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LUNEDI

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Notiziario Marketpress di Lunedì 14 Dicembre 2009
LA COMMISSIONE DESTINA OLTRE 1 MILIARDO E MEZZO DI EURO A 15 PROGETTI DI CCS E NEL SETTORE DELL’ENERGIA EOLICA OFFSHORE PER SOSTENERE LA RIPRESA ECONOMICA DELL’EUROPA  
 
Bruxelles, 14 dicembre 2009 La Commissione ha approvato il 9 dicembre 15 progetti nel settore energetico che contribuiranno in maniera significativa alla ripresa economica dell’Ue, potenziando nel contempo la sicurezza dell’approvvigionamento e riducendo notevolmente le emissioni di Co 2 . La Commissione ha deciso oggi di assegnare 1 miliardo di euro a sei progetti nel settore della cattura e stoccaggio del carbonio e 565 milioni di euro a nove progetti relativi all’energia eolica offshore. Andris Piebalgs, commissario per l’energia, ha dichiarato in proposito: “Con questa decisione la Commissione getta le basi per lo sviluppo di due tecnologie sostenibili cruciali, che saranno essenziali nella lotta contro i cambiamenti climatici. Questa decisione senza precedenti non solo dà impulso all’economia e all’occupazione, ma sostiene anche tecnologie innovative nel settore energetico che in futuro potranno creare più posti di lavoro e favorire la crescita. ” Promuovendo la tecnologia di Ccs (cattura e stoccaggio del carbonio), la Commissione riconosce l’importanza costante dell’energia ottenuta da combustibili fossili e la necessità di adeguarsi ad un sistema energetico a basse emissioni di carbonio. I progetti nel settore dell’energia eolica offshore favoriscono lo sviluppo e il consolidamento di un settore competitivo in Europa e creano numerosi posti di lavoro “ecologici”. Questi progetti innovativi e premiati contribuiranno a raggiungere gli obiettivi vincolanti in termini di riduzione delle emissioni di gas a effetto serra e di energie rinnovabili entro il 2020 e oltre. La decisione relativa ai 15 progetti è il primo passo verso un utilizzo ottimale dei quasi 4 milioni di euro che a maggio 2009 l’Ue ha accantonato per progetti nel settore energetico volti a sostenere la ripresa economica. L’accordo storico sul programma energetico europeo per la ripresa, concluso a maggio, prevede che l’Unione conceda assistenza finanziaria a progetti nei settori di Ccs, energia eolica offshore e infrastrutture per elettricità e gas. Le procedure relative ai progetti infrastrutturali sono in corso e si prevede che la relativa decisione venga presa a febbraio 2010. I progetti finanziati sono descritti dettagliatamente in Memo/09/542 , Memo/09/543 . .  
   
   
SLOVACCHIA, BERS NEL SETTORE NUCLEARE  
 
Trieste, 14 dicembre 2009 - La Bers, la Banca Europea per la Ricostruzione e lo Sviluppo, gestisce il "Bohunice International Decommissioning Support Fund" (Bidsf), fondo dedicato alla gestione delle fasi di chiusura e smantellamento della centrale nucleare di Bohunice, in Slovacchia. Ne da´ notizia l´Ice. A valere su tale disponibilità, la "Jadrová a vyradovacia spolocnost" (Javys), la società committente che gestisce l´impianto, ha indetto una gara d´appalto per il trattamento delle scorie radioattive nell´ambito del progetto C-14 "Disposal of Remote Handled Waste from Mogilnik". L´appalto concerne le seguenti attività di gestione per 40 tonnellate di rifiuti solidi radioattivi: preparazione di un piano di intervento corredato dalla metodologia da applicare, classificazione preliminare e suddivisione dei materiali in funzione del livello di radioattività, consegna di container schermati per le radiazioni, rimozione dei materiali e loro catalogazione, indicazione dei parametri di modificazione ed etichettatura, collocazione dei rifiuti nei container schermati, riqualificazione del sito, trasporto dei contenitori in un deposito temporaneo per scorie nucleari oppure presso il centro di trattamento di Bohunice. . .  
   
   
VERTICE ITALIA – RUSSIA: MEMORANDUM D’INTESA SU EFFICIENZA ENERGETICA E RINNOVABILI SOTTOSCRIVONO GIOVANNI LELLI – COMMISSARIO ENEA E TIMUR IVANOV  
 
Roma, 10 dicembre 2009 - A conclusione del Vi Incontro di Consultazione Interstatale Russo-italiano, presieduto dal Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi e dal Presidente della Federazione Russa Dmitrij Medvedev, è stata sottoscritta il 3 dicembre dal Ministro dello Sviluppo Economico Claudio Scajola e dal Ministro dell’Energia della Federazione Russa Sergey Shmatko, una dichiarazione congiunta per ampliare la collaborazione tra i due Paesi nel campo dell’efficienza energetica e della produzione di energia da fonti rinnovabili. Al fine di rafforzare tale collaborazione, l’ingegner Giovanni Lelli, Commissario Enea, e il dottor Timur Ivanov, Direttore designato della nascente Agenzia per l’Efficienza Energetica della Federazione Russa, hanno sottoscritto un memorandum d’intesa riguardante l’implementazione dell’efficienza energetica, in particolare nel settore dell’edilizia, la messa a punto di standard comuni in tale ambito, lo sviluppo di tecnologie per la produzione di energia da fonti rinnovabili, l’analisi delle barriere che attualmente ostacolano l’affermazione dell’efficienza energetica nell’industria, nell’edilizia e nei trasporti e la realizzazione di materiale informativo per sensibilizzare l’opinione pubblica dei due Paesi. Il memorandum avrà una durata triennale e potrà essere prolungato nel tempo. .  
   
   
BIOGAS DALLA STALLA SOCIALE DI MONASTIER : ENERGIA VERDE PER DUEMILA FAMIGLIE  
 
Venezia, 14 dicembre 2009 - “L’investimento fatto dagli allevatori della Stalla Sociale di Monastier, seppur consistente, segna una strada che in un prossimo futuro potrà e dovrà essere seguita per assicurare una fonte alternativa di reddito o comunque un recupero di costi da risparmio energetico a favore degli allevatori, penalizzati dalla crisi e da spese in aumento”. Lo ha affermato il vicepresidente della Giunta regionale Franco Manzato, “salutando” l inaugurazione dell’impianto a biogas sabato 12 dicembre, realizzato presso la Cooperativa agricola Stalla Sociale di Monastier, il primo in provincia di Treviso e uno dei più grandi del Nordest. Grazie a questo investimento sarà possibile darà energia verde da una fonte rinnovabile a duemila famiglie, rispettando l’ambiente e smaltendo biomasse vegetali e rifiuti organici dei capi d’allevamento. A 40 anni dalla fondazione della Stalla e grazie ad un’idea di tredici agricoltori della zona, l’innovativo impianto consentirà di trasformare i reflui animali e gli scarti vegetali in gas di origine biologico, che sarà convogliato in un cogeneratore e trasformato in energia elettrica da immettere nella rete pubblica. Il digestato, cioè il residuo di lavorazione dell’impianto, è peraltro uno dei migliori fertilizzanti naturali e risponde alle norme sui nitrati sulle quali si sta adoperando anche la Regione per conciliare attività zootecniche e capacità dei terreni di assorbire i reflui da allevamento. La centrale elettrica produrrà 8 milioni di chilowatt all’anno, quanto basta per garantire energia a 2000 famiglie. “Il biogas – ha aggiunto Manzato – è considerato dall’Unione Europea una fra le migliori fonti rinnovabili non fossili, che assicura autonomia e favorisce la riduzione dell’inquinamento. Gli agricoltori della Stalla Sociale, ancora una volta, dimostrano di essere all’avanguardia e di tutelare l’ambiente, garantendo ai soci della Cooperativa di Monastier un futuro di autonomia in tempi in cui l’approvvigionamento energetico “tradizionale” è costoso ed ha controindicazioni ambientali”. .  
   
   
APPROVATI IN TRENTINO I PROGETTI PER L´EFFICIENZA ENERGETICA E L´ENERGIA RINNOVABILE  
 
Trento, 14 dicembre 2009 - Su proposta del presidente Dellai, la giunta provinciale ha approvato il 10 dicembre la relazione di valutazione della Commissione che ha esaminato i progetti che rientrano nel campo dell´efficienza energetica e dell´energia rinnovabile ammissibili a finanziamento sul bando del programma operativo Fesr (Fondo Europeo di Sviluppo Regionale) 2007-2013, per una spesa complessiva di € 3. 391. 730,64 che va a finanziare una spesa ammessa agevolata di € 11. 749. 588,4. Beneficiari del finanziamento sono enti pubblici o imprese, mentre gli interventi previsti saranno realizzatri entro la fine del 2010. I criteri adottati dalla Commissione esaminatrice nel giudicare i progetti presentati hanno tenuto conto, in ordine decrescente di importanza delle caratteristiche funzionali e di prestazione degli interventi (utilizzo di fonti rinnovabili, contenimento di dispersione e/o consumi); la tipologia, le caratteristiche di qualità e provenienza dei materiali e delle fonti energetiche utilizzate, anche in funzione della minimizzazione dell´impatto ambientale; l´adozione di sistemi di monitoraggio e controllo per la funzionalità del progetto; il contributo alla riduzione delle emissioni di gas serra; la tempistica di realizzazione dell´intervento; le caratteristiche di economicità dell´intervento; la sinergia dell´operazione rispetto ad ulteriori interventi previsti dal Programma o cofinanziati da altri Fondi strutturali. Beneficiari del finanziamento sono enti pubblici o imprese, mentre gli interventi previsti saranno realizzatri entro la fine del 2010. Degli 83 interventi ammessi oggi a finanziamento, 6 riguardano generatori di calore a biomassa; 2 la realizzazione di pompe di calore; 8 coibentazioni termiche; 3 impianti finalizzati al recupero di calore; 60 impianti fotovoltaici in rete; 2 impianti di cogenerazione; 2 collettori solari. Il contributo previsto è pari complessivamente ad € 3. 391. 730,64, per una spesa ammessa agevolata di € 11. 749. 588,4. .  
   
   
MILANO: ECO-EDILIZIA, PREMIATE 5 AZIENDE  
 
Milano, 14 dicembre 2009 - Si è svolta il 10 dicembre , nel corso dell´Artigiano in Fiera, la cerimonia di consegna del "Premio all´innovazione amica dell´ambiente 2009", terza sezione, dedicata all´eco-edilizia, promosso da Regione Lombardia e Legambiente. Hanno ricevuto il premio: Aler di Brescia (progetto di social housing improntato alla sostenibilità ambientale); Lefay Resort (che ha realizzato il primo Eco-resort della collezione Lefay); Studio Roatta (che ha progettato un edificio industriale ad altissima efficienza alimentato solo da fonti rinnovabili); Ceramiche Refin (che ha realizzato una piastrella in gres porcellanato ottenuta con vetri provenienti dal riciclo dei tubi catodici); Npt srl (che ha sviluppato la colla con certificazione ambientale per le pavimentazioni in legno). All´evento oltre all´assessore all´Artigianato e Servizi, Domenico Zambetti, sono intervenuti anche Andrea Poggio, presidente Fondazione Legambiente Innovazione, Damiano Di Simine, presidente Legambiente Lombardia, e Maria Berrini, presidente Istituto Ambiente Italia. "Questa nona edizione del Premio - ha sottolineato Domenico Zambetti - rappresenta uno dei più importanti eventi dedicati all´ambiente soprattutto per il contributo di idee volte alla sua tutela e valorizzazione. Con questa iniziativa, imprese e professionisti hanno concretamente dimostrato la fattibilità di un´innovazione tecnologica e di una modernizzazione che si coniuga con la sostenibilità" "Oltre alle innovazioni premiate - ha ricordato Domenico Zambetti - sui 180 progetti che hanno partecipato all´edizione di quest´anno, ne sono stati segnalati 9, segno della capacità delle imprese e dei nostri artigiani di saper coniugare innovazione tecnologica e rispetto dell´ambiente. Il tema della sostenibilità ambientale infatti è per Regione Lombardia una delle azioni prioritarie di governo; il nostro assessorato garantisce il suo impegno a fianco delle imprese che vogliono investire nell´innovazione con il minor impatto ambientale possibile". .  
   
   
ENERGIA IN BASILICATA: CISL E UIL PROPONGONO UN ACCORDO QUADRO  
 
Potenza, 14 dicembre 2009 - Un accordo quadro territoriale per il settore energetico. Lo chiedono Cisl e Uil di Basilicata che in un documento, che viene presentato oggi al presidente della giunta regionale, Vito De Filippo, propongono, nel solco della riforma del modello contrattuale, un accordo ad hoc per rilanciare il comparto energetico lucano e farne un volano di sviluppo sostenibile per tutto il territorio regionale. Obiettivo dichiarato è difendere i posti di lavoro e creare nuova occupazione in un comparto, quello legato al petrolio, che finora ha disatteso le aspettative della popolazione. Cisl e Uil propongono nel documento una strategia in due fasi: “In una prima fase, contrastare la dispersione di competenze professionali ed esperienze lavorative per ottenere il mantenimento dei livelli occupazionali e la crescita del patrimonio di professionalità disponibili; in una seconda fase, sviluppare intorno al settore energetico un asset regionale strategico nell’ambito delle politiche di sviluppo della Basilicata”. “Tale obiettivo potrà trovare la migliore realizzazione – si legge nel documento – attraverso forme di contrattazione territoriale di secondo livello, dove l’inserimento della cosiddetta clausola sociale, accompagnata da concreti programmi di riqualificazione ed aggiornamento professionale dei lavoratori, in occasione dei prossimi rinnovi degli appalti delle attività di gestione e di manutenzione degli impianti della Val d’Agri, potrà costituire lo strumento per garantire continuità occupazionale ai lavoratori già impegnati in quelle produzioni”. “Queste considerazioni – proseguono Cisl e Uil – ci portano a ritenere determinante il ruolo del governo regionale e delle amministrazioni comunali dei territori interessati per superare le resistenze all’applicazione della clausola sociale. Siamo convinti che solo attraverso il peso contrattuale e l’autorevolezza istituzionale che il governo regionale può esercitare nell’ambito del confronto con le imprese del settore energetico, in particolare Eni e Total, si possa ottenere una risposta concreta alle aspettative dei tanti lavoratori di questo settore”. In conclusione, Cisl e Uil ritengono “necessario aprire un canale di confronto con le aziende interessate, consapevoli che le stesse non sono sottoposte ad alcun vincolo normativo e contrattuale nell’applicazione della clausola sociale, ma che invece potrebbero essere interessate ad un contratto territoriale e di settore che preveda condizioni accessorie indirizzate alla creazione di servizi a loro destinati ed alla crescita culturale e professionale dei lavoratori e, soprattutto, alla definizione di nuovi indirizzi strategici nel settore della produzione di energia pulita”. .  
   
   
A LUBIANA L´AGENZIA ENTI REGOLAMENTAZIONE ENERGIA  
 
Lubiana, 14 dicembre 2009 – La città slovena è stata scelta per ospitare l´Agenzia per la Cooperazione degli Enti di regolamentazione dell´Energia (Acer), ente designato per sviluppare l´idea di un unico mercato europeo per l´elettricità e il gas. Lo rende noto Euobserver. Com. La decisione, presa dai ministri dell´Energia europei, pone fine a ciò che è stato descritto come un "gioco duro" tra tre contendenti: la slovacca Bratislava e la romena Bucarest. Secondo il commissario Ue per l´Energia, Andris Piebalgs, il nuovo ente è "qualcosa come la Banca Centrale Europea nel settore dell´energia, perché prenderà decisioni vincolanti molto importanti all´interno dell´Ue". L´ente europeo avrà poteri legalmente vincolanti sulle dispute riguardanti gli oleodotti e le reti transnazionali, in caso gli operatori nazionali non giungessero ad una soluzione. Inoltre, avrà voce in capitolo per quanto riguarda le norme sulle reti elettriche europee e preparerà decisioni tecniche per aiutare la libera circolazione dell´energia e del gas nella Ue. L´acer entrerà in pieno vigore a partire dal 3 marzo 2011, secondo le previsioni. .  
   
   
UTILI DI GAZPROM NEFT RUSSA IN FORTE CALO  
 
Roma, 14 dicembre 2009 - Gazprom Neft, divisione petrolifera del gigante energetico russo Gazprom, ha dichiarato che i propri utili netti sono diminuiti del 50 per cento su base annua durante i primi tre trimestri del 2009 (2,38 miliardi di dollari). I ricavi da vendite e prestazioni nel periodo considerato sono invece calati del 37,5 per cento, a 16,6 miliardi di dollari, rende noto l´agenzia Ria Novosti. .  
   
   
OSTELLO DIDATTICO E CENTRO DI FORMAZIONE, AL VIA I LAVORI AL PARCO DELLE ENERGIE RINNOVABILI INVESTIMENTI PER 1,2 MILIONI DI EURO, 4 AULE, UNA FORESTERIA PER 40 PERSONE E 800 MQ DI STRUTTURE AD ALTA EFFICIENZA ENERGETICA: UN POLO DI ECCELLENZA PRONTO ENTRO LA PROSSIMA PRIMAVERA  
 
Padova, 14 dicembre 2009 – Investimenti per 1,2 milioni di euro, 4 aule per la didattica, un ostello in grado di accogliere fino a 40 persone, 800 metri quadrati di struttura dotati di ogni tipo di tecnologia per ottimizzare il risparmio energetico. Questi i numeri destinati a fare del Parco delle Energie Rinnovabili un centro di eccellenza a servizio della Zona Industriale di Padova, per il supporto e la formazione delle aziende verso lo sviluppo di sistemi ecocompatibili, oltre che per l´educazione ambientale. A due anni di distanza dall´apertura del Parco a Terranegra, già apprezzato da scuole e cittadini, sono iniziati nei giorni scorsi i lavori per la realizzazione delle strutture, che portano a compimento il progetto messo in campo sin dalla nascita di Fondazione Fenice. “Si tratta di una «prima pietra» fondamentale – commenta il presidente di Fondazione Fenice Marco Toniolli – Un progetto presente nel dna stesso del Parco delle Energie Rinnovabili, che grazie a questo intervento potrà assolvere pienamente alla vocazione per cui è nato: fare da anello di congiunzione tra il mondo dell´impresa e quello della scuola, catalizzando una nuova cultura dell´energia. Un obiettivo condiviso e sostenuto con generosità da Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo e Consorzio Zip che hanno reso possibile la realizzazione di queste strutture, dando un ulteriore segno di grande sensibilità verso questi temi”. Il centro, pronto entro la primavera, vale infatti un investimento complessivo di 1,2 milioni di euro. “Quello dell´ambiente è un tema che ci sta a cuore e ci auguriamo che questo centro possa diventare una vera eccellenza nel settore - conferma Antonio Finotti, presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo, ente che ha sostenuto la realizzazione del Parco delle Energie Rinnovabili, un percorso didattico già visitato da migliaia di ragazzi - Il sostegno a favore di progetti di tutela e qualità ambientale, specialmente se realizzati facendo da ponte tra scuola e impresa sotto l´egida dello sviluppo sostenibile, rappresentano un´importante azione a favore dello sviluppo sociale ed economico del nostro territorio, finalità che è tra i punti cardine dell´operato della nostra Fondazione”. La nuova struttura che sta prendendo forma sull´isola di Terranegra è pensata per ospitare eventi, master, corsi, campi scuola e visite didattiche e si compone di tre moduli infatti interdipendenti: un ostello, un centro di formazione e un centro studi. Il primo sarà dotato di una sala polivalente ed è progettato per ospitare fino a 40 persone, anche con disabilità. Nel centro di formazione troveranno posto quattro aule da 15 posti ciascuna, dove lavoreranno gli studenti dei corsi di formazione e perfezionamento post universitari, dei master sui temi della responsabilità sociale e ambientale, così come di altri eventi formativi. Nel centro studi, infine, si svolgerà un´attività di sperimentazione e monitoraggio dei rendimenti in ambito locale dei sistemi ad alta efficienza energetica impiegati. “Oltre a diventare una importante sede formativa sul fronte delle energie, il Parco rappresenterà dunque un laboratorio di ricerca e sperimentazione di sistemi ecocompatibili a servizio delle aziende padovane – commenta Angelo Boschetti, presidente del Consorzio Zip – I risultati delle indagini saranno, infatti, messi a disposizione delle piccole–medie realtà industriali e artigianali che operano nel territorio, con particolare attenzione alla promozione delle tecnologie di facile applicazione rispetto alle strutture esistenti e capaci di ridurre i costi aziendali”. Tutti gli edifici della struttura, infatti, sono concepiti per essere inquadrati in classe A secondo la normativa “Casaclima” e utilizzeranno a titolo dimostrativo tutte le tecnologie per il risparmio energetico: coibentazione, natural cooling, produzione di caldo e freddo da geotermia, caldaia a cippato per l´utilizzo della biomassa. Un utilissimo “sfoggio” di tecnologia applicata che farà del Parco delle Energie Rinnovabili il primo esempio in Italia di centro di formazione ambientale dimostrativo. .  
   
   
PIANO CASA IN CAMPANIA, BASSOLINO: LEGGE AVANZATA E INNOVATIVA  
 
Napoli, 14 dicembre 2009 - "L´approvazione del Piano Casa regionale è un fatto molto importante. Si tratta di una legge che contiene principi molto più avanzati ed innovativi rispetto alle linee-guida contenute nell´accordo Stato-regioni del marzo scorso", dichiara il presidente della Regione Campania Antonio Bassolino. "La nostra legge contiene, infatti, norme specifiche che favoriscono lo sviluppo di un´edilizia equilibrata ed è molto attenta alle esigenze delle fasce sociali più deboli, nel pieno rispetto dei vincoli antisismici, ambientali e paesaggistici. Viene giustamente confermato il divieto assoluto di edificare nelle aree segnalate a rischio idrogeologico e geofisico. Si potrà, invece, intervenire sulle aree industriali dismesse per riqualificarle e destinarle ad un´edilizia sociale di qualità. E´ previsto, infatti, il vincolo di utilizzare materiali edili di ultima generazione a basso impatto ambientale. "Questa legge, seguita con grande attenzione dagli assessori Cundari e Forlenza e dalla competente Commissione consiliare, è frutto di una larga e positiva intesa raggiunta tra le principali forze del Consiglio Regionale. E´ proprio grazie alla collaborazione e al contributo delle più diverse forze politiche e sociali che siamo riusciti a raggiungere un risultato di grande qualità utile allo sviluppo economico della Campania", conclude Bassolino. .  
   
   
CENTRI STORICI; PUC2 IN UMBRIA FIRMATI ACCORDI PER 160 MLN DI EURO  
 
Perugia, 14 dicembre 2009 - Nell’ambito del convegno sono stati sottoscritti gli Accordi di programma per l’attuazione dei Programmi urbani complessi (Puc 2) tra la Regione Umbria e sette dei dieci Comuni umbri ammessi a finanziamento, per un investimento complessivo di circa 160 milioni di euro derivanti da risorse pubbliche e private. Gli accordi, firmati per la Regione dall’assessore ai centri storici Silvano Rometti e dai rappresentanti di ciascun Comune (Perugia, Terni, Castiglione del Lago, Foligno, Narni, Spoleto e Todi), consentiranno l’attuazione di interventi per accrescere l’attrattività e la qualità urbana delle città umbre e dei loro centri storici. “I Puc 2, cosiddetti di seconda generazione - ha detto Rometti - hanno introdotto un approccio innovativo per la riqualificazione urbana e la rivitalizzazione delle città finalizzato a reinserire i residenti, migliorare l’accessibilità e la mobilità nei centri abitati, favorire la sostenibilità ambientale e il risparmio energetico, ma anche potenziare e sviluppare attività economiche e culturali. Nell’ambito degli accordi sono previsti interventi di edilizia residenziale, infrastrutture pubbliche e opere per l’accessibilità delle città anche attraverso la mobilità alternativa. Si procederà – ha aggiunto l’assessore – al recupero e restauro di edifici storici, valorizzando le emergenze di pregio ambientale ed archeologico e si sosterranno nuove attività culturali. Per quanto riguarda le attività produttive sono previste azioni di marketing urbano, attività commerciali, turistico-ricettive ed i servizi alla cittadinanza. Una scelta di indirizzo – ha concluso Rometti - testimoniata anche dalla percentuale delle risorse di parte pubblica, circa 68milioni di euro, destinate ai settori della mobilità e viabilità sostenibile (7,92%), infrastrutture (22,18 %) e infrastrutture culturali (3,94%), attività commerciali e artigianali (16,58%) e turistico ricettive (16,82%), servizi ai cittadini e alle imprese (4,47%), marketing urbano (1,50%) ed edilizia residenziale sociale-agevolata (26,13%)”. In particolare, tra i programmi sottoscritti oggi il Puc 2 “Riqualificazione integrata per parti – rivitalizzazione diffusa” di Perugia, per un importo di quasi 16 milioni e mezzo di euro, prevede un piano di marketing urbano in cui promozione della città, organizzazione degli eventi e delle attività culturali, rilancio delle attività economiche sono concepiti con una logica di sistema. Si interverrà in tre ambiti di riqualificazione integrata contigui all’acropoli, la parte del centro storico cittadino più vivace e meglio conservata. Gran parte degli interventi pubblici e privati sono inoltre finalizzati a potenziare il ruolo del nucleo antico della città come polo culturale di livello regionale e nazionale. Il Puc2 di Terni “Un centro da favola. Realizzare la città immaginata” investe una superficie complessiva di quasi 795 mila mq, di cui oltre la metà nel centro storico. Obiettivo del Programma è proporre un centro urbano più attrattivo e vivibile, estendendone e consolidandone la funzionalità lungo il fiume e nelle aree ex Siri e Gruber secondo gli “assi” del commercio, della cultura, del sociale e dell’ambiente urbano. Sono previsti 15 interventi pubblici per urbanizzazioni primarie/secondarie e 78 interventi privati in ambito residenziale, commercio/artigianato e di servizio ai cittadini. I finanziamenti ammontano complessivamente a 18 milioni 429 mila euro. Il Puc 2 “La città del Lago” di Castiglione del Lago, per un importo di 20 milioni 600 mila euro, si proporre di ricollegare organicamente e funzionalmente le tre componenti urbane fondanti di Castiglione del Lago: il Lago Trasimeno, il Poggio ed il centro storico, e la città moderna generata dal tridente di Fontivegge. Il Puc 2 “Foligno C’entro” interessa il centro storico di Foligno ed alcune zone adiacenti, per un intervento complessivo di oltre 23 milioni di euro. Il Puc prevede la rivitalizzazione del centro cittadino attraverso azioni di incremento della residenzialità, di mantenimento e sviluppo dei servizi commerciali e terziari, la rifunzionalizzazione di alcuni spazi per attività turistico-ricettive. Il programma si caratterizza per la costituzione di una rete di soggetti, attività, economia, per una maggiore accessibilità e integrazione territoriale di Foligno nella “rete di città e centri storici” prevista dal disegno strategico territoriale della Regione Umbria. L’area individuata dal Puc “nuove centralità dalla tradizione alla cultura della contemporaneità” di Narni ricade prevalentemente nel centro storico con l’obiettivo di riqualificarlo e di rivitalizzarlo. Ciò attraverso il miglioramento delle condizioni di vivibilità e di fruizione da ottenersi agevolando l’accessibilità e la mobilità nel centro antico della città e valorizzando le attività commerciali, artigianali, turistico-ricettive, culturali e servizi innovativi. I finanziamenti complessivi ammontano a 37 milioni 705 mila euro. A Spoleto il Puc 2 denominato “Piazza delle eccellenze” ha l’obiettivo – si legge nella scheda di accompagnamento costruire un modello di sviluppo armonico e sostenibile che fa leva sul centro storico, attraverso interventi capaci di dare valore ai tesori di Spoleto alla sue potenzialità, alle sue vocazioni e creare opportunità di crescita culturale, economica e sociale, promuovendo la qualità dei servizi. L’ambito di intervento del Puc2, è articolato in una parte che comprende la Zona A del Centro storico, estesa per mq. 612. 122 che ne costituisce il cuore dell’area di intervento e una parte esterna al centro storico che ha una estensione di mq. 611. 706. Per quanto prevede finanziamento complessivo di quasi 19 milioni e mezzo di euro titolo del progetto. Il Programma urbano complesso “Le aree urbane del Colle di Todi, il centro storico e le espansioni recenti” si sviluppa lungo l’asse che struttura il centro antico e le sue espansioni recenti ed interessa soprattutto interventi di riqualificazione di spazi pubblici e aree verdi per un importo di interventi di oltre 23 milioni 600 mila euro. .  
   
   
CENTRI STORICI: A PERUGIA SU CONVEGNO SULLA RIVITALIZZAZIONE LEGGE REGIONALE UMBRIA PUNTA ALLA TUTELA E ALLA RIGENERAZIONE”  
 
Perugia, 14 dicembre 2009 – “Non solo patrimonio della memoria e storico, ma anche centri dinamici, di attrazione e di interesse economico”. La Regione Umbria con la legge “12/2008” dal titolo “Norme per i Centri Storici” ha cambiato rotta e, abbandonando la visione contemplativa del “cuore” della città, ha dato concretezza ad uno degli assi portanti della politica regionale restituendo ai 622 centri storici della regione quella ‘centralità’, quell’interesse e quella forza attrattiva, che si fondano sulla storia e sulla identità dell’Umbria. L’ 11 dicembre a Perugia, la Regione Umbria-direzione regionale Ambiente, Territorio e Infrastrutture, ha chiamato a raccolta rappresentanti delle istituzioni, esperti e ricercatori per fare il punto sull’attuazione della legge regionale a un anno dall’approvazione. Titolo del convegno:“Nuova centralità urbana e rivitalizzazione dei Centri storici”. Dopo i saluti del sindaco di Perugia, Wladimiro Boccali, sono intervenuti l’assessore regionale ai centri storici e riqualificazione urbana, Silvano Rometti, il direttore Ambiente Territorio e Infrastrutture della Regione Umbria, Luciano Tortoioli. “L’incontro di oggi – ha detto l’assessore Rometti – serve ad avviare una discussione per restituire centralità ai centri storici alla luce della legge regionale e attraverso l’attuazione di una politica organica, che, superando ogni sporadicità di azione, sarà il frutto di una forte concertazione fra i Comuni e i soggetti interessati, operanti all’interno dei centri storici che, come noto, rappresentano una priorità all’interno del Patto per lo Sviluppo. Quello di oggi – ha aggiunto l’assessore – è un momento di confronto importante su una legge innovativa sulla quale è ancora aperta la riflessione”. L’assessore ha puntualizzato: “La legge regionale non prevede solo la riqualificazione urbana e edilizia, ma punta ad una rigenerazione del tessuto dinamico dei centri storici anche attraverso un sistema premiante e incentivante per i privati, che intendano investire nei centri storici della regione, e questo sia dal punto di vista strutturale, edilizio, sia da quello di coloro (ed è questo uno degli aspetti qualificanti del provvedimento), che vogliano rilanciarne il tessuto delle attività commerciali, artigianali, culturali e turistiche. Mantenendo un approccio culturale ispirato alla necessità di una forte tutela del patrimonio storico, tale azione favorirà il riuso e il recupero degli edifici e spazi degradati, che potranno usufruire di idonee misure di premialità”. Rometti ha evidenziato che “il modello di realizzare poli attrattivi fuori dalle città è ormai da ripensare e tra gli obiettivi della legge c’è anche quello di trovare un equilibrio tra il cuore della città e il fuori. Per fare ciò – ha detto – è indispensabile un approccio organico che preveda di lavorare su più fronti attraverso un’impostazione contenuta all’interno di un ‘quadro strategico’ di valorizzazione, che i Comuni, insieme ai cittadini ed alle associazioni dei soggetti interessati, dovranno elaborare, per mettere in evidenza tutte le criticità esistenti e le azioni necessarie per una rivitalizzazione del tessuto urbano”. “Per attuare una politica organica sui centri storici – ha continuato Rometti – la Regione non si è limitata alla legge, ma sosterrà la sua azione con risorse importanti, attingendo a finanziamenti comunitari, a risorse statali e ad altri capitoli del bilancio regionale, come ad esempio quelli previsti dai recenti bandi ‘Puc’ (Programmi Urbani Complessi) che, per questo tipo d’interventi, mettono a disposizione dei Comuni una mole consistente di risorse” Sono intervenuti Alberto Clementi, docente all’Università di Chieti-pescara, il direttore regionale per i Beni culturali e paesaggistici dell’Umbria, Francesco Scoppola, di Roberto Camagni, del Politecnico di Milano, Stefano Stanghellini, dell’Università Iuav di Venezia, Gianluigi Nigro, consulente del Piano Paesaggistico Regionale dell’Umbria, Franco Marini, presidente “Inu” (Istituto nazionale di Urbanistica) Umbria, Manuela Ricci, dell’Università La Sapienza di Roma, Paolo Belardi, dell’Università di Perugia, Iginio Rossi, docente di Sociologia del Territorio al Politecnico di Milano, Ray Lorenzo, presidente della cooperativa Abcittà, Ivano Ruscelli, “Urban City Manager” del Comune di Parma, Pietro Valentino, dell’Università La Sapienza di Roma, i presidenti dell’Anci, Fernanda Cecchini, dell’Ordine degli Architetti di Perugia, Paolo Vinti, dell’Ordine degli Architetti di Terni Glauco Provani, dell’Ordine degli Ingegneri di Perugia Massimo Mariani, dell’Ordine degli Ingegneri di Terni Alberto Franceschini, dei “Borghi più belli d’Italia”, Fiorello Primi, della Confcommercio Luciano Ioni, dell’Ance Umbria Stefano Pallotta, dell’Unioncamere Umbria, Giorgio Mencaroni e della Confapi, Gabriele Chiocci. .  
   
   
PRONTO IL PIANO PER TRASFOMRARE L’EX OSPEDALE A MARE DEL LIDO IN COMPLESSO ALBERGHIERO, RESIDENZIALE E COMMERCIALE  
 
Venezia, 14 dicembre 2009 - La Conferenza dei Servizi per la riqualificazione del Lido di Venezia ha approvato stamani i progetti definitivi per le ristrutturazioni degli hotel Des Bains ed Excelsior, per la Staff House, per l’isola Forte di Malamocco, per i lungomare Marconi e D’annunzio e per l’arenile. Ha dato inoltre un parere favorevole sull’accettabilità del progetto vincitore della gara per la ristrutturazione dell’ex ospedale a mare presentato dalla Est Capital Sgr. “Si tratta – spiega l’assessore regionale agli Investimenti, Renato Chisso – di un progetto che porterà un’ulteriore possibilità di sviluppo per la spiaggia dell’elite del Lido di Venezia. La riqualificazione, che rientra appieno nell’accordo di sviluppo firmato nel 2006 al Cipe da Regione del Veneto, Comune di Venezia e Asl 12 veneziana, porterà investimenti per un totale di 700 milioni di euro, che ridisegneranno il volto dell’isola riportando alle linee originarie alcuni edifici storici e riqualificando aree in stato di pesante degrado come quella di Forte del Malamocco”. Nella gara per l’alienazione dell’ex ospedale a mare è giunta una offerte ritenuta valida dalla commissione giudicante. L’importo della vendita è di 81 milioni di euro. Il nuovo complesso ospiterà un hotel, un’area residenziale con unità immobiliari tra i 70 e i 300 metri quadri, un’area commerciale a servizio anche dei residenti, parcheggi interrati, e alcuni servizi come un beauty center, , un pub, un centro fitness, servizi per la balneazione… Il progetto avrà un costo di 312 milioni di euro. .  
   
   
APPROVATO IN VENETO UN BANDO PER IL RECUPERO DI EDIFICI DESTINATI AD ATTIVITA’ ARTIGIANALI  
 
Venezia, 14 dicembre 2009 - La Giunta regionale, su proposta dell’Assessore alle Politiche dell’Economia Vendemiano Sartor, ha approvato un bando per la presentazione delle domande di cofinanziamento per la realizzazione di interventi di recupero di immobili finalizzati ad ospitare attività artistiche e tradizionali. Il bando, per il quale la Giunta ha messo a disposizione risorse pubbliche per complessivi € 4. 179. 652, si rivolge quali destinatari finali alle Pmi e loro consorzi, alle cooperative e altre forme di aggregazione la cui attività ricada tra i settori dell’artigianato artistico e tradizionale legati alla cultura locale. “Si tratta – sottolinea l’Assessore Sartor – di un bando che rientra nell’ambito della Programmazione comunitaria Fesr 2007/2013, di cui la Giunta ha già impegnato oltre il 60% della disponibilità finanziaria con l’obiettivo di dare una spinta all’economia della regione. Questo in particolare va anche nella direzione di uno sviluppo compatibile e di un miglioramento del territorio, infatti – precisa – oltre a creare lavoro per le imprese edili, si procede nel recupero di edifici di pregio. Ma c’è anche un altro aspetto importante, che è quello del creare degli incubatori dove troveranno collocazione attività artigianali e tradizionali, contribuendo quindi al rilancio di questo particolare comparto, che in Veneto ha un valore economico rilevante”. .  
   
   
ALCOA: ACCORDO TRA GOVERNO E AZIENDA SULLE CONDIZIONI DI COMPETITIVITÀ PER LA PRODUZIONE DELL’ALLUMINIO IN ITALIA  
 
Roma, 14 dicembre 2009 – Accordo raggiunto tra il Governo e l’Alcoa sulle condizioni di competitività per la produzione dell’alluminio in Italia. Al termine di una lunga trattativa, che è stata seguita dal ministro Claudio Scajola e dal sottosegretario Stefano Saglia, nel verbale siglato il 10 dicembre con il Governo, l’Alcoa riconosce che sono stati attuati con ”eccezionale impegno” strumenti straordinari per la soluzione dell’approvvigionamento di energia a condizioni competitive per le produzioni energivore. Strumenti che esplicheranno il loro effetto dall’inizio di gennaio e il cui impatto verrà verificato dall’Azienda prima del prossimo incontro, già fissato per il 7 gennaio 2010. Fino ad allora – come è stato chiarito nel corso della riunione finale con le forze sindacali – l’azienda si è impegnata a non fare ricorso ad atti unilaterali di sospensione del lavoro. La valutazione delle misure predisposte dal Governo sono giudicate molto positivamente anche dalle organizzazioni sindacali, perché in grado di garantire la continuità produttiva degli stabilimenti. La verifica che intercorrerà da oggi al 7 di gennaio dovrà consentire anche la predisposizione da parte dell’azienda di un nuovo piano industriale – come richiesto dai sindacati – che, alla luce dell’efficacia delle nuove misure, possa dare prospettive stabili agli impianti di Alcoa. Alla luce del riconoscimento dato da entrambe le parti per l’impegno efficace e tempestivo del Governo, il Ministro Scajola ha dichiarato che “dopo soli 15 giorni dalla pronuncia della Commissione Europea sfavorevole ad Alcoa, grazie alla nuova Legge Sviluppo abbiamo approntato una serie di azioni di mercato in grado di assicurare condizioni di competitività per le imprese energivore. Mi aspetto che la loro applicazione dia ad Alcoa quelle garanzie che assicurino le prospettive occupazionali e di produttività”. - .  
   
   
SONO 131 LE FONDAZIONI D’IMPRESA PRESENTI IN ITALIA, E GESTISCONO RISORSE ANNUALI PARI A 150 MILIONI DI EURO.  
 
Milano, 14 dicembre 2009 – Nel corso dell’evento “Capitale Filantropico. Come crescono le fondazioni d’impresa in Italia (e come farle crescere)” svoltosi il 10 dicembre in Assolombarda, Fondazione Sodalitas, Confindustria e Fondazione Giovanni Agnelli hanno presentato i risultati completi del Rapporto di ricerca Le Corporate Foundations in Italia. La ricerca - realizzata da Fondazione Sodalitas con Altis (Alta Scuola Impresa e Società dell’Università Cattolica) – è stata progettata negli obiettivi e nella struttura grazie al contributo di imprese aderenti alla Fondazione Sodalitas (Abb e Bracco), di fondazioni d’impresa espressione di imprese che ne fanno parte (Fondazione Atm, Fondazione Coca Cola Hbc Italia, Fondazione Italcementi, Fondazione Vodafone, Fondazione Unidea), nonché di Fondazione Eni Enrico Mattei e Fondazione Umana Mente. Sono 131 le Fondazioni d’impresa in Italia, e rappresentano il 2. 8% del totale delle fondazioni italiane. Nate prevalentemente nell’ultimo decennio, il 70% di loro ha sede nel Nord Italia (quasi il 50% nella sola Lombardia). Le imprese che scelgono di dare vita a una propria Fondazione d’Impresa operano prevalentemente nel settore industriale (41. 4%), seguito da quello bancario-finanziario (35. 7%) e dalle utilities/servizi (18. 8%). Quali le ragioni alla base della scelta di costituire una Fondazione d’impresa? Prevalentemente il considerare l’impegno a favore della comunità come naturale espressione della cultura aziendale (indicato come rilevante o molto rilevante dal 78. 6% del campione), seguito dalla forte motivazione dell’imprenditore o capo azienda (58. 6%), dall’opportunità di migliorare la reputazione dell’azienda e le relazioni con la comunità (48. 6%) e dall’esigenza di conferire continuità e professionalità a iniziative filantropiche e di Csr (37. 1%). La scelta di dar vita a una fondazione a cui affidare gli interventi filantropici non riguarda soltanto le grandi imprese, ma, soprattutto negli ultimi anni, si è diffusa anche tra le aziende di piccole e medie dimensioni: “E’ importante notare – afferma Ruggero Bodo, Consigliere d’Indirizzo di Fondazione Sodalitas – che oltre un terzo delle fondazioni corporate italiane ha budget inferiori a 500mila Euro. Questo significa che c’è ampio spazio per sinergie e collaborazioni su progetti congiunti”. I budget annuali gestiti dalle 131 Fondazioni d’Impresa italiane sono complessivamente pari a 150 milioni di Euro. 1/5 del campione dispone di risorse comprese tra 500mila e 1 milione di Euro, il 17. 9% si colloca tra 1 e 2 milioni di Euro, il 10. 4% tra i 2 e i 5 milioni. Solo il 6. 0% delle fondazioni d’impresa gestisce oltre 5 milioni di Euro, mentre il 3. 0% dispone di risorse annuali superiori ai 10 milioni di Euro. Nel 70% dei casi l’impresa fondatrice dota la fondazione delle risorse per operare con un’erogazione annuale definita dal Consiglio di Amministrazione. Confrontando i dati 2008 e 2009 emerge che la crisi dei mercati non ha avuto un grosso impatto sui budget delle fondazioni d’impresa, rimasti stabili nel 78% dei casi e addirittura cresciuti nel 14%. Segno che costituire una fondazione è per l’impresa una scelta strategica di intervento nel sociale. Come le Fondazioni d’impresa utilizzano le risorse a loro disposizione? Emerge chiaramente dalla ricerca una forte propensione delle Fondazioni d’impresa a perseguire attività molteplici, sviluppando un approccio operativo misto, sia operating (gestione diretta di progetti) sia grantmaking (sostegno economico a progetti sviluppati da altre organizzazioni). Una carenza di focalizzazione che potrebbe indurre a riflettere sulle conseguenze in termini di efficienza ed efficacia nell’uso delle risorse. Se ci si limita a considerare il solo profilo prevalente, ossia l’attività che la fondazione ritiene rappresentare la sua missione più rilevante, risulta che il 60% è impegnato principalmente sul fronte operativo (con netta prevalenza alla “promozione di ricerche, studi, borse di studio, conferenze in campo economico, sociale, scientifico, ambientale, culturale”) mentre il 40% svolge prevalentemente un’attività grantmaking. Guardando al profilo organizzativo, la governance monistica (il solo Consiglio di Amministrazione con a volte un Comitato Esecutivo al suo interno) prevale in modo netto, essendo il sistema dualistico un’eccezione (5. 7% dei casi). Nel 39% dei casi la Fondazione si avvale di un Comitato scientifico. Gli staff sono decisamente snelli: un quinto delle Fondazioni d’impresa non ha collaboratori, un terzo ne ha 1 o 2, un altro terzo ha uno staff che va da 3 a 5 persone, solo il 12% delle fondazioni d’impresa ha 6 o più collaboratori. I ruoli presenti con maggiore frequenza sono il Segretario/direttore (81. 4%), il Program officer/Project manager (41. 4%), l’Addetto ufficio studi (40%) e l’Addetto alla comunicazione (31. 4%). Se gli organici sono di norma contenuti, la Fondazione d’Impresa può d’altra parte contare su diversi supporti offerti dall’impresa fondatrice: disponibilità di tempo del personale (nel 65. 7% dei casi), disponibilità di uffici (54. 2%), servizi specialistici offerti dalle funzioni dell’impresa (40%). Il punto di riferimento della fondazione nell’azienda fondatrice è di norma il Presidente o Consiglio di Amministrazione, a confermare ulteriormente la centralità della Fondazione d’impresa nella strategia aziendale di Csr. I dati raccolti dalla ricerca Le Corporate Foundations in Italia confermano che la Fondazione d’impresa si è affermata come modello organizzativo scelto dall’impresa per attuare efficacemente la propria strategia di Csr, migliorando l’impatto delle iniziative filantropiche di intervento nella comunità. “Il ritmo di crescita delle Fondazioni d’impresa in questi anni e l’interesse che la formula suscita anche in piccole realtà imprenditoriali – afferma Andrea Gavosto, direttore della Fondazione Agnelli - suggeriscono di dare vita a momenti non episodici di monitoraggio e d’interazione cooperativa, ma anche a un vero e proprio ‘servizio’ per facilitare la nascita di nuove esperienze”. Un impegno condiviso anche dal sistema confindustriale, come testimoniato dagli interventi di Antonio Calabrò, Consigliere Incaricato Assolombarda con delega Responsabilità Sociale d’Impresa e Cultura, Pietro Guindani, Coordinatore Gruppo di Lavoro Csr-commissione Cultura di Confindustria e Presidente Vodafone Italia, Alessandro Laterza, Presidente Commissione Cultura di Confindustria. .  
   
   
PMI: QUELLE ITALIANE TRA LE PIÙ INNOVATRICI AL MONDO  
 
Roma,14 dicembre 2009 – L’italia è considerata uno dei principali attori innovativi al mondo, con le circa 11 mila domande di brevetto presentate ogni anno all’Ufficio Italiano Brevetti e Marchi. Lo ha affermato Giuseppe Tripoli, Capo del Dipartimento Imprese e Internazionalizzazione del Ministero dello Sviluppo Economico, intervenendo al Cnel alla “Conferenza internazionale sulla proprietà intellettuale e la competitività delle micro, piccole e medie imprese”. “Al di là del semplice dato numerico”, ha detto Tripoli, “ciò che maggiormente interessa è che circa il 90% delle domande di brevetto sono presentate da inventori italiani a significare che il livello di innovazione, in termini relativi, in Italia è superiore a quello degli Usa, dove le domande di brevetto presentate da inventori autoctoni sono circa il 50% o di Paesi emergenti come l’India, dove la percentuale scende addirittura al 20%”. Tripoli ha inoltre sottolineato che “le imprese italiane, per la loro dimensione (il 99,8% ha meno di nove addetti), perseguono una tipologia di innovazione soprattutto di tipo incrementale e non formalizzata, che comunque consente di esportare ed essere competitive al 93% delle imprese che hanno meno di 50 addetti (sulle circa 190 mila complessive). Esse rappresentano circa il 30% del valore delle esportazioni italiane”. - .  
   
   
DA OGGI VIA A INCONTRI PER ILLUSTRARE BANDO AIUTI IMPRESE SICILIANE  
 
Palermo, 14 dicembre 2009 – Via ad una serie di incontri informativi presso le Camere di Commercio siciliane per illustrare il bando predisposto dall’assessorato all’Industria per l’accesso alle agevolazioni relative all’articolo 2 della legge regionale 23/2008, a valere sull’asse 5 del P. O. Fesr 2007/2013. A disposizione 53 milioni di euro aiuti per promuovere, in particolare, la nascita e lo sviluppo di nuove imprese e per sostenere l’imprenditoria giovanile e femminile. In attesa che il bando venga pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale della Regione Siciliana, Sviluppo Italia, designato come gestore concessionario, ha organizzato una serie di incontri informativi per spiegare e rispondere alle domande delle imprese. Il primo di questi incontri è in programma lunedì 14 dicembre alle 10, presso la Camera di Commercio di Catania. Previsti gli interventi del presidente della Regione, Raffaele Lombardo, dell’assessore all’Industria, Marco Venturi e del presidente della Camera di Commercio di Catania, Pietro Agen. Sviluppo Italia Sicilia, coordinerà le richieste per le agevolazioni. La domanda per accedere a queste misure dovrà essere compilata “on line”, attraverso il portale http://agevolazionimprese. Regione. Sicilia. It con il sistema Sigfi . I progetti devono prevedere un programma di investimenti che comporti spese non inferiori a 50. 000 euro ed il valore massimo dell’agevolazione concedibile è 1. 500. 000 euro. Le imprese ammissibili, micro, piccole o medie devono appartenere ad una delle seguenti categorie: imprese nuove, imprese costituite da non oltre 5 anni e non operanti negli ultimi 3; Imprese giovanili: imprese individuali, società di persone, società di capitali e società cooperative il cui titolare o la cui maggioranza, sia numerica che di quote di capitale, sia formata da giovani che non abbiano ancora compiuto 36 anni ed in cui l’organo amministrativo presenti la stessa maggioranza; Imprese femminili: imprese individuali, società di persone, società di capitali e società cooperative il cui titolare o la cui maggioranza, sia numerica che di quote di capitale, sia formata da donne ed in cui l’organo amministrativo presenti la stessa maggioranza. Ecco il calendario completo degli appuntamenti informativi: Lunedì 14 dicembre: ore 10, Camera di Commercio di Catania (via Cappuccini 2); ore 16: Camera di Commercio di Messina (piazza Cavallotti 3); Martedì 15 dicembre: ore 10, Camera di Commercio di Palermo (via Emerico Amari 11); ore 16, Camera di Commercio di Trapani (corso Italia, 26); Mercoledì 16 dicembre: ore 10, Camera di Commercio di Caltanissetta (Corso Vittorio Emanuele 44); ore 16 Camera di Commercio di Agrigento (Piazza Gallo 317); Giovedì 17 dicembre: ore 10, Siracusa, Jolly Hotel Aretusa (Corso Gelone, 45); ore 16 Camera di Commercio di Ragusa (Piazza Libertà); Venerdì 18 dicembre: ore 10, . 00 Camera di Commercio di Enna (Piazza Garibaldi 1). .  
   
   
TASK FORCE ITALO RUSSA DISTRETTI E PMI: CINQUE NUOVI ACCORDI DI RICERCA E COLLABORAZIONE  
 
 Venezia, 11 dicembre 2009 Cinque accordi per ricerche e cooperazione tra imprese italiane e russe. E’ questo l’importante risultato della Xv task force italo-russa sui Distretti e le Pmi che si è chiusa l’ 11 dicembre a Mestre. Gli accordi firmati coinvolgono anche alcune imprese venete: in particolare Venetonanotech nel settore delle nanotecnologie, Bozzola spa di Verona per l’alimentare e altre imprese nel settore del legno arredo. La task force organizzata e gestita dalla Regione del Veneto si segnala come l’edizione che ha prodotto il maggior numero di accordi, dando a questo strumento di collaborazione internazionale una concretezza che mai aveva avuto fino ad ora. “Questo incontro - ha spiegato il presidente della Giunta regionale del Veneto Giancarlo Galan – consolida le basi per concretizzare idee ed esperienze tra le imprese russe e quelle italiane, e tra i nostri sistemi distrettuali e i nuovi sistemi distrettuali russi” “La firma - ha sottolineato l’assessore veneto all’Economia Vendemiano Sartor - del nuovo programma di lavoro triennale per il 2010 – 2012 darà continuità al lavoro avviato in questi giorni da oltre 250 imprese. La task force continuerà quindi a lavorare anche nei prossimi mesi, sviluppando i contatti avviati in questi due giorni”. Il nuovo accordo triennale è stato firmato dai presidenti della Xv Task Force Pietro Celi per l’Italia e Alexandr Borisov per la Russia. “Il Veneto – ha aggiunto Giancarlo Galan – grazie alle peculiari caratteristiche del proprio sistema produttivo e del proprio quadro giuridico, può proporsi quale Regione-pilota per la sperimentazione delle novità introdotte quest’anno a livello nazionale: la disciplina dell’Aggregazione di filiera di imprese omogenee tipicamente veneta ha infatti anticipato i contenuti del nuovo soggetto giuridico del Contratto di rete. Queste realtà sono accumunate da un’importante caratteristica di base: l’essere strumenti mediante i quali le imprese, mantenendo la propria indipendenza, possono realizzare progetti condivisi, diretti ad accrescere la capacità innovativa e la competitività. Sono cioè imprese che consentono a piccole imprese di sviluppare la dimensione dell’innovazione tecnologica di processo e di prodotto. Queste imprese anziché rivolgersi al mercato per l’acquisto di tecnologie innovative, possono oggi, mettendo risorse in comune, realizzare progetti propri, traendone corrispondenti vantaggi competitivi”. .  
   
   
BIC LAZIO E L’ACCADEMIA DI BELLE ARTI DI ROMA LANCIANO IL PRIMO SERVIZIO PER LA DIFFUSIONE DELLA CULTURA IMPRENDITORIALE NEL SETTORE ARTISTICO  
 
Roma, 14 dicembre 2009 - Bic Lazio e l’Accademia di Belle Arti di Roma hanno firmato un Protocollo d’intesa per favorire la diffusione della cultura imprenditoriale nel settore artistico e promuovere l’impiego delle professionalità creative nel mercato del lavoro. Grazie a quest’accordo, Bic Lazio (Business Innovation Center) in collaborazione con l’Ufficio Placement dell’Accademia di Belle Arti di Roma, intende realizzare il primo servizio di assistenza per offrire agli artisti ed ai creativi nuovi strumenti e opportunità per avviare e gestire la propria idea imprenditoriale. Sulla base di un piano di lavoro annuale, saranno organizzati corsi di formazione e seminari per orientare le professionalità artistiche alla creazione e allo sviluppo d’impresa. Bic Lazio metterà inoltre a disposizione dell’Ufficio Placement dell’Accademia di Belle Arti materiale informativo aggiornato sugli strumenti finanziari e sulle iniziative di Bic Lazio. Questo Protocollo rappresenta per Bic Lazio una opportunità, per accompagnare lo sviluppo di nuove imprese in quei settori nei quali è più facile incontrare talenti inespressi. “Dopo il successo riscosso lo scorso anno con il programma Imprendilarte realizzato da Bic Lazio in collaborazione con il Modigliani Institut – sottolinea il Presidente di Bic Lazio, Enrico D’agostino - che ha permesso a 12 giovani pittori e scultori laziali di approfondire tematiche riguardanti il mercato dell’arte in un’ottica imprenditoriale, siamo felici di avviare con l’Accademia di Belle Arti un nuovo percorso di accompagnamento per la valorizzazione di giovani artisti”. L’accademia di Belle Arti legge la futura cooperazione tra il proprio Ufficio Placement e il Bic Lazio come un importantissimo tassello per la costruzione di una rete integrata di servizi per l’impiego capace di migliorare concretamente l’occupabilità dei profili artistico-creativi. “All’interno delle politiche del lavoro – sostiene il Presidente dell’Accademia di Belle Arti, Cesare Romiti - incrementare il tasso occupazionale delle professionalità artistiche anche attraverso la prospettiva della creazione d´impresa e del lavoro autonomo che, oltre a rientrare pienamente nella Strategia di Lisbona per l´occupazione, rappresenta un elemento fondamentale per potenziare le performance economiche e sociali del nostro sistema produttivo. ” .  
   
   
FORLÌ-CESENA - INCONTRO POSITIVO TRA PMI ROMAGNOLE E MERCATO  
 
Forlì-cesena, 14 dicembre 2009 - Giovedì 10 dicembre 2009 si è svolto alla Camera di Commercio di Forlì-cesena il workshop dal titolo “Delaware e Italia, un approccio diverso per un ingresso privilegiato nei mercati Usa”, organizzato dall’Ente camerale in collaborazione con la sua azienda Speciale Cise e con l’Associazione Italia 2050, e in cui sono state coinvolte anche gli enti camerali di Ravenna, Rimini e Pesaro. Era presente il sen. Harris Mcdowell, membro del Senato del Delaware e titolare di altre cariche importanti in organismi che si occupano di ambiente; la sua attività infatti è rivolta in particolar modo alla promozione dell’energia sostenibile, includendo energie rinnovabili, conservazione dell’energia ed efficienza energetica. L’iniziativa, che si è sviluppata in due momenti, ha visto nella mattinata gli interventi, oltre che del sen. Mcdowell, di Tiziano Alessandrini, presidente dell’ente camerale, di Marco Tramontina, vicepresidente dell’Associazione Italia 2050, di Alberto Giannetti, rappresentante dello Stato del Delaware in Italia, e di Paolo Russo, dirigente Imda Usa. Nel corso dell’incontro, dopo l’illustrazione delle caratteristiche economiche dello stato americano, sono stati presentati i progetti che mirano a creare opportunità concrete per le piccole e medie imprese della nostra provincia, soprattutto nel campo dell’agroalimentare. Nel pomeriggio invece obiettivi puntati su ambiente, energia rinnovabile, risparmio energetico. Aziende del settore ed esperti – presenti, fra gli altri, Enzo Talamonti, dell’Agenzia per l’Energia e lo Sviluppo Sostenibile, Alberto Bellini, Assessore Ambiente del Comune di Forlì, e Lia Montalti, assessore all´Ambiente del Comune di Cesena - si sono incontrati per uno scambio di esperienze sui temi ambientali e per una verifica sulle possibilità di cooperazione con il mercato americano. .  
   
   
PUGLIA: STOP ALLE LICENZE IPERMERCATI  
 
Bari, 14 dicembre 2009 - Nuovo stop alla grande distribuzione. La Regione Puglia ha deciso di prorogare la sospensione delle licenze agli ipermercati. Saranno gli Stati Generali del Commercio ad indicare le linee guida delle prossime politiche regionali in materia. È stato stabilito questo pomeriggio nel corso dell’incontro che ha riunito attorno ad un tavolo di vivace confronto la Vice Presidente della Regione Puglia e Assessore allo Sviluppo economico Loredana Capone, le associazioni di categoria e i sindacati. Conclusa l’ultima programmazione regionale, infatti, l’Assessorato allo Sviluppo economico sta attivando le procedure di consultazione per l’approvazione dei nuovi obiettivi di presenza e di sviluppo della grande distribuzione, con una strategia più ambiziosa. “Vogliamo migliorare l’intera gestione del commercio” ha spiegato la Vice Presidente. “Oggi questo settore vive senza l’attenzione che meriterebbe. Un passaggio come quello che progettiamo include la regolamentazione delle aree mercatali, l’infrastrutturazione, l’incentivazione dei piani commerciali, lo sviluppo dei distretti urbani del commercio e la riqualificazione dei centri storici e dei luoghi tradizionali della piccola distribuzione. Nella nostra strategia sono incluse le programmazioni dei comuni, senza dimenticare la tutela dei consumatori e dei lavoratori del settore”. “Una liberalizzazione senza tener conto di tutti questi aspetti – ha sottolineato Loredana Capone – sarebbe distruttiva tanto per il commercio quanto per il territorio. Basti guardare alle grandi strutture che hanno abbandonato la Puglia, ai nulla osta commerciali rimasti inutilizzati, a quanti hanno deciso di chiudere perché probabilmente troppo avventatamente avevano aperto”. Le azioni programmate – è emerso a più riprese durante l’incontro – sono coerenti con la direttiva europea sui servizi (la cosiddetta Bolkestein) che prevede la liberalizzazione delle attività e la programmazione delle stesse sui criteri qualitativi dei quali gli Stati Generali del Commercio si stanno occupando concretamente da alcuni mesi. “La Regione – ha concluso la Vice Presidente – intende portare a compimento questo processo già avviato dagli Stati Generali entro la fine della legislatura e con il più ampio coinvolgimento del parternariato. Sul tema intendiamo promuovere anche un confronto consiliare”. .  
   
   
LE PMI DELLA FEDERLAZIO DISCUTONO IL NUOVO FONDO ROTATIVO DELLA REGIONE  
 
Roma, 14 dicembre 2009 - Presso la sede della Federlazio si è svolto un incontro, con le piccole e medie imprese dell’Associazione, per discutere i contenuti del nuovo “Fondo Rotativo per le imprese” recentemente istituito dalla Regione Lazio. All’incontro hanno partecipato, tra gli altri, il Direttore Generale di Sviluppo Lazio Gianluca Lo Presti e il Vicedirettore Generale della Federlazio Luciano Mocci. Il Fondo, gestito da Sviluppo Lazio, è nato per consentire alle imprese di sostenere nuovi progetti di investimento per un volume complessivo di 240 milioni di euro. L´agevolazione verrà concessa sotto forma di finanziamento a tasso agevolato della durata di 5 anni che copre il 100% dell´investimento e una garanzia pubblica prestata da Bil (Banca Impresa Lazio). Nel corso dell’incontro la Federlazio ha ribadito che continuerà la sua opera di informazione sul territorio attraverso Federlazio Spi srl (la società di servizi della Federlazio) che offrirà alle imprese l’opportunità di essere assistite in tutte le procedure per accedere al bando. “L’istituzione di questo Fondo per le imprese è una testimonianza dell’ottimo lavoro concertativo portato avanti da Regione, sistema bancario e rappresentanza delle imprese – ha dichiarato il Vicedirettore Generale della Federlazio Luciano Mocci -. Accogliamo quindi con soddisfazione questo nuovo strumento messo a disposizione dall’Assessore Fichera, grazie al quale le imprese potranno ora fronteggiare meglio la difficile congiuntura economica che le ha investite”. .  
   
   
APPROVATO ACCORDO LAVORATORI SIAP (GRUPPO CARRARO) DI MANIAGO  
 
Trieste, 14 dicembre 2009 - E´ stato approvato il 10 dicembre l´accordo sindacale che interessa i lavoratori dello stabilimento di Maniago della Siap, società del gruppo Carraro. All´assemblea dei lavoratori era presente anche il vicepresidente della Regione Luca Ciriani: "si tratta di un buon accordo raggiunto, dopo tre mesi di trattativa serrata, grazie all´impegno unitario delle istituzioni, a partire dal Comune e dalla Regione, e delle organizzazioni sindacali. Il fatto che, al momento del voto, ci siano stati solo due astenuti fra i lavoratori è la prova che si è lavorato nella giusta direzione", ha osservato lo stesso Ciriani. "Non ci saranno licenziamenti per i prossimi 12 mesi e, successivamente, sarà possibile fare ricorso a 2 ulteriori anni di cassa integrazione se necessari". "Gli sforzi della Regione - ha aggiunto l´assessore alle Attività produttive - continueranno attraverso Friulia che sta studiando in queste settimane la possibilità di entrare nella società che gestisce i due stabilimenti di Maniago e Gorizia. Questo permetterebbe non solo di rendere più forte l´azienda, ma di radicarla maggiormente sul nostro territorio". .  
   
   
ACCIAIERIE DI BORGO: LA PROVINCIA AFFIDA NUOVI CONTROLLI ALL´APPA LA DECISIONE AL FINE DI ACCERTARE LA PRESENZA DI PERICOLI PER LA SALUTE DEI CITTADINI  
 
Trento, 14 dicembre 2009 - La Provincia autonoma - con il suo presidente Lorenzo Dellai - ha annunciato il 10 dicembre di avere deciso, nel corso della riunione settimanale della Giunta, di affidare all´Appa l´effettuazione di una nuova campagna di rilievi per accertare l´esistenza di eventuali pericoli per la salute della popolazione derivanti dalle attività delle acciaierie di Borgo Valsugana, al centro dell´indagine della Procura di Trento per la vicenda delle emissioni inquinanti. "Seguiamo questa vicenda con estrema attenzione - ha detto Dellai - e abbiamo deciso di dare immediatamente incarico alle nostre strutture tecniche, all´Appa in particolare, di procedere ad una ulteriore campagna di indagini per accertare se esistono o meno le condizioni per intraprendere azioni coattive al fine di tutelare la salute pubblica. E´ evidente che il primo bene che dobbiamo tutelare è questo, quindi abbiamo la necessità di acquisire ulteriori elementi tecnici nel più breve tempo possibile per avere un quadro della situazione chiaro ed esaustivo. Possiamo dire che le nostre strutture tecniche hanno agito fino ad oggi con assoluta correttezza, facendo tutto ciò che era in loro potere; tuttavia di fronte alle notizie che emergono in questi giorni e soprattutto al comprensibile allarme diffuso fra i cittadini, la Giunta deve mettere in campo uno sforzo ulteriore. Faremo quindi nel più breve tempo possibile tutti i rilievi necessari, soprattutto in merito alla presenza di diossine, e se necessario assumeremo un provvedimento di chiusura della fabbrica, se ciò si rivelerà necessario al fine di tutelare la salute della popolazione. Ovviamente, però, un´azione del genere non può essere assunta senza prima disporre degli ulteriori elementi conoscitivi. " Il vicepresidente e assessore all´ambiente Alberto Pacher ha spiegato inoltre che queste misure sono state presentate stamani al sindaco di Borgo Valsugana; con le autorità comunali verranno fissati incontri periodici per confrontarsi sugli aggiornamenti che via via emergeranno. Pacher ha detto inoltre che la Provincia ha chiesto all´Azienda sanitaria di produrre i dati epidemiologici sulle eventuali patologie generate da questa situazione. "Al momento dati del genere non esistono, ma di fronte agli scenari che stanno emergendo dall´inchiesta è opportuno approfondire ulteriormente le conoscenze in materia con un nuovo ciclo di indagini. L´azienda sanitaria inoltre sta già svolgendo dei rilevamenti sull´eventuale presenza di inquinanti nel latte, in base ai provvedimenti assunti a seguito della vicenda della discarica di Monte Zaccon, nonché sulla presenza di diossina nel ciclo alimentare". Finora non è emersa la presenza di metalli pesanti nel latte, ha precisato Pacher, che ha aggiunto come comunque non si parta da zero, perché già nel 2007 era stata fatta, dall´Università, una campagna di misurazioni sulle diossine, sia in valle dell´Adige sia nelle convalli, compresa la Valsugana. All´epoca, le rilevazioni sui terreni prospicienti alle acciaierie Valsugana non avevano prodotti dati difformi rispetto, ad esempio, a quelli della valle dell´Adige. Riguardo all´iter seguito dall´amministrazione, Dellai ha spiegato che fin dal 2007 la Provincia aveva assunto i provvedimenti di sua competenza per fissare i limiti massimi relativi alle emissioni di diossina: "Queste decisioni quindi erano state assunte prima che si delineasse la nuova situazione dovuta all´azione della Procura, ma ovviamente ciò non ci ha messo al riparo da eventuali comportamenti illeciti, manomissioni di dati e così via. Quello che abbiamo capito è che fin d´oggi dovremo, questo sì, potenziare i controlli, posto che abbiamo verificato che, se ciò di cui si ha notizia è vero, il mondo è cambiato, sono cambiati gli interlocutori e i comportamenti, e quindi dobbiamo attrezzarci ulteriormente per tutelare la salute dei cittadini e il nostro ambiente. " .  
   
   
MILANO, SALDI INVERNALI AL VIA DA SABATO 2 GENNAIO 2010  
 
Milano, 14 dicembre 2009 - In Lombardia i saldi invernali avranno inizio il primo sabato di gennaio e proseguiranno per i 60 giorni successivi; il periodo in cui sarà possibile usufruire di questa opportunità sarà compreso, quindi, tra il 2 gennaio e il 3 marzo 2010. "Questa modalità di vendita - osserva l´assessore al Commercio, Fiere e Mercati, Franco Nicoli Cristiani - rappresenta una occasione importante per i commercianti di concludere con soddisfazione il periodo di vendite di fine stagione ma soprattutto rappresenta una opportunità per i consumatori lombardi per acquistare prodotti di qualità a prezzi scontati". I saldi hanno dimostrato in questi anni di incidere favorevolmente sulla presenza dei turisti stranieri, tanto che l´appuntamento è diventato, a Milano e in Lombardia, un´occasione importante anche per gli operatori turistici. La vendita a prezzi scontati riguarderà prodotti non alimentari di carattere stagionale o articoli, in genere di moda, che, se non venduti entro un certo periodo, sono maggiormente soggetti a deprezzamento. "Per garantire il corretto svolgimento delle modalità di vendita e per tutelare il consumatore - ha aggiunto Nicoli Cristiani - Regione Lombardia ha fissato alcune norme fondamentali, demandando ai Comuni il compito di vigilare sul rispetto delle regole. L´applicazione di queste regole è garanzia di trasparenza e di rapporto corretto tra clienti e commercianti". "L´auspicio - ha concluso l´assessore - è che anche nel 2010 i saldi invernali facciano segnare un buon risultato per le vendite, contribuendo al rilancio della domanda di beni e prodotti in controtendenza rispetto al rallentamento dei consumi, che la crisi finanziaria mondiale ha prodotto anche sul nostro territorio". Le Regole Principali - I commercianti hanno l´obbligo di esporre accanto al prodotto il prezzo iniziale e la percentuale dello sconto o del ribasso (è invece facoltativa l´indicazione del prezzo di vendita conseguente allo sconto o ribasso). L´operatore commerciale ha l´obbligo di fornire informazioni veritiere in merito agli sconti praticati sia nelle comunicazioni pubblicitarie (che anche graficamente non devono essere presentate in modo ingannevole per il consumatore) sia nelle indicazioni dei prezzi nei locali di vendita; non può, inoltre, indicare prezzi ulteriori e diversi e deve essere in grado di dimostrare la veridicità delle informazioni relative al prodotto agli organi di controllo. I prodotti in saldo devono essere separati da quelli eventualmente posti in vendita a prezzo normale (se ciò non è possibile, cartelli o altri mezzi devono fornire al consumatore informazioni inequivocabili e non ingannevoli). Se il prodotto risulta difettoso, il consumatore può richiedere la sostituzione dell´articolo stesso o il rimborso del prezzo pagato dietro presentazione dello scontrino, che occorre, quindi, conservare. .