPPO BSI: UTILE NETTO IN AUMENTO DEL 50% A CHF 202 MIO |
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Lugano, 17 marzo 2008 – Il Gruppo Bsi chiude il 2007 con risultati in forte crescita rispetto al 2006, confermando un trend pluriennale. L´utile netto pari a Chf 202 Mio. È cresciuto del 50% mentre i patrimoni in gestione hanno superato i Chf 60 miliardi: per la precisione essi hanno raggiunto Chf 62’626 Mio. , in aumento del 4. 6% rispetto all´anno precedente. L´acquisizione netta di patrimoni nel corso dell´anno è stata di Chf 1. 6 miliardi. I ricavi d´esercizio sono cresciuti del 10% rispetto all´anno precedente situandosi a Chf 721 Mio. Tutte le principali voci di ricavo hanno contribuito positivamente alla crescita: il risultato da operazioni su commissioni e servizi sale infatti a Chf 378 Mio. (+9%), mentre il risultato da operazioni su interessi ammonta a Chf 134 Mio. (+37%). In aumento anche il risultato da operazioni di negoziazione che raggiunge Chf 97 Mio. (+3%). I costi d´esercizio crescono invece soltanto del 2% attestandosi a Chf 444 Mio. Il progetto di integrazione tra Bsi e Banca Unione di Credito (Buc), iniziato nel giugno 2006, e confluita quest’ultima in Bsi al 3 gennaio 2007, è stato completato con la migrazione informatica, al 31 marzo 2007, che ha permesso di riorganizzare e raggruppare in modo definitivo i due gruppi bancari realizzando sinergie significative nonché un contenimento dei costi. L’utile lordo aumenta quindi di oltre 26% passando da Chf 218 Mio. A Chf 277 Mio. L’incremento dell’utile netto si fissa al 50%, passando da Chf 135 Mio. A Chf 202 Mio. La differenza fra l’incremento dell’utile lordo e l’incremento dell’utile netto è riconducibile alla voce imposte che scende da Chf 50 Mio. A Chf 47 Mio (-5%). Va sottolineato che le imposte versate nel 2006 includevano pagamenti straordinari legati all’acquisizione di Buc. È importante sottolineare che tali livelli di utili costituiscono risultati storici perché mai raggiunti in precedenza nella storia della banca. Storico è anche l’accordo relativo all’acquisizione di Banca del Gottardo, che permetterà a Bsi di posizionarsi in maniera molto più favorevole di fronte alle sfide del futuro. Lo scorso 7 novembre 2007 Bsi ha raggiunto infatti con Swisslife l’accordo per l’acquisizione di Banca del Gottardo. Per Bsi si tratta essenzialmente di un programma di crescita nel settore della gestione patrimoniale confermando la politica d’espansione sia in Svizzera, consolidando la propria presenza in Ticino e nelle più importanti piazze finanziarie elvetiche, che all’estero. In questo contesto si situano gli investimenti di Bsi in Asia, a supporto dell’espansione della clientela di Private Banking e Istituzionale su mercati quali Hong Kong, Singapore e Taiwan. L’accordo conferma come il Gruppo Generali, proprietario di Bsi, ha riposto fiducia nei confronti della piazza finanziaria Svizzera. La nuova Bsi potrà, per dimensioni e per la presenza del centro decisionale nel Cantone, diventare il simbolo della piazza finanziaria ticinese e di Private Banking. I lavori relativi alla fusione tra Banca del Gottardo e Bsi proseguono conformemente ai piani: il primo luglio 2008 è prevista la fusione. A seguito di questa operazione Bsi subentrerà in tutti i rapporti giuridici attivi e passivi a Banca del Gottardo che, come tale, cesserà di esistere. La nuova struttura permetterà così la messa a disposizione di un’arricchita gamma di prodotti e servizi a partire dal secondo semestre 2008. Il primo gennaio 2009 è prevista invece la migrazione informatica. . . |
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ANIMA SGR PROGETTO DI BILANCIO 2007 PROPOSTA LA DISTRIBUZIONE DI UN DIVIDENDO DI € 0,14 PER AZIONE |
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Milano, 18 marzo 2008 – Il Consiglio di Amministrazione di Anima Sgr, società di gestione del risparmio indipendente, riunitosi in data 14 marzo , ha approvato il progetto di bilancio per l’esercizio 2007, redatto secondo i principi contabili Ias/ifrs. Risultati economico-finanziari Nel 2007 le commissioni ricorrenti nette (commissioni di gestione nette, commissioni di sottoscrizione nette, diritti switch) sono ammontate a € 37,9 milioni, da € 34,7 milioni dello stesso periodo dell’anno precedente, con una variazione del + 9,2%. L’aumento delle commissioni ricorrenti nette deriva principalmente dalla crescita delle masse medie gestite, passate da € 7. 528,2 milioni nel 2006 a € 8. 453,9 milioni nel 2007 per effetto dell’incorporazione dei fondi Dws a partire dal 30 luglio. Le commissioni variabili nette sono ammontate nel 2007 a € 6,5 milioni, da € 22,9 milioni dello stesso periodo dell’anno precedente. Le commissioni totali nette si sono dunque attestate a € 44,4 milioni, da € 57,6 milioni nello stesso periodo dell’anno precedente, con una riduzione del 22,8% dovuta al consistente calo delle commissioni variabili. La tabella sottostante evidenzia l’andamento delle singole componenti delle commissioni nette, separando in particolare le commissioni ricorrenti nette (commissioni di gestione nette, commissioni di sottoscrizione nette e diritti switch) dalle commissioni variabili nette (commissioni di performance nette).
Dati in migliaia di euro |
31/12/2007 |
31/12/2006 |
Variazione % |
Commissioni ricorrenti nette (A) |
37. 912 |
34. 707 |
+9,2% |
Commissioni variabili nette (B) |
6. 511 |
22. 867 |
n. S. |
Commissioni totali nette (A+b) |
44. 423 |
57. 574 |
-22,8% | Nel periodo in esame i costi generali (personale e amministrativi) si sono attestati a € 17,2 milioni, da € 15,2 milioni dello stesso periodo dell’anno precedente, con una variazione netta del 13,2%, dovuta ad una riduzione dei costi del personale del 6% (da € 8,2 del 2006 a € 7,7 dell’esercizio 2007), e ad un aumento delle altre spese amministrative del 35% (da € 7,0 del 2006 a € 9,5 dell’e sercizio 2007). Di queste, € 0,9 milioni sono costi una tantum per la gestione dell’operazione di acquisizione del ramo d’azienda Dws (principalmente costi di comunicazione obbligatoria ai sensi della normativa Consob e costi di formazione alle nuove reti) e altri € 0,3 milioni spese di information technology dovute alla manutenzione del sistema di disaster recovery a pieno regime nel 2007. I restanti € 1,2 milioni sono maggiori costi di comunicazione. L’utile al lordo delle imposte si è attestato a € 27,3 milioni, da € 42,6 milioni dello stesso periodo dell’anno precedente (-36,0%). Infine, l’utile netto è ammontato nel 2007 a € 17,0 milioni, da € 25,8 milioni dello stesso periodo dell’anno precedente (-34,2%). La posizione finanziaria netta, determinata tenendo conto della valutazione delle attività finanziarie al fair value, secondo il principio Ias 39, al 31 dicembre 2007 è pari a € 13,2 milioni, rispetto a € 49,9 milioni del 31 dicembre 2006. La riduzione della posizione finanziaria netta è dovuta principalmente all’accensione di un prestito subordinato di € 16,5 milioni per il rafforzamento del patrimonio di vigilanza e al debito residuo da pagare a Dws Investments Italy Sgr per effetto dell’acquisizione del ramo d’azienda perfezionatosi il 30 luglio 2007. Il Consiglio di Amministrazione proporrà all’Assemblea degli azionisti la distribuzione di un dividendo di € 0,14 per azione, da € 0,152 per azione dello scorso esercizio, per un importo complessivo di € 14. 700. 000. Sulla base del prezzo di riferimento del titolo Anima al 14 marzo 2008, il dividend yield è di 7,9% circa. Il dividendo sarà messo in pagamento dal 2 maggio 2008 (data stacco 28 aprile 2008). Il Consiglio di Amministrazione ha infine deliberato di convocare l’Assemblea ordinaria per il giorno 18 aprile 2008 alle ore 11. 00 in prima convocazione e per il giorno 19 aprile 2008 alla stessa ora in seconda convocazione. Si allegano le tabelle relative a conto economico, stato patrimoniale e posizione finanziaria netta. Il dirigente preposto alla redazione dei documenti contabili societari, Dott. Michele La Rosa, dichiara ai sensi del comma 2 articolo 154 bis del Testo Unico della Finanza che l’informativa contabile contenuta nel presente comunicato corrisponde alle risultanze documentali, ai libri ed alle scritture contabili. Dati dell’attività commerciale Il patrimonio gestito totale è pari al 31 dicembre 2007 a € 10. 321,5 milioni, rispetto a € 7. 296,4 a fine 2006, con un incremento del 41,5%. La raccolta netta nel 2007 è stata negativa per € 1. 357,6 milioni, rispetto ad una raccolta negativa per € 558,0 milioni nell’anno precedente.
Dati in milioni di euro |
31/12/2007 |
31/12/2006 |
Variazione |
Patrimonio gestito totale* |
10. 321,5 |
7. 296,4 |
+41,5% |
Raccolta netta totale |
-1. 357,6 |
-558,0 |
n. S. | Fonte: Anima, Assogestioni. * Al lordo delle duplicazioni (rappresentate dal fondo Anima Orizzonti, che investe in fondi Anima). Nel corso del 2007 è stata perfezionata l’acquisizione del ramo d’azienda costituito dai fondi comuni di investimento di diritto italiano gestiti da Dws Investments Italy Sgr. I 34 fondi, fusi (ad eccezione di due) negli esistenti fondi Anima, hanno portato un incremento di patrimonio di circa € 4,5 miliardi. Il patrimonio gestito alla data di fusione dei fondi è stato valorizzato all´1,2%. Il prezzo è convenzionalmente determinato sulla base di un criterio parametrato all’andamento delle masse gestite nei trenta mesi successivi al closing e verrà corrisposto in quattro rate di cui la prima il 30 luglio 2007 e le successive ad intervalli di dieci mesi. L’operazione ha garantito ad Anima un’importante crescita dimensionale e comprende accordi di distribuzione dei fondi Anima da parte di Deutsche Bank attraverso la rete dei 1. 000 promotori finanziari di Finanza & Futuro Banca e i suoi 243 sportelli bancari. Nel corso del 2007 gli accordi di distribuzione dei fondi di diritto italiano di Anima sono saliti a 154 (41 in più rispetto a fine 2006). Nel 2007, con l’entrata in vigore della Riforma della previdenza complementare, il fondo pensione aperto Anima Orizzonti ha registrato una raccolta netta di € 15,2 milioni (dai € 3,5 milioni dell’anno precedente); il patrimonio gestito è salito a € 21,5 milioni, in forte crescita rispetto ai € 6,9 milioni di fine 2006 (+211%). Infine, gli aderenti sono saliti a oltre 6. 000, dai circa 1. 000 di fine 2006. . |
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DEA CAPITAL S.P.A APPROVA IL BILANCIO CONSOLIDATO ED IL PROGETTO DI BILANCIO D’ESERCIZIO AL 31 DICEMBRE 2007. APPROVATO UN PIANO DI BUY-BACK DA PROPORRE |
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Milano, 17 Marzo 2008 - Il Consiglio di Amministrazione di Dea Capital S. P. A. , riunitosi il 13 marzo a Milano sotto la presidenza di Lorenzo Pellicioli, ha approvato il Bilancio Consolidato del Gruppo ed il Progetto di Bilancio d’esercizio della Capogruppo al 31 dicembre 2007; quest’ultimo verrà sottoposto all’Assemblea degli Azionisti convocata per il prossimo 16 aprile 2008. Risultati al 31 Dicembre 2007 - Si segnala che i risultati in esame includono variazioni per circa -7,4 milioni di Euro relative alle valutazioni del portafoglio investimenti (in particolare sui fondi e, in misura minore, sulle partecipazioni), rispetto ai valori preliminari del quarto trimestre 2007, comunicati in data 14 febbraio 2008. Alla fine dell’esercizio 2007 il Nav è quindi risultato pari a 853 milioni di Euro, ovvero 2,78 Euro per azione, rispetto a 2,61 Euro per azione al 31 dicembre 2006. L’incremento del Nav nei dodici mesi del 2007 è da collegarsi all’evoluzione del valore del portafoglio investimenti, ai risultati positivi della gestione finanziaria legata alla liquidità disponibile, oltre che all’aumento di capitale completato nel terzo trimestre dell’anno. Il Portafoglio investimenti complessivo, a seguito delle operazioni effettuate entro il 31 dicembre 2007, è di 433,2 milioni di Euro, rispetto a 29,3 milioni di Euro al 31 dicembre 2006. La Posizione Finanziaria Netta del Gruppo al 31 dicembre 2007 è risultata positiva per 415,9 milioni di Euro, rispetto ai 238,2 milioni di Euro al 31 dicembre 2006, con una variazione principalmente riconducibile ai seguenti eventi: cessioni di partecipazioni per 4,9 milioni di Euro; investimento, al netto dei rimborsi ricevuti, in quote del fondo Idea I Fund of Funds, per 39,4 milioni di Euro; aumento del capitale sociale di Dea Capital, per un ammontare, al netto degli oneri di competenza, pari a 585 milioni di Euro; investimento in Santé, controllante di Générale de Santé, per circa 349,3 milioni di Euro; investimento in Sigla Luxembourg per circa 31,4 milioni di Euro. Il dato di Posizione Finanziaria Netta non tiene conto degli investimenti annunciati nel mese di febbraio 2008 ed in corso di finalizzazione, cioè le partecipazioni in Migros Turk e Idea Alternative Investments ed il commitment nel fondo Idea Co-investment Fund I. Il Risultato Netto di Gruppo registrato a livello consolidato nel 2007 è positivo per 10,7 milioni di Euro rispetto a 86,5 milioni di Euro nel 2006, quest’ultimo influenzato dalla plusvalenza pari a circa 70 milioni di Euro realizzata con la cessione delle partecipazioni di controllo in Cdb Web Tech International Lp e Cdb Private Equity Lp a Pantheon Ventures Ltd. Il Risultato Complessivo – Ias 1 (Statement of Performance), dato dalla somma del risultato netto di Gruppo rilevato a Conto Economico e del risultato rilevato a Patrimonio netto, nel 2007 è positivo per 5,6 milioni di Euro, rispetto ad un saldo netto positivo pari a circa 45,7 milioni di Euro nel corrispondente periodo del 2006, anch’esso influenzato dalla citata plusvalenza. Il Consiglio di Amministrazione ha deliberato di proporre all’Assemblea la destinazione dell’utile di Dea Capital S. P. A. , pari ad Euro 11. 946. 945, integralmente a Riserva Legale. Il Consiglio ha inoltre deliberato di sottoporre all’approvazione dell’assemblea dei soci un piano di acquisto e disposizione (“buy-back”), in una o più volte, su base rotativa, di un numero massimo di azioni ordinarie Dea Capital rappresentanti una partecipazione non superiore al 10% del capitale sociale (pari a 30. 661. 210 azioni). Con il piano di buy-back si intende dotare la Società della necessaria flessibilità per perseguire, ove opportuno, i seguenti obiettivi: - regolarizzare l’andamento delle negoziazioni, assicurando maggiore liquidità e controllando la volatilità; - offrire agli azionisti uno strumento ulteriore di monetizzazione dell’investimento; - acquisire azioni proprie da utilizzare al servizio di piani di incentivazione azionaria; - acquisire azioni da utilizzare per eventuali operazioni sul capitale od altre operazioni strategiche. La proposta di autorizzazione all’Assemblea prevede che le operazioni di acquisto possano essere effettuate secondo tutte le modalità consentite dalla normativa vigente, con la sola esclusione dell’offerta pubblica di acquisto e di scambio, e che Dea Capital possa disporre delle azioni acquistate anche con finalità di trading, cioè al fine di cogliere le opportunità di massimizzazione del valore derivanti dall’andamento del mercato. Il buyback non è finalizzato alla riduzione del capitale della Società. L’autorizzazione per l’acquisto verrà richiesta all’Assemblea per una durata di 18 mesi a far data dall’autorizzazione stessa. Gli acquisti potranno essere effettuati fino ad un prezzo massimo di Euro 2,90 per azione e ad un prezzo non inferiore al valore nominale di 1 Euro, per un controvalore complessivo massimo di 88,9 milioni di Euro. All’assemblea verrà altresì richiesta l’autorizzazione a disporre delle azioni acquistate senza limiti temporali. Alla data del presente comunicato la Società detiene 1,000 azioni proprie. Il Consiglio di Amministrazione ha infine deliberato di convocare l’Assemblea degli azionisti, in sede ordinaria, in data 16 Aprile 2008 alle ore 11. 00, ed occorrendo, in seconda convocazione in data 18 aprile alle ore 11. 00, con il seguente ordine del giorno: 1. Bilancio d’esercizio di Dea Capital S. P. A. Al 31 dicembre 2007. Deliberazioni inerenti e conseguenti, ivi incluse le determinazioni in materia di destinazione dell’utile e del trattamento di riserve; 2. Autorizzazione all’acquisto e disposizione di azioni proprie a norma degli artt. 2357 e 2357-ter del Codice Civile; deliberazioni inerenti e conseguenti; 3. Nomina di un Amministratore e determinazione del relativo compenso. In materia di Governance è stata approvata la “Relazione del Consiglio di Amministrazione sull’adesione al Codice di Autodisciplina delle Società quotate per l’esercizio 2007”. . |
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ASTE TITOLI DI STATO A MEDIO/LUNGO TERMINE DEL 13 MARZO 2008 |
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Btp 4,25% |
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Scadenza |
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15. 10. 2012 |
Cod. /tranche |
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it0004284334/9 |
Imp. Offerto |
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3000 |
Regolamento |
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17. 03. 2008 |
Imp. Domandato |
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6757 |
Imp. Assegnato |
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3000 |
Prezzo aggiudicazione |
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102,01 |
Prezzo esclusione |
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100,141 |
Rendimento lordo |
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3,80 |
Variazione Rend. Asta prec. (*) |
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0,12 |
Rendimento netto |
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3,26 |
Riparto |
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3,567 |
Importo in circolazione (mln) |
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16351 |
Riapertura (mln) |
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300 |
Prezzo nettisti |
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102,00842000 |
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(*) raffronto con titolo di pari durata |
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Elaborazione Assiom |
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COMMERCIO ESTERO: ASSOCAMERESTERO, IL NORD SI CONFERMA TRAINO DELL’EXPORT ITALIANO CON 234 MILIARDI DI BENI ESPORTATI NEL 2007 (OLTRE IL 71% DEL TOTALE). BENE LA CRESCITA PER SUD E ISOLE SOPRATTUTTO VERSO LA CINA (+13,6%), MENTRE FRENA L’ITALIA CENTRALE (+7,4% CONTRO +13,4% DEL 2006) |
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Roma, 17 marzo 2008 - Le regioni settentrionali incrementano le esportazioni del 7,3% nel corso del 2007 rispetto all’anno precedente: a fare la parte del leone la Lombardia (da sola rappresenta circa il 40% dell’export del Nord Italia), seguita dal Veneto e dall’Emilia Romagna che, a fronte di una quota molto simile (18% circa) crescono a ritmi differenti (rispettivamente +2,7% e +11%). Buone le performance del Meridione soprattutto sui mercati extra europei (+13,8% a fronte di una variazione verso i partner europei del 10,6% rispetto al 2006). L’incremento dell’export del Sud Italia verso la Cina supera quello delle regioni nord-occidentali (+13,6% contro +9,5%), mentre si registra una crescita diffusa sul mercato Russo (+28,5% per le imprese dell’Italia meridionale e insulare e +34,6% per il Nord Ovest). "L´italia, ad eccezione di alcune città d´arte e di alcuni prodotti, deve ancora consolidarsi come Paese agli occhi dei cinesi - dichiara Davide Cucino, presidente della Camera di Commercio Italiana in Cina - In un contesto di questo tipo il lavoro di promozione delle Regioni incontra quindi delle difficoltà. I nostri prodotti oggi sono sempre più presenti in punti vendita di fascia media ed alta, rivolti a consumatori abituati ai prodotti stranieri ma che non sempre riescono a cogliere le differenze nazionali, e quindi regionali, all´interno delle categorie di prodotto. " Per quanto riguarda i tradizionali partner europei, si consolidano i rapporti tra Spagna e Mezzogiorno (+24%), mentre nel Regno Unito è il Nord Est che rafforza la propria posizione passando da una riduzione dello 0,6% del 2006 al +3,5% dello scorso anno. L´interscambio commerciale tra l´Italia ed il Regno Unito ha sfiorato nel 2007 i 33 miliardi di euro (+2,6% rispetto all´anno precedente). Le nostre esportazioni sono state pari a 20,787 miliardi di euro, corrispondenti ad una crescita del 5,3% rispetto all´anno precedente. Le importazioni dal Regno Unito sono invece diminuite dell´1,44%, raggiungendo la cifra di 12,156 miliardi di euro. Di conseguenza, il saldo della bilancia commerciale, strutturalmente in attivo per il nostro Paese, ha evidenziato un surplus di 8,631 miliardi di euro, corrispondenti ad una crescita del 16,2% rispetto al saldo registrato nel 2006. “I dati mostrano quindi un grosso successo per i prodotti italiani nel Regno Unito - afferma Leonardo Simonelli Santi, presidente della Camera di Commercio Italiana per il Regno Unito - Nello specifico, a fronte di una diminuzione nell’esportazione di apparecchi per uso domestico (- 7,5 %), dovuto alle vendite locali di Indesit e Candy, c’e’ stato un forte aumento nel settore agroalimentare (+16,57 %) e nell’abbigliamento (+11,14 %). Anche per i vini ed i prodotti locali c’e’ stato un buon incremento, che premia lo sforzo fatto dagli operatori di territori particolari (provincie, regioni e consorzi) nel differenziare i loro prodotti. Hanno aiutato indubbiamente gli eventi fieristici dedicati in particolare Viva Italia Show e La Dolce Vita, che hanno offerto decine di migliaia di visitatori a centinaia di espositori”. . |
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COMMERCIO INTERNAZIONALE, MARTEDÌ 18 MARZO SEMINARIO A PERUGIA |
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Perugia, 17 marzo 2008 – “Il posizionamento dell’Umbria nel commercio internazionale nel periodo 1995 – 2006” è il titolo del seminario in programma martedì 18 marzo, dalle 9,30 alle 13, nel Salone D’onore di Palazzo Donini a Perugia. Durante l’incontro, organizzato dall’Area della Programmazione della Regione Umbria, sarà presa in esame la dinamica delle esportazioni nei principali mercati di sbocco e per i principali settori merceologici, evidenziando le tendenze dell’ultimo triennio e dell’intero periodo oggetto di studio. Sarà anche presentato un Rapporto elaborato dall’Area della Programmazione regionale che, oltre a fornire i dati e l’analisi dettagliata di tre mercati di sbocco dell’export umbro, Germania, Cina e Russia, è corredato da un’ampia serie di tabelle analitiche riferite sia a livello regionale, che a livello delle due province umbre. Il programma prevede l’apertura dei lavori da parte del coordinatore Area della Programmazione della Regione Umbria, Lucio Caporizzi, di seguito la presentazione del Rapporto a cura di Mirella Castrichini e Carlo Cipiciani dell’Area della Programmazione regionale. Di “politiche per l’internazionalizzazione delle imprese dell’Umbria”, parlerà il direttore regionale per lo Sviluppo economico e attività produttive, istruzione, formazione e lavoro della Regione Umbria, Ciro Becchetti. A chiusura della scaletta degli interventi è prevista la relazione di Luca Ferrucci, docente di “Corporate Governance e strategie d’impresa” dell’Università degli Studi di Perugia. . . |
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STATUTO LOMBARDIA, FORMIGONI: VERO GOVERNO E VERO PARLAMENTO |
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Milano, 17 marzo 2008 - "Uno statuto innovativo, specchio della nostra azione di governo". Il presidente della Regione Lombardia, Roberto Formigoni, commenta con soddisfazione l´approvazione in prima lettura, da parte del consiglio regionale, del nuovo Statuto. "La nuova Carta - prosegue Formigoni - sancisce il modello di governo e le innovazioni che abbiamo introdotto in questi anni, a partire dall´attenzione alla persona, la difesa della vita e il riconoscimento della famiglia (art. 2), la libertà di scelta del cittadino (art. 46), riconosciuta in Lombardia per la prima volta con la riforma del sistema sanitario e oggi introdotto come principio generale per tutti i servizi, la sussidiarietà (art. 3, 4 e 5), come principio guida che rivoluziona l´azione di governo della Regione, la semplificazione (art. 40) e l´efficienza". "Una posizione importante - aggiunge il presidente - è quella che riserviamo al partenariato come strumento per la formazione delle politiche e per l´esercizio delle funzioni legislative e amministrative. Viene poi confermata la laicità delle nostre istituzioni, che non è rinnegamento né della storia né delle radici nostre e delle nostre genti e il valore fondante delle autonomie locali". "Da ultimo, ma non certo per importanza - conclude Formigoni - ritengo molto positivo che lo Statuto riconosca un salto di dignità, sia alla Giunta, riconosciuta come vero e proprio organo di Governo, che al Consiglio regionale che diventa un vero e proprio Parlamento". Formigoni spiega poi di essere intervenuto a commentare positivamente l´approvazione dello Statuto, "dopo un riserbo volutamente mantenuto che non è stato sinonimo di distanza dai lavori, né critica, né disattenta, né indifferente, ma rispettosa delle prerogative del Consiglio regionale. Una posizione di non diretto coinvolgimento, ma con la quale volevo riconoscere la piena autonomia del Consiglio anche nell´azione di rafforzamento dei propri poteri". "D´altra parte - spiega Formigoni - io personalmente e la Giunta, soprattutto attraverso l´assessore Colozzi, abbiamo comunque seguito con attenzione e interesse l´evolversi dei contenuti di uno strumento, che storicamente segna una tappa importantissima per la nostra Regione". "Per questo - prosegue Formigoni - ringrazio il presidente Adamoli che ha tessuto con pazienza i lavori della commissione, il relatore Boscagli e tutta la Commissione che ha lavorato in questi mesi con impegno e che, anche di fronte ad un accelerazione obbligata dei lavori, ha portato a termine un lavoro di enorme importanza per la nostra Regione". "Ringrazio anche il presidente del Consiglio regionale Albertoni - aggiunge Formigoni - per la sua intelligente azione di stimolo. "Bisogna riconoscere a questo Statuto e alla Commissione che lo ha redatto - dice ancora Formigoni - il merito di avere valorizzato il nuovo metodo politico che abbiamo inaugurato qui in Lombardia e che ci ha portato a grandi risultati: un metodo, che superando la logica della contrapposizione frontale ha portato quasi tutte le forze politiche lombarde a condividere il percorso intrapreso". Nell´intenso percorso di innovazione istituzionale è stato molto importante e propositivo il lavoro compiuto congiuntamente sull´attuazione del Titolo V° della Costituzione. L´iter avviato rispetto all´art. 116 e la proposta di legge al Parlamento sull´art. 119 hanno visto il riconoscimento del ruolo decisivo del Consiglio regionale. Ora lo Statuto (art. 14 e art. 2) sancisce e rafforza la funzione del Parlamento regionale per quanto attiene gli atti di alto indirizzo politico-istituzionale. "Questo nuovo Statuto - conclude Formigoni - riconosce e conferma il lavoro avviato: è infatti uno statuto sobrio, che non ha moltiplicato organismi e relativi componenti. Non sono stati istituiti organismi pletorici e inutili, ma è stato predisposto un organo importante come il Garante dello Statuto (composto da sole 5 persone)". La nuova Carta prevede anche il Difensore regionale con varie funzioni a tutela di detenuti, contribuenti, consumatori, utenti, concentrando così i ruoli per evitare che proliferino organismi di garanzia. Secca la replica del presidente della Regione Lombardia, Roberto Formigoni, alle polemiche dei consiglieri Zamponi (Idv) e Cipriano (Sd). "La mia impossibilità a partecipare ai lavori del Consiglio regionale di questa mattina - spiega Formigoni - è dovuta alla contemporaneità con un colloquio internazionale riservato, già fissato da tempo, che ho avuto oggi a Roma in preparazione della mia missione in Israele e Palestina che parte sabato". "Quindi, il fatto è dovuto proprio a quegli impegni istituzionali - continua Formigoni - che da tredici anni avvengono a Roma il giovedì e che alcuni minus habentes tra i consiglieri regionali non sono in grado - e temo che non lo saranno mai - di comprendere". . |
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FORMIGONI GUIDA MISSIONE IN ISRAELE E PALESTINA IN AGENDA INCONTRI CON LE MASSIME AUTORITA´ POLITICHE E MORALI SOTTOSCRIZIONE DI ACCORDI DI COOPERAZIONE PER SANITA´ E RICERCA |
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Milano, 17 marzo 2008 - Il presidente della Regione Lombardia, Roberto Formigoni, guiderà, dal 15 al 18 marzo, una missione istituzionale in Israele e Palestina, nella quale incontrerà le massime autorità politiche dell´una e dell´altra parte, sottoscriverà (insieme all´assessore Luciano Bresciani) importanti accordi di cooperazione nel campo sanitario e scientifico e renderà omaggio ai luoghi della memoria. Già in agenda gli incontri con il rappresentante del Governo israeliano Avi Pazner e con il capo del governo palestinese, Fayyad, e con i due ministri della sanità, quello israeliano, Yaacon Ben Yizri e quello palestinese, Fathi Abu Mughli. Fissato anche il colloquio con il rabbino capo. Altri incontri importanti sono in corso di definizione. "La missione viene da lontano - ha sottolineato Formigoni in una conferenza stampa - è stata programmata e costruita da tempo, prima e indipendentemente da questo periodo elettorale, che è subentrato dopo. Abbiamo deciso di confermare la visita e gli impegni assunti, i cui motivi e scopi vanno ben al di là della contingenza che l´Italia attraversa in queste settimane". "Del resto - ha aggiunto il presidente lombardo - tutte le nostre missioni non sono mai improvvisate ma implicano impegni precisi costruiti accuratamente e coinvolgono il sistema lombardo e, direi, la sua stessa vocazione e identità". La missione in Israele, infatti, era stata già decisa e annunciata lo scorso 29 novembre, in occasione della visita al Palazzo della Regione dell´ambasciatore di Tel Aviv in Italia, Gideon Meir, che aveva invitato il presidente Formigoni per una visita ufficiale nel suo paese; a questa visita si è volutamente intrecciata quella all´Autorità palestinese, come annunciato dal presidente Formigoni il 3 dicembre in una conferenza stampa insieme ai ministri della Sanità israeliano, Yaacon Ben Yizri e palestinese, Fathi Abu Mughli. La missione assume ora un rilievo ancor più significativo, dato il momento difficile, drammatico e complesso che interessa l´area mediorientale. Essa testimonia una volontà e una capacità di superare ogni sterile e inconcludente unilateralismo e di esprimere reale e fattiva solidarietà agli sforzi dei due Governi, quello israeliano di Olmert e quello dell´Autorità palestinese di Fayyad, che si impegnano per la pace e che hanno bisogno più che mai anche di aiuti esterni. Non a caso Regione Lombardia, da tempo impegnata secondo questa logica, è interlocutore apprezzato da entrambe le parti. "Portiamo in Israele e Palestina - ha detto ancora Formigoni - noi stessi, il nostro punto di vista e la nostra volontà di collaborazione. Il nostro punto di vista è di essere una Regione importante di un paese che fa parte del G8, pienamente inserito nell´Europa e nel contempo nell´area mediterranea. Ha dunque una particolarissima vicinanza e responsabilità verso il Medio Oriente. Da sempre le parti in causa si attendono molto dal nostro Paese, e noi abbiamo bisogno e speranza che la pace e il diritto tornino ad affermarsi in quell´area". Per Formigoni è fuori discussione il diritto dello Stato di Israele a vivere nella pace e nella sicurezza: "Chi vuol distruggere Israele è anche contro di noi perché vuol distruggere una parte viva della tradizione europea". Non è mancata una nota critica verso "certe prese di posizione del ministro degli Esteri che non condivido, suscitano malinconia e tristezza, e sono da correggere presto". Egualmente Formigoni ha sottolineato di "credere nei diritti del popolo palestinese e nella necessaria nascita di uno Stato palestinese. Merita sostegno il governo moderato dei palestinesi anche nel suo sforzo di creare uno Stato che dovrà essere democratico, che riconosca gli altri Stati e che rispetti e tuteli le identità, in particolare l´identità cristiana". La missione si muove dunque nella consapevolezza che si contribuisce a un percorso di pace, in termini multilaterali, ("ci muoviamo - ha chiarito Formigoni - nell´orizzonte tradizionale italiano del multilateralismo"), e anche mettendo in campo o sviluppando - come di fatto accadrà a Tel Aviv, Gerusalemme e Ramallah - iniziative economiche e commerciali, collaborazioni nel campo del welfare e della sanità, partnership culturali. Alla missione parteciperanno l´assessore alla Sanità, Luciano Bresciani e i sottosegretari alla Presidenza Robi Ronza, Claudio Morpurgo (ex presidente delle Comunità ebraiche in Italia) e Adriano De Maio, insieme a esponenti del mondo della sanità, della ricerca scientifica e dell´impresa. Oltre ai vertici politici, Formigoni incontrerà anche altre figure di grande rilievo religioso e morale: il custode della Terrasanta, padre Pierbattista Pizzaballa; il patriarca Latino di Gerusalemme, mons. Michel Sabbah; alcuni dei rabbini capi di Israele; il presidente del Keren Haiesod (e portavoce del Governo di Israele) Avi Pazner; il leader della Anti Defamation League, David Rosen. In programma anche la visita al Museo dell´Olocausto Yad Vashem (e l´incontro con il direttore Avnar Shalev) e al Bethlem Arab Society for Rehabilitation (Ospedale di Medicina Riabilitativa). Particolare attenzione verrà dedicata alla collaborazione in campo sanitario. Formigoni e Bresciani incontreranno i due ministri della Sanità, l´israeliano Yaacov Ben Yzri e il palestinese Fathi Abu Mughli, in vista della conclusione di importanti accordi cui si sta lavorando da tempo. "Quello della sanità - ha spiegato l´assessore Luciano Bresciani - è un terreno che può permettere forme di collaborazione anche tra parti in conflitto e quindi, soprattutto se crea forme tangibili e percepibili dalla gente, essere un reale e operoso contributo alla pace". Non a caso l´attenzione e le relazioni della Regione Lombardia con l´area israelo-palestinese, in atto da tempo, hanno trovato un momento di sviluppo molto importante nello scorso dicembre, all´indomani dei colloqui di Annapolis, quando proprio la Lombardia ha ospitato il primo incontro tra due ministri dei governi dei due Paesi, appunto quelli della sanità, insieme ricevuti dal presidente Formigoni al Palazzo della Regione il 3 dicembre, nel quadro di un dialogo improntato alla costruzione della pace. Una pace che incontra nel sistema sanitario lombardo un ponte privilegiato considerato che, come ha ricordato anche il presidente Formigoni, la Regione ha assistito 50 bambini palestinesi cardiopatici presso l´Ospedale di Bergamo e ha da tempo avviato un rapporto di collaborazione con le strutture sanitarie israeliane. "Con la firma di un protocollo con Israele - ha spiegato Bresciani - entreranno in una fase operativa progetti delineati in questi mesi, in particolare che riguardano il sistema del Trauma, dell´Emergenza e delle Maxiemergenze convenzionali, la ricerca nel campo delle tecnologie delle nanotecnologie e biotecnologie". "Con i palestinesi - ha detto ancora Bresciani - si rafforzeranno soprattutto i gemellaggi tra ospedali (v. Scheda nel lancio successivo, ndr) finalizzati al miglioramento dell´assistenza medica alle popolazioni, in particolare ai bambini o alle persone che necessitano di riabilitazione". Ricerca - A Tel Aviv, presso la Manifacturing Association, si svolgerà un seminario tra imprenditori e ricercatori italiani e mediorientali su "La politica di sostegno alla ricerca e al trasferimento tecnologico". Da parte italiana ci saranno esponenti delle Università di Milano Bicocca, Politecnico e Pavia, del San Raffaele, del Parco Tecnologico Padano, dell´Itb-cnr (Insstitute for Biomedical Technologies), di Finlombarda, Cesi Ricerca; da parte israeliana dell´Università di Tel Aviv, del Terra Venture Partner, del Weizmann Institute of Science (Dipartimento di Immunologia). Allo stesso Istituto Weizmann, che ha livelli di eccellenza nel campo della ricerca contro il cancro, delle nanoscienze e dell´ambiente, è prevista una visita della delegazione scientifica, come pure al Technion Institute of Technology di Hayfa. Ed ecco i principali progetti di cooperazione in atto o già attuati da Regione Lombardia nei confronti di Israele e della Palestina. Cooperazione Lombardia/israele - Cultura: Gerusalemme - Regione Lombardia cofinanzia il progetto museale "Memoria e cultura" (promosso dall´Ong Associazione di Terra Santa) per il recupero e la valorizzazione del patrimonio culturale e religioso della Città Vecchia. - Sanità: Tel Aviv-riuniti di Bergamo - A fine settembre 2005 gli Ospedali Riuniti di Bergamo e l´Ong israeliana Save a Child´s Heart di Tel Aviv hanno sottoscritto un accordo a supporto della formazione del personale sanitario. - Sanità: Nazareth-monza - Nel settembre 2006 è stato sottoscritto un gemellaggio tra l´Ospedale San Gerardo di Monza e l´Holy Family Hospital di Nazareth per il miglioramento della terapia neonatale. L´ospedale opera con personale sanitario di tutte le confessioni religiose, è al servizio di tutta la popolazione della zona senza distinzione di religione e razza e per questo nel 2002 ha ricevuto il Premio per la Pace di Regione Lombardia. Sono 3 i progetti di cooperazione in Israele, già conclusi, che Regione Lombardia ha finanziato. - "Emergenza Nord Israele", attuato dalla Ong Associazione di Terra Santa, ha offerto primi soccorsi d´emergenza alla popolazione civile nei territori settentrionali di Israele, colpita dai lanci di razzi ed attacchi delle milizie Hezbollah. Sono state assistite circa mille persone colpite dalla guerra. - "Rafforzamento delle capacità operative dell´ospedale Fatebenefratelli Sacra Famiglia di Nazareth", attuato dalla Ong Afmal in collaborazione con Holy Family Hospital, per migliorare i servizi dello stesso ospedale attraverso un programma assistenziale sanitario per il settore materno-infantile e per la diagnosi precoce dei tumori alla mammella e all´utero. - "Un ponte con la Palestina" ha ricevuto un contributo regionale ed è stato affidato all´ospedale Sacra Famiglia di Nazareth con lo scopo di creare una comunità virtuale di operatori sanitari palestinesi, israeliani ed italiani per la formazione permanente, la messa a disposizione di strumenti per la diagnosi e la cura della popolazione residente a Jenin e dintorni. Sono stati inoltre avviati un forum di studio a distanza mediante telemedicina e un servizio di consulenza sanitaria e diagnostica. Premi per la pace - Negli scorsi anni sono stati assegnati tra gli altri a: - Noa (Nini Barak Achinoan) - Artista che ha utilizzato la musica e il canto come strumento di avvicinamento fra i popoli in conflitto. - Amin Khalaf - Condirettore dell´associazione Hand in hand in Israele, è impegnato dal 1998 in una scuola bilingue e pluriculturale nella quale bambini ebrei e arabi possono imparare la pace e la convivenza. - Khaled Ksab Mahamid - Avvocato arabo israeliano, ha fondato a Nazareth nel 2005 un Museo e un Istituto di ricerca sull´Olocausto. - Amos Oz - Scrittore israeliano noto per il suo impegno nella riconciliazione tra israeliani e palestinesi. - Janiki Cingoli - Studioso e giornalista, per essersi impegnato nel processo di pace tra il popolo israeliano e quello palestinese, per il superamento delle divergenze e delle diversità ed il raggiungimento di una pace duratura. Cooperazione Lombardia/palestina Regione Lombardia tra 2006 e 2007 ha cofinanziato in Palestina 8 progetti di cooperazione decentrata, 6 conclusi e 2 in corso. I progetti ad oggi attivi sono: - Progetto "Sanabil Produzione di Compost da rifiuti organici urbani ed educazione ambientale" nel municipio di Beit Lahiya - Soggetto attuatore: Ong Cric - Centro Regionale d´Intervento per la Pace - Municipalità di Beit Lahiya. - Alta formazione per la pubblica amministrazione - Soggetto attuatore: Ong Avsi, Università Cattolica di Milano, Municipio di Betlemme, Università Cattolica di Betlemme, Camera di Commercio di Betlemme, Autorità Nazionale Palestinese. Gli altri progetti realizzati sono: - "Sostegno delle attività scolastiche e formative della National School for the Female Blird (per donne non vedenti) nella città di Al Bireh", attuato dalla Ong Aicos. - "Potenziamento della capacità operativa della Bethlehem Arab Society for rehabilitation (Basr)", attuato da Aispo. - "Sviluppo e consolidamento di Al-amari Youth club" nel quadro di un programma di sostegno socio-educativo di bambini e giovani disagiati nella città vecchia di Gerusalemme e nel campo profughi di Al-amari (Ramallah), attuato da fondazione Terre des Hommes Italia. - "Costruzione di una scuola materna a Jenin", attuato da lavoratori Credenti Centro di Solidarietà. - "Realizzazione di un centro sportivo e ricreativo per la gioventù a Ramallah", attuato dal patriarcato di Gerusalemme. - "Completamento della scuola materna, elementare e media di Jaffa di Nazareth", attuato da associazioni lavoratori credenti Onlus. Premi per la pace - Negli scorsi anni sono stati assegnati tra gli altri a: - Fadel Ka´wash - Da molti anni, per conto della Palestinian Water Authority, è un importante protagonista nel rapporto con lo Stato di Israele per le tematiche relative all´acqua. Il suo impegno quotidiano è volto ad evitare, da ambo le parti, abusi e illegalità nella gestione di questa importante risorsa e a promuovere il processo di pace. - Riad El-malki - Da referente palestinese del "Louisiana process" e Direttore della Ong "Panorama Center di Ramallah" si è particolarmente impegnato a favorire il dialogo per la pace. Attualmente è ministro degli Esteri dell´Autorità Palestinese. - Raffaele Ciriello - Ha perso la vita durante lo svolgimento del proprio servizio come reporter in Palestina, testimoniando attraverso le immagini, la coscienza di quanti ritengono inaccettabile la prosecuzione della violenza e della guerra. . |
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PRESIDENTE REGIONE: COSTRUIRE IL TERZO VENETO NEL SEGNO DELLA MIGLIORE QUALITA’ |
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Vicenza, 17 marzo 2008 - “Non tutto è chiaro nella congiuntura economica e politica che stiamo vivendo ma ci sono tanti fattori positivi, tante potenzialità inespresse che, se correttamente attivate, possono garantire continuità allo sviluppo economico, dando inoltre sicurezza e serenità, che è quanto si attende la gente dalla politica”. Lo ha detto il Presidente della Regione intervenendo il 14 marzo a Vicenza al convegno della Confartigianato promosso per l’inaugurazione della nuova sede del Centro di Formazione Cesar (Centro Sviluppo Artigianato). Era presente anche l’Assessore regionale alla formazione e al lavoro Elena Donazzan. “Ce la faremo – ha detto il presidente - lavorando per costruire il Terzo Veneto, il Veneto cioè della qualità della vita, del vivere in sicurezza, ma del vivere anche avendo coscienza che dobbiamo difendere e sviluppare al meglio il Veneto della bellezza. Una bellezza che ci è data dalla nostra storia, dalla nostra natura e dalla nostra volontà di proporre e realizzare quanto di meglio si crea oggi nel mondo. Più ricerca, più innovazione, più sinergie tra privati e pubbliche amministrazioni, tra università e imprese. Sono cose che abbiamo iniziato a fare per primi in Italia, ma che adesso, nel costruire il Terzo Veneto, pretendiamo di fare nel segno della migliore qualità. E’ per questo motivo che pretendiamo il federalismo fiscale”. “Se non otterremo quanto è nostro diritto ottenere – ha proseguito il presidente veneto - vorrà dire che nuove scelte, nuovi obiettivi attendono il Veneto, il nostro Veneto, il Veneto degli artigiani produttori di benessere e di bellezza. Dove adesso ci troviamo, fa parte di un comprensorio, fatto anche di aree a forte vocazione artigianale e commerciale, che sta affrontando grandi trasformazioni, che sta cercando nuove prospettive tra tradizione manifatturiera ed economie della conoscenza. Da Bassano a Castelfranco, da Schio a Conegliano, da Vittorio Veneto a Montebelluna, da Pieve di Soligo a San Donà di Piave, è cresciuta una grande area metropolitana, una “città infinita” fatta da una galassia di centri urbani e di imprese, da una realtà insomma che conosce oggi nuove e radicali trasformazioni sia sul lato urbanistico e architettonico che della struttura industriale. Questa realtà ha bisogno di ridefinire e riorganizzare la “metropoli diffusa” chiamata Veneto. Ridefinire, riorganizzare, ma anche di riqualificare il paesaggio e il territorio. E’ tutto questo che intendiamo per Terzo Veneto”. “Terzo Veneto – ha concluso - la possibilità cioè per le nostre aziende e imprese di competere e di affermarsi nei mercati mondiali. Per fare ciò imprese e aziende hanno bisogno di disporre di quella che viene chiamata “economia della conoscenza”. Ed è evidente allora che questo Veneto, le sue aziende e le sue imprese, devono saper attrarre migliaia di lavoratori intellettuali, magari provenienti da altri Paesi, offrendo loro come prospettiva quella di lavorare nelle aziende più innovative del mondo, e di vivere in una “metropoli” ricca di occasioni, di stimoli culturali e di un paesaggio in cui poter vivere felici e sicuri. E’ questo il nostro obiettivo, il senso alto del nostro fare politica”. . . |
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POLITICHE SOCIALI DEL VENETO IN EUROPA. IL PROGRAMMA OPERATIVO PER IL 2008 IN AREE PRIORITARIE: MINORI, GIOVANI, FAMIGLIA, ANZIANI, DISABILI, MARGINALITA’, SERVIZIO CIVILE |
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Venezia, 17 marzo 2008 - Il programma operativo che la Regione Veneto propone all’Unione Europea nell’area dei servizi sociali per il 2008 è stato approvato dalla Giunta veneta, su proposta dell’Assessore regionale alle politiche sociali. “Il programma prevede, in sintesi – ricorda l’Assessore veneto – di sviluppare la presenza della Regione nei processi di formazione delle politiche comunitarie in materia di benessere e di salute pubblica e di favorire la partecipazione attiva del sistema sociosanitario regionale nel processo di riflessione lanciato dalla Commissione Europea sull’ammodernamento delle politiche e la sostenibilità dei sistemi di welfare in Europa”. I nuovi programmi proposti secondo le linee strategiche di politica sociale della Regione Veneto sono i seguenti: il nuovo programma quadro per l’inclusione sociale (Progress), il programma per l’apprendimento, l’aggiornamento e la formazione professionale (Life Long Learning), i programmi per l’integrazione culturale dei cittadini immigrati (Aeneas, Return e Inti), il programma di mobilità giovanile internazionale (Gioventù in azione), il programma di lotta contro la violenza sulle donne, bambini e anziani (Daphne), i programmi di prevenzione delle tossicodipendenze, il programma sulle scienze umane, economiche e sociali. Inoltre proseguiranno i progetti ai quali la Regione Veneto già partecipa e precisamente: l’Elhe (empowering learning for elderly), relativo alla creazione di un kit formativo per l’educazione degli anziani alla salute; Open Door, scamcio di buone pratiche nel settore del disagio giovanile nelle aree metropolitane; Deft (developing european fostering training) sull’affido familiare; Percentage (Person Centred Training Age Care Plan) un pacchetto formazione destinato al personale sociosanitario che si occupa di assistenza agli anziani; il programma “Reti europee di lotta contro la povertà e l’esclusione sociale”. “In questi anni – spiega l’Assessore regionale – il Veneto ha sostenuto un preciso investimento culturale, tecnico e politico di confronto europeo, promuovendo e partecipando alla costituzione di network tra regioni europee in materia di politiche e servizi sociali, per valorizzare in Europa lo straordinario patrimonio di esperienze, conoscenze e professionalità che hanno qualificato l’area del sociale nel Veneto”. Tale strategia ha portato nel 2007 alla partecipazione dell’Assessore alle politiche sociali della Regione Veneto alle riunioni del Consiglio dei Ministri dell’Unione Europea per le politiche e gli affari sociali, come parte della delegazione italiana in rappresentanza del coordinamento delle Regioni, visto che, a livello nazionale, il Veneto è regione coordinatrice di tutte le Regioni italiane in materia di politiche sociali. “I temi sociali in Europa – rileva l’esponente del governo veneto - sono di grande complessità. Toccano il ruolo della famiglia, la protezione dell’infanzia, la sfida demografica, gli anziani, la povertà e l’esclusione sociale, le pari opportunità per le persone con disabilità, la mobilità e l’inserimento lavorativo dei giovani. E’ prioritario garantire la sostenibilita’ del sistema del welfare messo in crisi dall’ invecchiamento della popolazione – con le problematiche socio-sanitarie e assistenziali connesse - e dalla precarieta’ del lavoro”. La Regione Veneto, infine, partecipa da anni alle reti e ai network europei l’European Social Network, l’ Ensa (European Network of Social Authorities), l’Elisan (european local inclusion & social action activation), l’Oms e European Observatory on Health and Social Systems, l’Age (older people’s platform). Inoltre, il Veneto si doterà di una newsletter prodotta dal servizio rapporti sociosanitari internazionali che, mensilmente, informerà delle iniziative comunitarie nel settore sociale e sanitario un target composto dai servizi regionali, dalle aziende Ullss, dai Comuni, dalle Provincie, dal privato sociale. . |
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SICUREZZA DEI CITTADINI: PRESENTATO PIANO DELLA REGIONE. A VENEZIA NASCONO DIECI “DISTRETTI DI SICUREZZA”. GIORGETTI: “TEMPI MATURI PER UN SALTO DI QUALITA’. 18 MILIONI DI EURO NEL BILANCIO 2008, MAI SFORZO COSI’ FORTE” |
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Spinea (Venezia), 17 marzo 2008 - Unire e coordinare le forze per potenziare il presidio del territorio e le relative azioni a supporto della sicurezza dei cittadini. Con questo scopo la Regione del Veneto, su proposta dell’Assessore alle Politiche per la Sicurezza Massimo Giorgetti, ha elaborato un’ipotesi di “zonizzazione” del territorio all’interno della quale rafforzare i servizi di Polizia Locale, concentrare i relativi finanziamenti, creare le massime sinergie possibili con le Forze dell’Ordine Nazionali. L’importante documento, per quanto riguarda la Provincia di Venezia, è stato presentato questa sera a Spinea a tutti i Sindaci del veneziano, presenti tra gli altri il Prefetto di Venezia Guido Tardone, il Questore di Venezia Carlo Morselli e i rappresentanti delle Polizie Locali e delle Forze dell’Ordine nazionali. L’obbiettivo di questi incontri su base provinciale è quello di confrontare la proposta della Regione con le realtà locali, per raccogliere indicazioni e problematiche specifiche. La zonizzazione definitiva, dopo un confronto che durerà circa tre mesi, potrebbe essere varata dalla Giunta regionale entro l’estate. “Al prossimo governo qualunque esso sia – ha detto Giorgetti – vogliamo presentare un Veneto all’avanguardia, che in materia di sicurezza ha saputo fare sistema, e che per questo si merita più attenzione e più interventi nazionali”. “Non abbiamo la presunzione – ha precisato Giorgetti – di ritenere che questa sia la zonizzazione migliore, per cui ci attendiamo anche eventuali proposte di modifica delle quali terremo ampio conto”. L’ipotesi della Regione, che viene posta al confronto con gli Enti Locali, prevede per Venezia la nascita di dieci “Distretti di Sicurezza”, che rappresentano altrettante aree territoriali sulle quali ragionare sulla distribuzione ottimale dei Corpi di Polizia Locale, con lo scopo di aggregarli funzionalmente, riducendone al minimo la polverizzazione sul territorio per renderli così più efficienti ed economicamente sostenibili, e mettendoli anche in rete con le altre Forze dell’Ordine nazionali (Carabinieri e Polizia in primis). “La nostra proposta è partita dall’organizzazione territoriale consolidata dei Carabinieri – ha detto tra l’altro Giorgetti – e punta a costituire una cornice all’interno della quale inserire tutto ciò che si può fare assieme per rafforzare la presenza delle Polizie Locali e delle Forze dell’Ordine in generale: ad esempio ottimizzare l’utilizzo degli uomini, suddividere in maniera sinergica i compiti operativi, razionalizzare l’impiego degli agenti limitandone al massimo i servizi di tipo amministrativo, potenziare le dotazioni tecnologiche e di mezzi, realizzare centrali operative uniche, creare reti di videosorveglianza, rendere possibile il servizio H24 su tutto il territorio”. Il tutto sulla base di Patti locali per la sicurezza, nell’ambito dei quali i progetti troveranno definizione e finanziamento. “L’ulteriore passo compiuto con questo Piano – ha aggiunto Giorgetti – punta ad aprire anche un confronto concreto sul modo più razionale e tempestivo di dare risposte alle richieste di sicurezza, poiché i tempi appaiono maturi per compiere un vero salto di qualità che inauguri un percorso condiviso tra Regione, Amministratori e operatori locali del settore, che porti davvero a fare sistema”. Giorgetti ha anche posto l’accento sul “grande sforzo finanziario espresso dalla Regione in materia di sicurezza con lo stanziamento di 18 milioni di euro (cinque volte tanto rispetto ai precedenti anni) deciso nel bilancio 2008. “Fondi – ha precisato – che verranno assegnati prioritariamente ai progetti definiti all’interno delle zonizzazioni una volta che esse saranno definitivamente varate”. I “Distretti di Sicurezza” per la provincia di Venezia sono stati così ipotizzati dalla Regione. Venezia 1 A: Comuni di Caorle, San Michele al Tagliamento, Fossalta di Portogruaro, Teglio Veneto – popolazione residente stimata 31. 764. Venezia 1 B: Comuni di Concordia Sagittaria, Portogruaro, Gruaro, Cinto Caomaggiore – popolazione residente 41. 550. Venezia 1 C: Comuni di Pramaggiore, Annone Veneto, San Stino di Livenza, Torre di Mosto – popolazione residente 25. 246. Venezia 2 A: Comuni di Eraclea, Cavallino, Jesolo – popolazione residente 41. 076. Venezia 2 B: Comuni di Ceggia, San Donà di Piave, Musile di Piave – popolazione residente 55. 295. Venezia 2 C: Comuni di Quarto d’Altino, Meolo, Fossalta di Piave, Noventa di Piave – popolazione residente 24. 648. Venezia 3 A: Comuni di Venezia capoluogo, Marcon – popolazione residente 284. 487. Venezia 3 B: Comuni di Mira, Spinea, Martellago, Scorzè, Noale, Salzano, Mirano – popolazione residente 171. 729. Venezia 4 A: Comuni di Pianga, Dolo, Fiesso d’Artico, Stra, Vigonovo, Fossò, Camponogara, Campagna Lupia, Campolongo Maggiore – popolazione residente 82. 849. Venezia 4 B: Comuni di Chioggia, Cavarzere, Cona – popolazione residente 69. 357. . |
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SALONE NAUTICO. ASSESSORE MARANGON ILLUSTRA ATTIVITA’ DIREZIONE PROGETTO VENEZIA |
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Venezia, 17 marzo 2008 - Illustrate il 13 marzo, dall’Assessore veneto alle Politiche del Territorio, Renzo Marangon, le attività intraprese dalla Direzione Progetto Venezia per quanto previsto dal Programma Regionale di Sviluppo. L’incontro si è tenuto nell’ambito del Vii Salone Nautico Internazionale di Venezia, in corso presso la Stazione Marittima e al quale anche quest’anno è presente, all’interno dello stand istituzionale della Regione del Veneto, la Direzione Progetto Venezia. Marangon ha sottolineato come il risanamento del Bacino scolante in laguna di Venezia e la riqualificazione di Porto Marghera, si basino su alcuni importanti documenti di programmazione, quali: il Piano Direttore 2000, il Modello Strutturale degli Acquedotti del Veneto (Mo. Sav), il Master Plan per la bonifica di Porto Marghera, sul Protocollo per la riqualificazione e lo sviluppo di Porto Marghera, che rappresenta l’evoluzione dell’Accordo per la Chimica di Porto Marghera del 1998. L’articolato sviluppo delle azioni previste dalla Legge Speciale per Venezia,- ha precisato Marangon - trova nel Progetto Integrato Fusina il massimo complemento, anche nel contesto dell’Accordo di Programma “Moranzani”, promosso dal Commissario delegato all’emergenza sulla navigabilità dei canali portuali, per la riqualificazione ambientale di ampie aree di Malcontenta-fusina e Marghera. Focalizzando poi l’attenzione su Porto Marghera, l’esponente regionale ha fornito informazioni sullo stato di attuazione della bonifica del suolo e delle acque. L’utilizzo di adeguate tecnologie e applicazioni pratiche, come indicato anche dall’apposito Gruppo di Lavoro interistituzionale costituto ad hoc per la riconversione economico-produttiva e sociale del sito industriale, rappresenta la base del risanamento e della reindustralizzazione del sito. In base a quanto stabilito dal Protocollo sottoscritto lo scorso ottobre 2007 con gli Enti locali e le parti economiche e sociali, l’area di Porto Marghera è stata indicata dalla Regione al Ministero per lo Sviluppo Economico e al Ministero dell’Ambiente quale sito di preminente interesse pubblico per gli interventi finanziabili dal Cipe e dalla Commissione europea. L’assessore Marangon ha poi concluso ricordando che esempi sull’introduzione di nuove tecnologie sono forniti sia dal Sistema Integrato per il Monitoraggio Ambientale e la Gestione del rischio industriale e delle Emergenze per l’area di Marghera (Simage), sia dai progetti di ricerca e prospettive di utilizzo delle tecnologie per l´idrogeno nel Veneto. . |
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CORSARO, 14 MLN PER INTERNAZIONALIZZAZIONE IMPRESE LOMBARDE |
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Milano, 17 marzo 2008 - Favorire i processi di internazionalizzazione delle micro, piccole e medie imprese lombarde e soggetti associativi, tramite un finanziamento di 14. 370. 300 euro. E´ questo l´obiettivo della delibera, approvata dalla Giunta regionale su proposta dell´assessore all´Industria, Piccola e Media Impresa e Cooperazione, Massimo Corsaro, che delinea gli indirizzi per l´anno 2008 per la programmazione degli interventi di internazionalizzazione. "Questa programmazione - spiega Corsaro - coerentemente con il Programma di Sviluppo dell´Viii legislatura e con quanto disposto dalla legge regionale per la competitività delle imprese, contribuisce al consolidamento e al potenziamento del nostro sistema imprenditoriale all´estero". Diverse le tipologie di intervento previste: - voucher a sostegno della promozione internazionale delle piccole e medie imprese con la partecipazione a manifestazioni fieristiche e a missioni internazionali; - voucher per la fruizione di servizi per l´internazionalizzazione - azioni promozionali di iniziativa regionale, tramite una convenzione operativa con l´Istituto per il Commercio Estero e accordi collaterali, attività progettuali nelle aree e nei Paesi individuati e azioni ad iniziativa regionale diretta. "Un´iniziativa di grande importanza dunque - conclude Corsaro - per promuovere l´aggregazione tra tutti quei soggetti che ci possono aiutare a replicare anche all´estero il modello, vincente del sistema imprenditoriale lombardo e la messa in atto di azioni ´virtuose´ di sussidiarietà verticale e orizzontale". . |
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QUATTRO MILIONI DI EURO ALLA LIGURIA PER AMMORTIZZATORI SOCIALI |
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Genova, 17 marzo 2008 - Quattro milioni di euro alla Regione Liguria per intervenire a favore dei lavoratori con importanti ammortizzatori sociali. L´assessore regionale alle Politiche Attive del Lavoro e dell´Occupazione, Giovanni Enrico Vesco, ha firmato il 13 marzo a Roma, presso il Ministero del Lavoro, un accordo "per la concessione di trattamenti in deroga di Cassa integrazione Guadagni straordinaria di mobilità e di disoccupazione speciale" per le aziende situate in Liguria e operanti in qualsiasi settore. L´accordo, firmato in seguito alla Delibera di Giunta 230/08 della Regione e al conseguente protocollo d´intesa sottoscritto con le forze sociali, imprenditoriali e produttive, stanzia quattro milioni di euro a favore della Regione per l´utilizzo degli ammortizzatori sociali in deroga. <Sono molto soddisfatto - ha detto l´assessore Vesco - perché l´accordo ci permette di disporre di strumenti decisivi in caso di crisi aziendali. Questi fondi potranno già essere messi a disposizione dei dipendenti Maersk, cui è doveroso dare risposte anche in seguito agli impegni che la Regione si è presa nei loro confronti>. . |
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SICUREZZA: PER ISTAT IN ABRUZZO ALTO LIVELLO DI PERCEZIONE PRESIDENTE, SU MALAVITA ORGANIZZATA NON ESISTONO EMERGENZE |
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Pescara, 17 marzo 2008 - L´abruzzo è una regione i cui cittadini considerano alto il livello di percezione della sicurezza. È uno dei dati più importanti che sono stati presentati al Forum per la sicurezza urbana. Allo stesso modo, il reato più temuto dalla popolazione abruzzese è il furto in abitazione e i teramani sono gli abruzzesi che più di tutti lo temono. Sempre a Teramo, inoltre, si registra il più alto numero di famiglie che adottano sistemi di sicurezza, mentre per quanto riguarda la percezione di sicurezza nella propria abitazione quando si è soli di sera, la provincia dell´Aquila è quella che si sente più sicura. Negli abruzzesi, soprattutto gli uomini, l´insicurezza aumenta con l´aumento dell´età e la provincia dove si sente di più la presenza della polizia nelle strade è Chieti, anche se la provincia più soddisfatta dell´azione delle forze dell´ordine è L´aquila, seguono Chieti, Teramo e Pescara. "Ma più in generale - ha spiegato il presidente della Regione nel suo intervento di apertura del Forum - in Abruzzo non esistono emergenze legate ad infiltrazioni della malavita organizzata nel tessuto sociale e politico. L´attenzione sotto questo profilo deve rimanere alta, ma non si può parlare di vera e propria emergenza. Perchè - ha spiegato ancora il presidente della Regione che dal 1996 al 2000 ha presieduto la Commissione antimafia - in Abruzzo mancano i tre elementi essenziali sui quali la malavita organizzata fonda la propria presenza: l´omertà, il controllo militare del territorio, la profonda commistione tra malavita e classe politica che va ad influenzare i processi politici decisionali. Mi sembra - ha proseguito - che questi tre elementi siano estranei alla cultura abruzzese che dunque ha di fronte un quadro rassicurante e sul quale naturalmente deve tenere alta l´attenzione. In questo senso - ha concluso il presidente della Regione - il Forum come osservatorio permanente ci permette di valutare in tempo reale lo stato della sicurezza del territorio". . |
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SICUREZZA: NASCE FORUM PER CONFRONTO REGIONE-ENTI LOCALI |
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L´aquila, 17 marzo 2008 - Coordinare le politiche di sicurezza urbana sul territorio. È questo l´obiettivo principale del Forum sulla sicurezza urbana che si è formalmente insediato il 14 marzo nella sede della Regione a Palazzo Centi all´Aquila. Istituito con la legge regionale 32/2006, il Forum raggruppa tutti i rappresentanti istituzionali e di polizia presenti sul territorio che hanno il compito di proporre al Forum istanze e esigenze di sicurezza urbana e sociale delle città in stretto raccordo, nella prospettiva di una soluzione anche normativa, con la Regione Abruzzo. Ad aprire i lavori del Forum sono stati il presidente della Regione e l´assessore agli Enti locali che hanno sottolineato "la necessità di un organismo in grado di dare risposte immediate alle esigenze di sicurezza che arrivano dai cittadini e dal territorio". Proprio sul ruolo del Forum, l´assessore agli Enti locali ha parlato di "accesso ai diritti da parte dei cittadini e di valorizzazione delle istanze del territorio". "Il punto di riferimento - ha spiegato - rimane il ´Manifesto di Saragozza´, sede del primo Forum europeo per la sicurezza urbana, che parla di sicurezza come bene comune essenziale, indissociabile da altri beni comuni, quali l´inclusione sociale, il diritto al lavoro, alla salute, all´educazione, alla cultura". Il Forum ha un suo comitato scientifico composto dall´assessore regionale, da tre componenti del Consiglio regionale, dai quattro presidenti delle Province, dai sindaci delle città capoluogo della regione e dai rappresentanti di Anci, Lega delle autonomie e Uncem. Nella sua prima riunione, alla quale ha preso parte tra gli altri il presidente della Provincia dell´Aquila, il prefetto di Teramo e la Sovrintendenza scolastica regionale, il Forum ha fornito parere sulla progetto di legge di riforma dell´ordinamento di polizia locale e avviata l´organizzazione della giornata della legalità, fissata da una legge regionale il 29 gennaio di ogni anno, e i criteri per il finanziamento dei progetti di sicurezza. . |
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ESPORTAZIONI PIEMONTESI: NEL 2007 LE VENDITE ALL’ESTERO CRESCONO DEL 5,9% RISPETTO ALL’ANNO PRECEDENTE METALLURGIA, MECCANICA E ALIMENTARE I PRINCIPALI ATTORI DELLA CRESCITA |
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Torino, 17 marzo 2008 - Nel 2007 il valore delle esportazioni piemontesi ha registrato un aumento del 5,9% rispetto all’anno precedente, raggiungendo in termini di valore i 37 miliardi di euro, 2 miliardi in più rispetto al 2006. A fronte di importazioni pari a 28,2 miliardi di euro, la bilancia commerciale piemontese rimane positiva per un valore di 8,1 miliardi di euro. A livello nazionale, lo sviluppo delle vendite oltre confine è stato di 8 punti percentuale, coinvolgendo tutte le ripartizioni territoriali. Le esportazioni dell’Italia nord occidentale realizzano, in particolare, un incremento dell’8,2%. Anche nel 2007, il Piemonte si conferma la quarta regione esportatrice italiana, con una quota del 10,3% sull’export nazionale, preceduto da Lombardia, Veneto ed Emilia Romagna, che incrementano le rispettive vendite oltre confine dell’8,6%, 2,7% e 11,0%. Tra gli attori della buona performance dell’export piemontese si ritrovano, anche nel 2007, alcuni tra i principali comparti produttivi regionali: in primo luogo, il settore della metallurgia, che ha vissuto un’espansione delle proprie vendite oltre confine di quasi 14 punti percentuale, quindi la meccanica, che sviluppa le esportazioni del 5%. È in salute anche la filiera autoveicolare, che registra una crescita delle vendite all’estero pari al 2,8%; all’interno del comparto dei mezzi di trasporto si segnalano, tuttavia, andamenti differenziati per i componenti autoveicolari, il cui export si incrementa del 10,1%, e per gli autoveicoli, che subiscono una contrazione delle esportazioni vicina ai 7 punti percentuale. Anche i prodotti alimentari mostrano una dinamica espansiva (+8,9%), mentre la filiera del tessile e abbigliamento chiude il 2007 con un lieve rialzo delle esportazioni (+0,4%): al suo interno, si registrano andamenti opposti per i prodotti tessili (-1,8%) e gli articoli di abbigliamento (+6,5%). “Le esportazioni piemontesi nel 2007 sono cresciute del 5,9%, risultato complessivamente buono, anche tenendo conto della congiuntura internazionale in peggioramento nel corso dell’anno - commenta Renato Viale, Presidente di Unioncamere Piemonte -. La crisi dell’economia americana, unita all’ascesa dell’euro e dei prezzi delle materie prime, ha portato ad un inevitabile rallentamento delle vendite oltre confine nel corso dell’ultimo trimestre, compensato però dal vivace andamento dell’export nella parte precedente dell’anno. La dinamica al di fuori dell’area euro, migliore rispetto a quanto registrato nei mercati dell’Europa occidentale, segnala come l’export piemontese non si sia fatto intimorire dalle difficoltà legate alla moneta forte. I dati delle province di Alessandria, Asti e Cuneo restituiscono l’immagine di un Piemonte particolarmente in buona salute nella sua parte meridionale, capace di dare slancio all’economia regionale nel suo insieme”. Per quanto riguarda i mercati di sbocco, l’Unione europea a 27 Paesi continua ad accogliere la maggior parte delle merci piemontesi (67%), anche se il suo peso sul totale dell’export regionale è in calo; per contro, aumenta il peso dei Paesi extra-europei, che sfiorano il 33% del totale. I mercati extra-Ue 27 sono anche quelli che crescono di più (+9,9%), mentre i mercati comunitari registrano una variazione del +4%. Le esportazioni risultano stazionarie verso i principali Paesi dell’Europa occidentale, mentre sono in calo nei confronti di Stati Uniti e Giappone. Ottime dinamiche si registrano invece nei Paesi dell’Europa centro orientale; in Russia le esportazioni piemontesi hanno realizzato una performance particolarmente positiva, con una crescita doppia rispetto a quanto realizzato su scala nazionale, indicando come questo mercato, ancora marginale nel quadro dell’export piemontese, sia destinato ad acquistare sempre maggior rilievo. Passando al dettaglio provinciale, emerge come la parte meridionale del Piemonte sia cresciuta a tassi sensibilmente superiori alla media: le province di Alessandria e Asti hanno messo a segno dinamiche rispettivamente superiori al 14% e al 12%, mentre Cuneo si è collocata poco al di sotto del 10%. Risultati buoni, non lontani dal dato regionale, si riscontrano nel Verbano Cusio Ossola, Vercelli e Torino, mentre Novara realizza un modesto +1,1%. Ancora negativa la performance di Biella, che sconta la debolezza del settore tessile. . |
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ALTO ADIGE DATI DELL´EXPORT |
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Bolzano, 17 marzo 2008 - Economia - Soddisfazione, da parte dell´assessore Werner Frick, per i dati resi noti dall´Istat sulle esportazioni in Provincia di Bolzano. "Le cifre parlano chiaro - commenta Frick - la nostra strategia sta portando a dei buoni risultati". Nel 2007 il volume dell´export altoatesino ha raggiunto quota 3. 150 milioni di euro, crescendo del 9,5% rispetto all´anno precedente. "Si tratta di un ottimo risultato - aggiunge il direttore di Eos Hansjörg Prast - soprattutto alla luce del continuo rafforzamento dell´Euro. La crescita fatta registrare dall´Alto Adige è di gran lunga superiore alla media nazionale, e pone la nostra Provincia ai vertici a livello italiano. Buona parte del merito di questi dati positivi è da addebitare al notevole aumento dell´export verso i paesi dell´Est". Nel 2007 l´Alto Adige ha abbattuto per la prima volta il muro dei 3 miliardi di euro, e l´80% del volume delle esportazioni si riferisce a sei settori merceologici: prodotti agricoli, alimentari, prodotti chimici, macchinari, mezzi di trasporto (parti e accessori di veicoli) e prodotti mettallurgici. "Abbiamo fatto un passo in avanti verso il raggiungimento del nostro grande obiettivo - sottolinea l´assessore Werner Frick - che è quello di passare dalla quota di export del 2005, che era pari al 17%, al 20%. Ora siamo già a metà strada, ma resto convinto che l´Alto Adige, da questo punto di vista, sia ancora al di sotto delle proprie possibiltà. Siamo sulla buona strada, questo è vero, ma il percorso è ancora piuttosto lungo". Negli ultimi anni si sono comunque moltiplicate le iniziative a sostegno dell´export in Provincia di Bolzano: partendo dalla nascita di Eos (Export Organisation Südtirol), e proseguendo con un maggior aiuto finanziario ai progetti di internazionalizzazione delle imprese sia in sede di bilancio provinciale, sia in sede di contributi all´economia. . |
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BANDO INCENTIVI AL COMMERCIO PUGLIESE: ARRIVA L´EDIZIONE 2008 |
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Bari, 17 marzo 2008 - L’assessorato regionale allo Sviluppo Economico e Innovazione Tecnologica comunica di aver predisposto il nuovo bando per gli incentivi alle Pmi commerciali. “Il bando – spiega il vicepresidente e assessore allo Sviluppo Economico Sandro Frisullo - prevede incentivi alle Pmi commerciali anche organizzate sotto forma di associazione di via o strada”. “Questa iniziativa – prosegue Frisullo – dimostra l’attenzione che il Governo regionale continua a dimostrare nei confronti del piccolo commercio, e si aggiunge ai 50 milioni che sono stati erogati negli ultimi 2 anni sempre a favore del piccolo commercio”. Il bando, pubblicato nel Bollettino Ufficiale della Regione Puglia n. 41 del 13 marzo 2008, riserva alle imprese commerciali la somma complessiva di cinque milioni di euro per la riqualificazione e la rivitalizzazione del sistema distributivo, con particolare riferimento ai centri storici ed alle zone urbane a tradizionale vocazione commerciale, ivi compresi i mercati su aree pubbliche. Sono ammesse a beneficiare delle agevolazioni tutte le piccole e medie imprese (ditte individuali e società) che esercitano l’attività commerciale al dettaglio nel territorio della Regione Puglia che possono presentare progetti per l’ammodernamento, la ristrutturazione degli esercizi esistenti, l’innovazione tecnologica oltre che l’introduzione dei sistemi di sicurezza. L’aiuto è concesso nella forma di contributo a fondo perduto nella misura del 50% sulle spese ammesse per i programmi di investimento nel limite massimo di 100. 000,00 Euro (Regola De Minimis). La domanda di concessione dei contributi (in bollo), deve essere spedita esclusivamente mediante lettera raccomandata postale entro il 30 maggio 2008 alla Regione Puglia - Assessorato allo Sviluppo Economico Settore Commercio Corso Sonnino 177 70123 Bari Il bando con la relativa modulistica sono reperibili all’indirizzo www. Regione. Puglia. It oppure www. Osservatoriocommercio. Regione. Puglia. It . |
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PIEMONTE: PRESENTAZIONE DELLA GEOGRAFIA D´IMPRESA |
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Torino,17 marzo 2008 – Oggi alle 11. 30 (presso il Centro Congressi Torino Incontra di Via Nino Costa, 8 a Torino) Unioncamere Piemonte e Regione Piemonte presenteranno l´Osservatorio sulla geografia d´impresa, la nuova pubblicazione che analizza le tendenze della struttura imprenditoriale piemontese negli ultimi 35 anni. Dopo i saluti di Renato Viale, Presidente Unioncamere Piemonte; Roberto Strocco, Coordinatore Ufficio Studi e Statistica Unioncamere Piemonte, illustrerà le “Dinamiche localizzative e imprenditoriali in Piemonte” per poi passare la parola per le conclusioni e alcune riflessioni a Sergio Conti, Assessore alle Politiche territoriali Regione Piemonte. Prendendo le mosse dalla consapevolezza dei legami imprescindibili tra territorio e impresa, Unioncamere Piemonte e Regione Piemonte hanno voluto realizzare questo Osservatorio sulla geografia d’impresa, focalizzando il punto di vista sulle singole unità comunali e sui Sistemi locali del lavoro quali unità di aggregazione sovracomunale dei dati. L’analisi delle dinamiche localizzative delle imprese sul territorio regionale rappresenta il focus del rapporto, che si propone di descrivere il sistema economico locale attraverso l’utilizzo di alcuni indicatori, quali l’indice di densità imprenditoriale in rapporto alla popolazione residente e l’indice di specializzazione, che misura l’importanza relativa dei singoli comparti produttivi nei diversi territori. La peculiarità del rapporto consiste nell´utilizzo di un sistema di rappresentazione delle informazioni in forma cartografica, che saranno presto disponibili on line sul sito www. Pie. Camcom. It/geografia_impresa. . |
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LAVORO; DONAZZAN: MARCO BIAGI SIA SIMBOLO DI NUOVO UMANESIMO DEL LAVORO |
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Venezia, 17 marzo 2008 - “Marco Biagi deve restare ad imperitura memoria il simbolo di un nuovo Umanesimo del lavoro, capace di leggere i profondi cambiamenti di una società, ponendo sempre al centro la persona ed i suoi legami sociali”. Lo ha affermato l’assessore all’istruzione, formazione e lavoro del Veneto Elena Donazzan, intervenendo al seminario sul tema “Nuova programmazione e governance della rete dei servizi per il lavoro”, svoltosi il 14 marzo al Laguna Palace Hotel di Mestre. “Plaudo all’iniziativa che ha evidenziato come ciascun lavoratore, in particolare se debole, possa avere in Veneto una risposta adeguata al proprio profilo professionale, e vi sia quindi la possibilità di accompagnarlo in un percorso personalizzato verso l’impresa”. L’assessore Donazzan si è quindi soffermata sul Disegno di legge sul lavoro, approvato dalla Giunta regionale e attualmente all’attenzione del Consiglio regionale, ispirato alla cosiddetta Legge Biagi. “Proprio in questi giorni in cui ricorre l’anniversario dell’uccisione di Marco Biagi – ha sottolineato Donazzan – è importante ricordare che il lavoro non è semplicemente una delle variabili nello sviluppo di una società, ma è la fondamentale realizzazione delle aspettative di vita della persona, della famiglia, dell’impresa”. . |
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SANGALLI SI È DIMESSO DA PRESIDENTE DELLA CDC |
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Bologna, 17 marzo 2008 - Si è svolta il 14 maarzo la prima riunione della nuova Giunta della Camera di Commercio di Bologna. Primo punto all’ordine del giorno è stato l’elezione del Vice Presidente della Camera di Commercio. All’unanimità e con voto palese è stata eletta Loretta Ghelfi. Al termine della riunione Gian Carlo Sangalli, eletto dal Consiglio l’11 febbraio scorso Presidente della Camera di Commercio, ha presentato le proprie dimissioni da tale carica. Tutti i componenti di Giunta hanno a tal proposito espresso a Sangalli la loro stima ed apprezzamento per lo scrupolo e l’etica con cui ha connotato il suo impegno costante dal 1998 come Presidente della Camera di Commercio. La Giunta ha ringraziato Sangalli per l’autonomia che lo ha sempre contraddistinto, garantendo così all’Ente piena libertà di giudizio ed azione. Metodo che è stato particolarmente importante anche nel confronto teso allo sviluppo delle società partecipate. È stata espressa piena riconoscenza anche per l’attenzione che ha sempre posto nella politica camerale all’innovazione ed all’utilizzo di strumenti e servizi tesi alla semplificazione del rapporto fra imprese e Camera di commercio. La Giunta ha evidenziato anche come Sangalli abbia sempre mirato alla solidità patrimoniale dell’Ente con un’attenta valorizzazione delle partecipazioni e continui investimenti, effettuati senza alcun aumento del diritto annuale alle imprese. La Giunta ha infine ricordato il suo ruolo di ricerca costante del confronto e della mediazione che ha permesso in questi anni alla Camera di commercio di Bologna di acquisire importanti ruoli a livello nazionale sia nel campo dell’innovazione digitale (con la Presidenza di Infocamere) che nel campo della formazione (con la Presidenza dell’Istituto di studi “Guglielmo Tagliacarne”). La Vice Presidente, Loretta Ghelfi, preso atto delle dimissioni, ha convocato il Consiglio il prossimo giovedì 20 marzo alle ore 16 per l’elezione del nuovo Presidente della Camera di Commercio. . |
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SOSTENERE LE DONNE NELLA CARRIERA SCIENTIFICA |
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Bruxelles, 17 marzo 2008 - ´Supporting women in scientific careers´ è il titolo di una conferenza che si terrà a Bruxelles il 26 e 27 giugno. Durante l´evento si discuterà delle opportunità di formazione per le donne scienziate e di come queste possano migliorare la loro carriera. I partecipanti saranno informati sui moduli formativi sviluppati da due progetti dell´Ue: ´Encouragement to advance - Training seminars for women scientists´ e ´Advanced training for women in scientific research´. La conferenza è indirizzata a laureati, dottorandi, dottori di ricerca e ricercatori occupati in ambito accademico e non. Per ulteriori informazioni: http://www. Advance-project. Eu/ . |
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IN SICILIA RIPARTE S.IN.TE.D.I, IL PROGRAMMA REGIONALE DEDICATO ALL´IMPRENDITORIA FEMMINILE |
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Palermo, 17 marzo 2008 - S. In. Te. D. I Ii nasce dalla collaborazione fra lAssessorato Regionale dellIndustria, Ipi, Unioncamere Sicilia, le Camere di Commercio Siciliane e Retecamere con lobiettivo di sostenere l´avvio ed il consolidamento di attivita´ imprenditoriali femminili sul territorio siciliano attraverso un programma integrato di attivita´ e servizi formativi, informativi e consulenziali. Questo il calendario dei seminari di lancio: Martedi´ 18 marzo 2008 - Caltanisetta - ore 16:00 Salone della Camera di Commercio di Caltanissetta Corso Vittorio Emanuele, 38 - Cap 93100. Mercoledi´ 19 marzo 2008 - Enna - ore 16:00 Sala convegni della Camera di Commercio di Enna Piazza Garibaldi, 1 Cap 94100. Giovedi´ 20 marzo 2008 – Siracusa. Martedi´ 25 marzo 2008 – Trapani. A Chi Si Rivolge Sintedi 2: Il progetto e´ dedicato in primo luogo a donne che: hanno un´idea dimpresa che intendono sviluppare e aspirano a mettersi in proprio - non possiedono un´idea imprenditoriale, ma vorrebbero comunque imparare a progettare un´impresa - hanno gia´ avviato unimpresa e vogliono verificare la validita´ delle scelte effettuate e nuove opportunita´ di sviluppo - hanno beneficiato delle agevolazioni 215/92 V e Vi Bando. Saranno inoltre dedicate al personale camerale, agli addetti agli sportelli impresa di enti pubblici e associazioni, ai rappresentanti dei confidi e delle altre realta´ locali che operano a supporto delle imprese, giornate di formazione su tematiche funzionali al supporto dellimprenditorialita´ femminile e delle pari opportunita´. Segreteria Organizzativa: Unioncamere Sicilia, Dott. Ssa Roberta Capraro, Tel: 091 321510, Fax: 091 321703 - 091 6124442, Mail: unioncameresicilia@unioncameresicilia. It Palermo Via E. Amari, 11 Cap 90139 . . |
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MASTER PER PAPÀ: ANCHE I PAPA’ HANNO QUALCOSA DA DIRE SULLA CRESCITA DEI PROPRI FIGLI A SAN DONATO MILANESE UN’INIZIATIVA RIVOLTA AI PADRI |
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San Donato Milanese, 17 marzo 2008 - Con il contributo della Provincia di Milano si apre a San Donato, dopo l’esperienza milanese, “Crescere Padri – Master Per Papà”, un percorso rivolto ai papà che vogliono essere presenti nella vita dei propri figli, incidere nella loro crescita e confrontarsi alla pari con le proprie mogli e compagne. Presentazione dell’iniziativa il 18 marzo 2008, presso la Sala Consiliare del Comune di San Donato, alle 20,30. Gruppi di papà condotti da formatori dell’Uicemp, consultorio laico privato milanese da decenni attivo nel campo della prevenzione, della formazione e dell’informazione nel campo della salute familiare, sessuale e riproduttiva, si incontreranno per discutere del proprio ruolo, dei propri desideri e timori, scambiandosi esperienze e suggerimenti. Un’esperienza unica nel panorama italiano che si inserisce nella attività rivolte alla famiglia e al benessere di tutti i suoi componenti. Per aiutare i papà a crescere e per crescere figli che, un giorno, saranno papà migliori. Uicemp - Via E. Chiesa, 1 – Milano 02. 54102020 - 02. 5456687 . . |
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CORSO: “L’ADOZIONE: UNA SCELTA CONSAPEVOLE“ |
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Bolzano, 17 marzo 2008 - Si svolgerà in aprile un corso di preparazione all’adozione organizzato dal Servizio Adozioni della Provincia in collaborazione con le “Equipes Adozioni”. Nel mese di aprile si svolgerà presso la "Casa Kolping" a Bolzano un corso di preparazione per le coppie aspiranti ad adozioni nazionali ed internazionali dal titolo: "L´adozione: una scelta consapevole". L’iniziativa, promossa dal Servizio Adozioni della Provincia in collaborazione con le “Equipes Adozioni”, si svolgerà presso la Casa Kolping i due sabati 12 e 19 aprile, dalle ore 9 alle ore 19, ed è rivolta a coppie che aspirano ad effettuare adozioni sia in campo nazionale che internazionale. In fase di iscrizione sarà attribuita la precedenza alle coppie aspiranti che hanno partecipato al primo colloquio informativo con l’assistente sociale dell’Equipe adozioni competente per la loro zona di residenza. Le iscrizioni vengono raccolte sino al 31 marzo prossimo. Lo scopo principale del corso è quello di consentire alle coppie di maturare consapevolezza rispetto all’adozione come scelta personale e della coppia tenendo presente che l’adozione significa innanzi tutto dare una famiglia ad un bambino abbandonati e quindi vede come soggetto principale il bambino. Il corso sarà condotto dall’assistente sociale Maela Bordin dell’Equiipe adozioni sud ed agli incontri verranno invitati esperti e persone che hanno vissuto e stanno vivendo l’esperienza adottiva. Per ulteriori informazioni ed iscrizioni gli interessati possono rivolgersi all’assistente sociale Maela Bordin, Equipe Adozioni Sud, Tel. 0471 502726 e 502750, E-mail: maela. Bordin@aziendasociale. Bz. It . |
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PIACENZA: MORETTI PRESIDENTE DEL COMITATO IMPRENDITORIALITÀ FEMMINILE |
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Piacenza, 17 marzo 2008 - Nuovo avvio per il Comitato per la promozione dell’imprenditorialità femminile di Piacenza. Giunto alla sua scadenza naturale il 31 dicembre scorso (la durata è triennale), l’organismo camerale nato per promuovere la crescita dell’intrapresa femminile è stato recentemente rinnovato. Nell’incontro inaugurale tenutosi ieri presso la Sala Giunta della Camera di commercio si è proceduto alla nomina del Presidente e del Vice Presidente. Ai vertici del Comitato è stata riconfermata Ilva Paola Moretti, rappresentante del Consiglio camerale, ed imprenditrice affermata nel settore dei servizi alla persona. Sua vice per il prossimo triennio sarà Giuliana Biagiotti, rappresentante del credito, funzionario di Banca di Piacenza. Completano il quadro delle componenti Nicoletta Corvi, Presidente della cooperativa sociale Eureka, che rappresenta la cooperazione, Giovanna Benaglia, rappresentante per l’artigianato, responsabile provinciale del servizio di consulenza per le neo-imprese di Cna, Alessia Pelò, rappresentante del commercio, funzionario di Unione Commercianti, Anna Tanzi Cuminetti, rappresentante del settore industriale, Docente universitario e commercialista, Paola Rossi, rappresentante del sindacato, libera professionista ed ancora Manuela Gandolfi, rappresentante dell’agricoltura, imprenditrice agricola. “Con il mio rinnovo a guida del Comitato intendo portare a termine le tante iniziative che abbiamo messo in cantiere e intensificare la sinergia con le istituzioni piacentine che si occupano di promozione del lavoro e dell’impresa, valorizzando le competenze e le attitudini delle donne” ha affermato la Moretti al termine dell’incontro. Primo appuntamento per la Presidente, che riveste anche il ruolo di coordinatrice regionale della rete dei Comitati , sarà un incontro nazionale convocato da Unioncamere il prossimo 1 aprile nel corso del quale saranno poste le basi per organizzare la prima edizione della Tre giorni dell’imprenditrice, in programma per il prossimo mese di giugno, a Roma. . . |
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ENEL: IL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE APPROVA I RISULTATI 2007 RICAVI A 43.673 MILIONI DI EURO (38.513 MILIONI NEL 2006, +13,4%) PRESENTATO ALLA COMUNITÀ FINANZIARIA IL PIANO INDUSTRIALE 2008-2012. LINEE GUIDA: “CONSOLIDARE PER CRESCERE NELLA STABILITÀ FINANZIARIA”. |
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Roma, 17 marzo 2008 – Il Consiglio di Amministrazione di Enel Spa, presieduto da Piero Gnudi, ha approvato nella tarda serata del 12 marzo i risultati dell’esercizio 2007. Fulvio Conti, amministratore delegato di Enel, ha commentato: “La validità della nostra strategia di crescita internazionale, associata al costante miglioramento dell’efficienza operativa e alla crescita del mercato libero domestico, è alla base degli eccellenti risultati conseguiti nel 2007. L’acquisizione della spagnola Endesa e, nei primi mesi del 2008, della russa Ogk-5 hanno definitivamente trasformato Enel in una multinazionale integrata dell’energia, ai primi posti tra le utilities europee. Nei prossimi cinque anni ci focalizzeremo sul consolidamento delle acquisizioni effettuate, sulla innovazione tecnologica e sulla crescita organica nei paesi “core”. Parallelamente verranno perseguite iniziative di ottimizzazione del portafoglio, finalizzate a migliorare la posizione finanziaria del Gruppo. Principali dati economico-finanziari consolidati (milioni di euro):
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2007 |
2006 |
Variazione |
Ricavi |
43. 673 |
38. 513 |
+13,4% |
Ebitda (Margine operativo lordo) |
10. 023 |
8. 019 |
+25,0% |
Ebit (Risultato operativo) |
6. 990 |
5. 819 |
+20,1% |
Utile netto del Gruppo |
3. 977 |
3. 036 |
+31,0% |
Indebitamento finanziario netto al 31 dicembre |
55. 791 |
11. 690 |
- | Strategia E Obiettivi Per Il Periodo 2008-20 12 “Consolidare per crescere, nella stabilità finanziaria”, queste sono le linee guida del piano industriale 2008-2012 presentato oggi da Fulvio Conti, amministratore delegato e direttore generale di Enel, alla comunità finanziaria a Londra. Dal 2008 al 2012 Enel prevede di generare un cash flow operativo di 63 miliardi di euro, grazie a un Ebitda cumulato nei 5 anni di piano stimato in 74,5 miliardi di euro, prodotto dallo sviluppo su scala internazionale, dai programmi di eccellenza operativa, così come dalla crescita organica delle attività in Italia e all’estero. Enel ha inoltre avviato un programma di valorizzazione del portafoglio partecipazioni che, al netto di eventuali acquisizioni mirate di asset nei paesi core dovrebbe determinare un flusso di cassa positivo nel periodo del piano stimabile, su basi prudenziali, in un range tra 11 e 15 miliardi di euro (compresi gli asset di Enel e di Endesa destinati a essere ceduti a E. On). Il cash flow operativo e i fondi derivanti dall’ottimizzazione del portafoglio partecipazioni dovrebbero consentire di finanziare investimenti per la crescita organica per 37 miliardi di euro, in particolare nel campo delle energie rinnovabili e dell’innovazione, nei quali Enel vuol confermarsi ai primi posti nel mondo. Nel periodo del piano, Enel prevede di sostenere oneri finanziari per 14 miliardi di euro, e di garantire agli azionisti un dividendo complessivo di 15 miliardi di euro, come risultato di una politica dei dividendi di 49 centesimi di euro per azione (pagati in due tranches l’anno) stabile in ciascuno dei cinque anni di piano. Tale scenario dovrebbe consentire di disporre di circa 8/12 miliardi di euro per la riduzione del debito, al fine di conservare un rating “A” e al contempo raggiungere un livello di indebitamento finanziario netto compreso tra 45 e 49 miliardi di euro nel 2012, pari a circa 3 volte l’Ebitda, stimato per quell’anno in 16,6 miliardi di euro (di cui 7 miliardi di euro derivanti dalle attività domestiche e 9,6 miliardi di euro dalle attività internazionali). L’utile per azione (earning per share), sempre nel 2012, dovrebbe attestarsi a circa 83 centesimi di euro per azione. Il Consiglio di Amministrazione, nella riunione di ieri, ha inoltre espresso il proprio accordo riguardo alla creazione nell’ambito del Gruppo di una nuova Divisione destinata alle energie rinnovabili, il cui processo di costituzione dovrebbe completarsi nei prossimi mesi. In tale Divisione confluiranno tutti gli asset di generazione dalle varie fonti rinnovabili presenti all’interno del Gruppo, localizzati sia in Italia che all’estero (fatta eccezione per quelli di Endesa e per i grandi impianti idroelettrici), in modo da dare adeguata visibilità a tale segmento di business. All’esito della valorizzazione degli asset in questione verrà quindi valutata la cessione di una partecipazione di minoranza nella società posta a capo della nuova Divisione. Dati Operativi Vendite di energia e gas Le vendite di energia del Gruppo Enel ai clienti finali (pari a 48,6 milioni) si attestano nel 2007 a 196,3 Twh (+22,8%), di cui 142,4 Twh in Italia (30,7 milioni di clienti finali) e 53,9 Twh all’estero (17,9 milioni di clienti finali). L’aumento è sostanzialmente riferibile ai maggiori quantitativi venduti all’estero, in crescita di 36,7 Twh (di cui 26,3 Twh dovuti al consolidamento di Endesa, che ha consentito al contempo di acquisire 15,7 milioni di clienti). Le vendite di gas alla clientela finale ammontano nel 2007 a 5,5 miliardi di metri cubi con un incremento generalizzato dei volumi sia in Italia (+8,9%, a 4,9 miliardi di metri cubi) sia all’estero per effetto del consolidamento di Endesa (0,6 miliardi di metri cubi). Produzione di energia La produzione netta del Gruppo Enel nel 2007 è pari a 153,5 Twh, di cui 94,2 Twh in Italia e 59,3 Twh all’estero, con un incremento del 16,8% (pari a 22,1 Twh) rispetto al 2006. La maggior produzione all’estero (pari a 31,8 Twh, di cui 24,4 Twh derivanti dal consolidamento di Endesa) ha più che compensato la minor produzione sul territorio italiano (-9,7 Twh). Distribuzione di energia e gas L’energia trasportata sulle reti di distribuzione del Gruppo Enel è pari a 299,1 Twh con un incremento di 31,5 Twh (+11,8%) sostanzialmente attribuibile ai maggiori vettoriamenti effettuati all’estero (+30,7 Twh, di cui 30,6 Twh riferibili al consolidamento di Endesa). Il gas vettoriato ammonta a 4,1 miliardi di metri cubi, con un incremento del 10,8% (pari a 0,4 miliardi di metri cubi), essenzialmente per effetto del consolidamento di Endesa (0,6 miliardi di metri cubi). I Risultati Consolidati Del 2007 I Ricavi 2007 sono pari a 43. 673 milioni di euro, in crescita del 13,4% rispetto a quelli del 2006 (38. 513 milioni di euro). L’incremento di 5. 160 milioni di euro è riferibile essenzialmente ai maggiori ricavi conseguiti all’estero sia per effetto delle nuove acquisizioni sia grazie alle attività di generazione e distribuzione delle controllate estere. L’ebitda (margine operativo lordo) ammonta a 10. 023 milioni di euro (8. 019 milioni di euro nel 2006), con un incremento pari a 2. 004 milioni di euro (+25,0%) dovuto essenzialmente a una crescita generalizzata di tutte le Divisioni operative e all’effetto delle nuove acquisizioni all’estero. L’ebit (risultato operativo) è pari a 6. 990 milioni di euro, con un incremento di 1. 171 milioni di euro (+20,1%) rispetto al 2006 (5. 819 milioni di euro). Escludendo dal 2006 il provento generato dallo scambio azionario Wind-weather, pari a 263 milioni di euro, il risultato operativo è in crescita di 1. 434 milioni di euro essenzialmente per effetto della crescita generalizzata delle Divisioni operative e delle nuove acquisizioni. L’utile netto del Gruppo si attesta a 3. 977 milioni di euro, a fronte di un risultato pari a 3. 036 milioni di euro del 2006, con un incremento di 941 milioni di euro (+31%). Il capitale investito netto, inclusivo delle Attività destinate alla vendita e al netto delle Passività destinate alla vendita, pari a 4. 116 milioni di euro al 31 dicembre 2007, ammonta a 79. 580 milioni di euro ed è coperto dal patrimonio netto del Gruppo e di terzi per 23. 789 milioni di euro e dall’indebitamento finanziario netto per 55. 791 milioni di euro. L’indebitamento finanziario netto ammonta al 31 dicembre 2007 a 55. 791 milioni di euro (non includendo l’importo riferibile alle attività destinate alla vendita pari a 1. 725 milioni di euro) con una crescita di 44. 101 milioni di euro rispetto al 31 dicembre 2006. Tale incremento risente essenzialmente dell’acquisizione di Endesa e del consolidamento del relativo debito nonché delle altre acquisizioni effettuate all’estero nel corso del 2007. Al 31 dicembre 2007 l’incidenza dell’indebitamento finanziario netto sul patrimonio netto complessivo si attesta a 2,35 (0,61 al 31 dicembre 2006). Gli investimenti in immobilizzazioni materiali e immateriali, pari a 4. 929 milioni di euro nel 2007 (di cui 4. 586 milioni di euro riferibili a immobili, impianti e macchinari), si incrementano di 1. 966 milioni di euro rispetto all’esercizio 2006. Tale crescita è riferibile essenzialmente all’aumento delle attività di investimento realizzate dalla Divisione Internazionale (pari a 1. 516 milioni di euro, di cui 886 milioni di euro riferibili al consolidamento di Endesa). La consistenza del personale a fine 2007 è di 73. 500 unità (58. 548 a fine 2006). L’aumento dell’organico del Gruppo è dovuto essenzialmente alle acquisizioni di società estere (+18. 971 unità) che hanno più che compensato il saldo netto tra assunzioni e cessazioni (-4. 019 unità). Al 31 dicembre 2007 la consistenza del personale delle società del Gruppo che opera all’estero è di 31. 906 dipendenti. Risultati 2007 Della Capogruppo La Capogruppo Enel Spa, nella propria funzione di holding industriale, definisce gli obiettivi strategici a livello di Gruppo e coordina le attività delle società controllate. Svolge inoltre funzioni di tesoreria centrale, provvede alla copertura dei rischi assicurativi, fornisce assistenza e indirizzi in materia di organizzazione, gestione del personale e relazioni industriali, nonché in materia contabile, amministrativa, fiscale, legale e societaria. Inoltre Enel risulta titolare di alcuni contratti pluriennali di importazione di energia elettrica. Risultati (milioni di euro):
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2007 |
2006 |
Variazione |
Ricavi |
1. 079 |
1. 186 |
-9,0% |
Ebitda (Margine operativo lordo) |
(57) |
186 |
-130,6% |
Proventi da scambio azionario e da cessione di partecipazioni significative |
- |
190 |
- |
Ebit (Risultato operativo) |
(74) |
351 |
-121,1% |
Proventi da partecipazioni |
3. 892 |
3. 074 |
+26,6% |
Utile netto |
3. 887 |
3. 347 |
+16,1% |
Indebitamento finanziario netto al 31 dicembre |
6. 296 |
989 |
- | I Ricavi della Capogruppo ammontano a 1. 079 milioni di euro, in diminuzione di 107 milioni di euro rispetto al 2006 (-9,0%), principalmente per effetto della riduzione dei ricavi da vendita dell’energia elettrica nei confronti dell’Acquirente Unico (-375 milioni di euro), parzialmente compensata dalle maggiori vendite in Francia (+101 milioni di euro). L’ebitda del 2007, negativo per 57 milioni di euro, registra un decremento di 243 milioni di euro rispetto a quello del 2006 prevalentemente connesso alla riduzione del margine energia. Nel 2006 i Proventi da scambio azionario e da cessione di partecipazioni significative si riferivano essenzialmente agli effetti dell’operazione di scambio azionario del 30,97% del capitale di Wind contro il 20,9% del capitale di Weather che aveva comportato la rilevazione di un provento pari a 146 milioni di euro. L’ebit è negativo per 74 milioni di euro, in diminuzione di 424 milioni di euro rispetto a quello del 2006 per effetto della riduzione dell’Ebitda e della presenza nel 2006 del citato provento collegato allo scambio azionario Wind-weather, nonché del provento derivante dalla valutazione al fair value delle azioni gratuite di Terna (cosiddetta bonus share, assegnate in relazione alla Offerta pubblica di vendita effettuata nel 2004) per 33 milioni di euro. I Proventi da partecipazioni si riferiscono ai dividendi distribuiti dalle società controllate relativi agli utili del 2006 per complessivi 3. 877 milioni di euro e da collegate ed altre partecipate per complessivi 15 milioni di euro. L’utile netto si attesta a 3. 887 milioni di euro, in crescita di 540 milioni di euro rispetto al risultato del 2006 (3. 347 milioni di euro). L’indebitamento finanziario netto al 31 dicembre 2007 è pari a 6. 296 milioni di euro, in aumento di 5. 307 milioni di euro rispetto al 31 dicembre 2006. Tale incremento risente essenzialmente dei finanziamenti contratti nel corso del 2007 per far fronte al fabbisogno derivante dalle acquisizioni in ambito internazionale. Il Patrimonio netto a fine 2007 è pari a 15. 711 milioni di euro (14. 600 milioni di euro al 31 dicembre 2006). L’incremento di 1. 111 milioni di euro è rappresentato dalla differenza tra i dividendi distribuiti (1. 793 milioni di euro come saldo sui dividendi 2006 e 1. 237 milioni di euro come acconto sui dividendi 2007), l’utile netto dell’esercizio 2007 (3. 887 milioni di euro) e l’incremento delle riserve da valutazione degli strumenti finanziari e della riserva per stock option (complessivamente per 254 milioni di euro) Avvenimenti Recenti Ogk-5 Il 15 novembre Enel, attraverso la controllata Enel Investment Holding B. V. (Eih) ha lanciato un’offerta pubblica di acquisto (Opa) obbligatoria sull’intero capitale della società di generazione elettrica russa Oao Ogk-5 (Ogk-5), avendo superato la soglia del 30% del relativo capitale sociale per effetto di un acquisto di azioni Ogk-5 perfezionato il 26 ottobre 2007. In base ai risultati definitivi dell’Opa, Eih risulta titolare complessivamente del 59,80% del capitale di Ogk-5. Il 12 marzo 2008 il Consiglio di Amministrazione di Enel ha preso atto dell’avanzato stato delle negoziazioni in corso tra la controllata Eih e due organismi finanziari internazionali (la European Bank for Reconstruction and Development e la International Finance Corporation) per la cessione a questi ultimi di un massimo di circa il 7% del capitale di Ogk-5 posseduto da parte di Eih, per un corrispettivo pari al prezzo (4,4275 rubli per azione) dell’Opa effettuata da Eih su Ogk-5. In caso di definizione dell’accordo tra le parti, e a valle della relativa esecuzione, Eih ridurrà quindi la propria partecipazione in Ogk-5 fino a un minimo del 52,70% del capitale (tale da garantire comunque l’effettivo controllo della società e la possibilità di nominare la maggioranza dei membri del relativo consiglio di amministrazione) a fronte di un corrispettivo che potrà raggiungere i 305 milioni di euro. Accordo Enel-edf Il 30 novembre 2007, Enel ed Edf hanno raggiunto un accordo di collaborazione che prevede la partecipazione di Enel alla realizzazione ed all’utilizzo del progetto Epr (European Presurized water Reactor) di Flamanville. L’accordo prevede inoltre l´opzione per Enel di partecipare nella stessa misura nei successivi 5 progetti Epr previsti in Francia e l’accesso immediato per Enel alla capacità virtuale di base. Edf ha inoltre offerto ad Enel l´opzione di partecipare alla realizzazione ed all’utilizzo di due progetti nel segmento mid-merit attualmente in corso di realizzazione in Francia. Nel quadro della collaborazione avviata, Enel riconoscerà a sua volta a Edf un’opzione per consentirle di assicurarsi la disponibilità di una capacità analoga proveniente dai progetti che Enel potrà realizzare in Europa e nell’area del Mediterraneo. Memorandum Of Understanding in Albania Il 3 dicembre 2007 è stato siglato un Mou grazie al quale Enel potrà costruire in Albania una centrale termoelettrica alimentata a carbone di importazione, con tecnologie di ultima generazione e per una capacità stimabile in circa 1. 300 Mw. Tale centrale, oltre a soddisfare la crescente domanda interna, potrà servire il mercato italiano (quando saranno realizzate nuove linee di interconnessione tra i due Paesi) e quelli del Sud-est Europa. Il nuovo impianto fornirà all’Albania energia di base a costi competitivi e contribuirà in misura decisiva a bilanciare il mix di produzione del Paese oggi quasi completamente rappresentato da energia di fonte idroelettrica. Idroelettrico in Messico Il 6 dicembre 2007 Enel Investment Holding B. V. Ha completato l’acquisizione del 100% di Inelec da Slap Ii Luxembourg Sarl per un importo complessivo pari a 174 milioni di dollari statunitensi (circa 119 milioni di euro). Inelec possiede tre impianti idroelettrici con una potenza installata di 52 Mw che si trovano negli Stati messicani di Michoacan, Jalisco e Guerrero, e, operando a valle di dighe per l’irrigazione preesistenti, sono in grado di assicurare produzione di energia a bassissimo impatto ambientale. Accordo con la Regione Toscana sulla geotermia Il 20 dicembre 2007 è stata siglata un’intesa tra la Regione Toscana e l’Enel che porterà a raddoppiare i benefici finanziari per la regione connessi allo sviluppo sostenibile della “coltivazione” geotermica, attraverso il miglioramento delle tecnologie utilizzate per l’estrazione del vapore, la valorizzazione dei territori che ospitano i giacimenti e la tutela dell’ambiente e della popolazione residente. Tali benefici (pari a 650 milioni di euro in 16 anni) sono accompagnati dall’impegno a distribuirli sull’intero territorio interessato - 16 Comuni con 42 mila abitanti - in modo da contribuire a un loro equilibrato sviluppo. Alleanza con F2i per gli stoccaggi di gas naturale Il 21 dicembre 2007 Enel e F2i (Fondo italiano per le infrastrutture) hanno annunciato la firma di un Memorandum of Understanding per valutare investimenti congiunti in progetti specifici nel settore dello stoccaggio di gas in Italia. Enel ed F2i stanno già analizzando alcune iniziative che potrebbero concretizzarsi a partire dai primi mesi del 2008. In particolare, i due partner stanno valutando l’opportunità di sviluppare capacità di stoccaggio per un volume stimato pari ad almeno 500 milioni di metri cubi. L’investimento necessario è prossimo ai 250 milioni di euro. Eni ed Enel unite nella lotta al cambiamento climatico Il 20 febbraio 2008 è stata firmata una Lettera di intenti tra Eni ed Enel per sviluppare uno studio di fattibilità congiunto sulla cattura, trasporto e sequestro dell’anidride carbonica. Obiettivo, la definizione congiunta di un “Piano Nazionale” da sottoporre al Governo e alle Istituzioni italiane ed europee, l’individuazione di opzioni nazionali di sequestro della Co2 sia off-shore sia on-shore e la realizzazione di uno o più progetti pilota integrati di cattura, trasporto e sequestro della Co2. Accordo di collaborazione Enel-autorità portuale di Civitavecchia, Fiumicino, Gaeta Il 3 marzo 2008 Enel e l’Autorità portuale di Civitavecchia, Fiumicino e Gaeta hanno firmato un protocollo d’intesa per l’innovazione dei porti laziali. In particolare la collaborazione prevede l’elettrificazione delle banchine, il monitoraggio dei consumi di energia, la realizzazione di impianti fotovoltaici e di sistemi tecnologicamente avanzati per l’illuminazione del porto di Civitavecchia. Prevedibile Evoluzione Della Gestione Con l’acquisizione di Endesa e l’ingresso nel mercato russo Enel ha completato la fase di crescita attraverso grandi acquisizioni. La dimensione raggiunta rappresenta la piattaforma di partenza per sviluppare una continuità strategica per il Gruppo. In tale ottica Enel si focalizzerà principalmente nel creare valore dalle realtà acquisite, pur continuando a ricercare mirate opportunità di crescita nelle aree e nei business in cui già opera. Inoltre, il Gruppo Enel continuerà a sviluppare programmi di investimento nella ricerca e sviluppo e nel settore delle fonti rinnovabili, nonché a perseguire l’eccellenza tecnologica e l’attenzione alle problematiche ambientali. I flussi di cassa operativi generati dalle società acquisite e dal Gruppo Enel nel suo complesso e le iniziative di ottimizzazione di portafoglio consentiranno di migliorare la posizione finanziaria del Gruppo. Il consolidamento delle attività internazionali, nonché le attività di sviluppo e le azioni di efficienza previste nelle Divisioni operative, produrranno effetti positivi anche nel 2008 contribuendo alla crescita dei risultati economici del Gruppo. Assemblea E Dividendi Il Consiglio di Amministrazione – preso atto del comunicato stampa diramato dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri in data 11 marzo 2008 e trasmesso ad Enel da parte del Ministero dell’Economia e delle Finanze – ha deliberato a larga maggioranza di convocare l’Assemblea degli azionisti per i prossimi 9 giugno (prima convocazione di parte ordinaria e straordinaria), 10 giugno (seconda convocazione di parte straordinaria) e 11 giugno (seconda convocazione di parte ordinaria e terza convocazione di parte straordinaria). Tale Assemblea sarà chiamata anzitutto, in sede ordinaria, ad approvare il bilancio di esercizio e ad esaminare il bilancio consolidato 2007, nonché a deliberare circa la distribuzione di un dividendo complessivo relativo all’intero esercizio 2007 di 0,49 euro per azione. Si ricorda in proposito che il Consiglio di Amministrazione, nella riunione del 5 settembre 2007, ha deliberato la distribuzione agli azionisti di un acconto sul dividendo dell’esercizio 2007 pari a 0,20 euro per azione, il cui pagamento è avvenuto il 22 novembre 2007 con data di “stacco cedola” coincidente con il 19 novembre 2007. Per quanto concerne il saldo del dividendo, pari ad euro 0,29 per azione, il Consiglio di Amministrazione ha deliberato di mantenere invariata la proposta di fissare il 23 giugno 2008 come data di “stacco cedola” e il 26 giugno 2008 per il pagamento. Al pagamento del saldo del dividendo concorre esclusivamente l´utile di esercizio 2007 di Enel Spa, pari a 3. 887,4 milioni di euro (di cui 1. 236,8 milioni di euro già distribuiti a titolo di acconto). L’assemblea sarà inoltre chiamata in sede ordinaria a deliberare riguardo al rinnovo del Consiglio di Amministrazione per scadenza del termine del mandato, nonché in merito all’adeguamento del compenso della società di revisione contabile Kpmg S. P. A. L’assemblea sarà infine chiamata in sede ordinaria ad approvare il piano di stock option per il 2008 ed un piano di incentivazione a lungo termine destinato al management del Gruppo. In sede straordinaria l’Assemblea sarà invece chiamata a conferire al Consiglio di Amministrazione una delega ad aumentare il capitale sociale per massimi 12 milioni di euro circa al servizio del piano di stock option per il 2008. Emissioni Obbligazionarie E Obbligazioni In Scadenza Le principali emissioni obbligazionarie effettuate dal Gruppo Enel nel corso 2007 sono le seguenti: 1) Una emissione obbligazionaria pubblica multitranches effettuata da Enel S. P. A, in data 13 giugno 2007, nell’ambito del Programma di Global Medium Term Notes e destinata ad investitori istituzionali del mercato Euro. L’emissione è stata strutturata nelle seguenti cinque tranches: 1. 000 milioni di euro a tasso variabile con durata settennale; 1. 500 milioni di euro a tasso fisso pari al 5,25% con durata decennale; 850 milioni di euro a tasso fisso pari al 5,625% con durata ventennale; 550 milioni di sterline a tasso fisso pari al 6,25% con durata dodecennale; 550 milioni di sterline a tasso fisso pari al 5,75% con durata trentennale. 2) Una emissione obbligazionaria effettuata in data 18 giugno 2007 da Endesa Capital S. A. E garantita da Endesa S. A. Nell’ambito del Programma di Global Medium Term Notes e destinata ad investitori istituzionali. Il prestito obbligazionario è ammontato a 300 milioni di euro (consolidati per 201 milioni di euro nel Gruppo Enel) a tasso variabile con durata quinquennale. 3) Una emissione obbligazionaria multitranches, effettuata in data 14 settembre 2007 da Enel Finance International S. A. E garantita da Enel S. P. A. , nell’ambito del Programma di Global Medium Term Notes destinata ad investitori istituzionali del mercato statunitense, per un valore complessivo di 3,5 miliardi di dollari statunitensi. Il prestito obbligazionario è stato strutturato nelle seguenti tre tranches: 1. 000 milioni di dollari statunitensi a tasso fisso pari al 5,70% con durata quinquennale; 1. 500 milioni di dollari statunitensi a tasso fisso pari al 6,25% con durata decennale; 1. 000 milioni di dollari statunitensi a tasso fisso pari al 6,80% con durata trentennale. 4) Una emissione effettuata in data 12 dicembre 2007 da parte di Enel S. P. A. Di un prestito obbligazionario multitranches destinato ai risparmiatori italiani, per un controvalore complessivo di 2. 300 milioni di euro. Il prestito obbligazionario è stato strutturato nelle seguenti due tranches: 1. 300 milioni di euro a tasso variabile con durata settennale; 1. 000 milioni di euro a tasso fisso pari al 5,25% con durata settennale. Nel periodo che va dal 1° gennaio 2008 al 30 giugno 2009 è prevista la scadenza di prestiti obbligazionari per un importo complessivo di 3. 619 milioni di euro (di cui 1. 140 milioni di euro relativi al Gruppo Enel senza considerare Endesa, e 3. 698 milioni di euro – consolidati per 2. 479 milioni di euro – relativi al gruppo Endesa), di cui si segnalano appresso i principali: 1. 000 milioni di euro relativi a un prestito obbligazionario pubblico emesso da Enel S. P. A. A tasso fisso in scadenza nel mese di ottobre 2008; 500 milioni di euro (consolidati per 335 milioni di euro nel Gruppo Enel) relativi a un prestito obbligazionario pubblico emesso da Endesa S. A. A tasso fisso in scadenza nel mese di febbraio 2009; 700 milioni di euro (consolidati per 469 milioni di euro nel Gruppo Enel) relativi a un prestito obbligazionario pubblico emesso da International Endesa B. V. A tasso fisso in scadenza nel mese di giugno 2009; 400 milioni di euro (consolidati per 268 milioni di euro nel Gruppo Enel) relativi a un prestito obbligazionario pubblico emesso da Endesa Capital S. A. A tasso variabile in scadenza nel mese di settembre 2008; 400 milioni di dollari statunitensi (consolidati per un controvalore di 182 milioni di euro nel Gruppo Enel) relativi a un prestito obbligazionario emesso da Endesa Cile a tasso fisso in scadenza nel mese di luglio 2008; 400 milioni di dollari statunitensi (consolidati per un controvalore di 182 milioni di euro nel Gruppo Enel) relativi a un prestito obbligazionario emesso da Endesa Cile a tasso fisso in scadenza nel mese di aprile 2009; 350 milioni di dollari statunitensi (consolidati per un controvalore di 149 milioni di euro nel Gruppo Enel) relativi a un prestito obbligazionario pubblico emesso da International Endesa B. V. A tasso fisso in scadenza nel mese di aprile 2009; 305 milioni di euro (consolidati per 204 milioni di euro nel Gruppo Enel) relativi a un prestito obbligazionario pubblico emesso da International Endesa B. V. A tasso fisso in scadenza nel mese di febbraio 2009; 250 milioni di euro (consolidati per 168 milioni di euro nel Gruppo Enel) relativi a un prestito obbligazionario pubblico emesso da Endesa Capital S. A. A tasso variabile in scadenza nel mese di settembre 2008. . |
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MAIRE TECNIMONT S.P.A. RISULTATI PRECONSUNTIVI 2007 RECORD DEI RISULTATI ECONOMICI (RISPETTO AL 2006): RICAVI: € 1.981 MLN (+87%) EBITDA: € 142 MLN (+51%) UTILE NETTO: € 73 MLN (+143%) |
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Roma, 13 marzo 2008 – Il Consiglio di Amministrazione di Maire Tecnimont S. P. A. Ha approvato oggi i principali risultati pre-consuntivi al 31 dicembre 2007 presentati dal Presidente e Amministratore Delegato, Fabrizio Di Amato. Risultati economici 2007 - Al 31 dicembre 2007 i ricavi sono quasi raddoppiati, raggiungendo €1. 981,3 milioni, in crescita dell’86,9% rispetto ai €1. 059,9 milioni al 31 dicembre 2006. Tale significativo incremento è dovuto principalmente ai progetti acquisiti nel corso degli anni precedenti, nonché all’avvio della fase esecutiva relativa a Borouge 2 e ad altre nuove commesse che il Gruppo si è aggiudicato nella prima parte dell’esercizio. L’ebitda è pari a €142,5 milioni, in crescita del 51,3% rispetto ai €94,2 milioni dell’esercizio precedente. Tale risultato è influenzato dai costi relativi alla quotazione in Borsa, che ammontano a €8,7 milioni. Rettificando tale spesa straordinaria, l’Ebitda avrebbe raggiunto un valore pari a €151,2 milioni (+61%), migliorando ulteriormente il margine dal 7,2% al 7,6%. Il Risultato Operativo (Ebit) è pari a €127,2 milioni, in crescita del 76,9% rispetto ai €71,9 milioni al 31 dicembre 2006. Le imposte al 31 dicembre 2007 sono pari a €48,9 milioni, con un’incidenza fiscale d’imposta (Tax Rate) del 40%. L’utile Netto ha raggiunto €73,2 milioni, in aumento del 143% rispetto ai €30,1 milioni al 31 dicembre 2006. La Posizione Finanziaria Netta positiva per €417,9 milioni, registra un significativo miglioramento (+165,2%) rispetto ai €157,6 milioni dell’esercizio 2006. Il Patrimonio Netto ammonta a €264,9 milioni, in crescita del 128,6% rispetto a €115,9 milioni registrati al 31 dicembre 2006, anche per effetto dell’aumento di capitale. Il Consiglio di Amministrazione intende proporre all’Assemblea degli Azionisti la distribuzione di un dividendo pari a €0,07 per azione, con stacco della cedola il 19 maggio e pagamento dal 22 maggio 2008. Il pay-out ratio è pari al 30,8%. Business Highlights - Nel corso del 2007 la Business Unit Chimico & Petrolchimico, trainante per le attività del Gruppo, ha contribuito per €1. 497,5 milioni, ovvero il 75,6% del totale dei ricavi. Tale risultato riflette un accresciuto volume delle attività in questo settore, per effetto della scelta strategica del Gruppo di mantenere la leadership nello specifico segmento delle poliolefine. All’interno della stessa Business Unit, un’importante quota di ricavi deriva dal progressivo avanzamento di alcune significative commesse (Tasnee, Rabigh e Sahara in Arabia Saudita e il progetto Aromatics in Kuwait), nonché dall’avvio del progetto Borouge 2 in Abu Dhabi. Il contributo della Business Unit Infrastrutture & Ingegneria Civile è stato pari al 12,6% del totale dei ricavi, con un valore di €249,0 milioni, in linea con il valore (€257,5 milioni) dell’esercizio precedente. Le commesse che hanno inciso maggiormente sui ricavi - nel corso dell’esercizio - sono stati i progetti per l’Alta velocità ferroviaria, Novara-milano e Firenze-bologna, nonché la tratta ferroviaria Lamezia Terme-catanzaro. La Business Unit Oil & Gas ha contribuito per €133,2 milioni, ovvero il 6,7% del totale dei ricavi, mentre la Business Unit Power ha inciso sui ricavi per €101,5 milioni, ovvero il 5,1%. Sviluppo del portafoglio ordini - Al 31 dicembre 2007 il portafoglio ordini è stato pari €4. 195,5 milioni, registrando una crescita dell’11,3% rispetto ai €3. 768,0 milioni dell’esercizio precedente. Le commesse più rilevanti acquisite e attivate nell’anno 2007 sono: 1) nel Chimico & Petrolchimico: a) il progetto Borouge 2: due impianti di polipropilene per 800 mila tonnellate annue complessive e un impianto di polietilene da 540 mila tonnellate annue che saranno realizzati a Ruwais (E. A. U. ), per un valore complessivo di €1. 219 milioni; b) il progetto Munchmunster: un impianto di polietilene da 320 mila tonnellate annue, del valore di €199 milioni; c) il progetto Stenungsund: un impianto di polietilene da 350 mila tonnellate annue del valore di €49 milioni per i servizi di ingegneria; 2) nell’Oil&gas, il progetto avviato in Bahrain per un impianto environmental friendly da 450 tonnellate al giorno per il recupero di Co2, del valore di €37 milioni; 3) nell’Energia, i progetti Bocamina Ii e Colbun, relativi alla realizzazione di centrali termoelettriche a carbone in Cile da 370 Mw ciascuna, per un valore complessivo di €600 milioni; 4) nelle Infrastrutture e Ingegneria civile, il progetto ferroviario Fiumetorto-cefalù del valore di €93 milioni. Fatti di rilievo successivi alla chiusura dell’esercizio 2007 Nel corso del mese di gennaio 2008, Maire Tecnimont ha completato la transazione relativa all’acquisto del restante 50% del capitale della società indiana Tecnimont Icb Pvt. Ltd. (Ticb) dal socio locale, portando così il controllo al 100%. Questa operazione conferma le scelte strategiche aziendali e la crescente importanza dei mercati orientali. Da segnalare inoltre le seguenti commesse acquisite nel mese di gennaio 2008: la realizzazione di due centrali energetiche nel Nord Est del Brasile per un valore complessivo di €1,1 miliardi. All’iniziativa partecipa la controllata Maire Engineering do Brasil con una quota del 65%; la realizzazione di due impianti (trattamento gas e cogenerazione vapore-energia) in Brasile del valore complessivo di €246 milioni, con una partecipazione del Gruppo pari al 33%; un contratto per la fornitura di servizi e apparecchiature relativi alla realizzazione di un nuovo impianto di Ldpe in Venezuela. Infine, si segnala un importante accordo di joint venture siglato a febbraio 2008 con la Egyptian Petrochemicals Holding Company (Echem) per lo sviluppo di nuove iniziative impiantistiche in Egitto e nei paesi limitrofi. Piano Incentivazione - Il Consiglio di Amministrazione, inoltre, su proposta del Comitato per la remunerazione, ha approvato il Piano di Incentivazione Monetaria riservato al senior management del Gruppo. Il Piano è rivolto a circa 40 manager, che occupano ruoli apicali nella capogruppo e nelle sue principali controllate. Il Consiglio, nell’approvare il piano proposto ed il regolamento attuativo, ha dato mandato per la gestione all’Amministratore Delegato, il quale non è coinvolto nello stesso per sua esplicita richiesta. Gli obiettivi che il piano si pone sono: il rafforzamento della retention della struttura dirigenziale del Gruppo; l’allineamento di parte della retribuzione variabile dei manager ai risultati di medio-lungo termine del Gruppo; la promozione del commitment da parte del management al conseguimento degli obiettivi di crescita. Il piano mira inoltre alla sostenibile creazione di valore del Gruppo Maire Tecnimont nel lungo termine ed ha come riferimento i target di performance per il periodo 2008-2010. Le remunerazioni, esclusivamente monetarie, saranno erogate al termine del triennio, a fronte del raggiungimento di prefissati obiettivi economici del Gruppo. Questo piano integra i mezzi di incentivazione manageriale in essere, in particolare il sistema di incentivazione basato su obbiettivi annuali (Mbo) già attuato nel 2006. . . |
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IL REGNO UNITO COSTRUIRÀ UN CENTRO DI ECCELLENZA PER LA RICERCA NUCLEARE |
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Manchester, 17 marzo 2008 - Nel nord-ovest dell´Inghilterra verrà costruita una nuova importante struttura di ricerca sul nucleare allo scopo di creare capacità di ricerca all´avanguardia nel mondo nel campo della chimica delle radiazioni e dei danni delle radiazioni sui materiali. L´università di Manchester e la Nuclear Decommissioning Authority (Nda) saranno gli investitori iniziali, portando ciascuno 10 Mio Gbp (13 Mio Eur) in un periodo di sette anni. Altri finanziamenti sono attesi dall´´Agenzia di Sviluppo Regionale del Nord-ovest, da enti industriali e dai consigli di ricerca, la principale fonte di finanziamenti pubblici per la scienza nel Regno Unito. ´La creazione di nuove strutture di ricerca e sviluppo [. ] supporta le nostre più ampie responsabilità socio-economiche´ ha detto il dott. Ian Hudson, capo di Tecnologia e Abilità presso l´Nda. ´Il partenariato con Manchester porterà un´operazione a livello mondiale di ricerca di alta qualità in grado di fornire eccellenza nell´istruzione e nelle abilità per la missione di decommissioning e disinquinamento,´ ha proseguito il dott. Hudson, spiegando che lo scopo ultimo è di rendere la struttura ´un centro di eccellenza riconosciuto a livello internazionale per l´industria nucleare´. Il nuovo centro verrà costruito nel Westlakes Science e Technology Park in West Cumbria, e inizialmente ospiterà circa 60 persone, tra staff e studenti postlaurea. Ospiterà acceleratori e attrezzature sperimentali per lo studio dei danni derivanti dall´esposizione a radiazioni e gli effetti sui materiali e sui sistemi chimici usati in ambienti nucleari, come anche strumenti per la creazione di modelli al computer all´avanguardia e per simulazioni. Ci si aspetta che le strutture attraggano scienziati internazionali di alto livello, e sono già riuscite nello scopo di assicurare il professor Simon Pimblott, un ricercatore proveniente dagli Usa, come direttore del centro. ´La quantità degli investimenti è uno dei principali indicatori dell´impegno a creare uno dei più importanti gruppi di ricerca al mondo in questo campo. Questo è ciò che ha mi attratto qui nel Regno Unito dagli Usa, assieme con il concetto più grande di creare ricerca e istruzione nel campo del nucleare al Dalton Nuclear Institute,´ ha detto il prof. Pimblott. Nel creare il nuovo centro, l´università di Manchester e l´Nda si stanno avvantaggiando dei piani governativi del Regno Unito, pubblicati in un white paper a gennaio, di costruire una nuova serie di centrali a energia nucleare nel corso dei prossimi 12 anni. Per ulteriori informazioni visitare: http://www. Dalton. Manchester. Ac. Uk/ . . |
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EDISON: LA LISTA DI TRANSALPINA DI ENERGIA PER IL RINNOVO DEL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE |
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Milano, 17 marzo 2008 – Il Consiglio di Amministrazione di Transalpina di Energia, riunitosi oggi, ha preso atto della lista che, sulla base delle indicazioni ricevute dagli azionisti Wgrm (Edf) e Delmi, sarà presentata dalla società entro il prossimo 17 marzo per la nomina del consiglio di amministrazione di Edison. Tale lista è composta dai seguenti 12 nominativi: Giuliano Zuccoli (che sarà proposto alla carica di presidente), Marco Merler, Renato Ravanelli, Paolo Rossetti, Ivan Strozzi e Gregorio Gitti (indipendente) indicati dall’azionista Delmi; Pierre Gadonneix, Umberto Quadrino (che sarà proposto alla carica di amministratore delegato), Daniel Camus, Gerard Wolf, Marc Boudier e Gianmaria Gros Pietro (indipendente) indicati dall’azionista Edf. I curricula vitae dei nuovi nominativi saranno disponibili sul sito internet della Società www. Edison. It, dove sono già consultabili quelli degli amministratori in carica, e dove sarà messa a disposizione l’intera documentazione relativa alle candidature per gli organi sociali. . |
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QUALI SONO LE OPZIONI TECNOLOGICHE CHE POTREBBERO RENDERE LA PUGLIA IL PRINCIPALE PRODUTTORE ITALIANO DI ENERGIE RINNOVABILI ENTRO I PROSSIMI ANNI? |
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Bari 17 marzo 2008 - Se ne discute oggi alla Biblioteca Nazionale (Cittadella della Cultura, Via Pietro Oreste, 45) con: Gianfranco Viesti, presidente dell’Arti, e gli assessori regionali Michele Losappio (Ecologia) e Angela Barbanente, (Assetto del Territorio), che introdurranno i temi; il giornalista Stefano Costantini che modererà una tavola rotonda alla quale parteciperanno Domenico Laforgia, rettore dell’Università del Salento; Paride De Masi, presidente del Comitato per l’Energia, Confindustria Puglia; Francesco Tarantini, presidente di Legambiente Puglia; Vittorio Vagliasindi, responsabile Enel Energie Rinnovabili; Maurizio Urbani, direttore generale dell’Enea. Le conclusioni saranno a cura di Sandro Frisullo, vice presidente e assessore allo Sviluppo Economico della Regione Puglia, e di Filippo Bubbico, sottosegretario allo Sviluppo Economico. Nell´occasione, verrà presentato il Rapporto sulle energie rinnovabili in Puglia, coordinato dall´Agenzia regionale, che ha censito le competenze scientifiche e tecnologiche presenti nella regione in materia e che traccia i possibili di scenari di sviluppo della filiera energetica nei prossimi anni. . |
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POTENZIARE LO SVILUPPO DELLA REGIONE ATTRAVERSO LE RINNOVABILI |
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Valenzano, 17 marzo 2008 – Oggi un convegno organizzato dall’Arti su “Le energie rinnovabili in Puglia. Strategie, competenze, progetti”. Tra i presenti anche il sottosegretario Filippo Bubbico. Il sostegno alle energie rinnovabili e all’efficienza energetica è diventato centrale nel disegno delle politiche di sviluppo in Europa, in linea con gli obiettivi individuati dal Consiglio Europeo per il 2020. Queste finalità si traducono in Italia nella necessità di raddoppiare la quota di energia elettrica prodotta da fonti rinnovabili. Il Piano Energetico Ambientale Regionale (Pear) della Puglia stabilisce, pertanto, che entro il 2016 si dimezzi il trend di crescita dei consumi energetici regionali rispetto al quindicennio precedente e, soprattutto, si incrementi il contributo delle energie rinnovabili sul totale della produzione elettrica regionale dal 3% al 18%. L’arti ha coordinato un progetto di ricerca sull’energia con l’obiettivo di selezionare opzioni tecnologiche nel settore delle rinnovabili e dell’efficienza energetica. Di questi temi si discuterà nel convegno “Le energie rinnovabili in Puglia. Strategie, competenze, progetti” in programma per lunedì 17 marzo a Bari, dalle 9. 30 alle 13, presso l’Auditorium della Biblioteca Nazionale; l’incontro si propone di fornire lo stato dell’arte della ricerca e delle imprese pugliesi che si occupano di energie rinnovabili. Alla relazione introduttiva di Gianfranco Viesti, Presidente dell’Arti, seguiranno gli interventi istituzionali degli assessori regionali Michele Losappio (Ecologia) e Angela Barbanente, (Assetto del Territorio). Una tavola rotonda moderata dal giornalista Stefano Costantini, caporedattore de “la Repubblica” di Bari, metterà a confronto le strategie e i progetti sviluppati in Puglia da imprese e mondo della ricerca; vi prenderanno parte Domenico Laforgia, Rettore dell’Università del Salento; Paride De Masi, Presidente del Comitato per l’Energia, Confindustria Puglia; Francesco Tarantini, Presidente di Legambiente Puglia; Vittorio Vagliasindi, Responsabile Enel Energie Rinnovabili; Maurizio Urbani, Direttore Generale dell’Enea; Francesco Saponaro, Assessore regionale al Bilancio e alla Programmazione. Concluderanno il convegno Sandro Frisullo, Vice Presidente e Assessore allo Sviluppo Economico della Regione Puglia, e Filippo Bubbico, Sottosegretario allo Sviluppo Economico. . |
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SAIPEM: BILANCIO CONSOLIDATO E BILANCIO DI ESERCIZIO 2007 RICAVI: 9.530 MILIONI DI EURO UTILE NETTO: 875 MILIONI DI EURO CASH FLOW: 1.156 MILIONI DI EURO |
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San Donato Milanese, 17 marzo 2008 - Il Consiglio di Amministrazione di Saipem Spa ha approvato il bilancio consolidato al 31 dicembre 2007 che chiude, confermando i dati provvisori comunicati il 14 febbraio 2008, con l’utile netto di 875 milioni di euro (369 milioni di euro nel 2006, pari ad un incremento del 137%) e il progetto di bilancio di esercizio di Saipem Spa che chiude con l’utile netto di 287 milioni di euro (156 milioni di euro nel 2006, pari ad un incremento dell’ 84%). Il Consiglio di Amministrazione ha deliberato di proporre all’Assemblea Ordinaria la distribuzione di un dividendo di 0,44 euro per ogni azione ordinaria. Il dividendo sarà messo in pagamento a partire dal 22 maggio 2008 (data di stacco cedola 19 maggio 2008). Il bilancio consolidato e il progetto di bilancio di esercizio di Saipem Spa sono a disposizione del Collegio Sindacale e della Società di revisione. Il Consiglio di Amministrazione ha infine approvato il primo Bilancio di Sostenibilità, nel quale Saipem, seguendo le più avanzate best practice internazionali, rappresenta il suo impegno sul fronte dello sviluppo sostenibile. Il Consiglio di Amministrazione ha approvato, su proposta del Compensation Committee, il Piano di Stock Option 2008, che verrà sottoposto alla prossima Assemblea degli azionisti ai sensi dell’art. 114 bis del D. Lgs 58/98. I soggetti destinatari del Piano sono: il Presidente e l’Amministratore Delegato di Saipem Spa, il Consigliere di Saipem Spa che ricopre la carica di Presidente della controllata Saipem sa, il Direttore Generale e i dirigenti di interesse strategico del Gruppo Saipem, per un totale di 100 beneficiari circa. Le ragioni che motivano l’adozione del Piano sono: - l’allineamento degli interessi dei destinatari del Piano alla creazione di valore per gli azionisti; il miglioramento delle capacità aziendali di trattenere e motivare i titolari delle posizioni manageriali con maggiore impatto sui risultati. Il numero di opzioni da assegnare sarà stabilito, su proposta del Compensation Committee, da un successivo Consiglio di Amministrazione, in relazione al livello manageriale degli assegnatari, identificati dal Consiglio su delega dell’Assemblea. I diritti di opzione saranno esercitabili, nella percentuale, compresa tra 0 e 100, che verrà stabilità dal Consiglio di Amministrazione, in funzione del posizionamento dell’indice Tsr (Total Shareholder Return), espressione del rendimento totale per l’azionista del titolo Saipem rispetto ai sei maggiori concorrenti internazionali per capitalizzazione, rilevato nel triennio successivo all’assegnazione. Il Piano è basato sull’assegnazione di diritti di opzione che consentono alla scadenza del “vesting period” triennale l’acquisto delle azioni, nel rapporto di uno a uno, al prezzo determinato dal Consiglio di Amministrazione in base al criterio proposto all’Assemblea, vale a dire al prezzo corrispondente al maggiore tra la media aritmetica dei prezzi ufficiali rilevati sul Mercato Telematico Azionario gestito dalla Borsa Italiana Spa nel mese precedente la data di assegnazione del diritto di acquisto delle azioni e il costo medio delle azioni proprie in portafoglio rilevato il giorno precedente la data di assegnazione. Il Consiglio di Amministrazione ha deliberato altresì di chiedere all’Assemblea Ordinaria l’autorizzazione ad acquistare sull’Mta fino ad un massimo di 1. 700. 000 azioni ordinarie per un ammontare complessivo non superiore a 58 milioni di euro, al fine di dare attuazione al Piano di Stock Option 2008. Le azioni, del valore nominale di 1 euro, dovranno essere acquistate ad un prezzo non inferiore al loro valore nominale e non superiore del 5% rispetto al prezzo di riferimento registrato il giorno di borsa precedente ogni singolo acquisto. Il Consiglio di Amministrazione ha convocato l’Assemblea in sede Ordinaria, per i giorni 21 e 28 aprile 2008, rispettivamente in prima e seconda convocazione, per deliberare anche la nomina del Consiglio di Amministrazione e del Collegio Sindacale. . |
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CONTRATTI DI FORNITURA DI ENERGIA ELETTRICA |
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Milano, 17 marzo 2008 - Anche le piccole imprese, con meno di 50 dipendenti e un fatturato annuo non superiore a 10 milioni di euro, possono diventare “clienti vulnerabili”, parti contraenti deboli di un contratto, da tutelare come i consumatori. E l’approvvigionamento di energia elettrica costituisce uno degli ambiti in cui si registra la maggiore esposizione della piccola e media impresa al rischio di confrontarsi con un contraente forte. Inversione delle parti contrattuali: formalmente è il cliente che avanza una “proposta irrevocabile” e il fornitore deve dare l’accettazione, in pratica si tratta della mera compilazione con i dati personali del cliente di un formulario predisposto unilateralmente dall’impresa erogatrice. Termini troppo lunghi: il termine vincolante per la proposta raggiunge anche i 90 giorni e non è giustificato dalla necessità di raccogliere informazioni sull’utente; ugualmente gravosi sono spesso i termini di recesso che in alcuni contratti arrivano ai 12 mesi. Difficoltà di linguaggio, tecnicismi e poca trasparenza nel contratto: anche per le piccole imprese, spesso prive di supporto legale, risulta difficile comprendere le formule riportate, specialmente quelle che dovrebbero spiegare la formazione del prezzo finale; inoltre, il mandato rilasciato al fornitore per sottoscrivere i contratti con altri soggetti che si occupano del trasporto e del dispacciamento dell’energia è di solito automatico e poco trasparente in quanto non permette di conoscere i contenuti di tali contratti e tende a liberare il fornitore da ogni responsabilità derivante dall’attività del distributore, lasciandone l’onere al cliente finale. Omissione circa l’esistenza di indennizzi automatici: in caso di violazione degli standard di qualità commerciale nazionale l’Autorità di regolazione prevede la possibilità di indennizzi per il cliente. Inoltre, se c’è una contestazione sugli importi, di solito i contratti attuali prevedono che l’utente sia tenuto comunque a pagare la fattura e, in caso di accoglimento del reclamo, non sono previsti interessi sulla somma indebitamente pagata. Sono questi alcune delle criticità dei contratti di fornitura che emergono dal parere reso dalle Camere di commercio di Milano e di Roma in materia di clausole inique tra imprese erogatrici di energia elettrica e piccole e medie imprese clienti. L’indagine, svolta da un’apposita Commissione tecnica, analizzando un campione di contratti in materia, nasce dall’esigenza di fornire un supporto univoco alle piccole e medie imprese che, in presenza di un mercato libero nella fornitura di energia e considerata la complessità della filiera elettrica che ne determina poi il prezzo finale, necessitano di strumenti concreti per conoscere e valutare al meglio le opportunità ma anche i problemi e le forme di tutela a loro disposizione al momento di sottoscrivere un contratto. Il parere è stato presentato e distribuito oggi in occasione del convegno “L’equilibrio contrattuale nella fornitura di energia elettrica alle piccole e medie imprese”, organizzato dalla Camera di commercio di Milano. Il parere verrà inserito sul sito internet della Camera di commercio di Milano: www. Mi. Camcom. It, nella sezione “Tutela del consumatore e dell’impresa: regolazione del mercato”, dove sono pubblicati e consultabili liberamente tutti i materiali relativi a pareri su clausole vessatorie ed inique, contratti tipo, concorrenza sleale. Inoltre, si potranno trovare in questa sezione i precedenti pareri dati in materia di: fornitura di gas, credito al consumo, Rc auto, mediazione immobiliare, multiproprietà, agenzie di viaggio, telefonia mobile e fissa, commercio elettronico. “La Camera di commercio promuove un mercato trasparente per consumatori e imprese - ha dichiarato Lucia Moreschi, consigliere della Camera di commercio di Milano –. E per svolgere al meglio questa funzione siamo attivi con strumenti di regolazione del mercato come i contratti tipo, i pareri sulle clausole vessatorie ed inique, i codici di autodisciplina, gli usi, la conciliazione e i controlli metrici. In questo caso, in sinergia con la Camera di commercio di Roma, abbiamo voluto operare un monitoraggio su un settore particolarmente delicato, quello dell’energia elettrica, che si è aperto recentemente al libero mercato e che presenta aspetti complessi con cui si devono confrontare, come clienti e spesso senza strumenti adeguati di comprensione, non solo i consumatori ma anche le piccole e medie imprese”. . |
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CAMBIO AI VERTICI DI ENERTAD: RAFFAELE TOGNACCA È IL NUOVO AMMINISTRATORE DELEGATO E FRANCESCO DEL BALZO È IL DIRETTORE GENERALE |
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Genova, 17 marzo 2008 – Nel quadro del processo di integrazione in Enertad delle attività detenute da Erg Power & Gas nelle energie rinnovabili, oggetto del comunicato stampa del 5 marzo u. S. , il consiglio di amministrazione, riunitosi questo pomeriggio, ha ritenuto opportuno procedere ad alcuni cambiamenti organizzativi volti a dare attuazione ad una gestione integrata delle attività del settore. In coerenza con tale processo, i consiglieri Salvatore Russo e Paolo Panella hanno rassegnato le proprie dimissioni dalla carica di amministratori delegati rinunciando pertanto alle deleghe loro conferite. Il Consiglio di Amministrazione ha quindi nominato Raffaele Tognacca amministratore delegato di Enertad Spa. Nell’ottica di continuità della gestione di alcune importanti aree di attività aziendali, Raffaele Tognacca affiderà al vice presidente Salvatore Russo l’incarico di assisterlo per le operazioni straordinarie e le relazioni con gli investitori e analisti finanziari e al consigliere Paolo Panella l’incarico di assisterlo nelle operazioni relative al settore “Servizi Idrici” e nelle attività conseguenti alle dismissioni avvenute nel 2006 per le quali Enertad ha prestato garanzie ai compratori. Inoltre, al fine di meglio adeguare l’organizzazione interna alle nuove esigenze aziendali, il consiglio di amministrazione ha nominato direttore generale Francesco Del Balzo. Il consiglio di amministrazione, inoltre, proporrà alla prossima Assemblea degli Azionisti, prevista per il 22 aprile 2008, di aumentare il numero dei consiglieri da 9 a 11, nominando due nuovi amministratori con specifica acquisita professionalità. . |
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FIAIP: ANDAMENTO 2007 DEL MERCATO IMMOBILIARE DI PADOVA E PROVINCIA IN SALUTE. PREMIATA LA QUALITÀ. |
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Padova, 17 marzo 2008 - Il mercato immobiliare di Padova e provincia nel 2007 si presenta ancora in salute: secondo l’Osservatorio Immobiliare Fiaip – Collegio di Padova non ci sono segnali di flessione e non c’è stata alcuna bolla speculativa. Padova e Provincia confermano il dato nazionale con un aumento medio dei prezzi del +4,5%. L’incremento è trainato dalla crescita significativa della città con un +11,8%; a seguire i Comuni della cintura urbana con il +6,35%, mentre i Comuni della Provincia si attestano attorno al +3,9%. Quello che emerge nell’ultimo periodo è un mercato che premia la qualità e le soluzioni abitative migliori, per le quali gli acquirenti sono e saranno disposti a spendere. La previsione degli agenti immobiliari Fiaip per l’anno 2008 indica una leggera flessione generale dei prezzi pari al - 2,7%, ipotesi confermata dall’aumento degli immobili offerti in vendita del + 9,7% . L’osservatorio Immobiliare Fiaip, giunto alla 4° edizione, si propone come uno strumento chiaro e trasparente di lettura dell’andamento medio dei prezzi e della situazione delle compravendite immobiliari e come espressione tecnica di un settore che condiziona parte dell’economia padovana. “L’osservatorio – affermano il Presidente Fiaip Regione Veneto Gianni Bacco e il Presidente Fiaip Collegio Provinciale di Padova Massimo Selmin – intende essere un contributo tecnico alla collettività e strumento di analisi e confronto per Enti e Amministrazioni; nasce infatti con l’obiettivo di diffondere cultura, di fare chiarezza e buona informazione in un settore così complesso come il mercato immobiliare, valorizzando la qualità della consulenza garantita dai professionisti Fiaip”. Il rilevamento, infatti, è stato effettuato per la prima volta con un sistema informatico ad hoc, che ha raccolto e rielaborato i dati comunicati da un centinaio di professionisti Fiaip; l’analisi copre un campione largamente significativo, pari all’82% dei Comuni della provincia di Padova a maggior densità di popolazione. Nell’osservatorio – nello spirito di una chiarezza mirata alla corretta determinazione del valore di un immobile – è inoltre inserito il criterio di misurazione della consistenza delle unità immobiliari residenziali secondo le modalità di calcolo delle superfici commerciali a norma Uni 10750. E’ quindi importante sottolineare che quanto emerge dall’indagine rappresenta il valore dei prezzi medi del mercato per unità media, e che una corretta stima immobiliare può essere fatta solo da professionisti del settore. Comparto residenziale – compravendita case - Padova e provincia confermano il dato nazionale con un aumento medio dei prezzi del +4,5%, trainato dal significativo incremento della città, con un +11,8%; a seguire i Comuni della cintura urbana con il +6,35%, mentre i Comuni della provincia rallentano l’incremento, che si attesta attorno al + 3,9%. Questo segnale conferma ancora che a trainare il mercato sono le compravendite di fascia medio alta, in particolare in centro storico, con immobili di qualità e pregio; una discreta tenuta viene riscontrata nella periferia della città, con un trend in linea con le medie degli anni di maggior crescita. I mercati periferici della provincia indicano invece una sostanziale staticità, con la tenuta delle posizioni raggiunte negli anni passati. Si rileva inoltre un aumento degli immobili offerti in vendita del + 9,7%, di contro ad una flessione del mercato del -9,5% sul numero di transazioni rispetto al 2006, che è stato però un anno record (850. 000 transazioni residenziali concluse a livello nazionale). Una probabile causa va riscontrata nella flessione delle vendite di nicchia bassa legata alla contrattura dei mutui (in particolare sulle transazioni in cui il mutuo era presente per la totalità della compravendita o anche più). Quello che emerge in quest’ultimo periodo è un mercato che premia la qualità nelle soluzioni abitative, per le quali gli acquirenti sono e saranno disposti a spendere. La previsione per l’anno 2008 indica una leggera flessione generale dei prezzi, pari al - 2,7%, ipotesi confermata dall’aumento degli immobili offerti in vendita: per il 2008 la scelta e la ricerca dell’immobile “giusto” potrà quindi esser fatta in modo più attento e sereno, mettendo a confronto tutte le caratteristiche di idoneità che deve avere un immobile per essere acquistato. Per le nuove costruzioni gli operatori dovranno quindi fare attenzione a produrre unità abitative adeguate alle aspettative della domanda. Comparto Commerciale – Negozi - Per i negozi si rileva un aumento sui prezzi più contenuto rispetto al comparto residenziale, che si attesta su un + 2,48%, con un calo contenuto delle transazioni pari al - 4,1%; sulle locazioni c’è una leggera flessione dei canoni del -0,9% con relativa flessione del numero delle locazioni del -1,8%: dati che rispecchiano l’attuale congiuntura economica che riguarda le imprese e in particolare il comparto del commercio. Comparto Direzionale – Uffici - Per gli uffici si rileva un aumento dei prezzi del +2,2%, con una flessione sul numero di compravendite del 5,3%; le locazioni segnano una flessione del -2,5% sul valore dei canoni e del -3,8% sul numero di locazioni, quindi ancora una situazione di contrattura del comparto, sebbene più contenuto rispetto agli anni precedenti. Sono questi segnali che lasciano intravedere, con l’aumento se pur contenuto dei prezzi, una leggera ripresa del comparto del terziario. . |
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ACCORDO TRA LA GUARDIA DI FINANZA E LA REGIONE LIGURIA PER CONTROLLI SUI BENEFICIARI DELLE POLITICHE ABITATIVE |
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Genova, 17 marzo 2008 - E´ stato siglato il 14 marzo un accordo tra l´assessorato alle Politiche abitative della Regione Liguria ed il Comando Regionale Liguria della Guardia di Finanza di Genova per intensificare i controlli delle autocertificazioni e dichiarazioni Isee nell´ambito delle Politiche abitative. L´intesa prevede di sottoporre ad un controllo individuale annuale almeno il 5% delle posizioni reddituali e patrimoniali dei beneficiari di alloggi popolari (22. 000) e di contributi relativi al fondo sociale di sostegno agli affitti (12. 000). I nominativi dei soggetti da sottoporre ai controlli, che beneficiano di sostegni nell´ambito della casa, potranno essere indicati dai Comuni, sulla base delle dichiarazioni Isee nulle o inferiori a 6. 000 euro l´anno. "Questo accordo - spiega l´assessore regionale alle Politiche abitative - si inserisce nell´ambito dell´esigenza di riorganizzare le politiche abitative sulla base di principi di selettività che consentano di concentrarsi sui più deboli e di efficienza, per evitare privilegi e sprechi". "Rispettare dunque i principi di equità e di buona organizzazione - continua l´assessore - per garantire che l´intervento vada a beneficiare i soggetti in condizione oggettiva di disagio economico, evitando il più possibile la presenza di ´falsi poveri´". Secondo la Regione Liguria esisterebbe infatti una discrepanza poco spiegabile tra le province liguri, per quanto riguarda l´incidenza dei poveri nella popolazione Isee a parità di condizioni di contesto. "E´ noto che la Guardia di Finanza - sottolinea il Gen. B. Raffaele Romano - accanto ai consueti compiti di prevenzione, ricerca e repressione delle violazioni in materia tributaria, a tutela delle entrate, svolge anche un´importante attività di vigilanza sulla spesa pubblica, proprio nella prospettiva di consentire il raggiungimento di quegli obiettivi di equità sociale richiamati dall´assessore. D´altra parte è di tutta evidenza come in questo periodo, in cui il contenimento della spesa pubblica è una delle emergenze del Paese, sia quanto mai opportuno e necessario controllare che la destinazione finale delle risorse economiche disponibili raggiunga le finalità previste e vada a protezione delle fasce più deboli della popolazione. " . |
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