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MERCOLEDI

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Notiziario Marketpress di Mercoledì 17 Novembre 2010
CONVEGNO "AIDS: TAKING A LONG-TERM VIEW"  
 
Londra, 17 novembre 2010 - Il convegno "Aids: taking a long-term view" avrà luogo il 1º dicembre 2010 presso la London School of Hygiene & Tropical Medicine a Londra, Regno Unito. Esperti nel campo dell´Aids si incontreranno per discutere le future implicazioni della malattia e il loro possibile impatto sociale. Il convegno esplorerà anche i motivi sociali dell´Aids e gli eventuali futuri costi. Sarà inoltre presentato e discusso un libro con lo stesso titolo della manifestazione. Per ulteriori informazioni, visitare: http://www.Lshtm.ac.uk/    
   
   
MEF: EMENDAMENTO PER I MALATI DI SLA  
 
 Roma, 17 novembre 2010 - Ieri mattina sono stati ricevuti al Ministero dell´Economia e Finanze i rappresentanti dell´Associazione Malati Sla.. Al termine dell´incontro, il Governo si è impegnato a presentare un emendamento alla Legge di Stabilità, in discussione alla Camera, che preveda la finalizzazione di spesa destinata ai malati di Sla..  
   
   
PREVENZIONE E CONTROLLO DELL’INFLUENZA PER LA STAGIONE 2010-2011  
 
 Roma, 17 novembre 2010 - Per la prevenzione ed il controllo dell’epidemia stagionale d’influenza 2010-2011 il Ministero della Salute ha diramato una circolare che oltre alle raccomandazioni comprende le più recenti indicazioni dell’Organizzazione Mondiale della Sanità sulla composizione dei vaccini antinfluenzali. I sintomi dell’influenza (febbre, mal di testa, malessere generale, tosse, raffreddore, dolori muscolari ed articolari) sono comuni a molte altre malattie, per, cui dal punto di vista clinico, la definizione di caso di sindrome influenzale (influenza like illness = Ili) prevede un’affezione respiratoria ad esordio acuto, con febbre oltre i 38°C, accompagnata da almeno uno tra i seguenti sintomi sistemici: cefalea, malessere generalizzato, sudorazione, brividi, astenia, e da almeno uno dei seguenti sintomi respiratori: tosse, faringodinia, congestione nasale. Soprattutto nei bambini, le Ili, si possono manifestare anche con sintomi a carico dell’apparato gastro-intestinale (nausea, vomito, diarrea). Come osservato in tutte le stagioni influenzali, la fascia di età più colpita è quella dei bambini fino a 14 anni (in particolare il picco massimo è stato osservato nella fascia 0-4 anni, seguito dalla fascia 5-14 anni); l’incidenza decresce all’aumentare dell’età, e raggiunge il valore minimo negli anziani. Alla sorveglianza epidemiologica si affianca la sorveglianza virologica, mirata alla caratterizzazione qualitativa dei diversi ceppi di virus influenzali circolanti, per aggiornare la composizione del vaccino annuale della stagione successiva. In Italia, l’andamento stagionale delle Ili è rilevato attraverso la rete di medici sentinella denominata Influnet, coordinata dal Ministero della Salute, attiva dal 1999, concordata con le Regioni e Pp.aa: la raccolta e l’elaborazione delle segnalazioni è effettuata dai Centri di Riferimento Nazionali, cioè dal Centro Nazionale di Epidemiologia, Sorveglianza e Promozione della Salute (dell’Iss) e dal Centro Interuniversitario di Ricerca sull’Influenza, che utilizzano lo stesso protocollo operativo. L’iss provvede all’elaborazione a livello nazionale e produce un rapporto settimanale. Alla sorveglianza epidemiologica si affianca la sorveglianza virologica, mirata alla caratterizzazione qualitativa dei diversi ceppi di virus influenzali circolanti, per l’aggiornare la composizione del vaccino annuale della stagione successiva. Misure di igiene e protezione individuale La trasmissione interumana del virus dell’influenza si può verificare per via aerea (attraverso le gocce di saliva di chi tossisce o starnutisce), ma anche attraverso il contatto con mani contaminate dalle secrezioni respiratorie; quindi una buona igiene delle mani e delle secrezioni respiratorie può limitare la diffusione dell’influenza. Recentemente l’Ecdc ha valutato le misure di protezione personali utili per ridurre la trasmissione del virus dell’influenza, ed ha raccomandato: il lavaggio delle mani (in assenza di acqua, uso di gel alcolici) una buona igiene respiratoria (coprire bocca e naso quando si starnutisce o tossisce, trattare i fazzoletti e lavarsi le mani) l’isolamento volontario a casa di delle persone con malattie respiratorie febbrili specie in fase iniziale l’uso di mascherine da parte delle persone influenzate quando si trovano in ambienti sanitari Tali misure si aggiungono a quelle basate sui presidi farmaceutici (uso di antivirali e vaccinazioni). Antivirali Sebbene la vaccinazione antinfluenzale annuale rappresenti la migliore strategia per la prevenzione delle complicanze delle infezioni da virus influenzali, i farmaci antivirali possono essere considerati come ulteriore presidio per il trattamento e la chemioprofilassi dell’influenza. L’utilizzo degli antivirali per il trattamento dell’influenza è descritto in dettaglio nelle “Linee Guida per la gestione della Sindrome Influenzale” (www.Snlg–iss.it ). È bene ricordare che l’efficacia profilattica dei farmaci antivirali dipende essenzialmente dal tempo di somministrazione, che non deve superare le 48 ore dall’esordio dei sintomi del caso indice, e che l’uso dei farmaci antivirali non è raccomandato di routine durante le epidemie stagionali di influenza. Gli antivirali, dunque: non sono un’alternativa alla vaccinazione; devono essere assunti sempre su prescrizione e sotto controllo medico; devono essere assunti con tempestività. Vaccinazioni Il vaccino antinfluenzale è indicato per la protezione di tutti i soggetti che non abbiano specifiche controindicazioni alla sua somministrazione. Questi i gruppi di popolazione per cui l’offerta attiva e gratuita di vaccinazione è prioritaria: 1. Soggetti di età pari o superiore a 65 anni; 2. Bambini di età superiore ai 6 mesi, ragazzi e adulti affetti da: a) malattie croniche a carico dell´apparato respiratorio (inclusa l’asma, la displasia broncopolmonare, la fibrosi cistica e la broncopatia cronico ostruttiva-Bpco); b) malattie dell’apparato cardio-circolatorio; c) diabete mellito e altre malattie metaboliche; d) malattie renali con insufficienza renale; e) malattie degli organi emopoietici ed emoglobinopatie; f) tumori; g) malattie congenite o acquisite che comportino carente produzione di anticorpi, immunosoppressione indotta da farmaci o da Hiv; h) malattie infiammatorie croniche e sindromi da malassorbimento intestinali; i) patologie per le quali sono programmati importanti interventi chirurgici; j) patologie associate ad un aumentato rischio di aspirazione delle secrezioni respiratorie; 3. Bambini e adolescenti in trattamento a lungo termine con acido acetilsalicilico. 4. Donne che all’inizio della stagione epidemica si trovino nel secondo e terzo trimestre di gravidanza; 5. Individui di qualunque età ricoverati presso strutture per lungodegenti; 6. Medici e personale sanitario di assistenza; 7. Familiari e contatti di soggetti ad alto rischio; 8. Soggetti addetti a servizi pubblici di primario interesse collettivo e categorie di lavoratori; 9. Personale a contatto con animali che potrebbero costituire fonte di infezione da virus influenzali non umani (come: allevatori, addetti all’attività di allevamento, addetti al trasporto di animali vivi, macellatori e vaccinatori, veterinari pubblici e libero-professionisti; Sono, tuttavia, passibili di modifiche a tale elenco, che saranno apportate in accordo con le Regioni e Pp. Aa., qualora dovessero intervenire necessità prioritarie legate alla immunizzazione di massa con vaccini pandemici, allorquando disponibili. Per finire, possono scegliere di vaccinarsi tutte le persone che desiderino evitare l’influenza per varie motivazioni (timore della malattia, viaggi, lavoro, ecc.), salvo quelle per cui esistano specifiche controindicazioni. È bene che tale scelta sia sempre effettuata con l’intervento del proprio medico. Il vaccino è disponibile presso le farmacie.  
   
   
AL VIA IL 16° CONGRESSO IFRHO. MORATTI: “MILANO CAPITALE DELLA RICERCA SCIENTIFICA”  
 
Milano, 16 novembre 2010 - "Il Congresso Ifhro torna in Europa dopo quattordici anni, per la prima volta in Italia, e sceglie Milano. Ne sono lieta e orgogliosa come Sindaco e porto a tutti voi i saluti della città. Sono sempre più numerose le organizzazioni scientifiche di prestigio mondiale che scelgono Milano per le loro convention. Anche questo è un modo di favorire la ricerca e lo sviluppo di un sistema scientifico competitivo”. Così è intervenuta il Sindaco Letizia Moratti al 16° Congresso Ifhro, in Sala Arancio del Mic- Centro Congressi Fiera Milano. Presenti il Presidente di Aidos Leonardo La Pietra e il Presidente di Ifhro Lorraine Nicholson. “Si tratta – ha sottolineato il Sindaco - di un’opportunità straordinaria di condividere esperienze a livello internazionale e per fare il punto su una delle questioni cruciali del percorso terapeutico e di ricerca: il trattamento dei dati, l’informazione e la sicurezza del paziente, la gestione e il controllo della qualità in ambito sanitario. Settori in cui l’International Federation of Health Records Organizations rappresenta una vera eccellenza”. “Milano - ha proseguito Letizia Moratti - ha idee e infrastrutture. Per questo è oggi una capitale della ricerca scientifica. Su 100 euro investiti in Italia in ricerca e sviluppo, 73 vengono investiti a Milano. Su 100 addetti di imprese biotech 55 lavorano a Milano. Tutte le imprese biotecnologiche italiane quotate sui mercati esteri sono nell’area milanese”. “Uno degli appuntamenti più significativi – ha poi ricordato il Sindaco - per il presente e per il futuro di Milano è l’Esposizione Universale 2015. Molti dei progetti internazionali di sviluppo che Milano ha attivato in tutto il mondo in vista di Expo riguardano proprio la salute e l’informazione. Il trattamento dei dati dei pazienti e la gestione della qualità nella filiera sanitaria non sono tematiche riservate ai Paesi sviluppati. Sono fattori decisivi per lo sviluppo scientifico e sanitario delle aree svantaggiate del Pianeta”. Infine il Sindaco ha chiesto alla Fondazione di dar vita a un percorso comune in vista di Expo, sui temi dell’informazione e della qualità in ambito sanitario. “Milano – concluso Letizia Moratti - si aspetta molto da voi, e sono certa che si tratta di attese che riceveranno una risposta fatta di entusiasmo e di professionalità. Mi auguro che insieme realizzeremo un lavoro proficuo al servizio di una medicina che sia come Milano: innovativa e al servizio della persona”.  
   
   
SANITA’: APPROVATO RIPARTO FONDO VENETO 2010: AVVIATO IL CAMMINO DEI COSTI STANDARD, DIMINUITO IL DIVARIO PRO CAPITE TRA ULLSS. PRIMO PASSO VERSO UNA NUOVA SANITA’ PIU’ EFFICIENTE E MENO COSTOSA  
 
Venezia, 17 novembre 2010 - La Giunta regionale del Veneto, nella sua seduta di ieri su proposta degli assessori Luca Coletto (sanità) e Remo Sernagiotto (sociale), ha approvato il riparto del fondo sanitario regionale 2010 tra le Ullss e Aziende ospedaliere della Regione per il finanziamento dei Livelli Essenziali di Assistenza (Lea) determinati a livello nazionale. Il documento è stato trasmesso alla competente commissione del Consiglio regionale per l’acquisizione del previsto parere. La somma assegnata al Veneto, sulla base della ripartizione nazionale a suo tempo concordata in Conferenza Stato-regioni, ammonta a 8 miliardi 137 milioni di euro. Il totale ripartito alle Ullss, detratte alcune poste in gestione accentrata regionale o destinate a obiettivi specifici, è di circa 7 miliardi 895 milioni di euro, contro i 7 miliardi 712 milioni del 2009. Degli 8 miliardi 137 milioni, 167 milioni sono stati riservati per attività e interventi svolte a livello accentrato regionale; 5 milioni sono stati accantonati per il progetto diabete; 21 milioni per costituire un fondo mirato ad incrementare la qualità assistenziale delle strutture, che sarà ripartito con successive deliberazioni. Il riparto contiene anche alcune ulteriori importanti voci specifiche: 76 milioni come fondo integrativo per aziende con funzioni ospedaliere a valenza provinciale o regionale; 43 milioni per sostenere i costi legati ai farmaci oncologici ad elevato costo. 10 milioni per lo sviluppo dell’assistenza territoriale di base; 85 milioni 759 mila euro per il finanziamento del fondo per le attività trasfusionali. Confermata la maggiorazione prevista per le cosiddette “aree disagiate” della montagna e della laguna. Prevista anche la quota di parte sanitaria del fondo per la non autosufficienza, pari a 668 milioni 450 mila euro. Nell’attribuzione delle risorse è stato adottato il criterio di riferirsi gradualmente ai costi sostenuti dalle migliori aziende sanitarie del Veneto, in modo che il finanziamento assegnato rappresenti per i dg un valore economico che consenta loro di gestire in equilibrio il sistema sanitario. “Con questo provvedimento – ha sottolineato Coletto – inizia una nuova fase della gestione delle risorse sanitarie, una cammino verso una sanità più efficiente e meno costosa, improntata al federalismo con una prima applicazione dei costi standard ed il progressivo abbandono del criterio della spesa storica; con un avvicinamento sostanzioso della quota pro capite tra le aziende con maggior costosità e le altre (il differenziale tra la quota più elevata e quella più bassa passa da 423 euro a 363); con un forte coinvolgimento dei dg nel programmare una riduzione dell’attuale costosità del sistema tramite l’individuazione dei costi obiettivo basati sulle migliori performance aziendali regionali; con una particolare attenzione al sistema dell’emergenza-urgenza su tutto il territorio regionale; con un’approfondita riflessione sulla programmazione ospedaliera definita con la delibera 3223 del 2002, rispetto alla quale dovranno essere attentamente valutate le funzioni non ancora attuate, così come andranno riverificate quelle già avviate ed in fase di rinnovo per accertare se siano ancora necessarie per assicurare i livelli di qualità richiesti dalla gente”. Proprio per proseguire il processo di progressiva riduzione del peso della spesa storica, non sono stati confermati nel 2010 il “fondo di affiancamento” ed il “fondo per l’innalzamento della quota pro capite minima per l’anno 2009”, introdotti con carattere di transitorietà nei riparti precedenti e finalizzati, rispettivamente, a garantire a tutte le aziende un incremento minimo rispetto al riparto precedente, ed una quota capitaria minima compatibile con le disponibilità complessive. Per supportare le aziende che con questo riparto non avrebbero ricevuto un finanziamento almeno pari a quello del 2009 e presentano situazioni economiche di squilibrio, sono state attribuite risorse integrative una tantum. In questo ambito, all’Ulss 1 di Belluno sono assegnati 8 milioni 293 mila euro; all’Ulss 2 di Feltre 1 milione 207 mila euro all’Ulss 12 Veneziana 5 milioni 676 mila euro; all’Ulss 18 di Rovigo 656 mila euro; all’Ulss 19 di Adria 3 milioni 697 mila euro. Per quanto riguarda le spese per investimenti, è stato rilevato che il loro peso economico e gli effetti sulla gestione corrente si stanno dimostrando particolarmente critici ed è pertanto indispensabile una nuova e più approfondita valutazione di tale tipologia di spesa. In attesa dell’approfondimento, che sarà compiuto dall’assessorato alla sanità, sono state assegnate risorse aggiuntive rispetto al riparto, a concorso degli oneri ad oggi assunti a bilancio per i project financing, all’Ulss 12 Veneziana (18 milioni) e all’Ulss 8 di Asolo (12 milioni).  
   
   
HOSPICE E OSPEDALE DI COMUNITÀ: È IL PAZIENTE AL CENTRO  
 
Firenze, 17 novembre 2010 - «Hospice e ospedale di comunità sono due strutture che mettono il paziente al centro del sistema. Due strutture che umanizzano le cure e fanno sì che le persone siano assistite in una dimensione più intima e familiare». Queste le parole dell’assessore al diritto alla salute Daniela Scaramuccia, subito dopo aver tagliato il nastro dell’hospice e dell’ospedale di comunità al terzo piano dell’ospedale di Nottola, a Montepulciano. Erano con lei per l’inaugurazione il direttore della Asl 7 di Siena, Laura Benedetto, il presidente della Società della Salute della Valdichiana e sindaco di Montepulciano, Andrea Rossi, e l’onorevole Rosy Bindi. «Si investe tanto in tecnologia, ed è giusto – ha sottolineato l’assessore – Ma non dobbiamo dimenticare quella che è la nostra ricchezza, il territorio. La gestione della salute sul territorio è fondamentale per evitare che i pazienti si acutizzino. L’ospedale di comunità, alternativa al ricovero ospedaliero vero e proprio, è pensato proprio per questo: accogliere persone non autosufficienti con malattie croniche, che su indicazione del medico di famiglia hanno necessità di essere curate per brevi periodi in un ambiente protetto. La realizzazione di queste strutture – ha aggiunto Daniela Scaramuccia – è il completamento di un percorso di riorganizzazione della rete ospedaliera che non è stato facile. Noi stiamo raccogliendo i frutti del lavoro di chi ci ha preceduto. E la presenza qui di tutte le istituzioni è davvero un bel segnale». «Inaugurare nuovi servizi è un segno di crescita e di speranza – ha detto il direttore generale della Asl di Siena Laura Benedetto -, soprattutto in un momento di crisi come questo. Dobbiamo investire ancora e rafforzare lo stato sociale». Su questo aspetto ha insistito anche Rosy Bindi: «In Toscana si è capito una cosa fondamentale: che in sanità si può tenere sotto controllo la spesa corrente se non si fermano gli investimenti e la riqualificazione dei servizi. Quelli che inauguriamo oggi sono tra i servizi più importanti, che meglio rispondono alla domanda di salute. Anche così si qualifica un ospedale». L’hospice di Nottola (che si aggiunge a quelli già attivi di Abbadia, Campostaggia e Siena) accoglierà quei pazienti con patologie oncologiche in fase avanzata che non possono essere assistiti a casa. E’ concepito sulla base dei criteri di umanizzazione dell’assistenza, ed è composto da 4 miniappartamenti, ognuno dotato di 2 posti letto (uno a disposizione di un familiare), soggiorno con tv, angolo pranzo, angolo cottura e servizi igienici. L’ospedale di comunità (il quarto nella provincia senese, dopo quelli di Siena, Montalcino e Poggibonsi) è composto da 9 camere doppie con servizi igienici e può ospitare fino a 18 pazienti, in base alle necessità del territorio. Dopo l’inaugurazione, l’assessore ha visitato l’ospedale, in funzione dal 2001 (150 posti letto, 8.000 ricoveri annui, 30.000 accessi annui al pronto soccorso, quasi 700 parti l’anno), e indicato tra i più sicuri in Italia dal Tribunale per i diritti del malato-Cittadinanzattiva. La visita dell’assessore è partita dal pronto soccorso e ha toccato l’oncologia, il Dipartimento materno-infantile, e poi cardiologia, chirurgia, medicina, terapia intensiva, unità coronarica. Nel pomeriggio, nell’Auditorium dell’ospedale, l’incontro con i consigli comunali dei Comuni della Valdichiana, ai quali il Direttore Laura Benedetto ha illustrato la riorganizzazione in atto nella Asl 7: la dipartimentalizzazione dell’azienda, la maggior integrazione con l’Azienda ospedaliero-universitaria senese, e lo sviluppo dell’integrazione ospedale-territorio. «E’ diffuso il preconcetto che le riorganizzazioni siano fatte per risparmiare – ha detto l’assessore Scaramuccia alla fine dell’incontro – Non è così: il primo obiettivo è la qualità. E in sanità, è la quantità a fare la qualità. Un professionista, più casi vede, più fa esperienza, e più diventa bravo. La logica dei dipartimenti interaziendali è questa. La sfida è garantire l’eccellenza dei servizi in ogni presidio». Ai consiglieri dei Comuni della Valdichiana (all’incontro erano presenti anche l’assessore regionale a infrastrutture e mobilità Luca Ceccobao e la consigliera regionale Pd Rosanna Pugnalin i), l’assessore ha tracciato anche un quadro della situazione che attende la sanità toscana: «I soldi a disposizione saranno gli stessi, a fronte di un fabbisogno sanitario che cresce continuamente. La Regione si è impegnata a mantenere inalterati i servizi erogati, a non ridurre il fondo per la non autosufficienza, e a continuare a investire in edilizia ospedaliera. Non intendiamo tagliare la formazione: in sanità, se non si fa formazione continua si perde la professionalità. Il momento è difficile – ha concluso -, il cambiamento epocale. Tutti insieme ce la possiamo fare».  
   
   
TORINO DICE SI’ ALL’ISTITUZIONE DEL REGISTRO SUL TESTAMENTO BIOLOGICO  
 
Torino, 17 Novembre 2010 - La Sala Rossa ha approvato il 15 novembre la delibera di iniziativa popolare per l’istituzione del Registro dei testamenti biologici (28 sì, 4 no, 4 astenuti,) dando seguito all’approvazione della mozione del Consiglio comunale (giusto un anno fa, nel novembre del 2009) sullo stesso argomento. In attesa di una norma nazionale sull’argomento, il Comune di Torino si impegna a tenere un Registro con le dichiarazioni di volontà dei cittadini torinesi sui trattamenti sanitari qualora la persona, se malata grave, non sia più in grado di manifestare le proprie intenzioni nelle terapie cha la tengono in vita. Lo scorso anno, le associazioni torinesi del mondo radicale hanno raccolto duemilaottocento firme di sottoscrizione alla delibera. L’iniziativa è stata presentata ai media, a Palazzo civico col Diritto di Tribuna, pochi giorni prima dell’approvazione della mozione d’indirizzo. Torino non è la prima città italiana a intervenire sulla questione: Pisa, Firenze, Vicenza, Genova e il X Municipo di Roma hanno già approvato l’istituzione del Registro. Con la delibera è stata approvata con 21 sì, 4 no e 11 astenuti, una mozione di accompagnamento (primo firmatario il capogruppo del Pd Andrea Giorgis) con la quale si chiede alla Giunta di attivare ogni forma di comunicazione verso i cittadini perché possano esercitare, qualora lo ritengano, la propria autodeterminazione sul trattamento sanitario di fine vita. Le votazioni dei due documenti sono state precedute da un dibattito. Ferdinando Ventriglia (Forza Italia – Pdl): Su deliberazioni come queste sarebbe stata auspicabile una maggiore discussione in commissione e meno sui giornali. Si tratta di un argomento delicato che avrebbe richiesto più attenzione verso chi vive questi problemi in famiglia. Sono dispiaciuto che non si sia dimostrata cautela verso questo provvedimento che avrebbe potuto diventare un contributo per il legislatore. Invece di segnare un punto politico sarebbe stato un fatto di responsabilità riconoscere che su questa materia deve intervenire il legislatore. Anche perché su questi temi sia innaturale avere certezze. Domenico Gallo (Nuova Sinistra per Torino): Credo nel principio in base al quale tutto ciò che non è vietato dalla legge è consentito, certo nei limiti dati dalla propria coscienza. Su questa materia attendiamo da troppo tempo una legge dello Stato, ma questo Parlamento non è in grado di farla. Ed è per questo motivo che dico di sì a questa iniziativa. Non si può aspettare ancora degli anni per consentire il diritto all’autodeterminazione della persona e rifiutare un trattamento sanitario quando c’è la prova scientifica dell’impossibilità di recuperare una vita. Agostino Ghiglia (An - Pdl): Quello di Torino è diventato un Consiglio comunale delle realtà virtuali. Talvolta, per qualcuno la finzione può risultare migliore della vita reale, ma non si può continuare a fare “finte”. Prima con il registro delle unioni di fatto, oggi con il testamento biologico. Voi non avete alcuna competenza e vi arrogate il diritto di sostituirvi al legislatore nazionale. Siete i “divani in finta pelle” della democrazia. La vostra presa di posizione è impropria e assolutamente inutile. E la vostra tensione ideale è così alta che avete presentato solo oggi la mozione di accompagnamento alla delibera. Carlo Zanolini (Futuro e Libertà): Il nostro gruppo si asterrà alla votazione. Questo tema è opportuno regolarlo a livello parlamentare. Noi riteniamo che questa mozione sia una forzatura politica in quanti il Comune non ha competenza in questa materia. Ci impegneremo come partito di portare questo argomento in sede parlamentare. Maurizio Bruno (Moderati): Il tema all’ordine del giorno oggi è in realtà in discussione da anni nel Paese. Io credo che affrontarlo sia un segno di onestà e correttezza nei confronti dei cittadini, che aspettano una risposta dalla politica. Noi, come amministratori, possiamo dare un segnale a chi, a livello nazionale, deve assumersi la responsabilità di una legge. Pensare di negare la vita a qualcuno è assurdo, impensabile, pensare di allungare la sua sofferenza anche. Ognuno deve affrontare questo tema con gravità, umanità e responsabilità. Con la votazione si esprime un voto e una coscienza. Antonello Angeleri (Lega Nord): Prendo atto che il Consiglio comunale non ha più problemi da risolvere, che tutte le emergenze della città sono state affrontate, nonostante la mancanza per più di venti volte del numero legale, visto che si discute un provvedimento inutile e inopportuno. Il Consiglio non ha nessuna competenza su un provvedimento del genere, in assenza di una legge nazionale, senza la quale non avrà valore né giuridico né applicativo. L’unica spiegazione è il significato politico della delibera per cercare consensi in chiave elettorale. E’ un provvedimento che oltre a comportare dei costi creerà problemi nei dipendenti che dovranno lavorare nell’imbarazzo totale nei rapporti verso i cittadini e nel rispetto della privacy. Marco Calgaro (Api): Qual è il confine tra le amorevoli cure e l’accanimento terapeutico? Non è forse vero che la nostra autonomia consiste nel dare risposte diverse nei diversi momenti della storia e della nostra vita? E allora non è proprio quell’autonomia che neghiamo decidendo ora per allora? Tre sono le vie: una che opprime e “sfiducia” l’uomo, obbligando medico e paziente a proseguire sempre le cure, una che vorrebbe farci decidere ora per un evento futuro, pur essendo comprovato sperimentalmente che la gente sull’argomento è incline a cambiare idea più volte, una che lascia al diretto interessato o, se non è possibile, a chi ha con lui una relazione di amore, la scelta, nel momento in cui dovrà essere fatta. Solo dall’interazione virtuosa e dalla fiducia tra medico, paziente e congiunti può nascere la decisione giusta per quell’uomo in quel momento: questo è il percorso che la legge dovrà prevedere. Senza una legge nazionale qualunque decisione del Consiglio comunale è inefficace e dunque inutile. Andrea Tronzano (Forza Italia - Pdl): E’ sottile la linea che corre tra accanimento e aiuto terapeutico e le istituzioni hanno il compito di aiutare i parenti e i pazienti. La mozione che accompagna l’atto non ha fondamento giuridico e finirebbe soltanto per illudere i pazienti. Personalmente non parteciperò al voto, mentre i consiglieri del nostro gruppo consiliare voteranno secondo la propria coscienza. Maria Teresa Silvestrini (Rifondazione Comunista): Stiamo discutendo una proposta di deliberazione presentata da cittadini torinesi, con una procedura partecipativa importante. Nel merito la proposta è chiara: attendiamo di vedere come verrà messa in pratica. Chiediamo all’assessore Ferraris o al sindaco di chiarire quali saranno le modalità di realizzazione e di applicazione concreta della delibera. Monica Cerutti (Sinistra Ecologia Libertà): Considero interessante questo dibattito, però questo tema è stato già discusso, approvando, un anno fa, una mozione sul registro delle dichiarazioni anticipate di volontà ai trattamenti sanitari. Ho ricordato questo perché, oggi, deve essere tenuto in considerazione. La delibera riprende questi temi e li amplia, c’è stato quindi del tempo per definirne l’attuazione. Se non si ricorda questo si farebbe un torto al lavoro svolto. Noi voteremo a favore della delibera presentata da 3000 cittadini. Ricordo, che già altri comuni hanno messo in atto questa opportunità. Ennio Galasso (Fli): Oggi si celebra il rito dell’inutilità che non giova alla salute delle istituzioni. L’approccio è sbagliato, muove dalla cultura dell’autosufficienza. Si introduce un elemento di incertezza: quando si verificano le condizioni di autodeterminazione e chi le può certificare? Bisogna avere l’umiltà di fronte al mistero della vita e pensare che anche la sofferenza può essere una generosa semenza. Valter Boero (Udc): Il tema della vita fragile mi impegna personalmente come volontario da anni: sono presidente del Movimento per la vita di Torino e ho partecipato a molte iniziative, tra cui la Biennale Democrazia. Mi fa piacere sentire dal consigliere Giorgis il riferimento alla sacralità della vita e condivido l’opinione di Domenico Gallo: è necessario un clima sereno per discutere l’argomento. Ci sono però alcune criticità da sottolineare. In particolare, manca una normativa nazionale di riferimento e non c’è una definizione univoca di testamento biologico. Rimangono inoltre i problemi della competenza e della credibilità dei presentatori della delibera: i radicali. Domenica Genisio: (Partito democratico): Ho scelto di condividere questo atto perché scaturisce da un atto di democrazia popolare e perché sul tema si è già espresso il Consiglio comunale. Se ne discute da molto tempo in attesa di una legge che, peraltro, vorrei che non si facesse. Ci troviamo di fronte a uno scenario sociale che vede gente anziana morire dopo un intervento chirurgico tecnicamente riuscito perché non le vengono fornite le cure successive in quanto troppo costose. Vediamo dimissioni frettolose dagli ospedali, vediamo interventi terapeutici più o meno invasivi a seconda delle strategie commerciali delle aziende farmaceutiche. Tutto questo genera un clima di incertezza di fronte al quale non dbbiamo lasciare soli i cittadini. Per questo il provvedimento vuole rappresentare un richiamo al diritto alla vita ed una sollecitazione al Parlamento in questa direzione. Lucia Centillo (Partito democratico): Questa proposta di delibera è stata presentata dai cittadini parecchi mesi fa e sembrava a portata di mano la legge che però non è arrivata. E’ evidente che ha un significato transitorio. A chi si astiene sperando nella legge nazionale dico che si tratta di una speranza vana. Oggi in città esistono associazioni che si occupano di questi temi. La votazione di questa delibera consente alla Città di fare da collettore e di coprire il vuoto che lascia la legge. Il provvedimento è volto a tutelare il diritto alla dignità della vita e della morte, che lascia a tutti la libertà di scegliere su come questo diritto debba essere garantito. Luca Cassiani (Partito Democratico): Voglio ricordare che sulle battaglie civili, come fu per i referendum sul divorzio e aborto, il paese reale è sempre stato più avanti rispetto alla politica. Il Comune è preposto, lo dice la Costituzione, alla difesa dei diritti dei cittadini, in ogni campo. Un punto del dispositivo è chiaro in questa delibera, dice che si tratta di un’istituzione su base volontaria. Come si può impedire di dare un’opportunità a chi la pensa diversamente? Ci vuole rispetto, per chi fa scelte che possono apparire in contrasto con le posizioni politiche, espresse dalla minoranza. Sindaco Sergio Chiamparino: Condivido i contenuti della delibera e rispetto la partecipazione popolare: senza i Radicali, che hanno promosso la legge sul divorzio, l’Italia sarebbe più povera per quanto riguarda i diritti civili. Oggi non è un problema di democrazia o di procedure formali. In Italia, nella contrapposizione tra laicismo e confessionalismo è stata mutilata la possibilità di accrescere il patrimonio dei diritti civili. Il documento di oggi è il primo passo verso un riconoscimento della centralità della persona, all’interno del contesto di relazioni in cui vive. E’ un invito a meditare. E’ un segnale che manda la Città di Torino per accelerare la discussione e le decisioni del Parlamento. L’unica preoccupazione che ho è il sovraccarico burocratico che può derivare al Comune, che assume nuove funzioni senza avere ulteriori risorse. Comunque, ci impegniamo a farci carico del registro dei testamenti biologici.  
   
   
BASILICATA: RECLUTAMENTO VOLONTARI PER CURE PALLIATIVE ALL’IRCCS CROB  
 
Potenza, 17 novembre 2010 - E’ partita la campagna di reclutamento di volontari da inserire nel reparto di Cure Palliative dell’Irccs Crob. L’iniziativa – si legge in un comunicato - rientra nel protocollo d’intesa stipulato tra l’Istituto di Ricerca e l’associazione Gigi Ghirotti Basilicata Onlus. L’obiettivo è offrire, grazie al contributo dei volontari, sostegno pratico e morale ai malati oncologici e alle loro famiglie. I nuovi volontari affronteranno un corso formativo e una fase di inserimento in cui saranno affiancati da veterani dell’associazione. A questa prima fase seguirà l’inserimento a supporto del reparto di Cure Palliative dell’Irccs-crob al fine di ricreare, in linea con la mission dell’U.o., un ambiente familiare e confortevole nell´ambito di una assistenza medico-infermieristica continua. “La Gigi Ghirotti Basilicata Onlus” è un’associazione senza fini di lucro che attraverso i suoi volontari, distribuiti sul territorio locale, offre da alcuni anni, al paziente oncologico e non, in fase critica o terminale, ed alla sua famiglia un aiuto concreto e un valido supporto morale nell’affrontare la malattia nella sua fase più delicata. “L’impegno dei volontari è fondamentale e prezioso nel tentativo di umanizzare l’assistenza agli ammalati” dice il presidente della Gigi Ghirotti Basilicata Domenico Saraceno che prosegue “al fine di perseguire tale obiettivo, è necessario un numero sempre maggiore di volontari motivati e adeguatamente formati”. Chiunque voglia ricevere informazioni su come diventare volontario dell’ ”associazione Gigi Ghirotti Basilicata Onlus” presso il reparto di Cure Palliative dell’Irccs Crob, può contattare il numero 377-1921740.  
   
   
BIOTECNOLOGIE APPLICATE ALLA CHIRURGIA ARTICOLARE DEL GINOCCHIO  
 
Milano, 17 novembre 2010 - Quindici anni dopo l’introduzione della tecnica di trapianto autologo di condrociti da parte del gruppo svedese diretto dal Prof.peterson , che ha rappresentato una vera svolta nel trattamento delle lesioni condrali del ginocchio, si è tenuto il 12 novembre all’Istituto Ortopedico Gaetano Pini di Milano un convegno che segnerà ulteriori progressi nella cura della patologia del ginocchio“ I condrociti hanno aperto una strada “sostiene il dr. Massimo Berruto, responsabile della Struttura Dipartimentale di Chirurgia Articolare del Ginocchio dell’ist.Ort.g.pini ed organizzatore dell’evento,”ma in questi quindici anni siamo andati ben oltre e le biotecnologie applicate alla chirurgia articolare del ginocchio rappresentano un tema di grande attualità. In questo Corso, con i più importanti esponenti italiani della disciplina trattata, vogliamo fare il punto della situazione sui risultati ottenuti e chiarire soprattutto quali siano in questo campo le prospettive future. Il programma scientifico è molto dettagliato ed ha un proprio filo logico ben preciso: si vuole anzitutto orientare i partecipanti, che saranno più di cento, all’uso delle diverse risorse biotecnologiche attualmente sul mercato: dalle cellule mesenchimali agli scaffold biomimetci.“ “Intendiamo analizzare i risultati di molte nuove metodiche di cura relative alla salute del ginocchio”, spiega il dr. Marco d’Imporzano, Capo Dipartimento Chirurgia di Orto-traumatologia dell’ Istituto Ortopedico Gaetano Pini di Milano, Direttore U.o.c. 3° Divisione di ortopedia e traumatologia. “Ci sara’ una seduta operatoria biotecnologica interattiva in cui saranno presentati alcuni nuovi interventi chirurgici commentati e discussi con la platea dei partecipanti ” aggiunge il dr. Bruno Marelli, Direttore U.o.c. 2° Divisione di ortopedia e traumatologia. “Saranno poi presentate alcune nuove soluzioni terapeutiche non invasive , dalla stimolazione biofisica osteocondrale alle infiltrazioni intra-articolari con fattori di crescita, ai trattamenti riabilitativi più moderni ed avanzati ” afferma il dr. Feliciantonio Di Domenica, Direttore del Dipartimento di Medicina Fisica e Riabilitazione del G.pini. “Il pomeriggio sarà interamente dedicato alla presentazione ed alla discussione dei risultati dei diversi trattamenti chirurgici che sono stati applicati in questi ultimi anni per il trattamento delle lesioni cartilaginee del ginocchio: dalle cellule mesenchimali, agli scaffold sintetici con e senza cellule”, sottolinea il dr.Berruto. “Il messaggio che vorremmo uscisse da questa importante riunione scientifica è che, nel maneggiare le biotecnologie, è necessario il rispetto di tre elementi fondamentali: una chiara modalità di utilizzo clinico, validata dai più recenti risultati di evidenza scientifica; un appropriato inquadramento giuridico, per indurre la modifica o l’elaborazione di nuove norme in un settore soggetto a rapida evoluzione; una effettiva sostenibilità economica, basata su studi di farmaco-economia, con l’attuazione di una strategia d’impiego delle risorse e dei mezzi effettivamente disponibili”, spiega il dr. Giorgio Maria Calori, Primario Risk management e della Chirurgia Ortopedica Riparativa del Gaetano Pini. “Per fornire il massimo della completezza toccheremo anche temi ai confini con il Biotech puro,” aggiunge il Prof. G. Mineo, professore associato di ortopedia all’Università statale di Milano,” quali il ruolo attuale dei biolegamenti e degli innesti di legamenti e menischi da cadavere, i cosiddetti allograft, il cui uso in Italia è sempre più diffuso” . “L’obbiettivo è che i partecipanti escano con le idee più chiare su quali siano attualmente le indicazioni più corrette e soprattutto i limiti, di queste nuove applicazioni terapeutiche“ sottolinea il Prof.cesare Verdoia dell’Istituto Ortopedico Gaetano Pini. “Il Gaetano Pini di Milano ancora una volta vuole essere il Centro vitale e pulsante della Community scientifica ortopedica , precursore di novità ma con la cautela e lo spirito critico e costruttivo che per tradizione ha contraddistinto questa rinomata Istituzione“ conclude il dott. Massimo Berruto. “ Qui a metà degli anni 80 è nata e si è diffusa nel resto d’Italia la moderna chirurgia ed artroscopia del ginocchio, grazie ad un maestro come il Prof. Mario Bianchi. Con il nostro lavoro ed una continua attenzione all’evoluzione vogliamo che il Pini continui ad essere in prima linea anche oggi: lentamente, ma inevitabilmente, la chirurgia articolare del ginocchio sta percorrendo la via che, da una filosofia finora prevalentemente ricostruttiva, porta ad una filosofia orientata alla rigenerazione”. Il corso è inserito nel programma Ecm del Ministero della Salute per la specializzazione in ortopedia e traumatologia, medicina fisica e riabilitazione, medicina dello sport e medicina generale.  
   
   
SANITA’ OK AD ASSUNZIONI IN OSPEDALE RIABILITATIVO DI ZEVIO (VR)  
 
Venezia, 17 novembre 2010 - Via libera da parte della Regione all’assunzione a tempo indeterminato di 17 infermieri, 18 fisioterapisti e 5 assistenti amministrativi all’Ospedale riabilitativo di Zevio, in provincia di Verona. La decisione è stata formalmente comunicata al direttore generale dell’Ulss 21 Daniela Carraro. “Con questa iniziativa – sottolinea l’assessore alla sanità Luca Coletto – diamo un seguito concreto e importante agli impegni assunti per dare alla struttura di Zevio il dovuto rilievo nell’ambito del necessario rafforzamento del sistema riabilitativo sia veronese che Veneto. Proprio sullo sviluppo della riabilitazione – aggiunge Coletto – ci concentreremo anche con la nuova programmazione allo studio, perché in questa direzione vanno sia le reali necessità espresse dalla gente, sia le indicazioni future a livello nazionale rispetto al tasso di posti letto negli Ospedali per acuti”.  
   
   
BURLANDO: AUDIZIONE DEL DIRETTORE DEL MINISTERO IN COMMISSIONE CONSIGLIO REGIONALE LIGURE PER SCIOGLIERE DUBBI SU FUSIONE IST - SAN MARTINO  
 
 Genova, 17 Novembre 2010 - “Ho chiesto al ministro Fazio che il direttore generale del Ministero della Salute per la Ricerca scientifica, Massimo Casciello, partecipi a un’audizione in commissione sanità del consiglio regionale per sciogliere ogni dubbio circa il mantenimento dei fondi per la ricerca dopo la fusione di Ist e San Martino. Parteciperò personalmente insieme all’assessore alla riunione dopo la quale il consiglio deciderà circa la fusione. Sciolto questo nodo si potrà andare avanti dando, naturalmente, tutte le garanzie ai precari.” Lo ha dichiarato ieri il presidente della Regione Liguria Claudio Burlando a margine della seconda “Giornata della ricerca” organizzata dall’Ospedale Galliera alla presenza di S.e. Il Cardinale Angelo Bagnasco e del Ministro della Salute Ferruccio Fazio. Sui finanziamenti per la sanità alla Liguria Burlando ha poi aggiunto: “Chi ha tanti anziani come la nostra regione ha bisogno che vengano riconosciuti i maggiori costi che ne derivano: se questo avverrà sarà possibile mantenere i conti in ordine. Dopo un processo di risanamento così complicato avere risorse che ci riconoscano i costi più alti dovuti alla maggiore percentuale di anziani ci consentirà di farcela. Altrimenti dovremo far pagare tasse ai liguri: non perché non abbiamo agito bene nella Sanità ma perché abbiamo tanti anziani senza che questo ci venga riconosciuto nel riparto dei fondi.”  
   
   
IN LOMBARDIA 5,8 MILIONI DI FASCICOLI SANITARI ELETTRONICI GIA’ ATTIVI E 14 MILIONI DI DOCUMENTI CLINICI PUBBLICATI OGNI ANNO  
 
Milano, 17 novembre 2010 – 5,8 milioni di Fascicoli Sanitari Elettronici (Fse) già attivi, oltre 14 milioni di documenti clinici elettronici pubblicati annualmente con firma digitale (+19% rispetto al 2009), 75 milioni di prescrizioni online: sono i numeri del Sistema Informativo Socio Sanitario lombardo (Siss), il sistema che ha collegato in rete (con una copertura ormai del 100%) 9.900.000 cittadini, 7.800 Medici di Medicina Generale e Pediatri di Famiglia, 2.600 farmacie, 150 mila Operatori Socio-sanitari, 35 Aziende Ospedaliere, 15 Asl e 2.500 Enti Erogatori Sanitari Privati. La sanità elettronica in Lombardia è ormai una realtà consolidata. I risultati finora raggiunti a livello regionale e gli sviluppi previsti per il futuro sono i temi di un convegno organizzato da Regione Lombardia e Lombardia Informatica (la società Ict di Regione) all’interno del 16° Congresso di Ifhro (International Federation of Health Records Organizations), che sarà in Europa dopo quattordici anni e per la prima volta in Italia e si tiene dal 15 al 18 novembre al centro congressi Mic – Milano Convention Centre a fieramilanocity. Ifhro è l’organizzazione internazionale dell’Oms che si occupa di migliorare la documentazione clinica e la gestione delle informazioni nei sistemi sanitari di tutto il mondo. Il convegno intitolato “L’e-health in Lombardia – L’esperienza del Sistema Informativo Socio-sanitario (Siss)”, in programma all’interno del 16° Congresso Ifhro, il 16 novembre alle ore 16.00 presso la Sala Orange del Mic – Milano Convention Centre, illustrerà la realizzazione del Siss lombardo quale elemento della politica regionale e progetto di punta della sanità elettronica. Interverranno Luciano Bresciani, Assessore alla Sanità di Regione Lombardia, Carlo Lucchina, Direttore Generale Sanità di Regione Lombardia e Luigi Pellegrini, Direttore Generale di Lombardia Informatica. Seguirà una tavola rotonda a cui parteciperanno i diversi attori del Sistema Sanitario Regionale per confrontarsi sui risultati di 10 anni di e-Health, a conferma che il progresso della Sanità passa dalle tecnologie digitali in termini sia di semplificazione dei processi sia di qualità dei servizi. “Integrazione è la parola cardine” – sostiene Leonardo la Pietra, Direttore Sanitario dell’Istituto Europeo di Oncologia e Presidente di Aidos - Associazione Italiana Documentazione Sanitaria , che organizza il congresso. “Fino ad ora, infatti, è stato il cittadino a fare da collettore tra sportelli ospedalieri, medici di base, specialisti privati e pubblici. È molto frequente notare, all’interno di strutture sanitarie, persone costrette a portarsi appresso ingombranti plichi con tutta la documentazione medica su esami sostenuti, impegnative e cartelle cliniche. Con un processo di informatizzazione adeguato, tutte quelle informazioni possono essere raccolte e messe a disposizione dei soggetti sanitari che ne avranno bisogno, all’occorrenza. In questo modo si genera un sistema più efficiente e più sicuro.” “Il Siss lombardo punta al miglioramento del processo di cura del paziente, centro di questo articolato Sistema – commenta Fulvio Barbarito, direttore Socio Sanità e Crs - Siss di Lombardia Informatica – Il Fse in Lombardia è già una realtà e permette la condivisione di documenti clinici, come i referti ambulatoriali e diagnostici. All’interno del Fse sono integrate diverse Reti di Patologia, dei “reparti virtuali” in cui specialisti della stessa patologia possono accedere nello stesso momento ai dati clinici del paziente. Molte attività nei prossimi mesi riguarderanno lo sviluppo dell’e-prescription, per il passaggio dalla prescrizione cartacea a quella elettronica. Ciò consentirà molteplici vantaggi: per l’amministrazione, in termini di riduzione dei costi e dematerializzazione dei processi; per gli operatori sanitari, come la riduzione di errori e contestazioni; per i cittadini, grazie alla semplificazione dei percorsi amministrativi.”  
   
   
GENOVA: OGGI NOVEMBRE TAVOLA ROTONDA SULLA RICERCA SANITARIA A VILLA SPINOLA  
 
Genova, 17 Novembre 2010 - Dopo la prima conferenza nazionale sulla ricerca sanitaria la Regione Liguria invita gli operatori a vario titolo impegnati in attività di ricerca a fare il punto con una tavola rotonda prevista mercoledì 17 novembre alle 18.30 presso Villa Spinola a Genova. Alla tavola rotonda parteciperanno, tra gli altri, l’assessore alla salute della Regione Liguria, Claudio Montaldo, il Magnifico Rettore dell’Università di Genova, Giacomo Deferrari, il direttore della Asl 5 spezzina, Gianfranco Conzi, il direttore scientifico dell’Itt, Lucio Luzzatto e Marco Scattigna, componente della commissione ricerca di Farmindustria. Sempre domani dalle 14 alle 18.30 prenderà il via in Regione un corso di formazione di tre giornate rivolto agli operatori sanitari delle aziende sanitarie liguri per aumentare le competenze sulla ricerca sanitaria.  
   
   
VIOLENZA SESSUALE, CRESCONO LE VITTIME LAUREATE E DIVORZIATE A MILANO IL RECORD NAZIONALE: 480 DONNE STUPRATE NEL 2009 DALL’AOGOI IL PRIMO MANUALE PER FORMARE GLI OPERATORI ALL’ACCOGLIENZA E AL SUPPORTO DI CHI SUBISCE MOLESTIE. CAMBIA L’IDENTIKIT: PIÙ COLPITE DIRIGENTI E LIBERE PROFESSIONISTE  
 
Milano, 17 novembre 2010 – La violenza sessuale colpisce nel 45% dei casi donne separate o divorziate, con una laurea (36.2%). In base a un’indagine Istat su 25.000 donne condotta con interviste telefoniche, le vittime sono dirigenti, libere professioniste e imprenditrici (35.1%) che abitano al Centro-nord (64%), prevalentemente in aree metropolitane (42%). Milano detiene il primato nazionale degli stupri denunciati: 480 nel 2009, più di uno al giorno. Nel nostro Paese un terzo della popolazione femminile ha subito qualche forma di sopraffazione nel corso della vita: “Una vera e propria emergenza, che i ginecologi italiani ritengono una fra le massime priorità - afferma la dr.Ssa Valeria Dubini, vice-presidente dall’Associazione Ginecologi e Ostetrici Ospedalieri Italiani (Aogoi). “Per questo abbiamo messo a punto il primo manuale che affronta dalla A alla Z quale debba essere il percorso della paziente abusata. Una guida indispensabile, giunta alla seconda edizione, che sarà data in dotazione a tutti gli ospedali e i consultori. In particolare, è fondamentale che gli operatori siano formati per reagire prontamente e nel modo corretto alla violenza: un primo livello di assistenza va garantito in ogni centro. Dal 2000 abbiamo attivato un progetto nazionale strutturato, con corsi ed attività di sensibilizzazione, per creare una vera e propria rete di accoglienza”. Il volume, (Violenza contro le donne, compiti ed obblighi del ginecologo, edizioni Editeam, coordinamento Valeria Dubini), con la prefazione del Ministro Carfagna, viene presentato oggi al Congresso nazionale dei ginecologi italiani in corso a Milano e sarà disponibile anche in libreria. Numerose sessioni del convegno sono dedicate a questo tema. Un capitolo importante è quello sulle conseguenze fisiche e psichiche della violenza: “Sono devastanti: l’81% delle protagoniste di atti di suicidio ha alle spalle episodi di abuso – spiega la prof.Ssa Alessandra Graziottin, Direttore del Centro di Ginecologia e Sessuologia del San Raffaele Resnati di Milano e co-presidente del Congresso -: diffusissima è anche la sindrome post traumatica da stress, in cui tutto il corpo esprime attraverso sintomi fisici l’intensità del trauma vissuto. Ma anche i disturbi dell’alimentazione e del sonno (riportati dal 41% delle donne), una consistente riduzione dell’autonomia e isolamento sociale, senza contare il rischio di aver contratto malattie sessualmente trasmissibili o di gravidanze indesiderate. Ancora oggi solo l’8.4% degli stupri viene denunciato. E chi lo fa ha in genere un livello socio-culturale più alto, dato che spiega come anche nelle interviste telefoniche siano queste le donne più disponibili a parlare della violenza subita”. Per invertire la tendenza è fondamentale che fin dal primo contatto gli operatori sappiano come accogliere ed aiutare la donna. Milano ospita il pronto soccorso ostetrico ginecologico Svs (Soccorso Violenza Sessuale e domestica) della Clinica Mangiagalli, uno fra i primi nati in Italia insieme a quello di Firenze. Qui personale altamente specializzato è disponibile 24 ore su 24. Ma i ginecologi vogliono occupare un ruolo sempre più attivo anche per fronteggiare la violenza che avviene tra le mura di casa: su questo sta lavorando “Soccorso Rosa”, l’ambulatorio attivo presso l’Ospedale San Carlo di Milano dal 2007: “L’obiettivo è far emergere il sommerso – afferma il prof. Mauro Buscaglia, Direttore dell’ostetricia e ginecologia di questo ospedale e co-presidente del Congresso - per intervenire non solo sugli episodi di emergenza ma anche sui tantissimi, prolungati, abusi che avvengono in famiglia”. L’autore infatti è il partner nel 69.7% dei casi, l’ex nel 55.5% e solo il 6.2% delle violenze sessuali, sempre stando alle denunce, è opera di estranei. Il libro Aogoi affronta il tema a 360°, da quella sessuale a quella domestica, dagli aspetti psicologici a quelli legali. “Ci siamo resi conto di quanto sia recente la tutela dei diritti delle donne in Italia – afferma la Dubini –: fino al 1996 stupri ed abusi sessuali erano considerati delitti contro la morale e non contro la persona. Solo nel 2009 si è legiferato in merito allo stalking, eppure si stima siano 2 milioni 77mila le donne che lo subiscono. Siamo molto indietro su questi temi, anche fra il personale sanitario: secondo i dati del progetto Urban, che ha coinvolto 24 città italiane, la sensibilità alla lettura della violenza da parte degli operatori è bassa nel 47% dei casi, nulla nell’8.1% e solo nel 8.3% risulta elevata. Dove il nostro intervento è stato più pervasivo si registrano però più denunce e una miglior presa in carico. In luoghi più sensibili è possibile infatti che il problema emerga con maggiore evidenza: è il caso appunto di Milano, ma anche della Toscana, particolarmente impegnata, dove la Regione ha sostenuto le spese per la formazione di ogni ospedale”. L’impegno dell’Aogoi è rivolto ai ginecologi ma anche a tutto il personale di reparto, perché chiunque deve essere in grado di procedere al primo soccorso nella maniera corretta e rispettosa della donna. “Non solo, è importante anche che vi sia una sensibilità a cogliere i segnali di abusi – continua il prof. Giovanni Monni, presidente nazionale Aogoi – ad esempio, gravidanze ripetute e frequenti fallimenti contraccettivi possono essere un indicatore di rapporti di forza sbilanciati fra i partner. Dobbiamo poi saper consigliare le nostre pazienti su come uscire da relazioni pericolose. Sono importanti anche consigli semplici, come tenere a portata di mano chiavi, documenti e cellulare, o prepararsi punti di appoggio, da un’amica o presso un centro dedicato. Il primo passo però è rendersi conto che determinati comportamenti non sono normali – conclude –, per questo proponiamo di attivare corsi nelle scuole per educare al rispetto. Esistono veri e propri esercizi, che si possono introdurre fin dalle classi elementari, per aiutare i nostri ragazzi a crescere con la consapevolezza della parità fra i sessi”.  
   
   
PARMA: LA DEMENZA: IL PAZIENTE, LA FAMIGLIA  
 
Parma, 17 novembre 2010 – La demenza è una malattia che cresce ogni anno anche nel nostro territorio, e che si manifesta anche prima della soglia dei 65 anni. Ed è una “malattia sociale”, perché non coinvolge solo l’individuo che ne è affetto ma anche la famiglia e la rete sociale in cui esso è inserito. Proprio a questo, non solo alla demenza ma alla sua “dimensione sociale”, cioè al contesto che sta intorno al malato, è dedicato il convegno “La cura delle persone affette da demenza e le relazioni di aiuto alle famiglie”, organizzato dalla Provincia e dall’Azienda Usl per venerdì 19 novembre a partire dalle 9 alla Camera di commercio. Sarà un’occasione per riflettere sulla malattia, con le cifre relative a Parma e al Parmense, ma anche per fare il quadro della situazione territoriale a dieci anni dall’avvio del Progetto regionale demenze, con il quale nel 1999 la Regione Emilia-romagna ha definito linee guida e interventi attuativi con l’obiettivo prioritario di migliorare la qualità delle cure e della vita delle persone dementi e dei loro famigliari attraverso la creazione di una rete di sostegno e d’azione integrata. Il convegno, che fa parte del percorso formativo promosso da Provincia e Ausl “Avere cura di chi cura”, vuole essere una riflessione a più voci sullo “stato dell’arte” ad oggi: cosa è stato fatto in questi 10 anni, quali i percorsi di miglioramento, quali le azioni di sostegno concreto alla persona malata, alla famiglia e anche a chi cura. Tre le sessioni previste: nella prima si farà una panoramica sulla situazione dei servizi, nella seconda si affronterà il tema cruciale del sostegno alla famiglia e a chi si prende cura, nella terza si analizzerà come i servizi si stanno raccordando tra loro. L’appuntamento prenderà il via alle 9 con i saluti del presidente della Provincia Vincenzo Bernazzoli, presidente della Conferenza territoriale sociale e sanitaria, e di Fabrizio Pallini, vice presidente della Ctss e delegato del sindaco alla Sanità del Comune di Parma. Seguirà la proiezione di un contributo video originale del regista Pupi Avati, registrato appositamente per il convegno, e di alcuni stralci del suo film “Una sconfinata giovinezza”, che tratta il tema della malattia di Alzheimer. La prima sessione del convegno, “I servizi si raccontano”, sarà moderata da Rita Cavazzini, direttore delle attività socio-sanitarie dell’Ausl. Dalle 11 si terrà la seconda sessione, “Il sostegno alla famiglia e a chi si prende cura”, moderata dal presidente dell’Age Emilia Romagna Piero Angelo Bonati e dedicata in gran parte alle esperienze e testimonianze delle associazioni di volontariato e dei servizi. Dalle 14,30, dopo la pausa pranzo, la terza e ultima sessione, “L’integrazione professionale e organizzativa nella cura della persona affetta da demenza e nel sostegno alla famiglia”, moderata da Lucio Belloi, consulente della Provincia, e Giovanni Gelmini, direttore del Dipartimento Cure primarie del Distretto Valli Taro e Ceno. Alle 16,30 le conclusioni della giornata, affidate al direttore generale dell’Azienda Usl Massimo Fabi.  
   
   
ROMA: SERVIZI SULLE TOSSICODIPENDENZE, ENTRO DICEMBRE IL NUOVO PIANO QUADRO CITTADINO  
 
Roma, 17 novembre 2010 - "Ai sensi di quanto stabilito dal Piano Programma dell´Agenzia Comunale per le Tossicodipendenze di Roma Capitale, approvato nel 2009 dal Consiglio Comunale, l´Amministrazione capitolina definirà entro la fine dell´anno il nuovo Piano Quadro Cittadino dei servizi sulle tossicodipendenze", è quanto ha dichiarato in una nota l´Assessore alle politiche educative, scolastiche, della famiglia e della gioventù con delega alla definizione e alla verifica degli indirizzi gestionali dell´Agenzia Comunale per le Tossicodipendenze di Roma Capitale, Laura Marsilio. "Il Piano, - prosegue l´assessore Marsilio - tarato sulle recenti evidenze scientifiche e l´evoluzione del fenomeno delle dipendenze patologiche sul territorio capitolino, permetterà di modificare sostanzialmente il sistema dei servizi erogati finora dall´Agenzia, rimasto invariato fin dal 2000. La rimodulazione dei servizi prevista dal Piano permetterà la realizzazione di attività preventive volte alla tutela dei cittadini romani che non fanno uso di sostanze e al miglioramento della vita degli utenti già in carico ai servizi, con particolare attenzione per le nuove tipologie di consumatori e i nuovi contesti di consumo, senza abbandonare i servizi a bassa soglia. Uno strumento con il quale intendiamo fronteggiare il fenomeno della tossicodipendenza, che i dati e l´evidenza scientifica dimostrano di coinvolgere sempre più precocemente le giovani generazioni». "Per l´avvio del nuovo Piano – sottolinea Massimo Canu, Direttore dell´Agenzia Comunale per le Tossicodipendenze – l´Amministrazione, successivamente al parere della Commissione Speciale Politiche Sanitarie, predisporrà l´indizione di procedure trasparenti ad evidenza pubblica, aperte agli organismi del privato sociale e del servizio pubblico operanti nell´ambito delle tossicodipendenze. L´ampliamento della gamma dei servizi stabiliti dal Piano è reso possibile grazie al recente bilancio capitolino approvato dal Consiglio Comunale che, nonostante la difficile situazione economica ereditata dal passato, ha riconosciuto all´Istituzione una dotazione finanziaria pari a quasi 4 milioni di euro, segnando un incremento del sedici per cento rispetto al 2009. Un dato che conferma l´attenzione dell´Amministrazione Alemanno per la valorizzazione e il potenziamento delle politiche antidroga a livello cittadino, l´istituzione di nuovi servizi orientati sulle recenti criticità emerse nel settore e la promozione di stili di vita sani e liberi dalle droghe".  
   
   
OSPEDALE DI BOLZANO: ASSEGNATI LAVORI PER 31,1 MILIONI DI EURO  
 
Bolzano, 17 novembre 2010 - Ammontano a 31,1 milioni di euro i lavori riguardanti l’ospedale di Bolzano che sono stati assegnati recentemente presso l’Ufficio appalti della Provincia. La realizzazione degli impianti tecnici della nuova clinica dell’Ospedale di Bolzano sono stati assegnati ad una consorzio di aziende guidato dall’impresa Atzwanger. La gara d’appalto riguardante la realizzazione degli impianti tecnici della nuova clinica presso l’Ospedale di Bolzano è stata aggiudicata al consorzio di imprese guidato dall’azienda altoatesina Atzwanger Spa e composto dal Consorzio cooperative costruzioni Ccc di Bologna, dal Ceif di Forlì e dall’impresa di Brunico Elpo Srl. Il consorzio di imprese si è aggiudicato la gara d’appalto con un’offerta di 31,1 milioni di euro a fronte di una base d’asta di 37,996 milioni di euro. Per la realizzazione degli impianti tecnici le imprese vincitrici dell’appalto hanno a disposizione 1280 giorni.  
   
   
TRASPORTO SANITARIO IN TOSCANA, RAFFORZATO IL RUOLO DEL VOLONTARIATO  
 
 Firenze, 17 novembre 2010 - Emergenza urgenza, una nuova proposta di legge rafforza il ruolo del volontariato. Il testo, proposto dall´assessore regionale al diritto alla salute Daniela Scaramuccia, è frutto di un intenso lavoro con le associazioni, avviato dalla giunta precedente e portato a termine in questi giorni. Con la nuova proposta di legge, le attività di soccorso-trasporto sanitario divengono competenze proprie di Misericordie, Pubbliche Assistenze e Croce Rossa, che vengono inserite nel circuito di programmazione regionale e aziendale. La proposta di legge disciplina la riorganizzazione del sistema regionale di emergenza urgenza, attivo su tutto il territorio regionale dall´aprile 1997, e fino ad oggi esercitato, per la parte inerente al trasporto, sulla base di un Accordo quadro regionale, prorogato in via straordinaria fino al 31 dicembre 2010, stipulato tra Regione Toscana, aziende sanitarie, organismi federativi del volontariato e Comitato regionale della Croce Rossa. Sulla base di questo accordo, il servizio di trasporto sanitario viene svolto dalle associazioni di volontariato e dai comitati della Cri attraverso convenzioni con le aziende sanitarie. Nel 2003 la Commissione Europea aveva promosso un ricorso contro la Repubblica Italiana in relazione all´accordo quadro toscano, e la Corte di Giustizia europea ha ritenuto il modello toscano fondato sull´accordo quadro regionale in contrasto con la direttiva Cee che coordina le procedure di aggiudicazione degli appalti di pubblici servizi. Con questa proposta di legge, la Toscana intende superare i rilievi sollevati a livello europeo, riconoscendo il ruolo delle associazioni di volontariato (Misericordie e Pubbliche Assistenze) e della Cri come parti integranti del sistema di emergenza urgenza territoriale, in considerazione della loro capillare diffusione territoriale e del loro radicamento nel tessuto socio-sanitario toscano. «Il volontariato è una risorsa fondamentale per la sanità toscana - è il commento dell´assessore Daniela Scaramuccia - E il sistema dell´emergenza non potrebbe funzionare senza l´apporto indispensabile dei volontari. La proposta di legge che abbiamo approvato in giunta riconosce a pieno titolo il ruolo svolto dalle associazioni per lo svolgimento dell´attività di trasporto sanitario di emergenza urgenza territoriale, che ha permesso al sistema di raggiungere gli attuali livelli di efficacia ed efficienza nel settore dell´emergenza urgenza. E riorganizza questo sistema, con l´obiettivo di migliorarlo ancora». La proposta di legge, che dovrà essere votata dal Consiglio Regionale, prevede: l´istituzione di un apposito elenco regionale dei soggetti che possono esercitare l´attività di trasporto sanitario; l´istituzione di una Conferenza regionale permanente con funzioni di indirizzo, coordinamento e verifica; l´istituzione di un Comitato di coordinamento in ogni azienda; la definizione di un sistema budgetario e tariffario strutturato sulla base della tipologia di attività e del relativo fabbisogno sanitario, tenuto conto delle caratteristiche della popolazione assistita, dell´ambito territoriale di riferimento e degli indici di correzione previsti per i comuni montani e per i comuni disagiati. Il sistema di emergenza urgenza territoriale toscano si avvale di circa 450 sedi messe a disposizione da Misericordie, Pubbliche Assistenze e Cri. Il territorio regionale è interamente coperto, anche nelle zone montane più disagiate, e può contare su una postazione di emergenza sanitaria territoriale ogni 22.000 abitanti: una capillarità che non ha riscontri nel contesto nazionale.  
   
   
UN MAESTOSO SILENZIO GIORGIO DE CHIRICO A TRIESTE DAL 3 DICEMBRE 2010 AL 27 FEBBRAIO 2011 ALLE SCUDERIE DEL CASTELLO DI MIRAMARE 70 DIPINTI E 20 TRA DISEGNI, ACQUERELLI E INCHIOSTRI RIPERCORRERANNO LA VICENDA ARTISTICA DI UNO DEI MAESTRI ASSOLUTI DELL’ARTE DEL NOVECENTO.  
 
Trieste, 17 novembre 2010 - Dal 3 dicembre 2010 al 27 febbraio 2011, le Scuderie del Castello di Miramare di Trieste ospiteranno una mostra che racconta il percorso creativo di Giorgio de Chirico (Volos, 1888 - Roma, 1978). L’iniziativa, promossa da Galatea Arte Associazione Culturale, organizzata da Tadino Arte Contemporanea, in collaborazione con la Soprintendenza del Friuli Venezia Giulia, curata da Roberto Alberton e Silvia Pegoraro, presenterà 90 opere - settanta dipinti, e una ventina tra disegni, acquerelli e inchiostri - realizzate nella prima metà del Novecento da uno dei maestri assoluti dell’arte contemporanea. Il percorso espositivo prende avvio dagli anni Dieci del Xx secolo, con capolavori quali La grande Tour del 1915, Enigma della partenza del 1914, Tempio di Apollo a Delfi del 1909-1910, o Vaso di Crisantemi del 1912. Proprio quello della piazza rappresenta uno dei temi cardine della Metafisica. De Chirico libera questo spazio, tradizionalmente luogo d’incontro, e lo rende vuoto, quasi irriconoscibile, dove il passato e il presente s’intrecciano dando vita a un tempo sospeso, fino a diventare un palcoscenico popolato da Muse, Manichini, Statue, Oracoli, Arianne. In quegli anni, l’artista inseguiva un nuovo linguaggio che si differenziasse dagli stilemi impressionisti o dalle nuove ricerche cubiste e futuriste, e che lo portasse a una originale rappresentazione e a sintetizzare le suggestioni provenienti dalla cultura classica della natia Grecia, e dalla scoperta del pensiero di Nietzsche e Schopenhauer. Nei suoi intenti, che anticiparono con rigore quegli elementi che sono alla base dell’espressività contemporanea, c’è il rifiuto dell’antropomorfismo, che consisteva come affermava lo stesso de Chirico, “nel sopprimere completamente l’uomo come punto di riferimento, come mezzo per esprimere un simbolo, una sensazione o un pensiero”, che ha guidato l’arte fino agli inizi del Xx secolo. Infatti, de Chirico pone l’uomo, non come forma, al centro dei propri lavori. Se gli Impressionisti “fotografano” il mondo esterno come loro appare, se Picasso delinea un nuovo spazio non più prospettico e i Futuristi il moto universale, a lui preme rappresentare quelle sensazioni interiori che sono la linfa vitale dell’animo umano. Dal palcoscenico delle sue piazze de Chirico prende oggetti reali, togliendo loro ogni funzione reale; struttura così un nuovo linguaggio, ovvero la Metafisica, che ha sì dato avvio al Surrealismo e ai suoi sviluppi, ma che si pone anche alla base di molte ricerche contemporanee. De Chirico ha ampliato la propria indagine metafisica negli anni Venti e Trenta, mutando totalmente l’iconografia classica delle piazze, per giungere a felici invenzioni quali gli Archeologi, i Gladiatori, i Mobili nella valle o i Bagni misteriosi. Il percorso espositivo darà conto di questa evoluzione attraverso un nucleo di opere di questo periodo, come una Figura femminile del 1922, Interno metafisico e Gli archeologi del 1925, Mobili nella valle del 1927, oltre a Cavalli sulla Spiaggia del 1928, Gladiatori (La Lutte), Cavalli e Dioscuri e Vita silente del 1929, Cavalli in riva al mare del 1930, Ettore e Andromaca del 1935 e si chiuderà con alcune opere particolarmente significative degli anni ’40 e ’50. Catalogo Silvana Editoriale. L’esposizione dedicata a Giorgio de Chirico è parte del progetto Dalla Metafisica all’Arte che, fino al 27 febbraio 2011, vedrà le Scuderie del Castello di Miramare, ospitare la personale di Fabio Mauri, Un sognatore della ragione che presenterà 5 grandi installazioni, oltre a dipinti e disegni degli anni Cinquanta, realizzati dell’artista romano che, rielaborando le proprie traumatiche esperienze degli anni dell’adolescenza e della guerra, viene a concretizzare la storia nelle cose realizzando, come in un grandioso fermo immagine, di densa drammaticità e rara bellezza, le vicende umane e la mostra Gli specchi dell’enigma. Artisti intorno a De Chirico, allestita all’interno del Castello, con opere di 15 artisti contemporanei, quali Adami, Ceroli, Chia, De Dominicis, Natham, Schifano e altri, che hanno reso omaggi più o meno espliciti a de Chirico e che si richiamano alla sua poetica.  
   
   
MILANO: A PALAZZO REALE IL SIMBOLISMO MAGICO DI CIURLIONIS  
 
Milano, 17 novembre 2010 - È stata presentata ieri a Palazzo Reale la prima retrospettiva italiana dedicata a Mikalojus Konstantinas Èiurlionis, pittore e musicista lituano, considerato nel suo paese uno dei fondatori dell’arte moderna. La mostra resterà aperta dal 17 novembre al 13 febbraio 2011. Esposte 79 tempere e pastelli su tela o cartoncino, oltre a 30 acquarelli, chine e disegni, 24 fotografie e molti documenti (tra cui una raccolta di lettere inedite) provenienti dal Museo Nazionale d’Arte M.k. Èiurlionis a Kaunas, in Lituania. “Scoprire la prima mostra italiana dedicata a Mikolaius Konstantinas Èiurlionis significa intraprendere, come indica lo stesso titolo, un viaggio esoterico – spiega l’assessore alla Cultura Massimiliano Finazzer Flory –. Un viaggio nel quale si percepisce un’aria di libertà, governata dall’astronomia. Ciò che emerge da questa nostra iniziativa è un itinerario complesso che ci porta alle radici della modernità e ci permette di conoscere meglio un pittore ‘visionario’ e lirico che tanto ha anticipato delle innovative tendenze del Novecento”. La mostra, promossa dal Comune e prodotta da Palazzo Reale assieme alla Fondazione Mazzotta e al Museo Nazionale d’Arte M.k. Èiurlionis, è stata realizzata in collaborazione con l’Ambasciata Lituana in Italia e il Consolato Onorario Lituano di Milano e con il contributo della Fondazione Cariplo. Èiurlionis è un artista poco conosciuto nel resto del mondo, ad eccezione della Francia che gli ha dedicato una prima grande retrospettiva al Musée d’Orsay nel 2000-2001. La mostra dà finalmente l’opportunità di conoscere in Italia una personalità affascinante, che precorre l’astrattismo senza tuttavia poter essere interamente collegata ad alcun movimento contemporaneo. Èiurlionis infatti, non identificandosi con la cultura parigina, portò avanti la tradizione romantica nordica di Caspar David Friedrich, anticipando le liriche invenzioni di Kandinskij, Kupka, Mondrian (nella sua fase iniziale) e altri. La sua opera, condensata in soli sette anni (1903-1909), ha influenzato molti pittori a lui contemporanei. Morto nel 1911, a soli trentasei anni, Èiurlionis attraversò la pittura come una cometa, introducendo quelle tonalità velate e intimamente abbaglianti che secondo il filosofo Rudolf Steiner corrispondono alla terza parte costitutiva dell’uomo: lo spirito.  
   
   
CRISTIANO CASCELLI ‘900 “SGUARDI SU UOMINI STRAORDINARI”  
 
Milano 2 dicembre 2010 - 10 gennaio 2011 Milano, 17 novembre 2010 - Il “Pensiero” del novecento e i suoi uomini straordinari: è questo il tema di ‘900, la personale che la Galleria Spazioinmostra di Milano dedica all’artista romano Cristiano Cascelli. Il ‘900 di Cascelli è ritratto, ricordo, icona, particolare, flash back ma anche flash forward, di coloro che di quel secolo ne hanno fatto la storia, la vicissitudine e, appunto, il “pensiero universale”. Una chiave interpretativa, dunque, di un intero periodo centenario attraverso 21 opere; ritratti che fanno pensare a improvvisi scatti d’autore, a “flash” fotografici che ne colgono gli aspetti peculiari. Le opere, realizzate su legno o su tela, mescolano medium diversi: pittura, fotografia e scenografia, avvalendosi di un “arcaico” ma allo stesso tempo modernissimo sistema che ricorda il “3d”. Il ritratto, infatti, “vive” separato dallo sfondo (pur facendone parte integrale) celebrando così l’icona e “cristallizzando” l’Opera. Picasso e Freud, Einstein e Fellini, De Chirico e Pollock, riuniti casualmente ma anche “scientificamente” da Cascelli, diventano citazioni nelle citazioni; nei suoi ritratti l’immagine è “puro” ‘900 ma anche sottolineatura di un mondo artistico e creativo che va al di là dell’opera e che a quei personaggi immediatamente si ricollega. “Link” che con questi personaggi sembra scorrere facilmente ma che al tempo stesso accende dei ‘click’ laterali e delle associazioni innovative per chi guarda; si rimane colpiti e meditativi davanti a quei volti ormai entrati nella memoria collettiva ma che, sotto questa nuova ottica, ci appaiono nuovi e ‘illuminati’ dal “pop” che traspirano. Cristiano Cascelli nasce a Roma nel 1967. Nomade -per svariati anni- tra arte, design e scenografia concentra le sue sperimentazioni su materiali quali il legno, le sete, la carta e la tela. Dopo gli studi artistici si dedica alla fotografia e alla creazione di diverse forme che si dilatano tra l’artistico e l’artigianale e che lo portano in giro per l’Italia e l’Europa alla realizzazione di numerose scenografie per spettacoli teatrali come pure all’ideazione di immagini di grafica integrata. La lunga parentesi londinese gli permette di affacciarsi all’arte con una serie di mostre collettive che gli fanno assaporare la diversità della pittura. A metà degli anni ’90 rientra a Roma e partecipa a diversi progetti espositivi tra cui il recente “Omaggio a De Chirico”, importante collettiva itinerante tra Miami, New York e Los Angeles organizzata dalla Galleria Cà d’Oro di Roma. Vive e lavora a Roma.  
   
   
ANGELICA PORRARI NUDE ROVINE AREA PROGETTO OFF, GALLERIA CIVICA DI MODENA , MODENA DAL 4 DICEMBRE 2010 AL 6 MARZO 2011  
 
Modena, 17 novembre 2010 - Sabato 4 dicembre 2010, alle ore 18.00, con una installazione di Angelica Porrari inaugura alla Biblioteca Delfini di Modena Palazzo Santa Margherita, corso Canalgrande 103, la nuova stagione di Area Progetto, rassegna dedicata alla creatività giovanile emergente promossa dalla Galleria Civica di Modena in collaborazione con l´Ufficio Giovani d´Arte del Comune di Modena, a cura di Silvia Ferrari, Serena Goldoni e Ornella Corradini. Giunta alla sua terza edizione, l´iniziativa ha voluto rinnovare la sua formula portando la creatività di giovani artisti locali in spazi esterni alla Galleria Civica, attraverso la realizzazione di progetti ad hoc pensati per luoghi significativi del centro storico della città come, ad esempio, il Mercato Albinelli e i Giardini Pubblici. Prima tappa è la Biblioteca Delfini, che ha sede a Palazzo Santa Margherita, lo storico edificio che ospita anche la Galleria Civica. A una selezione di artisti dell´Archivio di Documentazione Giovani Artisti Modenesi - individuati in base alla qualità e continuità del loro lavoro - è stato chiesto di cimentarsi nella progettazione di un´opera site specific che dialogasse con gli ampi e articolati spazi delle sale della biblioteca. Il progetto selezionato è stato quello proposto dalla videomaker modenese Angelica Porrari. L´artista ha rivolto la sua attenzione ai frammenti di affreschi conservati nelle lunette della sala riservata ai ragazzi, ne ha reinterpretato i soggetti, le azioni, i gesti. Attraverso l´utilizzo di un diverso codice linguistico ha creato un filo conduttore tra antico e contemporaneo, in un passaggio spazio-temporale che l´artista ha colto anche nella evoluzione della biblioteca stessa. Il progetto, dal titolo Nude Rovine vedrà allestiti un video e una serie di fotografie, frutto della rivisitazione delle immagini affrescate, che avranno la forma e la dimensione delle antiche lunette, installate in uno spazio di uguale forma all´interno di volte individuate nelle sale della biblioteca, a farne da contrappunto. Il lavoro proposto rientra a far parte di Gloves´ Stories, un più ampio progetto nato nel 2006 che identifica l´intera produzione video di Angelica Porrari, incentrata sul tema del guanto, oggetto che narra delle relazioni tra il corpo, in particolare quello femminile, e il mondo esterno. Angelica Porrari è nata nel 1985 a Modena, dove vive e lavora. La sua ricerca si sviluppa principalmente attraverso il video ed è fortemente influenzata dalla performance e dal teatro. Consegue il Diploma in Grafica Pubblicitaria presso l´Istituto d´Arte di Modena e la Laurea in Pittura presso l´Accademia di Belle Arti di Bologna. Nel 2009 ottiene una menzione speciale al concorso Special, promosso dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Modena vincendone, nel 2010 la sezione dedicata agli artisti dell´Emilia Romagna. Partecipa a diverse mostre collettive, tra cui: Finalisti Premio Celeste, I.s.a., Roma (2007); Videoart Yearbook 2008, ex Convento di Santa Cristina, Bologna / Galleria Civica d´Arte Contemporanea, Trento; Festival d´Images Artistiques Video, Ecole des Beaux Art, Algeri (2008); Diari di Anatomia, Gemine Muse, Musei Anatomici, Modena; Biennale dei Giovani Artisti dell´Europa e del Mediterraneo, Skopje, Macedonia (2009); The Scientist, festival di videoarte internazionale, Ferrara (2010). L´installazione di Angelica Porrari è realizzata in collaborazione con il Servizio Biblioteche del Comune di Modena  
   
   
MALINDI, TERZA BIENNALE INTERNAZIONALE D´ARTE SAFARI: ARTISTI E SCIAMANI DL 30 DICEMBRE AL 28 FEBBRAIO 2011 L’APPUNTAMENTO MOSTRERÀ UN’AFFASCINANTE PANORAMICA SULL’ARTE AFRICANA A CONFRONTO CON OPERE DI ARTISTI INTERNAZIONALI.  
 
 Malindi, 16 novembre 2010 - Dopo il successo delle precedenti edizioni, torna a Malindi (Kenya) dal 30 dicembre 2010 al 28 febbraio 2011, all’African Dada Resort Casuarina, la Biennale Internazionale d’Arte. Questa terza Biennale, dedicata a Pietro Calabrese e curata da Achille Bonito Oliva, approfondirà il tema Safari: Artisti E Sciamani. Partendo dal significato della parola “safari” - in arabo spostamento, movimento - il curatore porrà l’attenzione sul comportamento delle “tribù artistiche” contemporanee, caratterizzate da una prospettiva trans-nazionale e multimediale, e costituite da soggetti il cui processo creativo si basa su un costante confronto culturale. I quarantatre artisti selezionati provengono da Africa Meridionale, Europa, Canada, India, Cina e Giappone. Le opere presentate consentiranno di creare un parallelismo tra la figura dell’artista e quella dello sciamano che, nel rispetto della libertà di ogni singolo individuo, svolge un ruolo fondamentale nell´evoluzione della società di cui fa parte. Come sostiene Achille Bonito Oliva: “Qui sono raccolti artisti di molte generazioni che a livello internazionale hanno inciso non soltanto sul linguaggio ma sulla mentalità degli altri artisti [..] Questi artisti infatti costituiscono in qualche modo non solo presenze che scavalcano il presente e cavalcano il futuro, ma veri e propri modelli comportamentali di adesione critica al proprio contesto.” L’iniziativa, organizzata da La Biennale di Malindi ltd e dalla Fondazione Sarenco, è accompagnata da un catalogo (edizione bilingue italiano e inglese) pubblicato da Adriano Parise Editore di Verona. Www.labiennaledimalindi.com/    
   
   
MONZA: MOSTRA “IN PRINCIPIO…” ACCESSIBILE GRATUITAMENTE ANCHE AI NON VEDENTI E IPOVEDENTI  
 
Monza, 17 novembre 2010 - L´ Assessorato alla Cultura, in collaborazione con Chloe Arte, organizza all’Arengario visite guidate per non vedenti ed ipovedenti, condotte da un’operatrice specializzata, alla mostra “In principio. Storie dal mito e dalla Bibbia nelle stampe dei Musei Civici di Monza”. La mostra sarà visitabile grazie ad un itinerario tattile e multidisciplinare. La visita sarà articolata prendendo in esame alcune delle opere esposte, illustrandole in modo specificatamente descrittivo, considerando forme, piani prospettici, posizioni ed equilibri, senza tralasciare la narrazione iconografica e i dati storico artistici. Si tratta quindi di una visita strutturata in modo speciale per rendere le opere in mostra accessibili e comprensibili a tutti. Il percorso sarà integrato con un momento di esplorazione tattile di un’opera grafica e di matrici incise opportunamente predisposte, in modo da offrire ai partecipanti una modalità più pratica per l’approfondimento e la comprensione delle criticità e delle particolarità delle tecniche incisorie. “L´attenzione che rivolgiamo alla didattica – afferma l’Assessore alla Cultura Alfonso Di Lio - è sempre maggiore, soprattutto con le mostre strettamente legate al patrimonio cittadino. Con questa iniziativa diamo la possibilità anche ai cittadini ipovedenti o non vedenti di visitare una mostra certamente significativa sia per i contenuti sia per la provenienza, tutta monzese, delle opere esposte. Per questa rassegna abbiamo organizzato approfondimenti e visite guidate per le scuole, attività per famiglie, percorsi per adulti e approfondimenti serali sul restauro e sulle tecniche. Mostra dopo mostra stiamo sperimentando iniziative nuove in grado di coinvolgere una più ampia fascia di visitatori”. Prenotazione: obbligatoria al numero 333.6096087 o tramite e-mail all’indirizzo info@chloearte.Net  entro giovedì 18 novembre.  
   
   
CICLISMO, GIRO DEI 150 ANNI DELL’UNITÀ D’ITALIA. CASCINO: IN LIGURIA CORSA ROSA SULL’AURELIA DI NUOVO STATALE SERVE INCONTRO CON ANAS  
 
 Torino, 17 novembre 2010 - Le due tappe in Liguria del Giro d’Italia per simboleggiare la festa dei 150 anni dell’Unità d’Italia nella Corsa Rosa 2011 si snoderanno in una via Aurelia che, da Sarzana a Ventimiglia, nel frattempo, sarà tornata di proprietà e di competenza esclusiva dello Stato, cioè di Anas. “E proprio per evitare problemi burocratici legati al passaggio operativo in atto delle competenze dalla Regione Liguria allo Stato, chiederò al presidente Claudio Burlando di avviare un confronto con il presidente di Anas Pietro Ciucci per sgombrare il campo da ogni dubbio, per quanto riguarda gli aspetti della manutenzione finora fatta dalle Province”, ha spiegato l’assessore regionale allo Sport Gabriele Cascino, rispondendo al collega Piero Fossati della Provincia di Genova che ha sollevato la questione nel corso della conferenza stampa. “La partenza della tappa dallo scoglio di Quarto e quella con l’arrivo a Rapallo rappresentano un doppio appuntamento della Liguria con la Storia”, ha detto Cascino. “Entrambe le località- aggiunge Cascino- sono infatti legate dal Risorgimento, sia pure con tempi diversi. Quarto per la partenza dei Mille garibaldini, Rapallo per il trattato firmato novant’anni fa sui confini tra Italia e il Regno dei Serbi, Croati e Sloveni che, di fatto, concluse il processo risorgimentale dell’unificazione italiana”  
   
   
FVG: SEGANTI E JENS HOLM SU EUROPEAN MASTERS GAMES 2011  
 
 Lignano, 17 novembre 2010 - Primo incontro a Lignano ieri dell´assessore regionale alle Attività produttive, Federica Seganti, con il direttore generale dell´International Masters Games Association, Jens Holm, per un confronto sulle strategie organizzative e di comunicazione in vista degli European Masters Games, che avranno luogo a Lignano nel settembre 2011. Il trasporto degli atleti (dall´aeroporto a Lignano e nell´ambito delle aree di gara), l´organizzazione della comunicazione web e alcuni eventi chiave di pubblicizzazione dell´evento sono stati gli argomenti di un tavolo di lavoro al quale hanno preso parte anche il direttore di Turismo Fvg, Andrea Di Giovanni, assieme a Maurizio Dunnhofer, e alcuni componenti del Comitato esecutivo, come il segretario generale, Ennio Polat, il sindaco di Lignano, Silvano Delzotto, il presidente regionale del Coni, Emilio Felluga. Federica Seganti ha espresso la sua soddisfazione per l´approccio operativo della riunione e ha confermato a Holm l´appoggio della Regione a un evento prestigioso per il Friuli Venezia Giulia e dagli evidenti risvolti turistici. "Lavoreremo tutti assieme per dare il massimo risalto all´iniziativa" ha confermato l´assessore, precisando che, nell´attuale contesto di contrazione economica, sarà comunque più doveroso che mai un attento controllo dell´impiego dei fondi pubblici destinati alla realizzazione dei giochi, principio che Holm, sottolineando "l´ottima reputazione del Friuli Venezia Giulia nell´organizzazione degli eventi sportivi" ha affermato di condividere. I prossimi mesi saranno quindi dedicati alla promozione dell´evento attraverso diversi canali, come i Social Media (Facebook e altri), una serie di manifestazioni collaterali, i numerosi Masters Games che vengono organizzati nel mondo, la Borsa internazionale del turismo (Bit) e altro, mentre entro il prossimo Natale sarà operativo il sito web per le iscrizioni. La Coppa del Mondo di Sci a Tarvisio sarà l´occasione per il lancio ufficiale degli European Masters Games sulla scena internazionale, mentre già ora si stanno organizzando manifestazioni collaterali ispirate alla filosofia dei giochi: "Sport per la vita". Tra queste, sabato 27 novembre avrà luogo a Trieste, al Savoia Excelsior Palace, il convegno "Neuroscienze e sport di combattimento" che affronterà il tema degli effetti della pratica di tali sport sul mantenimento delle capacità cognitive decisionali nelle persone di età media e avanzata. I Masters Games sono infatti riservati agli over 35 e a Lignano le discipline in cui si confronteranno saranno 21, di cui 6 paraolimpiche. In tutto è previsto l´arrivo di oltre 10 mila atleti e dei loro team, un impegno non da poco per la cittadina e per le località che ospiteranno le varie discipline in programma (oltre a Lignano, San Giorgio di Nogaro, Cervignano, Palmanova, Sgonico, Monrupino, Latisana, Aprilia Marittima, Campoformido).  
   
   
CICLISMO: GIRO D´ITALIA IN SICILIA A CELEBRARE AUTONOMIA  
 
Palermo, 17 novembre 2010 - "Sara´ una maniera spettacolare di celebrare il 65° anniversario dell´Autonomia siciliana". Lo ha detto ieri l´assessore al Turismo e Sport della Regione siciliana, Daniele Tranchida, in occasione dell´incontro, al municipio di Messina, con gli organizzatori del 94° Giro d´Italia nei luoghi di partenza della 9^ tappa "Messina - Catania - Nicolosi", di 159 km, che si svolgera´ proprio domenica 15 maggio 2011. "Come assessore regionale allo Sport - ha aggiunto Tranchida - ho voluto con forza che questa tappa si svolgesse a Messina, e in questa particolare giornata, e ho assicurato il mio pieno sostegno. Si tratta di un evento di grande importanza per la Sicilia, non soltanto dal punto di vista sportivo-organizzativo ma anche per l´indotto economico e commerciale e di crescita del turismo, che una corsa come il Giro d´Italia porta con se´. E non si trattera´ di una manifestazione isolata perche´ questa tappa del Giro rientra all´interno di un vasto calendario di eventi che si svolgeranno in Sicilia il prossimo anno, dal ciclismo, alla scherma, al golf, alla vela". Gli organizzatori, guidati da Stefano Allocchio, responsabile della gestione sportiva ciclismo di Rcs Sport, sono in Sicilia per una visita di sopralluogo e per le prime verifiche logistiche del percorso. Erano presenti all´incontro anche i parlamentari regionali Pippo Currenti, vicepresidente della commissione Turismo dell´Ars, Nicola D´agostino, segretario della commissione Bilancio e Giuseppe Buzzanca, sindaco di Messina.