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Notiziario Marketpress di Venerdì 16 Ottobre 2009
MILANO: A PALAZZO REALE LA PIU’ GRANDE MOSTRA ITALIANA DEDICATA A EDWARD HOPPER  
 
“Una linea preferenziale e biglietti ridotti per le famiglie, visite gratuite animate per i bambini e apertura prolungata fino alle 22. 30 il sabato sera, serata dedicata in genere al cinema e al teatro”. Sono le novità annunciate dall’assessore alla Cultura Massimiliano Finazzer Flory in occasione della presentazione della mostra “Edward Hopper”, in programma a Palazzo Reale fino al 31 gennaio 2010. “Per la prima volta in Italia, Milano e Roma rendono omaggio all’intera carriera di Edward Hopper, il più popolare e noto artista americano del Xx secolo, con una rassegna antologica senza precedenti - spiega Finazzer Flory –. Un’esposizione che mette in mostra opere che si rapportano con l’eternità”. “Che ora è l’eternità? Che ora è? – si chiede Finazzer Flory – Un‘ora squisita. Questa mostra proietta queste due domande. E’ una mostra cinematografica in cui Hopper è regista e poeta e Milano ha bisogno di entrambe le dimensioni”. La mostra presenta oltre 160 opere, tra cui celebri capolavori come Summer Interior (1909), Pennsylvania Coal Town (1947), Morning Sun (1952), Second Story Sunlight (1960), A Woman in the Sun (1961) e diversi quadri mai esposti, come la bellissima Girlie Show (1941). Il percorso espositivo attraversa tutta la produzione di Hopper e tutte le tecniche di un artista considerato oggi un grande classico della pittura del Novecento. La mostra è promossa dal settore Cultura del Comune e dalla Fondazione Roma in collaborazione con il Whitney Museum of American Art di New York e la Fondation de l’Hermitage di Losanna. L’ideazione, l’organizzazione e il coordinamento dell’intero progetto sulle tre sedi è di Arthemisia Group. L’esposizione è aperta a Palazzo Reale dal 14 ottobre al 31 gennaio 2010 ed è sponsorizzata dal Gruppo Roche. Subito dopo la mostra si trasferirà nella capitale, al Museo della Fondazione Roma, dal 16 febbraio al 13 giugno 2010, e presso la Fondation de l’Hermitage di Losanna, dal 25 giugno al 17 ottobre. Per la tappa milanese il Comune ha promosso alcune iniziative rivolte alla famiglia. A partire dalla “family line”, una linea preferenziale per le famiglie che vedranno ridotti i tempi di attesa. I nuclei familiari, inoltre, potranno usufruire di un biglietto ridotto. Una famiglia di tre persone, per esempio, pagherà 19. 50 euro e lo sconto crescerà a seconda del numero di bambini presenti. Tutte le domeniche mattina, alle 10. 30, verranno organizzate visite animate gratuite per bambini. Apertura straordinaria il sabato sera, quando la mostra chiuderà alle 22. 30, mentre in pausa pranzo, dalle 13. 00 alle 14. 30, biglietto ridotto per tutti. Cinema e teatro saranno protagonisti degli eventi collegati alla mostra, con un ciclo di letture e una rassegna di film dedicati agli Stati Uniti proiettati al Cinema Gnomo (in allegato il programma). La Mostra: Sette Sezioni In Ordine Tematico E Cronologico La storia di Edward Hopper è indissolubilmente legata al Whitney Museum of American Art che ospitò varie mostre dell’artista, dalla prima nel 1920 al Whitney Studio Club a quelle memorabili nel museo, del 1960, 1964 e 1980. Dal 1968, grazie al lascito della vedova Josephine, il Whitney ospita tutta l’eredità dell’artista: oltre 3000 opere tra dipinti, disegni e incisioni. A cura di Carter Foster, conservatore del Whitney Museum che ha concesso per l’occasione il nucleo più consistente di opere, la rassegna, realizzata con il coordinamento scientifico di Carol Troyen, vanta tuttavia altri importanti prestiti dal Brooklyn Museum of Art di New York, dal Terra Foundation for American Art di Chicago e dal Columbus Museum of Art. Suddivisa in sette sezioni, seguendo un ordine tematico e cronologico, l’esposizione italiana ri¬percorre tutta la produzione di Hopper, dalla formazione accademica agli anni di studio a Parigi, fino al periodo “classico” e più noto degli anni ‘30, ‘40 e ’50, per concludere con le grandi e intense immagini degli ultimi anni. Il percorso prende in esame tutte le tecniche predilette dall’ar¬tista: l’olio, l’acquerello e l’incisione, con particolare attenzione all’affascinante rapporto che lega i disegni preparatori ai dipinti: un aspetto fondamentale della sua produzione fino ad ora ancora poco considerato nelle rassegne a lui dedicate. Le prime sezioni “Autoritratti”, “Formazione e prime opere. Hopper illustratore” e “Hopper a Parigi” illustrano un gruppo di promettenti autoritratti, le opere del periodo accademico e quindi gli schizzi inondati di luce e le opere del periodo parigino, come il dipinto Soir Bleu (1914). La sala dedicata a “La definizione dell’immagine: Hopper incisore”, con capolavori fra cui Night Shadows (1921) e Evening Wind (1921), mette in evidenza la sua tecnica elegante e quel “senso di incredibile poten¬zialità dell’esperienza quotidiana” che riscuote grande successo e che segna l’inizio di una felice carriera. Nella sezione titolata “L’elaborazione di Hopper: dal disegno alla tela”, che celebra la straordinaria mano di Hopper disegnatore e il suo metodo di lavoro, viene presentato un gruppo significativo di di¬segni preparatori per Morning Sun (1952) e per il precedente New York Movie (1939), nei cui bozzetti si può vedere chiaramente come prenda forma la figura femminile: all’inizio è quasi un ritratto della moglie Jo (sua unica modella) per poi giungere alla “maschera” del cinema - uno dei temi prediletti dall’artista - assorta nei suoi pensieri e bella come una diva. Questa sezione svela quanto il “realismo hopperiano” sia spesso il frutto di una sintesi di più immagini e situazioni colte in tempi e luoghi diversi e non una semplice riproduzione dal vero. In mostra eccezionalmente an¬che uno dei suoi i famosi taccuini, l’Artist’s Ledger Book Iii, che riempiva insieme alla moglie, dove si vedono abbozzati molti dei suoi dipinti a olio. Nelle sale dedicate a “L’erotismo di Hopper” la mostra riunisce invece alcune delle più significative immagini di donne in stati contemplativi, perlopiù nude o semi svestite, da sole e in interni, che insieme alle opere della sezione "L’essenza dell’artista. Tempo, luogo e memoria" illustrano al meglio la poetica dell’autore, il suo discreto realismo e soprattutto l’abilità nel rivelare la bellezza nei soggetti più comuni, usando spesso un taglio cinematografico, molto apprezzato dalla critica. Hopper è stato per lungo tempo associato a suggestive immagini di edifici urbani e alle persone che vi abitavano, ma più che i grattacieli – emblemi delle aspirazioni dell’età del jazz – egli preferiva le fatiscenti facciate rosse di negozi anonimi e i ponti meno conosciuti. Tra i suoi soggetti favoriti vi sono scorci di vita nei tranquilli appartamenti della middle class, spesso intravisti dietro le finestre da un treno in corsa, immagini di tavole calde, sale di cinema, divenute delle vere e proprie icone, come testimoniano alcuni celebri capolavori esposti: Cape Cod Sunset (1934), Second Story Sun¬light (1960) e A Woman in the Sun (1961). Hopper realizza anche notevoli acquerelli, durante le estati trascorse a Gloucester (Massachusetts), nel Maine, e a partire dal 1930, a Truro (Cape Cod). In mostra anche un importante apparato fotografico, biografico e storico, in cui viene riper¬corsa la storia americana dagli anni ’20 agli anni ’60 del Xx secolo: la grande crisi, il sogno dei Kennedy, il boom economico. Un’occasione per capire meglio anche la nuova crisi di oggi e l’America di Barack Obama. Installazione Friday, 29th August 1952, 6 A. M. , New York La mostra di Edward Hopper vuole guardare alle persone come “soggetti attivi”, piuttosto che come “consumatori”, al fine di creare un evento che sia prima di tutto un’esperienza unica e coinvolgente per il visitatore. Con questo intento, la mostra ospita eccezionalmente e per la prima volta in Italia un’installazione interattiva e multimediale di Gustav Deutsch, noto film-maker e video artista austriaco (Vienna 1952), autore di innumerevoli film, video e performance in tutto il mondo. Voluta da Arthemisia, in accordo con Palazzo Reale di Milano, l’installazione dal titolo "Friday, 29 August 1952, 6 a. M. , New York" farà entrare fisicamente i visitatori nel mondo di Hopper grazie alla ricostruzione della scenografia raffigurata nel dipinto Morning sun (1952). I visitatori potranno diventare i protagonisti del dipinto, entrando sul “set” e muovendosi a piacimento come attori di brevi rappresentazioni, filmate da una telecamera e proiettate su uno schermo. Percorsi didattici Francesca Valan ha allestito un interessante percorso didattico rivolto ai bambini e ai ragazzi (5-14 anni) in visita alla mostra. Per chi vorrà seguire le tappe del processo creativo di Hopper, sarà a disposizione all’ingresso un bellissimo taccuino che riproduce in scala quello utilizzato dall’artista, con tutte le indicazioni per avventurarsi nel suo mondo. I più piccoli (2-5 anni) accompagnati dai genitori potranno invece cimentarsi in una divertente caccia al tesoro seguendo le indicazioni su alcune speciali cartoline. Nel catalogo, edito da Skira, i saggi di Carter Foster, Carol Troyen, Sasha Nicholas, Goffredo Fofi, Demetrio Paparoni, Luigi Sampietro.  
   
   
MILANO: I SEGRETI DI LEONARDO E DEL CANTIERE DEL DUOMO SI SVELANO AL MUSEO DELLA SCIENZA  
 
L’intenso legame del genio di Vinci con la città di Milano e il suo simbolo più riconosciuto, il Duomo è stato presentato il 16 ottobre alla stampa grazie al progetto “Leonardo e il cantiere del Duomo di Milano” realizzato dall’Associazione Iris, Insegnamento e Ricerca Interdisciplinare di Storia e dal Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia, in collaborazione con la Veneranda Fabbrica del Duomo di Milano, con il sostegno di Fondazione Cariplo, con il contributo del Comune di Milano - Assessorato Sport e Tempo libero e Assessorato al Turismo, Marketing Territoriale, Identità e con il patrocinio dell’Ufficio scolastico regionale per la Lombardia, per di far conoscere al pubblico milanese le circostanze in cui si sviluppò il cantiere della Fabbrica del Duomo. L’iniziativa, presentata presso il Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia, indaga attraverso un approccio multimediale, un percorso di laboratorio e un’animazione teatrale che raccontano in maniera inedita le vicende della costruzione della Cattedrale cittadina e il ruolo che Leonardo ebbe nell’impresa. “Progetti come questo – commenta l’Assessore al Turismo, Marketing Territoriale, Identità Massimiliano Orsatti – che indagano l’intenso rapporto tra Leonardo e il più significativo dei monumenti della città, il Duomo, confermano ancora una volta come sia inscindibile il legame di Milano con il genio di Vinci. Il milanese Leonardo – prosegue Orsatti - con la sua arte e capacità di innovazione, unite alla straordinaria architettura del Duomo, diventano così la sintesi migliore dell’identità e dell’immagine della città anche in vista di Expo 2015. Si tratta di un’iniziativa didattica – conclude Orsatti - che grazie a un innovativo approccio multidisciplinare si rivolge sia agli adulti sia ai ragazzi, aiutandoli a conoscere meglio l´affascinante storia della città e del suo territorio”. “Il progetto Leonardo e il cantiere del Duomo di Milano - sottolinea il direttore generale del Museo Fiorenzo Galli - segna un’opportunità significativa per il Museo: quella di raccontare una storia importante per l’identità di Milano, come quella del suo Duomo, andando oltre le proprie collezioni. Il ruolo che Leonardo da Vinci ha avuto nella vicenda del Cantiere ci ha dato un’importante occasione per ribadire quanto oggi, più che mai, non si possa raccontare la vita e l’opera di Leonardo da Vinci senza tenere conto del contesto che lo ha circondato". “La sfida di questo progetto – ha continuato Galli - è stata quella di presentare, con una modalità inedita, una vicenda storica sconosciuta a molti. La metodologia dell’educazione informale che caratterizza l’offerta del Museo è stata un elemento determinante per raggiungere questo obiettivo”. Tale proposta si inserisce nel panorama più ampio del nuovo progetto museologico di allestimento della "Galleria Leonardo" che il Museo realizzerà nei prossimi anni, progetto questo che consentirà ai visitatori di Expo 2015 di conoscere - con una modalità del tutto innovativa - l´importante contribuito che il genio di Vinci diede alla costruzione del Duomo di Milano. Il Museo della Scienza e della Tecnologia ha anche allestito sul suo sito Internet un´area specifica dedicata al progetto su cui è possibile "navigare nella storia" (http://www. Museoscienza. Org/leonardoduomo/).  
   
   
TEODONE: UN POMERIGGIO IN MUSICA AL MUSEO DEGLI USI E COSTUMI  
 
Domenica 18 ottobre è la volta dei “Kaseralmsänger- und Musikanten”, che allieteranno i visitatori con le loro melodie alpine. Motivo in più per trascorrere una piacevole giornata al Museo degli usi e costumi di Teodone dove è ancora visitabile la mostra sulle immagini votive ai tempi delle lotte di liberazione tirolesi. Da aprile il Museo provinciale degli usi e costumi di Teodone dedica ogni terza domenica del mese alla musica popolare tirolese. La rassegna è organizzata in collaborazione con la sezione della Val Pusteria del Circolo di musica popolare dell´Alto Adige. Protagonista dell’ultimo concerto di quest’anno è il quartetto “Kaseralmsänger- und Musikanten”, che domenica 18 ottobre, a partire dalle ore 15, si esibirà nell’areale del museo proponendo il proprio repertorio di melodie e canti alpini. Il concerto è incluso nel biglietto di ingresso al museo. Il Museo provinciale degli usi e costumi si trova a Teodone, presso Brunico (Bz); in via Duca Diet 24. Il museo è aperto al pubblico dal martedì al sabato dalle ore 9. 30 alle 17. 30 e la domenica ed i festivi dalle ore 14 alle 18. Il giorno di riposo è il lunedì. Fino al 31 ottobre al Museo degli usi e costumi è ancora accessibile al pubblico la mostra temporanea “Necessità e miseria, aiuto e riconoscenza”, dedicata alle immagini votive dell’antico Tirolo ai tempi delle sollevazioni antinapoleoniche di inizio ‘800. L’esposizione è del tutto originale, in quanto fornisce un quadro di quel periodo così turbolento attraverso la rappresentazione di angosce e speranze della gente comune. Ulteriori informazioni sono disponibili sul sito www. Museiprovinciali. It o al numero 0474 552087. .  
   
   
WEEKEND D’AUTUNNO IN VILLA MAZZOTTI ALLA SCOPERTA DEI TESORI DEI MICROEDITORI. VII RASSEGNA DELLA MICROEDITORIA ITALIANA, DAL 13 AL 15 NOVEMBRE 2009 - CHIARI (BS). DIBATTITI, PRESENTAZIONI DI LIBRI, AUDIOBOOK E UN´INTERVISTA ESCLUSIVA A FERLINGHETTI  
 
Presentazioni, incontri, dibattiti, interviste e iniziative culturali con personaggi di rilevo. Questi gli ingredienti della Vii edizione della Rassegna della Microeditoria Italiana in programma a Chiari dal 13 al 15 novembre. Una tre giorni che unisce editori, e autori, ma anche opinionisti e appassionati del “pianeta libro” per un weekend all’insegna della cultura, ma anche dello svago e della buona cucina. La Rassegna si svolge infatti nella particolare cornice di Villa Mazzotti, splendido edificio in stile Liberty dei primi del 1900, che conserva ancora la struttura originaria ed è attorniato da un grande parco, incantevole nei pomeriggi autunnali. A 4 km dalla Villa, inoltre, si possono gustare i tradizionali “tortelli al bagoss” o il buonissimo “risotto mantecato al taleggio” preparati dalla Trattoria San Vitale. Consigliati a chi invece preferisce alloggiare con tutti i comfort ai piedi del Montorfano e sul limitare della Franciacorta l’Hotel Touring di Coccaglio (Bs) e l’Osteria La Villetta di Palazzoloo sull’Oglio che, oltre a proporre una cucina tradizionale bresciana di alta qualità, offre una location esclusiva dove l’arredamento di design moderno e ricercato si fonde con le opere di arte contemporanea. La Rassegna della Microeditoria Italiana è una mostra mercato, aperta durante tutti i tre giorni dell’evento con i seguenti orari: venerdì 13 novembre dalle 17. 30 alle 22. 00, sabato 14 dalle 10. 00 alle 22. 00 e domenica 15 novembre dalle 10. 00 alle 20. 00 .  
   
   
“GRANDI FOGLIE BLU” DI CARLO FONTANA ALLA SERRA DI VILLA REVOLTELLA DI TRIESTE A CURA DI ROBERTO VIDALI E GARY LEE DOVE - 21 OTTOBRE / 8 NOVEMBRE 2009  
 
Nature morte dai cromatismi accesi sono le protagoniste assolute dell’esposizione intitolata Grandi foglie blu, che si inaugura a Trieste, alla Serra di Villa Revoltella, mercoledì 21 ottobre alle ore 18. 00, e che vede proposte una quarantina di opere del pittore Carlo Fontana. Organizzata dall’Associazione Juliet in collaborazione con l’Assessorato alla Cultura del Comune di Trieste, l’esposizione è curata da Roberto Vidali e Gary Lee Dove e presenta un insieme di tele dipinte ad acrilico ed una installazione a pavimento contenenti soggetti e motivi che rinviano alla città di Trieste.  
   
   
LOMBARDIA ARTE&SALUTE - VIVERE· SOGNARE· STAR BENE - ESPOSIZIONE COLLETTIVA ITINERANTE PROMOSSA DAL CIRCOLO DEGLI ARTISTI DI VARESE IN COLLABORAZIONE CON LA REGIONE LOMBARDIA - ASSESSORATO ALLA SANITÀ A CURA DI FABRIZIA BUZIO NEGRI  
 
Sedi espositive: Ospedale Niguarda Ca’ Granda di Milano, Azienda Ospedaliera della Provincia di Lodi, Azienda Ospedaliera Sant’anna di Como, Azienda Ospedaliera Ospedale di Circolo e Fondazione Macchi di Varese. “L’organizzazione di una prestigiosa esposizione collettiva itinerante delle opere di artisti appartenenti al Circolo degli Artisti di Varese - che si confrontano e si esprimono sul tema del contributo che l’arte, e la conseguente contemplazione del bello, possono dare al benessere psicofisico delle persone malate - risponde ad un’indicazione non ancora iscritta nei protocolli di cura, ma ampiamente condivisa dalla comunità medico-scientifica. ” Così scrive nel catalogo della mostra il dott. Luciano Bresciani, Assessore alla Salute della Regione Lombardia. E il critico d’arte Fabrizia Buzio Negri, curatore degli eventi, ribadisce, sempre nelle pagine del catalogo che riporta le immagini di tutte le opere in esposizione: “Oggi l’arte intende diventare appropriazione da parte di un numero sempre maggiore di persone, conquistando una visione globale e disseminando nel quotidiano segnali della propria presenza. Nel progetto “Lombardia Arte & Salute”, con opere d´arte esposte negli ospedali, “Vivere - Sognare - Star bene” è il sottotitolo con cui ho inteso offrire una speranza di vita, di riacquisizione di salute. ” Ecco, dunque, avviarsi un percorso di integrazione dell’arte negli spazi ospedalieri. Il Circolo degli Artisti di Varese, glorioso sodalizio di artisti affermati, con l’apporto costruttivo di giovani emergenti (un prossimo “compleanno” d’eccezione nel 2010 con i novant’anni dalla fondazione), ha sempre attivato esposizioni d’arte in luoghi prestigiosi - gallerie, musei, antichi palazzi, chiese e battisteri - ma anche in situazioni non proprio istituzionali. E oggi la delocalizzazione è ampiamente in atto. Quattro importanti Aziende Ospedaliere della Lombardia (a partire dall’Ospedale Niguarda Ca´ Granda di Milano, per poi passare all’Azienda Ospedaliera della Provincia di Lodi, all’Azienda Ospedaliera Sant’anna di Como e in chiusura all’Azienda Ospedaliera Ospedale di Circolo e Fondazione Macchi di Varese) diventano sedi espositive di questa rilevante rassegna d’arte, con cinquantatre opere, tra pittura, scultura, fotografia, grafica, realizzate da altrettanti artisti tra i più noti di un vasto territorio, tutti appartenenti alla storica Associazione, arricchitasi di recente grazie all’immissione di un nutrito gruppo di giovani emergenti, con forti riscontri a livello nazionale ed estero, artisti che si confrontano ed esprimono sul tema comune “Arte&salute”. Conclude il curatore in catalogo: “Anche nella contenuta misura di 50x50 cm e con la piccola scultura, per via del format necessario per facilitare la mostra itinerante in più sedi ospedaliere, si comprende come l’arte contemporanea sia un fenomeno estremamente articolato, in costante trasformazione, innestata su una sperimentazione che assume un ruolo di rilievo concettualmente e operativamente nell’ambito del terzo millennio e che riposiziona l’arte all’interno della realtà e della vita. La condizione storica è travolgentemente mutata. Non si può parlare di arte senza considerare il divenire dell’opera (work in progress), nella decisività dei materiali e delle tecniche. Ma risulta sempre fondamentale il coinvolgimento plurisensoriale dello spettatore. ” Info: www. Circolodegliartistivarese. It - tel. 335 5443223 .  
   
   
MILANO, PALAZZO REALE: SHUNGA, ARTE ED EROS NEL GIAPPONE DEL PERIODO EDO  
 
Dopo il grande successo di “Samurai”, Palazzo Reale e la Fondazione Antonio Mazzotta affrontano nuovamente un’epoca d’oro della storia giapponese, il periodo Edo (1603-1867), presentando la più grande esposizione mai realizzata dedicata alle stampe giapponesi di soggetto erotico, gli Shunga, insieme con una selezione di preziosi Kimono e una altrettanto significativa scelta di antiche pitture di soggetto erotico, che permetteranno di contestualizzare ampliamente il tema in mostra. La mostra, promossa dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Milano, è il risultato di una lungo lavoro condotto dal Museo delle Culture di Lugano, che ha ideato l’esposizione e coordinato la ricerca scientifica. La sua realizzazione è il frutto di una grande collaborazione tra il capoluogo lombardo e la città svizzera, dove la mostra si sposterà nell’autunno del 2010 e rientra nel programma “Milano-mondo”, mirato a focalizzare le dimensioni internazionali della città e ad elaborare e proporre linee concrete di azione per la sua crescita nel panorama artistico globale in previsione di Expo 2015. Gli Shunga, termine giapponese che letteralmente significa «immagini della primavera», sono opere a soggetto erotico considerate tra le più significative espressioni della corrente artistica dell’ukiyo-e. Create con la tecnica della stampa xilografica (dal 1791 anche policroma), esse raggiunsero la loro massima fioritura nel periodo dello shogunato dei Tokugawa, tra il 1603 e il 1867. Gli Shunga esprimono i valori del nuovo ceto borghese delle grandi città - composto da mercanti, artigiani e artisti, escluso dal potere politico, ma economicamente fiorente - con il quale si affermò in quegli anni una concezione edonistica dell’esistenza, in contrasto con la rigida morale neoconfuciana, sostenuta dalla classe guerriera dei Samurai che reggeva il governo centrale del Giappone. Questi cittadini offrivano un esempio di vita raffinata, ostentando il lusso, organizzando feste, frequentando i teatri e le case di piacere: così il termine ukiyo-e, che designava l’arte ispirata a tale genere di vita, diventa sinonimo di “moderno”, alla moda, esprimendo una sorta di filosofia incentrata sul gusto di un’esistenza piacevole e, per quanto possibile, appagante dei desideri personali. Superando i divieti e gli ostacoli del potere politico, gli Shunga si affermarono come componente fondamentale della produzione dei più importanti artisti del tempo come Harunobu, Koryusai, Kiyonaga, Utamaro e Hokusai. Furono molto apprezzati sia come stampe a se stanti, pubblicate generalmente in album di 12 fogli e destinate a un pubblico di amatori d’arte, sia come illustrazioni per libri erotici fruiti soprattutto attraverso le librerie ambulanti a prestito. Questi libri Shunga inoltre erano destinati all’educazione delle cortigiane e delle fanciulle che andavano spose, come utile vademecum per l´avviamento alla vita sessuale, oppure inseriti nei bauli dei guerrieri, per il loro potere di preservare dalla distruzione e di condurre alla vittoria. Gli Shunga furono espressione di un’ideologia che fece da contraltare visivo a una produzione letteraria piena di sensualità che si affermò con i cosiddetti “romanzi del mondo fluttuante”, fra i quali ricordiamo le opere dei celebri scrittori come Ihara Saikaku e Ejima Kiseki. Collezionate segretamente in Europa, a partire dalla seconda metà dell’Ottocento, dopo che il Giappone fu costretto ad aprire le sue isole alle navi straniere e agli scambi commerciali col mondo occidentale, esse furono motivo di ispirazione diretta di letterati e artisti della levatura di Zola, di Van Gogh, di Toulouse-lautrec e di Klimt, e influirono in modo significativo sulla riflessione artistica nell´ambito dell´Orientalismo della fine del Xix e dell´inizio del Xx secolo. Considerati per molto tempo immagini di carattere pornografico, nonostante il loro altissimo valore artistico, gli Shunga sono stati da più di venti anni rivalutati sia come espressione «alta» della cultura giapponese e specchio raffinato dei costumi del loro tempo, sia come uno dei vertici assoluti dell´espressione dell´eros nell´arte. Il percorso espositivo - L´esposizione, a cura del Museo delle Culture, è allestita nelle sale degli appartementi storici di Palazzo Reale e si articola in quattro sezioni di carattere, al contempo, tematico e cronologico. In Giappone, le prime rappresentazioni di scene erotiche furono di carattere pittorico e risalgono all´epoca Kamakura (1185-1333). Si trattava per lo più di rotoli orizzontali di soggetto umoristico o di pitture destinate a decorare i pannelli scorrevoli (fusuma) che permettevano di dividere le stanze delle case di piacere. Durante il Xvii secolo, dal rotolo di carattere narrativo si passò a singoli fogli dipinti, raccolti generalmente in album che componevano un assortimento di dodici diverse posizioni amorose, una per ogni mese dell´anno. Per quanto riguarda l´evoluzione del genere shunga, il percorso espositivo suggerisce quattro fasi: nella prima sezione (Sale 2 e 9) sono presentate le opere che vanno dalla prima metà del Seicento al 1760, che mostrano gli esordi tecnici e stilistici del genere e manifestano una fresca curiosità narrativa; nella seconda sezione (Sale 3-6), che riguarda il trentennio 1760-1790, l´accento è posto su alcuni artisti, come Koryusai, Kiyonaga e Shunchō, che furono capaci di declinare, in modo originale, e con un linguaggio ricco di citazioni letterarie, l´ideale femminile del loro tempo. Si tratta di opere delicate, dai colori tenui e dai tratti finissimi, in cui le cortigiane trascendono i loro ruoli, per elevarsi a icone muliebri che, per l´ovale dei loro volti, ricordano le bambole di porcellana; nella terza sezione (Sale 7 e 8) vi sono alcuni pregevoli risultati formali del sotteso studio psicologico dell´amore che ritroviamo nelle opere di Utamaro e dei suoi contemporanei che operarono nell´arco temporale che va dal 1790 al 1820. Sono opere di grande intelligenza formale, di ricerca del doppio senso e, a volte, di grande arditezza concettuale, opere dalle forme piene, corporee, in cui i segni distintivi della realtà, lungi dal sublimarsi, sono acutamente analizzati e interpretati; nella sezione conclusiva (Sale 10-11), che propone opere che vanno dal 1820 all´inizio del Xx secolo, è affrontato il tema dell´amore affettuoso e provocante, che talvolta diventa passione e furore. Nelle opere di artisti come Hokusai, Kunisada e Kuniyoshi, interagiscono linee nervose e concitate che eccitano vivaci campiture cromatiche, inquadrando figure e scene di un erotismo aggressivo che precorre esteticamente i tratti decadenti della cultura giapponese dell´epoca Meiji (1868-1912). Il percorso espositivo sarà costellato dalla presenza di kimono di squisita fattura, datati dal periodo Meiji (1868) al periodo Taisho (1960), provenienti dalla collezione romana “Antichi Kimono”. La presenza di questi abiti ci ricorda come la massima espressione dell’erotismo giapponese non sia costituita dal corpo nudo, bensì dalla nudità che trapela attraverso il rivestimento dell’abito. Le opere - L´esposizione si compone di circa 100 opere, 30 libri originali e 10 preziosissimi Kimono. Le opere provengono dal Museo delle Culture della Città di Lugano e da collezionisti privati svizzeri e italiani. La rassegna presenta l’evoluzione degli Shunga dal loro momento formativo, che affonda le sue radici nella pittura di soggetto erotico, fino all’influenza che ebbero nell’arte realista del periodo Meiji di cui è la più alta espressione l’opera di Hashiguchi Goyo (1880-1921). In mostra vi sono opere di tutti gli artisti più noti del genere shunga Harunobu, Koryusai, Kiyonaga, Utamaro, Hokusai e Schuncho. Si tratta della più grande esposizione mai realizzata dedicata al genere degli shunga. Maggiore anche della celebre esposizione curata da Marco Fagioli a Bruxelles nel 1989. La rassegna milanese inoltre si distingue per la forte interazione tra stampe, pitture e libri, questi ultimi di particolare rarità in quanto molto spesso smembrati per ricavarne singole tavole. I kimono, posizionati accanto alle immagini erotiche, forniscono un prezioso contesto esteticamente sontuoso e utile ad approfondire le consuetudini di vita delle cortigiane o delle spose. Attività e approfondimenti - Sulla scia del successo ottenuto dagli eventi collaterali di “Samurai”, e dalla parallela mostra sul web, anche questa iniziativa prevede un sito interattivo dedicato, nonché conferenze, incontri di approfondimento e una rassegna cinematografica al Cinema Gnomo di Milano. Informazioni www. Mostrashunga. It, www. Comune. Milano. It/palazzoreale, www. Mazzotta. It Il catalogo - L´esposizione è accompagnata da un catalogo curato da Marco Fagioli e Günther Giovannoni edito da Mazzotta, che contiene quattro saggi introduttivi e la riproduzione a colori di tutte le opere in mostra, corredate da scheda critica. I saggi affrontano il tema della pittura erotica, inquadrandone le sue motivazioni etiche ed estetiche e i necessari riferimenti alla storia e alla cultura del Giappone. Le schede critiche illustrano in maniera sintetica ed esaustiva i principali significati e i valori delle opere esposte, da un punto di vista tecnico come storico-critico, tematico e antropologico. Gli autori dei saggi sono Francesco Paolo Campione (Gli shunga fra anticonformismo ed eros), Marco Fagioli (Shunga: immagini erotiche del Giappone), Bonaventura Ruperti (Il gioco delle parole. Immagini, sensualità e umorismo nelle stampe dell´ukiyo-e), Marcello Ceccherini ed Enrico Giannini (Le tecniche, gli artigiani, i prodotti). Le schede critiche sono di Günther Giovannoni. Il volume si conclude con le Biografie degli artisti in mostra e un Glossario dei termini giapponesi, entrambi a cura di Adriana Mazza .  
   
   
VISITA GUIDATA AL RADAR METEOROLOGICO SUL MACAION  
 
Il Servizio meteorologico provinciale invita tutti gli interessati sabato 17 ottobre ad una escursione con successiva visita al radar di Monte Macaion (1860 m), sopra Appiano. Il percorso ha una durata di circa 2 ore, con un dislivello di 400 metri. Il pranzo è al sacco, iscrizioni entro mercoledì 14. Sabato 17 ottobre l´Ufficio Idrografico provinciale propone ai cittadini interessati una visita guidata al radar meteorolgico di Monte Macaion nel Comune di Fondo in val di Non). L’iniziativa, aperta a tutti, ma il numero dei partecipanti è limitato a 50; per ragioni organizzative l’iscrizione è obbligatoria entro mercoledì 14, con preghiera di indicare il numero dei partecipanti. I tecnici illustreranno il funzionamento del radar e le particolari applicazioni in ambito meteorologico. Pranzo in quota. Il ritrovo è fissato alle 9 alla malga di Fondo o alle 11 direttamente al radar. Le visite sono in programma alle 11 in lingua tedesca e alle 11. 15 in lingua italiana. Iscrizione ed ulteriori informazioni: per e-mail a hydro@provincia. Bz. It o telefonicamente allo 0471-414741. In caso di pioggia la manifestazione è annullata. Si prega di controllare le indicazione e/o variazioni sul sito Internet www. Provincia. Bz. It/meteo.  
   
   
ASOLO (TV): LA CREATIVITÀ PER TRASFORMARE INUTILI RIFIUTI IN OGGETTI PREZIOSI - DAL 23 AL 25 OTTOBRE 2009 – SECONDA EDIZIONE  
 
Dal 23 al 25 ottobre l’Asolo Recycled Art Festival immerge nel riuso creativo di tutto ciò che ogni giorno viene rifiutato. L’idea di fondo è semplice ma esplosiva: un oggetto già utilizzato una volta, può essere utilizzato ancora, ed aprire a mille mondi possibili. Plastica, gomma, legno e carta, manipolati con altri materiali (di scarto), combinati e contaminati in soluzioni inedite, alleggeriscono i sacchetti della spazzatura e diventano materia (prima) per nuove opere d’arte. Asolo diventa un laboratorio, un atelier dove posare per un capo d’alta moda fatto su misura, un giardino fiorito con animali, ma anche una galleria per sculture e installazioni futuriste. Tutto assolutamente riciclato. Sono sedici gli artisti provenienti dal Veneto ma anche da diverse regioni d’Italia e dall’estero, che per tre giorni saranno al lavoro tra le vie e le piazze del centro storico, impegnati a dare forma alle loro creazioni. A tu per tu con pittori e scultori, architetti e designer, il pubblico e i cittadini potranno imparare a fondere metalli come lo stagno per trasformarli in oggetti d’arte, scoprire che le posate sono dotate di una personalità eccentrica, per arrivare a creare veri e propri complementi d’arredo. Giovanni Scafuro, Oreste Sabadin, Margherita Bianca, Silvia Bragagnolo, Andrew Dwyer, Irene Sarzì Amadè, Marillina Fortuna, Walter Davanzo, Gianfrancesco De Falco, Robert Worley, Milo Bianca, Claudia Alpago Novello, Studio Ricrea 13, Giuliano Pagot e Pietro Callegari fanno del riciclo la base della propria esperienza artistica e compongono ad Asolo un programma denso di incontri, laboratori per i più piccoli, performance e spettacolo. Giunto alla sua seconda edizione, l’Asolo Recycled Art Festival è ideato da Chiara Zizola, asolana, da diversi anni impegnata in progetti di rigenerazione urbana sia in Italia che all’estero, in collaborazione con gli artisti inglesi Robert Worley e Andrew Dwyer, che daranno prova della loro abilità creativa anche durante la rassegna. Si inizia venerdì 23 ottobre con i laboratori di riciclo creativo per i bambini delle scuole elementari: sulla scia del successo ottenuto lo scorso anno, il festival contribuisce a sensibilizzare ed educare ad un consumo critico e consapevole. Ma l’inaugurazione ufficiale della seconda edizione dell’Asolo Art Recycled Festival è alle 18. 30 in Sala della Ragione per poi trasferirsi direttamente al Teatro Duse. La compagnia torinese Art. O’ impegnata nella ricerca teatrale per la valorizzazione del patrimonio culturale e ambientale, mette per la prima volta in scena Una storia a pennello-Azione Prima, spettacolo liberamente ispirato alle opere e all’arte di strada dell’artista americano Keith Haring. Mentre durante tutta la giornata di sabato 24 gli artisti saranno al lavoro, parte alle ore 16. 00 (e prosegue domenica) la performance della stilista Irene Sarzì Amadè che coinvolge il pubblico nell’ideazione di abiti su misura avvalendosi di materiali della contemporaneità per vestire le persone in modo originale e imprevedibile. Nel laboratorio teatrale Nuvole di carta, condotto dagli stessi artisti della Compagnia Art. O’, bambini e adulti saranno al lavoro tra carte cinesi e materiali di recupero (ore 15-17). Il Festival si conclude domenica 25 ottobre quando gli artisti porteranno a compimento i propri lavori e i bambini sfileranno lungo le strade del centro storico per esibire le loro opere, accompagnati da percussioni realizzate riciclando. Il progetto offre una prospettiva nuova nel rapporto con gli innumerevoli oggetti che quotidianamente definiamo come inutili. La riduzione dello spreco può passare anche attraverso l’arte e il riciclaggio creativo, in un’idea patrocinata dal Comune di Asolo e dalla Provincia di Treviso, sostenuto da Il Gufo, Cna, Ina Assitalia, Tipografia Asolana, Rtve, Albergo al Sole .  
   
   
MONZA: MOSTRA ANI 80 AL - SERRONE DELLA VILLA REALE (VIALE BRIANZA, 2)  
 
Dal 17 ottobre 2009 al 14 febbraio 2010, una mostra ripercorrerà uno dei decenni più controversi e importanti del Xx secolo dal punto di vista artistico. Il Serrone della Villa Reale e l’Arengario di Monza, ospiteranno Gli Anni 80. Il trionfo della pittura. Da Schifano a Basquiat un’esposizione che, attraverso 100 opere, esplorerà quegli anni che portarono a un radicale mutamento nel concetto di ‘Arte’, con la cosiddetta “fine delle avanguardie”, con la riscoperta della pittura, e con il cambiamento dell’intero sistema artistico. Curata da Marco Meneguzzo, promossa dal Comune di Monza, col patrocinio e il contributo della Regione Lombardia e della Provincia di Monza e Brianza, l’iniziativa presenterà i lavori, dei suoi più importanti protagonisti italiani e internazionali, da Schifano a Ontani, da Schnabel ad Haring, da Paladino a Lupertz, da Barcelò a Basquiat, da Disler a Chia, a molti altri ancora .  
   
   
AOSTA: PROSEGUONO GLI APPUNTAMENTI DELL’INIZIATIVA CULTURALE “UN INVERNO AL MUSEO”  
 
L’assessorato istruzione e cultura presenta la seconda serie di appuntamenti dell’evento Un Inverno Al Museo, iniziativa culturale dedicata alla riscoperta del patrimonio archeologico urbano. Le collezioni del Museo Archeologico Regionale della città di Aosta costituiranno lo spunto per una piacevole visita guidata a tema che si svolgerà ogni domenica pomeriggio di metà mese nella stagione autunnale. Il primo appuntamento, dal titolo Topografia di Aosta Romana, si terrà domenica prossima, 18 ottobre, con partenza dal Museo Archeologico Regionale alle ore 14. 30. Il plastico di Augusta Prætoria permetterà di evocare l’assetto della città in epoca romana e le sue principali caratteristiche. Seguirà una suggestiva “passeggiata topografica”, che nel corso del pomeriggio permetterà all’affascinante intreccio della storia della città di svelarsi attraverso ciò che è stato, ciò che in seguito è venuto e quanto oggi è visibile. Gli appuntamenti proseguiranno domenica 15 novembre, sempre alle ore 14. 30, con il Pomeriggio in Villa: i reperti del Museo inerenti la Villa Romana della Consolata introdurranno l’illustrazione degli scavi di questa significativa residenza romana ai piedi delle Alpi. A conclusione del ciclo annuale di visite guidate, domenica 13 dicembre, sempre alle ore 14. 30, si terrà Un inverno al Museo: l’epilogo, un affresco riepilogativo sugli spunti forniti dalle collezioni del Museo Archeologico Regionale nel corso dei vari itinerari. La visita è gratuita ed è richiesta la prenotazione al numero telefonico 347. 2583284 (attivo ogni giorno dalle ore 16 alle ore 21) oppure all’indirizzo e-mail invernoalmuseo@tele2. It. Al raggiungimento del numero massimo di iscrizioni saranno attivate visite supplementari in mattinata. Per ulteriori informazioni: Assessorato Istruzione e Cultura Direzione restauro e valorizzazione: tel. 0165. 275905 www. Regione. Vda. It/cultura .  
   
   
TRENTO: PROROGATA LA MOSTRA "EGITTO MAI VISTO" FINO AL 10/01/2010  
 
“Egitto Mai Visto” Superati I 100Mila Visitatori: La Mostra Sara’ Prorogata Fino Al 10 Gennaio 2010. Continua a riscuotere grande successo la mostra evento dell’anno al Buonconsiglio. Premiato oggi il visitatore numero 100mila. La rassegna sarà prorogata fino a domenica 10 gennaio 2010. Si chiama Giampiero Gazzaroli, pensionato di Roncone, il visitatore che lo scorso 12 ottobre ha superato la soglia dei 100mila alla mostra al Castello del Buonconsiglio di Trento. Accompagnato dalla figlia Piera, è stato accolto e premiato dall’assessore Franco Panizza e dal direttore del museo Franco Marzatico con una copia del catalogo della mostra, un omaggio delle cantine Rotari e alcuni prodotti offerti dal Consorzio Artigianato Artistico del Trentino oltre naturalmente all’ingresso gratuito. Nelle ultime settimane la coda per visitare il castello e la mostra è pressoché costante dalla mattina fino al tardo pomeriggio. La media giornaliera è 848 presenze, dato che colloca la mostra tra le rassegne più visitate in Italia. Guardando la classifica delle mostre allestite negli ultimi vent’anni questa dedicata all’Egitto si classificherà molto probabilmente al primo posto assoluto battendo il record di sempre detenuto dalla grande mostra degli “Ori delle alpi” del 1997 che vide la presenza di 113. 786 persone. Visto il grande successo, nelle giornate di sabato e domenica si sono registrati oltre 4500 ingressi, si è deciso di prorogare la mostra fino a domenica 10 gennaio, coprendo in questo modo il periodo natalizio e permettendo di soddisfare le numerosissime richieste delle scuole regionali e non solo. Dall’8 novembre entrerà in vigore l’ orario invernale 9. 30 – 17. 00. Museo Castello del Buonconsiglio, Via B. Clesio, 5, 38100, Trento, tel. 0461 492803 - 0461 492846, fax 0461 982268 - 0461 239497, www. Buonconsiglio. It .  
   
   
ROMA: ANTIQUARI NELLA ROMA RINASCIMENTALE  
 
Torna l’arte erotica del gallerista parigino Allan Maolé, con soprammobili che raffigurano scene osé giapponesi e francesi del ‘700-‘800. E poi altre opere d’eccezione, come la libreria in ciliegio (m 2,80 x 3,5) che lo stilista Gianni Versace aveva nella sua residenza sul lago di Como, o la rara e splendida teca in madreperla di Benito Mussolini, donatagli nel 1926 dai Francescani Minori per conto di papa Pio Xi: è alta 60 cm e rappresenta al suo interno il pellegrinaggio di S. Francesco con i suoi discepoli alle porte di Gerusalemme, in un meraviglioso gioco cromatico. Sono solo alcune delle “chicche” della mostra-mercato “Antiquari nella Roma Rinascimentale”, alla Iv edizione, che si terrà nella capitale, a due passi da Castel S. Angelo, dal 17 al 25 ottobre, al complesso monumentale S. Spirito in Sassia (Borgo S. Spirito 1, aperta tutti i giorni, anche sabato e domenica, ore 11-20. Www. Antiquarinellaromarinascimentale. Com). Non mancherà l’incredibile performance del conte Dario de Blanck (fratello di Patrizia), pittore di fama e allievo di Marc Chagall, che con un semplice tocco della mano può “animare” una luce interna agli oggetti ed emanare un’energia positiva. Chi vorrà, potrà incontrarlo alla mostra lunedì 19 ottobre dalle 16 alle 19 e metterlo alla prova, magari portando un oggetto antico (un orologio o un anello con diamante) da rendere più luminoso e positivo. Arte antica e misteriosa, ma anche contemporanea, con la Galleria Italarte di Giuseppe Purificato. E quest’anno la mostra è anche solidale: grazie all’intervento della Regione Lazio, ospiterà quattro galleristi della città terremotata dell’Aquila. In tutto saranno circa 3000 opere, per oltre 2000 mq di stand, con antiquari romani, italiani ed esteri, che esporranno arredi italiani ed europei di alto antiquariato, pezzi orientali di magnifica fattura, mobili francesi, inglesi ed italiani, tappeti orientali, dipinti e ogni altra opera ricercata da professionisti del settore, collezionisti esigenti o semplici amanti dell’arte. Oltre 130 mq saranno dedicati alle aziende della Camera di Commercio di Roma. Ideata e voluta dall’antiquario Paolo Rufini, organizzata dall’associazione “Provarte”, la mostra-mercato è presieduta dall’on. Esterino Montino, vicepresidente della Regione Lazio, col patrocinio dell’assessorato regionale alla Piccola e Media impresa, commercio e artigianato, del Comune di Roma e dei Municipi di Roma I Centro Storico e Xvii. L’inaugurazione dell’evento, con presentazione alla stampa, si terrà venerdì 16 ottobre, alle ore 20. 00, al complesso monumentale S. Spirito in Sassia, alla presenza di noti personaggi ed esperti del settore. Ulteriori informazioni: Antiquari nella Roma Rinascimentale - 3000 opere d’arte - dal 17 al 25 ottobre 2009 - aperto tutti i giorni, compresi sabato e domenica, dalle ore 11. 00-20. 00 - Complesso Monumentale S. Spirito in Sassia, Borgo S. Spirito 1, Roma - www. Antiquarinellaromarinascimentale. Com - Infoline: Arte Antica Rufini Tel. 06. 6865046 - Ingresso: 12 euro.  
   
   
MODENA A NATALE, LE SUGGESTIONI DELL’ARCHITETTURA ROMANICA, TRA CULTURA ED ENOGASTRONOMIA  
 
Una straordinaria vitalità anima il territorio modenese nel periodo natalizio. Il calendario degli eventi del mese di dicembre, quanto mai vario e ricco di suggestioni, si intreccia naturalmente alle vestigia della civiltà romanica che richiama annualmente turisti da tutto il mondo. Il 2009 porta inoltre con sé una novità di rilievo: il progetto europeo Crosscultour, dedicato alla valorizzazione degli itinerari e dei siti del romanico appartenenti a Transromanica Grande Itinerario Culturale del Consiglio d’Europa. Abbazie, pievi e castelli di maestosa eleganza punteggiano il territorio modenese, a partire dal cuore del capoluogo, custode di capolavori come la Cattedrale, la Torre campanaria detta Ghirlandina e Piazza Grande, dichiarati dall’Unesco Patrimonio Mondiale dell’Umanità. Il fascino di un passato tutto da scoprire si colora a Natale di un’atmosfera di festa: mercatini, negozi aperti, iniziative per i bambini, artisti di strada, cori e musiche tradizionali si affiancano ad appuntamenti di alto profilo nei numerosi teatri e musei della provincia. Visitare un edificio romanico avvolto nella misteriosa bruma della pianura, o circondato dall’incantevole cornice invernale dell’Appennino, lega i luoghi ad emozioni durature, trasformandoli in piacevoli ricordi. Al sapore dell’arte si associa la varietà dei sapori della ricca cucina modenese e non mancano le occasioni per deliziare il palato; le rezdore, tradizionali “reggitrici” del desco domestico, custodiscono ancora oggi i segreti di squisite ricette natalizie: un patrimonio enogastronomico dalle radici contadine ma ricco di sorprese, dai sapori intensi e caratteristici, introvabili altrove. Modena, Carpi, Nonantola, Mirandola, Castelvetro, Pavullo, Vignola, Guiglia, Frassinoro, Montefiorino, Serramazzoni, Fiumalbo, Formigine, sono alcune delle mete più suggestive del patrimonio medievale; c’è solo l’imbarazzo della scelta per un appassionante itinerario natalizio alla scoperta di piccoli e grandi gioielli di un’epoca le cui vestigia continuano a narrare la storia dell’antica Mutina. La tradizionale ospitalità emiliana trova in Modena la sua massima espressione e il viaggiatore che intenda vivere un’esperienza tra le bellezze artistiche e le bontà gastronomiche potrà approfittare di una serie di vantaggiose offerte turistiche. Iatmo@comune. Modena. It .  
   
   
PECCIOLI (PI): FOTOGRAFARE IL TERRITORIO  
 
Dal 17 ottobre al 15 novembre 2009 a Peccioli (Pi) si rinnova l’appuntamento con la fotografia del territorio con la mostra “Fotografare il Territorio: il Comune di Peccioli”. Saranno esposte le opere che hanno partecipato al concorso fotografico bandito dalla Fondazione Vittorio e Piero Alinari, in collaborazione con Edifir – Edizioni Firenze, e la Fondazione Peccioliper, giunto alla seconda edizione. Sono stati molti i fotografi amatoriali e appassionati che hanno raccolto l’invito a “fotografare il territorio”. Alcuni dei più grandi nomi della fotografia nazionale e internazionale sono legati alla cultura e al territorio toscano, e in particolare al paesaggio di piccoli borghi. Peccioli è uno di questi. Il borgo, che conta circa cinquemila abitanti, sorge tra Capannoli, Terricciola e Volterra e deriva il proprio toponimo Picciole, Petiole e Pecciori dal latino picea, pino selvatico. Il paese, ricordato in una pergamena del 1061, vanta il Museo Archeologico aperto nel 2004 che custodisce i reperti di Ortaglia, sito archeologico etrusco, il Museo di Icone russe “F. Bigazzi”, inaugurato nel 2000 nell´antica sede del Palazzo Pretorio della città, e il Museo Collezione Incisioni e litografie – donazione Vito Merlini. Il Comune di Peccioli vuole, attraverso un viaggio tra le immagini, raccontare non solo un luogo, ma soprattutto la sua anima più profonda. Fotografare un luogo richiede, infatti, una posizione interna, un dialogo, un’appartenenza seppur momentanea alle sue ragioni più profonde. La Fondazione Vittorio e Piero Alinari è nata nel 1974 per volontà testamentaria di Anna Maria, ultima discendente della grande famiglia di fotografi, senza fini di lucro, si propone di attivare e promuovere tutte le iniziative tese allo sviluppo della cultura artistica e letteraria italiana. Catalogo Edifir Edizioni Firenze. Info: Fondazione Vittorio e Piero Alinari – Via Fiume, 8, 50123 Firenze - Tel 055 2302057 - Cell. 347/2471406 - info@fondazionealinari. It - www. Fondazionealinari. It .  
   
   
WEEKEND GRATUITO PER SCOPRIRE I SENTIERI DEI MONTI SICANI  
 
Nell’ambito del progetto di sviluppo del sistema turistico interregionale “Turismo verde” (finanziato dall’assessorato regionale al Turismo, in collaborazione con la Regione Toscana), il dipartimento Azienda Foreste demaniali dell’assessorato regionale Agricoltura e Foreste, sabato 17 e domenica 18 ottobre, ha organizzato un trekking per i monti sicani per presentare le “reti della sentieristica sicana e dei rifugi forestali”. “Scopo dell’iniziativa – ha detto Michele Cimino, assessore regionale all’Agricoltura - è far conoscere e scoprire la Sicilia rurale di un tempo, lungo i sentieri e le trazzere di montagna, tra abbazie, mulini, vecchi bagli, antiche masserie, valli e bevai. Il percorso attraversa ben quattro riserve naturali, questo consentirà non solo ai viaggiatori ma anche agli stessi siciliani di apprezzare e avere consapevolezza della ricchezza del patrimonio del nostro territorio”. “Un’esperienza nuova e affascinante per una fruizione completa delle aree naturali protette – spiega il Fulvio Bellomo, dirigente generale dell’Azienda - che ci consente di mettere a sistema la rete dei rifugi gestiti dal dipartimento e di valorizzare il patrimonio storico e culturale di tutto il comprensorio”. Si pernotterà nei bivacchi e nei rifugi delle aree forestali, a contatto con la natura, in uno degli angoli più belli ma ancora sconosciuti dell’isola. Sarà possibile dormire anche in sacco a pelo, nel bosco di Pomo, nei rifugi di “Casa Giammanchieri” e “Casa Don Michele, gestiti dal dipartimento. I rifugi sono dotati di panche letto, luce elettrica, camino o stufa a legna. Domenica, gli escursionisti saranno accompagnati all’abbazia di Santa Maria del Bosco (a Contessa Entellina) e all’Antiquarium Giuseppe Nenci, dove sono esposti reperti degli scavi di Rocca di Entella. Si tratta delle rete sentieristica più estesa del territorio, che collega dodici paesi del comprensorio dei Sicani, dove è possibile ammirare realtà paesaggistiche, turistiche e artigianali variegate: Sambuca di Sicilia, Bisacquino, Giuliana, Contessa Entellina, Burgio, Bivona, Santo Stefano di Quisquina, Palazzo Adriano, Chiusa Sclafani, Cammarata, Castronovo di Sicilia e Prizzi. La rete dei sentieri (riconoscibile dal segnavia a vernice rossa e bianca e dalle tabelle direzionali poste agli incroci e alle partenze) collega quattro riserve naturali: Monti di Palazzo Adriano e Valle del Sosio, Monte Genuardo e Santa Maria del Bosco, Monte Cammarata e Monte Carcaci. La partecipazione all’escursione è gratuita, sia per il week-end che per una sola giornata, ma è necessario prenotarsi e dotarsi di calzature e indumenti da trekking. Consigliata anche una torcia. Per informazioni e prenotazioni: 091. 584617-3403380245 www. Artemisianet. It-www. Boschidisicilia. It .  
   
   
SICILIA: PROSEGUE “TURISMO VERDE”, PROGETTO PER IL PATRIMONIO AMBIENTALE  
 
Visita della riserva di Ustica e alla mostra fotografica. Un treno storico da Agrigento al Monte Cammarata. Trekking alle gole dell´Alcantara. Visite guidate di scolaresche a Capo Rama a Terrasini. Sono alcuni degli eventi previsti, dal 13 al 18 ottobre, all´insegna del "Turismo verde", iniziativa del "Progetto interregionale Turismo verde”, che vede capofila l´assessorato Turismo della Regione siciliana, finanziato ai sensi della legge 135/2001 che prevede interventi finanziari in favore di progetti di sviluppo nel settore del sistema turistico locale. Sono previsti complessivamente 30 eventi nei parchi, nelle riserve e nelle aree verdi della Sicilia, che si concluderanno il 25 ottobre. “Il nostro patrimonio ambientale – ha detto l´assessore regionale al Turismo, Nino Strano – che la Regione, prima in Italia, ha tutelato e protetto, non deve restare mummificato, ma deve essere, nella maniera giusta, vissuto e fruito, perchè il turismo verde può divenire una risorsa, anche economica, per la nostra isola”. Il progetto è nato per una piena valorizzazione del territorio e delle proprie tradizioni attraverso la riscoperta delle peculiarità del patrimonio naturale, con tutta una serie di manifestazioni finalizzate alla promozione dei parchi e delle riserve esistenti sul territorio regionale, e che hanno visto anche un intervento dell´assessorato regionale Territorio e Ambiente .  
   
   
LECCE: SUPER SENTIERI NEOBAROCCHI TRA ARTE E DESIGN  
 
La rassegna Super sentieri neobarocchi tra arte e design - inserita in “Puglia Circuito del contemporaneo”, il progetto regionale approvato attraverso uno specifico atto integrativo all’Accordo di Programma Quadro ’Sensi Contemporanei’ sottoscritto dalla Regione Puglia con il Ministero per i Beni e le Attività Culturali, il Ministero dello Sviluppo Economico e realizzato dalla Provincia di Lecce con il coordinamento della Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici della Puglia – riprenderà ad ottobre con un ciclo di eventi espositivi e performativi a cura dei Cantieri teatrali Koreja dal titolo “I guerrieri della bellezza: Romeocastellucci/societas Raffaello Sanzio, Cesare Ronconi, Mariangela Gualtieri/teatro Valdoca, Francesco Schiavulli- Jean Fabre”. Dopo la mostra internazionale di design a cura da Marco Petroni svoltasi da maggio a luglio a San Francesco della Scarpa, il progetto prova ora a indagare dentro e con il teatro, ma anche oltre il teatro, questo nuovo intreccio (barocco e/o neobarocco) di pensieri, linguaggi, vocazioni, professioni che rifiutano recinti, confini, limiti, spingendo la contemporaneità verso approdi e orizzonti di singolare interesse. Documenta attraverso installazioni, performance, video la ricerca di questi guerrieri della bellezza, che ci fanno sentire prima di altri i movimenti tellurici (di tragedia e bellezza) del nostro pianeta. Programma: 31 ottobre - 8 novembre ore 17. 00 /21. 00 - Lecce, S. Francesco della Scarpa “Thanks il viaggio dell’Angelo Jan Fabre. ” Monte Santangelo – Anversa – Venezia – Parigi – Napoli e dintorni. Omaggio a Jan Fabre di Francesco Schiavulli La sua ricerca, espressa attraverso fotografia, video, istallazioni, disegno e colore, nasce dal teatro ed è dedicata prevalentemente allo studio del corpo. Dall’esordio pittorico - una ritrattistica asciutta che mostra una sofferta partecipazione al tema sociale - giunge ad una pittura dal cromatismo acceso, negata poi del tutto nei “quadri neri”. Con i progetti multimediali recenti, arriva ad indagare l’identità umana e le emozioni, con l’obiettivo di porre altri ritmi e percezioni rispetto alle convenzioni con performance partecipate. Filtrando la sua esperienza pittorica attraverso il teatro, la musica e la danza, con “Thanks” Francesco Schiavulli incrocia e documenta l´opera e il lavoro di Jan Fabre con la sua personalissima sensibilità. 10 - 19 novembre ore 17. 00/21. 00 - Lecce S. Francesco della Scarpa “Contagio” installazione di Teatro della Valdoca/antonio Annicchiarico Un altare modernissimo ed una pala antica (realizzata per l’occasione da Antonio Annicchiarico) fanno da sfondo ad un film che racconta l’ultimo storico spettacolo della compagnia realizzato negli studi di produzione cinematografica di Terni. In video poi le più significative produzioni del Teatro Valdoca dagli esordi ad ora. Ed ultimo, un omaggio al Salento: l’intervento della compagnia ad Otranto, Lecce e Cursi nel 1996, un filmato inedito montato per l’occasione. 13 - 14 novembre ore 20. 45 - Lecce Cantieri Teatrali Koreja Teatro della Valdoca in “Lo spazio della quiete" 14 novembre ore 17. 30 - Lecce Cantieri Teatrali Koreja Dialogo tra Cesare Ronconi, regista del Teatro della Valdoca e Valentina Valentini, docente di Storia del Teatro e dello Spettacolo all´Università della Calabria 21 - 29 novembre ore 17. 00/21. 00 - Lecce S. Francesco della Scarpa Installazione Ciclo filmico Tragedia Endogonidia della Societas Raffaello Sanzio 21 - 22 novembre ore 20. 45 - Lecce S. Francesco della Scarpa Socìetas Raffaello Sanzio - Romeo Castellucci “Storia dell’Africa Contemporanea. Vol. Iii” azione di Romeo Castellucci con la partecipazione di: Teodora Castellucci, Demetrio Castellucci, Agata Castellucci, Cosma Castellucci, Sebastiano Castellucci, Eva Castellucci Collaborazione:studio Plastikart Istvan Zimmermann e Giovanna Amoroso 21 novembre ore 18. 00 Dialogo tra Fabio Acca, critico e docente all´Università di Bologna e Romeo Castellucci, regista Societas Raffello Sanzio.  
   
   
VILLA D’AGRI, SABATO PREMIAZIONE “LA PULCE LETTERARIA”  
 
Sabato 17 presso il Cinetetatro Eden di Villa D´agri a partire dalle 17,00 ci sarà la premiazione del concorso letterario internazionale "La pulce letteraria". Il premio organizzato dalla di buono edizione è alla seconda edizione. Quest´anno premierà alla carriera l´attore di origine lucana Michele Pacido. La serata di premiazione vedrà la presenza di artisti quali Uderico Pesce, Luca Fabrizio e sarà condotta dalla presentatrice Mary Boccia. Una giuria qualificatissima composta da nomi quali, Nicola Pascale, Mario Trufelli, Sebastiano Martelli, Emilio Lastrucci, Paolo Russo, premiarà tra gli altri,per la categoria narrativa e saggistica, l´attore e conduttore satrianese Tonino Iallorenzi, con il1° premio, per un racconto breve che segna il suo assoluto debutto nel campo della scrittura. La serata di premiazione vedrà la presenza di numerose figure istituzionali, quali: il presidente della Regione Basilicata Vito De Filippo, il presidente della Provincia di Potenza Piero Lacorazza, il presidente del Consiglio regionale Prospero De Franchi e l´assessore regionale alla Formazione Antonio Autilio.