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GIOVEDI

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Notiziario Marketpress di Giovedì 05 Febbraio 2009
OFFERTA: MODELLI DI LUNGO PERIODO NEL SETTORE DELL´ENERGIA  
 
 Bruxelles, 5 febbraio 2009 - La direzione generale dell´Energia e dei trasporti della Commissione europea ha pubblicato un bando di gara d´appalto per offerte sui modelli di lungo periodo nel settore dell´energia. Lo sviluppo di approcci in materia di politica e delle strategie energetiche ha bisogno di essere sostenuto da un´efficace analisi energetica che fornisca un quadro esaustivo e conforme dell´economia energetica europea e della sua evoluzione. L´ideazione di modelli nel settore dell´energia è uno strumento importante per fornire tali analisi quantitative delle tendenze del mercato dell´energia nonché degli effetti di politiche o condizioni quadro alternative (ad es. Prezzi mondiali dell´energia, sviluppi macroeconomici). Tali politiche alternative interessano ad esempio politiche più vigorose sull´efficienza energetica, fonti rinnovabili, mitigazione del cambiamento climatico o politiche diverse sul nucleare o gli ulteriori sviluppi relativi alle politiche dei trasporti. L´obiettivo del contratto quadro è fornire una serie di prospettive energetiche quantitative di lungo termine per tutti gli Stati membri dell´Ue nonché per i paesi candidati e di preferenza anche per gli altri paesi europei (ovvero i vicini diretti come Norvegia e Svizzera e forse i paesi dell´Europa sudorientale). Per ulteriori informazioni, visitare: Commissione europea Direzione generale dell´Energia e dei trasporti Unità A1, rue Demot 28, 0/110 – Archivi, B-1049 Bruxelles . Persona da contattare: Livia Vasakova Tel. +32 2 298 43 93 Fax +32 2 299 48 57 .  
   
   
GENOVESI ED ENERGIE RINNOVABILI. FOTOVOLTAICO E SOLARE TERMICO AL PRIMO POSTO. DOPO 6 MESI DAL LANCIO, LO SPORTELLO PROVINCIALE ENERGIE RINNOVABILI E RISPARMIO ENERGETICO TAGLIA IL TRAGUARDO DEI PRIMI 100 CONTATTI DIRETTI, CHE POTRANNO DIVENTARE ALTRETTANTI PROGETTI REALIZZATI NEL TERRITORIO DELLA PROVINCIA.  
 
Genova, 5 febbraio 2009 - Dopo soli sei mesi dalla sua attivazione lo Sportello Provinciale Energie Rinnovabili e Risparmio Energetico supera il traguardo delle prime 100 pratiche avviate e destinate a concretizzarsi in progetti veri e propri grazie all’assistenza della struttura. Sono infatti 104 le richieste di consulenza e supporto tecnico fiscale gestite dalla realtà voluta dalla Provincia di Genova per favorire la realizzazione di impianti di produzione di energia da fonti rinnovabili o interventi volti al risparmio energetico. Le richieste di assistenza e collaborazione sono arrivate da privati cittadini (64), enti pubblici (8), aziende e liberi professionisti (30) e associazioni (2). La maggior parte dei cittadini si è rivolta allo Sportello per avere informazioni e supporto per l’installazione di impianti fotovoltaici o di tipo solare termico. Si è trattato in prevalenza di interventi destinati a unità abitative di tipo monofamiliare. Per quanto attiene agli enti pubblici le richieste principali hanno riguardato il miglioramento della capacità di gestire con efficacia le richieste dei cittadini, la pianificazione di interventi di riqualificazione del patrimonio immobiliare e “l’ammodernamento” dei regolamenti edilizi comunali. Indicativi del riconoscimento dello Sportello come fornitore di informazione qualificata su queste tematiche sono anche i numeri che riguardano il sito www. Sportelloenergierinnovabili. It, uno degli strumenti attraverso cui lo Sportello opera: infatti il sito ha registrato oltre 28. 000 accessi e quasi 20. 000 documenti scaricati (soprattutto quelli che riguardano normativa e iter autorizzativi), per un totale di circa 61. 000 pagine visitate. Per l’assessore provinciale all’Ambiente Sebastiano Sciortino “Queste prime 100 richieste raggiunte in così breve tempo sono la dimostrazione che i cittadini, le imprese e le amministrazioni sono molto sensibili al tema del risparmio energetico e allo sviluppo delle fonti rinnovabili. E la Provincia è impegnata a sostenerli attivamente attraverso gli strumenti messi a punto nell’ambito del progetto Provincia Energia, tra i quali appunto anche lo Sportello Energie Rinnovabili e Risparmio Energetico. Il nostro scopo - conclude Sciortino - è quello di contribuire agli obiettivi fissati all’inizio del 2008 dalla Commissione Europea: riduzione del 20% di gas immessi e aumento del 20% della quota di energia prodotta da fonti rinnovabili entro il 2020”. Per Marco Castagna, Presidente di Muvita srl (Agenzia Provinciale per l’Ambiente, l’Energia e l’Innovazione), la struttura che gestisce operativamente lo Sportello “il successo di questa iniziativa evidenzia come – a fronte di una grande mole di informazioni e opportunità sul tema specifico - ci sia però bisogno nel concreto di realtà capaci di porsi come primo punto di riferimento e indirizzo per l’utente, che altrimenti rischia di perdersi nel mare magnum dell’informazione senza poter ottenere alcun beneficio per sé e - indirettamente - per la comunità”. Lo Sportello è un mezzo puntuale di informazione, di supporto tecnico, di progettazione e di consulenza amministrativa su questi temi, nato per iniziativa della Provincia di Genova, con il supporto operativo di Muvita – Agenzia Provinciale per l’Ambiente, l’Energia e l’Innovazione e in collaborazione con l’Università di Genova/diptem e Aere. In particolare lo Sportello fornisce informazioni sugli impianti ad energia da fonti rinnovabili (solare termico, fotovoltaico, minieolico, miniidroelettrico, biomasse, geotermia), introduce gli utenti ai temi del risparmio e dell’efficienza energetica e garantisce loro un supporto tecnico alle decisioni nella valutazione costi–benefici per la realizzazione degli impianti; inoltre fornisce un servizio di assistenza tecnico-fiscale per cittadini, imprese ed associazioni interessati a conoscere gli incentivi fiscali, le agevolazioni e i contributi europei, statali e regionali. Infine, tramite lo Sportello è possibile ottenere informazioni relative all’iter amministrativo per l’ottenimento di autorizzazioni e nulla osta e accedere al parere di esperti per la valutazione di ogni singolo caso proposto dagli utenti. Lo Sportello Provinciale Energie Rinnovabili e Risparmio Energetico è accessibile su www. Sportelloenergierinnovabili. It oppure su appuntamento telefonando al numero 010 910001 o inviando una e-mail a info@sportelloenergierinnovabili. It .  
   
   
I CITTADINI DI LECCE E DEL SALENTO HANNO IL DIRITTO DI FAR COMPIERE TUTTE LE INDAGINI NECESSARIE AL FINE DI POTER COMPRENDERE FINO A QUAL PUNTO LA CENTRALE HELIANTOS SIA SICURA E QUALE TIPO DI RISCHIO LA STESSA COMPORTI.  
 
 Lecce, 5 febbraio 2009 - Il componente del Dipartimento Tematico “Tutela del Consumatore” di Italia dei Valori, Giovanni D’agata, chiede di valutare comparativamente il beneficio che il territorio salentino può trarre da tale impianto. Le centrali per la produzione di energia elettrica sono di per sé degli impianti che costituiscono una alterazione dell’equilibrio del territorio e sono potenziali fonti di inquinamento e di danno ambientale. Qualsiasi centrale, anche la più “sicura”, che bruci un combustibile, ha insito il rischio che attraverso questo processo possa introdurre nell’aria elementi di inquinamento, come pure è concreto il pericolo che un guasto o un cattivo funzionamento della centrale o di un suo componente possa provocare un disastro ambientale. Questi rischi devono essere attentamente valutati con la massima serenità dagli enti territorialmente preposti a tutelare il bene primario della salute dei cittadini e l’ambiente, senza forzature politiche e senza spade di Damocle di diffide. Se vi sono i presupposti perché venga intimata una diffida, chi a tali presupposti ha dato luogo deve assumersene le relative responsabilità: oggi i cittadini di Lecce e del Salento hanno il diritto di far compiere tutte le indagini necessarie al fine di poter comprendere fino a qual punto la centrale Heliantos sia sicura e quale tipo di rischio la stessa comporti; coloro i quali, a qualsiasi livello, rivestono responsabilità politiche, devono compiere questa indagine nella maniera più neutra possibile, abbandonando preconcetti e schieramenti. Il rischio che deve essere valutato comparativamente con il beneficio che il territorio salentino può trarre da tale impianto, tenendo presente che: - poiché è di moda l’energia alternativa, stiamo assistendo all’impianto indiscriminato sul territorio di centrali di produzione elettrica di ogni tipo, senza che vi sia stata una seria programmazione in ordine all’effettivo fabbisogno di energia ed in ordine alla possibilità di concreto utilizzo, con margini di guadagno, di tutta l’energia che si andrà a produrre; - al momento non vi sono sul territorio colture i cui frutti possano esser destinati ad alimentare le centrali, per cui non vi è un interesse immediato a costruire centrali per consumare tali frutti; - il Salento ha vocazione prettamente turistica ed agricola, ed entrambe tali attività potrebbero ricevere danno dall’impianto di centrali elettriche a biomasse sia per l’allarme che la loro presenza potrebbe creare tra i possibili turisti che per il rischio di inquinamento ambientale che potrebbe risolversi in un inquinamento del prodotto agricolo. Le forze politiche devono avere il coraggio di affrontare il problema ponendo al primo posto l’interesse dei cittadini alla tutela della salute e dell’ambiente, e non compiendo battaglie di bandiera a favore di questo o quell’imprenditore. La Salute Dei Cittadini Vale Piu’ Di Qualsiasi Centrale, quello del definitivo accantonamento del progetto. Il componente del Dipartimento Tematico “Tutela del Consumatore” di Italia dei Valori, Giovanni D’agata, chiede agli Enti preposti di valutare il rischio comparativamente con il beneficio che il territorio salentino può trarre da tale impianto. .  
   
   
MATERA, RISPARMIO ENERGETICO: INTESA CCIAA-LEGAMBIENTE  
 
 Matera, 5 febbraio 2009 - Buon senso, piccoli accorgimenti tecnici, innovazione per risparmiare sulla bolletta energetica e rispettare l’ambiente. Con questo obiettivo la Camera di commercio di Matera e la Lega per l’ambiente lavoreranno insieme, sottoscrivendo un protocollo di intesa, che aiuterà l’Ente a ridurre le spese dei consumi energetici. L’iniziativa sarà illustrata dai presidenti della Camera di commercio, Angelo Tortorelli, e dalla Lega per l’ambiente della Basilicata ,Marco De Biasi, nel corso di una conferenza stampa convocata a Matera, presso la sede dell’ente, alle 11. 45 di venerdì 6 febbraio. Il rapporto di collaborazione tra le due realtà sarà rafforzato dalla presentazione di un’ altra iniziativa per la cura del verde e dell’arredo urbano. “ La collaborazione con la Lega per l’ambiente –ha detto il presidente Angelo Tortorelli- rappresenta un evento propositivo e innovativo su temi di stretta attualità come il risparmio enegetico e la cura dell’ambiente. Informazione e volontà di confrontarsi sono il presupposto per migliorare la gestione degli Enti e dei luoghi di lavoro, nell’ambito di un programma di sviluppo sostenibile’’. .  
   
   
ENERGIA, ATTIVATA COGENERAZIONE PER OSPEDALE MATERA  
 
 Matera, 5 febbraio 2009 - L’ospedale “Madonna delle Grazie” di Matera è la prima struttura sanitaria in Basilicata a essersi dotata di un impianto di cogenerazione a gas metano per la produzione di energia elettrica con recupero dell’energia termica. Per l’Azienda sanitaria di Matera è un processo innovativo sul piano del risparmio dei costi e della efficienza gestionale. “Questo – ha detto il direttore generale della Asm, Vito Gaudiano- è il primo e importante passo avviato dall’Azienda Sanitaria in un più ampio programma di efficienza e razionalizzazione energetica, che prevede anche l’installazione di impianti fotovoltaici ed interventi di contenimento energetico delle proprie strutture’’. L’energia termica prodotta dalla macchina ,infatti,viene utilizzata per integrare il calore necessario all’impianto di riscaldamento dell’ospedale stesso. L’impianto di cogenerazione ha una potenza elettrica di 1. 063 Kw e permette il recupero di 1. 093 kW di energia termica che altrimenti, nelle normali produzioni, viene dispersa nell’ambiente. Questa energia termica recuperata è pari alla metà dell’energia termica necessaria per il fabbisogno dell’ospedale. “L’impianto di cogenerazione -ha detto l’ing. Nicola Sannicola, Direttore dell’Unità Operativa gestione tecnica dell’Azienda sanitaria locale di Matera- è una vera e propria centrale termoelettrica, dedicata esclusivamente all’uso dell’ospedale che permette di far fronte al fabbisogno medio giornaliero di energia elettrica e del 50 per cento di quella termica. Ha una resa energetica dell’ 85 per cento, contro le rese energetiche del 50 per cento delle più moderne ed efficienti centrali termoelettriche che non effettuano il recupero del calore. Sia l’energia elettrica che quella termica sarà prodotta a costi nettamente inferiori a quelli di mercato, e questo consentirà il ritorno dell’investimento iniziale in appena 5 anni’’. A tutto ciò va aggiunto che l’impianto di cogenerazione permetterà di abbattere del 50 per cento le emissioni di anidride carbonica (Co2) nell’ambiente rispetto a impianti tradizionali, e questo grazie al recupero di tutto il calore che consente un corrispondente risparmio di gas per il funzionamento delle caldaie dell’impianto di riscaldamento. L’impianto è stato realizzato grazie ad un intervento di Risparmio Energetico (Energy Saving) promosso da una società italiana certificata “Esco’’nel settore: Guerrato S. P. A. Di Rovigo. .  
   
   
CARBURANTI: TONDO INCONTRERA´´ GESTORI IMPIANTI GORIZIA  
 
Trieste, 5 febbraio 2009 - Un incontro del presidente della Regione Renzo Tondo con i rappresentanti dei gestori degli impianti di distribuzione dei carburanti di Gorizia si terrà martedì prossimo 10 febbraio. Del problema del prezzo dei carburanti e della situazione del settore a Gorizia si è parlato questa mattina, a margine del confronto sulla situazione economica regionale, in un colloquio del presidente Tondo con il sindaco di Gorizia Ettore Romoli e l´assessore regionale Sandra Savino, che ha competenza in questa materia. Anche il sindaco Romoli e l´assessore Savino parteciperanno all´incontro di martedì prossimo, previsto in mattinata nella sede della Regione a Udine. . .  
   
   
ENEL ANNUNCIA I DATI PRELIMINARI CONSOLIDATI 2008 RICAVI A 61 MILIARDI DI EURO (43,7 MILIARDI NEL 2007, +40%).  
 
Roma, 5 febbraio 2009 – Il Consiglio di Amministrazione dell’Enel, riunitosi il 3 febbraio sotto la presidenza di Piero Gnudi, ha esaminato i risultati consolidati preliminari dell’esercizio 2008. I Ricavi ammontano a 61 miliardi di euro, in crescita del 40% rispetto ai 43,7 miliardi di euro del 2007. I ricavi relativi al 2008 beneficiano del consolidamento proporzionale al 67,05% dei risultati conseguiti da Endesa per l’intero anno a fronte di un 2007 che risente di tale beneficio solo nell’ultimo trimestre. L’ebitda (margine operativo lordo) è pari a oltre 14,2 miliardi di euro, in aumento del 45% rispetto ai 9,8 miliardi di euro del 2007, per effetto principalmente del consolidamento proporzionale al 67,05% dei risultati conseguiti da Endesa nell’intero esercizio a fronte di un 2007 che includeva tali benefici solo nell’ultimo trimestre. L’indebitamento finanziario netto a fine 2008 è pari a circa 50 miliardi di euro, in diminuzione di circa 5,8 miliardi di euro rispetto alla fine del 2007. Tale decremento risente essenzialmente dei benefici derivanti dal perfezionamento dell’operazione di cessione delle attività relative a Endesa Europa e Viesgo a E. On, parzialmente compensato dai fabbisogni connessi alla finalizzazione delle operazioni di acquisizione effettuate nel corso del 2008. La consistenza del personale a fine 2008 è pari a 75. 985 unità (73. 500 unità alla fine del 2007). .  
   
   
UN VADEMECUM PER COMPRARE CASA  
 
Milano, 5 febbraio 2009 - La casa è sempre più un miraggio per i milanesi. Da cinque anni prezzi in salita. Anche se con sempre meno enfasi: +0,4% nell’ultimo anno rispetto a +10% nel 2004. E nell’anno dei timori di crisi le aspettative degli operatori sul mercato e il numero di compravendite sono al ribasso in sette casi su dieci. Se in Italia Milano è la più cara, anche rispetto a Roma, in Europa è dodicesima. Costa di più solo in alcune città inglesi (Londra, Bristol, Manchester, Birmingham, Edimburgo, Cambridge), in Lussemburgo, nei Paesi Baltici (Stoccolma, Oslo e Tromsø), a Salisburgo in Austria. Emerge da un’indagine della Camera di Commercio di Milano su dati Eurostat 1999-2006, Osmi – Camera di commercio e Fimaa. E per chi ha deciso di comprare una casa, anche solo sulla carta perché l’immobile è in fase di costruzione, dal servizio Armonizzazione del Mercato della Camera di Commercio di Milano arrivano: il codice di autodisciplina, il contratto tipo ed il vademecum per la compravendita immobiliare di porzione di edifici in fase di costruzione. I consigli principali per i consumatori? Stipulare un contratto preliminare, inserire l’obbligo di fideiussione a garanzia della restituzione degli acconti prezzo versati, controllare che ci sia la polizza assicurativa a copertura di gravi difetti o rovina totale o parziale dell’immobile. Richiedere informazioni sulla società venditrice, sulla situazione patrimoniale e sulle sue precedenti operazioni immobiliari. Ma anche sulla proprietà del terreno, sulla regolarità urbanistica del progetto e sul rilascio dei permessi di costruzione, sui finanziamenti eventualmente richiesti dalla società per l’acquisto del terreno o per i lavori di costruzione. Controllare che all’interno del contratto vengano specificati i tempi di realizzazione e le caratteristiche costruttive anche quelle di urbanizzazione da realizzare nella zona (ad esempio servizi, metropolitane, parchi, asili ecc). Questi alcuni degli aspetti più importanti che devono essere contenuti e regolati nel contratto preliminare e nel contratto notarile definitivo in modo da affrontare l’importante impegno di acquistare una casa di abitazione con le dovute informazioni e garanzie. Un’iniziativa in collaborazione con i rappresentanti dei consumatori (Moica, Adiconsum, Confconsumatori, Movimento Consumatori, Acu, Cittadinanza Attiva, Movimento Difesa del Cittadino, Unione Nazionale Consumatori). .  
   
   
CROAZIA NUOVA NORMATIVA SULL’ACQUISTO DI IMMOBILI PER GLI STRANIERI  
 
Zagabria, 5 febbraio 2009 - Il primo febbraio del 2009 è entrata in vigore la disposizione dell’Accordo di stabilizzazione e associazione in base alla quale i cittadini dell’Unione Europea saranno equiparati a quelli croati per ciò che concerne l’acquisto di immobili. “In base all’articolo 60 dell’Accordo di stabilizzazione e associazione tra la Croazia e l’Ue, dopo quattro anni dalla sua entrata in vigore, cioè il 1° febbraio del 2009, i cittadini dell’Ue avranno lo stesso trattamento dei cittadini croati nella compravendita di immobili”, specifica il documento che il Ministro degli Esteri Gordan Jandroković ha inviato a Vesna Pusić, presidente del Comitato nazionale per il monitoraggio dei negoziati di adesione con l’Ue. Il documento contiene la piattaforma negoziale della Croazia sul quarto capitolo delle trattative con l’Ue, relativo alla “libera circolazione dei capitali”. La posizione più interessante della Croazia si riferisce alla liberalizzazione del mercato croato degli immobili. La novità riguarda, appunto, i cittadini dell’Ue che potranno acquistare case e appartamenti in Croazia senza sottostare alle attuali lungaggini burocratiche, mentre per gli altri stranieri non comunitaria rimarranno in vigore le attuali norme vigenti. Tuttavia, la liberalizzazione non riguarda i terreni agricoli né i boschi, come pure i terreni dei parchi nazionali, non acquistabili nemmeno dai cittadini croati. Per le zone agricole, “la Croazia ha chiesto una moratoria di 12 anni dalla data dell’entrata nell’Ue, perché vuole mantenere le limitazioni vigenti all’acquisto di tali immobili”, si legge nel documento. Per quanto riguarda l’acquisto di abitazioni e case per le vacanze, la Croazia non ha molto spazio di manovra, essendosi impegnata già nel 2001 a liberalizzare il mercato per i cittadini europei entro il 2009. D’ora in poi, quindi, l’acquisto di un immobile sarà molto più agevole, sebbene la Croazia non potrà entrare nell’Ue ancora per qualche anno. In realtà, il mercato ha già definito le regole, alzando i prezzi, e i cittadini croati, con i propri introiti, potranno confrontarsi sempre meno con quelli dell’Ue, nel campo immobiliare. .