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MARTEDI

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Notiziario Marketpress di Martedì 24 Novembre 2009
LOMBARDIA: PRONTE LINEE GUIDA PER ALTA PIANURA  
 
Varese - L´assessore regionale all´Agricoltura, Luca Daniel Ferrazzi, intervenendo il 20 novembre a Varese al convegno "L´agricoltura dell´Alta pianura lombarda e la multifunzionalità", ha presentato le "Linee Guida" per lo sviluppo del comparto rurale di questa fascia di territorio lombardo. Un´area che interessa 415 Comuni e una parte di territorio pari al 15% della Lombardia, dove abita il 35% della popolazione e che è compresa tra le province di Varese e Bergamo, passando per quelle di Como, Lecco, Monza Brianza e Milano. "All´inizio del 2009 - ha ricordato l´assessore Ferrazzi - Regione Lombardia aveva preso l´impegno, oggi concretizzato, di proporre uno strumento operativo mai così concreto e completo". "L´agricoltura nel territorio dell´Alta pianura lombarda - ha spiegato Ferrazzi - soffre di aspetti strutturali che rendono la pratica di questa attività difficile, cui si affiancano però potenzialità non del tutto sfruttate, come dimostrano casi di successo nell´ambito della filiera bosco-legno, delle agro energie, nel maggiore sfruttamento sia del mercato locale che di quello della vicina metropoli milanese per prodotti agricoli di nicchia, nell´agriturismo". Le "Linee Guida" sono il frutto del lavoro congiunto di tre direzioni generali della Giunta regionale (Agricoltura, Qualità dell´ambiente e Territorio), insieme alle sedi territoriali, l´Unione Province Lombarde, i Comuni (con l´Anci), le Camere di Commercio, i Parchi e le Organizzazioni professionali agricole dei territori interessati. "Regione Lombardia - ha detto Ferrazzi - intende sostenere le aree del pianalto promuovendo l´associazionismo, salvaguardando i territori rurali, coinvolgendo le aziende nella tutela del territori, migliorando la gestione del patrimonio boschivo nonché degli allevamenti zootecnici e ovicaprini e valorizzando i settori orto florovivaistico e delle produzioni tipiche come l´apicoltura". "Dopo l´approvazione delle ´Linee Guida´ in Giunta regionale - ha aggiunto Ferrazzi -, grazie anche alla revisione di norme legislative regionali che attualmente riservano particolari finanziamenti solo alle zone montane, attueremo diversi interventi e programmi per valorizzare l´Alta pianura e le sue attività agricole". La nuova normativa consentirà anche al pianalto di accedere ad alcune misure di finanziamento regionali oggi riservate alle aree svantaggiate di montagna. "Un modo per favorire maggiore sviluppo per queste zone - ha concluso Ferrazzi - che offrirà la possibilità di investimenti nel settore agricolo con interessanti prospettive di valorizzazione sia economica sia ambientale". .  
   
   
CAMPANIA: INTERVENTI ANTI-CRISI, DALLA GIUNTA 4.5 MILIONI PER IL SOSTEGNO ALL´AGRICOLTURA E ALLA PESCA  
 
La Giunta regionale della Campania ha approvato nella seduta del 20 novembre due delibere su altrettanti provvedimenti di contrasto alla crisi economica dei settori dell´Agricoltura e della Pesca. La prima delibera, approvata su proposta dell´assessore all´Agricoltura Gianfranco Nappi e dell´assessore al Bilancio Mariano D’antonio, prescrive interventi urgenti in regime "de-minimis" a favore delle imprese operanti nel settore agricolo. Sulla base delle intese precedentemente stipulate con le organizzazioni di categoria per il sostegno alle aziende agricole in crisi, e con Abi Campania (Associazione Bancaria Italiana) per la moratoria di 18 mesi (rispetto ai 12 mesi previsti dall’accordo nazionale) sul pagamento dei mutui delle aziende, la Regione stanzia oltre 2. 000. 000 di euro, per la copertura di due interventi: a) concessione del contributo in conto interessi sui prestiti delle imprese agricole operanti nel settore ortofrutticolo. B) concessione di un contributo a copertura degli interessi maturati dalla imprese agricole a partire dal tredicesimo mese, nei casi di estensione da 12 a 18 mesi della sospensione delle rate. La seconda delibera, approvata sempre su proposta di Nappi, riguarda l’attivazione del "regime di aiuti de-minimis in Campania a favore del settore della Pesca". Il provvedimento stanzia 2. 500. 000 euro per la concessione di aiuti alle imprese di pesca colpite dalla crisi economica, ulteriormente aggravata dall’avverso andamento climatico del 2009 e dalla riduzione dei consumi di prodotti ittici freschi. "La Regione - afferma l´assessore Nappi - va avanti nell´impegno di contrasto alla crisi. Con i provvedimenti approvati oggi in Giunta mettiamo in atto le intese stipulate nelle ultime settimane con Banche e Associazioni Professionali. Dopo aver concordato con l´Abi l´estensione della moratoria sulle rate dei mutui da 12 a 18 mesi, abbiamo ora liberato i primi 2 milioni di euro, sui 4 previsti, da destinare alle imprese agricole in difficoltà, per le quali si va anche a sostenere il monte interessi generato dalla moratoria. "Al tempo stesso interveniamo con forza sulla crisi del settore della Pesca, che nel 2009 ha dovuto affrontare criticità legate non solo alla congiuntura, ma anche a fattori contestuali avversi alle attività ittiche. Abbiamo così attivato un regime di contributi in de minimis per complessivi 2 milioni e mezzo, che ci permetteranno di sostenere un comparto oggi fondamentale per lo sviluppo dell’economia regionale", conclude Nappi. .  
   
   
UNGHERIA, STABILE INDICE PREZZI AGRICOLI  
 
In Ungheria a settembre è sceso dell´11,4 per cento su base annuale l´indice dei prezzi alla produzione nel settore agricolo, rimanendo stabile dopo il -11,5 per cento anno su anno del mese precedente. Secondo l´Ufficio statistico nazionale, ripreso da "Informest", i costi del comparto della produzione animale sono diminuiti del 3,9 per cento anno su anno. Allo stesso tempo, non si sono registrati grandi cambiamenti nella struttura delle dinamiche dell´indice dei prezzi alla produzione nel segmento delle colture: qui, a settembre, i prezzi sono scesi del 16,3 per cento, e ad agosto del 15,9 per cento sempre nel rapporto anno su anno. Il calo maggiore nei costi è stato osservato nella produzione di frutta, nelle colture industriali e nei cereali, che hanno confermato le dinamiche di agosto. I prezzi alla produzione delle patate sono aumentati dell´11,4 per cento, mentre sono diminuiti quelli di ortaggi e fiori. .  
   
   
VENEZIA, ENERGIA FOTOVOLTAICA: PROVINCIA IN SUPPORTO ALLE IMPRESE AGRICOLE AGRITURISTICHE  
 
Si è svolto il 16 novembre a Mira il convegno “Una fonte di reddito per le aziende agrituristiche: il fotovoltaico” “Vogliamo far conoscere le opportunità di guadagno per gli imprenditori agricoli e agrituristici derivanti dalla produzione di energia elettrica con sistemi fotovoltaici. Gli agricoltori possono “coltivare” energia e rivenderla guadagnandoci. Per questo la Provincia mette a disposizione i propri uffici per spiegare e dare informazioni». Così ha affermato ieri lunedì 16 novembre 2009 l’assessore alle Attività produttive e Agricoltura Massimiliano Malaspina al convegno “Una fonte di reddito per le aziende agrituristiche: il fotovoltaico” svoltosi a villa Widman Foscari di Mira. Al convegno sono intervenuti Germano Salvagno esperto di energie rinnovabili e Massimo Nicoli amministratore delegato di “Asm Set” società per la fornitura di gas metano ed energia elettrica della provincia di Rovigo. «Con il Decreto Ministeriale chiamato “Conto Energia” del 19. 2. 2007 c’è l’opportunità di poter realizzare impianti che fanno guadagnare dopo l’ottavo – nono anno – ha affermato Salvagno. Esempi concreti di realizzazione di impianti sono stati presentati dal dott. Nicoli che ha affermato come sia facile integrare un impianto fotovoltaico con l’architettura nuova o esistente dei fabbricati. Per esempio grazie al piano casa che tra l’altro permette ampliamenti delle abitazioni, si possono creare le cosiddette “pergole” o porticati comprendoli con i pannelli fotovoltaici. Per informazioni sulla legge e sulle modalità di applicazione: tel. 041. 2501845-46, e-mail agricoltura@provincia. Venezia. It. «Tutto questo – continua l’assessore Malaspina - è motivato dal fatto che i cambiamenti climatici in atto, la necessità di ridurre i gas serra, i problemi legati all’approvvigionamento di combustibili fossili ed il rispetto del protocollo di Kyoto, hanno portato negli ultimi anni a concentrare l’attenzione della tecnica e della politica sullo sviluppo delle energie alternative. Biomasse, colture dedicate no food e fotovoltaico possono rendere il mondo agricolo uno dei settori di maggior rilevanza nell’ambito delle energie rinnovabili – continua l’assessore - non è quindi affatto azzardato affermare che è proprio dal comparto agricolo che può arrivare un valido contributo alla soluzione dei problemi energetico-ambientali. La produzione di energia da fonte fotovoltaica, a differenza di quella ottenuta da fonti agroforestali, non richiede l’utilizzazione di prodotti provenienti dal fondo o dall’allevamento di animali. Essendo comunque attività “connessa” presuppone un collegamento con l’attività agricola dell’azienda. L’installazione di un impianto fotovoltaico – conclude l’assessore Malaspina - consente così di trasformare le abitazioni in piccole centrali producendo energia elettrica con indubbi vantaggi economici e ambientali». .  
   
   
MILANO: PRESENTATA INIZIATIVA ‘QUILATTE’ PER RISCOPRIRE LE CASCINE E VALORIZZARE I PRODOTTI DEL TERRITORIO  
 
Un’iniziativa per riscoprire le cascine del territorio e valorizzarne i prodotti lattiero caseari. Si chiama ‘Quilatte’ ed è stata presentata il 19 novembre a Palazzo Marino dall’assessore alle Aree cittadine e Consigli di zona, Andrea Mascaretti assieme al Presidente del Consiglio di Zona 6, Massimo Girtanner. Il progetto, patrocinato dal Consiglio di Zona 6, prevede visite guidate nelle cascine del territorio e corsi gratuiti per imparare a preparare il formaggio, sensibilizzando i cittadini a una sana e buona alimentazione. I corsi del “Casaro a casa tua” si terranno, per un anno, presso il Consiglio di Zona 6, in via Legioni Romane 56, l’ultimo sabato del mese, dalle 10 alle 12. Per informazioni è disponibile il numero 02/88458600. “Un’iniziativa molto interessante, realizzata dalla Zona 6, per valorizzare le cascine e riscoprire la vocazione agricola del nostro territorio e la genuinità dei suoi prodotti – ha detto l’assessore Mascaretti -. La partecipazione dei cittadini ai corsi gratuiti permetterà inoltre di frequentare il Consiglio di Zona, di conoscerne le numerose attività e i servizi erogati”. “L´amministrazione deve saper cogliere le opportunità offerte dal territorio – ha aggiunto il Presidente Girtanner -. L´iniziativa vuole riportare sulle nostre tavole la tradizione lombarda che, pur avendo lasciato spazio alle industrie, conserva ancora le usanze agricole. Inoltre vuole portare i nostri figli a visitare le cascine e insegnare alle nostre donne come si faceva il formaggio una volta, per riscoprire le nostre tradizioni". Da domani, inoltre, per un anno, il furgone Quilatte, darà la possibilità di acquistare latte fresco direttamente dal produttore e di degustare i formaggi delle cascine. Il furgone sarà presente in Zona 6, tutti i giorni, alla Fermata del Latte, in prossimità delle scuole, dei mercati e di alcune stazioni della metropolitana. .  
   
   
PESCA E ACQUACOLTURA G. R. UMBRIA APPROVA PROGRAMMI 2009/2010  
 
Perugia - La Giunta regionale dell’Umbria, su proposta dell’assessore all’agricoltura, Carlo Liviantoni, ha approvato i programmi di sostegno alla pesca e all’acquacoltura per gli anni 2009 e 2010, secondo quanto previsto dalla legge 15/08. Per il 2009 saranno messe a disposizione risorse pari a 150mila euro per sostenere le spese correnti delle imprese e 34. 500euro per gli investimenti. Quelle per l’anno successivo saranno determinate alla luce del parere della Commissione consultiva prevista dalla legge. Le risorse 2009 saranno così ripartite: sostegno a investimenti nella pescaturismo, 35mila euro; spese correnti per promozione e valorizzazione dello stesso settore, 25mila; risarcimento danni per fermo biologico o ricostituzione patrimonio ittico, 60mila; risarcimenti per danni da malattie o infortuni sul lavoro, 25mila; divulgazione, formazione e assistenza specialistica, 10mila; premio unico per l’attività di pesca professionale, 30mila. Gli obiettivi dei programmi delle due annualità (che non riguardano l’ambito legato alla trasformazione e commercializzazione dei prodotti, che sarà sostenuto con risorse del Fondo europeo per la pesca) sono la incentivazione della multifunzionalità delle imprese, il ricambio generazionale degli addetti, la promozione della ricerca, della formazione professionale e della divulgazione delle tecniche, interventi di sostegno in particolari situazioni di criticità ambientale e lavorativa. “I programmi che la Giunta regionale ha approvato – ha detto l’assessore Liviantoni – sono mirati ad affrontare i motivi della perdurante crisi del settore. Uno dei principali problemi aperti – ha proseguito Liviantoni - è quello dello scarso ricambio generazionale che, per un verso priva il settore del necessario dinamismo e, per altro verso, riduce il novero degli sbocchi occupazionali possibili per i nostri giovani”. La produzione umbra – il dato è contenuto nella relazione che accompagna la delibera approvata dalla Giunta regionale – copre il 10% del mercato italiano delle trote, con un prodotto che, per effetto delle condizioni ambientali e climatiche, è di elevata qualità e quindi potenzialmente in grado di conquistare posizioni migliori. La crisi della pesca professionale annovera tra le sue cause strutturali l’inquinamento dei bacini imbriferi e dei corsi d’acqua e il proliferare di specie alloctone infestanti, oltre, come causa contingente, alla crisi economica dell’ultimo periodo. La Giunta regionale ha approvato un regolamento inerente le condizioni di ammissibilità e i criteri di selezione per l’accesso ai contributi disposti con il programma 2009. Il massimale di aiuto, in base alle disposizioni Ue, non potrà superare i 30mila euro per tre esercizi finanziari. Sono giudicate ammissibili a contributo tutte le spese, incluse negli interventi previsti dal programma, a far data dal 1 gennaio 2009. I rimborsi per fermo biologico o ricostituzione del patrimonio ittico potranno decorrere, invece, dal 1 gennaio 2008, in considerazione della sospensione che si era avuta per questa misura, che era prevista anche dalla legge precedente. Il regolamento detta i requisiti per l’inclusione nel registro degli esercenti di attività di pescaturismo, che consiste nella possibilità per i pescatori professionali di accompagnare a pescare con mezzi di loro proprietà (barca e altri strumenti) soggetti terzi, che possono anche essere sprovvisti di licenza. L’iscrizione all’elenco, che sarà “tenuto” dalla Provincia competente, sarà consentito a coloro che continueranno a dedicare alla pesca professionale il maggior tempo di lavoro. Gli aiuti per fermo pesca saranno attribuiti in modo forfettario nella misura massima del 50% del trattamento di un salariato agricolo di 4° livello. Assegni per impedimenti da malattie o infortuni potranno avere il valore massimo di 35euro giornalieri, per 120 giorni l’anno. Il ricambio generazionale è favorito con la attribuzione di un premio di primo insediamento per i giovani tra 16 e 40 anni che intraprendano l’attività di pesca professionale e presentino un piano di sviluppo aziendale. Il premio sarà pari a 15mila euro in rate annuali da 5mila. .  
   
   
RAZIONALIZZARE IL SISTEMA RURALE DEL FVG  
 
- L´intera comunità regionale, le istituzioni, gli enti di formazione e ricerca, il mondo dell´istruzione debbono prendere coscienza dell´importanza dell´agricoltura e in particolare della necessità di costruire tra gli operatori agricoli figure sempre più professionalmente qualificate. Questo, affinché il settore primario del Friuli Venezia Giulia si possa far trovare preparato all´uscita dall´attuale periodo di crisi, cioè sia capace di affrontare i nuovi scenari economici e le sfide della globalizzazione. Questo il messaggio che l´assessore regionale alle Politiche Agricole, Naturali e Forestali, Claudio Violino, ha voluto trasmettere ai tecnici e agli operatori e imprenditori agricoli intervenuti ieri alla presentazione, a Villa Chiozza di Scodovacca di Cervignano, della pubblicazione "Il sistema rurale del Fvg, rapporto 2009". Il documento è stato realizzato per la Regione dall´Ersa sulla base di una collaborazione avviata con l´Università di Udine, la sede regionale dell´Inea (Istituto Nazionale di Economia Agraria), il servizio Statistica regionale della direzione centrale Programmazione Risorse Economiche e Finanziarie e la direzione centrale delle Risorse Agricole, Naturali e Forestali. L´indagine presentata, come ha spiegato il segretario generale dell´Ersa, Mirko Enzo Bellini, prospetta i primi risultati di una nuova metodologia di valutazione del mondo rurale e dell´intera filiera agricola, con lo scopo di favorire la definizione della futura politica agraria e nasce da un progetto avviato da alcuni anni dall´Ente. Dopo una serie di interventi di carattere tecnico, sviluppatisi sui temi dello scenario economico regionale, della situazione economico-patrimoniale delle aziende agricole e dei principali risultati delle attività produttive del settore, dell´applicazione delle politiche agricole nel Fvg, degli indicatori socio economici e ambientali, e della ´direttiva nitrati´, Violino ha posto l´accento innanzitutto su quelle che saranno considerate le priorità da affrontare da parte della politica agraria. Ha infatti ricordato che nel Friuli Venezia Giulia vi sono attualmente circa 1. 200 aziende zootecniche, il 25 per cento delle quali si trova sul territorio montano. Si tratta di realtà che, secondo l´assessore, rappresentano lo zoccolo duro del mondo rurale regionale, ovvero della nostra civiltà contadina, in quanto operatori e addetti vi sono impiegati a tempo pieno, svolgendo anche compiti di presidio del territorio. Senza il quale, probabilmente diverse delle piccole località di campagna e di montagna in questi anni si sarebbero completamente spopolate. Occorre però che l´intera agricoltura regionale, nel suo insieme, sappia fare sistema per razionalizzare i costi, esaltare le potenzialità, essere concorrenziale anche rispetto alle realtà esterne ed estere, con le quali è difficile competere per motivi dimensionali. Quale esempio, Violino ha citato gli essicatoi cooperativi, che nel Friuli Venezia Giulia sono ben 22 e debbono trovare forme di coordinamento e di razionalizzazione, perché, anche qualora considerati nel loro insieme, le loro lavorazioni non superano quelle di una cooperativa di medie dimensioni di realtà extraregionali. Lo stesso ragionamento deve essere fatto rispetto alle cantine sociali. Ma anche il settore dei servizi per l´agricoltura si deve adeguare e deve saper centralizzare l´offerta nei confronti delle aziende. Pure la promozione deve trovare una sintesi di coordinamento, in particolare quella dei consorzi Doc nella viticoltura. Parallelamente anche l´apparato regionale, ovvero la direzione centrale, dovrà applicare i principi di flessibilità e semplificazione per consentire un rapido ed efficace utilizzo degli aiuti. Il personale di tale direzione per l´assessore Violino non è in esubero e sta operando con efficacia. Occorre infatti considerare che in tale struttura sono già state accorpate tre direzioni regionali preesistenti, dimezzandone il personale. Violino ha anche detto che l´aumento dei controlli di certificazione dei prodotti e sulla sicurezza ambientale non può che recare un ispessimento della burocrazia, così come le verifiche legate al corretto impiego dei fondi erogati tramite il Piano di sviluppo rurale e dall´Agea. Occorre invece provvedere a valorizzare le potenzialità dell´agricoltura del Friuli Venezia Giulia, che si è dimostrata capace di realizzare prodotti di assoluta qualità. Ecco allora che un ruolo importante in tal senso debbono rivestire i consumatori, i quali sono i veri selezionatori delle produzione immesse sul mercato. Sta a essi privilegiare, nei loro acquisti e sulla loro tavola, i prodotti realizzati sul nostro territorio, che rispondono a requisiti di genuinità, ottemperano ai controlli e sono l´espressione della prosecuzione della nostra civiltà contadina. .  
   
   
LA REGIONE BASILICATA PER L’AGRICOLTURA LUCANA  
 
Nel corso del vertice degli assessori regionali italiani all’Agricoltura, a Roma, è stato fatto il punto sulla crisi settore e sulla natura degli interventi ai quali il Governo si è impegnato a dare una risposta in tempi assai ravvicinati. Il coordinatore degli assessori, il pugliese Dario Stefano, ha riassunto i termini delle richieste avanzate dalle Regioni al Governo che sono il frutto di un lungo e accurato lavoro preparatorio cui anche la Basilicata ha dato il suo contributo. Nella sostanza sono state sollecitate una generale moratoria delle esecuzioni e delle procedure di pignoramento insieme alla possibilità che si possa procedere ad un rateizzazione finanziaria della situazione debitoria, unitamente con la revisione dei termini e dei modi mirati alla soluzione dei contenzioni Inps, ben oltre le semplici proroghe. Altri argomenti posto al centro della piattaforma – spiega il Dipartimento regionale all’Agricoltura - l’accesso al credito (attivando forme incisive di coordinamento fra Ismea, Confidi Agricoli e il sistema bancario anche mediante l’istituzione di un apposito fondo nazionale); la riduzione della pressione fiscale, con riferimento al credito d’imposta per gli investimenti produttivi, delle agevolazioni contributive per le imprese operanti nelle zone svantaggiate e per i settori in crisi; la riduzione del cuneo fiscale per garantire la competitività; la cancellazione dell’Ici sui fondi rustici ed ancora l’azzeramento dell’Iva per le aziende che in vestono nei settori in crisi. Altro tema, il recupero delle risorse per i “Contratti di Filiera”. Si tratta di alcune delle principali richieste alle quali si collega quella, ritenuta assolutamente indispensabile, del sostegno alla strategia assicurativa e al recupero dei fondi Fas nonché all’alimentazione, con risorse certe, del Fondo di Solidarietà Nazionale. Il Governo si è impegnato a rispondere, attrezzando un Piano nazionale di intervento per l’Agricoltura nei prossimi giorni. L’assessore lucano Viti, segnalando la incisività dell’iniziativa assunta dai titolari dei Dipartimenti dell’Agricoltura italiani e apprezzando l’impegno dell’assessore Stefano a cui non è mai mancato e non mancherà il sostegno della Regione Basilicata, ha espresso “fiducia che il Governo voglia allinearsi all’impegno di altri Paesi europei” e ha confermato che “la Regione Basilicata sta predisponendo un Piano di sostegno straordinario al settore agricolo, ascoltando le Organizzazioni che rappresentano gli operatori agricoli della Basilicata. Intanto - ha continuato - un primo dato positivo è possibile registrare avendo le Regioni nella giornata di oggi espresso parere favorevole sull’approvazione del Piano cerealicolo nazionale. Un piano che, pur se privo di risorse significative, - ha concluso Viti - individua tuttavia un percorso che può aiutare il settore a prendere coscienza delle dimensioni della crisi e ad adottare e utilizzare tutte le misure che Stato e Regioni metteranno in campo nelle prossime settimane”. .  
   
   
IN SICILIA PARTE PROGETTO PILOTA, I PRODOTTI TIPICI NEI DISTRIBUTORI  
 
Palermo – Parte venerdì prossimo un progetto pilota per diffondere i prodotti tipici siciliani certificati attraverso una rete di distributori automatici dedicati esclusivamente all’agroalimentare di qualità del territorio. Si inizia dalle scuole. Il primo sarà collocato nei locali del liceo classico Gargallo di Siracusa. Nel distributore daranno inseriti: la mandorla di Avola naturale e tostata, biscotti realizzati con le stesse mandorle, coppette di macedonia con succo fresco di arancia rossa di Sicilia Igp, merendine al limone di Siracusa, pomodorino di Pachino, schiacciatine pandittaino, salame Sant’angelo di Brolo Igp, formaggio “Cosacavaddu” semistagionato e pistacchio di Bronte. Il progetto, realizzato dall’assessorato regionale Agricoltura e Foreste con la collaborazione del comune di Avola, sarà presentato giovedì 26 novembre, nell’aula magna del liceo Gargallo, in via Sant’orsola 12, alle 9,30. “Si tratta di un progetto pilota – ha detto l’assessore regionale all’Agricoltura, Michele Cimino- estendibile ad altri prodotti e alle altre location dove c’è un potenziale consumo di snack. Questo nuovo modo di distribuzione, potrebbe portare risultati eccezionali in termini di conoscenza e diffusione delle nostre eccellenze alimentari. Abbiamo iniziato con le scuole per far apprezzare ai ragazzi le nostre produzioni, con l’obiettivo di educarli a una alimentazione più sana che privilegia i nostri prodotti tipici. Il distributore rimarrà nella scuola per tutto l’anno scolastico, tra qualche mese vedremo il risultato in termini di vendita e anche di gradimento di ciascun prodotto inserito nella macchina”. .  
   
   
ZOOTECNIA UNA TRANSUMANZA DI SOLIDARIETÀ: CONSEGNATE 1000 PECORE SARDE IN ABRUZZO  
 
Una transumanza di solidarietà per unire due terre a forte vocazione agro-pastorale. Il 20 novembre a l’Aquila si è svolta la consegna del maxi gregge di pecore (circa 1000) selezionate e provenienti dalla Sardegna, destinate alle aziende zootecniche dell’Abruzzo colpite dal terremoto dell’aprile scorso. L’iniziativa, denominata "sa paradura" (l’antico rito di aiutare i pastori con la ricostituzione del gregge perduto per vari motivi), è stata presentata oggi nel capoluogo abruzzese dal gruppo musicale degli Istentales che l’hanno messa in pratica grazie alla collaborazione di Coldiretti e della Regione Sardegna (assessorati dell’Agricoltura, Turismo e Sanità). "Abbiamo sposato e appoggiato da subito questo grande gesto di solidarietà dei nostri allevatori impegnandoci a superare in poco tempo severe normative sanitarie per il trasporto degli animali - ha detto l’assessore regionale dell’Agricoltura Prato - e siamo oggi a L’aquila per testimoniare la generosità dei nostri pastori nei confronti degli amici di una regione che a distanza di sette mesi dalla tragedia sconta ancora pesanti disagi". L’assessore abruzzese Mauro Febbo ha voluto ringraziare le istituzioni e chi materialmente ha permesso la riuscita dell’evento: "Ciò che ha fatto la Sardegna non è solo qualcosa di simbolico perché questi capi aiuteranno concretamente chi ha perso gran parte del gregge e servirà a far ripartire molte aziende zootecniche". .  
   
   
CASI DI RABBIA: LA REGIONE DEL VENETO AVVIA AZIONI PER CIRCOSCRIVERE I FOCOLAI  
 
Raccolta degli animali selvatici trovati morti, segnalazione di quelli che presentano sintomi che possano far pensare alla rabbia e una campagna di vaccinazione orale per le volpi. Sono queste le misure predisposte dal gruppo di lavoro della Regione del Veneto per il contenimento dell’epidemia di rabbia silvestre che, dopo aver fatto la sua comparsi nel Friuli Venezia Giulia nell’ottobre dello scorso anno, sta ora interessano anche il Veneto. Tre sono fino a questo momento i casi riscontrati, tutti nel bellunese: un cane positivo per rabbia il 17 novembre nel comune di Lozzo di Cadore e di due volpi nel comune di Longarone e Forno di Zoldo il 19 novembre 2009. Il gruppo di lavoro composto da rappresentanti dell’Unità di progetto di Sanità animale e Igiene alimentare e di quella di Caccia e Pesca della Regione del Veneto, delle aziende sanitarie 1 e 2 di Belluno, e dall’Istituto Zooprofilattico delle Venezie ha convenuto sulla necessità di sensibilizzare le autorità competenti nella raccolta degli animali selvatici trovati morti e di segnalare quelli con eventuale sintomatologia anomala come strumento per raccogliere in tempi brevi maggiori informazioni sulla presenza dell’infezione nella popolazione selvatica del territorio regionale. E’ stato inoltre deciso di attivate le procedure necessarie per la programmazione delle campagne di vaccinazione orale delle volpi. Ulteriori misure sono allo studio in funzione dell’evoluzione della situazione epidemiologica della rabbia sul territorio regionale. La Regione del Veneto ha anche sollecitato una riunione, coordinata dal Ministero della Salute, con le altre Regioni e Province Autonome confinanti per concordare le misure sanitarie di rispettiva competenza. .  
   
   
FVG: SÌ UNANIME REGOLAMENTO AIUTI PESCA NEL MONFALCONESE  
 
Trieste - Parere favorevole unanime il 20 novembre da parte della Ii Commissione consiliare del Friuli Venezia Giulia, presieduta da Maurizio Franz (Ln) al regolamento della Giunta sulla concessione di aiuti agli imprenditori ittici del monfalconese. A beneficiare dei contributi saranno soltanto quelle aziende autorizzate alla pesca di vongole e cannolicchi. Tutto per fronteggiare una crisi dovuta alla scarsità di questi molluschi che impone un´ulteriore sospensione dell´attività in aggiunta al periodo di fermo tecnico. Un sostegno al reddito, una compensazione economica per l´arresto temporaneo della pesca che non si può applicare alle aziende in ristrutturazione o che necessitano di un salvataggio (altrimenti si incorrerebbe nell´infrazione alle leggi comunitarie). L´importo complessivo degli aiuti (che potranno essere cumulabili con altri pubblici simili) non dovrà superare i 30 mila euro nell´arco di tre anni. .  
   
   
TORINO: AGEVOLAZIONI FISCALI PER L´ACQUISTO DI TERRENI DA PARTE DI COLTIVATORI DIRETTI: LE DOMANDE SI PRESENTANO ALLA PROVINCIA  
 
La Legge Finanziaria del 2009 ha prorogato al 31 dicembre le agevolazioni tributarie per la formazione e l´arrotondamento della proprietà contadina. L´imposta di registro è dovuta nella misura fissa di 168 Euro, invece dell´ordinaria aliquota del 15%. L´imposta catastale è dovuta nella misura ordinaria dell´1%. L´imposta ipotecaria è dovuta nella misura fissa di 168 Euro in luogo dell´ordinaria aliquota del 2%. Beneficiari delle agevolazioni sono i coltivatori diretti iscritti all’Inps. Le domande per ottenere le agevolazioni devono essere presentate entro 20 giorni dalla stipulazione dell´atto di acquisto al Servizio Agricoltura della Provincia di Torino. All’atto della presentazione della domanda viene rilasciata una attestazione provvisoria per la registrazione dell´atto di acquisto. Terminata l´istruttoria della domanda, il Servizio Agricoltura-ufficio piccola proprietà contadina rilascerà la certificazione definitiva, da produrre entro tre anni all´Agenzia delle Entrate. Tutte le informazioni e la modulistica sono pubblicato nel sito Internet della Provincia alla pagina http://www. Provincia. Torino. It/agrimont/agricoltura_sviluppo/piccola_proprieta2 Interventi Con Mezzi Meccanici Nelle Aree Rurali E Montane Da alcuni anni il Servizio Agricoltura e l’Area Viabilità della Provincia di Torino, attraverso il “Progetto integrazione risorse strumentali agricoltura ed economia montana”, offrono ai Comuni e alle Comunità Montane la possibilità di eseguire interventi per la realizzazione e la manutenzione di strade rurali, l´apertura e la manutenzione di piste silvo-pastorali, la realizzazione e la pulizia di fossi, canali di sgrondo o irrigui, il ripristino del territorio a seguito di frane ed alluvioni, l´apertura e la manutenzione di piste taglia-fuoco in aree boschive, la sistemazione di terreni per le aree turistiche attrezzate e gli impianti sportivi. Il Progetto prevede la messa a disposizione di macchine operatrici movimento terra (pale meccaniche, escavatori, nonché un trattore con trincia a traino) e degli operatori addetti. Un´apposito Ufficio di coordinamento provvede, sulla base delle richieste pervenute da parte delle amministrazioni locali (e a seguito dell´approvazione del contributo organizzativo da parte della Giunta Provinciale) a programmare li lavori e ad assegnare le macchine operatrici e gli operatori. Per saperne di più si può telefonare o scrivere al funzionario responsabile dell’Ufficio coordinamento, Marco Masoero, corso Inghilterra, 7, 10138 Torino, telefono 011-8616989, fax 011-8616973, e-mail marco. Masoero@provincia. Torino. It. Orario per il pubblico: da lunedì a giovedì dalle 9 alle 12 e dalle 14 alle 16; il venerdì dalle 9 alle 12. Poiché il funzionario effettua anche interventi sul territorio, si consiglia di prendere appuntamento telefonico). Per Saperne Di Piu’ Tutti i bandi, gli avvisi ed progetti che riguardano il settore primario (ed i relativi dettagli) sono pubblicati nel sito della Provincia nella sezione http://www. Provincia. Torino. It/agrimont Per Informazioni Servizio Agricoltura della Provincia di Torino, corso Inghilterra 7, 10138 Torino, e-mail: infoagricoltura@provincia. Torino. It, telefono 011-8616370, fax 011-8616494. Orario per il pubblico: dal lunedì al giovedì dalle 9 alle 12 e dalle 14 alle 16, venerdì e feriali prefestivi dalle 9 alle 12. .  
   
   
AL VIA BANDO PER 6 MLN DI EURO PER FATTORIE DIDATTICHE IN SICILIA  
 
Palermo – L’assessorato all’Agricoltura della Regione siciliana ha destinato 6 milioni di risorse alla misura 311c dell’asse 3 (“Diversificazione verso attività non agricole”) del Programma di sviluppo rurale Sicilia 2007-2013. L’intervento si propone di rivitalizzare economicamente e socialmente le aree rurali, incentivando gli agricoltori alla diversificazione della loro attività, a produrre beni e servizi non tradizionalmente agricoli ma che si inseriscono in un contesto rurale attraverso l’utilizzo di attrezzature e risorse agricole. L’indirizzo è sostenere la permanenza delle popolazioni rurali nelle aree svantaggiate. Gli aiuti permetteranno agli imprenditori che hanno un’azienda agricola di trasformarla in fattoria didattica al servizio dell’educazione giovanile, in particolare in ambito scolastico, ha spiegato l’assessore all’Agricoltura, Michele Cimino. “E’ necessario che le imprese del settore primario si rendano multifunzionali sul piano culturale, didattico e della fruizione degli ambienti rurali per migliorare il loro reddito. Tra l’altro, l’attività, qualora sia gestita da cooperative sociali, assume una particolare valenza perché i servizi previsti vengono estesi a soggetti affetti da varie forme di disagio”. “In ogni caso – ha aggiunto il dirigente generale del dipartimento Interventi strutturali, Rosaria Barresi - questo tipo di strutture agricole consentono una decisiva relazione tra i centri urbani dei comprensori e la campagna, favorendo il recupero dei valori storici, culturali e ambientali del territorio, nonché la diffusione della conoscenza dell’origine dei cibi e dei sistemi produttivi”. Destinatari dei contributi, concessi in regime de minimis, sono le imprese agricole e agroforestali singole o associate, e le cooperative sociali che svolgono attività agricola. Il provvedimento prevede interventi strutturali di risanamento e recupero edilizio, manutenzione, arredi e attrezzature di base per realizzare sale di accoglienza destinate alle attività didattiche e sociali, la realizzazione di aree di sosta aperte per il parcheggio e la senti eristica. Il bando sarà pubblicato nella Gazzetta ufficiale della Regione siciliana la prossima settimana e sul sito dell’assessorato regionale Agricoltura e Foreste. .  
   
   
FVG: ILLUSTRATI DUE PROGETTI DI LEGGE SU APICOLTURA  
 
Trieste - Un provvedimento che disciplinasse e promuovesse, anche prendendo spunto dalle novità legislative statali, l´apicoltura c´era già. L´aveva presentato la Giunta del Friuli Venezia Giulia di Illy, era stato approvato dalla Commissione, aveva ottenuto il via libera dall´Ue, ma poi era decaduto viste le elezioni anticipate. Adesso l´Esecutivo Tondo lo ripropone, senza sostanziali modifiche, anche se dovrà ripercorre nuovamente l´intero iter di approvazione. Sovrapponile al progetto di legge della Giunta la proposta firmata da Giorgio Venier Romano (Udc) e Roberto Novelli (Pdl). A illustrare i due provvedimenti, lo stesso presidente della Ii Commissione consiliare Maurizio Franz (Ln). Intanto, però, qualche numero: secondo i Consorzi apistici provinciali in Friuli Venezia Giulia operano circa 1. 400 apicoltori (erano 2 mila nel 1985) che detengono oltre 25 mila alveari (dati 2007). La produzione di miele è intorno alle 300 tonnellate all´anno (pochissimo il polline e la pappa reale). Negli ultimi due anni i Consorzi hanno segnalato una perdita di circa il 30-40% di api all´anno (anche se poi gli apicoltori provvedono al loro reintegro). Il numero delle colonie negli ultimi 20 anni è costante, nonostante l´uso incontrollato di fitofarmaci e l´alterazione dell´ambiente. Studi recenti hanno quantificato il lavoro dell´ape: mantenendo la biodiversità e con l´impollinazione, al mondo agricolo produce redditi pari a circa 10 miliardi di euro, 100 volte più di quanto non si guadagni vendendo miele, cera, polline, propoli e pappa reale. E´ bene ricordare che senza insetti impollinatori oltre 20 mila specie di piante scomparirebbero. Queste le premesse che hanno portato ai 19 articoli del testo della Giunta e di quello dei due consiglieri che, innanzitutto, riconosce l´importanza dei quattro Consorzi provinciali cui si è aggregato l´80% degli apicoltori del Friuli Venezia Giulia. Ciò consente agli stessi Consorzi di attivare una capillare assistenza tecnico-sanitaria su tutto il territorio grazie a una figura specifica, gli esperti apistici, sui quali la norma punta molto per elevare ulteriormente le qualità dei prodotti frutto della fatica di questi insetti: per questo viene previsto che siano in possesso del diploma e che abbiano superato un corso di apicoltura della durata non inferiore a cento ore (tra parte teorica e pratica) e che, successivamente, frequentino corsi di aggiornamento. Tutto sotto l´ombrello organizzativo dei Consorzi incaricati anche della formazione professionale della maggior parte degli apicoltori della regione. A ciò collabora anche il Laboratorio apistico regionale, istituito alla facoltà di agraria dell´università di Udine, che rimane il riferimento scientifico per eccellenza. Sono altri due i compiti dei Consorzi: essere informati dell´ubicazione, della consistenza e del trasferimento degli alveari (e di questo verranno incaricate le Commissioni provinciali), e gestire, anzi incentivare la pratica del nomadismo che consente di spostare le api in zone non sfruttate. Comunicazioni che vanno girate alla Regione, alla Provincia e all´Azienda sanitaria. Un altro articolo prevede che, accanto a quello nazionale, il settore si doti pure di un programma regionale triennale che stabilisca gli obiettivi e le modalità di concessione dei finanziamenti che andranno stornati alle Province. Risorse che serviranno a stimolare lo sviluppo e le dimensioni delle aziende e a favorire l´ammodernamento delle attrezzature (il che vuol dire migliorare la qualità dei prodotti). A vigilare sul rispetto della norma saranno le Province e le Aziende sanitarie, a queste ultime il compito pure di sanzionare. La norma prevede anche il divieto di utilizzare prodotti fitosanitari tossici per le api durante la fioritura delle piante, mentre un decreto della Giunta ogni anno aggiornerà le tecniche per prevenire i danni causati alle api anche al di fuori del periodo di fioritura dei frutteti e delle altre colture. . . .  
   
   
CONSEGNATO IN ABRUZZO GREGGE DONATO DA ALLEVATORI SARDI  
 
"Un segno di vicinanza e solidarietà della Sardegna ai pastori abruzzesi colpiti duramente dal sisma. Quasi mille pecore che consentiranno la salvaguardia della specie e della produzione di carne e formaggi di qualità. Un´iniziativa importante per la ripresa economica in una Regione come l´Abruzzo in cui la zootecnia rappresenta una risorsa fondamentale dal punto di vista economico sociale e ambientale". L´assessore all´agricoltura, Mauro Febbo, ha commentato così la donazione di un gregge di quasi mille pecore che gli allevatori sardi hanno donato ai ´colleghi´ abruzzesi colpiti dal terremoto e consegnato il 20 novembre all´Aquila nel Piazzale della Finmek - ex Italtel (Campo della Croce rossa). L´iniziativa è della Coldiretti e servirà a ricostituire gli allevamenti di centinaia di aziende agricole danneggiate: un´azione sinergica delle Coldiretti di Nuoro e Abruzzo in collaborazione con i rispettivi assessorati regionali all´agricoltura. "E´ necessario - ha aggiunto Febbo - mettere a disposizione degli allevatori e dell´intera filiera produttiva tutti gli strumenti idonei in un momento di crisi economica per il comparto agricolo e zootecnico. L´impegno è quello di attivare misure ad hoc affinchè queste aziende abbiano un futuro sostenibile a livello economico e occupazionale". In pochi mesi, i pastori sardi hanno riunito oltre 700 capi arrivati ieri in Abruzzo in traghetto: oggi una giornata di festa con la consegna degli ovini alle aziende locali individuate dalla Coldiretti. .  
   
   
INCONTRO A SAINT-VINCENT IO SONO LE FONTINE  
 
L’assessorato dell’agricoltura e risorse naturali comunica che mercoledì 25 novembre, alle ore 17, si terrà al Centro Congressi del Grand Hôtel Billia di Saint-vincent l’incontro Io sono le Fontine: una diversità unica ed inconfondibile. L’evento, organizzato dall’Assessorato, si inserisce nell’ampio programma di valorizzazione del prodotto di punta della Valle d’Aosta, la Fontina Dop, e segue da vicino le iniziative dei giorni scorsi che hanno visto la Fontina protagonista del Concorso Fontina d’Alpage 2009 e dell’asta a Golosaria di Torino, nel corso della quale il noto giornalista enogastronomico e presidente del Club Papillon Paolo Massobrio ha battuto le dieci forme finaliste. Paolo Massobrio sarà anche l’animatore dell’appuntamento di mercoledì, al quale interverranno gli Assessori all’agricoltura e risorse naturali Giuseppe Isabellon, e al turismo, sport, commercio e trasporti Aurelio Marguerettaz, il Presidente della Federazione Italiana Pubblici Esercizi Lino Stoppani e lo Chef dell’Antica Osteria del Ponte di Cassinetta di Lugagnano nonché Presidente dell’Associazione dei ristoratori Le Soste Ezio Santin. L’incontro rappresenta un’importante occasione di confronto e approfondimento sulle peculiarità uniche e inconfondibili di uno dei simboli della regione, prodotto di eccellenza della Valle d’Aosta. .  
   
   
PESCA IN ABRUZZO: CONFERENZA REGIONALE PUNTA SULLA FILIERA ITTICA QUASI CINQUE MILIONI DI EURO PER LA PESCA DA FONDI EUROPEI  
 
 Pescara - L´assessore alla Pesca, Mauro Febbo, ha convocato per il 24 novembre, alle 10. 30, la conferenza regionale della pesca e dell´acquacoltura, nella sede della Direzione Agricoltura, a Pescara, in via Catullo. All´ordine del giorno della conferenza lo stato di attuazione del piano operativo del Fondo europeo per la pesca (Fep) che prevede l´attivazione di fondi per 4. 906. 000 euro, per una parte finalizzati ad investimenti produttivi nel settore dell´acquacoltura e per l´altra finalizzati ad investimenti nei settori di trasformazione e commercializzazione dei prodotti. "Parte la nuova programmazione nel settore ittico con un´attenzione particolare alla creazione della filiera ittica ? ha spiegato l´assessore Febbo ? infatti il settore ittico soffre di una crisi che l´accomuna al comparto agricolo, provocata da una filiera troppo estesa e dalla scarsa riconoscibilità del made in Italy". L´obiettivo che ora si propone l´assessorato alla Pesca è quello di avviare una filiera ittica abruzzese favorendo l´integrazione fra gli operatori primari con il mondo della trasformazione e commercializzazione mediante accordi mirati alla valorizzazione del pescato locale, alla tracciabilità della produzione ittica e alla tutela dei consumatori dalle importazioni ittiche da Paesi che non rispettano le norme igieniche, come emerso dai recenti sequestri. Inoltre verranno promosse iniziative innovative per consentire ai pescatori locali di aprire fisher-market allo scopo di avviare la vendita diretta del pescato, valorizzando il lavoro degli operatori abruzzesi del settore ittico e promuovendo lo stesso comparto. La conferenza riguarderà inoltre la ricognizione delle risorse disponibili sul fondo ex legge regionale 22 del 2004, le problematiche inerenti l´impiego delle "reti americane" nell´Adriatico e le problematiche inerenti calamità naturali ed eventi eccezionali. Alla conferenza sono stati invitati i rappresentanti delle Province di Pescara, Chieti e Teramo, dei Comuni di Pescara, Giulianova, Ortona e Vasto, i rappresentanti delle Capitanerie di Porto e delle associazioni di categoria. .  
   
   
RIPRISTINO DELL´IRRIGAZIONE SUL TANARO A S. VITTORIA D´ALBA DOPO L´INTERVENTO D´EMERGENZA, LA REGIONE PIEMONTE FINANZIERA´ LA RICOSTRUZIONE  
 
 La Regione Piemonte , dopo essere intervenuta durante la stagione estiva con un intervento urgente, ha deliberato ora il completo ripristino del servizio di irrigazione nella zona tra Alba e Bra, sul fiume Tanaro, compromesso a causa delle piogge alluvionali di aprile, che finanzierà stanziando 600 mila euro . Le abbondanti precipitazioni e la piena del Tanaro di fine aprile 2009 avevano causato il collassamento della traversa a valle del ponte di Pollenzo, nel comune di S. Vittoria d’Alba, un’infrastruttura che permetteva di innalzare il livello dell’acqua e di immetterla nei canali, garantendo l’irrigazione di 3000 ettari a di terreni coltivati da circa 1000 aziende agricole, nei comuni di Santa Vittoria, Monticello d’Alba, Alba, Guarene, Castagnito, Magliano Alfieri, Govone. Data l’urgenza di ripristinare il servizio irriguo per la stagione estiva, e nell’impossibilità di riportare in funzione la traversa in tempi brevi, la Regione era già intervenuta a fine giugno, con una spesa di 250 mila euro, fornendo al Consorzio comprensoriale di secondo grado Tanaro albese – Langhe albesi le risorse necessarie per installare sei gruppi di idrovore per il sollevamento meccanico dell’acqua. Si è trattato di un intervento di emergenza, ma si rende ora necessario, approfittando della stagione invernale, procedere al ripristino delle infrastrutture danneggiate, che verrà realizzato dal Consorzio con un finanziamento regionale pari al 95% della spesa. “ La situazione che si è venuta a creare nella zona dell’Albese era molto critica – spiega l’Assessore regionale all’Agricoltura Mino Taricco – perché oltre 3000 ettari di coltivazioni rischiavano di essere compromesse dalla mancata irrigazione nei mesi estivi a causa del collassamento della traversa sul Tanaro. Nell’immediato, per garantire l’irrigazione nei mesi estivi, siamo intervenuti sull’emergenza fornendo mezzi meccanici, perché un lavoro completo di ripristino non sarebbe stato possibile in piena stagione irrigua. Ora si può approfittare dell’inverno per ricostruire l’opera, che è vitale per le produzioni agricole di pregio della zona. Questo intervento – aggiunge Taricco – è uno dei tasselli dell’opera che la Regione ha messo in campo per gestire, ammodernare, e tenere in efficienza la rete irrigua su tutto il territorio, infrastrutture strategiche per l’agricoltura per le quali in questi anni abbiamo investito decine di milioni di euro. ” .  
   
   
FVG: ILLUSTRATI DUE PROGETTI DI LEGGE SU APICOLTURA  
 
Trieste - Un provvedimento che disciplinasse e promuovesse, anche prendendo spunto dalle novità legislative statali, l´apicoltura c´era già. L´aveva presentato la Giunta del Friuli Venezia Giulia di Illy, era stato approvato dalla Commissione, aveva ottenuto il via libera dall´Ue, ma poi era decaduto viste le elezioni anticipate. Adesso l´Esecutivo Tondo lo ripropone, senza sostanziali modifiche, anche se dovrà ripercorre nuovamente l´intero iter di approvazione. Sovrapponile al progetto di legge della Giunta la proposta firmata da Giorgio Venier Romano (Udc) e Roberto Novelli (Pdl). A illustrare i due provvedimenti, lo stesso presidente della Ii Commissione consiliare Maurizio Franz (Ln). Intanto, però, qualche numero: secondo i Consorzi apistici provinciali in Friuli Venezia Giulia operano circa 1. 400 apicoltori (erano 2 mila nel 1985) che detengono oltre 25 mila alveari (dati 2007). La produzione di miele è intorno alle 300 tonnellate all´anno (pochissimo il polline e la pappa reale). Negli ultimi due anni i Consorzi hanno segnalato una perdita di circa il 30-40% di api all´anno (anche se poi gli apicoltori provvedono al loro reintegro). Il numero delle colonie negli ultimi 20 anni è costante, nonostante l´uso incontrollato di fitofarmaci e l´alterazione dell´ambiente. Studi recenti hanno quantificato il lavoro dell´ape: mantenendo la biodiversità e con l´impollinazione, al mondo agricolo produce redditi pari a circa 10 miliardi di euro, 100 volte più di quanto non si guadagni vendendo miele, cera, polline, propoli e pappa reale. E´ bene ricordare che senza insetti impollinatori oltre 20 mila specie di piante scomparirebbero. Queste le premesse che hanno portato ai 19 articoli del testo della Giunta e di quello dei due consiglieri che, innanzitutto, riconosce l´importanza dei quattro Consorzi provinciali cui si è aggregato l´80% degli apicoltori del Friuli Venezia Giulia. Ciò consente agli stessi Consorzi di attivare una capillare assistenza tecnico-sanitaria su tutto il territorio grazie a una figura specifica, gli esperti apistici, sui quali la norma punta molto per elevare ulteriormente le qualità dei prodotti frutto della fatica di questi insetti: per questo viene previsto che siano in possesso del diploma e che abbiano superato un corso di apicoltura della durata non inferiore a cento ore (tra parte teorica e pratica) e che, successivamente, frequentino corsi di aggiornamento. Tutto sotto l´ombrello organizzativo dei Consorzi incaricati anche della formazione professionale della maggior parte degli apicoltori della regione. A ciò collabora anche il Laboratorio apistico regionale, istituito alla facoltà di agraria dell´università di Udine, che rimane il riferimento scientifico per eccellenza. Sono altri due i compiti dei Consorzi: essere informati dell´ubicazione, della consistenza e del trasferimento degli alveari (e di questo verranno incaricate le Commissioni provinciali), e gestire, anzi incentivare la pratica del nomadismo che consente di spostare le api in zone non sfruttate. Comunicazioni che vanno girate alla Regione, alla Provincia e all´Azienda sanitaria. Un altro articolo prevede che, accanto a quello nazionale, il settore si doti pure di un programma regionale triennale che stabilisca gli obiettivi e le modalità di concessione dei finanziamenti che andranno stornati alle Province. Risorse che serviranno a stimolare lo sviluppo e le dimensioni delle aziende e a favorire l´ammodernamento delle attrezzature (il che vuol dire migliorare la qualità dei prodotti). A vigilare sul rispetto della norma saranno le Province e le Aziende sanitarie, a queste ultime il compito pure di sanzionare. La norma prevede anche il divieto di utilizzare prodotti fitosanitari tossici per le api durante la fioritura delle piante, mentre un decreto della Giunta ogni anno aggiornerà le tecniche per prevenire i danni causati alle api anche al di fuori del periodo di fioritura dei frutteti e delle altre colture. .  
   
   
FONDATA L´ASSOCIAZIONE CAFFÈ ITALIANI CERTIFICATI: "DIFENDEREMO LA QUALITÀ DEL CAFFÈ A CASA E NEGLI UFFICI"  
 
L´associazione difenderà il caffè made in Italy nel canale non professionale: cialde, capsule, vending e moka. Nel 2008 solo dai distributori automatici ben 3,7 miliardi di caffè, ma senza garanzie per il consumatore. Si è costituta il 17 novembre l´Associazione Caffè Italiani Certificati. L´associazione nasce con lo scopo di tutelare efficacemente il caffè destinato al canale non professionale, vale a dire il caffè che si vende al di fuori del bar e si consuma quindi a casa o in ufficio: cialde, capsule, distribuzione automatica (vending) e moka. Alla guida dell´Associazione Caffè Italiani Certificati è stato nominato Stefano Abbo, amministratore delegato di Costadoro S. P. A. Pierluigi Milani, presidente di Milani S. P. A. , sarà il vicepresidente dell´associazione. "L´associazione nasce con l´obiettivo di tutelare il mercato del caffè nel canale non professionale - ha dichiarato Stefano Abbo, presidente - Si tratta di un mercato molto vasto che va dalle cosiddette monodosi, le cialde e le capsule, alla distribuzione automatica, passando per la classica moka". "Un mercato enorme, basti pensare che nel 2008 in Italia i soli distributori automatici hanno erogato ben 3,7 miliardi di caffè, ma senza garanzie per il consumatore - ha continuato Abbo - L´azione dell´Associazione Caffè Italiani Certificati sarà volta proprio a difendere il caffè made in Italy che beviamo a casa e in ufficio, soprattutto nell´ottica di fornire al consumatore maggiori sicurezze sulla qualità". .  
   
   
LA NUOVA ESCLUSIVA GAMMA DI PREPARATI NESTLÉ PROFESSIONAL OFFRE UNA GAMMA DI DESSERT SEMPRE PIÙ RICCA  
 
Per sedurre i clienti più golosi con proposte dessert esclusive e irresistibili, Nestlé Professional offre a ristoranti e alberghi una ricca gamma di preparati, dal risultato unico e impeccabile. Frutto di anni di ricerca e sperimentazione, i prodotti per dessert Nestlé Professional, divisione di Nestlé dedicata al mercato del Fuori Casa in grado di fornire soluzioni innovative nel mondo Food&beverage, sono realizzati con ingredienti altamente selezionati, per garantire un’offerta di dessert ricercati e di altissimo livello. Ideali per facilitare gli chef nella preparazione dei piatti, lasciando loro maggior tempo per reinterpretare con fantasia ed inventiva anche i dolci più classici, i preparati per dessert Nestlé Professional rappresentano una gamma di soluzioni raffinate e di alta qualità che permettono a chi lavora in cucina di esprimere la propria creatività e di personalizzare il risultato finale in infinite combinazioni e varianti gastronomiche. Nestlé Professional ha creato sei nuovi prodotti pensati per arricchire l’offerta dessert dei ristoranti con soluzioni di altissima qualità: la miscela per realizzare la Crema Tiramisù e la Crema Catalana, il preparato per la Torta alle Mandorle e per il Tortino al Cioccolato fondente Perugina, per la Pannacotta e per il Fondente Perugina Cioccolato in bottiglia. Miscela per Crema Tiramisù. Un grande classico della tradizione italiana, proposto in una versione ricca nel gusto ed inimitabile. Il preparato per Crema Tiramisù messo a punto da Nestlé Professional è infatti il prodotto col più alto overrun presente sul mercato. L’inglobazione d’aria all’interno della crema la rende particolarmente soffice e le conferisce un’altissima resa e praticità, in quanto facilmente distribuibile all’interno del dessert. Propria la crema dolce e leggera ha reso il Tiramisù il dolce più conosciuto al mondo. La dolcezza e la consistenza della crema ottenuta col preparato Nestlé Professional, realizzata con materie prime di elevata qualità e soggette ai più accurati controlli, unite al gusto deciso e aromatico del caffè, valorizzano il sapore delicato dei savoiardi ma permettono anche infiniti abbinamenti e varianti gastronomiche, per dessert unici e raffinati. Miscela per Crema Catalana. Dolce tipico della tradizione spagnola, la Crema Catalana è un dessert delizioso e raffinato che affonda le radici nella tradizione gastronomica della Spagna nord-occidentale. Nestlé Professional offre una miscela di ingredienti di alta qualità, che permette di realizzare in pochi secondi una Crema Catalana delicata e raffinata, più cremosa dell’originale spagnola così da poterla utilizzare come dolce al cucchiaio. La sua base soffice e veloce da preparare permette di porzionare con estrema facilità la Crema Catalana all’interno delle tradizionali cocotte. Il suo gusto morbido, vanigliato con un leggero profumo di agrumi, asseconda i sensi durante la degustazione e rende la Crema Catalana un dessert perfetto da personalizzare e abbinare ad altri ingredienti, in base alla creatività dello chef. La Crema Catalana Nestlé Professinal ha un suo gusto peculiare e inconfondibile, tanto da aver ormai dato vita a un buon numero di “intenditori” Nestlé. Preparato per Torta alle Mandorle. Un semilavorato di facile utilizzo e velocissimo da preparare, a cui aggiungere i soli ingredienti freschi. Il preparato per Torta alle Mandorle di Nestlé Professional permette di ottenere un impasto soffice e vellutato, utile per realizzare qualsiasi tipo di torta da forno, grazie anche alla lievitazione facile ed omogenea. Il preparato per la Torta alle Mandorle è particolarmente pratico da utilizzare, in quanto richiede la semplice aggiunta di acqua per le preparazione di torte fragranti e genuine, dal gusto ricco e dal profumo inebriante, ideali per gli amanti della leggerezza e dei sapori autentici. Preparato per Pannacotta. E’ il dessert al cucchiaio per eccellenza, tenero e cremoso, dolce della tradizione italiana da servire anche nel bicchiere. Nestlé Professional ha realizzato un preparato che ne accentua la morbidezza e ne rafforza il gusto dolce e delicato, velocizzando anche i tempi di preparazione. In grado di dar vita a un dessert squisito, genuino e dalla consistenza estremamente cremosa, il preparato per Pannacotta Nestlé Professinal non contiene gelatine di origine animale. Disponibile nella versione classica piemontese per gli amanti della tradizione, ma anche in versioni più gustose e colorate per chi cerca nuovi sapori. Il tutto sempre nel rispetto della più prestigiosa tradizione italiana. Preparato per Tortino al cioccolato fondente Perugina. E’ il dessert ideale per soddisfare la voglia di golosità di qualsiasi appassionato del puro fondente. Nestlé Professional ha unito l’expertise nell’ambito del food service, alla passione dei Maestri Cioccolatieri Perugina, creando un prodotto di altissima qualità e di semplice preparazione. Un’esplosione di gusto, un cuore morbido e cremoso dal sapore intenso, che può essere arricchito e personalizzato con tanti ingredienti: dal peperoncino alla cannella, dalla frutta secca allo zenzero. Il preparato può essere abbinato a mille ingredienti diversi per ricette sempre nuove e raffinate. Fondente Perugina Cioccolato in bottiglia. L’arte e il gusto del cioccolato Perugina uniti alla praticità della bottiglia fanno del Fondente Perugina Cioccolato in bottiglia una vera e propria innovazione in ambito di versatilità di utilizzo e tecnologia di prodotto. Un prodotto con ingredienti selezionati, ideale per realizzare decorazioni gustose e colorate, e personalizzare ogni tipo di dessert. Diverse le possibilità che si aprono alla fantasia degli chef: dall’applicazione a temperature negative per ricoprire gelati e semifreddi, a quella a caldo per accompagnare alimenti da servire appena sfornati, per arrivare ad accostamenti anche più creativi con le macedonie di frutta. Con l´80% di cioccolato fondente extra, il Fondente Perugina Cioccolato in bottiglia offre un prezioso aiuto che permette di realizzare, in modo semplice e veloce, splendide decorazioni in grado di dare un tocco creativo e originale a ogni tipo di dessert, evitando passaggi laboriosi di preparazione. .  
   
   
KNORR LANCIA LA NOVITÀ CUORE DI BRODO DA UTILIZZARE SIA PER UN BRODO COME BASE PER MINESTRE, ZUPPE E RISOTTI, SIA DA AGGIUNGERE DIRETTAMENTE SULLE RICETTE DI ARROSTI, BRASATI, BOLLITI, STUFATI  
 
“Cuore di Brodo” è la novità di Knorr pensata per regalarti tutto il gusto e il profumo del brodo fatto in casa, preparato con la stessa cura e passione che si avresti in famiglia. Cuore di Brodo si può utilizzare in diversi modi: versato in acqua, ti permette di preparare un delizioso brodo, perfetto come base per minestre, zuppe e risotti, aggiunto direttamente sulle ricette – arrosti, brasati, bolliti, stufati – durante la preparazione, in qualsiasi momento della cottura, ne arricchisce il sapore. Cuore di Brodo è ideale per chi ha poco tempo ma non vuole rinunciare a esprimere la propria creatività in cucina. È facile da usare e si scioglie velocemente (un minuto) in 500ml di acqua calda o direttamente in pentola, padella, wok o altro. Basta dosarlo in base alla quantità desiderata. Se non è interamente consumato, Cuore di Brodo può essere conservato in frigo fino a 5 giorni. Sì può scegliere tra due gustose alternative, la varietà al manzo e quella alle verdure. Il segreto della bontà di Cuore di Brodo è semplice: è la cura con cui è preparato, proprio come si faceva una volta. Gli ingredienti di Cuore di Brodo sono selezionati con attenzione per assicurarne la qualità, vengono cotti lentamente per ottenere un brodo ricco e delizioso, e poi vengono versati in una piccola vaschetta. Per questo, aprendo una vaschetta di Cuore di Brodo si ritrovano subito l’aspetto e il profumo del brodo preparato in casa. .  
   
   
BOLOGNA, VINI: L´EUROPA MODIFICHI LE NORME SULL´ETICHETTATURA  
 
Un maggior impegno da parte dell’Europa a tutela dei vini di qualità italiani, in particolare per quanto riguarda le norme sull’etichettatura. E’ quanto chiede, anche a nome delle altre Regioni, l’assessore all’agricoltura dell’Emilia-romagna Tiberio Rabboni che per questo si rivolge al ministro Luca Zaia e al Presidente della Commissione agricoltura europea Paolo De Castro. L’attuale regolamento dell’Unione europea sull’etichettatura dei vini penalizza infatti le produzione vitivinicola di qualità dell’Emilia-romagna e di altre regioni italiane, perché permette a paesi quali l’Australia e gli Stati Uniti di riportare in etichetta il nome del vitigno utilizzato anche se questo fa parte delle Doc e Docg italiane. E’ il caso tra gli altri di alcune produzioni tipiche dell’Emilia-romagna, quali Lambrusco, Sangiovese , Pignoletto e Fortana . Per questo Rabboni il 19 novembre a Roma ha avanzato la proposta, che è stata accolta da tutti gli Assessori regionali all’agricoltura, di impegnare il ministro Zaia e il Presidente della Commissione europea agricoltura De Castro ad intervenire presso la Commissione europea affinché vengano apportate le necessarie modifiche al regolamento europeo. “Siamo di fronte al palese tentativo – spiega Rabboni - di sfruttare sul piano commerciale denominazioni italiane che negli ultimi anni hanno riscosso un crescente successo grazie al lavoro e agli investimenti di tanti produttori. L’indicazione del nome del vitigno sull’etichetta di un vino australiano o statunitense potrebbe ingenerare confusione nei consumatori, convinti di acquistare un prodotto di qualità, frutto di rigorosi disciplinari di produzione e al contrario, destinati a una cocente delusione al momento dell’apertura della bottiglia”. Una precedente, analoga richiesta di modifica del regolamento sull’etichettatura dei vini avanzata da diverse associazioni di categoria italiane è già stata respinta dalla Commissione europea. . .  
   
   
VITIGNI ITALIANI IN AUSTRALIA E USA.  
 
Bologna - Pieno sostegno e disponibilità a lavorare insieme nei confronti del governo europeo per scongiurare il rischio di una penalizzazione sui mercati dei vini di qualità italiani. Li ha espressi il 20 novembre il presidente della Commissione agricoltura del Parlamento europeo, Paolo De Castro, all’assessore regionale Tiberio Rabboni che aveva avanzato la richiesta di un maggior impegno dell’Europa a tutela della vitivinicoltura italiana, in particolare per quanto riguarda le norme sull’etichettatura. L’unione europea sta infatti autorizzando Australia e Stati Uniti ad indicare in etichetta nei propri vini nomi di vitigno che fanno parte delle nostre denominazioni Doc e Docg. E’ il caso tra gli altri di alcune produzioni tipiche dell’Emilia-romagna, quali Lambrusco, Sangiovese , Pignoletto e Fortana . “Gli agricoltori italiani – scrive oggi De Castro a Rabboni - hanno bisogno di vedere riconosciuti sui mercati gli elementi distintivi che accompagnano la loro offerta e le prospettive future dell’agricoltura italiana sono sempre più legate alla capacità di affermare ovunque la qualità delle produzioni e le loro caratteristiche distintive”. Per questo De Castro esprime a Rabboni la propria disponibilità a collaborare “per sensibilizzare anche la Commissione esecutiva Ue affinché ai nostri vini di qualità possa essere riconosciuta la tutela che meritano e di cui necessitano”. La richiesta di un intervento presso la Commissione europea per apportare le necessarie modifiche al regolamento europeo sull’etichettatura dei vini era stata rivolta da Rabboni oltre che a De Castro anche al ministro dell’agricoltura Luca Zaia, al termine di una riunione con tutti gli assessori regionali all’agricoltura svoltasi ieri a Roma. .  
   
   
VINO E GIOVANI – APPUNTAMENTO CON BEPPE FIORELLO VENERDÌ 27 NOVEMBRE AD AGRIPOLIS  
 
Venezia - In un mondo nel quale il consumatore troppo spesso non sa, e “non deve” sapere, tutto il contenuto di ciò che mangia e beve, il vino diventa quasi il capo espiatorio di ogni male, dimenticando che questa bevanda biblica, che ha anche molti effetti benefici, ha accompagnato per millenni la civiltà europea e la sua crescita. Limitare il consumo di alcol è sacrosanto, ma per qualche motivo le campagne contro l’abuso si traducono in una diminuzione del consumo di vino, senza che diminuisca davvero l’abuso di bevande alcoliche. C’è qualcosa che non va. E sicuramente serve un diverso modo di comunicare il vino, partendo dai giovani, non solo come destinatari ma come creatori di messaggi capaci di creare un consumo consapevole. E’ questo l’obiettivo del progetto “Vino e Giovani” (info al sito www. Vinoegiovani. It), campagna di educazione alimentare e comunicazione per le nuove generazioni promossa dal Ministero delle Politiche Agricole in collaborazione con le Regioni e le Università, affidata per l’esecuzione all’Enoteca Italiana di Siena, che vedrà i ragazzi protagonisti in provincia di Padova di due giornate all’insegna del bere il vino bene e in maniera intelligente. Nel pomeriggio di giovedì 26 novembre, nella sede della Strada dei Vini Doc Colli Euganei a Montegrotto Terme, è infatti in programma la finalissima delle “Viniadi”, campionato nazionale per degustatori non professionisti, mentre venerdì 27 novembre all’Agripolis di Legnaro si svolgerà il talk show “Il vino ieri, oggi, domani: la parola ai giovani”, con la partecipazione dell’attore italiano Beppe Fiorello, dedicato alla comunicazione del mondo del vino attraverso gli occhi dei ragazzi, alla premiazione degli slogan e delle immagini ideati dai giovani under-30 vincitori della prima edizione del concorso di idee Perbacco, e dei vincitori delle “Viniadi”. Ai lavori, che inizieranno alle 9. 30, interverrà il vicepresidente della Giunta regionale Franco Manzato. Nel pomeriggio i grandi vini del Veneto saranno al centro della degustazione guidata “Alla scoperta del vino”, a cura di Agivi (Associazione Giovani Imprenditori Vinicoli Italiani), e di una degustazione libera realizzata con le Strade del Vino e dei Prodotti Tipici del Veneto. .