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Notiziario Marketpress di Mercoledì 29 Aprile 2009
BESTIAME MINACCIATO DAL CAMBIAMENTO CLIMATICO  
 
È stato lanciato un allarme relativo al potenziale impatto del surriscaldamento climatico sul bestiame in Europa. In un recente incontro con i membri della Society for General Microbiology (Sgm), il professor Mertens dell´Institute for Animal Health (Iah), con sede nel Regno Unito, ha sottolineato che nel corso dell´ultimo decennio i ruminanti sono stati colpiti da importanti patologie, scatenate dall´aumento della temperatura terrestre. Sono più di due milioni i ruminanti (soprattutto pecore) che sono caduti vittime delle epidemie di febbre catarrale a partire dal 1998; gli esperti ritengono che queste epidemie siano riconducibili al surriscaldamento terrestre. Innescata dal sierotipo del virus della febbre catarrale (Btv-8), l´epidemia ha fatto la sua comparsa in Belgio e nei Paesi Bassi nel 2006, per poi diffondersi in altri paesi europei (come il Regno Unito) l´anno successivo. Gli esperti pongono l´accento sul fatto che questa epidemia - la prima in assoluto registrata in Europa - non si è rivelata un evento isolato. Crescono intanto le preoccupazioni relative a nuovi virus: per esempio, il virus della peste equina (African horse sickness) che può raggiungere un tasso di mortalità pari al 95% viene trasmessa dagli stessi insetti che diffondono la febbre catarrale. "Abbiamo osservato epidemie causate da 12 ceppi diversi e da 9 sierotipi distinti del virus della febbre catarrale, giunta in Europa attraverso almeno 4 vie diverse a partire dal 1998" ha spiegato il professor Mertens. "Questo indica che c´è stata una svolta fondamentale nell´andamento della febbre catarrale, associata al cambiamento climatico. " Lo scorso anno nel Regno unito sono stati vaccinati più di 10 milioni di ovini e bovini contro il virus della febbre catarrale. "Il Regno Unito è stato l´unico paese in Europa che è riuscito a debellare l´epidemia," ha affermato il professor Mertens. "Tuttavia, sono state diverse le tipologie del virus della febbre catarrale ad arrivare successivamente nei paesi settentrionali dell´Europa andando a costituire una minaccia per il Regno Unito per l´anno in corso e per quelli successivi. " Sulla base di quanto accaduto negli ultimi anni, l´intera regione è esposta ad ulteriori epidemie del virus della febbre catarrale e di altre patologie trasmesse dagli insetti, ha aggiunto il professore, affermando che questi virus potrebbero colpire anche gli esseri umani. "Sebbene i vaccini disponibili contro il virus della febbre catarrale nell´Europa settentrionale siano ancora a uno stadio grezzo - poiché sono costituiti da virus inattivati cresciuti in cellule di coltura tissutale - è evidente che possono essere efficaci contro questo virus," ha detto lo scienziato ai membri dell´Istituto. "Occorrono tuttavia, in tempi brevi, vaccini più avanzati, costituiti dalle subunità delle proteine del virus, come pure test diagnostici in grado di distinguere gli esemplari vaccinati dagli esemplari infetti". Il Culicoides imicola, moscerino responsabile della diffusione della febbre catarrale, ha recentemente colonizzato la costa settentrionale del Mediterraneo, causando epidemie in queste regioni. È importante notare che vi sono altre specie di insetti, come C. Pulicaris o C. Obsoletus, che possono contribuire alla diffusione del virus. Queste due specie sono presenti nei paesi dell´Europa centrale e settentrionale. Gli esperti affermano che l´incremento delle temperature possa innalzare il tasso di infezione e il tasso di replicazione del virus nell´insetto, che sta intensificando la propria attività nell´Europa del Nord. Istituita nel 1954, la Society for General Microbiology comprende istituti accademici, agenzie governative, centri di ricerca e aziende, provenienti da 60 nazioni diverse. Per maggiori informazioni, visitare: Institute for Animal Health: http://www. Iah. Bbsrc. Ac. Uk/ Society for General Microbiology: http://www. Sgm. Ac. Uk/ .  
   
   
NORDIC CEREAL CONGRESS  
 
Dal 15 al 17 giugno si terrà a Copenaghen (Danimarca) il Nordic Cereal Congress (Ncc) . Ncc presenterà i più recenti sviluppi nel campo della genomica dei cereali e nella selezione assistita dai marcatori, coltivazione, agronomia, tolleranza agli anitbiotici e stress biotico, nutrizionale, qualità di cottura e trasformazione in malto, nonché aspetti socio-economici. Le conferenze principali riguarderanno tra l´altro: "Healthgrain: esplorare i grani di cereali per l´alimentazione"; "Produzione di cereali in condizioni di cambiamento climatico"; "La scienza dei cereali come disciplina centrale nel supporto della produzione e della ricerca di base sui prodotti alimentari"; "Coltivare frumento in Germania"; "Controllo della qualità dei grani di cereali tramite la spettroscopia Nir (near infrared)"; "Polisaccaridi parietali presenti nelle cellule dei cereali alimentari, mangimi e fibre; "Fattori che influenzano la biodisponibilità del ferro e dello zinco nei cereali". Per ulteriori informazioni, visitare: http://www. Agri. Life. Ku. Dk/faggr/plantandsoil/dcf. Aspx . .  
   
   
INFLUENZA SUINA: CONFAGRICOLTURA BASILICATA, DARE INFORMAZIONI CORRETTE  
 
"L’emergenza influenza non deve trasformarsi in allarmismo. Il sistema produttivo italiano è in condizione di dare tutte le assicurazioni necessarie per un consumo sicuro delle carni e dei prodotti della salumeria". Lo rimarca Confagricoltura che ricorda come il ministero per la Salute abbia subito evidenziato che “i suini ipotizzati quali fonti primarie di infezione, al momento, rappresentano un rischio trascurabile per il nostro Paese perché i casi influenzali umani sono fenomeni di contagio interumano”. Confagricoltura sottolinea la necessità di "evitare che si ripetano gli errori del passato per altri settori, che sono stati messi in ginocchio dagli allarmismi. Gli allevatori di suini - sottolinea Confagricoltura - sono fortemente preoccupati che il comparto, che già sta vivendo una situazione di mercato estremamente delicata, subisca ulteriori ingiusti contraccolpi. Si deve avere assoluta fiducia del prodotto nazionale suinicolo e della rete di controlli, che - conclude Confagricoltura - sono sistematici e rigorosi, a cui sono sottoposti i processi produttivi e i nostri prodotti". .  
   
   
COMPARTO SUINICOLO: LE REGIONI APPROVANO SU PROPOSTA DELL´ ASSESSORE RABBONI UN PACCHETTO DI MISURE DA SOTTOPORRE AL MINISTERO PER FAR FRONTE ALLA GRAVE CRISI DEL SETTORE.  
 
Bologna - Interventi urgenti per far fronte alla grave crisi che continua a interessare il comparto suinicolo. Li chiedono al Ministero gli Assessori all’agricoltura delle Regioni che il 23 aprile a Roma hanno approvato su proposta dell’assessore all’agricoltura dell’Emilia-romagna Tiberio Rabboni un pacchetto di misure, che è stato presentato al sottosegretario all’agricoltura Antonio Buonfiglio. “Come mi ero impegnato con i rappresentarti della filiera suinicola emiliano-romagnola - ha detto Rabboni - ho proposto alle Regioni una posizioni unitaria da sostenere nei confronti del Ministero dell’agricoltura per far fronte alle gravi difficoltà del comparto. Il sottosegretario Buonfiglio si è impegnato a darci una risposta in tempi brevi”. Le misure, che sono state approvate dalla Commissione politiche agricole della Conferenza delle Regioni, prevedono in particolare l’attuazione di garanzie bancarie a copertura dell’indebitamento; la sospensione della contribuzione fiscale e previdenziale e la sua rateizzazione; l’estensione al comparto suinicolo degli ammortizzatori sociali; l’attuazione degli impegni concordati con il “tavolo nazionale” di filiera e il conseguente stanziamento finanziario da parte del Ministero. .  
   
   
CERTIFICATE CARNI E PRODOTTI SUINICOLI FVG  
 
Le carni suine ricavate da animali nati o allevati nel Friuli Venezia Giulia sono certificate e sicure. E a maggior ragione lo sono i prosciutti Dop San Daniele e Igp Sauris e per quanto compete alla Regione anche quelli di Parma. Lo conferma l´assessore alle Risorse agricole, naturali e forestali del Friuli Venezia Giulia, Claudio Violino, riferendosi al marchio Aqua, creato dall´Amministrazione regionale e controllato dall´Ersa, l´Agenzia regionale per lo sviluppo rurale, del quale si fregiano i prodotti suinicoli indicati. Nulla da temere dunque, qualora si dovesse propagare il rischio di diffusione di patologie, come l´influenza suina, che comunque non si trasmettono attraverso la catena alimentare, bensì mediante contagio attraverso le vie aeree dell´uomo. Peraltro, la Regione è da tempo impegnata nella ricerca e nella certificazione delle sue produzioni di pregio, come quelle derivate dalle carni suine. Ha infatti delineato i parametri per la certificazione Aqua (che garantisce la qualità e la salubrità degli alimenti ricavati dal suino cosiddetto "pesante"). Inoltre la Regione ha di recente concesso un finanziamento di oltre 1 milione di euro al fine di sostenere la ricerca mirata a ottimizzare ulteriormente la qualità genetica dei suini friulani e, conseguentemente, di tutti i prodotti da essi derivati. L´ersa, strumento operativo dell´Amministrazione nel settore della ricerca, e a breve anche della promozione dei prodotti agroalimentari, assieme all´Associazione Allevatori del Friuli Venezia Giulia e all´Università di Udine, sta lavorando a un progetto di valorizzazione delle produzioni destinate proprio alle Dop Prosciutto di San Daniele e Gran suino Padano, all´Igp Sauris, alle carni fresche e agli insaccati ottenuti e riconosciuti con il marchio Aqua. Questo nuovo progetto si propone di monitorare ogni singolo aspetto della filiera suinicola, attraverso studi e sperimentazioni sulla qualificazione genetica dei maiali, sul loro benessere, sull´alimentazione, sulla macellazione e sulla qualità delle carni. Dai dati raccolti sarà possibile definire le caratteristiche del sistema produttivo e verificare i punti di forza e di debolezza della filiera. Un altro obiettivo ormai vicino è inoltre quello dell´ottimizzazione della carne derivante dal macello, perché il suino è tradizionalmente un animale quasi interamente utilizzato e utilizzabile per scopi alimentari. .  
   
   
SEMENTI: A RISCHIO L’ATTIVITA’ DEL REGISTRO NAZIONALE PER IL RITARDO NEI RIMBORSI DELLE PROVE VARIETALI  
 
L’ais – associazione italiana sementi, lancia l’allarme sull’attività del registro nazionale e sulla prosecuzione delle prove di valutazione delle nuove varietà vegetali, per il ritardo di oltre cinque anni del Ministero delle politiche agricole nella liquidazione attraverso le Regioni dei costi sostenuti dalle unità ed aziende locali coinvolte nella sperimentazione. “L’attività del registro nazionale è pagata dai costitutori di varietà e dalle aziende sementiere, che finora hanno regolarmente versato i compensi previsti per queste prove – sottolinea Marco Nardi, direttore di Ais – ma per il mancato puntuale storno di queste somme dal Tesoro al Ministero, l’arretrato accumulatosi dal 2003 avrebbe oramai superato i 6 milioni di euro”. Sono soldi attesi dalle diverse unità sperimentali periferiche del Cra, dalle aziende regionali e dall’Ense e senza i quali sono sempre più in difficoltà a realizzare le prove varietali. “Alcune unità di ricerca, come quella dell’Ente Risi per le varietà di riso, hanno di recente abbandonato le prove – informa Nardi – con conseguenti difficoltà a sostituirle ed il rischio di una dequalificazione della sperimentazione. Se però la situazione non si sblocca entro breve, è molto concreto il rischio che si vada verso un blocco totale del registro e di gravi danni per gli agricoltori, penalizzati nell’accesso alle novità vegetali, per la ricerca e per le aziende sementiere”. “Nei prossimi giorni è in programma una riunione della Conferenza Stato-regioni che dovrebbe discutere come reperire le risorse per i rimborsi arretrati delle prove del Registro nazionale e ci appelliamo alla sensibilità di Presidenti ed Assessori regionali all’agricoltura – aggiunge il direttore di Ais - perché intervengano subito per rimediare a questa situazione davvero paradossale. Dopodiché sarà necessario intervenire perché la situazione non abbia più a ripetersi in futuro, evitando che i compensi pagati dai costitutori vengano considerati alla stregua di imposte, e non il corrispettivo per un preciso e doveroso servizio”. .  
   
   
FERRAZZI, DIGHE PANPERDUTO: CUORE PER IL BENE ACQUA  
 
Somma Lombardo/va - L´assessore regionale all´Agricoltura, Luca Daniel Ferrazzi, ha presentato ieri , in occasione della visita alle Dighe del Panperduto, "Vivere l´acqua 2009", un progetto pensato per promuovere le attività svolte quotidianamente in Lombardia per la difesa idraulica del territorio, l´irrigazione dei campi, la salvaguardia dell´ambiente, la valorizzazione del paesaggio. "Il miglioramento della gestione delle risorse idriche in agricoltura - ha ricordato l´assessore Ferrazzi - è uno degli obiettivi centrali dell´operato del mio assessorato. Regione Lombardia ha infatti sempre dimostrato sensibilità e attenzione nei confronti della gestione dell´acqua, cercando sempre il coinvolgimento di tutti i soggetti interessati. Da qui l´importanza degli investimenti messi in campo, che parlando di progetti per circa 900 milioni di euro, presentati nel contesto del Piano Idrico Nazionale". "Anche quest´anno - ha detto Ferrazzi - abbiamo stanziato fondi per iniziative urgenti per circa 450. 000 euro e aperto i bandi relativi alle misure 125 A (Gestione idrica e salvaguardia del territorio) del nuovo Programma di Sviluppo Rurale 2007/2013, che mette a disposizione dei Consorzi di Bonifica e Irrigazione più di 30 milioni di euro". "Tutte queste risorse - ha spiegato Ferrazzi - sono un investimento importante anche in vista dell´Expo 2015, per il quale i Consorzi di Bonifica verranno chiamati a svolgere un importante coordinamento sui progetti territoriali". In dettaglio, si prevede la costruzione di una rete agroambientale costituita da canali riqualificati per la fruizione da parte del cittadino, fontanili, aree umide, agriturismi, fattorie didattiche, siepi, filari e boschi. "In funzione della valorizzazione degli interventi su quello che è chiamato l´oro blu - ha aggiunto Ferrazzi - è nato il Progetto ´Vivere l´Acqua´, realizzato dall´assessorato Agricoltura e realizzato in collaborazione con Urbim Lombardia e con i Consorzi di bonifica e irrigazione, che consiste in una serie di azioni e di manifestazioni per far conoscere la situazione e le problematiche delle risorse irrigue e della bonifica, nonché l´attività che la nostra Regione ed i Consorzi svolgono quotidianamente per la difesa idraulica del territorio". "Vivere l´acqua - ha detto Ferrazzi - continua a registrare un´ampia partecipazione sia da parte dei vari enti e delle associazioni interessate a al tema sia dei cittadini, coinvolti direttamente in numerose attività come mostre, seminari, escursioni ciclopedonali, visite agli impianti". L´assessore regionale ha anche presentato il progetto "Panperduto 2012" che prevede la messa in sicurezza delle dighe con una spesa di 8 milioni di euro, il recupero delle strutture architettoniche e la valorizzazione ambientale per 4 milioni, il ripristino della navigabilità primaria connessa alle dighe (circa 40 km sulla via navigabile Locarno-milano-venezia) con un impegno economico di 6 milioni. .  
   
   
BOLZANO: DURNWALDER INCONTRA IL NUOVO PRESIDENTE DEL BAUERNBUND  
 
I problemi legati all´urbanistica e al verde agricolo, la crisi economica e la sicurezza sul posto di lavoro: sono alcuni dei temi che il presidente della Provincia Luis Durnwalder ha discusso il 28 aprile a Bolzano con il nuovo presidente dell´Unione agricoltori/Bauerbund Leo Tiefenthaler. Le misure concretizzate dalla Provincia per fronteggiare la recessione economica e i loro benefici sugli agricoltori sono state approfondite a Palazzo Widmann dal presidente Durnwalder con il nuovo Obmann del Bauernbund Leo Tiefenthaler. "Ho approfondito gli interventi di tutela dei posti di lavoro che riguardano anche le imprese agricole - sottolinea Durnwalder - che verranno sostenuti anche attraverso una riduzione della burocrazia e un impegno intensificato per la cmmercializzazione dei prodotti agricoli. " Durnwalder e i vertici del Bauernbund (con il presidente Tiefenthaler era presente anche il direttore Siegfried Rinner) hanno discusso inoltre alcune questioni aperte nel settore dell´urbanistica, in particolare della costruzione di edifici rurali nel verde agricolo, della richiesta di riduzione dei costi di costruzione e del pagamento degli oneri di urbanizzazione primaria e secondaria (per questi ultimi i contadini chiedono l´esenzione nei casi di strutture dell´azienda). Nell´incontro si è parlato anche della sicurezza sui posti di lavoro nelle aziende agricole. Le notifiche di responsabili, familiari e dipendenti vanno presentate entro il 15 maggio all´Inail, "ma considerando che a tutt´oggi non sono disponibili i moduli bilingui, il Bauerbund chiede alla Provincia di intervenire a Roma per ottenere una proroga delle scadenze al 31 dicembre prossimo", riferisce Durnwalder. .  
   
   
TONNO: FEDERCOOPESCA PLAUDE AD ACCORDO BRUXELLES - ROMA SU FLOTTA ITALIANA  
 
“Apprezziamo il proficuo lavoro svolto dalla Direzione pesca italiana che ha ottenuto l’approvazione di Bruxelles al piano nazionale di salvaguardia del tonno rosso”. Questo il commento di Massimo Coccia, presidente della Federcoopesca-confcooperative alle dichiarazioni della portavoce del Commissario europeo per la pesca, Joe Borg, Nathalie Charbonneau, che ha annunciato una campagna del tonno rosso, iniziata il 15 aprile scorso, senza blocchi né interruzioni per i pescatori italiani. “Un intervento – prosegue Coccia- che servirà a rasserenare gli animi dopo la disastrosa campagna dello scorso anno, segnata da chiusure anticipate e ricorsi alla Corte di Giustizia europea, presentati dal governo e dalle nostre imprese”. Per le 49 grandi imbarcazioni che compongono la flotta tonniera italiana – imprese con una forte capitalizzazione- la campagna, quindi, nonostante le restrizioni in termini di quote e di periodi di cattura, dovrebbe procedere senza intoppi. “Visti i pochi giorni di pesca – conclude Massimo Coccia- auspichiamo condizione meteomarine, favorevoli all’attività di pesca, e confidiamo nel pieno rispetto delle regole da parte di tutti gli operatori”. .  
   
   
FEDERCOOPESCA E ANDMI SIGLANO PROTOCOLLO PER VALORIZZAZIONE DEI PRODOTTI ITTICI NELLA RETE DEI MERCATI ALL’INGROSSO  
 
 Siglato protocollo di intesa tra Federcoopesca-confcooperative e l’Associazione nazionale direttori mercati all’ingrosso (Andmi), per la valorizzazione dei prodotti ittici attraverso la rete dei mercati all’ingrosso e la realizzazione di iniziative comuni per una nuova progettualità e rapporti più avanzati. “Attualmente – afferma Massimo Coccia, presidente Federcoopesca-confcooperative- solo tra il cinquanta e il sessanta per cento del pescato dalla flotta peschereccia italiana riesce a raggiungere la filiera commerciale. Il resto della produzione nazionale non arriva ai mercati, ma viene consumato unicamente a livello locale, perché poco conosciuto. L’accordo siglato ci consentirà di proporre ai consumatori specie che tradizionalmente è difficile trovare in commercio e, quindi, sono poco richieste e consumate”. L’attuazione del protocollo consentirà, quindi, di garantire una maggior offerta e varietà di prodotti e una filiera ittica più corta e razionale. Tra gli obiettivi principali: implementare un sistema di rintracciabilità; migliorare il funzionamento della filiera ittica, affrontando i punti critici, così da ottimizzare il processo; assicurare produzioni con stock quanto più possibile omogenei lungo l’arco dell’anno; favorire la rapida collocazione nel mercato dei prodotti nella forma commercialmente più idonea; promuovere la conoscenza, presso il consumatore, della qualità e della sicurezza alimentare. Tra i primi frutti dell’accordo ci sarà la creazione di un Osservatorio per il monitoraggio dei prezzi dei prodotti ittici. .  
   
   
NEL BILANCIO PUGLIESE NOVITÀ INTERESSANTI PER IL MONDO AGRICOLO  
 
Di seguito una nota dell’assessorato alle risorse agroalimentari: “Nell’ambito del Disegno di Legge “Disposizione per la formazione del bilancio di previsione 2009 e bilancio pluriennale 2009-2011 della Regione Puglia” è stato approvato all’unanimità dal Consiglio regionale l’articolo sui Consorzi di bonifica che prevede lo stanziamento di 32 milioni di euro per assicurare il funzionamento dei Consorzi di bonifica pugliesi, in attesa che nella prossima seduta Consigliare venga approvata la legge di riordino dei consorzi, già licenziata dalla Iv^ Commissione e fortemente voluta dall’assessore Russo. “Da sottolineare, inoltre, importanti provvedimenti che riguardano i Distretti Agroalimentari di Qualità e i Distretti Rurali: dopo la pubblicazione della legge sul bilancio, sarà possibile presentare nuove domande per il riconoscimento da parte della Regione Puglia. “E’ stata autorizzata la sottoscrizione di un Protocollo d’Intesa tra la Regione Puglia ed il Comando regionale della Guardia di Finanza, al fine di potenziare le attività di controllo sulla spesa pubblica in materia d’incentivi previsti dal Psr Puglia 2007/2013 e in tema di contrasto alle frodi sulle produzioni agroalimentari pugliesi. “Altro importante provvedimento riguarda il sostegno economico alle Op e alle cooperative del comparto olivicolo (euro 500 mila), attraverso il finanziamento del concorso sugli interessi passivi sostenuti in relazione agli acconti erogati ai soci conferenti. L’aiuto sarà concesso nel rispetto del regime comunitario “de minimis” “E’ stato, inoltre, approvato un intervento finanziario pari a euro 1 milione per le iniziative di valorizzazione dei “prodotti tipici e delle produzioni agroalimentari regionali di qualità”. “E’ stato previsto il cofinanziamento regionale (euro 1 milione e 600 mila) per garantire la composizione del prezzo delle bietole per la campagna 2008/2009 in favore dei bieticoltori pugliesi che conferiscono il proprio prodotto allo zuccherificio di Termoli, mediante l’assegnazione di contributi secondo la regola degli “aiuti de minimis”, nel rispetto del regolamento Ce n. 1535/2007. “E’ stato istituito uno specifico capitolo di spesa, con una dotazione finanziaria per l’esercizio 2009 pari a euro 500 mila, per il servizio di conduzione e manutenzione del sistema informatico agricolo “Uma”. “E’ stata semplificata la procedura per l’assegnazione e vendita dei beni della Riforma Fondiaria per dismissione a favore degli enti pubblici. “E’ stato, infine, stanziato un contributo straordinario di euro 350 mila per la realizzazione degli interventi previsti su piante attaccate dal punteruolo rosso. ” .  
   
   
POLITICHE PER LA SALUTE - LA GIUNTA DELL’ EMILIA ROMAGNA APPROVA LINEE GUIDA CONTRO L´AVVELENAMENTO DEGLI ANIMALI: PROCEDURE UNIFORMI, PIÙ INFORMAZIONE E COORDINAMENTO SIA PER LA PREVENZIONE CHE PER GLI INTERVENTI DI REPRESSIONE  
 
Bologna - Procedure uniformi, più informazione, maggiore coordinamento per contrastare il fenomeno dei “bocconi avvelenati”. La Giunta regionale ha approvato le Linee guida per la lotta agli avvelenamenti degli animali, pratica che – malgrado la recente normativa preveda anche il carcere - non mostra importanti flessioni. Il provvedimento definisce le procedure da seguire in tutto il territorio regionale con l’obiettivo di monitorare il fenomeno, favorirne la prevenzione e dare più efficacia agli interventi di repressione. Viene introdotto un unico percorso operativo, a partire dalla raccolta dei reperti fino all’identificazione e analisi di bocconi avvelenati o di animali deceduti per sospetto avvelenamento e agli interventi di bonifica con anche la partecipazione di volontari appositamente formati. E sono definiti i compiti e il ruolo di ciascuno dei soggetti coinvolti: Servizi veterinari delle Aziende Usl, Istituto zooprofilattico sperimentale della Lombardia e dell’Emilia-romagna, Corpo forestale dello Stato. L’obiettivo è arrivare alla mappatura e al censimento degli avvelenamenti, dei prodotti tossici utilizzati, dei tipi di esca adottati. La definizione di una procedura unica e uniforme in tutta l’Emilia-romagna ha anche lo scopo di sviluppare un maggiore coordinamento nella vigilanza del territorio da parte delle forze di polizia. A sostegno delle Linee guida sono anche previste iniziative informative e di sensibilizzazione, tra le quali una campagna informativa rivolta ai cittadini, che riguarderà non solo la violenza dell’azione (la morte degli animali, provocata dopo enormi sofferenze), ma anche i rischi per la salute pubblica e per l’impatto ambientale (gli animali avvelenati possono essere preda di altri animali; alcuni veleni persistono nell’ambiente e possono raggiungere le falde acquifere). Le linee guida sono state elaborate dalla Commissione per la lotta agli avvelenamenti: oltre alla Regione (Assessorato Politiche per la salute, Assessorato all’Agricoltura), vi hanno partecipato il Corpo forestale dello Stato, l’Istituto zooprofilattico sperimentale, rappresentanti delle Province, associazioni animaliste, venatorie, di tartufai, Ordine dei medici veterinari. Il testo approvato dalla Giunta si affianca all’ordinanza del 18 dicembre 2008, firmata dal Ministero del lavoro, della salute, delle politiche sociali , che affida ai sindaci dei Comuni la responsabilità degli interventi nei casi di avvelenamento di animali e alle Prefetture l’attivazione di specifici tavoli di coordinamento. La raccolta e la classificazione dei "reperti": bocconi avvelenati, animali deceduti per sospetto avvelenamento Il provvedimento adottato dalla Regione Emilia-romagna definisce un unico percorso operativo per la raccolta dei reperti, per l’identificazione e l’analisi di bocconi avvelenati o di animali deceduti per sospetto avvelenamento, per dare sistematicità ai dati acquisiti. E definisce i ruoli dei diversi soggetti: Aziende Usl, Istituto zooprofilattico sperimentale della Lombardia e dell’Emilia-romagna, Corpo forestale dello Stato. L’obiettivo è arrivare alla mappatura e al censimento degli avvelenamenti, dei prodotti tossici utilizzati, delle modalità di esca adottate. In particolare, il Servizio veterinario delle Aziende Usl effettua una prima valutazione dei casi di avvelenamento e tiene traccia delle segnalazioni; l’Istituto zooprofilattico sperimentale della Lombardia e dell’Emilia-romagna ha il compito delle analisi di laboratorio per le quali la Regione Emilia-romagna ha stabilito un ulteriore stanziamento di 20. 000 euro; il Corpo forestale dello Stato è il terminale ultimo della procedura, per la raccolta di tutti i dati. Dati che vengono inseriti in un unica scheda/modulo per la segnalazione dei casi, allegata alle linee guida regionali. Punto di riferimento per i cittadini, per qualsiasi segnalazione, è il veterinario di fiducia o il veterinario dell’Azienda Usl. La vigilanza per contrastare il fenomeno. La definizione di una procedura definita e unica per tutto il territorio regionale ha anche l’obiettivo di sviluppare un maggior coordinamento tra i soggetti deputati alla vigilanza (il Corpo Forestale dello Stato, le polizie municipali e provinciali, la Polizia di Stato, i Carabinieri, la Guardia di Finanza) e favorire una più efficace vigilanza del territorio. L’impegno delle Forze di polizia è spesso reso inutile dalla difficoltà di cogliere in flagrante i responsabili di questi reati, dalla scarsa sensibilizzazione a denunciarli, dalla mancanza di una raccolta organica di dati sul fenomeno. Gli interventi di bonifica, la formazione. Il documento regionale stabilisce inoltre che le aree dove sono state ritrovate esche avvelenate siano segnalate con appositi cartelli e siano oggetto di bonifica. E’ in fase di sperimentazione la formazione di volontari cui affidare gli interventi di bonifica con il contributo di cani appositamente addestrati: il progetto, che punta a offrire uno strumento in più in tal senso ai Comuni, è condotto dalla Regione con la Protezione civile. Per la bonifica, i Comuni possono avvalersi di squadre di volontari, cui sia data la possibilità di intervenire con il contributo di cani appositamente addestrati. I Servizi veterinari delle Aziende Usl sono impegnati nella formazione delle forze di polizia e delle squadre di volontari cui sono affidati gli interventi di bonifica. Le iniziative di sensibilizzazione. Nel corso del 2009 verrà realizzata una campagna regionale per informare e sensibilizzare i cittadini. In particolare per spiegare cosa fare e a chi bisogna rivolgersi nel caso di esche sospette o nel caso di sospetto avvelenamento di animali. Verranno inoltre programmati percorsi didattici nelle scuole, per favorire negli studenti la consapevolezza di un rapporto rispettoso nei confronti degli animali. Materiali informativi saranno destinati alle Forze dell’Ordine e ai veterinari (pubblici e privati) per fornire un quadro del fenomeno, anche rispetto ai rischi di salute pubblica e al benessere animale. Come riconoscere i bocconi avvelenati. Polpette, fette di prosciutto, cotenne, colli di pollo, spugne. Questo l’elenco delle insidie, tra le esche utilizzate negli avvelenamenti di cani e gatti o animali selvatici. Una tecnica da sempre utilizzata per la risoluzione delle controversie o per vendette di vicinato. In passato era anche consentita dalla normativa per eliminare la fauna selvatica (definita nociva) che poteva ostacolare l’attività venatoria o l’allevamento di determinate specie. Sono in prevalenza pesticidi ed erbicidi i veleni utilizzati. In cima a questa lista i carbammati, nel 2007 riscontrati nel 38% dei casi esaminati in Emilia-romagna dall’Istituto zooprofilattico sperimentale della Lombardia e dell’Emilia-romagna e che producono paralisi muscolari e morte per insufficienza respiratoria. Altri pesticidi sono composti fosforati e clorurati. E la metaldeide, utilizzata in agricoltura e nel giardinaggio. Le sanzioni previste dalla normativa, la legge regionale 27/2000 Uccidere animali selvatici o animali domestici con esche avvelenate è punito con il carcere: da tre a diciotto mesi (articolo 544 bis del codice penale, modificato con la legge 189/2004). Il maltrattamento di un animale comporta la reclusione da tre mesi a un anno o la multa da 3. 000 a 15. 000 euro (articolo 544 ter, pena aumentata della metà se i maltrattamenti provocano la morte). L’articolo 674 del codice penale punisce chi getta sostanze tossiche nel suolo pubblico. Con la legge 27/2000 (“Nuove norme per la tutela e il controllo della popolazione canina e felina”), la Regione Emilia-romagna promuove programmi e iniziative per contrastare atti di crudeltà e maltrattamenti nei confronti degli animali. .