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MARTEDI
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Notiziario Marketpress di
Martedì 19 Gennaio 2010 |
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I RICERCATORI PROPONGONO UN QUADRO PER IL TRATTAMENTO DELLE MALATTIE TROPICALI TRASCURATE |
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Bruxelles, 19 gennaio 2010 - Ricercatori in parte sostenuti dall´Unione europea hanno creato un quadro per lo sviluppo di un sistema integrato di monitoraggio e valutazione per sostenere i tentativi di combattere le malattie tropicali trascurate (Ntd). La ricerca - pubblicata online sulla rivista The Lancet - mette a confronto i protocolli specifici per ogni malattia per la mappatura, il monitoraggio e la sorveglianza. I ricercatori hanno inoltre analizzato la possibile integrazione degli sforzi di mitigazione e le soluzioni innovative dettagliate proposte, presentando un quadro complessivo. Il lavoro è stato supportato dal progetto Contrast ("A multidisciplinary alliance to optimize schistosomiasis control and transmission surveillance in sub-Saharan Africa"), che è finanziato nell´ambito del Sesto programma quadro (6° Pq) con 2,9 milioni di euro e raccoglie le competenze ed esperienze di istituti di ricerca e del settore privato per produrre nuove conoscenze sui fattori biologici, ambientali e socioeconomici legati alla schistosomiasi nell´Africa subsahariana. Secondo il rapporto, è necessaria una dettagliata mappatura delle informazioni per permettere la pianificazione dell´attuazione, e gli autori individuano varie strategie di mappatura efficaci, che sono riuscite ad icorporare una metodologia rapida, semplice ed economica. Il Programma africano per il controllo dell´oncocerchiasi - che è la seconda causa della cecità a livello mondiale - ha sviluppato uno strumento di mappatura rapida per la valutazione del rischio. Tale strumento misura la prossimità di probabili siti di incubazione degli insetti portatori dell´infezione. "Si cerca di individuare i modi più economici per la mappatura rapida delle aree ad alto rischio di malattie tropicali trascurate, di mettere in atto i sistemi di monitoraggio più appropriati e di sviluppare strategie di sorveglianza successive agli interventi, in vista della conclusione dei programmi per la filariasi linfatica, l´oncocerchiasi e il trachoma", dicono i ricercatori, provenienti da Niger, Sierra Leone, Regno Unito e Stati Uniti. I ricercatori hanno anche messo in evidenza vari approcci innovativi per l´integrazione della mappatura. Nel Camerun sono state contemporaneamente attuate delle procedure per la valutazione rapida della loiasi - una malattia della cute e degli occhi - e delle indagini per l´analisi epidemiologica dell´oncocerchiasi. In Etiopia, indagini congiunte sulla malaria e il trachoma hanno mostrato che le stime di prevalenza, gli indicatori e i fattori di rischio per entrambe le malattie potrebbero essere ottenute al costo dell´indagine su una sola di queste malattie. Il trachoma - un´infezione oftalmica - è la prima causa di cecità dovuta ad infezione a livello mondiale. Per quanto riguarda il monitoraggio, gli autori ritengono che il progresso verso l´integrazione stia nella standardizzazione delle definizioni e nella creazione di moduli comuni per la presentazione dei rapporti, che permetterebbero di confrontare i dati nei vari paesi per le diverse malattie. Essi sottolineano altresì la necessità di nuovi indicatori in modo che i donatori possano monitorare da vicino la riuscita del programma, attraverso la misurazione del numero totale dei trattamenti forniti attraverso la chemioterapia preventiva e la percentuale di persone a rischio raggiunte: tali dati potrebbero essere utili per fare pressione. Per la riuscita di qualsiasi programma sulle Ntd è chiaramente indispensabile la sorveglianza. Come esempio gli autori mettono in evidenza i programmi per la filariasi linfatica, nei quali lo strumento di valutazione consigliato per la valutazione del progresso fatto verso l´eliminazione della malattia, è un card test come quello usato per valutare i gruppi di bambini nati dall´inizio dei tentativi di intervento. Questo approccio è stato usato in Egitto e sarà ampiamente implementato dal momento che anche altri paesi cercano di allontanarsi dalla somministrazione di massa di farmaci e di avvicinarsi alla sorveglianza. "Nonostante non sia possibile la totale integrazione di tutti gli elementi della mappatura, del monitoraggio e delle strategie di sorveglianza per le malattie trattate tramite chemioterapia, potrebbero tuttavia presentarsi molte opportunità di integrare le strategie, quando l´integrazione rappresenta la migliore alternativa", concludono gli autori. Per ulteriori informazioni, visitare: The Lancet http://www. Thelancet. Com/ The London School of Hygiene and Tropical Medicine http://www. Lshtm. Ac. Uk/ University of Liverpool http://www. Liverpool. Ac. Uk . |
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UNO STUDIO SCOPRE CHE GLI ATORMI POSSONO LEGARSI |
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Bruxelles, 19 gennaio 2010 - Per molto tempo la molecola "moneta di berillio" ha confuso i chimici. Recenti misure hanno aiutato gli scienziati ad identificare 11 livelli di vibrazione e ora un gruppo di ricerca ceco-statunitense ha scoperto il dodicesimo livello. Le scoperte sono state pubblicate dalla rivista Science. La moneta di berillio - formata da due atomi - è un metallo solido e tossico presente nei minerali e può essere usato come lega con altri metalli per diverse applicazioni, ad esempio nelle armi atomiche, spiegano i dottori Krzysztof Szalewicz e Konrad Patkowski dell´Università del Delaware (Stati Uniti) e Vladimir Spirko, chimico dell´Accademia delle scienze della Repubblica ceca. Da molto tempo la comunità scientifica aveva ipotizzato che i due atomi che formano il berillio andassero a sbattere l´uno contro l´altro. Il dottor Patkowski, autore principale dello studio, dice che queste ipotesi sarebbero sostenute dalla teoria chimica che spiega come gli elettroni di una molecola occupano orbitali diversi. Ma più di 40 anni fa, la scienza ha scoperto che in realtà questi due atomi si legano tra loro. Tuttavia, ogni tentativo di spiegare le forze che legano tra loro gli atomi di berillio, ha dato risultati sempre diversi. E si arriva così al maggio 2009, quando un gruppo di ricerca della Emory University (negli Stati Uniti) ha scoperto l´energia vibrazionale degli atomi legati tra loro per 11 livelli. I ricercatori sono riusciti - finalmente - a riconciliare i modelli teorici e sperimentali. "Una molecola vibra, quindi, nel corso del tempo, cambia la distanza tra gli atomi. Una molecola non può, per sua natura, rimanere immobile, senza vibrare", dice Patkowski. "Al crescere dell´energia vibrazionale di una molecola, gli atomi si allontanano sempre di più dalle loro posizioni di equilibrio". Questo ultimo studio ha permesso ai ricercatori di confemare il dodicesimo e più alto livello di vibrazione della molecola del berillio. La vera rivoluzione è stato il "modellamento" effettuato dal dottor Spirko. Per confermare le ricerche sperimentali, gli scienziati non devono fare altro che apportare piccole modifiche alla curva di interazione energetica teorica. "Le versioni modellate di questa energia potenziale, calibrate sui dati sperimentali, riproducono fedelmente gli spettri osservati", spiegano. "I risultati [del gruppo Emory] sono in linea con i nostri. Ed è stato bello vedere come la divergenza tra i numeri sperimentali e teoretici del passato sia scomparsa", dice Patkowski. "Il loro lavoro ha confermato che stavamo andando nella giusta direzione. " "La moneta di berillio è usata comunemente in studi fisici sperimentali e teorici. Eppure, la molecola in sé è assolutamente atipica", ha sottolineato. "Si tratta di un sistema prototipo, piccolo e sgangherato, sia per gli studi sperimentali - per la sua tossicità e reattività - che per quelli teorici - perché i metodi standard della chimica quantistica qui servono a ben poco -" aggiunge. "La cosa interessante di questa molecola è che le conoscenze fondamentali di chimica ci dicono che gli atomi non dovrebbero unirsi tra loro, ma in realtà poi lo fanno, e il legame che si crea è molto forte. Un ottimo modello, dunque, per lo sviluppo di nuove teorie di fisica molecolare". Lo studio è stato in parte finanziato dall´Accademia delle scienze della Repubblica ceca e dal ministero ceco per l´Educazione, la gioventù e lo sport. Per maggiori informazioni, visitare: University of Delaware: http://www. Udel. Edu/ Science: http://www. Sciencemag. Org/ . |
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HAITI: PARTITO SECONDO VOLO LOMBARDO CON MEDICI E STRUMENTI |
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Malpensa/Va, 19 gennaio 2010 - E´ partito ieri alle 13. 05 alla volta di Haiti il secondo volo umanitario organizzato da Regione Lombardia per portare i soccorsi alle popolazioni colpite dal sisma di Haiti. L´aereo trasporta materiale sanitario per l´attivazione di un Pma (Presidio medico avanzato) di primo livello, sei tende ed una cinquantina di brandine, tre infermieri ed un medico (Agostino Briguglia, Claudia Fassin, Nicola Giannelle e Mara Peterlini, tutti di ospedali lombardi), oltre a un tecnico dell´Arpa esperto in approvvigionamenti idrici e qualità dell´acqua, Fabio Carella, al direttore della scuola superiore di Protezione civile della Lombardia Marco Lombardi, e alla vicepresidente della Fondazione Francesca Rava onlus, Maria Chiara Roti, e un´interprete dal creolo, la lingua parlata nell´isola caraibica, Micheline Celonge. Il volo dell´Air Livingstone arriverà all´aeroporto La Romana (Repubblica Domenicana), distante 130 chilometri da Santo Domingo, alle ore 19. 10 locale (00. 10 in Italia). "Un terzo volo di aiuti umanitari - ha detto il presidente della Regione Lombardia, Roberto Formigoni - è già in fase di preparazione. L´impegno di Regione Lombardia a favore della popolazione di Haiti continua quindi incessantemente in raccordo con le organizzazioni non governative presenti sul posto, che garantiscono l´efficacia del nostro intervento, e in pieno coordinamento con le azioni del Governo nazionale". . |
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EMILIA ROMAGNA, TERREMOTO AD HAITI: REGIONE, COMUNI E PROVINCE DELL’EMILIA-ROMAGNA DISPONIBILI A INTERVENTI DI SOLIDARIETÀ |
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Bologna, 19 gennaio 2010 – Regione, Comuni e Province dell’Emilia-romagna disponibili a interventi di solidarietà ad Haiti, distrutta dal terremoto. Lo hanno ribadito, in una lettera congiunta inviata al sottosegretario di Stato Guido Bertolaso, Vasco Errani (presidente della Regione), Flavio Delbono e Vincenzo Bernazzoli, rispettivamente presidente Anci e presidente Upi regionali. “Fin dalle prime ore successive al catastrofico terremoto che ha gravemente colpito lo stato di Haiti – hanno scritto – la Regione e il sistema delle autonomie locali dell’Emilia-romagna hanno manifestato la disponibilità a fornire aiuti, nel contesto della solidarietà prontamente attivata dallo Stato italiano, per le esigenze più immediate della popolazione interessata”. Errani, Delbono e Bernazzoli hanno quindi ribadito la disponibilità di Regione, dei Comuni e delle Province emiliano-romagnole a intervenire sulla base delle indicazioni del Dipartimento della Protezione civile, che “si è recato sul posto per valutare le tipologie di aiuto e le modalità con cui organizzare gli interventi di solidarietà”. . |
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HAITI: DA ROMA PARTITO AEREO CON AIUTI CAMPIDOGLIO |
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Roma, 19 gennaio 2010 - Con il coordinamento dell’Anci, il Comune di Roma ha organizzato, come già annunciato nei giorni scorsi, l’invio di aiuti per le popolazioni di Haiti. Nel pomeriggio di ieri, da Fiumicino, è partito un aereo cargo, messo a disposizione dalla Protezione civile nazionale, sul quale il Campidoglio ha imbarcato 7 bancali di medicinali di primo soccorso che verranno consegnati a Port-au-prince per consentire il funzionamento a pieno regime dell’ospedale da campo già inviato all’indomani della tragedia dal Governo italiano. Nelle prossime ore, inoltre, verrà reso noto il numero di conto corrente attivato dal Campidoglio per raccogliere le donazioni a favore delle popolazioni haitiane. . |
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RIDUZIONE DEL DANNO: IN CALO MORTI PER OVERDOSE E UMBRIA CAPOFILA DI UN PROGETTO NAZIONALE |
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Perugia 19 gennaio 2010 - Calo della mortalità per overdose e l’avvio sul territorio umbro di un progetto nazionale che ha come obiettivo la sperimentazione e la valutazione di una strategia finalizzata alla riduzione del danno connesso al’uso di sostanze psicoattive: sono due dei risultati positivi raggiunti dalla Regione Umbria sul fronte della prevenzione dei decessi per overdose. I dati del rapporto sulla mortalità droga correlata in Umbria e i contenuti del progetto nazionale frutto di una collaborazione con il Dpa (Dipartimento Politiche Antidroga) sono stati illustrati Ieri , a Perugia, dall’assessore regionale alle politiche sociali, Damiano Stufara. Erano presenti anche il Direttore dell’Asl4, a cui è affidata la gestione operativa dell’iniziativa, Vincenzo Panella e Angela Bravi della Direzione alla sanità e servizi sociali della Regione Umbria. “Si tratta di un programma di pianificazione nazionale di cui l’Umbria è capofila e che ha come scopo la sperimentazione e la valutazione delle azioni riconducibili alla strategia di riduzione del danno connesso all’uso di sostanze stupefacenti. Sulla base delle indicazioni internazionali e delle evidenze scientifiche disponibili, e a seguito dell’analisi della situazione regionale specifica, in Umbria è stato attivato un piano generale di intervento di carattere pragmatico, che si è posto quale priorità assoluta la salvaguardia della vita delle persone a rischio di overdose. Infatti – ha detto l’assessore – nel 2009 sono stati registrati 18 casi di morte per overdose, il dato più basso degli ultimi quindici anni, con una diminuzione del 33per cento rispetto all’anno precedente e il dimezzamento del numero di decessi nell’ultimo biennio, che passano dai 35 del 2007 ai 18 del 2009”. Il risultato premia il lavoro della Regione che nel 2006 ha attivato il piano dal titolo “Linee di indirizzo per la prevenzione dei decessi per overdose”, potenziato nel corso del 2008 anche grazie ad un progetto nazionale finanziato dal Ministero della Solidarietà sociale e tuttora in atto. “A fine 2009, anche alla luce dell’esperienza maturata in ambito regionale – ha detto l’assessore Stufara - il Dipartimento Politiche Antidroga ha individuato la Regione Umbria quale Ente affidatario di un progetto nazionale affidato alla Azienda Usl n. 4 per la gestione dell’operatività e delle funzioni amministrative. Il 23 dicembre 2009, il progetto è stato approvato dalla Giunta regionale ed è stato siglato un Accordo di collaborazione tra Dpa, Regione Umbria ed Azienda Usl n. 4 per la sua realizzazione”. Il progetto si pone obiettivi di ricerca, sperimentazione e valutazione riguardo l’insieme di azioni riconducibili alla strategia di riduzione del danno connesso all’uso di sostanze psicoattive, che costituisce, secondo gli orientamenti europei, un pilastro fondamentale nell’azione complessiva di prevenzione e contrasto delle problematiche droga correlate. “La riduzione dei rischi e dei danni – ha precisato Stufara - può essere infatti configurata in termini di intervento di tutela della salute, individuale e collettiva, e prevede azioni e misure principalmente finalizzate alla prevenzione delle morti e delle patologie droga-correlate, ma anche alla prevenzione delle situazioni nelle quali le fragilità sociali ed i processi di stigmatizzazione passati e presenti possano condurre ad esiti ancor più rischiosi ed emarginanti”. Rientrano in questa area di intervento molteplici attività e servizi, quali le unità di strada, i centri a bassa soglia (drop in) e tutti i programmi volti al contatto precoce, le misure di distribuzione e scambio di siringhe, farmaci salvavita, presidi sanitari, training per l’acquisizione di abilità preventive e di primo soccorso, sistemi di allerta precoce riguardo le sostanze circolanti sul mercato illegale, programmi per la riduzione degli incidenti correlati all’uso di sostanze psicoattive. “Questo tipo di politiche rivolte ai problemi droga-correlati, attivato in Umbria come in altre regioni italiane ormai da molti anni - ha detto Stufara, è stato sinora contrastato, sulla base di posizioni ideologiche e moralistiche, dall’attuale Governo. La progettazione attivata, pertanto, appare come un positivo riconoscimento della validità ed efficacia di tali strategie, peraltro comprovate da tempo da evidenze scientifiche e studi di livello internazionale. Il fatto che il governo nazionale di centro destra, sicuramente il più proibizionista della storia della Repubblica, riconsideri l’efficacia della riduzione del danno dando all’Umbria un ruolo preminente su scala nazionale è un indubbio risultato politico. Questo ci indica la validità di una strategia di lavoro integrato che ha dato primi, importantissimi risultati e che va ora potenziata ulteriormente”. “Fra gli obiettivi del progetto denominato di prevenzione per le patologie correlate - ha detto Vincenzo Panella - c’è anche quello di contenere i danni sanitari legati all’assunzione di sostanze stupefacenti. Andremo ad operare una ricognizione nell’ambito dei Sert per meglio definire l’entità e la tipologia delle politiche di riduzione del danno attuate a livello territoriale”. Verrà inoltre condotta una indagine epidemiologica sulle principali patologie che interessano i tossicodipendenti e si sperimenterà l’efficacia degli interventi fin qui realizzati. “Abbiamo aderito con convinzione a questo progetto - ha aggiunto il Direttore della Asln. 4 - perché ci consente di cogliere un momento di cambiamento particolare di questo settore, sia legato alla tipologia degli assuntori che delle sostanze utilizzate”. Nella realizzazione del progetto saranno coinvolte le organizzazioni del privato sociale, in particolare il “Cnca”(coordinamento Nazionale Comunità di Accoglienza), che ha sviluppato una lunga e valida esperienza nel campo sia a livello nazionale che regionale. Il progetto prevede la durata di un anno ed un finanziamento di 205mila500 euro. E’prevista la possibilità di un prolungamento, in base a successivi accordi, fino a tre anni (con relativo rifinanziamento), anche in base ai risultati che saranno raggiunti con il primo anno di attività. La mortalità per overdose in Italia dal 1996 ha registrato una significativa diminuzione. In Umbria nello stesso periodo di tempo - ha detto Angela Bravi nell’illustrare il Rapporto - il fenomeno si è mantenuto costante, con una media intorno ai 25 casi l’anno. La tendenza nel 2008 si è invertita, con una consistente diminuzione dei casi di morte registrati nella Provincia di Perugia (22 rispetto ai 32 rilevati nel 2007), confermata ed accentuata nel corso del 2009 con 18 casi. Diminuzione parallela all’implementazione di un piano di azione di iniziativa regionale. All’interno del territorio regionale, si evidenzia un andamento eterogeneo nelle due provincie: negli anni la mortalità per overdose è sempre stata più elevata a Perugia rispetto a Terni, tuttavia proprio a Perugia si registra una diminuzione significativa (8 casi in meno rispetto al 2008), mentre il dato di Terni rimane pressoché costante con un solo caso in meno. Per quanto riguarda le caratteristiche dei deceduti - ha proseguito Bravi - si evidenzia che la mortalità interessa prevalentemente la popolazione maschile. Nel 2009 infatti il 94,4 per cento dei morti erano uomini, un dato che trova corrispondenza nella maggiore diffusione del consumo di stupefacenti tra gli uomini piuttosto che tra le donne. Le fasce di età più colpite variano negli anni nel 2009 sono interessate sono quelle di più di 40 anni con il 44,4 per cento e quella tra i 25 e i 29 anni con il 33,3 per cento. La morte per overdose più frequentemente è stata provocata dall’eroina (77 per cento del totale), mentre non sono stati segnalati casi di mortalità per overdose che abbiano avuto come sostanza primaria la cocaina. Le persone decedute per overdose sono nella maggior parte di nazionalità italiana e residenti prevalentemente in Umbria e più della metà dei casi segnalati dalla Medicina Legale di Perugia è stata trovata senza vita nella propria abitazione(8), per strada (4) e in auto (1) sono gli altri luoghi di ritrovamento più frequenti. Nel 2009 inoltre, si ha una diminuzione degli interventi di emergenza rispetto agli anni precedenti. . |
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VACCINI, INDENNIZZO IN CASO DI DANNI |
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Roma, 19 gennaio 2010 - Con decreto ministeriale del 21 ottobre 2009, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 9 del 13 gennaio 2010, è stata integrata la normativa relativa ai benefici cui hanno diritto le persone danneggiate dalle vaccinazioni, individuando i criteri necessari alla formazione delle graduatorie necessarie all’applicazione dei benefici stessi. La legge n. 210/92 stabilisce che chiunque abbia riportato, a causa di vaccinazioni obbligatorie per legge o per ordinanza di una autorità sanitaria italiana, lesioni o infermità, dalle quali sia derivata una menomazione permanente della integrità psico-fisica, ha diritto ad un indennizzo da parte dello Stato. Ulteriori benefici sono stati introdotti dalla L. N. 229/05, cioè un ulteriore indennizzo pari rispettivamente a sei, cinque o quattro volte la somma attribuita dalla Legge n. 210, a seconda della categoria ascritta. Chi ne beneficia può, inoltre, ottenere un assegno una tantum pari al 50% dell’ulteriore indennizzo, per il periodo ricompreso tra il manifestarsi dell’evento dannoso e l’ottenimento del beneficio. Queste, in sintesi, alcune disposizioni del decreto: il Ministero provvede alla corresponsione, ad ognuno dei soggetti interessati, dell´indennizzo aggiuntivo e dell´assegno una tantum previsti dalla legge n. 229/2005. Provvede inoltre alla formazione di una graduatoria, sulla base del criterio cronologico di presentazione delle istanze degli aventi titolo, accompagnato dai parametri correttivi della gravità dell´affezione o della difficoltà economica degli aventi titolo e dei loro nuclei familiari. Il parametro della gravità dei danni subiti è stabilito in base dalla L. 210/92; il parametro della difficoltà economica degli aventi titolo o dei loro nuclei familiari e´ determinato dall´indicatore economico Isee indennizzo aggiuntivo e rate dell’assegno una tantum sono assegnati secondo apposite graduatorie L´indennizzo previsto dalla legge 210/92, misura di solidarietà sociale, non pregiudica in nessun modo il diritto del cittadino danneggiato dal vaccino ad ottenere il risarcimento del danno. Questo presuppone l´accertamento di una responsabilità colposa o dolosa, come stabilito dal Codice Civile all’articolo 2043. . |
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MILANO: AL S. PAOLO INAUGURATA LA NUOVA MEDICINA NUCLEARE FORMIGONI: PIU´ PRESTAZIONI DI QUALITA´ PER I CITTADINI |
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Milano, 19 gennaio 2010 - Una nuova Pet-tac di ultima generazione, all´interno di spazi completamente ristrutturati, in grado di garantire 2. 000 prestazioni in più all´anno, che si aggiunge alle due apparecchiatura Gamma Camera già in attività (5. 000 prestazioni all´anno) per la diagnosi e la cura dei tumori (polmone, melanomi, linfomi, ecc) e di altre patologie; un laboratorio per la preparazione di radiofarmaci, già in linea con la legge nazionale che entrerà in vigore il prossimo mese di luglio. E´ questa la fisionomia del nuovo reparto di Medicina Nucleare dell´Ospedale San Paolo di Milano, inaugurato ieri mattina dal presidente della Regione Lombardia, Roberto Formigoni, insieme al ministro della Salute, Ferruccio Fazio, al direttore generale dell´ospedale, Giuseppe Catarisano, e al rettore dell´Università degli Studi di Milano, Enrico Decleva. Nell´occasione sono stati anche riaperti il servizio di Endoscopia Digestiva e il Centro si procreazione medicalmente assistita. Riferendosi al nuovo reparto di medicina nucleare, Formigoni ha sottolineato "la crescente centralità del San Paolo, che può vantare una serie di primati, dovuti anche all´impegno, alla professionalità e alla passione del personale che vi opera". "Con questa nuova apparecchiatura Pet-tac - ha aggiunto Formigoni - siamo in grado di ampliare la gamma delle prestazioni. Si tratta di un segnale importante per i cittadini, che hanno a disposizione strumenti in più e macchinari di ultima generazione". Il presidente ha anche ricordato come la Regione sia impegnata per "l´integrazione tra tutti gli attori in campo per travalicare le barriere tra diverse discipline, mettendo al centro la promozione della salute". E´ necessario dunque "integrare sempre di più il pubblico con il privato, l´università con il territorio, l´ospedale con il territorio e la cura con la ricerca". "Regione Lombardia - ha proseguito Formigoni - si sta adoperando con il massimo sforzo, in collaborazione con tutti i suoi atenei universitari, per promuovere e sostenere il sistema regionale della ricerca, dell´innovazione e del trasferimento tecnologico". Proprio nell´ottica di questa alleanza di sistema, è stato firmato alla fine del 2009 con i 12 Rettori delle Università lombarde un importante accordo che prevede l´assunzione di impegni forti, a partire da una significativo stanziamento di risorse pari a 60 milioni di euro, per favorire un ulteriore innalzamento della quantità e della qualità del capitale umano all´interno del mondo universitario. "Ci piacerebbe - ha aggiunto - destinare parte di questi investimenti anche alla formazione di giovani ricercatori nel settore della medicina nucleare". "Oggi - ha detto ancora Formigoni - facciamo un passo in avanti nella direzione della personalizzazione della medicina, che veramente mette al centro il paziente e non la malattia. Occorre un salto culturale in questo senso". "Le terapie farmacologiche personalizzate - ha concluso Formigoni - riducono il rischio di reazioni non desiderate, che rappresentano ancora una importante causa di morte. Ciò che immaginiamo è che in futuro i cittadini possano disporre di una ´tessera magnetica´ con le proprie peculiarità genetiche, una specie di ´tessera della salute´ necessaria per prescrivere la terapia farmacologica. Tutto ciò diventa sempre più urgente anche alla luce di una gestione sempre più efficiente delle risorse: disporre di ´farmaci ad personam´ ci permetterà di ridurre il costo globale delle patologie, dal momento che l´utilizzo appropriato dei farmaci può tra l´altro ridurre l´ospedalizzazione". . |
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VARATE LE LINEE DI INDIRIZZO PER LA NUOVA AZIENDA OSPEDALIERA MARCHE NORD |
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Ancona, 19 Gennaio 2010 - La Giunta regionale ha varato le linee di indirizzo per l´adozione dell´Atto aziendale che regolera` i rapporti, giuridici e patrimoniali, tra la nuova Azienda ´Ospedali riuniti Marche Nord´ e l´Asur. Contestualmente la Giunta ha anche adottato le disposizioni che consentiranno il coordinamento delle attivita` dell´Azienda ospedaliera San Salvatore di Pesaro e l´Asur fino alla nomina del direttore generale degli ´Ospedali riuniti Marche Nord´. Nomina che avverra` contestualmente a quella degli altri direttori delle Aziende del servizio sanitario, i cui incarichi sono stati prorogati al sessantesimo giorno successivo alle elezioni regionali del 2010, in modo da salvaguardare ´ sottolinea l´assessore alla Salute, Almerino Mezzolani ´ ´ le prerogative del nuovo governo regionale´. In questi mesi, Carmine Ruta (dirigente del servizio Salute) coordinera` i direttori generale del San Salvatore e il direttore della Zona territoriale 3 (che include la struttura Ospedaliera Santa Croce di Fano) per facilitare la transizione e garantire l´operativita` della nuova Azienda ospedaliera. ´Abbiamo compiuto il passo definitivo e irreversibile di quel forte processo di riqualificazione della sanita` della provincia di Pesaro e Urbino al servizio di tutto il sistema sanitario marchigiano ´ sottolinea l´assessore alla Salute, Almerino Mezzolani ´ I prossimi mesi saranno utilizzati per predisporre gli atti aziendali che regoleranno l´attivita` della nuova Azienda ospedaliera I documenti saranno predisposti, sulla base delle linee indicate dalla Regione, insieme agli operatori sanitari, alle istituzioni e alle organizzazioni sindacali. Verranno prese decisioni condivise che qualificheranno ulteriormente i servizi sanitari del territorio. L´istituzione della nuova Azienda, d``altronde, avviene al termine di un percorso sperimentale di integrazione delle funzioni che ha conseguito risultati positivi´. L´azienda e` stata costituita attraverso la legge regionale 21/2009. Nasce dall´accorpamento delle strutture ospedaliere San Salvatore di Pesaro e Santa Croce di Fano. ´In sintonia con le indicazione del Piano sanitario regionale 2007/2009, che puntano a eliminare le duplicazioni e a creare sinergie e integrazioni ´ ribadisce Mezzolani ´ l´Azienda Ospedaliera Marche Nord contribuira`, in modo sostanziale, all´evoluzione della sanita` marchigiana, perseguendo il consolidamento ottimale delle reti cliniche ospedaliere e quelle dell´emergenza dell´area vasta di riferimento´. Il coordinamento dell´attivita`, nei prossimi mesi, evidenzia Carmine Ruta, ´consentira` una gestione ottimale della fase transitoria da parte degli organi dell´Azienda San Salvatore, in vista della costituzione della nuova Azienda ospedaliera che incorporera` il presidio Santa Croce di Fano. Pertanto, ogni iniziativa da intraprendere, terra` conto della necessita` di integrazione tra le due strutture´. . |
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SANITA’ IN SICILIA, A SCIACCA E RIBERA IMMESSI IN SERVIZIO I 28 INFERMIERI VINCITORI DI CONCORSO |
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Palermo 19 gennaio 2010 – “Sono stati finalmente immessi in servizio all’ospedale “Giovanni Paolo Ii” di Sciacca i 28 infermieri vincitori del concorso bandito alcuni anni fa. Proprio ieri il direttore generale dell’Asp di Agrigento, Salvatore Olivieri, ha firmato la delibera con cui è stata perfezionata la procedura concorsuale avviata e poi sospesa dalla soppressa azienda ospedaliera di Sciacca”. L’assessore regionale per la Salute, Massimo Russo, ha fatto l’importante annuncio nel corso della sua visita di ieri mattina in provincia di Agrigento dove ha preso parte alla riunione della Commissione sanità dell’Ars che si è svolta nell’aula consiliare del municipio di Ribera. “Ho dato ampie rassicurazioni sul futuro degli ospedali di Sciacca e di Ribera – ha detto Russo – che anzi offriranno una assistenza più completa e più qualificata alla popolazione del comprensorio. I due ospedali, che fanno parte dello stesso distretto, dovranno interagire e integrarsi: dovremo abituarci a considerarli come due diversi stabilimenti di uno stesso ospedale. Il problema non sta nel numero dei posti letto per le acuzie – come qualcuno vuol fare credere in modo spesso strumentale, alimentando notizie non vere – ma quello di fare partire l’assistenza territoriale per dare vita a un sistema sanitario più razionale e vicino alle reali esigenze del cittadino. Stiamo creando la rete dei Pta (punti territoriali di assistenza) che dovranno dare le prime risposte di salute ai cittadini e stiamo lavorando per sviluppare una eccellente rete dell’emergenza urgenza. Non è più possibile pensare di avere solo in ospedale tutte le risposte ai propri bisogni di salute, dalla diagnosi alla cura. Dobbiamo abituarci a pensare alla sanità in modo diverso e più moderno. L’ospedale Sciacca–ribera, o Ribera–sciacca se preferite, con due stabilimenti che distano appena 15 chilometri, darà una efficiente risposta sanitaria ai reali fabbisogni della cittadinanza. Ho constatato di persona che un intero ospedale come quello di Ribera oggi ha funzionato per non più di 20 ricoverati: ho visto molti camici bianchi e molti posti letto vuoti. Ci sono indici di occupazione e di appropriatezza da rispettare, ecco il perché di una riforma che produrrà più sanità e meno sprechi e che eviterà il fenomeno della mobilità interprovinciale che anche nell’ultimo anno ha assunto proporzioni preoccupanti”. Nel suo intervento, l’assessore Russo ha anche tranquillizzato il comitato locale di Ribera che nei giorni scorsi aveva fatto pervenire in assessorato una proposta di rimodulazione della rete ospedaliera. “Una proposta interessante ma voglio andare oltre – ha aggiunto Russo -. Credo che ci siano le condizioni perché l’ospedale di Ribera diventi anche un punto di riferimento per quanto riguarda la lungodegenza e la riabilitazione in tutto il bacino della Sicilia Occidentale. C’è una forte domanda in questo senso e Ribera può rappresentare una adeguata soluzione. Ne parleremo nei prossimi giorni, guardando come sempre all’interesse generale e non a quello di singole comunità”. Russo ha infine ribadito che anche la provincia di Agrigento avrà la radioterapia. “E’ inammissibile – ha spiegato - che i cittadini di Agrigento, affetti da gravi malattie, siano costretti da anni a sobbarcarsi stancanti viaggi in macchina verso Palermo o Catania per sottoporsi alle adeguate terapie. Grazie ai fondi europei che stiamo per sbloccare, acquisteremo le necessarie strumentazioni che inizialmente saranno allocate nella città di Agrigento: per i cittadini della provincia sarà uno dei tanti benefici effetti della riforma sanitaria e della corretta amministrazione delle risorse pubbliche”. Nel corso della sua visita, Russo ha visitato sia il “Giovanni Paolo Ii” di Sciacca che il “Fratelli Parlapiano” di Ribera. . |
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DIVIETO DI FUMO NEI LOCALI PUBBLICI: BILANCIO DI UNA LEGGE “STORICA” |
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Roma, 19 gennaio 2010 - Un bilancio con molte luci e qualche ombra. E´ quanto emerge dal rapporto sui cinque anni di applicazione della legge che ha introdotto il divieto di fumare nei locali e negli uffici pubblici. Il bilancio è positivo, soprattutto in riferimento alla protezione dall´esposizione al fumo passivo, mentre il dato negativo riguarda l´aumento del numero dei fumatori soprattutto nei giovani registrato in questo ultimo anno. Su questo fronte, occorre dunque continuare ad impegnarsi per mantenere e migliorare i risultati conseguiti negli anni precedenti. Nel primo anno di vigenza della legge, secondo i dati Istat (che fanno riferimento a oltre 60 mila interviste a persone con età superiore ai 14 anni), la percentuale di fumatori ha avuto infatti una diminuzione di circa due punti (dal 23,8% al 22%). Tale percentuale si è mantenuta stabile fino al 2009. Solo in questo ultimo anno la percentuale dei fumatori è risalita di un punto, arrivando al 23%. L´incremento ha riguardato allo stesso modo sia maschi che femmine; con una prevalenza nei giovani adulti di età compresa tra i 25 e i 34 anni. Come è noto la legge 16 gennaio 2003, n. 3 , art. 51 "Tutela della salute dei non fumatori" è entrata in vigore nel gennaio 2005 e l´Italia è stato il primo grande paese europeo ad introdurre una normativa per regolamentare il fumo in tutti i locali chiusi pubblici e privati - compresi i luoghi di lavoro e le strutture del settore dell´ospitalità. Questa legge è stata considerata un esempio di efficace intervento di salute pubblica in tutta l´Europa. L´attività di monitoraggio sull´applicazione della legge, avviata fin dal 2005 e tuttora in corso, ha evidenziato altri importanti risultati. Nel corso del 2009 (dall´elaborazione dei dati dell´Amministrazione Autonoma dei Monopoli di Stato), le vendite di sigarette si sono ridotte del 2,2%, corrispondente a 140 milioni di pacchetti venduti in meno (oltre 1 pacchetto in meno al mese acquistato da ciascun fumatore). Per la prima volta dal 1997, le vendite sono scese sotto la soglia dei 90 milioni di kg. La diminuzione delle vendite di sigarette è pari a circa il 9% in meno rispetto al 2004 (ultimo anno prima dell´entrata in vigore della legge antifumo). Un altro dato positivo che emerge dal rapporto riguarda il rispetto della legge: gli italiani si sono dimostrati generalmente favorevoli al provvedimento e consapevoli della sua importanza per la salute pubblica. E i dati indicano un buon livello di osservanza in tutto il paese. Su mandato del ministro della Salute, i Nas (Nucleo operativo antisofisticazioni) nel 2009 hanno effettuato 2. 551 ispezioni a campione su tutto il territorio nazionale presso diverse tipologie di locali (stazioni ferroviarie, ospedali, ambulatori, musei e biblioteche, aeroporti, uffici postali, e sale scommesse, discoteche, pub e pizzerie) in cui si applica il divieto di fumo, evidenziando il sostanziale rispetto della norma. Sono state contestate complessivamente 234 infrazioni: 91 a persone che fumavano dove era vietato e 143 per mancata o errata affissione del cartello di divieto o per presenza di locali per fumatori non a norma. I risultati emersi dal Rapporto sono dunque incoraggianti. E´ necessario consolidarli e porsi nuovi obiettivi. Mantenere alta l´attenzione delle istituzioni, dei mezzi di comunicazione e dei cittadini sui danni derivanti dal fumo ad esempio con le recenti campagne di comunicazioni che sottolineano gli aspetti negativi del tabagismo. . |
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FVG: GIOVEDÌ INCONTRO PUBBLICO SU OSPEDALE SAN DANIELE |
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Trieste, 19 gennaio 2010 - Serve più chiarezza per tutelare il futuro dell´ospedale di San Daniele del Friuli. A lanciare l´appello è il consigliere regionale del Pd Paolo Menis che giovedì prossimo (21 gennaio) alle 18. 30, all´hotel "Al Picaron" di San Daniele, ha organizzato un incontro tra amministratori locali, medici, operatori del settore e cittadini per discutere in maniera libera, e non di parte, del futuro del nosocomio alla luce dei nuovi scenari previsti dal Piano sociosanitario regionale. "In un momento così difficile - spiega Menis - niente è più deleterio per il prestigio e l´autorevolezza di questo ospedale del susseguirsi di dichiarazioni contraddittorie e incerte che ho letto in questi giorni sui giornali da parte di diversi amministratori locali. È molto importante invece che tutti gli esponenti del panorama politico e gli addetti ai lavori condividano le loro riflessioni perché è proprio dal confronto, dall´analisi delle esperienze fatte e dei possibili scenari futuri che possono scaturire le proposte più interessanti. "Tuttavia, è necessario che il percorso di approfondimento venga svolto con l´ausilio dei professionisti che operano ogni giorno a contatto con i malati. Mi riferisco, ad esempio, alla querelle che ha visto il rapido susseguirsi di prese di posizione circa la nuova collocazione del Sant´antonio nell´Ass 3 dell´Alto Friuli piuttosto che la sua permanenza all´interno dell´Azienda sanitaria 4. "Affrontare questi problemi - aggiunge ancora Menis - senza conoscere nel dettaglio il nuovo assetto della sanità regionale disegnato dal Piano sociosanitario significa solo indebolire il nostro ospedale privandolo di credibilità e autorevolezza. Occorre piuttosto valutare in maniera molto dettagliata quali potrebbero essere i possibili sviluppi di simili cambiamenti sia sul piano logistico-organizzativo che su quello del personale. "Il momento è centrale - conclude Menis - ed è importante arrivare a questo appuntamento con un piano d´azione valido, coerente e condiviso tra i diversi attori per portare a casa l´obiettivo comune che sta a cuore a tutti: la salvaguardia del ruolo dell´ospedale di San Daniele come esempio di eccellenza del sistema sanitario del Friuli Venezia Giulia". . |
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FIRENZE, REALTA’ MANIPOLATE A PALAZZO STROZZI: OTTIMO BILANCIO DI UNA MOSTRA E PROGRAMMI PER IL FUTURO |
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Firenze, 19 gennaio 2010 –Si è conclusa Domenica la mostra Realtà Manipolate. Come le immagini ridefiniscono il mondo. Un’esposizione in cui 23 artisti internazionali hanno testimoniato nuovi modi di raffigurare la realtà. Un percorso che attraverso fotografie e video ha raccontato quanta verità ci sia in quello che viene visto e rappresentato. Il bilancio del box office, esattamente dopo 115 giorni di programmazione supera i 18. 000 visitatori. Si tratta di un traguardo che va oltre le aspettative. La mostra è stata anche apprezzata dal mondo dei media, anche internazionali che hanno dedicato ampi reportages. Un evidente motivo di soddisfazione per gli organizzatori: “Questo successo ci fa molto piacere” commenta Franziska Nori, project director del Centro di Cultura Contemporanea Strozzina “rispecchia l’importanza del tema affrontato: il rapporto tra immagini e realtà nella nostra società, sempre più influenzata da quello che Tv, stampa e internet fanno vedere. Questo successo certifica anche la qualità del formato dell’offerta di Palazzo Strozzi e del Cccs, con conferenze, attività didattiche e eventi speciali che arricchiscono le possibilità di fruizione portando a Firenze nuovi linguaggi espositivi che privilegiano la qualità e l’internazionalità, in un momento in cui la città si sta sempre di più aprendo verso il contemporaneo”. Intanto, tutto è pronto per i prossimi 2 appuntamenti del Cccs Centro di Cultura Contemporanea Strozzina a Palazzo Strozzi. Gerhard Richter e la dissolvenza dell’immagine nell’arte contemporanea (20 febbraio – 25 aprile 2010) Ideata in collaborazione con la Kunsthalle di Amburgo, la nuova mostra del Cccs metterà in dialogo 11 opere del celebre artista tedesco Gerhard Richter con il lavoro di sette artisti contemporanei: Antony Gormley, Roger Hiorns, Marc Breslin, Scott Short, Xie Nanxing, Lorenzo Banci e Wolfgang Tillmans. L’esposizione si pone come ideale continuazione della mostra Realtà Manipolate, proseguendo la riflessione sul rapporto tra realtà e rappresentazione all’interno della società contemporanea, basata sulla produzione e riproduzione continua delle immagini. Se il lavoro di Richter è incentrato sulla pittura, unendo figurazione e astrazione, riferimento alla fotografia e dissolvimento dell’immagine, gli altri artisti lavorano con diverse tecniche (pittura, fotografia, scultura, installazione), evidenziando una profonda sfiducia nei confronti dell’immagine come veicolo di verità. As Soon As Possible – L’accelerazione nella società contemporanea (14 maggio – 18 luglio 2010) La mostra metterà a fuoco il fenomeno dell’attuale “high speed society”, un modello di vita scandito dalle nuove tecnologie e caratterizzato dalla rapidità nella comunicazione, nell’informazione e nella produzione, a cui ognuno è chiamato a rapportarsi e a reagire. Le opere dei diversi artisti coinvolti (come Datenstrudel, Marnix de Nijs, Reynold Reynolds, Arcangelo Sassolino) creeranno un percorso di diverse modalità di affrontare la tematica del tempo, coinvolgendo gli spettatori in forti esperienze che metteranno in evidenza le contraddizioni e le tensioni della nostra società iper-veloce. Domenica 24 gennaio 2010 si concluderà l’avventura di “Inganni ad arte. Meraviglie del trompe l’oeil dall’antichità al contemporaneo” un percorso spettacolare tra arte e scienza, realtà e simulazione. Resta appena una settimana quindi per visitare una delle più singolari esposizioni d’arte ospitate a Firenze negli ultimi anni (www. Palazzostrozzi. Org) . |
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I LAVORI RECENTI DEGLI ARTISTI INGLESI ALAN RANKLE E KIRSTEN REYNOLDS ALLA FONDAZIONE STELLINE DI MILANO DALL’11 FEBBRAIO AL 13 MARZO 2010 |
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Milano, 19 gennaio 2010 - Dall’11 febbraio al 13 marzo 2010, alla Fondazione Stelline di Milano si terrà una duplice mostra che presenterà 50 opere degli artisti inglesi Alan Rankle e Kirsten Reynolds. L’iniziativa organizzata dalla Fondazione Stelline, in collaborazione con il Consolato Generale Britannico di Milano, col patrocinio del Comune di Milano, della Regione Lombardia e del British Council, proporrà il percorso creativo di Alan Rankle attraverso una serie di lavori, realizzati tra il 1992 e il 2009, mentre il progetto inedito On the edge of wrong rivelerà il frutto della collaborazione tra lo stesso Rankle e Kirsten Reynolds, con lavori appositamente pensati per la Fondazione Stelline. L’esposizione Alan Rankle. Selected works 1992-2009 riunirà una trentina di opere provenienti da collezioni pubbliche e private, in grado di cogliere lo sviluppo delle idee progettuali dell’artista britannico che lo hanno condotto a lavorare a stretto contatto con Kirsten Reynolds (Macclesfield, 1968). La cifra più caratteristica del lavoro di Alan Rankle (Oldham, 1952) risiede nello sviluppo dell’arte paesaggistica in relazione al cambiamento dell’atteggiamento nei confronti dell’ambiente. In alcune opere, infatti, tratta l´intera tradizione della pittura paesaggistica quasi come un objet trouvé, elaborando stili appartenenti a periodi e a culture diverse, fondendo tra loro temi astratti, figurativi e del trompe-l’œil. Utilizzando indifferentemente video, foto e progetti d’installazione, Rankle riesce ad ampliare le potenzialità del linguaggio del dipinto moderno; in particolare, inserendosi nella discussione dei problemi ambientali di oggi, contribuisce a valorizzare l’importanza dell’arte paesaggistica. Dal suo canto, Kirsten Reynolds è sempre alla ricerca di modi alternativi per interpretare gli aspetti familiari dell’esistenza umana, azzerando i limiti tra i mezzi tradizionali e approfondendo la nostra comprensione culturale della luce, del suono e dell’esperienza fisica. Lavorando spesso in modalità inconsuete con una molteplicità di discipline e di materiali, la Reynolds dà luogo a interventi inaspettati, ma nello stesso tempo inquietanti, sia nell’ambiente paesaggistico che nell’ambiente urbano. Considerando la musica come un disegno nello spazio e nel tempo e riconoscendo, contemporaneamente, i ritmi e le cadenze nelle rappresentazioni visive, Kirsten Reynolds realizza una sorta di sinestesia immaginaria, esperienza multisensoriale che confonde intenzionalmente le percezioni sonore e quelle visive. Usando delle sorgenti luminose per creare una traccia fotografica, l’artista inglese, nei suoi nuovi disegni, crea ed incoraggia la manifestazione di sensazione della visione: apparizioni luminose, immagini o percezioni soggettive di natura allucinogena. Per la Fondazione Stelline, Rankle e Reynolds hanno appositamente creato On the edge of wrong, un intervento inedito composto da dipinti, foto, testi e scatole luminose sui quali gli artisti hanno lavorato a turno. Rankle e Reynolds realizzano opere d’arte elegiache e straordinariamente belle come una chiara affermazione della relazione incerta, ancora sicuramente fragile, che gli esseri umani hanno con l’effimero, la sua bellezza, ma anche la sua potenza oscura, invisibile e sconosciuta. L’intervento prevede un insieme di foto, che seguono un inconsueto e innovativo lavoro di performance. Su di esse Kirsten Reynolds crea una serie di disegni di grandi dimensioni, usando la luce come unico mezzo espressivo. Lo scenario di un bosco notturno, allo stesso tempo intimo e minaccioso, forma la base concettuale per le sue nuove opere. I dipinti di Alan Rankle utilizzano e modificano alcune immagini di queste tavole luminose e le trattano come se fossero apparenze della ‘vera natura’. Così facendo, si riferiscono al modo in cui alcuni artisti del ‘900 - naufragati concettualmente a causa della perdita del credo religioso come ragione per dipingere il sublime della natura - si rivolsero non al realismo, quanto all´immaginario popolare oscuro delle foreste del Nord e all’universo allusivo alla sessualità delle favole per capire l’effimero spirito del mondo della natura. A corredo, verrà proiettato il video Warp factor. La mostra sarà accompagnata da un catalogo bilingue (italiano/inglese; ediz. Hans Alf Gallery) con un ricco apparato fotografico e saggi di Brian Sherwin e Alan Rankle. Alan Rankle è nato a Oldham, Lancashire nel 1952. Ha studiato alla Rochdale College of Art, alla Goldsmiths´ College, all’University of London, e a The Liu Academy of Traditional Chinese Arts. Fin dalla prima esposizione all’Institute of Contemporary Arts London nel 1973 ha fatto installazioni, pitture, incisioni, video e fotografie. Un’importante serie di opere pittoriche, Riverfall, prima esibizione in Southampton City Art Gallery nel 1993 ha portato i suoi lavori a un pubblico più ampio. È rimasto uno degli artisti di spicco della sua generazione per la sua capacità di ampliare il vocabolario della pittura contemporanea e il suo contributo alla rilevanza durevole della pittura paesaggistica alla luce dei problemi ambientali del presente. Le sue opere sono presenti in collezioni pubbliche e private in tutto il mondo. Kirsten Reynolds è nata a Macclesfield, Cheshire, nel 1968. Dopo la laurea in scultura all’Academia di Belle Arti ha iniziato a lavorare con i Bow Gamelan, un gruppo di artisti di avanguardia che crea eventi su larga scala usando strumenti scultorei ricavati da materiali di scarto in luoghi di rilevanza architettonica e culturale. Nel 1995 Reynolds ha co-fondato il Project Dark, un duo che ha prodotto un catalogo unico nel suo genere di dischi 45 giri che includeva dischi in vinile insieme a dischi fatti di vetro inciso, seghe circolari e peli umani, mostrati in tutto il mondo in un fantastico spettacolo dal vivo. A partire dal 2005 Reynolds produce installazioni ipnotizzanti e specifiche per i Giardini Botanici, come parte dell’esperienza di suoni e luci Power Plant, esposta al Festival di Edimburgo del 2009. . |
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A MILANO ANTEPRIMA FITZCARRALDO UNA MOSTRA PERSONALE DI GIANMARIA GIANNETTI |
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Milano, 19 gennaio 2010 - Giovedì 21 gennaio 2010 alle ore 19, Agorárte inaugura la mostra personale di Gianmaria Giannetti dal titolo Anteprima Fitzcarraldo, a cura di Elisabetta Longari e in collaborazione con Camuzzi, Baglietto e Cantieri di Pisa. Un ciclo di pitture e installazioni illustrano un percorso filosofico-onirico che si pone come la prima tappa di un work in progess che verrà via via sviluppato dall’artista con nuove proposte in Italia e all’estero. Una sorta di opera aperta che fa sua la celebre frase di Fitzcarraldo, Klaus Kinski nell’omonimo film di Herzog: “Solo chi sogna può muovere le montagne”. Non si tratta tuttavia di una parafrasi del film ma di un’affinità di visione del mondo: l’artista pone i suoi personaggi in un’atmosfera ironica e solenne camuffando, con un tratto fanciullesco che in alcune opere ricorda l’art brut di Dubuffet, temi filosofici di portata esistenziale ma senza la pesantezza della speculazione fine a se stessa. L’artista sfida gli argomenti filosoficamente più ardui con la semplicità di chi sa sognare. Tra le opere un “altarino”, dal titolo L’ultimo giocattolo di Van Gogh, che ricorda il suicidio di Van Gogh, in cui in primo piano c’è una pistola giocattolo; La sedia di Zarathustra, o Il pollo Filosofo, o un angioletto ironico interprete dell’opera Ho visto la fine del mondo… Tutte le opere in mostra sono il risultato di un progetto complesso e articolato e sono realizzate con grande padronanza tecnica, essenzialità e meraviglia. Quello che colpisce di questo artista è la sua capacità di trattare contenuti intellettuali con la leggerezza e la freschezza della visione di un bambino, in maniera quasi ludica ma sconcertante e diretta come solo può essere la domanda semplice e profonda di un bambino. È la capacità di fare le domande che aprono abissi, che mettono l’uomo di fronte a se stesso e ai suoi enigmi, di fronte al tema della morte (La signorina morte non è stata invitata) e della scommessa esistenziale (Male che vada mi suicido, compro un’astronave e ricopro il mondo di giallo). Gianmaria Giannetti è nato a Milano il 24 giugno 1974. E’ laureato in Filosofia Estetica alla Statale di Milano e si dedica all’attività artistica dal 1994. Ha esposto in numerose mostre collettive e personali in Italia e all’estero. . |
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