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LUNEDI
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Notiziario Marketpress di
Lunedì 24 Gennaio 2011 |
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"PROGRESSI DELLA RICERCA SULLE STAMINALI: SVILUPPO, RIGENERAZIONE E MALATTIA"
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Parigi, 24 gennaio 2011 - Un evento intitolato "Advances in stem cell research: development, regeneration and disease" si svolgerà dal 6 al 8 aprile 2011 a Parigi, in Francia. Le cellule staminali sono cellule che hanno il potenziale di rigenerare tessuto per tutta la vita; esse si trovano in tutti gli organismi pluricellulari. Ci sono due tipi principali di cellule staminali dei mammiferi: le cellule staminali embrionali, che sono isolate dalla massa cellulare interna delle blastocisti, e le cellule staminali adulte che si trovano nei tessuti adulti. La biologia delle cellule staminali sta progredendo rapidamente. Le scoperte in materia di meccanismi cellulari stanno portando a nuovi concetti e strategie di intervento clinico, compresa la modellazione delle malattie, lo screening dei farmaci e la terapia cellulare. La conferenza riunirà le parti interessate della ricerca, tra cui biologi delle cellule staminali alle prese con la complessità della determinazione del destino cellulare, bioimmagini e quelli che utilizzano le cellule staminali nei pazienti. L´evento è co-finanziato dal progetto Eurosystem ("European consortium for systematic stem cell biology"). Finanziato dal Settimo programma quadro (7° Pq), Eurosystem mira a collegare esperienze biologiche e informatiche complementari al fine di promuovere la creazione di nuove conoscenze sulle caratteristiche delle cellule staminali normali e anomali. Tra i partecipanti ci sono università, piccole e medie imprese (Pmi) e ricercatori del settore pubblico e privato. Per ulteriori informazioni, visitare: http://www.Pasteur.fr/infosci/conf/sb/stemcell2011 |
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STUDIO SUGGERISCE CHE LAVORARE DI NOTTE POTREBBE A LUNGO TERMINE INFLUIRE SULLA SALUTE |
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Bruxelles, 24 gennaio 2011 - Secondo dei ricercatori finanziati dalla Ue al lavoro in Danimarca e Germania, i turni di lavoro potrebbero essere più pericolosi per la nostra salute di quanto ritenuto in precedenza. Essi spiegano che sbilanciare l´orologio interno del corpo lavorando di notte potrebbe avere un effetto diretto sul nostro corredo genetico, provocando così molteplici disturbi metabolici e psicologici a lungo termine. La ricerca di 3 anni ha ricevuto 730.000 euro dal Fondo europeo di sviluppo regionale (Fesr). Durante la ricerca sull´influenza che turni di lavoro, qualità del sonno e alimentazione hanno sui disturbi metabolici e sull´attività genetica, scienziati dalla Christian-albrechts-universitaet zu Kiel in Germania e dall´Università di Odense in Danimarca hanno scoperto che gli effetti dei turni di lavoro potrebbero essere di gran lunga più importanti di quanto ritenuto in precedenza. Essi hanno spiegato che, poiché chi lavora su turni non è in grado di rispettare il naturale ritmo sonno/veglia basato sul ciclo del giorno e della notte, il suo orologio interno diventa sbilanciato. I ricercatori hanno scoperto che questo potrebbe avere un effetto diretto sul nostro corredo genetico e sui geni contenuti in questo materiale. "L´attività dei geni è controllata da piccoli interruttori sul Dna (acido deossiribonucleico), conosciuti come metilazione del Dna," ha spiegato il dott. Ole Ammerpohl, genetista umano alla Christian-albrechts-universitaet zu Kiel. "Questa metilazione del Dna si modifica per adattarsi ai cambiamenti delle condizioni ambientali e può essere trasmessa persino alle generazioni successive." Egli ha fatto notare che le conseguenze di tali cambiamenti possono consistere in molteplici disturbi metabolici che, a lungo termine, possono essere accompagnati da una serie di malattie, compresi disturbi psicologici e persino inabilità al lavoro. Fino a soltanto poche generazioni fa, la gente si alzava all´alba e andava a letto quando faceva buio. "Allo scopo di adattarsi a questo, i nostri corpi si sono evoluti nel corso dei secoli per sviluppare un sofisticato sistema di trasmettitori che controllano il ciclo sonno/veglia e consentono al corpo di rigenerarsi a sufficienza," ha spiegato la professoressa Manuela Dittmar della Christian-albrechts-universitaet zu Kiel. Tuttavia, fa notare, nel corso degli ultimi decenni i nostri stili di vita sono cambiati drasticamente e le ore di lavoro non sono più basate sulla durata del giorno. "A sempre più persone viene richiesto di lavorare su turni," ha detto la professoressa Dittmar. "Le conseguenze, per coloro che ne vengono colpiti, comprendono una più alta incidenza di malattie tipiche della civilizzazione che possono arrivare alla sindrome da burnout e a una disabilità precoce." Allo scopo di comprendere pienamente i cambiamenti al corpo umano indotti da questi fattori, il team di ricerca ha esaminato coppie di gemelli provenienti dalla Danimarca usando metodi molecolari-biologici. In ciascuna coppia, un gemello lavorava su turni. "Il vantaggio dato dall´esame di gemelli identici è che entrambi sono in pratica geneticamente uguali e gli effetti dello stile di vita possono essere identificati più facilmente," ha spiegato il dott. Ammerpohl. "Ecco perché è fondamentale lavorare assieme al registro nazionale gemelli danese, che da molti anni sta esaminando i gemelli per quanto riguarda aspetti medici e professionali." Secondo gli scienziati, oltre al lavoro su turni, anche l´alimentazione e i pattern di sonno facilitano lo sviluppo di disturbi metabolici. Il progetto non solo ha esaminato la metilazione del Dna e le variazioni genetiche, esso si è occupato anche del comportamento alimentare dei gemelli, della qualità del sonno ottenuto, oltre ai livelli ormonali e del sangue come la glicemia e i trigliceridi. Ad esempio, essi hanno esaminato se i livelli del cortisolo, l´ormone dello stress, cambiavano nelle persone come conseguenza dei turni di lavoro. L´obbiettivo a lungo termine dello studio è quello di sviluppare misure preventive per ridurre il rischio che in futuro si sviluppino disturbi metabolici e del sonno. Per maggiori informazioni, visitare: Christian-albrechts-universitaet zu Kiel: http://www.Uni-kiel.de/ Fondo europeo di sviluppo regionale (Fesr): http://ec.Europa.eu/regional_policy/funds/feder/index_it.htm |
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ALBANIA LANCIA PRIMO SISTEMA MOBILE DI SANITÀ PUBBLICA
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Tirana, 24 gennaio 2011 - Il ministero della Sanità albanese, in collaborazione con l´International Virtual e-Hospital Foundation (Iveh) e con Instant Medical History Uk ha proposto all´Ue una partnership per lanciare il primo sistema sanitario pubblico Mobile al mondo. Obiettivi del progetto sono: la creazione di schede sanitarie personali per i cittadini albanesi basate sul modello sviluppato da 3G Doctor e dai suoi partner in Regno Unito e Irlanda; offrire un portale accessibile in modo sicuro dai sottoscrittori dei servizi mobili in Albania che supporterà i cittadini nella stesura delle schede personali e darà accesso a comunità di pazienti e risorse informative sulla sanità; introdurre un servizio remoto di consulenza voce e video (simile a quello già sviluppato da 3G Doctor) per la popolazione albanese attraverso la collaborazione con centri selezionati di salute pubblica. Sviluppatori e produttori di tecnologie e strumenti per la sanità mobile sono stati invitati a partecipare al progetto; se questo, attraverso il finanziamento Ue, andrà in porto, tali soggetti saranno coinvolti nella creazione del sistema, avendo a disposizione assistenza finanziaria, tecnica e di marketing da parte dell´Ue e delle altre organizzazioni partner nel corso di tutta la durata del progetto (cinque anni: dal 2011 al 2016) nell´integrazione delle loro tecnologie nel sistema. |
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BOLZANO: ENTRO TRE ANNI LIBERTÀ DI SCELTA DEI PAZIENTI NELL´AMBITO DELL´UNIONE EUROPEA |
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Bolzano, 24 gennaio 2011 - L’assessore provinciale Richard Theiner esprime la propria soddisfazione per l’approvazione da parte del Parlamento europeo delle linee guida per l’ottimizzazione dell’assistenza ai pazienti. “Questa decisione va vista come un ulteriore passo verso la libertà di scelta da parte del paziente” ha affermato l’assessore. L’obiettivo dell’approvazione da parte del Parlamento delle linee guida per l’ottimizzazione dell’assistenza ai pazienti è sostanzialmente quello di garantire in futuro ai cittadini europei la possibilità di poter usufruire delle prestazioni sanitarie in tutto il territorio dell’Unione stessa. In merito al progetto di legge deve ancora deliberare il Consiglio dei Ministri e dopo la pubblicazione della legge gli Stati membri avranno a disposizione 30 mesi di tempo per adeguare la legislazione nazionale alle linee guida. “Per completare questo iter legislativo” afferma l’assessore provinciale Richard Theiner “si dovrà attendere presumibilmente tre anni. Grazie alla libertà di scelta dei pazienti su tutto il territorio dell’Unione Europea potremo realizzare” prosegue Theiner “un vero e proprio salto qualitativo nelle prestazioni sanitarie dato che in questo modo saranno facilitati e migliorati i progetti e le collaborazioni comuni tra gli Stati”. |
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INFLUENZA: NUOVO DECESSO IN VENETO. E’ UNA PAZIENTE NON VACCINATA APPARENTEMENTE SANA. IMPORTANTE VACCINARSI”. |
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Venezia, 24 gennaio 2011 - Una donna di 53 anni, positiva al tampone dell’influenza H1n1 e non vaccinata, è deceduta all’ospedale di Portogruaro, in provincia di Venezia. Al momento non risulta che la paziente fosse affetta da patologie pregresse. Il caso è stato confermato dalla direzione regionale prevenzione. Ne dà notizia l’assessore alla sanità Luca Coletto. E ‘ il quarto decesso verificatosi negli ospedali veneti dall’inizio dell’epidemia stagionale. “Purtroppo – sottolinea Coletto – l’influenza è una malattia le cui complicanze, in qualche caso, possono essere gravi o letali anche in persone apparentemente sane, come in questo caso. Si tratta però di eventi che, seppur rari, si verificano statisticamente ogni anno, e che quindi non devono destare allarme. Piuttosto – aggiunge Coletto – rivolgo un appello a vaccinarsi a tutti coloro che non l’avessero ancora fatto, a cominciare dai portatori di malattie croniche a rischio. La campagna vaccinale è ancora in piena attività e c’è ancora tempo per aderirvi, stante che solo adesso stiamo entrando nella fase di picco e che l’influenza ci farà compagnia almeno anche per tutto febbraio”. Coletto aggiunge che “tutte le strutture sanitarie della Regione sono perfettamente attrezzate per affrontare adeguatamente anche i casi più gravi” e che “le scorte di vaccino sono ampie ed in grado di rispondere alle richieste che dovessero essere fatte”. L’anno scorso i casi registrati in Veneto sono stati oltre 300.000, con 182 ricoveri e 13 decessi. |
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MILANO, INDAGINE COMUNE-ONDA SU MALATTIE A TRASMISSIONE SESSUALE: INFEZIONI IN AUMENTO, RAGAZZE PRECOCI E DISINFORMATE |
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Milano, 24 gennaio 2011 - Consapevolezza generica, ma molta superficialità e disinformazione. Sono i punti da cui partire per leggere la complessa situazione in materia di malattie a trasmissione sessuale (Mts) tra le adolescenti milanesi. L’abbassamento dell’età in cui si scopre il sesso, tredici anni per una ragazza su cinque in Lombardia (contro i 18 dei ragazzi), e la scarsa informazione, sono alcuni dei fattori principali che hanno aumentato la crescita di queste malattie tra le giovani milanesi. Una su tre non sa che i sintomi delle infezioni di molte di queste malattie possono non essere immediatamente evidenti ed avere gravi conseguenze sul sistema riproduttivo; una su due non è consapevole che sono proprio le donne più giovani ad essere maggiormente a rischio di contrarre queste patologie. Anche in tema di prevenzione esistono molte incertezze: l’89 per cento delle intervistate indica il preservativo come la principale strategia preventiva, ma solo tre su quattro dichiarano che lo userebbero sempre, una su cinque solo in caso di rapporti occasionali e il 2 per cento ne fa a meno. È significativa anche la convinzione che l’infezione da virus Hiv possa colpire solo chi fa uso di stupefacenti, e che la pillola protegga dal contagio sessuale. Restano sconosciute, o molto confuse, le altre forme di prevenzione e le stesse malattie. Manca alle ragazze soprattutto la volontà di approfondire. Basti pensare, ad esempio, che il 65 per cento delle intervistate non ha mai sentito parlare dei servizi di ginecologia adolescenziale. E infatti, tra i 15 e i 25 anni, le infezione uro-genitali sono causate soprattutto da comportamenti igienico-sanitari inadeguati. Le più diffuse sono le vaginosi batteriche (si è passati dal 14% del 2005 al 20% del 2008) e i microplasmi (dal 22,8% al 32%). A conferma di questo, a Milano si è registrato un aumento del 25 per cento di giovani che si rivolgono a un Centro di Mts per problemi al distretto uro-genitale. Sono questi i dati emersi da un’indagine condotta dall’Osservatorio Nazionale sulla salute della Donna (O.n.da) in collaborazione con l’Assessorato alla Salute del Comune di Milano tra 1.300 studentesse di 13-18 anni di undici scuole milanesi. “Milano – afferma l’Assessore alla Salute Giampaolo Landi di Chiavenna – sta svolgendo una forte azione di sensibilizzazione tra la popolazione giovanile per valutare l’effettiva conoscenza in tema di malattie a trasmissione sessuale, a cui seguiranno campagne informative mirate, affinché l’aumento che stiamo oggi registrando nella diffusione di queste malattie non solo nella nostra città ma anche tra le più grandi capitali europee possa assestarsi su dati accettabili o, nelle prospettive più rosee, subire un brusco arresto”. “È ancora troppo superficiale l’informazione in merito alle malattie sessualmente trasmissibili fra la popolazione femminile, specie fra le più giovani – dice Francesca Merzagora, presidente di O.n.da –. Spesso queste malattie vengono sottostimate, perché poco conosciute, e i loro sintomi trascurati, con conseguenze che potrebbero diventare gravi e generare problemi di sterilità in età riproduttiva. Esistono invece chiari segnali quali perdite vaginali anormali, secrezioni uretrali, prurito, bruciore o dolore associati alla minzione e durante i rapporti sessuali, piccole ulcere, vescicole o bolle nella zona genitale che dovrebbero indurre le ragazze a consultare, già alla prima comparsa, il proprio medico o uno specialista. Invece non conoscono l’esistenza dei reparti di ginecologia adolescenziale (65%), cosi come conoscono, ma troppo superficialmente, l’uso dei metodi contraccettivi e di come, per esempio, si usa un preservativo. Questa poca attenzione può essere davvero un problema”. “Le adolescenti milanesi – conferma Elena Ripamonti, Managing Director di Elma Research – hanno sentito parlare di malattie a trasmissione sessuale, citano fra tutte l’Aids, tuttavia non le sanno descrivere né sono consapevoli degli adeguati comportamenti da tenere per prevenirne lo sviluppo. Confidano in una azione di sensibilizzazione e informazione da parte della scuola, delle istituzioni pubbliche e sanitarie, identificate principalmente nella figura del ginecologo piuttosto che del consultorio, ancora poco conosciuto”. “A parte l´Aids – aggiunge Vincenzina Bruni, professore associato di ginecologia e ostetricia all’Università di Firenze – le percentuali di consapevolezza si abbassano notevolmente per l’epatite, la sifilide, l’herpes genitale, il papilloma virus, la clamidia o la gonorrea. Solo il 49% delle giovani si considera nella fascia più a rischio per contrarre una malattia a trasmissione sessuale. È positivo invece che le giovani chiedano maggiore informazione rivolgendosi principalmente alla scuola e ai genitori, seguita dalla Tv e dalle amiche. Tuttavia andrebbero maggiormente sensibilizzate all’importanza di una figura sanitaria referente (sia essa il ginecologo, il medico di famiglia o il consultorio) che tenga conto del punto di vista dell’adolescente, sia capace di rispondere al bisogno immediato dei ragazzi aprendo canali di comunicazione che si basano sulla disponibilità all’ascolto e sulla chiarezza dell’informazione, superando quegli atteggiamenti o troppo gerarchici e autoritari o troppo protettivi che spesso possono fare fallire la relazione”. “Un segnale positivo – continua Alessandra Kustermann, ginecologa presso il Servizio Violenza Sessuale del Policlinico di Milano – è la consapevolezza che anche la scuola sia un luogo privilegiato di informazione e che ad essa si rivolgono per migliorare le proprie conoscenze in tema di prevenzione ed educazione alla sessualità. Sono allo stesso modo consapevoli di poter contribuire personalmente alla propria formazione e informazione con la letture di opuscoli dedicati. Da un lato emerge quindi la consapevolezza dell’esistenza di queste malattie e dei comportamenti da adottare per prevenirle, non solo ricorrendo all’utilizzo del preservativo ma anche limitando il numero di partner. Dall’altro lato però sono ignare della presenza sul territorio di spazi dedicati agli adolescenti e di consultori. Sarebbe importante sensibilizzare le giovani a queste realtà poiché una migliore capillarizzazione dei rapporti con i consultori, già presenti nella scuola, consentirebbe di raggiungere risultati migliori nella loro tutela in tema di salute sessuale”. La scuola diventa dunque un prezioso luogo di informazione e formazione. “Educare i giovani alla affettività e alla sessualità, sensibilizzarli all’importanza della prevenzione delle Mts, far conoscere le possibilità per proteggere loro stessi dai molteplici fattori di rischio che veicolano lo sviluppo di patologie più o meno serie – dice Maria Ferrario, che coordina presso l’Istituto Magistrale Agnesi di Milano diversi comitati di docenti, genitori e studenti ed il Cic (Centro di Informazione e Consulenza) – è compito del referente della salute. Sono molteplici le attività che oggi la scuola propone in tema di benessere alla salute, che si identifica anche con lo stare bene all’interno dell’ambiente scolastico, quale diritto e dovere verso se stessi e la società. È importante tuttavia che questo impegno non si circoscriva ai confini della scuola ma si estenda anche sul territorio con il coinvolgimento di Asl, Onlus, consultori familiari nelle attività di formazione della persona umana”. |
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ENTRO IL DIECI FEBBRAIO SOTTOSCRITTO L’ATTO DI CONCESSIONE LA GIUNTA AUTORIZZA LA ASL 3 GENOVESE A FIRMARE LA CONCESSIONE DELL’OSPEDALE DI VOLTRI ALL’EVANGELICO |
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Genova, 24 gennaio 2011- È stata approvata il 21 gennaio dalla Giunta regionale, su proposta dell’assessore alla salute, Claudio Montaldo, l’autorizzazione alla Asl 3 Genovese alla concessione dell’ospedale di Voltri all’ospedale Evangelico Internazionale, per l’assistenza pubblica ospedaliera nell’ambito del servizio sanitario regionale. Entro il 10 febbraio Asl 3 e Evangelico dovranno sottoscrivere l’atto di concessione. Successivamente prenderanno il via le procedure riguardanti il trasferimento dei lavoratori. L’atto si inserisce nell’ambito del protocollo d’intenti siglato tra Regione Liguria, Ospedale Internazionale Evangelico e Asl 3 Genovese e all’interno della delibera approvata dal consiglio regionale il 4 agosto del 2010 sulle azioni di riorganizzazione della sanità ligure. L’ospedale Evangelico trasferirà a Voltri le funzioni per acuti che oggi si svolgono nella sede storica del nosocomio, nell’area genovese di Castelletto, cioè di Medicina, Ostetricia, Ginecologia e Neonatologia. Presso l’ospedale di Voltri, inoltre, sono previste le funzioni di chirurgia generale, ortopedia e traumatologia, terapia intensiva, urologia, cardiologia, neurologia, attività ambulatoriale, unità di crisi, pronto soccorso, radiologia, patologia clinica. La direzione dell’ospedale di Voltri verrà assunta dall’ Evangelico a cui verrà trasferito anche il personale in servizio presso la Asl 3, secondo le normative di legge e contrattuali. |
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SANITA´ IN SICILIA: PRONTO SOCCORSO INADEGUATO, DIFFIDA A MANAGER CIVICO |
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Palermo, 24 gennaio 2011 - L´assessore regionale per la Salute, Massimo Russo, ha inviato il 21 gennaio una formale diffida al direttore generale dell´azienda ospedaliera "Civico" di Palermo, Dario Allegra, contestando una serie di reiterate omissioni che hanno pregiudicato la riorganizzazione e la riqualificazione del pronto soccorso dell´ospedale. Nella diffida si fa riferimento alla mancata adozione di adempimenti "urgenti e improcrastinabili volti a ripristinare le condizioni di sicurezza per i pazienti" che erano stati sollecitati dall´assessorato in seguito ad alcuni accessi ispettivi. La prima ispezione, a seguito di specifiche segnalazioni di utenti, era stata effettuata il 25 agosto del 2010 ed aveva fatto emergere alcune carenze nella gestione del pronto soccorso, puntualmente indicate in una nota di contestazione inviata il 19 ottobre. La successiva ispezione, effettuata l´11 gennaio, ha confermato la persistenza delle criticita´ gia´ rilevate nel corso della precedente visita ispettiva. Da qui la decisione della diffida che contiene, nel dettaglio, quattordici punti su cui si richiedono misure correttive da adottare entro 30 o 60 giorni (a seconda della complessita´ dei vari adempimenti). "Ci siamo limitati - spiega l´assessore Russo - ad applicare quanto scritto nella legge di riforma del sistema sanitario che prevede precisi riferimenti alla responsabilita´ dei manager e alle relative sanzioni. Un´azienda ospedaliera importante come il Civico di Palermo non puo´ fare registrare carenze cosi´ gravi, specie nell´organizzazione del pronto soccorso, che per gli utenti rappresenta la porta d´accesso ai servizi ospedalieri. Bisogna invertire il trend e dare ai cittadini risposte inequivocabili in termini di qualita´ dell´assistenza e dell´efficienza organizzativa: i malati vanno presi in cura e non abbandonati al loro destino per incuria o inefficienza. So bene che l´ospedale Civico di Palermo deve fare fronte a una enorme mole di lavoro e so anche che non e´ ancora a regime la medicina territoriale che potra´ alleggerire il compito degli ospedali ma chi giustifica certi disservizi con i presunti tagli operati da questo assessorato non sa quello che dice, o non e´ a conoscenza dei fatti o, piu´ verosimilmente, e´ in malafede e utilizza temi cosi´ delicati come quelli della salute per fini politici. Da molti mesi monitoriamo attentamente il funzionamento del Civico e non abbiamo avuto adeguato riscontro alle nostre contestazioni. Oltretutto certi disservizi, oltre a mettere a repentaglio le condizioni di sicurezza degli utenti, contribuiscono gravemente a compromettere il rapporto fiduciario con le istituzioni sanitarie e creano un allarme sociale, peraltro amplificato dai mezzi di comunicazione. Ai direttori generali ho chiesto, fin dal loro insediamento, una particolare attenzione al funzionamento dei pronto soccorso dell´isola, su cui gia´ da mesi gli uffici dell´assessorato stanno eseguendo puntuali verifiche, e non e´ un caso che la loro riorganizzazione e riqualificazione e´ specificamente prevista negli obiettivi inseriti nel contratto di lavoro dei manager". Nella diffida viene fatto rilevare come non sia stato adempiuto il piano di riorganizzazione e riqualificazione del pronto soccorso presentato dal Civico nel dicembre del 2009 e valutato positivamente dall´assessorato e si sottolineano le inefficienze complessive che condizionano il funzionamento del pronto soccorso: il riferimento e´ ai dati che evidenziano tempi medi di degenza molto elevati e la mancata attivazione dei posti letto di lungo degenza. Tra gli adempimenti richiesti alla direzione del Civico c´e´ la riqualificazione - anche igienica - dei locali; un corretto uso del triage, considerato che si sono registrati bassissimi dati di attivita´ nell´ambulatorio dei codici bianchi; la ridefinizione dei percorsi interni; la predisposizione di un locale idoneo per lo stoccaggio di farmaci e dei presidi del reparto; la riorganizzazione di processi di approvvigionamento, gestione e controllo dei dispositivi medici e dei farmaci impiegati al pronto soccorso con l´introduzione di un sistema informatizzato integrato con la farmacia ospedaliera; l´implementazione della dotazione di attrezzature elettromedicali presenti negli ambulatori; la predisposizione di un piano di incremento, fino a un massimo di 16, dei posti letto "tecnici" di osservazione breve intensiva (Obi); l´istituzione della figura di "operation manager" con il compito di facilitare l´eventuale reperimento di posti nelle unita´ operative. Viene anche chiesta la predisposizione di un´analisi dei bisogni formativi del personale sanitario del pronto soccorso e un piano di vigilanza per il controllo delle vie d´accesso. |
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ANORESSIA: UNO SPORTELLO E CORSI PER I GENITORI NELLE 9 ZONE DI MILANO |
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Milano, 24 gennaio 2011 - La notizia del suicidio della madre di Isabelle Caro, la modella anoressica morta lo scorso novembre e diventata celebre nel 2007 per aver posato in una foto shock di Oliviero Toscani, ha profondamente colpito l’assessore alla Salute del Comune di Milano Giampaolo Landi di Chiavenna e la fondatrice di Aba (l’Associazione per lo studio e la ricerca sull’anoressia) Fabiola De Clercq. “La madre di Isabelle Caro - dichiarano Landi e De Clercq - sembrava desiderare che la figlia non crescesse, che rimanesse per sempre bambina. Quando è morta la figlia, la madre non aveva più alcun motivo per vivere. Tra di loro probabilmente si era instaurata una relazione che impediva a entrambe l’esistenza. Nel 90% dei casi, i disturbi alimentari (anoressia, bulimie e obesità psicogene) sono segnali di un cortocircuito della comunicazione in famiglia. I figli possono sentirsi trascurati o all’opposto soffocati dall’affetto dei genitori. Le figlie spesso dicono ´ho avuto tutto, eccetto l’indispensabile´. I genitori accettino di interrogarsi per il bene di tutta la famiglia. Spesso i figli si fanno portavoce di un disagio familiare che riguarda tutte le generazioni, compresi i nonni”. E per rispondere efficamente a questo disagio, nel 2011 l’Assessorato alla Salute del Comune, in collaborazione con Aba, aprirà uno sportello d’ascolto personalizzato e organizzerà un ciclo di corsi rivolti ai genitori in tutte le 9 circoscrizioni di Milano. |
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TRENTO: FORMAZIONE PER ADDETTI ALL´ EMERGENZA ED URGENZA |
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Trento, 24 gennaio 2011 - La Giunta provinciale ha approvato la nuova disciplina della “Formazione di base e continua del personale operante nel Sistema di emergenza ed urgenza della Provincia autonoma di Trento”. Sostituisce quella precedente che era stata disciplinata nel 2005 e nel 2006. Il provvedimento è stato proposto dall’assessore alla salute e politiche sociali Ugo Rossi. Le modifiche apportate sono perlopiù di tipo organizzativo. Viene dato maggior rilievo alla formazione sul campo per il personale medico ed infermieristico. La precedenti disposizioni avevano già favorito l’uniformità della formazione degli operatori che a diverso titolo prestano la loro attività in questo delicato e complesso settore. La convenzione per l’effettuazione delle attività di soccorso e di trasporto sanitario da parte di associazioni di volontariato, approvata nel 2007, prevede inoltre che il personale che presta servizio sulle ambulanze deve aver frequentato e superato con profitto la formazione organizzata dalle stesse associazioni nel rispetto degli indirizzi e dei programmi definiti dalla Provincia autonoma di Trento. In questi anni sono state numerose le iniziative di formazione realizzate dalle associazioni di volontariato per le attività di soccorso e di trasporto sanitario convenzionate con l’Azienda provinciale per i servizi sanitari. E´ stato istituito anche un registro provinciale degli istruttori dell’emergenza che conta oggi ben 154 operatori abilitati con varie qualifiche. A distanza di circa cinque anni dall’applicazione dei precedenti indirizzi, è stato realizzato un monitoraggio delle attività formative svolte, verificando l’opportunità di prevedere alcune modifiche alla disciplina precedente, al fine di adeguarla maggiormente alle esigenze che sono emerse nel tempo. I destinatari della formazione sono gli operatori di Trentino emergenza 118 (Centrale operativa provinciale, trasporto infermi ed elisoccorso), Pronto soccorso ospedalieri e Punti di primo intervento territoriale. Le competenze che si prevede debbano essere acquisite sono distinte in clinico – assistenziali, organizzative e relazionali. In particolare saranno coinvolte queste figure professionali: medici ed infermieri dipendenti dell’Azienda provinciale per i servizi sanitari in servizio presso i Pronto Soccorso ed il Servizio Trentino Emergenza 118; medici della continuità assistenziale; medici di medicina generale e pediatri di libera scelta; autisti e soccorritori addetti al servizio trasporto infermi dipendenti dell’Azienda provinciale per i servizi sanitari oppure iscritti alle associazioni di volontariato convenzionate con l’Azienda stessa per il soccorso e trasporto sanitario; operatori tecnici della Centrale operativa; dipendenti dell’Azienda provinciale per i servizi sanitari; gruppi di popolazione coinvolti nell’attività di soccorso. |
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EMILIA ROMAGNA: SÌ A DUE NUOVI ISTITUTI DI RICOVERO E CURA A CARATTERE SCIENTIFICO: L´ISTITUTO DELLE NEUROSCIENZE A BOLOGNA E L´ISTITUTO IN ONCOLOGIA PER TECNOLOGIE AVANZATE E MODELLI ASSISTENZIALI A REGGIO EMILIA. |
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Bologna, 24 gennaio 2011 - Il Servizio sanitario regionale dell’Emilia-romagna potrà contare su due nuovi Istituti di ricovero e cura a carattere scientifico (Irccs): l’Istituto delle neuroscienze a Bologna e l’Istituto in oncologia per tecnologie avanzate e modelli assistenziali a Reggio Emilia. Dopo il parere positivo del Ministero della salute, si è avuto oggi il sì anche della Conferenza Stato-regioni alla richiesta avanzata dalla Regione (per Bologna nel giugno del 2008, e per Reggio Emilia nel marzo 2009) con l’obiettivo di rafforzare la propria rete di Irccs e il proprio intervento nell’area della ricerca e innovazione sviluppando le relazione con altre realtà nazionali e internazionali. I due Istituti continueranno a far parte, rispettivamente, dell’Azienda Usl di Bologna e dell’Azienda Ospedaliera di Reggio Emilia; come prevede la legislazione regionale, gli Irccs possono infatti essere strutture interne ad Aziende sanitarie, con specifiche forme organizzative e autonomia scientifica, organizzativa, contabile. “Esprimo grande soddisfazione - ha commentato l’assessore alle politiche per la salute della Regione Carlo Lusenti - per il raggiungimento di un obiettivo importante per il quale ci siamo impegnati con forza: l’acquisizione dello status di Irccs per le neuroscienze a Bologna e per l’oncologia a Reggio Emilia è fondamentale per le strategie del Servizio sanitario riguardo alla ricerca e alla innovazione, il cui sviluppo è necessario per rispondere compiutamente alle necessità dei cittadini e degli operatori riguardo alla qualità dei servizi”. “Grazie al ruolo che questi istituti avranno, un ruolo che deriva dalla riconosciuta qualità delle competenze e delle capacità professionali che vi operano - ha specificato l’assessore - il Servizio sanitario regionale nel suo complesso, anche potendo accedere in modo significativo alle risorse previste dal Fondo nazionale destinato agli Istituti di ricovero e cura a carattere scientifico, vedrà ulteriormente ampliati la propria capacità di intervento innovativo sul piano tecnologico e clinico-organizzativo, e lo sviluppo più compiuto delle relazioni con altre realtà nazionali ed internazionali”. La formale istituzione in Irccs dell’Istituto delle neuroscienze a Bologna e dell’Istituto in oncologia per tecnologie avanzate e modelli assistenziali a Reggio Emilia sarà sancita da un decreto del Ministro della salute Fazio d’intesa con il presidente della Regione Errani. Ancora in itinere, ma la previsione è che il percorso si chiuda entro l’anno, la costituzione del terzo Irccs previsto nella richiesta che l’Emilia-romagna ha avanzato al Ministero della salute: si tratta dell’Istituto scientifico romagnolo per lo studio e la cura dei tumori di Meldola (Fc), anch’esso parte, come il nuovo Irccs di Reggio Emilia, della rete oncologica regionale. L’istituto delle neuroscienze di Bologna - L’istituto delle neuroscienze di Bologna nasce per integrare e migliorare le competenze e professionalità già esistenti presso le Unità di neurologia degli Ospedali Maggiore e Bellaria e la Clinica neurologica dell’Università. All’irccs sarà trasferita anche gran parte della didattica universitaria in neurologia, attualmente svolta presso la Clinica neurologica, per i corsi di laurea specialistica in medicina e chirurgia ed odontoiatria, il corso di laurea in tecniche neurofisiopatologiche, le scuole di specializzazione in neurologia e neuropsichiatria Infantile, ed il dottorato di ricerca in medicina del sonno (unico in Italia). L’irccs potrà contare su un nuovo edificio, appositamente realizzato nell’area dell’Ospedale Bellaria. L’istituto in oncologia per tecnologie avanzate e modelli assistenziali di Reggio Emilia - L’istituto nasce all’interno dell’Azienda Ospedaliera di Reggio Emilia. La sua costituzione è legata all’evoluzione delle attività dell’Arcispedale S.maria Nuova nel campo della ricerca rivolta allo sviluppo tecnologico e all’innovazione dei modelli organizzativi in oncologia. Da un lato, infatti, l’Arcispedale si è caratterizzato per competenze rilevanti nel campo della diagnostica avanzata e per capacità di integrazione in rete con le altre strutture specialistiche regionali e nazionali; dall’altro, ha consolidato esperienze innovative di modelli assistenziali rivolti all’ammalato oncologico trasferendo le innovazioni cliniche ed assistenziali elaborate nell’ambito delle sue attività di ricerca. L’irccs reggiano contribuirà alla rete oncologica regionale in relazione con altri centri, consolidando in particolare le potenzialità di ricerca e sviluppo presenti in Area vasta Emilia-nord, a partire dalla collaborazione strategica con la Facoltà di medicina e chirurgia dell’Università di Modena e Reggio e con l’Azienda Ospedaliero-universitaria di Modena (Dipartimento integrato onco-ematologico) e con l’Azienda Usl di Reggio Emilia. |
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DAL 2012 CENTRO DI RIABILITAZIONE NEUROLOGICA A VIPITENO, SE OK PER GLI ESPERTI |
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Bolzano, 24 gennaio 2011 - Dal 2012 l´ospedale di Vipiteno potrebbe ospitare il Centro provinciale per la riabilitazione neurologica e una specifica struttura di ricerca. L´ok politico al progetto è arrivato oggi (20 gennaio) dal presidente della Provincia Luis Durnwalder e dall´assessore alla sanità Richard Theiner, ma a condizione che arrivi il sì alla proposta anche dagli organismi di esperti. Nel vertice con i tecnici di Provincia e Azienda sanitaria, il presidente Durnwalder e l´assessore Theiner hanno discusso i dati e i risultati degli studi di fattibilità per la possibile istituzione di un Centro per la riabilitazione neurologica che si configurerebbe anche come Irccs (Istituto di ricovero e cura a carattere scientifico), struttura di ricerca e di eccellenza clinica. "È stato fin dall´inizio uno dei punti fermi della riforma clinica - spiega il presidente Durnwalder - quello di suddividere sul territorio i diversi centri di competenza provinciali. Non solo nelle città e negli ospedali piìu grandi, ma in tutti i sette ospedali altoatesini, quindi anche a San Candido, Silandro e appunto Vipiteno." Da anni si discute e si approfondisce il tema di creare un centro per la riabilitazione neurologica a Vipiteno, anche alla luce del fatto che oggi molti pazienti devono essere trasferiti in strutture specializzate in Germania, Austria e Italia. "Attualmente solo all´estero vengono ospitati 51 pazienti, a cui si aggiungono 17 persone ricoverate nelle strutture di altre regioni italiane", conferma Durnwalder. Negli ultimi due anni i tecnici hanno lavorato al progetto del centro per la riabilitazione neurologica e di un corrispondente istituto di ricerca in Alto Adige. "Sono stati rilevati i costi, è stato analizzato il fabbisogno, sono stati elaborati modelli di finanziamento", chiarisce Durnwalder. I dati di questa analisi, come detto, sono stati illustrati e discussi oggi a Palazzo Widmann, presente anche il professor Leopold Saltuari, professionista di fama internazionale, candidato a guidare l´eventuale nuova struttura. Il risultato: il centro di Vipiteno potrebbe partire nel 2012, a condizione di avere via libera dagli organismi di esperti al lavoro sulla riforma. In ogni caso, se il progetto andrà in porto, "siamo tutti concordi che non dovrà essere un´isola a se stante, ma collaborare con i reparti già esistenti negli altri ospedali, coordinare il lavoro e portare avanti l´attività di ricerca", aggiunge il presidente Durnwalder. Questo implica ovviamente il mantenimento degli attuali posti letto negli altri nosocomi. Il progetto prevede per il Centro di Vipiteno un avvio con 15 posti letto, numero che aumenterebbe di anno in anno fino a un massimo di 50. Un vantaggio è dato dal fatto che il reparto e l´istituto di ricerca possono essere insediati nell´attuale ospedale di Vipiteno senza bisogno di un ampliamento. "Di certo proseguiremo con i lavori di ristrutturazione dell´ospedale, già previsti indipendentemente dal Centro di riabilitazione neurologica", conferma Durnwalder I costi degli interventi necessari e preventivati, con o senza nuova struttura, si aggirano sui 12 milioni di euro. Lo studio quantifica in 1,9 milioni di euro i costi annui di gestione del nuovo Centro prospettato a Vipiteno, per contro verrebbero risparmiati i circa 1,2 milioni di euro attualmente erogati per le terapie dei pazienti ricoverati nelle strutture fuori Alto Adige. Si stima che nel giro di pochi anni il Centro per la riabilitazione neurologica e l´Istituto di ricerca potranno coprire tutti i costi e ripianare l´inevitabile deficit di inizio attività. Per la sua realizzazione è necessario ora il via libera degli organismi di esperti. Il riconoscimento dell´Irccs da parte del Ministero assicurerebbe poi finanziamenti alla ricerca anche da Roma e dall´Ue. "L´alto Adige potrebbe beneficiare di un centro specializzato accanto alle strutture già esistenti, l´ospedale di Vipiteno verrebbe valorizzato e consolidato, e infine con il professor Saltuari potremmo contare sul lavoro di ricerca di un esperto di livello internazionale", conclude Durnwalder. |
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CALABRIA: ESENZIONE TICKET SANITARIO, CONSEGNATO IL PROTOCOLLO AI SINDACATI
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Caanzaro, 24 gennaio 2011 - E’ stato consegnato ai rappresentanti dei Sindacati confederali il protocollo d’intesa finalizzato a regolamentare i rapporti tra gli stessi e le Asp, al fine di rendere meno disagevole ai cittadini l’iter burocratico per l’esenzione del ticket sanitario. I Sindacati, al fine di coinvolgere le proprie strutture a livello tecnico dei servizi, si sono riservati un ulteriore momento di approfondimento, per una verifica dei contenuti del protocollo, chiedendo al Dipartimento Regionale Tutela della Salute, qualche giorno per dare una risposta definitiva. Il Dipartimento, accogliendo le osservazioni dei Sindacati, si impegnerà a diffondere una circolare alle Asp, per una corretta informazione ed interpretazione per l’applicazione della normativa relativa all’esenzione del ticket. Nel corso della riunione, inoltre, la Regione ha ribadito l’impegno di trasferire a Roma, all’esito del ‘Tavolo Massicci’, la problematica relativa all’esenzione del ticket, con riferimento anche ai lavoratori dipendenti, autonomi ed inoccupati. |
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OGGI TORNA A RIUNIRSI IL COMITATO PANDEMICO DELLE MARCHE PER UNA PRIMA VALUTAZIONE SULL´ANDAMENTO DELL´EPIDEMIA INFLUENZALE 2010/2011. |
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Ancona, 24 Gennaio 2011 - Oggi torna a riunirsi il Comitato pandemico regionale per una prima valutazione sull´andamento dell´epidemia influenzale 2010/2011. La riunione e` stata convocata dal direttore del dipartimento per la Salute e i Servizi sociali, Carmine Ruta, presso l´assessorato Sanita` delle Regione. Il Comitato e` operativo dal 2006 e dal 2007 le Marche si sono dotate di un Piano pandemico. Nel 2008 tutte le Zone territoriali dell``Asur, le Aziende ospedaliere e l``Inrca hanno lavorato alla realizzazione dei Piani pandemici locali. L´attenzione verra` focalizzata sugli sviluppi della forma influenzale legata al nuovo virus A/h1n1. Attualmente si segnalano due casi di pazienti in rianimazione, presso l´Ospedale regionale di Torrette, entrambi trasferiti, in Ancona, dall´ospedale di San Benedetto del Tronto. Due uomini, di 62 e 57 anni, con conclamati fattori di rischio (cardiopatia e diabete), ricoverati da 10 e da 3 giorni, le cui condizioni di salute vengono giudicate stabili, con segnali di lieve miglioramento. |
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TRASIMENO: PRESIDENTE MARINI INCONTRA SINDACI COMPRENSORIO SU SVILUPPO E ORGANIZZAZIONE SANITÀ |
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Perugia, 24 gennaio 2011 - La presidente della Regione Umbria, Catiuscia Marini, ha incontrato nella giornata del 19 gennaio i sindaci degli otto Comuni dell´area del lago Trasimeno con i quali sono state affrontate le diverse questioni che vedono impegnate le amministrazioni comunali per definire una "agenda" di iniziative tese a favorire ripresa economica e sviluppo dell´area. Prima tra tutte, è stata esaminata la questione delle conseguenze dell´incidente della diga di Montedoglio e le ripercussioni che ha creato in diversi ambiti, ipotizzando alcune iniziative. Presidente e Sindaci hanno anche discusso delle politiche di tipo ambientale e turistico per il rilancio economico del lago Trasimeno, per fronteggiare la crisi economica che in questa zona si è prodotta con particolare intensità, specie per il comparto turistico. In questo quadro sono state avanzate proposte per utili azioni da effettuare nell´ambito del Piano di sviluppo rurale, soprattutto a sostegno delle imprese agricole al fine di favorire attività di riconversione delle produzioni, verso coltivazioni più compatibili con l´ambiente ed economicamente più remunerative. È stato, quindi, concordato di definire da subito una serie di incontri tecnici e tematici tra Regione e Comuni per affrontare i singoli punti ed individuare le relative iniziative da realizzare, e rendere quanto più stabile il confronto tra l´amministrazione regionale e quelle comunali. Altro tema sul quale si sono confrontati Presidente e Sindaci è stato quello della organizzazione dei servizi sanitari e del percorso istituzionale che dovrà portare alla realizzazione dell´ospedale unico comprensoriale. La presidente Marini ha successivamente partecipato alla riunione congiunta dei Consigli Comunali di Città della Pieve e Castiglione del Lago, che si è occupata specificamente della realizzazione del ospedale comprensoriale. Nel corso della riunione, la presidente ha informato dell´approvazione da parte del Ministero della Sanità di una serie di investimenti per l´edilizia sanitaria ospedaliera e dell´impegno del Ministero dell´Economia e finanze ad approvare i conseguenti atti per garantire nel corso del 2011 l´erogazione dei finanziamenti che permetteranno il concreto avvio dei lavori di costruzione del nuovo presidio ospedaliero. |
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NUOVO OSPEDALE DELLA VALLE DEL SERCHIO, TUTTI D’ACCORDO |
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Firenze, 24 gennaio 2011 – Accordo pieno e unità d’intenti tra Regione e Conferenza dei sindaci della Asl 2 (Lucca) sull’opportunità di realizzare il nuovo ospedale unico della Valle del Serchio, in sostituzione degli attuali presidi di Barga e Castelnuovo Garfagnana. La volontà comune è stata espressa il 20 gennaio, nel corso della Conferenza dei sindaci del territorio della Asl 2, che si è tenuta a Castelnuovo Garfagnana, alla quale ha partecipato l’assessore Daniela Scaramuccia. Alla Conferenza, presieduta dal presidente Giorgio Del Ghingaro (sindaco di Capannori), oltre all’assessore hanno partecipato i due consiglieri regionali Marco Remaschi (presidente della Iv Commissione sanità del Consiglio Regionale) e Giovanni Ardelio Pellegrinotti, il direttore della Asl 2 Oreste Tavanti, il presidente della Provincia di Lucca Stefano Baccelli, i sindaci di quasi tutti i Comuni che fanno parte del territorio della Asl. Tutti d’accordo sull’urgenza di realizzare prima dell’estate una valutazione tecnico-economica, sulla base della quale completare il percorso decisionale. |
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IL WELFARE NON È UN LUSSO: OCCUPATO A NAPOLI IL MASCHIO ANGIOINO PROSEGUE LA PROTESTA DEGLI OPERATORI SOCIALI CONTRO I TAGLI NEL SETTORE PUNTA DELL’ICEBERG, LA PROTESTA POTREBBE PRESTO RAGGIUNGERE ANCHE LE REGIONI DEL NORD A FEBBRAIO MOBILITAZIONE GENERALE |
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Napoli, 24 gennaio 2011 - Nuova protesta del comitato “Il welfare non è un lusso” che da questa mattina ha occupato anche il Maschio Angioino. Una cinquantina di operatori sociali afferenti al comitato stamane hanno preso possesso di uno dei simboli della città e dell’Italia tutta. Ora sono oltre 500. Quanto sta accadendo infatti a Napoli è soltanto la punta dell’iceberg dal momento che i tagli nel settore delle politiche sociali dalla Campania potrebbero espandersi quanto prima in tutta Italia, raggiungendo ben presto anche le regioni del Nord. Questa mattina alcuni operatori sociali hanno bloccato piazza Municipio e due di loro sono saliti su una gru del cantiere della Metropolitana ad un una quindicina di metri di altezza. Da mesi stanno denunciando i tagli nel settore in seguito al blocco del Piano Sociale di Zona. Non è la prima volta che vengono messe in atto proteste del genere, visto che solo pochi giorni il Comitato aveva occupato la sede dell’assessorato al bilancio del Comune di Napoli. Affissi anche mega striscioni con slogan “il welfare non è un lusso” e sulla facciata principale “contro i tagli alla spesa sociale e precarietà”. Stavolta le proteste chiamano direttamente in causa il governatore regionale. “Chiediamo un incontro con il presidente regionale Stefano Caldoro - afferma il presidente di Gesco e portavoce del comitato, Sergio D’angelo - Se le istituzioni locali non sono in grado di sostenere il sistema di welfare, si decidano a dichiarare lo stato di crisi e si rivolgano al Governo nazionale. Chiediamo a tutti un atto di responsabilità perché Napoli e la Campania stanno precipitando in una situazione di non ritorno, dove dall’emergenza si passerà allo smantellamento vero e proprio dei servizi sociali realizzati in questi anni con l’apporto fondamentale delle cooperative sociali e delle associazioni”. A febbraio intanto sarà lotta dura senza paura, pronta infatti la mobilitazione generale. “Il 24, 25 e 26 febbraio a Napoli ospiteremo un cantiere nazionale sul tema della crisi e dei diritti – afferma ancora D’angelo – Proprio a Napoli organizzeremo laboratori di idee sulla crisi e chiamiamo a raccolta tutte le esperienze significative fatte sul territorio. Dobbiamo fa capire a chi ci governa che se l’unico modo di uscire dalla crisi è il progressivo smantellamento dello stato sociale, l’Italia è destinata ad affogare”. A rischio l’occupazione per oltre 20 mila operatori sociali, tra psicologi, medici, sociologi ed educatori, ma anche la certezza dell’assistenza a diverse centinaia di migliaia di persone in difficoltà, con sofferenza mentale, in situazione di estrema marginalità sociale tra le più fragili della popolazione. “Finora le risposte da parte delle istituzioni sono state evasive e non ci si rende conto che Napoli è solo la punta di un iceberg – denuncia D’angelo – E’ tutto il Sud a rischiare un tracollo sociale”. Oggetto del contendere i mancati pagamenti da parte del Comune di Napoli dei servizi sociali e socio-assistenziali per anziani, disabili, minori, tossicodipendenti, immigrati, donne vittime di violenza e altre categorie fragili della popolazione napoletana. I lavoratori chiedono al Comune di Napoli di fare un piano di rientro del debito in modo che in un semestre si possano saldare tutti gli arretrati con le organizzazioni del terzo settore, portando in tempi fisiologici i pagamenti per le attività in corso. Il comune di Napoli è in ritardo di circa 34 mesi nei pagamenti a cooperative e associazioni per servizi e interventi rivolti a disabili, anziani, bambini. I manifestanti, che hanno affisso alcuni striscioni ai balconi, chiedono fondi per potere continuare a svolgere il loro lavoro nelle strutture che si occupano anche di ragazzi a rischio, disabili e che gestiscono case famiglia. Centinaia di persone non avrebbero percepito gli stipendi da molti mesi, alcuni da oltre 2 anni. Cooperative sociali e associazioni chiedono che il Comune paghi i restanti 2,7 milioni e mezzo dei cosiddetti “progetti finanziati” dalla Regione o dai progetti europei, che non gravano sul bilancio comunale per i quali il Comune ha elargito solo una parte dei fondi, su un totale di 4 milioni e mezzo di euro previsti. Al Comune le organizzazioni sociali chiedono anche l’erogazione del pagamento di almeno un bimestre dei progetti “indispensabili”, quelli per le case famiglia, non inseriti nel meccanismo del cronologico. “Il Comune di Napoli manterrà tutti i suoi impegni nei confronti delle cooperative sociali e degli enti del terzo settore. Il Governo faccia altrettanto” – ha fatto sapere oggi in una nota l’assessore alle politiche sociali del Comune di Napoli, Giulio Riccio. Al “Governo hanno dimezzato il fondo nazionale per le politiche sociali e quello per la non autosufficienza, scaricando sui Comuni tutto il peso della sofferenza che cresce in Italia e, in particolare, al Sud. Lasciare gli enti locali soli, dimezzando le risorse e bloccando quelle poche che ci sono quando ci sono, significa lasciare da soli i cittadini più deboli proprio quando ne avrebbero più bisogno, con la crisi economica che non è mai finita”. |
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CAMPANIA: ESENZIONE PAGAMENTO TICKET: IL 31 MARZO LA PRIMA SCADENZA PER LE DOMANDE
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Napoli, 24 gennaio 2011 - In merito all´esenzione dal pagamento dei ticket sanitari, si rende noto che gli aventi diritto all´esenzione, già inseriti nei sistemi informatizzati, possono verificare la loro posizione presso il proprio medico di famiglia. Se già presenti nel sistema, non devono presentare alcuna domanda. Per coloro che non sono già inseriti dai loro medici nel sistema, la domanda va presentata entro le seguenti date: •31 marzo 2011: i pazienti che rientrano nella fattispecie prevista dai codici di esenzione E01, cioè quelli che hanno meno di 6 anni di età o più di 65 anni, Eo2, cioè i disoccupati, E03 ed E04, cioè i titolari di assegni sociali o di pensioni minime, se hanno presentato l´autocertificazione riferita al reddito 2009; •31 marzo 2012: i pazienti di cui ai codici di esenzione citati sopra, che hanno presentato dal primo gennaio scorso l´autocertificazione riferita al reddito 2010; •30 settembre 2011: i pazienti che rientrano nella fattispecie prevista dal codice di esenzione E05 (cioè con un reddito inferiore ai 10.000 euro) se il loro precedente certificato Isee è riferito al reddito del 2009 (Cud 2010, Modello 730/2010, Modello Unico 2010). |
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PREMIAZIONE ASSOCIAZIONI STORICHE. MORATTI E RIZZI: “SIETE LA STORIA DELLO SPORT DI MILANO. UNA PRESENZA VIVA NELLA VITA DEI GIOVANI E DEI QUARTIERI DELLA CITTA’” |
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Milano, 24 gennaio 2011 - “Sono felice ed emozionata di essere qui oggi a premiare voi che avete fatto la storia dello sport della nostra città. Milano e lo Sport hanno costruito insieme decenni di emozioni, di avventure, di bellezza, di battaglie e vittorie, ma anche di generosità e di passione sportiva, sempre all’insegna dei grandi valori dello sport, di tutti gli sport e a tutti i livelli. Quello delle società storiche sportive è un lavoro prezioso per la città: è una presenza viva nei quartieri, ha una forte valenza educativa, costituisce una proposta positiva per i bambini, i ragazzi e le famiglie. Ma è anche un lavoro positivo a livello agonistico perché le vostre realtà grandi e piccole costituiscono i vivai dove crescono i campioni di domani”. Con queste parole il Sindaco Letizia Moratti ha salutato e premiato cinquanta associazioni sportive milanesi a cui ha consegnato il 21 gennaio al Teatro Strehler, insieme con l’assessore allo Sport e Tempo libero Alan Rizzi, la pergamena del Comune di Milano con l’attestazione di “Associazione Sportiva Storica”. Le associazioni sono state così iscritte nell’Albo comunale delle associazioni sportive storiche, istituito con una delibera di Giunta nel febbraio del 2010, destinato a tutte le associazioni milanesi con più di cinquanta anni di attività. “Le società storiche sportive svolgono un lavoro prezioso nel tessuto della nostra città – ha proseguito il Sindaco- e sono protagoniste di Milano, contribuendo a fare della nostra città una meta sempre più attraente all’interno dei circuiti turistici e culturali in Italia e nel mondo. Milano è dal 2009 Capitale Europea dello Sport: ha ospitato tre campionati mondiali di baseball, canoa e pugilato oltre a campionati europei delle più svariate discipline. Grazie anche all’impegno e all’entusiasmo delle società storiche sportive Milano è oggi nel mondo una campionessa”. “Da assessore e da sportivo – ha detto Alan Rizzi – è per me un grande onore premiare queste cinquanta associazioni sportive milanesi, piccole e grandi che in più di cinquanta anni di attività hanno contribuito a trasmettere a generazioni di milanesi la cultura e i valori dello sport. Queste associazioni sono una risorsa per la nostra città e rappresentano non solo un costante presidio sul territorio, contro il degrado e l’abbandono di alcune aree, ma sono da sempre un indispensabile punto di riferimento per l’educazione e la crescita, non solo sportiva, dei nostri ragazzi”. L’elenco delle associazioni premiate comprende veri pezzi di storia dello sport milanese: dalla più antica, la Sala di Scherma della Società del Giardino (fondata nel 1866, 53 medaglie olimpiche e 19 titoli mondiali) alla Forza e Coraggio ( 1870); dalla sezione Milano del Cai (1873), alla Canottieri Milano (1890); dalla Società Scacchistica (1881), alla Pro Patria Milano (1883) e alla Società Ginnastica Pro Patria (1883); dalla Nuova Canottieri Olona (1894) alla Mediolanum (1896) fino all’Ac Milan solo per citare le società con più di 110 anni. Tra le altre, numerose associazioni e società calcistiche sono state la fucina di giocatori memorabili e allenatori di successo: da Walter Zenga (Macallesi 1927) a Fabio Capello (Aldini Bariviera 1930), da Sandro Mazzola ( Corvetto 1920), al più grande di tutti i tempi, Giuseppe (Peppino) Meazza (Iris 1914) a cui è stato intitolato lo stadio San Siro. Negli altri sport impossibile non citare lo Sport Club Genova (1913), associazione del grande ciclista Alfredo Binda e il Circolo della Spada Mangiarotti (1909), espressione di una dinastia di campioni della scherma. Edoardo Magiarotti, figlio del fondatore Giuseppe, è tuttora l’atleta italiano che ha vinto il maggior numero di medaglie olimpiche (13 di cui 6 d’oro) a cui si aggiungono 12 titoli mondiali. Nel nuoto, tuffi e canottaggio spiccano infine la Canottieri Milano (1880, con 12 atleti portati alle Olimpiadi) e la Canottieri Olona (1894) che hanno fatto del Naviglio Grande la loro storica palestra. Fra le grandissime premiate Ac Milan e Fc Internazionale. A ritirare il premio i due fratelli Baresi Franco e Beppe Durante la cerimonia di questa mattina allo Strehler il Sindaco Moratti e l’assessore Rizzi hanno premiato anche la squadra milanese di football americano Seamen, accompagnata dal presidente Marco Mutti, vincitrice nel 2010 del titolo italiano. |
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SETTE GIORNI DI TENNIS INTERNAZIONALE A COURMAYEUR
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Aosta, 24 gennaio 2011 - Da sabato 29 gennaio a domenica 6 febbraio Courmayeur ospiterà uno degli eventi più interessanti del mondo del tennis internazionale: il Valle d’Aosta Open. Il torneo è inserito nel Challanger Tour dell’Atp e avrà un montepremi di 35 mila dollari. Alla manifestazione, sponsorizzato dalla Regione Valle d’Aosta (Assessorato regionale al turismo, sport, commercio e trasporti) e patrocinato dal Comune di Courmayeur, parteciperanno alcuni tennisti attualmente inseriti nella classifica mondiale che hanno occupato di recente posizioni di rilievo nel Ranking mondiale. Molti giocatori in campo a Courmayeur sono reduci dall’Australian Open, in corso di svolgimento a Melbourne. Il programma della manifestazione prevede per sabato 29 e domenica 30 gennaio le partite del tabellone di qualificazione, che darà l’accesso a quattro posti nel tabellone principale. Da lunedì 31 si disputeranno i match del tabellone principale, con le semifinali previste per sabato 5 febbraio. La finale si terrà domenica 6 febbraio sul nuovo campo centrale che verrà allestito per l’occasione nella sala del Forum center di Courmayeur. Il torneo sarà visibile in diretta anche sul sito www.Atpvalledaosta.com/ |
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SPORT: PREMIATI I CAMPIONI ABRUZZESI DELLA VELA |
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Pescara, 24 gennaio 2011 - Vela in vetrina il 21 gennaio in Regione a Pescara, in occasione della premiazione, da parte dell´assessore allo Sport Carlo Masci, degli atleti che si sono messi in evidenza e che si sono distinti a livello regionale e nazionale. "Proseguiamo anche nel 2011 la nostra politica di valorizzazione di quelle discipline sportive che troppo spesso non ricevono dai media quella attenzione che meriterebbero. Oggi - ha detto ancora l´assessore Masci - vogliamo tributare, in collaborazione con la Federazione Vela, un giusto e meritato riconoscimento a quei ragazzi che con tanti sacrifici e grande passione, hanno ottenuto risultati di rilievo, portando il nome dell´Abruzzo in alto nel nostro Paese. Lo sport aiuta a costruire una società migliore, e questi ragazzi, con la loro passione, sono da esempio per le giovani generazioni. Con questa cerimonia vogliamo dire loro grazie e incoraggiarli a fare sempre meglio, con l´augurio di vederli un domani primeggiare a livello nazionale come simbolo positivo della nostra Regione. Mi preme poi sottolineare - ha concluso l´assessore Masci - la grande partecipazione delle scuole abruzzesi al progetto della Federazione Vela. Il binomio scuola-sport in questo caso ha già regalato grandi risultati, con una partecipazione numerica di studenti davvero rilevante". Alla cerimonia di premiazione ha preso parte anche il presidente regionale del Coni Ermanno Morelli che ha sottolineato come "oggi lo sport abruzzese ha bisogno di questi esempi positivi per crescere ancora e regalare soddisfazioni a chi, giornalmente, con grandi sacrifici e passione, fa sport nella nostra Regione". Questi gli atleti premiati per società: Nicola Smargiassi (Cn Vasto); Laura Troiano (Cn Vasto); Alessandro Scarpone (Cn Alba Adriatica); Andrea Ritenuti (Cn Pescara); Rodolfo Fiorini (Cn Pescara); Marco D´ambrosio e Corrado Di Nicola Ciaranca (Lni Pescara); Fabio Cosentino (Cn Pescara). Premiati coppie per specialità: Cerceo-ventura (1^ Regata Crociera); Bovani-bovani (1^ Gran Crociera); Cassano-sputore (1^ Gran Crociera Spinnaker); Farinelli-trombetta (Cnaa Alba Adriatica). Premi Fiv. Giochi Sportivi Studenteschi (Ipsia Di Marzio); Offshore International: 1° Campionato Europeo e 1° Campionato Italiano Riccardo Di Bartolomeo; Melges 24: Fabio Gridelli; Classe Oceanica Open 40: Davide Consorte; Arc 2010: Filippo Baccalaro; O´pen Bic: Isabella Giansante; Techno 293: Eleonora Spina e Edoardo Papa; Tika 14: Federica Brandi, Andrea Di Nisio, Marco Mazzone, Camilla Liscio, Paolo Mascioli, Claudio Fagnani; Hobie 16 Spi: Vittoria Mascioli, Giulia Lupacchini; Mattiaesse: Roberto Farinelli, Nello Trombetta; Classe Snipe: Laura Zulli, Natalia Citarella; Laser Radial: Giuseppe D´orazio. Miglior Asd per numero tesserati: Club Nautico Pescara. Miglior numero tesserati sportivi Cnaa Alba Adriatica; Asd per progetti sportivi: Asd Cn Pescara; Asd Cn Vasto; Asd Gdv Lni Ortona; Asd Gdv Lni Pescara; Asd Cnvm Giulianova; Asd Cn Alba Adriatica; Asd Cv Ortona; Asd Cn Francavilla al Mare; Asd Cv Cologna Ii Mucillagine. Premi Fiv Vela Scuola: Direzione Didattica Ix Circolo Pescara; Scuola Media Chiarini-de Lollis-vicentini Chieti; Scuola Elementare E. Ravasco Pescara; Scuola Media Rossetti-mazzini Pescara; Direzione Didattica Statale Città Sant´angelo; Direzione Didattica Statale I Circolo Montesilvano; Scuola Media Antonelli-croce Pescara; Direzione I Circolo Giulianova; Istituto Comprensivo Cardelli Mosciano Città Sant´angelo; Direzione Didattica I Circolo Ortona; Scuola Media Masci Francavilla al Mare; Liceo Scientifico Paritario G. D´annunzio Corropoli; Istituto Comprensivo Saliceti Teramo; Direzione Didattica Ii Circolo Vasto; Direzione Didattica Iii Circolo Vasto; Istituto Comprensivo Statale Casalbordino; Istituto Comprensivo Statale Ps Zimarino Casalbordino. Premi Fiv 2010 Vela Professionalizzanti: Ipsia Di Marzio Pescara. Premi Fiv 2010 Progetti Educazione fisica: Scuola Media Delfico Montesilvano; Scuola Media Rossetti-mazzini Pescara; Istituto Magistrale G. Marconi Pescara. |
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