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GIOVEDI
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Notiziario Marketpress di
Giovedì 10 Giugno 2010 |
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ENERGIA, VERSO ACCORDO DI PROGRAMMA CON AZIENDA LUCANA |
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Potenza, 10 giugno 2010 - E’ possibile recuperare una parte dell’energia elettrica consumata, ad esempio per le azioni di sollevamento tipo ascensori con quel che significa in termini di sostenibilità ambientale e di risparmio economico? Ed è possibile aumentare la pressione dell’acqua, ad esempio per l’irrigazione dei campi, utilizzando una quantità ridotta di energia elettrica? A rispondere positivamente a queste due domande è la Eco Sun Power srl, una società con sede a Tito, che ha presentato due brevetti all’assessore regionale alle Attività produttive, Erminio Restaino. “Si tratta – hanno detto i rappresentanti della Esp durante l’incontro – di due progetti che puntano a unire le tematiche del risparmio e del recupero energetico a tecnologie e problematiche di utilizzo comune e diffuso”. Il prodotto principale della Eco Sun Power, che determinerà la fase di industrializzazione, è l’Ers (energy retrive system) che unisce, in un unico dispositivo, l’utilità di un motore ed i vantaggi di un generatore. “In questo modo è possibile effettuare le operazioni di un tradizionale motore, producendo, al contempo, energia elettrica. Con Ers oltre il 35 percento di energia elettrica utilizzata viene immediatamente recuperata durante la fase di discesa e frenata di tutti i mezzi di sollevamento e trasporto elettrico. Questa energia elettrica recuperata nel caso, ad esempio, di un ascensore, può essere riutilizzata negli spazi comuni del condominio, quali luci nelle scale, o può essere rivenduta al gestore della rete elettrica”. Il secondo progetto presentato all’assessore Restaino è l’Ems, l’Energy Multiplyng system, un apparecchio in grado di aumentare la pressione dell’acqua e qualsiasi altro liquido utilizzando una quantità ridotta di energia elettrica. “L’ems può coprire un’ampia gamma di applicazioni tra cui: l’utilizzo dell’aumento di pressione di acqua per l’ottenimento di una data prevalenza con un risparmio di energia elettrica rispetto ai convenzionali sistemi meccanici; l’utilizzo dell’aumento di pressione di liquidi che, per la propria natura, non possono essere sottoposti a sistemi meccanici quali pompe”. In particolare, l’Ems risulta utile agli acquedotti per il risparmio energetico in tutte le operazioni di sollevamento e aumento della pressione nelle loro condotte con un risparmio economico e di emissioni di Co2 in atmosfera. Non meno importante l’utilizzo nei settori dell’agricoltura e dell’irrigazione per aumentare la pressione dell’acqua derivante dai consorzi di bonifica o pozzi privati in maniera diversa dal tradizionale uso delle pompe. La società lucana ha reso noto di aver proposto al ministero per lo Sviluppo economico un accordo di programma per l’applicazione e lo sviluppo di queste tecnologia. L’assessore regionale Restaino ha espresso soddisfazione per la capacità delle imprese lucane di emergere in settori di eccellenza. “I brevetti presentati dalla Esp – ha detto Restaino – testimoniano come il tessuto produttivo lucano sia fortemente impegnato nei settori dell’innovazione, della ricerca e della sostenibilità ambientale. Siamo infatti convinti che investendo in questi campi sarà possibile non solo riprendere il cammino dello sviluppo economico, ma anche creare nuove opportunità occupazionali rendendo la Basilicata sempre di più una regione aperta all’innovazione, al futuro”. L’assessore Restaino, infine, ha assicurato che la Regione intende accompagnare la proposta di accordo di programma per due progetti utili a risparmiare risorse ed a proteggere l’ambiente. Dal canto suo Giuseppe Vetere, amministratore delegato della Eco Sun Power ha espresso apprezzamenti per l’attenzione della Regione nei confronti delle energie alternative e per la disponibilità ad accompagnare l’accordo di programma sui progetti presentati. |
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CON IL NUOVO MOTOGENERATORE PREVISTI 500 POSTI DI LAVORO PRODOTTO CHE RIVOLUZIONERÀ IL MECCANISMO DEGLI ASCENSORI |
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Potenza, 10 giugno 2010 - Il prodotto di punta della Eco Sun Power srl è l’Ers (energy retrive system) applicato agli ascensori ed a tutti i dispositivi di sollevamento. La Eco Sun Power ha rilevato che solo in Italia esistono più di 850 mila ascensori in funzione che effettuano ogni giorno quasi cento milioni di corse. Almeno il 60 percento degli ascensori in servizio in Italia è in funzione da quasi venti anni e il 20 percento da oltre 30 anni. Su questo mercato la Eco Sun Power intende muoversi con istallatori e manutentori che possono facilmente inserire l’Ers in una idea di rinnovamento del motore dell’ascensore per questioni di sicurezza in primis e con elevatissimo valore aggiunto, rispetto a tutti i competitor presenti nel mercato, dovuto al risparmio economico duplice derivante dal minor prezzo e, soprattutto, dal risparmio energetico dovuto alla produzione del generatore. Il valore aggiunto sarà dato dalla detenzione del brevetto mondiale. In base a queste considerazioni la Eco Sun Power ha valutato la reale necessità di un processo industriale che in 3-5 anni deve garantire una produzione annuale di almeno 50 mila pezzi e che porterà all’assunzione a regime di circa 500 unità lavorative e di altrettante unità nell’indotto che si creerà intorno all’azienda. E’ stato già fatto un test sull’introduzione nel mercato del nuovo motogeneratore tramite la presentazione del prodotto alla fiera di Verona “Solar Expo”. Tale test si è concluso in modo positivo portando già delle richieste di pezzi e di accordi per la loro commercializzazione in diverse regioni italiane e straniere per un valore totale di 10 mila pezzi già bloccati. |
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FONTI RINNOVABILI E RISPARMIO ENERGETICO CON ECO SUN POWER |
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Potenza, 10 giugno 2010 - La Eco Sun Power srl è una società nata nel 2008. Fa parte di un gruppo di aziende che da diversi anni operano nel settore energetico ed ambientale con particolare attenzione alle fonti rinnovabili ed al risparmio energetico. La capogruppo è la Finea spa che opera, in particolar modo, nel settore degli investimenti in ambito ambientale, tecnologico ed energetico. Per il piano strategico 2010 – 2012 la Finea si è concentrata su tre importanti progetti: realizzazione di impianti fotovoltaici in comodato d’uso in collaborazione con la società controllata Esco Energy; consolidamento del patrimonio societario con l’acquisto di brevetti il cui sviluppo, produzione, commercializzazione sono affidati alla società controllata Eco Sun Power; attenzione al mondo del riciclaggio e del riutilizzo del materiale con un progetto commerciale denominato “Evò” gestito dalla società Punto Energia Esco Energy srl. Esco Energy srl è la società di servizi energetici operante prevalentemente nel settore del risparmio e della riqualificazione energetica relativa a impianti ed edifici e nel settore delle fonti energetiche rinnovabili. E’ anche la società di progettazione, direzione lavori e consulenza tecnica del gruppo. La sua attività primaria è quella di trovare tecnologie di facile applicazione per un immediato abbattimento dei costi sostenuti per le bollette energetiche, in modo che l’utente finale abbia una percezione immediata dei benefici apportati sia al bilancio familiare, sia all’ambiente. Punto energia Esco Energy srl è la società nata per lo sviluppo commerciale, attraverso la formula del franchising, su tutto il territorio nazionale dei Punti energia Esco Energy/evò. Il progetto di Franchising Punto Energia Esco Energy si pone l’obiettivo di creare sul territorio italiano un punto di informazione, servizi e vendita di prodotti e sistemi intelligenti nel settore delle energie alternative ad alto risparmio energetico. La Eco Sun Power srl è la società industriale del gruppo le cui aree di intervento si focalizzano principalmente nella produzione e commercializzazione di pannelli fotovoltaici, nell’attività di ricerca e sviluppo di nuove tecnologie nel campo delle rinnovabili a cui la Finea spa ha demandato il compito di sviluppare e industrializzare i brevetti di sua proprietà. |
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GIORNATA DI STUDI SU GASSIFICAZIONE E PIROLISI |
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Aosta, 10 giugno 2010 - L’assessorato territorio e ambiente informa che venerdì 18 giugno 2010, nel Salone delle manifestazioni di Palazzo regionale, ad Aosta, si terrà una giornata di studi dal titolo Gassificazione e Pirolisi – tecnologie innovative per la valorizzazione energetica dei rifiuti. L’incontro ha come obiettivo quello di presentare al pubblico la tecnologia della pirolisi e della gassificazione, di valutarne gli aspetti energetici ed ambientali, nonché di offrire una panoramica delle possibili applicazioni oggi disponibili. Durante la giornata, che si aprirà alle ore 9, interverranno alcuni dei più prestigiosi esperti del settore, in Italia e all´estero, e Ditte operanti nel settore avranno l´opportunità di presentare e discutere le proprie tecnologie. In un contesto di crescente percezione delle problematiche ambientali, la gestione dei rifiuti assume oggi notevole importanza, così come lo studio delle molteplici soluzioni per il trattamento dagli stessi, che sono diversificate in funzione delle specifiche situazioni locali (territorio, condizioni economiche, densità abitativa, clima). Tecnologie alternative di trattamento termico, quali pirolisi e gassificazione, oggi suscitano sempre di più interesse applicativo, sia perché la loro maturità e affidabilità tecnologica è enormemente cresciuta, sia perché l´impatto ambientale appare più agevolmente controllabile. La Regione Autonoma Valle d´Aosta, che presenta condizioni geografiche particolari ha da tempo adottato un sistema di gestione integrata che si è deciso di integrare con il trattamento termico. |
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BOLZANO.LAIMER PREOCCUPATO: "ROMA VUOLE SACRIFICARE L´ENERGIA PULITA?" |
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Bolzano, 10 giugno 2010 - L´assessore provinciale Michl Laimer si dichiara "molto preoccupato" per l´articolo di un recente decreto governativo riguardante il settore delle energie rinnovabili. "Si tratta di un fulmine a ciel sereno - spiega Laimer - con questo articolo l’incentivazione statale per i produttori di energia "verde" verrebbe sacrificata alle misure di risparmio". "Ciò significherebbe - prosegue l´assessore all´ambiente - un grave colpo per tutti i produttori di energia pulita in Italia, in particolar modo per l’Alto Adige, dove l’energia verde riveste un ruolo importante e in costante crescita". Laimer ha già rivolto un appello urgente a deputati e senatori altoatesini affinché intervengano in sede parlamentare per bloccare la conversione in legge del decreto n. 78 del 31 maggio 2010, che contiene il contestato articolo 45. Il provvedimento del governo intende modificare il decreto-Bersani del 1999, il quale prevedeva l´obbligo, per produttori e importatori di energia elettrica, di immettere annualmente nella rete una quantità minima di energia rinnovabile certificata. Questa quantità minima può essere attestata tramite la produzione elettrica autonoma, come accade in Alto Adige, oppure tramite l’acquisto dei cosiddetti "certificati verdi", grazie ai quali vengono incentivati gli investimenti in energie rinnovabili. L’autorità statale di competenza (il gestore dei servizi energetici Gse) è stata obbligata ad acquistare il surplus di certificati ad un prezzo fisso, in modo da stabilizzare il mercato, ma alla luce della sovraproduzione di energia verde, dal 2005 si è assistito ad uno sproporzionato calo dei prezzi. Per questo motivo, la legge finanziaria del 2008 aveva previsto che i produttori di energie rinnovabili potessero cedere al Gse, a prezzo fisso, tutti i certificati verdi in eccesso. Ora però, con questo articolo, il Governo esonera il Gse dall’acquisto dei certificati a prezzi di mercato, rischiando di provocare un crollo dei prezzi dei certificati verdi nell´ordine del 30-40%. "Ciò significa - sottolinea l´assessore Michl Laimer - un indebolimento economico del settore in un momento già di per sé critico: mi sembra inaccettabile. L´alto Adige, che nel settore dell´energia verde si posiziona all´avanguardia, rischierebbe di subire pesanti ripercussioni economiche: a pagare dazio sarebbero le cooperative agricole, per gli impianti a biogas, le cooperative elettriche, le aziende municipali, le aziende speciali, l’Azienda Energetica, la Sel e numerosi investitori privati. Per questo ho chiesto ai nostri parlamentari di impegnarsi a fondo affinché il Governo proroghi l’acquisto dei certificati verdi da parte del Gse oltre l’anno 2011, dando con ciò una spinta in direzione dello sviluppo dell’energia pulita". |
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NUCLEARE, NO ALLA RIAPERTURA DELLA CENTRALE A CAORSO (PC) |
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Piacenza, 10 giugno 2010 - «Il nucleare a Caorso è un’idea bocciata dai cittadini e dalla logica. Pensare di ricreare una centrale nucleare in un territorio già duramente provato dalla precedente esperienza, e oggi oggetto di un costoso smantellamento già in fase avanzata, significa non tenere in considerazione né la salute e la sicurezza dei cittadini, né il benessere di Piacenza e della intera Emilia-romagna». E´ questo quanto sottolineato, in una dichiarazione congiunta degli assessori regionali Gian Carlo Muzzarelli (Attività produttive e piano energetico) e Sabrina Freda (Ambiente) su nucleare e centale di Caorso (Piacenza). Le notizie che leggiamo anche oggi sui quotidiani indicano chiaramente che il nucleare di questa generazione non dà le sufficienti garanzie di sicurezza. Per questo, rileviamo con preoccupazione - hanno aggiunto Muzzarelli e Freda -che chi, anche nei giorni scorsi, ha ipotizzato un ritorno del nucleare a Caorso abbia affrontato il tema con eccessiva leggerezza e senza i necessari approfondimenti, e tantomeno senza coinvolgere Regioni, enti locali, cittadini (con una centralizzazione delle decisioni e delle relative risorse). Ricordiamo anche che l’Assemblea Legislativa regionale ha ribadito, in una risoluzione approvata, “ll totale disaccordo e l’indisponibilità dell’Emilia-romagna all’installazione e all’attivazione di centrali nucleari sul territorio regionale e alla riattivazione della centrale nucleare di Caorso”. Del resto, come assicurarne la sostenibilità dopo uno stop di un quarto di secolo, come risolvere il problema dello smaltimento e stoccaggio delle scorie, dove trovare le risorse per investimenti che si annuncerebbero molto onerosi, sono domande a cui nessuno ha sinora dato risposta, rifugiandosi al più dietro un generico e semplicistico “siamo favorevoli al nucleare. La Regione Emilia-romagna - concludono - non accetta né accetterà soluzioni sulla pelle dei cittadini: il nostro non è un “no” ideologico al nucleare, ma la serietà e delicatezza del tema impongono particolare responsabilità». |
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IL SINDACO ALL´EIRE DI MILANO: A ROMA INVESTIRE SI PUÒ, CONIUGANDO SVILUPPO E SOSTENIBILITÀ |
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Roma, 10 giugno 2010 – "Roma offre grandi opportunità di investimento nel settore immobiliare".E, se i fondi pubblici si riducono per la crisi, è con l´intervento dei privati che "può partire una grande operazione di sviluppo urbanistico per migliorare la città". Lo ha detto il sindaco Alemanno alla Fiera di Milano, intervenendo con la delegazione capitolina ad Eire, l´esposizione internazionale del "real estate" ovvero dell´immobiliare, messa in piedi dall´architetto romano Massimiliano Fuksas. Obiettivo della missione milanese, dare il via a un vero e proprio piano di marketing territoriale per Roma, un "tour" che dopo la tappa lombarda proseguirà verso altre mete. Come mettere assieme qualità architettonica e urbanistica, da un lato, e crescita di attività e posti di lavoro dall´altro? Le opportunità, secondo Alemanno, ci sono e vengono dalle aree di proprietà pubblica dismesse e da valorizzare all´insegna del "federalismo demaniale" (come quelle militari, vedi nostra news sul recente protocollo tra Comune e Ministero della Difesa), dalla ricostruzione dei quartieri periferici degradati, dal piano casa con gli appartamenti da costruire per giovani coppie e single ("housing sociale"), dalla pianificazione ambientale (parco fluviale e olimpico), dalle infrastrutture per il turismo (Secondo Polo). Un "pacchetto" di interventi, sottolinea Alemanno, che genera sviluppo e lavoro e nel contempo punta all´idea di "città sostenibile". La ricostruzione delle periferie "cresciute male" e a bassa densità abitativa, ad esempio, può innalzare la qualità urbana e intanto arginare le prassi sbagliate che portano a "sciupare l´agro romano e costruire a macchia d´olio". Il Sindaco ha quindi parlato dei progetti di riqualificazione già in corso: il lungomare di Ostia, la Nuvola di Fuksas, il palazzo dello sport di Tor Vergata. Tra le nuove prospettive, il superamento del "tabù della verticalità": dipende dalle zone, ha detto il Sindaco. In centro deve restare "l´antico vincolo di non costruire nulla di più alto della cupola di San Pietro", altre considerazioni possono invece valere per i quartieri periferici (come all´Eur, dove sta sorgendo il grattacielo più alto d´Italia). Ma su questo, ha ribadito Alemanno, l´idea è di lasciare la decisione ai cittadini con lo strumento del referendum. Strategico, come terreno di investimenti e progetti orientati alla "città sostenibile", è il programma urbanistico per le Olimpiadi del 2020, che prenderà corpo se Roma – ora candidata ufficiale per l´Italia - verrà scelta come sede dei Giochi. Un programma all´insegna del riuso, del risparmio energetico e dell´ambiente: l´unica grande infrastruttura di cui sia prevista la realizzazione ex novo è un parco, quello fluviale. |
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ENEA "PATRIMONI URBANI, TECNOLOGIE PER UNA RINASCITA SOSTENIBILE" |
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Roma, 10 giugno 2010 - Antonio Maccanico, Presidente dell’Associazione Civita e Giovanni Lelli, Commissario Enea, hanno aperto i lavori del convegno “Tecnologie per una rinascita sostenibile dei centri storici”, che si è svolto ieri presso l’Associazione Civita, nel corso del quale sono stati presentati gli specifici contributi offerti dalle nuove tecnologie per il recupero edilizio, per la caratterizzazione antisismica, per il risparmio energetico, per il monitoraggio ambientale, sia per il settore dei beni culturali, che per altri settori correlati, che contribuiscono alla ripresa economica del sistema Italia. “Civita è convinta che un’adeguata tutela del nostro patrimonio artistico e culturale sia necessaria anche per garantire quell’interesse da parte di turisti italiani e stranieri che consente un significativo ritorno economico in grado di generare reddito e occupazione nonché motivi di benessere per tutto il territorio locale. - ha dichiarato Antonio Maccanico - Le drammatiche conseguenze del terremoto che hanno colpito l’Aquila il 6 aprile dello scorso anno, risvegliando in tutti noi la consapevolezza del labile equilibrio tra memoria storica, cultura e territorio, devono farci riflettere sull’importanza di adottare opportune strategie per la prevenzione dei nostri centri storici dai disastri naturali. Garantire la tutela del patrimonio culturale italiano, come cardine di un progetto di valorizzazione del territorio, rappresenta, oggi, un doveroso impegno che richiede il fondamentale contributo di tutti gli attori locali.” Maccanico ha inoltre evidenziato: “La disponibilità nel nostro Paese di punti di eccellenza nella scienza e nella tecnologia, quali l’Enea, che sviluppa dispositivi per i settori dell’energia e dell’ambiente che possono trovare applicazione anche per la tutela e per la valorizzazione del patrimonio artistico e culturale, rappresenta un’opportunità per l’Amministrazione centrale e per quelle territoriali preposte alla sua tutela.” “La valorizzazione dei complessi storico-monumentali e dei centri storici del patrimonio culturale italiano, la cui eccellenza è riconosciuta a livello mondiale, deve essere perseguita in un’ottica di sostenibilità, cercando un terreno d’incontro tra cultura scientifica e umanistica. – ha evidenziato Giovanni Lelli – L’enea, nel suo nuovo ruolo istituzionale di Agenzia Nazionale, grazie alla sua capacità di integrare competenze di diversi settori della ricerca, è in grado di offrire servizi alle Amministrazioni ed alle Istituzioni che operano nell’ambito della tutela e valorizzazione del patrimonio culturale, attraverso l’applicazione di tecnologie avanzate, la messa a disposizione di strutture di prova, l’effettuazione di studi ed analisi necessari per la conservazione e gestione sostenibile e per gli aspetti di sicurezza, energetici ed ambientali.” |
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NOTA INFORMATIVA SULLE TECNOLOGIE ENEA PER IL PATRIMONIO CULTURALE |
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Roma, 10 giugno 2010 - Partendo dal bagaglio scientifico accumulato con le attività di ricerca e sviluppo nei settori delle Nuove Tecnologie, Energia ed Ambiente, l’Enea ha iniziato, a fianco degli esperti del settore dei beni culturali, un processo di adattamento, orientamento ed ampliamento delle proprie conoscenze tecnologiche per rispondere alla specifica domanda che proviene dal settore dei Beni Culturali. Oggi l’Enea, valorizzando le proprie capacità di operare in ambiti interdisciplinari, può mettere a disposizione del Paese competenze avanzate, tecnologie sofisticate, strutture di prova complesse, capacità di elaborazione e interpretazione dei risultati per la Conservazione del Patrimonio Culturale. L’enea effettua indagini e interventi per conto del Ministero dei Beni e le Attività Culturali, degli Enti Locali e di soggetti privati. Tra gli interventi recentemente eseguiti con tecnologie Enea figurano il restauro dell’Obelisco Lateranense in Roma e quello del Complesso Monumentale della Chiesa e del Convento dei Frati Minori Cappuccini in Roma. L’enea ha inoltre contribuito alla ricollocazione in situ del gruppo scultoreo trecentesco già sulla facciata del Duomo di Orvieto, avvenuta nel 2009. Nei laboratori del Centro Enea di Frascati sono stati messi a punto procedimenti d’avanguardia per le indagini e per la conservazione dei beni culturali mediante l’applicazione dei Laser ad Elettroni Liberi (Fel) attraverso tecniche di “imaging”, che utilizzano la radiazione Terahertz (Thz), non ionizzante. Nei laboratori del Centro Enea della Casaccia sono state messe a punto tecniche basate sull’utilizzo di neutroni che possono essere applicate per l’individuazione di dipinti nascosti da muri o manufatti edilizi. Tali tecniche verranno utilizzate per la ricerca del dipinto “La battaglia di Anghiari” di Leonardo Da Vinci che, secondo alcune testimonianze, sarebbe collocato dietro un affresco del Vasari presso Palazzo Vecchio a Firenze. Un´altra tecnica, sviluppata nei laboratori Enea di Casaccia, permette di rivelare quanto è presente sotto lo strato pittorico superficiale attraverso la riflettografia nel vicino infrarosso ed è stata applicata su quattro dipinti realizzati su disegni di Michelangelo e finora attribuiti a Marcello Venusti, suo devoto copista. Questa tecnica e le ricerche d’archivio di eminenti cultori del protagonista del Rinascimento italiano hanno portato a proporre l’attribuzione di uno dei dipinti allo stesso Michelangelo. I ricercatori dell’Enea di Frascati, dopo molti esperimenti, sono riusciti a riprodurre in laboratorio una colorazione simile alla Sindone di Torino grazie a speciali laser ad eccimeri che sono stati utilizzati per indirizzare e colpire con impulsi di luce ultravioletta un tessuto di lino. L’immagine che è stata riprodotta con i laser ad eccimeri dell’Enea, al momento è l’unica che presenta la stessa caratteristica di superficialità dell’originale, e cioè è impressa solo sulla parte più esterna della filatura. E’ infatti la prima volta che si riesce a colorare solo la parte più esterna della fibrilla di lino tramite radiazione, un risultato mai ottenuto sinora dai metodi chimici a contatto (coloranti, paste chimiche, polveri, acidi, vapori, ecc) e solo avvicinato dalla tecnica cosiddetta scarica corona che comunque emette luce ultravioletta. Altra sofisticata tecnologia è il Radar Topologico ad Immagine a Colori (Itcr), attraverso il quale Enea ha riprodotto la Cappella Carafa di Filippino Lippi della fine del 1400, situata nella Chiesa di Santa Maria Sopra Minerva a Roma. Lo speciale laser ottico è nato nei Laboratori di Visione Artificiale della Divisione Tecnologie Fisiche Avanzate del Centro Enea di Frascati per controllare lo stato delle strutture all’interno dei reattori nucleari, cioè in aree in cui l’uomo non può accedere. Tecnologie per la protezione da eventi sismici Enea opera a fianco della Protezione Civile fin dagli anni Settanta sulle problematiche relative alla protezione antisismica del nostro Paese dopo i terremoti del Friuli (1976), dell’Irpinia (1980), di Reggio Emilia-modena (1996), di Umbria e Marche (1997), del Molise (2002) e dell’Abruzzo (2009). Gli ingegneri sismici e i sismologi dell’Ente svolgono campagne diagnostiche e conoscitive, analisi di pericolosità e vulnerabilità del territorio, prove sperimentali presso il Laboratorio dei Terremoti Artificiali e analisi in situ. In collaborazione con organismi di ricerca nazionali e internazionali e il Glis (Isolamento ed altre strategie di progettazione antisismica), Enea svolge attività di sviluppo, ricerca, promozione, informazione e formazione sulle più moderne tecniche di costruzione antisismiche. Il Laboratorio dei Terremoti Artificiali dell´Enea, situato presso il Centro Ricerche della Casaccia, è stato realizzato oltre 20 anni fa per eseguire prove sulla sicurezza delle centrali nucleari, sia nei confronti dei terremoti che nell’eventualità di esplosioni o di impatto di missili in caso di attacchi terroristici. In questi anni le strutture sono state utilizzate per prove di vibrazioni sia su componenti industriali che per la protezione sismica di strutture civili e industriali, in linea con Usa e Giappone, i due paesi più avanzati nelle attività di ricerca in campo sismico. Le due Tavole Sismiche installate nel laboratorio Enea, tra le più sofisticate del mondo, permettono di simulare un sisma in tutti i suoi aspetti, su modelli di edifici anche in scala naturale. Nel 2009 presso il laboratorio sono state condotte su “tavole vibranti” una serie di prove di resistenza sismica su un modello che ha riprodotto la Chiesa di Santa Irene ad Istanbul. Lo studio, nato da un’iniziativa del Ministero per i Beni culturali della Turchia, è stato realizzato mediante l’innovativo sistema del 3Dvision. Gli esperti Enea effettuano analisi della pericolosità e la caratterizzazione della risposta sismica locale utilizzando reti accelerometriche di monitoraggio al suolo e in profondità. Analisi di vulnerabilità sismica delle strutture vengono realizzate in situ anche attraverso l’installazione di reti accelerometriche e velocimetriche e in laboratorio su tavola vibrante. Enea è inoltre impegnato nello sviluppo e applicazione di tecnologie antisismiche innovative, incluso il collaudo in corso d’opera di importanti strutture strategiche, in collaborazione con università e enti di ricerca nazionali e internazionali. Enea ha coordinato la progettazione e la realizzazione del sistema di isolamento sismico del nuovo complesso scolastico dedicato agli “Angeli di San Giuliano” in Molise, inaugurato nel settembre 2008. Le tecniche innovative di diagnosi sviluppate da questa sezione dell’Enea sono state inoltre applicate per la protezione delle opere d’arte da eventi catastrofici. Sono in particolare da ricordare i progetti per la protezione di statue, tra cui il David di Michelangelo , con sistema chiamato “ Earlyprot ” , che ha lo scopo di prevenire eventuali danni dovuti a scosse sismiche: Esso consiste nell’installazione di dispositivi in marmo e ceramica sotto il basamento della statua e di una gabbia antisismica con speciali airbag ad anello, nascosta nel pavimento, che viene azionata automaticamente solo nel caso di un allerta sismico segnalato dal sistema di “Early Warning Sismico” , che ha la funzione di cingere la statua alla vita e di sorreggerla durante il terremoto. Enea ha contribuito al restauro della Basilica Superiore di San Francesco in Assisi a seguito dei danni da essa subiti nel terremoto umbro-marchigiano del 1997-98, rivestendo un ruolo di primo piano nello sviluppo dei dispositivi “in leghe a memoria di forma” e dei ritegni oleodinamici di vincolo provvisorio che sono stati in essa installati. |
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PIANIFICAZIONE TERRITORIALE FVG: SE OK A REGOLAMENTO CODICE EDILIZIA |
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Palazzolo dello Stella, 10 giugno 2010 - La bozza del regolamento di attuazione del Codice regionale dell´edilizia è stato approvato ieri, in via preliminare, dalla Giunta regionale su proposta dell´assessore alla Pianificazione territoriale, Federica Seganti. "Il regolamento - spiega l´assessore - fornisce agli operatori pubblici e privati indirizzi omogenei ai quali attenersi negli adempimenti relativi all´attività edilizia e fa riferimento a tutta una serie di istituti, che vanno dai criteri di calcolo dei parametri edilizi a quelli per il rilascio del certificato di agibilità, dalle disposizioni in materia di oneri e convenzioni edilizie a quelle relative alla sicurezza nei cantieri edili". Ora il documento, composto da 4 capi e 13 articoli, sarà sottoposto per i pareri di competenza alla Iv Commissione consigliare e al Consiglio delle Autonomie locali, iter che porterà alla sua formulazione conclusiva prima del placet definitivo del Governo regionale. |
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CASA IN LOMBARDIA : LE MISURE REGIONALI MISURE AIUTANO RIPRESA ENTRO L´ANNO VIA ALLE PRIME OPERAZIONI DI HOUSING SOCIALE |
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Milano, 11 giugno 2010 - Nel mercato immobiliare le fatiche non sono finite ma, almeno in Lombardia, le luci di una seppur lenta ripresa incominciano a vedersi. E´ questo uno dei dati salienti che emerge dalla sesta edizione dell´Italian Expo Real Estate in corso di svolgimento presso la Fiera di Rho Pero. Dati che ha sottolineato questa mattina anche l´assessore regionale alla Casa, Domenico Zambetti, intervenuto al convegno "Social housing: esperienze a confronto". L´assessore anzitutto ha ribadito che l´inversione del trend negativo è reso possibile anche dagli interventi messi in campo da Regione Lombardia. Misure anticipate ieri dal presidente Roberto Formigoni e che prevedono che "entro l´anno, partano le prime operazioni di housing sociale promosse dalla Regione stessa con un piano lanciato nei mesi scorsi". C´è infatti un grande bisogno di case da parte dei ceti più deboli e delle giovani famiglie, che desiderano alloggi dignitosi e a prezzo abbordabile. A maggior ragione se si considera che la famiglia media lombarda spende per l´abitazione circa 817 euro al mese, oltre un terzo del bilancio famigliare. Zambetti ha quindi ricordato che nei mesi scorsi è stato firmato "un importante accordo con il mondo della cooperazione, con gli operatori privati, con i Comuni, per mettere a disposizione terreni a basso prezzo per costruire case economiche ma non di bassa qualità dove possano convivere ceti differenti in tutta serenità". Interventi che si affiancano agli 850 milioni di euro giá previsti dal Prerp 2007/2010 che stanno permettendo la costruzione di 6.000 nuovi alloggi, il recupero di 30 quartieri popolari e il sostegno economico a centinaia di migliaia di famiglia nel pagamento dell´affitto e nell´acquisto della prima casa . Dunque mix abitativo e housing sociale: rispettivamente obiettivo e metodo per l´attuazione di interventi che "devono essere patrimonio di tutti e realizzati con il contributo di tutti: dei soggetti istituzionali (Comuni e Province) impegnati a programmare un nuovo sviluppo del territorio; di quelli pubblici, come le Aler, più legati al soddisfacimento del bisogno dei meno abbienti. Ma anche dei nuovi operatori, privati e del privato sociale che, nelle nuove modalità delle politiche abitative, possono trovare le forme più idonee per raggiungere i loro obiettivi e contribuire a migliorare le nostre città". Insomma, è sempre più necessario fare squadra. Ed è esattamente per questo motivo che qualche mese fa il presidente Formigoni aveva lanciato la proposta di un patto di un vero e proprio "Patto regionale per la casa" che mettesse a sistema strategie condivise. Strategie che negli anni hanno significato anche sperimentazione di nuove modalità di sostegno: come il canone moderato, ora adottato da molte Regioni o il canone convenzionato. Ma anche i contratti di affitto con patto di futura vendita, pensati proprio per garantire, da subito, ai giovani soprattutto, da una parte una casa a prezzi accessibili e, dall´altra, l´accompagnamento progressivo verso la proprietà. Misure che si fondano sulla convinzione che le finalità pubbliche dell´housing possono essere perseguite anche dai soggetti privati e del terzo settore secondo principi di sussidiarietà e responsabilità. "L´importante - ha concluso Zambetti - è che la persona rimanga al centro di qualunque scelta politica. Da qui, infatti, parte il cambiamento. Parte dalla volontà decisa di dire basta a una vecchia filosofia ideologizzata in base alla quale si costruivano quartieri a blocchi uniformi, in un´espressione quartieri brutti. Quell´epoca è finita. La casa, i quartieri, le città e i loro volti non hanno colore politico. Ma esclusivamente un valore sociale e culturale. La bellezza è dunque un valore essenziale non solo dei nostri centri, ma anche delle nuove periferie urbane". Questo significa anche che i "ghetti" e le periferie degradate, realizzate all´interno di un sistema che prevedeva enormi risorse pubbliche a pioggia, non sono e non saranno piú economicamente e socialmente sostenibili. |
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RIQUALIFICAZIONE URBANA, AL VIA IN EMILIA ROMAGNA IL PROGRAMMA PER ALLOGGI A CANONE SOSTENIBILE |
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Bologna, 10 giugno 2010 - Nuovi alloggi a canone sostenibile, recupero di aree degradate, nuovi servizi e nuove infrastrutture, un’attenzione particolare alla sostenibilità ambientale. Con la firma dell’accordo di programma, avvenuta nei giorni scorsi a Roma tra Regione Emilia-romagna e Ministero delle infrastrutture, entrano nella fase operativa i primi 14 interventi di riqualificazione urbana previsti da un bando regionale e che saranno realizzati in particolare nei piccoli centri dell’Emilia-romagna: 31 milioni e 600 mila euro le risorse pubbliche a disposizione, di cui 15 milioni di provenienza regionale, 424 i nuovi alloggi previsti, di cui 107 di recupero edilizio, 8 le province interessate. Considerando anche l’apporto di Comuni, Acer e privati le risorse complessivamente movimentate superano i 60 milioni di euro . “E’ un piano di interventi - ha spiegato l’assessore regionale all’ambiente e alla riqualificazione urbana, Sabrina Freda - in linea con le più aggiornate tendenze della rigenerazione urbana e della sostenibilità ambientale. Gli obiettivi sono diversi: dare risposta alla crescente domanda di alloggi in affitto a prezzi contenuti, assicurare più qualità urbana ai quartieri delle nostre città, garantire più vivibilità e sicurezza agli spazi pubblici, migliorare l’efficienza energetica degli edifici”. “Si tratta di temi strategici – ha aggiunto l’Assessore - per questo la Regione rifinanzierà questo programma mettendo a disposizione ulteriori 22 milioni di euro. Potremo così sostenere altri interventi già in graduatoria, mettendo a frutto il lavoro progettuale e tecnico svolto dalle Amministrazioni locali”. Banco di prova della nuova legge regionale 6/09 “Governo e riqualificazione solidale del territorio” e prosecuzione dei Contratti di quartiere, i “Programmi di riqualificazione urbana per alloggi a canone sostenibile”, puntano dunque a recuperare e riqualificare aree importanti del territorio emiliano-romagnolo in particolare nei piccoli centri della Regione, coinvolgendo i privati – altro punto qualificante del Programma – nella realizzazione di alloggi a canone sostenibile. Dei 14 interventi sono 10 quelli previsti in comuni con popolazione inferiore ai 15.000 abitanti. Otto invece le province interessate: due interventi sono localizzati in provincia di Bologna (Ozzano nell’Emilia e San Lazzaro di Savena), uno in provincia di Piacenza (Castel San Giovanni), quattro saranno realizzati in provincia di Parma (Parma città, Sala Baganza, Fontanellato, Borgo Val di Taro), due interventi a Modena (Camposanto e San Felice sul Panaro), uno a Ferrara (Mesola), due saranno realizzati nel ravennate (Ravenna città e Cotignola), mentre uno verrà finanziato nella provincia di Forlì-cesena (Mercato Saraceno) e uno in provincia di Rimini (Rimini città). Gli interventi finanziati sono stati scelti seguendo una pluralità di criteri, tra i quali, in via prioritaria, l’incremento della disponibilità di alloggi da offrire in locazione a canone sostenibile; il miglioramento delle infrastrutture del quartiere; la sostenibilità ambientale, il risparmio del suolo, il miglioramento dell’efficienza energetica; la presenza, nell’area oggetto dell’intervento, di condizioni di degrado, di immobili dismessi o sottoutilizzati, di disagio sociale dovuto in particolare a inadeguatezza delle tipologie abitative, dei servizi o delle attrezzature pubbliche, e di frammentarietà insediativa ed obsolescenza del patrimonio abitativo esistente. |
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AFFIDATA AL COMUNE DI COSENZA LA REALIZZAZIONE DELLA RIQUALIFICAZIONE DEL CENTRO STORICO |
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Cosenza, 10 giugno 2010 - Il Dipartimento regionale dei “Lavori Pubblici” ha affidato, con decreto dirigenziale, in concessione, al Comune di Cosenza la realizzazione dell’intervento denominato “Riqualificazione ambientale dei quartieri: Centro storico, San Vito, Via degli Stadi, Via Popilia e Centro Città”. L’importo, rideterminato dopo l’aggiudicazione dei lavori, è di 814.046 euro. Il Settore competente, con lo stesso decreto, ha già impegnato la somma occorrente, provvedendo, allo stesso tempo, a notificare l’atto al Comune. |
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TORINO, IMPRESA GIOVANI - GUIDA PRATICA PER AVVIARE UN´ATTIVITA´ IMPRENDITORIALE |
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Torino, 10 Giugno 2010 - “Impresa Giovani” è il nome della nuova guida pratica pubblicata dal Settore Politiche Giovanili della Città rivolta ai giovani per aiutarli a dare concretezza all’idea di avviare un’attività imprenditoriale in proprio. Obiettivo della pubblicazione, infatti, è quello di offrire ai giovani tutte le informazioni utili per sviluppare idee, renderle concrete e aprire un’impresa, un’attività commerciale o una cooperativa. Scrive Marta Levi, Assessore alle politiche giovanili della Città di Torino, nella sua presentazione alla guida: “Non è semplice essere giovani oggi, perlomeno in Italia. Tanti dicono che sei un bamboccione perché vivi ancora con i tuoi genitori, ma ben pochi si preoccupano di darti gli strumenti e le opportunità per diventare davvero autonomo: trovare un lavoro e andarsene di casa diventano così delle imprese. E se fosse proprio “l’impresa” la soluzione? E se il lavoro, invece che trovarlo, lo creassi tu?” La guida fornisce tutte le indicazioni indispensabili per poter avviare un’attività imprenditoriale in proprio: la fase dell’ideazione e quella della costruzione del business plan, quella della scelta della migliore forma giuridica da dare all’impresa prima di arrivare a confrontarsi con le leggi che regolano le varie forme di finanziamenti pubblici necessari ad avviare e gestire un’attività. Un importante capitolo della guida è dedicato ad una rassegna dei Servizi presenti sul territorio torinese, utile riferimento per tutti coloro che vogliono provare a fare l’Impresa. L’ iniziativa rientra in un progetto più ampio che intende dare risposte e contribuiti ai giovani cittadini nei loro percorsi di autonomia e partecipazione. All’interno di questo progetto sono da ricondurre sia la recente pubblicazione di “Giovani in Associazione. Guida pratica per creare e gestire un’associazione” sia l’avvio degli sportelli specialistici di informazione e consulenza “Giovani in Associazione” e “Impresa Giovani”. La guida “Impresa Giovani” e “Giovani in Associazione” con i relativi sportelli specialistici sono azioni previste dal Piano Locale Giovani - Città Metropolitane denominato “Torinogiovani”, promosso e sostenuto dal Dipartimento della Gioventù – Presidenza del Consiglio dei Ministri, in collaborazione con l’Anci – Associazione Nazionale Comuni Italiani. |
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TRENTO: VUOI METTERTI IN PROPRIO? OGGI UN NUOVO PERCORSO DI ANIMAZIONE E’ IL PRIMO DI UNA SERIE DI INCONTRI CHE A PARTIRE DALL’AUTUNNO COINVOLGERANNO I COMUNI DELLA PIANA ROTALIANA. OBIETTIVO: SOSTENERE LA NASCITA DI NUOVE MICROIMPRESE |
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Trento, 10 giugno 2010 - Hai mai sognato di metterti in proprio? Vuoi provarci? Ti serve aiuto nel valutare la fattibilità della tua idea d’impresa? Partirà giovedì 10 giugno, da Mezzolombardo (ore 20.30, Sala Civica) un nuovo percorso di animazione imprenditoriale, iniziativa promossa da Trentino Sviluppo per aiutare chi ha una buona idea imprenditoriale a trasformarla in realtà. Salgono così a 175 i comuni coinvolti in un progetto che in cinque anni ha dato vita ad oltre 100 microimprese. Dopo l’estate il percorso si allargherà a tutti i comuni della Piana Rotaliana. La prima serata informativa, organizzata da Trentino Sviluppo in collaborazione con l’amministrazione comunale ed il coinvolgimento delle categorie economiche, si terrà giovedì 10 giugno alle ore 20.30 a Mezzolombardo presso la Sala Civica in Corso del Popolo. Interverranno gli assessori comunali Giorgio Polo (Lavoro) e Mariapia Gottardi (Attività economiche), Vanda Conci (Agenzia del Lavoro) e Claudio Filippi (Trentino Sviluppo). Si tratta di un primo approccio con il percorso di animazione imprenditoriale, durante il quale verranno censite, tramite un questionario, le idee di autoimpiego e le relative richieste di supporto. Inizierà a quel punto un vero e proprio cammino di accompagnamento che prevede serate di formazione su tematiche specifiche (dalle tipologie d’impresa all’abc della contabilità fino alle possibili forme di finanziamento), il supporto nell’elaborazione del job plan, l’aiuto nei contatti con enti pubblici (Comuni, Provincia) ed associazioni di categorie per gli adempimenti burocratici (autorizzazioni, richieste di finanziamento, etc.), fino all’apertura della P. Iva e all’effettivo avvio dell’impresa. Tra le 100 e più attività “in proprio” avviate dal 2006 grazie al supporto del team di Trentino Sviluppo c’è un po’ di tutto, dalla microimpresa a forme di lavoro autonomo ad attività integrative del reddito. Nel concreto, si va dal centro estetico e fitness al salone di parrucchiera, dalla carpenteria metallica all’artigianato artistico, dall’allevamento di capre alla macelleria tipica, dall’agricampeggio al rifugio di montagna, dallo studio naturalistico all’ufficio tecnico specializzato in energie rinnovabili, dall’asilo nido alla gastronomia. L’età media dei cento nuovi imprenditori è di 36 anni, mentre la suddivisione per genere è pressoché pari: per il 52% si tratta di maschi, il 48% sono femmine. Significativo il dato sui disoccupati, che mostra un trend in crescita: il 23% di chi ha avviato una nuova attività in proprio nell’ultimo anno aveva un lavoro o ha perso una precedente occupazione nel ruolo di dipendente. |
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INDESIT. PRESIDENTE ZAIA: “INCOMPRENSIBILE SCELTA DI CHIUSURA STABILIMENTI REFRONTOLO E BREMBATE” |
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Venezia, 10 giugno 2010 - “E’ incomprensibile la scelta del consiglio d’amministrazione della Indesit Company di chiudere gli stabilimenti del nord Italia, compreso quelle di Refrontolo in provincia di Treviso. Non capisco le presunte ragioni di una riorganizzazione della produzione che taglia fuori un territorio, una comunità, con cui si è contratto un debito importante”. Questo il giudizio di Luca Zaia, Presidente della Regione Veneto, dopo aver appreso della decisione della multinazionale degli elettrodomestici. “Sollecito caldamente la proprietà dell’azienda affinchè, all’interno del piano di investimenti di 120 milioni di euro nel triennio 2010-2012 di cui leggo dalle agenzie – afferma Zaia – trovino posto anche gli stabilimenti del nord tra cui quello di Refrontolo e ricordo che, nel recente passato, erano state date assicurazioni di investimenti aziendali per ammodernare gli stabilimenti e rilanciarli. Non può essere disperso un tale patrimonio produttivo e umano. Credo che sarebbe un passo falso per l’azienda stessa. Le aziende, specialmente quelle di grande tradizione come questa, hanno una responsabilità che va ben oltre il puro utile e diventa sociale e culturale assieme. Ci pensi la Indesit, e ritorni sulla sua decisione, riconoscendo che il legame con il nord non può essere cancellato con un tratto di penna. Il Veneto li richiama alla responsabilità e anche all’orgoglio di lavorare e produrre in un’area tra le più laboriose e duttili del mondo”. |
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SEVES, VENERDÌ INCONTRO DELLA REGIONE TOSCANA CON L´AZIENDA |
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Firenze, 10 giugno 2010 - E´ stato fissato per venerdì 11 giugno, alle ore 14 .30, nella sede di via Pico della Mirandola, l´incontro dell´assessore alle attività produttive, formazione e lavoro Gianfranco Simoncini con vertici dell´azienda fiorentina Seves. L´incontro fa seguito alla riunione fra organizzazioni sindacali, aziendali, provinciali e di categoria con la Regione, la Provincia e il Comune di Firenze. L´obiettivo dell´incontro, come aveva spiegato Simoncini, è quello di verificare in tempi rapidi se ci sono spazi per la ripresa dell´attività produttiva dello stabilimento fiorentino. L´incontro di venerdì prossimo vedrà anche la partecipazione dei sindacati e delle istituzioni. |
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ROCKWOOL, CONCESSA LA CASSA INTEGRAZIONE IN DEROGA AI 66 LAVORATORI |
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Cagliari, 10 Giugno 2010 - Al termine dell´incontro che si è tenuto ieri pomeriggio tra gli assessori regionali del Lavoro, Franco Manca, e dell’Industria, Sandro Angioni, è stata ribadita la prima concessione della cassa integrazione in deroga per i 66 lavoratori della società Rockwool, per i quali gli ammortizzatori sociali scadono il prossimo 29 giugno. L’ufficializzazione della concessione della Cig in deroga avverrà entro la prossima settimana, così come concordato nell’incontro che si è tenuto ieri tra i rappresentanti dell’Assessorato del Lavoro e dell’Api Sarda. Un accordo di massima tra i due assessori è stato raggiunto anche per quanto concerne il percorso futuro dei lavoratori dell’ormai ex Rockwool, per i quali sono in una fase di studio avanzato i provvedimenti a favore degli ultracinquantenni e l´integrazione del trattamento di cassa integrazione - mediante l´attivazione di idonei percorsi formativi - per il personale restante. Entro la prossima settimana si terrà un ulteriore incontro tra gli assessori Manca e Angioni, per definire il quadro della situazione. |
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VERTENZA CNH DI IMOLA: ACCORDO PER CASSA INTEGRAZIONE GUADAGNI IN DEROGA |
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Bologna, 10 giugno 2010 - La Regione Emilia-romagna ha concluso ieri mattina a Roma un “Accordo di percorso” per la vertenza Cnh Imola (che riguarda oltre 280 lavoratori), insieme a Provincia di Bologna, Ministero del Lavoro e delle politiche sociali, Cnh Italia Spa, Unindustria Bologna ed organizzazioni sindacali. In base agli accordi, la Cassa integrazione guadagni (Cigs) in deroga decorrerà dalla scadenza della Cigs in corso, e ad essa contribuirà la Regione Emilia-romagna sulla base degli accordi Governo Regioni (ovvero in misura pari al 30%). «Grazie all’intervento di sostegno al reddito - ha sottolineato l’Assessore regionale alle Attività produttive, Gian Carlo Muzzarelli - riusciamo a fornire un sostegno concreto e fattivo ai lavoratori consentendo, al contempo, di proseguire il piano di reindustrializzazione dell’azienda. Non ci rassegniamo alla crisi e riconvocheremo entro l’estate il Tavolo per lavorare sulla seconda fase del ‘Patto contro la Crisi’ per aggiornarlo e rinnovarlo. Per un’economia più forte, competitiva e rinnovata, occorre innanzitutto salvaguardare l’occupazione, i redditi ed il ruolo fondamentale dei lavoratori». Sta progettando la reindustrializzazione un gruppo di lavoro istituito presso il Ministero dello sviluppo economico insieme a Regione, Provincia, Comune Imola e Cnh: la elaborazione, ad oggi,riguarda l’attivazione di un polo di produzione e ricerca per veicoli elettrici e un impianto per produrre energia di tipo eco-compatibili. La Regione Emilia-romagna e la Provincia di Bologna incontreranno, nei prossimi giorni, le parti sociali per individuare, nell’ambito degli accordi locali con istituti di credito, meccanismi di anticipazione delle indennità ai lavoratori, in attesa del pagamento delle stesse da parte dell’Inps. |
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