|
|
|
MERCOLEDI
|
 |
 |
Notiziario Marketpress di
Mercoledì 11 Marzo 2009 |
 |
|
 |
ANZIANI IN EUROPA. ASSESSORE VALDEGAMBERI INCONTRA GRUPPO EUROPEO SU PROGETTO U.E. PER MIGLIORARE CONDIZIONE ANZIANI NON AUTOSUFFICIENTI E QUALITA’ E ACCESSIBILITA’ SERVIZI |
|
|
 |
|
|
Venezia, 11 marzo 200 - L’assessore regionale alle politiche sociali Stefano Valdegamberi ha ricevuto ieri a Palazzo Balbi, sede della Giunta veneta, il gruppo di lavoro europeo (costituito oltre che dal Veneto anche da partner finlandesi, francesi, tedeschi, greci, spagnoli) responsabile del progetto, approvato dalla Commissione Europea, dal titolo “Quality Care for Quality Aging: European Indicators for Home Health Care (Hhc)” che si dovrà occupare degli indicatori di qualità per gli anziani non autosufficienti assistiti a domicilio in Europa e che vede la Regione Veneto come regione capofila. “Negli ultimi anni – ha spiegato l’Assessore regionale alle politiche sociali Stefano Valdegamberi portando il suo indirizzo di saluto – la Regione Veneto sta spostando il baricentro, anche economico, della sua politica sociale per gli anziani non autosufficienti dalla residenzialità alla domiciliarità, innanzitutto per dare più dignità alla persona consentendole di rimanere il più a lungo possibile nel proprio domicilio e puntando molto sulla famiglia, sull’effetto moltiplicatore delle risorse che si ottiene basandosi sulle risorse interne alla famiglia. Il nostro obiettivo – ha aggiunto – è di creare una continuità assistenziali tra residenzialità e domiciliarità facendo sì che i centri di servizio si aprano al territorio fornendo servizi diversificati alla famiglia e agli anziani non autosufficienti. Da questo punto di vista la misurazione della qualità dei servizi e i loro indicatori omogenei ed oggettivi dei servizi domiciliari è una sfida che interessa tutta l’Europa e che il Veneto guarda con grande attenzione. In particolare per gli aspetti della domotica – cioè della tecnologia applicata alla casa – e alla tecnologia che favorisce la comunicazione, strumenti che possono sicuramente favorire la condizione delle persone non autosufficienti. Tuttavia – ha concluso – tali progressi fatti da reti virtuali si devono affiancare e non sostituire alle reti parentali, amicali, solidali che rimangono basilari e che le istituzioni e la cultura sociale devono favorire e rafforzare”. Il progetto fa parte del programma europeo ‘Progress’ ed è dotato di un budget complessivo di 396. 470 euro di cui 300 mila a carico della Commissione Europea e 96. 470 euro come cofinanziamento degli enti partecipanti”. L’iniziativa europea si pone i seguenti obiettivi: sviluppare un set di indicatori di monitoraggio e valutazione della qualità erogata all’interno del sistema di Hhc (Home Health Care) in particolare per quanto riguarda l’efficacia della cura e la soddisfazione degli utenti e degli attori che interagiscono entro il sistema dell’assistenza; implementare e migliorare gli interventi innovativi indirizzati agli anziani non autosufficienti assistiti in casa,; condividere tra i paesi partecipanti le buone pratiche esistenti sia in riferimento alla legislazione sia alle politiche; migliorare la qualità e l’accessibilità alla Hhc erogata agli anziani non autosufficienti; migliorare la capacità del sistema di supportare le famiglie con componenti fragili e problemi di non autosufficienza, per alleggerirne il carico, visto anche e soprattutto che grava prevalentemente sulle spalle delle donne, per aiutare anche la conciliazione tra ruolo familiare e ruolo lavorativo. . |
|
|
|
|
 |
|
|
|
|
|
 |
IV GIORNATA MONDIALE DEL RENE IL 12 MARZO IN UMBRIA TEST GRATUITI PER RICONOSCIMENTO NEFROPATIE |
|
|
 |
|
|
Perugia, 11 marzo 2009 – La prevenzione è il primo passo per contrastare le malattie renali. Per questo il Comitato Umbro dell’Associazione nazionale emodializzati (Aned) ha promosso in occasione della Iv Giornata Mondiale del Rene, il 12 marzo, la possibilità per i cittadini di sottoporsi a test gratuiti per il riconoscimento precoce delle nefropatie. L’iniziativa – illustrata stamani in conferenza stampa dal Consigliere nazionale Aned Piero Fabbri e da Nirvana Verzini, di Aned Umbria - si terrà in nove comuni della regione, avvalendosi della collaborazione delle Aziende Ospedaliere e Sanitaria, della Cri e dell’Associazione Calcio Perugia. “In Umbria – ha detto Fabbri - sono 50mila le persone con problemi ai reni, di cui 3 mila 200 in cura negli ambulatori di nefrologia. Centoquaranta sono in attesa di dialisi in uno degli undici Centri regionali che trattano regolarmente quasi novecento persone, mentre 350 sono coloro che aspettano il trapianto. La ricorrenza della giornata mondiale – ha proseguito – rappresenta una occasione importante per informare i cittadini su questo tipo di malattie e per richiamare la loro attenzione sulla necessità di prevenirle attraverso azioni semplici e mirate. Anche perché – ha aggiunto il Consigliere – si tratta di patologie che non danno sintomi evidenti. Da qui il richiamo forte ad intercettare i primi segnali: conoscere quali sono le cause ed i comportamenti da evitare può aiutarci a salvaguardare il buon funzionamento anche di questi organi”. “Il 12 marzo – ha detto Nirvana Virzini - sarà possibile effettuare gratuitamente i test di urine e glicemia e la misurazione della pressione del sangue. Ci si potrà rivolgere (dalle 8. 30 alle 12) agli ospedali di Terni, Foligno, Spoleto, Città di Castello, Branca, Assisi, Castiglione del Lago e Marciano. A Perugia è invece presente (dalle 9 alle 18) un ambulatorio mobile della Croce Rossa nello spazio antistante la curva nord di Pian di Massiano, messo a disposizione dall’Associazione Calcio Perugia. Tra i prossimi impegni di Aned – ha aggiunto – un progetto di prevenzione da realizzare nelle scuole per il quale trattandosi di minori stiamo verificando le modalità di autorizzazione da parte delle famiglie ed una iniziativa sul trapianto degli organi in collaborazione con l’Università degli Studi di Perugia e Regione Umbria”. In Italia sono circa 400 mila i malati di reni e di questi oltre 44 mila devono sottoporsi costantemente a dialisi tre volte la settimana per continuare a vivere. Ogni anno circa 10 mila persone iniziano la dialisi, mentre 7 mila malati sono in lista d’attesa per un trapianto che possa restituire loro una vita libera dalla dipendenza del rene artificiale. Nel nostro Paese – sostengono ad Aned - vivono più di cinque milioni di persone che non sanno di essere affette da una malattia renale. Si calcola che il costo dei soli trattamenti dialitici si aggiri attorno al tre per cento della spesa sanitaria nazionale. Per scoprire una malattia renale è importante misurare la pressione arteriosa, fare l’esame dell’urina, il dosaggio della creatinina nel sangue ed una ecografia renale. Se il check–up è negativo – suggeriscono all’Associazione, i soggetti a rischio (con più di 65 anni, ipertesi, diabetici e obesi) debbono ripeterlo una volta l’anno. Se invece è positivo, d’accordo con il medico di medicina generale, occorre rivolgersi allo specialista nefrologo. . |
|
|
|
|
 |
|
|
|
|
|
 |
INAUGURATO IERI IL PADIGLIONE DEDICATO A LEONARDO DA VINCI L’OSPEDALE SAN GIOVANNI DI DIO SI RINNOVA E RADDOPPIA CLAUDIO MARTINI: «IN 15 ANNI ABBIAMO UMANIZZATO LA SANITÀ TOSCANA» |
|
|
 |
|
|
Firenze, 11 marezo 2009 - L´ospedale San Giovanni di Dio (Firenze) dedica a Leonardo da Vinci il nuovo padiglione che ospita gli ambulatori, la day surgery, il centro trasfusionale, i servizi di anatomia patologica, hospice, psichiatria, i laboratori e altri servizi. L´ampliamento è di 14. 000 metri quadri, contro i 18. 000 metri quadrati del vecchio padiglione (l´Amerigo Vespucci) edificato nel 1982. I posti letto passano da 367 a 418. Alla cerimonia di inaugurazione, preceduta da una celebrazione eucaristica presieduta dall´arcivescovo di Firenze monsignor Giuseppe Betori, hanno partecipato le massime autorità regionali e locali, il presidente Claudio Martini con gli assessori Enrico Rossi e Paolo Cocchi, il presidente della Provincia Matteo Renzi, i sindaci di Firenze Leonardo Domenici e di Scandicci Simone Gheri, il direttore generale della Asl 10 Luigi Marroni. Umanizzazione, inserimento ambientale e flessibilità sono le caratteristiche fondamentali della struttura, che i cittadini potranno apprezzare per la qualità del comfort e dell´accoglienza, oltre che per l´eccellenza dei servizi. «E´ veramente una giornata straordinaria per la sanità fiorentina e regionale – afferma il presidente della Regione Claudio Martini – qui si tocca con mano quanto abbiamo puntato in questi anni sulla sanità come elemento fondamentale dello sviluppo e del benessere di tutta la comunità regionale. La Toscana è oggi la regione con il patrimonio immobiliare sanitario più nuovo d’Italia, la regione dove si sono realizzati gli investimenti più consistenti, dove si sono rinnovate tutte le strutture sanitarie. Abbiamo una rete ospedaliera moderna, efficiente, accogliente, a risparmio energetico ed ecosostenibile. In 15 anni abbiamo umanizzato la sanità». Il nu ovo San Giovanni di Dio ha comportato un investimento di 26 milioni di euro, 20 milioni per strutture e impianti e 6 milioni di euro per gli arredi, le apparecchiature sanitarie e l´allestimento completo di due sale multimediali. Il nuovo San Giovanni di Dio. I tre corpi di fabbrica (tre piani fuori terra) si sviluppano attorno a quattro chiostri verdi che consentono di godere di illuminazione naturale in tutti gli ambienti. La galleria di accesso funziona come una cerniera fra il nuovo padiglione (Leonardo da Vinci) e il vecchio padiglione (Amerigo Vespucci) con una riorganizzazione dei flussi e degli spazi: nel nuovo l´area dedicata all’outpatients e ai servizi, nel vecchio l´area degenza. Le tre stecche sono state progettate come una piastra su tre livelli, mentre la galleria costituisce un elemento vetrato e trasparente che si connette con il padiglione Amerigo Vespucci continuando l’estensione dei terrazzi esistenti, senza contrapposizione. Il criterio guida è stato quello di privilegiare la qualità degli spazi lavoro e di vivibilità. La struttura è a basso impatto ambientale, di altezza contenuta e con blocchi che richiamano le colline vicine. L’andamento dei corpi di fabbrica si allineano gli uni sugli altri sia in lunghezza che in altezza in modo che l’impatto volumetrico in rapporto con la collina e l’ospedale esistente rimanga inalterato. Le testate dei corpi di fabbrica nel loro andamento curvilineo obbediscono a questa esigenza e hanno funzione di raccordo con il verde. Le tecnologie utilizzate e i materiali, oltre a rispondere ai requisiti tecnici per una struttura ospedaliera, offrono prestazioni supplementari sia sotto il profilo della durata ed economia gestionale, sia dal punto di vista del comfort ambientale. . |
|
|
|
|
 |
|
|
|
|
|
 |
AL VIA CITTADELLA SOCIO-SANITARIA AD ANGUILLARA SABAZIA |
|
|
 |
|
|
Roma, 11 marzo 2009 - Via libera dalla Regione alla realizzazione della cittadella socio-sanitaria nel Comune di Anguillara Sabazia, in provincia di Roma. Lo ha annunciato l´assessore all´Urbanistica e vice presidente della giunta Esterino Montino precisando che “la struttura, in località Prato Michele, ospiterà un centro per la riabilitazione e l´assistenza ai disabili”. “L´intervento rientra nell´ambito dell´approvazione del Programma integrato di località Prato Michele, che comprende circa 8. 000 mq di terreno - spiega inoltre Montino. Su un´area ceduta all´amministrazione comunale di 6. 000 mq sarà realizzata la cittadella, che ospiterà una struttura per la riabilitazione e l´assistenza ai disabili mentre sui restanti 2. 000 mq è prevista la realizzazione di un edificio residenziale di dimensioni contenute”. . |
|
|
|
|
 |
|
|
|
|
|
 |
GIORNATA MONDIALE DEL RENE IL 12 MARZO INCONTRO APERTO ALLA CITTADINANZA A NOVARA E SCREENING GRATUITI NELLE AZIENDE SANITARIE |
|
|
 |
|
|
Torino, 12 Marzo 2009 - Le malattie renali rappresentano una minaccia incombente a livello mondiale. Si calcola infatti che, nella popolazione generale, una percentuale compresa tra il 7% e il 10% delle persone abbia un danno renale, molto spesso misconosciuto. Il rischio che questo danno abbia una evoluzione verso l’insufficienza renale avanzata è particolarmente elevato: si prevede ad esempio che nel 2010 ben 2 milioni e mezzo di persone saranno in trattamento dialitico nel mondo e che moltissime nei paesi in via di sviluppo saranno condannate a morte per l’impossibilità di accedere a questo trattamento. Ma è ormai ben evidente come sia ancor più elevata la possibilità di sviluppare, in concomitanza di un danno renale anche moderato, una malattia cardiovascolare invalidante o addirittura mortale. Nei decenni scorsi molto si è fatto nelle nazioni occidentali per assicurare un trattamento sostitutivo artificiale della funzione renale (dialisi) di elevata qualità a tutte le persone che lo richiedessero e per aumentare il numero di sostituzione naturale (trapianti renali) al maggior numero di pazienti con insufficienza renale cronica. In questo settore la Regione Piemonte è assolutamente all’avanguardia, avendo assicurato, attraverso una rete di 24 centri dialisi strettamente integrata, il pieno trattamento agli uremici cronici piemontesi, con attualmente oltre 3000 pazienti in dialisi. Particolarmente sviluppata è poi l’attività di trapianto di rene grazie a due Centri - quello dell’Azienda ospedaliero-universitaria «S. Giovanni Battista di Torino» e quello dell’Azienda-ospedaliero universitaria «Maggiore della Carità» di Novara - che, coordinati dal Centro di riferimento dell’immunologia dei trapianti di Torino, hanno raggiunto risultati di assoluta eccellenza sia come numero di trapianti effettuati (rappresentano infatti rispettivamente il primo ed il terzo centro in Italia per attività), sia come risultati conseguiti. Complessivamente oggi in Piemonte, che è risultata nel 2008 la prima regione in Italia per le donazioni (30. 8 donatori per milione di abitanti ), sono oltre 2500 i pazienti trapiantati e oltre 200 i trapianti di rene eseguiti ogni anno. In occasione della Giornata mondiale del rene, che si svolgerà il 12 marzo, la Regione Piemonte, la Facoltà di Medicina e Chirurgia Università di Torino e quella di Medicina e Chirurgia e Scienze della Salute dell’Università del Piemonte Orientale, la Società italiana di nefrologia (Sin), sezione interregionale Piemonte e Valle d’Aosta e la Fondazione italiana del rene (Fir), sezione Piemonte, organizzano: Giovedì 12 marzo 2009 Ore 9. 30 – 13. 00 Aula Magna Caserma Perrone Via Perrone 18, Novara un incontro rivolto a tutta la cittadinanza e dedicato alla diagnosi precoce, prevenzione e terapia della malattie renali e dell’ipertensione arteriosa. Nelle altre città, numerose aziende sanitarie regionali daranno spazio a iniziative specifiche attraverso la distribuzione di materiale informativo, screening e visite gratuite, colloqui con specialisti e misurazione della pressione arteriosa. L’elenco completo delle attività è disponibile sui siti internet http://www. Regione. Piemonte. It/sanita/convegni/marzo_09. Htm http://www. Nefropiemonte. Org/gmr/frame. Asp?frameurl=/gmr/2009/gmr. Asp . |
|
|
|
|
 |
|
|
|
|
|
 |
TRENTO, VILLA IGEA: INAUGURATO IL CENTRO MALATTIE RARE |
|
|
 |
|
|
Trento, 11 marzo 2009 - Rare perché poco diffuse, pochi i soggetti che le contraggono, difficile la diagnosi, per molte non esiste terapia, molte coinvolgono tutti gli organi: la risposta concreta che si è voluta dare da parte della Provincia e dell’Apss è stata l’istituzione del Centro Malattie Rare, inaugurato oggi al primo piano di villa Igea a Trento, presente l´assessore provinciale Ugo Rossi. Luogo non di cura bensì di coordinamento, snodo informativo e operativo dove sarà possibile dal prossimo 16 marzo mettere in evidenza i percorsi dei malati, delle famiglie e degli operatori sanitari con un’unica cabina di regia finalizzata a migliorare la qualità di vita dei pazienti, l’accesso alle cure e soprattutto la possibilità di avere indicazioni e informazioni certe sui centri e le unità operative di riferimento anche a livello nazionale. “Possiamo affermare che l’obiettivo 2008 assegnato sul centro malattie rare all’Apss è stato sicuramente centrato” afferma Ugo Rossi, assessore provinciale alla salute e alle politiche sociali” e in tempi brevi; possiamo inoltre dire che questo progetto che comprende un’”area vasta”sarà in grado di garantire livelli più elevati di efficienza, tenendo anche presente che la maggior parte dei malati sono dei “piccoli” pazienti con numerosi bisogni non solo di cure ma di attenzione e sensibilità particolari. Ritengo ed auspico in conclusione che la volontà di lavorare in rete sia sempre forte in modo da far diventare questo centro un vero e concreto punto di riferimento per tutta la realtà provinciale, in collaborazione con tutti gli operatori sanitari del Trentino e quando sarà necessario anche di altre significative e accreditate realtà”. “Una realizzazione importante quella di oggi” conferma Franco Debiasi, direttore generale facente funzioni dell’Apss “ perché è un concreto passo avanti verso una rete di servizi su un tema, quello delle malattie rare, veramente complesso e complicato. L’accordo di “area vasta” siglato nel giugno 2007 tra le Regioni Veneto, Friuli Venezia-giulia e le Province Autonome di Trento e di Bolzano ha di fatto creato una macroregione che prevede la creazione di una rete unica per i soggetti affetti da malattie rare, supportata da un unico sistema di monitoraggio. E’ partito di fatto, con l’inaugurazione e l’operatività di questo centro un sistema provinciale che permette di centralizzare le informazioni, gestire la formazione rivolta agli operatori e individuare percorsi sanitari creando la documentazione necessaria in stretta collaborazione con le associazione dei parenti. Un valido aiuto e supporto in rete con tutti i centri e le unità operative accreditate”. “Con questo sistema “ interviene Enrico Baldantoni, direttore dell’ospedale di Trento e della direzione cura e riabilitazione dell’Apss “ possiamo dare una risposta molto più efficace ai pazienti afflitti da malattie rare e alle loro famiglie, facendo in modo che si sentano meno soli”. Ed è Annunziata Di Palma, direttore dell’unità operativa di pediatria dell’ospedale S. Chiara di Trento e responsabile del Centro malattie rare dove lavorerà un’ altra pediatra, due infermieri e un segretario - dalle ore 8. 30 alle 13. 30, dal lunedì al venerdì - a spiegare come oggi ” si sia accettata una grande sfida ma al contempo si sia concretizzato un percorso. Le malattie rare sono per definizione poco diffuse, pochi i soggetti che le hanno, come media cinque ogni diecimila individui, sono per lo più sconosciute e per molte non esiste terapia, la trasmissione è spesso genetica e sono compromessi molti organi. L’organizzazione della risposta è sicuramente nella messa in rete delle informazioni, nella messa in evidenza dei percorsi e naturalmente nella capacità di essere uno snodo operativo in grado di far percorre ai malati, e ai loro familiari, la via ottimale nel senso della qualità della vita. La solitudine, la ricerca di una diagnosi, il peregrinare da un centro all’altro è ciò che caratterizza molte volte la vita di questi malati, spesso le diagnosi arrivano tardi, anche dopo cinque o dieci anni, periodo nel quale il paziente viene curato male e spesso lontano da casa. Qui noi, come centro di coordinamento e di monitoraggio provinciale, siamo consapevoli del ruolo importantissimo e fondamentale che abbiamo per il funzionamento della rete assistenziale locale a favore delle malattie rare, favoriamo la presa in carico, che non significa curare, cercando di fare anche formazione puntuale e precisa. ” . |
|
|
|
|
 |
|
|
|
|
|
 |
“SPERIMENTARE L’ARTE” IN OSPEDALE RIVITALIZZARE LA PARTE CREATIVA DI SÉ PER UN MAGGIOR BENESSERE SUL LUOGO DI LAVORO E DI CURA. AL VIA IL LABORATORIO ESPRESSIVO – CREATIVO APERTO AGLI OPERATORI DELL’AZIENDA OSPEDALIERA DI MELEGNANO |
|
|
 |
|
|
Vizzolo Predabissi, 11 marzo 2009 – L’arte come strumento espressivo e come stimolo per favorire il processo di umanizzazione dei luoghi di cura. Riprendere contatto con le proprie qualità creative, attraverso il “fare” dell’arte e la sperimentazione di un linguaggio diverso, contribuisce infatti a favorire i rapporti interpersonali e a migliorare la comunicazione sia all’interno del gruppo di lavoro, sia con i pazienti, aumentando la qualità dell’ambiente di lavoro in ospedale. Grazie alla presenza e al dinamismo del dott. Giorgio Bedoni del servizio di Psichiatria dell’Azienda Ospedaliera di Melegnano, tra i massimi esperti in Italia di arte terapia e curatore di mostre, prende il via il primo laboratorio espressivo – creativo proposto all’interno dell’ospedale di Vizzolo Predabissi, rivolto agli operatori. Il laboratorio sperimentale si struttura come percorso articolato, con quattro incontri, il primo dei quali in programma il 12 marzo prossimo. Si tratteranno temi espressivi e tecniche artistiche, seguendo gli argomenti del “Ritratto, autoritratto e immagine di sé”, in marzo, “I linguaggi dell’arte per costruire sogni”, in aprile, “Viaggio nel colore: senso esperienza gusto”, in maggio, e “Corpo: segno, gesto, movimento”, in settembre. <<L’idea – spiega il dott. Bedoni – nasce dall’interesse suscitato presso medici, infermieri e altri operatori sanitari dal convegno “Arte in ospedale”, che si è tenuto nel 2007. L’arte in ospedale può trovare espressione attraverso vere e proprie mostre allestite negli spazi di cura, come nell’attivazione di laboratori tematici che permettono di affrontare, utilizzando i linguaggi dell’arte, le dinamiche che si creano durante l’attività lavorativa. L’arte permette di ampliare le proprie capacità comunicative col paziente e con il gruppo di lavoro. È anche uno strumento che, sollecitando la dimensione creativa della persona, talvolta nascosta, consente di fronteggiare quei sintomi da burn-out legati al confronto quotidiano con patologie gravi e in molti casi croniche. >> Il laboratorio è promosso dalle divisioni di Psichiatria, Neurologia, Nefrologia, Medicina Ii, Pediatria, e si realizza in collaborazione con il Biennio di Perfezionamento in Teoria e Pratica della Terapeutica Artistica dell’Accademia di Belle Arti di Milano. Si attua come prima iniziativa realizzata nell’ambito di una convenzione con l’Accademia di Brera. I conduttori sono lo stesso dott. Bedoni, docente all’Accademia di Brera, Marina Bertone, Psicologa e Psicoterapeuta, e Simona Olivieri, Tecnico dalla didattica all’Accademia di Brera. << Questo laboratorio esperienziale, di fatto, è una proposta pionieristica – prosegue il dott. Bedoni. Ad oggi c’è ancora poca comprensione del potenziale terapeutico dell’arte nel migliorare la qualità della vita e della relazione nei luoghi di cura, e il benessere di chi vi risiede, siano essi pazienti, operatori o familiari. Nella nostra Azienda Ospedaliera questi interventi sono ora possibili grazie alla sensibilità su questi temi del Direttore Generale, dott. Garbelli, che ha fortemente voluto la convenzione con l’Accademia di Brera>>. Aperta ad un gruppo di al massimo 30 persone, e a partecipazione gratuita, la proposta è stata accolta con grande entusiasmo, tanto che le iscrizioni si sono chiuse in brevissimo tempo, lasciando molti in lista d’attesa, e gli organizzatori con il desiderio di riproporre l’iniziativa in un prossimo futuro. Le attività del laboratorio saranno filmate e costituiranno la base del materiale per una giornata di studi che si terrà il prossimo autunno, e che riprenderà il convegno del 2007 sull’arte terapia. . |
|
|
|
|
 |
|
|
|
|
|
 |
IL 12 MARZO A POTENZA CONTROLLI GRATUITI CONTRO IL GLAUCOMA |
|
|
 |
|
|
Potenza, 11 marzo 2009 - Giovedì 12 marzo a Potenza, in occasione della Giornata mondiale del Glaucoma, dalle ore 10 alle 17 in piazza Mario Pagano medici oculisti controlleranno gratuitamente la pressione oculare ai cittadini con più di 35 anni. La misurazione gratuita del tono oculare, che richiede pochi minuti, avverrà con uno strumento chiamato ‘tonometro’. Si mira, infatti, a prevenire il glaucoma, una malattia degli occhi che colpisce in Italia quasi un milione di persone; ma circa la metà non ne è a conoscenza perché non soffre di sintomi particolari. Il pericolo è che ci si renda conto dei danni al nervo ottico solo quando è già troppo tardi: serve una diagnosi precoce per preservare la salute oculare. La malattia colpisce, secondo i dati ufficiali dell’Oms, circa 55 milioni di persone, ma il loro numero è in aumento. Comunque, l’Organizzazione mondiale della sanità ritiene che sia, tra le patologie, la seconda causa di cecità al mondo (10,1% su 45 milioni di ciechi) dopo la cataratta. In occasione dell’ultima Giornata mondiale della vista (9 ottobre 2008), a Potenza sono stati effettuati numerosi controlli della pressione oculare. Su un totale di 225 persone, di cui 125 uomini e 100 donne in 31 casi (13,78%) è stata riscontrata una pressione dell’occhio troppo alta con elevati rischi per la vista. “La prevenzione – ha affermato il Presidente del Centro regionale per la prevenzione della cecità, Gr. Uff. Francesco Schiavone – può salvare la vista dando luce alla nostra vita. La nostra missione è quella di evitare la cecità prevenibile, a partire da una malattia oculare subdola e silenziosa qual è il glaucoma. La vista significa libertà per l’essere umano: consente di spostarsi agevolmente, di godere dei colori e di fruire dell’ambiente esterno”. All’iniziativa partecipano sia i comitati territoriali della Iapb Italia onlus che le sezioni provinciali e i consigli regionali dell’Unione italiana dei ciechi e degli ipovedenti. . |
|
|
|
|
 |
|
|
|
|
|
 |
OGGI A PERUGIA TAVOLA ROTONDA SU MANIFESTAZIONE “PATAS ARRIBA” IN ARGENTINA |
|
|
 |
|
|
Perugia, 11 marzo 2009 – Manifestazioni sportive allo stadio “Bombonera” di Buenos Aires, lo stadio che ha fatto la storia del calcio argentino, spettacoli e mostre, giochi popolari, incontri istituzionali: sono state alcune delle iniziative della manifestazione internazionale “Patas Arriba”, promossa per dare visibilità alle problematiche dell’internamento manicomiale e garantire i diritti delle persone con problemi di salute mentale. Alla manifestazione, sostenuta dalla Regione Umbria, ha preso parte una delegazione umbra che domani, mercoledì 11 marzo, racconterà attività e risultati dell’esperienza in Argentina nel corso di una tavola rotonda promossa da Regione Umbria e “Anpis” (Associazione nazionale polisportive dilettantistiche per l’integrazione sociale) Umbria. All’incontro, che si terrà nella Sala Fiume di Palazzo Donini a partire dalle 10. 30, prenderanno parte l’assessore regionale alle Politiche sociali Damiano Stufara, il direttore del Dipartimento salute mentale della Asl 4 Alberto Antonini e i partecipanti a “Patas Arriba”, rappresentanti delle polisportive “Baraonda” di Terni, “Peter Pan” dell’Alto Tevere, “Tartaruga” di Orvieto, “Il cobra” di Spoleto. Saranno proiettate immagini della manifestazione. . |
|
|
|
|
 |
|
|
|
|
|
 |
AREA VASTA MONTANA, UN MODELLO SANITARIO SPERIMENTALE. |
|
|
 |
|
|
Ancona, 11 Marzo 2009 - Migliorare la qualita` dei servizi sanitari nell´area montana, valorizzando le risorse professionali ed economiche disponibili. Dopo l´avvio delle sperimentazioni tra gli ospedali di Pesaro e Fano - nel nord delle Marche ´ tra quelli di Ascoli Piceno e San Benedetto del Tronto ´ sud delle Marche ´ e l´integrazione tra Macerata, Civitanova e Camerino, il modello organizzativo dell´Area vasta viene proposto anche per i centri dell´entroterra marchigiano. Su indicazione dell´assessore alla Salute, Almerino Mezzolani, la Giunta regionale ha incaricato le proprie strutture amministrative di predisporre un modello sperimentale di integrazione valido per la fascia montana. Il progetto verra` elaborato dal servizio Salute, dall´Asur, dalle zone di Urbino, Fabriano e Camerino. Dovra` prevedere una riorganizzazione delle reti cliniche, sociosanitarie, emergenza, urgenza, prevenzione, servizi di supporto. ´L´esigenza della sperimentazione del modello organizzativo in area vasta ´ chiarisce l´assessore Mezzolani ´ nasce dalla necessita` di dare attuazioni ai contenuti del Piano sanitario regionale, superando le criticita` presenti nell´attuale organizzazione. La comunita` residente nell´area montana, con una forte presenza di situazioni di fragilita`, in particolare legate agli anziani, esprime un bisogno, di assistenza clinica e sociosanitaria, che richiede la definizione di interventi peculiari, specialmente nel settore dell´urgenza e dell´emergenza. La fascia montana delle Marche (dal distretto di Novafeltria a quello di Amandola, passando per Urbino, Fabriano e Camerino) presenta caratteristiche omogenee, indipendentemente dai confini istituzionali. Gli investimenti infrastrutturali, poi, in particolare lungo l´asse viario Marche ´ Umbria, potranno indurre i residenti a rivolgersi presso le strutture sanitarie delle regioni confinanti, se i cittadini non troveranno risposte adeguate alle necessita` sul loro territorio. Le soluzioni dovranno, quindi, venire dalla valorizzazione di tutte le strutture sanitarie montane, attraverso una forte integrazione con le altre Aziende sanitarie marchigiane´. Il dirigente del servizio Salute, il direttore dell´Asur e i direttori delle Zone di Urbino, Fabriano, Camerino costituiranno un gruppo di lavoro che dovra` proporre un modello organizzativo di area vasta montana compatibile con le linee del Piano sanitario regionale. La proposta di sperimentazione individuera` obiettivi, miglioramenti attesi, interventi e responsabili. . |
|
|
|
|
 |
|
|
|
|
|
 |
SANITA``:CONCORSO PUBBLICO PER L``AMMISSIONE AL CORSO TRIENNALE DI FORMAZIONE SPECIFICA IN MEDICINA GENERALE. |
|
|
 |
|
|
Ancona, 11 Marzo 2009 - La Giunta regionale delle Marche ha approvato il bando di concorso pubblico, per esami, per l``ammissione al corso triennale di formazione specifica in medicina generale (periodo 2009-2012). Il contingente complessivo di medici da ammettere al corso e` di 25 e ai corsisti verra` corrisposta una borsa di studio annua dell´importo lordo di 11. 603,00 euro. Per l``ammissione al concorso i candidati devono possedere alcuni titoli: cittadinanza italiana o di uno degli stati membri dell``Unione Europea, laurea in medicina e chirurgia, abilitazione all``esercizio professionale e iscrizione all``albo professionale. I candidati ammessi al concorso devono sostenere una prova scritta consistente nella soluzione di 100 quesiti a risposta multipla su argomenti di medicina clinica. La prova della durata di due ore, si svolgera` in una data unica su tutto il territorio nazionale, stabilita dal ministero della Salute e nelle sedi individuate da ciascuna Regione. Il corso iniziera` entro novembre 2009, sara` a tempo pieno e con obbligo di frequenza alle attivita` didattiche teoriche e pratiche. Le domande di ammissione, redatte in carta semplice secondo lo schema allegato al bando, dovranno essere spedite esclusivamente a mezzo raccomandata con avviso di ricevimento alla Regione Marche - Servizio Salute, via Gentile da Fabriano n. 3 - 60125 - Ancona, a decorrere dalla pubblicazione del bando sul B. U. R. Marche, fino al termine di 30 giorni dalla data della sua pubblicazione per estratto nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana. Per ulteriori informazioni e` possibile contattare il Servizio Salute della Regione Marche. . |
|
|
|
|
 |
|
|
|
|
|
 |
INSEDIATO COMITATO FVG TOSSICODIPENDENZE |
|
|
 |
|
|
Trieste, 11 marzo 2009 - Ha avuto luogo ieri a Trieste la riunione d´insediamento del Comitato regionale del Friuli Venezia Giulia per la prevenzione delle tossicodipendenze e dell´alcolismo, presieduta dall´assessore alla Salute e Protezione sociale Vladimir Kosic. Del Comitato fanno parte, accanto all´assessore Kosic, Elena Caccamo, Paolo Cimarosti, Andrea Flego, Mara Gerarduzzi Daniele Nigris (esperti nominati dal Consiglio regionale), Loris Benvenuti, Gloria Aita, Antonina Contino, Davide Larice, Silvia Della Branca (esperti nominati dalla Giunta regionale), Roberta Balestra, Andrea Fiore, Gianni Canzian, Francesco Piani, Roberta Sabbion (responsabili dei dipartimenti delle Dipendenze delle Aziende per i servizi sanitari n. 1, 2, 3, 4 e 6), Marco Bertoli, responsabile del dipartimento di Salute Mentale dell´Ass n. 5, e Sabrina Loprete (direzione centrale Salute e Protezione sociale della Regione). Nel corso della prima riunione del Comitato, anche in vista dell´imminente "Conferenza nazionale sulle politiche antidroga" in programma a Trieste da giovedì a sabato prossimi, l´assessore Kosic ha auspicato che la Conferenza possa offrire un´utile occasione di confronto per l´assunzione di responsabilità, anche di tipo politico, su un tema di stringente attualità, avviando un dibattito "sereno e costruttivo, senza clamori", con le Regioni. L´assessore ha quindi ribadito il concetto espresso dal sottosegretario Carlo Giovanardi secondo il quale "ogni terapia, intervendo sulla persona tossicodipendente per la tutela e il ripristino della sua salute e della sua integrazione sociale e lavorativa è accettabile, purchè sia inserito in un programma più ampio dove il fine ultimo sia il recupero totale della persona". Considerato come il problema delle droghe continui a diffondersi in modo crescente in tutti i ceti sociali, anche con una modifica radicale delle modalità di assunzione delle sostanze legali e illegali, l´assessore Kosic ha ricordato che "la nostra esperienza regionale può mettere in campo progettualità e responsabilità condivise fra privato e pubblico, mai contrapposte ma sempre in sintonia, per realizzare interventi coordinati nell´area delle tossicodipendenze". . |
|
|
|
|
 |
|
|
|
|
|
 |
LA MUMMIA DI ANKHPAKHERED, LA TAC AUMENTA IL MISTERO |
|
|
 |
|
|
Milano, 11 marzo 2009 - Per la prima volta in Italia una Tac spirale total body a strato sottile e con ricostruzione tridimensionale computerizzata è stata utilizzata per studiare una mummia e contribuire a ricostruirne la storia. Il corpo contenuto nel sarcofago di Ankhpakhered - risalente al periodo tra la Xxii e la Xxiii dinastia (945-715 a. C. ) e conservato al Museo Civico Archeologico e Paleontologico di Asti - è stato sottoposto a questo particolare esame al Fatebenefratelli di Milano. I risultati preliminari emersi da questo studio - che fanno nascere molti dubbi sul fatto che la mummia sia proprio quella di Ankhpakhered - sono stati presentati in una conferenza stampa al Palazzo della Regione, cui sono intervenuti Luciano Bresciani (assessore alla Sanità Regione Lombardia), Anna Pieri (archeologa egittologa), Sabina Malgora (archeologa egittologa), Luca Bernardo (direttore Dipartimento Materno - Infantile Fatebenefratelli) e Antonio Pieri (neurochirurgo e neuroendoscopista Fatebenefratelli). "Questi esami - ha sottolineato Bresciani - sono stati effettuati in orari diversi da quelli del normale servizio e quindi senza alcun ritardo o allungamento delle liste d´attesa. Il personale impegnato ha agito inoltre in maniera del tutto volontaristica". Il sarcofago e la mummia, hanno spiegato gli esperti, raccontano due storie diverse. Il sarcofago è sicuramente quello di Ankhpakhered, sacerdote del dio Min (divinità egizia legata alla sessualità e alla fecondità), addetto alla vestizione delle statue del tempio. Il corpo invece mostra ad esempio segni di usura agli arti inferiori, il che fa supporre che appartenesse ad una persona dedita a lavori fisici usuranti proprio per gli arti inferiori. Difficilmente quindi un sacerdote, che aveva compiti non di questa natura. In più, sono assenti i tipici amuleti di solito utilizzati e il bendaggio è stato sicuramente alterato (forse dai tombaroli, in cerca proprio degli amuleti). Anche se manca dunque la certezza scientifica (infatti gli esami andranno avanti), è molto probabile che il corpo contenuto non sia quello del sacerdote Ankhpakhered. "I risultati di questi studi - ha aggiunto Bresciani - sono il frutto di un approccio multidisciplinare molto interessante che permette di ottenere spunti importanti. Viene recuperata in questo modo una dimensione universalistica degli studi, in grado di mettere insieme culture e saperi diversi per dare ai cittadini le risposte che si attendono in tutti i campi". . |
|
|
|
|
 |
|
|
|
|
|
 |
ON BIENNIALS / TUTTO SULLE BIENNALI PRESENTATA LA SECONDA EDIZIONE DEL FESTIVAL DELL’ARTE CONTEMPORANEA |
|
|
 |
|
|
Faenza, 11 marzo 2009 - Dopo il successo della prima edizione, che ha portato a Faenza un pubblico di oltre 10. 000 persone e 120 relatori da tutto il mondo, il festival dell’arte Contemporanea ha presentato nell’ambito di Arte Fiera Art First, Bologna, nomi e contenuti della sua seconda edizione. Il festival, con la sua formula unica al mondo, si conferma come l’appuntamento internazionale dedicato alla riflessione e al confronto sull’arte di oggi, coinvolgendo addetti ai lavori e un panorama sempre più ampio di appassionati. Intitolata On biennials/Tutto sulle biennali, la seconda edizione del festival si svolgerà dal 17 al 19 aprile 2009, configurandosi come un viaggio, che, sotto la direzione scientifica di Angela Vettese, Carlos Basualdo, Pier Luigi Sacco, porterà il pubblico ad esplorare il fenomeno globale di una “biennalizzazione” che non registra battute d’arresto, tanto che oggi si possono contare oltre 80 grandi mostre a cadenza periodica, dalla Biennale di Venezia, “la mamma” di tutte le biennali, che inaugurerà la sua prossima edizione a giugno 2009 sotto la direzione artistica di Daniel Birnbaum, a Documenta, passando per le più esotiche, come la Biennale di Sydney e Sharjah, fino alle novità, come la Biennale di Brussels e Prospect New Orleans. Con queste premesse, il festival toccherà le biennali piu significative del panorama internazionale, attraverso le testimonianze dei diretti protagonisti. Il racconto di opere indimenticabili e di progetti inediti, il legame con aspetti e temi sociali, il rapporto con il territorio in un sistema ormai globale, le contaminazioni dell’arte con gli altri settori creativi, dalla moda al design, saranno oggetto di dibattiti, conversazioni e tavole rotonde, per un itinerario, in soli tre giorni, verso le rotte dell’arte più affascinanti. Protagonisti indiscussi saranno gli artisti, che nel ciclo le biennali degli artisti, racconteranno esperienze, impressioni e progetti nell’ambito delle proprie partecipazioni alle grandi mostre. Tra questi, Runa Islam: originaria del Bangladesh, classe 1970, è già una star. Il suo curriculum vanta la presenza a prestigiose biennali, come Manifesta, la Biennale di Venezia e quella di Siviglia, oltre che la selezione nella short list del Turner Prize 2008. Insieme a lei, si racconteranno all’interno dello stesso ciclo, Jannis Kounellis, menzione d’onore alla Biennale di Venezia 1993 e Luigi Ontani, grandi nomi dell’arte italiana e protagonisti di innumerevoli occasioni espositive internazionali, Tomas Saraceno, argentino, con un’esperienza pluriennale ed eterogenea in fatto di mostre ricorrenti, Francesco Vezzoli, tra gli artisti italiani più amati al mondo, protagonista, insieme a Giuseppe Penone, del Padiglione Italia della scorsa Biennale di Venezia. Una novità assoluta sarà il ciclo dentro l’opera: una carrellata di eventi non stop, pensata per chi l’arte la vuole toccare con mano e capirla nei meccanismi interni. In un festival dedicato all’arte contemporanea, ma privo di mostre, il pubblico potrà ugualmente provare l’esperienza del contatto con l’opera d’arte, visitando “virtualmente” mostre internazionali lontane e vicine. Ogni relatore, infatti, sarà invitato a selezionare un’opera da una biennale e a dedicargli un racconto, aperto a tutti, che ne toccherà scelte e premesse, contenuti e aneddoti curiosi. Interverranno, tra gli altri, la coppia Tarry & Mccallum che presenterà, in un dibattito con la curatrice Eva Diaz, il proprio progetto per la Biennale Prospect 1. New Orleans. Cornelia Lauf, curatrice, si confronterà con Ken Lum, autore di indimenticabili progetti per le biennali di Istanbul e di Gwuangju. Non mancheranno poi, nella programmazione del festival, le testimonianze di artisti italiani come Liliana Moro, intervistata da Milovan Farronato, Claudia Losi, Luca Trevisani e Nico Vascellari. Torneranno, inoltre, la speciale striscia quotidiana, a cura del grande critico d’arte italiano Achille Bonito Oliva, con due "solo show" a sorpresa, e i discorsi sulle pratiche curatoriali, all’interno del ciclo le biennali dei curatori. Temi, installazione, scelta degli artisti, mutamenti ed evoluzione nel tempo delle grandi esposizioni saranno oggetto di conversazioni che vedranno tra i protagonisti Adam Budak, curatore di Manifesta 7, Nicolas Bourriaud, che a febbraio curerà la Tate Triennial, Hans Ulrich Obrist, curatore di fama internazionale e protagonista di numerose grandi mostre, tra cui la Triennale di Yokohama 2008, Massimiliano Gioni, direttore artistico della Fondazione Nicola Trussardi di Milano e curatore della nascente triennale Younger than Jesus, Carolyn Christov – Bakargiev, direttrice del Museo D´arte Contemporanea Castello Di Rivoli e della prossima Documenta, Kassel, e Francesco Bonami, che curerà la Biennale del Whitney Museum, prevista per il 2010, solo per fare alcuni nomi. Il festival fornirà anche anteprime sulla programmazione internazionale nel ciclo coming show, dove si susseguiranno presentazioni di biennali a venire. Saranno poi raccontate le anteprime dal Padiglione Italiano della Biennale di Venezia, con i curatori Beatrice Buscaroli e Luca Beatrice. Il festival riproporrà, infine, i percorsi sulle contaminazioni tra arte e settori affini, che vedranno intervenire, come già nell’edizione 2008, personalità del mondo della moda, del design, dell’architettura. Www. Festivalartecontemporanea. It . |
|
|
|
|
 |
|
|
|
|
|
 |
IL DISSENSO. LIZ GLYNN (USA) BEATRICE MINDA (D) GAIA PASI (I) O´ A.I.R. ARTISTI E TEORICI IN RESIDENZA 12 MARZO 4 APRILE 2009 |
|
|
 |
|
|
Milano, 11 marzo 2009 - il dissenso, sottolinea una difficoltà trascurata e sottovalutata di relazione tra luoghi e persone, aspettative e delusioni, tempi e spazi; registra più che mai la permanenza e l’assenza e il tentativo di oltrepassare delle soglie. Apre al pubblico il 12 marzo presentando ricerche e percorsi intrapresi dalle tre ospiti nel corso del loro soggiorno milanese. Liz Glynn (Boston, Usa 1981, vive e lavora a Los Angeles) presenta una serie di installazioni ‘Material Histories’, che ripercorrono momenti di storia italiana antica e moderna attraverso i diversi materiali. Interessandosi continuamente di come restauro e ristrutturazione riflettano l’evolversi dei valori culturali, Liz ha esplorato i cantieri e gli spazi della Stazione Centrale di Milano e le delicate condizioni degli Scavi di Ercolano. Il lavoro che ne scaturisce utilizza materiali scultorei tradizionali come marmo e gesso accostati ad una materia più organica e ad azioni performative per creare nuove allegorie a proposito dell’azione umana ed il suo potenziale impatto. Beatrice Minda (Monaco 1968 vive e lavora a Berlino) mostra alcune immagini della Romania, rispondendo in questo modo al clima culturale che ha respirato in Italia durante il suo soggiorno. Nel corso degli ultimi anni, i media italiani hanno alimentato pregiudizio e ostilità nei confronti degli stranieri, soprattutto rumeni. “Getting used to reality" mostra fotografie di architettura e immagini del verde urbano. Si tratta di osservazioni e appunti dell’artista che visita una città rumena in piena fase di trasformazione. E’ una città rappresentata nella sua quotidianità. Immagini che in fondo non sono così diverse da quelle di altre città europee, anche per il simile processo di trasformazione che attraversano. Potrebbe essere uno spunto per riflettere su quanto hanno in comune gli abitanti di queste città… Gaia Pasi (Firenze 1976, vive e lavora tra Siena e Firenze) raccoglie pensieri, idee e intuizioni in forme diverse e li rende accessibili in ‘My diary: via Asti 5 Milano’. Si tratta di una selezione di materiali audio montati ed estrapolati da riflessioni personali, film o letture provenienti dal teatro, poesia, politica, storia contemporanea e quella dell´arte. Questi materiali audio in diffusione insieme a sagome di cartone, appunti e immagini ridisegnano la casa milanese di Gaia e documentano ambizioni, ricerche, dubbi, progetti, luoghi, incontri e persone che vi si sono avvicendati. Le artiste Liz Glynn, Beatrice Minda e la curatrice Gaia Pasi, sono ospiti dal 10 gennaio 2009 del nono programma O’a. I. R. La residenza ha durata di circa 2 mesi e si svolge nella sede di O’ idealmente un contenitore di esperienze, dove vengono messi a disposizione spazio, tempo e risorse per sostenere tutto il processo creativo. I partecipanti sono selezionati attraverso un bando su www. O-artoteca. Org e su invito. . |
|
|
|
|
 |
|
|
|
|
|
 |
GIOCHI MEDITERRANEO: IL GOVERNO POTREBBE STANZIARE ALTRI 10 MLN DI EURO |
|
|
 |
|
|
Pescara, 11 marzo 2009 - Si disputeranno sul lago di Bomba le prove di canottaggio dei Giochi del Mediterraneo. A fornire assicurazioni in tal senso all´assessore allo Sport, Carlo Masci, è stato il Commissario governativo Mario Pescante, dopo le accese polemiche dei giorni scorsi. "Pescante, come, del resto, l´intero Governo regionale, ci tiene tantissimo a far fare bella figura all´Abruzzo in occasione dei Giochi - ha affermato Masci - e per questo posso permettermi di dire che la sua è stata solo una sollecitazione forte ad accelerare i tempi per la realizzazione delle opere a servizio del bacino lacustre. Lavori indispensabili per rendere il lago di Bomba teatro ideale di una competizione così prestigiosa. Personalmente, - ha rimarcato l´assessore - ho preferito tenermi fuori dalle polemiche operando con discrezione per il superamento dei problemi e badando esclusivamente al concreto. Anche alla luce dei buoni rapporti con questo Governo regionale, - sottolinea Masci - Pescante ha voluto, è il caso di dire, gettare il classico sasso nello stagno per raggiungere il risultato senza rischiare di arrivare alla vigilia dell´evento con qualche affanno di troppo". L´assessore Masci, inoltre, conferma che "il Governo centrale sta cercando di dare ulteriori risposte all´Abruzzo ed ai Giochi del Mediterraneo attraverso uno stanziamento di 10 milioni di euro che potrebbe essere collegato ad uno dei decreti di prossima approvazione". . |
|
|
|
|
 |
|
|
|
|
|
 |
MARATONA DI ROMA, MARRAZZO: "CORRERÒ LA STRACITTADINA INSIEME AI BAMBINI" |
|
|
 |
|
|
Roma, 11 marzo 2009 - Sono quasi 15mila provenienti da 78 nazioni i runner già iscritti che attraverseranno la capitale in occasione della quindicesima edizione della Maratona di Roma in programma domenica 22 marzo. L´evento è stato presentato questa mattina in Campidoglio e vi hanno partecipato il presidente della Regione Lazio Piero Marrazzo con l’assessore regionale alla Cultura e allo Sport Giulia Rodano. "Nel Lazio - ha detto Marrazzo – abbiamo manifestazioni sportive molto importanti, come la Maratona di Roma, quella degli Etruschi e la Roma-ostia. Per questo credo debbano essere messi a regime in modo sistemico anche guardando il ruolo della Regione. Penso ad un protocollo da presentare ai vari organizzatori perché credo che la Regione abbia il dovere di sostenere chi svolge queste attività, un sostegno non solo con le risorse ma anche attraverso le funzioni di programmazione proprie della Regione perché lo sport partecipato aiuta a far vivere i territori”. “Correrò anch’io la Stracittadina – ha annunciato il presidente Marrazzo - insieme ai 5mila bambini che attraverso il nostro progetto di educazione allo sport partecipato ‘La maratona di Roma del Lazio’ sono stati selezionati su 25mila coinvolti dal progetto in 60 Comuni di tutta la regione”. . |
|
|
|
|
 |
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|