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GIOVEDI
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Notiziario Marketpress di
Giovedì 12 Novembre 2009 |
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INFLUENZA A: LE AZIONI DEL GOVERNO PER FRONTEGGIARE LA PANDEMIA |
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Roma, 12 novembre 2009 - L’organizzazione mondiale di sanità l’11 giugno 2009 ha dichiarato lo stato di pandemia influenzale. La pandemia è causata da un nuovo virus influenzale A/h1n1 che si è diffuso da marzo 2009 a partire dal Messico in tutto il mondo. Il Governo ha immediatamente assunto tutte le misure per fronteggiare la pandemia influenzale e tutelare la salute dei cittadini. Ecco le principali azioni: Nella prima fase della diffusione della malattia sono state applicate tutte le misure di controllo e contenimento dell’infezione atte a limitare il diffondersi del virus. Ciò ha evitato nel nostro Paese una prima ondata epidemica prima dell’estate 2009 che invece si è verificata in altri Paesi europei. Tra le misure di prevenzione più efficaci si ricorda la pronta identificazione dei casi nei viaggiatori provenienti da zone affette, la profilassi dei loro contatti stretti, la promozione delle regole di igiene e protezione individuali come il lavaggio delle mani. Vaccinazione della popolazione: il Governo ha predisposto una strategia vaccinale per fronteggiare l’ondata epidemica di influenza A/h1n1 in atto nella stagione influenzale 2009-2010 ed eradicare l’epidemia da nuovo virus H1n1 nel nostro Paese. E’ prevista a vaccinazione del 40% della popolazione italiana a partire dai lavoratori dei servizi essenziali, come il personale sanitario, e delle categorie a rischio di complicanze (bambini e adulti con malattie croniche nella fascia di età dai 6 mesi ai 64 anni, donne in gravidanza nel secondo e terzo trimestre). E’ attivo il monitoraggio della campagna vaccinale. Scorte farmaci antivirali: il Ministero dispone di quaranta milioni di dosi di farmaci antivirali che, in corso di pandemia, sono progressivamente incapsulate e distribuite alle Regioni in base alla necessità. L’istituto Chimico Farmaceutico Militare di Firenze è in grado di provvedere all’incapsulamento di 70. 000 dosi giornaliere. Il Ministero ha inoltre emanato raccomandazioni puntuali per l’uso corretto degli antivirali. Gestione casi gravi: il Ministero ha fornito un primo orientamento agli operatori nella gestione delle forme gravi e complicate di influenza da virus A(h1n1) e promosso presso le Regioni e Province autonome l’identificazione dei centri a cui far afferire i pazienti colpiti da insufficienza respiratoria acuta. Vengono inoltre definiti i criteri per la gestione dei pazienti, in particolare riguardo l’accesso alla terapia intensiva e il successivo percorso all´interno dei centri di terapia intensiva che compongono le reti regionali. Sorveglianza dell’epidemia: a partire dal 19 ottobre 2009, la sorveglianza dell’influenza è basata sul sistema Influnet, che raccoglie i casi della rete dei medici sentinella registrati tra i propri assistiti nonché i dati sui virus circolanti dalla rete dei laboratori accreditati. Viene inoltre effettuato il monitoraggio dei casi ospedalizzati, delle forme gravi e dei decessi. Farmacovigilanza: nell’ambito degli interventi coordinati dall´Unità di crisi, l’Agenzia Italiana del Farmaco (Aifa) ha predisposto un Piano Nazionale di Farmacovigilanza per il monitoraggio della sicurezza dei vaccini pandemici e degli antivirali in corso di pandemia influenzale. Il sistema è attivo dal mese di ottobre. Per saperne di più Per conoscere e combattere meglio il virus A/h1n1, attraverso giochi e test interattivi, è attivo il sito www. Fermailvirus. It. Informazioni possono essere chieste anche al numero 1500 (risponde il Call center del Ministero, attivo dal lunedì al venerdì, dalle ore 8. 00 alle 18. 00) . |
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DECALOGO PER LE GIOVANI PAZIENTI TUMORE DELLA MAMMELLA E GRAVIDANZA CONGRESSO DI ONCOLOGI A CASTELFRANCO VENETO (TV): IL PROGETTO A.M.O.R.E. |
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Castelfranco Veneto (Treviso), 12 novembre 2009 – Sui 31. 000 casi di tumore della mammella in Italia, circa 2. 000 riguardano ogni anno donne giovani, di età inferiore ai 40 anni. Tra queste, una media del 5% ha una gravidanza. Questi dati verranno annunciati nel corso del Congresso di Oncologi, provenienti da tutta Italia, che si tiene domani 13 novembre 2009 a Castelfranco Veneto (Hotel Fior) nell’ambito del progetto A. M. O. R. E. (Carcinoma Della Mammella Nelle Giovani Donne E Problematiche Correlate Alle Gravidanze), realizzato con la collaborazione di Ipsen, un’azienda operante nel settore farmaceutico ed impegnata in ambito oncologico. L’evento medico-scientifico, intitolato “Il Tumore della Mammella nella Donna Giovane”, sarà rivolto in primis ai Medici Specialisti e agli Infermieri di Oncologia, ma intenderà rappresentare un messaggio anche alla Stampa, alle Associazioni, ai cittadini. Oltre alle relazioni scientifiche, che vedranno il coinvolgimenti dei maggiori Specialisti nazionali in questa materia, si svolgerà una tavola rotonda aperta al pubblico. La diagnosi di cancro della mammella è senza dubbio un evento dirompente e traumatico per qualsiasi donna, tuttavia le donne in giovane età sembrano riscontrare alcune difficoltà specifiche, in parte differenti dalle donne in età matura o avanzata: problemi lavorativi, attenzione per l’immagine fisica e il benessere personale, progettualità futura, desiderio di maternità, presenza di figli piccoli, problemi sessuali. Sembra inoltre che lo stress psicologico vissuto dalle donne giovani sia più intenso. Tutti questi aspetti costituiscono una sfida ulteriore per l’Oncologo, che si trova ad affrontare una situazione specifica più complessa, e necessita di affinare i propri strumenti comunicativi e le capacità empatiche. In questa situazione, pur perseguendo la massima efficacia della cura, bisogna porre una particolare attenzione alle ricadute che i trattamenti possono avere sulla sfera riproduttiva e sessuale, tenendo presente la giustificata attesa di maternità in una percentuale significativa di pazienti. Nelle giovani pazienti, la scelta del trattamento non deve considerare solo gli effetti collaterali più comuni dei trattamenti (esiti invalidanti dell’intervento chirurgico, dolore, nausea e vomito, anoressia, alopecia, astenia…. ), ma anche le possibili ricadute sulla fertilità. “La paziente giovane non ha ancora terminato il suo progetto riproduttivo”, affermerà il Dott. Saverio Cinieri, Primario dell’Unità Operativa Complessa e della Breast Unit del Presidio Ospedaliero Senatore Antonio Perrino di Brindisi, “è molto più fragile nelle sue scelte e deve essere valutata anche e soprattutto in questa ottica quando le si propone un trattamento precauzionale”. L’idea da trasferire è che l’Oncologo deve valutare il rischio di infertilità legato ai trattamenti oncologici, informare dettagliatamente la paziente di tale rischio, ed effettuare la scelta terapeutica più adeguata in relazione al desiderio e alle prospettive della paziente. È auspicabile inoltre che in ogni sala di attesa di Oncologia Medica sia esposto un decalogo che aiuti le giovani pazienti a manifestare le proprie problematiche e paure e che sensibilizzi tutti gli Operatori Sanitari (Medici e Infermieri) coinvolti nella cura di queste pazienti. Il decalogo, che verrà presentato nel corso del Congresso, è stato predisposto dagli Oncologi Saverio Cinieri e Fedro Pescatori e così recita: I Il cancro non determina in genere infertilità (escluse le neoplasie dell’apparato genitale). Ii Il cancro non è in genere una malattia trasmissibile geneticamente (salvo rare eccezioni). Iii I trattamenti antitumorali possono determinare riduzione della fertilità in entrambi i sessi (per le donne l’età , il tipo di trattamento e la durata e la quantità di farmaco somministrata sono i fattori critici, per gli uomini lo sono il tipo e la durata del trattamento. Sono necessari ulteriori studi). Iv La radioterapia erogata sulle gonadi determina un rischio di sterilità permanente dose dipendente. V Tutti i pazienti che non abbiano ancora completato il proprio percorso riproduttivo devono essere informati del rischio di infertilità collegato alle terapie oncologiche (è necessaria una campagna di valutazione dell’attitudine e una sensibilizzazione degli oncologi medici italiani sull’argomento). Vi Esiste la possibilità di preservare il patrimonio germinale prima delle terapie (per la donna tramite criopreservazione ovarica o ovocitaria, per l’uomo tramite criopreservazione dello sperma. Sarebbe auspicabile un registro dei centri qualificati per entrambe le procedure e dei protocolli in corso). Vii Esistono protocolli in corso per valutare l’impatto di terapie concomitanti alla chemioterapia, che riducano la tossicità gonadica del trattamento (Lhrh analogo nelle donne). Viii La gravidanza o la paternità dopo diagnosi di cancro non sembrano peggiorare la prognosi anche delle pazienti affette da tumori endocrino responsivi (necessario continuare la raccolta dati prospettica per valutare l’impatto sui diversi tipi istologici e le diverse caratteristiche biologiche di ciascuna neoplasia). Ix E’ indispensabile istituire registri prospettici che valutino gli esiti dei trattamenti sulla fertilità (sia maschile che femminile, coinvolgere anche gli ematologi e gli oncoematologi pediatri). X E’ indispensabile istituire un registro nazionale sotto l’egida Aiom -Associazione Italiana di Oncologia Medica- in cui vengano registrati tutti gli eventi gravidici che coinvolgano pazienti affetti da tumore (gravidanze o paternità dopo diagnosi e terapia, diagnosi di tumore in corso di gravidanza). “Tra le varie patologie”, dirà il Dott. Paolo Manente, Direttore Scientifico dell’evento e Primario dell’Unità Operativa Complessa dell’Ospedale Civile di Castelfranco Veneto, “il cancro della mammella rappresenta ancor oggi, nonostante i significativi progressi nel campo della prevenzione, della diagnosi e del trattamento, un evento tra i più traumatici e stressanti con il quale, chi ne è colpito, deve confrontarsi. In particolare, il cancro della mammella in età giovanile si presenta con caratteristiche biologiche talvolta diverse dalla malattia che colpisce le donne in menopausa, e questo richiede il ricorso a trattamenti specifici, nonché l’integrazione più completa delle varie strategie di cura (chirurgia, radioterapia, chemio ed endocrinoterapia)”. Nel Congresso del 13 novembre, raccogliendo il contributo di Specialisti Oncologi a vari livelli, e ascoltando il parere delle Associazioni sia di volontariato che di pazienti, sarà quindi fornita una panoramica completa, autorevole e aggiornata, del trattamento del cancro della mammella nella donna giovane, con riguardo anche agli aspetti specifici nella prospettiva di gravidanza. . |
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BRESCIA. PRIMA DI TUTTO LA VITA, MESSAGGIO DI FORMIGONI |
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Milano, 12 novembre 2009 - Regione Lombardia si è battuta e continua a battersi "per promuovere le ragioni della vita", come nel caso di Eluana Englaro. E lo fa concretamente, ad esempio sostenendo interamente i costi del ricovero nelle Rsa delle persone in stato vegetativo. In un messaggio inviato a Elisabetta Pittino (consigliere nazionale del Movimento per la Vita italiano) in occasione della tavola rotonda di oggi a Brescia dedicata al fine vita ("Prima di tutto la vita"), il presidente Roberto Formigoni, ricorda l´impegno di Regione Lombardia nel curare le persone più fragili e sostenere le loro famiglie. Ripercorrendo il caso di Eluana Englaro, Formigoni ricorda innanzitutto "un gesto di grande concretezza che ha contraddistinto la vicinanza e l´attenzione della Lombardia per questo caso". "Lo scorso 29 aprile - scrive il presidente - presso la sede di Regione Lombardia a Milano, ho personalmente consegnato la speciale benemerenza alle religiose che per 15 anni sono state vicine a Eluana Englaro. La risposta di Regione Lombardia ai c1amori degli organi di stampa e alle speculazioni fatte sulle condizioni di salute di Eluana è stata la premiazione della Famiglia Religiosa delle Suore Misericordine di San Gerardo e della reverenda madre Annalisa Nava". La dedizione delle Suore di Lecco è un "approccio in cui Regione Lombardia si riconosce pienamente". Infatti, "le tante Eluane, che vivono in Lombardia come nel resto del mondo, sono persone consegnate totalmente alla nostra responsabilità: chi soffre di una grave invalidità non diventa qualcosa d´altro da un uomo e da una donna". "Ii nostro impegno per tutte le persone che versano in stato vegetativo - scrive ancora Formigoni - è concreto". Le persone che versano oggi in stato vegetativo in Lombardia sono circa 700, di cui 75 nella Asl di Brescia. Molti cittadini versano in questa stato di grave disabilità a seguito di arresti cardiocircolatori prolungati, dovuti a gravi eventi di natura cerebro - cardiovascolare. L´intervento sempre più tempestivo ed efficace della rete del 118 in un sempre maggior numero di casi permette di riprendere la funzionalità cardiaca alla quale non sempre segue una ripresa completa dello stato di coscienza". "La Lombardia - ricorda ancora Formigoni - unica Regione in Italia, ha deciso fin dal 2007 di sostenere completamente i costi della degenza di questi pazienti nelle Rsa, evitando alle famiglie di dover sostenere costi alti e prolungati nel tempo". Quanto alla legge sul fine vita di cui si discute in questo periodo, secondo Formigoni "è giunto il momento di arrivare a un legge sul fine vita: il nostro Paese ha bisogno di una legge rigorosa che non lasci spazi a gesti che possano, in qualche modo, decidere della vita altrui". . |
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GENETICA E MEDICINA PERSONALIZZATA OGGI ALLA SISSA DALLE 14.30 ALLE 17.30 SE NE DISCUTE CON PAOLO GASPARINI E GAIA MARSICO |
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Trieste, 12 novembre 2009 – Oggi, nell’aula D della Sissa di Trieste, dalle 14. 30 alle 17. 30, si parla di genetica e medicina personalizzata con Gaia Marsico, dell’Università di Padova, e Paolo Gasparini, dell’Università di Trieste e Irccs-burlo Garofolo. Dalle indagini prenatali ai test per patologie a insorgenza tardiva (come la Corea di Huntigton), dai test di predisposizione per patologie di diversa gravità (come tumori, problemi di tipo cardiovascolare o demenze) ai test parentali, fino ai “profili genetici”. La genetica sempre più solleva questioni controverse e complesse: problemi legati alla scelta, alla medicalizzazione della vita, alla brevettabilità dei test genetici, alla diffusione di informazioni non corrette. «Cercherò di affrontare questi aspetti - chiarisce Gaia Marsico, docente di bioetica - tenendo presente che i “classici” aspetti etici connessi alla genetica non possono prescindere dal contesto sociale in cui viviamo, in cui il mercato e un certo tipo di (dis)informazione scientifica giocano un ruolo pesante in medicina e nell’ambito della scelta personale». A seguire, Gasparini illustrerà le nuove prospettive della medicina personalizzata: non solo test genetici diagnostici o predittivi, ma anche il loro impatto in settori di grande interesse, quali la farmacogenetica e la nutrigenetica, fino a presentare alcuni esempi di iniziative commerciali. Al termine del dibattito, Daniela Picoi presenterà il libro I lettori di ossa di Claudio Tuniz, Richard Gillespie, Cheryl Jones (Springer-verlag, Milano 2010). Sarà presente Claudio Tuniz che potrà rispondere ad alcuni interrogativi: chi possiede il passato? Come si leggono le ossa antiche? E cosa ci dicono sulle nostre origini? Oggi gli scienziati, usando tecniche sempre più raffinate, riescono a ricostruire gli ambienti del passato profondo e a conoscere i primi esseri umani che ci vivevano. Il libro esamina i fatti e i miti sull’arrivo dei primi uomini in Australia; il Dna degli attuali aborigeni australiani; le teorie degli hobbit indonesiani; e chi o cosa ha ucciso i marsupiali giganti dell’Australia. Le scoperte australiane trovano eco nei dibattiti sulla misteriosa fine dei Neanderthal e gettano luce sull’evoluzione umana. Le sessioni tematiche sono a cura di Vincent Torre e Chiara Saviane del Laboratorio Interdisciplinare della Sissa e sono moderate dalle giornaliste Daniela Picoi e Rossella Panarese (Radio3scienza). . |
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GIORNATA MONDIALE DELL´INFANZIA: VENDOLA ALL´OSPEDALE PEDIATRICO DI BARI |
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Bari, 12 Novembre 2009 – Oggi alle ore 9,30, presso la sala convegni dell’Ospedale Pediatrico Giovanni Xxiii di Bari, il Presidente della Regione Puglia Nichi Vendola porta il suo saluto istituzionale alla manifestazione celebrativa della Xx° Giornata Mondiale dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza. Un evento che coincide con la convocazione della rete delle pediatrie regionali, impegnate in un progetto speciale messo a punto dall’Ares sulla umanizzazione dei reparti ospedalieri, a confronto sulle azioni intraprese secondo la Carta dei Diritti dei bambini in ospedale. Alla cerimonia partecipano gli Assessori Regionali alle Politiche della Salute e alla Solidarietà Tommaso Fiore e Elena Gentile, il direttore generale dell’Ares Francesco Bux e il direttore generale dell’Azienda Ospedaliera Policlinico di Bari Vitangelo Dattoli. . |
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SANITA´ IN LOMBARDIA, INTESA CON CARABINIERI: PIU´ CONTROLLI FORMIGONI: POTENZIAMO LA PREVENZIONE A VANTAGGIO DELLA SALUTE |
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Milano, 12 novembre 2009 - Prosegue e si perfeziona la collaborazione, già in atto da tempo, tra Regione Lombardia e il Gruppo Carabinieri per la Tutela della Salute di Milano per i monitoraggi e i controlli su sicurezza, prevenzione ed erogazione appropriata ed efficace delle attività sanitarie. Lo prevede un Protocollo d´intesa sottoscritto ieri dal presidente Roberto Formigoni, dall´assessore alla Sanità, Luciano Bresciani e dal Comandante Generale dei Nas Roma, Generale di Brigata Cosimo Piccinno. "Con questo accordo - ha detto Formigoni - potenziamo la nostra attività di prevenzione a vantaggio della salute dei cittadini. Pensiamo al vastissimo campo delle frodi alimentari con delinquenti che immettono nel mercato cibi scaduti e dannosi. Una particola attenzione è rivolta anche alla formazione e informazione dei cittadini e degli operatori. La salute infatti si protegge anche con comportamenti corretti". L´assessore Bresciani ha sottolineato in particolare il fatto che l´intesa permette di ampliare "il raggio d´azione" a tutela della salute, nell´ottica dello sviluppo della "sussidiarietà orizzontale". L´accordo rappresenta il riconoscimento e il rilancio di un lavoro comune già avviato da diverso tempo ed è frutto di un positivo confronto sul tema del miglioramento e dell´efficacia dei controlli e delle attività di vigilanza in materia di tutela della salute, svolto nei mesi scorsi. Tra i punti principali, lo scambio reciproco di informazioni e la realizzazione di attività di formazione e informazione per gli operatori. Con l´attuazione di questo accordo, il Gruppo Carabinieri per la Tutela della Salute di Milano può potenziare autonomamente la propria attività implementando il proprio importante contributo sul territorio. La collaborazione sancita con l´intesa permetterà il miglioramento della gestione e del controllo delle attività connesse alla tutela della salute, anche attraverso una politica concordata degli interventi preventivi sul territorio regionale ed una analisi delle criticità. La Regione è inoltre disponibile a soddisfare le necessità operative, informative e logistiche ritenute indispensabili dal Gruppo Carabinieri per la Tutela della Salute di Milano per assolvere al meglio i propri compiti istituzionali. La Regione si impegna in particolare a svolgere le proprie attività di vigilanza, controllo e monitoraggio, favorendo lo scambio di informazioni e dati utili all´espletamento delle funzioni conferite ai N. A. S. , e a partecipare attivamente alle iniziative di formazione, informazione, aggiornamento e approfondimento che verranno organizzate dai Carabinieri nell´ambito del Protocollo. Il Gruppo Carabinieri per la Tutela della Salute di Milano, dal canto suo, si impegna a collaborare con la Regione nell´effettuazione delle attività di vigilanza e controllo in materia di tutela della salute. Inoltre, darà un supporto alla Regione per migliorare la gestione e il controllo delle attività connesse alla tutela della salute, anche per prevenire infiltrazioni da parte della criminalità organizzata nazionale ed internazionale, oltre a realizzare iniziative, preventivamente concordate, di formazione, informazione e aggiornamento del personale regionale impiegato nelle attività ispettive in tema di tutela della salute. Il Protocollo ha durata triennale. Ogni anno ci sarà una verifica sulla sua attuazione. . |
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RAPPORTO NAZIONALE 2009 SULLE CONDIZIONI E IL PENSIERO DEGLI ANZIANI: L´INTERVENTO DEL PRESIDENTE DELLA REGIONE MARCHE, GIAN MARIO SPACCA. |
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Roma 12 Novembre 2009 - ´ Il presidente della Regione Marche, Gian Mario Spacca, ha partecipato ieri alla presentazione del ´Rapporto nazionale 2009 sulle condizioni e il pensiero degli anziani´, curato da Federsanita` Anci, Ageing Society ´ Osservatorio terza eta`, e l´Inrca (Agenzia nazionale per l´invecchiamento). L´incontro si e` svolto, a Roma, presso la Camera dei deputati. ´L´italia ´ ha detto Spacca - e` il paese piu` vecchio del mondo e le Marche, in particolare, vantano il primato della longevita`: un cittadino su 4 e` anziano. Nel 2051 saranno 520 mila, piu` di un terzo della popolazione residente. Proprio in virtu` di questi numeri dobbiamo pensare a soluzioni e interventi che vadano nella direzione della prevenzione della non autosufficienza dell´anziano e della sua valorizzazione nel sociale. Occorre infatti mantenere queste persone all´interno dei processi vitali in modo da farli concorrere alla crescita civile, economica e sociale dei nostri territori. Essere vecchi non significa per forza di cose essere malati. Questa importante parte della popolazione, nella maggior parte dei casi e` efficiente e operosa e dispone di un potenziale di esperienza umana e professionale molte volte inespresso. Le Marche si stanno muovendo gia` da qualche anno in questo scenario e si avviano a diventare un vero e proprio ´laboratorio´ per le altre regioni e gli altri Paesi in un nuovo corso della ricerca sull´invecchiamento. Siamo convinti che sia necessaria una strategia complessiva per affrontare la terza e quarta eta` sia in termini socio-sanitari e assistenziali, ma anche e soprattutto nella vita di ogni giorno. Sono questi i presupposti, insieme alla grande esperienza acquisita con l´Inrca, che hanno fatto della nostra regione la candidata ideale per essere sede dell´Agenzia nazionale della terza eta`. Non solo sanita` e cure quindi, ma sociale, stili di vita, abitazioni adeguate, gestione del tempo libero: vogliamo cercare una risposta a tutto, con l´obiettivo di migliorare la qualita` della vita e ridurre il ricorso ai farmaci, perche` spesso gli anziani soffrono di patologie indotte da un ruolo che puo` affievolirsi nella societa`. Attualmente abbiamo il progetto esecutivo della nuova struttura che ospitera` l´Agenzia e una struttura ospedaliera, come e` normale che sia, per garantire una risposta a 360 gradi. Per dicembre sara` pronto il progetto definitivo. Allo stesso tempo e` aperto un tavolo tecnico con il Ministero della salute per l´organizzazione dell´attivita` di ricerca dell´Agenzia sulle 4 reti individuate: invecchiamento, neuroscienze, cardiologia, oncologia. Il complesso della nuova struttura ispirato all´´ospedale modello´ secondo i principi elaborati dal Ministero, sara` costituito da 3 blocchi funzionali/strutturali tra loro collegati per un totale massimo di 36. 000 metri quadri. Il primo blocco e` costituito dalla piastra dei servizi, il secondo blocco (centrale) contiene le aree di degenza, il terzo blocco e` dedicato alla ricerca´. . . |
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ANZIANI: OGGI A VENEZIA CENTRO DON ORIONE CONVEGNO SUI RISULTATI PROGETTO EUROPEO PER EDUCARE ANZIANI A CURA DI SE’ |
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Venezia, 12 novembre 2009 - L’assessore regionale alle politiche sociali Stefano Valdegamberi apre oggi 12 novembre a Venezia, al Centro Culturale Don Orione Artigianelli, Fondamenta Zattere ai Gesuati, il convegno internazionale che presenterà i risultati del Progetto europeo Ehle (Empowering Health Learning in the Elderly – Educare l’anziano alla promozione della salute) che ha visto in prima linea la Regione Veneto e l’Ulss 16 di Padova. I due enti veneti hanno lavorato assieme a Francia (Uncass – Union nazionale des Centres Communaux d’action sociale di Parigi), Spagna (Universidad permamente de la Universidad de Alicante) e Olanda (Vu University Medical Center di Amsterdam). Cibo e alimentazione, uso dei farmaci, attività fisica, abitudine a fumo, salute emotiva:cinque le aree tematiche sviluppate all’interno di un pacchetto formativo condiviso con l’obiettivo di migliorare la formazione degli operatori che lavorano con gli anziani, creando modelli innovativi a valenza europea, condividere conoscenze ed esperienze per raggiungere risultati validi su larga scala nel campo dell´educazione permanente della terza età, implementarne la diffusione anche attraverso la produzione e distribuzione sul territorio veneto di materiale didattico. L’inizio dei lavori è previsto per le ore 9,30. . |
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SABATO AL GALLIERA DI GENOVA CONVEGNO IL PERCORSO DIAGNOSTICO TERAPEUTICO NEL PICCOLO PAZIENTE AFFETTO DA LABIOPALATOSCHISI TUTTE LE NOVITA´ |
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Genova, 12 novembre 2009 - Nel Salone Congressi dell´Ospedale Galliera, sabato 14 novembre, si parlerà di labiopalatoschisi, malformazione congenita meglio conosciuta come “labbro leporino”, che colpisce i neonati. “Il convegno – spiega Maurizio Carta, referente dell´incontro e Dirigente medico della S. C. Chirurgia maxillo-facciale del Galliera, diretta da Giuseppe Verrina - si propone di fare il punto sulle conoscenze teoriche e gli aggiornamenti clinici e terapeutici relativi alla patologia. L´occasione ci consentirà di illustrare l´attività svolta dal nostro Centro dedicato, che da più di vent´anni opera a livello regionale come punto di riferimento per la diagnosi e cura". L´obiettivo è quello di fornire gli elementi per la tutela della salute della donna in gravidanza e del bambino con particolare riguardo alla prevenzione, diagnosi e terapia delle malattie maxillo-facciali. . |
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BOLZANO: MEDICI DI BASE, ALLA PROVINCIA LE COMPETENZE SUL CONTRATTO |
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Bolzano, 12 novembre 2009 - La Provincia di Bolzano potrà concludere anche in futuro i contratti collettivi con i medici di base che operano sul proprio territorio. Lo ha deciso la sezione distaccata della Corte d´appello di Bolzano in seguito ad un ricorso presentato dal sindacato nazionale Fimmg che, in prima istanza, aveva ottenuto parere positivo. La federazione nazionale dei medici di medicina generale Fimmg, attiva a livello nazionale, può contare in Alto Adige solo su una minima parte dei 272 medici di base che operano sul territorio. La vicenda giudiziaria prende le mosse da un ricorso presentato dalla stessa Fimmg contro la Provincia Autonoma di Bolzano per quanto riguarda la competenza sulla sottoscrizione dei contratti collettivi con i medici di medicina generale, nella cui categoria rientrano anche i medici di base. In prima istanza, il ricorso aveva avuto esito positivo, con una sentenza che negava, alla Provincia, la piena competenza in materia. "Abbiamo fatto appello contro questa prima sentenza - commenta l´assessore alla sanità Richard Theiner - per difendere le nostre competenze e per tutelare gli interessi dei pazienti". La Provincia, sulla base di una legge provinciale del 1997, aveva infatti già sottoscritto tre contratti collettivi con i medici di base grazie all´accordo con le sigle sindacali che rappresentavano la stragrande maggioranze dei medici operanti sul territorio. "Se la sentenza di primo grado fosse stata confermata - prosegue Theiner - molti altoatesini sarebbero stati costretti a cambiare il proprio medico di base, visto che il contratto nazionale prevede un numero inferiore di pazienti per ogni medico. Inoltre, grazie al contratto stipulato a livello provinciale, i pazienti altoatesini hanno il diritto di utilizzare la propria madrelingua, principio che sarebbe stato messo in discussione dal ripristino del contratto nazionale. La sentenza odierna della Corte d´Appello conferma dunque che, anche in futuro, la Provincia potrà continuare a sottoscrivere e attuare contratti collettivi con il consenso di un´ampia maggioranza degli attori coinvolti". . |
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14 NOVEMBRE GIORNATA MONDIALE DEL DIABETE CHIAMA DONA E VINCI PER CONTRIBUIRE ALLA LOTTA CONTRO IL DIABETE |
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Milano, 12 novembre 2009 – Sabato 14 Novembre è la Giornata Mondiale del Diabete: in questa occasione la Fondazione San Raffaele del Monte Tabor ricorda che è attivo il primo concorso nazionale a scopo benefico che avvalendosi di una numerazione telefonica, dà la possibilità di donare e allo stesso tempo di vincere. Un’iniziativa ideata e promossa dalla Fondazione San Raffaele del Monte Tabor che da anni è impegnata nella lotta contro il diabete: con il Diabetes Research Institute (Dri), il San Raffaele di Milano ha dato avvio a un centro di ricerca unico in Italia che potrà contare su uno staff di 50 tra medici, ricercatori e personale di supporto e avrà una superficie di laboratori di ricerca di circa 750 mq. Dal 1 ottobre al 30 novembre, chiamando il numero 895 898 9598, messo a disposizione da Telecom Italia, sarà possibile, con un unico semplice gesto, ricevere informazioni sul diabete, donare fondi alla ricerca e vincere numerosi premi. A rispondere sarà la voce di Paolo Maldini, campione del Milan e della Nazionale di calcio, che fornirà informazioni scientifiche sul diabete di tipo I e Ii e sul concorso che mette in palio un viaggio e un soggiorno per due persone all’Isola di Mauritius oltre a numerosi altri premi tra cui 50 computer portatili Altec e 100 buoni spesa del valore di 50 euro spendibili nei supermercati del Gruppo Carrefour. Il ricavato delle chiamate - per un massimo di 4 euro* da telefono fisso e 6,90 euro* da mobile per ciascuna telefonata - sarà devoluto alla ricerca scientifica sul diabete dell’Istituto Scientifico San Raffaele di Milano. Questa iniziativa è possibile grazie al supporto di Telecom Italia, Gruppo Carrefour, Air Mauritius, Beachcombers Hotels, Isola di Mauritius, Altec. Si ringraziano inoltre Carapelli, Tnt Post, Getfit, Technogym, Ferrovie dello Stato, Latte Milano. . |
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SOTTO CONTROLLO LA PANDEMIA NELLE MARCHE. |
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Ancona, 12 Novembre 2009 - ´La situazione e` perfettamente sottocontrollo e senza stati di panico da parte della popolazione. Questo e` dovuto al grande lavoro che sta svolgendo il Comitato pandemico e grazie anche alla corretta informazione effettuata da tutti i media´. Cosi` l´assessore regionale alla Salute Almerino Mezzolani ha aperto la conferenza stampa per fare il punto sull´andamento della pandemia, insieme al dirigente del servizio Salute, Carmine Ruta, al dirigente Sanita` Pubblica, Giuliano Tagliavento e alla funzionaria della protezione civile regionale, Susanna Balducci ´La giunta regionale ´ ha detto Mezzolani ´ ha stanziato 5 milioni di euro per la lotta alla pandemia, ripartiti nella prevenzione, cura alle persone e soprattutto al potenziamento dei servizi e delle strutture sul territorio. E se oggi nella nostra regione non c´ e` ne la corsa ai Pronto soccorso questo lo dobbiamo proprio al modello organizzativo che abbiamo messo in piedi. Tutto cio` ci conforta perche` siamo perfettamente in grado di gestire l´evoluzione della pandemia h 24, attraverso un Call center che da domani diventera` anche pediatrico, nell´approfondire particolari casi sui bambini´. ´Un quadro organizzativo rassicurante ´ ha concluso l´Assessore - rispetto anche al picco massimo di contagio che sta salendo toccando l´apice nei prossimi dieci giorni, anche se in linea percentuale con le altre regioni´. Nelle Marche il tasso d´incidenza del contagio e` del 12,8 per mille e all´interno del dato il 26 per mille interessa la popolazione che va da 0 a 4 anni, il 29 per mille coinvolge la fascia d´eta` che va da 5 a 14 anni, il 4,26 per mille interessa la fascia da 15 a 64 anni, mentre per gli over 65 la percentuale e` inferiore all´1 per mille. Le Regione sta monitorando circa 53 istituti scolastici e dai dati di assenze scolastiche s´ipotizza che nei prossimi giorni il tasso di assenteismo salira` dal 25% al 35%. Per quanto riguarda la sorveglianza virologica, dal 24 aprile scorso i tamponi totali sono stati 608 di cui positivi al virus 207 (circa il 30% di positivita`), mentre dal 21 ottobre scorso i tamponi effettuati sulle persone ricoverate con i sintomi sono risultati positivi il 50%. Tra i ricoverati attualmente ci sono un bambino al reparto malattie infettive dell´ospedale di Pesaro, due bambini in pediatria a Senigallia e un bambino a Macerata, un adulto nel reparto malattie infettive ad Ascoli Piceno, sei adulti all´ospedale Torrette di Ancona e un giovane asiatico in terapia intensiva sempre a Torrette. Sino a domenica scorsa sono state vaccinate 8. 820 persone di cui 3. 706 operatori sanitari e sociosanitari, 4. 370 soggetti con patologie a rischio nella fascia d´eta` da 6 mesi a 65 anni, 280 donne in gravidanza e circa 170 donne che hanno partorito da meno di sei mesi. Attualmente sono disponibili 65mila dosi di vaccino e in arrivo altre 30mila nei prossimi giorni. In una settimana sono arrivate 1570 telefonate all´800186006, numero verde del Call center e circa 100 sono risultati i contatti al giorno sul sito www. Salute. Marche. It. Per quanto riguarda l´evoluzione dell´organizzazione dei centri deputati alla vaccinazione le Zone territoriali di Pesaro, Urbino e Ancona hanno preferito vaccinare all´interno delle loro strutture, con l´ausilio di volontari della Cri, dell´Anpas e della Protezione civile. A Fano e Senigallia, invece, sono partiti i centri di vaccinazione per la pandemia. Nel fine settimana partiranno altri centri di vaccinazione nelle Zone territoriali di Jesi, Civitanova e Fermo, mentre la prossima settimana partira` un centro anche a Macerata. . |
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MILANO: GIORNATE APERTE CONTRO IL PARKINSON |
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Milano, 12 novembre 2009 - Quattro giornate, da sabato 14 novembre, dedicate alla malattia neurologica degenerativa più diffusa dopo la malattia di Alzheimer, dal titolo “Il Parkinson, conoscere per capire”. Quattro momenti per avere risposte anche alle più semplici incertezze quotidiane su questa patologia e fornire ai malati e alle loro famiglie informazioni sugli strumenti e le opportunità disponibili, in modo da facilitare il percorso di chi deve convivere con la malattia. “E’ un’opportunità per allargare la conoscenza dell’impatto che il Parkinson ha sulla collettività oltre che sui diretti interessati”, ha detto l’assessore alla Salute Giampaolo Landi di Chiavenna. “Se le terapie farmacologiche permettono un buon controllo dei disturbi motori, oggi la sfida più importante è quella di curare i sintomi legati alle alterazioni dell´umore, del comportamento, delle funzioni cognitive e ai disturbi del sonno, che possono turbare gli altri aspetti della quotidianità. Per questo motivo – ha concluso Landi - è importante sostenere iniziative che sanno ben associare l’informazione clinico-terapeutica con l’educazione del malato a vivere con essa la realtà di tutti i giorni mantenendo il più a lungo possibile una buona qualità di vita”. L’incidenza del morbo di Parkinson (o paralisi agitante) è di circa 20 soggetti su 100. 000. Secondo recenti stime dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms), in Europa le persone affette sono circa un milione. In Italia si ritiene che circa 250. 000 persone soffrano di questa malattia. La prevalenza e l’incidenza del morbo di Parkinson crescono con l’età della popolazione, tuttavia oggi può colpire anche prima dei 50 anni. E’ lievemente più frequente negli uomini ma, siccome le donne vivono più a lungo, ci sono più donne malate. Il Parkinson progredisce lentamente; possono infatti passare molti anni prima che incominci a dare problemi. Quando incidono pesantemente sulla vita quotidiana, i sintomi possono essere gestiti con molte terapie e diversi metodi di supporto. Tuttavia non sempre le terapie convenzionali farmacologiche sono sufficienti e diventa necessario un approccio multidisciplinare per rispondere in modo adeguato alla molteplicità dei bisogni e soddisfare tutte le necessità della persona che deve convivere con la malattia. Calendario Appuntamenti Sabato 14 novembre, Ospedale Luigi Sacco,via G. B. Grassi 74. Saranno presenti il prof. Claudio Mariani e la dott. Ssa Patrizia Contri: "La Malattia di Parkinson oggi e in futuro”. Sabato 28 novembre, Istituto Neurologico “Carlo Besta”, via Celoria 11. Sarà presente il prof. Alberto Albanese: “Porte aperte in coincidenza con la prima Giornata Nazionale della Malattia di Parkinson”. Sabato 23 gennaio 2010, Ospedale San Luca, via Spagnoletto 3. Sarà presente il prof. Vincenzo Silani: “Un approccio multidisciplinare alla Malattia di Parkinson: dal Laboratorio alla Clinica”. Sabato 30 gennaio 2010, Clinica San Pio X, via Nava 31. Sarà presente la dott. Ssa Francesca Mancini: “Terapie farmacologiche avanzate, terapie chirurgiche e trattamenti non farmacologici”. Gli incontri si terranno la mattina dalle 9. 30 alle 13. 00 Per informazioni: tel. 022847892 www. Parkinson-lombardia. It oppure e-mail: parkinsonlombardia@fastwebnet. It . |
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INFLUENZA: AGGIORNATA LA SITUAZIONE IN VENETO, INCIDENZA ALL’ 8 PER MILLE. |
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Venezia, 12 Novembre 2009 - Nell’ ultima settimana l’influenza ha colpito circa 39. 000 persone in Veneto, con un’ incidenza dell’8 per mille. Nella settimana precedente i casi erano stati circa 24. 000, pari al 4,95 per mille. Lo rende noto l’assessore Regionale alla sanità Sandro Sandri, comunicando l’esito dell’ultimo rapporto elaborato ieri dagli esperti della Direzione Regionale Prevenzione sulla base delle segnalazioni ricevute dalla rete dei medici sentinella attivata sul territorio. “Il trend - sottolinea Sandri - segue quello che era l’andamento previsto e il dato settimanale in aumento non deve allarmare. Ancora una volta raccomando ai cittadini sani di osservare quelle piccole precauzioni quotidiane a tutti note che sono utili quantomeno a ridurre le possibilità di contagio; e a coloro che sentissero i sintomi di non recarsi al pronto soccorso, ma di telefonare al proprio medico di famiglia, che saprà valutare la situazione e disporre di conseguenza”. Ulteriori determinazioni sulla campagna vaccinale e sull’organizzazione dell’assistenza ospedaliera verranno prese nella riunione dell’unità di crisi regionale, convocata per Lunedì prossimo. I n particolare, sulla base dei rilevamenti che indicano nei giovanissimi la fascia d’età più interessata dal contagio, la Regione Veneto ha chiesto al Ministero l’autorizzazione a variare il calendario vaccinale anticipando l’erogazione ai bambini tra 6 mesi e 10 anni non affetti da patologie croniche conosciute. Una decisione in merito dovrebbe essere presa nel corso dell’unità di crisi di Lunedì. Sul piano statistico, l’incidenza dell’8 per mille registrata nell’ultima settimana è pari a quella dell’influenza stagionale dell’anno scorso nella terza settimana di Gennaio. Le fasce d’età più colpite sono: 5 - 14 anni (29,2 per mille); 0 - 4 anni (17,5 per mille); 15 - 24 anni (13,1 per mille). . |
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FVG: RABBIA SILVESTRE, NUOVE MISURE DI PREVENZIONE |
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Trieste, 12 novembre 2009 - Cani, gatti e furetti al seguito di persone dirette nel territorio della provincia di Udine devono essere sottoposti a vaccinazione antirabbica, effettuata da almeno 21 giorni e da non oltre 11 mesi. Come informa la Direzione centrale Salute e Protezione sociale della Regione, a stabilirlo è un´ordinanza ministeriale, pubblicata sulla Gazzetta ufficiale di ieri, 10 novembre, che indica tutta una serie di "Misure urgenti per prevenire la diffusione del contagio da rabbia silvestre" - peraltro gia adottate o in via di adozione da parte delle Aziende per i servizi sanitari - suddividendole tra quelle che vanno introdotte in tutti i comuni del Friuli Venezia Giulia, oppure solo in quelli dove vi sono dei focolai e nelle aree limitrofe. Più nel dettaglio, ovunque cani e altri animali domestici vanno tenuti sotto controllo, specie in zone silvestri o montane. Parallelamente le pratiche venatorie con l´impiego di cani sono consentite solo con animali vaccinati. Un obbligo che si estende a tutte le attività, anche di tipo ludico e amatoriale, svolte fuori dai centri abitati, a meno che i cani non siano tenuti costantemente al guinzaglio ovvero siano confinati. Sempre in tutta la regione va quindi intensificata la lotta al randagismo, mentre non vanno per nessun motivo toccati animali sospetti, vivi o morti, volpi in particolare. Il personale competente si occuperà di raccogliere con le dovute cautele le volpi uccise o trovate morte e gli altri animali selvatici e domestici abbattuti perchè sospetti o trovati morti, inviandoli al più presto alla Sezione dell´Istituto Zooprofilattico competente per territorio per gli opportuni accertamenti diagnostici. Ben più restrittive, poi, sono le indicazioni che riguardano quei territori dove è stato ritrovato o abbattuto un animale rabido. Dalla data del rinvenimento e per 60 giorni i cani vanno sempre condotti al guinzaglio; inoltre vanno vaccinati non solo i cani ma anche, a discrezione del Servizio Veterinario, bovini, ovini, caprini e equidi che si trovano esposti al pericolo di contagio. Vaccinazioni che sono effettuate gratuitamente dai veterinari dell´Azienda sanitaria o da liberi professionisti convenzionati. L´obbligo di vaccinazione si estende di conseguenza anche a tutti i cani provenienti da fuori comune. In proposito albergatori e proprietari di pensioni sono tenuti a segnalare all´Autorità Comunale la presenza di cani che accompagnano i loro clienti. Nelle stesse aree vi è anche il divieto di pascolo vagante. Per i trasgressori sono previsti sanzioni amministrative. . . |
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STOP AL RANDAGISMO: NELLE MARCHE PARTE LA CAMPAGNA DI STERILIZZAZIONE"MEGLIO UNO CHE CENTOUNO". |
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Ancona, 12 Novembre 2009 - Aumento delle iscrizioni all´anagrafe canina, riduzione del numero di cani ospitati nelle strutture e di quelli accalappiati. Questi i risultati della massiccia lotta contro il randagismo intrapresa dall´assessorato regionale alla Salute- Veterinaria. A tale proposito l´assessore Almerino Mezzolani afferma che sono i risultati a confermare tali tendenze: ´dal 2005 al 2008 le iscrizioni all´anagrafe canina sono passate da 186mila ad oltre 233mila, grazie ad un provvedimento del 2002, tra i primi in Italia, che ha autorizzato i liberi professionisti all´inserimento del microchip; dal 2006 al 2008 si e` ridotto dell´11% il numero di cani ospitati nei canili e dal 2002 al 2007 il numero dei randagi accalappiati si e` contratto del 48%. Ora sta per partire «Meglio uno che centouno» - spiega Mezzolani - una nuova iniziativa che si pone l´obiettivo di arginare le nascite erogando contributi ai proprietari di cani in particolare condizione di difficolta` da destinare alla sterilizzazione degli amici a «quattro zampe» di sesso femminile. ´ Ogni giorno nascono numerosi cuccioli. Una femmina che, per negligenza o incuria del padrone, e` libera di accoppiarsi, puo` avere fino a 20 cucciolate durante tutta la sua vita, rappresentando cosi` un potenziale bacino di reclutamento di cani randagi. Tra le tante ragioni che portano i proprietari a non sterilizzare gli animali, quello che incide maggiormente e` il costo dell´intervento. ´Di conseguenza ´ sottolinea Mezzolani - per favorire le sterilizzazioni occorre incentivare economicamente i proprietari, specie coloro che appartengono a fasce socialmente deboli». A confermare l´ottimo lavoro svolto nel corso degli anni, e l´efficacia dell´ultimo progetto, il consiglio direttivo marchigiano dell´Anmvi (Associazione nazionale medici veterinari italiani). «La Regione Marche ´ spiega il presidente della sezione territoriale Carla Mazzanti ´ ha instaurato e potenziato una sinergia virtuosa tra le istituzioni pubbliche e le strutture private, valorizzando l´apporto clinico e di prevenzione nel perseguimento del comune obiettivo di diminuire il sovraffollamento dei canili, il loro costo sociale, aumentare il risparmio per la realizzazione di nuove strutture e migliorare il rapporto uomo - cane nell´ambiente urbano». . |
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SANITA´ IN ABRUZZO: VILLA PINI; CHIODI, NOSTRO DDL CANCELLA AMBIGUITA´ |
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L´aquila, 12 novembre 2009 - "Altro che condono, la legge che il Consiglio regionale si appresta a discutere toglie tutte le ambiguità della normativa attuale sugli accreditamenti". Lo chiarisce il presidente della Regione, Gianni Chiodi, in risposta a quanto affermato dal consigliere Carlo Costantini. "La chiarezza nei tempi e nei modi, ritengo, sia il punto forte della proposta di legge. Nel Ddl - precisa il presidente della Regione - noi indichiamo tempi certi sugli adempimenti che devono essere rispettati, perché l´obiettivo è quello di garantire che i lavoratori vengano pagati ed evitare, il più possibile, la discontinuità delle prestazioni sanitarie". Il presidente Chiodi ribadisce poi che il Ddl presentato in Consiglio regionale "non è un atto contro Angelini" ma vuole "tutelare per quanto possibile il diritto dei lavoratori ad essere retribuiti". . |
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TORINO, 950MILA EURO PER LA FORMAZIONE DEI SERVIZI SOCIALI |
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Torino, 12 Novembre 2009 - Dovranno essere presentati entro il 24 novembre 2009 i progetti che riguardano attività formative rivolte ai direttori di comunità socio-sanitaria, ad assistenti sociali, educatori professionali, operatori socio sanitari. Nell’ambito delle attività previste dall’Viii programma provinciale per l’autorizzazione ed il finanziamento delle attività formative per gli operatori sociali, la Provincia dispone infatti, su trasferimento regionale, di circa 950mila euro da destinarsi al finanziamento agli enti gestori per corsi di formazione e di aggiornamento e alle agenzie formative accreditate per i corsi di riqualifica dei direttori di comunità: la cifra esatta sarà identificata alla fine del percorso di valutazione e dovrebbe essere erogata nel gennaio 2010. La cifra comprenderà anche il finanziamento per i progetti formativi di area vasta (cioè quei progetti che coinvolgono più enti e territori, in un’ottica di ottimizzazione delle risorse), coordinati direttamente dall’Assessorato alle politiche attive di cittadinanza di Provincia di Torino. “Con il programma di finanziamento della formazione che ogni anno la Provincia di Torino mette in campo” spiega l’assessore Mariagiuseppina Puglisi “si è ben consapevoli che la formazione costituisce una formidabile leva per contribuire al miglioramento della qualità del sistema integrato e degli interventi dei servizi sociali”. I bandi sono disponibili su: http://www. Provincia. Torino. It/solidarietasociale/formazione/programmi_prov . |
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PISA - CHAGALL E IL MEDITERRANEO VOLI I LABORATORI DIDATTICI DELLA MOSTRA DA MARTEDÌ 10 NOVEMBRE, ATELIER POMERIDIANI GRATUITI PER BAMBINI SINGOLI. |
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Pisa, 12 novembre 2009 - Grande successo stanno riscuotendo i Laboratori didattici per le scuole, in occasione della mostra Chagall e il Mediterraneo in programma a Palazzo Blu di Pisa fino al 17 gennaio 2010. Gli atelier, dal titolo Voli, che si tengono ogni martedì per tutta la durata dell’esposizione, sono stati appositamente studiati dall’artista Monica Sarsini, che accompagnerà gli studenti nella realizzazione di grandi sculture ispirate dalle opere in mostra, porgendo l’attenzione sull’aspetto “volatile ed etereo” dei suoi personaggi, sulla mansuetudine dei suoi animali, sul capovolgimento dei punti di vista e sull’affidarsi al viaggio, all’attraversamento degli spazi con familiarità e fiducia. Per soddisfare le crescenti richieste, oltre all’appuntamento del mattino, destinato alle scuole primarie e secondarie, è stato studiato un nuovo incontro con i più piccoli nel pomeriggio dei martedì. In questo caso, i genitori potranno portare i loro bambini a Palazzo Blu e lasciarli creare in piena libertà e sicurezza, nuovi capolavori, con l’ausilio di carta velina, carta di giornale, filo di ferro, colla vinavil, matite, e altri materiali. I laboratori pomeridiani, della durata variabile tra una o due ore, sono gratuiti. Per informazioni e prenotazioni: Impegno e Futuro, tel. 050. 28515; info@impegnoefuturo. It Chagall e il Mediterraneo è curata da Meret Meyer e da Claudia Beltramo Ceppi, promossa dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Pisa, in collaborazione con il Comune di Pisa, organizzata e realizzata da Giunti Arte mostre musei, in collaborazione con Avis Autonoleggio, Trenitalia, Coop, Sat - Pisa International Airport. Con questa iniziativa prende avvio il programma che caratterizzerà le attività espositive della nuova istituzione - Blu palazzo d’arte e cultura - creata dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Pisa, col fine di essere un rilevante punto di riferimento per le proposte culturali pisane. Catalogo Giunti Arte mostre musei. . |
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GALLERIA REGIONALE DI PALAZZO ABATELLIS: RESTAURO IMPORTANTE PER SVILUPPO SICILIA |
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Palermo, 12 novembre 2009 – Riapre oggi pomeriggio (inaugurazione alle 18. 30, poi ingresso gratis al pubblico fino a mezzanotte) la Galleria regionale di Palazzo Abatellis. I lavori sono stati cofinanziati con i fondi del Por 2000/2006. Dopo il restauro e l’adeguamento di una delle ali dell’antico convento di clausura, il museo propone due nuove gallerie espositive. “Palazzo Abatellis – ha detto ieri l´assessore regionale ai Beni Culturali, Nicola Leanza, nel corso della presentazione alla stampa del museo restaurato - riapre grazie all’opera di un’equipe di professionisti che hanno lavorato con impegno e attenzione, a cui va il nostro ringraziamento. Con la riapertura del museo, Palermo avrà una possibilità in più per arricchire la sua proposta culturale da offrire ai cittadini e ai visitatori. E’ un evento importante perché in questo modo la cultura si coniuga con un impatto positivo per l’economia. Ma l’obiettivo resta comunque lo stesso: vogliamo coinvolgere anche i partner privati per una fruizione completa che coniughi i beni culturali con il sistema turistico e con lo sviluppo dell’economia del territorio. Entro quest´anno contiamo di realizzare i bandi per la concessione ai privati che però dovranno presentare progetti di qualità, anche attraverso il project financing. I beni culturali devono diventare punto di attrazione per turisti, famiglie, professionisti e un motore di sviluppo per l’isola”. Gli interventi hanno riguardato il restauro conservativo dell’ala storica del Palazzo, quella quattrocentesca, dei suoi prospetti esterni, del cortile, il miglioramento dei servizi e la manutenzione delle sale allestite da Carlo Scarpa nel 1954. È stato liberato dalla funzione di deposito l’antico parlatorio del Monastero del Portulano (come venne denominato il palazzo dal 1526), facente già parte della primitiva chiesa di Santa Maria della Pietà, acquistato al percorso museale con l’esposizione di opere di Vincenzo da Pavia, fra cui una macchina lignea d’altare con la sua pala, e utilizzabile per conferenze. Dall’ala quattrocentesca, dove si può ammirare l’Annunziata di Antonello da Messina, si accede ai nuovi spazi di quella settecentesca, oggetto di lavori di ampliamento e allestimento coordinati dal Centro regionale per il restauro. Il nuovo percorso espositivo si snoda su due piani (circa 400 mq ciascuno) contrassegnati da pannellature di diverso colore (verde per il primo piano, rosso per il secondo) e costruisce un itinerario attraverso la pittura siciliana dalla fine del Xvi a quella del Xvii secolo. I nuovi lavori hanno riguardato le opere murarie, gli impianti, compresi quelli di sicurezza e di climatizzazione, l’inserimento di una scala e di un ascensore che collega i vari livelli del complesso e permette la fruizione del museo ai portatori di handicap motori. Per il progetto di illuminazione è stato chiamato a collaborare Piero Castiglioni con la collaborazione di Emanuela Pulvirenti, noti lighting designer, adottando particolari ed appositi riflettori, studiati per l’occasione, con l’impiego di apparecchi a zero emissione Uv, per la corretta esposizione delle opere. Il nuovo allestimento è stato realizzato con la cura scientifica di Giulia Davì, attuale direttore di Palazzo Abatellus, con la consulenza di Vincenzo Abbate e con la collaborazione di Evelina De Castro, Santo Cillaroto, Eliana Mauro, Salvatore Pagano. Le Nuove Esposizioni - Cappella Del Portulano, Dove Sono State Esposte Opere Di Vincenzo Da Pavia - Ai nuovi spazi museali si accede sia autonomamente dal secondo cortile, dove ci si può servire di una scala o di un ascensore, oppure, mantenendo la continuità del percorso, dall’ultima sala espositiva dell’edificio quattrocentesco, utilizzata come snodo necessario a introdurre la cultura del tardo manierismo siciliano che si dispiega nell’ala di ampliamento. In questa sala, che non faceva parte dell’allestimento di Carlo Scarpa, si trovano esposte le più significative opere del Manierismo di marca michelangiolesca presenti nel museo: due dipinti di Vasari, uno di Girolamo Muziano, uno di Marco Pino. Quadreria - La logica espositiva si accorda, in questa sala, alla caratteristica impostazione della quadreria. Ala nuova - Nei nuovi ambienti espositivi, guadagnati al museo con gli ultimi interventi di restauro e di allestimento, trova finalmente modo di “mostrarsi” quello che può essere considerato l’esito di circa un cinquantennio di studi sulla pittura in Sicilia. Il percorso espositivo si snoda tra la fine del Cinquecento e la fine del Seicento, rendendone chiari alcuni passaggi salienti. La Sala Verde illustra le opere del tardo manierismo di impronta controriformista con la produzione delle due personalità più definite fra gli artisti siciliani attivi a cavallo fra i due secoli: Giuseppe Alvino, Gaspare Bazzano e Pietro D’asaro. A questi gli esponenti di rilievo della pittura siciliana guardano numerosi altri artisti che arricchiscono il panorama della cultura figurativa siciliana, estremamente ricettiva e in continuo dialogo con quelle pitture e quei pittori non isolani, sui quali la Sicilia continuava ad esercitare grande attrazione e che qui si trovano ugualmente esposti. Il fiammingo Simone de Wobreck, il cremonese Gaspare Fonduli e il toscano Filippo Paladini, attivi stabilmente nell’Isola, partecipano a tale congiuntura dinamica e dialettica all’interno di una cultura figurativa che affermava valori comuni a carattere sovraregionale e rigorosamente codificati, esprimendoli con composizioni pittoriche di soggetto prevalentemente devoto, articolate su due piani, quello terreno, che rappresenta la storia e la natura in cui si dispongono i santi, e quello divino sovrastante, luminoso e popolato da figure angeliche. Taluni dei protagonisti di questa congiuntura, come D’asaro e Paladini, arrivarono anche a confrontarsi con la lezione del realismo caravaggesco, spesso risolvendo tale confronto in un ostentato tenebrismo ma variando i moduli compositivi e anche il repertorio, come nel caso della Scena pastorale, attribuita a Pietro D’asaro, in cui la esplicita adozione di tematiche bibliche cede il posto alla rappresentazione di un soggetto apparentemente di genere, forte anche di valenze simboliche. Sala Rossa - Il percorso espositivo è incentrato sulla componente caravaggesca. La riconosciuta realtà storica della fugace presenza del maestro che non assunse il carattere di fenomeno locale è testimoniata dalla presenza di opere di autori non siciliani, a partire dalla copia della Cena in Emmaus conservata presso la National Gallery di Londra, interpretata con una livida gamma cromatica di ascendenza nord italiana. La presenza di Caravaggio determinò anche a Napoli una scuola locale, qui rappresentata dall’Amore dormiente di Battistello Caracciolo. A Roma la componente caravaggesca ebbe fra i maggiori protagonisti il francese Simon Vouet, autore della Sant’agata liberata dal carcere, da lui e dai suoi aiuti replicata in alcuni esemplari molto apprezzati dal collezionismo privato del tempo. Con grande forza altre sollecitazioni si impressero nella cultura siciliana del primo trentennio del Seicento e su tutta quella vandichiana e rubensiana. Ne danno prova il Compianto, la Madonna del Rosario e soprattutto la Santa Rosalia, pure riconducibile ad Antony van Dyck, della quale l’artista fiammingo, trovandosi a Palermo nei terribili giorni della pestilenza del 1624, propose una nuova iconografia. Protagonista di questa stagione che vide i fondamentali apporti del realismo napoletano, da Ribera e da Battistello, integrarsi alla incisiva presenza vandichiana e alla circolazione di stampe rubensiana fu Pietro Novelli le cui opere, grandi e articolate pale d’altare e dipinti di soggetto mitologico, hanno compiuto e alto livello stilistico e formale e costituiscono la risultante di tale processo. A seguire, gli sviluppi della cultura figurativa nel corso del Seicento annoverano le opere prodotte dalle successive generazioni di pittori caravaggeschi stranieri, fra i quali il fiammingo Mattia Stomer, trapiantato in Sicilia. La linea più marcatamente barocca, in chiusura del percorso, si dipana attraverso i dipinti di Luca Giordano, Mattia Preti e di interpreti messinesi quali Agostino Scilla. . |
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