Pubblicità | ARCHIVIO | FRASI IMPORTANTI | PICCOLO VOCABOLARIO
 







MARKETPRESS
  Notiziario
  Archivio
  Archivio Storico
  Visite a Marketpress
  Frasi importanti
  Piccolo vocabolario
  Programmi sul web




 


GIOVEDI

PAGINA 1 PAGINA 2 PAGINA 3 PAGINA 4 PAGINA 5 PAGINA 6 MODA E TENDENZE ALIMENTAZIONE
Notiziario Marketpress di Giovedì 21 Ottobre 2010
ENERGIA, DA VENERDÌ 22 OTTOBRE DUE MESI DI INCONTRI ED APPROFONDIMENTI TEMATICI, PER REALIZZARE IL PIANO ENERGETICO ATTUATIVO 2011-2013. ALLESTITA UNA ´CASA DELL´ENERGIA´ DOVE SARÀ APERTO TRA L´ALTRO UN DESK INFORMATIVO PER INFORMARE E GUIDARE I CITTADINI NEGLI INTERVENTI ALLE PROPRIE ABITAZIONI.  
 
Bologna, 21 ottobre 2010 – Due mesi di incontri seminariali - a partire dal venerdì 22 ottobre - per arrivare alla redazione del nuovo Piano attuativo 2011-2013 del Piano energetico regionale. Con l’obiettivo della sostenibilità ambientale, la Regione ha predisposto un lungo percorso di confronto tra mondo produttivo e nuove frontiere della green economy, tra le nuove tecnologie per la produzione di energia pulita e la realizzazione di soluzioni ‘universali’ per l’edilizia e le costruzioni, tra il ruolo degli enti locali e le politiche nazionali e d internazionali. Per l´occasione è stata allestita una “Casa dell’Energia”, spazio esposizione-convegni in cui si svolgeranno tutte le iniziative: un’area appositamente attrezzata realizzata nelle sale a piano terra di viale Aldo Moro 46, a lato della piazza disegnata da Kenzo Tange al Fiera District. Nella ‘Casa dell’Energia’ sarà aperto per i cittadini un Desk Energia in cui sarà possibile chiedere informazioni su soluzioni e impianti per il risparmio energetico per la propria abitazione. Inoltre sarà in esposizione una vettura a pannelli solari, il prototipo di quella che parteciperà al World Solar Contest in Australia nel 2011. Alcune iniziative saranno realizzate anche alla Fiera di Rimini durante Ecomondo. «L’obiettivo di questa fase preparatoria - ha evidenziato Gian Carlo Muzzarelli, assessore regionale alle Attività produttive e Piano energetico - è quello di arrivare alla redazione del Piano attuattivo, secondo un percorso condiviso e partecipato insieme ad esperti ed operatori del settore, enti ed associazioni di categoria, imprese e cittadini. Per questo la Regione Emilia-romagna ha deciso di impostare un percorso di approfondimento che comprende seminari tematici sull’energia con l’obiettivo di stimolare il confronto e la discussione. Un laboratorio in cui la discussione sul nuovo Piano triennale dell’energia troverà casa e prenderà forma attraverso un percorso articolato e approfondito». Il primo appuntamento, ‘Il mondo produttivo e la green economy’, è previsto per venerdì 22 ottobre, dalle ore 9.30 alle 13.30, e affronterà il tema dell’industria e dei servizi. Ai lavori – coordinati dal giornalista di Radio 24 Maurizio Melis - interverranno Roberto Righetti (Ervet), Arianna Cecchi (Aster) mentre alla tavola rotonda “Green economy, il futuro dell’industria è verde?” si confronteranno le associazioni del mondo produttivo emiliano romagnolo. Chiuderà i lavori l’assessore regionale alle Attività produttive e Piano energetico. Il Programma delle iniziative Venerdì 29 ottobre (9,30 - 13,30) Il mondo produttivo e la green economy (Commercio e turismo); giovedì 11 novembre (9,30 - 13,30) Edilizia, certificazione energetica ed evoluzione del quadro normativo, e dalle 14,30 alle16,30 Localizzazione degli impianti e procedimenti amministrativi (Energia e territorio); lunedì 15 novembre (9,30 - 13,30) Il mondo produttivo e la green economy (Agricoltura); giovedì 18 novembre (9,30 - 13,30) Il ruolo degli Enti locali nell’attuazione del Piano energetico regionale, e dalle 14,30 alle 16,30 Sportelli e Agenzie territoriali per l’energia (Energia e Pa); lunedì 29 novembre (14,30 - 17,30) Ruolo e obiettivi per la ricerca in Emilia-romagna (Energia & Ricerca); venerdì 3 dicembre (9,30 - 11,30) La mobilità e il nuovo Prit, e dalle 11,30 alle 13,30 Ambiente, clima ed energia (Energia e sostenibilità); venerdì 17 dicembre dalle 9,30 alle 13,30 chiusura del ciclo di iniziative con il convegno “Scenari, prospettive e obiettivi. L’emilia-romagna tra Kyoto e la strategia 20-20-20”. Tra le iniziative realizzate in collaborazione con altri partner si segnalano: mercoledì 3 novembre (10,30 – 17) a Ecomondo (Rimini) nel corso della Prima edizione del Forum internazionale ambiente e energia Risorse e scelte: i nostri comuni futuri; giovedì 4 novembre (15,00 - 18,30) a Ecomondo (Rimini) I piani clima delle città e dei territori; martedì 9 novembre (9,30 - 13,30) Cisa - I Comuni dell’Appennino bolognese verso l’obiettivo 20-20-20 (a Bologna sale viale Aldo Moro 46); venerdì 19 novembre (9,30 - 13,30 e 14,30 - 17,30) chiusura della Settimana della Bioarchitettura e della Domotica (a Bologna, Sale viale A. Moro 46); giovedì 25 novembre (9,30 - 13,30) La prestazione energetica degli edifici ed il patto dei sindaci (a Bologna, sala viale Aldo Moro 46), iniziativa promossa da Coordinamento Agenda 21 Locali italiane, Rappresentanza a Milano della Commissione europea e Regione Emilia-romagna; venerdì 26 novembre (9,30 - 13,30) Uncem - Green economy: una risorsa per il Paese, un valore per la montagna (a Bologna, sala viale Aldo Moro 46).  
   
   
VENERDÌ IN SARDEGNA TAPPA FONDAMENTALE DEL DIBATTITO SU ENERGIA SOSTENIBILE E SVILUPPO SOCIOECONOMICO  
 
Cagliari, 21 Ottobre 2010 - Il ruolo delle città e delle regioni nel trovare soluzioni integrate per la produzione e l’uso sostenibile dell´energia, i numerosi esempi di buone pratiche in materia a livello regionale e locale, il completamento del mercato interno dell’energia in Europa, la possibilità di creazione di un ‘Fondo investimenti energia’ autonomo per eventuali prestiti a livello locale , l’importanza degli investimenti a favore dell’energia sostenibile per un’economia più competitiva, che coinvolga le piccole e medie imprese locali , le prospettive in vista dell’ attuazione della "Strategia Europa 2020". Sono i temi principali che saranno al centro del seminario internazionale dal titolo ‘Modelli locali e regionali per l´energia sostenibile nel loro contesto socio - economico’, che si svolgerà venerdì 22 ottobre all’Hotel Forte Village Resort di Santa Margherita di Pula. A esporre le loro autorevoli relazioni in merito arriveranno in Sardegna alcuni tra i più importanti esperti in materia. Il seminario, organizzato dalla Regione Sardegna in collaborazione con il Comitato delle Regioni, Commissione Enve (Commissione ambiente, cambiamenti climatici ed energia dell’Unione Europea) - della quale il presidente Ugo Cappellacci è primo vicepresidente -, prevede, infatti, la partecipazione di illustri membri del Comitato delle Regioni, esponenti della Commissione Europea e rappresentanti di importanti organismi che lavorano nel settore energetico a livello comunitario . Alle tre sessioni del convegno interverranno, tra gli altri, il deputato Isidoro Gottardo, Carlo Manna, responsabile dell´Ufficio Studi dell’Enea (Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile), Paula Baker, Henning Jensen e Brian Meaney, tre esponenti di rilievo del Comitato europeo delle Regioni. La prima sessione, dedicata alla politica dell´Unione europea in materia di energia sostenibile, sarà moderata da Michel Lébrun, altro membro di spicco del Comitato delle Regioni, nonchè autore del parere sul ‘Piano d’azione della Ue sull’energia 2011-2020’. Il seminario, del quale si allega il programma, avrà inizio alle 9 e si concluderà alle 13. Al termine della seconda sessione, alle 11.30, è prevista una conferenza stampa.  
   
   
OPPIDO LUCANO: IMPIANTI FOTOVOLTAICI SU TRE EDIFICI PUBBLICI  
 
Potenza, 21 ottobre 2010 - La scuola elementare, la scuola materna e la palestra di Oppido Lucano a breve saranno dotate di pannelli fotovoltaici per un investimento complessivo di 460 mila euro. “Un intervento, già appaltato, che rappresenta – sostiene il sindaco Rocco Pappalardo - un concreto contributo alla riduzione dell’inquinamento atmosferico ed una importante azione d’investimento considerate le economie sui consumi energetici e l’incentivazione del conto energia. L’impianto fotovoltaico, inserito nell’elenco annuale 2010 dei lavori pubblici, avrà una produzione annua di energia pari 130.000,00 kWh e garantirà un vantaggio complessivo per le casse comunali di circa 80 mila euro annui. Questo intervento rientra tra le diverse azioni – specifica Pappalardo - avviate dal Comune e volte al contenimento dei consumi energetici ed alla riduzione dei costi di gestione. Sono infatti in corso i lavori di installazione dei regolatori di flusso, che rappresentano un altro importante intervento di riqualificazione del sistema di illuminazione pubblica che permetterà un risparmio annuo stimato intorno al 25 per cento, ed a breve saranno appaltati i lavori di riqualificazione illuminotecnica e di adeguamento funzionale e ammodernamento degli impianti di illuminazione pubblica lungo via Bari, via Roma e Corso Gianturco con sorgenti luminose a Led. Una tecnologia innovativa sinonimo di risparmio energetico ed innovazione tecnologica, maggiore comfort visivo, contenimento della spesa per la sostituzione delle lampade e la manutenzione annua e contenimento dell’inquinamento luminoso”.  
   
   
CASE POPOLARI A MILANO: GRAZIE AD ALER E COMUNE IN 9 MESI RECUPERATI 708 APPARTAMENTI.  
 
Milano, 21 ottobre 2010 - “Continua la linea di fermezza del Comune contro le occupazioni abusive di case popolari. La Polizia Locale ha effettuato un triplice escomio a Quarto Oggiaro, Quinto Romano e nel quartiere Dergano-maciachini. Nel primo i vigili hanno liberato un bilocale di via Lopez occupato da un italiano. Nel secondo, un alloggio in via Quinto Romano da un abusivo italiano. Nel terzo hanno sgomberato un bilocale di via Giuffrè abitato abusivamente da un’italiana. Tutti gli appartamenti sono stati sigillati. Un’azione di fermezza che nei primi 9 mesi del 2010 ha portato a recuperare complessivamente 708 appartamenti, di cui 367 del patrimonio comunale. E che ci auguriamo determini un’altrettanto severa azione penale. Perché attualmente a Milano le assoluzioni superano le condanne. In base ai dati Aler, su 662 procedimenti al vaglio della Magistratura dal 2005, 216 hanno portato ad assoluzioni e archiviazioni e solo 153 a condanne, mentre 293 sono ancora in corso. E, inoltre, 427 sarebbero ancora pendenti”. Lo comunica il vice Sindaco e assessore alla sicurezza Riccardo De Corato. “Stiamo liberando - spiega De Corato - le case popolari da tutti gli abusivi, siano essi stranieri, italiani, rom. E interveniamo nel centro come in periferia, con particolare attenzione ai quartieri più critici come Quarto Oggiaro. Solo qualche giorno fa gli ispettori di Aler, in collaborazione con le Forze dell’ordine, hanno liberato l’alloggio occupato abusivamente da Stefania Citterio, sorella di Piero Citterio, entrambi coinvolti e fermati per il pestaggio del tassista Luca Massari. Uno sgombero, come ha riferito Aler – continua De Corato -, che era stato rimandato di qualche mese anche a causa delle rimostranze dei centri sociali. Un copione noto, portato avanti da abusivi che difendono abusivi. E che abbiamo già visto in occasione di altri escomi, come quelli di Giovanna Pesco e degli occupanti delle case di San Siro, solo per fare alcuni esempi. E perpetrato nel silenzio assordante del centrosinistra che sul ruolo giocato dai no global non apre bocca. Neppure quando aggredirono due dipendenti Aler presso lo stand allestito in occasione della festa del Pd. Un autentico autogol che dimostra un imbarazzante doppiopesismo morale”.  
   
   
TRENTINO E QUEBEC, CONFRONTO SULLE COSTRUZIONI IN LEGNO OGNI METRO CUBO DI CEMENTO SOSTITUITO DA UN METRO CUBO DI LEGNO EQUIVALE AD UNA TONNELLATA IN MENO DI ANIDRIDE CARBONICA IN ATMOSFERA IL PUNTO NEL CONVEGNO TENUTO AL POLO TECNOLOGICO DI ROVERETO  
 
Trento, 21 ottobre 2010 -. Costruire un edificio di nove piani in legno significa togliere dalle strade 179 autovetture. Scegliere il legno come materiale da costruzione permette di salvare l’ambiente, ma consente anche una migliore qualità dell’abitare. Per questo nel Quebec il 90% e più delle abitazioni sono in legno, per questo il Trentino sarà pronto, dal 2011, con un nuovo marchio per le case in legno ed una certificazione che ne garantisce qualità e performance di assoluto rilievo. Questo il messaggio lanciato dal convegno “Prospettive di mercato dell’edilizia in legno. Esperienze a confronto: il caso del Quebec”, organizzato al Polo tecnologico di Rovereto dalla Provincia autonoma di Trento, Habitech e Trentino Sviluppo. Il momento informativo ha chiuso una tre giorni di visite e incontri tra istituzioni, enti di ricerca, progettisti ed una delegazione della provincia canadese del Quebec. «Nel 2006 in Trentino è nato Habitech – ha ricordato Alessandro Olivi, assessore all’Industria, Artigianato e Commercio della Provincia autonoma di Trento - il primo distretto riconosciuto dal Governo italiano nel settore dell’energia e dell’ambiente. La sfida che oggi ci vede in campo è quella di fare della nostra provincia una piattaforma tecnologica in grado di eccellere nel settore delle costruzioni in legno». «Il nostro obiettivo – ha spiegato Olivi - non è però quello di conquistare a tutti i costi di quote di mercato, con prodotti di disordinata qualità. Puntiamo piuttosto a diventare esportatori di tecnologia. Il Trentino che immagino non è quello che andrà a costruire case in legno in Quebec, ma quello che metterà a disposizione ingegneri ed architetti in grado di insegnare come si costruisce in legno, portando tecnologie, sistemi costruttivi e soluzioni di design all’avanguardia. Con questa sfida potremmo essere partner di esperienza in un contesto di collaborazione internazionale come quella che si sta consolidando con il Quebec». Sono diversi, Quebec e Trentino. Grande sei volte l’Italia, con quasi 143 milioni di ettari di foreste (400 volte la superficie del bosco trentino), la provincia che ospita il 24% della popolazione canadese è tra i sistemi territoriali più avanzati al mondo nel campo della promozione del legno e dei suoi prodotti, come ha ricordato Raffaele Farella, dirigente della Provincia di Trento con incarico speciale per l’internazionalizzazione e la promozione estera, moderatore del convegno. «Una scelta fondamentale per il nostro sviluppo sostenibile – ha spiegato Sylvain Labbè, presidente del Quebec Wood Export, l’associazione delle imprese esportatrici di legno, nonché componente del Comitato Internazionale Legno della Commissione Economica per l’Europa delle Nazioni Unite (Unece) – perché l’ultimo decennio è stato il più caldo della storia, con aumenti medi delle temperature che nel Nord del Canada hanno raggiunto i 4 gradi. Se non troviamo il modo per ridurre drasticamente le emissioni di anidride carbonica non avremo futuro. Ed in questo il legno, ed in particolare l’edilizia in legno, è di fondamentale importanza. In un prossimo futuro, come già avviene in Giappone, ogni materiale utilizzato in edilizia avrà il suo “footprint”, alla stregua dei prodotti alimentari che acquistiamo in base all’apporto calorico, di fibre o proteico. Così, scegliendo ad esempio una trave o una parete in legno, sarà evidente che potremmo avere addirittura un valore negativo di emissioni di Co2, -460 kg di carbonio per tonnellata, contro i 1.090 chilogrammi di carbonio dell’acciaio e le 2,8 tonnellate della plastica». A Francois Tanguay, direttore di Coalition Bois, la Fondazione per la valorizzazione del legno in edilizia di Quebec City, dopo aver apprezzato quanto si sta facendo in Trentino («In questi giorni ho visto lavori straordinari, sono rimasto colpito dal livello della vostra ricerca e dalla volontà con la quale la Provincia di Trento stimola l’utilizzo del legno») il compito di illustrare perché è importante informare sui vantaggi legati al costruire in legno. «Abbiamo così tanto legno in Canada – ha detto Tanguay – che ci siamo dimenticati la creatività. Per questo è nata Coalition Bois, per aiutare le nostre imprese e gli operatori del settore a capire che il legno è tecnologia, è ricerca, è creatività, è innovazione, e fornire alle famiglie tutte le informazioni necessarie per capire che scegliere una casa in legno fa bene all’ambiente, all’economia e soprattutto a chi la abita perché è sana, confortevole, assolutamente sicura e duratura. Perciò distribuiamo un cubetto di legno, dove c’è scritto che scegliendo un metro cubo di legno si risparmia una tonnellata di Co2, perciò accompagnati dallo slogan “Tocco legno”, simile al vostro portafortuna “Tocco ferro”, spieghiamo che le case in legno non richiedono più manutenzione di quelle in mattoni e sono assolutamente sicure in caso d’ incendio». L’intervento di Diego Loner, Dirigente generale del Progetto per la promozione dei distretti tecnologici e per il programma di legislatura della Provincia autonoma di Trento, ha introdotto il caso Trentino. «In una provincia dove l’84,5% dell’energia prodotta viene da fonti rinnovabili – ha spiegato Loner – la nuova sfida è di mettere a fattor comune conoscenze, saperi, abilità diverse per promuovere in modo deciso e lungimirante il green building, il costruire ecosostenibile. Stimiamo che in Trentino, nei prossimi dieci anni, una fetta del 10-20% della spesa pubblica nel settore scuola e social housing potrà essere rappresentata dall’edilizia in legno». «Il tema dell’abitare in legno – ha rilanciato Romano Masè, dirigente generale Dipartimento Risorse forestali e montane della Provincia autonoma di Trento – può darci la possibilità di fare sistema. In questo contesto si colloca il progetto “Case Legno Trentino” che si propone di mettere in connessione i diversi soggetti e i diversi piani della filiera, dal bosco al prodotto finito. Con l’obiettivo di arrivare ad un sistema integrato capace di favorire un vero e proprio patto sociale per il legno, che partendo dalla dimensione economica riesca a valorizzare anche quella ambientale e sociale». Nello specifico del progetto case Legno Trentino è entrato Gianni Lazzari, amministratore delegato di Habitech, il Distretto Energia e Ambiente. «Stiamo concludendo la sperimentazione – ha ribadito Lazzari – in collaborazione con tre organismi di certificazione, Cnr-ivalsa e otto imprese trentine che hanno accettato di verificare sui propri cantieri il rispetto dei requisiti del regolamento tecnico e dei criteri del sistema certificativo. Alla luce dei risultati metteremo a punto la versione definitiva del regolamento, che certificherà le caratteristiche dell’edificio in legno in riferimento a tre aree: le prestazioni tecniche, la gestione e la sostenibilità. Potremo così avere una casa più o meno performante secondo una scala di quattro livelli, verde, argento, oro, platino, e con dei requisiti minimi che ne assicurano un grande valore in termini di antisismicità, resistenza al fuoco, efficienza energetica, isolamento acustico e confort interno». La sperimentazione si concluderà a fine 2010. Per primi mesi del 2011 è previsto il consolidamento del processo certificativo e la stesura del regolamento tecnico nella sua versione definitiva. Contestualmente l’adozione di un marchio ne avvierà la promozione e la commercializzazione. A quel punto la casa in legno made in Trentino sarà davvero “chiavi in mano”, primo caso in Italia di certificazione di edifici in legno.  
   
   
SUNIA MATERA SU TASSAZIONE METANO AD USO CIVILE  
 
Matera, 21 ottobre 2010 - Il metano ad uso civile per condomini e cooperative va tassato con riferimento al singolo utente e non al consumo dell’ impianto centralizzato. E’ quanto sostenuto dal Sunia che informa che il Tar ha deciso, accogliendo integralmente l’ impostazione del Sunia di modificare una prassi che andava avanti da anni. “L’ accoglimento della nostra tesi – afferma il Sunia - comporta la restituzione alle famiglie delle somme pagate in eccesso negli anni scorsi con l’ applicazione dell’ Iva al 20% anzichè al 10% nel caso di impianti nel caso di impianti centralizzati, sia che eroghino riscaldamento che producano acqua calda. L’ Agenzia con la risoluzione 18/2010 entrata immediatamente in vigore, ha accettato quello che il Sunia chiedeva : considerare come consumo su cui applicate l’ imposta quello individuale e non quello totale delle caldaie centralizzate come avveniva sino ad oggi, perché questo creava una disparità di trattamento con gli utelti dotati di caldaie autonome per le stesse finalità. Con questa decisione risparmieranno secondo i nostri dati da 80 ed i 140 euro l’ anno”.  
   
   
TORINO: TRA MAGGIO E AGOSTO 2010 ASSEGNATI 185 ALLOGGI DI EDILIZIA SOCIALE  
 
Torino, 21 Ottobre 2010 - Sono stati 185 gli alloggi di edilizia sociale assegnati dalla Città di Torino da maggio ad agosto di quest’anno. La cifra è stata resa nota ieri, martedì 12 ottobre 2010, nel corso della riunione della Giunta comunale che ha approvato il resoconto dell’attività svolta nel corso del secondo quadrimestre del 2010. A beneficiare degli interventi famiglie alle prese con uno sfratto o un’ordinanza di sgombero (72), segnalate dai Servizi Sociali competenti (54), in emergenza abitativa (1) o iscritte nelle graduatorie definitive del Bando generale della Città per l’assegnazione degli alloggi (58).  
   
   
ROMA: CASE DI LUSSO, AL VIA LA REVISIONE DELLE RENDITE CATASTALI  
 
Roma, 21 ottobre 2010 – Parte la riclassificazione catastale degli immobili di pregio a Roma. L´assemblea Capitolina (ex Consiglio Comunale) ha approvato la delibera che dà il via all´operazione per le case la cui rendita catastale è nettamente inferiore al valore di mercato. Lo annuncia l´assessore al Bilancio, Maurizio Leo, che ha proposto il provvedimento. Il monitoraggio riguarderà 17 delle 283 "micro-zone" in cui è stato suddiviso il patrimonio immobiliare cittadino e sarà curata dall´Agenzia del Territorio a partire dal 30 novembre nelle zone del centro storico e dell´Appia Antica. Saranno 235 mila le unità immobiliari (abitazioni, uffici, cantine, alberghi e negozi) sottoposte a controllo, l´equivalente del 9,5% dei circa 2 milioni e mezzo di immobili presenti in città. Gli obiettivi, afferma l´assessore, sono: "ridurre gli squilibri che spesso esistono, anche all´interno di una stessa zona abitativa, tra il valore della rendita catastale e quella di mercato" e quindi "ottenere una più equa distribuzione del carico tributario". La "forbice" tra valore reale e dato catastale, spesso molto ampia, è dovuta al mancato aggiornamento del catasto capitolini che, nato nel 1939, è rimasto pressoché invariato. Da indagini degli uffici tecnici capitolini emerge che in alcune zone, dove il valore medio di mercato è di 5.500 euro a metro quadro, il valore catastale è di poco superiore agli 850 euro. "Il risultato atteso da quest´operazione", spiega l´assessore, "è un riequilibrio generale del sistema di classificazione degli immobili e una maggiore equità sociale nella ripartizione del carico contributivo". Niente "interventi a pioggia", comunque, ma un lavoro mirato per "riallineare i parametri ormai obsoleti" e "realizzare un sostanziale equilibrio tra la redditività dell´immobile e il prelievo fiscale". E i maggiori introiti nelle casse di Roma Capitale, prosegue Leo, potranno "liberare risorse da destinare anche al miglioramento dei servizi resi alla cittadinanza". Con l´Agenzia del Territorio, conclude Leo, Roma Capitale collabora sia sul fronte della revisione delle rendite catastali che per migliorare i servizi informativi ai cittadini, aprendo ad esempio nuovi sportelli catastali direttamente gestiti dal Campidoglio.  
   
   
TORINO: LA VARIANTE 236 RICOLLOCA L’AREA WELLNESS CHE NASCERA’ A CONTINASSA  
 
Torino, 21 Ottobre 2010 - Un’area di circa 14.350 mq., compresa nell’ambito ‘Continassa’, e destinata a ‘parco per il gioco e lo sport della Continassa’ sarà messa a bando entro la fine dell’anno. La variante 236 discussa questa mattina in Giunta - passerà in Consiglio Comunale per l’adozione - si è resa necessaria per ridefinirne la destinazione a servizi privati, in modo da favorire l’attrazione di investimenti da parte di gruppi che hanno già manifestato interesse per insediarvi attività integrate con il wellness e il benessere della persona. L’area, delimitata da corso Ferrara, via Traves, strada di Druento e corso Grande Torino, pur inserita nel contesto ‘Continassa’, non fa parte del progetto oggetto di trattativa con la Società Juventus per il nuovo complesso Stadio delle Alpi. Per le medesime finalità era stata precedentemente individuata, dallo Studio d’insieme, una zona libera nel lotto 3, adiacente il Mazda Palace. Ma a seguito degli approfondimenti in materia di fasce di rispetto dei pozzi dell’acquedotto, questa prima ipotesi è risultata incompatibile con possibili nuove edificazioni. Si è ritenuto pertanto di individuare un’area attigua, con caratteristiche analoghe, funzionale alla progressiva trasformazione della ‘Continassa’ in un complesso ludico-sportivo, che consentisse al contempo una significativa valorizzazione economica a favore della Città. La variante 236 attribuisce una possibilità di sviluppo di slp massima di 6mila mq. E prescrive indicazioni per la riduzione delle emissioni inquinanti atmosferiche e il risparmio energetico mediante l’uso di energie alternative e l’impiego di tecnologie di bioarchitettura. Il diritto di superficie dell’area sarà acquisibile per 50 anni, ed è prescritta la predisposizione di un parcheggio pubblico non inferiore a 2mila mq.  
   
   
ECOBUILDING SOLUTIONS: GLI SFORZI ITALIANI NELL´EUROPA CENTRO ORIENTALE PER LA DIFFUSIONE DI SOLUZIONI ENERGETICHE AD ALTA EFFICIENZA NELL´EDILIZIA.  
 
Split (Croazia) 21 ottobre 2010 - Coinvolgere i Paesi dell’Europa dell’Est in una grande rete di azioni mirate all’adozione di soluzioni energeticamente efficaci nel settore edilizio. Con l’obiettivo di dimostrare che è possibile raggiungere una significativa riduzione delle emissioni, adottando soluzioni tecnologiche e industriali che mettano in relazione l’efficienza energetica e la pianificazione dell’utilizzo delle energie rinnovabili. È il traguardo che si pone il Regional Environmental Center (Rec), che, in collaborazione con il Ministero dell’Ambiente, della Tutela del Territorio e del Mare, sta articolando una importante serie di tappe in alcuni dei più dinamici Paesi delle regioni orientali. Il Rec è l’organizzazione internazionale, fondata nel 1990 da Usa, Commissione Europea e Ungheria, con sede a Szentendre, che si propone il compito di sperimentare le migliori soluzioni di carattere ambientale per lo sviluppo dei Paesi dell’Europa centro orientale, con il supporto di azione congiunte provenienti da realtà pubbliche e private, tra cui spicca l’Italian Trust Fund, fondato dal governo italiano. Dopo l’appuntamento al Reneexpo di Budapest venerdì 22 ottobre sarà la volta di Saso Fair a Split, in Croazia. Con l’obiettivo di portare a conoscenza della platea internazionale le centinaia di soluzioni che imprese e istituzioni stanno studiando per cogliere il traguardo del 20-20-20 voluto dall’Europa, a Split si incontreranno, moderati da Stefania Romano dell’Italian Trust Fund, Veronika Czako della Central Euopean University, Ivica Dijanić di Saint-gobain Isover Hrvatska Ltd, Alessandro Liberatori dell’ Italian Institute for Foreign Trade, Bojan Milovanovic della Civil Engineering Faculty of Zagreb, Adriano Ruchini dell’Italian Trade Commission e Federico Zaggia di Favero-milan Ingegneria Spa. L’incontro, progettato come un momento di trasmissione di informazioni, ma anche come vero e proprio tavolo di lavoro che contribuisce all’integrazione fra i protagonisti della rivoluzione verde, metterà a confronto imprenditori italiani, croati e provenienti dalle altre regioni dell’Europa dell’Est. Mettere in relazione diversi punti di vista, attivare le dinamiche del confronto e della trasmissione di conoscenze e competenze sviluppando un’imprenditorialità che origini un futuro a basse emissioni di carbonio: ecco l’obiettivo di Eco-building solutions. Questa iniziativa nasce con il supporto e il contributo dell’Ice, della Camera di Commercio Italiana in Croazia, di imprenditori ed esperti locali. Nei prossimi mesi sono previste ulteriori tappe di questo percorso di sviluppo della rete di collaborazioni con un appuntamento a novembre a Tirana, in Albania e successivamente a Istanbul in Turchia. Il risultato finale sarà rappresentato dalla prima guida all’ecobuilding prodotta nei paesi dell’Est Europa, uno strumento di interlocuzione e di indirizzo per istituzioni, imprenditori e operatori di una macroregione europea capace di grandi sviluppi futuri soprattutto nel campo delle energie sostenibili e del risparmio energetico applicati al settore edilizio.  
   
   
MANIFATTURA ITALIANA: ATTRAVERSO L’EUROPA LEADER NEL MONDO DA ROMA A BRUXELLES PER UNA POLITICA INDUSTRIALE DI RIPRESA  
 
 Milano, 21 ottobre 2010 – Gli 8 presidenti delle associazioni di categoria confindustriali, che più rappresentano la manifattura italiana, si sono confrontati con il Ministro Ronchi per sottoporre al Governo un vero e proprio manifesto della manifattura in occasione del convegno “La manifattura Made in Italy per una politica industriale europea”, avvenuto il 7 ottobre all’interno della Fiera Bi.mu. Esigenze, richieste e proposte per agganciare la ripresa come già altri paesi, e altri comparti industriali all’estero, stanno facendo. Nucleare, costo del lavoro, competitività e aumento della produttività i temi che sono stati trattati nel corso di una tavola rotonda introdotta dalla relazione macroeconomica del professor Marco Fortis, Vice presidente della Fondazione Edison. Hanno partecipato all’iniziativa Piero Starita, Presidente Amafond; Sandro Bonomi, Presidente Anima; Paolo Culicchi, Presidente Assocarta; Enrico Frigerio, Presidente Assofond; Alfonso Panzani, Past Presidente Confindustria Ceramica e Laterizi e Presidente Cet; Giuseppe Pasini, Presidente Confindustria Metalli; Alberto Sacchi, Presidente Federmacchine; Massimo Goldoni, Presidente Unacoma. Italia leader come la Germania - “Il nostro sistema manifatturiero ha dimostrato una buona tenuta in termini di surplus commerciale – ha affermato Marco Fortis, Vice presidente Fondazione Edison - nonostante la crisi abbia colpito la produzione dei grandi esportatori. Siamo il quinto paese per manifattura e il ventesimo in termini di efficienza energetica. L’italia non ha subito nessuna debacle rispetto ai nostri competitor. Anzi, ha perso assai meno di altri paesi. L’export italiano è addirittura allineato a quello della grande Germania. I dati Ocse, diffusi ieri, 6 ottobre, indicano chiaramente che gli unici 2 paesi che in termini di esportazioni crescono a tassi elevati sono proprio Germania (+0,8) e Italia (+0,6)”. “Le aziende sono penalizzate nell’assunzione di nuovi lavoratori in particolare dall’Irap.- ha affermato Sandro Bonomi, Presidente Anima - Il Cuneo fiscale poi rappresenta una zavorra che ci fa pagare più del doppio di quanto il lavoratore stesso percepisce. La pressione fiscale estremamente elevata è un’ulteriore elemento di criticità. Come ha rilevato una recente indagine dell’Ufficio studi Confindustria, l’Italia come produttività nel 1997-2007è cresciuta del 2%, tutti gli altri di una media del 15%. L’italia è il paese che ha il costo del lavoro aumentato del 18% mentre in Francia, Usa e Germania si è ridotto dall’8 al 12%. Risulta altrettanto urgente ripensare le relazioni industriali favorendo un passo avanti tutti insieme, industria e sindacati, facendo tesoro delle esperienze positive in paesi più avanzati quali in America e in Germania, che stanno già producendo effetti importanti anche per la attuale ripresa economica”. “La Tremonti ter è un ottimo istituto che ha fortemente assistito le nostre aziende e le aziende dei nostri clienti. – ha affermato Piero Starita, Presidente di Amafond - In momenti di grande crisi come questo andrebbe ripreso e rimodellato per supportare le aziende a un aggancio definitivo alla ripresa. Il supporto all’export è importantissimo: abbiamo bisogno innanzitutto di un istituto assicurativo del credito per l’esportazione che abbiano procedure semplici e siano vicini all’impresa. Per imprese piccole come le nostre questo strumento ha un valore enorme. In Germania le banche stanno studiando Basilea 3 per dare liquidità alle imprese. Le nostre banche dovrebbero fare altrettanto e non preoccuparsi di come le nuove regole le costringeranno a ridurre i fidi alle Pmi. Una piccola nota positiva: il convegno ha testimoniato che la old economy è bella. E questo è forse il miglior effetto di questa grande dolorosa crisi. Sta cambiando in positivo l’appeal dell’impresa manifatturiera”. Dal nucleare 50 miliardi per l´industria italiana - Solo 48 ore fa è stato nominato il Ministro dello Sviluppo economico. – ha affermato Giuseppe Pasini, Presidente di Confindustria Metalli - Siamo stati 5 mesi con una poltrona vuota e senza avere un’Agenzia per la Sicurezza Nucleare: lo sviluppo del piano Nucleare nazionale è ancora una priorità del Governo? La Merkel in Germania ha fatto quello che doveva fare prolungando la vita delle centrali tedesche per supportare la sua manifattura. Abbiamo bisogno di altrettanta determinazione, chiarezza e visione prospettica”. “Per il nucleare scontiamo 20 anni di ritardo per la follia referendaria di fine anni ’80. – ha risposto il Ministro Ronchi - A luglio scorso è stato presentato, a livello strettamente confidenziale, l’elenco dei siti potenziali. L’individuazione dei siti è stata definita e tra pochi giorni verrà definita l’Agenzia per la sicurezza del nucleare. Le idee sono chiare e il percorso individuato, mettiamoci l’animo in pace sui conseguenti scioperi e blocchi da parte delle singole amministrazioni. Se entro la fine della legislatura il programma sul nucleare non sarà iniziato concretamente sarà una sconfitta. Sul piano nucleare italiano l’Italia ha oggi il 55-60% di potenziale di costruzione degli impianti, possiamo alzare facilmente questa percentuale all’80% . A livello nazionale il mercato reale per le imprese italiane è di 20 miliardi di euro, quello potenziale è stimabile in ulteriori 30 miliardi di euro”. No a 3 miliardi di euro nelle bollette degli italiani - “Attualmente gli incentivi sulle rinnovabili rappresentano più un business finanziario per le banche piuttosto che un’opportunità di fare efficienza industriale per le aziende. – ha dichiarato Enrico Frigerio, Presidente Assofond - Una cifra superiore ai 3 miliardi di euro, come detto dal presidente Ortis all’interno della sua relazione, rappresenta un esborso che non si può ribaltare sulle bollette dei consumatori, siano esse famiglie così come le aziende. E’ impensabile aspettare 10 anni per il nucleare senza riuscire ad abbassare comunque il costo dell’energia elettrica. Il gas che si usa per produrla deve avere costi in linea con gli altri paesi europei. Come possiamo essere competitivi noi paesi trasformatori verso le economie low cost, se applichiamo dazi all’ingresso sulle materie prime provenienti dal far east e non mettiamo dazi sui prodotti finiti che arrivano in Europa da questi stessi paesi?” “L’interesse dell’Italia per il problema del carbon leakeage viene dalla rilevante base manifatturiera che il nostro paese ancora conserva.- ha affermato il Ministro Ronchi - Per questo motivo ho voluto costruire un gruppo permanente di coordinamento tra tutte le amministrazioni, guidato dal mio Dipartimento, gruppo che continua ad agire ancora oggi”. “Plaudo al Ministro Ronchi – ha affermato Giuseppe Pasini, Presidente di Confindustria Metalli - per essere stato il solo Ministero in sede di Commissione europea a porre il veto all’innalzamento del piano 20/20/20, alla diminuzione del 30% delle emissioni di Co2” . “In Europa siamo soli ma, ve lo assicuro, dal 20/20/20 non ci si muove. – ha ribadito Ronchi - Non sono ammissibili follie di limiti estremi in Europa, si è parlato della riduzione del 30 o addirittura del 40%, quando in Cina inaugurano una centrale a carbone che, da sola, libera nell’aria una quantità di Co2 pari a quella dell’intera Europa. L’unica strada è mettere tedeschi, francesi, americani e paesi in via di sviluppo attorno allo stesso tavolo e fare accordi vincolanti per ogni paese sulle emissioni di Co2”. Manifattura Made in per ripartire . “L’accesso agli stoccaggi del gas da parte delle nostre imprese è un elemento fondamentale per una gestione ottimale degli acquisti. – ha dichiarato Alfonso Panzani, Past Presidente Confindustria Ceramica e Laterizi e Presidente Cet - Sono sempre più necessarie misure attuative ed efficaci per il decreto legislativo del 18 agosto scorso sugli stoccaggi. Le nostre aziende sono internazionalizzate senza fare delocalizzazione. Tutte le nostre aziende si sono dichiarate favorevoli alla dichiarazione della produzione completamente italiana anche istituendo il marchio volontario Ceramic tiles of Italy. In parallelo stiamo portando avanti un’azione antidumping contro le importazioni dalla Cina di piastrelle. Ci attendiamo supporto dal governo a Bruxelles per lo sviluppo di questa azione”. “Con le norme sul Made in recentemente introdotte, è stata sequestrata una quantità di beni pari alla intera produzione degli ultimi 3 anni di alcuni settori. – ha ribadito il Ministro Ronchi - Con l’On.le Muscardini stiamo facendo con forza una grande battaglia con le istituzioni europee facendo pressione in particolare sulla Commissione. Non possiamo più consentire l’esistenza di un’illegalità legale che dà ossigeno alla mafia, alla camorra, alla criminalità organizzata mentre, al contempo, ne leva alle tante aziende di qualità che con tanta fatica affrontano le difficoltà di ogni giorno”. “Ringrazio innanzitutto la relatrice del dossier, l’On.le Muscardini, che, grazie al suo prezioso lavoro, ha contribuito in modo significativo al primo passaggio positivo del Regolamento. – ha affermato Sandro Bonomi, Presidente Anima - L’approvazione dell’etichettatura obbligatoria significa una garanzia di trasparenza per il consumatore e lo sviluppo della competitività e della qualità dell’industria europea. Nel lungo termine siamo certi che una misura di questo tipo porterà a una crescita dell’industria europea perché parte da una base di know-how e specializzazione eccellenti e apprezzati in tutto il mondo. Sarebbe imperdonabile se perdessimo le competenze, la maestria e la capacità di produrre manifattura che da anni fanno primeggiare l’industria europea e italiana in particolare”.  
   
   
TOSCANA: SOSTANZIALE LA TENUTA DEL COMPARTO DEL BENESSERE TERMALE, NONOSTANTE LA CRISI I DATI POSITIVI DEL SETTORE DEL BENESSERE (+3,1%) COMPENSANO LA DIMINUZIONE DEGLI ARRIVI NEI CENTRI TERMALI TRADIZIONALI (-0,9%)  
 
 Firenze, 21 ottobre 2010 - In un quadro generale in cui il settore termale ha complessivamente tenuto nonostante la crisi economica, nel 2009 continua e si rafforza il trend opposto fra comparto termale e comparto del benessere termale: da alcuni anni infatti i valori positivi registrati nel comparto del benessere termale in generale compensano la perdita di pubblico del termalismo tradizionalmente inteso. Anche nel corso del 2009 le terme tradizionali hanno registrato una diminuzione di arrivi dello 0,9%, mentre il comparto del benessere termale, che comprende il settore termale tradizionale, ma anche le prestazioni benessere, di relax o solo climatiche, ha visto un aumento del 3,1%, con un incremento complessivo dello 0,5% degli arrivi negli stabilimenti termali. Questi i dati emersi durante il convegno “Toscana & Terme fra competitività e sostenibilità” in programma oggi a San Giuliano Terme (Pi). Le indicazioni contenute nell’annuale Rapporto Sitet sulle terme in Toscana dipingono una regione, la Toscana, che si pone in linea con l’andamento delle principali regioni termali e che comprende da un lato località storiche di grande fama, ad esempio Chianciano Terme e Montecatini Terme, un po’ in difficoltà negli ultimi anni, dall’altro diverse località nuove o rinnovate che si stanno imponendo e guadagnano terreno anche grazie al loro orientamento al benessere con alcune esperienze innovative che rappresentano un modello di riferimento nazionale. Complessivamente i Comuni classificati come termali, considerando la motivazione termale e le altre, in Toscana attivano un movimento turistico di rilievo, pari all’11,2% degli arrivi ed al 9,3% dei pernottamenti, rileva l’indagine. Secondo il Rapporto, le attività del benessere termale sono aumentate più di quanto tendenzialmente la crisi abbia ridotto i consumi, ma se si passa dagli arrivi alle prestazioni termali si rileva che la clientela ha fortemente ridotto le giornate di permanenza e, quindi, il numero delle cure effettuate. La diminuzione delle prestazioni è stata notevole, pari al 3,9%, trascinata dall’andamento negativo del comparto del termale tradizionale (-4.4%) non compensato da quello positivo (+1,1%) del benessere. Questo anche perché se in passato i soggiorni termali si caratterizzavano per una lunga durata imposta dalle necessità di dovere fare cure di durata almeno bisettimanale, oggi la forte incidenza delle altre motivazioni ha ridotto la permanenza media a pochi giorni. In questo contesto il Rapporto 2010 presenta alcune indicazioni strategiche fondamentali per recuperare il tempo perduto e rileva, alla fine, che a fronte di questa complessa evoluzione è tempo davvero di fare sistema con la rete delle terme regionali ed europee, magari recuperando ad un ruolo più attivo il Consorzio Terme di Toscana. Ugualmente utile, secondo i curatori dello studio, sarebbe promuovere una indagine motivazionale mirata sul termalismo ed il benessere della Toscana, su come vengono percepiti dal pubblico, sul rapporto di integrazione con gli altri turismi, sulle prospettive di sviluppo, sui frequentatori residenti, pendolari e turisti, sui giudizi che la clientela presente dà, sui punti di forza e di debolezza, sulle differenze fra percezioni e realtà, sul posizionamento che i tour operator e gli agenti di viaggio, out ed on line, attribuiscono al comparto. In sintesi, suggerisce il Rapporto 2010, solo facendo rete il comparto del benessere termale potrà acquisire un ruolo maggiore che raggiunga anche l’ambito delle politiche dell’Unione Europea.  
   
   
ORDINI DI MACCHINE UTENSILI: IL TERZO TRIMESTRE CONFERMA LA RIPRESA- (+24,9%) - MA L’INTERNO RESTA DEBOLE. UCIMU E CONFIDI INSIEME PER UNA LINEA DI CREDITO DI 10 MILIONI DI EURO PER IL FINANZIAMENTO DEGLI ORDINI  
 
Cinisello Balsamo, 21 ottobre 2010 - Giancarlo Losma, Ucimu: “mercato interno stagnante, domanda debole, consumi bassi sono i campanelli di allarme per l’arretramento tecnologico della manifattura italiana. Occorrono subito ammortamenti liberi e detassazione degli utili reinvestiti in macchinari”. Segno positivo per l’indice degli ordini di macchine utensili italiane che, nel terzo trimestre 2010, registra un incremento del 24,9% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Si allunga dunque, il trend di crescita registrato da inizio 2010 ma il valore assoluto dell’indice resta ancora molto basso, pari a 46,7 (base 2005=100). I dati elaborati dal Centro Studi & Cultura di Impresa di Ucimu-sistemi Per Produrre evidenziano, per il periodo luglio-settembre, una netta discrepanza tra l’andamento della raccolta ordini sul mercato interno e estero. È la domanda straniera a trainare la ripresa: l’indice degli ordini sul mercato estero cresce, infatti, del 56,8%, rispetto al terzo trimestre 2009, per un valore assoluto dell’indice pari a 86,4. Di segno negativo è invece, l’indice degli ordini raccolti dai costruttori sul mercato domestico che, complice la chiusura al 30 giugno del provvedimento Tremonti-ter, segna un calo del 22,6%, per un valore assoluto pari a 15,4. Dall’analisi della serie storica della raccolta ordini, emerge che mai prima d’ora il valore dell’indice assoluto aveva raggiunto livelli così bassi. L’indicatore mette dunque in evidenza una situazione di concreto pericolo per tutta l’industria del paese. Il mancato aggiornamento dei macchinari per un periodo così prolungato, a brevissimo, avrà impatto sull’intera produzione di manifattura italiana. ”La ripresa degli investimenti in beni strumentali ormai da tre trimestri consecutivi - ha affermato Giancarlo Losma, presidente Ucimu-sistemi Per Produrre, l’associazione dei costruttori italiani di macchine utensili, robot, automazione e tecnologie ausiliarie – non deve trarre in inganno: il mercato interno è stagnante, la domanda è debole, i consumi restano bassi. Tutto questo è allarmante perché testimonia la tendenza del nostro sistema manifatturiero verso un continuo arretramento tecnologico che porterà alla definiva perdita di competitività del sistema Italia”. “Per questa ragione - ha continuato Giancarlo Losma - Ucimu-sistemi Per Produrre ribadisce la necessità di interventi immediati da parte delle autorità di governo a cui richiede l’introduzione di un sistema di ammortamenti liberi, sul modello di quelli appena deliberati dall’Amministrazione statunitense per ridare fiato alla domanda. Certi che il sistema possa funzionare da stimolo agli investimenti in beni strumentali, il provvedimento di liberalizzazione degli ammortamenti, a fronte di una semplice traslazione nel tempo degli introiti per l’erario, porterebbe in dote alle casse dello Stato maggiori entrate legate alle imposizioni fiscali applicate ai macchinari venduti”. “Oltre a ciò - ha continuato il presidente di Ucimu-sistemi Per Produrre – sottolineiamo l’esigenza di una nuova introduzione del provvedimento di detassazione degli utili reinvestiti in macchinari a elevata tecnologia, i cui benefici sono direttamente e immediatamente misurati dall’andamento della raccolta ordini interni, cresciuti nei tre trimestri coincidenti con l’effettività della misura e calati alla sua scadenza”. Per facilitare le imprese costruttrici di macchine utensili che, dopo un periodo prolungato di difficoltà e a fronte di un rinnovato portafoglio ordini, possono lamentare limitata liquidità, Ucimu ha siglato un accordo con Confidi, per l’apertura di una linea di credito destinata a finanziare la produzione dei macchinari ordinati. La linea di credito, cui l’associazione ha garantito un contributo di 500.000 euro, grazie all’effetto moltiplicatore di Confidi, assicura uno stanziamento di 10 milioni di euro. Partner dell’iniziativa sono i principali istituti di credito italiani tra cui, Intesa San Paolo, Banca Popolare di Milano, Monte dei Paschi di Siena e Ubi Banca.  
   
   
DALLE TLC AL FOTOVOLTAICO, MEMC A MERANO INAUGURA NUOVO IMPIANTO  
 
Bolzano, 21 ottobre 2010  - Il nuovo impianto della Memc Electronic realizzato nella terza fase di espansione dello stabilimento di Merano è stato inaugurato oggi, mercoledì 20 ottobre 2010. Per la Provincia, che ha sostenuto lo sviluppo dell’azienda con consistenti interventi finanziari, erano presenti il presidente, Luis Durnwalder e l´assessore all´innovazione Roberto Bizzo. Lo stabilimento della Memc Electronic di Merano, analogamente agli altri otto del gruppo industriale internazionale, accanto alla produzione di silicio iperpuro destinato ai mercati delle applicazioni elettroniche (informatica, telecomunicazioni, telefonia cellulare, elettronica industriale, ecc.) sta puntando all´incremento del settore produttivo del solare fotovoltaico. Nel corso della visita l´assessore provinciale Roberto Bizzo ha sottolineato "Per il nostro futuro gli investimenti in ricerca e sviluppo rappresentano la migliore opportunità di crescita sociale ed economica. La Memc è un caso esemplare di innovazione in un settore ad elevata tecnologia. Le ricadute per il territorio sono e saranno certamente rilevanti". Dopo una prima e seconda fase di espansione produttiva conclusesi nel dicembre 2006 con avvio della nuova produzione agli inizi del 2007, con l´inaugurazione del nuovo impianto va ora a regime la terza fase. Essa comporterà il raddoppiamento della capacità attuale portandola a quattro volte quella del 2005, anno in cui tale produzione venne avviata a Merano. Se le prime due fasi di espansione avevano comportato la creazione di 50 nuovi posti di lavoro, la terza verrà a crearne ulteriori 80, di cui alcuni di elevata professionalità manutentiva ed ingegneristica. Costante il sostegno finanziario della Provincia che tramite l´Ufficio ricerca e sviluppo tra il 2003 ed il 2010 ha concesso contributi per circa 3,5 milioni di Euro. L´incremento produttivo collegato al nuovo impianto comporta delle problematiche da risolvere congiuntamente. Da un lato, sarà necessario giungere alla realizzazione di un nuovo nodo ferroviario in zona industriale per ridurre l´impatto conseguente all´incremento dei trasporti ferroviari della materia prima necessaria per la produzione di silicio; dall´altro lato, in considerazione del fatto che l´incremento produttivo comporterà l´aumento dei consumi di energia elettrica, dovrà essere predisposto uno studio dettagliato delle attuali disponibilità sulla rete esistente. Con l´avvio della nuova produzione, oltre alla creazione di nuovi posti di lavoro, sarà possibile aumentare l´apporto di calore derivante dai processi produttivi da destinare alla distribuzione tramite la rete di teleriscaldamento.  
   
   
CONCLUSO SEMINARIO “CANTIERE INNOVAZIONE: OPPORTUNITÀ DI FINANZIAMENTO”  
 
 Lamezia Terme, 21 ottobre 2010 - “Cantiere Innovazione: opportunità di finanziamento” è il tema del seminario, organizzato da Unioncamere Calabria “Desk Enterprise Europe Network” in collaborazione con l’assessorato alla Cultura della Regione Calabria, che è svolto il 19 ottobre, a Lamezia Terme, nella sede dell’Unione delle Camere di Commercio. Ai lavori del seminario, moderati da Donatella Romeo, segretaria generale di Unioncamere Calabria, hanno partecipato l’assessore regionale alla Cultura Mario Caligiuri, il presidente di Unioncamere Calabria Fortunato Roberto Salerno, il direttore generale dell’assessorato alla Cultura Massimiliano Ferrara, Adriana Mauro, del Comitato di gestione fondo di garanzia Pmi-ministero dello Sviluppo Economico e Valentino Bolic, direttore dei Programmi comunitari dell’Istituto per la promozione industriale-Ministero dello Sviluppo Economico. “Occorre costruire l’idea unitaria di Calabria, valorizzare e fare funzionare l’esistente ed aumentare la produttività. Sono queste – ha dichiarato l’assessore alla Cultura Mario Caligiuri – le idee guida del presidente della Regione Giuseppe Scopelliti. In tal senso, dobbiamo quindi realizzare azioni partecipate ed usare l’innovazione per superare la crisi e recuperare il divario tra il nord e il sud del Paese, per attrarre risorse pregiate e per fare della Calabria il punto d’incontro per la ricerca del Mediterraneo. Purtroppo, però – ha evidenziato Caligiuri -, non possiamo non constatare che solo il 74% del Pil prodotto resta in regione, mentre ben il 26% si perde fuori dal nostro territorio. In questa direzione l’Europa rappresenta una grande opportunità per realizzare un’economia intelligente, sostenibile e inclusiva, che miri a migliorare le condizioni e l’accesso ai finanziamenti per la ricerca e l’innovazione”. Il seminario di ieri anticipa il “Forum Calabria 2020” che Regione e Unioncamere Calabria stanno programmando per il mese di dicembre 2010. Si tratta di un’iniziativa fortemente voluta dal presidente Scopelliti, che ha come obiettivo fondamentale quello di illustrare le nuove opportunità di finanziamento per le imprese nel settore della ricerca e dell’innovazione. Il direttore generale Ferrara ha annunciato che “è già stato pubblicato l’avviso pubblico per la costituzione e l´ampliamento dei Poli di Innovazione regionali che sono raggruppamenti di imprese innovative, con operatività su scala regionale, valutati in base ad un piano di sviluppo quinquennale”. “Attraverso la nascita dei Poli di innovazione – ha spiegato Ferrara - intendiamo attivare una offerta di beni e servizi avanzati, creando un’intensa attività di promozione dell’immagine della Calabria e avviando un monitoraggio continuo sul grado di attuazione del programma di attività e sulla rispondenza con gli obiettivi. L’investimento previsto è di 3 milioni di euro di aiuti per la creazione e l’ampliamento dei Poli e di 2 milioni di euro per aiuti al funzionamento e all´animazione degli stessi”. “I bandi del Ministero dello Sviluppo Economico – ha detto Valentino Bolic -, pubblicati a settembre sul nuovo ‘regime di aiuti per l’industrializzazione’, riguardano i settori innovativi produttivi: industrializzazione dei risultati di ricerca, utilizzo di tecnologie innovative, energie rinnovabili, efficienza energetica. Prevedono, inoltre, una procedura valutativa ‘a sportello’ mentre le agevolazioni saranno concesse nella forma di finanziamento agevolato e di contributo in conto impianti, nel rispetto delle intensità massime di aiuto consentite dalla ‘carta degli aiuti’, per dimensione di impresa beneficiaria e per ciascuna area ammissibile”. “Il fondo di garanzia – ha affermato Adriana Mauro - è infrastrutturale, trasversale e sostiene l’accesso al credito. Oltre ad essere naturalmente riservato solo alle Pmi sane, si rivolge a tutti i settori e mette in campo finanziamenti diretti a ristrutturare il debito d’impresa sempre attraverso gli intermediari bancari che garantiscono l’operazione finanziaria in favore dell’impresa. Dal 2009 abbiamo registrato un flusso di incremento di domande al fondo mentre il rigetto delle stesse domande è risultato pari all’1%”. Per il presidente di Unioncamere Salerno si è trattato di “un seminario costruttivo, organizzato per illustrare i tre nuovi decreti del Mise e sul bando Poli di Innovazione. Sono fermamente convinto – ha sostenuto - che la parola d’ordine deve essere, a questo punto, concretizzare, perché con questi bandi abbiamo ben il 10% del totale degli investimenti nazionali riversati sul nostro territorio”. Al termine il presidente Salerno ha ringrazio la Regione Calabria “per la collaborazione sinergica avviata sul tema dell’innovazione che sta già portando risultati incoraggianti. Penso all’evento sui Poli dello scorso 5 luglio, al seminario di ieri e al grande Forum sull’innovazione del Mediterraneo previsto per il mese di dicembre. Certamente - – ha aggiunto -, in questo percorso di sviluppo diffuso, è centrale il ruolo assunto dalle Camere di Commercio e dalle associazioni di categoria per raggiungere da vicino le imprese calabresi”. È possibile acquisire il materiale di approfondimento trattato nel corso del seminario visitando il sito web: http://www.Uc-cal.camcom.gov.it/  
   
   
SICUREZZA LAVORO: 22 OTTOBRE CONVEGNO A TREVI  
 
Perugia, 21 ottobre 2010 – “La sicurezza nei cantieri, una battaglia di civiltà. Noi siamo schierati”, è il titolo di un convegno in programma a Trevi, venerdì 22 ottobre, a partire dalle ore 9, nella Chiesa di San Francesco d’Assisi. L’iniziativa, che tra le sue particolarità anche quella della “sostenibilità”, e cioè un’organizzazione attenta a ridurre l’impatto ambientale, è della Regione Umbria in collaborazione con i Comuni di Foligno, Montefalco, Bevagna, spelo, Vallo di Nera, Trevi, spoleto, Norcia, Cascia, Campello sul Clitunno, e con gli Ordini degli ingegneri e degli architetti, Pianificatori Paesaggisti Conservatori, il Collegio dei geometri e geometri laureati, il collegio dei periti industriali e l’Asl 3 dell’Umbria. Durante l’incontro, i cui lavori saranno aperti dall’assessore regionale alle opere pubbliche della Regione Umbria, Stefano Vinti, saranno illustrate le attività e le iniziative che rientrano nel Ii Stralcio del Progetto “Campagna di informazione ai diversi soggetti coinvolti ed in particolare ai committenti privati, in materia di sicurezza nei cantieri e Durc”, e che coinvolge tutti i soggetti che hanno collaborato all’organizzazione del convegno. Nel corso della mattinata sono previsti gli interventi di tecnici e delle Associazioni datoriali e sindacali di settore, inoltre i Comuni interessato dalle campagne 2009 e 2010 porteranno il loro contributo sulla valenza sociale della campagna e l’importanza del messaggio. Nel pomeriggio, a partire dalle 14,30 fino alle 18.30, è in programma un workshop rivolto ai tecnici su “i compiti e le responsabilità del committente ai sensi della normativa sulla sicurezza”, la cui partecipazione avrà valore per 8 ore di formazione professionale nell’ambito della sicurezza. “L’impegno della Regione Umbria nell’ambito della sicurezza sui luoghi di lavoro – ha spiegato l’assessore Vinti - è stato rafforzato dai risultati positivi conseguiti con la precedente Campagna che ha destato anche l’interesse della stampa nazionale. Una campagna di pubblicità e di informazione che continuerà con le stesse modalità del precedente progetto, con opuscoli informativi, manifesti, poster e locandine, internet e, come attività collaterale e laddove la normativa comunale lo consenta, anche il volantinaggio. Inoltre, è prevista la progettazione di banner da inserire nei siti comunali e la creazione di un questionario compilabile on-line, che permetterà di allargare il bacino d’utenza della campagna e implementare il campione analizzabile”.  
   
   
ROMA: BANDO FINANZIAMENTI IMPRESE IN PERIFERIA, GIOVEDÌ 21 SEMINARIO PER SAPERE COME SI PARTECIPA  
 
Roma, 21 ottobre 2010 - Giovedì 21 ottobre, alle 17 in piazzale degli Archivi 34 all´Eur (sede di Risorse per Roma S.p.a.), si tiene un seminario per spiegare in ogni suo aspetto il bando del Campidoglio che concede fondi alle piccole imprese in periferia, nascenti o già nate. Il seminario è organizzato dall´Assessorato ai Lavori Pubblici e alle Periferie e dal gruppo dei Consiglieri Aggiunti di Roma Capitale. Elemento innovativo del bando di quest´anno, il punteggio in più per chi propone progetti d´impresa "misti" tra italiani e immigrati. L´incontro serve appunto a chiarire questo come altri aspetti (come si fa domanda, quali documenti servono ecc.).  
   
   
MATERA, VENERDÌ CONVEGNO SU APPALTI PUBBLICI  
 
Matera, 21 ottobre 2010 - Per informare le imprese e mettere a confronto tutti gli operatori del settore, con il parallelo obiettivo di accorciare le distanze con le istituzioni del settore, venerdì 22 ottobre, presso la Sala convegni della Camera di Commercio di Matera, a partire dalle ore 15, si terrà l´iniziativa “Le nuove regole negli appalti pubblici”, organizzata da Legacoop Basilicata e dall´Associazione Nazionale Cooperative di Produzione e Lavoro, con il contributo di Edilcassa. L’approvazione del Regolamento di esecuzione ed attuazione del Codice dei contratti pubblici porta infatti a compimento un´epocale riforma, avviata con il recepimento delle Direttive comunitarie di terza generazione, e apporta numerose novità nel comparto dei lavori pubblici, dei servizi e delle forniture. Il prof. Andrea Camanzi, dell´Autorità di Vigilanza sui Lavori pubblici, e l´avv. Arturo Cancrini, dello studio legale Cancrini-piselli, illustreranno i cambiamenti che il nuovo Codice degli Appalti introduce, alla ricerca di un difficile punto di equilibrio tra esigenze di razionalizzazione del sistema e continue modifiche legislative. Al tavolo saranno altresì presenti l´assessore regionale ai Lavori pubblici, Rosa Gentile, l´on. Salvatore Margiotta, vicepresidente della Commissione Ambiente, Territorio e Lavori pubblici, altri attori istituzionali e rappresentanti di associazioni di categoria (Ance, Api, Cna, Confartigianato), per garantire un confronto il più ampio possibile sul tema, partecipare al dibattito con il mondo imprenditoriale per arrivare ad una condivisione dello scenario. Introdurrà i lavori la relazione di Loredana Durante, Area finanza e produzione e lavoro Legacoop Basilicata, e li concluderà Marco Migrone, responsabile Ufficio legislativo Ancpl Legacoop.  
   
   
CSL E CESIL, ALLO STUDIO LA RICOLLOCAZIONE DEI LAVORATORI  
 
Cagliari, 21 Ottobre 2010 – Regione Sardegna, sindacati e rappresentanti dei lavoratori di Csl e Cesil si sono incontrati all’Assessorato del Lavoro per fare il punto sulla possibilità di ricollocazione dei dipendenti dei Centri servizi per il lavoro (fanno capo alle Province) e dei Centri servizi per l’inserimento lavorativo dei soggetti svantaggiati (gestiti dai Comuni). L’assessore regionale del Lavoro, Franco Manca, ha annunciato che entro la prima decade di dicembre sarà pronta un’ipotesi di intervento per la soluzione del problema, alla quale si stanno dedicando da settimane un gruppo di lavoro all’interno dell’Assessorato e l’Agenzia regionale per il lavoro. “Non è una materia semplice – ha spiegato l’assessore Manca – ma pensiamo di aver individuato una strada percorribile. Pensiamo a una società con capitale pubblico, con il coinvolgimento di Regione, Province e Comuni, nella quale far confluire il personale di Csl e Cesil. A questa società verrebbe affidato il coordinamento dei servizi sul territorio, in materia di politiche attive per il lavoro”. Manca ha poi precisato che “non è ipotizzabile e neppure realistico pensare che questi lavoratori possano essere stabilizzati nella pubblica amministrazione senza concorsi: la Corte Costituzionale, di recente, si è espressa in maniera chiara e inequivocabile. Lo dico per sgombrare subito il campo da possibili equivoci. L’ipotesi da noi annunciata comporterebbe una modifica del testo della legge regionale 20/2005, dunque presuppone un doveroso passaggio in Consiglio regionale, dove ho percepito una certa sensibilità verso questo problema. Naturalmente bisognerà reperire le risorse finanziarie necessarie per garantire nel tempo servizi di qualità adeguati ed efficienti. Noi riteniamo di poterli portare avanti con le professionalità oggi presenti nei vari Centri dislocati su tutto il territorio isolano”. Il 27 ottobre è in programma un apposito incontro tra la Regione e le Province. Successivamente sarà interpellata l’Anci per conoscere la posizione delle amministrazioni comunali.  
   
   
CROAZIA, SBARCO AZIENDE LOCALI IN LIBIA  
 
Zagabria, 21 ottobre 2010 - Diverse società croate, in parte appartenenti al settore delle costruzioni, sono state invitate a partecipare a dei bandi di gara per delle commesse in Libia, dove circa 50 miliardi di dollari di progetti sono in fase di sviluppo. A questo proposito, circa 50 rappresentanti di società croate hanno presenziato ad un recente seminario denominato ´´Come fare affari in Libia´´, organizzato dalla Camera di Commercio croata e dall´ambasciata croata in Libia. Attualmente, le compagnie croate che lavorano in Libia sono circa 500.  
   
   
AL VIA L’VIII EDIZIONE DEL PREMIO SOCIALIS: UN´OCCASIONE CONCRETA DI LAVORO PER GIOVANI TALENTI PUBBLICATO IL BANDO DI CONCORSO CHE SCADE IL 12 NOVEMBRE 2010 AI VINCITORI STAGE IN AZIENDE O ASSOCIAZIONI.  
 
 Roma, 21 ottobre 2010 - Nelle loro tesi citano Milton Friedman, Muhammad Yunus, Amartya Sen, Henry Ford, Gandhi, ma soprattutto propongono una nuova interpretazione del sistema organizzativo delle imprese e della società, puntando ad un futuro più sostenibile perché attento al sociale e alle risorse umane. Sono i giovani laureati di tutte le università d’Italia cui si rivolge il Premio Socialis, al via per l’Viii edizione, con un bando disponibile su www.Premiosocialis.it, con scadenza 12 novembre. In Italia il fenomeno della responsabilità sociale d’impresa è cresciuto negli ultimi anni in maniera significativa tanto che oggi, secondo l’ultima indagine di Swg per l’Osservatorio Socialis, 7 aziende su 10 si impegnano in settori come la cultura, l’ambiente, il sostegno umanitario, l’attenzione alle risorse interne, con un flusso di finanziamenti che quest’anno sfiora il miliardo di euro. Il Premio Socialis è nato con lo scopo di costituire un ponte tra università e impresa, individuare e ´sperimentare´ figure professionali con competenze specifiche e pronte ad entrare nel mondo del lavoro. Mette a disposizione dei vincitori l’opportunità di svolgere uno stage presso alcune aziende sostenitrici particolarmente attente al tema quali Barilla, Merckserono, Novartis, Obiettivo Lavoro, Bat Italia, Novo Nordisk, o anche presso onlus come Cipsi e Lega del Filo d’Oro. Nell’edizione 2010 sono 14 i patrocini istituzionali: Presidenza del Consiglio, Camera dei Deputati, Ministero della Pubblica Istruzione, Ministero degli Esteri, Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, Ministero della Gioventù, Ministero dello Sviluppo Economico, Ministero dell’Ambiente, Tutela del Territorio e Mare, Cnel, Aidp, Regione Lazio, Provincia di Roma, Comune di Roma, Unioncamere. “Il Premio Socialis è un’occasione concreta per giovani talenti – spiega Roberto Orsi, Presidente di Errepi Comunicazione e Direttore dell’Osservatorio Socialis - che possono portare il loro contributo ad un nuovo modo di intendere il lavoro, dove l’attività di Csr sarà sempre più integrata nella gestione aziendale”. I numeri delle prime 7 edizioni del Premio Socialis: 440 le tesi partecipanti al concorso, 70 Atenei di provenienza dei lavori, 32 aziende sostenitrici, 18 istituzioni patrocinanti, 50 vincitori, con titoli come “Strumenti per un’impresa etica”, “Profit e non profit”, “La sostenibilità dell’impresa”, “La Csr nella gestione del personale”, “La reputazione nella gestione della crisi organizzativa”, “Ambiente e clima di lavoro”, “Il giornalismo non profit”, “Dallo stato sociale al capitalismo sociale”. Per partecipare alla Viii edizione del Premio Socialis è necessario inviare copia della tesi di laurea entro il 12 novembre 2010 alla segreteria organizzativa, presso Errepi Comunicazione, Via Arenula, 29, 00186 Roma. Copia integrale del bando nel sito www.Premiosocialis.it/  Possono partecipare solo i lavori pubblicati dopo il 1° gennaio 2007.