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Notiziario Marketpress di Lunedì 11 Gennaio 2010
ENERGIA: +13% PRODUZIONE DI ELETTRICITÀ DA FONTI RINNOVABILI NEL 2009 SCAJOLA: “IL NOSTRO OBIETTIVO È DI PRODURRE UN QUARTO DELL’ELETTRICITÀ CON LE FONTI RINNOVABILI”  
 
 Roma, 11 gennaio 2010 – Sempre più ecologica l’energia elettrica del nostro Paese, arrivata a coprire ormai un quinto del fabbisogno nazionale. Anche nel 2009, infatti, in Italia è aumentata la produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili. Le prime stime di fine anno, elaborate del Dipartimento Energia del Ministero dello Sviluppo Economico intersecando i risultati dell’attività di dispacciamento di Terna e quella di qualifica degli impianti per l’incentivazione fatta dal Gse-gestore Servizi Energetici, hanno messo in evidenza una maggior produzione di elettricità da fonti rinnovabili, con un incremento del 13% rispetto al 2008. Si è così passati da 58,16 Twh registrati a fine 2008 a circa 66 Twh stimati a fine 2009. “Il nostro obiettivo è di produrre un quarto dell’elettricità con le fonti rinnovabili”, ha affermato il ministro Claudio Scajola, e “per arrivarci ancora per alcuni anni sarà necessario prevedere forme di sostegno al settore per compensare i maggiori costi di queste fonti e attrarre nuovi specifici investimenti. Ma è anche necessario”, ha aggiunto il ministro, “raggiungere una maggior efficienza con investimenti in ricerca e tecnologia“. L’accelerazione maggiore tra le fonti rinnovabili si registra nella produzione di energia solare da impianti fotovoltaici, che da un anno all’altro è passata da 193 Gwh a circa 1. 000 Gwh del 2009, con un incremento di oltre il 400%. Rilevante pure il dato di produzione del settore eolico, che è passato da 4. 861 Gwh del 2008 a circa 6. 600 Gwh dell’anno scorso, con un aumento del 35%. Altrettanto indicativo il dato relativo alla produzione degli impianti alimentati da biomasse: dai 5. 966 Gwh del 2008 si è arrivati ad una stima di circa 6. 500 Gwh del 2009, con un incremento del 10%. Contribuisce, infine, in maniera significativa e continuativa l’apporto degli impianti idroelettrici che, grazie alle opere di rifacimento delle infrastrutture esistenti e alla ottima idraulicità registrata lo scorso anno, hanno registrato un aumento della produzione del 13%, da 41. 623 Gwh a circa 47. 000 Gwh. Grazie a tali incrementi, la produzione da fonti rinnovabili ha pertanto coperto nel 2009 circa il 20% del consumo interno lordo di energia elettrica del nostro Paese, rispetto al 16,5% del 2008, dato che sconta la flessione dei consumi registrata nel corso dell’anno. “Si tratta di risultati molto significativi”, ha concluso il ministro Claudio Scajola, “che confermano l’efficacia del sistema di incentivi pubblici creato nel nostro Paese per tutte le fonti rinnovabili, reso ancora più conveniente per i piccoli impianti dal decreto varato dal Governo a dicembre 2008. Tali risultati andranno confermati nel corso dei prossimi anni attraverso altri interventi per rendere più stabile ed efficiente il quadro complessivo di sostegno e per semplificare i processi di autorizzazione e connessione alle reti elettriche degli impianti. ” In tal senso, alcuni congrui interventi sono già stati previsti dalla Legge Sviluppo e vedranno i loro frutti già nel corso del 2010. Nei primi mesi di quest’anno, inoltre, un ulteriore contributo sarà dato dall’emanazione di una serie di provvedimenti, già messi in cantiere a fine 2009, come il nuovo “conto energia” per il fotovoltaico e le linee guida nazionali per l’autorizzazione degli impianti da fonti rinnovabili. Da ultimo, entro la fine del 2010 con il recepimento della Direttiva europea 2009/28/Ce, attuativa del pacchetto 3x20 “energia-clima”, potrà essere completato il quadro necessario per il raggiungimento dei target europei e simultaneamente data attuazione agli obiettivi fissati dal programma di Governo al fine di ottenere, in termini di sicurezza degli approvvigionamenti e sostenibilità ambientale, un migliore mix energetico per il Paese. .  
   
   
EOLICO: ANEV, ENEA, APER E ISES FORNISCONO I DATI DA RECORD DEL 2009 NUOVO RECORD IN ITALIA NEL 2009 PER L’EOLICO: 1.114 MW INSTALLATI, 6,7 TWH DI ENERGIA ELETTRICA PRODOTTA PARI AL CONSUMO DOMESTICO DI 7 MILIONI DI ITALIANI E CIRCA 4,7 MILIONI DI TONNELLATE DI CO2 RISPARMIATE  
 
 Roma, 11 gennaio 2010 - Il 2009 si è chiuso con una potenza eolica efficiente installata di 4850 Mw di cui installati nel 2009 ben più di 1. 100 Mw, nuovo record assoluto per l’Italia, e con un dato di produzione elettrica molto importante che evidenzia il significativo apporto dell’eolico al sistema elettrico, con una crescita del settore su base annua superiore al 30% mantenendo una percentuale analoga a quello degli anni precedenti, nonostante la crisi finanziaria che a livello nazionale ed internazionale ha investito nel 2009 l’economia. Il 2009 si è concluso con il record storico di installazioni per l’Italia, dato che conferma il fatto che il nostro Paese ha oramai il passo del resto del mondo, e che seppur ancora non al livello dei principali mercati europei, è in linea con il raggiungimento degli obiettivi Comunitari in tema di rinnovabili al 2020. L’anno appena concluso ha fatto registrare quindi per il settore eolico italiano un nuovo record assoluto sia in termini di nuova potenza installata che ha raggiunto i 4. 850 Mw, sia per quanto riguarda la produzione elettrica pari a circa 6,7 Twh equivalenti ad oltre il 2,1% del Consumo Interno Lordo. La continua crescita della percentuale di copertura del fabbisogno energetico nazionale da parte dell’eolico richiama ulteriormente i soggetti istituzionalmente preposti alla predisposizione di piani di sviluppo infrastrutturali urgenti e indifferibili, che consentano quanto prima di risolvere le potenziali criticità che il necessario raggiungimento degli obiettivi vincolanti assunti potrebbero generare in un sistema che non fosse all’avanguardia negli strumenti di supporto allo sviluppo di questa tecnologia. Anev, Enea, Aper e Ises Italia sottolineano con soddisfazione che le previsioni a suo tempo formulate e pubblicate sono state ancora una volta pienamente rispettate, e che tale importante risultato non solo ha contribuito ad una riduzione delle emissioni e ad un incremento della produzione rinnovabile estremamente rilevante, ma ha anche contribuito allo sviluppo occupazionale, industriale ed economico del nostro Paese. Inoltre segnalano il ruolo di crescente rilevanza assunto dai processi innovativi connessi allo sviluppo di iniziative ad alto valore tecnologico che tali installazioni stimolano, nella ricerca continua di processi avanzati di sviluppo, realizzazione e gestione dei parchi eolici. Infine sembra fondamentale ricordare la alta funzione sociale ed ambientale che tale fonte di energia, per sua natura diffusamente disponibile in forma distribuita, garantisce al territorio per il tramite di una crescita sostenibile in aree rurali e con maggiore necessità di crescita occupazionale. Un maggiore sforzo di sostegno organico del settore, che passi da un quadro normativo certo e stabile, che abbia obiettivi chiari e percorsi autorizzativi trasparenti, è quanto gli operatori chiedono, insieme ad una necessaria maggiore opera di divulgazione di notizie e informazioni vere su questa tecnologia e alla necessaria formazione qualificata per accompagnare adeguatamente la crescita occupazionale del settore. I dati del 2009 sono in linea con gli obiettivi settoriali, e consolidano il dato del 2008, consentendo all´Italia di rimanere nell’eolico il terzo Paese in Europa e il sesto nel mondo, nonostante ancora non sia stato definitivamente completato il quadro normativo del settore (Autorizzazione Unica, Ripartizione dell’obbligo tra le Regioni, Linee Guida e adeguamento delle infrastrutture energetiche). Questi necessari interventi che le Associazioni auspicano vengano presto assunti dal Governo, consentirebbero di sfruttare a pieno il reale potenziale eolico nazionale stimato in oltre 16. 000 Mw, e il suo raggiungimento con una maggiore efficienza, funzionalità e trasparenza. .  
   
   
ENERGIA: SCAJOLA FIRMA DECRETO PER IMPORT DI ENERGIA NEL 2010  
 
Roma, 11 gennaio 2010 - Il Ministro dello Sviluppo Economico, Claudio Scajola, ha firmato, il 18 dicembre 2009 il decreto con cui si definiscono, per l’anno 2010, le modalità e le condizioni relative alle importazioni di energia elettrica e si emanano direttive all’Acquirente Unico in materia di contratti pluriennali di importazione. Rispetto al 2009, la capacità disponibile sulle interconnessioni con la Francia, la Svizzera, l’Austria, la Slovenia e la Grecia risulta invariata e il suo valore massimo è pari a 8. 040 Mw nelle ore diurne invernali. L’attribuzione della capacità di trasporto ai soggetti interessati avverrà tramite procedure d’asta, i cui proventi saranno utilizzati a vantaggio dei consumatori finali. I proventi contribuiranno infatti alla riduzione dei corrispettivi per l’approvvigionamento delle risorse nel mercato per i servizi di dispacciamento. A differenza dello scorso anno, il decreto prevede la possibilità per l’Acquirente Unico (Au) - il soggetto responsabile dell’approvvigionamento per i clienti del servizio di maggior tutela, ossia per quei clienti, domestici e piccole imprese, che non hanno ancora sottoscritto forniture sul libero mercato – di non ritirare energia di importazione qualora il prezzo non sia ritenuto coerente con le previsioni dei costi di approvvigionamento effettuati dallo stesso Au per l’anno 2010. .  
   
   
SVILUPPO FOTOVOLTAICO IN SICILIA  
 
Palermo, 11 gennaio 2010 - Il governo regionale esprime viva soddisfazione per l’accordo, siglato da Enel Green Power, Sharp e St Microelettronics, per la realizzazione, a Catania, della fabbrica di pannelli fotovoltaici che si annuncia coma la più grande del nostro Paese. “Il governo – ha sottolineato il 4 gennaio il presidente della Regione siciliana, Raffaele Lombardo - ha seguito fin dal suo nascere questo importante progetto, assicurando tutto il supporto necessario alla realizzazione dell’iniziativa”. “La Sicilia, regione baricentrica nel Mediterraneo - aggiunge Lombardo - è il luogo ideale per la realizzazione di questo tipo di impianti energetici, potendo usufruire di condizioni climatiche e ambientali particolarmente favorevoli e di tecnici specializzati nella lavorazione del silicio”. .  
   
   
PUGLIA: SENTENZE TAR RICONOSCONO VALIDITÀ LEGGI REGIONALI SU ENERGIA  
 
Bari, 11 gennaio 2010 - L’assessore al Lavoro e Formazione, Michele Losappio, il 29 dicembre 2009 ha rilasciato la seguente dichiarazione: “Mentre il Tar di Lecce ha bloccato un vasto insediamento di energia fotovoltaica nell’area dei Paduli con motivazioni che fanno esplicito riferimento anche al paesaggio ed alle norme europee che lo tutelano, la I Sezione di quello di Bari ha deliberato in direzione opposta rimettendo alla Corte di Giustizia Europea gli atti relativi al No espresso dalla Regione per un impianto eolico nell’area del Parco Nazionale della Murgia. Dalla contrapposizione fra le due ordinanze si può capire come la materia nella sua complessità non possa essere risolta dalle iniziative della Magistratura Amministrativa. Per questo – negli oltre 4 anni in cui ho esercitato il mandato di titolare dell’Ecologia - la Regione ha puntato su un reticolo di norme, atti di programmazione, regolamenti (dalla legge n. 31 del 2008 al Pear, ai Piani Regolatori degli Impianti Eolici) per favorire il dispiegamento delle rinnovabili senza compromettere il paesaggio e le bellezze naturalistiche. I risultati lo confermano: la Puglia è al primo posto in Italia per produzione energetica da fonte rinnovabile e continuerà ad esserlo nei prossimi anni in virtù delle autorizzazioni già concesse; questo però non comporta lo sfondamento delle tutele e l’installazione dei 35. 000 Mw di eolico e dei 3. 000 Mw di fotovoltaico che Confindustria pretende. Le normative varate dal Consiglio Regionale ed in particolare quella parte della legge 31 che inibisce ogni impianto industriale, anche quelli delle energie verdi, nei Parchi, nelle Zps, nei Sic e nelle Iba e quindi nelle aree di maggior pregio naturalistico salvaguardano il territorio nel giusto equilibrio possibile fra le varie esigenze. Un dato di fatto che è stato costruito con un impegno tenace, mese dopo mese, che va a merito della Giunta Vendola e che non trova raffronti nelle altre regioni italiane dove si è preferito il rinvio o il rifiuto piuttosto che il cimento con tante difficoltà”. .  
   
   
FIRENZE - RISPARMIO ENERGETICO: INFORMAZIONI E CORSI  
 
Firenze, 11 gennaio 2010 - Con le modifiche introdotte dalla legge 71/2009, è disponibile il testo coordinato della legge regionale toscana 39/2005 “Disposizioni in materia di energia”, sul sito della Regione Toscana sono reperibili i link ai 2 atti normativi. Si ricorda inoltre, che sono aperte le iscrizioni ai prossimi corsi per progettisti Casaclima a Firenze: Vi° Corso Base per Progettisti Casaclima a Firenze in programma dal 25 al 29 gennaio 2010 a Firenze, per 20 ore di durata complessiva ( 4 ore per 5 pomeriggi consecutivi, dalle ore 14. 00 alle 18. 00). Il Corso base per progettisti presenta il progetto Casaclima e i principi di una costruzione a basso consumo energetico: fondamenti di fisica applicata e isolamento termico, materiali e costruzioni, impiantistica. Introduce i principi e l’applicazione pratica del programma di calcolo Casaclima. Il programma dettagliato del Corso Base Progettisti è disponibile sul sito di Firenze Energia (la partecipazione al Corso Base è propedeutica per l’iscrizione al Corso Avanzato Progettisti). Le iscrizioni verranno accettate in ordine di arrivo fino al 14 gennaio 2010. Iii° Corso Avanzato per Progettisti Casaclima a Firenze in programma nei giorni 25/26 Febbraio 2010 e 4/5/12 Marzo 2010 a Firenze, per 40 ore di durata complessiva ( 8 ore per 5 giornate, dalle ore dalle 9. 00 alle 13. 00 e dalle 14. 00 alle 18. 00) inclusa una visita in cantiere di un edificio Casaclima. Il programma dettagliato e il costo dei corsi sono diponibili sul sito di Firenze Energia. Per Informazioni , scrivere a formazione@firenzenergia. It o contattare Tiziano Bucciardini al 055219641. Le iscrizioni verranno accettate in ordine di arrivo fino al 2 febbraio 2010 Agenzia Fiorentina per l´Energia Srl Piazzale di Porta al Prato n°14 – 3°P I-50144 Firenze Fi tel. 055219641 Fax 055216965 .  
   
   
LA GIUNTA VALDOSTANA APPROVA L’INVIO AL CONSIGLIO REGIONALE DEL DISEGNO DI LEGGE PER IL SOSTEGNO DEI COSTI DELL’ENERGIA ELETTRICA  
 
Aosta, 11 gennaio 2010 - L’assessorato delle attività produttive informa che oggi, 8 gennaio 2010, nel corso della seduta della Giunta regionale è stato approvato l’invio al Consiglio regionale del disegno di legge Interventi regionali a sostegno dei costi dell’energia elettrica per le utenze domestiche. La normativa è diretta a sostenere finanziariamente i titolari di utenze domestiche destinate ad abitazione principale in Valle d’Aosta, che acquistano energia elettrica fino ad un massimo di 6 Kw di potenza, in ragione dei sovraccosti derivanti dall’elevato fabbisogno energetico legato alla vita in un ambiente montano. La misura di sostegno si concretizza in uno sconto del 30 per cento della “componente energia”, praticato direttamente in bolletta. I beneficiari devono presentare alle imprese interessate la domanda nella quale dichiarano di possedere i requisiti previsti. Sono da ritenere valide le domande già presentate dagli utenti alle imprese che hanno stipulato convenzioni ai sensi dell’art. 38, comma 2 della legge regionale n. 9 del 2008 e dell’art. 8 della legge regionale n. 1 del 2009. L’intervento normativo prevede il rimborso alle imprese fornitrici dell’energia elettrica degli oneri conseguenti all’applicazione dello sconto, purché le stesse abbiano stipulato una convenzione, sulla base di uno schema-tipo adottato con deliberazione della Giunta regionale. In particolare il disegno di legge dispone il rinnovo per tre anni, con decorrenza 1° gennaio 2010, delle convenzioni stipulate ai sensi delle leggi regionali del 2008 e del 2009. Le finalità dell’intervento normativo saranno illustrate, dal Presidente della Regione Augusto Rollandin e dall’Assessore alle attività produttive, Ennio Pastoret, nell’ambito della riunione del Patto per lo sviluppo, programmata per lunedì 11 gennaio 2010, alle ore 18. 00, nella Sala Colonna della Pèpinières d’entreprises. .  
   
   
BASILICATA, CENTRO OLIO. ENI, LE NOSTRE PRIORITÀ: CONTROLLI E SICUREZZA  
 
Potenza, 11 gennaio 2010 - Con riferimento ai recenti articoli pubblicati in relazione all’evento verificatosi nel Centro Olio Val d’Agri il 30 dicembre scorso, Eni ribadisce che le priorità della propria attività sono i controlli ambientali e la sicurezza. Questa la nota: “La produzione di petrolio in Val d’Agri avviene tramite 26 pozzi collegati tramite condotte interrate ad una centrale di separazione e raccolta sita in Viggiano. Le attività delle centrale consistono nella separazione tra idrocarburi liquidi, che vengono raccolti in appositi serbatoi e spediti tramite condotta alla raffineria Eni di Taranto e metano che, prima di essere immesso nella rete di distribuzione nazionale, viene trattato per la rimozione dello zolfo presente in forma di H2s. Non vi sono emissioni in atmosfera di H2s in quanto le quantità minimali di zolfo che non vengono recuperate passano attraverso processi di combustione che trasformano l’H2s in ossidi di zolfo. Le attività ed emissioni (So2,nox,co,cot)della centrale sono soggette ad autorizzazioni ambientali sulle emissioni in atmosfera rilasciate dalla Regione Basilicata. Tutti i parametri oggetto delle prescrizioni ambientali vengono misurati in continuo e registrati. Tutti i dati di monitoraggio relativi ai punti di emissione internamente al Centro Olio sono mensilmente trasmessi agli Enti competenti così come previsto dalle determine dirigenziali della Regione Basilicata. Per quanto riguarda i dati della qualità dell’aria nell’area interessata, Eni ha installato nelle vicinanze del Centro Olio, nella direzione dei venti prevalenti, una centrale di rilevamento dove, attraverso società esterne qualificate, registra in continuo i seguenti parametri: • Anidride solforosa (So2) • Ossidi di azoto (No2 ed Nox) • Polveri (Pm10) • Ossido di carbonio (Co) • Ozono (O3) • Idrogeno solforato (H2s) • Idrocarburi policiclici aromatici (Ipa) • Idrocarburi non metanici (Nmhc) • Benzene (C6h6) • Parametri meteo. Ulteriori campionamenti sono assicurati mediante una centralina mobile. Come risultato delle analisi di tali monitoraggi va evidenziato che di norma tutti i valori misurati sono notevolmente più bassi dei limiti di legge; per la maggior parte di essi anche di alcuni ordini di grandezza. I dati sulla qualità dell’aria acquisiti nel corso dei monitoraggi sono trasmessi mensilmente al Dipartimento Ambiente e Territorio - Ufficio Compatibilità Ambientale - della Regione Basilicata, alla Provincia di Potenza e all’Ufficio Monitoraggio dell’Arpab. In aggiunta Arpab effettua autonomamente analoghi controlli, con una periodicità e modalità totalmente indipendente, senza dare preventivo avviso ad Eni, al fine di garantire la massima trasparenza ed efficacia dei controlli effettuati. Risultano perciò “non vere” le informazioni diffuse in merito alla non disponibilità dei dati di monitoraggio della qualità dell’aria e in merito alla mancanza di controlli da parte delle Autorità preposte. In aggiunta a quanto sopra esposto va ricordato che per tutte le attività Eni in Basilicata sono condotti, sempre attraverso società esterne qualificate, ulteriori monitoraggi ambientali (e. G. Rumore, scarichi idrici), congiuntamente ad azioni di mitigazione (e. G alberazione del perimetro del Centro Olio), in coerenza con il rigoroso sistema di gestione ambientale adottato dalla Società, certificato Iso 14001. In merito a possibili impatti sulla salute si fa presente che tutti i lavoratori Eni del Centro Olio (una popolazione annua di oltre 220 lavoratori) sono soggetti ad un accurato programma di Sorveglianza Sanitaria con esami clinici strumentali e di laboratorio ogni sei mesi. Nei tredici anni di attività dell’impianto non sono mai state evidenziate problematiche o malattie connesse e/o riconducibili all’attività lavorativa. Si aggiunge anche che i risultati degli studi epidemiologici della Regione Basilicata sulla morbosità (2001-2005) e mortalità (1982-2001), sono in linea con quelli del “Registro Tumori Basilicata, anni 1997-2005”, dove, per le malattie neoplastiche, è specificato che “non ci sono significative differenze di incidenza fra diverse aree della Basilicata”, e “le variazioni in aumento dell’incidenza delle patologie neoplastiche sono in linea con quelle previste da studi sui trend nazionali ed internazionali”. Tali pubblicazioni cui si fa riferimento sono liberamente consultabili sul sito internet della Regione Basilicata. In merito all’evento del 30 dicembre scorso, si ribadisce che si è trattato di un malfunzionamento dell’impianto di termocombustione che brucia le quantità minimali di zolfo non recuperate dal sistema di trattamento del Centro Olio; in pratica è arrivata al termocombustore una soluzione liquida a base acquosa con una istantanea produzione di vapore e fumi. Sono correttamente intervenuti i sistemi di sicurezza che con l’ausilio degli operatori di centrale hanno deviato il flusso di parte dei gas nelle torce del Centro Olio . In conseguenza dell’evento si è avuto un temporaneo innalzamento delle medie orarie di concentrazione di So2, prontamente rilevato dalla centralina di monitoraggio della qualità dell’aria, comunque sempre molto al di sotto dei limiti di legge. Del fenomeno si è data una tempestiva informazione agli Enti preposti e alle Amministrazioni pubbliche, pur essendo un episodio che non ha comportato alcun rischio per la popolazione limitrofa al Centro Olio. Si fa inoltre presente che Il Centro Olio è dotato di un Piano di Emergenza Interno, il cui obiettivo è quello di definire le modalità per la gestione delle emergenze, consentendo di coordinare in maniera efficace ed efficiente le persone ed i mezzi a disposizione e permette l’identificazione, la valutazione e l’attuazione dell’emergenza. Sono stati considerati tutti i diversi scenari incidentali e qualora la situazione di emergenza non possa essere gestita autonomamente dall’organizzazione e con i soli mezzi a disposizione del Centro Olio, la gestione della stessa avviene secondo quanto previsto anche dal Piano di Emergenza per la divisione exploration & production di Eni ed in coerenza con il Piano di Emergenza Esterno predisposto dalla Prefettura di Potenza, di cui una presentazione pubblica, convocata dall’amministrazione Comunale di Viggiano, con apposite brochure esplicative, è stata fatta la scorsa estate (luglio 2009). L’evento registrato il 30 Dicembre ha comunque evidenziato l’efficacia dei sistemi di allarme e prevenzione incidenti di cui è dotato il Centro Olio sviluppati per minimizzare il rischio di insorgerza di incidenti che possano portare a situazioni di emergenza Tutto questo per confermare che Eni svolge la propria attività in Val D’agri nel pieno rispetto delle normative vigenti in materia di tutela dell’ambiente, della salute e sicurezza dei lavoratori e delle Comunità sul territorio”. .  
   
   
PARCO EOLICO IN MUGELLO, IL NO DOPO UN ITER CONDIVISO  
 
Firenze, 11 gennaio 2009 - La delibera con la quale la giunta regionale della Toscana esprime “pronuncia negativa di compatibilità ambientale” sul progetto del parco Eolico Monte Spicchio e Monte Citerna nei comuni di Barberino e Firenzuola è l´ultimo atto di un percorso condiviso che ha visto la partecipazione di tutti i soggetti interessati: dai comuni alla provincia di Firenze, alla comunità montana del Mugello, alle autorità di bacino dell´Arno e del Reno, all´Arpat e alla Ausl di Firenze, ai vari settori interessati della Regione Toscana. La delibera approvata dalla giunta regionale Toscana il 21 dicembre 2009 (deliberazione n. 1199/2009) riporta in sostanza i contributi di tutti gli enti e riprende le conclusioni della conferenza dei servizi che si era tenuta il 16 giugno 2009. In sintesi nei vari documenti agli atti, che risultano allegati alla delibera approvata, pubblicata sul bollettino ufficiale n. 52 del 30. 12. 2009, emerge la non compatibilità dell´impianto eolico progettato sia per ragioni paesaggistiche, sia per ragione naturalistiche e legate alla presenza di avifauna tutelata nelle zone interessate, sia per un complessivo rapporto negativo fra i costi e i benefici. .  
   
   
IMMOBILIARE: ACCORDO ABI-AGENZIA DEL TERRITORIO PER GARANTIRE PIÙ TRASPARENZA E FAVORIRE LA CIRCOLAZIONE DELLE INFORMAZIONI  
 
Roma, 11 gennaio 2010 - L’agenzia del Territorio e l’Associazione bancaria italiana hanno firmato il 30 dicembre 2009 un accordo quadro di collaborazione per lo scambio di dati e di studi relativi al settore immobiliare, al fine di garantire massima trasparenza ed efficacia delle informazioni mettendo a disposizione degli utenti un’offerta di servizi sempre più ampia e diversificata. L’accordo ha una durata triennale e prevede la costituzione di un Tavolo tecnico paritetico che ha come obiettivi di studio l’approfondimento delle tematiche connesse alle applicazioni della normativa in materia catastale e ipotecaria, la progettazione e la realizzazione di attività di formazione professionale e l’individuazione di azioni mirate a una migliore offerta di informazioni, dati e servizi nel settore immobiliare. La collaborazione tra l’Agenzia e l’Associazione bancaria porterà anche a un confronto sulle linee guida operative dirette alla valutazione immobiliare e alla verifica del lavoro svolto dai rispettivi Osservatori immobiliari per individuarne i limiti e le possibili estensioni. “Sono convinta - afferma il Direttore dell’Agenzia del Territorio Gabriella Alemanno - che questo prestigioso accordo di collaborazione sarà di grande supporto a tutte le attività dell’Agenzia a favore dell’utenza professionale e privata sia in materia catastale che di pubblicità immobiliare e contribuirà alla trasparenza e alla sicurezza del mercato immobiliare nazionale”. “Un segnale concreto di collaborazione e impegno - ha così commentato la firma dell’accordo il Direttore generale dell’Abi, Giovanni Sabatini - con l’obiettivo di innalzare i livelli di efficienza del mercato italiano dei mutui immobiliari, che ha già dimostrato la propria solidità anche di fronte alla grave crisi finanziaria attraversata. Valorizzarne ulteriormente il funzionamento secondo i principi della libera concorrenza consentirà di accrescerne i vantaggi per cittadini e imprese”. .  
   
   
MILANO: UN BANDO PER ASSEGNARE IMMOBILI COMUNALI A SOGGETTI SENZA SCOPO DI LUCRO  
 
Milano, 11 gennaio 2010 - Il Comune promuove un bando per l’assegnazione in locazione di 22 immobili a soggetti senza scopo di lucro. “Conclusa la riorganizzazione del patrimonio immobiliare del Comune – ha detto l’assessore alla Casa Gianni Verga – abbiamo potuto soddisfare una richiesta che da tempo ci era stata rivolta dal mondo delle associazioni, siano esse sociali, culturali, sportive. Con questo bando diamo inizio a un percorso che va incontro alle necessità delle associazioni senza scopo di lucro, mettendo a disposizione spazi di poche decine di metri quadrati e altri con metrature più ampie, di 500 metri quadrati, in diverse zone della città”. Per essere ammessi al bando è necessario dimostrare di aver svolto almeno un anno di attività in uno dei seguenti settori: assistenza sociale e socio-sanitaria - educazione e formazione - cultura - sport e tempo libero - protezione civile - tutela dell’ambiente e della specie animale. Le domande vanno presentate entro il 15 febbraio 2010. Il bando e gli allegati sono disponibili sul sito www. Comune. Milano. It o possono essere ritirati presso il settore Demanio e Patrimonio, via Larga 12, Iv piano, Servizio Vendite e Acquisti. .  
   
   
TRENTO, EDILIZIA PUBBLICA: VARATO IL PROGRAMMA TRIENNALE DI ATTUAZIONE DEL PIANO IL PROSSIMO PASSAGGIO SARÀ L´APPROVAZIONE DA PARTE DELLA GIUNTA PROVINCIALE  
 
Trento, 11 gennaio 2010 - Sono complessivamente 1. 005 gli alloggi a canone sociale e 691 quelli a canone moderato che Itea S. P. A. Potrebbe acquistare, realizzare o per i quali avviare l’iter di costruzione o ristrutturazione entro il 31 dicembre 2011. Sono stati individuati dal “Programma triennale di attuazione per gli anni 2009-2011 del Piano Straordinario di Itea S. P. A. ”, varato questa mattina dal comitato, appositamente costituito, di cui fanno parte, oltre all´assessore provinciale alla salute e politiche sociali Ugo Rossi, Marino Simoni, presidente del Consorzio dei Comuni trentini e del Consiglio delle Autonomie locali, Giovanni Delladio, coordinatore del Coordinamento dei Presidenti di Comprensorio, Alessandro Andreatta, sindaco del Comune di Trento, oggi rappresentato dal vicesindaco e assessore all’urbanistica Paolo Biasioli, Paolo Toniolli, vice presidente di Itea e Giorgio Melchiori, esperto in urbanistica della Provincia autonoma di Trento. Il documento varato stamane, individua su scala comunale, o zona limitrofa di influenza comunale, il fabbisogno quantitativo di alloggi a canone sociale e a canone moderato necessario per soddisfare la domanda abitativa pubblica. L´assessore Rossi, presenterà il documento alla Giunta provinciale nei prossimi giorni per la definitiva approvazione. Il documento presenta due parti, una dedicata al canone sociale e l’altra al canone moderato. Per quanto riguarda il canone sociale, il documento prevede la realizzazione di 1. 005 alloggi; di questi, 245 saranno acquistati da Itea sul libero mercato, mentre i restanti 760 sono già ricavabili da aree o immobili di Itea spa o per i quali la società ha in corso le trattative di acquisto. L’acquisto di immobili sul libero mercato, che avverrà attraverso lo strumento di un unico bando pubblicato da Itea spa, consente di evitare l’individuazione da parte dei Comuni di nuove aree edificabili e di accelerare le procedure. La localizzazione dei 245 alloggi è prevista nei comuni limitrofi a quelli ad alta tensione abitativa. Con riferimento agli alloggi a canone moderato, il comitato ha ritenuto di localizzare gli stessi nei 12 comuni ad alta tensione abitativa (Trento, Rovereto, Pergine Valsugana, Riva del Garda, Arco, Mori, Lavis, Ala, Cles, Levico Terme, Borgo Valsugana, Mezzolombardo) con possibilità di intervento anche dei comuni limitrofi. Itea ha già in corso di realizzazione o in fase di acquisizione 415 alloggi e il comitato ha ritenuto di individuare ulteriori 255 alloggi nei comuni ad alta tensione abitativa che non hanno iniziative attualmente in corso. Con particolare riferimento a questi ultimi alloggi, il comitato ha rilevato, come la collaborazione delle amministrazioni comunali risulti determinante; diversamente, trascorsi 180 giorni dall’approvazione del documento, la Provincia potrà esercitare il potere sostitutivo previsto dalla legge. In aggiunta a quanto sopra, è importante precisare che, con la recente legge finanziaria per l’anno 2010, sono stati introdotti ulteriori strumenti sia a lungo termine che a breve periodo per incentivare il ricorso al canone moderato, quali il fondo immobiliare e il contributo a favore dei privati che potrebbe consentire la realizzazione di un numero ulteriore di alloggi. A conclusione dei lavori del Comitato, il documento è stato illustrato ai sindacati Cgil, Cisl e Uil per il tramite dei loro rappresentanti Franco Janeselli, Diego Faccini, Walter Alotti, che hanno manifestato una sostanziale condivisione sull’attività programmatoria contenuta nel documento. .  
   
   
“CQ3” G.R. UMBRIA APPROVA INTERVENTI DI RIQUALIFICAZIONE URBANA PER OLTRE 11 MLN DI EURO.  
 
Perugia, 11 gennaio 2010 - Prevedono interventi complessivi per 11 milioni 216mila euro i programmi di qualificazione urbana ammessi a finanziamento dalla Giunta regionale dell’Umbria su proposta dell’assessore ai Centri storici Silvano Rometti. Gli interventi, relativi al bando “Cq3” (Contratti di Quartiere 3), consentiranno di ridurre il disagio abitativo grazie alla riorganizzazione del sistema delle residenze, dei servizi e delle urbanizzazioni, con l’obiettivo di riqualificare e rivitalizzare i comuni dell’Umbria ed i loro centri storici. Dei nove “Cq3” presentati, sette sono risultati ammissibili a finanziamento: Attigliano (capoluogo), San Venanzo (centro storico), Castel Ritaldi (fraz. Castel San Giovanni), Cascia (capoluogo), Trevi (capoluogo), Acquasparta (capoluogo), Allerona (Fraz. Allerona Scalo). “L’obiettivo dell’Amministrazione regionale è quello di finanziare tutti i programmi in graduatoria – ha detto Rometti -, anche se le risorse a nostra disposizione ci consentono per ora di ammettere a contributo solo i primi quattro della lista. Rimane la volontà della Giunta regionale – ha aggiunto l’assessore – di reperire ulteriori risorse per consentire la realizzazione di tutti i programmi ammessi che testimoniano una elevata capacità progettuale”. “Come richiesto del bando - ha proseguito Rometti - i progetti interessano quartieri e zone delle città dove è marcato il degrado urbano e il disagio abitativo. Le proposte ammesse a finanziamento consentono di intervenire in maniera efficace per aumentare la disponibilità di alloggi a canone sostenibile e per accrescere la qualità complessiva del contesto urbano, migliorandone l’accessibilità e la mobilità. Sono inoltre previste opere di qualificazione della dotazione infrastrutturale, di risanamento di siti inquinati e un nuovo utilizzo di aree dimesse”. Le risorse pubbliche per la realizzazione dei progetti ammontano circa 5 milioni 275mila euro (di cui 4 milioni dello Stato, 1 milione 217mila euro della Regione Umbria), a cui si aggiungono quasi 1 milione 500mila euro di cofinanziamenti comunali e di altri enti pubblici e 4 milioni 345mila euro di finanziamenti privati. In particolare, il “Cq3” di Attigliano (per un importo di 5 milioni 100mila euro) presenta una buona integrazione degli interventi. L’intervento residenziale riguarda l’attuazione di un’intera zona “Peep”, con un numero di residenze ragguardevole, con caratteri di qualità e interessanti soluzioni di flessibilità abitativa. Sono proposte per la zona anche buone soluzioni per la raccolta dei rifiuti, per la produzione di energia, spazi gioco per bambini, nonché per attività commerciali. Gli interventi pubblici riguardano il recupero della ex piscina, con numerosi spazi di servizio per l’associazionismo anche di carattere culturale e, nelle vicinanze, attrezzature sportive, la realizzazione di una piazza con la riorganizzazione del traffico viario, di uno spazio verde nel centro storico e un primo tratto di pista ciclo-pedonale. Il “Cq3” di San Venanzo, per un importo complessivo di 2 milioni di euro, prevede il recupero di parti del centro storico non risolte con gli interventi dei precedenti “Puc”. L’intervento residenziale riguarda il recupero di due blocchi degradati per la realizzazione di 13 alloggi in locazione a canone concordato. Risultano ben integrati con le residenze gli interventi di pavimentazione e rifacimento di servizi a rete e di viabilità interna fatiscente, nonché la realizzazione di un parcheggio con box. Il “Cq3” ha un alto grado di riconoscibilità e una buona fattibilità, e completa positivamente la fase di riqualificazione del centro storico avviata con gli altri “Puc”. Il Programma di Castel Ritaldi, per 2 milioni 250mila euro, prende in esame parzialmente il borgo storico di Castel San Giovanni e soprattutto la zona immediatamente circostante il Castello, dettando soluzioni appropriate all’accesso generale al contesto urbano con l’intento di rivitalizzare spazi non pregiati. Il “Cq3” risulta ben articolato e integrato tra gli interventi pubblici e residenziali proposti che riguardano anche residenze da realizzate a cura dall’”Ater” di Perugia. Sotto il profilo architettonico sono da sottolineare gli interventi della “piazza ponte con la modernità” e il nuovo il nuovo spazio di aggregazione “infra-moenia”. Il programma di Cascia, per un ammontare di circa 1 milione 867mila euro, affronta in modo preciso e soddisfacente interventi a conclusione di lavori residuali rimasti irrealizzati a seguito del recupero generale del centro storico del capoluogo. Inoltre si prevede la positiva ricomposizione dell’accesso principale al centro storico con opere infrastrutturali semplici ma efficaci. L’intervento residenziale riguarda edifici per la realizzazione di 8 alloggi in locazione a canone concordato. Gli interventi di pavimentazione e le opere infrastrutturali risultano funzionali all’accesso al centro storico e possono costituire una riqualificazione anche estetica dell’ambito urbano. .  
   
   
EDILIZIA RESIDENZIALE PUBBLICA: DA REGIONE UMBRIA RISPOSTE CONCRETE A BISOGNO ABITATIVO, GOVERNO FACCIA ALTRETTANTO INVESTITI 50 MLN IN “POA” 2008-2009  
 
 Perugia, 11 gennaio 2010 – “La Regione Umbria ha investito circa 50 milioni di euro con il Programma Operativo annuale 2008-2009 di edilizia residenziale pubblica e prevede di investirne altri 25 milioni e mezzo con il ‘Poa’ 2010 per dare risposte concrete al bisogno abitativo delle famiglie umbre. Ora occorre che anche il Governo faccia altrettanto”. Lo ha sottolineato l’assessore regionale alle Politiche abitative e all’edilizia pubblica Damiano Stufara illustrando gli interventi ammessi a finanziamento con il “Poa” definitivo 2008-2009, nell’ambito del Programma triennale 2008-2010. “Nelle politiche per la casa – ha rilevato - nel corso di questa legislatura la Regione ha profuso un notevole impegno, come dimostra l’entità delle risorse e la qualità degli interventi attivati per far fronte al disagio abitativo che in Umbria sta crescendo, al pari che in Italia. Uno sforzo che confermiamo, portando avanti allo stesso tempo una vera e propria vertenza con l’attuale Governo – ha aggiunto - che finora si è limitato ai proclami e con il quale le Regioni, con capofila l’Umbria, in sede di Conferenza Stato-regioni, hanno dovuto lottare riuscendo a impedire che venisse cancellato lo stanziamento di 550 milioni di euro disposto dal precedente Governo Prodi”. “Negli ultimi tre anni – ha proseguito Stufara – in Umbria sono stati messi a disposizione circa 3500 alloggi per far fronte al disagio abitativo, insufficienti però a soddisfare tutte le richieste. Se non ci sarà un’inversione di tendenza da parte del Governo, nonostante la Regione Umbria abbia prodotto il massimo sforzo per perseguire questo obiettivo prioritario fissato nel suo programma fin dall’inizio della legislatura, non saremo in grado di rispondere al fabbisogno di alloggi”. Nel “Poa” 2008-2009, la parte più cospicua di finanziamenti è destinata agli interventi per l’edilizia a canone sociale e concordato. “Mettiamo a disposizione – ha detto Stufara – 90 nuovi alloggi a canone sociale, investendovi circa 14 milioni di euro. A questi si aggiungono altri 249 alloggi a canone concordato per un totale di 39 alloggi. Al cofinanziamento dei nuovi Programmi urbani di recupero, i Puc2, e i Contratti di quartiere per la riqualificazione urbana e dei centri storici sono destinati 8 milioni e mezzo di euro. Inoltre, sono già stati pubblicati due bandi di grande rilevanza: uno – ha spiegato – per incentivare gli interventi per bioarchitettura ed edilizia sostenibile, con circa 4 milioni di euro e che rappresenta il terzo bando rivolto al settore; l’altro per la realizzazione di strutture per anziani autosufficienti. A breve sarà pubblicato un altro bando per gli alloggi da destinare agli studenti universitari”. “L’umbria, prima in Italia – ha detto ancora Stufara – per dare risposta al bisogno abitativo sperimenterà il Fondo regionale per l’affitto, un nuovo strumento con cui recuperiamo sul mercato alloggi da assegnare alle famiglie che vivono sulla propria pelle il paradosso di avere un reddito troppo alto per poter chiedere una casa popolare, ma troppo basso per sostenere i canoni di affitto sul libero mercato. Il Fondo, che può contare su 2 milioni di euro e verrà gestito dalle ‘Ater’, le Aziende territoriali di edilizia residenziale, di Perugia e Terni, in stretta collaborazione con i sindacati degli inquilini e le associazioni della proprietà edilizia. La sperimentazione riguarderà quest’anno i capoluoghi di provincia, Perugia e Terni, ma la Giunta regionale ha previsto di stanziare altri 2 milioni e mezzo di euro per estendere il Fondo a tutti i Comuni ad alta tensione abitativa. La sperimentazione ha riscontrato interesse anche da parte di altre Regioni italiane”. Per la prima volta, ha sottolineato l’assessore regionale alle Politiche abitative e all’Edilizia pubblica, negli interventi finanziati “prevalgono quelli che prevedono il recupero del patrimonio edilizio esistente rispetto a quelli di nuova costruzione. In questo modo, oltre a ridurre il ‘consumo’ del territorio, siamo in grado di mettere a disposizione nuove abitazioni in tempi più brevi rispetto al passato. La Giunta regionale – ha concluso – ha inteso anticipate e accelerare anche le procedure per il ‘Poa’ 2010 che concluderà la programmazione triennale. Entro gennaio sarà varato il documento preliminare che individua i Comuni e i territori che beneficeranno delle risorse messe a disposizione”. La scheda. I programmi operativi annuali (Poa) di edilizia residenziale pubblica per gli anni 2008 e 2009, approvati dalla Giunta regionale dell’Umbria, “rientrano” nella programmazione triennale 2008/2010 e prevedono un investimento totale di 49 milioni e 540mila euro. Sono così suddivisi per categorie di intervento: Fondo regionale per l’affitto 2. 000. 000; locazione a canone sociale 13. 820. 000; locazione a termine e con proprietà differita 7. 120. 000; locazione permanente 7. 260. 000; interventi sperimentali (bioarchitettura, residenze per anziani e per universitari) 10. 840. 000; interventi su Puc e Contratti di quartiere 5. 500. 000; interventi nei centri storici 3. 000. 000. Gli interventi per locazione a canone sociale, che sono riservati, alle Ater di Perugia e Terni, sommando recuperi e nuove costruzioni, consentiranno la realizzazione di 90 nuovi alloggi. Il contributo regionale copre il 95% del costo nel caso di recupero e acquisto/recupero e del 90% in quello di nuova costruzione. Ecco la localizzazione di essi (tra parentesi la frazione o il quartiere): 18 nel comune di Perugia (Ponte Pattoli); 8 Foligno (Scafali); 8 Marsciano (Via F. Lli. Bandiera); 8 Orvieto (Piazza Monte Rosa); 6 Spoleto (ex scuola Crocemoggia e Piazzale Oberdan); 8 Pietralunga (via Nuova); 27 a Terni (Gabelletta via Omega); 4 Tuoro (Piazza S. Maria Maddalena); 5 Umbertide (via Guardabassi). Gli alloggi per locazione a termine o proprietà differita, che possono essere realizzati anche da soggetti privati, sono 158. Ecco il loro elenco: Perugia 35 (S. Martino in Colle e Balanzano); Terni 49 (via Livenza, via Timavo, voc. Fiori, via di Porta S. Giovanni); 14 Città di Castello (fraz. Cornetto e fraz. Trestina via Belgio); 21 Foligno (Sterpete Le Violette e loc. S. Paolo via Serena); 9 Gualdo Tadino (Madonna del Piano); 8 Marsciano (Cerqueto e via Carlo Alberto); 12 Orvieto (via Ombrone, via Arno); 10 S. Giustino (via Montegrappa). Gli alloggi per locazione permanente a 30 anni, anche essi realizzabili sia dalle Ater sia da privati, saranno 91. Quattro a Orvieto (Piazza Monte Rosa), 37 a Perugia (Castel del Piano, via Sperello); 32 a Terni (via Lucania) e 18 a Spoleto (S. Sabino). Le risorse previste per gli interventi sperimentali saranno così ripartite: 3. 840. 000 per bioarchitettura e edilizia sostenibile; 4. 000. 000 per strutture per ultrasessantacinquenni; 3. 000. 000 per alloggi per universitari. Per le prime due assegnazioni sono in corso di svolgimento i bandi pubblici. Per le case per gli studenti è in corso di attuazione la procedura collaborativa tra Regione e le Ater, che vantano la titolarità per la loro realizzazione. .  
   
   
URBANISTICA, REGIONE LAZIO E PROVINCIA DI ROMA FIRMANO PROTOCOLLO PER "DEVOLUTION"  
 
Roma, 11 gennaio 2010 - Una rivoluzione di poteri. Dalla Regione Lazio alla Provincia di Roma per quello che riguarda: urbanistica, servizi e tutela dell´ambiente. E´ il primo Ptpg il cui protocollo è stato siglato, il 23 dicembre 2009, dal vice presidente della regione Lazio, Esterino Montino e dal presidente della provincia di Roma, Nicola Zingaretti. "Un accordo atteso da 140 anni - ha detto Zingaretti - e un percorso iniziato nel 2001. Rafforza la devoluzione dei poteri e ci dà uno strumento in più per governare il territorio e per riformare la pubblica amministrazione perché si avvicina ai cittadini e si facilitano i passaggi". Dopo la firma l´accordo dovrà essere ratificato dalla Giunta regionale entro 30 giorni, poi essere trasmesso al Consiglio Provinciale per la definitiva approvazione e i comuni del territorio avranno 2 anni di tempo per adeguarsi alle previsioni del piano. Ci saranno quindi approvazione dei piani regolatori e di eventuali varianti lasciando alla regione la fase legislativa e dando di fatto alla provincia quella esecutiva. La Provincia di Roma è la quarta del Lazio ad aver siglato questo accordo e come sottolinea Montino: "Mi auguro che presto riusciremo a farlo anche con quella di Latina. E´ un atto importante perché nella provincia di Roma vive l´80% della popolazione regionale. E´ un atto rivoluzionario che delega gli strumenti urbanistici e che va nella direzione di un´area provinciale vasta che diventa metropolitana". Il protocollo ha come obbiettivo quello di semplificare e dare tempi certi all´attività urbanistica e territoriale, valorizzare e tutelare le risorse ambientali e costituire un aspetto policentrico del territorio per favorire lo sviluppo dei servizi e dei parchi produttivi. .  
   
   
CRISI: TASK FORCE MSE, OLTRE 150 TAVOLI PER 300 MILA LAVORATORI SCAJOLA: “NEI MOMENTI DI DIFFICOLTÀ, UN DIALOGO FRANCO E RESPONSABILE TRA GOVERNO E FORZE SOCIALI PUÒ CONTRIBUIRE AD ALLENTARE LE TENSIONI, INDIVIDUARE POSSIBILI SOLUZIONI, RAFFORZARE L’EFFICACIA DELLE MISURE DI SVILUPPO”  
 
Roma, 11 gennaio 2010 – Più di 150 tavoli per gestire crisi aziendali e di settori che, nel corso dell’anno, hanno coinvolto oltre 300 mila lavoratori. È il consuntivo dell’attività della task force che il ministro dello Sviluppo Economico, Claudio Scajola, ha attivato nel 2009 per contenere gli effetti della congiuntura economica internazionale sul Sistema Paese e soprattutto sull’occupazione. Si è trattato di crisi che hanno riguardato tutto il territorio nazionale e con particolare intensità il Piemonte, Lombardia, Liguria, Veneto, Lazio, Marche, Campania, Abruzzo, Sardegna e Sicilia. Seppure il quadro economico stia mettendo in evidenza l’inversione delle tendenze negative del 2009, restano in piedi iniziative e misure per contrastare l’onda lunga della congiuntura anche sul fronte occupazionale. “Il raffronto con gli altri Paesi, egualmente attraversati dalla crisi, ha dimostrato la bontà delle strategie messe a punto dal Governo Berlusconi”, ha detto il ministro dello Sviluppo Economico, Claudio Scajola, ricordando che “si è trattato di una strategia basata su due pilastri fondamentali: da un lato, l’adozione di misure anticongiunturali, in grado di fronteggiare l’emergenza, salvaguardando strutture produttive e livelli occupazionali; dall’altro, la realizzazione di riforme strutturali per porre le basi per un deciso recupero di competitività del Sistema Paese aprendo ad una nuova fase di crescita sostenuta e duratura per la nostra economia”. In tale ottica, ha spiegato il ministro, “sono stati rafforzati gli ammortizzatori sociali con ben 8 miliardi di euro, mentre siamo intervenuti sul versante della domanda stimolando i consumi in settori strategici dell’economia italiana”. Non solo incentivi per le automobili e gli elettrodomestici ecocompatibili, ma anche sgravi fiscali per le ristrutturazioni edilizie in chiave di maggior efficienza energetica, il Piano Casa, detassazione degli utili reinvestiti, Iva all’incasso, revisione degli studi di settore per le Pmi, semplificazione amministrativa e moratoria sui crediti bancari alle imprese. E poi c’è stata la gestione capillare delle crisi di ciascun settore e di singole imprese. “Abbiamo seguito e stiamo seguendo un metodo che si basa sul confronto costante e leale con tutti i soggetti interessati, imprenditori, rappresentanti dei lavoratori, associazioni di categoria e istituzioni locali”, ha precisato Scajola sottolineando che “soprattutto nei momenti di difficoltà acuta, un dialogo franco e responsabile tra il Governo e le forze sociali può contribuire ad allentare le tensioni, individuare possibili soluzioni, rafforzare l’efficacia delle misure di sviluppo”. Da fine ottobre è inoltre stato istituito al ministero l’”Osservatorio sulle crisi di impresa” proprio per seguire l’andamento della congiuntura economica e le sue ripercussioni nei settori produttivi, sull’occupazione e sul territorio, che consente di intervenire in modo tempestivo sulle situazioni maggiormente delicate, scongiurando così che ci siano conseguenze più gravi. Accanto a questi interventi, sono state anche gestite le crisi di 72 gruppi in amministrazione straordinaria, che hanno interessato 215 imprese con quasi 40 mila dipendenti, riuscendo già a ricollocare oltre 15 mila persone. “Stiamo lavorando per risolvere in modo ottimale la situazione anche per gli altri lavoratori coinvolti”, ha assicurato il ministro Scajola. Si aggiungono poi le procedure di amministrazione straordinaria (ex leggi Prodi e Marzano) che hanno interessato 8 grandi gruppi, coinvolgendo 145 imprese e oltre 32 mila dipendenti. Proprio per superare i limiti applicativi delle amministrazioni straordinarie, è stato presentato già ad inizio legislatura un disegno di legge di riforma, attualmente all’esame parlamentare. Scajola ha messo in evidenza la riforma dei Contratti di programma che, con i nuovi Contratti di Sviluppo, ha esteso l’ambito di applicazione anche al di fuori del settore industriale, sino a ricomprendere anche i comparti del turismo e del commercio. Infine, in questi dodici mesi di crisi, una rilevante boccata d’ossigeno alle imprese di piccole e medie dimensioni è arrivata dal Fondo di Garanzia, che ha allentato la morsa esercitata dal credito nei confronti di 24 mila aziende, con finanziamenti per oltre 4,5 miliardi di euro. In particolare le domande di accesso da un anno all’altro sono aumentate del 103% e la richiesta di finanziamento del 212%. .  
   
   
“SOCIETA´ DISTRIBUTIVE SPECIALIZZATE NEI PRODOTTI DI FINANZIAMENTO ALLE FAMIGLIE” – EDIZIONE 2009 SINTESI DELL’ANDAMENTO DELLA DOMANDA  
 
Milano, 11 gennaio 2010 - Gli ultimi mesi del 2008 e i primi mesi del 2009 sono stati caratterizzati da una forte riduzione dell’utilizzo di reti esterne da parte delle reti bancarie. Nei mutui, di fronte a una forte riduzione dell’erogato bancario (superiore al 15% nel 2008, del 16-17% nella prima metà del 2009), l’erogato delle reti esterne ha registrato una riduzione molto più consistente (-21,3% nel 2008, -36% nel primo semestre 2009). La flessione è dovuta a: mutamento delle politiche di importanti gruppi bancari, che hanno temporaneamente sospeso o fortemente ridotto l’utilizzo delle reti esterne per l’intermediazione dei mutui · forte riduzione del credito concesso alla clientela non prime, tipicamente il principale interlocutore della mediazione creditizia · politiche prudenziali adottate nei confronti dei mutui ad alto Ltv o del consolidamento del debito, prodotti che erano stati sviluppati con successo dalle principali reti. · crisi di liquidità del sistema che ha espulso dal sistema molti operatori, non solo di piccola o media dimensione. Per i prestiti personali, di fronte a un mercato che è calato in modo più contenuto (-10% circa nel primo semestre 2009) la riduzione del ricorso alle reti esterne è stata ancora più drastica (-38%). Poiché il prestito personale è giudicato dagli operatori quello che presenta le minori garanzie rispetto a una riduzione della capacità di pagamento della clientela, le finanziarie hanno spinto fortemente la cessione del quinto, giudicata maggiormente garantita e questo ha portato a una crescita sia delle cessioni erogate che delle cessioni intermediate da reti distributive specializzate. Internet si conferma come il canale più dinamico con una crescita consistente nel 2008 e una sostanziale tenuta nel 2009. Dati Di Sintesi
Società di mediazione creditizia 9. 780
Società agenti in attività finanziaria 4. 878
Giro d’affari del settore (milioni di euro) 700
Prodotti di finanziamento distribuiti da società specializzate (mn. Euro): 22. 620
· Mutui 17. 700
· Prestiti Personali 2. 050
· Cessione del Quinto 1. 900
· Altri finanziamenti 970
Variazione finanziamento intermediato 2008/2007 (%) -17,1
· Mutui -21,3
· Prestiti Personali 2,5
· Cessione del Quinto 5,6
Primo semestre 2009/2008 (%) -32
· Mutui -36
· Prestiti Personali -38
· Cessione del Quinto 5
Preconsuntivo 2009/2008 (%) -24
Tendenza medio periodo progressiva ripresa
Fonte: Databank .
 
   
   
SVILUPPO LAZIO, AL VIA PROGETTO FORMATIVO PER PMI  
 
 Roma, 11 gennaio 2010 - Sostenere le piccole e medie imprese laziali nelle strategie di comunicazione sui programmi di internazionalizzazione. Con questo obiettivo Sviluppo Lazio, in collaborazione con la Facoltà di Scienze della Comunicazione della Sapienza, promuove un progetto formativo dedicato appunto alle pmi del Lazio. L´iniziativa, a cui si può aderire entro il 18 gennaio, è rivolta a 40 piccole e medie aziende del Lazio che operano nei settori della nautica, della moda, della gioielleria e dell´enogastronomia, rappresentative del ´made in Italy - made in Lazio´ (10 per ciascun settore indicato). Il target preferenziale a cui si rivolge il progetto è costituito da manager, responsabili della comunicazione aziendale o, comunque, quelle figure che si intende formare o riqualificare per la gestione dei processi di internazionalizzazione. Attraverso il coinvolgimento dei partecipanti in attività di formazione in aula, laboratoriali e di project work per un totale di 150 ore, il programma mira a incentivare i processi di innovazione tecnologica e l´ottimizzazione delle strategie di comunicazione delle pmi, nell´ottica di migliorare le strategie di promozione all´estero delle filiere d´eccellenza regionale nei settori indicati. L´inizio del percorso formativo, che si svolgerà a Roma a cura di professionisti del settore e docenti della Sapienza, è previsto per la seconda metà di gennaio e sarà articolato su tre pomeriggi a settimana. La frequenza con profitto verrà certificata dagli enti promotori dell´iniziativa attraverso il rilascio di un attestato. La partecipazione è gratuita. Per l´adesione al progetto si prega e possibile compilare la scheda di adesione scaricabile dal sito internet www. Sviluppo. Lazio. It, e inviarla entro il 18 gennaio 2010 a: sprintlazio@agenziasviluppolazio. It o al fax 06. 84568217. La graduatoria sarà determinata in base all´ordine di arrivo delle domande. Per informazioni è possibile visitare il sito http://www. Sprintlazio. It/progetti/multisettore/comunicare-leccellenza-2010. .  
   
   
RICERCA E INNOVAZIONE NEL LAZIO IN UN CONVEGNO BILANCIO E PROSPETTIVE DELL’AZIONE REGIONALE DUE I BANDI ATTUALMENTE APERTI, CON OLTRE 27 MILIONI DI EURO PER AEROSPAZIO E BIOSCIENZE  
 
 Roma 11 gennaio 2010 - Un bando da 14 milioni e 350 mila euro per l’aerospazio e uno che offre 12 milioni e 950mila euro per Farmaceutica e farmacogenomica, Dispositivi e diagnostici medici e Ict per il settore salute, per il biomedicale e per i servizi assistenziali, sono solo gli ultimi due esempi delle misure a favore dell’innovazione promosse dalla Giunta Regionale tra 2005 e 2009. Imprese e centri di ricerca del Lazio hanno tempo fino al 14 febbraio per presentare progetti integrati di frontiera in campo aerospaziale e fino al 5 marzo 2010 per progetti di ricerca industriale e sviluppo sperimentale nell’ambito delle bioscienze, utilizzando le informazioni, i testi degli avvisi pubblici e la modulistica disponibili sul portale www. Filas. It Il bilancio completo dell’azione del governo locale, tracciato durante il convegno “Ricerca e innovazione nel Lazio - Realtà e prospettive” che si è tenuto oggi a Roma, conta ben 550 milioni di euro per le aziende e gli organismi di ricerca, tre Distretti Tecnologici dedicati ad altrettanti settori di eccellenza dell’economia e del mondo accademico del nostro territorio, tre fondi specifici dedicati a sviluppo economico, ricerca e innovazione; ricerca scientifica e ricerca scientifica in ambito sanitario. A questi si aggiungono interventi nel capitale di rischio delle piccole e medie imprese innovative, bandi per favorire progetti innovativi e la collaborazione tra imprese e organismi di ricerca e misure di sostegno per il trasferimento tecnologico e la creazione di imprese da idee nate dalla ricerca. Come è emerso dagli interventi di rappresentanti delle Istituzioni, del sistema della ricerca e del mondo produttivo e dall’ampia area espositiva a disposizione del pubblico, la Regione negli ultimi anni si è fortemente impegnata per valorizzare al meglio due grandi eccellenze del Lazio: la ricchezza in ricerca pubblica e l’esistenza di piccole e medie imprese dinamiche e innovative. Si è infatti dotata di una legge organica dedicata alla promozione della ricerca e dello sviluppo, dell’innovazione e del trasferimento tecnologico e alla costituzione di una “Rete regionale della ricerca e dell’innovazione” ed è l’unica regione italiana a poter vantare tre diversi Distretti Tecnologici formalmente riconosciuti dal Governo nazionale. Distretti costituiti per valorizzare e rafforzare, anche sui mercati esteri, tre comparti di punta dell’economia regionale: Aerospazio, Bioscienze e beni e attività Culturali. Filas è la società dedicata al sostegno della ricerca e dei processi di sviluppo e innovazione. Per conto della regione ha ideato e coordina i tre distretti tecnologici e gestisce i bandi ad essi relativi, come i due attualmente aperti e i quattro dedicati al Dtc, già in fase di istruttoria, che grazie a uno stanziamento totale di circa 8 milioni e mezzo di euro, porteranno alla realizzazione di un Welcome Centre a Roma per la valorizzazione dei beni culturali presenti nel Lazio; di interventi integrati di valorizzazione e di migliore fruizione dei beni culturali del Lazio; di un Centro di eccellenza composto da una anagrafe delle competenze e da un polo di innovazione regionale su tecnologie e materiali e di un prototipo di pullman digitale per il turismo culturale. Bandi che vanno ad affiancarsi agli interventi nel capitale di rischio delle piccole e medie imprese innovative del Lazio e per produzioni audiovisive, che a tutt’oggi mettono a disposizione 34 milioni di euro dopo averne già erogati circa 26 milioni. “In un quadro di cambiamenti sostanziali, che coinvolgono sia le strutture del sistema produttivo, che quelle preposte alla produzione delle conoscenze, il nostro obiettivo - ha dichiarato l’assessore allo Sviluppo Economico, Ricerca, Innovazione e Turismo della Regione Lazio, Claudio Mancini - è stato quello di promuovere, con la politica, l’incontro di impresa e ricerca nel Lazio. Abbiamo cercato di agevolare le aziende nell’accesso all’innovazione ed alle nuove tecnologie, facilitando al tempo stesso i ricercatori nella trasformazione di scoperte innovative in applicazioni industriali. Come? Promuovendo collaborazioni dirette tra imprese ed organismi di ricerca, finalizzate allo sviluppo di progetti su temi di interesse strategico per la Regione Lazio: Ict, aerospazio, scienze della vita, tecnologie per i beni culturali, ed energie da fonti rinnovabili. ” Per la presidente di Filas, Flaminia Saccà: “I due bandi attualmente aperti per le bioscienze e l’aerospazio costituiscono un’occasione importante per lo sviluppo dei Distretti Tecnologici e per le imprese e gli organismi di ricerca che operano in questi due comparti. E sono solo il primo passo dell’importante impegno che Filas porterà avanti per conto della Regione nei prossimi anni. Entro il 2013 Filas gestirà 148,5 milioni di euro a favore delle cinque filiere dell’innovazione del Lazio: i distretti tecnologici dell’aerospazio, delle bioscienze e della cultura, ma anche tecnologie per la sostenibilità ambientale e Ict e multimedia. Queste risorse che provengono da fondi regionali, nazionali ed europei serviranno a sviluppare i cosiddetti “temi di frontiera tecnologica”, cioè ambiti innovativi in grado di favorire lo sviluppo economico e la competitività internazionale del nostro territorio. Inoltre Filas continuerà a sostenere la nascita e lo sviluppo di piccole e medie imprese innovative con interventi nel capitale di rischio delle imprese. ” Più in generale, parlando di Lazio e innovazione, durante il convegno è stato ricordato che l’1. 9% del Pil regionale è investito nella ricerca, in linea con la media europea e ben al di sopra di quella nazionale (ferma all’1. 1%), il 51. 4% della ricerca pubblica del Paese è svolta nel Lazio e il 51. 9% dei ricercatori pubblici nazionali sono impiegati nel territorio regionale. Il Lazio vanta inoltre il primato nazionale anche per numero di addetti in settori ad alta tecnologia (6 addetti ogni 1. 000 abitanti contro la media italiana di 3 addetti) e per esportazioni di “prodotti tecnologici” (il 62% delle esportazioni totali contro il 30% dell’Italia). Vanta un’alta densità di imprese attive nella knowledge economy (2,34 unità ogni 1. 000 abitanti) ed è al primo posto in Italia per strutture di ricerca.  
   
   
AL VIA PIANO ANNUALE, 10 MILIONI DI EURO PER POTENZIARE ARTIGIANATO LIGURE  
 
Genova, 11 Gennaio 2010 - Ammontano a 9. 844. 000 euro le risorse stanziate dalla Giunta regionale ligure, su proposta dell´assessore allo sviluppo economico, Renzo Guccinelli per il piano annuale dell´artigianato. Tre i filoni principali: quello per favorire l´ampliamento della base produttiva, il sostegno all´artigianato artistico e i contributi ai centri di assistenza tecnica. L´asse 1, il più importante perché qualifica l´intero piano, punta all´ampliamento della base produttiva e al miglioramento della competitività delle imprese artigiane liguri e prevede una misura per la creazione d´impresa, dotata di 3. 294. 000 euro, una per il credito agevolato tramite Artigiancassa, con 4. 450. 000 euro, e una per l´accesso alle garanzie per il credito tramite Confart per una dotazione di 500. 000 euro. L´asse 2 è stato finalizzato al sostegno dell´artigianato artistico,tipico e di qualità e prevede misure dotate complessivamente di 1. 100. 000 euro. L´asse 3 sostiene le azioni di sistema, contribuendo ai centri di assistenza tecnica per un totale di 500. 000 euro. "Questo piano annuale - spiega Renzo Guccinelli, assessore allo sviluppo economico - rappresenta bene l´impegno con il quale abbiamo deciso di sostenere questo settore in un momento così difficile per il duro impatto che la crisi economica ha avuto, nel 2009, sul nostro tessuto economico. La gran parte delle risorse saranno impegnate in azioni rivolte allo sviluppo ed al sostegno degli investimenti delle imprese artigiane. In questi quindici mesi di crisi le imprese e le loro associazioni di categorie ci hanno chiesto infatti di continuare a garantire liquidità e sostegno agli investimenti degli imprenditori che credono nelle proprie imprese e vogliono con tenacia continuare a stare sul mercato. Il piano si trasformerà in bandi per le imprese". .  
   
   
AVVIATO NELLE MARCHE L´ITER PER I PROVVEDIMENTI 2010 A SOSTEGNO DELLE IMPRESE COOPERATIVE.  
 
 Ancona, 11 gennaio 2010 - La Giunta regionale, nella seduta del 28 dicembre, ha approvato l´avvio dell´iter di due importanti provvedimenti per gli interventi 2010 a sostegno delle imprese cooperative. Il primo e` il quadro attuativo della L. R. N. 5/2003 che prevede i nuovi bandi a sostegno del settore con uno stanziamento complessivo di piu` di 4 milioni di euro. Con interventi a favore della capitalizzazione delle imprese, degli investimenti innovativi, del finanziamento a cooperative di nuova costituzione e agli interventi sperimentali per il Piceno e il distretto della meccanica. Rimangono confermate le priorita` per la salvaguardia occupazionale, il reimpiego di lavoratori da aziende in crisi, la costituzione di imprese cooperative promosse da lavoratori in mobilita`, giovani e donne. Il secondo provvedimento riguarda l´attuazione della recentissima L. R. N. 25/2009 con la quale la Regione sostiene la trasmissione d´impresa a favore di lavoratori riuniti in cooperativa. Un intervento a favore di nuove cooperative promosse in maggioranza da lavoratori che intendono rilevare l´attivita` o rami di attivita` dell´azienda nella quale hanno operato. Le imprese verranno finanziate con contributi a fondo perduto e con prestiti in proporzione all´occupazione salvaguardata e agli investimenti e ai costi della fase di avvio. La dotazione finanziaria di 300. 000 euro permettera` il finanziamento di alcune prime iniziative che potranno essere da esempio per altre successive esperienze. ´I due provvedimenti, adottati in tempi rapidissimi, a pochi giorni dall´approvazione del bilancio - afferma l´assessore regionale alla Cooperazione, Sandro Donati - sono stati trasmessi alla Commissione consiliare competente per acquisirne il parere. Se l´iter verra` concluso rapidamente, le imprese potranno usufruire degli interventi in tempi ravvicinati e quindi con una maggiore tempestivita` dell´azione di sostegno contro la crisi´. ´Inoltre - continua l´assessore - la Giunta ha adottato nella seduta del 21 dicembre la delibera n. 2159 che consente alle cooperative, alla luce della crisi economica e delle difficolta` ad essa collegate, di presentare istanza motivata di sospensione temporanea del pagamento delle rate dei prestiti erogati dalla Regione. ´La cooperazione - conclude Donati - rappresenta una risorsa essenziale contro la crisi e per il rilancio dello sviluppo, proprio per questo continuiamo con forza a sostenerla´. .  
   
   
CAMBIO AL VERTICE ASSOGRIGLIATI : LORENZO ORSENIGO E’ IL NUOVO PRESIDENTE  
 
Milano, 11 gennaio 2010 - In occasione dell´Assemblea dell’associazione Assogrigliati è stato eletto Presidente Lorenzo Orsenigo, presidente del Gruppo Orsogril. Orsenigo, nato nel 1941 in provincia di Como, nel 1963 entra nell’azienda paterna dove si occupa del settore commerciale. Alla morte nel padre nel 1986 diventa presidente di Orsogril. I suoi due figli, Viola e Filippo, laureati e sposati, oggi lavorano in azienda. Orsogril ha portato le sue recinzioni perfino a Ground Zero a Manhattan. L’export apprezza i prodotti dell’azienda italiana e le sue innovazioni, tra le quali l’ottenimento di un nuovo materiale dagli scarti degli imballaggi, in particolare dal polistirolo addensato, così da ottenere un prodotto simile al legno. Nel suo incarico il presidente neo-eletto sarà supportato per il biennio 2009/2010 da un Consiglio Direttivo così composto: Lorenzo Orsenigo (Orsogril) Presidente, Salvatore Evangelisti (Imi) Vice Presidente, Stefano Buziol (Mec Master) Vice Presidente. Consiglieri: Tommaso Gentile (Cmd), Carlo Amatucci (Italiana Keller), Vito Cantore (Meridionale Grigliati). “Nel mio mandato – ha dichiarato Lorenzo Orsenigo – intendo continuare nella linea programmatica che prevede innanzitutto l’ampliamento della base associativa. Ma grande attenzione continuerà ad essere rivolta anche agli aspetti normativi che riguardano da vicino i nostri prodotti: dalla collaborazione con Uni sono scaturite le norme Uni 11002-1-2-3 ma l’obiettivo è ora quello di arrivare a disporre di una norma europea. A tal fine, ritengo sia importante mantenere e intensificare il rapporto di collaborazione già avviato con le altre associazioni europee, come ad esempio con Aefydem, l’Associazione spagnola dei fabbricanti e distributori di grigliati, che ha manifestato interesse per uno scambio di informazioni sugli aspetti normativi e ha partecipato ad una precedente Assemblea annuale di Assogrigliati. ” .  
   
   
FIERE - INSEDIATO A ROMA IL TAVOLO GOVERNO-REGIONI PER IL COORDINAMENTO DELLE POLITICHE FIERISTICHE.  
 
Bologna, 11 gennaio 2010 – Presentato il 18 dicembre 2009 a Roma dal Vice Ministro Adolfo Urso, insieme all’assessore alle attività produttive della Regione Emilia-romagna Duccio Campagnoli (nella qualità di coordinatore delle Regioni per la questioni fieristiche), il calendario delle fiere di carattere internazionale che si terranno in Italia nel 2010. L’appuntamento, al quale erano presenti anche i rappresentanti di tutte le associazioni italiane del settore, è stato anche l’occasione per presentare l’intesa conclusa proprio oggi per l’istituzione di un Comitato di coordinamento per le attività fieristiche tra le Regioni (che hanno la competenza costituzionale per la materia), il Ministero per lo Sviluppo Economico e le organizzazioni del settore (Aefi. Cfi-confindustria, Cft-confcommercio). “Questa intesa per l’insediamento del Comitato di coordinamento, che sarà ratificata dalla Conferenza Stato-regioni – spiega l’assessore Campagnoli – è molto importante perché dovrà finalmente affrontare i temi di una politica fieristica nazionale coordinata tra Stato e Regioni, che è sin qui mancata. Occorrono invece indirizzi per superare la competizione a volte esasperata ed improduttiva tra le diverse realtà fieristiche. Il Tavolo di coordinamento dovrà condividere strumenti e scelte efficaci per far divenire il sistema fieristico italiano, ben più di oggi, una vera piattaforma unitaria di promozione per il Made in Italy”. Attività fieristica in Emilia-romagna Il rapporto sulle fiere presentato oggi conferma che all’interno del sistema fieristico italiano (il secondo in Europa dopo la Germania e quarto nel mondo) l’attività fieristica in Emilia-romagna è la seconda in Italia con il 25% del totale delle manifestazioni internazionali (contro il 35% della Lombardia e il 15,1% del Veneto). Nell’attività fieristica di profilo internazionale, Bologna si conferma saldamente il secondo grande centro fieristico italiano (17% del totale), Rimini il quarto (6% del totale) e Parma l’ottavo (con il 2%). “Considerati tutti insieme, questi tre centri fieristici emiliano-romagnoli sono già ora il primo organizzatore e imprenditore fieristico in Italia. L’esame delle situazione fieristica – conclude Campagnoli – con le opportunità e le criticità che presenta e presenterà nei prossimi anni, dice chiaramente che la realtà emiliano-romagnola, per affermare un suo nuovo primato, può e deve imboccare la strada della integrazione tra le diverse imprese fieristiche regionali. Saranno infatti decisive le capacità competitive di essere innanzitutto organizzatori e imprenditori di eventi, oltre che gestori di quartieri leader nelle capacità di investimento e di nuova iniziativa”. .  
   
   
ACCORDO TRA LA REGIONE TOSCANA E IL MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO VIA LIBERA ALLA BANCA DATI SULLE IMPRESE IN DIFFICOLTÀ NUOVE TECNOLOGIE AL SERVIZIO DELLE POLITICHE CONTRO LA CRISI  
 
Firenze, 11 gennaio 2010 - Regione Toscana e Ministero per lo sviluppo economico lavoreranno insieme per la realizzazione di un Osservatorio sullo stato della crisi economica nelle imprese. È questo quanto prevede un protocollo di intesa che permetterà di avviare un vero e proprio progetto pilota, che parte dalla Toscana ma che, con gli opportuni adattamenti, potrà essere esteso a tutto il territorio nazionale. Si tratterà di una vera e propria banca dati che consentirà di acquisire e gestire i dati relativi alle imprese in crisi, mettendo a disposizione dei soggetti competenti una aggiornata base di conoscenza. «La crisi si supera anche utilizzando nuove idee e nuovi strumenti – sottolinea il vicepresidente Federico Gelli – In particolare le più avanzate tecnologie dell´informazione sono strategiche per monitorare la situazione, per valutare le misure necessari e per affrontare l´emergenza e ancora di più per aiutare a far emergere scenari futuri più positivi». Il protocollo firmato prevede un programma operativo la cui realizzazione è stata affidata a una cabina di regia in cui saranno rappresentati la Regione, il ministero, la società Invitalia (braccio operativo del ministero per le attività territoriali) e l´Irpet, in supporto delle attività regionali. .  
   
   
REGIONE LAZIO PAGA 1 MILIARDO DI EURO A IMPRESE ED ENTI LOCALI  
 
Roma, 11 gennaio 2010 - "La Regione Lazio, in questi giorni, ha trasferito 1 miliardo di euro a imprese ed enti locali per i crediti vantati nei confronti dell´amministrazione regionale". Lo annuncia l´assessore al Bilancio della Regione Lazio Luigi Nieri: "In questo modo abbiamo voluto garantire il rispetto degli impegni assunti nei confronti delle amministrazioni locali e del tessuto produttivo laziale, nonostante il Governo continui a non voler trasferire le risorse dovute al Lazio. E´, infatti, noto a tutti che il Governo ha versato nelle casse della Regione, sino ad oggi, solo 600 milioni dei 4 miliardi dovuti: circa la metà delle risorse annunciate dal Ministro Sacconi (1. 060 milioni di euro). A ciò si è aggiunta la sospensione da parte di Cassa Depositi e Prestiti del mutuo di 500 milioni di euro richiesto dalla Regione Lazio". "Questo miliardo di euro rappresenta una boccata di ossigeno per l´intero sistema Lazio e una garanzie per il rispetto del Patto di Stabilità degli enti locali. Risorse che saranno utilizzate per dare sostegno anche a settori importanti come il trasporto pubblico, la sanità, il sociale - prosegue Nieri -. Si tratta di uno sforzo eccezionale reso possibile grazie allo strumento del cosiddetto ´accollo´, un sistema che consente alla Regione Lazio, con l´ausilio e l´anticipazione del sistema bancario, di pagare i creditori rispettando il Patto di Stabilità. Solo per quest´anno la Regione Lazio ha pagato 2,2 miliardi in più rispetto allo scorso anno (1 miliardo grazie all´accollo e 1,2 miliardi di residui passivi correnti). E´ questa una vera e propria azione anti-crisi destinata a dare nuova linfa ai settori strategici della Regione". "La Regione Lazio dimostra ancora una volta - conclude Nieri - di saper assumersi le proprie responsabilità nei confronti di imprese, cittadini ed enti locali. Un atteggiamento opposto a quello del Governo che continua a utilizzare in modo politico le risorse dello Stato mettendo in gravi difficoltà la Regione Lazio". .  
   
   
LA REGIONE LAZIO ANTICIPA CIG A LAVORATORI ARC  
 
Roma, 11 gennaio 2009 - "La Regione Lazio si e´ attivata per porre rimedio ai ritardi, dovuti al ministero del Lavoro, nella riscossione della cassa integrazione da parte delle lavoratrici e lavoratori dell´Arc. Nei tempi tecnici possibili, ossia entro la prima meta´ di gennaio, i dipendenti dell´azienda di Colleferro potranno percepire l´anticipazione di questi trattamenti attraverso Unionfidi Lazio". Lo ha fatto sapere l´assessore regionale al Lavoro, Alessandra Tibaldi in merito alle misure anti-crisi che la Regione Lazio sta mettendo in campo. "Per l´inoltro delle domande di anticipazione - ha spiegato l´assessore Tibaldi - i beneficiari dovranno esibire ad un apposito sportello Unicredit attivato da Unionfidi un attestato della condizione di cassintegrato, un documento di identità, il codice fiscale e sottoscrivere un´autocertificazione di possesso dei requisiti". "Una volta aperti i conti corrente - ha aggiunto Tibaldi - dovranno, per ultimo, comunicarne le coordinate al datore di lavoro, che a sua volta le trasmetterà all´Inps". "In questo modo- ha concluso l´assessore al Lavoro - intendiamo arginare i ritardi amministrativi del ministero, il cui decreto di continuazione della cigs tarda ad arrivare nonostante la celerità della verifica ispettiva dell´Inps per la concessione degli ammortizzatori sociali, avvenuta in soli 15 giorni contro una media di circa quattro mesi. A fronte di questi ritardi del Governo centrale la Regione garantirà, nei tempi più rapidi possibili,alle 200 lavoratrici e lavoratori dello stabilimento di Colleferro la regolare riscossione dei trattamenti dovuti dall´Inps". .  
   
   
IL PRESIDENTE LOIERO INCONTRA UNA RAPPRESENTANZA DI DISOCCUPATI A LAMEZIA  
 
Reggio Calabria, 11 gennaio 2010 - Il Presidente della Regione Agazio Loiero ha incontrato l’ 8 gennaio mattina, a Lamezia Terme, una folta rappresentanza dei disoccupati calabresi, venuti da ogni parte della regione. In centinaia sono arrivati da tutta la Calabria in rappresentanza degli oltre tremila cinquecento disoccupati che hanno usufruito degli ammortizzatori sociali in deroga, ovvero cassa integrazione e mobilità, della Regione Calabria. Provenienti da più di duecento aziende calabresi in crisi, per l´84 per cento sono lavoratori attualmente in mobilità, gli altri in cassa integrazione. Grazie al sostegno della Regione hanno potuto fronteggiare più serenamente il dramma della perdita del lavoro. “E’ questa – ha detto il Presidente Loiero - l’occasione per farvi i miei auguri e per rivolgere un saluto a tutti i lavoratori, soprattutto quelli che sono arrivati da molto lontano. Oggi ci arriva un riconoscimento molto importante, ovvero quello di essere stati, in Italia, tra le Regioni più virtuose nella gestione degli ammortizzatori sociali. E di aver fronteggiato il gravissimo problema della crisi lavorativa accelerando i tempi negli accordi con Inps e Ministero del Lavoro e superando la burocrazia. Abbiamo fatto un lavoro immane. Tutto ciò è stato possibile grazie a tecnici estremamente competenti che conoscono benissimo la materia e, non meno, dal surplus di passione che li ha mossi nell´affrontare il delicatissimo tema della mancanza del lavoro”. Durante l´incontro si è parlato, poi, di un altro importante risultato ossia la proroga dei voucher fino a giugno del 2010 dopo la delibera di giunta del ventitre dicembre scorso. Accanto al Presidente Loiero, intorno al tavolo, lo staff che ha gestito lo stato di crisi di migliaia di disoccupati: Marinella Marino, Dirigente generale del Dipartimento “Politiche del Lavoro”, Antonio Sorrentino, responsabile dell´Unità di Crisi e delle relazioni con i sindacati e Domenico Carnevale, responsabile delle politiche per il sostegno al reddito. “Ad avvantaggiarsi di questo strategico lavoro di èquipe – ha continuato Loiero – sono stati i lavoratori calabresi, ed è quanto ci sta più a cuore. Il nostro primo pensiero è tutelare i precari e chi un lavoro non ce l’ha. Per questo ci siamo impegnati molto anche sul fronte della stabilizzazione dei Lavoratori Socialmente Utili e abbiamo creato diversi bandi per i tantissimi precari rimasti fuori dalla scuola per via dei tagli ministeriali”. Loiero ha, quindi, fatto un riferimento al Fondo Sociale Europeo. “Abbiamo trovato ad inizio legislatura una situazione disastrosa – ha commentato – dal 2000 al 2005, infatti,era stato speso meno del 27%. Abbiamo recuperato tutto e questo voglio ricordarlo solo agli scettici che all´inizio ci deridevano”. Marinella Marino ha dato un po´ di cifre sulla gestione degli ammortizzatori sociali. “La Calabria ha stanziato per il biennio 2009-2010 oltre cinquantasei milioni del Fondo Sociale Europeo. A tali risorse vanno aggiunte quelle decretate dal governo a favore della nostra Regione che ammontano a trentanove milioni di euro”. Marino ha voluto spiegare, soprattutto, il concetto di “politica attiva” nella gestione della crisi lavorativa. “A partire da settembre del 2009 abbiamo convocato uno per uno presso i Centri per l´Impiego i lavoratori in difficoltà. Molti sono stati coinvolti in corsi di formazione, altri hanno ottenuto voucher per competenze specialistiche. Inoltre chiediamo agli imprenditori di interagire il più possibile con noi e ricordare che possono usufruire degli incentivi della Regione”. Molti gli interventi, anche commossi, e gli applausi dei lavoratori durante l´incontro. “Non posso che ringraziare tutti anche a nome degli altri lavoratori – ha detto in uno degli interventi Giuseppe Vacalebre – perchè è evidente che in altre regioni problemi così gravi non sono stati risolti così velocemente e con questa efficacia”. . .  
   
   
EUROFORM: INTESA POSITIVA SALVATI 80 POSTI DI LAVORO  
 
 Trieste, 11 gennaio 2010 - "Un accordo che limita al minimo gli esuberi, mette al sicuro il futuro di oltre 80 lavoratori, pone le basi per garantire l´avvenire dell´azienda ed evita la dispersione del patrimonio industriale del pordenonese". Così il vicepresidente e assessore alle Attività produttive Luca Ciriani ha commentato l’ 8 gennaio l´accordo siglato tra sindacati e proprietà, alla presenza dell´Amministrazione regionale, che va a chiudere la crisi alla Euroform, l´azienda di Fontanafredda che alcuni mesi fa aveva decretato lo stato di crisi annunciando otre 70 esuberi su 106 dipendenti dopo forti tensioni, scioperi e occupazioni. "Ieri in tarda serata - ha commentato Ciriani - si è chiusa una delle più preoccupanti crisi degli ultimi mesi: una conclusione positiva, che permette non solo di garantire una ottantina di posti di lavoro, ma di guardare al futuro con buone prospettive". L´assessore Ciriani è stato presente in prima persona sin dal primo giorno di trattative, proprio per dimostrare l´importanza di Euroform per il territorio della destra Tagliamento. Secondo l´assessore, è anche importante che nell´accordo la nuova proprietà si renda disponibile a far partecipare Friulia nel capitale come garanzia del mantenimento sul territorio della fabbrica e della serietà del piano industriale. "Il ruolo della Regione - ha commentato ancora il vicepresidente - è stato quello di lavorare in sinergia con i sindacati per ottenere dalla proprietà garanzie sul futuro, un piano di salvataggio e sviluppo credibile soprattutto nei confronti del principale cliente: la tedesca Bosch". Oggi il piano industriale è stato approvato dall´assemblea dei lavoratori, mentre martedì mattina in Regione a Trieste si svolgerà un ulteriore incontro necessario a definire i dettagli relativi all´attivazione degli ammortizzatori sociali e in particolare l´anticipo della cassa integrazione da parte della Regione attraverso la convenzione stipulata con le banche di credito cooperativo. "Anche in questo contesto - ha rilevato infine il vicepresidente - considero importante e strategico il dialogo e la fattiva collaborazione tra Amministrazione regionale e sindacati". .  
   
   
SARDEGNA, ALCOA: SERIETÀ GOVERNO E SENSO RESPONSABILITÀ LAVORATORI  
 
Cagliari, 11 Gennaio 2009 - Serietà e senso di responsabilità. Sono i due termini che in una vicenda complessa e delicata come quella dell´Alcoa sono mancati nella fase decisiva della riunione tenuta il 7 gennaio al Ministero dello Sviluppo Economico. "Serietà e senso di responsabilità che non sono certo mai venuti meno da parte del Governo, della Regione, dei lavoratori e dei sindacati - ha sottolineato il presidente Ugo Cappellacci -. Lo stesso non si può dire per i vertici della multinazionale se, come tutti i partecipanti hanno riconosciuto, è apparso evidente ieri notte che il problema del costo dell´energia non era l’unico al centro del confronto come, invece, a più riprese, ha sostenuto l’Azienda. Per questo riteniamo che quanto avvenuto sia molto grave perchè testimonia che al tavolo qualcuno non è stato trasparente. Una cosa deve essere chiara: non assisteremo passivamente a tentativi, palesi o striscianti, di disimpegno dell’azienda. Nessuno può pensare di chiudere un´esperienza produttiva e lavorativa, che nelle stagioni delle "vacche grasse" ha generato cospicui utili, con un semplice tratto di penna, basato su grafici o analisi finanziarie. Un momento di difficoltà economica o debolezza di mercato non può diventare una fuga dalle responsabilità. La Regione - ha concluso il Governatore - vigilerà a tutela dei lavoratori, dei loro sacrosanti diritti e di quelli del territorio e dell’intera Sardegna, nonche’ dei doveri sociali (a cominciare da quelli di ripristino ambientale) in carico a tutte le aziende". Quello di ieri è stato un autentico tour de force, cominciato poco dopo le 17 e conclusosi poco prima delle 3. "L’atteggiamento del Governo è stato esemplare nel trovare insieme alla Regione la soluzione al problema del costo dell’energia, andando incontro a tutte le richieste dell´azienda e individuando una tariffa intorno ai 30 Mw/h. Un meccanismo - ha spiegato l’assessore della Programmazione, Giorgio La Spisa, che ha partecipato, insieme a quello dell’Industria, Sandro Angioni all’incontro al Ministero per lo Sviluppo Economico - fortemente competitivo che ha smascherato la pretestuosità delle richieste di Alcoa". "Per la Regione - ha proseguito La Spisa - è il momento di tutelare in ogni modo i lavoratori e verificare la buona fede dell’azienda adottando tutti gli strumenti a disposizione per evitare il disimpegno. L’azienda si è dimostrata cinica ed esclusivamente interessata a razionalizzare il proprio assetto produttivo a livello mondiale sacrificando l’impianto di Portovesme. Un atteggiamento che sino a tarda notte è andato nell’unica direzione di voler innescare il timer di un pericolosissimo processo di crisi per tutto il territorio". "Abbiamo apprezzato il grande senso di responsabilità dei lavoratori e delle organizzazioni sindacali - ha concluso l’assessore - che hanno partecipato attivamente alla riunione riscontrando positivamente lo sforzo di Governo e Regione senza mai esasperare i toni". . .  
   
   
VENETO, VICENDA ALCOA: IL MINISTERO HA MANTENUTO TUTTI GLI IMPEGNI  
 
 Venezia, 11 gennaio 2010 “Mi auguro che la questione energetica non sia una mera scusa per poi chiudere definitivamente gli impianti produttivi di Fusina e di Portovesme”. A ribadirlo è l’Assessore alle Politiche Economiche della Regione del Veneto, Vendemiano Sartor, l’ 8 gennaio a commento della vicenda Alcoa. “Il Ministro per lo Sviluppo Economico – sottolinea ancora Sartor – ha mantenuto tutti gli impegni assunti e finalizzati a garantire tariffe energetiche in linea con quelle europee, ma a fronte di questo e alla richiesta dello stesso Ministero di attendere ancora dieci giorni per una verifica a livello di Comunità Europea, la proprietà ha comunque deciso di avviare da subito la richiesta di procedura di Cig. Credo che dieci giorni in più non avrebbero creato alcun danno, anzi sarebbero stati utili all’azienda per una verifica delle nuove tariffe. Si tratta – precisa Sartor – di una decisione che non solo crea tensione e preoccupazione tra i lavoratori, ma fa venir meno la nostra fiducia circa le promesse dell’azienda di mantenere in vita di due stabilimenti. E’ vero che la procedura di Cig dura 25 giorni nel corso dei quali è possibile revocarla, ma ci aspettavamo un atteggiamento diverso, soprattutto, ripeto, a fronte degli impegni assunti dal Ministero, che ha condotto un’azione forte sia per quanto riguarda l’aspetto energetico, sia per il mantenimento dell’attività produttiva. Da parte mia e del Presidente Galan – conclude Sartor – vi è comunque la massima attenzione e il massimo impegno, decisi anche a coinvolgere direttamente il Presidente del Consiglio, al quale ribadiremo che per i due impianti, quello veneziano di Fusina e quello sardo di Portovesme, si dovrà avere la stessa soluzione”. .  
   
   
COOPERAZIONE SOCIALE: “RIPARTIZIONE CONTRIBUTI REGIONALI 2009 DI 78 MILA EURO A 9 COOPERATIVE SOCIALI VERONESI”  
 
Venezia, 11 gennaio 2010 - Un contributo per lo sviluppo della cooperazione sociale in provincia di Verona. La Giunta regionale, su proposta dell´Assessore alle politiche sociali Stefano Valdegamberi, ha approvato un provvedimento che ripartisce 78 mila euro di contributi regionali per l´anno 2009 a 9 cooperative sociali veronesi, secondo quanto stabilito dalla legge regionale 23 del 2006, sulla promozione del settore della cooperazione sociale. “La Regione Veneto – sottolinea l´Assessore Valdegamberi – vede nel mondo della cooperazione e in particolare in quello della cooperazione sociale uno dei punti forti del sistema del welfare e delle politiche a favore della persona. Va ricordato che all´albo regionale sono iscritte 680 cooperative sociali e che tale numero è in crescita costante e dà lavoro a più di 40 mila persone nel Veneto”. Le tipologie d´intervento ammesse per ottenere i finanziamenti regionali sono quelle che agevolano la costituzione e lo sviluppo del settore, in particolare: interventi per l´ammodernamento funzionale e produttivo mediante acquisto, costruzione, ristrutturazione e/o ampliamento d’immobili e di beni strumentali direttamente impiegati e attinenti all´attività svolta; interventi per introdurre innovazioni tecnologiche nei cicli produttivi e nei servizi; interventi per sostenere la fase di avvio delle cooperative sociali di nuova costituzione; interventi per sostenere le cooperative sociali che svolgono attività a favore delle nuove categorie di persone deboli con interventi contributivi corrispondenti al 50% degli oneri previdenziali versati per nuovi lavoratori assunti con contratto a tempo determinato. Nel dettaglio, i contributi regionali vanno a due cooperative di Bussolengo (Beta con 17 mila euro e Prestatori con oltre 5 mila euro per ammodernamento e innovazione), una di Colognola ai Colli (Monteverde 2 con 5. 500 euro per ammodernamento e innovazione), sei di Verona (Gnomi Verdi con 4. 364 euro, Mattaranetta con 22 mila euro, Centro di Lavoro con 5. 287 euro, Il Samaritano con 9. 521 euro, Insieme con 6. 450 euro per ammodernamento e innovazione; Energie Sociali con 3000 euro per le spese di primo impianto). .