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Notiziario Marketpress di Lunedì 13 Settembre 2010
L´ENERGIA RINNOVABILE IN MOSTRA  
 
Bruxelles, 13 settembre 2010 - Un´imminente fiera metterà in risalto un´iniziativa della Commissione europea che ha lo scopo di raggiungere gli obiettivi e i risultati politici nel campo delle fonti di energia rinnovabile, nel campo dell´efficienza energetica, dei trasporti puliti e dei carburanti alternativi. Giunta alla sua undicesima edizione, la Fiera internazionale dell´energia rinnovabile e dell´edilizia e ristutturazione basata su criteri di efficienza energetica (Renexpo) presenterà esposizioni su vari argomenti; quest´anno verrà dedicata particolare attenzione alla bioenergia. L´evento si svolgerà dal 7 al 10 ottobre 2010 ad Augsburg, in Germania. Renexpo è membro della Campagna energia sostenibile per l´Europa, che è un´iniziativa della Commissione europea nel quadro del programma Energia intelligete - Europa. L´iniziativa mira a sensibilizzare il pubblico sulla produzione e l´uso di energia sostenibile da parte di singoli, aziende, associazioni industriali, organizzazioni non-governative e autorità pubbliche. Il consumo di energia nell´Unione europea continua a salire e gli europei dipendono da carburanti fossili importati, il che ha un influenza negativa sulla sicurezza dell´approvvigionamento di energia. Questo aumento dell´uso di carburanti fossili ha anche un impatto negativo sull´ambiente. Attraverso questa campagna, la Ce intende ridurre le emissioni di biossido di carbonio e rallentare il processo di riscaldamento globale. In quanto membro, Renexpo gode di una serie di benefici dalla campagna, tra cui una serie di servizi e strumenti promozionali messi a disposizione dalla Commissione europea, e schemi di collaborazione tra i partner dell´iniziativa. La Campagna energia sostenibile per l´Europa si basa su altre iniziative della Commissione europea. Negli ultimi dieci anni, una serie di sostanziali programmi dell´Ue hanno cercato di sostenere gli operatori dell´energia sostenibile, nel campo delle fonti di energia rinnovabile e dell´efficienza energetica, per sviluppare progetti concreti, divulgare i risultati e le scoperte e dimostrare i benefici delle nuove tecnologie e dei nuovi strumenti. La fiera dovrebbe suscitare l´interesse di oltre 40 paesi. Si occuperà dell´intero mercato dell´energia rinnovabile, dai pannelli solari all´energia geoterminca, dalla biomassa agli edifici efficaci in termini di energia. Uno dei punti fondamentali dell´evento sarà la "Woodenergy", una sessione sulla generazione di calore ed elettricità dal legno. Questa fiera è ritenuta la più significativa in questo settore. Anche la cogenerazione avrà il suo spazio durante la fiera, con uno spazio riservato per gli interessati al networking e allo scambio di idee sugli ultimi sviluppi del settore. È anche prevista una conferenza sulla cogenerazione piccola o micro. Sono inoltre in programma usa serie di conferenze che si terranno durante la fiera annuale. La 10ª Conferenza internazionale dell´Associazione tedesca di bioenergia sull´energia del legno permetterà alle aziende e ai singoli professionisti del settore del legno di scambiarsi conoscenze e di sviluppare nuovi contatti. Tra le altre conferenze in programma: un evento sulla gassificazione del legno piccola o media, una rassegna del mercato di efficienza energetica in Italia, un congresso sulle turbine eoliche piccole e un congresso sulle città del futuro. Sarà assegnato un premio speciale per l´energia a chi è riuscito a offrire un contributo eccezionale al settore dell´energia rinnovabile. Osservazioni: Per maggiori informazioni su Renexpo, visitare: http://www.Renexpo.de/  Per maggiori informazioni sulla campagna europea sull´energia sostenibile, visitare: http://www.Sustenergy.org/tpl/page.cfm?pagename=home  
   
   
MSE: ENERGIA: VIA LIBERA ALLA PRIMA “MERCHANT LINE” PER L’IMPORTAZIONE DI ENERGIA ELETTRICA DALL’AUSTRIA  
 
Roma, 13 Settembre 2010 – Firmato dalla Direzione Generale per l’energia nucleare, le energie rinnovabili e le efficienza energetica del Dipartimento per l’energia del Ministero dello sviluppo economico, il decreto per la prima merchant line per l’importazione di energia elettrica dall’Austria, ossia per una infrastruttura di interconnessione con l’estero la cui capacità di trasporto è gestita integralmente dai soggetti investitori, per un determinato periodo di tempo, per i loro consumi o per usi commerciali. Dopo due linee di interconnessione con la Svizzera, a beneficiare questa volta del riconoscimento (che prevede l’esenzione dalla disciplina di “diritto di accesso dei terzi”) è il nuovo elettrodotto a 132 kV in corrente alternata fra le stazioni elettriche di Arnoldstein (Austria) e di Tarvisio (Italia), che sarà realizzato e gestito dalla società Eneco Valcanale S.r.l. Per la realizzazione dell’infrastruttura sono previsti due anni di tempo dal riconoscimento dell’esenzione e circa 28 milioni di euro di costi. Come previsto per le linee di interconnessione con reti elettriche di Stati membri dell’Unione europea, il provvedimento di esenzione, che è stato emanato a seguito di una complessa istruttoria disciplinata dal decreto ministeriale del 21 ottobre 2005, con il coinvolgimento dei gestori della rete dei due paesi interessati e dell’Autorità per l’energia elettrica e il gas, dovrà ora essere sottoposto alla decisione della Commissione europea per diventare esecutivo.  
   
   
MSE: ENERGIA, PREDISPOSTO LO SCHEMA DI RECEPIMENTO DELLA DIRETTIVA EUROPEA IN MATERIA DI SEQUESTRO GEOLOGICO DI CO2 .  
 
 Roma, 13 settembre 2010 - E’ pronto lo schema di recepimento della Direttiva europea in materia di sequestro geologico di Co2. Ne ha dato notizia il Direttore Generale delle Risorse Minerarie ed Energetiche del Mse, Franco Terlizzese, nell’ambito dei lavori del convegno “Zeroemission 2010” in corso a Roma. Lo schema di recepimento è stato predisposto da un gruppo di tecnici dei Ministeri dello Sviluppo Economico e dell’Ambiente e sarà trasmesso a breve al Ministero delle Politiche Comunitarie per l’emanazione entro il prossimo dicembre. L’ampio anticipo rispetto ai termini fissati dalla Direttiva consentirà al nostro Paese di sviluppare i progetti sperimentali e gli impianti pilota, già approvati in sede europea, per la riduzione delle emissioni di Co2 che consentiranno importanti vantaggi competitivi alle nostre imprese energetiche.  
   
   
CONSIGLIO STATO:LECITO DIVIETO OLIO COMBUSTIBILE RIBALTATA LA SENTENZA DEL TAR CONTRARIA ALLE NORME REGIONALI FORMIGONI: CONFERMATA LA NOSTRA LINEA A TUTELA DELLA SALUTE  
 
 Milano, 13 settembre 2010 - Il Consiglio di Stato ha definitivamente dato ragione a Regione Lombardia sul divieto di utilizzo dell´olio combustibile negli impianti di riscaldamento. Con una sentenza dell´8 settembre il Consiglio di Stato ha infatti accolto il ricorso presentato dalla Regione contro la sentenza del Tar dello scorso mese di dicembre, sfavorevole alle norme regionali. Ne ha dato notizia il 10 settembre il presidente della Regione Lombardia, Roberto Formigoni. "Questa sentenza del Consiglio di Stato - commenta Formigoni - sancisce la correttezza delle nostre scelte, coraggiose e innovative, a tutela della salute dei cittadini. Va ricordato infatti che la Lombardia, supportata da chiarissimi dati scientifici, aveva deciso fin dal 2004 di vietare l´utilizzo dell´olio combustibile, molto inquinante e dannoso per la salute, negli impianti di riscaldamento". "Proseguiamo con decisione - aggiunge l´assessore all´Ambiente, Energia e Reti, Marcello Raimondi - nelle nostre politiche di contrasto all´inquinamento e di miglioramento della qualità dell´aria, nella convinzione di aver agito positivamente, come dimostrano tutti i dati, e di avere ancora un importante lavoro da compiere per il bene dei nostri cittadini". D´altra parte va anche detto che, in attesa del pronunciamento del supremo organo della giustizia amministrativa, l´uso dell´olio combustibile era stato comunque, dopo il pronunciamento del Tar, nuovamente bandito dalla Regione, grazie all´approvazione di una delibera nel dicembre 2009 e di una legge nel febbraio di quest´anno. Scheda - Dati Scientifici - Nel 2004 uno studio dell´Arpa Lombardia ha dimostrato che l´olio combustibile comporta emissioni inquinanti molto maggiori di quelle del gas naturale e del gasolio, gravemente nocive per l´ambiente e per la salute. In particolare: le polveri fini emesse dall´uso dell´olio sono fino a 100 volte superiori a quelle del metano e fino a 10 volte a quelle del gasolio; nell´aria della Lombardia venivano immesse ogni anno a causa dell´olio combustibile 250 tonnellate di pm10, pari al 7,6% delle emissioni totali di polveri sottili; l´anidride solforosa è emessa in quantitativi 300 volte superiori a quelli del gas naturale e fino al 50% superiori al gasolio; gli ossidi di azoto emessi dall´olio sono in misura da tre a sette volte superiori al metano e da due a tre volte superiori al gasolio; i metalli pesanti, in particolare il nickel, presente in maniera significativa nell´olio combustibile, sono composti di provata tossicità per l´organismo umano e, più in generale, per gli ecosistemi; l´anidride carbonica, principale gas ad effetto serra, è emessa in quantitativi superiori dalla combustione dell´olio combustibile rispetto al gasolio, ma soprattutto rispetto al gas naturale. Nello stesso anno il "Rapporto intermedio" del Ministero dell´Ambiente conferma la validità di questi dati. Cronologia 17 maggio 2004: dopo la lunga opposizione dei petrolieri, iniziata dal 2002, la Giunta regionale - forte dei dati scientifici validati - approva una delibera che introduce il divieto di utilizzo di olio combustibile nell´area critica (Milano/como/sempione, Bergamo, Brescia) negli impianti di riscaldamento di case e condomini. - 23 luglio 2004: Assopetroli e altri presentano ricorso al Tar contro la delibera - 1 ottobre 2004: la delibera regionale entra in vigore. - 14 ottobre 2004: il Tar della Lombardia respinge il ricorso dei petrolieri, riconoscendo "che le misure adottate dalla Regione risultano ben supportate da motivazioni ineccepibili, basate su dati scientifici certificati a riguardo del grado di inquinamento e nocività per la salute dell´olio combustibile". Il riferimento è allo studio dell´Arpa, fatto proprio da Regione Lombardia, e al rapporto ministeriale. - 21 dicembre 2004: il Consiglio di Stato conferma la decisione del Tar, respingendo la richiesta di annullamento della sentenza del 14 ottobre presentata dai petrolieri, in quanto "l´ordinanza impugnata appare correttamente motivata in rapporto agli atti istruttori relativi alla potenzialità inquinante del combustibile in questione, assunti a supporto del provvedimento impugnato in prime cure". - 3 maggio 2006: una lettera del presidente della Commissione europea Josè Manuel Barroso al presidente Formigoni esprime "apprezzamento per gli sforzi che il Governo regionale della Lombardia ha già fatto in questo campo (della lotta all´inquinamento, ndr.) e mi compiaccio della sua volontà di adottare tutti i provvedimenti necessari per ridurre l´inquinamento atmosferico locale". Nello stesso giorno Formigoni rende noto che 5 società petrolifere hanno presentato un nuovo ricorso contro la delibera regionale. - 1 ottobre 2006: entra in vigore una nuova delibera che estende a tutto il territorio regionale il divieto di utilizzo dell´olio combustibile negli impianti di riscaldamento di case e condomini. - 13 novembre 2006: il Tar della Lombardia deposita la sentenza che respinge anche un ulteriore ricorso presentato dai petrolieri. - 15 dicembre 2009: il "dietrofront" del Tar, che ora accoglie il ricorso dei petrolieri e cancella il provvedimento regionale. - 21 dicembre 2009: la Giunta regionale ripristina il divieto all´uso dell´olio combustibile. - 9 febbraio 2010: il Consiglio regionale approva una legge che proibisce in via definitiva l´uso dell´olio combustibile negli impianti di riscaldamento. - 8 settembre 2010: il Consiglio di Stato accoglie il ricorso di Regione Lombardia contro la sentenza del Tar del 15 dicembre 2009.  
   
   
FOTOVOLTAICO. INTERESSE "MONDIALE" PER STRATEGIA LOMBARDA  
 
Valencia/spa, 13 settembre 2010 - L´assessore regionale all´Ambiente, Energia e Reti, Marcello Raimondi, ha partecipato il 9 settembre come relatore al convegno "Photovoltaic Policy Debate", organizzato nell´ambito della quinta Conferenza Mondiale sull´energia fotovoltaica, in corso di svolgimento a Valencia. Si tratta della più grande conferenza mondiale sul fotovoltaico: sono infatti rappresentate oltre 100 nazioni, 4.500 sono i delegati, 900 le imprese e le organizzazioni del settore presenti e oltre 40.000 i visitatori previsti. L´obiettivo è quello di scambiare e confrontare esperienze e best practices, alla ricerca di una nuova politica per la sostenibilità energetica a livello globale e locale. Regione Lombardia è stata invitata a presentare le proprie politiche sulla sostenibilità e in particolare il piano per una Lombardia sostenibile, considerato uno dei più avanzati a livello mondiale. Grande interesse per l´esperienza lombarda è stato mostrato nel corso dell´affollato dibattito sulle politiche pubbliche a livello internazionale, moderato dal noto giornalista e analista di Bbc News Roger Harrabin. La Lombardia, infatti, è la regione con il maggior numero di impianti fotovoltaici (oltre 11.000 a fine 2009, con un incremento dal 2008 del 118%) e la potenza totale installata è cresciuta in un anno di oltre il 150%. Tutto questo avviene in un periodo che a livello internazionale ha visto, anche a causa della crisi finanziaria, una riduzione del mercato del fotovoltaico. Raimondi ha analizzato i trend a livello globale di questa forma pulita di energia e ha spiegato le ragioni della leadership lombarda in Italia. Al dibattito hanno partecipato anche Giovanni De Santi, direttore dell´istituto per l´Energia del Joint Research Center della Commissione Europea, Heinz Ossnbrink dello stesso istituto, Karin Freier del Ministero Federale tedesco per l´Ambiente e la Sicurezza Nucleare, Harry Lehmann, direttore Generale dell´Agenzia Federale Tedesca per l´Ambiente e le Strategie di Sostenibilità, e Winfried Hoffman, vice presidente dell´Associazione dei Produttori Europei del fotovoltaico. "In Lombardia - ha detto Raimondi - le azioni della Regione in materia di energia pulita, con politiche di incentivi iniziate dieci anni fa, hanno creato un clima molto favorevole nei cittadini, tanto che oggi la spinta maggiore verso le rinnovabili, e soprattutto verso il fotovoltaico, viene dal basso, dalle piccole imprese alle singole famiglie, che hanno ormai compreso la logica di investimento che sostiene ad esempio l´installazione di pannelli fotovoltaici sulle proprie strutture produttive o abitazioni private". Le strategie lombarde hanno suscitato interesse e dibattito tra esperti e operatori di tutto il mondo, riscuotendo consensi e desiderio di imitazione in molti interlocutori. "Questo interesse ci conforta - ha concluso Raimondi -. Soprattutto in un momento di crisi internazionale come quello che stiamo attraversando è importante individuare settori capaci di risollevare l´economia e di farlo in un´ottica di sostenibilità. Analisti di livello mondiale ci hanno spinto a continuare nella strada intrapresa con ancor più vigore, nel percorso verso una Lombardia concretamente più produttiva e sostenibile". La Conferenza era stata aperta da Bertrand Piccard, ideatore e realizzatore del primo aereo alimentato esclusivamente ad energia solare, che ha volato per 36 ore consecutive, superando una intera notte in volo.  
   
   
FVG: UTILIZZO DELLE FONTI DI CALORE NATURALI  
 
Udine, 13 settembre 2010 - ´´La Regione promuoverà e svilupperà le energie rinnovabili, in linea con il Piano energetico regionale e con il protocollo di Kyoto´´. Secondo l´assessore all´Ambiente Elio De Anna, intervenuto il 10 settembre a concludere a Udine nell´auditorium dell´Amministrazione, il convegno organizzato dalla Regione sul tema ´Risorse geotermiche: norme e prospettive di sviluppo´, per il Friuli Venezia Giulia nel contesto delle fonti energetiche si aprono nuovi spazi per le alternative alla dipendenza dal petrolio. La novità più significativa, accanto al fatto che l´Amministrazione regionale ha acquisito dallo Stato le competenze in materia, consiste nelle nuove modalità di utilizzo delle fonti di calore naturali, presenti in maniera significativa nel sottosuolo del Friuli Venezia Giulia. Le nuove tecnologie escludono il prelievo dell´acqua calda, e ciò si riflette favorevolmente anche nei costi di gestione. Infatti, com´è stato specificato nel convegno odierno, attualmente vengono realizzate sonde geotermiche, da posizionare nel sottosuolo ove esistono le falde acquifere a una temperatura sufficientemente calda, che trasmettono il calore in superficie. La trasmissione di energia pronta per l´utilizzo in superficie avviene dunque senza che sia necessario sottrarre acqua al sottosuolo. Anche se quest´acqua calda, in diverse modalità di utilizzo, come quello del termalismo, attualmente viene spesso restituita nuovamente dalla superficie alla falda. Ma anche questa operazione comporta costi gestionali. Il geotermalismo moderno, dunque, si avvale di tecniche rispettose dell´ambiente, delle necessità di contenimento della spesa, e della situazione del sottosuolo. Il convegno di Udine, come ha evidenziato De Anna, accanto al carattere divulgativo delle nuove possibilità di approvvigionamento energetico da fonti naturali, ha anche consentito di raccogliere utili esperienze legislative. Tra queste quella maturata dalla Provincia autonoma di Trento, che potrà essere in parte recepita dalla Regione per un adeguamento normativo resosi indispensabile in particolare dopo la promulgazione del Decreto legislativo n° 22 del 2010, che ha demandato alle Regioni le competenze sull´energia e che rende necessario anche l´adeguamento del Piano energetico regionale. De Anna ha anche espresso l´impegno dell´Amministrazione a snellire le procedure per le pratiche autorizzative all´installazione di impianti geotermici. Parallelamente ha affermato che la geotermia non fa ancora parte del Piano regionale delle acque in quanto il passaggio di competenze dallo Stato alla Regione è avvenuto quest´anno. Nel frattempo, ha ricordato De Anna nel concludere, ben 4 degli 8 milioni di euro stanziati per il Friuli Venezia Giulia dall´Agenda europea 2007/2013 saranno a disposizione di 14 progetti, sui 23 presentati, predisposti da enti locali della nostra regione. Al convegno, moderato da Roberto Della Torre, direttore centrale Ambiente e Lavori Pubblici, sono intervenuti Araldo Vioto, del Ministero per lo Sviluppo Economico, e Fabio Svaghi, Mario Dall´acqua e Maurizio Urizio, della Regione, sulle competenze dell´Amministrazione, le esperienze vissute e le prospettive della geotermia nel Friuli Venezia Giulia.  
   
   
PUGLIA: QUALE STRATEGIA DEL GOVERNO SULL’ENERGIA? UNA NOTA DELL´ASSESSORE NICASTRO  
 
Bari, 13 Settembre 2010 - Di seguito una nota dell’assessore all’ambiente, Lorenzo Nicastro: Con legge n. 129 del 13 agosto 2010, di conversione del decreto legge n. 105 del 8 luglio 2010, il Governo nazionale ha approvato nuove misure urgenti in materia di fonti energetiche. Sorprende, in primo luogo, il tempismo del Governo che, nel periodo estivo ed in falsa ottemperanza di quanto disposto dalla Corte Costituzionale in materia di energia nucleare, ci regala una nuova puntata del conflitto Stato – Regioni in relazione alla installazione di nuove centrali nucleari. Tale legge prevede l’intesa con le Regioni interessate dagli insediamenti nucleari solo in apparenza. Infatti, come previsto dal comma 4 dell’art. 1, in caso di mancato raggiungimento dell’intesa prevista, il Governo interviene con commissari ad acta, poteri straordinari e risorse pubbliche per procedere alla scellerata operazione di realizzazione di centrali nucleari. Contestiamo fermamente tale nuovo provvedimento per una serie di ragioni. In primo luogo la norma sembra eludere il giudicato della Corte Costituzionale che aveva ribadito la necessità di una piena condivisione con i territori interessati attraverso la definizione di una specifica intesa (si ricorda in tal senso che la precedente versione della norma prevedeva la mera audizione dei presidenti della regione nell’ambito del Consiglio dei Ministri). Continuiamo a sostenere l’ iniquità della previsione di commissari ad acta su temi che, di fatto, espropriano il territorio del sacrosanto diritto di autodeterminazione e di scelte strategiche sul proprio territorio. In secondo luogo, ribadiamo l’inutilità dello sviluppo del nucleare in assenza di una visione strategica e di un piano nazionale energetico che definisca le strategie italiane sul tema. Non sarà forse che gli interessi economici di pochi prevalgono sugli interessi collettivi? Si sa. L’energia nucleare è un immenso business ed il Governo giuoca questa partita sulle teste delle Regioni e della popolazione. Infine, con la stessa norma, il Governo recupera ulteriori interessi economici per i produttori di energia da fonte rinnovabile. Infatti, con l’art. 1 quater, viene reintrodotta la facoltà di realizzare impianti di produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili al di sotto di 1 Mwe, con semplice Dichiarazione di Inizio Attività. Siamo all’assurdo! Da un lato il Governo impugna alla Corte Costituzionale la l.R. 31/08 nella parte che prevede la soglia di 1 Mwe per le Dia sul fotovoltaico e, dopo la condanna della stessa Corte, rimette in gioco gli interessi economici di qualcuno (e già, solo quelli che saranno operativi nei prossimi 150 giorni!). Tutto ciò senza l’ombrello di tutela ambientale e paesaggistica previste dalla stessa l.R. 31/08 e dichiarate incostituzionali dalla stessa norma. Ora basta! Il Governo ci dica con chiarezza quale strategia energetica intende promuovere, con quali tempi e con quali risorse pubbliche. Forse tutta questa confusione è dovuta all’assenza, da tempo, di un Ministro dello Sviluppo Economico con il quale potersi relazionare. La Regione Puglia impugnerà tale provvedimento e difenderà gli interessi del popolo pugliese in ogni sede. L’ “ambiente” è un bene sociale indisponibile e non negoziabile.  
   
   
FVG: LA REGIONE AIUTA I GIOVANI A PRENDERE CASA 4 MILIONI PER IL SOSTEGNO AI MUTUI PRIMA CASA  
 
 Pordenone, 13 settembre 2010 - "Vogliamo dare un messaggio forte ai giovani che, nonostante un lavoro precario, sono intenzionati ad andare a vivere da soli: prendete casa, poiché la Regione con i vari interventi di sostegno vi aiuta a pagarla". Lo ha affermato l´assessore regionale all´Ambiente e ai Lavori pubblici del Friuli Venezia Giulia, Elio De Anna, al convegno "L´accesso al credito immobiliare", organizzato l’ 11 settembre a Pordenone nell´ambito della 64/esima fiera Campionaria dalla Federazione regionale e provinciale Italiana Agenti Immobiliari Professionali (Fiaip). La casa di proprietà rappresenta per le famiglie del nostro Paese un valore fondamentale, che non è certamente solo di carattere economico. Nonostante la crisi in atto, l´abitazione infatti è considerata un bene rifugio solido, al quale tutti ambiscono: per il 40 p.C. Degli italiani il settore immobiliare è quello preferibile per l´investimento dei risparmi. Esistono però le difficoltà relative all´accesso al credito per l´acquisto della casa. Cresce anche il numero delle famiglie che non riescono a pagare le rate del mutuo contratto. Seppure si percepiscono timidi segnali di ripresa dell´economia, la situazione nel comparto immobiliare sembra ancora bloccata. Nel suo intervento l´assessore De Anna ha illustrato nel dettaglio le misure d´edilizia agevolata messe a disposizione dall´Amministrazione per i giovani: 1.780 euro di contributo annuo per 10 anni per abbattere il mutuo contratto e circa 8 mila in conto capitale per le situazioni disagiate (reddito precario, zone rurali o montane): complessivamente quindi 25 mila euro. I professionisti dell´intermediazione immobiliare considerano il momento critico attuale un´occasione importante per intessere rapporti di approfondita conoscenza con le imprese, con le quali poi costruire delle basi di solida e duratura collaborazione. Fiduciosi per quanto riguarda la prossima ripresa del loro comparto auspicano anche una modifica del modo di operare della banche, le quali, forti delle conoscenze acquisite "dovrebbero anticipare i bisogni" degli imprenditori. Nel prosieguo l´assessore De Anna ha presentato la recente attivazione del fondo regionale di garanzia che aiuta le famiglie ad integrare il 20 p.C. Del mutuo solitamente non coperto dalle banche per l´acquisto della prima casa. La Regione, inoltre, sta studiando un accordo con le Ater a favore di coloro che, perdendo il lavoro o separandosi, non riescono più a pagare le rate del mutuo rischiando così che la banca porti loro via la casa: l´Ater, subentrando agli istituti di credito, congelerà per un paio d´anni il mutuo, permettendo poi al privato un successivo rientro in possesso della casa. Al convegno, tra gli altri, hanno partecipato il consigliere regionale Franco Dal Mas, l´assessore provinciale Giuseppe Verdichizzi ("straordinario l´intuito della Regione nell´intraprendere il percorso d´edilizia locativa agevolata") e l´assessore comunale Chiara Mio ("è necessario mantenere il credito alle famiglie"). Ammontano a poco più di 4 milioni di euro i fondi che l´assessorato all´edilizia ha stanziato per far fronte alle richieste di acquisto della prima casa. Rilevato che dal 20 aprile al 10 giugno di quest´anno risultano in lista di attesa ulteriori 763 domande, sufficienti per dare una quarta risposta alle richieste, la Regione ha così decretato di mettere a disposizione 1 milione 311 mila euro per i contributi pluriennali e 2 milioni 712 mila euro per i contributi una tantum. Una prima tranche dei fondi erano già stati assegnati per le richieste in lista d´attesa dal 3 novembre al 21 dicembre del 2009. Quindi una seconda ripartizione per le altre domande fino al 18 febbraio ed infine una terza per far fronte alle richieste fino al 19 aprile. "Con questa quarta tranche - spiega l´assessore competente Elio De Anna - possiamo dire di essere in grado di dare risposte quasi in tempo reale alle richieste pervenute alla Regione. Molto probabilmente entro fine ottobre faremo ancora una ripartizione e l´ultima verso la fine dell´anno. Questa nostra politica molto ´aggressiva´ sulla casa è frutto della convinzione che l´abitazione è uno dei beni primari per una famiglia, che si inserisce nel percorso valoriale insieme al lavoro. Dare certezza di una dimora permette la crescita della nostra comunità; ed è per questo che cerchiamo di spingere molto questi sostegni, affinché - soprattutto le giovani coppie - possano avere una base solida per la costruzione del proprio futuro”  
   
   
CASA, AL VIA TERZA PARTE DEL BANDO: UNA CASA PER LE GIOVANI COPPIE E ALTRI NUCLEI FAMILIARI DELL’EMILIA ROMAGNA  
 
Bologna, 13 settembre 2010 - Altri 11 milioni e 395 mila euro messi a disposizione dalla Regione per contribuire all’acquisto della casa da parte delle giovani coppie e di altri nuclei famigliari. Dopo la fase che ha consentito ad oltre 170 famiglie emiliano-romagnole di ricevere un contributo sino a 15 mila euro per la prima abitazione di proprietà, prosegue l’impegno della Regione Emilia-romagna per avvicinare il maggior numero di persone possibili alla casa di proprietà e per contribuire al rilancio del mercato immobiliare. «Continuiamo - ha commentato l’assessore regionale alle Attività produttive ed edilizia, Gian Carlo Muzzarelli - con tutti gli strumenti possibili a favorire l’accesso al mercato degli affitti ed alla prima casa di proprietà. Con le risorse a disposizione, vogliamo contribuire, in un momento economicamente difficile, allo sforzo di quei nuclei famigliari che decidono di acquistare la prima abitazione. E’ un sostegno economico per dare futuro alla società emiliano-romagnola». Per giovani coppie si intendono nuclei costituiti da coniugi, da nubendi, da conviventi more uxorio o da persone intenzionate a convivere more uxorio, in cui almeno uno dei componenti la coppia abbia non più di 35 anni. Possono inoltre accedere i nuclei costituiti da un solo genitore che abbia non più di 45 anni di età con uno o più figli a carico; i nuclei nei quali almeno uno dei due genitori non abbia più di 45 anni di età e nei quali siano presenti almeno tre figli coresidenti, dei quali almeno uno minore di 18 anni; i nuclei sottoposti a procedure di rilascio dell´alloggio per ragioni diverse dalla morosità; i nuclei assegnatari di un alloggio di edilizia residenziale pubblica per i quali sia stata dichiarata la decadenza per superamento dei limiti di reddito. Le imprese hanno tempo sino alle 17 del 30 settembre per presentare le offerte di alloggi a disposizione. Alle ore 12 del 6 ottobre, sul sito www.Intercent.it sarà pubblicato l’elenco completo degli alloggi a disposizione. I soggetti interessati da quel momento, e fino al 22 dicembre per individuare uno degli alloggi disponibili a prezzo convenzionato e sottoscrivere il pre-contratto con la proprietà dell’immobile. Dopo avere sottoscritto il pre-contratto, occorre presentare la richiesta di contributo compilando la modulistica disponibile online, dalle 9 alle 17, del 23 dicembre: la graduatoria dei nuclei ammessi al programma sarà pubblicata il 30 dicembre.  
   
   
TRENTO: OLTRE 165 MILIONI DI EURO PER L´EDILIZIA AGEVOLATA FAVORITE LE GIOVANI COPPIE OLTRE 2.000 GLI ALLOGGI CHE GODRANNO DEL CONTRIBUTO PROVINCIALE  
 
 Trento, 13 settembre 2010 - Approvato il 10 settembre dalla Giunta provinciale il Piano straordinario degli interventi di edilizia abitativa agevolata per il 2010. Il piano - portato al voto della Giunta dall´assessore alle politiche sociali Ugo Rossi - prevede una spesa di 165.210.000 euro. Favorite in particolar modo, nella ripartizione dei fondi, le giovani coppie e nubendi che intendono acquistare, costruire e/o risanare un alloggio: le Comunità di valle dovranno accogliere almeno il 40 per cento delle domande presentate da tale categoria per gli interventi di nuova realizzazione (acquisti e costruzione) ed almeno il 30 per cento delle domande per interventi di recupero (acquisto-risanamenti e risanamenti). Nel complesso si prevede la concessione di contributi per 1.800 interventi di acquisto, costruzione, acquisto-risanamento o risanamento della prima casa di abitazione, nonché la concessione di contributi a cooperative edilizie per la costruzione e l’acquisto di 216 alloggi. Il provvedimento individua per ogni singolo ente (Comprensorio, Comuni di Trento e Rovereto e Comunità) il budget di cui potranno disporre per accogliere le domande di contributo presentate sul piano straordinario anno 2010. Tali budget sono stati individuati sulla base delle domande presentate dal 10 maggio al 30 giugno scorsi nonché delle risorse disponibili sul bilancio provinciale per tale finalità. "Rispetto ai precedenti piani - spiega l´assessore Rossi - si è voluto favorire ulteriormente le giovani coppie e i nubendi, riservando per le domande presentate dalle stesse una quota proporzionalmente maggiore di risorse. Per i Comprensori e i Comuni di Trento e di Rovereto, che svolgono ancora l’attività in regime di delega, e per gli interventi nei comuni di Lavarone e Luserna-lusérn risulta vincolante il totale complessivo di risorse finalizzate ad ogni singola categoria di soggetti richiedenti, mentre le Comunità, che hanno visto trasferite le competenze in materia di edilizia abitativa alla data di approvazione del presente provvedimento, devono garantire l’accoglimento di almeno il 40% delle domande presentate da giovani coppie e nubendi". La spesa complessiva per questo piano è pari a circa 165 milioni di euro di cui 120 milioni dal 2012 al 2040 per l’abbattimento dei tassi di interesse per gli interventi di acquisto e nuova costruzione, 30 milioni in conto capitale per gli interventi di risanamento e acquisto e risanamento e 15 milioni sempre in conto capitale per le nuove costruzioni. Sono state inoltre riservate risorse maggiori rispetto ai precedenti piani per le cooperative, in quanto si ritiene di favorire questa tipologia di intervento che, non prevedendo ricavi per i costruttori, dovrebbe calmierare i prezzi di mercato degli alloggi.  
   
   
LAVORI PUBBLICI FVG: "CONTROLLO IN CANTIERE = SICUREZZA?" PRIMA DELLA BUROCRAZIA  
 
Udine, 13 settembre 2010 - C´erano oltre 250 professionisti nell´Auditorium della Regione a Udine, l’ 11 settembre, per partecipare alla tavola rotonda sulla sicurezza nei cantieri organizzata dall´Ordine degli ingegneri di Udine e dalla Iv Commissione del Consiglio regionale (Territorio, Energia e Ambiente), moderata da Davide Vicedomini, caporedattore Free Tv. "Provocatorio" come ha rilevato il presidente della Iv Commissione consiliare, Alessandro Colautti, che ha aperto i lavori, il titolo dato all´iniziativa - "Controllo in cantiere = Sicurezza?" - che evidenziava l´importanza del confronto "su un tema centrale, perché riguarda la persona - ha rilevato Colautti - ma spesso trasformato in un problema di metri cubi e autorizzazioni, di carte che frenano la cantierizzazione delle opere". A sua volta la presidente dell´Ordine degli ingegneri, Elena Moro, ha ricordato l´impatto del costo sociale della scarsa attenzione nei confronti della sicurezza nei cantieri e il fatto che "le categorie professionali hanno maturato un´accentuata sensibilità e una più profonda consapevolezza dell´importanza che la tematica assume nel contesto della realizzazione di un´opera". Il nostro è un sistema aggrovigliato dai lacci e laccioli della burocrazia in cui mancano ancora norme certe di controllo, ha rilevato Colautti, ricordando che in materia la Regione non ha competenza primaria ma concorrente e sottolineando l´impegno dell´organo da lui presieduto, che in questo momento sta lavorando all´inserimento nella legge di manutenzione relativa alle norme vigenti in Friuli Venezia Giulia le proposte pervenute dall´Associazione dei costruttori edili/Ance e sindacati anche in tema di sicurezza. "Con la deregulation avviata dal Piano Casa abbiamo peraltro già toccato questo argomento - ha spiegato Colautti - e, in contrasto con lo Stato, abbiamo cercato di facilitare le aziende locali, pur garantendo la totale trasparenza degli appalti, e perseguito la strada del superamento concettuale del massimo ribasso per privilegiare la proposta economicamente più vantaggiosa, consapevoli del fatto che la scelta del massimo ribasso porta inevitabilmente ad un calo di tensione anche sul versante della sicurezza". E qualcosa si sta vedendo se, come ha spiegato Stefano Tomat, dell´Inps, i numeri relativi all´infortunio sul lavoro e la malattia professionale nel 2009 e aggiornati all´aprile 2010 parlano di una flessione del 14 per cento (dato migliore rispetto al calo del 12,8 per cento di tutto il Nord Est d´Italia). Secondo il presidente della Iv Commissione però, la tematica della sicurezza nei cantieri e sul posto di lavoro in generale va affrontata quanto prima anche dal punto di vista della competitività sullo scacchiere internazionale ed europeo. "La sicurezza è una conquista del nostro sistema legislativo ma oggi dobbiamo confrontarci con mercati dove non è ancora così", ha detto Colautti, indicando nell´allineamento normativo anche su questo argomento la strada da perseguire, a livello europeo, per garantire agli imprenditori pari dignità competitiva e pari diritti ai lavoratori.  
   
   
POLITICHE ABITATIVE IN PUGLIA: NECESSITÀ DI RAFFORZARE L’OSSERVATORIO  
 
 Bari, 13 settembre 2010 - “ In merito alla necessità di incalzare il Governo Nazionale per una politica sull’affitto radicalmente diversa , pieno accordo oggi, fra Oo.ss. Degli inquilini e l’Assessore Barbanente, riuniti nell’ambito degli incontri periodici previsti dal Protocollo d’intesa sulle politiche abitative. In particolare sul tema dell’affitto, l’assessore Barbanente ha ricordato che il 5 agosto ha diramato un comunicato che giudicava la cedolare secca per le imposte sugli affitto approvata dal Consiglio dei Ministri, “ sublime esempio di ingiustizia ed inefficacia • perché colpisce gli affittuari più vulnerabili e avvantaggia i proprietari a più alto reddito; • perché non è in grado di contrastare la piaga degli affitti in nero; • perché annulla la convenienza ad affittare a canone calmierato e quindi, di fatto, incentiva il dominio del mercato speculativo sugli affitti.” Questo aveva sostenuto l’assessore anche nell’unico incontro finora tenuto dalle Regioni con il Governo sulla questione abitativa, il 3 giugno scorso. “Come dimostra il decreto sulla cedolare secca, approvato in agosto,non siamo stati ascoltati- ha detto l’assessore- così come non sono state ascoltate le proteste delle Regioni e delle Oo.ss. Contro i tagli del Governo nazionale al fondo di sostegno all’affitto e la mancanza di tutele per gli inquilini, sempre più esposti dalla crisi economica in atto, all’intimazione dello sfratto per morosità incolpevole.” L’assessore e le Oo.ss. Hanno anche fatto il punto dello stato di attuazione del Piano Casa regionale e dei Pirp; in particolare, si è condivisa la necessità di rafforzare il ruolo dell’Osservatorio regionale sulla condizione abitativa e delineato i cardini della prossima programmazione.  
   
   
EDILIZIA SOSTENIBILE: GIUNTA FVG APPROVA MODIFICA STATUTO ARES  
 
Trieste, 13 settembre 2010 - La giunta regionale ha approvato le modifiche apportate allo Statuto dell´Agenzia Regionale per l´Edilizia Sostenibile Srl (Ares), di cui la Regione è azionista unico dallo scorso giugno. L´operazione di modifica si è resa necessaria allo scopo di adeguare i contenuti dello Statuto alla qualificazione della Società quale soggetto ´´in house´´ della Regione e prevedendo, sostanzialmente, che operi come soggetto sottoposto a ´´controllo analogo´´ e che svolga le attività ad essa affidate dalla Regione. L´agenzia, con sede a Maniago, ha l´obiettivo di promuovere la sostenibilità e la eco-compatibilità dell´edilizia ed il suo miglioramento qualitativo. Connesse alla procedura di certificazione Vea di sostenibilità energetico-ambientale degli edifici ha competenze di divulgazione, formazione, accreditamento, ricevimento dichiarazioni di conformità, consulenza agli Enti pubblici, gestione del catasto energetico ed ogni altra attività, attribuita dalla Giunta regionale, per il perseguimento delle finalità declarate nelle disposizioni in materia di edilizia sostenibile (L.r. 23/2005). La funzione di controllo e gestione dell´Amministrazione regionale assume ancora più significato alla luce del provvedimento che, a partire dall´1 gennaio 2011, impone la sostituzione, in Friuli Venezia Giulia, degli attestati di qualificazione e di certificazione energetica con la certificazione Vea di sostenibilità energetico ambientale. ´´Le modifiche statutarie, spiega l´assessore regionale Sandra Savino, consentiranno alla Società di avviare per tempo i corsi di formazione del personale qualificato a rilasciare la certificazione Vea´´. Lo scorso giugno la Regione acquisì le quote di Agemont Spa (Agenzia per lo sviluppo della montagna) diventando unica azionista; successivamente la Giunta regionale deliberò, in capo alla direzione dell´Ambiente e Lavori Pubblici, l´esercizio del ´´controllo analogo´´, inteso quale esercizio di funzioni di indirizzo, controllo e vigilanza da svolgersi sull´intera attività dell´Agenzia ´´in maniera da avere in ogni momento un potere di influenza determinante sulla società stessa sia dal punto di vista strutturale che funzionale, in un ottica gestionale e finanziaria´´, spiega l´assessore Savino. Dopo il via libera della Giunta regionale, il nuovo testo statutario dovrà ora esser sottoposto all´Assemblea dei soci per l´approvazione definitiva.  
   
   
POLITICHE ABITATIVE IN ALTO ADIGE 1919-2008 SOTTO LA LENTE  
 
Bolzano, 13 settembre 2010 - Il vicepresidente della Provincia, Christian Tommasini, assieme al direttore dell’Astat, Alfred Aberer, ed agli autori, alla presenza del presidente dell´Istituto per l´edilizia sociale Ipes, Alfred Pürgstaller, questa mattina, 10 settembre 2010, hanno presentato lo studio che per la prima volta analizza le politiche abitative applicate in Alto Adige tra il 1919 ed il 2008 con riflessioni sulla situazione attuale e sulle prossime sfide per il settore pubblico nel campo dell’edilizia residenziale e sociale. La "questione abitativa" in Alto Adige dal 1919 fino al 2008 è stata oggetto per la prima volta di meticoloso lavoro di ricerca, con l´utilizzo di tutte le fonti disponibili, da parte di un esperto (Pierguido Morello) coadiuvato da funzionari dell´Istituto provinciale di statistica Astat e della Ripartizione edilizia abitativa della Provincia (fra i quali l´ex direttore della Ripartizione, Adolf Spitaler). Gli esiti dello studio sono pubblicati nel volume edito dall´Astat "Politiche abitative in provincia di Bolzano - dall’annessione all’Italia al 2008". Accanto alla ricostruzione del quadro di riferimento e alla descrizione delle politiche abitative messe in campo dai soggetti pubblici attivi sul territorio, la pubblicazione pone particolare attenzione alla situazione attuale e sulle sfide future. Il vicepresidente Tommasini, ricordando che oltre il 70 per cento degli abitanti in Alto Adige dispone di un alloggio di proprietà e di più di 12.000 alloggi sociali, e che in provincia di Bolzano non vi sia emergenza nelle politiche abitative, ha sottolineato come sia necessario riorientare gli interventi per venire incontro alle nuove fasce deboli legate ai mutamenti della società (immigrati, single, divorziati, anziani) andando anche ad incidere sul mercato degli affitti. In quest´ottica come ha detto, si pensa ad una sostanziale riforma del sussidio casa per l´affitto, ad interventi di "social housing" (quali gli interventi contenuti nel programma per il ceto medio). Punto fermo deve comunque restare l´agevolazione della casa di proprietà quale caposaldo della sicurezza sociale. Dai dati raccolti emerge che a politica edilizia e gli interventi pubblici nel settore abitativo hanno cercato di dare risposte immediate al crescente fabbisogno di alloggi nell’arco di pochi anni; basti pensare, come ha ricordato Lorenzo Smaniotto dell´Istituto provinciale di statistica Astat, che dal 1951 al 2007 gli abitanti sono passati da 334 mila a 491 mila, con un incremento del 47%, mentre l´incremento delle famiglie è stato pari al 152 %. Le previsioni per il 2020 sottolineano un incremento delle famiglie del +17,3 per cento legate soprattutto al flusso migratorio. Nel corso dei decenni, emerge come un’attenta e strutturata pianificazione urbanistica ha assecondato, seguito e spesso anticipato, i processi di sviluppo socio-economico e i cambiamenti demografici. Le aree urbanizzate sono passate dalle 3.484 del 1968 alle 7.268 del 1989. Per riuscire a capire l’impegno della Provincia di Bolzano nel soddisfare i bisogni abitativi della popolazione è sufficiente analizzare le risorse finanziare messe a disposizione. Tra il 1999 ed il 2008 gli impoti liquidati per l’edilizia abitativa agevolata per favorire l´accesso alla prima casa sono stati di oltre 2,3 miliardi di Euro come ha posto in evidenza il vicepresidente Tommasini con un intervento di in media 238 milioni di euro all´anno. Gli interventi più importanti, sia in termini di importi (quasi la metà del totale) sia per l’impatto sociale, riguardano i contributi per le nuove costruzioni, per l’acquisto o il recupero di alloggi. Se si confrontano i dati con realtà a noi vicine, l’Alto Adige ha stanziato (nel periodo 2003 –2007) per l’edilizia abitativa agevolata e sovvenzionata per singolo abitante in media 381 euro pro capite rispetto ai 163 in Trentino, appena 23 in Veneto e addirittura solo 17 in Italia. L’entrata in vigore delle norme di attuazione del Secondo Statuto di autonomia nel 1972 con un costante passaggio delle competenze in tema di edilizia e delle relative risorse finanziare dallo Stato alla Provincia ha prodotto una svolta radicale nelle politiche abitative e urbanistiche altoatesine. L’attuale Istituto per l’edilizia sociale, Ipes fu subito dotato di un nuovo regolamento, fatto che contribuì ad aumentare il numero degli alloggi pubblici portandoli dai 4.686 appartamenti del 1972 ai 12.385 del 2008. Del sussidio casa, l’integrazione dell’affitto per gli inquilini meno abbienti introdotta nel 1978, nel periodo 1989-2008, ne hanno usufruito in media all´anno 4.358 famiglie con una somma media annua percepita di 2.409 euro. Il sostegno pubblico per la costruzione, l’acquisto o la ristrutturazione della prima casa è uno dei principali ambiti di intervento nelle politiche residenziali in provincia di Bolzano. Dal 1971 fino ai giorni nostri, come ha posto in evidenza il vicepresidente Tommasini, sono stati approvati interventi pari a 4,1 miliardi di Euro. 65.375 sono le persone che hanno beneficiato di un contributo per la prima casa nelle varie forme previste. Come ha ricordato il direttore dell´Astat, Alfred Aberer, in Alto Adige 4 alloggi su 10 sono privati ed hanno ottenuto finanziamenti provinciali. Grazie all’intervento della Provincia Autonoma di Bolzano è solo un ricordo la condizione d’emergenza che ha caratterizzato il settore abitativo in Alto Adige negli anni passati. Basti pensare che in Alto Adige vi sono in media 265 richieste di esecuzione di sfratti, mentre gli sfratti effettivamente eseguiti sono in media solo 124 all´anno. Le ingenti risorse finanziarie messe in campo dalla Provincia, le aree edificabili individuate con i piani urbanistici e le realizzazioni dell’Ipes, delle cooperative e dei privati, hanno contribuito a far accedere alla prima casa quote consistenti delle famiglie residenti. Il patrimonio pubblico edilizio è stato sensibilmente ampliato. Prendendo in esame i valori dei terreni edificabili ed i valori di mercato delle abitazioni in Alto Adige, Pierguido Morello, ha sottolineato l´importanza che di differenziare le politiche abitative a seconda delle zone del territorio provinciale dal momento che si riscontra una variazione sostanziale nei prezzi.  
   
   
FVG, LAVORI PUBBLICI: AVVISO PER PROPOSTE EDILIZIA RESIDENZIALE  
 
Trieste, 13 settembre 2010 - La Giunta regionale ha approvato il 9 settembre , su indicazione dell´assessore regionale ai Lavori pubblici Elio De Anna, l´avviso pubblico per la presentazione di iniziative, progetti e misure da inserire nel Piano casa regionale 2010. Piano che entro il prossimo 17 novembre sarà proposto al ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti quale accordo di programma mirato all´attuazione del Piano nazionale di edilizia abitativa, che prevede l´incremento del patrimonio immobiliare destinato a nuclei familiari e giovani coppie a basso reddito, anziani in condizioni sociali o economiche svantaggiate, studenti fuori sede, soggetti sottoposti a procedure esecutive di rilascio, immigrati regolari a basso reddito e altri. Per il raggiungimento di tale obiettivo, il ministero ha assegnato al Friuli Venezia Giulia poco meno di 8 milioni di euro, a cui si aggiungeranno i fondi attribuiti al settore con la prossima Finanziaria regionale. L´avviso approvato oggi dall´esecutivo invita Autonomie locali, Ater e privati a fare proposte in linea con gli interventi previsti dal Piano nazionale, progetti che siano in grado di soddisfare il bisogno abitativo delle categorie interessate e prevedano l´apporto di risorse aggiuntive da parte dei privati, un´incidenza degli alloggi a canone sociale, sostenibile e convenzionato rispetto al totale degli alloggi, fattibilità urbanistica e rapida cantierabilità, livelli elevati di efficienza energetica e sostenibilità ambientale. Le proposte vanno formulate esclusivamente sulle schede allegate all´Avviso, schede che saranno reperibili nel sito internet della Regione dalla pubblicazione sul Bollettino Ufficiale Regionale.  
   
   
FVG: AVVIATA LA DEMOLIZIONE CASERMA RADAELLI  
 
Latisana, 13 settembre 2010 - Dove fino a oggi sorgeva una caserma - dismessa da molti anni - sorgerà un "Centro servizi per le imprese", in particolare per il settore della nautica da diporto con modalità costruttive attente alla "bioedilizia". È quanto avverrà nella ex caserma "Radaelli" di Latisana, la cui demolizione è iniziata il 10 settembre con il simbolico colpo di piccone inferto dal presidente della Regione, Renzo Tondo, assieme al quale c´erano il sindaco di Latisana, Micaela Sette, e altri amministratori, fra cui i consiglieri regionali Sandro Colautti e Daniele Galasso. Ceduta al Comune di Latisana già nel 2001, la vecchia caserma, che sorge lungo la via Marconi, diverrà come detto un centro servizi, ma secondo un progetto organico e integrato, affinché - come ha messo in evidenza il sindaco Sette - la nuova realtà non sia avulsa dal tessuto cittadino, ma si integri in esso e con esso in un´ottica intercomunale essendo il progetto "in rete" con i Comuni di Precenicco e di Ronchis. Proprio per evitare che il progetto vada avanti in modo frammentario o, peggio, che una volta realizzate, le nuove strutture non trovino poi adeguata utilizzazione, il Comune ha portato avanti studi e ricerche affinché la destinazione d´uso fosse chiara da subito e supportata da reali esigenze del territorio. La Regione - come ha ricordato il presidente Tondo nell´esprimere vivo compiacimento per il progetto e per l´opera - ha già contribuito con 3 milioni di euro. Viene così avviato il primo dei tre lotti in cui si articola il progetto. Nell´area della ex caserma, accanto al Centro servizi per le imprese, vi saranno aree destinate a verde e altre a parcheggio, con una viabilità interna e percorsi pedonali atti a collegare il tutto. Concludendo il convegno che ha preceduto il "colpo di piccone" - al quale hanno portato il loro contributo amministratori locali, esperti, funzionari regionali, progettisti - il presidente Tondo ha in particolare messo in evidenza l´esigenza di confrontarci con il mondo che c´è per contribuire a migliorarlo. "La cerimonia di oggi - ha affermato - va oltre il significato territoriale (la Bassa Friulana sta pagando un prezzo alto alla crisi) per divenire paradigma di un possibile cambiamento più vasto con il rilancio di una crescita complessiva. E la Regione, contribuendo con risorse importanti, ha cercato e cerca di fare la sua parte per rimettere in moto il sistema". Il presidente ha quindi ricordato quanto fatto dalla Regione per contrastare la crisi: fermato il debito pubblico, cercato di aumentare le entrate, avviato politiche sociali per contrastare le conseguenze della crisi economica, avviato un´importante politica delle infrastrutture per dare ossigeno all´economia e per ammodernare il Friuli Venezia Giulia, mettendo in circolo risorse per oltre 3 miliardi di euro. "Ora stiamo lavorando sull´ottimizzazione delle risorse - ha continuato Tondo - per eliminare le spese inutili, per fare sistema con una sola fiera e magari una sola Camera di Commercio. Ma tutte queste sono politiche di difesa, mentre dobbiamo andare verso politiche attive di sviluppo in vari settori. Oggi qui a Latisana con questo importante intervento si dà un segno concreto di cambiamento e di sviluppo diversificando le possibilità di lavoro, riqualificando il territorio e stimolando l´intervento dei privati". Al termine della cerimonia il presidente si è trasferito nel centro di Latisana per inaugurare un nuovo parcheggio, finanziato dalla Regione.  
   
   
LAVORI PUBBLICI FVG: 12 MILIONI PER SOSTEGNO A LOCAZIONI  
 
Trieste, 13 settembre 2010 - La Regione ha assegnato a 190 Comuni 12 milioni e 306 mila euro a parziale copertura (il 60 per cento circa) dei contributi a sostegno delle locazioni. Lo ha stabilito il 9 settembre la Giunta regionale, su proposta dell´assessore all´Ambiente e Lavori pubblici Elio De Anna, recependo anche l´elenco delle amministrazioni comunali che riceveranno i contributi e la relativa suddivisione dei finanziamenti. Agli oltre 12 milioni che consentono di venire incontro alle esigenze di 7.816 famiglie, si aggiungono i fondi destinati ad incentivare la messa sul mercato degli appartamenti da parte dei proprietari. Sono due i Comuni, Tarcento e Udine, che hanno presentato domanda in tal senso e riceveranno interamente la somma richiesta che ammonta, nel complesso, a 14.560 euro.  
   
   
IN OCCASIONE DELL’EXPO SHANGHAI 2010 RAFFORZATI, TRA CINA ED EMILIA-ROMAGNA, RAPPORTI E COLLABORAZIONI DI IMPRESE E UNIVERSITÀ  
 
 Bologna, 13 settembre 2010 - «In Cina c’è un sistema regionale che vuole sfidare il futuro, mettersi in gioco cercando di capire le trasformazioni e superando chiusure e paure. Questo lo dobbiamo fare tutti insieme: il sistema istituzionale e gli imprenditori che hanno capito che dobbiamo e possiamo stare in Cina da protagonisti». Questo è quanto sottolineato dall’assessore regionale alle Attività produttive Gian Carlo Muzzarelli durante la visita allo stabilimento della Bi-tech, controllata cinese del Gruppo Bucci Industries (azienda emiliano romagnola che produce sistemi di automazione e robotica per l’industria) localizzata nella cintura industriale di Suzhou nell’area di Shanghai. La visita è stata realizzata, con collaborazione con Confindustria Emilia-romagna, in occasione della presenza del sistema Emilia-romagna all’Expo di Sahanghai 2010. La Bi-tech si occupa della costruzione e commercializzazione accessori per macchine utensili (caricatori automatici di barre per torni), della produzione di componentistica per caricatori di barre (canali di guida in poliuretano) e del coordinamento del servizio di installazione e assistenza post vendita attraverso 15 sedi decentrate nelle principali aree produttive ed industriali in Cina. «L’obiettivo è rafforzare le nostre radici e puntare verso il futuro. Questo è ciò che stiamo facendo attraverso la cooperazione con il sistema cinese, soprattutto con l’area di Shanghai per aumentare i livelli di ricerca con la collaborazione con la Tongji University, per cercare di trovare le condizioni per rafforzare la collaborazione tra imprese. Quindi, mettersi in gioco fino in fondo per puntare al futuro». Sono diversi e tutti di elevato livello tecnologico e scientifico i casi di collaborazione tra imprese emiliano-romagnole e cinesi. Ad esempio, è un azienda emiliano-romagnola, la Turbec di Cento (Ferrara), che partecipa al progetto “Micro-turbina trigenerativa”, promosso dal ministero dell’Ambiente in collaborazione con l’Università di Roma “Sapienza” e quella di Shanghai “Tongji”. Si tratta dell’installazione di una microturbina all’interno dei due campus universitari per produrre energia elettrica, calore e fresco: una realizzazione che può diventare un modello tecnologico di riferimento per il risparmio energetico e la riduzione delle emissioni inquinanti. «Questo progetto – ha aggiunto Muzzarelli - va apprezzato anche come efficace modello di cooperazione sino-italiana. Da questo punto di vista il terreno più adatto per una collaborazione appare essere il partenariato tecnologico e il trasferimento di tecnologie, soprattutto nei settori che maggiormente interessano la Cina: edilizia, trasporti, automobili ibride e solare fotovoltaico». Inoltre le aziende bolognesi Ducati Energia, Engines Engineering, Apicom e Itt partecipano a due progetti promossi all’interno del programma di cooperazione ambientale sino-italiano tra l’Università Tongji e il Ministero Italiano dell’Ambiente. Si tratta dei progetti ´Veicolo ibrido a due ruote´ e ´Veicolo ibrido a quattro ruote´, il cui obiettivo è sviluppare, rispettivamente, un veicolo a due ruote ibrido e un veicolo a quattro ruote ibrido, al fine di ridurre emissioni ed impatto ambientale. Nel corso di diversi incontri (in particolare alla Tongji University) si sono affrontati - in collaborazione con Confindustria Emilia-romagna - anche i temi degli investimenti dell’Emilia-romagna in campo energetico, dell’impegno nel fotovoltaico, delle applicazioni a basso impatto nella filiera meccanica, della ‘Rete dei Tecnopoli dell’Emilia-romagna’, un’esperienza unica nel panorama nazionale per coniugare ricerca, innovazione, ambiente. Sul comparto della ceramica è stata presentata, insieme a Confindustria Ceramica, la capacità di innovarsi e di qualificarsi del settore: dai nuovi prototipi di piastrelle fotovoltaiche, antismog, antibatteriche ai prodotti innovativi capaci di rispondere ai nuovi bisogni di sostenibilità, di risparmio energetico, oltre che a nuove concezioni dell’abitare.  
   
   
PROPRIETÀ INDUSTRIALE, MIGLIAIA LE IMPRESE A RISCHIO «COLPITO IL DESIGN TOSCANO, CONSEGUENZE DRAMMATICHE» UN INVITA IL GOVERNO A RIPENSARE LA NORMA  
 
 Firenze, 13 settembre 2010 - Una grave minaccia per le aziende toscane viene dalla recentissima riforma del codice della proprietà industriale e, in particolare, dalla nuova formulazione dell´articolo 239 che, approvato lo scorso agosto, dovrebbe entrare in vigore proprio in questi giorni. A raccogliere l´allarme delle moltissime imprese interessate all´industrial design è l´assessore alle attività produttive, lavoro e formazione Gianfranco Simoncini che ha scritto al ministro dello sviluppo economico per sollecitare il governo ad un ripensamento. Simoncini sottolinea le «gravi conseguenze da un punto di vista economico-sociale, oltre che giuridico, che potrebbero derivare dalla recente modifica dell´articolo 239 del Codice di proprietà industriale». In pratica la nuova versione dell´articolo libera dai vincoli della tutela giuridica buona parte delle opere di design industriale, con effetti decisamente negativi per le imprese che su tali opere (modelli, disegni, marchi) basano, molto spesso, la loro presenza qualificata sui mercati mondiali. «In particolare – scrive l´assessore – la nuova formulazione dell´articolo 239 è destinata a provocare nefaste conseguenze per l´intero comparto produttivo dell´industrial design, un settore in cui la nostra regione può vantare un ruolo di vera e propria eccellenza, un valore da cui ha tratto grande vantaggio tutto il paese». In Toscana sono interessate migliaia di aziende e migliaia di lavoratori, con particolare riferimento ai distretti di Siena-poggibonsi, Valdarno-arezzo, Quarrata-pistoia, Empoli-santa Croce. «La nuova legge – prosegue l´assessore – nel cancellare dall´oggi al domani il regime di salvezza che tutte le precedenti formulazioni avevano garantito, ha ricadute davvero drammatiche». E conclude dicendosi «convinto che la norma in question e sia frutto di un equivoco e che il governo italiano possa giungere ad un ripensamento nel più breve tempo possibile della modifica in questione al fine di porvi urgente riparo».  
   
   
COMMERCIO IN TRENTINO: LE PRIME DECISIONI DOPO LA NUOVA LEGGE SUL COMMERCIO ALL´INGROSSO  
 
Trento, 13 settembre 2010 - Varate il 10 settembre dalla Giunta provinciale - su proposta dell´assessore competente Alessandro Olivi - le prime due delibere attuative della nuove legge provinciale sul commercio, la 17 del 2010. Con queste decisioni si avvia dunque la fase di riforma del settore del commercio introdotta con la nuova normativa. In particolare, sono stati approvati i contenuti della dichiarazione di inizio attività per l´esercizio del commercio all´ingrosso, assieme al relativo modello che il dichiarante dovrà compilare e presentare al Comune competente per territorio. La seconda delibera approvata oggi riguarda le vendite presentate al pubblico come "occasioni particolarmente favorevoli", ovvero "vendite speciali, straordinarie, di saldi, di fine stagione, di promozione, di liquidazione, di realizzo, di rimanenza di magazzino, a prezzi scontati o ribassati" e così via. La nuova legge prevede che l´impresa commerciale che intende effettuare una vendita di questo tipo (escluse le vendite promozionali) debba darne comunicazione alla Camera di Commercio e per conoscenza al Comune competente; la definizione delle modalità della comunicazione ed i suoi elementi è stata demandata dalla legge alla Provincia. Con la delibera odierna è stato stabilito pertanto che la comunicazione di cui sopra deve essere effettuata 15 giorni prima dell´inizio della vendita; contestualmente è stato approvato anche il facsimile della comunicazione. Il processo di applicazione della legge provinciale sul commercio si è dunque messo in modo: complessivamente le delibere che daranno concreta attuazione ai suoi contenuti saranno parecchie decine, e definiranno puntualmente ogni singola materia.  
   
   
CALZATURE, EXPORT AVANTI TUTTA IN TOSCANA E VENETO. BENE ANCHE IL MEZZOGIORNO  
 
Roma, 13 settembre 2010 - A fare da traino è ancora la Toscana. Ma i dati Istat sull’export calzaturiero italiano segnalano una svolta positiva anche in Veneto, che esprime all’estero il maggior fatturato in termini assoluti. E’ quanto emerge dal bilancio del primo semestre 2010 sull’export regionale di scarpe made in Italy. Dati - rivela Trend Cazaturiero - che segnalano nel complesso una crescita delle esportazioni del 3,6% rispetto al primo semestre 2009, per un giro d’affari balzato quest’anno attorno ai 3,3 miliardi di euro. La Toscana, con una crescita del 13,6%, è la regione, tra i poli più rappresentativi del calzaturiero italiano, che ha inanellato la migliore performance. Bene anche in Veneto, dove il confronto con la prima metà del 2009 rivela un progresso del 3% che ha ribaltato la tendenza negativa del primo trimestre. Cedono invece ancora terreno le Marche in calo, anno su anno, di quasi 3 punti percentuali, un tasso comunque più attenuato rispetto al meno 11% archiviato nei primi tre mesi 2010. Da segnalare anche i passi avanti, seppure modesti, di Lombardia ed Emilia Romagna, con crescite rispettivamente dello 0,6 e dell’1 per cento. In buona evidenza l’export calzaturiero piemontese (+2,7%). Ma nettamente più decisivo - conclude Trend Calzaturiero - risulta dalle cifre il riscatto del Mezzogiorno, dove crescono a doppia cifra sia Puglia (+10,8%) che Campania (+12,6%).  
   
   
MILANO, PRIME DENUNCE CINESI SFRUTTATE, UN PASSO AVANTI VERSO EROSIONE MURO OMERTÀ. POLIZIA LOCALE SCOPRE DORMITORIO PER CINESI CLANDESTINI AL NIGUARDA: 19 POSTI IN 100 MQ”  
 
Milano, 13 settembre 2010 - “Le denunce arrivate al procuratore Nicola Cerrato da due cinesi sfruttate in un laboratorio clandestino a Quarto Oggiaro sono un ottimo segnale. E speriamo che segnino un passo avanti verso l’erosione di quel muro di omertà eretto dalla comunità cinese. Le condizioni disumane in cui erano costrette a lavorare quelle donne non sono una novità purtroppo. Lo stesso accade nei dormitori per clandestini dove decine e decine di posti letto vengono ammassati in locali non idonei, Internet point e appartamenti tra sporcizia e impianti irregolari. Come quello trovato dalla Polizia Locale in piazzale Nizza, quartiere Niguarda: diciannove posti letto in un appartamento al piano terra di circa 100 mq in precarie condizioni igienico-sanitarie. Al momento del blitz erano presenti 10 cinesi, di cui 8 clandestini, 4 arrestati per inottemperanza a un decreto di espulsione e 4 denunciati per violazione alla legge sull’immigrazione. E su cui sono in corso accertamenti per verificare le rispettive posizioni sul territorio italiano. La Polizia Locale ha richiesto un sopralluogo di A2a per la verifica degli impianti. Solo al termine di tutte le ispezioni si potrà valutare l’eventuale richiesta di sequestro. L’intervento è scattato su segnalazione di un amministratore di condominio. Il proprietario del locale, un italiano, ha affittato l’alloggio a un cinese che presumibilmente ha subaffittato i posti letto ai connazionali e che non era sul posto. E su cui, sono in corso delle indagini. Lo comunica il vice Sindaco e assessore alla Sicurezza Riccardo De Corato. “L’amministratore – spiega De Corato – aveva segnalato ai miei uffici un frequente passaggio di cinesi in quell’appartamento a tutte le ore della giornata. Un andirivieni che aveva insospettito gli inquilini dello stabile. Le indagini su eventuali responsabilità sono ancora in corso, vista anche la difficoltà di comunicare con i cinesi che parlano solo la loro lingua. Vorrei rivolgere comunque un ringraziamento ai cittadini – continua De Corato – perché continuano a dimostrarsi attenti alla sicurezza dei loro quartieri, contribuendo attivamente al ripristino della legalità. E all’amministratore per la collaborazione offerta in un’area pur non soggetta alle ordinanze”. “La scoperta del dormitorio per clandestini al Niguarda – aggiunge De Corato – fa pensare che i cinesi si stiano spostando dal quartiere Sarpi. Un effetto delle ordinanze visto che lì i controlli sono stati intensificati e i proprietari che affittano a irregolari temono fortemente il sequestro degli appartamenti. Il fatto che ci sia un intenso giro di clandestini dimostra che il business è florido e probabilmente è gestito da organizzazioni criminali. Su cui auspichiamo che la Magistratura faccia luce”.  
   
   
FERRERO, ARRIVA IL PREMIO DI PRODUZIONE I CIRCA 300 LAVORATORI DELLO STABILIMENTO DI BALVANO RICEVERANNO NELLE BUSTE PAGA DI SETTEMBRE E DICEMBRE UN PREMIO DI 1.500 EURO.  
 
Potenza, 13 settembre 2010 - Arrivano buone notizie per i circa 300 lavoratori dello stabilimento Ferrero di Balvano. Nel corso dell´informativa annuale al coordinamento sindacale di gruppo tenutosi nei giorni scorsi ad Alba (Cn) la direzione aziendale ha comunicato che ai 6 mila dipendenti Ferrero sarà erogato un premio di risultato per il periodo 2009-2010 di circa 1.500 euro. Il premio sarà corrisposto in due soluzioni con le buste paga di settembre e dicembre. L´azienda ha inoltre confermato il piano di investimenti per gli stabilimenti di Alba, Pozzuolo Martesana, Balvano e Sant´angelo dei Lombardi. Soddisfazione è stata espressa dal segretario generale della Fai Cisl Basilicata, Antonio Lapadula, secondo cui “nonostante la crisi economica i lavoratori hanno saputo centrare gli obiettivi produttivi concordati con l´azienda ottenendo il giusto riconoscimento economico del proprio impegno. Il modello Ferrero – aggiunge Lapadula – conferma la bontà della scelta strategica fatta dalla Cisl di insistere sul secondo livello di contrattazione come strumento per assicurare una più equa distribuzione della produttività premiando chi lavora di più e meglio”.  
   
   
KELLER, L´ASSESSORE SARDO ANGIONI ANNUNCIA INTERVENTO FINANZIARIO PER IL RILANCIO DELLA PRODUZIONE  
 
Villacidro 13 Settembre 2010 - "Stiamo seguendo l´andamento dell´intervento finanziario che a breve consentir¨¤ la ripresa lavorativa per far fronte alle commesse, gi¨¤ presenti nel portafogli aziendale per oltre cento milioni di euro. L´ intervento ¨¨ garantito, oltre che dalla propriet¨¤ dell´azienda, anche dal Ministero dello Sviluppo Economico e da un gruppo di Istituti di Credito sostenuti dai Consorzi Fidi e dalla Sfirs. Manteniamo un filo diretto con il Mise che sta valutando il piano industriale della Keller per intervenire nell´operazione di supporto finanziario." Lo ha dichiarato il 9 settembre detto l´Assessore dell´Industria Sandro Angioni ai dirigenti e alle rappresentanze sindacali della Keller, l´azienda di Villacidro produttrice di carrozze ferroviarie, nella cui sede si ¨¨ svolto l´incontro che proseguir¨¤ nel pomeriggio di sabato ai massimi livelli di rappresentanza. ¡¡ Nell´occasione l´assessore Angioni ha visitato lo stabilimento.  
   
   
BRESCIA – IL MERCATO RUSSO: OPPORTUNITÀ PER LE IMPRESE BRESCIANE  
 
Brescia, 13 settembre 2010 - La Camera di Commercio di Brescia organizza e promuove un seminario di presentazione-paese dedicato all’economia e al mercato russo, in vista della missione d’affari a Mosca-ekaterinburg (17-21 ottobre 2010) organizzata da Probrixia in collaborazione con Abi, Ubi Banca e Banco di Brescia. Il seminario si terrà martedì 14 settembre 2010 alle ore 15.00 presso la Sala C – I piano della Camera di Commercio di Brescia in via Einaudi 23.  
   
   
CAVE DI PORFIDO, OLIVI IN DIFESA DEI LAVORATORI  
 
Trento, 13 settembre 2010 - La difficile situazione venutasi a creare nelle cave pubbliche di Lases è stato al centro, nel pomeriggio del 9 settembre, di un incontro convocato, su richiesta dei sindacati, dall´assessore all´industria, artigianato e commercio Alessandro Olivi al quale hanno partecipato l’Asuc di Lases, i sindacati di categoria, il Comune di Lona Lases e l’Associazione industriali. E´ la prima volta che i rappresentanti di tutte le parti si riuniscono attorno ad un tavolo per cercare di trovare una soluzione ai problemi derivanti dalla sospensione, a partire dal primo settembre scorso, dell´attività estrattiva in seguito alla mancata proroga da parte dell´Asuc del provvedimento di sgravio dell’uso civico. L´incontro si è concluso positivamente e concrete sono le possibilità che l´attività estrattiva possa riprendere fin dai primi giorni della prossima settimana. L’attività coinvolge 6 imprese e 38 operai, che attualmente si trovano a casa, senza lavoro. Soprattutto a questi, definiti nel corso della riunione l’"anello debole" di tutta la vicenda, si è rivolta l’attenzione dell’assessore e dei sindacati. Pressante, in particolare, l´appello rivolto all´Asuc dall´assessore Olivi affinchè "non sia danneggiato oggi chi in questa vicenda non centra niente, vale a dire i lavoratori". La base su cui lavorare per arrivare ad una soluzione del problema è la bozza di provvedimento - messa a punto in stretta collaborazione con il collega assessore Gilmozzi, competente per la materia degli usi civici - che Olivi ha presentato alle parti e che definisce nuove direttive per i procedimenti amministrativi relativi ai beni frazionali di uso civico destinati ad attività estrattiva. Il documento - già inviato alcuni giorni fa, per l’espressione del relativo parere, al Consiglio delle autonomie locali e all’Associazione provinciale delle Asuc - individua, senza toccare le attuali normative in materia di Asuc e di cave, le competenze amministrative dei Comuni e delle Asuc nelle procedure relative all’attività estrattiva, consentendo, per tutti i casi simili a quello di Lona Lases, di non invischiare le procedure per una assenza di chiarezza sulle prerogative e sui diritti degli uni e degli altri. "Il documento - ha specificato Olivi - dovrà ora essere affinato con le modifiche e integrazioni che saranno concordate fra le parti, e che dovrebbero permettere per il futuro a lavoratori ed imprese di lavorare con tranquillità e con tempi certi". L’invito rivolto più volte da Olivi e dai sindacati alle Asuc è stato quello di consentire in ogni caso la prosecuzione dell’attività in attesa dell’approvazione da parte della Giunta provinciale della relativa delibera, al fine soprattutto di permettere la ripresa del lavoro da parte degli operai. Va per altro ricordato che la stessa Giunta provinciale ha recentemente adottato un provvedimento finalizzato a sbloccare la proroga delle concessioni vigenti e che concede ai Comuni 60 giorni di tempo per adottare gli atti di proroga di tali concessioni. Le parti hanno giudicato importante il fatto di aver avuto la possibilità di un confronto comune su un tema tanto delicato, sia sul piano giuridico che su quello sociale. "Sono molto fiducioso - afferma l´assessore Olivi -: nonostante non si sia entrati nel merito delle ragioni dell´uno o dell´altro, le parti hanno compreso l´urgenza di riattivare le attività economiche e salvaguardare i posti di lavoro ed hanno accolto la sollecitazione che ho loro rivolto. C´è dunque una concreta possibilità che a giorni le attività estrattive possano riprendere".  
   
   
CSL-CESIL, UN INCONTRO ALLA REGIONE SARDEGNA PER LA STABILIZZAZIONE DEI LAVORATORI  
 
Cagliari, 13 Settembre 2010 - La vertenza Csl-cesil il 10 settembre è stata al centro di un incontro con i rappresentanti delle organizzazioni sindacali Cgil, Cisl e Uil all’Assessorato regionale del Lavoro. È stato illustrato il percorso operativo che dovrebbe condurre all’approvazione del piano di stabilizzazione dei dipendenti dei Centri servizi per il lavoro e dei Cesil, oggi in capo agli enti locali. La Regione, attraverso l´assessore del Lavoro, Franco Manca, si è impegnata a reperire i fondi che garantiscano la copertura finanziaria del progetto e dare continuità al lavoro di tutti gli operatori dei Centri sino alla stabilizzazione definitiva. Occorre, però, una norma specifica: la via legislativa, come hanno convenuto anche i sindacati, è l’unica strada per arrivare alla soluzione definitiva del problema.  
   
   
MERCATI A MILANO: PATTUGLIONI A CHIAMATA CONTRO ABUSIVI NELLE 95 AREE SCOPERTE, IN GENERE I CLANDESTINI SENEGALESI, SONO MOLTO VIOLENTI  
 
Milano, 13 settembre 2010 - “Nei 95 mercati scoperti di Milano è attivo un nuovo dispositivo di controllo della Polizia Locale che rafforza le azioni di contrasto all’abusivismo commerciale. Due pattuglioni, di norma di 16 agenti complessivi, in abiti civili, effettueranno autonomamente controlli nelle aree mercatali a rotazione, dislocandosi l’uno a nord della città e l’altro a sud. E supporteranno, su segnalazione della Centrale, l’azione della pattuglia in divisa che ogni giorno è dedicata al singolo mercato. In caso di necessità, a sostegno, potranno intervenire anche gli uomini del Nucleo operativo. Agenti dell’Annonaria effettueranno poi controlli ordinari programmati. Al dispositivo si aggiungono i servizi congiunti che i vigili svolgono durante la settimana con Carabinieri, Polizia di Stato e Guardia di Finanza previsti dal Patto per Milano sicura”. Lo comunica il vice Sindaco e assessore alla Sicurezza Riccardo De Corato. “Con questa nuova formula – spiega De Corato – rafforziamo i controlli nei mercati a contrasto degli abusivi e della contraffazione. E dal punto di vista logistico potremmo intervenire con celerità a supporto della pattuglia operante nel caso di presenza di un numero consistente di irregolari, in genere clandestini senegalesi, che sono molto violenti e che scientemente mirano, se scoperti, a portare scompiglio travolgendo cose e persone. Situazioni che non possono essere gestite solo da due agenti” “L’azione nei mercati -continua De Corato - è sempre stata intensa. Nei primi 7 mesi del 2010 sono stati effettuati 486 servizi con 11.501 operatori controllati, 2.662 infrazioni rilevate (fra cui 1.459 per maggiore occupazione di suolo pubblico e 92 per smaltimento rifiuti), 186 operazioni di sequestro amministrativo e 25 penali che hanno portato a 6 denunce”. “Nei 5 mercati più critici (Lagosta, Benedetto Marcello, Papiniano, Osoppo, Fauché) - precisa De Corato - il nuovo dispositivo si aggiunge alla task force di 15/20 agenti che il sabato monitora quei mercati, per un contingente complessivo di circa 100 uomini in divisa. Con un’aliquota che ha il compito di contrastare la presenza di venditori abusivi. Una seconda che controlla il rispetto di leggi e regolamenti in materia commerciale (orari, pulizia dell’area, occupazione del suolo pubblico). E una terza a vigilanza di infrazioni al codice della strada (divieti di sosta e parcheggi in doppia fila soprattutto) che possano intralciare l’attività del mercato”. Questi i 21 mercati scoperti aperti , sabato 11 settembre, a Milano: Arcangeli, Ardissone, Martesana, Asmara, Oglio, Benedetto Marcello, Bordighera, Ciccotti, Darsena, Della Rondine, Falck, Fauché, Garigliano, Tabacchi, Trasimeno, Olmi, Osoppo, Porta Nuova, Papiniano, Rogoredo, Valvassori Peroni.  
   
   
ACQUEDOTTO LUCANO INTERVIENE PER EXTRACOMUNITARI  
 
Potenza, 13 settembre 2010 - Acquedotto Lucano S.p.a. Risponde all’appello del presidente della Regione Basilicata, Vito De Filippo. Nei prossimi giorni la Società che gestisce il servizio idrico integrato della Basilicata, provvederà a garantire la fornitura di acqua potabile agli oltre 350 lavoratori extracomunitari impegnati nella raccolta dei pomodori nelle campagne dell’Alto Bradano. I tecnici di Acquedotto Lucano hanno già individuato gli interventi necessari a garantire la distribuzione della risorsa idrica. L’azione della Società rientra nelle attività concordate dal coordinamento operativo istituito dalla Regione Basilicata riunitosi nei giorni scorsi per la pianificazione degli interventi finalizzati alla gestione dell’accoglienza dei lavoratori stagionali e che vedranno coinvolti anche i Comuni, la Protezione Civile, l’Azienda Sanitaria Provinciale, le organizzazioni di volontariato e datoriali.  
   
   
CONCILIAZIONE: MENO LITI CON IL PROGETTO SALOMONE  
 
 Pordenone, 13 settembre 2010 - Salomone il saggio, il giusto. È così che nelle reminescenze di studi classici si ricorda uno dei primi re d’Israele. Ed è prendendo spunto dalla qualità predominante del personaggio che la Camera di Commercio di Pordenone ha deciso come battezzare il neonato progetto sulla mediazione. Il Progetto Salomone, che è partito nel mese di maggio e avrà una durata complessiva di otto mesi, con termine nel mese di dicembre 2010, è stato presentato oggi in Camera di Commercio. Punto di partenza dell’iniziativa è il Decreto Legislativo n.28/2010, che ha introdotto dal 20 marzo scorso la nuova disciplina della mediazione finalizzata alla conciliazione delle controversie civili e commerciali, con obiettivi di diminuzione dei processi e di diffusione del ricorso a strumenti di risoluzione delle controversie alternativi al processo ordinario. Si tratta della mediazione finalizzata alla conciliazione delle controversie civili e commerciali che introduce, con decorrenza da marzo 2011, la mediazione obbligatoria come condizione di procedibilità delle domande giudiziali in una serie nutrita di ipotesi ed in particolare in materia di: condominio, diritti reali, divisione, successioni ereditarie, patti di famiglia, locazione, comodato, affitto di aziende, risarcimento del danno derivante dalla circolazione di veicoli e natanti, da responsabilità medica e da diffamazione con il mezzo della stampa o con altro mezzo di pubblicità, contratti assicurativi, bancari e finanziari. Il progetto Salomone, promosso dalla Cciaa in collaborazione con Curia Mercatorum, l’ordine degli avvocati ed il Tribunale di Pordenone, e con il sostegno della Banca di Credito Cooperativo Pordenonese, ha avviato il primo settembre uno “Sportello di conciliazione” presso la Camera di Commercio. Lo sportello ha lo scopo, in linea con gli obiettivi cui è tesa la nuova normativa, di fornire informazioni sulle procedure di conciliazione, in particolare quelle gestite dall’ente camerale attraverso Curia Mercatorum, e di ricevere eventuali domande di conciliazione. Lo sportello è aperto tre mattine alla settimana (lunedì, mercoledì e giovedì dalle 9 alle 12) al secondo piano dell’ente camerale ed è presidiato da una persona dotata della necessaria preparazione tecnica appositamente selezionata e formata dalla Cciaa; entro fine settembre, inoltre, presso il Tribunale sarà installato un sistema video interattivo, grazie al quale l’utente potrà ottenere informazioni anche in assenza di operatore. La Camera di Commercio, in collaborazione con l’Ordine Avvocati, ha infine previsto alcuni interventi informativi e formativi destinati direttamente ai professionisti legali della provincia di Pordenone: un corso è già stato organizzato a maggio, uno a luglio e un altro si svolge in questi giorni.  
   
   
PORTOVESME SRL, IMPEGNO DELLA REGIONE SARDEGNA PER LA REALIZZAZIONE DEL PROGETTO  
 
 Cagliari, 13 Settembre 2010 - "La Regione considera strategico il progetto della Portovesme Srl, porta avanti gli adempimenti di competenza e lo sostiene presso il Governo nazionale e il Ministero dell’Ambiente, dove si attendono gli ultimi chiarimenti dall´azienda. Dopo l’esito positivo della Conferenza dei servizi, organizzata nel mese di luglio dall’Assessorato regionale dell´Industria, aspettiamo le autorizzazioni definitive e la delibera del Cipe sul contratto di programma che ha già ottenuto il via libera dalla Conferenza Stato-regioni. Il mese di settembre sarà dunque decisivo per la chiusura del procedimento". Questo in sintesi quanto dichiarato dal Presidente della Regione, Ugo Cappellacci, nel corso della riunione, tenutasi il 10 settembre in viale Trento per esaminare le problematiche del piano di rilancio della Glencore, l’azienda produttrice di piombo e zinco, incontro al quale hanno partecipato insieme al Presidente, l’Assessore dell’Industria, Sandro Angioni, l’Assessore del Lavoro, Franco Manca, l’Assessore dell’Ambiente, Giuliano Uras, i vertici dell’Azienda e i rappresentanti di Confindustria e delle organizzazioni sindacali. L’impianto eolico che sorgerà tra Portoscuso e Gonnesa, insistendo principalmente nell’area di quel Consorzio industriale, nasce come un progetto unico, caratterizzato da un massimo di 60 pale, parte delle quali da realizzare all’interno dell’area Sic, previa rimozione dei vincoli tuttora esistenti e che richiedono una procedura complessa divisa in due step. Il primo, che ha già ottenuto il via libera della Conferenza dei servizi, è ora in attesa delle prescrizioni da parte del Ministero dell’Ambiente. Per il secondo step, quello dove esistono i vincoli Sic, il percorso è in via di costruzione. Il piano di rilancio della Glencore prevede investimenti di alcune centinaia di milioni per il parco eolico di autoproduzione e il potenziamento dell’impianto elettrolitico, dove si produce lo zinco.