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MARTEDI
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Notiziario Marketpress di
Martedì 16 Giugno 2009 |
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A MILANO LA PREVENZIONE CARDIOMETABOLICA VIAGGIA IN TRAM |
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Milano, 16 giugno 2009 – E’ Iniziato ieri il viaggio di “Un Tram chiamato Salute” il progetto promosso da Takeda Italia Farmaceutici con il patrocinio dell’Assessorato alla Salute e la collaborazione del Dipartimento di Cardiologia del Pio Albergo Trivulzio e dell’Università degli Studi di Milano. L’iniziativa si inserisce nell’ambito dell’Anno della Salute e ha lo scopo di aiutare i milanesi a prevenire le patologie cardiometaboliche. Alcuni medici specialisti saranno a disposizione gratuitamente su un tram facilmente riconoscibile, perchè “bianco”, che da ieri a domenica 21 giugno percorrerà alcune vie della città con soste in via Cantù, in piazza Vi Febbraio (solo il 15 e 16 giugno), piazza Castello, piazza Fontana durante le quali sarà consentita la salita a chi vorrà effettuare un check up comprendente misurazione della pressione arteriosa, calcolo del rischio cardiovascolare e valutazione dell’indice di massa corporea. “Tra i compiti del mio Assessorato c’è quello di assicurare ai cittadini il benessere, inteso nel senso più ampio del termine, prestando attenzione ai benefici che una costante sensibilizzazione del pubblico porta, da ultimo anche in termini economici – dichiara l’assessore alla Salute Giampaolo Landi di Chiavenna -. Se l’obiettivo è la Salute, sappiamo che solo la prevenzione può dare una svolta reale a tantissimi problemi. Sono da sempre impegnato nella diffusione di una ‘cultura’ della prevenzione e dell’acquisizione di corretti stili di vita che sono alla base di un benessere completo della persona che non è solo fisico ma anche psicologico”. “Le persone – ha aggiunto Landi - sono attente al proprio stato di salute e comprendono che la prevenzione è fondamentale, soprattutto verso quelle patologie che sono tra le principali cause di mortalità. Lo dimostra il successo di tutte le iniziative promosse dal Comune per l’Anno della salute”. L’ipertensione arteriosa è il principale fattore di rischio cardiovascolare. Numerosi studi hanno evidenziato che nel nostro Paese solo il 15-20% della popolazione presenta valori di pressione considerabili nella norma così come è nota una maggiore incidenza di eventi cerebro e cardiovascolari correlati a tale patologia. In particolare, è l’ipertensione sistolica (la massima), più diffusa tra la popolazione anziana, quella più difficile da controllare. Esiste poi il “rischio cardiovascolare globale”, che coinvolge i livelli di colesterolo, glicemia, sovrappeso e sedentarietà. “Conoscere il proprio rischio cardiovascolare – ha concluso Landi - è estremamente importante per prevenire patologie più serie e dagli esiti a volte irreversibili. Il tutto con semplici controlli del tutto indolore”. L’ipertensione Nel Nord Ovest E In Lombardia - Il 33% degli uomini e il 28% delle donne è iperteso e il 16% degli uomini e il 15% delle donne è in una condizione a rischio. Se si prendono in considerazione gli anziani: nel Nord Ovest è iperteso il 48% degli uomini e il 53% delle donne; il 24% degli uomini e il 21% delle donne si trova in una condizione border-line. Le percentuali rischiano di salire ulteriormente se si pensa che sono molti coloro che sono ipertesi senza saperlo dato che non sono abituati a misurarsi la pressione, soprattutto da giovani. Il dato è Istat e rivela che in Lombardia ogni 100 persone oltre i 18 anni di età ben 15,9 non si sono mai misurate la pressione. In Lombardia e nel Nord Ovest il 50% degli uomini ipertesi non è sottoposto ad alcun trattamento farmacologico, il 22% non è trattato in modo adeguato e solo il 28% è trattato in modo efficace. Vanno leggermente meglio le cose per le donne anche se la percentuale di quelle trattate o trattate adeguatamente resta ancora troppo bassa. Il 34% delle donne ipertese non è sottoposto ad alcun trattamento farmacologico, il 23% non è trattato in modo adeguato. Questo significa che solo il 39% è curato adeguatamente. L´ ipertensione sembra quindi non fare paura nonostante sia uno dei fattori di rischio più pericolosi per le malattie cardiovascolari. E non fa paura nemmeno se si pensa che il fattore familiarità è piuttosto alto. Nel Nord Ovest, Lombardia compresa, il 39% degli uomini e il 50% delle donne hanno una familiarità per l´ipertensione arteriosa. In Italia - Il 33% degli uomini e il 31% delle donne italiane fra 35 e 74 anni soffrono di ipertensione arteriosa, mentre il 19% degli uomini e il 14% delle donne sono in una situazione border-line. (Istituto Superiore di Sanità). Il costo stimato nell´Unione Europea è di 169 miliardi di euro all´anno, di cui il 62% per le spese sanitarie. . |
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MILANO SCIENZA. A PALAZZO MARINO UN INCONTRO CON GIACOMO RIZZOLATTI |
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Milano, 16 giugno 2009 - Per la rassegna ‘Milano Scienza-milano Mondo’, oggi, martedì 16 giugno, alle ore 18. 30, in Sala Alessi a Palazzo Marino, il neurofisiologo Giacomo Rizzolatti interverrà all’incontro “Specchi nel cervello”. Partecipano l’assessore alla Cultura Massimiliano Finazzer Flory e Corrado Sinigaglia. Come comprendiamo le azioni degli altri? Negli ultimi anni sono le neuroscienze a offrire le risposte più convincenti. Giacomo Rizzolatti, neurofisiologo di fama mondiale, ha scoperto un tipo particolare di cellule, i neuroni specchio, che hanno la caratteristica di attivarsi sia quando osserviamo un´azione sia quando la compiamo noi stessi. Trovano così spiegazione molti dei nostri comportamenti individuali e sociali, ma ciò comporta anche una trasformazione nel modo di intendere percezione, azione e cognizione, dato che lo studio dei neuroni specchio mostra che le aree del cervello deputate all´agire sono in grado anche di percepire e di conoscere. Giacomo Rizzolatti insegna Fisiologia all´Università di Parma. È membro onorario dell´American Academy of Arts and Sciences e ha pubblicato alcuni importanti lavori sulle più prestigiose riviste internazionali. Per Raffaello Cortina Editore ha pubblicato, con Corrado Sinigaglia, “So quel che fai. Il cervello che agisce e i neuroni specchio”. . |
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PSICOLOGIA E RELAZIONE CON ANZIANI: CONVEGNO A PADOVA, IMPORTANTE PER SERVIZI PUBBLICI E PRIVATI APPORTO SCIENZA PSICOLOGICA PER AFFRONTARE PROBLEMI PERSONE ANZIANE |
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Padova, 16 giugno 2009 - “Il contributo della disciplina psicologica e della terapia che essa mette in atto è fondamentale per l´assistenza delle persone anziane, siano esse pienamente autonome siano invece non autosufficienti. E´ un apporto che ci auguriamo si integri sempre di più nel sistema complessivo dell´offerta di servizi sociosanitari proposto dalle politiche di programmazione della Regione Veneto. Vogliamo che esse siano le più aggiornate e complete per valorizzare ciò che ci sta più a cuore: la centralità e la salvaguardia della dignità umana della persona anziana”. Così l´Assessore regionale alle politiche sociali Stefano Valdegamberi, commenta positivamente il convegno promosso dal consiglio regionale dell´Ordine degli Psicologi del Veneto sul tema dello “psicologo e la relazione con la persona anziana, modelli d´intervento nel pubblico e nel privato”, tenutosi il 13 giugno a Padova, al centro conferenze della locale Camera di Commercio. L´iniziativa ha preso in esame, con l´intervento di terapeuti, operatori dei servizi, esperti, i diversi punti della questione: aspetti affettivi della relazione con l´anziano (l´importanza del corpo, il lavoro psicologico da portare avanti per mantenere l´equilibrio e l´integrazione tra psiche e soma, la valutazione dello stato tra individuo anziano e ambiente familiare o strutture residenziali); interventi specialistici psicologici di lavoro sulla memoria per mantenere validi i meccanismi cognitivi che migliorino la qualità di vita dell´anziano che invecchia normalmente; valutazione neuropsicologica dell´anziano (uno degli esami ormai più frequenti nelle strutture sanitarie e di riabilitazione) per verificare l´autonomia della persona. Per quanto riguarda la programmazione impostata dalla Regione Veneto per la non autosufficienza, Valdegamberi ricorda che “in questi anni si sono affermate nel territorio politiche attive a fronte delle diverse criticità poste dal progressivo invecchiamento della popolazione con l´aumento delle malattie degenerative della mente. Con un punto prioritario : mettere al centro delle risposte dei servizi le esigenze della persona malata. La programmazione dei servizi veneti è fondata sul modello dell´integrazione sociosanitaria, sull´accreditamento dei servizi, sulla articolazione territoriale dell´offerta, sull´unitarietà dell´accesso alla rete dei servizi, sulla definizione dei livelli di assistenza essenziali da assicurare a tutti i cittadini. Secondo l´esponente del governo veneto, il punto è “la presa in carico unitaria della persona malata, sviluppando una reale funzionante interconnessione tra servizi sociali e sanitari, tra istituzioni sociosanitarie e territorio, tra pubblico e privato sociale. A questo cammino d´eccellenza, negli ultimi anni, si è aggiunto – ha ricordato ancora Valdegamberi - il tema della valorizzazione della famiglia, e degli investimenti che sono stati ad essa destinati per consentire di mantenere il malato nel proprio contesto personale e familiare di riferimento il più a lungo possibile. E´ una scelta culturale, umana, sociale e anche economica”. . |
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LA CAMPAGNA VACCINALE CONTRO IL PAPILLOMA VIRUS IN VENETO PROCEDE SENZA RALLENTAMENTI E CON IL QUADRIVALENTE |
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Venezia, 16 giugno 2009 - “La campagna vaccinale contro il papilloma virus nelle adolescenti in Veneto procede regolarmente e non è stata né fermata né rallentata a seguito del contenzioso giuridico in atto sulla tipologia del vaccino prescelto. Le famiglie delle ragazze venete interessate possono stare assolutamente tranquille”. Lo sottolinea l’assessore regionale alla sanità Sandro Sandri in merito alle crescenti preoccupazioni, emerse anche su alcuni max media, sul futuro della vaccinazione contro il virus Hpv. “Un altro concetto – aggiunge Sandri – deve essere chiaro: la Regione ha un solo interesse, che è quello di fornire alle adolescenti il miglior vaccino esistente. Una commissione di esperti – precisa l’assessore – ha deciso che è quello quadrivalente, e con quello si va avanti. Se poi il Consiglio di Stato dovesse decidere che la commissione va rifatta, la rifaremo. Nel frattempo si va avanti con il quadrivalente in tutte le Ullss, nessuna esclusa. Questo vaccino – prosegue Sandri – è uno dei nostri fiori all’occhiello nazionali e continuerà ad esserlo”. I dati al 31 marzo scorso sono estremamente positivi: il 99,3% delle adolescenti appartenenti alla classe 1996 è stata invitata alla vaccinazione. La copertura vaccinale per la prima dose rivolta a quest’annata è pari all’80,4%. E’ già iniziata anche la convocazione delle adolescenti nate nel 1997 e il 60% di loro ha già ricevuto l’invito alla vaccinazione. Secondo quanto previsto dal calendario regionale, nel biennio 2008-2009 deve essere offerta la vaccinazione alle nate del 1996 e del 1997 e deve iniziare la chiamata delle nate del 1998. Ad oggi tutte le Ullss hanno vaccinato le nate del 1996; la maggior parte sta vaccinando le nate del 1997 e qualche Azienda ha già avviato la chiamata delle nate del 1998 anche l’Ulss 14 ha invitato e vaccinato le nate del 1996 ed ha in programma le prossime sedute vaccinali per completare i cicli iniziati con il vaccino quadrivalente. Al 31 marzo sono state somministrate 67. 008 dosi di vaccino; l’85,1% di coloro che hanno ricevuto la prima dose è stato sottoposto anche alla seconda e il 45,7% anche alla terza. Campagna Di Vaccinazione Hpv – Situazione Al 5 Giugno 2009 L’obiettivo dalla Regione Veneto sancito con Dgr N. 411 del 26 Febbraio 2008 “Approvazione del Calendario Vaccinale della Regione Veneto. (Dgr n. 4403 del 30. 12. 2005 – Modifiche ed integrazioni)” è stato quello di vaccinare nel 2008 la coorte di ragazze nate nel 1996 e nel 1997. (La coorte del 1997 poteva essere oggetto di convocazione anche nell’anno successivo, il 2009). Nel 2009 l’obiettivo è quello di concludere il ciclo vaccinale della coorte delle ragazze nate nel 1997 e di iniziare a vaccinare la coorte delle nate nel 1998.
Asl |
Informazioni Campagna Di Vaccinazione Hpv |
1 Belluno |
Conclusa la vaccinazione delle coorti 1996 e 1997 |
2 Feltre |
Si sta concludendo la vaccinazione della coorte 1997 |
3 Bassano Del Grappa |
Si sta concludendo la vaccinazione della coorte 96-97 |
4 Alto Vicentino |
Conclusa la coorte 97 |
5 Ovest Vicentino |
Conclusa la vaccinazione delle coorti del 97 – 98 |
6 Vicenza |
Conclusa la vaccinazione della coorte del 97 |
7 Pieve Di Soligo |
Iniziata Coorte 1997 |
8 Asolo |
Si sta concludendo la vaccinazione della coorte 1997 |
9 Tre Viso |
Si sta vaccinando la coorte 1997-1998 |
10 Veneto Orientale |
Conclusa la vaccinazione della coorte 1996 |
12 Veneziana |
Si sta vaccinando la coorte 1997-1998 |
13 Mirano |
Si sta concludendo la vaccinazione della coorte 1997 |
14 Chioggia |
Completata coorte 1996 |
15 Al Ta Padovana |
Si sta vaccinando la coorte 1997 |
16 Padova |
Si sta concludendo la vaccinazione della coorte 1996-1997. A gennaio iniziata vaccinazione coorte 1998 |
17 Este |
Si sta vaccinando la coorte 1997 |
18 Rovigo |
Iniziata vaccinazione coorte 1997 |
19 Adria |
Si sta vaccinando la coorte 1998 |
20 Verona |
Si sta concludendo la vaccinazione coorti 1996-1997 |
21 Legnago |
Si sta vaccinando la coorte 1997 |
22 Bussolengo |
Si sta vaccinando la coorte 1997 | . |
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PROTEINE RECETTORE INFLUISCONO SULL´IMMUNITÀ DELLE PIANTE |
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Bruxelles, 16 giugno 2009 - Il sistema immunitario innato è la prima linea di difesa di un essere umano, animale o pianta contro gli organismi invadenti. Ricercatori olandesi hanno scoperto un componente delle proteine che regola questo sistema. Lo studio mette anche in evidenza i cambiamenti in questo meccanismo regolatorio che provoca interruzioni nel sistema immunitario umano e vegetale. Le scoperte, pubblicate nella rivista Science, contribuiranno alla sensibilizzazione sui disturbi autoimmunitari umani e a stimolare lo sviluppo di prodotti alimentari più sicuri e più resistenti alle malattie. Secondo i ricercatori, i cambiamenti nelle proteine recettore possono causare l´indebolimento o l´iperattività del sistema immunitario, portando a disturbi autoimmunitari come la gotta o il morbo di Crohn negli esseri umani, mentre le piante cercano di difendersi contro patogeni immaginari. I coautori dello studio, il professor Frank Takken dell´università di Amsterdam (Uva) e il dott. Wladimir Tameling dell´università di Wageningen (Wur) nei Paesi Bassi, hanno detto che le proteine recettore multidominio determinano la differenza tra piante sane o malate. Il sistema immunitario delle piante è composto da due strati: uno basato su recettori extracellulari trans-membrana che riconosce le molecole "conservate microbo-associate" e provoca una risposta immunitaria debole che arresta la colonizzazione dei microbi. La seconda oltrepassa il primo strato per combattere gli agenti infettivi specializzati; questo secondo strato si basa su proteine resistenti "altamente polimorfiche", spiegano gli autori. "Le proteine R agiscono soprattutto (ma non esclusivamente) a livello intercellulare e proteggono contro i patogeni (emo-) biotrofici che necessitano di tessuto ospite vivo per la loro proliferazione," riporta lo studio. "Durante l´infezione questi patogeni (tra cui molti virus, batteri, funghi, oomiceti e nematodi) producono fattori di virulenza (effettori), tra i quali alcuni sopprimono il primo strato del sistema immunitario delle piante, aprendo la porta all´infezione. " "Alcuni effettori - o le perturbazioni che causano nella pianta - sono percepiti dalle proteine R, che di conseguenza innescano una forte risposta di difesa nella pianta che spesso conduce all´autodistruzione delle cellule infette," scrivono gli scienziati. I ricercatori fanno notare che quando le proteine multidominio percepisono i patogeni, avvengono dei cambiamenti che dipendono dallo scambio del nucleotide. "La maggior parte delle proteine R sono Nb-lrr ("roditrici") multidominio, che prendono il nome dal loro legamento nucleotide centrale (Nb, ovvero nucleotide binding) e area di ripetizione ricca in leuchina (Lrr, ovvero leucine-rich repeat). L´area Nb - scrivono gli autori - è parte dell´area più ampia chiamata Nb-arc. Il passo successivo - secondo i ricercatori - dovrebbe essere quello di un´indagine delle proprietà biochimiche delle proteine durante la regolazione delle difese delle piante; andrebbe anche valutata la dinamica e la localizzazione subcellulare dei complessi di segnalazione Nb-lrr in vivo, hanno detto. Gettando luce su quali partner interagiscono con l´area Nb, i ricercatori sperano di chiarire come le proteine R attivano le difese dell´ospite. "Un altro importante sfida sarà quella di delucidare la struttura tridimensionale delle proteine R, preferibilmente nei diversi stati di conformazione, visto che ciò rappresenta la chiave per riuscire a capire in pieno i meccanismi molecolari che determinano la scelta tra vita e morte," conclude lo studio. Per maggiori informazioni, visitare: Science: http://www. Sciencemag. Org Università di Amsterdam http://www. Uva. Nl Università e centro di ricerca di Wageningen: http://www. Wur. Nl . |
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VENERDÌ A MATERA CONVEGNO SU CURA LINFOMA DI HODGKIN |
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Matera, 16 giugno 2009 - “Progressi nella cura del Linfoma di Hodgkin’’ . E’ questo il tema del convegno che si terrà a Matera venerdì 19, con inizio alle 9,00, presso l’auditorium “San Giuseppe Moscati’’ dell’Ospedale Madonna delle Grazie. L’iniziativa è stata promossa dall’Azienda sanitaria locale di Matera, con il Gruppo italiano Studio Linfomi e l’associazione Matera Ail. Interverranno medici ed esperti provenienti da diverse regioni. Il convegno consente di conseguire i crediti formativi per i titoli E. C. M. Il Linfoma di Hodgkin (Lh) può essere guarito in più dell’80 per cento dei casi con trattamenti attuali (chemioterapia, radioterapia, terapia combinata). “Nonostante gli eccellenti risultati - ha detto Alberto Fragasso, responsabile dell’Unità semplice di Ematologia dell’Ospedale di Matera - restano problemi insoluti. La terapia è gravata da importante tossicità, soprattutto a lungo termine, che condiziona negativamente la sopravvivenza. Obiettivo prioritario, pertanto, è quello di ottimizzare i trattamenti disponibili, minimizzando la tossicità senza ridurne l’efficacia. Va meglio definita, poi, la cura dei pazienti refrattari o con ripetute recidive, che ancora oggi hanno una cattiva prognosi. Il trapianto allogenico non mieloablativo si è dimostrato efficace in pazienti giovani selezionati: promettenti sono inoltre risultati nuovi farmaci. Per finire, il recente utilizzo della tomografia a emissione di positroni (Pet ) ha contribuito a modificare lo scenario clinico del Lh’’. . |
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UNA SVOLTA PER I PAZIENTI AFFETTI DA ECZEMA CRONICO DELLE MANI |
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Firenze, 16 giugno 2009 - Raccomandato per approvazione in Italia dall’Emea (Autorità Regolatoria Europea) il primo ed unico farmaco per il trattamento degli adulti affetti da eczema cronico delle mani severo, che non risponde a trattamenti topici a lungo termine, inclusi potenti corticosteroidi: l’Alitretinoina, un retinoide fisiologico derivato dalla vitamina A da somministrare per via orale con una pratica monosomministrazione giornaliera. Il nuovo farmaco è in grado di migliorare del 75% i sintomi e di risolvere 1 caso su 2: lo dimostra uno studio internazionale condotto su oltre 1. 000 pazienti, discusso dai massimi esperti italiani riuniti per l’84° Congresso Nazionale della Società Italiana di Dermatologia Medica, Chirurgica, Estetica e delle Malattie Sessualmente Trasmesse (Sidemast) a Firenze dal 10 al 13 giugno 2009. L’eczema delle mani che, basandosi su stime tratte da studi internazionali per lo più condotti in Paesi del nord Europa, affligge oltre 1. 000. 000 di Italiani fra i 20 e i 50 anni, di cui oltre il 60% donne, è una tra le più diffuse patologie professionali. Nella maggior parte dei casi è generata da dermatiti da contatto irritanti, allergiche o atopiche. I fattori scatenanti sono estremamente diffusi. Ciò implica un’elevata frequenza delle forme croniche, così definite quando i sintomi (eritema, desquamazione, vesciche, edema, ragadi, prurito) persistono per oltre sei mesi con diversi gradi di severità sulla base della presenza e dell’entità dei sintomi, oltre che dell’estensione delle lesioni sulla superficie delle mani. Così dell’oltre 1. 000. 000 di persone affette da eczema delle mani, si stima che nel nostro Paese la forma cronica della malattia, definita come “Eczema Cronico delle Mani”, colpisca una popolazione di 80. 000 persone di cui circa il 50% è refrattario anche alle terapie locali con corticosteroidi di elevata potenza. Quest’ultima è la forma più severa, che costringe i pazienti a convivere con dolorose spaccature della cute, accompagnate da sanguinamento, vesciche e prurito, con gravi limitazioni della manualità e dell’attività lavorativa. L’impatto sociale, personale e sulla qualità della vita dei pazienti affetti da eczema cronico severo delle mani è molto significativo: le lesioni sono, infatti, localizzate su una parte del corpo assai visibile, che rappresenta un importante strumento di comunicazione ed espressione. Questo implica gravi stress psichici come ad esempio scarsa fiducia in sé, vita ritirata, paure sociali e fobie. La patologia ha anche conseguenti risvolti sul piano sociale e occupazionale quali un incremento di congedi, indennizzi, pensionamenti anticipati. Le categorie professionali più a rischio sono quelle che prevedono un costante contatto con acqua, sostanze chimiche e irritanti, quali cuochi, baristi, parrucchieri, stampatori, addetti alle industrie metalmeccaniche e delle costruzioni, odontotecnici. “I trattamenti finora disponibili per questi pazienti si sono rivelati inefficaci e spesso inappropriati, per questo l’Alitretinoina colma un’importante lacuna terapeutica nell’area dei pazienti affetti da eczema cronico delle mani refrattari ai corticosteroidi topici potenti – ha dichiarato Torello Lotti, Presidente del Congresso e Presidente dell’International Society of Dermatology. ” L’alitretinoina è stata approvata sulla base dei risultati di un “programma di sviluppo clinico” che include uno studio sui benefici del farmaco nell’eczema cronico delle mani. Si tratta di uno Studio di Fase Iii, in doppio cieco contro placebo, condotto presso 111 cliniche dermatologiche in Canada e in Europa, nel quale 1. 032 pazienti affetti da patologia severa cronica non rispondenti a potenti corticosteroidi topici sono stati randomizzati con una dose giornaliera di Alitretinoina 30 mg, Alitretinoina 10 mg o placebo per 24 settimane. La durata media della malattia nei pazienti inseriti nello studio era di circa 9 anni. L’endpoint primario dello studio è stata la percentuale di pazienti le cui mani sono state valutate esenti o quasi esenti da lesioni secondo la scala di valutazione Pga (Physician Global Assessment). “L’efficacia dell’ Alitretinoina è stata superiore al placebo in entrambe le dosi testate – spiega Lotti - La differenza tra i due gruppi attivi e il placebo è stata statisticamente assai significativa, con il 48% di pazienti nel gruppo 30 mg (p<0. 001) e il 28% (p=0. 004) di pazienti del gruppo 10 mg, versus il 17% nel gruppo placebo. Circa il 75% dei pazienti si giovava di un beneficio clinico, oltre il 62% passava da un quadro clinico da severo a moderato. ” Solo il 32% del totale dei “responders” al primo ciclo di terapia aveva una ricaduta tale da richiedere una ripresa della terapia durante il periodo di osservazione post-trattamento di 6 mesi. I pazienti trattati con un secondo ciclo di Alitretinoina 30 mg al giorno hanno raggiunto una risoluzione completa o quasi completa della malattia nell’80% dei casi. Il profilo di sicurezza dell’Alitretinoina ai dosaggi studiati risulta unico in quanto, a differenza degli altri retinoidi, gli effetti muco-cutanei sono irrilevanti, i disturbi sul metabolismo lipidico sono dose-dipendenti, l’influenza sul metabolismo tiroideo non è rilevabile clinicamente. L’effetto collaterale principale è la cefalea. Non è descritta l’insorgenza ritardata di eventi avversi dopo ri-trattamento. L’alitretinoina è un farmaco potenzialmente teratogeno per cui è controindicato per le donne in età fertile a meno che non siano rispettate le condizioni dello specifico Programma di Prevenzione della Gravidanza che prevede un test di gravidanza prima di iniziare la terapia con il farmaco e misure contraccettive 1 mese prima, durante e 1 mese dopo il trattamento. Già commercializzata in Uk, Germania e Danimarca, l’Alitretinoina è stato approvata in altri Paesi Ue (procedura decentralizzata) ed in Italia è in attesa della Autorizzazione dall’Aifa. . |
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PANDEMIA DA INFLUENZA A, IN FVG RISPOSTE ADEGUATE |
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Trieste, 16 giugno 2009 - - Non vi è nessun particolare problema epidemiologico in Friuli Venezia Giulia, in qualche modo legato alla dichiarazione di stato pandemico per l´influenza di tipo A (H1n1), ed in ogni caso ben prima della decisione di ieri dell´Oms di elevare l´allerta al livello massimo, il 6, l´Amministrazione regionale ha preso tutte le più idonee misure per calibrare una adeguata risposta in termini di salute pubblica e in particolare per fronteggiare una temuta seconda ondata di contagi, in autunno. A renderlo noto, il 12 giugno, è stato l´assessore regionale alla Salute e protezione sociale, Vladimir Kosic, a seguito della decisione dell´Organizzazione Mondiale della Sanita di dichiarare la prima pandemia del Xxi secolo, che al momento ha fatto registrare due casi nella Destra Tagliamento. Già il 28 Maggio scorso infatti, ricorda Kosic, la Giunta ha approvato un articolato documento che indica le strategie e le misure di preparazione e risposta da attuare in Friuli Venezia Giulia, mettendo a punto tutti i più opportuni strumenti di sorveglianza, prevenzione e controllo, trattamento e assistenza, servizi essenziali, comunicazione, formazione, valutazione. Proprio a seguito di quella delibera, e non in conseguenza della decisione dell´Oms, a giorni verrà formalmente istituito uno specifico gruppo pandemico per dare ancora maggiore incisività alle strategie adottate e coordinare gli interventi necessari. Ne faranno parte esperti dei Dipartimenti di prevenzione delle Aziende Sanitarie, dell´Istituto d´Igiene dell´Università di Trieste, che è il laboratorio di riferimento per l´influenza A, nonché due infettivologi, ma anche altre figure non sanitarie sicuramente importanti in caso di emergenza, quali rappresentanti di Questure e Prefetture. Parallelamente è già stato organizzato per il prossimo primo luglio un tavolo tecnico a Trieste, al quale parteciperà il professor Pierluigi Lopalco, dell´Osservatorio per le malattie infettive di Stoccoloma e referente europeo per aspetti quali sorveglianza epidemiologica, disponibilità e acquisto di farmaci. Dal professor Lopalco, che abbiamo invitato già due settimane fa in quanto ci aspettavamo la dichiarazione di pandemia, ci attendiamo ulteriori utili indicazioni per i nostri esperti. In ogni caso la fase di allerta 6 è vista senza particolari preoccupazioni dal punto di vista del Friuli Venezia Giulia. Ora non vi è alcun problema, precisa Kosic, aggiungendo che però, come del resto ha spiegato anche il ministro alla Salute Fazio, la situazione potrebbe peggiorare in autunno, quando il virus dell´influenza A e quello delle più normali influenze potrebbero andare incontro a delle mutazioni. E´ quindi non da escludere una maggiore aggressività. Ma sempre per l´autunno dovrebbe essere pronto anche un idoneo vaccino, su cui ci aspettiamo notizie dal professor Lopalco. . . |
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ANAGRAFE DELL’HANDICAP: PRESENTATI I DATI SULLA DISABILITA´ IN TRENTINO |
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Trento, 16 giugno 2009 - “Stiamo affrontando con impegno il tema della disabilità” interviene l’assessore alla salute e alle politiche sociali Ugo Rossi nella presentazione dell’anagrafe dell’handicap della Provincia autonoma di Trento “ e questo strumento è il modo più corretto e più efficace per poter poi rispondere ai bisogni sociali e sanitari della nostra popolazione”. “Un’esperienza unica in Italia”, continua Rossi, “ che ci darà modo di avere un panorama chiaro sulla situazione in Trentino per comprendere a fondo il fenomeno della disabilità e programmare i nostri futuri interventi che diventeranno una delle parti importanti della futura legge 10 che intendiamo definire entro il prossimo autunno” Dello stesso avviso Franco Debiasi, direttore generale reggente dell’Apss che sottolinea “il lavoro davvero importante che ci ha portato a questo risultato. E’ infatti la prima volta che si realizza un documento sistemico redatto secondo una visione unitaria, essenziale per descrivere e analizzare il fenomeno cercando di dare di conseguenza le risposte più corrette in una logica di organizzazione dei servizi”. Ed è Fabio Cembrani, direttore dell’unità operativa di medicina legale dell’Apss che rileva come sia sempre mancata”una banca dati in grado di descrivere in modo puntuale tutte le caratteristiche che vanno prese in esame qundo si parla di handicap. Questo database che presentiamo oggi vuole essere un documento di lavoro, che aggiorneremo ogni anno, che dà seguito alle direttive di una norma provinciale e mette in evidenza, oltre a dare le informazioni necessarie, le variabili di ogni genere che sono legate al mondo della disabilità, dalle diverse patologie, alla collocazione dei disabili, alla realtà degli anziani con varie problematicità, ai bambini in età prescolare e le microrealtà, povertà compresa. Possiamo chiederci a cosa serve, conclude Cembrani, certamente a dimostrare non solo la solidarietà che deve caratterizzare la sanità ma anche a evidenziare degli indicatori di salute, di bisogno che devono sicuramente misurarsi con la sostenibilità economica e la razionalizzazione delle risorse ma allo stesso tempo garantire l’impegno per un welfare che guarda con la massima attenzione ai più deboli, indicando le priorità assistenziali”. Alberto Betta, direttore della direzione igiene e sanità pubblica dell’Apss, ribadisce “il ruolo importante della prevenzione e dell’attenzione dovuta agli indicatori sociali per comprendere a fondo la strada da percorrere nella programmazione degli interventi con uno sforzo significativo verso la garanzia della riabilitazione e la gestione della disabilità, non perdendo mai di vista il grande bisogno espresso comunque dalla povertà”. Anagrafe Handicap 2008- Provincia Autonoma Di Trento - Nonostante siano stati molti gli sforzi compiuti, in questi ultimi anni, per costruire il “tesaurus” delle persone disabili del nostro Paese manca ancora quella visione d’ insieme capace di offrire lo spaccato di un vero e proprio fenomeno sociale che merita tutta la nostra attenzione e che richiede di essere conosciuto in tutti i suoi qualificatori statistici. Le cause di ciò sono da ricercare in una serie di fattori che interagiscono tra loro sinergicamente e che non possono essere graduati in linea gerarchica anche se alcuni di essi risultano determinanti: il riferimento è alla particolare conformazione del nostro sistema di welfare che frammenta la disabilità in molte variabili etiologico-categoriali (invalidi civili, ciechi civili, sordomuti, handicappati, non autosufficienti), alla mancata valorizzazione dei patrimoni conoscitivi delle strutture medico-legali del Servizio sanitario nazionale e, non da ultimo, ad un sistema di classificazione nosografico delle malattie e delle menomazioni invalidanti non ancora univoco. Il lavoro che aggiorna il data-base “Anagrafe dell’ handicap della Provincia autonoma di Trento” al 31 dicembre 2008 colma queste lacune delineando gli indicatori statistici (quantitativi e qualitativi) della disabilità nel nostro contesto territoriale, evidenziando. Come il data-base registra 8. 657 persone (6. 446 delle quali in vita alla data del 31 dicembre 2008) che, a partire dal 1992, hanno, complessivamente, presentato 10. 715 domande finalizzate ad ottenere i benefici e le agevolazioni assistenziali previste dalla Legge-quadro in materia di handicap; il continuo incremento della domanda (i tassi standardizzati mostrano un andamento crescente, passando dallo 0,86 per 10. 000 del 1993 al 27,35 per mille registrato nel 2008) anche se la curva temporale può essere segmentata in tre periodi con caratteristiche diversi: un primo periodo (compreso dal 1993 al 1997) in cui i tassi crescono progressivamente, un secondo periodo (compreso dal 1997 al 2000) in cui i tassi si stabilizzano ed un terzo periodo (successivo al 2000) in cui i tassi iniziano nuovamente ad incrementare fino alla crescita più significativa registrata a partire dal 2003; il progressivo invecchiamento della popolazione del data-base (le persone ultra-65enni passano dal 41,3 registrato nel 2006, al 44% registrato nel 2007 ed al 46,93% registrato nel 2008) e la contestuale riduzione della percentuale degli infra-18enni disabili (dal 16,8 registrato nel 2006 al 15,76% registrato nel 2007 e al 14,77% registrato nel 2008) anche se, in questa fascia di età, continua ad essere prevalente la percentuale delle persone disabili riconosciute in situazione di handicap permanente e/o temporaneo con connotazione di gravità; come le donne disabili continuano ad essere mediamente più anziane rispetto ai maschi (fascia di età ultra-65enni: 63,52% % vs. 36,48% a fronte di 63,44% vs. 36,56% registrato nel 2007) e come tale rapporto si inverta nella fascia di età 0-18 anni dove prevalgano i disabili di sesso maschile (55,52% vs. 44,48%: p<0,001) pur non emergendo, nella fascia di età 18-65 anni, significative variazioni in rapporto al sesso (51,12% di sesso femminile vs. 48,27 % di persone di sesso maschile); la presenza, nel data-base, di una fascia non trascurabile della popolazione disabile in età pre-scolare: 616 sono stati i bambini in età pre-scolare per i quali è stato attivato il percorso assistenziale finalizzato all’ accertamento dell’ handicap non ai soli fini della frequenza scolastica (dunque, il 48,16 % dell’ intero gruppo dei minori, con un leggero incremento percentuale rispetto a quello rilevato negli anni precedenti con una ripartizione pressoché costante considerando separatamente il sesso: 55,51% nei maschi vs. 44,49 nelle femmine); la prevalenza del riconoscimento dell’ handicap in situazione di gravità: 3. 836 (56,68%) sono state le persone disabili riconosciute in situazione di handicap con carattere di permanenza e connotazione di gravità e 828 (12,23%) quelle riconosciute in situazione di handicap con carattere di permanenza e connotazione temporanea di gravità; la prevalenza delle malattie neurologiche che producono, a conferma dei dati dell’ Istat, il più alto tasso di disabilità anche nel nostro contesto territoriale (le malattie del sistema nervoso centrale e del sistema nervoso periferico rappresentano il 25,51% vs. 25,56% registrato nel 2007) ed il progressivo incremento di quelle psichiche (della demenza in particolare); il riconoscimento, per i soggetti disabili in vita alla data del 31 dicembre 2008 in situazione di handicap permanente con connotazione di gravità, di 6. 057 benefici/agevolazioni assistenziali: in 3. 004 casi (49,6% vs. 48,59% registrato nel 2007) il permesso retribuito di tre giorni per l’ assistenza prestata al genitore/parente/affine non ricoverato a tempo pieno, in 984 casi (16,25% vs. 16,97% registrato nel 2007) le agevolazioni fiscali previste dalla normativa vigente, in 583 casi (9,62% vs. 9,64% registrato nel 2007) i permessi lavorativi per il lavoratore riconosciuto in situazione di handicap in situazione di gravità, in 145 casi (2,39%) il diritto di scelta prioritaria fra le sedi disponibili per la persona disabile, in 138 casi (2,28%) il diritto di non essere trasferito in altra sede senza il proprio consenso per altri beneficiari ed in 364 casi (6,01% vs. 6,86% registrato nel 2007), infine, il diritto di scelta della sede di lavoro più vicina al domicilio del genitore/familiare/affine; il prevalente ricorso a tale percorso assistenziale per i permessi parentali (nelle specie, il permesso retribuito per il genitore/parente/affine che assiste la persona con handicap in situazione di gravità, tra il primo e il terzo anno di vita e successivamente al terzo anno di vita, non ricoverata a tempo pieno): tale beneficio assistenziale rappresenta, da solo, quasi la metà di tutti i benefici/agevolazioni assistenziali erogate (3. 004 casi registrati, il 49,6% vs. 48,59% registrato nel 2007) a familiari di persone disabili di tutte le età ma soprattutto di persone anziane ultra-65enni (60,21% vs. 55,3% registrato nel 2007) affette da diverse patologie ma con una inversione di tendenza rispetto a quanto osservato negli anni precedenti se si considera che le malattie psichiche (in quasi il 20% dei casi i disturbi cognitivi) sono statisticamente più frequenti rispetto a quelle del sistema nervoso centrale e/o periferico. Questo è il quadro complessivo che emerge dall’ analisi statistica completata che delinea gli indicatori descrittivi della disabilità in Provincia di Trento e gli interventi realizzati dall’ Ente pubblico per dar forma e sostegno alla rimozione del bisogno ed alla promozione di quella “liberà dal bisogno” che deve costituire la piattaforma su cui dar concreta attuazione al complesso sistema delle politiche sociali a garanzia della piena integrazione della persona disabile nel contesto di vita, lavorativo, familiare e sociale. . |
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ASP, PRIMO TRAPIANTO ENDOTELIALE IN BASILICATA |
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Potenza, 16 giugno 2009 - Effettuato presso l’Ospedale di Venosa, Centro di Riferimento Regionale in Oculistica, il primo trapianto endoteliale corneale (Dsaek) della Basilicata. Lo rende noto Asp. Si tratta di una nuova metodica, che, rispetto a quelle da tempo adottate nelle strutture ospedaliere, offre maggiori benefici al paziente e abbatte i tempi di recupero funzionale. “Già da cinque anni l’Unità Operativa di Oculistica dell’ ospedale di Venosa,diretta dal dott. Domenico Lacerenza, effettua il trapianto corneale totale- spiega Luigi D’angola, direttore sanitario del Presidio Ospedaliero Unificato Melfi-venosa - e questa metodica comporta tempi di recupero lenti (oltre un anno) e richiede eventuali interventi successivi di correzione di astigmatismi residui”. "Recentemente - sottolinea Domenico Lacerenza - è stato messo a punto il trapianto corneale parziale (endoteliale), applicabile in alcune patologie corneali, come la cheratopatia bollosa, distrofia di Fuchs. Con questa nuova metodica si rimuove solo la parte più profonda della cornea (endotelio) sostituendola con endotelio sano di un donatore. Tutto questo consente di avere recuperi funzionali rapidissimi e risolutivi”. "Si dimostra, così, vincente la scelta della Regione Basilicata - afferma il direttore generale Asp Potenza, Pasquale Amendola - di costituire un Centro di Riferimento Regionale in Oculistica per offrire servizi di qualità ai cittadini. Ancora una volta la sanità lucana attiva un servizio di eccellenza che permette ai cittadini di Basilicata di ricevere terapie innovative nella propria regione”. . |
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TRASPORTO SANITARIO: APPROVATA LA CONVENZIONE CON LE ASSOCIAZIONI DI VOLONTARIATO MARCHIGIANE |
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Ancona, 16 giugno 2009 - E´ stato approvato ieri mattina dalla giunta regionale lo schema di Convenzione per la disciplina dei rapporti tra l´Azienda sanitaria unica regionale, le Aziende Ospedaliere delle Marche, l´Inrca e le Associazioni di volontariato di pubblica assistenza aderenti all´Anpas, alle Confraternite della Misericordia, alla Croce Rossa Italiana delle Marche in tema di attivita` di soccorso e trasporto sanitario. ´E´ stato mantenuto l´impegno preso con le Associazioni di volontariato ´ sottolinea l´assessore alla Salute Almerino Mezzolani - per l´approvazione dei regolamenti e la contestuale convocazione di un tavolo tecnico per la regolamentazione delle attivita` delle associazioni di volontariato, nell´ambito delle previsioni della legge regionale 13/08. Lo schema ´tipo´ rendera` omogenea la gestione del trasporto sanitario su tutto il territorio regionale´. Nell´ambito del provvedimento si riconosce inoltre , per l´anno 2009, un aumento sui rimborsi in linea con l´indice ufficiale di inflazione pari all´1,5% e si incarica il Servizio Salute alla revisione dei rimborsi sulla base di modalita` e criteri oggettivi e condivisi con le parti interessate. . |
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BENESSERE, RICERCA, SALUTE: IDEE PER UN PROGETTO TERRITORIALE |
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Cagliari, 16 Giugno 2009 - Lunedì 22 giugno 2009 presso l´auditorium della sede centrale del Parco tecnologico a Pula (Ca), si svolgerà a partire dalle ore 11:00 il convegno "Benessere, ricerca, salute: idee per un progetto territoriale". Benessere, ricerca e salute sono i temi di un progetto di sviluppo territoriale che Sardegna Ricerche intende promuovere nell´area tra Villa San Pietro, Pula e Domusdemaria, facendo leva sulla presenza del Parco tecnologico della Sardegna, delle sue imprese e delle sue piattaforme tecnologiche, sulla presenza di importanti strutture turistiche specializzate nel settore del benessere e sul Distretto tecnologico della Biomedicina e delle tecnologie per la salute. L´headline del progetto sarà "Giovani e sani fino a 120 anni", volendo con ciò indicare che le attività progettuali, intersecando turismo del benessere, salute e ricerca scientifica, saranno finalizzate a sviluppare sul territorio la filiera completa di iniziative, dal semplice turismo ricettivo, a quello dei centri benessere, dalle attività di cosmesi e cura del corpo, a quelle nutraceutiche, dalla diagnostica medica alla prevenzione, dalla terapia alla sperimentazione preclinica e clinica, dalla progettazione di nuovi prodotti, servizi e tecnologie alla loro prototipazione e messa in esercizio, dalla ricerca farmacologia allo sviluppo del farmaco o del sistema medicale avanzato e fino alla ricerca scientifica di frontiera, in particolare nella genomica e nei processi di invecchiamento. Il convegno sarà quindi una prima occasione di raccolta di suggerimenti, idee, proposte progettuali e manifestazioni di interesse per il progetto territoriale al quale faranno seguito più mirate iniziative di coinvolgimento dei soggetti operanti nel territorio e di altri soggetti, anche esterni all´area o alla Sardegna, che vorranno dare il loro contributo. . |
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MILANO: A PALAZZO REALE I VIDEORITRATTI DI ROBERT WILSON |
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Milano, 16 giugno 2009 - Dopo il grande successo ottenuto in tutto il mondo, da New York a Mosca, da Miami a San Paolo, apre a Milano la mostra Voom Portraits dell’artista americano Robert Wilson, un progetto promosso dall’Assessorato alla Cultura del Comune in collaborazione con Change Performing Arts, prodotto da Palazzo Reale, Voom Hd e Crt Artificio, in collaborazione con Mediacontech. Robert Wilson è riconosciuto come una delle figure più importanti della nostra epoca nel teatro, nell’opera e nell’arte. Nella sua carriera più che trentennale, con il suo modo di interpretare le arti visive e attraverso l’uso della luce, Wilson non solo ha influenzato il teatro ma ha rivoluzionato con il suo linguaggio design, architettura e media. “Abbiamo portato a Palazzo Reale Brad Pitt, Winona Ryder, Johnny Depp, Carolina di Monaco, Salma Hayek, Suzushi Hanayagi, Isabella Rossellini. Non sono loro in carne ed ossa, ma i loro ritratti, anzi, meta-ritratti di Robert Wilson che vanno oltre la ripresa – spiega l’assessore alla Cultura Massimiliano Finazzer Flory -. Si tratta di una forma d’arte che va al di là del tempo e dello spazio e regala emozioni che solo la video-art può dare. Una forma di arte contemporanea nella quale Milano crede fortemente e alla quale il Comune vuole offrire uno spazio d’eccezione: palazzo Dugnani che diventerà sede della video-art. La mostra si inserisce inoltre nel progetto Milano-mondo che quest’anno si rivolge agli Stati Uniti, alla sua arte, ai suoi artisti, di cui Wilson è un illustre rappresentante”. A metà degli anni ’70 Robert Wilson ha iniziato a sperimentare il videoritratto creando una serie di 100 episodi da 30 secondi noti come Video 50. Nel 2007, dopo oltre due anni di lavoro con Voom Hd Networks, compagnia pionieristica nella ricerca sulle tecnologie per la televisione in alta definizione, prendono forma i Voom Portraits: una serie di video ritratti in alta definizione che ritraggono protagonisti dello star system, gente ordinaria e animali straordinari. Per l’ideazione dei videoritratti l’artista trae ispirazione da film, arte, avvenimenti storici, quasi a creare una serie di “atti unici” per cui Winona Ryder, ad esempio, è Winnie di Giorni Felici di Beckett; Carolina di Monaco ricorda sua madre, Grace Kelly, in La finestra sul cortile di Hitchcock; Isabelle Huppert allude a un celebre ritratto di Greta Garbo. La tecnologia rappresenta una componente fondamentale nella realizzazione di questi ritratti del ventunesimo secolo, straordinari per la purezza delle immagini. Partner tecnologico scelto per la mostra di Palazzo Reale è Mediacontech, azienda specializzata nella produzione di contenuti per i digital media; attraverso un sofisticato sistema di ripetizione, le opere possono essere mostrate in un loop infinito, sia che vengano esposte in un museo, sia in uno spazio pubblico o nella casa di un collezionista. Il mezzo è il video ad alta definizione; la forma si pone tra il video e la fotografia. I ritratti possono essere visti in relazione ai filmati sperimentali di Andy Warhol: riprese frontali, movimenti minimi, con una camera fissa. Diversamente dai ritratti di Warhol però, Wilson si serve di luci, telecamere, apparecchiature per il montaggio e studi di registrazione. I ritratti sono stati filmati in formato orizzontale per gli schermi televisivi e in formato verticale per i monitor piatti al plasma, con una proporzione di 1:1 tra lo spettatore e il soggetto. Sono ripetuti in loop in modo da non avere un inizio e una fine, creando un’opera d’arte in fotogrammi. Quest’immagine senza interruzione è resa possibile dall’utilizzo di sistemi di registrazione computerizzati appositamente creati e integrati negli schermi stessi. Ad un primo sguardo, i Voom Portraits sembrerebbero tradizionali ritratti statici. D’improvviso però i personaggi compiono una semplice azione un battere di ciglia, un battito del piede, un’impercettibile modifica della postura – e l’esperienza della percezione cambia radicalmente. I videoritratti includono Brad Pitt, Winona Ryder, Johnny Depp, Robert Downey Jr, la Principessa Carolina di Monaco, Mikhail Baryshnikov, Salma Hayek, Isabelle Huppert, Isabella Rossellini, Jeanne Moreau, Steve Buscemi, Macaulay Culkin, Dita Von Teese e sono accompagnati da colonne sonore create per l’occasione da musicisti del calibro di Lou Reed, Tom Waits, Bernard Hermann, Michael Galasso, Big Black, Bach reinterpretato da Glenn Gould, Hans Peter Kuhn, Ethel Merman. In particolare, la mostra di Palazzo Reale è la più completa presentata fino ad oggi per quantità di ritratti e presenta per la prima volta al pubblico anche le immagini della coreografa giapponese Suzushi Hanayagi, appositamente realizzate da Wilson per questa occasione. I videoritratti sono stati disposti da Wilson nelle 18 sale degli appartamenti storici, di cui è stato recentemente completato il restauro, secondo un allestimento che mira a enfatizzare il contrasto che viene a crearsi tra l’uso della tecnologia e gli arredi d’epoca delle diverse sale, secondo una sequenza in cui le opere si alternano tra ritratti singoli e installazioni complesse che ritraggono uno stesso soggetto su molteplici schermi. . |
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GIOCHI DEL MARE 2009 GAETA ARRIVANO MARGHERITA GRANBASSI, VALENTINA VEZZALI, ILARIA SALVATORI E TOTI SANSO |
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Formia, 15 giugno 2009 - I “Giochi del Mare” tornano nel Sud Pontino, tra Formia, Gaeta e Ventotene, che si trasformeranno fino a domenica in un suggestivo teatro a cielo aperto fatto di competizioni sportive e non solo come il record di apnea del pluriprimatista mondiale Arrigoni e la scherma in ricordo di Marta Russo. La decima edizione dei Giochi del Mare, organizzati dalla Fiba in collaborazione con la Regione Lazio, la Provincia di Roma, la Litorale spa, il Comitato Organizzatore dei 13esimi Fina World Championships Roma 2009, Mare del Lazio e la Guardia Costiera, si presenta con numeri importanti: oltre 450 atleti provenienti da 23 Paesi. A fare il punto sulle “olimpiadi degli sport estivi” è stata Giulia Rodano, Assessore alla Cultura, Spettacolo e Sport della Regione Lazio: Una prestigiosa vetrina dove numerosi atleti italiani stabiliscono risultati importanti; discipline che permettono di favorire la pratica dello sport tra i giovani ribadendo il valore dello sport come grande agenzia educativa oltre che fare efficace promozione del territorio. Altrettanto meritevole la scelta di ricordare Marta Russo e la sua figura di promessa della scherma e di donatrice di organi attraverso le stoccate di ben 4 medaglie olimpiche”. Nell’area del Molo Santa Maria, questa sera (ore 21,30), inizierà la kermesse fatta di fioretto maschile e femminile: in pedana scenderanno tra gli altri anche Margherita Granbassi, Ilaria Salvatori, Valentina Vezzali e Toti Sanso. Tra le novità in cartellone – dopo il tentativo di record del mondo che Simone Arrigoni tenterà nel porto di Formia mercoledì - quest’anno anche il beach handball con il “Memorial Buttarelli” celebrando la tradizione storica che lega sin dal 1970 la pallamano a Gaeta titolare di una squadra in serie A. . |
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IL FUXIA TORNA IN ADRIATICO 6° THE FUXIA RACE 11-12 LUGLIO 2009- PESARO |
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Pesaro, 16 giugno 2009 - Il colore fuxia torna a colorare le acque di Pesaro. Il 2009 segna infatti la Vi edizione della regata The Fuxia Race, un appuntamento ormai fisso per gli appassionati di vela provenienti da tutto l’Adriatico. L’iniziativa, in programma per le giornate dell’11 e 12 luglio 2009,nelle acque tra Pesaro e Fano sui collaudati percorsi costiero di 13 miglia e d’altura di 60 miglia, nasce con lo scopo di mantenere vivo il ricordo di Rinaldo Gasparini, attraverso la sua grande passione: veleggiare e regatare dandone anche la possibilità di farlo a più persone, forte del suo motto”sono felice se le mie barche navigano anche senza di me!”. Una regata, quindi, ma anche un punto di partenza comune, al quale possono aderire esperti regatanti , ma anche velisti alle prime esperienze. Tutti uniti per l’occasione dal colore fuxia che da sempre ha contraddistinto le barche di Rinaldo Gasparini. Lo spirito della manifestazione, organizzata dall’ Associazione Sportiva Dilettantistica “ The Fuxia Race” con il supporto tecnico del Club Nautico di Pesaro e della Compagnia della Vela e in collaborazione con il Comune di Pesaro, Provincia di Pesaro-urbino e Assindustria, con gli anni ha saputo coinvolgere un numero sempre più elevato di partecipanti, suddivisi anche per questa edizione nelle tre categorie: Magnum, Chica e Boba (derive e catamarani). Per questa edizione nella categoria Magnum(per le imbarcazioni in possesso del certificato Orc International o Orc Club in corso di validità )sarà redatta anche una classifica generale in tempo compensato (Gph handicap). L’edizione del 2008 ha visto la partecipazione di 80 imbarcazioni con equipaggi di alto livello, triplicando il numero delle iscritte alle edizioni precedenti e innalzando notevolmente il livello tecnico della regata stessa. Sebbene il successo ottenuto, la formula di The Fuxia Race quest’anno si arricchisce ulteriormente. La Vi edizione infatti riproporrà l’idea del ricco montepremi istituita lo scorso anno, per la quale i partecipanti potranno aggiudicarsi la consistente cifra di 33. 000 euro, inusuale per questo tipo di regate di flotta ( tipico solo dei match race di livello mondiale) che ha destato non solo la partecipazione dei regatanti ma anche l’interesse della stampa e dei media specializzati che hanno seguito l’evento in tutti i suoi momenti, prima, durante e dopo la regata Anche quest’anno la regata si concluderà la domenica sera con la premiazione e la cena di gala, allestita nel giardino del Club Nautico di Pesaro, con i regatanti che per l’occasione indosseranno la tipica polo fuxia,come i 550 della scorsa edizione. . |
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