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LUNEDI

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Notiziario Marketpress di Lunedì 29 Giugno 2009
CORECOM FVG: OGGI BISOGNA RISINTONIZZARE IL SEGNALE TV RAI 1  
 
Trieste, 29 giugno 2009 - Il Comitato regionale per le comunicazioni (Corecom Friuli Venezia Giulia) ricorda che tra la mezzanotte e le prime ore del mattino di lunedì 29 giugno anche la nostra regione sarà interessata al processo di adeguamento degli impianti di radiodiffusione alla canalizzazione europea. Tale intervento, che riguarderà quattro postazioni di radiodiffusione (Castaldia, Trieste Conconello, Trieste M. Belvedere e Udine), potrà creare dei problemi di sintonizzazione del segnale televisivo di Rai Uno in 159 comuni della nostra regione, tra i quali Trieste, Udine e Pordenone. Gli spostamenti in frequenza sono molto contenuti, ma in tutti i casi è necessario effettuare la risintonizzazione del televisore per continuare a ricevere correttamente i programmi di Rai Uno. Sarà quindi necessario ripetere l´operazione di sintonia che l´utente effettua all´atto della prima installazione del televisore, operazione che dovrà essere ripetuta anche sugli altri dispositivi che ricevono i segnali televisivi, come videoregistratori, Dvd recorder, schede Tv per Pc. Una guida alle operazioni da svolgere a seconda del modello di televisore è disponibile sul sito del Dipartimento per le comunicazioni (www. Comunicazioni. It), assieme ad apposite indicazioni ed all´elenco dettagliato dei comuni interessati. Si precisa che non è necessario compiere interventi sull´antenna, ma come precisato sul citato sito del dipartimento, in presenza di centralini o di amplificatori canalizzati (per esempio nei condomini) si suggerisce, qualora la semplice risintonizzazione del televisore e/o del decoder non ripristinasse integralmente la qualità del segnale ricevuto in precedenza, di far verificare l´impianto d´antenna da personale specializzato. .  
   
   
ADUC: CANONE/IMPOSTA RAI. VERSO L´ABOLIZIONE ANCHE IN POLONIA... IN ITALIA IL GOVERNO NON RISPONDE NEANCHE ALLE INTERROGAZIONI PARLAMENTARI...  
 
Firenze, 29 Giugno 2009 – Aduc rende noto che la Dieta polacca ha deciso di abolire il canone sulla tv di Stato e gli spot commerciali nei programmi. I media pubblici saranno finanziati direttamente dal bilancio dello Stato. Il governo liberale di Donald Tusk ha ottenuto questo successo, con la forte opposizione di conservatori e socialdemocratici. Ora si aspetta la firma del presidente della Repubblica, il conservatore Lech Kaczynski. Il canone/imposta delle tv di Stato e´ un problema per tutti i Paesi, che´ ovunque i contribuenti non digeriscono questa imposizione che deve essere pagata per il solo fatto di possedere un apparecchio tv, anche se non si guardano mai i programmi di Stato. Ma non tutti i Paesi europei la pensano allo stesso modo. Al prossimo ingresso della Polonia, tra i Paesi che hanno abolito la gabella, sono gia´ senza canone/imposta Olanda, Ungheria, Bulgaria, Spagna, Belgio fiammingo, Lussemburgo, Portogallo, Lituania, Lettonia, Estonia, Bielorussia, Ucraina, Moldavia, Turchia. Pagano invece il canone, ma non hanno pubblicita´ commerciale: Francia, Danimarca, Svezia, Norvegia, Finlandia. In Italia, dove il problema e´ molto sentito: questa gabella risulta essere la piu´ odiata dagli italiani e -secondo la Rai- oltre il 30% dei presunti possessori di apparecchi tv risulta evasore. La situazione e´ ovviamente a livelli paradossali e tragico-ridicoli: la materia e´ disciplinata da una legge del 1938 (quando non c´era neanche un tv in Italia) e il Governo non risponde da anni a diverse interrogazioni parlamentari che cercano di fare il punto sulla controversa campagna della Rai per esigere la gabella e su metodi di applicazione della stessa che partono dal presupposto che non tutti sono uguali di fronte alla legge. Non solo, ma in Italia ci portiamo dietro il fardello -inattuato- di un referendum che nel 1995 aveva visto la maggioranza degli italiani chiedere che la tv di Stato fosse privatizzata. Tutto questo oltre a pareri della Corte dei Conti, del Garante del Contribuente e petizioni popolari firmate da centinaia di migliaia di cittadini che condannano l´ attuale sistema del canone/imposta. Diversi soldati polacchi vennero in Italia negli anni ´940 per liberarci dal nazi-fascismo, dobbiamo sperare che arrivino anche per liberarci dal monopolio e contribuire alla nostra liberta´ d´antenna e di informazione? .  
   
   
NON SOLO EBOOK: IN AMERICA PESANO PER IL 2% DEL MERCATO DEL LIBRO, IN ITALIA LO 0,03% (CON L’AUDIO BOOK). A EDITECH 2009 EDITORI ITALIANI ED ESPERTI INTERNAZIONALI A CONFRONTO SUL PRESENTE DIGITALE DELL’EDITORIA. POLILLO (AIE): “L’EDITORIA ITALIANA È ATTENTA E PRONTA, NEL RISPETTO DEL DIRITTO D’AUTORE”  
 
Milano, 29 giugno 2009 - L’ebook? Rappresenta il 2% del mercato americano (fatturato al netto degli sconti) del libro. Parola di Michael Healy del Book Industry Study Group a Editech 2009, la Giornata internazionale di studio e approfondimento svoltasi, il 25 giugno, a Milano dall’Associazione Italiana Editori (Aie) per far conoscere agli operatori, ancor prima che al grande pubblico, le tendenze in atto e le prospettive nell’ambito del’innovazione tecnologica nel settore editoriale. Secondo Healy sui 40miliardi circa del mercato americano l’ebook vale oggi 793milioni di dollari mentre l’audio book raggiunge il miliardo di dollari (pesando per il 2,5%). Cifre a confronto che rilevano come questo mercato sia ancora “piccolo” ma estremamente dinamico, al punto che il giro d’affari all’ingrosso dell’ebook del solo mese di aprile 2009 si attesta negli Stati Uniti su un +228% (dato Idpf) rispetto allo stesso mese dello scorso anno e che nel 2008 la crescita è stata del 68,4%, come evidenziato da Michael Smith dell’International digital publishing forum (Idpf). E in Italia? Le stime fornite dall’Ufficio studi dell’Aie rilevano per il mercato degli audiolibri e dell’ebook un peso inferiore allo 0,03% sul mercato complessivo del libro. Cifre emerse nel corso del Convegno, promosso da Aie in collaborazione con Siemens e con il supporto di alcune delle principali aziende che operano nel settore delle tecnologie applicate al mondo dell’editoria quali Open Text, Promedia solutions, Rotomail Italia e Telecom Italia, che vuole fornire un panorama aggiornato a livello internazionale e nazionale sull’impatto che le tecnologie possono avere per le case editrici. Al centro, il tema dell’ebook ma non solo. Spazio quindi al caso Kindle, il dispositivo portatile di Amazon che è stato presentato da Madeline Mcintosh (secondo cui i lettori che hanno acquistato un kindle acquistano libri 2,6 volte in più rispetto a quando non lo avevano), ma anche ai contenuti digitali nella scuola, alla soluzione tedesca per l’industria del libro fornita da libreka! presentata da Ronald Schild, alle tecniche di vendita degli ebook in base all’esperienza della danese ebog. Dk. E spazio ancora ai social network e ai community text con l’esperienza della casa editrice inglese Pan Macmillan che ha cercato di rendere sia le proprie opere sia la casa editrice più orientata al mondo delle community, aprendo il processo editoriale e i testi al social web: un caso non isolato se si pensa che nel solo primo trimestre 2006 l’editoria ha investito sul web 2.  
   
   
ASSOSTAMPA SU CONCORSO PROVINCIA DI POTENZA PER GIORNALISTI  
 
Potenza, 29 giugno 2009 – In una nota diffusa, il presidente Serafino Paternoster rende noto che: L’associazione della Stampa di Basilicata manifesta forte disappunto per i criteri individuati a suo tempo dalla Provincia di Potenza come requisiti di idoneità per la partecipazione al “Concorso pubblico, per titoli ed esami, per la copertura di n° 2 posti di giornalista collaboratore (ctg. D, posizione economica D1)”. In risposta a quanto dichiarato dall’Ente che – in una nota – ha sottolineato l’esigenza della laurea come requisito necessario per legge al fine di inquadrare i vincitori nella categoria e posizione economica D, questa Associazione contesta la scelta di restringere il campo delle candidature solo alle persone in possesso della laurea in “Scienze della Comunicazione” e “Relazioni pubbliche”. Tale scelta contrasta con i principi sanciti dalla legge 150 del 2000 che richiede il possesso delle due lauree specifiche per svolgere negli enti pubblici attività di comunicazione, non di informazione (come da regolamento attuativo L. 150/2000 artt. 2 e 3). La scelta adottata non può essere giustificata dalla necessità di individuare titoli conformi all’attività da svolgere, posto che l’idoneità professionale dei soggetti è già implicita nell’iscrizione all’Albo dei Giornalisti. Questa restrizione, inoltre, oltre a creare ingiustificata confusione tra due attività - informazione e comunicazione - che sono e devono restare distinte, penalizza in modo indiscriminato e non ragionevole tutti quei colleghi laureati in discipline diverse che non possono partecipare alle selezioni. Preso atto che l’individuazione dei criteri operata dell’Ente ha carattere puramente discrezionale, l’Assostampa di Basilicata sollecita il neo eletto Presidente della Provincia a rivedere i requisiti di accesso alle selezioni per la copertura dei due posti di giornalista collaboratore presso la Provincia di Potenza. In particolare si chiede di rivedere il bando per garantire la possibilità di concorrere alla selezione a tutti i colleghi laureati iscritti all’Albo, evitando così di incorrere in una distinzione forzata che questa Associazione giudica distante dal criterio di ragionevolezza che dovrebbe muovere tutte le decisioni della Pubblica Amministrazione. .  
   
   
ISCHIA FILM FESTIVAL 7° EDIZIONE 5-11 LUGLIO 2009  
 
Ischia, 29 giugno 2009 - Si svolgerà ad Ischia dal 5 all’ 11 Luglio 2009, nello scenario naturale del Castello Aragonese di Ischia Ponte e nel Borgo di Sant´angelo, la settima edizione dell’Ischia Film Festival, il concorso cinematografico internazionale che attribuisce un riconoscimento artistico alle opere audiovisive, ai registi, ai direttori della fotografia ed agli scenografi, che hanno maggiormente valorizzato location italiane ed internazionali sottolineandone i paesaggi e l´identità culturale. «Anche quest’anno – dichiara Michelangelo Messina, direttore artistico dell’Ischia Film Festival - resta intatta la volontà di esplorare ogni scenario territoriale e culturale che abbia inciso in maniera determinante sul racconto cinematografico, così come approfondire le infinite potenzialità di un fenomeno quale il “Cineturismo” e i rapporti di sinergia tra tutti i soggetti coinvolti nella pre-produzione, realizzazione e commercializzazione del prodotto audiovisivo». Oltre settanta opere (tra lungometraggi, documentari e corti) provenienti da quasi trenta paesi in tutto il mondo, quindici anteprime (di cui una, “Villa Amalia” di Benoit Jacquot, prevista per la serata d’apertura) e un parterre di ospiti nazionali ed internazionali che vanno dal premio Oscar Sir Ken Adam ad un maestro del nostro cinema come Mario Monicelli, dal cineasta newyorkese Abel Ferrara al regista salentino Edoardo Winspeare dall’attrice Donatella Finocchiaro . E ancora Enrico Lo Verso, Mattia Sbragia, Carlotta Ercolino, Francesco Patierno, Andreas Eicher, Andrea Pellizzer, Fabrizio Veronese, Matilde Rivolta, Stefano Saverioni, Nico Cirasola, Maria Hengge, Rick Curnutt. Una settimana di incontri e atmosfere suggestive per un connubio perfetto tra cinema e location. Anche per questa edizione il Programma Ufficiale delle proiezioni si sviluppa in più sezioni: Primo Piano (non competitiva): dieci lungometraggi italiani ed internazionali che, nell’attuale stagione cinematografica, hanno dato ampio spazio alle location come elemento narrativo essenziale al racconto cinematografico. Concorso: ventidue opere, tra documentari e corti nazionali ed internazionali, in gara per aggiudicarsi il premio Ischia come miglior documentario e cortometraggio del Festival. Location Negata: sezione speciale competitiva per opere che, pur ponendosi in un’ottica di valorizzazione dei luoghi, raccontano il territorio violato dalle contraddizioni della civiltà e del progresso, i diritti o le speranze di quei popoli calpestati dalla guerra o colpiti da calamità naturali. Scenari: corti e documentari fuori competizione provenienti da tutto il mondo Euromediterraneo (non competitiva): l’incontro/scontro tra culture apparentemente agli antipodi in opere che nascono anche dalla collaborazione di forze imprenditoriali appartenenti ai paesi del Mediterraneo, e che ne raccontano la storia, l’identità culturale ed il territorio. Come nelle passate edizioni, l’Ischia Film Festival si occuperà, dall’8 al 10 luglio, anche della parte mercato attraverso il settimo convegno nazionale sul Cineturismo “Diversificare col Cineturismo per superare la crisi”, e il secondo convegno sul Product Placement “Dal Product Placement al cineturismo: i contenuti come driver di una esperienza”, coordinato da Marina Marzotto. Posto sotto l´Alto Patronato del Presidente della Repubblica, l’Ischia Film Festival è organizzato dal Comune di Ischia in collaborazione con la Regione Campania, all’interno di uno dei sei percorsi tematici previsti nel Viaggio nella Creatività. Www. Ischiafilmfestival. It .  
   
   
“CI DEVI CREDERE” QUESTO LO SLOGAN DEL VIDEOCLIP DEL GRUPPO LA DIFFERENZA PER I GIOVANI D´ABRUZZO  
 
 Roma, 29 giugno 2009. “Ci devi credere anche se a volte è l’ultima tu continua a credere” è un messaggio di speranza verso i giovani d’Abruzzo quello lanciato il 24 giugno presso Act Multimedia - Cinecittà Campus dal gruppo La Differenza, nell’anteprima della presentazione del Videoclip “Ci devi credere” della sapiente regia di Marco Carlucci. Un videoclip originale e nuovo quello dei quattro ragazzi della band abruzzese, al quale hanno contribuito anche i giocatori della squadra di l’Aquila Rugby, con una partecipazione straordinaria dell´Associazione Progetto Filippide, inserito dal Ministro della Gioventù nell´Iniziativa "Giovani per l´Abruzzo" e patrocinato da Presidenza Consiglio regionale del Lazio, Assessorato alle politiche Culturali e della Comunicazione del Comune di Roma e Delegato allo Sport. Alla proiezione erano presenti, oltre alle istituzioni, la madrina Sarah Maestri, che ha aperto la serata all’insegna delle emozioni leggendo alcuni brani tratti dal libro “La bambina dei fiori di carta”, scritto dalla giovane attrice Sarah Maestri, che ha voluto sostenere fortementeip questo progetto data la sua sensibilità, legata a uno dei momenti più dolorosi della sua vita, una malattia molto grave che l’aveva colpita da piccola. Commossa la rappresentanza della squadra de L´aquila Rugby e il Team Manager Pino Alleva ha espresso la sua emozione per la sensibilità del video, prodotto dall´Associazione Culturale Romarteventi, a loro dedicato. Il regista Marco Carlucci, alcuni allievi dell’Accademia dell’Immagine de L’aquila, che hanno presentato un cortometraggio dedicato alla tragedia del terremoto intitolato “L’essenziale è invisibile agli occhi”, i ragazzi attori dell’Act Multimedia, la rappresentanza del Progetto Filippide, che hanno presentato un documentario girato in Sardegna. Il videoclip sarà lanciato su scala nazionale e internazionale, a fine mese, ed i proventi saranno devoluti ai giovani d´Abruzzo e in particolar modo alla squadra rugby de L´aquila. .  
   
   
OPERAZIONE VALCHIRIA STAUFFENBERG E LA MISTICA CROCIATA CONTRO HITLER DAGLI AUTORI DI FAMA INTERNAZIONALE MICHAEL BAIGENT E RICHARD LEIGH  
 
Torino, 30 giugno 2009 - Claus von Stauffenberg, l’ufficiale che il 20 luglio 1944 tentò di cambiare il corso della storia attentando alla vita di Hitler, è uno dei personaggi più enigmatici e affascinanti del Xx secolo. A trentasei anni, era una figura carismatica destinata a grandi responsabilità. Assomigliava a un attore di Hollywood, e si diceva fosse il solo uomo capace di fissare negli occhi il Führer fino a fargli abbassare lo sguardo. Che cosa dunque lo spinse a ordire un complotto contro il capo supremo della nazione? Probabilmente non ragioni politiche, ma una necessità spirituale. Il gruppo di cospiratori con il quale concepì l’attentato si chiamava «Germania segreta», come il circolo esoterico nel quale Stauffenberg da giovane era stato discepolo del mistico poeta antinazista Stefan George. Uomo d’azione pragmatico e disincantato, e in pari tempo romantico erede della spiritualità cristiana dei cavalieri medievali da cui discendeva, soldato dalla ferrea disciplina, ma anche intellettuale anticonformista e ribelle, Stauffenberg tentò di risvegliare la coscienza sopita dei tedeschi, lanciando una sfida temeraria all’infernale macchina di morte del Terzo Reich e al suo Führer, ormai in preda a un fosco delirio autodistruttivo. In un’atmosfera rarefatta e sinistra da «crepuscolo degli dei», questo libro ripercorre le tappe della sua disperata battaglia contro chi per lui rappresentava la personificazione del Male assoluto, e mostra come, anche quando tutto sembra perduto, il coraggio e la dignità di pochi uomini possono costituire un pegno per il riscatto morale di un intero popolo. Alla figura di Stauffenberg è ispirato il film Operazione Valchiria di Bryan Singer con Tom Cruise. Michael Baigent e Richard Leigh, autori di fama internazionale, hanno all’attivo numerose pubblicazioni di successo. Tra esse ricordiamo: L’eredità messianica; Il Santo Graal; L’inquisizione. Persecuzioni, ideologia e potere; L’elisir e la pietra. La grande storia della magia; Il mistero del Mar Morto. Edizioni L’età dell’Acquario Pagine 368 / 17,50 euro .  
   
   
A ERMANNO OLMI, GRANDE MAESTRO DEL CINEMA INTERNAZIONALE, IL PREMIO ALLA CARRIERA 2009 ASSEGNATO ALL’UNANIMITÀ DALLA GIURIA DEL PREMIO LETTERARIO INTERNAZIONALE ALESSANDRO MANZONI - CITTÀ DI LECCO.  
 
 Lecco, 29 giugno 2009 - Ermanno Olmi è il vincitore del Premio alla Carriera 2009 designato all’unanimità dalla Giuria del Premio Letterario Internazionale Alessandro Manzoni - Città di Lecco, organizzato dal Comune di Lecco e dall’Associazione Nazionale 50&Più Fenacom, in collaborazione con il Centro Nazionale di Studi Manzoniani, con il Patrocinio del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, della Regione Lombardia - Assessorato alle Culture, Identità e Autonomie della Lombardia, della Provincia di Lecco, della Camera di Commercio di Lecco, Confcommercio e Confcommercio Lecco Unione Commercianti Lecchesi. L’annuncio è stato dato il 25 giugno a Lecco nella sobria eleganza di Villa Manzoni, storica dimora del giovane Alessandro Manzoni, oggi sede del Museo Manzoniano, in occasione della presentazione della Quinta edizione del Premio Letterario Internazionale Alessandro Manzoni - Città di Lecco (2005-2009), con la partecipazione di Antonella Faggi, Sindaco di Lecco, Claudio Vaghi, Presidente dell’Associazione 50&Più Fenacom Lecco, Matteo Collura, Scrittore e giornalista, Presidente della Giuria del Premio, Gian Luigi Daccò, Coordinatore del Premio, Gianmarco Gaspari, Direttore del Centro Nazionale di Studi Manzoniani. Nel rendere noto il nome del vincitore del Premio alla Carriera 2009, Matteo Collura, Presidente della Giuria del Premio ha dichiarato che Ermanno Olmi è “Un regista che, non dimentico delle sue origini contadine e povere, ha sempre volto l’attenzione alle persone semplici, ai sentimenti più umani, alla natura. Dal suo magnifico esordio, «Il posto» (1961), fino a «Centochiodi» (2007), ultima sua opera d’invenzione, Olmi si è sempre mosso nel solco del rispetto umano e del mondo in cui agli esseri umani è dato vivere, seguendo un ideale culturale ed etico che come pochi altri registi cinematografici lo avvicina a Manzoni. ” “Nell’opera complessiva di Ermanno Olmi – ha sottolineato Antonella Faggi, Sindaco di Lecco - troviamo una profonda consonanza con quella manzoniana nella costante attenzione al mondo degli umili e nella ricerca di quella sorgiva spiritualità popolare che, fin dagli inizi, costituisce uno degli elementi ispiratori del loro lavoro. Più che alla storia dei documenti, Olmi sembra impegnato a dare forma alla sua idea di identità, attingendo alla tradizione orale, alla storia non scritta del popolo, quella che ritroviamo anche nelle pagine manzoniane dove, per la prima volta nella Letteratura, viene data la parola agli uomini che non l’hanno mai avuta, la cui vita non è inscritta in alcun documento, recuperando la storia di chi è sempre stato escluso dalla parola, una storia che nasce, in Manzoni come in Olmi, dalla conoscenza della memoria collettiva che la cultura popolare conserva in sé, memoria frammentaria ma emozionante, composta da infinite memorie individuali, famigliari, di gruppo. ” Maestro del cinema mondiale, regista e sceneggiatore, vincitore dei premi cinematografici più prestigiosi con opere in concorso ai maggiori Festival del Cinema internazionali, da Venezia a Cannes, Ermanno Olmi oggi si dedica esclusivamente alla realizzazione di film-documentari, come il recente Terra Madre (2009), perché - come egli stesso afferma “la nostra società ha bisogno di registrare il senso delle grandi trasformazioni che la attraversano”. Una forma di cinema, quella documentaristica, che riconduce agli inizi della lunga carriera di Olmi quando, negli anni ‘50, poco più che ventenne e impiegato alla Edisonvolta, realizzava filmati che illustravano la produzione industriale della Società, della quale successivamente ha diretto per diversi anni il “Servizio Cinema”. Si ricordano, tra gli altri, La diga sul ghiacciaio (1953), Tre fili fino a Milano (1958), Un metro è lungo cinque (1961). Per la grande capacità di dare voce a personaggi semplici, attraverso una straordinaria sensibilità e una profonda conoscenza dell´animo umano, con un’attenzione particolare al territorio, alle tradizioni e alla storia degli uomini, che si esprime nei volti e nei gesti della gente comune, la poetica del quotidiano di Ermanno Olmi, seppur attraverso linguaggi differenti, si accosta alla poetica e alle tematiche manzoniane. Il Premio Letterario Internazionale Alessandro Manzoni - Città di Lecco rientra nell’ambito della manifestazione “Lecco città del Manzoni” che, anche quest’anno, prevede un intenso programma di mostre, visite teatralizzate ai luoghi dei “Promessi Sposi”, dibattiti, pubblicazioni e una rassegna cinematografica dedicata ad alcune delle pellicole più significative di Ermanno Olmi, tra le quali Il posto (1961), L´albero degli zoccoli (1978), Il mestiere delle armi (2001). Giunto con grande successo alla Quinta edizione, il Premio Letterario Internazionale Alessandro Manzoni - Città di Lecco, è frutto dell’importante sinergia che si è venuta a creare e si è consolidata in questi 5 anni tra le Istituzioni pubbliche e il settore privato, uniti nel perseguimento di un obiettivo comune, la valorizzazione della storia e della cultura del territorio lecchese, profondamente legato alla figura e all’opera di Alessandro Manzoni. “Espressione di un patrimonio storico e culturale unico - sottolinea Claudio Vaghi, Presidente dell’Associazione 50&Più Fenacom Lecco - il Premio Letterario intitolato ad Alessandro Manzoni costituisce una importante iniziativa, resa possibile dalla collaborazione fattiva tra gli Istituti Culturali, gli imprenditori e gli Enti del territorio, che anche quest’anno prevede l’assegnazione del Premio alla Carriera ad una figura di grande rilievo, insieme ad autori di alto profilo e qualità per l’assegnazione del Premio Romanzo storico 2009. ” Il Premio alla Carriera, istituito dal Comitato scientifico a partire dalla Quarta edizione, nel 2008, anno in cui è stato conferito a Umberto Eco, viene attribuito annualmente ad una importante e prestigiosa personalità europea che “ha in modo visibile perseguito e rappresentato ideali di alto impegno culturale e civile”. Il Premio Romanzo storico sarà assegnato quest’anno ad un’opera di narrativa pubblicata in volume, per la prima volta, nel periodo compreso tra il 1° giugno 2008 e il 30 giugno 2009, scelta dalla Giuria tra le novità letterarie di autori italiani o stranieri che “in forma di romanzo, diario o biografia - come riporta il regolamento ufficiale - presenti caratteristiche di storicità o nella quale sia presente una prospettiva storica, in sintonia con l’intitolazione del Premio. ” La Giuria del Premio, presieduta da Matteo Collura, Scrittore e giornalista, composta da Guido Bezzola, Docente Emerito di Storia della Letteratura Italiana all’Università degli Studi di Milano - Andrea Bosco, Giornalista culturale del Tg3 Regionale - Gian Luigi Daccò, Direttore dei Musei Civici di Lecco - Arnaldo Di Benedetto, Docente di Letteratura Italiana all’Università degli Studi di Torino - Gianmarco Gaspari, Direttore del Centro Nazionale di Studi Manzoniani - Pietro Gibellini, Docente di Letteratura Italiana all’Università degli Studi di Venezia Ca’ Foscari - Maria Grazia Rabiolo, Giornalista, produttrice della Radiotelevisione Svizzera Rsi - Angelo Stella, Presidente del Centro Nazionale di Studi Manzoniani - Saverio Snider, Giornalista culturale - vede quest’anno l’ingresso di due nuovi componenti, Gianfranco Colombo, Giornalista e Luigi Rosci, Direttore della Civica Biblioteca di Lecco. La Cerimonia di Premiazione si terrà sabato 31 ottobre 2009 al Teatro della Società di Lecco, con la partecipazione di Ermanno Olmi, Premio alla Carriera 2009 e del vincitore del Premio Romanzo storico 2009 che, dopo un’attenta e mirata selezione operata da ciascun componente della Giuria, in totale autonomia e in riferimento ai principi ispiratori e all’intitolazione del Premio, sarà nominato nel mese di ottobre nell’ambito di una ristretta rosa di finalisti. La serata sarà condotta da Bruno Gambarotta, volto ormai familiare al pubblico di Lecco, apprezzato autore, giornalista e uomo di cultura che, sin dalla Prima edizione del Premio nel 2005, con innate doti di intrattenitore brillante unite a uno stile garbato e misurato, ha contribuito anno dopo anno al successo dell’evento conclusivo e celebrativo della manifestazione, che vede riuniti in un’importante occasione pubblica di festa i cittadini, le istituzioni, le autorità e le imprese del territorio lecchese. .  
   
   
FATIMA UN SEGRETO PER IL FUTURO PROSSIMO IL 2012 E LA FINE DEL MONDO RACCONTATI DALL’ESPERTA DEL MISTERO LAURA FEZIA  
 
Torino, 29 giugno 2009 - Il messaggio affidato dalla Madonna di Fatima ai tre pastorinhos nel 1917 consiste soltanto nei tre segreti finora divulgati, oppure comprende un «quarto segreto», come molti ritengono? O magari la verità è ancora un’altra? Che ruolo hanno, in questo contesto, due piccoli annaffiatoi di cristallo, gli arredi degli appartamenti pontifici e il 1960? Quale legame unisce le apparizioni mariane del Xix e Xx secolo con i maya, le leggende, le profezie, le tradizioni di tutti gli antichi popoli della Terra e con le nuove frontiere della scienza? Quali elementi collegano strettamente il passato lontano e vicino con la data del 21 dicembre 2012? Il libro di Laura Fezia è un vero giallo, con tanto di colpo di scena finale, ma il suo scopo principale è quello di consentire a chiunque di formarsi un’opinione personale, offrendo una sintesi efficace di tutto l’immenso materiale che ruota intorno alle previsioni sul futuro prossimo, la cui preparazione è iniziata 2000 anni fa e di cui la Madonna ha cercato più volte di avvisare l’umanità, restando, però, inascoltata. Le conclusioni cui l’autrice giunge e la soluzione che propone si possono condividere o respingere, ma come dice Sherlock Holmes: «Una volta eliminato tutto l’impossibile, qualunque cosa resti, per quanto improbabile, deve essere la verità». Laura Fezia è nata, vive e lavora a Torino, dove da più di trent’anni si interessa e si occupa della divulgazione delle tematiche acquariane. Studiosa del «mistero», amante degli animali, scrittrice e insegnante di tecniche per il riequilibrio energetico, collabora con numerose testate giornalistiche ed è spesso ospite di prestigiose trasmissioni televisive. Prima d’ora ha pubblicato Scuola di Magia, Mercanti dell’occulto, Choku Rei: riconnettersi con la Vita (edito dalla nostra casa editrice nel 2004) e Mago: se lo conosci, lo eviti. Chi desidera contattarla, può visitare il sito www. Laurafezia. It . Edizioni L´età dell´Acquario pagine 272 / euro 18 .  
   
   
MILANO: “LA MONTAGNA DE SAN SIR”  
 
Milano, 29 giugno 2009 - E’ stato presentato a Palazzo Marino il nuovo volume del giornalista di Radio Meneghina Tullio Barbato che racconta la storia della Montagnetta di San Siro. La pubblicazione è stata realizzata grazie al patrocinio e al contributo dell’Assessorato al Turismo, Marketing territoriale e Identità del Comune. “Per i milanesi – ha detto l’assessore Massimiliano Orsatti - la Montagnetta di San Siro è diventata uno dei simboli della città, ricco di significati, sintesi perfetta delle evoluzioni di Milano ma anche della volontà degli abitanti di costruire, ricostruire la propria identità, in un anelito costante verso un futuro migliore senza dimenticare il passato. Per questo motivo – ha aggiunto - l’Amministrazione, attenta al territorio e al suo patrimonio di cultura e tradizione, ha deciso di sostenere l’iniziativa di Radio Meneghina per la pubblicazione di questo libro- documento che ripercorre la storia, gli eventi e i personaggi che hanno portato alla realizzazione di questo simbolo delle città”. Il libro di Barbato ripercorre sessant’anni di vita di Milano attraverso la storia della Montagnetta di San Siro, partendo dai bombardamenti della seconda Guerra mondiale e dalla scelta della Cava Bossi di Boldinasco di stoccarvi le macerie fino ai giorni nostri. E’ un racconto rigoroso e al tempo stesso condotto con mano leggera, ricco di dati e date, di personaggi di ogni genere, da quelli famosi a quelli i cui nomi si sarebbero altrimenti persi nella memoria dei loro cari. La narrazione attraversa, periodo per periodo, le varie amministrazioni comunali: dal parziale recupero del progetto Bottoni per il Qt-8 per l’elevazione del colle, alla scelta del nome da attribuirgli ufficialmente, con curiosi riferimenti a episodi inediti di cui l’autore è stato testimone; dai tentativi di utilizzare l’area per iniziative sportive, alla nascita del bosco con il contributo degli ascoltatori di Radio Meneghina in accordo con il Comune. Il testo – 112 pagine corredate da moltissime illustrazioni in gran parte inedite – comprende brani dedicati alla Montagnetta da cantautori e poeti milanesi: da Giovanni D’anzi a Nino Rossi, da Ada Lauzi a Piera Bottini. .  
   
   
LA CONFRATERNITA DEI SAGGI DEL NORD STORIA E LEGGENDA SECONDO CHRISTIAN JACQ  
 
Torino, 29 giugno 2009 - «In molte tradizioni, la dimora degli dèi si trova nel Nord. È qui, nella grande notte chiara della tenebre, che si svelano i segreti della creazione. È qui che gli uomini si liberano dalle catene e dalle debolezze. » Christian Jacq In un tempo remoto un gruppo di esseri eccezionali abitò una regione meravigliosa che offriva tutte le ricchezze del creato. Dopo aver superato ogni genere di difficoltà, quegli uomini erano arrivati in una terra dove splende sempre il sole. Un simile luogo evoca i paesaggi meridionali dal clime mite, eppure, scrive Christian Jacq, il paradiso di tali eletti si trovava nel Nord del mondo, là dove siamo soliti pensare che regni il freddo e la desolazione. Nel corso dei millenni il loro messaggio di pace e fratellanza è stato tramandato di generazione in generazione, ma, con il prevalere delle religioni rivelate originarie del Mediterraneo, il Nord è diventato un simbolo negativo, un luogo ignoto e pericoloso, il regno dell’oscurità. Quel sapere antico è stato ridotto a superstizione e i suoi depositari sono stati combattuti con ogni mezzo. Ma non annientati. Infatti ancora oggi custodiscono preziosi segreti sul destino che attende l’umanità. Christian Jacq ha avuto il privilegio di entrare in contatto con alcuni membri della Confraternita dei Saggi del Nord e ha raccolto la testimonianza di una ricerca iniziatica che risale all’origine del mondo e che ha come fine la pienezza spirituale e l’equilibrio interiore, in armonia con le forze della natura. Jacq invita il lettore ad aprire il cuore e la mente per accogliere una sapienza che da Apollo a Ercole, da Odino a Gengis Khan, dai celti ai mongoli, dagli antichi egizi agli gnostici, dai pitagorici ai monaci costruttori delle cattedrali gotiche ha attraversato come un fiume carsico la storia e la cultura dell’uomo. I suoi miti e i suoi simboli ci dicono che il Paradiso non è affatto perduto se ricominciamo a cercarlo alla luce che viene dal Nord, fuori e dentro di noi. Christian Jacq è nato a Parigi nel 1947. Egittologo, scrittore di fama mondiale, è autore di numerosi romanzi e saggi dedicati all’antico Egitto, tra i quali i cinque volumi della «saga di Ramses». Tra le sue opere più recenti ricordiamo i quattro volumi del «romanzo di Mozart». Da molti anni, insieme alla moglie e a un gruppo di collaboratori, cura e incrementa un archivio fotografico dell’Egitto per la tutela dei siti archeologici in pericolo. Edizioni L’età dell’Acquario Pagine 240 / 12 euro .  
   
   
INTEATROFEST ’09: XXXII FESTIVAL INTERNAZIONALE DI ARTI PERFORMATIVE A POLVERIGI / JESI NELLE MARCHE  
 
Polverigi, An, 29 giugno 2009 - Undici lavori internazionali in anteprima, prima italiana o debutto assoluto e due concerti live. Il Gioco dell’oca Verde interattivo in piazza; le figure giganti di Délit de Façade in casa. Corpo, azioni, installazioni, teatrodanza, videoarte nei luoghi del paese e nel parco. Performance di Barokthegreat, della Ifaacademy e della Sead di Salisburgo. Tra gli ospiti in residenza e i progetti realizzati con il supporto di Inteatroprod ci sono German Jauregui, Rosa Casado e Mike Brookes, Oht, Teatro Sotterraneo, Orthographe, Stalk/daniele Albanese. Il 2 luglio Naif, la nuova stella della musica in concerto. Il 3 luglio in concerto i Wewe, rock grunge jazz funk. Il 4 luglio festa di chiusura con dj set al Parco. Cosa accade se gli artisti di strada con le loro figure giganti entrano in casa e se invece un tradizionale gioco da tavolo, come il Gioco dell’oca, esce e si fa interattivo coinvolgendo la piazza in prove di abilità eco-sostenibile? Se chi danza la paura e la fragilità del nostro tempo si trova accanto a chi esplora il contatto a due e la fiducia nella possibilità dell’incontro attraverso il corpo? Se drammatici panorami bellici si alternano a semplici inosservati gesti quotidiani dell’essere umano perfetto? Accade Inteatrofest ‘09! Il Festival Internazionale di arti performative conosciuto in tutto il mondo dal 1977, quest’anno si svolge dal 2 al 4 luglio a Polverigi e Jesi (Marche – An). Azioni, installazioni, produzioni, relazioni. Tre giorni di spettacoli senza sipario, perché sono i luoghi a diventare scena: gli incantevoli scenari naturali e microurbani di un paese votato al teatro, di una villa trecentesca immersa in un parco secolare sempre aperto, di una piazza storica di fronte a un teatro di tradizione, paesaggi immersi tra le colline marchigiane. La sede di lavoro di Inteatro e del Festival è infatti Villa Nappi di Polverigi, luogo di felici scoperte e di novità della scena nazionale ed internazionale da decenni. Inteatro è da sempre un concentrato di creatività contemporanea giovane, resistente, polivalente e multiforme tra performance sperimentali, danza, musica, video, installazioni, con le antenne alzate sulla attività artistica internazionale genuina. Cantiere permanente aperto, residenza artistica per la creazione contemporanea, accademia internazionale, nodo focale di una fitta rete di relazioni, idee e progetti, Villa Nappi è un luogo dove artisti, tecnici, pubblico, turisti, curiosi, giornalisti, cittadini si mescolano, si incontrano 365 giorni l’anno. In questo “parco naturale delle arti performative”, qualcosa di speciale più accadere in ogni momento. Si danza, si studia, si prova, si recita, si inventa, si medita, si sperimenta, si fa ricerca artistica in estate, in inverno, in primavera, in autunno. E chi chiede ospitalità anche solo per qualche giorno di vacanza e relax nella quiete marchigiana, si ritrova a contatto con questa creatività, la respira, la osserva, la interroga. La magnifica Villa Nappi è ormai un luogo di accoglienza, ritrovo, incontro e scambio. Per questo il pubblico arriva come in pellegrinaggio, edizione dopo edizione, anche senza aver prima consultato il programma per naturale passaparola e memoria comune, perché basta risalire il sentiero e varcare la soglia del parco di Villa Nappi di Polverigi, per trovarsi immersi in un’atmosfera originale ed autentica, respirando l’aria frizzante della creatività in pieno svolgimento. Dopo 32 anni di storia che hanno visto passare personaggi significativi del teatro, della danza, della musica, della satira, dell’arte e della creatività internazionale nel senso più ampio del termine, da Alain Platel a Judith Malina, dalla Societas alla Fura, dalla Valdoca ai Sosta Palmizi, da Leo Bassi a Luttazzi, Leo de Berardinis, Barberio Corsetti, Martone, Paolini, Andrea Pazienza, William Kentridge, Mike Figgins, Jan Fabre e moltissimi altri, Inteatro sceglie di continuare a raccontare il proprio tempo evolvendo. In che modo? Forte della grande tradizione festivaliera, decide di puntare sulla straordinaria struttura, sul luogo e il personale, sulle competenze, mettendole a disposizione degli artisti grazie a Inteatroprod. Non più soltanto una vetrina dunque, ma una forma di sostegno concreto alla creatività. Di fatto Inteatroprod è l’ufficio dedicato al sostegno e alla diffusione della creazione artistica contemporanea, offre un supporto specifico dalla fase della ricerca (residenze creative, progetti di formazione) a quella della produzione (supervisione, ricerca di partners) e della distribuzione (networking, progetti internazionali). Il primo momento di visibilità è proprio Inteatrofest. Per tre giorni, dal 2 al 4 luglio, verranno presentati a Villa Nappi e in diversi spazi a Polverigi e a Jesi quegli artisti e quei progetti che animano l’attività permanente di Inteatro. Performances, spettacoli, azioni, concerti e installazioni accomunati dalla relazione forte con il territorio, dal dialogo aperto con la comunità, dall’attenzione ai temi dello sviluppo sostenibile. Artisti provenienti da esperienze diverse che hanno condiviso con Inteatro almeno una tappa del loro percorso, realizzando una Residenza Creativa a Villa Nappi, frequentando il programma di perfezionamento artistico Ifa Inteatrofestival Academy, partecipando al concorso di creazione Scenari Danza e realizzando il progetto artistico con il supporto produttivo appunto di Inteatroprod. L’associazione Inteatro è riconosciuta dal Ministero dei Beni e delle Attività Culturali come Impresa teatrale di Innovazione ed Ente di Promozione della Danza. La sua missione è l’innovazione culturale, la promozione dei giovani talenti, lo sviluppo della creazione contemporanea e delle collaborazioni internazionali, il confronto tra differenti discipline artistiche. Tra le sue numerose attività emerge il Festival. Informazioni: Inteatro, Villa Nappi – Via Marconi 75, Polverigi (An – I), tel +39. 071. 9090007 - fax +39. 071. 906326, www. Inteatro. It – www. Inteatrotv. Com - info@inteatro. It .  
   
   
IMMAGINARE NEW YORK. FOTOGRAFIE DALLA COLLEZIONE DEL MOMA AL MART UN’ECCEZIONALE MOSTRA DI FOTOGRAFIA RICOSTRUISCE PER IMMAGINI IL MITO DELLA GRANDE MELA  
 
Milano, 29 giugno 2009 - Il Mart presenta dall’11 luglio all’11 ottobre 2009 la mostra “Immaginare New York”, una selezione di oltre 140 fotografie originali provenienti dalle collezioni permanenti del Moma. Protagonista assoluta è la Città di New York: la mostra, a cura di Sarah Hermanson Meister, ricostruisce la nascita del mito della Grande Mela, attraverso le immagini catturate dai grandi fotografi sin dai primi anni del Xx secolo. Il prezioso e raro materiale fotografico esposto per la prima volta in Italia, non solo testimonia 100 anni della storia della fotografia, ma racconta la storia di quel secolo così complesso che è stato il ‘900 e di come lo skyline di New York ne abbia saputo interpretare lo spirito. Il viaggio partirà dalla celebre immagine “City of Ambition” del 1910 di Alfred Stieglitz, profeta della modernità in terra americana, che colse l’essenza di luoghi che sarebbero presto diventati la meta sognata di molti artisti. Il lavoro di Stiegliz si è dimostrato di fondamentale importanza: è stato il primo a decidere di immortalare il dinamismo e il tumulto di New York, influenzando in questo senso tutta la fotografia successiva. Già dall’inaugurazione, nel 1929, il Moma comprese fin da subito il valore della fotografia come dimostrano le parole del suo primo direttore Alfred Barr: “. La collezione deve espandersi oltre i confini della pittura e della scultura. ” Le architetture verticali, i grattacieli che iniziano a popolare le strade della città tra gli anni Venti e Trenta, saranno oggetto della prospettiva modernista dei fotografi dell’epoca, simbolo di questa tendenza “Five Corners” del 1935 di Ralph Steiner, o i “Saldatori sull’Empire State Buliding” appesi nel vuoto di Lewis W. Hine. Nel 1940 il Moma dedicò un Dipartimento alla Fotografia le cui collezioni sono cresciute in modo costante nel corso degli anni. In quell’epoca si diffonde anche in America la fotografia “di strada” grazie al lavoro di artisti europei come Henri Cartier Bresson, Berenice Abbot o Helen Levitt che riprendono la vitalità, quei tratti del carattere dei newyorkesi, giovani e vecchi, speranzosi e cinici, esuberanti e malinconici che siano. Gli anni ’50 vedono una New York ansiosa di ripartire dal secondo dopoguerra con un rinnovato ottimismo, una fiducia nel futuro, un’aria nuova che si respira nelle strade e che si diffonde attraverso le pagine di riviste illustrate, nate proprio in quegli anni, come Life, Fortune con i ritratti di Irving Penn o la moda patinata di Richard Avedon su Harper’s Bazaar. Dagli anni Sessanta, la fotografia irrompe sempre di più nella realtà senza voler rinunciare a svelarne le brutture, il carattere caotico e vibrante della città diventa fonte inesauribile di ispirazione. I grandi fotografi assumono uno sguardo documentaristico, lasciando straordinarie testimonianze dei primi eventi di forte impatto sociale come la campagna elettorale di Kennedy o il primo tour dei Beatles nel 1964, eventi che diverranno epici con il passare del tempo. Saranno infine le immagini intense di artisti delle ultime generazioni, come Cindy Sherman o Thomas Struth, ad accompagnare il visitatore al termine di questo viaggio attraverso il fascino costante che i mille volti di New York, e le sue molteplici anime, non hanno mai smesso di emozionare le firme più prestigiose della fotografia internazionale. La mostra è organizzata da The Museum of Modern Art, New York ed è patrocinata dall’International Council of The Museum of Modern Art. .  
   
   
PRESSO LA PINACOTECA NAZIONALE DI SIENA “MACCHINE!SPIRITO DELLA MECCANICA TRA I FONDI D’ORO”: LA MOSTRA È REALIZZATA IN OCCASIONE DEI FESTEGGIAMENTI DEL CENTENARIO FUTURISTA  
 
Milano, 29 giugno 2009 - Un provocatorio gioco di specchi, contaminazioni e confronti tra lessici contrapposti. L’immobilità ieratica dei fondi d’oro che fa da contro-altare ad una idea di velocità simboleggiata dalle automobili e dalle motociclette d’epoca futurista, la sinuosa carnalità dei corpi raffigurati nelle tele del Beccafumi che contrasta con i freddi modelli anatomici, in gesso o cera, che della macchina umana mostrano la meccanica interna, il movimento vitale del sangue che scorre nelle vene e alimenta organi ed articolazioni come benzina negli ingranaggi delle macchine. E’ il filo rosso della mostra “Macchine! Spirito della meccanica tra i fondi d’oro” a cura di Gabriele Borghini, che inaugura il 24 giugno (alle ore 18. 00) e prosegue fino al 4 ottobre, presso la Pinacoteca Nazionale di Siena. Promossa da Soprintendenza per i Beni Artistici e Storici di Siena e Grosseto, Pinacoteca Nazionale di Siena, Assessorato alla Cultura dell’Amministrazione Provinciale di Siena, Fondazione Monte Paschi di Siena attraverso Vernice Progetti Culturali e Assessorato alla Cultura del Comune di Siena, nell’ambito dei festeggiamenti per il Centenario del Futurismo, la mostra è divisa in tre sezioni e ruota intorno al tema della “macchina”. Intesa come una articolata e congegnata invenzione figurativa o anche più semplicemente come oggetto artistico in cui il telaio diventa vera e propria costruzione architettonica e linguaggio formale, la macchina rivive negli straordinari capolavori dei maestri senesi eccezionalmente accostati alle macchine a motore e alla macchina umana. Automobili e motocicli degli anni futuristi compresi tra il 1909 e il 1930, trovano posto nelle prestigiose sale dei trecenteschi e quattrocenteschi dipinti a fondo oro, mentre alcuni modelli anatomici dei primi decenni del ‘900, in gesso o cera utilizzati a scopo didattico, vengono allestiti in contrasto con opere pittoriche di straordinaria complessità compositiva, dove l’anatomia nell’uso esasperato del movimento dei corpi e della tensione energetica (Beccafumi), assume invece il significato di macchina espressiva. Nell’apparente immobilità dell’arte musealizzata irrompe il movimento, trovano cittadinanza gli ingranaggi produttori di velocità e azione, lietmotiv dell’avanguardia futurista. La dichiarata avversione di questo movimento per i musei considerati passatisti e accademici, viene rovesciata completamente, e mentre ne viene offerta un’immagine viva, dissacrante e “desacralizzata”, gli stessi oggetti-motore, come le automobili o le motociclette serviti a questo scopo, sono fatti rivivere come sculture, vere e proprie opere d’arte, in un gioco di specchi che le riconduce e le restituisce al “museo cimitero” a cui venivano contrapposte. Il percorso espositivo si apre con l’esposizione di una Fiat 0 del 1913, che ricorda la famosa caduta nel fosso del padre del futurismo Filippo Tommaso Marinetti, avvenuta nel 1908 mentre era alla guida di una Fiat 4 cc. Ai lati del pozzo, nel cortile coperto della Pinacoteca saranno esposte due sidecars: un harley davidson del 1917 e una triumph del 1922. L’esposizione prosegue al secondo piano, nei tre saloni dei fondi d’oro, con una sequenza di moto Guzzi, Frera, Gilera, Bianchi, Indian, Bmw e Peugeot. Nella sala del Beccafumi, dominata dal grande dipinto “Caduta degli angeli ribelli”, dove le anatomie e le positure corporali appaiono come arrovellate, verrà allestito il confronto con uno straordinario dipinto del primo novecento “Xxi secolo” di Giovan Battista Crema, di proprietà del cantante Lucio Dalla e raffigurante l’Inferno umano, vera e propria macchina di anatomie nude e avviluppate in un vortice ineluttabile. Nella sala dei disegni al tratto, preparatori per il pavimento del Duomo di Siena saranno esposti i modelli anatomici sezionati per mostrarne gli ingranaggi interno ed anche due motori di automobili degli anni ’20, e una colonna vertebrale in formaldeide dentro il suo contenitore vitreo ed altri reperti e materiali. L’allestimento minimalista, a cura di Alberto Scarampi di Pruney, accompagnerà il visitatore nella comprensione dei confronti e degli accostamenti. Nel catalogo edito da Protagon l’introduzione è di Gabriele Borghini, la prefazione di Fabio Benzi, la postfazione di Giordano Bruno Guerri, i saggi introduttivi alle sezioni sono a cura di Anna Maria Guiducci per “Le macchine figurative”, Mario Gamberucci e Valerio Bartoloni per “Le macchine a motore” e Francesca Vannozzi per “La macchina umana”. In concomitanza con la mostra nella Sala del Cenacolo della Pinacoteca sarà esposta l’opera di Corrado Forlin “Splendore simultaneo del Palio di Siena” del 1937 (Venezia, Collezione Teso), raro esempio di pittura futurista che abbia come soggetto il Palio di Siena. L’esposizione rappresenta un evento nell’evento. Attraverso un meccanismo simile a quello delle scatole cinesi, la mostra “Macchine” avrà, infatti, il suo cuore pulsante in questo tributo alla macchina senese per eccellenza, la “Macchina Palio”. A fare da sfondo al quadro, sarà un allestimento teatrale a cura di Andrea Milani, tratto da “Il Palio di Siena” di Duilio Cambellotti con riferimenti a disegni di bandiere di quel periodo conservate nei musei delle diciassette contrade e decorate con motivi geometrici e raggisti. Attraverso le immagini riprodotte sulle grandi piramidi allestite all’interno della sala, un percorso suggestivo accompagnerà il visitatore alla scoperta del quadro a cui fanno da cornice ideale. “Macchine! Spirito della meccanica tra i fondi d’oro”, è promossa da Soprintendenza per i Beni Artistici e Storici di Siena e Grosseto, Pinacoteca Nazionale di Siena, Assessorato alla Cultura dell’Amministrazione Provinciale di Siena, Fondazione Monte Paschi di Siena attraverso Vernice Progetti Culturali, Assessorato alla Cultura del Comune di Siena e resterà aperta fino al 4 ottobre. .  
   
   
A MATERA CONVEGNO NAZIONALE SU "ARTETERAPIA"  
 
Matera, 29 giugno 2009 - Al via dal 1 al 5 luglio prossimo a Matera il convegno nazionale di Arteterapia. L’evento è stato organizzato dall’Aide, l’Associazione delle donne europee presieduta dalla materana Anna Selvaggi Tamburrino che ha insistito affinché l’evento si svolgesse a Matera in quanto “luogo antropologico testimone di antiche sopravvivenze, ma anche opportuno periodo per apprezzare la nostra tradizione, con la 620 edizione della festa patronale in onore della Bruna”. Il Convegno nazionale si terrà presso l’Hotel Palace di Matera e vedrà la partecipazione di 120 esperti. E’ prevista fra gli altri la presenza del presidente della Provincia di Matera Franco Stella e dell’assessore alla Formazione della Regione Basilicata, Antonio Autilio. .  
   
   
44° MOSTRA DEL PAESAGGIO ALLA SALA UMBERTO VERUDA DI PALAZZO COSTANZI DAL 3 LUGLIO AL 2 AGOSTO 2009 MERCOLEDÌ 1 E GIOVEDÌ 2 LUGLIO LA CONSEGNA DELLE OPERE  
 
Trieste, 29 giugno 2009 - Si rinnova anche quest’anno il tradizionale appuntamento della Mostra del Paesaggio, giunta alla 44° edizione e promossa dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Trieste e dalla Società Artistico Letteraria, fondata nella nostra città nel 1945 dal poeta Marcello Fraulini. La rassegna s’inaugurerà a Trieste lunedì 3 luglio alle ore 18. 30 nella Sala Umberto Veruda di Palazzo Costanzi (Piazza Piccola, 2). La scheda di partecipazione può essere ritirata allo storico Caffè Tommaseo di Trieste o richiesta via mail a marianna. Accerboni@libero. It / enricofraulini@alice. It o ai n° di telefono 335 6750946 / 339 1137626. Gli artisti interessati possono chiedere di partecipare rinviando la scheda compilata, unitamente a un sintetico curriculum (max 30 righe), agli stessi indirizzi di posta elettronica o inviandola via fax al n° 040 307321 oppure in busta chiusa indirizzata a Enrico Fraulini via G. Giusti 3, 34135 Trieste. Gli artisti possono proporre una sola opera. Sono ammesse tutte le tecniche artistiche comprese quelle fotografiche, sculture e installazioni di dimensioni contenute. Le opere pittoriche devono essere decorosamente incorniciate e le misure del lato base suggerite non dovrebbero risultare inferiori, senza cornice, a 50 centimetri e superiori a 100 centimetri. La giuria, composta da Marianna Accerboni, Sergio Brossi, Antonio Denich, Adriano Dugulin ed Enrico Fraulini, sceglierà le opere da esporre compatibilmente con lo spazio espositivo. Non saranno accolti lavori fuori tema e quelli che, a giudizio insindacabile, si riterrà opportuno non esporre. Le opere degli artisti e le schede dovranno pervenire nei giorni di mercoledì 1 luglio e giovedì 2 luglio 2009 dalle ore 17 alle ore 19 alla sala d’arte Veruda di Palazzo Costanzi a Trieste. In mostra convergono ogni anno molteplici aspetti del linguaggio artistico contemporaneo, riuniti nella prestigiosa sede messa a disposizione, come anche per l’edizione 2007 e 2008, dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Trieste. L’articolata rassegna, cui inviano ogni anno i propri lavori numerosi artisti del capoluogo giuliano, del Friuli Venezia Giulia, di altre regioni italiane e di oltre confine, si propone di offrire un panorama a 360° dell’arte visiva ispirata al tema del paesaggio. Nel corso della mostra sono previste tre manifestazioni collaterali: un appuntamento dedicato al collezionismo, uno alla poesia e uno incentrato su un intellettuale di levatura nazionale, che sarà sottolineato da una performance di luce firmata dall’architetto Marianna Accerboni. .  
   
   
OMAGGIO ALLA CIVILTÀ DELL’AMERICA LATINA E DEI CARAIBI A BRESCIA - MUSEO DI SANTA GIULIA DAL 4 DICEMBRE 2009 AL 27 GIUGNO 2010 DUE MOSTRE CELEBRANO IL BICENTENARIO DELL’INDIPENDENZA DELL’AMERICA LATINA DAL DOMINIO COLONIALE  
 
 Milano, 29 giugno 2009 - 2010. Bicentenario dell’Indipendenza dell’America Latina dal dominio coloniale. Brescia omaggia questa ricorrenza con una doppia iniziativa espositiva nel nome dell’archeologia, dell’arte e della cultura. Dal 4 dicembre 2009 al 27 giugno 2010, al Museo di Santa Giulia, sono infatti in programma le due mostre Inca. Origine e misteri delle Civiltà dell’Oro e Plus Ultra. Oltre il Barocco. Segni d’identità nell’arte latinoamericana. Inca. Origine e misteri delle Civiltà dell’Oro, promossa dal Comune di Brescia, da Artematica, dalla Regione Lombardia, dalla Fondazione Brescia Musei, col patrocinio della Presidenza della Repubblica, del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, del Ministero dell’Istruzione e della Ricerca Scientifica, dell’Ambasciata del Perú, della Fondazione Civiltà Bresciana, della Fondazione Cab, presenterà 200 opere, tutte provenienti dai maggiori musei peruviani, quali il Museo Oro del Perú, il Museo Nacional Sicán, il Museo Nacional de Arqueología, Antropología e Historia del Perú, e altri ancora in grado di ripercorrere l’intera storia delle Civiltà dell’Oro. L’iniziativa è organizzata in stretta collaborazione col governo peruviano, che ha concesso, per questo appuntamento, tesori finora mai esposti al di fuori dei confini nazionali, e gode del sostegno delle istituzioni politiche peruviane sul territorio italiano. Il progetto è curato da Paloma Carcedo Muro de Mufarech, studiosa esperta d’arte precolombiana della Pontificia Universidad Católica del Perú di Lima, coadiuvata da un comitato scientifico composto da Walter Alva Alva, direttore del Museo Tumbas Reales de Sipán di Lambayeque, Antonio Aimi, professore di Letterature Ispanoamericane all’Università degli Studi di Milano, Andrés Alvarez Calderón Larco, direttore del Museo Larco di Lima, Carmen Arellano Hoffmann, direttore del Museo Nacional de Arqueología, Antropología e Historia del Perù, Claudio Cavatrunci, archeologo e Responsabile sezione “America”, Museo Nazionale Preistorico ed Etnografico “L. Pigorini” di Roma, Carlos G. Elera Arévalo, direttore del Museo Nacional Sicán di Lambayeque, Heidi King, ricercatrice al Metropolitan Museum of Art di New York, Francesca Morandini, conservatrice e archeologa dei Civici Musei di Arte e Storia di Brescia, Victoria Mujica Diez-canseco, direttrice del Museo Oro del Perú di Lima, Giuseppe Orefici, direttore Centro Studi e Ricerche Archeologiche Precolombiane di Brescia, Fernando Rosas Moscoso, docente Universidad Ricardo Palma e Pontificia Universidad Católica del Perú, Carlos Wester La Torre, direttore Museo Arqueológico Nacional Brüning di Lambayeque. Il percorso espositivo, articolato in sei sezioni - La Linea del Tempo, Le Tecniche di trasformazione del metallo, La Cosmovisione, I Costumi, I Rituali, Il Mondo Ultraterreno -, si articola lungo l’intera storia delle Civiltà dell’Oro, attraverso lo studio delle culture precolombiane meno note, sviluppatesi nel Perù dell’entroterra e costiero, a partire dall’Viii secolo a. C. Un viaggio attraverso gli aspetti inconsueti e meno conosciuti di questi popoli, con la ricostruzione dell’ambiente e del contesto socio-culturale originario. In mostra s’incontreranno le sagome dei sacerdoti con le vesti tipiche e verranno ricostruiti i rituali religiosi con le maschere funebri e una mummia, concessa in prestito in via del tutto eccezionale. Grazie alla maestosità e alla qualità tecnica dell’antica oreficeria precolombiana delle Ande centrali, il pubblico avrà un’occasione unica per scoprire come la spiritualità di un popolo, le sue credenze e i suoi riti, le tradizioni della vita terrena e ultraterrena, il suo modo di rappresentare il potere politico e religioso e soprattutto la sua unione con gli spiriti dell’aldilà dopo la morte, si siano forgiate attraverso il metallo. Plus Ultra. Oltre il Barocco. Segni d’identità nell’arte latinoamericana. , promossa dal Comune di Brescia, da Artematica, dalla Regione Lombardia, dalla Fondazione Brescia Musei, col patrocinio della Presidenza della Repubblica, del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, del Ministero dell’Istruzione e della Ricerca Scientifica, dell’Ambasciata del Perù, della Fondazione Civiltà Bresciana, della Fondazione Cab, si prefigge di riportare l’attenzione sull’America Latina e sulla sanguinosa lotta decennale (1810-1822) da essa sostenuta per l’affermazione della propria identità politica ed etnica. L’esposizione presenterà 150 capolavori del Barocco coloniale latino-americano, il movimento che conserva ancora chiaramente gli influssi dei modelli artistici europei. Le opere esposte provengono dai maggiori musei del Centro e Sud America - la Casa Museo Quinta de Bolívar e il Museo de Arte Colonial di Bogotà, Colombia, il Museu de Arte Sacra di Salvador Bahía, Brasile, il Museo Soumaya e il Museo de la Basílica de Guadalupe, Messico - e d’Europa - la Galleria Borghese di Roma, la Galleria degli Uffizi e il Museo degli Argenti di Firenze, il Museo de América di Madrid, il Museo delle Belle Arti di Budapest. Curata da Giorgio Antei, coadiuvato da un comitato scientifico composto da Alfonso de Maria y Campos, direttore generale dell’Instituto Nacional de Antropología e Historia del Messico, Silvia Athayde, direttrice del Museo de Arte da Bahia, László Baán, direttore generale del Museo delle Belle Arti di Budapest, Cecilia Genel, direttrice del Museo Nacional del Virreinato di Città del Messico, Fidel González Fernández, professore presso la Pontificia Università Urbaniana, Brenda Porra, coordinatrice nazionale musei, Città del Guatemala, Martha Reta, direttrice del Museo della Basilica di Guadalupe di Città del Messico, Rodrigo Rivero Lake, antiquario di Città del Messico, Constanza Toquica, direttrice del Museo de Arte Colonial e del Museo de Santa Clara di Bogotá, Plus Ultra ripercorrerà i passi che, nell’ambito dell’arte e della creatività, hanno portato all’attuale fisionomia culturale dei paesi che si estendono a sud del Rio Grande. Nel corso di quattro secoli l´influsso dei modelli europei sull´arte latino-americana si è andato attenuando. Tuttavia esso è ancora ben visibile nel barocco coloniale, il fenomeno artistico e spirituale più rappresentativo del non facile rapporto fra Nuovo e Vecchio Mondo. Infatti, in seno al barocco americano, accanto a inconfondibili impulsi espressivi indigeni e creoli, è chiaramente riconoscibile l´impronta spagnola. La mostra dedica ampio spazio all´arte intesa come “fabbrica d´identità”, in quanto proprio questa funzione “formativa” rappresenta la cifra più caratteristica dell´arte latino-americana. Il percorso espositivo è articolato in quattro sezioni - L’invenzione dell’America. Percorsi allegorici fra il Vecchio e il Nuovo Mondo; Le vergini contese. L’arte barocca come espressione di spiritualità e progetti nazionali; Rinascita indigena. L´eredità precolombiana, gli indios e la realtà creola; Immagini in corso. Visioni contemporanee. .  
   
   
MORGAN “ITALIAN SONGBOOK LIVE 09” IN ANTEPRIMA IL 16 LUGLIO ALL’ALPÀA DI VARALLO (VC) IL 17 LUGLIO DEBUTTA ALL’ARENA GIARDINO DI CREMONA LA TOURNEE’ CON LE SAGOME  
 
 Roma, 29 giugno 2009 - Giovedì il 16 luglio, Morgan e le Sagome saranno all’Alpàa di Varallo (Vc) per presentare in anteprima al pubblico l’ “Italian songbook live 09”, la tournée estiva prodotta da International Music (www. International-music. It – tel. 059 644688) che debutterà il 17 luglio all’Arena Giardino di Cremona nell’ambito del “Festival di Mezza Estate”. L’eclettico Marco Castoldi in arte Morgan, dismessi i panni del maestro/giurato di X Factor in tv, salirà sui palchi di numerose città italiane per presentare “Italian songbook vol. 1”, il suo ultimo lavoro discografico, pubblicato lo scorso 10 aprile su etichetta Sony Music, un omaggio alla musica leggera italiana degli anni Cinquanta e Sessanta, reinterpretata secondo la sua geniale personalità. Nei concerti sarà accompagnato dalla band “Le Sagome”: Sergio Carnevale (percussioni), Daniele “Megahertz” Dupuis (tastiere, sintetizzatori, basso, theremin), Enrico Gabrielli (fiati), Giovanni Ferrario (basso, chitarra), Marco Carusino (chitarra). Morgan e le Sagome presenteranno canzoni scritte da grandi autori quali Fabrizio De André, Sergio Endrigo, Domenico Modugno, Gino Paoli, Umberto Bindi, Piero Ciampi, tutti interpretati e arrangianti da Morgan in doppia versione italiana e inglese. Non mancheranno infine brani tratti dal repertorio di Marco Castoldi, per completare l’omaggio ai grandi cantautori italiani. Queste le prime date in calendario: 16 Luglio Varallo (Vc) Data 0 - Alpàa; 17 Luglio Cremona Arena Giardino; 18 Luglio Carpi (Mo) Festa Pd; 20 Luglio Roma Ippodromo Delle Capannelle - “Rock In Roma”; 21 Luglio Città di Castello (Pg) Piazza Capriotti; 24 Luglio Monforte D’alba (Cn) Auditorium Horszwoski; 26 Luglio Benevento Anfiteatro Romano; 28 Luglio Firenze Fortezza; 29 Luglio Parma Cortile Della Pilotta; 31 Luglio Roccella Jonica (Rc) Anfiteatro al Castello; 8 Agosto San Benedetto Del Tronto (Ap) Piazza Bice Piacentini; 10 Agosto Viareggio (Lu) Cittadella Del Carnevale; 11 Agosto Follonica (Gr) Teatro All’aperto Le Ferriere; 14 Agosto Gallipoli (Le) Parco Gondar. .