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Notiziario Marketpress di Mercoledì 21 Luglio 2010
BASILICATA, ASP: ELETTROCARDIOGRAMMI A DOMICILIO PER 100 PAZIENTI L´INIZIATIVA REALIZZATA NELL´AMBITO TERRITORIALE EX-ASL 1  
 
 Potenza, 21 luglio 2010 - Operatori dell’Asp e operatori della Cooperativa Auxilium insieme per eseguire a oltre 100 persone “allettate” ed “intrasportabili” un elettrocardiogramma a domicilio. L’iniziativa, che ha carattere sperimentale e transitorio, utilizza le moderne tecniche della telecardiologia, che consente esami a distanza al domicilio del paziente. Il progetto si rivolge al territorio dei Distretti Sanitari di Melfi e di Venosa, che comprende una popolazione di quasi 100.000 abitanti, residenti in 19 comuni, e conta circa 1500 pazienti all’anno assistiti in Adi “Tra questi oltre ad una fascia rappresentata da “terminali”, esiste una preponderanza di malati cronici affetti anche da patologie cardiache, molto spesso con sindrome da immobilizzazione più o meno marcata- sottolinea Gianvito Corona Direttore Unità Operativa Cure Palliative e Domiciliari Asp- Gran parte di loro non riceve valutazioni cardiologiche o per la non fruibilità ambulatoriale (sono pazienti allettati) o per la carenza di visite cardiologiche domiciliari eseguite fino ad oggi solamente in caso di estrema necessità”. Un progetto reso possibile grazie all’utilizzo di moderne tecnologie,che consentono di fornire risposte a pazienti allettati e con conclamata cardiopatia. La telecardiologia, infatti, attraverso il cardiotelefono, permette a utenti periferici di registrare un elettrocardiogramma (Ecg) ed inviarlo , tramite un semplice telefono, ad una centrale di ascolto dove specialisti cardiologi lo analizzano, lo refertano e forniscono suggerimenti. A decretare il successo della iniziativa una serie di fattori, evidenziati dal dr. Gianvito Corona: “Innanzitutto la tecnologia: attraverso la telecomunicazione è possibile trasmettere da casa del malato mediante apparecchiatura in possesso della cooperativa Auxilum, il tracciato ecg che viene transdotto e letto da un’apparecchiatura ricevente, in possesso già da diversi anni, del dr. Rino Gubelli, “uno dei volontari” del Team. In secondo luogo -continua Corona- “il senso di volontariato” di diversi operatori: Maurizio Alfano, Anita Ciesco, Milena Russino, Gerardo Vertulli, Angelo Viglioglia, tutti infermieri Auxilium, che gratuitamente, fuori dal proprio orario di servizio, si recano a casa dei malati e “trasmettono” gli elettrocardiogrammi. E, ancora,la disponibilità del già citato dr Rino Gubelli, cardiologo Asp, che fuori dall’orario di servizio, con lo spirito di volontariato puro, “riceve” a casa i tracciati, li referta e li trasmette al Centro di Coordinamento che inoltra le informazioni e i dati clinici rilevanti ai rispettivi medici curanti. Infine, la professionalità di Rosaria Bellezza (Auxilum), Annalisa Solimano (coordinatrice infermieristica Adi-asp), Valeria Domeniconi (Asp) che coadiuvano tutte le operazioni e hanno contribuito alla selezione dei pazienti eleggibili. “Per la selezione degli ammalati” dichiara Solimano “è stato utilizzato un criterio che ha tenuto conto in maniera prioritaria della presenza di una cardiopatia conclamata e di una sindrome da immobilizzazione avanzata”. A progetto ultimato verrà valutata la possibilità di sospendere o di proseguire il progetto, adottando eventualmente le modifiche suggerite dalla sperimentazione realizzata.  
   
   
SANITA´: IN SICILIA ACCORDO CON MEDICI MG  
 
Palermo, 21 lug 2010 - Cambiamento radicale per la medicina del territorio: e´ stato siglato dall´Assessore Regionale della Salute, Massimo Russo, il Nuovo Accordo Regionale con le organizzazioni sindacali che rappresentano i 4.200 medici di medicina generale siciliani. Coerentemente con lo scenario disegnato nella legge di riforma del sistema sanitario, l´accordo prevede nuovi compiti per i medici di famiglia. Si punta al potenziamento di tutte le attivita´ di assistenza primaria, al rafforzamento dell´associazionismo, alla maggiore presenza e reperibilita´ dei medici di medicina generale per un numero di ore al giorno superiore rispetto al passato. La Sicilia, con il nuovo accordo, e´ tra le prime regioni italiane ad applicare il contratto nazionale della medicina generale. "E´ un passo decisivo verso il completo sviluppo della medicina territoriale che e´ un caposaldo della nostra riforma. L´obiettivo e´ quello di ampliare l´offerta di servizi assistenziali da parte delle strutture territoriali per impedire il ricorso inappropriato all´ospedale" ha detto l´assessore Russo, visibilmente soddisfatto per la positiva conclusione di una trattativa laboriosa che aveva fatto registrare un preaccordo nel maggio scorso. L´accordo regionale, che avra´ validita´ fino al 2011, si preoccupa, inoltre, di sanare contenziosi economici che risalivano in alcuni casi anche al 2005 e offre nuove prospettive di integrazione dei medici di medicina generale nel progetto di rafforzamento della medicina territoriale. "Chi ha seguito la difficile gestazione della legge di riforma - aggiunge Russo - sa quale importanza abbiamo voluto dare alla figura del medico di medicina generale che rappresenta il primo filtro tra il paziente e il sistema sanitario. Con questo accordo, che rappresenta una svolta storica, la vecchia figura del medico di famiglia acquistera´ ulteriore dignita´ professionale nell´ambito di un progetto moderno, al passo con i nuovi tempi e con le nuove esigenze sanitarie. Si rivaluta il ruolo del medico di famiglia, che, operando all´interno dei Pta-punti Territoriali di Assistenza, diventa il protagonista dei vari momenti dell´assistenza primaria. Stiamo investendo su questa figura fondamentale affinche´ il paziente possa essere seguito dal proprio medico di fiducia all´interno di tutta la rete di assistenza. Ora dobbiamo lavorare tutti insieme verso un unico obiettivo che e´ quello di mettere il cittadino al centro dell´attenzione, di accrescere il rapporto anche umano tra medico e paziente, di curare in modo piu´ appropriato, efficace e personalizzato, e infine quello di semplificare i percorsi assistenziali, realizzando quel principio basilare secondo cui il cittadino non va soltanto curato ma anche preso in cura e accompagnato nei meandri della burocrazia sanitaria che spesso ha creato inutili disagi". Uno dei capisaldi dell´accordo e´ quello che prevede una gestione integrata dei pazienti cronici (in particolare pazienti con diabete mellito e scompenso cardiaco) nelle sedi dei poliambulatori distrettuali e dei costituendi Pta (presidi territoriali di assistenza) dove i medici di medicina generale lavoreranno insieme agli specialisti e agli infermieri del distretto. La filosofia che sta alla base del progetto e´ quella che un attento monitoraggio del paziente cronico evita inutili ricoveri ospedalieri e assicura una migliore qualita´ della vita al paziente. Non a caso sono stati previsti anche programmi di educazione del malato cronico che puo´ diventare il miglior medico di se stesso. Con il nuovo accordo il medico di medicina generale potra´ partecipare alle attivita´ dei Ppi (punti di primo intervento) che costituiranno degli ambulatori per la gestione di urgenze territoriali e che, assieme ad altre iniziative, quali la costituzione di ambulatori infermieristici in tutti i poliambulatori, eviteranno l´intasamento dei pronto soccorso ospedalieri per problemi di bassa difficolta´. Come previsto dall´accordo quadro nazionale, i medici di medicina generale saranno chiamati a costituire delle forme aggregative, finalizzate a sviluppare interventi formativi ed a condividere percorsi assistenziali e protocolli per curare in modo piu´ appropriato i pazienti. Gli ulteriori dettagli di questo accordo, nel contesto del programma di rafforzamento della medicina di comunita´, saranno illustrati successivamente nel corso di una conferenza-stampa.  
   
   
STATO DELL’ARTE E PROSPETTIVE DELLA CHIRURGIA VERTEBRALE MININVASIVA ISTITUZIONI E MEDICI SPECIALISTI A CONFRONTO IN OCCASIONE DI UN SEMINARIO SVOLTOSI IERI PRESSO IL SENATO DELLA REPUBBLICA DEDICATO AI PERCORSI TERAPEUTICI E ALL’ACCESSO ALLE CURE PER CHI SOFFRE DI PATOLOGIE DELLA COLONNA VERTEBRALE  
 
 Roma, 21 luglio 2010 – Innovazione, tecnologie, qualità della vita e procedure minivasive per un più rapido decorso per il paziente: questi i principali temi dell’incontro organizzato in collaborazione con Il Sole 24 Ore Sanità dal titolo “La nuova frontiera della chirurgia vertebrale percutanea”, tenutosi ieri, a Roma presso la Biblioteca del Senato Giovanni Spadolini, dedicato allo stato dell’arte della chirurgia vertebrale in Italia e alle prospettive future per un approccio tecnologicamente avanzato. Tra i relatori, Antonio Tomassini, Presidente della Xii Commissione Permanente Igiene e Sanità del Senato, Daniele Bosone, Vice Presidente della Xii Commissione Permanente Igiene e Sanità del Senato, Raffaele Calabrò, Antonio Fosson, Michele Saccomanno, componenti della Xii Commissione Permanente Igiene e Sanità del Senato, Franco Postacchini, Presidente Gis – Società Italiana di Chirurgia Vertebrale, Gruppo Italiano Scoliosi, Alberto Delitala, Direttore della Struttura Complessa di Neurochirurgia dell´Ospedale San Camillo di Roma, Stefano Boriani, Responsabile del Reparto di Chirurgia Vertebrale a indirizzo Oncologico e Degenerativo dell´Istituto Ortopedico Rizzoli di Bologna, Carlo Antonio Logroscino, Responsabile della Struttura Complessa di Chirurgia Vertebrale del Policlinico Agostino Gemelli di Roma e Claudio Cricelli, Presidente Simg -Società Italiana di Medicina Generale. In Italia si stima sianocirca 15 milioni le persone che soffrono didolori alla colonna vertebrale. L’impatto sociale di questo fenomenoe gli effetti sulla qualità della vita sono estremamente negativi se si pensa che 1/3 dei casi deve sospendere temporaneamente l’attività lavorativa. E’ evidente che le cause del mal di schiena sono diverse, ma i fattori “meccanici” come discopatie, stenosi, ernie del disco e fratture sono di gran lunga l’origine più diffusa del disturbo (dall’85% al 90% secondo le statistiche). Non tutte le cause possono essere rimosse efficacemente con i trattamenti conservativi come fisioterapia, busto o terapie farmacologiche. Quando questi approcci, infatti, risultano fallimentari è possibile fare ricorso al trattamento chirurgico che, grazie alla continua evoluzione dei dispositivi utilizzati, è diventato sempre meno invasivo. “I progressi tecnologici, compiuti nell´ambito dei dispositivi medici, hanno permesso la messa a punto di nuove tecniche chirurgiche per trattare i problemi di schiena e collo che si stanno rivelando altrettanto efficaci e risolutive, prima di ricorrere a interventi più complessi – ha dichiarato il senatoreAntonio Tomassini, aprendo i lavori dell´incontro - Il risultato più sorprendente dell’applicazione di questi nuovi metodi è la rapidità con cui il malato può tornare alla vita di tutti i giorni. Si tratta, quindi, di un grande passo avanti nella soluzione di questi problemi che affliggono un altissimo numero di persone e che rappresentano una delle maggiori cause di inabilità e di assenza dal lavoro, riducendo il ricorso ad antidolorifici, anti infiammatori e ricoveri ospedalieri, consentendo, di conseguenza, un considerevole risparmio per il Servizio Sanitario Nazionale”. Oggi, le principali patologie del rachide, discopatie degenerative, ernie del disco, stenosi lombari, fratture vertebrali, possono essere trattate con approcci chirurgici percutanei mininvasivi, grazie anche all’utilizzo di dispositivi all’avanguardia che permettono di far recuperare in modo migliore l’assetto anatomico-funzionale della colonna vertebrale, a fronte di una riduzione sostanziale del trauma chirurgico, e delle complicanze post operatorie (dolore, cicatrici estese, rischio di infezioni e lunghi tempi di ripresa per il paziente) che comporterebbe l’impiego delle procedure convenzionali. “L’italia è senza dubbio una delle realtà più avanzate da questo punto di vista, ma l’approccio chirurgico minivasivo – continua Tomassini – è ancora poco diffuso ed è praticato solo in alcuni centri specialistici. Basti pensare che le unità di chirurgia vertebrale sono presenti solo nel 20% degli ospedali del nostro Paese”. “Ad oggi, gli interventi sulla colonna vertebrale vengono eseguiti da ortopedici o da neurochirurghi – afferma il professor Franco Postacchini, Presidente della Società Italiana di Chirurgia Vertebebrale- Gruppo Italiano Scoliosi, ma è giunto il momento di attribuire un’identità ben distinta allo specialista che pratica questa disciplina. Per questo motivo è assolutamente necessario dare vita alla Specialità di Chirurgia Vertebrale, per formare specialisti in grado di trattare ogni tipo di patologia della colonna vertebrale. Vertebrale”. Un altro fattore responsabile della ancora limitata diffusione della chirurgia vertebrale mininvasiva, secondo il professor Postacchini, è rappresentato dalla legislazione del nostro Paese, relativa alle problematiche medico-legali. “Sarebbe necessaria – aggiunge Postacchini - una revisione della normativa vigente, che in Italia non “protegge” adeguatamente la classe medica. Il rischio medico-legale pesa molto sull’attività dei chirurghi italiani, tanto da indurli ad adottare comportamenti di “medicina difensiva”, ovvero a ridurre la propria esposizione al rischio di venire accusati di malpractice. Ma l’uso difensivo delle tecnologie diagnostiche e terapeutiche contribuisce a impoverire la qualità dell’assistenza sanitaria. La chirurgia vertebrale mininvasiva – conclude Postacchini - dove è richiesta un’alta specializzazione e una grande perizia tecnica, spesso non viene praticata per questo motivo”. Il chirurgo vertebrale, dunque, oggi può avvalersi delle tecniche più evolute, ma la diffusione responsabile di queste tecnologie renderà sempre più cruciale l’identificazione dei pazienti attraverso i quali poter esprimere al meglio le proprie potenzialità. Per questo motivo diventa fondamentale la corretta e tempestiva diagnosi della patologia, fin dalle prime fasi. “Il ritardo della diagnosi di alcuni “mal di schiena” provoca l’evoluzione di molte patologie vertebrali che possono oggi essere adeguatamente trattate solo se il Medico di Medicina Generale è messo nelle condizioni di riconoscerle, diagnosticarle, ricercando adeguate tecniche terapeutiche di contenimento e ricostruzione – dichiara Claudio Cricelli, Presidente Simg- Società Italiana di Medicina Generale - Per tali ragioni, siamo forti sostenitori della necessità che tutti i Medici di Famiglia siano inseriti nel circuito informativo di tecniche, strumenti, modelli terapeutici basati su tecnologie convenzionali o biotecnologiche per un utilizzo tempestivo ed appropriato delle stesse”. “Il dolore lombare legato alla patologia della colonna vertebrale è una delle condizioni cliniche che impattano maggiormente nella società in termini sia di costo farmaceutico sia di temporanea inabilità – aggiunge il senatore Daniele Bosone - È chiaro, quindi, che qualsiasi approccio innovativo di tipo microchirurgico mini-invasivo è benvenuto, soprattutto se va a sostituirsi a pratiche più invasive e quindi più rischiose per esiti che talora possono essere molto invalidanti. Tuttavia sappiamo che i pazienti da sottoporre a tecniche mini-invasive devono essere attentamente selezionati, in base alle caratteristiche di appropriatezza, da centri specialistici di riferimento. La soluzione al dolore vertebrale va infatti affidata a un approccio integrato medico-chirurgico, sapendo che la chirurgia, seppur sempre più evoluta, costituisce però solo una risposta parziale da praticare comunque con sapienza e grande perizia tecnica. Nell’ambito della medicina integrativa sono poi da considerare con attenzione i risultati ottenuti con l’agopuntura, ormai considerata gold-standard nel trattamento della lombalgia, che deve essere affiancata alle pratiche medico-chirurgiche più tradizionali“. “Il paziente deve essere messo al centro di ogni decisione clinica e politica che venga presa – conclude Tomassini - Parlare di innovazione vuol dire cercare ambiti migliorativi, traducendoli in scelte innovative per favorire politiche di prevenzione e di cura in linea con i concetti cardine di appropriatezza e accesso. In questo contesto sinergico rientrano anche le istituzioni politiche, che lavorano di concerto con le società scientifiche per cercare consulenza tecnica, per dare gli strumenti normativi migliori, per eliminare le barriere e le problematiche che il paziente riscontra nel suo rapporto con la prestazione sanitaria, in particolar modo chirurgica".  
   
   
APERTI IN SARDEGNA I TERMINI PER ADERIRE AL PROGRAMMA DI SPORT TERAPIA PER DISABILI  
 
Cagliari, 21 Luglio 2010 - L´assessorato dell´Igiene e sanità e dell´assistenza sociale informa che sono aperti i termini per aderire al nuovo programma sperimentale di sport terapia destinato ai disabili. Il programma mira a promuovere lo sport come alternativa alla fisioterapia e prevede il finanziamento di progetti da realizzare in tutti gli ambiti territoriali della Sardegna, anche tramite l´integrazione con le azioni del servizio sanitario. Possono accedere ai finanziamenti, prioritariamente in forma associata, le associazioni sportive riconosciute dal Coni che: operino esclusivamente nel campo delle disabilità: siano iscritte all´albo regionale delle società sportive; abbiano un´esperienza almeno triennale in progetti e/o attività con le stesse finalità, svolta direttamente o documentata tramite il curriculum dei propri operatori. La domanda di finanziamento, il progetto e l’ulteriore documentazione richiesta dovranno essere presentati, a mano, tramite raccomandata con avviso di ricevimento o agenzia di recapito autorizzata, entro le ore 14 del 31 agosto 2010, al seguente indirizzo: Assessorato regionale dell’Igiene e sanità e dell’assistenza sociale, Direzione generale delle politiche sociali, via Roma, n. 253, 09123 Cagliari.  
   
   
SANITÀ, MONTALDO: SÌ A TRASFERIMENTO EVANGELICO A VOLTRI, AL LAVORO PER NON CHIUDERE OSTETRICIA  
 
Genova, 21 luglio 2010 - “Confermo l’obiettivo di trasferimento dell’Ospedale Evangelico per l’attività di acuti a Voltri, con il complesso delle attività che oggi l’ospedale del ponente Genovese svolge”. Lo ha affermato l’assessore alla Salute della Regione Liguria Claudio Montaldo al termine dell’incontro con la giunta e i capigruppo del Municipio del Ponente. “Per quanto riguarda la continuità delle attività di ostetricia, la Regione Liguria sta lavorando per trovare soluzioni in grado di garantirla, superando i problemi normativi ed economici che hanno indotto la Asl 3 a prevederne la sospensione”, ha aggiunto Montaldo. Per verificare lo stato delle cose è previsto un altro incontro con il Municipio del Ponente prima del 30 luglio.  
   
   
TRENTO: CORSO DI FORMAZIONE SANITARIA PER LE ASSOCIAZIONI DI COOPERAZIONE INTERNAZIONALE  
 
 Trento, 21 luglio 2010 - Il Servizio Emigrazione e solidarietà internazionale della Provincia, in collaborazione con il Centro per la formazione alla solidarietà Internazionale promuove un corso di formazione sanitaria rivolto a tutte le associazioni di cooperazione internazionale del Trentino. Le sessioni di formazione sanitaria saranno due e si svolgeranno a Trento presso il Centro per la formazione alla solidarietà internazionale, in Vicolo San Marco, 1 giovedì 22 e lunedì 26 luglio alle ore 17,00. Il corso ha l’obiettivo di informare su alcuni temi utili a tutti coloro che cooperano a livello internazionale con i Paesi dove, le problematiche igienico-sanitarie, sono causa di alta mortalità infantile ogni anno. Le associazioni trentine coinvolte potranno così avviare specifici progetti di cooperazione sanitaria e sostenere i cooperatori nella formazione delle popolazioni locali a gestire le emergenze sanitarie. Corso di formazione per cooperatori sanitari: Ore 17.30 Giovedì 22 luglio 2010 Centro per la Formazione alla Solidarietà Internazionale. Relatori: dott. Michele Conti responsabile della funzione di neurochirurgia del Dip delle Chirurgie Specialistiche, Opsedale di Rovereto Monica Bravin Infermiera reparto Pediatrico Ospedale di Rovereto. Aspetti relativi alla nutrizione/denutrizione/malnutrizione: Quale dieta per i bambini - Quale dieta per i bambini malnutriti - Quale dieta per i bambini denutriti - Malnutrizione e gravidanza - Malnutrizione e sviluppo del bambino - Lo svezzamento - Patologie correlate alla malnutrizione. Norme igienico sanitarie nella preparazione dei cibi e igiene della casa e del bambino: - La conservazione degli alimenti - Quali pratiche igieniche adottare in casa - Quali pratiche igieniche adottare nella cura del bambino. Ore 17.00 Lunedì 26 luglio 2010 Centro per la Formazione alla Solidarietà Internazionale. Relatrice: Prof.ssa Annunziata Di Palma Direttrice U.o. Pediatria Ospedale Santa Chiara. Malaria e diarrea: - Quale prevenzione - Come curare la diarrea - Quali provvedimenti contro la malaria - Come formare le persone.  
   
   
VOLETE DIPINGERE COME LEONARDO DA VINCI? ECCO COME...  
 
Bruxelles, 21 luglio 2010 - Alcuni scienziati finanziati dall´Ue hanno scoperto le tecniche segrete usate da Leonardo da Vinci per creare sette dei suoi capolavori compresa la famosa Mona Lisa. È la prima volta che si fa un´analisi chimica quantitativa su dei dipinti, rivelando il modo in cui da Vinci componeva e stratificava ognuna delle sue opere d´arte. I risultati della ricerca sono stati pubblicati sulla rivista Angewandte Chemie International Edition. Il progetto Eu-artech ("Access, research and technology for the conservation of the European cultural heritage") è stato finanziato con ben 4,37 Mio Eur nell´ambito della linea di budget Infrastrutture di ricerca del Sesto programma quadro (6° Pq). Un team guidato dal laboratoire du Centre de recherche et de restauration des musées de France ha condotto l´analisi (senza estrarre campioni di pittura) su sette dei dipinti di da Vinci attualmente conservati presso il Museo del Louvre a Parigi, Francia: la Vergine delle roccie; la Mona Lisa; il San Giovanni Battista; l´Annunciazione; Bacco; Ritratto di dama e Sant´anna, la Madonna e il Bambino. Nato nel 15° secolo durante il Rinascimento europeo, Leonardo da Vinci è probabilmente il più grande pittore di tutti i tempi. Era anche uno scienziato molto competente, un architetto e un inventore. Forse erano questo insieme di abilità e la sua mente inventiva che gli permettevano di creare una varietà di fini effetti ottici conosciuti come "sfumato" (tecnica che prevede un´attenta gradazione dei valori tonali). Lo sfumato è una delle quattro tecniche pittoriche che caratterizzano l´arte rinascimentale (gli altri sono il cangiante, il chiaroscuro e l´unione). Lo stesso da Vinci ha descritto la tecnica come un fumo dove le linee si sfocano, si addolciscono e si mescolano per creare un effetto tenue di profondità e ombreggiatura. In passato, gli esperti sono stati in grado di fornire informazioni su come la tecnica fosse applicata attraverso osservazioni minuziose, misurazioni ottiche e ricostruzioni. I risultati ottenuti erano però limitati perché i test spesso richiedono l´estrazione di campioni. Ai fini del loro studio, gli scienziati hanno usato un metodo analitico chimico non invasivo chiamato spettroscopia di fluorescenza a raggi X, che ha permesso loro di esaminare brevemente gli strati di pittura nei sette capolavori e la loro composizione chimica (gli esperti si sono concentrati principalmente sui visi dove lo sfumato è più evidente). Hanno scoperto che il maestro usava 30 strati di pittura e vernice trasparente ultrasottili nei suoi lavori, raggiungendo uno spessore di 30 - 40 micrometri (la metà dello spessore di un capello umano). I ricercatori hanno inoltre scoperto che da Vinci sviluppava e provava continuamente nuove tecniche. Per produrre effetti di ombra nella Mona Lisa, per esempio, ha usato ossido di manganese, mentre in altri lavori ha usato il rame. Lo studio, che è stato sviluppato in collaborazione con la European Synchrotron Radiation Facility (Esrf) in Francia, è stato condotto al Louvre dopo l´orario di chiusura. Il progetto quinquennale Eu-artech si è concluso a maggio 2009. Il suo scopo era quello di migliorare le attività collaborative tra 13 infrastrutture europee che operano nel campo della conservazione delle opere d´arte e del patrimonio culturale e di amministrare i programmi interdisciplinari con i sovrintendenti, gli archeologi, gli scienziati e gli storici dell´arte. Le attività in proroga sono attualmente condotte nell´ambito di Charisma ("Cultural heritage advanced research infrastructures: synergy for a multidisciplinary approach to conservation/restoration"). Il progetto, che è stato finanziato con 7,6 Mio Eur dal programma Infrastrutture di ricerca del Settimo programma quadro (7° Pq), riunisce esperti di arte e scienza per progettare e stabilire nuove strumentazioni e metodologie per la conservazione di arte e cultura. Per maggiori informazioni, visitare: Angewandte Chemie International Edition: http://www3.Interscience.wiley.com/journal/26737/home  Eu-artech: http://www.Eu-artech.org/  Charisma: http://www.Charismaproject.eu/    
   
   
THIS STORY IS NOT READY FOR ITS FOOTNOTES 21 LUGLIO – 16 SETTEMBRE 2010 EX ELETTROFONICA ROMA  
 
Roma, 21 luglio 2010 – Oggi dalle ore 19.00, nello spazio Ex Elettrofonica, inaugura il terzo appuntamento del progetto This story is not ready for its footnotes, a cura di Camilla Pignatti Morano e Pelin Uran. La mostra attraverso opere di giovani artisti internazionali, stimola una riflessione sulla società moderna offrendo un commento su quei processi di mediazione della realtà che ad una lettura superficiale restano nascosti. Il titolo svela il fine della mostra: i video si propongono come dispositivi di rottura rispetto alla consueta lettura del presente, permettendo agli spettatori una interpretazione dei fatti libera da condizionamenti, non costituendone necessariamente una critica diretta. Attraverso l’ironia, l’immaginazione, l’artefatto narrativo, gli artisti si confrontano con i problemi urgenti della società moderna. In questo ultimo appuntamento di This story is not ready for its footnotes il focus è rivolto all’insoddisfazione dell’uomo contemporaneo. L’uomo è messo in relazione all’architettura, all’industrializzazione e alla natura, ed è analizzato nel suo frenetico bisogno di tenere tutto sotto controllo. Questo appuntamento ospita opere di: Rossella Biscotti, Ali Kazma, Bettina Wind & Alexandra Ferreira, Danilo Correale.