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MARTEDI
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Notiziario Marketpress di
Martedì 26 Gennaio 2010 |
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RICERCA GETTA NUOVA LUCE SULL´EVOLUZIONE DEI BATTERI |
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Bruxelles, 26 gernnaio 2010 - Ricercatori in Germania hanno scoperto che un gruppo di batteri - correlati tra loro e relativamente poco conosciuti - possiede proteine che finora si pensava fossero presenti solo negli eucarioti (organismi nucleati). I risultati dello studio - in parte finanziato dell´Ue - potrebbero condurre a nuovi organismi modello ed aiutare i biologi a tracciare un´immagine più chiara dell´evoluzione delle cellule eucariote dell´organismo umano. Le scoperte sono pubblicate nella rivista Plos (Public Library of Science) Biology. Nonostante la loro diffusione, i batteri in questione - i superphylum Planctomycetes-verrucomicrobia-chlamydiae (Pvc) - non hanno ottenuto la dovuta attenzione da quando furono scoperti dieci anni fa. Il team di ricerca presso il Laboratorio europeo di biologia molecolare (Embl) a Heidelberg, in Germania, è il primo a fornire prove molecolari del fatto che le proteine di rivestimento che formano il sistema dell´endomembrana eucariotica sono anche presenti nei procarioti (organismi non nucleati). Lo studio fa parte del progetto 3D-repertoire ("A multidisciplinary approach to determine the structures of protein complexes in a model organism"), finanziato dall´Ue con 13 milioni di euro attraverso l´area tematica "Scienze della vita, genomica e biotecnologie per la salute" del Sesto programma quadro (6° Pq). Impiegando al contempo la bioinformatica, la biologia molecolare e la microscopia elettronica, il team ha scoperto che le proteine di membrana si trovano anche nel gruppo Pvc - ma non in altri batteri - associate alle membrane dei comparti subcellulari. Finora gli scienziati ritenevano che sia i comparti delimitati da membrana che le proteine di membrana fossero presenti soltanto nelle cellule eucariote. La scoperta fatta dal gruppo di ricerca dell´Embl sui comparti delimitati da membrana nei batteri Pvc condurranno a nuovi modelli di ricerca. Il sistema endomembranico di un eucariote consiste di una rete di comparti delimitati da membrana responsabili del trasporto e del deposito di materiale nella cellula. I comparti includono organuli (svolgono funzioni necessarie alla sopravvivenza della cellula), che a loro volta includono il reticolo endoplasmatico e il complesso di Golgi, i quali sono entrambi responsabili - tra le altre funzioni - della sintesi e del trasporto delle proteine. Gli organuli si scambiano frammenti di membrana attraverso la formazione e l´assorbimento di vescicole (minuscole sacche nella membrana per il deposito e il trasporto delle sostanze all´interno della cellula). "Le nostre scoperte forniscono indizi inaspettati sullo sviluppo del sistema endomembranico degli eucarioti", ha detto il dottor Damien Devos dell´Embl, a capo della ricerca. "Dal momento che si tratta di cellule relativamente semplici, questi batteri potrebbero essere impiegati come organismi modello per studiare il funzionamento di questo meccanismo". Per maggiori informazioni, visitare: Plos Biology: http://www. Plosbiology. Org/home. Action Embl http://www. Embl. De/ . |
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VIRUS E DNA: QUANDO I NODI VENGONO AL PETTINE RICERCATORI DELLA SISSA SPIEGANO SU PNAS COME I VIRUS RIESCANO A INIETTARE IL PROPRIO DNA, E A ESSERE COSÌ INFETTIVI, NONOSTANTE LA PRESENZA DI NUMEROSI NODI DISTRIBUITI LUNGO L´INTERO FILAMENTO DEL DNA |
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Trieste, 26 gennaio 2010 - Come mai la presenza di nodi nel Dna virale non ne impedisce il rilascio negli organismi batterici attaccati dal virus? Sulla rivista americana Pnas (Proceedings of the National Academy of Sciences), un gruppo di ricerca internazionale coordinato da Cristian Micheletti, biofisico della Sissa di Trieste, fa luce su una questione finora irrisolta relativa all’orgnizzazione spaziale del Dna virale e presenta risultati che possono aprire la strada a futuri sviluppi in campo biomedico. «Districare i nodi che si formano lungo il filamento del Dna è essenziale perché il virus possa essere infettivo – spiega Micheletti –. Il Dna virale impacchettato nel capside deve infatti passare attraverso uno stretto canale, la "coda" del virus, prima di raggiungere la cellula ospite e infettarla». Il team di ricerca - tra cui gli italiani Enzo Orlandini (Università di Padova), Davide Marenduzzo (Edimburgo), Luca Tubiana e Cristian Micheletti (Sissa), oltre a ricercatori di Losanna e della Florida State University - ha chiarito come i nodi presenti nel Dna impacchettato siano distribuiti su una grande porzione del filamento e ha verificato che il Dna può agevolmente uscire dal capside senza rimanere bloccato dal canale, perché tali nodi si sciolgono naturalmente. «Proprio per questo – commenta Micheletti - riuscendo a intervenire sul filamento del Dna al fine di generare nodi molto complessi, non in grado cioè di sciogliersi naturalmente, si potrebbe impedire al virus di rilasciare il proprio Dna nella cellula ospite, rendendolo così non infettivo». Il Dna di tutti gli organismi è soggetto a un immenso confinamento spaziale, detto impacchettamento. Si consideri, per esempio, che il nucleo di ogni cellula umana, dal diametro di circa un centesimo di millimetro, racchiude filamenti di Dna che distesi raggiungerebbero due metri di lunghezza. Molti degli aspetti che riguardano come il Dna sia impacchettato sono ancora ignoti, in quanto avvengono su scale spaziali inaccessibili all´indagine sperimentale diretta. Questo è vero non solo per il caso complesso del Dna umano, ma anche per quello dei batteri e dei virus. «Il Dna virale, lungo solo qualche milionesimo di metro, è infatti confinato in una minuscola capsula, detta capside, che ha diametro cento volte più piccolo. Su questa piccolissima scala spaziale – chiarisce Micheletti – il sottile filamento di Dna (spesso pochi miliardesimi di metro) è molto poco flessibile. E compattandosi, si annoda. Proprio come accade a una corda inserita nello spazio ridotto di una tasca». Micheletti e colleghi hanno dimostrato, grazie alle simulazioni al computer, che questi nodi non costituiscono un ostacolo al rilascio da parte del virus del proprio Dna perché, contrariamente a quanto si riteneva finora, non si tratta di nodi “stretti” ma di nodi distribuiti lungo l´intero filamento e si sciolgono naturalmente durante il rilascio. Questa ricerca contribuisce a comprendere le modalità di impacchettamento del Dna virale: i pezzetti di Dna all’interno del capside tendono a formare delle pile di piani, con ciascun piano leggermente ruotato rispetto al precedente. «I segmenti di Dna, cioé, messi a stretto contatto non sono indifferenti al reciproco orientamento spaziale, ma tendono a disporsi in modo quasi parallelo, formando un piccolo, ben preciso angolo» spiega Micheletti. L´aggiunta di questo ingrediente ha modificato radicalmente i risultati delle simulazioni di impacchettamento. Infatti, i ricercatori hanno ottenuto configurazioni con il corretto grado di distribuzione del filamento, come osservato con potenti tecniche sperimentali di cryo-electron microscopy, e con la corretta proporzione delle varie tipologie di nodi. Il fenomeno, spiegabile a partire da dettagli atomici del Dna, ha un analogo nell´esperienza comune: due viti, ovvero due oggetti con scanalature elicoidali similmente al Dna, possono essere messe in strettissimo contatto solo per una loro ben precisa orientazione (che prevede la formazione di un piccolo angolo tra i loro assi). . |
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CHE MEMORIA HA QUEL NEURONE! IDENTIFICATA PER LA PRIMA VOLTA LA FUNZIONE ESSENZIALE DI PC3/TIS21/BTG2 NELLO SVILUPPO NEURONALE E NEL PROCESSO DI FORMAZIONE DELLE MEMORIE. |
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Roma, 26 gennaio 2010 - Nel cervello dei mammiferi e di altre specie ha luogo per tutta la vita la formazione di nuovi neuroni secondo un processo denominato neurogenesi, indispensabile per la formazione della memoria nell’ippocampo, come hanno dimostrato recenti ricerche nelle quali il numero dei nuovi neuroni dell’ippocampo è stato ridotto o incrementato con varie tecniche e metodi. Questi studi non sono tuttavia riusciti a chiarire le modalità con le quali i nuovi neuroni vengono integrati nei circuiti mnemonici esistenti e il loro contributo alla formazione delle memorie. Soprattutto, non sono chiariti i meccanismi molecolari che governano la coordinazione fra i processi di proliferazione, differenziamento e integrazione dei nuovi neuroni nei circuiti esistenti. Un team di studiosi, guidati da Felice Tirone dell’Istituto di neurobiologia e medicina molecolare del Consiglio nazionale delle ricerche (Inmm-cnr), in collaborazione con quello di Vincenzo Cestari dell’Istituto di neuroscienze del Cnr (In-cnr) e dell’Università Lumsa, e di Patrizia Longone della Fondazione Santa Lucia, operanti presso il Centro Europeo di Ricerca sul Cervello, ha ora identificato il ruolo essenziale di un gene, Pc3/tis21 (noto anche come Btg2), per il differenziamento del neurone. “Abbiamo visto che la mancanza di Pc3/tis21”, spiega Tirone, “blocca la maturazione dei nuovi neuroni dell’ippocampo, e questo si traduce in una perdita selettiva della memoria contestuale, che è alla base della capacità di collegare eventi diversi. Infatti il neurone immaturo non viene integrato nei circuiti della memoria contestuale. Invece, altri tipi di memoria dipendenti dall’ippocampo, come la memoria spaziale, rimangono normali, suggerendo che vi sia una specifica correlazione tra le fasi finali di maturazione del neurone e la funzione della memoria contestuale, ed anche che Pc3/tis21 possa giocare un ruolo nel regolare i tempi di reclutamento del nuovo neurone nei circuiti di memoria”. Pc3/tis21 ha una duplice funzione: segnala l’uscita dal ciclo cellulare del nuovo neurone quando esso è ancora un progenitore proliferante, e ne permette il differenziamento terminale. Il meccanismo molecolare alla base di questa azione è infatti duplice: inizialmente Pc3/tis21 inibisce il ciclo cellulare nel progenitore in divisione, e subito dopo reprime direttamente il gene Id3, un importante gene inibitore del differenziamento neurale. “L’evidenza del ruolo di Pc3/tis21/btg2 nella maturazione dei neuroni dell’ippocampo”, prosegue Tirone, “potrebbe anche suggerirne l’implicazione nelle patologie degenerative dell’ippocampo, come l’Alzheimer”. “Più in generale, i risultati da noi conseguiti”, conclude il ricercatore dell’Inmm-cnr, “indicano che il corretto differenziamento del neurone è critico per la funzionalità dei circuiti di memoria, in quanto si generano dei deficit di memoria contestuale o spaziale anche se il differenziamento del progenitore neuronale viene accelerato - come già effettuato in nostri studi precedenti - e quindi non solo quando il differenziamento viene inibito, come qui osservato”. Questi studi, attraverso una modulazione o alterazione del processo di differenziamento del neurone, creano delle condizioni uniche per conoscere i processi attraverso i quali il neurone si integra nei circuiti della memoria. . |
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SALUTE, RAPPORTO LIGURE AIDS, SONO QUARANTENNI I PIÙ COLPITI DALLE NUOVE DIAGNOSI SERVE CONTINUARE CON LE INIZIATIVE DI INFORMAZIONE PER SENSIBILIZZARE I CITTADINI ALLA PREVENZIONE |
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Genova, 26 Gennaio 2010 - L´aids non è solo un problema dei giovani, l´età media delle nuove diagnosi negli ultimi quattro anni è passata dai 38 ai 42 anni. La fascia di età più interessata dal fenomeno della nuova diagnosi risulta compresa tra i 35 e i 44 anni con una percentuale del 34,3%, a questa segue la fascia tra i 25 e i 34 anni con una percentuale del 27,2%, poi le classi dai 45 ai 54 anni (19%) ed infine gli over 55 (11,8%). Sono queste alcune indicazioni provenienti dal report annuale 2009 sull´Aids redatte dal dipartimento salute della Regione Liguria e presentate ieri mattina dall´assessore regionale, Claudio Montaldo, da Giancarlo Icardi, responsabile dell´Istituto Igiene dell´Università di Genova, da Giovanni Cassola, dirigente del settore malattie infettive dell´ospedale Galliera di Genova, da Anna Bussadori, del Coordinamento ligure persone sieropositive e da Sergio Schiaffino, responsabile del Servizio Salute Mentale e Dipendenze della Regione Liguria. Dai dati sopra esposti e ottenuti grazie al sistema di sorveglianza attivato dalla Regione Liguria presso i centri clinici si evidenzia l´aumento dell´età media al momento della segnalazione del caso di nuova diagnosi: si è infatti passati dai 38 ai 42 anni di età nel periodo 2001 - 2009. A conferma che la scoperta dell´infezione giunge tardi e la maggior parte dei soggetti arriva tardivamente alla diagnosi, denotando una mancanza di percezione del rischio da parte della popolazione. Dai dati emerge inoltre come il contagio da Hiv in Liguria interessi sempre di più le donne: nel 2002 infatti le nuove diagnosi riguardavano circa 1 donna ogni 4 uomini, mentre nel 2005 il rapporto è diventato circa di 1 a 2, anche se i casi tra le donne nel periodo 2006-2009 sono nuovamente scesi intorno al 25%. La trasmissione eterosessuale nelle donne è presente in circa l´80% delle nuove diagnosi a cui deve essere aggiunto un 4,2% di donne che riferiscono di praticare la prostituzione, mentre la tossico dipendenza si attesta su valori intorno al 9%. Il contagio per via sessuale è diventato prioritario anche negli uomini, costituisce infatti il 77,5% del totale delle nuove diagnosi, di questi il 42,5% risultano infetti per contatti eterosessuali, mentre l´altro 35% sono soggetti omo o bisessuali. Gli italiani costituiscono il 76% del totale delle nuove diagnosi e, per la maggior parte, arrivano ai centri clinici quando l´infezione è ancora senza sintomi, anche se il 21% di questi casi si presenta in Aids conclamato. Un fenomeno che non accenna a diminuire a dimostrazione che spesso questi soggetti non hanno la percezione di aver avuto comportamenti a rischio. Alla luce dei dati si calcola che i casi di Aids in Liguria siano oltre 2000 e se a questi soggetti si aggiungono i pazienti viventi con Aids e coloro che sono contagiati senza saperlo. Pertanto si stima che il numero dei soggetti affetti da Hiv/aids in Liguria si aggiri intorno ai 4500 - 4800. . |
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LIGURIA: SALUTE, CUP, PROMOSSO CONFRONTO CON DATASIEL PER RICONOSCIMENTO COSTI SOSTENUTI DA COOPERATIVE |
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Genova, 26 Gennaio 2010 - Riconoscimento dei costi sostenuti dalle cooperative per il lavoro svolto che consentirà di mettere a disposizione dell´associazione temporanea di imprese che gestiscono il Cup, il centro unico di prenotazione, 130. 000 euro per il pagamento dei debiti pregressi e forte impegno, nei prossimi mesi, sulla ristrutturazione del servizio nell´ambito della riorganizzazione del sistema di prenotazione delle visite. Sono questi i punti principali comunicati ieri mattina dall´assessore regionale alla Salute, Claudio Montaldo alle organizzazioni sindacali e alla rappresentanza di lavoratori del Cup, dipendenti di due cooperative sociali, nel corso dell´incontro svoltosi in Regione per protestare contro il sistema di lavoro. L´assessore Montaldo ha ribadito di aver promosso un confronto tra Datasiel, intermediario tra le Asl e le cooperative, per il riconoscimento dei costi sostenuti dalle cooperative che gestiscono il Cup telefonico che ha portato ad un esito positivo e che consentirà di mettere a disposizione dell´associazione temporanea di imprese che gestiscono il Cup 130. 000 euro indispensabili per pagare i debiti pregressi 2008-2009. Un ulteriore incontro tra Datasiel e cooperative che si svolgerà al più presto servirà a discutere dell´organizzazione del lavoro degli addetti al Cup telefonico. Secondo l´assessore Montaldo non vi sarebbero le condizioni per un eventuale inserimento del servizio di telefonia del Cup nell´ambito del servizio sanitario. L´assessore alla Salute si è però impegnato ad affrontare, nei prossimi mesi, il tema della ristrutturazione del servizio nell´ambito della riorganizzazione del sistema di prenotazioni che preveda la separazione della prima visita dalle prestazioni per la cronicità. . |
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SANITA’ IN SICILIA OGGI “PRIMA GIORNATA PER LA SICUREZZA DEL PAZIENTE” |
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Palermo, 26 gennaio 2010 - Si svolge oggi, nei presidi ospedalieri siciliani e nelle strutture sanitarie private accreditate, la “1^ Giornata regionale per la sicurezza del paziente”, indetta dall’assessorato regionale per la Salute, incentrata sul tema della prevenzione della reazione trasfusionale da “incompatibilità Ab 0”. L’obiettivo è quello di divulgare tra gli operatori sanitari le corrette procedure nel campo dell’emotrasfusione per impedire – come è successo recentemente a Mussomeli (Cl) - errori nell’identificazione del paziente all’atto della richiesta di determinazione del gruppo sanguigno, nella richiesta di emocomponenti alla struttura trasfusionale e, al momento della trasfusione, presso la struttura sanitaria in cui il paziente è ricoverato. “Formazione, educazione e addestramento degli operatori sanitari sono uno degli obiettivi di questa campagna per la sicurezza – ha commentato l’assessore regionale per la Salute, Massimo Russo -. Vogliamo diffondere tra gli operatori sanitari la cultura delle buone pratiche, in contrapposizione alle modalità assistenziali spesso basate sulle consuetudini. E’ anche un messaggio importante rivolto ai siciliani che chiedono giustamente professionalità e sicurezza nelle prestazioni sanitarie”. L’iniziativa, promossa dal servizio 5 “Qualità” e 6 “Trasfusionale” dell’assessorato, con la collaborazione del “coordinamento dei servizi per la qualità e la sicurezza dei pazienti”, rappresenta la prima iniziativa del genere sul territorio nazionale. . |
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BASILICATA, OSPEDALE TINCHI: IMPEGNI POSITIVI DA ASM |
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Potenza, 26 gennaio 2010 - “Gli impegni assunti pubblicamente dal direttore generale dell’Asm dr. Vito Gaudiano perché l’ospedale di Tinchi di Pisticci diventi a breve sede del Distretto della Salute e delle attività della Fondazione Stella Maris, se sicuramente diradano le preoccupazioni delle comunità locali espresse con manifestazioni ed iniziative popolari a Tinchi, necessitano di alcuni passaggi formali e sostanziali a livello di Asm e di Dipartimento Salute della Regione”. E’ quanto sostiene il consigliere regionale Adeltina Salierno (Pd). “In particolare, l’annuncio di trasformare l’ospedale di Tinchi in Centro d’eccellenza per le attività della ‘Stella Maris’ nel settore della neuropsichiatria infantile e della riabilitazione, come unico centro del genere in tutto il Sud – dice Salierno – è una novità importante tenuto conto che la Regione ha già investito su questa struttura proprio come Polo riabilitativo di carattere interregionale. E’ quindi una conferma delle scelte di politica sanitaria che abbiamo fatto in Consiglio regionale e che dopo la convenzione con l’Istituto Don Gnocchi rischiavano di penalizzare l’ospedale di Tinchi ed al tempo stesso è una risposta positiva che si dà al Comitato di cittadini, mobilitati da tempo in difesa del loro ospedale attraverso la raccolta di oltre 10 mila firme. Resta ancora aperta un’altra questione per garantire il diritto alla salute nell’area metapontina -materana: le linee dell’attività distrettuale sanitaria nel territorio dell’Asm prevede una proposta di pronto soccorso territoriale (Pts) che riguarderà oltre l’ospedale di Tinchi, quelli di Stigliano e di Tricarico. Di qui l’esigenza di assicurare l’assistenza ospedaliera per l’emergenza 24 ore su 24”. “E’ pertanto prioritario riaffermare – continua il consigliere del Pd – che i servizi sanitari non diminuiscono sul territorio e quindi che non si torna all’ipotesi del piano precedente al riordino delle Asl che era improntato solo ed esclusivamente su tagli di reparti ospedalieri e posti-letto e di conseguenza personale. La strada imboccata di affidare a ciascun cosiddetto piccolo ospedale una sua “missione” da svolgere nella rete ospedaliera regionale non deve essere in nessun modo considerata in antitesi con l’assolvimento del ruolo di base dei servizi fondamentali per il diritto alla salute di comunità già penalizzate da carenza di servizi e strutture e, specie per i Comuni della collina materana, da infrastrutture viarie inadeguate. Questo significa che anche l’attività ambulatoriale non va sacrificata ma riorganizzata sulla base dei bisogni degli utenti locali”. . |
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DISABILI: IL VENETO RACCOMANDA ALLE ULSS LA PROSECUZIONE SENZA SOLUZIONE DI CONTINUITA’ DEI PROGETTI DI VITA INDIPENDENTE. QUASI 4.000 LE PERSONE INTERESSATE IN VENETO. |
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Venezia, 26 gennaio 2010 - L’assessore regionale alle politiche sociali Stefano Valdegamberi ha inviato ai Direttori delle Aziende Ulss del Veneto una raccomandazione affinché sia data continuità ai progetti individuali di Vita indipendente, di Aiuto personale e altre progettualità di persone con disabilità grave, anche in attesa dell’approvazione del Bilancio regionale 2010 e del conseguente riparto del Fondo per la non autosufficienza. “La nostra Regione vuole continuare ad essere all’avanguardia a livello nazionale nel favorire l’autonomia delle persone con disabilità fisico-motoria grave e aiutarle a gestire la vita quotidiana con l’aiuto di assistenti personali. Ho ritenuto perciò doveroso accogliere l’accorato appello che mi è pervenuto dalle Organizzazioni rappresentative delle persone disabili della nostra regione – spiega l’assessore – e segnalare alle Aziende Ulss che ci saranno anche per quest’anno le necessarie risorse per venire incontro alle esigenze delle persone disabili e delle loro famiglie che hanno scelto un percorso di vita indipendente, in misura almeno pari a quanto stanziato nel 2009”. “I progetti di ‘Vita Indipendente’, come previsto dalle normative che li regolano, hanno una durata annuale, ma non per questo, se continuano a sussistere le condizioni per averne diritto, si devono lasciare i beneficiari con la spada di Damocle sui tempi del loro rinnovo. Si tratta di persone e di famiglie che hanno scelto di non pesare direttamente sui servizi e che assumono in proprio costi economici e rapporti di lavoro con i propri assistenti che la nostra comunità giustamente riconosce e sostiene economicamente. La realizzazione dei progetti di ‘Vita Indipendente’ rappresenta un punto irrinunciabile per l’attuazione del diritto di cittadinanza delle persone con disabilità”. Per vita indipendente si intende la possibilità per una persona con disabilità fisico motoria grave di poter vivere senza dover ricorrere al ricovero in struttura, di poter prendere decisioni sulla propria vita. I destinatari del progetto di ‘Vita Indipendente’ sono le persone che esprimono la volontà di rimanere nel proprio domicilio, con disabilità grave fisico-motoria e che intendono realizzare il proprio progetto di vita individuale, finalizzato alla conduzione di una normale vita personale e familiare. Nella nostra regione le persone che hanno beneficiato di progetti individuali sono 3983 (dati 2008), che nel dettaglio sono articolati nelle seguenti tipologie 2. 437 per progetti di Aiuto personale (legge 162/98), 1. 001 per progetti di Vita Indipendente, 545 per progetti di Autonomia personale (legge 284/97) per una spesa annuale complessiva di oltre 16 milioni di euro. . |
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PIANI E PROFILI DI SALUTE: I SINDACI DEL DISTRETTO DI ORBASSANO A CONFRONTO CON I CITTADINI |
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Torino, 26 gennaio 2010 - Sarà l’assessore alla tutela della salute e sanità, Eleonora Artesio, a inaugurare la serie di incontri organizzata dai sindaci del Distretto di Orbassano per costruire insieme alla cittadinanza il piano e profilo di salute del territorio (Peps), uno degli strumenti introdotti dal piano socio-sanitario regionale per rendere gli enti locali protagonisti attivi della costruzione del benessere delle proprie comunità. Il primo degli appuntamenti si terrà martedì 26 gennaio, alle ore 20. 45, presso il teatro Il Mulino di Piossasco, dove verrà presentato il lavoro svolto in questi anni dai Comuni, con la collaborazione dei tecnici dell’Asl To3, per “fotografare” lo stato di salute della popolazione del Distretto, tenendo conto di tutti i fattori che contribuiscono a determinarla, da quelli socio-economici a quelli ambientali. Il percorso proseguirà poi con riunioni pubbliche su temi specifici - dalla vulnerabilità sociale all’ambiente, dagli stili di vita alla qualità dei servizi territoriali - per concludersi, dopo la fase di ascolto dei bisogni dei cittadini, con la stesura di una proposta di piano di intervento che dovrà poi essere approvato da tutti i Consigli comunali coinvolti. . |
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LUISO STURLA PIACENZA, 23 GENNAIO – 27 FEBBRAIO 2010 |
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Piacenza, 26 gennaio 2010 Primo appuntamento per la nuova stagione 2010 presso la Galleria Alquindici di Silvia Romagnoli a Piacenza. La mostra personale di Luiso Sturla è stata inaugurata sabato 23 gennaio 2010. Il pittore storico, nato a Chiavari nel 1930, viaggia tra Milano, Firenze e New York, compiendo una ricerca artistica che viene mostrata al pubblico con una ricca personale di opere che caratterizzano la sua proficua e instancabile produzione. Sono una trentina le opere esposte in mostra a Piacenza fino al 28 febbraio, tutte di recente produzione, che riassumono l´intero lavoro di una vita, raccolto anche in un´importante monografia che uscirà quest´anno per gli ottanta anni dell’artista. . |
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DANZA SPORTIVA: CAMPIONATI ASSOLUTI A BASTIA UMBRIA DAL 4 AL 7 FEBBRAIO |
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Perugia, 26 gennaio 2010 – Sono attesi circa 6 mila atleti di alto livello (Classe A) ai campionati assoluti di danza sportiva in programma al Centro Umbriafiere di Bastia Umbra dal 4 al 7 febbraio. Stamani a Perugia è stato illustrato il programma dell’evento dall’assessore regionale allo sport, Silvano Rometti, dal presidente della Federazione italiana Danza sportiva (“Fids”) Ferruccio Galvagno, dall’assessore allo Sport della Provincia di Perugia Roberto Bertini, dal sindaco di Foligno Nando Mismetti, dall’amministratore dell’Agenzia di promozione turistica dell’Umbria Stefano Cimicchi, dal presidente della Camera di Commercio di Perugia Giorgio Mencaroni e dal presidente di “Umbriafiere” Lazzaro Bogliari. “La Regione Umbria – ha detto l’assessore Rometti – ha prestato da sempre molta attenzione a questo tipo di manifestazioni supportando l’organizzazione anche dal punto di vista economico”. L’assessore, ricordando che Foligno da anni ospita eventi legati al mondo della danza di altissimo livello, ha sottolineato che “che l’amministrazione comunale è stata lungimirante nel contribuire a far crescere un movimento attorno al quale gravitano migliaia di appassionati. Ora cambiamo pagina – ha detto – e con il coinvolgimento di Umbriafiere si allargano ancora di più gli orizzonti della danza e si permette alla federazione di crescere. Si punta anche a rafforzare il binomio sport-turismo, infatti la nostra Regione offre ambientazioni naturali per ospitare grandi momenti di sport. Dobbiamo continuare a lavorare in questa direzione mettendo anche a frutto la facilità di relazioni tra le istituzioni e le associazioni sportive che ci hanno permesso ad esempio di portare nel 2011 in Umbria le Olimpiadi della pesca”. Per quanto riguarda la competizione in programma dal 4 al 7 febbraio a Bastia, come si diceva, si stima la presenza di circa 6 mila atleti che si disputeranno il titolo di campioni italiani nelle varie discipline. I partecipanti, che balleranno in varie sale del Centro fieristico, rappresentano la massima espressione agonistica. Inoltre, scenderanno in pista campioni del Mondo i carica e vice campioni, visto che l’Italia a livello mondiale vanta un palmarès di tutto rispetto avendo detenuto il titolo mondiale delle Danza Standard per molti anni consecutivi e essendosi sempre tenuta in posizione podio per le danze latino americane per le quali nel 2008 è stata campione del mondo e nel 2009 ha ottenuto il bronzo ai World Games. Il presidente della Fids, Ferruccio Galvagno, ha evidenziato “che la Federazione ha 11 anni e che dal 1997 è riconosciuta dal Coni come Disciplina associata e dal 2007 come Federazione sportiva nazionale. A livello nazionale contiamo 105mila iscritti. La città di Foligno ha da sempre rappresentato un punto di riferimento, ora con i campionati di Bastia allargheremo gli orizzonti a livello regionale”. In proposito l’amministratore di Apt, Stefano Cimicchi, ha detto che “i Comuni dovranno investire sullo sport come la Regione e le Province, visto che gli eventi sportivi spostano vere e proprie ‘tribù’ di appassionati con grandi ricadute positive sul versante turistico”. Per il sindaco di Foligno, Nando Mismetti, con il coinvolgimento di Umbriafiere si è avviato un nuovo percorso portando anche la danza nel grande circuito turistico. Il presidente del Coni, Valentino Conti, ha precisato che la danza sportiva è tra le discipline più importanti per il Coni. Il presidente di Umbriafiere, Lazzaro Bogliari, ha posto l’accento sull’importanza della collaborazione tra enti e associazioni, mentre il presidente della Camera di Commercio, Giorgio Mencaroni, ha reso noto che i grandi eventi hanno una ricaduta economica del 30 per cento nel settore recettivo e del 70 su tutti gli altri. L’assessore allo sport della Provincia di Perugia, Roberto Bertini, ha rinnovato l’impegno dell’ente a sostenere questi grandi eventi che portano molti visitatori. . |
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SPORT: SULLO ZONCOLAN LA FINALE EUROPEA SCI DISABILI |
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Tolmezzo, 26 gennaio 2010 - Si svolgerà in Carnia sullo Zoncolan, dall´11 al 14 febbraio, la finale di Coppa Europea Disabili Sci (European Cup Alpine Skiing Disabled), organizzata dallo Sci Club 2 Us Acli di Ronchi dei Legionari (Gorizia) con il sostegno della Regione e delle altre istituzioni locali, di imprese private e il determinante contributo di almeno un centinaio di volontari. La manifestazione, alla quale sono attesi 140 atleti provenienti da più di 20 Paesi e altri 160 tra allenatori e accompagnatori, è stata presentata oggi in un incontro con la stampa a Tolmezzo, al museo "M. Gortani", con la partecipazione del presidente della Regione Renzo Tondo e del sindaco del capoluogo carnico Dario Zearo. "Questa manifestazione - ha voluto sottolineare Tondo - dimostra la capacità organizzativa del Friuli Venezia Giulia, la capacità di fare sistema tra le istituzioni pubbliche e i privati per promuovere un evento di assoluto rilievo internazionale. Ma ancora più importante è l´impegno gratuito e disinteressato di tante persone, del volontariato, che è l´autentica forza della nostra regione". Il presidente ha anche ricordato che l´assegnazione della finale di Coppa Europa conferma la validità del polo sciistico dello Zoncolan, sviluppato grazie all´impegno delle Amministrazioni regionali che si sono succedute negli ultimi anni. Importante soprattutto si è dimostrata, ha rilevato Tondo, una capacità ricettiva davvero all´altezza, in grado di ospitare un elevato numero di disabili. "I giorni di Coppa Europa - ha concluso - saranno giorni di festa, la dimostrazione dell´ospitalità della nostra terra, la capacità di dare una risposta anche alle persone svantaggiate, insomma un segno di civiltà". L´assegnazione al Friuli Venezia Giulia della finale, come ha osservato il presidente del Comitato organizzatore Paolo Tavian, corona un lungo impegno organizzativo dello Sci Club 2 Us Acli che, a partire dal 2003, ha promosso una serie di eventi internazionali in regione nel campo dello sci per disabili, tra cui un´altra finale di Coppa Europa (2006) e una finale di Coppa del Mondo (2007). Tavian ha ricordato il fondamentale ruolo della Regione, delle Amministrazioni locali, di Promotur, Turismo Fvg e Carnia Welcome, così come di un rilevante numero di aziende private che hanno reso possibile l´organizzazione della finale, a cominciare dalla Banca Friuladria Credit Agricole che - come ha ricordato il dirigente dell´istituto Giovanni Lessio - ha scelto in questi ultimi anni proprio di patrocinare le iniziative di sport per disabili, oltre che il turismo montano del Friuli Venezia Giulia. Decisivo anche l´apporto dei volontari, a partire dalla Protezione civile, che curerà la parte logistica per il trasporto degli atleti. Ma tutta la città, tutte le associazioni di Tolmezzo, a cominciare dagli Alpini, si stanno impegnando per accogliere degnamente - come ha detto il sindaco Zearo - gli atleti e i loro accompagnatori. Proprio a Tolmezzo, domenica 14 febbraio, sono in programma le premiazioni. Nella sala al primo piano del museo "Gortani" è stata allestita una mostra di fotografie delle precedenti gare internazionali per disabili organizzate dallo Sci Club 2 di Ronchi dei Legionari, assieme a disegni realizzati sul tema da allievi delle scuole del Friuli Venezia Giulia. In questi ultimi anni lo Sci Club 2 ha infatti promosso una capillare informazione nelle scuole, per avvicinare i giovani al tema della disabilità, un´iniziativa che ha conosciuto - come ha rilevato Paolo Colautti, che cura questo settore per la società - un crescente interesse e coinvolgimento dei ragazzi. . |
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