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MARTEDI
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Notiziario Marketpress di
Martedì 24 Novembre 2009 |
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NUOVA PROTEINA COINVOLTA NELLA REGOLAZIONE DEI GENI, L´ELEMENTO CHIAVE PER LO SVILUPPO DEL CANCRO RISIEDE NELL´ATTIVAZIONE DEI GENI ATTIVI ESCLUSIVAMENTE NELL´EMBRIONE. |
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Bruxelles, 24 novembre 2009 - Un team internazionale di scienziati ha identificato una nuova proteina chiamata Bahd1 in grado di cambiare la struttura cromosomica e responsabile del silenziamento dell´espressione genica. Lo studio, che aiuterà gli scienziati a meglio comprendere il meccanismo di regolazione dei geni, è stato pubblicato sulla rivista Proceedings of the National Academy of Sciences (Pnas). La ricerca fa parte di Pathogenomics ("Trans-european cooperation and coordination of genome sequencing and functional genomics of human-pathogenic microorganisms"), che appartiene al progetto di Era-net, della durata di otto anni, finanziato dall´Unione europea. Qust´ultimo, che durerà fino al 2012, ha ricevuto finanziamenti per l´ammontare di 3 milioni di euro in riferimento al Sesto programma quadro (6°Pq). La ricerca è frutto della collaborazione tra 15 partner tra cui l´istituto Pasteur di Parigi (Francia), il Centro nazionale francese della ricerca scientifica (Cnsr), l´istituto nazionale francese per la ricerca in agricoltura (Inra) e l´istituto di ricerca tedesco Forschungszentrum Jülich Lo sviluppo di una cellula tumorale è il risultato di una variazione a livello genico, di conseguenza, dei componenti chimici della cellula. Uno dei percorsi che determinano lo sviluppo della neoplasia è stato scoperto da una ricerca dedicata allo sviluppo dell´embrione. Una volta che la cellula è matura, la sostituzione delle cellule si rende necessaria per garantire la salute dei tessuti e degli organi. Lo sviluppo degli organi dell´embrione, invece, deve avvenire da zero. A quanto pare l´elemento chiave per lo sviluppo del cancro risiede proprio nell´attivazione dei geni attivi esclusivamente nell´embrione. L´espressione genica costituisce il modo in cui i geni esprimono il proprio codice genetico. Tutte le cellule dispongono di serie di geni identiche, ma ogni tipo di cellula, in linea di principio, è in grado di utilizzare solo i geni associati direttamente alla loro funzione. Alcune volte all´interno del sistema si verifica un difetto e trovano espressione le varianti geniche patologiche che possono preludere a disturbi genetici o allo sviluppo di una neoplasia. Tutte le cellule di un qualsiasi organismo, sia esso il corpo umano, un fiore, un albero o un animale, presentano la stessa serie di informazioni che sono però espresse in modi diversi. Per esempio, la cute umana, i capelli e i denti, sono costituiti da diversi tessuti sebbene i geni che forniscono le informazioni di codifica per la loro creazione svolgano la stessa funzione. La ragione per cui sono in grado di produrre organi tanto diversi a partire da una stessa codifica genetica risiede nel fatto che ogni tipologia di cellula attiva esclusivamente una piccola porzione di geni, il che la rende unica. Le cellule selezionano quali geni attivare regolando la struttura di una sostanza chiamata cromatina, un materiale genico costituito da filamenti di proteine e Dna che formano i cromosomi. I filamenti di cromatina possono essere organizzati in blocchi serrati, in grado di silenziare i geni, o possono essere riuniti in modo più libero attivando, quindi, i geni. Pertanto l´identificazione dei fattori che regolano la struttura della cromatina è essenziale; se la struttura subisce un´alterazione possono verificarsi disordini neurologici, neoplasie e anomalie dello sviluppo. La scoperta della proteina Bahd1 da parte del team che ha condotto la ricerca rappresenta un passo nella giusta direzione poiché la sua presenza all´interno della cellula è in grado di silenziare il gene Igf2, perlopiù attivo durante lo sviluppo dell´embrione. Il gene Igf2 (fattore di crescita insulino-simile 2), coinvolto nello sviluppo dell´embrione, è solitamente inattivo nei soggetti adulti sani, ma viene attivato in numerosi casi di cancro, quando causa appunto la proliferazione delle cellule che possono determinare lo sviluppo della neoplasia. "La scoperta del complesso Bahd1 ci permette di meglio comprendere in che modo sono regolati i geni nelle cellule del nostro organismo" ha detto la dottoressa Marion Karrasch-bott del Forschungszentrum Jülich, che coordina il progetto Pathogenomics. "Questa scoperta potrebbe favorire la messa a punto di nuove terapie anti-cancro con l´obiettivo di silenziare i geni attivati erroneamente o la creazione di nuovi marker di prognosi". Per maggiori informazioni, visitare: Pathogenomics: http://www. Pathogenomics-era. Net/index. Php Proceedings of the National Academy of Sciences (Pnas): http://www. Pnas. Org/ Forschungszentrum Jülich: http://www. Fz-juelich. De/portal/ . |
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ONDE GAMMA PER CHIARIRE L´ELABORAZIONE CEREBRALE DELLE INFORMAZIONI |
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Bruxelles, 24 novembre 2009 - Un gruppo di ricercatori norvegesi e olandesi ha scoperto un meccanismo che permette al cervello di differenziare i diversi tipi di informazioni. Nella rivista Nature essi descrivono il modo in cui le onde gamma - onde cerebrali specifiche che si ritiene contribuiscano alla percezione cosciente - operano a diverse frequenze, a seconda del tipo di informazione che trasportano. I ricercatori hanno misurato le onde cerebrali dei topi, concentrando l´attenzione su tre diverse parti dell´ippocampo, l´area del cervello ampiamente responsabile della memoria a lungo termine e della navigazione spaziale. "Abbiamo scoperto che ci sono onde gamma lente e onde gamma veloci che provengono da diverse aree del cervello, proprio come le stazioni radio trasmettono su frequenze diverse", spiega Laura Colgin, borsista post dottorato presso l´Istituto di neuroscienza dei sistemi e il Centro per la biologia della memoria dell´Università norvegese per la scienza e la tecnologia. "Quando le cellule cerebrali vogliono connettersi l´una con l´altra, sincronizzano la propria attività", dice la Colgin. "Le cellule si sintonizzano - letteralmente - l´una sulla lunghezza d´onda dell´altra. Abbiamo studiato come in particolare le onde gamma siano coinvolte nella comunicazione tra gruppi di cellule nell´ippocampo. Quello che abbiamo scoperto potrebbe essere descritto come un sistema radio all´interno del cervello. Le frequenze più basse sono utilizzate per trasmettere memorie di esperienze passate e le frequenze più alte sono utilizzate per convogliare gli eventi del luogo dove ci si trova in quel momento". Questo meccanismo facilita la comunicazione con gruppi di cellule distribuiti che elaborano le informazioni correlate, evitando così la possibile confusione tra le varie tipologie di notizie. Mentre le cellule sembrano in grado di modificarsi rapidamente e sintonizzarsi sulle onde lente o veloci, i ricercatori ritengono che esse non siano in grado di elaborare contemporaneamente le due diverse tipologie di onde. "Lo stesso avviene quando si ascolta la radio e ci si sintonizza su una frequenza che è a metà tra due stazioni radio: è impossibile distinguere qualcosa, si sente solo rumore", spega la Colgin. "La percezione che si ha di un luogo, si confonderebbe con le memorie passate di quello stesso luogo". Se si confondono diversi tipi di onde gamma, è possibile soffrire di disordini e anormalità mentali. "Non siamo in grado di dire per certo se sia questo passaggio di frequenza a non funzionare, ma sappiamo che le onde gamma sono anormali nei soggetti schizofrenici", fa notare l´autore principale. "La percezione che lo schizofrenico ha del mondo che lo circonda è confusa, come una radio bloccata tra due stazioni". L´assunto tipico dei ricercatori era che la gestione delle informazioni nel cervello seguisse strade predefinite. Questo nuovo studio suggerisce, tuttavia, una maggiore flessibilità del cervello. "Tra i migliaia di stimoli in arrivo ad una singola cellula cerebrale, la cellula può scegliere di ascoltarne alcuni ed ignorare il resto, e la scelta degli input è in costante cambiamento", sintetizza Edvard Moser, direttore dell´Istituto Kavli di neuroscienza dei sistemi. "Crediamo che il passaggio delle onde gamma sia un principio generale del cervello, utilizzato in tutto il cervello per aumentare la comunicazione interregionale. " Per ulteriori informazioni, visitare: Nature http://www. Nature. Com/nature Ntnu http://www. Ntnu. No/english . |
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IL MONDO INVECCHIA, SMARTCOM LO ASSISTE SOFTWARE TEAM, AZIENDA OSPITE DELL´INCUBATORE LIB, PRESENTA LE NUOVE SOLUZIONI APPLICATIVE DI UN SOFTWARE CHE RIVOLUZIONA LA TELEMEDICINA E LA TELEASSISTENZA |
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Sesto San Giovanni, 24 novembre 2009 - Due anni di tempo, nove anni uomo lavorati, un´équipe di dieci persone, sono gli investimenti fatti fin ad oggi da Software Team, azienda ospite dell’Incubatore di imprese innovative Lib di Sesto San Giovanni (Mi), per la progettazione e lo sviluppo di una delle più avanzate piattaforme software a disposizione della Telemedicina. Smartcom, questo è il nome del software, semplifica l´integrazione e la gestione delle apparecchiature biomedicali, ovunque queste si trovino, permettendo al personale sanitario e assistenziale di operare con livelli di efficienza senza precedenti. Con Smartcom è possibile usare dispositivi portatili per la misurazione a distanza della frequenza cardiaca o della pressione arteriosa, per la realizzazione di elettrocardiogramma e analisi del sangue, avendo la certezza che questi siano sempre controllati da personale qualificato che opera presso un Ospedale o una struttura sanitaria di riferimento. Il 26 Novembre 2009, si terrà al Lib di Sesto San Giovanni il secondo Open Day dedicato alle nuove applicazioni di Smartcom. I temi dell´Open Day 2009 coinvolgeranno Comuni (servizi sociali), Residenze Sanitarie per Anziani (Rsa), Cooperative Sociali, Asl, Aziende Ospedaliere, strutture sanitarie private, società che propongono prodotti e servizi per la Sanità. Nell’ambito dell’incontro saranno approfonditi temi quali il ruolo dell´Ict nel nuovo modello di Sanità, il trasferimento tecnologico e l’economia sanitaria. Saranno inoltre presentati i risultati delle prime sperimentazioni realizzati dall’Asl di Potenza e dalla Residenza San Pietro di Monza. Secondo i dati e le stime dell´Istat: Nel 2001 il numero di ultra65enni era il 18% della popolazione italiana. Nel 2010 questa percentuale salirà ad oltre il 22,3%. Le previsioni per il 2030 arrivano al 29,6% , per arrivare al 35% nel 2050. La vita media degli Italiani nel 2030 sarà di 81,4 anni per gli uomini e 88,1 per le donne. Secondo il rapporto “Stato di salute e prestazioni sanitarie nella popolazione anziana” del Ministero della Salute, la popolazione anziana oggi in Italia determina oltre il 37% dei ricoveri ospedalieri ordinari e oltre il 49% delle giornate di degenza e dei relativi costi stimati. In uno scenario socio-sanitario che vede, col progressivo invecchiamento della popolazione, una sempre maggiore richiesta di salute e benessere, si impone la necessità di garantire la miglior qualità della vita con l´avanzare dell´età: la Telemedicina e la Teleassistenza si propongono come la strada maestra per raggiungere l´obbiettivo in modo sostenibile. Per la diffusione della Telemedicina è strategico disporre di uno strumento informatico come Smartcom che, integrando e normalizzando le informazioni e i dati provenienti dai numerosi ed eterogenei dispositivi biomedicali e di domotica, rende effettivamente fruibili i contenuti per l´uso nelle centrali di monitoraggio e teleassistenza. Giovedì 26 novembre 2009 - ore 14:00/18:00 Sala Conferenze Incubatore Lib (Laboratorio Innovazione Breda) Via Venezia 23, Sesto San Giovanni (Mi). Http://www. Milanomet. It/it/servizi/incubatore-lib. Html . |
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ANZIANI, LIGURIA: IN ARRIVO SERVIZIO DI TELESOCCORSO |
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Genova, 24 Novembre 2009 - La Regione Liguria si prepara ad avviare, entro la fine dell´anno una fase sperimentale di un sistema di telesoccorso e telecontrollo a domicilio con sistemi integrati rivolto alle persone anziane che vivono sole, in situazioni di rischio sanitario. Lo ha annunciato lunedì 23 il presidente Claudio Burlando intervenendo all´inaugurazione dell´allestimento tecnologico dell´aula magna della Facoltà di Ingegneria dell´Università di Genova. "Dopo aver istituito, tra le prime regioni italiane, un apposito fondo regionale per la non autosufficienza che in tre anni ha portato ad assistere 10 mila famiglie, pensiamo sia importante cominciare a venire incontro a quelle fasce di popolazione anziana sola anche con questo servizio", ha affermato Burlando. Il progetto, per la parte tecnologica, è in fase di realizzazione da parte di Datasiel Spa, grazie a un primo finanziamento di 600 mila euro, dopodiché saranno i Distretti socio-sanitari ad indicare alla Regione Liguria le esigenze dei singoli territori. . |
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IL PAZIENTE ONCOLOGICO È UN CITTADINO DI SERIE B? 7 DONNE SU 10 TORNANO AL LAVORO DOPO IL TUMORE AL SENO “MA MOLTE SONO COSTRETTE A CAMBIARE MANSIONE” |
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Milano, 24 novembre 2009 – Il 40% delle donne che hanno avuto un tumore al seno ricomincia a lavorare a due mesi dalla diagnosi, soprattutto se svolge un lavoro d’ufficio. A due anni dalla malattia la percentuale si alza al 74%. Ma il 35% si sente discriminato. E se molte tornano alla stessa attività che svolgevano prima di assentarsi, altre preferirebbero invece ottenere, ma non sempre ci riescono, un part-time. E il 25% deve adattarsi a mansioni diverse. Al reinserimento professionale dopo la malattia e ad altri argomenti di rilevante impatto psicosociale, come la sessualità, la possibilità di avere un figlio, un tempo relegati in secondo piano, è stato dedicato il convegno “La vita oltre il cancro”, organizzato da Aiom (Associazione Italiana di Oncologia Medica) Lombardia, che si è svolto a Milano il 20 novembre. E’ stata un’occasione di dibattito e di confronto non solo per gli oncologi, ma anche per gli psicologi, gli infermieri, le associazioni dei pazienti e, più in generale, i cittadini. “Negli ultimi anni – spiega la prof. Ssa Maria Rosa Strada dell’Oncologia e Riabilitazione oncologica della Fondazione Maugeri di Pavia, presidente del Convegno – abbiamo raggiunto importanti progressi in campo oncologico grazie alle terapie personalizzate che hanno consentito di ottenere un aumento significativo dell’aspettativa di vita e, in alcuni casi, di raggiungere una piena guarigione. Si aprono quindi nuove sfide, anche per l’oncologo”. Sia il paziente guarito che quello cronico, in cui le terapie riescono a controllare a lungo la malattia senza però eliminarla completamente, esprimono desideri legati a una vita “normale”. “è aumentata la consapevolezza che la cura del paziente oncologico deve essere a tutto tondo – continua la prof. Ssa Strada -, rivolta cioè con uguale impegno sia agli aspetti di efficacia che a quelli di umanità e attenzione, riportando così una medicina oggi inevitabilmente tecnologica al livello di arte medica. Ad esempio, la sfera della sessualità rientra nei bisogni a volte inespressi, nel ‘non detto’, che il medico deve cercare di cogliere nel dialogo con il malato. E le problematiche della procreazione sono molto sentite soprattutto dai più giovani. L’obiettivo centrale dell’oncologo è rappresentato ovviamente dalla piena risposta terapeutica, ma deve collaborare anche con altre figure, ad esempio con gli psicologi, per ciò che attiene alla sfera affettiva del malato. Senza dimenticare il ruolo svolto dalle associazioni dei pazienti, che in Lombardia sono particolarmente attive e più numerose che in altre Regioni”. Il convegno voleva fornire gli elementi utili a definire i percorsi e gli strumenti necessari per garantire al malato e alla sua famiglia un supporto globale. La giornata si articola in tre sessioni che consideravano le problematiche della sessualità nei pazienti oncologici, la preservazione della fertilità, la maternità e la paternità dopo una malattia oncologica o durante la stessa, gli aspetti di tutela del lavoro e dei diritti, quali la possibilità di attuare un percorso di adozione. Accanto ad interventi di esperti sono previste relazioni di pazienti e di rappresentati della società civile che consentano di meglio approfondire i temi affrontati. “Il cancro non è ancora definitivamente sconfitto – conclude la prof. Ssa Strada -, ma dal cancro spesso si guarisce e con questa malattia si può convivere avendo diritto ad una vita piena con le medesime opportunità di chi non l’ha incontrato”. . |
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CULTURA DELLO SPORT E TRAPIANTI: UN PROTOCOLLO DI RICERCA INNOVATIVO. COINVOLTI 120 TRAPIANTATI LA DISCIPLINA SPORTIVA PRESCRITTA COME UN FARMACO. TESTIMONIAL DEL PROGETTO FAMOSI PERSONAGGI DEL BASKET. EMILIA-ROMAGNA E VENETO CAPOFILA DELLO STUDIO PILOTA |
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Bologna, 24 novembre 2009 – L’attività sportiva può fungere da “farmaco”, e la cultura dello sport è elemento essenziale per la salvaguardia della salute di ciascun cittadino e, ancor di più, dei pazienti in attesa di trapianto o già trapiantati. Sono i temi fondanti del progetto “Trapianto…e adesso sport”, nato lo scorso anno con l’obiettivo di incentivare la ricerca sui benefici dell’attività sportiva per i trapiantati. Il progetto è promosso dal Centro nazionale Trapianti in collaborazione con l’Istituto superiore di Sanità, l’Università di Bologna, il centro studi Isokinetic, il Gruppo Cimurri Impresa e sport, le associazioni di settore Aido e Aned. Sul piano assistenziale oggi le patologie cardiovascolari rappresentano la principale causa di morte nei trapiantati e, per contrastare tale tendenza, risulta urgente mettere in campo le necessarie contromisure mediche e comportamentali. Studi preliminari condotti da uno staff medico selezionato dal Centro nazionale Trapianti, hanno dimostrato che l’attività fisica svolge un ruolo terapeutico di primo piano non solo per gli atleti che abbiano sostenuto un trapianto, ma per tutti i trapiantati alla luce dell’elevata mortalità cardiovascolare, oggettivamente favorita in questi pazienti dalle accentuate alterazioni del metabolismo lipidico indotte dalle gravi insufficienze d’organo e, soprattutto, dalle terapie antirigetto che questi individui devono cronicamente assumere. Il Protocollo di ricerca “Trapianto…e adesso sport” prevede la partecipazione di 120 trapiantati che saranno suddivisi in due gruppi di studio. Al primo gruppo sarà prescritta e somministrata attività fisica con supervisione, sulla base di test di valutazione funzionale, mentre il secondo gruppo, di controllo, non sarà sottoposto ad alcun programma di allenamento. Obiettivo dello studio è verificare se l’attività fisica prescritta ai trapiantati d’organo, da parte dei medici specialisti in Medicina dello Sport operanti sul territorio (Ssn) e somministrata da personale specializzato, sia in grado di migliorare sia i parametri biologici che la condizione fisica del trapiantato, con effetti positivi sulla sopravvivenza dell’organo. L’iniziativa è stata presentata oggi nella sede dell’Emilia-romagna, col Veneto capofila dello studio pilota e che come questa Regione da anni promuove la pratica dell’attività fisica, riconoscendone il ruolo fondamentale per l’adozione di stili di vita sani e la prevenzione di molte patologie. Alla presentazione hanno partecipato, tra gli altri, l’assessore regionale alle Politche per la salute, Giovanni Bissoni, il preside della facoltà di Medicina dell’Università di Bologna Sergio Stefoni, il direttore del Centro nazionale trapianti Alessandro Nanni Costa, il direttore del centro studi Isokinetic Giulio Sergio Roi e l’ex campione di pallacanestro Renato Villalta, testimonial dell’iniziativa insieme a Ettore Messina, coach della squadra di basket del Real Madrid intervenuto telefonicamente dalla capitale spagnola. “Non è certo un’innovazione sostenere che lo sport faccia bene alla salute – ha commentato l’assessore Bissoni -, ma lo è quando si parla di questa attività come di qualcosa assimilabile ad un farmaco, che può essere prescritto a pazienti portatori di situazioni complicate, con il coinvolgimento dei medici di medicina generale, degli specialisti e dei centri di medicina sportiva”. Renato Villalta ha parlato di “un’iniziativa bellissima è interessante, l’ennesima conferma dell’utilità dello sport persino come medicina”, mentre coach Messina ha posto l’accento sui risultati “non solo fisici ma sul complessivo stato di benessere anche mentale, che possono essere raggiunti da chi approcci alla disciplina sportiva dopo un intervento così importante”. . |
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CONFERENZA SUL RUOLO DEI FATTORI DI STRESS AMBIENTALE NELLO SVILUPPO DELLE MALATTIE |
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Miami Beach, 24 novembre 2009 - Dal 7 al 10 dicembre si terrà a Miami Beach (Florida, Stati Uniti) una conferenza sul "Ruolo dei fattori di stress ambientale nello scatenarsi delle malattie". I dati delle ricerche indicano che l´esposizione a incidenti ambientali durante lo sviluppo fetale o neonatale precoce possono condurre a deficit funzionali e aumentare il rischio di malattie con l´avanzare dell´età. Il motivo sta nel fatto che l´espressione genica e le conseguenti variazioni epigenetiche potrebbero costituire un importante meccanismo per la programmazione degli effetti. Dato che il sistema epigenetico è molto sensibile alle alterazioni in determinati stadi dello sviluppo, il fattore tempo nelle esposizioni ambientali è cruciale per il loro effetto sull´eziologia patologica. L´obiettivo della conferenza è di esaminare i dati riguardanti animali e umani in base alle singole malattie, per poter passare in rassegna l´attuale stato della letteratura, individuare i meccanismi, analizzare le lacune e le sfide nella ricerca e integrare la scienza di base e applicata. Per ulteriori informazioni, visitare: http://www. Toxicology. Org/ai/meet/cct_pptox_meeting. Asp . |
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TRENTO: INVESTIMENTI NELLA SANITA´: OK AL PROGRAMMA PER ACCEDERE AI FINANZIAMENTI STATALI |
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Trento, 24 novembre 2009 - Su proposta dell´assessore alla salute e politiche sociali Ugo Rossi, la Giunta provinciale ha approvato il documento programmatico relativo agli investimenti in materia di sanità. Il programma prevede un investimento straordinario in apparecchiature per la radioterapia nell’ospedale di Trento, la realizzazione di una struttura hospice, per le cure palliative, nella zona di Trento sud, il potenziamento della rete degli ambulatori pubblici per l’assistenza odontoiatrica presso gli ospedali e i distretti della provincia, il miglioramento del sistema informativo provinciale attraverso la realizzazione di un progetto per la riorganizzazione dei processi dell’attività ambulatoriale, la realizzazione del terzo lotto dei lavori di riorganizzazione degli spazi dell’Ospedale S. Maria del Carmine di Rovereto e la costruzione di un parcheggio al servizio dell’ospedale stesso. La legge finanziaria nazionale del 1988 ha previsto un programma pluriennale di investimenti in materia di ristrutturazione edilizia ed ammodernamento tecnologico nel campo della sanità. L’importo inizialmente stanziato, 34. 000 miliardi di lire, è stato negli anni integrato per permettere la prosecuzione del programma da parte delle Regioni e Province autonome, che possono accedere ai finanziamenti attraverso la sottoscrizione di accordi di programma col Ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali. La Provincia autonoma di Trento ne ha sottoscritti alcuni, l’ultimo dei quali, che risale al 2005, ha riguardato due progetti di ristrutturazione degli ospedali di Cles e di Tione. La legge finanziaria nazionale del 2007 ha stanziato ulteriori 2. 424. 971. 723,98 di euro per la prosecuzione del programma ed il Cipe, il Comitato Interministeriale per la Programmazione Economica, nel gennaio 2008 ha ripartito le risorse fra le Regioni e le Province autonome assegnando alla Provincia di Trento l’importo di 22. 557. 430,28 di euro . La Provincia, il 30 settembre scorso, ha ottenuto parere positivo da parte del Nucleo di valutazione del Ministero della salute sul Documento programmatico che la Giunta ha approvato, che indica il programma di investimenti per accedere al finanziamento di 22. 557. 430,00 euro , ai quali si aggiungerà la quota in carico alla Provincia autonoma di Trento di 3. 922. 630,00 euro per un importo complessivo del programma di 26. 480. 060,00 di euro. La sottoscrizione del successivo accordo di programma fra Provincia e Ministero avverrà presumibilmente entro la fine dell’anno. . |
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PROROGATO L’AVVIO DEL MASTER IN MEDICINA DELLE EMARGINAZIONI, MIGRAZIONI E POVERTÀ (MEMP) DI ROMA. |
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Roma, 24 novembre 2009 - Prorogato al 19 dicembre 2009 il termine ultimo per l’iscrizione al V Master Memp: l’avvio delle lezioni è previsto per l’11 gennaio con la settimana dedicata ai temi della salute della donna, del bambino e della famiglia immigrata. Nel Master Memp (8 settimane semiresidenziali in due anni) saranno affrontati gli aspetti medico-sociali, sociosanitari e politico-normativo dell’assistenza a tutti coloro che soffrono di traumi sociali, per approfondire tutta quella sfera della patologia in cui la noxa eziologica è la povertà, la discriminazione, la lesione sociale, il pregiudizio culturale. In particolare saranno affrontati temi della salute degli immigrati ed argomenti di salute globale. Il Master è rivolto fondamentalmente a medici, infermieri, ostetriche, farmacisti, psicologi, assistenti sociali, mediatori (con titolo da corso specifico), dirigenti ed altri operatori sociosanitari. Possono essere strutturati piani di studio individuali per altre professionalità. Per alcuni moduli saranno richiesti al Ministero della salute i crediti Ecm per medici ed infermieri. Ai corsisti verrà rilasciato per ogni singolo modulo un attestato di partecipazione e, alla fine del Master, un certificato attestante il percorso didattico e la tesi sostenuta. Web:http://master. Idente. Net . |
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SUCCESSO DI DUE INIZIATIVE CONTRO LA DEPRESSIONE |
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Bolzano, 24 novembre 2009 - L’ufficio distretti sanitari ha organizzato in collaborazione con l’Associazione Ama (Auto mutuo aiuto) di Bolzano due incontri sul tema della depressione che hanno riscosso particolare interesse tra la popolazione di Bolzano e di Laives. L’associazione Ama (auto mutuo aiuto) di Bolzano, ha organizzato nei giorni scorsi due incontri Bolzano ed a Laives nell’ambito dell’iniziativa “Alleanza Europea contro la depressione”, in collaborazione con l’Ufficio distretti sanitari, diretto dal dott. Alfred König. I due incontri prevedevano la presenza del dott. König, del dott. Andreas Conca, psichiatra e Responsabile del Servizio psichiatrico di Bolzano e del dott. Stefano Torresani, psichiatra e Responsabile del Centro di Salute Mentale di Laives. Nel corso degli incontri il dott. Torresani ha descritto i sintomi della depressione e della distimia e i modi per combatterle. Il dott. Conca ha invece parlato di lutto e depressione: quali punti di contatto hanno queste due esperienze purtroppo abbastanza comuni e quando il momento di tristezza diventa patologico. Nel corso degli incontro la presidente dell’Ama, Carla Leverato, ha evidenziato l’importanza della collaborazione tra le varie associazioni e i vari enti operanti nel sociale, l’influenza benefica che ha sul territorio l’azione dei gruppi di “Auto mutuo aiuto”, riconosciuta anche dall’Organizzazione Mondiale della Sanità ed il valore psicologico e sociale del prendersi cura di sé e degli altri. Ha preso parte agli anche Margot Regele, del “Club dello Yoga della Risata” di Merano, che ha già avuto occasione di prestare la sua opera nei gruppi di auto mutuo aiuto di Laives e di Bolzano. Margot Regele ha spiegato che la risata è terapeutica, perché produce serotonina, abbassa i livelli di colesterolo e riduce la pressione alta, massaggia gli organi interni coinvolti nella respirazione, alza il livello immunitario,migliorando così lo stato di salute generale aiutandoci a stare meglio. Sono seguiti alcuni esercizi che hanno coinvolto il pubblico ed evidenziati le virtù terapeutiche ed antidepressive della risata. L’incontro di Laives ha visto la partecipazione di una trentina di persone, tra le quali l’Assessore Liliana Di Fede ed il dott. Walther Clementi, coordinatore dei Medici di base di Laives, mentre a quello di Bolzano hanno partecipato circa 70 persone. . |
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AL GALLIERA DI GENOVA GIORNATA DELLA RICERCA |
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Genova, 24 novembre 2009 - Con l’apertura dei lavori di S. E. R. Il Cardinale Angelo Bagnasco, Arcivescovo di Genova e Presidente dell’Ente, si è inaugurata ieri mattina la prima “Giornata della Ricerca” dell’Ospedale Galliera. “Il Galliera- spiega il Prof. Gian Massimo Gazzaniga- Coordinatore Scientifico dell’Ente- ha una lunga tradizione di ricerca che risale dai principi impartiti dalla sua la Fondatrice e che negli ultimi anni ha assunto un carattere di grande rilievo, con un costante trend in crescita della produzione scientifica e relativa pubblicazione dei lavori su riviste ad alto impact factor. Auspichiamo che l’evento diventi un appuntamento annuale di divulgazione e condivisione delle esperienze dei clinici e, contestualmente, fornisca il giusto stimolo per l’attivazione di nuovi team di ricerca interni all’ospedale”. Il programma della mattinata, dopo l’introduzione di Adriano Lagostena, Direttore Generale dell’Ente, ha previsto una serie di letture preordinate a cura dei ricercatori del Galliera sull´attività svolta nelle diverse strutture. I temi selezionati per la giornata della ricerca sono: Radioterapia (relaz. Del Dott. Filippo Grillo Ruggeri, Direttore Sc Radioterapia); Urologia (Dott Massimo Maffezzini, Direttore Sc Urologia); Radiodiagnostica (relaz. Dott. Gian Andrea Rollandi, Direttore Sc Radiodiagnostica); Oncologia (relaz. Dott. Andrea De Censi, Direttore Sc Oncologia). Al termine, un intervento sull´attività di ricerca nella professione infermieristica, dedicato alla “prevenzione del dolore evitabile”, a cura dell’Infermiera Giulia Adriano - Sc Anestesia e Rianimazione. Alle 11. 30 Lectio Magistralis dello scienziato Prof. Luigi Luca Cavalli Sforza, universalmente conosciuto come uno degli studiosi più autorevoli nel campo della genetica delle popolazioni. L’intervento del famoso genetista, Accademico dei Lincei e Professore Emerito presso la Stanford University (Usa), si è incentrato sull’“Evoluzione umana, biologica e culturale”. Nell’ambito dell’evento è stato consegnato il “Premio Umberto Parini”, in memoria del chirurgo di fama internazionale, al Dott. Giuseppe Currò, ricercatore dell’Università di Messina, vincitore della selezione per il miglior lavoro pubblicato nel campo della chirurgia digestiva. Ha concluso i lavori l’intervento del Prof. Gian Massimo Gazzaniga. . |
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BADANTI E FAMILIARI HANNO IMPARATO A "PRENDERSICURA" DEGLI ANZIANI SUCCESSO PER IL PARTENARIATO TRA CONFERENZA DEI SINDACI DEL VENETO ORIENTALE, SERVIZI SOCIALI E ITACA |
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Portogruaro, 24 novembre 2009 - Centosessanta partecipanti complessivi distribuiti in sette edizioni con un massimo di 30 partecipanti ad ogni corso, la più parte dei quali badanti. Un’ottantina i partecipanti di origine straniera provenienti per lo più dall’Est Europa, oltre che da Marocco, Nigeria, Brasile, Albania, Polonia, Russia Sono alcuni dei numeri dell’articolato percorso formativo attivato recentemente attraverso un partenariato tra Conferenza dei sindaci del Veneto Orientale, Servizi sociali dei Comuni coinvolti e Cooperativa sociale Itaca, che si è occupata della fase operativa. Nel nostro Paese si sta diffondendo infatti sempre più la presenza di badanti straniere per l´assistenza alle persone non autosufficienti a domicilio. Affinché questa esperienza abbia un risvolto positivo è importante passare attraverso un percorso formativo che aiuti le badanti stesse, ma anche i familiari, che vivono un forte coinvolgimento emotivo nell’attività di assistenza e cura. Sono stati questi i presupposti dai quali è nato il progetto “Prendersicura”, progettato dai Servizi sociali di Portogruaro (ente capofila del partenariato), finanziato dalla Conferenza dei Sindaci del Veneto Orientale, nell’ambito del progetto di integrazione sociale e scolastica degli immigrati non comunitari denominato “Arcobaleno della cittadinanza”, e gestito dalla Cooperativa Itaca di Pordenone. Sono stati pianificati dei percorsi della durata di 12 ore ciascuno in sette sedi del Veneto Orientale nel periodo tra giugno e luglio, suddivisi in 6 incontri da 2 ore ciascuno. Le diverse edizioni del corso si sono tenute a Cesarolo (per i comuni di San Michele al Tagliamento, Fossalta di Portogruaro, Teglio Veneto e Gruaro), Portogruaro (per Portogruaro e Concordia Sagittaria), Pramaggiore (per Pramaggiore, Annone Veneto e Cinto Caomaggiore), Santo Stino di Livenza (Santo Stino di Livenza, Torre di Mosto e Caorle), San Donà di Piave (per San Donà di Piave, Noventa di Piave e Ceggia), Jesolo (per Jesolo ed Eraclea) e Fossalta di Piave (per Fossalta di Piave, Meolo, Musile). Sul piano organizzativo una delle esigenze espresse dai Comuni interessati è stata la realizzazione di un piano di sostituzioni dei partecipanti alla formazione, operazione di cui è stata investita l’area Anziani della Cooperativa sociale Itaca che ha assicurato - anche grazie al considerevole sforzo messo in campo dalle socie - interventi al domicilio dell’utenza residente in tutti i Comuni interessati dall’intervento formativo e per tutta la durata del percorso. Sul piano più strettamente didattico, della progettazione degli interventi si è incaricato l’ufficio Formazione della stessa Itaca, che l’ha realizzata in collaborazione e secondo le linee guida espresse dai Servizi sociali dei Comuni coinvolti nel progetto. Agli operatori di Itaca (assistenti domiciliari, addetti all’assistenza, Oss, psicologi, fisioterapisti, infermieri) è stata affidata la docenza dei corsi, coadiuvati in questo da una equipe di mediatori linguistici (anch’essi soci della Cooperativa), presenti in aula nella veste di facilitatori nell’acquisizione dei contenuti affrontati da parte degli oltre 80 partecipanti stranieri provenienti per lo più dall’Est Europa, oltre che da Marocco, Nigeria, Brasile, Albania, Polonia, Russia. La presenza di provenienze geografiche e culturali così variegate all’interno dello stesso gruppo classe ha determinato per le docenze l’adozione di un linguaggio il più possibile semplice, corredato da presentazioni ricche di immagini, senza mai scadere nel semplicismo e senza eludere quelle che sono le questioni di fondo del lavoro a domicilio, che presuppone la padronanza di concetti teorici e strumenti operativi in continua integrazione fra loro. L’intervento si è rivolto finanche ai familiari degli utenti, cui sono stati forniti suggerimenti utili per vivere in maniera serena il ruolo di caregiver, i concetti base della demenza, le conseguenze e le dinamiche comportamentali, relazionali ed emotive che ne conseguono. Nel corso di ciascun intervento si è cercato di affrontare i diversi aspetti rilevanti nel lavoro di cura ed assistenza, grazie al sostegno dei componenti del gruppo classe: dopo una prima introduzione generale sul panorama ed il funzionamento della rete dei servizi sociali (sistema questo all’interno del quale gli assistenti devono sapersi collocare come attori consapevoli del proprio ruolo), si è approfondita la dimensione della comunicazione come passo fondamentale per la rivalutazione del ruolo dell’assistente all’interno della famiglia ospitante. Nel corso di questo modulo è emersa con forza da parte di alcuni partecipanti la richiesta di suggerimenti per favorire l’accettazione e la valorizzazione del ruolo dell’assistente da parte dei familiari dell’utenza, un problema questo dove spesso giocano un ruolo fondamentale le difficoltà linguistiche e le differenti sensibilità culturali da una parte ed il carico emotivo dei familiari dall’altra. Significativo da questo punto di vista il titolo dato all’iniziativa: “Prendersi cura” è infatti l’atteggiamento di fondo proposto a chi vuole fare e a chi si trova a svolgere un lavoro assistenziale di base, prendersi cura come “pre-occuparsi”, “aver cura di. ”, interessarsi premurosamente all’altro e al contesto in cui si svolge la relazione di aiuto. Gli altri contenuti hanno riguardato il profilo igienico-sanitario ed infermieristico (nell’ambito dei quali sono state approfonditi persino gli aspetti di primo soccorso e le tecniche di igiene e assistenza), quello della movimentazione dei carichi e della mobilizzazione della persona, quello della sicurezza domestica inoltrandosi persino in un “micromodulo” di cucina italiana, utile non solo per l’acquisizione di informazioni circa la conservazione e la preparazione degli alimenti, ma anche per stimolare nei discenti una riflessione su come, anche attraverso il cibo e la gastronomia, sia possibile e persino auspicabile realizzare un intervento assistenziale efficace. “L’ospitalità e la fiducia ricevute dagli anziani accogliendoci come se ci conoscessero da sempre ci hanno ripagato dello sforzo compiuto per raggiungere zone spesso lontane dalle nostre abituali aree d’intervento”: è stato questo il commento unanime raccolto dal gruppo delle assistenti domiciliari impegnate nelle sostituzioni dei frequentanti. Entusiasti i commenti degli stessi partecipanti, attenti, premurosi, curiosi, e dei docenti: grande impegno e grande interesse sono stati manifestati da entrambe le parti per una dimensione, quella dell’assistenza a domicilio, che necessita sempre più di informazione e formazione specifica. Tra i nodi da sciogliere per una eventuale seconda edizione del progetto, verosimilmente i disturbi e le modalità di comportamento nelle persone affette da demenza, le strategie per il mantenimento del benessere psico-relazionale della persona e, quindi, le modalità di attuazione di interventi rivolti alla salvaguardia delle potenzialità e delle funzionalità presenti nell´anziano così come nel disabile, non necessariamente anziano. . |
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“IDEE SENZA BARRIERE”: IN PUGLIA NASCE INNOVABILIA, IL FESTIVAL DELLE INNOVAZIONI PER LE DIVERSE ABILITÀ |
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Bari, 24 novembre 2009 – La Puglia accende i riflettori sul mondo variegato delle disabilità. E lo fa sotto una prospettiva nuova: la persona con disabilità diventa epicentro di processi innovativi non solo sociali, ma anche produttivi. Non tanto beneficiario di risorse economiche, quanto a sua volta generatore, all’interno di un sistema d’impresa che ha ricadute anche in termini economici. Ciò attraverso una parola chiave: innovazione. Da questa visione nasce in Puglia Innovabilia - Festival delle innovazioni per le diverse abilità, in programma nella Fiera di Foggia dal 5 al 7 dicembre, organizzato dalla Regione Puglia e da Arti - Agenzia Regionale per la Tecnologia e l´Innovazione. Tre giorni all’insegna dello slogan “Idee senza barriere”, fra convegni, workshop e seminari, tavoli di partnerariato, stand, aree tematiche e momenti di spettacolo. L’iniziativa - la prima del genere nel Mezzogiorno – coinvolge istituzioni, aziende pugliesi e nazionali fornitrici di servizi innovativi nel settore, centri di ricerca, associazioni e naturalmente le persone con disabilità e le loro famiglie, con l’obiettivo di divulgare i servizi, i prodotti innovativi e le misure di sostegno esistenti in Puglia dedicate al miglioramento della qualità di vita delle persone con disabilità, ma anche degli anziani e di chi si trovi in situazione di disabilità temporanea. “Vogliamo raccogliere sullo stesso fronte tutti gli attori che ruotano attorno a questo mondo - ha sottolineato presentandola stamattina alla stampa l’assessore regionale alla Solidarietà Elena Gentile - per renderne leggibili, evidenti, i tratti embrionali di ciò che insieme possono generare: un settore produttivo a tutti gli effetti. Sulla strada, insomma, del superamento del welfare assistenziale e caritatevole a vantaggio della promozione delle persone con difficoltà, migliorando la qualità della vita loro e delle proprie famiglie. Non a caso la Puglia è all’avanguardia su questi temi, come dimostra l’inserimento di un asse dedicato nella programmazione comunitaria”. Tre le dorsali del Festival: convegnistica, stand e spettacoli. La prima, subito dopo il taglio del nastro da parte del presidente della Regione Puglia Nichi Vendola, sarà aperta dal convegno inaugurale “Diversa abilità, integrazione e sviluppo economico - Verso un distretto produttivo pugliese delle innovazioni per i diversamente abili”, in programma sabato 5 (ore 11, Padiglione 10); in chiusura, lunedì 7, tavola rotonda con l’assessorato regionale alla Solidarietà, gli espositori di Innovabilia e i rappresentanti di S. F. I. D. A. - Sindacato Famiglie Italiane Diverse Abilità. Nei tre giorni si succederanno anche seminari e workshop con presentazioni e dimostrazioni di prodotti e servizi di aziende, associazioni e centri di ricerca. Gli stand saranno dislocati nel Padiglione 71 per sette aree tematiche: terapie e assistenza; domotica; mobilità; inclusione scolastica; inclusione lavorativa; comunicazione e inclusione sociale; tempo libero. Un’area sarà destinata a incontri di lavoro tra gli stessi standisti per la nascita di partenariati. Gli spazi espositivi – che tra l’altro ospiteranno la rete no profit già attivata con progetti regionali - evidenzieranno il lavoro spesso silenzioso di Università, centri di ricerca, associazioni e aziende, anche tramite demo di circa trenta minuti l’una. Infine, al Padiglione 10 un palco ospiterà vari momenti di spettacolo, tutti gratuiti. Uno per tutti: il concerto di Fiorella Mannoia (domenica 6 alle ore 19). Innovabilia è realizzata in collaborazione con l’Osservatorio Regionale del Volontariato, la rete regionale dei Csv - Centri Servizi per il Volontariato, l’Ufficio Scolastico Regionale e la Fiera di Foggia. Per la presidente di Arti, Giuliana Trisorio Liuzzi “coordinare eventi complessi come Innovabilia è una competenza specifica dell’Arti ed è un’attività perfettamente coerente con alcuni dei propri obiettivi strategici: quelli di diffondere la cultura dell’innovazione all’interno del tessuto socio-economico pugliese e di facilitare il trasferimento tecnologico e le relazioni tra la ricerca, le produzioni innovative, il mercato e gli utilizzatori. In questo ambito, in particolare, l’Agenzia attribuisce una priorità assoluta agli interventi in favore delle persone che vivono situazioni di disabilità e di disagio in genere e per le quali le tecnologie innovative e abilitanti dovrebbero essere primariamente realizzate”. L’iniziativa avvia un programma annuale che punta da un lato a creare la mappatura dei beni e servizi innovativi prodotti in Puglia per le persone disabili, e dall’altro a consolidare una filiera pugliese delle innovazioni nel settore, con l’obiettivo di creare un vero e proprio distretto industriale delle innovazioni per la qualità della vita. Del resto la Regione Puglia è tra le più attive nel settore delle disabilità, avendo generato negli ultimi anni un insieme di normative, progetti e strumenti. Si pensi a “Diritti in Rete”, piano per consentire l’integrazione delle persone disabili e la connettività sociale, con interventi a livello provinciale e regionale; al Piano regionale per le non autosufficienze, per orientare gli sforzi dei Comuni e delle Asl provinciali, articolate in distretti sociosanitari, mirato a potenziare la rete dei servizi per le persone non autosufficienti. Ma anche all’assegno di cura per le persone non autosufficienti: la Puglia ha anticipato già nel 2007 l’istituzione a livello nazionale del Fondo Unico per la non autosufficienza, e ne hanno usufruito 4. 000 famiglie (e i fondi per i nuovi assegni di cura sono già pronti; presto uscirà il nuovo bando). E ancora: agli assegni di cura per i malati di Sla ai nuclei familiari che assistono a domicilio i pazienti; a progetti come “Sax B”, per fornire i disabili di un computer facilitando la connettività (a breve in Puglia nascerà una rete di Internet point dedicati); sulla stessa scia, alla nascita dei centri informatizzati per la connettività sociale, rendendo fruibili i servizi della pubblica amministrazione e del terzo settore, con l’ausilio di personale specializzato. Senza dimenticare il progetto “Road Map per il Turismo Accessibile”, in collaborazione con l’assessorato al Turismo, ossia la mappatura dei siti turisti pugliesi attrezzati per persone con disabilità, nonché progetti - come “Principi Attivi” e “Piccoli Sussidi” - destinati in parte anche alle persone con disabilità (assieme ad altre tipologie di beneficiari). . |
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FRANCESCO MESSINA. OPERE SACRE 10 DICEMBRE 2009 – 16 GENNAIO 2010 |
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Milano, 24 novembre 2009 - Le arti contemporanee e il sacro hanno un luogo dove incontrarsi. È Spazio Crocevia, la sede di Crocevia – Fondazione Alfredo e Teresita Paglione, una realtà dedicata allo studio e alla valorizzazione della dimensione religiosa nelle espressioni artistiche del nostro tempo. A inaugurare il nuovo centro (via Appiani 1, Mm3 Turati), destinato a ospitare esposizioni e eventi culturali, sarà giovedì 10 dicembre una mostra dedicata alla scultura di Francesco Messina. Tra coloro che hanno fatto grande la scultura italiana del Novecento, Messina è forse oggi il più negletto. “Credimi – gli diceva l´amico Lucio Fontana – non è più il tempo per una scultura come la tua. Viviamo nell’era atomica e domani, o fra qualche anno, il mondo può scomparire. E tu credi ancora alla posterità. Sei proprio matto”. Eppure proprio Francesco Messina, così poco incline alle mode, caparbiamente ancorato a un´arte capace di sfidare il tempo, appare oggi, in un momento in cui la società sembra ritrovare il bisogno di valori più saldi e profondi, scultore di estrema attualità. Fino al 16 gennaio 2010, la mostra Francesco Messina. Opere sacre, a cura di Elena Pontiggia e Giovanni Gazzaneo, presenta oltre quindici sculture e un nucleo importante di disegni, in grado di fare luce sull´ispirazione religiosa dell’artista, rimasta costante per tutta la carriera (basti pensare che alla sua prima Biennale del 1922 presentò un Cristo morto). Una vita artistica svoltasi tra l’altro per la quasi totalità proprio a Milano, dove Messina giunse nel 1932 e dove morì nel 1995 (era nato nel 1900 a Linguaglossa, in Sicilia). L’esposizione dà conto, nel differenziarsi di linguaggi e soggetti, dell’instancabile ricerca di una scintilla della bellezza divina nell´uomo. L´umanesimo religioso di Messina appare declinato così nelle diverse raffigurazioni dei Progenitori (in mostra anche il Pianto di Adamo del 1929), nei bozzetti per il Monumento di Pio Xii e per quello a Santa Caterina da Siena, in quel capolavoro della ritrattistica che è l´immagine del cardinale Schuster, in cui la gracilità fisica si fa controparte di una granitica saldezza morale e spirituale. Come scrive Elena Pontiggia nel testo in catalogo, “L´invenzione iconografica dell´artista non nasce solo da una ricerca stilistica o da un´esigenza formale, ma dal desiderio di esprimere con più concretezza l´umanità del tema sacro. In fondo si potrebbero rivolgere a Messina le parole che lui stesso in una sua poesia indirizzava a Delos: Nei tuoi marmi palpita il cuore”. Crocevia – Fondazione Alfredo e Teresita Paglione è un progetto dedicato alla conoscenza e alla valorizzazione della sfera del sacro nelle arti, in particolare contemporanee. Punto di partenza di Crocevia è la consapevolezza dell’unitarietà delle arti, dalla pittura all’architettura, e del senso religioso che caratterizza ogni autentica espressione creativa. La Fondazione è intitolata ai due mecenati che hanno sostenuto l’iniziativa. Alfredo Paglione è stato, con la Galleria d’arte 32 a Milano, un protagonista del mercato dell´arte del nostro Paese. Con la moglie Teresita Olivares, violoncellista colombiana, scomparsa nel gennaio 2008, ha raccolto in quarant’anni una significativa collezione di opere contemporanee, oggetto di diverse donazioni a musei abruzzesi (alcuni dei quali creati grazie alla sua generosità) e alla Pinacoteca della Santa Casa di Loreto. Tra i diversi progetti, oltre che diverse mostre sul territorio nazionale, l’archivio dell’opera sacra degli artisti del Novecento (già completata la catalogazione di Lucio Fontana e Aligi Sassu), Presepepresente, una campagna mediatica e di eventi per riportare l’immagine e il significato della Natività nei luoghi nevralgici delle città. . |
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ERRO ERGO SUM (…HUMANUM EST…) MOSTRA COLLETTIVA D´ARTE CONTEMPORANEA ROMA 30 NOVEMBRE – 27 DICEMBRE 2009 |
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Roma, 24 novembre 2009 - La Mostra: Erro Ergo Sum (…Humanum Est…). Ai più apparirà lapalissiano come il titolo della collettiva d’arte contemporanea, presentato dalla Galleria Arte Pignatelli, “faccia il verso” –con la dovuta Reverenzaal ben più noto Cogito ergo sum Cartesiano; titolo e mostra racchiudono in sé una doppia valenza: “Errare” è qui inteso come errore senza colpa, perché condizione naturale dell’essere umano; come errore lontano dal peccato e vicino al punto di lancio per un nuovo inizio; come errore nel quale non ci si mortifica e non ci si esaurisce ma dal quale ci si rigenera, si rinasce e ci si reinventa; come errore dal quale inaspettatamente si impara a non sbagliare. “Errare”, infine, è inteso ancora come viaggio spirituale, intimo e ascetico dentro di sé; chiave segreta per uscire da sé e strumento magico per scoprire il sé; viaggio attraverso il quale si riscopre la consapevolezza di un io terreno da non demonizzare; viaggio nel quale ci si confessa e ci si assolve non per eccesso di indulgenza, ma per tensione verso la possibilità di un miglioramento; viaggio nel quale ci si rieduca al perdono dell’uomo verso l’uomo come speranza ed esempio del perdono divino. In data 29 novembre 2009 la Galleria d’Arte Pignatelli, associazione culturale a sostegno e per la divulgazione dell’arte contemporanea, aprirà le sue porte agli attesi e graditissimi ospiti della mostra, i quali, attraverso coraggiose ed affascinanti opere, potranno esplorare i meravigliosi mondi di dieci artisti come Stefano Ansini, Monia Basso, Blu Kobalto, Gamariel, Ferruccio Maierna, Daniele Matteucci, Alexandru Moraru, Antonella Scaglione, Gaio Veneziano e Maurizio Virgili. Ad allietare la serata sarà la Compagnia Teatrale Cassiopea con la brillante commedia “Arte”, per la regia di Tenerezza Fattore, con Barbara Bianchi, Arianna Saturni e Alba d’Alterio. L’allestimento e il catalogo sono a cura della Dott. Ssa Carolina Adamo Agnoli La Serata Inaugurale: Ore 17. 30: Saluti di benvenuto Ore 18. 15: Spettacolo Teatrale “Arte” a cura di “Cassiopea Teatro Sperimentazione” Nel corso del Vernissage, la Compagnia Teatrale Cassiopea presenterà la commedia brillante “Arte”, diretta da Tenerezza Fattore e Andrea Pangallo, con Barbara Bianchi, Arianna Saturni e Alba D’alterio. La storia segue tre amiche durante la distruzione del loro rapporto. Il conflitto scoppia quando una di loro acquista, per un´ingente somma, un quadro di arte contemporanea, che le sue amiche ritengono “discutibile” e avventato. La diatriba andrà degenerando oltre ogni immaginazione, offrendo spunti di ironia sulla filosofia dell´arte pittorica e sulle vicende umane in generale. Una commedia contemporanea, divertente, a tratti esilarante, che porta in scena i conflitti e le debolezze dell´uomo comune, evidenziate da situazioni che diventano via via sempre più paradossali, come solo la vera “commedia” sa fare. Un´occasione per ridere sulle proprie nevrosi, sulle paranoie che ci accompagnano tutti i giorni e che spesso restano inconfessate. Mai come in questo caso, l´effetto benefico del teatro come catarsi, quel teatro che invita a ridere, a respirare, a guardarsi e a riconoscersi l´uno negli altri, con un pizzico di ironia in più a disposizione. L´associazione culturale Cassiopea, fondata e coordinata da Tenerezza Fattore, nasce nel 1997 con l´intento di studiare e rinnovare la comunicazione teatrale, di promuovere e divulgare l´arte del palcoscenico, di proporre ai giovani un percorso di formazione professionale e di formare al teatro nuovi spettatori consapevoli. Da dodici anni esplica il suo impegno culturale nelle forme di Scuola di Recitazione e di Compagnia teatrale. . |
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GOLF - LPGA TOUR: IL MALTEMPO IMPERA E IL SECONDO GIRO DURA TRE GIORNATE. RECUPERA LA SERGAS |
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Roma 24 novembre 2009 - Il maltempo continua a ostacolare l’effettuazione del Tour Championship, gara finale della stagione 2009 del Lpga Tour che si sta svolgendo all’Houstonian G&cc (par 72) di Houston nel Texas. Il secondo giro, tempo permettendo, sarà completato in tre frazioni: è stato sospeso nella seconda giornata, poi non si è giocato nella terza, è stato ripreso nella quarta e proseguirà di lunedì. L’intenzione è di far concludere l’evento con un giorno di ritardo, accorciandolo di un giro. Al terzo e definitivo turno saranno ammesse le prime 70 classificate. Giulia Sergas, che era stata fermata dopo undici buche ha completato le altre sette e si trova al 57° posto della classifica provvisoria con 146 colpi (72 74) e quasi sicuramente supererà il taglio. Dopo due birdie e quattro bogey, alla ripresa ha messo insieme un birdie e un bogey per il totale di 74. In vetta Kristy Mcpherson con 136 colpi (69 67, meno 8) davanti alla coreana Jiyai Shin, che ha un “meno 7” dopo 16 buche. Al terzo posto con 138 la svedese Anna Nordqvist e con lo stesso ‘meno 6’ Heather Bowie Young (16 buche) e la messicana Lorena Ochoa (17 buche). Si sono ritirate Michelle Wie, Carin Koch, Candie Kung, Jin Young Pak, Seon Hwa Lee e Silvia Cavalleri, che aveva terminato il primo turno al 120° posto con 81. Il montepremi è di 1. 500. 000 dollari. Stage 2 Qualifying School Alla Conclusione - A un giro dal termine dello Stage 2 della Qualifying School dell´European Tour, che si sta svolgendo su quattro percorsi spagnoli con la partecipazione di 304 concorrenti, tre degli undici giocatori italiani impegnati sono in zona qualifica e altri due sono a ridosso. Sul tracciato dell’Hacienda Del Alamo a Murcia (76 partecipanti, 19 promossi) Federico Colombo (209 - 72 69 68) è balzato dal 16° al 4° posto e ha recuperato Andrea Maestroni, da 23° a 15° con 212 (69 73 70). Ha mantenuto il comando lo statunitense Ryan Blaum (200 - 68 65 67), è rimasto al secondo posto il tedesco Stephan Gross jr (202) ed è sceso al terzo il danese Thorbjorn Olesen (207). Gli altri tre campi si trovano nella zona di Jerez. All’arcos Garden (19 ammessi su 77) Michele Reale, 26° con 216 (71 72 73), è a due colpi dalla qualifica, mentre è out il dilettante Nicolò Ravano, 68° con 228 (79 76 73). Lo spagnolo Santiago Luna (206 - 66 69 71) ha raggiunto in vetta il sudafricano Michiel Bothma (206 - 68 65 73). Allo Sherry Golf (18 qualificati su 75) il generoso Andrea Perrino, 50° con 221 (72 79 70), ha recuperato 18 posizioni. Nuovo leader l’inglese Phillip Archer (205 - 68 69 68) con tre colpi di vantaggio sullo spagnolo Manuel Quiros. Al Costa Ballena Club de Golf (18 ammessi su 76), dove sono in campo gli altri sei italiani, Marco Soffietti è 18° con 209 colpi (72 67 70), mentre il dilettante Nino Bertasio è passato dal 10° al 21° posto con 210 (70 68 72). Al 45° con 214 Gregory Molteni (75 67 72) e Andrea Zanini (74 69 71), al 57° con 217 Alessio Bruschi (73 70 74) e al 68° con 222 l’amateur Joon Kim (74 74 74). Conduce con 203 l’iberico Alvaro Velasco (69 66 68), seguito con 205 dal francese Edouard Dubois, dallo svedese Fredrik Ohlsson e dall’inglese James Ruth. La finale è in programma sempre in Spagna, al Pga Golf de Catalunya nei pressi di Girona in Costa Brava, dal 28 novembre al 3 dicembre. Al termine dei sei giri avranno la categoria 11b per l´European Tour i primi 30 in graduatoria. Argentine Amateur: Vincono Wettel E La Carbajo - Il francese Romain Wattel e l’argentina Manuela Carbajo hanno vinto rispettivamente 114° Argentine Amateur Championship e il 105° Argentine Ladies Amateur Championship che si sono disputati al Buenos Aires Golf Club nella capitale argentina. Nel torneo maschile Wattel ha superato in finale per 7/6 lo scozzese Ross Kellett. In semifinale il primo aveva eliminato l’argentino Armando Zarlenda alla 20ª, mentre Kellett aveva messo fuori gioco il tedesco Philipp Westermann (1 up). Tre azzurri sono entrati tra i 64 giocatori ammessi ai match play. Niccolò Quintarelli è uscito nel terzo turno (7/6 dall’australiano Bryden Macpherson) dopo aver battuto l’olandese Dylan Boshart (2/1) e il tedesco John Allen (2 up). Un solo incontro per Valentino Dall’arche (5/3 da Kellett) e per Claudiò Viganò (3/1 dal neozelandese Andrew Stewart). Nella qualifica, vinta dal tedesco Benedict Staben (136 - 67 69), Quintarelli si è classificato 37° con 148 (72 76), Viganò 39° con lo stesso score (75 73) e Dall´arche 61° con 152 (75 77). E´ uscito Andrea Chiapuzzo, 75° con 154 (76 78). Nel torneo femminile la Carbajo ha sconfitto in finale l’australiana Whitney Hillier per 3/1 e in semifinale l’altra australiana Justine Lee (2/1). La Hillier, invece, aveva estromesso l’argentina Agostina Parmigiani (1 up). L’unica azzurra in gara, Alessandra Braida, ha superato la qualificazione su 36 buche medal acquisendo l’ultimo posto nel tabellone (16ª con 166 - 83 83). Nella prima gara di match play è stata battuta per 2 up dall’argentina Sofia Toccafondi che si era imposta in qualifica con 141 colpi (70 71) davanti alle connazionali Agostina Parmigiani (143), Melani Sisto (149) e Camila Sola (151). Hanno accompagnato il team italiano gli allenatori Gianluca Crespi e Roberto Zappa. . |
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