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Notiziario Marketpress di Giovedì 07 Maggio 2009
PARLAMENTO EUROPEO: VIGILANZA SULLE BANCHE, NUOVE NORME PER EVITARE FUTURE CRISI FINANZIARIE  
 
Strasburgo, 7 maggio 2009 - Il Parlamento europeo ha adottato un regolamento che, migliorando la gestione del rischio, intende evitare il ripetersi della crisi che ha colpito diverse banche nel mondo ripercuotendosi poi sugli altri settori economici. Si tratta, in particolare, di migliorare la trasparenza e la supervisione sul sistema finanziario, aggiornare le norme sulle grandi esposizioni finanziarie e introdurre l´obbligo per i promotori di mantenere un interesse reale negli investimenti che propongono ai clienti. Sulla base di un maxiemendamento di compromesso negoziato con il Consiglio dal relatore Othmar Karas (Ppe/de, At), il Parlamento ha adottato - con 454 voti favorevoli, 106 contrari e 25 astensioni - una modifica delle direttive relative agli enti creditizi collegati a organismi centrali, taluni elementi dei fondi propri, i grandi fidi, i meccanismi di vigilanza e la gestione delle crisi. Le nuove norme si applicheranno a decorrere dal dicembre 2010. Supervisione: verso la creazione di un collegio di vigilanza - Per agevolare e promuovere la cooperazione tra le autorità incaricate della sorveglianza degli enti creditizi transfrontalieri, il compromesso prevede l´istituzione di collegi delle autorità nazionali di vigilanza. Secondo i deputati, questi collegi costituiscono un passo supplementare verso l´ottimizzazione della cooperazione delle autorità di vigilanza. Ritengono inoltre che, in caso di conflitto tra i membri del collegio, si dovrebbe disporre di un sistema indipendente di consiglio e mediazione a livello europeo. Per tale motivo chiedono alla Commissione di presentare una proposta legislativa che miri ad accrescere l´integrazione della supervisione entro il 31 dicembre 2009, nella prospettiva di creare, per il 31 dicembre 2011, di un sistema di supervisione su scala europea. Gestione dei rischi - Le banche usano ripartire le loro esposizioni su diversi clienti al fine di non essere dipendenti da uno solo di loro e di potersi così premunire contro il rischio di perdite insostenibili imputabili al non rimborso di un prestito. Come ha dimostrato l´attuale crisi, quando gli enti finanziari sono fortemente esposti nei confronti di un cliente, una banca o un´assicurazione possono subire importanti perdite a seguito del fallimento di tale cliente o del gruppo di clienti collegati. Ciò può succedere anche quando le banche negoziano tra loro i rischi ai quali sono esposti: il fallimento di un istituto può avere la stessa conseguenza su altri. E´ quindi necessario rafforzare le regole esistenti relative ai grandi rischi, compresi quelli interbancari. L´obiettivo perseguito dalle nuove disposizioni in merito all´esposizione a grandi rischi varrà per l´insieme del sistema bancario, dai più grandi ai più piccoli operatori. In forza al testo di compromesso, una banca non potrà più esporsi per più del 25% dei suoi fondi propri nei confronti di un cliente o di un gruppo di clienti. Questo limite potrà essere superato solo per le esposizioni tra gli enti creditizi ma nel limite di 150 milioni di euro. La richiesta dei deputati di prevedere una clausola di revisione del regime dei grandi rischi, per la fine del 2011, è stata accettata. Si tratta, anche in questo caso, di tendere verso una più forte armonizzazione delle disposizioni nazionali. Cartolarizzazione: mantenere un interesse nell´investimento proposto - L´attuale crisi ha anche rivelato che i rischi non sono sempre ben valutati dagli istituti che propongono investimenti, per esempio quando dei prestiti ipotecari sono integrati in prodotti d´investimento e venduti dal creditore iniziale. I deputati hanno sostenuto la proposta della Commissione intesa a garantire che un istituto che lancia un investimento mantenga un interesse reale sul rendimento dell´investimento proposto. Il compromesso prevede che questo interesse deve essere pari almeno al 5% del valore totale delle esposizioni cartolarizzate. Inoltre, i deputati hanno ottenuto una clausola di revisione molto esigente che dà mandato alla Commissione di proporre, entro il 31 dicembre 2009, un eventuale aumento di questo tasso dopo aver consultato il comitato delle autorità europee di vigilanza bancaria e tenendo conto degli sviluppi internazionali. Credit default swaps: creazione di una stanza di compensazione - Secondo i deputati, i credit default swaps - prodotti derivati più negoziati negli ultimi anni - dovrebbero anch´essi essere regolamentati, come tutti gli altri prodotti trattati al di fuori della Borsa (Over the counter, Otc). Il testo di compromesso invita la Commissione a presentare entro la fine del 2009 delle proposte legislative che mirino ad accrescere la trasparenza su tale mercato e istituire un contrappeso centrale, una stanza di compensazione, supervisionata dall´Ue, al fine di ridurre i rischi insiti in questi strumenti. Attualmente, infatti, questi sono spesso oggetto di transazioni non pubbliche tra istituti finanziari, il che si traduce in un´opacità delle loro esposizioni. .  
   
   
PARLAMENTO EUROPEO: FONDO DI GLOBALIZZAZIONE ANCHE CONTRO LA CRISI ECONOMICA  
 
Strasburgo, 7 maggio 2009 - Il Parlamento europeo ha adottato un regolamento volto a ampliare temporaneamente il campo d´azione del Fondo europeo di adeguamento alla globalizzazione estendendolo, ai licenziamenti dovuti all´impatto della crisi finanziaria ed economica. Riduce inoltre da 1. 000 a 500 il numero di esuberi minimo per poter chiedere il sostegno del Fondo. Il finanziamento Ue sale al 65% dei costi stimati per le domande presentate tra il 1° maggio e fine dicembre 2011. Sulla base di un maxiemendamento di compromesso negoziato con il Consiglio dalla relatrice Gabriele Stauner (Ppe/de, De), il Parlamento ha adottato - con 538 voti favorevoli, 35 contrari e 37 astensioni - una modifica del regolamento sul Fondo europeo di adeguamento alla globalizzazione (Feg) volta a includere nel suo campo d´applicazione i licenziamenti dovuti alla crisi economica e a ridurre da 1. 000 a 500 il numero di esuberi minimo per poter chiedere il sostegno. Il regolamento entrerà in vigore tre giorni dopo la sua pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale e le nuove norme si applicheranno alle domande di assistenza ricevute a partire dal 1° maggio 2009. Istituito nel dicembre 2006 per durare fino al 2013, il Fondo europeo di adeguamento alla globalizzazione ha l´obiettivo di offrire un efficace aiuto ai lavoratori in esubero a causa della globalizzazione. La sua dotazione annuale massima è pari a 500 milioni di euro e tale importo è destinato a sostenere finanziariamente misure di politica attiva del mercato del lavoro, quali, ad esempio, l´accompagnamento nella ricerca di un posto di lavoro o le indennità di formazione o di mobilità. Con questa modifica, il Feg potrà fornire un sostegno anche ai lavoratori in esubero a causa della crisi finanziaria ed economica mondiale purché gli Stati membri che ne richiedono l´intervento dimostrino che vi è un nesso diretto e dimostrabile tra questi esuberi e la crisi globale. Questa deroga ai principi generali del Fondo si applicherà alle domande pervenute entro il 31 dicembre 2011 (contro il 2010 proposto dalla Commissione). Per quanto riguarda i criteri di intervento, il Feg potrà fornire un contributo finanziario per l´esubero di almeno 500 dipendenti (contro gli attuali 1. 000) di un´impresa nell´arco di 4 mesi in uno Stato membro, compresi i lavoratori in esubero dei fornitori o dei produttori a valle di tale impresa, o per l´esubero di almeno 500 dipendenti, nell´arco di 9 mesi, in particolare in piccole e medie imprese, in una regione o in due regioni contigue. Nei mercati del lavoro di piccole dimensioni o in circostanze eccezionali, potrà inoltre essere considerata ammissibile una richiesta di contributo del Feg anche se le condizioni citate non sono interamente soddisfatte, purché gli esuberi abbiano un´incidenza molto grave sull´occupazione e sull´economia locale. In questi casi, l´importo cumulato dei contributi non potrà eccedere il 15% della dotazione massima annuale del Fondo. Il tasso di intervento massimo per le domande trasmesse entro il 31 dicembre 2011 è aumentato dall´attuale 50% al 65% dei costi stimati (la Commissione aveva proposto il 75%). Background - Il Fondo europeo di adeguamento alla globalizzazione Il Fondo europeo di adeguamento alla globalizzazione è stato istituito per fornire sostegno supplementare ai lavoratori licenziati che risentono delle conseguenze dei cambiamenti fondamentali nella struttura del commercio mondiale e per assisterli nel reinserimento nel mercato del lavoro. L´accordo interistituzionale del 17 maggio 2006 consente di utilizzare il Fondo nei limiti di un importo annuo massimo di 500 milioni di euro. In forza al regolamento 1927/2006, il Fondo europeo di adeguamento alla globalizzazione può essere destinato a sovvenzionare misure attive per il mercato del lavoro che facciano parte di un insieme coordinato di servizi personalizzati volti a reinserire nel mercato del lavoro i lavoratori in esubero. Queste comprendono: l’assistenza nella ricerca di un impiego, l’orientamento professionale, la formazione e la riqualificazione su misura, anche nel campo delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione e della certificazione dell´esperienza acquisita, nonché l’assistenza per la ricollocazione professionale e la promozione dell’imprenditorialità o l’aiuto alle attività professionali autonome; misure speciali di durata limitata, come le indennità per la ricerca di un lavoro, le indennità di mobilità o le indennità di integrazione salariale di sostegno per chi partecipa ad attività di formazione e di apprendimento lungo tutto l´arco della vita; misure per stimolare in particolare i lavoratori sfavoriti o più anziani a rimanere o a reinserirsi nel mercato del lavoro. Nel novembre 2008, il Parlamento europeo aveva dato il via libera alla mobilitazione di 35 milioni di euro per coprire parte dei costi relativi alle misure di sostegno dei lavoratori del settore tessile licenziati in Lombardia, Piemonte, Toscana e Sardegna a causa della concorrenza mondiale inaspritasi con la scadenza dell´Accordo multifibre. .  
   
   
PARLAMENTO EUROPEO: PREPARAZIONE DEL VERTICE EUROPEO, GUARDANDO ALLE ELEZIONI  
 
Strasburgo, 7 maggio 2009 - Nel dibattito del 5 maggio in vista del Consiglio europeo del 18-19 giugno, deputati, Consiglio e Commissione non hanno solo discusso dell´agenda del summit ma hanno anche espresso le loro speranze per la ratifica del Trattato di Lisbona e sottolineato la particolare importanza delle prossime elezioni europee del 4-7 giugno. Dichiarazione in nome della Presidenza in carica - Aprendo il dibattito, Alexandr Vondra ha anzitutto affrontato le questioni istituzionali. Si è mostrato ottimista riguardo agli sforzi in corso per giungere a un accordo che dia garanzie all´Irlanda così che possa ratificare il Trattato di Lisbona. Si è inoltre dichiarato fiducioso sul voto che il Senato ceco esprimerà domani sul Trattato. Vondra si è poi espresso cautamente in merito alla nomina della prossima Commissione europea, in particolare del suo Presidente, dopo le elezioni del Parlamento europeo del prossimo mese. In proposito ha affermato: «sono assolutamente consapevole delle opinioni che sono state espresse in questa sede a proposito del desiderio di coinvolgere in modo adeguato il Parlamento europeo in tale processo. La questione è certamente complicata. Per tale motivo la Presidenza ha bisogno di riflettere attentamente, insieme ai suoi partner, sul modo in cui procedere». Passando poi alla crisi economica e finanziaria, ha affermato che il vertice esaminerà la questione di una migliore supervisione e regolamentazione degli istituti finanziari e le misure a sostegno dell´economia reale e dell´impiego. Si discuterà inoltre della preparazione del vertice di Copenhagen sui cambiamenti climatici e ha ricordato che l´Unione europea si è impegnata ad accollarsi una discreta parte dei finanziamenti che saranno necessari. Infine, i leader europei affronteranno probabilmente diverse questioni legate alle relazioni internazionali: i vertici previsti per questa settimana sulla partnership orientale e sul "Corridoio meridionale-Nuova Via della Seta" e il vertice della troika con Giappone e Canada. Dichiarazione in nome della Commissione - José Manuel Barroso ha sostenuto anzitutto che le elezioni europee rappresentano un´opportunità per «rinnovare i nostri valori» e ha auspicato che tutti i cittadini comprendano perché è così importante votare. Buona parte della legislazione adottata negli ultimi cinque anni porta il marchio del Parlamento europeo, ha affermato, elencando settori quali il cambiamento climatico, la sicurezza energetica, la sicurezza e la libertà, e il mercato interno. «Si deve parlare agli elettori con chiarezza e convinzione di questa Europa dei risultati». Il Presidente della Commissione ha poi affermato che «l´Europa ha bisogno dei benefici offerti dal Trattato di Lisbona». Riferendosi infine alla crisi economica, ha identificato due aree chiave. Prima di tutto la ricostruzione di un regime di regolazione e supervisione dei servizi finanziari, poiché «l´attuale sistema di supervisione nazionale ha fallito». Al riguardo ha anche auspicato che l´Europa «faccia la prima mossa» a livello globale in tale campo. In secondo luogo, l´occupazione, in merito alla quale ha rilevato la necessità di «ricostruire un´economia di mercato sociale». Interventi in nome dei gruppi politici - Joseph Daul (Ppe/de, Fr) ha innanzitutto auspicato che la scelta del prossimo Presidente della Commissione europea sia fatta «in conformità con i risultati elettorali», ovvero che si tratti di una personalità che appartenga al principale gruppo al Parlamento europeo. Nell´attesa del dibattito del Consiglio europeo su «un sistema di regolamentazione finanziario più etico», ha espresso un giudizio favorevole sulla relativa proposta della Commissione, in quanto rappresenta la via per «riportarci sul cammino della crescita dell´occupazione». Rivolgendosi a Vondra, Hannes Swoboda (Pse, At) lo ha invitato ad essere più agguerrito sulle tematiche sociali, sottolineando che la proposta del commissario Mccreevy sugli hedge funds non corrisponde a quanto auspicato dal Presidente del Pse. A suo parere, infatti, si tratta di una direttiva «formaggio svizzero, con più buchi che sostanza» e ha quindi aggiunto «non abbiamo fiducia in Mccreevy». Sono i socialisti, ha aggiunto, a rappresentare un´«Europa del progresso sociale» e «siamo noi quelli in favore dell´economia di mercato sociale». Invitando infine la Commissione, il Consiglio e i governi degli Stati membri ad agire insieme per prevenire la disoccupazione giovanile di massa, ha chiesto di creare opportunità di impiego e formazione. Graham Watson (Alde/adle, Uk) ha sottolineato che «il Presidente della Commissione deve essere sostenuto dai commissari» e «conoscere la base legale e la tempistica per la nomina dei commissari». Quindi, ai fini della continuità, questa base deve essere «tutta Nizza o tutta Lisbona». Gli elettori, ha concluso, sono più interessati ai problemi pratici che non a quelli costituzionali e devono essere in grado di capire come «l´Europa reagisce» in campi quali l´economia, i cambiamenti climatici e gli abusi dei diritti umani». Per Brian Crowley (Uen, Ie) le proposte all´ordine del giorno di questo Consiglio per migliorare la situazione economica dovranno essere attuate senza indugio, in quanto «il 99% dei cittadini è più interessato al proprio futuro che non a quello dell´Europa». Invece di bloccarci su «soluzioni ideologiche», dobbiamo trovare proposte pratiche per ristabilire la stabilità del sistema bancario, la fiducia nei mercati e l´ambizione per il futuro, ha dichiarato. In conclusione ha ricordato che «dobbiamo anche essere onesti su quanto siamo in grado di fare» e, insieme, l´Europa può diventare un esempio per il mondo. Monica Frassoni (Verdi/ale, It) ha sottolineato «la totale inadeguatezza» della procedura di riforma dei trattati che richiede l´unanimità e ha ricordato che il Parlamento, con Altiero Spinelli, aveva chiesto che i trattati fossero ratificati a maggioranza. Ha quindi deplorato che il Parlamento, in questa legislatura, abbia perso «l´occasione di essere il motore dell´integrazione e il motore della riforma positiva dei trattati adeguandosi a questa cattiva procedura». Ha poi sostenuto che non è necessario che il prossimo vertice nomini il nuovo Presidente della Commissione, «soprattutto se non ci sarà chiarezza su che cosa succederà con il trattato». A suo parere, inoltre, tutta la Commissione, incluso il suo Presidente, deve essere nominata secondo il trattato di Nizza oppure quello di Lisbona. Altrimenti sarebbe «una truffa per gli elettori e per i cittadini», perché «dimostrerebbe ancora di più che questa istituzione è semplicemente un´istituzione "tappetino" nei confronti degli interessi degli Stati membri e dei governi». La co-presidente dei Verdi ha poi osservato che si vuole evitare che le politiche del Presidente Barroso restino maggioritarie in Parlamento, «non soltanto dobbiamo vincere le elezioni, ma dobbiamo anche presentare un altro candidato o un´altra candidata», cosa che il Pse si rifiuta di fare. Barroso è quindi solo in questa campagna e si tratta di «un gravissimo errore» del quale è responsabile soprattutto il Pse. Riguardo ai cambiamenti climatici, ha affermato che il Consiglio europeo «non ha voluto mettere i soldi sul tavolo» e quindi, oggi come oggi, «non abbiamo un deal» economico da offrire ai paesi che devono realizzare le misure di adattamento e di mitigazione sui cambiamenti climatici. Pertanto, a Copenaghen, «non avremo nessun accordo». Sulla questione poi della crisi del mercato finanziario, ha sottolineato l´incoerenza dell´Ue: «da una parte diciamo che dobbiamo assolutamente gestirli, limitarli e regolamentarli, ma dall´altra, . Proponiamo la liberalizzazione totale dei conti correnti per tutti i residenti, dei conti capitale per gli investitori, delle attività praticamente illimitate senza regole per i servizi finanziari». Per Ilda Figueiredo (Gue/ngl, Pt), «vi è la necessità di un cambiamento urgente e di un allontanamento dalle politiche neoliberali a livello comunitario, che hanno peggiorato la crisi del capitalismo». Facendo poi riferimento al Trattato di Lisbona, a suo parere l´Unione europea «deve rispettare la sovrana volontà del popolo irlandese» invece di concentrarsi su come affrontare l´industria finanziaria. Hanne Dahl (Ind/dem, Dk) ha criticato l´Unione per aver dato ai disoccupati «l´impressione che i leader europei siano totalmente disinteressati alla disoccupazione e che i lavoratori non siano stati ascoltati». A suo parere, «la crisi economica rappresenta una grande sfida per l´euro», e che l´Irlanda, i paesi del Mediterraneo e quelli dell´Europa dell´Est sono stati esasperati dalla crisi finanziaria internazionale, mentre i paesi che sono rimasti fuori dall´euro - Regno Unito, Danimarca e Svezia - se la sono cavata abbastanza bene. .  
   
   
LA SETTIMANA EUROPEA DELLE PICCOLE E MEDIE IMPRESE: UN´INIZIATIVA PER PROMUOVERE LO SPIRITO IMPRENDITORIALE IN TEMPI DIFFICILI.  
 
Bruxelles, 7 maggio 2009 - Promuovere lo spirito imprenditoriale e informare le imprese sugli aiuti di cui possono beneficiare: sono questi i principali obiettivi della prima Settimana europea delle Pmi che si è aperta ieri a Bruxelles. Dal 6 al 14 maggio un migliaio di eventi sono in programma in 35 Paesi. Oggi più che mai va riconosciuto e sostenuto il contributo degli imprenditori europei al mantenimento e alla creazione di posti di lavoro. La Settimana permetterà agli imprenditori di prendere conoscenza delle iniziative europee, nazionali, regionali e locali che, fornendo loro informazioni, consulenze, supporti e idee, possono aiutarli a sviluppare le loro attività. Günter Verheugen, vicepresidente della Commissione europea, responsabile per l’impresa e l’industria, ha aperto oggi la Settimana delle piccole e medie imprese (Pmi): “La Commissione si è fortemente impegnata, con gli Stati membri, per migliorare le condizioni in cui operano le piccole imprese. Per uscire dalla crisi economica dobbiamo innanzitutto fare affidamento sulla creatività, sulla flessibilità e sulla capacità di trovare soluzioni delle Pmi. Insieme, siamo già riusciti a migliorare le cose. Ma dobbiamo fare di più. Abbiamo bisogno di più Pmi, perché sono loro le vere forze motrici della crescita e della creazione di posti di lavoro”. La Settimana delle Pmi è una delle iniziative che danno seguito allo “Small Business Act”, il documento che delinea per la prima volta un ampio quadro per l’azione dell’Ue e degli Stati membri a favore delle Pmi. Fin dal 2004, la Commissione europea ha dato un forte impulso alla politica di promozione delle Pmi. Il principio “pensare anzitutto in piccolo” è stato affermato come principio ispiratore dell’azione dell’Ue. La riduzione degli oneri amministrativi: le Pmi potranno beneficiare di misure di semplificazione e di risparmi sui costi amministrativi; la Commissione si è posta l’obiettivo di ridurre del 25% entro il 2012 gli oneri amministrativi per le imprese e di coinvolgere in questo sforzo anche gli Stati membri. La revisione delle norme in materia di aiuti di Stato permetterà alle Pmi di fruire più facilmente di finanziamenti pubblici per la formazione, la ricerca e lo sviluppo, la protezione dell’ambiente e di altri tipi di aiuti. Il nuovo statuto della società privata europea permetterà di costituire Pmi operanti in tutta Europa secondo le stesse norme di diritto societario. Il programma di scambio Erasmus per giovani imprenditori, che ha preso il via all’inizio del 2009, ha lo scopo di incoraggiare i nuovi imprenditori e di offrire un orientamento ai giovani desiderosi di creare un’impresa. Il programma dà loro la possibilità di compiere un’esperienza in un altro Paese Ue presso un imprenditore già affermato e di acquisire in tal modo le competenze necessarie per gestire una Pmi. La Commissione ha proposto di adottare norme che consentano di risolvere il problema dei ritardi nei pagamenti da parte delle pubbliche amministrazioni e delle imprese. Gli Stati membri avranno la facoltà di applicare aliquote Iva ridotte ai servizi prestati localmente, in particolare ai servizi a forte intensità di manodopera (ad esempio parrucchieri, ristoranti, servizi di riparazione). Durante la Settimana delle Pmi si svolgeranno eventi per informare, assistere e mettere in relazione imprenditori esistenti e imprenditori potenziali, per aiutarli a sviluppare nuove idee e per fornire loro informazioni e sostegno in forma personalizzata. Ad esempio, a Bruxelles si terrà dal 6 al 9 maggio l’esposizione interattiva “Sme experience – How it feels to be an entrepreneur”, che darà modo ai visitatori di toccare con mano, grazie alle installazioni allestite in dieci sale, cosa significa essere un imprenditore. Nel sito dedicato alla Settimana delle Pmi sono elencati anche gli eventi che si svolgeranno in tutta Italia. Http://ec. Europa. Eu/enterprise/policies/entrepreneurship/sme-week/index_it. Htm http://ec. Europa. Eu/competition/state_aid/studies_reports/studies_reports. Html#handbook http://www. Erasmus-entrepreneurs. Eu/index. Php?lan=it .  
   
   
ROMA FESTEGGIA LA GIORNATA DELL´EUROPA - 9 MAGGIO CELEBRAZIONI DELLA FESTA DELL´EUROPA ALLA PRESENZA DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA GIORGIO NAPOLITANO  
 
Roma, 7 maggio 2009 - La Festa dell´Europa, il 9 maggio, sarà celebrata con una cerimonia ufficiale organizzata dal Comune di Roma, l´Ufficio per l´Italia del Parlamento europeo, la Rappresentanza in Italia della Commissione europea e il Dipartimento per le politiche comunitarie della Presidenza del Consiglio dei ministri. Alla presenza del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, istituzioni, cittadini e, soprattutto, tanti giovani si incontreranno per festeggiare il giorno in cui l´Europa unita ha mosso i primi passi. I festeggiamenti avranno inizio alle ore 16. 30 presso la Sala della Protomoteca con i saluti del Sindaco di Roma Gianni Alemanno e il Ministro degli Affari Esteri Franco Frattini. Si aprirà quindi una tavola rotonda con testimonianze sul grande federalista europeo Altiero Spinelli a chiusura delle celebrazioni per il centenario per la sua nascita. Sono previsti interventi del Senatore a vita Giulio Andreotti, la Vicepresidente del Senato della Repubblica Emma Bonino, l´ex Presidente del Parlamento europeo Enrique Barón Crespo, il Direttore della Rappresentanza in Italia della Commissione europeaPier Virgilio Dastoli, già Assistente Parlamentare di Altiero Spinelli (1976-1986), e il Presidente del Comitato Nazionale Altiero Spinelli, Renato Guarini. Alle 17. 45 tutti si trasferiranno in Piazza del Campidoglio per il Concerto Juniorchestra e Voci Bianche dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia. Seguirà una parte dedicata a "L´europa per i giovani" con gli interventi del Vicepresidente del Parlamento europeo Mario Mauro, il Vicepresidente della Commissione europea Antonio Tajani e il Ministro per le Politiche comunitarie Andrea Ronchi. A seguire, il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano risponderà alle domande degli studenti presenti. Il 9 maggio è una data che ha segnato profondamente i destini dei popoli europei. In quel giorno, 58 anni fa, è nata l´Europa comunitaria, proprio quando lo spettro di una terza guerra mondiale angosciava tutta l´Europa. Il 9 maggio 1950 a Parigi la stampa era stata convocata per le sei del pomeriggio al Quai d´Orsay, sede del Ministero degli Esteri, per una comunicazione della massima importanza. Le prime righe della dichiarazione del 9 maggio 1950 redatta da Robert Schuman, Ministro francese degli Affari Esteri, in collaborazione con il suo amico e consigliere, Jean Monnet, danno un´idea dei propositi ambiziosi della stessa. "La pace mondiale non potrebbe essere salvaguardata senza iniziative creative all´altezza dei pericoli che ci minacciano". "Mettendo in comune talune produzioni di base e istituendo una nuova Alta Autorità le cui decisioni saranno vincolanti per la Francia, la Germania e i paesi che vi aderiranno, saranno realizzate le prime fondamenta concrete di una federazione europea indispensabile alla salvaguardia della pace". .  
   
   
LA FUTURA AGENDA DELL´UE: PRIORITÀ PER LA LEGISLATURA 2009-2014  
 
 Roma, 7 maggio 2009 - Seminario organizzato a Roma nei giorni 13 e 14 maggio dall´Istituto Affari Internazionali (Iai), dall´Ufficio in Italia del Parlamento Europeo e dalla Rappresentanza in Italia della Commissione europea. Un´occasione per parlare dei "temi caldi" dell´Unione europea (tra i quali bilancio comunitario, politica estera e immigrazione) con esperti del settore e alcuni tra i principali esponenti politici italiani. Il seminario si articola in un workshop che si svolgerà in inglese (13 maggio) e in una conferenza che verrà tenuta in italiano (14 maggio). Per informazioni (e. Farroni@iai. It, tel. 06 3224360, fax 06 3224363) entro lunedì 11 maggio. .  
   
   
BORGHEZIO AL PARLAMENTO EUROPEO: E´ MALTA CHE DEVE RISPETTARE I SUOI DOVERI EUROPEI  
 
Strasburgo, 7 maggio 2009 - "E´ Malta - ha dichiarato ieri l´On. Borghezio nell´Aula di Strasburgo - a fare un gioco poco chiaro sulla vicenda dei clandestini attualmente in mare nelle sue acque territoriali". Borghezio ha replicato energicamente agli attacchi all´Italia dal deputato maltese al quale ha ricordato "che è Malta, sorda alle sollecitazioni italiane volte a ridurla, a voler mantenere un´enorme estensione delle acque territoriali che giungono fino a Lampedusa, forse nell´intento di accaparrarsi il più possibile dei fondi europei per l´accoglienza dei migranti". Nel suo intervento, Borghezio ha indicato, sulla questione dell´asilo una via molto diversa rispetto alle polemiche fra gli Stati coinvolti. "Essi dovrebbero - ha dichiarato - essere uniti nel chiedere un´applicazione severa e rigorosa del diritto d´asilo, non dando alcuno spazio a chi intende utilizzarlo per scopi non propri favorendo così gli interessi delle organizzazioni mafiose dedite al traffico dei clandestini". .  
   
   
FORUM INTERNAZIONALE ECONOMIA E SOCIETÀ APERTA “LA CRISI: COME È NATA, QUANDO FINIRÀ?” ALLA BOCCONI DI MILANO, PADOA-SCHIOPPA, ZINGALES, MONTI E MARCHETTI DISCUTONO DELLA CRISI  
 
Milano, 7 maggio 2009 – E’ il primo incontro di Economia e società aperta che si svolge oggi alle 21, presso l’Aula magna Bocconi di Via Roentgen 1. Uno sguardo indietro, verso il recente passato, per capire come abbia avuto origine la crisi che ha assestato un duro colpo alle economie di tutto il mondo, e uno sguardo rivolto al futuro per studiare il modo di affrontarla. “La crisi: come è nata, quando finirà?”, il primo appuntamento 2009 del forum internazionale Economia e società aperta organizzato da Bocconi e Corriere della Sera va dunque subito al cuore della questione che riguarda la più grave crisi economica degli ultimi decenni. Qualificare la crisi come ‘finanziaria’, “si è rapidamente rivelato insufficiente”, scrive Padoa-schioppa nel suo ultimo volume, La veduta corta. “Economica e sociale ne è la sostanza. E poiché la componente del sistema economico che è mancata è l’intelaiatura di regole, controlli, azioni di governo ! che – in un’economia di mercato – costituiscono il complemento della libera ricerca del tornaconto individuale da parte di individui e imprese, la crisi è in realtà politica e istituzionale; è un fallimento della politica economica prima che della finanza e dei mercati”. Il programma prevede il seguente svolgimento: Saluti di apertura Mario Monti, presidente della Bocconi ;Piergaetano Marchetti, presidente Rcs Media Group. Interviene Tommaso Padoa-schioppa, presidente di Notre Europe. Ne discute Luigi Zingales, titolare della cattedra Robert C. Mccormack di Entrepreneurship and Finance alla Graduate School of Business dell’Università di Chicago; Modera Dario Di Vico, Corriere della Sera. .  
   
   
LOMBARDIA/EUROPA. FORMIGONI CON FINI, WALESA E HAVEL OGGI CONVEGNO A 20 ANNI DALLA CADUTA DEL MURO DI BERLINO E VENERDI´ REGIONI DELL´UE A CONFRONTO SULLA SUSSIDIARIETA´  
 
Milano, 7 maggio 2009 - La Lombardia per due giorni capitale d´Europa, con il presidente Formigoni protagonista. Oggi insieme ai due dei più grandi leader dell´avvento della democrazia nell´Est europeo, Vaclav Havel e Lech Walesa, primi presidenti della Cecoslovacchia e della Polonia dopo la caduta del muro di Berlino. E venerdì con il presidente della Camera, Gianfranco Fini. L´appuntamento è alle 14 al convegno "La caduta dei Muri. Vent´anni dopo", dedicato al tema della riunificazione dell´Europa (Università degli Studi di Milano, via Festa del perdono 7, Aula Magna. Sempre oggi alle 17 Formigoni concluderà il convegno ""Europa sì, ma quale?" che si svolgerà a Palazzo Turati (via Meravigli, 9/b - Milano), dopo tra l´altro una lectio magistralis di Joseph H. H. Weiler (professore di Diritto dell´unione Europea, Centro Jean Monnet, New York University). "Potrò dare il benvenuto - ha commentato Formigoni in una conferenza stampa - a tre grandi leader mondiali. Walesa, espressione di una cultura cattolica e Havel, di una cultura laica, che nella loro autenticità non sono affatto contrapposte, e che entrambe hanno fatto l´Europa; e Weiler, sponente della grande tradizione culturale ebraica". Venerdì Formigoni e Fini apriranno il Meeting delle Regioni europee sulla sussidiarietà" (ore 9. 45, Palazzo Mezzanotte, Piazza Affari, 6). La Lombardia si è affermata negli anni (dal 1995 ad oggi) delle giunte Formigoni come leader dell´attuazione della sussidiarietà come criterio di governo non solo in Italia ma sullo scenario europeo in settori di fondamentale importanza quali la sanità, l´assistenza, l´educazione, il lavoro, ecc). E l´appuntamento di venerdì rappresenta un grande momento di verifica e di confronto sullo stato di attuazione del principio di sussidiarietà nelle politiche comunitarie e sugli assetti di governo delle istituzioni europee. .  
   
   
BILANCIO. CONSIGLIO COMUNALE DI MILANO APPROVA RENDICONTO 2008  
 
 Milano, 7 maggio 2009 - Il Consiglio comunale ha approvato ieri il rendiconto della gestione 2008 che prevede alcuni provvedimenti come l’attesa “pulitura” dei residui di amministrazione in ottemperanza alle sollecitazioni del Collegio dei Revisori e della Corte dei Conti. “Il documento contiene alcuni elementi positivi – commenta l’assessore al Bilancio Giacomo Beretta -: innanzitutto la gestione finanziaria evidenzia un avanzo di amministrazione di 464 milioni di euro, con un miglioramento di circa 308 milioni rispetto al risultato del 2007, che ammontava a poco più di 155 milioni di euro”. “Su indicazione della Corte dei Conti e del Collegio dei Revisori – spiega Beretta - sono stati predisposti accantonamenti per 14,2 milioni di euro al Fondo Rischi Operazioni Finanziarie, che ha in questo modo raggiunto quota 50,6 milioni di euro. Sono state inoltre finanziate opere per oltre 570 milioni di euro, e il Comune di Milano ha pienamente rispettato i limiti stabiliti dal Patto di Stabilità. Nel 2008 si è concretizzato anche l’importante progetto di valorizzazione del patrimonio immobiliare, con la costituzione di un apposito Fondo immobiliare per la gestione e valorizzazione del proprio patrimonio”. “L’approvazione di questo consuntivo – aggiunge l’assessore - consente anche di affrontare nei prossimi mesi in Consiglio comunale un’importante delibera che permetterà di rimborsare il prestito obbligazionario convertibile e conseguentemente di mantenere un valore paritetico con il Comune di Brescia nella conduzione di A2a. Vogliamo tranquillizzare i milanesi: il rimborso del prestito non intralcerà minimamente la realizzazione del 1° lotto della Mm4, opera che Milano è assolutamente in grado di finanziare con altri mezzi”. Durante il dibattito in Aula l’assessore Beretta ha assunto l’impegno di affinare lo strumento del Bilancio comunale, in modo da renderlo funzionale all’attività di programmazione e controllo, al lavoro degli amministratori e alla consultazione di tutti i cittadini milanesi. .  
   
   
A SEGRATE IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA DI EL SALVADOR ELÍAS ANTONIO SACA  
 
Segrate (Mi), 7 maggio 2009 - Il presidente della Repubblica di El Salvador Elías Antonio Saca sarà a oggi Segrate giovedì 7 maggio. Il capo di stato del paese centroamericano, in viaggio istituzionale in Italia, arriverà in città nel pomeriggio per incontrare il sindaco Adriano Alessandrini. In occasione della sua visita a Segrate, alle ore 16. 00 sarà inaugurato il Centro Sportivo “El Salvador”, in via San Rocco, all’interno della nuova scuola media Leopardi, primo tassello del futuro Centro Parco. I rapporti tra la Città di Segrate e la Repubblica di El Salvador sono ormai consolidati. Dal 2002 Segrate è gemellata con la città di Sonsonate dove è stato realizzato il Centro di Formazione professionale Segrate per personale medico e paramedico. Le due città sono state partner di numerosi progetti nell’ambito della cooperazione internazionale, il primo in ordine di tempo “Telemunicipio saludable”, ovvero scambio in rete tra città di best practice su tematiche sociosanitarie che ha coinvolto altri paesi del Centroamerica. A Sonsonate è stato appena avviato il progetto “Clinica Sanitaria Mobile”, finanziato dall’Unione Europea, con l’obiettivo di rafforzare i servizi sanitari dell’area rurale. A maggio 2008 Segrate ha ospitato il primo convegno nazionale delle comunità salvadoregne in Italia. I contatti con il Salvador sono continui: nel mese di aprile il sindaco di Sonsonate Roberto Aquino è stato in visita a Segrate e due rappresentanti dell’Ufficio Cooperazione Internazionale del Comune sono rientrati proprio in questi giorni dalla città gemella. .  
   
   
ELEZIONE AMMINISTRATIVE IN SARDEGNA: MODIFICATE LE DATE DEL BALLOTTAGGIO  
 
Cagliari, 7 Maggio 2009 - La Giunta regionale ha modificato le date dell’eventuale svolgimento del turno di ballottaggio per l’elezione diretta dei sindaci. Il ballottaggio si svolgerà il 21 e 22 giugno in concomitanza con i referendum del 21 giugno. Il primo turno di consultazioni rimane fissato per i giorni 6 e 7 giugno, in concomitanza con le elezioni del parlamento europeo. I Comuni interessati alle elezioni sono: Pula e Villasimius (Provincia di Cagliari) - Calasetta (Provincia di Carbonia- Iglesias) - S. Gavino Monreale (Provincia del Medio Campidano) - Bidonì, Bosa, Genoni, Seneghe, Sorradile (Provincia di Oristano) - Onanì (Provincia di Nuoro) - Villagrande (Provincia dell’Ogliastra) - Illorai (Provincia di Sassari) - Golfo Aranci (Provincia di Olbia-tempio) Anche per le elezioni amministrative gli elettori residenti all´estero potranno beneficiare del contributo per il rimborso delle spese sostenute per il viaggio. .  
   
   
BASILICATA INNOVAZIONE, LA REGIONE SI ALLEA CON AREA SCIENCE UN ACCORDO STRATEGICO PER IL PROSSIMO TRIENNIO, DEDICATO ALLE IMPRESE E AI RICERCATORI. PREVISTI SERVIZI E STRUMENTI A SOSTEGNO DEL TRASFERIMENTO TECNOLOGICO.  
 
 Potenza, 7 maggio 2009 - Firmato ieri a Potenza un importante accordo tra la Regione Basilicata e Area Science Park, il parco scientifico e tecnologico di Trieste, che dà vita a Basilicata Innovazione. L’iniziativa offrirà alle imprese lucane un punto di accesso diretto allo stato dell’arte della ricerca applicata internazionale, per trovare competenze, partner, finanziamenti e assistenza utili a realizzare progetti di innovazione di prodotto, di processo e gestionale. Le Pmi usufruiranno di una pluralità di servizi qualificati per il trasferimento tecnologico, attraverso la rete di collaborazioni internazionali di cui Area fa parte, che annovera, tra gli altri tra gli altri, il Mit - Massachusetts Institute of Technology di Boston e il suo network di competenze e tecnologie. Sul fronte della creazione di nuova impresa, sarà fornita assistenza tecnica in tutte le fasi preliminari allo sviluppo di idee imprenditoriali, dalla valutazione della sostenibilità economica alla stesura del business plan. Con il sistema della ricerca e della conoscenza della Basilicata saranno promossi progetti e collaborazioni finalizzati a favorire l’individuazione dei potenziali utenti industriali interessati ai risultati dell’attività di ricerca e alle competenze utili all’innovazione. Prevista assistenza per valorizzare i risultati attraverso il deposito di nuovi brevetti, nella negoziazione degli accordi di cessione dei diritti di proprietà intellettuale e nella creazione di partnership per attività di R&s. Entro un mese verrà avviata la macchina organizzativa che prevede la creazione di una sede stabile di Area a Potenza, operativa su tutto il territorio regionale. Dalla creazione di una struttura stabile al servizio della competitività della Basilicata e dalla collaborazione con i diversi stakeholder regionali, sono attese ricadute analoghe a quelle realizzate, con modalità operative originali, da Area Science Park in Friuli Venezia Giulia: negli ultimi dieci anni, circa 2. 700 aziende assistite nei loro percorsi di innovazione e di miglioramento tecnologico, oltre 1. 600 interventi realizzati, numerosi brevetti depositati dalle imprese e dalla ricerca, creazione di nuovi spin-off ed una sensibile crescita occupazionale e di volume d’affari delle aziende coinvolte. “Si tratta di una sfida molto importante per Area” commenta il Presidente Giancarlo Michellone “che rientra nel suo piano di presenza in ambito nazionale, per offrire supporto alla competitività dei territori regionali. Un plauso alla regione Basilicata che ha deciso di puntare con decisione a questa collaborazione. Anche a livello internazionale ci è sempre più richiesto di diffondere le metodologie e le best practice sviluppate negli ultimi anni. Queste iniziative contribuiscono a far crescere la nostra organizzazione e dimostrano nei fatti come il supporto allo sviluppo imprenditoriale del territorio sia un tema molto attuale ovunque, specialmente in questo tempo di crisi. Nostro obiettivo è anche di agire come ponte fra imprese ed enti di ricerca delle due regioni, per individuare collaborazioni vantaggiose nella ricerca e nel business. Abbiamo già definito i settori dai quali partire: agro-biotecnologie, energia, mobilità sostenibile, osservazioni della terra, materiali e nuove tecnologie di produzione. Altri settori potranno seguire man mano che il programma si svilupperà”. “In tempi di crisi la Ricerca deve essere rivolta alla competitività, deve essere capace cioè di incidere sulla realtà delle aziende e sulla vita delle persone in tempi medio-brevi”, afferma il Presidente della Regione Vito De Filippo, il quale rileva che “l´attenzione va rivolta ossessivamente ai risultati e al trasferimento di questi ad aziende in grado di portarli con successo al mercato, meglio ai mercati, non dimenticando un "doppio movimento": i risultati possono sia raggiungere tutto il mondo, sia giungere da esso. E´ importante quindi da un lato valorizzare le risorse del nostro territorio, dall´altro saper scovare l´innovazione in tutto il mondo, aiutando le imprese ad ampliare la propria rete di conoscenze e a differenziare i propri mercati anche all´estero. Per fare questo è necessario contare su professionalità rare e preziose nel panorama italiano, quelle dei broker tecnologici, figure cresciute e coltivate da Area nella sua trentennale esperienza. Con questo significativo accordo miriamo quindi a preparare - sul modello sviluppato con successo da Area- persone del nostro territorio per il nostro territorio, in grado di integrarsi e fare sistema con le realtà già presenti ed attive” “La Regione Basilicata – ha precisato l’Assessore regionale alle Attività Produttive, Gennaro Straziuso - conferisce un valore strategico determinante alle sinergie con realtà nazionali di eccellenza, capaci di concorrere in maniera significativa all’aumento della competitività del sistema produttivo ed alla crescita e al consolidamento del sistema scientifico. In questa chiave e con queste finalità abbiamo siglato l’accordo con un partner di prestigio, con il quale avviare in tempi brevi attività utili allo sviluppo della nostra regione, basato sull’innovazione, la valorizzazione dei risultati della ricerca e ampie collaborazioni a livello nazionale e internazionale. Aggiungiamo oggi un nuovo tassello alla strategia della Giunta regionale finalizzata alla realizzazione di un nuovo modo di fare Industria in Basilicata. ” .  
   
   
FIRMATA CONVENZIONE OPERATIVA TRA CNA BASILICATA E UNICREDIT  
 
Potenza, 7 maggio 2009 - "Dopo la fase nazionale si è avviata anche in Basilicata la seconda fase del progetto Impresa Italia che prevede la messa a disposizione da parte di Unicredit al sistema italiano delle imprese della somma di 7 miliardi di euro di finanziamenti per le piccole e medie imprese di cui 3 miliardi riservati alle microimprese". E’ quanto riferisce una nota della Cna di Basilicata. L’accordo prevede un’offerta creditizia innovativa e personalizzata per le esigenze degli artigiani e dei piccoli imprenditori e valorizza il ruolo svolto della rete dell’Associazione estesa su tutto il territorio regionale. L’accordo - afferma la Cna - individua le seguenti aree di intervento: sostegno degli investimenti produttivi, miglioramento della struttura finanziaria delle imprese attraverso interventi finalizzati al riequilibrio finanziario aziendale, rafforzamento della gestione del circolante a fronte dell’allungamento dei tempi di incasso, miglioramento della struttura patrimoniale con interventi finanziari. Le novità contenute nella convenzione sono diverse, tra queste – prosegue la Cna - un catalogo prodotti con un’innovativa offerta di soluzioni ad hoc e migliorative di prodotti esistenti proprio per soddisfare tutte le possibili esigenze delle piccole aziende, soprattutto quelle legate alla particolare congiuntura economica che stiamo attraversando. Il catalogo prevede un ampliamento dell’offerta che comprende finanziamenti a breve, a medio e lungo termine, Leasing e, per la prima volta, Factoring modulato anche per le piccole imprese. Un’altra novità di sicuro interesse delle imprese sono i tempi di risposta da parte di Unicredit: le banche pur in presenza di pratiche che hanno completato l’iter burocratico senza intoppi di sorta ritardano notevolmente nei tempi della erogazione, la convenzione con Unicredit interviene anche su questo aspetto prevedendo – conclude la nota - verifiche congiunte su base mensile e su base trimestrale per monitorare i risultati dell’iniziativa e identificare/risolvere eventuali necessità o controversie intercorse. Ulteriori informazioni possono essere richieste presso le sedi Cna di Potenza e Matera e presso tutte le sedi zonali Cna. .  
   
   
4,5 MILIONI DI EURO FINANZIANO LA NASCITA DI IMPRESE INNOVATIVE NELLE MARCHE  
 
Ancona, 7 Maggio 2009 - Un modo per trasformare la rilevante attivita` di ricerca delle universita` marchigiane in opportunita` di business innovativi, tanto utili in tempi di crisi e riconversioni produttive. E´ la finalita` delle misure messe in pista dall´ufficio ricerca e innovazione della Regione Marche, che possono contare su uno stanziamento complessivo di oltre 4,5 milioni di euro. L´assessore alle Attivita` produttive commenta gli esiti del bando recentemente approvato sottolineando che sono dodici le nuove imprese ammesse a contributo ´ 4. 547. 153 euro la cifra esatta ´ per oltre 6,5 milioni di euro di investimenti attivati, che vanno nella direzione di innalzare il livello competitivo delle imprese. Si tratta di azioni che la Regione Marche realizza per favorire l´avvio e lo sviluppo di nuove imprese che valorizzino e trasformino le conoscenze scientifiche sviluppate all´interno delle universita`, in applicazioni industriali creando lavoro e occupazione. La sfida e` quella di riuscire a commercializzare prodotti o servizi nuovi, rispetto allo stato dell´arte del settore di riferimento. Cio` avviene tramite facilitazioni che permettano all´impresa nata come spin off accademico - societa` direttamente partecipata dall´Universita` o a favore della quale abbia autorizzato la partecipazione del proprio personale - di strutturarsi sul mercato, dando sbocco professionale a giovani ricercatori e laureati, affinche` il patrimonio di conoscenze creato nelle universita` marchigiane si traduca in opportunita` economiche per il territorio. Dall´energia all´ambiente, dai servizi avanzati alla persona al biomedicale, dalla sicurezza negli ambienti di lavoro a quella sismica per le strutture pubbliche. Questi alcuni dei settori ad alta tecnologia in cui si cimenteranno le imprese beneficiarie delle agevolazioni regionali. Per beneficiare del contributo regionale le aziende hanno presentato un business plan relativo al progetto d´investimento, valutato da esperti del Ministero dell´Universita` e della ricerca, che dovra` durare al massimo 36 mesi. La dimensione finanziaria dei progetti e` compresa tra i 200mila e i 600mila euro complessivi. .  
   
   
TERREMOTO: IL DISCORSO DI CHIODI A SEDUTA SOLENNE CONSIGLIO  
 
 L´aquila, 7 maggio 2009 - Ecco l´intervento del Presidente della Regione Abruzzo, Gianni Chiodi, nel corso della seduta solenne del consiglio regionale a un mese dal violento sisma: "Ci sono tragedie, come quella del terremoto del 6 aprile, il cui ricordo nessun tempo potrà mai cancellare. Le immagini, i rumori, i silenzi, i volti, gli odori, le sensazioni, le emozioni, il pianto, il sorriso, gli abbracci, gli occhi delle persone??. Rimarranno scolpiti nella nostra memoria. In quei giorni ho visto, tra le strade del centro, persone scavare a mani nude tra le rovine, persone spalare macerie e detriti, persone fasciare le vittime in sudari di fortuna, persone cercare particolari di altre vite, con la delicatezza prudente di chi cerca particolari della propria. E persone piangere, ogni volta che le case crollate riconsegnavano un corpo senza vita. Tutte queste persone indossavano delle divise, quella della Protezione civile, quella dei vigili del Fuoco, quelle del Soccorso alpino e speleologico, quella dell´Esercito italiano, quella dei Carabinieri, quella della Polizia di stato, quella della Guardia di Finanza, quella del Corpo forestale dello Stato, quella della polizia urbana, quella della Croce rossa, quella della Misericordia e di tutte le altre associazioni di volontariato. Senza di loro, ogni tragedia sarebbe un finale di atto; grazie a loro, non si chiude mai la porta della speranza. E così che sono state estratte vive dalle macerie centinaia di persone. Non dimenticherò mai le immagini di quei giorni, resteranno scolpite nella mia memoria. Sono immagini crude, immagini forti, immagini di dolore. Ma anche immagini di grande dignità. C´è anche una descrizione di straordinaria bellezza, che voglio segnalare in questa occasione solenne: scrive Paolo Sorrentino il 7 aprile dalle macerie dell´Aquila "Una delle ragazze più belle viste negli ultimi dieci anni attraversa un gruppo di almeno cinquanta giovani in divisa. Nessuno commenta. Nessuno solleva uno sguardo di troppo su di lei. Ciascuno ha ritrovato il rispetto e la dignità. Nell´orgia del dolore, il mondo va come dovrebbe andare". Onore a La Repubblica. E poi i soccorsi tempestivi e professionali di fronte ad un compito che sembrava impossibile. Oltre 65. 000 persone da assistere. E ho visto denigrare proditoriamente quelli che il mondo intero ha definito "Angeli" tanto da indurre Angela Di Mascio a scrivere il 10 aprile sulla rete internet: "Sono aquilana. Sono indignata e offesa: grido a gran voce che il Campo Tenda della Regione Lombardia a Monticchio (fraz. Dell´aquila) è Fantastico!!! Ci danno tanta professionalità, cura e affetto? dei veri Angeli!!! Alla faccia di chi ieri sera ne ha parlato male in Tv (Rai). Spero che la mia voce arrivi forte a ringraziare coloro che Adesso Ci Danno La Vita!!!" Disonore ad Anno Zero. Ma ho visto anche un popolo straordinario: perché, per dirla con un mio amico giornalista, "ha saputo offrire al mondo l´immagine composta di un dolore terrificante, al quale opporsi non con la disperazione esibita, non con la tragedia condivisa, ma con la rigidità intima della nostra gente. Fiera. Orgogliosa. Addirittura riservata nel proprio dolore. La nostra, è la storia di un popolo che ha subìto l´insulto dei terremoti e l´arroganza delle invasioni, che ha conosciuto fame e povertà e che, da sempre, è abituato a strappare il futuro da una terra che, di suo, non ti regala mai niente. In questa occasione, davanti al mondo, L´aquila ha dimostrato come si debba reagire anche davanti alla più assurda delle tragedie. Un dolore rigido, intimo. Non è orgoglio, è abruzzesità". Insomma, quel complesso di qualità e caratteristiche psico-culturali peculiari e distintive degli Abruzzesi, che D´annunzio sintetizzò nella lapidaria definizione "i taciturni dalle spalle quadre". Quella che ci attende ora è una missione difficilissima: L´aquila sta vivendo un momento drammatico. La necessità prioritaria è quella di attuare interventi di emergenza atti a ristabilire condizioni di vita il più possibile "normale". Il compito della Regione, delle Amministrazioni locali, dei partenariati sociali deve essere oggi quello di pensare al futuro prossimo costruendo un progetto strategico per L´aquila, che permetta di affiancare alla sua centralità amministrativa una centralità progettuale ed economica. Si tratta, infatti, di intuire e cogliere una grande opportunità: costruire una direttrice di sviluppo che, a partire dalla tragica emergenza del terremoto, reimpegnando e "ripensando" creativamente tutte le risorse territoriali, economiche, sociali e culturali del territorio, progetti un nuovo futuro per il Capoluogo d´Abruzzo e quindi per l´intero Abruzzo. Il simbolo della città è un´aquila. E "L´aquila deve restare così com´è nel suo gonfalone. Ferma, con le ali spalancate sulla collina. Incatenata a terra da uomini resi più saggi dal dolore. Fissata con sapienza alla terra, nei piloni delle sue stanze, nelle fondamenta Ricostruiremo le case della nostra città. Riempiremo le strade e le finestre, apriremo saracinesche e vetrine. Torneremo, come dopo una lunga transumanza. Siamo abituati alle lunghe attese e a vivere sobriamente". Non sono queste mie parole ma di una donna aquilana che le ha scritte su un blog cittadino. Sono parole bellissime e cariche di ottimismo e di determinazione. Lo stesso ottimismo e la stessa determinazione che dobbiamo avere e trasmettere a tutti per ricostruire L´aquila più bella e più sicura di prima. A pensarci bene?. Questo è l´unico modo che abbiamo per onorare la memoria delle persone che hanno perso la vita, e per confortare, nei limiti del possibile, quelli che hanno provato un dolore immenso per la perdita dei loro figli, dei loro genitori, dei loro parenti e dei loro amici ed è anche, l´unico modo, per non far sentire soli quelli che in questo momento soffrono, spaesati, lontani e divisi. La sfida che ci aspetta è talmente dura da far tremare i polsi ma ce la faremo, ci vorrà del tempo, ma ce la faremo. Ed il mondo intero ci approverà per quello che avremo saputo fare così come ci ha applaudito finora". .  
   
   
TERREMOTO: A BORDANO MONUMENTO A ISOLATORE SISMICO  
 
Interneppo di Bordano, 7 maggio 2009 - Da ieri esiste il monumento all´"Isolatore antisismico", un vero e proprio "monumento alla prevenzione", voluto dalla Comunità Montana del Gemonese, Valcanale e Canal del Ferro e dal Comune di Bordano e realizzato nella frazione di Interneppo, in una zona dominata dal Monte San Simeone e affacciata sul viadotto di Somplago dell´Autostrada A23 che collega l´Italia all´Austria e al Nord Europa. L´inaugurazione del monumento è avvenuta ieri alla presenza dei rappresentanti della Provincia di Udine, dei Comuni della zona e dell´assessore regionale Roberto Molinaro, presenti anche diversi esponenti del Consiglio regionale. Gli onori di casa sono stati fatti dal presidente della Comunità Montana, Ivo del Negro, e dal sindaco di Bordano, Gianluigi Colomba. Due elementi - il San Simeone e il viadotto autostradale - non secondari nella scelta dell´ubicazione del "monumento". Il monte, infatti, fu l´epicentro del terremoto che il 6 maggio 1976 colpì il Friuli; il viadotto è invece l´esempio concreto di come - utilizzando le giuste tecnologie - i manufatti possano resistere ai terremoti più devastanti. Esso, infatti, fu realizzato nel 1974 e allora per la prima volta venne utilizzato l´"isolatore sismico". Ideato dall´ing. Renzo Medeot di Mossa (Gorizia), il dispositivo fu realizzato e messo in opera dall´impresa che costruiva l´autostrada; grazie agli ottimi risultati offerti - come hanno messo in evidenza il progettista del monumento, arch. Alberto Antonelli, e l´ing. Alessandro Martelli dell´Enea - esso è divenuto oggetto di approfonditi studi nonché riferimento per lo sviluppo di nuovi dispositivi antisismici. Per l´assessore Molinaro, si tratta di una scelta significativa in una regione piccola ma volta all´internazionalizzazione, che guarda al futuro avendo ben presenti la propria storia e le proprie radici. Quindi il ricordo a 33 anni dal terremoto è fortemente simbolico grazie a questa realizzazione: perché indice di consapevolezza di sé (anche per la scelta di materiali come la pietra e il mosaico) e di impegno nella prevenzione. Insomma, se è giusto che l´anniversario sia un momento di ricordo, esso deve divenire, come in questo caso, occasione per guardare a ciò che il Friuli ha saputo fare per rinascere, per dare vita a una Protezione Civile all´avanguardia, per guardare al futuro con serenità. E questa fiducia deve essere d´augurio e di esempio all´Abruzzo terremotato. Il monumento all´Isolatore sismico è costituito da un modellino del congegno sorretto da due elementi verticali che rappresentano l´onda sismica distruttiva e l´onda smorzata per effetto dell´isolatore. Accanto sorge un percorso con pannelli informativi e immagini per spiegare le caratteristiche del dispositivo. Il tutto - contornato da un cerchio in mosaico realizzato dalla Scuola Mosaicisti del Friuli di Spilimbergo - viene completato dalla "rosa dei venti", ovvero un grande disco circolare ad anelli concentrici con informazioni geografiche e paesaggistiche. .  
   
   
TERREMOTO: SCHIFANI, FRIULI ´76 ORGOGLIO RICOSTRUZIONE  
 
Gemona del Friuli, 7 maggio 2009 - Ad un mese dal sisma dell´Abruzzo, il Friuli ricorda il 33. Mo anniversario del "suo" terremoto, che la sera del 6 maggio 1976, poco dopo le 21. 00, infierì su 137 comuni causando quasi mille morti. Uno dei "crateri" di quel tragico evento tellurico di 33 anni fa fu Gemona del Friuli (con i suoi 400 morti), che questa mattina è stata al centro della visita ufficiale del presidente del Senato, Renato Giuseppe Schifani, accompagnato dai presidenti della Regione, Renzo Tondo, e del Consiglio regionale, Edouard Ballaman. Un parallelismo, quello tra Friuli ´76 ed Abruzzo 2009, tra il "modello Friuli" nella fase di ricostruzione e l´avvio della rinascita de L´aquila e dell´area abruzzese che è stato rimarcato proprio dal presidente Schifani, nel suo intervento dopo l´indirizzo di saluto del sindaco Gabriele Marini: "in Friuli si è lavorato bene, un esempio al quale ispirarsi", ha sottolineato la seconda carica dello Stato. "Altrettanto dovrà avvenire in Abruzzo e tutte le istituzioni dovranno sorvegliare. In Friuli ci fu l´orgoglio di una ricostruzione che è esempio nella nostra storia: così sarà anche nelle terre colpite dal sisma di un mese fa". E ricordando il terremoto del Friuli, Schifani ha aggiunto come l´odierna cerimonia di Gemona (al quale sono intervenuti numerosi primi cittadini dei paesi disastrati dal sisma di 33 anni fa) non è "solo celebrazione, commemorazione e memoria: rappresenta qualcosa di più: è occasione per trasmettere agli abruzzesi quei valori che sono stati vincenti per i friulani, per rinnovare la fiducia nello Stato e nelle sue azioni". "Oggi celebriamo - ha indicato il presidente del Senato - il ´modello Friuli´, vanto di tutto il Paese, che è stato anticipatore del federalismo, grazie alla capacità ed all´intuito dell´allora classe politica, solidale, coesa, efficiente ed attiva, protesa verso la ricostruzione". Federalismo ed autonomia, dunque: due valori che sono stati ricordati oggi a Gemona dal presidente della Regione Renzo Tondo (nel ´76 sindaco di Tolmezzo) e che ora assumono, ha affermato, una particolare importanza in un momento come questo in cui l´esempio della ricostruzione del Friuli terremotato può essere riportato come testimonianza per l´Abruzzo. Schifani, infine, prima di percorrere la medioevale via Giuseppe Bini, visitare il Museo dedicato ai "Frammenti di memoria" gemonese di quel maggio 1976 e, accolto dall´arcivescovo di Udine Pietro Brollo, visitare poi il duomo di S. Maria Assunta (soffermandosi in particolare sul crocifisso "mutilato" dal sisma, restaurato dagli artigiani della Val Gardena e benedetto da Giovanni Paolo Ii nel maggio del 1992), ha voluto manifestare "tutta la mia ammirazione per quello che voi friulani siete, per quello che rappresentate, per quanto siete riusciti a fare". .  
   
   
TERREMOTO: ESEMPIO DI FEDERALISMO SOLIDALE E RESPONSABILE  
 
Udine, 7 maggio 2009 - La ricostruzione del Friuli dopo il terremoto del 1976 come esempio di quel "federalismo solidale e responsabile" che costituisce uno dei fondamenti della specialità del Friuli Venezia Giulia, una specialità da salvaguardare e rafforzare. Il tema del federalismo è stato il filo conduttore dell´intervento del presidente della Regione Renzo Tondo all´Auditorium della sede della Regione di Udine, in occasione delle visita del presidente del Senato Renato Giuseppe Schifani che, a 33 anni dal terremoto del Friuli, ha visitato i luoghi della ricostruzione. Nell´incontro con le autorità a Udine, il presidente della Regione ha ricordato la scritta apparsa su molte case diroccate nell´area colpita dal sisma: "El Friul al ringrasie e nol dismentée" ("Il Friuli ringrazia e non dimentica"), espressione di quel sentimento di gratitudine che è profondamente radicato nell´anima dei friulani: un popolo tenace e laborioso, forse un po´ testardo, ma fiero della propria cultura e della propria storia. È stato proprio questo il sentimento che ha accompagnato il ricordo del terremoto nei tanti anniversari, in cui si è rinnovato il ringraziamento per gli aiuti finanziari che lo Stato ha stanziato a favore la ricostruzione, delegandone la concreta attuazione alla Regione Friuli Venezia Giulia. In ciò si sintetizza il "federalismo solidale", perché se la Regione ha speso bene i soldi, i soldi sono arrivati dallo Stato. Il federalismo è stato attuato, nella ricostruzione del Friuli terremotato, non solo nei rapporti fra lo Stato e la Regione ma anche tra questa e gli Enti locali. Fondamentale è stato infatti il ruolo svolto dai sindaci, a cui è stata attribuita la funzione di "funzionari delegati" della Regione. Attraverso questa nuova figura, per molti aspetti inedita, è stata assicurata una determinante semplificazione delle procedure di spesa che ha consentito una più rapida erogazione dei finanziamenti. Il modello Friuli rappresenta dunque un riferimento anche per altre tragedie simili, come quella che ha colpito adesso l´Abruzzo. Perciò il "federalismo responsabile" funziona, ed è alla base della specialità della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia, nella consapevolezza che essa può essere salvaguardata solo se significa non un privilegio, bensì una responsabilità, cioè la capacità di gestire direttamente competenze con risorse proprie, ricavate dalla compartecipazione dei tributi riscossi sul territorio. A questo proposito è stato indicato l´esempio della Sanità: nel 1996 la Regione ha deciso di uscire dal Sistema sanitario nazionale, dopo aver concordato con lo Stato un aumento di due punti percentuali delle compartecipazioni sull´Iva. Da allora in poi la Sanità è stata gestita in piena autonomia, senza aver mai avuto bisogno di chiedere allo Stato risorse aggiuntive e, a differenza di altre Regioni italiane, con i costi sotto controllo. Dunque, se fosse stato finanziato dappertutto come in Friuli Venezia Giulia, il Servizio sanitario nazionale sarebbe oggi senza dubbio migliore. La specialità, intesa come responsabilità, deve dunque essere salvaguardata e valorizzata. Di particolare importanza, nel percorso di attuazione del federalismo fiscale, è stata la possibilità di introdurre in Friuli Venezia Giulia una "fiscalità di sviluppo", fondamentale per una regione che confina con Paesi che hanno regimi di tassazione più favorevoli per le imprese. È stato a questo proposito indicato l´esempio di una città come Gorizia dove, dopo la caduta delle barriere fisiche dei confini con la Slovenia, a un´impresa basta oggi attraversare la strada per ottenere vantaggi in termini di fisco e di costo del lavoro. Senza contare i costi dell´energia, un problema che vale per tutte le imprese italiane ma che nella zona di confine diventa pressante. Questo esempio è stato poi ripreso, sottolineato e ampliato dallo stesso presidente del Senato Schifani nel suo intervento conclusivo, nel confermare il valore della specialità. Un ringraziamento è stato perciò rivolto al Governo centrale per aver saputo cogliere il significato autentico della specialità regionale. Un significato sempre attuale in Friuli Venezia Giulia per la presenza di minoranze, per il suo ruolo storico e geopolitico di cerniera con i Paesi del Centro e dell´Est, rilanciato oggi dal processo di allargamento, che ha posto di nuovo il Friuli Venezia Giulia al centro dell´Europa. Un ruolo che si intende adesso rafforzare al servizio del Paese, grazie al progetto di Euroregione transfrontaliera. .  
   
   
SERVIZIO CIVILE: REGIONI DISPONGONO CONTINGENTE GIOVANI A FAVORE ABRUZZO, DA IMPIEGARE IN GESTIONE SECONDA EMERGENZA  
 
Venezia, 7 maggio 2009 - Le Regioni italiane mettono a disposizione un contingente di giovani del servizio civile per aiutare l’Abruzzo alle prese con l’emergenza del dopo terremoto. Di questa decisione, Stefano Valdegamberi, Assessore regionale alle politiche sociali e responsabile della Commissione Politiche Sociali della Conferenza delle Regioni ha informato Leonzio Borea, Direttore Generale Ufficio Nazionale per il Servizio Civile, comunicandogli che “la Conferenza delle Regioni e delle Province autonome nella seduta del 29 aprile 2009 ha accolto la proposta degli Assessori alle Politiche sociali di dare la disponibilità a destinare un contingente di giovani del Servizio Civile nazionale a favore della Regione Abruzzo, per far fronte alle necessità derivanti dall’evento sismico e in particolare per la gestione della seconda emergenza, con specifici progetti degli Enti iscritti nell’albo regionale della Regione Abruzzo. Tale contingente – spiega Valdegamberi - viene detratto dalla quota spettante per l’anno in corso alle Regioni e Province autonome”. L’assessore veneto chiede poi a Leonzio Borea, in qualità di Responsabile dell’Ufficio Nazionale per il Servizio Civile, di definire, in accordo con la Regione Abruzzo, le modalità per un appropriato utilizzo di tale concreta opportunità di intervento, che si colloca in coerenza con le finalità e lo spirito solidaristico del servizio civile e la sua presenza in prima linea nelle emergenze e nelle calamità, prima con gli obiettori di coscienza ed ora con i giovani di Servizio Civile nazionale. “E’ un fatto importante – afferma Valdegamberi commentando la comunicazione delle Regioni all’Ufficio Nazionale per il servizio civile – perché il servizio civile è scuola di vita, è possibilità di acquisire un ruolo di cittadinanza attiva per i giovani, di condivisione dei problemi degli altri, di stabilire relazioni umane e sociali, di assunzione di senso di responsabilità. Dovrebbe diventare un momento normale e imprescindibile di formazione per tutti i nostri giovani - ha sostenuto l’Assessore veneto – perchè attraverso quest´esperienza i ragazzi ricevono un imprinting importante che resta per tutta la vita e che aiuta grandemente nella formazione della personalità e a superare l’egoismo, l’individualismo, le aggressività”. Secondo l´Assessore, fare servizio civile significa anche, tra gli altri motivi, “rendersi conto che non siamo isole, che ciascuno è in relazione con gli altri, e che i problemi e le difficoltà che altri hanno potrebbero essere, a volte nella vita, le nostre”. .  
   
   
PATTO PER LO SVILUPPO IN UMBRIA SOTTOSCRIZIONE DELL´ “UGL”  
 
Perugia, 7 maggio 2009 – Agli enti, istituzioni, associazioni di categoria e sindacati che hanno sottoscritto il Patto per lo sviluppo dell’Umbria si è aggiunta la “Ugl” (Unione generale del lavoro). La firma è avvenuta l’altro ieri nel corso di un incontro con la presidente della Regione Umbria Maria Rita Lorenzetti al quale hanno preso parte il segretario regionale dell’”Ugl”, Stefano Duranti e il segretario provinciale dell’”Ugl” di Perugia, Fausto Tognellini. A sottoscrivere il documento è stato il segretario regionale Duranti. Il Patto per lo sviluppo seconda fase era stato sottoscritto il 21 dicembre 2006 tra Regione Umbria, Consiglio per le Autonomie locali, “Anci” (Associazione nazionale Comuni), “Upi” (Unione delle Province), “Uncem” (Unione delle Comunità montane), Università degli studi di Perugia e Università per Stranieri di Perugia, Camere di Commercio di Perugia e Terni, rappresentanti della concertazione economico-sociale (associazioni di categoria e sindacati), l’”Abi” (Associazione bancaria italiana) e i rappresentanti del Forum regionale del Terzo settore. Esso contiene gli indirizzi strategici della programmazione regionale in materia di ammodernamento ed innovazione del sistema economico e produttivo, di politiche del lavoro, di assistenza sanitaria e sociale, di riforme istituzionali. Il Patto seconda fase ha rappresentato un’evoluzione del Patto sottoscritto originariamente il 27 giugno 2002, allo scopo di potenziarne i contenuti per aumentare il contributo positivo di tutta la società regionale allo sviluppo economico e sociale dell’Umbria e rafforzare il metodo del partenariato tra tutte le parti aderenti. La presidente della Regione Umbria e il segretario regionale dell’”Ugl” hanno espresso la propria soddisfazione per la sigla del Patto, che arricchisce ulteriormente le potenzialità positive dello strumento politico-programmatico, anche alla luce del momento congiunturale che sta vivendo il Paese. .  
   
   
SEMINARIO SU ECONOMIA SOCIALE E SVILUPPO SOSTENIBILE IN CALABRIA  
 
Lamezia Terme 7 maggio 2009 - Economia sociale e sviluppo sostenibile sono i temi del seminario di confronto che l’assessorato all’Ambiente e la Banca Popolare Etica hanno promosso per venerdì prossimo, 8 maggio, con inizio alle ore 15, al Centro agroalimentare di Lamezia Terme. L’iniziativa è incentrata su due momenti (cantieri): il primo sulle esperienze fatte in Calabria, e anche in altre regioni, riguardo alla raccolta differenziata “porta a porta”; il secondo, invece, sulle iniziative per lo sviluppo dell’energie rinnovabili. L’obiettivo dei due cantieri è quello di far conoscere e diffondere le “buone pratiche” di sostenibilità sociale, economica e ambientale esistenti e già sperimentate, in un rapporto di coprogettazione tra il mondo no profit e la pubblica amministrazione. La raccolta differenziata, con il metodo del “porta a porta”, e le fonti energetiche rinnovabili possono rappresentare una grossa opportunità di sviluppo delle imprese sociali e mettendo insieme due grossi risultati: creazione di nuova occupazione, soprattutto per le fasce svantaggiate e sviluppo sostenibile dell´ambiente. “Sviluppo sostenibile e tutela ambientale sono elementi complementari - ha sostenuto l’assessore all’Ambiente Silvio Greco - sia per la promozione di una seria cultura ecologica, sia per fare in modo che si avviino processi produttivi che non compromettano il bene Ambiente” I lavori saranno aperti da Fabio Salviato, presidente di Banca Popolare Etica, che illustrerà le ragioni di una finanza, quella etica, che sostiene un’economia con al centro la persona e che sostiene iniziative volte alla valorizzazione del territorio, al risparmio di risorse ambientali e alla riduzione dell’impatto ambientale (soprattutto in ambito locale). Interverranno Giuseppe Apostoliti de “La Fabbica di Leonardo”, Antonio Rocca della Cooperativa Ciarapanì, Carlo Mininni dell’Università di Bari, Giuseppe Graziano, dirigente generale del dipartimento regionale Politiche dell’Ambiente, Roberto Leonardi del Consorzio Abn di Perugia, Giuseppe Neri, assessore provinciale di Reggio Calabria, Ennio Gaudio, sindaco di Palmi, Ilario De Marco, dirigente settore Politiche energetiche della Regione, Tommaso Marino, vicepresidente della Banca Popolare Etica. I lavori verranno conclusi dall’assessore Greco che fornirà il quadro delle politiche regionali messe in campo per lo sviluppo sostenibile. .  
   
   
TRENTO: INCONTRO TRA I GIOVANI PROFESSIONISTI DEL PIANO D’AMBITO E IL PRESIDENTE DELLA PROVINCIA IERI MATTINA SI È FATTO IL PUNTO SUI PROGETTI CHE A BREVE SARANNO APPROVATI DALLA GIUNTA  
 
 Trento, 7 maggio 2009 - I rappresentanti del Piano d’Ambito Giovani Professionisti hanno incontrato ieri mattina il Presidente della Provincia per fare il punto sui vari progetti che a breve saranno approvati e finanziati dalla Giunta, nell’ambito degli interventi relativi alle politiche giovanili. Gli ordini professionali rappresentati erano 20. Negli ultimi mesi del 2008, ultimo in ordine di tempo, si è costituito il tavolo d’ambito dei rappresentanti degli ordini e collegi professionali, che ha lavorato e ragionato in questi mesi su possibili progetti da realizzare nel 2009 con l’obiettivo di far arrivare ai decisori politici stimoli, proposte, contributi creativi da parte di persone giovani sì, ma già “autorevoli” per il percorso formativo compiuto e per i ruoli professionali che ricoprono. Il Tavolo viene ad affiancarsi agli altri 2 tavoli d’ambito delle Associazioni universitarie trentine e delle Associazioni giovanili di categoria e ai 27 Piani di zona. I “piani d’ambito”, rappresentano uno strumento progettuale dedicato a particolari ambiti della vita della comunità trentina, che coinvolgono i giovani, come, ad esempio, il mondo dell’università, l’associazionismo giovanile nel settore sociale, economico e della solidarietà. .  
   
   
DIRITTO DEI CITTADINI STRANIERI CHE OTTENGONO CITTADINANZA ITALIANA A MANTENERE IL COGNOME ORIGINARIO: IL CONSIGLIO COMUNALE DI BOLOGNA CHIEDE IL RISPETTO DEL DIRITTO AL MINISTERO DELL´INTERNO .  
 
Bologna, 7 maggio 2009 - Il Consiglio Comunale ha approvato ieri a maggioranza un ordine del giorno per invitare il Ministero dell’Interno - Dipartimento Libertà civili e immigrazione - a prevedere che nel decreto di conferimento della cittadinanza siano registrate le generalità originarie del neo cittadino così come indicate dall’atto anagrafico del paese di provenienza, con interpello dell’interessato in ordine alla sua volontà di modificare il suo cognome come previsto dalla legge italiana. Di seguito il testo integrale dell´ordine del giorno, presentato dal consigliere Leonardo Lizana Barcelò: "Il Consiglio Comunale di Bologna, Premesso che: Imponente è il numero dei cittadini che divengono italiani, per residenza oltre i dieci anni o per matrimonio con cittadini del nostro Paese: a livello nazionale 40000 persone all’anno e a Bologna negli ultimi 5 anni una media di circa mille persone all’anno; Considerato che: Sono numerose le proteste, a volte sfociate in procedimenti giudiziari, provenienti da cittadini stranieri cui è stato notificato il provvedimento di acquisto della cittadinanza italiana con la correzione d’ufficio del cognome originario con il solo cognome paterno in base alle regole vigenti in Italia; In diversi ordinamenti stranieri il cognome registrato alla nascita non coincide con quello paterno: dai paesi latinoamericani che prevedono l’attribuzione al minore sia del primo cognome paterno sia del primo cognome materno ai paesi di tradizione islamica (come nel caso dell’ Egitto) ove la parte costituente il cognome è formata dal nome del padre, del nonno o del bisnonno, o alla Macedonia che attribuisce alla figlia il cognome paterno, ma declinato; Rilevato che la circolare del Ministero dell’interno – Direzione Servizi demografici – del 15/5/2008 ha stabilito per le persone a doppia cittadinanza che l’atto di nascita debba essere registrato con il cognome originario della persona, mentre la circolare sempre del Ministero dell’Interno – ma del Dipartimento delle libertà civili e dell’immigrazione – ha disposto che solo per i cittadini spagnoli e portoghesi sia conservato nel decreto di cittadinanza il cognome di cui all’atto di nascita; Reputato che questa differenziazione tra neo cittadini a seconda del Paese di provenienza crea una grave disparità di trattamento in violazione dell’art. 3 della Costituzione, ledendo per i cittadini non comunitari il diritto fondamentale al nome, quale essenziale segno distintivo dell’identità della persona; Invita alla luce di quanto sopra, il Ministero dell’interno - Dipartimento Libertà civili e immigrazione - a prevedere che nel decreto di conferimento della cittadinanza siano registrate le generalità originarie del neo cittadino così come indicate dall’atto anagrafico del paese di provenienza, con interpello dell’interessato in ordine alla sua volontà di modificare il suo cognome secondo quanto statuito dalla legge italiana". .  
   
   
PARLAMENTO EUROPEO: CONGEDO MATERNITÀ: RINVIATA LA VOTAZIONE  
 
Strasburgo, 7 maggio 2009 - Su proposta del Ppe/de, l´Aula ha deciso di rinviare alla commissione competente l´esame della direttiva volta ad aggiornare le norme sul congedo maternità. I punti più controversi riguardano la durata del congedo stesso e la proposta di istituire il congedo di paternità/co-maternità obbligatorio. Il Parlamento si è però pronunciato sulla direttiva relativa alla parità di trattamento delle lavoratrici autonome e dei coniugi coadiuvanti, specie in materia di sicurezza sociale. Il rinvio alla commissione "donne" della relazione di Edite Estrela (Pse, Pt) è stato deciso con 347 voti favorevoli, 256 contrari e 10 astensioni. Di conseguenza sarà il Parlamento risultante dalle prossime elezioni di giugno a trattare la questione. La relazione accoglieva con favore la proposta della Commissione volta a migliorare la protezione offerta a lavoratrici gestanti, puerpere o in periodo di allattamento, permettendo loro di conciliare meglio la vita familiare con quella professionale e di essere maggiormente in grado di restare sul mercato del lavoro o di rientrarvi. Proponeva però diversi emendamenti volti a rafforzare i diritti delle donne prima e dopo il parto. Chiedeva ad esempio di prolungare fino a 20 settimane il periodo di congedo maternità (contro le 18 proposte), di cui 6 da prendere obbligatoriamente dopo il parto e remunerate con il 100% dell´ultimo stipendio. Proponeva inoltre di rafforzare i diritti delle donne prima e dopo il parto e di introdurre un congedo paternità/co-maternità di due settimane obbligatorie, regolarmente retribuite. Talune di queste proposte non erano condivise in seno all´Assemblea, tant´è che erano stati presentati molti altri emendamenti, soprattutto da parte del Ppe/de che ha quindi chiesto, e ottenuto, di procedere a un ulteriore esame della questione a livello di commissione parlamentare. Lavoratrici autonome e coniugi coadiuvanti - Approvando con 550 voti favorevoli, 14 contrari e 57 astensioni la relazione di Astrid Lulling (Ppe/de, Lu), il Parlamento ha accolto con favore la proposta di modificare il quadro giuridico comunitario relativo all´applicazione del principio della parità di trattamento fra gli uomini e le donne per quanto concerne i lavoratori autonomi e i relativi coniugi, al fine di attuarlo in modo più efficace. Ha però presentato taluni emendamenti. Contrariamente alla Commissione, che propone un´affiliazione ai regimi di sicurezza sociale su base volontaria, il Parlamento ritiene che questa dovrebbe essere obbligatoria e, pertanto, sostiene che gli Stati membri dovrebbero prendere le misure necessarie affinché i coniugi coadiuvanti possano beneficiare di un livello di protezione almeno equivalente a quello dei lavoratori autonomi, alle stesse condizioni applicabili a questi ultimi. Tali misure, precisa un emendamento, dovrebbero garantire l´affiliazione autonoma dei coniugi coadiuvanti ai regimi di previdenza sociale esistenti per i lavoratori autonomi per quanto riguarda l´assistenza sanitaria e le pensioni d´invalidità e vecchiaia. I contributi previdenziali dei coniugi coadiuvanti, inoltre, dovrebbero essere detraibili dalle imposte in quanto spese di gestione, alla stessa stregua della remunerazione effettivamente corrisposta al coniuge. Un altro emendamento chiede agli Stati membri di adottare i provvedimenti necessari affinché le lavoratrici autonome e le coniugi coadiuvanti possano beneficiare di un periodo di congedo di maternità «adattato alle loro esigenze specifiche» e che consenta loro di scegliere la durata nei limiti previsti per i lavoratori dipendenti. .  
   
   
VIOLENZA ALLE DONNE. AL VIA PRIMO CORSO DI FORMAZIONE RIVOLTO A FORZE DELL´ORDINE  
 
Milano, 7 maggio 2009 - Prende il via oggi , con una sessione plenaria nella Sala Alessi di Palazzo Marino, il primo corso in Italia rivolto alle Forze dell´Ordine che ha come obiettivo il potenziamento di una rete di intervento dedicata alle vittime della violenza. Nel corso dell´incontro saranno presentati alcuni strumenti: un vademecum per gli operatori che occupano una posizione di “frontiera” rispetto alle potenziali vittime dei reati di riduzione in schiavitù e tratta; e la "processing card", per un corretto intervento delle pattuglie e delle volanti in caso di segnalazione alla centrale operativa di casi di maltrattamento. Il programma della giornata: ore 9. 30 Mariolina Moioli, assessore alla Famiglia, Scuola e Politiche sociali - Presentazione del corso e dei dati 2008 relativi alla violenza sessuale, ai maltrattamenti in famiglia e allo sfruttamento sessuale e lavorativo nella città di Milano. Ore 10. 15 don Virginio Colmegna, coordinatore dei corsi - Organizzazione e obiettivi della formazione. Ore 10. 45 Alessandra Kustermann, responsabile del Soccorso Violenza Sessuale e Domestica della clinica Mangiagalli Presentazione della rete cittadina dei servizi per le donne vittime di violenza e maltrattamenti. Ore 11. 30 pausa e incontro con i giornalisti nella Sala stampa di Palazzo Marino. Seguiranno gli interventi del dott. Marco Ghezzi, Pubblico Ministero presso il Tribunale Ordinario di Milano sul ruolo delle Forze dell’Ordine e la gestione delle indagini e la presentazione della “processing card” a cura del dott. Francesco Messina, dirigente della Squadra Mobile di Milano; Ten. Col. Lorenzo Falferi, del Comando Provincialearma dei Carbinieri e del dott. Emiliano Bezzon Comandante della Polizia Locale. .