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MERCOLEDI
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Notiziario Marketpress di
Mercoledì 09 Marzo 2011 |
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UE: DIFENDERE GLI INTERESSI DELL´AGRICOLTURA NEGLI ACCORDI COMMERCIALI INTERNAZIONALI |
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La Commissione europea dovrebbe evitare di fare concessioni che potrebbero avere un impatto negativo sull´agricoltura europea quando negozia accordi commerciali con paesi terzi, affermano i deputati in una risoluzione approvata martedì, nella quale si sottolineano i rischi connessi ai negoziati con il Mercosur e si critica l´accordo con il Marocco. I deputati criticano l´approccio della Commissione ai negoziati commerciali in una risoluzione preparata da Georgios Papastamkos (Ppe, El) che chiede all´Esecutivo di smettere di fare concessioni per ottenere accesso ai mercati di paesi terzi a discapito del settore agricolo. Il settore agricolo europeo garantisce, infatti, la sicurezza e la qualità alimentare, ricordano i deputati. Pertanto, essi vogliono che gli standard in materia di ambiente, benessere di animali e piante e salute, che devono essere rispettati dai produttori europei, siano applicati anche ai beni importati per garantire la sicurezza del consumatore e una giusta competizione commerciale. Il Parlamento chiede anche di essere regolarmente informato sull´andamento dei negoziati, non come successo per i negoziati con Canada e Ucraina, iniziati nel 2009 e sui quali i deputati sono tutt´ora all´oscuro. "Offerta molto generosa" - Un´"offerta molto generosa" sull´agricoltura è stata fatta dall´Ue nel quadro dell´Agenda di Doha per lo sviluppo (Ads) senza però ottenere equivalenti concessioni commerciali, dicono i deputati che chiedono pertanto alla Commissione di evitare di fare proposte che possano ostacolare la prossima riforma della Politica agricola comune (Pac). Proteggere gli interessi degli agricoltori europei durante i negoziati con il Mercosur - La Commissione dovrebbe sempre garantire "concessioni tariffarie simmetriche" quando discute accordi di libero scambio, specialmente con quei paesi con un forte settore agricolo. I deputati criticano la Commissione per aver ripreso i negoziati con i paesi del Mercosur senza preventivamente discuterne con Consiglio e Parlamento e esprimono forte preoccupazione per gli effetti di un accordo commerciale sul settore agricolo europeo. Essi chiedono pertanto ala Commissione di proteggere gli interessi degli agricoltori europei e di presentare una valutazione d´impatto da discutere prima della conclusione dei negoziati. Anche il recente accordo Ue-marocco non risulta equilibrato ai deputati, che ritengono che mentre i mercati europei siano stati aperti completamente alle importazioni dal paese arabo, alcuni prodotti europei sono ancora soggetti a limitazioni d´importazione. La risoluzione è stata adottata per alzata di mano. |
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BOLZANO, RIFORMA DELLA POLITICA AGRARIA EUROPEA: L´ALTO ADIGE FA SCUOLA IN SCOZIA |
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La discussione sulla riforma della politica agraria europea, che vedrà la luce nel 2013, sta portando anche il "piccolo" Alto Adige al centro del dibattito. Il Ministero scozzese dell´agricoltura, infatti, ha invitato un esperto della Provincia, che sarà tra i relatori di un covegno sulla Pac che avrà luogo il 16 marzo ad Edimburgo. L´inatteso invito da parte del Ministero scozzese dell´agricoltura è arrivato nei giorni scorsi sul tavolo dell´assessore provinciale Hans Berger. "Siamo impegnati da mesi - sottolinea Berger - per cercare di sostenere le nostre istanze a Bruxelles nell´ambito del dibatitto sulla riforma della politica agraria. Che i nostri sforzi siano tenuti così in considerazione anche in Scozia, non può che farci piacere". Durante un convegno specialistico sulla riforma della Pac (politica agraria comunitaria) che avrà luogo il 16 marzo ad Edimburgo, prenderà dunque la parola anche un funzionario dell´Assessorato all´agricoltura della Provincia Autonoma di Bolzano, il quale terrà una relazione di circa 20 minuti. "Ci è stato chiesto - spiega Hans Berger - di illustrare l´esperienza che abbiamo accumulato in questi anni in tema di politica agraria per le zone svantaggiate come quelle di alta montagna". Tra gli argomenti che verranno sicuramente toccati, ci sarà quello dei punti da assegnare alle imprese agricole caratterizzate da svantaggi naturali: "Il pagamento effettuato sulla base della produzione - conclude Berger - rappresenta un buon mezzo per un´equa distribuzione dei mezzi sul territorio". |
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MARCHE: DANNI IN AGRICOLTURA ´ RIUNITO IL TAVOLO VERDE . |
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Si e` riunito in Regione il Tavolo Verde per una prima valutazione della situazione nel settore agricolo, a seguito dell´ondata di maltempo che ha investito nei giorni scorsi la nostra regione. Presenti all´incontro il vice presidente e assessore all´Agricoltura, Palo Petrini, i rappresentanti di tutte le associazioni agricole, tecnici regionali. ´Man mano che l´acqua di ritira ´ ha detto Petrini ´ stanno emergendo danni piu` elevati di quanto si pensava. Il settore agricolo rappresenta una parte della stima complessiva dei danni che la Regione Marche effettuera`, sottoponendola al Governo, affinche` questo ponga la massima attenzione possibile verso la nostra regione. L´incontro con le categorie e` finalizzato ad avere procedure il piu` fluide possibile per arrivare a stime precise dei danni subiti dal settore agricolo, differenziando le diverse aree geografiche interessate e il tipo di danni subiti. A questo fine abbiamo coinvolto le associazioni agricole, tramite loro e la scheda per la raccolta dei dati che abbiamo predisposto, entro otto dieci giorni avremo un primo dettaglio di zone, tipologie e quantificazione dei danni´. Settore florovivaistico e comparto zootecnico (specie ovi caprino) sarebbero i maggiormente colpiti, in base alle primissime valutazioni. Verra` data priorita` alla ripresa produttiva delle aziende, suddividendo gli interventi tra immediatamente attivabili proprio per favorire tale ripresa e interventi realizzabili successivamente. Un´indicazione molto utile emersa durante l´incontro e` stata quella diretta a sbloccare pagamenti che Agea deve effettuare a imprese agricole aventi diritto. Un modo per far arrivare denaro fresco, gia` stanziato, in un momento di estrema difficolta`. Altri interventi immediati potrebbero consistere nell´erogazione di gasolio agricolo supplementare per le semine da rifare, oltre che declinare bandi e misure Psr in modo da dare particolare considerazione a quanti hanno subito danni. Durante l´incontro sono state valutate anche misure creditizie e di garanzia per il settore. I rappresentanti delle categorie agricole, pur esprimendo soddisfazione per la tempestivita` d´azione della Regione Marche, hanno sottolineato l´esigenza di porre la massima attenzione a prevenzione e dissesto idrogeologico. ´Lavoro reso particolarmente difficile dai cambiamenti climatici in atto e dalle ristrettezze finanziarie in cui si muovono Regioni e autonomie locali´, ha concluso Petrini. Il Vice presidente si e` poi recato personalmente a Grottammare, importante distretto florovivaistico, per un sopralluogo e un incontro con i rappresentanti del comparto e delle associazioni di categoria. |
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AGRIFIDI EMILIA: FINANZIAMENTI A TASSO AGEVOLATO PER INVESTIMENTI E LIQUIDITÀ DALLA COOPERATIVA AGRICOLA DI GARANZIA DUE SIGNIFICATIVI INTERVENTI GRAZIE AI FONDI MESSI A DISPOSIZIONE DA REGIONE E PROVINCIA |
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Parma – Sono rivolti al sostegno della liquidità e agli investimenti i due interventi che Agrifidi Emilia, cooperativa agricola di garanzia nata dalla fusione di Agrifidi Parma e Agrifidi Piacenza con lo scopo di favorire l’accesso al credito delle imprese agricole nelle provincie di Parma e Piacenza, ha messo in campo grazie ai fondi messi a disposizione dalla Regione Emilia Romagna e dalla Provincia di Parma. “Agrifidi Emilia è una realtà silenziosa, che non opera sotto i riflettori o nel clamore ma che svolge un’azione di grande valore e di grande effetto: per questo è importante divulgare quello che sta facendo per il tessuto agricolo di Parma e Piacenza”, ha detto il vice presidente della Provincia di Parma, Pier Luigi Ferrari, nell’aprire questa mattina in piazza della Pace la conferenza stampa di presentazione. “Se tante aziende del mondo agricolo si sono salvate – ha aggiunto - è grazie a questo sistema. Io mi auguro che tutto ciò possa continuare, nella consapevolezza che salvare l’agricoltura sia salvare una parte fondamentale di questo territorio”. I due interventi sono stati illustrati in dettaglio dal presidente di Agrifidi Emilia Lodovico Bertoli, affiancato dal vicepresidente Maurizio Minotti (delegato per la provincia di Parma). Il primo intervento è rivolto al sostegno della liquidità, con la possibilità di richiedere una cambiale agraria della durata di 12 mesi (rinnovabile a scadenza) per un importo massimo di 150.000 euro con un contributo in conto interessi del 1,80%. Ai tassi attuali significa perfezionare l’operazione a tasso che può variare da zero a qualche decina di centesimi a seconda della banca selezionata. La Regione ha previsto una graduatoria a livello regionale con uno stanziamento di 1.800.000 euro, con diverse priorità tra cui l’ordine di presentazione. Si suggerisce quindi alle imprese di presentare le richieste il prima possibile considerando che il termine ultimo per la consegna delle domande è il 21 marzo 2011. Il secondo intervento è rivolto agli investimenti. Proprio per sostenere in modo ancora più incisivo il settore si è pensato di concedere il contributo che la Regione Emilia Romagna mette a disposizione ai sensi della legge 17/2006 per abbattere il tasso di interesse nella misura massima possibile, e quindi del 3% su mutui della durata fino a 60 mesi. Questo significativo incremento consente alle imprese di perfezionare mutui a un tasso prossimo allo zero (l’agricoltore deve comunque pagare uno 0,10% per legge). È possibile finanziare l’acquisto di attrezzature e beni strumentali, la ristrutturazione dei fabbricati rurali, gli acquisti di attrezzature usate; si potranno finanziare gli investimenti necessari alle aziende agrituristiche (prima vietati da normative comunitarie), ad esempio per cucine, vettovaglie, arredi e altro; si potranno ottenere garanzie e contributi pubblici calcolati in forma attualizzata per una durata di massimo 5 anni, ma il finanziamento potrà avere una durata superiore; in caso si verificassero calamità, a determinate condizioni si potranno attivare finanziamenti con contributi messi a disposizione dalla Regione o da altri enti pubblici emiliano-romagnoli. La scadenza per la presentazione delle richieste di finanziamento è fissata al 31 agosto 2011, data entro la quale deve essere effettuato l’investimento. “Credo che si tratti di interventi importanti, che possono costituire un aiuto concreto per le aziende agricole”, ha commentato il presidente di Agrifidi Emilia Lodovico Bertoli, che ha tracciato un bilancio più che positivo dell’attività della cooperativa di garanzia: “Sono molto soddisfatto di questo primo anno. Chiudiamo l’anno con quasi 60 milioni di finanziamenti erogati o assistiti da noi. E le prospettive sono buone. Credo davvero che l’agricoltura di Parma e Piacenza possa disporre dei tassi più bassi che ci sono in Italia, oserei quasi dire in Europa”. “Il bilancio del primo anno è stato molto positivo – ha concordato Maurizio Minotti - al di là delle più rosee aspettative. Il sistema ha funzionato, e soprattutto gli agricoltori hanno capito Agrifidi e le opportunità che può offrire loro”. La Cooperativa di garanzia ha visto progressivamente crescere il proprio numero di soci (oggi 1.600) grazie anche all’efficace sostegno della Camera di Commercio, delle associazioni professionali e degli altri enti territoriali (Regione Emilia Romagna, Provincia e numerosi Comuni). La Cooperativa è convenzionata con i principali istituti di credito operanti sul territorio e sia la segreteria sia tutte le organizzazioni agricole sono a disposizione per ogni ulteriore chiarimento e per la compilazione delle richieste di finanziamento. Per informazioni sui bandi ci si può rivolgere direttamente ad Agrifidi Emilia, via Verdi 2 Parma, tel. 0521 228324, sito web www.Agrifidiemilia.it/ |
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UN MILIONE 200MILA EURO AI CONSORZI DI BONIFICA DELL’ EMILI ROMAGNA |
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Bologna - Un milione e 200 mila euro per gli interventi di manutenzione del 2011 alle opere di bonifica situate nelle aree montane. Lo stanziamento regionale, che fa capo all’assessorato all’Agricoltura, Economia ittica, Attività faunistica-venatoria, è stato ripartito tra i consorzi di bonifica del territorio regionale ed è destinato alla manutenzione delle opere pubbliche idrauliche, in particolare quelle collocate sui corsi d’acqua minori e della viabilità ancora in gestione ai consorzi. La somma servirà a realizzare interventi che ricadono integralmente nelle aree montane, zone caratterizzate da una notevole fragilità sotto l’aspetto geologico e che richiedono una forte attenzione dal punto di vista della difesa del suolo e della tutela delle aree agricole. Di seguito il riparto ai consorzi: 197mila euro sono destinati al consorzio di bonifica di Piacenza; 252mila euro a quello parmense; 202.500 euro al consorzio di bonifica dell’Emilia centrale; 85mila a quello di Burana. Al consorzio della bonifica renana sono destinati 190mila euro; a quello della Romagna occidentale andranno 73mila euro; a quello di bonifica della Romagna 200.500 euro |
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AGRICOLTURA, INCONTRO SUL PRS MOLISE 2007-2013 |
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Mercoledì 9 marzo, alle ore 10,30, presso l´Hotel San Giorgio di Campobasso, si terrà, organizzato dalla Regione Molise, in collaborazione con la Banca Monte dei Paschi di Siena, l´incontro dal titolo "Psr Molise 2007-2013 - Un´occasione di sviluppo dell´agricoltura per la Regione Molise". Porteranno i loro saluti il Presidente della Regione Molise, Michele Iorio, e il Responsabile Area Territoriale Sud Est Banca Mps, Carlo Desiderio. Sono previsti gli interventi di Nicola Cavaliere, Assessore regionale alle Politiche agricole; Pierluigi Milone, Coordinatore Segreteria tecnica Psr Molise; Antonio Francioni, per l´Autorità di Gestione Psr Molise; Giorgio Venceslai, Dirigente Ismea e Responsabile del fondo di garanzia Sgfa; Arturo Temerari, Presidente nazionale Ismea; Giovanni Bazzini, Responsabile Staff Agroalimentare Banca Mps; Pasquale Abiuso, Presidente Commissione Regionale Abi. |
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PESCA IN EMILIA ROMAGNA, AVVIATO IL PERCORSO PER REALIZZARE IL PIANO DI GESTIONE LOCALE |
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Bologna - Progressiva riduzione dello sforzo di pesca anche attraverso l’utilizzo di periodi di “fermo” programmati; tutela e sviluppo delle risorse ittiche; stabilizzazione del reddito dei pescatori ad un livello adeguato. Sono in sintesi gli obiettivi del piano di gestione locale – uno strumento previsto dalla politica comunitaria di settore - che l’Emilia-romagna propone alle marinerie in sintonia con le analoghe iniziative di Marche e Veneto. L’avvio del piano è avvenuto ieri , in un incontro tra l’assessore regionale all’agricoltura ed economia ittica Tiberio Rabboni, e i rappresentanti dei consorzi, delle cooperative e dei sindacati dei lavoratori della pesca marittima che operano in Emilia-romagna. Al termine di un ampio percorso di consultazione e confronto, il piano, per essere realizzato, dovrà essere approvato da almeno il 70 per cento dei pescatori. Un piano - ha commentato Rabboni – che dovrà essere ampiamente condiviso. Nei giorni scorsi sono stati siglati due protocolli d’intesa tra i Consorzi di gestione molluschi dell’alto Adriatico (Friuli Venezia Giulia, Veneto ed Emilia-romagna) e tra i rappresentanti delle marinerie di Porto Garibaldi, Cesenatico, Rimini e Cattolica. Le due intese fissano gli obiettivi del piano e contengono l’impegno a costituire un coordinamento unitario tra le marinerie che esercitano la pesca a strascico nella fascia costiera dalle 6 alle 12 miglia, anche per applicare il regolamento Ce 1967 del 2006 (che vieta il prelievo di pesci di piccola taglia) e a creare un’unica organizzazione di produttori. Dal confronto di stamane è emersa una situazione molto pesante del settore, ma sono venute anche diverse proposte per cercare di attutirne gli effetti, che sono state fatte proprie da Rabboni. “Il settore della pesca – ha precisato l’assessore – per continuare a vivere dovrà essere riorganizzato e ristrutturato nelle sue funzioni produttive e commerciali”. “Il piano di gestione - ha aggiunto – dovrà tenere conto delle specificità dell’area in cui va realizzato, che comprende il delta del Po, delle deroghe per i sistemi di pesca che potremo chiedere al Ministero e all’Unione Europea sulla base di studi scientifici già acquisiti o in corso come ad esempio per la pesca del latterino e di altri che acquisiremo nelle prossime settimane. Inoltre destineremo agli obiettivi del piano di gestione le risorse del Fondo europeo ed altre risorse che cercheremo di attivare, comprese quelle per allargare i beneficiari e i contributi per le imbarcazioni non più adeguate all’attività e alle nuove regole comunitarie”. |
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LOCALMERCATO, L’E-COMMERCE A KM ZERO PRODOTTI LOCALI, BIOLOGICI DI QUALITÀ:
UNA PROPOSTA PER LE AZIENDE E I CONSUMATORI
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. Localmercato è il primo Consorzio di artigiani e piccoli imprenditori lombardi ad offrire prodotti locali (km 0) tipici e biologici di qualità attraverso una piattaforma di e-commerce. Un progetto innovativo, che ha saputo coniugare tecnologia e tradizione, che qui si fondono nell’ambito di una nuova economia sostenibile. Temi come la filiera corta, il km zero, il consumo critico e solidale, la valorizzazione dei prodotti stagionali e tipici, l’attenzione ai temi di riduzione dell’impatto ambientale e dell’inquinamento dovuti al traffico, per la prima volta si associano con una concreta visione dei risultati economici di business. “Il risultato di questo sapiente mix di tradizione e tecnologia – commenta Daniele Cannistrà, Direttore del Consorzio - è stato quello di ottenere significativi vantaggi dalla creazione della rete di imprese di Localmercato, vantaggi diretti sia per i componenti della rete che per la comunità e i consumatori finali” Le Aziende di Localmercato, perlopiù a conduzione familiare, offrono prodotti artigianali tipici e biologici, prodotti di qualità, freschi e genuini, confezionati con cura, prestando particolare attenzione all’ambiente, ai sapori e alle tradizioni. Si tratta di imprese agricole lombarde e piccole imprese artigiane selezionate secondo criteri di qualità ed eticità. Grazie a Localmercato oggi gli artigiani e i piccoli produttori lombardi possono finalmente rivolgersi ai nuovi mercati senza alcun investimento tecnologico e riducendo al massimo il lavoro dedicato agli aspetti amministrativi e gestionali. Il Consorzio propone infatti un originale modello di piccola distribuzione organizzata, grazie al sistema di e-commerce e ad una piattaforma software che consente di gestire micrologistica e pagamenti in modo semplice e intuitivo, per creare un filo diretto tra produttori e consumatori. Una piattaforma logistica in outsourcing oltre ad apportare evidenti vantaggi non solo economici per i produttori, contribuisce ad una riduzione del traffico e dell’inquinamento in un’ottica di economia sostenibile vantaggiosa per l’intera comunità. Localmercato si rivolge a tutti quei consumatori che cercano la qualità e l´autenticità di prodotti a km 0 ad un costo accessibile, proponendo un’alternativa eco-solidale alla distribuzione organizzata convenzionale: consumatore singolo, ai negozi biologici e di vicinato, ai gruppi d´acquisto informali (colleghi di lavoro, condomini, ecc.), ai Cral aziendali, ad associazioni e a chiunque intenda effettuare acquisti "sostenibili". In particolare i Gruppi di Acquisto Solidale, trovano adesso anche un vero e proprio ambiente dedicato sulla piattaforma online del Consorzio. Fare la spesa sul sito www.Localmercato.it non significa solo assicurarsi prodotti tipici, biologici e di stagione, ma anche valorizzare e sostenere concretamente aziende che hanno un ruolo fondamentale nella nuova economia eco-solidale. Tecnologia e tradizione che si fondono per uno sviluppo sostenibile e solidale delle relazioni tra produttori e consumatori. Localmercato non si limita infatti solo ad offrire servizi, ma crea una rete di aziende con modalità produttive affini in cui l’interscambio di esperienze, le sinergie e la costruzione di un parco clienti condiviso moltiplicano i vantaggi per i consorziati. Un modello innovativo di rete, attivo nello sviluppo e nella diffusione di nuovi stili di consumo, per stimolare la nascita di nuove realtà di economia solidale. Localmercato è un’organizzazione in continua evoluzione, una struttura progettata con il contributo di idee e suggerimenti delle piccole imprese lombarde, per mettere in moto un circuito virtuoso di economia sostenibile con evidenti vantaggi per l’intera comunità |
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BILANCIO CANTINA PONTE 2010:
FORTE INCREMENTO DELL’EXPORT E FATTURATO CONSOLIDATO A 32 MLN DI €
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L’assemblea dei soci ha approvato il bilancio 2010 della storica cooperativa vinicola di Ponte di Piave (Tv) che ha ottenuto un fatturato consolidato di 32 mln di €, confermandosi 1° cooperativa della Provincia di Treviso. Nonostante un 2010 veramente difficile per il settore vitivinicolo, la Cantina Ponte (Treviso) ha saputo dare forti segnali di positività trainando tutto il comparto vitivinicolo Veneto e garantendo ai soci una buona remunerazione. L’assemblea ha approvato il bilancio consolidato del gruppo (Cantina Ponte e Viticoltori Ponte srl) con un fatturato di 32 mln di €, stabile rispetto all’anno precedente. “Il 2010 è stato un anno difficile per i consumi nel canale horeca in Italia, a seguito delle normative e della restrizione dei consumi del fuori casa – ribadisce Massimo Benetello, Dg della Cantina Ponte – ma siamo riusciti a recuperare molto bene sui mercati esteri, in paesi come la Germania, l’Inghilterra e gli Stati Uniti” Infatti i dati di bilancio della Cantina Ponte confermano questo andamento: appena stabili i volumi nel mercato italiano, con un buon incremento pari al 25% sui mercati esteri. L’export costituisce il 32% del volume d’affari globale, pari a un fatturato di 10 mln di euro con una forte presenza negli Stati Uniti e Canada (10%), in tutta l’area tedesca (Germania, Svizzera Austria) dove la quota arriva al 40%, e Olanda (10%) Regno Unito (10%). La Cantina Ponte esporta in 25 Paesi valorizzando l’immagine del Veneto nel mondo. Incoraggiante l’utile operativo netto pari a 13 milioni di €, con una notevole diminuzione dell’indebitamento rispetto al 2009 e con un lieve aumento delle bottiglie prodotte che raggiungono quota 9 mln. Il fatturato dell’imbottigliato è cresciuto fino a raggiungere la quota 17 mln. Cantina Ponte in breve La Cantina Ponte s.C.a. Controlla la società commerciale Viticoltori Ponte srl ed è la prima cooperativa vinicola della provincia di Treviso e punto di riferimento della nuova Doc Prosecco. La Cantina Ponte si presenta come una delle prime realtà del Veneto con 2.200 ettari vitati, 1.500 soci conferitori, 4 punti di raccolta e vinificazione che si estendono in un vasto territorio compreso tra il Nord di Venezia e le colline della marca trevigiana, 32 mila quintali di uva prodotta, 14 linee di pigiatura e 3 linee di imbottigliamento. Www.viticoltoriponte.it |
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A FIRENZE A MARZO NUOVI CORSI DEDICATI AL VINO
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A marzo tornano gli appuntamenti firmati Umami dedicati al vino e alla birra. Si parte sabato 12 marzo con una visita guidata alla cantina Mattia Barzaghi di San Gimignano. Mercoledì 16 marzo inizia invece il corso di tre lezioni dedicato esclusivamente alla birra artigianale italiana che vedrà la partecipazione di due mastri birrai italiani. Martedì 22 marzo al via la prima lezione del corso pratico di degustazione del vino, dedicato a chi vuole scoprire attraverso gli assaggi la bevanda di Bacco. Vi aspettiamo!! Visita In Cantina Sabato 12 marzo visita ad una delle aziende che più fanno più parlare di sé a San Gimignano: Mattia Barzaghi. Sarà proprio il vulcanico viticoltore a mostrarci e svelarci tutti i segreti della sua terra, della sua cantina e del suo vino con visita ai vigneti. A Roberta Perna, giornalista specializzata in enogastronomia e sommelier, il compito di accompagnare i partecipanti in questo divertente viaggio che mostrerà tutti i procedimenti della vinificazione, e presenterà uno dei territori vinicoli ed una delle docg più antiche dello Stivale. Costo 15 euro a persona: dalle ore 10 alle ore 12 Ogni partecipante si sposterà con il proprio mezzo. Il ritrovo è previsto per le ore 10 in azienda. Per maggiori informazioni e per iscriversi: Roberta al 329 9293459 pr.Enogastronomia@gmail.com Birra Artigianale In Fermento Quando: mercoledì 16, 23 e 30 marzo Orario: 21.00-23.00 Dove: Enoteca Nazdravie, via del Cronaca 18/r - Firenze Costo: 80 euro Docenti: Nicola Utzeri, giornalista esperto di birra ed editore del web magazine Fermento Birra, Moreno Ercolani, birraio del Birrificio L´olmaia, Franco Fratoni, birraio del birrificio fiorentino Real Beer. Tre incontri alla scoperta del fenomeno birra artigianale con un occhio di riguardo all´effervescente panorama italiano. Una prima lezione rivolta a fornire gli strumenti indispensabili per conoscere e apprezzare una birra e a seguire due serate con protagonisti due esperti mastri birrai toscani, come Moreno Ercolani, birraio del Birrificio L´olmaia e Franco Fratoni, birraio del birrificio fiorentino Real Beer. Attraverso i loro racconti si parlerà di produzione, curiosità, miti da sfatare e naturalmente delle loro birre. Durante ogni lezione saranno servite almeno quattro birre artigianali e rilasciato alla fine un attestato di partecipazione, oltre alle dispense del corso. 1° Lezione: i fondamentali Che cos’è la birra? Gli ingredienti: acqua, malto, lieviti e luppolo. Le famiglie della birra: alta, bassa e fermentazione spontanea. Come si degusta una birra. Il servizio. Degustazione di 4 birre artigianali. 2° Lezione: il fenomeno birra artigianale. Incontro con il birraio Storia della birra italiana. La birra artigianale: storia e protagonisti. Moreno Ercolani del Birrificio l´Olmaia si racconta. Degustazione della gamma prodotta dal birrificio l´Olmaia. 3° Lezione: la produzione. Incontro con il birraio Come si produce una birra. Il lavoro del birraio raccontato da Franco Fratoni birraio del birrificio fiorentino Real Beer. Degustazione birre artigianali Real Beer. Per maggiori informazioni: Nicola 3287184021 utzeri@gmail.Com Corso Pratico Di Degustazione Con Visita In Azienda Quando: martedì 22 e 29 marzo, martedì 5 aprile + visita in cantina facoltativa Orario: 21.00-23.00 Dove: Viale Giannotti, 21 - Firenze Costo: 3 lezioni 80 euro - 95 con visita in cantina Docenti: Roberta Perna Quattro lezioni pratiche per imparare a riconoscere e degustare i più importanti vini e vitigni italiani. La giornalista e sommelier Roberta Perna, attraverso la degustazione di 6 vini a lezione, insegnerà ai presenti le tecniche di degustazione del Nettare di Bacco avvicinando i loro palati ai maggiori vini e vitigni italiani. Tre appuntamenti impostati sulle tecniche di degustazione, dall´analisi visiva, a quella olfattiva, fino alla gustativa. Di ogni vino in assaggio saranno spiegati il territorio di provenienza, i vitigni utilizzati, il disciplinare di produzione oltre che le tecniche di vinificazione e di affinamento. Il corso è pensato per avvicinare in maniera diretta e divertente il pubblico al mondo enologico. Ad ogni corsista sarà rilasciato un attestato di partecipazione, oltre che 6 bicchieri iso e materiale informativo sui vini in degustazione. L´ultima lezione sarà sul campo: una visita in azienda, alla presenza del titolare, permetterà di vivere da vicino il vino. Si parteciperà, in gruppo, sempre assistiti dalla giornalista Roberta Perna, alla visita ai vigneti, alla cantina per concludere con una degustazione guidata dal produttore stesso di alcuni vini aziendali. Ogni corsista si sposterà per l´occasione con mezzi propri. Visita in cantina: sabato o domenica dopo il 29 marzo. Data da stabilire insieme alla classe. Lezione facoltativa vincolata al raggiungimento del numero minimo di 10 persone. Per maggiori informazioni Roberta Perna 329 9293459 pr.Enogastronomia@gmail.com |
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CENT’ANNI DI PELLEGRINO ARTUSI: L’UNIFICATORE DELL’ITALIA A TAVOLA (1911-2011)
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Nel centenario della morte del padre della cucina italiana, Forlimpopoli (Fc), sua città natale, promuove assieme a Firenze, città di adozione, e a tanti altri Enti che compongono il Comitato delle Celebrazioni un ricco calendario di iniziative per il 2011 Fra le altre un convegno di studi artusiani a Firenze e a Forlimpopoli, una cena artusiana in contemporanea in diverse città italiane (16 marzo) in occasione dell’unità d’Italia, uno spettacolo teatrale, una mostra, un video, un concorso nazionale di cucina “La Scienza in cucina e l’arte di mangiar bene” è il terzo libro scritto dall’Artusi: pubblicato per la prima volta nel 1891, è una raccolta di ricette scritte, provate, riscritte e riprovate con l’aiuto dei due cuochi di fiducia, Francesco e Marietta, che si rivela subito un successo editoriale senza precedenti, diventando - come sottolinea la critica - uno dei libri più letti dagli italiani insieme ai Promessi sposi e a Pinocchio. Più che il libro di un ozioso borghese romagnolo, è stato definito “un’opera di impegno civile” (Alberto Capatti), che ha istruito cuoche e cuochi nella lingua italiana, e fatto conoscere il patrimonio gastronomico di regioni lontane, dalla Sicilia al Piemonte. Dunque, definire Artusi come colui che riunì l’Italia a tavola, è scrivere il giusto, così come aveva sottolineato Piero Camporesi ben quarant’anni fa, quando sottolineava che “Bisogna riconoscere che ‘La scienza in cucina’ ha fatto per l’unificazione nazionale più di quanto non siano riusciti a fare i Promessi Sposi”. L’ultima edizione de La scienza in cucina e l’arte di mangiar bene è uscita a novembre 2010 per la Burizzoli, a cura di Alberto Capatti e con postfazione di Massimo Montanari. E’ l’edizione del centenario. “Auguri Italia da Pellegrino Artusi” – Le città italiane si uniscono a tavola in occasione dell’unità nazionale: 16 marzo La prima iniziativa nel calendario delle celebrazioni del centenario di Pellegrino Artusi coincide con le celebrazioni del 150° anniversario dell’Unità d’Italia. Nei giorni in cui tutta la Penisola saluterà l’unificazione della nostra patria, un posto d’onore sarà riservato all’unificatore della nostra cucina. Mercoledì 16 marzo, il giorno prima dell’anniversario dell’unità d’Italia, in contemporanea in diverse città italiane ci sarà una cena artusiana, promossa dall’ordine professionale dei maestri di cucina ed executive chef (aderente alla Federazione Italiana Cuochi, Fic), in collaborazione con il Comitato delle celebrazioni Artusiane e, in ogni città, con Scuole Alberghiere, Istituti di ristorazione, cuochi. All’opera ci saranno qualificati maestri di cucina alle prese con ricette tratte dal manuale artusiano, realizzati con prodotti locali e nell’ambito delle tradizioni territoriali. In cima alla lista ci saranno Forlimpopoli e le capitali del Regno: Firenze, Torino e Roma. Artusi100: il secolo artusiano a convegno Le celebrazioni del centenario di Pellegrino Artusi cominciano ufficialmente il 30 marzo a Firenze con un convegno di studi “Artusi100 - Il secolo artusiano” che si svolgerà in quattro sessioni, le prime due a Firenze (30-31 marzo) e poi altre due a Forlimpopoli (1-2 aprile). I Comuni di Firenze e Forlimpopoli celebreranno la vita e gli insegnamenti di Pellegrino Artusi per un anno intero con termine 28 febbraio 2012, per un calendario ricco di eventi ed iniziative che verranno pubblicate su un sito web presto online, per diffondere al meglio tutte le informazioni del centenario. Nei cinque giorni precedenti (26/30 marzo) il Convegno verrà organizzato un pellegrinaggio a piedi che rievoca il cammino tra Forlimpopoli e Firenze di Pellegrino Artusi, con soste nei luoghi più significativi dove giornalisti, gastronomi ed appassionati possano avere occasione di confronti e dibattiti che terminano con una “cena artusiana”. Oltre alla cerimonia ufficiale al Cimitero delle Porte Sante a Firenze il 30 marzo, che darà l’inizio alle celebrazioni del centenario, si terrà in Palazzo Vecchio la prima tappa del Convegno di studi. A sottolinearne la grandezza e l’attualità ci penseranno i massimi esperti di storia e cultura dell’alimentazione e linguisti italiani – per citarne alcuni, da Massimo Montanari a Alberto Capatti, da Gian Luigi Beccaria a Giovanna Frosini, passando per Angelo Varni, Piero Meldini, Giuseppe Polimeni – con l’aggiunta di uno dei più celebri chef del mondo, Massimo Bottura, che affronterà la cucina artusiana oggi. A Firenze, a Palazzo Vecchio e poi alla Crusca, si parlerà dell’Artusi nel suo tempo e della sua influenza sulla lingua della cucina. A seguire, sempre il 30 marzo alle 19.30 presso il Palagio di Parte Guelfa si terrà un evento dal titolo “L’artusi è servito”. Paolo Petroni, autore e esperto di cucina, introdurrà il pubblico nel mondo di Pellegrino Artusi, prendendo spunto dall’edizione Giunti del Centenario, presentata per la prima volta in questa occasione; nel frattempo Luisanna Messeri, autrice e conduttrice televisiva per Alice Tv, arriverà direttamente dal suo programma “Il club delle Cuoche” a preparare le sue ricette “alla maniera dell’Artusi”, che saranno poi realizzate e servite ai presenti dagli studenti delle Scuole Alberghiere di Firenze (Ingresso libero). Alla Biblioteca Nazionale di Firenze è prevista la mostra documentaria “ Pellegrino Artusi: il tempo e le opere” dal 30 marzo al 30 aprile. La seconda sessione del convegno farà tappa a Forlimpopoli (Fc), a Casa Artusi. L’attenzione sarà rivolta al Laboratorio Artusi e alla sua importanza nella storia d’Italia. A Casa Artusi, Forlimpopoli, è prevista la mostra documentaria “Pellegrino Artusi: la cucina domestica e i ricettari di casa” dal 30 marzo al 30 aprile. Firenze e il secolo artusiano A giugno (seconda settimana) a cura dell’Associazione Sparecchiatori si terrà una settimana di attività dedicata alla figura di Pellegrino Artusi in Piazza D’azeglio a Firenze con stand eno- gastronomici e teatrino a tema. Concorso nazionale per le scuole alberghiere “Pellegrino Artusi: l’Italia a tavola”. È il concorso nazionale riservato ai ragazzi delle classi Iv degli Istituti alberghieri, a cui viene chiesto di realizzare un testo sull’importanza del manuale artusiano nella storia della cucina italiana, e un menù completo che faccia riferimento alla medesima cucina. In palio ci saranno un premio di 500 euro, una borsa di studio e soprattutto il prestigio di un riconoscimento di caratura nazionale. Il termine ultimo per parteciparvi è il 9 aprile prossimo. Gli otto finalisti parteciperanno alla finale che si svolgerà a Forlimpopoli il 30 settembre 2011, con gara ai fornelli per la preparazione di un piatto scelto all’interno del menù. Promotori del concorso sono il Comune di Forlimpopoli, l’Istituto Alberghiero di Forlimpopoli e Casa Artusi. Mostra Artusi 100 X 100 “Immagini per un ricettario di cucina casalinga 1911-2011”: il percorso della mostra si svolgerà in 100 pannelli anche attraverso i generi fotografici che storicamente hanno documentato il cibo e che hanno caratterizzato gli ultimi cento anni di fotografia in Italia. Ristampa anastatica della prima edizione del manuale artusiano “Rarissima, introvabile, la prima edizione de La scienza in cucina è un oggetto di antiquariato costoso e un testo ignorato dagli editori. Nessuna ristampa da centoventi anni, un esemplare alla Biblioteca Nazionale di Firenze”. Grazie al Comune di Forlimpopoli e a Giunti Editore è in stampa il volume con le sue 475 ricette e la dedica ai gatti Biancani e Sibillone (che scomparirà nelle successive 14 curate dall’autore, sempre a proprie spese) a cui si aggiungono contributi di Giovanna Frosini (Accademia della Crusca), Alberto Capatti (Università di Scienze Gastronomiche di Pollenzo e Colorno), Massimo Bottura (il migliore chef italiano, secondo la classifica S. Pellegrino World’s 50 Best Restaurant 2010 e l’Accademia internazionale di gastronomia di Parigi 2011), Massimo Montanari (Presidente Comitato Scientifico Casa Artusi) |
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LA PASTA NASCE DALLA TERRA: DAL 1888 LA FAMIGLIA LATINI, ORMAI GIUNTA ALLA QUINTA GENERAZIONE, PRODUCE PASTA DI PRIMISSIMA QUALITÀ NELLA CAMPAGNA DI OSIMO IN PROVINCIA DI ANCONA, NELLE MARCHE.
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I Latini coltivano e producono grani antichi o solo dimenticati per fare pasta in purezza. Nei propri campi sperimentali, la famiglia Latini semina e raccoglie più di 50 varietà di grano duro, alla ricerca dell’eccellenza organolettica in ognuna di loro. Ogni varietà di grano duro ha un suo colore e un suo profumo, un suo sapore e una sua consistenza. Dal 1990 Latini ha selezionato e testato più di 600 tipi di pasta, fino a creare le prime e uniche pastificazioni in purezza: Senatore Cappelli e Taganrog che si sono così affiancate alla Linea Classica. Oggi con il Farro, ci si trova alla scoperta di nuove frontiere del gusto. Nel 1990, nasce la Linea Classica che utilizza, ogni anno, i migliori grani duri italiani. In questa linea di pasta ci sono dalle quattro alle sei varietà di grano duro. La scelta di ognuna di loro dipende dall’andamento agronomico dell’annata. Due anni dopo, per la prima volta al mondo, Latini realizza con la Linea Senatore Cappelli, la pastificazione in purezza. La varietà, selezionata all’inizio del secolo scorso da Nazareno Strampelli, padre della moderna cerealicoltura mondiale, era stata abbandonata negli anni Sessanta. Pasta Latini ha iniziato, nuovamente, a seminarla nel 1991. Questa pasta ha un profumo e un sapore intensi e speziati. E’ da considerarsi un varietà “eletta” sia perché ha eccezionali caratteristiche proteiche e organolettiche, sia perché è la progenitrice di molte altre varietà coltivate ancora oggi. La gamma della pasta Senatore Cappelli Carla Latini è formata da sei referenze: spaghetti, spaghettini, spaghetti chitarra, trenette, penne e rigatoni. Il grano duro Taganrog prende nome dal porto sul Mar d’Azov. Solo al quinto anno di sperimentazioni, seminando, raccogliendo e riseminando il Taganrog nelle colline marchigiane, è stato raggiunto il livello di qualità e quantità necessarie per la seconda pastificazione in purezza. Questa varietà, la preferita da Vincenzo Agnesi, ha note dolci, delicate, quasi burrose che ricordano la baguette. La linea al Farro viene lanciata, invece, nel 2002. Si tratta di una pasta semintegrale che supera in percentuale di fibre le “nere” integrali e, per il fatto di essere molto digeribile, rappresenta una scelta rivolta al futuro dell’alimentazione. Le varietà di farro utilizzate sono coltivate fra Marche e Umbria e dal novembre 2009 , a seguito di un accordo che Carlo Latini, Amministratore Delegato de Il Pastifico Latini, ha stipulato con la Coldiretti di Monza e la Camera di Commercio di Monza, anche in Brianza. Un progetto nobile e ambizioso che ha riportato questo nobile cereale sul territorio dopo mille anni, permettendo la realizzazione di una pasta veramente mai vista prima. Recentemente si è infine aggiunta la linea con le Uova che, nel pieno rispetto della filosofia che anima Carlo e sua moglie Carla, è prodotta con semole 100% italiane, le stesse utilizzate per la linea classica e con uova lavorate in giornata di altissima qualità , di provenienza marchigiana che partecipano all’impasto nella misura del 33%. La più alta percentualele nel panorama delle paste all’uovo secche italiane. Questa percentuale dona alla linea con le uova un piacevole colore giallo e un profumo fragrante. Intorno a Pasta Latini ruota il mondo dell’alta ristorazione degli eventi nazionali e internazionali che riguardano l’eno-gastronomia italiana. A testimonianza ultima e definitiva che riconosce a questa Pasta un valore unico e straordinario: la passione e l’amore che delle persone che per lavorano per prepararla. Www.eaifood.com |
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SCIENZE GASTRONOMICHE SBARCA A PASTA TREND 2011 CON I MAESTRI DEL GUSTO
GLI STUDENTI DELL’UNIVERSITÀ DI PARMA PRESENTANO IN ANTEPRIMA NAZIONALE QUESTA NUOVA FIGURA EDUCATIVA DAL 2 AL 5 APRILE A BOLOGNA
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Scienze Gastronomiche di Parma torna a popolare i padiglioni di Bologna Fiere con una nuova figura educativa in occasione di Pasta Trend, evento d’importanza nazionale dedicato alla pasta e all’agroalimentare. Gli studenti del Corso di Laurea Magistrale in Scienze Gastronomiche arricchiscono la kermesse portando in scena il Maestro del Gusto (Mdg) - figura professionale formata dalla Facoltà di Agraria dell’Università di Parma - con l’intento di trasmettere i concetti chiave per una corretta educazione alimentare ai piccoli visitatori, proponendo attività ludiche coinvolgenti ma al tempo stesso istruttive. I Mdg di Scienze Gastronomiche apriranno i giochi sabato 2 aprile con “C’è più gusto se…a tavola c’è varietà”, attività volta a stimolare il corretto consumo di frutta e verdura nei bambini, mentre nella mattinata di domenica 3 aprile gli studenti sveleranno i segreti per una buona idratazione con l’evento “Scopri quanto è importante idratarsi con l’acqua e con il cibo”. A seguire, nel pomeriggio, i Mdg chiuderanno l’iniziativa con “L’importanza della fibra e la differenza tra carboidrati semplici e complessi”, dove i bambini potranno osservare i diversi effetti dei due componenti. La collaborazione dell’Università di Parma con Pasta Trend tramite il Maestri del Gusto mira a valorizzare ulteriormente la seconda edizione del Salone della Pasta. Da non perdere gli appuntamenti previsti per lunedì 4 e martedì 5 aprile, che culmineranno con un importante convegno rivolto al mondo dei professionisti del settore dal titolo "Pasta alimentare: un alimento funzionale?", con interventi di illustri docenti dell´Università di Parma in collaborazione con esperti esterni alla Facoltà. Il Corso di Laurea in Scienze Gastronomiche dell’Università di Parma nasce con l’obiettivo di rendere omaggio alla gastronomia, formando professionisti capaci di comprendere, interpretare e vivere al meglio la creazione, la trasformazione e le emozioni legate agli infiniti aspetti della buona tavola. Il gruppo organizzatore: gli studenti del I anno del Corso di Laurea Magistrale in Scienze Gastronomiche con la collaborazione della docente Marzia Morganti Tempestini |
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IL TARTUFO DI PINETA: SE NE PARLA, E SE NE MANGIA, A BAGNACAVALLO
CASA CONTI GUIDI ORGANIZZA UNA SERIE DI INCONTRI DEDICATI AD ALCUNI PRODOTTI D’ECCELLENZA DELLA GASTRONOMIA RAVENNATE
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“Itinerari Enogastronomci del ravennate” è il titolo del cartellone di appuntamenti organizzato, e ospitato, da Casa Conti Guidi di Bagnacavallo (via Boncellino, 113). Si tratta di una serie di incontri conviviali dedicati a tematiche che legano la terra, l’ambiente, i prodotti agroalimentari ed alcune altre eccellenze enogastronomiche della provincia. Il prossimo appuntamento in calendario è fissato per venerdì 11 marzo, ore 20, con la serata dedicata al “Tartufo di pineta”, una cena con conversazione alla quale parteciperanno Mario Mazzotti, Consigliere regionale che ha contribuito alla stesura della legge sul tartufo, Luigi Pelliconi, Presidente dell’Associazione Tartufai di Ravenna, e rappresentanti dell’agenzia di sviluppo locale Delta 2000. Attraverso leggi nazionali e regionali, le tipicità del territorio e dell’ambiente stanno sempre più diventando una parte fondamentale e integrante delle politiche di sviluppo rurale per un turismo enogastronomico di qualità. Inoltre, il 26 e 27 marzo e il weekend successivo, 2 e 3 aprile, il Tartufo di pineta sarà celebrato nel corso di una sagra in programma alla Pineta di Classe. I prossimi appuntamenti del cartellone di Casa Conti Guidi saranno dedicati ad altri prodotti eccellenti: “Anguille e Rane” il 18 marzo, “Cervo, Daino e Capriolo” il 25 marzo, “Pesce azzurro” il 1 aprile, “Cacciagione di piuma” l’8 aprile, “Le erbe spontanee” il 15 aprile. Informazioni e prenotazioni cena tel. 0545 63094 Tutti gli appuntamenti sono realizzato da Casa Conti Guidi in collaborazione con: Provincia di Ravenna, Parco Delta del Po, Delta 2000, Comune di Bagnacavallo, Federcaccia Ravenna, Associazione Tartufai Ravenna, Istituto Friedrich Schürr, Associazione Strada del Sangiovese |
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MAIONESE CALVÉ: LASCIATI ISPIRARE…IL SEGRETO È CUCINARLA!
FANTASIA E SAPORE, OGNI GIORNO SULLA NOSTRA TAVOLA
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Da sempre associata all’immagine della guarnizione golosa, è l’accompagnamento principe per molti piatti della nostra tavola. Per questo, nella dispensa delle famiglie italiane una confezione di maionese non manca mai. Un ruolo importante, perché piace a grandi e piccoli, contribuendo col suo tocco sfizioso a rendere ancora più speciali e colorati i classici della nostra cucina. E i prodotti Calvé rappresentano la scelta giusta ed unica per la loro bontà e gusto, per donare un momento di assoluto piacere al palato, aggiungendo fantasia, sapore e un tocco speciale ad ogni portata. Maionese Calvé: dal lato al centro del piatto Calvé ti propone oggi un nuovo e sorprendente utilizzo della maionese: la maionese come ingrediente. Cucinare pasta, purè e dessert con la maionese… ci avevi mai pensato? Con questa domanda Calvé ti invita a cambiare prospettiva, sfruttando ancor più tutte le potenzialità che questo prezioso alleato ci offre in cucina. Se la maionese ha da sempre aggiunto gusto alle portate servite in tavola, ora arricchisce anche il valore delle ricette stesse diventandone parte integrante. Soluzioni semplici, rapide ed allo stesso tempo allegre, che permettono di liberare tutto il tuo estro creativo dietro ai fornelli. Con la maionese ogni giorno puoi scoprire il lato divertente dell’arte culinaria, senza rinunciare al gusto che contraddistingue ogni tua portata: sperimentare nuovi piatti non è mai stato così gratificante anche al primo tentativo. Impossibile rimanere delusi: provare per credere! Una nuova filosofia che vede la maionese non più solo “versata” sul piatto, ma anche dentro al piatto: ecco un gesto che fa la differenza! Può sembrare apparentemente una scelta “azzardata” ma parte da un assunto gastronomico semplice ed efficace: i componenti usati per preparare la maionese – olio, uova, limone – sono gli stessi che usiamo ogni giorno per preparare le nostre pietanze. L’emulsione di questi ingredienti arricchisce le ricette donando sapore, gusto e cremosità. Il consumatore che desidera mangiare con gusto è anche attento alla qualità degli ingredienti che sceglie. Calvé questo lo sa bene e pertanto regala alla nostra tavola un prodotto che racchiude in un’unica formula bontà, cremosità e ispirazione: subito pronta e facile da usare, da oggi la maionese è l’ingrediente segreto che ti aiuta a reinterpretare con un tocco di fantasia il tuo modo di cucinare, arricchendo ed esaltando il sapore dei tuoi piatti. Cucinare con la maionese rende ancora più gustose e facili da realizzare le tue ricette, perché ne velocizza la preparazione. Un alleato in cucina che convincerà tutta la famiglia e non lascerà indifferenti i tuoi ospiti! Lasciati ispirare dalla maionese Calvé…il segreto è cucinarla Preparare le ricette in un modo nuovo: con Maionese Calvé tutto questo diventa possibile! La sua versatilità è applicabile in tanti piatti, dall’antipasto al dolce, la maionese diventa protagonista in tavola, esaltando il gusto ed il sapore di ogni piatto. La preparazione dei tuoi piatti può diventare occasione di giocosa sperimentazione. Credevi che gli accostamenti più arditi fossero riservati solo alla geniale intuizione dei grandi chef? Con Calvé hai finalmente modo di metterti alla prova con divertimento e lasciarti ispirare: il segreto è cucinarla! La linea di prodotti Calvé Calvé accompagna ogni portata con sapore e fantasia, grazie alla sua ricca e variegata gamma di prodotti. Alle già affermate Maionese, Leggera e Mayò, si affiancano le stuzzicanti salse in vasetto – tonnata, cocktail e tartara – le salse Topdown – Salsa Rosa e Senape - ed il Ketchup Topdown, nella variante classica e nella variante Hot per i palati più piccanti. Www.calve.it |
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EXPRESSO RISO GALLO, LA LINEA DI RISI E RISOTTI FACILI E VELOCI, PRONTA IN POCHI MINUTI SI ARRICCHISCE DI DUE NUOVE E GUSTOSE RICETTE, OLTRE CONFINE: RISO BASMATI ALLA CANTONESE E RISO ALLA MESSICANA
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Sono da preparare in soli 2 minuti in padella o in 3 al microonde. Con queste due nuove ricette di ispirazione esotica, Riso Gallo propone due piatti pratici che si posizionano tra il riso e il risotto, un concetto meno tradizionale e più moderno che segue il trend di una cucina cosmopolita. Basmati alla Cantonese Expresso: il riso alla cantonese, è un piatto di origine cinese, molto amato e popolare in Italia, originariamente abbinato a secondi piatti come sostituto del pane, oggi è apprezzato anche come primo piatto. Riso Gallo lo propone con la ricetta tradizionale: riso basmati, piselli, uovo strapazzato e pepe bianco per realizzare un piatto squisito e pronto da gustare, così o da arricchire con estro e fantasia! Messicana Expresso: una ricetta di ispirazione messicana con fagioli e peperoni dal sapore deciso e dal profumo intenso ideale per chi ama la cucina Tex-mex. Da oggi per gustare piatti esotici non dovrete più andare al ristorante … basterà aprire la vostra credenza e in due minuti Riso Gallo porterà in tavola i profumi e i sapori di altri paesi! Buon appetito con Riso Gallo e Chicchiricchi di Fantasia! Prezzi Indicativi al pubblico, confezione da 250 g: Cantonese, € 2,75 Messicano, € 2,75 |
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LE ECCELLENZE DELLA CASA VINICOLA SARTORI: UN GIOIELLO DEI COLLI VERONESI
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Oggi Sartori è un´azienda di successo dalla vocazione internazionale, che realizza oltre l´80% del suo fatturato in più di 50 Paesi: in tutta l’Europa, in America del Nord e del Sud, in Russia, nel Sud Est Asiatico. Quel motto "di Verona" e la fiera presenza di Cangrande della Scala che campeggiano sul logo, certificano il profondo e indissolubile legame con i luoghi, la storia, la bellezza e l´eleganza di una delle città più visitate al mondo. Sartori, come amano dire in azienda, ha sempre combattuto per Verona, lavorando esclusivamente sui vini classici veronesi: Valpolicella, Soave, Bardolino, Bardolino Chiaretto, reinterpretati in chiave elegante e personalizzata, per adattarli al gusto dei consumatori dei quattro angoli del mondo, grazie a percorsi enologici dedicati e, soprattutto, con il lavoro di fino fatto dai master blender e da un´equipe internazionale di enologi. Le etichette sulle quali l´azienda oggi punta sono Regolo Valpolicella Superiore Doc Ripasso e Marani Bianco Veronese Igt, vini-brand molto rappresentativi del bouquet Sartori. Con questi due vini Sartori lavora ai confini del disciplinare, sempre usando varietali e vitigni di Verona, ma con la mano più libera per creare uno stile e una riconoscibilità caratteristica che l’azienda vorrebbe fossero, un giorno, espressione diretta del suo stile elegante della sua identità di winemaker. Dietro a una gamma così ampia e "solida" ci sono continui aggiornamenti nella conduzione dei vigneti, negli impianti e nelle metodologie produttive. Non si contano poi le certificazioni di qualità che prendono in esame ogni micro-segmento del percorso e riflettono una cura, una dedizione e una preparazione davvero esemplari. Ma la Sartori ha una lunga storia. Gli anni di Pietro "Ho conosciuto il mio bisnonno, ma non mio nonno, perché il destino volle che il padre sopravvivesse a suo figlio", racconta Andrea Sartori, Presidente dell´azienda vitivinicola. “Nonostante il carattere scontroso nutriva per mio fratello e per me una particolare predilezione. Chissà, forse intravedeva già negli eredi il futuro della sua impresa". L´azienda Sartori nasce infatti proprio dalla verve imprenditoriale di nonno Pietro, personalità eccentrica sì, ma magmatica dal punto di vista commerciale. Le sue giornate trascorrevano fra mille imprese differenti. Tuttavia, questo turbinio di interessi trovava un perno, stabile, nella conduzione della sua trattoria. È l´ultimo scorcio del 1800: la trattoria di Pietro Sartori rappresentava un indirizzo irrinunciabile per commercianti, uomini d´affari e piccoli industriali della zona, ai quali Pietro non faceva mancare un ottimo vino Veronese Rosso, come al tempo veniva definito. Fu proprio l´albergo e la sua posizione strategica a trasformare Pietro in un commerciante di vino: la mescita giornaliera al banco e la vendita diretta al pubblico in damigiane e in bottiglie ne rendevano urgente l´approvvigionamento costante e adeguato in quantità e qualità. Così, nel 1898 nonno Pietro acquistò la sua prima vigna a Negrar, affinché il buon vino non mancasse mai sulla tavola dei suoi affezionati clienti. A quei tempi erano i cavalli a trasportare uomini e merci, e Pietro cavalcava pionieristicamente gli eventi puntando con determinazione a espandere i commerci ovunque intuisse un´opportunità di lavoro e di crescita: a Verona, nel bresciano, sulle rive del Garda e nel basso Trentino. Gli affari decisamente floridi non lo distolsero però dall´obiettivo di creare una grande famiglia: ebbe cinque figli e li fece studiare tutti, portandoli a conseguire la Laurea, evento allora tutt´altro che frequente. Ora fra i Sartori spiccavano un avvocato, un ingegnere, un medico... E Regolo, unico erede a manifestare senza dubbi la vocazione per il vino. Sarà lui a occuparsi dell´azienda dopo il ritiro di Pietro e a rilanciare verso il secondo cinquantennio del Secolo il marchio di famiglia. La seconda generazione si chiama Regolo. Regolo è degno figlio di quel padre. Crede nell´azienda, ha grande passione per il vino e spende ogni energia per consolidare e rendere ancora più autorevole la presenza della Sartori sul mercato. Il quartier generale è sempre Villa Maria, l´investimento che nonno Pietro aveva fatto probabilmente immaginandola già come il luogo ideale per fare crescere la sua famiglia e la sua azienda. Galantuomo dedito esclusivamente alla professione e alla famiglia, Regolo era considerato un operatore di un certo livello e un assaggiatore straordinario, grazie a un palato fuori dal comune, che amava curare come un violinista fa con le sue mani. Era abitudine di Regolo Sartori preparare personalmente i vini per i suoi clienti, che al termine della “composizione” apponevano la loro firma sulla botte, a testimonianza di avvenuto deposito del blend. Oggi Sartori riproduce questo modus operandi su larga scala. Sartori-sartorialità, in nomen, omen! Proprio come farebbe un sarto stilista, Sartori prende le misure, tratteggia il modello, sceglie le stoffe e infine confeziona l´abito -il blend, il vino che sfilerà sulle passerelle più importanti del mondo e farà risplendere in un bicchiere di Amarone o di Soave Classico l´essenza più autentica del Made in Verona, Italy. Terminata la Seconda Guerra mondiale, nel 1947 Sartori riprende ufficialmente a produrre e commercializzare i suoi vini. L´azienda cresce, i numeri diventano importanti, l´espansione è ancora la priorità di Regolo, che migliora le tecnologie, acquista nuovi mezzi, lavora senza mai accogliere e utilizzare, nel suo personalissimo vocabolario, la parola "vacanza". Ma nel 1952 Regolo muore e i due giovani figli, nonostante le difficoltà, assumono la reggenza dell’azienda. Pierumberto, secondo il gergo di famiglia, diventa il Ministro degli Esteri e segue l´aspetto commerciale, mentre a Franco spetta la titolarità del Ministero degli Interni, ovvero la produzione e la gestione del personale. Con Colognola, verso il futuro. Siamo negli anni ´60, ed è boom. L´italia è un territorio commercialmente ormai "acquisito"; l´azienda ossequia la propria vocazione all´export aprendo a Paesi come la Germania, l´Inghilterra, gli Stati Uniti, mercati per i quali nutre una naturale affinità. I poderi di famiglia sono la cassaforte delle varietà viticole più importanti e celebrate: Amarone, Valpolicella, Soave, realtà da cui scaturiranno grandi soddisfazioni grazie a un percorso di miglioramento che era, è, e sarà sempre la cifra identificativa della cultura Sartori. Verso la fine degli anni ´90 Pierumberto e Franco allentano il legame con la guida dell´azienda. Il passaggio di consegne coincide con un evento di portata rivoluzionaria non solo per gli assetti societari, ma anche per l´identità della Sartori di Verona: l´ingresso nel Cda della cantina Sociale di Colognola ai Colli. L´occasione fu di quelle storiche: due autentici fuoriclasse, Pierumberto Sartori e il Direttore della Cantina Sociale di Colognola, Giancarlo Lechthaler, si erano incontrati, studiati, frequentati per lungo tempo e, alla fine, stabilito un legame di reciproca stima. C´è l´intesa giusta, umana ancor prima che commerciale, per fondere le competenze di filiera: Colognola quelle produttive e Sartori quelle distributive e di marketing. L’obiettivo è avviare un comune progetto di crescita molto ambizioso nell´ambito della produzione e distribuzione di vini, in tutto il mondo. L´operazione sancisce la definitiva uscita di scena dei "senior" Sartori i quali decidono di abdicare, questa volta ufficialmente, in favore dei giovani eredi. Di fatto, l´accordo sancisce l´inizio di una nuova era in casa Sartori, quella di una rinnovata consapevolezza fondata su una quantità di vigneti mai conosciuta prima, un fatturato in crescita esponenziale, una disponibilità altrimenti impossibile di uomini, mezzi, conoscenze, esperienza, capacità organizzativa. Il tutto con un completo controllo della filiera produttiva e distributiva del vino, dalla terra fino alla tavola del consumatore. La sfida del biologico. Se in tema di vino oggi non c´è più molto da inventare, commercialmente i programmi dell´azienda sono ancora parecchi e ambiziosi. Uno dei progetti più appassionanti riguarda l´acquisizione della Mont´albano, azienda agricola Friulana fra le prime a credere e a investire nel vino biologico. Riconoscendosi in questo modello di agricoltura e cogliendone il potenziale, nel 2008 Sartori ha sposato la filosofia del suo fondatore Mauro Braidot dotandolo dei mezzi più innovativi per produrre i vini classici della zona Doc Friuli Grave e, soprattutto, innestando a valle di un processo produttivo totalmente eco-compatibile la forza dirompente del marketing made in Sartori. Sempre in campo bio, Sartori è pioniera anche in Abruzzo, terra dal potenziale viticolo tanto importante, quanto poco sfruttato, sia in termini produttivi che di immagine, di marketing territoriale. L´azienda ha, nell´anno 2003, stretto un accordo con la Tenuta Cerulli Spinozzi, con l’obiettivo di ridare slancio e valore ai 53 ettari di vitigni autoctoni da cui vengono prodotti vini storici e pregiati del Sud Italia come il Montepulciano d´Abruzzo, il Colline Teramane Docg o il Trebbiano d´Abruzzo, etichette che costituiscono un patrimonio di inestimabile valore per la cultura e l´identità di quei luoghi. Verso il futuro, con eleganza. Per indole alla Sartori non interessano le stranezze che sempre più spesso attirano l´attenzione dei produttori e dei consumatori. Andrea, Luca, Paolo e i soci di Colognola preferiscono restare fedeli a quello stile sobrio, elegante e senza tempo che più di ogni altra cosa li rappresenta. È questa la vera "innovazione" di Sartori: la capacità di adattare i vini al proprio modo di essere, senza cedere alle mode effimere che ciclicamente investono, come violente perturbazioni atmosferiche, il cielo del panorama vitivinicolo. Ma soprattutto è la soddisfazione di entrare in contatto con la natura tanto amata della terra veronese per produrre con coscienza e con rispetto qualcosa di unico da poter condividere con le persone e i luoghi che più si amano. I numeri Sede: Negrar, a 10 Km a nord di Verona. All’uscita dell’ autostrada (A 22) Verona Nord si prosegue lungo la superstrada per la Valpolicella in direzione Negrar. Vigneti di proprietà: 25 ettari Vigneti in affitto: 15 ettari Vigneti dei conferenti storici: 80 ettari Vigneti controllati (accordo con la Cantina di Colognola ai Colli): 2.600 ettari Le cantine Le cantine sono immerse nel parco dell’antica Villa Maria. Negli ampi corridoi sotterranei, a temperatura costante naturale, alloggiano batterie di botti di rovere per l’invecchiamento, barriques per l’affinamento, vasche e contenitori per una capacità superiore agli 55.000 ettolitri. La distribuzione Il 75% della produzione è destinato al mercato estero: Inghilterra, Germania e Nord America costituiscono le principali aree di distribuzione. Altri mercati in via di espansione sono Russia, Paesi Scandinavi, Giappone, Israele. Linee di prodotto “Sartori di Verona” Destinate al canale Ho.re.ca, queste linee di vini veronesi rappresentano una selezione dei migliori prodotti delle zone classiche. Amarone e Recioto: Sono vini ottenuti dalla vinificazione delle migliori uve appassite delle zone più vocate. Recioto della Valpolicella Classico Doc “Rerum” bott. Da 500 ml. Amarone della Valpolicella Classico Doc “ Reius” Recioto di Soave Docg “ Vernus” bott. Da 500 ml Amarone della Valpolicella Classico "Corte Brà" Doc Crus Il termine cru di origine francese sta ad indicare i vini provenienti da zone delimitate, dove grazie alle particolari condizioni microclimatiche i vigneti producono le migliori uve per dare vini di alta qualità nell’ambito della denominazione di origine. In questa linea é racchiuso il meglio della produzione delle cantine Sartori, destinato alla ristorazione e alle migliori enoteche specializzate. Valpolicella Classico Superiore “Vigneti di Montegradella” Doc Soave Classico “Sella” Doc Bardolino Classico “ Cà Nova” Doc Lugana “La Musina” Doc "Regolo" Valpolicella Superiore Doc Ripasso “Marani” Bianco Veronese Igt "Cent’anni" Rosso Veronese Igt Cru Magnum (1,5 lt) Valpolicella Classico Superiore “Vigneti di Montegradella” Doc "Regolo" Valpolicella Superiore Doc Ripasso "Cent´anni" Rosso Veronese Igt Amarone della Valpolicella Classico “Reius” Doc Amarone della Valpolicella Classico "Corte Brà" Doc Cru Magnum (3 lt) "Regolo" Valpolicella Superiore Doc Ripasso Amarone della Valpolicella Classico “Reius” Doc Cru Magnum (5 lt) "Regolo" Valpolicella Superiore Doc Ripasso Amarone della Valpolicella Classico “Reius” Doc Classici ” Sartori di Verona” Sono vini ottenuti dalla vinificazione di uve della zona classica. Valpolicella Classico Doc Soave Classico Doc Bardolino Classico Doc Bardolino Chiaretto Doc Bianco di Custoza Doc Lugana Doc Spumanti “Erfo” Prosecco Spumante Doc “Arnea” Soave Doc Spumante Grappa Grappa di Amarone della Valpolicella bott. Da 500 ml Olio E’ un condimento ideale perché non copre il sapore degli alimenti; le sue caratteristiche organolettiche lo rendono indicato per la preparazione anche di salse e dolci. Olio extra vergine d’oliva bott. Da 500 ml |
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