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MARTEDI
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Notiziario Marketpress di
Martedì 06 Luglio 2010 |
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SICUREZZA DEI PRODOTTI ALIMENTARI: GLI ESPERTI UE CONFERMANO CHE LA PRODUZIONE LATTIERO-CASEARIA PUÒ RIPRENDERE SOLTANTO QUANDO I PRODOTTI SONO SICURI |
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La Commissione europea sta monitorando attentamente la situazione della mozzarella contaminata. La produzione di prodotti lattiero-caseari nello stabilimento in Germania da cui è partito il caso della mozzarella blu potrà riprendere soltanto quando ne sarà accertata la sicurezza per il consumo. Questo è il duplice messaggio emerso dalla riunione di ieri degli esperti Ue (Stati membri e Commissione) riuniti nel comitato permanente per la catena alimentare e la salute degli animali (Scofcah). Le autorità tedesche per la sicurezza dei prodotti alimentari hanno informato dettagliatamente gli altri Stati membri e la Commissione sui controlli effettuati dalle autorità competenti e sulle misure correttive adottate dallo stabilimento. La Commissione ha presentato al Comitato permanente i risultati principali della missione in loco degli ispettori dell´Ufficio alimentare e veterinario (Food and Veterinary Office, Fvo), svoltasi tra il 23 e il 25 giugno. Ha evidenziato, fra l´altro, la mancata informazione delle autorità competenti da parte dell´impresa quando la contaminazione è stata individuata. La Commissione ha affermato che soltanto quando le autorità competenti forniranno garanzie complete che la fonte di contaminazione sarà stata eliminata e la qualità batteriologica dei prodotti ristabilita, la produzione dei prodotti lattiero-caseari (come la mozzarella) potrà riprendere. La mozzarella alterata prodotta nello stabilimento in questione aveva una colorazione blu. L´alterazione è stata segnalata in un primo tempo in Italia, paese che ha notificato il caso il 9 giugno scorso a tutti gli Stati membri dell´Ue e alla Commissione tramite il Sistema d´allarme rapido per gli alimenti e i mangimi (Rasff). Il formaggio alterato aveva inoltre raggiunto altri Stati membri e paesi terzi, nei quali il prodotto è stato ritirato dal mercato. |
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ZAIA A COLDIRETTI: IL VENETO SARÀ OGM FREE. APPROVARE LA LEGGE SULL’ETICHETTATURA. |
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“Vengo qui a portarvi le idee dei veneti: la nostra filosofia, assolutamente in linea con Coldiretti, che ci fa ribadire che il Veneto sarà ogm free”. L’assemblea nazionale di Coldiretti ha accolto con un lungo applauso l’ affermazione del presidente del Veneto Luca Zaia, intervenuto il 2 luglio a Roma per portare il saluto “della seconda regione d’Italia per produzione agricola, ottenuta grazie al lavoro di circa 160 mila aziende”. “Il Veneto vuole dire a gran voce che gli ogm non fanno guadagnare di più – ha ribadito Zaia – che scegliere gli ogm significa consegnare l’agricoltura alle multinazionali, consegnando loro quel grande patrimonio che è la semente. Il Veneto vuole difendere la culla della biodiversità, la boutique dell’agricoltura mondiale: l’agricoltura veneta e l’agricoltura italiana. Qualcuno dice che la scelta degli ogm si fa per nutrire quanti nel mondo muoino di fame: un miliardo 200 milioni di esseri umani ne soffrono, 300 milioni ne muoiono ogni anno, 140 milioni di bambini vivono in condizione di sottonutrizione. Il vero problema però non è avere noi più produzione, ma garantire loro l’accesso al cibo, per comprare il quale oggi non hanno le risorse”. “Il Veneto è in prima fila per ospitare una filiera tutta italiana – ha detto ancora Zaia – perché non si possono illudere i nostri agricoltori dicendo che con gli ogm si fronteggiano i costi di un indiano pagato 1 euro al giorno o di un cinese pagato 5 euro. Si fa fronte a questa concorrenza sleale con la qualità dei nostri prodotti, con la loro certificazione”. “Il Veneto vuole anche un consumatore informato. E perché lo sia dobbiamo dargli le informazioni. Chiediamo perciò che sia approvata la nuova legge sull’etichettatura, che si dia al consumatore il diritto di sapere cosa sta consumando e da dove viene, che si dia modo a tutti di fare una scelta responsabile.. Il Veneto inoltre conferma la volontà di introdurre nelle mense la filiera tutta italiana. Penso che la Coldiretti non sia oggi qui per imporre scelte, ma recepisce un bisogno, quello che abbiamo tutti noi cittadini di avere certezze. Il presidente del Veneto ha concluso ringraziando la Coldiretti “per la grandissima assistenza, solidarietà e calore che avete dimostrato in questi due anni a me come ministro e nei confronti di tutti i tecnici del ministero. Non posso dimenticare tutte le battaglie che abbiamo fatto assieme”. |
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LIFEWATCH: AUTORIZZATO IL DATABASE INTERNET SVEDESE SULLA BIODIVERSITÀ |
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Il primo nodo nazionale dell´Infrastruttura pan-europea su e-Science e tecnologia per i dati e gli osservatori della biodiversità, Lifewatch, comincerà presto a funzionare in Svezia e preparerà un database liberamente consultabile delle specie del paese. Il Consiglio svedese della ricerca ha assegnato 36 Mio Sek (3,75 Mio Eur) in finanziamenti a questo schema e ognuno dei 7 partecipanti al progetto aggiungerà altri 10 Mio Sek (1 Mio Eur). Il più ampio progetto pan-eurpeo Lifewatch è attualmente nell´anno finale della sua fase preparatoria. Per i 3 anni della sua esecuzione ha ricevuto 5 Mio Eur in finanziamenti nell´ambito dell´azione Infrastrutture di ricerca del Settimo programma quadro (7° Pq). Riunisce 29 partner, compreso il Consiglio svedese della ricerca, il Museo svedese di storia naturale e l´Università di Gothenburg. Tutti e tre parteciperanno all´implementazione del contributo svedese a Lifewatch, insieme al Centro svedese di informazione sulle specie presso l´Università svedese di Scienze agrarie (Slu), le Università di Umeå e Lund, l´Istituto svedese di meteorologia e idrologia (Smhi) e il Comitato svedese della pesca. "La parte svedese costituisce ad oggi il primo nodo in Europa cui siano state assegnate delle sovvenzioni e si pensa che sarà uno dei fondamenti dell´intera struttura europea," dichiara il professor Lars Börjesson del Consiglio svedese della ricerca. Lifewatch, nell´ambito della grande iniziativa europea per costituire infrastrutture di ricerca in vari campi della scienza, raccoglierà informazioni sullo stato delle specie animali e vegetali di tutta Europa. Comprenderà un sistema di osservatori marini, terrestri e d´acqua dolce e darà alla comunità della ricerca accesso comune a dati collegati e distribuiti provenienti da database e siti di monitoraggio. Inoltre, fornirà strutture computazionali in laboratori virtuali con strumenti analitici e di modelli nonché supporto e formazione per gli utenti. L´impegno di riunire le miriadi di dati e informazioni in un formato comune ha lo scopo di facilitare le analisi e sarà molto prezioso per i ricercatori, gli analisti ambientali e le autorità governative. "Con appena un paio di click si potrà scoprire direttamente se una specie è diminuita o aumentata, cosa succede se cambia il clima o la qualità dell´acqua o quali fattori ambientali sono importanti per le specie dei boschi in Götaland," dice il professor Ulf Gärdenfors della Slu, che coordinerà il progetto Lifewatch in Svezia. Se va tutto secondo i programmi, il database svedese comincerà a funzionare fra tre anni. Per ulteriori informazioni, visitare: Progetto Lifewatch: http://www.Lifewatch.eu/ Università svedese di scienze agrarie (Slu): http://www.Slu.se/ |
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ASSEMBLEA COLDIRETTI, REGIONE SARDEGNA: PIENA CONDIVISIONE CON PIATTAFORMA RILANCIO AGRICOLTURA |
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Cagliari - Piena condivisione alle strategie di Coldiretti e apprezzamento per una nuova dialettica tra il mondo agricolo e la politica, basata sul confronto e non sullo scontro, arrivano dal Presidente della Regione, Ugo Cappellacci, e dall’Assessore regionale dell’Agricoltura, Andrea Prato, a margine dell’assemblea nazionale dell’associazione di categoria, in corso a Roma. “Quella di Coldiretti – spiegano Cappellacci e Prato – è una piattaforma programmatica basata su interventi di ampio respiro in grado di gestire una delle peggiori crisi del comparto agricolo degli ultimi 50 anni e di rilanciare l’agricoltura italiana in un’ottica moderna e multifunzionale. La “Filiera agricola tutta italiana”, che punta ad offrire prodotti interamente in Italia e “firmati” dagli stessi agricoltori, è anche uno dei capisaldi, in chiave sarda, della politica che la Giunta regionale sta attuando con provvedimenti concreti: la valorizzazione delle produzioni locali anche grazie al sostegno di iniziative come “Campagna amica”, l’utilizzo di aree pubbliche nelle città che diventano i mercati dei produttori, le nuove regole per le mense pubbliche con la valorizzazione dei nostri prodotti e la rieducazione del palato dei nostri ragazzi e delle loro famiglie, la penetrazione del’agroalimentare sardo in nuovi mercati”. Dal Presidente della Regione e dall’Assessore dell’Agricoltura arriva inoltre un apprezzamento per il salto di qualità nel confronto tra mondo agricolo e classe politica. “Il dialogo instaurato a livello regionale da questa Giunta con Coldiretti sempre costante, e nel rispetto delle proprie posizioni – dichiarano Cappellacci e Prato – si arricchisce oggi di nuovi elementi e prospettive, perché ogni interlocutore, associazioni e governanti, è ben consapevole che le sfide per l’agricoltura sono difficili ma si possono superare senza demagogia, senza forzare la piazza, ma con atteggiamenti responsabili e nel solo interesse degli agricoltori". |
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L´AGRICOLTURA HA IMPRENDITORI VERI DA BERGAMO E´ PARTITO OGGI IL TOUR DI ASCOLTO DEL TERRITORIO |
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Ha preso avvio ieri a Bergamo il tour tra le province dell´assessore all´Agricoltura della Regione Lombardia, Giulio De Capitani. "Con questo incontro - ha detto De Capitani - avvio una modalità di lavoro che vorrei mantenere nel corso del mio mandato e che sottolinea la volontà di stringere un forte legame con il territorio, detentore dei nostri saperi e scrigno delle nostre radici". De Capitani ha ricordato, alla presenza del presidente della Commissione Agricoltura del Consiglio, Carlo Saffioti e del consigliere regionale Mario Barboni, l´attenzione della Regione al mondo del settore primario con l´istituzione di questa realtà dedicata. Presenti all´incontro anche gli assessori provinciali all´Agricoltura, Enrico Piccinelli e alla Caccia e Pesca, Alessandro Cottini. "Bergamo - ha proseguito De Capitani - rappresenta una realtà significativa nel settore dell´agroalimentare; in maniera trasversale infatti tocca un po´ tutti i suoi aspetti". Dall´assessore un plauso agli agricoltori che ha definito "imprenditori che, in momenti così difficili per l´economia del nostro Paese e di tutta Europa, attraverso le proprie straordinarie capacità, riescono a trasferire alla collettività ricchezza e posti di lavoro". "Gli agricoltori di questa provincia - ha aggiunto l´assessore - sono la dimostrazione che gli operatori del settore primario della nostra regione non sono solo quelli dei sistemi rurali della Pianura padana, ma anche quelli di tantissime aziende agricole che in condizioni ancora più difficili realizzano il proprio sogno di impresa nelle aziende di montagna e di collina, di cui la provincia di Bergamo è così ricca. Questi imprenditori scelgono di misurarsi tutti i giorni con nuove forme di redditività, sempre più attente alle caratteristiche locali, ai fattori distintivi, alla personalizzazione dell´offerta, alla multifunzionalità". De Capitani ha ribadito che il primo compito dell´Assessorato deve essere quello di ascoltare le esigenze del territorio e quindi favorire, ed evitare in ogni modo di ostacolare, lo straordinario impulso imprenditoriale delle aziende agricole lombarde. "Le grandi sfide dell´agricoltura - ha spiegato l´assessore - si chiamano produzione e lotta alla burocrazia. In Lombardia stiamo andando bene con le linee di finanziamento del Programma di sviluppo rurale (Psr) già esaurite ai primi bandi". "Proprio il Psr - ha detto De Capitani - presenta al mondo dell´agricoltura, nel 2010, la grande occasione di un ultimo riorientamento che ci deve dare la direzione verso la quale spendere questa ultima importante porzione dei fondi ancora disponibili, utilizzandoli al meglio per lo sviluppo competitivo delle nostre imprese". "Per fare questo - ha proseguito De Capitani - occorre che tutte le imprese, ovunque ubicate, vengano messe nelle medesima possibilità di usufruire dei fondi messi a disposizione del Psr, di utilizzare le procedure, le circolari, le modalità amministrative che già hanno dimostrato di saper funzionare e di essere apprezzate dalle imprese". "La provincia di Bergamo - ha ricordato l´assessore - ha potuto usufruire di buona parte delle linee d´azione e di finanziamento destinate a questo comparto da Regione Lombardia, oltre all´appena citato Piano di Sviluppo rurale e la Pac (Politica agraria comune), anche attraverso le risorse autonome attraverso la legge regionale 31/2008". Dall´attivazione delle nuove misure di finanziamento, ovvero dal 2008, a Bergamo sono arrivati oltre 24 milioni di euro: tutte risorse servite per dare impulso all´integrazione di filiera sostenendo l´innovazione (di prodotto, di processo e organizzativa) e la qualità certificata dei prodotti. Non ha nascosto, De Capitani, che il "problemone" del 2010, per l´agricoltura, si chiama riduzione dei nitrati nelle acque. "Un capitolo - ha chiosato - sul quale dovremo intervenire tutti insieme". "Il mondo agricolo - ha spiegato ancora l´assessore - deve valorizzare la propria multifunzionalità e diversificare l´economia rurale". Sui fondi destinati dalla Regione a Bergamo, quindi, De Capitani ha ricordato come, per la sola Pac, vengano dati annualmente 28 milioni di euro. "A queste risorse - ha detto - si aggiungono gli oltre 30 milioni che, nell´arco della legislatura da poco conclusa, sono stati erogati sia per il trasferimento delle deleghe, sia in ambiti quali la competitività, la promozione, le calamità, la caccia e la pesca, la salvaguardia del territorio e le agro energie". "In questa provincia l´agricoltura ha un ruolo importante - ha concluso De Capitani - e Regione Lombardia vuole sostenere gli sforzi di questo settore. Un aiuto che passa per la realizzazione dell´impianto a biogas a Martinengo, per gli impianti di fitodepurazione di Nembro e di San Paolo d´Argon, ma anche per il sostegno ai progetti che da questo territorio verranno avanzati sul fronte della zootecnia, delle colture, della produzione del latte". |
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LATTE: FARE CHIAREZZA PER TUTELARE AZIENDE |
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Milano - "C´è una sola strada per uscire dalla situazione che si è creata attorno alla vicenda delle quote latte e che potrebbe, finalmente, porre fine alla pesante incertezza che sta condizionando tutto il mondo dei produttori: conoscere l´effettivo esito degli approfondimenti condotti dal Comando Carabinieri Politiche Agricole e Alimentari e avere un´indicazione chiara e definitiva da parte del Ministero circa quale delle due relazioni presenti in questo momento sulla scrivania del ministro sia da ritenere valida, con tutte le conseguenze del caso". E´ quanto afferma l´assessore all´Agricoltura della Regione Lombardia, Giulio De Capitani. "Da parte sua - prosegue De Capitani - come già annunciato ieri, Regione Lombardia ha finora agito nel pieno rispetto delle normative vigenti. Nel contempo non ignoriamo la situazione di oggettiva difficoltà in cui versano molte delle nostre aziende. Ci stanno a cuore tutte e tutte vorremmo potere tutelare; occorre però uscire dall´ambiguità anche per poterci sedere al tavolo europeo con chiarezza e unità di intenti e con un unico obiettivo: difendere gli interessi delle nostre aziende". |
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PARMA: L’AGRICOLTURA AI TEMPI DELLA CRISI |
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Parma – Serve più imprenditorialità per essere davvero competitivi sul mercato: e serve una formazione all’imprenditorialità. È una delle indicazioni emerse dal “Rapporto sull’agricoltura parmense” del Gruppo agricolo-culturale Bizzozero, presentato il 5 luglio in Provincia. La ricerca, realizzata da Andrea Pizzaferri e Luca Spotti del Gruppo Bizzozero, è una fotografia attendibile della nostra agricoltura e del suo stato di salute: analizza struttura, produzioni, costi e redditi di un gruppo di aziende-campione, rappresentative della realtà della nostra provincia, ed è rivolta in particolare a imprenditori agricoli, tecnici e altri addetti del settore e della programmazione. Diversi i parametri analizzati nel rapporto, strumento di riferimento per gli “addetti ai lavori” del Parmense da oltre vent’anni: dalle unità lavoratrici per azienda al capitale agrario, dalle macchine e attrezzi per ettaro di Sau (superficie agricola utilizzata) alla produzione lorda vendibile, e poi ancora la produzione di latte, le spese specifiche dell’allevamento, il reddito netto delle imprese, le spese per mangimi e foraggi e tanto altro. Nel Rapporto si evidenzia come il momento per l’agricoltura parmense rimanga molto delicato: la produttività agricola è sempre più condizionata dall’instabilità dei mercati, mentre l’aumento continuo e inesorabile dei costi di produzione quasi mai è pienamente supportato da un adeguato aumento dei prezzi all’origine dei prodotti agricoli. Va comunque considerato che in questi ultimi mesi si è assistito a un aumento dei prezzi all’origine del Parmigiano-reggiano, crescita che sembra avere questa volta, a differenza delle continue oscillazioni di mercato che hanno da sempre contraddistinto il Parmigiano-reggiano, una parvenza di stabilità. Il Rapporto sottolinea la ripresa dei redditi netti legati alla congiuntura momentaneamente favorevole al Parmigiano-reggiano, che tutti si augurano possa durare nel tempo, almeno per dar modo alle aziende di riprendere, seppure in parte, quanto negli anni precedenti è andato perduto. “Il momento per l’agricoltura continua ad essere difficile, e i problemi sono legati ai prezzi e all’estrema volatilità del mercato”, ha detto oggi il vice presidente della Provincia Pier Luigi Ferrari, sottolineando la necessità di una forte coesione dell’intero mondo agricolo tanto più oggi, alla vigilia di scadenze importanti come quelle del biennio 2013-2015: “Ci avviamo a navigare in mare aperto, e se si deve navigare in amare aperto o si hanno buone vele e buoni remi o si va alla deriva. Per questo dico che il mondo agricolo deve far forza su un grande senso di coesione: perché in forse c’è proprio il suo destino”. “Lo spaccato emerso dal nostro Rapporto annuale evidenzia ancora una certa carenza nella capacità imprenditoriale di alcune singole aziende: tra un’azienda e l’altra c’è troppa differenza, ed è una differenza che non dipende solo dagli investimenti ma anche appunto dalla capacità imprenditoriale - ha osservato il presidente del Bizzozero Andrea Pezzani -. Noi speriamo che i giovani e la formazione, attraverso l’università e la scuola, possano dare quel che serve per superare il “gap” che divide il vecchio sistema di conduzione dell’azienda dall’attuale”. Una parte significativa dello studio è focalizzata sui costi di produzione del latte per il Parmigiano Reggiano: costi che la ricerca ha riscontrato caratterizzati da un’estrema variabilità. “Proprio qui si evidenza in maniera particolare una certa mancanza di imprenditorialità. Occorre che le istituzioni aiutino le aziende, anche le più piccole, ad acquisirla per abbattere i costi di produzione, spesso ancora molto alti, ed essere sempre più competitive sul mercato”, ha detto Andrea Pizzaferri illustrando gli esiti del Rapporto. Dal ricercatore anche un’altra indicazione: “Per sfruttare davvero gli aumenti di prezzo del Parmigiano-reggiano occorre che siano i produttori ad attivarsi in rete: devono essere loro ad intervenire sul mercato per garantire che gli aumenti siano stabili nel tempo”. |
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TORINO SPERIMENTA LA BIOFUMIGAZIONE. ACCORDO CON CEREALTOSCANA |
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Torino metterà a disposizione dell’azienda Cerealtosacana spa alcune delle sue aree verdi per sperimentare l’efficacia della biofumigazione, una tecnica che prevede la disinfestazione dei terreni agrari da funghi e parassiti contenuti nel terreno. Allo scopo si utilizzano piante appartenenti alla famiglia delle Brassicacee, una grande famiglia di piante erbacee dai tipici fiori a forma di croce, diffusa in tutti i continenti. Lo ha deciso nella sua riunione del 22 giugno la Giunta comunale. La sperimentazione, della durata di due anni, prevede l’utilizzo di prodotti naturali attualmente commercializzati come concimi organici ammessi in agricoltura biologica e non avrà costi per la Città che si limiterà a mettere a disposizione le aree per l’esecuzione delle prove e il personale per la somministrazione dei prodotti. Con la biofumigazione si mira a ridurre l’impiego dei prodotti chimici con vantaggi per la sostenibilità ambientale degli interventi e l’annullamento di qualsiasi effetto tossico per l’operatore e i cittadini. Il processo di biofumigazione attivato consente inoltre di immagazzinare nel terreno elevate quantità di carbonio sotto forma di humus stabile, ottenendo un bilancio positivo di Co2 |
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PRODOTTI AGROALIMENTARI SARDI E POLITICHE SUL COMPARTO DELLA GIUNTA, I RISULTATI DEL SONDAGGIO DI MANHEIMER |
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Cagliari - Un forte interesse verso l’agricoltura della Sardegna, le politiche attuate dalla Giunta per il rilancio di uno dei comparti chiave dell’economia isolana e la conoscenza sui prodotti agro-alimentari locali. Sono i temi del sondaggio effettuato dall’Ispo (Istituto per gli studi sulla pubblica opinione) e presentato questa mattina a Cagliari dal presidente della Regione Ugo Cappellacci, dall’assessore dell’Agricoltura Andrea Prato e dal presidente dell’Istituto Renato Mannheimer. La ricerca, che ha interessato un campione di 800 sardi maggiorenni intervistati nel maggio scorso, aveva come obiettivo la valutazione da parte della comunità isolana dei provvedimenti messi in campo dalla Giunta regionale in questo anno di governo ma anche capire quali sono le criticità del comparto agricolo per orientarne le scelte future. “È stato un sondaggio molto utile che ci dà l’occasione – ha spiegato il presidente Cappellacci – di intervenire in quegli ambiti dove esistono maggiori problemi e di continuare a lavorare per rilanciare l’agricoltura isolana. In questo primo anno ci siamo occupati contemporaneamente di gestire le emergenze (tra cui i pagamenti, calamità naturali e indennizzi) e di gettare le basi di prospettiva sulle diverse filiere, a cominciare dalle più rappresentative, come quella ovina. La ricerca dell’Ispo mette in luce diverse criticità, ma anche un certo gradimento nella strada intrapresa dalla Regione segno questo che sul settore c’è interesse e condivisione di un metodo incentrato sul dialogo e sul confronto con tutti gli attori del sistema produttivo”. Mannheimer, illustrando le varie risposte, ha evidenziato come a differenza di altre regioni, in Sardegna ha riscontrato forte interesse sulle sorti dell’agricoltura. Relativamente al consumo e alla conoscenza dei prodotti agro-alimentari, nel sondaggio è emerso ad esempio che la maggior parte degli intervistati (il 52 per cento)non sa che il pane carasau, le sebadas e i malloreddus sono prodotti con grano non sardo. Inoltre, 7 sardi su 10 giudicano incredibile questo fatto e il 67 per cento crede che per queste specialità andrebbero utilizzate solo materie prime locali . “Dato molto utile questo – ha puntualizzato l’assessore Prato – che ci fa capire come l’unica soluzione per legare le materie prime locali, quindi il grano sardo, con i prodotti finiti (carasau, sebadas, malloreddus, culurgiones e altri) sia arrivare al riconoscimento del marchio Dop. Il percorso normativo e le interlocuzioni con ministero e Unione europea sono stati già avviati”. Sorprese anche sulle risposte alla domanda su quale formaggio grattugiato viene utilizzato sulla pastasciutta. Il 38 per cento del campione ha risposto pecorino sardo, il 56 per cento Grana e Reggiano. La motivazione principale per preferire i formaggi non sardi è il gusto troppo marcato dei nostri prodotti da grattugia (64 per cento del campione, di cui l’80 per cento di studenti). Per quanto riguarda le politiche attuate dalla Giunta in agricoltura, il 94 per cento condivide che si debba investire sul comparto (e di questo ben il 72 per cento è composto da 18-24enni, dato questo che evidenzia il forte interesse dei giovani per il comparto). Relativamente ai provvedimenti presi, riscuotono interesse quelli sulla creazione di percorsi di ippovie e ciclovie, il favorire l’integrazione delle attività agricole con altre turistiche, la creazione di distretti agricoli nei territori, l’utilizzo e la promozione di fonti di energia alternativa e rinnovabile in agricoltura. Infine, il 61 per cento del campione (settore agricolo) ha detto di credere molto/abbastanza sul fatto che queste nuove politiche miglioreranno la propria attività. |
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ASSEMBLEA COLDIRETTI, CAPPELLACCI E PRATO: PIENA CONDIVISIONE CON PIATTAFORMA RILANCIO AGRICOLTURA |
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Cagliari - Piena condivisione alle strategie di Coldiretti e apprezzamento per una nuova dialettica tra il mondo agricolo e la politica, basata sul confronto e non sullo scontro, arrivano dal Presidente della Regione, Ugo Cappellacci, e dall’Assessore regionale dell’Agricoltura, Andrea Prato, a margine dell’assemblea nazionale dell’associazione di categoria, in corso a Roma. “Quella di Coldiretti – spiegano Cappellacci e Prato – è una piattaforma programmatica basata su interventi di ampio respiro in grado di gestire una delle peggiori crisi del comparto agricolo degli ultimi 50 anni e di rilanciare l’agricoltura italiana in un’ottica moderna e multifunzionale. La “Filiera agricola tutta italiana”, che punta ad offrire prodotti interamente in Italia e “firmati” dagli stessi agricoltori, è anche uno dei capisaldi, in chiave sarda, della politica che la Giunta regionale sta attuando con provvedimenti concreti: la valorizzazione delle produzioni locali anche grazie al sostegno di iniziative come “Campagna amica”, l’utilizzo di aree pubbliche nelle città che diventano i mercati dei produttori, le nuove regole per le mense pubbliche con la valorizzazione dei nostri prodotti e la rieducazione del palato dei nostri ragazzi e delle loro famiglie, la penetrazione del’agroalimentare sardo in nuovi mercati”. Dal Presidente della Regione e dall’Assessore dell’Agricoltura arriva inoltre un apprezzamento per il salto di qualità nel confronto tra mondo agricolo e classe politica. “Il dialogo instaurato a livello regionale da questa Giunta con Coldiretti sempre costante, e nel rispetto delle proprie posizioni – dichiarano Cappellacci e Prato – si arricchisce oggi di nuovi elementi e prospettive, perché ogni interlocutore, associazioni e governanti, è ben consapevole che le sfide per l’agricoltura sono difficili ma si possono superare senza demagogia, senza forzare la piazza, ma con atteggiamenti responsabili e nel solo interesse degli agricoltori". |
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AGRICOLTORI DEL MOLISE, FIRMATI I DECRETI PER L´EROGAZIONE DEI PREMI NE FRUIRANNO OLTRE MILLECINQUECENTO AZIENDE AGRICOLE. |
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Sono duemilioni e trecentomila gli euro che saranno erogati ad oltre millecinquecento aziende agricole molisane a titolo di saldo 2008 per l´indennità compensativa, i prepensionamenti e l´indennità in favore degli agricoltori delle zone caratterizzate da svantaggi naturali, diverse dalle zone montane. I relativi decreti sono stati firmati nei giorni scorsi dall´Agea, Agenzia per le erogazioni in agricoltura, che il soggetto unico pagatore. Lo ha reso noto l´Assessore regionale all´Agricoltura Nicola Cavaliere il quale, se da un lato ha espresso soddisfazione per l´arrivo di una cospicua somma in un particolare momento di crisi che potrà avere delle ricadute positive sul tessuto economico regionale, dall´altro si è detto rammaricato per il ritardo con cui gli agricoltori sono costretti a ricevere il riconoscimento di somme di notevole importanza per l´economia delle loro aziende. "Pur non essendo direttamente responsabili, come Assessorato all´Agricoltura, dell´erogazione dei premi delle misure del Programma di Sviluppo Rurale - ha spiegato Cavaliere - avevo assunto un impegno preciso nei confronti delle Associazioni di categoria e degli stessi agricoltori, per risolvere il problema del ritardo che si registra nel pagamento dei premi. Infatti, mi sono recato più volte presso la sede dell´Agea, arrivando a sfiorare la forzatura istituzionale pur di veder riconosciuti i diritti dei nostri agricoltori e risolvere le criticità che bloccavano i pagamenti, cercando, inoltre, di rappresentare l´importanza di tali somme per le aziende dell´intera regione". "Inoltre - ha proseguito - ho richiesto il pagamento dell´acconto dell´indennità compensativa 2010, entro il 31 dicembre 2010 e ho ribadito, come già evidenziato in più occasioni al Ministro delle Politiche Agricole e come scritto nella delibera di Giunta regionale relativa allo stato di crisi in agricoltura, la necessità di anticipare ad ottobre 2010, come per lo scorso anno, l´erogazione dei premi della Pac, per la crisi economica, finanziaria e strutturale che coinvolge l´intero comparto". L´assessore, infine, si è soffermato sull´attenzione che l´intero Governo regionale rivolge al settore agricolo, nonché sulla necessità di implementare e portare avanti azioni comuni, finalizzate a tutelare gli interessi e lo sviluppo economico dei nostri territori. "Gli imprenditori agricoli e le organizzazioni di categoria - ha aggiunto - devono essere consapevoli di avere interlocutori pronti a condividere le varie esigenze e problematiche, nonché ad intervenire con sollecitudine per la salvaguardia e la tutela di un´attività che rappresenta un punto di forza del Molise". "Noi saremo sempre al loro fianco - ha concluso - ponendo al vertice dell´attività istituzionale il bene della nostra collettività, nella convinzione che un territorio unito è maggiormente in grado di esprimere al meglio le proprie peculiarità e tipicità". |
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COLDIRETTI: ANCHE I LUCANI DIFENDONO IL MADE IN ITALY |
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Potenza - Martedì 6 luglio, a partire dalla mattina, una numerosa rappresentanza di giovani imprenditori agricoli lucani guidati dai dirigenti di Coldiretti Basilicata, insieme a coltivatori e allevatori provenienti da tutte le regioni d’Italia, presidierà il valico del Brennero per difendere il “Made in Italy”. Dopo l’ennesimo scandalo alimentare della mozzarella blu contaminata, prodotta in Germania e venduta in Europa con nomi Italiani, di fronte ai ritardi dell’Unione Europea nel rendere obbligatoria l’indicazione di origine degli alimenti e a sostegno delle iniziative di legge nazionali, Coldiretti scende in campo per tutelare e dare voce a consumatori e coltivatori che chiedono di fare definitivamente chiarezza sull’origine dei prodotti. La mobilitazione, condotta dal presidente della Coldiretti Nazionale Sergio Marini, ha come obiettivo quello di smascherare il “Finto Made in Italy”. Dal valico Brennero, infatti, non solo giungono in Italia miliardi di litri di latte, cagliate e polveri, ma anche decine di migliaia di cosce di maiale per fare prosciutti, pomodori e altri prodotti destinati a finire sulla tavola senza alcuna informazione per i consumatori e come se non bastasse, usurpando il marchio Made in Italy, garanzia, di qualità e sicurezza alimentare. Per questo motivo anche i giovani imprenditori lucani, presiederanno la frontiera per individuare i camion che trasportano tutti quei prodotti stranieri di bassa qualità e che vengono spacciati per produzioni italiane, da qui li seguiranno fino a destinazione per smascherare il giro del falso che danneggia la nostra agricoltura ed imbroglia i consumatori. “È indispensabile – ha affermato la delegata di Giovani Impresa di Coldiretti Basilicata, l’imprenditrice agricola Maria Panetta - combattere per porre fine al furto d’identità e di valore dell’agricoltura italiana che sta impoverendo le nostre aziende a scapito anche dei consumatori, ingannati e frodati da avvoltoi votati solo alla logica del denaro. Noi giovani imprenditori agricoli lucani, forti della qualità e della bontà dei prodotti della nostra terra, abbiamo puntato sulla ripresa del settore agroalimentare in Basilicata ma siamo coscienti che la concorrenza sleale del “falso Made in Italy” tarpa le ali alle nostre giovani imprese. Attraverso queste manifestazioni, chiediamo solo che ci vengano forniti coi fatti gli strumenti per essere competitivi sul mercato. Un’etichettatura chiara e dettagliata, che specifichi anche l’origine delle materie prime dei prodotti, è sia un diritto di noi produttori sia una garanzia per la salute dei consumatori. La qualità è un’arma su cui le nostre giovani aziende devono poter puntare; per crescere quindi non può e non deve essere contraffatta.” |
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AGRICOLTORI, FIRMATI I DECRETI PER L´EROGAZIONE DEI PREMI. NE FRUIRANNO OLTRE MILLECINQUECENTO AZIENDE AGRICOLE DEL MOLISE |
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Sono duemilioni e trecentomila gli euro che saranno erogati ad oltre millecinquecento aziende agricole molisane a titolo di saldo 2008 per l´indennità compensativa, i prepensionamenti e l´indennità in favore degli agricoltori delle zone caratterizzate da svantaggi naturali, diverse dalle zone montane. I relativi decreti sono stati firmati nei giorni scorsi dall´Agea, Agenzia per le erogazioni in agricoltura, che il soggetto unico pagatore. Lo ha reso noto l´Assessore regionale all´Agricoltura Nicola Cavaliere il quale, se da un lato ha espresso soddisfazione per l´arrivo di una cospicua somma in un particolare momento di crisi che potrà avere delle ricadute positive sul tessuto economico regionale, dall´altro si è detto rammaricato per il ritardo con cui gli agricoltori sono costretti a ricevere il riconoscimento di somme di notevole importanza per l´economia delle loro aziende. "Pur non essendo direttamente responsabili, come Assessorato all´Agricoltura, dell´erogazione dei premi delle misure del Programma di Sviluppo Rurale - ha spiegato Cavaliere - avevo assunto un impegno preciso nei confronti delle Associazioni di categoria e degli stessi agricoltori, per risolvere il problema del ritardo che si registra nel pagamento dei premi. Infatti, mi sono recato più volte presso la sede dell´Agea, arrivando a sfiorare la forzatura istituzionale pur di veder riconosciuti i diritti dei nostri agricoltori e risolvere le criticità che bloccavano i pagamenti, cercando, inoltre, di rappresentare l´importanza di tali somme per le aziende dell´intera regione". "Inoltre - ha proseguito - ho richiesto il pagamento dell´acconto dell´indennità compensativa 2010, entro il 31 dicembre 2010 e ho ribadito, come già evidenziato in più occasioni al Ministro delle Politiche Agricole e come scritto nella delibera di Giunta regionale relativa allo stato di crisi in agricoltura, la necessità di anticipare ad ottobre 2010, come per lo scorso anno, l´erogazione dei premi della Pac, per la crisi economica, finanziaria e strutturale che coinvolge l´intero comparto". L´assessore, infine, si è soffermato sull´attenzione che l´intero Governo regionale rivolge al settore agricolo, nonché sulla necessità di implementare e portare avanti azioni comuni, finalizzate a tutelare gli interessi e lo sviluppo economico dei nostri territori. "Gli imprenditori agricoli e le organizzazioni di categoria - ha aggiunto - devono essere consapevoli di avere interlocutori pronti a condividere le varie esigenze e problematiche, nonché ad intervenire con sollecitudine per la salvaguardia e la tutela di un´attività che rappresenta un punto di forza del Molise". "Noi saremo sempre al loro fianco - ha concluso - ponendo al vertice dell´attività istituzionale il bene della nostra collettività, nella convinzione che un territorio unito è maggiormente in grado di esprimere al meglio le proprie peculiarità e tipicità". |
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PESCA: OGGI A VENEZIA INCONTRO ASSESSORI VENETO, EMILIA ROMAGNA, FRIULI VENEZIA GIULIA |
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Gli assessori all’agricoltura del Veneto Franco Manzato, dell’Emilia Romagna Tiberio Rabboni e del Friuli Venezia Giulia Claudio Violino si incontrano oggi pomeriggio a Venezia per una consultazione sulle problematiche della pesca costiera. La riunione si svolge a Palazzo Balbi, sede della Giunta regionale veneta, con inizio alle ore 16. Saranno approfondite le possibili iniziative comuni per fronteggiare la situazione venutasi a creare per i pescatori dell’Alto Adriatico con l’attivazione del regolamento comunitario del 2006 sullo sfruttamento sostenibile delle risorse di pesca nel Mediterraneo. |
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L’ASSESSORE ALL’AGRICOLTURA TREMATERRA RASSICURA I DIPENDENTI DELLE COMUNITÀ MONTANE DELLA CALABRIA |
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L’assessore regionale all’Agricoltura Michele Trematerra, relativamente alla situazione dei lavoratori degli enti montani, assicura che proprio il 2 luglio la Giunta ha approvato i provvedimenti legati al bilancio regionale in cui sono stati inseriti i fondi necessari per il pagamento degli stipendi dei dipendenti delle Comunità Montane Calabresi. L’assessore Trematerra, quindi nel rassicurare i lavoratori ha annunciato che “presto si terrà un incontro con i responsabili delle Comunità Montane per fare – ha detto – un’analisi sul ruolo che dovranno esercitare nel prossimo futuro nel contesto dello sviluppo agricolo della regione”. |
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BOLOGNA: CENSIMENTO DELL´AGRICOLTURA 2010: BANDO PER LA SELEZIONE DEI RILEVATORI |
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Il 24 ottobre 2010 si terrà in Italia il 6° censimento generale dell´agricoltura. Per censire tutte le aziende agricole presenti sul territorio ci si avvarrà di rilevatori che dal 25 ottobre 2010 al 31 gennaio 2011 effettueranno le interviste presso i titolari o conduttori delle aziende stesse sulla base di un questionario predisposto dall´Istat. Per l´attività di rilevazione l´Ufficio Censimento del Comune di Bologna intende avvalersi di 15 rilevatori e tal fine ha diffuso un avviso pubblico per la presentazione delle candidature riservato ai laureati in discipline statistiche o agrarie, nonché ai periti agrari o agrotecnici. Il bando rimarrà aperto fino al 17 luglio e le domande potranno essere presentate esclusivamente on line al seguente indirizzo internet: http://www.Comune.bologna.it/ Sulla base delle domande pervenute verrà stilata una graduatoria per titoli secondo le priorità indicate nell´avviso pubblico e verranno selezionati 30 candidati da ammettere ad un corso di istruzione e a una successiva prova selettiva. In base all´esito della prova verranno infine selezionati i 15 rilevatori da impiegare nelle attività censuarie. Per eventuali chiarimenti gli interessati possono contattare il seguente numero telefonico: 051/2193456. |
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FONDI PER LA PESCA, LA GIUNTA REGIONALE DEL MOLISE APPROVA CINQUE BANDI |
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Quasi un milione e trecentomila euro per rendere più moderne le flotte, migliorare e ristrutturare i luoghi di sbarco e sostenere gli investimenti nel settore dell´acquacoltura e della pesca. E´ la cifra messa a disposizione dalla Giunta regionale, su proposta dell´Assessore Nicola Cavaliere, attraverso cinque bandi del Fondo europeo della pesca 2007-2013. In particolare, le misure riguardano: Investimenti a bordo dei pescherecci e selettività; Investimenti produttivi nel settore dell´acquacoltura; Trasformazione e commercializzazione; Azioni collettive; Progetti pilota. "Con questo provvedimento - ha commentato l´Assessore Cavaliere - vogliamo sostenere il processo di adattamento volto a rendere la flotta regionale maggiormente competitiva, nonché aiutare gli operatori del settore, duramente colpiti dalla crisi in atto, a diversificare e proseguire con le proprie attività economiche". "La pesca rappresenta un segmento importante della nostra economia regionale - ha proseguito l´Assessore - e per questo motivo vogliamo assicurare il dovuto sostegno finanziario e tecnico che consenta alle imprese di adattarsi, in tempi brevi, alle nuove esigenze del mercato attraverso il rafforzamento della competitività e la crescita economica". |
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TRENTO: RITORNA IL PIANO DI CONTROLLO PER LE MALATTIE DELLE API |
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La Giunta provinciale, su proposta dell´assessore alla salute e politiche sociali Ugo Rossi, ha approvato il 2 luglio le nuove direttive del piano di controllo delle malattie che colpiscono le famiglie di api presenti sul territorio provinciale. L´attuazione è demandata all´Azienda provinciale per i servizi sanitari. Il Piano gestito dall´Azienda provinciale per i servizi sanitari - ed attivo dal 2003 - quest´anno interessa 256 apiari e 4.348 arnie dislocati in 50 comuni trentini. L´attività di controllo inizierà il 20 luglio e proseguirà fino al mese di ottobre. Si tratta di un periodo ottimale perché coincide con il termine della produzione del miele e con il conseguente calo della deposizione delle larve. Ci sono quindi meno telaini da nido sul territorio da controllare e sono più facilmente individuabili i segni clinici della presenza di malattie. Tra queste, negli ultimi anni, soprattutto la peste americana sembra in aumento. Per l’esecuzione del piano di controllo l´Azienda provinciale per i servizi sanitari si avvarrà di esperti apistici presenti sul territorio provinciale. La spesa impegnata per l’anno 2010 è pari a 47.984 euro. |
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AGRICOLTURA: PSR SICILIA,SEMINARIO A MARSALA SU CONDIZIONALITA´ |
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Palermo - Il dipartimento per gli interventi infrastrutturali in agricoltura comunica che la Soat di Marsala ha organizzato un incontro divulgativo riguardante l´ applicazione della condizionalita´ nell´ambito delle misure del Psr Sicilia 2007/2013. Il seminario si terra´ giovedi´ 8 Luglio presso i locali della Soat di Marsala. La ´condizionalita´ rappresenta una delle principali novita´ introdotte con la riforma della politica agricola comune (Pac). I principi della condizionalita´ coinvolgono tutti gli agricoltori che intendono beneficiare dei finanziamenti messi a disposizione dall´Unione Europea. Con la condizionalita´ tutti gli agricoltori sono tenuti ad assicurare il rispetto di una serie di impegni di corretta gestione agronomica dei terreni, di salvaguardia dell´ambiente, la salute pubblica e degli animali. Il mancato rispetto della condizionalita´ comporta l´attivazione di un meccanismo di riduzione dei pagamenti diretti. |
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BOLZANO: PRESENTATA LA RELAZIONE AGRARIA E FORESTALE: LA SFIDA DEL MERCATO GLOBALE |
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La situazione del mercato è difficile, ma l´andamento delle raccolte 2009 e il positivo rapporto con la natura sono segnali che lasciano ben sperare l´agricoltura altoatesina: è la sintesi che emerge dalla relazione agraria e forestale presentata il 2 luglio a Bolzano dal presidente della Provincia Luis Durnwalder e dall´assessore Hans Berger. La sfida futura richiede di saper affrontare il mercato mondiale. Se molti settori hanno segnato una perdita di posti di lavoro, quello agricolo ha tenuto bene; i contadini locali hanno saputo adattarsi alle nuove esigenze della produzione diversificata e di alta qualità: questa la sintesi che emerge dalla Relazione agraria e forestale 2009 illustrata a Palazzo Widmann. Nelle mele si è registrata una produzione record: il raccolto in Alto Adige ha superato il milione di tonnellate, pari al 10% dell´intera produzione europea, "ma questo non significa che ci siano stati guadagni record - ha sottolineato Berger - perchè la situazione del mercato ha costretto a un parziale vendita sottocosto". Se nel 2008 si raggiungevano i 38 cent/kg, nel 2009 in parte si è venduto a 30 cent. La superficie coltivata è cresciuta di 70 ettari e le piantagioni salgono di quota causa il cambiamento climatico. "Uno sviluppo ragionevole e nella giusta direzione" ha definito l´assessore Berger la riduzione a 25 delle cooperative frutticole (erano 41 cinque anni fa) e di quelle vinicole (da 18 a 13). Nel 2009 per la prima volta in Alto Adige sono state coltivate più uve bianche che rosse, è stato prodotto complessivamente vino per 360mila ettolitri a testimonianza di una filosofia che mira alla qualità più che alla quantità, scelta premiata dai numerosi riconoscimenti internazionali. Nel settore zootecnico e caseario si consolida uno sviluppo della produzione di latte estensiva e non intensiva: gli allevatori sono 5.700 (in calo) ma la quantità prodotta è rimasta invariata con 70mila kg pro allevatore. "I nostri contadini - ha commentato Berger - riescono a spuntare un prezzo di 46,2 cent/litro, 15-16 cent in più della media europea." Da registrare il forte incremento del biologico, con un +31% nella produzione di yogurth bio. Il numero dei bovini in Alto Adige resta costante (circa 144mila capi), crescono i cavalli (oltre 7.500). Da segnalare lo sviluppo dell´agriturismo, che conta oggi oltre 2.400 aziende registrate: "Una crescita non dovuto ai contributi provinciali, ma alla capacità del contadino di innovare e di diversificare le forme di reddito in montagna", ha precisato Berger. Buone notizie infine dalle scuole professionali agrarie: prosegue l´aumento delle iscrizioni (dai 540 studenti del 2001 ai 780 del 2009) "e si è confermata giusta la scelta di introdurre il quarto anno facoltativo", ha sottolineato Berger. Nel futuro immediato, l´agricoltura locale dovrà fare i conti con un mercato che diventa mondiale anche in Alto Adige e con il rapporto con il transgenico: "Siamo contrari e confidiamo che il 13 luglio Bruxelles deleghi ufficialmente alle Regioni la libertà di scelta sulla coesistenza tra le due colture", ha ribadito Berger. Il presidente Durnwalder ha fatto il punto della situazione sul patrimonio forestale altoatesino. "L´80% dei nostri boschi è sano - ha spiegato - e la certificazione del legname prodotto in Alto Adige dovrà diventare un vantaggio concreto per i produttori. Quasi la metà del territorio della Provincia (oltre 320mila ettari) è boschivo, e ciò caratterizza il nostro paesaggio rendendolo unico grazie al suo insostituibile ruolo di salvaguardia". In trent´anni la superficie boschiva è aumentata di 18 ettari e innalzata fino ai 2mila metri di quota. Per il futuro Durnwalder ha ricordato l´esigenza di osservare le regole nel bosco ("dove non si può fare tutto") e di coinvolgere i contadini nella gestione delle aree con soluzioni conmpatibili alle varie necessità. Una grossa sfida è quella della crescente richiesta di biomassa locale: "Abbiamo 66 impianti di teleriscaldamento in Alto Adige - ha ricordato Durnwalder - ma solo un terzo del legno necessario arriva dai boschi locali, il resto è importato." Bisogna rispondere a questo fabbisogno utilizzando di più il legno per scopi energetici. La Relazione 2009 è disponibile, in forma cartacea e Cd, nelle Ripartizioni provinciali interessate: Agricoltura, Foreste, Sperimentazione agraria e forestale, Formazione professionale agricola. |
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DALLA CREATIVITA’ DI ALBERTO MARCHETTI NASCE IL PRIMO SANDWICH GELATO AL PARMIGIANO REGGIANO E PROSCIUTTO DI PARMA |
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Prendete un grande chef, Igor Macchia - La Credenza di San Maurizio Canavese (To) - e un artista del gelato, Alberto Marchetti. Il loro connubio ha dato vita a una vera esplosione di gusto. Il gelato, come l’alta cucina, è una creazione d’autore. E quando due grandi maestri iniziano a lavorare insieme quello che viene creato è senza dubbio un’opera d’arte. Inventiva e creatività per un piatto, perché di questo si tratta, dove il gelato sposa i sapori dell’alta cucina per un risultato delicato e sorprendente. Nasce così il primo Sandwich gelato da passeggio al parmigiano reggiano e prosciutto di Parma. Perfetto per essere servito al ristorante, sfiziosa sorpresa da assaggiare in gelateria. Dimenticate tutte le dolci sensazioni che la parola gelato evoca in ciascuno di noi. Nella ricetta di Igor Macchia il gelato creato da Alberto Marchetti è una soffice crema al Parmigiano Reggiano dal sapore delicatamente salato che esalta la percezione del prosciutto e si sposa perfettamente con soffice pane bianco, maionese all’olio di nocciola e verdure candite come nella migliore delle tradizioni del tramezzino doc. Fresco e gustoso, è il perfetto aperitivo per uno sfizioso stuzzichino estivo. E chi l’ha detto che il gelato deve essere solo un dessert? L’idea nasce proprio dalla reinterpretazione di due elementi tipici e nobili della cucina e della tradizione italiana, i due rinomati prodotti Dop Parmigiano Reggiano e Prosciutto di Parma e dalla convinzione che una buona crema possa accompagnare tanti piatti della nostra cucina. L’occasione è la presentazione della prossima edizione de “Il gelato nel Piatto” (Parma, 20-25 Luglio 2010) Il risultato è un tramezzino soffice, gustoso ma delicato dove il tocco in più rispetto a un classico sandwich è dato appunto dal gelato al Parmigiano Reggiano. |
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GRADINA: UNA GAMMA DI MARGARINE PER TUTTE LE ESIGENZE, SENZA GRASSI IDROGENATI E CON OLI 100% VEGETALI |
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Quando si parla di alimentazione sana, sono molte le leggende e i falsi miti da sfatare. Gran parte di essi riguardano i grassi e gli oli da condimento: ad esempio, una dieta povera di grassi non è necessariamente una dieta sana, anzi. Allo stesso modo i grassi alimentari non sono tutti uguali e alcuni di essi sono fondamentali per il nostro organismo. Fra gli alimenti sui quali ci sono molti miti da sfatare, ci sono sicuramente le margarine. Le margarine Gradina non contengono grassi idrogenati Le moderne tecnologie di produzione hanno permesso di abolire totalmente la presenza di grassi idrogenati dalle margarine. Unilever, forte di un’esperienza centenaria, è stata una delle prime aziende a rispondere alle indicazioni e alle richieste dei nutrizionisti, iniziando a produrre le sue margarine attraverso il processo di interesterificazione che, a differenza dell’idrogenazione, mantiene inalterate le caratteristiche degli acidi grassi utilizzati, non provocando la formazione di grassi idrogenati e grassi trans. Per questo, tutte le margarine Gradina sono totalmente prive di grassi idrogenati. Attraverso il processo di interesterificazione, la miscela di oli e grassi vegetali utilizzati per la produzione della margarina viene emulsionata in acqua e raffreddata rapidamente, in modo da farla solidificare e renderla consistente. Oli 100% vegetali, grassi insaturi e vitamine Secondo la nutrizionista Elisabetta Bernardi, “Da un punto di vista nutrizionale, le margarine hanno un buon profilo caratterizzato dalla presenza di grassi insaturi tra cui grassi essenziali derivanti dagli oli vegetali di cui sono composte. Pertanto, la margarina può essere introdotta nella dieta quotidiana come valida alternativa ad altri grassi da condimento”. Le margarine Gradina, oltre ad essere prive di grassi idrogenati, sono prodotte utilizzando oli 100% vegetali, pertanto presentano un contenuto di colesterolo nutrizionalmente trascurabile, inferiore allo 0,002%. Il mix di oli che le compongono e le avanzate tecnologie produttive assicurano un profilo nutrizionale di qualità, grazie al rapporto tra acidi grassi insaturi e acidi grassi saturi, tra cui acidi grassi essenziali come omega 3 e Vs omega 6. Le margarine Gradina rappresentano inoltre un ottimo veicolo per l’assunzione della preziosa vitamina E (aggiunta nelle vaschette) e delle vitamine A e D, micronutrienti essenziali che possono essere veicolati solo attraverso matrici grasse. La gamma Gradina Gradina, nata nel 1954, è stata la prima margarina da tavola in Italia. Oggi come allora, risponde alle diverse esigenze di un consumatore attento a quello che porta sulla sua tavola in termini sia di qualità, sia di prezzo: i suoi prodotti sono infatti al contempo buoni, sicuri e convenienti. Le margarine Gradina sono accomunate da due fondamentali caratteristiche: l’assenza di grassi idrogenati e l’utilizzo di oli 100% vegetali. La nuova gamma comprende: Gradina panetto 250g: un condimento particolarmente versatile, adatto come ingrediente di torte e dolci da forno e per cuocere in padella. Gradina vaschetta 250g: un condimento ideale per essere spalmato sul pane, o per le cotture in padella. Disponibile anche in formato convenienza (2 confezioni). Gradina vaschetta Leggera 250g: una margarina leggera, con il 35% di grassi in meno rispetto alle margarine a ridotto tenore di grassi e perciò particolarmente adatta ad essere inserita in diete ipocaloriche. |
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I VINI VENETI E LA CUCINA MESSICANA |
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Qualità, varietà e versatilità dei vini veneti sono state confermate una volta di più a livello internazionale a Città del Messico, in abbinata alla cucina messicana proposta al ristorante Izote della signora Patricia Quintana, scrittrice, ricercatrice delle origini della cucina tradizionale di quel Paese. Sono stati proposti, in particolare Pinot Grigio Doc Piave, Cabernet Doc Piave, Raboso Doc Piave e Rosso di Villa (merlot doc Piave) di una azienda veneta di Salgareda, in provincia di Treviso. L’evento ha richiamato personalità di spicco tra i quali Rodolfo Ghersmann, critico enogastronomico, e Alberico Peyron direttore Camera Commercio Italiana in Messico, mentre per l’ambasciatore italiano a Città del Messico. Roberto Spinelli, eventi e progetti come questo sono importanti per lo scambio culturale e commerciale fra i due Paesi. L’abbinata vini veneti – cucina messicana a è stata seguita il giorno successivo da una serata dedicata invece interamente ai vini e alla cucina veneta, evento che si è svolto all’Osteria del Becco, ristorante di riferimento della cucina italiana in Messico. Le pietanze sono state preparate per l’occasione dallo chef di Vittorio Veneto Massimiliano Zanette, che a proposto un menù di sarde in saor, baccalà, coniglio, fagiano in peverada, accompagnati da Prosecco Doc, Pinot grigio doc Piave e da una verticale di Rosso di Villa delle annate dal 2000 al 2006. “Eventi come questo – ha commentato l’assessore all’agricoltura del Veneto Franco Manzato – dimostrano come il Veneto sia vincente sui mercati quando sa proporre la singolarità, qualità e tipicità delle sue produzioni, che escono dagli schemi della omogeneità della mondializzazione. La nostra agricoltura, che si fonda su decine di migliaia di aziende piccole e medie, ha proprio nella diversità, nella qualità e varietà la sua carta vincente. Il vero problema non è quello di produrre bene, cosa che i nostri agricoltori fanno da tempo, seguendo percorsi di continuo miglioramento basato anche su ricerca e innovazione, ma di vendere e dunque di promuovere e rendere riconoscibili le produzioni venete”. |
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PER QUATTRO GIORNI SAN MICHELE CUORE DELLA VITICOLTURA NAZIONALE SI APRE OGGI IL TERZO CONVEGNO NAZIONALE DI VITICOLTURA |
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Quattro giornate di lavori, 180 partecipanti iscritti, 67 relatori tra professori universitari e ricercatori, oltre 450 autori coinvolti per un totale di 173 lavori presentati tra comunicazioni orali e poster. Sono i numeri di Conavi 2010, il terzo convegno nazionale di viticoltura che quest’anno si svolgerà in Trentino, all’Istituto Agrario di San Michele all’Adige. Patrocinato dalla Provincia autonoma di Trento, dal gruppo di lavoro viticoltura della Società di ortoflorofrutticoltura italiana, dall’Accademia Italiana della Vite e del Vino, il convegno inizia domani alle ore 9.30 con i saluti del presidente dell´Istituto Agrario, Francesco Salamini. Dagli effetti del cambiamento climatico alle ultimissime tecnologie per la gestione sostenibile del vigneto, dalla difesa da virus e funghi agli studi di genetica e genomica per individuare i geni responsabili della qualità dell’uva: tantissimi gli argomenti che saranno affrontati nel corso dell’evento che riconosce l’Istituto Agrario un soggetto di eccellenza nel panorama degli enti di ricerca e trasferimento tecnologico che si occupano di vitivinicoltura. Sono in programma visite ad alcune realtà viticolo-enologiche locali. Un pomeriggio sarà dedicato ai vigneti della valle di Cembra, un’area viticola molto particolare dove l’esperienza dell’uomo si intreccia con le difficili condizioni ambientali di coltivazione. Giovedì 8 luglio, alle ore 15.30, presso il Palarotari di Mezzocorona, è in programma un seminario aperto al pubblico sui “vitigni resistenti” dove prestigiosi ricercatori di fama internazionale quali Rudolf Eibach dell’Istituto di Geilweilerhof in Germania e Kozma Pal dell’Istituto di Pecs in Ungheria, illustreranno l’attività di miglioramento genetico volto all’ottenimento di nuove cultivar resistenti e/o tolleranti alle principali malattie fungine della vite. Per consultare il programma http://www.Fondazioneedmundmach.it/conavi2010 |
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VITIVINICOLTURA ELOGIO DEL “SAGRANTINO” DAL “THE WINE ADVOCATE” DI ROBERT PARKER |
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Perugia – Il “Sagrantino” di Montefalco? Un gran vino, anzi grandi vini, secondo l’ultimo numero dell’edizione web della influentissima newsletter “The Wine Advocate”, edita dal grande critico enologico statunitense Robert Parker. In una lunga recensione, pubblicata dal giornalista americano di origine italiana Antonio Galloni nella sua rubrica “In the Cellar” (In Cantina), e dedicata ad un viaggio fra le eccellenze vitivinicole del Sud e del Centro Italia, al “Sagrantino” di Montefalco (in buona compagnia fra Cannonau, Nero d’Avola, Nerello Mascalese, Montepulciano, Negroamaro, Fiano di Avellino, Verdicchio, Vermentino e Carricante) vengono dedicate parole lusinghiere, cui corrispondono, nelle schede di degustazione dei vari vini, punteggi altrettanto confortanti. Nella classifica stilata da Galloni, quattro vini di Montefalco figurano tra i primi 10 dell’Italia del Centrosud, isole comprese, ed oltre 20 ottengono punteggi sopra i 90/100: a quota 94, ci sono due vini di Arnaldo Caprai, uno di Giampiero Bea ed uno di Milziade Antano. “Chi fra i nostri lettori si limitasse (quando si tratta d’Italia) ai vini del Piemonte, della Toscana e di altre regioni maggiormente conosciute nel mondo – ammonisce Antonio Galloni – si perderebbero alcuni fra i più entusiasmanti vini del pianeta”. E il Sagrantino è uno di questi: noto in passato come vino da dessert da bersi a soprattutto a Pasqua, oggi il Sagrantino è conosciuto come un vitigno che dà origine a grandi vini rossi secchi. “Marco Caprai – continua l’autore di “In the Cellar” – è il leader della moderna scuola di Montefalco, dove fra i suoi impeccabili vigneti sono di casa numerosi esperimenti sui cloni e dove la produzione del vino si svolge all’insegna della piena comprensione scientifica di questo complesso vitigno. Colpetròne e Tabarrini prediligono uno stile più aperto, dominato da sapori fruttati, di Sagrantino. Giampiero Bea è la quintessenza del tradizionalismo a Montefalco. I suoi vini sono al tempo stesso eterei e potenti. Milziade Antano è una grande fonte per sagrantini che mescolano elementi di scuole moderne e tradizionali, con una inclinazione al classico. E infine, il Sagrantino dolce di Montefalco, chiamato ‘passito’, è uno fra i migliori ed inimitabili vini italiani rossi da dessert, una sorta – spiega Galloni – di Recioto di Amarone con una vena più tannica”. “Si tratta di un riconoscimento importante – dice Marco Caprai, produttore e presidente regionale di Confagricoltura – ad un territorio e al gioco di squadra chi ha fatto della ricerca dell’eccellenza la sua missione quotidiana. È anche la prova che la qualità e i risultati economici possono e devono andare di pari passo con la salvaguardia dell’ambiente e del territorio, attraverso processi produttivi in armonia con la natura. L’agricoltura – sottolinea Caprai - deve mutare orientamento e paradigma, ed essere parte integrante, costitutiva della ‘green economy’”. Antonio Galloni sottolinea come nel suo viaggio per il Centrosud si sia imbattuto in molti vini “francamente deludenti”, a riprova che “c’è ancora molto lavoro da fare in queste regioni emergenti”, e questo – dice Marco Caprai – “dà ancor più valore alle valutazioni e ai punteggi che abbiamo ottenuto”. |
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