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MARTEDI

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Notiziario Marketpress di Martedì 28 Giugno 2011
DAL SENATO L’APPELLO DEI MEDICI SENZA VOCE E SENZA DIRITTI AMPIO SPAZIO AL NUOVO DISEGNO DI LEGGE CHE PUNTA AL RAGGIUNGIMENTO DI EGUALI DIRITTI TRA MEDICI DI STRUTTURE PUBBLICHE E PRIVATE, IN ATTESA DI APPROVAZIONE.  
 
 Roma, 28 Giugno 2011 - Appuntamento di grande rilievo martedì 28 Giugno 2011 dalle ore 14.30, presso la Sala Capitolare della Biblioteca del Senato della Repubblica in Piazza della Minerva, 38 in Roma, in occasione del Convegno Fisopa, Federazione Italiana delle Società Scientifiche della Ospedalità Privata Accreditata: un’occasione importante per discutere sulla mancanza di equità in diritti e contratti tra medici di strutture pubbliche e quelle private accreditate. Chi lavora nelle strutture accreditate private, difatti, è penalizzato dal riconoscimento giuridico ai fini concorsuali e della anzianità di servizio con solo il 25% degli anni di lavoro effettivamente svolti. Una normativa in contrasto anche con le leggi europee e che non trova riscontro con la professionalità e qualità del lavoro svolto nelle strutture. Contro questa anacronistica normativa la Fisopa si adopera affinché vengano modificate le leggi vigenti e si arrivi ad una equiparazione delle carriere tra pubblico e privato accredito. “E’ una cosa che avviene solo in Italia, unico paese in Europa con differenze di questo genere – puntualizza il Prof. Massimiliano Iannuzzi Mungo, Presidente Fisopa - Ma abbiamo problemi anche a livello sindacale, di contratti: di circa 11mila medici che rientrano in questa categoria, la metà sono con contratto di assunzione fatto dall’Aiop, Associazione Italiana Ospedalità Privata, mentre tutti gli altri sono tenuti con contratti di consulenza libero professionale, che non garantiscono neanche la pensionistica”. Ad oggi i medici, sia dipendenti sia a contratto libero professionale, che svolgono la propria attività nelle strutture accreditate a gestione privata sono penalizzati nella carriera e nei concorsi pubblici da leggi ormai risalenti a molti decenni fa. E’ una realtà che ormai i clinici ed i chirurghi della ospedalità privata accreditata (11.726) che rappresentano oltre il 10% di tutti i medici ospedalieri italiani, svolgono il 20% della attività clinico terapeutica nazionale (12.412.828 giornate di degenza), con una elevata qualità assistenziale e con la elevata soddisfazione per le cure prestate riconosciuta dal 93,2% dei pazienti. “Quello delle carriere che non vengono equiparate – aggiunge il Prof. Iannuzzi Mungo - è un problema che si riflette anche sulla stessa professionalità del medico. E’ stato presentato un disegno di legge dal Senatore Gramazio nel dicembre 2010 per l’equiparazione delle carriere. E facciamo questo incontro per discuterne ancora, anche se non si conoscono ancora le tempistiche. Eppure il nostro ruolo è importante: noi svolgiamo il 20% dell’attività del Servizio Sanitario Nazionale. E non desideriamo risvolti economici: per noi è una battaglia di tipo formale, per un nostro riconoscimento morale ed un riconoscimento pratico di tutti i nostri giovani senza futuro. Il convegno verte su temi legati alla attività quotidiana dei medici delle strutture accreditate ed in parte toccherà anche le tematiche che riguardano tutta la sfera ospedaliera pubblica. La Federazione è nata per sostenere la professionalità e l’attività scientifica dei medici che lavorano nelle strutture private accreditate e non ha relazioni con altre associazioni imprenditoriali come Aiop e Confindustria. “A volte abbiamo interessi comuni, altre volte camminiamo per strade parallele anche se la parte imprenditoriale ci vede come una loro emanazione scientifica che porta avanti delle tematiche che valorizzano le loro strutture – sottolinea Mungo - Uno dei motivi per cui si è costituita la Fisopa è la battaglia per l’equiparazione delle carriere tra pubblico e privato poiché in Italia tutte le leggi del Ssn che si sono succedute negli anni hanno sempre ratificato che chi lavora in una struttura accreditata deve essere penalizzato non venendogli riconosciuta la reale anzianità di servizio per il periodo di lavoro realmente svolto. Infatti medici che svolgono la professione nelle strutture sanitarie accreditate a gestione privata sono penalizzati dal parziale riconoscimento della anzianità di servizio ai fini concorsuali”. Così oggi viene considerato dalla legislazione vigente solo il 25% degli anni di lavoro effettivamente svolti, senza prendere in considerazione se il medico sia di valore ed abbia una casistica importante ottenuta operando anche in una struttura dotata di un numero limitato di posti letto ma di alta specializzazione. In pratica con la legislazione vigente per partecipare ad un concorso ospedaliero pubblico come primario bisogna , giustamente, presentare una anzianità di servizio di almeno 5 anni se si viene da una struttura pubblica mentre se il lavoro è stato svolto in una struttura accreditata gli anni devono essere 20… Per questo è stato presentato un disegno di Legge dal sen. Domenico Gramazio per l’equiparazione delle carriere lo scorso 7 dicembre 2010. Nel convegno di domani vengono inoltre affrontate le tematiche importanti relative alla ottimizzazione della spesa sanitaria e l’abbattimento delle liste di attesa con la compartecipazione delle strutture accreditate nei piani sanitari nazionali. “Inoltre – conclude il prof.Mungo –approfondiremo le implicazioni medico legali in merito alle imposizioni amministrative regionali che obbligano i medici ad eseguire gli interventi con ricoveri estremamente brevi e che a volte possono causare anche seri problemi alla salute del cittadino”. Questo anche alla luce delle sentenza della Cassazione del 2001 che condannò un medico perché aveva dimesso un paziente deceduto il giorno stesso delle dimissioni in quanto aveva seguito le linee guide dell’ospedale che gli imponevano le dimissioni in certi tipi per motivi economici.  
   
   
20.000 CASI DI CHIRURGIA MAMMARIA IN RETE A FAVORE DELLA RICERCA PER RISULTATI SEMPRE PIU’ EFFICACI  
 
 Roma, 28 giugno 2011 – Si è costituito il più grande database Europeo su gli interventi di patologia mammaria effettuati con l’innovativo metodo di diagnosi molecolare intra-operatoria del linfonodo sentinella denominato Osna One Step Nucleic acid Amplification (Amplificazione in singola fase degli acidi nucleici). I rappresentanti dei principali centri europei che applicano tale metodica hanno discusso oggi le opportunità che un campione di molte migliaia di interventi può offrire per estrapolare informazioni utili a valutare e migliorare le tecniche e procedure di intervento. Dal 2007 le pazienti con cancro alla mammella possono beneficiare di un approccio multidisciplinare alla loro patologia che riduce l’ospedalizzazione ad un solo giorno. L’istituto Regina Elena è stato primo in Italia e tra i primi in Europa, dopo Giappone, Francia, Germaniae Olanda ad utilizzare il metodo che consente in 30-40 minuti di determinare la presenza o meno di cellule tumorali all’interno del linfonodo sentinella in fase intraoperatoria. Ciò consente di procedere in caso di linfonodo sentinella positivo direttamente alla rimozione dei linfonodi dell’ascella, senza che la paziente sia costretta a dover subire un nuovo intervento. In aggiunta la radioterapia effettuata durante l’intervento di quadrantectomia evita alle pazienti le numerose sedute post operatorie. In pratica nell’arco delle 12 ore la paziente affronta la patologia mammaria. “Nel nostro Istituto- spiega il Prof Franco Di Filippo, Direttore della Chirurgia mammaria dell’ Istituto Regina Elena e coordinatore dell’evento odierno - dal 2007 ad oggi 882 donne con cancro al seno sono state trattate in day surgery e 372 pazienti hanno potuto beneficiare del metodo Osna. 73 pazienti sono risultate positive e hanno subito lo svuotamento ascellare durante lo stesso intervento. Tale metodica – prosegue - è oggi in uso in molti altri Paesi europei e con i rappresentati riuniti oggi a Roma abbiamo dato vita ad un database unico e condiviso in cui verranno inseriti i dati relativi agli interventi effettuati in tutti i centri coinvolti dal progetto per un totale di circa 20.000 pazienti. Sarà così possibile estrapolare evidenze estremamente significative. “ Nel corso del convegno il Prof. Di Filippo ha inoltre mostrato i dati preliminari sull’uso della Iort- Radio Terapia Intra-operatoria nel trattamento del carcinoma mammario di piccole dimensioni. Tale metodica consente un irraggiamento estremamente localizzato del tessuto circostante al tumore risparmiando alla paziente ulteriori sedute di radioterapia post-operatorie. Il Trattamento della paziente in day-surgery, ossia la chirurgia in un giorno, rappresenta un modello assistenziale innovativo dagli indubbi vantaggi sia per le pazienti, che riducono al minimo la loro permanenza in ospedale, sia per l’ospedale stesso che riesce così ad ottimizzare i costi e ad accorciare le liste d’attesa.  
   
   
SCIENZIATI SCOPRONO LEGAME TRA GENE MASTER E MALATTIE NEURODEGENERATIVE  
 
Bruxelles, 28 giugno 2011 - La spazzatura può avere varie forme e dimensioni. Anche le cellule - unità funzionali vitali dell´organismo - producono "spazzatura", ovvero detriti ed elementi disfunzionali che il corpo deve eliminare. Non riuscire a smaltire questi rifiuti potrebbe scatenare diverse malattie neurodegenerative nella vita adulta, tra cui il morbo di Parkinson e alcune malattie genetiche rare nei bambini. Queste ultime sono chiamate malattie da accumulo lisosomiale e comprendono le malattie di Fabry e di Batten. Un team internazionale di scienziati, finanziati in parte dal Consiglio europeo della ricerca (Cer) attraverso una sovvenzione del Settimo programma quadro (7° Pq), ha scoperto un gene master che controlla sia i lisosomi che degradano i rifiuti, che le parti cellulari che avvolgono il materiale e lo fondono con i lisosomi per degradare completamente i rifiuti. I risultati, presentati sulla rivista Science, potrebbero condurre allo sviluppo di nuovi modi per combattere queste malattie, sia nei giovani che negli anziani. "Il gene master (fattore di trascrizione Eb o Tefb) controlla la funzione dei lisosomi (organuli delle celle che scompongono rifiuti e scarti cellulari) e quella degli autofagosomi [compartimenti cellulari]", spiega il dottor Andrea Ballabio dell´Istituto Telethon di genetica e medicina (Tigem) di Napoli, in Italia, professore di genetica molecolare e umana presso il Baylor College of Medicine (Bcm) e il Texas Children´s Neurological Research Institute (Nri) negli Stati Uniti, e autore anziano dello studio. "I difetti di questo processo sono anche implicati nei disturbi neurodegenerativi come l´Alzheimer e il Parkinson." Il professor Ballabio paragona gli autofagosomi ai "camion della spazzatura" che raccolgono i rifiuti e li trasportano verso i lisosomi che li "inceneriscono". La scoperta del gene master in grado di controllare questa attività rappresenta "un raro esempio di regolazione coordinata tra due compartimenti cellulari", fa notare. I ricercatori avevano già stabilito che Tefb regola la creazione e lo sviluppo dei lisosomi, incrementandone efficacemente il numero. La questione era di scoprire come il gene poteva essere usato per favorire la capacità cellulare di smaltire i prodotti di scarto. L´obiettivo era di ottenere un numero maggiore di autofagosomi. "Ritenevamo che fosse inutile aumentare gli inceneritori se non riuscivamo ad aumentare anche il numero di camion della spazzatura", dice il professor Ballabio. Il Tefb - dicono i ricercatori - controlla entrambe le attività. Commentando sulla ricerca, l´autore capo dott. Carmine Settembre, anche lui di Tigem, Bcm e Nri, dice: "Questa scoperta ci permetterà di trovare farmaci capaci di attivare il processo". Il professor Ballabio ritiene che questo gene sia uno strumento straordinario. "Modulando l´attività di un singolo gene, possiamo indurre l´attività di una varietà di altri geni coinvolti nel processo di smaltimento". Allo studio hanno anche contribuito ricercatori del Cambridge Institute for Medical Research presso l´Università di Cambridge, nel Regno Unito. In un commento sulla collaborazione transatlantica, il dott. Huda Zoghbi, direttore del Nri, afferma: "Le collaborazioni sono il modo migliore per accelerare le scoperte e i progressi della ricerca al fine di trovare nuove vie per affrontare le malattie neurodegenerative. Questo partenariato tra Nri, Bcm e Istituto Telethon di genetica e medicina è un ottimo esempio di collaborazione riuscita." Per maggiori informazioni, visitare: Consiglio europeo della ricerca (Cer): http://erc.Europa.eu/ Science: http://www.Sciencemag.org/  Istituto Telethon di genetica e medicina (Tigem): http://www.Tigem.it/    
   
   
SANITÀ, FIRMATA INTESA LOMBARDIA CON CATALOGNA SU RICERCA CONTINUA POLITICA DI ALLEANZE A LIVELLO EUROPEO  
 
 Barcellona, 28 giugno 2011 - E´ stato firmato ieri mattina a Barcellona il protocollo di intesa tra Regione Lombardia e amministrazione del governo della Catalogna in ambito sanitario. L´accordo, siglato dall´assessore alla Sanità Luciano Bresciani e dal suo omologo Boi Ruiz, prevede una collaborazione fattiva e continua su ricerca, innovazione, assistenza e organizzazione del sistema sanitario. "In particolare - ha spiegato Bresciani - la firma odierna dimostra come continui senza sosta la nostra progressione nell´alleanza tra le Regioni europee per lo sviluppo sanitario tecnologico e come sia altresì un´esaltazione della sussidiarietà orizzontale". "Sono convinto - ha continuato l´assessore - che più forze facciano una grande forza. Grazie a questi accordi, non solo agevoliamo la reciproca conoscenza al fine di individuare percorsi di miglioramento ma facilitiamo esperienze lavorative tra i due sistemi sanitari". La sfida é dunque quella di "stringere, estendere e riprodurre il modello sanitario lombardo delle alleanze (quattro co-attori: sistema sanitario e universitario, sistema economico-finanziario di Finlombarda e industria) ad altre regioni dell´Europa così da elevare le risorse sulla ricerca e la partecipazione geopolitica in seno alla stessa Ue per oltre 70 milioni di persone". "E´ sempre grazie alla sanità - ha detto ancora Bresciani - se oggi sta nascendo la macroarea europea dell´alleanza delle regioni. Una sanità capace di portare le regioni a essere realmente protagoniste nello sviluppo tecnologico europeo. Un patto che ci permetterà di partecipare insieme, proprio nell´ambito della macroarea, a progetti europei al fine di catturare co-finanziamenti e ridurre così il rischio di impresa delle iniziative sviluppate in collaborazione con industria". A oggi la Catalogna, con circa 8 milioni di abitanti, spende in ambito sanitario poco più di 9 miliardi di euro l´anno, come ha sottolineato Boi Ruiz, anche lui medico chirurgo (ortopedico) come il collega Bresciani. Numeri alla mano, Barcellona investe in ricerca l´1,3 per cento del Pil e può vantare sette università di medicina (comprese le facoltà di Scienze della vita). Sono 4,5 i posti letti ogni mille abitanti e 395 i gruppi di medici di medicina generale. Al 2008 il personale sanitario ospedaliero in Catalogna poteva contare su oltre 61.700 dipendenti (fonte: Istituto Catalano di Statistica). Quanto alla spesa sanitaria questa è sostenuta per il 75 per cento da entrate locali, il restante dall´amministrazione centrale.  
   
   
SANITA´: IMPORTANTI RICONOSCIMENTI PER L´IRCCS "BONINO PULEJO"  
 
Palermo, 28 giugno 2011 - Importanti riconoscimenti per l´Irccs "Bonino - Pulejo" di Messina. Il Ministero della Salute infatti, nell´ambito dei bandi "Giovani ricercatori" e "Ricerca Finalizzata 2009", ha concesso un finanziamento per un progetto scientifico realizzato in collaborazione con l´Universita´ di Perugia e per altre tre progetti presentati da giovani ricercatori siciliani che fanno capo al Centro Neurolesi "Bonino - Pulejo". "L´auspicio - ha commentato l´assessore regionale per la Salute, Massimo Russo - e´ che si sviluppi sempre di piu´ la necessaria attenzione alla ricerca sanitaria di qualita´ indispensabile per far crescere il sistema siciliano che, e´ bene ammetterlo, non e´ ancora competitivo con le migliori regioni d´Italia". In particolare, la dottoressa Olimpia Musumeci ha presentato un nuovo modello integrato per la gestione delle atassie spino-cerebellari; il dottor Gianluca Trifiro´, in collaborazione con diversi centri italiani e l´Universita´ di Rotterdam (Olanda), ha proposto uno screening su diversi milioni di pazienti in Europa per verificare l´incidenza di effetti collaterali di tipo cardiovascolare in pazienti dementi trattati con antipsicotici; il dottor Luigi Mazzone e´ stato premiato per un progetto di risonanza magnetica funzionale in pazienti con disordini dello spettro autistico; lo studio del prof. Carlo Riccardi riguarda invece gli effetti di differenti tipi di farmaci glucocorticoidi su un modello murino di trauma spinale. L´importo complessivo dei progetti ammonta a poco piu´ di un milione di euro, somma che sara´ reinvestita nell´attivita´ di ricerca. Grande soddisfazione e´ stata espressa da Vincenzo Barone, da circa un mese nuovo direttore generale del "Bonino - Pulejo". "Questi riconoscimenti - ha detto Barone -, contribuiscono a rendere l´Irccs Centro Neurolesi "Bonino-pulejo" un importante punto di riferimento per tanti giovani ricercatori siciliani, costituendo un argine non trascurabile alla fuga dei "cervelli". Stiamo rilanciando l´attivita´ scientifica ed assistenziale e grazie ad una nuova metodica organizzativa dobbiamo raggiungere gli elevati standard di efficienza che hanno permesso al "Bonino - Pulejo" di rappresentare una importante struttura di riferimento per la sanita´ meridionale". "Vogliamo stimolare la ricerca su temi cosi´ importanti in ambito neurologico - ha aggiunto il direttore scientifico dell´Irccs, Placido Bramanti - nella convinzione di poter contribuire al progresso scientifico della nostra regione, nella convinzione che i risultati conseguiti potranno rapidamente essere trasferiti sul piano clinico ed assistenziale con concreti benefici sulla gestione dei pazienti".  
   
   
EMILIA ROMAGNA- LA GIUNTA APPROVA IL NUOVO PIANO REGIONALE PER IL GOVERNO DELLE LISTE DI ATTESA  
 
 Bologna, 28 giugno 2011 - Il nuovo Piano triennale di governo delle liste di attesa è stato approvato dalla Giunta regionale, con delibera, entro i tempi stabiliti dall’accordo Stato-regioni del 28 ottobre scorso e del relativo Piano nazionale sul governo dei tempi di attesa. Rinnovato l’impegno a garantire visite ed esami specialistici nei tempi previsti dalla normativa: entro 24 ore le urgenze, entro 7 giorni le urgenze differibili, entro 30 giorni le prime visite programmabili e entro 60 giorni gli esami di diagnostica programmabili. Una novità, già indicata dal Piano nazionale, riguarda lo sviluppo di percorsi diagnostico-terapeutici con la definizione dei relativi tempi di attesa (entro 30 giorni per la diagnosi e entro altri 30 giorni per l’avvio del percorso terapeutico) per le aree cardiovascolare e oncologica: l’obiettivo è garantire tempestività della diagnosi e del trattamento. A sostegno del Piano, che è stato licenziato dalla Commissione assembleare politiche per la salute e politiche sociali senza voti contrari, la delibera prevede uno stanziamento regionale per il 2011 di 10 milioni di euro da ripartire tra le Aziende Usl; per il prossimo anno verrà valutata la possibilità di un ulteriore finanziamento. “Rinnoviamo il nostro impegno per ridurre i tempi di attesa – ha detto l’assessore alle politiche per la salute Carlo Lusenti – considerando l’erogazione delle prestazioni entro tempi appropriati alle necessità di cura parte integrante delle garanzie da dare ai cittadini. Rinnoviamo questo impegno, e per il terzo anno consecutivo impegniamo un finanziamento straordinario di 10 milioni di euro, chiedendo tuttavia ai professionisti e alle strutture aziendali una attenzione specifica al tema dell’appropriatezza in tutto il percorso, a partire dal momento della prescrizione. Non dobbiamo infatti dimenticare che questa regione è passata, dal 2005 al 2010, da 65 a 76 milioni di prestazioni specialistiche all’anno, e che è quella che eroga più specialistica tra tutte le Regioni italiane. Se da un lato dunque dobbiamo garantire il cittadino, - ha continuato Lusenti - dall’altro dobbiamo anche chiedere un impegno serio ai nostri professionisti per l’appropriatezza prescrittiva e alle Aziende Sanitarie un ulteriore sforzo per migliorare la programmazione definendo percorsi distinti tra le prime visite e i controlli successivi, le visite e gli esami di approfondimento diagnostico e il follow-up, le urgenze.” Appropriatezza è dunque la parola chiave del rinnovato impegno del Servizio sanitario regionale per la specialistica ambulatoriale. La ricerca dell’ appropriatezza nelle prescrizioni di visite ed esami specialistici prevede l’utilizzo di protocolli diagnostici per patologie individuate come prioritarie (come ad esempio le patologie oncologiche o dell’ambito cardiovascolare), la corretta indicazione, da parte del medico prescrittore, del quesito diagnostico e la corretta indicazione della priorità di accesso. Appropriato deve essere anche il modello organizzativo che le Aziende sanitarie devono mettere in campo prevedendo: la pianificazione dell’offerta di visite ed esami specialistici nelle diverse modalità di accesso (urgente, urgente differibile, programmabile, percorsi di presa in carico, di completamento diagnostico, di accesso diretto); percorsi di garanzia da offrire ai cittadini per garantire sempre il rispetto dei tempi previsti dalla normativa; l’apertura costante senza interruzioni delle agende di prenotazione presso i Cup; il consolidamento dell’uso appropriato del Day service (modalità organizzativa per l’approfondimento diagnostico avviata dallo specialista per casistiche complesse). Confermato l’impegno per il monitoraggio di tutte le prestazioni specialistiche ambulatoriali, pubblicato sul sito www.Tdaer.it/  con aggiornamenti trimestrali. Il piano regionale per il governo dei tempi di attesa si occupa anche dei ricoveri programmati e anche per questi rilancia il tema dell’appropriatezza: prevede l’obbligo di indicare, nel momento in cui un paziente viene iscritto in lista, una data entro cui verrà effettuata la chiamata; la definizione di percorsi diagnostico terapeutici anche, se necessario, in collaborazione con altre Aziende sanitarie; il monitoraggio dei tempi di attesa. La corretta organizzazione e gestione dei percorsi è facilitata dal consolidamento della rete Sole (Sanità on line) l’infrastruttura telematica che mette in contatto medici e pediatri di famiglia con specialisti e strutture delle Aziende sanitarie per lo scambio di documentazione sanitaria, come prescrizioni e referti, ovviamente nel rispetto della privacy. Ora, dopo l’approvazione del Piano regionale, le Aziende Usl, assieme alle Aziende Ospedaliere e agli Irccs dei territori di riferimento, hanno tempo 60 giorni per elaborare i Programmi attuativi aziendali, preventivamente concordati con le Conferenze territoriali sociali e sanitarie, le quali, a loro volta, li avranno condivisi con le parti sociali e le rappresentanze dei cittadini.  
   
   
FVG: MEDICINA GENERALE, OGGI TONDO AL TAVOLO DI TRATTATIVA  
 
 Udine, 28 giugno 2011 - Anche il presidente Renzo Tondo interviene oggi alla riunione, convocata a Trieste, del Comitato in cui si sviluppa la trattativa tra Regione e Medici di medicina regionale per la definizione del contratto integrativo. Lo ha annunciato l´assessore regionale alla Salute, Vladimir Kosic, a Udine al Workshop organizzato dalla Società Italiana di medicina generale (Simg) su "Quale medico di medicina generale per la salute del cittadino del Friuli Venezia Giulia?". Nell´occasione, anticipa Kosic, il presidente Tondo proporrà un´ipotesi di accordo integrativo, invitando nel contempo i circa mille medici di famiglia a revocare lo sciopero già proclamato per il 30 giugno e il primo luglio, per non creare disagi ai cittadini interrompendo un servizio irrinunciabile per far fronte ai bisogni di salute della popolazione. L´obiettivo principale della proposta consiste nel "garantire a tutti i cittadini del Friuli Venezia Giulia gli stessi diritti in materia di assistenza medica territoriale, sviluppando la medicina di gruppo e favorendo la presenza in tutti gli ambulatori dei medici di famiglia di un collaboratore di studio o di un infermiere". Per quanto riguarda i contenuti economici, attraverso il contratto integrativo di fatto la Regione intende sostenere sia le forme associative (medici che lavorano in gruppo, nello stesso ambulatorio, o comunque in rete), che l´assunzione di personale infermieristico o amministrativo, a supporto dei professionisti nel quotidiano impegno con i pazienti. Pur senza entrare nei dettagli dei compensi integrativi, che saranno approfonditamente illustrati martedì in sede di Comitato regionale, Kosic renderà noto che per far fronte a questi obiettivi la Regione intende al momento riconoscere quanto previsto in sede di accordo collettivo nazionale, fatti salvi i diritti acquisiti con le precedenti intese integrative regionali. Per il futuro il presidente Tondo si impegnerà a valutare, in presenza di condizioni economiche che lo consentano, la revisione dei compensi. Una proposta che, auspica l´assessore Kosic, dovrebbe portare ad una positiva soluzione della trattativa.  
   
   
FVG: SU NUOVO OSPEDALE PORDENONE ORA TOCCA AL COMUNE  
 
 Trieste, 28 giugno 2011 - "Le decisioni assunte dalla Giunta regionale rendono evidente l´impegno di questa amministrazione per la realizzazione del nuovo ospedale di Pordenone, ora anche gli altri enti coinvolti sono chiamati a fare la loro parte". Ad affermarlo il 25 giugno è il vicepresidente della Regione, Luca Ciriani, che aggiunge: "Lo stanziamento di quasi 200 milioni deciso per quest´opera rappresenta il più importante di questa legislatura regionale, una promessa precisa più volte ribadita anche dal presidente Tondo, alla quale stiamo tenendo fede, nonostante le pesanti difficoltà del bilancio pubblico". "Qualcuno ha cercato di fare polemiche su questo tema - continua Ciriani - per proprio tornaconto politico, ma ora che queste illazioni sono state messe a tacere, tutti gli enti coinvolti in questo progetto sono chiamati a lavorare con coerenza e senza furbizie". "La Giunta regionale ha trovato i fondi necessari - ha concluso il vicepresidente -, ora tocca in particolare al Comune di Pordenone dimostrare di voler collaborare con noi per realizzare quest´opera nel più breve tempo possibile, a tutto vantaggio non di una parte politica ma di tutti i cittadini della provincia di Pordenone".  
   
   
SANITA’: IN VENETO LA DIVINA COMMEDIA “SPOSA” IL NUMERO VERDE ONCOLOGICO 848 800 155.  
 
Verona, 28 giugno 2011 - La Divina Commedia, lo spettacolare viaggio in musica dall’inferno al paradiso che andrà in scena all’Arena di Verona il 27 giugno prossimo, “sposa” quest’anno un’iniziativa sanitaria veneta unica in Italia come il Progetto “Chiama”, il numero verde oncologico 848 800 155, primo centro di ascolto e informazione oncologica, nato recentemente su iniziativa dell’associazione “(Chiama)” in collaborazione con la Regione del Veneto e l’Istituto Oncologico Veneto (Iov). L’originale iniziativa, che ha come scopo sostenere la diffusione e la conoscenza di questo servizio dedicato a tutti coloro che hanno o hanno avuto una contiguità con il tumore e le paure ed incertezze che esso accende, è stata presentato oggi a Verona nel corso di una conferenza stampa, presenti tra gli altri il sindaco della città Flavio Tosi, l’assessore regionale alla sanità Luca Coletto, il direttore generale dello Iov Piercarlo Muzzio, il coordinatore artistico della Divina Commedia areniana Gianluca Pecchini, che è anche direttore generale della Nazionale Cantanti e che, in questa sua veste, ha annunciato che la famosissima e amata squadra dei big della canzone ha messo a disposizione del numero verde oncologico una donazione di 10 mila euro. “Questo matrimonio tra cultura e sanità – ha detto Coletto – è tanto originale quanto significativo e sarà estremamente utile per far sapere alla gente che esiste un servizio serio, scientificamente attendibile, gestito da medici, infermieri, esperti ed anche da pazienti oncologici. Un approdo sicuro per garantire a chi è angustiato da questa patologia informazioni attendibili, aiuto psicologico, indicazioni sui centri di cura a cui rivolgersi, consigli e risposte a tutte le domande, anche a quelle solo apparentemente più banali”. Coletto ha tenuto a ringraziare particolarmente la produzione della Divina Commedia e la Nazionale Cantanti “per aver avuto la sensibilità di impegnarsi direttamente perché questa nuova possibilità di aiuto possa essere conosciuta da quanta più gente possibile”. In poco più di un mese di attività, l’848 800 155 ha già ricevuto più di 200 chiamate, dal Veneto e da tutta Italia. Molti i giovani che hanno telefonato e che, pur non malati, hanno chiesto informazioni sulla malattia e soprattutto sui comportamenti corretti da tenere per evitarla. Le altre chiamate sono state incentrate soprattutto sulle terapie alternative (19%), sulle leggi collegate all’assistenza (14%) sulle strutture di assistenza psicologica (11%) e domiciliare (11%). Muzzio e gli operatori del numero verde oncologico hanno anche lanciato un “allarme internet”: “Troppo spesso – ha detto Muzzio – ci si trova di fronte a persone, magari disperate che, navigando in rete, hanno trovato informazioni false e distorte, accompagnate da soluzioni miracolistiche che hanno solo l’effetto di illudere e di allontanare il paziente dalle vere cure. Speriamo che anche grazie a sostegni come quello che abbiamo trovato oggi siano tanti quelli che sceglieranno il numero verde per chiedere aiuto, consigli e indicazioni scientificamente ineccepibili”.  
   
   
SANITA´: PARTE PROGETTO PER INSERIMENTO AL LAVORO DI RAGAZZI DOWN  
 
Palermo, 28 giugno 2011 - E´ stato firmato il protocollo d´intesa tra l´Associazione famiglie persone down (Afdp) di Palermo e l´assessorato regionale della Salute per un progetto sperimentale che vede protagonisti 4 giovani con sindrome di Down, in possesso di sufficienti competenze per una attivita´ di integrazione lavorativa protetta. Il progetto, senza costi per l´amministrazione regionale, avra´ una durata di sei mesi e partira´ a settembre. Per le ragazze e i ragazzi individuati dall´associazione, affiancati da tutor, nella fase iniziale saranno previsti compiti di accoglienza e accompagnamento, con possibilita´ di ulteriori incarichi che tengano conto di alcune limitazioni specifiche dovute alla loro condizione. Non tutti, per esempio, possono utilizzare un computer o guardare un monitor per problemi di vista. Conosceranno la struttura e il personale dell´assessorato e accompagneranno gli ospiti esterni nei vari uffici, fornendo aiuto nello smistamento dei documenti e nella distribuzione di materiale. "Il progetto - spiega l´assessore regionale per la Salute, Massimo Russo - ha l´obiettivo di creare le condizioni per un inserimento professionale nel mondo del lavoro. L´idea e´ stata accolta con entusiasmo dai genitori: le famiglie infatti denunciano l´assenza di occasioni di socializzazione per questi ragazzi una volta fuori dalla scuola. Spero che altre istituzioni, sanitarie e non, portino avanti progetti analoghi, in modo da creare concreti spazi di inclusione sociale. Questa esperienza di umanizzazione del lavoro amministrativo arricchira´ i visitatori e gli stessi funzionari nel riscoprire il valore dell´accoglienza e condividere il senso di quotidiana responsabilita´ delle famiglie". "Siamo contenti della sensibilita´ mostrata dall´assessorato regionale della Salute - aggiunge Giuseppe Rocca, presidente dell´Afdp - perche´ riteniamo indispensabile favorire l´integrazione lavorativa delle persone diversamente abili".  
   
   
SANITA´: CHIODI, ORTONA PRIMO RISULTATO POLITICA RIFORMA NUOVE SALE OPERATORIE."ECCELLENZA CUI ABRUZZO DEVE GUARDARE"  
 
 Ortona (Chieti), 28 giugno 2011 - Tre sale operatorie, più una dedicata ai piccoli interventi e un´altra per il risveglio controllato, chiamata più propriamente "terapia intensiva post operatoria". Il tutto in un´area di 800 metri quadrati che comprende anche ambulatori, sala anestesiologica e spazi comuni. L´ospedale di Ortona, dal 24 giugno, può contare su un blocco operatorio completamente rinnovato, a conclusione di un lungo e difficile intervento di ristrutturazione delle sale esistenti, per il quale è stato utilizzato un finanziamento della Regione Abruzzo pari ad un milione e 380 mila euro. Presente alla cerimonia inaugurale delle moderne aree, l´assessore regionale Luigi De Fanis. "Questo importante traguardo giunge a conferma di ciò che il presidente della Regione e Commissario ad acta per la Sanità, Gianni Chiodi, sostiene da tempo - ha detto De Fanis - Ortona si arricchisce di un ospedale dalla già comprovata tradizione, diventando un´eccellenza soprattutto per la cura delle patologie mammarie, un fiore all´occhiello per la sanità regionale che aspira ad essere corretta e puntuale". Il Governatore Chiodi, trattenuto da altri impegni istituzionali, non ha potuto partecipare all´evento, ma ha voluto comunque sottolineare "come Ortona sia l´emblema di tutta la politica di riforma della sanità regionale che questo Esecutivo sta perseguendo in Abruzzo: servizi di qualità, prestazioni professionali qualificate, diagnostica d´avanguardia". "Il ´Bernabeo´ - ha aggiunto Chiodi - si candida ad essere un punto di riferimento strategico, ancor più di quanto lo sia adesso, per i complessi problemi di salute delle donne. Non a caso la direzione aziendale ha già avviato contatti affinchè la chirurgia ricostruttiva e quella oncologica possano essere integrate con una chirurgia plastica senologica". Per il Presidente/commissario, quello di Ortona è il primo step di un percorso di risanamento del settore che sta dando ottimi risultati: "Il fatto di aver raggiunto l´equilibrio di bilancio, ci consente di poter investire anche in competenze ed attrezzature avanzate". Il direttore della Asl Lanciano/vasto/chieti, Francesco Zavattaro, ha illustrato gli interventi tecnici di adeguamento, completamento e restyling che hanno riguardato il nosocomio di Ortona. Il manager, confermando l´impegno per valorizzare la mission della struttura sanitaria ortonese, ha rimarcato altresì la volontà dell´Azienda di portare avanti anche altre azioni di tipo organizzativo. Ad Ortona sarà concentrata l´attività di day surgery della Ginecologia e dell´Ortopedia di Chieti, oltre alla Chirurgia della tiroide in regime ordinario trattata dalla Patologia chirurgica. "Inoltre - ha assicurato in conclusione Zavattaro - è stato raggiunto un accordo grazie al quale tutti gli anestesisti dell´Azienda, a rotazione, presteranno servizio ad Ortona, al fine di garantire la copertura anestesiologica e dare continuità alle sedute operatorie. Per quanto riguarda l´area medica, invece, qualunque progetto è condizionato dall´evoluzione che avrà la vicenda legale del presidio di Guardiagrele".  
   
   
STABILITÀ PER IL PERSONALE DEL BURLO DI TRIESTE  
 
Trieste, 27 giugno 2011 - Non è prevista alcuna riduzione di organico all´Irccs Burlo Garofolo di Trieste, e l´attuale calo degli addetti è solo temporaneo e destinato a rientrare in tempi brevi. La precisazione è dell´assessore regionale alla Salute, Vladimir Kosic, in riferimento alle preoccupazioni espresse da Alessandro Baldassi, della segreteria regionale Cgil. "Nei primi quattro mesi del 2011 - spiega Kosic - effettivamente al Burlo si è registrata una diminuzione nel numero degli addetti: quattro dirigenti medici e 19 infermieri in meno rispetto al 31 dicembre dello scorso anno. Tuttavia le uscite sono destinate ad essere rapidamente compensate grazie ai concorsi pubblici già indetti, alle selezioni e ai previsti trasferimenti da altre strutture ospedaliere". "L´attuale calo negli addetti- conclude l´assessore regionale alla salute - rientra pertanto nel novero di quelle che possiamo definire fisiologiche oscillazioni in una struttura che al momento ha ben 744 dipendenti, tra dirigenti medici, infermieri, tecnici e amministrativi, cui si aggiungono una sessantina di borsisti. Dietro questa solo momentanea riduzione non vi è nessuna volontà di depotenziare il ruolo del Burlo".  
   
   
FVG: TONDO, L´OFFERTA DI HOSPICE È AUMENTATA DI OLTRE IL 50 P.C.  
 
Palmanova, 28 giugno 2011 - "Quando leggo che stiamo smantellando la sanità pubblica non posso che sorridere: non c´è, in questo settore, regione più ´pubblica´ del Friuli Venezia Giulia, dove la sanità privata è del tutto marginale, anche se di qualità". Lo ha affermato il presidente della Regione, Renzo Tondo, il 24 giugno all´inaugurazione dell´hospice Bruna Panegos nell´ambito della rsa dell´ospedale di Palmanova, 4 stanze dotate di ogni possibile comfort e riservate ai malati terminali ed ai loro familiari. "In questa regione c´è un dipendente della sanità ogni 60 cittadini - ha continuato il presidente - la Liguria, che più o meno è come noi, ha un rapporto di 1 a 62; negli ultimi anni abbiamo assunto parecchio, in particolare infermieri, ed oggi c´è sicuramente meno gente negli uffici ma c´è tanto più personale in corsia, come confermano i dati che daremo l´11 luglio a Udine nel corso di una conferenza". Con tondo hanno partecipato al taglio del nastro delle nuove strutture (realizzate in 3 mesi, riadattando spazi già esistenti alle esigenze di questo particolare tipo di pazienti) numerose autorità, tra cui il sindaco di Palmanova, Francesco Martines, l´arcivescovo di Udine, Andrea Bruno Mazzocato, i consiglieri regionali Mauro Travanut e Daniele Galasso e l´assessore alla salute, integrazione sociosanitaria e politiche sociali Vladimir Kosic. "Partendo dalle criticità abbiamo completato quanto previsto dal piano della riabilitazione 2006-2008 - ha detto Kosic - e oggi gli 83 posti a disposizione in regione confermano che siamo a buon punto, anche se ora dobbiamo garantire continuità e sviluppo, perchè, come dimostra l´inaugurazione odierna - ha continuato - anche in questo campo è possibile lo sviluppo". Sottolineando che l´hospice è qualcosa di più nell´abito delle politiche sanitarie portate avanti dalla regione "non fosse altro che dal punto di vista dell´umanizzazione dei servizi", il presidente Tondo ha ribadito l´eccellenza del nostro sistema sanitario. "La nostra è una sanità che attira - ha detto - come conferma il fatto che qui c´è più gente che viene a farsi curare di quanti siano i concittadini che si rivolgono altrove". Un dato che attesta la qualità del servizio offerto anche perchè, nonostante l´alternanza politica, l´attenzione per il comparto "è stata costante - ha notato - garantendo alla regione una sanità d´eccellenza". Per quanto riguarda l´hospice, il presidente ha confermato che "dal 2007 al 2009 siamo passati da 9332 a 4326 giornate di offerta di degenza, un incremento di oltre il 50 per cento peraltro giusto, dal momento che in tal senso la richiesta era forte già all´epoca del mio mandato come assessore regionale alla salute". Ma "migliorare si può sempre", ha concluso Tondo, e anche bisogna farlo senza sprecare un euro, concentrando le risorse sui bisogni dei cittadini.  
   
   
LA BIENNALE A PALAZZO LOMBARDIA: 48 OPERE IN MOSTRA FORMIGONI: LA BELLEZZA TROVI SEMPRE SPAZIO NELLA POLITICA SGARBI: NON SI DÀ UN´ECONOMIA FORTE SENZA LA GRANDE ARTE  
 
Milano, 28 giugno 2011 - Palazzo Lombardia ospita fino al 27 settembre ´Lo Stato dell´Arte - Regione Lombardia´, mostra promossa dal Padiglione Italia alla 54. Esposizione Internazionale d´Arte della Biennale di Venezia, che raccoglie una selezione di 48 opere (pittura, scultura e fotografia) di artisti legati alla Lombardia. L´esposizione è stata inaugurata ieri dal presidente della Regione Lombardia, Roberto Formigoni (affiancato dall´assessore alla Cultura Massimo Buscemi) e dal curatore del Padiglione Italia della Biennale di Venezia, Vittorio Sgarbi. La Biennale di Venezia, in occasione delle celebrazioni per i 150 anni dell´Unità d´Italia ha proposto a tutte le Regioni di partecipare alla manifestazione attraverso l´individuazione di spazi nei quali esporre le opere di artisti legati al territorio regionale. Oltre a Palazzo Lombardia con le sue 48 opere, una mostra con 62 opere (scultura, video, installazioni) sarà allestita anche a Palazzo Te a Mantova nei prossimi giorni. Gli artisti i cui lavori sono in mostra a Palazzo Lombardia e saranno esposti a Palazzo Te sono stati selezionati da una commissione presieduta dallo stesso Vittorio Sgarbi. "Regione Lombardia - ha spiegato Formigoni - ha aderito con grande entusiasmo a questa iniziativa perché riteniamo che l´arte debba avere un posto sempre più significativo all´interno delle responsabilità della politica. La politica non deve certo interferire nei fenomeni artistici, nella dialettica dell´arte e nella liberta creativa dell´artista ma deve essere interessata a quell´aspirazione suprema alla bellezza che è parte dell´identità umana. Proprio perché la politica si occupa della vita dell´uomo deve favorire e facilitare questa aspirazione alla bellezza e alla creatività". "Ho voluto che all´interno di questa nuova sede di governo di Regione Lombardia - ha proseguito Formigoni - venissero riservati spazi significativi per l´arte nelle sue diverse espressioni, l´arte figurativa innanzitutto ma anche la musica e le altre discipline. Ospitare dunque all´interno di Palazzo Lombardia questa mostra non è un´eccezione ma è parte di questo cammino artistico, storico e culturale che stiamo compiendo". Vittorio Sgarbi, nel ricordare il primato di Milano e della Lombardia in tutti i settori dell´arte (musica, teatro, arti visive, ecc) ha sottolineato che "non si dà un´economia forte senza una forte rappresentazione simbolica attraverso le arti. Tutte le civiltà si esprimono nelle arti; le attività culturali non possono non essere le più forti dove l´economia è più forte".Questo l´elenco degli artisti le cui opere sono esposte a Palazzo Lombardia. Alberto Andreis – pittura; Alessandro Apollonio (Led) – pittura; Dario Arcidiacono – pittura; Gianni Berengo Gardin – fotografia; Luigi Billi – fotografia; Jean Blanchaert – scultura; Mitja Bombardieri (Verbo) – pittura; Piero Boni – pittura; Andrea Boyer – disegno; Raffaello Cano – pittura; Renato Casati – pittura; Daniela Cavallo – fotografia; Giovanni Cerri – pittura; Cesare Colombo – fotografia; Luca Dall´olio – pittura; Aldo Damioli – pittura; Filippo De Gasperi – pittura; Giovanni Gastel – fotografia; Maurizio Galimberti – fotografia; Francesca Galliani - fotografia, pittura; Robert Glicorov – pittura; Ali Hassoun – pittura; Vincenzo Lo Sasso – pittura; Flavio Lucchini – pittura; Paolo Maggis – pittura; Marco Mantovani (Kayone) – pittura; Silvia Marchesini – pittura; Antonio Marchetti Lamera – pittura; Iros Marpicati – pittura; Rae Martini – pittura; Filippo Minelli – pittura; Claudio Monnini – pittura; Elena Monzo – pittura; Giancarlo Ossola – pittura; Maria Teresa Padula – pittura; Angelo Palazzini G. – pittura; Caterina Pini – pittura; Francesco Pogliaghi – pittura; Alfredo Rapetti – pittura; Pilar Saltini – pittura; Francesco Santosuosso – pittura; Sergio Sarri – pittura; Alberto S. – fotografia; Andrea Sergio (Mr. Wany) – pittura; Marta Sesana – pittura; Ambrogio Tironi – pittura; Valentino Vago – pittura; Gionata Xerra – fotografia; Giovanni Ziliani - fotografia.  
   
   
SICILIA: CON MICROCREDITO SOSTENIAMO FAMIGLIE ED ECONOMIA  
 
 Palermo, 28 giugno 2011 - "Con la firma di oggi si compie un ulteriore passo verso la piena operativita´ del microcredito per le famiglie siciliane, obiettivo che sara´ raggiunto entro l´estate". Cosi´ ha commentato, ilo 24 giugno l´assessore regionale per l´Economia, Gaetano Armao, la firma della convenzione tra Unicredit e assessorato per l´Economia. Unicredit e´ la banca che si e´ aggiudicata la gara di servizio di tesoreria e di gestione del fondo di garanzia, nonche´ l´istituto che lo sosterra´ finanziariamente. Per Unicredit erano presenti Roberto Piazza, responsabile Centro enti per la Sicilia e Ugo Barresi, responsabile Crediti agevolati. I soggetti bancari che hanno manifestato la disponibilita´ ad operare con il Microcredito per le famiglie sono 29. Infatti, oltre ad Unicredit, hanno aderito anche le banche di Credito cooperativo della Sicilia. Dopo la firma della convenzione odierna e quella del 27 maggio scorso, con i 48 enti (associazioni no profit, cooperative sociali, Caritas diocesane, fondazioni, ed altre) che hanno dato la propria disponibilita´ ad accompagnare le famiglie nell´iter burocratico, manca solo l´insediamento del Comitato regionale che avra´ il compito di stabilire le direttive sulla base delle quali si dara´ corso alla sua concreta applicazione. "Il Microcredito - ha detto Armao - e´ una grande opportunita´ sia per le famiglie che per l´economia siciliana. E´ uno strumento di grande efficacia, soprattutto in questo momento di crisi, cosi´ come dimostrano le esperienze condotte a livello sia nazionale che interregionale. Esso costituisce un volano di sviluppo perche´ sostiene soprattutto i bilanci familiari e, quindi, i consumi che in questa fase soffrono un significativo rallentamento". "Rispetto a questa iniziativa - ha aggiunto Armao - siamo confortati anche da quanto sostiene Mario Draghi, al quale formulo i miei auguri per il prestigioso incarico di Presidente della Banca Europea. Aiutare le famiglie e´ il modo migliore per spingere l´economia e superare l´ormai troppo lungo stato di stagnazione. Draghi sapra´, da economista attento al Mezzogiorno, sostenere le ragioni dei sud, in una politica economica europea oggi troppo concentrata sugli interessi degli stati continentali". "Riteniamo che questa misura, fortemente voluta dal governo regionale - ha spiegato l´assessore - potra´ contribuire anche a combattere il fenomeno dell´usura. Aiutare le famiglie a superare questi momenti potra´ evitare che entrino in un tunnel dal quale e´ poi sempre difficile uscire". Maggiori informazioni si possono avere consultando il sito della Regione siciliana (www.Regione.sicilia.it), cliccando sul link della home page ´Microcredito per le famiglie siciliane´.  
   
   
BIENNALE DIFFUSA TRIESTE OLTRE CENTO ARTISTI DEL FRIULI VENEZIA GIULIA CHIAMATI A SIGLARE, CON LA LORO OPERA, IL GRANDE PROGETTO DI RECUPERO DEL PORTO VECCHIO DI TRIESTE.  
 
Trieste, 28 giugno 2011 – Oltre 100 artisti – pittori, scultori, fotografi, visual designers … - del Friuli Venezia Giulia saranno protagonisti, da domenica 3 luglio fino al 27 novembre 2011, della Biennale Diffusa di Trieste: un progetto a cura di Vittorio Sgarbi, avviato nell’ambito della Biennale Arte 2011, che in sinergia con le regioni italiane varca i confini dell’Arsenale di Venezia per estendersi ad alcuni centri della penisola. Prezioso valore aggiunto della Biennale Diffusa di Trieste sarà la location individuata per l’evento: per la prima volta, infatti, si apriranno al pubblico i magnifici spazi del Magazzino 26, l’hangar di età asburgica costruito tra il 1890 e il 1897, risanato e ristrutturato negli ultimi dieci anni per la direzione di Paolo Portoghesi, esteso lungo un fronte di oltre 200 metri per una superficie complessiva di oltre 30 mila metri quadrati. Magazzino 26, il secondo hangar più grande d’Europa, sarà dunque sede visitabile nel segno di una spettacolare festa dell’arte, cornice e al tempo stesso suggestione portante del percorso espositivo. La Biennale Diffusa di Trieste sarà il primo passo concreto per l’avvio del grande progetto di recupero del Porto Vecchio di Trieste: e a siglare questo incipit saranno oltre cento protagonisti, espressione della creatività e del talento artistico del Friuli Venezia Giulia. Nomi di grande spicco sulla scena dell’arte contemporanea, come Franco Dugo, Gillo Dorfles, Giorgio Celiberti, Emanuela Marassi, Paolo Cervi Kervischer, Romano Abate, Piccolo Sillani, Livio Rosignano, Alice Psacaropulo, Nane Zavagno, Manuela Sedmach, Davide Skerlj. Si incontreranno e confronteranno con la loro opera al Magazzino 26, in una vera e propria agorà dell’arte contemporanea. La Regione Friuli Venezia Giulia, dunque – area da sempre feconda di contaminazioni culturali e artistiche di atmosfera centro-europeo – si conferma crocevia di idee e progetti, ora riuniti in una sede che si prospetta ideale per la capacità di accogliere e valorizzare arte, performance e installazioni, nel contesto di un piano di recupero del patrimonio di archeologia portuale in dote a Trieste, sin dall’età asbugica. E nell’ambito della Biennale diffusa di Trieste sarà incastonato il prestigioso allestimento della sezione promossa dall’Iniziativa Centro Europea (Ince) e curata dal Comitato “Trieste contemporanea”, con opere di una quarantina di artisti residenti nei paesi Ince, di origine italiana o con forti legami con l’Italia (per formazione, lunga permanenza o attività didattica), e di artisti italiani operanti nei paesi membri dell’Ince. Gli artisti, rappresentativi di 17 Paesi membri dell’Ince (esclusa l’Italia, coperta dalla parte regionale), sono stati individuati anche attraverso la collaborazione entusiastica e fattiva delle rappresentanze diplomatiche italiane all’estero (ambasciate / istituti italiani di cultura), con il favorevole supporto del Ministero degli Affari Esteri. La sezione offrirà dunque l’opportunità per uno sguardo inedito nei percorsi legati non solo all’arte contemporanea nei Paesi Ince, ma anche all’evoluzione delle collaborazioni in atto fra l’Italia e gli artisti che gravitano in quest’area. Fra le presenze confermate segnaliamo Aleksandrija Ajdukovic (Serbia), Dejan Atanackovic (Serbia), Rok Bogataj (Slovenia), Sergey Bratkov (Ukraine), Brida Group (Slovenia), Cristiano Carloni & Stefano Franceschetti Italy (Bosnia), Pablo Chiereghin Italy (Austria), Nemanja Cvijanovic (Croazia), Radu Dragomirescu (Romania), Igor Eskinja (Croazia), Petra Feriancova (Slovakia), Edi Hila (Albania), Tamas Jovanovics (Hungary), Ivan Kiuranov (Bulgaria), Dalibor Martinis (Croazia), Aleksandra Mir (Poland), Timea Anita Oravecz (Hungary), Svetlana Ostapovici (Moldova), Eugenio Percossi Italy (Czech Republic), Karin Pisarikova (Czech Republic), Stefano Romano Italy (Albania), Ilija Soskic (Montenegro), Hr-stamenov (Bulgaria), Oleg Tchërny (Belarus), Jelena Tomasević (Montenegro), Veronika Tzekova (Bulgaria), Vana Urosevic (Macedonia), Adam Vackar (Czech Republic), Sasha Zelenkevich (Belarus), Driant Zeneli (Albania).  
   
   
PARAPENDIO: L´ITALIA CAMPIONE DEUROPA ALL´ASSALTO DEL MONDO  
 
Torino, 28 giugno 2011- Parte dall´Italia la nazionale di parapendio alla volta dei Campionati del Mondo in calendario dal 5 al 16 luglio a Piedrahita, località a circa 200 km da Madrid. Il sito ospite della manifestazione è un altopiano della Spagna centrale ottimo per la pratica del volo in parapendio e deltaplano. Saranno presenti 150 piloti in rappresentanza di 48 nazioni che decolleranno dalla Pena Negra, un monte altro 2000 metri, orientato a nord ovest e con una cima piatta che si estende per ben 7 km. Da qui i partecipanti, meteo permettendo, spiccheranno un volo al giorno. In condizioni ottimali il comprensorio consente percorsi di decine di chilometri e talvolta quote attorno ai 4000 metri. Ad ogni manche i piloti dovranno chiudere un percorso delimitato da punti salienti del territorio, come cime dei monti, paesi, prima di raggiungere l´atterraggio ufficiale a Piedrahita sul bordo sud-orientale della città. Vince chi impiega meno tempo, trasformando il risultato in punti. I titoli di campioni del mondo saranno assegnati al pilota ed alla squadra con il miglior punteggio sommando i parziali delle varie manches. Il team azzurro è composto da Marco Littamè di Gassino Torinese, dai trentini Christian Biasi di Rovereto e Luca Donini di Molveno, dal Ct Alberto Castagna di Cologno Monzese (Milano), dai tecnici Giorgio Corti di Suello (Lecco) e Paolo Zammarchi di Roncadelle (Brescia). Attualmente l´Italia è campione d´Europa in carica (Abtenau, Austria 2010) e vice campione mondiale (Valle de Bravo, Mexico 2009); ha vinto la Coppa del Mondo nel 2009 e si è classificata seconda nel 2010. Individualmente Luca Donini è campione d´Europa in carica, titolo già conquistato nel 2006; nel 2001 vinse quello mondiale.