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MERCOLEDI
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Notiziario Marketpress di
Mercoledì 09 Aprile 2008 |
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PROVINCIA DI MILANO, COOPLOMBARDIA E CONAD CENTRO NORD INSIEME PER IL CONTENIMENTO DEL PREZZO DEL PANE: 1 EURO AL CHILO FINO ALL´AUTUNNO PROSSIMO |
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Un chilo di pane a un euro. Questo l´obiettivo della dichiarazione d’intenti sottoscritta il 4 aprile dalla Provincia di Milano, da Cooplombardia e Conad Centro Nord che prevede di commercializzare in tutti i punti vendita dei supermercati firmatari il pane tipo “0” al prezzo di un euro al chilogrammo, dal 2 maggio 2008 fino all’inizio dell’autunno. L´aumento dei prezzi che si è verificato degli ultimi mesi, soprattutto per i generi di prima necessità, ha spinto la Provincia di Milano ad incrementare le sue azioni a tutela dei consumatori. Impegno considerato di tale importanza che ha spinto l’amministrazione provinciale a istituire, fin dal suo insediamento, una delega apposita. La Provincia di Milano ha dapprima analizzato le “buone prassi” in diverse realtà del Paese segnalate dal Garante per la sorveglianza dei prezzi e ha poi lanciato un appello alle imprese della grande distribuzione per verificarne la disponibilità ad aderire ad una proposta di contenimento del prezzo del pane. All´appello hanno riposto Cooplombardia e Conad Centro Nord che, a partire dal 2 maggio fino al prossimo autunno, metteranno in vendita il pane di tipo “0” a 1 euro al chilo. La dichiarazione d’intenti prevede inoltre che la Provincia di Milano favorisca la massima informazione ai cittadini e la accompagni con una campagna di educazione al consumo del pane e la costituzione di un tavolo tecnico per definire nel dettaglio gli aspetti operativi dell’intesa. La dichiarazione è stata sottoscritta dal Presidente della Provincia di Milano Filippo Penati, da Francesca Corso, assessore alla Tutela dei consumatori e dai rappresentanti di Cooplombardia e Conad Centro Nord, alla presenza di Padre Ottavio Raimondo, del Centro Formazione e Ricerca Don Lorenzo Milani e Scuola di Barbiana che da tempo si sta adoperando per realizzare con gli enti locali, intese per la vendita a prezzi calmierati di generi di prima necessità. “Con la firma di oggi – ha affermato Filippo Penati – si dimostra che è possibile un’azione concreta ed efficace di contenimento dei prezzi se le istituzioni si impegnano in modo corretto ma determinato e se le imprese danno prova di coraggio e di senso di responsabilità. L’intesa si trasformerà in un concreto risparmio dei bilanci familiari. Certo, siamo solo all’inizio di un percorso virtuoso. Ma confido sul fatto che l’esempio delle imprese firmatarie sia seguito al più presto da altre imprese del settore. ” “Questa intesa – ha aggiunto Francesca Corso - conferma che serve di più una buona pratica di mille parole. Nel perseguire questo obiettivo ci è servito lo stimolo e l’esempio di Padre Ottavio Raimondo, del Centro Formazione e Ricerca Don Lorenzo Milani e Scuola di Barbiana. Sottolineo che questo tipo di pane sarà in vendita a un euro al chilo nei supermercati che hanno sottoscritto il documento per il lasso di tempo concordato, ogni settimana, ogni giorno lavorativo, per tutto il periodo di apertura dei punti vendita”. . |
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BUONI VENDEMMIA: FIRMATA L´INTESA PER LA SPERIMENTAZIONE
ANCHE IN PIEMONTE DALLA PROSSIMA STAGIONE
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Troveranno applicazione anche in Piemonte i cosiddetti “buoni vendemmia”, previsti dal Decreto Ministeriale sul lavoro accessorio in agricoltura. La convenzione tra Regione Piemonte, Inps e Inail per avviare la sperimentazione già dalla vendemmia 2008 è stato firmata il 7 aprile, presso il Palazzo della Regione, dalla Presidente della Regione e dai direttori dei due enti, alla presenza del Ministro del Lavoro e dagli assessori regionali all’Agricoltura e al Lavoro. La nuova normativa sul lavoro accessorio prevede l’applicazione anche in campo agricolo di disposizioni presenti nella legge Biagi (legge 30/2003) per permettere l’assunzione in modo regolare di studenti e pensionati, che tradizionalmente contribuiscono alla raccolta delle uve con prestazioni occasionali e limitate nel tempo. Per questi rapporti di lavoro vengono introdotti buoni nominali, del valore di 10 euro, con i quali verrà retribuito il lavoro occasionale, gestiti nella fase sperimentale attraverso l’Inps, che svolgerà il ruolo di concessionario, provvedendo a registrare i lavoratori, emettere i buoni e accreditare i contributi. L’obiettivo è quello di semplificare le procedure burocratiche, soprattutto in favore delle piccole aziende, di contribuire alla riduzione del lavoro nero in agricoltura e offrire occasioni di reddito regolare a categorie sociali, quali studenti e pensionati, che spesso sono collocati ai margini del mercato del lavoro. Il nuovo sistema di prestazioni di lavoro occasionale di tipo accessorio verrà sperimentato nelle Province della Regione Piemonte in occasione della stagione di vendemmia 2008, identificata in un periodo temporale che va da luglio a novembre. Le Province interessate potranno aderire alla convenzione entro il 15 maggio 2008. Con il concorso delle Province aderenti, Regione, Inps e Inail, consultate le parti sociali, elaboreranno un “progetto esecutivo territoriale” per definire nel dettaglio la durata e le aree della sperimentazione nell’ambito del territorio regionale, le iniziative da intraprendere, in particolare con i Centri per l’Impiego, e le attività di monitoraggio necessarie a valutare l’andamento della sperimentazione stessa. . |
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AIS: MORIA DELLE API E SEMINA DEL MAIS |
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"L’apicoltura e l’impollinazione delle colture sono elementi insostituibili ed è doveroso preoccuparsi dei fenomeni di mortalità delle api, ma le cause vanno seriamente indagate in ogni direzione e non limitandosi a mettere sotto accusa solo la semina del mais e la concia delle sementi. Infatti – evidenzia l’Ais, l’Associazione italiana delle aziende sementiere – i fenomeni di mortalità o di spopolamento degli alveari vengono segnalati anche dove non si coltiva mais o al di fuori dell’epoca di semina”. “I prodotti che vengono utilizzati per la concia delle sementi sono stati accuratamente valutati ed autorizzati dalle Autorità competenti. La concia industriale delle sementi, cioè l’applicazione del prodotto conciante durante la lavorazione del seme, è realizzata all’interno dello stabilimento sementiero, in ambiente chiuso, sicuro e seguendo le prescrizioni delle case produttrici. Il trattamento al seme – sottolinea l’Ais - è uno strumento razionale, fortemente innovativo ed utile per i produttori agricoli ed evita ripetuti trattamenti in campo aperto, con maggiore impiego di principi attivi, nelle fasi di emergenza e crescita delle piante”. In Italia la coltura del mais occupa circa 1. 200. 000 ettari, concentrati per il 90% nelle Regioni del nord. “Le accuse rivolte dagli apicoltori ai prodotti insetticidi concianti, cosiddetti neonicotinoidi, non hanno alcuna precisa evidenza scientifica, come emerso anche al recente seminario organizzato a Roma dall’Apat, l’Agenzia per la protezione dell’ambiente”. L’ais, che già partecipa al gruppo di lavoro organizzato dal Ministero delle politiche agricole con gli Istituti di ricerca per approfondire le eventuali implicazioni tecniche collegate alle operazioni di semina, dichiara la piena disponibilità a contribuire ad ogni tavolo di confronto per approfondire le cause, sicuramente molteplici, dello spopolamento degli alveari. . |
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CACCIA E PESCA PESCA, LA REGIONE SARDEGNA IMPEGNATA SU TUTTE LE PROBLEMATICHE |
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Cagliari - Da quando l´Assessorato dell´Agricoltura ha assunto le competenze della Pesca, a fine gennaio 2008, si è lavorato intensamente alle complesse e varie tematiche del settore. La vertenza del fermo biologico 2006 ne è la testimonianza: in questi giorni si stanno ultimando i pagamenti e, su 986 aziende interessate, l´agenzia Argea ha già trasferito i mandati di liquidazione alla banca tesoriera di circa 750 pratiche, per un importo di oltre 2,5 milioni di euro. Sul problema della pesca a strascico illegale, è già in agenda un incontro con l´autorità marittima e il Corpo forestale e di vigilanza ambientale per discutere sull´intensificazione e collaborazione riguardo ai controlli. Inoltre, al ministero delle Politiche agricole è stata avanzata una richiesta per l´approvazione di un piano di cessazione e riconversione della pesca a strascico, attività per la quale la Finanziaria regionale 2008 ha previsto un finanziamento di 1 milione di euro. Riguardo alla taglia minima dell´aragosta, il tema è stato sottoposto all´attenzione dei commissari europei della Commissione pesca, che hanno di recente incontrato in Sardegna istituzioni e il comparto. Si sta lavorando per verificare se il modello di ripopolamento attuato nell´Oristanese sia riproponibile su scala regionale come progetto di tutela della specie. Sugli indennizzi per danni o perdite causati ai compendi ittici da fauna selvatica, è previsto, tra gli Assessorati dell´Agricoltura e dell´Ambiente, un milione e 400 mila euro. L´assessorato all´Ambiente trasferirà il finanziamento alle Province nel più breve tempo possibile. Per quanto riguarda le misure 4. 7 e 4. 8 del Por Sardegna, si sta lavorando per un´accelerazione della spesa individuando degli interventi e concordandoli con le organizzazioni. A questo proposito, è stato aperto uno specifico tavolo tecnico, di cui fanno parte anche i rappresentanti delle associazioni di categoria. Un altro tavolo tecnico è stato istituito per definire quegli interventi che dovranno essere coerenti con quanto contenuto nel Piano nazionale di gestione delle risorse oggi in via di preparazione, con l´obiettivo di poter favorire la spendita dei fondi disponibili per la protezione delle risorse acquatiche, senza la preventiva notifica all´Ue. In tutte queste e altre problematiche del comparto, da subito l´assessore dell´Agricoltura Francesco Foddis si è impegnato in prima persona, coinvolgendo costantemente tutte, e non una sola, le organizzazioni di categoria nel Tavolo azzurro e in confronti tecnici, promossi nel massimo della trasparenza. È poi in atto un serrato confronto con lo Stato per l´attuazione delle misure e degli interventi previsti nel Fep (Fondo europeo per la pesca), che, non bisogna dimenticarlo, è stato approvato solo recentissimamente. A breve infine verrà presentata al Tavolo azzurro la bozza di regolamentazione dell´ittiturismo e della pescaturismo per la necessaria concertazione, prima dall´emanazione del decreto operativo. "Come si vede - commenta l´assessore Foddis - la Regione è fortemente impegnata su tutti i fronti del comparto. Siamo pronti a discutere sui temi e ad ascoltare tutti in un contesto di rappresentanza e fattiva collaborazione". Una delegazione dei pescatori è stata ricevuta dal capo di gabinetto dell´Assessore Foddis, Pietro Tandeddu, e dall´assessore dell´Ambiente Cicito Morittu. . |
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ALLE COMUNITÀ MONTANE DEL LAZIO 2 MILIONI DI EURO |
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In attesa della Legge di riforma delle Comunità Montane, ormai alle battute finali, per gli attuali Enti montani del Lazio sono stati stanziati dall’assessorato agli Enti Locali della Regione, 2 milioni di euro per l’anno 2008, che andranno a finanziare “progetti speciali integrati” per lo sviluppo socio-economico della montagna laziale. Per la prima volta, su iniziativa di Daniele Fichera, assessore agli affari istituzionali, Enti Locali e Sicurezza, cambiano radicalmente le procedure di erogazione dei fondi. Vengono, infatti, individuate specifiche tipologie di intervento e vengono definiti puntualmente i criteri per la determinazione dei contributi. E questo favorirà anche l’erogazione di tutti i contributi del fondo alle Comunità Montane in tempi certi e celeri. Da anni, infatti, a causa di una cattiva prassi, superata con la proposta dell’assessore Fichera, una parte consistente dei fondi stanziati per le Comunità Montane non venivano erogati. Basti pensare restano tutt’ora inutilizzati ben oltre 3 milioni di euro riferiti agli anni 2001-2005. Stop ai finanziamenti a pioggia: solo le Comunità Montane che presenteranno progetti idonei riceveranno i contributi regionali, con particolare attenzione agli interventi per il riassetto idrogeologico e per la sistemazione idraulico forestale, quelli finalizzati all’incentivazione della residenzialità e quelli volti a disincentivare lo spopolamento del territorio. Il contributo regionale non potrà superare, per ogni Comunità Montana, la somma di 150. 000 euro. “L’obiettivo – ha dichiarato l’assessore Fichera – è quello di abituare tutti a render conto della propria attività e di rendere trasparente il più possibile il modo con il quale viene speso il denaro pubblico, oltre alla necessità di avviare una ricollocazione delle risorse dalle spese di funzionamento degli organi e degli apparati verso la tutela e lo sviluppo del territorio montano”. La proposta di delibera di Giunta ha ricevuto l’unanime approvazione della Conferenza Regione – Autonomie Locali. . |
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IL PROSCIUTTO TOSCANO DOP ALLA CONQUISTA DELLA CINA |
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Per la prima volta il prosciutto toscano sarà protagonista dall’8 al 30 aprile di una promozione nei diversi punti vendita della catena nella City Super di Hong Kong. Durante il periodo promozionale si svolgeranno una serie di incontri di formazione allo staff della catena di distribuzione e di informazione ai consumatori che frequentano i punti vendita della City Super. Il tutto sarà preceduto da una conferenza stampa per informare i media di questa iniziativa e quindi spingere i consumatori a recarsi nei supermercati per assaggiare una vera specialità Made in Italy. L’iniziativa verrà sostenuta da una campagna di informazione in parte finanziata da Toscana Promozione che comprenderà anche una parte di materiali da esporre nei diversi punti vendita che evidenzieranno il prodotto, il logo del Consorzio, le campagne promozionali. A rappresentare il Consorzio e a fare promozione per il Prosciutto Toscano ci sarà il vicepresidente Fabio Viani. Sarà adesso fondamentale promuovere la conoscenza di questo prodotto che, per i consumatori cinesi è, senza dubbio, “esotico”. Tuttavia, il termine Prosciutto in cinese esiste già e significa “coscia asciugata al vento”, termine, quindi, che spiega già di cosa si tratta. Questo è un fattore di grande apprezzamento per un popolo la cui lingua non si basa sulle lettere dell´alfabeto per formare delle parole, ma su ideogrammi che esprimono idee e concetti. Ai cinesi, inoltre, piace il fatto che il prosciutto sia un pezzo intero, perché ne riconoscono subito la parte anatomica. La produzione del 2007 del Prosciutto Toscano Dop è stata di circa 300. 000 prosciutti per un corrispettivo di quasi 2. 650 tonnellate e per un valore economico che supera i 40 milioni di Euro. . |
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LA REGIONE MARCHE CHIEDE AL MINISTERO LO STATO DI CRISI DI MERCATO PER IL CONIGLIO DA CARNE |
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La Giunta regionale ha proposto al ministero delle Politiche Agricole e Forestali la dichiarazione dello stato di crisi di mercato per il settore del coniglio da carne su tutto il territorio delle Marche. Analoga richiesta e` gia` stata avanzata dal Veneto, dove e` concentrata la maggiore produzione cunicola nazionale. La Regione Marche ha preso atto delle difficolta` economiche nelle quali versano le imprese agricole marchigiane che allevano il coniglio da carne. Ha chiesto, pertanto, al ministero, l´attivazione del fondo per le crisi di mercato, ´al fine di favorire la ripresa economica e produttiva delle aziende marchigiane´. Come illustrato dall´assessore regionale all´Agricoltura, le misure e le azione specifiche saranno attuate successivamente all´ottenimento del parere di compatibilita` con gli orientamenti comunitari in materia di aiuti di stato nel settore agricolo. La situazione economica generale, il radicale mutamento degli stili di vita e di consumo dei prodotti alimentari, da parte delle famiglie italiane, oltre alla scarsa propensione all´acquisto di alimenti freschi ´ viene spiegato nella delibera adottata ´ hanno determinato importanti cambiamenti nell´impostazione produttiva delle principali filiere agroalimentari marchigiane. A partire dal 2007, il settore dell´allevamento del coniglio da carne, che annovera nelle Marche un´importante realta` produttiva nazionale, soffre di una profonda crisi di mercato, con perdite stimate di 0,33 euro per ogni chilogrammo di carne, a fronte di costi di produzione incrementati del 40 per cento. Una situazione che non consente la renumerazione dei fattori produttivi e neanche un minimo di redditivita` per gli allevatori. Il settore, in definitiva, ´attraversa una fase congiunturale negativa a ciclo lungo, senza precedenti, con pesanti effetti sui conti delle aziende che hanno ormai superato la soglia fisiologica d´allarme, associata alle normali oscillazioni dei prezzi alla vendita´. . |
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UN CORSO ITINERANTE SULLA COLTIVAZIONE DELL´OLIVO |
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Formazione e aggiornamento sulle tecniche di coltivazione dell´olivo. Va bene l´olio vicentino e cresce in qualità. A testimoniarlo, uno per tutti, il premio dell´Associazione Interregionale Produttori Oleari ottenuto qualche mese fa da tre aziende della nostra provincia. In questo contesto, l´Assessorato all´Agricoltura, in collaborazione con le Associazioni dei Produttori Olivicoli dei Colli Berici e Lessini Vicentini, sta organizzando una serie di corsi nell´ambito del comprensorio dei Berici-lessini per la formazione e l´aggiornamento delle tecniche di coltivazione dell´olivo. I prossimi appuntamenti sono giovedì 10 aprile a Nanto, nella Sala Celotto, e giovedì 17 aprile ad Arcugnano, nella sede delle associazioni. A Nanto si parlerà della gestione di un impianto di olivo dalla messa a dimora alla piena produzione: sistemi di allevamento, potatura, concimazione e irrigazione, a cura dell´agronomo Natale Brentegani. Ad Arcugnano sarà invece Sergio Carraro del Servizio Fitopatologico Provinciale a parlare delle tendenze dell´olivicoltura moderna: nuove tipologie di impianto e selezione per incrementare le rese e ridurre i costi di produzione. "Siamo finora stati ospitati da Montecchio Maggiore, da Grancona e dall´Oliveto Sperimentale dei Colli Berici a Nanto -spiega l´Assessore Provinciale all´Agricoltura Luigino Vascon- dando consigli in merito alle tecniche di coltura, alla difesa dai parassiti, ma facendo anche dimostrazioni pratiche di potatura delle piante di olivo. Gli olivicoltori ci seguono con interesse, consapevoli non solo delle potenzialità di questo prodotto, ma anche della necessità di muoversi tutti assieme, dando una connotazione geografica all´olio e sfruttandolo anche come volano per un turismo legato alla nostra terra. " Ad oggi l´olio vicentino si presenta sul mercato con oltre 2mila quintali prodotti dai 6 frantoi operanti, 2 consortili (a Pove e a Marostica) e 4 privati (due a Bassano, uno a Barbarano Vicentino e l´ultimo a S. Urbano di Montecchio Maggiore). Ma sono in tanti, professionisti o semplicemente appassionati, coloro che si stanno prodigando per creare nuove piantagioni. Anche in questo caso la Provincia è presente con il Progetto "Olio Qualità", che prevede contributi economici per nuove piantumazioni nei 40 comuni vicentini pedemontani e collinari inseriti nella mappa dei Dop, e con la proposta di istituire borse di studio per studenti delle scuole agrarie e alberghiere. "Senza dimenticare -conclude Vascon- che l´olivo è anche pianta ornamentale, in grado di rappresentare un elemento distintivo del paesaggio e di arricchire le nostre colline, colorandole di verde nella stagione calda e di grigio argento durante l´inverno. " . |
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MODENA: DANNI FLAVESCENZA DORATA, CONTRIBUTI PER 2005-07 AGRICOLTORI, DA MERCOLEDÌ 9 APRILE |
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Al Via Le Domande A partire da mercoledì 9 aprile gli agricoltori che hanno avuto impianti viticoli colpiti da flavescenza dorata negli anni 2005, 2006 e 2007 possono presentare domanda di contributo. Da questa data sarà disponibile la modulistica sul sito dell’assessorato all’Agricoltura della Provincia di Modena (www. Agrimodena. It) o su quello del Consorzio fitosanitario regionale (www. Ermesagricotura. It). Le domande dovranno pervenire all’assessorato provinciale all’Agricoltura (via Rainusso , 144, Modena) entro le ore 14 del 30 aprile 2008. Sono ammesse al contributo domande che riguardano le estirpazioni ed i reimpianti di intere superfici vitate o porzioni di queste. Nei casi di estirpazioni di piante sparse nel vigneto il contributo è previsto solo in caso di rimpiazzo. Con questo bando il contributo previsto è di 15 mila euro a ettaro per estirpare e reimpiantare. Per chi estirpa solo, sono invece 2. 065 euro a ettaro. Per il rimpiazzo delle singole viti 2,50 euro a pianta. In passato (gli anni tra il 2001 e il 2004) per i danni provocati dalla flavescenza dorata sono stati estirpati 60 ettari di vigneto e ne sono stati reimpiantati 26 ettari. Le pianticelle rimpiazzate sono state quasi 47 mila. Per questi interventi dalla Provincia di Modena sono stati complessivamente erogati 563 mila euro. . |
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"CAMBUSA LOGISTICA" MSC ALL´INTERPORTO DI NOLA |
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"La cambusa logistica voluta da Gianluigi Aponte è davvero una buona idea, grazie alla quale l’eccellenza dei prodotti enogastronomici campani potrà essere apprezzata da un pubblico internazionale sempre più numeroso”. Così il Presidente della Regione Campania ha commentato la notizia dell’accordo tra Msc Crociere e Interporto di Nola per la creazione di una nuova base logistica per i servizi di catering delle navi del gruppo campano. "Quando Aponte me ne ha parlato - ha proseguito il Presidente - ci siamo subito attivati per trovare la sede più adatta e attrezzata dal punto di vista logistico, ed è stato naturale pensare all’interporto di Nola”. “E’ un progetto - ha concluso - che porterà nuova crescita e occupazione in settori altamente strategici per la nostra regione, logistica, crociere e servizi di ristorazione, comparti in cui si sono sviluppati, in questi anni, modelli organizzativi innovativi e competenze di altissimo livello". . |
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OLIO E PESCE BIO: COL BIOL-BIOLFISH IN PUGLIA UNA SETTIMANA DI EVENTI TRA GASTRONOMIA, CULTURA, CONVEGNI E PREMI IL MINISTRO DE CASTRO: “UN MOMENTO STRATEGICO DI COMUNICAZIONE PER PROMUOVERE ECCELLENZE COME L’OLIO BIOLOGICO” |
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“In un momento così delicato per l’immagine del Made in Italy nel mondo, diventa ancora più necessario puntare su qualità ed eccellenze, tra cui figura di certo l’olio extravergine di oliva biologico. Anche il Premio Biol pertanto diventa un momento strategico di comunicazione, tanto più che quest’anno col Biofish, promuove i prodotti biologici dell’acquacoltura: un’occasione straordinaria per valorizzare le potenzialità del sistema produttivo del biologico italiano. Per queste ragioni il Mipaaf affianca un appuntamento così importante”: così il ministro De Castro, a margine della presentazione avvenuta l’8 aprile in Camera di Commercio a Bari del Premio Biol - Biolfish, in programma dal 21 al 27 aprile nel centro storico di Monopoli, comune costiero a sud del capoluogo. Nell’occasione è stata anche presentata la prima Guida mondiale di olivicoltura biologica edita dal Premio Biol: una summa della biodiversità produttive attraverso i migliori 101 oli bio al mondo. A illustrare programma e filosofia della kermesse, il presidente della Camera di Commercio di Bari Luigi Farace, il presidente della Cia Puglia Antonio Barile, il vicesindaco di Monopoli Antonio Guccione nonché i coordinatori del Biol, Nino Paparella e del Biolfish Pino Lembo. Dunque gastronomia, cultura, convegni e premi, all’insegna del connubio tra olio e pesce biologici: sette giorni tra terra e mare, per un’antica tradizione che da secoli unisce popoli, culture e gastronomie. Saranno proprio i migliori extravergini biologici al mondo, uniti al pesce da acquacoltura e pesca sostenibili, i protagonisti di questa Xiii edizione, che quest’anno si rinnova unendosi appunto al Biolfish, progetto europeo sull’acquacoltura bio e la pesca ecocompatibile. Il programma messo a punto dal Cibi e promosso da Camera di Commercio di Bari, assessorato Agricoltura Regione Puglia e ministero delle Politiche agricole alimentali e forestali, col patrocinio di Ifoam e vari enti locali e associazioni, sarà un po’ biofesta, un po’ fiera: per una settimana il comune pugliese ospiterà l’alternarsi di eventi promozionali - in particolare di pesce e olio provenienti dalle sponde adriatiche di Italia, Croazia e Albania - lungo un percorso che collega location molto suggestive, dal porto alle chiese San Pietro e Amalfitana. Oltre ai consueti lavori delle giurie legati alla parte concorsuale, il calendario degli appuntamenti collaterali si presenta particolarmente nutrito. A cominciare dalla convegnistica, con un primo incontro a cura dell’Osservatorio Internazionale Olivicoltura Biologica coordinato da Bernardo de Gennaro, seguito da altri due sui temi “L’acquacoltura fra innovazione e mercato: una scelta di qualità” e “Le comunità costiere del Mediterraneo, l’ambiente e le risorse”. Prevista anche la presentazione dei risultati delle ricerche Icea-coispa su pesca ecosostenibile e acquacoltura bio. Sul versante gastronomico, degustazioni e appuntamenti culinari ogni giorno, a pranzo e a cena, con i cicli “Osterie del Pesce” (menù Biolfish proposti dai ristoratori locali) cui si aggiungeranno - dal venerdì alla domenica - i laboratori degustativi “Officina del Gusto”. In programma anche la Bipiazza, con stand, percorsi e tradizioni, nonché le degustazioni “Il pesce in piazza” organizzate per il giorno di chiusura dalla comunità dei pescatori di Monopoli. E ancora: un incontro con gli olivicoltori, momenti didattici come un corso sull’acquacoltura bio per tecnici ispettori, il Biolkids con gli studenti, mostre fotografiche del concorso Biolphoto, bioitinerari - tra cui uno per mare, di sabato, degustando vini bio -, una rassegna internazionale di cortometraggi sulla biodiversità, eventi culturali tra musica e teatro, come la performance teatrale di Art de Pazz, il reading “L’ulivo”, un concerto del pianista jazz Gianni Lenoci, performance di artisti di strada. Info: www. Premiobiol. It. “Il Biol - ha spiegato il suo coordinatore Nino Paparella - è oggi probabilmente l’appuntamento internazionale più importante del mondo olivicolo; dopo le preselezioni territoriali che si stanno concludendo in Italia e all’estero, la giuria internazionale testerà gli oli finalisti - quest’anno si confermerà il record di partecipazioni dell’anno scorso, con circa 300 oli da una ventina di Paesi, tra cui anche Tunisia, Turchia, Arabia, Perù, Cile, Nuova Zelanda, Usa e altri, oltre a “classici” come Grecia e Spagna - per assegnare i riconoscimenti>>. Ossia il “Premio Biol”, rivolto al migliore olio extravergine biologico al mondo; il “Biolpack”, per il miglior packaging, ossia il confezionamento di prodotto con il migliore design e l’etichettatura più chiara; il “Biolblended”, premio per il miglior blended, cioè il prodotto imbottigliato commercializzato con marchi non del produttore, ma comunque di origine e qualità certa. Più vari riconoscimenti territoriali e speciali, come il Biolphoto, il Biolethic o il Biolkids, assegnato da alunni delle scuole di Monopoli e Andria coinvolti in un percorso di preparazione. Un momento di promozione strategica, insomma, per un comparto chiave come quello dell’olio. L’olivicoltura biologica in Italia - maggior produttore mondiale - conta più di 107mila ettari dedicati (pari al 9,3% della superficie totale coltivata con metodo biologico e al 9,4% degli oliveti italiani), con una produzione potenziale di quasi 59mila tonnellate di olio biologico. La Puglia - che tra olio biologico e convenzionale produce la metà dell’extravergine nazionale - annovera 5. 639 imprese biologiche, circa l’11% degli operatori biologici nazionali: per numero di operatori, è la terza regione italiana, dopo Sicilia e Calabria. La superficie bio pugliese è superiore ai 122mila ettari, e si stima che più della metà delle bioaziende pugliesi coltivi oliveti bio. Secondo i dati diffusi dalla Regione Puglia, la superficie destinata a oliveti biologici nel 2006 si è attestata intorno ai 47mila ettari, quasi il 39% della superficie biologica regionale. Il Biol si svolge in collaborazione con enti locali e vari organismi di settore tra cui Comune di Monopoli, Aiab Puglia, Icea - Istituto per la Certificazione Etica e Ambientale, Consorzio Puglia Natura, Comune di Andria e Acu. Il progetto Interreg Biolfish è invece promosso dalla Regione Puglia (capofila) e le organizzazioni Aiab Veneto, Aiab Puglia, Icea, Cibi, Consorzio Puglia Natura, Coispa, partner albanesi e croati, nonché le Regioni Friuli Venezia Giulia, Veneto, Emilia Romagna. . |
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NASCE A BRUXELLES IL PRIMO CONVIVIUM SLOW FOOD ALL’INTERNO DEL PARLAMENTO EUROPEO
LES GOÛTS D’EUROPE PER LA LOBBY DEL CIBO BUONO, PULITO E GIUSTO
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Slow Food entra nel cuore delle istituzioni europee. Nella sala del gruppo Verdi/alleanza libera europea del Parlamento Europeo (rue Wiertz, entrata Spinelli - Bruxelles) si terrà a battesimo il primo Convivium dell’Europarlamento, che raggruppa deputati europei interessati alle tematiche della cultura eco-gastronomica. L’argomento è infatti di stringente attualità nell’agenda politica dell’Europa, e il Convivium Slow Food vuole proprio diventare uno strumento di coesione per dare forza alle esigenze di un’agricoltura e di un sistema agroalimentare che mette al centro l’attenzione all’ambiente, elemento imprescindibile per la definizione di una vera qualità gastronomica. Alla cerimonia d’inaugurazione ufficiale sarà presente Carlo Petrini, presidente di Slow Food, e i fondatori del Convivium, gli europarlamentari Marie-hélène Aubert (Francia), Jean Lambert (Regno Unito), Monica Frassoni (Italia), Vincenzo Aita (Italia), Carl Schlyter (Svezia), Csaba Sàndor (Ungheria). In occasione dell’incontro, Carlo Petrini affronterà la questione degli ogm: le conseguenze negative che un’introduzione degli organismi geneticamente modificati potrebbe avere sull’agricoltura europea e come le istituzioni Ue possano difendere efficacemente la biodiversità e le tipicità della produzione agroalimentare. Verranno poi presentati i temi di Terra Madre 2008, meeting delle comunità del cibo che si terrà a Torino dal 23 al 27 ottobre, e l’importanza di questa rete di idee, iniziative e persone per lo sviluppo di un nuovo modello di produzione agroalimentare. Carlo Petrini al Parlamento Europeo sarà accompagnato da una delegazione di studenti dell’Università di Scienze Gastronomiche di Pollenzo in rappresentanza di dieci diverse nazioni dell’Ue. Saranno infatti i giovani il tema portante di Terra Madre 2008, che radunerà, oltre a comunità del cibo, cuochi, docenti e ricercatori, anche studenti e giovani contadini da 150 nazioni del mondo. . |
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NASCE LA SECONDA DE.CO :
ALTRI 5 PIATTI MILANESI ENTRANO NELLA STORIA.
NASCONO ANCHE IL LOGO E IL RICETTARIO
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Da oggi altri 5 piatti tipicamente milanesi hanno la De. Co (Denominazione Comunale). Nasce così la seconda De. Co. Hanno ricevuto l’ambito riconoscimento per prodotti gastronomici tradizionali milanesi altri 5 piatti tipici appartenenti alla nostra cultura: Minestrone alla Milanese, Costoletta alla Milanese, Mondeghili, Rostin Nega’a, e Barbajada. Dopo il successo della prima De. Co con la quale nel mese di dicembre 5 piatti caratteristici milanesi (risotto, panettone, osso buco, “michetta”e “casseula”) hanno ricevuto l’attestazione comunale di appartenenza alla cucina ambrosiana e alla sua storia, continua il percorso di valorizzazione gastronomica dei piatti tipici. Si arriva così a 10 piatti milanessisimi ufficialmente riconosciuti. Con questa seconda Deco il Comune di Milano grazie all’assessore Tiziana Maiolo presenta un menu completo di piatti con caratteristiche più primaverili. “Milano è una delle poche metropoli del mondo ad avere una cucina propria, fortemente legata alla sua storia e alle sue tradizioni. - spiega l’assessore alle Attività Produttive Tiziana Maiolo-con la vittoria di Milano quale sede dell’Expo 2015 il nostro obiettivo è di far diventare la nostra città capitale del food e rendere riconoscibile e unico il Milanstyle” Con la seconda De. Co nasce anche il Logo della denominazione comunale per i piatti tipici milanesi. Il logo della De. Co sarà realizzato come targa da esporre nelle vetrine dei ristoranti che propongono i piatti della cucina milanese nobilitati dalla De. Co e sarà apposto sui menu. Ma non solo. Tutte le pietanze ufficialmente riconosciute entreranno nel “Ricettario delle De. Co” un manuale di tradizione e storia della cucina milanese curato dai maestri dell’arte culinaria che contribuiranno a promuovere la memoria e il gusto tipico del Milanstyle. . |
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AD ASCOLI PICENO FRITTO MISTO ALL’ITALIANA E DAL MONDO: QUARTA EDIZIONE |
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Amatissimo fritto, piacere per la gola a tutte le latitudini. Purché cotto e servito a regola d’arte, innanzitutto caldo e croccante. Cibo di strada per eccellenza, grazie alla rapidità di esecuzione e alla capacità di rendere nobile e appetitosa qualsiasi materia prima, il fritto ha origini popolari che tuttavia non impediscono ai cibi tuffati nell’olio bollente di divenire meravigliosi esempi di raffinata gastronomia come accade nelle migliori tradizioni regionali italiane. Non si potrebbero definire altrimenti il fritto misto piemontese, piatto nato dalla necessità di utilizzare tutti gli scarti della macellazione degli animali, strada facendo arricchito di verdure e persino di dolci, o il fritto misto all’ascolana, immancabile protagonista dei portentosi menù dei giorni di festa o il fritto toscano che alla carne di pollo e coniglio affianca i tradizionali fiori di zucchine e i sorprendenti fiori di acacia. Fritto Misto all’Italiana e dal Mondo è un evento nato dalla necessità di rappresentare in maniera completa uno degli aspetti più golosi delle straordinarie tradizioni gastronomiche regionali italiane e dalla curiosità di esplorare le cucine europee e degli altri continenti. La quarta edizione della rassegna è in programma ad Ascoli Piceno dal 1 al 4 maggio con alcune significative novità che interessano il Percorso del Fritto e soprattutto “A scuola di frittura”, lezioni – cene in compagnia di grandi interpreti della cucina italiana. Le Sezioni Il Percorso del Fritto. Sezione centrale della rassegna, localizzata nella suggestiva Piazza Arringo, presenta stand dopo stand innumerevoli prelibatezze fritte. Ovunque la frittura sembra essere un elemento identitario: pensi alla Sicilia e ti vengono in mente prima le arancine e subito dopo i cannoli o viceversa, pensi a Napoli e immediatamente associ la le pizze fritte e le paste cresciute che lievitano e prendono forma direttamente nei grossi pentoloni riempiti di olio bollente, pensi ad Ascoli e già pregusti un’oliva ripiena. Così come è quasi impossibile non associare Roma al carciofo e al baccalà fritto. Da una metropoli all’altra, da un fritto all’altro: a Londra cambiano le abitudini e le materie prime, ma fish & chips, pesce e patatine fritte è di gran lunga il cibo più diffuso. A rappresentare la tradizione italiana saranno Abruzzo, Alto Adige, Campania, Emilia Romagna, Lazio, Lombardia, Marche, Piemonte, Sicilia, Toscana. Testimoni di quella internazionale saranno il Giappone, il Marocco, l’Inghilterra, il Brasile. Tantissime le tipologie di fritture presenti nel Percorso del Fritto: i grandi fritti misti piemontese, toscano e ascolano, il fritto di pesce di paranza, gli strauben altoatesini, le zuppulelle napoletane, gli sciatt valtellinesi, , la torta fritta (chiamata anche gnocco o crescentina) con gli squisiti salumi emiliani, gli scebbakie marocchini, i samosas sorta di ravioli originari dall’Asia, ma diffusi il tutto il Sudamerica. Scuola di Frittura La novità più significativa della quarta edizione della rassegna. Diversi importanti appuntamenti quotidiani per scoprire tutti i segreti di una tecnica di cottura rapida e semplice, ma che nasconde tanti piccoli accorgimenti da rispettare se si vuole una preparazione a regola d’arte, che nel contempo sia gustosa e sana. Ce li sveleranno, tra gli altri, Laura Ravaioli, chef e indiscussa protagonista del Gambero Rosso Channel, per il quale cura numerosi programmi e Antonio Tubelli, grande interprete della cucina napoletana, titolare di Timpani e Tempura, locale punto di riferimento per sapere tutto sulla cucina partenopea. A parlare del fritto marchigiano, dalle olive all’ascolana alla paranza, sarà lo chef Aurelio Damiani. La sala per le lezioni sarà allestita presso il Chiostro di San Francesco, che per tutta la durata della manifestazione ospiterà anche un ristorante con piatti delle regioni italiane e dei paesi stranieri presenti alla rassegna. L’enoteca La rassegna dedica un ampio spazio anche al vino. Nei pressi del percorso del fritto saranno presenti aziende italiane e picene e l’Enoteca del Rosso Piceno, spazio allestito dalla Vinea Enoteca Regionale di Offida, dedicato espressamente alla doc Rosso Piceno, di cui ricorrono i quarant’anni dell’istituzione. Nello spazio enologico verrà allestita anche una sala per le degustazioni delle aziende. Nell’are enoteca troveranno anche spazio le aziende dell’olio. Il Ticket- Assaggi di gusto e musei gratis Acquistando il biglietto della manifestazione, al costo di 8 euro, si ha diritto a cinque assaggio e all’ingresso gratuito alla Pinacoteca civica e al Museo d’arte contemporanea di Ascoli Piceno. . |
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PIATTI E GIOIELLI D’AUTORE:
I RISTORANTORI PADOVANI E LA SCUOLA DELL’ORO
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Fino a domenica 3 agosto, l’associazione dei Ristorantori Padovani contribuirà ad arricchire la mostra “Gioielli d’Autore. Padova e la Scuola dell’oro”, con l’inziativa “L’oro in cucina’ ’ Sapori ricercati e gioielli preziosi sono i protagonisti de “L’oro in cucina”. L’iniziativa proposta dall’associazione dei Ristorantori Padovani in occasione della mostra “Gioielli d’Autore”, che si terrà fino a domenica 3 agosto al Palazzo della Ragione di Padova. Sono 14 i ristoranti aderenti all’associazione dei Ristorantori Padovani che, dilettandosi nella creazione di “preziosi piatti d’autore”, contribuiranno ad arricchire l’offerta dell’esposizione “Gioielli d’Autore. Padova e la Scuola dell’oro”. Per tutto il periodo della mostra, infatti, i Ristorantori, all’interno dei rispettivi menu, proporranno alcuni piatti “dedicati”, preparati e decorati con oro puro, a 24 carati, che in forma di sfoglie impalpabili è tranquillamente commestibile. Tutti coloro che sceglieranno nei menù dei ristoranti aderenti un “piatto d’oro” , riceveranno un coupon che dà diritto a una riduzione di € 3 per l’ingresso alla mostra (il biglietto sarà quindi di € 5 invece che di € 8). La mostra, curata da Mirella Cisotto Nalon e Annamaria Spiazzi, è una grande testimonianza dell’arte orafa patavina e ospiterà oltre 500 preziose realizzazioni dei “maestri della città” che, da oltre cinquant´anni, creano gioielli-scultura destinati a un raffinato collezionismo e talora conservati in prestigiosi musei internazionali. In questo contesto anche l’associazione Ristorantori Padovani desidera oggi dare un contributo nella forma d’arte che conosce meglio, la cucina, attraverso la valorizzazione dei prodotti d’eccellenza e delle tradizioni locali arricchiti con l’utilizzo dell’oro. Alcuni fra i diciotto Maestri orafi che daranno vita con le loro opere al percorso espositivo nel Salone, come Giampaolo Balbetto, Giorgio Cecchetto e Paolo Marcolongo, hanno incontrato i quattordici chef dei Ristorantori realizzando alcuni piatti originali nel gusto e nella presentazione che saranno proposti durante tutto il periodo della mostra. I 14 Piatti d’Autore: Fiore del bosco Antica Trattoria al Bosco – Saonara (Pd) Fagottino di pasta fresca al tastasale e radicchi con salsa leggera all´oro rosso (zafferano) Trattoria al Bosco – Montegrotto Terme (Pd) Lingotto di fassona piemontese con sale dell´Himalaya e cognac Xo Trattoria Ai Porteghi - Padova Savarin di riso venere con salsa allo zafferano e asparagi con foglia d´oro Ristorante Bastioni del Moro – Padova Tagliolini neri con polpa di branzino e pepite d´oro Ristorante Bion – Camin (Pd) Ravioli alle erbette e faraona di corte padovana con foglia d´oro Ristorante Boccadoro - Noventa Padovana (Pd) Anello di calamaro farcito con granella di frutta secca su purea di piselli guarnito all´oro Antica Trattoria dei Paccagnella - Padova Risotto al nero di seppia con foglia d´oro Trattoria Dotto di Campagna – Padova, Ponte di Brenta/torre Riso venere nero, oro grezzo, pollo di Corte Benedettina e tenere sculture di verdure con polvere dorata al curry Ristorante il Tinello - Padova Gnocchetti di ricotta con erbette, gamberoni, fumo e oro Ristorante La Montanella - Arquà Petrarca (Pd) Cabochon di sampietro in pastella con doratura Ristorante Enoteca La Saccisica – Piove di Sacco (Pd) Il cioccolato, l´oro e il caramello in semifreddo Ristorante Montegrande – Rovolon (Pd) Costolette su oro giallo farcite ai formaggi con punte bianche e verdi Ristorante Piroga Padova – Tencarola di Selvazzano (Pd) Nuvola d´oro su fragole e cioccolato Ristorante Hostaria San Benedetto - Montagnana (Pd) . |
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DA PARIGI , NELL’OTTOBRE 2007, “MOVENZE BAROCCHE” DI AMEDEO MONOPOLI ARRIVA A MILANO IN OCCASIONE DEL SALONE DEL MOBILE OSPITE DEL GRANDE MAESTRO CIOCCOLATIERE ROBERTO CATINARI NEL SUO NEGOZIO “ARTE DEL CIOCCOLATO”IN VIALE MONTE NERO, 73.
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La mostra fotografica "Movenze Barocche" di Amedeo Monopoli unisce tra loro barocco, danza, pittura e fotografia realizzando delle immagini uniche che unite ad una sorta di “gioco di parole visivo - fotografico ( attraverso l’utilizzo di digitalizzazioni in camera chiara ) crea immagini simili, ma del tutto diverse. Concetto meglio definito in “immagini ritratte nelle mutazioni di se stesse”. Amedeo Monopoli vive e lavora in Sicilia, a Modica, la splendida città barocca patrimonio dell’Unesco, famosa capitale della cioccolata . “Questo meraviglioso scenario, che mi circonda, che mi turba, che mi affascina, che mi lascia ancora oggi a bocca aperta quando alzo gli occhi e scopro che in questo ed in quest’ altro palazzo, c’è un mascherone, un fregio che non avevo colto prima; continua giornalmente a svelarsi come per incanto e fa parte della mia persona, condizionando il mio modo di vedere e vivere l’ arte, che cerco di esprimere con la fotografia. ” La sua personale fotografica “Movenze Barocche” nasce da questa consapevolezza e “dal desiderio di esprimere il modo di vivere le mie origini cercando di dare l’idea dell’essenza Barocca insita in ognuno di noi”. Una ballerina professionista co-protagonista di questo progetto, Ornella Cicero, un corpo nudo dipinto con raffinate figure barocche dove persino la polvere di cacao è intervenuta nel make up per dare quegli strani effetti di chiaroscuro e di estremo calore che si ritrovano nei palazzi, sulle mensole antropomorfe dei ricchi balconi incisi nella pietra modicana, una danza ed una fotografia che diviene pittura danno vita ad “immagini ritratte nelle mutazioni di se stesse” come dice la stessa Cicero. Le fotografie sono state realizzate attraverso un connubio di tradizione e di moderna grafica con l’utilizzo di filtri, sovrapposizioni, riflessioni, moltiplicazioni Alla base, una grande elaborazione digitale ed una continua manipolazione delle immagini fino ad ottenere veri quadri che a volte ricordano i magici disegni dei caleidoscopi, ma con una incredibile sensualità diffusa un po’ ovunque, data sia dall’armonia della danza e dalla sua gestualità, sia dai colori e dai contrasti del corpo in movimento, sia dalla sensibilità dell’ artista fotografo che ha saputo coglierla e trasmetterla non perdendola anzi amplificandola . Per informazioni: info@amedeomonopoli. Com . |
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PATATE DA AMARE: PATATE PERFETTE PER MILLE RICETTE
PATATE FRANCESI: ALLA CONQUISTA DELL’EUROPA
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La Francia è il terzo produttore europeo per volume di patate da conservazione e il primo per valore di prodotto. Ogni anno sul mercato del fresco più di 2 milioni di tonnellate di patate vengono commercializzate. Inoltre, la Francia è il primo fornitore di patate per l’Italia: arrivano d’oltralpe oltre il 45% delle patate importate nel nostro Paese. La campagna 2006-2007 ha raggiunto ottimi livelli d’esportazione raggiungendo più di 1,8 milioni di tonnellate, risultato nettamente superiore rispetto alle annate precedenti. L’ottima performance è stata supportata dalla particolare situazione congiunturale, caratterizzata da condizioni climatiche difficili, che hanno toccato praticamente tutti i paesi d’Europa. La Francia, che ha saputo controllare la propria produzione sia sul piano qualitativo che quantitativo, ha potuto beneficiare di un incremento della domanda da parte del mercato estero. Secondo i dati della dogana francese, le esportazioni di patate dalla Francia per il periodo 1 agosto 2006 – 31 luglio 2007 sono cresciute a 1. 816. 500 tonnellate, contro le 1. 514. 500 della stagione precedente. I mercati principali restano Italia e Spagna con un aumento consistente delle esportazioni riscontrato verso i paesi dell’Europa del Nord: Belgio, Paesi Bassi e Germania. Il commercio estero delle patate francesi, dunque, è un settore in continua crescita: dal 1 agosto 2006 al 31 luglio 2007 il valore delle esportazioni di patate da conservazione si è attestato sui 457,5 milioni di euro, contro i 261,4 milioni nel 2005/2006 e i 205,9 milioni nel 2004/2005. I primi dati relativi alla campagna 2007/2008 sono buoni anche se non eguagliano i livelli precedenti: dal 1 agosto 2007 al 31 gennaio 2008 le esportazioni francesi di patate da conservazione sono di 136. 300 tonnellate, contro le 205. 100 tonnellate del 2006/2007 e le 98. 600 tonnellate del 2005/2006 nello stesso periodo. Patate Francesi: Priorita’ Data Alla Qualita’ Offerta qualitativa diversificata e segmentata in funzione degli usi culinari. Questi sono i punti di forza che caratterizzano le patate francesi, una delle produzioni d’eccellenza del terroir di Francia. La Francia ha un ruolo di primo piano nella produzione di patate lavabili, in particolare della varietà a polpa soda. L’ambiente favorevole, caratterizzato dalla diversità del clima, dei terreni (i terroirs) e delle risorse idriche, rende possibile ottenere un prodotto di alta qualità. Con oltre 100 varietà, le patate francesi si propongono così con un’ampia gamma di sapori. Alla diversificazione dell’offerta si aggiungono numerosi altri fattori, che consentono di ottenere un prodotto eccellente: il savoir-faire nelle tecniche di produzione e di stoccaggio, il “suivi” e il controllo della qualità realizzato su tutti i livelli della filiera, dal ricevimento dei prodotti nei centri di confezionamento fino ai negozi, la crescente attenzione all’ambiente. Ecco perché oggi parlare di patate francesi significa proporre una gamma di prodotti di qualità, ma anche di sapori, di gusti e di consistenze in grado di assicurare al consumatore la patata giusta per ogni utilizzo culinario. Patate Francesi: Un Alimento Moderno E Versatile Dall’antipasto al dolce: con le patate si può costruire un menu completo, stuzzicante e gustoso. Ma per ottenere un risultato perfetto occorre saper scegliere la tipologia giusta. Le Patate francesi sono un prodotto perfetto per chi vuole una cucina di qualità ed esige il meglio sulla sua tavola per almeno due motivi: la selezione e la classificazione in funzione dell’uso gastronomico cui sono destinate. In questo modo l’interprofessione francese del settore aiuta consumatori e chef ad individuare con grande facilità la patata giusta per ogni piatto. Infatti, le oltre 100 varietà di patate prodotte in Francia, in aree con caratteristiche diverse tra loro, vengono classificate commercialmente in 3 “famiglie”: * le patate a polpa soda, vera specialità francese, contengono un basso tasso di materia secca per un buon comportamento alla cottura. Sono raccomandate per le preparazioni al vapore o lessate e di insalate. * Le patate a polpa tenera o fondente sono più adatte per le ricette cotte a fuoco lento, i piatti al forno, le preparazioni saltate in padella o rosolate. * Le patate a polpa farinosa, dall’elevato tasso di materia secca, si sciolgono in cottura e sono particolarmente indicate per le minestre e il purè. Tra l’altro, visto che assorbono poco olio, sono altrettanto buone fritte. La giusta scelta della varietà di patate in base all’uso culinario è garanzia di un miglior risultato finale in cucina. Cnipt – Comitato Nazionale Interprofessionale Della Patata Francese Cnpit è il Comitato Nazionale Interprofessionale della Patata Francese, creato da e per tutti gli attori della filiera per valorizzare le patate da conservazione francesi sul mercato del fresco. Le parole d’ordine per il Cnipt sono comunicazione, qualità e informazione. La comunicazione gioca un ruolo fondamentale in un mercato alimentare fortemente concorrenziale e interessato da comportamenti di consumo in evoluzione. La comunicazione collettiva adottata dal Cnipt consente di agire efficacemente sull’immagine del prodotto e di incoraggiarne il consumo, fornendo informazioni utili sul piano culinario e in materia di nutrizione. Per questi motivi la campagna di comunicazione del Cnipt è stata ulteriormente rafforzata anche in Italia. Identificare le problematiche professionali, trovare soluzioni, dimostrare il proprio savoirfaire, rispondere alle richieste dei consumatori e della società: questi sono gli obiettivi della politica di qualità adottata dal Cnipt. Per la filiera del fresco la qualità e gli aspetti tecnologici hanno un ruolo fondamentale e riguardano tutte le fasi, dalla produzione alla distribuzione: standard qualitativi e igienici, qualità della presentazione, gusto, sicurezza alimentare, tutto nel rispetto dell’ambiente. Una pratica di “buone norme di produzione”, che rispondono agli obiettivi messi in atto utili per un’agricoltura ponderata. Questa pratica è riconosciuta da una norma Afnor Nf V25 – 111. Lo sviluppo economico della filiera dipende in parte da decisioni collettive, che superano le naturali divergenze d’interessi tra gli operatori. Per questo motivo il Cnipt assicura una diffusione puntuale e regolare delle informazioni in materia di regolamentazioni, di qualità e d’economia tra tutti gli operatori della filiera, per consentire loro di prendere le migliori decisioni possibili. Il Cnpit ha un proprio sito (www. Cnipt. Com) dove è possibile trovare informazioni e curiosità sull’universo della patata e sulle sue molteplici sfaccettature: la storia, il percorso produttivo, le caratteristiche del mercato, i valori nutrizionali e, inoltre, ricette sfiziose e consigli di cucina. Giunge al termine la campagna Patate da Amare 2008, Anno Internazionale della Patata. Si conclude con grande successo la campagna di comunicazione Patate da Amare voluta dal Cnipt (Comitato Nazionale Interprofessionale della Patata Francese) per il 2008. La campagna del Cnipt ha come scopo proprio quello d’informare il consumatore sulle diversità di varietà di patate francesi e sui loro differenti usi gastronomici. Questo obiettivo è stato raggiunto attraverso un concorso, che ha coinvolto i responsabili d’acquisto in modo interattivo e divertente, ottenendo un alto numero di adesioni. Il concorso era caratterizzato da un quiz dedicato alle patate e alle loro innumerevoli qualità. Il consumatore era chiamato a testare la sua preparazione in questo campo risolvendo i quesiti e inviando via posta il coupon per poter partecipare all’estrazione di speciali premi pensati apposta per la realizzazione di golose ricette: 10 vaporiere Fs 560 firmate Kenwood, 20 set fondue in ghisa Ilsa e 20 bistecchiere con vassoio di legno Ilsa. Protagonista della campagna Patate da Amare 2007/2008 è stato nuovamente Enrico Cerea, Chef del ristorante Da Vittorio a Bergamo, sempre alla ricerca dell’eccellenza in ogni suo piatto e testimone della bontà di questo prodotto e della sua versatilità in differenti preparazioni. La campagna è stata pianificata sulle principali testate consumer, femminili e gastronomiche, su alcuni siti internet e sul sito www. Patate-da-amare. It, divertente e colorato contenitore dedicato al mondo delle patate francesi e ricco di informazioni e curiosità, dalla storia, ai valori nutrizionali, a consigli di cucina e sfiziose ricette. Una novità della campagna 2007/2008 è il nuovo logo Patate da Amare rinnovato dal punto di vista visivo e grafico che richiama il sito www. Patate-da-amare. It. . |
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UN REGIME DIETETICO BILANCIATO NELLA NUOVA SETTIMANA DI TRATTAMENTI DEL REGINA ISABELLA
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Si chiama Health&beauty Style ed è il nuovo programma di remise en forme globale elaborato dalla struttura termale annessa all’Albergo della Regina Isabella di Ischia, una delle più rinomate a livello internazionale. Un programma benessere che si sviluppa nell’arco di una settimana e che prende vita dalla sinergia di trattamenti termali, strategie alimentari e attività fisica, rigorosamente adattati al singolo soggetto. A definire il programma con modalità scientifiche e procedure strettamente individuali è lo Staff Medico dell’Health Spa, che, dopo una visita medica preliminare e un accurato check up cutaneo, delinea il quadro clinico dell’ospite. I trattamenti proposti nell’arco della settimana beneficiano dell’elevata concentrazione di principi attivi contenuti nelle acque salso-solfate-bicarbonate-calciche-magnesiche, che sgorgano dalle fonti termali ischi tane, applicate tramite il fango Regina Isabella. Per mantenere i risultati raggiunti, il Dott. Paolo Magrassi, direttore medico dell’Health Spa dell’Albergo, in collaborazione con Mario Mancini, professore emerito di Clinica Medica all’Università Federico Ii di Napoli, e con la Dott. Ssa Anna Maria Rivieccio della Scuola di Dietologia e Dietetica della stessa Università, ha sviluppato un programma dietetico, che punta a raggiungere un efficace controllo del peso corporeo a lungo termine, affinché il benessere e la bellezza dell’Healt&beauty Style si traducano in un autentico stile di vita. Si tratta di un programma alimentare basato sulla dieta mediterranea, elaborato secondo le linee guida dell’American Heart Association, autorità mondiale nel campo della salute e della prevenzione cardiovascolare. Povera di grassi saturi e ricca di antiossidanti, grassi monoinsaturi, acidi grassi omega-3 e fibre, la dieta mediterranea si è dimostrata in numerosi studi clinici su larga scala il regime dietetico più corretto per prevenire malattie cardiovascolari e metaboliche. Ma non è tutto. Gli ospiti hanno la possibilità di seguire vere e proprie lezioni di cucina, per apprendere le modalità più corrette nel preparare le pietanze previste nel programma. Il nuovo Bar Salute, allestito all’interno della struttura termale, offre, inoltre, ulteriori spunti, proponendo salutari bevande a base di frutta e verdura … info@reginaisabella. It www. Reginaisabella. It . |
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“NIENTE È SFRITZIOSO COME RITZ”
DOPO OLTRE 10 ANNI IL CELEBRE BISCOTTO DOLCE/SALATO TORNA IN TV
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Saiwa è on air con la campagna pubblicitaria dedicata a Ritz, l’irresistibile biscotto dal gusto dolce e salato e dalla consistenza che si scioglie in bocca. L’investimento, pianificato da Mindshare, è veicolato sulle reti Mediaset. La creatività, ideata da Jwt Italia, prevede due film di animazione della durata di 15” declinati sui soggetti “Party” e “Picnic”, entrambi di forte impatto nell’enfatizzare l’atmosfera di festa e i momenti conviviali di cui Ritz è il protagonista ideale. Il filo conduttore dei due cartoon, accompagnati da una colonna sonora vivace e festaiola, è rappresentato dall’elemento cromatico: il rosso, che da sempre contraddistingue la confezione di Ritz, fa infatti da sfondo ai due filmati. Il posizionamento di Ritz che la campagna sottolinea è quello di un prodotto estremamente “sociale”, evidenziato anche dal voice over. Un altro elemento distintivo di Ritz viene messo in luce dal sonoro degli spot: la consistenza del biscotto, che si scioglie in bocca senza rinunciare alla croccantezza. Lontano dalle scene pubblicitarie dagli anni Novanta, Ritz torna a ribadire il proprio ruolo di protagonista negli snack – e di vero classico nel suo settore - posizionandosi come un prodotto perfetto da gustare in compagnia e dalla forte carica emozionale. “Ritz ha una brand awareness senza pari nel suo settore, e si accompagna a valori centrali per Saiwa quali l’emozione, il divertimento e lo stare insieme” ha dichiarato Piergiorgio Burei, Direttore Marketing & Proximity Sales di Saiwa. “Per questo siamo felici di poter varare una campagna pubblicitaria dedicata a questo prodotto, convinti che rafforzerà ulteriormente la forza del suo marchio e la sua popolarità”. . . |
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LA NUTRIZIONE NON È SOLO UNA QUESTIONE DI INGREDIENTI: LE SOLUZIONI CHE SI POSSONO ADOTTARE NELLA
PRATICA DI TUTTI I GIORNI PER MANGIARE IN MODO PIÙ EQUILIBRATO E SALUTARE. IL CASO DI TEFAL ACTIFRY E VITACUISINE
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La World Health Organization parla di “Globesità” in riferimento alla crescita epidemica di sovrappeso e obesità che coinvolge oggi molte zone del Mondo. Il Rapporto sulla Salute nel Mondo dell’Oms, Organizzazione Mondiale della Sanità, riporta che più di un miliardo di persone sono sovrappeso e fra queste almeno trecento milioni sono obese. In Italia la situazione si presenta critica: circa 1 italiano su 10 è obeso e quasi 4 connazionali su 10 sono in sovrappeso. Le cause sono molteplici e riconducibili, oltre a fattori genetici e costituzionali, anche ad abitudini alimentari disordinate e poco controllate, legate ad esempio allo scarso consumo di frutta e verdura, al consumo di pasti veloci fuori casa, al tempo ridotto che viene dedicato alla preparazione dei piatti, all’utilizzo degli alimenti surgelati e precotti e alla scarsa attenzione ai valori nutrizionali degli alimenti. Il Prof. Carruba ha inoltre sottolineato il legame esistente tra un’alimentazione corretta ed equilibrata e i metodi di cottura utilizzati, ed evidenziato gli accorgimenti che possono essere facilmente adottati nella quotidianità allo scopo di ridurre i rischi di una scorretta alimentazione: dall’equilibrata ripartizione del fabbisogno nutrizionale tra i diversi pasti della giornata, all’attenzione nei confronti degli ingredienti selezionati, fino al controllo delle modalità con cui tali ingredienti vengono cucinati. A questa pratica non sempre viene assegnata la giusta rilevanza: la metodologia di cottura infatti, oltre ad incidere sul gusto delle pietanze, svolge un ruolo fondamentale dal punto di vista della salute per le sue importanti ricadute sul valore nutrizionale dell’alimento. Con i giusti accorgimenti, è possibile porre rimedio alle scorrette abitudini alimentari ogni giorno. Le innovazioni tecnologiche arrivano in aiuto in questo senso. Tefal, dopo un impegno decennale nella ricerca inerente alla Salute e in seguito alla stretta collaborazione con Professionisti della Nutrizione, ha presentato Actifry e Vitacuisine, che rappresentano nuove opportunità, uniche sul mercato, per cucinare tutti i giorni in casa dei piatti più salutari. Queste innovativi strumenti sono stati studiati e realizzati appositamente per ridurre la percentuale dei grassi, ottimizzare le proprietà benefiche degli alimenti durante la cottura garantendo quindi un’alimentazione più equilibrata senza dover rinunciare al gusto. Una dimostrazione della semplicità di utilizzo e della versatilità degli strumenti di cottura Nutritious & Delicious è stata offerta dallo chef Carlo Cracco, che ha guidato la platea in un’esperienza gastronomica unica presentando le sue nuove ricette ideate e realizzate attraverso tali prodotti. Lo chef, durante il dibattito, ha sottolineato la difficoltà di eseguire in casa alcune cotture in maniera ottimale, perché in genere non si conoscono i procedimenti corretti e non si hanno a disposizione strumenti adeguati per ottenere le giuste temperature. Actifry e Vitacuisine invece, consentono di ovviare al problema raggiungendo autonomamente le temperature ideali: semplicemente impostando il timer gli alimenti vengono cotti perfettamente senza bisogno di alcun intervento. Da non dimenticare poi, sono le infinite possibilità di sperimentazione: ‘Ci siamo divertiti molto ad utilizzare Actifry per preparare un risotto, che è risultato molto leggero e saporito; con Vitacuisine, invece, abbiamo realizzato un delicatissimo tiramisù al vapore. Il divertimento è fondamentale in ogni cucina, e questi prodotti sono estremamente versatili. ’ Stefano Cau, nel corso del dibattito, ha invece ribadito l’impegno di Tefal nel sensibilizzare i consumatori sui temi dalla salute e di una corretta alimentazione: già da novembre 2007, Tefal mette a disposizione dei consumatori un servizio di Consulenza Nutrizionale presso numerosi punti vendita della Grande Distribuzione, allo scopo di presentare i prodotti attraverso personale altamente specializzato in Alimentazione e Nutrizione; si tratta di dietiste e nutrizioniste la cui formazione non viene incentrata sulla vendita del prodotto ma sull’interazione con il consumatore, che è libero di chiedere consigli e suggerimenti sulla propria alimentazione e, ovviamente, sulle funzionalità di Actifry e Vitacuisine. Buone tecniche di cottura per una sana alimentazione: la gamma Nutritious & Delicious La metodologia con cui gli alimenti vengono cucinati è cruciale per limitare l’apporto energetico, per mantenere una dieta equilibrata ma appetitosa e per preservare gli oligoelementi, quali le vitamine e i sali minerali. La scelta del metodo di cottura risulta fondamentale in quanto in funzione di esso il valore nutrizionale degli alimenti può variare significativamente. Oltre alla loro influenza sulle qualità nutrizionali, la preparazione e la cottura hanno anche un notevole impatto sul gusto. Una soluzione innovativa per cucinare a vapore: Vitacuisine Attualmente cucinare a vapore è considerata una delle tecniche culinarie più salutari, in quanto i cibi così preparati perdono solo una minima parte di vitamine e antiossidanti, elementi fondamentali per la salute dell’organismo. Difatti le pietanze non entrano in contatto diretto con il liquido di cottura e pertanto i nutrienti idrosolubili permangono all’interno del cibo. Un’altra caratteristica che rende la cottura a vapore equilibrata è che non necessita di grassi aggiunti, limitando così l’apporto lipidico dei piatti preparati con questa tecnica. Inoltre la temperatura a cui i cibi sono sottoposti è costante, oscillando tra 95° e 100°C. Ciò previene la degradazione dei nutrienti e la perdita del sapore e dell’aroma degli alimenti. Cuocere a vapore è perciò un mezzo per gustare al meglio il cibo che mantiene inalterate sia le proprietà nutrizionali che le caratteristiche organolettiche. La cottura a vapore mediante Vitacuisine consente di: Preparare un pasto completo, saporito ed equilibrato in poco tempo per tutta la famiglia. La cottura al vapore con Vitacuisine permette di preparare un intero pasto per tutta la famiglia (pesce, pollame, frutta e verdura in una sola mossa) grazie alla presenza di 3 scomparti di cottura indipendenti. Preserva il gusto ed il sapore di ogni ingrediente in quanto previene qualsiasi contaminazione crociata fra gli alimenti, come dimostrato da uno studio specifico sul prodotto. Cucinare mediante un metodo sano e delicato. Il rapido preriscaldamento, la regolazione della temperatura che non supera i 100°C e la funzione Vitamin Plus, preservano al meglio il contenuto vitaminico di tutti gli alimenti. Se la temperatura a cui i cibi sono sottoposti è costante l’alimento preserva sapore, colore e aroma e i nutrienti non si degradano. Un fondamentale aiuto che protegge dalle malattie cardiovascolari e dall’invecchiamento cellulare. . |
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BIALETTI PORTA IN CUCINA I PERSONAGGI PIÙ AMATI DEI CARTOON WARNER BROS.:
UN REGALO CHE PORTA IL BUONUMORE SUI FORNELLI
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Bialetti presenta i nuovi, allegri e coloratissimi strumenti da cottura Warner Bros. Portando in cucina gli inimitabili personaggi Tweety e Sylvester, protagonisti degli esilaranti cartoni animati Looney Tunes e Merrie Melodies. La presenza dei personaggi dei Looney Tunes, aggiunge un tocco di vivacità e di divertimento all’impeccabile funzionalità degli strumenti da cottura; un ingrediente perfetto per tenere la monotonia lontana dalla cucina. La gamma di prodotti Warner Bros. Si articola in padelle, casseruole e tegami di diversa misura, realizzati in alluminio antiaderente e accomunati dal brio e dalla simpatia dei decori policromatici che raffigurano il giallo canarino Tweety o il buffo e pasticcione Sylvester. Gli articoli delle nuove linee Warner Bros. Bialetti sono un’idea regalo originale per qualsiasi occasione in cui si desideri comunicare affetto e simpatia. Dal punto di vista tecnico, le nuove linee confermano le caratteristiche qualitative e di affidabilità degli strumenti da cottura firmati dall’Omino con i Baffi. Ogni articolo, infatti, è dotato di fondo in alluminio ad alto spessore per una diffusione ottimale del calore, mentre il rivestimento interno antiaderente applicato con sistema Act. Il rivestimento esterno è in vernice siliconica di colore nero brillante in associazione al decoro di Sylvester e blu metallizzato per il decoro Tweety. Manici e manigliame, infine, sono realizzati in bakelite con un inserto colorato in tinta con il corpo di padelle, casseruole e tegami. Le nuove linee di strumenti da cottura Warner Bros. Nascono nell’ambito della partnership tra Bialetti e Warner Bros. Consumer Products, divisione della Warner Bros Entertainment che si occupa dei programmi di licensing e merchandising. . |
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BLACKBERRY HA PARTECIPATO AL VINITALY DI VERONA
CON UNA NUOVA APPLICAZIONE PER GLI AMANTI DEL VINO
AL VINITALY CON BLACKBERRY:
SULLO SMARTPHONE UN PERSONAL SOMMELIER
PER SCOPRIRE TUTTI I SEGRETI DEL VINO
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Viaggiare attraverso il mondo dei vini sarà sempre più semplice grazie ad un’applicazione creata in esclusiva per Blackberry da Neosistec presentata alla più importante fiera enologica italiana. Research in Motion (Rim), la società canadese che produce Blackberry soluzioni in movimento, è presente alla 42esima edizione di Vinitaly, in programma alla Fiera di Verona dal 3 al 7 aprile 2008. In quest’occasione viene presentata una nuova applicazione sviluppata dalla Neosistec in esclusiva per gli smartphone Blackberry che sarà a disposizione di coloro che verranno a visitare lo stand. Si tratta di un “sommelier personale”, un servizio che consente, all’utente Blackberry, di avere informazioni sui vini oltre alla disponibilità per un eventuale acquisto. L’applicazione è stata creata da Neosistec – una delle principali aziende spagnole nello sviluppo di sistemi mobili innovativi per la piattaforma Blackberry – e consente a tutti gli utenti di accedere in qualsiasi momento al servizio, di acquistare in tempo reale il vino desiderato o di spedirlo in dono ad un amico. E’ possibile cercare il proprio vino preferito indicando il produttore o altre informazioni contenute nell’etichetta o nella bottiglia oppure indicando la regione di provenienza. Il sistema invierà direttamente sul Blackberry tutte le informazioni relative al vino selezionato, una fotografia della bottiglia e le opzioni relative ad un eventuale acquisto. E’ possibile inoltre inserire il proprio commento personale su uno specifico vino ed inviarlo ad un amico o a qualsiasi altro utente di Blackberry. Le ultime 5 ricerche effettuate, vengono inoltre automaticamente memorizzate dal sistema consentendo così un risparmio di tempo nelle ricerche successive. . |
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IL VIGNETO FRIULI AL VINITALY PER LA CONSACRAZIONE DEFINITIVA
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Uno stand di 400 metri quadrati, oltre 200 aziende presenti, quasi 300 vini “in esposizione”. Numeri di spessore, che testimoniano le massicce forze promozionali messe in campo dalla Regione per presentarsi ancora una volta da protagonista al Vinitaly, celebre kermesse del mondo vitivinicolo in programma dal 3 al 7 aprile a Verona. Celebrato dallo slogan Terra di Grandi Vini Bianchi, il Vigneto Friuli era al padiglione 6 di Veronafiere con la convinzione che l’eccellenza della propria produzione vitivinicola e agroalimentare rappresenti un biglietto da visita fondamentale per promuovere l’intero territorio del Friuli Venezia Giulia. Proprio per questo la Regione ha schierato uno stand di oltre 400 metri quadrati, con una prestigiosa area istituzionale articolata su due piani. Al piano inferiore, cuore dello spazio espositivo regionale, un imponente “banco d’assaggio”, dotato di uno sviluppo di oltre 30 metri, realizzato e gestito unitariamente dai nove consorzi di tutela, dalla Federdoc Fvg e dalla Turismofvg. Continuano ad aumentare le aziende vitivinicole presenti, ben 211 in questa edizione, così come i vini in degustazione, che raggiungono quota 287 etichette, molte delle quali rappresentano produzioni autoctone. Terra di grandi vini bianchi – lo slogan scelto per promuovere le varie realtà regionali – esprime la volontà di puntare sulle specificità enologiche che hanno permesso al Friuli Venezia Giulia di primeggiare, a livello qualitativo, sia Italia sia nel mondo. Tra i momenti più stuzzicanti del programma fieristico spiccano i Laboratori dei sapori, appuntamenti di degustazione e conoscenza dei vini e dei prodotti tipici regionali, che in tutti gli eventi nei quali sono stati proposti hanno riscosso grande successo sia tra operatori e giornalisti sia tra i visitatori. Il palinsesto prevedeva una media di circa tre eventi enogastronomici al giorno, per un totale di 17 laboratori suddivisi nei cinque giorni di fiera: dall’incontro tra il classico prosciutto di San Daniele e il Tocai Friulano – un laboratorio ripetuto per quattro volte a beneficio dei buyer stranieri – al pregiato accostamento asparago bianco friulano – vini del Collio, senza dimenticare l’ampio ventaglio di proposte “dolci” a disposizione, con il Ramandolo e il Picolit pronti a dominare la scena. La star di questi attesissimi momenti enogastronomici non poteva che essere il Friulano, protagonista assoluto di cinque dei 17 appuntamenti tematici. Accanto al re dei suoi vini bianchi, il Vigneto Friuli – territorio vitivinicolo nel quale confluiscono i nove consorzi Doc e Docg della regione – schiererà tutti i suoi gioielli in bottiglia: la Ribolla Gialla, la Vitovska, la Malvasia, ma anche vitigni internazionali quali il Sauvignon, il Pinot Bianco, il Pinot Grigio, lo Chardonnay. Se sui bianchi è imperniata la strategia promozionale del Vigneto Friuli, non poteva mancare una nutrita rappresentanza dei grandi vini rossi del Friuli Venezia Giulia, presentati in pompa magna nell’arco di tutta la manifestazione. Una squadra di campioni, insomma, per confermare la leadership, almeno a livello qualitativo, della produzione vitivinicola regionale in Italia, e per ribadire ancora una volta l’inscindibile legame che unisce vino e territorio. . |
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PORDENONE: IN PROGETTO LA GUIDA AI VINI DEL FVG IN RUSSO |
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Vinitaly 2008 si appresta a battere il proprio record storico nelle presenze di operatori provenienti dall’estero. A manifestazione conclusa infatti, si può dire che un visitatore su due era straniero, con un aumento del 25% sul 2007 (quando gli operatori esteri totali furono 38 mila da 102 Paesi), e sono oltre 2. 700 i giornalisti accreditati da più di 50 Paesi. Di particolare interesse la presenza di operatori russi in visita agli stand. Tra questi anche alcuni importatori ospiti delle Camere di Commercio del Friuli Venezia Giulia nei mesi di ottobre e dicembre nell’ambito del progetto di promozione delle relazioni economiche tra la Regione Fvg e la Federazione Russa, a testimoniare il fatto che alcuni rapporti avviati in occasione di questa visita stanno cominciando a dare i primi frutti. Il mercato russo con un tasso di crescita economico pari al 6,6% e un consumo di vino che cresce dal 25 al 30% l’anno rappresenta per i nostri imprenditori vinicoli uno dei mercati-obiettivo più importanti in ambito extra europeo. Anche se nella gerarchia delle bevande alcoliche preferite dai russi il vino si trova al terzo posto dopo vodka e birra, il consumo pro capite negli ultimi tre anni è aumentato sensibilmente, raggiungendo i 7 litri. Mosca assorbe il 65% di tutte le vendite di vini italiani e San Pietroburgo il 15%, mentre il restante 20% è distribuito nel resto del territorio russo. Nel corso di alcuni incontri di approfondimento proposti da Veronafiere è emersa. In ambito enologico, la necessità di sopperire alla mancanza di alcuni elementi di base che in ambito promozionale possano favorire la conoscenza della produzione italiana e la nascita di una certa cultura sul vino. Informazioni, manuali per sommelier redatti in lingua originale, schede tecniche, che possano essere di supporto alla formazione di queste figure professionali e propedeutiche alla redazione di una lista vini nei ristoranti fatta in modo adeguato. A seguito delle attività promozionali avviate in Russia, le Camere di Commercio di Pordenone e Udine hanno ben saputo cogliere questa esigenza, promovendo la traduzione di un compendio della Guida Vini in russo che sarà presentato e distribuito in Russia in occasione delle prossime attività in programma nell’ambito del progetto di promozione e sviluppo delle relazioni economiche tra la Regione Friuli Venezia Giulia e la Federazione Russa. Si vuole con questo strumento dare l’opportunità agli operatori di settore di conoscere le caratteristiche del settore vitivinicolo della regione raccolte nelle ultime tre edizioni della Guida (2006-2007-2008) e che riguardano, a esempio, la descrizione dei vitigni, le Doc, il sistema dei consorzi, la vinificazione. Alla pubblicazione sarà abbinato un cd all’interno del quale sono raccolte le presentazioni delle aziende vitivinicole recensite nell’edizione 2008. Uno strumento di marketing internazionale in piena regola, insomma, che ha già riscontrato il plauso dei sommeliers di San Pietroburgo. . |
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GERMOGLI DI PRIMAVERA PERBACCO – ORMELLE 11/12/13 APRILE 2008 |
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Mostra dei vini tipici del territorio con premiazione dei migliori prodotti, degustazione prodotti tipici in abbinamento ai vini, cena con menu a base di asparago bianco. Sabato 12 aprile è possibile, su prenotazione, gustare una cena con menù a base di asparagi e l’illustrazione degli abbinamenti culinari proposti. Per informazioni su Perbacco: Pro Loco Ormelle tel. 0422 745017 cell. 348 6042230 e mail proloco-ormelle@libero. It . |
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VALORIZZAZIONE VITICOLTURA DI MONTAGNA – PRESENTAZIONE RICERCA NEL BELLUNESE |
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Si svolgerà venerdì 11 aprile prossimo a Feltre, con ritrovo alle 9,30 all’Istituto professionale per l’agricoltura e l’ambiente “Antonio Della Lucia”, la giornata di presentazione delle attività di caratterizzazione viticola dell’area bellunese, in funzione di una ripresa e sviluppo dell’enologia nelle aree alpine. L’iniziativa – ricorda il vicepresidente della Giunta regionale – rientra nel progetto dal titolo “Valorizzazione di aree viticole di montagna tramite scambio di know – how”, attivato nell’ambito della Misura “Cooperazione transfrontaliera nel settore primario” del Docup Interreg Iiia Italia – Austria. Il progetto, che ha visto coinvolti Veneto e Carinzia nella valorizzazione delle aree viticole montane, ha inteso verificare l’opportunità economica e tecnica di reintrodurre, in alcune zone del territorio bellunese e della Carinzia, la coltura della vite, un tempo presente ma progressivamente abbandonata. Per questo sono state attuate specifiche sperimentazioni ed è stato avviato uno scambio di esperienze tra il Veneto e il land austriaco. In particolare sono state identificate le zone della provincia di Belluno e della Carinzia che presentano aspetti “vocazionali” per la coltura della vite e sono state individuate le varietà più idonee ad essere coltivate, con la realizzazione di campi sperimentali. E’ stato definito inoltre un sistema stabile di interscambio di know-how maturato dalle parti. Ora siamo alla fase finale – ha aggiunto il vicepresidente – che prevede tra l’altro la verifica e la divulgazione dei risultati ottenuti. Nel corso della giornata feltrina saranno visitati alcuni impianti e, al termine, saranno degustati alcuni vini ottenuti con le uve prodotte nel contesto del programma transfrontaliero, cui si aggiungono anche quelli relativi all’iniziativa regionale “recupero di vecchie varietà”. . |
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CUBAN BARREL PROOF: IL SIMBOLO PER ECCELLENZA
DELL’ARTE DEL RUM
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Havana Club, il rum cubano più conosciuto e apprezzato al mondo, dedica ai suoi intenditori più esperti, Cuban Barrel Proof. Un esclusivo distillato ottenuto solo dal pregiato blending dei più nobili rum cubani invecchiati. Il mito di Cuba, che ha fatto del rum una vera e propria espressione culturale. L’atmosfera irripetibile di L’havana, la più grande città dei Caraibi, dove l’arte e la musica si fondono in un’esperienza unica. Lo charm di luoghi che hanno conquistato personaggi come Ernest Hemingway, Jean-paul Sartre e Marlene Dietrich. Tutto il fascino, i profumi e i colori di una terra che incanta, racchiusi in un’esclusiva etichetta di altissima qualità, riservata solo ai più colti amanti dello storico distillato cubano. Cuban Barrel Proof è il “top” della gamma Havana Club. Un prezioso blending ottenuto con i migliori rum selezionati dalla maestria e sapienza dei Maestros Roneros, distillatori attenti ed esperti che, con dedizione e passione, hanno portato alla perfezione l’arte di miscelare i rum, invecchiati nelle caratteristiche botti di quercia bianca. Un articolato processo di maturazione caratterizza il Cuban Barrel Proof. Ben due fasi successive di invecchiamento, una terza, chiamata il “finish”, in cui il rum acquista il suo carattere specifico e la sua eccezionale complessità, e infine, dopo le botti, direttamente l’imbottigliamento (questo significa, infatti, il termine “Barrel Proof”). Ne deriva uno straordinario rum puro di 45°, non filtrato né diluito. Dal caldo colore ambrato, ha un accattivante sentore di caramello, mandorle, spezie e tabacco. Col suo sapore pieno e complesso, Cuban Barrel Proof è un elegante distillato da degustare liscio, ideale in abbinamento a un buon sigaro dal carattere forte e robusto. Eccezionalmente dolce, può essere apprezzato anche senza l’aggiunta di acqua. Medaglia d’oro con menzione “eccezionale” all’International Spirits Review del Beverage Institute di Chicago, grazie all’elevata qualità e preziosità che lo contraddistingue, viene prodotto solo in quantità limitata. Diversi gli elementi dell’alchimia unica e irrepetibile che portano a un prodotto così pregiato. Dal particolare microclima dell’isola di Cuba, alle peculiari caratteristiche del terroir che consentono di coltivare la migliore canna da zucchero. Dall’accurata selezione delle botti Havana Club, alcune quasi di cento anni, alla professionalità dei distillatori. I Maestros Roneros, infatti, sotto la guida di Don José Navarro, il “maestro per eccellenza”, hanno fatto del processo di affinamento e miscela del rum una vera e propria opera d’arte. Per Don José il Cuban Barrel Proof, il cui l’imbottigliamento è diventata un’importante cerimonia entrata a pieno titolo nel patrimonio delle tradizioni cubane, rappresenta la più grande sfida sia professionale che personale. È soprattutto il forte legame con Cuba, che fa di Cuban Barrel Proof un rum davvero speciale. Ogni prodotto della linea Havana Club è un autentico rum cubano artigianale in cui si sprigiona l’essenza della vitalità cubana. E Cuban Barrel Proof, che della gamma è la massima espressione, rappresenta il più esclusivo ed elevato interprete della cultura, della storia e del fascino dell’isola più famosa al mondo. Cuban Barrel Proof è in vendita nelle migliori enoteche al prezzo consigliato di € 45 . . |
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