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MARTEDI

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Notiziario Marketpress di Martedì 01 Dicembre 2009
LA COMMISSIONE EUROPEA CELEBRA L´ENTRATA IN VIGORE DEL TRATTATO DI LISBONA  
 
Bruxelles, 1 dicembre 2009 - Oggi, entra in vigore il trattato di Lisbona. Per l’occasione si terrà a Lisbona una cerimonia organizzata dal governo portoghese, dalla presidenza svedese e dalla Commissione europea. La Commissione ritiene che il nuovo trattato comporterà nuovi e importanti vantaggi per i cittadini e chiuderà per il prossimo futuro il dibattito istituzionale. L´unione europea potrà quindi dedicarsi pienamente alla ricerca di un´uscita indolore dalla crisi economica e finanziaria e portare avanti la strategia Ue 2020 per una crescita più "verde". Il presidente della Commissione europea José Manuel Barroso ha dichiarato: “Il trattato di Lisbona pone il cittadino al centro del progetto europeo. Disporremo finalmente delle istituzioni giuste per agire e della stabilità necessaria per convogliare tutte le energie verso il raggiungimento dei risultati che contano per i nostri cittadini. ” Il trattato di Lisbona modifica i vigenti trattati Ue e Ce senza sostituirli e conferisce all’Unione il quadro giuridico e gli strumenti necessari per affrontare le sfide future e rispondere alle richieste dei cittadini. Con il nuovo trattato i cittadini europei avranno voce in capitolo negli affari europei e i loro diritti fondamentali saranno sanciti da un’apposita Carta. L’ue avrà i mezzi per rispondere alle aspettative dei cittadini nei settori dell’energia, del cambiamento climatico, della criminalità transnazionale e dell’immigrazione e sarà anche in grado di esprimersi con più forza sulla scena internazionale. Il trattato di Lisbona introdurrà in particolare i seguenti miglioramenti: un’Unione più democratica, più aperta e più responsabile: il Parlamento europeo e i parlamenti nazionali avranno più voce in capitolo nel processo decisionale dell’Ue e i cittadini avranno il diritto di sapere cosa decidono i loro ministri a livello Ue; inoltre, tutti i cittadini europei avranno l’opportunità di influire sulla normativa Ue invitando la Commissione europea a presentare una nuova proposta legislativa (“iniziativa dei cittadini europei”); un’Unione più efficace: grazie a istituzioni più efficienti e a procedure decisionali più snelle, l’Ue potrà in particolare lottare meglio contro la criminalità, il terrorismo e la tratta degli esseri umani; maggiori diritti per i cittadini europei: i valori e gli obiettivi dell’Ue saranno definiti in modo più chiaro; inoltre, la Carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea avrà lo stesso valore giuridico dei trattati; un’Unione più forte sulla scena internazionale: per garantire maggiore continuità all’attività del Consiglio Ue e per assicurare maggiore coerenza tra i diversi settori della politica esterna dell’Ue (diplomazia, sicurezza, commercio, aiuti umanitari ecc. ), sono state create due nuove figure istituzionali: il Presidente permanente del Consiglio europeo e l’Alto Rappresentante per gli affari esteri e la politica di sicurezza. Le principali tappe del trattato di Lisbona: Luglio-ottobre 2007: Conferenza intergovernativa con l’obiettivo di modificare i trattati vigenti; Consiglio europeo informale del 18 e 19 ottobre 2007: approvazione del trattato di Lisbona; 12 dicembre 2007: i presidenti del Parlamento europeo, del Consiglio Ue e della Commissione europea proclamano la Carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea; 13 dicembre 2007: firma del trattato di Lisbona; dicembre 2007-novembre 2009: procedure di ratifica in tutti e 27 gli Stati membri; 1° dicembre 2009: entrata in vigore del trattato. .  
   
   
PARLAMENTO EUROPEO: 10 COSE DA RICORDARE DELLA PLENARIA DEL 23-26 NOVEMBRE  
 
Bruxelles, 1 dicembre 2009 - La premiazione del film "Welcome" per il premio europeo del cinema, la soddisfazione dell´emiciclo alla fine del voto sul pacchetto telecomunicazioni, l´accorato appello ai leader europei e mondiali perché il vertice di Copenaghen sia un successo. Questi e altri momenti hanno marcato una settimana densa d´impegni e decisioni. Ripercorrila in immagini e parole. 1. Tempesta su Strasburgo: Lunedì i deputati europei sono stati accolti a Strasburgo da un´eccezionale bufera di vento e pioggia. Forse un segnale premonitore di che cosa significa non agire contro i cambiamenti climatici?! 2. Occhi puntati su Copenaghen: Un accordo ambizioso, vincolante, con target precisi e quantificabili, e sanzioni in caso di non osservanza. Lo chiedono i deputati a gran voce in vista del summit di Copenaghen che inizierà il 7 dicembre. 3. Di che colore sono i tuoi pneumatici? Quelli europei saranno verdi. Dal 2012 entra in vigore un´etichettatura obbligatoria che indica le performance in termini di risparmio energetico, rumore e tenuta delle vostre gomme. Una scelta informata per l´ambiente e per le tasche dell´automobilista, grazie alla direttiva votata dal Parlamento mercoledì. 4. Comunicazioni elettroniche, al via la riforma: non solo accesso a internet garantito e tutelato. Il pacchetto telecomunicazioni, giunto al traguardo dopo due anni di negoziati, prevede la portabilità del proprio numero, più trasparenza nelle bollette, più concorrenza fra operatori, un migliore uso dello spettro di frequenze. Tutti cambiamenti che entreranno in vigore fra 18 mesi. 5. Le nuove tecnologie…su Facebook: come responsabile del pacchetto che riforma le telecomunicazioni per adattarle alle nuove tecnologie, la deputata Catherine Trautmann non poteva sottrarsi alle domande dei fan del Parlamento su Facebook. Mercoledì ha risposto a circa 50 domande in 45 minuti di chat dal vivo: http://bit. Ly/8axngm 6. Seconda volta di Barroso: il modello anglosassone di botta e risposta con il presidente dell´esecutivo si fa strada anche a Strasburgo. Le regole sono chiare: 30 secondi per la domanda, 30 secondi per la risposta, possibilità di replica e poi si passa al seguente. Il question time stavolta ha ruotato soprattutto sulla nuova Commissione. E noi, ovviamente, l´abbiamo seguito su twitter: www. Twitter. Com/europarl_it 7. Cosa faresti se vincessi 87. 000 euro? Si possono fare tante cose, fra cui i sottotitoli di un film in tutte e 23 le lingue dell´Ue. E´ questo la somma attribuita al film francese "Welcome", vincitore del premio Lux 2009. 8. Quando la compagnia fa crack. I passeggeri devono essere riportati a casa e risarciti. A fronte dai danni arrecati ai cittadini a seguito dei quasi 100 fallimenti di compagnie europee, il Parlamento chiede un regolamento a tutela dei viaggiatori. Sarà un fondo di garanzia o un principio di "mutua solidarietà" fra le compagnie? Lo stabilirà la Commissione europea. 9. "Made in", stavolta non si scappa: la posizione chiara e netta espressa in una risoluzione approvata mercoledì deve far reagire i governi che hanno finora temporeggiato riguardo all´introduzione del marchio d´origine obbligatorio per le merci importate. L´aula, capitanata da un manipolo di parlamentari italiani, è pronta a dar battaglia utilizzando tutte le armi previste dal Trattato di Lisbona. 10. Donne, sesso ancora debole: in occasione della giornata internazionale contro la violenza sulle donne, i parlamentari hanno chiesto alla Commissione di presentare una direttiva che permetta di perseguire in modo più severo ed efficace la violenza contro le donne. Incluso la più forma più codarda: quella domestica. .  
   
   
MUSCARDINI: "MADE IN URGENTE PER RENDERE IL MERCATO DAVVERO LIBERO"  
 
Bruxelles, 1 dicembre 2009 - Per molti è ormai un´abitudine guardare l´etichetta di una giacca per vedere da dove arriva. Ma chi conosce l´origine di altri beni di consumo, come gioielli, piastrelle o lampade? E chi ci garantisce che il logo "made in Italy" sia veritiero? Il Parlamento, su iniziativa dei deputati italiani, è impegnato da anni in una battaglia a difesa del "made in". E il Trattato di Lisbona offre nuove possibilità per tutelare i prodotti europei. Cristiana Muscardini (Pdl, Ppe) ci spiega come. Mercoledì 25 novembre il Parlamento ha approvato a stragrande maggioranza una risoluzione che chiede "indicazioni obbligatorie del paese d´origine" per le principali categorie di "prodotti importati da paesi terzi". Una richiesta già inoltrata più volte ai Governi Ue, che però hanno fatto stagnare la proposta, a causa dell´opposizione a un tale obbligo da parte di quei Paesi - Germania e Paesi nordici in primis - che sono più importatori o distributori che produttori. Ma, con l´entrata in vigore del Trattato di Lisbona, c´è la possibilità di una vera svolta per il "made in". Onorevole Muscardini, lei è vice-presidente della commissione per il Commercio internazionale, fra i primi firmatari di questa risoluzione, e da anni si batte a favore del marchio d´origine obbligatorio. Ma perché in molti Paesi come Canada, Giappone, Cina e Stati Uniti esiste già, mentre in Europa non ancora? Perché i Governi europei non riescono a mettersi d´accordo. Alla fine del 2005, dopo un anno di consultazioni e lavoro preparatorio, la Commissione europea ha pubblicato una proposta di regolamento per rendere il marchio d´origine obbligatorio. Il Parlamento l´ha appoggiata con diverse risoluzioni e iniziative, abbiamo anche raccolto 400 firme per una dichiarazione scritta. Ma sta al Consiglio l´ultima parola, e purtroppo finora non l´ha fatto a causa dell´opposizione di alcuni Stati membri, che probabilmente hanno subito anche pressioni lobbistiche. La mancanza di questo regolamento sta danneggiando seriamente sia i consumatori, che non hanno informazioni trasparenti sui prodotti che acquistano, sia i nostri produttori, che non possono competere ad armi pari sul mercato mondiale con i più grandi partner commerciali, dove regole simili già esistono. E´ urgente colmare il vuoto legislativo per rendere il mercato davvero libero. Ma le etichette, per esempio sui vestiti, spesso già indicano il "made in". Che cosa cambierebbe con il regolamento? Oggi non è obbligatorio rivelare l´origine dei prodotti importati, e ci sono categorie di prodotti in cui è mai indicato. E poi non essendo obbligatorio, ci sono molte manipolazioni e contraffazioni, e questo ovviamente arreca un grave danno ai consumatori oltre che all´industria europea. Il Trattato di Lisbona può aiutare a sbloccare l´iniziativa del Parlamento? Il Trattato di Lisbona attribuisce al Parlamento gli stessi poteri del Consiglio in materia di commercio internazionale. La risoluzione approvata ieri con grande successo dai principali gruppi politici rilancia quindi l´iniziativa, esprimendo la necessità di adottare il Regolamento proposto dalla Commissione al più presto possibile. Più aspettiamo, più nuociamo ai consumatori e all´industria europea. Quindi inizieremo subito una procedura di co-decisione con il Consiglio sulla base della proposta della Commissione del 2005. Rispetto alle categorie da includere, noi vorremo aggiungere i prodotti di fissaggio, cioè viti e bulloni. Credo che sia opportuno conoscere la provenienza degli attrezzi di lavoro, o dei materiali con cui si costruiscono - per esempio - i ponti, perché gli standard di qualità e sicurezza europei sono più elevati che nel resto del mondo. Si pensi per esempio che l´acciaio in Europa deve contenere il doppio di nichel di quello prodotto in India. Detto ciò, è chiaro che il Parlamento cercherà di mediare per arrivare a una soluzione rapida, ma certamente non cederemo sulle categorie di prodotti più importanti, come il tessile, le calzature, i gioielli e la ceramica. .  
   
   
TRATTATO LISBONA PER EUROPA EFFICIENTE  
 
Potenza, 1 dicembre 2009 - Un’unione europea più efficiente e più partecipata dai cittadini nelle sue decisioni e più forte sulla scena mondiale: e’ questa la visione della nuova Europa contenuta nel trattato di Lisbona che entrerà in vigore dal primo dicembre. L’iter lungo e travagliato dell’adesione al trattato, per la comprensibile resistenza di molti Stati a cedere sovranità e a rinunciare a diritti di veto a favore delle Istituzioni europee, è probabilmente la migliore testimonianza a favore della profondità dei cambiamenti che il nuovo patto porta con sé. Avvicinare la Ue ai cittadini e i cittadini alla Ue rafforzando, accanto all’intermediazione dei governi nazionali che sono stati finora i veri “signori’’ dell’Unione politica, il ruolo dei parlamenti, e’ il primo obiettivo della riforma istituzionale che sta ridisegnando la governance di Bruxelles. E’ quanto affermano in una nota congiunta Roberta Angelilli e Gianni Pittella, vicepresidenti del Parlamento Europeo. “L’adozione di tutta la normativa europea – proseguono - sarà soggetta d’ora in poi a un livello di controllo parlamentare che non ha riscontri in nessun’altra struttura sovranazionale o internazionale. Infatti tutta la legislazione europea richiederà, con poche eccezioni, la duplice approvazione del Consiglio e del Parlamento europeo. Inoltre scatta un importante coinvolgimento dei parlamentari nazionali nel processo decisionale. Ciascuno di essi infatti riceverà tutte le proposte legislative dell’Unione, in tempo utile per discuterle con i suoi ministri prima che il Consiglio europeo adotti una posizione e avrà anche il diritto di proporre un nuovo esame se ritiene che non sia rispettato il principio di sussidiarietà, per il quale ogni decisione va presa al livello di governo più vicino possibile al territorio. Ma i cittadini stessi conteranno di più, perchè avranno la possibilità di presentare direttamente iniziative legislative alle istituzioni europee. Secondo questa nuova disposizione di democrazia partecipativa, un milione di cittadini appartenenti a un numero significativo di Stati membri, può invitare la Commissione a presentare una proposta su questioni per le quali ritiene necessario un atto giuridico ai fini dell’attuazione del trattato di Lisbona. Anche la voce dell’Europa sulla scena mondiale - aggiungono - potrà essere più forte se sarà politicamente colta una delle principali novità del trattato. A rappresentare l’unicità della politica “estera’’ dell’Ue sarà una nuova carica istituzionale, nominata per la prima volta nei giorni scorsi dal Consiglio. La carta di Lisbona stabilisce principi e obiettivi comuni per l’azione esterna dell’Unione: democrazia, Stato di diritto, universalità ed inscindibilità dei diritti dell’uomo e delle libertà fondamentali, rispetto della dignità umana e dei principi di uguaglianza e solidarietà. Un’importante novità – concludono - riguarda anche l’organismo di rappresentanza dei governi: la durata del mandato del presidente del Consiglio è stata prolungata, in modo da rafforzarne il suo potere di coordinamento. Inoltre il trattato estende il voto a maggioranza qualificata a nuovi ambiti politici per arrivare a processi decisionali più snelli su questioni cruciali come il clima, la sicurezza energetica, gli aiuti umanitari, ambiti per i quali la carta prevede per la prima volta apposite sezioni. L’unanimità è stata mantenuta solo per la politica fiscale, estera, la difesa e la sicurezza sociale. Si chiude davvero un’epoca, spetta a tutti noi europei pretendere che se ne apra una nuova, forti del trattato di Lisbona”. .  
   
   
DA OGGI IN VIGORE IL TRATTATO DI LISBONA, GLI EFFETTI IN ALTO ADIGE  
 
 Bolzano, 1 dicembre 2009 - Dopo il completamento delle procedure di ratifica, entra finalmente in vigore il trattato di Lisbona, che, a partire dall’ 1 dicembre modifica la struttura dell´Unione Europea. Gli effetti si sentiranno anche in Alto Adige: "L´ampliamento delle competenze del Parlamento europeo - commenta il presidente Luis Durnwalder - avrà ricadute sul lavoro di tutti i giorni". La novità principale del trattato di Lisbona consiste nel maggior potere concesso al Parlamento europeo. "Nel processo legislativo di tutti i paesi della Ue - spiega Durnwalder - non ci sarà più spazio solo per un potere di co-decisione del Parlamento di Bruxelles, visto che diventerà uno degli attori principali. In questo modo si andrà a ridurre quel deficit di democrazia di cui molti osservatori politici accusano l´Unione Europea. Ora, infatti, il potere decisionale torna maggiormente nelle mani di un´assemblea eletta dal popolo". Naturalmente la Provincia di Bolzano non può rimanere al di fuori dei giochi, e gli effetti dell´entrata in vigore del trattato di Lisbona si spiegheranno anche sul territorio altoatesino, con l´Europa che assumerà un ruolo centrale a livello politico. "Credo che soprattutto la politica agricola sarà interessata da questo cambiamento - prosegue Durnwalder - visto che, con il trattato di Lisbona, l´esecutivo di Bruxelles vedrà una riduzione della sua influenza su alcuni settori storicamente strategici. Come, appunto, l´agricoltura". Secondo il governatore altoatesino, inoltre, con il rafforzamento del ruolo del Parlamento, sarà molto più difficile raggiungere risultati concreti limitandosi ad operazioni di lobbying. "Sino ad oggi la maggior parte delle decisioni spettavano alla Commissione europea - spiega Luis Durnwalder - mentre ora il processo decisionale pesa su molte più spalle. Mi auguro, naturalmente, che vengano tenute in considerazione anche le richieste provenienti dalla realtà territorialmente più piccole, e che l´Europa ascolti la nostra voce. Un´applicazione reale del principio di sussidiarietà, infatti, imporrebbe un maggiore ruolo per il Consiglio delle Regioni". .  
   
   
SERBIA: NEL 2009 2 MLD $ IN INVESTIMENTI ESTERI DIRETTI  
 
Belgrado, 1 dicembre 2009 - La Serbia attirerà circa 2 mld $ (1,35 mld Eur) in investimenti esteri diretti nel 2009, una cifra lievemente inferiore rispetto ad 1,1 mld $ registrati lo scorso anno, ha spiegato il Ministro dell’economia Mladjan Dinkic. Dinkic ha dichiarato che da settembre, l’interesse degli investitori stranieri in Serbia è aumentato. Gran parte degli Ide di quest’anno sono stati diretti nelle industrie alimentari, automobilistica e tessile. Secondo i dati della banca centrale, il flusso di Ide netti è sceso del 38% a/a a 1 mld Eur da gennaio a settembre. Tuttavia, questa cifra è stata fortemente influenzata alla vendita per 400 mln Eur del monopolio petrolifero Nis alla russa Gazprom. Non vi sono grandi privatizzazioni in programma quest’anno. Il governo ha annunciato in precedenza che avrebbe messo in vendita la produttrice farmaceutica Galenika,ma questi piani sono stati posticipati al 1° trimestre 2010. La crescita degli Ide in Serbia è stata forte negli ultimi anni e ha raggiunto in media il 7,2% del Pil. Gli Ide sono stati particolarmente forti nel 2006, quando hanno raggiunto i 4,4 mld $ come risultato di diversi grandi accordi di privatizzazione, inclusa la vendita di un operatore di telefonia mobile. Il flusso di Ide è sceso quest’anno come risultato della crisi mondiale. .  
   
   
FEDERAZIONE RUSSA: IN CALO GLI IDE NEI PRIMI NOVE MESI DEL 2009  
 
Mosca, 1 dicembre 2009 - Secondo i dati Rosstat, il flusso di investimenti diretti esteri da gennaio a settembre 2009 è sceso del 27,8% a/a a 54,7 mld $. Nel 3° trimestre 2009, la cifra è arrivata a 22,5 mld $, calando del 22,9% a/a (scendendo dal 31,2% a/a a 20,2 mld $ nel 2° trimestre). Allo stesso tempo, l’investimento estero accumulato nell’economia russa a fine settembre ha raggiunto 262,4 mld $, salendo del 4,4% a/a. La quota più ampia negli investimenti esteri complessivi nel periodo considerato ha inciso su prestiti e crediti di istituzioni internazionali, crediti commerciali (quota del 79,9%, in calo del 20,9% a/a), seguita dagli investimenti diretti (18,2%, scendendo del 48,1% a/a) e investimenti portafoglio (1,9%, -21,4% a/a). I maggiori paesi investitori da gennaio a settembre 2009 sono stati Cipro, Olanda, Regno Unito, Cina, Germania, Svizzera, Giappone e Lussemburgo. Questi Paesi hanno inciso per il 75,1% dell’investimento estero totale e per il 73% degli investimenti diretti accumulati nel periodo riportato. Degli investimenti esteri registrati complessivamente a fine settembre la quota maggiore è stata nel settore della trasformazione (30% del totale), in quello estrattivo (17%), commercio all’ingrosso e al dettaglio (21% of total) e vendite e affitti immobiliari e servizi correlati (12%). Il flusso di investimenti esteri nel 2008 è sceso del 14,2% a/a a 130,8 mld $ dopo essere quasi raddoppiati in termini annuali rispetto ai 120,9 mld $ del 2007. .  
   
   
ALBANIA: COMPLETAMENTO DI PROGETTI STRADALI ENTRO LA FINE DEL 2012  
 
Tirana, 1 dicembre 2009 - Il governo intende implementare i progetti per la costruzione di una strada che colleghi Tirana e Diber, conosciuta come strada Arbri, della superstrada Tirana-elbasan, oltre che dell’asse meridionale entro la fine del 2012. Le autorità hanno incluso i tre progetti di infrastruttura stradale nel bilancio a medio termine 2010-2012, che è stato adottato dal Consiglio dei Ministri. La strada Arbri, lunga 70 km, accorcerà le distanza fra la capitale e Skopje, Macedonia di 100km. Questo avrà un’influenza positiva per la regione Dibra. Recentemente sono stati iniziati i lavori di costruzione per le prime due sezioni della superstrada, inclusa la sezione da 7,7 km da Ura e Vashes a Bulqiza. Riguardo la superstrada Tirana-elbasan, le autorità hanno espresso l’impegno a completare la costruzione entro la fine del 2011. La strada avrà una lunghezza di 32 km e sarà costruita come un’alternativa alla montagnosa Kerraba Pass, considerata estremamente pericolosa. Le società locali e straniere hanno già espresso il proprio interesse all’implementazione del progetto. .  
   
   
DA ABI E CONSORZIO BANCOMAT PIENA COLLABORAZIONE CON ANTITRUST SULL’ISTRUTTORIA RELATIVA A PAGOBANCOMAT, BANCOMAT, RID E RIBA  
 
 Roma, 1 dicembre 2009 - L’associazione bancaria italiana e il Consorzio Bancomat confermano la piena disponibilità a fornire le informazioni e la collaborazione utile all’Autorità garante per la concorrenza e il mercato che, anche alla luce del mutato quadro regolamentare europeo, ha ritenuto di dover ulteriormente approfondire la natura delle commissioni interbancarie aprendo due istruttorie relative ai servizi Pagobancomat, Bancomat, Rid (Rapporti Interbancari Diretti) e Riba (Ricevuta Bancaria Elettronica). La commissioni interbancarie sono quelle commissioni che le banche si scambiano per i servizi che si prestano l’un l’altra quando un’operazione di pagamento coinvolge l’operatività di più banche. La loro definizione garantisce il buon funzionamento di strumenti di pagamento, efficienti, utili e già ampiamente utilizzati e pertanto comporta benefici per le famiglie e le imprese che quotidianamente li utilizzano. I livelli di tali commissioni sono stati ridefiniti dall’Abi e dal Consorzio Bancomat lo scorso luglio, secondo la metodologia di calcolo precedentemente concordata con l’Antitrust e in linea con gli “impegni” presentati da Abi e Consorzio Bancomat. Dando seguito a questi impegni, accolti dalla stessa Autorità nel 2007, dal 1° luglio di quest’anno le commissioni interbancarie dei servizi interessati dalle due istruttorie sono state ulteriormente ridotte fino ad un massimo del 15,87%. L’abi e il Consorzio Bancomat sono fiduciosi che il procedimento possa arrivare in tempi rapidi a una conclusione positiva nell’ambito di un confronto costruttivo con l’Autorità. .  
   
   
ROMA: TERZA ASSEMBLEA PLENARIA DELLA CONFERENZA PERMANENTE STATO-REGIONI E PROVINCE AUTONOME - CONSIGLIO GENERALE DEGLI ITALIANI ALL´ESTERO (CGIE)  
 
 Campobasso, 1 dicembre 2009 - "Creare sempre nuove sinergie tra Governo centrale, Governi regionali e C. G. I. E. Per rinsaldare i rapporti con gli italiani nel mondo; coinvolgere attivamente i nostri connazionali in programmi e attività tesi ad un continuo interscambio di carattere culturale e linguistico; responsabilizzare gli italiani all´estero, sostenendone le azioni, nella diffusione della lingua, della cultura, delle tradizioni e dei valori che caratterizzano la società italiana; attivare politiche comuni di cooperazione decentrata e di programmazione strategica nel campo della ricerca e della formazione che vedano proprio gli italiani all´estero fruitori ed attori; sostenere le politiche per gli italiani all´estero non solo con i fondi della spesa corrente e ordinaria ma con risorse da reperire tra quelle per gli investimenti, ritenendo ogni azione da realizzare volta a creare attività di sviluppo e crescita socio-economica". Questi i punti salienti delle proposte del Vice Presidente della Conferenza delle Regioni (Presidente della Regione Molise) Michele Iorio alla Terza Assemblea Plenaria della Conferenza Permanente Stato-regioni e Province autonome - Consiglio Generale degli Italiani all´Estero (Cgie) svoltasi ieri a Villa Madama a Roma. "Per la mia regione -ha continuato Iorio- la storia del novecento è legata sicuramente in modo indissolubile al fenomeno dell´emigrazione e a ciò che esso ha significato per i singoli che partivano e per le comunità che restavano. Questo ha fatto sì che proprio il Molise è una delle regioni d´Italia più colpite dal punto di vista percentuale dall´esodo migratorio in altri Stati. Oggi il Molise ha 320 mila abitanti residenti in regione e altre centinaia di migliaia che vivono all´estero. Per questo, negli ultimi anni,come Governo regionale abbiamo attivato una serie di iniziative per riallacciare i rapporti con i nostri corregionali e farli sentire ancora italiani e molisani. Come dico sempre: mi sento Presidente di un grande Molise i cui cittadini si distinguono solo per dove vivono, ma hanno la stessa cultura, gli stessi valori e le stesse tradizioni. Credo che questa impostazione possa essere allargata anche a livello nazionale: dobbiamo pensare ad un Italia fatta di 58 milioni di abitanti che vivono sul territorio nazionale e altri 29 milioni che risiedono in Paesi esteri. Tutti però italiani e tutti portatori in egual misura della cultura e della civiltà italiana". "Gli Italiani all´estero sono –ha concluso Iorio- i migliori promotori della cultura italiana. Per sostenerli in questa loro attività dobbiamo investire principalmente nella conoscenza della lingua italiana. Dobbiamo non solo limitarci ad organizzare e sostenere corsi di lingua, dobbiamo incidere sull´interesse delle nuove generazioni ad imparare l´italiano come punto di accesso alla nostra cultura millenaria. E´ evidente che qui dobbiamo lavorare insieme allo Stato centrale e al C. G. I. E. Per mettere insieme le iniziative più appropriate e renderle il più possibile incisive. In quest´ottica potrebbe rivelarsi utile pensare, come ad una condizione sostanziale, la conoscenza dell´Italiano per l´acquisizione della cittadinanza per i discendenti dei connazionali che vivono all´estero. Non certo una forma di obbligatorietà ma un modo per incentivare la conoscenza di una lingua che deve essere la chiave di accesso per una cultura complessa e importante come la nostra". Hanno aperto i lavori dell´Assemblea il Sottosegretario agli Affari Esteri, sen Alferedo Mantica, e il Segretario Generale del C. G. I. E. , Elio Carozza. Hanno concluso l´incontro il Ministro degli Esteri, Franco Frattini, e il Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Gianni Letta. .  
   
   
EXPO. FORMIGONI, 8 MLD PER UNA LOMBARDIA PIU´ BELLA INFRASTRUTTURE, PROGETTI SU ACQUA E VERDE, UN CENTRO RAI LA RIUNIONE DEL "TAVOLO" CON GOVERNO E AUTORITA´ LOCALI  
 
Milano, 1 dicembre 2009 - Nuovi progetti, in vista di Expo 2015, sono stati presentati e approvati dal Tavolo Lombardia riunito ieri al Palazzo della Regione, per la sua quinta seduta, dal presidente Roberto Formigoni. Sono progetti nell´ambito dell´Accordo quadro di sviluppo territoriale promosso da Regione Lombardia e che riguardano la realizzazione di infrastrutture a verde, la riqualificazione ambientale, la valorizzazione delle acque e dei Navigli per il rilancio dell´attrattività turistica, e persino l´apprendimento delle lingue per tassisti e Polizia locale. Quanto alle infrastrutture di collegamento, è stato verificato che le operazioni procedono nei tempi previsti in modo da concludere tutti i progetti entro settembre 2014. E che i finanziamenti necessari per tutti i progetti ci sono. "Già 8 miliardi - ha sottolineato il presidente Formigoni - abbiamo interamente assicurati per realizzare una Lombardia nuova in grado di accogliere Expo con infrastrutture adeguate e con miglioramenti del territorio: una Lombardia più verde, più ospitale, che mette in mostra i suoi patrimoni paesaggistici; una Lombardia più attrattiva". Centro Rai - Un´altra importante novità riguarda la nascita di un grande Centro di produzione internazionale della Rai a Milano, "in grado di riunire - come ha spiegato il suo presidente Paolo Garimberti, che ha partecipato al tavolo - le sedi di corso Sempione e di Via Mecenate". La Rai "vuole essere partner strategico di Expo 2015 - ha proseguito Garimberti - e quindi utilizzerà al meglio le opportunità del digitale terrestre, la cui introduzione sarà completata nel 2012, per far conoscere e seguire Expo, attraverso trasmissioni e canali dedicati, come anche con la produzione di fiction che possano far conoscere e avvicinare a Expo e alla Lombardia". Garimberti ha fatto un parallelo tra Expo e i Mondiali del ´90, che furono l´occasione per realizzare a Roma gli studi di Saxa Rubra, salvo augurarsi che "quello che realizzeremo a Milano sia esteticamente migliore". Il Tavolo - Alla riunione del Tavolo Lombardia, presieduto da Formigoni, ha partecipato un´importante rappresentanza del Governo nazionale: i ministro della Difesa, Ignazio La Russa, e del Turismo, Michela Vittoria Brambilla; il vice ministro alle Infrastrutture Roberto Castelli; il sottosegretario all´Economia Luigi Casero. E poi, il sindaco di Milano e Commissario Expo Letizia Moratti, il presidente della Provincia di Milano Guido Podestà, l´amministratore delegato di Expo 2015 Lucio Stanca; e ancora gli assessori regionali Raffaele Cattaneo, Pier Gianni Prosperini e Massimo Ponzoni e quello comunale Carlo Masseroli. Tutti hanno espresso al termine dei lavori soddisfazione per il lavoro di squadra e la sinergia tra le istituzioni. Aqst - "Il progresso dell´attuazione dell´Accordo quadro di sviluppo territoriale (Aqst) - ha spiegato Formigoni - ci ha portato a individuare tre direttrici su cui impostare grandi progetti innovativi utili per tutto il territorio regionale. La tre linee sono: lo sviluppo sostenibile, cominciando dalle reti verdi; l´attrattività, cominciando dalla valorizzazione delle acque e dei Navigli; e infine i servizi e gli interventi straordinari per il 2015. Sviluppo Sostenibile - "Si tratta - ha spiegato Formigoni - di realizzare una mobilità sostenibile insieme alla riqualificazione ambientale, la prevenzione del rischio idraulico, il risparmio energetico, la riduzione delle emissioni climalteranti. In questo ambito tre progetti sono già stati messi a punto, illustrati e approvati. - Rete Ecologica Regionale (Rer). I finanziamenti regionali ammontano a 15 milioni di euro. Servono innanzitutto a realizzare corridoi ecologici che formino un tracciato unitario di Rete ecologica (12,1 milioni; soggetti attuatori sono gli Enti Gestori Parco e le Province). In secondo luogo a sviluppare il Progetto Abbazie (0,9 milioni, realizzazione a cura dei Parchi del Ticino e Agricolo Sud Milano). Infine al recupero del patrimonio forestale regionale, proposto da Ersaf (2 milioni). Sistemi Verdi Multifunzionali - Si prevede una ruralizzazione stabile e sostenibile di almeno 100. 000 ha di aree agricole e la realizzazione di una rete agroambientale di oltre 3. 000 ettari di sistemi verdi (nuovi boschi planiziali, zone umide, fasce verdi, forestazione urbana, infrastrutture leggere per la fruizione) e greenways. I primi finanziamenti regionali mirati riguardano sistemi verdi in aree di cintura urbana nei comuni di Rho, Pero e Rozzano (1,1 milioni) e la riqualificazione dell´area intorno all´abbazia di Chiaravalle con realizzazione dell´ottava Grande Foresta di pianura (2 milioni). Rete Piste Ciclabili - "Abbiamo posto l´attenzione - ha detto Formigoni - anche sulla mobilità dolce, per favorire soluzioni improntate a criteri di sostenibilità ambientale. Già emesso un bando da 4,5 milioni, entro fine anno avverrà la selezione dei progetti che dovranno favorire il superamento della frammentarietà delle piste ciclabili esistenti. Attrattivita´ - Molteplici le iniziative previste sotto questo capitolo: organizzazione dei siti di maggiore interesse in circuiti e itinerari turistici; rafforzamento delle soluzioni di ospitalità e di accoglienza e dei circuiti di spettacolo; innovazione e crescita della filiera agroalimentare; implementazione della cooperazione internazionale. Su questo fronte sono stati presentati da Formigoni e approvati dal tavolo due progetti: la valorizzazione dei Navigli e la "dote formazione linguistica". - Navigli - "Il progetto - ha sottolineato Formigoni - mira a valorizzare le risorse turistiche, culturali e naturalistiche presenti nell´area dei Navigli. E il tema guida dell´acqua, che ha segnato profondamente lo sviluppo della civiltà e delle culture lombarde, ha un forte legame con le tematiche dell´Expo". Il progetto si svilupperà attraverso il lancio di una manifestazione di interesse rivolta ai comuni dell´area dei Navigli, compresi fra il Ticino e l´Adda (circa 200 comuni, escluso Milano). Saranno messi a disposizione 25 milioni. Dote Linguistica - La Regione mette a disposizione 2,3 milioni di euro per consentire una formazione specifica nell´uso delle lingue straniere (specialmente l´inglese) rivolta in particolare a tassisti e agenti di Polizia locale, con lo scopo di migliorare la qualità dell´accoglienza per i visitatori stranieri. Sicurezza E Salute - Le principali linee d´azione su questi temi sono l´organizzazione integrata dei servizi sanitari ed assistenziali durante l´evento Expo (specie relativamente alle tematiche dell´emergenza urgenza), le garanzie di sicurezza per i cittadini, i visitatori ed i lavoratori impegnati nei cantieri, la sicurezza alimentare per i cittadini ed i visitatori. Un ulteriore progetto, presentato dal presidente della Provincia Guido Podestà, riguarda la riqualificazione del parco dell´Idroscalo. Infrastrutture - Lo stato di avanzamento delle 65 opere di accessibilità (13 essenziali, 17 connesse e 35 necessarie) è stato presentato dall´assessore Cattaneo, che ha mostrato come il cronoprogramma sia rispettato e quindi realistica la previsione di concludere tutti i cantieri entro il settembre 2014. Il vice-ministro Castelli ha anche sottolineato che, soprattutto con l´ultima positiva seduta del Cipe, le opere hanno la garanzia pressoché totale dei finanziamenti necessari. Il 6 novembre, infatti, il Cipe (Comitato interministeriale per la programmazione economica) ha approvato i progetti definitivi della linea 4 della metropolitana (tratta Policlinico-linate), della linea 5 (tratta Garibaldi-san Siro) e della Pedemontana. Ed inoltre ha approvato la convenzione di concessione della Tangenziale est-esterna di Milano (Tem). Per quanto riguarda la Brebemi, è noto che i lavori sono iniziati il 22 luglio scorso. Consegnati i lavori della ferrovia Arcisate Stabio, così come sono al via i lavori per la terza corsia della A9 Milano-como. Per gli inizi di dicembre, quindi fra pochi giorni, è previsto il bando per l´appalto dei lavori per il collegamento Molino Dorino-a8, con il relativo sistema di parcheggi. Accesso Al Sito - L´amministratore delegato di Expo 2015 Spa Lucio Stanca ha segnalato la necessità di uno studio integrato che analizzi e risolva le varie modalità di accesso al sito da parte del visitatore, proponendo che tale studio sia guidato da Regione Lombardia con il contributo di tutti gli Enti e gli Attori coinvolti. Lo studio dovrà integrare il trasporto pubblico e quello privato, su ferro e gomma andando anche a verificare le ipotesi di flussi previsti, la collocazione dei parcheggi remoti e le attestazioni del Trasporto Pubblico Locale. Con gli interventi del sindaco Moratti e dell´assessore Masseroli sono poi stati illustrati i passaggi in programma per l´attuazione degli Accordi di programma relativi al sito Expo, a Cascina Merlata (con il villaggio Expo) e al Progetto Vie d´Acqua, con la navigazione dei Navigli ma anche, ha sottolineato Formigoni, di Adda e Ticino. .  
   
   
COMMERCIO IN LOMBARDIA,100 MLN A 5000 IMPRESE IN 5 ANNI-1 GLI INTERVENTI NEI COMUNI DI MONTAGNA E NEI PICCOLI CENTRI NICOLI CRISTIANI: INSIEME AI TERRITORI PER SOSTENERE CRESCITA  
 
Milano, 1 dicembre 2009 - Cento milioni di euro di finanziamenti regionali, per oltre 5. 000 imprese (negozi, ristoranti e bar), che hanno generato un volano di investimenti per oltre 300 milioni di euro. Assume queste dimensioni l´impegno che Regione Lombardia ha assicurato nel corso della legislatura alle imprese commerciali attive nei comuni di montagna (503) e nei piccoli comuni di pianura (303, fino a 2000 abitanti), come ha evidenziato ieri l´assessore al Commercio, fiere e mercati, Franco Nicoli Cristiani, presentando la ricerca realizzata da Irealp "Le politiche regionali per il commercio nei comuni montani e nei piccoli comuni di pianura: esperienze, risultati e prospettive" nel corso di un convegno a Brescia. "Grazie al continuo confronto con il territorio - ha detto l´assessore - e a un attento ascolto dei bisogni dei cittadini lombardi, siamo riusciti a realizzare strumenti ad hoc per sostenere lo sviluppo di quelle realtà lombarde di pianura e di montagna, caratterizzate da una rete distributiva poco densa". Osservando in dettaglio la composizione dell´offerta commerciale presso i piccoli comuni di montagna e di pianura e le relative superfici (dati dell´Osservatorio Regionale del Commercio al 30/6/2008) emerge che i piccoli comuni di pianura presentano un numero inferiore di piccole strutture di vendita e meno estese. Le medie superfici di vendita sono più numerose in contesto montano, ma si caratterizzano per superfici di vendita più contenute, mentre le grandi strutture di vendita sono maggiormente diffuse tra i piccoli comuni di pianura, con superfici di vendita mediamente 1,6 volte più grandi rispetto a quelle situate presso i piccoli comuni montani. Il 3,8% dei piccoli comuni montani (13 comuni) e il 4,6% di quelli di pianura (14 comuni) sono sprovvisti del servizio commerciale; complessivamente 73 comuni dispongono di una sola struttura di vendita (si tratta del 14,6% dei piccoli comuni di montagna e del 7,6% di quelli di pianura). "Abbiamo ritenuto opportuno - prosegue l´assessore Franco Nicoli Cristiani - riconoscerne le specificità e valorizzarne le caratteristiche, per promuovere un reale sviluppo del territorio fondato sull´utilizzo di risorse proprie ed andando incontro alle richieste dei consumatori, anche con l´obiettivo di frenare la corsa della popolazione verso i grossi centri urbani". "Per questo motivo - continua l´assessore - abbiamo individuato tre tipologie di strumenti di intervento: strumenti per lo sviluppo delle imprese, strumenti di marketing territoriale e strumenti che perseguono obiettivi di sviluppo integrato del territorio". Appartengono al primo caso le Convenzioni tra Regione Lombardia e le Comunità montane, sulla base delle quali queste ultime hanno attivato bandi a favore di micro e piccole imprese per lo sviluppo del commercio montano, nonché i bandi per la realizzazione di negozi polifunzionali. Regione Lombardia ha complessivamente stanziato 12. 420. 000 euro in tre annualità (2006,2008 e 2009), chiamando le Comunità montane ad attivare risorse proprie in misura proporzionale (1/3 nelle prime due annualità e 1/4 nel 2009) al contributo richiesto a Regione Lombardia. Con questo strumento Regione Lombardia ha raggiunto (con la stipula di almeno una Convenzione) 25 Comunità montane su 30 (prima del riordino delle stesse, avvenuto con la legge 19 del 2008). Ogni Comunità montana ha promosso l´iniziativa sul proprio territorio, redatto e pubblicato il bando attuativo rivolto alle imprese commerciali (piccole e micro) e ai pubblici esercizi (bar e ristoranti), assumendone la completa gestione e assicurando la conclusione degli interventi previsti entro 18 mesi dalla stipula della Convenzione. Complessivamente, nell´ambito delle Convenzioni, sono stati finanziati 1. 684 interventi. Un terzo degli interventi finanziati interessano frazioni, aree marginali o comuni nei quali l´impresa beneficiaria risulta essere l´unico esercizio commerciale in attività. Un ulteriore elemento di interesse riguarda l´imprenditoria commerciale: poco meno della metà delle imprese beneficiarie delle risorse pubbliche sono "al femminile". Le risorse pubbliche sono state impiegate prevalentemente per cofinanziare interventi edilizi di ammodernamento e conservazione di attività esistenti, sostenendo l´integrazione tra settore commerciale, turistico e produttivo. Contestualmente alle iniziative realizzate con le comunità montane, "l´esperienza dei negozi polifunzionali - ha ricordato Nicoli Cristiani - , promossa sperimentalmente in provincia di Varese e appena avviata in provincia di Bergamo, risponde all´obiettivo di garantire la prossimità e l´accessibilità del commercio (con una funzione di presidio sul territorio dei servizi), di favorire l´ingresso di nuovi operatori commerciali e il ricambio generazionale fondamentale per l´introduzione di innovazioni sotto il profilo gestionale e dei servizi". "Gli strumenti di marketing territoriale - ha rilevato l´assessore - soddisfano principalmente obiettivi di incremento della competitività delle imprese e dell´intero sistema economico locale (commercio, produzione agroalimentare, turismo e artigianato), qualificando produzione e offerta. In questo modo si sostiene la programmazione di interventi a favore dell´imprenditoria locale, promuovendo al tempo stesso l´ingresso nel mercato dei giovani". La terza tipologia di interventi (strumenti di intervento per lo sviluppo integrato del territorio) punta a promuovere la responsabilità e utilità sociale del commercio, la competitività delle imprese e del sistema economico locale e la sostenibilità dello sviluppo commerciale rispetto al territorio, anche per riequilibrare le diverse forme distributive presenti. Rientrano in questo ambito i "Distretti diffusi del commercio" promossi con l´obiettivo di incrementare la competitività delle polarità commerciali urbane anche attraverso la riqualificazione del contesto urbano all´interno del quale operano gli esercizi commerciali. Per questi strumenti Regione Lombardia ha stanziato complessivamente su tre bandi risorse per circa 60 milioni di euro; di questi un terzo, circa 20. 000. 000 euro saranno assegnati a progetti presentati nelle aree montane e nei piccoli comuni di pianura. I Comuni partecipano al bando presentando un programma di intervento per l´attuazione di progetti di comunicazione e marketing del distretto, promozione e animazione, interventi di riqualificazione urbana, per la mobilità sostenibile, la sicurezza e la gestione di servizi in comune. "Queste e altre iniziative attuate da Regione Lombardia per il commercio - ha concluso l´assessore Nicoli Cristiani - sono state positivamente valutate dai rappresentanti di Anci Lombardia, Unioncamere, Uncem, Unione Province Lombarde, Confesercenti e Confcommercio Lombardia. L´obiettivo e l´augurio - ha concluso l´assessore - è che questi strumenti possano essere solida base su cui costruire il modello di sviluppo per le aree a minore densità commerciale nella prossima legislatura, anche attivando adeguati raccordi con le altre politiche di settore, come ha ricordato tra l´altro il presidente di Unioncamere Lombardia, Francesco Bettoni, portando l´esempio dell´accordo di programma per la competitività con le camere di commercio". .  
   
   
IL SI´ DEL CONSIGLIO REGIONALE PIEMONTESE ALL´ASSESTAMENTO DI BILANCIO 2009 UNA MANOVRA PENSATA PER DARE RISPOSTE ALLA CRISI, ATTRAVERSO IL SOSTEGNO ALLE IMPRESE E ALLE FAMIGLIE  
 
Torino, 1 dicembre 2009 - Il Consiglio regionale del Piemonte ha approvato l’Assestamento al bilancio di previsione della Regione per l’anno finanziario 2009. “È molto importante – commenta il vicepresidente della Giunta Paolo Peveraro con delega al Bilancio - che la legge abbia ottenuto il via libera del Consiglio, superando finalmente l’ostruzionismo che a lungo ha frenato i lavori prima in Commissione e poi in Aula. Rimandare ancora l’approvazione sarebbe stato deleterio, forse l’opposizione l’ha capito, innanzitutto per le Province del Piemonte che non avrebbero più avuto tempo per rettificare i loro bilanci, inserendo tra le voci ulteriori 6 milioni a loro destinati dalla manovra”. Ampio spazio viene dato alla sanità, al trasporto pubblico con la previsione delle risorse occorrenti fino al 2018 e alle misure anticrisi che prevedono interventi sul duplice fronte delle imprese e delle famiglie. Alla sanità la manovra destina un incremento di 130 milioni di euro e un accantonamento al fondo di riserva pari a 40 milioni. Inoltre 8,2 milioni andranno a finanziare il piano d’intervento contro l’influenza A/h1n1 e 50 milioni di euro incrementeranno gli interventi in edilizia sanitaria. Sono stati stanziati fondi pari a 35 milioni di euro al Comune di Torino per la realizzazione della metropolitana di Torino (tratta fino al Lingotto): 21 milioni nel 2009 e 14 nel 2010. Contro gli effetti della crisi: per le piccole e piccolissime imprese sono stati messi in campo 56 milioni di euro: 26 milioni aggiuntivi per il 2009 e 30 milioni per il 2010. Inoltre c’è un’integrazione alle risorse per il sostegno dei redditi che destina 12,5 milioni di euro ai cassaintegrati e ai redditi più bassi. Nel dettaglio il documento prevede un pacchetto aggiuntivo, messo a punto dalla Giunta Bresso, per aiutare le piccole e medie imprese a fronteggiare la crisi. Spiega Peveraro: “Si tratta di quattro provvedimenti, frutto di ripetute consultazioni con gli imprenditori e gli artigiani, che sono volti da una parte al rilancio degli investimenti e dall’altra a far fronte alla carenza di liquidità dovuta alla stretta creditizia. Per la Regione questo è un ulteriore sforzo che incide pesantemente su un bilancio che destina già oltre 200 milioni di euro alle attività produttive e in particolare al sostegno delle imprese in crisi”. Il primo intervento è il finanziamento degli investimenti delle piccole e medie imprese con una partecipazione regionale pari al 50% a tasso zero mentre il restante 50% viene coperto utilizzando le convenzioni che Finpiemonte ha con il sistema bancario. Per far rientrare le Pmi in questa misura è stato abbassato da 250 mila a 50 mila euro il livello minimo di investimento finanziabile. Il secondo è la concessione della moratoria di un anno per la restituzione dei contributi concessi attraverso le leggi regionali. Il terzo è un finanziamento a tasso zero finalizzato alla crescita dimensionale e alla patrimonializzazione delle piccole e piccolissime imprese, a cui la Regione partecipa con una quota. Infine il quarto intervento consiste nella emissione di voucher per la partecipazione a fiere internazionali. “Queste sono misure – conclude Peveraro – che vanno ad aggiungersi al pacchetto, messo in campo nel corso dell’anno per far fronte alla crisi. Un pacchetto molto pesante che include 40 milioni per assicurare la liquidità alle Pmi e 70 milioni per sostenere il rinnovamento tecnologico”. Ancora: uno stanziamento di 1,5 milioni di euro è stato destinato agli ecomusei regionali; finanziamenti pari a un milione di euro sono previsti per gli scuolabus e pari a 1,5 milioni per l’acquisto di mezzi per lo sgombero della neve. .  
   
   
COMMERCIO FVG: PENSARE A PICCOLI NEGOZI E CENTRI STORICI  
 
 Trieste, 1 dicembre 2009 - Il vicepresidente della Regione Friuli Venezia Giulia, Luca Ciriani ha confermato ieri a Trieste, partecipando alla tavola rotonda promossa in occasione dell´assemblea pubblica della Confcommercio Trieste, che risulta completamente operativo il sistema dei Fondi di garanzia e dei Fondi di sviluppo dedicati alle aziende Fvg per fronteggiare questo delicato momento di crisi che, seppur di fronte ad una ripresa "convinta", ha rilevato il presidente nazionale di Confcommercio, Carlo Sangalli, può ancora farsi sentire con una "coda" dagli effetti molto negativi. Il vicepresidente ed assessore regionale alle Attività produttive, nel corso del "colloquio" (moderato dal direttore de "Il Piccolo", Paolo Possamai) con lo stesso Sangalli, il sindaco e la presidente della Provincia di Trieste, Roberto Dipiazza e Maria Teresa Bassa Poropat, ed il presidente di Confcommercio Trieste, Antonio Paoletti, ha quindi illustrato le misure messe in campo dalla Regione, "cercando di minimizzare i tempi di istruttoria" compatibilmente con le procedure necessarie al sistema bancario. Con la legge finanziaria regionale per il 2010, ora all´attenzione (in sede di Commissione) del Consiglio regionale, ha tra l´altro indicato Ciriani, 40 milioni di euro sono stati riservati ai processi di capitalizzazione e di ricapitalizzazione delle imprese di servizi, del terziario e dell´artigianato, mentre 70 milioni di euro sono a disposizione per permettere alle piccole e "micro" imprese di ottenere finanziamenti agevolati a tasso ridottissimo a fronte di crediti commerciali vantati. Viene inoltre consentito alle Pmi di sospendere per la durata di un anno il rimborso di finanziamenti ottenuti e di altre operazioni di rimodulazione finanziaria. Sempre il vicepresidente Ciriani ha quindi confermato che sulla "proliferazione dei centri commerciali in Friuli Venezia Giulia abbiamo tirato il freno a mano", applicando una moratoria a nuove licenze per salvaguardare soprattutto i negozi al dettaglio, medi e piccoli. Un´attenzione al piccolo commercio, che deve essere sostenuto per la sua funzione economica e sociale ("pensare al piccolo non significa pensare in piccolo", ha dichiarato Sangalli), per il quale Ciriani ha dunque confermato una particolare attenzione, con regole meno rigide per gli esercizi nelle aree urbane più centrali (le aperture domenicali) ed il rifinanziamento della legge 266 del 1997 per la riqualificazione e la rivitalizzazione dei centri storici. Il vicepresidente Ciriani ha infine voluto ricordare le importanti potenzialità di Trieste in campo turistico: la città giuliana, ha ricordato, "con un +7 per cento di presenze", è in positiva controtendenza rispetto agli altri capoluoghi della regione ed alle città d´arte del Paese. .  
   
   
MARCHE: CONTRIBUTI ALLE PICCOLE E MEDIE IMPRESE PER PAGARE GLI INTERESSI DEI MUTUI. NOVITA` IMPORTANTE SARA` POSSIBILE ANCHE L`ACQUISTO DI BENI E MERCI  
 
Ancona, 1 dicembre 2009 - Boccata d´ossigeno per le piccole e medie imprese commerciali. La giunta regionale ha approvato nella seduta di ieri, un provvedimento - su proposta dell´assessore al Commercio, Vittoriano Solazzi - che stanzia 300 mila euro in conto interessi, destinati ad abbattere i costi sostenuti per il pagamento dei mutui a medio periodo e finalizzati ad investimenti nell´impresa. Beneficiari sono le piccole e medie imprese, singole o associate, del commercio al dettaglio in sede fissa su aree pubbliche, somministrazione al pubblico di alimenti e bevande, agenti e rappresentanti di commercio, soggetti distributivi in forma cooperativa, attivita` di commercio all´ingrosso. La finalita` e` favorire l´accesso al credito per interventi di costruzione, acquisto, ristrutturazione e ampliamento dei locali adibiti ad attivita` commerciali, arredi e attrezzature fisse, mobili ed informatiche, acquisto di strutture e attrezzature da adibire al commercio su aree pubbliche. ´Ci sono pero` anche importanti novita` rispetto al passato ´ spiega l´assessore Solazzi. In questa particolare fase di difficolta` soprattutto per la piccola impresa commerciale del dettaglio, abbiamo voluto inserire l´acquisto di automezzi e anche di merci destinate alla vendita. Una priorita` e` stata inoltre riservata a chi resta in periferia e offre quindi beni e servizi ai quartieri fuori dai centri storici. Stessa priorita` anche a chi non ha ricevuto negli ultimi tre anni contributi pubblici. Si tratta, quindi, di una misura che agevola l´accesso al credito ´ aggiunge l´assessore - uno dei nodi critici per le Pmi commerciali e che indirettamente favorisce anche il settore produttivo, in considerazione del calo della domanda che sta generalmente attraversando il comparto, influendo percio` sulla non propensione all´approvvigionamento e sulla scarsita` di commesse. Induce tuttavia a cauto ottimismo- comunque ´ la notizia di pochi giorni fa che parla di risalita da settembre da 93,8 punti a 102, dell``indice Isae (Istituto del Ministero del Tesoro per lo studio e analisi economica sulle imprese e i consumatori. N. D. R. ) sulla fiducia dei commercianti riguardo al volume degli ordini. ´ Il provvedimento varato oggi dalla giunta, stabilendo i criteri e le modalita` di erogazione dei contributi, prevede l´abbattimento di interessi tra un minimo del 2. 5% ad un massimo del 4% per spese di investimento non superiori a 100 mila euro, ne` inferiori a 10 mila. .  
   
   
SIGLATO ACCORDO TRA REGIONE EMILIA ROMAGNA E UNIONCAMERE  
 
 Bologna, 1 dicembre 2009 – Una collaborazione rinnovata e rinsaldata per accompagnare il tessuto produttivo dell’Emilia-romagna nella sfida del mercato globale e per superare la crisi. Regione ed Unioncamere, in rappresentanza del sistema camerale regionale, hanno siglato l’ "accordo quadro per una nuova fase di sviluppo e per la competitività dell’economia regionale". Sono nove le linee di intervento in cui è articolato l’Accordo: monitoraggio dell’economia; turismo; agroalimentare; internazionalizzazione; politiche comunitarie, sostegno all’innovazione ed alla ricerca; tutela dei consumatori e consolidamento dell’imprenditoria femminile; infrastrutture e diffusione del project financing; semplificazione amministrativa ed e-government; mercato del lavoro, formazione imprenditoriale e immigrazione. Una collaborazione strategica - sancita dalla firma del presidente della Regione Vasco Errani e del presidente dell´Unioncamere Andrea Zanlari - che prosegue sulla strada tracciata dal precedente Accordo Quadro, punto di riferimento per realizzare iniziative congiunte, rafforzato poi nella sua operatività da una serie di intese complementari con gli Assessorati regionali di riferimento. "E´ la ´terza generazione´ di accordi - ha sottolineato il presidente Vasco Errani - che si inquadra in quanto già fatto negli anni scorsi. Infatti, prosegue, in un impianto ben sperimentato, la condivisione di politiche per la qualità e lo sviluppo integrato del sistema economico-imprenditioriale dell´Emilia Romagna". L’accordo tra Regione e Unioncamere prevede anche la messa in campo di azioni comuni con gli Enti Locali per superare i vincoli del Patto di stabilità per il quale "la Regione su questo ha già dato un suo contributo. Lo ha fatto - ha aggiunto Errani - mettendo a disposizione dei Comuni e delle Province emiliano romagnole, per l´esercizio 2009, uno spazio del proprio bilancio di oltre 60 milioni di euro. Questo renderà possibile agli Enti Locali di attuare i propri investimenti, soprattutto, in questo momento di crisi, quelli di carattere anticiclico. Inoltre, per il futuro, stiamo lavorando ad una proposta di federalismo reale, condivisa con le Associazioni dei Comuni e delle Province. Un Patto di stabilità territoriale che, con flessibilità, possa essere applicato all’insieme dei Comuni, delle Province e alla Regione”. "L’accordo - ha ribadito il presidente di Unioncamere, Andrea Zanlari – è un passo importante per lo sviluppo delle strategie economiche del territorio. Regione e Camere di commercio condividono la visione strategica che il territorio e l’impresa rappresentano due ambiti inscindibili. Ci sono ampi spazi di lavoro legati a questo accordo che è il passaggio più significativo e il punto di riferimento a carattere generale di molteplici intese operative siglate negli ultimi anni. A conferma di un filo rosso di collaborazione che lega le iniziative della Regione e del sistema camerale dell’Emilia-romagna, accomunate dall’obiettivo di elevare la competitività delle imprese e dell’economia". Gli obiettivi del nuovo Accordo, di durata triennale, puntano a confermare ed estendere le modalità di collaborazione e l’attuazione dei Protocolli e intese realizzate negli anni passati. Inoltre l’Accordo prevede azioni congiunte per contribuire a superare la fase recessiva innescata dalla crisi finanziaria internazionale, costruendo un tessuto economico strutturalmente più competitivo, senza indebolire la coesione sociale, valorizzando ed accrescendo le sinergie fra le competenze di programmazione, di indirizzo e di governo proprie della Regione e le funzioni delle Camere di commercio relative alla promozione dello sviluppo locale e della competitività delle imprese. Linee prioritarie di intervento congiunto - La collaborazione riguarda il monitoraggio dell’economia (in particolare, con il potenziamento dell’attività degli Osservatori regionali promossi in varie materie e lo sviluppo di quello relativo alle imprese cooperative ed alle imprese a titolarità femminile) e gli interventi di sviluppo delle attività turistiche volti ad analizzare le dinamiche e potenzialità del settore, oltre che ad impostare iniziative integrate. Un altro terreno su cui si misurerà la capacità d’azione comune è la valorizzazione dei prodotti agroalimentari di qualità attraverso iniziative integrate per promuovere il patrimonio culturale e i prodotti tipici e di qualità. In questo senso, prioritari saranno progetti sulla qualità e sulla sicurezza alimentare e della ricerca e dell’innovazione nella filiera agroalimentare. Lo sportello regionale per l’internazionalizzazione favorirà un coordinamento delle iniziative in materia rivolte all’imprenditoria regionale, con l’obiettivo di rendere più incisiva la collaborazione sui programmi promozionali. Attraverso le politiche comunitarie, lo sviluppo sostenibile, l’innovazione e ricerca si incentiverà l’applicazione delle norme in materia ambientale promuovendo al contempo l’adesione delle imprese ai sistemi comunitari di certificazione ambientale. Si favorirà la diffusione dei servizi forniti dalla rete della ricerca industriale e del trasferimento tecnologico regionale. Inoltre - per regolare il mercato, la tutela dei consumatori e il consolidamento dell’imprenditoria femminile - sarà ampliato l’utilizzo di strumenti alternativi delle controversie, come la conciliazione, individuando strategie comuni per la tutela dei consumatori e il monitoraggio dei prezzi e delle tariffe. Un altro obiettivo è di intensificare i rapporti sul versante della politica “di genere” per trasferire “buone prassi”, prevista nel programma regionale per l’imprenditoria femminile. Per quanto riguarda le infrastrutture sarà promosso l’utilizzo e la diffusione del project financing per far crescere il ricorso al perternariato pubblico-privato, ma soprattutto saranno messe in campo azioni comuni con gli Enti Locali per superare i vincoli del Patto di stabilità. Attraverso la semplificazione amministrativa ed e-government si punterà ad accrescere l’impegno per la ricerca e lo sviluppo sui temi della governance dei sistemi a rete per una maggiore semplificazione degli adempimenti delle imprese. E garantire l’utilizzabilità delle procedure informatiche della comunicazione unica per le imprese artigiane. Infine per quanto concerne il mercato del lavoro, la formazione imprenditoriale e l’immigrazione, Regione ed Unioncamere condivideranno iniziative nell’ambito della formazione professionale, continua e superiore. Nello stesso ambito è previsto un coordinamento dei sistemi di monitoraggio dei fabbisogni occupazionali. Sarà necessario anche sensibilizzare il sistema delle imprese alla cultura dell’integrazione scuola-lavoro e promuove azioni di informazione e formazione per l’accesso dei cittadini extracomunitari al lavoro autonomo e supporto alla nascita di imprese a titolarità extracomunitaria. L’accordo, di durata triennale, sarà sottoposto a verifica di anno in anno, e sarà tacitamente rinnovato per un analogo periodo alla scadenza. Collaborazioni già in atto - L’accordo Quadro non si esaurisce nelle impegnative nove linee di lavoro comune, ma si sostanzia in un’ampia gamma di intese già avviate con gli assessorati regionali, di seguito riportate. Protocollo d’Intesa tra Unioncamere e Assessorato regionale al Turismo e Commercio del 24 luglio 2006, finalizzato a garantire continuità alla collaborazione impostata con la prima intesa quadriennale sul turismo; Protocollo operativo del 24 novembre 2006 tra Ministero del commercio internazionale, Regione, Ice, Sace, Simest e Unioncamere per la gestione dello sportello regionale per l’internazionalizzazione (Sprint-er); Protocollo d’intesa tra Unioncamere e Assessorato regionale all’Agricoltura del 19 dicembre 2006 per sviluppare sinergie nella realizzazione di attività di promozione dei prodotti agro-alimentari emiliano-romagnoli; Protocollo di collaborazione dell’8 giugno 2007 tra Unioncamere e Assessorato regionale alla Scuola, Formazione professionale, Università, Lavoro e Pari opportunità, finalizzato a favorire l’integrazione degli strumenti conoscitivi sul mercato del lavoro, a supportare l’elaborazione di politiche per l’occupazione coerenti con la rinnovata Agenda di Lisbona e a promuovere il raccordo tra scuola, mondo del lavoro e impresa, attraverso il consolidamento della modalità didattica dell’alternanza scuola-lavoro; Protocollo d’intesa tra Regione, Unioncamere e Intercent-er del 20 giugno 2007 per promuovere l’utilizzo delle procedure di conciliazione amministrate dagli enti camerali; Protocollo di collaborazione operativa tra Unioncamere e Assessorato regionale al Turismo e Commercio del 29 ottobre 2008, per promuovere nelle strutture dell’offerta turistica ricettiva ed extra-ricettiva i marchi di qualità dell’ospitalità; Protocollo d’intesa del 22 dicembre 2008 tra Assessorato regionale al Commercio e Turismo, Unioncamere, Commissione regionale dell’Abi, Cofiter, Confcommercio, Confesercenti, per attuare interventi urgenti per fronteggiare la crisi finanziaria e garantire la continuità nell’erogazione del credito alle imprese del commercio, turismo e dei servizi; Protocollo di collaborazione del dicembre 2008 tra Assessorato regionale alle Attività Produttive, Fidindustria, Coop. Er. Fidi, Unifidi, Unioncamere al fine di attuare interventi urgenti per fronteggiare la crisi finanziaria e garantire la continuità nell’erogazione del credito alle imprese dell’industria, al quale hanno aderito 48 aziende di credito; Accordo promosso dalla Regione, in attuazione dell’intesa Stato-regione del 12 febbraio 2009, per interventi nei processi di crisi e ristrutturazioni, a salvaguardia dell’occupazione e per la gestione degli “ammortizzatori in deroga”, sottoscritto anche dall’Unioncamere l’8 maggio 2009. .  
   
   
ACCORDO PER IL SOSTEGNO DELLE IMPRESE ARTIGIANE E IL RILANCIO DELL´ECONOMIA NELLE MARCHE  
 
Ancona, 1 dicembre 2009 - ´Nelle Marche, regione piu` artigiana d´Italia, i contributi alla ricchezza e all´occupazione da parte dell´artigianato sono determinanti. L´accordo che sottoscriviamo oggi e` tanto piu` importante quanto difficile e` la fase che stiamo attraversando, per il rilancio delle imprese artigiane e, quindi, dell´intera economia regionale. Il documento recepisce le esigenze provenienti dal settore, individuando azioni concrete per l´exit strategy dalla difficile congiuntura economica che viviamo. Dopo l´azione difensiva degli ammortizzatori sociali e` ora, infatti, necessario spingere sullo sviluppo. Per questo la cabina di regia Regione ´ Artigiani, per il monitoraggio e l´indirizzo non solo in materia economica, ma per tutte le policy. L´accordo recepisce, tra l´atro, l´impegno al rafforzamento delle risorse dedicate alle imprese artigiane e l´impulso all´azione del fondo di garanzia anticrisi. E ancora. Dopo le determinazioni del consiglio regionale, tutela del made in Italy, internazionalizzazione, accordi di programma, domotica, semplificazione burocratica, versanti su cui il ruolo degli artigiani e` determinante. Un´alleanza quindi, in sintesi, per la rigenerazione dell´imprenditorialita` artigiana, che possiamo mettere nero su bianco grazie al forte rapporto di fiducia con l´artigianato, di cui siamo orgogliosi. Resistenza e attacco quindi per superare insieme le difficolta`´. Cosi` il presidente Gian Mario Spacca, durante la presentazione alla stampa dell´Accordo per il sostegno delle imprese artigiane e il rilancio dell´economia regionale, sottoscritto ieri in Regione con Confartigianato e Cna regionali. All´iniziativa hanno preso parte anche l´assessore all´Artigianato, Fabio Badiali, il presidente di Confartigianato Marche, Salvatore Fortuna, il presidente della Cna Marche, Renato Picciaiola, i direttori regionali Confartigianato, Giorgio Cippitelli, e Cna, Silvano Gattari. ´Un accordo importante, quello firmato oggi ´ ha detto Fortuna ´ perche` va nella direzione della condivisione delle responsabilita` e delle priorita`, in una fase in cui occorre fare squadra´. ´Massima soddisfazione ´ ha detto Picciaiola ´ per questo accordo e per la cabina di regia, in questo modo e` possibile individuare e rispondere alle esigenze poste dagli imprenditori artigiani´. Un accordo dunque a largo raggio, che tocca anche gli aspetti fiscali, la creazione d´impresa, il ricambio generazionale e la formazione tecnica di imprenditori e collaboratori. Un´intesa che pone le basi per il rilancio del comparto, con effetti, vista la consistenza del settore nella regione, sull´intera economia regionale. .  
   
   
MERCATO DEL LAVORO: ASSEMBLEA POPOLO SARDO, INTERVENTO ASSESSORE DEL LAVORO  
 
Cagliari, 1 dicembre 2009 – L’assessore regionale del Lavoro, Franco Manca, ieri mattina è intervenuto alla Fiera di Cagliari, all’assemblea delle rappresentanze del popolo sardo convocata dalle segreterie regionali di Cgil, Cisl e Uil. Manca ha portato i saluti della Regione, ricordando ai lavoratori e ai rappresentanti delle organizzazioni sindacali che, oggi più che mai, si avverte la necessità di “riflessione e confronto per operare serenamente, ricercando le cose che uniscono e non quelle che dividono”. “E certamente ci unisce - ha detto l´assessore del Lavoro - una fondamentale scelta di metodo: quella della democrazia partecipata. Il Piano regionale di sviluppo ha visto il coinvolgimento attivo di tutte le forze sociali: abbiamo iniziato a sperimentarlo, avviando il confronto con diversi territori, ascoltando gli amministratori locali, le forze economiche e sociali”. L’assessore ha spiegato che la Regione è pronta ad assumersi le responsabilità che restano alla parte pubblica, ma entro dinamiche di ampio coinvolgimento della società, di concertazione e di co-progettazione. “Questo significa anche nuovi compiti per il Sindacato, che dev’essere capace di raccogliere le istanze dei cittadini e di trasformare anche i bisogni inespressi in reali proposte progettuali”. “È innegabile – ha poi aggiunto – che, nel recente passato, si siano verificate delle oggettive difficoltà di rapporto e di collaborazione istituzionale fra gli Enti locali e la Regione, in particolare su temi centrali come quelli del territorio e del paesaggio, della programmazione, delle politiche urbane per lo sviluppo locale. Noi stiamo proponendo un reale coinvolgimento diretto dei territori e degli attori del sistema istituzionale, sociale ed economico. Ci possono essere ancora delle disfunzionalità organizzative sulle modalità della concertazione, ma le scelte di fondo non sono in discussione”. “Dalla lettura del vostro documento, ho potuto riscontrare molte convergenze sulle opzioni per lo sviluppo che proponete. È condivisibile soprattutto la parte che delinea per il futuro una visione strategica orientata al superamento delle logiche settoriali, a favore di un approccio territoriale integrato. Settori come l’agricoltura, l’artigianato, l’industria e il turismo devono caratterizzarsi entro logiche di piena integrazione economica, per costruire un sistema dell’offerta fondato sulla unicità e sulla qualità delle nostre produzioni”. L’assessore Manca ha poi ricordato che la Regione intende sottoscrivere intese istituzionali di programma per lo sviluppo dei territori della Sardegna, quale strumento ordinario di lavoro. “All’interno di esse e dei collegati accordi di programma territoriali, potranno trovare attuazione le nuove strategie di sviluppo e saranno conseguiti in modo equilibrato gli obiettivi dei nostri principali strumenti della programmazione unitaria: regionali, nazionali (Par-fas) e comunitari (Por Fers, Fse, Enpi, Po transfrontaliero-marittimo)”. “La Sardegna ha oggi un’opportunità in più che va utilizzata al meglio: la legge delega sul federalismo fiscale riconosce, per la prima volta, gli svantaggi dell´insularità. La fiscalità di sviluppo potrebbe essere per la Sardegna lo strumento ideale per l’attrazione e la creazione di nuove attività di impresa, per far crescere la nostra base produttiva e la capacità di produrre ricchezza endogena ed occupazione”. Un altro passo fondamentale sarà la riscrittura dello Statuto Sardo entro la fine di questa legislatura. .  
   
   
PICCOLE E MEDIE IMPRESE, 20 MILIONI PER GLI INCENTIVI - VIA AL DISCIPLINARE PER I CONFIDI IN CAMPANIA  
 
Napoli, 1 dicembre 2009 - La Giunta regionale della Campania, su proposta dell´assessore alle attività produttive Riccardo Marone, ha approvato, il 27 novembre due importanti provvedimenti a favore del sistema imprenditoriale campano. Con il primo, vengono stanziati 20 milioni per gli incentivi per il consolidamento delle passività a breve. La somma attuale si aggiunge agli 8 milioni già deliberati in precedenza, per un totale di 28 milioni di euro disponibili per questa importante misura. La seconda delibera riguarda l’approvazione del disciplinare che definisce le modalità di controllo utili a consentire alla Regione di erogare i contributi a favore dei Confidi della Campania. "Lunedì - ha dichiarato l´assessore alle Attività Produttive, Riccardo Marone - si riapre lo sportello del consolidamento. Le imprese hanno già utilizzato questo strumento, che fa parte del pacchetto anticrisi varato a suo tempo dalla Giunta. "Il provvedimento è uno strumento finanziario che consente alle imprese di fronteggiare i problemi creditizi che si stanno verificando a seguito della crisi che ha colpito la nostra economia. Si tratta di uno sforzo finanziario notevole che facciamo utilizzando fondi ordinari della Regione Campania", ha concluso Marone. .  
   
   
FVG: ULTERIORI 30 ML PER PICCOLE E MEDIE IMPRESE  
 
Trieste, 1 dicembre 2009 - "Dopo la manovra anti-crisi approvata prima dell´estate - rileva il consigliere regionale del Pdl Paolo Ciani - che ha portato a uno stanziamento di 60 milioni quale garanzia per le piccole e medie imprese della Regione, garantendo alle stesse una notevole boccata di ossigeno in un momento di grave difficoltà economica ora, grazie all´assessore alle Finanze Sandra Savino che ha messo a disposizione ulteriori fondi e all´assessore all´Economia Luca Ciriani che sta scrivendo la norma per la Finanziaria, vi saranno ulteriori 30 milioni nella manovra economica del 2010". "I fondi in questione saranno gestiti dalla Regione Friuli Venezia Giulia nella misura del 40%, dal Confidi per il 40% e dalle banche per il rimanente 20%". "Fondamentale - conclude Ciani - è stato l´impegno del gruppo consiliare del Pdl, attraverso il suo capogruppo Daniele Galasso, per sostenere sempre più efficacemente il comparto delle piccole e medie imprese della Regione, polmone essenziale dell´economia e dell´occupazione del Friuli Venezia Giulia". .  
   
   
LO SPORTELLO UNICO VENETO ATTIVITA’ PRODUTTIVE LO STRUMENTO PER LA SEMPLIFICAZIONE DELLE PROCEDURE AMMINISTRATIVE  
 
Treviso, 1 dicembre 2009 - Avviare un’impresa in Italia richiede in media 68 autorizzazioni, 49 uffici da contattare con un perdita di 62 giorni lavorativi e una spesa di 3. 800 euro, il che ci pone al 78° posto nel mondo, non solo dopo Germania e Stati Uniti, ma anche dopo Irlanda, Thailandia e Algeria. Il peso burocratico, come ha evidenziato anche una recente indagine della Fondazione Nord Est, è decisamente un freno per la nostra economia, freno che le imprese chiedono di rimuovere per migliorare il loro rapporto con gli enti pubblici. Su questo tema si è svolto il 27 novembre a Treviso il convegno “Lo Sportello Unico per le Attività Produttive del Veneto”, organizzato dalla Regione e al quale sono intervenuti gli assessori alle politiche per il territorio Renzo Marangon, alle politiche degli Enti Locali Flavio Silvestrin e alle politiche economiche Vendemiano Sartor. Nell’ultimo decennio l’amministrazione pubblica italiana ha sviluppato un percorso continuo e crescente di riforme, nell’ottica della semplificazione del contesto burocratico e amministrativo. Lo strumento principe di questa innovativa politica è per la Regione del Veneto, l’adozione e lo sviluppo dello Sportello Unico per le Attività Produttive, una struttura all’interno di una amministrazione comunale cui viene demandato il compito di interfacciarsi con il mondo imprenditoriale per quanto riguarda le attività inerenti l’insediamento, la ristrutturazione, l’ampliamento o la riconversione di un impianto produttivo. Rivolgendosi allo Sportello Unico l’imprenditore può ottenere, presentando un’unica domanda, tutte le autorizzazioni necessarie ad effettuare un intervento, senza che abbia la necessità di contattare le singole amministrazioni competenti per settore. “Lo Sportello Unico – ha sottolineato Marangon nel suo intervento – rappresenta un’occasione irripetibile per ridurre i tempi delle amministrazioni pubbliche e per dare alle imprese e ai cittadini tempi certi per quanto riguarda i procedimenti. In questo senso la Regione ha assunto una serie di iniziative, non ultima quella introdotta dalla legge 14, più nota come Piano Casa, dove abbiamo ridotto all’essenziale le procedure, tant’è che è sufficiente presentare la Dia per poter iniziare i lavori. Ma proprio l’applicazione pratica della legge – ha ribadito Marangon – ha dimostrato come il problema non sia solo della pubblica amministrazione, ma riguardi soprattutto un cambio di mentalità, di cultura a cominciare dai professionisti, che devono essere in grado di assumersi le loro responsabilità, senza l’alibi delle procedure burocratiche e senza scaricare su queste scelte di loro competenza. Con un maggior uso dello Sportello Unico – ha poi concluso – si avvicina in modo impressionante la pubblica amministrazione ai cittadini”. Da parte sua l’assessore Sartor ha sottolineato che “il nostro sistema non solo è penalizzante per le imprese locali, ma non è nemmeno competitivo per quanto riguarda la capacità di attrarre capitali esteri, spaventati proprio dall’incertezza dei tempi amministrativi necessari. Se l’innovazione è essenziale al nostro sistema imprenditoriale, importante è anche il razionalizzare l’intero sistema mettendo in stretta comunicazione l’ente pubblico e il mondo delle imprese e questo incontro avviene solo se c’è una regia, regia che la Regione ha deciso di svolgere attraverso lo Sportello Unico per le Attività Produttive”. A questo proposito l’assessore Silvestrin ha ricordato che la Regione ha investito sul tema dello Sportello Unico soprattutto su due aspetti, quello dell’associazionismo tra comuni per superare la frammentazione e quello della formazione del capitale umano. Per il primo – ha precisato – sono stati stanziati complessivamente € 7. 350. 000, mentre per il secondo la Regione ha avviato un corso di formazione rivolto al personale degli enti locali con cadenza annuale, con l’obiettivo di permettere a dirigenti e funzionari di acquisire le conoscenze necessarie per dare concretezza a questo processo di crescita e riorganizzazione del settore pubblico”. .  
   
   
ARTIGIANATO, PRESENTATI RISULTATI ARTIS-BENCHART: TRECENTO LE AZIENDE PROTAGONISTE DEI DUE PROGETTI  
 
Milano, 1 dicembre 2009 - Dare voce ai protagonisti dell´artigianato lombardo di eccellenza, sostenendo concretamente il loro cammino verso il miglioramento continuo e offrendo così visibilità ai prodotti sul mercato. E´ questo l´obiettivo dei progetti Artis (riconoscimento di "Eccellenza artigiana lombarda" alle aziende) e Benchart (premi per qualità e innovazione nella produzione nei servizi), i cui risultati sono stati presentati ieri dall´assessore all´Artigianato e Servizi della Regione Lombardia, Domenico Zambetti in una conferenza stampa, alla quale hanno partecipato anche Renato Montalbetti (Unioncamere Lombardia) e rappresentanti delle associazioni artigiane lombarde (Casartigiane, Claai, Cna E Confartigianato). "L´artigianato - ha detto l´assessore all´Artigianato e Servizi, Domenico Zambetti - con le sue 260. 000 imprese artigiane e con gli oltre 600. 000 addetti impegnati nel comparto, rappresenta un settore trainante per l´economia regionale. Quest´anno sono state numerose le adesioni: un centinaio le richieste d´Eccellenza nell´ambito del progetto Artis e duecento quelle partecipanti a Benchart, segno che le imprese artigianali vogliono innovarsi per essere sempre più competitive ed eccellenti". I progetti sono promossi da Regione Lombardia e Unioncamere Lombardia, nell´ambito del programma di intervento Lombardia Eccellenza Artigiana e sono realizzati da Ecipa Lombardia (Benchart), da Cestec (Artis), in collaborazione con le associazione artigiane. Artis - Il progetto Artis si rivolge al mondo dell´Artigianato artistico. Attraverso di esso, Regione Lombardia riconosce alle aziende che vi partecipano la qualifica di "Eccellenza artigiana lombarda". Sono stati individuati quattro settori: lavorazione del legno, metalli preziosi, metalli comuni e fibre tessili. Per essi sono stati elaborati i relativi "Disciplinari" che definiscono sistemi di regole, dettagli tecnici e tecnologici, di una produzione che conduce ad un´opera accurata, perfetta e meritevole di un riconoscimento particolare. Per le imprese che aderiscono ai Disciplinari ottenendo il riconoscimento, sono previsti una serie di vantaggi come un´intensa attività di promozione sul territorio e nella propria filiera di appartenenza, attraverso guide monografiche specifiche di ogni settore. "L´adozione dei disciplinari di produzione - ha sottolineato Domenico Zambetti - rappresenta un passo significativo sulla strada del riconoscimento del valore delle nostre imprese artigiane, che continuano a custodire e tramandare la propria tradizione combinandola con il progresso tecnologico. Con questo progetto intendiamo valorizzare il ruolo professionale dei nostri artigiani facendo conoscere ad un pubblico sempre più vasto il nostro ´Made in Lombardy´". Benchart - Il progetto Benchart si rivolge agli artigiani e alle piccole imprese di tutti i settori. Le imprese, attraverso un´analisi della propria azienda, possono scoprire i propri punti di forza/debolezza e concorrere, in un progetto virtuoso, ai tre premi di eccellenza previsti: Qualità e Innovazione nella Produzione, Qualità e Innovazione nei Servizi e premio Ambiente per l´Eccellenza. "Nessuna impresa - ha ricordato Zambetti - può essere veramente competitiva se non si confronta con le altre. Partendo da questo presupposto siamo giunti alla terza edizione di questo progetto con una partecipazione complessiva di 1250 aziende e 24 imprese premiate. Le aziende che aderiranno al progetto possono avvalersi di numerosi vantaggi quali: un team dedicato di esperti e consulenti, la possibilità di accedere a una community, opportunità di scambio e di aggiornamenti su tematiche di interesse (tramite bandi o seminari). Nell´ambito di ogni premio, le 3 imprese che conseguiranno i migliori risultati, si aggiudicheranno un voucher da utilizzare in comunicazione e promozione dell´impresa, innovazione e miglioramento continuo tramite consulenza specialistica, attrezzature e prodotti di comunicazione". L´8 dicembre, ad Artigiano in Fiera, verranno consegnati i riconoscimenti di Eccellenza. Altre informazioni sono disponibili sul sito: www. Lombardia-eccellenza-artigiana. It .  
   
   
PRESENTATA A COSENZA LA PRIMA CONFERENZA REGIONALE SULL’IMMIGRAZIONE  
 
Cosenza, 1 dicembre 2009 - Presentata sabato 28 novembre a Cosenza, alla Casa delle Culture, la prima Conferenza regionale sull’immigrazione. Martedì 1 e mercoledì 2 dicembre, infatti, nella città dei Bruzi, si svolgerà “Migranti”, due giorni di incontri dedicati al tema dell’immigrazione. Presente alla conferenza stampa l’assessore regionale alle Politiche sociali, Mario Maiolo che, assieme ai dirigenti del Dipartimento, ha illustrato l’iniziativa. “Io penso che la Calabria e in particolare il suo presidente – ha detto Maiolo a margine della conferenza stampa – abbia fatto bene a innalzare il vessillo di una problematica di accoglienza molto importante per la nostra regione, tanto più ove si consideri la prospettiva, anche politica e relazionale, che la Calabria ha soprattutto nel bacino euro mediterraneo. La legge sull’accoglienza, fortemente voluta dal presidente Loiero, è stata molto apprezzata, a livello nazionale e internazionale. Recentemente a Berlino questo apprezzamento è stato espresso da più parti e in modo esplicito”. “Questa prima Conferenza regionale sull’immigrazione vuole essere il seguito, la conseguenza di questa legge. Attraverso questa conferenza - ha detto ancora l’assessore Maiolo - vogliamo farci carico dell’articolazione del problema, della difficoltà a gestire la complessità della questione, che va dalla gestione della prima accoglienza a tutte le problematiche relative alla mediazione e all’integrazione culturale, sociale e religiosa e al riconoscimento dei diritti e delle pari opportunità. Questa Conferenza servirà a fare il punto, con esperti del settore, per capire come la Calabria può dare corso concretamente alla legge sull’accoglienza, mettendo a sistema le tante esperienze positive che esistono”. “L’esempio di Riace e della costa Jonica reggina e catanzarese – ha aggiunto Maiolo - è un’esperienza nota, ma ci sono tante altre piccole e grandi iniziative d’accoglienza in tutta la Calabria, ci sono tante esperienze che hanno origine nella cultura calabrese di apertura e condivisione. Io penso, quindi, che dare seguito a questa intuizione politica, a questo scatto in avanti che la Calabria ha fatto, con la legge sull’accoglienza prima e con le singole esperienze poi, sia un atto di grande responsabilità che la Giunta può e deve fare in questa fase. Ed è proprio grazie alla condivisione di un progetto da parte di tutta la Giunta, con lo stimolo e l’approvazione del suo presidente, proprio grazie alla collaborazione di tutti i dipartimenti e assessorati, che lo sforzo a sostegno di questa politica sta dando i suoi frutti, portando la Calabria ad uno stato di avanzamento davvero notevole”. “È ovvio - ha concluso l’assessore - che la scelta di questa Giunta è una scelta di carattere politico, soprattutto se la si considera confrontandola con la posizione del centrodestra e del Governo nazionale che attuano una politica di respingimenti e di contrasto durissimo alla clandestinità, ma la questione politica non è la sola a pesare nelle opzioni relative a questo argomento. Si vuole infatti andare al di là delle ideologie o dei pregiudizi politici, agendo concretamente sul fenomeno e cercando soluzioni vere, condivise e condivisibili. Ed è per questo che diamo seguito alla legge sull’accoglienza con questi due giorni di incontri: per affermare ancora una volta che la Calabria è una terra di solidarietà e dimostrarlo con i fatti”. Due giorni, martedì 1 dicembre nel Salone degli Specchi della Provincia di Cosenza e mercoledì 2 dicembre nella Sala Gullo della Casa delle Culture, per discutere di immigrazione, di rifugiati, di mediazione culturale, lavoro e alloggio nei processi d’integrazione. Parteciperanno studiosi, esperti del settore, rappresentanti istituzionali anche di livello internazionale. In particolare, nella giornata di martedì 1 dicembre è previsto l’intervento di apertura del presidente della Regione Calabria, Agazio Loiero, il contributo del presidente della Provincia di Cosenza , Mario Oliverio e, a seguire, la testimonianza di rappresentanti del ministero del Lavoro e dell’Immigrazione spagnoli, ma anche di amministratori calabresi con Mimmo Lucano, sindaco di Riace, in testa. Per mercoledì 2 dicembre, invece, sono programmati i contributi di vari rappresentanti dell’associazionismo calabrese e nazionale e la partecipazione di esponenti delle amministrazioni regionali e provinciali di tutta Italia. .  
   
   
BENI CONFISCATI, DALLA GIUNTA REGIONALE DELLA CAMPANIA DDL PER L´ISTITUZIONE DELL´ALTO COMMISSARIATO - BASSOLINO: "CONSIGLIO E PARLAMENTO FACCIANO PRESTO, COSÌ PATRIMONI CRIMINALI UTILIZZATI SUBITO NELL´INTERESSE PUBBLICO"  
 
 Napoli, 1 dicembre 2009 - Su proposta del presidente della Regione Campania Antonio Bassolino e del vicepresidente Antonio Valiante, la Giunta Regionale ha approvato il disegno di legge per l´istituzione dell´Alto Commissariato di Governo per la gestione dei beni confiscati alle mafie. La proposta, a sensi dell´art. 121 della Costituzione, dopo l´esame e l´approvazione da parte del Consiglio Regionale, passerà al vaglio del Parlamento che ha il potere di farla diventare legge dello Stato. I punti fondamentali della proposta sono: il divieto di vendita dei beni immobili confiscati alla criminalità organizzata; l’istituzione, presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri, dell´Alto Commissariato di Governo per la gestione dei beni confiscati alle mafie; l´Alto Commissariato sarà il soggetto unico a livello nazionale con competenza esclusiva e generale nella gestione dei beni confiscati e potrà contare sul supporto di un Comitato di Coordinamento istituzionale di cui faranno parte, tra gli altri, il Direttore generale della Pubblica Sicurezza, il Comandante Generale dei Carabinieri, il Comandante Generale della Guardia di Finanza e il Procuratore generale della Direzione Antimafia, oltre ai rappresentanti di regioni, enti locali e delle organizzazioni maggiormente rappresentative impegnate nella lotta sociale alla mafia; l´organismo si occuperà della gestione del bene dalla fase del sequestro giudiziario alla fase della sua destinazione e del suo utilizzo sociale o istituzionale. L´alto Commissariato avrà la responsabilità diretta della gestione nella fase successiva alla confisca definitiva; l´obiettivo primario sarà quello di ridurre i tempi tra la confisca e il riutilizzo del bene. Per questo motivo, l´Alto Commissariato avrà poteri decisionali diretti in materia di destinazione e riutilizzo del bene e avrà a disposizione un fondo unico dedicato. In casi straordinari, quando è accertata l’impossibilità del riutilizzo, potrà disporre la distruzione del bene stesso; presso le Prefetture, verranno, inoltre istituite le Agenzie regionali di supporto all´alto Commissario; nella fase di prima costituzione dell´Alto Commissariato il ruolo di Alto Commissario di governo per la gestione dei beni confiscati verrà attribuito al Commissario straordinario di governo per la gestione dei beni confiscati, in carica, di cui assume le funzioni. "Di fronte alle giuste sollecitazioni dell’associazionismo, della magistratura, di chi tutti i giorni si misura con questo tema, abbiamo subito varato il disegno di legge che prevede la costituzione dell´Alto Commissariato per la gestione dei beni confiscati alle mafie", dichiarano il presidente della Regione Campania Antonio Bassolino e il vicepresidente Antonio Valiante. "Con questo strumento si snellisce l´iter relativo all´utilizzo produttivo dei patrimoni confiscati alla criminalità organizzata. "Noi siamo fortemente impegnati su questo fronte. Abbiamo circa 1200 beni confiscati per i quali abbiamo stanziato 150 milioni di euro di fondi europei per il loro riutilizzo. "Si tratta di andare avanti sulla strada di un recupero rapido ed efficace e noi, con questo provvedimento, abbiamo fatto la nostra parte. Oggi il disegno di legge è stato inviato alla presidenza del Consiglio Regionale con la richiesta che venga messo al più presto all’ordine del giorno. Abbiamo altresì inoltrato il testo ai presidenti di Camera e Senato, ai capigruppo delle forze parlamentari e al presidente della Commissione Antimafia Pisanu. E´ necessario un impegno forte da parte delle varie istituzioni perché il cosiddetto emendamento Saia contenuto nella Finanziaria venga cancellato e questa proposta divenga subito legge dello Stato. In tal modo, dalle forze politiche e dalle istituzioni verrebbe un forte segnale contro la grande criminalità, i cui ricchi patrimoni potranno essere più rapidamente ed efficacemente riutilizzati nel circuito dell’economia legale", concludono Bassolino e Valiante. .  
   
   
GIORNATA DELLA PARTECIPAZIONE IN CALABRIA, GLI STRUMENTI PER UNA GESTIONE DEL TERRITORIO CONDIVISA  
 
Reggio Calabria, 1 dicembre 2009 - Si svolgerà giovedì prossimo, 3 dicembre, a Reggio Calabria, alle ore 16, nella sala conferenze della Provincia, la manifestazione “Giornata della Partecipazione” che analizzerà gli strumenti per una gestione del territorio condivisa e si soffermerà sul tema della partecipazione nella realizzazione dei nuovi Piani urbanistici comunali, i Psc, e non solo. Il tema rimanda alla legge urbanistica n. 19/02 e, in particolare, alla modifica apportata nel 2006, voluta espressamente dall’assessore Michelangelo Tripodi, che ha previsto la realizzazione di laboratori urbani, di quartiere e territoriali per ogni piano urbanistico comunale. Tali laboratori, ma in genere tutti i processi di partecipazione, rappresentano un valido ostacolo alla infiltrazione della criminalità mafiosa nei processi di definizione delle scelte territoriali. Al fine di supportare i Comuni alla realizzazione dei processi di partecipazione l’assessorato regionale alla Gestione del Territorio, con il contributo fattivo della Fondazione Field, ha formato un gruppo di lavoro che, da tempo, supporta e spinge i Comuni alla realizzazione degli Urban Center e dei laboratori di partecipazione diffusi. Il gruppo di lavoro ha realizzato varie iniziative e con l’iniziativa del 3 dicembre conclude l’anno 2009 con un evento che prevede, alla fine, la firma di un protocollo di intesa Regione/comuni/associazioni. Alla manifestazione parteciperanno il dirigente generale del dipartimento, Rosaria Amantea e il presidente della Field, Mario Muzzi. Il professor Domenico Santoro esporrà i vari metodi per innescare i processi di partecipazione, mentre Giovanni Ginocchini e Giuseppe Giunta porteranno rispettivamente l’esperienza nazionale di Bologna e l’esperienza di partecipazione negli eventi calamitosi. Concluderà la manifestazione l’assessore Michelangelo Tripodi che inviterà i Comuni e le associazioni a sottoscrivere un protocollo d’intesa per la costituzione di un’associazione volta a promuovere la Rete degli Urban Center e la Cultura della partecipazione. Questa associazione di chiamerà significativamente “Partecipazione è Legalità”. .  
   
   
TERREMOTO: PACCHETTO DA 46 MILIONI PER IMPRESE DEL "CRATERE" IN ARRIVO FONDI PER COMPLESSIVI 250 MLN DI EURO  
 
Pescara, 1 dicembre 2009 - Un pacchetto di risorse di circa 46 milioni di euro a beneficio delle aziende rientranti nell´area del "cratere" aquilano. Si tratta di due misure derivanti dal Por Fesr 2007/2013 (regime di aiuto ex art. 87. 2b) per la ripresa delle attività produttive nell´area danneggiata dal sisma del 6 aprile scorso. Lo ha annunciato il 28 dicembre il vice presidente ed assessore allo Sviluppo economico della Regione, Alfredo Castiglione. "La prima misura, pari a 35 milioni di euro - ha spiegato Castiglione - riguarda la riattivazione di imprese di qualsiasi natura cha abbiano subito danni dal terremoto. In sostanza, - ha continuato - vi rientrano tutte le attività economiche che producano redditi, quindi anche singoli professionisti, piccole e medie imprese come artigiani e commercianti, piccole industrie, cooperative, anche associazioni teatrali e culturali. La condizione necessaria è che abbiano tutte partita Iva". Inoltre, possono essere finanziare con dei massimali la ristrutturazione di immobili e l´acquisto di beni mobili come macchinari e persino le scorte. Si prevede anche di finanziare l´eventuale trasferimento di un´azienda o in alternativa il fermo dell´azienda stessa. Quanto all´attrazione di nuove imprese - ha aggiunto il vice presidente della Regione - i circa 11 milioni di euro previsti saranno a beneficio di imprese, artigiane, commerciali e di servizi, iscritte alla Camera di commercio e aventi partita Iva". In particolare, viene finanziato l´avvio dell´attività mentre solo per il primo periodo viene garantita anche la coperrtura delle spese di gestione. "Dalle associazioni di categoria abbiamno cominciato a recepire suggerimenti - ha sottolineato Castiglione - per rimodulare al meglio le misure Fers così come erano state importate dalla Ue visto che, tra l´altro, con tutta probabilità i realtivi bandi usciranno entro fine anno. Abbiamo dato un primo importante segnale all´Aquila e all´area del cratere - ha concluso il vice presidente della Regione - ci rendiamo conto che qualsiasi cifra non basterebbe per risolvere i grandi problemi del territorio terremotato, ma aspettiamo anche segnali dalla Comunità europea affinchè aumenti gli stanziamenti col contributo di solidarietà, utilizzando anche, quando saranno disponibili, i fondi Fas ed il Master Plan per una cifra complessiva globale che dovrebbe aggirarsi sui 250 milioni di euro". .  
   
   
POLITICHE ATTIVE DEL LAVORO PER LE PERSONE SVANTAGGIATE POTENZIATI GLI AFFIDAMENTI A COOPERATIVE PIEMONTESI DI TIPO B  
 
Torino, 1 dicembre 2009 – La Giunta regionale, su proposta degli assessori al Welfare e Lavoro, Teresa Angela Migliasso, al Bilancio e Cooperazione, Paolo Peveraro, e alla Sanità, Eleonora Artesio, ha approvato, nella sua ultima seduta, una delibera con la quale si impegnano le strutture organizzative regionali, le Asl e le aziende ospedaliere, gli Enti strumentali e le Società partecipate a destinare una quota non inferiore al 2% del budget complessivo per l’acquisizione di forniture di beni e servizi, dalle cooperative sociali di tipo B. Le attività di queste cooperative sono molteplici: servizi di pulizie, manutenzione di aree verdi, gestione della raccolta differenziata, interventi in settori complessi quali il “global service”, l’informatica e i servizi amministrativi, il restauro, la tipografia, la rilegatura, i servizi di catering, l’impiantistica civile ed industriale. “Le 203 Cooperative sociali B presenti in Piemonte - dichiara l’assessore Teresa Angela Migliasso - hanno il compito delicato di favorire percorsi di inclusione sociale e autonomia ai cittadini maggiormente in difficoltà, che, a causa della loro situazione, non sono facilmente inseribili nei normali contesti lavorativi e che altrimenti sarebbero in carico ai Servizi sociali. Si stima che circa 3. 000 persone svantaggiate abbiano raggiunto, grazie all’inserimento nelle cooperative sociali B, una soluzione lavorativa stabile ed economicamente retribuita in conformità alle tariffe contrattuali. Con questa delibera la Giunta Regionale del Piemonte impegna, e al contempo vincola, se stessa, le Asl, gli Enti strumentali e le Società partecipate a garantire e mettere in pratica in forma compiuta l’esercizio del diritto al lavoro da parte dei cittadini più svantaggiati e dà attuazione ad un ordine del giorno del Consiglio Regionale”. .  
   
   
APPROVAZIONE DEL SOSTEGNO REGIONALE DELLA VAL D’AOSTA AI PROGETTI DI COOPERAZIONE ALLO SVILUPPO  
 
Aosta, 1 dicembre 2009 - Nella seduta di venerdì 27 novembre, la Giunta regionale ha approvato il sostegno finanziario ai progetti presentati ai sensi della legge regionale n. 6 del 2007 Nuove disposizioni in materia di cooperazione allo sviluppo e di solidarietà internazionale. A seguito della valutazione favorevole del Comitato Regionale per la cooperazione allo sviluppo e la solidarietà internazionale, ricostituito nel giugno 2009, sono stati approvati 25 progetti, presentati da associazioni di volontariato, Ong e Onlus valdostane, rivolti a portare sostegno, competenze e “buone pratiche” di sviluppo in Africa (15 progetti), America Latina (5 progetti) e Europa Orientale (3 progetti). Sono state approvate inoltre 2 iniziative di informazione e formazione che saranno realizzate sul territorio regionale sui temi dell’integrazione interculturale. Undici progetti sono stati avviati nel corso del 2009, mentre altri 12 interventi saranno avviati a partire dall’anno 2010, con un impegno di spesa complessivo pari a 629mila euro. A questi si aggiungeranno 2 iniziative che riguarderanno il triennio 2010 – 2012, il cui finanziamento sarà deliberato a seguito dell’approvazione del prossimo bilancio pluriennale regionale, per ulteriori 147mila euro. «La Giunta e il Comitato regionale per la cooperazione e lo sviluppo – ha spiegato il Presidente della Regione Augusto Rollandin - hanno preso atto con soddisfazione dell’elevato numero di progetti presentati, a dimostrazione dell’importante capacità della comunità valdostana di ideare e realizzare interventi di sostegno a favore delle zone svantaggiate del mondo. Sono progetti concreti, che consentiranno di completare o avviare iniziative puntuali di cooperazione allo sviluppo, progettate in accordo e sulla base delle esigenze delle comunità destinatarie degli interventi. » .  
   
   
RINNOVATO IL COMITATO DI PRESIDENZA DEL COORDINAMENTO REGIONALE ENTI LOCALI PER LA PACE DEL FVG  
 
Gorizia, 1 dicembre 2009 - Venerdì 27 novembre si è svolta presso la Sala Consiglio della Provincia di Gorizia l’Assemblea straordinaria dei soci del Crelp - Coordinamento Regionale Enti Locali per la Pace del Friuli Venezia Giulia - che ha avuto ed ha tuttora sede presso la Provincia di Gorizia. L’unica esperienza su scala regionale, in tutto il contesto italiano, di associazione di Enti Locali che dedicano consapevolmente ed in modo coordinato risorse umane e finanziarie, processi di coordinamento, progetti attivi inerenti i temi della pace e la cooperazione, nella loro declinazione operativa. E’ composto da circa un quinto dei Comuni del Friuli Venezia Giulia e da metà delle Provincie. Il Crelp svolge da anni un’intensa attività nel settore della cooperazione, sia con interventi diretti, che con collaborazioni sinergiche con la Regione e le strutture pacifiste nazionali, un ruolo di coordinamento metodologico e di educazione sociale. All’ordine del giorno dell’Assemblea c’erano le elezioni del Presidente, del Vicepresidente e dell’Ufficio di Presidenza, per gli anni 2009-2011. Silvano Buttignon, consigliere della provincia di Gorizia è stato riconfermato Presidente e Luigi Reitani, Assessore del Comune di Udine è stato nominato Vicepresidente. L’ufficio di Presidenza vede ancora in qualità di membri la Provincia di Trieste, il Comune di Faedis e la new entry il Comune di Cordenons. .  
   
   
10 DICEMBRE - LA GIORNATA DELLE MARCHE 2009 E´ DEDICATA A PADRE MATTEO RICCI, IL PRECURSORE DELLA VIA VERSO EST CHE CON LA FORZA DELLE IDEE RIUSCI`` A CONQUISTARE LA CORTE IMPERIALE CINESE  
 
Ancona, 1 dicembre 2009 - Era gia` stato annunciato nel 2008: quest´anno la quinta edizione della Giornata delle Marche preparera` il grande evento dedicato a Padre Matteo Ricci, missionario gesuita maceratese, figura straordinaria, di cui cadono nel 2010 i 400 anni della morte. E proprio Macerata sara` la citta` che ospitera` la settimana delle celebrazioni ufficiali della festa dell´identita` marchigiana. ´Per tutti noi marchigiani ´ dichiara il presidente della giunta regionale, Gian Mario Spacca - e` ormai un appuntamento fisso capace di farci sentire una comunita` coesa e unita nei valori e nello spirito. Le Marche sono un territorio piccolo, ma anche una comunita` grande perche` sono tanti i nostri concittadini nel mondo che hanno saputo e sanno proporre con capacita` l´impegno di essere marchigiani portando con se` valori e sentimenti, la mente e il cuore, cosi` come fece Padre Matteo Ricci´. Padre Matteo Ricci e` un marchigiano la cui opera e il messaggio che ha lasciato alla sua terra e a tutto il mondo sono piu` che mai vivi e attuali. Puo` essere a buon diritto considerato un autentico ponte tra Europa e Oriente. In Cina, il Paese che lo accolse e gli diede onore, la sua figura e` ancora oggi apprezzata e ricordata. Matteo Ricci e` stato un precursore dell´apertura internazionale, della `via verso est´, una via, come evidenzia Spacca, che le Marche vogliono continuare a coltivare: ´In lui - spiega - si puo` vedere un artefice ante litteram della cosiddetta `diplomazia del ping pong´ grazie alla quale, negli anni ´70, gli atleti di questo sport, statunitensi e cinesi, trovarono un modo per avvicinare i loro rispettivi Paesi attraverso un canale diverso dalla politica, nonostante il muro simbolico e la chiusura nelle relazioni che li divideva. Cio` favori` l´incontro ufficiale tra il leader cinese Mao Zedong e l´allora presidente americano Richard Nixon, consigliato dal suo Segretario di Stato, Henry Kissinger, che si era ispirato proprio agli studi sull´abilita` diplomatica di Padre Matteo Ricci, il quale con la forza delle idee, con la cultura, la ricchezza intellettuale, riusci` a fare breccia nella corte imperiale cinese. La sua capacita` di aprire un dialogo ´ continua Spacca - di creare un confronto con una civilta` cosi` lontana, di integrarsi e di integrare, rappresenta per i marchigiani un´importante eredita`. Forti di questo messaggio, nonostante i timori di questa fase, dobbiamo continuare a essere fiduciosi, perche` la nostra comunita` e` piena di vita, di creativita` e di generosita`, e dobbiamo essere orgogliosi di quanto la regione sia cresciuta negli ultimi trenta anni. Essere orgogliosi non significa accontentarsi ma significa guardare oltre, per trovare nuovi stimoli e sperimentare nuove opportunita`, che e` lo stesso spirito di Padre Matteo Ricci. Cogliamo dunque con la Giornata delle Marche e le tante manifestazioni che le faranno da cornice ´ conclude il presidente Spacca - l´occasione di festeggiare la nostra regione, le nostre eccellenze culturali, le bellezze paesaggistiche, ma anche la fantasia, l´intraprendenza, la curiosita`, il senso del lavoro e del sacrificio che l´hanno resa forte e salda nel tempo´. Le celebrazioni prenderanno il via lunedi` 7 dicembre con la 6^ Conferenza regionale dei Marchigiani nel mondo e la 2^ Conferenza Giovanile dei Marchigiani del Mondo. La cerimonia ufficiale della Giornata delle Marche si terra` giovedi` 10 dicembre al Teatro Lauro Rossi. L´evento presentato da Neri Marcore` prevede il concerto di Giovanni Allevi con l´Orchestra Filarmonica delle Marche. Le iniziative proseguiranno fino a sabato 12 dicembre. .  
   
   
“FESTA DELLA TOSCANA”L´INTERVENTO DEL PRESIDENTE DELLA REGIONE «NON SACRIFICHIAMO I DIRITTI SULL´ALTARE DELLA CRISI»  
 
Firenze, 1 dicembre 2009 - Un Claudio Martini emozionato è intervenuto ieri al Museo degli Argenti di palazzo Pitti per le celebrazioni della Festa della Toscana, di cui quest´anno ricorre il decimo anniversario dall´istituzione con legge regionale. Un messaggio, quello del presidente della Regione, giunto agli ultimi mesi del suo mandato, che assume anche il senso di un passaggio del testimone per il futuro. Così Martini ricollega idealmente la festa della Toscana, nata per celebrare il 30 novembre 1786, quando il Granducato, primo stato al mondo, abolì la pena di morte, alla Costituzione italiana, per la quale recentemente ha lanciato una raccolta di firme a difesa. E ancora. Martini riprende il tema della festa di quest´anno, “Arti, culture, futuro”, per dire quanto sia bella la Costituzione italiana, che non è soltanto un baluar do per i diritti civili, ma rappresenta anche «un´opera d´arte e di cultura». Ma lo sguardo non si ferma all´Italia e l´appuntamento di domani, l´entrata in vigore ufficiale del trattato di Lisbona, la Costituzione Europea, suggerisce la riflessione sul tema dei diritti umani e sulla loro riaffermazione in un contesto mondiale fortemente condizionato da due elementi: la globalizzazione e la crisi economica internazionale. Un contesto che fa esprimere a Martini la preoccupazione che i diritti umani non divengano «l´agnello sacrificale sull´altare di una ripresa economica che non voglia fare i conti con le contraddizioni e gli errori che hanno portato alla crisi mondiale». «Noi dobbiamo evitare – ha sottolineato Martini - questa spirale negativa e proporre un progetto praticabile di uscita dalla crisi che introduca i correttivi necessari per non tornare indietro, avviando invece una fase nuova. Bisogna perseg uire lo sviluppo congiunto dell´economia, dei diritti e della cultura per spezzare il circolo vizioso della mancata crescita, della discriminazione, della povertà e dell´esclusione, in nome di quel mondo più giusto e civile al quale si sono votati tanti figli della nostra Toscana». Dall´eredità del passato, la strada del futuro. «In Toscana - ha continuato Martini – siamo decisi a tenerci stretta la lezione del passato, il filo che abbiamo costruito tra storia e memoria, prezioso per guidare i passi del nostro percorso di domani. » Ed ecco l´obiettivo sul quale richiama l´impegno di tutti e particolarmente dei giovani. «Oggi dobbiamo affrontare l´emergenza della disuguaglianza, che è la questione fondamentale di questo inizio secolo, insieme a quella della pace. La lotta sistematica alla povertà è un valore in sé, ma al tempo stesso ha anche i caratteri di strumento attivo ed efficace per la costruzione della pace. Se si abbandona il Pil – ha sottolineato il presidente della Regione - come misuratore di ricchezza e si adottano altri indici di benessere, si scopre che nei paesi più egualitari la qualità della vita è migliore. Una maggiore uguaglianza diminuisce lo stress sociale non solo per chi sta in basso, ma per tutti. Aggredire questo problema delle disparità sociali – ha concluso Martini – è oggi la vera priorità: lo è perché così si può rilanciare una crescita sana, più equilibrata, non fondata sulla malattia del debito; lo è perché così si possono combattere molte malattie sociali che ci affliggono. » Valori questi, secondo Martini, che la Costituzione italiana ben rappresenta e valorizza. Ecco perché essa, ribadisce il presidente, «rimane una straordinaria opportunità per ulteriori conquiste civili. » Ai giovani Martini affida il testimone e «a tutti coloro che opereranno in nome della Toscana nei prossimi anni auguro di essere all´altezza del compito e delle aspettative. E di esserlo in senso ampio: per entusiasmo, intelligenza, onestà, ma anche per arte e cultura». .  
   
   
AUMENTANO LE IMPRESE GUIDATE DA DONNE L’IMPRENDITORIA FEMMINILE IN TOSCANA. I DATI DEL PRIMO SEMESTRE 2009  
 
 Firenze, 1 dicembre 2009 - «Il documento sull’andamento dell’imprenditoria femminile toscana nei primi sei mesi del 2009 mette in risalto alcuni aspetti largamente positivi. Nella nostra regione, a giugno 2009, le imprese a prevalente titolarità femminile sono pari a 99. 316 unità e costituiscono il 24% del totale delle imprese toscane (414. 607 unità). Quasi un’impresa su quattro è a conduzione femminile. » Lo ha dichiarato il 27 novembre l´assessore alle attività della Regione Toscana, commentando la ricerca curata dall´Osservatorio sulle imprese femminili curato da Unioncamere Toscana. «Il dato confortante consiste principalmente nel fatto che dal giugno 2008 al giugno 2009 le imprese femminili sono aumentate del 2,3% (in assoluto +2. 242 unità), ritornando ad un andamento elevato di crescita che non si verificava dal 2005, ha continuato l´assessore. Tale bilancio appare tanto più significativo se si considera la gravità dell’attuale crisi economico-finanziaria. » Per Brenna «Le imprese femminili in Toscana crescono di più rispetto alla media nazionale e a quasi tutte le altre Regioni italiane. Le imprese rosa si consolidano sul territorio grazie ad una maggiore propensione alla dinamicità e alla capacità di innovare. Per questo il governo regionale continuerà a favorire l´innovazione e la ricerca tecnologica, a promuovere iniziative di assistenza, tutoraggio e orientamento all’avvio imprenditoriale e soprattutto a rendere più agevole e sempre meno oneroso l’accesso al credito. » La Regione si avvale ormai da anni dell´Osservatorio sulle imprese femminili in Toscana e della collaborazione con Unioncamere Toscana. Un rapporto importante per poter disporre di un valido strumento conoscitivo e informativo utile alla programmazione de lle misure più efficaci a sostegno delle imprese femminili. . .  
   
   
INDUSTRIA IN SICILIA: ON LINE BANDO PER IMPRESE FEMMINILI, GIOVANILI E NUOVE  
 
Palermo, 1 dicembre 2009 – Viene pubblicato oggi martedì 1 dicembre, sul sito dell´assessorato regionale all´Industria (www. Regione. Sicilia. It/industria), il bando da circa 53,5 milioni di euro per il sostegno alle imprese femminili, giovanili e di nuova costituzione. Lo ha deciso l´assessore regionale all´Industria, Marco Venturi, di concerto con il dirigente generale del dipartimento Industria, Nicola Vernuccio. “Abbiamo optato per questa soluzione – ha affermato l´assessore – per consentire a tutti i soggetti interessati a partecipare, di potere prendere visione del testo completo, conoscerlo a fondo e predisporre tutta la documentazione necessaria al fine di presentare l´istanza” Per potere presentare i progetti, infatti, occorrerà comunque attendere che il bando sia pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale della Regione siciliana, entro il mese di dicembre. Con questo bando l´assessorato all´Industria attiva e utilizza i primi fondi comunitari, a valere sulla misura 5. 1. 3. Dell’asse 5 del Po Fesr. I progetti devono prevedere un programma di investimenti che comporti spese non inferiori a 50. 000 euro ed il valore massimo dell’agevolazione concedibile è 1. 500. 000 euro. Le imprese ammissibili, micro, piccole o medie devono appartenere ad una delle seguenti categorie: imprese nuove (costituite da non oltre 5 anni e non operanti negli ultimi 3), imprese giovanili (imprese individuali, società di persone, società di capitali e società cooperative il cui titolare o la cui maggioranza sia formata da giovani che non abbiano ancora compiuto 36 anni), imprese femminili (imprese individuali, società di persone, capitali e società cooperative il cui titolare o la cui maggioranza sia formata da donne). Potranno essere finanziati: la realizzazione di un nuovo impianto, l’ampliamento di un impianto produttivo, la rilocalizzazione di impianti produttivi (solo se all’interno di agglomerati industriali o incubatori di imprese), la diversificazione di un impianto produttivo. Per le micro e piccole imprese sono altresì ammissibili le spese da sostenere per lo start up ed il primo sviluppo dell’attività. Nel bando sono state inserite particolari agevolazioni in favore di iniziative che verranno presentate da soggetti provenienti dalle zone del messinese colpite dall´alluvione e dalle aree interne e degradate della Sicilia. Inoltre, per la prima volta in Sicilia, tutte le procedure saranno telematiche. Sviluppo Italia è il soggetto concessionario e coordinerà le richieste di accesso alle agevolazioni. Sicilia@servizi si è occupata della creazione del portale Sigfi attraverso il quale si potrà fare domanda, esclusivamente on-line, per i finanziamenti concessi dalla legge. .  
   
   
CRISI FVG: 1,2 MLN EURO A SOSTEGNO OCCUPAZIONE DONNE  
 
Trieste, 1 dicembre 2009 - Servizio e Commissione Pari Opportunità della Regione Friuli Venezia Giulia hanno stanziato complessivamente 1. 160. 000 euro per garantire la migliore tutela alle donne coinvolte nella crisi economica. A questo scopo sono state identificate una serie di azioni per supportare le lavoratrici in cassa integrazione o in mobilità e quelle attualmente disoccupate, fornendo loro la necessaria formazione mirata alla ricollocazione professionale ma anche importanti servizi quali l´assistenza a minori, anziani e disabili. "Lavoro, servizi, necessità economiche e sociali: sono queste - ha annunciato l´assessore a Lavoro e Pari Opportunità, Alessia Rosolen - le priorità che abbiamo perseguito utilizzando ogni strumento a nostra disposizione". Sono stati infatti finanziati tutti i 21 progetti di servizi utili presentati da Enti locali ed Associazioni, aumentando le risorse da 500mila a 840mila euro proprio per soddisfare totalmente le richieste pervenute. Giudicando "molto elevata" la qualità dei progetti messi a punto dai Comuni ("molto attivi quelli della zona Safilo", ha aggiunto), Rosolen ha ribadito che l´occupazione femminile apparentemente sta reggendo meglio di quella maschile (-3 p. C. Di ingressi in mobilità per le donne nel periodo gennaio-settembre 2009) anche se, ha sottolineato, i dati non tengono conto della maggiore precarietà contrattuale che spesso contraddistingue il lavoro femminile. Tra i 40 progetti giunti sul tavolo della Commissione Pari Opportunità, invece, ne sono stati finanziati 16 riguardanti formazione, qualificazione e riqualificazione, apportando anche in questo caso un sensibile incremento (da 250 a 320mila euro) al finanziamento preesistente. .  
   
   
BOLZANO: COLLABORATORI FAMILIARI E BADANTI, IL 1° DICEMBRE PARTE LA SANATORIA  
 
Bolzano, 1 dicembre 2009 - - A partire da martedì prossimo, 1° dicembre, la sanatoria per far "emergere" badanti e collaboratori familiari assunti in maniera irregolare avrà i suoi primi effetti concreti. In questi giorni, infatti, i datori di lavoro che hanno fatto richiesta verranno convocati presso l´Ufficio servizio lavoro della Provincia per firmare il contratto di soggiorno. Le richieste sono state 760, dunque molto meno del previsto. "Grazie a questo servizio - ha commentato l´assessore Barbara Repetto - verrà completato il procedimento di emersione dei lavoratori e delle lavoratrici irregolari previsto dalla sanatoria". Rispetto alle attese, il numero delle domande presentate in Alto Adige è stato decisamente limitato, con soli 760 datori di lavoro che, nel mese di settembre, hanno avanzato al Ministero dell´Interno la richiesta di regolarizzare la posizione di badanti e collaboratori familiari. "Purtroppo il lavoro nero in questo sesttore è particolarmente diffuso - ha sottolineato Barbara Repetto - e qualsiasi passo verso l´emersione delle irregolarità rappresenta un momento fondamentale dal punto di vista dell´inclusione sociale per tutte i lavoratori, che nella maggior parte dei casi sono donne provenienti da paesi extracomunitari, che in Italia svolgono questa importante opera". I datori di lavoro che hanno presentato domanda di regolarizzazione riceveranno da parte dell´Ufficio servizio lavoro una convocazione che contiene la data dell´appuntamento per la firma del contratto di soggiorno nonchè l´indicazione dei documenti necessari. All´appuntamento dovrà essere presente anche la badante o il collaboratore domestico da regolarizzare. La Ripartizione lavoro, in collaborazione con la sede provinciale dell´Inps, ha istituito lo sportello unico per l´immigrazione, "e sarà dunque possibile - ha aggiunto il direttore della Ripartizione Helmuth Sinn - effettuare la notifica del rapporto di lavoro all´istituto previdenziale contemporaneamente al completamento della sanatoria, senza dover fissare ulteriori appuntamenti. Contiamo di concludere tutte le operazioni di regolarizzazione entro quattro mesi". Prima della convocazione le domande saranno già passate al vaglio della Questura, mentre per il completamento della procedura di emersione deve essere richiesto tramite posta il permesso di soggiorno per la persona occupata. I moduli da compilare sono già a dispozione sul sito interne dell´Inps (www. Inps. It) oppure presso gli uffici dell´istituto previdenziale. Lo sportello unico per l´immigrazione aprirà i battenti martedì prossimo, 1° dicembre, al piano terra del palazzo provinciale 12, in via Canonico Gamper 1, ai Piani di Bolzano. .  
   
   
IN PUGLIA POTENZIATE LE POLITICHE PER L´INFANZIA  
 
 Bari, 1 dicembre 2009 - Rafforzare le politiche per l’infanzia, diffondere una cultura attenta ai bisogni e alle potenzialità dei bambini: questi gli obiettivi del Protocollo d’Intesa firmato dalla Regione Puglia- Assessorati alla Solidarietà e al Diritto allo Studio, l’Ufficio Scolastico Regionale, Anci, Upi e i sindacati confederali. L’accordo prevede la conferma del ruolo della Cabina di Regia regionale, quale Tavolo tecnico di valutazione e confronto, avente il compito di gestire l’offerta socio-educativa delle sezioni primavera, giunte al terzo anno di sperimentazione. Si tratta di servizi socio-educativi che integrano le attuali strutture degli asili nido e delle scuole dell’infanzia, ispirate a criteri di qualità pedagogica e flessibilità. Sono destinate ad accogliere bambini di età compresa tra i 24 e i 36 mesi in presenza di strutture adeguate. Tra gli standard previsti, il contenimento del numero dei bambini (da 20 a 15 per sezione), la flessibilità degli orari, un rapporto numerico insegnanti-bambini non superiore a 10, il supporto psicopedagogico. Grande soddisfazione per la firma del Protocollo è stata espressa dagli assessori regionali al Diritto allo Studio e alla Solidarietà, Gianfranco Viesti ed Elena Gentile, la quale ha ricordato gli eccellenti risultati raggiunti nei primi due anni di attività delle sezioni primavera. “La Puglia è la prima regione in Italia per numero di sezioni attivate e bambini frequentanti – ha dichiarato l’assessore –. Lo dicono i numeri: finora sono state attivate già 190 sezioni, i bambini frequentanti sono 3213. Ci sono 385 insegnanti impiegati a tempo pieno, 138 a tempo ridotto”. Le sezioni primavera rappresentano una delle risposte costruite per assicurare alle famiglie pugliesi le migliori opportunità per la crescita dei propri figli. “Per questo – ha aggiunto l’assessore - confido nel contributo dei soggetti coinvolti al fine di rafforzare la qualità delle rete dei servizi educativi nella nostra regione”, Un impegno che si traduce in un notevole sforzo finanziario della Regione Puglia, che ha incrementato il contributo destinato all’iniziativa: quasi un milione e 700mila euro, mentre il Governo ha decretato un taglio complessivo dei finanziamenti pari al 20% delle risorse, che in Puglia significa 600. 000 euro in meno. Una decisione molto grave, quella del Governo, secondo l’assessore Gentile, “proprio perché questa nuova offerta è in grado di andare efficacemente incontro alle crescenti esigenze delle famiglie che non trovano una risposta soddisfacente nelle attuali strutture degli asili nido, promuovendo interventi seri per la conciliazione vita-lavoro e anche accrescendo la qualità dell’occupazione delle donne”. E’ un progetto, insomma, al quale l’assessorato crede moltissimo, e per ridurre l’impatto dei tagli del Governo sulle famiglie, la Regione ha incrementato il contributo regionale per un importo di 200. 000. Euro aggiuntivi per confermare le risorse alle sezioni già attive. Anche quest’anno la sperimentazione sarà governata dalla Cabina di Regia regionale, un originale esempio di collaborazione interistituzionale in cui Comuni - in qualità di soggetti regolatori del servizio - Scuola, sindacati e Regione, insieme elaborano le formule più idonee per proseguire nell’obiettivo di rafforzare la qualità e l’originalità della rete dei servizi socio-educativi per il bene della comunità pugliese. Alla Cabina di Regia spetterà quindi il compito di valutare l’andamento del progetto, verificando il livello qualitativo dei servizi offerti e monitorando i flussi di domanda, ma anche di prendere in considerazione eventuali necessità di modifica per garantire i livelli occupazionali delle lavoratici interessate. .