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MARTEDI

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Notiziario Marketpress di Martedì 24 Marzo 2009
PRESENTATO A VERONA IL COGENERATORE CHE IL COMUNE DI CASTELNUOVO REALIZZERA’ NEL NUOVO POLO SCOLASTICO L’IMPIANTO UTILIZZERÀ UNA TECNOLOGIA INNOVATIVA A “CELLE A COMBUSTIBILI E IDROGENO” IN GRADO DI PRODURRE CORRENTE ELETTRICA CONTINUA, CALORE E ACQUA CALDA,  
 
 Verona, 24 marzo 2009 - Sarà il primo progetto del suo genere ad essere sviluppato in Italia per la produzione di energia elettrica e termica. Si tratta del Progetto Sidera 30, che il comune di Castelnuovo del Garda realizzerà, con il contributo della Regione del Veneto, presso il nuovo polo scolastico. L’impianto, il cui costo previsto è di 250 mila euro di cui 150 mila finanziati dalla Regione, consentirà non solo di mitigare i consumi di energia nelle ore giornaliere, ma anche di fornire energia elettrica all’Enel nelle ore notturne o nel periodo estivo e quindi consentire notevoli risparmi economici e la possibilità di produrre reddito. Il progetto, al quale collabora il Dipartimento di Ingegneria Elettrica dell’Università degli studi di Padova, è stato presentato ieri a Verona, presso la sede dell’amministrazione provinciale, dall’assessore all’ambiente della Regione del Veneto, Giancarlo Conta, dal sindaco di Castelnuovo, Maurizio Bernardi e dall’assessore all’ecologia della provincia di Verona, Luca Coletto, presenti il vicedirettore del Dipartimento di Ingegneria Elettrica, Fabrizio Dughiero, il professor Massimo Guarnieri e l’amministratore delegato della ditta installatrice Ici Caldaie, Emanuela Lucchini. L’impianto utilizzerà una tecnologia innovativa a “celle a combustibili e idrogeno” in grado di produrre corrente elettrica continua, calore e acqua calda, riducendo notevolmente l’emissione in atmosfera di gas serra. Simile alle batterie, la cella combustibile è un generatore elettrochimico in cui in linea di principio, entrano un combustibile (tipicamente idrogeno) e un ossidante (ossigeno o aria) e da cui si ricavano appunto energia elettrica o termica. Diversamente dalle batterie comuni, in questo tipo di impianto la materia attiva viene continuamente rinnovata e quindi la corrente elettrica può essere erogata in modo continuato se si mantiene l’alimentazione di combustibile e di gas ossidante. Come combustibile possono essere utilizzati oltre all’idrogeno anche il metano e il metanolo da cui, con un particolare procedimento, viene estratto l’idrogeno stesso. Un aspetto importante per le applicazioni delle celle a combustibile è rappresentato dal fatto che gli effetti (acqua e gas esausti), che vanno continuamente rimossi dalla cella, non contengono sostanze inquinanti. “E’ un esempio importante di tecnologia innovativa. - ha sottolineato l’assessore Conta – che conferma l’attenzione del comune di Castelnuovo verso le tematiche ambientali, il quale in questi anni ha già messo in campo una serie di progetti finalizzati alla riduzione del consumo di fonti energetiche non rinnovabili e delle emissioni di gas serra. Oggi – ha proseguito Conta- le nuove tecnologie ci consentono di realizzare impianti come questo che hanno alla base, come prerequisiti essenziali, la sicurezza per la salute dei cittadini e per l’ambiente”. A questo proposito Conta ha voluto ribadire che tali prerequisiti sono alla base anche dell’impianto di termovalorizzazione di Cà del Bue, per cui sono fuori luogo tutti gli allarmismi che su di esso sono stati sollevati. “E’ facile- ha precisato- strumentalizzare l’emotività della gente paventando pericoli per la loro salute, però in questo caso sono del tutto infondati, perché ripeto l’impianto di Cà del Bue offre tutte le garanzie di sicurezza e noi saremo sempre attenti perché continuino ad essere rispettate”. Da parte sua il sindaco Bernardi ha precisato che si tratta di un intervento che si inserisce in un insieme di progetti per il risparmio energetico e in particolare questo impianto intende tutelare al massimo la salute dei cittadini, che sono sempre stati informati sull’evoluzione del progetto. Un progetto – ha ribadito il sindaco – che ha dato la possibilità all’amministrazione comunale di promuovere importanti iniziative di collaborazione tra il mondo della ricerca scientifica, dell’imprenditoria e il settore pubblico. L’assessore provinciale Coletto ha voluto invece ribadire che quello di Castelnuovo sarà un impianto che produce energia sganciato dai combustibili fossili e che quindi, in assenza di combustione, non emetterà polveri sottili nell’atmosfera. “Benvengano –ha concluso Coletto- impianti di questo genere nella nostra provincia”. .  
   
   
AUTONOMIE LOCALI FVG: 1,6 MILIONI PER IMPIANTI FOTOVOLTAICI  
 
Cividale, 24 marzo 2009 - La produzione di energia mediante l´installazione di pannelli fotovoltaici nei pressi degli edifici scolastici è stata oggetto della sottoscrizione di un accordo quadro da parte dell´assessore regionale alle Autonomie Locali, Sicurezza e Pianificazione territoriale Federica Segnanti e dei sindaci dell´associazione intercomunale che ha Cividale quale capofila e comprende i Comuni di Buttrio, Corno di Rosazzo, Manzano, Moimacco, Pavia di Udine, Pradamano, Premariacco, Remanzacco e San Giovanni al Natisone. La Regione Friuli Venezia Giulia concorrerà alla spesa complessiva di 2 milioni di euro con 1 milione e 600 mila euro (il resto della cifra sarà a carico dei Comuni) e l´assessore ha sottolineato l´importanza dell´iniziativa, mirata da un lato a ridurre l´inquinamento e dall´altro ad abbattere il costo dell´energia. L´accordo è in linea con quanto previsto a livello nazionale da normative che incoraggiano l´installazione di pannelli fotovoltaici sugli edifici pubblici e la sua attuazione, è stato rilevato durante l´incontro, consentirà ai Comuni non solo un risparmio, ma addirittura un ritorno economico a partire dal quinto anno dall´installazione degli impianti. Sottolineando l´aspetto culturale oltre che economico del progetto, il sindaco di Cividale Attilio Vuga ha confermato che "è già stata fatta tutta l´attività propedeutica all´avvio dei lavori" per cui a breve saranno promulgati i bandi che consentiranno l´assegnazione degli appalti per l´installazione, durante le vacanze scolastiche, di impianti fotovoltaici di potenza nominale compresa tra i 9 ed i 20 kWp. Federica Seganti ha quindi ribadito quanto siano importanti per lei gli incontri con sindaci del territorio regionale. "In questa fase il confronto diretto che ne deriva è molto utile - ha dichiarato - e vi sarei riconoscente se da parte vostra arrivassero proposte e suggerimenti che consentano di arricchire le azioni del Governo regionale" Vuga ha quindi sottoposto all´assessore un altro progetto, anch´esso mirato al risparmio energetico ed al contenimento della spesa a vantaggio dei bilanci comunali, e cioè l´installazione di impianti di illuminazione a Led che consentono di ottimizzare i consumi e, a parità di resa, un abbattimento della spesa di circa 60 per cento. "La produzione di energia a costi inferiori e con una minor incidenza dell´inquinamento è uno degli obiettivi di questa Regione" ha spiegato l´assessore, confermando il suo interesse per la proposta. L´illuminazione pubblica è importante per tutti e la supportiamo anche con altri strumenti, ha ricordato Federica Seganti, citando il piano regionale per la sicurezza e confermando che la Giunta regionale intende comunque favorire le Autonomie locali che propongono progetti prontamente cantierabili e di rapida fruibilità da parte dei cittadini. .  
   
   
NABUCCO DIVENTA PROGETTO SECONDARIO  
 
Trieste, 25 marzo 2009 - Il progetto dell´oleodotto Nabucco, che attraverserà Azerbaijan, Georgia, Turchia, Bulgaria, Romania, Ungheria e Austria, è stato tolto dalle priorità dell´Ue: lo rende noto la "Sofia News Agency". L´ue aveva inizialmente pianificato di allocare 250 milioni di euro per finanziare il progetto, ma più tardi i fondi sono stati tagliati a 50 milioni di euro. L´oleodotto Nabucco, supportato da Ue e Usa, è stato inteso per collegare l´Asia Centrale, ricca di fonti di energia, all´Europa bypassando Russia e Ucraina. La costruzione, secondo i piani, dovrebbe iniziare nel 2010. Il progetto Nabucco è visto come un rivale del progetto russo South Stream, pensato per trasportare 31 miliardi di metri cubi di gas naturale dall´Asia Centrale e dalla Russia fino ai Balcani e verso altri Paesi europei - Bulgaria, Serbia, Ungheria, Italia e Grecia. .  
   
   
CENTRO OLI: CHIODI, NON ESISTE E NON ESISTERA´ MAI COSTITUZIONE TARDIVA PER REGIONE INNANZI A CONSULTA  
 
L´aquila, 24 marzo 2009 - "Il Centro Oli non esiste e non esisterà. Chi dice il contrario lo fa solo per strumentalizzazioni politiche: io, come presidente della Regione, dico invece agli abruzzesi che la struttura dell´Eni non verrà mai alla luce". Lo ha detto il presidente della Regione, Gianni Chiodi, nel corso di una conferenza stampa convocata per illustrare la posizione politica, amministrativa e processuale della Regione Abruzzo sulla vicenda del Centro Oli di Ortona. Il presidente della Regione, insieme con l´assessore all´Agricoltura Mauro Febbo, ha chiarito la posizione politica della Giunta regionale. "Dai precedenti governi regionali sul Centri Oli erano giunti segnali positivi, concretizzatisi con la firma di 16 provvedimenti amministrativi concessori, da questa Giunta non arriveranno mai azioni in questo senso. La nostra linea politica è chiara: il Centro Oli non si farà anche perché non rientra più nei piani dell´Eni". Sull´aspetto processuale della vicenda, cioè la costituzione della Regione Abruzzo innanzi alla Corte costituzionale per il ricorso del governo contro la legge regionale 14/2008 che tante polemiche aveva sollevato anche da parte dell´opposizione, il presidente della Regione, confortato dal responsabile dell´Avvocatura regionale, Sandro Pasquali, ha precisato che "i termini per presentare la costituzione innanzi la Consulta sono scaduti il primo febbraio scorso e non qualche giorno fa come qualcuno vuole strumentalmente far credere; la Giunta regionale ha convocato la prima riunione il 2 febbraio quindi l´Avvocatura non era in grado di predisporre gli atti amministrativi per la costituzione processuale, come ad esempio la procura speciale che deve essere firmata dal presidente della Regione su autorizzazione della Giunta con atto deliberativo". "Ma - precisa Chiodi - nonostante questo, ho dato mandato all´avvocato Pasquali di predisporre la costituzione tardiva che ci permetterà innanzi la Corte di far valere le nostre ragioni a difesa della legge 14/2008, nonostante essa presenti evidenti caratteri di illegittimità". Ma la vicenda del Centro Oli sta creando anche evidenti problemi all´economia regionale. A lanciare il grido di allarme è l´assessore Mauro Febbo. "Ci arrivano segnalazioni dai territori - spiega Febbo - di disdette di prenotazioni turistiche soprattutto da turisti stranieri. Segnali negativi arrivano anche dall´export abruzzese: negli Stati Uniti pensano che il Centro Oli sia già attivo e per questo hanno ridotto la domanda di vino abruzzese. Un allarmismo ingiustificato - ha concluso Febbo-, che intendiamo combattere e debellare per il bene delle nostre aziende". .  
   
   
PIANO CASA: VENDOLA, "IL GOVERNO RITIRI UN DECRETO INCOSTITUZIONALE"  
 
Bari, 24 Marzo 2009 - “Dinanzi all’urgenza di varare un piano anti-crisi che riattivi il settore edilizio, anche per rispondere al crescente bisogno sociale di abitazioni, l’auspicio è che il Governo ritiri il proprio decreto e accetti di confrontarsi con serietà con le Regioni”. Lo afferma il Presidente della Regione Puglia Nichi Vendola. “Quel decreto, invadendo palesemente competenze regionali, presenta aspetti evidenti di incostituzionalità. Ma soprattutto profila risposte elusive e inefficaci dal versante di chi soffre l’emergenza abitativa, e viceversa sembra predisporsi ad aprire nuove e inquietanti prospettive a quanti hanno già abituato il nostro Paese agli sconci della cementificazione selvaggia e dell’aggressione al paesaggio” aggiunge Vendola. “La disponibilità delle Regioni a contribuire in prima persona al cimento delle politiche anti-recessive non è in discussione: ed è disponibilità a verificare tutto quanto può portare semplificazione e velocizzazione nei procedimenti amministrativi, nonché ad approfondire il tema dei benefici e delle premialità in caso di integrale demolizione e ricostruzione di edifici vetusti” conclude Vendola. “Ma il decreto non accetta suggerimenti, non smaltisce dubbi e sospetti, nello stile capovolge pesantemente il tanto strombazzato federalismo e nei contenuti rischia di far precipitare l’Italia in una nuova stagione di stupri ecologici e di devastazione urbana. Per queste ragioni è utile rinunciare alla forzatura del decreto ed evitare un conflitto istituzionale senza precedenti”. .  
   
   
SONDAGGIO SUL MERCATO RESIDENZIALE IN ITALIA  
 
Roma, 24 marzo 2009 - Banca d’Italia e Tecnoborsa hanno condotto congiuntamente un sondaggio trimestrale presso un campione rappresentativo di agenti immobiliari sullo stato del mercato residenziale in Italia, i cui risultati sono pubblicati sul nuovo Supplemento al Bollettino Statistico della Banca d’Italia con cadenza trimestrale. L’iniziativa è volta ad arricchire la disponibilità di informazioni tempestive e sistematiche circa lo stato e le prospettive del settore immobiliare, che negli anni recenti ha assunto un peso rilevante per l’analisi del ciclo economico e delle condizioni per la stabilità finanziaria. Il testo integrale è disponibile sul sito di Tecnoborsa. .  
   
   
BOLZANO: L´ASS. TOMMASINI A COLLOQUIO CON RAPPRESENTANTI DEL CENTRO CASA  
 
 Bolzano, 24 marzo 2009 - Il programma di costruzione dei 1. 000 alloggi per il ceto medio, il progetto di comunicazione integrata nei confronti degli inquilini di alloggi sociali e le prospettive di una collaborazione sinergica sono stati i temi affrontati dall’assessore provinciale all’edilizia abitativa, Christian Tommasini, assieme ai rappresentanti dell’associazione inquilini dell’Alto Adige Centro Casa, nelle persone del presidente Adolo Detassis, Vito Prestifilippi responsabile della sezione Ipes, e Horst Gasser, rappresentante nel Consiglio di amministrazione dell’Ipes, nell’ambito di un incontro di presentazione tenutosi il 20 marzo in Provincia a Bolzano. L’assessore Tommasini ha consegnato ai rappresentanti del Centro Casa le linee guida dell’azione politica che intende perseguire nel settore abitativo durante la legislatura illustrando in particolare due dei suoi punti. Come ha sottolineato l’assessore, in parallelo alla prosecuzione dei programmi edilizi dell’Isituto per l’edilizia sociale Ipes in favore dei cittadini meno abbienti, costituisce una priorità il programma straordinario di realizzazione di 1. 000 alloggi da dare in affitto a canone provinciale a cittadini del ceto medio nell’ottica di un meccanismo flessibile di social housing. L’obiettivo è quello di attivare una sinergia positiva tra Provincia e Comuni per partire in tempi brevi e di sbloccare già entro il 2009 una parte del programma così che il piano possa incidere sul mercato e sortire un effetto calmieratore degli affitti. Quale altra precisa volontà politica l’assessore Tommasini ha citato il progetto di comunicazione sociale integrata nei confronti degli inquilini di alloggi sociali che dovrebbe partire nel settembre 2009. Secondo l’assessore è prioritario che le persone che occupano alloggi realizzati con risorse pubbliche, che attualmente mostrano disagio, ne percepiscano i lati positivi trattandosi in generale di alloggi di ottima qualità abitativa. Con azioni concertate sinergicamente da Provincia, Istituto per l’edilizia sociale Ipes ed altri soggetti e attraverso momenti di socializzazione si intende comunicare meglio questa qualità attraverso eventi di socializzazione all’insegna della crescita di una cittadinanza attiva. A tal fine l’assessore ha chiesto anche la collaborazione dell’associazione degli inquilini dell’Alto Adige. Il presidente del Centro Casa Adolfo Detassis riferendosi al programma dei mille alloggi per il ceto medio ne ha apprezzato le prospettive sottolineandone la precedenza assoluta. A tal proposito, però, ha posto in evidenza l’importanza che gli alloggi dati in affitto a canone calmierato non siano trasferiti in proprietà agli inquilini dopo dieci anni. In merito alla politica di edilizia abitativa ha sollevato la necessità di un ripensamento all’attuale sistema contributivo per l’acquisto della prima casa proponendo di riformulare la normativa adeguando le misure di sostegno. Varie proposte per soluzioni alternative saranno raccolte in un documento che presto il Centro Casa intende sottoporre all’attenzione dell’assessore. In riferimento alla questione dell’incremento degli importi d’affitto alle ragazze madri inquiline di alloggi Ipes, accennata da Vito Prestifilippi nel corso del colloquio, l’assessore Tommasini ha ricordato che l’assessorato ha chiesto all’Istituto per l’edilizia sociale quale ente gestore di fare chiarezza valutando in modo analitico caso per caso. Entrambe le parti hanno concordato di proseguire la collaborazione e di confrontarsi in incontri periodici. .  
   
   
DISTRETTO INDUSTRIALE MARCHIGIANO PER NUOVE TECNOLOGIE DELL´ABITARE - IL PRESIDENTE SPACCA SCRIVE AL MINISTRO GELMINI PER DISCUTERE DELL´AVVIO DEL PROGETTO.  
 
 Ancona, 24 marzo 2009 - Un nuovo distretto industriale finalizzato alla ricerca e allo sviluppo di nuove tecnologie dell´abitare. E´ sull´ipotesi del suo avvio che e` centrata la lettera che il presidente della Regione Marche, Gian Mario Spacca, ha inviato nei giorni scorsi al ministro per l´Universita` e la Ricerca, Mariastella Gelmini. Il presidente Spacca ha chiesto al ministro di fissare un incontro tecnico con il team di progetto della Regione per approfondirne tutti gli aspetti e favorirne una rapida integrazione con gli altri interventi previsti dalla programmazione dei fondi in tema di ricerca e sviluppo. ´La Regione ´ spiega Spacca ´ e` fortemente interessata a perseguire l´obiettivo di realizzare un distretto tecnologico sul territorio marchigiano. Gia` nel 2007 e` stato approvato lo studio di fattibilita` del distretto per l´innovazione e la sicurezza nell´abitare. Ferme restando le linee guida e di governance a suo tempo individuate, risulta necessario approfondire quei presupposti di fattibilita`, finalizzando maggiormente gli interventi sul tema specifico della domotica, in chiave di possibile evoluzione innovativa per il distretto della meccanica, anche alla luce delle crisi produttive che hanno colpito il nostro territorio´. Si tratta dunque di una rifocalizzazione del progetto, partendo dai risultati dell´analisi condotta in precedenza sul sistema economico e produttivo della regione, con particolare riferimento alle attivita` di ricerca svolte dalle imprese presenti sul territorio e operanti nei settori individuati come strategici per la crescita tecnologica e per il fabbisogno di innovazione delle imprese marchigiane. La domotica, intesa come la disciplina che punta all´integrazione dei dispositivi elettronici, degli elettrodomestici e dei sistemi di comunicazione e di controllo presenti nelle abitazioni, riesce a rispondere a queste esigenze, salvaguardando le vocazioni strutturali del territorio: la meccanica avanzata e l´Information and communication technoloy (Ict). ´Sono infatti questi ´ continua Spacca ´ settori strategici per l´intera economia regionale, in virtu` delle profonde ricadute su una molteplicita` di comparti industriali sempre piu` integrati e interdipendenti tra loro e, in generale, su tutti i settori del tessuto produttivo locale´. Il progetto di distretto risulta coerente con le politiche di sviluppo regionale, in particolare, con quanto previsto nell´ambito dei programmi operativi comunitari 2007-2013, con il Piano d´azione regionale e con le risultanze dei primi bandi del programma nazionale ´Industria 2015´, finalizzati a favorire e rafforzare l´integrazione tra il sistema della ricerca e i sistemi produttivi che caratterizzano la Regione Marche. L´elaborato finale e` propedeutico alla firma dell´accordo di programma quadro e prevede come copertura finanziaria 50 milioni di euro del progetto. .  
   
   
INCONTRO CON LA FONDERIA MUGELLANA IN CRISI PER IL CROLLO DELLE COMMESSE BARBERINO, L´ASSESSORE INCONTRA LA PROPRIETÀ FONDIC CONFERMATA LA SOSPENSIONE DELL´ATTIVITÀ, GARANTITI GLI AMMORTIZZATORI  
 
Firenze, 24 marzo 2009 - La crisi dell´azienda Fondic di Barberino del Mugello è stata al centro dell´incontro convocato ieri a Palazzo Strozzi Sacrati, sede della presidenza della Regione Toscana, dall´assessore all´istruzione formazione e lavoro Gianfranco Simoncini. All´incontro, promosso su sollecitazione dei rappresentanti del lavoratori, ha partecipato un rappresentante dell´azienda. Insieme all´assessore Simoncini c´erano l´assessore provinciale al lavoro Stefania Saccardi, il sindaco di Barberino di Mugello Gian Piero Luchi e il presidente della Comunità Montana Franco Tagliaferri e Fidi Toscana. L´azienda Fondic è una fonderia in pressofusione di alluminio, che vanta una lunga esperienza e produzioni di qualità. Gli addetti al momento sono 60. L´azienda ha riferito di aver subito un pesantissimo ridimensionamento delle commesse, provenienti prevalentemente dal settore automotive. La crisi del settore non fa intravedere spiragli positivi, tanto che la proprietà non ha potuto che confermare la scelta di procedere alla messa in liquidazione dell´azienda. Su sollecitazione delle istituzioni, l´azienda ha confermato la propria intenzione di attivare tutti i possibili strumenti che consentano il sostegno al reddito del personale dipendente. Fidi Toscana si è dichiarata comunque disponibile ad aprire un tavolo di confronto nel caso si presentassero, in futuro, possibili cambiamenti del quadro di crisi. L´assessore Simoncini, che aveva promosso l´incontro a seguito di sollecitazioni da parte dei rappresentanti del lavoratori ha fatto presente che informerà i sindacati dell´esito dell´incontro. .  
   
   
FEDERLAZIO E CCIAA ROMA PRESENTANO INDAGINE SULLE FIERE  
 
 Roma, 24 marzo 2009 - Si è svolto il 19 marzo a Roma, presso il Centro Congressi Casa S. Bernardo, il Convegno “Progettazione e sperimentazione di nuovi servizi a supporto delle Pmi di Roma in campo fieristico”. All’incontro hanno partecipato il Presidente della Federlazio Maurizio Flammini, il Segretario Generale della Cciaa Roma Pietro Abate, il Presidente della Provincia di Roma Nicola Zingaretti, l’Assessore Regionale alla Piccola e Media Impresa Francesco De Angelis, il Vicedirettore Generale della Federlazio Luciano Mocci, il Responsabile Internazionalizzazione Federlazio Stefano Scipioni, il coordinatore del progetto Francesca Liani. Nel corso del Convegno è stata presentata un’indagine svolta su un campione di 50 aziende (90% di Roma, 10% altre Province) cui è stato sottoposto un questionario con lo scopo di individuare tutte le criticità che possono presentarsi a un’impresa che partecipa ad una fiera e il supporto che in tal senso può dare la Camera di Commercio. L’indagine fa parte della seconda fase di un più ampio progetto nato nel 2007 e realizzato dalla Federlazio con il contributo della Camera di Commercio di Roma. Secondo le risposte degli imprenditori, i fattori critici di cui si deve tener conto se si vuole affrontare con successo una fiera, sono principalmente da ricercare negli stand (32%) – la criticità maggiormente segnalata è la difficoltà nell’ottenere una buona posizione nell’area espositiva -, nella conoscenza del mercato (11%), nella pubblicità (11%), nel supporto pre-post fiera (10%), nel personale qualificato (9%). La maggior parte degli intervistati (38%) ha individuato nella promozione pubblicitaria una delle principali iniziative da mettere in atto per l’efficacia di una partecipazione fieristica, seguita da una buona progettazione dello stand (19%) e da un’adeguata scelta di prodotti (10%). Il 24% degli intervistati segnala la necessità di avere un maggiore sostegno da parte della Camera di Commercio soprattutto per quanto riguarda le azioni di comunicazione, seguite dal supporto alle attività logistiche e commerciali (22%). Il 33% considera indispensabile che da parte della Cciaa vengano erogati maggiori contributi alle imprese partecipanti (allestire materiale informativo che presenti gli eventi fieristici nazionali ed internazionali e riporti pareri e valutazioni di tali eventi; organizzare missioni per conoscere altri mercati; incrementare le fiere di settore e le relative azioni promozionali). Riguardo la valutazione sui servizi “pre-in-post fiera” è risultata una sostanziale eterogeneità delle risposte. Tuttavia si può rilevare una considerazione comune: l’esigenza di essere sostenuti sia in termini economici che di supporto pratico alla partecipazione e di poter contare su servizi di affiancamento e formazione. Il progetto realizzato da Federlazio e Camera di Commercio di Roma ha portato anche alla individuazione di due strumenti utili ai partecipanti alle fiere: il vademecum e il programma formativo. Il primo, presentato nel corso del convegno, intende offrire una guida pratica alle azioni da intraprendere nelle principali fasi che precedono, caratterizzano e seguono la partecipazione ad una fiera. Un vero e proprio passepartout in grado di fornire le chiavi di accesso per una partecipazione efficace all’evento fiera, completa anche di cd. Il programma formativo sarà articolato su due livelli, Basic e Advanced, tenuto conto del grado di esperienza dei destinatari. Il corso Basic è principalmente rivolto alle imprese neo-costituite e quindi in genere inesperte rispetto alla partecipazione ad una fiera, mentre l’advanced è indirizzato ad imprese con esperienza pregressa in ambito fieristico. Nel corso dell’incontro il Presidente della Federlazio, Maurizio Flammini, ha dichiarato che “gli imprenditori dovranno mostrare ancora più coraggio per cercare partner in nuovi mercati, in aree geopolitiche promettenti quale ad esempio il subcontinente indiano, verso le quali le imprese laziali hanno spesso avuto un approccio saltuario e scarsamente programmato. Starà a noi imprenditori avere la capacità di capire queste mutazioni e fare di un problema un’opportunità, investendo nel contempo in settori innovativi per accrescere, con la ricerca, la nostra competitività internazionale”. .