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MARTEDI
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Notiziario Marketpress di
Martedì 07 Ottobre 2008 |
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CONVEGNO SULL´AGRICOLTURA NEL CONTESTO DEI CAMBIAMENTI CLIMATICI |
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Il 28 ottobre si svolgerà a Bruxelles, in Belgio, un convegno sull´agricoltura nel contesto dei cambiamenti climatici intitolato "Affrontare i cambiamenti climatici - Idee dall´Europa e oltre". In Europa e nel mondo, diverse iniziative mirano a ridurre il contributo del settore agricolo alle emissioni di gas serra e ad usare il potenziale del terreno per lo stoccaggio del carbonio. L´obbiettivo di questo convegno è quello di fornire alle parti interessate, ai responsabili delle politiche e alla comunità di ricerca una visione più chiara di ciò che si sta facendo in questo campo, e quali opzioni si possono prevedere. Il convegno è una parte essenziale del progetto Piccmat ("Policy incentives for climate change mitigation agricultural techniques") finanziato dall´Ue, e indicherà il suo completamento dopo due anni di ricerche. In questa occasione, il consorzio del progetto presenterà i risultati della ricerca, in particolare riguardo al potenziale di mitigazione dell´agricoltura in Europa, e le raccomandazioni politiche per i prossimi anni. Per ulteriori informazioni, visitare: http://www. Climatechangeintelligence. Baastel. Be/piccmat/synp. Php . |
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CONFERENZA SU BIODIVERSITÀ E AGRICOLTURE |
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L´istituto nazionale francese della ricerca agraria (Inra) organizza una conferenza su "Biodiversità e agricolture: sfide di oggi, ricerca di domani per un´agricoltura più sostenibile", che si svolgerà il 4 e 5 novembre a Montpellier, in Francia. Questa conferenza internazionale, che si rivolge ai responsabili delle decisioni e alle parti interessate europei ed internazionali, tratterà l´importanza strategica della ricerca sull´impatto di agricoltura e biodiversità. Determinerà le conseguenze della perdita di biodiversità per le attività agricole e l´impatto dell´agricoltura sulla biodiversità. Saranno affrontati quattro temi principali: servizi ecosistemici e agricoltura; "Agricoltura, biodiversità e società - l´impronta e le guide"; "Agricoltura e biodiversità in scenari complessi - indicatori verso nuove politiche"; "L´avanzamento per la scienza - cosa dobbiamo sapere e come dobbiamo applicare le conoscenze per migliorare la situazione". La conferenza è organizzata sotto l´egida della presidenza francese del Consiglio dell´Unione europea, del ministro francese dell´Istruzione superiore e la ricerca e del ministro dell´Agricoltura e della pesca. Per ulteriori informazioni, visitare: http://www. Inra. Fr/biodiversity_agriculture_pfue/accueil/presentation/ . |
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IL CARO VITA E LE AZIONI A DIFESA DEL PORTAFOGLI |
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A fronte di uno scenario economico non incoraggiante, con un’inflazione che a luglio ha toccato il 6,5% a totale Italia, è interessante capire quale sia la reazione dei consumatori. Abbiamo analizzato le prime 100 categorie come trend delle vendite a valore nel primo semestre 2008 rispetto al primo semestre 2007, in Iper+super+libero Servizio, e abbiamo trovato spunti molto interessanti. Innanzitutto, le categorie che presentano una crescita maggiore si possono ricondurre ad alcune macro famiglie: parliamo di Colazione/merenda, Salumi/formaggi, Pasta/riso e Condimenti/salse, Ingredienti di base, Piatti Pronti, Snack/salatini. Per tutte le suddette merceologie non solo aumentano i fatturati, evidentemente guidati dall’aumento dei prezzi, ma si registra anche (per tutte ad eccezione di sette su cento) un aumento dei volumi venduti nella grande distribuzione. Come si spiega tutto ciò? Aumentano effettivamente i consumi? In realtà la risposta non è univoca. Nel caso della Colazione/merenda ad esempio, a fronte di una crescita di volumi venduti nella grande distribuzione di categorie quali i Wafer, i Biscotti Uovo e Secchi, i Frollini, le Merendine, le Marmellate, le Creme Spalmabili e le Torte, si registra una diminuzione delle Brioches, degli Snack al cioccolato, dei Wafer e della Pasticceria nel canale Bar. Diverso il caso dei Formaggi: per alcuni tipi (parliamo ad esempio delle Mozzarelle Vaccine) si registra un generale passaggio dai prodotti a peso variabile a quelli a peso imposto; i trend, guidati ovviamente dall’offerta crescente di tali prodotti da parte dei retailer, sono comunque dettati da un prezzo che, seppur in aumento, rimane mediamente più basso rispetto a quello dei prodotti sfusi. Per i Salumi (prosciutto crudo, cotto, bresaola) si assiste invece ad un aumento vero e proprio dei volumi (soprattutto per gli affettati confezionati): questo potrebbe essere messo in relazione con la diminuzione di altri comparti a prezzo più alto, quali la carne bovina, che registra trend negativi. Facile immaginare che il consumatore si orienti alla scelta di un secondo differente e più economico, o addirittura alla scelta di un primo piatto rispetto ad un secondo: i volumi di Pasta/riso/gnocchi e di alcuni condimenti (Passate, Pomodori in polpa, Pesto) aumentano nonostante gli aumenti di prezzo, perchè comunque ancora a prezzi accessibili rispetto ad altri comparti. Per gli ingredienti di base, quali Farina di Grano, Burro, Panna, Uova e le Paste Semilavorate refrigerate l’aumento dei volumi può essere spiegato con il tentativo da parte degli italiani di produrre in casa alimenti che, acquistati pronti, sono più costosi: del resto questo è anche confermato dal boom di piccoli elettrodomestici quali le macchine per la produzione del pane e dei gelati. Ci sono categorie, infine, guidate da aspetti sociali ovvero da cambi di abitudini, alle quali i consumatori non rinunciano, anzi sempre più si orientano nonostante i rincari: tali categorie o forniscono un contenuto di servizio (i Primi piatti pronti, i Condimenti pronti, le Insalate pronte, i Surgelati Vegetali e di Zuppe e Minestroni) o sono importanti per la salute (Integratori Dietetici, Probiotici, Antiplacca); in questo ambito ricadono anche prodotti legati a situazioni conviviali (Patatine e Salatini) per i quali probabilmente l’attenzione al prezzo (ed il conseguente cambio di comportamenti d’acquisto) è inferiore perchè l’acquisto non è continuativo. In uno scenario pur difficile come quello attuale, occorre analizzare il comportamento di acquisto a più ampio spettro per scoprire come cambiano le scelte del consumatore, che si orienta non solo tra canali ma anche tra prodotti/segmenti per far fronte al caro vita e “difendere” il proprio portafogli; la conoscenza delle complesse dinamiche di consumo ed una visione “più allargata” possono comunque mettere in luce eventuali opportunità. . |
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APPROVATA LA LEGGE REGIONALE PIEMONTESE SUI DISTRETTI AGROALIMENTARI: UNA NUOVA PROGETTUALITA´ DI TERRITORIO
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Il Piemonte ha una nuova legge sui distretti agroalimentari, approvata il 2 ottobre dal Consiglio Regionale (“Individuazione, istituzione e disciplina dei distretti rurali e dei distretti agroalimentari di qualità”), che introduce criteri più omogenei e flessibili per l’individuazione e la gestione delle realtà territoriali, caratterizzate da una forte vocazione rurale e agroalimentare e che sviluppano una economia integrata di filiera. “Con questa nuova legge - spiega l’assessore all’Agricoltura Mino Taricco – abbiamo voluto introdurre un diverso modo di fare sistema sul territorio e una diversa modalità per la sua gestione, potremmo dire un nuovo approccio culturale, che non si limiti a distribuire risorse, ma punti a integrare gli attori della filiera - dalla produzione alla commercializzazione alla promozione - a coordinare le iniziative, a favorire la partecipazione di tutte le forze sociali ed economiche per uno sviluppo del territorio nel suo complesso. La normativa mira anche a regolare in maniera coerente settori sinora frammentati e, nello stesso tempo, a prevedere elementi di flessibilità che consentano un costante adeguamento al mercato. Questo nuovo modello organizzativo e progettuale, che è in linea con gli orientamenti nazionali e comunitari, crediamo possa costituire un fattore importante di crescita, di sviluppo sostenibile, un motore per la competitività dei nostri territori. ” Che cosa prevede la legge. I Distretti agroalimentari di qualità sono sistemi produttivi territoriali, consolidati intorno a uno o più prodotti di riferimento, caratterizzanti e di significativa valenza economica, e che comprendono produzioni certificate o di prossimo riconoscimento in base alla normativa comunitaria. I Distretti debbono essere inoltre caratterizzati da integrazione di filiera, da interdipendenza tra imprese agricole, aziende di trasformazione e commercializzazione, e l’indotto di carattere turistico-culturale. Possono essere compresi i sistemi territoriali nei quali prevale la produzione biologica. I Distretti rurali sono sistemi produttivi a forte vocazione rurale, dove l’agricoltura è l’attività prevalente, caratterizza l’identità storica e territoriale dei luoghi, ed è integrata ad altre attività economiche (quali l’artigianato, la piccola industria, la ristorazione e la ricettività, le attività culturali), tali da valorizzare a propria volta le attività rurali. Il Distretto è costituito da aree non necessariamente contigue dal punto di vista geografico, anche a carattere interregionale, dove sussistano correlazioni economico-culturali, così come lo stesso territorio può appartenere a più distretti; inoltre gli enti distrettuali possono essere stabili o flessibili, legati anche solo temporaneamente da obiettivi comuni di sviluppo dettati dalle condizioni di mercato e dall’evolversi delle condizioni socio-economiche. Sono inserite nel sistema anche le aree di periferia urbana, che possono sviluppare attività agricole di utilità sociale e al servizio dei fabbisogni della città (dalla filiera corta alla gestione del territorio ad attività didattiche e informative), secondo l’ottica della multifunzionalità. Il ruolo di capofila e di iniziativa nell’individuazione dei nuovi Distretti è affidato alle Province, che dovranno garantire il più ampio coinvolgimento dei soggetti sociali, economici e culturali del territorio, e le cui proposte dovranno essere approvate dalla Giunta Regionale. Il governo di Distretto è incentrato su forme di parternariato pubblico/privato; la partecipazione delle parti sociali ed economiche è garantita dal Tavolo di Distretto, organo collegiale a consultazione obbligatoria. Ogni Distretto elabora e sottopone all’approvazione della Giunta Regionale un piano triennale di attività, che, a partire dall’analisi della situazione, individua gli strumenti e le strutture utili alla sua valorizzazione (quali, a titolo esemplificativo, le strade del vino e le strade dei prodotti di qualità, le attività agrituristiche, le agroteche, le Enoteche Regionali e le Botteghe del vino). La nuova legge, in quanto norma di programmazione, non prevede stanziamenti di risorse specifiche - salvo le risorse necessarie per studi e monitoraggio - ma attinge a risorse ordinarie. Per garantire continuità, vengono riconfermati i Distretti esistenti (riconosciuti ai sensi delle leggi regionali 20/1999 e 26/2003) mentre sono in corso di definizione nuove realtà territoriali. I Distretti dei vini, sinora regolati da una legge specialistica (l. R. 20/99), vengono ricompresi all’interno della nuova legge, risolvendo così un anomalia normativa, e riconducendoli a un’unica entità territoriale. . |
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INAUGURATO IMPIANTO IRRIGUO A RIVIS |
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Rivis di Sedegliano - "Ha ancora un senso parlare di agricoltura friulana?". Con questa domanda retorica l´assessore regionale alle Risorse agricole, naturali e forestali, Claudio Violino, si è posto il problema se valga la pena investire risorse per realizzare infrastrutture per l´agricoltura come il nuovo impianto irriguo ad aspersione realizzato a Rivis di Sedegliano dal Consorzio di bonifica Ledra-tagliamento ed inaugurato il 3 ottobre. "Se siamo convinti, come io sono convinto - ha affermato Violino, presente all´inaugurazione assieme ai consiglieri regionali Paolo Ciani, Enzo Marsilio e Franco Iacop - che sia strategico avere un´agricoltura locale in grado di garantire prodotti di qualità, allora un territorio con moderne infrastrutture irrigue è la base minima per poter essere moderni e competitivi nel settore. E tutti insieme dobbiamo lavorare a un ´progetto agricoltura´ che aiuti il settore a crescere". Nell´occasione l´assessore Violino ha affrontato anche altri temi: il ruolo dei consorzi di bonifica "braccio strumentale della Regione"; l´esigenza di utilizzare al meglio, per risparmiarle, le risorse idriche "che sono un patrimonio di tutti". In questo senso, allora, opere come quella di Rivis di Sedegliano (che riguarda anche parte del territorio di Codroipo) sono indispensabili per il risparmio idrico. Infine l´assessore ha accennato agli strumenti normativi per l´agricoltura con l´impegno a verificare che essi, come il Piano di Sviluppo Rurale, siano sempre più vicini alle esigenze degli operatori agricoli e delle imprese, alle quali devono essere destinate le risorse comunitarie. Parole di apprezzamento per l´opera e le attese per il futuro sono state espresse dal vicesindaco di Sedegliano, Dino Pontisso, dal sen. Flavio Pertoldi, mentre il presidente del Consorzio Ledra-tagliamento, Dante Dentesano, ha messo in evidenza l´impegno dell´ente per ammodernare la rete irrigua e per la gestione dell´acqua nel territorio di competenza. Il nuovo impianto - realizzato con fondi statali e regionali per complessivi quasi 6 milioni e mezzo di euro - servirà 640 ettari di territorio coltivato tra Codroipo e Sedegliano, e consentirà il risparmio di 420 litri d´acqua al secondo. L´intervento ha permesso di ampliare la superficie del territorio irrigato di 90 ettari. La trasformazione dei vecchi impianti a scorrimento con reti tubate a pressione fa parte della riconversione irrigua iniziata nel 1978 su indicazione della Regione, e ha già permesso di ottenere buoni risultati sotto il profilo agronomico e ambientale e del risparmio idrico. Sono stati realizzati, oltre alla serie di condutture, un nuovo manufatto di presa dalla roggia, una cabina di pompaggio per le apparecchiature elettriche e idrauliche e sono stati eliminati parzialmente i canali in terra, rivestendoli in modo da migliorare l´aspetto paesaggistico. . |
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PESCA, PRESTO I BANDI PER OLTRE 22 MILIONI DI EURO. |
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Sulla base dei recenti incontri avuti con le associazioni di categoria e con diversi operatori del settore, l´assessore regionale delle Marche Vittoriano Solazzi con delega alla Pesca, ha subito portato all´attenzione della giunta regionale la necessita` di giungere ad un effettivo impiego dei fondi europei concessi da Bruxelles al settore pesca per il periodo 2007-2013. E` stata cosi` approvata un´importante delibera concernente l´attivazione di fondi Europei a disposizione della pesca. Tale fondo stanzia a livello regionale oltre 22 milioni di euro per la concessione di contributi in sostegno delle aziende operanti a vario titolo nel settore ittico. Nei prossimi mesi, completati gli aspetti tecnici, si potra` procedere senza indugio alla pubblicazione dei bandi per accedere a tali contributi da parte delle aziende operanti nella pesca, nell´acquacoltura e nella filiera. I primi settori che verranno incentivati saranno quelli dell´acquacoltura, sia in mare che a terra, settore che ha avuto un grande sviluppo nella passata programmazione, con indici di crescita superiori a qualsiasi altra regione italiana. Ci saranno ausili finanziari per i pescatori che vorranno ammodernare i propri pescherecci, anche sostituendo, con alcune condizioni, il motore. E poi sara` possibile ammodernare le strutture portuali ed infine la trasformazione e la commercializzazione del prodotto. Nei prossimi mesi la gamma delle misure verra` completata con altri strumenti rivolti alla creazione di servizi per operatori e all´attivazione di piani di gestione delle risorse ittiche. Verranno attivate subito azioni regionali di promozione mirata delle risorse ittiche massive, quelle di cui il nostro mare e` particolarmente ricco, per farne conoscere le qualita` ed incentivarne il consumo. ´Un impegno mantenuto e rinnovato per sostenere il rilancio di uno dei settori trainanti della nostra economia ´ ha detto Solazzi ´ Ora stiamo lavorando ai bandi affinche` i finanziamenti giungano ad essere impiegati il prima possibile da chi lavora nella filiera della ittica´. . |
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MELE TRENTINE, ECCO IL CODICE GENETICO |
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Il lavoro dei ricercatori dell’Istituto Agrario di San Michele all’Adige non conosce soste. Poco più di un anno fa i laboratori riuscirono a decodificare il 99% del Dna della vite, centrando, dopo sei anni di lavoro, un risultato di grande importanza che ha lanciato l’Istituto ai primissimi posti a livello mondiale nel campo della ricerca scientifica. La vite è stata la prima pianta da frutto e la seconda pianta coltivata, dopo il riso, ad avere il proprio genoma decodificato. Dopo il Pinot nero, pianta usata come modello, i ricercatori hanno spostato la mira, concentrandosi sul melo. Gli scienziati sono a buon punto ed entro fine anno anche i dati sul frutto simbolo del Trentino saranno svelati. Lo sguardo è tuttavia già proiettato al futuro e si pensa già a lavorare sulla fragola e sul lampone. I programmi a lungo termine sono ancora più ambiziosi: entro una decina d’anni si punta alla scoperta di informazioni sul dna di tutte le specie coltivate di piccoli frutti. Il valore delle scoperte fatte e di quelle che verranno è di portata storica per l’agricoltura internazionale e permette di porre delle solide basi per un futuro miglioramento qualitativo della produzione, per la creazione di nuove varietà e soprattutto per la difesa dalle avversità parassitarie. Conoscendo tutto il genoma della pianta si può infatti capire dove sono posizionati i geni che determinano le varie caratteristiche dei frutti: colore, aromi, resistenza alle malattie. A San Michele non si guarda solamente alle scoperte scientifiche e un ruolo importante continua a recitarlo la scuola che svolge attività di istruzione, qualificazione, specializzazione, aggiornamento professionale in campo agricolo. L’ultima novità in ordine di tempo è la creazione di un master universitario in vini spumanti. Si tratta del primo in Italia ed è rivolto alla produzione, al marketing e alla comunicazione. Info: www. Ismaa. It . |
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A PIACENZA LA SECONDA EDIZIONE DELLA “COPPA D’ORO” |
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Lunedì 13 ottobre 2008 si terrà, nella splendida cornice del Salone degli Arazzi del Collegio Alberoni di Piacenza, la seconda edizione della manifestazione Coppa D’oro. L’evento, proposto anche quest’anno dalla Camera di Commercio di Piacenza, ha l’intento di promuovere e valorizzare i prodotti agro-alimentari piacentini di qualità, in particolare la Coppa, fiore all’occhiello della salumeria locale, che dal 1997 si fregia del marchio Dop. Il meeting si svolgerà nel pomeriggio e si articolerà in tre momenti: il convegno, che vedrà la partecipazione di esperti in campo alimentare e nutrizionale; la cerimonia di premiazione – che sarà condotta da Barbara Chiappini – con la consegna del “Premio Coppa d’Oro” al professor Carlo Cannella (Presidente dell’Inran) e al maestro Filippo Chiappini Dattilo (Chef); seguirà una degustazione di salumi e vini tipici piacentini. L’ultimo appuntamento della giornata è con la musica e prevede un concerto del Gruppo da Camera dell’ Orchestra Giovanile “L. Cherubini”. . |
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AGRICOLTURA E PAESAGGIO DELLE CINQUE TERRE DAL 2004 LA COOPERATIVA SENTIERI E TERRAZZE, CHE SI OCCUPA DI TUTTE QUELLE ATTIVITÀ CONNESSE AL LAVORO AGRICOLO, È IMPEGNATA NEL MANTENIMENTO DI QUESTO INTIMO LEGAME CHE HA DATO VITA AD UN TERRITORIO UNICO. |
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Nelle Cinque Terre, da sempre, l´amore per il mare si mescola a quello per la terra. Anzi si può dire che proprio il lavoro agricolo, portato avanti strappando faticosamente alla macchia mediterranea uno spazio dove coltivare limoni, ulivi e soprattutto, la vite, ha determinato la vocazione e la morfologia unica di questo territorio. Ed è proprio dall´esigenza di salvaguardare il patrimonio paesaggistico, - disegnato da uno sforzo secolare di creatività collettiva e sviluppatosi in una zona di montagna, a picco sul mare - che nel 2004 il Parco Nazionale delle Cinque Terre ha affidato alla Cooperativa Sentieri e Terrazze, il compito di recuperare il territorio, attraverso tutte quelle attività connesse all´agricoltura. “Le Cinque Terre sono una testimonianza vivente di un paesaggio artificiale, - spiega Piero Moggia, Presidente Cooperativa Sentieri e Terrazze - di una sfida costante, per adattare un luogo aspro e selvaggio alle esigenze umane senza tuttavia comprometterne gli equilibri ecologici. Senza l´agricoltura non sarebbero ciò che sono oggi. Gli abitanti dei borghi svilupparono, fin dal Medioevo, un sistema basato sul terrazzamento dei pendii, su cui impiantarono principalmente la vite. Il lavoro fatto dai nostri contadini è stato dunque per secoli oltre che di produttori del pregiato vino anche e soprattutto quello di manutentori della stabilità idrogeologica dei versanti. ” Il lavoro quotidiano della Cooperativa Sentieri e Terrazze A difendere e tutelare le coltivazioni tipiche delle Cinque Terre, ma anche a limitare il degrado ambientale causato dall´abbandono delle campagne, incentivando il recupero dell’area, ci pensano quotidianamente i 16 operatori di questa Cooperativa locale, suddivisi in gruppi di lavoro: “quasi venticinque ettari sono stati messi a coltura con frutteti, oliveti, vigneti, orticole e contemporaneamente recuperati muretti a secco, antichi camminamenti e sentieri, uniche vie di collegamento alle strade principali. Un risultato soddisfacente se si pensa alla complessità degli interventi connessa alle ridotte possibilità di meccanizzazione dell´agricoltura ad eccezione delle monorotaie per il trasporto di materiale agricolo. ” Il recupero della Collina del Corniolo Emblema dell´imponente lavoro di recupero di un passato di cultura, tradizioni, gesti, mestieri e sapori, la collina del Corniolo sopra a Manarola. Riportata all´antica fisionomia, oggi rappresenta un punto di riferimento per le produzioni d´eccellenza, un attivo “laboratorio agricolo” dedicato alla coltivazione con tecniche biologiche che sfruttano la naturale fertilità del terreno, per promuovere la biodiversità dell´ambiente in cui operano escludendo l´utilizzo di prodotti di sintesi. Le materie prime così ottenute vengono poi lavorate per dar vita sia ai prodotti enogastronomici, che alla linea cosmetica del Parco Cinque Terre: un esempio di filiera corta prodotta e trasformata localmente per mantenere il più possibile autenticità, purezza e qualità organolettiche. L´impegno per la qualità “Probabilmente proprio i limiti imposti dalla difficile orografia e dalla fragilità del territorio ci hanno spronato a lavorare in un´ottica di qualità piuttosto che di quantità. Per questo, tenendo sempre presente la nostra prima missione di salvaguardia della fisionomia tradizionale del paesaggio agricolo, - aggiunge Piero Moggia - guardiamo avanti cercando di prendere il buono che arriva dall´innovazione e dalla sperimentazione, impiegando il più possibile tecniche ecocompatibili come ad esempio la biodinamica. Un grosso aiuto arriva sicuramente dalla collaborazione con diversi Istituti, Associazioni e Università Nazionali e Internazionali con i quali, non solo mandiamo avanti progetti di sperimentazione per il recupero dei vitigni autoctoni ma anche scambi, laboratori didattici e formazione sul campo per futuri agronomi ed operatori del settore. ” Una Cooperativa dal “valore aggiunto” che ha saputo dare, attraverso il proprio impegno professionale, nuova dignità alla figura del contadino delle Cinque Terre ricordando che, nonostante la fatica, il lavoro agricolo è stato ed è tuttora un forte elemento identitario e di coesione sociale. . |
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CONTRIBUTI DELLA PROVINCIA DI PIACENZA PER GLI AGRICOLTORI PER LE COLTURE DELL´ULIVO, DELLA BARBABIETOLA E PER LE PRODUZIONI CERTIFICATE |
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Domande per contributi in Provincia presentabili in Provincia, grazie a bandi pubblici deliberati dall´Ente Il primo riguarda l’affido di antiche varietà locali di olivo. L’iniziativa ha come priorità lo studio e la valutazione della possibilità di sviluppare la coltivazione sulle nostre colline. Il bando scade il 20 ottobre. Riguarda agricoltori e privati non agricoltori che dispongano di una superficie minima di 750 mq. Su cui coltivare le giovani piantine. Prevista la consegna di piantine, con parziale copertura dei costi (7 euyro a piantina, Iva esclusa) da parte dei beneficiari. Ulteriori informazioni e modulo per le domande si possono trovare sul sito della Provincia (www. Provincia. Pc. It), alla Sezione Agricoltura, Sottosezione Olivicoltura, o alla Sezione Servizi online, Sottosezione Bollettino ufficiale della Provincia/bandi, o presso l´Urpel del Servizio Agricoltura in Via Colombo 35. Contributi anche per gli ex coltivatori di barbabietole. A seguito della ristrutturazione degli impianti del Settore Saccarifero, la Comunità Europea ha attivato aiuti agli investimenti per gli ex bieticoltori che hanno dovuto o ridurre la superficie a bietola, o cessarne la coltivazione. Gli aiuti riguardano l’acquisto di impianti e attrezzature o la ristrutturazione di immobili destinati a nuove coltivazioni. Possono beneficiarne solo le aziende agricole che hanno sottoscritto contratti di fornitura e conferito la produzione a zuccherifici che hanno cessato l´attività tra 2006 e 2008. Le modalità di accesso agli aiuti seguono le stesse procedure previste dalla Misura 121 del Piano Regionale di Sviluppo Rurale 2007/1013. L’avviso Pubblico inserito nel Bollettino Ufficiale della Regione Emilia-romagna n. 162 del 22/09/2008 permette la presentazione delle domande e resterà aperto fino al 30 gennaio prossimo. Ulteriori informazioni possono essere richieste al Servizio Agricoltura dell’Amministrazione Provinciale, in via Colombo 35, a Piacenza. Contributi anche per chi adotta sistemi di coltivazione che prevedono la certificazione dei prodotti agricoli. In attuazione del Piano Regionale di Sviluppo Rurale 2007-2013 la Provincia ha approvato l’Avviso Pubblico per la Misura 132 “Partecipazione degli agricoltori a sistemi di qualità alimentare” dell’Asse 1 per l’annualità 2008. Possono beneficiare degli aiuti gli agricoltori che adottano sistemi che prevedono la certificazione dei loro prodotti. Ammessi all´aiuto i sistemi di Agricoltura Biologica, Dop, Igp, Doc; Q&c (Qualità Controllata). Per come presentare la domanda (il termine è il 31 ottobre) va interpellato l’Urpel del Servizio Agricoltura in via Colombo 35, a Piacenza. . |
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BOLOGNA: CONTRIBUTI ALLE AZIENDE AGRICOLE CHE ADERISCONO A SISTEMI DI QUALITÀ LA DOMANDA VA PRESENTATA ENTRO IL 31 OTTOBRE |
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C´è tempo fino al 31 ottobre per presentare la domanda di contributo a parziale rimborso dei costi sostenuti dagli agricoltori che partecipano ai sistemi di qualità alimentare quali: produzione biologica, prodotti Dop, Igp, Doc, Docg, Qc (Qualità controllata). I contributi sono pari al 70% dei costi sostenuti, la priorità assoluta è riconosciuta alle imprese che aderiscono alla produzione biologica. Inoltre, gli imprenditori che usufruiscono dei contributi devono mantenere per almeno 3 anni l´adesione al sistema/sistemi di qualità per cui il contributo è stato concesso. Una singola impresa può beneficiare dell´aiuto per un periodo massimo di 5 anni e per più sistemi di qualità contemporaneamente, con un massimale di finanziamento di 3. 000,00 Euro per anno solare. Le domande vanno presentate esclusivamente in modalità elettronica (tramite un Centro di Assistenza Agricola - Caa) o semi-elettronica, mediante abilitazione all´accesso al Sistema Operativo Pratiche - Sop - di Agrea. Le domande devono essere corredate dal preventivo di spesa predisposto dall´organismo di certificazione prescelto o previsto dal sistema qualità o, in alternativa (solo per l´anno 2008), dalla fattura, qualora sia già stata emessa. . |
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LA MAGGIOR PARTE DEGLI UCCELLI AGRICOLI NON È DISTURBATA DALLE TURBINE A VENTO |
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Uno studio condotto da ricercatori britannici e pubblicato sul Journal of Applied Ecology ha rivelato che la presenza di turbine a vento non ha effetti negativi sulle abitudini degli uccelli agricoli, ad eccezione dei fagiani comuni. Questi risultati costituiscono buone notizie per le parti interessate nell´energia rinnovabile e per i sostenitori degli interventi di preservazione volti ad aumentare la biodiversità nei terreni agricoli. La crescita del mercato eolico è fondamentale per il raggiungimento dell´obiettivo della Commissione europea di produrre il 20% dell´energia dell´Ue tramite fonti rinnovabili entro il 2020, e il Consiglio globale per l´energia eolica prevede una crescita complessiva del 155% della capacità installata entro il 2012. Alcuni studi hanno però scoperto che le turbine a vento, in zone costiere e montane, minacciano gli uccelli più grandi e meno agili come le anatre, le oche e i rapaci. Questo fenomeno ha provocato non poche preoccupazioni di carattere ambientalista. Posizionare le turbine a vento sui terreni agricoli è stata considerata come un´allettante alternativa rispetto alla loro collocazione in zone costiere o montane, considerando specialmente il fatto che la maggior parte del territorio dell´Ue è destinata all´agricoltura. D´altra parte però, la diminuzione della biodiversità nei terreni agricoli è il centro di interesse di numerosi schemi agro-ambientali dell´Ue. Questo studio è stato il primo ad affrontare la questione fondamentale della possibilità che le turbine a vento rechino danno agli uccelli agricoli. Il dott. Mark Whittingham dell´Università di Newcastle e i suoi colleghi hanno condotto dei test per scoprire "se le turbine a vento influenzano la distribuzione degli uccelli agricoli delle pianure durante l´inverno, un momento critico nel ciclo annuale". Volevano vedere se le turbine a vento disturbavano gli uccelli, e se gli uccelli evitavano le gigantesche strutture. Le potenziali cause di disturbo comprendono il rumore, che può interrompere l´abilità degli uccelli di comunicare tramite la voce e abbassare la qualità dell´habitat. Hanno inoltre ipotizzato che gli uccelli potrebbero stare lontani dalle turbine per evitare la collisione, per evitare le persone o per evitare "strutture alte", come espressione di una generale predilezione per gli spazi aperti. La ricerca è stata condotta su quasi 3000 uccelli appartenenti a 33 specie diverse, su terreni agricoli coltivati intorno a 2 impianti eolici in East Anglia, nel Regno Unito. Delle 33 specie, 5 sono state incluse nella "lista rossa" (lo zigolo giallo, la passera mattugia eurasiatica, lo strillozzo, l´allodola eurasiatica e il migliarino di palude comune). La distribuzione di uccelli che si nutrono di semi, dei corvidi (la famiglia dei corvi), degli uccelli da cacciagione e delle allodole eurasiatiche non è stata danneggiata dalle turbine a vento. Al contrario, i fagiani comuni, che sono uccelli grandi e relativamente goffi, tendevano a tenersi a distanza. È interessante notare che alcuni corvidi e allodole sono stati visti avvicinarsi alle turbine, sebbene la ragione di questo comportamento non fosse chiara. Secondo il dott. Whittingham, lo studio fornisce "la prima prova che la collocazione presente e futura di un gran numero di turbine a vento sui terreni agricoli europei non dovrebbe avere effetti nocivi sugli uccelli agricoli". Lo studio avverte che è necessario condurre "ulteriori studi sugli effetti delle turbine a vento sugli uccelli agricoli, in particolare durante il periodo della riproduzione". Ciononostante, i risultati attuali saranno accolti con favore dagli ambientalisti, dalle aziende che si occupano di energia eolica e dai responsabili delle politiche. Per ulteriori informazioni, visitare: Per visitare il Journal of Applied Ecology, cliccare: qui Università di Newcastle: http://www. Ncl. Ac. Uk/ Biotechnology and Biological Sciences Research Council: http://www. Bbsrc. Ac. Uk/ . |
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MOLISE – CIBO E..DINTORNI |
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Un’importante occasione per rafforzare i contatti e le opportunità commerciali con altre aziende di riferimento nazionale e internazionale dell’universo agroalimentare. Questo il significato della presenza di Unioncamere Molise all’Viii edizione di “Cibo e…dintorni”, il Salone dell’alimentazione, che si è svolto dal 25 al 28 settembre presso il Centro Agroalimentare di Salerno. Cinque le aziende regionali ospitate nell’area collettiva di 60 mq appositamente allestita da Unioncamere Molise per incentivare i nostri produttori agroalimentari nella ricerca di strumenti e di idee per accrescere la loro competitività e capacità di innovazione sui mercati globali: Sapori di Bosco di Campobasso (tartufi), Le Ife di Capracotta (tartufi), Cantine Cipressi di San Felice del Molise (Vino), Mican di Larino (salumi), Api Life di Macchiavalfortore (miele). La manifestazione è stata senza dubbio un importante appuntamento (testimoniato dalle oltre 25mila presenze e dai circa 100 incontri commerciali organizzati) che ha consentito ai professionisti del mondo alimentare di conoscere e confrontare le proposte delle aziende leader del mercato, valutando parallelamente le potenzialità di prodotti e tecnologie a supporto dell’attività professionale. L’ottava edizione di “Cibo e. Dintorni”, inoltre, ha presentato importanti novità, tra cui una serie di incontri one-to-one con i buyers e gli importatori provenienti da Francia, Germania, Romania, Svizzera, Usa. Questi incontri sono stati indubbiamente il momento più importante per le nostre aziende che hanno avuto la possibilità di verificare il forte interesse dei consumatori anche di altre nazioni estere verso i prodotti tipici molisani. Il bilancio della partecipazione del Molise alla Fiera può ritenersi dunque soddisfacente, considerato anche il grande apprezzamento per i prodotti molisani che hanno incontrato le esigenze del gusto e della passione per l’enogastronomia dei tantissimi visitatori del Salone dell’alimentazione durante i tre giorni della manifestazione. La rassegna ha poi rappresentato un’ulteriore occasione per promuovere il territorio nel suo complesso, anche a fini turistici, grazie alla distribuzione nello stand di numeroso materiale promozionale ed informativo sul Molise, che ha riscontrato puntualmente grande attenzione e apprezzamento nei visitatori. . |
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VAL D’AOSTA: CULTURA E ENOGASTRONOMIA ALLA MANIFESTAZIONE “ARTI E SAPORI” DI FORIO D’ISCHIA |
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L’assessore all’istruzione e cultura Laurent Viérin, con il sindaco del comune di Brusson Giulio Grosjacques, esprime soddisfazione per il riscontro ottenuto alla manifestazione “Arti e Sapori”, tenutasi a Forio d’Ischia dal 25 al 28 settembre scorsi. All’evento, nel corso del quale 5 mila persone hanno visitato gli stand promozionali allestiti per l’occasione, è stata promossa l’offerta culturale della Regione attraverso un riuscito abbinamento con l’enogastronomia regionale, la cui presentazione è stata curata dal comune di Brusson attraverso il coinvolgimento di Caseus Montanus. L’iniziativa rientrava nel protocollo d’intesa siglato nel mese di marzo 2008 tra l’Assessorato, il Comune di Brusson, il Comune di Forio d’Ischia e la città di Ercolano, finalizzato a dare avvio a una serie di progetti comuni a carattere culturale e ha previsto anche la firma del gemellaggio tra il Comune di Forio e quello di Brusson, davanti al consiglio comunale locale riunito per l’occasione. Alle varie iniziative realizzate nel corso della manifestazione, che comprendevano tra l’altro una mostra fotografica sui beni culturali della Regione, una dimostrazione di scultura su legno dell’artigiano Luciano Regazzoni, uno spettacolo teatrale ed un concerto della compagnia teatrale Teatro d’Aosta, in collaborazione con il coro “Les Notes Fleuries du Grand Paradis”, e la presentazione del libro “30 anni di teatro in Valle d’Aosta” di Livio Viano, hanno assistito circa 700 persone. Successo ha ottenuto anche la degustazione di formaggi valdostani curata da Caseus Montanus e dal suo presidente Gerardo Beneyton e promossa dal Comune di Brusson. L’abbinamento della proposta culturale ai prodotti tipici regionali si è infatti dimostrato vincente presentando un’immagine completa e accattivante della Valle d’Aosta, ed ha permesso di comunicare al numeroso pubblico presente sia la ricchezza del patrimonio storico e artistico sia quella legata alle tradizioni dei prodotti di eccellenza del territorio. . |
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SMALTIMENTO DEI RIFIUTI AGRICOLI: BANDO UNICO E TARIFFE PIU´ BASSE. DECISIVO PASSO IN AVANTI |
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Si è svolto il 3 ottobre, presso gli uffici dell´Aato Venezia Ambiente a Mestre, l´incontro decisivo sull´annosa questione legata allo smaltimento dei rifiuti agricoli e ai costi che le aziende devono sostenere per questo servizio. Sedute attorno al tavolo tutte le aziende pubbliche che si occupano di gestione dei rifiuti nel territorio provinciale. Accogliendo l´invito del Presidente della Provincia di Venezia, si è giunti a concordare i contenuti del bando e del capitolato che andranno a regolare la gestione unitaria dei rifiuti agricoli in tutto il territorio provinciale per i prossimi tre anni. "L´esito dell´incontro è positivo - commenta Davide Zoggia - e premia l´intenso lavoro compiuto in questi anni dall´Amministrazione Provinciale per una semplificazione burocratica e un sostanziale abbassamento delle tariffe". Il bando unico, concordato con le aziende pubbliche nella riunione di stamane, sarà portato all´attenzione di tutte le associazioni di categoria per le eventuali osservazioni, nell´intento di pubblicarlo al più presto in modo da poter avviare il nuovo servizio a partire dal 2009, alla scadenza delle convenzioni attualmente in corso. "Mi preme sottolineare - spiega il presidente Davide Zoggia - come la Provincia di Venezia, nonostante le comprensibili manifestazioni di insofferenza poste in essere dalle associazioni di categoria, abbia sempre operato seguendo alla lettera i dettami legislativi e le successive, spesso caotiche, modificazioni che negli anni si sono succedute: altre realtà provinciali hanno preferito non tener conto dei continui aggiornamenti normativi ed hanno esposto a seri guai gli agricoltori del proprio territorio". Con il nuovo bando unico sarà possibile abbassare ulteriormente le tariffe a carico delle aziende agricole. "Ancora una volta la Provincia di Venezia dimostra grande attenzione per tutto il mondo dell´agricoltura - precisa Zoggia -. Già le tariffe in vigore non sono assolutamente le più alte del Veneto e chi sostiene questo evidentemente non si è preoccupato di verificare che il costo medio per il servizio è almeno uguale, se non inferiore, a quello praticato in altre province. Quindi non siamo mai stati fuori parametro regionale, e con l´applicazione del nuovo bando, definito oggi dalle aziende che gestiscono lo smaltimento dei rifiuti assieme all´Aato Venezia Ambiente, confermiamo la nostra vicinanza ai problemi del mondo agricolo. Un altro passo avanti, dopo quello compiuto nel 2007 con la sottoscrizione di un accordo di programma attraverso il quale sono state semplificate di molto le complesse procedure previste dal Ministero dell´Ambiente, atto che ha portato nel 2008 oltre 2 mila aziende a sottoscrivere la convenzione proposta dalla Provincia di Venezia". . |
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CRISI PARMIGIANO REGGIANO - L´ 8 OTTOBRE A ROMA L´INCONTRO CON IL MINISTRO ZAIA. RABBONI: SERVONO MISURE URGENTI PER ALLEVIARE LA SITUAZIONE DI DIFFICOLTÀ DI MOLTI ALLEVATORI E CASEIFICI. |
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Bologna - L’incontro con il Ministro dell’agricoltura Luca Zaia sulla crisi del Parmigiano Reggiano, chiesto nei giorni scorsi dall’assessore regionale all’agricoltura dell’Emilia-romagna Tiberio Rabboni , si svolgerà l’8 ottobre prossimo a Roma. Parteciperanno oltre a Rabboni i Presidenti delle Province di Parma, Reggio Emilia, Modena e Bologna, delle Associazioni agricole e cooperative regionali e del Consorzio del Parmigiano Reggiano. Tra i temi che saranno affrontati la difficile situazione del comparto, la possibilità di attivare la richiesta di stato di crisi, ma anche il ritiro dal mercato di una quota di prodotto per favorire una ripresa dei prezzi all’origine e misure sul fronte del credito per alleviare le situazioni di maggiore esposizione debitoria dei produttori. “La situazione del Parmigiano Reggiano è molto grave – ha commentato Rabboni – stiamo cercando di affrontarla promuovendo una riorganizzazione commerciale e produttiva del comparto. Crediamo tuttavia che siano necessarie anche misuri urgenti da prendere a livello nazionale, per alleviare da subito la situazione di difficoltà in cui si trovano molti caseifici e allevatori. ” . |
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BOLZANO: ENTRO IL 31 OTTOBRE LE DOMANDE DI RISTRUTTURAZIONE DEI VIGNETI |
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I coltivatori che intendono ristrutturare i loro vigneti o cambiare la varietà delle uve prodotte possono presentare la relativa domanda di contributo all’Assessorato provinciale all’agricoltura entro il 31 ottobre. Nella sua recente seduta la Giunta provinciale ha deliberato l’erogazione di contributi a favore di contadini che intendono ristrutturare i vigneti o cambiare varietà di uva. La superficie minima coltivata ad uva non deve essere inferiore a 1500 metri quadrati. Da parte della Provincia viene offerto un contributo del 25% dei costi ammessi e questi variano a seconda della pendenza del terreno coltivato. Le domande di contributo possono essere presentate entro il 31 ottobre all’Ufficio provinciale frutti – viticoltura che ha sede in via Brennero,6 a Bolzano (Tel. 0471 415100) e consultare il sito www. Provincia. Bz. It/agricoltura/ alla voce “Modulistica”. . |
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CONVEGNO INTERNAZIONALE “NUTRITION AND METABOLISM IN CHILDREN” A VERONA.
LA RICETTA VINCENTE DELLA PRIMA COLAZIONE. 1 VOLTA AL GIORNO – TUTTI I GIORNI – PER 10 MINUTI.
UNO STUDIO CONFERMA CHE FARE COLAZIONE REGOLARMENTE DIMINUISCE IL RISCHIO DI OBESITÀ
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Abituare i propri figli a fare colazione tutti i giorni è una gran fatica. La mattina non si alzerebbero mai, il tempo sembra non bastare e la fretta fa da padrone. Sembra proprio difficile trovare il tempo da dedicare al primo pasto della giornata, che è il più importante per partire al meglio, come ci ricordano sempre i nutrizionisti. Si è aperto a Verona il convegno internazionale “Nutrition and metabolism in children”, patrocinato da: Ecog (European Childhood Obesity Group), Sio (Società Italiana dell’Obesità), Sip (Società Italiana di Pediatria), Siedp (Società Italiana di Endocrinologia e Diabetologia Pediatrica), Società Italiana di Nutrizione Pediatrica, Fimp (Federazione Italiana Medici Pediatri), Andid (Associazione Nazionale Dietisti). L’appello comune è quello dell’importanza della prevenzione per arginare il fenomeno dell’obesità (ne soffrono circa 4 milioni di italiani). E’ fondamentale iniziare la prevenzione fin dai primi anni di vita perché 1 bambino su 3 presenta una condizione di sovrappeso corporeo, mentre 1 su 10 è obeso ”. E un bambino obeso ha oltre il 40% di possibilità di restale tale anche da adulto. Ma, cosa fare? “Un recente studio –commenta Claudio Maffeis Professore Associato di Pediatria - Università di Verona-. Dimostra che la frequenze del consumo di colazione è associabile, in modo inversamente proporzionale, al Bmi. Ovvero, indipendentemente da altri fattori quali l’età, il sesso, la razza, le condizioni socioeconomiche e l’attività fisica, tanto più frequentemente si consuma la colazione tanto più basso è il rischio di eccesso ponderale”. Purtroppo, in Italia, l’abitudine alla prima colazione è scarsa, come conferma una recente ricerca Eurisko[3] da cui emerge che oltre 8 milioni di persone (17%) saltano la colazione. A questa percentuale va a affiancarsi il 15% di chi consuma solo un caffè e il 18% di chi fa colazione frettolosamente al bar. Altro fattore determinante per una sana colazione è il tempo. Quasi la metà di coloro che fanno colazione (46%) le dedica meno di 10 minuti. Kellogg’s ha studiato un progetto educativo dal titolo “Prima la colazione! 10 minuti mangiando sano”. “Il tema” -interviene Lucia Galluzzi, Responsabile Nutrizione e Corporate Affairs di Kellogg’s- “non è solo l’importanza di una sana colazione dal punto di vista nutrizionale, ma anche l’importanza di quei 10 minuti, di quel tempo che tutta la famiglia riesce a dedicarle, sia come primo momento di educazione nutrizionale genitori-figli, sia come ‘spazio’ psicologico che aiuta ad affrontare meglio la giornata e come momento di incontro della famiglia con energie fresche”. “I numeri dell’obesità –prosegue Maffeis- sono vistosamente in crescita Il primo passo si fa a tavola a partire dal mattino”. Un appello quindi a grandi e piccini a prendere la sana abitudine della prima colazione. Ma cosa mettere in tavola perché la nostra colazione sia sana e bilanciata? “L’introduzione dei cereali pronti per la prima colazione è –ricorda Maffeis- corretta dal punto di vista nutrizionale, soprattutto se associati al consumo di latte e frutta, perché consentono un corretto apporto di carboidrati e di fibre, garantendo al tempo stesso l’introito di micronutrienti importanti come ferro, calcio, vitamina B6, B12 etc. ” Le 5 Regole Del “Buon Senso”a Colazione Nell’ottica di sensibilizzare e incoraggiare la famiglia verso un gesto mattutino costante e di almeno 10 minuti, Kellogg’s, in partnership con Sio, ha elaborato le 5 regole del “buon senso” a colazione. Il tempo da dedicare alla colazione va guadagnato assieme fin dalla sera prima: fai capire a tuo figlio che è meglio non rimandare alla mattina tutte quelle operazioni che lo preparano ad affrontare la giornata. Fate assieme l’elenco delle cose da preparare prima di andare a dormire, ad esempio lo zaino con i libri e i quaderni, i vestiti che indosserà, la borsa della palestra. La colazione è il momento in cui scrivere assieme l”agenda della giornata”: al mattino si può ripercorrere insieme il programma della giornata e mettere a punto tutti gli appuntamenti che li aspettano durante la giornata. Approfitta della colazione per confrontarti e risolvere le questioni della sera prima: la notte porta consiglio e la mattina, una volta riposati, i problemi si possono affrontare più serenamente. Rimandare una discussione aiuta a prendere distanza dal problema e ad affrontarlo costruttivamente con i proprio figli. Fai riscoprire il gusto di mangiare lentamente: il cibo ha un sapore e una consistenza tutta da imparare a riconoscere. Insegna al tuo bambino il piacere di assaporare e sgranocchiare bene quello che si sta mangiando. Questo migliorerà la masticazione del cibo e quindi la digestione e l’assorbimento dei nutrienti. Divertitevi a comporre la colazione “su misura”: marmellata, yogurt, latte, frutta e cereali pronti sono alimenti sani, nutrienti e sempre vari. Provate composizioni diverse della colazione e giocate con il cibo: farete diventare la colazione un momento di divertimento. . |
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SANA ALIMENTAZIONE E STILI DI VITA REGOLARI: ECCO IL SEGRETO PER PREVENIRE L’INFLUENZA
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La cattiva alimentazione alleata di influenza e raffreddore. Dall’osservatorio Federsalus un decalogo per prevenire le malattie da raffreddamento Dopo mesi trascorsi in maniche corte, arriva il grande freddo invernale, con l’immancabile corollario dei malanni di stagione. Ritornano i cappotti e le sciarpe di lana, ma anche i classici errori che conducono fatalmente ad esporsi al rischio di influenze e raffreddori. Cattiva alimentazione, stili di vita irregolari e luoghi comuni: questi gli alleati delle malattie da raffreddamento. Seguire una dieta priva di importanti sostanze nutritive e del necessario apporto vitaminico debilita l’organismo e predispone al rischio di contrarre il virus influenzale. Via libera, allora a frutta e verdura, spremute e centrifughe per aumentare le difese immunitarie. Banditi cibi grassi e ipercalorici che affaticano e debilitano l’organismo. Tra le vittime predestinate: single e fumatori, oltre naturalmente ad anziani e bambini. Per orientarsi nella giungla dei luoghi comuni, ancora estremamente diffusi, dagli esperti dell’Osservatorio Federsalus, arriva un decalogo che suggerisce una serie di regole per passare incolumi dall’attacco di raffreddore e influenza. E’ quanto emerge da uno studio dell’Osservatorio Federsalus (l’associazione che riunisce le principali aziende italiane produttrici di prodotti salutistici) condotto da Bocconitrovato&partners su 100 esperti tra medici generici, nutrizionisti e dietologi. Alimentazione scorretta e stili di vita sregolati: ecco i migliori alleati dell’influenza. A rischio, oltre ad anziani e bambini, i single Di fatto, al di là dell’esposizione al virus, quali sono i principali fattori di rischio nella contrazione delle malattie da raffreddamento? Al primo posto, un’alimentazione scorretta (37%), ovvero povera di vitamine e di tutti quegli elementi la cui mancanza indebolisce le difese immunitarie. Per quanto riguarda soprattutto il raffreddore, il rischio aumenta sottoponendosi a continui sbalzi di temperatura (23%), oltre che indossando un abbigliamento inadeguato. Come il cibo, anche gli stili di vita irregolari rappresentano un fattore di rischio (19%), cui si aggiungono elementi difficilmente controllabili, come ad esempio la frequentazione di luoghi particolarmente affollati (11%). A riprova del ruolo che anche in tema di raffreddore e influenza viene svolto dall’alimentazione, alla domanda in base alla Sua esperienza, quanto una corretta alimentazione può contribuire a mantenere un buono stato di salute durante questa stagione? Ben sei esperti su dieci hanno risposto che contribuisce in modo estremamente rilevante (21% dice che è fondamentale, mentre il 40% ha detto che contribuisce molto). Solo il 12% è convinto che in realtà abbia una scarsa importanza. E se maggiormente esposti al rischio di contrarre sindromi influenzali o semplici raffreddori sono naturalmente i bambini e gli anziani (rispettivamente 27% e 22%), per una volta non sono i soli. Una categoria particolarmente esposta è quella dei single (19%), proprio a causa di stili di vita irregolari e poca attenzione a ciò che mangiano. “Lo stile di vita e una alimentazione ricca di tutti quegli elementi fondamentali per le difese immunitarie hanno una grande rilevanza – conferma il Professor Andrea Strata, Docente di nutrizione clinica all’Università di Parma -, ecco perché tra le categorie più a rischio ci sono sicuramente i single: mangiano in modo trascurato, seguono ritmi e stili di vita irregolari, e, soprattutto nelle grandi città, si riducono a consumare un solo pasto al giorno, riducendo al minimo le riserve di vitamine e di tutti quegli elementi necessari al nostro corpo per difendersi dagli attacchi esterni”. Lo sbaglio più comune? Sicuramente assumere pochi liquidi (43%) costituisce un’abitudine molto scorretta, propria di milioni di italiani, ma al primo posto c’è l’insufficiente consumo di frutta e verdura di stagione, cosa su cui concorda il 78%. Non solo, troppi, secondo il 34%, sono convinti che con l’abbassarsi della temperatura sia necessario consumare cibi grassi, cosa che non aumenta le protezioni del corpo, anzi lo sovraffatica. Il risultato? Quando il corpo ne avrebbe più bisogno vengono a mancare elementi essenziali come le vitamine (49%) e i sali minerali (26%), tanto che secondo molti degli esperti (42%) proprio nel periodo autunnale e invernale sarebbe molto utile affiancare alla propria alimentazione degli integratori. L’informazione su raffreddore e sindromi influenzali? Per gli esperti “grande spazio sui media”, ma moltissimi italiani ancora si affidano ai “consigli della nonna” Cosa ne pensano gli esperti delle campagne informative che vengono condotte sui media per parlare di prevenzione o di cure delle sindromi influenzali? Per una volta i mass media sono promossi con un 10 e lode: ben sette esperti su dieci (68%), infatti, sottolineano che le campagne sono assolutamente efficaci e comprensibili a tutti. Malgrado la sovrabbondanza di messaggi volti a informare gli italiani sull’arrivo dell’influenza e sui comportamenti da tenere per limitare al massimo il rischio di contrarla o per attenuarne gli effetti, secondo gli esperti c’è ancora molto da fare. I motivi? Più che alle indicazioni degli esperti, infatti, secondo il 47% degli intervistati sono ancora moltissimi gli italiani che si affidano ai rimedi “della nonna”, o ai nuovi metodi infallibili proposti dagli amici (21%). Via libera, insomma, a decotti e a rimedi che di scientifico hanno veramente poco. Pochi, per il raffreddore o per l’influenza, si rivolgono al medico (9%) o al farmacista (12%), e spesso nonostante i consigli ricevuti, si lanciano autonomamente in terapie degne di una polmonite. In ogni caso, la certezza è una, almeno per il 74% degli esperti intervistati: su raffreddore e influenza esistono ancora moltissimi luoghi comuni, convinzioni assolutamente campate in aria e errori madornali. A partire dalle cause di queste patologie per finire gli accorgimenti da prendere per limitarne gli effetti. Ancora molti, sostiene il 24%, quelli convinti che alla base dell’influenza non ci sia un virus, ma un semplice colpo di freddo, e che di conseguenza sia sufficiente coprirsi bene per evitare di ammalarsi. Il 22% dice che una credenza ancora diffusa sia quella che il fumo non influisce sulla contrazione delle malattie da raffreddamento. Non basta, sono pochissimi, dice il 31%, a sapere che gli stili di vita e l’alimentazione influiscono sulla probabilità di essere colpiti da raffreddore e influenza. Numerosi gli errori anche sul versante dei comportamenti da tenere quando si è ammalati: molti non sanno che vanno reintegrati i liquidi che si perdono con la sudorazione (11%) e c’è ancora chi ritiene che non vadano mai aperte le finestre nella stanza dell’ammalato (9%). Dall’osservatorio Federsalus il decalogo per superare indenni e combattere al meglio l’attacco dell’influenza e dei mali di stagione Un vero e proprio decalogo per uscire indenni dal periodo più rischioso dell’anno in cui gli attacchi al proprio fisico sono più numerosi e aggressivi. Curare particolarmente l’alimentazione: autunno e inverno sono i momenti in cui il fisico è sottoposto a grandi stress e che richiede quindi una particolare cura , soprattutto per quanto riguarda vitamine e sali minerali. Mai sottovalutare i sintomi influenzali: oltre ai disagi legati alla malattia, spesso sono indice del fatto che qualcosa nel proprio stile di vita e nella propria alimentazione andrebbe decisamente rivisto. Cercare di tenere uno stile di vita il più regolare possibile: soprattutto in questo periodo dell’anno bisognerebbe limitare tutto quello che può creare stress o causare grande stanchezza. Le giuste ore di sonno e pasti corretti ad orari regolari sono la prima difesa contro i mali di stagione. Non affidarsi a rimedi caserecci: i cosiddetti rimedi della nonna talvolta possono anche funzionare, ma nella maggior parte dei casi sono un mix tra saggezza popolare e credenze prive di ogni fondamento. Il risultato? Talvolta invece che guarire acuiscono la malattia. Assumere integratori alimentari: affiancando alla propria alimentazione elementi quali le vitamine e tutto ciò di cui il corpo ha maggiormente bisogno per difendersi dagli attacchi al proprio sistema immunitario. Ricordarsi sempre dell’importanza di integrare i liquidi: le buone abitudini dell’estate di bere spesso valgono anche per l’inverno. Soprattutto quando si contrae l’influenza è necessario bere grandi quantità di liquidi. Scegliere con cura l’abbigliamento. Sì ai vestiti “a strati”, no ai capi troppo pesanti: un’abbondante sudorazione rappresenta la porta d’ingresso per mali di stagione e colpi di freddo. Fare attenzione agli sbalzi di temperatura. Non esagerare con il riscaldamento: da utile può diventare un vero attentato al benessere (la differenza tra la temperatura interna ed esterna non dovrebbe mai essere superiore ai 15 gradi). Non trascurare l’attività fisica: anche se un chilo di troppo può essere nascosto dagli abiti invernali, il praticare attività fisica rinforza l’organismo e aiuta le difese contro gli attacchi dei mali di stagione. Evitare i luoghi troppo affollati: nei luoghi molto frequentati si moltiplicano le occasioni di contagio, specialmente se si è già fisicamente debilitati. Quindi, particolare attenzione a mezzi di trasporto, palestre e piscine nei periodi più a rischio. Alcuni suggerimenti per una corretta alimentazione Per alimentarsi correttamente e cercare di prevenire influenza e raffreddore, ecco una dieta specifica, come suggerisce il Professor Pietro Migliaccio, Docente di Scienze dell’Alimentazione dell’Università di Roma. Colazione: Latte, caffé a piacere, zucchero o miele, due fette biscottate. Metà mattina: Una spremuta d´arancia o di pompelmo oppure una arancia o un mandarancio o due mandarini. Pranzo: Pesce fresco o surgelato lesso; verdure preferibilmente cotte; condire con olio extravergine di oliva e succo di limone; pane tostato; frutta, preferibilmente cotta. Pomeriggio: Un latte caldo con zucchero o miele oppure una spremuta d´arancia o di pompelmo. Cena: Un brodo vegetale con pasta o riso, due/tre cucchiaini di formaggio grattugiato; carne bianca cucinata semplicemente; verdure preferibilmente cotte; condire con olio extravergine di oliva e succo di limone; pane tostato; una porzione di frutta, preferibilmente cotta. . |
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ARANCE ROSSE, UN PREZIOSO ALLEATO PER LO SPORT
LE ANTOCIANINE E GLI ANTIOSSIDANTI PRESENTI NELL’ESTRATTO DI ARANCE ROSSE AIUTANO A PROTEGGERE L’ORGANISMO DALL’ATTACCO DEI RADICALI LIBERI CHE SI GENERANO DURANTE IL MOVIMENTO
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Il ritorno dalle vacanze estive è il momento ideale per programmare il nuovo anno lavorativo e decidere di cambiare il proprio stile di vita all’insegna della salute e del benessere. Per questo è molto importante ascoltare l’organismo, assecondare le sue necessità evitando lo stress e acquisire buone abitudini che consentono di vivere in armonia con il proprio corpo. Dormire almeno 8 ore a notte, seguire un’alimentazione equilibrata e svolgere una regolare attività fisica, sono infatti piccole attenzioni che aiutano a stare in forma. In particolare, l’attività fisica è di fondamentale importanza per mantenere sani il tessuto osseo e le articolazioni, rassodare la massa muscolare, controllare il peso, coadiuvare il controllo del colesterolo, prevenire alcune patologie cardiovascolari e aiutare l’organismo a liberarsi dalla tensione, dall’ansia e dallo stress. Quindi via libera allo sport per tutti, grandi e piccoli, con un prezioso alleato che, in questo periodo, inizia ad abbondare sulle nostre tavole: le arance. Questi frutti antichi, portati in Sicilia dagli Arabi nel Ix secolo d. C, ci accompagneranno fino all’arrivo della primavera garantendoci una fonte importante di micronutrienti - vitamina C, magnesio, potassio, selenio, e un’alta concentrazione di antocianine e sostanze antiossidanti, utili a proteggere l’organismo. In quest’ambito l’Osservatorio Aiipa (Associazione Italiana Industrie prodotti Alimentari – Area Integratori Alimentari) segnala, infatti, uno studio scientifico pubblicato su Nutrition Research, secondo il quale una integrazione con estratto di arance rosse aiuta a proteggere l’organismo dall’attacco dei radicali liberi che si producono specialmente durante l’attività fisica. Lo studio ha coinvolto, per un mese, un gruppo di giocatori di pallamano di età compresa far i 19-30 anni che svolgevano regolare attività fisica, con l’obiettivo di valutare gli effetti a breve termine di una integrazione con estratto di arance rosse rispetto ad un gruppo di controllo composto da soggetti sedentari della stessa età. Agli atleti è stata somministrata giornalmente un’integrazione di due capsule da 100mg di estratto di arance rosse contenente il 3,1% di antocianine, lo 2,07% di acido idrossicinnamico, l’8,1% di flacone glucoside e il 7% di vitamina C. Al gruppo di controllo era stato somministrato invece un placebo. Dall’analisi dei risultati è emerso che i soggetti sottoposti all’integrazione con estratto di arance rosse manifestavano una riduzione significativa degli indici dello stress ossidativo. Lo studio evidenzia quindi che una integrazione con estratto di arance rosse può essere efficace nel diminuire lo stress ossidativo di coloro che svolgono una regolare attività fisica, anche a livello amatoriale. Sul corretto utilizzo degli integratori alimentari si segnala il sito www. Integratoriebenessere. It realizzato da Aiipa. . |
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PRIMA EDIZIONE DI MAREVINO & S.PELLEGRINO A TRIESTE 10/12 OTTOBRE 2008 - WWW.MAREVINOESANPELLEGRINO.IT
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Enologia e nautica. Due mondi solo apparentemente distanti tra loro. Due grandi passioni che si incontreranno all’interno di una cornice unica al mondo come quella la Barcolana. La prima edizione di Marevino & S. Pellegrino www. Marevinoesanpellegrino. It - una vetrina eccezionale per i produttori di vino provenienti da Friuli Venezia Giulia, Veneto, Trentino, Slovenia, Croazia e Carinzia - si terrà al Molo Iv di Trieste dal 10 al 12 ottobre 2008, in concomitanza con la regata più affollata del Mediterraneo. All’interno di un ambiente ricco di fascino e storia, i produttori avranno modo di incontrare il mondo variopinto di regatanti e curiosi, dei gourmand e di tutti coloro che vorranno conoscere le migliori etichette della Mitteleuropa. Marevino & S. Pellegrino sarà una meta per sommelier, amanti del gusto, appassionati del mare e turisti che avranno l’occasione di degustare i vini di qualità provenienti dal Nordest ed entrare in contatto con i loro “creatori”. All’accostamento tra mare e vino crede fermamente S. Pellegrino, leader mondiale del beverage, che ha deciso di aderire con il suo marchio e la sua esperienza a questo evento, confidando nelle potenzialità di una rassegna che fin dal suo anno zero mira a diventare uno degli appuntamenti più frizzanti dell’autunno. Lo spazio interno della struttura del Molo Iv sarà suddiviso in tre diverse aree: - la prima sarà riservata agli stand destinati ai singoli produttori. - nella seconda si troveranno la zona ristorante e quella delle “Rotte del Vino”. Qui ogni pomeriggio gli ospiti, guidati da un sommelier professionista, potranno approfondire la conoscenza di un vitigno, degustando e assaporando le caratteristiche dei diversi prodotti proposti; - l’ultimo spazio sarà quello delle “Isole del vino”, una serie di ampi wine bar dove verranno serviti assaggi di vini dei produttori che aderiscono alla manifestazione. Ogni singola isola sarà dedicata a una delle regioni partecipanti. Marevino & S. Pellegrino proporrà inoltre ai visitatori la sua enoteca dove acquistare le esclusive etichette fornite dai produttori invitati alla rassegna. Le preparazioni del ristorante saranno a cura dell’Expomittelschool, il “laboratorio” che promuove a Trieste la cultura della qualità e della valorizzazione dei prodotti del territorio regionale. A ciascun visitatore verrà fornito all’ingresso un bicchiere a scelta in vetro trasparente oppure in policarbonato magenta o nero, tutti prodotti dall’azienda triestina Italesse, partner tecnico dell’evento. . |
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NESPRESSO BOUTIQUE-IN-SHOP
NUOVE APERTURE NEL CUORE DELLO SHOPPING
FIRMATO COIN
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Cresce il numero di spazi Nespresso in Italia, attraverso l’apertura di Boutique-in-shop presso i negozi Coin. Per degustare un caffè perfetto facendo shopping esclusivo Nuove Boutique Nespresso fioriscono negli eleganti department store Coin in tutta Italia. Le prossime aperture avverranno in due differenti città: Brescia, all’interno del negozio Coin situato in Corso Magenta, e Roma, dove Nespresso replica con la seconda Boutique-in-shop - questa volta presso lo spazio Coin di Via Cola di Rienzo. In particolare, a Brescia, l’inaugurazione della nuova Boutique-in-shop Nespresso sarà accompagnata da un grande evento organizzato da Coin per celebrare il restyling del punto vendita. Le Boutique-in-shop Nespresso sono vere e proprie Boutique del caffè, che riproducono il mondo Nespresso in ogni dettaglio e nelle quali degustare e scegliere le varietà di Grand Cru preferite o acquistare macchine da caffè e accessori di design. Spazi dedicati agli estimatori del caffè di alta qualità, in cui deliziare i sensi con l’esperienza di un caffè perfetto. Il prestigioso studio Parisotto e Formenton di Padova ha sviluppato il concept delle Boutique-in-shop di Brescia, Verona, Roma- Cola di Rienzo-, e Treviso, concept che rispecchia la purezza del design Nespresso e riproduce un’atmosfera accogliente e discreta, invitando i visitatori a seguire un percorso in cui i colori e l’aroma delle dodici varietà Nespresso accompagnano alla degustazione del caffè. L’innovativa formula Nespresso Boutique-in-shop è approdata in Italia con l’apertura del primo Nespresso Bis all’interno dell’elegante negozio Coin di Piazzale Appio a Roma, avvenuta a settembre dello scorso anno, alla quale sono seguite nei mesi successivi quelle nei department store Coin di Milano (Piazza 5 Giornate), Bologna (Via Rizzoli), Firenze (Via dei Calzaiuoli), Genova (Via Xx Settembre) e Catania (Via Etnea), e nel department store La Rinascente di Piazza Duomo a Milano. Un’altra nuova inaugurazione è in previsione per la fine del 2008 a Treviso, all’interno dello spazio Coin situato in Corso del Popolo, il 29 novembre. . |
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ONDASUONDA, L’EXPO DI CIBI, VINI E PRODOTTI AGRO-ALIMENTARI E DELLA PESCA, DEDICATO ALLE NAZIONI CHE SI AFFACCIANO SUL MARE ADRIATICO: GHIOTTONERIE NELLE ISOLE: UN MARE DI SAPORI
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Due sponde un unico mare, memorie e gusto sotto un unico simbolo: torna, a Pesaro, nelle Marche, Ondasuonda, l’expo di cibi, vini e prodotti agro-alimentari e della pesca, dedicato alle nazioni che si affacciano sul mare Adriatico. Ospitata, anche per questa seconda edizione, nei padiglioni della Fiera di Pesaro (Marche) dal 14 al 17 novembre 2008, la manifestazione propone l’esposizione, la degustazione e il commercio di prodotti tradizionali delle sette regioni italiane (Friuli Venezia Giulia, Veneto, Emilia Romagna, Marche, Abruzzo, Molise, Puglia) e dei paesi bagnati dall’Adriatico (Slovenia, Croazia, Bosnia Erzegovina, Montenegro, Albania). Due in particolare le novità di quest’anno: l’allestimento di un vero e proprio Mercato del Pesce in cui il prodotto ittico sarà battuto all’asta e venduto a prezzi scontati e l’iniziativa Oltre ai fornelli che vedrà sfidarsi in cucina politici, giornalisti, vip ed imprenditori guidati da un presentatore d’eccezione. L’enogastronomia, però, non è l’unica protagonista di Ondasuonda. Anche l’arte, infatti, trova posto tra gli eventi in particolare con: Corto e Mangiato, rassegna cinematografica internazionale riservata al biologico e all’equosolidale; Jazz&wine, spazio eventi dedicato ogni sera alla musica jazz; Immagini Insaziabili, concorso fotografico aperto a tutti i residenti delle regioni costiere adriatiche Italiane; una libreria con centinaia di volumi sull’enogastronomia che ospiterà anche gli incontri e i dibattiti durante i tre giorni della manifestazione. Il viaggio alla scoperta dei tesori culinari dell’Adriatico avverrà attraverso le Isole Ghiotte, spazi tematici allestiti per caratterizzare l’expo, all’interno delle quali sarà possibile degustare i prodotti tipici dell’Adriatico, in collaborazione con consorzi, produttori e associazioni professionali di categoria. Ecco così l’Isola dei Buongustai (dedicata agli abbinamenti cibo-vino), l’Isola del Vino (in cui degustare le migliori etichette della costa adriatica) e l’Isola dei Cuochi (per assaggiare cibi proposti da grandi chef) oppure l’Isola Bio (per gli amanti delle ricette biologiche), l’Isola dei Maitres (in cui sarà possibile degustare acque, oli e imparare ad apparecchiare la tavola con stile) e l’Isola dei Barman (passaggio obbligatorio per i patiti dell’after hour e non solo). Ondasuonda è promosso da Fiere di Pesaro e Confesercenti Pesaro Urbino in collaborazione con enti pubblici e associazioni di categoria. . |
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IL PEPERONE DI VOGHERA RINASCE ALL´IPER DI MONTEBELLO
RISCOPERTA LA VARIETÀ UNICA E INIMITABILE DELLO STORICO ORTAGGIO IRIENSE
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Il gustoso peperone di Voghera, dall´inconfondibile sapore dolce e fine, ritorna a sorpresa sulla tavola dei consumatori. Il prodotto ortofrutticolo locale che si credeva ormai perso, infatti, è ora in vendita esclusiva presso il punto vendita "Iper, La grande i", di Montebello. Grazie all´impegno di alcuni coltivatori e produttori e al contributo scientifico dell´Itas di Voghera, dell´Istituto di Patologia Vegetale dell´Università di Milano, dell´Unità di Ricerca per l´Orticoltura del comune di Montanaso Lombardo (Lo) e della Cooperativa "Villa Meardi", è stato possibile riscoprire e isolare il seme dell´ortaggio che ha reso Voghera un centro produttivo e commerciale di gran rilievo tra gli anni Venti e Quaranta del secolo scorso. Nell´era dei prodotti Ogm, emblemi della scarsa attenzione rivolta alla provenienza dei prodotti alimentari, il peperone di Voghera si mostra un´oasi di naturalità e una garanzia del mangiar bene e in modo sano. Non sorprende che sia proprio "Iper, La grande i", da sempre estremamente attenta alla ricerca e riscoperta dei prodotti tipici locali, ad aggiungere alla sua già vasta offerta di prodotti naturali e di qualità lo storico peperone tanto apprezzato nel passato e rimpianto nel presente. L´iper di Montebello rilancia infatti un prodotto genuino, dal gusto e profumo accattivanti, caratterizzato da un sapore irresistibilmente dolce e da una facilissima digeribilità che lo ha sempre contraddistinto e che lo rende ancora più appetitoso. Questa caratteristica, infatti, pone l´ortaggio di Voghera in una posizione privilegiata rispetto a peperoni di altre qualità, tanto da essere indirizzato al campo della ristorazione e inserito nel menù fisso della catena Ristò, molto attenta al gusto della cucina tradizionale italiana. Il ritorno alla naturalità dei sapori e del mangiare, le eccellenti qualità organolettiche dell´ortaggio e il desiderio di tutelare e insieme valorizzare l´identità locale: questi i cardini della rinascita del peperone iriense, coltivato da cinque produttori vogheresi, e per il quale sarà redatto un regolamento apposito e creato un consorzio al fine di garantirne le modalità di coltivazione. Esclusivamente grazie all´Iper di Montebello si potrà nuovamente gustare sulle nostre tavole il peperone di Voghera, alla riscoperta della migliore tradizione genuina del passato e dell´ottimo gusto. . |
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DA TVS ECO –OK IL RIVESTIMENTO CERAMICO ECOLOGICO: CUCINANDO CON LA NUOVA PADELLA TVS RISPETTIAMO LA NATURA E CUCINIAMO SANO SALVAGUARDANDO IL BENESSERE |
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Eco-ok Il rivestimento ceramico Eco-ok è il rivestimento ceramico ecologico: l’innovazione proposta da Tvs per lanciare sul mercato un prodotto realizzato con materiale ecologico, estremamente resistente e attento al benessere. Il rivestimento ceramico è ecologico, vetroso e quindi naturale. Altissima stabilità termica. Il Ciclo produttivo di Eco-ok è a ridotto impatto ambientale. Riduzione del contenuto di Co2 emessa durante il processo di produzione industriale del rivestimento. Eco-ok è totalmente riciclabile. Eco-ok La linea “spices” Spices è la nuova linea Tvs realizzata utilizzando il rivestimento Eco-ok. Cucinando con la nuova padella Tvs rispettiamo la natura e cuciniamo sano salvaguardando il benessere di tutta la famiglia. C’è vita in cucina, soprattutto se in cucina c’è Spices. Lo raccontiamo attraverso l’iconografia della natura, i suoi colori, un naming fresco e un gadget che ci riporta al contatto più antico con la terra e la vita. Parte integrante della comunicazione di Spices sarà il gadget allegato alla confezione: al centro della confezione, nella parte sottostante, verrà infatti inserita una busta contenente dei semi e un disco di torba. Seguendo le istruzioni contenute nel packaging sarà possibile ricavare dalla confezione in cartone un piccolo contenitore idoneo ad accogliere la torba e a far germogliare i semi che, una volta innaffi ati, faranno nascere una piantina. Oltre che originale e divertente come idea, questo tipo di abbinamento esplicita con toni sobrii e divertenti la mission del prodotto Tvs e da il via ad uno stile di comunicazione coinvolgente e sicuramente accattivante. Spices si racconta attraverso una comunicazione pubblicitaria semplice ma di grande impatto: l’idea creativa utilizza un visual che fonde prodotto e gadget per un messaggio immediato, originale ma comunque informativo. La forza e l’effi cacia di questi soggetti sta nella loro capacità di sintesi, nell’immediatezza e nella versatilità che ci consentirà ad ogni evoluzione del progetto di aggiungere nuovi soggetti mantenendo la stessa impostazione grafi ca con coerenza e continuità. Da Tvs è nata Spices, la linea realizzata con l’innovativo rivestimento ceramico Eco-ok: una novità assoluta e inimitabile nel mondo delle pentole. Le caratteristiche di elevata resistenza al calore e rispetto dell’ambiente di Eco-ok fanno di Spices una linea innovativa, dal design originale e di alta qualità in grado di portare più benessere sulla tua tavola. Per questo con Spices è possibile cucinare sano rispettando l´ambiente e promuovere. La vita in cucina! Infatti in ogni confezione di Spices è contenuto tutto l’occorrente per piantare e far crescere una piantina di basilico, menta, prezzemolo, salvia o erba cipollina. Www. Eco-ok. It Le caratteristiche di elevata resistenza al calore e rispetto dell’ambiente di Eco-ok fanno di Spices una linea innovativa, dal design originale e di alta qualità in grado di portare più benessere sulla tua tavola. Per questo con Spices è possibile cucinare sano rispettando l´ambiente e promuovere. La vita in cucina! Infatti in ogni confezione di Spices è contenuto tutto l’occorrente per piantare e far crescere una piantina di basilico, menta, prezzemolo, salvia o erba cipollina. Da Tvs è nata Spices, la linea realizzata con l’innovativo rivestimento ceramico Eco-ok: una novità assoluta e inimitabile nel mondo delle pentole. Le caratteristiche di elevata resistenza al calore e rispetto dell’ambiente di Eco-ok fanno di Spices una linea innovativa, dal design originale e di alta qualità in grado di portare più benessere sulla tua tavola. Per questo con Spices è possibile cucinare sano rispettando l´ambiente e promuovere. La vita in cucina! Infatti in ogni confezione di Spices è contenuto tutto l’occorrente per piantare e far crescere una piantina di basilico, menta, prezzemolo, salvia o erba cipollina. . . |
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VENDEMMIA 2008: A CONEGLIANO VALDOBBIADENE I PRODUTTORI SONO RIMASTI CON IL FIATO SOSPESO FINO ALL’ULTIMO MA LA RACCOLTA APPENA CONCLUSA DARÀ UN’OTTIMA ANNATA, IN CONTROTENDENZA CON LA SITUAZIONE GENERALE DEL NORD ITALIA
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“Se dovessi descrivere la vendemmia 2008 con un genere letterario, sarebbe certamente un thriller che, fino all’ultimo, ha tenuto tutti con il fiato sospeso. ” Così commenta Giancarlo Vettorello l’andamento della stagione produttiva nel territorio di Conegliano Valdobbiadene. La vendemmia del Prosecco ha tuttavia sorpreso tutti e oggi, a conclusione della raccolta, il Consorzio di Tutela può dire che sarà un’ottima annata, dove i vigneti hanno dimostrato capacità di recupero straordinarie. Dopo un’estate tutt’altro che positiva, lo sbalzo termico tra giorno e notte del periodo pre-vendemmia ha determinato un notevole accumulo di zuccheri e lo sviluppo di aromi floreali e di frutta fresca e succosa, prima fra tutte la mela verde. Ciò è avvenuto nonostante il notevole abbassamento delle temperature e giornate piuttosto nuvolose, tipicamente autunnali, che hanno caratterizzato l’ultimo periodo. L’assenza di precipitazioni ha però garantito la qualità. “Il 2008 sarà una delle annate più tipiche dell’ultimo decennio”, continua Giancarlo Vettorello. “ I produttori non avrebbero mai sperato di raggiungere questa qualità finale. Alla vendemmia le uve si sono presentate con un livello elevato sia di zuccheri che di acidi, e le basi spumante sono naturalmente perfette. Non richiederanno alcun intervento in cantina. E ora, in fermentazione, gli aromi che si sentono sono davvero molto interessanti. Sarà un’annata caratterizzata da fragranza, freschezza, profumi eleganti e fini”. Le prime proiezioni danno una vendemmia quantitativamente in leggero calo rispetto al 2007, un elemento che ha sicuramente inciso positivamente sulla qualità. I prezzi delle uve, tuttavia, grazie alla capacità dei produttori di ascoltare il mercato, torneranno sui valori del 2006 dopo un 2007 caratterizzato da rincari anche notevoli. Stabilità del mercato è, infatti, l’imperativo da rispettare per garantire anche in futuro il successo che ha caratterizzato la doc. Se oggi su Conegliano Valdobbiadene è tornato il sereno grazie all’ottimo bilancio della vendemmia, l’estate aveva portato qualche nube a causa delle frequenti piogge e grandinate. Per questo il 2008 verrà ricordato come l’annata più difficile dell’ultimo decennio, caratterizzata da continui colpi di scena, che hanno richiesto un monitoraggio costante in vigneto e un grande lavoro da parte dei produttori. Un ruolo fondamentale è stato giocato dal Consorzio di Tutela, che grazie al controllo dei 29 vigneti sperimentali su tutto il territorio, all’aggiornamento in tempo reale della situazione meteo e ai consigli dati ai produttori in ogni fase della stagione attraverso il lavoro dello staff tecnico, ha contribuito all’ottenimento di questo risultato. . |
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E´ NASCOSTO “INCHIANTI” IL SEGRETO DEL BUON INVECCHIAMENTO |
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Firenze - Gli anziani del Chianti sembrano essere privilegiati: i tassi di disabilità nelle fasce di età più avanzata, infatti, generalmente sono inferiori rispetto a quelli riportati per altre popolazioni europee. Un indicatore indiretto di questa condizione positiva è che il numero delle badanti in questa zona è inferiore a quello osservato in altri comuni dell´area fiorentina. Dove starà il segreto? Per cercare di svelarlo da circa 10 anni l´Agenzia regionale di sanità coordina lo studio Inchianti, che ha coinvolto ad oggi 1453 anziani abitanti nei comuni di Greve e Bagno a Ripoli. Queste persone sono state intervistate e sottoposte ripetutamente ad esami e indagini mirate (prelievi del sangue, esami strumentali come Tc, elettrocardiogramma, ecocolor doppler), valutazioni specialistiche da parte del geriatra e del fisiatra. L´obiettivo principale della ricerca, oggi integralmente finanziata dal National Institute on Aging di Bethesda (Usa) e realizzata in collaborazione con l´Azienda sanitaria fiorentina, le amministrazioni comunali di Greve e Bagno a Ripoli e i medici di medicina generale del territorio interessato, è quello di tradurre la ricerca epidemiologica in strumenti di clinica geriatrica che rendano possibile effettuare diagnosi più precise e trattamenti più efficaci nelle persone anziane con problemi di mobilità. I risultati e le prospettive di questo lungo e impegnativo lavoro sono oggi e domani al centro di un convegno intitolato “La disabilità si previene” che l´Ars ha organizzato nell´Aula magna della Caserma Redi, in via Venezia a Firenze. Il progetto “Inchianti” si propone di mettere a punto strumenti che permettano di identificare in una fase precoce l´inizio della disabilità progressiva e un sistema diagnostico che disegni interventi mirati ed efficaci. Vengono inoltre studiati i ! fattori di rischio che favoriscono la progressione della disabilità con l´invecchiamento e i processi che conducono alla disabilità nel lungo periodo. Considerando l´incremento esponenziale della popolazione anziana previsto per i prossimi anni è facile intuire l´importanza di studi che affrontano il problema della disabilità, che ha costi umani e sociali elevatissimi. La ricerca epidemiologica ha condotto 3687 interviste, 3310 visite mediche e valutazioni della performance motoria, 3322 prelievi ematici, 3057 ecocolor doppler, 3075 elettrocardiogrammi e 2980 tomografie ossee. Il complesso database in cui queste informazioni sono raccolte e documentate nasconde forse il segreto del buon invecchiamento. . |
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ROMAGNA TERRA DI GRANDI VINI |
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Sangiovese e Albana sono i vitigni autoctoni più importanti della Romagna e da queste uve nascono vini di grandissimo pregio. Lo confermano anche quest’anno valutazioni e punteggi assegnati alle etichette romagnole dalle più importanti guide enologiche del nostro Paese, di cui sono iniziate questa settimana le presentazioni e sono state rese note le prime anticipazioni sui volumi 2009. E a giocare la parte del leone tra “bicchieri”, “grappoli” e “centesimi di punto” è proprio il binomio Sangiovese, Albana, due vini che raggiungono le loro massime espressioni nella cantine del Convito di Romagna, l’associazione d’otto produttori (Tremonti, Stefano Ferrucci, Fattoria Zerbina, Poderi Morini, Calonga, Drei Donà-tenuta La Palazza, San Valentino, San Patrignano) che dal 2002 sta facendo conoscere e apprezzare in tutto il mondo l’etichette di questa regione. Il “Gambero Rosso” premia con i “tre bicchieri”, massimo valutazione espressa dalla guida da poco passata sotto la direzione di Daniele Cernilli, solo 5 Sangiovese della regione e 4 sono del Convito. Due nascono sulle colline in riva all’adriatico di Rimini e Coriano: L’avi 2005 di San Patrignano e il “Terra di Covignano, sempre 2005, di San Valentino. Mentre, il terzo premiato “Michelangiolo” 2005 di Calonga, proviene da Faenza. Stessa origine anche per Il Marzieno 2004, un uvaggio di 75% di sangiovese e un 25% di Cabernet, Merlot e Syrhah, di casa Zerbina, per il 12° anno consecutivo al top dei punteggi del Gambero. Anche per “Duemilavini” la guida edita da Ais e Bibenda il Convito si colloca al top della produzione enologica italiana. Infatti, arrivano i “5 grappoli” per L’avi 2005 e per il taglio bordolese, Montepirolo 2005. Stessa valutazione per il “Thea” rosso di ”Tre Monti“, un Sangiovese 100% che si aggiudica per l’ottava volta questo riconoscimento, e porta ad Imola il 12° dei “5 grappoli” ottenuti dai fratelli David e Vittorio Navacchia. Anche per “La Guida ai vini d’Italia” dell’Espresso il meglio del Sangiovese Emiliano Romagnolo si trova tra le cantine del Convito. Il “Pruno” riserva 10 anni (1997) della Palazza di Enrico Drei Donà, vino che esprime al meglio la grande capacita di affinamento e invecchiamento di questo vitigno, ottiene il punteggio di 17/20. Mentre, il suo “Notturno” si merita un “Oscar” per il grande rapporto qualità prezzo nella fascia di vini tra i 7 e gli 8 euro. Ed anche il “Domus Caia” 2005 di Stefano Ferrucci si inserisce tra la élite dei grandi con 16,5/20. Una conferma della bontà della strada intrapresa da Ilaria Ferrucci e delle novità che sta introducendo nella sue vigne e nella sua cantina di Castelbolognese. E a completare il bouquet delle buone valutazioni ci pensano gli Albana, componendo così un binomio analogo al Chianti Classico e Vinsanto della Toscana. I passiti della Zerbina e di Ferrucci raccolgono, infatti, il massimo dell’apprezzamento dei recensori delle guide. Lo “Scaccomatto” della Zerbina, fresco Oscar dei vini dolci Italiani 2008 di Ais e Bibenda, è premiato dai “5 grappoli” e da 17,5/20 dell’Espresso, mentre il “Domus Aurea” di Ilaria Ferrucci raggiunge i 16/20 di valutazione. Ed a chiudere con una nota nuova spumeggiante e riconoscimenti del Convito, ci pensano le “bollicine” rosate di Alessandro Morini. E il “Morosé”, un brut a base di Centesimino uno dei vitigni autoctoni più antichi della Romagna, entra con successo nei 100 migliori vini italiani scelti da Paolo Massobrio e Marco Gatti per la loro “Golosaria”. . |
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BIELLA: RIPRENDE IL SERVIZIO DI ASSISTENZA ENOLOGICA |
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Dopo l’interruzione estiva, con l’inizio di ottobre riprende il servizio di consulenza enologica dedicato ai viticoltori professionali e amatoriali, che la Provincia sostiene nell’ambito del progetto complessivo di rivitalizzazione del settore vitivinicolo biellese, cofinanziato dal Distretto dei vini Canavese, Coste della Sesia e Colline Novaresi. Un’iniziativa che ha riscosso in questi anni un crescente interesse, dimostrato anche dal continuo aumento delle persone che si rivolgono all’enologo e dei risultati riscontrati dalle aziende. Tanto è vero che si prevede di garantire il servizio sino alla fine del mese di giugno del prossimo anno. L’assistenza è gratuita e assicura sia la valutazione del momento migliore per la vendemmia e per l’analisi dei campioni di vino, sia la visita in cantina, che offre l’opportunità di rilevare, caso per caso, eventuali aspetti critici e le giuste soluzioni per ottenere un buon vino. Ecco le modalità del servizio di analisi e visita. Per l’assistenza e il ritiro dei campioni nel Biellese orientale, l’appuntamento è ogni lunedì nei locali messi a disposizione dal comune di Brusnengo dalle 17 alle 19. La raccolta dei campioni all’Enoteca regionale della Serra, nella sede del castello di Roppolo, avviene nella mattinata di lunedì, fino alle 12. Per le visite è necessario un accordo telefonico chiamando il numero 347/1568510. . . |
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TOCAI: DISPOSIZIONI PER L’USO DEL SINONIMO FRIULANO |
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Pordenone – Cessano gli effetti del Decreto 11 febbraio 2008, che recava disposizioni transitorie per l’uso della varietà di vite “Tocai Friulano” e del sinonimo “Friulano” nella designazione e presentazione di vini D. O. C. Della Regione Friuli Venezia Giulia, e l’adozione delle disposizioni definitive per l’uso del sinonimo “Friulano”. La Camera di Commercio di Pordenone informa che il Decreto 25 settembre 2008 del Ministero delle Politiche Agricole e Forestali preclude l’opportunità dell’uso del nome della varietà di vite “Tocai friulano B”, per i vini prodotti e commercializzati in ambito nazionale. Il documento prevede che il vino già confezionato e designato con la denominazione “Tocai Friulano” possa essere commercializzato in ambito nazionale fino ad esaurimento delle scorte, purchè le ditte imbottigliatrici comunichino all’Icq (ex Ispettorato Repressione Frodi) competente per territorio, entro il prossimo 10 ottobre, i predetti quantitativi di prodotti imbottigliati ed etichettati prima della pubblicazione del Decreto in oggetto. Restano pertanto esclusi i vini che attualmente sono contenuti in botti e/o vasche, anche se già certificati con la D. O. C. Per ulteriori informazioni contattare l’Ufficio Agricoltura della Cciaa, tel. 0434. 381501. . |
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PIANO ANNUALE DEL DISTRETTO DEI VINI LANGHE, ROERO E MONFERRATO APPROVATO IL PROGRAMMA DI INTERVENTO PER L’ANNO 2008 |
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La Giunta provinciale, presieduta da Paolo Filippi, ha approvato il progetto programmatico predisposto ai sensi della L. R. 20/99 e dell’avviso di presentazione di proposte di intervento da inserire nel piano annuale 2008 del Distretto dei Vini Langhe, Roero e Monferrato. Riconosciuto dalla Regione Piemonte ai sensi della L. R. N. 20/99, il Distretto dei Vini “Langhe, Roero e Monferrato”, raggruppa le tre zone di eccellenza sotto vari aspetti (culturale, turistico, vitivinicolo), per un totale di 422 Comuni e 27. 000 Aziende Vitivinicole. Il Distretto si propone di favorire la conoscenza e la valorizzazione delle culture e delle tradizioni enoiche, valorizzare la produzione di qualità a denominazione di origine controllata, promuovere il turismo del vino e iniziative a sostegno del sistema produttivo locale. Il Distretto dei Vini finanzierà il 50% di competenza per l’attuazione del progetto predisposto per l’anno 2008, mentre il restante 50% sarà cofinanziato dalla Provincia. . |
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