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MERCOLEDI
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Notiziario Marketpress di
Mercoledì 04 Novembre 2009 |
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UNIONE EUROPEA E AMERICA LATINA MIRANO ALLA PRODUZIONE SOSTENIBILE DI DIESEL DA BIOCARBURANTI |
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Un team di ricercatori finanziati dall´Ue intende affrontare il problema dell´esaurimento delle risorse di carburanti fossili, sviluppando nuove tecnologie che permettono la produzione in Europa e America latina di biocarburanti dai rifiuti da usare nelle miscele con gasolio. I partner del progetto mirano all´impiego di residui che non hanno bisogno di terreni dedicati per la loro coltivazione; cercando in questo modo di evitare eventuali dispute tra "carburanti e prodotti alimentari". Il progetto Dibanet ("The production of sustainable diesel-miscible-biofuels from the residues and wastes of Europe and Latin America") ha ricevuto un finanziamento di 3,73 milioni di euro nell´ambito del tema "Energia" del Settimo programma quadro (7° Pq) dell´Ue. Il consorzio Dibanet, guidato dall´Università di Limerick in Irlanda, è composto da partner da Argentina, Brasile, Cile, Danimarca, Grecia, Ungheria e Regno Unito. Il partner del Regno Unito - il Bioenergy Research Group (Berg) presso la Aston University - è responsabile della trasformazione dei residui organici dei processi di produzione di biocarburante, in biocarburanti rinnovabili che possano ridurre la dipendenza della regione dall´importazione di gasolio fossile. "Vogliamo creare un biocarburante sostenibile, che rispetti le norme industriali, possa essere miscelato con gasolio fossile ed essere usato nei normali motori diesel", ha spiegato il professor Tony Bridgewater, coordinatore del progetto presso l´Aston University. "La prima generazione di biocarburanti ottenuti da prodotti come lo zucchero, il mais e il grano hanno una bassa resa e sono in competizione con i prodotti alimentari", ha aggiunto. Questo progetto è basato sulla seconda generazione di prodotti ottenuti da biomasse integrali con raccolti maggiori e che non si contrappongono al cibo. In particolare, produrremo sulla base dei residui di questi processi, che miglioreranno ulteriormente il loro rendimento e ridurranno al minimo i rifiuti". Il team è determinato a creare un partenariato internazionale tra esperti e ricercatori che miglioreranno le tecnologie dei biocarburanti attualmente esistenti. "Ciò contribuirà a spianare la strada per la produzione su larga scala di biocarburante entro il 2020, in un modo che non si ripercuoterà sull´uso del suolo e contribuirà a risolvere i problemi della quantità crescente di rifiuti organici", ha detto il professor Bridgewater. I risultati del progetto - che includono processi migliorati per l´uso dei residui solidi rimanenti dopo il trattamento con acido levulinico (un importante componente organico che quando viene usato in combinazione con l´etanolo può produrre gasolio), contribuirà alla missione dell´Europa di produrre e usare biocarburanti entro i prossimi 10 anni. Nell´ambito delle politiche europee per l´energia, la Commissione europea ha proposto l´obiettivo di un minimo del 10% di biocarburanti entro il 2020. Inoltre, l´Unione europea insegue una riduzione del 20% delle emissioni di gas ad effetto serra e una quota delle energie rinnovabili del 20% sul totale del consumo energetico entro il 2020. In quanto alla cooperazione, il progetto Dibanet promuoverà i legami tra l´Europa e l´America latina e faciliterà il trasferimento delle conoscenze. Inoltre, è stata istituita una borsa di studio che permetterà ai ricercatori di dottorato e post dottorato di partecipare alla produzione di biocarburanti. Per maggiori informazioni, visitare: Aston University: http://www1. Aston. Ac. Uk/ Eu Energy: http://ec. Europa. Eu/energy/index_en. Htm . |
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MINISTRO AGRICOLTURA REPUBBLICA SERBA INCONTRA A PERUGIA PRESIDENTE E VICEPRESIDENTE REGIONE UMBRIA |
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Perugia – Sviluppo rurale, cooperazione nell’economia agricola con particolare riferimento alle “filiere complete”, zootecnia e sviluppo delle aree protette: su questi quattro temi proseguiranno i rapporti di collaborazione e cooperazione fra la Regione Umbria e la Repubblica Serba, cominciati nel 2006 a seguito di un protocollo d’intesa stipulato fra l’Umbria e la Provincia Autonoma della Vojvodina. È quanto è stato annunciato ieri nel corso della conferenza-stampa, convocata a Palazzo Donini, a conclusione di un incontro, fra la Regione Umbria, rappresentata dalla presidente della Giunta regionale Maria Rita Lorenzetti e dal vicepresidente Carlo Liviantoni, e il ministro dell’agricoltura della Repubblica della Serbia Sasa Dragin. Alla conferenza-stampa ha preso parte, in rappresentanza della “Rete Nazionale Rurale” del Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali d’Italia, Massimiliano Piattella, il quale ha ricordato come la prossima settimana i ministeri dell’agricoltura italiano e serbo firmeranno un accordo, al quale potranno riferirsi le attività di cooperazione messe in campo dalle singole Regioni. “L’incontro di oggi è molto importante per noi, che attribuiamo un grande valore ai rapporti con l’Italia – ha detto il ministro Sasa Dragin -; il prossimo accordo con il Ministero dell’Agricoltura italiano nei settori dello sviluppo rurale, dell’agrobusiness, della zootecnia, della bioenergia e delle energie alternative, della sicurezza alimentare contribuirà a favorire lo sviluppo delle iniziative intraprese con la Regione Umbria, soprattutto per quanto riguarda l’introduzione della razza Chianina nel nostro contesto produttivo e la certificazione dei prodotti di qualità”. “L’accordo – ha detto Massimiliano Piattella del Ministero delle Politiche Agricole – rafforzerà la cooperazione fra i due paesi a farà da ‘incubatore’ e volano a nuove iniziative, mettendo a sistema ed amplificando l’attività regionale di cooperazione”. “Fra la Serbia e l’Umbria c’è un rapporto che sta dando buoni frutti, grazie anche all’impegno tecnico del Parco Tecnologico Agroalimentare di Todi”, hanno detto la presidente Lorenzetti e il vicepresidente Liviantoni. “L’incontro con il ministro è importante, perché conferma il nostro ruolo di partner in settori strategici in agricoltura”. Sasa Dragin, che nel pomeriggio si è incontrato presso il Salone d’Onore di Palazzo Donini con i rettori dell’Università degli Studi di Perugia Francesco Bistoni e dell’Università per Stranieri Stefania Giannini, ha visitato nel pomeriggio una struttura agrituristica umbra. “È sempre un piacere per me venire in Italia – ha detto -, e soprattutto gustare i meravigliosi prodotti tipici che avete”. . |
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REGGIO EMILIA - TUTELA DELL´AGROALIMENTARE DI QUALITÀ: NUOVE NORME |
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Il Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali ha affidato a Buonitalia Spa il "Progetto per la registrazione del logo dei prodotti Dop e Igp e per la loro tutela legale in campo internazionale", con l’obiettivo di fornire supporto operativo alle azioni svolte dai Consorzi di Tutela e dalle associazioni dei produttori, nel contrastare la concorrenza sleale e il fenomeno della contraffazione nei mercati esteri. Il progetto intende rispondere alla necessità di fornire agli organismi di tutela dei prodotti Ig il sostegno che meritano nella loro attività di tutela e in particolare di fornire supporto operativo all’attività di vigilanza al fine di contrastare gli episodi di concorrenza sleale che, soprattutto all’estero, incidono negativamente sul corretto sviluppo dei mercati. Infatti si intende consolidare e sistematizzare le fasi di monitoraggio e assistenza al fine di supportare al meglio i Consorzi di Tutela e i produttori nell’attività di registrazione dei marchi e nell’azione di tutela legale. Le attività sono le seguenti: Registrazione all’estero dei marchi corrispondenti alle Dop e Igp italiane Monitoraggio costante dei mercati per individuare usurpazioni dei prodotti Attivazione di procedimenti legali a tutela delle Ig italiane. Per le azioni di monitoraggio e banca dati sono stati individuati, come aree pilota, gli Stati Uniti e il Canada, mentre le azioni di tutela e registrazione vengono attivate a seconda delle richieste pervenute dai Consorzi. Inoltre per le attività di approfondimento, monitoraggio e banca dati, sono stati indicati i comparti dei formaggi, dei salumi e dell’ortofrutta. I risultati delle attività di progetto possono rappresentare il caso pilota per una più importante e strategica iniziativa, con i seguenti obiettivi: - Integrare le competenze per contrastare i fenomeni illeciti perpetrati contro le produzioni agroalimentari Dop e Igp e, in generale, le eccellenze del Made in Italy, in Italia e all’estero - Organizzare le funzioni tra gli organismi deputati in Italia e all’estero - Armonizzare gli sforzi compiuti da tutti i soggetti attualmente impegnati nel settore - Monitorare in via continuativa e razionalizzare le informazioni relative alle registrazioni, alle contraffazioni e alle normative internazionali, organizzandole in una banca dati condivisibile e fruibile dagli addetti e dalle strutture del settore. Per ulteriori informazioni consultare il sito http://www. Trueitalianfood. It . |
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IN TOSCANA CRESCE DEL 132% L´ENERGIA DA BIOMASSE |
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«Anche la produzione di energia termica ed elettrica da biomasse mostra i primi, importanti, segnali di crescita facendo registrare in un anno e mezzo un aumento del 132%. Si stima infatti che entro l´anno prossimo la potenza degli impianti in esercizio passerà da 75,6 a 175,6 megawatt. La filiera delle fonti energetiche rinnovabili si allarga e si incrementa in maniera decisa e confortante». Lo ha detto ieri l´assessore regionale all´energia e all´ambiente, Anna Rita Bramerini, nel corso della conferenza stampa di presentazione di “Agrienergie 2009” la rassegna giunta ormai alla terza edizione ed in programma al Centro affari e convegni di Arezzo da venerdì 6 a domenica 8 novembre prossimi. «Ad oggi – ha aggiunto l´assessore Bramerini – sul fronte del le energie rinnovabili registriamo in Toscana una serie di cifre positive che vanno dal +1,8% dell´idroelettrico, al +10% della geotermia, al +113% dell´eolico al +614% del fotovoltaico. Le biomasse, per le quali il Piano energetico regionale prevede piccole centrali e filiere corte, più che raddoppiano la loro potenza, in una regione coperta da boschi e foreste per metà del proprio territorio e in cui è notevole la quantità di scarti da lavorazioni agricole. Questo è particolamente importante ed indicativo di come si stiano riscoprendo le enormi potenzialità di questo sistema, antico ma modernissimo, di produrre calore ed elettricità sfruttando le risorse di cui disponiamo in loco. E´ anche grazie ad iniziative come “Agrienergie” che contiamo di migliorare ulteriormente questa ottima performance, visto che il valore potenziale della produzione da biomasse è stimato in 800 milioni di euro l´anno e dalle circa 1. 000 abitazioni scaldate oggi grazie a combustibili di origine agroforestale toscana, potremmo presto passare a 50. 000». Per questa forma di energia sostenibile si apre dunque una fase decisiva, di cui il mondo agricolo potrebbe cogliere i frutti, come ha evidenziato anche Maria Grazia Mammuccini, direttore dell´Arsia, Agenzia regionale per l´innovazione in campo agricolo e forestale: "Agrienergie 2009", costituisce un importante momento di riflessione sullo stato attuale del settore agrienergetico, in una fase decisiva per questo settore che, superata positivamente la fase della sperimentazione, può davvero aprire nuove, promettenti prospettive per l´agricoltura del futuro”. “In questa fase – ha aggiunto - credo che, specie nella nostra regione, ci siano tutte le condizioni per stimolare la creazione di filiere corte, in cui produzione e utilizzo dell´energia avvengano su scala locale, valorizzando così la sostenibilità ambientale ma permettendo anche all´agricoltore di attivare nuove, preziose fonti di reddito". La tre giorni aretina si svilupperà non solo attraverso il normale canale espositivo, ma anche con un convegni, eventi, incontri. Nel pomeriggio di venerdì 6 sarà il presidente della Regione, Claudio Martini, a partecipare all´iniziativa organizzata da Legambiente e dedicata alla definizione del significato di sostenibilità economica, sociale e ambientale della filiera agroenergetica. . |
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INAUGURAZIONE NEL CUORE DEL PARCO DEL TICINO DEL PRIMO CENTRO PER L´ENERGIA DA LEGNO E BIOMASSE RINNOVABILI |
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Il prossimo 14 novembre, ad Abbiategrasso (Milano), presso l’ Azienda agricola i Leprotti viene inaugurato nel cuore del Parco del Ticino il primo Centro per l’energia da legno e biomasse rinnovabili, un impianto che per le sue caratteristiche progettuali e tecniche non ha ad oggi eguali, in tutto il panorama italiano ed internazionale. Il Centro è da tempo all’attenzione dell’Università degli Studi di Milano, del Politecnico di Milano e dell’Università degli Studi di Ancona. Sotto il profilo tecnico consentirà di produrre- senza alcun impatto per il pregiato ambiente nel quale si colloca- energia elettrica, pellet in legno, acqua calda e fredda e aria calda; ponendosi così come il primo progetto pilota in campo internazionale capace di realizzare una filiera a ciclo chiuso e completamente autonomo, passo determinante verso la realizzazione del primo distretto agroenergetico completo in tutta Italia. La centrale avrà le caratteristiche di un impianto di cogenerazione ad alto rendimento, da 2 milioni di Kcal, ossia un prototipo sperimentale per raggiungere la massima efficienza. . |
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PSR – IN VENETO PROGETTO PILOTA CON ISMEA PER BUSINESS PLAN AGRICOLI AUTOMATICI TRAMITE WEB |
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Semplificazione della burocrazia per gli imprenditori agricoli, e nello stesso tempo maggiore affidabilità del business plan che devono compilare per accedere ai finanziamenti del Programma di Sviluppo Rurale. Sono questi i due obiettivi dell’accordo che verrà sottoscritto tra la Regione del Veneto e l’Ismea (Istituto di Servizi per il Mercato Agricolo Alimentare) per l’utilizzo del servizio “Business plan on line”, messo a disposizione dalla Rete Rurale Nazionale. Su iniziativa del vicepresidente Franco Manzato, oggi la Giunta regionale ha approvato il relativo schema di convenzione. “Il business plan è strategico per garantire l’efficacia e l’efficienza di un intervento – ha spiegato Manzato – perchè consente di evitare la dispersione di finanziamenti pubblici su investimenti che non producono un miglioramento delle prestazioni “globali” dell’impresa, o in progetti che, pur avendo una validità teorica, non siano finanziariamente sostenibili. La valenza strategica del business plan, inoltre, non riguarda esclusivamente il processo di selezione dei progetti da parte dell’amministrazione regionale, ma si presenta anche nel rapporto tra le imprese agricole e il sistema del credito: Le esperienze del passato dimostrano infatti come siano frequenti i casi di progetti validi, che però non si realizzano per l’impossibilità, da parte delle imprese di reperire sul mercato del credito le risorse necessarie”. Proprio per rispondere alle criticità che derivano dalla predisposizione del piano in un settore dove la maggior parte delle imprese non ha un sistema contabile, Ismea, in collaborazione con l’Abi, ha realizzato un’applicazione web specifica, che consente all’impresa la compilazione on line, via Internet, del business plan stesso. “La costruzione del Piano – ha sottolineato Manzato – avverrà in maniera guidata: è infatti richiesta una serie di dati elementari relativi alla struttura ed all’attività dell’azienda, una descrizione analitica dell’investimento proposto (compresi i dati finanziari relativi allo stesso), alcune informazioni che consentano di valutare l’impatto dell’investimento su performance ambientali, sicurezza del lavoro, aspetti occupazionali, pari opportunità e così via”. A partire da tali dati, il software è in grado di costruire in automatico il bilancio consuntivo relativo ai due anni precedenti l’investimento, ed un bilancio di previsione per gli anni successivi, fino all’entrata a regime dell’investimento. . |
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AGRICOLTURA IN BASILICATA, LA GIUNTA APPROVA LO STATO DI CRISI |
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Su proposta dell’assessore all’Agricoltura, Vincenzo Viti, la Giunta regionale ha approvato la “Lo stato di crisi di mercato del comparto agricolo lucano a supporto della richiesta da avanzare al Governo nazionale per usufruire dei benefici ex art. 1 bis della legge 71/2005”. Il provvedimento ha fatto seguito alle agitazioni delle scorse settimane da parte degli agricoltori del Metapontino, agli incontri con i rappresentanti delle organizzazioni professionali agricole, e al vertice del 27 ottobre tenuto a Matera su iniziativa del prefetto, Giovanni Francesco Monteleone, cui hanno preso parte l’assessore Viti, il presidente della Provincia, Franco Stella, i sindaci del Metapontino e gli agricoltori. Nella riunione in Prefettura era stata analizzata la debolezza del settore provato oltre che dalla crisi economica globale anche dalle ininterrotte avversità atmosferiche quali siccità, alluvioni e grandinate. La situazione ha quindi determinato la crisi di liquidità delle aziende ed una forte debitoria verso banche, Inps e Consorzio di bonifica, mettendo così in gravi difficoltà numerose imprese. In proposito si segnala che proprio sui canoni irrigui l’assessore Viti ha concordato con l’Ente consortile una temporanea sospensione. “ Con l’adozione della delibera- fa presente Viti- a mezzo della quale si chiede al Governo un provvedimento con cui si riconosce lo stato di crisi di mercato del comparto agricolo regionale, come già avvenuto per la Sicilia e probabilmente avverrà anche per la Lombardia, il Governo lucano ha adempiuto all’impegno assunto con il mondo agricolo, del quale conosce le difficoltà e a sostegno del quale non sta trascurando alcuno dei suoi doveri nel quadro delle proprie competenze. L’impegno – continua l’esponente della Giunta- assunto il 23 ottobre a Policoro e successivamente formalizzato nella riunione in Prefettura ora attende di tradursi in un atto interministeriale da parte dei Ministeri delle Politiche Agricole, dell’Economia e del Welfare. Il presidente De Filippo che ha seguito con attenzione l’intera vicenda muoverà i suoi passi in seno alla Conferenza Stato - Regioni e promuoverà con il sottoscritto un incontro a Roma con l’intera rappresentanza dei parlamentari lucani sulla quale confidiamo per un sostegno unitario alle decisioni che competono al Governo nazionale. Inoltre con il collega Stefàno che coordina gli assessori all’Agricoltura di tutt’Italia stiamo convenendo sull’urgenza di una forte e incisiva iniziativa collegiale che inviti il Governo a prendere atto dello stato di crisi del settore primario italiano, gravato da oneri che non è in grado in questo momento di sostenere e che impediscono di utilizzare i benefici finalizzati agli investimenti produttivi e i processi di ammodernamento. E’ assurdo che mentre in tutta Europa i Governi si muovono riconoscendo la crisi che l’agricoltura reclama, in Italia si stenta a prendere atto di una situazione drammatica quale quella che è sotto gli occhi di tutti. Stiamo facendo la nostra parte ci impegneremo con tutte le energie perché le azioni che stiamo promovendo trovino un riscontro immediato ed efficace in sede nazionale. In tale quadro – conclude l’assessore Viti- faccio appello al mondo agricolo lucano affinché marci unito per dare il maggiore apporto e forza possibile alle Istituzioni regionali”. . |
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OLTRE 3,7 MILIONI FINANZIANO LA RICERCA IN AGRICOLTURA NELLE MARCHE |
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´Per un´agricoltura che guarda al futuro e al miglioramento continuo della qualita`, progetti come questi sono molto utili. Una sperimentazione di frontiera, necessaria ad indicare nuovi percorsi per lo sviluppo rurale, nel pieno rispetto dell´ambiente. Da inizio legislatura ad oggi abbiamo investito complessivamente oltre 3,7 milioni di euro, che sono andati a finanziare piu` di trenta iniziative gestite da Universita` e centri di ricerca, oltre che dall´Assam´. Paolo Petrini, vice presidente e assessore all´Agricoltura, commenta cosi` i dati relativi ai progetti di ricerca realizzati o in corso di ultimazione, nel settore agricolo. ´Si tratta ´ continua Petrini ´ di iniziative che hanno fatto uso esclusivamente di materiali per la ricerca liberi da Ogm. Inoltre la sperimentazione e` stata effettuata su terreni o allevamenti ubicati nel territorio della Regione Marche, ogni progetto e` stato attuato con la partecipazione, tramite cofinanziamento diretto od indiretto, di partners con la qualifica di imprenditori agricoli singoli o associati o delle loro associazioni di rappresentanza, con eccezione dei soli progetti aventi valenza prettamente ambientale´. Un ulteriore impulso all´attivita` di ricerca in ambito rurale e` venuto dalla recente stipula di un protocollo tra Regione, Politecnica delle Marche e Consiglio per la ricerca e la sperimentazione in agricoltura del Ministero per le politiche agricole. Guardando ai progetti realizzati o in corso di ultimazione, sette hanno riguardato i cereali, quattro l´olivicolo, due il biologico, sette la zootecnia, tre la viticoltura, tre l´orticoltura e la frutticoltura. I restanti hanno invece riguardato tecniche di coltivazione a basso impatto ambientale. Quanto ai risultati di alcuni dei progetti finanziati, tra le iniziative riguardanti i cereali, d´interesse quella relativa alle diverse utilizzazioni del farro, nonche` le analisi e gli studi volti ad individuare genotipi compatibili con intolleranze alimentari oggi sempre piu` diffuse, come la celiachia. Tra gli studi focalizzati sull´olivicolo - rilevante anche per i riflessi ambientali - interessante quello sul riutilizzo degli scarti di lavorazione delle olive, che attraverso un´analisi costi benefici delle tecnologie esistenti, studia il metodo maggiormente ecosostenibile di riutilizzo dei reflui e della sansa. Sul biologico, interessante e` l´analisi sulla possibilita` di incrementare la fertilita` dei terreni secondo il metodo biodinamico, diretto al recupero di antiche tecniche di coltivazione, poi tramontate per effetto della generalizzata adozione della meccanizzazione spinta. Importanti per la conservazione e la tutela del territorio gli studi inerenti i rapporti tra zootecnia e prevenzione incendi, che indicano come lo sviluppo delle attivita` zootecniche, rispettoso dell´ecosistema presente, attorno a boschi e foreste, contribuisce a ridurre il rischio incendi. Interessantissimi gli studi per la identificazione e la valorizzazione di alcuni dei nostri prodotti tipici che si inseriscono a pieno titolo nel contesto dello sviluppo delle aree rurali contribuendo a migliorare la attrattivita` delle stesse. Per quanto riguarda i costi dei progetti, questi sono andati dai 40mila euro del progetto dell´Assam di sperimentazione enologica, ad oltre un milione di euro per un progetto inerente le filiere zootecniche Ogm ´ free, gestito dal Dipartimento di scienze degli alimenti dell´Universita` Politecnica delle Marche. Il progetto e` finalizzato alla identificazione di parametri tecnici ed economici sostenibili per lo sviluppo nella regione Marche di filiere agro zootecniche in assenza di alimenti con organismi geneticamente modificati. . |
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SETTORE BIETICOLO-SACCARIFERO, ZACCARIOTTO: LETTERA AL MINISTRO ZAIA PER SCONGIURARE LA CRISI DEGLI ZUCCHERIFICI |
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La presidente della Provincia di Venezia Francesca Zaccariotto e l’assessore provinciale all’agricoltura Massimiliano Malaspina hanno inviato una lettera urgente al ministro delle politiche agricole Luca Zaia sulla mancata previsione degli aiuti nazionali per il 2009 e 2010 a favore delle aziende veneziane del settore bieticolo-saccarifero. Si tratta di 43 milioni di euro complessivi per ogni annualità di cui ben 8,7 milioni destinati alle imprese agricole veneziane. “A nome dei produttori agricoli veneziani e di tutti i soggetti della filiera chiediamo il suo autorevole intervento – si legge nel testo – vista la sua nota ed apprezzata sensibilità che ha sempre dimostrato nei confronti dell’agricoltura. Inoltre la Provincia di Venezia nel giro di pochi anni è stata interessata alla chiusura dello zuccherificio di Ceggia, che assorbiva la produzione della Venezia orientale e da quello di Porto Viro che pur essendo ubicato in provincia di Rovigo trasformava, di fatto, buona parte della produzione bieticola delle aziende dell’area sud (Chioggia, Cavarzere e Cona)”. La lettera parte dal presupposto che “la riforma a livello europeo del settore bieticolo-saccarifero, la cosiddetta Ocm zucchero del 2006, prevede, a favore dei produttori e delle aziende trasformatrici, l’erogazione per il periodo 2006-2010 di aiuti, in parte con fondi europei e in parte con fondi nazionali”. . |
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PRATO A SILIQUA: SUL PREZZO DEL LATTE LA REGIONE SARDEGNA SOSTIENE GLI ESEMPI VIRTUOSI CHE GARANTISCONO LA REMUNERATIVITÀ AL SETTORE PRIMARIO |
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Cagliari - "In una crisi mondiale dell’agricoltura lunga e dura come quella che stiamo vivendo, per la quale neanche Obama o Barroso hanno la soluzione in tasca, ci sono in Sardegna esempi virtuosi di associazioni che riescono a garantire un prezzo del latte ovino ancora adeguato e non tirano al ribasso. E la Regione le sostiene con strumenti specifici di sostegno al reddito e con il piano della multifunzionalità, perché oggi non si può risolvere il momento difficile con la bacchetta magica, ma senz’altro occorre gestire la crisi per far sì che le nostre aziende possano uscirne più forti e competitive". Lo ha detto il 30 ottobre l’assessore regionale dell’Agricoltura Andrea Prato intervenendo a Siliqua all’assemblea organizzata dall’Aspi (Associazione interprovinciale pastori sardi), alla quale hanno preso parte numerosi allevatori provenienti da tutta l’Isola per fare il punto sulla situazione del comparto ovino e caseario dell’Isola. "Il prezzo del latte - ha chiarito subito l’assessore Prato - fa parte di una dinamica complessa e internazionale di mercato che la Regione da sola non può governare. Può però intervenire con dei provvedimenti di sostegno al reddito, e lo sta già facendo con le risorse previste dall’asse 2 del Programma di sviluppo rurale, e di promozione all’estero per aumentare il consumo dei nostri prodotti nei nuovi mercati. In ogni caso, è al fianco dei pastori dell’Aspi e di tutti quelli che lavorano per evitare il tiro al ribasso del prezzo del latte”. Una conferma è arrivata in questo senso proprio dal presidente Felice Floris: “Per la nuova campagna manterremo il prezzo di quella precedente, a 0,82 euro al litro”. Prato ha reso noto che in queste settimane ha sentito diversi imprenditori che si sono detti disponibili a non scendere sotto gli 0,70 euro al litro. “Una soglia minima questa – ha ribattuto l’assessore Prato - sotto la quale non si può andare perché gli allevatori dalle campagne scapperebbero. Stiamo mettendo attorno allo stesso tavolo industriali e settore primario per lavorare tutti nella stessa direzione e garantire la sopravvivenza dei primi e l’adeguata remuneratività del secondo, magari aggregando l’offerta e andare uniti a vendere ciò che produciamo per evitare di fare dieci prezzi diversi”. Capitolo a parte, ma complementare, quello della diversificazione dei prodotti: “Basta con la monocultura - ha detto Prato lanciando un appello ai produttori - occorre fare uno sforzo per evitare di far diventare quasi l’80 per cento del latte ovino in Pecorino Romano. Oggi abbiamo i magazzini dei caseifici pieni di forme di Romano e questo è preoccupante. Ma ci sono altri formaggi da sostenere, come il Pecorino Sardo Dop, e altrettanto validi anche per altri mercati e presto partirà una campagna nazionale per promuovere il Sardo e tutti i nostri prodotti a marchio di origine. Ma la rivoluzione deve partire dalle nostre case: mangiamo più sardo e riempiamo i nostri frigoriferi di pecorino anziché di formaggi non isolani". . |
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AVVIATO L´ITER COMUNITARIO PER IL RICONOSCIMENTO DELLA RICOTTA DI BUFALA DOP. |
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E´ stata pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale europea del 30 ottobre la domanda di registrazione della denominazione "Ricotta di Bufala Campana Dop", ai sensi del Regolamento comunitario n. 510 del 2006, relativo alla protezione delle denominazioni d´origine tipiche dei prodotti agroalimentari. Sta per concludersi, quindi, l´iter per il riconoscimento dell´ambito marchio comunitario, avviato dal Comitato promotore nel 2004. Trascorsi infatti sei mesi dalla pubblicazione ed in assenza di eventuali opposizioni da parte degli altri Paesi membri, la Commissione europea renderà definitiva la registrazione della Dop (Denominazione d´origine protetta), la dodicesima della Campania, la quarta tra i formaggi tipici, dopo quella della Mozzarella di Bufala Campana, del Caciocavallo Silano e del Provolone del Monaco. "La Dop della Ricotta di Bufala Campana è stata richiesta da un nutrito gruppo di caseifici e allevatori - spiega l´assessore regionale all´agricoltura Gianfranco Nappi - già produttori della Mozzarella di bufala e ora fortemente determinati a far registrare anche questa denominazione in relazione al crescente interesse da parte dei consumatori verso tale prodotto. Un prodotto che si distingue dalle altre varietà di Ricotta per le particolari caratteristiche strutturali di cremosità e morbidezza, per il colore bianco porcellana, e per le spiccate proprietà sensoriali. Come Regione Campania non nascondiamo la soddisfazione - conclude Nappi - per il nuovo riconoscimento ai prodotti tipici campani ed ai piatti della tradizione mediterranea: non dimentichiamo che la ricotta di bufala è utilizzata in tante preparazioni e ricette della cucina partenopea, sia sul dolce che salato". . . |
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BULGARIA, DIMINUZIONE NELLA VENDITA DI BEVANDE |
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Il mercato delle bevande in Bulgaria si è ridotto del 6 per cento anno su anno da gennaio a settembre e dovrebbe mantenere lo stesso tasso nell´intero anno, secondo le stime del responsabile dell´associazione dei produttori del settore, Milcho Boshev, ripreso da "Informest". Il consumo di bevande energetiche e succhi è calato del 17 per cento anno su anno e dell´11 per cento nello stesso periodo. Nei 9 mesi sono aumentati i consumi solo di tè freddo e bevande dietetiche, del 16 e del 14 per cento anno su anno. L´associazione spiega che il calo è dovuto principalmente al contributo del settore della ristorazione. Il consumo di bevande non alcoliche è calato del 4,9 per cento anno su anno a 755 milioni di litri nel primo semestre, dopo il -1 per cento del 1° trimestre (primo risultato negativo dal 1997). L´anno scorso il mercato è cresciuto del 10,8 per cento, a 1,8 miliardi di litri. . |
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BASILICATA: FORESTAZIONE MEDIO BASENTO |
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“L’avvio delle procedure per l’incremento dei livelli occupazionali nel settore forestale nell’area del Medio Basento, attraverso l’introduzione del turn over, con 17 operai da avviare ai corsi di formazione, è solo un punto di partenza per rafforzare, con numeri più consistenti, l’occupazione diretta ed indotta nella forestazione e per adeguare gli interventi del Piano triennale agli obiettivi di tutela e valorizzazione delle risorse boschive e di difesa del territorio”. A sostenerlo è il consigliere regionale del Pd, Adeltina Salierno, sottolineando che “alla fine del 2010 saranno complessivamente 164 i lavoratori del Medio Basento da impiegare nei cantieri disseminati per circa 11 mila ettari di patrimonio forestale della zona”. “Anche il numero di giornate lavorative – continua Salierno - che sarà possibile realizzare (con una media di 106 giornate per lavoratore) è insoddisfacente perché è di poco inferiore alle 17 mila giornate in totale, per una spesa di circa un milione 400 mila euro (su 43 milioni di euro in totale), e non raggiunge ancora l’obiettivo che ci siamo prefissi delle 151 giornate lavorative per tutti gli addetti. E’ evidente che con l’innalzamento e il miglioramento della professionalità degli addetti forestali, da perseguire attraverso i corsi di formazione – aggiunge Salierno – è necessario, contemporaneamente, accrescere la qualità degli interventi programmati dagli uffici regionali ed attuati dagli enti delegati e nello specifico dalle Comunità montane, come è noto commissariate in attesa del completamento delle riforme istituzionali che riguardano gli Enti Montani e le Comunità Locali. In un’area come il Medio Basento caratterizzata da una situazione di dissesto del suolo e dalla presenza preponderante di querceti che raggiungono circa i 9 mila ettari (su 11 mila totali) – conclude il consigliere del Pd – vanno realizzati ulteriori e specifici progetti in grado di dare più lavoro e più efficacia alla spesa regionale”. . |
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VENEZIA, BILANCIO GRAL: TAGLIO DEL 50 PER CENTO DELLE CONSULENZE, ASSUNZIONE DI UN BIOLOGO, RINUNCIA AI CREDITI VERSO GLI ALLEVATORI DI AREE IMPRODUTTIVE |
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Presentato di fronte alla I^ Commissione consiliare di Ca’ Corner (Bilancio, Affari Generali, Patrimonio) il bilancio 2008 del Gral, chiuso in pareggio, oltre al Conto economico previsionale per il 2009. Su questo ultimo punto si sono appuntate le maggiori critiche della Commissione. «Il bilancio di previsione per il 2009 ereditato dalla passata prevede 615mila euro di spese alla voce “lavorazioni e prestazioni di terzi”, 275mila euro per “consulenze esterne” e 225mila euro per “noleggio mezzi/attrezzature” per un totale di oltre un milione centomila euro, oltre la metà del totale dei costi che è di 2. 032. 000 euro amministrazione – ha rilevato il presidente di Commissione Paolo Fontana – inoltre le spese per consulenze e noli rappresentano quasi l’ottanta per cento dei principali ricavi del Gral dati dalle voci “subconcessioni aree lagunari” (800mila euro), “coordinamento raccolta e cessione novellame” (330mila euro) e “contratti di servizi” (230mila euro)». Sottolineata invece la rilevanza dell’affitto pagato dal Gral per la propria sede (39mila euro) dal consigliere chioggiotto Beniamino Boscolo, capogruppo del Pdl, che ha richiesto se fosse possibile, nel 2010, il trasferimento del consorzio nei locali della Provincia. «Il primo problema è la mancanza di comunicazione e chiarezza tra il Gral e le categorie – ha replicato Di Nora, che in apertura di seduta aveva ringraziato le forze politiche consiliari per la loro solidarietà a seguito delle minacce subite – Dal punto di vista economico l’obiettivo è il taglio del 50 per cento delle spese per consulenze e noleggio mezzi. È piuttosto agevole il taglio sui noli semplicemente acquisendo a costo zero, in forza di una norma legislativa che garantisce agli enti pubblici diritto di prelazione, imbarcazioni dismesse da altri enti, a partire da quelle delle forze armate. Parte del taglio delle spese sulle consulenze dovrà invece essere dirottato verso l’assunzione di un biologo, figura di cui il Gral è al momento incredibilmente sprovvisto. Il trasferimento del Gral in locali della Provincia è un’ipotesi da valutare ma non deve ledere l’autonomia del consorzio». «Il Gral dovrà inoltre fronteggiare il taglio del 30 per cento del canone di concessione deliberato dal Consiglio mentre d’altra parte vanta 435mila euro di crediti verso i concessionari – ha proseguito Di Nora – anche se non è mia intenzione esigere quella parte di crediti che riguardano aree che l’allevatore aveva immediatamente denunciato come improduttive». . |
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PESCA: AMMORTIZZATORI SOCIALI PER COMPARTO ITTICO CALABRESE |
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“Un risultato importante al di là dell’emergenza, che per oltre un mese ha paralizzato le attività del comparto ittico calabrese, e ci auguriamo non porti con se lunghi e dolorosi strascichi ”. Così dall’Agci Agrital Calabria e dalla Confcooperative Calabria commentano la sigla del protocollo di intesa sulla cassa integrazione in deroga per il settore ittico, alla presenza dei presidenti regionali di Agci Agrital, Antonio Orlando e di Confcooperative, Katia Stancato e del direttore della Federcoopesca-confcooperative, Gilberto Ferrari. “Questa volta – sottolineano dalle due associazioni- la macchina amministrativa ha funzionato in tempi rapidi, grazie alla sensibilità dell’assessore regionale al lavoro Mario Maiolo, che ha compreso le difficoltà in cui verte l’economia ittica locale, duramente penalizzata dalla vicenda legata alla nave dei veleni”. Soddisfazione per l’accordo raggiunto, anche se ci sono dei nodi da sciogliere. Le richieste dell’Agci Agrital e della Confcooperative prevedono che, nelle more della firma del contratto collettivo nazionale di lavoro, oggetto di trattative, la Cigs in deroga si applica anche ai soci lavoratori dipendenti delle cooperative di cui alla legge 250/58, prendendo a riferimento retributivo il minimo monetario garantito per il segmento di attività “pesca costiera locale” del Ccnl di settore, attualmente vigente. Il prossimo 10 novembre in Capitanerie di porto è previsto un incontro per stipulare l’accordo per la cassa integrazione relativo a tutto il settore della pesca. L’obiettivo e di arrivare ad estendere la copertura anche agli autonomi, attraverso la promozione e la nascita di nuove cooperative, che aggreghino queste operatori, al monto non coperti dai benefici previsti dagli “ammortizzatori sociali”. . |
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DAL 5 ALL’8 NOVEMBRE A BANCHETTE D’IVREA E’ DI SCENA IL PIGNOLETTO ROSSO, ANTICO MAIS PIEMONTESE INSERITO NEL “PANIERE” |
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Da giovedì 5 a domenica 8 novembre, ritorna in scena (e soprattutto in tavola) a Banchette il Pignoletto Rosso, la varietà di mais biologico e tradizionale coltivata nel paese alle porte di Ivrea e proposta dall’omonima associazione. Il Pignoletto Rosso è stato riscoperto da un gruppo di agricoltori che, insieme ai gourmet locali, lo ripropongono al pubblico in polente calde e gustose oppure in dolci stuzzicanti. La versatilità di questo mais permette infatti di realizzare piatti salati, ma anche di sposare alla perfezione la farina con lo zucchero. Una qualità, quest’ultima, che ha consentito di dedicare al Pignoletto Rosso il primo “Quaderno di Ricette dolci e golose”, che sarà presentato sabato 7 novembre, dopo il concorso “Tutti Pasticceri”, un appuntamento diventato un classico nei giorni di festa. Il Pignoletto Rosso, già inserito nel Paniere dei prodotti tipici della Provincia di Torino (nell’elenco degli Antichi Mais Piemontesi), ha acquisito ulteriori riconoscimenti, potendosi fregiare anche del Marchio Biologico Certificato, presente sull’etichetta dei pacchetti di farina. La manifestazione di Banchette d’Ivrea dedicata al Pignoletto Rosso è patrocinata e sostentuta dalla Provincia di Torino e si aprirà il 5 novembre con una serata dedicata al cibo biologico, a cura dell’associazione “Progetto e Materia”. La serata di venerdì 6 novembre sarà dedicata invece ad una rappresentazione teatrale dedicata a Costantino Nigra, a cura della compagnia teatrale “Lo Zodiaco” di Caluso, del Centro studi Valle Sacra e dei cantori Salesi di Castelnuovo Nigra. Nel pomeriggio di sabato 7 si terrà, come detto, il concorso “Tutti Pasticceri” (per informazioni 333-3271763), con la gara per il miglior dolce a base di farina di Pignoletto Rosso; a seguire la presentazione del ricettario di dolci e dell’annullo postale dedicato alla sagra da Poste Italiane. La colonna sonora della giornata sarà curata dal Mainstream Jazz Group. La sera sarà dedicata alla “Sin-a del Pignulèt”, la cena del Pignoletto, a base di prodotti tipici del territorio, curata dal Centro di Formazione Professionale Formont di Venaria Reale (prenotazione obbligatoria al 347-2742260, oppure al 333-3271763). Domenica 8 novembre Banchette renderà omaggio al suo prodotto tipico, proponendo al pubblico un mercatino culinario, mostre, passeggiate a cavallo, giochi equestri dedicati ai bambini ed un pranzo servito nelle “piole” del centro storico, naturalmente a base di polenta accompagnata da merluzzo, cinghiale, formaggi, salsiccia, moscardini, spezzatino, suet. Http://www. Pignolettorosso. It/ . |
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"L´ELEZIONE DEI GOVERNI DELLE NUOVE COMUNITA´ MONTANE COME OCCASIONE DI DEMOCRAZIA": L´APPELLO DELLA PROVINCIA DI TORINO |
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“Al di là degli schieramenti politici, degli interessi e delle posizioni di parte, occorre che sabato 7 novembre gli amministratori dei Comuni montani del nostro territorio diano un segnale forte di responsabilità, andando a votare per eleggere i loro rappresentanti nei nuovi organi di governo delle Comunità Montane. Non è nostro compito fornire indicazioni su persone o schieramenti: l’importante è che i Consiglieri comunali si rechino alle urne”: l’appello ai rappresentanti istituzionali delle “Terre Alte” viene dall’Assessore provinciale all’Agricoltura e Montagna, Marco Balagna, a quattro giorni dalla data che segnerà il passaggio definitivo alla nuova forma di gestione associata dei servizi nei territori montani. E’ un appello tanto più significativo se si pensa che il 46% del territorio della Provincia di Torino è classificato come montano, essendo ad un’altitudine superiore ai 900 metri. I dati statistici confermano che le “Terre Alte” torinesi danno un rilevante apporto all’economia dell’intera comunità provinciale. “Almeno qui in Piemonte, - sottolineano il Presidente Saitta e l’Assessore Balagna - non è (per fortuna) passata l’offensiva contro le Comunità Montane, presentate da qualcuno come fonti di sprechi e distributori di stipendi e prebende immeritate. Crediamo che il futuro delle Comunità sia nel garantire servizi indispensabili per i territori montani: servizi che non possono essere gestiti dai piccoli Comuni e nemmeno da un Ente di area vasta come la Provincia. Proponendosi ormai come vere e proprie agenzie per lo sviluppo del territorio, le Comunità sono uno degli interlocutori fondamentali per la Provincia di Torino, nella logica che ha sempre animato il nostro agire politico ed amministrativo: la concertazione e la ricerca del consenso sulle grandi scelte di area vasta. In questo senso, vorremmo ricordare che la revisione in atto del Piano Territoriale di Coordinamento della Provincia di Torino ha tra i suoi obiettivi prioritari la difesa ed il presidio del territorio montano ed il freno al consumo eccessivo di suolo per insediamenti produttivi ed abitativi”. “Da sempre la Provincia lavora al fianco dei Comuni e delle Comunità Montane per difendere il territorio alpino e creare le condizioni per uno sviluppo economico sostenibile. – ricorda inoltre l’Assessore Balagna - Lo facciamo con i nostri progetti, da ‘Bosco e Territorio’ al ‘Paniere’. La viabilità di competenza provinciale e quella silvo-pastorale sono da sempre in cima alle nostre preoccupazioni e azioni quotidiane. Ci occupiamo della corretta gestione delle risorse idriche ad uso potabile e della compatibilità ambientale delle captazioni ad uso idroelettrico, gestiamo le procedure per l’erogazione dei contributi regionali a sostegno dell’agricoltura, gestiamo l’edilizia scolastica superiore, sosteniamo progetti di sviluppo turistico ed agroalimentare, tuteliamo la fauna e la flora delle nostre valli. Lo facciamo in collaborazione e con il consenso degli amministratori locali, ai quali ora chiediamo di dare, come sempre hanno fatto in passato, un esempio di attaccamento e dedizione al loro territorio, nel momento in cui si deve realizzare una razionalizzazione che la Regione Piemonte ha impostato con la Legge 19 del 2008”. . |
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"L´ELEZIONE DEI GOVERNI DELLE NUOVE COMUNITA´ MONTANE COME OCCASIONE DI DEMOCRAZIA": L´APPELLO DELLA PROVINCIA DI TORINO |
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“Al di là degli schieramenti politici, degli interessi e delle posizioni di parte, occorre che sabato 7 novembre gli amministratori dei Comuni montani del nostro territorio diano un segnale forte di responsabilità, andando a votare per eleggere i loro rappresentanti nei nuovi organi di governo delle Comunità Montane. Non è nostro compito fornire indicazioni su persone o schieramenti: l’importante è che i Consiglieri comunali si rechino alle urne”: l’appello ai rappresentanti istituzionali delle “Terre Alte” viene dall’Assessore provinciale all’Agricoltura e Montagna, Marco Balagna, a quattro giorni dalla data che segnerà il passaggio definitivo alla nuova forma di gestione associata dei servizi nei territori montani. E’ un appello tanto più significativo se si pensa che il 46% del territorio della Provincia di Torino è classificato come montano, essendo ad un’altitudine superiore ai 900 metri. I dati statistici confermano che le “Terre Alte” torinesi danno un rilevante apporto all’economia dell’intera comunità provinciale. “Almeno qui in Piemonte, - sottolineano il Presidente Saitta e l’Assessore Balagna - non è (per fortuna) passata l’offensiva contro le Comunità Montane, presentate da qualcuno come fonti di sprechi e distributori di stipendi e prebende immeritate. Crediamo che il futuro delle Comunità sia nel garantire servizi indispensabili per i territori montani: servizi che non possono essere gestiti dai piccoli Comuni e nemmeno da un Ente di area vasta come la Provincia. Proponendosi ormai come vere e proprie agenzie per lo sviluppo del territorio, le Comunità sono uno degli interlocutori fondamentali per la Provincia di Torino, nella logica che ha sempre animato il nostro agire politico ed amministrativo: la concertazione e la ricerca del consenso sulle grandi scelte di area vasta. In questo senso, vorremmo ricordare che la revisione in atto del Piano Territoriale di Coordinamento della Provincia di Torino ha tra i suoi obiettivi prioritari la difesa ed il presidio del territorio montano ed il freno al consumo eccessivo di suolo per insediamenti produttivi ed abitativi”. “Da sempre la Provincia lavora al fianco dei Comuni e delle Comunità Montane per difendere il territorio alpino e creare le condizioni per uno sviluppo economico sostenibile. – ricorda inoltre l’Assessore Balagna - Lo facciamo con i nostri progetti, da ‘Bosco e Territorio’ al ‘Paniere’. La viabilità di competenza provinciale e quella silvo-pastorale sono da sempre in cima alle nostre preoccupazioni e azioni quotidiane. Ci occupiamo della corretta gestione delle risorse idriche ad uso potabile e della compatibilità ambientale delle captazioni ad uso idroelettrico, gestiamo le procedure per l’erogazione dei contributi regionali a sostegno dell’agricoltura, gestiamo l’edilizia scolastica superiore, sosteniamo progetti di sviluppo turistico ed agroalimentare, tuteliamo la fauna e la flora delle nostre valli. Lo facciamo in collaborazione e con il consenso degli amministratori locali, ai quali ora chiediamo di dare, come sempre hanno fatto in passato, un esempio di attaccamento e dedizione al loro territorio, nel momento in cui si deve realizzare una razionalizzazione che la Regione Piemonte ha impostato con la Legge 19 del 2008”. . |
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PUNTERUOLO ROSSO DELLE PALME IN PUGLIA: OCCORRE INSISTERE SULLA PREVENZIONE ANCORA POCHI I COMUNI CHE HANNO FATTO RICORSO AL CONTRIBUTO REGIONALE |
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Prosegue la battaglia della Puglia contro il cosiddetto punteruolo rosso, il devastante “killer” delle palme, il coleottero originario dell’Asia meridionale che dal 2005 ha avuto una forte diffusione anche in Italia ed in Puglia. “Una battaglia che ci obbliga a non abbassare la guardia - sottolinea l’assessore regionale alle risorse agroalimentari Dario Stefàno - perché si rischia un colpo mortale ad una delle espressioni botaniche più tipiche del paesaggio mediterraneo e pugliese”. Un invito rivolto soprattutto ai Comuni pugliesi, per la loro fondamentale azione di controllo del territorio. La prevenzione, infatti, rimane allo stato l’arma più efficace per evitare la diffusione degli insetti dalle piante malate a quelle sane. Per questo è fondamentale un’azione di monitoraggio e la collaborazione dei privati, a cui è chiesto di denunciare la presenza di piante in pericolo e provvedere al loro abbattimento. Per favorire l’eliminazione delle palme infestate, si ricorda, sono state messe a disposizione risorse del bilancio autonomo regionale per contribuire alle spese di smaltimento. Per ogni palma abbattuta è previsto un contributo di 400 euro che sarà riconosciuto ai Comuni che si attivano mediante convenzione con le società o le aziende che già si occupano del verde urbano o della raccolta dei rifiuti urbani smaltendo, a prezzi calmierati, anche le palme dei privati. Al momento, però sono ancora pochi i Comuni che hanno richiesto il contributo regionale. Poiché i danni provocati dal punteruolo rosso sono ingenti e, nonostante la costante azione di monitoraggio e le misure di controllo, il fenomeno non accenna ad arrestarsi, gli uffici regionali avvieranno a breve una serie di riunioni di sensibilizzazione con tutti i Comuni per una maggiore collaborazione e una più efficace ed incisiva lotta all’agente parassita. Un tempestivo abbattimento delle palme, infatti, risulta essere il metodo più valido per arginare gli effetti del punteruolo. “Abbiamo il dovere – conclude Stefàno – di tutelare un patrimonio ambientale di grande valore che caratterizza il paesaggio pugliese, soprattutto in alcune aree della regione. E per far questo occorre la partecipazione fattiva dei Comuni per scongiurare un flagello che rischia di impoverire la Puglia di una pianta che, dal punto di vista ornamentale e paesaggistico, è grandemente apprezzata”. . . |
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ROVIGO: ISTITUITE LE COMMISSIONI PER LA PESCA E L’AGRICOLTURA |
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A riferire del tutto l’assessore Claudio Bellan che ha segnalato le priorità di questi tavoli: “il riesame del regolamento della pesca, datato al 2000; la riunione del Tavolo verde, già fissata per il 9 novembre alle ore 15,00 monotematica sulle prospettive del Consorzio Agrario, alla quale saranno presenti presidente e direttore del Consorzio Agrario di Padova e Venezia, e che precede la decisione del Tribunale di Rovigo che dovrebbe essere emessa il 6 novembre in merita all’accettazione o meno del piano di concordato; il finanziamento di un corso di specializzazione sulle patologie delle specie ittiche e dei molluschi rivolto al dottori in veterinaria, organizzato con il Cur e la Provincia di Trento”. Infine l’assessore Bellan ha riferito di aver incontrato stamani i rappresentanti degli Ordini e dei Collegi degli agronomi e periti agrari, unitamente a quello dei veterinari, “al fine di coordinare i percorsi volti a stimolare e condividere tematiche specifiche nel campo dell’agricoltura polesana”. L’assessore ha dato quindi la sua disponibilità nell’avviare l’iter procedurale per inserire nelle componenti del Tavolo Verde provinciale anche gli Ordini e i Collegi oggi incontrati. . |
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PUBBLICATA DALL’ISTITUTO VALORIZZAZIONE SALUMI ITALIANI LA PRIMA GUIDA COMPLETA DEI SALUMI DOP E IGP IN LINGUA INGLESE |
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Quarantaquattro pagine che raccontano la storia della salumeria italiana attraverso informazioni sulle tradizioni, sulla produzione, sulle curiosità e schede informative complete su tutti i salumi italiani che hanno ottenuto gli ambiti riconoscimenti Dop e Igp … il tutto in lingua inglese! Ad oggi sono 31 i salumi italiani tutelati dall’Unione Europea e nella pubblicazione “A guide to Pdo and Pgi deli meats: Territories, tastes, traditions, recipes and tales of the great traditional deli meats”, per ogni salume tutelato, si illustrano storia, produzione, consigli per la degustazione, curiosità e certificazioni. “La necessità di comunicare ad un pubblico straniero di consumatori e professionisti del settore le qualità intrinseche dei salumi italiani è da sempre obiettivo fondamentale delle attività del nostro Istituto. A guide to Pdo and Pgi deli meats rappresenta una pubblicazione di grande interesse e uno strumento di marketing e di comunicazione necessario ad esportare la cultura della salumeria italiana nei Paesi europei e in quelli oltreoceano” ha affermato Monica Malavasi, Responsabile della Comunicazione Ivsi. E’ possibile ricevere la pubblicazione scrivendo a ivsi@ivsi. It Istituto Valorizzazione Salumi Italiani – Ivsi L’ivsi è un Consorzio volontario, senza fini di lucro, che si è costituito nel 1985 con lo scopo di valorizzare l’immagine dei salumi italiani e di promuoverne lo sviluppo dei mercati. Collabora, tra gli altri, con l’Inran (Istituto Nazionale di Ricerca per gli Alimenti e la Nutrizione) per diffondere una corretta informazione nutrizionale e far conoscere l’alto livello qualitativo dei salumi italiani. Sul territorio nazionale - oltre alle iniziative di comunicazione rivolte ai mass media, alla classe medica e ai consumatori - l’Istituto ha promosso ricerche di mercato, indagini tecniche, analisi sui prodotti e studi sui principali aspetti e problematiche del mercato. Sul fronte estero sono stati realizzati Programmi di promozione dei salumi italiani in Francia, Germania, Belgio, Svezia, Brasile, Giappone, Russia, Stati Uniti d’America, Canada e Corea del Sud. Www. Salumi-italiani. It . |
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LA LINEA PREMIUM DI NOSTROMO: VENTRESCA E FILETTI DI TONNO PER ORIGINALI IDEE IN CUCINA |
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Con la linea Premium, Nostromo offre autentiche specialità artigianali, tutte lavorate a mano: Ventresca di tonno e Filetti di tonno in astuccio e vetro per sbizzarrire la fantasia con nuove e invitanti ricette. Nostromo, presenza storica nel mercato italiano delle conserve ittiche, presenta la nuova linea Premium, una serie di assoluta qualità destinata ai buongustai. Sono quattro i prodotti che la rinomata azienda propone, sani, nutrienti e gustosi. La linea Premium nasce, infatti, da un’esperienza decennale nel mercato dei prodotti ittici e dalla volontà di stupire i clienti Nostromo con materie prime pregiate per la creazione o la semplice degustazione di specialità gastronomiche di altissima qualità e varietà, con in più il gusto della lavorazione artigianale. La punta di diamante del set è la Ventresca di tonno: racchiusa in un astuccio da 115 grammi vi è la parte più nobile, morbida e gustosa del tonno. Lavorata a mano, Nostromo la propone come protagonista di menù raffinati per tutte le occasioni. La Ventresca, inoltre, non si distingue solo per un gusto stuzzicante, ma contribuisce al mantenimento di un regime alimentare sano ed equilibrato. Ad allargare la scelta vi è poi il Filetto di Tonno, presentato in tre diversi formati: scatola con astuccio da 120 grammi e vaso di vetro da 250 grammi in olio di oliva o al naturale. Con i Filetti di tonno Nostromo è amore a prima vista: perfetti da gustare così come sono, si rivelano ingredienti sopraffini per qualsiasi ricetta. La confezione in vetro lascia inoltre vedere quanto siano appetitosi, compatti e consistenti: quasi impossibile resistere alla loro qualità. . |
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VERONA: PRIMA EDIZIONE DEL VALPOLICELLA FILM FESTIVAL |
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Il 2 novembre nella sala Rossa del palazzo Scaligero l´assessore provinciale alla Cultura e Identità Veneta Marco Ambrosini ha presentato la prima edizione di Valpolicella Film Festival in programma dal 2 al 7 novembre al Cine-teatro della Valpolicella a San Pietro in Cariano. Erano presenti i rappresentanti del gruppo Valpolicella Fiction, organizzatore del Festival, Massimiliano Zantedeschi, Philipp Rauch, Olga Manganotti, e Rossano Trentin, il consigliere provinciale di zona Zeno Pescarin e l´assessore alla Cultura di San Pietro in Cariano Cesare Zardini. L´iniziativa prevede la proiezione di sceneggiature e cortometraggi inediti di giovani film-maker italiani e stranieri. Assessore Ambrosini: “Questo film festival si distingue dagli altri proposti in altre zone della nostra provincia per la libertà che viene data nella scelta dei temi dei cortometraggi. L´unico requisito richiesto ai lavori presentati è che siano inediti. Il Valpolicella Film Festival si pone l´obiettivo di diffondere in Valpolicella il gusto per il cinema e promuovere in questo senso il territorio di riferimento. Il festival può contare anche su fondi regionali, dal momento che il gruppo Valpolicella Fiction, organizzatore dell´evento, si è aggiudicato il bando regionale “Giovani produttori dii significati”. Dunque, quest´iniziativa nasce con i migliori auspici”. Massimiliano Zantedeschi/gruppo Valpolicella Fiction: “Il programma proposto è interessante e si pone l´obiettivo di coinvolgere più persone possibili tra coloro che si approcciano raramente al mondo del cinema. La Valpolicella è una location ideale, in quanto è una terra con una specifica identità e un punto di incontro di persone e di idee. Ed il cinema è un modo di interpretare la realtà”. Zeno Pescarin/consigliere provinciale e comunale: “Con soddisfazione proponiamo questa manifestazione innovativa che permetterà di far conoscere un mondo, quello del cinema, non così rinomato in Valpolicella, tipicamente conosciuta per altri settori come quello viti-vinicolo”. Cesare Zardini/assessore alla Cultura del Comune di San Pietro in Cariano: “L´amministrazione comunale ha dato con piacere il patrocinio a quest´iniziativa che attrarrà un gran numero di spettatori e che omaggia egregiamente la nostra terra”. Rossano Trentin/codirettore artistico del Festival : “Il concorso prevede la partecipazione di cortometraggi e sceneggiature inediti di giovani film-maker italiani e stranieri. Tra quelli arrivati, abbiamo scelto 17 cortometraggi e 8 sceneggiature, che propongono una varietà di temi sperimentali e legati a problematiche sociali”. Philipp Rauch/gruppo Valpolicella Fiction: “Il progetto ha lo scopo di diffondere in Valpolicella la passione per il cinema. Con questo intento le serate in programma prevedono delle iniziative “corollario” alle proiezioni come momenti musicali e degustazioni del buon vino che una terra come la Valpolicella offre. Questo per ribadire il legame che il festival vuole avere con il territorio che lo ospita”. . |
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NASCE IN ITALIA UNA JOINT VENTURE TRA UN COMUNE ED UN PRODUTTORE DI VINO, PER REALIZZARE UN “PIANO REGOLATORE” DEL PAESAGGIO E DELL’AMBIENTE: SAN MARTINO SULLA MARRUCINA E L’AZIENDA MASCIARELLI REALIZZANO IN ABRUZZO UN ESEMPIO DI “WINE POLICY”
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Al Comune abruzzese, le Città del Vino consegneranno un “Premio Speciale” il 4 novembre a “Urbanpromo 2009”, l’evento di marketing urbanistico e territoriale di scena a Venezia Modello dello stretto legame che dovrebbe esistere tra chi amministra e chi produce su un territorio, la Città del Vino di San Martino sulla Marrucina (Chieti) è un ottimo esempio di sinergie tra un Comune e un produttore di vino “illuminato” e legato alla sua terra, come Gianni Masciarelli. Con l’adozione del “Regolamento Generale per la Disciplina a Tutela e Valorizzazione del Patrimonio Architettonico, Naturalistico e Rurale”, il Comune abruzzese ha deciso di estendere le stesse regole di salvaguardia della città storica al territorio circostante, valorizzando armoniosamente il paesaggio, il patrimonio urbano e la tipicità rurale, e facendo dell’agricoltura lo strumento di conservazione delle peculiarità del territorio, a tutto vantaggio del turismo e dell’alta qualità della vita degli abitanti. Nasce, così, in Italia un “piano regolatore” del paesaggio e dell’ambiente, frutto di una joint venture tra un Comune e un produttore di vino, concreto esempio di “wine policy”, al quale le Città del Vino consegneranno un “Premio Speciale” il 4 novembre a “Urbanpromo 2009”, evento di marketing urbano e territoriale di scena a Venezia, promosso dall’Inu-istituto Nazionale di Urbanistica, che farà da sfondo anche al Convegno “Quando il buono non è bello. Come difendere la bellezza percepita di un prodotto attraverso la bellezza reale dei luoghi dove nasce” (Istituto Veneto di Scienze Lettere ed Arti - Palazzo Franchetti; info: www. Cittadelvino. It). “E’ così che le Città del Vino si candidano ad assumere il ruolo chiave di “wine policy advisor” - sottolinea il presidente Giampaolo Pioli - come interlocutrici privilegiate tra il mondo politico e i territori del vino italiani, tra le istituzioni e l’imprenditoria enologica, tra i comuni e le piccole e grandi aziende, perché il mondo del vino italiano possa raggiungere una maggiore coesione, anche attraverso la ricerca e l’innovazione, e una rinnovata competitività internazionale”. A San Martino sulla Marrucina l’economia locale si fonda sulla produzione agricola, che rappresenta a pieno titolo il traino per l’armonioso sviluppo e la valorizzazione del patrimonio territoriale, ambientale e urbanistico, quale peculiarità di quello stesso luogo, in rapporto all’offerta di prodotti tipici di alta qualità. L’equilibrio tra la natura, le coltivazioni tradizionali dovute alla mano dell’uomo - i vigneti in particolare - e la presenza di costruzioni caratteristiche, rendono San Martino immediatamente riconoscibile. Ciò comporta che le politiche di gestione del territorio debbano mirare a mettere in relazione tra loro gli edifici, il borgo e le costruzioni agricole, rendendoli funzionali ai prodotti coltivati, ma anche esteticamente appaganti in un’ottica di turismo d’arte e rurale. Il “Regolamento” di San Martino, figlio anche dell’approccio lanciato dal “Piano Regolatore delle Città del Vino” - vere e proprie linee guida per un uso sostenibile delle aree rurali - nasce dal patto che, cinque anni fa, Gianni Masciarelli (prematuramente scomparso nel luglio 2008; la cantina è oggi condotta da Marina Cvetic e dai figli) ha siglato con il Comune abruzzese, commissionando lo studio per la tutela e la valorizzazione del patrimonio architettonico, naturalistico e rurale del territorio. Saranno questi i temi al centro del Convegno, una riflessione sul senso estetico e sulla percezione del paesaggio nelle produzioni tipiche locali, che vedrà, tra gli altri, gli interventi di Marina Cvetic, Settembrino Giandonato, sindaco di San Martino sulla Marrucina, Enrico Rispoli, redattore del “Regolamento”, Attilia Peano, urbanista del Politecnico di Torino e presidente della Commissione Paesaggio Inu, Vasco Boatto, agronomo dell’Università di Padova, e lo scrittore e filosofo dell’Università Vita-salute San Raffaele di Milano Massimo Donà. L’urbanwinery farà invece da sfondo alle degustazioni a tema nello spazio Città del Vino all’Urbancaffé: “Il Bello fa il Buono”, con i vini Masciarelli e Marina Cvetic (4 novembre), e “I vini di Odyssea”, il nuovo concept di turismo all’insegna del wine & sea, lungo le coste di Corsica, Liguria, Sardegna e Toscana promosso dalle Città del Vino, con i vini ed i prodotti dei territori della Toscana partner del progetto, Suvereto e la Costa degli Etruschi (5 novembre), Viareggio e la Versilia (6 novembre) e Grosseto e la Maremma (7 novembre). . |
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22° SIMEI - 6° ENOVITIS: ALLA FIERA DI MILANO ARRIVANO I GIOVANI IMPENDITORI DEL VINO! I VINI DEI SOCI AGIVI SARANNO PRESENTI PER LA PRIMA VOLTA AL WINEBAR SIMEI – ENOVITIS |
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Proprio così: anche i vini dei Soci Agivi, Associazione Giovani Imprenditori Vinicoli Italiani, saranno presenti al Winebar dell’edizione 2009 di Simei ed Enovitis. I due eventi, che si svolgeranno in contemporanea dal 24 al 28 novembre 2009 presso la Fiera di Milano, rappresenteranno per gli operatori del settore viticolo una occasione unica di trovare in un unico spazio tutta la filiera del vino, dalla produzione alla distribuzione. In occasione della 23a edizione del Simei e della 7a edizione di Enovitis, verrà allestito un Winebar, posizionato nel padiglione 11 e gestito da personale specializzato dell’Onav, che offrirà un servizio di degustazione gratuita ai visitatori ed espositori presenti in Fiera. Il Winebar Simei - Enovitis, lanciato nel 2005, si propone infatti come una preziosa opportunità di concedersi un momento di pausa in mezzo ad una frenetica giornata d’affari, rimanendo immersi nella cultura del made in Italy, degustando e assaggiando una vasta gamma dei migliori vini italiani, soprattutto da vitigni autoctoni. Per la prima volta anche i vini dei Soci Agivi, Associazione Giovani Imprenditori Vinicoli Italiani, fondata nel 1989 e che oggi conta circa 130 soci, giovani tra i 25 e 40 anni alla guida delle più importanti aziende vinicole italiane, saranno presenti alla degustazione, insieme ai prodotti delle aziende aderenti ad Unione Italiana Vini e all’Associazione Nazionale Donne del Vino. Agivi non è nuova a questo genere di iniziative, anzi la formula del Winebar è stata già utilizzata dall’Associazione in altre occasioni come al Vinitaly di Verona o durante i Forum dei soci a Milano e Roma, con l’obiettivo di promuovere e diffondere una consapevole e responsabile cultura del vino soprattutto tra il pubblico dei consumatori più giovani. Con la presenza di Agivi l´edizione 2009 di Simei ed Enovitis proporrà dunque tutto il meglio dell´enologia italiana: dal Brunello di Montalcino al Sagrantino di Montefalco, dal Barolo all’Amarone ma anche vini emergenti come Erbaluce di Caluso, Nero di Troia, Primitivo di Manduria e molto altro ancora. Un modo per far conoscere e valorizzare il vino italiano di qualità, soprattutto nei confronti degli operatori stranieri. . |
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MANZATO, A VICENZA PER IL FESTIVAL DELL´ENOTURISMO, PRESENTA LA BOTTIGLIA PARLANTE: UN CHIP RACCONTERA´ IL VINO |
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Utilizzando un cellulare di ultima generazione sarà possibile avere molte informazioni sui vini veneti. Previsti anche brevi filmati. Un chip su tutte le bottiglie venete di qualità, questa la nuova forma di promozione che il Vicepresidente della Regione Franco Manzato ha presentato al primo Festival dell´Enoturismo a Vicenza. “Sarà un sistema molto semplice – ha spiegato Manzato - che prevede la presenza su ogni bottiglia veneta di un chip che permetterà una nuova forma di informazione e di promozione dei nostri vini”. Il chip sarà leggibile dai cellulari di ultima generazione, sul cui schermo appariranno, semplicemente avvicinando l´apparecchio al chip, una serie di informazioni utili per l´utente, come la storia del produttore, la tipologia di vino presente nella bottiglia, gli abbinamenti con i cibi e anche brevi filmati dell´azienda. Tutto questo per valorizzare il prodotto veneto e per promuovere l´enoturismo in una regione che ha molto da offrire in questo campo. “L´enogastonomia è un biglietto da visita fondamentale per la nostra Regione – ha continuato Manzato - per questo il nostro obiettivo è quello di creare delle sinergie fra ristorazione, strutture recettive e produttori. L´utilizzo anche in campo enogastronomico del marchio turistico “Veneto -fra la terra e il cielo” va proprio in questa direzione”. Veneto che, ha anticipato Manzato, sarà promosso in Inghilterra da un testimonial d´eccezione: Fabio Capello, attuale allenatore della nazionale di calcio inglese. Manzato era presente anche per inaugurare il Workshop con i tour operator stranieri organizzato da Promoveneto nell´ambito del Festival dell´Enoturismo. Trenta soggetti provenienti da tutto il mondo che nel corso del pomeriggio hanno incontrato produttori, ristoratori, strutture recettive e strade del vino presenti al Festival per acquistare pacchetti enoturistici nel nostro paese. . |
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DA CAMPARI GRAND MARNIER CORDON ROUGE |
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Da una selezione di cognac sapientemente scelti, invecchiati nelle cantine del Château di Bourg-charente, abbinati a un raro frutto tropicale il Citrus bigaradia, un’arancia amara dal profumo intenso, nasce Grand Marnier. Grand Marnier Cordon Rouge Edition Irrésistible coniuga le intramontabili caratteristiche del brand, la sagoma della bottiglia e il colore rosso, con i tratti estetici più contemporanei, l’essenzialità e la luminosità. Origini del prodotto. Nel 1880 Louis-alexandre Marnier Lapostolle crea uno straordinario abbinamento di cognac e frutta che in breve si diffonde in tutto il mondo. Da una selezione di cognac sapientemente scelti, invecchiati nelle cantine del Château di Bourg-charente, abbinati a un raro frutto tropicale il Citrus bigaradia, un’arancia amara dal profumo intenso, nasce Grand Marnier. Molto rapidamente, il liquore nato da quest’alchimia originale approda sulle tavole più raffinate d’Europa e del Nord America nonché nei bar più famosi del mondo. Oggi il liquore Grand Marnier è servito liscio o come base per cocktail e long drink in prestigiosi bar, ristoranti e lounge. . |
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